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BLACK-ROT O MARCIUME NERO Guignardia bidwellii (Ell.) Viala e Ravaz

I giovani germogli, molto sensibiliall’infezione, possono presentare lestesse tacche brune, allungate, chesi trasformano rapidamente in cancribruni infetti.I grappoli, che possono essere infet-tati dal fungo dalla fioritura all’in-vaiatura, sono più sensibili agliattacchi a partire dallo stadio dipiena fioritura fino a quello in cuigli acini raggiungono un diametro diun centimetro circa. La prima mani-festazione del black-rot sugli acinicompare come un piccolo puntobiancastro di circa 1 mm di diame-tro. Qualche ora dopo si sviluppa,attorno a questo, una zona circolarebrunastra che si estende rapidamen-te all’intero acino. Dopo qualchegiorno, gli acini colpiti diventanoviola, raggrinziscono, disseccano emummificano ricoprendosi di picco-le pustole. Il grappolo intero puòessere infettato.In vigneto è necessario non confon-dere i sintomi determinati dal black-rot sui grappoli disseccati con quellidella peronospora. Un controllo rapi-do di un acino malato permette confacilità, grazie ad una lente contafi-li, di distinguere le fruttificazioni diGuignardia bidwellii: la superficiedegli acini colpiti dalla peronospora,infatti, non presenta queste piccoleprotuberanze (picnidi).Anche i sintomi fogliari da marciumenero possono essere confusi confenomeni di fitotossicità. Tuttavia,anche in questo caso, la presenza dipicnidi sulle macchie conferma chesi tratta di un attacco di black-rot.

EpidemiologiaIl parassita sverna sugli acini mum-mificati, caduti a terra o rimasti suigrappoli che non sono stati vendem-miati, e nei cancri da esso prodottisui tralci. In primavera, poco dopo ilgermogliamento e fino alla metà diluglio, gli aschi contenuti nei peri-teci giunti a maturità si aprono gra-zie alle piogge e liberano le asco-spore. Queste, trasportate dal vento,vanno a contaminare foglie, fiori e

Evoluzione delle macchie su foglia.

Macchia con picnidi.

ricordaGli attacchi sulle foglie sono pocodannosi ma costituiscono unafonte di inoculo per le contami-nazioni secondarie.Gli attacchi sulle bacche, di contro,sono gravi sia da un punto di vistaquantitativo che qualitativo.

Il black-rot è una malattia specificadella vite dovuta al fungo Gui-gnardia bidwellii, originario dell’-America del Nord, introdotto inEuropa (Francia) verso il 1885 conl’importazione di portinnesti resi-stenti alla fillossera.È attualmente presente in Veneto(in particolare nella zona orientale)dove può provocare danni sensibili.

SintomiIl fungo attacca tutti gli organidella vite in fase di crescita attiva.Sulle foglie i sintomi sono caratteri-stici, con macchie di forma abba-stanza regolare, nettamente delimi-tate da un alone bruno. L’internodella macchia, che dissecca, prendeun colore rosso mattone e si copredi piccole pustole nere e brillantidisposte in cerchi concentrici.

Primi sintomi su foglia.

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giovani frutti (contaminazioni pri-marie). L’acqua è necessaria per lagerminazione delle ascospore.I picnidi, dopo una pioggia conta-minante, liberano un gran numero diconidi che provocano infezionisecondarie per tutta la stagione.Le foglie vecchie e i grappoli matu-ri non sono più infettabili. Pochissimi acini e foglie diventanofonte di inoculo dopo la fine diluglio. Dalla fine d’agosto, le infe-zioni non sono più possibili.

Circostanze favorevoliLo sviluppo di questo fungo può ini-ziare quando le temperature rag-giungono i 9-10 °C; per questo sonoimportanti i trattamenti precoci. Lepiogge permettono la germinazionedegli organi di fruttificazione, cosìcome la disseminazione dei germiche assicurano la diffusione dellamalattia.

La lottaPossiamo distinguere due momenti:profilassi e terapia.Le misure di profilassi mirano adiminuire le fonti di inoculo prima-rio:- i vigneti abbandonati devono es-

sere estirpati e i ceppi bruciati, inquanto costituiscono delle perico-lose fonti di inoculo per i vignetivicini;

- durante l’inverno, nei vigneti col-piti, bisogna eliminare i tralci chepresentano lesioni provocate dalfungo e i grappoli che abbiano del-le bacche mummificate (in parti-colare nei vigneti ove si effettua lavendemmia meccanica) e bruciarli.Andranno eliminati anche i viticciche restano agganciati al filo diferro e che presentano delle lesio-ni;

- nel caso di vigneti non inerbiti, larincalzatura primaverile dovràessere fatta dopo il primo tratta-mento contro il black-rot, in quan-to essa rischia di riportare insuperficie gli acini mummificatiinterrati con i lavori autunnali.

Tranne la prevenzione, che mira aridurre l’inoculo primario attraversodelle misure profilattiche adatte(vedi elenco puntato), contro ilblack-rot generalmente non vieneeffettuata una terapia (lotta) speci-fica; infatti, al germogliamento ècomune con l’escoriosi, e più tardipuò coincidere con la lotta allaperonospora e all’oidio, purché lesostanze attive utilizzate siano effi-caci contro entrambi i patogeni.

Attacco su grappolo.

Picnidi su acino.

ricordaI periodi piovosi lunghi e fre-quenti favoriscono lo sviluppo delblack-rot.

ricordaLa lotta contro il black-rot è comu-ne con altre malattie: con l’esco-riosi se l’attacco è precoce, e, piùtardi, con la peronospora e l’oidio.

Tipica colorazione “caffelatte” per attacco inpre-invaiatura.

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Vitigni più o meno sensibili

sensibili mediamente sensibili poco sensibili

Sauvignon Cabernet Sauvignon Merlot Trebbiano Toscano Malbech Chardonnay

ricordaLa protezione fitosanitaria prima-verile deve tener conto della sto-ria pregressa dello specificovigneto.Il periodo di grande sensibilità sicolloca tra la fioritura e la chiu-sura del grappolo.

I prodotti fitosanitariLe specialità commerciali autorizza-te per la lotta al black-rot apparten-gono alle famiglie dei ditiocarbam-mati, delle strobilurine e degli IBS.Per quanto riguarda i ditiocarbam-mati (mancozeb e metiram), biso-gna tener conto che queste sostan-ze sono dilavabili, perciò, a seguitodi consistenti bagnature, la copertu-ra deve essere ripristinata.Per quanto riguarda gli IBS, è indi-spensabile verificare che le associa-zioni antioidiche o antiperonospori-che siano omologate contro il black-rot e controllare le dosi di impiego,che possono essere diverse da quel-le raccomandate contro l’oidio e laperonospora. L’utilizzo degli IBS edelle strobilurine è limitato ad unmassimo di tre interventi all’anno.L’elevato grado di efficacia preventi-va e curativa su black-rot rende illoro impiego particolarmente inte-ressante per la protezione dei grap-poli a partire dall’allegagione.

Particolare di grappolo attaccato.

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