Bollino Sicurezza 1- 2015

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Via Larga, arrivano le prescrizioni della ASL. Adeguamenti entro 120 gg In piena estate 2014, indaffarati tra vacanze e relax, tra il 1 ed il 22 agosto vennero convocati due sopralluoghi presso il Multisportello di via Larga in ristrutturazione. In quella sede gli RLS e le OO.SS. presenti evidenziarono subito anomalie e criticità nel salone che doveva accogliere numerosa utenza presso i circa 35 sportelli previsti. Fu infatti fatto notare che lo stabile di via Larga, sebbene classificato ad Alto Rischio Incendio, fosse ancora privo sia della relativa Certificazione di prevenzione incendi e delle procedure compensative atte a gestire al meglio questa grave mancanza, sia la compartimentazione verticale ed orizzontale che impedisse la propagazione dei fumi in verticale lungo le scale d’esodo interne. Non fu tralasciata anche la necessità di idonea valutazione dinamica dei picchi dovuti all’impatto acustico per il prevedibile alto numero di utenti valutando anche il benessere organizzativo dell’ambiente di lavoro. Inoltre si evidenziò la mancanza delle schede tecniche e della certificazione dell’adeguatezza dell’impianto di areazione/climatizzazione mai fornite al Servizio di Prevenzione e Protezione in fase di valutazione e sopralluogo periodico. Le 2 postazioni dell’Info Point non furono giudicate idonee e sufficienti sia per le consistenti previsioni di afflusso ed inoltre per la loro collocazione accanto alla via d’esodo principale del Salone creando interferenza e pericolo. Ebbene, in data 21 gennaio 2015 la ASL Milano, informata poi dagli RLS ed OO.SS, ha disposto numerose prescrizioni accogliendo le osservazioni sopra riportate e riguardanti : l’inquinamento acustico: 1. Trasferire dal prossimo 2/1/2015 due sportelli “Casa comunale” per cartelle Equitalia c/o sede di L.go De Benedetti, 1; 2. Avviare li studio per il posizionamento nell’atrio di un totem informatico self service per il rilascio dei tickets; 3. Avviare procedure per il trasferimento banco informazioni dal salone alla saletta laterale secondo atrio dei medesimi ingressi di v. Larga 12; 4. Aggiungere, per il periodo di dicembre 2014 in cui è previsto incremento di utenza, l’utilizzo degli sportelli presenti nella sede comunale di v. Catone 24. ( segue a pagina 4) Con la circolare numero 62 del 18 dicembre 2014, l’INAIL ha indicato le linee guida per la trattazione dei casi di infortuni in itinere e in particolare per le deviazioni per ragioni personali. L’INAIL premette che la normativa vigente in materia prevede l’esclusione della tutela dell’infortunio in itinere nel caso di interruzione o deviazione del tutto indipendenti dal lavoro o, comunque, non necessitate […]. L’interruzione e la deviazione si intendono necessitate quando sono dovute a cause di forza maggiore, ad esigenze essenziali ed improrogabili o all’adempimento di obblighi penalmente rilevanti. Nonostante l’entrata in vigore di questa norma che disciplina l’infortunio in itinere, il significato da attribuire al concetto di “esigenze essenziali” continua a suscitare perplessità in fase di applicazione. Fatte le dovute considerazioni del caso, acquisito il parere dell’Avvocatura generale, l’INAIL ritiene di poter estendere la tutela assicurativa agli eventi in itinere occorsi durante le deviazioni per ragioni personali, per i motivi che di seguito si espongono. ( segue a pagina 2 ) Infortunio in itinere, le ultime disposizioni INAIL Febbraio 2015 Anno 1 n.1

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Bollettino di Informazione e Orientamento per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro a cura degli RLS del Comune di Milano

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Via Larga, arrivano le prescrizioni

della ASL. Adeguamenti entro 120 gg

giorni

In piena estate 2014, indaffarati tra vacanze e relax, tra il 1 ed il 22 agosto vennero convocati due sopralluoghi presso il Multisportello di via Larga in ristrutturazione. In quella sede gli RLS e le OO.SS. presenti evidenziarono subito anomalie e criticità nel salone che doveva accogliere numerosa utenza presso i circa 35 sportelli previsti. Fu infatti fatto notare che lo stabile di via Larga, sebbene classificato ad Alto Rischio Incendio, fosse ancora privo sia della relativa Certificazione di prevenzione incendi e delle procedure compensative atte a gestire al meglio questa grave mancanza, sia la compartimentazione verticale ed orizzontale che impedisse la propagazione dei fumi in verticale lungo le scale d’esodo interne. Non fu tralasciata anche la necessità di idonea valutazione dinamica dei picchi dovuti all’impatto acustico per il prevedibile alto numero di utenti valutando anche il benessere organizzativo dell’ambiente di lavoro. Inoltre si evidenziò la mancanza delle schede tecniche e della certificazione dell’adeguatezza dell’impianto di areazione/climatizzazione mai fornite al Servizio di Prevenzione e Protezione in fase di valutazione e sopralluogo periodico. Le 2 postazioni dell’Info Point non furono giudicate idonee e sufficienti sia per le consistenti previsioni di afflusso ed inoltre per la loro collocazione accanto alla via d’esodo principale del Salone creando interferenza e pericolo.

Ebbene, in data 21 gennaio 2015 la ASL Milano, informata poi dagli RLS ed OO.SS, ha disposto numerose prescrizioni accogliendo le osservazioni sopra riportate e riguardanti :

l’inquinamento acustico: 1. Trasferire dal prossimo 2/1/2015 due sportelli

“Casa comunale” per cartelle Equitalia c/o sede di L.go De Benedetti, 1;

2. Avviare li studio per il posizionamento nell’atrio di un totem informatico self service per il rilascio dei tickets;

3. Avviare procedure per il trasferimento banco informazioni dal salone alla saletta laterale secondo atrio dei medesimi ingressi di v. Larga 12;

4. Aggiungere, per il periodo di dicembre 2014 in cui è previsto incremento di utenza, l’utilizzo degli sportelli presenti nella sede comunale di v. Catone 24. ( segue a pagina 4)

Con la circolare numero 62 del 18 dicembre 2014, l’INAIL ha indicato le linee guida per la trattazione dei casi di infortuni in itinere e in particolare per le deviazioni per ragioni personali. L’INAIL premette che la normativa vigente in materia prevede l’esclusione della tutela dell’infortunio in itinere nel caso di interruzione o deviazione del tutto indipendenti dal lavoro o, comunque, non necessitate […]. L’interruzione e la deviazione si intendono necessitate quando sono dovute a cause di forza maggiore, ad esigenze essenziali ed improrogabili o all’adempimento di obblighi penalmente rilevanti. Nonostante l’entrata in vigore di questa norma che disciplina l’infortunio in itinere, il significato da attribuire al concetto di “esigenze essenziali” continua a suscitare perplessità in fase di applicazione. Fatte le dovute considerazioni del caso, acquisito il parere dell’Avvocatura generale, l’INAIL ritiene di poter estendere la tutela assicurativa agli eventi in itinere occorsi durante le deviazioni per ragioni personali, per i motivi che di seguito si espongono. ( segue a pagina 2 )

Infortunio in itinere, le ultime

disposizioni INAIL

Febbraio 2015 Anno 1 n.1

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Sicurezza in Comune Rinnovato a tutto il 2015 l’appalto alla RTI guidata dall’H San Raffaele

Con Delibera di Giunta n.2610 del 19/12/2014, è stata

attivata la facoltà di proseguire il contratto in essere

con il RTI H San Raffaele Resnati SpA e Fondazione Ca’

Granda Ospedale maggiore Policlinico, NIER, Soluzioni

Informatiche ed EMIT Ente Morale G.Feltrinelli per i

servizi Integrati in materia di salute e sicurezza dei

lavoratori nei luoghi di lavoro del Comune di Milano,

per il periodo 01.01.2015/31.12.2015 per un importo

presunto di € 2.300.000,00 iva esclusa.

Con Delibera di Giunta n. 2841 del 30/12/2014 è stato

pure esteso il contratto per l’anno 2015 con l’ATI San

Raffaele Resnati SpA ( mandatari) del servizio di

Responsabile di Amianto per gli immobili del Comune

ove non operano in via continuativa lavoratori

comunali ( 1.1.2015/31.12.2015). Assegnazione della

spesa di € 330.308,00 iva esclusa. Nella relazione

tecnica allegata alla DG si legge che anche i 90 km di

gallerie e le circa 95 stazioni delle linee della

metropolitana M1, M2 ed M3 rientrano anch’esse nel

novero degli immobili del Comune ove non operano

in via continuativa lavoratori comunali.

Iniziano le Riunioni Periodiche Diffusi i dati sugli infortuni 2014

( segue dalla pagina 1 ) DISPOSIZIONI INAIL su Infortuni in itinere Infortuni in itinere e eventi intercorsi durante il percorso interrotto o deviato per accompagnare i figli a scuola L’infortunio occorso al lavoratore nel tragitto casa-lavoro, interrotto o deviato per accompagnare il proprio figlio a scuola, potrà essere ammesso alla tutela assicurativa dopo una preliminare verifica della necessarietà dell’uso del mezzo privato, e sarà poi subordinato alla verifica delle modalità e delle

circostanze del singolo caso (come ad es. l’età del figlio, la lunghezza della deviazione, il tempo della sosta, la mancanza di soluzioni alternative per assolvere l’obbligo familiare di assistenza del figlio), attraverso le quali dovrà essere ravvisabile, ragionevolmente, un collegamento finalistico e “necessitato” tra il percorso effettuato e il soddisfacimento delle esigenze e degli obblighi familiari, la cui violazione è anche penalmente sanzionata. L’INAIL ricorda infine che la Suprema Corte di Cassazione ha sottolineato che: la valutazione delle circostanze di fatto della interruzione non necessitata è compito del giudice di merito il quale potrà adottare criteri quali il tempo della sosta in termini assoluti, o in proporzione alla durata del viaggio in quanto la interruzione non necessitata non può essere di durata tale da elidere il carattere finalistico che giustifica la tutela dell’infortunio in itinere, o delle motivazioni stesse della sosta, avvalendosi delle indicazioni della giurisprudenza nazionale o, ove mancante e quale criterio meramente sussidiario, anche di quella dei Paesi comunitari. Efficacia nel tempo Le disposizioni di cui alla presente circolare, conclude l’Istituto, si applicano ai casi futuri nonché alle fattispecie in istruttoria e a quelle per le quali sono in atto controversie amministrative o giudiziarie o, comunque, non prescritte o decise con sentenza passata in giudicato. ( fonte: http://www.lavoroediritti.com )

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La Cassazione sulla interruzione obbligatoria del

lavoro al VDT

L’art. 175 del TU 81/08 sicurezza sul lavoro

(svolgimento quotidiano del lavoro al VDT) dispone che il lavoratore ha diritto a una interruzione della sua attività: mediante

pause, ovvero cambiamento di attività. Aggiunge che “le modalità di tali

interruzioni sono stabilite dalla contrattazione collettiva anche aziendale”. E che, in assenza di una disposizione

contrattuale riguardante l’interruzione il lavoratore comunque ha diritto a una pausa

di quindici minuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale. Sulla questione è stata chiamata ad esprimersi la Corte di Cassazione (sent.

2679 del 11 febbraio 2015) riguardo alla pretesa condanna di Telecom posta da

alcuni operatori del 187, ha ritenuto non pertinente alcuna azione relativamente all’ipotesi di inosservanza della normativa

sul diritto alla sospensione del lavoro al VDT. La Corte ha infatti rilevato che “l’attività degli addetti al 187 all’epoca (si tratta degli anni ’90, Nda), non comportava l’uso

continuativo del videoterminale”, in quanto, venendo svolte anche le mansioni di back

office (esame e risoluzione di pratiche e richieste che pervenivano in forma cartacea dalla clientela e che non comportavano

dialogo diretto in linea con l’utente), l’uso continuativo in linea del videoterminale

copriva all’incirca il 60% dell’attività complessiva. Torniamo all’art. 175. Le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite

temporaneamente a livello individuale se il medico competente ne ravvisa la necessità. È esclusa la cumulabilità delle

interruzioni all’inizio ed al termine dell’orario di lavoro. Nel computo dei tempi di interruzione non sono compresi i tempi di attesa della risposta da parte del sistema

elettronico, che sono considerati, a tutti gli effetti, tempo di lavoro, ove il lavoratore

non possa abbandonare il posto di lavoro. La pausa è considerata a tutti gli effetti parte integrante dell’orario di lavoro e

quindi non è riassorbibile all’interno di accordi che prevedono la riduzione

dell’orario complessivo di lavoro.

Le postazioni di lavoro

L'organizzazione degli spazi deve tener presente i principi di ergonomia e lo spazio di lavoro deve consentire i cambiamenti di posizione.

Il piano di lavoro deve avere superficie sufficiente, poco riflettente ed essere munito (dove necessario) di supporto per documenti.

La seduta, di tipo girevole, a 5 razze, dotata di rotelle, deve avere altezza e schienale regolabili in altezza ed inclinazione. A richiesta del lavoratore deve essere fornito un poggiapiedi.

La tastiera deve essere posizionata sul piano in modo da consentire che le braccia dell'operatore siano parallele al pavimento e l'angolo avambraccio - braccio sia compreso tra 70° e 90°.

Lo schermo deve essere collocato a circa 90-110 cm da terra (distanza pavimento - centro video) e ad una distanza tra 35 e 60 cm dal viso dell'operatore.

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Visto l’elevato riverbero che caratterizza l’ambiente, prevedere l’installazione di pannelli fonoassorbenti. Per le vie di fuga si procede con l’installazione di due porte scorrevoli e con la presenza fissa di due operatori all’InfoPoint. Per la climatizzazione, si è disposta una verifica congiuntamente alla ASL nel periodo estivo sia per la portata dell’aria che per la velocità, considerando che correnti fisse d’aria fredda nella stagione estiva possono provocare disagi anche significativi nei lavoratori esposti. Per le postazioni di lavoro si prescrive la valutazione ai requisiti di legge secondo l’All. XXXIV TU 81/08. L’intervento su via Larga degli RLS ha creato un precedente positivo che ci ha permesso di uscire dal recinto comunale ed avviare contatti costruttivi e propositivi con la ASL di Milano, che è l’organo di riferimento principale con cui da quest’anno svilupperemo un percorso condiviso, di scambio e di crescita che possa dare nuovo impulso alla cultura della salute e sicurezza all’interno del Comune di Milano e non solo. Sono già in corso proficui contatti anche con le altre realtà istituzionali quali l’INAIL e la Regione Lombardia, oltre ad altre realtà consolidate a supporto degli RLS in altre regioni d’Italia. (Giuseppe Falanga)

Rischi al femminile: i pericoli di natura infortunistica e ergonomica

Nella valutazione del rischio nei luoghi di lavoro, è necessario che l’identificazione dei pericoli e la valutazione dell’esposizione siano condotte tenendo presente le differenze legate al genere e derivanti anche dalle peculiarità di inserimento delle donne sul mercato del lavoro. Se la cosiddetta “segregazione orizzontale” (concentrazione dell'occupazione femminile in un ristretto numero di settori e professioni) in alcuni casi si è attenuata con l’ingresso delle donne anche in attività tipicamente maschili (ad esempio forze armate e polizia), esistono ancora notevoli differenze nella presenza femminile nei vari settori lavorativi. In particolare i settori a maggiore

concentrazione femminile sono quelli del servizio domestico e alberghiero, della sanità, del commercio e dell’istruzione. Partendo dunque dall’analisi della “segregazione occupazionale” in ottica di genere (con riferimento all’ineguale distribuzione per genere degli individui tra le diverse occupazioni) è possibile individuare i fattori di rischio a cui il genere femminile risulta più esposto. E per farlo ci soffermiamo sul documento Inail “ Salute e sicurezza sul lavoro, una questione anche di genere. Rischi lavorativi. Un approccio multidisciplinare. Volume 4”, documento che segue la pubblicazione di altri tre volumi sul tema delle differenze correlate all'appartenenza al genere maschile o femminile.

Ci soffermeremo sulle differenze di esposizione a pericoli di natura infortunistica e a pericoli di natura ergonomica. Le donne “rappresentano circa il 40% della forza lavoro totale, mentre la quota di infortuni femminili rispetto al totale è del 32% e scende al 10% per i casi mortali (Inail-Rapporto annuale 2011)”. Tale dato “può essere interpretato col fatto che più frequentemente il genere maschile è impiegato in lavori ad alto rischio come l’edilizia e i trasporti, mentre la probabilità di infortuni è minore in uffici e negozi, dove la forza lavoro è rappresentata in grandissima maggioranza da donne (Jonathan F. et al., 2012; Wilkins K, 2007, Bhattacherjee et al., 2003)”. A conferma di questa affermazione si può segnalare che in alcuni settori a prevalenza femminile, come quello sanitario, “la donna risulta avere un tasso d’infortunio relativo maggiore rispetto all’uomo (Alamgir H. et al.,2009; Smith P M e Mustard C A, 2004)”. Sono diverse le evidenze scientifiche che testimoniano come il genere femminile risulti “più colpito da disturbi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, anche a causa di differenze nell’esposizioni professionale a rischi legati a fattori ergonomici”. Ad esempio secondo i primi risultati emersi dalla V° Indagine Europea sulle Condizioni di Lavoro elaborata da Eurofound, “il 13% delle donne rispetto al 5% degli uomini, solleva e sposta persone nell’ambito del proprio lavoro”. E la tipologia del lavoro “varia in base al genere: quello femminile è caratterizzato da azioni ripetitive, (segue a pag.5)

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monotone, con uno sforzo statico, mentre quello maschile è rappresentato da compiti ‘tecnici e manuali, sforzi fisici maggiori e turni di lavoro più lunghi e stressanti’(Messing, 1999)”. Inoltre in molti settori lavorativi “alla donna viene richiesto un carico eccesivo di lavoro, spesso con posizioni errate del corpo mantenute durante tutto l’arco della giornata e caratterizzate da movimenti ripetitivi che richiedono notevole impegno di gruppi muscolari più piccoli ma anche più vulnerabili (Joyce et al., 2009). Si creano, quindi, condizioni di rischio biomeccanico, quali posture incongrue, eccessiva sedentarietà o stazione eretta protratta, sollevamento ripetitivo di oggetti e movimenti ripetitivi”. In particolare i settori in cui le donne appaiono più esposte a questo tipo di rischio sono “quello sanitario, il lavoro di ufficio, l’industria ‘leggera’ e il settore delle pulizia”.

Si sa, ad esempio, che nel settore sanitario “la movimentazione manuale di carichi e di persone e le posture incongrue, sono fattori di rischio molto frequenti, in particolare in reparti e servizi in cui vi sono pazienti non autosufficienti quali ad esempio, lunghe degenze, chirurgia, geriatria, ortopedia, rianimazione, etc. Particolarmente gravose sono le operazioni di trasferimento dal letto alla barella o alla carrozzina e viceversa che il personale infermieristico si trova a svolgere nella pratica di tutti i giorni”.

Tuttavia sono molti anche i lavori tipo impiegatizio “caratterizzati da un’eccessiva sedentarietà e dalla necessità di mantenere posizioni fisse e talvolta anche errate per lunghi periodi”, caratteristiche possono essere causa di disturbi muscolo-scheletrici. Ad esempio è dalla IV° Indagine Europea sulle Condizioni di Lavoro che si evince “che circa il 48% delle donne rispetto al 43% degli uomini usano il computer sul loro luogo di lavoro, il 38% verso il 34,5% usa sistematicamente internet e la posta elettronica. Infatti il lavoro d’ufficio è un’attività svolta prevalentemente dal genere femminile che ricopre spesso mansioni esecutive come quelle di addetta alla segreteria, alla dattilo o videoscrittura, al data-entry, al centralino e front desk. Tutte queste attività possono essere a rischio di posture incongrue e movimenti ripetitivi”. E si segnala che nelle attività di ufficio in questi anni è notevolmente aumentata la necessità “di impiego di strumenti tecnologici ( pc con tastiera, touch screen, consolle a controllo numerico, registratori di cassa che espongono a movimenti ripetitivi e rapidi delle dita talora in postazioni spesso non perfettamente studiate sotto il profilo ergonomico)”. Concludiamo segnalando che “una serie di indagini in vari settori (manifatturiero, alimentare, impiegatizio) confermano che, anche nella stesso tipo di occupazione, le donne presentano rischi fino a 5 volte maggiori dei maschi per patologie muscoloscheletriche

(Messing, 2006)”. Fonte: Inail, “ Salute e sicurezza

sul lavoro, una questione anche di genere. Rischi

lavorativi. Un approccio multidisciplinare. Volume

4”, quaderno della "Rivista degli Infortuni e delle

Malattie Professionali" a cura di Rita Biancheri,

Annalaura Carducci, Rudy Foddis e Antonella

Ninci, agosto 2013 (formato PDF, 17.11 MB).

Bollino Sicurezza n.1 – Febbraio 2015

Bollettino d’Informazione e orientamento per la Sicurezza nel Comune di Milano

Informazioni degli RLS ai lavoratori/lavoratrici In riferimento al D.Lgs 81/08

www.rlsinrete.it [email protected]

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In questa epoca di tagli e crisi finanziarie, di stipendi ridotti al lumicino e di prospettive difficili per l’occupazione giovanile e over 50, imparare a pianificare le spese di casa attraverso la buona "amministrazione" dei propri risparmi, limitando gli acquisti inutili e distribuendo le risorse su più obiettivi, a breve e lungo termine, come acquistare un automobile o mettere da parte i soldi per gli studi dei figli, o per quando si diventa vecchi può avere ricadute benefiche e positive sulla nostra salute e sui livelli di stress emotivo. E, soprattutto, si eviteranno pericolosi disagi economici personali e familiari. Di questo e di molto altro si è parlato il 28 febbraio 2015 alla inaugurazione del primo sportello di educazione finanziaria, aperto per i cittadini presso lo Spazio Agorà in piazzetta Capuana a Quarto Oggiaro (Milano). Lo sportello sarà attivo dal 3 marzo, tutti i martedì dalle quindici alle diciotto e si potrà andare su appuntamento da fissare verso il servizio di Segreteria sociale di Spazio Agorà aperto tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18..

Dopo una prima esperienza di educazione finanziaria iniziata lo scorso anno, che ha coinvolto un gruppo di dipendenti del Comune di Milano e di Ikea,questo progetto apre al pubblico partendo da un quartiere di periferia e da uno spazio funzionale molto frequentato dei cittadini. Sarà messa a disposizione di tutti l’ opportunità di imparare a gestire le proprie risorse e quelle della famiglia, pianificando le spese nel tempo e mettendosi così al riparo da problemi economici, frutto di acquisti sbagliati, investimenti azzardati o imprevisti. Il progetto di educazione finanziaria e lo sportello sono realizzati dal Comune di

Milano, in collaborazione con Università Cattolica di Milano (Laboratorio di statistica applicata alle decisioni economico aziendali), da Progetica e da UNI. Le attività dello sportello seguiranno le seguenti fasi: 1) Informazione iniziativa sul territorio mediante attività di comunicazione (Aziende e Famiglie) e diffusione del booklet “Educazione Finanziaria di qualità per tutti”. 2) Acquisizione delle iscrizioni al 1° percorso “Io Welfare” (Villa Scheibler) che prevede incontri settimanali dei cittadini con i trainer, che in prima fase saranno di Progetica. Gli incontri si svolgeranno in 8 settimane, tra marzo ed aprile. 3) Si acquisiscono le richieste di incontro con l’educatore tutor (inizialmente Progetica) e si ha l’attivazione dello sportello (martedì pomeriggio, h. 15 – 18) per il supporto alla realizzazione delle parti relative al Progetto di vita. 4) Aprile-maggio: attivazione del percorso “Tu Welfare” (incontri faccia a faccia tra cittadino ed educatore finanziario) per la definizione del report strategico che implementa i progetti di vita. Fase a regime (giugno): parallelamente alla fase sperimentale verranno formati e certificati gli operatori trainer e tutor delle organizzazioni sociali che gestiranno in prima persona i percorsi “Io Welfare” e “Tu Welfare. Ci sarà infine una attività di comunicazione intensiva sul territorio (Aziende e Famiglie) e la definizione dei calendari dei percorsi “Io Welfare” ed incontri “Tu Welfare” presso lo sportello. Per maggiori informazioni è attivo il portale di educazione finanziaria di qualità per il cittadino, www.azione44.io-welfare.it

Il benessere psico-fisico si mantiene anche attraverso una gestione oculata delle risorse economiche personali

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