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Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano Uk £ 3,40 - Ch fr. 9,50 Francia € 7,60 Sabato 14 Giugno 2014 Anno XXVI - Numero 116 DALLA A ALLA Z TUTTI I SEGRETI DELLE IPO FINECO E FINCANTIERI QUANTO RENDE DAVVERO AFFITTARE BORSA Mentre gli Azzurri si giocano il mondiale in Brasile, i gestori scelgono la squadra ideale I l primo ministro Li Keqiang, a differenza del pre- sidente Xi Jinping che è espressione dell’establi- shment storico, viene dall’organizzazione dei giova- ni comunisti. Il presidente Matteo Renzi, a diffe- renza del presidente Giorgio Napolitano che viene dall’apparato del Pci, viene dai boy-scout e dalle associazioni cattoliche. Eppure i due primi ministri, nell’incontro di mercoledì 11 a Pechino, si sono trovati d’accordo perfino sulla tartaruga e il cavallo, i due sim- boli presenti in ogni parte della Città Proibita, che Renzi ha visitato accompagnato dal suo pari grado. Se per i cinesi la tartaruga rappresenta la saggezza, la durezza, il passo lento e la longevità, il cavallo è il simbolo della velocità e dell’eleganza. Per creare una sintesi, Renzi si è immaginato che più o meno nell’epoca in cui veniva costruita la Città Proibita a Firenze i Medici («la fami- glia de’ Medici») avevano messo la vela alla tartaruga per farla correre veloce, senza rinunciare alla saggezza e alla durezza del guscio. L’immagine, creata per dire che i rapporti fra Cina e Italia devono accelerare sospinti dalla vela, ha fatto sorridere il compassato Li. E Renzi ha aggiunto, tirandosi su i pantaloni, una spiegazione direttamente in inglese per togliere dall’imbarazzo l’emozionata traduttrice dell’ambasciata italiana a causa della difficoltà di rendere in cinese l’immagine assoluta- mente inconsueta della tartaruga a vela. Sta di fatto che nel discorso davanti ai 150 imprendito- ri del primo Business Forum Italia-Cina, il primo ministro che viene dalle file dei giovani comunisti ha ripreso l’immagine della tartaruga che viaggia veloce dicendo che a Firenze ha addirittura le ali. Sia come sia, l’empatia di Renzi ha fatto breccia non solo sul presidente Xi ma anche sul primo ministro Li, come si è capito bene quando il corteo, che muoveva dalla sala dove sono stati firmati i dieci più importanti contratti, si è dovuto fermare, prima di entrare nella sala della con- ferenza stampa, per per- mettere a Renzi di far uso della toilette: gran risata di tutti alle parole concre- te del presidente del Con- siglio: «Eh, ragazzi, questa è una necessità inevitabile». Insomma l’anticonformismo e il modo diretto di porgersi è piaciuto ai compassati e rigidi cinesi anche perché die- tro questa forma da ragazzone impertinente si è palesa- ta la sostanza. In primo luogo con un’altra immagine che ha colpito: «... due Paesi con civiltà millenaria alle spalle potrebbero avere difficoltà, di fronte alle meravi- glie della Città Proibita e alle bellezze della cupola del Brunelleschi o del Colosseo di Roma, a immaginare cosa le generazioni contemporanee possano fare di più. E invece dobbiamo sfidare il futuro, come fece Brunelleschi di fronte allo scetticismo di chi pensava che la cupola con quella tecnica architettonica non sarebbe mai stata insieme». E poi con quattro tematiche che i cinesi amano: 1) la promessa che dal primo di luglio i consolati italiani in Cina rilasceranno il visto ai turisti cinesi in non più di 36 ore: «È vero, ambasciatore (Alberto Bradanini), che ce la faremo, diventando il Paese più veloce in assoluto, veloce come il cavallo, per soddisfare i turisti cinesi che amano venire nel nostro Paese». E il premier Li: «Grazie, e noi chiederemo ai nostri turisti un flusso ordinato e il rispetto delle leggi italiane e dei costumi del vostro Paese»; 2) lo scambio culturale e formativo dei giovani ORSI & TORI di Paolo Panerai La nazionale di Piazza Affari Gli 11 titoli che possono salire di più sul listino € 3,80 www.milanofinanza.it

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Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB MilanoUk £ 3,40 - Ch fr. 9,50 Francia € 7,60 Sabato 14 Giugno 2014 Anno XXVI - Numero 116

DALLA A ALLA Z TUTTI I SEGRETIDELLE IPO FINECO E FINCANTIERI

QUANTO RENDE DAVVERO AFFITTARE

BORSA Mentre gli Azzurri si giocano il mondiale in Brasile, i gestori scelgono la squadra ideale

Il primo ministro Li Keqiang, a differenza del pre-sidente Xi Jinping che è espressione dell’establi-shment storico, viene dall’organizzazione dei giova-ni comunisti. Il presidente Matteo Renzi, a diffe-renza del presidente Giorgio Napolitano che

viene dall’apparato del Pci, viene dai boy-scout e dalle associazioni cattoliche. Eppure i due primi ministri, nell’incontro di mercoledì 11 a Pechino, si sono trovati d’accordo perfino sulla tartaruga e il cavallo, i due sim-boli presenti in ogni parte della Città Proibita, che Renzi ha visitato accompagnato dal suo pari grado. Se per i cinesi la tartaruga rappresenta la saggezza, la durezza, il passo lento e la longevità, il cavallo è il simbolo della velocità e dell’eleganza. Per creare una sintesi, Renzi si è immaginato che più o meno nell’epoca in cui veniva costruita la Città Proibita a Firenze i Medici («la fami-glia de’ Medici») avevano messo la vela alla tartaruga per farla correre veloce, senza rinunciare alla saggezza e alla durezza del guscio. L’immagine, creata per dire che i rapporti fra Cina e Italia devono accelerare sospinti dalla vela, ha fatto sorridere il compassato Li. E Renzi ha aggiunto, tirandosi su i pantaloni, una spiegazione direttamente in inglese per togliere dall’imbarazzo l’emozionata traduttrice dell’ambasciata italiana a causa della difficoltà di rendere in cinese l’immagine assoluta-mente inconsueta della tartaruga a vela. Sta di fatto che nel discorso davanti ai 150 imprendito-ri del primo Business Forum Italia-Cina, il primo ministro che viene dalle file dei giovani comunisti ha ripreso l’immagine della tartaruga che viaggia veloce dicendo che a Firenze ha addirittura le ali. Sia come sia, l’empatia di Renzi ha fatto breccia non solo sul presidente Xi ma anche sul primo ministro Li, come si è capito bene quando il corteo, che muoveva

dalla sala dove sono stati firmati i dieci più importanti contratti, si è dovuto fermare, prima di entrare nella sala della con-ferenza stampa, per per-mettere a Renzi di far uso della toilette: gran risata di tutti alle parole concre-te del presidente del Con-siglio: «Eh, ragazzi, questa è una necessità inevitabile».Insomma l’anticonformismo e il modo diretto di porgersi è piaciuto ai compassati e rigidi cinesi anche perché die-tro questa forma da ragazzone impertinente si è palesa-ta la sostanza. In primo luogo con un’altra immagine che ha colpito: «... due Paesi con civiltà millenaria alle spalle potrebbero avere difficoltà, di fronte alle meravi-glie della Città Proibita e alle bellezze della cupola del Brunelleschi o del Colosseo di Roma, a immaginare cosa le generazioni contemporanee possano fare di più. E invece dobbiamo sfidare il futuro, come fece Brunelleschi di fronte allo scetticismo di chi pensava che la cupola con quella tecnica architettonica non sarebbe mai stata insieme». E poi con quattro tematiche che i cinesi amano: 1) la promessa che dal primo di luglio i consolati italiani in Cina rilasceranno il visto ai turisti cinesi in non più di 36 ore: «È vero, ambasciatore (Alberto Bradanini), che ce la faremo, diventando il Paese più veloce in assoluto, veloce come il cavallo, per soddisfare i turisti cinesi che amano venire nel nostro Paese». E il premier Li: «Grazie, e noi chiederemo ai nostri turisti un flusso ordinato e il rispetto delle leggi italiane e dei costumi del vostro Paese»; 2) lo scambio culturale e formativo dei giovani

ORSI &TORIdi Paolo Panerai

La nazionale diPiazza AffariGli 11 titoli che possonosalire di più sul listino

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314 Giugno 2014 M I L A N O F I N A N Z A

SommarioAnno XXVIII, numero 24, Sabato 14 Giugno 2014 - Nuova serie anno XXVI, numero 116

4 Visto & Previsto

8 News8 Obbligazioni

La versione di Carney

11 Assicurazioni Quel Btp ci fa ricchi

12 Sondaggi Arriva lo squadrone

14 Borsa Assalto a Piazza Affari

16 Investimenti Affi ttare conviene?

18 Privatizzazioni Il gran varo di Fincantieri

20 Ipo Banca online e in borsa

22 Banche Volatile, ma non troppo

23 Carige Genova? Un porto sicuro

24 Petrolio Un temporale d’estate

25 SalvataggiNew Alitalia, inshallah!

26 MediobancaLa maratona di Alberto

28 Strategie Il Tesoro punta su StM

30 Progetti L’altro listino di Unieuro

31 Immobili Un Castello che cresce

32 Kinexia Chiamatela Chinexia

33 Energia A2A riparte dal risiko

34 Supporti Pmi ad alta consulenza

35 Previdenza Lunga vita al welfare

Rubriche18 Il Punto di Mauro Masi

26 Lettera al Direttore

31 Rosso & Nero

36 Mercato GlobaleSe la casa è un pericolo

37 MFFFLondra dà il viaalla stagione dell’uomo

56 I Vostri Soldi In Gestione

56 Emergenti Chi vincerà in Brasile

58 Una scorta di Stato

60 Etf La fi scalità degli Etp

Il Trader70 Borse pronte al rimbalzo

71 Trading FocusLo sprint di Eni e Saipem

74 Nel PortafoglioAstm contromano

75 Bond MarketL’appeal di Istanbul

76 Cambi & Materie primeLa Boe spaventa i mercati

Nel Mattone79 Mutui

Baciati dallo spread

84 Personal84 Turismo 2.0

Start up in viaggio

85 OrologiLancette inglesi da record

85 ViniRichebourg tiene il passo

86 ArteI mondiali dell’arte sono a Basilea

88 Il Laboratorio

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58.219.209)Direttore ed editore associato Gabriele Capolino (02-58.219.227)Direttore Pierluigi Magnaschi (02-58.219.207)Condirettore Andrea Cabrini (coordinamento media digitali), Vicedirettori Filippo Buraschi (02-58.219.205),Antonio Satta (Capo della sede di Roma 06-69.760.847)Caporedattore centrale Francesco Allegra (02-58.219.875),Capiredattore Aldo Bolognini Cobianchi (Patrimoni 02-58.219.233), Davide Fumagalli (Internet e Patrimoni 02-58.219.229), Alessandro Wagner (MF Fashion 02-58.219.798)Vicecapiredattore Giuliano Castagneto (02-58.219.336), Lucio Sironi (02-58.219.228)Capiservizio Teresa Campo (02-58.219.471), Roberta Castellarin (02-58.219.260), Ester Corvi (uffi cio studi, 02-58.219.317), Stefania Peveraro (02-58.219.401), Stefano Roncato (MFF Magazi-ne 02-58.219.225), Angela Zoppo (06-69.760.831, Roma)Vicecaposervizio Marcello Bussi (02-58.219.392)Redazione Chiara Bottoni (MF Fashion 02-58.219.446), Cristina Cimato (MF Personal 02-58.219.566), Andrea Di Biase (02-58.219.314), Manuel Follis (02-58.219.779), Gian Marco Giura (02-58.219.460), Luca Gualtieri (02-58.219.757), Luisa Leone (02-58.219.388), Anna Messia (06-69.760.865), Luciano Mondellini (02-58.219.592), Andrea Montanari (02-58.219.316), Francesco Ninfole (02-58.219.238), Paola Valentini (02-58.219.475)

Redazione di New York Andrea Fiano (corrispondente, 001-212.447.7953)Capo economista Massimo Brambilla (02-58.219.495)Impaginazione Alessandra Superti (responsabile), Marco Delise (viceresponsabile), Daniela Asperges (pubblicità), Filomena DonofrioIllustrazioni e grafici Lucrezia Alfieri, Monica PegoraroSegreteria Rosalba Pagano e Federica Troìa (Milano). Barbara Alabiso e Tiziana Cioppa (Roma)

Milano Finanza Editori SpaINTERNET: www.milanofinanza.it E-MAIL: [email protected]

20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02- 58.219.1, fax 02-58.317.518 - 58.317.559. 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976.081 r.a., fax 06-69.920.373 - 69.920.374

--------------------------------- AI LETTORI -----------------------------------Tutte le informazioni contenute in queste pagine si basano su fonti che MF/Milano Finanza ritiene attendibili. Le asserzioni espresse nei vari articoli dei collaboratori rispecchiano esclu-sivamente l’opinione degli autori. Nonostante l’estrema cura nel trattare la materia, MF/Mi-lano Finanza non si assume responsabilità per quanto riguarda conseguenze derivanti da eventuali inesattezze o imprecisioni dei dati e delle quotazioni. In particolare, l’investimento in prodotti derivati (opzioni, futures, premi, warrant) offre la possibilità di ottenere elevatissime performance ma anche correndo un rischio molto elevato. Nel caso più negativo, si può verifi-care anche la perdita totale del capitale investito. In un normale portafoglio, la quota da desti-nare a prodotti di questo tipo dovrebbe essere limitata.

diretto daGiampietro Baudo

diretto daGiulia Pessani

I FATTI SEPARATI DALLE OPINIONI

studenti italiani in Cina e cinesi in Italia: «Gli scam-bi si dovranno moltiplicare perché così la collabora-zione fra i due Paesi sarà sempre più solida», hanno commentato i due primi ministri; 3) via la parola delocalizzazione che implica valutazioni nega-tive sia per gli imprenditori che per la Cina, mentre le imprese che hanno aperto e apriranno stabilimenti in Cina non fanno altro che internazionalizzarsi; e quando Renzi ha ripetuto questo suo concetto rivoluzionario davan-ti agli imprenditori del Forum ine-vitabilmente è scattato un lungo applauso, mentre Li assentiva muovendo decisamente la testa dall’alto in basso; 4) il rilancio dell’anno culturale in Cina e in Italia perché la cultura è la gran-de bellezza della vita. La visita del primo ministro ita-liano in Cina doveva compierla E n r i c o L e t t a a d a p r i l e . Abilmente, ma anche per stato di necessità per gli impegni in Italia, Renzi è riuscito a fissarla alla vigilia del suo mandato semestra-le come presidente di turno dell’Unione europea e a pochi mesi dalla riunione a Milano (in otto-bre) dell’Organismo creato fra Europa e Asia. Con questi manda-ti ed eventi, ai quali il premier Li ha aggiunto l’Expo 2015 («La nostra partecipazione sarà molto attiva, con i padiglioni più grandi in asso-luto») prima ancora che ne parlasse Renzi, il potere negoziale e sostanziale del presidente del Consiglio è

stato il più alto che sia mai toccato a un capo del governo italiano in Cina e in assoluto. Per questo sono passate in secondo piano, nell’ambito dell’anti-conformismo di Renzi, anche due comportamenti che rispetto ad altri i cinesi difficilmente avrebbero accettato: la s o s t a i n V i e t n a m p r i m a d i entrare in Cina (con il governo di H a n o i c ’ è

molta tensione per le isole Paracel che i cinesi chiamano Xisha) e l’entrata in Cina da Shanghai per incontrare il sindaco della città con cui ha stretto rapporti solidi fin da quando era sindaco di Firenze con un frutto importante come l’apertura a Firenze del primo campus universitario cinese fuori dalla Cina (Università Tongji). La motivazione c’era per passare da Shanghai ma senza l’evidente anticonformismo spiaz-zante di Renzi difficilmente sareb-be stato accettato dal rigido ceri-moniale cinese (che ha fatto paga-re all’Ice 35 mila euro per l’uso comune dell’Auditorium dell’As-semblea del Popolo dove si è tenu-to il Forum). Come i cinesi hanno anche accettato che Renzi, che già conosce il presidente Xi, lo vedes-se brevemente lo stesso 11 giugno,

volendo ripartire il 13 per fermarsi nel viaggio di ritorno in Kazakhstan per la firma di un importan-tissimo accordo dell’Eni che ha generato una nuova joint venture con il Paese da cui l’Italia importa la

maggior parte di petrolio (24% del totale). Le diplo-mazie sono state come terremotate da tanta velocità e attivismo ma il consigliere diplomatico di Renzi, ambasciatore Armando Varricchio, non se ne lamenta, anzi, sapendo che con l’anticonformista

inquilino di P a l a z z o Chigi sarà u t i l m e n t e sempre così. Questo stile è una parte significativa

della politica di Renzi. Il quale ha avuto anche la buona stella di arrivare a Pechino quando, al di là dei bei discorsi ufficiali, c’era sostanza da firmare. Lavoro lento degli anni passati, al quale la verve di Renzi ha dato un’accelerata, sicuramente. Così ha potuto dire che mai era successo che l’Italia e le imprese italiane firmassero tanti contratti o memorandum (come è al momento l’accordo con Alibaba), quasi a eguagliare i record della Germania. Infatti, un’altra trentina di contratti seguiti dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, si sono aggiunti ai dieci principali accordi firma-ti davanti ai due capi del governo,fra i quali quello della casa editrice di questo giornale per la colossale piatta-forma di e-commerce sostenuta dal governo attraverso Bank of China, China Telecom, China Unionpay e il grande gruppo Century International: di questa piattaforma B2B, che avrà 3 milioni di retailer in tutta la Cina, Class Editori diventa main agent per tutti i prodotti del made in Italy, agente coordinatore e agente esclusivo per pubblicità e contenuti relativi ai prodotti che CCeC (Class China e-commerce) sceglierà nel food baverage, nel fashion, nel luxury good, negli accessori, nelle scarpe, nel design. Tutte le aziende firmatarie che hanno vissuto, per arrivare alla chiusura dei contratti, l’esperienza

ORSI & TORI

(continua a pagina 4)

Atlantia -0,38Autogrill -1,23Azimut -3,23A2a -2,11B Pop Milano -6,46Bco Popolare -4,73Bper -4,82Buzzi Unicem +0,68Campari +0,16Cnh Industrial -3,19Enel +1,92Enel G. Power +0,09Eni +2,73Exor -1,51Ferragamo -2,58Fiat -0,19Finmeccanica +0,08Generali -1,55Gtech -1,21IntesaSanpaolo -4,44

Luxottica -0,50Mediaset -0,66Mediobanca -2,43Mediolanum -4,21Moncler -6,37Mps +18,40Pirelli e C. -0,48Prysmian -1,77Saipem +4,28Snam +0,14Stm +0,35Telecom Italia +0,10Tenaris +0,30Terna +0,30Tod’s -0,10Ubi Banca -1,04Unicredit -0,30UnipolSai -3,85World D. Free -3,25Yoox -3,19

FTSE ALL SHARE -0,76 FTSE MID CAP -1,98

FTSE MIB DELLA SETTIMANA

-0,56%

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4 14 Giugno 2014M I L A N O F I N A N Z A

LUNEDÌ

9Bond. Il rendi-mento del titolo di Stato decen-nale spagnolo è sceso al 2,58%, a

un livello più basso del T-Bond Usa, al 2,61%, segno che Ma-drid è considerata più sicura di Washington. Il rendimento del Btp a 10 anni, anch’esso in calo, è al 2,71%.

MARTEDÌ

10Bce. Il presiden-t e d e l l a B u n d e s b a n k Jens Weidmann frena gli entusia-

smi di chi ritiene prossimi gli acquisti di titoli di Stato da par-te della Bce: «Sarebbe assurdo iniziare già a discutere di altre misure». E in Germania si mol-tiplicano le critiche alle ultime mosse di Mario Draghi.

MERCOLEDÌ

11I t a l i a - C i n a . Grande succes-so della visita in Cina del presi-d e n t e d e l

Consiglio, Matteo Renzi, arri-vato a Pechino con una folta delegazione di aziende, molte delle quali hanno firmato im-portanti accordi con le controparti cinesi.

GIOVEDÌ

12Banche. Primi effetti della ridu-zione dei tassi di depositi in nega-t ivo ( -0 ,10%)

decisa dalla Bce: in un solo giorno i depositi parcheggiati dalle banche presso l’Euroto-wer sono scesi a 13 miliardi di euro dai 39 del giorno prece-dente. Un livello così basso non si raggiungeva dal 2011.

Il governo ha finalmente approvato il decreto legge nel qua-le si assegnano più poteri a Raffaele Cantone in vista della realizzazione di Expo 2015. All’Autorità Nazionale Anti-Corruzione sono stati attribuiti i poteri anche dell’autorità di controllo e vigilanza per contratti e servizi pubblici. In pra-tica, se avrà notizie collegate a vicende che si immaginano corruttive, l’Anac avrà il potere di segnalare ed evidenziare questa vicenda e proporre un commissariamento ad hoc, non dell’azienda ma di quella parte dell’azienda che svolge il lavo-ro contestato, redigendo una contabilità separata. Il decreto è stato accolto con grande soddisfazione dal commissario uni-co di Expo Giuseppe Sala («Lavoreremo con ancora maggiore energia») e dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

PIÙ POTERI ALL’AUTORITÀ NAZIONALE ANTI-CORRUZIONE

Expo 2015, ecco il decreto

Anche se gli atti fondamentali della messa in sicurezza della Fondazione Mps, ovvero la cessione del 31% in Mps e l’estin-zione totale del debito finanziario, sono avvenuti nel primo trimestre 2014, alcuni effetti sono già evidenti nel bilancio 2013, che si è chiuso con un utile di 22 milioni, dopo tre esercizi consecutivi in disavanzo. Nello scorso anno si è inoltre inter-rotto il processo di erosione del patrimonio dell’ente, che si è attestato a un valore netto contabile di 723 milioni, in aumento di 50,1 milioni rispetto all’anno precedente. I dati, presentati venerdì 13 dal presidente Antonella Mansi e dal direttore ge-nerale Enrico Granata, indicano che nel 2013 sono state poste le basi per un’ampia diversificazione, con una quota immobiliz-zata in Mps prospetticamente non superiore al 25% dell’attivo contabile. La cessione del 31% di Mps da parte della Fondazione è stata effettuata per un totale di 851,9 milioni, con una minu-svalenza di 29,2 milioni. La quota «strategica» del 2,5% della Fondazione resta invece nell’attivo immobilizzato a un valore unitario di carico di 24,33 euro, mentre il prezzo di carico uni-tario post-aumento è di 1,53 euro. (riproduzione riservata)

Francesca Chiarano-MF Dow Jones

NEL BILANCIO 2013 AVANZO DA 22 MILIONI. SALE IL PATRIMONIO

Ente Mps ritorna all’utile

Visto & L’ULTIMA SETTIMANA

ben sintetizzata in poche parole da Andrea Guerra, co-presidente italiano del Business Forum perma-nente Italia-Cina, che è stato fondato mercoledì 11 da 57 aziende italiane e un centinaio di cinesi, sotto la spinta dell’ambasciato-re Bradanini. «La Cina è una grande opportunità ma può essere un grande problema», ha detto il ceo di Luxottica, che nell’ex impero celeste ha sei stabi-limenti. «Non bisogna farsi prendere dall’entusiasmo, ma muoversi con attenzio-ne e cautela, anche se alla fine occorre correre qual-che rischio. In Italia viene da ragionare sugli Stati, qui occorre ragionare in termini di città, perché le città so-no come Stati. E se posso dare un consiglio, guarda-te soprattutto a quelle di seconda fascia, quasi scono-sciute. È lì dove da ora in poi si possono raccogliere i frutti maggiori». E Guerra si riferisce non solo a quelle che esistono già: nel piano quinquennale il governo ci-nese ha previsto che altri 150 milioni di cittadini-campagnoli si inurbino e quindi dovranno essere co-struite almeno dieci nuove città da 15 milioni di abi-tanti ciascuna. «I problemi principali che il governo ci-nese si trova oggi davanti», ha continuato Guerra, «so-no la salvaguardia della salute dei cittadini e il loro sostentamento in pensio-ne, per determinare anche il cambio generazionale. Quest’ultimo aspetto è alla base degli scioperi recenti nel Sud del Paese. Occorre tenere presente queste esi-genze per pensare di fare sicuramente affari in Cina e per questo tutto il made in Italy, con il cibo e i vi-ni, per la dieta sana più la tecnologia antinquinamen-to da un lato e la previdenza dall’altra sono terreni sicu-

ri. La creazione in atto di una borghesia agiata offre grandi possibilità per il lus-so italiano».Ha aggiunto il presidente dell’Ice, Riccardo Monti, che con l’ambasciata italia-na è stato il promotore e l’organizzatore del Forum: «Quella che oggi la Cina offre è la parte due della globalizzazione, la globaliz-zazione positiva dopo quella della concorrenza sulla ba-se del bassissimo costo del lavoro. Oggi la Cina sta di-ventando sempre di più un mercato di consumi, che insieme agli investimen-ti e non più solo all’export possono garantire al pae-se livelli di crescita ancora molto sostenuti. Alle auto-rità cinesi piace molto la mobilitazione privata ma anche semiprivata. Teniamo conto che ogni anno la Cina accumula 500 miliardi di ri-serve grazie alla bilancia dei pagamenti attiva e che attualmente le riserve sono pari a 4 trilioni di dollari. E noi italiani sappiamo fa-re bene quasi tutto quello in cui i cinesi investiranno, così non è impossibile arri-vare vicino al pareggio degli scambi, che nel 2013 sono stati pari a 33 miliardi, ma ben 23 di export cinese. Questi cinque mesi segna-no risultati di forte crescita dell’export italiano». I cinque settori messi a fuo-co dalle autorità italiane e cinesi per lo sviluppo dei rapporti sono tutti conse-quenziali alla realtà sociale ed economica della Cina di oggi e di domani: per esem-pio, l’esodo ulteriore dalle campagne dei 150 milioni di contadini genera spa-zio per la meccanizzazione dell’agricoltura, ma per que-sti 150 milioni di persone è necessario progettare (diffi-cilmente costruire, perché le imprese cinesi sono fortissi-me) e arredare quelle case: quindi per il settore italia-

no del legno ci sono ottime opportunità, già visibili nei primi cinque mesi del 2014. C’è poi tutta l’azione di ri-qualificazione dell’ambiente che le autorità cinesi stanno perseguendo con determi-nazione per far scendere la dipendenza dal carbone, at-tualmente al 70%, al 50% in pochi anni e con un in-vestimento che arriva quasi al 10% del Pil. Ma ci sono tutte le tecnologie italiane per il trattamento dei ri-fiuti, delle acque, dell’aria. Nell’energia rinnovabile non si può certo sperare di insegnare ai cinesi come si opera nel solare e nell’eoli-co, dove sono maestri. Ma l’Italia ha chance nel set-tore aeronautico sia ad ala fissa che rotante, sia nei si-stemi di controllo del volo. Straordinarie opportuni-tà ci sono nel campo della salute: i cinesi riconosco-no l’alto livello del sistema sanitario Italia, stimato secondo al mondo, e nel set-tore farmaceutico: con una importante decisione il go-verno ha aperto la strada anche alla sanità privata e semiprivata. Chi si lamen-ta che in Italia la sanità, garantita a tutti, sia in-soddisfacente deve forse ricredersi. Oltre a questi settori prin-cipali per la fondazione del Business Forum permanen-te, con il contratto firmato da Class Editori per la piat-taforma di e-commerce B2B Ccig Mall, che successiva-mente, grazie al decoder di China Telecom diven-terà anche B2C, si aprono prospettive di mercato per migliaia e migliaia di aziende italiane. «Ragazzi, avanti», ha concluso Renzi alla cena al Peninsula, «la Cina non solo è vicina ma è anche una grande bel-lezza con il coraggio degli imprenditori italiani». (ri-produzione riservata)

Paolo Panerai

ORSI & TORIsegue da pagina 3

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514 Giugno 2014 M I L A N O F I N A N Z A

VENERDÌ

13F t s e M i b +0,01%. In evi-denza le azioni Mps (+3,64%). In rialzo anche

Unicredit (+0,52%) e Medioban-ca (+0,84%). In calo invece Banco Popolare (-1,12%), Bpm (-1,23%), Ubi (-0,14%) e Intesa Sanpaolo (-0,4%).Tra gli altri bancari molto volatile B.Carige (-3,3%). In evidenza Finmecca-nica (+2,59%), in scia all’ipotesi di cessione della controllata Drs e Saipem (+0,98%). In rialzo frazionale A2A (+0,06%) nel giorno del via libera dei soci al dividendo e al buyback. Sanci-to anche l’addio al duale. In rosso Fiat (-1,15%)

Frendy Energy. La società ha deliberato un aumento di capitale a pagamento da offrir-si (a partire dal 23 giugno) in opzione ai possessori di azio-ni ordinarie e di obbligazioni Frendy Bond Up 2013-2018 per massime 3.924.738 euro, al prezzo unitario di 1 euro e con un rapporto di 1 nuo-va azione ordinaria ogni 10 possedute.

Univision. Il princi-pale network in lingua spagnola degli USA, è in vendita per oltre 20 miliardi di dollari. Il consorzio di investitori che controlla il colosso televisivo in lingua spagno-la, guidato dal miliardario Haime Saban, ha intavolato trattative preliminari con due colossi dei media americani, Time Warner e Cbs.

Mondo Tv. La società firma un’intesa preliminare per lo sfruttamento in tutto il mon-do dei propri prodotti su You Tube con l’aggregatore Media Distribution Worldwide

Ford Motor. La casa auto-mobilistica ammette di avere gonfiato le valutazioni dei con-sumi di benzina di sei modelli del 2013 e del 2014 e decide di pagare tra 125 e 1.050 dollari per compensare le spese ex-tra sostenute dai propri clienti per il carburante.

Tesla. I vertici della Bmw incontrano i rappresentanti di Tesla Motors, produttore Usa di auto elettriche, per

discutere una possibile col-laborazione

Statuto. L’immobiliarista av-via il riassetto delle holding in vista del possibile sbarco in

Borsa, previsto verso la fine del 2014 o a inizio 2015.

Seat. I cda di Seat Pagine Gialle e Seat Pagine Gialle Ita-lia dicono di no al progetto di integrazione con Dmail. Va ri-levato che non è preclusa a D. Holding la possibilità di pre-

sentare direttamente ai nuovi azionisti Seat un progetto di aggregazione industriale tra le due società in un momento successivo all’esecuzione del concordato.

Dmail . I l cda ap-prova la situazione patrimoniale, comple-ta del conto economico e della nota integrati-va al 31 marzo 2014, dalla quale emergono perdite complessive per

35.018.976,56 euro.

Parmalat. Lactalis, che at-traverso Sofil detiene l’84% del gruppo di Collecchio, tra metà maggio e la fine del mese ha acquistato altri 5,6 milioni di azioni (lo 0,3% del capitale) per 14,1 milioni.

Aveva chiesto poteri effettivi e alla fine li ha avuti. Raffaele Cantone , presidente dell’Autorità Anticorruzione, potrà anche sanzionare le imprese, nel caso trovi irregolarità nei loro ap-palti. Al termine del consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge sulla Pubblica amministrazione, all’interno del quale si trovano anche le misure in questione, il premier Matteo Renzi ha spiegato che all’Anac saranno «attribuiti non solo i poteri esistenti ma anche a quelli assegnati attualmente all’au-torità di vigilanza sui servizi pubblici». Non solo, in presenza di indagini della magistratura che portino ad arresti di ma-nager e imprenditori, ma anche nel caso che la stessa Anac si accorga di irregolarità, può disporre un commissariamento par-ziale, nominando uno o più amministratori di propria fiducia per i rami d’azienda coinvolti, senza per questo commissaria-re l’intera impresa. La contabilità dei settori commissariati sarà separata da quella complessiva. Il consiglio dei ministri ha anche provveduto a coprire le varie caselle che ancora ri-sultavano scoperte nelle agenzie e nelle authority. Nomine in rosa alla direzione dell’Agenzia delle entrate e alla Consob. Al posto occupato fino a poco tempo fa da Attilio Befera è stata scelta Rossella Orlandi, negli ultimi tre anni direttore regio-nale dell’Agenzia delle Entrate in Piemonte e in precedenza capo Ufficio Controlli fiscali e governo dell’accertamento del-la Direzione regionale Toscana. Come terzo commissario della Consob, carica da mesi vacante, è stata nomina Anna Genovese, docente di diritto commerciale all’università di Verona. Giorgio Alleva, docente di Statistica nella Sapienza di Roma, dove è anche prorettore, è il nuovo presidente dell’Istat, mentre al-la presidenza dell’Enit andrà Cristiano Radaelli, manager già a capo di Anitec, l’associazione confindustriale delle aziende informatiche e tecnologiche. Stefano Scalera è stato, invece, confermato a capo dell’Agenzia del Demanio, inoltre è stato completato il vertice dell’Autorità Anticorruzione, che come ha spiegato Renzi, assorbe al suo interno anche la vecchia autho-rity per gli appalti pubblici. Oltre al già nominato presidente Cantone, il consiglio darà composto da Michele Corradino, Francesco Merloni, Ida Angela Nicotra, Nicoletta Parisi. Tutte nomi che dovranno passare anche il vaglio delle commissioni parlamentari. Quanto alla riforma della Pa, Renzi ha assicu-rato che la cancellazione del trattenimento in servizio ed altre misure permetteranno l’ingresso di 15 mila giovani nelle va-rie amministrazioni. Confermato il taglio del 50% dei permessi sindacali. In arrivo anche un pacchetto di misure preparate dal ministro Guidi per tagliare due miliardi di tasse alle imprese, che pagheranno, tra l’altro, solo la metà dei diritti camerali.

E IL GOVERNO COMPLETA LE NOMINE IN CONSOB, ISTAT ED ENTRATE

A Cantone i poteri richiesti «Il team Ferrari potrebbe lasciare la Formula 1 per iscri-versi invece nel campionato di auto sportive tipo 24 Ore di le Mans entro il 2020». Lo ha scritto venerdì 13 l’edizione online del Wall Street Journal che ha intervistato il presi-dente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. Secondo il quotidiano finanziario newyorchese, la Ferrari, control-lata al 90% da Fiat Chrysler, e la Federation International d’Automobile (Fia, l’organo che governa la F1) si stanno scontrando sulle nuove regole riguardanti il campionato di Formula 1 che cercano di rendere la competizione motori-stica più importante del mondo meno costosa e quindi con minori barriere all’ingresso in termini di costi. La «Formula 1 così come è ora non sta funzionando», ha dichiarato Montezemolo senza giri di parole. «Il movimento è in decli-no perché la Fia si è dimenticata che le persone guardano le gare per divertimento. Nessuno le guarda per l’efficienza e il livello tecnico delle scuderie». Intervistato nel suo ufficio a Maranello, Montezemolo si è detto contrario, tra le altre cose, alla norma che impedisce lo sviluppo dei motori du-rante la stagione del campionato di Formula 1.

MONTEZEMOLO AL WSJ: CI POTREMMO ISCRIVERE ALL’ENDURANCE

F1, Ferrari minaccia l’addio

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La top fi ve dei vincenti Le previsioni economiche delle esperti di BNY Mellon sui Paesi che sono favorite ai mondiali di calcio, Germania, Italia, Spagna, Brasile e Argentina.

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