Bollettino Novembre 2003

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- Anno 89 - n. 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - Ma è il Signore che fa crescere Pag. 2 Una breve nota sul diacono, uomo del Vangelo Pagg. 2-3 Diacono permanente: ministro per la Chiesa Pag. 4 Ricordo di S.E. Mons. Luigi Bongianino Pagg. 4-5 Luigi, un amico per conoscere meglio Gesù Pagg. 5-6 Una presenza nuova in parrocchia Don Italo Pag. 6 Sì, avanti così senza ambiguità Pag. 7 A metà gennaio il via alla navata destra Pagg. 8-9 News dalla "Croce" Pag. 10 Monte Calvario di Domodossola, culla della congregazione rosminiana Pagg. 10-11 28 settembre 2003 - Inizia il nuovo anno pastorale Pagg. 11-12 COMMERCIO EQUO E SOLIDALE Pag. 13 Il gruppo missionario Pag. 13 Bilancio chiesa di San Rocco Pag. 14 Le vostre offerte Pagg. 14-15- 16 - Luglio - Agosto - Settembre - Ottobre - Novembre - 2003 - PERIODICO MENSILE DELLA PARROCCHIA Ss.PIETRO e PAOLO - Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL - - Direttore Responsabile: Dott. Roberto Delconte - Direttore editoriale: il parroco Don Gianfranco Maggi - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) - BOLLETTINO Giornale della comunità cristiana di Castelnuovo Scrivia PARROCCHIALE “E sarà come albero piantato ...” (Salmo 1,3)

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Il gruppo missionario Pag. 13 Bilancio chiesa di San Rocco Pag. 14 Le vostre offerte Pagg. 14-15- 16 Sì, avanti così senza ambiguità Pag. 7 Ametà gennaio il via alla navata destra Pagg. 8-9 News dalla "Croce" Pag. 10 Pagg. 10-1128 settembre 2003 - Inizia il nuovo anno pastorale Pagg. 11-12 COMMERCIO EQUO E SOLIDALE Pag. 13 Ma è il Signore che fa crescere Pag. 2 Una breve nota sul diacono, uomo del Vangelo Pagg. 2-3 Diacono permanente: ministro per la Chiesa Pag. 4

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- Anno 89 - n. 7 - 8 - 9 - 10 - 11 -

Ma è il Signore che fa crescere Pag. 2 Una breve nota sul diacono,

uomo del Vangelo Pagg. 2-3 Diacono permanente: ministro per la Chiesa Pag. 4

Ricordo di S.E. Mons. Luigi Bongianino Pagg. 4-5 Luigi, un amico per conoscere

meglio Gesù Pagg. 5-6 Una presenza nuova in parrocchia Don Italo Pag. 6

Sì, avanti così senza ambiguità Pag. 7 A metà gennaio il via alla

navata destra Pagg. 8-9 News dalla "Croce" Pag. 10Monte Calvario di Domodossola, culla della congregazione rosminiana

Pagg. 10-11 28 settembre 2003 - Inizia il nuovo anno pastorale Pagg. 11-12 COMMERCIO EQUO E

SOLIDALE Pag. 13

Il gruppo missionario Pag. 13 Bilancio chiesa di San Rocco Pag. 14 Le vostre offerte Pagg. 14-15-16

- Luglio - Agosto - Settembre - Ottobre - Novembre - 2003 -

PERIODICO MENSILE DELLA PARROCCHIA Ss.PIETRO e PAOLO - Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL -

- Direttore Responsabile: Dott. Roberto Delconte - Direttore editoriale: il parroco Don Gianfranco Maggi - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) -

BOLLETTINOG i o r n a l e d e l l a c o m u n i t à c r i s t i a n a

d i C a s t e l n u o v o S c r i v i a

PARROCCHIALE

“E sarà come albero piantato ...” (Salmo 1,3)

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 2

“Passando lungo i l mare diGalilea, vide Simone e Andrea,fratello di Simone, mentre gettava-no le reti in mare. Erano infattipescatori. Gesù disse loro:Seguitemi… Andando un pocooltre, vide sulla barca ancheGiacomo di Zebedeo e Giovannisuo fratello mentre riassettavanole reti. Li chiamò…” (dal Vangelosecondo Marco 1,16-20). Il Dio cristiano parla, chiama, invi-ta al dialogo, al cammino insieme,alla condivisione e alla comunio-ne, a partecipare della gioia checolma il cuore, ad essere protago-nista di una storia di salvezza, adessere per gli altri ritrovando cosìse stessi, a vivere per sempre nel-l’amore. Cristo attraversa la nostravita, fissa lo sguardo su di noi(vedi Marco 10,21), ci ama, cichiama alla libertà per amare del-l’amore stesso di Dio e ci dona ilsuo Spirito. E la storia, la nostrastoria, è scritta insieme a Gesù, ela parola amante di Dio tracciaprospettive meravigliose sospin-gendo verso terre nuove diresponsabilità e di impegno frater-no. Tutto è scritto e nulla è scrittosulla carta del gioco di Dio: tutto sidispiega nell’ascolto e nell’obbe-dienza, nella coscienza e nellafiducia, nella libertà e nella scelta.Non trovo altro se non andare alleorigini della mia storia di cristianoe prete per dire di quest’ultima(ma Dio sorprende sempre e fa

nuove tutte le cose!) svolta allamia vita. Con il Signore, la vita èbella, sempre inedita e oltre inostri orizzonti, scorre certo sullegno luminoso della croce, ma loSpirito la colma di gioia e di pace ela rilancia nella speranza verso unnuovo giorno. Guidare un gruppo di giovaniverso il sacerdozio significa rileg-gere con loro il Vangelo, ripercor-rere le vie tracciate da Gesù, vive-re oggi l’incontro con il Signore peressere alla sua sequela con nuovaconsapevolezza. Forse è davverouna grazia ritrovare a cinquant’an-ni scenari che aiutano alla rifles-sione e alla contemplazione, all’a-scolto della Parola e al dialogo fra-terno; quasi una seconda vocazio-ne, un’immersione rigenerantenella notte feconda del silenzio perriscoprire l’incontro come donoche arricchisce davanti a Dio,vivente tra noi, con noi e in noi,mistero ineffabile di comunione.Seguire Cristo, sfrondando i lnostro albero di tutto ciò che osta-cola lo slancio verso il Cielo, nellapovertà e nella semplicità, ma conla profondità scavata dalla Parolae con la generosità di un cuoredilatato dall’amore liberante diGesù. La stessa parola Seminario cirimanda all’opera che ciascunodeve compiere: seminare. Eprima, arare il campo, preparare laterra, procurare il seme e sparger-

lo a tempo e con perizia ...Impegno, lavoro e speranza: ecco,i verbi del seminatore. Ogni cristia-no deve perciò gettare i semi dellaParola, ma la responsabilità primaè del prete: egli deve conoscere laParola, il campo, le tecniche dellasemina, anzi deve amare Coluiche dona il seme che fa vivere,entrare nella logica del seme evisitare il campo, percorrerlo consimpatia e fiducia perché tutto siapronto per l’incontro che dà vita.Fuor di metafora, dev’essereinnanzitutto il presbitero, il terrenobuono, ben arato e preparato cheha accolto la Parola per essere poiil seminatore secondo il Vangelo, ilprimo di tanti fratelli che annuncia-no l’amore di Dio, che rinnova econsola, sostiene e conduce all’e-ternità.Ma che cos’è il Seminario se nonuna comunità di vita, un giardinoin cui coltivare l’esperienza dell’in-contro e dell’amicizia, un chiostroabitato dalla Parola di Dio e ani-mato dallo Spirito, una fraternitàfondata sull’Eucaristia, dono diuna Presenza che unisce e invia.Nella fede, siamo servi delVangelo dentro la comunità eccle-siale, missionari della carità e pro-feti di speranza. E lo siamo nellamisura del dono del Signore e neitempi scanditi dalla sapienza divi-na, al di là di ogni calcolo umano,secondo le impetuose e impreve-dibili folate dello Spirito.

(cfr 1 Corinti 3,5-7)

Una breve nota sul diacono, uomo del VangeloIl Concilio Vaticano II insegnache il diacono è ordinato per ilservizio (cfr Lumen Gentium29). Tuttavia la storia del mini-stero nella Chiesa mostra lacostante difficoltà nel ricono-scere uno statuto autonomo ald iaconato, sostanzialmentein terpre ta to come grado d ipassaggio verso il presbitera-to. Anche oggi, nonostante ilrilancio del diaconato perma-

nente, non si è ancora piena-mente delineata a livello dot-trinale, né totalmente accetta-ta a livello pastorale, la figuradel diacono. Bisogna dire peròche la r iscoper ta d i questomin is te ro apre p rospet t i vein teressant i ne l la miss ioneecclesia le e rappresenta lapunta di una più ampia rivisita-z ione de l la Ch iesa comecomun i tà min is te r ia le . La

r i f less ione conc i l ia re su l laChiesa, popolo di Dio in cam-mino chiamato alla santità, ele inedite situazioni prodotteda i p ro fond i cambiament isociali e dalla scristianizzazio-ne unita alla carenza numericadi preti hanno suggerito unarevisione dell’immagine eccle-siale, scrostata dal clericali-smo e liberata dalle chiusurestoriche e ideologiche, alla

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 3 luce dell’originaria esperienzacristiana e della più antica tra-dizione ecclesiale custoditenella Bibbia e nella testimo-nianza dei Padri. La Chiesa esiste per la mis-sione ed è nel mondo comesacramento di unità, canaleprivilegiato della grazia desi-derosa di inondare tutta l’ecu-mene. Cristo ha aperto defini-tivamente questo cantiere del-l’amore di Dio nella storia e hainnalzato il ponte che sostienetu t ta la cos t ruz ione con i llegno della croce e la potenzadella risurrezione. E noi, nelloSpirito Santo, siamo chiamatia collaborare nell’edificazionedel Regno di Dio.Io credo che il diacono, al di làdegli specif ici poteri che gl isono riconosciuti in forza delsacramento, s ia un appel locos tan te a l l ’ i n te rno de l laChiesa per la fedeltà alla mis-sione.Annunciare il Vangelo. E’ ilcompito primario di ogni cre-dente e il ministero del diaco-nato si caratterizza per la pro-clamazione del Vangelo: il dia-

cono è al servizio della Paroladi Dio.Collaborare nella missioneecclesiale. Storicamente sonovisti come stretti collaboratoride i Vescov i ; e per ques torichiamano l ’ importanza dellavorare insieme per l ’unitàdella Chiesa.Servizio della carità. In Atti6, sette uomini sono scelti peril servizio alle mense e questo

spiega la riconosciuta respon-sabilità nelle attività caritative.Va detto, però, che alcuni deglistessi si rivelano grandi evan-gelizzatori (Stefano e Filippo).Probabilmente, le incertezzesull’identità e la funzione deldiaconato sono le stesse diuna Chiesa chiamata ad esse-re ne l mondo, ma non de lmondo. Infatti, ridare spazio erespiro al diaconato perma-nente significa proporre unaChiesa serva del Vangelo chevive la passione per l ’uomocome Gesù (cfr Giovanni 13).Inoltre, il diacono, in quantoministro ordinato, appare sem-pre più l’anello di congiunzio-ne tra gerarchia e laicato - equindi impegnato a favorire ilsuperamento della divisione,quando non compet iz ione ,clero-laici - testimone di unospir i to di serviz io che deveanimare tutta la Chiesa, segnodi un nuova relazione umananel nome della fraternità evan-gelica (“Tra voi invece non ècosì”! , cfr Marco 10,35-45),discepola del Maestro che hadetto: “Il Figlio dell’uomo infat-ti non è venuto per essere ser-vito, ma per servire e dare lasua vita in riscatto per molti”.

Il Vescovo tra i diaconi permanenti ordinati quest’anno, da sinistra: De Clara - Dell’acqua - Peccarini - Stramesi.

Un momento del rito: Ernesto Stramesi si impegna a vivere ad annun-ciare il vangelo ai fratelli.

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 4

Da alcuni anni in parecchi centridella nostra Diocesi operano iDiaconi Permanenti.Il diacono sta diventando una figu-ra famigliare, a volte di granderiferimento, nella pastorale delleparrocchie e del territorio. Masono ancora tantissimi i fedeli chehanno difficoltà nel rispondereesattamente alla domanda:” chi èil diacono”?La spiegazione è molto semplice.La figura del diacono era presentefin dagli inizi della Chiesa. Essaebbe nei primi secoli grande

importanza e fu tenuta in grandeonore. Poi scomparve e il diacona-to divenne un “passaggio” pergiungere all’ordinazione sacerdo-tale. Nella Chiesa d’Oriente invececontinuò ininterrotta la presenzadel diaconato permanente.Il Concilio Vaticano II ha volutoche fosse reintrodotta anche nellaChiesa Latina e così, ormai daqualche decennio, nelle nostrediocesi abbiamo i “DiaconiPermanenti”, coloro cioè che nondivengono sacerdoti, ma esercita-no il diaconato per tutta la loro

vita.Siamo, in un certo senso, di fron-te a un ministero “appena nato”,che va delineando la propria mis-sionarietà nella Chiesa, stradafacendo.Ed è comprensibile. La situazionesocio-economica, culturale, eccle-siale è molto cambiata: il diaconodeve rapportarsi al mondo di oggi,non a quello del III o IV secolodopo Cristo. Non è facile: il diaco-no rischia di apparire agli occhidella gente come “prete incomple-to” o “laico più avanzato”.Espressioni entrambe che nonrendono però ragione del loro spe-cifico anzi ne depistano la ricerca.Qual è il tratto caratterizzante ?Le risposte sono tante e il cammi-no per giungere a determinare l’i-dentità precisa e riconosciuta deldiacono permanente è solo intra-preso.Questo è certo. Il diaconato avràun futuro e le nostre comunitàavranno sempre più bisogno diquesto ministero: di comunionecon il Vescovo ed il presbiterio, diservizio a tutti i membri della chie-sa in cui sono inseriti.

Mons. Pier Giorgio PruzziVicario Generale

Delegato vescovileper il diaconato permanente

D I A C O N O P E R M A N E N T E :M I N I S T R O P E R L A C H I E S A

Il diacono Stramesi con un gruppo di alzanesi

Non dimenticheremo Mons.Bongianino. Il Vescovo.Negli ultimi settant’anni si sonio-succedute sulla cattedra di sanMarziano alcune f igure , chehanno fatto la storia della nostraDiocesi. Ne ricordo con affetto ericonoscenza particolarmente due,perché in momenti particolari laloro figura paterna si è rivelataindispensabile. Almeno per me,laico, nelle situazioni che stavo

vivendo.Mons. Melchiori, il Presule dellanostra cresima. Imponente edaffabile. Era ... il Vescovo. Neglianni tragici della guerra fu costan-temente presente, pastore tra lepecore che rischiavano lo sbando.Non possiamo dimenticare gliannuali incontri con i ragazzi, tra iragazzi. Per la prima volta in vitamia, nel pieno del ventennio fasci-sta, in Seminario, udii un frate

chiamare nemici i governanti deltempo, osservazione che né lafamiglia, né la scuola avrebbeosato proporci. Avremmo capitopiù tardi il rischio di tali affermazio-ni, in nome d’una libertà, di cuiignoravamo il significato. Di fronteal Vescovo Melchiori ci sentimmoChiesa, anche se le definizioni delCatechismo erano compresepoco, se non niente, formule chia-re mandate a memoria senza

Ricordo di S.E. Mons. Luigi Bongianino

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 5capire.Mons. Bongianino arrivò aTortona, quando io ridivennicastelnovese in quell’istituto, cheavevo abbandonato cinque anniprima, da docente. Gli stava acuore la scuola, e vi provvide perquanto di sua competenza inmodo burbero ed antistorico(aggettivo impiegato dagli opposi-tori all’Amministrazione comunaledi cui allora facevo parte), ma cen-trato. Un comportamento logico,

dove si chiamava bene il bene emale il male.Venne due volte tra di noi a scuo-la, celebrò addirittura una messain Aula Magna, ivi iniziando laVisita pastorale alla Parrocchia. Gli dobbiamo un grazie. Non mene voglia, chi non condivide il miopensiero. Viviamo in un mondoancora libero, e ciascuno può pen-sare come vuole.

L. Stella

L u i g i ,u n a m i c o p e r c o n o s c e r e m e g l i o G e s ù

I due discepoli lo udirono parlarecosì e si misero a seguire Gesù.Gesù si voltò e vide che lo segui-vano. Allora disse: “Che cosavolete?”. Essi gli risposero: “Doveabit i , rabbì?”. Gesù rispose:“Venite e vedrete”.Quei due andarono, videro doveGesù abitava e rimasero con lui ilresto della giornata. Erano circa lequattro del pomeriggio. (DalVangelo di Giovanni, 1, 37-39).

Alcuni anni prima di entrare inseminario mi trovavo con unanziano sacerdote, conosciutoquasi per “caso”. Mi aveva subitocolpito il fatto che, diverso tempoprima delle celebrazioni, si trovavasempre in preghiera. Se a questoaggiungiamo una profondità di

sguardo davvero singolare ed unaautentica spiritualità nelle sueriflessioni, abbiamo come risultatoche tali persone ci affascinano aldi là della semplice curiosità datalk-show, ci ispirano fiducia e cre-sce in noi il desiderio di avvicinar-le. Iniziai a confrontarmi con lui suargomenti più disparati, tra cui ladomanda da milioni di euro: “Macome faccio a vivere il Vangelo?”.Il “don” allora prese i primi due

capitoli del Vangelo di Giovanni emi disse che, prima di leggerli emeditarli assieme, avremmo dovu-to pregarci sopra. “Ti va?” midisse. “Ok don, aiutami però a pre-gare!” risposi con un sorriso a 32denti!. Arrivammo così ai ver-setti che ho riportato sopra, e laquestione si faceva davvero inte-ressante. Il Ticino litigava consciami di zanzare, immancabilecoreografia delle tropicali estatipavesi (meno male che non eranole quattro del pomeriggio!).“Allora, dove abita questo Gesù?”mi chiese con gli occhi di chi tiguarda dentro tanto da non reg-gerne lo sguardo. Scoprii cosimolto di Cristo: per esempio cheabita nel mio cuore, e che lì non sipuò barare. Se conserviamo uncerto “equilibrio interiore” e chie-diamo allo Spirito la capacità diessere sempre obiettivi con noistessi invece che giocare al ribas-so o trovare giustificazioni più fan-tasiose di quelle scolastiche, laluce di Gesù ci guida, si fa sentire,

non ci lascia indifferenti.Scoprii che abita nei bambini enegli anziani. Ma ci pensiamo? Losguardo di un bimbo, se fattonostro, vale come mille meditazio-ni… e poi è Gesù stesso che liabbraccia e li indica come modellidi chi vuole seguirlo. “Signore, maio amo i bambini? E gli anziani?”.Lo so, lo so… meglio non pensarcifin quando la sofferenza e il dolorenon ci sono. Poi… arriveranno isantoni di turno che esorcizzeran-no tutto… E no, troppo facile!Risposta: la croce di Cristo, solo lasua!!!Scoprii che se veramente volevosapere dove abita questo Gesùdovevo muovermi, dovevo “andaree vedere”. Ma questo no, chebisogno c’è? Meglio non rischiaree stare tranquilli, tanto è sempre lostesso! E invece tranquillo non cistavo e la ripetitività non l’ho maiamata granché; quelle parole nonandavano via, mi giravano semprein testa, non riuscivo a dimenticar-le, volevo prenderle sul serio.Scoprii così che Gesù abita anchein seminario e che tutto, nella miavita, in un modo o nell’altro devefar riferimento a lui, tutto mi parladi lui!Scoprii anche che Gesù abita inogni comunità cristiana che vuoleaccogliere la sua parola; ed orasto scoprendo che Gesù abita aCastelnuovo, e lo scopriremoinsieme! Aiutami Signore a nonmettere delle porte blindate o dei

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 6sistemi di sicurezza alla tua pre-senza, perché solo l’amore (il tuo!)è l’unica chiave che apre le portedi noi stessi e ci rende capaci di“spezzarti” con gli altri invece diconservarti come un pezzo da

museo da spolverare ogni tantoquando c’è qualcuno che lo osser-va, quando ci fa comodo, quandonon so cosa fare…Dimenticavo, non mi sono ancorapresentato (scusate, la prossima

volta sarò più educato!): mi chia-mo Luigi, da tre anni vivo in semi-nario a Tortona…e ringrazio ilSignore!

Mai avrei pensato di trovarmi aricoprire un ruolo nella grandeParrocchia di Castelnuovo. E’ perme una circostanza di alto gradi-mento, sia che la veda come rea-lizzazione di una attitudine, checome espressione dei misteriosidisegni della Divina Provvidenza.Ventiquattro anni di pastorale par-rocchiale sono stati sufficienti perproiettarmi in un mondo, quellodelle anime, che ad ogni passoriserva nuove sorprese. Gli altrianni della mia vita sacerdotalesono trascorsi nell’insegnamento enelle attività amministrative.A chi per la prima volta si affacciaalla Comunità di Castelnuovoappaiono le vestigia di una civiltàartistica e storica, e il costumemoderno che non sopprime nècontamina le antiche tradizioni.Studiavamo un tempo la Geografiae si diceva che l’Italia è un paeseeminentemente agricolo, anche senegli ultimi cinquant’anni è divenu-

to fortemente industrializzato. Qui,a Castelnuovo, pur indulgendo allamodernizzazione, è rimasto quan-to di meglio offre il mondo dell’a-gricoltura, con i suoi campi fertilis-simi, con i suoi centri di raccoltaortofrutticoli, che sostentano larete alimentare lombarda e pie-montese: segno anche di unapopolazione attivissima.Ma ciò che più colpisce l’osserva-tore attento sono i segni dellafede.I luoghi di culto, sontuosi, antichicome le costruzioni storiche dellaPiazza Vittorio Emanuele, come ilpalazzo Podestarile, le Chiese diS. Ignazio e di San Rocco e deiSanti Pietro e Paolo, ricche dimolte opere d’Autore, Pale su alta-ri di marmo secenteschi, o affre-schi ancora più antichi. Chi entra a pregare in questi luo-ghi di culto - almeno otto ancora inuso - non può che sentirsi ispiratoa esprimere sentimenti di fede e dipreghiera come migliaia di cittadinidei secoli trascorsi. Allora eranopresenti alcuni ordini religiosi -Gesuiti, Francescani,Domenicani...- intorno ai qualisono proliferate le Confraternite,alcune delle quali ancora presentie operanti in vario modo.Anche qui, come in tutta laChiesa, il Concilio Vaticano II halasciato la sua impronta: bastavenire a conoscere quali sono leiniziative di formazione e di cate-chesi, le iniziative liturgiche ericreative, le iniziative missionarie.Sono iniziative in cantiere intornoalla figura del Parroco e nellestrutture aggiunte ai luoghi di

culto, come la Casa del giovane,l’Oratorio di San Rocco, la Salaparrocchiale e le aule di catechi-smo.In prospettiva non basta che que-ste strutture siano esistenti: occor-re che siano funzionanti. E a que-sto pensano numerosi giovani chesi dedicano con entusiasmo e veraabnegazione dando il contributodel proprio tempo e delle propriecapacità, alle centinaia di fanciullie ragazzi delle scuole elementari emedie, che frequentano sia l’orato-rio che la catechesi.Anche il divario creatosi dopo ilConcilio tra chi si è assunto unafunzione trainante di fronte allenuove esigenze di evangelizzazio-ne, e chi si è ritenuto pago direstare ai margini, si va attenuan-do, specialmente dove sono glistessi laici a spingere per il rinno-vamento.Come non encomiare l’iniziativasvolta in questi anni dai Sacerdotipreposti al la Pastorale e daiCollaboratori laici, alacrementeprotesi a superare la barriera dellanoncuranza di tanti altri?Animata dalla convinzione che“cristiani non si nasce, ma sidiventa “, al dire di Tertulliano, lacomunità di Castelnuovo, al paridella Chiesa intera, ha il compitodi risvegliare ogni fratello allaverità che germoglia, sboccia ecresce nella realtà locale. In que-sto ha un’importanza fondamenta-le la Catechesi che presiede allungo itinerario della maturazionedi ciascuno. Don Italo Spano

Una presenza nuova in parrocchiaD o n I t a l o

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 7

Conobbi Vincenzo Muccioli quan-do ero studente alle superiori, nelcorso di un’affollata manifestazio-ne contro la liberalizzazione delledroghe. Eravamo presenti noi stu-denti insieme ai docenti ed ai geni-tori. “Vedete”, si rivolse verso que-sti ultimi, “se un padre vedesse unfiglio con in mano una bomba aorologeria, che cosa dovrebbefare: lasciargliela in mano in nomedella l ibertà e del l iberismo ostrappargliela prima che quellabomba esploda?”. La questione ètutta qui. Quella bomba è lo spi-nello. E i ragazzi che in quel vorti-ce ci cadono e ne vengono travoltisono degli incoscienti che maneg-giano bombe che presto o tardiesploderanno tra le loro mani.Ecco perché, a prescindere daqualsiasi schieramento o ideologiain campo polit ico, ha ragioneGianfranco Fini: sulla lotta alladroga non esistono compromessi.O si è con la gioventù e con il suodiritto ad una vita pulita o si è nellostagno dell’ambiguità. So perfetta-mente che molti che leggerannoquesto articolo ed anche alcunimiei amici la pensano diversamen-te. Ma ragioniamo un attimo: para-gonare il fumo e l’alcool ( per cuiparlare di proibizionismo, sonoperfettamente d’accordo, non haalcun senso ) alla droga è un erro-

re madornale. Perché si può edu-care una persona all’uso correttodel tabacco e dell’alcool. Ma nonsi può educare nessuno all’usocorretto di droghe, marijuana oeroina che sia, cocaina o ecstasy.Ogni “uso” di sostanze stupefa-centi è in realtà un abuso, nelsenso che provoca una alterazio-ne delle facoltà percettive e dàdipendenza fisica e, soprattutto,psicologica. Anche una singolaassunzione crea un danno comun-que irreparabile (pensiamo allamorte di cellule nervose). Lo dicela medicina, lo dice l’esperienzacomune, lo dice il buon senso.Che ci dice anche che la droganon è un problema medico. Chiapproda allo spinello ( vera e pro-pria “sostanza d’ accesso” chespalanca le porte di un tunnelsenza ritorno ) non lo fa per affer-mare un principio libertario di auto-affermazione. Lo fa perché non saconfrontarsi con i problemi quoti-diani, perché ricerca vie paralleleestraniandosi da una realtà chenon è in grado di affrontare.Muccioli lo ripeteva sempre: èvero che non tutti i giovani chehanno cominciato a fare uso dicanne sono arrivati necessaria-mente all’eroina. Ma è anche veroche tutti quelli che all’eroina sonoarrivati, sono passati per lo spinel-lo. Attenzione: non sono ragiona-menti, come pure recentemente,mi è stato contestato, da “bacchet-tone” o da moralista della domeni-ca. Qui il moralismo proprio non“c’ azzecca” nulla. Più semplice-mente occorre fugare il campo daifiumi di un liberismo male inteso.Perché nessun soggetto è capacedi gestire liberamente la droga (lofacevano gli antichi sacerdoti diciviltà scomparse con attitudini e

capacità psichiche e spirituali diuna certa consistenza ). Sono ledroghe, chiamatele leggere opesanti ( poco importa ), a gestire inostri adolescenti e noi giovani. Enon si confondano i piani dellalotta alla criminalità con quellodella lotta al consumo di droghe.Chi sostiene che il proibizionismofa il gioco delle organizzazioni cri-minali compie un’operazionequantomeno discutibile: anteponeun problema di ordine pubblico(come se poi la legalizzazionedelle droghe comportasse seria-mente la conseguenza di infligge-re un serio colpo alla criminalità)alla piaga di una gioventù che bru-cia la propria esistenza con gli stu-pefacenti. Per combattere la crimi-nalità ci sono altri strumenti e loStato non può arrendersi innalzan-do bandiera bianca di fronte allereti criminali e agli spacciatoriinondano tabaccherie e farmaciedi porcherie da distribuire come ibig babol. E’ vero: il proibizioni-smo, come dicono i “libertari”, nonha mai risolto il complesso proble-ma della droga. Esattamentecome il permissivismo. Ma il pro-blema non è quello di mettere laparola fine a questa piaga dellamodernità. Il problema è stabilirese è una battaglia che va combat-tuta senza tentennamenti e senzacompromessi per raggiungerequalche apprezzabile risultato ose, in nome di un libertinismo sfre-nato, vanno consegnati i nostriadolescenti in pasto alla culturadella droga. Personalmente, non ho dubbi:vada avanti onorevole Fini. Strappiquelle bombe a orologeria dallemani dei nostri ragazzi.

Helenio Pasquali

In occasione della quinta Conferenza mondiale sulla droga, presentato un provve-dimento che diverrà legge prima della fine dell’anno in Italia

SI’, AVANTI COSI’ SENZA AMBIGUITA’

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A metà gennaio il via alla navata destradi Antonello BrunettiLa definizione precisa del secondo lotto del restauro

delle volte della Parrocchiale è “DECORAZIONI PIT-TORICHE DELLA VOLTA E DELLE PARETI DELLENAVATE CENTRALI e RECUPERO DEI CAPITELLIROMANICI - Seconda fase, 2004”Dall’ampia documentazione presentata alla RegionePiemonte per la richiesta di contributo (domanda, rela-zioni storiche, artistiche, architettoniche, preventivi,documentazione fotografica, computo metrico, ecc.)ricaviamo la sintesi della relazione introduttiva.

PREMESSAIl restauro delle decorazioni delle navate laterali e dellavolta della navata centrale va a completare il ciclo delleoperazioni di restauro pittorico che in questi anni hannoaffiancato gli interventi strutturali relativi a tutto l’impo-nente edificio sacro.Si sono conclusi nel febbraio 2002 i restauri delle 14cappelle laterali, ricche di stucchi e marmi che incorni-ciano opere d’arte risalenti al periodo 1600-1800, per-fettamente recuperate in questi ultimi anni ricorrendo avari laboratori di restauro (i Nicola di Aramengo, iRegoli di Gavi, Tiziana Carbonati, Bonardi di VillanovaM.to, Pagella di Casale).All’inizio del 2002 il Consiglio pastorale decise di avvia-re il recupero di tutte le volte e inoltrò domanda di con-tributo alla Regione Piemonte e alla Compagnia di SanPaolo di Torino. Mentre la Regione intervenne con ungeneroso contributo di 25,000 euro così non fu per laFondazione del San Paolo e pertanto i lavori furonoeffettuati solo sulla navata di sinistra, il che richiese unintervento economico di 60.000 euro + IVA.Ottimi i risultati e piena soddisfazione da parte della

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popolazione.Ora si intende avviare la seconda fase, quella più cor-posa e impegnativa, che porterà al completamento del-l’intervento.Questi i settori di intervento:1°) le decorazioni pittoriche delle pareti e delle volte,che risalgono alla fine del 1800 e al primo decennio delNovecento, realizzate dallo studio torinese GiovanniStura;2°) le vetrate dei cinque “oculi” (con le figure dei quattroevangelisti e di David) e del rosone ;3°) i tre stupendi capitelli (in particolare le colonne bina-te e la raffigurazione di San Giorgio che uccide il drago)che risalgono all’XI-XII secolo;4°) i due pilastri in muratura, residuo dell’antica pieve esolo parzialmente modificati (accanto all’organo) nellacampagna di lavori a cavallo del 1600;5°) le dieci colonne di granito che vanno ripulite;6°) la controfacciata (le cui antiche decorazioni sono ingran parte scomparse) caratterizzata dall’affresco difine Quattrocento raffigurante la “Madonna dellaMisericordia”, forse opera di Giovanni Quirico Boxilio daTortona. L’affresco è già stato parzialmente restauratonel 1988.LA SITUAZIONE E L’INTERVENTOIl ciclo pittorico ha subito gravi danni dovuti soprattuttoalle infiltrazioni di acqua piovana proveniente dal tetto.Il passaggio persistente di acqua ha depositato sullasuperficie pittorica salificazioni che hanno provocatodistacchi di arricciatura e di intonaco oltre a indeboli-mento e caduta della pellicola pittorica.La decorazione delle volte ad archi incrociati nellenavate laterali è ripetuta su tutti e dodici i soffitti, con dif-ferenziazioni di colore e di alcuni motivi decorativi.L’incrocio dei costoloni è segnato da un motivo geome-trico che incornicia il colore blu degli spicchi. A conclu-sione delle navate laterali, in corrispondenza della “cap-pella lunga” e della cappella del Sacro cuore, appaionodue volte di dimensioni maggiori, una a botte e l’altra,vicino all’organo, in cannucciato.Nella navata centrale la scansione geometrica deglispazi segnati da cornici è arricchita all’interno da raffi-gurazioni di angeli, di simboli, di intrecci floreali, e cul-

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mina al centro con la gloria della chiesa, rappresentatadai Ss. Pietro e Paolo ai quali è dedicato l’edificiosacro. Nelle lunette, un tempo tutte occupate da grandi fine-stre, appaiono vasi con cartigli riferentisi alle Beatitudinie cinque tondi a vetrata. Al di sopra delle colonne, suipennacchi, appaiono altri tondi dipinti, raffiguranti gliapostoli e altri santi.METODOLOGIA DI INTERVENTOL’impegnativo intervento di restauro avrà come scopola conservazione del ciclo pittorico attraverso il consoli-damento degli intonaci degradati.Successivamente si interverrà con la pulitura e il fissag-gio della pellicola pittorica e integrazione di quest’ultimaper garantire una continuità di lettura, seguendo lastessa metodologia già utilizzata in molte cappelle late-rali, nella zona absidale già restaurata nel 2000 e nellanavata di sinistra completata per il Natale 2002.Le decorazioni tendono a sfarinarsi a causa dell’essi-cazione del legante dei colori in terra e calce.Scendendo verso il pavimento si trovano sulla contro-facciata e sui pilastri di supporto alle cappelle lateralizone di decoesione nell’intonaco, con spanciamentipericolanti.La pellicola pittorica è coperta da uno spesso strato dipolvere grassa e nera dovuto in gran parte al nero fumodelle candele e all’impianto di riscaldamento.Le tecniche di restauro sono già state concordate,durante la prima fase (navata di sinistra) con l’incaricatodalla Soprintendendenza ai Beni artistici, dott. FulvioCervini, e con la responsabile della Soprintendenza diTorino, dott.ssa Carlenrica Spantigati.Per le vetrate si rimanda ogni decisione al momento incui saranno raggiungibili tramite impalcature.Capitelli e colonne verranno ripuliti ponendo moltaattenzione a non eccedere e ad evitare chiazze bianca-stre, come quelle formatesi sul capitello di San Giorgioin seguito al saggio di pulizia effettuato nel 2000.Verranno rimossi chiodi e patte non più necessari estuccati fori e crepe. Per quest’ultime si provvederà adindagare sulle cause e su eventuali movimenti succes-sivi. In caso di decoesione dell’intonaco si provvederàal consolidamento con malte adesive a basso pesospecifico.Le tracce di un passato medioevale sono ben visibili,anche se inserite nella struttura attuale. Probabilmente

ne esistono altre coperte da rifacimenti e quindi si pro-pongono prove stratigrafiche sui due pilastri in muraturafronteggianti il transetto. Una ricerca analoga va attuataanche nella controfacciata, prima di ricostruire pittorica-mente la decorazione, pur consapevoli che la quasicerta demolizione degli antichi intonaci ha spazzato viaogni testimonianza artistica, ad esclusione, ovviamente,del raffinato e pregevole affresco della “Madonna dellaMisericordia”A metà ottobre è giunta la comunicazione ufficiale

della concessione da parte della Regione Piemontedi un sostanzioso contributo di 50.000 euro. Non essendo possibile concludere la navata destraentro la novena di Natale, si è deciso di montare leimpalcature appena dopo l’Epifania e di avviare ilrestauro con le stesse imprese che hanno lavorato,con piena soddisfazione della committenza, nellanavata di sinistra, ossia l’impresa Castagnaro, la dittaDi Gaetano e soprattutto i restauratori FrancescaRegoli e Giovanni Bonardi. Progettista e responsabiledei lavori sarà, come sempre, l’arch. Patrizia Ferrari.

La Madonna della Misericordia, detta "Ra Madonädra perdünönsä”, sulla controfacciata. L'affresco,pesantemente ridipinto da Luigi Pintor negli anniTrenta, necessiterebbe di una buona ripulita per farriaffiorare le fisionomie e le cromie originali.

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Anche quest’anno il rione dellaCroce ha proposto un itinerariomolto affascinante per la sua con-sueta gita: Sacro Monte Calvariodi Domodossola e Lago d’Orta.La partecipazione è stata vera-mente “massiccia”, con immensagioia degli organizzatori.La giornata è iniziata molto prestoe, dopo l’allegro viaggio, siamogiunti ai piedi di un’oasi di pace etranquillità, gestita da un gruppo diPadri Rosminiani.Da qui,chi a piedi,chi con un pic-colo pulman,seguendo il percorsodelle via Crucis,siamo arrivati sulMonte Calvario.La mattinata si è conclusa con laS.Messa celebrata da padre Vito(grande esperto dei Rosminiani edel nostro concittadino rosminianoBertett i),da padre John e dalnostro diacono Ernesto Stramesi.

I padri Rosminiani hanno dimo-strato una grande disponibilitàanche nel momento dell’accoglien-

NEWS DALLA “CROCE”

za nel loro refettorio per un frugalebanchetto fraterno.All’ombra dei faggi e dei castagnidi questo centro di spiritualità,abbia-mo trascorso le prime ore delpomeriggio per poi recarci sulLago d’Orta ed in particolaresull’Isola di San Giulio.Un po’ stanchi per la lunga giorna-ta ma felici dell’esperienza fatta edel clima di gioia e allegria cheregnava tra i partecipanti,siamotornati nel nostro “paesello” prontigià per la prossima gita!Un ringraziamento particolare è darivolgere non solo al rettore e aipadri del centro di spiritualitàrosminiano ma anche ad ErnestoStramesi che con le sue cono-scenze riguardo ai Rosminiani ciha aiutato in questo cammino.Alla prossima!

MONTE CALVARIO DI DOMODOSSOLA, CULLADELLA CONGREGAZIONE ROSMINIANA

Il monte Calvario di Domodossolaha visto sorgere la CongregazioneRosmin iana ovvero l ’ Is t i tu todella Carità che è il nome con ilquale questa Congregazione èuniversalmente conosc iu ta.Durante la visita il Direttore dellaCasa e ora Prov inc ia le per

l’Italia Padre Vito Nardin ci haillustrato le finalità e l’opera delRosmini.Questo grande f ig l io de l laChiesa ha accettato sofferenze,umiliazioni, denigrazioni dallachiesa “ufficiale”, da esponentidella chiesa che ormai nessuno

più ricorda ma che in quei tempisono stati i primi a puntare il ditocontro le teorie del grande filo-sofo roveretano.Il suo scritto del 1848,” Le cin-que piaghe della Santa Chiesa”mol to d iscusso e dibat tuto aquei tempi e anche successiva-

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 11mente, fu messo all ’ indice ecomunque la sua possibilità didivulgazione si deve al papaPaolo VI. Nell’opera venivanoindicate in modo preciso e pun-tuale quali erano le piaghe dellaChiesa e cioè:inadeguata formazione culturalee spirituale del clero (clero chesapeva solo “dire” la messa enon aveva adeguata preparazio-ne teologica e pastorale);distacco tra clero e laicato (pro-posta di introdurre l’uso della lin-gua volgare nella celebrazionedella messa per permettere lapartecipazione dei fedeli);divisioni tra i vescovi (mancanzadi coordinamento pastorale travescovi della stessa regione epi-scopale);nomine vescov i l i lasc ia te a lpotere civile (il re proponeva alpapa i nominativi dei vescovi equesti procedeva alla loro nomi-na);cattivo uso dei beni ecclesiastici(attaccamento del clero ai beni emancata f ina l izzaz ione de imedesimi per fini caritativi).Successivamente padre Nardinha illustrato la figura del castel-novese padre P ie t ro Lu ig iBertetti che fu secondo succes-sore de l padre Rosmin i a l la

guida della Congregazione. Natoa Caste lnuovo i l 16 gennaio1814, ent ra ne l seminar ioDiocesano di Tortona e vieneordinato sacerdote il 20 maggio1837. Dopo aver frequentatol’Università di Genova, si laureain Teologia nel 1840 e nel 1841viene nominato Parroco dellaChiesa di S. Maria Canale inTortona. I l 29 dicembre 1843diventa Rettore del SeminarioDiocesano e nel 1846 riceve lanomina a canonico della catte-drale.L’ 8 agosto 1847 entra nell’Istitutodella Carità e il 17 ottobre dellostesso anno viene mandato inInghilterra, come professore diteologia e fi losofia a Radcliff.Nel gennaio 1851, inv ia to aRoma in qualità di procuratoredell’Istituto per difendere di fron-te alla Congregazione dell’indicele opere di Rosmini, ottiene il“dimittatur” per le opere stessecioè la possibilità che gli scrittide l fondatore non venganomessi all’indice come libri proibi-ti. Dopo essere stato nominatoconsultore della Congregazionedell’Indice, il 24 gennaio 1861viene eletto superiore generale.Muore a Stresa l ’8 settembre1874 per ictus cerebrale.

E’ da sot to l ineare che i lRosmini, sul letto di morte gliconsegna il libro autentico dellecostituzioni e lo nomina erededelle sue sostanze in Piemonte.Don Nardin, ha concluso l’incon-t ro ev idenziando la f igura d iquesto nost ro conc i t tad ino,augurandosi che s i possanointens i f icare i rappor t i f raCastelnuovo e l ’ Ist i tuto del laCarità che tanto deve al Bertetti,per la sua umiltà, competenza egrande disponibilità per l’affer-mazione dei principi enunciatidal Rosmini e divenuti di gran-dissima attualità dopo il Concilioecumenico Vaticano II.

Ernesto Stramesi

A n t o n i o R o s m i n i

2 8 s e t t e m b r e 2 0 0 3IN I Z IA IL N UOV O A NNO PAS TOR ALE

Quest’anno l’inizio delle attivitàpastorali della nostra comunitàha coinciso con i l saluto alnostro parroco Don Gianfranco,in quanto ha assunto l’incaricodi Rettore del Seminario. Nellacelebrazione eucaristica delleore 10.30 in tanti hanno volutoessergli vicino e ringraziarlo peril lavoro svolto in questi ultimisei anni. Non un addio ma unarrivederci! Con commozione,ma con tanta riconoscenzasono stati ricordati i diversi

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 12momenti trascorsi insieme,caratterizzati da numeroseesperienze, proposte, progettirealizzati o solo pensati e mol-teplici att ività nei differentiambiti parrocchiali. Un instan-cabile pastore, una guidaesemplare che ha dato tanto aisuoi fedeli, i quali, ora dovrannoaccogliere il nuovo parroco econtinuare il lavoro intrapresonell’oratorio, nella catechesi,nella liturgia, nella carità…Nel pomeriggio all’oratorio i gio-vani educatori e animatori

hanno organizzato una coinvol-gente festa per tutti: giochi, sor-prese, premi e una super-golo-sa merenda!! E’ stata anchel’occasione per conoscere donItalo Spano, sacerdote orioninoche rimarrà nella nostra parroc-chia in questi ultimi mesi del-l’anno. È stata una giornatamolto simpatica e divertenteche ha riunito tutti con l’auguriodi realizzare al meglio le diver-se proposte pastorali. Un buonlavoro anche a don Gianfranconel suo difficile compito accantoai seminaristi.

I n o s t r i e d u c a t o r i / a n i m a t o r i , v e s t i t i a f e s t a

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IL GRUPPO MISSIONARIOSentendo questo nome probabilmente molti di voiresteranno sorpresi nell’apprendere che anche aCastelnuovo esiste un Gruppo Missionario.Ed invece questo gruppo esiste e lavora da ormai seianni. Si costituì al ritorno dalla giornata Mondialedella Gioventù di Parigi, correva l’anno 1997, quandoalcuni dei componenti di quella “spedizione” ebberovoglia di dare vita a questa realtà.Lo scopo era, e’ e sarà sempre, quello di portare unaiuto ed una parola di conforto a chi, per svariati pro-blemi, sta peggio di noi.Si intraprese quindi la via della “missione”, quellastessa missione che ci insegna il Signore, che citiene legati da ormai sei anni e che sono sicuro citerrà legati ancora per molto.In questi anni i volti sono cambiati, c’è chi è arrivato echi per esigenze lavorative o personali se ne è anda-to, ma il fine è rimasto sempre lo stesso e cioè quellodi far capire a chi soffre che non è da solo.Da circa tre anni collaboriamo attivamente con ilbanco alimentare di Novi Ligure.Questa realtà, che opera a livello nazionale, raccogliedalle industrie alimentari tutti quei prodotti che permotivi diversi (errato confezionamento, materiale inesubero, donazioni volontarie) non possono essereintrodotti sul mercato e li ridistribuisce alle unità locali(a Castelnuovo proprio al Gruppo Missionario).Mensilmente provvediamo a ridistribuire questi pro-dotti alle famiglie bisognose del nostro paese chevivono in condizioni precarie.A questo proposito nella giornata del 29 novembre

prossimo ci sarà una grande raccolta del BancoAlimentare estesa a tutto il territorio nazionale.Saranno allestiti dei punti di raccolta presso i super-mercati presenti sul nostro territorio in modo tale cheognuno di noi ( e speriamo che siano tanti!!!!!!) possadare il proprio contributo all’iniziativa.Traguardo positivo per il nostro gruppo è quello che ilprossimo 21 dicembre tre componenti partiranno allavolta di El Carmen (Perù) dove andranno in visita allamissione diocesana,che ormai da anni è presente sulluogo, trascorrendo le festività natalizie assieme ainostri amici peruviani.

a conoscere i diversi pro-dot t i e a sensib i l izzare lafamiglia e gli amici a darespaz io a ques t i p rodo t t i“ t r a s p a r e n t i ” . I l p r i m oa p p u n t a m e n t o c o n u n abancare l la de l commerc ioequo e solidale è per tutt i icastelnovesi Domenica 14D i c e m b r e n e l l a C h i e s aParrocchia le . Ovv iamenteq u e s t o v u o l e e s s e r e i lp r i m o pa s s o d i u n l u n g ocammino verso un migl io-ramento delle condizioni div i ta nei paesi economica-mente meno sviluppati. Vi aspettiamo!!

Elisabetta, Elisa S., Elisa B. , Enrica

a l l a s t o r i a de i p rodo t t i ea l l e sce l t e de l l e impreseproduttr ic i . Questo atteg-giamento non vuole esseres o l t a n t o u n a b e l l a f r a s escritta, ma vuole diventareun gesto concreto anchenella nostra parrocchia. Iragazzi del la terza media,attraverso incontri formati-v i , c o n o s c e r a n n o q u e s t otipo di mercato o meglio dicommercio , definito equoe so l i da le , a l t e rna t i v o aquel lo tradizionale, che sif o n d a s u c r i t e r i p o c o…commerc ia l i ma ones t i :la t rasparenza dei cost i edei r icavi , nel r ispetto deiproduttor i e dei consuma-to r i . S i impegneranno inques to anno ca tech is t i co

Ogni giorno siamo investit ida una valanga di messag-gi pubblicitari che ci loda-no le novità offerte dall ’ in-dustr ia, che c i s tuzzicanov o g l i e e a p p e t i t i , c h e c ipresentano un model lo daseguire in una corsa senzaf ine . I r i su l ta t i : i l nos t roconsumo è ormai al l ivel lodello spreco . I più vivonoun senso d i impo tenza esi arrendono a competerecon questo sistema. Ma visono alcuni che si oppon-gono a questa impostazio-ne attraverso un consumocritico , che consiste nellasce l ta met ico losa d i tu t tociò che comprano non soloi n b a s e a l l a q u a l i t à e a lprezzo ma anche in base

C O M M E R C I O E Q U O E S O L I D A L E

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Diamo qui di seguito l’elencodelle offerte pervenute inParrocchia, dall’ultimoBollettino Parrocchiale al 2 otto-bre 2003.Ci scusiamo per eventuali erroried omissioni.Alessandro e Daniele 50 � in occ.della Cresima e della Comunione– I familiari 200 � in ric. di MolinariAlbertina – Diego e Rosangela500 � in occ. del matrimonio –N.N. 30 � in ric. defunti – AlfanoFasanaro 20 � in ric. defunti –Fam. Sampietro 100 � in ric. diSampietro Giuseppe – 20 � in occ.battesimo – N.N. 450 � -Viceconte 50 � in ric. di BotossoMario e Viceconte Giovanni –Fam. Veronese 50 � in ric. di

Amato Francesco – I nipoti Ferrarie Lazzaro 150 � in suffr. di PrandiRosina – I genitori e la nonna 100� in occ. del battesimo di MichelonCarla Maria – 50 � in ric. di TortiGiulio – 50 � in ric. di Mariangela eAnnamaria Rapetti – N.N. 100 � -50 � in suffr. di Torlasco Mario –30 � in suffr. defunti – N.N. 100 � -70 � in suffr. defunti – BassiPierino 25 � in suffr. di Mario,Angelo e Giovanni – VeroneseAlessandra 150 � - I familiari 200� in occ. del funerale di StellaAngiolino – La figlia 20 � in suffr.di Pelizzari Ugo – 20 � in suffr.defunti – Francesca Bassi 100 � inric. dei nonni Mario e Virginio – 50� in suffr. di Cairo Attilio – 50 � insuffr. defunti - Le sorelle Maria e

Rita 100 � in suffr. di VeroneseMario – I cugini 150 � in suffr. diVeronese Mario – 30 � in suffr.def. Musarò – N.N. 110 � - Alessia100 � in occ. del suo battesimo -50 � in suffr. defunti fam. Bandiani,Edoardo, Sandra e Pierino - Ifamiliari 50 � in occ. del complean-no della carissima Michela Pisa –50 � in suffr. di Quaglia Elio – Lafiglia Immacolata 25 � in suffr. diGiuseppe e Grazia – FamGuazzetti Mariuccia e Luigi 100 �in suffr. della mamma – 25 � insuffr. di Giovanni Brandolini – Ilcoro Liturgical Song Emmanuel200 � - Silvia e Paolo 150 � - 40 �in suffr. defunti – Grassi Giovanni150 � in occ. del funerale dellamamma – N.N. 50 � - N.N. 30 � -

BILANCIO 2002 - 2003 ( AL 23 MAGGIO) ENTRATE USCITEOfferte candele e questua in chiesa 3.463,40� Altre offerte e donazione da privati 9.739,61� Offerte dai Confratelli 4.776,58� Contributi e rimborsi dal Centro Ricreativo 4.740,00� Contributo (su progetto di restauro) Comune Castelnuovo S. 1.549,37� Contributo (su progetto di restauro) Fondazione CRT 2.582,28� Contributo (su progetto di restauro) Regione Piemonte 1.500,00� Contributo (su progetto di restauro) Sovrintendenza Beni Artistici Piemonte 4.891,36� Ricavo da manifestazioni organizzate e vendita libri 7.594,64� Spese per manutenzione organizzate 682,23� Manutenzione ordinaria chiesa 921,37� Spese relative l'associazione 135,62� Energia elettrica e riscaldamento (chiesa e Centro Ricreativo) 3.584,40� Carità e missioni 735,88� Manutenzione straordinaria, progetti di restauro 37.055,36� Assicurazioni 787,00� Interessi passivi e spese bancarie 107,04� TOTALI 40.837,24� 44.008,90� Sbilancio esercizio 2002 - 2003 3.171,66� TOTALE A PAREGGIO 44.008,90� SITUAZIONE DI CASSASaldo attivo al 23.05.2002 3.848,90� Saldo passivo esercizio 2002 - 2003 3.171,66-� Saldo attivo al 23.05.2003 677,24�

BILANCIO CHIESA DI SAN ROCCO

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 15100 � in occ. del funerale diGaudio Filomena – 50 � in ric. diRomolo Damiani – La moglie 50 �in suffr. di Patricola Angelo – 50 �in suffr. di Nobile Maria Alice – 25� in suffr. defunti – I figli Vincenzoe Maria 50 � in suffr. di Luigi eAngiolina – 25 � in suffr. defunti –30 � in suffr. defunti di CaldanaLorenzo – N.N. 50 � - 30 � insuffr. defunti – Agnese Alfarano 40� in suffr. di Donato, Elena eAnnita – 50 � in suffr. di ScaffinoArturo – 50 � in ric. di VaccariSilvia - Baiardi Carnevale 100 � -N.N. 250 � - La moglie 50 � insuffr. di Remo Milanese – 50 � inocc. del funerale di Corradini Lino– 50 � in ric. di Maggi Elena – Gliabitanti della Fraz.Secco 155 � inocc. della ricorrenza dell’Eccidio –Cavall i Raffaele 40 � - GoggiLuigina 25 � in suffr. di Carmelina– 50 � in suffr. defunti – 50 � insuffr. di Bensi Mario – Fam. Nisi25 � in suffr. di PoddigheGiovannina e Natalina – I familiari50 � in occ. del 4° anniversariodella carissima Michela Pisa – Ifamiliari 200 � in ric. di FeliceUmberto – I familiari 50 � in suffr.di Felice Umberto – ConcaroMaria 50 � in suffr. di Stella Pierina– 30 � in suffr. defunti – MariaMoiso 50 � in suffr. di mamma epapà – 50 � in suffr. defunti – 50 �in suffr. di Rapetti Luigia – Fam.Modaffari Domenico 50 � in suffr.defunti Ricca Domenico eMalaspina Fausto – Famiglie DeLia e Aloise 50 � in occ. del fune-rale di Bellucci Pasqualina – 20 �in suffr. di Paolo Bordon - Bruna,Luigi, Roberto 25 � in ric. diGabriella Incutti – La moglie 40 �in suffr. di Ricci Ugo – 50 � in suffr.di Barbieri Luisa - 100 � in suffr. diCicciarella Giovanni – AlfaranoGerardo 100 � in suffr. di Donato,Elena e Annita – Nelli 25 � in suffr.di Pavani e Spartachi – Un familia-re 50 � in ric. di Claudio – 50 � insuffr. defunti Milanese – Fam.Scacheri 200 � in occ. del funeraledi Taverna Maria – 40 � in ric. diCarnevale Concetta – FamiglieFerrari e Lazzaro 150 � in suffr. di

Felice Umberto – Andrea 100 �ricordando i l nonno – Fam.Malcangi 50 � in suffr. di Vito – Lamoglie e la figlia 50 � in ric. diMario Battaiola – 70 � in ric. diGianluca Ricci – 100 � in suffr. diRossi Aurelio – Fam. Migliore 50 �in suffr. di Carnevale Concetta –30 � in suffr. defunti – OlivaMarilena 25 � in suffr. di OlivaGiuseppe – Grassi Maria Rosa150 � in ric. di Giovanni Grassi –Di Pietro Marisa 20 � in suffr. diDe Faveri Gino e Elio – I coscrittidella classe 1985 100 � in occ. delloro 18° compleanno – 50 � in ric.di Bellucci Pasqualina – Michela eMaurizio 50 � - Il figlio 50 � in ric.di Teresa Cibrelli – Politi Rocco 30� in suffr. di Francesco, Rocco eFrancesca – Alfarano Agnese 25 �in ric. di Maria e Donato – I fami-liari 250 � in occ. del funerale diLuigi Torti – N.N. 100 � - I familiari120 � in suffr. di Pierina Garberi –50 � in suffr. di Camilla Arona – IlCoro Liturgical Song Emmanuel200 � - 50 � in suffr. di GalascoAndrea e Fabio – I clienti affezio-nati 20 � in ric. di Giovanni Grassi– Chizzoniti 20 � in suffr. defunti –20 � in suffr. def. Fiscaletti – 20 �in suffr. di Beccati Carlo – 30 � inric. di Goldin Flaminia – La moglie50 � in ric. di Giuseppe Maimone– I familiari 120 � in suffr. diAndrea Vecchi - Gli amici diClaudio 20 � in suffr. di AngeloSacco – La famiglia 400 � in suffr.di Angelo Sacco – N.N. 150 � - Ifamiliari 100 � in ric. di CarmelaPeruzzi – Lazzaro Teresa 50 � inric. dei defunti – 30 � in ric.def. DeMattei-Vicini – 50 � in ric. diPinetta – Carrettiero-Bloise 150 �in occ. del loro matrimonio – 100 �in suffr. defunti – I familiari 150 �in ric. di Sottotetti Giuseppina –N.N. 200 � - Brollo Enrica 25 � insuffr. del papà – I genitori 50 � inocc. del battesimo di Samuel – 25� in suffr. di Buratti Ada – RitaMilanese 50 � in ric. di Irene,Pietro e Remo – Botti-Bastita 100� in occ. del loro matrimonio – 25� in suffr. di Baiardi Giulio – 35 �in suffr. di Trovamala Antonio – I

genitori 500 � in ricordo di Claudio- 50 � in suffr. di MaddalenaGiordano – Il Coro Liturgical SongEmmanuel 100 � in occ. del matri-monio di Botti-Bastita –Fam.Grupillo 50 � in suffr. defunti– 75 � in occ. del battesimo diSegala Simone – 25 � in suffr. diD’Amato Giuseppe – La moglie100 � in memoria di FerramoscaAntonio – 30 � in suffr. defunti –N.N. 70 � - 50 � in suffr. di BragatoCelestina – Pelizzari 50 � in suffr.defunti – N.N. 40 � in suffr. defunti– 60 � in ric. di GianfrancoRondanelli – Magrassi-Tollentino500 � in occ. del loro matrimonio –N.N. 100 � - Bergamini-Zanchi100 � in occ. del loro matrimonio –La classe 1939 200 � in ric. diFelice Umberto – La moglie e i figli100 � in ric. di Taverna Bruno nel2° anniversario – 25 � in suffr.defunti – 50 � in suffr. diMariangela – Marchetti Simona 70� in occ. della prima Comunione -I familiari 50 � in occ. dell’onoma-stico della carissima Michela Pisa– 40 � in suffr. di Engaddi Luciana– La classe 1976 75 � in ric. diSamanta Alfarano – CarmelaCotroneo 20 � in suffr. di Pietro eGiuseppe – Pierina Pagella 25 � insuffr. di Aldo, Anna e Fausta–Pierina Beozzo 25 � in suffr. dimamma e papà – Fam. Fioravanti50 � in suffr. di FioravantiGiuseppe –

O R A T O R I OAlessandro e Daniele 50 � in occ.della Cresima e della Comunione– Gruppo 1^ media 30 � - N.N.140 � - I compagni della 1^ mediasez. C 55 � in ric. della nonna diAlessandra Tava – 30 � in occ. delcompleanno di Lorenzo – Classe5^ elementare B 50 � - Oratorioestivo 1182 � - Cristiana 30 � - Ibambini del mini-basket 15 � -N.N. 50 � - Daniele 100 � - N.N.30 � - M.M. 300 � - La famigliaConcaro 100 � in memoria diGiovanni Grassi – 30 � in ric. diZanella Giuliano – Marco De Lia50 � - I colleghi di papà 60 � in ric.di Claudio Granotti – N.N. 1000 � -

Page 16: Bollettino Novembre 2003

BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 16

Stella Giovanni 7/04/1913V 13/06/2003 - CorradiniLino 21/09/1943 V19/06/2003 - PastorePaolina 17/11/1921 V

22/06/2003 - Gaudio Filomena11/11/1906 V 3/07/2003 - StellaMaria Pierina 17/09/1913 V2/07/2003 - Castellini Secondina21/05/1907 V 08/07/2003 - RossiPasquale Aurelio 24/10/1915 V19/07/2003 - Arona Camilla3/11/1912 V 25/07/2003 - FeliceUmberto 18/10/1939 V27/07/2003 - Bellucci Pasqualina30/09/1918 V 30/07/2003 -Taverna Maria 8/05/1916 V5/08/2003 - Grassi Giovanni12/03/1937 V 12/08/2003 -Giordano Maddalena 24/07/1928V 13/08/2003 - CarnevaleConcetta 23/03/1926 V14/08/2003 - Torti Luigi 3/06/1932V 25/08/2003 - Garberi Pierina19/08/1914 V 28/08/2003 - VecchiAndrea 10/11/1940 V29/08/2003 - Sacco Angelo3/03/1935 V 1/09/2003 - SottotettiGiuseppina 25/04/1920 V3/09/2003 - Peruzzi Carmela19/06/1910 V 3/09/2003 - LaGreca Maria Immacolata8/12/1930 V 3/09/2003 -Ferramosca Marcello 16/01/1946V 9/09/2003 - Alfarano Samanta25/06/1976 V 25/09/2003 -Valdatara Ines 18/02/1914 V6/10/2003 - Parodi Gloria V9/10/2003 - Piccinell i ArturoArdicio 19/04/1926 V14/10/2003 - Stella Bruno9/04/1919 V 18/10/2003 - BensiRosa 5/03/1915 V 1/11/2003 -

TORNATI AL PADRE

5 luglio 2003: BevilacquaMichele ♥ CairoAnnamaria19 luglio 2003: Guido

Andrea ♥ Bruno Giulia30 agosto 2003: Balduzzi

Massimo♥Occhi Michela31 agosto 2003: Magrassi Matteo♥ Tollentino Paola6 settembre 2003: CarrettieroEnrico ♥ Bloise Angela13 settembre 2003: Botti Marco♥ Bastita Tiziana 20 settembre 2003: BergaminiFabrizio ♥ Zanchi Patrizia

29 giugno: BabichIrene20 luglio: BottaroAndrea

7 settembre: Castagnaro Samuel14 settembre: Bagnera Chiara,Celotti Pietro, Segala Simone18 ottobre: Pasini EmanueleNicola19 ottobre: Trovamala Tecla,Atzori Rebecca26 ottobre: Grupillo Simone

Novelli Liliana 50 � in mem. delmarito Sacchi Luigi –Fam.dott.Granata 50 � - TortiGabriella 20 � - Adriano, Loretta eSilvana Coscia 100 � in mem. diGloria – Granelli Rosetta 50 � -Alma e Agnese Cerutti 50 � -Mansueto 50 � - Granelli Gianni eDino 100 � - N.N. 100 � in mem.della figlia -S A N D A M I A N OMario Besuzzi 50 � -C E N T R O S A N C A R L O

I coscritti della classe 1956 265 �in ric. di Anna Maria Rapetti –CAPPELLETTA SANT’ANDREAEnrica Bona � 25 - Mario Spinola �25 euro - Andrea L. � 20C A R I T À E M I S S I O N I

50 � per le missioni –B O L L E T T I N OBailo Paolo 25 � - Fam. GuazzettiMariuccia e Luigi 50 � in suffr.della zia Pierina – N.N. 50 � - N.N.30 � - Chiapedi 20 � - StellaPaolina 20 � - N.N. 50 � -Gagliardi Cavalli 50 � - Novelli 10� - Ventura Fulvio 20 � -

B E N E D I Z I O N E FA M I G L I E

20.627 � offerte pervenutedurante la benedizione dellefamiglie -

S . R O C C OLe sorelle Maria e Rita 100 � insuffr. di Veronese Mario - MarioBesuzzi 50 � - I cognati 150 � inric. di Oscar Di Marco – I familiari150 � in ric. di Felice Umberto –Fam. Scacheri 100 � in ric. diTaverna Maria - I genitori 150 � inricordo di Claudio - Luciana Volpini10 � - Megardi 150 � - Carla S.100 � - Ragni Giovanna 50 � -Maggi M. 50 � - Fam. Santi insuffr. Felice Umberto 50 � - A. B.50 � - Fasanaro Maria 10 � - PieraInvernizzi in suffr. Stella Elvira 50� -CORO LITURGICAL SONGE M M A N U E L

Diego e Rosangela 250 � in occ.del matrimonio – Silvia e Paolo150 � - Bergamini-Zanchi 150 � -SANTUARIO DELLE GRAZIEBloise Tonino 50 � in suffr. di LaGreca Rosina, Luigi e Angiolina –N.N. 50 � - Chizzoniti 25 � inmem. di Parini Rosaria – MilanesiCarla 50 � in ric. dei defunti – N.N.50 � - Società Mutuo SoccorsoSant’Anna 25 � - Gatti Anna 25 � CASA DI RIPOSI “BALDUZZI”I clienti di via L.Costa 50 � in ric. diGiovanni Grassi –S A N D O M E N I C OSolari e Trovamala 60 � in suffr.defunti – Chizzoniti 25 � in mem.di Parini Rosaria – Mario Besuzzi50 � - Maddalena 50 � in suffr. delfratello Angiolino – Curone 100 � -900 � in occasione della festa diSan Domenico -CHIESETTA DELLA CROCE50 � in suffr. defunti – FamiglieLeva e Pleba 900 � per il restaurodella facciata della chiesa in ricor-do di Leva Giovanni e MaffeoLuigina – I genitori 150 � in ricordodi Claudio – N.N. 50 � in suffr.defunti – Fam. Occhi 300 � in occ.del matrimonio di Michela eMassimo e del battesimo diSebastiano – 100 � in ric. diOttavio – Chichino Franca 50 � -N.N. 50 � - Novelli Angelo 50 � -Novelli Serafina 25 � - Pinetta eCarluccio 50 � - Granelli Pinetta50 � - Maria e Adele Massa 50 � -