Bochaleri in Piazza Mestre, Piazza Ferretto 29 - 30 settembre 2007 · 2019. 1. 30. · La...

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Bochaleriin Piazza Mestre, Piazza Ferretto

29 - 30 settembre 2007

Mostra di ceramisti veneziani

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L’Associazione “I Bochaleri”organizza la 2° edizione dei

Bochaleri in PiazzaMostra di ceramisti veneziani

Mestre, Piazza Ferretto29 - 30 settembre 2007

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5 La manifestazione in Piazza

6 L’Associazione

11 Istituto Statale d'Arte di Venezia

13 Ospiti Foresti

20 Itinerari della ceramica a Venezia

25 Bochaleri

43 Museo dei Cuchi

44 Glossario

46 Corsi di Ceramica

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Aldo Rossi, Presidente dell’Associazione “I Bochaleri” dal 2003

“Da molti anni cerco di trasmettere quest'arte

e spero tanto di avere dei successori

che portino avanti

questo lavoro meraviglioso...

Queste forme

che scaturiscono dalla povera argilla,

questo modellare

che diventa mille forme

che si stabilizzano in una sola

(perchè si e costretti a discriminare!).

Lento sale questo oggetto

e ad ogni decimo di secondo

è una cosa completamente diversa...

Lì sta la bravura dell'artigiano

che riesce a fermare il pezzo a suo piacimento,

al momento giusto”

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La manifestazionein Piazza

Giunta alla seconda edizione, I bochaleri in Piazza è la festa che i ceramisti veneziani offrono alla città di Mestre, in Piazza Ferretto.

La manifestazione nasce dall'esigenza di testimoniare un lavoro che dura da secoli nella città lagunare, dove un gruppo di artigiani, con la sempre maggiore adesione di hobbisti, tiene viva una tradizione e un'arte che, come testimonia la collezione di ceramiche della Galleria Franchetti alla Ca' d'Oro, ha rivestito un ruolo importante in città.

Il 29 e 30 settembre l'Associazione “I Bochaleri”, fondata nel 2003 dalla maggior parte dei ceramisti veneziani, grazie alla sensibilità della Municipalità di Venezia, Murano e Burano, e al contributo della Fondazione di Venezia e dell'Azienda di Promozione Turistica, fa mostra delle produzioni tradizionali e moderne della ceramica artigianale veneziana, per rinsaldare quel rapporto tra Venezia e la ceramica, che si può leggere in tanti dettagli della città.

Sui banchi colorati, sarà possibile ammirare le ceramiche prodotte a Venezia da artisti, artigiani, appassionati, comprese quelle dei due ospiti foresti, lo scultore ceramista veneto Alessio Tasca ed il ceramista di Conegliano Isidoro Dal Col.

Inoltre sarà possibile assistere a dimostrazione di modellazione al tornio, di modellazione di un fischietto in argilla (cuco), di fabbricazione a stampo delle “antiche” pipe chioggiotte ed inoltre partecipare ai laboratori didattici rivolti ai ragazzi.

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L'Associazione

L'Associazione “I Bochaleri” nasce nel 2003. I fondatori sono artigiani della ceramica di lunga esperienza, da anni presenti nel territorio con i loro laboratori e che hanno intuito la necessità di fare sistema e cioè di presentarsi come un unico soggetto promotore della riscoperta dell'arte della ceramica a Venezia, capace di recuperarne i notevoli ed importanti aspetti storici ed artistici che su questo mestiere sono presenti nella antica città lagunare.

E' nostra intenzione e obiettivo primario ritornare punto di riferimento documentale e commerciale del mondo della ceramica a Venezia, sia per il suo passato che per il presente: un laboratorio per lo sviluppo, la sperimentazione, il miglioramento e la diffusione delle tecniche antiche e moderne di lavorazione della ceramica.

L'Associazione “I Bochaleri” si propone di preservare e far riscoprire questa antichissima arte, in qualche modo dimenticata, attraverso interventi che ne garantiscano una rilevante visibilità nel territorio e conducano a riconoscere gli interpreti contemporanei che ancora oggi operano con abilità e maestria nel tessuto produttivo dell'artigianato fine a Venezia.

Sentiamo nostro il gravoso compito di promuovere una nicchia di artigianato che trae le sue origini da un'arte antichissima, povera ma geniale, che dall'unione di elementi semplici e naturali quali la terra, l'acqua, il fuoco associati alla fantasia, alla creatività e all'ingegno hanno saputo dare il massimo di forza espressiva e dignità di opere d'arte, originali ed irripetibili.

L'Associazione, composta da una quarantina di aderenti, per la maggior parte artigiani della ceramica, professionisti o hobbisti , è aperta a tutti coloro che intendano avvicinarsi ad essa anche soltanto per una semplice curiosità, limitandosi alla realizzazione di qualche oggetto in creta o che intendano approfondire e migliorare la loro conoscenza teorica e storica accompagnandoli nella difficile e complessa realizzazione pratica di oggetti artistici ceramici.

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Il nostro intervento

Nello svolgimento della nostra attività si è subito resa evidente la necessità di coinvolgere in un ciclo virtuoso le realtà culturali, formative e soprattutto produttive del territorio veneziano, unendo le conoscenze storiche ed il patrimonio documentale della sezione ceramiche della Galleria Franchetti, con la didattica dell' Istituto D'Arte, del Liceo Artistico e dell'Accademia delle Belle Arti alla vasta esperienza dei bochaleri.

Nel contempo l'Associazione è intervenuta in modo sistematico con azioni formative e didattiche in alcune scuole dell'obbligo del Comune di Venezia, organizzando corsi tuttora aperti, rivolti agli studenti, al fine di diffondere le tecniche di lavorazione di questa materia così congeniale agli allievi ed utile alla loro espressività.

Nel giro di pochi anni l'Associazione, a conferma del notevole lavoro capillare svolto, è cresciuta ed ha assunto la coordinazione di un progetto di sviluppo che ogni anno si fa più complesso e che vede l'arco delle proprie collaborazioni in continua evoluzione.

La sede e le nostre dotazioni

Dal 2006 l'Associazione utilizza una nuova sede in Venezia, nelle immediate vicinanze dei Giardini della Biennale messa a disposizione dal Comune di Venezia. Questo le ha consentito di concretizzare alcuni progetti per uso espositivo e didattico e garantire la possibilità di frequenti incontri tra Soci e con ospiti diversi. L' attuale dotazione tecnica è la seguente:Forno per maiolica, forno per alte temperature, torni, strutture espositive, sala corsi, sala laboratorio, videoproiettore per presentazioni e conferenze

L' associazione si è dotata inoltre di un sito internet http://www.bochaleri.it che raccoglie tutte le informazioni utili in merito ai programmi, alle mostre, all'attività degli iscritti e raccoglie in rete ogni suggerimento proveniente anche dall'esterno.

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Attività in corso e programmate:

Le attività programmate e in corso di realizzazione sono le seguenti:

Presso la Sede

! laboratorio per la sperimentazione delle tecniche antiche e lo sviluppo delle tecniche moderne di lavorazione della ceramica

! ricerca storica, con lezioni e conferenze! corsi di ceramica di base sulle tecniche di lavorazione e produzione! organizzazione di seminari e corsi a vari livelli tenuti da artisti affermati! realizzazione di un polo espositivo per artisti italiani e stranieri! promozione ogni ulteriore occasione di confronto e di ricerca, quali

mostre, concorsi, workshop

Nel territorio:

! programmazione e realizzazione di corsi di lavorazione della ceramica nelle scuole, ormai consolidati come parte dell'attività didattica;

! azioni di coinvolgimento di altri soggetti rilevanti legati al mondo dell'arte e della ceramica, anche in occasione delle Manifestazioni di Venezia e Mestre;

! azioni di coinvolgimento di altre realtà artistiche come l' Istituto Statale d'Arte dei Carmini e l'Accademia delle Belle Arti di Venezia.

! approfondimento della ricerca storica con la Soprintendenza al Polo Museale Veneziano Galleria Franche alla Ca' d'Oro;

! pubblicazione di mappe ed altro materiale per promuovere degli itinerari turistici tematici che indirizzino le visite alla città verso ubicazioni di interesse artistico per la ceramica, quali la Galleria Franchetti, il Museo Correr, San Rocco, la Fondazione Cini, l'isola di San Servolo, e le varie farmacie antiche che espongono pezzi rari come Santa Fosca e Ca' Rezzonico.

! partecipazione a eventi espositivi nazionali ed internazionali

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Attività realizzate

Dal 2003, dapprima con il sostegno del Consiglio di Quartiere, con cadenza annuale, nel periodo primaverile l'Associazione realizza una Mostra mercato denominata “Bochaleri in Campo” che si svolge in Campo Bandiera e Moro o della Bragora. Questa manifestazione, anno dopo anno, consolida la sua presenza, assume l'aspetto di un appuntamento atteso dai soci e, fortunatamente, anche dei molti visitatori appassionati che ritornano a visitare i diversi banchi espositivi.Ogni anno - anche per la generosità della locale Azienda

Per la disponibilità della Municipalità di Mestre Carpendo, e con la collaborazione di altri importanti sponsor quali la Fondazione di Venezia e di alcuni soci, nel settembre 2006, nel corso della mostra-mercato svoltasi per la prima volta in Piazza Ferretto a Mestre, è stata allestita una esposizione didattica sull' archeologia ceramica all' interno della Torre Civica .

Nel corso dell'iniziativa si sono sperimentati alcuni laboratori di “iniziazione” alla ceramica tenuti da nostri Soci e rivolti ai bambini e ragazzi che ne avessero fatto richiesta: la sperimentazione molto apprezzata - ha avuto un successo superiore ad ogni nostra aspettativa e sarà necessario attrezzarci per ulteriori sviluppi.

In occasione delle diverse edizioni delle nostre iniziative sul territorio sono state date dimostrazioni di tecniche lavorative e di cottura della ceramica ed esposizione dei lavori dei corsi tenuti presso le scuole.Per alcuni anni siamo stati affiancati dal lavoro di alcuni professori ed allievi della Accademia di Belle arti di Venezia Sezione arti e tecniche audiovisive che hanno svolto interviste filmate nei diversi laboratori dei nostri iscritti, hanno realizzato dei “cortometraggi” relativi alle diverse tecniche , hanno prodotto alcuni CD contenenti storia e tecniche di produzione della ceramica.In occasione delle edizioni della mostra mercato, all'interno della Scoletta alla Bragora e della Torre Civica di Mestre hanno offerto delle pregevoli “performance” artistiche realizzate con tecniche avanzate di riproduzione virtuale delle diverse fasi della lavorazione della ceramica .In sinergia con la Ca' d'Oro l'associazione quest'anno ha realizzato, in occasione dell'edizione primaverile di “Bochaleri in campo” l' allestimento di una mostra, di ceramiche veneziane rinvenute in scavi a Capodistria, Tale mostra resterà aperta fino alla chiusura dell'edizione autunnale di Mestre.

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Le diverse manifestazioni hanno sempre voluto dare massima visibilità alle scuole che hanno richiesto di far partecipare gli alunni ai corsi, riservando loro gratuitamente alcune postazioni espositive ove mostrare gli oggetti prodotti durante le ore di laboratorio in classe.

Ci sentiamo in dovere di rivolgere un particolare ringraziamento a quanti hanno fin qui collaborato con l'Associazione consentendone nascita e sviluppo.

Gli Amministratori Biscontin e Franceschet che anni addietro hanno ideato il progetto e contribuito alla sua concreta realizzazione;

Il Presidente e i consiglieri dell'allora Consiglio di Quartiere ora Municipalità di Venezia Murano Burano ed in particolare il funzionario Tiziana Longhi, per il sostegno e il contributo organizzativo

Il Comune di Venezia, attraverso l'intervento dell'Assessorato alle Attività Produttive per l'apporto finanziario e organizzativo

La Municipalità di Mestre e Carpenedo che ha accolto positivamente la manifestazione in terraferma e l'ha sostenuta anche a livello finanziario

La Provincia di Venezia che ci ha concesso il suo patrocinio

Le Associazioni di categoria C.N.A. e Confartigianato e i diversi operatori economici, sostenitori graditissimi

L' Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Venezia che ha contribuito all' iniziativa garantendo l'ospitalità agli espositori invitati e prodotto schede informative sulle collezioni ceramiche nei musei veneziani per riscoprire i luoghi antichi della produzione ceramica veneziana attraverso la realizzazione di itinerari tematici.

La Fondazione di Venezia che dal 2006 ha dato il proprio sostegno permettendo di dare maggior visibilità all'Associazione e alla manifestazione, ora estesa anche a Mestre,

Mara Rumiz, Assessore al Patrimonio del Comune di Venezia, il cui interessamento riteniamo abbia molto contribuito all'assegnazione degli spazi comunali destinati a Sede dell'Associazione

La Direttrice della Galleria Giorgio Franchetti alla Cà D’Oro Dott.a Adriana Augusti e la curatrice della Sezione Ceramiche della stessa galleria Dott.a Francesca Saccardo

La Soprintendente del Polo Museale Veneziano Dott.a Giovanna Nepi Scirè

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Istituto Statale d'Arte di Venezia

La vivacità e la molteplicità dell'ambiente culturale veneziano, da sempre al centro di una fittissima serie di attività divulgative e didattiche, ha voluto la sezione Arte della Ceramica fra gli indirizzi dell'Istituto dalla sua fondazione nell'anno 1872.

Ancor oggi, in risposta alle aspettative del territorio e allo sviluppo tecnologico, la scuola prepara i giovani al lavoro, alla produzione progettuale e artistica, fornendo loro la cultura generale necessaria agli operatori del settore. II corso, articolato in un quinquennio, deve interpretare da un lato il bisogno di rinnovamento dell'istruzione artistica e dall'altro la necessita di perpetrare i valori tradizionali legati alla figura dell'artigiano ceramista. Gli allievi, attraverso una sperimentazione critica, acquisiscono un'adeguata conoscenza delle possibilità e dei limiti offerti dall'uso di tecniche e materiali diversi, degli strumenti metodologici e di analisi per una corretta progettazione di manufatti ceramici.

Otto sono le Sezioni di Arte Applicata:

Arte della CeramicaArte dei Metalli e dell'OreficeriaArte del TessutoArte del VetroArti della StampaDecorazione PittoricaDecorazione PlasticaDisegnatori di Architettura e Arredamento

All'interno di ogni Sezione, progettualità e creatività devono pertanto concorrere alla ricerca di un equilibrio formale che testimoni il raggiungimento di un'adeguata professionalità. I laboratori, costantemente rinnovati nelle attrezzature e nei macchinari, presentano una potenzialità operativa d'eccezione e pongono l'Istituto all'avanguardia nello studio e nella ricerca di metodologie operative.

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Ospiti Foresti

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Alessio Tasca

H a f r e q u e n t a t o g l i I s t i t u t i d ' A r t e d i N o v e , V e n e z i a , F i r e n z e .

Nel piccolo paese di vecchia tradizione ceramica, a pochi chilometri da Bassano del

Grappa, è stato allievo di Giovanni Petucco e di Andrea Parini, arrivato nel 1942 da

Caltagirone per dirigere l'Istituto d'Arte.

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Ha iniziato una precoce attività prima alla “Fratelli Tasca” e poi in un proprio atelier, che negli anni '60 e '70 è diventato un importante punto di incontro e di scambio di esperienze, parallelamente al lavoro di attuazione di nuove sperimentazioni didattiche all'Istituto d'Arte di Nove, dove ha insegnato per vent'anni.Il confronto-scontro con la tradizione lo porta ad una rivoluzione nella lavorazione delle ceramiche: l'introduzione della “trafila”. Con l'estrusione forzata di argilla attraverso matrici (procedimento meccanico in uso nella produzione industriale di mattoni forati) realizza, verso la fine degli anni '60, una produzione di oggetti di piccola serie, tra le più originali, confermata fin dagli inizi da sostenitori attenti come Licisco Magagnato (n. 12 “Ottagono” 1968). Da quel momento la trafila diventa l'insostituibile utensile per le sue opere, lo strumento che gli permette una nuova manualità.

Assieme all'utilizzo di argille da grès Tasca può così iniziare la ricerca di forme plastiche dalle dimensioni insperate: grandi frammenti, rovine, totem, sfere.Nel 1979 trasferisce le grandi trafile meccaniche ed il forno a cupola per alte temperature a Rivarotta, tra Nove e Bassano, dove inizia il decennale lavoro di restauro e ripristino della “Antica Fabbrica di Cris ta l l ina e Terrarossa” , in collaborazione con la ceramista tedesca Lee Babel, riportando all'evidenza originaria le più antiche strutture murarie, le grandi fornaci a legna. I cocci dissotterrati si sono rivelati un prezioso archivio della vasta tipologia della ceramica popolare veneta.Lo studio a Rivarotta, dove lavora con assiduità e naturalezza, è nello stesso tempo un ordinato museo vivente e un l a b o r a t o r i o o r i e n t a t o v e r s o l e sperimentazioni tecniche più avanzate. La suggestione di una delle più antiche fabbriche tra Nove e Bassano, risulta oggi viva e intensa. Fotografie di Michele Bozzetto

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Isidoro Dal Col

Via Cal di Sopra 13 31015 Conegliano (TV)tel. (+39) 0438-788254, cel. (+39) 3402402418,

Isidoro Dal Col è nato a Conegliano nel 1950. Ha cominciato molto giovane la pratica della ceramica con la “Scuola di Scomigo”.Dopo l'esordio, avvenuto negli anni '80, ha curato un'intensa attività espositiva che gli ha regalato alcuni prestigiosi premi.Le sue opere testimoniano la passione per la sperimentazione e la ricerca, a livello culturale e tecnico, e i riconoscimenti sono frutto del superamento del dato reale e della tecnica tradizionale della ceramica.Nell'ultimo decennio, è stato ammesso a numerosi concorsi internazionali di ceramica, tra cui 49° e 52° Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza, 3° Biennal Europera de Ceramica de Manises (Valencia), Concours International de Cèramique “Prix de la Ville de Cauroge (vincitore del “Prix de l'association des

thCeramistes Suisses), 6 Taiwan Golden Ceramics Awards di Taipei-Taiwan (vincitore del “Museum Gold Purchase Award).

[email protected], www.isidorodalcol.it

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Itinerari della ceramicaa Venezia

Bochaleri

1 Ludovico Antonini 2 “Atelier” di Alessando Merlin 3 Nadia Balsarin Rigutto 4 “ Baracca e Burattini” di Francesca Bonollo

e Isabella Demo 5 Maria Benelli 6 La Beppa 7 Silvia Biasi 8 CIBAS S.a.s. 9 Cooperativa Sociale “La Rivincita”10 “La Bottega degli Angeli” di Silvia Ferretti 11 “Ponte delle Guglie” di Guido Cadel 12 Marina Caldari13 “Ceramicamilla” di Camilla Bazzani 14 “Ceramiche Fustat” di Cinzia Cingolani 15 “El coccio prexiozo” di Bruna Ragazzo e

Sandro Donaggio16 Enrico Comastri 17 MariaRosa Dei Rossi 18 Argentino Della Regina 19 “Arca” di Teresa Della Valentina 20 Gaetano Di Gregorio 21 “Ida Studio Atelier” di Sara Ghezzo 22 “La Ciotola” Sibylle Heller 23 Alice Mazzoni 24 Maria Miele 25 Luana Minchio26 Giulia Morgante 27 Museo dei Cuchi di Cesuna28 Giovanni Predieri 29 “questoequeo” di Martina Purisiol 30 Aldo Rossi31 Francesca Saccardo 32 Marion Sterner33 Anna Tissi34 Cristina Vera35 “Studio d'arte Vio”

Itinerario 1

1 Chiesa di San Giobbe 2 Ponte della Crea 3 ex Cinema Italia 4 Farmacia S. Fosca 5 Ca' d'Oro

Itinerario 2

1 Campo S. Polo 2 Frari 3 S. Rocco 4 S. Sebastiano 5 Ca' Rezzonico 6 Farmacia "Ai Do San Marchi"

Itinerario 3

1 Palazzo Fortuny 2 Museo Correr 3 Calle delle Ole 4 Museo della Fondazione Querini Stampalia

Itinerario 4

1 Antica farmacia dell'ospedale di San Servolo a Venezia

2 Lido, Albergo Hungaria

Luoghi

2 Campo Bragora 3 Accademia di Belle Arti 4 Istituto d'Arte

1 Associazione “I Bochaleri”

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In collaborazione con l'Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Venezia, Ambito Turistico di Venezia sono stati individuati alcuni itinerari che consentono di avvicinarsi al mondo della ceramica a Venezia. Sono proposte di passeggiate artistico/culturale che permettono di apprezzare quest'arte non solo ad occhi esperti, ma anche a viaggiatori curiosi di approfondire la conoscenza di un importante aspetto della città.

. Sala delle ceramiche. Oltre la loggia del secondo piano si accede all'attiguo settecentesco palazzo Duodo dove si trovano le sale IX e X che raccolgono alcuni esemplari della vasta raccolta di ceramiche lagunari del Museo pervenute attraverso donazioni e acquisizioni Si tratta di pezzi per lo più frammentari, che testimoniano tuttavia della cospicua produzione di ceramica graffita a Venezia nel Quattrocento e Cinquecento, simile nelle forme e nei motivi decorativi ai prodotti di altre provenienze venete in genere, ma anche friulane ed emiliane. Vi compaiono soggetti diversi, dai simboli religiosi, che indicano una provenienza monastica del reperto, alle raffigurazioni umane, anche caricaturali, e di animali, prevalentemente con il significato simbolico o augurale. Curiosa una serie di frammenti di ciotole e di piattini, molto diffusi anche in area trevisana, caratterizzati da scritte culinarie in dialetto - "gambari", "fasioi" e così via - o dal nome dell'osteria per la quale erano state confezionate le stoviglie.

. S.Stin, Calle Dona o del Spezier. Alla base del Ponte a cui mette questa Calle, venendo dal «Campo di S. Stin», sorge a destra un palazzo che apparteneva ai Donà, di stile rinascimentale, e restaurato nel 1818 per opera di Angelo Sasso. Lo speziale, o farmacista, esiste tuttora in «Campo di S. Stin».

. Cappella S.Michele. Questa Cappella era dedicata già nel 1348 a S.Michele Arcangelo, patrono dei ceramisti. Sulle nicchie dell'altare figurano tre statue in legno dorato di Lorenzo Bregno raffiguranti 1'Arcangelo Michele tra San Francesco e San Sebastiano.

Itinerario 1

Ca' d'Oro

Chiesa di S. Giobbe

Ponte della Creaex Cinema Italia.

Farmacia S. Fosca

. La volta a vela è rivestita di decorazioni in terracotta invetriata, arte dei Della Robbia, con i Quattro Evangelisti, entro tondi agli angoli, e il Redentore fra Angeli, nel mezzo.

. Denominazione originata dai depositi di creta qui concentrati. Calle dell'Aseo.

. Spezieria all'Ercole d'Oro. La farmacia di Santa Fosca è celebre per le sue pillole miracolose. La sala appare molto solenne; un resto perfettamente conservato dell'arte barocca: grandi armadi tutt'intorno in legno massiccio, a pilastri, cornicioni, a timpani con riquadri arzigogolati e volute gobbe; sulla porta di mezzo, in faccia all'ingresso, il busto di un vecchio sapiente, in atto di consultare un librone enorme di farmacopea; sulla porta a destra il busto di un giovane, che tiene una storta, e sulla porta sinistra quello di un altro giovane, che pesta nel mortaio; all'alto dei frontespizi figure allegoriche di donne sdraiate e dorate; qua e là delfini e caducei.

Itinerario 2

Campo S. Polo

Frari

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S. Rocco

Ca'Rezzonico

Farmacia "Ai Do San Marchi"

S. Sebastiano

. Alla Scuola Grande di San Rocco sono esposte circa un centinaio di ceramiche donate nel 1961 dalla vedova del collezionista ing. Iacopo Bisacco Palazzi (Venezia 1875-1958), che per tre anni (1547-50) aveva rivestito la carica di Guardian Grande della Scuola. Si tratta di una dozzina di ceramiche islamiche orientali (XII-XVIII secolo) e una decina di maioliche ispano-moresche (XV- XVIII secolo). Il nucleo principale, tuttavia, è costituito da maioliche italiane di varia epoca e di differenti centri di produzione: dall'area toscana e umbro-laziale (piatti e boccali del XV-XVI secolo), alcuni istoriati da Urbino, maioliche berettine veneziane, vasi di Deruta, Savona, Castelli e Laterza (XVII XVIII secolo); infine maioliche settecentesche della manifattura Cozzi e svariati piatti della fabbrica Antonibon di Nove di Bassano. Tra le porcellane europee del XVIII secolo, si notano vari esemplari del pregiato vasellame di Meissen, Vienna, delle manifatture veneziane Cozzi e Vezzi, e di Nove. Vi sono, infine, diverse terraglie di produzione veneta, romana e napoletana.

. Nelle vetrine dello stretto andito che conduce alla Biblioteca sono esposti alcuni esemplari della ricca collezione di porcellane del XVIII secolo conservata nel Museo, che annovera splendidi esempi delle manifatture veneziane di Giovarmi Vezzi e di Geminiano Cozzi. All'interno si trova:

. Fino al 1908 la farmacia si trovava in campo S. Stin, allocata nell'edificio d'angolo con calle Dona. La farmacia ebbe un periodo di notevole prosperità, tanto che il proprietario potè attuare il completo rinnovo dell'arredo dei locali. Si compone di tre ambienti, tra loro comunicanti. Il primo, la bottega vera e propria, e allestito con grande mobilio in radica di noce scura e ha sugli scaffali 183 vasi in maiolica decorata, destinati a contenere le spezie e i materiali necessari alla confezione dei medicamenti, opera della manifattura veneziana dei Cozzi. I due vasi biansati piu grandi, collocati simmetricamente agli angoli della parete di fondo, recano 1'insegna della farmacia: due leoni affrontati che reggono il vangelo aperto, simbolo del protettore di Venezia, l'evangelista Marco. Notevole anche 1'elegante scrivania di raffinata linea bombata. Notevoli nell'ultima parte 76 vasi di maiolica bianca e decorati a motivi blù.

. Cappella Lando.Il pavimento della cappella dell'Annunziata è composto da 383 mattonelle quadrate a cellula autonoma (lato di cm. 15,5) e da un riquadro centrale di dimensioni maggiori (lato cm. 32,5). La data di esecuzione del pavimento, riportata su due mattonelle, è l'anno 1510. E' quasi certo che il pavimento costituisca il reimpiego di uno o più complessi di epoca anteriore: questo spiegherebbe la mancanza di una cornice di contorno, la disposizione casuale e il diverso orientamento dei decori, infine lo stato di usura non omogeneo delle mattonelle. Fin dal XIX secolo gli studiosi, primo tra i quali l 'Argnani, ritennero che la cappella fosse appartenuta a Pietro Lando, provveditore alla Romagna negli anni 1503-1509 e futuro doge; questo avrebbe favorito la commissione del pavimento di San Sebastiano a Faenza. In realtà, la cappella fu acquistata solo nel 1531da un Marco Lando, appartenente ad un altro ramo della nobile famiglia veneziana. Quanto all'occasione per la quale l'opera fu commissionata, la simbologia di alcune mattonelle in particolare le mani strette, coronate da un anello nuziale con la scritta “fides”- sembrano alludere ad un matrimonio ma, trattandosi di un pavimento di reimpiego, è possibile che nel lastricare la cappella non vi fosse altro intento che quello decorativo.

Campiello degli Squellini

Sull'attribuzione del pavimento la questione è ancora aperta, mancando del tutto documenti che consentano di assegnare questo capolavoro della maiolica rinascimentale italiana ad un autore o almeno ad un centro di produzione, ad esempio Faenza, Pesaro, Siena e Venezia stessa.

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Tra le varie ipotesi, quella dell'origine faentina è avvalorata dalla presenza a S. Sebastiano di decori considerati tipici del centro romagnolo, quali l'occhio di penna di pavone e la foglia gotica accartocciata, il cuore ardente o le mani unite. E' peraltro possibile un'attribuzione a Pesaro, sostenuta sia da indagini archeometriche che dal confronto con il pavimento che un tempo ornava la chiesa dei Piattelletti di Fano, oggi disperso in vari musei.

. Collezione Fortuny di ceramiche esposta in mostre temporanee..

. A Castello. «Ola» corrisponde nel nostro dialetto a pentola, o «pignata». E probabilmente in questa situazione esisteva anticamente qualche bottega da Pentolaio.

conserva un prezioso servizio corredato di centrotavola in porcellana di Sèvres, acquistato a Parigi nel 1795-96 da Alvise Querini, ultimo ambasciatore della Serenissima Repubblica in Francia. Il servizio in porcellana a pâte tendre è composto da duecentoquarantaquattro pezzi ancora oggi perfettamente intatti ed è accompagnato da figurine, gruppi e vasetti in biscuit di gusto Luigi XV e Luigi XVI. Il Museo possiede altri oggetti in porcellana e ceramica. Appartengono alla manifattura di Vienna alcune figurine in biscuit a soggetto mitologico e due lampade di porcellana bianca marcate con lo stemma austriaco. La raccolta comprende inoltre porcellane della manifattura Cozzi, alcuni gruppi di soggetto agreste delle Nove, un piatto e due vasi cinesi, un piatto ispano moresco, un vaso protoitaliota, una tazzina da caffè con piattino della manifattura di Meissen e uno dei pezzi più prestigiosi della manifattura veneziana Vezzi, un Vaso biansato. Recentemente la collezione si è arricchita grazie ad una donazione di porcellane e oggetti d'arte decorativa dell'architetto Renato Padoan.

. L'Ordine dei Padri Ospitalieri di San Giovanni di Dio, detti Fatebenefratelli, si era insediato nell'isola di San Servolo e nel 1715 gestiva 1'Ospedale militare e la farmacia in funzione per la cura dei feriti nella guerra contro i Turchi; i Padri speziali di San Servolo erano tenuti in grande considerazione da parte del Magistrato della sanità della Serenissima tanto che la spezieria venne riconosciuta come "farmacia pubblica dei forti e delle milizie".Oggi 1'antica farmacia di San Servolo ha ancora i suoi scaffali originali in noce massiccio e 256 vasi farmaceutici di varie forme e dimensioni, tutti con coperchio e con 1'effige del leone di San Marco, in giallo, disposto sopra il cartiglio, oltre al tavolo da lavoro, ed alcuni mortai, uno di questi datato 1815, e ad un paio di bilance.

. L'edificio che lo ospita fu costruito nel 1905, agli inizi della fortuna del Lido come raffinato luogo di villeggiatura, e la bella facciata neorinascimentale fu arricchita nel 1914 da una copertura in maiolica policroma. Numerose ville con decorazioni fittili.

Itinerario 3

Palazzo FortunyMuseo CorrerCalle delle Ole

Il Museo della Fondazione Querini Stampalia

Itinerario 4

Antica farmacia dell'ospedale di San Servolo a Venezia

Albergo Hungaria, Lido

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Bochaleri

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Tornata in Italia si perfeziona nelle tecniche raku con Nino Caruso, Emilio Galassi, David Davison e Kichi Zaemon, nelle tecniche lustri con Judit Trim, Mohie L Din Husien e Cesare Calandrini, oltre che le interessantissime tecniche dei forni di Carta con Jesus Castagnon e Toni Soriano, nelle cotture a sale con Jannet Mansfield, e in quelle primitive a Tenno (Tn) con Antonio Lampariello. I suoi lavori avranno subito un notevole successo e riconoscimenti sia per la eleganza e la originalità della forma, sempre eseguita nella antica tecnica a colombino, che per la creazione pittorica e di quel suo particolare modellato che riesce a plasmare nel tessuto ceramico, sempre nuovo e di grande gusto espressivo. E' infatti - nella piacevolezza dell'oggetto creato che l'artista, mentre cerca per sé procedendo nel lavoro, una sensazione di pace e benessere, per chi lo guarda cerca nel contatto, la presenza del bello, di un sentimento, una emozione.

Nadia Balsarin Rigutto

via G. Pascoli 6/B-230027 S. Donà di Piave (Ve)Tel. 042140801 / [email protected]

E' dal 1990 a Barcellona in Spagna che Nadia Balsarin scopre la sua grande passione per l'arte ceramica. Fu una sua amica, conosciuta in palestra, che la indusse a provare il primo contatto con l'argilla. Da quel momento inizierà in Spagna un percorso creativo di grande qualità artistica alla scuola Raku d i r e t t a d a l l a m a e s t r a BATTALLA VIDAL TERESA MARTA e la scuola "El Torn" dell'artista NURIA PIE.

La tecnica: L'oggetto viene forgiato utilizzando una argilla sedimentaria di colore rosso. Le forme ricalcano quelle classiche della stoviglieria rinascimentale (boccali, scodelle piatti, ciotole, catini, …). Sull'oggetto ancora crudo, viene steso un velo di argilla fluida bianca (ingobbio). Sull'ingobbio, viene eseguito a mano libera il disegno e la decorazione di contorno utilizzando uno stilo metallico che graffiando l'argilla bianca mette allo scoperto la sottostante argilla rossa. Una prima volta viene cotto a 980 °C (biscotto). Il biscotto viene colorato con colori (ossidi metallici) quali il verde ramina (rame), il giallo ferraccia (ferro) il bleu (cobalto) ed il viola (manganese). Per rendere impermeabile l'oggetto, viene invetriato con vetrina piombifera incolore e cotto ancora a 950 °C.

Ludovico Antonini

p.za Amendola, 1230010 Campagna LupiaTel. 3289546808

[email protected]/ludovico/graffita/index.html

"Dipingasi su la terra bianca cioè quando avranno avuto la terra di Vicenza, vò dire con uno stil di ferro di questa sorte e questa pittura chiamasi sgraffio" da "I tre libri dell'arte del vasaio”Di Cipriano Piccolpasso 1556-57

Vive e lavora a Campagna Lupia. Dalla pesca dei “cocci” nasce la sua passione per la ceramica graffita. Riconosce e riscopre il significato dei simboli e si riappropria degli antichi motivi della decorazione: il "nodo", la stella a sei punte, la melagrana, gli animali, gli alberi, le teste delle “belle”, il nome delle pietanze in veneziano. Usa lo “sgraffio” per incidere l'argilla cruda per riprodurre queste ceramiche di sapore antico che sanno risvegliare emozioni nuove.

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Guido Cadel, ha frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Venezia, compie i primi passi nella decorazione e nella lavorazione della ceramica presso la fabbrica muranese di Archimede Guerrieri. Continua a lavorare in proprio a più riprese fino a quando, nel 2004, corona il sogno di aprire una bottega per le sue ceramiche, le cui forme e il cui stile decorativo si innestano armoniosamente nella tradizione "di Castelli": così è per il piatto decorato con paesaggio collinare, così per le brocche e i vasi con decorazione floreale "a fioraccio" o "a ticchiolo". Non manca al contempo un'innovazione creativa, rappresenta dall'oggettistica più minuta (bustine, ciotole, tazze) e dalla decorazione con ambientazione "a campiello veneziano": ogni pezzo è unico, e viene realizzato e decorato interamente a mano.

Ponte delle Guglie

Venezia, Cannaregio 1293

Tel. 041 5241101

di Guido Cadel

Baracca e Burattinidi Isabella Demo e Francesca Bonollo

Via Venezia, 149 30030 Oriago di Mira (VE) 041 5631334 (tel e fax)3929097189 3474211939 [email protected] www.baraccaburattini.it

Baracca e Burattini è un piccolo laboratorio di terracotte artigianali situato sulla riviera del Brenta, in località Oriago di Mira. E' gestito da Francesca Bonollo e Isabella Demo. Francesca lavora al tornio, strumento per lei ormai familiare dopo quasi venti anni di esperienza. Con il tornio Francesca riesce a trasformare un piccolo grumo di terra nelle forme e negli oggetti più svariati, trasmettendo con le sue mani tutte le emozioni e le sensazioni che ogni giorno si rinnovano. Isabella completa la creazione dando colore agli oggetti. Anche Isabella viene da una lunga esperienza di lavoro creativo sui campi più svariati. Insieme creano questi oggetti di uso e di arredamento che nascono dalla lunga ed attenta ricerca effettuata sulle forme, sui materiali e sulle tecniche per arrivare a dare i giusti giochi cromatici a queste creazioni, parti “vive” da mettere all'interno dei nostri ambienti e delle nostre case.

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Ceramiche Fustatdi Cinzia Cingolani

Venezia, Dorsoduro 2904Tel. 0415238504 / 3356045675e-mail: [email protected]

Il laboratorio Fustat, in campo Santa Margherita, produce e p ropone manufa t t i che nascono da un attento studio del materiale, delle forme e dei colori. Antiche tecniche ceramiche, reinterpretate e sviluppate in chiave moderna, sono utilizzate per creare oggetti originali e unici, pensati con particolare attenzione al gusto contemporaneo. Il lavoro viene svolto interamente a mano: nella bottega è possibile seguire le varie fasi della l a v o r a z i o n e , d a l l a modellazione al prodotto finito. Il laboratorio organizza seminari e corsi di introduzione alla manifattura della ceramica per bambini e adulti.

Marina Caldari

Venezia, Giudecca 63

Tel. 3494577791

Inizia il proprio percorso artistico a Cesena, sua città natale, dal 1976 vive e lavora a Venezia dove si laurea in Pianificazione Territoriale ed Urbanistica c/o lo IUAV; successivamente frequenta la Scuola di Emilio Vedova e si diploma in Pittura all’Accademia delle Belle Arti di Venezia.

Numerose le partecipazioni a mostre collettive ed a concorsi artistici, per arrivare alle personali che ha tenuto in diverse città.

Parallelamente all’arte figurativa la sua ricerca spazia verso sperimentazioni formali condotte anche attraverso la lavorazione dell’argilla; non solo la vista dunque, la anche il tatto diventa strumento di conoscenza.

In ogni “oggetto” plasmato, la vibrazione della materia e gli echi che ha suscitato in lei, nel continuo divenire di forme, colori, materiali e tecniche, la testimonianza di una tensione sperimentale che sempre, in ogni espressione artistica, l’accompagna.

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Enrico da Venezia (Enrico Comastri)

Tel. 041 5224982 / 347 [email protected] www.enricodavenezia.it

studio in Venezia, Canaregio n.6111

Solo da qualche anno, attraverso l'insegnamento di un giovane maestro conosciuto in internet, mi è stato possibile sperimentare questa antica arte della ceramica, semplice al primo approcio ma allo stesso tempo vastissima nelle sue potenzialità e soluzioni creative. La forma, la figura, il colore, l'immagine, la tecnica, la creatività, la spontaneità, ed anche il caso trovano in questa affascinante arte - sempre e comunque - il modo di esprimersi in piena libertà. Attraverso il semplice uso delle mani, mescolando assieme la pittura, la scultura, il ritratto, la veduta, la forma con il colore, ti rendi conto delle infinite possibilità di realizzazione, della ampia sperimentazione e ricerca, e farti sentire contemporaneamente come un pioniere caricato di stimoli davanti ad un mondo creativo che gli si apre inaspettato ed allo stesso tempo al top espressivo di un artista arrivato. Avendo dedicato il tempo, fra la mia prima esposizione della Bragora dell'anno scorso e quella di quest'anno, prevalentemente allo studio complesso e lungo della tecnica che richiede sempre la sperimentazione concreta dell'esito del forno, porterò in Campo soltanto delle piccole maioliche e delle figure in rilievo. Le maioliche sono dipinte su piastrelline in terra rossa con vedute veneziane assieme ad alcune schizzate in un rapido ritratto, ed i rilievi sono i miei ultimi lavori con figure modellate in terracotta invetriata.

Maria Rosa Dei Rossi

Tel. 3397798823

Nata a venezia il 14-12-69,conseguita la Maturità Scientifica nel 1989,segue un iter caotico di studi che tocca la Clinica di Ginecologia ed Ostetricia a PD, la facoltà di Archittettura e di Conservazione dei Beni Culturali a VE per finire all'Istituto d'arte di Venezia. Nel 2001 partecipa come scultrice alla Fiera d'Arte di Parma. Attualmente lavora come tecnica di laboratorio all'Ospedale di Mestre "Mi definisco una ceramista hobbista...ero in difficoltà per scrivere queste poche righe di presentazione ed ho chiamato il mio maestro e amico lo scultore Carmine Tornincasa, a cui ho confessato che il mio approccio alla ceramica sette anni fa è stato unicamente curativo, dovevo lenire un'intima Ferita, quegli strappi laceranti della vita che lasciano a bocconi... Alla mia spiegazione Carmine mi ha risposto che la motivazione era comprensibile, giacchè l'arte non può nascere che da un bisogno interiore. Che la mia sia arte è tutto da dire, ma certamente,se inizialmente fù consolazione, poi divenne gioia di poter esprimere un'energia interiore. Tecnicamente analfabeta, la materia è plasmata dal puro istinto. Ad una forma organica, capricciosa a volte leziosa o sofferta non poteva che addattarsi la pelle cromatica del raku. Con la tecnica del raku ogni pezzo per colore, sfumatura e venatura è unico, il risultato finale è assolutamente imprevedibile. Solo un grande maestro come Nico Toniolo riesce ad indirizzare l'estro geniale di terra, fuoco ed aria... A Nico debbo molto... ma ancora moltissimo debbo imparare dal mondo della ceramica “

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Arcadi Teresa Della Valentina

Venezia, Santa Croce 1811Tel. Fax 041710427

Da 15 anni mi trovo in S.Croce calle del Tentor.

Il perchè della mia scelta: è un pretesto come ogni forma d'arte, anche la ceramica "è solo uno strumento" per cogliere l'origine di ciò che si vuole raccontare.

La strada l'intrapresi scegliendo studi umanistici, ma ben presto il limite espressivo delle parole trovò spazio nella pittura e frequentazioni all'Accademia del nudo. Il contatto con "maestri di vita" che trovano la loro massima espressione nella tela, non mi permettevano del tutto di riempire le senzazioni di vuoto creativo anche attraverso una assidua ricerca artistica.

"La materia sotto il colore deve essere viva; la terra origine, l'acqua modellatrice di creta, il fuoco che conclama la fusione della materia con il colore e il pensiero che agisce sugli elementi con la libertà di non poterli mai controllare, alimentano lo stupore alla vista di ogni mia creazione".

maestro Argentino Della ReginaCeramista e scultore

via Pereri 70 30030 Fosso (Ve) Tel. 0414165147 [email protected]

Nato a Fosso (Ve) nel 1937, apprende la tecniche e l'arte della ceramica fin da ragazzo presso fabbriche di ceramica, studi di ceramisti e scultori nei centri ceramici di Padova, Bassano, Nove, Vicenza e Faenza.Fonda e contribuisce alla vita di numerosi gruppi artistici nelle province di Venezia e Padova.Inoltre insegna ceramica in diverse scuole nel territorio veneto e non solo, a classi di bambini, adolescenti e adulti. Espone continuativamente dal 1957 in mostre personali, collettive e a concorsi conseguendo premi e riconoscimenti. Sue opere sono esposte in collezioni pubbliche e altri spazi espositivi.

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La Bottega degli Angelidi Silvia Ferretti Venezia, S.Polo 2224 Tel. e Fax (39)041710866e-mail: [email protected]

Intuito, gioco, passionalità, ironia, cuore, gioia nel creare, ricerca, sono i sentimenti-movimenti che ci guidano nelle nostre opere di ceramica, pittura, scultura, nelle quali vorremmo che le persone si riconoscessero.

La natura, fonte incessante di ispirazione e l'alchimia dei colori sono alla base di questo nostro percorso.

La Bottega degli Angeli è una piccola bottega d'arte nata tre anni fa dall'idea di Silvia Ferretti per poter esprimere appieno un suo grande desiderio di creatività e ricerca.Qui si possono trovare quadri, sculture e pezzi unici in ceramica.Silvia si avvale della collaborazione delle sorelle e della madre con le quali ha condiviso fin da bambina un p e r c o r s o f a t t o d i c r e a t i v i t à , d i a l o g o , anticonformismo, invenzione: nasce da qui l'idea di proporre le opere in questa piccola galleria d'arte che si trova nel Sestrier di S.Polo, in Calle del Cristo al n. 2224 - un punto d'incontro, un luogo stimolante e originale in continua evoluzione.

Spiazzi

di Gaetano Di Gregorio

Venezia, Castello 3865

Tel. 041 5239711

[email protected]

[email protected]

Gaetano Di Gregorio (Catania, 1972), nell'ambito di Spiazzi, cura il laboratorio di ceramica, che dal 2003 è aperto a col laborazioni , contaminazioni , esperimenti, prototipi e anche qualche fallimento. Spiazzi è un'associazione culturale, un atelier collettivo, un centro di residenza per artisti che opera a Venezia, nel campo delle arti visive, del design, del recupero di tecniche artigianali.

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Ogni pezzo, grande o piccolo ha una sua storia e sono tutti diversi gli uni dagli altri anche qualora sviluppino lo stesso tema. Qualche volta sono i visitatori a richiedere dei pezzi su misura, a creare le loro storie personali. Sara Ghezzo nasce a Venezia nel 1973.Si forma presso il centro Internazionale della Grafica a Venbezia in seguito studia grafica in Germania, ad Aachen dove rimane per 4 anni, Frequenta per un periodo l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha lavorato come grafica, come illustratrice, come disegnatrice di calzature e accessori.

Idastudio atelier di Sara Ghezzo

Venezia, Castello 5846 www.idastudio.it Lun/Sab 10.00/13.00 e 16.00/19.30

Languide figure femminili in eleganti corsetti, collane di perle, uccellini allusivi, scarpe-simbolo, guanti che hanno una vita propria, riti e cerimoniali legati ad immacolate tazzine da tè e soprattutto storie, racconti anche minimi che si compongono per immagini.Questo il mondo che dischiude con delicatezza Sara Ghezzo in IdaStudio, il suo atelier, in Venezia non lontano da Piazza San Marco. Uno spazio intimo, quasi un salotto di casa dove si è accolti e si può liberamente curiosare tra le stampe, le ceramiche, i disegni e altri oggetti per lasciarsi sedurre da un universo molto particolare, fatto di sensualità onirica, di sottile e femminile erotismo, di giochi scherzosi e visionari.Forte il legame tra queste produzioni e la città che vi fa da sfondo sempre riecheggiata nelle atmosfere, nei dettagli o semplicemente in una certa lenta sinuosità delle linee, in un bianco e nero lavorato come una filigrana.

La Ciotoladi Sibylle Heller

Lido di Venezia 0412420308

Nata in Germania dove ha imparato il mestiere di ceramista.Vive da 30 anni al Lido di Venezia dove esercita nella sua bottega in Via Candia 24 di fianco al palazzo del cinema. Due volte all'anno apre la sua bottega ad hobbisti desiderosi di sperimentare le loro abilità creative.In queste occasioni vengono anche applicate le antiche tecniche come il graffito veneziano, ma nel suo lavoro prevale sempre la ricerca di una nuova interpretazione delle tecniche tradizionali.La semplicità delle forme e del decoro ricordano spesso la natura che ci circonda.

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Miele Maria - Ucci

via mion 56 Spinea Tel. 0415411939 [email protected]

Lavoro l'argilla da circa 4 anni ma gia' da molti anni sono appassionata da tutto ciò che si crea con le mani, modellare la creta si e' rivelata la cosa che mi riesce meglio, la mia vera attitudine. Non ho seguito corsi sulla modellazione ma ho letto tutto quello che ho potuto reperire sull'argomento ceramica, il resto e' venuto con l'esperienza con gli errori e con le sperimentazioni. Le cose che creo sono legate alla natura, al mondo dei bambini, alla magia delle piccole cose.

Alice Mazzoni Nasce a Dolo, Venezia nel 1977; vive e lavora a Padova. Ha una laurea breve in design industriale.

Fin da piccola è sempre stata attratta dalla lavorazione dei materiali più vari, dall'arte e dall'arredamento di interni: comincia a manipolare la terra nel 2000 da autodidatta. Successivamente frequenta corsi di formazione, specializzandosi nella ceramica raku, un'antica tecnica di cottura della ceramica di origine giapponese.

Le sue forme sono caratterizzate solitamente dalla pulizia di forma e dal monocolore e spaziano dall'oggetto d'uso quotidiano e d'arredo alla scultura in senso stretto. Da un anno a questa parte si sta specializzando nel creare civette, animale a cui è molto legata. Ha partecipato a mostre collettive e ha tenuto una personale nel 2005. Ha un'altra grande passione: crea originali gioielli in Acciaio.

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Giovanni Predieri

Architetto, pittore e incisore arriva tardi, anzi tardissimo alla ceramica.

Malgrado i consigli dei suoi maestri Aldo e Cinzia che gli suggerivano strane misture di smalti e temperature con risultati a dir poco disastrosi, arriva alla quinta edizione di Bochaleri in campo con la sua ultima produzione frutto per lo più di furti per quanto riguarda i colori, che trova nelle botteghe degli amici, o anche di pezzi non suoi che assembla alla meno peggio. Lascio alla critica benevola dei visitatori l'onere di dipanare il suo percorso creativo.

Giulia Morgante

I miei studi artistici mi avevano portato ad incontrare la creta, ma ho dovuto aspettare più di vent' anni per poter riscoprire il piacere di modellare.Lavorare la creta, per me, ha un preciso significato: è come riprendere il filo, dedicarsi un tempo per riordinare i pensieri, per mettere a fuoco gli obiettivi; quel filo che la premura di vivere oggi ci ha fatto perdere e che ritrovo con un lavoro manuale.Impastando, levigando, dando forma, ripeto gesti antichi quanto l'uomo e la mente si apre, ciò che mi sta intorno acquista un diverso significato.Da sempre sono stata affascinata dall'arte primitiva, africana, messicana, indiana con le sue forme imperfette, i colori naturali e i disegni tribali.Nel mio lavoro cerco di avvicinarmi a quella spontaneità e immediatezza, dove l'irregolarità dà maggior sapore all'oggetto che, proprio per la sua unicità, non mi è possibile ripetere.Usare la creta significa anche lasciare spazio al caso e all'imprevisto, che mi sono compagni e mi aiutano a raggiungere l'obiettivo.Aprire il forno in cui sono stati cotti gli oggetti è sempre una sorpresa!

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questoequeodi Martina Purisiol

Venezia, Castello 3542/bTel. 041 [email protected]://www.questoequeo.it

In questa città eternamente sospesa tra passato e futuro, creo tra le mani, fermandoli nel tempo, momenti vissut i nel le mie esplorazioni dei luoghi che amo.Da qui hanno preso corpo le mie opere in ceramica che, pur mantenendo fedeltà con lo stile architettonico gotico, sconfinano nell' immaginario di una Venezia fantastica.E' in questa città che amo che ho realizzato un sogno: il mio negozio nel quale esercito da 23 anni la professione di ceramista.

Francesca Saccardo

S. Croce 372, 30135 Venezia

Laureata in Lettere, Storia dell'Arte medievale, lavora da vent'anni alla Galleria G. Franchetti alla Ca' d'Oro come restauratrice e curatrice della Sezione Ceramiche. Il museo conserva migliaia di frammenti di vasellame medievale e rinascimentale proveniente da ritrovamenti nel centro storico e nella laguna.

Nei laboratori didattici per le scuole elementari e medie ha proposto il famoso “Metodo Bruno Munari”, appreso a Faenza, o anche la realizzazione di mattonelle a bassorilievo che ricordano le antiche patere marmoree infisse sui palazzi veneziani. La stessa fonte d'ispirazione che Francesca utilizza quando modella, nel tempo libero, le sue formelle in terracotta.

[email protected] Tel.041720935

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Laboratorio delle “forme informi”Palazzo Boldù

Venezia, Cannaregio 6000 Tel. 0415294814 [email protected] [email protected]

Il laboratorio delle “forme informi” nasce nel 2004, a Venezia all'interno del Centro Diurno come attività riabilitativa e di ri-socializzazione.Col tempo ci siamo appassionati, iniziando uno studio ed una ricerca per comprendere meglio la storia millenaria della creta, le sue tecniche e le sue applicazioni in tutti i campi. La tecnica preferita è quella del colombino per la realizzazione del manufatto, mentre per la decorazione usiamo gli engobbi e la cristallina. Un grosso contributo, per l'impegno con cui hanno lavorato, per l'avvio del

Marion Sterner

Venezia, Castello [email protected]. 335 5475463

Nasce a Monaco di Baviera e si laurea in architettura degli interni; si trasferisce a Venezia dove allo IUAV prende un postlaurea in architettura. Lavora nel settore della ricerca su materiali i n n o v a t i v i p e r l ' i n d u s t r i a dell'imballaggio industriale. In mezzo a degli strumenti scientifici un forno ad alta temperatura gli permette di sperimentare materiali cristallini, cirstallizzabili e vetrificabili, forme e strutture di ceramica, porcellana e vetro. Questa solida base scientifica non le chiude però le strade della sua poetica creatività.

laboratorio e nello stesso tempo per la passione che hanno saputo suscitare in tutti noi, va ai nostri maestri Vincenzo De Rosa e Serena Brandini, che oltre alle semplici tecniche ci hanno insegnato a sentire il manufatto, la produzione artistica come una manifestazione-liberazione del nostro stato d'animo. Oggi questo lavoro prosegue con Duminuco Elisabetta. Grazie ai suoi consigli ed al suo impegno lavoriamo con la stessa passione, associando, come per magia, terra, acqua, aria e fuoco, dove la realizzazione finita di una produzione è anche un traguardo di relazioni umane. La soddisfazione di trasformare l'idea in oggetto diventa così individuale e nello stesso tempo d'insieme. Ci sentiamo di lanciare un augurio a chiunque volesse intraprendere “la via della creta” dicendo a tutti: “se ci provi e senti la materia e ti lasci andare il demone dell'argilla è già in te.” Il nostro sogno sarebbe partecipare ad un incontro internazionale dove mettere a confronto le tecniche in uso tra i vari popoli del mondo.

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Atelier di Alessandro Merlin

Venezia, Castello 3876 Tel. 0415225895

Vive a Venezia e lavora nell'atelier a due passi

da San Martino all'Arsenale.

Al l ' immaginaz ione c rea t iva che lo

contraddistingue si affianca l'originalità dei

minuscoli particolari di certi suoi disegni, il

gusto del dettaglio che non ha nulla di naif.

Anzi, la composizione e il colore, o il bianco e

nero, denotano una tecnica raffinata ed

elaborata attraverso l'esperienza che affonda le

sue radici in una passione coltivata fino dagli

anni dell'infanzia nel bellunese.

Uno stile inconfondibile il suo, dal disegno

stilizzato al graffito, dai deliziosi cavallini alla

"popolazione" marina di pesci grandi e piccoli

crostacei, quasi un omaggio a Venezia e alla sua

laguna.

Ceramicamilla

di Camilla Bazzani

Venezia, Dorsoduro 2609

Tel. 0415235277

Finestre gotiche, colori d'acqua, nobili

palazzi: le architetture veneziane hanno

talmente affascinato la ceramista Camilla

Bazzani da diventare i motivi decorativi della

sua originale produzione. La bottega dei

C a r m i n i è i l s u o l a b o r a t o r i o .

Qui Camilla crea e mostra con piacere ai

clienti come lavora la materia. Tra tanti oggetti

originali saltano all'occhio le strisce di

formelle e i piatti traforati da bifore e trifore.

Miniature di Venezia che hanno la consistenza

della ceramica, ma la lucentezza del vetro,

diventano motivi di decoro se inserite nel

muro, o sole se appese a una a una.

Da apprezzare anche le magiche collane, una

diversa dall'altra, sulle quali Camilla

sperimenta accostamenti e miscele di una vasta

gamma di smalti.

E poi i disegni erotici dal tratto così personale. Statici o in movimento, in composizioni arricchite da fantasie geometriche,

talvolta da note di colore, sono il risultato di una ricerca che, al di là della decorazione, contribuisce a sottolineare e a mettere in

risalto la forma dell'oggetto. Non solo tazzine, piatti e ciotole di uso quotidiano ma anche servizi da caffè, da the,da pesce, vassoi e

vasi di tutte le forme, molti dei quali oggi sono presenti nelle case di collezionisti fedeli in Italia e all'estero.

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disegni originali di manufatti risalenti a quel periodo durante il quale Venezia fu uno dei maggiori centri a livello Europeo.

Con minuziosa attenzione e studio costante, si dedicano alla creazione di questi oggetti imprimendoli ogni giorno, con gesti

antichi delle caratteristiche di uno stile o di una tecnica che riaffiorano attraverso il graffito nervoso di un piccolo animale o il

tratteggio pacato di un frutto, di un tralcio, di un fiore.

Studio d’arte Vio

Venezia, Cannaregio 2100/A

Tel. 041710040

Reale e immaginario si fondono assieme in questo studio di scultura specializzato nella modellazione in creta e produzione di terrecotte per arredamento di varie civiltà, epoche e stili finite con particolari tecniche di invecchiamento ad engobbio e smalti bizantini. Lo studio artistico ha sede a Venezia e da tre generazioni volge particolare attenzione alla scultura conferendo così un alto valore qualitativo ai nostri prodotti che sono creati con antiche tecniche artigianali.

El coccio prexiozo

di Bruna Regazzo e Sandro Donaggio

Venezia, Giudecca 188 Tel. 393 6934133

E-mail [email protected]

Situato a fianco della chiesa palladiana del Redentore alla

Giudecca, affacciato sull'omonimo canale di fronte al

Bacino di San Marco, questo piccolo laboratorio, attivo

dal 1997, offre al visitatore la possibilità di ritrovare la

tradizione dell'arte ceramica veneziana.

Accomunati dalla stessa passione per la ceramica graffita

e la maiolica veneziana e islamica dei secoli XV e XVI,

affascinati dalla ricchissima simbologia che le

contraddistinsero, Bruna e Sandro ripropongono

oggetti da esposizione e di uso quotidiano realizzati su

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Silvia Biasi

Via 4 novembre, 49 30022 Ceggia0421 329177 3384663416 [email protected]

Nata a San Dona' di Piave il 03/11/1971.Tutte le varie tecniche artistiche hanno sempre risvegliato in me grande curiosità. Il ricamo, la cartapesta, la pittura, sono stati per me una passione fin da piccola. La ceramica mi attraeva per la sua capacità di resistere al tempo, di passare pur se in frammenti il testimone del pensiero e del modo di vivere di chi l'ha creata. Ho avuto la fortuna di partecipare a un corso tenuto da Nadia Balsarin, le prime di tante ore passate a lavorare insieme. Grazie a lei, ho capito che la ceramica poteva essere il mio mezzo di espressione. Ho cominciato nel 2000 e per me questo è sempre rimasto un hobby. I miei studi e il mio lavoro sono in tutt'altro campo (Laurea in Economia e Commercio) ma in questi anni un po' di tempo per fare ceramica l'ho sempre trovato e ho partecipato a varie mostre e manifestazioni.

Lavoro principalmente a colombino, tecnica che trovo nella sua lentezza alquanto “rilassante” e che mi permette di creare assimetrie e movimenti. Utilizzo principalmente terre refrattarie e cotture raku visto che dispongo solamente di un forno raku artigianale. Mi piace sperimentare sempre forme nuove, smalti , decorazioni. A chi volesse fare ceramica direi che è un bellissimo modo per concretizzare in maniera inalterabile ma allo stesso tempo fragile un pensiero.

Dal 2000 vivo in Italia in una casa di campagna dove ho allestito un piccolo laboratorio e mi dedico a sperimentare sia tecniche di cottura che smalti.

Cristina Vera Cona (VE) 0426046480e-mail: [email protected]

Sono nata a Santiago del Cile nel 1953 e vi sono rimasta fino al 1974 diplomandomi come tecnico di laboratorio. Dopo il colpo di stato ho lasciato il paese per un lungo viaggio in Africa che mi ha portato a stabilirmi in Mozambico, qui ho completato gli studi laureandomi in medicina ed ho svolto la professione fino al 2000.Il primo approccio alla ceramica ce l'ho nel 1996 , durante una vacanza in Cile. Per staccare la mente dalla pesantezza della professione medica ho frequentato un corso di ceramica gres con Joan Morrison e cosi inizia una passione che non ho più abbandonato. Ho lavorato in una fabbrica di ce ramiche in Mozambico e frequentato, in Spagna, con Ramon Fort corsi di tornio e raku.

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Maria Benelli

www.studioartisticomariabenelli.it [email protected]@alice.it

Maria Benelli si è diplomata al Liceo Artistico ed all'Accademia di Belle Arti di Napoli.Dopo una breve carriera d'insegnante e fotografa d'opere d'arte, prosegue gli studi per il restauro di dipinti a Firenze, dove, contemporaneamente segue un tirocinio per il restauro conservativo della ceramica presso il Museo Archeologico.Oggi risiede a Padova dove lavora come restauratrice di dipinti e allo stesso tempo si dedica all'attività di ceramista e pittrice di dipinti murali, nel suo laboratorio di Polverara.Sue opere sono esposte al museo dei cuchi di Cesuna (VI), al museo della ceramica di Nove (VI) ed al comune di Ponte San Nicolò(PD).

Anna [email protected]

Da più di 15 anni mi sono accostata alla ceramica felice di impadronirmi dei segreti che mi permettevano di realizzare gli oggetti che avevo immaginato. Ho seguito i corsi più vari per ampliare le mie conoscenze e quindi dalle prime esperienze con Sybille Heller e Maria Teresa Laghi sono passata per il laboratorio di Aldo Rossi,per poi seguire un corso triennale di restauro della ceramica antica e poi ancora da Giuliana Rolli per imparare la decorazione a terzo fuoco e da ultimo la più recente scoperta: il raku sotto la guida affettuosa e amichevole di Cinzia Cingolani. E'un lavoro serio che richiede pazienza e l'umiltà di accettare anche gli insuccessi,ma quando un pezzo riesce la soddisfazione è impagabile! Come ex-insegnante ho dato volentieri la mia diponibilità per la didattica sul territorio.

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Aldo RossiPresidente dell’Associazione “I Bochaleri” dal 2003

Nasce a Caorle nel 1931, si diploma in scultura all’Istituto d’Arte di Venezia, frequenta l’ambiente di Nove di Bassano assimilandone l’arte e collaborando ad una attività artigiana. Lavora poi a Muttenz (Basilea) col ceramista Mario Mascarin, quindi torna a Venezia e nel 1963 apre il suo laboratorio in Strada Nuova sotto l’insegna: Ceramiche “El Bocal”. Qui si dedica all’arte della ceramica per oltre quarant’anni realizzando assieme alla moglie Clara maioliche di squisita fattura e ceramiche graffite in sintonia con la più antica tradizione veneta.Decano dei ceramisti veneziani, è uno dei fondatori dell’associazione.

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CIBAS S.a.s. è situata a

B a s s a n o d e l G r a p p a n e l comprensorio della ceramiche d ' a r t e Nove -Ba s s ano , un terr i tor io che vanta una tradizione antica e ben radicata nel tempo.Produciamo da più di 35 anni materiali per la ceramica sempre attenti alle specifiche esigenze dei nostri clienti.Dal 1986 è gestita da Fabio Poli che ha ripreso l'esperienza e la passione del padre Afro. In 20 anni Fabio, mantenendo la produzione tradizionale della terraglia bianca ha ampliato l'offerta dei prodotti per poter essere un valido supporto a tutti i produttori del settore. Materie prime selezionate per impasti di alta affidabilità, un ottimo servizio al cliente ed una particolare attenzione sui temi della sicurezza d'uso dei nostri prodotti sono le caratteristiche e i valori della nostra gestione.Obbiettivo principale è offrire prodotti di alta qualità unici e sempre nuovi.Alla Cibas trovate gres e semirefrattari della linea Creaton distribuiti in esclusiva per Italia.

Gli smalti SPECTRUM elaborati su standard qualitativi americani, quasi esclusivamente atossici.Le porcellane francesi tedesche inglesi e la bianchissima Southern Ice australiana. Torni ed attrezzature della casa Giapponese SHIMPO: potenti resistenti silenziosi ed altamente affidabili.Forni tedeschi delle case NABERTHERM e ROHDE esenti da fibra di ceramica per una maggiore sicurezza e salute dell'utilizzatore.Attrezzi, tornielli, pennelli, piastre per forni e ... consigli per far amare questo lavoro e questa materia.

Cooperativa Sociale“La Rivincita”

Siamo una cooperativa sociale di servizi, nati dall'Associazione Venezia-Mestre per la lotta contro l'epilessia, con lo scopo di creare un'occupazione lavorativa a giovani portatori di epilessia con capacità lavorative e farmaco controllati. Fra i servizi da noi offerti (pulizie, giardinaggio, assemblaggio, trasporto disabili) vantiamo un laboratorio di ceramica in grado di offrire alla clientela oggetti interamente decorati a mano a 2^ e 3^ fuoco, anche personalizzati, ed una produzione di ceramica Raku.

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Museo dei cuchi

L 'idea di un museo dei cuchi (strumenti popolari a fiato) nasce dal piacere di svolgere, nei limiti possibili, la lunga storia che questi fischietti si portano appresso, tanto da far nascere la frase «vecio come el cuco». Inventati per imitare gli uccelli, per rappresentare con il loro lieve soffio lo spirito della vita, o per allontanare gli spiriti cattivi, per segnare il trapasso dalla vita, alla morte, come oggetto scaramantico, o come difesa usata dai contadini contro i predatori di coltivazioni, fino a diventare gioco dei bambini, o pegno amoroso, sono oggi assunti alle più vive rappresentazioni di espressioni artistica e di costume.

Una lunga storia quindi, con segni che risalgono all'età preistorica, all'età del bronzo, ai fasti della Grecia e così nei secoli sino a noi, con documenti rari, data la fragilità della loro materia ed alla loro funzione di gioco per bambini.L'interesse per i cuchi prende consistenza alla fine dell'ottocento ed all'inizio di questo secolo, accentuato soprattutto in questi ultimi vent'anni.Ma la sorpresa più confortante, per chi ama questi piccoli oggetti, viene dall'interesse di tutto il mondo per i cuchi

.Dall' America Latina, dove il Perù, il Brasile ed il Messico fanno la parte predominante all'Asia con una produzione che vede impegnate la Turchia, l'India, la Cina, il Giappone tra le principali all'Europa dove viva è la tradizione come in Inghilterra, in Svezia, in Norvegia, Finlandia, Germania, Francia, Svizzera, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Jugoslavia, Grecia, Russia, Portogallo, Spagna, ecc. , all'ltalia che ha i suoi centri nell'Emilia, Toscana, nel Lazio, nell'Umbria, Abruzzi, in Campania, nella Basilicata, in Puglia, soprattutto nel Veneto.

Ed è proprio nelle sagre e nelle fiere che arrivano i cucari, per allestire banchetti dei cuchi alternati ai dolciumi di fattura casalinga

Nell' Altopiano di Asiago a Canove il 25 aprile per la festa di San Marco, si tiene la sagra del fischietto popolare. Importante nel Veneto sono stati e sono i cuchi delle Nove; all'inizio piccoli e raffiguranti uccelli, soprattutto galli. Nel tempo la parte suonante veniva attinta a delle raffigurazioni stampate, raggiungendo così oggetti più grandi chiamati arcicuchi

Ma il cuco poteva anche avere un serbatoio d'acqua per ottenere un suono più dolce, più modulato, mentre se la parte destinata al suono la si lasciava a secco, il suono diventava più acuto, Niglio -Matera (Italia) con delle variazioni che dipendevano dalle dimensioni della cassa, dall'inclinazione del beccuccio, e forse dalla stessa creta con cui era stato creato

Purtroppo a questi umili oggetti pieni di storia sulle bancarelle si sono sostituiti quelli di latta ed oggi di plastica. Motivo non determinante per lasciare morire quella che è sicuramente una tra le più antiche espressioni dell'uomo, simbolo di festa e di gioia.

Il fischietto di terracotta non è finito. Artigiani pazienti un po' in tutto il mondo e non soltanto nelle aree marginali della cultura, hanno continuato a modellarli nelle tipologie più varie, da quelle zoomorfe (di preferenza il gallo, ma anche asini o cavalli, uccelli in genere sino ai pesci, ai rettili alle rane) a quelle antropomorfe (contadini, pastori, soldati e carabinieri, madonne e santi) a quelle più recenti, dove la fantasia e l'immaginazione dell'artista ha trovato libero sfogo. Artigiani, si noti, che per gli anni passati erano soprattutto anziani che continuavano a produrre cuchi secondo la più antica tradizione locale. Ma da qualche anno i cuchi sono tornati ad interessare anche gli artisti più giovani che hanno ripreso la difficile tecnica di dare voce e quindi «vita» ai loro cuchi.

Ecco il perche della raccolta dei cuchi e per i piccoli fischietti di terracotta un piccolo museo, significativo di memorie ritrovate, di suoni impensati. Vere sopravvivenze dell'artigianato artistico capace di trasmettere e suggerire a tutti nuove e colorate interpretazioni.

Museo dei cuchi:www.museodeicuchi.it [email protected]

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Glossario

L’arte antichissima della ceramica, le cui origini risalgono ai primi insediamenti stabili di agricoltori nel passaggio dall’età mesolitica all’età neolitica, comprende varie tecniche di produzione di oggetti in argilla sottoposti ad una o più cotture. Il termine, che contraddistingue anche gli stessi prodotti ceramici, è derivato dal greco keramos (”argilla”, “vaso”), ma è entrato nell’uso corrente solo nel secolo diciannovesimo. Dal Latino figulus, piccolo recipiente di terracotta, deriva invece l’epressione: “arte figulina”, riferita alla lavorazione dei vasi.Le diverse qualità di ceramica sono classificate secondo le argille impiegate per l’impasto, il rivestimento e le tecniche di fabbricazione.

argilla cotta a 900 - 1000 °C priva di rivestimento ovvero rivestita solo di vetrina piombifera (terracotta invetriata).

terracotta rivestita di smalto bianco o colorato e decorata e quindi sottoposta ad una seconda cottura, compresa tra 920 - 940 °C.

un impasto di argilla chiara, quarzo e feldspato rivestita di vetrina piombifera.

un impasto compatto, bianco o colorato e ricavato da argille di roccia sedimentaria ricca di silicio.

Un impasto compatto, bianco, commistione di caolino, quarzo e feldspati.

Terracotta

Maiolica

Terraglia

Gres

Porcellana

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Associazione "I Bochaleri"Castello, 125730122 Venezia (VE) Tel. +39 041 [email protected]://www.bochaleri.it

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ri.it Lo scopo del corso è quello di introdurre il

neofita alla realizzazione di oggetti artistici

in ceramica.

Ore di lezioni previste = n° 20

Argomenti

Spiegazione del procedimento necessario

per arrivare al prodotto finale di un oggetto

in ceramica.

Modellazione a mano e a sfoglia (2 pezzi).

R i f i n i t u r a d e i o g g e t t i f a t t o

precedentemente e semplice decorazione.

Lavorazione sul tornio e con colombino(3

pezzi).

Rifinitura sul tornio ed a mano ed

ingobbiatura.

Decorazione e pittura sotto smalto e

discussione sui manufatti realizzati.

Giorni ed orari

I giorni e la durata delle lezioni (due ore

l 'una) saranno concordate con i

partecipanti.

Numero

min/max di corsisti = 6/10

Lo scopo è quello di introdurre il corsista alla

realizzazione di manufatti ceramici utilizzando

la tecnica della maiolica. Tale tecnica, già

presente in Italia dal XIII secolo, è ancor oggi

la tecnica principale per la realizzazione di

oggetti artistici in ceramica.

Ore di lezioni previste = n° 21

Argomenti

La ceramica (teoria). La tecnica della maiolica

(teoria). Preparazione di una piastrella in terra

da maiolica. Preparazione di un oggetto con

modellazione a mano o a stampo.

Stesura dello smalto e decorazione sulla

piastrella e sull'oggetto della lezione

precedente cotto a biscotto. Preparazione di

un oggetto con modellazione al tornio.

Stesura dello smalto e decorazione

sull'oggetto della lezione precedente cotto a

biscotto. Preparazione di un oggetto con

modellazione al tornio, a mano o a stampo.

Discussione sui manufatti realizzati la lezione

precedente.

Si prevede la realizzazione di un oggetto per

lezione.

Giorni ed orari

I giorni e la durata delle lezioni (tre ore l'una)

saranno concordate con i partecipanti.

Numero

min/max di corsisti = 6/10

1 - Corso di ceramica

Docente: Sibylle Heller

2 - Corso di ceramica a maiolica

Docente: Aldo Rossi

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3 - Corso di ceramica Raku

Docente: Argentino Della Regina

4 - Corso di ceramica graffita

Docente: Ludovico Antonini

Lo scopo del corso è quello di apprendere la

ceramica con la tecnica Raku in riduzione e raku con

terre sigillate in ossidazione e riduzione.

Ore di lezioni previste = n° 15

Argomenti

I n t r o d u z i o n e a l l a c e r a m i c a R a k u .

Modellazione di oggetti con argilla semirefrattaria a

sfoglia ed a colombino.La cottura del biscotto.

Modellazione di oggetti con argilla semirefrattaria a

sfoglia ed a colombino. Decorazione e cottura in

riduzione dei biscotti della lezione precedente.

Modellazione di oggetti con argilla semirefrattaria a

sfoglia ed a colombino. Decorazione e cottura in

riduzione dei biscotti della lezione precedente.

Preparazione della terra sigillata. Modellazione di

oggetti con argilla semirefrattaria a sfoglia ed a

colombino. Decorazione e cottura in riduzione dei

biscotti della lezione precedente. Utilizzo della terra

sigillata sugli oggetti crudi. Utilizzo della terra

sigillata sugli oggetti crudi. Decorazione e cottura in

riduzione dei biscotti della lezione precedente. Si

prevede la realizzazione di un oggetto della

dimensione consigliata dal maestro per lezione.

Giorni ed orari

I giorni e la durata delle lezioni (tre ore l'una)

saranno concordate con i partecipanti.

Numero

min/max di corsisti = 6/10

L'idea è quella di partire dalle antiche tecniche della

ceramica graffita per riscoprire attraverso l'uso della

decorazione a graffito su ingobbio le motivazioni

anche culturali alla base di questa tecnica ceramica.

Fasi del corso:

1-Seguire l'evoluzione antica di tale tecnica

attraverso le diverse classificazioni della ceramica

graffita.

2-Sviluppare quindi anche in forma moderna e

personale le abilità acquisite.

Ore di lezioni previste = n° 24

Argomenti Preparazione di una piastrella

in terra da maiolica. La stesura dell'ingobbio e

graffito a mano libera su piastrella. La ceramica

graffita cinquecentesca e seicentesca a punta

sottile. La stesura dell'ingobbio, spolvero e graffito

su piastrella, piattino, scodella e piatto. Colore e

vetrina su biscotto. La ceramica graffita

rinascimentale. La ceramica graffita a fondo

ribassato. La ceramica graffita inscritta. La ceramica

graffita bianco su bianco. Al termine di ogni lezione:

discussione sui manufatti realizzati le lezione

precedente. Si prevede la realizzazione di un

oggetto per lezione.

Giorni ed orari

I giorni e la durata delle lezione ( mai meno di tre

ore) saranno concordate con i partecipanti.

Ipotesi: al sabato 9,00 13,00 o 15,00-19 ,00 oppure

una o due sere alla settimana dalle 20.00 alle 23.00.

Numero

min/max di corsisti = 6/10

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Progetto graficoAssociazione “I Bochaleri”

IllustrazioniAltan

StampaTipografia Tiozzo sncPiove di Sacco

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Trattoria Ca' d'Oro Alla VedovaCannaregio 3912, 0415285324

Vini salumi formaggi La CantinaCannaregio 3689, 0415228258

Enoteca "Al Canton del vin”Castello 3156, 0412770449

Ristorante Fiaschetteria ToscanaCannaregio 5719, 0415285281

Ostaria Al PonteCannaregio 6378, 0415286157

Ostaria Alla RampaCastello 3607, 3478513908

Trattoria 40 LadroniCannaregio 3253, 041715736

Osteria da Andrea BancogiroSan Polo 122, 0415232061

Ristorante - Osteria Da FioreSan Polo 2202/A, 041721308

Ristorante Al CovoCastello 3968, 0415223812

Trattoria Vini da GigioCannaregio 3628/6, 0415285140

Farmacia Al BasiliscoCastello 1778, 0415224109

Hostaria Da FranzCastello 754, 0415220861

Enoteca MascaretaCastello 5183, 0415230744

Ristorante al Giardinetto da SeverinoCastello 4928, 0415285332

Trattoria al Mascaron Castello 5225, 0415225995

Trattoria Corte ScontaCastello 3886, 0415227024

Tutto per il ceramista La BeppaCastello 3166, 0415226968

Farmacia Croce di MaltaCastello 3470, 04152226523

Enoteca Vino e...ViniCastello 3301, 041521018

Osteria Anice StellatoCannaregio 3272, 041720744

Ostaria RiobaCannaregio 2553, 0415244379

Trattoria Da RemigioCastello 3416, 0415230089

Enosteria TimonCannaregio 2754, 3463209978

Osteria Oliva NeraCastello3417, 0415222170

Si ringraziano per la collaborazione ed il contributo

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Ospiti foresti

Alessio Tasca

Isidoro dal Col

Eventi

dal 20 al 30 settembreMostra di ceramica presso la Torre di Mestredel Maestro Alessio Tasca

29 e 30 settembrePartecipazione del Museo dei Cuchi di Cesuna (VI)[email protected]

29 e 30 settembre al pomeriggioLaboratori didattici di manipolazione dell’argilla e realizzazione di fischietti in argilla (Cuchi)

30 settembrePartecipazione del “piparo” Alfredo Boscolo

con il patrociniodella Provincia di Venezia

in collaborazione conIstituto Statale d’Arte di Venezia

con il sostegno di

Azienda di Promozione Turisticadella Provincia di Venezia

Associazione di categoria: C.N.A. Venezia

Associazione di categoria: Confartigianato di Venezia

Mestre, Piazza Ferretto29 e 30 settembre 2007

Bochaleriin Piazza

si ringraziaMinistero per i Beni e leAttività CulturaliSoprintendenza Speciale peril Polo Museale Veneziano

Comune di VeneziaAssessorato alle Attività ProduttiveMunicipalità di Venezia Murano Burano

Municipalità di Mestre e Carpenedo

gli espositori

Ludovico Antonini,Nadia Balsarin Rigutto“ Baracca e Burattini” di Francesca Bonolloe Isabella DemoMaria BenelliSilvia BiasiCIBAS S.a.s.Enrico Comastri, Cooperativa Sociale “La Rivincita”MariaRosa Dei RossiArgentino Della Regina“Arca” di Teresa Della ValentinaLa Beppa“La Ciotola” Sibylle HellerAlice MazzoniMaria MieleLuana MinchioMuseo dei Cuchi di CesunaGiovanni PredieriAldo RossiCristina Vera

con il contributodella Fondazione di Venezia

Assessorato alla Cultura

AZIENDA DI PROMOZIONETURISTICA DELLAPROVINCIA DI VENEZIA

CITTA’ DIVENEZIA

MUNICIPALITA’MESTRE - CARPENEDO