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(seguito da pag. 1) in questa occasione si raccoglie at- torno al nostro gruppo di exallievi molta gente del posto. Verso mez- zogiorno, a conclusione della santa Messa, viene recitata un’Ave Maria che – unita alle Ave Maria di tutte le case salesiane del mondo nelle qua- li si celebra tale Festa – diventa una preghiera continua alla Madonna per tutte le 24 ore (le case salesia- ne sono sparse in tutto il mondo!) al fine di implorare il Suo aiuto nello sviluppo delle Opere Salesiane. La festa si conclude con la solita agape fraterna e tanta allegria. Non possiamo qui descrivere tut- te le 30 feste. È importante sottoli- neare soprattutto lo spirito che ani- ma gli exallievi nell’organizzarle. Quello cioè di coinvolgere quante più persone possibile attorno alla Madonna, soprattutto i giovani. In- fatti l’8 dicembre in quasi tutte le parrocchie si celebra anche la festa del tesseramento dell’Azione Cattoli- ca e in varie parrocchie anche la “Fe- sta della vita”. È quindi un motivo in Tra i discepoli c’era Maria, la donna del distacco, la discepola di suo figlio, la povera di Jahvè. Prima della creazione del mondo Dio l’ha scelta, perché fosse madre santa e immacolata del suo Figlio. Nel suo amore Il Verbo la rivestì della sua Parola, avvolgendola nel silenzio, ed ella, come il Figlio, imparò la sapienza dalle cose che patì. Come la conchiglia nasconde la perla, così Maria velò in terra gli onori e i privilegi nascondendo la sua bellezza sotto il manto dell’umiltà. Da ”Vogliamo vedere Gesù” di don Bruno Martelossi SdB Col cuore di Madre Nato a Camposampiero il 28 dicembre 1928. Morto a Castello di Godego il 13 maggio 2014. Nel 1948, da giovane coadiutore, viene inviato ad Isernia, diocesi affidata al Vescovo salesiano mons. Lucato. È stato per parec- chi anni autista-segretario del vescovo che avendone visto le doti, lo esortò a in- traprendere gli studi di filo- sofia e di teologia. Dopo l'Ordinazione Sacerdotale venne inviato in diverse Case salesiane del Ve- neto, e nel 1990 l'obbedienza lo destinò all'Istituto salesiano di Castello di Godego. Il sacerdote è “uomo di compassione”, “ponte tra Dio e il mondo”. Sono espres- sioni del papa emerito Benedetto XVI, che illuminano il ministero sacerdotale del ca- rissimo don Bruno Carraro, con cui ho condiviso l’ultimo tratto del suo cammino verso la pienezza della Pasqua. Vorrei sottolineare due aspetti del suo sacerdozio, di cui era innamorato: lo zelo apostolico, in particolare nell’amministra- re i sacramenti dell’Eucare- stia e della Riconciliazione (ricordava spesso la lumi- nosa testimonianza di fede e di amore a Cristo e alla Chiesa del suo vescovo, mons. Lucato e di mons. Cognata, di cui conservò sempre grata memoria), e il dono di farsi “buon samari- tano” per quanti erano pro- vati nel corpo e nello spirito. Papa Francesco, do- menica 11 maggio 2014, ha ordinato tredici sacerdoti a Roma: nell’omelia ha detto loro: “Per l’amore di Gesù Cristo: non stancatevi mai di essere misericordiosi! Abbiate quella capacità di perdono che ha avuto il Signo- re, che non è venuto a condannare, ma a perdonare!”. Don Bruno visse con profonda convin- zione il dono e la missione di Salesiano di Don Bosco “al servizio di Cristo Maestro, Sacerdote e Pastore, cooperando ad edi- ficare la Chiesa, Corpo di Cristo, avendo sempre misericordia, in particolare nel ministero della Riconciliazione. “Il Buon Pastore entra per la porta e la porta della misericordia sono le piaghe del Signore” (Papa Francesco). Nella sua spiritualità di sacerdote è stata molto presente la croce, il mistero della sofferenza, illuminata dal mistero Pasquale e la devozione, forte e teneris- sima alla Madonna (era chiamato “il prete della Crocetta”). Il Signore, insieme a Maria, era amato e servito, con tutte le proprie forze, spe- cialmente nei fratelli feriti dal dolore e dalla sofferenza, di cui sapeva mettere in risalto il valore umano e spirituale; la sua vicinanza umana e il conforto spirituale erano attesi e accolti come dono di Cristo e della Vergine Ausiliatrice. È stato apostolo di coloro che soffrono. Quante persone ha avvicinato: erano de- voti della Madonna della Crocetta, amici di Don Bosco, confratelli e parenti dei confra- telli, in particolare genitori (io stesso ne ho fatto tante volte l’esperienza commovente, rivelatrice della sua profondità interiore, accompagnando Don Bruno nella visita a “cooperatrici” di Don Bosco ammalate, in lungodegenza (un esempio per tutti: Ce- cilia Santi, degente alla Casa di Riposo di Crespano del Grappa), a parenti suoi o mai stanco di misericordia In ricordo del salesiano don Bruno Carraro genitori dei confratelli, ricoverati all’ospe- dale, in Casa di riposo o in famiglia, a mia madre Cecilia… Desidero anche ricordare il suo amore e la sua dedizione alle Missioni e ai mis- sionari e al gruppo di “zelatrici” che ani- mava (es: Santi Giuliano, missionario in India). Grazie, don Bruno, per il dono del- lo Spirito, che è stata la tua presenza in mezzo a noi. Ci hai insegnato a farci vicini, nello spirito di Don Bosco, con il cuore di Cristo, ai fratelli, in particolare sofferenti, insegnando loro a pregare e ad offrire la propria sofferenza, uniti a Cristo Crocifis- so, e vedendo nella persona che soffre Cristo stesso, che scende dalla Croce, per dare una mano a portare la nostra croce. Così sentiamo più leggera la nostra croce e diamo un senso a quello che stiamo vi- vendo. Più unito al Padre della vita, a Ma- ria Ausiliatrice e a Don Bosco, intercedi per tutti noi e per tutti coloro che hai amato e a cui ti sei donato. Ti ricordiamo con immensa gratitudine. Don Vittorio Dal Pastro, S.d.B. Don Bruno La festa dell’Immacolata più per unire la nostra preghiera a quella dei giovani che sono la pupil- la degli occhi di Don Bosco. A. Fiscon 2

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in questa occasione si raccoglie at-torno al nostro gruppo di exallievi molta gente del posto. Verso mez-zogiorno, a conclusione della santa Messa, viene recitata un’Ave Maria che – unita alle Ave Maria di tutte le case salesiane del mondo nelle qua-li si celebra tale Festa – diventa una preghiera continua alla Madonna per tutte le 24 ore (le case salesia-ne sono sparse in tutto il mondo!) al fine di implorare il Suo aiuto nello sviluppo delle Opere Salesiane. La festa si conclude con la solita agape fraterna e tanta allegria.

Non possiamo qui descrivere tut-te le 30 feste. È importante sottoli-neare soprattutto lo spirito che ani-ma gli exallievi nell’organizzarle. Quello cioè di coinvolgere quante più persone possibile attorno alla Madonna, soprattutto i giovani. In-fatti l’8 dicembre in quasi tutte le parrocchie si celebra anche la festa del tesseramento dell’Azione Cattoli-ca e in varie parrocchie anche la “Fe-sta della vita”. È quindi un motivo in

Tra i discepoli c’era Maria,la donna del distacco, la discepola di suo figlio, la povera di Jahvè.

Prima della creazione del mondoDio l’ha scelta,perché fosse madre santae immacolata del suo Figlio.

Nel suo amoreIl Verbo la rivestì della sua Parola,avvolgendola nel silenzio,ed ella, come il Figlio,imparò la sapienzadalle cose che patì.

Come la conchiglianasconde la perla,così Maria velò in terragli onori e i privileginascondendo la sua bellezzasotto il manto dell’umiltà.

Da ”Vogliamo vedere Gesù”di don Bruno Martelossi SdB

Col cuore di Madre

Nato a Camposampiero il 28 dicembre 1928. Morto a Castello di Godego il 13 maggio 2014.

Nel 1948, da giovane coadiutore, viene inviato ad Isernia, diocesi affidata al Vescovo salesiano mons. Lucato. È stato per parec-chi anni autista-segretario del vescovo che avendone visto le doti, lo esortò a in-traprendere gli studi di filo-sofia e di teologia.

Dopo l'Ordinazione Sacerdotale venne inviato in diverse Case salesiane del Ve-neto, e nel 1990 l'obbedienza lo destinò all'Istituto salesiano di Castello di Godego.

Il sacerdote è “uomo di compassione”, “ponte tra Dio e il mondo”. Sono espres-sioni del papa emerito Benedetto XVI, che illuminano il ministero sacerdotale del ca-rissimo don Bruno Carraro, con cui ho condiviso l’ultimo tratto del suo cammino verso la pienezza della Pasqua.

Vorrei sottolineare due aspetti del suo sacerdozio, di cui era innamorato: lo zelo apostolico, in particolare nell’amministra-

re i sacramenti dell’Eucare-stia e della Riconciliazione (ricordava spesso la lumi-nosa testimonianza di fede e di amore a Cristo e alla Chiesa del suo vescovo, mons. Lucato e di mons. Cognata, di cui conservò sempre grata memoria), e il dono di farsi “buon samari-tano” per quanti erano pro-vati nel corpo e nello spirito.

Papa Francesco, do-menica 11 maggio 2014,

ha ordinato tredici sacerdoti a Roma: nell’omelia ha detto loro: “Per l’amore di Gesù Cristo: non stancatevi mai di essere misericordiosi! Abbiate quella capacità di perdono che ha avuto il Signo-re, che non è venuto a condannare, ma a perdonare!”.

Don Bruno visse con profonda convin-zione il dono e la missione di Salesiano di Don Bosco “al servizio di Cristo Maestro, Sacerdote e Pastore, cooperando ad edi-ficare la Chiesa, Corpo di Cristo, avendo sempre misericordia, in particolare nel ministero della Riconciliazione. “Il Buon Pastore entra per la porta e la porta della

misericordia sono le piaghe del Signore” (Papa Francesco).

Nella sua spiritualità di sacerdote è stata molto presente la croce, il mistero della sofferenza, illuminata dal mistero Pasquale e la devozione, forte e teneris-sima alla Madonna (era chiamato “il prete della Crocetta”).

Il Signore, insieme a Maria, era amato e servito, con tutte le proprie forze, spe-cialmente nei fratelli feriti dal dolore e dalla sofferenza, di cui sapeva mettere in risalto il valore umano e spirituale; la sua vicinanza umana e il conforto spirituale erano attesi e accolti come dono di Cristo e della Vergine Ausiliatrice.

È stato apostolo di coloro che soffrono. Quante persone ha avvicinato: erano de-voti della Madonna della Crocetta, amici di Don Bosco, confratelli e parenti dei confra-telli, in particolare genitori (io stesso ne ho fatto tante volte l’esperienza commovente, rivelatrice della sua profondità interiore, accompagnando Don Bruno nella visita a “cooperatrici” di Don Bosco ammalate, in lungodegenza (un esempio per tutti: Ce-cilia Santi, degente alla Casa di Riposo di Crespano del Grappa), a parenti suoi o

mai stanco di misericordiaIn ricordo del salesiano don Bruno Carraro

genitori dei confratelli, ricoverati all’ospe-dale, in Casa di riposo o in famiglia, a mia madre Cecilia…

Desidero anche ricordare il suo amore e la sua dedizione alle Missioni e ai mis-sionari e al gruppo di “zelatrici” che ani-mava (es: Santi Giuliano, missionario in India).

Grazie, don Bruno, per il dono del-lo Spirito, che è stata la tua presenza in mezzo a noi. Ci hai insegnato a farci vicini, nello spirito di Don Bosco, con il cuore di Cristo, ai fratelli, in particolare sofferenti, insegnando loro a pregare e ad offrire la propria sofferenza, uniti a Cristo Crocifis-so, e vedendo nella persona che soffre Cristo stesso, che scende dalla Croce, per dare una mano a portare la nostra croce. Così sentiamo più leggera la nostra croce e diamo un senso a quello che stiamo vi-vendo. Più unito al Padre della vita, a Ma-ria Ausiliatrice e a Don Bosco, intercedi per tutti noi e per tutti coloro che hai amato e a cui ti sei donato.

Ti ricordiamo con immensa gratitudine.

Don Vittorio Dal Pastro, S.d.B.

Don Bruno

La festa dell’Immacolata

più per unire la nostra preghiera a quella dei giovani che sono la pupil-la degli occhi di Don Bosco.

A. Fiscon

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Casa Salesiana‘mons. Cognata’

inserita nel territorio della Castellana: la presenza del vo-lontariato, l’aiuto amorevole concretizzato in dono di tanti beni di consumo (generi alimentari) per aiutare la Comu-nità, ma anche per ricambiare il profondo valore di questa presenza di religiosi nel territorio.

Dalla prima domenica d’Avvento siamo invitati a vivere come Popolo di Dio l’anno della Vita Consacrata. Spesso siamo portati, anche noi religiosi, a dare importanza alla presenza dei religiosi e delle religiose nell’attività catechi-stica, scolastica, pastorale, ospedaliera e pensiamo poco al valore della presenza della croce, del dolore di Cristo e del cristiano. La croce, il dolore, la propria incapacità di agire diventano i momenti di intima comunione con il Crocifisso che proprio da quella Croce ha effuso sangue, acqua e il suo Spirito liberandoci dal peccato, presentandoci al Padre come figli. Anche la presenza di questa Comunità “sofferente” di-venta allora “preziosa” nel territorio della Castellana e con tanto piacere ne ho constatato i vari segni di riconoscenza e gratitudine.

In comunione con la Comunità salesiana del “Sarda-gna” e con tutta la Comunità parrocchiale di Castello di Godego, ci sentiamo protagonisti della vocazione a cui il Signore chiama tutti i suoi figli per la salvezza di tutti i fratelli. Don Gianni Bazzoli

Cari amici e lettori,dal mese di agosto 2014 sono entrato in questa

casa come “direttore” a servizio dei confratelli, aiutandoli a raggiungere gli obiettivi progettati fin dalla costruzione della casa.

Una Comunità di Salesiani dove chi ha donato tutta la sua vita per l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani possa vivere un’esperienza di amore contraccambiato, di riposo, di cura della vita fisica e un’esperienza calorosa di vita spirituale.

Ho trovato nella Casa la presenza delle Suore Missiona-rie dello Spirito Santo e della Sacra Famiglia, un’équipe di Operatrici Socio-Sanitarie e di altre Collaboratrici che vi-vendo in un clima di famiglia trasmettono davvero l’Amore del Padre nei piccoli ma preziosi gesti quotidiani che fanno sentire a tutti la preziosità della vita donata da Dio.

Ho toccato con mano quanto la Casa Mons. Cognata sia

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Era il 29 settembre 1956 quando varcavo il portone dell’istituto salesiano Don Bosco di Verona. Mi aspettavano, da internato, cinque anni di studio e lavoro per prepararmi alla vita. Lì è avvenuto il primo incontro con don Pietro Candus-so, giovane prete che anche lui da pochi giorni era arrivato al Don Bosco prove-niente dal Coletti di Venezia. Da subito si fece notare per le molte qualità che aveva e che noi ragazzi presto abbiamo impara-to a conoscere perché a lui ci si rivolgeva con rispetto ma senza soggezione, sicuri della sua attenzione.

Era incaricato di seguire particolar-mente il settore studenti ma per le molte attività che seguiva era frequente vederlo anche negli spazi destinati a noi artigiani ed in ogni dove in compagnia di ragazzi scout di una parrocchia della città dove lui prestava la collaborazione come pre-sbitero. E ancora con gruppi di friulani, suoi conterranei, per i quali celebrava la S. Messa nella loro lingua.

Generazioni di allievi hanno benefi-ciato dei suoi insegnamenti e ancora noi da ex allievi abbiamo goduto della sua amicizia e dei suoi servizi appassionati come delegato ex allievi per diversi de-cenni.

Dopo 57 anni di permanenza conti-nua al Don Bosco di Verona, a causa del-la malferma salute, è entrato nella casa salesiana Mons. Cognata di Castello di Godego. Lì in uno dei primi incontri egli ebbe a confidarmi: sai Orazio avevo ac-colto con sgomento la notizia che i miei superiori avevano deciso di mandarmi qui a Godego.

Quando il direttore, don Germano Co-lombo, me lo ha comunicato un senso di rammarico mi pervase. Dopo un attimo di silenzio gli chiesi. Perché don Piero? E lui a me. Vedi io volevo finire i miei giorni là, dopo tanti anni, anche se mi ero accorto di essere un “intrigo” e creavo disagi alla comunità. Sai, mi resta poco tempo an-cora. Ora invece sono contento di essere qui e ringrazio i superiori di aver pensato e deciso così per me.

La casa è bella. È proprio un gioiello per noi anziani ammalati e poi ci sono le suore che, posso dire, sono angeli che si curano di noi. Sempre pronte ai gesti di attenzione, di cure per noi e che nella semplicità sono disponibili in tutto.

n. 19.10.1919 † 11.12.2014

In memoria di don Pietro CandussoRecentemente durante una visita ho

notato che la corona del Rosario che stringeva fra le mani mancava del Croce-fisso. Glielo feci notare e lui prontamente a dirmi: girandomi e rigirandomi nel letto si è staccato e non l’abbiamo più trovato. Ed io: don Piero glielo porto io. A casa avevo unito al Crocefisso un’immagi-ne della medaglia miracolosa. Lunedì 1° dicembre gliela portai. Lui si accorse dell’aggiunta e subito mi disse: grazie Orazio. E indicandomi la medaglietta dis-se: questa è quella che mi aspetta lassù. Ed io: sì, Lei ci aspetta tutti lassù! E lui ri-prese: sì è vero, ma io presto sai. Con un nodo alla gola dissi: don Piero recitiamo insieme un’Ave Maria? Sì, rispose lui. Te-nendogli la mia mano sinistra sulla fronte e con la destra appoggiata sopra le sue che racchiudevano la corona l’abbiamo recitata a voce alta. E subito chiesi la sua benedizione che prontamente mi impar-tì. Qualche parola ancora fra noi e dopo averlo ringraziato, stampato un bacio sul-la fronte con il cuore carico di emozione, ebbi la chiara sensazione che non l’avrei più rivisto vivo.

Il 7 dicembre insieme agli altri sacer-doti ammalati ha ricevuto in piena co-scienza l’unzione degli infermi.

L’11 dicembre, mi riferisce il diretto-re, stringe con forza la statuetta di Don Bosco e fa cenno che gli sia portato il

quadro dell’Ausiliatrice che pure si tro-vava nella sua cameretta e dà un bacio pieno di amore e poco dopo l’anima vola in cielo. Che emozione sapere che quella corona del rosario con il Crocefisso unito alla medaglia miracolosa si trovano ora e per sempre nelle sue mani in attesa della resurrezione.

Al Don Bosco di Verona, come lui voleva, al funerale vi hanno partecipato una cinquantina di concelebranti ed una chiesa stracolma di ex allievi, scout e pa-esani. Ora riposa nella cappella insieme a tanti altri salesiani vicino a don Renato Ziggiotti – Rettor Maggiore – che fu per tutti il V successore di Don Bosco.

Grazie, don Piero, perché hai speso la tua vita per noi e hai saputo farti amare.

Orazio Campesatoexallievo del “San Zeno”, Verona

2015, anno bicentenario della nascita di Don Bosco. La Castellana ha vissuto da protagonista l’inizio di questo importante appuntamento sa-bato 6 settembre con l’apertura ufficiale per tutta la famiglia salesiana del Triveneto. Tante e varie sono le iniziative in atto in tutto il mondo salesiano fino alla chiusura del-le celebrazioni il 16 agosto 2015.

Oltre alle ricorrenze e ai vari avve-nimenti che si succederanno, il 21 giu-gno Papa Francesco sarà a Torino, per l’ostensione della Sacra Sindone. Il mon-do salesiano è chiamato a rinnovare la propria adesione al fondatore per ren-dersi sempre più convincente nella sua specifica missione a favore dei giovani. Anche il nostro Istituto di Castello di Go-dego desidera cogliere questo tempo di “fermento spirituale”.

Abbiamo avviato una risistemazione del presbiterio della chiesa che vorrem-mo completare nel corso dell’anno con la ritinteggiatura delle pareti. Ci sta a cuore anche un altro intervento che, su suggerimento di persone amiche, vor-remmo proporre alla vostra attenzione.

Accanto alla chiesa c’è una piccola

La cappella

Sacro Cuore

Cappella fortemente voluta da Mons. Cognata negli anni del suo soggiorno presso il nostro Istituto. A sue spese ha collocato una statua in legno del Sacro Cuore. Questa cappella funziona anche da chiesa invernale per la comunità salesiana, oltre che da luogo raccolto di preghiera per i vari gruppi giovanili e per i ritiri spirituali delle diverse classi.

Vorremmo dotare questa cappella di 7/8 banchi più consoni all’uso liturgico; per fare questo ci rivolgiamo anche alla generosità di singoli o gruppi che diano il loro aiuto concreto nel realizzare tale intervento a beneficio dei giovani che vivranno altre ricorrenze altrettanto si-gnificative. Don Bosco ha sempre fatto affidamento sulla Divina Provvidenza e sulla generosità di numerosi benefattori, anche noi facciamo affidamento sulla vostra bontà.

don Loris Biliato, direttore

Sabato 16 maggio 2015incontro di Exallievi/e

e Cooperatori del triveneto

Festa del sìe 12° anniversario della morte didon Bruno Martelossinell'Istituto Salesiano “S. Marco”Calle Don Bosco 361 CHIOGGIA

del

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A Godego, attigua all’Istituto Salesiano, c’è una casache accoglie sacerdoti e coadiutori salesiani anziani.Il direttore, don Gianni Bozzoli, ci ha fatto pervenireuna richiesta di vicinanza e di aiuto.

Attorno alla nostra Casa Salesiana “Mons. Cognata” c’è qualche persona che potreb-

be venire di mattina o pomeriggio a vivere qualche ora con i nostri cari “nonni”? Sarebbe importante per gli ospiti e un’occasione per stabilire un collegamento tra la nostra realtà e il territorio.

Basterebbero anche poche persone, dispo-ste ad offrire un po’ di compagnia: non occor-re speciale preparazione, solo accompagnare a passeggio a piedi o spingendo la carrozzella. E ciascuno lo può fare quando gli è possibile, di mattina (9-12) o di pomeriggio (15-17.30) anche una volta alla settimana.

Grazie dell’attenzione. don Gianni

Chi potessedare una manopuò contattare

don Gianni:via Roma, 33

tel. 0423 467883

Opportunità

per vivere il servizio

in maniera concreta

e utile.

esteggiati quattro exallievi: sono usciti dalla Casa Salesiana Mons. Co-

gnata per trasferirsi al giardino salesiano dove don Bosco attende tutti gli alunni, i salesiani, i membri della Famiglia Sa-lesiana (FMA, Exallievi, Cooperatori...).12 settembre 14, don Felice Bagnariol04 ottobre 14, sig. Giovanni Chemello11 dicembre 14, don Pietro Candusso22 marzo 15, don Teodosio Zaramella

Ma un altro grande festeggiato è don Ettore Andreatti chiamato ad aprire la Casa Mons. Cognata.

Il Vescovo Mons. Cognata il 22 luglio 1972 ha concluso il suo pellegrinaggio terreno ed è entrato nel riposo eterno, nella pienezza della luce e don Ettore è stato chiamato a unirsi a lui nello stesso 22 luglio di qualche anno dopo (il 2015). Un cammino di donazione, di dedizione amorosa all’Opera e ai Confratelli accolti nella Casa. Un testimone luminoso.

La vita della Casa Mons. Cognata è animata da personale davvero eccezio-nale. Abbiamo quattro Suore Missio-narie dello Spirito Santo e della Sacra Famiglia originarie del Messico, dedite proprio all’Assistenza di religiosi an-ziani bisognosi; di assistenza: abbiamo Operatori Socio-Sanitari che si distribu-iscono l’assistenza al mattino dalle 6.30 alle 10.30 e la notte dalle 22.00 alle 7.00, per non parlare poi di chi si occupa del mangiare, della pulizia degli indumen-ti e dei locali. Poi devo sottolineare la

Un anno vissutoalla Casa “Mons. Cognata”

presenza di exallievi del “Sardagna” o di altre Case salesiane che offrono la loro attività di collaborazione per la manu-tenzione della Casa e per l’animazione dei Confratelli.

Quest’anno abbiamo ripreso una ini-ziativa culturale e di svago: una mattina-ta musicale (mercoledì) e una escursio-ne automobilistica nella zona per cono-scere, visitare alcuni centri (il giovedì). Siamo nell’anno della vita consacrata e abbiamo pensato di conoscere le varie realtà religiose del territorio. Abbiamo incontrato le Figlie di Maria Ausiliatrice presenti a Rosà, le Discepole del Vange-lo presenti a Castelfranco Veneto, i Padri Bianchi (Missionari dell’Africa) presen-ti a Castelfranco Veneto e i Frati minori Conventuali presenti a Camposampiero e continueremo questa esplorazione per conoscere la varietà dei carismi che lo Spirito suscita nel territorio per la sal-vezza degli appartenenti alla grande Fa-miglia del Padre.

Attraverso questo giornalino stiamo facendo conoscere la bellezza della no-stra Opera salesiana e stiamo trovando qualche persona volontaria che viene a portare il dono di sé, di qualche ora per animare questi Confratelli che per tanti anni sono vissuti nelle scuole, nelle par-rocchie, negli Oratori-Centri Giovanili in Missione e ora hanno bisogno di essere aiutati a superare la solitudine, momenti di isolamento, di depressione... passare da una vita piena di ragazzi, di inizia-tive… alla constatazione di non farcela

più. Meritano tutta la nostra attenzione, la nostra riconoscenza per quanto han-no fatto nella loro vita per i giovani, per le Comunità parrocchiali, per le Comu-nità in territorio di Missione...

Abbiamo accolto con entusiasmo la richiesta di svolgere durante l’attività estiva svolta al Sardagna alcune “cacce al Tesoro” nei nostri spazi verdi... Vede-re i ragazzi che cercano i biglietti... guar-darli dalle finestre e ricordare i vecchi tempi... che emozione!

Stiamo anche accogliendo qualche presenza preziosa che una volta alla set-timana, una volta al mese… al mattino o al pomeriggio viene a offrire il proprio piccolo servizio di riconoscenza e grati-tudine per il servizio prestato da questi confratelli alla gioventù loro affidata nei più svariati territori: ascoltarli, provocar-li a fare memoria... diventa un prezioso sacrificio gradito a Dio nella celebrazio-ne eucaristica. Ne siamo entusiasti. E le porte della Casa Mons. Cognata sono aperte

Un caro ed entusiasmante saluto dai Confratelli chiamati ad animare questa Casa Salesiana.

don Gianni Bazzolidon Giuliano Baggio

don Carlo Giacomuzzi

N.B.: Il sig. Mirko Melegatti ci lascia per andare a svolgere un compito di servizio ai giovani dell’Opera San Marco a Me-stre.

F

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Dalla Casa salesiana Mons. Cognata possono risuonare alcune emozioni per avvenimenti accaduti in questo inizio del nuovo anno pastorale. Con la testi-monianza anche di una Suora Missionaria dello Spirito Santo e della Sacra Famiglia operatrice qui in Casa, abbiamo presen-tato l’attività di questa opera salesiana ai giovani delle scuole superiori e della terza elementare dell'Istituto “Sardagna” ed è già iniziata la presenza di un vo-lontario.

Altro evento importante il congedo da don Gabriele Frezzato di 75 anni di età, 58 di vita salesiana e 47 di sacerdo-zio che giovedì 3 dicembre, giorno dedi-cato alla preghiera per le vocazioni, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno per entrare nella Casa del Padre, nel Giardino salesiano con Don Bosco, con Madre Maz-zarello, con Mamma Margherita e Mons. Cognata.

La notizia si è diffusa anche attaver-so gli strumenti elettronici e sono giunte riflessioni che hanno espresso quanto ab-bia inciso il suo ministero salesiano nella vita di tanti giovani che oggi lo ricordano ancora con tanta riconoscenza.

Don Gabriele ha seminato e ha cer-cato con la sua testimonianza di vita e con la parola di guidare o indicare la via da percorrere per realizzare il Pro-getto di Dio Padre.

Abbiamo avuto la gioia di condividere la riconoscenza nei confronti del nostro Confratello sig. Mariano De Nes di 89 anni. Sabato 21 novembre, in mattinata, sono arrivate oltre 20 persone da Ravenna per portare un encomio pre-parato dal Sindaco della Città. Un grazie a pieni polmoni per quanto ha operato negli anni 1969-1985 a favore della gioventù. Oggi la città di Ravenna sta sperimentando il frutto della sua operosità guardando le famiglie, l’impegno sociale e parrocchiale. “Se non fossi venuto tu, Mariano, a strapparmi dalla strada e portarmi all’Oratorio... chissà dove sarei adesso, dove sarei finito!” uno dei tanti “grazie” detti nell’abbracciarlo con tanto amore.

Il testo conciso dell’elogio suona così: “Grazie, Ma-riano De Nes per aver contribuito al sereno avvenire di tanti ravennati. Con riconoscenza e affetto; il sindaco

51 FESTE indimenticabili1966 Fratte1967 Bessica1968 Bassano del Gr.1969 Solagna1970 Piombino Dese1971 Breganze1972 Loreggiola1973 Fontaniva1974 Guia di Valdobbiadene1975 Trebaseleghe1976 Campodarsego1977 Marostica1978 Grantorto1979 Riese Pio X1980 S. Eufemia di Borgoricco1981 S. Giacomo di Romano d’Ezz.1982 Carmignano di Brenta1983 Cassola1984 Castello di Godego1985 S. Giustina in Colle1986 Rosà1987 Fellette di Romano d’Ezzelino1988 Loria1989 Camposampiero1990 Fratte1991 Villa del Conte1992 S. Martino di L.1993 Bassano del Gr.1994 Cittadella1995 Rossano Veneto1996 Vallà di Riese Pio X1997 Pove del Grappa1998 Campese di Bassano

1999 Pianiga2000 Abbazia Pisani2001 Castelfranco V.to2002 Campodarsego2003 Loreggia2004 Liedolo di S. Zenone2005 Piazzola sul Brenta2006 Borghetto S. Martino di L.2007 Padernello2008 Casoni di Mussolente2009 Nove2010 Vigodarzere2011 Loria2012 Galliera Veneta2013 Arsego2014 Villa del Conte2015 Fratte2016 S. Eulalia Borso del Gr.

Il trofeoexallievinel qualesi trovaunareliquiadiDon Bosco

Santa Eulalia - Domenica 31 gennaio 2016

Casa Salesiana‘mons. Cognata’

NOTIZIE DALLA

Fabrizio Matteucci”. E ha citato anche Don Bosco: “Dalla buona o cattiva educazio-ne della gioventù dipende un buono o triste avvenire della società”.

E andando con lo sguardo e con il cuore nel passato, va sottolineato ancora un elemento caloroso che ha comunicato tanta gioia ai nostri Confratelli. All’Istitu-to Sardagna si è celebrata la festa degli Exallievi domenica 11 ottobre 2015 e al termine del pranzo con il gruppo dei Can-

Il salesiano Mariano De Nes, visibilmente commosso per il riconoscimento ricevuto dagli exallievi dell'Oratorio di Ravenna.

tori del Colle Don Bosco abbiamo vissuto un’oretta di canti che ha emozionato tan-ti Confratelli...

Nel passato si trova ciò che abbiamo ricevuto nel nostro cuore e ciò che oggi porta frutti per un futuro ricco di Pace, di Amore e di Giustizia.

Un augurio per l’anno santo, l’anno della Misericordia, per l’abbondanza di Grazia che il Signore riversa su di noi: che la sappiamo accogliere per vivere davvero nel suo amore e nell’amore con tutti i fra-telli ex o non exallievi di Don Bosco.

Don Gianni Bazzoli, direttore

Editore: Istituto Salesiano “E. di Sardagna”Direttore responsabile: Riccardo MichielanDirettore: Loris BiliatoRedazione: Istituto Salesiano - Via Roma 33 31030 Castello di Godego (TV)

e-mail: [email protected]

Chi desidera ricevere “Don Bosco nella Castellana” può richiederlo a:

[email protected]

Don Bosconella Castellana

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Page 6: Bruno mai stanco di misericordia - Salesiani Nordest · Pi unito al Padre della vita, ... presentandoci al Padre come Þgli. Anche la presenza di questa Comunit ÒsofferenteÓ di

L’Associazione “Piccolo Mondo” si oc-cupa di adozioni a distanza di bambini e ragazzi con precisi progetti di aiu-to. Nata all’interno della parrocchia di Pionca, promuove in particolare l’adozio-ne a distanza nelle Filippine.

ASSOCIAZIONE

Bonifico bancario IBAN IT54H 06225 62990 100000002599 intestato a:Piccolo Mondo Onlus, specificando la causale ADOZIONE A DISTANZA.

Per informazioni: Giuseppe Rettore 049 8005370 - 349 7605630 - 339 6932129

Residente a Loria (TV), operatore grafico e amante della pittura.Aveva studiato nell’Istituto Salesiano del Colle Don Bosco (AT).Di famiglia numerosa (11 fratelli) da giovane emigra in Australia. Grazie agli studi fatti presso i Salesiani, lavo-ra in una tipografia. Rientrato in Italia, dopo ben 7 anni di vita da emigrato, esercita l'attività in proprio di grafico.Per Giulio però, le cose più importan-ti sono sempre state le persone, le relazioni, il comunicare con gli altri, il fare arte, da qui la decisione di ritornare a casa, a Loria.Si sposa, crea la sua famiglia e continua nella sua attività di gra-fico che spesso lo conduce lontano dal paese natio, ma Loria è sempre rimasta nel suo cuore e così, circa una quarantina di anni fa, si trasferisce definitivamente con tutta la famiglia.Nelle sue opere artistiche grandi protagoniste sono l’armonia e la propensione all’equilibrio. Si è sempre distinto per l’entusiasmo e la positività con cui affrontava qualunque cosa.Era molto conosciuto e apprezzato in paese per la sua laboriosità e signorilità. Da pensionato gestiva con la moglie un bar a Loria.Lascia la moglie, i tre figli con nuore e genero, le tre nipotine che lo ricordano per gli insegnamenti ricevuti e per l’immenso bene che ha saputo donare in famiglia e a tutte le persone che lo hanno incontrato.

È stato chiamato all’incontro con il Padre, nel Giardino Salesiano, 58 anni di professione religiosa e 47 di sacerdozio.La Comunità «Mons. Cognata» di Castello di Godego, l’Ispettoria Sale-

siana “San Marco” ed i fratelli lo affidano alla misericordia di Dio e offrono per lui preghiere di suffragio.

“Uniti in uno scambio di beni spirituali offriamo con riconoscenza per i confratelli defunti i suffragi prescritti.Il loro ricordo è uno stimolo per continuare con fedeltà la nostra missione”. Dalle Costituzioni Salsiane (94)

“Morire è socchiuderela porta di casa e dire a Dio:eccomi qui, sono arrivato” (don Quadrio)

don Gabriele Frezzatodi anni 75

Giulio Brottodi anni 83

Cipriano Gottardellodi anni 86

Il 21 novembre ci ha lasciati Cipria-no Gottardello. Da molto tempo una malattia subdola ma crudele l’aveva allontanato da una serena e merita-ta quotidianità. Complice, forse, di questa inesorabile deriva, anche la prematura scomparsa, alcuni anni fa, dell’amata moglie Giuliana. Ma se affetto, comprensione e attenzioni di ogni tipo non lo hanno mai lasciato solo, il merito va alle impareggiabili nipoti.

La sua vita e il suo mondo erano sempre stati la stampa e l’edi-toria: un’arte che aveva appreso dai primi anni quaranta, quando ancora bambino da Santa Giustina in Colle partì alla volta della scuola grafica dei salesiani del Colle Don Bosco.La sua intelligenza e personalità l’avevano portato con gli anni a diventare un punto di riferimento del prestigioso istituto Interna-zionale di Magistero Grafico sempre al Colle Don Bosco. L’indiscussa capacità e intuizione nel gestire le difficoltà le aveva potute esprimere quando a Milano prese la direzione della Scuola

Grafica Salesiana, portandola a livelli elevati di merito.Ha contribuito a dare prestigio alla nobile arte della stampa con pregevoli pubblicazioni, coadiuvato in quest’opera anche dalle competenze del compianto fratello Mario, coadiutore salesiano. I suoi libri, tradotti in diverse lingue, sono da anni punto di riferi-mento per generazioni di alunni delle più importanti scuole grafi-che salesiane sparse in tutto il mondo. Quando negli anni settanta decise di lasciare la Famiglia Salesia-na, anche se tra mille difficoltà, affrontò la nuova vita con umiltà, ma con passione e capacità, assumendo incarichi di rilievo pres-so importanti aziende grafiche. Mi preme ricordare che anche da laico aveva un pensiero continuo per Don Bosco e a lui si ispirava e da lui traeva conforto. Vorrei concludere per ricordare lo zio Cipriano, parafrasando Sant’Agostino: “Non rattristiamoci di averlo perso, ma ringrazia-mo di averlo avuto”.

Tuo nipote Egidio Gottardello

Adottati nel 2014/15: 130 bambini in modo continuativo; 90 ragazzi che fre-quentano i corsi professionali per essere inseriti in un contesto lavorativo.

Il progetto funziona grazie al rapporto, pur a distanza, che si crea tra gli sponsor

e i bambini adottati: ogni bambino mantie-ne contatti epistolari abbastanza frequenti con chi lo sostiene, e lo informa periodica-mente dei progressi scolastici.

Le quote per le adozioni a distanza per l'anno 2016 sono:€ 200 per i bambini delle elementari,€ 250 per l'High school,€ 500 per il college.

È possibile detrarre dalle tasse la somma corrisposta; è sufficiente fare un bonifico bancario: IBAN IT 54H 06225 62990 100000002599;o un assegno circolare intestato a:

Piccolo Mondo Onlusspecificando la causale.

Dichiarazione dei redditiAnche quest’anno puoi donare il tuo

aiuto destinando all’Associazione “Piccolo Mondo” il 5xmille nella tua dichiarazio-ne dei redditi.

Per farlo basta scrivere nell’apposito spazio, il codice fiscale 04347440283seguito dalla tua firma.

Grazie per il sostegno!