Bollettino Ottobre 2005

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- Anno 91 - n. 9 - Ripartire come i Magi Pag. 2 Oblò Pag. 2 Coloni, che passione !!! Pagg. 3-4 Colonia vista da Castelnuovo Pagg. 5-6 Gennaio 2006: rinnovo del Consiglio pastorale interparrochiale Pag. 5 Riflessione sul Diaconato (seconda parte) Pag. 7 Ricordando l'eccidio del Secco Pag. 7 31 Luglio: celebrazione in memoria di Sant'Ignazio Pag. 8 Una piazza stracolma per la settima giornata "Franca Cassola Pasquali" Pag. 9 Lourdes 2005 Pag. 10 Guazzora: Festa patronale di Santa Maria Assunta Pag. 11 Ritorna alla sua Guazzora Pag. 11 Alzano: Ricorrenza della natività di Maria Vergine Pag. 12 Festa di San Desiderio: tombola e pesca di beneficenza Pag. 12 L'Oratorio è … Pag. 13 Lezioni di religione Pag. 13 Nostalgia Pag. 14 Festa di San Domenico Pag. 15 8 Settembre a San Damiano Pag. 15 Rendiconto della Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Pagg. 16-17 Gli animatori dell'Oratorio … in clausura Pag. 17 Un libro interamente dedicato a don Bruno Bottallo e alla chiesa parrocchiale di Castelnuovo Scrivia Pagg. 18-19 Gli autori del libro sulla parrocchiale Pag. 20 Rendiconto economico del libro per don Bruno Pag. 20 Il libro è stato pubblicato tramite il contributo finaziario… Pag. 21 Visita guidata alla Parrocchiale Pag. 21 Il nostro don Bruno Pag. 22 Le vostre offerte Pag. 23 Al via i lavori per l'impianto di riscaldamento Pag. 24 - Settembre - 2005 - PERIODICO MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA - Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL - - Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan - Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) - BOLLETTINO Giornale dell’Unità Pastorale S.Luigi Orione PARROCCHIALE Venerdì 23 settembre circa trecento persone hanno partecipato alla serata dedicata a don Bruno e alla presenta- zione del libro sulla Parrocchiale. Erano presenti anche i familiari di don Bruno Bottallo e ha partecipato una nutrita delegazione di Stradella. Una serata giudicata da tutti interessante ed anche ricca emotivamente.

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Le vostre offerte Pag. 23 Al via i lavori per l'impianto di riscaldamento Pag. 24 - Anno 91 - n. 9 - Lezioni di religione Pag. 13 Nostalgia Pag. 14 Festa di San Domenico Pag. 15 8 Settembre a San Damiano Pag. 15 Rendiconto della Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Pagg. 16-17 Gli animatori dell'Oratorio … in clausura Pag. 17 Pag. 5 Riflessione sul Diaconato (seconda parte) Pag. 7 Ricordando l'eccidio del Secco Pag. 7 31 Luglio: celebrazione in memoria di Sant'Ignazio Pag. 8 Pag. 9

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Page 1: Bollettino Ottobre 2005

- Anno 91 - n. 9 -

Ripartire come i Magi Pag. 2 Oblò Pag. 2 Coloni, che passione !!! Pagg. 3-4

Colonia vista da Castelnuovo Pagg. 5-6Gennaio 2006: rinnovo del Consiglio pastorale interparrochiale

Pag. 5 Riflessione sul Diaconato(seconda parte)

Pag. 7

Ricordando l'eccidio del Secco

Pag. 7 31 Luglio: celebrazione in memoria di Sant'Ignazio

Pag. 8Una piazza stracolma per la settima giornata "Franca Cassola Pasquali"

Pag. 9

Lourdes 2005 Pag. 10 Guazzora: Festa patronale di Santa Maria Assunta

Pag. 11 Ritorna alla sua Guazzora Pag. 11

Alzano: Ricorrenza della natività di Maria Vergine

Pag. 12Festa di San Desiderio: tombola e pesca di beneficenza

Pag. 12 L'Oratorio è … Pag. 13

Lezioni di religione Pag. 13 Nostalgia Pag. 14 Festa di San Domenico Pag. 15

8 Settembre a San Damiano Pag. 15 Rendiconto della Parrocchia Ss. Pietro e Paolo

Pagg. 16-17 Gli animatori dell'Oratorio … in clausura

Pag. 17

Un libro interamente dedicato a don Bruno Bottallo e alla chiesa parrocchiale di Castelnuovo Scrivia

Pagg. 18-19 Gli autori del libro sulla parrocchiale

Pag. 20 Rendiconto economico del libro per don Bruno

Pag. 20

Il libro è stato pubblicato tramite il contributo finaziario…

Pag. 21 Visita guidata alla Parrocchiale

Pag. 21 Il nostro don Bruno Pag. 22

Le vostre offerte Pag. 23 Al via i lavori per l'impianto di riscaldamento

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- Settembre - 2005 -

PERIODICO MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA- Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL -

- Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan - Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) -

BOLLETTINO

Giornale dell’Unità Pastorale S.Luigi Orione

PARROCCHIALE

Venerdì 23 settembre circa trecento persone hanno partecipato alla serata dedicata a don Bruno e alla presenta-zione del libro sulla Parrocchiale. Erano presenti anche i familiari di don Bruno Bottallo e ha partecipato unanutrita delegazione di Stradella. Una serata giudicata da tutti interessante ed anche ricca emotivamente.

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R i p a r t i r e c o m e i M a g idi don Costantino Marostegan

Domenica 11 settembre abbiamo ascoltato durante la santa Messala testimonianza dei nostri giovani che hanno partecipato alla gior-nata mondiale della gioventù svoltasi a Colonia. Ascoltandoli si èpotuto percepire che l'incontro con "…un semplice e umile lavora-tore nella vigna del Signore."(Benedetto XVI, 19 aprile 2005) ha

toccato il cuore e aperto la mente al soffio delloSpirito. Vorrei, per noi che abbiamo seguito l'e-vento da casa, riproporre alcune delle citazioni

del Papa che i nostri giovani hanno sentito di vivavoce. "Siamo tutti pellegrini in cerca di verità e giusti-

zia": sono state le prime parole di un vescovo che partito per Roma nel 1981rientra nella sua patria come successore di Pietro per dire "Sono felice di stare

in mezzo ai giovani, di sostenerne la fede e di animarne la speranza". Che paro-le giovani per chi ha compiuto 78 anni il 16 aprile c.a.! Come il Maestro del pesca-

tore di Galilea, dal battello sul fiume Reno invita "Spalancate il vostro cuore a Dio, Lasciatevi sor-prendere da Cristo! Concedetegli il diritto di parlarvi! Aprite le porte della vostra libertà al suo amoremisericordioso. Siatene pienamente convinti: Cristo nulla toglie di quanto avete in voi di bello, maporta tutto a perfezione.". Quanta ricerca infruttuosa non ascoltando queste parole! E non solo daparte dei giovani! "Cari giovani, la felicità che cercate, la felicità che avete il diritto di gustare ha unnome, un volto: quello di Gesù di Nazareth, nascosto nell'Eucarestia. Solo lui dà pienezza di vitaall'umanità! Con Maria dite il vostro sì a quel Dio che intende donarsi a voi.". Ma Dio si donò in unmodo molto originale "Il potere di Dio è diverso da quello dei potenti della terra. Il suo è il potereinerme dell'amore. Solo Dio può davvero rivoluzionare il mondo." Idee oggi inusuali così come èfuori logica ascoltare queste parole siste-mati nel prato umido di Marienfeld con uncielo carico di nuvole e unica sicurezza unsacco a pelo. Ma tant'è il Papa dimostra diconoscere da vicino il cuore dei giovanied allora l 'omelia della S.Messadiventa il momento dell'annuncio edella missione "Io so che voiaspirate alle cose grandi.Dimostratelo agli uomini,dimostratelo al mondo"Dimostrazione da accoglie-re con libertà perché "Lalibertà è lasciarsi conqui-stare dall 'amore diCristo". Sono parole ric-che e cariche di impegnoche preparano il discorsodi congedo in cui ancorauna volta emergono lagioia e la speranza susci-tata da quest'incontro."Fantasia e coraggio, laChiesa è giovane" sono leparole d'ordine che chiudo-no la XX GMG. Ora, come iMagi, migliaia di giovani sonorientrati nei loro paesi percor-rendo una nuova strada. Miauguro che l'incontro con i nostriMagi castelnovesi ci faccia percepi-re che dentro di loro c'è una stella cheillumina il loro cammino, ma un po' ancheil nostro.

BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 2

"Il cristiano del futuro o saràun mistico oppure non esisterà affatto"

(Karl Rahner).***

Questa annotazione del famoso gesuita e teologo tedescoKarl Rahner (1904-1984) è profondamente vera, anche se non

è di così immediata comprensione. Che cosa vuol dire essere "misti-ci"? Potremmo dire che con questa definizione - apparentemente troppo

radicale - ci si riferisce alla necessità che il credente, pur restando perfetta-mente inserito "nel" mondo (come "luogo" - comunque - appartenente a Dio),

affini sempre più la propria consapevolezza di non essere "del" mondo (vale adire di saper cogliere il mistero e la bellezza del trascendente). In pratica si tratta di

capire e soprattutto di vivere quella bella e famosa espressione "del già ma nonancora": cioè della bellezza del Dio con noi, e nello stesso tempo del mistero dellasua mai compiuta manifestazione. Il mistico è quindi colui che nella massima "concre-tezza carnale" vive la più alta "tensione spirituale", al di là di ogni sbrigativa riduzione delsuo "essere" a semplice servizio, o a pura contemplazione.A questo proposito è molto bello il racconto proposto dal gesuita Anthony De Mello, pre-dicatore di fama mondiale (1931-1987). "Una storia cinese parla di un contadino che pos-sedeva un vecchio cavallo per lavorare i suoi campi. Un giorno il cavallo fuggì sulle mon-tagne. Quando i vicini vollero condolersi con lui, egli rispose: Cattiva fortuna? Buona for-tuna? Chi lo sa. La settimana seguente il cavallo tornò portando con sé una mandria dicavalli selvatici. Allora i vicini si felicitarono con il contadino, il quale rispose: Buona for-tuna? Cattiva fortuna? Chi lo sa. Quando il figlio del vecchio contadino volle domareuno di quei cavalli, cadde e si ruppe una gamba, ed il contadino si limitò a dire:Cattiva fortuna? Buona fortuna? Chi lo sa. Una settimana più tardi entrò l'esercitoper reclutare tutti i giovani del villaggio, ma il figlio del contadino fu risparmiato

per la gamba rotta". La morale è questa: non dobbiamo prendere tropposul serio la nostra vita, le decisioni, i fallimenti ed i successi, e lasciare a

Dio il compito di cambiare la cattiva fortuna in buona, e, ancor di più,di governare il mondo.

Perdonami, disse la scimmia mentre poneva sull'albero unpesce che stava protestando, "sto semplicemente

salvandoti dall'annegamento". Come ricorda-va De Mello, il nostro "servizio" può

distruggere gli altri.

Oblòdi R.C.D.

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Ci sono quelle serene notti d’estate in cui, sfinito dallavoro quotidiano, soffocato dall’effetto umidità, decididi rilassarti, di lasciarti andare e ti soffermi, anche perqualche attimo, a osservare le stelle. Questi piccolipuntini luminosi, avvolti dal velo notturno delle tene-bre, fanno spesso da sfondo alle tue fantasie quoti-diane e ai poetici pensieri che ti affollano la mente.Questa considerazione vale, a mio parere, soprattuttoper noi giovani che, attraverso il potente mezzo delpensiero, fantastichiamo sul nostro futuro e sui nostridesideri. Riflettendo, però, sulla vera funzione praticache le stelle assumono al giorno d’oggi possiamorenderci conto di come gli astri non abbiano un’utilitàprimaria, a parte quella di alimentare i nostri fiabeschipensieri. Di certo non contribuiscono a risolvere imaggiori problemi che “inquinano” il mondo di oggi: lafame, la guerra, la discriminazione razziale, la violen-za sono forse i più rilevanti. Allora, dopo questa miaconsiderazione, ci si può chiedere tranquillamenteperché le stelle esistano. Le risposte possono esseremolteplici. Se andiamo, però, ad analizzare la figurastessa della stella sotto il profilo religioso, possiamofacilmente affermare che gli astri hanno un ruolo rile-vante. Ritorniamo indietro di duemila anni nella storiae soffermiamoci su una pagina importante della vitadell’uomo a livello spirituale. Siamo nell’anno zero edè proprio una stella, la Cometa, che guida tre storichefigure, i Re Magi, verso la capanna di Colui che ciavrebbe poi salvato, sacrificandosi per noi sullacroce. L’intento principale dei Magi, che in quellanotte vengono illuminati dalla Stella e dalla luce diDio, è quello di adorare il Messia. A distanza di due-milacinque anni anche i sempre più determinati gio-vani d’oggi hanno scelto di seguire la luce delSignore e di adorarlo, partecipando alla GiornataMondiale della Gioventù, svoltasi a Colonia inGermania. Anche in questo caso, come i Magi, iragazzi di tutto il mondo hanno offerto a Dio alcunidoni, non materiali ma estremamente importanti,come la preghiera, il sacrificio, la fede e soprattuttol’amore. Hanno infatti aperto il loro cuore al Signore,giungendo all’appuntamento con l’animo puro egeneroso che da sempre li contraddistingue. Il gran-de protagonista della GMG è stato sicuramente ilnostro Papa Benedetto XVI, che è giunto inGermania, suo Paese natale, ed è stato il pastoreche ha guidato con l’aiuto di Dio, il cuore e la mentedei giovani, e non solo, durante i momenti di adora-zione, preghiera e condivisione. Con le sue parole, isuoi consigli ed insegnamenti, ha accompagnato ilcammino religioso dei fedeli accorsi numerosi per l’e-vento. Il tema centrale, attorno al quale si sono svi-luppati i discorsi del Pontefice, è l’adorazione delSignore, nostra luce e salvezza. Non a caso lo slo-gan della XX GMG era: “Siamo venuti per adorarlo”.Sulla scia di questo tema i giovani presenti hanno disicuro vissuto un’esperienza che ha permesso loro dimaturare a livello umano e religioso e di avvicinarsi aDio attraverso l’Eucarestia e le preghiere. C’è stata inquesta GMG una trilogia di eventi che ha costituito

l’ossatura dell’evento: il primo l’incontro col Papa sulReno; la Veglia di sabato 20 e la Santa Messa dome-nicale. In ognuno di questi incontri fondamentali ilPapa ha toccato con i suoi discorsi i temi più vari:mettere l’Eucarestia al centro della propria vita, sco-prire il vero volto di Dio, ed essere luce per i fratellirimasti a casa. Con questa GMG si può quindi facil-mente comprendere come il Papa costituisca e siastato , nel corso dei secoli, da S. Pietro in poi, unafigura essenziale e insostituibile per la nostra comu-nità cristiana. Con le sue parole, le iniziative e i suoiconsigli ci permette di maturare e di crescere spiri-tualmente sotto la protezione di Dio.Per capire meglio cosa sia accaduto veramente aColonia vorrei lasciare la parola ad alcuni testimonidiretti che hanno vissuto personalmente l’esperienza.Anche noi Castelnovesi, nel nostro piccolo, avevamodei rappresentanti in Germania al cospetto del Papa;sono Elvis, Stefano, Francesca, Pietro e Cecilia,accompagnati dal nostro curato Don Fulvio. Ho postoloro alcune domande riguardanti l’evento.1)La GMG è stata sicuramente una straordinariaesperienza sul piano religioso e morale. Un eventocosì importante ha però di certo avuto una prepara-zione sotto il profilo spirituale Abbiamo partecipato a tre diversi incontri con il nostrovescovo nelle parrocchie di Casteggio, Viguzzolo e alDuomo di Tortona. A Casteggio il tema principaledella veglia trattava la ricerca di Cristo da parte del-l’uomo, l’incontro a Viguzzolo era incentrato sulla luce

COLONIA, CHE PASSIONE!!!di Marcello Spinetta

I nostri eroi: da sinistra in piedi Pietro Zeme, donFulvio Berti, Stefano Secondo, Roberta; accovacciatiCecilia Sacco, Elvis Quaglia e Francesca Arona.

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di Cristo che simboleggiava la stella che ha guidato iRe Magi verso Gesù Bambino e che ha guidato noiverso Colonia. L’incontro più importante è stato alDuomo di Tortona dove il nostro Vescovo ci ha incari-cato di rappresentare la diocesi di Tortona al postosuo alla GMG e ci ha resi testimoni della vita spiritua-le del cammino di fede delle nostre parrocchie.2) Quali sono le vostre impressioni sul nuovo Papa?Nonostante i mass media abbiano visto BenedettoXVI come un “vice Papa”, a Colonia ha avuto modo didimostrare le sue idee e la sua personalità con leparole, i gesti e il suo essere in mezzo a noi. 3) Qual è stato il messaggio principale che il Papa havoluto trasmettere?I messaggi erano diversi, ma siamo rimasti colpitidalle seguenti frasi: “è importante scoprire il verovolto di Dio” invitandoci a non costruirci un Dio privatoma a credere e prostrarci davanti a Gesù che è sem-pre presente in mezzo a noi, nella grande processio-ne dei fedeli chiamata Chiesa. La Chiesa è come unagrande famiglia umana, ma allo stesso tempo è lafamiglia di Dio. Noi ragazzi abbiamo sperimentato,proprio a Colonia, quanto sia bello appartenere a unafamiglia vasta come il mondo che non ha confinimateriali e spirituali. In quella settimana a Coloniaabbiamo vissuto un cammino di fede insieme ai nostrifratelli di altri Paesi e alla Luce che accompagnò i Re

Magi verso Gesù che da allora non si è mai spentaed è giunta fino a noi passando da un cuore all’altrodelle persone.4) Trascorrere una settimana in un paese straniero

ha costituito per voi anche una valida esperienza chevi ha permesso di maturare?É stata un’esperienza unica e indimenticabile ancheperché alcuni di noi visitavano per la prima volta unpaese straniero. Al momento della partenza avevamomille e più domande e preoccupazioni che fortunata-mente si sciolsero appena arrivammo a contatto congli altri ragazzi che erano come noi anche se parlava-no diverse lingue e avevano tratti somatici diversi dainostri. Per comunicare non servivano le parole mabastavano i gesti: un sorriso e uno sguardo valevanopiù di lunghi e interminabili discorsi.

5) Vedere il Papa, adorare Dio e scoprire le realtà diun nuovo stato. Tutte esperienze indimenticabili macosa lascia maggiormente nel cuore e nell’anima diognuno di voi la GMG?I Magi tornarono al loro paese “per un’altra strada”,

noi torniamo in treno a Pavia, ma la strada per noiera simboleggiata dalla conversione del cuore.Quando si incontra Cristo e si accoglie i l suoVangelo, la vita cambia e si è spinti a comunicare aglialtri la propria esperienza.Dopo questa testimonianza diretta che ci ha permes-so di avere un quadro completo della manifestazionevorrei ringraziare la nostra diocesi che ha permessoa questi ragazzi di vivere un’esperienza spirituale dal-l’inestimabile valore. Senza tutto ciò probabilmente Elvis, Stefano, Pietro,Cecilia e Francesca non avrebbero potuto partecipa-re alla Giornata Mondiale della Gioventù. Il ringrazia-mento più sentito, però, va a Papa Benedetto XVI: èlui, infatti, che, seguendo il solco tracciato dell’ama-tissimo Giovanni Paolo II, ha consentito ai giovani ditutto il mondo di pregare, riflettere e condivideremomenti indimenticabili con l’amico più caro di tuttinoi: Dio, il nostro vero Padre.

Pietro, Cecilia ed Elvis in attesa della catechesi

Il "lauto" pasto aspettando il Papa

L'arrivo del Papa: un'emozione unica!

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Acquistando lo zaino per mio figlio, pronto a partireper Colonia e partecipare alla XX GMG, ho provatouna gran voglia di andare anch’io. Ma il problema èche, a quarantacinque anni suonati, di giovane rima-ne, se va bene, solo la testa. Dunque in breve hoabbandonato l’idea.Mi sono accontentato della mediocre qualifica di“genitore con figlio partecipante”. Da casa le notiziedei telegiornali e le varie trasmissioni ci davano indi-

cazioni valide ma generiche.Il legame immediato e preciso è venuto dal famigera-to “telefonino” e relativi SMS. Utile quanto stravagan-te invenzione tramite la quale abbiamo seguito lacomitiva castelnovese composta da sei elementi:Francesca, Stefano, Cecilia, Pietro, Elvis ed ilViceparroco Don Fulvio (più Roberta, e fanno sette,di Sale). L’alloggio era una scuola: e qui abbiamoavuto una prima sensazione di consolazione scartan-do altre temute sistemazioni posticce, peggiori e piùscomode; hanno dormito con sacco a pelo per terrama almeno erano insieme ed avevano bagni e servizia volontà.Poi abbiamo saputo che, ogni giorno, erano organiz-

zati per loro incontri di catechesi. Tornati a casa mihanno detto di essere stati due ore ad ascoltare un’o-melia del vescovo di Ancona e di non essersi accortidel tempo che scorreva. Direi che è un ottimo risulta-to.C’è stata anche una festa “per gli italiani” nell’Arenadi Colonia, ma parte dei nostri (insieme ad altri venti-mila) sono rimasti fuori per mancanza di posti a sede-re. La consolazione è arrivata, come spesso capitaall’estero, dall’incontro di connazionali pizzaioli

(“Pizzeria il carretto” gestita da siciliani) che hannosfornato pizze e cucinato spaghetti in un ambientediventato subito famigliare. In generale, infatti, a partela birra, mi dicono che tutti gli altri cibi offerti dall’orga-nizzazione potrebbero essere definiti (per usare untermine soft) “strani”.Molta impressione ha suscitato la visita alla cattedra-

le di Colonia, ma i giri in città sono stati pochi e fugacidata la giusta precedenza riservata agli impegni uffi-ciali ed anche un poco a causa delle perdite di tempodurante gli spostamenti penalizzati da una certadisorganizzazione.Poi è arrivata la grande giornata di Marienfeld. Devosinceramente dire che, da casa, ero molto in penaperché temevo fortemente la pioggia. Il tempo eracoperto e le previsioni davano acqua. Non so se esa-gero ma il fatto che non sia piovuto ha del miracolo-so. La vallata del raduno sarebbe stata una trappoladi fango e acqua ed avrebbe costretto tutti a chissàquali disagi e imbarazzanti ritirate. Da casa abbiamo seguito la cerimonia del sabatosera, con la suggestiva immagine della cupola illumi-nata, delle candele sul prato e di quelle accese daciascun giovane; abbiamo visto il Papa, BenedettoXVI, consacrare una grande campana e ci siamo illu-si di aver capito, dalle indicazioni di Pietro, in cheposizione si trovassero (giurano comunque di averoccupato le prime file). Ci hanno poi raccontato diessere stati dirottati (da una organizzazione assaipoco teutonica) in una zona destinata ai Francesi; dalì è nata una “battaglia” che li ha costretti a tenere leposizioni con una certa fermezza (capitanati da DonGianluca, coordinatore del gruppo della Diocesi diTortona) fino alla resa, per sfinimento, dei cugini d’ol-tralpe.La notte è passata, per loro, freddina e umida; per noisenza notizie. Il telefonino era spento per risparmiareenergia. Finalmente al mattino arriva il messaggio:“tutto bene”.Alla domenica, calata la tensione, ci siamo dedicatiall’ascolto delle parole del Papa. Ed ora riassumo ciòche ci è rimasto impresso dell’omelia.Il discorso è iniziato, ed è sempre stato sostenuto,dall’eucarestia come punto di partenza della fede enovità che fa nascere il cristianesimo dalle originiEbraiche. Gesù celebra la Pasqua Ebraica, maannuncia la crocifissione e la resurrezione che avver-ranno.Si attua una trasformazione del pane e del vino, maanche della morte in vita e dell’antica fede in unanuova. Ci ha esortati ad adorare l’eucarestia parteci-pando a questa trasformazione della violenza (croci-fissione) in amore e così, partecipando dell’unicopane divenire unico corpo, una cosa sola con Dio (cfr1 Cor 10, 17 e 15, 28). L’eucarestia deve divenire

Colonia vis ta da Castelnuovodi Gianluigi Zeme

L’altare della collina di Marienfend durante laveglia notturna dove si può notare la cupola illumi-nata e i numerosi lumini accesi dai ragazzi dellaG.M.G.

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centro della nostra vita.Per questo la Domenica è così importante. E qui,visto che ci tocca tutti da vicino, nel campo pratico,cito testualmente:” …Questo tempo libero, tuttavia,rimane vuoto se in esso non c’è Dio. Cari amici!Qualche volta, in un primo momento, può risultarepiuttosto scomodo dover programmare nella domeni-ca anche la Messa. Ma se vi ponete impegno, con-staterete poi che è proprio questo che dà il giustocentro al tempo libero. Non lasciatevi dissuadere dalpartecipare all’Eucaristia domenicale ed aiutateanche gli altri a scoprirla. …” È Dio che prepara per noi una grande festa e insiemeall’amore per l’eucarestia potremo riscoprire il sacra-mento della Riconciliazione che ci da sempre la pos-sibilità di ricominciare la nostra vita.Poi ha parlato della “dimenticanza di Dio” e parados-salmente della presenza di un certo “boom religioso”

che si riscontra in molti paesi, e ha detto: “…la religio-ne diventa quasi un prodotto di consumo. Si scegliequello che piace, e certuni sanno anche trarne unprofitto. Ma la religione cercata alla maniera del “faida te” alla fin fine non ci aiuta. È comoda, ma nell’oradella crisi ci abbandona a noi stessi. …”Ha quindi esortato ad indicare agli altri uomini la vera

stella che guida il cammino: Gesù Cristo. Occorreconoscerlo attraverso la lettura delle Scritture e leg-gendo il Catechismo.Ha invitato a partecipare a gruppi e comunità di pre-ghiera (restando sempre fedeli alla guida del Papa edei Vescovi) ed a praticare la carità col volontariato el’assistenza ai bisognosi.E così ha concluso:” Vivendo ed agendo così ciaccorgeremo ben presto che è molto più bello essereutili e stare a disposizione degli altri che preoccuparsisolo delle comodità che ci vengono offerte. Io so chevoi come giovani aspirate alle cose grandi, che voleteimpegnarvi per un mondo migliore. Dimostratelo agliuomini, dimostratelo al mondo, che aspetta proprioquesta testimonianza dai discepoli di Gesù Cristo eche, soprattutto mediante il vostro amore, potrà sco-prire la stella che noi seguiamo. Andiamo avanti con Cristo e viviamo la nostra vita daveri adoratori di Dio! Amen….”Detto tra noi, è un programma impegnativo ma nonpotrebbe essere altrimenti. É, infatti, il programmadella santità che il cristiano dovrebbe porsi semprecome meta e, proprio Lui, non poteva adattarlo ainostri comodi. Forse lo ha addolcito con la sua ama-bilità.Il resto è a lieto fine: saliti sul treno, dopo otto ore traviaggio a piedi ed attesa alla stazione, hanno lasciatoColonia e sono giunti a casa la mattina seguente.Spero che l’esperienza di Colonia resti in noi (parteci-panti diretti e non) viva e ci aiuti a non perdere divista la stella!

L’altare della collina di Marienfend durante la cele-brazione della S.Messa presieduta dal Papa.

Gennaio 2006: rinnovo del Consiglio pastorale interparrocchialeIl Consiglio pastorale in carica andrà a scadere con la fine del corrente anno. Esso è l'organoche sostiene il Parroco nella sua attività ordinaria e lo affianca nelle decisioni più importanti.Per il rinnovo si procederà ad elezioni nel gennaio 2006. Per questo motivo, entro la fine del-l'anno, sarà compilata una scheda da utilizzare per le votazioni. In essa verranno inseriti i nomidei consiglieri uscenti, di altri a discrezione del Parroco ed infine di coloro che mostreranno l'in-tenzione di farvi parte. A questo scopo s'invitano tutti i parrocchiani di buona volontà (desi-derosi di donare un poco del loro tempo e delle loro capacità al bene comune della nostraChiesa locale) a voler segnalare il proprio nome al Parroco od al Viceparroco. Poiché ilConsiglio è interparrocchiale (Castelnuovo, Molino, Guazzora e Ova) il presente invito è rivoltoa tutte le parrocchie interessate.

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Il magistero postconciliareQuali interventi del magistero postconciliare ricordo prima di tutto il Motu Proprio di Paolo VI Ad pascendum,testo molto denso che, attingendo ai filoni più vari della tradizione antica, presenta non una, ma più figure didiacono e invita a reinventarne altre, attuali, seguendo l’ispirazione dello Spirito Santo. Si fa poi cenno aldiscorso ai diaconi permanenti tenuto da Giovanni Paolo II nel 1985, in occasione del loro convegno e aldocumento della C.E.I. Evangelizzazione e Ministeri del 1975. Quest’ultimo, in particolare, poneva l’accentosull’aspetto misterico, presentando il diaconato come una grazia dello Spirito, carico di una fecondità spiritualeche può animare l’intero corpo ecclesiale. Deve essere perciò guardato alla luce della fede, al di là di ogniconsiderazione di opportunità pratica. Come dono dello Spirito, esso non è fatto per rimanere nascosto, anzi“… concorre a costituire la Chiesa e a dare una immagine più completa e più rispondente al disegno diCristo”.

Il fondamento teologico del diaconatoIl diaconato si colloca “nel contesto della successione apostolica”, come “…un grado del sacramentodell’Ordine”, “…dipendente dall’episcopato e ad esso collegato”. La conseguenza di questa sua natura è cheesso “…imprime il carattere ed infonde in chi lo riceve una grazia sacramentale specifica”.Il senso profondo del diaconato va visto nella configurazione specifica a Cristo che questi ministri ricevonoproprio nell’ordinazione sacramentale, che li costituisce nella Chiesa come “…segno vivo di Gesù Signore eServo di tutti”. I diaconi: “Sono consacrati e mandati al servizio della comunione ecclesiale, sotto la guida delvescovo con il suo presbiterio. Come il popolo di Dio al quale sono dedicati, i diaconi trovano la loro normapermanente e la loro identità fondamentale nella fedeltà al Vangelo e, illuminati dai segni dello Spirito, vivonoe realizzano la loro missione in modalità che variano secondo il contesto storico concreto entro cui essa sisvolge. Essi sono chiamati a esprimere, secondo la loro grazia specifica, la figura di Gesù Cristo servo, ricor-dando così anche ai presbiteri ed ai vescovi la natura ministeriale del loro sacerdozio, ed animando con essimediante la Parola, i sacramenti e la testimonianza della carità, quella diaconia che è vocazione di ogni disce-polo di Gesù e parte essenziale del culto spirituale della chiesa”.La restaurazione del diaconato voluta dal Concilio Vaticano II è frutto della rinnovata coscienza della Chiesa diessere chiamata alla missione evangelizzatrice nella concretezza della storia di ogni uomo.

Considerazioni finaliIl diaconato è una grazia data ad una Chiesa impegnata in cammini pastorali che, lungi dal ridursi ad un’operadi semplice conservazione, si aprano coraggiosamente alle sempre nuove sollecitazioni dello Spirito. Il nonaver compreso questo è, la causa del domandarsi da parte di qualcuno quale senso abbia il ministero diaco-nale. Nell’ottica su esposta la risposta è semplice e nello stesso tempo profondamente teologica: il senso staprecisamente nella grazia sacramentale specifica dello Spirito che viene data al diacono nella sua ordinazionee che non può essere delegata, né supplita, ma solo accolta con gratitudine e favorita nei suoi sviluppi fecondiaffichè non si creino condizioni tali da rendere infruttuosa la presenza dei diaconi nelle comunità.Le difficoltà fra ministero diaconale e ministero presbiterale hanno contribuito alla decadenza e alla scompar-sa del diaconato, così un buon rapporto fra questi due ministeri sarà la chiave decisiva del moltiplicarsi deldiaconato permanente in tutta la Chiesa.

Rif lessione sul Diaconato (seconda parte)di Ernesto Stramesi

Ricordato l’eccidio del SeccoDomenica 17 luglio, presso la cappelletta dellaMadonna del Monte Carmelo in frazione Secco, pre-sente mons. Vescovo, il parroco Don Costantino ed ildiacono Ernesto, sono state ricordate le vittime dell’ec-cidio del 29 giugno 1944. Come ogni anno, attorno allacomunità della frazione si sono uniti molti castelnovesie guazzoresi nonché gli abitanti dei cascinali limitrofi.Erano presenti i sindaci di Guazzora, Alzano Scrivia e ivice sindaci di Castelnuovo e di Guazzora.Mons. Vescovo nell’omelia ha rimarcato che il ricordodi coloro che sono stati barbaramente trucidati nondeve mai venir meno nella memoria della collettività,riprendendo così le parole pronunciate all’inizio dalvice sindaco di Castelnuovo, Celso Chiodi. La celebra-zione eucaristica è stata animata dal coro della parroc-chia di Guazzora diretto da Guido Coscia.Questo appuntamento, che si ripete dal 1984, rappre-senta un momento significativo di ricordo che nondeve mai venir meno, affinché le future generazioninon abbiano a dimenticare.

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Domenica 31 luglio scorso, giorno della Memoria diSant’Ignazio di Loyola, è stata celebrata, dal parrocoDon Costantino Marostegan, la S. Messa nella Chiesadi Sant’Ignazio, stupendo edificio del barocco piemon-tese che risulta essere non soltanto l’unica Chiesadella diocesi tortonese dedicata al fondatoredell’Ordine dei Gesuiti, ma addirittura la prima Chiesaal mondo dedicata al Santo dopo la sua canonizzazio-ne (avvenuta nel 1622, con Papa Gregorio XV). Ilparroco – nell’omelia – ha voluto sottolineare laprofonda spiritualità nonché l’attualità del messaggioignaziano, che ci invita sempre a saper donare gene-rosamente a Dio tutto ciò che siamo e abbiamo, affin-ché Cristo possa trasformare la nostra povera “mate-ria prima” (come ci suggeriva lo stesso episodio evan-gelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, pro-posto per la celebrazione di quella liturgia domenica-le) in vitale alimento, a beneficio della vita spirituale efisica dei nostri fratelli. Per i fedeli che poi hanno pia-mente visitato, il 31 luglio, la Chiesa intitolata alSanto, è stato possibile l’acquisto della indulgenzaplenaria, recitandovi un Padre nostro ed un Credo.Ricordiamo che questa importante Chiesa castelnove-se – di cui l’atto di fondazione è datato 5 marzo 1618 -fu terminata verso il 1635, su progetto dell’ingegnerebolognese Antonio Maria Corbetta (che per alcunianni fu architetto della Fabbrica del Duomo di Milano,e che progettò anche il duomo di Voghera), per ilmunifico intervento del feu-datario di CastelnuovoScrivia marchese GerolamoMarini, della moglie CeciliaGrimaldi, figlia del doge diGenova, nonché del giure-consulto Giovanni Ferrari.Già nel 1619 venne aperto ilCollegio, anche se fin dal 6novembre 1582 mons.Cesare Gambara, vescovo diTortona, aveva espresso l’in-tenzione di voler fondare unCollegio di padri Gesuiti nelterritorio tortonese. I lavori direalizzazione della bellacupola iniziarono soltanto nel1725. L’interno si presentaad una sola navata, nono-stante la due cappelle latera-li; lo stile architettonico èimprontato alla massimaausterità e sobrietà, con l’uni-

ca eccezione delle decorazioni della facciata esterna. Dopo varie vicissitudini (dovute soprattutto alla sop-pressione della Compagnia di Gesù), nel 1869, periniziativa del castelnovese padre Pietro Bertetti, supe-riore generale dei Rosminiani, venne finalmente ria-perto un convitto per i giovani. Finché, dopo successi-vi ulteriori decenni di completo abbandono, nel 1956la Chiesa tornò al suo antico splendore.Tra le pregevoli opere artistiche che sono custoditenella chiesa vanno menzionate le seguenti: una statualignea di Cristo deposto del 1400; il dipinto su tavolaraffigurante un Cristo in pietà, opera probabile diGabriel da Castronovo; una statua lignea, di fine1300, raffigurante Santa Caterina d’Alessandria; unprezioso reliquario; ed infine le tre grandi tele sette-centesche, collocate sul coro absidale, illustranti epi-sodi della vita di Sant’Ignazio.É auspicabile che presto Comune e Parrocchia pos-sano patrocinare la pubblicazione di un’utile guida allaChiesa (vanto della comunità castelnovese), chepossa metterne in luce tutto il suo valore storico-arti-stico. In questo senso abbiamo due fortunate circo-stanze: la prima – fondamentale – che si è conservatanel tempo tutta la documentazione relativa allaChiesa; la seconda, che il prof. Antonello Brunetti hagià raccolto parecchio di quel materiale, e quindi glisarebbe abbastanza agevole passare alla stesura dellibro-guida.

31 LUGLIO: CELEBRAZIONE IN MEMORIA DI SANT’IGNAZIOdi Roberto Delconte

Da un diploma di proprietà di Francesco Castellini risulta questa stupendaveduta del collegio e della chiesa di Sant’Ignazio all’epoca della scuolarosminiana (1869)

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Un autentico successo la serata in piazza di sabato10 settembre che ha aperto le manifestazioni legatealla settima giornata “Franca Cassola Pasquali”.L’evento, presentato da Alessandra Dellacà, ha vistoun alternarsi di momenti di musica, spettacolo e sportmolto ricchi ed apprezzati. Grande protagonista della manifestazione benefica èstato Mal: canzoni amate da tutti, simpatia a fiumi, sulpalco una carica davvero inesauribile. Un personag-gio dello spettacolo davvero a 360° che ha saputocoinvolgere tutti, facendo ballare e cantare una piaz-za stracolma. Mal durante la serata ha voluto ringraziare “gli amiciGiannino ed Helenio Pasquali per l’invito che mihanno rivolto: ci conosciamo da anni così come hoavuto la possibilità di conoscere Franca e quindi capi-te quanto sia importante per me essere qui con tuttivoi, e siete davvero tantissimi, questa sera”. Altri protagonisti dell’evento, davvero bravi e con unrepertorio ricco di successi, i musicisti della “Band delRondò”; il castelnovese Carlos Stringini, quindi LuigiGinelli, Paolo Ratta, Graziano Binda, Ezio De Paoli,Paolo Botticini. Un gruppo che è piaciuto molto e cheha intrattenuto la piazza prima e dopo il concerto diMal.Molto soddisfacente anche la raccolta benefica dell’e-vento: 3.500 euro e, come spiegato dalla dr.ssa MariaGrazia Pacquola, “con le iniziative 2004-2005 dell’as-sociazione onlus Franca Cassola Pasquali siamo riu-sciti a finanziare un progetto di studio sull’ereditarietàdei tumori femminili, in particolare al seno, permetten-do alle donne colpite da questa patologia di essereseguite gratuitamente da un’equipe multidisciplinarecomposta da un biologo, un genetista, uno psicologo,un medico senologo ed un’infermiera professionale”. Al centro della serata anche lo sport con la campio-nessa italiana di nuoto master 35 Delia Dematti e conil Team Erreffe campione ital iano di Rallye di

Agostino Roda, premiati per i grandi e prestigiosirisultati ottenuti a livello nazionale. Davvero tantagente ha richiamato anche il box installato in piazza emolto visitato con la struttura ed i mezzi al completodel team Erreffe. É stato quindi consegnato il primo defibrillatore inpaese alla dr.ssa Gabriella Torlaschi Medagliani, titola-re della centralissima farmacia del paese così comehanno ricevuto l’attestato per l’abilitazione all’utilizzodello strumento Marco Basiglio, Daniele Canevaro,Tina Zampolini, Pierangelo Curone, Alex Lova, CinziaNeve, Francesco Oliva, Maura Rango, Claudio Rossi,Gabriella Torlaschi Medagliani, Salvatore Fiorentino,quest’ultimo maresciallo dei carabinieri della nostrastazione. La splendida serata è stata poi salutata datre esibizioni proposte dalla palestra castelnovese “FitDance”.

UNA PIAZZA STRACOLMA PER LA SETTIMA GIORNATA “FRANCA CASSOLA PASQUALI”

Una veduta parziale del pubblico dinnanzi al palco.A fianco, la presentazione del cantante Mal.

Helenio e Giannino Pasquali con la dott.ssa MariaGrazia Pacquola e la presentatrice AlessandraDellacà

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Non è semplice riuscire a descrivere, per la comples-sità delle emozioni provate, un pellegrinaggio aLourdes. Vorrei parlarvi di alcuni momenti dell’ultimoviaggio al quale ho partecipato come dama di carità:dal 27 luglio al 2 agosto scorsi si è svolto il pellegri-naggio a Lourdes organizzato dalle sezioni di Tortonae Voghera dell’O.F.T.A.L.L’ O.F.T.A.L., promossa nel 1932 dall’arcivescovo diVercelli, si propone l’assistenza spirituale e moraledegli ammalati, specialmente poveri, in modo partico-lare mediante pellegrinaggi a Lourdes e ad altri san-tuari. Da allora molti viaggi sono stati fatti, e malati,pellegrini e personale hanno potuto sperimentare lospirito di condivisione, di amore e di preghiera, e dasingoli individui ci si è sentiti parte della famiglia ofta-liana.Al di là dei servizi materiali che possiamo rendere gliuni agli altri, ci si rende subito conto che tutti formia-mo un solo corpo, noi tutti che portiamo le nostre sof-ferenze e le nostre ferite, recenti o passate: potrebbe-ro sembrare a volte incomunicabili, ma a Lourdesnon siamo mai soli. E non soltanto a causa del gran-de numero di pellegrini, di malati e di personale, maperché andiamo con uno spirito di fraternità e soprat-tutto perché siamo accolti da Maria, nostra Madreceleste.Nel corso del pellegrinaggio molti sono stati i momen-ti significativi: la processione con le fiaccole, dettaFlambeaux (processione richiesta espressamentedalla Vergine durante una delle sue apparizioni aBernadette :”Dite ai sacerdoti che si venga qui in pro-cessione”), la processione Eucaristica (momento diintensa spiritualità e commozione), la Via Crucis, ilmomento della riconciliazione, la raccolta delle inten-zioni e delle preghiere di malati, pellegrini e persona-le all’interno di una giara, la Messa davanti allaGrotta, ma anche i momenti in allegria, dove fra cantie risate è emersa la gioia di stare tutti insieme. Vorrei soffermarmi sui punti toccati durante la medita-zione con padre Saverio Zampa, cappellano diLourdes, circa il messaggio di Lourdes. Il messaggio,o meglio i messaggi di Lourdes, emergono, nellaloro semplicità, direttamente dalle Apparizioni.Nella prima apparizione della Vergine aBernadette, avvenuta l’11 febbraio del 1858,non ci sono parole: Bernadette è spaventata daquesta figura apparsa all’improvviso, preannun-ciata soltanto da una folata di vento. Il primoistinto della ragazza è fare il segno della croce estringere la corona del rosario. Bernadette, inti-morita, inizia a pregare e la Madonna con lei:non ci sono parole fra loro ma lo stesso ritmo dipreghiera. E pregando insieme alla Madonna,Bernadette sale nella dimensione celeste edentra in quel ritmo di vita. La Grotta diverrà, per-ciò, come lei stessa dirà “la Grotta è il mioCielo”.Ecco cosa quindi significa per noi andare allaGrotta: diviene il nostro appuntamento d’amore,andiamo alla Grotta per guardare e lasciarciguardare, per farci guardare da Maria.

Nella terza apparizione, avvenuta il 18 febbraio,Maria chiede a Bernadette il favore di andare tutti igiorni alla Grotta per 15 giorni.Se si viene a Lourdes è perché, in qualche modo, c’èstata una chiamata; è Maria che ci chiede e ci chia-ma, ma soprattutto ci accoglie.Nel corso delle successive apparizioni Bernadette facose giudicate strane da chi la osserva: si cosparge ilviso di fango raccolto all’interno della Grotta, scavanella terra e beve l’acqua mista a fango che manmano sgorga dalla stessa terra.Ecco allora che il fango ci ricorda che siamo staticreati dalla terra, ci riporta alla Creazione e al fattoche come creature siamo limitate; l’acqua invece fa sìche si possa vivere e rivivere; davanti alla Grottaaccettiamo quello che siamo, la nostra storia cosìcom’è, e diciamo sì. ”Signore, prendimi come sono,con i miei limiti, i miei fallimenti e fammi diventarecome tu vuoi che sia”.In una delle ultime apparizioni, la Madonna rivela aBernadette il suo nome, e si definisce “Io sonol’Immacolata Concezione”: questa apparizione èsoprattutto per la Chiesa, per il mondo.Maria, proprio perché concepita senza peccato, nonha mai provato quella che è l’attrazione per il male; inlei, infatti, tutto tende verso il bene.Ed in noi non può che far nascere la nostalgia dell’in-nocenza: l’avvicinarsi al sacramento della riconcilia-zione, il desiderio di bagnarsi alle piscine vicino allaGrotta sono momenti in cui sentiamo la necessità dirinnovamento, di conversione, di riaprire il nostrocuore e affidare le nostre speranze a Maria.Di quest’ultimo pellegrinaggio porto in me, oltre aquesto, il ricordo di affetti speciali, di amicizie, e diattimi di intensa emozione con i malati con i quali hocondiviso questa esperienza di servizio a Lourdes.Concludo con una splendida frase di Madre Teresa diCalcutta, trovata per caso dopo il mio ritorno daLourdes, che mi ha particolarmente toccato: “Il fruttodel silenzio è la preghiera; il frutto della preghiera è lafede; il frutto della fede è l’amore. E il frutto dell’amo-re è il servizio agli altri”.

L O U R D E S 2 0 0 5 :di Chiara Setti

Il gruppo di castelnovesi recatosi a fine luglio a Lourdes

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G U A Z Z O R AF E S T A P A T R O N A L E D I

S A N T A M A R I A A S S U N T ALa festa patronale di Santa Maria Assunta anchequest’anno è stata celebrata con particolare solen-nità e con grande partecipazione. Il giorno 15 ago-sto, ricorrenza dell’Assunzione di Maria Vergine alcielo, alle ore 21,00, il parroco Don Costantino ed ildiacono Ernesto, dopo la celebrazione della Messasolenne, hanno guidato la tradizionale processione,animata da canti e preghiere. La parrocchiale, prepa-rata per l’occasione con particolare cura, si presenta-va nel suo singolare fulgore per le luci, i fiori, gliornamenti, ma soprattutto per il consueto clima diemozione ed affetto che traspariva tra i presenti.L’intera celebrazione è stata animata dal coro, guida-to dall’organista Guido Coscia.Quest’anno, la ricorrenza, ha assunto un significatoparticolare, in quanto è seguita alla recente riaperturadella Chiesa dopo gli oltre sette mesi di chiusuradovuti ai lavori di ristrutturazione del tetto e dell’im-pianto elettrico e pertanto tra i presenti emergevanotevole entusiasmo ed una legittima soddisfazione.La celebrazione, oltre alla presenza del sindaco, delvice sindaco e di componenti dell’Amministrazionecomunale, come ogni anno, ha visto riunita granparte della popolazione residente in paese, nellezone limitrofe e anche persone che, pur vivendo lon-tano, ritornano per l’occasione, in quanto mantengo-no un legame profondo con il paese d’origine e, inparticolare, con la sua Patrona.La statua della Vergine, tanto cara alla popolazione, èstata portata lungo le strade dai volontari del paese,sempre presenti e disponibil i a sorreggere laMadonna in tutto il percorso; il contesto era resoancora più suggestivo e assai coinvolgente dalleluminarie pubbliche, nonché dalle luci e dagli addobbidelle singole abitazioni.Al ritorno in Chiesa, Don Costantino ha espresso unparticolare pensiero sul significato e sull’importanzadella ricorrenza; ha ringraziato tutti i presenti e chi, inqualunque modo, ha operato per la realizzazionedella solennità. Prima della chiusura, il Parroco haespresso una proposta che si ritiene opportuno ricor-dare in questa sede. La statua della MadonnaAssunta possiede numerosi oggetti in oro che i devoti–negli anni- hanno donato alla Vergine per rendi-mento di grazie; trattandosi di oggetti diversi, l’ipotesiproposta consiste nel fare allestire una corona conl’oro derivato dalla fusione di tutti gli oggetti. Pertanto,tutto l’oro donato alla Madonna, sarebbe ricompresonella corona, quale unico oggetto e verrebbe appo-sta sul capo della Vergine in alcune particolari occa-sioni. Come ha sottolineato Don Costantino, si trattadi una proposta su cui riflettere e che verrà realizzatasolo con il consenso dei fedeli. In questi giorni, inoltre, è stata raccolta l’annualesomma da devolvere all’adozione a distanza, operatadalla comunità parrocchiale di Guazzora, nei con-fronti di Sengi M.Assunta, la bambina che vive inZaire nella missione di Don Alfredo Ferrari.

Come è tradizione, dopo la solennità religiosa, neigiorni 20, 21, e 23 agosto si è svolta la festa paesa-na, ricca di manifestazioni legate alla ormai ventotte-sima sagra della patata, che quest’anno è stata inse-rita nel progetto “Alta Qualità - Bassa Valle Scrivia”.L’interessante iniziativa, è nata al fine di valorizzarel’elevata qualità delle diverse coltivazioni del territorioe la professionalità degli imprenditori agricoli coinvol-ti. Il nutrito programma dei festeggiamenti ha riscossoun particolare successo in occasione della seratagastronomica del 20 agosto, con una cena a base diprodotti tipici di qualità. Grande presenza anche leserate musicali, durante le tradizionali degustazionigratuite di gnocchi di patate e, come sempre, durantel’ottantottesima corsa ciclistica - trofeo Bassa ValleScrivia, la più antica della zona, che conta la stessaanzianità del Giro d’Italia. L’eccellente programma e la riuscita delle manifesta-zioni hanno rappresentato motivo di orgoglio e dimeritata soddisfazione per i guazzoresi che, comesempre, hanno collaborato alle varie iniziative.Guazzora, piccolo centro, dimostra in ogni occasionedi voler mantenere salde le proprie tradizioni -siaquelle religiose che quelle civili e laiche- al fine divalorizzarle e garantirne la continuità alle generazionifuture. T.B.

Ritorna alla sua GuazzoraNel numero di aprile/giugno 2005 del BollettinoParrocchiale era stato riportato un ricordo di EnricoBona, guazzorese emigrato in Argentina, in occasio-ne della sua scomparsa avvenuta l’11 marzo 2005,all’età di 98 anni, a Buenos Aires.Nell’articolo si era parlato del profondo legame diEnrico e della sua consorte Primina Corti conGuazzora, loro paese d’origine, nonostante dal 1951vivessero in Argentina con i loro due figli e con noveamati nipoti.In adempimento ad un espresso desiderio di Enricodi poter riposare nella terra natia, la famiglia haprovveduto a trasferire le sue ceneri a Guazzora,dove dal giorno 9 settembre riposa nella cappella difamiglia, insieme al fratello Teresio, alla sorellaRosina ed agli altri familiari. Nell’ultimo viaggio dall’Argentina a Guazzora, Enricoè stato accompagnato dalla moglie sua inseparabilecompagna di lunga vita. La signora Bona, ancora inbuona salute, ha saputo affrontare il lungo viaggio,sorretta dalla tenacia di dover adempiere alla ultimavolontà del marito.Giovedì 8 settembre le ceneri del defunto, giunte inpaese dall’aeroporto di Milano, sono state accolte inChiesa dal parroco Don Costantino e da numerosiparenti e amici dove –dopo un breve rito religioso-sono rimaste fino al giorno successivo. Venerdì, alleore 17,00 il diacono Ernesto ha tenuto la liturgia allapresenza dei familiari e di tante persone che hannovoluto rendere omaggio ad un guazzorese che, neltempo –nonostante la lontananza- non ha dimentica-to il suo paese, la sua chiesa, e qui ha voluto tornare,quale ultima dimora. T.B.

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ALZANO: RICORRENZA DELLA NATIVITA’ DI MARIA VERGINELa Parrocchia di Alzano Scrivia è intitolata alla Natività di Maria Vergine e quindi la ricorrenza cade l’ 8 set-tembre. Si festeggia la domenica successiva.La “Festa della Chiesa”, comunemente detta “Festa di Maria Bambina”, è sempre stata molto sentita e vissutanel corso dei decenni.La ricorrenza si era ridimensionata nelle manifestazioni esterne col protrarsi dell’immobilità di don Romolo. Daqualche anno ci siamo ripromessi di ritornare all’antica tradizione: partecipare alla Messa alla sera e avviare laprocessione al termine della stessa.Quest’anno la giornata di domenica 11 settembre è trascorsa all’insegna della variabilità metereologica alter-nandosi per tutto il giorno nuvoloni neri e acquazzoni. Poco prima delle ore 21 il cielo nero e cupo si illumina-va a giorno attraversato da paurosi lampi.Intristiti sotto i primi goccioloni di pioggia entravamo in chiesa sconsolati e rassegnati a rimandare la proces-sione all’anno successivo.In chiesa, presente quasi l’intero paese, tanti bambini piccoli e grandi, incantati dalle luci e dalla musica diStefano che creava l’atmosfera, quella delle grandi occasioni.Al termine della messa i lampi illuminavano sempre il cielo, ma non pioveva e così la processione si è avviatafra canti, invocazioni alla Madonna e preghiere. I ragazzi che portavano la statua della Madonna si alternava-no nella fatica e così, percorrendo le vie del paese si ritornava in chiesa.In cuor nostro eravamo tutti più felici, Stefano intonava “Santa Maria del cammino”, il coro lo seguiva e la fun-zione terminava; ma la serata no. Infatti ci ritrovavamo nel salone parrocchiale per un piacevole rinfresco conleccornie dolci e salate innaffiate da buon vino.

F E S TA D I S A N D E S I D E R I O : T O M B O L A E P E S C A D I

B E N E F I C E N Z A

In occasione della festa patronale di San Desideriosono state organizzate due iniziative per contribuire afinanziare gli onerosi lavori per il rifacimento dell’im-pianto di riscaldamento della Chiesa parrocchiale.La TOMBOLA, estratta nella serata di domenica 28Agosto (rimandata a causa delle avverse condizioniatmosferiche del giorno precedente) è stata un suc-cesso: sono stati venduti 3.775 biglietti.Andrea Bassi e Angelo Stella si sono aggiudicati ilterno, Liliano Setti la cinquina e Anna D’Amato latombola.Sotto l’arengo del Castello la Confraternita di SanDesiderio ha allestito la tradizionale PESCA DIBENEFICENZA. Nella serata di martedì sono statiesauriti tutti i biglietti contenuti nelle urne. L’incasso di€ 6.500 è stato devoluto dalla Confraternita stessaalla Parrocchia per l’inizio dei lavori dell’impianto diriscaldamento.La Parrocchia e la Confraternita ringraziano di cuorele persone e le ditte che hanno fornito materiale etutti coloro che hanno dato un aiuto ed acquistatocosì tanti biglietti. Il successo di queste iniziative è merito e soddisfazio-ne per la collaborazione e l’impegno di tutti.

In occasione della processione di San Desiderio siripete il rito della benedizione del paese dal puntopiù a nord, ossia dall'arco di via Roma, di cui è statocompletato per l'occasione il restauro, finanziatodallo Stato con le entrate dell'otto per mille.

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L’ORATORIO É…Se passate davanti al cancello dell’oratorio a luglio oad agosto vi accorgerete che spesso è socchiuso edentro c’è sempre qualche ragazzo o un Don, qual-cuno, insomma, che bazzica lì. “Come mai”, si chie-derà sorpreso il passante, “l’oratorio non è chiuso inquesto periodo?”.Sì, certo, l’oratorio estivo è finito e con esso tutte leattività di oratorio. Ma quando si è passato un annoinsieme a costruire progetti, ad organizzare feste, apensare di accogliere il meglio possibile bambini,genitori e famiglie, si sono seguiti corsi per animatorie si sono condivise gioie e dolori, è difficile separarsie chiudere definitivamente anche solo per pochi mesii cancelli.È per questo che ogni scusa è buona per incontrarsi:“Bisogna riordinare, dare una bella pulita”, si preoccu-pano le assistenti. “Sarebbe il caso di imbiancare lepareti, Don possiamo farlo noi?”, chiedono volentero-si i ragazzi.E ancora: “Dobbiamo trovarci per decidere le ultimecose prima di partire per la GMG di Colonia”,“Organizziamo una cena di ringraziamento per ani-matori, assistenti e collaboratori?”...È con questo spirito che venerdì 15 alla sera ci siamoritrovati tutti insieme sotto il porticato dell’oratorio,con zampironi sotto il tavolo e tanta voglia di stareinsieme per festeggiare la buona riuscita dell’oratorioestivo, che ha visto impegnati tutti gli animatori nel-l’organizzare giochi, riflessioni, canti e gite per circa130 bambini e ragazzi.Una bella serata che ci ha visti uniti nella gioia e nellasoddisfazione, felici di aver trascorso un anno insie-me, condividendo un progetto di volontariato nonsenza problemi o difficoltà, ma convinti di volerliaffrontare con spirito cristiano e rispetto per ogni per-sona.Grazie Don Costantino, grazie Don Fulvio per lapazienza, la comprensione e l’appoggio con cui ciavete seguiti. Grazie ragazzi per la buona volontà, lacostanza e la gioia che avete messo in questo pro-getto. Grazie a tutti coloro che condividono (e che

vorranno condividere) questa esperienza di volonta-riato a volte difficile, su una strada un po’ scoscesaalla cui fine, però, c’è sempre la luce di NostroSignore Gesù che ci accoglie e ci abbraccia soddi-sfatto perché abbiamo dedicato il nostro tempo per ipiù piccoli che devono crescere.

Nello spirito di una famiglia quale ci sentiamo, voglia-mo rendere nota la preghiera che Don Fulvio ci haproposto e che ogni giorno recitiamo per il nostro ora-torio:“O Gesù, Buon Pastore,che hai avuto ed hai uno sguardo di simpatia epredilezione per bambini e giovaniti preghiamo per il nostro oratorio.Fa che sia comunità viva, presenza operante,continuo soffio di vera giovinezzaper tutta la comunità cristiana.Dacci pazienza, Signore,perché i ritardi, le negligenze, le mancanze di ciascunonon siano motivo di divisione,ma volontà di crescere nella fatica.Dacci rispetto, Signore,per ogni persona che vive in oratoriocon le sue doti e i suoi difetti,perché nel profondo ognuno cerca Te.Dacci speranza, Signore,perché il bene è ciò che rimanee Tu sai moltiplicare anche oggiil bene che sappiamo fare.Sostieni, Signore,coloro che guidano e servono il nostro oratorioperché non li sorprenda scoraggiamento e fiducia.Sostieni, Signore,i Tuoi sacerdoti,perché siano fermento, segno e vincolo di unità.Maria, Madre Nostra, S. Giovanni Bosco, S. Luigi Orione e S. Domenico Saviointercedano presso di Te,che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santonei secoli dei secoli. Amen.”

Le assistenti dell’oratorio

L e z i o n i d i r e l i g i o n eNon è più ormai segreto per alcuno che l’anno liturgi-co, con inizio nel periodo dell’Avvento, è scandito dauna serie di letture evangeliche, che si rinnovanoogni tre anni, e sono centrate in successione dai rac-conti di Matteo, Marco e Luca. Quest’anno meditiamoMatteo. Sarà poi la volta di Marco. Il suo Vangelo è ilpiù breve racconto della vita di Gesù; si crede tuttaviache il suo scritto sia il più antico e l’ispiratore deglialtri Evangeli. Se nel corso dell’anno sarà integratoda brani tratti dai colleghi, è perché da solo non riem-pie la disponibilità di tempo nell’anno.A Tortona, in Seminario, riprenderà la serie di incontrimensili sulla traccia della Lectio divina .Noi cheseguimmo per due cicli triennali, settimanalmente,quei tipi di lezioni, pensiamo che la loro ripetizionepuò riuscire sommamente utile. Disse un giorno il

preside Fausto Bidone, ad una docente che osserva-va come gli esercizi ripetitivi fossero formativi(Reperita juvant!) “Ma che juvant, stufant!”. Chi non si sente stanco, può affrontare le lezioni, alledate che qui di seguito si riportano, con gli argomentitrattati, nella cappella del Seminario di Tortona, a par-tire dalle ore 21. - 14 ottobre 2005: Una giornata diversa- 11 novembre 2005: La novità evangelica- 9 dicembre 2005: Il mistero del Regno- 13 gennaio 2006: Un pane per tutti- 10 febbraio: Il Figlio dell’uomo- 10 marzo: Il discepolo- 7 aprile: Il tempio, la fede, la preghiera- 12 maggio: Il Vangelo del Crocifiaao Risorto- 9 giugno: Vigilanti nel tempo

Lino Stella

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N O S T A L G I Adi Lino Stella

C’è un diploma, incorniciato, con una bella medagliad’oro in vista, e un titolo che è una nota storica:“Primo premio per canto liturgico e cultura religiosa”.Destinatari sono i ragazzi della nostra parrocchia.Porta la data del 3 agosto 1940 e la firma autografadel vescovo Melchiorri. I ragazzi titolari dell’attestazione ammirarono perdiversi anni quel documento, messo in evidenza insacristia. Luogo dove, tra l’altro, si preparavano perpartecipare al servizio all’altare durante le sacre fun-zioni. Poi i lavori di manutenzione straordinaria e lapolvere del tempo tolsero validità al quadretto, cheora si trova nel disimpegno tra il coro e la sacristia, difronte alla scala in pietra che porta sull’organo eall’interno del campanile. Una via che era di casa airagazzi d’un tempo. Il diploma merita una citazione per una serie di moti-vi. A parte l’orgoglio d’essere stati primi in Diocesi.Il tempo. Era iniziata la guerra da quasi due mesi,obbligandoci ad una serie di sacrifici, che sarebberoaumentati nel tempo. Noi ragazzi seguivamo le vicen-de dei nostri soldati, ricordando i tanti parenti edamici più grandi che erano partiti. L’avventura bellicaera subito apparsa difficile, a noi ragazzi, che purdovevamo sottostare ad un’informazione di regime. Era consuetudine, nel giorno onomastico delVescovo, il 4 agosto, ritrovarsi attorno a lui per dimo-strargli …quanto eravamo bravi. A Castelnuovo, allora, c’erano tre gruppi di chieri-chetti. Coloro che possedevano talare e cotta, ingenerale rampolli di buona famiglia, erano in maggio-re evidenza. Seguivano i sanluigini, con camice bian-co e fazzoletto al collo, azzurro o rosso; infine, i canisenza padrone, che servivano a San Rocco, non ave-vano divisa, li dicevano i fio’ di batù. Dal Vescovo, tut-tavia, andavano tutti. Ci riceveva affabilmente, cilasciava convinti di conoscerci ad uno ad uno. In mat-tinata si affrontava una specie d’esame. Bisognavaconoscere la divisione dell’anno liturgico, le parti dellamessa, i paramenti del sacerdote (e il loro colore), lepreghiere fondamentali, le risposte, in latino, allamessa. Poi il canto. Quell’anno eseguimmo la SalveRegina. Fummo primi, i più bravi.Si dirà che erano altri tempi, che i ragazzi avevanomeno grilli per la testa (sfido, c’era la guerra!), che inostri Pastori di allora ci sapevano più motivare.La realtà è un’altra. Anche allora si parlava male delprevosto don Bianchi, come poi accadde per donCerutti, per don Bruno per quel poco tempo che rima-se tra noi, per don Gianfranco.Don Bianchi era privilegiato: una sola parrocchia, conun vicario e due cappellani, a San Rocco eall’Ospedale. Riattivata Sant’Ignazio, vi fu un quintosacerdote in servizio. In paese erano presenti leSuore Immacolatine, quelle della Misericordiaall’Ospedale, le Orionine nell’Istituto Buda. Inoltre,

era fiorita una serie di vocazioni sacerdotali: donAttilio, don Pierino, i chierici Concaro, Masino eGrassi, a disposizione durante le vacanze. Né man-cavano i due pilastri del clero locale, mons. CesareZerba (futuro cardinale) e mons. Giacomo RossiNebiòt, notabile della curia tortoneseTutti trascorrevano il loro tempo tra i ragazzi, per que-sto essi si acculturavano in cose di chiesa. E si clas-sificavano primi.Don Benito, mio coetaneo, fu il settimo prete durantela prepositura di don Bianchi. Fu l’ultimo della nostrastoria parrocchiale. “La messe è molta, ma gli operaisono pochi” disse Gesù duemila anni or sono. Oggigirano le mietitrebbie, ma i mietitori sono sempremeno.Abbiamo un Parroco per quattro parrocchie (ognuna,mezzo secolo fa, aveva il suo pastore). Mugugnare èumano, lo si è sempre fatto, ma bisogna tener pre-sente l’attuale situazione. Manzoni, nel suo famoso romanzo, in un angolo dellanarrazione, ci presenta suo figlio Filippo alle presed’un compito arduo: convincere il suo piccolo greggedi cavie che aveva mollato la mattina in giardino atornare a cuccia la sera.Reggere una parrocchia, un comune o una scuola, ècome raccogliere un gruppo di cavie libere in giardi-no. Catturata una, l’altre scappano da tutte le parti.Se dovesse venire poi qualche premio per i nostrichierichetti (fortunati ora; noi le ragazzine le doveva-mo guardare da lontano, altro che averle insieme aservire all’altare!), io non mi stupirei più di tanto.L’umanità, pur cambiando, è ripetitiva, come le sta-gioni. Viviamo ancora momenti che sembrano le foto-copie del passato. La violenza attuale non è diversada quella praticata quando vincemmo quel premio. La provvidenza fa trovare, in mezzo a noi, pastoriche vengono dall’America, dall’Africa, dalla Cina. Iragazzi attuali non sono dissimili da quelli delQuaranta. Anche nel vivere in un mondo pazzo, doveè tanto difficile amare il prossimo come noi stessi.

Il diploma a cui fa riferimento l’estensore dell’articolo

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Festa di San Domenicodi Lino Stella

Tradizione è ripetere periodicamente cerimonie, fatti,manifestazioni nel tempo, sempre uguali a sé stesse,sempre con lo stesso motivo ispirante.Tali sono le feste patronali e quelle dei rioni; questeultime legate alle chiesette alle figure dei Santi chene sono titolari, agli avvenimenti storici che documen-tano.La festa di San Domenico, all’inizio di agosto, è stata,nello stesso tempo, rispetto della tradizione e spintaverso il futuro. Quest’anno una moderna serra haprotetto gli intervenuti che erano riuniti, come com-mensali, dopo la cerimonia religiosa. È stata per tuttiuna piacevole sorpresa. Perfino le lampade diffonde-vano luce a risparmio energetico. Novità nellatradizione il servizio. Non la classica abbuffata, maportate scelte e di ottima qualità. Il gruppo che halavorato per la buona riuscita dell’incontro merita lodiincondizionate. Quando la qualità riesce a sposarsialla quantità, si è lavorato nella giusta direzione. E glioperatori e le operatrici sono volontari, che troveremoin prima fila anche in analoghe manifestazioni, provache vogliono aiutare la comunità a ritrovarsi, una,come una è la parrocchia. Due parole sulla chiesetta. Ha un’origine relativa-mente vicina nel tempo. Quando il Prevosto Berri lavolle, si era prefisso finalità, che ci volle tempo epazienza per realizzarle. Riuscendovi.Dov’era la roggia che trasmetteva, con la corrente,energia ai mulini del feudatario, oggi c’è la stradinache consente gli incontri religiosi e …gastronomici alpubblico partecipante. Vi si sta bene.L’interno, riscaldato, è una prerogativa che hannosolo la chiesa parrocchiale e San Rocco. Documentointeressante l ’appartamento del custode,un’abitazione tipica dei ceti più umili qualche secolofa. Gente che, diversamente dai personaggi dellenovelle bandelliane, non aveva tempo per annoiarsi,né abbisognava di tanto spazio per le sue necessitàvitali. Ma che fu protagonista nei suoi tempi e formòlo zoccolo duro di quella che è ancora oggiCastelnuovo.

8 settembre a San Damianodi Lino Stella

Le gocce di pioggia che cadevano timidamente dalcielo non lasciavano sperare in un miglioramento deltempo. Non erano un buon auspicio per uno svolgi-mento completo della Festa delle Vigne.Pensai a Don Bruno. Nel periodo in cui fu Parroco fuabbonato alla pioggia a San Damiano. Ricordo unacelebrazione della messa, sul sagrato, sotto l’ombrel-lo, quando la chiesetta non era ancora agibile, dueanni dopo un violento temporale disturbò non poco lafunzione. Quando il Vescovo proclamò la messa èfinita! un sole sfavillante apparve tra le nubi ad occi-dente, e dietro la chiesa si formarono due arcobalenisimmetrici, così belli, che sembrarono eccezionalianche a chi, nella vita, temporali ne aveva visti tanti.Quando giunsi a San Damiano la pioggia era divenutapiù vivace. I bravi membri del Comitato avevanoprovveduto con perizia a riparare dall’acqua il sagrato.Quando il tempo era bello, l’attesa dell’inizio dellaSanta messa e l’intervallo tra la fine della messa el’inizio della cena erano importanti: ci si ritrovava,magari dopo un anno, si scambiavano opinioni, siprogrammava il futuro della comunità. Nasceva lì lospirito di tribù.Il direttore d’un noto quotidiano, a commento dellesempre più frequenti tragedie familiari, in nuclei tran-quilli, apparentemente senza problemi, notava,qualche giorni fa, che una delle cause è la mancanzadella tribù , un ente sovrafamiliare che univa, l’in-sieme dei vicini, e, più in grande, la contrada. Forsenon tutti riescono a comprendere che cosa significhiessere di Zibide, o Tavernelle, o Gualdenazzo, oStrad’Alzano: non è solo un riferimento geografico.Nel Quattrocento erano i capi dei casati a suddividereil popolo. La divisione è rimasta come unità di intenti,desiderio di costruire qualcosa insieme. Latente neglianni sessanta/settanta, lo spirito di tribù è esplosoultimamente, non per creare consociazioni chiuse,ma per dare a tutti occasione di sentirsi via via mem-bri di una tribù o di un’altra, sempre in amicizia.Pochi ci pensano, ma Don Bruno ha consentito diriscoprire la tribù.La pioggia dell’8 settembre ha disturbato, ma nonspento il desiderio di ritrovarsi. Siamo diversi da quel-li d’altri tempi, sono quasi scomparse le vigne, maseguire nel bene i nostri antenati gratifica, fortifica, cirinsalda come comunità.

8 settembre 1992 don Bruno celebra, sotto la piog-gia, dinanzi alla chiesa inagibile di San Damiano.

La chiesetta di San Domenico durante la celebrazio-ne della santa messa

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D i o c e s i d i T o r t o n a

di Castelnuovo Scrivia - approvato dal Consiglio Pastorale per gli affari Economici

Avanzo di cassa gestione precedente

(v. in calce) Manutenzione ordinaria (chiesa, canonica) € 24.022,46

Rendite titoli e altri proventi finanziari € -

Manutenzione straordinaria (restauro - ristrutturazioni - ecc)(autorizzazione del ...)

€ 65.339,01

Rendite fabbricati € - Imposte e tasse (Irpeg - varie) € - Rendite terreni € - Assicurazione (incendio - furto - R.C. terzi) € 6.152,02 Offerte per celebrazioni sacramenti(Battesimi - Cresime - matrimoni - Funerali) € 42.752,00 Legati SS. Messe € -

Offerte per benedizione famiglie € 13.940,00 Spese ordinarie di culto(ostie, vino, cera)

€ 5.046,52

Questue fuori chiesa (offerte pro Enti vari locali)

€ 4.045,00 Spese per predicazioni, funzioni € 16.083,04

Questue in chiesa € 51.929,00 Remunerazione al Parroco € 5.525,00 Questue per funzioni o feste speciali € - Remunerazione al Vic. Parr. € 3.444,00

Altre offerte € 5.958,00 Stipendi netti al personale(sagrestano, organista)

€ 7.665,00

Offerte per attività parrocchiali(cinema, bar, pesche di beneficenza, stampa cattolica, ecc…) reddito netto

€ 9.258,40 Ritenute fiscali su stipendi € -

Offerte in cassette (candele, ecc…) € 4.227,00 Oneri previdenziali e assistenziali(INPS, USL, INAIL...)

€ -

Contributi Enti Pubblici(lavori straordinari manutenzione chiesa)

REGIONE € 50.000,00 Spese acqua, gas, luce elettrica,

riscaldamento € 24.590,74

Contributi Enti Privati € 3.836,00 Spese per manutenzione locali uso pastorale (oratorio, aule catechistiche)

€ -

Altri contributi (per oratorio parr., casa del giovane)

€ 5.558,64 Oneri per attività parrocchiali € 23.461,58

Proventi straordinari (vendite, ecc…) € - Altre spese generali (amministrative) € 7.700,78

Proventi da attività commerciali € - Trasferimento somme ad altri Enti locali € 4.045,00

TOTALE ENTRATE € 191.504,04 Erogazioni caritative € 6.552,56 Altre spese (oratorio giovani) € 7.621,49

*Avanzo di cassa gestione precedente € 39.827,86 TOTALE USCITE € 207.249,20 *Magg. quota avanzo gestione prec. € 13.791,27 ( fondi accantonati per lavori) € -

€ 53.619,13 TOTALE GENERALE € 245.123,17

ENTRATE USCITE

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PARROCCHIANI BATTESIMI MATRIMONI DEFUNTIn. 5400 n. 34 n. 14 n. 64

-€ 245.122,77€ 207.249,20€

37.873,57€

191.503,64€ 207.249,20€

€ - 15.745,16SALDO NETTO

RACCORDO CON BILANCIO ANNI PRECEDENTI

RIEPILOGO anno 2004

Il debito della parrocchia al 1 gennaio 2004 era diVariazione in aumento (ENTRATE E AVANZO)Variazione in diminuzione (USCITE)Rimanenza al 31 dicembre 2004

ENTRATEUSCITE

Gli animatori dell’Oratorio…in clausuraDopo l’avventura dell’Oratorio estivo, il nostro gruppo animatori si è preso un periodo di vacanza che abbiamotrascorso tutti insieme!Non pensate, però. che in queste vacanze ci siamo fermati… abbiamo continuato a partecipare alla S. Messadella domenica e a ritrovarci per sperimentare nuovi giochi che vi proporremo con la riapertura dell’Oratorio. Il ritiro spirituale che si è tenuto il 27 agosto nel monastero delle monache Carmelitane scalze al Villair deQuart, un piccolo paese sulle montagne di Aosta, è stato per noi l’inizio di un lungo cammino. Alcuni di noi sisono uniti ai ragazzi del campo giovanissimi in corso a Brusson guidati da don Gian Luca, responsabile delsettore giovanile della Diocesi. Al ritiro spirituale abbiamo avuto la possibilità di conoscere la vita di clausura, una vita fatta di preghiera emeditazione. Ci siamo avvicinati ad una realtà che non conoscevamo, abbiamo pregato e fatto riflessioni insieme. La gior-nata si è conclusa con la visita alla città di Aosta. Questa esperienza ci è servita per cercare di migliorarci e capire veramente qual è il nostro ruolo nella comu-nità cristiana.

Il gruppo di animatori al corso in Val d’Aosta

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In un articolo firmato da don Bruno Bottallo nel marzo1993, articolo intitolato “C’era una volta un tempio”,così scriveva l’allora neoparroco di CastelnuovoScrivia.“In questo tempio sono venute nei secoli migliaia dipersone a pregare, a ringraziare, a lodare, a contem-plare, a convertirsi, a piangere, a sorridere, a sospira-re, a sperare.Oggi questo sacro tempio ha bisogno di essere rin-verdito, ristorato!Di questa necessità mi faccio interprete come parro-co, ma anche come amante di tutta quella sana tradi-zione, senza la quale una comunità perde la suaidentità e rischia di morire.La nostra chiesa è casa nostra, è la casa aperta atutti, credenti e non credenti, poiché è la casa dell’a-micizia, è la casa dell’AMORE”. Questa citazione abbina i due motivi al centro dell’in-contro che si è tenuto venerdì 23 settembre, alle ore21, nella chiesa parrocchiale di Castelnuovo.Anzitutto ricordare don Bruno che nasceva esatta-mente 60 anni fa (il 23 settembre 1945) in quel diCanove di Govone, presso Alba, e poi fare luce sullachiesa che lo vide prima vicario e poi parroco dal1980 al 1997, chiesa di cui il libro descrive per laprima volta le vicende storiche, gli aspetti architettoni-ci, le opere d’arte, le carte e le pietre, i marmi chericordano il passato e i restauri che assicurano unfuturo.Questo intreccio fra don Bruno e la chiesa parroc-chiale caratterizza con scritti e con foto tutto il volu-me, non solo nelle parti iniziali e finali, ma nello stes-so succedersi dei capitoli ove spesso la sua figuraaffiora, ad esempio nel capitolo dedicato ai paramen-ti, in gran parte basato sulla trascrizione fedele di unsuo intervento in occasione di una delle serate inchiesa che venivano un tempo organizzate per infor-mare la popolazione dell’evolversi dei restauri e dialcuni aspetti specifici della nostra parrocchiale.

Questo corposo volume di 288 pagine è nato comeatto di omaggio e di r icordo di don Bruno.Esattamente come si faceva un po’ di tempo fa,soprattutto nell’Ottocento, quando, in occasione dellascomparsa di una persona amata, un gruppo di amicigli dedicava una parte della propria vita, ossia iltempo che aveva impiegato per elaborare un saggio,Questi scritti, su temi diversi, venivano raccolti in unvolumetto e fatti precedere da una dedica comunealla persona scomparsa.Centotrenta persone hanno raccolto l’invito lanciatodieci mesi fa attraverso le pagine del Bollettino par-rocchiale e hanno contribuito alla quasi totale coper-tura finanziaria dell’opera, stampata in mille copie econ una notevole ricchezza di documentazione foto-grafica (214 foto a colori e 40 in bianco e nero).Voglio il più sinteticamente possibile descrivervi que-sto libro che si è formato nel giro di questi ultimi quat-tro mesi estivi. Vi possono parere cosa da poco quat-tro mesi, ma alle spalle ci sono varie esperienze indi-viduali.- C’è la conoscenza dei riti religiosi vissuti anno dopoanno, ossia per la durata di una vita, da LelioSottotetti- C’è la catalogazione minuziosa di tutti i documentirelativi al Tortonese fatta per decenni da GiuseppeBonavoglia- C’è una tesi di laurea durata due anni da parte diValeria Brunetti- C’è il lavoro di Dimitri Brunetti che ha messo adisposizione la sua professionalità per riordinare erendere fruibili ai ricercatori migliaia di carte, fogli eregistri che giacevano in condizioni ambientali disdi-cevoli (praticamente annegati nell’umidità) e neldisordine più assoluto- C’è l’enorme lavoro, iniziato nel 1991, da parte diGabriella Bellingeri che occupa un posto notevole nelcontesto di questa pubblicazione.- Ci sono lo spirito di collaborazione e le capacità tec-

Venerdì 23 settembreUN LIBRO INTERAMENTE DEDICATO A DON BRUNO BOTTALLO

E ALLA CHIESA PARROCCHIALE DI CASTELNUOVO SCRIVIAÈ stato presentato nella chiesa parrocchiale con interventi di don Costantino Marostegan, di mons. Martino Canessa,

di Antonello Brunetti, di Fulvio Cervini, di don Gianfranco Maggi e di Mariella Bottallo

La mamma Elsa e la sorella di don Bruno, Marisa.

I sei relatori: don Gianfranco, Fulvio Cervini,Mons. Martino Canessa, Antonello Brunetti e donCostantino. Sta intervenendo Mariella Bottallo

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niche dello Studio fotografico Controluce (vedi adesempio la foto di copertina) e del prof. WalterArzani.- Ci sono, e scusatemi per l’autocitazione, alle spalledi questo libro 20 anni di coordinamento degli inter-venti di restauro, seguiti non per professione ma perpura passione, apprendendo un sacco di cose da chine sapeva più di me e con un rapporto coinvolgentee quasi emotivo con l’oggetto che di volta in voltaveniva salvato dal degrado e dall’oblio.Vi dicevo di questo libro scritto da sei persone e cheprende l’avvio da ben quattro prefazioni scritte dall’at-tuale titolare della parrocchiale, don Costantino, dalvescovo mons. Martino Canessa, da Carlo Ferrari daPassano, architetto della Veneranda Fabbrica delDuomo di Milano e da Carlenrica Spantigati. La parteiniziale, sino a pag. 96, è dedicata alle vicende dellapieve, della collegiata e poi della parrocchiale, con unpiccolo ma prezioso contributo da parte di GiuseppeBonavoglia. Su questa base documentaria fonda-mentale si inseriscono vari aspetti che qualificano ecaratterizzano la nostra chiesa. Mi riferisco alle tradizioni e ai momenti di vita religio-sa illustrati da Lelio Sottotetti; al ricco archivio riordi-nato da Dimitri Brunetti; alle figure religiose piùimportanti per questa chiesa, ossia San Desiderio e ilBeato Stefano Bandello; all’importanza dei paramenti,al loro significato religioso e all’arte del tessuto.Segue una cinquantina di pagine a cura di ValeriaBrunetti con l’analisi artistica e architettonica di tuttociò che precede l’epoca della collegiata, ossia sinoalla fine del Cinquecento, quando la chiesa modificòla sua struttura interna, si dotò di volte, ampliò il pre-sbiterio e si arricchì delle cappelle laterali. Vengonoanalizzate tutte le tracce della antica chiesa romani-ca, con particolare riguardo al portale, alle opere dimagister Albertus, ai capitelli, alle colonne binate, alledecorazioni in cotto.Delle opere presenti nel corso delle prime visitepastorali è rimasto ben poco, ma l’analisi è approfon-dita. Ed ecco che vi vengono offerte schede dettaglia-te sull’affresco della Madonna della Misericordia,sulla croce processionale esposta ad inizio annonella mostra allestita nei locali del seminario di

Tortona, sulla pala d’altare della “cappella lunga”.Quest’ultimo studio relativo all’Ultima cena è prece-duto da una scheda biografica sull’autore AlessandroBerri di cui finalmente abbiamo una serie di dati. In una settantina di pagine, supportate da molteimmagini, spesso riproducenti il prima e il doporestauro, racconto i venti anni di interventi che hannorestituito decoro e bellezza esteriore a questa chiesa.Infine, con tanto di cartina, verrete accompagnati inuna ipotetica visita alla chiesa, insieme al vescovoCesare Gambara, durante un suo sopralluogo nel diedecimo mensis septembris 1564.Subito dopo, veramente 440 anni dopo, ecco un’altravisita guidata, lungo un percorso di 40 tappe datatesettembre 2005.Le ultime pagine chiudono la lettura con una biblio-grafia essenziale e soprattutto con il ricordo di donBruno.

Antonello Brunetti

Una veduta del presbiterio durante la presentazionedel libro. Sta presentando la serata il parroco donCostantino

A conclusione della serata ci si affolla al tavolo perl’acquisto del libro, il cui ricavato andrà interamentealla Parrocchia. Sino a Natale il volume (288 pagi-ne) sarà in vendita a 15 euro presso le cartolerie , leedicole, i negozi Massone e Sottotetti, e il Centro SanRocco. Successivamente solo in Parrocchia. Tutti i132 sostenitori della iniziativa hanno ricevuto inomaggio una copia del libro.

Don Bruno Bottallo a cui è stato dedicato il libro

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G L I A U T O R I D E L L I B R O S U L L A P A R R O C C H I A L E

Sei sono le persone che hanno partecipato allastesura dei testi del libroBellingeri Gabriella - (nata nel 1963) Laureatain Lettere a Pavia, insegnante di Religione allescuole superiori di Voghera, residente aPontecurone. Autrice nel 1990 del libro “Il palaz-zo comunale di Castelnuovo Scrivia” e successi-vamente di vari testi di storia dell’arte.Bonavoglia Giuseppe - (1939) Già dirigente nelsettore chimico (ENI), presidente della Pro JuliaDertona, assessore e ultimamente anche sinda-co di Tortona. Ricercatore storico, appassionatodi archeologia e autore di molte pubblicazioni.Brunetti Antonello - (1944) Laureato in Letterea Genova, insegnante e autore di una dozzina dilibri di storia e arte locale. Brunetti Dimitri - (1970) Laureato in Scienzadell’Educazione a Torino. Esperto nella gestionedegli archivi. Autore di manuali per la Maggioli edi una decina di l ibri di contenuto storico-archivistico. Attualmente funzionario pressol’Assessorato Cultura del comune di Novi edocente di “Trattamento del documento contem-poraneo e digitale negli archivi” pressol’Università di Torino.Brunetti Valeria - (1975) Laureata a Torino inLettere con indirizzo artistico e successiva spe-cializzazione in Gestione dei Beni culturali,svolge attività di consulenza nella gestionemuseale a Torino.Sottotetti Lelio - (1926) Ragioniere, sindaco diCastelnuovo per quattro legislature, a lungo deditoal commercio di prodotti agricoli, priore dellaConfraternita di San Desiderio e prezioso testi-mone delle tradizioni religiose, storiche e artistichedella nostra terra.

duplicati, bozze, ecc) sostenute nei quattro mesi diredazione da Antonello Brunetti e Walter Arzani

euro 50 SPESE REDAZIONE euro 300

- Locandine euro 120- Buste inviti euro 11 - Francobolli per spedire inviti euro 70- Stampa inviti euro 180- Spedizione copie a biblioteche, archivi, Diocesi,donatori fuori Castelnuovo, ecc euro 150

SPESE PER SERATA 23 SETTEMBRE E DIFFUSIONE LIBRO euro 531

- Ricavato dalla serata del 23 settembre euro 2.800- Ricavato vendite prima settimana euro 1.100Disponibili euro 5369 + 2.800 + 1.100 per il paga-mento della stampa del libro in mille copie.La cifra finale è ancora da definire con precisionecon la Tipografia DIEFFE, editrice del libro.Una volta versato il dovuto alla Tipografia, la quotarimanente e il ricavato derivante dalla diffusione dellibro nei prossimi mesi andranno tutti alla Parrocchiaper i lavori da realizzarsi con urgenza.Si prevede per il 30 ottobre un utile netto intorno ai5.000 euro

RENDICONTO ECONOMICO DELLIBRO PER DON BRUNO

-Contributo da famiglie, coppie, gruppi o singoli dona-tori (totale 132) per la quota complessiva diENTRATE euro 6.200

- Spese per organizzazione raccolta fondi (lettere,francobolli, ecc) euro 60- Spese per stampante, stampa foto, tutto il materialerelativo alla scritturazione, alla documentazione e allastampa delle bozze euro 170- Spese per invio bozze ai prefatori euro 20- Rimborso piccole spese (foto, pellicole, inchiostro,

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Il libro è stato pubblicato tramite ilcontributo finanziario

del seguente gruppo di amici di donBruno Bottallo

A. e G. Famiglia, Acerbi Marta, Agostelli Angela,Alloisio-Baraldi, Apollaro Francesco, BalduzziAlberto, Bassi Francesca, Battaiola Felice, BernardiniStella Gilda, Berti don Fulvio, Bloise Luigi, BloiseMassimo e Elisa, Bloise Tonino, Botta Gavio Marì,Bottallo Marisa e Mariella, Breglia Raffaele, BrunettiAntonello, Busi Famiglia, Capelli Agostino,Carbonato Giuseppe e Franca, Casasco Aldo,Chicchino Maria, Chicchino Isetta Franca, ChiodiCelso, Corti Maria, Crivellari Antonietta, Curone,Curone Giuseppe, Dellacà Roberto, Dematti Famiglia,Dossena Cesare, Farinetti Albina, Felice Daniela,Felice Paola, Ferrari Patrizia, Ferrari da PassanoCarlo, Ferrari Delfina, Ferrari Nina, Ferrari Renzo ePierluigia, Garavelli Rosetta, Gatti Iucci, GavioGiuseppe, Giacomin Agostino, Giordano Tina, GrassiMariarosa in Gatti, Grassi Monti Maria, Isetta Paola,Lavezzari-Bruni Famiglia, Leva Aldo, Leva-Scarabelli Famiglia, Lombardi Sottotetti Adriana,Lucotti Augusto e Piera, Maggi don Gianfranco,Magistrali Primina, Marostegan don Costantino,Massone Francesco, Medagliani Gabriella, MorettiRiccardo e Rina, Moscato Nadia, Mussio Osvaldo, NN, NN, NN, NN, NN, NN,NNOcchi Attilia, Occhi Gavio Monica, Parodi Barbara,

Pasquali Giannino ed Helenio, Pellegri Maria, PisaLina, Poggi Luigi, Ravazzoli Famiglia, Rossi Piera eGianni, Sacco Laura, Sacco Luisa, Sacco Mario eLuigina, Sacco Torti Anna, Saieva Gianni, SalvadeoAgnese, Salvadeo Carla, Santafede Luigi, SantiClaudio e Stefano, Scaffino Mario, Setti Cristina eChiara, Silva Guagnini Federica, Simonelli SimonPietro e Edvige, Soldini Attilio, Soldini Enrica,Sottotetti Ester, Sottotetti Lelio, Sottotetti Luisa,Sottotetti Michele e Anna, Spinola Mario, StefanetMichele e Andrea, Stella Giordano, Stella Michela edElisa, Stella Renato e Mariangela, Stramesi Ernesto,Suigo Andrea e Daniela, Taverna Alves, Testafamiglia, Torti Cesare, Torti Maria Teresa, TrovamalaLuigi, Valente Marilena, Vignoli Carluccio, VolpiniFranco, Zambelli Bruno e Onorina

——————————Associazione “Michele Mainoli” Centro anziani “San Rocco”Comitato Chiesa della Croce Comitato Chiesa di San Damiano Comitato Chiesa di San Domenico Coldiretti associazione Castelnuovo Scrivia Confraternita di “San Desiderio” presso la chiesa diSan Rocco Corale “Beato Stefano Bandello” Coscritti della classe 1944 Gruppo Ambiente di Castelnuovo Scrivia Maggi Ercolessi Antonietta Milan Club di Castelnuovo Scrivia Supermercato Domenico Carrea

2 OTTOBRE: VISITA GUIDATAA L L A PA R R O C C H I A L E

Con un semplice preavviso in occasione della serata del23 settembre, una sessantina di persone si è ritrovatadomenica 2 ottobre, alle ore 15,30, nella chiesa parroc-chiale per una visita avente per guida Antonello Brunetti.Dopo una breve ricostruzione delle vicende storiche, si èusciti in piazza per osservare la facciata, il portale e unafiancata. Al rientro, accolti dal tepore della chiesa (il ter-mometro della farmacia Medagliani segnava 8 gradi), èstato un susseguirsi di scoperte, di particolari curiosi, dianeddoti, di racconti relativi ai restauri, oltre, naturalmente,alle descrizioni delle singole cappelle, delle opere d’arte,dei santi ai quali sono dedicate, degli aspetti architettonicipiù nascosti.Una valanga di informazioni in gran parte di prima mano,presentate con vivacità e senza annoiare, tanto che siamostati colti di sorpresa dall’imminenza della santa messadelle ore 18. A quel punto si è conclusa la visita dinanzialla croce processionale di fine Quattrocento; ma unaventina di persone ha voluto ugualmente, recandoci incanonica, prendere visione dell’archivio, ove Brunetti haspiegato come si può ricostruire a ritroso la genealogia diuna famiglia castelnovese sino al 1551. A.F.

IL LIBRO L A C H I E S A PA R R O C C H I A L E

“ S A N T I P I E T R O E PA O L O ” a cura di Antonello Brunetti

Testi di Gabriella Bellingeri, Giuseppe Bonavoglia, AntonelloBrunetti, Dimitri Brunetti, Valeria Brunetti, Lelio Sottotetti

sarà disponibile sino a Natale presso leedicole e le librerie locali, il Centroanziani San Rocco, la Parrocchia e inegozi di Francesco Massone e LelioSottotetti. L’utile verrà finalizzato adinterventi di restauro all’interno dellaparrocchiale.

Errata corrige pag. 256 del libro “LA PARROC-CHIALE”: il contributo per le due tele d’altare, paria 25 milioni di lire, è stato effettuato dagli eredi diLeva Severina, in ottemperanza delle sue disposizio-ni testamentarie, e non da “Leva-Scarabelli”.

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 22

I l n o s t r o D o n B r u n odi Lino Stella

In questo periodo di commemorazioni ufficiali, sonoassalito da un dubbio: ho conosciuto bene questosacerdote, che, nei momenti in cui è vissuto aCastelnuovo, ha lasciato un’impronta così viva, chedifficilmente il tempo riuscirà a cancellare?Molti ricordi si accavallano nella mente, ma comincioa credere che si tratti più di fantasia che di realtà.Fino a quando avvenne il suo ingresso come Parrocodella comunità, lo ebbi collaboratore ed amico, pre-sente nella mia famiglia e nella scuola in modo deter-minante.Oggi si tende a dipingerlo come un trasgressivo. Maè un’affermazione ingiusta, mendace. Don Bruno nonsi metteva contro la legge, vi volava sopra, superan-do i possibili inghippi burocratici. In questo ci trovam-mo spesso a rischiare insieme, coscienti di staredalla parte del bene. Lo conobbi alla vigilia dell’inizio d’un anno scolastico.Era stato appena inviato dal Vescovo a servizio dellaparrocchia. Il Prevosto Don Cerutti accompagnò ascuola quel giovanottone alto, vestito di blu (come siusava nella Diocesi di Alba), e lo presentò comenuovo Docente di educazione religiosa.Ebbi la fortuna di reggere la scuola (sarebbe piùreale dire servire) con ottimi professori di religione.Don Pasqualino, Don Gianni (un anno solo, prima delsuo ritiro), Don Bruno, Graziella Damilano, DonAndrea, Don Paolo. Lui fu il più originale, innovativo.Quel giorno presentai la richiesta d’un favore, cele-brare, il primo giorno di scuola, la messa d’inaugura-zione dell’anno. Mi tratteneva un inderogabile impe-gno familiare, ed era un modo per aiutare il mioVicario nel sostituirmi. Si trattava del prof. PietroNovelli, un uomo d’una serietà estrema a compiere ilsuo dovere, senza tentennamenti, senza compro-messi. Don Bruno celebrò la sua prima messa castelnovesenel momento in cui veniva alla luce mia figlia. Graziealla complicità del Parroco, lei ebbe l’onore d’unapplauso in chiesa, quando tali manifestazioni nonerano ancora di moda. A scuola, per undici anni, fu vero professore. Unafigura simile ai grandi sacerdoti del passato, cheavevo incontrato da alunno, Don Bianchi, DonCassulo (poi diventato vescovo a Macerata), DonMongiardini (fondatore delle Suore del maxi-ristoran-te di Rivanazzano), Don Preti. Ci si trovò in sintoniasul modo di fare scuola. Qualche divergenza sorsesul tema della valutazione. Egli propendeva versouna scuola seria, sempre e ovunque, non accettavafosse ingiusto trattare allo stesso modo soggettidiversi in fatto di possesso di talenti Si ricredevaquando veniva a conoscenza dei problemi umani chesi nascondevano dietro a certi comportamenti.Rammento un episodio. Una ragazzina di III media sitrovò a dover gestire una difficile situazione familiare.C’era una mamma malata allo stadio terminale (eignorava la realtà della sua situazione) , e la scuolacon le sue esigenze. La figl ia rasserenava lamamma, raccontandole di successi, che non era incondizione di conseguire: Alcune docenti, insensibili,riuscirono informare la madre dei trucchi della figlia, efu una tragedia. Don Bruno mi aiutò a combattere adifesa di quella ragazza disperata. Poi la madre morì.

La ragazza ne prese le veci in famiglia. Passò deltempo, crebbe, formò una sua famiglia con un militedell’Arma, nacque un bambino. Un camionista ubria-co, una mattina d’estate, li travolse ed uccise. Le vitti-me avevano ragione, ma che contava? Don Bruno,che era partito pellegrino per Lourdes, ritornò d’ur-genza, i superstiti avevano bisogno di lui. Qualche volta uscì disperato da un’aula, dove avevaincontrato nella classe un’ostilità preconcetta. Emanifestava propositi d’abbandono, Sempre finiti nelnulla. Come quando, più d’una volta, mi informavad’aver deciso di tornare ad Alba. Il Vescovo lo riman-dava indietro.C’erano anche i momenti lieti. Il Vescovo Bongianinovolle iniziare la sua visita pastorale dalla scuola, cele-brando una messa nell’Aula magna. Una positivaconsiderazione per la comunità educante e gli allievi,ma soprattutto riconoscenza per quel prete venuto dalontano, che egli aveva strappato ad Alba per arric-chire la sua Diocesi.La delegazione giapponese di tecnici della scuola, invisita a Castelnuovo per apprendere come in Italia sifacesse una scuola umana apprezzò la disponibilità ela preparazione dei due preti docenti, Don Bernini eDon Bottallo.Una mattina di maggio, era San Desiderio, e ancoralo Stato non la considerava giornata festiva in onoredel Santo Patrono, ci ritrovavamo in una classeseconda. Sapevamo, io e gli alunni, che il Parrocoera lontano, in Francia, e Don Bruno lo sostituiva atutti gli effetti. Gli proponemmo di portare il busto delSanto, alla fine della celebrazione della messa, sullatorre, insieme alla bandiera. Ne fu entusiasta. Cosìnacque la tradizione.Non disdegnò di scendere in campo contro una squa-dra di alunni, l’ultimo giorno dell’anno scolastico, inuna partita di calcio, nella quale prevalsero…i profes-sori! Con le recriminazioni delle docenti-vestali custo-di del sacro fuoco dell’istruzione.Verso il Natale del novantadue, non più docente,venne ad informarmi che il successivo primo gennaiosarebbe divenuto Prevosto. Bruciammo i tempi e leconsuetudini ed organizzammo una messa prenatali-zia. Nel “pallone”, con tutta la scuola. Lo presentaicome parroco, tra la gioia di tutti gli alunni. Manifestòdisappunto il solito gruppo di colleghe e colleghi. Mel’aspettavo.Il 2 gennaio successivo, a Montallegro di Rapallo,Don Bruno celebrò come Parroco il matrimonio di miofiglio Paolo. Ci fu chi osservò che era stato inopportu-no, prima dell’ingresso ufficiale a Castelnuovo. Lafavola del padre, del figlio e dell’asino che si ripropo-neva…Ci fu un’evoluzione nei nostri rapporti. Non eravamolontani, solo non ci si vedeva più, tanti erano i suoiimpegni.Poi finì a Stradella. Ora, è tutto finito. Il tempo non riuscirà a cancellareuna presenza che Dio, nella sua infinita sapienza,volle per noi. Un privilegio che ci ha arricchito tanto,ed i cui effetti durano nel tempo. Le prove? Come sarebbe Castelnuovo, come saremmo noi, senon fosse vissuto quei diciassette anni in mezzo anoi?

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 23

Diamo qui di seguito l'elenco delleofferte pervenute in Parrocchia, dal-l'ultimo Bollettino Parrocchiale al 26agosto 2005. Ci scusiamo per even-tuali errori ed omissioni.Curone Maria 50 euro in suffr. diMaddalena e Teresa – FrancescaBassi 50 euro in ric. dei nonniMario e Virginio – N.N. 40 euro insuffr. di Bianca – N.N. 25 euro insuffr. di Anna Maria - 30 euro insuffr. di Zanella Giuliano – LuganoCarla 20 euro in suffr. defunti –Caldana Lorenzo 30 euro in suffr.defunti – Bensi Maria 20 euro insuffr. defunti – Pisa Maria 15 euroin suffr. defunti – Fam. Grassi 40euro in suffr. defunti – ApollaroFrancesco 60 euro in suffr. defunti– Daniela 50 euro in suffr. defunti– Gioffrè Palma 20 euro in suffr.defunti – I figli 30 euro in suffr. diElisa e Angelo – Veniale Rosella50 euro in suffr. del marito – Fam.Scaffino 50 euro in suffr. di Arturo– N.N. 25 euro in suffr. defunti –Fam. Ferramosca Pompea 50euro in suffr. defunti – Siro Piera15 euro in suffr. di Angela Landino– Bloise Tonino 50 euro in suffr. diLuigi e Angiolina – Fam. Avolio100 euro in occ. del battesimo diIrene – Fam. Alfano 50 euro inocc. del battesimo di Angelica–Zito Immacolata 20 euro in suffr.defunti – N.N. 20 euro in suffr.defunti – Fam. Megardi 200 euroin suffr. defunti – Zerba Rina 20euro in suffr. defunti – Gli abitantidella frazione Secco 100 euro inocc. della festa della Madonna delCarmelo – I familiari 15 euro insuffr. di Luigi Ventura – I familiari50 euro in suffr. di Pisa Michelanel 6° anniversario – N.N. 20 euroin suffr. defunti – Casonato Stella10 euro in suffr. defunti –Marangon-Bonizzoni 50 euro inocc. del matrimonio – N.N. 50euro in ric. di Giuseppe e MariaScaglia – Gli amici 15 euro in suffr.di Carlo Tomasi – Cavalli 50 euroin suffr. defunti – La greca Rosina50 euro in suffr. defunti – I familiari50 euro in suffr. di Nobile MariaAlice – Pierluigia Ferrari 50 euro insuffr. defunti- N.N. 15 euro in suffr.defunti – N.N. 50 euro in suffr.defunti – N.N. 100 euro per lenecessità della chiesa – N.N. 50euro in suffr. defunti – N.N. 50

euro in suffr. defunti – N.N. 30euro in suffr. defunti – N.G. 20euro in suffr. dei nonni - FamGosatti 50 euro in suffr. defunti –Granelli Giuseppina e Albertina 50euro in suffr. defunti – GarberiAlbina 25 euro in suffr. defuntifamiglia – N.N. 15 euro in suffr.defunti – Alfarano Gerardo 80euro in suffr. di Donato, Elena eAnnita - Ledda Massimiliano 20euro in suffr. defunti – N.N. 50euro in suffr. defunti – N.N. 250euro in suffr. defunto P.C. –Cantarello Federico 20 euro insuffr. nonna Luciana – Cairo Pietro20 euro in suffr. defunti – Fam.Simonelli – Siro 20 euro in suffr.defunti – Fam. Ricci 70 euro insuffr. di Gianluca e Aurora – BassiFabrizio 100 euro in suffr. defunti –Ciuffi Maria 40 euro in suffr. defun-ti – A.C.Z. 15 euro in suffr. diMaria Alfano – Luisa Baudassi 50euro in suffr. genitori e nonni - Ifigli 100 euro in occ. del funeraledi Maria Alfano – Ferrari Rita 50euro in suffr. defunti – Fam. Rossi100 euro in occ. del battesimo diGreta Maria – N.N. 20 euro insuffr. defunti – I nonni materni 50euro in occ. del battesimo di Alice- La famiglia 50 euro in suffr. diMalcangi Vito - N.N. 50 euro insuffr. di Cassola Pierino – N.N. 30euro in suffr. genitori – PavanMaria 30 euro in suffr. defunti –Castellini Francesco 20 euro insuffr. defunti – Mario De Agostini20 euro in suffr. defunti – Fam.Pesci-Monleale 100 euro in occ.del funerale di Monleale Maria –Politi 25 euro in suffr. defunti -

SAN ROCCO N.N. 100 in suffr. di Sergio Colombi -

ORATORIOSimona 100 euro in ricordo del nonnoSergio - Serafino Walter 30 euro -

BOLLETTINODon Angelo Nicrosini 20 euro –Fam. Novell i 20 euro – Fam.Gaiazzi 15 euro -

MADONNA DELLE GRAZIEMilanese Carla 50 euro – Luigina50 euro in ricordo di Celestino -

CORO LITURGICAL SONG EMMANUEL

Marangon-Bonizzoni 50 euro inocc. del matrimonio -

SAN DOMENICOKatia e Luigi Curone 100 euro -

SAN DAMIANOSacco Mario 50 euro - N.N. 5 euro- N.N. 25 euro - N.N. 20 euro

CARITA’N.N. 50 euro in occ. del battesimodi Greta per i poveri -

OFFERTE PER IMPIANTO DI RISCALDAMENTO

Stringa Rita 50 euro – N.N. 50euro – Mogni Cesare 20 euro –N.N. 250 euro – Bloise Tonino 50euro – Gita uomini 1°maggio 345euro – Sottotett i Costanza eFrancesca 100 euro – N.N. 50euro – A.A. 50 euro – In ricordo diCarlo Cairo e suor Proba 100 euro– Santafede Maria Ede 50 euro –Elettrostampi (frat. Stella) 260euro – Ramaplast s.p.a. (fratelliStella) 260 euro – Fam. D’Amato100 euro - Setti Alessandro eClelia 75 euro – Stella Angelo 25euro – Tombola 2005: 3075 euro –N.N. 50 euro – Gavio Luigina 20euro – N.N. 50 euro - Fam.Lavezzari 150 euro - Fam. Dondi50 euro - N.N. 5 euro - fam.Dematti 100 euro - N.N. 50 euro -N.N. 5 euro - Nina e Carlo 50 euro- B.G. 50 euro - N.N. 50 euro -Luccotti Carla e Biscussi Ornella50 euro - Fam. Barbero Santafede50 euro - Marito e figlia in memo-ria di Rossi Virginia 5.000 euro -N.N.B. 20 euro - Coelli Silenericordando il papà Sandro 50 euro- Classe 1965 200 euro - Fam.Bottallo 500 euro - Primo versa-mento ricavo libro “Parrocchiale”3.900 euro -

A CastelnuovoScrivia:

21/08: Rossi GretaMaria;

ad Alzano:01/06: Pignataro

Giustino Emanuele;05/06:Tognino Tommaso;04/09: Torti Gabriele;

a Guazzora:11/09: Currò Martina;

A CastelnuovoScrivia:

30/07: Bonizzoni CristinaMaria Pia - Marangon Massimiliano;04/09: Leardi Fulvio - Zerilli MariaCristina;

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 24

a Guazzora:05/06: Nobile Giovanni e ZorzettoMarina;18/06: Bovone Mauro e BellomoDaniela;

a Castelnuovo Scrivia:Cassola Pietro 03/06/1916

07/08/2005 - Alfano Maria19/04/1927 12/08/2005 -

Monleale Maria 15/06/192916/08/2005 - Colombassi Emilio

02/11/1913 22/08/2005 - FioppoAttilio 15/09/1914 04/09/2005 -Ghiggino Anna Maria 13/02/1922

06/09/2005;ad Alzano:

Torti Luigi Domenico 17/01/2005 -Zampolini Rita ved. Balduzzi

22/02/2005 - Perosa Agnese ved.Pavan 26/02/2005;

a Guazzora:Ricatti Francesco Paolo 03/01/2005 -Piccinini Pasqualina ved. Salmistrari

13/02/2005 - Bove Maria28/05/2005 - Mensi Matteo27/06/2005 - Allegri Giuseppe27/08/2005 - Gavio Andrea Giovanni31/08/2005;

TORNATI AL PADRE

IMPIANTO RISCALDAMENTO IN PARROCCHIA

OGGETTO: Bonifica dei percorsi di aspirazione e di mandata dell’impianto di riscalda-mento della chiesa parrocchiale, ripristino dell’intero impianto, pavimentazione conpianelloni in cotto.

Il sottoscritto don Costantino Marostegan, parroco di Castelnuovo Scrivia

- ASSEGNA L’INCARICO alla ditta Ecogestioni di Piovera, nella persona dell’amministratoredelegato Francesco Ferrero, al fine di provvedere entro l’anno 2005 alla bonifica dei cunicoli diaspirazione e di mandata dell’impianto di riscaldamento della chiesa, alla bonifica del corpo cen-trale della caldaia e al ripristino dei cavedii di collegamento e di tutto quanto consentirà

all’impianto di ritornare in funzione senza alcunrischio per le persone presenti in chiesa e ciòsecondo le normative vigenti e nel rispetto delleindicazioni fornite per tempo dall’ASL edall’ARPA.- In attesa delle autorizzazioni a procedere daparte della ASL competente (previste per metàottobre) si avvia la campagna di raccolta fondiper gli interventi urgenti e indispensabili per ilripristino dell’impianto di riscaldamento (costocomplessivo, IVA compresa, di 51.000 euro). Qualora ve ne fosse la possibilità economica, siprovvederà a conclusione lavori anche alripristino del pavimento della cappella delSantissimo Sacramento (fortemente coinvoltadal rifacimento dei condotti d’aria) tramite unanuova pavimentazione (ora è in battuto dicemento colorato di rosso) con antichi pianel-loni in cotto, come auspicato da don BrunoBottallo nel 1993.In caso di donazione singola complessiva ditutta la pavimentazione, verrà apposta nella“cappella lunga” una targa “ad memoriam”.

Il parroco don Costantino Marostegan

Stanno per iniziare i lavori di rifacimento totale deicunicoli del riscaldamento che attraversano l’interacappella lunga.