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Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali Obiettivo 1 EROSIONE DEL SUOLO Obiettivo 2 SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO Obiettivo 3 STRUTTURA DEL SUOLO LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO Obiettivo 4 Regione Campania - Assessorato Agricoltura e alle Attività Produttive

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Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali

Obiettivo 1 EROSIONE DEL SUOLO

Obiettivo 2 SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO

Obiettivo 3 STRUTTURA DEL SUOLO

LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTOObiettivo 4

Regione Campania - Assessorato Agricoltura e alle Attività Produttive

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Obiettivo 1EROSIONE DEL SUOLO

Proteggere il suolo mediante misure idonee

Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali

Combattere l’erosione garantisce non soltanto dalla perdita di fertilità del suolo, ma anche il mantenimento di importanti funzioni ambientali che il suolo stesso ricopre, come preservare la biodiversità e ridurre il dissesto idrogeologico.

L’erosione dipende da numerosi fattori: natura del terreno, pendenza, clima, coltivazioni e pratiche agronomiche adottate.Sono particolarmente a rischio di erosione i terreni in pendio seminati con colture annuali e soprattutto dove, per la preparazione del letto di semina, le zolle vengono fortemente sminuzzate.

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Obiettivo 1EROSIONE DEL SUOLO

Proteggere il suolo mediante misure idonee

NORMA 1.1Interventi di regimazione temporaneadelle acque superficiali di terreni in

pendio

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Obiettivo 1EROSIONE

DEL SUOLO

NORMA 1.1

Superfici aziendali interessate

Sono le superfici a seminativo in produzione, incluso set-aside investito a colture no-food o biologiche.

La norma si applica esclusivamente ai terreni in pendenza che, in assenza di sistemazioni, manifestano incisioni, rigagnoli o fossi sul terreno, a causa dei fenomeni erosivi.

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Obiettivo 1EROSIONE

DEL SUOLO

NORMA 1.1

Obblighi

Realizzazione di solchi acquai temporanei ad andamento livellare o comunque trasversale alla massima pendenza aventi una distanza tra loro non inferiore a 80 metri.

I solchi acquai temporanei, abbinati ad altre pratiche agronomiche, regolano lo scorrimento delle acque superficiali e contribuiscono efficacemente a ridurre l’erosione.

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Obiettivo 1EROSIONE

DEL SUOLO

NORMA 1.1

Esenzioni

Sono esentate le superfici stabilmente inerbite o impegnate con colture che permangono per l’intera annata agraria.

Deroghe

Per l’osservanza della norma si dovrà tener conto delle condizioni di sicurezza degli operatori. Pertanto, dove non è possibile realizzare i solchi acquai attraverso le lavorazioni meccaniche, in quanto impedite dalle elevate pendenze, è necessario realizzare misure alternative quali fasce inerbite (larghezza non inferiore a 10 metri e distanza tra loro non inferiore a 60 metri), o interventi equivalenti.

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Obiettivo 2SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO

Mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche

Favorire la preservazione del livello di sostanza organica nel suolo nonché la tutela della fauna e la protezione dell’habitat, attraverso una corretta gestione dei residui colturali.

La sostanza organica del suolo rappresenta una riserva di elementi nutritivi per le colture e migliora la sua struttura. Alcune pratiche agronomiche sono molto utili al mantenimento della sostanza organica nel terreno, come la letamazione, i sovesci, l’interramento delle stoppie e dei residui colturali.Al contrario la bruciatura delle stoppie e dei residui colturali, incidono negativamente sulla dotazione di sostanza organica del terreno perché sottraggono biomassa che potrebbe essere più efficacemente utilizzata se interrata.

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Obiettivo 2SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO

Mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche

NORMA 2.1Gestione delle stoppie e dei residui vegetali

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Obiettivo 2SOSTANZAORGANICADEL SUOLO

NORMA 2.1

Superfici aziendali interessate

Le superfici a seminativo in produzione, incluso set-aside investito a colture no-food o biologiche. Le superfici a seminativo soggette all’obbligo del ritiro della produzione (set-aside) o ritirate volontariamente dalla produzione (terreni disattivati).

Obblighi

Conformemente alle leggi regionali, è vietata la bruciatura delle stoppie, delle paglie e dei residui colturali, fino al 30 settembre di ogni anno.

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Obiettivo 2SOSTANZAORGANICADEL SUOLO

NORMA 2.1

Deroghe

Dal 1° ottobre la bruciatura delle stoppie è consentita, nel rispetto della normativa vigente antincendio, solo qualora si effettuino interventi alternativi di ripristino del livello della sostanza organica del suolo (sovescio, letamazione o altri interventi di concimazione organica).

Tale deroga è sempre esclusa per le aree SIC e ZPS (salvo diversa prescrizione dell’autorità di gestione).Interventi di bruciatura connessi ad emergenze di carattere fitosanitario prescritti dall’autorità competente.

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Obiettivo 3STRUTTURA DEL SUOLO

Mantenere la struttura del suolomediante misure adeguate

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Un suolo ben strutturato garantisce la porosità del terreno, l’infiltrazione, la crescita delle radici, l’attività biologica e la resistenza all’erosione.

Un suolo ben strutturato garantisce la porosità del terreno, l’infiltrazione, la crescita delle radici, l’attività biologica e la resistenza all’erosione. Per garantire il mantenimento della struttura, tra l’altro, è necessario assicurare un efficiente drenaggio delle acque che, insieme ad opportune sistemazioni del terreno, assicurano il loro deflusso favorendo l’eliminazione dei ristagni idrici.

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NORMA 3.1Difesa della struttura del suolo attraverso il

mantenimento in efficienza della rete di sgrondo delle acque superficiali

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Obiettivo 3STRUTTURA DEL SUOLO

Mantenere la struttura del suolomediante misure adeguate

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Obiettivo 3STRUTTURADEL SUOLO

NORMA 3.1

Finalità

Conservare della struttura del suolo attraverso il mantenimento in efficienza della rete drenante.

Un suolo ben strutturato garantisce la porosità del terreno, l’infiltrazione, la crescita delle radici, l’attività biologica e la resistenza all’erosione.

Per garantire il mantenimento della struttura, tra l’altro, è necessario assicurare un efficiente drenaggio delle acque che, insieme ad opportune sistemazioni del terreno, assicurano il loro deflusso favorendo l’eliminazione dei ristagni idrici.

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Obiettivo 3STRUTTURADEL SUOLO

NORMA 3.1

Superfici aziendali interessate

Qualsiasi superficie agricola aziendale.

Obblighi

Mantenimento dell’efficienza e della funzionalità della rete idraulica aziendale, attraverso la gestione e la conservazione delle scoline e dei canali collettori.

Deroghe

Disposizioni per le aree SIC e ZPS.Presenza di drenaggio sotterraneo

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Obiettivo 4LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO

Assicurare un livello minimo di mantenimento utile ad evitare il deterioramento dell’habitat

NORMA 4.1Protezione del pascolo permanente

Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali

NORMA 4.2Gestione delle superfici ritirate dalla produzione

NORMA 4.3Manutenzione degli oliveti

NORMA 4.4Mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.1Protezione del pascolo

permanente

Finalità

Assicurare una costante copertura vegetale del terreno, garantendo così la protezione del pascolo riducendo il rischio di erosione, il mantenimento della struttura del suolo e il livello di sostanza organica.

Indirettamente viene preservato l’habitat per numerose specie selvatiche e per la fauna che vive nel suolo.

Anche il pascolamento deve essere praticato correttamente in quanto un carico animale eccessivo determina la compattazione del suolo, il danneggiamento del cotico erboso e la conseguente erosione.

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.1Protezione del pascolo

permanente

Superfici aziendali interessate

Superfici a pascolo permanente.

Obblighi

Divieto di riduzione della superficie a pascolo;

Divieto di conversione della superficie a pascolo permanente ad altri usi all’interno delle aree SIC e ZPS (salvo diversa prescrizione dell’autorità di gestione);

Divieto di lavorazioni del terreno, fatte salve quelle connesse al rinnovo e/o infittimento del cotico erboso e alla gestione dello sgrondo delle acque.

Deroghe

Vedi reg. 796/04.

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.2Gestione delle

superfici ritirate dalla produzione

Finalità

Assicurare la corretta gestione delle superfici ritirate dalla produzione tramite adatte pratiche agronomiche in grado di assicurare un livello minimo di mantenimento evitando così l’abbandono dei terreni.

In tal modo si conserva la fertilità e il potenziale produttivo dei terreni, si preservano i suolo dall’erosione e dai dilavamenti, si controllano le piante infestanti, si limita il rischio di propagazione degli incendi. Si favorisce inoltre la tutela della fauna selvatica.

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.2Gestione delle

superfici ritirate dalla produzione

Superfici aziendali interessate

Le superfici a seminativo soggette all’obbligo del ritiro della produzione (set-aside) o ritirate volontariamente dalla produzione (terreni disattivati).

Obblighi

a) Presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale, durante tutto l’anno;

b) Attuare operazioni di sfalcio, o equivalenti pratiche agronomiche. Tuttavia, per le aree SIC e ZPS è fatto divieto di sfalcio, o altra operazione equivalente, dal 1° maggio al 30 settembre di ciascun anno. Per le altre aree il divieto di sfalcio è dal 15 maggio al 15 settembre.

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.2Gestione delle

superfici ritirate dalla produzione

DerogheIn deroga all’obbligo a), sono ammesse

lavorazioni meccaniche:se si attua la pratica del sovescio, in

presenza di specie da sovescio o piante biocide;

per i terreni interessati da interventi di ripristino di habitat e biotopi;

per le colture a perdere per la fauna;se le lavorazioni del terreno, comunque da

effettuarsi non prima del 15 luglio, hanno lo scopo di ottenere una produzione agricola nella successiva annata agraria; dopo il 31 agosto è ammesso ogni tipo di lavorazione.

per lavorazioni di affinamento sui terreni lavorati prima del 1° gennaio di ciascun anno, per favorirne il successivo migliore inerbimento spontaneo o artificiale; è ammesso un solo intervento agronomico nei periodi di divieto previsti dalla norma.

per lavorazioni funzionali all’esecuzione di interventi di miglioramento fondiario.

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.2Gestione delle

superfici ritirate dalla produzione

Deroghe

In deroga alle epoche stabilite dall’obbligo b), sono ammesse idonee pratiche agronomiche come di seguito specificate: operazioni di sfalcio o trinciatura, che non comportino la rottura del cotico erboso in aggiunta o in alternativa, interventi di controllo della vegetazione tramite pascolamento, unicamente per i terreni ritirati volontariamente dalla produzione - per i quali non sussistono gli specifici divieti previsti per il set-aside di utilizzo della copertura vegetale per l’alimentazione animale.

Gli interventi non si applicano alle aziende ricadenti in area SIC e ZPS qualora essi contrastino con le misure di conservazione o con i piani di gestione prescritti dagli Enti gestori.

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.3Manutenzione degli

oliveti

Finalità

Assicurare un livello minimo di mantenimento delle superfici coltivate ad olivo e la cura ed il mantenimento dell’equilibrio vegetativo delle piante realizzato attraverso la pratica della potatura.

Il mantenimento delle condizioni agronomiche e vegetative è una forma di gestione del territorio in grado quindi di ridurre il rischio di erosione e frane, conservando il presidio di zone rurali altrimenti destinate all’abbandono, favorendo la diversità biologica della fauna e della flora.

Superfici aziendali interessate

Le superfici con oliveti

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.3Manutenzione degli

oliveti

Obblighi

divieto di estirpazione delle piante di olivo;

attuazione di tecniche colturali rivolte alla pianta allo scopo di mantenere un equilibrato sviluppo vegetativo dell’impianto, secondo gli usi e le consuetudini locali;

potatura degli olivi almeno una volta ogni 5 anni.

Deroghe

In caso di reimpianto autorizzato o di estirpazione autorizzata dall’autorità competente;

relativamente all’impegno b), in presenza di motivazioni di ordine fitosanitario.

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.4Mantenimento degli

elementi caratteristici del paesaggio

Finalità

Assicurare la conservazione del paesaggio rurale, evitare il deterioramento dell’habitat, attraverso la conservazione di elementi caratteristici come i terrazzamenti, in quanto sistemazioni agricole in grado di ridurre il rischio di erosione e di frane. Il mantenimento dei muretti a secco favorisce la tutela delle diverse specie animali e vegetali che vi risiedono.

Superfici aziendali interessate

Qualsiasi superficie agricola aziendale.

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Obiettivo 4LIVELLOMINIMO

DI MANTENIMENTO

NORMA 4.4Mantenimento degli

elementi caratteristici del paesaggio

Obblighia) divieto di eliminazione dei terrazzamenti esistenti, delimitati a valle da un muretto a secco oppure da una scarpata inerbita;b) divieto di effettuazione di livellamenti non autorizzati;c) rispetto dei provvedimenti regionali adottati ai sensi della direttiva 79/409/CEE e della direttiva 92/43/CEE;d) rispetto dei provvedimenti regionali di tutela degli elementi caratteristici del paesaggio non compresi alla lettera c).

Deroghe

In deroga all’obbligo a), è consentito il rimodellamento dei terrazzamenti allo scopo di renderli economicamente validi e meccanizzabili. In deroga all’obbligo b), sono consentiti i livellamenti ordinari per la preparazione dei letti di semina e per la sistemazione dei terreni a risaia.

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Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali

Superfici a seminativo in produzione (incluso set-aside investito a non food o biologiche

Norma 1.1Norma 2.1

Norma 2.1 Norma 4.2

Norma 4.1

Norma 4.3

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Superfici a seminativo soggette all’obbligo del ritiro della produzione o volontariamente ritirate

Superfici a pascolo permanente

Superfici con oliveti

Norma 3.1Norma 4.4

Qualsiasi superficie agricola aziendale