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PROGRAMMA INTERNAZIONALE DI SVILUPPO OPTOMETRICO * Editoria * Didattica * Ricerca * Strumenti optometrici

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PROGRAMMA INTERNAZIONALE

DI SVILUPPO OPTOMETRICO

* Editoria * Didattica* Ricerca * Strumenti optometrici

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Istituto internazionale 

Ricerche Optometriche

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Patrimonio scientifico dell’Umanità al servizio della

visione

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Tutti i problemi della visione

sono risolvibili o migliorabili.

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PROGRAMMA INTERNAZIONALE

DI SVILUPPO OPTOMETRICO

I congresso internazionale V.T.C.

Trento 15-16 novembre 2015

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PROGRAMMA INTERNAZIONALE

DI SVILUPPO OPTOMETRICO

Risultati statistici dentro il protocollo I.R.O. nel trattamento della miopia

con la prescrizione “a base energetica“

Mario Biondi OptometristaVincenzo Mirante Optometrista

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• IL PERCHE’ DELLA RELAZIONE

• PRESENTARE I RISULTATI CLINICI E STATISTICI SUL TRATTAMENTO DELLA MIOPIA ATTRAVERSO UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE L’OPTOMETRIA

• NON PIU’ PER RINCORRERE UN PROBLEMA CHE PEGGIORA, MA PER RIDIMENZIONARLO

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• Lo studio che presentiamo è basato sul trattamento di soggetti miopi o pre-miopi con lenti progressive per il controllo, l’arresto o la riduzione della miopia.

• Le lenti progressive sono un mezzo che consente di utilizzare al P.P. un valore diottrico che aiuti il sistema accomodativo (sistema nervoso autonomo) nell’impegno prossimo esoterico per assecondare le richieste ergonomiche dell’ambiente (scuola, lavoro prossimale).

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• Un soggetto a cui si chiede di lavorare al PP. per 5 ore scolastiche e spesso altrettanto a casa, o è efficiente con le sue abilità visive o se non è in grado di sostenere il lavoro prossimale richiesto, ha due alternative quando si stanca: o lascia il lavoro o si miopizza (spesso la miopia è preceduta da fenomeni astenopici, che scompaiono quando raggiunge un buon adattamento miopico).

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• Il primo segnale è posturale: avvicina il capo al libro ad una REVIP molto più corta della sua distanza di Harmon, segno che il suo sistema accomodativo sta contraendosi molto di più delle quote considerate fisiologiche (2,50 D.) perché ha esaurito queste ultime e per continuare il lavoro il suo sistema nervoso fa affluire nuova energia sull’apparato accomodativo (portandolo per es. a 5,00 D. che dà una focale di 20 cm.).

Questo consumo maggiore di energia crea stress che se ripetuto nel tempo causa un adattamento miopico che risolve momentaneamente la condizione di stress del sistema accomodativo.

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• Quando si agisce compensando la miopia e facendo utilizzare anche al PP. la lente per il PR., si annulla l’adattamento miopico e si scatena nuova miopia: la lente negativa è iatrogenetica. Esistono delle eccezioni ma sono numericamente molto poche.

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Il Prof. Armand Bastien (Optometrista comportamentale) in un suo lavoro intitolato: ”The shaping action of adaptive ergonomic movement” (L’azione modellante di adattamento al movimento ergonomico) pubblicato dalla S.O.E., afferma: “L’autore ha sistematicamente eseguito la retinoscopia su centinaia di bambini inferiori ai cinque anni, dai lattanti in braccio alla madre sino ai più giovani ed autonomi esploratori dello spazio. La regola generale è un riflesso paraemmetropico in direzione positiva senza un significativo astigmatismo. A quelle età sono rari i difetti oculari evidenti. Questi giovani corpi ed i loro sistemi d’azione sono ancora soggetti all’influenza ortomorfogenica della crescita e dei movimenti bilaterali e diversificati. Soltanto dopo essere stati sottoposti a prolungate attitudini distorgenti (blocco posturale) si verificheranno alcune disarmonie secondarie del sistema d’azione. Disarmonie che, con il tempo, divengono deformità strutturali; esse possono essere sia oculari che posturo-scheletali. Tali disarmonie si verificheranno in risposta alle richieste ergonomiche dell’ambiente;

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• ed è questo il caso di molti difetti oculari.• L’autore è della ferma opinione (in base alle sue ricerche sulla miopia,

in base ai lavori di Harmon ed alle ricerche di Forrest) che molti difetti oculari siano acquisiti e non innati.”

• Bastien aggiunge ancora: ”Dopo anni di osservazioni cliniche e migliaia di casi, l’autore rifiuta qualsiasi tesi proponga che la miopia è soprattutto congenita. L’autore rifiuta anche il concetto che la miopia possa essere una malattia o conseguente ad un indefinito fenomeno fisio-patologico oppure un effetto della crescita. Secondo l’autore, qualsiasi teoria che neghi l’influenza ambientale, o che non colleghi alle influenze ambientali un fenomeno attivo (in questo caso la miopia) trascura qualsiasi elementare conoscenza biologica.

• Le osservazioni cliniche e gli innumerevoli casi indicano che tutte le miopie sino a -8,00 D. sono acquisite. Nel corso della sua professione l’autore ha visto gente progredire da +1,00 D. a -6,00 D. ed alcuni anche sino a -8,00 D. In certi casi è stata osservata una combinazione fra congenito ed acquisito progressivo. Per esempio una condizione di -6,00 D. in OO rilevata a quattro anni di età evidentemente non acquisita durante un processo di richiesta prossimo-esoterica) hanno progredito sino ad un livello di -14,00 D. e -16,00 D. all’età di 14 anni. Tale condizione non può essere astratta dal grande effetto di riduzione (effetto smaller-in) delle forti lenti negative e della loro notevole influenza nella riduzione del REVIP. Per esempio, un paio di lenti di -10,00 D. portate a 13mm. riducono la dimensione del 16% e restringono lo spazio sino al 38%.”

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• J.D. Spooner autore di «Anatomia oculare»:»prima della nascita l’occhio umano cresce 5000 volte, mentre dopo la nascita cresce poco più di due volte. In molti libri di testo l’aumento post natale viene dato come 3,25 volte . Anche se si concede una tolleranza per la porzione asferica anteriore prodotta dalla cornea, la proporzione calcolata è soltanto 2,86 volte (H.E.Wilmer & R.E. Scammon, 1950). Anche la crescita del cervello ritenuta presso che parallela a quella degli occhi, produce un aumento di 3,86 volte mentre il corpo cresce 18 volte (femmina) 2 19 volte (maschio) (E.H.Watson & G.H.Lovery, 1954). In ogni caso è evidente che la crescita dell’occhio è più strettamente collegata al sistema nervoso che ad altre strutture, aspetto del resto già evidenziato dagli studi embriologici che indicano una forte influenza ectodermale.

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• La miopia è la risposta che l’organismo dà ad una condizione di stress ripetuto nel tempo: prima c’è una modifica della funzione visiva e poi della struttura; modifica della funzione rilevabile con anticipo dall’analisi visiva.

• L’optometria è in condizione di prevenire, fermare o rallentare un processo miopico.

• Ma quale valore positivo dare al soggetto in difficoltà? E quando l’analisi visiva non dà valori meno negativi al P.P.?

• Il Prof. Bastien per risolvere questo problema iniziò ad utilizzare al PP. per allontanare la REVIP, i valori lordi del 14B e lì dove anche questo dava add. 0, formulò il seguente intervento:

• Misurare il REVIP (per es. 20 cm.)• Determinare l’equivalente diottrico del REVIP (100:20=5,00 D.)• Dividere il risultato per 6 per stabilire il valore della sonda

comportamentale• Porre la sonda davanti agli occhi e misurare il REVIP• Se la sonda allunga il REVIP, essa è prescrivibile

indipendentemente dal valore dell’Exoforia.

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• L.B. Giorgia• Anni 7 nella prima analisi visiva: il 31/12/2004• Cefalea a scuola• Abita a circa 1000 Km. da dove lavoro e non è possibile

seguirla per il VT• Presentava condizione pre-miopica • Le fu prescritto multifocale +0,50 OO add.+1,00 che ha

usato solo fino al termine dell’anno scolastico, poi non l’ha più usato fino alla visita successiva: il 14/4/2006, dove presentava stessa sintomatologia, perdita dell’ipermetropia e inizio miopico

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QUALE VALORE POSITIVO PRESCRIVERE AL P.P.?

I NETTI DEL #14B? E’ EFFICACE?I LORDI DEL #14B? E’ EFFICACE?E SE IL #14B è uguale al #7 o al #7A?E SE SI CAPOVOLGE LA PATTERN DI EQUILIBRIO?

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• L’Analisi Visiva di Skeffington, letta secondo il metodo Unicista (o Fisica Quantistica) permette di comprendere la condizione energetica del soggetto e utilizzando la proprietà delle lenti di modificare l’energia della luce (energia ondulatoria= E- o forza centrifuga e corpuscolare= E+ o forza centripeta) dà la possibilità di equilibrare la condizione del soggetto e di prescrivere add. anche quando il #14B non lo permetterebbe.

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• E’ fondamentale che si utilizzino lenti di

• altissima qualità.

• L’immagine seguente mostra tensioni che disturbano il sistema nervoso

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• Vediamo un caso in cui secondo la lettura dell’Analisi Visiva con il metodo di Skeffington non sarebbe possibile prescrivere add. positiva perché il #14B risulta essere simile al #7A

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• In questo caso è stato possibile prescrivere add. positiva, utilizzando il metodo Unicista, che mette in evidenza una appiattimento della curva (la curva non è più pulsante fra le due forze E+ ed E-)che ha come significato una forte contrazione energetica. La metodica Unicista permette ugualmente di prescrivere addizione positiva.

• • E’ stato prescritto: OD. -1,25-0,25x10 OS. -1,25-0,25x10 add.+1,25 • I casi che seguono mostrano che con il metodo Unicista, le lenti

vengono prescritte non in virtù delle letture strumentali «oggettive» o del miglio visus, ma per riequilibrare la condizione energetica del soggetto.

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• CONDIZIONE ENERGETICA CONTRATTA= la curva non è più pulsante fra la forza E+ e E- , è quasi una riga.

• Prevalgono le forze contrattive• Si deve prescrivere il minore valore

negativo al PR (altrimenti aumenterebbero le contrazioni con possibili disturbi come cefalea ecc. e il massimo positivo di add.+) perché la lente negativa aumenta le contrazioni.

Rx: OD.-2,25 OS.-2,75 add.+2,25

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• CONDIZIONE ENERGETICA IPOTONICA la curva non è più pulsante fra la forza E+ e E-

• Prevalgono le forze centrifughe • Si può prescrivere maggiore valore –

(negativo, che contrae) per riequilibrare le forze

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• L’IRO (Istituto Internazionale Ricerche Optometriche) seguendo il protocollo che ora vedremo, ha ottenuto risultato positivo sulla miopia pari al 95% dei casi trattati. Risultato eccezionale considerando che in tutto il mondo occidentale la miopia in media aumenta di 0,66 dt. Ogni anno, fino alla fine dell’Università.

• Per risultato positivo si intende:• 1) regressione della miopia (cioè riduzione del difetto visivo)• 2) si stabilizza (cioè non si modifica nel corso del tempo o

incremento annuo che non superi -0,12 D)• 3) crescita (variazione annua oltre lo 0,12 D) circa il 5% (sono casi

considerati per l’Istituto degli insuccessi , in quanto la miopia si sposta in media di 0,33 D l’anno, con punte massime che comunque non superano la media della progressione mondiale dei paesi industrializzati. Da quando la procedura è stata messa a punto, nessun bambino che sia stato seguito fin dall’inizio nei centri di ricerca, ha sviluppato un’alta miopia, cioè superiore alle 8 dt.. Sono sparite le alte miopie che rendono il soggetto invalido.

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• DIMOSTRAZIONE DELLA TESI

• NON ESISTE NESSUN STUDIO A LIVELLO MONDIALE CHE SI AVVICINI

AI RISULTATI I.R.O.

• CENTRO I.R.O. STUDIO MC – LT - STUDIO A. - STUDIO B - STUDIO C

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• RISULTATISTUDIO A

Numero dei casi studiati: MC: 70 LT: 147Età soggetti: 6-36 Età media: 16.5Durata trattamento: da 7m. a 21 anni Media: 3.5 anni

Risultati MC (%) LT (%) Media MCdt./anno

Media LTdt./anno

Crescita

4 8 -0.19 -0.24

Stabile 39 59 -0.04 -0.04

Riduzione 57 33 +0.15 +0.15

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• RISULTATISTUDIO B

Numero dei casi studiati: MC: 10 LT: 0Età soggetti: 2-21 Età media: 7.5Durata trattamento: da 2m. a 20 anni Media: 8.5 anni

Risultati MC (%) LT (%) Media MCdt./anno

Crescita

0 -- 0

Stabile 0 -- 0

Riduzione 100 -- +0.68

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• RISULTATISTUDIO C

Numero dei casi studiati: MC: 22 LT:33Età soggetti: 7-22 Età media: 11Durata trattamento: da 10m. a 7 anni Media: 2 anni

Risultati MC (%) LT (%) Media MCdt./anno

Crescita

100 100 0

Stabile 0 0 0

Riduzione 0 0 +0.68

Risultati MC (%) LT (%) Media MCdt./anno

Media LTdt./anno

Crescita

100 100 -0.33 -0.36

Stabile 0 0 0 0

Riduzione 0 0 0 0

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• Il protocollo consiste in: • 1) Anamnesi: se usa LAC, modalità, manutenzione e l’ultima

applicazione. Prendere visone di tutte le prescrizioni precedenti per calcolare la progressione miopica annua e confrontarla con i risultati ottenuti già nel primo anno con lenti a base energetica.

• 2) Controllo ed eventuale ripristino della deturgescenza corneale (ripristino della norma funzionale) nel caso usi LAC

• 3) prescrizione degli occhiali a «base energetica»• 4) scelta della montatura conforme alle necessità tecniche• 5) adeguata tecnologia per le lenti oftalmiche, coordinate di

centratura ed assemblaggio delle stesse• 6) Consegna degli occhiali al soggetto in tempi rapidi in caso di

instabilità• 7) Igiene naturale e statistica • 8) LAC morbide personalizzate, ottimizzate e regole d’uso

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• 9) Controllo degli occhiali nei casi più difficili: se l’uso dell’occhiale sta dando risultati positivi, il lavoro è terminato. Se i dati sono negativi bisogna acquisire altre informazioni sull’igienismo (ambiente e alimentazione) ed adottare strategie di trattamento aggiuntive.

• 10) Trattamento del 5% dei casi dentro la statistica che hanno una progressione comunque minore dei portatori di «occhiali da vista»

• 11) Trattamento dei casi più difficili, quelli fuori la statistica I.R.O.

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• Alcuni soggetti non possono essere risolti solo con il progressivo. Questi casi sono stati aiutati con sistemi complementari fino al momento in cui si è potuto usare una lente che lo aiuti.

• Comunque anche nei casi peggiori la miopia nella sua crescita si riduce almeno del 50% con la sola lente.

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• CAMPIONE

• TUTTI SOGGETTI NON PRESBITI, O STUDENTI O CON UN LAVORO AL P.P.

• CHE AVESSERO COME MINIMO DUE ANALISI DISTANZIATE DA ALMENO UN ANNO

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• LO STUDIO DELLA NORMA DEI PARAMETRI DELL’A.V. DELL’I.R.O.

• 1) Valutazione secondo Optom.Comporta.• 2) Studi dell’O.E.P.• 3) Confrontati con dati italiani di soggetti

esenti da problemi e presi come campione

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• CARATTERISTICHE DI SOGGETTI CAMPIONE:

• 1) paraemmetropi• 2) quelli fra i 50 e 60 a. non sintomi di

presbiopia• 3) tensione oculare 12 mHg• 4) versioni oculari normali• 5) i valori della focalizzazione partono

dagli studi del Dark Focus of Accomodation che stabiliscono un’Iperme- tropia Fisiologica di +0,50 al P.R.

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• #19 (I.R.O.)• <10 a. 12,00 D. (±1,25) 57÷59 a. 3,25 D. (±0,25)• 10÷15 a. 11,00 D.(±1,25) 60÷62 a. 2,75 D. (±0,25)• 16÷20 a. 9,50 D.(±1,00) 63÷65 a. 2,25 D. (±0,25)• 21÷25 a. 8,50 D.(±1,00) 66÷68 a. 2,00 D. (±0,25)• 26÷30 a. 7,50 D. (±0,75) 69÷71 a. 1,75 D. (±0,25)• 31÷35 a. 7,00 D. (±0,75) 72 e oltre 1,50 D. (±0,25)• 36÷40 a. 6,25 D. (±0,50)• 41÷43 a. 5,75 D. (±0,50)• 44÷46 a. 5,25 D. (±0,50)• 47÷49 a. 4,75 D. (±0,50)• 50÷52 a. 4,25 D. (±0,50)• 53÷56 a. 3,75 D. (±0,25)•

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• La tabella successiva è la sintesi di studi fatti nel tempo sul valore dell’Ampiezza Accomodativa da vari autori.

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• AMPIEZZA ACCOMODATIVA secondo:• ETA’ DONDERS DUANE SHEARD TURNER• 10 19,70 13,50 ------ 13,00• 15 16,00 12,50 11,00 10,60• 20 12,70 11,50 9,00 9,50• 25 10,40 10,50 7,50 7,90• 30 8,20 8,90 6,50 6,60• 35 6,30 7,30 5,00 5,75• 40 5,00 5,90 3,75 4,40• 45 3,80 3,70 ------- 2,50• 50 2,60 2,00 ------- 1,60• 55 1,80 1,30 ------- 1,10• 60 1,00 1,00 ------- 0,70

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• Le due tabelle Excel che raccolgono i dati provengono da due aree geografiche diverse: Formia (Lazio) e Macerata (Marche). La metodica usata è la stessa: Analisi Visiva letta con il metodo Unicista

• E’ STATA FATTA UNA MEDIA FRA I VALORI DEI DUE OCCHI PER OTTENERE UN VALORE UNICO (NELLA PRIMA ANALISI)

• CONFRONTATO CON QUELLO DELLA ULTIMA ANALISI• TERZO VALORE E’ LA DIFFERENZA ± FRA QUESTE DUE

ANALISI CHE DETERMINA LA RIDUZIONE , LA STABILITA’ O LA CRESCITA ANNUA MIOPICA

• L’IMMAGINE SUCCESSIVA MOSTRA COME IL SISTEMA INFORMATICO USATO HA PERMESSO DI AIUTARE NELLE RILEVAZIONI DEI DATI

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• Sono state controllate le schede dei soggetti con crescita oltre il -0,12.

• Quelli che non hanno rispettato il protocollo: non hanno usato lenti progressive prescritte, o usato lac al PP. o usate lenti progress. solo saltuariamente, ecc., sono state spostate nello STUDIO C

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• CONCLUSIONI

• IL LAVORO OPTOMETRICO E’ IN CONTINUO CAMBIAMENTO, COME LA VITA. QUESTO STUDIO APPORTA NUOVA LINFA VITALE A CHI VUOLE CIMENTARSI AL FINE DI RIDURRE I PROBLEMI CONTRASTANDOLI.