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26 LUGLIO - 5 AGOSTO IL FUTURO è nelle nostre mani Brochure Informativa SUCCEDE A MAGLIANO Magliano Democratica www.maglianodemocratica.blogspot.com SENZA ACQUA E SENZA SPIEGAZIONI MARZIO MARINI PER NON DIMENTICARE BILANCIO COMUNALE UN FALLIMENTO PER MAGLIANO LA MINORANZA RINUNCIA AI SOLDI DEMOCRATICA Partito Democratico Circolo Magliano Sabina

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26 LUGLIO - 5 AGOSTO

IL FUTURO è nelle nostre mani

Brochure Informativa SUCCEDE A MAGLIANO

Magliano Democratica

www.maglianodemocratica.blogspot.com

SENZA ACQUA E SENZA SPIEGAZIONI

MARZIO MARINI PER NON DIMENTICARE

BILANCIO COMUNALE UN FALLIMENTO PER MAGLIANO

LA MINORANZA RINUNCIA AI SOLDI

DEMOCRATICAPartito DemocraticoCircolo Magliano Sabina

Ma quale polemica! E’ passato un anno e tre mesi dall’ordi-nanza sindacale nº37 del 11 aprile 2011 con il quale si vieta l’utilizzo per fini alimentari dell’acqua del civico acquedotto. Un anno fa scrivevamo durante la Festa Democratica 2011 per informare i maglianesi su ciò che stava accadendo; dopo un anno ci troviamo costretti a scrivere di nuovo sul proble-ma che rimane irrisolto e sui tanti sviluppi succedutisi. Nessuna polemica da parte nostra sia chiaro, solo la realtà dei fatti: i cittadini di Magliano infatti da oltre un anno sono senza acqua potabile, nonostante i 350.000 € di soldi pubblici spesi per l’instal-lazione di un dearsenificatore che avrebbe dovuto funzionare correttamente; i cittadini di Magliano pagano regolarmente le bollet-te (che da luglio di questo anno subiranno un ulteriore aumento) per un servizio che non viene erogato regolarmente. Da questa amministrazione non è arrivata una sola spiegazione credibile che possa giustificare o porre rimedio a tale disservizio. Questi sono i fatti.

Prima di fare un resoconto sugli ultimi svi-luppi, ci teniamo a fare alcune precisazioni.Abbiamo riscontrato, parlando con alcuni maglianesi, una serie di inesattezze dettate da “dicerie di piazza” che spesso prendono il sopravvento su dati e su documenti, o semplicemente da una mala informa-zione che non fa altro che intorpidire sempre più la verità. Il dearsenificatore non è entrato in funzione durante la precedente amministrazione Lini. Il dearsenificatore in-stallato alla sorgente Barco di Fabbrica di Roma, con il quale l’arsenico dovrebbe essere abbattuto, è stato completato nel dicembre 2010 ed entrato ufficialmente in funzione a gen-naio 2011. Molti dicono che il problema arsenico c’è sempre stato (come se dal momento che c’è stato allora rientri nella normalità averlo!), ma la realtà è che fino al 2007 la nostra acqua era nei parametri consentiti dall’Unione Europea che dal 2007 invece ha abbassato la soglia consentita di arsenico fino a 10 microgrammi/litro. La precedente amministra-zione, con l’allora sindaco Angelo Lini, si mosse immedia-tamente ottenendo dalla Regione Lazio un finanziamento di

350.000 € utilizzato poi per istallare il famoso dearsenificato-re, e una proroga dei parametri che è rimasta in vigore fino al 31 dicembre 2010. Da quel momento in poi, per rientrare nei limiti imposti sarebbe dovuto entrare in funzione il dear-senificatore. Quindi, per concludere, la precedente ammini-strazione ha spianato la strada a coloro che l’avrebbero segui-ta, i quali avrebbero dovuto semplicemente far funzionare un macchinario.

Il gruppo consiliare Rinnovamento Demo-cratico e il circolo PD di Magliano in tutto questo tempo si sono battuti per tutelare la salute dei maglianesi e per cercare di capire come mai la situazione sembri non torna-re più nella normalità, mentre dai banchi della maggioranza si è preferito sotterrare il problema lasciando i cittadini in balia degli eventi e senza acqua potabile. Quanti di voi ricordano assemblee pubbliche in cui il sin-daco si è degnato di avvisare i cittadini su come stava evolvendo la situazione?Forse non tutti sanno che abbiamo pre-sentato ben due interrogazioni in cui si chiedeva prevalentemente, oltre ai risul-tati delle analisi, quale fosse il motivo dei consumi anomali di energia elettrica regi-

strati per il dearsenificatore, rilevati soprattutto tra marzo e aprile 2011, quindi poco dopo la sua entrata in funzione, e se il Comune avesse stipulato un contratto di manutenzione utile in caso di mal funzionamento dell’impianto. Ottenere le risposte non è stato affatto facile; incalzati dalle nostre do-mande infatti sindaco e amministrazione in più occasioni hanno preferito prendere tempo per trovare spiegazioni che poi i documenti hanno sconfessato palesemente, ge-nerando non pochi imbarazzi nella giunta.

Proprio a causa di questo irresponsabile comportamento di disinteresse al problema, di un atteggiamento di arroganza con cui lo stesso primo cittadino ha deciso di estrometterci dal confronto, e visto il ritardo con il quale l’amministrazione sistematicamente ha scelto di rispondere alle interrogazioni, siamo stati costretti ad inviare una segnalazione scritta al Prefetto di Rieti. Riconosciuta la consistenza della nostra

SENZA ACQUA E SENZA SPIEGAZIONI

DA LUGLIO ACQUA PIU’ CARA, MENTRE RIMANE IL PROBLEMA ARSENICO E SI AGGIUNGE L’INTERRUZIONE DEL SERVIZIO

segnalazione, l’azione della Prefettura non si è fatta atten-dere e così il sindaco Alfredo Graziani si è visto costretto a fornire le dovute spiegazioni dopo ben 108 giorni dalla presentazione dell’interrogazione.Alla faccia del problema e di tutti quelli che hanno onesta-mente continuato a pagare la bolletta dell’acqua mettendo ingenuamente a repentaglio la loro salute.Le risposte fornite, come detto in precedenza, hanno messo in evidenza una serie di contraddizioni con i documenti ufficiali che siamo riusciti a reperire direttamente dagli uffici comunali.Sui consumi anomali di energia elettrica, e sulle bollette aumentate del 75% da un mese a un altro, passando da un importo di 1’238,59 € di Gennaio a quello di 2’275,15 € di Giugno, l’amministrazione giustifica ciò con fatturazioni di consumi presunti dovuti a conguagli. Ma nelle fatture Enel in nostro possesso c’è scritto chiaramente come queste si ba-sino su consumi effettivi. Nessun conguaglio dunque. Perchè allora il sindaco parla di consumi presunti, quando que-sti sono effettivi per l’Enel? Come mai nei primi 3 mesi dell’anno 2011 il dearsenificatore ha consumato meno energia rispetto ai mesi successivi?La contraddizione più grave si è riscontrata nella giustifica-zione della mancata stipulazione del contratto di manuten-zione del dearsenificatore; secondo l’amministrazione tale contratto non sarebbe stato stipulato in quanto l’impianto non era stato definitivamente collaudato. In base ai docu-menti in nostro possesso, invece, esiste un regolare verba-le di collaudo tecnico definitivo stipulato tra il gruppo Zilio s.p.a. e, come committente, dal responsabile dell’area tecnica del Comune di Magliano il 19.04.2011. Quindi a differenza di quanto detto dal sindaco, l’impianto era stato collauda-to. Le analisi fatte nei mesi successivi sulle concentrazioni anomale di arsenico hanno dimostrato chiaramente come il problema fosse inizialmente dovuto al mal funzionamento dei filtri; tutto ciò si sarebbe potuto evitare se ci fosse stato tale contratto. Infatti, come avvenuto a ottobre scorso, dopo la nostra segnalazione ai giornali, cambiati i filtri dell’im-pianto, i paramentri di arsenico sono rientrati nella norma, almeno alla sorgente, ma non a Magliano.Tutto questo non è il frutto di ipotesi ma di un duro lavoro di analisi dei documenti e una profonda attenzione che il no-stro gruppo ha riservato al problema.

In tutti questi mesi questa amministrazione di “fenomeni” non ha fatto altro che inseguire scuse fantasiose da raccon-tare in piazza, nel tentativo, come detto in precedenza, di raccontare la loro verità di comodo che li mettesse al riparo da critiche, di minimizzare il problema e di gettare in catti-va luce chi come noi stava cercando le risposte, parlando di inutili polemiche. Dobbiamo aggiungere a tutto questo che il gruppo di mino-ranza consiliare, in una delle due interrogazioni ha anche avanzato delle proposte per tamponare quello che qualche neo assessore andava predicando sui giornali come momen-taneo disagio. Alla faccia del momentaneo!Infatti abbiamo richiesto un servizio di approvvigiona-mento idrico per anziani e persone in stato di bisogno, ma come al solito, anche questa proposta è stata fatta scivolare

nel dimenticatoio, rimanendo totalmente inascoltata. Di tut-to questo la popolazione non è stata messa al corrente, e la cosa che più ci rammarica è che sono ancora molti quelli che non sanno nulla sulla faccenda.A pagare per questi maldestri errori saeranno come al so-lito i cittadini, in questo caso contribuenti.

Infatti nel bilancio di previsione 2011-2014, che la mag-gioranza ha approvato a fine giugno, è stata addirittura au-mentata la bolletta del servizio idrico integrato. Da alcune indiscrezioni sembra che qualche assessore abbia tentato di giustificare tale aumento come atto normale visto il costo più basso dell’acqua a Magliano, pari a un terzo rispetto a quello di altri comuni. Ci mancherebbe altro visto che l’acqua non è potabile da più di un anno e che quest’estate i cittadini stanno patendo le pene dell’inferno per vederla uscire dai rubinetti! Lasciatecelo dire: è una vergogna che in una tale situazio-ne l’amministrazione abbia solo pensato di aumentare la bolletta. Abbiamo contestato in aula tale scelta, chiedendo all’assessore all’ambiente di assumersi le proprie responsabi-lità, ma nell’imbarazzo del momento l’unica risposta è stata il silenzio.

Pochi sanno che a causa delle alte concentrazioni di arsenico anche i distributori di acqua potabile installati nel territo-rio maglianese due anni fa, sono ormai diventate un pro-blema economico per le casse del Comune. Infatti ad oggi crediamo di essere l’unico comune che con tali macchine non ha alcun tipo di guadagno: pensare che tra entrate e uscite nell’anno 2010 abbiamo registrato una perdita al netto di 441,60 €, nel 2011 di 11.436,40 € e a aprile 2012 di 3.479,66 €, per un totale dunque di 15.357,66 € di soldi pubblici in soli due anni e mezzo, ci lascia totalmente allibiti. Nulla contro questi distributori, ma certo queste perdite come al solito si ripercuotono sulle ta-sche del cittadino. Dunque la domanda è: ma quanto viene a costare ai maglianesi un’acqua che viene con il contagoc-ce e con arsenico elevato?Un terzo rispetto a quella di altri comuni per fortuna quindi, come dice l’assessore, giusto fare un piccolo aumento!

Ciò che crediamo che sia giusto invece è che a pagare debba essere chi ha grosse responsabilità politiche ed amministra-tive per questa disastrosa situazione e non i maglianesi. Cer-to viene da sorridere a pensare che l’assessore all’ambiente, allora in minoranza, per pochi mesi di acqua fuori norma incitava i cittadini a richiedere indietro parte della bolletta. Chissà che vergogna starà provando ora. Che siano “i fenomeni” o “il fenomeno” che ha deciso che un’apparecchiatura delicata, costosa e strategica come il dearsenificatore, non necessitava di manutenzione per poter risparmiare qualche migliaio di euro, a pagare. Si accusa la politica nazionale di agire in maniera sconsi-derata sui cittadini, quando poi chi dovrebbe dare il buon esempio in ambito locale assume gli stessi atteggiamenti. Per questa amministrazione forse è meglio giocare con la salute dei cittadini.

MARZIO MARINIPER NON DIMENTICARE

TUTTE LE TAPPE CHE HANNO PORTATO ALLA CHIUSURA DELL’OSPEDALE DI MAGLIANO PER MANO DELLA POLVERINI

Estate 2010 - Malgrado le voci insistenti su eventuali tagli drastici all’ospedale “Marzio Marini” il sindaco Alfredo Gra-ziani si fida delle promesse della presidente della regione di centrodestra Renata Polverini.

30 settembre 2010 - Il commissario alla sanità del Lazio e presidente della giunta regionale Renata Polverini, firma il decreto 80 che di fatto chiude l’ospedale di Magliano Sabina.4 ottobre 2010 - Si riunisce, dopo inspiegabili ritardi e a tem-po ormai scaduto, la consulta sanità presieduta dal consiglie-re Domenico Gatti.

5 ottobre 2010 - Il Pd di Magliano da completa disponi-bilità al nascente comitato contro la chiusura dell’ospedale mentre dalla maggioranza iniziano i distinguo.

6 ottobre 2010 - Iniziativa del Pd di Magliano al teatro Manlio. Platea colma e gente pronta a mobilitarsi.

7 ottobre 2010 - Consiglio provin-ciale straordinario al teatro Manlio. Tutto il consiglio provinciale vota un documento contro i tagli. La platea fi-schia il consigliere regionale del Pdl Li-dia Nobili.

12 ottobre 2010 - Il sindaco Grazia-ni minaccia il referendum per passare in Umbria se verrà chiuso l’ospedale. Il Pd di Magliano invece pensa a combat-tere i tagli all’ospedale decisi dal centrodestra.

13 ottobre 2010 - La mattina manifestazione dei sindaci dei comuni colpiti dai tagli davanti al ministero dell’econo-mia a Roma, il pomeriggio Marcia verso l’Umbria da Berar-delli al confine regionale. Il Pd di Magliano, proprio in nome dell’unità, partecipa ad entrambe le manifestazioni mentre il sindaco Graziani diserta clamorosamente quella contro la Polverini unico sindaco assente tra i 24 dei comuni colpiti dai tagli.

15 ottobre 2010 - Assemblea dei sindaci a Magliano. I

sindaci si fanno fotografare con la fascia tricolore e sono pronti alla battaglia unitaria proprio come proposto dal Pd.

16 ottobre 2010 - Tavolo a Rieti con il sindaco Graziani, il consigliere comunale e segretario del Pd di Magliano Fran-cesco Di Basilio, il consigliere regionale del Pd Mario Perilli più i parlamentari e i consiglieri regionali di centrodestra. Si firma un documento da presentare alla Regione che prevede il mantenimento di posti letto per acuti e pronto soccorso. Da quella firma in poi la posizione del Pd di Magliano e dei rappresentanti del Pd provinciali e regionali non cambierà più. Quella del sindaco e degli esponenti del centrodestra cambierà invece più volte.

22 ottobre 2010 - Fiaccolata in centro storico in difesa dell’ospedale. Partecipa anche il Pd. Si arriva davanti all’ospe-dale vecchio e davanti alla lapide che ricorda Marzio Marini il sindaco Graziani promette che se sarà chiuso l’ospedale ne metterà un’altra che ricorderà chi l’ha chiuso: la Polverini.

Come vedremo si tratterà di una delle innumerevoli promesse non mantenute del sindaco!

23 ottobre 2010 - Graziani incontra il presidente Polverini che non recede sulla scelta di riconvertire l’ospedale di Magliano. Si inizia a lavorare per un ri-corso al Tar.

29 ottobre 2010 - Primi segnali di malcontento della popolazione contro Graziani. Appaiono striscioni contro il sindaco all’ospedale. La cittadinanza ini-zia a rendersi conto di come l’amministrazione non sia in grado di gestire la situazione

10 novembre 2010 - Assemblea del Pd contro i tagli all’o-spedale a Collevecchio. Il Pd si mobilita a fondo per la mani-festazione del comitato Salviamo il Marini lungo la Flaminia davanti al casello A1 coinvolgendo tutti i circoli della Bassa Sabina.

13 novembre 2010 - Oltre 3.000 persone invadono la Flaminia per la manifestazione organizzata dal comitato Sal-

viamo il Marini. Presenti le istituzioni provinciali e regionali, partiti, sindacati e amministratori della Bassa Sabina. Il sin-daco Graziani, senza consultare nessuno, dal palco annuncia il voto della delibera per indire il referendum in Umbria. La platea accoglie in maniera fredda la proposta. Il Pd di Ma-gliano cerca di far recedere il sindaco per preservare l’unità della Bassa Sabina nella battaglia, ma Graziani e la sua mag-gioranza, tireranno dritto.

14 novembre 2010 - La Polverini nomina direttore gene-rale della Asl il dottor Rodolfo Gianani.

17 novembre 2010 - I tecnici della Regione, accompagnati dal consigliere regionale del Pdl Lidia Nobili visitano l’ospedale. Nel pomeriggio il consiglio comunale approva la delibera per richie-dere il referendum per passare in Um-bria. Si astengono solo i consiglieri del gruppo Rinnovamento Democratico-Pd convinti che bisognasse combattere solo contro i tagli all’ospedale mantenendo l’unità della Bassa Sabina. “Lungimiran-ti” interventi a favore del sindaco Gra-ziani, del capogruppo Antonello Ruggeri e del vice sindaco Fabio Di Giamberar-dino. A favore anche il consigliere di mi-noranza del gruppo misto Orsini.

10 dicembre 2010 - Il sindaco e il co-mitato Salviamo il Marini incontrano il direttore generale della Asl Gianani che ribadisce la volontà di non fermare le decisioni della Polverini.

17 dicembre 2010 - Il presidente della Provincia Fabio Melilli (Pd) si dice disponibile a guidare una trattativa con la Polverini.

4 gennaio 2011 - La Asl consegna la bozza dell’atto azien-dale che prevede la riconversione dell’ospedale e la creazione di un centro di medicina alternativa cinese privato. Il sinda-co Graziani, mentre è ancora in piedi il tentativo di trattativa avviato dal presidente Melilli, inizia lo sciopero della fame.Il circolo del Pd di Magliano sostiene il presidente della Pro-vincia nel difficile tentativo di riaprire la trattativa.

6 gennaio 2011 - I sindacati (Cgil, Cisl e Uil) contestano i tagli ma si dicono contrari alla scelta del referendum per passare in Umbria indetto dal comune di Magliano.

9 gennaio 2011 - Dopo una telefonata con il senatore del Pdl Angelo Maria Cicolani il sindaco Graziani interrompe lo sciopero della fame. Da questo momento in poi tutte le trattative saranno portate avanti, in gran segreto o quasi, dal sindaco o i suoi amministratori di maggioranza e referenti politici, per espressa scelta del sindaco, solo di centrodestra. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

18 gennaio 2011 - Su proposta del consigliere provinciale del Pd e segretario provinciale della Federazione Vincenzo Lodovisi il consiglio provinciale approva un documento che sostiene le richieste del Comune e della comunità di Maglia-no.

19 gennaio 2011 - Il consigliere regionale del Pd Mario Perilli presenta un ordine del giorno a sostegno delle richie-ste del Comune e della comunità di Magliano. Insomma a tutti i livelli dal consiglio comunale fino alla Regione il Pd, e solo il Pd, ha presentato documenti a sostegno di Magliano.

21 gennaio 2011 - Il Pd di Magliano organizza una riunione al Teatro Manlio con tutti gli esponenti della Provincia e della Regione e chiede ancora una volta unità nella battaglia. Ma il sindaco ascol-ta solo il centrodestra!

26 gennaio 2011 - Manifestazione del comitato “Salviamo il Marini” a Rieti. Il Pd ancora una volta non manca.

30 gennaio 2011 - Si aspetta l’incon-tro tra il sindaco Graziani e il presidente della Regione Renata Polverini. Il pre-sidente della Provincia Fabio Melilli si dice disponibile a partecipare per dare forza alle ragioni di Magliano ma clamo-rosamente Graziani non acconsente.

8 febbraio 2011 - All’incontro con la Polverini possono partecipare solo il sindaco Alfredo Gra-ziani e il senatore del Pdl Angelo Maria Cicolani. Viene per-ciò estromessa una parte politica e il massimo rappresentate della Provincia. Solo perché è del Pd.

17 febbraio 2011 - Solo grazie al circolo del Pd di Maglia-no si viene a conoscenza di un’intervista al referente dell’am-ministrazione Graziani, il consigliere regionale del Pdl An-tonio Cicchetti (definito dal sindaco pubblicamente “l’amico Antonio”), che a una televisione di Rieti (che qui non si vede) ha dichiarato che la chiusura dell’ospedale di Magliano è giu-sta (definendo il Marini “ospedaluccio sotto casa”).

24 febbraio 2011 - A differenza di altri Comuni, il Tar respinge la richiesta di sospensiva del decreto 80 avanzata tramite un ricorso dal Comune di Magliano Sabina.

3 marzo 2011 - Il Consiglio dei Ministri ufficializza la data del referendum per il 15 e 16 maggio. Ma proprio quan-do si inizia a fare sul serio viene fuori il “carattere” di que-sta amministrazione comunale. Graziani annuncia che forse sarà ritirato il referendum!

4 marzo 2011 - Il capogruppo di maggioranza Antonello Ruggeri annuncia ai giornali che ha in programma un incon-tro con il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini.

5 marzo 2011 - Il presidente della Regione Umbria Catiu-scia Marini smentisce con una nota diffusa dai suoi uffici di aver mai fissato un appuntamento con gli amministratori di Magliano Sabina sbugiardando l’assessore Ruggeri. La nota viene diffusa da tutti i principali organi di informazione ita-liani facendo fare una figuraccia a Magliano!

22 marzo 2011 - Il sindaco Graziani annuncia il ritiro del referendum per passare in Umbria e invece di prender-sela con i suoi “lungimiranti” collaboratori, tipo gli assessori Ruggeri e il vice sindaco Di Giamberardino che erano strenui sostenitori di questa strategia, se la prende con il Pd che ha avuto l’unica colpa di avere a cuore le sorti di Magliano e di essere coerente.

26 marzo 2011 - A quat-tro giorni dalla chiusura dell’ospedale la Polverini incontra il sindaco Graziani e l’assessore Eleonora Berni. Sembra esserci uno spiraglio, o almeno così dicono visto che non ci sono testimoni esterni al centrodestra. I fatti li smen-tiranno.

29 marzo 2011 - Il sindaco incontra dei non meglio spe-cificati “tecnici” della Regione e dice che ci sono speranze. Ovviamente il sospetto che si punti a tranquillizzare la gente a 2 giorni dalla chiusura avanza...

1 aprile 2011 - Malgrado le rassicurazioni del sindaco e del centrodestra il 1 aprile entra in vigore il decreto 80. Ven-gono chiusi tutti i reparti e viene chiuso il Pronto Soccorso trasformato il Primo Intervento. Non viene organizzata nes-suna manifestazione di protesta dall’amministrazione comu-nale che anzi minimizza e il sindaco in un’assemblea pubbli-ca dichiara che il pronto soccorso è ancora funzionante. Non si ricredono nemmeno davanti alla sostituzione dei cartelli che indicavano l’ospedale e il Pronto Soccorso!

12 aprile 2011 - Il gruppo consigliare “Rinnovamento Democratico-Pd” guidato da Francesco Urbanetti presenta un ordine del giorno per rallentare il trasferimento dei lavo-ratori dell’ospedale di Magliano. Ancora una volta il nostro gruppo si occupa del problema vero senza divagare e senza inutili protagonismi o inutili quanto dannosi colpi di teatro.

22 aprile 2011 - Il Consiglio comunale ritira il referen-dum per passare in Umbria. Ma la maggioranza sbaglia ad-dirittura la richiesta di ritiro e serviranno ben due sedute di consiglio comunale per farlo!

4 maggio 2011 - Su proposta del Pd e del segretario della federazione provinciale Vincenzo Lodovisi viene approvato dal consiglio provinciale un ordine del giorno per tutela i precari della sanità di Magliano e della Provincia.

28 maggio 2011 - Indiscrezioni su un presunto taglio del

servizio di oculistica a Magliano curato dal dottor Domeni-co Gatti che tra l’altro è consigliere comunale che sostiene Graziani. Il sindaco annuncia sui giornali una battaglia sen-za precedenti. Il Pd si dice pronto anche perché la battaglia l’ha sempre fatta, sia che riguardava un consigliere comunale come Gatti sia che riguardava gli interinali “cacciati” dalla Asl!

9 giugno 2011 - Malgrado il sindaco avesse invitato i cit-tadini alla mobilitazione il direttore della Asl Rodolfo Giana-ni e il sub commissario Spataro arrivano “a sorpresa”, si fa per dire, all’ospedale. Per fortuna il tentativo di fare tutto di na-

scosto fallisce e i due dirigen-ti, cari al centrodestra (quello locale compreso!), sono stati costretti a confrontarsi con la gente!

2 agosto 2011 - Mario Pe-rilli (Pd) alla festa democra-tica provinciale di Magliano.

“Bisogna prendere atto che il centrodestra ha preso in giro Magliano”. I consiglieri regionali del Pd si impegnano per elaborare insieme alla Bassa Sabina una proposta alternativa a quella della Polverini.

21 agosto 2011 - Il direttore della Asl Gianani specifica che quello di Magliano non può essere più chiamato ospe-dale.

18 ottobre 2011 – I consiglieri regionali del Pd Esterino Montino, Mario Perilli, Enzo Foschi e Franco Dalia effettua-no un’ispezione all’interno dell’ospedale facendo emergere una serie di colossali sprechi dovuti alla riconversione. I con-siglieri, accompagnati dal segretario del Pd di Magliano e dal presidente Riccardo Poeta , hanno trovato due reparti nuovi sbarrati con il lucchetto. La loro visita ha avuto il merito di far conoscere la situazione in tutto il Lazio grazie ai servizi televisivi.

19 ottobre 2011 – Una delegazione cinese visita i loca-li dell’ospedale per creare un centro di medicina alternativa cinese. La delegazione accompagnata dal direttore generale della Asl Gianani viene inspiegabilmente ricevuta in Comu-ne. Nel frattempo il PD di Magliano chiede chiarezza al sin-daco sulla firma che il primo cittadino deve porre per l’arrivo della medicina cinese a Magliano, senza però ottenere alcuna risposta ufficiale.

28 ottobre 2011 – Inizia lo smantellamento delle attività al primo piano per fare spazio ai privati cinesi. Malgrado le richieste di chiarimenti dall’amministrazione comunale, che per legge ha l’ultima parola sul centro cinese, solo silenzio o risposte vaghe.

5 novembre 2011 – I circoli Pd di Magliano, Collevec-chio e Stimigliano partecipano alla manifestazione “Rico-struire l’Italia” a Piazza San Giovanni a Roma con un maxi

striscione a difesa dell’ospedale.

Novembre-dicembre 2011 – Il coordinamento del Pd della Bassa Sabina guidato da Nicola Sacco lancia una serie di iniziative pubbliche in tutto il territorio a difesa dell’ospedale. Il Pd non molla e su que-sta battaglia c’è stato e ci sarà sempre.

Gennaio-febbraio 2012 - Mentre dall’amministrazione comunale non arrivano segnali il Pd di Magliano continua la lotta per l’ospedale. Un gruppo di iscritti, lavoratori e tecnici lavorano per settimane per realizzare una proposta di rilancio dell’ospedale da pre-sentare in Regione. Diversi anche gli incontri con i consiglieri regionali del Pd.

Febbraio 2012 - Secondo notizie diffuse a Rieti è a rischio il laboratorio analisi. Il Pd e il gruppo consiliare Rinnovamento Demo-cratico presentano un ordine del giorno che invita l’amministrazione a diffidare il diretto-re generale della Asl a procedere. L’ordine del giorno viene approvato all’unanimità dal consiglio comuna-le. Nello stesso periodo il Pd si impegna, anche durante le primarie regionali, nella petizione promossa dal Comune di Magliano, segno che quando le azioni hanno buonsenso e sono concordate e discusse serenamente trovano la collabo-razione di tutti!

Marzo 2012 - Il segretario del Pd di Magliano, Francesco di Basilio, eletto nell’assemblea regionale porta il tema dell’o-spedale di Magliano nell’agenda del Pd Lazio parlando con diversi dirigenti e amministratori regionali.

Maggio 2012 - Il gruppo consiliare del Pd alla Regione, guidato da Esterino Montino, prepara e diffonde ai maggio-ri media regionali e nazionali un dossier sugli sprechi della sanità causati dalla Polverini in cui vengono portati alla luce anche gli sprechi causati dalla chiusura dell’ospedale di Ma-gliano e dal suo inutilizzo. Il Pd regionale in questo caso ha confermato il legame territoriale valorizzando il lavoro dei militanti di Magliano, Collevecchio e Stimigliano.

Maggio 2012 - Viene annunciata la cessione di buona par-te della gestione del 118 (ambulanze) ai privati. Protestano tutti: sindacati, il presidente della Provincia Fabio Melilli, il consigliere regionale del Pd Mario Perilli, il Pd di Magliano, Collevecchio e Stimigliano, le associazioni di volontariato. Tutti tranne il sindaco di Magliano che dichiara ai giornali che la gestione pubblico-privata andrà bene. La storia si ripe-te a distanza di poco. La lezione dell’ospedale evidentemente non è servita a nulla al sindaco.

BILANCIO COMUNALEUN FALLIMENTO PER MAGLIANO

ANCORA UN SEGNO NEGATIVO: -97% E SPERANZE PER IL FUTURO CHE SI ALLONTANANO

Ennesimo bilancio, ennesima delusione. Quanti avevano sperato nelle buone intenzioni di questa nuova amministrazione devono oggi, a tre anni dal suo insediamento, fare i conti con risultati che nes-suno degli elettori di Insieme per Magliano avrebbe mai pensato.Già un anno fa avevamo messo in evidenza un dato impietoso, uno scostamento fra previsioni defini-tive e somme impegnate pari, in percentuale, a un meno -85%. In poche parole l’85% di quello che si era previsto di fare non è stato fatto. Dopo un anno purtroppo ci ritroviamo a segnalare cifre ben peg-giori; nell’ analisi eseguita dal Revisore dei Conti nella sua relazione (pag.10 confronto tra previsioni iniziali e rendiconto 2011) emerge in definitiva un dato agghiacciante, un impietoso -97%. Uno sco-stamento di tale entità non sarebbe stato tollerato in nessuna azienda seria la quale avrebbe mandato a casa il proprio management un minuto dopo.Un documento che dunque certifica per il secon-do anno consecutivo come le previsioni politico amministrative della giunta Graziani erano to-talmente sbagliate.In questo paese dunque si continua ogni anno a pre-vedere opere pubbliche ed investimenti faraonici salvo poi, a rendiconto, certificare l’irrealizzazione della stragrande maggioranza di queste previsioni.

Crediamo sia giunto il momento di cambiare metodo, operare previsioni più reali e meno fan-tasiose, prevedere solo quegli investimenti stra-tegici e fondamentali per l’economia del paese solo dopo un’attenta valutazione di fattibilità dei progetti, e non perchè spinti dalla necessità di non perdere la faccia davanti al proprio elettora-to, quando occorerebbe un minimo di resposna-bilità in più.

Così come è fondamentale secondo noi fare richie-ste di finanziamento solo se mirate, valutando at-tentamente lo scenario politico nazionale e regio-nale, che come tutti sanno non lascia molti margini di speranza. Far cadere la responsabilità sulla crisi economica attuale è dir poco banale. Ogni famiglia che si rispetti controlla i propri conti e sa quali sono le sue possibilità mese dopo mese, sempre con un occhio a quanto accade, valutando attentamente quali sono i lussi che si può permette-re e le rinuncie se necessarie; per un Ente dovrebbe essere la stessa identica cosa. Iniziare a far questo sarebbe già un gran bel cambiamento!

L’amministrazione Graziani invece continua a pro-mettere nel Bilancio di Previsione quello che aab-biamo sempre defintio da 3 anni il “Libro dei So-gni”, per poi ridimensionarlo già a settembre in assestamento di bilancio e infine affossarlo nel Rendiconto. Una vendita di false illusioni per i maglianesi divenuta ormai una spiacevole quan-to seccante abitudine.

Anche per il Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2012/2014 ci ritroviamo davanti alla solita lista del-la spesa. Analizzando i dati che la stessa ammini-strazione ci ha fornito emerge che nel primo anno sarà impegnata in opere pubbliche una somma pari a € 4.792.648,45, nel secondo anno € 906.558,51 e € 0 nel terzo anno. Avete capito bene: € 0. Già da queste prime 3 cifre ci risulta assai difficile pensare che circa il 70% dei soldi necessari a realiz-zare il Piano possano essere reperiti ed impegna-ti nel 1º anno, considerando anche che la metà di quest’ultimo è già passata. Pertanto non occorre essere profeti nel prevedere che anche il prossimo

anno avremo scostamenti degli investimenti in conto capitale in sede di Rendicontazione con per-centuali alte ed inaccettabili.

Le norme in materia di limiti di indebitamen-to degli enti locali (art.8 comma 1 della legge 183/2011, che impone di non superare il limite di indebbitamento del 4% per gli enti locali entro il 2014) sono ampiamente cambiate ed è evidente che essendo la percentuale d’indebitamento del nostro comune al 4,53% sarà pressochè impossi-bile nei prossimi 3 anni per il Comune accendere Mutui.Ci sembra dunque quanto mai audace pensare per esempio di reperire attraverso finanziamen-to € 250.000 per la piscina comunale cinque stel-le, oppure € 525.000, sempre nel primo anno, per il parcheggio in Via delle Mura Senesi. Così come sembra alquanto difficile che la Regione Lazio ci possa finanziare, sempre che lo faccia, il 100% del-le richieste di finanziamento su ogni singola ope-ra, e quindi non potendo noi come ente accendere Mutui per i motivi sopra descritti ci sembra quanto mai fantasioso proporre di reperire totalmente € 4.792.648,45 con finanziamenti e di impegnarli nel corso del 2012.

Ma queste cose ai cittadini quando le farà sapere questa amministrazione e l’assessore preposto?Si perchè nel frattempo molti non sanno che all’in-terno della giunta Graziani per mantenere in vita una maggioranza praticamente allo sbando dopo le debacles sulla chiusura dell’ ospedale, sulla figurac-cia fatta con il ritiro del referendum per cambiare regione e sopratutto dopo la vicenda dello stipen-dio aumentato alle mogli di alcuni assessori, è stata messa in atto una nuova rivoluzione copernicana, un vero e proprio rimpasto di giunta per lasciare spazio al nuovo che avanza. Fuori l’assessore Rug-geri e dentro l’assessore Falcetta.Ebbene se quanto certificato dai documenti del Re-visore dei Conti è vero, allora è proprio il caso di dire che cambiano le facce ma il risultato è sempre lo stesso.E così in consiglio comunale, così come l’allora as-sessore Ruggeri al -85% rispondeva parlando di un +15% di opere compiute, anche quest’anno nella stessa situazione davanti al -97% il neo assessore Falcetta ci accusa di non saper leggere i dati. For-se stava cercando di screditare involontariamente

il lavoro del Revisore dei Conti oppure sulla scia di chi l’ha preceduto, è il solito escamotage per na-scondere la realtà dei fatti.

Rimane però chiaro un punto: il “Libro dei Sogni“ continua a rimanere tale. E’ infatti inevitabile ri-marcare come alcune delle opere pubbliche por-tate a compimento negli ultimi anni su tutto il territorio maglianese non siano altro che finan-ziamenti chiesti e ottenuti dalla precedente am-ministrazione comunale alla Regione Lazio.

Partiamo dal centro storico. Per il risanamento del-le abitazioni 262mila euro nel 2006, 90mila euro nel 2006 per la sistemazione della parrocchia di San Liberatore, 50mila euro nel 2007 per il rifacimento della facciata del teatro Manlio (i lavori completa-ti l’anno scorso, ndr), 300mila euro per la riquali-ficazione di piazza Garibaldi (esclusa la fontana costata quasi 45.000 € dei 150.000 € previsti per il Centro Commerciale Naturale), 135mila per il cen-tro storico di Foglia nel 2008 e completato qualche mese fa, 50mila euro per la sistemazione di piazza Vittoria Veneto (San Pietro) nel 2009. Di notevo-le importanza il contributo di 320mila euro per il parcheggio nelle Fontanelle (anche questo da poco inaugurato) basilare per fruire al meglio del centro storico. La Regione del 2008 inoltre ha contribuito per 145mila euro per l’impianto di depurazione di San-to Tomao, 210mila euro nel 2006 per un impianto di fitodepurazione a servizio delle frazioni. Poi ci sono 350mila euro stanziati per l’impianto di dearsenificazione installato (di cui abbiamo già parlato in questa brochure) alla sorgente Barco. L’ultimo contributo è quello di 100mila euro con-cesso per l’adeguamento dell’ex convento della Ma-donna delle Grazie a casa di riposo per anziani. In tutto 2.913.000 euro.Tutto questo per rinfrescare la memoria a quanti vorrebbero dare dei meriti a chi ancora non ne ha.

Di recente sono partiti i lavori per quello che qual-cuno ha definito “un sogno che finalmente si realiz-za” ovvero l’impianto fotovoltaico in località Pie-trini, un impianto che però, vorremmo ricordare ai maglianesi, è destinato a rimanere “sogno” nel vero senso della parola. L’energia prodotta dall’impian-to infatti sarà gestita dalla società che per 21 anni ha acquisito il diritto di superficie del terreno su

cui sorge il parco fotovoltaico. Ciò significa che i ricavi della vendita dell’energia non entreranno nelle casse del Comune.

Chiudiamo questo quadro complessivo con il Pia-no di alienazione dei beni immobili del Comu-ne approvato nel consiglio comunale dello scorso 27 giugno con il quale l’amministrazione infatti ha previsto una vendita e una rivalorizzazione dei beni immobili come locali pubblici e terreni.Alla base di quanto abbiamo contestato in consi-glio comunale vi sono i motivi per i quali sono stati scelti e si vogliono mettere in vendita alcuni beni piuttosto altri, così come non non è specificato nel piano, e forse sarebbe stato giusto farlo, come verranno espletate le alienazioni (avvisi pubbli-ci accessibili a tutti o aste pubbliche?) e in quali voci di bilancio saranno destinate le somme pro-venienti dalle suddette alienazioni.

Non convincono le stime delle entrate previste, a nostro giudizio in alcuni casi sottostimate.E’ il caso ell’alienazione del locale commerciale sito in via Roma 1 per € 130.000, in cui riteniamo sia necessario fare una più attenta analisi sulla valu-tazione riportata nel piano che a nostro avviso è quantomeno sottostimata, vista la posizione strate-gica e centrale del locale nel centro storico. A no-stro avviso inoltre sarebbe opportuno valutare un eventuale rimodulazione del canone di locazione del locale in questione, piuttosto che l’alienazione come proposto. Infatti essendo l’attuale un momen-to di crisi economica, non è conveniente vendere un importante locale di proprietà pubblica con il rischio di ricavare molto di meno di quello che è o potrebbe essere il suo valore di mercato, in un più favorevole momento economico, causando quindi un danno al patrimonio comunale. In ogni caso Abbiamo chiesto che vengano fatte più di una valu-tazione di mercato sull’immobile.Dal sindaco e dalla sua maggioranza ancora nessu-na risposta convinti delle loro infallibili strategie.Purtroppo però tali strategie stanno solo affossan-do e distruggendo Magliano.

LA MINORANZARINUNCIA AI SOLDI

I CONSIGLIERI DI MINORANZA RINUNCIANO AI COMPENSI MA DAL SINDACO E DALL’AMMINISTRAZIONE NESSUN ATTO DI RESPONSABILITA’

I cittadini chiedono sacrifici alla politica, e la politica, almeno a casa nostra, ma soltato dalla sponda PD, ri-sponde.Come i cittadini forse ricorderanno nel mese di Aprile il gruppo di maggioranza locale, Insieme per Magliano, fece affiggere per il paese dei manifesti in cui si chiede-va a gran voce una presa di posizione di tutte le forze politiche locali contro il finanziamento pubblico ai partiti e i famigerati rimborsi elettorali. Nel manife-sto venivano riportate, in pieno regime di par condicio, fedelmente le cifre del denaro incassato dal PdL, Pd e UdC. Quelle che si rivelavano agli occhi dei passanti, e ai nostri, lettori stupiti di come in quel periodo fosse più importante avanzare una battaglia mediatica contro i fi-nanziamenti ai partiti e meno contro il continuo smem-bramento dell’ormai ex struttura ospedaliera di Ma-gliano, parole condivisibili, si rivelarono di li a poco l’ennesimo tentativo di proseguire una linea politica fac-simile a quella condotta tristemente nell’era Ber-lusconi, la linea della propaganda demagogica che fa presa sull’opinione pubblica, fatta di tanti luoghi co-muni ma di pochi, pochissimi fatti.E la prova di quel che andiamo dicendo ce l’hanno for-nita gli avvenimenti accaduti di li a poco.

Poche settimane dopo, infatti, sempre lo stesso grup-po di maggioranza comunale presentava un ordine del giorno da approvare in Consiglio Comunale sullo stes-so tema. E’ nella stessa seduta consiliare che finalmente vengono a galla le reali intenzioni dell’Amministrazione; infat-ti, inaspettatamente(?), il discorso scivola sull’ambito locale, chiedendo che tutte le forze politiche presenti sul territorio rendano pubblici i propri bilanci. Nul-la in contrario a riguardo, sopratutto per chi come il PD di Magliano non ha nulla da nascondere, per chi come il PD di Magliano sopravvive economicamente con le iscrizioni volontarie al Partito e le donazioni degli iscritti. Nulla da nascondere per chi, proprio

come noi in questi tre anni, si è battuto per la traspa-renza amministrativa.

Ma se da una parte si predica bene, dall’altra si razzola male. Infatti tra una demagogia e l’altra il sindaco Gra-ziani, preparatissimo sull’argomento, si dimentica stranamente di parlare dei costi della Politica proprio a Magliano, quelli che riguardano la sua giunta.Nessun riferimento per il compenso mensile del sin-daco, nessun riferimento agli IPhone degli assessori, zero riferimenti anche in merito ai costi dei permessi (purtroppo non pochi) retribuiti per le assenze dal lavoro degli stessi assessori in questi tre lunghi anni. Niente di tutto ciò, solo semplici, facili e generiche ac-cuse al sistema.E quando il PD di Magliano fa notare tutto ciò ecco la solita sarabanda messa in scena dal solito regista dietro le quinte, quello dell’aumento di stipendio alla propria moglie quando ancora era assessore, che torna ogni tanto sul pulpito a predicare verità. Ecco dunque che si scopre il vero motivo di questa messa in scena, quel-lo cioè di apparire agli occhi della gente sopra le parti della politica, indicando nel PD di Magliano fantoma-tici imbarazzi per i rimborsi acquisiti dal PD nazionale. Contento lui.

Proprio perchè giunto il momento di cambiare metodo di amministrare e proprio perchè il momento economi-co contingente lo richiede, crediamo e lo abbiamo sem-pre creduto, che per cambiare il sistema occorra partire proprio dal basso, da quelli che sono i piccoli gesti.Proprio per questo, dunque, dopo aver votato a favo-re del punto all’ordine del giorno dell’ 8 maggio scorso, nella stessa seduta il gruppo di minoranza Rinnova-mento Democratico ha proposto all’amministrazione comunale un atto formale ulteriore per ridurre sprechi e privilegi, e che potesse dimostrare al cittadino che un modo diverso di far politica esiste.I consiglieri Francesco Urbanetti, Giovanni Pagani, Luciano Toni e Francesco Di Basilio hanno rinun-

ciato ufficialmente a tutti i loro compensi maturati e non ancora liquidati, nonché a quelli spettanti fino alla fine del proprio mandato.Ben poca cosa si dirà, magari ironizzando come han-no provato a fare i componenti dell’Amministrazione; molto di più di quello che però è stato fatto dal sindaco e dalla sua maggioranza.

Se si pensa che nel solo anno 2011 per un comune come il nostro i compensi di questa maggioranza han-no toccato quota 46.966,04 €, comprensivi di compen-so del primo cittadino che da solo è stato di 24.597,72 €, c’è da rimanere a bocca aperta. E tutto ciò ovviamente esclusi i rimborsi per i permessi dal lavoro, che per un solo assessore sono stati di 2.487,49 € sempre nello stes-so anno. Non osiamo immaginare nel complessivo!A tale richiesta in aula nessun componente della maggioranza, sindaco compreso ovviamente, dopo le belle parole fatte di luoghi comuni, ha pensato mini-mamente dunque di aderire all’iniziativa rinuncian-do così ai propri compensi.

Si è persa un’ottima occasione per dimostrare il valore delle parole spese anche su quel manifesto, oltre che la possibilità di dare un segnale d’unione contro una poli-tica che sta perdendo il contatto con la realtà.Nessuno ha rinunciato ai compensi.Nessuno ha rinunciato agli IPhone pagati dai contri-buenti.Nessuno ha rinunciato ai permessi retribuiti.Dunque solo chiacchiere, nessun buon esempio, anche rispetto al passato.E’ giusto dunque ora che siano coloro che realmente hanno dimostrato di credere in quelle parole a mettere in evidenza come da oggi, anzi già da diversi mesi, la minoranza e i suoi consiglieri non costino assoluta-mente un euro ai cittadini del Comune di Magliano, e che già in passato comunque, pur avendone diritto, non hanno mai usufruito dei permessi dal lavoro re-tribuiti per non pesare sulle casse dell’Ente. Un vanto di cui andare orgogliosi e che forse non tutti conoscono, e da cui, forse anche i predicatori della maggioranza do-vrebbero prendere spunto.Lo ribadiremo anche in futuro: continueremo a fare il nostro dovere di minoranza non costando un solo cen-tesimo ai cittadini, non demonizzando in questo modo la politica ma cercando di farle riacquistare credibilità.