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1 Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza BOZZA REGOLAMENTO SULLA ROTAZIONE DEL PERSONALE NELLE AREE A RISCHIO CORRUZIONE Commissario Straordinario : Dott. Gianfranco Filippelli Estensore: Avv. Silvia Cumino.

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Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza

BOZZA REGOLAMENTO SULLA ROTAZIONE DEL

PERSONALE NELLE AREE A RISCHIO

CORRUZIONE

Commissario Straordinario : Dott. Gianfranco Filippelli

Estensore: Avv. Silvia Cumino.

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INDICE

1) PREMESSA NORMATIVA______________________________________________________________________________________ pag. 2

2) A CHI SI RIVOLGE: AREE E SETTORI A RISCHIO INDIVIDUATE NEL P.T.P.C. DELL’ASP DI COSENZA_____________ pag. 5

3) CRITERI PER LA ROTAZIONE DEL PERSONALE NELLE AREE A RISCHIO_______________________________________pag. 5

4) MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELLA ROTAZIONE_____________________________________________________________pag. 6

5) ROTAZIONE DEL PERSONALE DIRIGENZIALE________________________________________________________________pag. 6

6) LIMITI OGGETTIVI E SOGGETTIVI ALLA ROTAZIONE DEL PERSONALE DIRIGENZIALE________________________pag. 8

7) MODALITA’ DI ROTAZIONE DEL PERSONALE NON DIRIGENZIALE____________________________________________pag. 8

8) LIMITI OGGETTIVI E SOGGETTIVI ALLA ROTAZIONE DEL PERSONALE NON DIRIGENZIALE___________________pag. 9

9) RAPPORTI TRA PROCEDIMENTI PENALI E/O DISCIPLINARI E ROTAZIONE____________________________________pag. 9

10) VERIFICHE SULL’EFFETTIVA ROTAZIONE DEGLI INCARICHI_____________________________________________pag. 9

11) DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE___________________________________________________________________pag. 10

12) ENTRATA IN VIGORE____________________________________________________________________________________pag. 10

ALLEGATO 1) TABELLA AREA RISCHIO____________________________________________________________________________pag. 11

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REGOLAMENTO SULLA ROTAZIONE DEL PERSONALE NELLE AREE A RISCHIO

CORRUZIONE

1. PREMESSA NORMATIVA

La rotazione del personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione rappresenta uno degli

strumenti più importanti per prevenire la corruzione.

L’obbligo di rotazione dei dirigenti e dei funzionari adibiti alle aree a rischio mira a prevenire i rischi che

possono derivare da un’eccessiva vicinanza personale o da una fiducia sproporzionata tra dipendente

pubblico e cliente/utente/fornitore.

I provvedimenti in materia di rotazione del personale devono ponderare le generali esigenze

organizzative aziendali e quelle specifiche di struttura e tenere in conto le indicazioni della

programmazione nazionale, regionale e aziendale, ivi compresi i piani di riforma del Servizio Sanitario

Regionale.

La rotazione, già con la riforma Brunetta, d.lgs. 150/2009, è stata considerata come strumento

fondamentale di trasparenza e contrasto alla corruzione. E’, infatti, è stata inserita come una delle

misure gestionali proprie dei dirigenti: l’articolo 16, comma 1, lett. l quater, del d.lgs. 165/2001 prevede

che dirigenti, con provvedimento motivato, facciano ruotare il personale coinvolto in procedimenti

penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva.

Di rotazione si è, inoltre, occupata più volte la legge n. 190/2012 che ha previsto:

a) all’art. 1 comma 4 lett.e) che il Dipartimento della Funzione Pubblica deve definire: “criteri per

assicurare la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti alla corruzione e misure per

evitare sovrapposizioni di funzioni e cumuli di incarichi nominativi in capo ai dirigenti pubblici, anche

esterni”;

b) all’art. 1 comma 5 della lettera b):” Le pubbliche amministrazioni centrali definiscono e trasmettono al

Dipartimento della funzione pubblica: …… procedure appropriate per selezionare e formare, in collaborazione

con la Scuola superiore della pubblica amministrazione, i dipendenti chiamati ad operare in settori

particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo, negli stessi settori, la rotazione di dirigenti e funzionari”;

c) all’art. 1 comma 10 lettera b):”. Il responsabile individuato ai sensi del comma 7 provvede

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anche ……. alla verifica, d'intesa con il dirigente competente,dell'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici

preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito e' più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione”.

Il T.U. su l pubblico impiego n. 165/2001 all’art. 16 c.1 lett. l quater, in tema di rotazione, prevede che i

dirigenti l-quater) “provvedono al monitoraggio delle attività nell'ambito delle quali é più elevato il rischio corruzione

svolte nell'ufficio a cui sono preposti, disponendo, con provvedimento motivato, la rotazione del personale nei casi di avvio

di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura correttiva”.

Con il D.P.R. n. 62/2013 art. 13 c. 6 è stato previsto il criterio della rotazione nell’affidamento degli

incarichi da parte del dirigente.

Il Piano nazionale anticorruzione (P.N.A.),adottato dall’ANAC con delibera n. 75/2013, ha speso

molto per illustrare l’importanza che riveste la rotazione dei dirigenti e dei dipendenti come strumento

fondamentale per contrastare la corruzione.

Il P.N.A., in tema di rotazione degli incarichi, prevede che le Pubbliche amministrazioni adottino i

criteri per un’effettiva rotazione che coinvolga, non solo di Dirigenti, ma anche i Responsabili del

procedimento nelle aree a più elevato rischio di corruzione. In particolare, per i dirigenti la rotazione

può operare solo alla scadenza dell'incarico, applicando comunque l'articolo 19 del D.Lgs 165/2001 in

tema di conferimento degli incarichi. Secondo il Piano l’alternanza riduce il rischio che possano crearsi

relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di

privilegio e l’aspettativa a risposte illegali improntate a collusione.

La rotazione, pertanto, allontana il privilegio o la consuetudine e la prassi, che possono finire per

favorire coloro che sono capaci di intessere relazioni con i dipendenti e dirigenti che, in maniera

inamovibile, sono inseriti in un certo ruolo, a discapito di altri.

Il Piano nazionale anticorruzione, però, ricorda che lo strumento della rotazione non deve essere visto

come una misura da applicare acriticamente ed in modo generalizzato a tutte le posizioni lavorative.

Infatti, detta misura di prevenzione del rischio di corruzione impone alcuni passaggi preliminari:

In primo luogo, occorre identificare in via preventiva gli uffici e servizi che svolgono attività

nelle aree a più elevato rischio di corruzione. È prevalentemente in questi ambiti che la rotazione degli

incarichi deve essere utilizzata come strumento tipico anticorruzione. Ovviamente, anche in settori non

identificati a priori è possibile avvalersene ricorrendone i presupposti, ma come “misura” operativa e da

programmare col piano triennale.

Occorre, poi, individuare in via preventiva anche le modalità di attuazione della rotazione in

modo da contemperare le esigenze dettate dalla legge con quelle dirette a garantire il buon andamento

dell’amministrazione.

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L’ASP di Cosenza ha adottato un proprio Piano Triennale della Prevenzione della corruzione, con atto

deliberativo n. 206 del 30.1.2014, nel quale ha previsto al capitolo XII la rotazione del personale quale

misura di prevenzione della corruzione.

Sono considerate, quindi, a rischio le attività indicate dalla Legge n. 190/2012, art. 9 lett. a) e art. 16,

ovvero a) autorizzazione o concessione, b) scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e

servizi, c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché

attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati, d) concorsi

e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera.

L’alternanza tra dipendenti nell’assunzione delle decisioni e nella gestione delle procedure è diretta a

ridurre il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti/clienti/fornitori,

con il pericolo dell’affermarsi di situazioni di privilegio e l’aspettativa a risposte illegali improntate a

collusione.

Di recente l’ANAC è intervenuta con la delibera n. 13/2015 per formulare importanti orientamenti in

tema di rotazione del personale nelle amministrazioni pubbliche che si aggiungono alle prescrizioni del

Piano nazionale:

1. la rotazione è rimessa alla autonoma determinazione delle amministrazioni, che in tal modo

potranno adeguare la misura alla concreta situazione dell’organizzazione dei propri uffici;

2. la rotazione incontra dei limiti oggettivi, quali l’esigenza di assicurare il buon andamento e la

continuità dell’azione amministrativa e di garantire la qualità delle competenze professionali necessarie

per lo svolgimento di talune attività specifiche, con particolare riguardo a quelle con elevato contenuto

tecnico. Pertanto non si deve dare luogo a misure di rotazione se esse comportano la sottrazione di

competenze professionali specialistiche da uffici cui sono affidate attività ad elevato contenuto tecnico;

3. la rotazione incontra dei limiti soggettivi, con particolare riguardo ai diritti individuali dei

dipendenti soggetti alla misura e ai diritti sindacali. Le misure di rotazione devono contemperare quindi

le esigenze di tutela oggettiva dell’amministrazione (il suo prestigio, la sua imparzialità, la sua

funzionalità) con tali diritti;

4. i criteri di rotazione devono essere previsti nei PTPC e nei successivi atti attuativi e i

provvedimenti di trasferimento devono essere adeguatamente motivati;

5. sui criteri generali di rotazione deve essere data informazione alle organizzazioni sindacali. Tale

informazione consente alle organizzazioni sindacali di presentare proprie osservazione e proposte, ma

non apre alcuna fase di negoziazione in materia.

L’ attuazione di tale misura può comportare che:

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Per il personale dirigenziale, alla scadenza dell’incarico le responsabilità del suo ufficio devono

essere trasferite ad altro dirigente, a prescindere dalla valutazione riportata dal dirigente uscente.

Il profilo professionale di inquadramento del dipendente può essere cambiato, nell’ambito

delle mansioni equivalenti o qualifica di appartenenza.

L’applicazione della misura deve essere valutata anche se l’effetto indiretto della rotazione

potrebbe comportare un temporaneo rallentamento delle attività ordinarie dell’amministrazione.

L’attuazione della mobilità potrebbe costituire uno strumento utile ai fini della realizzazione

della rotazione tra le figure professionali specifiche e gli enti di ridotta dimensione.

Nel caso di impossibilità di applicazione della rotazione al personale dirigenziale, essa viene

applicata al personale non dirigenziale e, nello specifico, ai titolari di posizione organizzativa ed ai

responsabili del procedimento.

2. A CHI SI RIVOLGE: AREE E SETTORI A RISCHIO INDIVIDUATE NEL P.T.P.C.

DELL’ASP DI COSENZA

L’ASP di Cosenza nel proprio Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione, recepito nella

delibera n. 206 del 30.1.2014, ha recepito la rotazione del personale come misura di prevenzione della

corruzione obbligatoria. Il presente regolamento definisce le procedure di rotazione del personale

addetto alle aree ed ai i settori a rischio individuate nella delibera citata secondo lo schema riportato

nell’allegato 1 e si applica nei confronti del:

a) Personale in servizio sia tempo determinato che indeterminato e sia dirigente che del comparto;

b) Personale di altro tipo ( convenzionato, CO.CO.CO., specialisti ambulatoriali, o altro) addetto

alle aree a rischio, per il quale spetterà al Direttore della macrostruttura ( Dipartimento,

Distretto, Presidio Ospedaliero), interessata alla gestione dello stesso, provvedere alla rotazione

ove possibile.

3. CRITERI PER LA ROTAZIONE DEL PERSONALE NELLE AREE A RISCHIO

3.1 La rotazione, nel rispetto delle esigenze organizzative, avviene utilizzando uno dei seguenti criteri:

1) Territoriale , con assegnazione del dipendente ad un diverso ambito territoriale;

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2) Per competenza, con assegnazione del dipendente ad altre competenze della medesima

struttura;

3) Per competenza e per territorio, con assegnazione del dirigente ad altre competenze ed in altre

strutture.

3.2 La rotazione in diverso ambito territoriale deve avvenire, se possibile, presso la sede più vicina a

quella di provenienza per ridurre al minimo il disagio del dipendente al trasferimento.

4.MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELLA ROTAZIONE

4.1 La rotazione è supportata da idonee e tempestive iniziative formative dirette a formare il personale

che dovrà subentrare nelle attività a rischio e quello che dovrà essere assegnato ad altre attività. Dove

possibile, la formazione viene effettuata con l’obiettivo di creare competenze di carattere trasversale e

professionalità che possano essere utilizzate in una pluralità di settori.

4.2 Nei limiti delle possibilità garantite dal personale in organico, dai limiti ad assunzioni e mobilità e

dalle risorse economiche disponibili, deve essere garantito l’affiancamento, per il dirigente neo-

incaricato e per i collaboratori addetti, affinché questi acquisiscano le conoscenze e la perizia necessarie

per lo svolgimento della nuova attività considerata area a rischio.

5.ROTAZIONE DEL PERSONALE DIRIGENZIALE

5.1. La rotazione dei dirigenti avviene nelle aree a rischio individuate nel richiamato allegato 1 al PTPC,

compatibilmente con l’organico e con l’esigenza di mantenere continuità e coerenza di indirizzo delle

strutture, prevedendo che nei settori più esposti a rischio di corruzione siano alternate le figure dei

Direttori di macrostrutture, Direttori/Responsabili di Unità Operative, Direttori di Servizi e di Presidi,

Responsabili di procedimento, nonché dei Componenti delle commissioni di gara e di concorso.

La rotazione dei Dirigenti interesserà le seguenti macrostrutture:

a)Area amministrativa-gestionale;

b) Area sanitaria, comprensiva della vigilanza-ispezione, dell’accettazione/liste di attesa,

dell’accertamento diagnostico ai fini della concessione di provvedimenti di concessione di

benefici, sovvenzioni e contributi ( es. Commissioni invalidi civili, assistenza indiretta, assistenza

domiciliare etc.).

5.2 La rotazione integra altresì, per il personale dirigenziale, i criteri di conferimento degli incarichi

dirigenziali ed è attuata di regola alla scadenza dell’incarico, fatti salvi i casi di carenze nell’organico e le

ipotesi previste dall’art. 16, comma 1, lett. l quater del DLgs 165/2001 (per il quale i dirigenti

dispongono con provvedimento motivato la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti

penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva).

5.3 La durata degli incarichi conferiti ai Dirigenti delle aree ad alto rischio deve essere fissata al limite di:

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a) incarichi di struttura complessa: 5 anni;

b) incarichi di struttura semplice: 3 anni;

c) incarichi di natura professionale di cui all’art. 27 c. 1 lett. c del CCNL del 8.6.2000: 3 anni;

d) incarichi di natura professionale di cui all’art. 27 c. 1 lett. d del CCNL del 8.6.2000: 5 anni;

5.4. Il Direttore dell’UOC Risorse Umane provvederà entro il 30 giugno di ogni anno a trasmettere a

ciascuna macrostruttura, che comprende unità operative ad alto rischio di corruzione, l’elenco dei

dirigenti in servizio presso la medesima macrostruttura con le date di scadenza dei relativi incarichi.

5.5 Il Direttore della macrostruttura interessata, entro il 30 luglio di ogni anno, trasmetterà alla

Direzione Generale, nonché per conoscenza e per eventuali osservazioni, al responsabile della

Prevenzione della Corruzione ed al Direttore dell’UOC Risorse Umane, un Piano annuale di rotazione

dei dirigenti, da ruotare per l’anno successivo, nel rispetto dei limiti di cui all’art. 6 del presente

regolamento.

5.6 Il Direttore della macrostruttura interessata, laddove la rotazione sia possibile, dovrà, inoltre,

indicare nel Piano annuale di rotazione dei dirigenti:

a) la proposta del nuovo incarico da conferire ( che tenga conto delle attitudini e delle capacità

professionali, dei risultati conseguiti in precedenza e delle specifiche competenze organizzative

possedute) , che dovrà essere di analoga tipologia ( UOC con UOC, UOS con UOS, incarico

professionale con incarico professionale), salvo il caso di valutazione negativa alla fine dell’incarico, che

comporterà una diversa proposta;

b) i tempi di rotazione, ossia qualora il nuovo incarico non possa essere affidato alla scadenza di

quello in atto , dovrà prevedersi una proroga di questo ultimo per il tempo strettamente necessario ad

attuare la rotazione;

c) i percorsi ed i tempi di formazione da attivare prima della rotazione mediante la formazione e

l’attività di affiancamento del personale che dovrà subentrare nelle attività a rischio e quello che dovrà

essere assegnato ad altre attività, affinché questi acquisiscano le conoscenze e la perizia necessarie per lo

svolgimento della nuova attività considerata area a rischio ;

5.7 Il Piano annuale di rotazione dei dirigenti può sempre essere modificato nel corso dell’anno di

riferimento dal Direttore della macrostruttura interessata.

5.8 Il Direttore Generale, con atto motivato, provvederà al conferimento dei nuovi incarichi,

stipulando, altresì, il contratto individuale di lavoro.

5.9 La rotazione del personale dirigenziale opererà anche prima della scadenza di cui al punto 5.3 in

caso di coinvolgimento del dirigente in procedimento penale o procedimento disciplinare per fatti di

natura corruttiva, con attuazione delle misure di cui all’art. 16 c. 1 lett. l quater e art. 55 c. 1 del D.Lgs

165/2001.

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6.LIMITI OGGETTIVI E SOGGETTIVI ALLA ROTAZIONE DEL PERSONALE

DIRIGENZIALE

6.1 La rotazione non sarà applicata ai profili professionali nei quali è previsto il possesso di titoli di

studio specialistici posseduti da una sola unità lavorativa;

6.2 I meccanismi della rotazione non sono applicabili al personale medico, vigendo il vincolo della

specialità e la non interscambiabilità tra i Direttori di struttura relativamente ai rispettivi reparti di

appartenenza;

6.3 I meccanismi della rotazione non sono applicabili al personale dirigenziale Area Veterinaria e

Sanitaria con incarico di struttura complessa, per i quali l’art. 29 CCNL del 8.6.2000 prevede che “ Gli

incarichi di direzione di struttura complessa sono conferiti con le procedure previste dal DPR 484/97

con la considerazione, inoltre, che l’eventuale mobilità interna implica la perdita dell’incarico.

6.4 La rotazione non opera per le figure infungibili, intendendo per tali quelle figure professionali per le

quali sono richieste competenze ed esperienze specifiche e/o è richiesto il possesso di lauree

specialistiche non presenti per altre figure dirigenziali.

7.MODALITA’ DI ROTAZIONE DEL PERSONALE NON DIRIGENZIALE

7.1 La procedura della rotazione riguarderà tutto il personale del comparto delle aree a rischio e,

nell’ordine ,i titolari di posizione organizzativa del comparto, i responsabili di uffici e i responsabili dei

procedimenti. La rotazione trova , anche, applicazione nei confronti del personale sanitario non

medico, impiegato in attività ad alto rischio corruttivo, quali attività di programmazione delle visite e/o

delle liste di attesa per ricoveri ed interventi, ovvero a costante contatto con l’utenza o in ambito libero

professionale intramoenia

7.2 Per il personale non dirigenziale la rotazione viene programmata annualmente dal Direttore della

Maacrostruttura interessata entro il 30 settembre secondo le modalità previste nel precedente art. 5

punti 5-6-7. La programmazione della rotazione del personale del comparto viene trasmessa dal

Direttore della Maacrostruttura interessata alla Direzione Generale, nonché per conoscenza e per

eventuali osservazioni, al Responsabile della Prevenzione della Corruzione ed al Direttore dell’UOC

Risorse Umane.

7.3 La durata di permanenza nel settore viene prefissata dall’ amministrazione secondo criteri di

ragionevolezza, preferibilmente non superiore a cinque anni .

7.4 L’attuazione della misura deve tenere conto delle attitudini e delle capacità professionali, dei risultati

conseguiti in precedenza e delle specifiche competenze e richiede una preventiva attività di formazione

e affiancamento del personale che dovrà subentrare nelle attività a rischio e quello che dovrà essere

assegnato ad altre attività, affinché questi acquisiscano le conoscenze e la perizia necessarie per lo

svolgimento della nuova attività considerata area a rischio.

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7.5 La programmazione della rotazione del personale del comparto può sempre essere modificato nel

corso dell’anno di riferimento dal Direttore della macrostruttura interessata.

7.6 La rotazione del personale non dirigenziale opererà anche prima della scadenza di cui al punto 7.3

in caso di coinvolgimento del dipendente in procedimento penale o procedimento disciplinare per fatti

di natura corruttiva, con attuazione delle misure di cui all’art. 16 c. 1 lett. l quater e art. 55 c. 1 del D.Lgs

165/2001.

8. LIMITI OGGETTIVI E SOGGETTIVI ALLA ROTAZIONE DEL PERSONALE

NON DIRIGENZIALE

8.1 La rotazione non opera per le figure infungibili, intendendo per tali quelle figure professionali per le

quali è previsto il possesso di titoli di studio specialistico e/o di particolari abilitazioni possedute da una

sola unità lavorativa, non altrimenti sostituibile.

8.2 la rotazione non opera per il personale sanitario, ad eccezione del personale sanitario non medico,

impiegato in attività di programmazione delle visite e/o delle liste di attesa per ricoveri ed interventi,

ovvero a costante contatto con l’utenza o in ambito libero professionale intramoenia.

9.RAPPORTI TRA PROCEDIMENTI PENALI E/O DISCIPLINARI E

ROTAZIONE

9.1 In caso di notizia formale di avvio di procedimento penale e in caso di avvio di procedimento

disciplinare per fatti di natura corruttiva a carico di un dipendente, ferma restando la possibilità di

adottare la sospensione del rapporto, l’amministrazione dovrà :

- per il personale dirigenziale di regola procedere con atto motivato alla revoca dell’incarico in essere

ed il passaggio ad altro incarico ai sensi del combinato disposto dell’art. 16, comma 1, lett. l quater, e

dell’art. 55 ter, comma 1, del d.lgs. n. 165 del 2001;

- per il personale non dirigenziale di regola procedere all’assegnazione ad altro servizio ai

sensi del citato art. 16, comma 1, lett. l quater del d.lgs. n. 165 del 2001; la competenza in

materia spetta al Direttore di SOC.

10.VERIFICHE SULL’EFFETTIVA ROTAZIONE DEGLI INCARICHI

Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione procede, d’intesa con il dirigente

competente, alla verifica dell’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo

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svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di

corruzione.

11. DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE

I tempi di attuazione del presente regolamento sono:

Il Direttore U.O.C. Risorse Umane provvederà entro 20 giorni dall’adozione del presente

regolamento a trasmettere a ciascuna macrostruttura, comprendente unità operative ad elevato

rischio di corruzione, l’elenco del personale in servizio presso la medesima macrostruttura, con

indicazione della data di scadenza degli incarichi dirigenziali;

Il Direttore della macrostruttura interessata provvederà , entro i successivi 30 giorni, a redarre il

piano annuale di rotazione dei dirigenti, da proporre alla Direzione Generale;

Il Direttore della macrostruttura interessata provvederà , entro ulteriori 60 giorni, a redarre il

piano annuale di rotazione del personale del comparto.

12. ENTRATA IN VIGORE

Il presente regolamento, previo invio alle OO.SS. , entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2016

e la prima rotazione avverrà a seguito degli adempimenti di cui al precedente art. 11.

Gli oneri di diffusione e pubblicità saranno adempiuti mediante pubblicazione del presente

regolamento sul sito aziendale nella sezione “ Prevenzione della Corruzione”.

In caso di nuove disposizioni normative o indicazioni dell’ANAC il presente regolamento sarà

oggetto di eventuali modifiche ed integrazioni.

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ALLEGATO 1

UU.OO.COINVOLTE TIPI DI ATTIVITA’ GRADI DI RISCHIO

Gestione Risorse Economiche e

finanziarie

Bilancio-ragioneria-pagamenti e

incassi

medio

Gestione Risorse Umane Concorsi e procedure selettive,

progressioni di carriera, Affidamenti

incarichi, autorizzazioni incarichi e

attività a dipendenti

alto

Gestione personale convenzionato Affidamenti incarichi alto

Gestione affari legali Affidamento incarichi legali esterni,

liquidazioni prestazioni

Alto

Gestione Affari Generali Affidamento incarichi libero

professionali, COVASI

Alto

Gestione infrastrutture e

tecnologie

Gestione patrimonio aziendale,

Appalti di lavori pubblici opere ,

manutenzioni e affini

alto

Gestione biomedicali e sanitari Appalti di servizi , manutenzioni e

affini

Alto

Gestione Forniture servizi e

logistica

Procedure di acquisizione di beni e

servizi, contratti di forniture, tenuta

cassa economale, tenuta magazzini

aziendali

Alto

Gestione sistema informatico-

CED

Obblighi di pubblicazione e

aggiornamento dati, inventario

apparecchiature informatiche

Alto

Spedalità privata accreditata Valutazione, verifiche e controlli alto

Formazione e aggiornamento Procedure organizzazione corsi di

formazione

Alto

Comunicazione e URP Obblighi di informazione Basso

CUP e gestione liste attesa Coordinamento attività Medio

NAVS Coordinamento attività Medio

Programmazione e controllo Coordinamento e controllo attività Medio

Ufficio Unico della Sicurezza Coordinamento attività Medio

Risk Management Coordinamento attività Medio

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Attività libero professionale

intramoenia (ALPI)

Coordinamento attività Medio

Percorsi diagnostici terapeutici e

appropriatezza clinica

Coordinamento attività Medio

Gestione servizi amministrativi,

direzionali ed ospedalieri

Coordinamento attività Basso

Coordinamento attività distretti Coordinamento attività Basso

Coordinamento attività medicina

fisica e riabilitativa

Coordinamento attività Medio

Coordinamento per le professioni

infermieristiche-ostetriche-

tecniche (SITROAS)

Coordinamento attività Basso

Direzioni spoke Corigliano-

Rossano;

spoke Castrovillari;

spoke Paola-Cetraro;

direzione sanitaria P.O. di San

Giovanni in Fiore e P.O. di Acri

Controllo attività Medio

Assistenza Farmaceutica

territoriale ed ospedaliera

Rimborsi per erogazione farmaci,

certificazioni, ispezioni-

controlli,sussidi

Alto

Coordinamento Servizi sociali Erogazione di sovvenzioni,

contributi, sussidi e ausilii finanziari

Alto

Coordinamento consultori

familiari

Coordinamento attività Medio

Statistica e monitoraggio

prestazioni distrettuali

Coordinamento attività Medio

Gestione specialistica accreditata Coordinamento attività Medio

Gestione integrata residenzialità

accreditata e non autosufficienza/

cronicità/ fragilità

Coordinamento attività Medio

Dipartimento della Prevenzione

(igiene e sanità pubblica, igiene

degli alimenti e nutrizione,

Sicurezza luoghi di lavoro

(SPISAL),medicina legale e

necroscopica,medicina dello sport,

Ispezioni, controlli e sanzioni

conseguenti, atti autorizzatori e

concessori, valutazione dei rischi,

attività deliberativa e liquidazioni

Alto

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epidemiologia,veterinaria(sanità

animale, igiene degli alimenti e

igiene degli allevamenti e

produzione zootecnica)

Dipartimento di salute mentale

(Centri di salute mentale e Servizi

psichiatrici di diagnosi e cura)

Valutazioni, inserimenti in strutture,

liquidazioni

Alto

Dipartimento delle

tossicodipendenze (SERT)

alcoologia

Attività del SERT, assistenza e

valutazione delle patologie delle

dipendenze

Medio

Pneumologia territoriale Coordinamento attività Medio

Riabilitazione estensiva e

ambulatoriale

Coordinamento attività Medio

Rete terapia del dolore e cure

palliative

Coordinamento attività Medio

Gestione integrata assistenza

penitenziaria

Coordinamento attività Medio

Distretto: Jonio nord, Jonio sud,

Esaro-pollino, Valle Crati,

Tirreno, Cosenza-Savuto

CAPT, Controllo attività,

farmaceutica territoriale, Assistenza

specialistica convenzionata,

Assistenza sanitaria di base,

Assistenza protesica integrata,

Assistenza domiciliare integrata,

Assistenza sanitarie delle

popolazioni migranti, tutela famiglie

donne e infanzia, neuropsichiatria

infantile

Alto

Cure primarie Coordinamento attività Medio

Neurologia territoriale e centro

sclerosi multipla

Coordinamento attività Medio

Medicina d’urgenza , 118,

pronto soccorso, postazioni di

emergenza territoriali

assistenza alto

Oculistica – Centro glaucoma e

malattie oftalmologiche

Programmazione e controllo attività medio

Lungodegenza- riabilitazione

intensiva, cardiorespiratoria e

Programmazione e controllo attività medio

Page 15: BOZZA REGOLAMENTO SULLA ROTAZIONE DEL … · 1 Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale Cosenza BOZZA REGOLAMENTO SULLA ROTAZIONE DEL PERSONALE NELLE AREE A RISCHIO CORRUZIONE

15

neuromotoria

Broncopneumologia Programmazione e controllo attività medio

Terapia intensiva, anestesia e

rianimazione

Programmazione e controllo attività Medio

Radiologia, TAC ed ecografia Programmazione e controllo attività Medio

Anatomia patologica Programmazione e controllo attività Medio

Analisi chimico-clinico e

microbiologia

Programmazione e controllo attività Medio

Servizio trasfusionale Programmazione e controllo attività medio

Medicina generale –

gastroenterologia – endoscopia

digestiva – reumatologia –

endocrinologia

Programmazione e controllo attività Medio

Nefrologia- dialisi Programmazione e controllo attività Medio

Oncologia, screening oncologici e

registro tumori

Programmazione e controllo attività Medio

Cardiologia e UTIC –

Emodinamica

Programmazione e controllo attività Medio

Neurologia Programmazione e controllo attività Medio

Otorino e prevenzione sordità Programmazione e controllo attività Medio

Pediatria, neonatologia e nido Programmazione e controllo attività Medio

Chirurgia Programmazione e controllo attività Medio

Urologia – uro dinamica Programmazione e controllo attività Medio

Ortopedia Programmazione e controllo attività medio

Ostetricia e ginecologia- ecografia

- diagnosi prenatale –

fisiopatologia riproduzione –

ginecologia preventiva

Programmazione e controllo attività medio