Book Dario De Leo
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DarioDe LeoOP-ERE
DarioDe LeoOP-ERE
L’Arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate e nuove, nella forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi. Bruno Munari
I contorni si distruggono, talvolta si sciolgono, altre volte un forte segno ne traccia i confini.La materia nasce e muore, e ancora si ricompone, mentre i ruoli tra forma e sfondo giocano tra loro attraverso il linguaggio del colore, esasperando il concetto delle immagini.Queste ultime raccontano di un seguito evolutivo, attraverso un’iconografia allegorica che denuncia lo stato esasperato cui i soggetti aspirano. La mia ricerca si basa sul paradosso della distruzione: la distruzione dell’oggetto è conseguenza dell’azione che il soggetto opera attraverso il proprio passaggio nell’esistenza, portando alla luce l’aspetto di errore e denuncia.
Le mie opere, la mia ricerca e i miei pensieri giocano con le regole del fare; le mie rappresentazioni infatti, non vogliono apparire dirette - come narrazioni illustrate di un’azione rappresentata - ma vogliono continuare la propria evoluzione, e in un certo senso il proprio scambio, e consequenzialmente non intendono avere un’unica direzione.Il colore è per me la forza di una semplicità̀ impercettibile, un mezzo di forte legame emotivo con il quale, assieme alla forma, posso creare connessioni e sinergie tra materia, ricordo e la loro relativa astrazione intuitiva.
Attraverso la scelta cromatica, tra tonalità e saturazioni, posso creare un viaggio percettivo in luoghi e tempi nascosti o distanti - come fosse un diario di bordo - dove situazioni personali e destinazioni remote divengono il contesto nel quale memoria e immaginazione s’immergono; in questo modo, tutto si espande.
Ecco allora che le mie opere tendono ad avere una propulsione che corre oltre i limiti soggettivi della vita quotidiana, per porsi sul piano di un’astrazione così totalizzante da condurre l’osservatore verso un oltre indefinito.Lo spazio diventa tempo e il linguaggio si trasforma in immagine. Associazioni e significati si scontrano, dando luogo - attraverso una memoria emotiva - a svariate chiavi di lettura.L’azione nell’opera non si compie, perché́ è già̀ accaduta o ancora dovrà̀ accadere - un dubbio che focalizza l’attenzione sull’immaginazione - forse altrove.Oggetti quotidiani sono sospesi in un ampio spazio d’indagine e denuncia del proprio contesto, in cui può̀ comparire il risultato o il divenire oppure la denuncia di un accaduto o ancora il desiderio che qualcosa accada.
Le regole si decontestualizzano; i materiali non fingono di essere qualcos’altro, ma vengono utilizzati per le proprie potenzialità̀ espressive e tecniche.Illusione visiva, realismo, o inganno estetico, lasciano più spazio allo stile, al momento dell’azione - unica e irripetibile nel gesto - sempre libero da studi accurati, che priverebbero l’opera di spontaneità̀ e casualità.Spazi sospesi, vuoti immensi, luoghi distanti, oggetti quotidiani o simboli iconici, vogliono riflettere sul pensiero che genera l’opera, creando un moto che mostra una complessa dimensione interiore.
Dario De Leo
Dario De Leo è nato a Noci (Ba) Italia, il 2 marzo del 1988
Dopo aver conseguito nel 2006 il Diploma di Maturità presso il Liceo Artistico Lisippo di Taranto, si trasferisce a Venezia dove, sino al 2009 frequenta assiduamente la cattedra di Pittura del Prof. Carlo Di Raco.Si laurea nel 2013 presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.Attualmente è iscritto al Biennio di Atelier Direction presso l’Accademia di Belle Arti di Verona.
Dopo decenni di contemporaneità e critica vanagloriosa, risulta insipido esprimersi sulla visionarietà dell’artista, ma se si parla di Dario De Leo è inverosimile sondare la forma per quello che appare, poichè essa stessa è una necessità per la configurazione di uno spazio altro, potenzialmente infinito e diffuso, nato da interazione ed empatia spirituale.Sia nell’ambito dell’ideazione paesaggistica, sia in quello dell’ideazione umana, De Leo fornisce un filtro esistenziale ed intellettivo per la percezione dei profili che - quasi attraversassero un prisma - si scompongono per ricostruirsi in altro da sé: rivelazione dell’immanente creativo.
Colori spesso caldi, densi, materici, profondi, sono spalmati sul supporto come a voler fermare rapidamente una dimensione onirica, impalpabile e mutevole. Le forme sono volutamente imprecise, vaghe, quasi rivelazione di un inquietudine transitoria, un brivido di fronte a una scena angosciante, una fotografia scattata in un attimo, che subito dopo lascia spazio alla razionalità ed alla consistenza formale del concreto, recuperando profili e figure nuovi, abitanti di un luogo disuguale e percettivamente dissimile.
Sperimentatore del classicismo, analista della materia grezza, De Leo ha attraversato la scultura - tridimensionale, corporea, tangibile - per approdare alla pittura, continuando ad indagare tempi e luoghi trascendenti, frutto di un naturale progetto verso il ritratto della suggestione.
Cecilia Leucci
Odore di pioggia d’estateOlio e pigmento su tela100 x 100 cm2015
L’aldilàAcrilico, resina e pigmento su tela150 x 150 cm2013
Eden #1Acrilico, resina e pigmento su tela150 x 150 cm2013
Eden #6Acrilico, resina e pigmento su tela105 x 171 cm2013
Eden #3Acrilico, resina e pigmento su tela200 x 105 cm2013
LagunaOlio su tela100 x 100 cm2014
Untitled HouseOlio su tela70 x 50 cm2012
Il barattolo dei segreti - serie grigiaChina, acrilico e resina su carta420 x 297 mm2015
Made in chinaAcrilico, resina e pigmento su tela150 x 150 cm2013
Senza titoloAcrilico su carta420 x 297 mm2014
Senza titolo #32Olio su tela60 x 60 cm2014
La viaAcrilico, resina e pigmento su tela150 x 150 cm2015
Senza titoloAcrilico su carta
420 x 297 mm2015
RifugioAcrilico, resina e pigmento su tela100 x 95 cm2015
La casa del vicinoAcrilico su carta420 x 297 mm2015
Ragazza / Incendio - serie grigia - China, acrilico, resina e pigmento su carta, 420 x 297 mm, 2015
Albero #1China su carta420 x 297 mm2012
DisegnoChina, acrilico e resina su carta420 x 297 mm2014
L’attesa, monotipo, 420 x 297 mm, 2015
DisegniChina, acrilico e resina su carta
420 x 297 mm2014
Monotipo420 x 250 mm 2015