BOLLETTINO UFFICIALE - Provincia di Cremona · per gli ammortizzatori sociali in deroga 2°...

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BOLLETTINO UFFICIALE REPUBBLICA ITALIANA 28 Serie Ordinaria - Mercoledì 10 luglio 2013 SOMMARIO D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale Presidenza Decreto segretario generale Giunta regionale 8 luglio 2013 - n. 6381 Costituzione commissione sviluppo Sanità 2 Decreto dirigente unità organizzativa 4 luglio 2013 - n. 6198 Presidenza - Sede territoriale di Pavia - Dlgs n 387 del 29 dicembre 2003, art 12 - Approvazione del progetto esecutivo ed autoriz- zazione unica, all’Associazione Irrigazione Est Sesia, per la costruzione e l’esercizio dell’impianto idroelettrico sul salto “Parona”, a seguito della concessione, assentita con decreto regionale n 13643 del 27 dicembre 2010 di variante non sostanziale di conces- sione al decreto n 2347 dell’8 novembre 1990, di grande derivazione di acqua pubblica dal subdiramatore Mortara in comune di Parona (PV) della portata di moduli massimi 103,20 (10320 l/sec) e moduli medi 51,11 (5111 l/sec) per produrre sul salto di concessione di 1,40 m la potenza nominale media di concessione di 70,15 kw presso una centralina sita in comune di Parona 3 D.G. Istruzione, formazione e lavoro Decreto dirigente struttura 5 luglio 2013 - n. 6337 Approvazione delle modalità applicative e delle speciiche tecniche per la presentazione in via telematica da parte dei datori di lavoro delle richieste dei trattamenti di cassa integrazione guadagni in deroga, in attuazione dell’accordo quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga 2° semestre 2013 sottoscritto da Regione Lombardia e parti sociali il 2 luglio 2013 6 D.G. Agricoltura Decreto dirigente struttura 28 giugno 2013 - n. 5618 Regime quote latte - Legge 30 maggio 2003 n 119 - Riconoscimento della qualiica di primo acquirente latte alla ditta industria casearia Raimondi San Tommaso srl - CF e PIVA 07916650968 31 Decreto dirigente struttura 28 giugno 2013 - n. 5619 Regime quote latte - Legge 30 maggio 2003 n 119 e dm 31 luglio 2003 - Cancellazione della ditta industria casearia Rai- mondi San Tommaso spa CF 04431290156 dall’albo dei primi acquirente latte di Regione Lombardia 31 Testo coordinato del d.d.u.o. 5 novembre 2012 - n. 9782 Testo coordinato del dduo 5 novembre 2012 - n 9782 “Approvazione dei modelli del documento di riconoscimento per le qualiiche di ispettore e agente itosanitario”, modiicato con il dduo 5 luglio 2013 - n 6332, relativamente ai modelli di riconoscimento per le qualiiche di ispettore e agente itosanitario 32 D.G. Attività produttive, ricerca e innovazione Decreto dirigente struttura 4 luglio 2013 - n. 6218 Fondo voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde all’estero - Linea 6 internazionalizzazione: concessione alle imprese dei voucher a valere sul “Fondo voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde nei paesi esteri (apparte- nenti all’area extra Unione europea)” 37 Decreto dirigente struttura 4 luglio 2013 - n. 6274 Approvazione esiti inali delle domande presentate ai sensi dell’allegato A al decreto n 6913/2011 - Fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) - Dgr n 5130/2007 - XVIII provvedimento 40 Decreto dirigente struttura 5 luglio 2013 - n. 6285 Approvazione degli esiti istruttori delle domande presentate a valere sul bando “FRI - Fondo di rotazione per l’internaziona- lizzazione» Dduo n 46 del 10 gennaio 2012 e n 1729 dell’1 marzo 2013 43 D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile Decreto dirigente struttura 28 giugno 2013 - n. 5624 Approvazione dell’allegato tecnico relativo all’autorizzazione in via generale ex art 272 comma 2 del dlgs 152/06 e smi per le attività di “Essiccazione di materiali vegetali presso aziende agricole” 45 Anno XLIII – N. 165 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Redazione: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: [email protected]

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BOLLETTINO UFFICIALE

REPUBBLICA ITALIANA

28Serie Ordinaria - Mercoledì 10 luglio 2013

SOMMARIO

D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale

PresidenzaDecreto segretario generale Giunta regionale 8 luglio 2013 - n. 6381Costituzione commissione sviluppo Sanità 2

Decreto dirigente unità organizzativa 4 luglio 2013 - n. 6198Presidenza - Sede territoriale di Pavia - D lgs n  387 del 29 dicembre 2003, art 12 - Approvazione del progetto esecutivo ed autoriz-zazione unica, all’Associazione Irrigazione Est Sesia, per la costruzione e l’esercizio dell’impianto idroelettrico sul salto “Parona”, a seguito della concessione, assentita con decreto regionale n  13643 del 27 dicembre 2010 di variante non sostanziale di conces-sione al decreto n  2347 dell’8 novembre 1990, di grande derivazione di acqua pubblica dal subdiramatore Mortara in comune di Parona (PV) della portata di moduli massimi 103,20 (10 320 l/sec) e moduli medi 51,11 (5 111 l/sec) per produrre sul salto di concessione di 1,40 m la potenza nominale media di concessione di 70,15 kw presso una centralina sita in comune di Parona 3

D.G. Istruzione, formazione e lavoroDecreto dirigente struttura 5 luglio 2013 - n. 6337Approvazione delle modalità applicative e delle speciiche tecniche per la presentazione in via telematica da parte dei datori di lavoro delle richieste dei trattamenti di cassa integrazione guadagni in deroga, in attuazione dell’accordo quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga 2° semestre 2013 sottoscritto da Regione Lombardia e parti sociali il 2 luglio 2013 6

D.G. AgricolturaDecreto dirigente struttura 28 giugno 2013 - n. 5618Regime quote latte - Legge 30 maggio 2003 n  119 - Riconoscimento della qualiica di primo acquirente latte alla ditta industria casearia Raimondi San Tommaso s r l - CF e P IVA 07916650968 31

Decreto dirigente struttura 28 giugno 2013 - n. 5619Regime quote latte - Legge 30 maggio 2003 n 119 e d m 31 luglio 2003 - Cancellazione della ditta industria casearia Rai-mondi San Tommaso s p a CF 04431290156 dall’albo dei primi acquirente latte di Regione Lombardia 31

Testo coordinato del d.d.u.o. 5 novembre 2012 - n. 9782Testo coordinato del d d u o 5 novembre 2012 - n 9782 “Approvazione dei modelli del documento di riconoscimento per le qualiiche di ispettore e agente itosanitario”, modiicato con il d d u o 5 luglio 2013 - n 6332, relativamente ai modelli di riconoscimento per le qualiiche di ispettore e agente itosanitario 32

D.G. Attività produttive, ricerca e innovazioneDecreto dirigente struttura 4 luglio 2013 - n. 6218Fondo voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde all’estero - Linea 6 internazionalizzazione: concessione alle imprese dei voucher a valere sul “Fondo voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde nei paesi esteri (apparte-nenti all’area extra Unione europea)” 37

Decreto dirigente struttura 4 luglio 2013 - n. 6274Approvazione esiti inali delle domande presentate ai sensi dell’allegato A al decreto n 6913/2011 - Fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) - D g r n  5130/2007 - XVIII provvedimento 40

Decreto dirigente struttura 5 luglio 2013 - n. 6285Approvazione degli esiti istruttori delle domande presentate a valere sul bando “FRI - Fondo di rotazione per l’internaziona-lizzazione» D d u o n  46 del 10 gennaio 2012 e n  1729 dell’1 marzo 2013 43

D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibileDecreto dirigente struttura 28 giugno 2013 - n. 5624Approvazione dell’allegato tecnico relativo all’autorizzazione in via generale ex art  272 comma 2 del d lgs  152/06 e s m i per le attività di “Essiccazione di materiali vegetali presso aziende agricole” 45

Anno XLIII – N. 165 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Redazione: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: [email protected]

D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale

Presidenza

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 2 – Bollettino Ufficiale

D.s.g.r. 8 luglio 2013 - n. 6381Costituzione commissione sviluppo Sanità

IL SEGRETARIO GENERALE

Visto lo Statuto d’Autonomia della Regione Lombardia, appro-vato con legge regionale statutaria 30 agosto 2008, n  1;

Vista la l r 7 luglio 2008, n  20, Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale, ed in particolare l’art 18, che prevede la possibilità di costituire organismi collegiali per la soluzione di questioni che necessitano di apporti pluridi-sciplinari o interfunzionali, nonché per il compimento di attività istruttorie complesse;

Considerato che lo stesso art 18, comma 2°, della l r 7 luglio 2008, n  20 dispone che il Segretario Generale, sentito il comitato di coordinamento delle direzioni adotta le modalità generali per la costituzione, per il funzionamento e per la determinazione di eventuali rimborsi spese e gettoni di presenza a favore di sog-getti esterni;

Richiamato il decreto del Segretario Generale n  4907 del 6 marzo 2001, recante «Modalità per la costituzione ed il funziona-mento di gruppi di lavoro pluridisciplinari ed interfunzionali;

Richiamata la comunicazione resa alla Giunta dal Presiden-te il 27 giugno 2013 in merito all’istituzione della Commissione Sviluppo Sanità, con il compito di garantire al Presidente della Giunta regionale e agli Assessori competenti un supporto per facilitarne le decisioni per addivenire a uno sviluppo del servi-zio sanitario e sociosanitario lombardo, anche attraverso l’ag-giornamento delle disposizioni legislative alle mutate esigenze e condizioni economiche;

Ritenuto pertanto di afidare tale compito ad una commissio-ne pluridisciplinare e interfunzionale di esperti individuati tra per-sonalità di alto proilo professionale in ambito sanitario e socio sanitario;

DECRETA

1 E’ costituita la Commissione Sviluppo Sanità, incaricata di proporre, al Presidente e ai competenti Assessori, linee strategi-che e indirizzi attuativi per addivenire a uno sviluppo del servizio sanitario e sociosanitario lombardo, anche attraverso l’aggior-namento delle disposizioni legislative alle mutate esigenze e condizioni economiche

2 La Commissione Sviluppo Sanità può essere consultata su tematiche individuate dalla Giunta ed oggetto di revisione che emergano nel corso della Legislatura e può formulare pro-poste in ordine a temi di carattere istituzionale nell’ambito delle linee di sviluppo già tracciate dal PRS In particolare ed in via sempliicativa:

− considerazioni ed attualizzazione dei principi fondanti del sistema sanitario lombardo (libera scelta del cittadi-no, rapporto pubblico/privato, distinzione delle funzioni di Programmazione, Produzione e Controllo);

− sviluppo di protocolli di appropriatezza e dell’evidence based medicine;

− principi etici del sistema nell’introduzione di innovazioni terapeutiche, nel ricorso a cure compassionevoli etc ;

− processo di riordino del sistema sanitario e socio sanita-rio e rideinizione degli ambiti territoriali attraverso criteri omogenei e signiicativi dal punto di vista statistico epi-demiologico, in grado di cogliere il sistema attuale dei bisogni nel contesto socio-economico;

− deinizione prescrittiva e introduzione di strumenti di cor-retto impiego dei farmaci e dei dispositivi medici;

− funzione degli Enti Locali in materia sanitaria e socio-sa-nitaria, in sinergia con le ASL con particolare riguardo al governo della domanda;

− medicina e presa in carico territoriale in relazione allo spostamento dell’asse di cura dall’ospedale al territorio e alle dinamiche legate alla cronicità;

− tecniche di evidence based organization nelle strategie gestionali delle organizzazioni sanitarie e socio-sanitarie;

− metodologie volte a una ulteriore riduzione di sprechi, ineficienze e inappropriatezze in modo mirato, in grado di distinguere i sistemi virtuosi da quelli ineficaci, evitan-

do l’applicazione di tagli lineari (spending review) che rischiano di compromettere la corretta erogazione dei servizi;

− settore sanitario e socio-sanitario come area di sviluppo economico, di ricerca e di occupazione qualiicata

3 Su richiesta del Presidente e degli Assessori competen-ti, la Commissione Sviluppo Sanità sviluppa speciici dossier di approfondimento

4 La commissione è così composta:

− Umberto Veronesi, Presidente della Commissione – On-cologo, già Ministro della Salute;

− Elio Borgonovi – Docente Ordinario Economia delle aziende Sanitarie Università Bocconi;

− Davide Croce – Docente Economia Aziendale Sistemi Sa-nitari, insegna alla libera Università di Castellanza (Liuc), Università di Bologna e docente Èupolis;

− Silvio Garattini – Fondatore Istituto Mario Negri;

− Cristina Masella – Docente Ordinario Direttore di diparti-mento ingegneria gestionale Politecnico di Milano;

− Giuseppe Remuzzi – Direttore Dipartimento Immunologia e Clinica Trapianti Ospedale Giovanni XXIII Bergamo;

− Daniela Scaramuccia – Manager MacKinse, già Asses-sore alla Sanità Toscana;

− Girolamo Sirchia – già Ministro della Salute;

− Emilio Trabucchi – medico chirurgo già Presidente del Pio Albergo Trivulzio;

− Gianluca Vago – Rettore Università Statale di Milano;

− Alberto Zanchetti – Direttore scientiico Istituto Auxologi-co Italiano;

− Alberto Zangrillo – Primario Anestesia e Rianimazione ospedale San Raffaele

5 I compiti di supporto tecnico-amministrativo della commis-sione sono afidati agli ufici della Direzione Salute

6 La Commissione Sviluppo Sanità ha durata pari a quella della legislatura

7 La partecipazione alla Commissione avviene a titolo gratu-ito e non dà diritto a rimborsi spese o gettoni

8 Copia del presente decreto è trasmessa agli interessati

9 Il presente decreto è pubblicato sul Bollettino Uficiale della Regione Lombardia

Andrea Gibelli

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 3 –

D.d.u.o. 4 luglio 2013 - n. 6198Presidenza - Sede territoriale di Pavia - D.lgs. n.  387 del 29 dicembre 2003, art. 12 - Approvazione del progetto esecutivo ed autorizzazione unica, all’Associazione Irrigazione Est Sesia, per la costruzione e l’esercizio dell’impianto idroelettrico sul salto “Parona”, a seguito della concessione, assentita con decreto regionale n.  13643 del 27  dicembre  2010 di variante non sostanziale di concessione al decreto n.  2347 dell’8 novembre 1990, di grande derivazione di acqua pubblica dal subdiramatore Mortara in comune di Parona (PV) della portata di moduli massimi 103,20 (10.320 l/sec) e moduli medi 51,11 (5.111 l/sec) per produrre sul salto di concessione di 1,40 m la potenza nominale media di concessione di 70,15 kw presso una centralina sita in comune di Parona

IL DIRIGENTE DELLA SEDE TERRITORIALE DI PAVIA

Visti:

− il r d 14 agosto 1920, n  1285 «Regolamento per le deriva-zioni e utilizzazioni di acque pubbliche»;

− il t u di leggi 11 dicembre 1933, n  1775 e successive mo-diicazioni, «Approvazione del testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici» concernente norme sulle derivazioni e sulle autorizzazioni delle acque pubbliche;

− la l r 16 agosto 1982 n  52 «Norme in materia di opere con-cernenti linee ed impianti elettrici ino a 150 000 Volt»;

− la l 7 agosto 1990, n  241, «Nuove norme in materia di pro-cedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu-menti amministrativi» e s m i ;

− il d lgs 31 marzo 1998, n  112 «Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed Enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n  59» e s m i ;

− il d lgs 16 marzo 1999, n   79 «Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica»;

− la legge 18 aprile 2005, n  62 «Disposizioni per l’adempimen-to di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee Legge comunitaria 2004», in particola-re l’articolo 15 ‘Disposizioni per l’attuazione della direttiva 2003/54/CE del 26 giugno 2003, del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica e che abroga la direttiva 96/92/CE’;

− il d p c m 22 dicembre 2000 «Trasferimento dei beni e delle risorse inanziarie, umane, strumentali e organizzative per l’esercizio delle funzioni conferite dal d lgs 112/98, alla Re-gione Lombardia ed agli Enti locali della regione»;

− la l r 12 dicembre 2003, n  26 «Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale Norme in materia di gestio-ne dei riiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche»;

− il d lgs 29 dicembre 2003, n  387 «Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato inter-no dell’elettricità»;

− il r r 24 marzo 2006 n  2 «Disciplina dell’uso delle acque su-periciali e sotterranee, dell’utilizzo delle acque a uso do-mestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell’acqua in attuazione dell’articolo 52, comma 1, lettera c) della legge regionale 12 dicembre 2003 n  26»;

− la d g r 29 marzo 2006, n VIII/2244, con la quale è stato ap-provato il «Programma di Tutela e Uso delle Acque», ai sensi dell’articolo 44 del d lgs 152/1999 e dell’art 55, comma 9, della l r 26/2003»;

− il d lgs 3 aprile 2006, n  152 «Norme in materia ambientale - Parte Terza - Norme in materia di difesa del suolo e lotta al-la desertiicazione, di tutela delle acque dall’inquinamen-to e di gestione delle risorse idriche» e s m i ;

− la delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ARG/elt 99/08 - Testo integrato delle condizioni tecniche ed economiche per la connessione alle reti elettriche con obbligo di connessione di terzi degli impianti di produzione di energia elettrica (Testo integrato delle connessioni attive - TICA);

− il d m Sviluppo Economico 10 settembre 2010 «Linee gui-da per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili»;

− la d g r 22 dicembre 2011, n IX/2727 «Criteri e procedure per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di

beni paesaggistici in attuazione della l r 11 marzo 2005, n  12 - Contestuale revoca della d g r 2121/2006»;

− la l r 1 febbraio 2012, n  1 «Riordino normativo in materia di procedimento amministrativo, diritto di accesso ai docu-menti amministrativi, sempliicazione amministrativa, pote-re sostitutivo e potestà sanzionatoria»;

− la d g r 18 aprile 2012, n IX/3298 «Linee guida regionali per l’autorizzazione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili (FER) mediante re-cepimento della normativa nazionale in materia»;

Premesso che:

− con decreto 8 novembre 1990 n  2347, regolato dal disci-plinare Rep 17 sottoscritto in data 11 gennaio 1990, il Mini-stero dei Lavori Pubblici di concerto con il Ministero delle Finanze ha riconosciuto, in parte congiuntamente ed in parte singolarmente, all’Associazione Irrigazione Est Sesia ed all’Associazione d’Irrigazione dell’Agro all’Ovest del Sesia, la titolarità delle derivazioni d’acqua pubblica già di pertinenza della cessata Amministrazione Generale dei Canali Demaniali - Canali Cavour, a servizio dell’irrigazio-ne dei comprensori delle Associazioni stesse In particolare, all’Associazione Irrigazione Est Sesia si riconoscono le se-guenti derivazioni per uso irriguo:

•dal Fiume Ticino in Comune di Varallo Pombia (NO) tra-mite il Canale Regina Elena;

•dal Fiume Sesia in Comune di Ghemme (NO) tramite la Roggia Busca;

•dal Fiume Sesia in Comune di Ghislarengo (VC) tramite la Roggia Rizzo Biraga;

•dal Fiume Sesia in Comune di Palestro  (PV) tramite il Roggione di Sartirana;

•dai torrenti, fontanili, colatori ecc interni ai comprensori dell’Associazione stessa già di pertinenza dell’Ammini-strazione Demaniale

Il decreto sopraccitato riconosce, oltre alle derivazioni per uso irriguo, anche la concessione per le utilizzazioni per produzione di energia idroelettrica in impianti ubicati all’interno dei canali di competenza già esistenti al momento della consegna dei ca-nali per n  46 impianti e complessivi 12 802 KW, di cui 24 impianti per complessivi 7 229 KW della sola Associazione Irrigazione Est Sesia La durata della concessione è di anni settanta successivi e continui a decorrere dal 29 gennaio 1981 e pertanto in sca-denza il 28 gennaio 2051;

− con decreto n  13643 del 27 dicembre 2010, regolato dal disciplinare di concessione n  1929 di repertorio sottoscrit-to in data 16 dicembre 2010, è stata assentita all’Associa-zione Irrigazione Est Sesia con sede in Novara, Via Negroni, 7, la concessione per utilizzare, a scopo produzione di forza motrice da trasformarsi in energia elettrica, le acque luenti nei canali demaniali d’irrigazione appartenenti al dema-nio regionale denominati Roggia Busca, Roggia Biraga, Diramatore Vigevano, Subdiramatore Mortara, Subdira-matore Pavia e Roggione di Sartirana, mediante la realiz-zazione nei Comuni di Castello d’Agogna, Castelnovetto, Cassolnovo, Cilavegna, Cergnago, Conienza, Gambolò, Mortara, Parona, Robbio, Sant’Angelo Lomellina, Sartirana, Vigevano e Zerbolò di n  19 centrali idroelettriche per una potenza nominale complessiva di KW 1 504,54 che andrà a sommarsi alla potenza nominale complessiva di 7 229 KW assentita singolarmente all’AIES in forza del citato d m n   2347 del 8  novembre  1990, raggiungendo la potenza nominale complessiva di 8 731 KW;

− Il disciplinare allegato al decreto di concessione n  13643 del 27 dicembre 2010 prevede che l’impianto autorizzato presso il salto «Parona» in Comune di Parona (PV) abbia una potenza nominale pari a 70,15 KW, altezza utile del sal-to pari a 1,40 m e portata media pari a 5,111 mc/sec e portata massima pari a 10,320 mc/sec;

Considerato che:

− Il decreto n  13643 del 27 dicembre 2010 nonché l’art 7 del disciplinare di concessione n   1929 di rep del 16  di-cembre  2010 vincolava la concessionaria alla presen-tazione, all’autorità concedente, del progetto esecutivo delle opere oggetto della concessione entro il termine di 12 mesi (dodici) decorrenti dalla data del provvedimento di concessione;

− l’Associazione Irrigazione Est Sesia ha ritenuto opportu-no presentare istanze singole di autorizzazione unica ai

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 4 – Bollettino Ufficiale

sensi del d lgs 387/2003 riferite ad ogni singolo impianto idroelettrico;

− l’Associazione Irrigazione Est Sesia, in data 22 marzo 2012, ha presentato, ai sensi dell’art 21, c 2 del r r 2/2006 e dell’art 12 del d lgs 387/2003, istanza di autorizzazione uni-ca sul progetto esecutivo relativo all’impianto idroelettrico previsto sul salto «Parona» del Subdiramatore Mortara, in Comune di Parona (PV), protocollata dalla Sede Territoria-le di Pavia al n AE10 2012 0001259 in data 26 marzo 2012, a cui è allegato il progetto esecutivo a irma del Dott Ing Valter Brustia, Dott ssa Arch Elena Bocca e Dott ssa Geol Paola Guado, costituito dai seguenti elaborati:

•Elenco Elaborati

•Relazione Tecnica Generale

•Relazione Geologica

•Relazione Paesaggistica

•Cronoprogramma Lavori

•Quadro Economico e Piano Finanziario

•Tavola n  1 - Corograia scala 1:10 000

•Tavola n  2 - Estratto catastale scala 1:2 000

•Tavola n  3 - Estratti P R G scala 1:5 000

•Tavola n  4 - Stato attuale - Planimetria generale e piano quotato scala 1:100

•Tavola n  5 - Stato attuale - Sezione longitudinale scala 1:100

•Tavola n  6 - Inquadramento fotograico

•Tavola n   7 - Sovrapposizione demolizioni - ricostruzioni Pianta – scala 1:100

•Tavola n  8 – Sovrapposizione demolizioni – ricostruzioni - Sezioni - scala 1:100

•Tavola n  9 - Conigurazione di progetto - Planimetria ge-nerale e inserimento ambientale scala 1:200

•Tavola n  10 - Conigurazione di progetto - Planimetria di cantiere - scala 1:100

•Tavola n  11 - Conigurazione di progetto - Planimetria – scala 1:100

•Tavola n  12 - Conigurazione di progetto - Sezioni trasver-sali e longitudinali - scala 1:100

•Tavola n  13 - Conigurazione di progetto - Prospetti - sca-la 1:50

•Tavola n  14 - Conigurazione di progetto - Render

•Domanda di connessione alla rete ENEL

− Regione Lombardia Sede Territoriale di Pavia, con nota in data 1 giugno 2012, prot n AE10 2012 0002251, ha convo-cato per il giorno 21 giugno 2012 la prima sessione della Conferenza di Servizi, ai sensi della l  241/1990 e s m i , ai ini dell’approvazione del progetto esecutivo così come previsto dall’art 12 del d lgs 387/2003 e s m i ;

Dato atto che in sede di Conferenza di Servizi:

− ARPA Dipartimento di Pavia esprime parere favorevole e chiede una valutazione previsionale di impatto acustico e di prevedere una campagna di rilievi fonometrici a seguito dell’avvio dell’impianto; in fase di cantiere occorrerà pre-vedere che i riiuti vengano gestiti e smaltiti correttamente e fare riferimento alle indicazioni contenute nei regolamen-ti comunali che disciplinano le procedure di autorizzazione e le caratteristiche sonore che devono essere rispettate;

− Regione Lombardia Sede Territoriale di Pavia richiede il pre-ventivo di allacciamento Enel accettato e la convenzione tra l’Associazione Irrigazione Est Sesia e H2O Energia s r l ;

Rilevato che:

•la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano, con nota n  13325BBNN/PS del 28 giugno 2012 (prot regionale n AE10 2012 0002714 del 2 luglio 2012) ha espresso «per quanto di competenza, parere favorevole a condizione che, prima dell’inizio dei lavori vengano predi-sposte opportune campionature delle finiture superficiali delle opere fuori terra in metallo (ringhiere e parapetti) da sottoporre all’approvazione dell’Ufficio scrivente.»;

•l’Associazione Irrigazione Est Sesia ha trasmesso, con nota n   4727 del 14  agosto  2012 (prot regionale n  AE10 2012 0003385 del 21 agosto 2012), la valutazione previsionale di impatto acustico redatta dalla Dott ssa Arch Elena Bocca Nella medesima nota l’Associazione speciica

che la copia della concessione in essere con la Società H2O Energia s r l , sottoscritta in data 28 dicembre 2011, è stata depositata in sede di Conferenza di Servizi svoltasi il giorno 21 giugno 2012, anche se non esplicitato nel ver-bale;

•il Comune di Parona, con nota n  3781 del 21 agosto 2012 (prot regionale n AE10 2012 0003403 del 23 agosto 2012), ha richiesto ad ARPA Dipartimento di Pavia l’espressione del parere di competenza sulla valutazione di impatto acustico prodotta dall’Associazione Irrigazione Est Sesia;

•l’Associazione Irrigazione Est Sesia ha trasmesso, con nota n   819 del 18  febbraio  2013 (prot regionale n  AE10 2013 0000628 del 19 febbraio 2013), copia del pre-ventivo di connessione alla rete di distribuzione redatto da ENEL e la relativa accettazione da parte della società H2O Energia s r l

Considerato che con nota in data 5  giugno  2013 prot AE10 2013 0002037, Regione Lombardia Sede Territoriale di Pa-via ha convocato per il giorno 20 giugno 2013 la seconda ses-sione della Conferenza dei Servizi ai sensi della l 241/90 inaliz-zata alla valutazione del progetto esecutivo comprensivo delle integrazioni documentali richieste in seguito alla prima sessione della Conferenza di Servizi;

Dato atto che in sede di Conferenza di Servizi:

− l’Associazione Irrigazione Est Sesia dichiara di aver ricevu-to, unitamente al Comune di Parona, da ARPA Dipartimen-to di Pavia il parere favorevole in merito alla valutazione di impatto acustico a condizione di effettuare, ad attività a regime, una veriica strumentale dei livelli di immissione (assoluti e differenziali) e di emissione durante entrambi i periodi di riferimento, diurno e notturno, mediante rilevi fo-nometrici da eseguirsi presso i ricettori individuati;

− Regione Lombardia - Sede Territoriale di Pavia ha ritenuto che, considerato che i proponenti non hanno evidenziato alcun vincolo di natura paesaggistica, non sia necessario dare corso alle richieste della Soprintendenza per i Beni Ar-chitettonici e Paesaggistici di Milano;

Preso atto delle determinazioni favorevoli emerse in sede di Conferenza di Servizi e degli atti espressi a vario titolo dagli Enti coinvolti nel procedimento, oltre a quanto sopra riportato, così come riportato nei verbali di Conferenza di Servizi del 21 giugno 2012 e 20 giugno 2013, agli atti;

Preso atto che:

− in base all’art 166 del d lgs 152/2006 l’Associazione Irriga-zione Est Sesia ha titolo a concedere in subutenza ai propri consorziati i propri impianti;

− in data 28 dicembre 2011 è stata sottoscritta dall’Associa-zione Irrigazione Est Sesia e dalla Società H2O Energia s r l una convenzione con la quale l’Associazione concede al-la Società che accetta di utilizzare, esclusivamente per la produzione di energia idroelettrica, il costruendo impianto da attivare a cura e spese della Società ubicato in Comu-ne di Parona sul Subdiramatore Mortara in corrispondenza del salto denominato Parona;

− la Società H2O Energia s r l ha accettato e sottoscritto il preventivo di connessione alla rete di distribuzione redatto da Enel (Codice rintracciabilità T0499475);

− l’Associazione Irrigazione Est Sesia è tenuta, ai sen-si dell’art 19 comma 4 lett d) del r r 2/2006, a presta-re idonea ideiussione a speciica garanzia delle pro-prie capacità tecnico-inanziarie pari a €  31 100,00 (euro trentunomilacento//00);

− l’Associazione Irrigazione Est Sesia ha effettuato, a favore di Regione Lombardia, idonea garanzia ideiussoria sino all’importo massimo di € 31 100,00 (euro trentunomilacen-to//00) mediante ideiussione bancaria n  1034714 stipula-ta in data 26 marzo 2013 presso Veneto Banca s c p a , che sarà svincolata ad avvenuta approvazione del certiicato di collaudo della derivazione e relative opere La ideiussio-ne avrà validità sino al 31 dicembre 2017 e comunque sino al collaudo dei lavori di costruzione, se precedente alla da-ta del 31 dicembre 2017;

− le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastruttu-re indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti sono state dichiarate di pubblico interesse e di pubblica utilità ed indifferibili e urgenti ai sensi dell’art  12, c 1 del d lgs 387/2003 e della d g r 8 aprile 2012 n IX/3298, punto 4 6;

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 5 –

Vista la l r n  20 del 7 luglio 2008 «Testo unico delle leggi regio-nali in materia di organizzazione e personale» e la d g r n X/87 del 29 aprile 2013 «II provvedimento organizzativo 2013»;

Recepite le premesse e fatti salvi i diritti di terzi:

DECRETA

1 di prendere atto delle determinazioni favorevoli emerse in sede di Conferenza di Servizi e degli atti espressi a vario titolo dagli Enti coinvolti nel procedimento, oltre a quanto in premessa riportato, così come riportato nei verbali di Conferenza di Servizi del 21 giugno 2012 e 20 giugno 2013, agli atti;

2 di approvare il progetto esecutivo di cui in premessa, alle condizioni e con le prescrizioni di cui al presente atto e di au-torizzare la concessionaria, Associazione Irrigazione Est Sesia (con sede in Novara, Via Negroni, 7 - CF 80000210031), ai sen-si dell’art 12 del d lgs 387/03, alla costruzione e all’esercizio dell’impianto per la produzione di energia elettrica per derivare dal Subdiramatore Mortara in comune di Parona  (PV) moduli massimi 103,20 (10 320 l/sec) e moduli medi 51,11 (5 111 l/sec) per produrre sul salto Parona, di 1,40 m, la potenza nominale media di concessione di 70,15 KW, nel rispetto delle condizioni e obblighi stabiliti nel disciplinare di concessione n  1929 di rep del 16 dicembre 2010;

3 che l’effettivo esercizio dell’impianto potrà aver luogo a se-guito dell’approvazione del certiicato di collaudo, ai sensi del r d 1285/20 e r r 2/2006 così come previsto dall’art 7 del discipli-nare di concessione 1929 di rep del 16 dicembre 2010;

4 di vincolare la Concessionaria al rispetto di tutte le prescri-zioni tecniche impartite dai vari Enti nella rispettive determina-zioni e/o pareri attinenti al procedimento istruttorio inalizzato al rilascio della presente autorizzazione ed esplicitati in premessa, oltre che all’osservanza degli obblighi e prescrizioni riportati nel disciplinare 1929 di rep del 16 dicembre 2010, nonché alle disposizioni e direttive vigenti e future per quanto non previsto dal presente atto in materia ambientale, sicurezza dei luoghi di lavoro e tutela della salute dei lavoratori, antincendio, sicurezza pubblica, applicabili in relazione all’impianto in progetto e suc-cessivo esercizio;

5 di fare salvo tutti i diritti di terzi nonché le autorizzazioni, pareri, nullaosta, comunicazioni ed ogni altro atto che si renda necessario in ordine alla realizzazione ed all’esercizio dell’im-pianto in progetto, non espressamente ricompresi nel presente atto (adempimenti normativa antincendio, sicurezza luoghi di lavoro, ecc );

6 di dare atto che la presente autorizzazione unica costi-tuisce titolo a costruire ed esercire l’impianto in conformità al progetto esecutivo approvato e nei termini ivi previsti nonché dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza di tut-te le opere per la realizzazione dell’impianto alimentato da fonti rinnovabili nonché delle opere connesse e delle infrastrutture necessarie alla costruzione e all’esercizio del medesimo impian-to secondo quanto disposto dal dall’art 12 del d lgs 387/2003;

7 di dare atto che gli interventi di modiica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e riattivazione come deiniti dalla normativa vigente, nonché le opere connesse e le infrastrut-ture dell’impianto oggetto del presente provvedimento devo-no essere preventivamente autorizzati, ai sensi dell’art 3 del d lgs  387/2003;

8 di dare atto che la presente autorizzazione unica costitui-sce variante allo strumento urbanistico comunale e sostituisce gli atti di assenso previsti dalla normativa per la realizzazione e l’esercizio dell’impianto in questione;

9 di fare salvi tutti gli atti, gli adempimenti e gli oneri procedi-mentali sia sostanziali attinenti il proilo urbanistico-edilizio della costruzione dell’impianto, della connessione alla rete elettrica di distribuzione nonché gli altri proili ambientali, igienico-sanitari, viabilistici, ecc relativi al medesimo, di competenza comunale e/o di altri soggetti;

10 che l’inizio dei lavori dovrà avvenire entro 1 anno a de-correre dalla data del presente provvedimento, mentre il termine per la ine lavori è issato entro 5 anni dalla medesima data;

11 che compete alla Concessionaria l’onere di comunicare la data di inizio e ine lavori alla Regione Lombardia Sede Territo-riale di Pavia ed agli Enti territorialmente cointeressati, oltre che le generalità del Tecnico professionista incaricato quale Diretto-re dei Lavori;

12 che successivamente alla comunicazione di ine lavori avrà seguito il collaudo tecnico-amministrativo, mediante ido-neo professionista abilitato individuato dalla Regione Lombar-dia, il cui onere sarà totalmente a carico della Concessionaria;

13 che la Concessionaria ha effettuato, a favore di Regione Lombardia, idonea garanzia ideiussoria sino all’importo massi-mo di € 31 100,00 (euro trentunomilacento//00) mediante ide-iussione bancaria n  1034714 stipulata in data 26 marzo 2013 presso Veneto Banca s c p a , che sarà svincolata ad avvenuta approvazione del certiicato di collaudo della derivazione e rela-tive opere La ideiussione avrà validità sino al 31 dicembre 2017 e comunque sino al collaudo dei lavori di costruzione, se prece-dente alla data del 31 dicembre 2017;

14 di ricordare che, ai sensi dell’art 12, comma 4 del d lgs  387/2003, vige l’obbligo a carico della Concessionaria di rimessa in ripristino dello stato dei luoghi a seguito della dismis-sione dell’impianto o per l’inadempienza delle prescrizioni im-poste con la presente autorizzazione; l’eventuale ripristino dovrà essere attuato nel rispetto delle norme e procedure vigenti;

15 che la Concessionaria risponde esclusivamente in pro-prio, tenendo sollevata ed indenne l’Amministrazione conce-dente, oltre a tutte le Pubbliche Amministrazioni cointeressate, da qualunque danno o pregiudizio possa derivare a terzi o cose a seguito del presente atto;

16 copia del presente atto sarà trasmesso ai seguenti sog-getti: all’Associazione Irrigazione Est Sesia, alla Regione Lombar-dia - D g Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile - U o Risorse Idriche e Programmazione Ambientale, alla Provincia di Pavia, al Comune di Parona, all’ARPA Lombardia - Dipartimento provin-ciale di Pavia, a ENEL Distribuzione ed alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano;

17 di pubblicare il presente decreto sul Bollettino Uficiale del-la Regione Lombardia;

18 che avverso il presente provvedimento può essere fatto ricorso entro 60 (sessanta) giorni al Tribunale Superiore della Ac-que Pubbliche ed entro 120 (centoventi) giorni mediante ricorso straordinario al Capo dello Stato

II dirigente della sede territoriale di PaviaRoberto Daffonchio

D.G. Istruzione, formazione e lavoro

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 6 – Bollettino Ufficiale

D.d.s. 5 luglio 2013 - n. 6337Approvazione delle modalità applicative e delle speciiche tecniche per la presentazione in via telematica da parte dei datori di lavoro delle richieste dei trattamenti di cassa integrazione guadagni in deroga, in attuazione dell’accordo quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga 2° semestre 2013 sottoscritto da Regione Lombardia e parti sociali il 2 luglio 2013

LA DIRIGENTE DELLA STRUTTURA REIMPIEGO E INCLUSIONE LAVORATIVA

Richiamati:

•la legge 23 luglio 1991, n  223 recante norma in materia di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione, direttive della comunità europea, avviamento al lavoro ed altre disposizioni in materia di mercato del lavoro e succes-sive modiicazioni;

•il d l del 29 novembre 2008, n  185, art 19, convertito dalla legge del 28 gennaio 2009 n  2 e successive modiicazioni;

•il d l del 10 febbraio 2009, n  5, art 7 ter convertito, con mo-diicazioni, con legge 9 aprile 2009, n  33 e successive mo-diicazioni;

•l’art 2, commi 64, 65 e 66, della legge n  92 del 28 giugno 2012 "Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita" prevede la possibilità di disporre per gli anni 2013-2016, sulla base di speciici accordi, la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga per la gestione delle situazioni derivanti dal perdurare dello stato di debolezza dei livelli produttivi del pa-ese, al ine di garantire la graduale transizione verso il regime delineato dalla riforma degli ammortizzatori sociali;

•l’art 1, commi 254 e 255 della legge 24 dicembre 2012 n  228;

Richiamati gli accordi che regolano il sistema di interventi di sostegno al reddito degli ammortizzatori sociali in deroga del 2009/12:

•l’Accordo sottoscritto in sede di Conferenza Stato-Regioni del 12 febbraio 2009;

•l’Intesa dell’8  aprile  2009 in sede di Conferenza Stato-Re-gioni;

•la nota del MLPS prot 17/VII/0023348 del 21 dicembre 2009;

•l’Intesa Stato Regioni 2011-2012 del 20 aprile 2011;

Richiamati inoltre:

•l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 22 novembre 2012 in materia di am-mortizzatori sociali in deroga e sulle politiche attive del lavo-ro per l’anno 2013;

•l’Accordo Quadro sottoscritto il 13  dicembre  2012 tra la Regione Lombardia e le Parti Sociali lombarde con cui si stabiliscono le regole per l’accesso agli ammortizzatori in deroga ino al 30 giugno 2013;

•la Convenzione del 21 novembre 2012 sottoscritta tra la Re-gione Lombardia e l’Istituto Nazionale della Previdenza So-ciale (qui di seguito INPS) ed in particolare l’art 2 riguardo alla disponibilità dei fondi per il pagamento dei trattamenti in deroga;

•il Patto Politiche Attive del Lavoro sottoscritto il 28  genna-io 2013 tra la Regione Lombardia e le Parti Sociali lombarde;

•il Protocollo d’Intesa sottoscritto il 28 gennaio 2013 da Re-gione Lombardia e Province per l’attuazione dell’Accordo Quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga anno 2013;

Visto il d d s n  2640 del 28 marzo 2012 con cui sono state sta-biliti gli obblighi di rendicontazione a carico delle aziende delle ore effettivamente utilizzate di CIGD;

Visto l’Accordo Quadro 2° semestre 2013 sottoscritto il 2  lu-glio 2013 tra la Regione Lombardia e le Parti Sociali lombarde che deinisce i criteri per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga in Lombardia nel periodo che intercorre tra l’1 luglio 13 e il 31 dicembre 13;

Considerato che l’Accordo in parola conferma gli obbli-ghi di rendicontazione a carico delle aziende di cui al d d s n  2640 del 28 marzo 2012 stabilendo altresì nuove modalità di decretazione:

•le rendicontazioni mensili delle ore di sospensione effettiva-mente utilizzate dovranno essere comunicate, attraverso il sistema informativo, entro il 16 del mese successivo a quello

a cui si riferiscono;

•le decretazioni delle richieste di CIGD saranno effettua-te sulla base di dette rendicontazioni ponendo a carico dell’azienda l’onere di veriicarne la veridicità e la con-gruenza con gli SR41 trasmessi all’INPS o con quanto viene trasmesso al medesimo Istituto nel caso in cui l’azienda ab-bia optato per il pagamento a conguaglio Tale modalità di decretazione è estesa anche alle domande presentate nel 1° semestre 2013;

•i provvedimenti autorizzativi, nei limiti delle risorse disponibili, sono emessi dalla Regione Lombardia al termine del perio-do richiesto; essi conterranno l’autorizzazione all’erogazione delle indennità da parte dell’INPS con un limite corrispon-dente, per ciascuna richiesta, al monte ore complessivo derivante dalle comunicazioni di cui al punto precedente;

•gli accordi di solidarietà e gli accordi per evento sismico seguiranno le procedure autorizzative previgenti sulla base della domanda presentata e validata;

•le domande relative al 1° semestre 2013 saranno autorizza-te al termine dell’istruttoria sulla base delle ore rendicontate mensilmente dalle aziende;

•è responsabilità dell’azienda richiedente veriicare l’esatta corrispondenza delle ore dichiarate inserite nella rendicon-tazione rispetto agli SR41 inviati ad INPS o con quanto viene trasmesso al medesimo Istituto nel caso in cui l’azienda ab-bia optato per il pagamento a conguaglio;

Rilevato che la mancanza delle rendicontazioni, la loro in-completezza o incongruenza determinano l’impossibilità di procedere ai provvedimenti autorizzativi o la revoca parziale dei provvedimenti già emessi;

Considerata la necessità di attuare quanto previsto dal citato Accordo Quadro 2° semestre 2013, la Commissione Regionale per le Politiche del Lavoro della Formazione, nella seduta del 2 luglio 13, ha approvato le modalità applicative e la modulisti-ca da utilizzare per la presentazione in via telematica da parte dei datori di lavoro, a far data dall’1 luglio 13 delle domande di trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga;

Rilevato che:

•i predetti documenti sono coerenti con quanto previsto nel suddetto Accordo Quadro 2° semestre 2013;

•nel punto 1 9 dell’Allegato 1 dell’Accordo Quadro mede-simo le parti rappresentate dai irmatari si impegnano ad utilizzare in forma esclusiva i sistemi informativi, i format, la modulistica ed ogni altro strumento, protocollo e/o proce-dura tecnica predisposti dalla Regione, dall’INPS, o da sog-getti da essi incaricati;

Ritenuto di approvare i documenti sotto indicati, quali parti in-tegranti e sostanziali del presente provvedimento:

•Modalità applicative dell’Accordo Quadro sugli Ammortiz-zatori sociali in deroga in Lombardia 2013 del 2 luglio 2013 (Allegato 1);

•Modelli standard accordi sindacali (Allegato 2);

•Informativa riguardante le politiche attive del lavoro (Alle-gato 3);

•Addendum - evento sismico iniziato il 20 maggio 2012 (Al-legato 4);

Ritenuto inoltre di stabilire che:

•i nuovi accordi sindacali dovranno essere sottoscritti - se-condo le regole previste dal citato Accordo Quadro 2° se-mestre 2013 - con decorrenza dall’1 luglio 2013; 

•le domande di CIG in deroga riguardanti periodi di cassa con decorrenza dall’1 luglio 2013 devono essere presentate secondo le regole del citato Accordo Quadro 2° semestre 2013 e inserite nel sistema informativo regionale;

•esclusivamente per il mese di luglio 2013, gli accordi sinda-cali aziendali stipulati entro il 31 luglio 2013 potranno preve-dere la richiesta di CIG in deroga con decorrenza antece-dente alla data dell’accordo medesimo purché successiva al 30 giugno 2013;

Vista la l r 20/08 «Ordinamento della Struttura organizzativa della Dirigenza della X legislatura e della Giunta regionale» e successive modiiche e integrazioni nonché i provvedimenti organizzativi;

DECRETA

1 di approvare i documenti sotto indicati, quali parti integran-ti e sostanziali del presente provvedimento:

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 7 –

•Modalità applicative dell’Accordo Quadro sugli Ammor-tizzatori sociali in deroga in Lombardia 2013 del 2 luglio 13 (Allegato 1);

•Modelli standard accordi sindacali (Allegato 2);

•Informativa riguardante le politiche attive del lavoro (Alle-gato 3);

•Addendum - evento sismico iniziato il 20 maggio 2012 (Al-legato 4);

2 di stabilire che:

•i relativi nuovi accordi sindacali dovranno essere sottoscritti - secondo le regole previste dal citato Accordo Quadro 2° semestre 2013 - con decorrenza non antecedente all’1 lu-glio 2013;

•le domande di CIG in deroga riguardanti periodi di cassa con decorrenza dall’1 luglio 2013 devono essere presentate secondo le regole del citato Accordo Quadro 2° semestre 2013 e inserite nel sistema informativo regionale;

•esclusivamente per il mese di luglio 2013, gli accordi sinda-cali aziendali stipulati entro il 31 luglio 2013 potranno preve-dere la richiesta di CIG in deroga con decorrenza antece-dente alla data dell’accordo medesimo purché successiva al 30 giugno 2013;

3 di stabilire che:

•il datore di lavoro o soggetto da lui delegato deve comu-nicare, attraverso il sistema informativo entro il 16 del mese successivo a quello a cui si riferiscono, le rendicontazioni mensili delle ore di sospensione effettivamente utilizzate;

•entro il 16 del mese successivo a quello di conclusione del periodo richiesto, il datore di lavoro o soggetto da lui dele-gato allega, attraverso il sistema informativo, un documen-to integrativo attestante il totale delle ore effettivamente uti-lizzate, dichiarando la congruità del dato con quello degli SR 41 trasmessi all’INPS o con quanto viene trasmesso al medesimo Istituto nel caso in cui l'azienda abbia optato per il pagamento a conguaglio;

•la mancanza delle rendicontazioni, la loro incompletezza o incongruenza determinano l’impossibilità di procedere ai provvedimenti autorizzativi o la revoca parziale dei provve-dimenti già emessi;

•i provvedimenti autorizzativi compresi quelli riferiti alle do-mande del 1° semestre 2013 per le quali la Regione non ha ancora decretato saranno emessi secondo le modali-tà a consuntivo come previsto al punto 1 11 dell’Accordo Quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga 2°  seme-stre 2013;

4 di dare atto che il presente provvedimento modiica il d d s n  2640 del 28 marzo 2012;

5 di disporre la pubblicazione del presente atto sul BURL e sul sito web della D g Istruzione, Formazione e Lavoro all’indirizzo www lavoro regione lombardia it

La dirigente della strutturaPaola Angela Antonicelli

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Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 8 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 1 - MODALITÀ APPLICATIVE DELL’ACCORDO QUADRO SUGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA IN LOMBARDIA 2013 del 2 luglio 2013

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ALLEGATO 1 - MODALITÀ APPLICATIVE DELL’ACCORDO QUADRO SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA IN LOMBARDIA 2013 del 2 luglio 2013

(di seguito “Accordo Quadro 2° semestre 2013”) PRECONDIZIONI PER L’ACCESSO ALLA CIG IN DEROGA DA PARTE DI DATORI DI LAVORO CHE RIENTRINO NELLA POSSIBILITA’ DI ACCESSO ALLA CIGS E/O ALLA CIGO

1. Non è ammissibile la richiesta di CIG in deroga da parte di datori di lavoro che non abbiano utilizzato, fino al loro esaurimento, gli ammortizzatori sociali previsti dalla legislazione ordinaria per le sospensioni, ordinarie e straordinarie, dell’attività lavorativa, nell’ambito delle norme che regolano l’accesso ai relativi trattamenti. La domanda che viene presentata on line contiene una dichiarazione specifica che attesta la condizione di cui sopra rilasciata in regime di autocertificazione. L’eventuale riscontro di una condizione non corrispondente alla dichiarazione rilasciata, comporta il diniego dell’autorizzazione all’intervento della CIG in deroga o la revoca dell’autorizzazione rilasciata, oltre all’applicazione di quanto previsto dall’art. 76 del D.P.R 28/12/2000, n.445. La verifica preventiva dei requisiti e delle condizioni di accesso è responsabilità esclusiva del datore di lavoro che presenta la domanda di CIG in deroga. In particolare, per quanto riguarda l’intervento della CIGO deve essere verificata la sussistenza effettiva dell’esaurimento totale del numero di settimane richiedibili secondo i criteri e il sistema di calcolo disposto dall’INPS.

2. Il verificarsi, in qualsiasi momento, di condizioni per l’accesso a tali ammortizzatori sociali determina, nel caso di possibilità di accedere alla CIGS, la cessazione del trattamento di CIG in deroga anche se precedentemente autorizzato e, nel caso di possibilità di accedere alla CIGO la sospensione del trattamento di CIG in deroga. La sospensione diventa effettiva ogni volta che matura almeno un mese intero di CIGO in corrispondenza dell’inizio di un mese di calendario.

1. Iter procedurale per la concessione della CIG in deroga 1.1. Consultazione sindacale

1.1.1. Il datore di lavoro, anche per il tramite dell'associazione dei datori di lavoro alla quale aderisce o conferisce mandato, o i rispettivi organi delle procedure concorsuali, comunicano, con le modalità previste dall’art. 5 della L. 164/75, la necessità di ricorrere alla CIG in deroga esponendo le relative motivazioni. In alternativa, per le aziende artigiane, tale comunicazione è effettuata, anche per il tramite dell'associazione dei datori di lavoro alla quale aderisce o conferisce mandato, alle Rappresentanze Sindacali di Bacino (RSB) presenti a livello territoriale. In particolare deve essere dichiarata espressamente la causale ai fini dell’applicazione delle norme di legge e di quanto contenuto nell’Accordo Quadro 2° semestre 2013. Tale indicazione deve essere espressamente richiamata negli accordi sindacali e nella domanda di intervento.

1.1.2. La comunicazione di cui sopra attiva una fase di consultazione tra le parti che si conclude entro 10 giorni dal ricevimento della comunicazione stessa, con la redazione di un verbale di consultazione sindacale sottoscritto sulla base delle vigenti disposizioni di legge. Le imprese artigiane effettueranno la consultazione sindacale secondo le procedure previste dall’Ente Bilaterale Artigiano di riferimento a livello provinciale. L’accordo sindacale specifico, che deve citare espressamente l’Accordo Quadro 2° semestre 2013 ed includerlo come parte integrante dell’accordo sindacale medesimo, deve essere redatto secondo una delle seguenti opzioni:

1.1.2.1. sulla base di uno dei modelli standard contenuti nell’Allegato 2, e sue successive modifiche, dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013;

1.1.2.2. in forma libera, ma comunque contenente, in modo dettagliato ed esauriente, le informazioni e gli impegni indicati nei modelli standard.

1.1.3. Il verbale di accordo sindacale deve dare atto formalmente della conoscenza completa dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013, dei suoi allegati e delle successive modifiche dei predetti documenti. In particolare deve prevedere l’informazione a tutti i lavoratori coinvolti riguardo le opportunità e gli obblighi ad essi riservati attraverso l’Allegato 3.

1.1.4. Il verbale di accordo sindacale dovrà contenere le necessarie informazioni relative alle politiche attive concordate tra le parti laddove è previsto l’obbligo di attivazione da parte dei lavoratori. La descrizione dei percorsi dovrà prevedere la declinazione degli obiettivi e delle azioni utili al loro raggiungimento anche al fine della eventuale certificazione delle competenze.

1.1.5. Negli accordi sindacali di cui sopra deve essere chiaramente indicato se la modalità di pagamento dell’indennità di CIGD richiesta all’INPS è pagamento diretto da parte dell’INPS ovvero pagamento a conguaglio, ossia anticipato dal datore di

ALLEGATO 1

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

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ALLEGATO 1 - MODALITÀ APPLICATIVE DELL’ACCORDO QUADRO SUGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA IN LOMBARDIA 2013 del 2 luglio 2013

lavoro. 1.1.6. La decorrenza della sospensione in CIGD, definita dall’accordo, non deve essere antecedente alla data di stipula

dell’accordo stesso, fatti salvi i casi di procedure concorsuali limitatamente alla prima richiesta e di copertura di periodi di CIGO/CIGS non antecedenti il 01.01. 2013 per cause non attribuibili alla responsabilità del datore di lavoro o di soggetto da lui delegato.

1.2. Presentazione delle domande di CIG in deroga, ai sensi dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013

1.2.1. Tenendo conto di quanto indicato nell’Accordo Quadro 2° semestre 2013, in particolare ai punti 1.6 -Durata complessiva del trattamento, 1.7 - Documentazione da fornire a corredo delle domande, 1.10 - Presentazione della domanda, il datore di lavoro, anche per il tramite delle associazioni imprenditoriali, i consulenti del lavoro e gli altri soggetti rientranti tra quelli individuati dalla legge 11 gennaio 1979, n. 12, presenta, entro il termine massimo di 20 giorni dall’inizio delle sospensioni, la domanda di CIG in deroga alla Regione Lombardia, in quanto competente a rilasciare il provvedimento autorizzativo, per via telematica inserendola on line nell’apposito Sistema informativo della Regione Lombardia cui si accede dal sito www.lavoro.regione.lombardia.it completa di tutte le informazioni e gli allegati richiesti, secondo quanto indicato al punto 1.7 dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013. La domanda di cui sopra, in attesa dell’entrata in vigore della domanda unificata, deve obbligatoriamente contenere il numero di protocollo della domanda di CIG in deroga inviata telematicamente all'INPS di cui al successivo punto 1.2.2.

1.2.2. È necessario che, prima della presentazione della domanda di cui al precedente paragrafo, il datore di lavoro presenti, per via telematica, alla sede INPS territorialmente competente la domanda per ottenere il trattamento di CIG, secondo i termini e le modalità previsti dall’Istituto.

1.2.3. Sarà cura della Regione Lombardia comunicare nelle forme opportune la data in cui sarà possibile presentare la domanda unificata.

1.2.4. Unitamente alle altre informazioni/dati richieste dalla procedura per accedere agli ammortizzatori sociali in deroga, i datori di lavoro dovranno dichiarare di applicare integralmente i CCNL, contratti territoriali, contratti aziendali, comprensivi della parte che regolamenta la bilateralità ove esistente, in coerenza con quanto indicato nella circolare del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 43 del 15 dicembre 2010.

1.3. Istruttoria delle domande

1.3.1. L’istruttoria delle domande relative all’intervento A di cui al punto 1.4 dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013 viene effettuata dalla Provincia nel cui territorio ha sede l’unità operativa interessata.

1.3.2. L’istruttoria delle domande relative all’intervento B di cui al punto 1.4 dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013, viene effettuata dall’Agenzia Regionale per l’istruzione, la Formazione e il Lavoro (di seguito ARIFL).

1.3.3. Viene ugualmente effettuata dall’ARIFL l’istruttoria delle domande interprovinciali, riguardanti diverse unità operative del medesimo datore di lavoro ubicate in diverse province della Lombardia, così come l’istruttoria delle domande interregionali, autorizzate direttamente in sede ministeriale, per le quali la Regione, esclusivamente per i lavoratori dipendenti delle unità operative ubicate nel territorio lombardo, assume l’impegno all’inserimento nei percorsi di politica attiva del lavoro.

1.3.4. Può essere effettuata dall’ARIFL l’istruttoria di domande relative a situazioni particolari di interesse regionale. 1.3.5. L’istruttoria si svolge attraverso l’esame dei dati, informazioni e documenti inseriti nella domanda presentata on line ed

ha lo scopo di verificarne la corrispondenza con quanto stabilito nell’Accordo Quadro 2° semestre 2013. 1.3.6. Nel corso dell’istruttoria possono essere richiesti al soggetto che ha presentato la domanda, qualora mancanti, le

informazioni e documenti richiesti al punto 1.7 dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013 o comunque previsti dalla normativa vigente. L’eventuale richiesta delle integrazioni, che sospende l’istruttoria, è corredata dei termini di adempimento, trascorsi inutilmente i quali è disposto il diniego dell’autorizzazione all’intervento della CIGD.

1.4. Esame di consultazione

1.4.1. Nel corso dell’istruttoria si provvede alla convocazione delle Parti per un esame di consultazione nei seguenti casi: 1.4.1.1. quando l’Istituzione o l’Ente che effettua l’istruttoria ritenga opportuno verificare la corrispondenza dell’accordo

medesimo con quanto previsto nell’Accordo Quadro 2° semestre 2013; 1.4.1.2. quando si sia svolta la prevista consultazione a livello aziendale senza il raggiungimento di un accordo; in questo

caso vengono convocate le parti coinvolte nella consultazione a livello aziendale; nel caso in cui non si raggiunga un accordo nemmeno in sede di esame di consultazione la domanda non viene validata e l’autorizzazione non

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 10 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 1 - MODALITÀ APPLICATIVE DELL’ACCORDO QUADRO SUGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA IN LOMBARDIA 2013 del 2 luglio 2013

viene concessa; nel caso in cui si raggiunga un accordo in sede di esame di consultazione, la decorrenza della CIGD non può comunque essere antecedente la data dell’accordo medesimo. Il datore di lavoro si attiva per richiedere all’Ente istruttore la convocazione;

1.4.1.3. quando, a seguito di consultazione regolarmente avviata dal datore di lavoro, si sia verificata, in modo ingiustificato, la mancata presentazione di rappresentanti dei lavoratori; in questo caso vengono convocate, unitamente al datore di lavoro, le OO.SS. di categoria dei lavoratori maggiormente rappresentative a livello territoriale; nel caso in cui si reiteri, anche in sede di esame di consultazione, la mancata presentazione di rappresentanti dei lavoratori la domanda di CIGD non può essere ammessa. Il datore di lavoro si attiva per richiedere all’Ente istruttore la convocazione;

1.4.2. La convocazione e gestione dell’esame di consultazione, che sospende l’istruttoria, è realizzata dall’Istituzione o Ente che effettua l’istruttoria; essa si conclude con la redazione di un verbale acquisito agli atti dell’istruttoria stessa; essa può svolgersi anche nelle modalità di audio e/o video conferenza; in tal caso, ove manchi la disponibilità di firma digitale da parte di tutti i soggetti firmatari del verbale, le firme saranno raccolte nelle diverse sedi di presenza fisica e copie dei documenti firmati saranno reciprocamente trasmessi per via telematica.

1.5. Al fine di individuare opportunità a supporto della gestione di crisi di particolare criticità, nell’ambito dell’istruttoria è

possibile il coinvolgimento delle Istituzioni e degli Enti Locali del territorio interessato.

1.6. Autorizzazione dei trattamenti di CIG in deroga 1.6.1. Nei limiti delle risorse disponibili la Regione, riscontrati gli esiti dell’istruttoria, emette i provvedimenti autorizzativi e li

trasmette all’INPS secondo le modalità concordate con l’Istituto. 1.6.2. I provvedimenti autorizzativi sono emessi al termine del periodo richiesto per il totale delle ore di CIGD effettivamente

utilizzate risultanti dalle rendicontazioni mensili inserite dal datore di lavoro secondo quanto previsto al punto 1.8.2. dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013.

1.6.3. Fanno eccezione a quanto indicato al punto precedente le domande relative ad accordi di solidarietà e quelle presentate ai sensi dell”Addendum sisma” per le quali i provvedimenti autorizzativi sono emessi, nei limiti delle risorse disponibili, dopo la conclusione positiva dell’istruttoria.

1.6.4. Un estratto dei provvedimenti autorizzativi è reso pubblico nelle forme idonee previste dalla legge. 1.6.5. Nel caso in cui non siano riscontrati i presupposti per l’autorizzazione la Regione formalizza il diniego che verrà

comunicato, unitamente alle relative motivazioni, al datore di lavoro, all’INPS e alla Provincia interessata.

1.7. Monitoraggio 1.7.1. Come stabilito dal decreto regionale n. 2640 del 28 marzo 2012 i datori di lavoro dovranno inviare il calendario delle

effettive sospensioni dall’attività lavorativa di ciascun lavoratore e il rendiconto mensile delle ore di sospensione effettivamente utilizzate da ciascun lavoratore sospeso con le modalità previste dall’allegato A del citato decreto (specifiche tecniche calendario sospensioni in CIGD e rendicontazione). In mancanza delle comunicazioni di rendicontazione non sarà possibile procedere con i provvedimenti autorizzativi. È responsabilità del datore di lavoro verificare la corrispondenza delle ore dichiarate nel rendiconto mensile rispetto a quelle dichiarate nei modelli INPS SR41.

1.7.2. L’incompletezza dei dati di rendicontazione o la loro incongruenza possono determinare la revoca, anche parziale, dei provvedimenti già emessi.

1.8. Iter procedurale per la concessione della indennità di MOBILITÀ in deroga

1.8.1. I lavoratori beneficiari di indennità di mobilità in deroga secondo quanto previsto al punto 2. dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013, dopo aver dichiarato il proprio stato di disoccupazione presso un servizio competente, presentano la domanda di mobilità in deroga alla sede INPS territorialmente competente entro i termini previsti nell’Accordo Quadro 2° semestre 2013.

1.8.2. L’INPS accerta il possesso da parte dei soggetti richiedenti dei requisiti individuali previsti dalla normativa vigente e dall’Accordo Quadro 2° semestre 2013 e trasmette alla Regione gli elenchi degli aventi diritto al trattamento di mobilità in deroga e di coloro che non ne hanno diritto.

1.8.3. La Regione emette rispettivamente i provvedimenti di autorizzazione o di diniego e li trasmette all’INPS secondo le modalità concordate con l’Istituto.

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 11 –

ALLEGATO 1 - MODALITÀ APPLICATIVE DELL’ACCORDO QUADRO SUGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA IN LOMBARDIA 2013 del 2 luglio 2013

1.9. Sistemi informativi, format, modulistica 1.9.1. Le parti rappresentate dai firmatari dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013 si impegnano a far utilizzare ai datori di lavoro

e ai rappresentanti sindacali, in forma esclusiva, i sistemi informativi, i format, la modulistica ed ogni altro strumento, protocollo e/o procedura tecnica predisposti dalla Regione, dall’INPS, o da soggetti da essi incaricati, ai fini dell’applicazione ottimale di quanto contenuto nell’Accordo Quadro 2° semestre 2013 e nel presente allegato.

1.10. Adeguamento delle modalità applicative di cui al presente allegato

1.10.1. La Sottocommissione Mobilità/Ammortizzatori sociali in deroga può apportare al presente allegato tutte quelle modifiche che si rendano utili e necessarie per garantire il funzionamento ottimale delle procedure, senza che ciò comporti una formale sottoscrizione di tali modifiche da parte dei firmatari dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013.

——— • ———

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 12 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 2 – MODELLI STANDARD ACCORDI SINDACALI

PUNTO 1.9 ACCORDO QUADRO SUGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA IN LOMBARDIA 2° SEMESTRE 2013

del 2 LUGLIO 2013

Gli accordi sindacali potranno essere redatti secondo modelli standard o comunque dovranno contenere, in modo dettagliato ed esauriente, le informazioni e gli impegni indicati nei modelli standard

� ACCORDO SINDACALE STANDARD 2° SEMESTRE 2013

� ACCORDO SINDACALE STANDARD 2° SEMESTRE 2013 per LAVORATORI CON CONTRATTO DI

SOMMINISTRAZIONE IMPIEGATI PRESSO IMPRESE UTILIZZATRICI che hanno in corso sospensioni dei propri dipendenti in CIGO / CIGS / CIGD

� ACCORDO SINDACALE STANDARD 2° SEMESTRE 2013 - ACCORDO DI SOLIDARIETÀ

ALLEGATO 2

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 13 –

CIGD 2013 ACCORDO SINDACALE STANDARD 2° SEMESTRE 2013

(Accordo Quadro siglato tra Regione Lombardia e Parti sociali il 2 luglio 2013)

COMPILARE IN TUTTE LE PARTI

Attenzione! L’accordo incompleto non consente l’ammissibilità della domanda

Luogo ………………………………………………………………..……………. data …………………….………….

Datore di lavoro …...………………………………………………………………………………………………………………..….

Sede legale: Comune ………………………………………….................................................................................................

Prov. ………… Cap..……………....

Sede unità produttiva: Comune …………………………………………………………………………………………………..….

Prov. ………… Cap…………… Via…………………………………..……………………………...…………..…...… n. ............

Tel. …………………..……….… Fax…………………….………..

esercente l’attività di……………………………….…………………………………………………………………..…………..…..

CCNL applicato (specificare se settore artigiano) ……………….………………………………..……………………………….

Dipendenti

Dirigenti n. Quadri n.

Impiegati n. Operai n.

Apprendisti n. Lavoranti a domicilio n.

Soci lavoratori n. TOTALE n.

Lavoratori assunti con contratto di inserimento n. Somministrati n.

Sono presenti i signori:

- per il datore di lavoro: ………………………………………………………………..…….…………………………………..……

- per l’Associazione di categoria [specificare quale] .…………………………………….. ………………...……..……………….

� per OO.SS [specificare quale] ……………….: ……………………………………….………………………..………...…

� per OO.SS [specificare quale].……………….: …...…………………………………………………………………...…..

� per OO.SS. [specificare quale] ……………….: …...……...………………………………………………………..…...…

� per RSU/RSA/RSB [cancellare la voce che non interessa] …………………………………………………………..……

[Nel caso di procedura prevista dall’Ente bilaterale artigiano] ……………………………….…………………......................

i quali danno atto:

- di conoscere i contenuti dell’Accordo Quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga 2° SEMESTRE 2013 del 2 luglio 2013 che considerano parte integrante del presente accordo insieme con i suoi allegati;

- di essere pertanto consapevoli che il trattamento di CIGD autorizzato dalla Regione Lombardia cesserà nel momento in cui il datore di lavoro dovesse avere nuovamente la possibilità di accedere alla CIGO o alla CIGS;

PREMESSO CHE IL DATORE DI LAVORO

� Non ha utilizzato, nel periodo che intercorre tra il 1 gennaio 2007 e la data di sottoscrizione del presente accordo, ammortizzatori sociali per i propri dipendenti.

ACCORDO SINDACALE STANDARD 2° SEMESTRE 2013

DATORE DI LAVORO DI TIPOLOGIA 1 � 2 �

ACCORDO QUADRO 2013_2

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– 14 – Bollettino Ufficiale

� Ha utilizzato, nel periodo sopra citato i seguenti ammortizzatori sociali per i propri dipendenti:

� CIGD utilizzata in data antecedente al 1 gennaio 2009:

dal …………………………… al………………………… (ripetere se necessario);

A partire dal 1 gennaio 2009:

� CIGO, N. settimane autorizzate nei 24 mesi antecedenti l’inizio della CIGD previsto nel presente accordo …………;

Data inizio della CIGO…………………….. [riportare la data esatta della prima autorizzazione ai fini della verifica della possibilità

di richiedere ulteriori periodi di CIGO successivamente all’inizio della CIGD previsto nel presente accordo].

� CIGS, causale …………………..…………………………………. dal ……………. al …..……….. (ripetere se necessario);

� Periodo di sospensione previsto dall’art.19 comma 1 lett. da a) a c) del dl 185/2008, convertito in legge 2/2009 e integrato

dall’art.7 ter della l.33/2009 dal…….….. al …..……

� CIGD,1 causale ……………………………………………………. dal ……………. al …….…….. (ripetere se necessario);

� CONTRATTO DI SOLIDARIETA’ dal ………..…... al……...……..

� ALTRO [specificare] ………………………………….……... dal ……………. al …..………..

� Ha la possibilità di utilizzo, a partire dal …………..…, di un periodo di CIGO secondo quanto specificamente indicato nell’Allegato 1 dell’Accordo Quadro 2° SEMESTRE 2013.

IL DATORE DI LAVORO ALLA DATA DI SOTTOSCRIZIONE DEL PRESENTE ACCORDO DICHIARA ALTRESI’ CHE

- applica integralmente i CCNL, contratti territoriali, contratti aziendali, comprensivi della parte che regolamenta la bilateralità ove esistente, in coerenza con quanto indicato nella circolare del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 43 del 15 dicembre 2010;

- non ha alcuna delle possibilità di utilizzo di CIGO o CIGS previste dalla legislazione ordinaria; - attuerà una sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario di lavoro con l’intervento della CIGD, per i seguenti motivi:

Se Datore di lavoro di Tipologia 1 - � Crisi di mercato - � Riorganizzazione/ristrutturazione aziendale - � Mancanza di lavoro, commesse o di ordini - � Altri eventi improvvisi ed imprevisti (specificare) ……………………………………………………………….……... - � Cessazione, anche parziale, dell’attività - � Procedura concorsuale (precisare quale)

o Fallimento o Concordato preventivo o Altro (specificare) ……………………………………………………………………………………………………….

- � Necessità di prevedere, in costanza di intervento della CIGO/CIGS, l’intervento della CIGD per tipologie di lavoratori non aventi diritto alla relativa indennità.

Se Datore di lavoro di Tipologia 2 � CASO I

o esaurimento del periodo massimo di fruizione della CIGS con necessità di completare gli interventi di risanamento della situazione aziendale che ha causato il ricorso al precedente intervento della CIGS, senza prevedibili richieste ulteriori di CIGS;

o necessità di completare un periodo di CIGD CASO I iniziato il ……………………………

� CASO II o esaurimento del periodo massimo di fruizione della CIGS con necessità di attuare un piano di risanamento

della situazione aziendale che comporti l’accesso ad un ulteriore periodo di CIGS per crisi dopo l’interruzione prevista dall’art. 1, comma 5 della L. 223/91;

o necessità di completare un periodo di CIGD CASO II iniziato il ……………………………

1 Specificare nella causale se l’intervento si riferisce ai soli lavoratori apprendisti o a domicilio in presenza di intervento della CIGO/CIGS per gli altri lavoratori

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 15 –

� CASO III o cessazione di attività dopo un periodo di CIGS di 12 mesi per cessazione; o completamento di un periodo di CIGD per procedura concorsuale o cessazione iniziato il

…………………………… � Necessità di prevedere, in costanza di intervento della CIGO/CIGS, l’intervento della CIGD per tipologie di lavoratori non aventi diritto alla relativa indennità.

[Per entrambe le tipologie: descrizione della situazione che è all’origine della richiesta di CIGD]

………………………………………………..…………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………..………

………………………………………………………………………………………………………………………….….

� Previsione di ripresa dell’attività per tutti i lavoratori, senza esuberi � Previsione di ripresa dell’attività per una parte dei lavoratori, con esuberi parziali � Previsione totale di esuberi

TUTTO CIO’ PREMESSO SI CONCORDA CHE

Quanto premesso è parte integrante del presente accordo.

Non è possibile, alla data odierna, accedere all’intervento della CIGO o della CIGS.

Non ci sono le condizioni per accedere al periodo di sospensione di cui all’art. 3, comma 17 della Legge 28 giugno 2012, n. 92

Non ci sono le possibilità di ricorrere ad un contratto di solidarietà difensivo nell’ambito delle norme vigenti.

Pertanto al fine di superare la situazione di difficoltà come sopra descritta il datore di lavoro richiederà l’intervento della CIGD con la causale indicata in premessa e con le seguenti modalità:

� NUMERO MASSIMO LAVORATORI IN CIGD: ……..

� PERIODO: data inizio ……………………..….. data scadenza ……………………………

� NUMERO COMPLESSIVO DELLE ORE DI CIGD DA RICHIEDERE ……………………

Il periodo richiesto non può eccedere i limiti massimi stabiliti al punto 1.6 dell’accordo quadro

Il datore di lavoro

� chiederà all’INPS il pagamento diretto dell’indennità ai lavoratori

� chiederà all’INPS il pagamento a conguaglio, anticipando il trattamento secondo le modalità sotto indicate

[esplicitare in modo dettagliato eventuali note aggiuntive] ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… [esplicitare in modo dettagliato la prevista modalità della sospensione o riduzione dell’attività nel periodo di riferimento, con particolare riferimento all’eventuale rotazione del personale in CIGD o alle motivazioni che la impediscono]

………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

[Nel caso siano previsti ESUBERI]: Si concorda altresì sul seguente PIANO DI GESTIONE DEGLI ESUBERI: [descrivere sinteticamente o allegare] ……………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 16 – Bollettino Ufficiale

Sarà cura del datore di lavoro comunicare a tutti i lavoratori per i quali richiede la CIGD le opportunità e gli obblighi relativi alla frequenza di percorsi di politiche attive del lavoro, secondo la modalità indicata nell’Allegato 3 dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013, contenente l’indicazione specifica dell’intervento di CIGD richiesto e della relativa causale nonché l’indicazione del percorso di formazione/riqualificazione o di ricollocazione concordato tra le parti contenuta nella sezione che segue che verrà consegnata in copia. Sezione da completare obbligatoriamente e da consegnare in copia ai lavoratori unitamente alla comunicazione di cui al punto precedente

Politiche attive

I firmatari concordano che i lavoratori sospesi parteciperanno al percorso � di formazione/riqualificazione professionale � di ricollocazione di seguito sinteticamente descritto: - obiettivo dell’intervento: ……………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………. - tipologia e descrizione dei percorsi: …………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………. - lavoratori coinvolti: …………… - durata dell’intervento: …………. - eventuale certificazione delle competenze ……………………………………………………………………….. - eventuali indicazioni logistico-organizzative ……………………………………………………………………… - previsione di eventuali risorse economiche aziendali e/o paritetiche sociali: …………………………………………………………………………………………………………………

Letto, confermato e sottoscritto.

Per il datore di lavoro

Per le Organizzazioni sindacali dei lavoratori

Per l’Ass.ne di categoria dei datori di lavoro

Eventuali allegati alla domanda on line � piano di gestione degli esuberi

� piano di realizzazione del percorso di formazione/riqualificazione

� piano di realizzazione del percorso di ricollocazione.

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 17 –

CIGD 2° semestre 2013 ACCORDO SINDACALE STANDARD per

LAVORATORI CON CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE IMPIEGATI PRESSO IMPRESE UTILIZZATRICI

che hanno in corso sospensioni dei propri dipendenti in CIGO / CIGS / CIGD (Accordo Quadro siglato tra Regione Lombardia e Parti sociali il 2 luglio 2013)

COMPILARE IN TUTTE LE PARTI

Attenzione! L’accordo incompleto non consente l’ammissibilità della domanda

NEL CASO IN CUI L’INTERVENTO DELLA CIGD DA RICHIEDERE RIGUARDI LAVORATORI DI DIVERSE APL IMPIEGATI PRESSO LA MEDESIMA AZIENDA UTILIZZATRICE PUÒ ESSERE SOTTOSCRITTO UN UNICO ACCORDO SINDACALE CON LA PARTECIPAZIONE DI RAPPRESENTANTI DI CIASCUNA APL INTERESSATA Luogo……………………………………………………., data……………………….

APL ……………………………………………………………………………...…………………

Sede legale: Comune …………………………………………… Prov. ………… Cap..……………....

Filiale operativa: Comune ……………………………………… Prov. ………… Cap..……………....

Via …………………………………….……. n. ……..Tel. ……………….…….. Fax ………………

[replicare se l’accordo riguarda diverse APL]

Azienda utilizzatrice: ………………………………………………………………………………..….

Sede legale: Comune …………………………………………........................................................................

Prov. ………… Cap..……………....

Sede unità produttiva: Comune ……………………………………………………………………..….

Prov. ………… Cap…………… Via…………………………………..…………………...… n. .........

Tel. ………………….… Fax……………………..

esercente l’attività di……………………………….………CCNL applicato………………………… (specificare se settore artigiano)

Dipendenti azienda utilizzatrice

Dirigenti n. Quadri n.

Impiegati n. Operai n.

Apprendisti n. Lavoranti a domicilio n.

Soci lavoratori n. TOTALE n.

Lavoratori assunti con contratto di inserimento n. Somministrati n.

Sono presenti i signori:

per l’APL / le APL: ……………………….………………………………………….………………………………………………………..……

per O.S. ………………………………………………………………………………………………………………………………..….…………

per O.S. …………………………………………………………………………………………………………………………………...….…......

per O.S. …………………………………………………………………………………………………………………………….……..………...

i quali danno atto:

LAVORATORI CON CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE ACCORDO QUADRO 2013_2

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 18 – Bollettino Ufficiale

- di conoscere i contenuti dell’Accordo Quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga 2° SEMESTRE 2013 del 2 luglio che considerano parte integrante del presente accordo insieme con i suoi allegati;

PREMESSO CHE

l’Impresa Utilizzatrice di Tipologia 1 � 2 �

� ha stipulato accordo sindacale per richiesta di CIGO/CIGS, causale …………………….……...…..

� ha stipulato accordo sindacale per richiesta di CIGD 2° SEMESTRE 2013.

prevedendo2 nell’accordo medesimo la possibilità di richiedere la CIGD per n. …… lavoratori con contratto di somministrazione dipendenti dell’APL / delle APL ………………………………………………………………………………………………….….. (allegare copia dell’accordo) (in alternativa, se non è stato stipulato accordo per la CIGO/CIGS1)

� ha presentato domanda per intervento della CIGO/CIGS in data………..;

L’APL applica integralmente i CCNL, contratti territoriali, contratti aziendali, comprensivi della parte che regolamenta la bilateralità ove esistente, in coerenza con quanto indicato nella circolare del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 43 del 15 dicembre 2011.

L’APL ha attualmente in forza un numero pari a …… unità lavorative con contratto di somministrazione a tempo determinato/indeterminato [cancellare la voce che non interessa] presso l’Impresa utilizzatrice con missioni di durata pari o superiore al periodo di CIGD richiesto per ciascun lavoratore.

[replicare se l’accordo riguarda più APL]

SI CONCORDA

1) di ricorrere alle sospensioni con intervento della CIGD per n….. lavoratori somministrati [se l’accordo riguarda più APL dettagliare il numero di lavoratori sospesi per ciascuna APL], con le stesse modalità previste nell’accordo/domanda di cui sopra, o con quelle di seguito indicate:

(esplicitare in modo dettagliato): …………………………………………………………………………………………………….... ……………………………………………………………………………………………………………………………………………...

2) La richiesta decorre dal ………………… fino al ………………….. [l’intervento effettivo della CIGD non potrà avere durata

superiore alla durata della missione e comunque all’intervento in corso nell’azienda utilizzatrice].

Il periodo richiesto non può eccedere i limiti massimi stabiliti al punto 1.6 dell’accordo quadro

Il datore di lavoro

� chiederà all’INPS il pagamento diretto dell’indennità ai lavoratori

� chiederà all’INPS il pagamento a conguaglio, anticipando il trattamento secondo le modalità sotto indicate

[esplicitare in modo dettagliato eventuali note aggiuntive] …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Sarà cura del datore di lavoro comunicare a tutti i lavoratori per i quali richiede la CIGD le opportunità e gli obblighi relativi alla frequenza di percorsi di politiche attive del lavoro, secondo la modalità indicata nell’Allegato 3 dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013, contenente l’indicazione specifica dell’intervento di CIGD richiesto e della relativa causale nonché l’indicazione del percorso di formazione/riqualificazione o di ricollocazione concordato tra le parti contenuta nella sezione che segue che verrà consegnata in copia.

2 Nel caso in cui l’accordo stipulato presso l’Azienda utilizzatrice per l’accesso alla CIGO/CIGS/CIGD non richiami esplicitamente la sospensione dei lavoratori con contratto di somministrazione, ovvero nel caso di mancanza di tale accordo, è necessario che al presente accordo sia allegata una dichiarazione dell’azienda utilizzatrice che attesti l’avvenuta richiesta di intervento della CIGO o della CIGS ed il coinvolgimento nelle sospensioni dei lavoratori con contratto di somministrazione dipendenti dall’APL contraente.

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 19 –

Sezione da completare obbligatoriamente e da consegnare in copia ai lavoratori unitamente alla comunicazione di cui al punto precedente

Politiche attive

I firmatari concordano che i lavoratori sospesi parteciperanno al percorso � di formazione/riqualificazione professionale � di ricollocazione di seguito sinteticamente descritto. - obiettivo dell’intervento: ……………………………………………………………………………………… - tipologia e descrizione dei percorsi: …………………………………………………………………………… - lavoratori coinvolti: …………………………………………………………………………………………… - durata dell’intervento: ………………………………………………………………………………………… - eventuale certificazione delle competenze: …………………………………………………….……………………… - previsione di eventuali risorse economiche aziendali e/o paritetiche sociali: …………………………………. - eventuali indicazioni logistico-organizzative: ………………... [replicare nel caso siano previsti percorsi diversi destinati a diversi lavoratori]

per l’APL …………………………..

[eventualmente replicare]

Per le Organizzazioni sindacali dei lavoratori

[eventualmente replicare]

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 20 – Bollettino Ufficiale

CIGD 2013

ACCORDO SINDACALE STANDARD 2° SEMESTRE 2013 (Accordo Quadro siglato tra Regione Lombardia e Parti sociali il 2 luglio 2013)

COMPILARE IN TUTTE LE PARTI

Attenzione! L’accordo incompleto non consente l’ammissibilità della domanda

Luogo ………………………………………………………………..……………. data …………………….………….

Datore di lavoro …...………………………………………………………………………………………………………………..….

Sede legale: Comune ………………………………………….................................................................................................

Prov. ………… Cap..……………....

Sede unità produttiva: Comune …………………………………………………………………………………………………..….

Prov. ………… Cap…………… Via…………………………………..……………………………...…………..…...… n. ............

Tel. …………………..……….… Fax…………………….………..

esercente l’attività di……………………………….…………………………………………………………………..…………..…..

CCNL applicato (specificare se settore artigiano) ……………….………………………………..……………………………….

Dipendenti

Dirigenti n. Quadri n.

Impiegati n. Operai n.

Apprendisti n. Lavoranti a domicilio n.

Soci lavoratori n. TOTALE n.

Lavoratori assunti con contratto di inserimento n. Somministrati n.

Sono presenti i signori:

- per il datore di lavoro: ………………………………………………………………..…….…………………………………..……

- per l’Associazione di categoria [specificare quale] .…………………………………….. ………………...……..……………….

� per OO.SS [specificare quale] ……………….: ……………………………………….………………………..………...…

� per OO.SS [specificare quale].……………….: …...…………………………………………………………………...…..

� per OO.SS. [specificare quale] ……………….: …...……...………………………………………………………..…...…

� per RSU/RSA/RSB [cancellare la voce che non interessa] …………………………………………………………..……

[Nel caso di procedura prevista dall’Ente bilaterale artigiano] ……………………………….…………………......................

i quali danno atto:

- di conoscere i contenuti dell’Accordo Quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga 2° SEMESTRE 2013 del 2 luglio che considerano parte integrante del presente accordo insieme con i suoi allegati;

- di essere pertanto consapevoli che il trattamento di CIGD autorizzato dalla Regione Lombardia cesserà nel momento in cui il datore di lavoro dovesse avere nuovamente la possibilità di accedere alla CIGO;

PREMESSO CHE IL DATORE DI LAVORO

� Non ha utilizzato, nel periodo che intercorre tra il 1 gennaio 2007 e la data di sottoscrizione del presente accordo, ammortizzatori sociali per i propri dipendenti.

ACCORDO SINDACALE STANDARD DI SOLIDARIETÀ 2° SEMESTRE 2013

ACCORDO QUADRO 2013_2

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 21 –

� Ha utilizzato, nel periodo sopra citato i seguenti ammortizzatori sociali per i propri dipendenti:

� CIGD utilizzata in data antecedente al 1 gennaio 2009:

dal …………………………… al………………………… (ripetere se necessario);

A partire dal 1 gennaio 2009:

� CIGO, N. settimane autorizzate nei 24 mesi antecedenti l’inizio della CIGD previsto nel presente accordo …………;

Data inizio della CIGO…………………….. [riportare la data esatta della prima autorizzazione ai fini della verifica della possibilità

di richiedere ulteriori periodi di CIGO successivamente all’inizio della CIGD previsto nel presente accordo].

� Periodo di sospensione previsto dall’art.19 comma 1 lett. da a) a c) del dl 185/2008, convertito in legge 2/2009 e integrato

dall’art.7 ter della l.33/2009 dal…….….. al …..……

� CIGD,3 causale ……………………………………………………. dal ……………. al …….…….. (ripetere se necessario);

� CONTRATTO DI SOLIDARIETA’ dal ………..…... al……...……..

� ALTRO [specificare] ………………………………….……... dal ……………. al …..………..

� Ha la possibilità di utilizzo, a partire dal …………..…, di un periodo di CIGO secondo quanto specificamente

indicato nell’Allegato 1 dell’Accordo Quadro 2° semestre 2013.

IL DATORE DI LAVORO ALLA DATA DI SOTTOSCRIZIONE DEL PRESENTE ACCORDO DICHIARA ALTRESI’ CHE

- applica integralmente i CCNL, contratti territoriali, contratti aziendali, comprensivi della parte che regolamenta la bilateralità ove esistente, in coerenza con quanto indicato nella circolare del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 43 del 15 dicembre 2010;

- non ha alcuna possibilità di utilizzare la CIGO; - attuerà una sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario di lavoro con l’intervento della CIGD per i seguenti motivi:

- � crisi di mercato - � mancanza di lavoro, commesse o di ordini - � altri eventi improvvisi ed imprevisti (specificare) ……………………………………………………………….……... - � cessazione, anche parziale, dell’attività - � riorganizzazione/ristrutturazione aziendale

[Per entrambe le tipologie: descrizione della situazione che è all’origine della richiesta di CIGD]

………………………………………………..…………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………..………

………………………………………………………………………………………………………………………….….

� Previsione di ripresa dell’attività per tutti i lavoratori, senza esuberi.

TUTTO CIO’ PREMESSO SI CONCORDA CHE

Quanto premesso è parte integrante del presente accordo.

Non è possibile, alla data odierna, accedere all’intervento della CIGO.

Non ci sono le condizioni per accedere al periodo di sospensione di cui all’art. 3, comma 17 della Legge 28 giugno 2012, n. 92

Non ci sono le possibilità di ricorrere ad un contratto di solidarietà difensivo nell’ambito delle norme vigenti.

Pertanto al fine di superare la situazione di difficoltà come sopra descritta il datore di lavoro richiederà l’intervento della CIGD con la causale indicata in premessa e con le seguenti modalità:

� la riduzione di orario di lavoro compensata con la CIGD non potrà essere superiore al 60% dell’orario ordinario di lavoro;

� le ore lavorate da ogni singolo lavoratore saranno corrispondenti alle ore medie previste più o meno il 20%;

� le modalità della rotazione, tenuto conto delle esigenze organizzative e produttive, dovranno favorire la possibilità di partecipazione a percorsi di formazione e riqualificazione;

3 Specificare nella causale se l’intervento si riferisce ai soli lavoratori apprendisti o a domicilio in presenza di intervento della CIGO/CIGS per gli altri lavoratori

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 22 – Bollettino Ufficiale

� in parallelo all’intervento della CIGD e per un periodo di 3 mesi successivi all’intervento medesimo non saranno effettuati licenziamenti per giustificato motivo oggettivo connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro, salvo non opposizione del lavoratore interessato

� NUMERO MASSIMO LAVORATORI IN CIGD: ……..

� PERIODO: data inizio ……………………..….. data scadenza ……………………………

� NUMERO COMPLESSIVO DELLE ORE DI CIGD DA RICHIEDERE ……………………

Il periodo richiesto non può eccedere i limiti massimi stabiliti al punto 1.6 dell’accordo quadro

Il datore di lavoro

� chiederà all’INPS il pagamento diretto dell’indennità ai lavoratori

� chiederà all’INPS il pagamento a conguaglio, anticipando il trattamento secondo le modalità sotto indicate

[esplicitare in modo dettagliato eventuali note aggiuntive] ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… [esplicitare in modo dettagliato la prevista modalità della sospensione o riduzione dell’attività nel periodo di riferimento, con particolare riferimento all’eventuale rotazione del personale in CIGD o alle motivazioni che la impediscono]

………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

Sarà cura del datore di lavoro comunicare a tutti i lavoratori per i quali richiede la CIGD le opportunità e gli obblighi relativi alla frequenza di percorsi di politiche attive del lavoro, secondo la modalità indicata nell’Allegato 3 dell’Accordo Quadro 2° SEMESTRE 2013, contenente l’indicazione specifica dell’intervento di CIGD richiesto e della relativa causale nonché l’indicazione del percorso di formazione/riqualificazione o di ricollocazione concordato tra le parti contenuta nella sezione che segue che verrà consegnata in copia.

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 23 –

Sezione da completare obbligatoriamente e da consegnare in copia ai lavoratori unitamente alla comunicazione di cui al punto precedente

Politiche attive

I firmatari concordano che i lavoratori sospesi parteciperanno al percorso � di formazione/riqualificazione professionale � di ricollocazione di seguito sinteticamente descritto: - obiettivo dell’intervento: ……………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………. - tipologia e descrizione dei percorsi: …………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………. - lavoratori coinvolti: …………… - durata dell’intervento: …………. - eventuale certificazione delle competenze ……………………………………………………………………….. - eventuali indicazioni logistico-organizzative ……………………………………………………………………… - previsione di eventuali risorse economiche aziendali e/o paritetiche sociali: …………………………………………………………………………………………………………………

Letto, confermato e sottoscritto.

Per il datore di lavoro

Per le Organizzazioni sindacali dei lavoratori

Per l’Ass.ne di categoria dei datori di lavoro

Eventuali allegati alla domanda on line � piano di gestione degli esuberi

� piano di realizzazione del percorso di formazione/riqualificazione

� piano di realizzazione del percorso di ricollocazione.

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Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 24 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 3 � Copia per il lavoratore � Copia per il datore di lavoro

Comunicazione da consegnare compilata in tutte le sue parti, a cura del datore di lavoro, a tutti i lavoratori nel momento in cui

vengono sospesi in CIGD.

Datore di lavoro ___________________________________________________________________________________

Sede unità produttiva: Comune _______________________________________________________________________

Prov_________ Cap ________ Via _________________________________________________________ n. ________

Tel. _____________________ Fax _______________________

DIRITTI/DOVERI DEI LAVORATORI PER L’ACCESSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA 2013

Informativa sui servizi di formazione, riqualificazione, percorsi di reinserimento lavorativo o altri percorsi di

politiche attive del lavoro per i lavoratori inseriti in una richiesta di Cassa Integrazione Guadagni in deroga

Gent. Sig.ra / Egr. Sig. Nome* _________________________________ Cognome* _____________________________________________ C.F.*_____________________________________________ nato il*______________________________________ a*_______________________________________________ Prov* ________ Stato* ________________________ cittadinanza* ___________________________________ sesso* M � F �� telefono ________________________ e-mail _______________________________________________________

La Regione Lombardia e le Parti sociali lombarde hanno definito con l’Accordo Quadro regionale i criteri per l’accesso agli Ammortizzatori Sociali in Deroga per il secondo semestre del 2013.

L’accordo prevede l’obbligo per il lavoratore in CIG in deroga con causali di cessazione attività, procedura concorsuale e per il lavoratore che si appresta a fruire dell’ultimo periodo di CIG in deroga senza possibilità di rinnovo, di attivare, entro 20 giorni dalla propria sospensione, politiche attive del lavoro finalizzate alla formazione/riqualificazione o, comunque, nel caso di eccedenze di personale, al reinserimento occupazionale.

In tal caso dovrà presentarsi munito della presente comunicazione, presso l’Ente indicato nel Box politiche attive. Nel caso in cui l’accordo non abbia indicato un Ente specifico, dovrà presentarsi presso un operatore pubblico o

privato accreditato a Regione Lombardia, [elenco disponibile sul sito www.dote.regione.lombardia.it o telefonando al numero verde 800 318 318].

E’ facoltà per i lavoratori per i quali non è previsto obbligo, qualora lo desiderino, attivare i percorsi di politiche attive messi a disposizione da Regione Lombardia.

[* campi obbligatori]

ALLEGATO 3

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 25 –

ALLEGATO 3 � Copia per il lavoratore � Copia per il datore di lavoro

Comunicazione da consegnare compilata in tutte le sue parti, a cura del datore di lavoro, al lavoratore per il quale è previsto l’obbligo di attivazione entro il giorno di decorrenza della sua sospensione.

Nome* _________________________________ Cognome* _____________________________________________ Il suo nominativo è inserito tra quelli per i quali è stato richiesto l’accesso alla CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI in deroga dal gg/mm/aaaa al gg/mm/aaaa Secondo quanto previsto dall’accordo quadro regionale sopra citato e seguendo le indicazioni qui allegate che sono contenute nell’accordo stipulato con i rappresentanti sindacali e/o le organizzazioni sindacali territoriali, Lei è tenuto ad attivare un percorso di politiche attive come sotto indicato:

� CAUSALE CESSAZIONE ANCHE PARZIALE

� CAUSALE PROCEDURA CONCORSUALE

� ALTRE CAUSALI per le quali sono previsti esuberi (barrare una sola voce)

��ALTRE CAUSALI (diverse da quelle precedenti) a completamento

dell’ULTIMO PERIODO DI CIGD senza possibilità di rinnovo

A tale scopo dovrà presentarsi, entro 20 giorni a partire dal (*)… e munito della presente comunicazione, presso l’Ente indicato. Nel caso in cui l’accordo non abbia indicato un Ente specifico, dovrà presentarsi presso un operatore pubblico o privato accreditato a Regione Lombardia, [elenco disponibile sul sito

www.dote.regione.lombardia.it o telefonando al numero verde 800 318 318].

Le comunichiamo inoltre che, ai sensi delle leggi vigenti, nel caso di rifiuto di una proposta di riqualificazione professionale, ovvero, nei casi previsti, di una proposta di lavoro congruo o di un percorso di ricollocazione è prevista la decadenza dal trattamento di sostegno al reddito.

Luogo e data

_________________________________ Firma del datore di lavoro _______________________________

Firma del lavoratore per ricevuta ____________________________

ALLEGARE COPIA DELLA SEZIONE DELL’ACCORDO SINDACALE AZIENDALE RIGUARDANTE LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO.

La presente informativa NON deve essere trasmessa a Regione Lombardia: una copia deve essere consegnata al lavoratore ed una copia, controfirmata per ricevuta dal lavoratore, rimanere in possesso del datore di lavoro (a disposizione per eventuali controlli) (*) Per i lavoratori che iniziano la CIGD nel periodo 1 luglio – 20 agosto 2013 l’obbligo deve essere assolto entro il 1 ottobre 2013.

Percorso di ricollocazione

Percorso di ricollocazione

Percorso di riqualificazione

Percorso di riqualificazione

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Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 26 – Bollettino Ufficiale

ACCORDO QUADRO SUI CRITERI PER L’ACCESSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA IN

LOMBARDIA – SECONDO SEMESTRE 2013

[di seguito AQ ASD 2° SEMESTRE 2013] ADDENDUM – EVENTO SISMICO INIZIATO IL 20 MAGGIO 2012

PREMESSO

Che in data 02.07.2013 la Regione Lombardia e le Parti Sociali lombarde, in sede di Commissione Regionale per le Politiche del Lavoro e della Formazione, hanno sottoscritto l’Accordo Quadro sui criteri per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga in Lombardia per il 2° semestre 2013

RILEVATA

In seguito al sisma iniziato il 20 maggio 2012 che ha colpito una vasta zona compresa tra le regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, la necessità di attivare tempestivamente azioni per affiancare le imprese e i lavoratori colpiti, attraverso tutti gli strumenti a disposizione

SI STABILISCE QUANTO SEGUE ad integrazione dell’AQ ASD 2° SEMESTRE 2013

1. AMBITO DI APPLICAZIONE

Il presente addendum all’AQ ASD 2° SEMESTRE 2013 si applica esclusivamente alle seguenti unità produttive:

1.1. unità produttive aventi sede nei territori dei comuni della provincia di Mantova interessati dagli eventi sismici dei giorni 20 e 29 maggio 2012, per i quali è stato adottato il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 1° giugno 2012 di differimento dei termini per l'adempimento degli obblighi tributari, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 130 del 6 giugno 2012, nonché in quelli ulteriori indicati nell’art. 67 septies Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 convertito con modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134 1.

1.2. Unità produttive aventi sede in Lombardia per le quali siano dimostrate forme di dipendenza dai soggetti di cui al precedente punto 1.1.

2. TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE E DI DECORRENZA DELLA CIGD

In deroga a quanto previsto dall’AQ ASD 2° SEMESTRE 2013, per i datori di lavoro titolari delle unità produttive di cui al punto 1 si applicano le seguenti regole:

2.1. I datori di lavoro possono presentare richiesta di CIGD con decorrenza dal 01.07.2013 e termine al 31.12.2013 indipendentemente dalla tipologia e dal tipo di intervento;

2.2. I soggetti che intendano avanzare richiesta di CIGD con intervento B in seguito alla scadenza di un precedente periodo di CIGS, potranno presentare tale richiesta anche oltre il termine dei 30 giorni previsto al punto 1.4.4.2.4dell’AQ ASD 2° SEMESTRE 2013.

3. DURATA DEL TRATTAMENTO

1 Elenco Comuni: Bagnolo S. Vito, Borgoforte, Borgofranco s/Po, Carbonara di Po, Castelbelforte, Castel d’Ario, Castellucchio, Commessaggio, Curtatone, Dosolo, Felonica, Gonzaga, Magnacavallo, Mantova, Marcaria, Moglia, Motteggiana, Ostiglia, Pegognaga, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Pomponesco, Porto Mantovano, Quingentole, Quistello, Revere, Rodigo, Roncoferraro, Sabbioneta, S. Benedetto Po, S. Giacomo delle Segnate, S. Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Serravalle a Po, Sustinente, Suzzara, Viadana, Villa Poma, Villimpenta, Virgilio.

ALLEGATO 4

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 27 –

3.1. In deroga a quanto previsto al punto 1.6 dell’Accordo Quadro la durata complessiva del

trattamento potrà essere pari ad un massimo di 1.040 ore pro capite sia per l’intervento A che

per l’intervento B.

3.2. Tale durata si applica anche in caso di rinnovi di interventi precedenti.

3.3. In caso di rinnovo di intervento B non si applica la riduzione del 15% dei lavoratori beneficiari

della CIGD.

4. DOCUMENTAZIONE DA FORNIRE A CORREDO DELLE DOMANDE

In deroga a quanto previsto al punto 1.7 dell’AQ ASD 2013 la documentazione da fornire a corredo

delle domande di CIGD è limitata al solo accordo sindacale di cui al successivo punto 6.

5. MONITORAGGIO

I datori di lavoro sono esonerati dagli obblighi previsti al punto 1.8 dell’AQ ASD 2° SEMESTRE 2013.

6. PROCEDURA DI CONSULTAZIONE SINDACALE

In deroga a quanto previsto al punto 1.9 dell’AQ ASD 2° SEMESTRE 2013, la procedura di

consultazione sindacale è quella di seguito definita:

6.1. L’accordo sindacale, firmato dalle parti, dà automaticamente atto di aver proceduto alle

necessarie comunicazioni con le modalità previste dall’art. 5 della L. 164/75.

6.2. Gli accordi sindacali devono essere sottoscritti utilizzando il nuovo modello di accordo

standard specifico qui allegato.

6.3. Gli accordi sindacali per l’accesso alla CIGD possono essere stipulati anche collettivamente da

più imprese afferenti allo stesso comune, territorio circoscritto e/o settore/comparto con

l’adesione delle Parti Sociali rispettivamente rappresentative.

6.4. La decorrenza della sospensione in CIGD può essere antecedente alla data di stipula

dell’accordo stesso, ma comunque non antecedente al 01.07.2013.

7. CORRISPONDENZA TRA INTERVENTI A SOSTEGNO DEL REDDITO E SERVIZI DI POLITICHE ATTIVE DEL

LAVORO

Gli obblighi di attivazione definiti al punto 3 dell’AQ ASD 2° SEMESTRE 2013 sono sospesi.

Conservano regolare applicazione l’AQ ASD 2° SEMESTRE 2013 e i suoi allegati per quanto non derogato dal

presente documento. In particolare i provvedimenti autorizzativi sono emessi, nei limiti delle risorse

disponibili, dopo la conclusione positiva dell’istruttoria.

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 28 – Bollettino Ufficiale

CIGD 2° semestre 2013

SISMA iniziato il 20.05.2012 – ACCORDO SINDACALE STANDARD

COMPILARE IN TUTTE LE PARTI

Luogo ………………………………………………………………..…………. data ………….………….

Datore di lavoro ………………..………………………………………………………………………….….

Sede legale: Comune ……………………………………………....................... Prov. ………… CAP .……...

Sede unità produttiva: Comune ………………………………….......................Prov. ………… CAP .……...

Via ……………………………………………………………………………………………..… n. .............

Tel. ………………….……….… Fax…………………….……….

esercente l’attività

di………………………………………………………………………………………………….………….….

CCNL applicato (specificare se settore artigiano)

…….……………………………….……………………………….

Dipendenti

Dirigenti n. Quadri n.

Impiegati n. Operai n.

Apprendisti n. Lavoranti a domicilio n.

Soci lavoratori n. TOTALE n.

Lavoratori assunti con contratto di inserimento n. Somministrati n.

[nel caso in cui l’accordo sia di tipo collettivo secondo quanto previsto al punto 6.3 dell’addendum può essere allegato un elenco dei datori di lavoro interessati con l’indicazione dei dati richiesti nelle sezioni precedenti]

Sono presenti i signori:

- per il datore di lavoro/i datori di lavoro: ……………………………………………………………….……

- per l’Associazione / le Associazioni di categoria [specificare quale] .…………………………………….:

………………...…….……………………………………………………………….………………………...

- per OO.SS [specificare quale] …………………………………………: …….………………………………

- per OO.SS [specificare quale] …………………………………………: …….……………………………

- per OO.SS [specificare quale] …………………………………………: …….……………………………

Accesso alla CIGD in conseguenza del sisma iniziato il 20.05.2012

DATORE DI LAVORO DI TIPOLOGIA (CLASSIFICAZIONE AQ): 1 � 2 � INTERVENTO: A � B �

ADDENDUM ACCORDO

QUADRO 2° sem. 2013

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

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per RSU/RSA/RSB [cancellare la voce che non interessa] ……………………………………………………

[Nel caso di procedura prevista dall’Ente bilaterale artigiano]

…..…………………………..………………………………….….

i quali danno atto:

- di conoscere i contenuti dell’Addendum all’Accordo Quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga 2° semestre 2013 che considerano parte integrante del presente accordo insieme con i suoi allegati;

- di essere pertanto consapevoli che il trattamento di CIGD autorizzato dalla Regione Lombardia cesserà nel momento in cui il datore di lavoro dovesse avere nuovamente la possibilità di accedere alla CIGO o alla CIGS;

IL DATORE DI LAVORO ALLA DATA DI SOTTOSCRIZIONE DEL PRESENTE ACCORDO DICHIARA CHE

- applica integralmente i CCNL, contratti territoriali, contratti aziendali, comprensivi della parte che regolamenta la bilateralità ove esistente, in coerenza con quanto indicato nella circolare del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 43 del 15 dicembre 2010;

- non ha alcuna possibilità di utilizzo di CIGO o CIGS previste dalla legislazione ordinaria; - attuerà una sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario di lavoro con l’intervento della CIGD,

secondo quanto previsto dall’addendum, per i seguenti motivi: � L’Unità produttiva ha sede in uno dei Comuni definiti nell’Addendum citato.

� L’Unità produttiva presenta elementi di dipendenza con il/i seguenti datori di lavoro titolare di unità produttiva di cui al punto precedente

[specificare quale/i datore/i di lavoro e quali elementi di dipendenza] …………………………….

…………………………………………………………………………………………………………

………....................................................................................................................................................

[Eventuale descrizione specifica della situazione che è all’origine della richiesta di CIGD]

………………………………………………..……………………………………………………………

………………………………………………....…………………………..………………………………

SI CONCORDA

al fine di superare la situazione di difficoltà come sopra descritta di ricorrere alla CIGD

- con la seguente causale: [una sola scelta] � Crisi aziendale conseguente il sisma iniziato il 20.05.2012

� Riorganizzazione aziendale/Ristrutturazione

� Cessazione parziale/totale

� Procedura concorsuale

- con le seguenti modalità:

� NUMERO MASSIMO LAVORATORI IN CIGD: ……..

� PERIODO: data inizio ……………………..….. data scadenza ……………………………

� N. ORE COMPESSIVE DI CIGD PREVISTE: …………

Il periodo richiesto non può eccedere il limite massimo del 31.12.2013

Il datore di lavoro richiederà all’INPS la seguente modalità di pagamento dell’indennità:

� pagamento a conguaglio con anticipo del datore di lavoro

� Pagamento diretto da parte dell’INPS ai lavoratori.

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 30 – Bollettino Ufficiale

Letto, confermato e sottoscritto

Per il datore di lavoro

Per le Organizzazioni sindacali dei lavoratori

Per l’Ass.ne di categoria dei datori di lavoro

Eventuale allegato alla domanda on line piano di realizzazione del percorso di

formazione/riqualificazione o di ricollocazione SI � NO �

D.G. Agricoltura

Bollettino Ufficiale

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– 31 –

D.d.s. 28 giugno 2013 - n. 5618Regime quote latte - Legge 30 maggio 2003 n.  119 - Riconoscimento della qualiica di primo acquirente latte alla ditta industria casearia Raimondi San Tommaso s.r.l. - CF e P.IVA 07916650968

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA ORGANIZZAZIONI COMUNI DI MERCATO E DISTRETTI AGRICOLI

OMISSIS

DECRETA

1 di rilasciare alla ditta INDUSTRIA CASEARIA RAIMONDI SAN TOMMASO SRL - CF e P IVA 07916650968, con sede legale in Ca-scina San Tommaso Villanova del Sillaro (LO) iscritta alla Came-ra di Commercio di LODI con n REA LO - 1469780, la qualiica di Primo Acquirente latte;

2 di iscrivere la ditta INDUSTRIA CASEARIA RAIMONDI SAN TOMMASO SRL - CF e P IVA 07916650968, nell’Albo Regionale delle ditte Primi Acquirenti latte della Regione Lombardia con il n  481;

3 di far decorrere il riconoscimento dalla data del 1 agosto 2013;

4 di notiicare il presente provvedimento alla ditta INDU-STRIA CASEARIA RAIMONDI SAN TOMMASO SRL - CF e P IVA 07916650968 nella persona del legale pro tempore;

5 di provvedere alla pubblicazione sul Bollettino Uficiale del-la Regione Lombardia per estratto del solito dispositivo del pre-sente provvedimento

Il dirigente della struttura organizzazioni comuni di mercato e distretti agricoli

Andrea Massari

D.d.s. 28 giugno 2013 - n. 5619Regime quote latte - Legge 30 maggio 2003 n. 119 e d.m. 31  luglio 2003 - Cancellazione della ditta industria casearia Raimondi San Tommaso s.p.a. CF 04431290156 dall’albo dei primi acquirente latte di Regione Lombardia

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA ORGANIZZAZIONI COMUNI DI MERCATO E DISTRETTI AGRICOLI

OMISSIS

DECRETA

1 di disporre la cancellazione della ditta INDUSTRIA CA-SEARIA RAIMONDI SAN TOMMASO SPA - CF 04431290156 dall’Albo dei Primi Acquirenti Latte della Regione Lombardia dove la medesima era stata iscritta con decreto n   3813 del 29 giugno 1994;

2 di stabilire che la cancellazione dall’Albo dei Primi Acqui-renti Latte di regione Lombardia decorre dal 45° giorno suc-cessivo alla data di notiica del presente decreto e comunque entro il termine del periodo di commercializzazione in corso (2013/2014) per il quale restano fermi gli obblighi relativi agli adempimenti degli acquirenti;

3 di notiicare il presente provvedimento alla ditta INDUSTRIA CASEARIA RAIMONDI SAN TOMMASO SPA - CF 04431290156 nel-la persona del legala rappresentante pro tempore e alla ditta;

4 di pubblicare il presente provvedimento, per estratto, sul Bollettino Uficiale di Regione Lombardia

Il presente decreto può essere impugnato entro 60 giorni dalla notiica avanti il competente Tribunale Amministrativo Regionale

Il dirigente della struttura organizzazioni comuni di mercato e distretti agricoli

Andrea Massari

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 32 – Bollettino Ufficiale

Testo coordinato del d.d.u.o. 5 novembre 2012 - n. 9782Testo coordinato del d.d.u.o. 5 novembre 2012 - n. 9782 “Approvazione dei modelli del documento di riconoscimento per le qualiiche di ispettore e agente itosanitario”, modiicato con il d.d.u.o. 5 luglio 2013 - n. 6332, relativamente ai modelli di riconoscimento per le qualiiche di ispettore e agente itosanitario

IL DIRIGENTE DELLA UNITÀ ORAGANIZZATIVA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE AGROALIMENTARI

Visto il d lgs 19 agosto 2005, n 214 “Attuazione della direttiva 2002/89/CE, concernente le misure di protezione contro l’intro-duzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai ve-getali o ai prodotti vegetali” e successive modiicazioni;

Vista la l r 5 dicembre 2008, n 31 “Testo unico delle disposizioni regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rura-le” e in particolare il Titolo VI “Sorveglianza itosanitaria” nel quale è stato trasposto l’articolato della previgente l r 23 marzo 2004, n  4;

Vista la l r 18 aprile 2012, n 7 “Misure per la crescita, lo svilup-po e l’occupazione” e in particolare l’articolo 13 che integra l’articolo 70 della l r 31/2008 introducendo la igura dell’Agente itosanitario (articolo 70 bis);

Visto il decreto 29 giugno 2012, n  5772 “Criteri e disposizioni per l’attuazione della qualiica di agente itosanitario a persona-le regionale” che prevede il rilascio agli stessi di apposito docu-mento di riconoscimento;

Considerata la necessità di deinire un modello per il docu-mento di riconoscimento relativo alla qualiica di Agente itosa-nitario e nel contempo di aggiornare quello attualmente in vigo-re e in uso ai possessori della qualiica di Ispettore itosanitario di Regione Lombardia e predisposto con decreto 31 marzo 1993 n 3053;

Rilevata anche la necessità, a parziale modiica del decreto n 5772 del 29 giugno 2012, di riportare la data di scadenza del documento, anziché di rilascio, e prevedere anche la presenza dell’identiicativo riportato nel registro regionale degli agenti e degli ispettori itosanitari di Regione Lombardia;

Visto l’art 17 della l r n 20 del 7 luglio 2008, nonché i provvedi-menti organizzativi della IX legislatura;

DECRETA

1  di approvare i modelli del documento di riconoscimento per la qualiica di Ispettore itosanitario come riportati nell’alle-gato A del presente decreto

2  di approvare i modelli del documento di riconoscimento per la qualiica di Agente itosanitario come riportati nell’allega-to B del presente decreto

Il dirigente dell’unità organizzativa competitività delle imprese e

delle iliere agroambientali Federico Giovanazzi

——— • ———

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 33 –

ALLEGATO A

MODELLI PER ISPETTORE FITOSANITARIO (BADGE 8,5 X 5,4 X 0,9)

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 34 – Bollettino Ufficiale

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Bollettino Ufficiale

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– 35 –

ALLEGATO B

MODELLI PER AGENTE FITOSANITARIO (BADGE 8,5 X 5,4 X 0,9)

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 36 – Bollettino Ufficiale

D.G. Attività produttive, ricerca e innovazione

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

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D.d.s. 4 luglio 2013 - n. 6218Fondo voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde all’estero - Linea 6 internazionalizzazione: concessione alle imprese dei voucher a valere sul “Fondo voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde nei paesi esteri (appartenenti all’area extra Unione europea)”

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA INTERNAZIONALIZZAZIONE MARKETING E ATTRATTIVITÀ

Visti:

•la legge regionale n  1 del 2 febbraio 2007 «Strumenti di com-petitività per le imprese e per il territorio della Lombardia», con la quale Regione Lombardia, in coerenza con gli orien-tamenti comunitari, intende supportare la crescita compe-titiva del sistema produttivo, territoriale e sociale lombardo;

•la d g r n VIII/5130 del 18 luglio 2007 con la quale è sta-to istituito presso Finlombarda s p a il «Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità - FRIM» ai sensi della l r 1/2007 e sono stati introdotti e deiniti i criteri applicativi delle sei linee di intervento del Fondo, tra le quali la linea di intervento n  6 riguardante l’internazionalizzazione;

•la d g r n VIII/7903 del 6 agosto 2008 con la quale:

•è stata attivata la linea di intervento 6 «Internazionaliz-zazione» del Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM);

•sono stati integrati i criteri applicativi così come deiniti nell’Allegato «A» della sopra richiamata d g r n VIII/5130 e individuata la misura di intervento «Fondo Voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde all’estero» ina-lizzata all’acquisto di servizi di consulenza, assistenza e ricerca su opportunità di sviluppo internazionali, dirette o in joint venture presso un network di fornitori;

Visti i propri decreti:

•n  2454 del 10 marzo 09, n  4070 del 27 aprile 2009, n  11253 del 2 novembre 2009 di attivazione del Fondo Voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde all’estero;

•n  4206 del 29 aprile 2009, allegato A, con il quale è sta-to approvato il bando per l’assegnazione alle imprese di Voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde nei Paesi esteri (appartenenti all’area extra Unione Europea) per l’acquisizione dei servizi di seguito indicati:

Tipologia di Servizio (lordo ritenuta di acconto)

Spesa minimaper

l’acquisizionedel servizio

a) analisi e ricerche di mercato 9 000,00 12 000,00

b) assistenza nell’individua-zione di potenziali partner industriali

10 500,00 14 000,00

c) assistenza legale, contrat-tuale e iscale 15 000,00 20 000,00

d) redazione di studi di fattibi-lità e/o information memo-randum di investimento

18 000,00 24 000,00

•la d g r n  874 del 1 dicembre 2010 con la quale a partire dal 1 gennaio si individua Cestec s p a quale soggetto Ge-store del «Fondo Voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde all’estero»di cui alla d g r n  7903/2008 inte-grata dalla d g r n  8769/2008;

Vista la l r n  12 del 16 luglio 2012 che all’art 10 autorizza la fu-sione per incorporazione di Cestec s p a in Finlombarda s p a , nonché il conseguente atto di fusione del 5  dicembre  2012 (Rep   71782 Racc 1872 - Registro Milano 10  dicembre  2012 n   25177 serie I°), secondo il quale a decorrere dall’1  genna-io 2013 tutte le linee di attività di Cestec s p a proseguiranno in capo a Finlombarda s p a

Richiamata la lettera di incarico relativa alla gestione del Fon-do Voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde all’e-stero a valere sulla Linea di Intervento Internazionalizzazione, sot-toscritta dalle parti in data 4 marzo 2011, prorogata con decreto n  12671 del 31 dicembre 2012 sino alla data del 30 giugno 2015 (inserita nella Raccolta Convezioni e Contratti n  17559/RCC del 22 gennaio 2013) con la quale si incarica Finlombarda s p a (soggetto Gestore) per lo svolgimento delle attività di seguito indicate:

•assistenza tecnica alla ex D g Industria, PMI e Cooperazione;

•gestione amministrativa e contabile della Misura Fondo Voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde

all’estero;

•gestione operativa della misura Fondo Voucher per l’ac-compagnamento delle PMI lombarde all’estero;

Preso atto che in base a quanto stabilito nell’allegato 2 del decreto n  13559 del 23 dicembre 2010 e dal decreto n  2422 del 12 marzo 2013:

•l’istruttoria delle domande è svolta dal soggetto Gestore se-condo le modalità ed i criteri stabiliti nel decreto medesimo;

•sulla base degli esiti istruttori svolti dal Gestore la ex D g Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione con proprio decreto dispone la concessione dei Voucher sino ad esau-rimento della dotazione inanziaria prevista;

Vista la nota del 20 giugno 2013 n s prot n R1 2013 0013366 del 25 giugno 2013 con la quale il Gestore ha trasmesso alla D g Attività Produttive Ricerca e Innovazione gli esiti dell’istrutto-ria relativa alle domande di Voucher presentate dalle imprese per i servizi erogati dai Fornitori, individuati secondo i criteri sta-biliti nel già citato decreto n  13559 del 23 dicembre 2010, inseriti in apposito elenco;

Visto il decreto n  2422 del 18 marzo 2013 recante «Attuazione delle d g r n IX 74520 del 19 dicembre 2012 - Revisione dei cri-teri di attuazione del Fondo Voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde nei paesi esteri» (appartenenti all’area extra Unione europea) - invito a presentare domanda per la formazio-ne di un elenco di fornitori di servizi a valere sul Fondo Voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde nei paesi esteri - bando per l’assegnazione alle imprese di Voucher per l’accom-pagnamento delle PMI lombarde nei paesi esteri che modiica il citato decreto n  13559 del 23 dicembre 2010;

Dato atto che, in base a quanto stabilito dal sopra citato de-creto, le modiiche si applicano a partire dall’1 aprile 2013;

Ritenuto sulla base degli esiti istruttori rassegnati dal Gestore di:

1 concedere il voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde nei Paesi esteri (appartenenti all’area Extra Unio-ne Europea) alle imprese individuate nell’allegato 1, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto, per l’acquisizione dei servizi indicati nell’allegato medesimo;

2 non ammettere le domande presentate dai soggetti indi-cati nell’allegato 2 che forma parte integrante e sostan-ziale del presente atto per i motivi indicati nell’allegato medesimo;

Vista la legge regionale n  20/2008 ed i provvedimenti orga-nizzativi della X legislatura; 

DECRETA 

In base a quanto esposto in premessa:

1 Di concedere il voucher per l’accompagnamento delle PMI lombarde nei Paesi esteri (appartenenti all’area extra Unio-ne Europea) alle imprese individuate nell’allegato 1, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto, per l’acquisizio-ne dei servizi indicati nell’allegato medesimo;

2 Di non ammettere le domande presentate dai soggetti in-dicati nell’allegato 2, che forma parte integrante e sostanziale del presente atto per i motivi indicati nell’allegato medesimo;

3 Di dare atto che per quanto non speciicato nel presente provvedimento si fa riferimento a quanto stabilito nel decreto n  4206 del 29 aprile 2009, modiicato con decreto n  2422 del 18 marzo 2013;

4 Di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Uficiale della Regione Lombardia e sul sito internet di Regione Lombardia www industria regione lombardia it

Il dirigenteMilena Bianchi

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Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 38 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 1

VOUCHER CONCESSI

RAGIONE SOCIALE PROV. ID SERVIZIO VALORE VOUCHERSPESA MINIMA PER L’ACQUISIZIONE DEL

SERVIZIO FORNITORE

1 LA PROTEC SRL CR 36858159Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00Promo Est - Centro Traduzioni e Congressi Srl

2 MILLUTENSIL SRL MI 36691659Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00Promo Est - Centro Traduzioni e Congressi Srl

3 NOL-TEC EUROPE SRL MI 37186629Assistenza nell’individuazione di potenziali partner industriali

€ 10 500,00 € 14 000,00 Prospekt Ltd

4 A MATIC SRL LC 37570651Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 Co Export

5 FABE SRL BG 38695751Assistenza nell’individuazione di potenziali partner industriali

€ 10 500,00 € 14 000,00 Multiconsult Srl

6 NEWSYSTEM SRL BG 38710246Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 Multiconsult Srl

7 MEETING POINT SOCIETA’ COOPERATIVA MN 38729668Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00Promo Est - Centro Traduzioni e Congressi Srl

8 TESAR SPA VA 38456632Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00Promo Est - Centro Traduzioni e Congressi Srl

9 BMZ MOULDS SRL BS 38973361Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 IBS Consulting Srl

10 CORONET SPA MI 39990688Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 Emmeplus Srl

11MAPRO INTERNATIONAL MACCHINE PNEUMA-TICHE ROTATIVE S P A

MB 40396814Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 Emmeplus Srl

12 MV AUGUSTA MOTOR SPA VA 37656671Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 Emmeplus Srl

13 SHIP-CAR SRL BS 40397358Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 Emmeplus Srl

14 KARTE’ SRL BG 39198025Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 Multiconsult Srl

Bollettino Ufficiale – 39 –

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

RAGIONE SOCIALE PROV. ID SERVIZIO VALORE VOUCHERSPESA MINIMA PER L’ACQUISIZIONE DEL

SERVIZIO FORNITORE

15 CIODUE SPA MI 38948664Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 IBS Consulting Srl

16 PIOGGIA CARNEVALI SPA MN 39714300Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 Europartner Service srl

17 TRAFILERIE ALLUMINIO ALEXIA SPA BG 38912778Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 IBS Consulting Srl

18 SOCIETA’ ITALIANA ENERGIA AMBIENTE LO 40678645Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00 Co Export

19 ESSEMME TECNO SRL BS 40344552 Analisi e ricerche di mercato € 9 000,00 € 12 000,00 Co Mark SpA

20 GENERAL EUROPE VACUUM SRL MI 38201201Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

€ 18 000,00 € 24 000,00Promo Est - Centro Traduzioni e Congressi Srl

TOTALE VALORE VOUCHER CONCESSI € 336.000,00 € 448.000,00

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ALLEGATO 2

DOMANDE NON AMMESSE

RAGIONE SOCIALE PROV. ID SERVIZIO MOTIVAZIONE

1 ROBOTECH AUTOMAZIONI SRL VA 38193744Redazione di studi di fattibilità e/o informa-tion memorandum di investimento

Domanda non ammessa per mancata ricezione della stessa entro 10 giorni dall’invio informatico ai sensi dell’art 8 del bando

2 FABRIZIOBALDINI SRL BG 40783283 Analisi e ricerca di mercatoDomanda non ammessa per mancanza del requisito di impresa industriale con codice attività manifatturiero Ateco 2007 lettera C previsto all’art 3 punto b) del bando

3 PIAZZALUNGA SRL BG 38933776 Analisi e ricerca di mercatoDomanda non ammessa per mancanza del requisito di impresa industriale con codice attività manifatturiero Ateco 2007 lettera C previsto all’art 3 punto b) del bando

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 40 – Bollettino Ufficiale

D.d.s. 4 luglio 2013 - n. 6274Approvazione esiti inali delle domande presentate ai sensi dell’allegato A al decreto n. 6913/2011 - Fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) - D.g.r. n.  5130/2007 - XVIII provvedimento

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA ACCESSO AL CREDITO

Richiamati:

•la l r n  1 del 2 febbraio 2007 «Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia»;

•il regolamento della Commissione Europea n   1998 del 15 dicembre 2006 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato agli aiuti di importanza minore (de minimis);

•la d g r n  5130 del 18 luglio 2007 «Costituzione del Fondo per l’imprenditorialità Prime linee d’intervento» che istitui-sce il FRIM (Fondo di rotazione per l’imprenditorialità) ope-rante in co-inanziamento con il sistema creditizio privato;

•la lettera di incarico, sottoscritta in data 23 novembre 2007 (RCC 10602 - 5 dicembre 2007) con la quale sono state af-idate a Finlombarda s p a le attività di gestione del Fondo di rotazione per l’imprenditorialità, integrata e prorogata in data 26  marzo  2010 (RCC 13884 - 15  aprile  2010) ino al 31 dicembre 2013;

•la d g r n  1988 del 13 luglio 2011 «Determinazioni in ordine al Fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) e al Fon-do regionale per le agevolazioni inanziarie all’Artigianato: armonizzazione degli strumenti inanziari regionali a favore delle MPMI lombarde»;

•il decreto n  6913 del 25 luglio 2011 «Determinazioni in me-rito alla d g r n  1988 del 13 luglio 2011: approvazione del bando FRIM - Linee d’intervento 1 - Sviluppo aziendale, 4 - Crescita dimensionale, 5 - Trasferimento della proprietà d’impresa» con l’apertura del nuovo bando a sportello in data 3 ottobre 2011 (ore 10 00);

•il decreto n  1490 del 27 febbraio 2012 «Integrazioni e rettii-ca al decreto n  6913 del 25 luglio 2011 Allegato «A» art 11 punti 3, 6, 7, 10 e art 16 punto 1, lettera b e lettera e »;

Richiamato l’art 12 punto 2 Allegato A al decreto n  6913/2011, in merito alle modalità di istruttoria e alle relative tempistiche;

Vista la seguente nota di Finlombarda s p a :

− del 25 giugno 2013, pervenuta in data 26 giugno 2013 prot n  R1 2013 0013500;

con la quale si comunicano gli esiti istruttori di n  30 domande, pervenute elettronicamente dal 21  dicembre  2012 al 23  apri-le 2013, a valere sulle linee 1, 4, 5 del FRIM (d g r n  1988/2011), da cui risultano:

•n  20 domande ammissibili, come da Allegato A, parte inte-grante e sostanziale del presente atto;

•n  1 domanda non ammissibile, come da Allegato B, con la relativa motivazione, parte integrante e sostanziale del presente atto;

•n  9 domande in approfondimento istruttorio presso gli Isti-tuti di Credito convenzionati, ai sensi dell’art 8 del «FRIM - Linee 1, 4, 5 - Regolamento operativo tra Finlombarda s p a ed Istituti di Credito - Intermediari Finanziari» dell’8 settem-bre 2011, che saranno oggetto di successivo decreto;

Considerato che il fabbisogno per gli interventi di inanzia-mento a favore di n   20 domande ritenute ammissibili di cui all’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto, è pari a complessivi € 6 980 655,72 di cui € 3 490 327,87 quota Fondo regionale, che trova copertura nelle risorse di cui all’art 2 Allegato A al decreto n  6913/2011, ed € 3 490 327,85 a carico degli Istituti inanziari convenzionati;

Visto l’Allegato B al decreto del Direttore generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione n  237 del 18 gennaio 2013 di integrazione della disponibilità inanziaria per l’anno 2013 del Fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) linee 1, 4, 5 pres-so Finlombarda s p a ;

Ritenuto pertanto di recepire gli esiti inali delle istruttorie effet-tuate da Finlombarda s p a per n  21 domande, come specii-cato negli allegati di seguito indicati:

•Allegato A - Elenco delle domande ammesse all’agevola-zione (n  20) - dal 21 dicembre 2012 al 23 aprile 2013 - in ordine di protocollo elettronico;

•Allegato B - Elenco delle domande non ammesse all’age-volazione (n  1) - dal 21 dicembre 2012 al 23 aprile 2013 - in ordine di protocollo elettronico, con le relative motivazioni;

Preso atto che la concessione dei inanziamenti alle imprese beneiciarie di cui all’Allegato A è subordinata al rispetto della soglia degli aiuti «de minimis», così come stabilito dal Regola-mento della Commissione Europea n   1998/2006 pubblicato sulla Gazzetta della Comunità Europea del 28 dicembre 2006;

Vista la l r n  34/1978 e successive modiiche e integrazioni, nonché il regolamento di contabilità e la legge di approvazione del bilancio di previsione dell’anno in corso;

Vista la l r n   20/2008 nonché i provvedimenti organizzativi della X legislatura;

Veriicato che la spesa oggetto del presente atto non rientra nell’ambito di applicazione dell’art 3 della l n  136/2010 (trac-ciabilità dei lussi inanziari);

per le motivazioni espresse in premessa,

DECRETA

1 di approvare, sulla base degli esiti inali delle istruttorie ras-segnate dal Soggetto Gestore delle domande presentate elet-tronicamente dal 21 dicembre 2012 al 23 aprile 2013, ai sensi dell’Allegato A al decreto n  6913/2011, gli elenchi deiniti negli allegati sotto indicati, che fanno parte integrante e sostanziale del presente provvedimento:

•Allegato A - Elenco delle domande ammesse all’agevola-zione (n   20) dal 21 dicembre 2012 al 23 aprile  2013 - in ordine di protocollo elettronico;

•Allegato B - Elenco delle domande non ammesse all’age-volazione (n  1) dal 21 dicembre 2012 al 23 aprile 2013 - in ordine di protocollo elettronico, con le relative motivazioni;

2 di concedere, alle imprese di cui all’Allegato A, parte inte-grante e sostanziale del presente atto, l’agevolazione comples-siva pari ad € 6 980 655,72 di cui € 3 490 327,87 quota Fondo regionale ed € 3 490 327,85 a carico degli Istituti inanziari con-venzionati, secondo i corrispettivi in esso speciicati;

3 di dare atto che la comunicazione alle imprese e agli Isti-tuti inanziari interessati avverrà secondo le modalità indicate all’art 14, comma 2 Allegato A al decreto n  6913/2011, ovvero mediante il sistema di procedura informatica;

4 di trasmettere il presente atto al Soggetto Gestore Finlom-barda s p a per gli adempimenti di competenza;

5 di pubblicare il presente atto sul Bollettino Uficiale della Regione Lombardia e sul sito internet della Regione Lombardia – Direzione generale Attività Produttive, Ricerca e Innovazione: www industria regione lombardia it;

6 di attestare che sono stati assolti tutti gli obblighi previsti dall’art 18 del d l 83/2012 convertito con l n   134/2012 ove applicabili

Il dirigente Gabriele Busti

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Bollettino Ufficiale – 41 –

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

ALLEGATO A

ELENCO DELLE DOMANDE AMMESSE ALL’AGEVOLAZIONE (N. 20) - DAL 21 DICEMBRE 2012 AL 23 APRILE 2013 - IN ORDINE DI PROTOCOLLO ELETTRONICO

N. ID DOMANDA

DATA PROT. ELETTRONICO

DENOMINAZIONE IMPRESA SEDE LEGALE SEDE OPERATIVA LINEA INVESTIMENTO

AMMESSOIMPORTO

FINANZIAMENTOQUOTA FONDO

REGIONALE

1 37036266 21/12/2012 UNIDELTA S P AVIA CAPPAROLA SOTTO 4 VESTO-NE BS

LOC MERLARO VESTONE (BS)

1 1 258 550,00 1 258 550,00 629 275,00

2 37617217 06/02/2013 INTERSEALS S R L VIA LIGURIA 30 - CAPRIOLO BS VIA LIGURIA 30 - CAPRIOLO BS 1 165 746,00 149 171,40 74 585,70

3 38264748 05/03/2013 O M I S A S R L VIA VERGA 9/11 - SOVICO MB VIA VERGA 9/11 - SOVICO MB 1 185 000,00 166 500,00 83 250,00

4 38176424 08/03/2013STUDIO CALDERARI SNC DI COLOMBO PIERLUIGI E C

VIA CALDERARI 7 BOFFALORA SOPRA TICINO MI

VIA CALDERARI 7 BOFFALORA SOPRA TICINO MI

1 50 000,00 50 000,00 25 000,00

5 38362452 14/03/2013OFFICINA MECCANICA CAS-SANESE S R L

VIA DE GASPERI 23 SUMIRAGO VA

VIA DE GASPERI 23 SUMIRAGO VA

1 203 000,00 197 033,94 98 516,97

6 38167672 14/03/2013MMS MOULDS MACHINING SERVICE S R L

VIA CASCINA CAVALLASCO POZZO D'ADDA MI

VIA CASCINA CAVALLASCO POZZO D'ADDA MI

1 250 000,00 200 000,00 100 000,00

7 38480720 18/03/2013BRIALMA DI FREDDI FERRUC-CIO & C S N C

FRAZIONE BRIALE - CASTO BS FRAZIONE BRIALE - CASTO BS 1 252 000,00 226 800,00 113 400,00

8 38341055 19/03/2013 COSMA DI O CITTERIO S P A VIA MARCONI 15 CASSAGO BRIANZA LC

VIA MARCONI 15 CASSAGO BRIANZA LC

1 119 000,00 116 809,40 58 404,70

9 38222001 21/03/2013 VETRERIA VALFON S R L VIALE STELVIO 306 MORBEGNO SO

VIALE STELVIO 306 MORBEGNO SO

1 395 000,00 387 765,00 193 882,50

10 38756314 23/03/2013 MEG ITALIA SRLVIA VAPRIO 18 CASSANO D'ADDA MI

VIA VAPRIO 18 CASSANO D ADDA MI

1 124 000,00 99 200,00 49 600,00

11 38928026 28/03/2013CARPENTERIA MECCANICA ALMICI S P A

VIA PER VOBARNO 51 VOBARNO BS

VIA PER VOBARNO 51 VOBARNO BS

1 335 000,00 330 212,28 165 106,14

12 38810823 02/04/2013ARCOBALENO VERNICIATURA S R L

VIA PIAGGIO 76 PADERNO DUGNANO MI

VIA PIAGGIO 76 PADERNO DUGNANO MI

1 330 000,00 297 000,00 148 500,00

13 38578176 02/04/2013POLITEC TECHNOLOGY S R L

VIA MONTEBELLO 27 MILANO MIVIA CRETA 5 COLOGNE BS

1 200 000,00 196 867,00 98 433,50

14 37683700 04/04/2013ARCARI ARREDAMENTI S N C DI GIANFRANCO ARCARI E C

VIA GARIBALDI 55 ISOLA DOVARESE CR

VIA FORNACE 42/44 ISOLA DOVARESE CR

1 60 000,00 58 649,88 29 324,94

15 39101899 04/04/2013 TEXAL S P A VIA BRIANZA 6 LURAGO D'ERBA CO

VIA BRIANZA 6 LURAGO D'ERBA CO

1 120 000,00 118 371,00 59 185,50

16 39216588 09/04/2013 F LLI CORTINOVIS S R L VIA PROVINCIALE 2 COSTA SERINA BG

VIA PROVINCIALE 2 COSTA SERINA BG

1 120 000,00 117 752,85 58 876,43

17 38864996 16/04/2013 V D M - S R L VIALE DELL'ARTIGIANATO 56/58 COLOGNO AL SERIO BG

VIALE DELL'ARTIGIANATO 56/58 COLOGNO AL SERIO BG

1 383 000,00 376 194,10 188 097,05

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 42 – Bollettino Ufficiale

N. ID DOMANDA

DATA PROT. ELETTRONICO

DENOMINAZIONE IMPRESA SEDE LEGALE SEDE OPERATIVA LINEA INVESTIMENTO

AMMESSOIMPORTO

FINANZIAMENTOQUOTA FONDO

REGIONALE

18 38923809 16/04/2013 ABERT S P A VIA DON MAZZOLARI 17 PASSIRANO BS

VIA DON MAZZOLARI 17 PASSIRANO BS

1 1 175 000,00 1 175 000,00 587 500,00

19 39571549 22/04/2013 DAP MATERIE PLASTICHE S R L VIA IV NOVEMBRE 30 MAIRANO BS

VIA IV NOVEMBRE 30 MAIRANO BS

1 1 080 000,00 1 060 438,87 530 219,44

20 39676963 23/04/2013MODELLERIA ARTIGIANA S R L

VIA VENETO 102 VILLA CARCINA BS

VIA VENETO 102 VILLA CARCINA BS

1 442 600,00 398 340,00 199 170,00

Totale € 7.247.896,00 € 6.980.655,72 € 3.490.327,87

——— • ———

ALLEGATO B

ELENCO DELLE DOMANDE NON AMMESSE ALL’AGEVOLAZIONE (N. 1) - DAL 21 DICEMBRE 2012 AL 23 APRILE 2013 - IN ORDINE DI PROTOCOLLO ELETTRONICO

N. ID DOMANDA

DATA PROT. ELETTRONICO

DENOMINAZIONE IMPRESA SEDE LEGALE MOTIVAZIONI

1 35931848 04/03/2013 ATELIER MO BA S R L VIA TORRIANI 17/A COMO CO

Mancato superamento istruttoria Istituto di Credito

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

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D.d.s. 5 luglio 2013 - n. 6285Approvazione degli esiti istruttori delle domande presentate a valere sul bando “FRI - Fondo di rotazione per l’internazionalizzazione». D.d.u.o n. 46 del 10 gennaio 2012 e n. 1729 dell’1 marzo 2013

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA INTERNAZIONALIZZAZIONE MARKETING E ATTRATTIVITÀ

Visti:

− la legge regionale n  1 del 2 febbraio 2007 «Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombar-dia», con la quale la Regione Lombardia, in coerenza con gli orientamenti comunitari, intende supportare la cresci-ta competitiva del sistema produttivo, territoriale e sociale lombardo;

− la d g r n VIII/5130 del 18 luglio 2007 con la quale è sta-to istituito presso Finlombarda s p a il «Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità - FRIM» ai sensi della l r 1/2007 e sono stati introdotti e deiniti i criteri applicativi delle sei linee di intervento del Fondo, tra le quali la linea di intervento n  6 riguardante l’internazionalizzazione;

− la d g r n  7903 del 6 agosto 2008 con la quale:

•è stata attivata la linea di intervento 6 «Internazionaliz-zazione» del Fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) che individua, tra l’altro, la misura di intervento «Fondo di Rotazione per l’Internazionalizzazione - FRI»;

•si stabilisce che la gestione delle misure di intervento si-ano afidate a Finlombarda s p a, società inanziaria di Regione Lombardia;

− la d g r n  1988 del 13 luglio 2011 »Determinazioni in me-rito al Fondo di Rotazione per l’Imprenditorialità (FRIM) e al Fondo regionale per le agevolazioni inanziarie all’arti-gianato: armonizzazione degli strumenti regionali a favo-re delle PMI lombarde» ed in particolare l’allegato B che deinisce i criteri applicativi della Linea 6 Internazionalizza-zione Fondo di Rotazione per l’Internazionalizzazione (FRI);

− la d g r n IX/4203 del 25  ottobre  12 avente ad ogget-to «Determinazioni in merito alla l r n  7 del 18 aprile 12, art  57 Garanzie»;

Richiamata la lettera di incarico a Finlombarda s p a relati-va alla gestione del Fondo per l’internazionalizzazione a vale-re sulla linea di intervento 6 «Internazionalizzazione», sottoscritta dalle parti in data 14 ottobre 2008 (n  11817 del 27 ottobre 08 nella Raccolta Convenzioni e Contratti) prorogata con decreto n  12671 del 31 dicembre 2012 (n  17560 del 22 gennaio 2013 nella Raccolta Convenzioni e Contratti) sino alla data del 30 giu-gno 2015 , con la quale si incarica Finlombarda s p a (o Gesto-re) per lo svolgimento delle attività di seguito indicate:

− assistenza tecnica alla ex D g Industria;

− gestione amministrativa e contabile della Misura;

− gestione operativa della Misura;

Visto il d d s n  1630 del 19 febbraio 2009 avente ad oggetto «Attivazione del Fondo di Rotazione per l’Internazionalizzazione (FRI)»;

Visti i decreti:

•n  46 del 10 gennaio 2012 con cui è stato approvato il ban-do «FRI - Fondo di Rotazione per l’internazionalizzazione» che individua i programmi di investimento ammissibili , non-ché criteri e termini per la presentazione delle domande di agevolazione;

•n  237 del 18 gennaio 2013 «Determinazioni in merito alla d g r n IX/1988 del 13 luglio 2011: ridistribuzione delle risor-se allocate presso Finlombarda s p a ;

•n  1729 dell’1 marzo 2013 avente ad oggetto «Rimodulazio-ne della dotazione inanziaria e modiica del Bando FRI»;

Considerato che, in base a quanto stabilito ai punti 12 «Istrut-toria delle domande» e 13 «Approvazione degli esiti inali e con-cessione delle agevolazioni» del citato decreto n  46 del 10 gen-naio 2012, modiicato con decreto n  1729 dell’1 marzo 2013:

− l’istruttoria delle domande è svolta dal Soggetto Gestore;

− gli esiti delle istruttorie del Soggetto Gestore sono trasmessi al Responsabile del procedimento per il tramite del siste-ma di procedura informatica;

− il dirigente competente della Struttura provvede ad ema-nare il conseguente decreto;

Vista la documentazione trasmessa con procedura informa-tica da Finlombarda s p a in data 24 giugno 2013 alla D g At-

tività Produttive, Ricerca e Innovazione degli esiti istruttori relativi a n  2 domande presentate a valere sul Fondo di Rotazione per l’Internazionalizzazione;

Recepite le risultanze degli esiti istruttori effettuati da Finlom-barda s p a di:

− concedere l’intervento inanziario a favore delle imprese indicate nell’allegato 1, che forma parte integrante e so-stanziale del presente atto;

Vista la legge regionale n  20/2008 ed i provvedimenti orga-nizzativi della X legislatura;

DECRETA

In base a quanto esposto nelle premesse :

1 Di concedere l’intervento inanziario alle imprese indica-te nell’allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento

2 Di notiicare il presente atto alle imprese e trasmetterlo a Finlombarda s p a (Soggetto Gestore);

3 Di dare atto che per quanto non speciicato nel presente provvedimento si fa riferimento a quanto stabilito nel decre-to n  46 del 10 gennaio 2012, modiicato con decreto n  1729 dell’1 marzo 2013;

4 Di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Uficiale della Regione sito www industria regione lombardia it;

Il dirigenteMilena Bianchi

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Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 44 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO 1

DOMANDE AMMESSE

Nr.

do

m.

ID

Azi

en

da

Se

tto

re

Co

mu

ne

Pro

v.

Inve

stim

en

to

pre

sen

tato

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stim

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Pa

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to

fin

an

zia

rio

c

on

ce

sso

Ga

ran

zie

1 38446971 FB Balzanelli s r l Manifatturiero Vanzago MI 279 000,00 279 000,00 USACentro

assistenza tecnica

A 66/100 66 960,00 44 640,00 111 600,00

Richiesta ideiussione bancaria a copertura integrale della quota di intervento inanziario a valere sul Fondo regio-nale, in ottemperanza a quanto previsto dalla d g r 25 ottobre 2012 n IX/4203

2 38642419 Wonder s p a Manifatturiero Cremona CR 750 000,00 750 000,00 CINAInvestimento

produttivoA 81/100 180 000,00 120 000,00 300 000,00

In ottemperanza a quan-to previsto dalla d g r del 25 ottobre 2012 n IX/4203 non si richiedo-no garanzie a copertura della quota di interven-to ianziario a valere sul fondo regionale, se non in caso di anticpazione inanziaria (garanzia bancaria e assicurativa)

TOTALE 1.029.000,00 1.029.000,00 246.960,00 164.640,00 411.600,00

legenda A Investimento Diretto

B Joint-Venture

C progetto Unitario

D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

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D.d.s. 28 giugno 2013 - n. 5624Approvazione dell’allegato tecnico relativo all’autorizzazione in via generale ex art. 272 comma 2 del d.lgs. 152/06 e s.m.i. per le attività di “Essiccazione di materiali vegetali presso aziende agricole”

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA EMISSIONE E RISCHI INDUSTRIALI

visto il d lgs 3 aprile 2006, n  152: «Norme in materia ambien-tale», ed in particolare la Parte Quinta «Norme in materia di tu-tela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera», Titolo I «Prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera di impian-ti e attività», come modiicato dal d lgs 29 giugno 2010 n  128 «modiicazioni e integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n  152, recante norme in materia ambientale»;

visto l’art 272 comma 2 del d lgs 152/06 e smi, che così di-spone «Per speciiche categorie di stabilimenti, individuate in relazione al tipo e alle modalità di produzione, l’autorità compe-tente può adottare apposite autorizzazioni di carattere generale, relative a ciascuna singola categoria, nelle quali sono stabiliti i valori limite di emissione, le prescrizioni anche inerenti le condi-zioni di costruzione o di esercizio e i combustibili utilizzati, i tempi di adeguamento, i metodi di campionamento e di analisi e la periodicità dei controlli […]»;

richiamato l’art l’art 8, comma 2 della l r 24/2006, ove si di-spone che la Giunta regionale stabilisce, le direttive per l’eser-cizio uniforme e coordinato delle funzioni conferite in materia di emissioni in atmosfera;

richiamata la d g r n   8832 del 30 dicembre 2008 integrata dalla d g r n  3792 del 18 luglio 2012 «attività in deroga ai sensi dell’art 272, commi 2 e 3 del d lgs n  152/06 e s m i «norme in materia ambientale»: aggiornamento della d g r 8832/2008 e approvazione dell’autorizzazione in via generale per le attività zootecniche» con cui:

− è stato approvato l’elenco relativo alle attività «in deroga» ai sensi dell’art 272 comma 2 del d lgs 152/06 alla luce delle modiiche apportate dal d lgs 128/2010 nonché del-le disposizioni di cui alla l r n  7/2011;·

− è stato demandato al competente Dirigente della Direzio-ne generale «Ambiente, Energia e Reti» l’approvazione o la modiica degli allegati tecnici relativi alle di cui all’art 272 comma 2;

richiamato il d d s n   8213 del 6 agosto 2009 con cui sono stati approvati gli allegati tecnici (da 1 a 36) delle attività in de-roga già disciplinate da Regione Lombardia ai sensi dell’art  272 comma 2 del d lgs 152/06 e smi, nonché i modelli per la presen-tazione delle domande e comunicazioni;

ricordato che la parte B dell’allegato n  25 concerneva «l’atti-vità di essiccazione di materiali vegetali presso aziende agricole con produzione superiore a 365 t/anno»;

considerato che durante la prima fase di attuazione del sud-detto allegato sono state rilevate criticità legate all’applicazione dei criteri tecnico-gestionali previsti nello stesso, anche in relazio-ne al carattere di stagionalità tipico di questa attività;

ravvisata pertanto l’opportunità di provvedere all’aggiorna-mento di tale allegato e delle prescrizioni tecnico-gestionali ivi contenute, prevedendo, viste le peculiarità del settore, uno speci-ico allegato tecnico (n  40) all’interno del quale sarà regolamen-tata tutta l’attività di essiccazione (a prescindere dalle soglie pro-duttive) anche al ine di una sempliicazione dei procedimenti;

preso atto dell’allegato tecnico predisposto e condiviso con i rappresentanti delle Associazioni di categoria, ARPA e le Provin-ce interessate;

ricordato che l’attività di essiccazione, quale attività funzio-nale a quella di allevamento, è disciplinata anche nell’ambito della «autorizzazione di carattere generale alle emissioni in at-mosfera per allevamenti effettuati in ambienti coninati ai sensi dell’art 272 comma 2 e 3 del d lgs 152/06 e smi» approvata con la sopra richiamata d g r n  3792/2012 e più nello speciico al paragrafo 4 3 5 ‘impianti di essiccazione cereali’;

ritenuto che le prescrizioni tecnico-gestionali individuate nel nuovo allegato n  40 dovranno essere utilizzate quale riferimento per l’attività di essiccazione in generale, ivi inclusa quella funzio-nale alle attività zootecniche, in sostituzione di quanto contenu-to al paragrafo 4 3 5 di cui sopra;

vista la l r n  20/2008 “testo unico delle leggi regionali in ma-teria di organizzazione e personale” ed i provvedimenti della IX legislatura;

DECRETA

richiamate le premesse che qui si intendono integralmente recepite

1 di approvare l’allegato n  40 per «l’Attività di essiccazione di materiali vegetali presso aziende agricole»;

2 di revocare la parte B «attività di essiccazione di materiali vegetali presso aziende agricole con produzione non superiore a 365 t/anno» dell’allegato n  25 «lavorazioni manifatturiere ali-mentari con utilizzo di materie prime non inferiore a 365 t/anno ed utilizzo di solventi in quantità inferiore a 10 t/anno»;

3 di disporre che le prescrizioni tecnico-gestionali individuate nel nuovo allegato n  40 dovranno essere utilizzate quale riferi-mento anche per l’attività di essiccazione funzionale alle attività zootecniche, in sostituzione di quanto contenuto al paragrafo 4 3 5 dell’allegato all’autorizzazione di carattere generale alle emissioni in atmosfera per allevamenti effettuati in ambienti con-inati ai sensi dell’art  272 comma 2 e 3 del d lgs 152/06 e smi;

4 di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Uficiale della Regione Lombardia;

5 di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà essere presentato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministra-tivo Regionale, entro 60 giorni dalla data di comunicazione del-lo stesso, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repub-blica entro 120 giorni dalla richiamata data di comunicazione

Il dirigente della struttura emissione e rischi industrialiLuca Zucchelli

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Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 46 – Bollettino Ufficiale

ATTIVITÀ DI ESSICCAZIONE DI MATERIALI VEGETALI PRESSO AZIENDE AGRICOLE

Ambito di applicazione

Attività di essiccazione di materiali vegetali quali cereali, leguminose, semi oleosi, foraggio e materiali agricoli assimilabili, connesse all’attività dell’imprenditore agricolo*

*In riferimento all’art. 2135 del Codice Civile, si intende imprenditore agricolo chi esercita un’attività diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame ed attività connesse. Si reputano «connesse» le attività connesse alla trasformazione o all’alienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nell’esercizio normale dell’agricoltura.

Fino a nuove speciiche del Ministero dell’Ambiente, se l’attività è svolta con utilizzo giornaliero di materie prime non superiore a 350 kg, l’attività sarà considerata, ai sensi dell’art 272, comma 1 (D lgs 152/06, Parte Quinta, Allegato IV, Parte I, lettera x), ad inquinamento scarsamente rilevante e pertanto non soggetta ad autorizzazione

Si ricorda che il Gestore può richiedere adesione ad uno speciico allegato tecnico qualora intenda svolgere l’attività descritta nella dicitura dello stesso

Fasi lavorative

B.1 Ricevimento/stoccaggio

B.2 Trasporto delle materie prime

B.2.1 pneumatico

B.2.2 meccanico

B.3 Eventuale pulitura

B.4 Essiccazione:

B.4.1 di cereali/semi oleosi/leguminose

B.4.2 di foraggio

B.5 Stoccaggio, eventuale condizionamento, movimentazione, trasporto pneumatico/meccanico dei prodotti essiccati

Materie prime

1 semi oleosi, cereali e leguminose

2 foraggio e assimilabili

Eventuali trattamenti con gas tossici e/o con atmosfera modiicata sono assoggettati al rispetto delle normative speciiche di settore

Prescrizioni specifiche

B.1 Movimentazione e stoccaggio

Le fasi di movimentazione e lo stoccaggio del prodotto essiccato devono essere svolte in modo da contenere le emissioni diffuse, preferibilmente con dispositivi chiusi

B.2 Trasporto

In caso di trasporto pneumatico dei materiali agricoli (granella di cereali, semi oleosi e leguminose), l’aria di spostamento deve essere trattata in un sistema per l’abbattimento delle polveri del tipo depolveratore a secco a mezzo iltrante, come speciicato nelle successive tabelle A e B.

B.3 Pulitura

Le fasi di pulitura devono essere effettuate con impianti/dispositivi chiusi tali contenere le emissioni diffuse Nel caso tali sistemi generino emissioni in atmosfera convogliate (pulitori in controcorrente d’aria) le emissioni derivanti dalle fasi di pulitura devono essere captate e convogliate ad un sistema di abbattimento delle polveri a ciclone o iltro a tessuto Nel caso gli scarti pesanti derivanti dalla pulitura dovessero essere trasportati pneumaticamente le emissioni generate dovranno esse-re dotate di sistema di abbattimento delle polveri con iltri a tessuto, cartuccia o a ciclone

Gli scarti della pulitura (scarti “pesanti e leggeri”), dovranno essere stoccati in cassoni o sistemi atti a contenerne la dispersione eolica (es : big bag, cassoni o locali chiusi ma dotati di aerazione, zone tamponate/compartimentale da barriere isse, mobili, teli ecc );

Ove gli efluenti sono convogliati in atmosfera, dovrà essere rispettato il seguente limite di emissione:

polveri: 20 mg/Nmc per gli impianti di cui alla successiva lettera A);50 mg/Nmc per gli impianti di cui alla successiva lettera B);

Il limite si intende rispettato e la Ditta esonerata dal rispetto delle prescrizioni 8 e 9 del paragrafo “CONSIDERAZIONI E PRESCRIZIONI Di CARATTERE GENERALE” nel in caso di adozioni dei sistemi di abbattimento speciicamente indicati

Attività in deroga - d lgs 152/06, Parte Quinta, Allegato IV, Parte II, punto 25 Allegato Tecnico n 40

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

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B.4 Essiccazione

Gli impianti di essiccazione (colonna essiccante) dovranno essere dotati di contaore non azzerabile Dovrà essere tenuto a disposizione dell’Autorità di controllo apposito quaderno riportante report annuale delle ore di funzionamento; in alternativa dovrà essere tenuto a disposizione delle Autorità di controllo dichiarazione della data di installazione del contaore da parte dell’installatore

L‘elevatore asservito alla colonna di essiccazione dovrà essere di tipo chiuso tale da evitare emissioni di tipo diffuso; nel caso si adottino elevatori dotati di sistema di aspirazione, le emissioni generate dovranno essere dotate di sistema di abbattimento di tipo a ciclone o depolveratore a secco a mezzo iltrante oppure dovranno essere convogliate con le emissioni generate dalla colonna di essiccazione Ove gli efluenti siano convogliati in atmosfera, dovrà essere rispettato il seguente limite di emissione:

polveri: 20 mg/Nmc per gli impianti di cui alla successiva lettera A);50 mg/Nmc per gli impianti di cui alla successiva lettera B);

Il limite si intende rispettato e la Ditta esonerata dal rispetto delle prescrizioni 8 e 9 del paragrafo “CONSIDERAZIONI E PRESCRIZIONI Di CARATTERE GENERALE” Nel in caso di adozioni dei sistemi di abbattimento speciicamente indicati

I bruciatori per la produzione dell’aria calda utilizzata nella colonna di essiccazione potranno essere alimentati esclusivamente con metano, GPL, gasolio, biomasse o biogas di cui all’allegato di cui all’Allegato X alla Parte V del d lgs 152 e s m i

Inoltre in funzione della potenza degli essiccatori e dei giorni di utilizzo degli stessi, devono essere rispettate le seguenti condizioni:

A) Sostanze inquinanti e prescrizioni specifiche per impianti aventi un funzionamento superiore ai 90 giorni/anno o dotati di impianti di combustione con potenza termica superiore a 3 MW;

Fasi di provenienza Sostanze inquinanti LimitiTipologia impianto di

abbattimentoNote

B 2 1 Polveri 20 mg/Nm3 D MF 01 D MF 02 1

B 3 Polveri (da pulitura) 20 mg/Nm3 D MM 01D MF 01 D MF 02

1

B 4 1Polveri da essiccazione cereali,

leguminose, semioleosi20 mg/Nm3 D MF 01 D MF 02 1,3

B 4 2 Polveri da foraggio 20 mg/Nm3 D MM 01 D MM 02D MF 01 D MF 02

2

Tabella A - impianti con funzionamento superiore a 90 giorni o potenza > 3 MW

1. Il limite indicato in tabella, si intende automaticamente rispettato e quindi non soggetto all’obbligo del controllo analitico alle emissioni prescritto ai punti 8 e 9 del paragrafo “CONSIDERAZIONI E PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE”, in uno dei seguenti casi:

a. in presenza di uno dei sistemi di abbattimento del tipo indicato in tabella;

b. essiccatoi operanti con colonna di essiccazione in depressione a discesa discontinua, equipaggiati con un sistema in grado di interrompere il flusso di aria di essiccazione durante tutto il periodo di azionamento del dispositivo che provoca la discesa della colonna. L’interruzione dell’emissione dovrà essere garantita per un intervallo di tempo sufficiente a contenere tutta la fase temporale interessata dal moto della colonna di essiccazione oltre che gli intervalli di anticipo e di ritardo ne-cessari ad evitare elevati valori istantanei di polverosità delle emissioni.

2. Il limite indicato in tabella, si intende automaticamente rispettato e quindi non soggetto all’obbligo del controllo analitico alle emissioni prescritto ai punti 8 e 9 del paragrafo “CONSIDERAZIONI E PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE”, in uno dei seguenti casi;

a. in presenza di uno dei sistemi di abbattimento del tipo indicato in tabella;

b. qualora non sia possibile effettuare l’essiccazione di foraggio in macchinari o locali chiusi, i sistemi di insufflazione di aria calda per l’essiccazione di foraggio o le corrispondenti aperture per l’espulsione dell’aria umida devono essere progettati e realizzati in modo tale da impedire la formazione e dispersione di polveri; a tal fine la velocità di efflusso deve essere indicati-vamente inferiore a 0,3 m/s;

3. In caso di colonne di essiccazione di cereali di tipo mobile dovranno essere rispettate solo le prescrizioni specifiche riportate alla lettera C.

B) Sostanze inquinanti e prescrizioni specifiche per impianti di essiccazione cereali aventi un funzionamento superiore ai 90 giorni/anno o dotati di impianti di combustione con potenza termica superiore a 1 MW;

Fasi di provenienza Sostanze inquinanti Limiti Tipologia impianto di abbattimento Note

B 2 1 Polveri 20 mg/Nm3 D MF 01 D MF 02 4

B 3 Polveri (da pulitura) 50 mg/Nm3 D MM 01 D MF 01 D MF 02 4

B 4 1Polveri da essiccazione

cereali, leguminose, semioleosi

50 mg/Nm3 D MM 01 D MM 02D MF 01 D MF 02

4,5

Tabella B - impianti con funzionamento superiore a 90 giorni e potenza uguale o superiore a 1 MW

Attività in deroga - d lgs 152/06, Parte Quinta, Allegato IV, Parte II, punto 25 Allegato Tecnico n 40

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 48 – Bollettino Ufficiale

4. Il limite indicato in tabella, si intende automaticamente rispettato e quindi non soggetto all’obbligo del controllo analitico alle emissioni prescritto ai punti 8 e 9 del paragrafo “CONSIDERAZIONI E PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE”, in uno dei seguenti casi:

a. in presenza di uno dei sistemi di abbattimento del tipo indicato in tabella;

b. essiccatoi operanti con colonna di essiccazione in depressione a discesa discontinua, equipaggiati con un sistema in grado di interrompere il flusso di aria di essiccazione durante tutto il periodo di azionamento del dispositivo che provoca la discesa della colonna. L’interruzione dell’emissione dovrà essere garantita per un intervallo di tempo sufficiente a contenere tutta la fase temporale interessata dal moto della colonna di essiccazione oltre che gli intervalli di anticipo e di ritardo ne-cessari ad evitare elevati valori istantanei di polverosità delle emissioni.

c. essiccatoi operanti con altri principi di funzionamento rispetto al punto b) a cui sono applicati sistemi di abbattimento che sfruttino il principio della forza centrifuga o camere di calma adeguatamente dimensionate, la cui efficienza di abbattimen-to, al fine del rispetto del limite, sia dichiarata dal costruttore.

5. In caso In caso di colonne di essiccazione di cereali di tipo mobile dovranno essere rispettate solo le prescrizioni specifiche ripor-tate alla lettera C.

C) Sostanze inquinanti e prescrizioni specifiche per impianti fissi aventi un funzionamento inferiore ai 90 giorni/anno e dotati di impianti di combustione con potenza termica inferiore a 1 MW nel caso di cereali e 3 MW nel caso di foraggio e per impianti mobili di qualsiasi potenza;

Ricordato che per impianti di proprietà di terzi, l’autorizzazione dovrà essere comunque richiesta dal Gestore del sito (impresa agricola), per la minimizzazione dei fenomeni di dispersione di emissioni diffuse di polveri, il Gestore, per impianti esistenti, dovrà adottare almeno una delle indicazioni sotto riportate:

a il posizionamento dell’impianto di essiccazione dovrà avvenire in luogo compartimentato quale ad esempio capannoni o altre strutture coperte e chiuse almeno su tre lati dotate comunque di idonee aperture di aerazione;

b il luogo di effettuazione delle operazioni di essiccazione dovrà essere delimitato attraverso un sistema di piantumazione, fasce tampone o sistemi equivalenti adatti a fornire una barriera verso l’esterno alle polveri che si possono generare nell’attività, tenuto conto della direzione predominante dei venti ai ini del miglioramento della dispersione delle emissioni;

c qualora l’attività sia svolta all’esterno (in campo), e non all’interno di strutture almeno coperte e chiuse su tre lati, l’impianto dovrà essere posizionato ad una distanza minima di 500 m dal più vicino centro abitato;

d predisposizione di idonea compartimentazione dell’area di lavoro (barriere mobili);

e effettuare l’essiccazione di foraggio in macchinari o locali chiusi o con altri sistemi di contenimento quali teloni o barriere mobili; qualora non sia possibile i sistemi di insuflazione di aria calda per l’essiccazione di foraggio o le corrispondenti aperture per l’espulsione dell’aria umida devono essere progettati e realizzati in modo tale da impedire la formazione e dispersione di polveri prevedendo ad esempio una velocità di eflusso inferiore a 0,3 m/s

f predisposizione di speciici sistemi di abbattimento delle polveri in grado di garantire un adeguato contenimento delle polveri, garantiti dal costruttore;

Per gli impianti di essiccazione di cereali mobili nuovi (installati successivamente alla data di entrata in vigore del presente allegato), in aggiunta a quanto riportato alle lettere da a) a d) del capoverso precedente, l’impianto dovrà essere dotato di:

• copertura della parte superiore della colonna atta a contenere le emissioni diffuse di polveri derivanti dal ricircolo del prodotto agricolo;

• sistema di aspirazione posto a presidio del sistema di ricircolo della granella la cui emissione dovrà essere presidiata da uno dei seguenti sistemi di abbattimento del tipo D MM 01, D MF 01 o D MF 02;

Inoltre, nel caso di impianto mobile di proprietà di terzi, l’impianto potrà non essere dotato di contaore

Impianti di abbattimento

Fermo restando quanto meglio speciicato nei precedenti paragrai, l’impianto/sistema di abbattimento dovrà essere:

•Installato autonomamente qualora non sia rispettato quanto previsto alla voce “Limiti” riportata nel paragrafo “Sostanze inquinanti e prescrizioni speciiche”;

•Individuato nell’ambito della voce “Tipologia impianto di abbattimento” riportata nel paragrafo “Sostanze inquinanti e prescrizioni speciiche”;

•Salvo diversamente speciicato nel paragrafo “Sostanze inquinanti e prescrizioni speciiche”, conforme alle caratteristiche indicate dalla d.g.r. n. 3552 del 30 maggio 2012 ed eventuali successive modiiche ed integrazioni

Gli impianti di abbattimento citati nel presente allegato sono i seguenti:

SCHEDA D MF 01(1) DEPOLVERATORE A SECCO A MEZZO FILTRANTE (iltro a tessuto)

SCHEDA D MF 02 DEPOLVERATORE A SECCO A MEZZO FILTRANTE (iltro a cartucce)

SCHEDA D MM 01 DEPOLVERATORE A SECCO (ciclone e multiciclone)

SCHEDA D MM 02 DEPOLVERATORE A SECCO (camera di calma)

(1)

(1) per l’impianto di abbattimento di cui alla scheda D MF 01, limitatamente alla presente attività, è ammessa una grammatura del tessuto iltrante inferiore a quanto indicato nella rispettiva scheda, ma comunque ≥ 350 g/mq;

Attività in deroga - d lgs 152/06, Parte Quinta, Allegato IV, Parte II, punto 25 Allegato Tecnico n 40

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

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Soglia massima

Qualora l’attività sia svolta per un periodo inferiore a 40 giorni(2), indipendentemente dalla potenzialità dei bruciatori installati, la Ditta è esonerata dal rispetto delle prescrizioni di cui ai punti 8 e 9 del paragrafo “CONSIDERAZIONI E PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE”

Per i soli impianti mobili gestiti da terzi l’impresa agricola è esonerata dalla comunicazione di messa in esercizio dell’impianto, di cui al punto 5

PRESCRIZIONI E CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE

L’esercente, relativamente ai cicli tecnologici dichiarati ed oggetto della domanda di autorizzazione, deve fare riferimento, oltre a quanto speciicato all’interno del documento, alle prescrizioni e considerazioni di carattere generale di seguito riportate:

1. Gli impianti di abbattimento, ove previsti, devono essere gestiti nel rispetto delle prescrizioni del costruttore Un’opportuna proce-dura di gestione degli eventi o dei malfunzionamenti deve essere deinita da parte dell’esercente dell’impianto così da garantire, in presenza di eventuali situazioni anomale, una adeguata attenzione ed eficacia degli interventi

2. In ogni caso, qualora:

✓ non esistano impianti di abbattimento di riserva;

✓ si veriichi una interruzione nell’esercizio degli impianti di abbattimento motivata dalla loro manutenzione o da guasti accidentali,

l’esercente dovrà provvedere, limitatamente al ciclo tecnologico ad essi collegato, all’arresto totale dell’esercizio degli impianti dandone comunicazione entro le otto ore successive all’evento alla Provincia, al Comune e al Dipartimento ARPA competenti per territorio Gli impianti produttivi potranno essere riattivati solo dopo il ripristino dell’eficienza degli impianti di abbattimento ad essi collegati

Criteri di manutenzione

3. L’esercente è tenuto ad attenersi alle indicazioni indicate dal costruttore riguardo alle procedure di manutenzione Considerato che tale attività è di carattere stagionale, le operazioni di manutenzione degli impianti e dei presidi di abbattimento dovrà essere effettuata all’inizio di ogni campagna

Stoccaggio

4. Lo stoccaggio delle materie prime, dei prodotti initi e degli intermedi, ove non prescritto nello speciico allegato tecnico di rife-rimento, deve essere effettuato in condizioni di sicurezza ed in modo da limitare le emissioni polverulente e/o nocive Qualora il materiale solido stoccato non presenti caratteristiche di polverosità e non contenga sostanze cancerogene e/o tossiche per la riproduzione e/o mutagene (peraltro non ammesse nel caso di attività in deroga secondo quanto previsto dalla Parte Quinta del d lgs 152/2006 e s m i ), è ammesso il ricambio d’aria anche attraverso siati, in alternativa ad un sistema di aspirazione lo-calizzato Laddove lo stoccaggio di materiale polverulento avvenga in silos alimentati pneumaticamente, i limiti di emissione si considerano rispettati a condizione che i silos siano presidiati da un sistema di iltrazione a secco, la cui eficienza di abbattimento sia dichiarata dal costruttore Il sistema adottato dovrà essere mantenuto in condizioni di eficienza secondo quanto prescritto dal costruttore, e comunque sottoposto ad operazioni di manutenzione almeno semestrale

Messa in esercizio e a regime

5. Nel caso di stabilimenti nuovi, trasferiti o modiicati, il gestore, almeno 15 giorni prima di dare inizio alla messa in esercizio degli im-pianti, deve darne comunicazione alla Provincia, al Comune e al Dipartimento ARPA competenti per territorio Il termine massimo per la messa a regime degli impianti è stabilito in tre mesi a partire dalla data di messa in esercizio degli stessi Qualora durante la fase di messa a regime si evidenziassero eventi tali da rendere necessaria una proroga rispetto al termine issato nella prescrizio-ne autorizzativa, l’esercente dovrà presentare una richiesta nella quale dovranno essere:

descritti sommariamente gli eventi che hanno determinato la necessità di richiedere tale proroga,

indicato il nuovo termine per la messa a regime

La proroga s’intende concessa qualora la Provincia competente per territorio non si esprima nel termine di 20 giorni dal ricevi-mento della relativa richiesta

6. In caso di impianto già in esercizio (rinnovo o aggiornamento dell’adesione all’autorizzazione in via generale, adesione ad auto-rizzazione in via generale di impianto precedentemente non soggetto ad autorizzazione o sottoposto a diverso regime autorizzati-vo), l’esercente non è tenuto alla comunicazione di cui al punto 5

7. In caso di rinnovo o di impianto soggetto a diverso regime autorizzativo:

a) qualora l’impianto/attività non sia esonerato dai controlli analitici e i limiti prescritti negli allegati tecnici della presente autoriz-zazione in via generale siano identici a quelli di cui alla d g r n 8213/09, l’esercente dovrà mantenere la cadenza biennale di effettuazione dei controlli analitici in essere;

b) qualora l’impianto/attività non sia esonerato dai controlli analitici e i limiti prescritti negli allegati tecnici della presente au-torizzazione in via generale siano difformi da quelli di cui alla d g r n 8213/09, l’esercente dovrà trasmettere alla Provincia, al Comune e al Dipartimento ARPA competenti per territorio i referti analitici entro 90 giorni dalla data di eficacia dell’adesione all’autorizzazione in via generale

In caso di impianto precedentemente non soggetto ad autorizzazione e qualora l’impianto/attività non sia esonerato dai control-li analitici l’esercente dovrà trasmettere alla Provincia, al Comune e al Dipartimento ARPA competenti per territorio i referti analitici entro 90 giorni dalla data di eficacia dell’adesione all’autorizzazione in via generale

(2) I giorni sono relativi ad ogni singola colonna di essiccazione presente e non alla somma

Attività in deroga - d lgs 152/06, Parte Quinta, Allegato IV, Parte II, punto 25 Allegato Tecnico n 40

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

– 50 – Bollettino Ufficiale

Qualora, nei casi sopra citati, sia stato presentato un progetto di adeguamento il gestore dovrà trasmettere alla Provincia, al Comune e al Dipartimento ARPA competenti per territorio i relativi referti analitici, qualora previsti, entro 90 giorni dall’avvenuto adeguamento

Modalità e controllo delle emissioni

8. Dalla data di messa a regime decorre il termine di 20 giorni nel corso dei quali l’esercente è tenuto ad eseguire un ciclo di cam-pionamento volto a caratterizzare le emissioni derivanti dagli impianti autorizzati Gli esiti delle rilevazioni analitiche devono essere presentati entro 60 gg dalla data di messa a regime degli impianti, alla Provincia, al Comune e al Dipartimento ARPA competenti per territorio ed essere accompagnati da una relazione inale che riporti la caratterizzazione del ciclo produttivo e delle emissioni generate nonché quella delle strategie di rilevazione effettivamente adottate

9. Le veriiche successive devono essere eseguite con cadenza biennale a partire dalla data di messa a regime degli impianti; la relazione deve essere inviata al Dipartimento ARPA competente per territorio e tenuta a disposizione

10. L’eventuale riscontro di inadempimenti alle prescrizioni autorizzative deve essere comunicato dal Dipartimento ARPA competente per territorio alla Provincia competente per territorio al ine dell’adozione dei conseguenti provvedimenti

11. Dovranno essere tenute a disposizione le schede tecniche attestanti la conformità degli impianti di abbattimento ai requisiti im-piantistici riportati negli speciici allegati tecnici

12. In caso non siano presenti sistemi di abbattimento, dovranno essere effettuate le analisi per dimostrare il rispetto dei limiti, ove previsti Adottando le metodologie di campionamento ed analisi previste dal d lgs 152/2006 o, comunque, dalle norme tecniche nazionali od internazionali disponibili al momento dell’effettuazione delle veriiche stesse Eventuali metodiche diverse o non pre-viste dalle norme di cui sopra, anche in riferimento alla scelta del punto di campionamento, dovranno essere preventivamente concordate con il responsabile del procedimento del Dipartimento ARPA competente per territorio

ALLEGATO N. 40 - RELAZIONE TECNICA SEMPLIFICATA

(da allegare alla domanda di adesione o alla comunicazione di modifica)

Attività in deroga: attività di essiccazione di materiali vegetali presso aziende agricole

Ambito di applicazione

Attività di essiccazione di materiali vegetali quali cereali, leguminose, semi oleosi, foraggio e materiali assimilabili, connesse all’attività dell’imprenditore agricolo*

*In riferimento all’art. 2135 del Codice Civile, si intende imprenditore agricolo chi esercita un’attività diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame ed attività connesse. Si reputano «connesse» le attività connesse alla trasformazione o all’alienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nell’esercizio normale dell’agricoltura.

Qualora vengano svolte attività di trasformazione e conservazione della carne e/o del pesce, dovrà essere presentata anche istanza di adesione agli speciici allegati tecnici:

• n  19 “Trasformazione e conservazione di frutta, ortaggi, funghi esclusa la surgelazione con produzione non superiore a 365 tonnel-late/anno escluse la surgelazione, la viniicazione e la distillazione”;

• n  20 “Trasformazione e conservazione, esclusa la surgelazione, di carne con produzione non superiore a 365 tonnellate/anno”;

• n  22 “Trasformazione e conservazione, esclusa la surgelazione, di pesce ed altri prodotti alimentari marini con produzione non superiore a 365 tonnellate/anno”

Materie prime

Materie prime: barrare le materie prime utilizzate

Già utilizzata: barrare se le materie prime erano già in utilizzo sì/no (attività esistente già autorizzata)

Quantità in kg/anno: indicare la quantità annua attuale e prevista di materie prime utilizzate; se non già utilizzate indicare la quantità annua prevista

Quantità di solvente in kg/anno: indicare la quantità annua attuale e prevista di solvente; se non già utilizzate indicare la quantità annua prevista

N.B Nella penultima riga indicare la quantità annua totale prevista sommando le quantità delle sole materie prime con asterisco Nell’ultima riga indicare la quantità annua totale prevista sommando le quantità di solvente con doppio asterisco

Materie prime Già utilizzata

Quantità in kg/anno Potenzialità

Attuale PrevistaBruciatori

(MWt)Giorni

funzionamento(3)

Attività di essicazione di materiali vegetali presso aziende agricole

□ 1 Semi oleosi e cereali vari □ SI □ NO

□ 2 Foraggi (esempio erba medica) □ SI □ NO

(3)

(3) Giorni di funzionamento massimo previsti;

Attività in deroga - d lgs 152/06, Parte Quinta, Allegato IV, Parte II, punto 25 Allegato Tecnico n 40

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n 28 - Mercoledì 10 luglio 2013

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Fasi lavorative, emissioni, impianti di abbattimento

Fasi lavorative: barrare le fasi lavorative effettuate

Già effettuata: barrare se la fase lavorativa veniva già effettuata sì/no

En.: indicare l’emissione connessa alla fase lavorativa ed il numero identiicativo della stessa (esempio E1, E2 ecc )

N.B. dalla stessa fase lavorativa si possono generare più emissioni

Nuova: barrare se l’emissione è nuova sì/no

Macchinari connessi: indicare i macchinari connessi alle emissioni (es M1, M2…)

Impianto di abbattimento:

- in caso di impianti nuovi, barrare SI ove previsto;

- in caso di impianti esistenti, barrare SI ove presente; barrare NO se non presente compilando eventualmente la successiva tabella “piano di adeguamento” se necessario;

Fasi lavorativeGià

effettuataE n.

NuovaMacchinari

connessi

Impianti di abbattimento

(*)

Attività di essicazione di materiali vegetali presso aziende agricole,

Ricevimento/stoccaggio □ SI □ NO

E

□ SI □ NO

□ NO □ SI Sigla …… ……

Trasporto delle materie prime: pneumatico □ SI □ NO

E …

□ SI □ NO

□ NO □ SI Sigla …… ……

Trasporto delle materie prime: meccanico □ SI □ NO

E …

□ SI □ NO

□ NO □ SI Sigla …… ……

Eventuale pulitura □ SI □ NO

E …

□ SI □ NO

□ NO □ SI Sigla …… ……

Essiccazione: di cereali/semi oleosi □ SI □ NO

E …

□ SI □ NO

□ NO □ SI Sigla …… ……

Essiccazione: di foraggio □ SI □ NO

E …

□ SI □ NO

□ NO □ SI Sigla …… ……

Stoccaggio, eventuale confezionamento, movimentazione, trasporto pneumatico/meccanico dei prodotti initi ed eventuale confezionamento

□ SI □ NO

E …

□ SI □ NO

□ NO □ SI Sigla …… ……

(*) Indicare il riferimento speciico alla sigla di una delle schede di cui alla d g r n 13943/2003 e smi

L’impianto/sistema di abbattimento obbligatoriamente essere in linea con quanto riportato nell’allegato

EVENTUALE ADEGUAMENTO

Eventuali interventi di adeguamento dovranno essere descritti secondo lo schema di seguito proposto

FASE TIPOLOGIA DI INTERVENTO DATA PREVISTA (NON OLTRE IL 1 SETTEMBRE 2013)

Ricevimento/stoccaggio

Trasporto delle materie prime: pneumatico

Trasporto delle materie prime: meccanico

Eventuale pulitura

Essiccazione: di cereali/semi oleosi

Essiccazione: di foraggio

Stoccaggio, eventuale confezionamento, movimentazione, trasporto pneumatico/meccanico dei prodotti initi ed eventuale confezionamento

Data (Timbro della Ditta e irma del gestore)

Attività in deroga - d lgs 152/06, Parte Quinta, Allegato IV, Parte II, punto 25 Allegato Tecnico n 40