Bollettino (II/2006)

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BOLLETTINO UFFICIALE DELL’ARCIDIOCESI METROPOLITANA DI PENNE-PESCARA ANNO LIV MMVII - 1

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Il semestrale di documenti ufficiali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne. Anno 2006, II semestre

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BOLLETTINO UFFICIALEDELL’ARCIDIOCESI METROPOLITANA

DI PENNE-PESCARA

ANNO LIV MMVII - 1

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Periodico della diocesi di PescaraAnno LVIII - N° 2

Presidente:S. E. R. Mons. Tommaso VALENTINETTI

Direttore:Sor Lidia [email protected]

Direttore Responsabile:Dott. Ernesto GRIPPO

Amministratore:Can. Antonio DI GIULIO

Editore:Curia Arcivescovile Metropolitana Pescara-Penne

Sede Legale:

Curia Arcivescovile Metropolitana Pescara-Penne

Piazza Spirito Santo, 5

65121 PESCARA

Fotocomposizione e Stampa:

Tipografia MAX PRINT

65016 MONTESILVANO (PE)

Rivista Diocesana

C.C.P. n° 16126658

Periodico registrato presso il Tribunale di Pescara

al n° 11/95 in data 24.05.1995

Spedizione in abb. postale 50% PESCARA

CURIA METROPOLITANAPiazza Spirito Santo, 5 - 651210 Pescara - Tel. 085-4222571 - Fax 085-4213149

ARCIVESCOVADOPiazza Spirito Santo, 5 - 651210 Pescara - Tel. 085-2058897

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LA PAROLA DEL PAPA

Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale ....................................................................pag. 6

Messaggio ai partecipanti al II Congresso Mondiale dei Movimenti Ecclesiali e delle nuove comunità ......................................................................................................................“ 9

Discorso al V Incontro Mondiale delle Famiglie a Valencia (Spagna) ...................................“ 12

“Perché si veda che credere è bello” (Intervista alle televisioni tedesche) .............................“ 17

Discorso al Santuario del Volto Santo di Manoppello ................................................................“ 31

Incontro con i Rappresentanti della Scienza a Regensburg (Germania) .................................“ 35

Discorso ai partecipanti al Convegno di Verona ..........................................................................“ 45

VITA DIOCESANA

NOMINE e DECRETI

Economo ........................................................................................................................................“ 58

Incardinazione ...............................................................................................................................“ 60

Assistente Ecclesiastico dell’Associazione Amici del Presepio della Sezione di Penne ................................................................................................................“ 61

Consulente Ecclesiastico Provinciale di Pescara del Centro Sportivo Italiano ................“ 63

Parroci e Vicari Parrocchiali ......................................................................................................“ 64

LETTERE

Esercizi spirituali per Presbiteri e Diaconi - Aggiornamento pastorale e di Programmazione ......................................................................................................................“ 68

Incontro Regionale .......................................................................................................................“ 72

Giornata per la Salvaguardia del Creato ..................................................................................“ 73

Esercizi spirituali a Lourdes .......................................................................................................“ 74

Le Reliquie di San Tommaso a Pescara ...................................................................................“ 76

Relazione su Verona ....................................................................................................................“ 77

VARIE

Convegno Ecclesiale di Verona: Relazione dell’Arcidiocesi Metropolitana di Pescara-Penne ...............................................“ 80

Gli Insegnanti di Religione per l’anno sc. 2006-2007 • Di ruolo ............................................................................................................................“ 85• Incaricati annuali ............................................................................................................“ 92

Orario delle Udienze arcivescovili ............................................................................................“ 101

AMMINISTRAZIONE

Rendiconto… (Missioni) ............................................................................................................“ 104

SOMMARIO

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LA PAROLA DEL PAPA

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MESSAGGIO PER LA GIORNATA MISSIONARIAMONDIALE 2006

“La carità, anima della missione”

Cari fratelli e sorelle!

1. La Giornata Missionaria Mondiale, che celebreremo domenica 22 otto-bre p.v., offre l’opportunità di riflettere quest’anno sul tema: “La carità,anima della missione”. La missione se non è orientata dalla carità, se nonscaturisce cioè da un profondo atto di amore divino, rischia di ridursi a me-ra attività filantropica e sociale. L’amore che Dio nutre per ogni persona co-stituisce, infatti, il cuore dell’esperienza e dell’annunzio del Vangelo, equanti l’accolgono ne diventano a loro volta testimoni. L’amore di Dio chedà vita al mondo è l’amore che ci è stato donato in Gesù, Parola di salvezza,icona perfetta della misericordia del Padre celeste. Il messaggio salvifico sipotrebbe ben sintetizzare allora nelle parole dell’evangelista Giovanni: “Inquesto si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unige-nito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui” (1 Gv 4,9). Ilmandato di diffondere l’annunzio di questo amore fu affidato da Gesù agliApostoli dopo la sua risurrezione, e gli Apostoli, interiormente trasformatiil giorno della Pentecoste dalla potenza dello Spirito Santo, iniziarono arendere testimonianza al Signore morto e risorto. Da allora, la Chiesa conti-nua questa stessa missione, che costituisce per tutti i credenti un impegnoirrinunciabile e permanente.

2. Ogni comunità cristiana è chiamata, dunque, a far conoscere Dio che èAmore. Su questo mistero fondamentale della nostra fede ho voluto soffer-marmi a riflettere nell’Enciclica “Deus caritas est”. Del suo amore Dio per-mea l’intera creazione e la storia umana. All’origine l’uomo uscì dalle manidel Creatore come frutto di un’iniziativa d’amore. Il peccato offuscò poi inlui l’impronta divina. Ingannati dal maligno, i progenitori Adamo ed Evavennero meno al rapporto di fiducia con il loro Signore, cedendo alla tenta-zione del maligno che instillò in loro il sospetto che Egli fosse un rivale evolesse limitarne la libertà. Così all’amore gratuito divino essi preferironose stessi, persuasi di affermare in tal modo il loro libero arbitrio. La conse-

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guenza fu che finirono per perdere l’originale felicità ed assaporarono l’a-marezza della tristezza del peccato e della morte. Iddio però non li abban-donò e promise ad essi ed ai loro discendenti la salvezza, preannunciandol’invio del suo Figlio unigenito, Gesù, che avrebbe rivelato, nella pienezzadei tempi, il suo amore di Padre, un amore capace di riscattare ogni umanacreatura dalla schiavitù del male e della morte. In Cristo, pertanto, ci è statacomunicata la vita immortale, la stessa vita della Trinità. Grazie aCristo, buon Pastore che non abbandona la pecorella smarrita, è data la pos-sibilità agli uomini di ogni tempo di entrare nella comunione con Dio, Padremisericordioso pronto a riaccogliere in casa il figliol prodigo. Segno sor-prendente di questo amore è la Croce. Nella morte in croce di Cristo - hoscritto nell’Enciclica Deus caritas est - “si compie quel volgersi di Dio con-tro se stesso nel quale egli si dona per rialzare l’uomo e salvarlo - amore,questo, nella sua forma più radicale. E’ lì che questa verità può essere con-templata. E partendo da lì deve ora definirsi che cosa sia l’amore. A partireda questo sguardo il cristiano trova la strada del suo vivere e del suo amare”(n. 12).

3. Alla vigilia della sua passione Gesù lasciò come testamento ai discepoli,raccolti nel Cenacolo per celebrare la Pasqua, il “comandamento nuovo del-l’amore – mandatum novum”: “Questo vi comando: amatevi gli uni gli al-tri” ( Gv 15,17). L’amore fraterno che il Signore chiede ai suoi “amici” ha lasua sorgente nell’amore paterno di Dio. Osserva l’apostolo Giovanni:“Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio” (1 Gv 4,7). Dunque, peramare secondo Dio occorre vivere in Lui e di Lui: è Dio la prima “casa”dell’uomo e solo chi in Lui dimora arde di un fuoco di divina carità in gradodi “incendiare” il mondo. Non è forse questa la missione della Chiesa inogni tempo? Non è allora difficile comprendere che l’autentica sollecitudinemissionaria, primario impegno della Comunità ecclesiale, è legata alla fe-deltà all’amore divino, e questo vale per ogni singolo cristiano, per ogni co-munità locale, per le Chiese particolari e per l’intero Popolo di Dio. Propriodalla consapevolezza di questa comune missione prende vigore la generosadisponibilità dei discepoli di Cristo a realizzare opere di promozione umanae spirituale che testimoniano, come scriveva l’amato Giovanni Paolo II nel-l’Enciclica Redemptoris missio, “l’anima di tutta l’attività missionaria: l’a-more che è e resta il movente della missione, ed è anche l’unico criterio se-

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condo cui tutto deve essere fatto o non fatto, cambiato o non cambiato. E’ ilprincipio che deve dirigere ogni azione e il fine a cui essa deve tendere.Quando si agisce con riguardo alla carità o ispirati dalla carità, nulla è disdi-cevole e tutto è buono” (n. 60). Essere missionari significa allora amare Diocon tutto se stessi sino a dare, se necessario, anche la vita per Lui. Quantisacerdoti, religiosi, religiose e laici, pure in questi nostri tempi, Gli hannoreso la suprema testimonianza di amore con il martirio! Essere missionari èchinarsi, come il buon Samaritano, sulle necessità di tutti, specialmente deipiù poveri e bisognosi, perché chi ama con il cuore di Cristo non cerca ilproprio interesse, ma unicamente la gloria del Padre e il bene del prossimo.Sta qui il segreto della fecondità apostolica dell’azione missionaria, che tra-valica le frontiere e le culture, raggiunge i popoli e si diffonde fino agliestremi confini del mondo.

4. Cari fratelli e sorelle, la Giornata Missionaria Mondiale sia utile occasio-ne per comprendere sempre meglio che la testimonianza dell’amore, animadella missione, concerne tutti. Servire il Vangelo non va infatti considerataun’avventura solitaria, ma impegno condiviso di ogni comunità. Accanto acoloro che sono in prima linea sulle frontiere dell’evangelizzazione - e pen-so qui con riconoscenza ai missionari e alle missionarie - molti altri, bambi-ni, giovani e adulti con la preghiera e la loro cooperazione in diversi modicontribuiscono alla diffusione del Regno di Dio sulla terra. L’auspicio è chequesta compartecipazione cresca sempre più grazie all’apporto di tutti. Col-go volentieri questa circostanza per manifestare la mia gratitudine alla Con-gregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ed alle Pontificie Opere Mis-sionarie [PP.OO.MM.], che con dedizione coordinano gli sforzi dispiegati inogni parte del mondo a sostegno dell’azione di quanti sono in prima lineaalle frontiere missionarie. La Vergine Maria, che con la sua presenza pressola Croce e la sua preghiera nel Cenacolo ha collaborato attivamente agli ini-zi della missione ecclesiale, sostenga la loro azione ed aiuti i credenti inCristo ad essere sempre più capaci di vero amore, perché in un mondo spiri-tualmente assetato diventino sorgente di acqua viva. Questo auspicio formu-lo di cuore, mentre invio a tutti la mia Benedizione.

29 Aprile 2006

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MESSAGGIO AI PARTECIPANTI AL II CONGRESSOMONDIALE DEI MOVIMENTI ECCLESIALI

E DELLE NUOVE COMUNITÀ

Cari fratelli e sorelle,

in attesa dell’incontro previsto per sabato 3 giugno in Piazza San Pietrocon gli aderenti a più di 100 Movimenti ecclesiali e nuove Comunità, sonolieto di porgere a voi, rappresentanti di tutte queste realtà ecclesiali, riuniti aRocca di Papa in Congresso Mondiale, un caloroso saluto con le parole del-l’Apostolo: «Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede,perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo» (Rm15,13). È ancora vivo, nella mia memoria e nel mio cuore, il ricordo delprecedente Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali, svoltosi a Romadal 26 al 29 maggio 1998, al quale fui invitato a portare il mio contributo,allora in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede,con una conferenza concernente la collocazione teologica dei Movimenti.Quel Congresso ebbe il suo coronamento nel memorabile incontro con l’a-mato Papa Giovanni Paolo II del 30 maggio 1998in Piazza San Pietro, du-rante il quale il mio Predecessore confermò il suo apprezzamento per i Mo-vimenti ecclesiali e le nuove Comunità, che definì “segni di speranza” per ilbene della Chiesa e degli uomini.

Oggi, consapevole del cammino percorso da allora sul sentiero tracciato dal-la sollecitudine pastorale, dall’ affetto e dagli insegnamenti di Giovanni Pao-lo II, vorrei congratularmi con il Pontificio Consiglio per i Laici, nelle perso-ne del suo Presidente Mons. Stanislao Rylko, del Segretario Mons. JosephClemens e dei loro collaboratori, per l’importante e valida iniziativa di que-sto Congresso Mondiale, il cui tema - “La bellezza di essere cristiano e lagioia di comunicarlo” - prende spunto da una mia affermazione nell’omeliadi inizio del ministero petrino. E’ un tema che invita a riflettere su ciò checaratterizza essenzialmente l’avvenimento cristiano: in esso infatti ci vieneincontro Colui che in carne e sangue, visibilmente, storicamente, ha portatolo splendore della gloria di Dio sulla terra. A Lui si applicano le parole delSalmo 44: «Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo». E a Lui, paradossalmen-te, fanno riferimento anche le parole del profeta: «Non ha apparenza né bel-lezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere»

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(Is 53,2). In Cristo s’incontrano la bellezza della verità e la bellezza dell’a-more; ma l’amore, si sa, implica anche la disponibilità a soffrire, una dispo-nibilità che può giungere fino al dono della vita per coloro che si amano (cfrGv 15,13)! Cristo, che è “la bellezza di ogni bellezza”, come soleva dire sanBonaventura (Sermones dominicales 1,7), si rende presente nel cuore del-l’uomo e lo attrae verso la sua vocazione che è l’amore. È grazie a questastraordinaria forza di attrazione che la ragione è sottratta al suo torpore edaperta al Mistero. Si rivela così la bellezza suprema dell’amore misericordio-so di Dio e, allo stesso tempo, la bellezza dell’uomo che, creato ad immagi-ne di Dio, è rigenerato dalla grazia e destinato alla gloria eterna.

Nel corso dei secoli, il cristianesimo è stato comunicato e si è diffuso graziealla novità di vita di persone e di comunità capaci di rendere una testimo-nianza incisiva di amore, di unità e di gioia. Proprio questa forza ha messotante persone in “movimento” nel succedersi delle generazioni. Non è stata,forse, la bellezza che la fede ha generato sul volto dei santi a spingere tantiuomini e donne a seguirne le orme? In fondo, questo vale anche per voi: at-traverso i fondatori e gli iniziatori dei vostri Movimenti e Comunità aveteintravisto con singolare luminosità il volto di Cristo e vi siete messi in cam-mino. Anche oggi Cristo continua a far echeggiare nel cuore di tanti quel“vieni e seguimi” che può decidere del loro destino. Ciò avviene normal-mente attraverso la testimonianza di chi ha fatto una personale esperienzadella presenza di Cristo. Sul volto e nella parola di queste “creature nuove”diventa visibile la sua luce e udibile il suo invito.

Dico pertanto a voi, cari amici dei Movimenti: fate in modo che essi sianosempre scuole di comunione, compagnie in cammino in cui si impara a vi-vere nella verità e nell’amore che Cristo ci ha rivelato e comunicato permezzo della testimonianza degli Apostoli, in seno alla grande famiglia deisuoi discepoli. Risuoni sempre nel vostro animo l’esortazione di Gesù: «Co-sì risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre ope-re buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli» (Mt 5,16). Portatela luce di Cristo in tutti gli ambienti sociali e culturali in cui vivete. Lo slan-cio missionario è verifica della radicalità di un’esperienza di fedeltà semprerinnovata al proprio carisma, che porta oltre qualsiasi ripiego stanco edegoistico su di sé. Illuminate l’oscurità di un mondo frastornato dai messag-gi contraddittori delle ideologie! Non c’è bellezza che valga se non c’è unaverità da riconoscere e da seguire, se l’amore scade a sentimento passegge-

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ro, se la felicità diventa miraggio inafferrabile, se la libertà degenera inistintività. Quanto male è capace di produrre nella vita dell’uomo e delle na-zioni la smania del potere, del possesso, del piacere! Portate in questo mon-do turbato la testimonianza della libertà con cui Cristo ci ha liberati (cfr Gal5,1). La straordinaria fusione tra l’amore di Dio e l’amore del prossimo ren-de bella la vita e fa rifiorire il deserto in cui spesso ci ritroviamo a vivere.Dove la carità si manifesta come passione per la vita e per il destino deglialtri, irradiandosi negli affetti e nel lavoro e diventando forza di costruzionedi un ordine sociale più giusto, lì si costruisce la civiltà capace di fronteg-giare l’avanzata della barbarie. Diventate costruttori di un mondo miglioresecondo l’ordo amoris in cui si manifesta la bellezza della vita umana.

I Movimenti ecclesiali e le nuove Comunità sono oggi segno luminoso dellabellezza di Cristo e della Chiesa, sua Sposa. Voi appartenete alla strutturaviva della Chiesa. Essa vi ringrazia per il vostro impegno missionario, perl’azione formativa che sviluppate in modo crescente sulle famiglie cristiane,per la promozione delle vocazioni al sacerdozio ministeriale e alla vita con-sacrata che sviluppate al vostro interno. Vi ringrazia anche per la disponibi-lità che dimostrate ad accogliere le indicazioni operative non solo del Suc-cessore di Pietro, ma anche dei Vescovi delle diverse Chiese locali, che so-no, insieme al Papa, custodi della verità e della carità nell’unità. Confidonella vostra pronta obbedienza. Al di là dell’affermazione del diritto allapropria esistenza, deve sempre prevalere, con indiscutibile priorità, l’edifi-cazione del Corpo di Cristo in mezzo agli uomini. Ogni problema deve es-sere affrontato dai Movimenti con sentimenti di profonda comunione, inspirito di adesione ai legittimi Pastori. Vi sostenga la partecipazione allapreghiera della Chiesa, la cui liturgia è la più alta espressione della bellezzadella gloria di Dio, e costituisce in qualche modo un affacciarsi del Cielosulla terra.

Vi affido all’intercessione di Colei che invochiamo come laTota pulchra, la“Tutta bella”, un ideale di bellezza che gli artisti hanno cercato sempre di ri-produrre nelle loro opere, la «Donna vestita di sole» (Ap 12,1) in cui la bel-lezza umana si incontra con la bellezza di Dio. Con questi sentimenti a tuttiinvio, quale pegno di costante affetto, una speciale Benedizione Apostolica.

22 Maggio 2006

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DISCORSO AL V INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE A VALENCIA (SPAGNA)

Cari fratelli e sorelle,

Provo una grande gioia nel prendere parte a questo incontro di preghiera,nel quale si vuole celebrare il dono divino della famiglia. Sono molto vicinocon la preghiera a tutti quelli che recentemente sono stati colpiti dal lutto inquesta città, e con la speranza in Cristo risorto che dà coraggio e luce so-prattutto nei momenti di maggiore sofferenza umana.

Uniti dalla stessa fede in Cristo, ci siamo raccolti qui, da tante parti delmondo, come una comunità che ringrazia e rende gioiosa testimonianza chel’essere umano è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio per amare,e che si realizza pienamente in sé stesso solo quando fa dono sincero di séagli altri. La famiglia è l’ambito privilegiato dove ogni persona impara a da-re e ricevere amore. Per questo motivo la Chiesa manifesta costantemente lasua sollecitudine pastorale in questo ambito fondamentale della personaumana. Così essa insegna nel suo Magistero: “Dio che è amore e che hacreato l’uomo per amore, l’ha chiamato ad amare. Creando l’uomo e la don-na, li ha chiamati nel Matrimonio a un’intima comunione di vita e di amorefra loro, così che non sono più due, ma una carne sola (Mt 19, 6)” (Catechi-smo della Chiesa Cattolica. Compendio, 337).

Questa è una verità che la Chiesa proclama nel mondo senza stancarsi. Il miocaro predecessore Giovanni Paolo II, diceva che “L’uomo è divenuto ‘imma-gine e somiglianza’ di Dio non soltanto attraverso la propria umanità, ma an-che attraverso la comunione delle persone che l’uomo e la donna formano sindall’inizio…L’uomo diventa immagine di Dio non tanto nel momento dellasolitudine quanto nel momento della comunione” (Catechesi, 14-XI-1979).Perciò ho confermato la convocazione di questo V Incontro Mondiale delleFamiglie in Spagna, e segnatamente a Valencia, ricca nelle sue tradizioni edorgogliosa della fede cristiana che si vive e coltiva in tante famiglie.

La famiglia è un’istituzione intermedia tra l’individuo e la società, e nientepuò supplirla totalmente. Essa stessa si fonda soprattutto su una profondarelazione interpersonale tra il marito e la moglie, sostenuta dall’affetto e

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dalla mutua comprensione. Per ciò riceve l’abbondante aiuto di Dio nel sa-cramento del matrimonio che comporta una vera vocazione alla santità.Possano i figli sperimentare più i momenti di armonia e di affetto dei geni-tori che non quelli di discordia o indifferenza, perché l’amore tra il padre ela madre offre ai figli una grande sicurezza ed insegna loro la bellezza del-l’amore fedele e duraturo.

La famiglia è un bene necessario per i popoli, un fondamento indispensabileper la società ed un grande tesoro degli sposi durante tutta la loro vita. È unbene insostituibile per i figli che devono essere frutto dell’amore, della do-nazione totale e generosa dei genitori. Proclamare la verità integrale dellafamiglia, fondata nel matrimonio come Chiesa domestica e santuario dellavita, è una grande responsabilità di tutti.

Il padre e la madre si sono promessi davanti Dio un “sì” totale, che costitui-sce la base del sacramento che li unisce; allo stesso modo, affinché la rela-zione interna della famiglia sia completa, è necessario che dicano anche un“sì” di accettazione ai loro figli generati o adottati e che hanno propria per-sonalità e proprio carattere. Così, questi continueranno a crescere in un cli-ma di accettazione ed amore, ed è auspicabile che, raggiungendo una matu-rità sufficiente, vogliano restituire a loro volta un “sì” a chi hanno dato lorola vita.

Le sfide della società attuale, segnata dalla dispersione che si genera soprat-tutto nell’ambito urbano, richiedono la garanzia che le famiglie non sianosole. Un piccolo nucleo familiare può trovare ostacoli difficili da superarese si sente isolato dal resto dei suoi familiari e amici. Perciò, la comunitàecclesiale ha la responsabilità di offrire sostegno, stimolo e alimento spiri-tuale che fortifichi la coesione familiare, soprattutto nelle prove o nei mo-menti critici. In questo senso, è molto importante il ruolo delle parrocchie,così come delle diverse associazioni ecclesiali, chiamate a collaborare comestrutture di appoggio e mano vicina della Chiesa per la crescita della fami-glia nella fede.

Cristo ha rivelato quale è sempre la fonte suprema della vita per tutti e, per-tanto, anche per la famiglia: “Questo è il mio comandamento: che vi amiategli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande diquesto: dare la vita per i propri amici.” (Gv 15,12-13). L’amore di Dio stes-

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so si è riversato su di noi nel battesimo. Per questo le famiglie sono chiama-te a vivere quella qualità di amore, poichè il Signore è colui si fa garanteche ciò sia possibile per noi attraverso l’amore umano, sensibile, affettuosoe misericordioso come quello di Cristo.

Insieme alla trasmissione della fede e dell’amore del Signore, uno dei com-piti più grandi della famiglia è quello di formare persone libere e responsa-bili. Perciò i genitori devono continuare a restituire ai loro figli la libertà,della quale per qualche tempo sono garanti. Se questi vedono che i loro ge-nitori -e in generale gli adulti che li circondano- vivono la vita con gioia edentusiasmo, anche nonostante le difficoltà, crescerà più facilmente in essiquella gioia profonda di vivere che li aiuterà a superare con buon esito ipossibili ostacoli e le contrarietà che comporta la vita umana. Inoltre, quan-do la famiglia non si chiude in sé stessa, i figli continuano ad imparare cheogni persona è degna di essere amata, e che c’è una fraternità fondamentaleuniversale fra tutti gli esseri umani.

Questo V Incontro Mondiale c’invita a riflettere su un tema di particolareimportanza e che comporta una grande responsabilità per noi: “La trasmis-sione della fede nella famiglia”. Lo esprime molto bene il Catechismo dellaChiesa Cattolica: “Come una madre che insegna ai suoi figli a parlare, equindi a comprendere e a comunicare, la Chiesa nostra Madre, ci insegna illinguaggio della fede per introdurci nell’intelligenza della fede e nella vitadi fede” (n. 171).

Come simbolizzato nella liturgia del battesimo, con la consegna del cero ac-ceso, i genitori sono associati al mistero della nuova vita come figli di Dioche si diventa per mezzo dell cqua battesimale.

Trasmettere la fede ai figli, con l’aiuto di altre persone e istituzioni come laparrocchia, la scuola o le associazioni cattoliche, è una responsabilità che igenitori non possono dimenticare, trascurare o delegare totalmente. “La fa-miglia cristiana è chiamata Chiesa domestica, perché manifesta e attua lanatura comunionale e familiare della Chiesa come famiglia di Dio. Ciascunmembro, secondo il proprio ruolo, esercita il sacerdozio battesimale, contri-buendo a fare della famiglia una comunità di grazia e di preghiera, unascuola delle virtù umane e cristiane, il luogo del primo annuncio della fedeai figli” ( Catechismo della Chiesa Cattolica. Compendio, 350). E inoltre: “I

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genitori, partecipi della paternità divina, sono per i figli i primi responsabilidell’educazione e i primi annunciatori della fede. Essi hanno il dovere diamare e di rispettare i figli come persone e come figli di Dio... In particolarehanno la missione di educarli alla fede cristiana” (ibid., 460).

Il linguaggio della fede si impara nel focolare domestico dove questa fedecresce e si fortifica attraverso la preghiera e la pratica cristiana. Nella letturadel Deuteronomio abbiamo ascoltato costantemente la preghiera ripetuta peril popolo eletto, la Shema Israel, e che Gesù ha ascoltato e ripetuto nella suacasa di Nazaret. Egli stesso l’ha ricordato durante la sua vita pubblica, comeci riferisce il Vangelo di Marco (Mc 12,29). Questa è la fede della Chiesache viene dall’amore di Dio, per mezzo delle vostre famiglie. Vivere l’inte-grità di questa fede, nella sua meravigliosa novità, è un grande dono. Manei momenti in cui sembra che si nasconde il volto di Dio, credere è diffici-le e comporta un grande sforzo.

Questo incontro dà nuovo vigore per continuare ad annunciare il Vangelo del-la famiglia, riaffermare la sua validità ed identità basata nel matrimonio aper-to al dono generoso della vita, e dove si accompagna ai figli nella sua crescitafisica e spirituale. In questo modo si rifiuta un edonismo molto impregnatoche banalizza le relazioni umane e le svuota del suo genuino valore e dellasua bellezza. Promuovere i valori del matrimonio non ostacola la gioia pienache l’uomo e la donna trovano nel loro mutuo amore. La fede e l’etica cristia-na, dunque, non pretendono di soffocare l’amore, bensì renderlo più sano,forte e realmente libero. Perciò, l’amore umano deve essere purificato e devematurare per essere pienamente umano e principio di una gioia vera e duratu-ra (cf. Discorso in san Giovanni in Laterano, 5 giugno 2006).

Invito, dunque, i governanti e i legislatori a riflettere sul bene evidente che ifocolari domestici in pace e in armonia assicurano all’uomo, alla famiglia,centro nevralgico della società, assicurano le case che vivono nella pace,nell’armonia, come ricorda la Santa Sede nella Lettera dei Diritti della Fa-miglia. L’oggetto delle leggi è il bene integrale dell’uomo, la risposta allesue necessità e aspirazioni. Questo è un notevole aiuto alla società, del qua-le non può privarsi, e per i popoli è una salvaguardia e una purificazione.Inoltre, la famiglia è una scuola di umanesimo, affinché cresca fino a diven-tare veramente uomo. In questo senso, l’esperienza di essere amati dai geni-

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tori porta i figli ad avere coscienza della loro dignità di figli.

La creatura concepita deve essere educata nella fede, amata e protetta. I fi-gli, insieme al fondamentale diritto a nascere e essere educati nella fede,hanno pure diritto ad una casa che abbia come modello quello di Nazaret esiano preservati da tutte le insidie e le minacce. Sono il nonno del mondo,abbiamo ascoltato.

Desidero ora rivolgermi ai nonni, così importanti nelle famiglie. Essi posso-no essere - e sono tante volte - i garanti dell’affetto e della tenerezza cheogni essere umano ha bisogno di dare e di ricevere. Essi offrono ai piccolila prospettiva del tempo, sono memoria e ricchezza delle famiglie. Mai pernessuna ragione siano esclusi dall’ambito familiare. Sono un tesoro che nonpossiamo strappare alle nuove generazioni, soprattutto quando danno testi-monianza di fede all’avvicinarsi della morte.

Voglio ora dire una parte della preghiera che avete recitato, chiedendo ilbuon esito di questo Incontro Mondiale delle Famiglie:

Oh, Dio, che nella Sacra Famigliaci lasciasti un modello perfetto di vita familiarevissuta nella fede e nell’obbedienza alla tua volontà.Aiutaci ad essere esempio di fede e amore ai tuoi comandamenti.Soccorrici nella nostra missione di trasmettere la fede ai nostri figli.Apri i loro cuori affinché cresca in essiil seme della fede che hanno ricevuto nel battesimo.Fortifica la fede dei nostri giovani,affinché crescano nella conoscenza di Gesù.Aumenta l’amore e la fedeltà in tutti i matrimoni,specialmente quelli che attraversano momenti di sofferenza o difficoltà.(. . .)Uniti a Giuseppe e Maria,Te lo chiediamo per Gesù Cristo tuo Figlio, nostro Signore. Amen.

8 luglio 2006

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“PERCHÉ SI VEDA CHE CREDERE È BELLO”

Intervista integrale alle televisioni tedesche ARD-Bayerischer Rundfunk,ZDF, Deutsche Welle, e alla Radio Vaticana

Domanda: Santo Padre, a settembre Lei visiterà la Germania, o più precisa-mente, naturalmente, la Baviera. “Il Papa ha nostalgia della sua patria”, cosìhanno riferito i suoi collaboratori nel corso della preparazione. Quali temivorrà in particolare toccare durante la visita, e il concetto di “patria” fa partedei valori che Lei vuole specialmente proporre?

Papa Benedetto XVI: Certamente. Il motivo della visita era proprio che iovolevo vedere ancora una volta i luoghi, le persone presso cui sono cresciu-to, che mi hanno segnato e hanno formato la mia vita; volevo ringraziarequeste persone. E naturalmente volevo anche esprimere un messaggio chevada al di là della mia terra, come è coerente con il mio ministero. I temi meli sono lasciati indicare molto semplicemente dalle ricorrenze liturgiche. Iltema fondamentale è che noi dobbiamo riscoprire Dio e non un Dio qualsia-si, ma il Dio con un volto umano, poiché quando vediamo Gesù Cristo ve-diamo Dio. E a partire da questo dobbiamo trovare le vie per incontrarci avicenda nella famiglia, fra le generazioni e poi anche fra le culture e i popo-li, e le vie per la riconciliazione e la convivenza pacifica in questo mondo.Le vie che conducono verso il futuro non le troviamo se non riceviamo, percosì dire, la luce dall’alto. Non ho quindi scelto dei temi molto specifici, maè la liturgia che mi guida a esprimere il messaggio fondamentale della fede,che naturalmente si inserisce nell’attualità di oggi, in cui vogliamo anzituttocercare la collaborazione dei popoli, e le vie possibili verso la riconciliazio-ne e la pace.

Domanda: Come Papa, Lei è responsabile per la Chiesa nel mondo intero.Ma naturalmente la sua visita fa rivolgere l’attenzione anche alla situazionedei cattolici in Germania. Ora, tutti gli osservatori concordano che l’atmo-sfera è buona, anche grazie alla Sua elezione. Ma naturalmente i problemiantichi sono rimasti, solo per fare alcuni esempi: sempre meno praticanti,sempre meno battesimi, in genere sempre meno influsso sulla vita sociale.Come vede Lei la situazione attuale della Chiesa cattolica in Germania?

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Papa Benedetto XVI: Io direi anzitutto che la Germania appartiene all’Oc-cidente, anche se con una sua coloritura caratteristica, e nel mondo occiden-tale oggi viviamo un’ondata di nuovo drastico illuminismo o laicismo, co-munque lo si voglia chiamare. Credere è diventato più difficile, poiché ilmondo in cui ci troviamo è fatto completamente da noi stessi e in esso Dio,per così dire, non compare più direttamente. Non si beve alla fonte, ma daciò che, già imbottigliato, ci viene offerto. Gli uomini si sono ricostruiti ilmondo loro stessi, e trovare Lui dietro a questo mondo è diventato difficile.Questo non è specifico della Germania, ma è qualcosa che si verifica in tut-to il mondo, in particolare in quello occidentale. D’altra parte l’Occidenteoggi viene toccato fortemente da altre culture, in cui l’elemento religiosooriginario è molto forte, e che sono inorridite per la freddezza che riscontra-no in Occidente nei confronti di Dio. E questa presenza del sacro in altreculture, anche se velata in molte maniere, tocca nuovamente il mondo occi-dentale, tocca noi, che ci troviamo al crocevia di tante culture. E anche dalprofondo dell’uomo in Occidente e in Germania sale sempre nuovamente ladomanda di qualcosa “di più grande”. Lo vediamo nella gioventù, nella qua-le c’è la ricerca di un “più”: in certo modo il fenomeno religione - come sidice - ritorna, anche se si tratta di un movimento di ricerca spesso piuttostoindeterminato. Ma con tutto ciò la Chiesa è di nuovo presente, la fede si of-fre come risposta. E io penso che proprio questa visita, come già quella aColonia, sia una opportunità perché si veda che credere è bello, che la gioiadi una grande comunità universale significa un sostegno, che dietro di essac’è qualcosa di importante e che quindi insieme ai nuovi movimenti di ri-cerca vi sono anche nuovi sbocchi alla fede, che ci conducono gli uni versogli altri e che sono anche positivi per la società nel suo insieme.

Domanda: Santo Padre, proprio un anno fa Lei era a Colonia con i giovani,e credo che Lei abbia anche sperimentato che la gioventù è straordinaria-mente pronta ad accogliere, e che Lei personalmente è stato accolto moltobene. In questo prossimo viaggio Lei porta forse anche un messaggio spe-ciale per i giovani?

Papa Benedetto XVI: Io direi anzitutto: sono molto felice che vi siano gio-vani che vogliono stare insieme, che vogliono stare insieme nella fede, e chevogliono fare qualcosa di buono. La disponibilità al bene è molto forte nellagioventù, basti pensare alle molte forme di volontariato. L’impegno per offri-

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re in prima persona un proprio contributo di fronte ai bisogni di questo mon-do, è una cosa grande. Un primo impulso può essere quindi di incoraggiare inquesto: Andate avanti! Cercate le occasioni per fare il bene! Il mondo ha bi-sogno di questa volontà, ha bisogno di questo impegno! E poi forse una paro-la particolare sarebbe questa: il coraggio di decisioni definitive! Nella gio-ventù c’è molta generosità, ma di fronte al rischio di impegnarsi per una vitaintera, sia nel matrimonio, sia nel sacerdozio, si prova paura. Il mondo è inmovimento in modo drammatico. Continuamente. Posso già fin d’ora dispor-re della mia vita intera con tutti i suoi imprevedibili eventi futuri? Con unadecisione definitiva non è forse che lego io stesso la mia libertà e che tolgoqualcosa alla mia flessibilità? Risvegliare il coraggio di osare decisioni defi-nitive, che in realtà sono le sole che rendono possibile la crescita, il camminoin avanti e il raggiungimento di qualcosa di grande nella vita, le sole che nondistruggono la libertà, ma le offrono la giusta direzione nello spazio; rischiarequesto, questo salto - per così dire - nel definitivo, e con ciò accogliere piena-mente la vita, questo è qualcosa che sarei lieto di poter comunicare.

Domanda: Santo Padre, una domanda sulla situazione della politica estera.La speranza della pace in Medio Oriente, nelle settimane scorse, è di nuovodiminuita notevolmente. Quali possibilità Lei vede per la Santa Sede in rap-porto alla situazione attuale? Quale influsso positivo Lei può esercitare sullasituazione, sugli sviluppi nel Medio Oriente?

Papa Benedetto XVI: Naturalmente non abbiamo alcuna possibilità politi-ca, e noi non vogliamo alcun potere politico. Ma noi vogliamo appellarci aicristiani e a tutti coloro che si sentono in qualche modo uniti alla Santa Sedeed interpellati da essa, affinché vengano mobilitate tutte le forze che ricono-scono che la guerra è la peggiore soluzione per tutti. Non porta nulla di buo-no per nessuno, neppure per gli apparenti vincitori. Noi lo sappiamo moltobene in Europa, in seguito alle due guerre mondiali. Ciò di cui tutti hannobisogno è la pace. E vi è una forte comunità cristiana nel Libano, vi sonocristiani fra gli arabi, vi sono cristiani in Israele, e cristiani di tutto il mondosi impegnano per questi paesi cari a tutti noi. Vi sono forze morali che sonopronte a far comprendere che l’unica soluzione è l’imparare a vivere insie-me. Queste forze noi vogliamo mobilitare. Tocca ai politici di trovare poi lestrade affinché questo possa avvenire il più presto possibile e soprattutto inmodo durevole.

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Domanda: Come Vescovo di Roma Lei è successore di San Pietro. Il mini-stero di Pietro come può mostrarsi in modo appropriato ai tempi d’oggi? Ecome vede Lei il rapporto di tensione ed equilibrio fra il primato del Papada una parte e la collegialità dei Vescovi dall’altra?

Papa Benedetto XVI: Un rapporto di tensione ed equilibrio naturalmentec’è, deve anche esserci. Molteplicità e unità devono sempre nuovamentetrovare il loro rapporto reciproco e questo rapporto, nelle mutevoli situazio-ni del mondo, deve essere ristabilito. Oggi abbiamo una nuova polifoniadelle culture, in cui l’Europa non è più la sola determinante, ma le comunitàcristiane dei diversi continenti stanno acquistando il loro proprio peso, il lo-ro proprio colore. Dobbiamo imparare sempre nuovamente questa sinergia.Per questo abbiamo sviluppato diversi strumenti. Le cosiddette “visite ad li-mina” dei Vescovi, che ci sono sempre state, vengono ora valorizzate moltodi più, per parlare veramente con tutte le istanze della Santa Sede e anchecon me. Io parlo personalmente con ogni singolo Vescovo. Ho già potutoparlare con quasi tutti i Vescovi dell’Africa e con molti di quelli dell’Asia.Adesso verranno quelli dell’Europa Centrale, della Germania, della Svizze-ra e in questi incontri, in cui appunto Centro e Periferia si incontrano in unoscambio franco, cresce il corretto rapporto reciproco in una tensione equili-brata. Abbiamo anche altri strumenti, come il Sinodo, il Concistoro, che ioora terrò regolarmente e che vorrei sviluppare, in cui anche senza un grandeordine del giorno si possono discutere insieme i problemi attuali e cercaredelle soluzioni. Sappiamo da una parte che il Papa non è affatto un monarcaassoluto, ma che, nell’ascolto collettivo di Cristo, deve - per così dire - per-sonificare la totalità. Ma la consapevolezza che occorre un’istanza unifica-trice, che crei anche l’indipendenza dalle forze politiche e garantisca che lecristianità non si identifichino troppo con le nazionalità, questa consapevo-lezza appunto, che vi è bisogno di una tale istanza superiore e più ampia,che crea unità nella integrazione dinamica del tutto, e d’altra parte accoglie,accetta e promuove la molteplicità, questa consapevolezza è molto forte.Perciò credo che, in questo senso, vi sia veramente un’adesione intima alministero petrino nella volontà di svilupparlo ulteriormente, in modo che ri-sponda sia alla volontà del Signore, sia ai bisogni dei tempi.

Domanda: La Germania come terra della Riforma è naturalmente segnatain modo particolare dai rapporti fra le diverse confessioni. I rapporti ecume-

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nici sono una realtà sensibile, che ogni tanto può trovarsi in difficoltà. Qualipossibilità vede di migliorare il rapporto con la Chiesa evangelica, o qualidifficoltà vede su questa strada?

Papa Benedetto XVI: Forse è importante dire anzitutto che la Chiesa evan-gelica presenta una notevole varietà. In Germania abbiamo, se non sbaglio,tre comunità maggiori: Luterani, Riformati, Unione Prussiana. Inoltre oggisi formano anche numerose Chiese libere (Freikirchen) e, all’interno delleChiese classiche, movimenti come la “Chiesa confessante” e così via. Sitratta quindi anche di un insieme a molte voci, con il quale, rispettando lamolteplicità delle voci, dobbiamo nella ricerca dell’unità entrare in dialogoe stabilire una collaborazione. La prima cosa da fare è che in questa societàci preoccupiamo tutti insieme di rendere chiari i grandi orientamenti etici, ditrovarli noi stessi e tradurli, e così garantire la coesione etica della società,senza la quale essa non può realizzare il fine della politica, che è la giustiziaper tutti, una buona convivenza, la pace. In questo senso si realizzano giàmolte cose: di fronte alle grandi sfide morali già ci troviamo ormai vera-mente uniti a causa del comune fondamento cristiano. Naturalmente poi sitratta di testimoniare Dio in un mondo che ha difficoltà a trovarLo, comeabbiamo già detto: di rendere visibile il Dio col volto umano di Gesù Cristo,offrendo così agli uomini l’accesso a quelle fonti, senza le quali la morale siisterilisce e perde i suoi riferimenti. Si tratta anche di donare la gioia, perchénon siamo isolati in questo mondo. Solo così nasce la gioia davanti allagrandezza dell’uomo, che non è un prodotto mal riuscito dell’evoluzione,ma immagine di Dio. Ci dobbiamo muovere su questi due piani - su quellodei grandi riferimenti etici e su quello che mostra - a partire dall’interno ditali riferimenti e orientandosi verso di essi - la presenza di Dio, di un Dioconcreto. Se facciamo questo, e se poi soprattutto i singoli raggruppamenticercano di non vivere la fede in modo particolaristico, ma sempre a partiredai suoi fondamenti più profondi, allora, anche se forse non arriveremo cosìpresto a delle manifestazioni esterne di unità, matureremo però verso un’u-nità interiore, che se Dio vuole un giorno porterà anche a forme esterne diunità.

Domanda: Tema: la famiglia. Circa un mese fa Lei era a Valencia per l’In-contro mondiale delle famiglie. Chi ha ascoltato con attenzione - come ab-

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biamo cercato di fare alla Radio Vaticana - ha notato che Lei non ha maipronunciato la parola “matrimoni omosessuali”, non ha mai parlato di abor-to, né di contraccezione. Osservatori attenti si sono detti: interessante! Evi-dentemente la sua intenzione è di annunciare la fede e non di girare il mon-do come “apostolo della morale”. Può dirci il Suo commento?

Papa Benedetto XVI: Naturalmente sì. Anzitutto bisogna dire che io avevoin tutto due volte venti minuti di tempo per parlare. E se uno ha così pocotempo non può subito cominciare con il dire “No”. Bisogna sapere primache cosa veramente vogliamo, non è vero? E il cristianesimo, il cattolicesi-mo, non è un cumulo di proibizioni, ma una opzione positiva. Ed è moltoimportante che lo si veda nuovamente, poiché questa consapevolezza oggi èquasi completamente scomparsa. Si è sentito dire tanto su ciò che non è per-messo, che ora bisogna dire: Ma noi abbiamo un’idea positiva da proporre:l’uomo e la donna sono fatti l’uno per l’altra, esiste - per così dire - una sca-la: sessualità, eros, agape, che sono le dimensioni dell’amore, e così si for-ma dapprima il matrimonio come incontro colmo di felicità di uomo e don-na, e poi la famiglia, che garantisce la continuità fra le generazioni, in cui sirealizza la riconciliazione delle generazioni e in cui si possono incontrareanche le culture. Anzitutto, dunque, è importante mettere in rilievo ciò chevogliamo. In secondo luogo, si può poi anche vedere, perché certe cose nonle vogliamo. E io credo che occorra riconoscere che non è un’invenzionecattolica che l’uomo e la donna siano fatti l’uno per l’altra, affinché l’uma-nità continui a vivere: lo sanno in fondo tutte le culture. Per quanto riguardal’aborto, esso non rientra nel sesto, ma nel quinto comandamento: “Non uc-cidere!”. E questo dovremmo presupporlo come ovvio, ribadendo sempre dinuovo: la persona umana inizia nel seno materno e rimane persona umanafino al suo ultimo respiro. Perciò deve sempre essere rispettata come perso-na umana. Ma ciò diventa più chiaro se prima è stato detto il positivo.

Domanda: Santo Padre, la mia domanda si collega in certo modo a quellaprecedente. In tutto il mondo i credenti attendono dalla Chiesa cattolica ri-sposte ai problemi globali più urgenti, come l’Aids e la sovrappopolazione.Perché la Chiesa cattolica insiste tanto sulla morale anteponendola ai tenta-tivi di soluzione concreta per questi problemi cruciali dell’umanità, adesempio nel continente africano?

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Papa Benedetto XVI: Già, questo è il problema: insistiamo veramente tan-to sulla morale? Io direi - me ne sono convinto sempre più anche nel dialo-go con i Vescovi africani - che la questione fondamentale, se vogliamo faredei passi avanti in questo campo, si chiama educazione, formazione. Il pro-gresso può essere progresso vero solo se serve alla persona umana e se lapersona umana stessa cresce; se non cresce solo il suo potere tecnico, maanche la sua capacità morale. E penso che il vero problema della nostra si-tuazione storica sia lo squilibrio fra la crescita incredibilmente rapida delnostro potere tecnico e quella della nostra capacità morale, che non è cre-sciuta in modo proporzionale. Perciò la formazione della persona umana èla vera ricetta, la chiave di tutto direi, e questa è anche la nostra via. E que-sta formazione ha - per dirla in breve - due dimensioni. Anzitutto natural-mente dobbiamo imparare: acquisire sapere, capacità, know-how come sisuol dire. In questa direzione l’Europa, e l’America negli ultimi decenni,hanno fatto molto, ed è una cosa importante. Ma se si diffonde solo know-how, se si insegna solo come si costruiscono e usano le macchine, e come siimpiegano i mezzi di contraccezione, allora non bisogna poi meravigliarsiche alla fine ci si ritrovi con le guerre e con le epidemie di Aids. Noi abbia-mo bisogno di due dimensioni: ci vuole allo stesso tempo la formazione delcuore - se così posso esprimermi - con cui la persona umana acquisisce deiriferimenti e impara così anche ad usare correttamente la tecnica, che pureci vuole. Ed è questo che cerchiamo di fare. In tutta l’Africa e anche in mol-ti paesi dell’Asia abbiamo una grande rete di scuole di ogni grado, dove an-zitutto si può imparare, acquisire vera conoscenza, capacità professionale, econ ciò raggiungere autonomia e libertà. Ma in queste scuole noi cerchiamoappunto non solo di comunicare know-how, ma di formare persone umane,che vogliano riconciliarsi, che sappiano che dobbiamo costruire e non di-struggere, e che abbiano i riferimenti necessari per saper convivere. In granparte dell’Africa le relazioni fra musulmani e cristiani sono esemplari. I Ve-scovi hanno formato comitati comuni insieme con i musulmani per vederecome creare pace nelle situazioni di conflitto. E questa rete delle scuole,dell’apprendimento e della formazione umana, che è molto importante, vie-ne completata da una rete di ospedali e di centri di assistenza, che raggiungecapillarmente anche i villaggi più remoti. E in molti luoghi, dopo tutte le di-struzioni della guerra, la Chiesa è rimasta l’ultimo potere intatto - non pote-re, ma realtà! Una realtà dove si cura, dove si cura anche l’Aids, e dove,

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d’altra parte, si offre un’educazione che aiuta a stabilire i giusti rapporti congli altri. Perciò credo che dovrebbe venire corretta l’immagine secondo cuiseminiamo attorno a noi solo dei rigidi “No”. Proprio in Africa si operamolto, perché le diverse dimensioni della formazione si possano integrare ecosì diventi possibile il superamento della violenza e anche delle epidemie,fra cui bisogna contare anche la malaria e la tubercolosi.

Domanda: Santo Padre, il cristianesimo si è diffuso in tutto il mondo a par-tire dall’Europa. Ora, molti che si occupano dell’argomento dicono che ilfuturo della Chiesa si trova negli altri continenti. È vero? O in altre parole,che futuro ha il cristianesimo in Europa, dove sembra che esso si stia ridu-cendo a faccenda privata di una minoranza?

Papa Benedetto XVI: Anzitutto io vorrei introdurre qualche sfumatura. Inverità, come sappiamo, il cristianesimo è sorto nel Vicino Oriente. E perlungo tempo il suo sviluppo principale è rimasto là e si è diffuso in Asiamolto di più di quanto noi oggi pensiamo dopo i cambiamenti portati dall’I-slam. D’altra parte, proprio per questo motivo il suo asse si è spostato sensi-bilmente verso l’Occidente e l’Europa, e l’Europa - ne siamo fieri e ce nerallegriamo - ha ulteriormente sviluppato il cristianesimo nelle sue grandidimensioni anche intellettuali e culturali. Ma credo che sia importante ricor-darci dei cristiani d’Oriente, poiché al momento vi è il pericolo che essi, chesono stati sempre ancora una minoranza importante, adesso emigrino. E vi èil grande pericolo che proprio questi luoghi d’origine del cristianesimo ri-mangano privi di cristiani. Penso che dobbiamo aiutare molto perché essipossano restare. Ma ora veniamo alla Sua domanda. L’Europa è diventatacertamente il centro del cristianesimo e del suo impegno missionario. Oggigli altri continenti, le altre culture, entrano con peso uguale nel concerto del-la storia del mondo. Così cresce il numero delle voci della Chiesa, e questoè bene. È bene che si possano esprimere i diversi temperamenti, i doni pro-pri dell’Africa, dell’Asia e dell’America, in particolare anche dell’AmericaLatina. Tutti naturalmente sono toccati non solo dalla parola del cristianesi-mo, ma anche dal messaggio secolaristico di questo mondo, che porta anchenegli altri continenti la prova dirompente che noi abbiamo subito in noistessi. Tutti i Vescovi delle altre parti del mondo dicono: noi abbiamo anco-ra bisogno dell’Europa, anche se l’Europa ora è solo una parte di un tutto

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più grande. Noi abbiamo tuttora una responsabilità al riguardo. Le nostreesperienze, la scienza teologica che è stata qui sviluppata, tutta la nostraesperienza liturgica, le nostre tradizioni, anche le esperienze ecumenicheche abbiamo accumulato: tutto ciò è molto importante anche per gli altricontinenti. Perciò bisogna che noi oggi non capitoliamo dicendo: “Ecco,siamo solo una minoranza, cerchiamo almeno di conservare il nostro picco-lo numero!”. Dobbiamo invece conservare vivo il nostro dinamismo, aprirerapporti di scambio, cosicché di là vengano anche forze nuove per noi. Oggivi sono sacerdoti indiani ed africani in Europa, anche in Canada, dove moltisacerdoti africani lavorano; è interessante. Vi è questo dare e ricevere vicen-devole. Ma anche se in futuro dovremo essere piuttosto coloro che ricevono,dovremmo tuttavia rimanere sempre capaci di dare e sviluppare in tal sensoil necessario coraggio e dinamismo.

Domanda: È un argomento che è stato già in parte toccato, Santo Padre. Lesocietà moderne nelle decisioni importanti riguardo alla politica e alla scien-za non si orientano secondo i valori cristiani e la Chiesa - lo sappiamo dalleinchieste - viene considerata per lo più solo come una voce ammonitrice oaddirittura frenante. La Chiesa non dovrebbe uscire da questa posizione di-fensiva e assumere un atteggiamento più positivo riguardo al futuro e allasua costruzione?

Papa Benedetto XVI: Direi che in ogni caso abbiamo il nostro compito dimettere meglio in rilievo ciò che noi vogliamo di positivo. E questo dobbia-mo anzitutto farlo nel dialogo con le culture e con le religioni, poiché il con-tinente africano, l’anima africana e anche l’anima asiatica restano sconcerta-te di fronte alla freddezza della nostra razionalità. È importante dimostrareche da noi non c’è solo questo. E reciprocamente è importante che il nostromondo laicista si renda conto che proprio la fede cristiana non è un impedi-mento, ma invece un ponte per il dialogo con gli altri mondi. Non è giustopensare che la cultura puramente razionale, grazie alla sua tolleranza, abbiaun approccio più facile alle altre religioni. Ad essa manca in gran parte“l’organo religioso” e con ciò il punto di aggancio a partire dal quale e conil quale gli altri vogliono entrare in relazione. Perciò dobbiamo, possiamomostrare che proprio per la nuova interculturalità, nella quale viviamo, lapura razionalità sganciata da Dio non è sufficiente, ma occorre una raziona-

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lità più ampia, che vede Dio in armonia con la ragione, dobbiamo mostrareche la fede cristiana che si è sviluppata in Europa è anche un mezzo per farconfluire ragione e cultura e per tenerle insieme in un’unità comprensivaanche dell’agire. In questo senso credo che abbiamo un grande compito, dimostrare cioè che questa Parola, che noi possediamo, non appartiene - percosì dire - ai ciarpami della storia, ma è necessaria proprio oggi.

Domanda: Santo Padre, parliamo dei suoi viaggi. Lei è in Vaticano, forseLe costa essere un po’ lontano dalla gente e separato dal mondo, anche quinel bellissimo ambiente di Castel Gandolfo. Ma Lei fra poco avrà 80 anni.Lei pensa, con l’aiuto di Dio, di poter fare ancora molti viaggi? Ha un’ideadi quali vorrebbe fare? In Terra Santa, in Brasile? Lo sa già?

Papa Benedetto XVI: A dire il vero non sono così solo. Naturalmente cisono - per così dire - le mura che rendono difficile l’accesso, ma c’è una“famiglia pontificia”, ogni giorno molte visite, in particolare quando sono aRoma. Vengono i Vescovi, altre persone, ci sono visite di Stato, di persona-lità che però vogliono parlare con me anche personalmente e non solo diquestioni politiche. In questo senso c’è una molteplicità di incontri che gra-zie a Dio mi vengono donati continuamente. Ed è anche importante che lasede del Successore di Pietro sia un luogo di incontro - non è vero? Daltempo di Giovanni XXIII, poi, il pendolo si è spostato anche nell’altra dire-zione: sono i Papi che hanno cominciato a fare visite. Devo dire che io nonmi sento molto forte tanto da mettere in agenda ancora molti grandi viaggi,ma dove questi permettono di rivolgere un messaggio, dove rispondono aun vero desiderio, lì vorrei andare, con il “dosaggio” che mi è possibile.Qualcosa è già previsto: il prossimo anno in Brasile c’è l’incontro del Ce-lam, il Consiglio Episcopale Latino Americano, e penso che lì la mia pre-senza sia un passo importante, considerate, da una parte, la vicenda dram-matica che l’America del Sud sta vivendo e, dall’altra parte, tutta la forza disperanza che allo stesso tempo è operante in quella regione. Poi vorrei anda-re nella Terra Santa, e spero di poterla visitare in tempo di pace, e per il re-sto vedremo che cosa mi riserva la Provvidenza.

Domanda: Mi permetta di insistere. Gli austriaci parlano anche loro tedescoe La aspettano a Mariazell...

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Papa Benedetto XVI: Sì, è stato concordato. Io l’ho promesso semplice-mente, in modo un po’ imprudente. È un posto che mi è piaciuto tanto cheho detto: Sì, tornerò dalla Magna Mater Austriae. Naturalmente questa è di-ventata subito una promessa, che io manterrò, e la manterrò volentieri.

Domanda: Insisto ancora. Io La ammiro ogni mercoledì, quando tiene l’u-dienza generale. Vengono 50.000 persone. Deve essere stancante, moltostancante. Lei riesce a resistere?

Papa Benedetto XVI: Sì, il Buon Dio mi darà la forza necessaria. E quandosi vede l’accoglienza cordiale, naturalmente si rimane incoraggiati.

Domanda: Santo Padre, Lei ha appena detto di aver fatto una promessa unpo’ imprudente. Vuol dire che nonostante il Suo ministero, nonostante imolti vincoli protocollari, Lei non si lascia portar via la sua spontaneità?

Papa Benedetto XVI: In ogni caso, io ci provo. Poiché, per quanto le cosesiano fissate, io vorrei cercare di conservare e di realizzare anche qualcosadi propriamente personale.

Domanda: Santo Padre, le donne sono molto attive in diverse funzioni nellaChiesa cattolica. Il loro contributo non dovrebbe diventare più chiaramentevisibile, anche in posti di più alta responsabilità nella Chiesa?

Papa Benedetto XVI: Su questo argomento naturalmente si riflette molto.Come Lei sa, noi riteniamo che la nostra fede, la costituzione del Collegiodegli Apostoli ci impegnino e non ci permettano di conferire l’ordinazionesacerdotale alle donne. Ma non bisogna neppure pensare che nella Chiesal’unica possibilità di avere un qualche ruolo di rilievo sia di essere sacerdote.Nella storia della Chiesa vi sono moltissimi compiti e funzioni. A comincia-re dalle sorelle dei Padri della Chiesa, per giungere al medioevo, quandograndi donne hanno svolto un ruolo molto determinante, e fino all’epoca mo-derna. Pensiamo a Ildegarda di Bingen, che protestava con forza nei confron-ti di Vescovi e del Papa; a Caterina da Siena e a Brigida di Svezia. Così an-che nel tempo moderno le donne devono - e noi con loro - cercare sempre dinuovo il loro giusto posto. Oggi, esse sono ben presenti nei Dicasteri della

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Santa Sede. Ma c’è un problema giuridico: quello della giurisdizione, cioè ilfatto che secondo il Diritto Canonico il potere di prendere decisioni giuridi-camente vincolanti è legato all’Ordine sacro. Da questo punto di vista vi so-no quindi dei limiti. Ma io credo che le stesse donne, con il loro slancio e laloro forza, con la loro - per così dire - preponderanza, con la loro “potenzaspirituale”, sapranno farsi il loro spazio. E noi dovremmo cercare di metterciin ascolto di Dio, per non essere noi ad opporci a Lui, ma anzi ci rallegriamoche l’elemento femminile ottenga nella Chiesa il posto operativo che gli con-viene, a cominciare dalla Madre di Dio e da Maria Maddalena.

Domanda: Santo Padre, nei tempi più recenti si parla di un nuovo fascinodel cattolicesimo. Quale è dunque la vitalità e la capacità di futuro di questaistituzione d’altra parte antichissima?

Papa Benedetto XVI: Direi che già l’intero pontificato di Giovanni PaoloII ha attirato l’attenzione degli uomini e li ha riuniti. Ciò che è accaduto inoccasione della sua morte rimane qualcosa di storicamente del tutto specia-le: come centinaia di migliaia di persone accorrevano disciplinatamente ver-so Piazza San Pietro, stavano in piedi per ore, e mentre avrebbero dovutocrollare, invece resistevano mosse da una spinta interiore. E poi lo abbiamorivissuto in occasione della inaugurazione del mio pontificato e poi a Colo-nia. È molto bello che l’esperienza della comunità diventi allo stesso tempoun’esperienza di fede; che si sperimenti la comunione non solamente in unluogo qualunque, ma che essa diventi più viva proprio là dove sono i luoghidella fede, facendo risplendere nella sua forza luminosa anche la cattolicità.Ovviamente ciò deve perdurare anche nella vita quotidiana. Le due cose de-vono andare insieme. Da una parte i grandi momenti, in cui si sperimentache è bello partecipare, che il Signore è presente e che noi formiamo unagrande comunità riconciliata al di là di tutti i confini. Ma poi, naturalmente,bisogna attingere da questo lo slancio per resistere durante i faticosi pelle-grinaggi attraverso il quotidiano, affrontandoli a partire da questi punti lu-minosi ed invitando così anche altri a inserirsi nella comunità in cammino.Ma vorrei cogliere questa occasione per dire: io mi sento arrossire per tuttociò che viene fatto in preparazione della mia visita, per tutto quello che lagente sta facendo. La mia casa è stata dipinta a nuovo, una scuola professio-nale ne ha rifatto il recinto. Il professore di religione evangelico ha collabo-

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rato per il mio recinto. E questi sono solo piccoli particolari, ma sono il se-gno del moltissimo che viene fatto. Io trovo tutto ciò straordinario, e non loriferisco a me stesso, ma lo considero come segno di una volontà di apparte-nere a questa comunità di fede e di servirsi tutti l’un l’altro. Dimostrare que-sta solidarietà e lasciarci ispirare in questo dal Signore: è qualcosa che mitocca e per questo vorrei anche ringraziare di tutto cuore.

Domanda: Santo Padre, Lei ha parlato dell’esperienza della comunità. Leiverrà ora in Germania già per la seconda volta dopo la Sua elezione. Con laGiornata Mondiale della Gioventù, e forse anche per altro verso con i cam-pionati mondiali di calcio, l’atmosfera è in certo senso cambiata. Si ha l’im-pressione che i tedeschi siano diventati più aperti al mondo, più tolleranti,più gioiosi. Che cosa si augura Lei ancora da noi tedeschi?

Papa Benedetto XVI: Direi che naturalmente già con la fine della secondaguerra mondiale è cominciata una trasformazione interiore della società te-desca, anche della mentalità tedesca, che tale trasformazione è stata ancorarafforzata dalla riunificazione. Noi ci siamo inseriti molto più profondamen-te nella società mondiale e ovviamente stiamo in certa misura sotto l’influs-so della sua mentalità. E così appaiono anche aspetti del carattere tedescoche prima non ci si aspettava. E forse siamo stati dipinti un po’ troppo comesempre tutti disciplinati e riservati, cosa che ha anche un certo fondamento.Ma sono contento se ora emerge di più e si rende visibile a tutti che i tede-schi non sono solo riservati, puntuali e disciplinati, ma sono anche sponta-nei, allegri, ospitali. Questo è molto bello. Ed allora il mio augurio che que-ste virtù si sviluppino ulteriormente, ricevendo ancora slancio e durevolezzadalla fede cristiana.

Domanda: Santo Padre, il Suo Predecessore ha dichiarato beati e santi ungrandissimo numero di cristiani. Alcuni pensano, perfino un po’ troppi. Quila mia domanda: le beatificazioni e le canonizzazioni sono di vantaggio perla Chiesa solo se queste persone possono essere considerate come veri mo-delli. La Germania produce relativamente pochi santi e beati in confronto adaltri paesi. Si può fare qualcosa perché questa dimensione pastorale si svi-luppi, e perché il bisogno di beatificazioni e canonizzazioni dia un vero frut-to pastorale?

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Papa Benedetto XVI: All’inizio avevo anch’io un poco l’idea che la gran-de quantità delle beatificazioni quasi ci schiacciasse e che forse bisognavascegliere di più: delle figure che entrassero più chiaramente nella nostra co-scienza. Nel frattempo ho decentralizzato le beatificazioni, per rendere ognivolta più visibili queste figure nei luoghi specifici a cui esse appartengono.Forse un santo del Guatemala interessa meno noi in Germania e viceversauno di Altötting forse non trova tanto interesse a Los Angeles e così via. Inquesto senso credo che questa decentralizzazione, che corrisponde anche al-la collegialità dell’episcopato, alle sue strutture collegiali, sia una cosa op-portuna proprio in questo punto. I diversi Paesi hanno le loro proprie figureche lì possono svolgere la loro efficacia. Ho anche osservato che questebeatificazioni nei diversi luoghi toccano innumerevoli persone e che la gen-te dice: “Finalmente, questo è uno di noi!” e va a lui e ne viene ispirata. Ilbeato appartiene a loro, e noi siamo contenti che lì ce ne siano molti. E segradualmente, con lo sviluppo della società mondiale, anche noi li conosce-remo meglio, sarà bello. Ma anzitutto è importante che anche in questocampo vi sia la molteplicità. E in questo senso è importante che anche noi inGermania impariamo a conoscere le nostre proprie figure e a rallegrarci diesse. Parallelamente ci sono poi le canonizzazioni delle figure più grandi,che sono di rilievo per la Chiesa intera. Io direi che le singole ConferenzeEpiscopali dovrebbero scegliere, dovrebbero vedere chi è adatto per noi, chici dice veramente qualcosa, e poi dovrebbero rendere visibili queste figurepiù significative, imprimendole nella coscienza mediante la catechesi, lapredicazione; forse si potrebbero anche presentare con un film. Potrei im-maginarmi dei film molto belli. Io naturalmente conosco bene solo i Padridella Chiesa: fare un film su Agostino, anche uno su Gregorio di Nazianzo ela sua figura molto particolare (il suo fuggire ripetutamente perché ne avevaabbastanza, e così via) e dimostrare che non ci sono sempre solo le brutte si-tuazioni attorno a cui girano tanti nostri film, ma ci sono figure meraviglio-se della storia, che non sono affatto noiose, ma sono molto attuali. Insommabisogna cercare di non caricare eccessivamente la gente, ma di rendere visi-bili per molti le figure che sono attuali e che ci ispirano.

Domanda: Storie in cui ci sia anche humour? Nel 1989 a Monaco Le è statadata l’onorificenza del Karl Valentin Orden. Quale ruolo hanno nella vita diun Papa lo humour e le leggerezza dell’essere?

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Papa Benedetto XVI: (ride) Io non sono un uomo a cui vengano in mentecontinuamente delle barzellette. Ma saper vedere anche l’aspetto divertentedella vita e la sua dimensione gioiosa e non prendere tutto così tragicamen-te, questo lo considero molto importante, e direi che è anche necessario peril mio ministero. Un qualche scrittore aveva detto che gli angeli possono vo-lare, perché non si prendono troppo sul serio. E noi forse potremmo anchevolare un po’ di più, se non ci dessimo così tanta importanza.

DISCORSO AL SANTUARIO DEL VOLTO SANTO DI MANOPPELLO

Prima di fare l’ingresso nel Santuario, il Santo Padre ha salutato le mi-gliaia di fedeli radunati all’esterno:

Cari fratelli e sorelle,

grazie per questo benvenuto così cordiale. Vedo come la Chiesa è una gran-de famiglia. Dove c’è il Papa la famiglia si riunisce in grande gioia. Per meè un segno della fede viva, della gioia che ci dà la fede, della comunione,della pace che crea la fede. E vi sono gratissimo per questo benvenuto. Cosìvedo tutta la bellezza di questa Regione d’Italia qui, sui vostri volti.

Un saluto particolare agli ammalati. Sappiamo che il Signore è particolar-mente vicino a voi, vi aiuta, vi accompagna nelle vostre sofferenze. Sietenelle nostre preghiere. E pregate anche per noi.

Un saluto speciale ai giovani e ai bambini di Prima Comunione. Grazie peril vostro entusiasmo, per la vostra fede. Noi tutti, come dicono i Salmi, “cer-chiamo il Volto del Signore”. E questo è il senso anche di questa mia visita.Insieme cerchiamo di conoscere sempre meglio il volto del Signore e dalvolto del Signore attingiamo questa forza di amore e di pace che ci mostraanche la strada della nostra vita.

Grazie e auguri a voi tutti!

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* * *

Venerato Fratello nell’Episcopato,cari fratelli e sorelle!

Desidero in primo luogo ringraziare il Signore per l’odierno incontro, sem-plice e familiare, in un luogo dove possiamo meditare sul mistero dell’amo-re divino contemplando un’icona del Volto Santo. A voi tutti qui presenti vail mio grazie più sentito per la vostra cordiale accoglienza e per l’impegno ela discrezione con cui avete favorito questo mio privato pellegrinaggio. Sa-luto e ringrazio in particolare il vostro Arcivescovo che si è fatto interpretedei comuni sentimenti. Grazie per i doni che mi avete offerto e che apprezzomolto proprio nella loro qualità di “segni”, come li ha chiamati Mons. Forte.Sono segni, infatti, della comunione affettiva ed effettiva che lega il popolodi questa cara terra d’Abruzzo al Successore di Pietro. Un saluto speciale ri-volgo a voi, sacerdoti, religiosi e religiose e seminaristi qui convenuti. Nonessendo possibile incontrare l’intera Comunità diocesana, sono contento chea rappresentarla ci siate voi, persone già dedite al ministero presbiterale ealla vita consacrata o incamminate verso il sacerdozio. Persone che mi piaceconsiderare innamorate di Cristo, attratte da Lui e impegnate a fare dellapropria esistenza una continua ricerca del suo Santo Volto. Un grato pensie-ro rivolgo infine alla comunità dei Padri Cappuccini, che ci ospita, e che dasecoli si prende cura di questo santuario, meta di tanti pellegrini.

Mentre poc’anzi sostavo in preghiera, pensavo ai primi due Apostoli, che,sollecitati da Giovanni Battista, seguirono Gesù presso il fiume Giordano –come leggiamo all’inizio del Vangelo di Giovanni (cfr Gv 1,35-37). L’evan-gelista narra che Gesù si voltò e domandò loro: “Che cercate?”. Essi rispo-sero: “Rabbi, dove abiti?”. Ed egli: “Venite e vedrete” (cfr Gv 1,38-39).Quel giorno stesso i due che Lo seguirono fecero un’esperienza indimenti-cabile, che li portò a dire: “Abbiamo trovato il Messia” (Gv 1,41). Colui chepoche ore prima consideravano un semplice “rabbi”, aveva acquistato unaidentità ben precisa, quella del Cristo atteso da secoli. Ma, in realtà, quantastrada avevano ancora davanti a loro quei discepoli! Non potevano nemme-no immaginare quanto il mistero di Gesù di Nazaret potesse essere profon-do; quanto il suo “volto” potesse rivelarsi insondabile, imperscrutabile. Tan-to che, dopo aver vissuto insieme tre anni, Filippo, uno di loro, si sentirà di-

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re nell’Ultima Cena: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai cono-sciuto, Filippo?”. E poi quelle parole che esprimono tutta la novità della ri-velazione di Gesù: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv 14,9). Solo dopola sua passione, quando lo incontreranno risorto, quando lo Spirito illumi-nerà le loro menti e i loro cuori, gli Apostoli comprenderanno il significatodelle parole che Gesù aveva detto, e Lo riconosceranno come il Figlio diDio, il Messia promesso per la redenzione del mondo. Diventeranno allorasuoi messaggeri infaticabili, testimoni coraggiosi sino al martirio.

“Chi ha visto me ha visto il Padre”. Sì, cari fratelli e sorelle, per “vedereDio” bisogna conoscere Cristo e lasciarsi plasmare dal suo Spirito che guidai credenti “alla verità tutta intera” (cfr Gv 16, 13). Chi incontra Gesù, chi silascia da Lui attrarre ed è disposto a seguirlo sino al sacrificio della vita,sperimenta personalmente, come Egli ha fatto sulla croce, che solo il “chic-co di grano” che cade nella terra e muore porta “molto frutto” (cfr Gv12,24). Questa è la via di Cristo, la via dell’amore totale che vince la morte:chi la percorre e “odia la sua vita in questo mondo, la conserva per la vitaeterna” (Gv 12, 25). Vive cioè in Dio già su questa terra, attratto e trasfor-mato dal fulgore del suo volto. Questa è l’esperienza dei veri amici di Dio, isanti, che hanno riconosciuto e amato nei fratelli, specialmente i più poverie bisognosi, il volto di quel Dio a lungo contemplato con amore nella pre-ghiera. Essi sono per noi incoraggianti esempi da imitare; ci assicurano chese percorriamo con fedeltà questa via, la via dell’amore, anche noi – comecanta il Salmista – ci sazieremo della presenza di Dio (cfr Sal 16[17],15).

“Jesu... quam bonus te quaerentibus! - Quanto sei buono, Gesù, per chi ticerca!”: così avete cantato poco fa eseguendo l’antico inno “Jesu, dulcismemoria”, che qualcuno attribuisce a San Bernardo. E’ un inno che acquistasingolare eloquenza in questo santuario dedicato al Volto Santo e che richia-ma alla mente il Salmo 23(24): “Ecco la generazione che lo cerca, che cercail tuo volto, Dio di Giacobbe” (v. 6). Ma quale è “la generazione” che cercail volto di Dio, quale generazione è degna di “salire il monte del Signore”,di “stare nel suo luogo santo”? Spiega il salmista: sono coloro che hanno“mani innocenti e cuore puro”, che non pronunciano menzogna, che nongiurano a danno del loro prossimo (cfr vv. 3-4). Dunque, per entrare in co-munione con Cristo e contemplarne il volto, per riconoscere il volto del Si-gnore in quello dei fratelli e nelle vicende di ogni giorno, sono necessarie

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“mani innocenti e cuori puri”. Mani innocenti, cioè esistenze illuminate dal-la verità dell’amore che vince l’indifferenza, il dubbio, la menzogna e l’e-goismo; ed inoltre sono necessari cuori puri, cuori rapiti dalla bellezza divi-na, come dice la piccola Teresa di Lisieux nella sua preghiera al Volto San-to, cuori che portano impresso il volto di Cristo.

Cari sacerdoti, se resta impressa in voi, pastori del gregge di Cristo, la san-tità del suo Volto, non abbiate timore, anche i fedeli affidati alle vostre curene saranno contagiati e trasformati. E voi, seminaristi, che vi preparate adessere guide responsabili del popolo cristiano, non lasciatevi attrarre da nul-l’altro che da Gesù e dal desiderio di servire la sua Chiesa. Altrettanto vor-rei dire a voi, religiosi e religiose, perché ogni vostra attività sia un visibileriflesso della bontà e della misericordia divina. “Il tuo volto, Signore, io cer-co”: ricercare il volto di Gesù deve essere l’anelito di tutti noi cristiani; sia-mo infatti noi “la generazione” che in questo tempo cerca il suo volto, ilvolto del “Dio di Giacobbe”. Se perseveriamo nel cercare il volto del Signo-re, al termine del nostro pellegrinaggio terreno sarà Lui, Gesù, il nostro eter-no gaudio, la nostra ricompensa e gloria per sempre: “Sis Jesu nostrum gau-dium, / qui es futurus praemium: / sit nostra in te gloria, / per cuncta sem-per saecula”.

Questa è la certezza che ha animato i santi della vostra regione, tra i qualimi piace citare particolarmente Gabriele dell’Addolorata e Camillo de Lel-lis; a loro va il nostro ricordo riverente e la nostra preghiera. Ma un pensierodi speciale devozione rivolgiamo ora alla “Regina di tutti i santi”, la VergineMaria, che voi venerate in diversi santuari e cappelle sparsi nelle valli e suimonti abruzzesi. La Madonna, nel cui volto più che in ogni altra creatura siscorgono i lineamenti del Verbo incarnato, vegli sulle famiglie e sulle par-rocchie, sulle città e sulle nazioni del mondo intero. Ci aiuti la Madre delCreatore a rispettare anche la natura, grande dono di Dio che qui possiamoammirare guardando le stupende montagne che ci circondano. Questo dono,però, è sempre più esposto a seri rischi di degrado ambientale e va pertantodifeso e tutelato. Si tratta di un’urgenza che, come notava il vostro Arcive-scovo, è opportunamente posta in evidenza dalla Giornata di riflessione e dipreghiera per la salvaguardia del creato, che proprio oggi viene celebratadalla Chiesa in Italia.

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Cari fratelli e sorelle, mentre ancora una volta vi ringrazio per la vostra pre-senza, su tutti voi e sui vostri cari invoco la benedizione di Dio con l’anticaformula biblica: “Vi benedica il Signore e vi protegga. Il Signore faccia bril-lare il suo volto su di voi e vi sia propizio. Il Signore rivolga su di voi il suovolto e vi conceda pace” (cfr Nm 6, 24-26). Amen!

1 settembre 2006

INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DELLASCIENZA A REGENSBURG

Fede, ragione e università.Ricordi e riflessioni.

Eminenze, Magnificenze, Eccellenze,Illustri Signori, gentili Signore!

È per me un momento emozionante trovarmi ancora una volta nell’univer-sità e una volta ancora poter tenere una lezione. I miei pensieri, contempora-neamente, ritornano a quegli anni in cui, dopo un bel periodo presso l’Istitu-to superiore di Freising, iniziai la mia attività di insegnante accademico al-l’università di Bonn. Era – nel 1959 – ancora il tempo della vecchia univer-sità dei professori ordinari. Per le singole cattedre non esistevano né assi-stenti né dattilografi, ma in compenso c’era un contatto molto diretto con glistudenti e soprattutto anche tra i professori. Ci si incontrava prima e dopo lalezione nelle stanze dei docenti. I contatti con gli storici, i filosofi, i filologie naturalmente anche tra le due facoltà teologiche erano molto stretti. Unavolta in ogni semestre c’era un cosiddetto dies academicus, in cui professoridi tutte le facoltà si presentavano davanti agli studenti dell’intera università,rendendo così possibile un’esperienza di universitas – una cosa a cui ancheLei, Magnifico Rettore, ha accennato poco fa – l’esperienza, cioè del fattoche noi, nonostante tutte le specializzazioni, che a volte ci rendono incapaci

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di comunicare tra di noi, formiamo un tutto e lavoriamo nel tutto dell’unicaragione con le sue varie dimensioni, stando così insieme anche nella comu-ne responsabilità per il retto uso della ragione – questo fatto diventava espe-rienza viva. L’università, senza dubbio, era fiera anche delle sue due facoltàteologiche. Era chiaro che anch’esse, interrogandosi sulla ragionevolezzadella fede, svolgono un lavoro che necessariamente fa parte del “tutto”dell’universitas scientiarum, anche se non tutti potevano condividere la fe-de, per la cui correlazione con la ragione comune si impegnano i teologi.Questa coesione interiore nel cosmo della ragione non venne disturbataneanche quando una volta trapelò la notizia che uno dei colleghi aveva dettoche nella nostra università c’era una stranezza: due facoltà che si occupava-no di una cosa che non esisteva – di Dio. Che anche di fronte ad uno scetti-cismo così radicale resti necessario e ragionevole interrogarsi su Dio permezzo della ragione e ciò debba essere fatto nel contesto della tradizionedella fede cristiana: questo, nell’insieme dell’università, era una convinzio-ne indiscussa.

Tutto ciò mi tornò in mente, quando recentemente lessi la parte edita dalprofessore Theodore Khoury (Münster) del dialogo che il dotto imperatorebizantino Manuele II Paleologo, forse durante i quartieri d’inverno del 1391presso Ankara, ebbe con un persiano colto su cristianesimo e islam e sullaverità di ambedue. Fu poi presumibilmente l’imperatore stesso ad annotare,durante l’assedio di Costantinopoli tra il 1394 e il 1402, questo dialogo; sispiega così perché i suoi ragionamenti siano riportati in modo molto piùdettagliato che non quelli del suo interlocutore persiano. Il dialogo si esten-de su tutto l’ambito delle strutture della fede contenute nella Bibbia e nelCorano e si sofferma soprattutto sull’immagine di Dio e dell’uomo, ma ne-cessariamente anche sempre di nuovo sulla relazione tra le – come si diceva– tre “Leggi” o tre “ordini di vita”: Antico Testamento – Nuovo Testamento– Corano. Di ciò non intendo parlare ora in questa lezione; vorrei toccaresolo un argomento – piuttosto marginale nella struttura dell’intero dialogo –che, nel contesto del tema “fede e ragione”, mi ha affascinato e che mi ser-virà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo tema.

Nel settimo colloquio (controversia) edito dal prof. Khoury, l’imperatoretocca il tema della jihad, della guerra santa. Sicuramente l’imperatore sape-va che nella sura 2, 256 si legge: “Nessuna costrizione nelle cose di fede”.

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È una delle sure del periodo iniziale, dicono gli esperti, in cui Maomettostesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l’imperatoreconosceva anche le disposizioni, sviluppate successivamente e fissate nelCorano, circa la guerra santa. Senza soffermarsi sui particolari, come la dif-ferenza di trattamento tra coloro che possiedono il “Libro” e gli “increduli”,egli, in modo sorprendentemente brusco, brusco al punto di stupirci, si ri-volge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rap-porto tra religione e violenza in genere, dicendo: “Mostrami pure ciò cheMaometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e di-sumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fedeche egli predicava”. L’imperatore, dopo essersi pronunciato in modo cosìpesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fe-de mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto conla natura di Dio e la natura dell’anima. “Dio non si compiace del sangue -egli dice -, non agire secondo ragione, è contrario alla natura di Dio. La fedeè frutto dell’anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno allafede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente,non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un’anima ra-gionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumentiper colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare unapersona di morte…”

L’affermazione decisiva in questa argomentazione contro la conversionemediante la violenza è: non agire secondo ragione è contrario alla natura diDio. L’editore, Theodore Khoury, commenta: per l’imperatore, come bizan-tino cresciuto nella filosofia greca, quest’affermazione è evidente. Per ladottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente. La sua vo-lontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella dellaragionevolezza. In questo contesto Khoury cita un’opera del noto islamistafrancese R. Arnaldez, il quale rileva che Ibn Hazm si spinge fino a dichiara-re che Dio non sarebbe legato neanche dalla sua stessa parola e che niente loobbligherebbe a rivelare a noi la verità. Se fosse sua volontà, l’uomo do-vrebbe praticare anche l’idolatria.

A questo puntosi apre, nella comprensione di Dio e quindi nella realizzazio-ne concreta della religione, un dilemma che oggi ci sfida in modo molto di-retto. La convinzione che agire contro la ragione sia in contraddizione con

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la natura di Dio, è soltanto un pensiero greco o vale sempre e per se stesso?Io penso che in questo punto si manifesti la profonda concordanza tra ciòche è greco nel senso migliore e ciò che è fede in Dio sul fondamento dellaBibbia. Modificando il primo versetto del Libro della Genesi, il primo ver-setto dell’intera Sacra Scrittura, Giovanni ha iniziato il prologo del suo Van-gelo con le parole: “In principio era il logos”. È questa proprio la stessa pa-rola che usa l’imperatore: Dio agisce con logos. Logos significa insieme ra-gione e parola – una ragione che è creatrice e capace di comunicarsi ma, ap-punto, come ragione. Giovanni con ciò ci ha donato la parola conclusiva sulconcetto biblico di Dio, la parola in cui tutte le vie spesso faticose e tortuosedella fede biblica raggiungono la loro meta, trovano la loro sintesi. In prin-cipio era il logos, e il logos è Dio, ci dice l’evangelista. L’incontro tra ilmessaggio biblico e il pensiero greco non era un semplice caso. La visionedi san Paolo, davanti al quale si erano chiuse le vie dell’Asia e che, in so-gno, vide un Macedone e sentì la sua supplica: “Passa in Macedonia e aiuta-ci!” (cfr At 16,6-10) – questa visione può essere interpretata come una “con-densazione” della necessità intrinseca di un avvicinamento tra la fede bibli-ca e l’interrogarsi greco.

In realtà, questo avvicinamento ormai era avviato da molto tempo. Già ilnome misterioso di Dio dal roveto ardente, che distacca questo Dio dall’in-sieme delle divinità con molteplici nomi affermando soltanto il suo “Io so-no”, il suo essere, è, nei confronti del mito, una contestazione con la qualesta in intima analogia il tentativo di Socrate di vincere e superare il mitostesso. Il processo iniziato presso il roveto raggiunge, all’interno dell’Anti-co Testamento, una nuova maturità durante l’esilio, dove il Dio d’Israele,ora privo della Terra e del culto, si annuncia come il Dio del cielo e dellaterra, presentandosi con una semplice formula che prolunga la parola del ro-veto: “Io sono”. Con questa nuova conoscenza di Dio va di pari passo unaspecie di illuminismo, che si esprime in modo drastico nella derisione delledivinità che sarebbero soltanto opera delle mani dell’uomo (cfr Sal 115).Così, nonostante tutta la durezza del disaccordo con i sovrani ellenistici, chevolevano ottenere con la forza l’adeguamento allo stile di vita greco e al lo-ro culto idolatrico, la fede biblica, durante l’epoca ellenistica, andava inte-riormente incontro alla parte migliore del pensiero greco, fino ad un contat-to vicendevole che si è poi realizzato specialmente nella tarda letteratura sa-pienziale. Oggi noi sappiamo che la traduzione greca dell’Antico Testamen-

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to, realizzata in Alessandria – la “Settanta” –, è più di una semplice (da va-lutare forse in modo addirittura poco positivo) traduzione del testo ebraico:è infatti una testimonianza testuale a se stante e uno specifico importantepasso della storia della Rivelazione, nel quale si è realizzato questo incontroin un modo che per la nascita del cristianesimo e la sua divulgazione haavuto un significato decisivo. Nel profondo, vi si tratta dell’incontro tra fedee ragione, tra autentico illuminismo e religione. Partendo veramente dall’in-tima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero gre-co fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire “con il logos”è contrario alla natura di Dio.

Per onestà bisogna annotare a questo punto che, nel tardo Medioevo, si sonosviluppate nella teologia tendenze che rompono questa sintesi tra spiritogreco e spirito cristiano. In contrasto con il cosiddetto intellettualismo ago-stiniano e tomista iniziò con Duns Scoto una impostazione volontaristica, laquale alla fine, nei suoi successivi sviluppi, portò all’affermazione che noidi Dio conosceremmo soltanto la voluntas ordinata. Al di là di essa esiste-rebbe la libertà di Dio, in virtù della quale Egli avrebbe potuto creare e fareanche il contrario di tutto ciò che effettivamente ha fatto. Qui si profilanodelle posizioni che, senz’altro, possono avvicinarsi a quelle di Ibn Hazm epotrebbero portare fino all’immagine di un Dio-Arbitrio, che non è legatoneanche alla verità e al bene. La trascendenza e la diversità di Dio vengonoaccentuate in modo così esagerato, che anche la nostra ragione, il nostrosenso del vero e del bene non sono più un vero specchio di Dio, le cui possi-bilità abissali rimangono per noi eternamente irraggiungibili e nascoste die-tro le sue decisioni effettive. In contrasto con ciò, la fede della Chiesa si èsempre attenuta alla convinzione che tra Dio e noi, tra il suo eterno Spiritocreatore e la nostra ragione creata esista una vera analogia, in cui – come di-ce il Concilio Lateranense IV nel 1215 –certo le dissomiglianze sono infini-tamente più grandi delle somiglianze, non tuttavia fino al punto da abolirel’analogia e il suo linguaggio. Dio non diventa più divino per il fatto che lospingiamo lontano da noi in un volontarismo puro ed impenetrabile, ma ilDio veramente divino è quel Dio che si è mostrato come logos e come logosha agito e agisce pieno di amore in nostro favore. Certo, l’amore, come dicePaolo, “sorpassa” la conoscenza ed è per questo capace di percepire più delsemplice pensiero (cfr Ef 3,19), tuttavia esso rimane l’amore del Dio-Logos,per cui il latreia“– un culto che culto cristiano è, come dice ancora Paolologike concorda con il Verbo eterno e con la nostra ragione (cfr Rm 12,1).

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Il qui accennato vicendevole avvicinamento interiore, che si è avuto tra lafede biblica e l’interrogarsi sul piano filosofico del pensiero greco, è un datodi importanza decisiva non solo dal punto di vista della storia delle religio-ni, ma anche da quello della storia universale – un dato che ci obbliga ancheoggi. Considerato questo incontro, non è sorprendente che il cristianesimo,nonostante la sua origine e qualche suo sviluppo importante nell’Oriente,abbia infine trovato la sua impronta storicamente decisiva in Europa. Pos-siamo esprimerlo anche inversamente: questo incontro, al quale si aggiungesuccessivamente ancora il patrimonio di Roma, ha creato l’Europa e rimaneil fondamento di ciò che, con ragione, si può chiamare Europa.

Alla tesi che il patrimonio greco, criticamente purificato, sia una parte inte-grante della fede cristiana, si oppone la richiesta della deellenizzazione delcristianesimo – una richiesta che dall’inizio dell’età moderna domina in mo-do crescente la ricerca teologica. Visto più da vicino, si possono osservaretre onde nel programma della deellenizzazione: pur collegate tra di loro, es-se tuttavia nelle loro motivazioni e nei loro obiettivi sono chiaramente di-stinte l’una dall’altra.

La deellenizzazione emerge dapprima in connessione con i postulati dellaRiforma del XVI secolo. Considerando la tradizione delle scuole teologiche,i riformatori si vedevano di fronte ad una sistematizzazione della fede con-dizionata totalmente dalla filosofia, di fronte cioè ad una determinazionedella fede dall’esterno in forza di un modo di pensare che non derivava daessa. Così la fede non appariva più come vivente parola storica, ma comeelemento inserito nella struttura di un sistema filosofico. Il sola Scripturainvece cerca la pura forma primordiale della fede, come essa è presente ori-ginariamente nella Parola biblica. La metafisica appare come un presuppo-sto derivante da altra fonte, da cui occorre liberare la fede per farla tornaread essere totalmente se stessa. Con la sua affermazione di aver dovuto ac-cantonare il pensare per far spazio alla fede, Kant ha agito in base a questoprogramma con una radicalità imprevedibile per i riformatori. Con ciò egliha ancorato la fede esclusivamente alla ragione pratica, negandole l’accessoal tutto della realtà.

La teologia liberale del XIX e del XX secolo apportò una seconda onda nelprogramma della deellenizzazione: di essa rappresentante eminente è Adolf

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von Harnack. Durante il tempo dei miei studi, come nei primi anni della miaattività accademica, questo programma era fortemente operante anche nellateologia cattolica. Come punto di partenza era utilizzata la distinzione di Pa-scal tra il Dio dei filosofi ed il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Nella miaprolusione a Bonn, nel 1959, ho cercato di affrontare questo argomento enon intendo riprendere qui tutto il discorso. Vorrei però tentare di mettere inluce almeno brevemente la novità che caratterizzava questa seconda onda dideellenizzazione rispetto alla prima. Come pensiero centrale appare, in Har-nack, il ritorno al semplice uomo Gesù e al suo messaggio semplice, cheverrebbe prima di tutte le teologizzazioni e, appunto, anche prima delle elle-nizzazioni: sarebbe questo messaggio semplice che costituirebbe il vero cul-mine dello sviluppo religioso dell’umanità. Gesù avrebbe dato un addio alculto in favore della morale. In definitiva, Egli viene rappresentato comepadre di un messaggio morale umanitario. Lo scopo di Harnack è in fondodi riportare il cristianesimo in armonia con la ragione moderna, liberandolo,appunto, da elementi apparentemente filosofici e teologici, come per esem-pio la fede nella divinità di Cristo e nella trinità di Dio. In questo senso, l’e-segesi storico-critica del Nuovo Testamento, nella sua visione, sistema nuo-vamente la teologia nel cosmo dell’università: teologia, per Harnack, è qual-cosa di essenzialmente storico e quindi di strettamente scientifico. Ciò cheessa indaga su Gesù mediante la critica è, per così dire, espressione della ra-gione pratica e di conseguenza anche sostenibile nell’insieme dell’univer-sità. Nel sottofondo c’è l’autolimitazione moderna della ragione, espressa inmodo classico nelle “critiche” di Kant, nel frattempo però ulteriormente ra-dicalizzata dal pensiero delle scienze naturali. Questo concetto modernodella ragione si basa, per dirla in breve, su una sintesi tra platonismo (carte-sianismo) ed empirismo, che il successo tecnico ha confermato. Da una par-te si presuppone la struttura matematica della materia, la sua per così direrazionalità intrinseca, che rende possibile comprenderla ed usarla nella suaefficacia operativa: questo presupposto di fondo è, per così dire, l’elementoplatonico nel concetto moderno della natura. Dall’altra parte, si tratta dellautilizzabilità funzionale della natura per i nostri scopi, dove solo la possibi-lità di controllare verità o falsità mediante l’esperimento fornisce la certezzadecisiva. Il peso tra i due poli può, a seconda delle circostanze, stare piùdall’una o più dall’altra parte. Un pensatore così strettamente positivista co-me J. Monod si è dichiarato convinto platonico.

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Questo comporta due orientamenti fondamentali decisivi per la nostra que-stione. Soltanto il tipo di certezza derivante dalla sinergia di matematica edempiria ci permette di parlare di scientificità. Ciò che pretende di esserescienza deve confrontarsi con questo criterio. E così anche le scienze che ri-guardano le cose umane, come la storia, la psicologia, la sociologia e la filo-sofia, cercavano di avvicinarsi a questo canone della scientificità. Importan-te per le nostre riflessioni, comunque, è ancora il fatto che il metodo cometale esclude il problema Dio, facendolo apparire come problema ascientificoo pre-scientifico. Con questo, però, ci troviamo davanti ad una riduzione delraggio di scienza e ragione che è doveroso mettere in questione.

Tornerò ancora su questo argomento. Per il momento basta tener presenteche, in un tentativo alla luce di questa prospettiva di conservare alla teologiail carattere di disciplina “scientifica”, del cristianesimo resterebbe solo unmisero frammento. Ma dobbiamo dire di più: se la scienza nel suo insieme èsoltanto questo, allora è l’uomo stesso che con ciò subisce una riduzione.Poiché allora gli interrogativi propriamente umani, cioè quelli del “da dove”e del “verso dove”, gli interrogativi della religione e dell’ethos, non possonotrovare posto nello spazio della comune ragione descritta dalla “scienza” in-tesa in questo modo e devono essere spostati nell’ambito del soggettivo. Ilsoggetto decide, in base alle sue esperienze, che cosa gli appare religiosa-mente sostenibile, e la “coscienza” soggettiva diventa in definitiva l’unicaistanza etica. In questo modo, però, l’ethos e la religione perdono la loroforza di creare una comunità e scadono nell’ambito della discrezionalitàpersonale. È questa una condizione pericolosa per l’umanità: lo costatiamonelle patologie minacciose della religione e della ragione – patologie chenecessariamente devono scoppiare, quando la ragione viene ridotta a talpunto che le questioni della religione e dell’ethos non la riguardano più. Ciòche rimane dei tentativi di costruire un’etica partendo dalle regole dell’evo-luzione o dalla psicologia e dalla sociologia, è semplicemente insufficiente.

Prima di giungere alle conclusioni alle quali mira tutto questo ragionamen-to, devo accennare ancora brevemente alla terza onda della deellenizzazioneche si diffonde attualmente. In considerazione dell’incontro con la moltepli-cità delle culture si ama dire oggi che la sintesi con l’ellenismo, compiutasinella Chiesa antica, sarebbe stata una prima inculturazione, che non dovreb-be vincolare le altre culture. Queste dovrebbero avere il diritto di tornare in-

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dietro fino al punto che precedeva quella inculturazione per scoprire il sem-plice messaggio del Nuovo Testamento ed inculturarlo poi di nuovo nei lororispettivi ambienti. Questa tesi non è semplicemente sbagliata; è tuttaviagrossolana ed imprecisa. Il Nuovo Testamento, infatti, e stato scritto in lin-gua greca e porta in se stesso il contatto con lo spirito greco – un contattoche era maturato nello sviluppo precedente dell’Antico Testamento. Certa-mente ci sono elementi nel processo formativo della Chiesa antica che nondevono essere integrati in tutte le culture. Ma le decisioni di fondo che, ap-punto, riguardano il rapporto della fede con la ricerca della ragione umana,queste decisioni di fondo fanno parte della fede stessa e ne sono gli svilup-pi, conformi alla sua natura.

Con ciò giungo alla conclusione. Questo tentativo, fatto solo a grandi linee,di critica della ragione moderna dal suo interno, non include assolutamentel’opinione che ora si debba ritornare indietro, a prima dell’illuminismo, ri-gettando le convinzioni dell’età moderna. Quello che nello sviluppo moder-no dello spirito è valido viene riconosciuto senza riserve: tutti siamo gratiper le grandiose possibilità che esso ha aperto all’uomo e per i progressi nelcampo umano che ci sono stati donati. L’ethos della scientificità, del resto, è– Lei l’ha accennato, Magnifico Rettore – volontà di obbedienza alla veritàe quindi espressione di un atteggiamento che fa parte delle decisioni essen-ziali dello spirito cristiano. Non ritiro, non critica negativa è dunque l’inten-zione; si tratta invece di un allargamento del nostro concetto di ragione edell’uso di essa. Perché con tutta la gioia di fronte alle possibilità dell’uo-mo, vediamo anche le minacce che emergono da queste possibilità e dobbia-mo chiederci come possiamo dominarle. Ci riusciamo solo se ragione e fedesi ritrovano unite in un modo nuovo; se superiamo la limitazione autodecre-tata della ragione a ciò che è verificabile nell’esperimento, e dischiudiamoad essa nuovamente tutta la sua ampiezza. In questo senso la teologia, nonsoltanto come disciplina storica e umano-scientifica, ma come teologia verae propria, cioè come interrogativo sulla ragione della fede, deve avere il suoposto nell’università e nel vasto dialogo delle scienze.

Solo così diventiamo anche capaci di un vero dialogo delle culture e dellereligioni – un dialogo di cui abbiamo un così urgente bisogno. Nel mondooccidentale domina largamente l’opinione, che soltanto la ragione positivi-sta e le forme di filosofia da essa derivanti siano universali. Ma le culture

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profondamente religiose del mondo vedono proprio in questa esclusione deldivino dall’universalità della ragione un attacco alle loro convinzioni più in-time. Una ragione, che di fronte al divino è sorda e respinge la religione nel-l’ambito delle sottoculture, è incapace di inserirsi nel dialogo delle culture.E tuttavia, la moderna ragione propria delle scienze naturali, con l’intrinse-co suo elemento platonico, porta in sé, come ho cercato di dimostrare, uninterrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essastessa deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e lacorrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella na-tura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico. Ma ladomanda sul perché di questo dato di fatto esiste e deve essere affidata dallescienze naturali ad altri livelli e modi del pensare – alla filosofia e alla teo-logia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l’ascoltare le gran-di esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell’umanità, special-mente quella della fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiu-tarsi ad essa significherebbe una riduzione inaccettabile del nostro ascoltaree rispondere. Qui mi viene in mente una parola di Socrate a Fedone. Neicolloqui precedenti si erano toccate molte opinioni filosofiche sbagliate, eallora Socrate dice: “Sarebbe ben comprensibile se uno, a motivo dell’irrita-zione per tante cose sbagliate, per il resto della sua vita prendesse in odioogni discorso sull’essere e lo denigrasse. Ma in questo modo perderebbe laverità dell’essere e subirebbe un grande danno”. L’occidente, da molto tem-po, è minacciato da questa avversione contro gli interrogativi fondamentalidella sua ragione, e così potrebbe subire solo un grande danno. Il coraggiodi aprirsi all’ampiezza della ragione, non il rifiuto della sua grandezza – èquesto il programma con cui una teologia impegnata nella riflessione sullafede biblica, entra nella disputa del tempo presente. “Non agire secondo ra-gione, non agire con il logos, è contrario alla natura di Dio”, ha detto Ma-nuele II, partendo dalla sua immagine cristiana di Dio, all’interlocutore per-siano. È a questo grande logos, a questa vastità della ragione, che invitiamonel dialogo delle culture i nostri interlocutori. Ritrovarla noi stessi sempredi nuovo, è il grande compito dell’università.

12 settembre 2006

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DISCORSO AI PARTECIPANTI AL CONVEGNODI VERONA IN OCCASIONE DEL IV CONVEGNO

NAZIONALE DELLA CHIESA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle!

Mi rallegro di essere con voi oggi, in questa tanto bella e storica città di Ve-rona, per prendere parte attivamente al IV Convegno nazionale della Chiesain Italia. Porgo a tutti e a ciascuno il più cordiale saluto nel Signore. Ringra-zio il Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale, e laDottoressa Giovanna Ghirlanda, rappresentante della Diocesi di Verona, perle gentili parole di accoglienza che mi hanno rivolto a nome di voi tutti eper le notizie che mi hanno dato sullo svolgimento del Convegno. Ringrazioil Cardinale Dionigi Tettamanzi, Presidente del Comitato preparatorio, equanti hanno lavorato per la sua realizzazione. Ringrazio di cuore ognuno divoi, che rappresentate qui, in felice armonia, le varie componenti dellaChiesa in Italia: il Vescovo di Verona, Mons. Flavio Roberto Carraro, che ciospita, i Vescovi qui convenuti, i sacerdoti e i diaconi, i religiosi e le religio-se, e voi fedeli laici, uomini e donne, che date voce alle molteplici realtà dellaicato cattolico in Italia.

Questo IV Convegno nazionale è una nuova tappa del cammino di attuazio-ne del Vaticano II, che la Chiesa italiana ha intrapreso fin dagli anni imme-diatamente successivi al grande Concilio: un cammino di comunione anzi-tutto con Dio Padre e con il suo Figlio Gesù Cristo nello Spirito Santo equindi di comunione tra noi, nell’unità dell’unico Corpo di Cristo (cfr 1Gv1,3; 1Cor 12,12-13); un cammino proteso all’evangelizzazione, per mante-nere viva e salda la fede nel popolo italiano; una tenace testimonianza, dun-que, di amore per l’Italia e di operosa sollecitudine per il bene dei suoi figli.Questo cammino la Chiesa in Italia lo ha percorso in stretta e costante unio-ne con il Successore di Pietro: mi è grato ricordare con voi i Servi di DioPaolo VI, che volle il I Convegno nell’ormai lontano 1976, e Giovanni Pao-lo II, con i suoi fondamentali interventi ai Convegni di Loreto e di Palermo,che hanno rafforzato nella Chiesa italiana la fiducia di poter operare affin-ché la fede in Gesù Cristo continui ad offrire, anche agli uomini e alle don-ne del nostro tempo, il senso e l’orientamento dell’esistenza ed abbia così

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“un ruolo-guida e un’efficacia trainante” nel cammino della Nazione versoil suo futuro (cfr Discorso al Convegno di Loreto, 11 aprile 1985, n. 7).

Il Signore risorto e la sua Chiesa

Nello stesso spirito sono venuto oggi a Verona, per pregare il Signore convoi, condividere – sia pure brevemente – il vostro lavoro di queste giornatee proporvi una mia riflessione su quel che appare davvero importante per lapresenza cristiana in Italia. Avete compiuto una scelta assai felice ponendoGesù Cristo risorto al centro dell’attenzione del Convegno e di tutta la vita ela testimonianza della Chiesa in Italia. La risurrezione di Cristo è un fattoavvenuto nella storia, di cui gli Apostoli sono stati testimoni e non certocreatori. Nello stesso tempo essa non è affatto un semplice ritorno alla no-stra vita terrena; è invece la più grande “mutazione” mai accaduta, il “salto”decisivo verso una dimensione di vita profondamente nuova, l’ingresso inun ordine decisamente diverso, che riguarda anzitutto Gesù di Nazareth, macon Lui anche noi, tutta la famiglia umana, la storia e l’intero universo: perquesto la risurrezione di Cristo è il centro della predicazione e della testimo-nianza cristiana, dall’inizio e fino alla fine dei tempi. Si tratta di un grandemistero, certamente, il mistero della nostra salvezza, che trova nella risurre-zione del Verbo incarnato il suo compimento e insieme l’anticipazione e ilpegno della nostra speranza. Ma la cifra di questo mistero è l’amore e sol-tanto nella logica dell’amore esso può essere accostato e in qualche modocompreso: Gesù Cristo risorge dai morti perché tutto il suo essere è perfettae intima unione con Dio, che è l’amore davvero più forte della morte. Egliera una cosa sola con la Vita indistruttibile e pertanto poteva donare la pro-pria vita lasciandosi uccidere, ma non poteva soccombere definitivamentealla morte: in concreto nell’Ultima Cena egli ha anticipato e accettato peramore la propria morte in croce, trasformandola così nel dono di sé, queldono che ci dà la vita, ci libera e ci salva. La sua risurrezione è stata dunquecome un’esplosione di luce, un’esplosione dell’amore che scioglie le catenedel peccato e della morte. Essa ha inaugurato una nuova dimensione dellavita e della realtà, dalla quale emerge un mondo nuovo, che penetra conti-nuamente nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé.

Tutto ciò avviene concretamente attraverso la vita e la testimonianza dellaChiesa; anzi, la Chiesa stessa costituisce la primizia di questa trasformazio-

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ne, che è opera di Dio e non nostra. Essa giunge a noi mediante la fede e ilsacramento del Battesimo, che è realmente morte e risurrezione, rinascita,trasformazione in una vita nuova. E’ ciò che rileva San Paolo nella Letteraai Galati: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (2,20). E’ statacambiata così la mia identità essenziale e io continuo ad esistere soltanto inquesto cambiamento. Il mio proprio io mi viene tolto e viene inserito in unnuovo soggetto più grande, nel quale il mio io c’è di nuovo, ma trasformato,purificato, “aperto” mediante l’inserimento nell’altro, nel quale acquista ilsuo nuovo spazio di esistenza. Diventiamo così “uno in Cristo” (Gal 3,28),un unico soggetto nuovo, e il nostro io viene liberato dal suo isolamento.“Io, ma non più io”: è questa la formula dell’esistenza cristiana fondata nelBattesimo, la formula della risurrezione dentro al tempo, la formula della“novità” cristiana chiamata a trasformare il mondo. Qui sta la nostra gioiapasquale. La nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono nelcooperare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidiana del-la nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso in noi col Battesimo:siamo chiamati infatti a divenire donne e uomini nuovi, per poter essere veritestimoni del Risorto e in tal modo portatori della gioia e della speranza cri-stiana nel mondo, in concreto, in quella comunità di uomini entro la qualeviviamo.

Il servizio della Chiesa in Italia alla Nazione, all’Europa e al mondo

L’Italia di oggi si presenta a noi come un terreno profondamente bisognosoe al contempo molto favorevole per una tale testimonianza. Profondamentebisognoso, perché partecipa di quella cultura che predomina in Occidente eche vorrebbe porsi come universale e autosufficiente, generando un nuovocostume di vita. Ne deriva una nuova ondata di illuminismo e di laicismo,per la quale sarebbe razionalmente valido soltanto ciò che è sperimentabilee calcolabile, mentre sul piano della prassi la libertà individuale viene erettaa valore fondamentale al quale tutti gli altri dovrebbero sottostare. Così Diorimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica, e la fede in Lui diventapiù difficile, anche perché viviamo in un mondo che si presenta quasi sem-pre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio non compare più diretta-mente, sembra divenuto superfluo ed estraneo. In stretto rapporto con tuttoquesto, ha luogo una radicale riduzione dell’uomo, considerato un sempliceprodotto della natura, come tale non realmente libero e di per sé suscettibile

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di essere trattato come ogni altro animale. Si ha così un autentico capovolgi-mento del punto di partenza di questa cultura, che era una rivendicazionedella centralità dell’uomo e della sua libertà. Nella medesima linea, l’eticaviene ricondotta entro i confini del relativismo e dell’utilitarismo, con l’e-sclusione di ogni principio morale che sia valido e vincolante per se stesso.Non è difficile vedere come questo tipo di cultura rappresenti un taglio radi-cale e profondo non solo con il cristianesimo ma più in generale con le tra-dizioni religiose e morali dell’umanità: non sia quindi in grado di instaurareun vero dialogo con le altre culture, nelle quali la dimensione religiosa èfortemente presente, oltre a non poter rispondere alle domande fondamentalisul senso e sulla direzione della nostra vita. Perciò questa cultura è contras-segnata da una profonda carenza, ma anche da un grande e inutilmente na-scosto bisogno di speranza.

L’Italia però, come accennavo, costituisce al tempo stesso un terreno assaifavorevole per la testimonianza cristiana. La Chiesa, infatti, qui è una realtàmolto viva, che conserva una presenza capillare in mezzo alla gente di ognietà e condizione. Le tradizioni cristiane sono spesso ancora radicate e conti-nuano a produrre frutti, mentre è in atto un grande sforzo di evangelizzazio-ne e catechesi, rivolto in particolare alle nuove generazioni, ma ormai sem-pre più anche alle famiglie. È inoltre sentita con crescente chiarezza l’insuf-ficienza di una razionalità chiusa in se stessa e di un’etica troppo individua-lista: in concreto, si avverte la gravità del rischio di staccarsi dalle radici cri-stiane della nostra civiltà. Questa sensazione, che è diffusa nel popolo italia-no, viene formulata espressamente e con forza da parte di molti e importantiuomini di cultura, anche tra coloro che non condividono o almeno non prati-cano la nostra fede. La Chiesa e i cattolici italiani sono dunque chiamati acogliere questa grande opportunità, e anzitutto ad esserne consapevoli. Ilnostro atteggiamento non dovrà mai essere, pertanto, quello di un rinuncia-tario ripiegamento su noi stessi: occorre invece mantenere vivo e se possibi-le incrementare il nostro dinamismo, occorre aprirsi con fiducia a nuovi rap-porti, non trascurare alcuna delle energie che possono contribuire alla cre-scita culturale e morale dell’Italia. Tocca a noi infatti – non con le nostrepovere risorse, ma con la forza che viene dallo Spirito Santo – dare rispostepositive e convincenti alle attese e agli interrogativi della nostra gente: sesapremo farlo, la Chiesa in Italia renderà un grande servizio non solo a que-sta Nazione, ma anche all’Europa e al mondo, perché è presente ovunque

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l’insidia del secolarismo e altrettanto universale è la necessità di una fedevissuta in rapporto alle sfide del nostro tempo.

Rendere visibile il grande “sì” della fede

Cari fratelli e sorelle, dobbiamo ora domandarci come, e su quali basi,adempiere un simile compito. In questo Convegno avete ritenuto, giusta-mente, che sia indispensabile dare alla testimonianza cristiana contenuticoncreti e praticabili, esaminando come essa possa attuarsi e svilupparsi inciascuno di quei grandi ambiti nei quali si articola l’esperienza umana. Sare-mo aiutati, così, a non perdere di vista nella nostra azione pastorale il colle-gamento tra la fede e la vita quotidiana, tra la proposta del Vangelo e quellepreoccupazioni e aspirazioni che stanno più a cuore alla gente. In questigiorni avete riflettuto perciò sulla vita affettiva e sulla famiglia, sul lavoro esulla festa, sull’educazione e la cultura, sulle condizioni di povertà e di ma-lattia, sui doveri e le responsabilità della vita sociale e politica.

Per parte mia vorrei sottolineare come, attraverso questa multiforme testi-monianza, debba emergere soprattutto quel grande “sì” che in Gesù CristoDio ha detto all’uomo e alla sua vita, all’amore umano, alla nostra libertà ealla nostra intelligenza; come, pertanto, la fede nel Dio dal volto umano por-ti la gioia nel mondo. Il cristianesimo è infatti aperto a tutto ciò che di giu-sto, vero e puro vi è nelle culture e nelle civiltà, a ciò che allieta, consola efortifica la nostra esistenza. San Paolo nella Lettera ai Filippesi ha scritto:“Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che èvirtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri” (4,8). I di-scepoli di Cristo riconoscono pertanto e accolgono volentieri gli autenticivalori della cultura del nostro tempo, come la conoscenza scientifica e losviluppo tecnologico, i diritti dell’uomo, la libertà religiosa, la democrazia.Non ignorano e non sottovalutano però quella pericolosa fragilità della na-tura umana che è una minaccia per il cammino dell’uomo in ogni contestostorico; in particolare, non trascurano le tensioni interiori e le contraddizionidella nostra epoca. Perciò l’opera di evangelizzazione non è mai un sempli-ce adattarsi alle culture, ma è sempre anche una purificazione, un taglio co-raggioso che diviene maturazione e risanamento, un’apertura che consentedi nascere a quella “creatura nuova” (2Cor 5,17; Gal 6,15) che è il fruttodello Spirito Santo.

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Come ho scritto nell’Enciclica Deus caritas est, all’inizio dell’essere cristia-no – e quindi all’origine della nostra testimonianza di credenti – non c’è unadecisione etica o una grande idea, ma l’incontro con la Persona di Gesù Cri-sto, “che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (n.1). La fecondità di questo incontro si manifesta, in maniera peculiare e crea-tiva, anche nell’attuale contesto umano e culturale, anzitutto in rapporto allaragione che ha dato vita alle scienze moderne e alle relative tecnologie. Unacaratteristica fondamentale di queste ultime è infatti l’impiego sistematicodegli strumenti della matematica per poter operare con la natura e mettere alnostro servizio le sue immense energie. La matematica come tale è unacreazione della nostra intelligenza: la corrispondenza tra le sue strutture e lestrutture reali dell’universo – che è il presupposto di tutti i moderni sviluppiscientifici e tecnologici, già espressamente formulato da Galileo Galilei conla celebre affermazione che il libro della natura è scritto in linguaggio mate-matico – suscita la nostra ammirazione e pone una grande domanda. Implicainfatti che l’universo stesso sia strutturato in maniera intelligente, in modoche esista una corrispondenza profonda tra la nostra ragione soggettiva e laragione oggettivata nella natura. Diventa allora inevitabile chiedersi se nondebba esservi un’unica intelligenza originaria, che sia la comune fonte del-l’una e dell’altra. Così proprio la riflessione sullo sviluppo delle scienze ciriporta verso il Logos creatore. Viene capovolta la tendenza a dare il prima-to all’irrazionale, al caso e alla necessità, a ricondurre ad esso anche la no-stra intelligenza e la nostra libertà. Su queste basi diventa anche di nuovopossibile allargare gli spazi della nostra razionalità, riaprirla alle grandi que-stioni del vero e del bene, coniugare tra loro la teologia, la filosofia e lescienze, nel pieno rispetto dei loro metodi propri e della loro reciproca auto-nomia, ma anche nella consapevolezza dell’intrinseca unità che le tiene in-sieme. È questo un compito che sta davanti a noi, un’avventura affascinantenella quale merita spendersi, per dare nuovo slancio alla cultura del nostrotempo e per restituire in essa alla fede cristiana piena cittadinanza. Il “pro-getto culturale” della Chiesa in Italia è senza dubbio, a tal fine, un’intuizio-ne felice e un contributo assai importante.

La persona umana. Ragione, intelligenza, amore

La persona umana non è, d’altra parte, soltanto ragione e intelligenza. Portadentro di sé, iscritto nel più profondo del suo essere, il bisogno di amore, di

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essere amata e di amare a sua volta. Perciò si interroga e spesso si smarriscedi fronte alle durezze della vita, al male che esiste nel mondo e che apparetanto forte e, al contempo, radicalmente privo di senso. In particolare nellanostra epoca, nonostante tutti i progressi compiuti, il male non è affatto vin-to; anzi, il suo potere sembra rafforzarsi e vengono presto smascherati tutti itentativi di nasconderlo, come dimostrano sia l’esperienza quotidiana sia legrandi vicende storiche. Ritorna dunque, insistente, la domanda se nella no-stra vita ci possa essere uno spazio sicuro per l’amore autentico e, in ultimaanalisi, se il mondo sia davvero l’opera della sapienza di Dio. Qui, moltopiù di ogni ragionamento umano, ci soccorre la novità sconvolgente della ri-velazione biblica: il Creatore del cielo e della terra, l’unico Dio che è la sor-gente di ogni essere ama personalmente l’uomo, lo ama appassionatamentee vuole essere a sua volta amato da lui. Dà vita perciò a una storia d’amorecon Israele, il suo popolo, e in questa vicenda, di fronte ai tradimenti del po-polo, il suo amore si mostra ricco di inesauribile fedeltà e misericordia, èl’amore che perdona al di là di ogni limite. In Gesù Cristo un tale atteggia-mento raggiunge la sua forma estrema, inaudita e drammatica: in Lui infattiDio si fa uno di noi, nostro fratello in umanità, e addirittura sacrifica la suavita per noi. Nella morte in croce si compie dunque “quel volgersi di Diocontro se stesso nel quale Egli si dona per rialzare l’uomo e salvarlo – amo-re, questo, nella sua forma più radicale”, nel quale si manifesta cosa signifi-chi che “Dio è amore” (1 Gv 4,8) e si comprende anche come debba definir-si l’amore autentico (cfr Enc. Deus caritas est, nn. 9-10 e 12).

Proprio perché ci ama veramente, Dio rispetta e salva la nostra libertà. Alpotere del male e del peccato non oppone un potere più grande, ma - comeci ha detto il nostro amato Papa Giovanni Paolo II nell’Enciclica Dives inmisericordia e, da ultimo, nel libro Memoria e identità – preferisce porre illimite della sua pazienza e della sua misericordia, quel limite che è, in con-creto, la sofferenza del Figlio di Dio. Così anche la nostra sofferenza è tra-sformata dal di dentro, è introdotta nella dimensione dell’amore e racchiudeuna promessa di salvezza. Cari fratelli e sorelle, tutto questo Giovanni PaoloII non lo ha soltanto pensato, e nemmeno soltanto creduto con una fedeastratta: lo ha compreso e vissuto con una fede maturata nella sofferenza. Suquesta strada, come Chiesa, siamo chiamati a seguirlo, nel modo e nella mi-sura che Dio dispone per ciascuno di noi. La croce ci fa giustamente paura,come ha provocato paura e angoscia in Gesù Cristo (cfr Mc 14,33-36): essa

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però non è negazione della vita, da cui per essere felici occorra sbarazzarsi.È invece il “sì” estremo di Dio all’uomo, l’espressione suprema del suoamore e la scaturigine della vita piena e perfetta: contiene dunque l’invitopiù convincente a seguire Cristo sulla via del dono di sé. Qui mi è caro ri-volgere un pensiero di speciale affetto alle membra sofferenti del corpo delSignore: esse, in Italia come ovunque nel mondo, completano quello chemanca ai patimenti di Cristo nella propria carne (cfr Col 1,24) e contribui-scono così nella maniera più efficace alla comune salvezza. Esse sono i te-stimoni più convincenti di quella gioia che viene da Dio e che dona la forzadi accettare la croce nell’amore e nella perseveranza.

Sappiamo bene che questa scelta della fede e della sequela di Cristo non èmai facile: è sempre, invece, contrastata e controversa. La Chiesa rimanequindi “segno di contraddizione”, sulle orme del suo Maestro (cfr Lc 2,34),anche nel nostro tempo. Ma non per questo ci perdiamo d’animo. Al contra-rio, dobbiamo essere sempre pronti a dare risposta (apo-logia) a chiunque cidomandi ragione (logos) della nostra speranza, come ci invita a fare la pri-ma Lettera di San Pietro (3,15), che avete scelto assai opportunamente qualeguida biblica per il cammino di questo Convegno. Dobbiamo rispondere“con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza” (3,15-16), con quella for-za mite che viene dall’unione con Cristo. Dobbiamo farlo a tutto campo, sulpiano del pensiero e dell’azione, dei comportamenti personali e della testi-monianza pubblica. La forte unità che si è realizzata nella Chiesa dei primisecoli tra una fede amica dell’intelligenza e una prassi di vita caratterizzatadall’amore reciproco e dall’attenzione premurosa ai poveri e ai sofferenti hareso possibile la prima grande espansione missionaria del cristianesimo nelmondo ellenistico-romano. Così è avvenuto anche in seguito, in diversi con-testi culturali e situazioni storiche. Questa rimane la strada maestra per l’e-vangelizzazione: il Signore ci guidi a vivere questa unità tra verità e amorenelle condizioni proprie del nostro tempo, per l’evangelizzazione dell’Italiae del mondo di oggi.

L’educazione

In concreto, perché l’esperienza della fede e dell’amore cristiano sia accoltae vissuta e si trasmetta da una generazione all’altra, una questione fonda-mentale e decisiva è quella dell’educazione della persona. Occorre preoccu-

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parsi della formazione della sua intelligenza, senza trascurare quelle dellasua libertà e capacità di amare. E per questo è necessario il ricorso anche al-l’aiuto della Grazia. Solo in questo modo si potrà contrastare efficacementequel rischio per le sorti della famiglia umana che è costituito dallo squilibriotra la crescita tanto rapida del nostro potere tecnico e la crescita ben più fati-cosa delle nostre risorse morali. Un’educazione vera ha bisogno di risve-gliare il coraggio delle decisioni definitive, che oggi vengono considerateun vincolo che mortifica la nostra libertà, ma in realtà sono indispensabiliper crescere e raggiungere qualcosa di grande nella vita, in particolare perfar maturare l’amore in tutta la sua bellezza: quindi per dare consistenza esignificato alla stessa libertà. Da questa sollecitudine per la persona umana ela sua formazione vengono i nostri “no” a forme deboli e deviate di amore ealle contraffazioni della libertà, come anche alla riduzione della ragione sol-tanto a ciò che è calcolabile e manipolabile. In verità, questi “no” sono piut-tosto dei “sì” all’amore autentico, alla realtà dell’uomo come è stato creatoda Dio. Voglio esprimere qui tutto il mio apprezzamento per il grande lavo-ro formativo ed educativo che le singole Chiese non si stancano di svolgerein Italia, per la loro attenzione pastorale alle nuove generazioni e alle fami-glie. Tra le molteplici forme di questo impegno non posso non ricordare, inparticolare, la scuola cattolica, perché nei suoi confronti sussistono ancora,in qualche misura, antichi pregiudizi, che generano ritardi dannosi, e ormainon più giustificabili, nel riconoscerne la funzione e nel permetterne in con-creto l’attività.

Testimonianze di carità

Gesù ci ha detto che tutto ciò che avremo fatto ai suoi fratelli più piccoli loavremo fatto a Lui (cfr Mt 25,40). L’autenticità della nostra adesione a Cri-sto si verifica dunque specialmente nell’amore e nella sollecitudine concretaper i più deboli e i più poveri, per chi si trova in maggior pericolo e in piùgrave difficoltà. La Chiesa in Italia ha una grande tradizione di vicinanza,aiuto e solidarietà verso i bisognosi, gli ammalati, gli emarginati, che trovala sua espressione più alta in una serie meravigliosa di “Santi della carità”.Questa tradizione continua anche oggi e si fa carico delle molte forme dinuove povertà, morali e materiali, attraverso la Caritas, il volontariato so-ciale, l’opera spesso nascosta di tante parrocchie, comunità religiose, asso-ciazioni e gruppi, singole persone mosse dall’amore di Cristo e dei fratelli.

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La Chiesa in Italia, inoltre, dà prova di una straordinaria solidarietà verso lesterminate moltitudini dei poveri della terra. È quindi quanto mai importan-te che tutte queste testimonianze di carità conservino sempre alto e lumino-so il loro profilo specifico, nutrendosi di umiltà e di fiducia nel Signore,mantenendosi libere da suggestioni ideologiche e da simpatie partitiche, esoprattutto misurando il proprio sguardo sullo sguardo di Cristo: è impor-tante dunque l’azione pratica ma conta ancora di più la nostra partecipazio-ne personale ai bisogni e alle sofferenze del prossimo. Così, cari fratelli esorelle, la carità della Chiesa rende visibile l’amore di Dio nel mondo.

Responsabilità civili e politiche dei cattolici

Il vostro Convegno ha giustamente affrontato anche il tema della cittadinan-za, cioè le questioni delle responsabilità civili e politiche dei cattolici. Cristoinfatti è venuto per salvare l’uomo reale e concreto, che vive nella storia enella comunità, e pertanto il cristianesimo e la Chiesa, fin dall’inizio, hannoavuto una dimensione e una valenza anche pubblica. Come ho scritto nel-l’Enciclica Deus caritas est (cfr nn. 28-29), sui rapporti tra religione e poli-tica Gesù Cristo ha portato una novità sostanziale, che ha aperto il camminoverso un mondo più umano e più libero, attraverso la distinzione e l’autono-mia reciproca tra lo Stato e la Chiesa, tra ciò che è di Cesare e ciò che è diDio (cfr Mt 22,21). La stessa libertà religiosa, che avvertiamo come un va-lore universale, particolarmente necessario nel mondo di oggi, ha qui la suaradice storica. La Chiesa, dunque, non è e non intende essere un agente poli-tico. Nello stesso tempo ha un interesse profondo per il bene della comunitàpolitica, la cui anima è la giustizia, e le offre a un duplice livello il suo con-tributo specifico. La fede cristiana, infatti, purifica la ragione e l’aiuta ad es-sere meglio se stessa: con la sua dottrina sociale pertanto, argomentata apartire da ciò che è conforme alla natura di ogni essere umano, la Chiesacontribuisce a far sì che ciò che è giusto possa essere efficacemente ricono-sciuto e poi anche realizzato. A tal fine sono chiaramente indispensabili leenergie morali e spirituali che consentano di anteporre le esigenze della giu-stizia agli interessi personali, o di una categoria sociale, o anche di uno Sta-to: qui di nuovo c’è per la Chiesa uno spazio assai ampio, per radicare que-ste energie nelle coscienze, alimentarle e irrobustirle. Il compito immediatodi agire in ambito politico per costruire un giusto ordine nella società non èdunque della Chiesa come tale, ma dei fedeli laici, che operano come citta-

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dini sotto propria responsabilità: si tratta di un compito della più grande im-portanza, al quale i cristiani laici italiani sono chiamati a dedicarsi con ge-nerosità e con coraggio, illuminati dalla fede e dal magistero della Chiesa eanimati dalla carità di Cristo.

Una speciale attenzione e uno straordinario impegno sono richiesti oggi daquelle grandi sfide nelle quali vaste porzioni della famiglia umana sonomaggiormente in pericolo: le guerre e il terrorismo, la fame e la sete, alcuneterribili epidemie. Ma occorre anche fronteggiare, con pari determinazione echiarezza di intenti, il rischio di scelte politiche e legislative che contraddi-cano fondamentali valori e principi antropologici ed etici radicati nella natu-ra dell’essere umano, in particolare riguardo alla tutela della vita umana intutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale, e alla promozionedella famiglia fondata sul matrimonio, evitando di introdurre nell’ordina-mento pubblico altre forme di unione che contribuirebbero a destabilizzarla,oscurando il suo carattere peculiare e il suo insostituibile ruolo sociale. Latestimonianza aperta e coraggiosa che la Chiesa e i cattolici italiani hannodato e stanno dando a questo riguardo sono un servizio prezioso all’Italia,utile e stimolante anche per molte altre Nazioni. Questo impegno e questatestimonianza fanno certamente parte di quel grande “sì” che come credentiin Cristo diciamo all’uomo amato da Dio.

Essere uniti a Cristo

Cari fratelli e sorelle, i compiti e le responsabilità che questo Convegno ec-clesiale pone in evidenza sono certamente grandi e molteplici. Siamo stimo-lati perciò a tenere sempre presente che non siamo soli nel portarne il peso:ci sosteniamo infatti gli uni gli altri e soprattutto il Signore stesso guida esostiene la fragile barca della Chiesa. Ritorniamo così al punto da cui siamopartiti: decisivo è il nostro essere uniti a Lui, e quindi tra noi, lo stare conLui per poter andare nel suo nome (cfr Mc 3,13-15). La nostra vera forza èdunque nutrirci della sua parola e del suo corpo, unirci alla sua offerta pernoi, come faremo nella Celebrazione di questo pomeriggio, adorarlo presen-te nell’Eucaristia: prima di ogni attività e di ogni nostro programma, infatti,deve esserci l’adorazione, che ci rende davvero liberi e ci dà i criteri per ilnostro agire. Nell’unione a Cristo ci precede e ci guida la Vergine Maria,tanto amata e venerata in ogni contrada d’Italia. In Lei incontriamo, pura e

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non deformata, la vera essenza della Chiesa e così, attraverso di Lei, impa-riamo a conoscere e ad amare il mistero della Chiesa che vive nella storia, cisentiamo fino in fondo parte di essa, diventiamo a nostra volta “anime ec-clesiali”, impariamo a resistere a quella “secolarizzazione interna” che insi-dia la Chiesa nel nostro tempo, in conseguenza dei processi di secolarizza-zione che hanno profondamente segnato la civiltà europea.

Cari fratelli e sorelle, eleviamo insieme al Signore la nostra preghiera, umilema piena di fiducia, affinché la comunità cattolica italiana, inserita nella co-munione vivente della Chiesa di ogni luogo e di tutti i tempi, e strettamenteunita intorno ai propri Vescovi, porti con rinnovato slancio a questa amataNazione, e in ogni angolo della terra, la gioiosa testimonianza di Gesù risor-to, speranza dell’Italia e del mondo.

19 ottobre 2006

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VITA DIOCESANANOMINE E DECRETI

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DON ANTONIO DI GIULIONUOVO ECONOMO DIOCESANO

AL NOSTRO DILETTO FIGLIO IN CRISTOREVERENDO SACERDOTE DON ANTONIO DI GIULIO

SALUTE E PACE

Volendo provvedere al riordino della Nostra Curia Metropolitana di Pe-scara-Penne, perché potesse corrispondere sempre meglio alle sue finalitàistituzionali, dopo la costituzione e l’avvio del Consiglio Diocesano per gliaffari Economici, si rendeva necessario completare l’organizzazione ammi-nistrativa con la Nomina dell’Economo Diocesano.

Visto che il Reverendo Sacerdote don Giuseppe Scarpone, ultimo titolaredell’Economato, è stato Nominato Presidente dell’Istituto SostentamentoClero.

A Norma del canone 494 § 1 del Codice di Diritto Canonico, abbiamointerpellato in merito sia il Collegio dei Consultori, sia il predetto Consiglioper gli Affari Economici nelle distinte sessioni del giorno del 21 Marzo2006. Ambedue gli Organismi hanno manifestato all’unanimità la Tua desi-gnazione a tale Ufficio come risulta dal verbale redatto, e Noi ben volentieril’abbiamo accolta.

AvendoCi dichiarata la tua disponibilità e ritenendoTi veramente espertoin materia economica e, persona di provata integrità morale che sappia darepieno affidamento e garanzia, a norma del succitato canone

TI NOMINIAMOECONOMO

DELL’ARCIDIOCESI DI PESCARA-PENNE

affidandoTi anche i compiti di cui al canone 1278 del Codice di dirittoCanonico, per l’amministrazione dei beni delle persone giuridiche pubbli-che.

Con tale nomina viene a cessare l’incarico del Direttore dell’Ufficio Am-ministrativo Diocesano, precedentemente nominato.

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La presente nomina è da considerarsi ad quinquennium a partire dalla da-ta del presente Nostro Decreto.

Ti ricordiamo che prima di assumere l’Ufficio è Tuo dovere prestare ilgiuramento previsto dal canone 471 del Codice di Diritto Canonico.

Con la viva speranza che saprai compiere diligentemente e con premurail delicato compito affidatoTi, invochiamo su di Te la Benedizione di DioOnnipotente.

Dato a Pescara, dalla Nostra Curia Metropolitana, nel giorno 22 Marzodell’Anno del Signore 2006.

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

Sac. Roberto BertoiaCancelliere

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DECRETO DI INCARDINAZIONE

AL NOSTRODILETTO FIGLIO IN CRISTO

REVERENDO SACERDOTE DON RAFFAELE DI GIACINTO

SALUTE E PACE

Siamo in possesso del provvedimento canonico del 26. 05. 2006, prot. n.433/06, con il quale Mons. Fred J. Colli, Vescovo di Thunder Bay (Canada),Ti concede l’escardinazione. Riteniamo valide e legittime le ragioni chehanno portato alla decisione e, nello stesso tempo, sommamente utile eprovvidenziale l’esercizio del ministero sacerdotale che da diversi anniesplichi con lodevole impegno in questa Arcidiocesi di Pescara-Penne.

Avendo Tu presentato, ai sensi del canone 269, 3° del Codice di Dirittocanonico, la dichiarazione scritta di volerTi dedicare al servizio dell’Arci-diocesi Metropolitana di Pescara-Penne a norma del diritto, con il presente

DECRETO

Ti dichiariamo incardinato alla medesima con tutti i diritti e i doveri sta-biliti dal Codice di Diritto Canonico.

Nutriamo viva speranza che, come negli anni qui già trascorsi, Ti appli-cherai con zelo operoso, nello spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II esecondo le linee pastorali diocesane, al servizio e all’ufficio pastorale affi-datoTi, a stringere e vivere in pienezza la fraternità sacramentale con tutti isacerdoti, a incarnarTi nella storia e nel cammino attuale di questa Chiesaparticolare.

Ti accompagni la Nostra Benedizione che Ti impartiamo di cuore nel no-me della Santissima e indivisa Trinità, insieme all’intercessione dei santi pa-troni di questa Chiesa di Pescara-Penne che Ti accoglie tra i suoi Presbiteri.

Dato a Pescara, dal Nostro Palazzo Arcivescovile, nel giorno 11 Giugnodell’Anno del Signore 2006, Domenica della SS. Trinità.

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

Sac. Roberto BertoiaCancelliere

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ASSISTENTE ECCLESIASTICODELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA

AMICI DEL PRESEPIO DELLA SEZIONE DI PENNE

AL DILETTO NOSTROFIGLIO IN CRISTO

REVERENDO SACERDOTE P. ORAZIO RENZETTIDELL’ORDINE DEI FRATI MINORI CAPPUCCINI

DELLA PROVINCIA D’A BRUZZO SAN GIUSEPPE DALEONESSA

SALUTE E PACE

Abbiamo ricevuto dal Signore, come successore degli Apostoli, lamissione di pascere il suo gregge e, quindi, non possiamo mancare al com-pito di provvedere rettamente alla crescita spirituale del Popolo Santo diDio che dimora in questa Nostra Chiesa di Pescara-Penne.

L’Associazione Italiana Amici del Presepio, fondata nel Novembre1953 con sede a Roma, intende fondare una sezione nella Città Vestina del-la Nostra Arcidiocesi, affinché l’incremento e la diffusione del Presepio, se-condo lo Statuto della stessa Associazione, crei sempre più vincoli di frater-nità e collaborazione vicendevole.

Con lettera del 25 gennaio, il responsabile della succitata nascentesezione di Penne, Sig. Cantagallo Giuseppe, dopo aver riscontrato la Tuadisponibilità, Ci suggerisce il Tuo nome come Assistente Spirituale, figuraprevista dall’art. 5 del summenzionato Statuto.

Pertanto, visti i canoni del Codice di Diritto Canonico, relativi alleassociazioni private di fedeli, ed in particolare il canone 324 § 2,

TI NOMINIAMO

ASSISTENTE ECCLESIASTICO

DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA AMICI DEL PRESEPIO

DELLA SEZIONE DI PENNE

con tutti i diritti e gli oneri derivanti da tale incarico e per la durata di treanni, a meno che non consti il contrario per obblighi derivanti dal Tuo statodi religioso, in obbedienza al Reverendo Padre Provinciale dei Padri Cap-puccini della Provincia Abruzzese.

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Con la viva speranza che saprai guidare diligentemente e con amore-vole cura tutti gli amici associati, testimoniando generosamente il servireDeo in letizia, invochiamo su di Te la Nostra Paterna Benedizione.

Dato a Pescara, dalla Nostra Curia Metropolitana, nel giorno 24Agosto dell’Anno del Signore 2006, Festa di San Bartolomeo Apostolo.

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

Sac. Roberto BertoiaCancelliere

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CONSULENTE ECCLESIASTICO PROVINCIALE DI PESCARA DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO

AL DILETTO NOSTRO FIGLIO IN CRISTO

REVERENDO SACERDOTE DON ELIA TRINGOLO

SALUTE E PACE

Il Comitato Provinciale di Pescara del Centro Sportivo Italiano, Ente dipromozione sportiva le cui attività sono rivolte soprattutto a giovani, conlettera del 4 settembre 2006 Ci faceva richiesta di un consulente ecclesiasti-co.

Considerata la Tua disponibilità, la Tua preparazione spirituale e la testi-monianza evangelica del Tuo ministero sacerdotale, accogliamo ben volen-tieri la suddetta proposta e, Ti nominiano per il triennio 2006/2009,

CONSULENTE ECCLESIASTICO PROVINCIALE DI PESCARA

DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO

Con la viva speranza che saprai trasmettere ai giovani il messaggio disalvezza soprattutto nella condivisione della stessa gioia e dei veri ideali divita, invochiamo su di Te e sull’intera Associazione Sportiva, la Benedizio-ne del Signore.

Pescara, 13 settembre 2006

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

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PARROCI E VICARI PARROCCHIALI

Padre CARLO GIRAUDIdei Frati Minori Conventuali della Provincia d’Abruzzo dei SS. Bernardino e Angelo.

Vicario Parrocchiale della Comunità diSant’Antonio di Padova in Pescara.

Don MAURIZIO VOLANTEParroco della Parrocchia di San Giovanni Bat-tista in Villa Celiera e di San Michele Arcan-gelo in Vestea, frazione di Civitella Casanova.

Padre THOMAS TOMY PLATHOTTAMdella Congregazione Missionaria del SSmo Sacramento.

Amministratore Parrocchiale della Parrocchiadi Santa Vittoria in Castilenti.

Don DANIEL ALFREDO MUÑOZ MARTINESSIAmministratore Parrocchiale delle Parrocchiedi Santa Giusta in Penna S. Andrea e di SanFrancesco Saverio in Valvomano, frazione diPenna S. Andrea.

Don ROBERTO BERTOIAParroco in Solidum e Moderatore della Par-rocchia di San Michele Arcangelo in Monte-silvano Colle insieme a don Francesco Nonni,attuale Parroco.

Don FERNANDO PALLINIParroco in Solidum della Parrocchia di SantaLucia Vergine e Martire in Pescara insieme adon Ermete Palombo.

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Don GIANFRANCO PANZERAParroco della Parrocchia della Beata VergineMaria delle Grazie in Civitaquana e di SanCarlo Borromeo in Brittoli.

Don SIMONE CHIAPPETTAParroco in Solidum della Parrocchia SS.moCrocifisso in Pescara.

Don GIUSEPPE FRANCO DI BARTOLOMEOParroco in Solidum e Moderatore della Par-rocchia SS.mo Crocifisso in Pescara e dellaParrocchia San Camillo de Lellis in Villa Ra-spa di Spoltore.

Don EZIO DI PIETROPAOLOParroco in Solidum della Parrocchia BeataVergine Maria Lauretana in Cappelle sul Tavoinsieme a don Gino Garlato, attuale Parroco.

Don ELIA TRINGOLOParroco di San Nicola Vescovo in Cerratina,frazione di Pianella e Parroco di San France-sco d’Assisi in Bucceri, frazione di Villanovadi Cepagatti.

Don MASSIMO DI LULLOParroco in Solidum e Moderatore della Par-rocchia dei SS. Giovanni Battista e Benedettoin Pescara insieme a don Michele D’Andrea,attuale Parroco.

Don PAOLO SABATINIdella Congregazione Benedettina Silvestrina.

Amministratore Parrocchiale della Parrocchiadi San Rocco in Vicoli e della Parrocchia diSan Giovanni Battista in Catignano.

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Don ANTONIO DEL CASALEVicario Parrocchiale della Parrocchia dellaBeata Vergine Maria del Rosario in Pescara.

Don DARIO TRAVEVicario Parrocchiale della Parrocchia dellaBeata Vergine Maria Madre della Chiesa inMontesilvano.

Don AMEDEO JOSE ROSSIVicario Parrocchiale della Parrocchia di SanSilvestro in Pescara.

Don VITO CANTO’Parroco in Solidum e Moderatore della Par-rocchia San Camillo de Lellis in Villa Raspadi Spoltore.

Don RAFFAELE DI GIACINTOParroco di San Pietro Apostolo in Bisenti.

Il Padre Provinciale dei PP Carmelitani ha disposto l’avvicendamento diParroco di P. Antonio De Melis con il P. Giuseppe Grussu nella Parrocchiadi S. Antonio Abate in Pianella.

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VITA DIOCESANALETTERE

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ESERCIZI SPIRITUALIAGGIORNAMENTO PASTORALE

E DI PROGRAMMAZIONE PER L’ANNOPASTORALE 2006-2007

Carissimi,giunti ormai alla fine dell’Anno Pastorale 2005-2006, Vi penso ancora

impegnati nelle attività estive delle Vostre singole comunità parrocchiali.Personalmente ringrazio la Divina Provvidenza per questi primi mesi di

ministero episcopale svolto in mezzo a Voi, innanzitutto nel riordino degliorganismi di partecipazione e degli uffici pastorali della nostra Chiesa Dio-cesana di Pescara-Penne.

Ho avuto modo di confrontarmi con moltissimi di Voi e di raccogliere iVostri suggerimenti e proposte per il nuovo anno pastorale e per le necessitàdelle singole comunità parrocchiali.

Pertanto cerco di sintetizzare fin d’ora alcuni impegni di cui Vi prego diprendere nota per la Vostra partecipazione.

1. Dall’11 settembre mattino, con inizio alle ore 10, predicherò un primoCorso di Esercizi Spirituali per i presbiteri e i diaconi della nostra Arcidio-cesi.

Il Corso si terrà presso l’Oasi dello Spirito (Via Valle Farci-S. Giovanni)a Montesilvano, e avrà carattere semi-residenziale.

Specifico: i presbiteri che vorranno risiedere fino alla conclusione degliesercizi fissato per venerdì 15 con il pranzo, potranno usufruire dell’ospita-lità dell’Oasi, prenotandosi presso il Sig. Piero Di Federico (tel.085.4175694, fax 085. 4175671).

Coloro, invece, che volessero non risiedere all’Oasi, ma usufruire solodel pranzo, ugualmente si prenotino presso la direzione dell’Oasi. Per chiscegliesse questa seconda modalità, chiederei la fedeltà alla presenza quoti-diana, non accettando presenze discontinue. L’orario dovrebbe essere il se-guente:

ore 10,00 preghiera iniziale e I meditazione;ore 10,45 meditazione personale silenziosa;

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ore 11,45 Risonanza a piccoli gruppi;ore 13,30 pranzo;ore 15,30 II meditazione e preghiera conclusiva.Coloro che sceglieranno la forma residenziale condivideranno anche la

celebrazione Eucaristica e la recita comunitaria della Liturgia delle Ore.(Gli orari verranno comunicati durante il Corso degli Esercizi).

2. Dal 28 settembre sera al 30 settembre, vivremo un momento di Ag-giornamento pastorale e di Programmazione per l’Anno Pastorale 2006-2007.

Il programma sarà il seguente:Giovedì 28 settembre ore 20,45 nella Chiesa dello Spirito Santo a Pe-

scara, i Presbiteri, i religiosi, i Diaconi, gli operatori Pastorali in delegazioniparrocchiali, e comunque tutto il Popolo di Dio, è convocato per ascoltareuna relazione di Fratel Enzo Bianchi, Priore della Comunità Monastica diBose, sul tema: “Essere cristiani oggi: la comunicazione della Fede”. Altermine della relazione sarà possibile rivolgere alcune domande al relatore.

Venerdì 29 settembre al mattino, presso l’Oasi dello Spirito, i Presbiteri,i religiosi e i Diaconi, si riuniranno per approfondire a gruppi quanto ascol-tato la sera precedente. Con inizio alle ore 9,30, si concluderà con il pranzo.

Venerdì 29 settembre di pomeriggio, con inizio alle ore 15,30, i laicidelle comunità, con i presbiteri che potranno rimanere, faranno lo stessoapprofondimento sempre per gruppi. Ogni parrocchia provveda ad inviareuna piccola delegazione. Per le parrocchie fino a 1000 abitanti, la delega-zione sia da un minimo di 2 ad un massimo di 4. Per le parrocchie da 1000a 4000 abitanti, la delegazione sia da un minimo di 4 ad un massimo di 8.Per le parrocchie al di sopra di 4000 abitanti, da un minimo di 8 ad unmassimo di 10.

Tutte le Associazioni e Movimenti, provvedano ad inviare una loro rap-presentanza, possibilmente con i responsabili dei gruppi.

Sabato, 30 settembre al mattino, con inizio alle ore 9.30 e conclusioneore 12,30, le delegazioni parrocchiali con tutti i presbiteri si riuniranno perascoltare la Progettazione pastorale a cura degli Uffici pastorali della Dio-cesi.

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3. Gli Incontri Mensili del Clero, saranno programmati a partire dal mesedi ottobre. Il 1° coinciderà con la riunione regionale del Clero, che que-st’anno si terrà ad Avezzano sul tema del Convegno Ecclesiale Nazionale diVerona.

A partire dal mese di novembre, gli Incontri del clero si terranno al 3°martedì di ogni mese e le riflessioni verteranno sul tema trattato in Confe-renza Episcopale Italiana lo scorso mese di maggio, su “La vita e il ministe-ro del presbitero”. Il canovaccio di riflessione sarà quella tenuta da Mons.Luciano Monari, vescovo di Piacenza, a tutti i vescovi Italiani. (Cfr. Il Re-gno documenti, 2006, II, pp. 349-372).

Durante i mesi invernali e primaverili avrò cura di visitare tutte le Fora-nie e prenderò accordo con i Vicari foranei.

4. Nel mese di novembre, terremo un altro Corso di esercizi Spiritualiper i Presbiteri. Questo dal 13 al 17 Novembre, di carattere esclusivamenteresidenziale. Appena possibile comunicherò il luogo dove vivremo questosecondo momento. Le prenotazioni, per questo secondo Corso, potranno es-sere fatte in Curia, presso il cancelliere arcivescovile.

5. Nel mese di giugno del 2007, terremo un terzo Corso di esercizi Spiri-tuali itineranti, dal 25 al 30 giugno. Anche in questo caso, comunicherò inseguito l’itinerario. Prenotarsi, ugualmente, presso il cancelliere arcivesco-vile.

Confido che queste iniziative possono essere utili, innanzitutto per rin-saldare la comunione presbiterale e per iniziare un buon cammino pastoraledella nostra Arcidiocesi, ed inoltre, per crescere nella conoscenza reciproca.

Vi ho scritto con largo anticipo perché ognuno possa prendere nota find’ora di questi impegni.

Le altre iniziative pastorali che mi riguardano personalmente e tra questegli itinerari di Lectio Divina in Avvento e Quaresima, così come abbiamofatto lo scorso anno, saranno comunicati per tempo.

Concludo questa mia lettera, ricordando ai membri del Consiglio Pasto-rale Diocesano, ai membri del Consiglio Presbiterale, ai Direttori degli Uffi-ci Pastorali, e all’Esecutivo della Consulta dell’Apostolato dei Laici, che il

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31 Agosto, presso l’Oasi dello Spirito, si terrà il consueto Convegno Regio-nale, che quest’anno avrà per tema:“La Gaudium et Spes, ieri e oggi”. Lariflessione cercherà di coinvolgere anche alcuni temi che saranno trattati aVerona. Presto riceverete l’invito.

Per tutti i presbiteri diocesani, il5 e 6 di settembre, sempre presso l’Oa-si dello Spirito, si terrà una due giorni di aggiornamento su alcune temati-che di Dottrina Sociale e di Morale, organizzati per tutto il clero regionale,dal Seminario regionale “San Pio X” di Chieti. Anche per questo incontro,presto riceverete gli inviti.

Chiedendo scusa del lungo elenco di appuntamenti, saluto tutti caramen-te, augurando buone vacanze e meritato riposo.

Pescara, 3 luglio 2006, Festa liturgica di San Tommaso Apostolo.

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

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INCONTRO REGIONALE

Carissimi,si rinnova anche quest’anno la consuetudine di un incontro Regionale

per riflettere su alcuni temi importanti sulla vita delle nostre Chiese partico-lari.

La Conferenza Episcopale, nel cammino di riflessione sui documenticonciliari chiede a tutti di rimeditare sulla Gaudium et spes. Lo faremo, co-me potete notare dall’allegato programma – invito, il 31 Agosto pressol’Oasi dello Spirito, come ormai è tradizione.

I relatori che abbiamo invitato ci aiuteranno a guardare a questo docu-mento conciliare, anche alla luce dei temi che affronteremo al ConvegnoEcclesiale Nazionale di Verona.

Spero che tutti possiate fare il possibile per essere presenti.AugurandoVi una buona estate, a tutti il mio fraterno saluto.

Pescara, 24 luglio 2006

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

Presidente del Centro Pastorale Regionale

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GIORNATA PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO

Carissimo,le Commissioni Episcopali per i Problemi Sociali e per il Dialogo Ecu-

menico ci esortano a mettere in risalto la Giornata per la Salvaguardiadel Creato, il prossimo 1 settembre.

Già dal 1989, il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, ha istituto que-sta Giornata speciale che valorizza ulteriormente l’inizio dell’anno liturgicoortodosso.

Vari pronunciamenti del Magistero Cattolico sono sintonizzati con lospirito di questa ricorrenza (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa,Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 1990).

Sappiamo bene che la Pasqua del Signore rivela una dimensione cosmi-ca; la Terra stessa è coinvolta nella Risurrezione, così da essere orientatanella pienezza della Vita (cfr. il recente Messaggio dei vescovi a tal propo-sito). Ma al tempo stesso il saccheggio delle risorse naturali e il conseguen-te degrado dell’ambiente hanno reso precario l’equilibrio dell’ecosistema equesto problema è avvertito in modo ancora più drammatico nei Paesi in viadi sviluppo.

Ti invito, perciò, a stimolare nei Tuoi parrocchiani, l’amore per il crea-to, dono di Dio, illustrando brevemente, se lo riterrai opportuno, il sum-menzionato Messaggio episcopale e utilizzando lo schema per la preghieradei fedeli, per la S. Messa di domenica 3 settembre riportati nelle pagineallegate.

AugurandoTi ogni bene nel Signore, Ti saluto caramente.

Pescara, 26 agosto 2006

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

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ESERCIZI SPIRITUALI A LOURDES

Carissimi,come già accennato nella lettera del 3 luglio scorso, da Giovedì 28 Set-

tembre fino a Sabato 30, terremo il nostro piccolo Corso di Aggiornamentopastorale per iniziare insieme il cammino dell’Anno 2006/2007.

Il programma sarà il seguente:Giovedì 28 settembre ore 20,45 nella Chiesa dello Spirito Santo a Pe-

scara, i Presbiteri, i religiosi, i Diaconi, gli operatori Pastorali in delegazioniparrocchiali, e comunque tutto il Popolo di Dio, è convocato per ascoltareuna relazione di Fratel Enzo Bianchi, Priore della Comunità Monastica diBose, sul tema: “Essere cristiani oggi: la comunicazione della Fede”. Altermine della relazione sarà possibile rivolgere alcune domande al relatore.

Venerdì 29 settembre al mattino, presso l’Oasi dello Spirito, i Presbiteri,i religiosi e i Diaconi, si riuniranno per approfondire a gruppi quanto ascol-tato la sera precedente. Con inizio alle ore 9,30, si concluderà con il pranzo.

Venerdì 29 settembre di pomeriggio, con inizio alle ore 15,30, i laicidelle comunità, con i presbiteri che potranno rimanere, faranno lo stessoapprofondimento sempre per gruppi. Ogni parrocchia provveda ad inviareuna piccola delegazione. Per le parrocchie fino a 1000 abitanti, la delega-zione sia da un minimo di 2 ad un massimo di 4. Per le parrocchie da 1000a 4000 abitanti, la delegazione sia da un minimo di 4 ad un massimo di 8.Per le parrocchie al di sopra di 4000 abitanti, da un minimo di 8 ad unmassimo di 10.

Tutte le Associazioni e Movimenti, provvedano ad inviare una loro rap-presentanza, possibilmente con i responsabili dei gruppi.

Sabato, 30 settembre al mattino, con inizio alle ore 9.30 e conclusioneore 12,30, le delegazioni parrocchiali con tutti i presbiteri si riuniranno perascoltare la Progettazione pastorale a cura degli Uffici pastorali della Diocesi.

In secondo luogo, Vi annuncio che il Corso di Esercizi Spirituali per iPresbiteri a carattere esclusivamente residenziale, previsto dal 13 al 17 No-vembre, lo terremo a Lourdes in Francia, e sarà allargato anche alla presen-za dei laici della Nostra Arcidiocesi di Pescara-Penne.

Sarà certamente questa una esperienza particolare di condivisione

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tra Presbiteri e Laici, per un proficuo confronto sulla parola di Dio e, in unambiente di preghiera. Posso già anticipare che saremo ospiti della strutturadel Salus Infirmorum, di proprietà dell’UNITALSI.

Partiremo in aereo il mattino del 13 per rientrare in serata del 17 (ilprogramma dettagliato sarà comunicato agli iscritti). Sarebbe opportuno chei Presbiteri partecipassero numerosi e che portassero con loro alcuni laicidelle comunità parrocchiali particolarmente impegnati.

Il numero ottimale che dovremo cercare di raggiungere è di 210 persone,sia per poter riempire l’aeromobile, sia per poter tenere la quota di parteci-pazione non al di sopra di 500.00.

E’ bene avviare immediatamente le iscrizioni, che saranno raccolte pres-so la Curia, Ufficio Cancelleria entro e non oltre il 2 ottobre, versando unanticipo di 100.00.

Sperando che questo progetto possa trovare il gradimento di molti,attendo fiducioso di iniziare il cammino di questo Anno Pastorale in questaChiesa di Pescara-Penne.

Pescara, 5 settembre 2006

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

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LE RELIQUIE DI SAN TOMMASO A PESCARA

Carissimi,come certamente saprete nella vicina Città di Ortona, mia terra natale,

dal 1258 si conservano le sacre reliquie ossee dell’Apostolo Tommaso.Queste reliquie sono giunte a Ortona attraverso un lungo itinerario stori-

co e, intorno ad esse la cittadina adriatica ha costruito buona parte della suastoria. Da quando Ortona, a livello diocesano fu legata alla Città di Campli(Teramo) a motivo della famiglia Farnese, iniziò un pellegrinaggio inces-sante dal Teramano verso Ortona di molti fedeli che andavano a venerare laprima domenica di maggio le reliquie dell’Apostolo della Fede.

Questa tradizione si rinnova ogni anno e quest’anno per iniziativa del-l’Arcivescovo di Lanciano-Ortona, S. E. Mons. Carlo Ghidelli e di S. E.Mons. Michele Seccia, vescovo di Teramo-Atri, nei giorni 20, 21 e 22 otto-bre, l’immagine di san Tommaso (busto argenteo della fine del XVIII seco-lo) contenente alcune delle reliquie, visiterà la Città di Campli.

Mi è stato chiesto se al ritorno in Ortona è possibile fare una sosta nellanostra cattedrale di san Cetteo. Pertanto il 22 ottobre, arriverà da Campli ilcorteo che giungerà alle ore 17.00 in Cattedrale dove è prevista la venera-zione dei fedeli e alle ore 18.00 presiederò la Santa Messa vespertina.

Approfitteremo di questo momento per riflettere ancora e pregare, per in-tercessione di San Tommaso, su come cristiani siamo chiamati a trasmetterela fede nell’unico Signore e l’unico Dio Gesù Cristo. Vi invito perciò aprendere parte a questa solenne celebrazione.

Nell’attesa di condividere insieme questo momento di preghiera, Vi salu-to caramente nel Signore.

Pescara 5 ottobre 2006

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

N.B.: I Reverendi Presbiteri liberi da impegni pastorali, sono invitati aprendere parte alla Concelebrazione Eucaristica.

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RELAZIONE SU VERONA

Carissimi,dopo l’esperienza significativa del Congresso Ecclesiale Nazionale vissuto

a Verona e condiviso in una autentica dimensione di comunione con tutti i de-legati delle Chiese d’Italia, vorrei incontrarVi tutti per farVi partecipi dello spi-rito che ha animato il Convegno. In collaborazione con l’Ufficio CatechisticoDiocesano e con la partecipazione dei delegati della nostra Chiesa locale, vor-remmo riconsegnare a tutti Voi le idee che abbiamo raccolto e ipotizzare pro-getti di itinerari pastorali per le nostre comunità.

Siamo animati da una grande consapevolezza: la Chiesa è chiamata ad ac-cogliere le sfide di questo tempo che cambia. Noi dobbiamo essere i protagoni-sti nell’ “impegno di annunziare il Vangelo” in questo tempo dalle rapidi muta-zioni. Raccogliere il grande bisogno di speranza che ci interpella e che può es-sere soddisfatto solo nella fede nel Signore Risorto: Speranza del mondo.

Ci incontreremo

Domenica 12 Novembre dalle ore 15.00 alle ore 18.00,presso il Palazzetto ‘Giovanni Paolo II’

in Via Tirino, zona San Donato a Pescara.

Si sentano convocati tutti i Presbiteri, i Religiosi, i Diaconi, le Religiose,con i Catechisti e le Catechiste parrocchiali, i Responsabili, gli Animatoti deigruppi, Movimenti e Associazioni (capi scout, membri dei pastorali del Rinno-vamento nello Spirito Santo, catechisti del Cammino Neocatecumenale, educa-tori di Azione Cattolica, ecc....) e, infine tutti coloro che partecipano all’annun-zio del vangelo operanti nella nostra Chiesa Diocesana.

Desidererei la partecipazione di tutti ad un evento tanto importante e singo-lare.

Ogni altra iniziativadi Gruppo, Movinento, Associazione o parrocchia, pre-vista in questa data, dovrà essere rinviataper dare un segno di autentica comu-nione ecclesiale.

Confidando nella Vostra totale disponibilità, Vi benedico di cuore.

Pescara, 25 ottobre 2006

† Tommaso ValentinettiArcivescovo

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VITA DIOCESANAVARIE

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CONVEGNO ECCLESIALE DI VERONARELAZIONE DELL’ARCIDIOCESI

METROPOLITANA DI PESCARA-PENNE

Il cammino di preparazione al Convegno Ecclesiale di Verona nella no-stra arcidiocesi di Pescara-Penne è stato segnato anche dal concomitante av-vicendamento dei presuli. L’8 marzo 2005 l’arcivescovo Francesco Cucca-rese compiva 75 anni, il 17 dicembre 2005 l’arcivescovo Tommaso Valenti-netti prendeva possesso dell’arcidiocesi.

PRIMA PARTEMetodo di lavoro, iniziative e soggetti coinvolti:

- La preparazione al Convegno è stata vissuta sull’onda lunga di una pro-gettazione Diocesana finalizzata alla redazione di un piano pastorale chesia in grado di offrire un autentico rinnovamento della pastorale diocesa-na alla luce del Concilio Vaticano II, dei Documenti Pontifici e dellaCEI.

- La traccia di riflessione al Convegno è stata proposta a livello diocesanopromuovendo una serie di incontri negli ambiti foraniali e parrocchiali.

- Il coinvolgendo in prima persona del Vescovo è stata una dominante cheha contraddistinto la rilevanza di un cammino ed ha ulteriormente stimo-lato i presbiteri, gli operatori pastorali e i fedeli laici maggiormente sen-sibili alle problematiche dell’annuncio della fede oggi. I ritiri, le giornatedi studio e gli incontri periodici hanno mirato a dare la cifra di un cam-minare insieme per rinnovarsi e crescere nella fede vissuta e nella fededa testimoniare senza soluzione di continuità. Le iniziative proposte sono state accolte con interesse ed entusiasmo so-

prattutto dai laiciQualche difficoltà si è riscontrata nel coinvolgimento di un maggior nu-

mero di laici impegnati.

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SECODA PARTELa nostra testimonianza

1. L’Analisi approfondita-socio religiosa ci ha permesso di porre attenzionealla fede degli adulti, alle problematiche familiari, alle esigenze del mon-do giovanile, alle situazioni emarginate ed emarginanti. Questi ambiti so-no stati oggetto di approfondite riflessioni sempre contraddistinte da unprofilo spirituale mai distinto dalla pragmaticità dell’annuncio nella so-cietà di oggi e nella realtà socio culturale che caratterizza la nostra por-zione di territorio. Hanno offerto ricchi spunti di riflessione i momenti comunitari di incon-tro, di studio, di preghiera, di analisi dei vari problemi per la ricerca delsenso e delle linee operative ispirate al Vangelo. Il discernimento comu-nitario ha rappresentato il minino comune denominatore di un camminodi preparazione vissuto con scienza e coscienza.

2. L’annuncio della fede deve essere sempre meno disgiunto dalla testimo-nianza ed ogni comunità è stata esortata a vivere in comunione facendoprevalere l’armonia, il dialogo, la comunione e l’apertura ai lontani. Unacomunità parrocchiale che si qualifica per anteporre l’essere sull’agire èuna comunità modello che può e deve essere emulata: solo con questecondizioni l’annuncio chiaro e fedele al vangelo trova maggiore adesio-ne. Ogni fedele si deve sentire chiamato ad essere nel mondo testimonedel mistero. Non deve agire da solo ma in rete, promuovendo una spiritualità che va-lorizzi la vita, nelle sue varie espressioni, in modo cristiano è un valoreaggiunto da non respingere.

3. Si ritengono validi gli itinerari di fede riconosciuti e già da tempo in attoma auspichiamo altre proposte capaci di coinvolgere una maggiore por-zione di popolo di Dio nella consapevolezza che lo stile di vita deve cul-minare nella Preghiera e nella LiturgiaIniziative: Lavoro in piccoli gruppi. Predicazione a tutto il popolo (Mis-sione Popolare). Missione in ambienti e per le strade. Incontri e convegnia tema. Esperienze missionarie anche ad extra.

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4. Si avverte la fatica di costruire in modo organico e produttivo propostecatechetiche esperienziali e vitali, non solo nozionistiche, che arrivino al-la vita delle persone, tratte dalla vita stessa come risposte soddisfacentialle esigenze dell’uomo contemporaneo.Pochi riscontri positivi perché ci sono difficoltà dovute al benessere (chi“sta bene” difficilmente ascolta…), c’è sempre resistenza ad accoglierela novità del vangelo a causa di posizioni radicate e superate. E’ certa-mente più difficile vivere la fede in un mondo scristianizzato

5. La convinzione autentica capace di andare sempre contro corrente costi-tuisce la premessa ineludidibile per una testimonianza autentica, che nonfaccia rumore, che sia silenziosa, che rompa gli argini, che come la goc-cia scavi nella roccia lentamente. E’ certamente opportuno ed utile invo-gliare esperienze radicate nei carismi e suscitare doni dello Spirito, cheoperino reali conversioni.

TERZA PARTEGli ambiti della testimonianza

1. In Diocesi, con l’aiuto del Gruppo di Animazione Comunitaria di Roma,con metodo notevolmente analitico abbiamo rilevato per la nostra diocesiquesto problema fondamentale:

La frattura tra la cultura-istituzione ecclesiastica e la cultura popo-lare è rilevata nell’inadeguatezza dei servizi pastorali e delle struttu-re esistenti, ma anche nella mancata utilizzazione e partecipazione aquelle esistenti.

La diocesi, segnata dall’immigrazione e da quanto essa implica comesradicamento, come ricerca del benessere della famiglia, particolarmentedei figli, come attaccamento alle proprie tradizioni,è segnata da forti in-dividualità – a livello di persone, famiglie, gruppi e istituzioni – che vi-vono tra loro disconnessi, dispersi, alla difensiva di quanto ottenuto edella propria individualità.

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L’omologazione culturale promossa dal sistema imperante, crea nellamaggioranza della gente uno stato confusionale, di insicurezza e incer-tezza, senza punti di riferimento, né nella famiglia, né nella chiesa, nénella società.

Ciò viene aggravato sia da una spiritualità individualista – fatta di os-servanze, di pratiche, norme, devozioni, tradizioni – sia da una prassipastorale frammentata e dispersa che non risponde alle sfide che l’at-tuale sistema neocapitalista impone.

Come espressione della spiritualità di comunione il piano integra tutta larealtà diocesana nella comunione, e perciò si tratta di un piano di pasto-rale d’insieme. Una vera “pastorale d’insieme”, che chiamiamo anche “pastorale orga-nica”, per essere tale deve soddisfare tre condizioni fondamentali:1. raggiungere tutti i battezzati e la gente di buona volontà ed integrare

ognuno in forma organica, secondo i suoi doni, carismi e ministeri, inun cammino di evangelizzazione comune a tutti come discepoli diCristo;

2. integrare e organizzare tutte le azioni che la Chiesa è chiamata a rea-lizzare nei diversi campi o aree di azione pastorale (catechesi, litur-gia, famiglia, giovani, settori specifici: sociale, di promozione umana,della salute, dei ministeri, ecc...);

3. pianificare i passi di crescita (tappe, mete, processi di azione e pro-grammi) perché l’insieme della Chiesa, come popolo di Dio, si vadaidentificando ogni volta di più con Cristo e serva alla dilatazione delRegno di Dio nel mondo.

La pastorale d’insieme, pertanto, c’è quando l’insieme delle persone edelle azioni pastorali si organizzano al servizio della crescita del Corpodi Cristo e in ordine al compimento della missione che la Chiesa è chia-mata a realizzare.Perciò la pastorale d’insieme, organica e pianificata, è la risposta co-sciente e libera di una Chiesa che sa di essere chiamata alla santità co-me popolo di Dio, che cerca di essere evangelizzatrice e missionaria,serva del Regno di Dio nel mondo.

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2. Oltre alla pastorale tradizionale (ordinaria) sono molte le esperienze fat-te dalle ecclesiali legate ai carismi di Associazioni, Gruppi e Movimenti.

3. Il cammino in preparazione al convegno di Verona ci ha suggerito an-che di individuare alcune proposte ulteriori per una reale testimonianzacristiana individuale e comunitaria.

a) Riscoprire il significato autentico della celebrazione eucaristica da vi-vere con sobrietà, essenzialità e solennità al tempo stesso.

b) Incrementare la corresponsabilità dei presbiteri e dei laici nell’azionepastorale, una corresponsabilità che si estrinsechi nel coinvolgimentoeffettivo dei laici negli organismi partecipativi e consultivi a livellodiocesano e parrocchiale. I consigli pastorali ed i consigli per gli af-fari economici diventino sempre di più pensatoi in grado di aiutare lacomunità a camminare insieme sulla scorta del magistero pontificio edi quei documenti che sebbene possano apparire formali e/o ammini-strativi contengono il cuore palpitante di una Chiesa viva compostada fedeli desiderosi di vivere un cammino di fede intenso e vivo.

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I N S E G N A M E N T O D I R E L I G I O N EA N N O S C O L A S T I C O 2 0 0 6 - 2 0 0 7

E L E N C O N O M I N A T I V I I N S E G N A N T I D I R U O L O

S C U O L A S E C O N D A R I A 2 ° G R A D O

S C U O L E ORE N O M I N A T I V I - I N D I R I Z Z I anno ruolo

Liceo Ginnasio “D’Annunzio” 18 Mastrangelo Luana 2005-2006

Via Venezia, 41 Via Metauro, 1 - 65016 Montesilvano - Tel 0854492036

65121 PESCARA - Tel 0854210351 18 Villanucci don Achille 2004-2005

Fax 085298198 Piazza S.Giuseppe - 65125 Pescara Tel. 08527125

Liceo Scientifico “Da Vinci” 18 Rismondo Donatella 2004-2005

Via Colle Marino, 73 Via E. Ravasco, 60 - 65123 Pescara - Tel 0854712374

65125 PESCARA 18 Fratini Olanda 2004-2005

Tel 0852058310 Via Lavino, 2 - 65016 Montesilvano - Tel 3490914182

Fax 0854215812 18 Ridolfi M. Maddalena 2004-2005

Via Piave, 83 - 65121 Pescara - Tel 0854216440

Liceo Scientifico “Galilei” 18 Rotondi Vittoria 2004-2005

Via Balilla, 34 - 65121 PESCARA Via Umbria, 19 - 66020 Sambuceto (CH) - Tel 0854463480

Tel 0854210301 - Fax 0854212906 12 Liberatore Simonetta (ore 6 part time) 2004-2005

Suc. via M. Amaro - Tel 0852058411 Via Colle Marino, 22 - 65125 - Pescara - Tel 0854225174

Istituto Magistrale “G. Marconi” 18 Di Domizio Norma 2005-2006

Via Marino da Caramanico, 6 - 65126 PESC Via Arapietra, 23 - 65124 Pescara - Tel 0854224882

Tel 08560856 - 08562350 - Fax 0854518 18 Bernabeo Elisabetta 2004-2005

Via Lamarmora, 5 - 65123 Pescara - Tel 0854212631

Istituto d’Arte “Bellisario” 18 Di Leonardo Marta 2004-2005

Via Einaudi, 2 - 65129 - Pescara - Tel. 08551382 Via Umberto 1°, 19 - 65019 Pianella - Tel 085971776

Suc. 52055 - Fax 08552055

Istituto Tecnico Commerciale “Tito Acerbo 18 Torsello Laura 2004-2005

Via Pizzoferrato, 1 - 65124 PESCARA Via Lamarmora, 10 - 65123 Pescara - Tel 0854222654

Tel 0853724204 - Fax 0852058499

Istituto Tecnico Commerciale “Aterno” 16 Patricelli Nadia (+ 2 ore Ist. “Manthonè” Pescara) 2005-2006

Via dei Marsi, 53 - 65127 PESCARA Via C. Battisti, 45 - 65123 Pescara - Tel 085385148

Tel 0854549633 - Fax 0854517974 18 Giorgi Paola

V.le Bovio, 154 - 65123 Pescara - Tel 0854221581 0858941672 2004-2005

Istituto Omnicomprensivo 18 Mucciante Donatella 2004-2005

Largo Mazzini 1 - 65013 Città S. Angelo Via Vitt. Emanuele, 40 - 65015 Montesilvano Colle - Tel 0854681192

Tel 085960719 0859699052

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Istituto Tecnico Commerciale “Manthonè” 18 Ferrara Francesca 2004-2005

Via Tiburtina, 202 - 65129 Pescara P.zza Spirito Santo, 39 - 65121 Pescara - Tel 0854211805

Tel 0853724299 - Fax 0854311576 18 Rapa Lucia 2004-2005

Via Messina, 12 - 65122 Pescara - Tel 0854221934

Istituto Tecnico Industriale “A. Volta” 18 Ferrante Paola 2004-2005

Via Volta, 15 - 65129 Pescara Piazza Spirito Santo, 39 - 65121 Pescara Tel. 085-4210522

Tel 08552703 - Fax 0853724312

Istituto Prof. Industria e Artigianato “Di Marzio” 18 Fantini M. Federica 2004-2005

Via Arapietra - 65124 Pescara Via Arapietra, 130 - 65124 Pescara - Tel 0854155928

Tel 085412087 - Fax 085414641

Liceo Scientifico “C. D’Ascanio”- Montesilvano 18 Di Francesco Anna Desiderata 2005-2006

Corso Umberto, 332 65016 Montesilvano Via S. Pietro, 3 - 65016 Montesilvano - Tel 0859430446

tel e fax 085/4459707

Istituto Professionale Alberghiero “F. De Cecco” 18 Di Mattia Erminia Anna 2005-2006

Via Tirino, 67 - 65129 Pescara Via M.A. Sforza, 1 - 65127 Pescara - Tel 08564462

Tel 085690747 18 Fasciano Patrizia 2005-2006

Fax 085690442 C.da Astignano, 41 - 65019 Pianella - Tel 085971958

Istituto Servizi Comm.li “Michetti” 18 Trabucco Franca 2004-2005

Via Vespucci, 175 V.le Bovio, 372 - 65123 - Tel 08577858

65126 Pescara - Tel 08565905 - Fax 08565637

SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO

S C U O L E ORE N O M I N A T I V I - I N D I R I Z Z I anno ruolo

Scuola Media “Antonelli” 18 La Galla Floriana 2004-2005

Via Tibullo Via Bologna, 26 - 65121 Pescara - Tel 0854223398

65127 Pescara - Tel 08561285 4 Marvulli Angela (+ 14 ore Sc. M. “Tinozzi Pascoli” PE 2005-2006

Via Piave, 96 - 65122 Pescara - Tel 0854216096

Scuola Media “Virgilio-Carducci” 18 D’Ottavio Tiziana 2004-2005

Via di Sotto, 19 Via F. Corridoni, 47 - 65123 Pescara - Tel 0854713079

65125 Pescara - Tel 085413255

Scuola Media “Foscolo-Fermi” 18 Izzo Marina 2004-2005

Via Rio Sparto - 65128 Pescara Via del Santuario, 63 - 65125 Pescara - Tel 0854157001

Tel 08551626 - Fax 08552101

Scuola Media “Rossetti-Mazzini” 18 Di Cesare Rita 2004-2005

Via Raffaello, 181 V.le R. Margherita, 78 - 65123 Pescara - Tel 0854211907

65123 Pescara 18 Montefusco Lucia 2004-2005

Tel 08573355 - 08573351 Lungomare Matteotti, 89 - 65122 Pescara - Tel 0854216165

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Scuola Media “Tinozzi-Pascoli” 14 Marvulli Angela (+ 4 ore Sc. Media “Antonelli” PE 2005-2006

Via Torino - 65121 Pescara Via Piave, 96 - 65122 Pescara - Tel 0854216096

Tel 0854210592 - Fax 0854294881 18 Michetti Daniela 2004-2005

Via del Porto, 18 - 65127 Pescara - Tel 08568232

Istituto Omnicomprensivo - Città S. Aangelo 18 De Vincentiis Lia 2005-2006

Largo Mazzini,1 - 65013 Città S. Angelo Via Madonna della Pace, 122

Tel 085960719 0859699052 65013 Città S. Angelo - Tel. 085959433

Scuola Media “Delfico” 18 Parmigiani Emilia 2004-2005

P.zza S. Francesco - 65016 Montesilvano Via U. Foscolo, 4 - 65016 Montesilvano - Tel 0854450852

P.zza S. Francesco - Tel 085837538 - Fax 0854452107 3 Fragassi Guido (+15 ore Sc. M. “Verrocchio” Montesilvano) 2004-2005

Scuola Media “Verrocchio” 15 Fragassi Guido (+ 3 ore Sc. M. “Delfico” Montesilvano) 2004-2005

Villa Verrocchio - 65016 Montesilvano C.da Congiunti, 110 - 65010 Collecorvino Tel 0854471625

Tel. 0854453774 - Fax: 0854450786

Istituto Comprensivo - Spoltore 18 Violante Gabriellina 2004-2005

Via Montesacco - 65010 Spoltore Via Stoccolma, 3 - 65010 Villa Raspa (Spoltore) - Tel 0854153226

Tel. e Fax 0854961134

SCUOLA PRIMARIA

CIRCOLO DIDATTICO PLESSO SC. ORE N O M I N A T I V I - I N D I R I Z Z I anno ruolo

Pescara 1° Via del Concilio 22 Bevilacqua Luigina 2004-2005

Via Milano - 65122 Pescara Via Gran Sasso, 35 - 65121 Pescara - Tel 0854216209

Tel 0854210598 Borgo Marino 22 Ottaviano Patrizia 2004-2005

Fax 0854212665 Via S. Donato, 35/19 - 65128 - PE - Tel. 0854311353

Via Milano 22 De Fidelibus Volodia Alessandra 2005-2006

Via Perugia, 24 - 65121 Pescara - Tel 0854223046

Via Milano 6 Di Filippo Giuliana (+ 16 ore Pescara 2°) 2005-2006

Via B. Croce, 249 - 65126 Pescara - Tel 08560263

Pescara 2° P.zza Grue 22 De Amicis Antonella 2004-2005

Via Verrotti Via della Pineta, 15 - 65129 Pescara - Tel 085691438

65126 Pescara Via C. Angiolieri 8 Bisceglia Michelina ( + 14 ore Pescara 9°) 2004-2005

Via V. De Gama, 18 - 65126 Pescara - Tel 0854516993

Tel 08561100 - 08565660 Via C. Angiolieri 16 Di Filippo Giuliana (+ 6 ore Pescara 1°)

P.zza Grue 12 Stanziani Maria Assunta ( + 10 ore Pescara 6°) 2005-2006

Via Monte Amaro, 9 - 65124 Pescara - Tel 0854222446

Pescara 3° Via R. Elena 22 Di Giacinto Domenica 2005-2006

Via Regina Elena Via Case Sparse - 64030 Basciano (TE) - Tel 0861650659

65123 Pe Tel. 0854210474

Pescara 4° S. Giovanni Bosc 12 Della Monica Erminia 2004-2005

Via Monte Siella Via S. Eufemia a Maiella, 8 - 65124 Pescara - Tel 0854152567

65124 Pe. Tel. 085298232 Villa Fabio 10 Della Monica Erminia 2004-2005

Bosco 22 Renzella Anna Livia 2005-2006

Via Tiburtina, 425 - 65129 Pescara - Tel 0854312605

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Pescara 5° Stradonetto 22 Ranieri Letizia 2004-2005

Via Giardino, 32 Via Di Federico, 8 - 65125 Pescara - Tel 0854154676

65128 Pe. - Tel 08552594

Pescara 6° “Pineta Dannunziana 22 Scurti Antonella 2005-2006

Via Scarfoglio, 35

65129 Pescara Via Marconi, 354 - 65127 Pescara - Tel. 08567089

Tel. 08564030 - 08567422 S. Silvestro Colle 10 Stanziani Maria Assunta ( + 12 ore Pescara 2°) 2005/2006

Pescara 7° C. Pineta “11 febbraio 44” 20 Valentini Silvana 2004-2005

Via Rubicone, 11 Via Tevere, 21 - 65129 Pescara - Tel 08551483

65129 Pescara “R. Laporta” via Rubicone 2 Valentini Silvana

Tel 08551123 Fontanelle “I. Masich” 4 Schipsi Teresa 2004-2005

Via Lazio, 16 - 65121 Pescara - Tel 085376459

“R. Laporta” via Rubicone 18 Schipsi Teresa

Fontanelle “I. Masich” 6 Spina Emma ( Part time Vd. 9° Circolo PE) 2004-2005

Pescara 9° Gescal 16 Spina Emma ( Vd. Pescara 7° - Part time) 2004-2005

Via Valle S. Mauro, 51 Str. Vecchia Madonna, 43 - 65125 Pescara - Tel. 085413458

65125 Pescara Renzetti 20 Bielli Anna Paola 2004-2005

Tel 0854154867 (Dir.) Via Colle Marino, 67 - 65125 Pescara - Tel 0854710314

Tel 0854152530 (Segr.) Gescal 2 Bielli Anna Paola

Fax 0854173782 Colli 14 Bisceglia Michelina (+ore 8 Pescara 2° ) 2004-2005

Pescara 10° S. Filomena “Piano T” 22 Chiavaroli Franca 2004-2005

Via Gioberti, 15 Via Castellano, 22 - 65016 - Montesilvano - Tel. 0854483164

65123 Pescara Piazza Duca 22 Biancaterra Angela 2004-2005

Tel 08572955 Via Colle di Mezzo, 89/5 - 65125 Pescara - Tel. 0854156077

Piazza Duca 22 Nobilio M. Daria 2004-2005

Via Arno, 7 - 65016 Montesilvano - Tel 08575270

Montesilvano 1° C.U. 22 Piunno Pina 2004-2005

P.zza S. Francesco P.zza Giardino, 7 - 65016 Montesilvano - Tel 0854683033

65016 Montesilvano C.U. 22 De Rosa Giovanna 2004-2005

Tel. 0854455114 Via Medici, 6/C - 65016 Montesilvano - Tel 0854680914

Fax 0854492610

Montesilvano 2° Mazzocco 20 Stracca Vittoria 2004-2005

Via Tivoli, 4 Via Adige, 53 - 65016 Montesilvano - Tel 0858362154 3496659179

65016 Montesilvano Villa Verrocchio 2 Stracca Vittoria 2004-2005

Tel 0854452801 Villa Verrocchio 4 Ferrante Pina (+ ore 18 Montesilvano 3°) 2004-2005

Fax 0854451059

Preside 0854491154

Montesilvano 3° Cappelle C.U.”G. Rodari” 18 Ferrante Pina (+ ore 4 Montesilvano 2°) 2004-2005

Villa Carmine via Lazio, 24 - 65016 Montesilvano - Tel. 0858362148

65016 Montesilvano Villa Carmine 22 De Francesco Giuseppina 2004-2005

Tel 0854682259 C.da Macchiano, 27 - 65016 Montesilvano - Tel 0854450240

Direttore 0854682687

Page 88: Bollettino (II/2006)

89

Catignano Catignano 10 Riccitelli Nunzia 2005-2006

Via Madonna delle Grazie Via Roma, 3/F - 65010 Catignano - Tel 085841112 - 3391354750

65011 Catignano Nocciano 12 Riccitelli Nunzia

Tel 085841408

Città S. Angelo C.U. 22 Montebello Giampiero 2004-2005

Via Circonvallazione, 17 Via Alzano, 86 - 65013 Città S.A. - Tel 08596598

65013 Città S. Angelo Marina 22 Cacciatore M. Pina 2005-2006

Tel 08596223 Via Saline, 3 - 65013 Città S.A. - Tel 085959735

Loreto Aprutino Collecorvino C.U 16 Annibali Marisa 2004-2005

Via Vittorio Veneto, 24 Via Marconi, 31 - 65010 Picciano - Tel 0858285373

65014 Loreto Aprutino Loreto Passo Cordone 6 Annibali Marisa

Tel 0858291121

Fax 0858291550 C.U. 10 Vitileia Franca (vd. Sc. Infanzia Circolo Loreto Aprutino) 2005-2006

C.da Congiunti,110 - 65010 Collecorvino - Tel. 0854471625

Passo Cordone 4 Vitileia Franca

Penne “Giardini” 20 Di Donato Maria Gabriella 2004-2005

Via Caselli, 40 Via S. Rocco, 45 - 65017 Penne - Tel 0858210459

65017 Penne Conaprato 2 Di Donato Maria Gabriella

Tel 0858279781

Pianella C.U. 12 Frisa Franca ( + 12 ore Scuola Infanzia - Circolo Pianella) 2004-2005

Via Villa De Felici Via Colle S. Giovanni, 20 - 65017 Penne - Tel. 0858286238

65019 Pianella C.U. 12 Marinelli Maria 2004-2005

Tel 085971326 Via Castellana, 83 - 65019 Pianella - Tel 0859771273

Tel. 085,9771476 Cerratina - Castellana 10 Marinelli Maria

Spoltore C.U. (tel 0854961118) 22 Di Biase Fulvia 2004-2005

Via del Convento Via Campania, 1 - 65010 Villa Raspa (Spoltore) - Tel 0854156803

65010 Spoltore S. Teresa 2 Bogi M. Cristina (Part time - vd Ist. Comp. Spoltore 2004-2005

Tel 0854961121 S. Teresa 22 Camerlengo Dariana 2005-2006

Via Martiri Ungheresi,19 - 65019 Pianella - Tel 085971421

Ist. Comprens. - Basciano C.U. 10 Di Martino Lea ( vd. Ist. Compr. Cellino) 2004-2005

64030 Basciano Penna S. Andrea 2 Di Martino Lea

Tel e Fax 0861650180 Val Vomano 10 Lucenti Marcella 2004-2005

Via Nazionale,152 - 64039 Penna S. Andrea tel 0861.650174

Brecciola 10 Lucenti Marcella

Penna S. Andrea 2 Lucenti Marcella

Ist. Comprens. Cast. M.R. Castiglione M. R 12 Lupinetti Tiziana (Vd. Ist. Comp. Castilenti) 2004-2005

64034 Castiglione M. R. C.da Casabianca, 18 - 64035 Castilenti - Tel 0861999130

Via Umberto 1°

Tel 0861909031

Page 89: Bollettino (II/2006)

90

Ist. Compr. - Castilenti Montefino 8 Gianforte Silvana (vd. Ist. Compr. Cellino A.ttanasio) 2004-2005

64035 Castilenti Castilenti 10 Lupinetti Tiziana (Vd. I.C. Castiglione M.R.) 2004-2005

Tel 0861999314 Villa S. Romualdo 2 Gianforte Silvana (vd. Ist. Compr. Cellino A.)

Fax 0861999033

Ist. Compr. - Cellino A. Cellino C.U. 12 Gianforte Silvana (vd. Ist. Compr. Castilenti) 2004-2005

64036 Cellino Attanasio Via Capo le Case, 12 - Villa Bozza - 64030 Montefino -Tel 0861996338

Tel 0861668171

Fax 0861668922 Cermignano C.U. 10 Di Martino Lea ( vd. Ist. Compr. Basciano) 2004-2005

Ist. Compr. - Spoltore Villa Raspa 20 Bogi M. Cristina (Vd. Circolo Spoltore - 2 ore part-time) 2004-2005

V. M. Secco - 65010 Spoltore Via Arapietra, 48 - 65124 Pescara - Tel 085385257

Tel 0854961134

Istituto Comprensivo

Torre de’ Passeri C.U. 18 Brancacci Eugenia 2004-2005

65029 Torre de’ Passeri Via Pesaro, 54 - 65121 Pescara - Tel 0854211562

Via D. Alighieri, 10 Pietranico 4 Brancacci Eugenia 2004-2005

Tel 0858884779

Tel 0858885860 (Sc. El.)

SCUOLA DELL’INFANZIA

CIRCOLO DIDATTICO PLESSO SC. ORE N O M I N A T I V I - I N D I R I Z Z I anno ruolo

Pescara 2° P.zza Grue 4,30 Di Bartolomeo Chiara 2004-2005

Via Verrotti - 65126 Pescara Mat. “M. Ventre” (Vd. Pescara 3°)

Tel 08561100 - 08565660

Pescara 3° Via Regina Elena 7,30 Di Bartolomeo Chiara (Vd. Pescara 2°) 2004-2005

Via Regina Elena Via De Meis, 3 - 65126 Pescara - Tel 08566695

65123 Pescara Vie del Milite Ignoto 12 Di Bartolomeo Chiara

Tel 0854210474

Pescara 5° Via Sacco “don Milani) 3 Camplone Annarita (vd. Pescara 7°) 2004-2005

Via Giardino, 32 Via Umbria, 70 - 65121 Pescara - Tel 0854219910

65128 Pescara

Tel. 00852594 Via Salara V. “Andersen) 6 Camplone Annarita

Pescara 7° S. Donato 6 Camplone Annarita (vd. 5° Circolo Pescara) 2004-2005

Via S. Donato Fontanelle 4,30 Camplone Annarita

65129 Pescara Colle Pineta 4,30 Camplone Annarita

Tel. 08551123

Pescara 9° Gescal 3 Ranieri Paola (vd. I.C. Spoltore) 2004-2005

Via Valle S. Mauro, 51 Via Monte Bove, 9 - 65124 Pescara - Tel 0854156350

65125 Pescara Colle Innamorati 4,30 Ranieri Paola

Tel 0854154867 (Direz) Colle Scorrano 4,30 Ranieri Paola

Tel 0854152530 (Segr) Renzetti 6 Ranieri Paola

Page 90: Bollettino (II/2006)

91

Pescara 10° Via Gioberti 9 Berardocco Anna (+ 6 ore Montesilvano 2°) 2004-2005

Via Gioberti, 15 Via R. Paolini 10 - 65124 Pescara - Tel 0854429114

65123 Pescara Via Cavour 4,30 Berardocco Anna

Tel 08572955 S. Filomena 4,30 Berardocco Anna

Montesilvano 2° Via Marinelli 6 Berardocco Anna (vd. Pescara 10°) 2004-2005Via Calabria, 365016 MontesilvanoTel 0854452801Fax 0854451059

Città S. Angelo C.U. 4,30 Giancola Carina (vd. I.C. Castiglione M.R.) 2004-2005

Via Circonvallazione, 17 Via d. Finanze, 2 - 64034 Castiglione M.R. Tel 0861990274 - 3477561347

65013 Città S. Angelo Saline 4,30 Giancola Carina

Tel 08596223 Fonte Umano 6 Giancola Carina

Cipressi 1,30 Giancola Carina

Madonna della Pace 3 Giancola Carina

Loreto Aprutino Cappuccini 9 Vitileia Franca (+ 14 ore Sc Primaria Loreto A) 2005-2006

65014 Loreto Aprutino

Tel 0858291121 0858291550

Pianella Pianella C.U. 9 Frisa Franca (+ 12 ore Scuola Primaria Circolo pianella) 2004-2005

Villa De Felici Via Colle S. Giovanni, 20 - 65017 Penne - Tel 0858286238

65019 Pianella Castellana 3 Frisa Franca

Tel. 085971326

Isit. Compr. - Basciano Basciano C.U. 4,30 Conti Amelia (vd. I. C. Castilenti, Cellino Attanasio e Colledara) 2004-2005

64030 Basciano Penna S.Andrea 1,30 Conti Amelia

Tel e Fax 0861650180 Val Vomano 1,30 Conti Amelia

Ist. C.- Castiglione M.R. Castiglione M. Raim. 4,30 Giancola Carina (vd. Circolo Città S.A.) 2004-2005

Via Umberto I°

64034 Castiglione M. R.

Tel 0861909031

Ist. Compr. - Castilenti Villla S. Romualdo 1,30 Conti Amelia (vd. Ist. C. Basciano, Cellino Attanasio e Colledara) 2004-2005

64035 Castilenti Via Stampigliano, 11 - 64036 Cellino A. - Tel 0861668270

Tel 0861999314 Crocetta S. Maria 1,30 Conti Amelia

Villa Bozza 1,30 Conti Amelia

Castilenti V.S.E 1,30 Conti Amelia

Ist. Compr. Cellino Att. Cellino C.U. 3 Conti Amelia (vd.Ist Compr. Basciano, Castilenti e Colledara) 2004-2005

64036 Cellino Attanasio Faiete 1,30 Conti Amelia

Tel 0861668172 Cermignano 3 Conti Amelia

Comune Fax 0861668843 Montegualtieri 1,30 Conti Amelia

Ist. Comp. Colledara Castel Castagna 1,30 Conti Amelia

CAP 64042

Tel 0861698818

Page 91: Bollettino (II/2006)

92

Ist. Compr. - Spoltore Villa Raspa 6 Ranieri Paola (vd. Pescara 9°) 2004-2005

Via Monte Secco

65010 Spoltore

Tel 0854961134

I N S E G N A M E N T O D I R E L I G I O N EA N N O S C O L A S T I C O 2 0 0 6 - 2 0 0 7

E L E N C O N O M I N A T I V I I N S E G N A N T I I N C A R I C A T I A N N U A L I

S C U O L A S E C O N D A R I A 2 ° G R A D O

S C U O L E ORE N O M I N A T I V I - I N D I R I Z Z I

Liceo Ginnasio “D’Annunzio” 5 Marien Bruno (Vd ITC Torre P.-ITC” Manthonè” e Liceo “Misticoni” - Pe)

Via Venezia, 41 Via Castellano, 25- 65016 Montesilvano - Tel. 0854483164

65121 PESCARA 2 Luise Sandra (Vd Sc.M. “B. Croce” - Pescara)

Tel 0854210351 - Fax: 085298198 Via Mazzini, 58 - 65122 Pescara - Tel. 08528932

Liceo Scientifico “Da Vinci” 5 Del Casale don Antonio (vd. Lic. Sc. “Galilei” - Pescara)

Via Colle Marino, 73

65125 PESCARA - Tel. 085376421 - Fax 085425812 8 Delli Rocioli Dosiana (Vd. ITAS - Alanno)

Liceo Scientifico “Galilei” 13 Del Casale don Antonio (vd. Lic. Sc. “Da Vinci” - Pescara)

Via Balilla, 34 - 65121 PESCARA Via Nenni, 6 - 65128 Pescara - Tel 0854310732

Tel. 0854210301 18 Mariani Roberto

Suc. via M. Amaro - Tel 0852058411 - Fax 0854212906 Via Rigopiani, 123 - 65124 Pescara - Tel. 0854171751 - 3296275722

Liceo Scientifico “L. da Penne “ 18 Longaretti Flora

Via D. Alighieri - Tel 0858279517 Via G. D’Annunzio, 1/B - 65010 Picciano (PE) - Tel 0858285244

65017 Penne 5 Ruggieri Giuseppina (vd. ITC Penne - Sc. M. Loreto A. - Basciano e Cellino)

Tel 0858279517 - Fax 0858210682 Via N. Di Giuseppe, 1 - 64030 Basciano - Tel 0861750071

Liceo Artistico “Misticoni” 18 Ciccotti Giovanna

V.le Kennedy, 135 - 65023 PESCARA Via L. Muzii, 100 - 65123 Pescara - Tel 08527097

Tel 0854712759 - Fax 0854712796 1 Marien Bruno (Vd Lic. “D’Annunzio” e ITC “Manthonè” - PE - ITC Torre P.)

Istituto Magistrale “G. Marconi” 18 Maggi Giuseppina

Via Marino di Caramanico, 6 Via Pietrara, 40 - 65020 Lettomanoppello - Tel 0858579021

65126 PESCARA 12 Perilli Elvira (vd. Ist. Arte “Bellisario” - Pescara)

Tel 08560856 - 08562350 Via Roma (ang. XXV Aprile) - 66020 Sambuceto - Tel. 0854462672

Fax 0854518805

Page 92: Bollettino (II/2006)

93

Istituto d’Arte “Bellisario” 6 Perilli Elvira (vd Ist. Mag. “Marconi” - Pescara)

Via Tirino, 65129 Pescara

Tel 08551382 - Fax 08552055

Istituto Tecnico Commerciale “Tito Acerbo” 5 De Grandis don Antonio (vd. ITIS “Volta” - PE e Ist. Omnic.- Città S.A.)

Via Pizzoferrato, 1 - 65124 PESCARA Parrocchia S. Donato - 65127 Pescara - Tel. 085693045 - 3299411548

Tel 0853724204 fax 0852058499 4 D’Amico Ellade (Vd ITC “Alessandrini” - Montesilvano)

5 Gagliardi Luigia (Vd Sc. M. “Montale-Michetti” - Pescara)

Istituto Tecnico Commerciale (Aggr. IPSIA Popoli) 6 Marien Bruno (Vd Lic “D’Annunzio” - ITC “Manthonè” e Lic. “Msticoni” - PE

65029 Torre de’ Passeri

Tel 0858884876 - Popoli

Tel 08598215 - Fax 085986824

Liceo Scientifico “C. D’Ascanio” - Montesilvano 8 Di Giovacchino Dina (vd. Sc. M. “Virgilio-Carducci” Pe - S.M. “Delfico” Montesilvano)

Corso Umberto, 332 65016 Montesilvano Via Fonte della Cieca, 19 - 65013 Città S.A. - Tel. 085959624

Tel. 854459707

Istituto Omnicomprensivo - Citta’ S. Angelo 3 De Grandis don Antonio (Vd. ITC “Acerbo” e ITIS “Volta” - Pescara)

Largo Mazzini, 1 - 65013 Città S. Angelo

Tel. 0859699052 Fax 085960719

Istituto d’Arte “M. dei Fiori” 12 Berti Goffredo ( Sc. M. “dei Fiori” Penne)

Via Caselli 65017 Penne P.zza De Cecco, 47 - 65129 Pescara - Tel 08562654

Tel 0858270223 - Fax 0858210495

Istituto Tecnico Commerciale “Manthonè” 1 Marien Bruno (Vd Lic “D’Annunzio” e “Misticoni” - PE - ITC Torre P.)

Via Tiburtina, 202

65129 Pescara - Tel 0853724299 Fax 0854311576

Istituto Tecnico Commerciale “Alessandrini” 14 D’Amico Ellade (Vd ITC “Acerbo” - Pescara)

Via Verrotti, 61 - 65016 Montesilvano Via Firenze,169 -65121 Pescara Tel. 0854217834

Tel 0854680209 18 Di Matteo A.Maria

Via Colle Portone, 45 - 65015 Montesilvano C. Tel. 085837562

Fax 0854683992 3 Schipsi M. Rosa (Vd. ITIS Montesilvano)

Istituto Tecnico Industriale Statale 15 Schipsi Maria Rosa (Vd ITC “Alessandrini” Montesilvano)

(Aggregato I.T.C. “Alessandrini”) Via Chieti, 32 - 65121 Pescara - Tel. 0854221343

65016 Montesilvano

Tel. 0854456237 - Fax 0854483103

Istituto Tecnico Commerciale “G. Marconi” 18 Pensieri Ottavia

65017 Penne Via Roma, 21 - 64036 Cellino Attanasio - Tel 3387406167

Tel 0858279542 - Fax 0858270776 3 Ruggieri Giuseppina (vd. Lic. Sc. Penne-S. M. “Rasetti” Loreto-S.M. Basciano e Cellino)

Istituto Tecnico Industriale “A. Volta” 18 Tabilio Paola

Via Volta, 15 - 65129 Pescara Via C. Balbo, 16 - 65016 Montesilvano - Tel 085835323

Tel. 0853724311 - Fax 0853724312 3 De Grandis don Antonio (Vd ITC “Acerbo” - Pescara - Ist. Omnc. Città S.A.)

Istituto Professionale Alberghiero “F. De Cecco” 6 Lalli Daniela (Vd IPSIA “Di Marzio”- Pescara)

Via Tirino, 67 - 65129 Pescara Via Dante, 43 - 65122 Pescara - Tel 0854214807

Tel 085690747 Fax 085690442

Page 93: Bollettino (II/2006)

94

Istituto Prof. Agricoltura 5 Crisante don Antonio (Vd. Sc M. “D’Annunzio” Cepagatti)

(Aggr. ITAS - Alanno) Tel e Fax 0858573000 Parr. Vallemare - 65010 Cepagatti - Tel 9700118

65010 Villareia - Tel 0859700111

Fax 0859709027

Istituto Prof. Industria e Artigianato “Di Marzio” 12 Lalli Daniela (vd. Ist. Alb. “De Cecco” Pescara )

Via Arapietra - 65124 Pescara

Tel 085412087 Fax 085414641

Istituto Servizi Comm.li “Michetti” 12 Delli Rocili Giovina

Via Vespucci, 175 - 65126 Pescara Via Salinello, 4 - 65128 Pescara - 08550802 - 3288692423

Tel. 08565905 - 08565637

Istituto Tecnico Agrario Statale “P. Cuppari” 10 Delli Rocioli Dosiana (Vd Lic. Sc “Da Vinci” - Pescara)

Via Roma - 65020 Alanno - Tel e Fax 08588573000 Via Caduti di Nasiriya, 6 - 65100 Pescara - Tel. 3384636406

SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO

S C U O L E ORE N O M I N A T I V I - I N D I R I Z Z I

Scuola Media “Antonelli” 3 Colangelo Maria (vd.ITC Torre P.- Ist. C. Pianella)

Via Tibullo Via Caravaggio, 203 - 65123 Pescara - Tel. 08576297

65127 Pescara - Tel. 08561285

Scuola Media “Virgilio-Carducci” 6 Di Giovacchino Dina (Vd. Lic Sc. e Sc. M. “Delfico” Montesilvano)

Via di Sotto, 19 Via Fonte della Cieca, 19 - 65013 - Città S.A. - Tel 085959624

65125 Pescara Tel. 085413255

Scuola Media “B. Croce” 16 Luise Sandra (vd Lic. “D’Annunzio” - Pescara)

Via Scarfoglio, 22 - 65129 Pescara

Tel 08561753 - Fax 08561789

Scuola Media “Montale-Michetti” 13 Gagliardi Luigia (vd ITC “Acerbo” - Pescara)

Via del Santuario,160 - 65124 PE - Tel 0854153555 Via Aterno, 49 - 65128 Pescara - 08550842

Scuola Media “D’Annunzio” - Cepagatti 10 Nasuti Rosalia

65012 Cepagatti - Tel 085974772 Fax 085974772 P.zza Duca degli Abruzzi, 66 - 65123 Pescara - Tel 0854711818

Villanova 3 Nasuti Rosalia

Rosciano 5 Nasuti Rosalia

Nocciano 3 Crisante Antonio (Vd. Ist. Prof. Agric - Villareia)

Catignano 3 Crisante Antonio

Scuola Media “Rasetti”- Loreto Aprutino 11 Italiani Rita

Via Roma - 65014 Loreto A. - Tel 0858290325 Via Cesi, 4 - 64034 - Castiglione M.R. - Tel 0861990195

Fax 0858291276

Collecorvino sez. staccata 7 Italiani Rita

Collecorvino sez. staccata 3 Ruggieri Giuseppina (vd Lic. Sc. e ITC Penne - S.M. Basciano e Cellino)

Scuola Media “Delfico” - 65016 Montesilvano 4 Di Giovacchino Dina (Vd. Sc.M. “Virgilio-Carducci” Pe e Lic. Sc. Montesilvano)

P.zza S. Francesco - Tel 085837538 - Fax 0854452107

Page 94: Bollettino (II/2006)

95

Scuola Media “I. Silone” - Villa Carmine 18 Serrano Marinella

65016 Montesilvano Via Firenze, 19 - 65121 Pescara - Tel 085298293

Tel 0854682846 - Fax 0854684618 2 Iezzi Rita (Vd I.C. Penne e Montebello)

Via Marinelli, 97 - 65016 Montesilvano - Tel 085445117

Scuola Media “M. dei Fiori” - 65017 Penne 6 Berti Goffredo (Vd Ist. D’Arte “M. dei Fiori” - Penne)

Annessa Ist. D’Arte “M. dei Fiori” Penne

Tel 0858278584

Istituto Comprensivo - Alanno 3 Saccomandi Luciana (Vd. Sc.M. Ist. C. Civitella - Castilenti)

65020 Alanno - Tel 0858573123 - Fax 0858573722 Via Piemonte, 22 - 65016 Montesilvano - Tel. 085837049

Alanno Scalo 3 Saccomandi Luciana

Cugnoli 3 Saccomandi Luciana

Istituto Comprensivo - Basciano 3 Ruggieri Giuseppina (vd I.C. Cellino-Lic. Sc. e ITC-Penne - Sc. M. Loreto A.)

64030 Basciano - Tel e Fax 0861650180

Scuola Media - Basciano

Istituto Comprensivo - Bisenti 4 Del Toro Giovanni (vd. Sc. M. Ist. C. Castiglione - Castilenti e Cellino)

64033 Bisenti - Tel e fax 0861997157 C.da Gattopio, 7 - 64034 - Castiglione M.R. - Tel. 0861990175

Arsita 3 Del Toro Giovanni

Ist. Comprensivo - Castiglione M. R. 5 Del Toro Giovanni

Viale Umberto 1° - 64034 Castiglione M R

Tel. 0861909031

Istituto Comprensivo - Castilenti 3 Saccomandi Luciana (Vd Sc. M. I.C. Alanno e Civitella)

64035 Castilenti - Tel 0861999314 - Fax 0861999033

Montefino - sez. staccata 3 Del Toro Giovanni (vd. Ist. C. Bisenti- Castiglione M.R.)

Istituto Comprensivo - Cellino Attanasio 4 Ruggieri Giuseppina (Vd Is. C. Basciano-Lic Sc. e ITC Penne e Sc. M. Loreto)

64036 Cellino A. - Tel e fax 0861668172

Scuola Media - Cermignano 3 Del Toro Giovanni

Istituto Comprensivo - Civitella Casanova 3 Saccomandi Luciana (vd Sc. M. Ist. C. - Alanno - Castilenti)

65010 Civitella C. - Tel 085845123 - Fax 0858459944

Civitaquana 3 Saccomandi Luciana

Istituto Comprensivo - Montebello 3 Serrani p. Ennio

65010 Montebello - Tel e Fax 0858286132 Parroco Montebello - 085828610

Farindola 3 Iezzi Rita (vd. Sc. M. I.C. Penne - Sc. M. “Silone” Montesilvano)

Istituto Comprensivo - Penne - Sc.M. “Paratore” 13 Iezzi Rita (vd. I.C. Montebello e Sc. M. “Silone” Montesilvano)

Via Verrotti, 44 - 65017 Penne

Tel 0858279537 - Fax 0858210784

Istituto Comprensivo Pianella C.U 9 Sabatini don Paolo

65019 Pianella - Via Villa de Felici, 1 Parrocchia “S. Giovanni Battista” - 65011 - Catignano

Tel. e Fax 0859730217 Cerratina 3 Sabatini don Paolo

Moscufo 5 Colangelo Maria (Vd I.C. Torre P. e Sc. M. “Antonelli” Pescara)

Istituto Comprensivo Torre de’ Passeri 6 Colangelo Maria (Vd.I.C. Pianella e Sc. M. “Antonelli” - Pescara)

Via dello Stadio, - 65029 Torre de’ Passeri

Tel 0858884779

Page 95: Bollettino (II/2006)

96

SCUOLA PRIMARIA

CIRCOLO DIDATTICO PLESSO SC. ORE N O M I N A T I V I - I N D I R I Z Z I

Pescara 3° Via del Milite Ignoto 16 Villanova Anna Maria

Via Regina Elena Via Manzoni, 14 - 65121 Pescara - Tel 0854215988

65123 Pescara Vie del Milite Ignoto 12 Di Carlo Franca (Vd Pescara 6°)

Tel 0854210474 Via Primo Vere, 116 - 65129 Pescara - Tel 08564129

Pescara 4° Bosco 2 Cancelli Gigliola (Vd I.C. Pianella)

Via Monte Siella Via G. D’Annunzio, 265 - 65127 Pescara - Tel 08563726

65124 Pescara

Tel. 085298232

Pescara 5° Via Sacco “Don Milani” 12 Cotumaccio Patrizia (Vd. Pescara 7°)

Via Giardino, 32 - 65128 PE Lago Sant’Angelo “Rodari” 2 Cotumaccio Patrizia

Tel. 08552594 Via Dante, 26 -65121 Pescara - Tel. 085291363

Pescara 6° “Pineta Dannunziana” 2 Orlandi Paola

Via Scarfoglio, 35 - 65129 Pe. Via S. Paolo, 10 - C.da Pretaro - 66023 Francavilla - Tel 085693371

Tel. 08564030 - 08567422 S. Silv. Sp.”M. Di Resta” 14 Orlandi Paola

“Pineta Dannunziana” 6 Di Carlo Franca (Vd Pescara 3°)

Pescara 7° Città Satellite 6 Cotumaccio Patrizia (Vd. Pescara 5°)

Via S. Donato - 65129 Pe.

Tel. 08551123

Pescara 10° S. Filomena - Piano “T” 2 De Massis Antonietta (Vd Sc.Inf.Mont.2°- Città S.A.-I.C. Bisenti-Civitella-Spoltore)

Via Gioberti, 15 - 65123 Pe.

Tel. 08572955

Montesilvano 1° Via Verrotti 14 Petaccia Ralph (vd. Montesilvano 3°)

P.zza S. Francesco Via U. Foscolo, 5 - 65016 Montesilvano - Tel 0854451689

65016 Montesilvano

Tel. 0854455114

Fax 0854492610

Montesilvano 2° Villa Verrocchio 22 Dispaldro Fabrizio

Via Tivoli,4-65016 Mont.no Via Vestina, 113 B - 65016 Montesilvano - Tel 0854689104

Tel. 0854452801 Villa Canonica 22 Di Quinzio Barbara

Fax 0854451059 Via Firenze, 66 - 65122 Pescara - Tel 0854221627 - 0871560865

Preside 0854491154

Montesilvano 3° Montesilvano Colle 8 Petaccia Ralph (Vd. Montesilvano 1°)

Villa Carmine Saline 10 Durantini Patrice

65016 Montesilvano Via Colle Marino, 116 - 65124 Pescara - Tel. 0854711917 - 3388551661

Tel 0854682259 Cappelle C. U. 2 Durantini Patrice

Direttore 0854682687 Montesilvano Colle 2 Durantini Patrice

Page 96: Bollettino (II/2006)

97

Catignano Rosciano 14 Merlonetti Daniela (vd. I.C. Civitella)

Via Madonna delle Grazie Via Pantini, 58 - 65129 Pescara - Tel 085691661

65011 Catignano

Tel. 085841408

Cepagatti C.U. 18 Massascusa Alessandra

65012 Cepagatti Via Dante, 26 - 65122 Pescara - Tel. 0854215657

Via A. Forlani Vallemare 18 Calenda Rita

Via Cervone, 9 - 65125 Pescara - Tel 3475080029

Tel 085974608 Villanova 16 Di Beradino Adriana (Vd Sc. Inf. I.C. Pianella)

Via Ponte delle Fascine, 7 - 65010 Cepagatti - Tel 0859700476

Città S. Angelo C.U. 6 Camerano Luisa

Via Circonvallazione, 17 Via Marconi, 232 - 65127 Pescara - Tel 08561302

65013 Città S. Angelo Madonna della Pace 10 Camerano Luisa

Tel 08596223 Marina 4 Camerano Luisa

Elice 10 Rapagnetta Paola (Vd. Circolo - Penne)

Via Di Vittorio, 5 65016 Montesilvano - Tel. 0854683719

Loreto Aprutino C.U. 22 Pomponio Maria

Via Vittorio Veneto, 24 Via Monte Bertona, 37 65017 Penne - Tel 0858270426 - 8279592

65014 Loreto Aprutino Collecorvino V. Barberi 10 Mille Paola

Tel 0858291121 Via B. Croce, 32 - 65016 Montesilvano - Tel 085 4453477

Fax 0858291550 Collecorvino S. Lucia 10 Mille Paola

Penne Baricelle 6 Pavone Elisa (vd. I.C. Penne)

Via Caselli, 40 Via Piane, 30 - 64034 Castiglione M. R. - Tel 0861990940

65017 Penne Conaprato 6 Pavone Elisa

Tel. 085;8279781

Picciano 10 Rapagnetta Paola (Vd Circolo - Città S.A.)

Pianella C.U. 4 Giancristofaro Ivano (Vd Circolo Spoltore e Sc. Inf. Circolo Loreto)

Via Villa De Felici Via Papa Giovanni XXIII, 40 - 65019 Pianella - Tel. 0856772534 - 3284422092

65019 Pianella

Tel. 085971326

Spoltore S. Teresa 4 Giancristofaro Ivano (Vd Circolo Pianella e Sc. Inf. Circolo Loreto)

Via del Convento Caprara (tel 085447814) 8 Giancristofaro Ivano

65010 Spoltore

Tel. 0854961121

Istituto C. - Alanno Alanno C.U. 10 Vallitto Anna Maria (Vd Sc.Inf. Pescara 7°)

65020 Alanno Strada Cetrullo, 57/1 - 65127 Pescara - Tel 3396631589

Via XX Settembre Alanno Scalo 10 Vallitto Anna Maria

Tel 0858573123 Cugnoli 10 Di Biase Narcisa (Vd. I. C. Torre De’ Passeri)

Fax 0858573722 Via Valle, 67 - 65020 Lettomanoppello - Tel 0858570646

Ist. Comprensivo - Basciano Penna S. Andrea 2 De Antoniis Luana (Vd. Sc. El.- I.C. Colledara e Sc. Inf. Montesilvano 2°)

64030 Basciano Via Fonte Nuova, 13 - 64037 - Cermignano - Tel. 0861329716 - 3204136533

Tel e Fax 0861650180

Page 97: Bollettino (II/2006)

98

Ist. Compr. Bisenti Arsita 10 Colantoni M. Rosaria

64033 Bisenti Via Selva 1/B - 64036 Cellino - Tel. 0861668513

Tel. 0861997157 Bisenti 12 Colantoni M. Rosaria

Ist. C. Colledara Castel Castagna 4 De Antoniis Luana (Vd.Sc. El.Basciano e Sc. Inf. Montesilvano 2°)

CAP 64042

Tel 0861698818

Ist. Compr. - Castilenti Villa S. Romualdo 4 Conti Silvana (Vd. Sc. Inf. Montesilvano 1°)

64035 Castilenti

Tel 0861999314

Fax 0861999033

Ist. Compr. - Civitella C C.U. 6 Merlonetti Daniela (vd. Circolo Catignano)

Via Marconi, 42 C.U. 4 Di Zacomo Roberta

65010 Civitella Casanova C.da Bauglione, 23/A - 65010 Civitaquana - Tel 3490709940

Tel. 085845123 Carpineto Nora 8 Di Zacomo Roberta

Fax 0858459944 Civitaquana 10 Di Zacomo Roberta

Ist. Compr. - Montebello Villa Celiera 6 Borrozzino Amalia (Vd Sc. Inf. Pescara 4°)

65010 Montebello Via G. Finamore, 11 - 66026 Francavilla - Tel. 0854982066 - 3478373910

Tel 0858286132 Montebello 8 De Simone M . Grazia (Vd Sc. Inf. Montebello)

Via A. Moro, 2/10 - 65128 Pescara - Tel. 08551823

Farindola 8 De Simone M . Grazia

Ist. Compr. - Penne S. Panfilo 22 Tina Anna Maria

Via Verrotti, 14 - 65017 Penne Via A.M. Di Francia, 10 - 65017 Penne - Tel 0858210631

Tel 0858279537 S. Panfilo 6 Pavone Elisa (vd. Circolo Penne)

Fax 0858210784

Ist. Compr. - Pianella Moscufo C.U. 12 Cancelli Gigliola (Vd. Circolo Pescara 4°)

Via Villa De Felici, 1

65019 Pianella Moscufo Bivio 6 Cancelli Gigliola

Tel. 0859730217

Ist. Comprensivo

Torre de’ Passeri Pescosansonesco 6 Di Biase Narcisa (vd. I. C. Alanno)

65029 Torre de’ Passeri Torre de’ Passeri 2 Di Biase Narcisa

Via D. Alighieri, 10 - Tel 0858884779 Tel. 0858885860 (Sc. El.)

SCUOLA DELL’INFANZIA

CIRCOLO DIDATTICO PLESSO SC. ORE N O M I N A T I V I - I N D I R I Z Z I

Pescara 1° Via Milano 9 Circeo Donata

Via Milano Via B. Croce, 233 - 65126 Pescara - Tel 0854510639

65122 Pescara Via del Concilio 6 Circeo Donata

Tel 0854212665 Via Buozzi 6 Circeo Donata

Pescara 2° P.zza Grue “F. Fellini” 6 Mastromarino Maria

Via Verrotti Via Bari, 22 - 65122 Pescara - Tel 0854212214

65126 Pescara P.zza Grue “B.Cascella” 7,30 Mastromarino Maria

Tel. 08561100 - 08565660 ”Sbraccia” 3 Mastromarino Maria

Page 98: Bollettino (II/2006)

99

Pescara 4° Via del Circuito 4,30 Borrozzino Amalia (Vd I. C. Montebello)

Via Monte Siella Via Rigopiano 4,30 Borrozzino Amalia

65124 Pescara Villa Fabio 3 Borrozzino Amalia

Tel 085298232 Osp. Civile 1,30 Borrozzino Amalia

Pescara 6° S. Silvestro Spiaggia 4,30 Galli Giorgia (vd. Circolo Loreto Aprutino)

Via Scarfoglio, 35 Vallone Ghiotti, 12 - 65013 Città S. A. - Tel 085969243

65129 Pescara S. Silvestro Colle 4,30 Galli Giorgia

Tel 08564030 Via Anelli 3 Galli Giorgia

Pescara 7° Collepineto 3 Vallitto A. Maria (vd. Sc. Pr. I.C. Alanno)

Via Rubicone, 11

65129 Pescara

Tel 08551123

Montesilvano 1° C.U. 10,00 Conti Silvana (Vd Sc. Prim. I.C. Castilenti)

P.zza S. Francesco Via Stampigliano, 13 - 64036 Cellino Attanasio - Tel 0861668270

65016 Montesilvano Via Colonnetta 4,30 Conti Silvana

Tel 0854455114 Via Verrotti sud 3 Conti Silvana

Fax 0854492610 Via Settembrini 3 Conti Silvana

Montesilvano 2° Via Reno 6 De Massis Antonietta (Vd Sc.Pr. Pe 10°-Sc.Inf.Città S.A.-I.C. Bisenti-Civitella-Spoltore)

Via Calabria, 3 Via Verrotti, 76 65016 Montesilvano - Tel. 0854453870 - 3404898912

65016 Montesilvano Villa Verrocchio 3 De Antoniis Luana (Vd Sc. El. I.C. Basciano e Colledara)

Tel 0854451059 Via Dante 4,30 De Antoniis Luana

Via Reno (ex L. di Como) 1,30 De Antoniis Luana

Via Valle D’Aosta 4,30 De Antoniis Luana

Montesilvano 3° Cappelle C.U. 7,30 Di Pietro Gemma

Villa Carmine Via Fonte dell’Abbazia, 27 - 65016 Montesilvano - Tel 0854681689

65016 Montesilvano Fonte d’Olmo 12 Di Pietro Gemma

Tel 0854682259 Montesilvano Colle 3 Di Pietro Gemma

Montesilvano Colle 1,30 Di Pietro Gemma

Catignano Catignano 3 Di Pinto Maria

Via Madonna delle Grazie Via Vestina, 191/C Scala A- 65016 Montesilvano - Tel 3288633028

65011 Catignano Nocciano 3 Di Pinto Maria

Tel 085841408 Rosciano C.U. 4,30 Di Pinto Maria

Cepagatti Cepagatti C.U. 6 Di Silvestro Cristina

Via Forlani Via Nazionale, 216 - 64039 Penna S. Andrea. - Tel 0861650334

65012 Cepagatti Villareia 4,30 Di Silvestro Cristina

Tel 085974608 Villanova 4,30 Di Silvestro Cristina

Città S. Angelo Elice 1,3 De Massis Antonietta (Vd Sc.Pr. PE10°- Sc.Inf. Mont. 2° -I.C. Bisenti-Civitella-Spoltore)

Via Circonvallazione, 17

65013 Città S. A.

Tel. 08596223

Loreto Aprutino Cepraneto 3 Giancristofaro Ivano (Vd Circoli - Pianella e Spoltore)

65014 Loreto Aprutino Saletto 3 Galli Giorgia (Vd Sc. Inf. Pescara 6°)

Page 99: Bollettino (II/2006)

Tel 0858291121 Caparrone 4,30 Galli Giorgia

Tel 0858291550

Penne Via S. Francesco 6 Massimi Emanuela (Vd Sc. Inf. I.C. Penne)

65017 Penne Via Venezia, 2 - 65019 - Pianella - tel. 085972301 - 3495134452

Via Caselli Baricelle 1,30 Massimi Emanuela

Tel 0858279693 Via Caselli 4,30 Massimi Emanuela

Picciano 3 Massimi Emanuela

Spoltore Spoltore C.U. 7,30 Della Rovere Anna Rita

Via del Convento Via Massera, 32 - 65010 Spoltore - Tel 0854962288

65010 Spoltore Spoltore S. Teresa 9 Della Rovere Anna Rita

Tel 0854961121 Spoltore Caprara 3 Della Rovere Anna Rita

Ist. Compr. Alanno Alanno C.U. 3 Tenaglia Anna (vd. Ist. C. Torre de’ Passeri e I.C. Civitella)

65020 Alanno Via Paolini, 96 - 65124 Pescara - Tel 085385284

Alanno Scalo 4,30 Tenaglia Anna

Cugnoli 3 Tenaglia Anna

Ist. Compr. Bisenti Arsita 1,30 De Massis Antonietta (Vd Sc. Pr. Pescara 10° - Sc. Inf. Mont. 2° Città S.A.- I.C. Civitella)

64033 Bisenti Bisenti 3 De Massis Antonietta

Tel 0861997157

Ist. Compr. Civitella Cas. Civitella 1,30 De Massis Antonietta (Vd Sc.Pr. PE 10° -Sc.Inf. Mont. 2°- Città S.A.- I.C. Bisenti -Spoltore)

65010 Civitella Casanova Vestea 1,30 De Massis Antonietta

Tel 085845123 Carpineto Nora 1,30 Tenaglia Anna (Vd I.C. Alanno e Torre d. P.)

Fax 0858459944 Civitaquana 3 Tenaglia Anna

Ist. Compr. Montebello Villa Celiera 1,30 Borrozzino Amalia (Vd Sc. Inf. Pescara 4°)

65010 Montebello Farindola 1,30 De Simone M. Grazia (Vd Sc. El. I.C. Montebello)

Tel 0858286132 Montebello 1,30 De Simone M. Grazia

Ist. Comp. Penne Via A. Moro 7,30 Massimi Emanuela (Vd Sc. Inf. Circolo Penne)

V. Verrotti 44 - 65017 Penne

Tel 0858279537

Ist. Compr. Pianella Moscufo 4,30 Di Berardino Adriana (Vd Sc. El. Circolo - Cepagatti)

Villa De Felici

65019 Pianella

Tel 0859730217

Ist. Compr. Spoltore Villa Raspa 1,30 De Massis Antonietta (Vd Sc.Pr. Pe 10°-Sc.Inf.Mont.2°-Città S.A.-I.C. Bisenti-Civitella)

Via Monte Secco, 2

65010 Spoltore

Tel. 0854961003

Ist. Compr. Torre de’ P. Torre de’ Passeri 4,30 Tenaglia Anna (vd. Ist C. Alanno e Civitella)

65029 Torre de’ Passeri Pescosansonesco 1,30 Tenaglia Anna

Tel 0858884779 Pietranico 1,30 Tenaglia Anna

Castiglione a Casauria 1,30 Tenaglia Anna

Il DirettoreSac. Antonio Del Casale

100

Page 100: Bollettino (II/2006)

101

ORARIO DELLE UDIENZE ARCIVESCOVILI

Dal prossimo mese di settembre si osserverà il seguente orario settimanale:

LUNEDÌ: 9,30 - 12,30, Rev.di Presbiteri e Rev.di Religiosi

MARTEDÌ: Riunioni Presbiterali, Foraniali e Organismi diocesani

GIOVEDÌ: 9,30 - 12,30 Rev.de Religiose e i Laici

VENERDÌ: 9,30 - 12,30, Responsabili Uffici di Curia e direttori Uffici Pastorali

SABATO: 9,30 - 12,30,Rev.di Presbiteri e Laici

N.B.: Tutte le udienze devono essere concordate previamentecon il Segretario Arcivescovile

Pescara, 21 agosto 2006

IL VICARIO GENERALE

Mons. Gustavo Britti

Page 101: Bollettino (II/2006)
Page 102: Bollettino (II/2006)

VITA DIOCESANAAMMINISTRAZIONE

Page 103: Bollettino (II/2006)

104

RESOCONTO MISSIONARIO

Anno 2005

I - PREMESSE

1. Le somme che seguiranno dicono l’attenzione alla Chiesa Missionaria,ma non manifestano tutta la ricchezza delle vocazioni, delle preghiere edei sacrifici per la causa missionaria.

2. Il periodo di riferimento del Resoconto: dal 1 gennaio al 31 dicembre2005. Sono riportate soltanto le offerte inviate tramite l’Ufficio Missio-nario diocesano.

3. Parrocchie ed Istituti che si sono distinti:a) Parrocchie: Cugnoli:S. Stefano Primo Martire

Collecorvino: S. Lucia V. e M.Pescara: S. Andrea Ap.; SS. Cuore di Gesù; Spirito San-to; SS. CrocifissoPicciano: B. V. Maria del Soccorso

b) Istituti: Pescara: Maria Nostra Signora; Ravasco C. e P. N.

4. La somma raccolta per la cura dei Lebbrosi è stata trasmessa in parte(12.000,00 euro) tramite gli “Amici dei Lebbrosi” di Bologna (Folle-reau), il resto tramite le P. O. M.

5. L’offerta pro capite è stata ricavata dividendo la somma totale delle of-ferte pervenute per il numero degli abitanti di ogni Parrocchia come ri-sulta presso l’Istituto diocesano Sostentamento Clero.

6. È stata messa ogni attenzione per essere precisi con le cifre. Ogni possi-bile svista può essere segnalata all’Ufficio Missionario per eventualerettifica.

7. Il Signore ricompensi l’impegno per l’avvento del suo Regno attraversola collaborazione missionaria personale e comunitaria.

Don Giovanni Masciulli

Page 104: Bollettino (II/2006)

II – RESOCONTO MISSIONARIO IN CIFRE

Anno 2005

Page 105: Bollettino (II/2006)

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