Breve introduzione alle opere “Cavalleria Rusticana” e “Zanetto” di Pietro Mascagni

4
44 a Stagione lirica Guida all'ascolto con il patrocinio della Provincia di Lecce Pietro Mascagni

description

Guida all'ascolto di Fernando Greco. Breve introduzione alle opere “Cavalleria Rusticana” e “Zanetto” di Pietro Mascagni, primo allestimento scenico in Cartellone per la 44° Stagione Lirica della Provincia di Lecce

Transcript of Breve introduzione alle opere “Cavalleria Rusticana” e “Zanetto” di Pietro Mascagni

Page 1: Breve introduzione alle opere “Cavalleria Rusticana” e “Zanetto” di Pietro Mascagni

44a Stagione liricaGuida all'ascolto

con il patrociniodella Provincia di Lecce

Pietro Mascagni

Page 2: Breve introduzione alle opere “Cavalleria Rusticana” e “Zanetto” di Pietro Mascagni

IL PROTOTIPO DEL VERISMO

Nella caratterizzazione del concetto di Verismo in ambito musicale,�“Cavalleria Rusticana�” rappresenta l�’espressione più autentica di questomodo di sentire e di rappresentare sullo spartito la realtà quotidiana. Levicissitudini degli ultimi, di coloro che sono all�’infimo grado della scalasociale, dei �“vinti�” di verghiano ricordo, si accompagnano a un tessutosonoro di ampia valenza realista che spesso riproduce fedelmente i suonie i rumori della strada, comprese le inflessioni dialettali e le strazianti urladei protagonisti.L�’argomento di �“Cavalleria�” è quello dell�’omonimo racconto tratto da �“Vitadei campi�” di Giovanni Verga, già trasformato nel 1884 in dramma scenicoper il trionfo della divina Eleonora Duse. Il giovane Pietro Mascagni (1863-1945), appena ventiseienne e direttore della banda municipale di Cerignola,trasformò il dramma scenico in dramma musicale e, vincendo inaspettatamenteil concorso Sonzogno del 1889, si ritrovò di colpo catapultato nello star-system internazionale. L�’entusiasmo irrefrenabile del pubblico della prima,in scena al Teatro Costanzi di Roma il 17 maggio 1890, si sarebbe replicatodi teatro in teatro a garanzia di un successo che dura ancora ai nostri giorni,grazie soprattutto a un�’irresistibile inventiva melodica che non manca diaffascinare gli spettatori di ogni epoca e che Mascagni non avrebbe replicatoin nessuna delle sue opere successive.

UNO STILE “LEGGERO E FINISSIMO”

Mentre �“Cavalleria Rusticana�” assurgeva a prototipo dello stile verista,negli anni a venire il suo autore si sarebbe dedicato in maniera preferenzialeal genere della commedia lirica, vissuta con quel languore tipico dell�’esteticaCrepuscolare. All�’indomani di �“Cavalleria�”, il nuovo titolo �“L�’amico Fritz�”sarebbe divenuto il tipico esempio di questo diverso orientamento stilistico,contrassegnato da un più attento rigore formale associato a una vis drammaticameno sfogata. A tale stile può ascriversi l�’operina �“Zanetto�”, tratta daldramma �“Le passant�” (Il viandante) di Francois Coppée, portato in scenada Sarah Bernhardt a Parigi nel 1869. L�’opera venne ultimata nel 1895,anno in cui Mascagni aveva assunto la direzione del Liceo Musicale diPesaro. Per �“Zanetto�” il compositore nutriva grandi speranze, come ebbemodo di confidare all�’amico Vittorio Gianfranceschi: �“�… Lo Zanetto èterminato e, te lo dico francamente, mi è venuto molto bene: lo strumentaleè leggero e finissimo �…�”.L�’anteprima �“domestica�” dell�’opera, rappresentata il 2 marzo 1896 nel LiceoMusicale di Pesaro in occasione dell�’anniversario della nascita di Rossini,fu coronata da un successo talmente unanime da far pregustare al suo autoreun plauso ben più ufficiale sul palcoscenico del Teatro alla Scala, dove

I DUE VOLTI DI MASCAGNI

Breve introduzione alle opere �“Cavalleria Rusticana�” e �“Zanetto�” diPietro Mascagni, primo allestimento scenico in Cartellone per la 44°Stagione Lirica della Provincia di Lecce

di Fernando Greco

Eleonora Duse

Page 3: Breve introduzione alle opere “Cavalleria Rusticana” e “Zanetto” di Pietro Mascagni

�“Zanetto�” sarebbe andata in scena il 18 marzo. Purtroppo le aspettative diMascagni andarono deluse dalla tiepida accoglienza del pubblico, decisamenteannoiato dal carattere introspettivo e intimista di quest�’opera, qualità cheinvece furono positivamente sottolineate dai critici dell�’epoca.

TROPPO FINE PER ESSERE POPOLARE

In base a quanto suddetto, �“Cavalleria�” e �“Zanetto�” sono opere molto diversee complementari tra loro, che consentono allo spettatore di cogliere inmaniera esaustiva i tratti stilistici di un compositore che, partendodall�’esteriorità verista di �“Cavalleria�”, sarebbe approdato, con �“Zanetto�” econ titoli più importanti come �“L�’amico Fritz�” e �“Iris�”, a finezze musicalie psico-drammatiche di taglio quasi cameristico, pagando un altissimoprezzo in termini di popolarità.Tale dualismo stilistico si rispecchia nelle caratteristiche peculiari deiprotagonisti. Si può dire che i personaggi di �“Cavalleria�” non abbianoun�’introspezione psicologica, il loro canovaccio risulta prestabilito da regolesociali a cui devono necessariamente sottostare. La vicenda di �“Cavalleria�”è imbastita da Santuzza, rispettabile donna del Sud che, si badi bene, nonrimpiange mai l�’amore perduto né si perde in languorose nostalgie, mapiuttosto rivendica a gran voce l�’onore perduto: l�’urlo straziante con cuiella maledice il fidanzato fedifrago è quello di colei che, davanti alla certezzadell�’abbandono e quindi del proprio disonore, medita vendetta. C�’è forsebisogno di ricordare che anche nel Salento, fino a una quarantina d�’anni fa,se una donna aveva la sfortuna di essere lasciata dal fidanzato rimanevazitella?Di tutt�’altra levatura, nell�’opera �“Zanetto�”, il personaggio di Silvia (riportatomagistralmente in palcoscenico nel 2003 dal soprano Denia Mazzola): leidell�’onore non sa che farsene, essendo una navigata e cinica cortigiana, madinanzi alle candide e ingenue profferte amorose del giovane Zanetto siscopre finalmente capace di nutrire in sé un sentimento autentico e profondo.E quel fugace incontro la cambierà per sempre: ella lascerà andar via Zanettoper non sporcare le calde lacrime di commozione che ora anche lei sa versare.Forse la definizione migliore di �“Zanetto�” è stata individuata dal celebremusicologo Gino Roncaglia (1883 �– 1968): �“�… L�’intero Zanetto forma ungrande delicatissimo duetto sullo sfondo della drammatica malinconia dellacortigiana Silvia che ritrova, nella rinuncia, la purezza dell�’amore �… Sitratta di una delle cose più belle e compiute del Maestro, ma forse troppofine perché possa essere popolare�”.

Denia Mazzola

Roberto Stagnoe Gemma Bellincioni,primi interpreti diCavalleria Rusticana

Page 4: Breve introduzione alle opere “Cavalleria Rusticana” e “Zanetto” di Pietro Mascagni

�“Cavalleria Rusticana�”

E�’ l�’alba della domenica di Pasqua nella piazza di unpaesino della Sicilia. Fuori scena la voce di Turiddu(tenore) intona una �“siciliana�” in cui decanta la bellezzadi Lola, mentre il popolo inneggia alla primavera.Mamma Lucia (contralto), madre di Turiddu, si accingead aprire la sua osteria e accogliere gli avventori. Ladonna viene raggiunta da Santuzza (soprano), fidanzatadi Turiddu, che accorata chiede notizie del giovane.Mamma Lucia le comunica che il figlio è partito percomprare del vino, ma viene puntualmente contraddettada Santuzza, la quale è sicura che il fidanzato si siatrattenuto furtivamente in paese. Il fatto vieneconfermato dal carrettiere Alfio (baritono) che, giuntoall�’osteria, afferma di aver intravisto casualmenteTuriddu nei pressi di casa sua. Rimasta a quattr�’occhicon Mamma Lucia, la ragazza sfoga tutta la propriaansia: ella è sicura che Turiddu intrattenga una trescaamorosa con Lola (mezzosoprano), la sua precedentefidanzata, la quale, mentre il giovane era fuori paeseper il servizio militare, si è nel frattempo sposata conAlfio. Al sopraggiungere di Turiddu, Santuzza gli fauna scenata di gelosia, interrotta dall�’arrivo di Lola,alla quale Santuzza rivolge pungenti frecciate. Pertutta risposta Lola se ne va in chiesa, altera e indifferentealle provocazioni. Il litigio tra i due fidanzati proseguein maniera accesa finchè Turiddu, incurante delleimprecazioni, segue Lola in chiesa. L�’ira di Santuzzaè all�’apice: furente, ella scaglia una maledizione neiconfronti del fedifrago. Dalla chiesa si ode un misticocanto al quale si unisce la preghiera disperata diSantuzza che, al giungere di Alfio, gli rivela iltradimento da parte di sua moglie. Infuriato, l�’uomogiura vendetta. Al termine della Messa, la gente siriversa in piazza. Turiddu invita tutti a bere intonandoun brindisi. L�’atmosfera gioiosa si gela quando Alfio,interrompendo il brindisi, sfida a duello Turiddu; tuttisi defilano tra sguardi d�’intesa. Rimasto solo con lamadre, la quale era assente durante il brindisi e quindi

è ignara dell�’imminente duello, Turiddu le dice diessere un po�’ brillo e di voler rimanere un po�’ all�’aperto,ma le affida le sorti di Santuzza qualora egliall�’improvviso dovesse venire a mancare. MammaLucia rimane sola e confusa dalle parole del figlio,ma di lì a poco si odono delle urla atroci sulle qualispicca una voce: �“Hanno ammazzato compareTuriddu!�”

�“Zanetto�”

Nella Firenze rinascimentale, Silvia (soprano) è unarinomata cortigiana che, con l�’avanzare dell�’età, sitrova a riflettere amaramente sul proprio stile di vita:pur circondata dal lusso, ella è costretta a vivere emorire senza aver mai provato un sentimento d�’amoreche fosse autentico e ricambiato. Da lontano si odeuna dolce melodia: entra in scena Zanetto(mezzosoprano), giovane poeta e �“nomade suonator�”,la cui adolescenziale bellezza attrae la donna. Il ragazzo,ignaro dell�’identità di colei che gli sta dinanzi, le riveladi voler incontrare la celebre cortigiana Silvia poichéha tanto sentito parlare della sua proverbiale bellezza.Nell�’affettuoso dialogo tra i due, il giovane restasoggiogato dal fascino di questa donna sconosciuta,al punto da confessarle di voler rimanere per tutta lavita con lei, anche a costo di diventare il suo paggioo il suo scudiero. La donna, commossa da tanta frescaingenuità, lo manda via con materna dolcezza,raccomandandogli però di non cercare Silvia, mapiuttosto una �“giovinetta dagli occhi neri e dai capellid�’oro�” con cui costruire un autentico nido d�’amore.Prima che egli parta, la donna vorrebbe donargli unanello in suo ricordo, ma l�’oggetto viene prontamenterifiutato da Zanetto, il quale le chiede soltanto �“�… ilfiore che fra i tuoi splendidi capelli muore �…�”. Partitoil poeta, Silvia si scopre finalmente in lacrime: oraanche lei ha conosciuto il vero amore. L�’opera sichiude sulle sue commosse parole: �“Sia benedettoAmore, posso piangere ancora!�”

L E T R A M E