Bollettino Febbraio-Marzo 2006

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in questo numero: celebrazione dei Vespri, il Magnificat (Lc 1, 46-55). È un canto che rivela in filigrana la spiritualità degli anawim biblici, ossia di quei fedeli che si riconoscevano "pove- ri" non solo nel distacco da ogni idola- 2

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ha disperso i superbi... ha rovesciato i potenti... ha innalzato gli umili... ha ricolmato di beni gli affamati... ha rimandato i ricchi... ha soccorso Israele".

In questo settenario di opere divine è evidente lo "stile" a cui il Signore della storia ispira il suo comportamen-to: egli si schiera dalla parte degli ulti-mi. Il suo è un progetto che è spesso nascosto sotto il terreno opaco delle vicende umane, che vedono trionfare "i superbi, i potenti e i ricchi". Eppure la sua forza segreta è destinata alla fine a svelarsi, per mostrare chi sono i veri prediletti di Dio: "Coloro che lo temo-no", fedeli alla sua parola; "gli umili, gli affamati, Israele suo servo", ossia la comunità del popolo di Dio che, come Maria, è costituita da coloro che sono "poveri", puri e semplici di cuore. È quel "piccolo gregge" che è invitato a non temere perché al Padre è piaciuto dare ad esso il suo regno (cfr Lc 12, 32). E così questo canto ci invita ad

invita a far sì che nella nostra anima e nella nostra vita il Signore trovi una dimora. Non dobbiamo solo portarlo nel cuore, ma dobbiamo portarlo al mondo, cosicché anche noi possiamo generare Cristo per i nostri tempi. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a magnificarlo con lo spirito e l'anima di Maria e a portare di nuovo Cristo al nostro mondo.

associarci a questo piccolo gregge, ad essere realmente membri del Popolo di Dio nella purezza e nella semplicità del cuore, nell'amore di Dio.

4. Raccogliamo, allora, l'invito che nel suo commento al testo del Magnificat ci rivolge sant'Ambrogio, dice il grande Dottore della Chiesa: "Sia in ciascuno l'anima di Maria a magnifi-care il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio; se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio... L'anima di Maria magnifica il Signore, e il suo spirito esulta in Dio, perché, consacrata con l'anima e con lo spirito al Padre e al Figlio, essa adora con devoto affetto un solo Dio, dal quale tutto proviene, e un solo Signore, in virtù del quale esistono tutte le cose" (Esposizione del Vangelo secondo Luca, 2, 26-27: SAEMO, XI, Milano-Roma 1978, p. 169).

In questo meraviglioso commento del Magnificat di sant'Ambrogio mi tocca sempre particolarmente la parola sorprendente: "Se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio". Così il santo Dottore, interpre-tando le parole della Madonna stessa, ci

Cari fratelli e sorelle,1. Siamo giunti ormai all'approdo

finale del lungo itinerario cominciato proprio cinque anni fa, nella primavera del 2001, dal mio amato Predecessore, l'indimenticabile Papa Giovanni Paolo II. Il grande Papa aveva voluto percor-rere nelle sue cate-chesi l'intera sequen-za dei Salmi e dei Cantici che costitui-scono i l tessuto orante fondamentale della Liturgia delle Lodi e dei Vespri. Pervenuti ormai alla fine di questo pelle-grinaggio testuale, simile a un viaggio nel giardino fiorito della lode, dell'invo-cazione, della pre-ghiera e della con-templazione, lascia-mo ora spazio a quel Cantico che idealmente suggella ogni

fatto in me...". L'anima della preghiera è, quindi, la celebrazione della grazia divina che ha fatto irruzione nel cuore e nell'esistenza di Maria, rendendola la Madre del Signore.

L'intima struttura del suo canto orante è, allora, la lode, il rin-graziamento, la g ioia r icono-scente. Ma que-sta testimonian-za persona le non è solitaria e i n t i m i s t i c a , puramente indi-v i d u a l i s t i c a , p e r c h é l a Vergine Madre è consapevole di avere una m i s s i o n e d a compiere per l'umanità e la sua vicenda si inserisce all'in-

terno della storia della salvezza. E così può dire: "Di generazione in generazio-ne la sua misericordia si stende su quelli che lo temono" (v. 50). La Madonna con questa lode del Signore dà voce a tutte le creature redente che nel suo "Fiat", e così nella figura di Gesù nato dalla Vergine, trovano la misericordia di Dio.

3. È a questo punto che si svolge il secondo movimento poetico e spiritua-le del Magnificat (cfr vv. 51-55). Esso ha una tonalità più corale, quasi che alla voce di Maria si associ quella dell'intera comunità dei fedeli che celebrano le s c e l t e s o r p r e n d e n t i d i D i o. Nell'originale greco del Vangelo di Luca abbiamo sette verbi all'aoristo, che indicano altrettante azioni che il Signore compie in modo permanente nella storia: "Ha spiegato la potenza...

celebrazione dei Vespri, il Magnificat (Lc 1, 46-55).

È un canto che rivela in filigrana la spiritualità degli anawim biblici, ossia di quei fedeli che si riconoscevano "pove-ri" non solo nel distacco da ogni idola-

tria della ricchezza e del potere, ma anche nell'umiltà profonda del cuore, spoglio dalla tentazione dell'orgoglio, aperto all'irruzione della grazia divina salvatrice. Tutto il Magnificat, che abbiamo sentito adesso dalla Cappella Sistina, è, infatti, marcato da questa "umiltà", in greco tapeinosis, che indica una situazione di concreta umiltà e povertà.

2. Il primo movimento del cantico mariano (cfr Lc 1, 46-50) è una sorta di voce solista che si leva verso il cielo per raggiungere il Signore. Sentiamo pro-prio la voce della Madonna che parla così del suo Salvatore, che ha fatto grandi cose nella sua anima e nel suo corpo. Si noti, infatti, il risuonare costante della prima persona: "L'anima mia... il mio spirito... mio salvatore... mi chiameranno beata... grandi cose ha

2 Magnificat

3 Dalla Congregazione di Cava

4 Pasqua: Passaggio della tradizione da

una generazione all’altra

5 Hanno collaborato con noi...

6 Per il ripristino di alcune devozioni

popolari

7 Settimana Santa

8 Sotto la protezione dell’Assunta

9 Incontri Quaresimali itineranti

10 Riccordando...

11 Appunti di cronaca

12 Don Angelo Di Santo

in questo numero:

MAgnIfICAtCAntICo DellA BeAtA VeRgIne

SAntuARIo Dell’ASSuntA82034 guardia Sanframondi

Direttore e Redattore: P. filippo Di lonardo

Responsabile: P. giuseppe lando

Dir. Red. Amm.:Congregazione dell’oratorio PP. filippini

82034 guardia Sanframondi (Bn)tel. e fax 0824.864013

www: santuarioassunta.ite-mail: [email protected]

Aut. tribunale Bn Dec. 3/4/1956n. 25/56 del Registro Stampe

C.C.P. 11000825

IBAn: It63Q0101075360041200000632BIC: IBSPItnA

Sped. in abb. post., art. 2,comma 20/C legge 662/96

Regione Campania -Bn

Con approvazione ecclesiastica

Stampato nel mese di APRIle 2006 da:tipolitografica nuoVA IMPRontA

Cusano Mutri (Bn) - tel.-fax 0824/[email protected]

foto di copertina: giuseppe Caporaso

Dalla CongregazioneDell’oratorio Di Cava De’

tirreniPartecipiamo alla gioia dei Padri dell’Oratorio di Cava de’Tirreni che,

grati al Signore, hanno annunciato l’Ordinazione Presbiterale di don giuseppe Ragalmuto Coffa d.O. . L’ordinazione è avvenuta Sabato 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione del Signore, nella Basilica Pontificia Santa Maria dell’Olmo, per la preghiera e l’imposizione delle mani di Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni. Da queste pagine facciamo giungere ai cari Padri della Congregazione Cavese le nostre felicitazioni e al neo-presbi-tero gli auguri più fraterni di un apostolato secondo il Cuore di Cristo nello spirito di San Filippo Neri.

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ha disperso i superbi... ha rovesciato i potenti... ha innalzato gli umili... ha ricolmato di beni gli affamati... ha rimandato i ricchi... ha soccorso Israele".

In questo settenario di opere divine è evidente lo "stile" a cui il Signore della storia ispira il suo comportamen-to: egli si schiera dalla parte degli ulti-mi. Il suo è un progetto che è spesso nascosto sotto il terreno opaco delle vicende umane, che vedono trionfare "i superbi, i potenti e i ricchi". Eppure la sua forza segreta è destinata alla fine a svelarsi, per mostrare chi sono i veri prediletti di Dio: "Coloro che lo temo-no", fedeli alla sua parola; "gli umili, gli affamati, Israele suo servo", ossia la comunità del popolo di Dio che, come Maria, è costituita da coloro che sono "poveri", puri e semplici di cuore. È quel "piccolo gregge" che è invitato a non temere perché al Padre è piaciuto dare ad esso il suo regno (cfr Lc 12, 32). E così questo canto ci invita ad

invita a far sì che nella nostra anima e nella nostra vita il Signore trovi una dimora. Non dobbiamo solo portarlo nel cuore, ma dobbiamo portarlo al mondo, cosicché anche noi possiamo generare Cristo per i nostri tempi. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a magnificarlo con lo spirito e l'anima di Maria e a portare di nuovo Cristo al nostro mondo.

associarci a questo piccolo gregge, ad essere realmente membri del Popolo di Dio nella purezza e nella semplicità del cuore, nell'amore di Dio.

4. Raccogliamo, allora, l'invito che nel suo commento al testo del Magnificat ci rivolge sant'Ambrogio, dice il grande Dottore della Chiesa: "Sia in ciascuno l'anima di Maria a magnifi-care il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio; se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio... L'anima di Maria magnifica il Signore, e il suo spirito esulta in Dio, perché, consacrata con l'anima e con lo spirito al Padre e al Figlio, essa adora con devoto affetto un solo Dio, dal quale tutto proviene, e un solo Signore, in virtù del quale esistono tutte le cose" (Esposizione del Vangelo secondo Luca, 2, 26-27: SAEMO, XI, Milano-Roma 1978, p. 169).

In questo meraviglioso commento del Magnificat di sant'Ambrogio mi tocca sempre particolarmente la parola sorprendente: "Se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio". Così il santo Dottore, interpre-tando le parole della Madonna stessa, ci

Cari fratelli e sorelle,1. Siamo giunti ormai all'approdo

finale del lungo itinerario cominciato proprio cinque anni fa, nella primavera del 2001, dal mio amato Predecessore, l'indimenticabile Papa Giovanni Paolo II. Il grande Papa aveva voluto percor-rere nelle sue cate-chesi l'intera sequen-za dei Salmi e dei Cantici che costitui-scono i l tessuto orante fondamentale della Liturgia delle Lodi e dei Vespri. Pervenuti ormai alla fine di questo pelle-grinaggio testuale, simile a un viaggio nel giardino fiorito della lode, dell'invo-cazione, della pre-ghiera e della con-templazione, lascia-mo ora spazio a quel Cantico che idealmente suggella ogni

fatto in me...". L'anima della preghiera è, quindi, la celebrazione della grazia divina che ha fatto irruzione nel cuore e nell'esistenza di Maria, rendendola la Madre del Signore.

L'intima struttura del suo canto orante è, allora, la lode, il rin-graziamento, la g ioia r icono-scente. Ma que-sta testimonian-za persona le non è solitaria e i n t i m i s t i c a , puramente indi-v i d u a l i s t i c a , p e r c h é l a Vergine Madre è consapevole di avere una m i s s i o n e d a compiere per l'umanità e la sua vicenda si inserisce all'in-

terno della storia della salvezza. E così può dire: "Di generazione in generazio-ne la sua misericordia si stende su quelli che lo temono" (v. 50). La Madonna con questa lode del Signore dà voce a tutte le creature redente che nel suo "Fiat", e così nella figura di Gesù nato dalla Vergine, trovano la misericordia di Dio.

3. È a questo punto che si svolge il secondo movimento poetico e spiritua-le del Magnificat (cfr vv. 51-55). Esso ha una tonalità più corale, quasi che alla voce di Maria si associ quella dell'intera comunità dei fedeli che celebrano le s c e l t e s o r p r e n d e n t i d i D i o. Nell'originale greco del Vangelo di Luca abbiamo sette verbi all'aoristo, che indicano altrettante azioni che il Signore compie in modo permanente nella storia: "Ha spiegato la potenza...

celebrazione dei Vespri, il Magnificat (Lc 1, 46-55).

È un canto che rivela in filigrana la spiritualità degli anawim biblici, ossia di quei fedeli che si riconoscevano "pove-ri" non solo nel distacco da ogni idola-

tria della ricchezza e del potere, ma anche nell'umiltà profonda del cuore, spoglio dalla tentazione dell'orgoglio, aperto all'irruzione della grazia divina salvatrice. Tutto il Magnificat, che abbiamo sentito adesso dalla Cappella Sistina, è, infatti, marcato da questa "umiltà", in greco tapeinosis, che indica una situazione di concreta umiltà e povertà.

2. Il primo movimento del cantico mariano (cfr Lc 1, 46-50) è una sorta di voce solista che si leva verso il cielo per raggiungere il Signore. Sentiamo pro-prio la voce della Madonna che parla così del suo Salvatore, che ha fatto grandi cose nella sua anima e nel suo corpo. Si noti, infatti, il risuonare costante della prima persona: "L'anima mia... il mio spirito... mio salvatore... mi chiameranno beata... grandi cose ha

2 Magnificat

3 Dalla Congregazione di Cava

4 Pasqua: Passaggio della tradizione da

una generazione all’altra

5 Hanno collaborato con noi...

6 Per il ripristino di alcune devozioni

popolari

7 Settimana Santa

8 Sotto la protezione dell’Assunta

9 Incontri Quaresimali itineranti

10 Riccordando...

11 Appunti di cronaca

12 Don Angelo Di Santo

in questo numero:

MAgnIfICAtCAntICo DellA BeAtA VeRgIne

SAntuARIo Dell’ASSuntA82034 guardia Sanframondi

Direttore e Redattore: P. filippo Di lonardo

Responsabile: P. giuseppe lando

Dir. Red. Amm.:Congregazione dell’oratorio PP. filippini

82034 guardia Sanframondi (Bn)tel. e fax 0824.864013

www: santuarioassunta.ite-mail: [email protected]

Aut. tribunale Bn Dec. 3/4/1956n. 25/56 del Registro Stampe

C.C.P. 11000825

IBAn: It63Q0101075360041200000632BIC: IBSPItnA

Sped. in abb. post., art. 2,comma 20/C legge 662/96

Regione Campania -Bn

Con approvazione ecclesiastica

Stampato nel mese di APRIle 2006 da:tipolitografica nuoVA IMPRontA

Cusano Mutri (Bn) - tel.-fax 0824/[email protected]

foto di copertina: giuseppe Caporaso

Dalla CongregazioneDell’oratorio Di Cava De’

tirreniPartecipiamo alla gioia dei Padri dell’Oratorio di Cava de’Tirreni che,

grati al Signore, hanno annunciato l’Ordinazione Presbiterale di don giuseppe Ragalmuto Coffa d.O. . L’ordinazione è avvenuta Sabato 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione del Signore, nella Basilica Pontificia Santa Maria dell’Olmo, per la preghiera e l’imposizione delle mani di Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni. Da queste pagine facciamo giungere ai cari Padri della Congregazione Cavese le nostre felicitazioni e al neo-presbi-tero gli auguri più fraterni di un apostolato secondo il Cuore di Cristo nello spirito di San Filippo Neri.

Page 4: Bollettino Febbraio-Marzo 2006

Dobbiamo tornare a colmare questo vuoto, se vogliamo avere un futuro come persone e come comunità. L’identità ci viene da una storia. In mancanza di una storia troveremo qual-che fragile identità di accatto e ci leghe-remo al carro dell’identità altrui.

La vita è un progetto che si svela e chiede di parteciparvi attivamente. Apparteniamo insieme alla stessa storia, siamo un popolo, una comunità in cam-mino, alla cui vita si deve decidere di partecipare. Lottare in un presente aspro e amaro tenendo ben alta e acce-sa la fiaccola della speranza non è faci-le. Ci facciamo non solo suggestionare, ma a volte seguiamo chi ci parla di “autorealizzazione” dimenticando che è nel gioioso e adulto dono della propria vita che si compie la nostra natura pro-fonda. Investiamo nella fatica di stare insieme, nelle relazioni, perché tutto il resto sarebbe tempo perso.

Trasmettiamo ciò che abbiamo rice-vuto perché la solitudine pesa e fa paura: è contro la nostra natura. Quando amiamo, quando siamo in compagnia, quando accogliamo e siamo

ze che accadono. Non è bello né sano vivere come se ogni giorno fosse il primo giorno del mondo. Un adagio dice: “La vita è quello che ti accade, mentre tu stai pensando ad altro”. Per anni dai nuovi pulpiti, scuole e universi-tà, giornali e televisioni, si è predicato che la libertà è assenza di legami e di storia, che si può diventare grandi senza appartenere a niente e nessuno, seguendo semplicemente il proprio gusto e piacere. Gli altri sono cercati solo per servizi e supplenze ma non per stabilire rapporti; persino il ricorso a movimenti, associazioni e gruppi spor-tivi, non ha altro orizzonte se non il piacere o la convenienza del momento. Grande è allora la tentazione di rinun-ciare alla scelta educativa o rimandarla ad altri, ad altre agenzie educative (scuola, parrocchia, movimenti di vario genere…).

I figli sono accompagnati al catechi-smo e a messa la domenica ma non si nota un coinvolgimento personale dei genitori. A volte ci guardano straniti, come a dire: “Che c’entriamo noi? I figli già ve li mandiamo: non vi basta?”.

accolti stiamo bene: realizziamo la nostra vera vocazione che è comunio-ne.

Accettiamo senza riserve l’invito che ci è rivolto: “Andate, portate a tutti la gioia del Risorto!”. Pace e gioia.

P. Filippo Di Lonardo d.O.

mora. Il più anziano riferisce in forma recitativa solenne il racconto dell’uscita dall’Egitto. Anche i cibi hanno un loro significato. Durante la cena si consuma: l’uovo sodo, simbolo della vita perché è l’embrione della vita; lo zampetto d’a-gnello, che ricorda il sacrificio pasquale; le erbe amare, che si riferiscono alla condizione di schiavitù; un impasto di diversi frutti (mele cotogne, uvetta); una salsa rossastra per ricordare i mat-toni che gli ebrei erano costretti a pro-durre; il pane azzimo, non lievitato, che rappresenta la fretta della fuga e il vino dolce per rivivere la gioia della libera-zione.

Ho voluto porre in risalto come sia fondamentale la trasmissione della fede nella religione ebraica perché la stessa cosa dovrebbe avvenire anche nel cri-stianesimo.

La resurrezione di Gesù è la novità

La più antica professione di fede ebraica è lo Schemà:

“ A s c o l t a I s r a e l e , i l S i g n o r e è i l nostro Dio, i l Signore è unico. e d a m e r a i i l Signore tuo Dio c o n t u t t o i l cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze. e saranno questi precetti che io ti coman-do oggi impres-si sul tuo cuore, li insegnerai ai tuoi figli e ne parlerai con essi stando in casa, quando sarai per la strada, quando ti corichi e quando ti alzi. e li legherai per segno sul tuo braccio e saranno per frontali sui tuoi occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e delle tue porte”. (Deuteronomio 6, 4-9). Tale professione di fede evidenzia non solo l’unicità di Dio e l’amore in Lui ma anche come nello scorrere delle genera-zioni i figli riceveranno, per non dimen-ticare, la stessa fede dei genitori.

Questa trasmissione della fede avvie-ne anche nella principale festa del calendario lunare ebraico, la Pèsach (Pasqua), che si celebra in aprile, in memoria della liberazione dalla schiavi-tù egiziana per opera di Mosè, guidato da Dio. Il segno principale della Pèsach è la cena pasquale, il Séder. Tale cena ha uno svolgimento rituale, perciò ordina-to. Il più giovane membro della famiglia chiede al più anziano cosa si comme-

di Dio e per que-sto è il centro della fede dei cri-stiani. San Paolo, in una delle più antiche testimo-nianze, dirà ai Corinzi:

“ Vi ho t ra-smesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho r icevuto : che cioè Cristo morì per i nostri pec-cati secondo le S c r i t t u r e , f u sepolto ed è re s u s c i t ato i l t e r z o g i o r n o secondo le scrit-t u r e , e c h e apparve a Cefa e quindi ai dodici”

(1 Cor 15, 3–5). Abbiamo dimenticato San Paolo che aveva come programma: “Trasmettere quello che si è ricevuto”.

Come mai accaduto prima, risulta conplicata l’incapacità di passaggio della “tradizione” da una generazione all’altra. Non la tradizione delle usanze spicciole, sempre contestate dalla gene-razione successiva. Il buco della memo-ria nasce dal distacco tra vecchi e giova-ni. Si è interrotto il passaggio di una storia, è caduto il ponte per il quale il popolo di Dio riversava sulla sponda delle nuove generazioni il sentimento di una storia, il legame di un’appartenen-za. Vanno persi sempre più i contenuti, non si modificano solo nelle forme; si sganciano i rapporti, e non solo si tra-sformano gli strumenti. Si ha la perce-zione che il tutto sia lasciato alle perso-ne in balia di se stessi e delle circostan-

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PASQuA: PASSAggIo DellA “tRADIzIone”DA unA geneRAzIone All’AltRA

DA guARDIA: Morone Pasqualina – Ceniccola Ida – Orso Nicola – Pengue Giovannina – Florio Immacolata – Di Guglielmo Bruno – Del Vecchio Giovannina – Falato Albino – Labagnara Filomena – Plensich Vincenzo – Turco Vittorina – Di Cosmo Armando – Dragotti Raffaella – De Nicola Rosa – Pengue Eldorato – Rossano Carlo – Filippelli Elvio – Di Lonardo Maria – Del Vecchio Consiglia – Falluto Sebastiano – Orso Giovanni – Mancinelli Matilde in Filippelli – Guarnieri Gino – Conte Mario – Del Vecchio Filomena – Panza Annibale – Garofano Giuseppe – Garofano Angelina in Di Santo - De Blasio Vincenzo fu Tonino – Filippelli Rosa – Filippelli Luisa – Parciasepe Luigi – Romano Gina – Foschini Maria – Foschini Irma – Del Vecchio Filippo – Famiglia Procaccini – Di Staso Delfina – Parciasepe Luigi – Iuliani Maurizio – Tribisonna Tommaso – Ceniccola Vincenzo.

DAll’ItAlIA: Filosa Enrico, Cercola (NA) – Morone Francesco, Roma – Gambuti Speranza, Foggia – Izzo Berardino, Solopaca (BN) – Di Paola Gennaro, San Salvatore Telesino (BN) – Parente Clorinda, Roma – Garofano Mario, Brugherio (MI) – Abate Fabio, Ercolano (NA) – Lombardi Italo, Pinerolo (TO) – Morone Pietro, Castelvenere (BN) – Rossi Angelina, Siziano (PV) – Pengue Ernesto, S. Lupo (BN) – Garofano Bruni Rosina, Melzo (MI) – Oliveto Santina, Pianezza (TO) – Di Guglielmo Felice, Lardirago (PV) – Suor Rainone Clementina, Castelcisterna (NA) – Di Donato Franca, Rezzato (BS) – Assini Elvira, Benevento – Morone Emilia, Frasso Telesino (BN) – Congregazione dell’Oratorio, Brescia – Ceniccola Francesco, Erba (CO) – Sanzari Di Toro Filomena, Varese – Foschini Floriano, Telese Terme (BN) – Sanzari Filippo, Roma – Foschini Filippo, Ponte Lambro (CO) – Firriolo Michele, Milano – Pagnozzi Adriano e Angela, Telese Terme (BN) – Mastantuono Giuseppe, Cecina (LI) – Foschini Adriana, Trecase (NA) – Ceniccola Filippo, Anguillara Sabazia (ROMA) – Nonno Francesco, Forio d’Ischia (NA) – Blandino Pengue Lina, Roma – Iuliani Ida, Como – Sanzari Pasquale, Ferrara – Silvestri Ennio, Benevento – Labagnara Filippo, Livorno – Sebastianelli Mario, Telese Terme (BN).

DAll’eSteRo: Foschini Maria Teresa, USA – Longombardi Ildo, USA

Hanno collaborato con noi per sostenere il Bollettino

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Dobbiamo tornare a colmare questo vuoto, se vogliamo avere un futuro come persone e come comunità. L’identità ci viene da una storia. In mancanza di una storia troveremo qual-che fragile identità di accatto e ci leghe-remo al carro dell’identità altrui.

La vita è un progetto che si svela e chiede di parteciparvi attivamente. Apparteniamo insieme alla stessa storia, siamo un popolo, una comunità in cam-mino, alla cui vita si deve decidere di partecipare. Lottare in un presente aspro e amaro tenendo ben alta e acce-sa la fiaccola della speranza non è faci-le. Ci facciamo non solo suggestionare, ma a volte seguiamo chi ci parla di “autorealizzazione” dimenticando che è nel gioioso e adulto dono della propria vita che si compie la nostra natura pro-fonda. Investiamo nella fatica di stare insieme, nelle relazioni, perché tutto il resto sarebbe tempo perso.

Trasmettiamo ciò che abbiamo rice-vuto perché la solitudine pesa e fa paura: è contro la nostra natura. Quando amiamo, quando siamo in compagnia, quando accogliamo e siamo

ze che accadono. Non è bello né sano vivere come se ogni giorno fosse il primo giorno del mondo. Un adagio dice: “La vita è quello che ti accade, mentre tu stai pensando ad altro”. Per anni dai nuovi pulpiti, scuole e universi-tà, giornali e televisioni, si è predicato che la libertà è assenza di legami e di storia, che si può diventare grandi senza appartenere a niente e nessuno, seguendo semplicemente il proprio gusto e piacere. Gli altri sono cercati solo per servizi e supplenze ma non per stabilire rapporti; persino il ricorso a movimenti, associazioni e gruppi spor-tivi, non ha altro orizzonte se non il piacere o la convenienza del momento. Grande è allora la tentazione di rinun-ciare alla scelta educativa o rimandarla ad altri, ad altre agenzie educative (scuola, parrocchia, movimenti di vario genere…).

I figli sono accompagnati al catechi-smo e a messa la domenica ma non si nota un coinvolgimento personale dei genitori. A volte ci guardano straniti, come a dire: “Che c’entriamo noi? I figli già ve li mandiamo: non vi basta?”.

accolti stiamo bene: realizziamo la nostra vera vocazione che è comunio-ne.

Accettiamo senza riserve l’invito che ci è rivolto: “Andate, portate a tutti la gioia del Risorto!”. Pace e gioia.

P. Filippo Di Lonardo d.O.

mora. Il più anziano riferisce in forma recitativa solenne il racconto dell’uscita dall’Egitto. Anche i cibi hanno un loro significato. Durante la cena si consuma: l’uovo sodo, simbolo della vita perché è l’embrione della vita; lo zampetto d’a-gnello, che ricorda il sacrificio pasquale; le erbe amare, che si riferiscono alla condizione di schiavitù; un impasto di diversi frutti (mele cotogne, uvetta); una salsa rossastra per ricordare i mat-toni che gli ebrei erano costretti a pro-durre; il pane azzimo, non lievitato, che rappresenta la fretta della fuga e il vino dolce per rivivere la gioia della libera-zione.

Ho voluto porre in risalto come sia fondamentale la trasmissione della fede nella religione ebraica perché la stessa cosa dovrebbe avvenire anche nel cri-stianesimo.

La resurrezione di Gesù è la novità

La più antica professione di fede ebraica è lo Schemà:

“ A s c o l t a I s r a e l e , i l S i g n o r e è i l nostro Dio, i l Signore è unico. e d a m e r a i i l Signore tuo Dio c o n t u t t o i l cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tue forze. e saranno questi precetti che io ti coman-do oggi impres-si sul tuo cuore, li insegnerai ai tuoi figli e ne parlerai con essi stando in casa, quando sarai per la strada, quando ti corichi e quando ti alzi. e li legherai per segno sul tuo braccio e saranno per frontali sui tuoi occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e delle tue porte”. (Deuteronomio 6, 4-9). Tale professione di fede evidenzia non solo l’unicità di Dio e l’amore in Lui ma anche come nello scorrere delle genera-zioni i figli riceveranno, per non dimen-ticare, la stessa fede dei genitori.

Questa trasmissione della fede avvie-ne anche nella principale festa del calendario lunare ebraico, la Pèsach (Pasqua), che si celebra in aprile, in memoria della liberazione dalla schiavi-tù egiziana per opera di Mosè, guidato da Dio. Il segno principale della Pèsach è la cena pasquale, il Séder. Tale cena ha uno svolgimento rituale, perciò ordina-to. Il più giovane membro della famiglia chiede al più anziano cosa si comme-

di Dio e per que-sto è il centro della fede dei cri-stiani. San Paolo, in una delle più antiche testimo-nianze, dirà ai Corinzi:

“ Vi ho t ra-smesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho r icevuto : che cioè Cristo morì per i nostri pec-cati secondo le S c r i t t u r e , f u sepolto ed è re s u s c i t ato i l t e r z o g i o r n o secondo le scrit-t u r e , e c h e apparve a Cefa e quindi ai dodici”

(1 Cor 15, 3–5). Abbiamo dimenticato San Paolo che aveva come programma: “Trasmettere quello che si è ricevuto”.

Come mai accaduto prima, risulta conplicata l’incapacità di passaggio della “tradizione” da una generazione all’altra. Non la tradizione delle usanze spicciole, sempre contestate dalla gene-razione successiva. Il buco della memo-ria nasce dal distacco tra vecchi e giova-ni. Si è interrotto il passaggio di una storia, è caduto il ponte per il quale il popolo di Dio riversava sulla sponda delle nuove generazioni il sentimento di una storia, il legame di un’appartenen-za. Vanno persi sempre più i contenuti, non si modificano solo nelle forme; si sganciano i rapporti, e non solo si tra-sformano gli strumenti. Si ha la perce-zione che il tutto sia lasciato alle perso-ne in balia di se stessi e delle circostan-

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PASQuA: PASSAggIo DellA “tRADIzIone”DA unA geneRAzIone All’AltRA

DA guARDIA: Morone Pasqualina – Ceniccola Ida – Orso Nicola – Pengue Giovannina – Florio Immacolata – Di Guglielmo Bruno – Del Vecchio Giovannina – Falato Albino – Labagnara Filomena – Plensich Vincenzo – Turco Vittorina – Di Cosmo Armando – Dragotti Raffaella – De Nicola Rosa – Pengue Eldorato – Rossano Carlo – Filippelli Elvio – Di Lonardo Maria – Del Vecchio Consiglia – Falluto Sebastiano – Orso Giovanni – Mancinelli Matilde in Filippelli – Guarnieri Gino – Conte Mario – Del Vecchio Filomena – Panza Annibale – Garofano Giuseppe – Garofano Angelina in Di Santo - De Blasio Vincenzo fu Tonino – Filippelli Rosa – Filippelli Luisa – Parciasepe Luigi – Romano Gina – Foschini Maria – Foschini Irma – Del Vecchio Filippo – Famiglia Procaccini – Di Staso Delfina – Parciasepe Luigi – Iuliani Maurizio – Tribisonna Tommaso – Ceniccola Vincenzo.

DAll’ItAlIA: Filosa Enrico, Cercola (NA) – Morone Francesco, Roma – Gambuti Speranza, Foggia – Izzo Berardino, Solopaca (BN) – Di Paola Gennaro, San Salvatore Telesino (BN) – Parente Clorinda, Roma – Garofano Mario, Brugherio (MI) – Abate Fabio, Ercolano (NA) – Lombardi Italo, Pinerolo (TO) – Morone Pietro, Castelvenere (BN) – Rossi Angelina, Siziano (PV) – Pengue Ernesto, S. Lupo (BN) – Garofano Bruni Rosina, Melzo (MI) – Oliveto Santina, Pianezza (TO) – Di Guglielmo Felice, Lardirago (PV) – Suor Rainone Clementina, Castelcisterna (NA) – Di Donato Franca, Rezzato (BS) – Assini Elvira, Benevento – Morone Emilia, Frasso Telesino (BN) – Congregazione dell’Oratorio, Brescia – Ceniccola Francesco, Erba (CO) – Sanzari Di Toro Filomena, Varese – Foschini Floriano, Telese Terme (BN) – Sanzari Filippo, Roma – Foschini Filippo, Ponte Lambro (CO) – Firriolo Michele, Milano – Pagnozzi Adriano e Angela, Telese Terme (BN) – Mastantuono Giuseppe, Cecina (LI) – Foschini Adriana, Trecase (NA) – Ceniccola Filippo, Anguillara Sabazia (ROMA) – Nonno Francesco, Forio d’Ischia (NA) – Blandino Pengue Lina, Roma – Iuliani Ida, Como – Sanzari Pasquale, Ferrara – Silvestri Ennio, Benevento – Labagnara Filippo, Livorno – Sebastianelli Mario, Telese Terme (BN).

DAll’eSteRo: Foschini Maria Teresa, USA – Longombardi Ildo, USA

Hanno collaborato con noi per sostenere il Bollettino

Page 6: Bollettino Febbraio-Marzo 2006

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SettIMAnA SAntA Dell’Anno 2006

12 APRIle - MeRColeDI SAntoore 17,30 - Santa Messa del Crisma a Sant’Agata de’goti

13 APRIle - gIoVeDI SAntoore 19,00 - Santa Messa della Cena del Signore: partecipano i bambini della Prima Comunione.ore 21,00 - Veglia di preghiera.

14 APRIle - VeneRDI SAntoore 8,00 - Celebrazioni delle lodiore 17,00 - Celebrazione della Passione del Signore.ore 19,00 - Dalla Chiesa di San Sebastiano processione del gesù Morto e dell’Addolorata.

15 APRIle - SABAto SAntoore 23,00 - Solenne Veglia Pasquale.

16 APRIle - PASQuA DI RISuRRezIoneore 11,00 - Solenne Celebrazione eucaristica.ore 18,00 - Santa Messa.

Le ceLebrazioni PasquaLi neLLa chiesa di san sebastiano

13 APRIle - gIoVeDI SAntoore 18,00 - S. Messa e lavanda degli apostoli.

14 APRIle - VeneRDI SAntoore 16,00 - Solenne Azione liturgica.ore 19,00 - Processione del Cristo Morto e dell’Addolorata.

15 APRIle - SABAto SAntoore 21,00 - Veglia Pasquale.

16 APRIle - PASQuA DI RISuRRezIoneore 8,30 - S. Messa.ore 10,00 - S. Messa in canto.

Basilica parrocchiale santa Maria assunta e san Filippo neri

Portate a tutti la gioia del Signore Risorto, Alleluia, alleluia.

Buona Pasqua!I Padri filippini

la celebrazione della Pasqua del Signore,crocifisso, morto, sepolto e risorto,

costituisce il culmine dell’anno liturgico

9 APRIle - DoMenICA Delle PAlMe e DellA PASSIone Del SIgnoReore 10,30 - Piazza San filippo: benedizione dei rami d’ulivo e in Santuario celebrazione della Santa Messa della Passione del Signore.

10 e 11 APRIledalle ore 17,00 alle ore 18,00 - Ascolto delle confessioni

6

Spesso capita che si rivolgono domande a sacerdoti e adulti con riferimento a devozioni particolari delle quali non si capisce più il senso. Proviamo a cercare la risposta a queste domande (che non è solo delle persone più giovani, ma anche delle vec-chie generazioni) sul “Direttorio su pietà popolare e liturgia” per tra-smettere quello che abbiamo ricevuto.

Posso buttare il ramo d’ulivo dello scorso anno e imma-gini sacre rovinate?

“Palma e ramoscello d’ulivo vanno conservati innanzitutto come segno e testimonianza della fede in Cristo, re messianico, e nella sua vittoria pasquale”. (n° 139)

I rami d’ulivo benedetti il giorno delle Palme nelle nostre chiese, quando si seccano, sono bruciati e la cenere raccolta sarà poi usata il giorno delle Ceneri per dare inizio al cammino qua-resimale.

L’antica usanza, dei nostri nonni, di bruciare i rami d’ulivo e immagini sacre o di metterli nella terra è una tradizione piena di saggezza che vuole trasmetterci un rispetto per le cose sacre che non sarebbe giusto perdere. Buttare nella spazzatura immagini sacre o rami d’ulivo che sono stati simboli ispiratori di senti-menti religiosi o ricordi di celebrazioni mi sembrerebbe dissa-crante.

Mia nonna mi ha fatto visitare tutte le Chiese del paese per pregare sui “sepolcri”. Perché?

Non so perché il luogo della reposizione è stato considerato quale “santo sepolcro” visto che Gesù muore il venerdì. La

Messa nella Cena del Signore è ordinata alla conservazione del Corpo del Signore per la comunione dei fedeli nell’Azione liturgica del Venerdì Santo e per il Viatico agli infermi. (n° 141) Tua nonna voleva semplicemente invitarti a dire grazie a Gesù per aver isti-tuito in questo giorno il mirabile Sacramento dell’Eucaristia con l’adorazione silenziosa e prolungata. Dobbiamo abituarci a dire “grazie” in tutti i momenti della vita.

Perché ogni venerdì di quaresima si fa la “Via Crucis”?“La Via Crucis è una via tracciata dallo Spirito Santo, fuoco divino che ardeva nel petto di Cristo e lo sospinse verso il Calvario;

ed è una via amata dalla Chiesa, che ha conservato memoria viva delle parole e degli avvenimenti degli ultimi giorni del suo Sposo e Signore” (n° 133). Dobbiamo tutti seguire il cammino del Signore Gesù sulla via della croce per essere degni suoi discepoli e par-tecipare alla Pasqua di risurrezione. Perché senza la passione e morte non ci può essere risurrezione.

Perché la notte di Pasqua le persone prendono l’acqua benedetta?I fedeli lodevolmente recano nelle loro abitazioni l’acqua benedetta nella veglia pasquale perché il capofamiglia o un altro mem-

bro della comunità domestica benedica la mensa festiva. (n° 150) E’ un’occasione per ricordare a tutti che sono figli di Dio e che bisogna vivere secondo il Vangelo per portare a tutti la gioia del Risorto speranza del mondo.

Perché non si usa benedire le case come si faceva una volta?La risposta sta nella frase “benedizione delle famiglie nelle loro case”. La benedizione è alla famiglia riunita, non alle mura né a

quegli alloggi le cui chiavi sono state lasciate alla vicina. Nessun parroco ha mai rifiutato l’invito di una famiglia che richiede una visita, in un momento in cui tutti i membri sono riuniti.

PeR Il RIPRIStIno DI AlCuneDeVozIonI PoPolARI

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SettIMAnA SAntA Dell’Anno 2006

12 APRIle - MeRColeDI SAntoore 17,30 - Santa Messa del Crisma a Sant’Agata de’goti

13 APRIle - gIoVeDI SAntoore 19,00 - Santa Messa della Cena del Signore: partecipano i bambini della Prima Comunione.ore 21,00 - Veglia di preghiera.

14 APRIle - VeneRDI SAntoore 8,00 - Celebrazioni delle lodiore 17,00 - Celebrazione della Passione del Signore.ore 19,00 - Dalla Chiesa di San Sebastiano processione del gesù Morto e dell’Addolorata.

15 APRIle - SABAto SAntoore 23,00 - Solenne Veglia Pasquale.

16 APRIle - PASQuA DI RISuRRezIoneore 11,00 - Solenne Celebrazione eucaristica.ore 18,00 - Santa Messa.

Le ceLebrazioni PasquaLi neLLa chiesa di san sebastiano

13 APRIle - gIoVeDI SAntoore 18,00 - S. Messa e lavanda degli apostoli.

14 APRIle - VeneRDI SAntoore 16,00 - Solenne Azione liturgica.ore 19,00 - Processione del Cristo Morto e dell’Addolorata.

15 APRIle - SABAto SAntoore 21,00 - Veglia Pasquale.

16 APRIle - PASQuA DI RISuRRezIoneore 8,30 - S. Messa.ore 10,00 - S. Messa in canto.

Basilica parrocchiale santa Maria assunta e san Filippo neri

Portate a tutti la gioia del Signore Risorto, Alleluia, alleluia.

Buona Pasqua!I Padri filippini

la celebrazione della Pasqua del Signore,crocifisso, morto, sepolto e risorto,

costituisce il culmine dell’anno liturgico

9 APRIle - DoMenICA Delle PAlMe e DellA PASSIone Del SIgnoReore 10,30 - Piazza San filippo: benedizione dei rami d’ulivo e in Santuario celebrazione della Santa Messa della Passione del Signore.

10 e 11 APRIledalle ore 17,00 alle ore 18,00 - Ascolto delle confessioni

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Spesso capita che si rivolgono domande a sacerdoti e adulti con riferimento a devozioni particolari delle quali non si capisce più il senso. Proviamo a cercare la risposta a queste domande (che non è solo delle persone più giovani, ma anche delle vec-chie generazioni) sul “Direttorio su pietà popolare e liturgia” per tra-smettere quello che abbiamo ricevuto.

Posso buttare il ramo d’ulivo dello scorso anno e imma-gini sacre rovinate?

“Palma e ramoscello d’ulivo vanno conservati innanzitutto come segno e testimonianza della fede in Cristo, re messianico, e nella sua vittoria pasquale”. (n° 139)

I rami d’ulivo benedetti il giorno delle Palme nelle nostre chiese, quando si seccano, sono bruciati e la cenere raccolta sarà poi usata il giorno delle Ceneri per dare inizio al cammino qua-resimale.

L’antica usanza, dei nostri nonni, di bruciare i rami d’ulivo e immagini sacre o di metterli nella terra è una tradizione piena di saggezza che vuole trasmetterci un rispetto per le cose sacre che non sarebbe giusto perdere. Buttare nella spazzatura immagini sacre o rami d’ulivo che sono stati simboli ispiratori di senti-menti religiosi o ricordi di celebrazioni mi sembrerebbe dissa-crante.

Mia nonna mi ha fatto visitare tutte le Chiese del paese per pregare sui “sepolcri”. Perché?

Non so perché il luogo della reposizione è stato considerato quale “santo sepolcro” visto che Gesù muore il venerdì. La

Messa nella Cena del Signore è ordinata alla conservazione del Corpo del Signore per la comunione dei fedeli nell’Azione liturgica del Venerdì Santo e per il Viatico agli infermi. (n° 141) Tua nonna voleva semplicemente invitarti a dire grazie a Gesù per aver isti-tuito in questo giorno il mirabile Sacramento dell’Eucaristia con l’adorazione silenziosa e prolungata. Dobbiamo abituarci a dire “grazie” in tutti i momenti della vita.

Perché ogni venerdì di quaresima si fa la “Via Crucis”?“La Via Crucis è una via tracciata dallo Spirito Santo, fuoco divino che ardeva nel petto di Cristo e lo sospinse verso il Calvario;

ed è una via amata dalla Chiesa, che ha conservato memoria viva delle parole e degli avvenimenti degli ultimi giorni del suo Sposo e Signore” (n° 133). Dobbiamo tutti seguire il cammino del Signore Gesù sulla via della croce per essere degni suoi discepoli e par-tecipare alla Pasqua di risurrezione. Perché senza la passione e morte non ci può essere risurrezione.

Perché la notte di Pasqua le persone prendono l’acqua benedetta?I fedeli lodevolmente recano nelle loro abitazioni l’acqua benedetta nella veglia pasquale perché il capofamiglia o un altro mem-

bro della comunità domestica benedica la mensa festiva. (n° 150) E’ un’occasione per ricordare a tutti che sono figli di Dio e che bisogna vivere secondo il Vangelo per portare a tutti la gioia del Risorto speranza del mondo.

Perché non si usa benedire le case come si faceva una volta?La risposta sta nella frase “benedizione delle famiglie nelle loro case”. La benedizione è alla famiglia riunita, non alle mura né a

quegli alloggi le cui chiavi sono state lasciate alla vicina. Nessun parroco ha mai rifiutato l’invito di una famiglia che richiede una visita, in un momento in cui tutti i membri sono riuniti.

PeR Il RIPRIStIno DI AlCuneDeVozIonI PoPolARI

Page 8: Bollettino Febbraio-Marzo 2006

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esprimono gratitudine all’Assunta

FeBBraio 20064 - Maffei nicola.5 - Ceniccola Carlo e Durante Maria per il 25°

di matrimonio.25 - Morone Francesco (roma).Marzo 20063 - Filippelli elvio.4 - Perfetto angelo e Sanzari Maria.8 - Carlesimo espedito.26 - Foschini olga (Milano)

sotto la protezionedell’Assunta

8

sotto la protezionedell’Assunta

Simona e giada FalatoI nonni affidano le loronipotine alla materna

protezione dell’Assunta

Maria e anna PengueLa nonna Maria Di Lonardo pone sotto la

protezione della Vergine Assunta le loro nipotine

renato Maioranied elda garofano

50° Anniversario di Matrimonio5-12-2005

Affidano la loro famiglia alla maternaprotezione dell’Assunta.

gioia e Mario Del vecchioI nonni materni Panza Annibalee Morone Maria li pongono sottola celeste protezione dell’Assunta.

Michele iacobucci e Filomena lombardi50° Anniversario di Matrimonio

7 -1-2006I nipoti pongono i loro nonni

sotto la protezione dell’Assunta.

CrisI nonni Francesco e Ilda Tessitore lo affi-

danoalla materna protezione dell’Assunta.

Mario Sanzaried elda Del vecchio

Sposi il 12/12/2004

I genitori della sposainvocano su questa nuova famiglia la

maternabenedizione dell’Assunta.

enrico Ferretti e Santina Pengue

50° Anniversario di Matrimonio

In occasione delle Nozze d’orosi affidano alla maternaprotezione dell’Assunta.

Mariacristina e valentina Perfetto

I nonni materni Panza Annibale e Morone Maria le pongono sotto la

celesteprotezione dell’Assunta.

alessia e giovanna Maiorani

I genitori Antonio e Filomenale affidano alla materna protezione dell’Assunta

perchè le benedicae le protegga.

11 Marzo 2006 Mucci egidio e Rubicondo Maria.

si sono uniti in matrimoniorenato e antonio

I nonni Impavido Di Virgilio Antonio e Maria invocano sui loro nipotini

la celeste protezione dell’Assunta.

Page 9: Bollettino Febbraio-Marzo 2006

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esprimono gratitudine all’Assunta

FeBBraio 20064 - Maffei nicola.5 - Ceniccola Carlo e Durante Maria per il 25°

di matrimonio.25 - Morone Francesco (roma).Marzo 20063 - Filippelli elvio.4 - Perfetto angelo e Sanzari Maria.8 - Carlesimo espedito.26 - Foschini olga (Milano)

sotto la protezionedell’Assunta

8

sotto la protezionedell’Assunta

Simona e giada FalatoI nonni affidano le loronipotine alla materna

protezione dell’Assunta

Maria e anna PengueLa nonna Maria Di Lonardo pone sotto la

protezione della Vergine Assunta le loro nipotine

renato Maioranied elda garofano

50° Anniversario di Matrimonio5-12-2005

Affidano la loro famiglia alla maternaprotezione dell’Assunta.

gioia e Mario Del vecchioI nonni materni Panza Annibalee Morone Maria li pongono sottola celeste protezione dell’Assunta.

Michele iacobucci e Filomena lombardi50° Anniversario di Matrimonio

7 -1-2006I nipoti pongono i loro nonni

sotto la protezione dell’Assunta.

CrisI nonni Francesco e Ilda Tessitore lo affi-

danoalla materna protezione dell’Assunta.

Mario Sanzaried elda Del vecchio

Sposi il 12/12/2004

I genitori della sposainvocano su questa nuova famiglia la

maternabenedizione dell’Assunta.

enrico Ferretti e Santina Pengue

50° Anniversario di Matrimonio

In occasione delle Nozze d’orosi affidano alla maternaprotezione dell’Assunta.

Mariacristina e valentina Perfetto

I nonni materni Panza Annibale e Morone Maria le pongono sotto la

celesteprotezione dell’Assunta.

alessia e giovanna Maiorani

I genitori Antonio e Filomenale affidano alla materna protezione dell’Assunta

perchè le benedicae le protegga.

11 Marzo 2006 Mucci egidio e Rubicondo Maria.

si sono uniti in matrimoniorenato e antonio

I nonni Impavido Di Virgilio Antonio e Maria invocano sui loro nipotini

la celeste protezione dell’Assunta.

Page 10: Bollettino Febbraio-Marzo 2006

genuino di quella indescrivibile funzione del sabato, che precede la processione generale. Gli altri Rioni, seguirono l’iniziativa con altrettanti toccanti canti di apertura, assommando così a tre le can-zoncine da preparare ad ogni Settennio. La canzoncina "Quando s'apre", però, piano piano si fece strada fino a superare la barriera rionale, ponendosi come uno dei tanti canti popolari durante la veglia maratonica, ventiquattro ore su ventiquattro, che per otto o quindici giorni segue la processione generale. In tutto questo tempo, la sera viene celebrata l’Eucaristia, in cui ogni Rione, secondo il proprio turno, presta servizio dei canti liturgici della Messa ed esegue anche le due canzoncine del Settennio corrente, quella della Penitenza e quella della Comunione. Non è raro, che le ex-cantanti intonino, durante la detta Veglia qualche Canzoncina dei loro Rioni, eseguite nei Settenni passati, come quella citata del 1933.

Come si può capire i Cori hanno un ruolo impegnativo e pesante, ma le ragazze - dal 1996 anche i ragazzi - lo fanno con entusiasmo e con emulazione, finalizzati ad onorare la Madre glo-riosa di Cristo, sacrificando tutto il tempo delle loro ferie, per oltre due mesi.

Alla grande e conclusiva processione generale si giunge attra-verso processioni di due turni rionali: uno di Penitenza e l’altro di Comunione generale, ad iniziare dal lunedì della Domenica, che cade il quindici di agosto o dopo. La composizione delle proces-sioni, col dispiegamento dei Misteri, impiega un arco di tempo, che va dalle sei del mattino fino alle ore nove, allorché muove per raggiungere la Chiesa del Convento per la Penitenza, ma, da quan-do è stata chiusa per consolidamento, si raggiunge il Santuario-Basilica; lo stesso lavoro è l'indomani per la Comunione generale. Terminato il rito, il corteo viene ricomposto per il ritorno alla pro-pria sede, dove, nonostante la via più breve, non si arriva prima delle quindici. Quindi, anche il Coro deve seguire tale orario e, nell'attesa, il direttore lo fa cantare ad intervalli.

(1 continua...) A Guardia Sanframondi si preparavano i detti Riti, per la prima volta dopo l'ultima guerra mondiale ed io espres-si il desiderio di volerli vedere. Ma più voci, pur essendo il paese, con il Parroco, uno dei partecipanti di diritto, mi sconsigliarono, dicendomi che non c'era nulla da vedere, anzi... Non avevo neppu-re la pallida idea cosa fossero e non ho fatto alcuna insistenza. Ma, nell'ottobre di quello stesso anno, entrato a far parte della Comunità dell'Oratorio di S. Filippo Neri, scopersi la ricchezza recondita di tali Riti. Non solo sentendone il racconto e vedendo delle foto di quelli passati, ma sette anni dopo, direttamente, quan-do potei vivere appieno come direttore del Coro del Rione Portella, nel 1954, prima vera scansione di Settennio. E' dal 1947 che i Riti in onore dell'Assunta prendono la denominazione di "Riti Settennali di Penitenza". Infatti, se consultiamo le date delle celebrazioni passate, si constata che la loro periodicità non è set-tennale, se non casuale e legata ad eventi straordinari. Lo scrivente ha celebrato sette volte (1954-1996) i "Settennali" e, tre o quattro volte, quelli di sola Penitenza (1948-1960).

Nella storia dei canti penitenziali di questi Riti, resta quello del 1933, composto dai versi toccanti del P. Adolfo Di Blasio d. O., ottimo poeta e scrittore, rivestito di note musicali emozionanti dal M° Pasqualino (detto Lino) Tabasso, ben noto strumentista e compositore, ambedue guardiesi veraci.

La gara d'emulazione, a volte un po' esagerata, tra i quattro Rioni - Croce, Portella, Fontanella e Piazza -, ha dato delle belle ed orecchiabili canzoncine mariane ed eucaristiche, ispirate ad eventi internazionali, nazionali e locali, con temi vari esaltanti la gloriosa Madre di Dio e di tradizionale pietà eucaristica. Una canzoncina, senza frontiera rionale, è la commovente canzoncina popolare di ignoti autori, "S' è 'sposta Maria", che generalmente si intona dal popolo dopo che la cerimonia dell'apertura della “Lastra” della nicchia è finita. Fino al 1947, aperta la Lastra si cantava un "alquanto stonato" "Ave Maris Stella" da alcuni del Clero e di qual-che anziano delle due Congreghe, e la prima volta il Rione Croce la “Salve Regina”. Il Rione Portella, si fece promotore d'un apposito canto sostitutivo, dando a me neo direttore l’incarico della compo-sizione. Avevo partecipato ad una precedente apertura della Lastra, a seguito dei disastri atmosferici del 1948 e quella cerimo-nia aveva pervaso tutto il mio essere. Nella notte ebbi l’ispirazione dei versi, che nel giorno rivestii di note. Modestamente venne fuori un canto, "Quando s'apre quel sacro Vetro", quasi onomato-peico, ossia di armonia imititativa della scena vissuta, un revival

ricordando ...

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il proprio carisma. A San Sebastiano è stata anche celebrata la Presentazione di gesù al tempio (2) con la benedizione

delle candele, perciò la festività dal popolo è chiamata “la Candelora” e la festività di San Biagio (3) con l’unzione della gola. I ragazzi dell’Oratorio parrocchiale “Padre Marzio Piccirillo” si sono ritrovati l’ultima domenica di carnevale (26 ore 15) per festeggiare insieme nei locali parrocchiali. Tanti giochi e sani divertimenti che hanno coinvolto tutti i numerosi presenti.

in paese non ci sono state attività di rilievo ed il lavoro è continuato come sempre, tempo permettendo.

Marzo 2006Sono continuate la pioggia, il freddo e

il vento propri di questo periodo ed anco-ra una volta marzo si è dimostrato "pazze-rello" come nel proverbio famoso. Anzi c'è stata anche un'abbondante nevicata il giorno della festa della donna (mercoledì 8) che ha imbiancato il paese per l'intera giornata.

Il primo giorno del mese (mercoledì 1) è coinciso con la celebrazione delle Ceneri e l'imposizione sul capo ai fedeli che hanno partecipato alla S. Messa. Anche quest’anno, alle ore 17 nella Basilica Santuario, il Parroco P. Filippo Di Lonardo ha presieduto una S. Messa cui hanno partecipato tutti i ragazzi del cate-chismo accompagnati dai loro genitori.

Una chiesa gremita e tutti hanno chinato il capo davanti ai sacerdoti, Don Filippo e Don Domenico, per ricevere le sacre ceneri.

Il Consiglio Pastorale, anche per quest'anno, nelle domeniche di Quaresima, ha programmato la via Crucis ogni domenica pome-riggio alle 16:30 nel Santuario, presieduta da P. Domenico Pascale. Tutti i gruppi parrocchia-li, a turno, sono stati coinvolti ed è stato un altro momento unifi-cante nell'attività parrocchiale. Inoltre la stessa devozione della Via Crucis si è fatta tutti i venerdì di Quaresima nella chiesa di San

Sebastiano. In parrocchia sono continuati il

corso di preparazione al sacramento del Matrimonio, che ha avuto inizio il 13 feb-braio per tre giorni la settimana (lunedì, martedì e mercoledì) e quello di prepara-zione alla Cresima (iniziato a gennaio) con il seguente orario: tutti i giovedì, alle ore 17 per i ragazzi della scuola media e alle ore 18:30 per tutti gli altri cresimandi.

In tutte le celebrazioni di domenica 19 si è pregato per il Seminario Diocesano e sono state destinate a questo scopo le offerte raccolte.

Si è tenuto nel nostro Santuario (lunedì 27 ore 18) il terzo incontro quaresimale itinerante promosso dalla Diocesi in pre-parazione del quarto convegno ecclesiale nazionale in programma a Verona dal 16 al 20 ottobre prossimo. Il tema trattato da Mons. Claudio Giuliodori, direttore dell'uffi-cio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, è stato: "Trasmettere e comuni-care la fede per donare speranza al mondo". Ha aperto i lavori, portando i saluti ai numerosi partecipanti, Don Marino Labagnara, incaricato diocesano, e li ha chiusi il Vescovo Mons. Michele De Rosa dando l’appuntamento al prossimo incon-tro conclusivo in programma a Cerreto Sannita la prossima settimana.

Il nostro paese, per le sue emergenze

FeBBraio 2006Questo mese è stato abbastanza piovo-

so. Qualche giornata di bel tempo o di neve sui tetti (6-7) non hanno modificato la carat-teristica di mese invernale dominato dal freddo, dalla pioggia e dal vento.

i n p a r r o c c h i a l e Quarantore hanno avuto lo schema solito di quattro giorni. Prima nella chiesa di S. Sebastiano (da domenica 19 a mercoledì 22) e poi nel Santuario (da sabato 25 a martedì 28) c'è stata l'espo-sizione del SS. Sacramento, dopo la S. Messa delle ore 10, ed è rimasto per l'adorazione dei fedeli fino al canto dei Vespri e alla Benedizione Eucaristica. In entrambe le chiese la cate-chesi dei vespri è stata tenuta dal Parroco P. Filippo Di Lonardo d.O.. Le Quarantore, come da tradizione, sono state chiuse dal nostro Vescovo Mons. Michele De Rosa accompagnato da Don Mimmo De Santis. Al momento della Benedizione Eucaristica c'è stata la tradizionale processione fuori la chiesa e vi hanno partecipato moltissimi fedeli. Anzi quest'anno il numero dei par-tecipanti alla "chiusura", formato da gio-vani, adulti, anziani, uomini e donne, è stato senz'altro eccezionale ed a molti ha fatto venire alla mente la marea di popolo che, negli anni 50 e 60 del secolo scorso, affollava il "Convento" di San Francesco. Per tutto il periodo delle Quarantore ha prestato servizio la Corale parrocchiale "Cantate Domino in Laetitia", diretta da Maria Grazia D’Angelo. Si è ripetuto, anche quest'anno, il programma dei fuochi piro-tecnici e del buffet offerto a tutti all'inter-no dei locali parrocchiali. Anche il Vescovo e i sacerdoti si sono uniti a que-sto momento di festa che aiuta a crescere nella coscienza di essere una sola comuni-tà parrocchiale nella quale tutti lavorano per il Regno di Dio, anche se ognuno con

appunti di cronacaappunti di cronaca

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Incontro Quaresimale itinerante nel Santuario dell’Assunta

ricordando ... di P. giuseppe lando d.o.

I Cori e i Misteri rionali nella“festa di Penitenza”

(continua...)

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genuino di quella indescrivibile funzione del sabato, che precede la processione generale. Gli altri Rioni, seguirono l’iniziativa con altrettanti toccanti canti di apertura, assommando così a tre le can-zoncine da preparare ad ogni Settennio. La canzoncina "Quando s'apre", però, piano piano si fece strada fino a superare la barriera rionale, ponendosi come uno dei tanti canti popolari durante la veglia maratonica, ventiquattro ore su ventiquattro, che per otto o quindici giorni segue la processione generale. In tutto questo tempo, la sera viene celebrata l’Eucaristia, in cui ogni Rione, secondo il proprio turno, presta servizio dei canti liturgici della Messa ed esegue anche le due canzoncine del Settennio corrente, quella della Penitenza e quella della Comunione. Non è raro, che le ex-cantanti intonino, durante la detta Veglia qualche Canzoncina dei loro Rioni, eseguite nei Settenni passati, come quella citata del 1933.

Come si può capire i Cori hanno un ruolo impegnativo e pesante, ma le ragazze - dal 1996 anche i ragazzi - lo fanno con entusiasmo e con emulazione, finalizzati ad onorare la Madre glo-riosa di Cristo, sacrificando tutto il tempo delle loro ferie, per oltre due mesi.

Alla grande e conclusiva processione generale si giunge attra-verso processioni di due turni rionali: uno di Penitenza e l’altro di Comunione generale, ad iniziare dal lunedì della Domenica, che cade il quindici di agosto o dopo. La composizione delle proces-sioni, col dispiegamento dei Misteri, impiega un arco di tempo, che va dalle sei del mattino fino alle ore nove, allorché muove per raggiungere la Chiesa del Convento per la Penitenza, ma, da quan-do è stata chiusa per consolidamento, si raggiunge il Santuario-Basilica; lo stesso lavoro è l'indomani per la Comunione generale. Terminato il rito, il corteo viene ricomposto per il ritorno alla pro-pria sede, dove, nonostante la via più breve, non si arriva prima delle quindici. Quindi, anche il Coro deve seguire tale orario e, nell'attesa, il direttore lo fa cantare ad intervalli.

(1 continua...) A Guardia Sanframondi si preparavano i detti Riti, per la prima volta dopo l'ultima guerra mondiale ed io espres-si il desiderio di volerli vedere. Ma più voci, pur essendo il paese, con il Parroco, uno dei partecipanti di diritto, mi sconsigliarono, dicendomi che non c'era nulla da vedere, anzi... Non avevo neppu-re la pallida idea cosa fossero e non ho fatto alcuna insistenza. Ma, nell'ottobre di quello stesso anno, entrato a far parte della Comunità dell'Oratorio di S. Filippo Neri, scopersi la ricchezza recondita di tali Riti. Non solo sentendone il racconto e vedendo delle foto di quelli passati, ma sette anni dopo, direttamente, quan-do potei vivere appieno come direttore del Coro del Rione Portella, nel 1954, prima vera scansione di Settennio. E' dal 1947 che i Riti in onore dell'Assunta prendono la denominazione di "Riti Settennali di Penitenza". Infatti, se consultiamo le date delle celebrazioni passate, si constata che la loro periodicità non è set-tennale, se non casuale e legata ad eventi straordinari. Lo scrivente ha celebrato sette volte (1954-1996) i "Settennali" e, tre o quattro volte, quelli di sola Penitenza (1948-1960).

Nella storia dei canti penitenziali di questi Riti, resta quello del 1933, composto dai versi toccanti del P. Adolfo Di Blasio d. O., ottimo poeta e scrittore, rivestito di note musicali emozionanti dal M° Pasqualino (detto Lino) Tabasso, ben noto strumentista e compositore, ambedue guardiesi veraci.

La gara d'emulazione, a volte un po' esagerata, tra i quattro Rioni - Croce, Portella, Fontanella e Piazza -, ha dato delle belle ed orecchiabili canzoncine mariane ed eucaristiche, ispirate ad eventi internazionali, nazionali e locali, con temi vari esaltanti la gloriosa Madre di Dio e di tradizionale pietà eucaristica. Una canzoncina, senza frontiera rionale, è la commovente canzoncina popolare di ignoti autori, "S' è 'sposta Maria", che generalmente si intona dal popolo dopo che la cerimonia dell'apertura della “Lastra” della nicchia è finita. Fino al 1947, aperta la Lastra si cantava un "alquanto stonato" "Ave Maris Stella" da alcuni del Clero e di qual-che anziano delle due Congreghe, e la prima volta il Rione Croce la “Salve Regina”. Il Rione Portella, si fece promotore d'un apposito canto sostitutivo, dando a me neo direttore l’incarico della compo-sizione. Avevo partecipato ad una precedente apertura della Lastra, a seguito dei disastri atmosferici del 1948 e quella cerimo-nia aveva pervaso tutto il mio essere. Nella notte ebbi l’ispirazione dei versi, che nel giorno rivestii di note. Modestamente venne fuori un canto, "Quando s'apre quel sacro Vetro", quasi onomato-peico, ossia di armonia imititativa della scena vissuta, un revival

ricordando ...

11

il proprio carisma. A San Sebastiano è stata anche celebrata la Presentazione di gesù al tempio (2) con la benedizione

delle candele, perciò la festività dal popolo è chiamata “la Candelora” e la festività di San Biagio (3) con l’unzione della gola. I ragazzi dell’Oratorio parrocchiale “Padre Marzio Piccirillo” si sono ritrovati l’ultima domenica di carnevale (26 ore 15) per festeggiare insieme nei locali parrocchiali. Tanti giochi e sani divertimenti che hanno coinvolto tutti i numerosi presenti.

in paese non ci sono state attività di rilievo ed il lavoro è continuato come sempre, tempo permettendo.

Marzo 2006Sono continuate la pioggia, il freddo e

il vento propri di questo periodo ed anco-ra una volta marzo si è dimostrato "pazze-rello" come nel proverbio famoso. Anzi c'è stata anche un'abbondante nevicata il giorno della festa della donna (mercoledì 8) che ha imbiancato il paese per l'intera giornata.

Il primo giorno del mese (mercoledì 1) è coinciso con la celebrazione delle Ceneri e l'imposizione sul capo ai fedeli che hanno partecipato alla S. Messa. Anche quest’anno, alle ore 17 nella Basilica Santuario, il Parroco P. Filippo Di Lonardo ha presieduto una S. Messa cui hanno partecipato tutti i ragazzi del cate-chismo accompagnati dai loro genitori.

Una chiesa gremita e tutti hanno chinato il capo davanti ai sacerdoti, Don Filippo e Don Domenico, per ricevere le sacre ceneri.

Il Consiglio Pastorale, anche per quest'anno, nelle domeniche di Quaresima, ha programmato la via Crucis ogni domenica pome-riggio alle 16:30 nel Santuario, presieduta da P. Domenico Pascale. Tutti i gruppi parrocchia-li, a turno, sono stati coinvolti ed è stato un altro momento unifi-cante nell'attività parrocchiale. Inoltre la stessa devozione della Via Crucis si è fatta tutti i venerdì di Quaresima nella chiesa di San

Sebastiano. In parrocchia sono continuati il

corso di preparazione al sacramento del Matrimonio, che ha avuto inizio il 13 feb-braio per tre giorni la settimana (lunedì, martedì e mercoledì) e quello di prepara-zione alla Cresima (iniziato a gennaio) con il seguente orario: tutti i giovedì, alle ore 17 per i ragazzi della scuola media e alle ore 18:30 per tutti gli altri cresimandi.

In tutte le celebrazioni di domenica 19 si è pregato per il Seminario Diocesano e sono state destinate a questo scopo le offerte raccolte.

Si è tenuto nel nostro Santuario (lunedì 27 ore 18) il terzo incontro quaresimale itinerante promosso dalla Diocesi in pre-parazione del quarto convegno ecclesiale nazionale in programma a Verona dal 16 al 20 ottobre prossimo. Il tema trattato da Mons. Claudio Giuliodori, direttore dell'uffi-cio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, è stato: "Trasmettere e comuni-care la fede per donare speranza al mondo". Ha aperto i lavori, portando i saluti ai numerosi partecipanti, Don Marino Labagnara, incaricato diocesano, e li ha chiusi il Vescovo Mons. Michele De Rosa dando l’appuntamento al prossimo incon-tro conclusivo in programma a Cerreto Sannita la prossima settimana.

Il nostro paese, per le sue emergenze

FeBBraio 2006Questo mese è stato abbastanza piovo-

so. Qualche giornata di bel tempo o di neve sui tetti (6-7) non hanno modificato la carat-teristica di mese invernale dominato dal freddo, dalla pioggia e dal vento.

i n p a r r o c c h i a l e Quarantore hanno avuto lo schema solito di quattro giorni. Prima nella chiesa di S. Sebastiano (da domenica 19 a mercoledì 22) e poi nel Santuario (da sabato 25 a martedì 28) c'è stata l'espo-sizione del SS. Sacramento, dopo la S. Messa delle ore 10, ed è rimasto per l'adorazione dei fedeli fino al canto dei Vespri e alla Benedizione Eucaristica. In entrambe le chiese la cate-chesi dei vespri è stata tenuta dal Parroco P. Filippo Di Lonardo d.O.. Le Quarantore, come da tradizione, sono state chiuse dal nostro Vescovo Mons. Michele De Rosa accompagnato da Don Mimmo De Santis. Al momento della Benedizione Eucaristica c'è stata la tradizionale processione fuori la chiesa e vi hanno partecipato moltissimi fedeli. Anzi quest'anno il numero dei par-tecipanti alla "chiusura", formato da gio-vani, adulti, anziani, uomini e donne, è stato senz'altro eccezionale ed a molti ha fatto venire alla mente la marea di popolo che, negli anni 50 e 60 del secolo scorso, affollava il "Convento" di San Francesco. Per tutto il periodo delle Quarantore ha prestato servizio la Corale parrocchiale "Cantate Domino in Laetitia", diretta da Maria Grazia D’Angelo. Si è ripetuto, anche quest'anno, il programma dei fuochi piro-tecnici e del buffet offerto a tutti all'inter-no dei locali parrocchiali. Anche il Vescovo e i sacerdoti si sono uniti a que-sto momento di festa che aiuta a crescere nella coscienza di essere una sola comuni-tà parrocchiale nella quale tutti lavorano per il Regno di Dio, anche se ognuno con

appunti di cronacaappunti di cronaca

10

Incontro Quaresimale itinerante nel Santuario dell’Assunta

ricordando ... di P. giuseppe lando d.o.

I Cori e i Misteri rionali nella“festa di Penitenza”

(continua...)

Page 12: Bollettino Febbraio-Marzo 2006

Don Angelo

enti per permettere ai turisti che arriveran-no in paese la più sicura e proficua cono-scenza delle numerose e qualificate pre-senze artistiche e culturali per le quali Guardia Sanframondi non sfigura affatto con le altre numerose presenze negli altri centri del Sannio, mettendo a frutto tutte quelle che sono le potenzialità turistiche da tempo conosciute ma che ancora non riescono a decollare.

in paese non ci sono state attività di rilievo.

Luca Iuliani

in memoria di...in memoria di...

13

alessandro Sebastianelli

Nell’undicesimo anniversario della sua morte, la moglie, i figli e quanti erano a lui legati, lo ricordano e lo affidano alla

misericordia di Dio ealla Vergine Assunta.

La congiunta Filomena, con grande fede nella Risurrezione,li affida al Signore della Vita, perchè gioiscano nella luce dei giusti.

iacobucci Filippon. 5-1-1926 – m. 25-6-1992 Francesco iacobucci

n. 4-12-1919 – m. 5-3-2004

I familiari lo affidanoalla preghiera della Chiesae alla misericordia divina.

Pasquale Penguen. 13-1-1930 – m. 3-3-1978

La moglie e i figli lo ricordano con immutato affetto

e lo affidano al Signore risorto

iacobucci annan. 27-1-1957

12

artistiche (castello dei Sanframondo, Santuario - Basilica Minore dell'Assunta, chiesa di San Sebastiano) e per le sue tra-dizioni religiose (riti settennali di peniten-za) è stato inserito negli itinerari della "via Francigena del Sud" promossi dall'Opera Romana Pellegrinaggi di Roma, dal Gruppo Europeo di Interesse Economico "Cammini d'Europa" e dai partner di "Leader +". A metà mese è stato tenuto un incontro operativo nella sede del GAL Titerno in piazza Mercato, promosso dal direttore Nicola Ciarleglio, cui hanno preso parte il parroco P. Filippo Di Lonardo ed il sindaco Carlo Falato. Quanto prima sarà stipulato un accordo tra questi

La figlia Luisa affida i genitori alla Vergine Assuntae alla misericordia divina.

innocenzo Pengue e Maria libera garofano

Concetta garofanon. 2-12-1926 – m. 17-3-2000

Il fratello Angelo ed i suoi familiari la ricordano

nel sesto anniversario della sua scom-parsa.

Filippo antonio Basilen. 13-6-1921 – m. 22-1-2006

La moglie e le figlielo ricordano e lo affidano

alla Vergine Assunta e allamisericordia divina.

Pasquale Di lonardo n. 6-2-1951 - m. 1-10-2003

In occasione del compleannoi genitori lo affidano

alla infinita misericordiadel Signore, perchè gioisca

nella luce dei giusti.

I figli li ricordano con immutato affetto eli affidano alla preghiera della Chiesa.

alessio Maiorani e giovanna Foschini

Nella serata del 27 marzo, dopo una lunga malattia, sopportata con la forza e serenità che facevano parte del suo carattere, serenamente è torna-to alla Casa del Padre il guardiese Don Angelo Di Santo. Era nato a Benevento il 26 luglio 1952 da Giuseppe e Maria Di Paola. Dopo un’infan-zia trascorsa come Ministrante nella Chiesa del Convento a Guardia, fre-quenta la Scuola Media e il Ginnasio nel Seminario Diocesano di Cerreto e il Liceo e il Corso di studi Teologici presso il Seminario di Benevento. Ordinato Sacerdote il 29 giugno 1980 nella Chiesa di San Sebastiano da Mons. Felice Leonardo, cominciò subito ad esercitare il suo ministero pre-sbiterale presso l’Istituto “Luigi Sodo”, dove sarà in seguito anche Insegnante di Religione, e nella vicina Parrocchia di Massa di Faicchio.

Successivamente eserciterà anche il suo Ministero Sacerdotale nella Parrocchia di Puglianello.

A dicembre del 1983 è nominato Parroco di S. Felice e S.S. Apostoli Pietro e Paolo in Gioia Sannitica e della Parrocchia SS. Salvatore in Caselle ed Auduni di Gioia Sannitica. Nella Parrocchia di Gioia don Angelo rima-ne fino al giugno del 2000. Il 18 giugno di quell’anno infatti è nominato da Mons. Michele De Rosa, Parroco di Santa Maria Assunta in San Salvatore Telesino. Qui il 29 giugno del 2005, circondato da numerosi fedeli del luogo e delle varie Parrocchie che egli aveva guidato, celebra il suo XXV di Sacerdozio, elevando la preghiera di ringraziamento al Signore per il grande

dono ricevuto.Attualmente in Diocesi ricopriva anche gli incarichi di Delegato episcopale per la pastorale della famiglia, di responsabile

diocesano F.A.C.I. e dell’unione apostolica del clero.Le Esequie sono state celebrate a San Salvatore Telesino, il 29 marzo da Mons. Michele De Rosa, con la partecipazione

di numerosi sacerdoti e fedeli.Non dimenticheremo mai don Angelo nei suoi “rientri” a Guardia in occasione dei Riti Settennali dell’Assunta. Tutti

abbiamo avuto modo di constatare il suo impegno nelle celebrazioni settennali, profuso con esemplare devozione e fede.Maria SS.ma Assunta in Cielo lo accolga tra le sue braccia materne. Consoli la madre, i fratelli, la sorella, i parenti e tutti

coloro che piangono la sua dipartita. Lo conduca all’incontro con il Signore della Vita che egli ha servito e in cui ha sperato.

Don Angelo

Page 13: Bollettino Febbraio-Marzo 2006

Don Angelo

enti per permettere ai turisti che arriveran-no in paese la più sicura e proficua cono-scenza delle numerose e qualificate pre-senze artistiche e culturali per le quali Guardia Sanframondi non sfigura affatto con le altre numerose presenze negli altri centri del Sannio, mettendo a frutto tutte quelle che sono le potenzialità turistiche da tempo conosciute ma che ancora non riescono a decollare.

in paese non ci sono state attività di rilievo.

Luca Iuliani

in memoria di...in memoria di...

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alessandro Sebastianelli

Nell’undicesimo anniversario della sua morte, la moglie, i figli e quanti erano a lui legati, lo ricordano e lo affidano alla

misericordia di Dio ealla Vergine Assunta.

La congiunta Filomena, con grande fede nella Risurrezione,li affida al Signore della Vita, perchè gioiscano nella luce dei giusti.

iacobucci Filippon. 5-1-1926 – m. 25-6-1992 Francesco iacobucci

n. 4-12-1919 – m. 5-3-2004

I familiari lo affidanoalla preghiera della Chiesae alla misericordia divina.

Pasquale Penguen. 13-1-1930 – m. 3-3-1978

La moglie e i figli lo ricordano con immutato affetto

e lo affidano al Signore risorto

iacobucci annan. 27-1-1957

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artistiche (castello dei Sanframondo, Santuario - Basilica Minore dell'Assunta, chiesa di San Sebastiano) e per le sue tra-dizioni religiose (riti settennali di peniten-za) è stato inserito negli itinerari della "via Francigena del Sud" promossi dall'Opera Romana Pellegrinaggi di Roma, dal Gruppo Europeo di Interesse Economico "Cammini d'Europa" e dai partner di "Leader +". A metà mese è stato tenuto un incontro operativo nella sede del GAL Titerno in piazza Mercato, promosso dal direttore Nicola Ciarleglio, cui hanno preso parte il parroco P. Filippo Di Lonardo ed il sindaco Carlo Falato. Quanto prima sarà stipulato un accordo tra questi

La figlia Luisa affida i genitori alla Vergine Assuntae alla misericordia divina.

innocenzo Pengue e Maria libera garofano

Concetta garofanon. 2-12-1926 – m. 17-3-2000

Il fratello Angelo ed i suoi familiari la ricordano

nel sesto anniversario della sua scom-parsa.

Filippo antonio Basilen. 13-6-1921 – m. 22-1-2006

La moglie e le figlielo ricordano e lo affidano

alla Vergine Assunta e allamisericordia divina.

Pasquale Di lonardo n. 6-2-1951 - m. 1-10-2003

In occasione del compleannoi genitori lo affidano

alla infinita misericordiadel Signore, perchè gioisca

nella luce dei giusti.

I figli li ricordano con immutato affetto eli affidano alla preghiera della Chiesa.

alessio Maiorani e giovanna Foschini

Nella serata del 27 marzo, dopo una lunga malattia, sopportata con la forza e serenità che facevano parte del suo carattere, serenamente è torna-to alla Casa del Padre il guardiese Don Angelo Di Santo. Era nato a Benevento il 26 luglio 1952 da Giuseppe e Maria Di Paola. Dopo un’infan-zia trascorsa come Ministrante nella Chiesa del Convento a Guardia, fre-quenta la Scuola Media e il Ginnasio nel Seminario Diocesano di Cerreto e il Liceo e il Corso di studi Teologici presso il Seminario di Benevento. Ordinato Sacerdote il 29 giugno 1980 nella Chiesa di San Sebastiano da Mons. Felice Leonardo, cominciò subito ad esercitare il suo ministero pre-sbiterale presso l’Istituto “Luigi Sodo”, dove sarà in seguito anche Insegnante di Religione, e nella vicina Parrocchia di Massa di Faicchio.

Successivamente eserciterà anche il suo Ministero Sacerdotale nella Parrocchia di Puglianello.

A dicembre del 1983 è nominato Parroco di S. Felice e S.S. Apostoli Pietro e Paolo in Gioia Sannitica e della Parrocchia SS. Salvatore in Caselle ed Auduni di Gioia Sannitica. Nella Parrocchia di Gioia don Angelo rima-ne fino al giugno del 2000. Il 18 giugno di quell’anno infatti è nominato da Mons. Michele De Rosa, Parroco di Santa Maria Assunta in San Salvatore Telesino. Qui il 29 giugno del 2005, circondato da numerosi fedeli del luogo e delle varie Parrocchie che egli aveva guidato, celebra il suo XXV di Sacerdozio, elevando la preghiera di ringraziamento al Signore per il grande

dono ricevuto.Attualmente in Diocesi ricopriva anche gli incarichi di Delegato episcopale per la pastorale della famiglia, di responsabile

diocesano F.A.C.I. e dell’unione apostolica del clero.Le Esequie sono state celebrate a San Salvatore Telesino, il 29 marzo da Mons. Michele De Rosa, con la partecipazione

di numerosi sacerdoti e fedeli.Non dimenticheremo mai don Angelo nei suoi “rientri” a Guardia in occasione dei Riti Settennali dell’Assunta. Tutti

abbiamo avuto modo di constatare il suo impegno nelle celebrazioni settennali, profuso con esemplare devozione e fede.Maria SS.ma Assunta in Cielo lo accolga tra le sue braccia materne. Consoli la madre, i fratelli, la sorella, i parenti e tutti

coloro che piangono la sua dipartita. Lo conduca all’incontro con il Signore della Vita che egli ha servito e in cui ha sperato.

Don Angelo

Page 14: Bollettino Febbraio-Marzo 2006

sono tornati alla casa del Padresono tornati alla casa del Padre

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FeBBraio 20061 - Maiorani giovannina (trigesimo), il marito e figli.2 - Foschini elio, da tessitore Cristina.3 - Sanzari Filippo, da Foschini adriana. 4 - Sanzari Pasqualina, il marito e figli.5 - Basile giovanna, la sorella lucia. - Pelosi Maurizio, la famiglia. - gismondi giuseppe, la moglie e figli. - orso angelo, la moglie e figli.6 - Del vecchio giuseppa (trigesimo), i familiari.8 - Di Crosta Pasquale (anniversario), la moglie e figlia.9 - garofano Maria (trigesimo), il figlio Floriano.11 - Falato teresina (anniversario), il figlio Flaviano.12 - Ceniccola giovanni, i genitori. - Paolella ida, i figli. - Di lonardo Silvio, giuseppe e luisa, la congiunta Maria. - Del vecchio angelina e Maggentina, le congiunte rosina e teresa.13 - garofano luigi (anniversario), la moglie e figlie.14 - Ceniccola giovanni, la moglie e figli.15 - garofano Delfina (trigesimo), la cognata e nipoti.18 - Morone Mike (trigesimo), i genitori e familiari.

in memoria di...in memoria di...

FeBBraio 20067 - Dossei antoaneta, nata a Bucarest il 29 marzo 1916, vedova niculescu victor.12 - De Carlo ettore, nato a guardia Sanframondi il 21 marzo1958, coniugato Pigna adele. - Mancini Pasqualina, nata a guardia Sanframondi il 16 gennaio 1927, nubile.14 - Sebastianelli irma, nata a guardia Sanframondi il 10 marzo 1930, vedova Bevilacqua Simone.22 - garofano teresa, nata a guardia Sanframondi il 24 ottobre 1926, vedova Di Blasio Marino. - Foschini elvezia, nata a guardia Sanframondi il 2 agosto 1928, coniugata tessitore giuseppe.23 - gambuti Maria, nata a guardia Sanframondi il 14 dicembre 1923, nubile.24 - Mastantuono rosa, nata a guardia Sanframondi il 16 ottobre 1923, vedova Sanzari luciano. - Di Crosta anna, nata a guardia Sanframondi il 8 ottobre 1917, Mancini Silvio.

Marzo 20061 - Conte rolando, nato a guardia Sanframondi il 1 giugno 1927, vedovo Casilli Filomena.9 - Morone giovanni, nato a guardia Sanframondi il 23 gennaio 1926, coniugato garofano

eleonora.29 - Pengue giovannina, nata a guardia Sanframondi il 7 novembre 1927, nubile.

Marzo 20061 - Padri e fratelli defunti della Congregazione.2 - Basile giustina (trigesimo), il marito e figli. - addona giuseppe, la figlia Michelina e famiglia.4 - Sanzari Maturino, la moglie e figli.5 - anime del Purgatorio, Foschini giovanni. - Sanzari Domenico, il figlio Silvio, - Pengue Pasquale, la moglie e figli.6 - Sanzari Maria teresa (trigesimo), il marito e figli.7 - Morone Mike, i familiari.8 - Filippelli Pasquale, da Davide.9 - viscusi Pietro, il nipote Carmine tommaso.10 - Del vecchio Maria (trigesimo), le figlie.11 - Sebastianelli Filomena, i figli.12 - iacobucci Francesco, la moglie e figlie. - Falato elenangela, il cognato rodolfo e nipoti. - Del vecchio Filippo, la moglie e figli. - iacobucci Filippo e anna, la congiunta Filomena. - Foschini Marino e Falato Concettina, la congiunta Filomena.13 - Mancini giuseppina (trigesimo), la sorella e fratello.14 - Conte Pasquale, la moglie e figli.15 - Sebastianelli irma, i nipoti.17 - Di lonardo Marianna, il figlio Carlo.18 - tommasino Benedetto e Maria, la figlia giuseppina.

14

in memoria di...in memoria di...

La figlia Angelina e il generoli affidano alla misericordia del Signore.

luigi garofanon. 3 – 6 – 1918 – m. 1-4-1996

giovanni Ceniccola

La moglie e i figlilo ricordano e lo affidanoalla misericordia divina.

Michele Basilen. 15-4-1946 – m. 5-4-2002

La moglie e i figli con grande fede nella Risurrezione,

lo affidano al Signore della Vita, perchè gioisca

nella luce dei giusti.

Filomena Sebastianellin. 21-7-1909 – m. 6-3-2005

I figli, con grande affetto,la affidano alla misericordia divina e

alla preghieradella Chiesa.

Matteo Civitillon. 8-12-1929 – m. 20-6-2002

La moglie e i figli,con immesso affetto

lo ricordano e lo affidanoal Signore risorto.

raffaela grillon. 20-1-.1918 – m. 22-1-1999

Mario tribisonnan. 7-7-1926 – m. 8-3-2005

La moglie, il figlio e i nipoti lo ricor-dano a tutti coloro che lo conobbero elo amarono perchè rimanga vivo il

suo ricordo.

giovanna Petrillon. 27-11-1913 – m. 2-3-2006

I familiari la ricordanocon grande affetto

e la affidanoalla misericordia del Signore.

- labagnara geremia (anniversario), il figlio Carlo.19 - anime del purgatorio, n.n. - gambuti Ciro, la mamma e sorella. - garofano Maria, la nipote rosalia. - Foschini Filomeno (anniversario), il fratello e la sorella. - Foschini Marino, la moglie e figli.20 - Sebastianelli alessandro, la moglie e figli.21 - Conte giovanni, la moglie e figli.22 - De Blasio giovanni, la moglie e figli.23 - Basile Filippo antonio (trigesimo), la moglie e figlie. - De Blasio andrea e Conte giovanni, il congiunto giuseppe.24 - ludovico Maria rita, il marito.26 - iacobucci Carlo, la moglie e figli. - Pingue Silvio e Foschini Chiarina, la figlia Maria luisa. - Mariconte Ubaldo, la moglie e figli. - Sebastianelli gabriele e Maria, la nuora Consiglia. - Falato angelo e angiolina, la figlia renata.27 - Ceniccola alberto (trigesimo), il figlio. - anime del purgatorio, famiglia Mariconte – Di Santo.28 – nonno irma, il marito e figli.

19 - garofano luigi e grillo raffaela, la figlia angelina. - alfredo e Clara, arturo e nunzia, i figli. - garofano Filippo, la moglie e figlie. - Del vecchio lazzaro, la figlia Maria. - Falato angelo e angiolina, la figlia renata.20 - Conte giovanni, la figlia.22 - garofano teresa (trigesimo), le figlie.23 - gambuti Maria (trigesimo), la cognata e nipoti.24 - Di Crosta anna (trigesimo), i figli. - Mastantuono rosa (trigesimo), i figli.25 - tribisonna Mario, la moglie e figlio. - garofano giuseppe, la figlia alessandrina.26 - Conte antonio, il figlio giuseppe. - Casbarra annunziata, il marito e figlie. - Conte emidio e Sanzari Maria, la figlia elena.27 - Conte Pasquale (trigesimo), la moglie e figli.28 - romano giuseppe, la figlia. - Foschini elvezia (trigesimo), il marito e figli.29 - Del rosso vincenzo e garofano Maria, i figli. - oropallo Mario, la sorella antonietta.30 – Marotta achille e Maria, i figli.31 - garofano giovanni, la moglie e figlie. - Di Blasio Filomena e Silvio, andrea e luigi, il congiunto Barbato.

Per CeleBRARe Il CInQuAnteSIMo del nostro bollettino sono stati preparati due DVD in cui sono riprodotte, in formato PDf, tutte le copie del nostro giornale dal primo numero del dicembre 1955 fino al nume-ro di agosto-settembre 2005. Chi volesse richiederne copia può farlo scrivendo alla Direzione o telefonando al numero 0824 .864013.

Si richiede un contributo di € 10,00.

inForMiaMo i nostri gentili lettori che è possibile effettuare versamenti, dall’estero, a favore del Santuario dell’Assunta, per offerte, abbonamento, SS. Messe, utilizzando il conto corrente bancario intestato al Santuario dell’Assunta.Si trascrivono qui di seguito le coordinate bancarie da usare solo dall’estero

iBan: it63Q0101075360041200000632 BiC: iBSPitna

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Pasquale Conten. 13-3-1925- m. 26-2-2006

La moglie Rubbo Carmelae i figli lo affidano

alla preghiera della Chiesae alla misericordia divina.

Page 15: Bollettino Febbraio-Marzo 2006

sono tornati alla casa del Padresono tornati alla casa del Padre

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FeBBraio 20061 - Maiorani giovannina (trigesimo), il marito e figli.2 - Foschini elio, da tessitore Cristina.3 - Sanzari Filippo, da Foschini adriana. 4 - Sanzari Pasqualina, il marito e figli.5 - Basile giovanna, la sorella lucia. - Pelosi Maurizio, la famiglia. - gismondi giuseppe, la moglie e figli. - orso angelo, la moglie e figli.6 - Del vecchio giuseppa (trigesimo), i familiari.8 - Di Crosta Pasquale (anniversario), la moglie e figlia.9 - garofano Maria (trigesimo), il figlio Floriano.11 - Falato teresina (anniversario), il figlio Flaviano.12 - Ceniccola giovanni, i genitori. - Paolella ida, i figli. - Di lonardo Silvio, giuseppe e luisa, la congiunta Maria. - Del vecchio angelina e Maggentina, le congiunte rosina e teresa.13 - garofano luigi (anniversario), la moglie e figlie.14 - Ceniccola giovanni, la moglie e figli.15 - garofano Delfina (trigesimo), la cognata e nipoti.18 - Morone Mike (trigesimo), i genitori e familiari.

in memoria di...in memoria di...

FeBBraio 20067 - Dossei antoaneta, nata a Bucarest il 29 marzo 1916, vedova niculescu victor.12 - De Carlo ettore, nato a guardia Sanframondi il 21 marzo1958, coniugato Pigna adele. - Mancini Pasqualina, nata a guardia Sanframondi il 16 gennaio 1927, nubile.14 - Sebastianelli irma, nata a guardia Sanframondi il 10 marzo 1930, vedova Bevilacqua Simone.22 - garofano teresa, nata a guardia Sanframondi il 24 ottobre 1926, vedova Di Blasio Marino. - Foschini elvezia, nata a guardia Sanframondi il 2 agosto 1928, coniugata tessitore giuseppe.23 - gambuti Maria, nata a guardia Sanframondi il 14 dicembre 1923, nubile.24 - Mastantuono rosa, nata a guardia Sanframondi il 16 ottobre 1923, vedova Sanzari luciano. - Di Crosta anna, nata a guardia Sanframondi il 8 ottobre 1917, Mancini Silvio.

Marzo 20061 - Conte rolando, nato a guardia Sanframondi il 1 giugno 1927, vedovo Casilli Filomena.9 - Morone giovanni, nato a guardia Sanframondi il 23 gennaio 1926, coniugato garofano

eleonora.29 - Pengue giovannina, nata a guardia Sanframondi il 7 novembre 1927, nubile.

Marzo 20061 - Padri e fratelli defunti della Congregazione.2 - Basile giustina (trigesimo), il marito e figli. - addona giuseppe, la figlia Michelina e famiglia.4 - Sanzari Maturino, la moglie e figli.5 - anime del Purgatorio, Foschini giovanni. - Sanzari Domenico, il figlio Silvio, - Pengue Pasquale, la moglie e figli.6 - Sanzari Maria teresa (trigesimo), il marito e figli.7 - Morone Mike, i familiari.8 - Filippelli Pasquale, da Davide.9 - viscusi Pietro, il nipote Carmine tommaso.10 - Del vecchio Maria (trigesimo), le figlie.11 - Sebastianelli Filomena, i figli.12 - iacobucci Francesco, la moglie e figlie. - Falato elenangela, il cognato rodolfo e nipoti. - Del vecchio Filippo, la moglie e figli. - iacobucci Filippo e anna, la congiunta Filomena. - Foschini Marino e Falato Concettina, la congiunta Filomena.13 - Mancini giuseppina (trigesimo), la sorella e fratello.14 - Conte Pasquale, la moglie e figli.15 - Sebastianelli irma, i nipoti.17 - Di lonardo Marianna, il figlio Carlo.18 - tommasino Benedetto e Maria, la figlia giuseppina.

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in memoria di...in memoria di...

La figlia Angelina e il generoli affidano alla misericordia del Signore.

luigi garofanon. 3 – 6 – 1918 – m. 1-4-1996

giovanni Ceniccola

La moglie e i figlilo ricordano e lo affidanoalla misericordia divina.

Michele Basilen. 15-4-1946 – m. 5-4-2002

La moglie e i figli con grande fede nella Risurrezione,

lo affidano al Signore della Vita, perchè gioisca

nella luce dei giusti.

Filomena Sebastianellin. 21-7-1909 – m. 6-3-2005

I figli, con grande affetto,la affidano alla misericordia divina e

alla preghieradella Chiesa.

Matteo Civitillon. 8-12-1929 – m. 20-6-2002

La moglie e i figli,con immesso affetto

lo ricordano e lo affidanoal Signore risorto.

raffaela grillon. 20-1-.1918 – m. 22-1-1999

Mario tribisonnan. 7-7-1926 – m. 8-3-2005

La moglie, il figlio e i nipoti lo ricor-dano a tutti coloro che lo conobbero elo amarono perchè rimanga vivo il

suo ricordo.

giovanna Petrillon. 27-11-1913 – m. 2-3-2006

I familiari la ricordanocon grande affetto

e la affidanoalla misericordia del Signore.

- labagnara geremia (anniversario), il figlio Carlo.19 - anime del purgatorio, n.n. - gambuti Ciro, la mamma e sorella. - garofano Maria, la nipote rosalia. - Foschini Filomeno (anniversario), il fratello e la sorella. - Foschini Marino, la moglie e figli.20 - Sebastianelli alessandro, la moglie e figli.21 - Conte giovanni, la moglie e figli.22 - De Blasio giovanni, la moglie e figli.23 - Basile Filippo antonio (trigesimo), la moglie e figlie. - De Blasio andrea e Conte giovanni, il congiunto giuseppe.24 - ludovico Maria rita, il marito.26 - iacobucci Carlo, la moglie e figli. - Pingue Silvio e Foschini Chiarina, la figlia Maria luisa. - Mariconte Ubaldo, la moglie e figli. - Sebastianelli gabriele e Maria, la nuora Consiglia. - Falato angelo e angiolina, la figlia renata.27 - Ceniccola alberto (trigesimo), il figlio. - anime del purgatorio, famiglia Mariconte – Di Santo.28 – nonno irma, il marito e figli.

19 - garofano luigi e grillo raffaela, la figlia angelina. - alfredo e Clara, arturo e nunzia, i figli. - garofano Filippo, la moglie e figlie. - Del vecchio lazzaro, la figlia Maria. - Falato angelo e angiolina, la figlia renata.20 - Conte giovanni, la figlia.22 - garofano teresa (trigesimo), le figlie.23 - gambuti Maria (trigesimo), la cognata e nipoti.24 - Di Crosta anna (trigesimo), i figli. - Mastantuono rosa (trigesimo), i figli.25 - tribisonna Mario, la moglie e figlio. - garofano giuseppe, la figlia alessandrina.26 - Conte antonio, il figlio giuseppe. - Casbarra annunziata, il marito e figlie. - Conte emidio e Sanzari Maria, la figlia elena.27 - Conte Pasquale (trigesimo), la moglie e figli.28 - romano giuseppe, la figlia. - Foschini elvezia (trigesimo), il marito e figli.29 - Del rosso vincenzo e garofano Maria, i figli. - oropallo Mario, la sorella antonietta.30 – Marotta achille e Maria, i figli.31 - garofano giovanni, la moglie e figlie. - Di Blasio Filomena e Silvio, andrea e luigi, il congiunto Barbato.

Per CeleBRARe Il CInQuAnteSIMo del nostro bollettino sono stati preparati due DVD in cui sono riprodotte, in formato PDf, tutte le copie del nostro giornale dal primo numero del dicembre 1955 fino al nume-ro di agosto-settembre 2005. Chi volesse richiederne copia può farlo scrivendo alla Direzione o telefonando al numero 0824 .864013.

Si richiede un contributo di € 10,00.

inForMiaMo i nostri gentili lettori che è possibile effettuare versamenti, dall’estero, a favore del Santuario dell’Assunta, per offerte, abbonamento, SS. Messe, utilizzando il conto corrente bancario intestato al Santuario dell’Assunta.Si trascrivono qui di seguito le coordinate bancarie da usare solo dall’estero

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RInnoVAte Il VoStRo ABBonAMento Al BollettIno!

Pasquale Conten. 13-3-1925- m. 26-2-2006

La moglie Rubbo Carmelae i figli lo affidano

alla preghiera della Chiesae alla misericordia divina.