Bollettino della Parrocchia di San Pietro di Castello d ... · all’altare della reposizione...

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Bollettino della Parrocchia di San Pietro di Castello d'Argile (BO) - Anno XXI - N. 1 - S. Pasqua - Aprile 2019 Per informazioni sull'attualità della vita parrocchiale, della scuola materna, dell'oratorio del volontariato, degli spettacoli, dell'associazionismo, della vita insieme consultare il sito internet www.parrocchiaargile.com “Spezzò il pane” Spesso le voci e le chiacchiere di paese ingigantiscono i fatti, mettono in cattiva luce le persone, ma spesso colgono una verità, spesso purtroppo manipolandola. Tra tutte le voci che avevano come oggetto Gesù, forse la più curiosa era quella di esser un “mangione e un beone”, per la sua caratteristica, che la Chiesa nei secoli ha assunto fedelmente, di amare lo stare a tavola: nella vita di Gesù, ogni esperienza che fosse di annuncio, di guarigione, di conversione, di vocazione finiva sempre a tavola. Perfino la Passione è circondata dalla tavola: Gesù prima e dopo la sua Passione siede a tavola. A tavola, prima della Passione, Gesù si svela come Colui che serve e come Colui che dona se stesso, e a tavola, dopo la sua Risurrezione, si fa riconoscere come Colui che rimane per sempre in mezzo a noi, e come Colui che è pane vivo, che non si consuma nutrendo. C’è una fame nel cuore dell’uomo, che è fame di relazioni, di amore, di incontro, di riconciliazione. Spesso questa fame ci porta a fare scemenze, a cercare soddisfazione in eccessi, ad arraffare per avere di più, ad affamare gli altri per nutrire per noi stessi e ci porta spesso a sperimentare che non tutto nutre questa fame. Accorgersi che si è affamati e che lo si è di un cibo che non sempre è quello che mi è offerto o che io procaccio, è il primo passo per comprendere perché Dio scelga la tavola come luogo per i suoi doni più belli. Dio conosce la nostra fame e per questo ci ha regalato Gesù; sa che ciò che ci sfama non sono le cose, e a volte neanche le persone in modo pieno, ma che solo il suo amore può ricolmare il nostro cuore. Il suo amore non è un sentimento, un’idea ma la sua presenza stessa, ecco perché ci ha regalato Gesù. Gesù ci mette a tavola per donarci se stesso e lo fa prima e dopo il dolore, il rifiuto, il disprezzo subito sulla croce: la morte, la violenza, l’odio, l’indifferenza non cancellano l’offerta di Dio e il suo dono per noi. Rifiutato dal banchetto della vita, Dio non smette di apparecchiare la sua tavola, di preparare il suo cibo e di attendere che qualcuno sieda e goda del suo bene. Noi siamo gli attesi da Dio, anche se lo avessimo rinnegato, rifiutato, non considerato, anche se lo abbiamo affamato in tanti fratelli. Lui ci attende, per riconciliarci. Certo una cosa lo chiede alla sua comunità, ai credenti, a quanti si sentono in dovere di fare Pasqua: essere accogliente, invitare con generosità, con mitezza, con dolcezza, con spirito di servizio, specchio di Colui che si dona in quel banchetto. A questa tavola tutti sono invitati, senza escludere nessuno, è la pienezza della convivialità delle differenze. Un cuore di Padre ci attende e c’è un segnaposto con il nostro nome, e sarà gioia sederci, senza paura per chi c’è accanto a noi. C’è regalata un’altra Pasqua per accettare e condividere questo invito, Buona Pasqua a tutti don Giovani, vostro parroco

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Page 1: Bollettino della Parrocchia di San Pietro di Castello d ... · all’altare della reposizione SABATO SANTO 09,00 Ufficio delle letture e Lodi 10,00-12,30 Confessioni 14,30 Benedizioni

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Bollettino della Parrocchia di San Pietro di Castello d'Argile (BO) - Anno XXI - N. 1 - S. Pasqua - Aprile 2019

Per informazioni sull'attualità della vita parrocchiale, della scuola materna, dell'oratoriodel volontariato, degli spettacoli, dell'associazionismo, della vita insieme

consultare il sito internet www.parrocchiaargile.com

“Spezzò il pane”Spesso le voci e le chiacchiere di paese ingigantiscono i fatti, mettono in cattiva luce le persone, ma spesso colgono una verità, spesso purtroppo manipolandola. Tra tutte le voci che avevano come oggetto Gesù, forse la più curiosa era quella di esser un “mangione e un beone”, per la sua caratteristica, che la Chiesa nei secoli ha assunto fedelmente, di amare lo stare a tavola: nella vita di Gesù, ogni esperienza che fosse di annuncio, di guarigione, di conversione, di vocazione finiva sempre a tavola. Perfino la Passione è circondata dalla tavola: Gesù prima e dopo la sua Passione siede a tavola. A tavola, prima della Passione, Gesù si svela come Colui che serve e come Colui che dona se stesso, e a tavola, dopo la sua Risurrezione, si fa riconoscere come Colui che rimane per sempre in mezzo a noi, e come Colui che è pane vivo, che non si consuma nutrendo. C’è una fame nel cuore dell’uomo, che è fame di relazioni, di amore, di incontro, di riconciliazione. Spesso questa fame ci porta a fare scemenze, a cercare soddisfazione in eccessi, ad arraffare per avere di più, ad affamare gli altri per nutrire per noi stessi e ci porta spesso a sperimentare che non tutto nutre questa fame. Accorgersi che si è affamati e che lo si è di un cibo che non sempre è quello che mi è offerto o che io procaccio, è il primo passo per comprendere perché Dio scelga la tavola come luogo per i suoi doni più belli. Dio conosce la nostra fame e per questo ci ha regalato Gesù; sa che ciò che ci sfama non sono le cose, e a volte neanche le persone in modo pieno, ma che solo il suo amore può ricolmare il nostro cuore. Il suo amore non è un sentimento, un’idea ma la sua presenza stessa, ecco perché ci ha regalato Gesù. Gesù ci mette a tavola per donarci se stesso e lo fa prima e dopo il dolore, il rifiuto, il disprezzo subito sulla croce: la morte, la violenza, l’odio, l’indifferenza non cancellano l’offerta di Dio e il suo dono per noi. Rifiutato dal banchetto della vita, Dio non smette di apparecchiare la sua tavola, di preparare il suo cibo e di attendere che qualcuno sieda e goda del suo bene. Noi siamo gli attesi da Dio, anche se lo avessimo rinnegato, rifiutato, non considerato, anche se lo abbiamo affamato in tanti fratelli. Lui ci attende, per riconciliarci. Certo una cosa lo chiede alla sua comunità, ai credenti, a quanti si sentono in dovere di fare Pasqua: essere accogliente, invitare con generosità, con mitezza, con dolcezza, con spirito di servizio, specchio di Colui che si dona in quel banchetto. A questa tavola tutti sono invitati, senza escludere nessuno, è la pienezza della convivialità delle differenze. Un cuore di Padre ci attende e c’è un segnaposto con il nostro nome, e sarà gioia sederci, senza paura per chi c’è accanto a noi. C’è regalata un’altra Pasqua per accettare e condividere questo invito,

BuonaPasquaatuttidon Giovani, vostro parroco

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Quella croce DON DINO non se la è mai tolta ne dal cuore, ne dalla mente.Ognuno di noi serba nel cuore “il suo don Dino” ed è molto difficile definire chi egli fosse per ognuno di noi.

Dal bollettino parrocchiale di Bagno di Piano. Anno 2013. Leggiamo: Don Dino parroco a Bagno di Piano da 50 anni. Festa; attestato; ringraziamenti. Il commento di don Dino:Ringrazio tutti di cuore ma quello che a parole e per iscritto avete detto, mi fanno sentire già...morto! Le buone parole e le cose fatte bene si dicono solo ...dopo la morte, anticiparle è sempre un rischio! Grazie a voi nell’aver sopportato per 50 anni un parroco, in mezzo a voi come un servo del Signore il quale ha ricordato: quando avrete fatto bene tutte le cose, ricordatevi che siete servi inutili.

I semi gettati da lui sono stati tanti per questo il vuoto della sua perdita continua ancora oggi ad essere percepito! Egli era uomo... questa è la prima definizione che mi pare lo rappresenti il primo Adamo creato da Dio era cosi: libero, di quella libertà che solo in Dio si può trovare.La sua profonda cultura lo aveva dotato di un gusto del bello, che è poi anche bene, che si trasmetteva in una sensibilità non comune per tutto ciò che si allontanava dall’armonia.Si sapeva, non solo ad Argile, ma anche in curia, che le situazioni difficili, venivano accolte e risolte ...a Bagno.Prete scomodo, certo, ma uomo vero e vero credente! Questo lo abbiamo sentito e percepito tutti, anche coloro che non hanno approvato in pieno il suo fare! Non per niente, un prete come lui, un grande seminatore, è rimasto per ben 55 anni in un piccolo borgo di campagna da lui tanto amato. Come era orgoglioso quando, parlando delle numerose persone sempre

presenti alle Messe domenicali a Bagno, con il suo sorriso compiaciuto, diceva: “Ma non li ho chiamati io”. Erano Messe brevi, con omelie preparate con cura ricche di richiami ad opere pittoriche o a brani musicali, che leggeva perché non si sentiva un oratore! E le caramelle? Sempre pronte per i tanti bimbi che partecipavano alla Messa.La sua presenza, mai invadente ma tale (un sorriso, un ricordo, una domanda!) da farci sentire ‘voluti bene’! Manca, manca la battuta ironica prima su se stesso poi sugli altri, la sua capacità di farsi vicino a chi vedeva in difficoltà.

‘Se mi è stato dato nella vita di portare Colui che porta tutto, se mi è stato dato di servire Colui che serve tutti, se di me ha avuto bisogno Colui che tutto può, allora chi sono io non è importante non ho bisogno di preoccuparmi. Fa, o Signore, di don Dino un tuo fedele asinello!

Nel 1966 ero militare a Barletta da poco meno di un mese quando il capoluogo toscano subì l’esondazione del proprio fiume. Contemporaneamente Bagno di Piano fu vittima di esondazione del fiume Reno. Il parroco di allora, don Dino trovò una barca (somigliava più ad una zattera) che usò per più giorni per andare a Padulle a prendere i generi di prima necessità (ricevuti da un piccolo paese russo) per portarli alle famiglie della sua parrocchia che erano praticamente isolate.Potremmo definirlo eroismo pastorale?

Ciao, don Dino, asinello del Signore.

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NewsdalCircoloMCLCastellod’ArgileSabato2marzo si è svolta la tradizionale “Cena dei Soci”, piacevole momento di incontro e gioco. La serata è stata l’occasione per inaugurare la “Saletta libri” all’interno del Circolo a cura del Gruppo Libri Parrocchiale, curatore dei mercatini dell’usato durante la Festa del Patrono e d’Argile. La saletta raccoglie

parte dei libri usati raccolti durante l’anno, per la lettura o l’acquisto con un’ offerta. È presente anche un angolo con tavolini per bambini che possono leggere, disegnare o giocare. Verranno acquistati anche giochi di società per organizzare tornei per bambini o adulti.Il Circolo MCL (Movimento Cristiani Lavoratori) vuole essere sempre di più luogo di incontro aperto a tutti. Ogni azione, ogni intento, in questi anni è stato quello di dotare la Parrocchia di un ambiente piacevole dove gruppi, persone eterogenee potessero incontrarsi e crescere nel rispetto degli altri, secondo i principi del

Vangelo. Aperti anche al mondo esterno, collaboriamo con le realtà istituzionali e associative del Paese, con il CEFA di Bologna per il sostegno ai vari progetti di aiuto nel terzo mondo, sosteniamo le attività ricreative del mercoledì e venerdì mattina per anziani, persone fragili o semplicemente bisognose di incontro e parole. Un grande lavoro che coinvolge tanti volontari, da ringraziare per il grande servizio. Nell’invitare tutti a darci una mano nel sostenere e garantire le attività per la comunità e per il futuro, auguriamo di cuore Buona Pasqua!

Eleonora.Maselli

ZonaPastoraleePentecoste

In questi mesi sta muovendo i primi passi la zona pastorale, una riforma di missione e comunione delle nostre parrocchie di Castello

d’Argile, S. Maria di Venezzano e Pieve di Cento. Dopo l’assemblea di zona di novembre, vissuta nell’ascolto e nel dialogo intorno a quattro ambiti pastorali (giovani, catechesi, carità, liturgia) ci siamo rincontrati per comprendere quali obiettivi dare alla riforma. La zona pastorale non è solo mettere insieme iniziative o fare cose insieme, ma è occasione propizia per aiutarci nel tornare all’essenzialità della vita nella chiesa e per comprendere come donare il vangelo a tutti, a partire da un ascolto profondo della realtà. Non è un’opera dai contorni chiari, perché è un cammino d’insieme in cui è necessario mettersi in ascolto della voce dello Spirito che ci parla nella vita della Chiesa, nei nostri cuori, nel cuore dei fratelli, nella storia e negli avvenimenti. C’è chiesto un discernimento profondo, che non può che partire dall’ascolto reciproco e dal porre la relazione, con Dio e con i fratelli, al centro. Non camminiamo insieme per far cose nuove o per venire incontro alle fatiche gestionali, ma per aiutarci ad amare più il Signore e il prossimo, e a metterci a servizio. Si sono formati dei gruppi di lavoro sui quattro ambiti dell’Assemblea che dovranno elaborare cammini che ci aiutino a realizzare con pazienza e perseveranza tutto questo. Nell’attesa di nuovi passi, c’è chiesto di crescere nella comunione e nell’invocazione della luce celeste; per questo il primo grande appuntamento di zona sarà la veglia di Pentecoste che celebreremo a Pieve la sera dell’8 giugno. Come ci scrive il nostro vescovo Matteo: La Veglia si svolge in tutta la Diocesi simultaneamente, per indicare che siamo parte tutti della stessa Chiesa e che vogliamo avere un cuore solo ed un’anima sola. Ci raccoglieremo per Zona pastorale o per zone vicine che si accordano tra loro. Siano presenti tutti i soggetti per vivere un momento di grande comunione e di forza nello Spirito, che ci renda consapevoli dei suoi doni e ci trasformi in testimoni gioiosi del suo amore.

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LUNEDÌ SANTO

Giornata penitenziale09,00-12,30 Confessioni15,00-19,00 Confessioni18,30 Santa Messa0,30 Confessioni

Reda

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)VENERDÌ SANTO09,00 UfficiodellelettureeLodi10,00-12,30 Confessioni15,00 Viacrucis16,00-19,00 Confessioni21,00 CelebrazionedellaPassione

SETTIMANA SANTA 2019

La redazione augura “buona Pasqua” a tutta la comunità.

DOMENICA DELLE PALME08,00 Santa Messa10,30 Benedizionedell’Ulivo (ritrovoalParcoLombardini) eprocessione11,00 Santa Messa16,00 ViaCrucis

MARTEDÌ SANTO 10,00 SantaMessaallacomunitàalloggio18,30 Santa Messa19,00 Cenaebraicaconicomunicandi

MERCOLEDÌ SANTO18,30 Santa Messa

GIOVEDÌ SANTO15,00-19,00 Confessioni21,00 Santa Messa nellacenadelSignore22,00-24,00 Preghierasilenziosa all’altaredellareposizione

SABATO SANTO09,00 UfficiodellelettureeLodi

10,00-12,30 Confessioni14,30 Benedizionidelleuova15,00-19,00 Confessioni22,00 Vegliapasquale

PASQUA DI RISURREZIONE8, 11 Sante Messe17,30 Secondivesprisolenni

Lunedì di Pasqua10,00 Santa Messa

Domenica in Albis08,00 Santa Messa11,00 Santa Messa