Biogas da rifiuti comunicazione def m5 s
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LINK AL VIDEO DELL’INCONTRO PUBBLICO
https://www.youtube.com/watch?v=jLHA9mdvX0w
DI SEGUITO UN PO’ DI DATI E CONSIDERAZIONI scaturite da quell’evento, dite la vostra!
Alberto ZolezziCommissione Ambiente e Commissione Ecomafie CameraMovimento 5 Stelle
IMPIANTI A DIGESTIONE ANAEROBICA FORSU (BIOGAS DA FORSU)
a) Descrizione generale
b) Criticità
c) alternative
d) Caso di studio Liguria, ecomafia al Governo?
e) Analisi economica gestione RSU
f) Proposte normative
IMPIANTI A BIOGAS DA RSU, CRITICITÀ GENERALI:1 INQUINAMENTO1.1 ARIA (Nox precursori di polveri sottili, diossine ecc)Appendice 1: polveri sottili1.2 SUOLO: 1.2.1Chimico: da spandimento digestato, nitrati in eccesso, metalli pesanti1.2.2 Microbiologico 1.3 FALDE ACQUIFERE : da spandimento digestato per infiltrazione nitrati ecc POTENZIALE DI CORSI D’ACQUA E MARE IN CASO DI INCIDENTI O CATTIVE GESTIONI
2 INDICE DI RITORNO ENERGETICO MOLTO BASSO (EROI) rispetto ad altre FER, sempre inferiore rispetto al solare FV nei vari studi
3 Indirect Land Use Change (ILUC)
4 COSTO ESTRAZIONE ENERGIA ELEVATISSIMO, 35 volte rispetto a solare FV
IMPIANTI A BIOGAS DA RSU, CRITICITÀ LOCALI Liguria:
4 Sovradimensionamento di almeno 10 volte leggendo i progetti di Imperia dove si prevede di gettare nell’impianto (sotto inchiesta) di Collette Ozotto tutti i rifiuti solidi urbani indifferenziati (umido e secco) raccolti in quel comprensorio, 800mila t di rifiuto all’anno in Liguria, 136mila umido totale, secondo i dati CIC basterebbe un solo impianto di DA i ntutta la regione anche a RD > 65%, attualmente 20mila t di umido in Liguria da RD…Quindi da 20mila tonnellate accettabili in tutta la regione si passa a 95mila t per la sola provincia di Genova,
5 Denaro: 80-100 milioni per costruire gli impianti per incentivi, 28 cent a Kw prodotto…oltre 30 milioni di euro all’anno per gi incentivi
6 Reflui da gestire (400 ettari per 15 mila t di mais, probabilmente di più per il digestato da rifiuti che è un rifiuto), almeno 8000 ettari per spandimento in Liguria, GESTIONE DEI RIFIUTI DELLA FORSU (DIGESTATO) IMPOSSIBILE IN LIGURIA senza un piano sperimentale e di ricerca, 8mila ettari, mancanza di terre ampie dove spargere il rifiuto digestato, non ammendante ma schifezza, il compost si può spargere con maggiore tranquillità
7 Missione ecomafia dal 20 gennaio, attendere inchieste sui vari Mamone e Grondona per capire quanto abbiano influito sulla scrittura del piano rifiuti ligure
IMPIANTI A BIOGAS,
a) DESCRIZIONE GENERALE
CENTRALI TERMOELETTRICHE A BIOMASSE
-DA COLTURE DEDICATE (impianti a biogas da mais, triticale, sorgo ecc) -Da RIFIUTI URBANI E SPECIALI(RSU, scarti di MACELLAZIONE, fanghi, scarti di CONCIA PELLI –CROMO-, AMIANTO)
In rosso: indagini per ecomafia in corso
-DA BIOMASSE LEGNOSE-ECC ECC
Esempio impianto a biogas da rifiuti speciali-fanghi di depurazione (Lonato Garda)
IMPIANTO A BIOGAS DA RIFIUTI SOLIDI URBANI:
Additivazione chimica
• Necessaria per accelerare e ottimizzare la fermentazione dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali
• Gli addittivi non svaniscono… • Le emissioni di un impianto a biogas da rifiuti
comprendono anche questi ospiti che si ritroveranno nei reflui…
• Dati scarsi sugli addittivi (richiesti atti tramite commissione ecomafie)
Additivazione di matrici mix
• Necessario probabilmente aggiungere altre matrici (mais? Altre colture?) per avere un potere calorifico migliore
• al letame di solito viene aggiunto il mais, il piccolo impianto da 0.05 MW da letame sarebbe sostenibile se non fosse che dopo pochi anni tutti i tubi vanno cambiati per i danni dovuti all’ammoniaca, in alternativa si prova con detergenti clorati (come un WC), aumentando l’emissione di diossine
Obiettivo: nuovo inquinamento atmosferico?
• Le centrali a biomasse … per legge hanno la…•
b) CRITICITÀ:
1) INQUINAMENTO
1.1 ATMOSFERICO
…possibilità di emettere in atmosfera sino a:
• 450mg/Nm3 di diossido di azoto (NO2), un valore circa doppio rispetto a quello concesso ad un inceneritore di grossa taglia (200 mg/Nm3 D.Lgs. 11 maggio 2005, n.133) e
circa 11 volte superiore a quello di solito concesso alle centrali termoelettriche (turbogas) a metano (40mg/Nm3);
• i progetti di questo tipo di centrali in genere non prevedono alcun monitoraggio delle emissioni di diossine. Per cui anche i controlli più rigidi saranno ininfluenti a tutela della nostra salute.
Centrale a biogas da 1 MW
• Ottenuto da mais, insilati, ecc• Emissione di 1.5-1.8 kg di NOx all’ora• Circa 10 tonnellate all’anno• emissione giornaliera dall’impianto pari a 10.000 AUTOMOBILI CHE PERCORRANO 20 KM al
dì. Emissioni di SO2 (ossidi di zolfo) 50-70 g/ora
• Negli impianti da rifiuti valori peggiori
IMPIANTI A BIOGAS: emissioni in atmosfera, sintesi
NOx principali precursori delle POLVERI SOTTILI
Cloruri + composti organici = DIOSSINE
Addittivi sconosciuti = inquinamento sconosciuto
Dati 2010Oltre il 5% dei decessi in Europa è
ascrivibile all’eccesso di polveri sottili (P.M.)
Fonte: Libro Bianco. European Respiratory Society 2010
DATI 2014: 64MILA DECESSI IN ITALIA DA POLVERI SOTTILI
Appendice 1: polveri sottili
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Decessi da polveri sottili:• Malattie cardiovascolari (infarti del miocardio,
trombosi e tromboembolie, ictus cerebri, aritmie cardiache ecc…)
• Malattie respiratorie (riacutizzazioni di asma, bronchite cronica)
• Tumori (il 10% circa di tutti i decessi da polveri sottili)• Ecc ecc
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Circa il 25% dei 1.200.000 tumori polmonari annui nel mondo NON sono ATTRIBUIBILI AL FUMO DI SIGARETTA, i 300.000 tumori polmonari nei non fumatori sembrano una malattia diversa
Gli agenti cancerogeni contenuti nel fumo di sigaretta colpiscono sia le vie aeree centrali che quelle periferiche, i fattori che portano a tumore polmonare nei non fumatori colpiscono in particolare le vie periferiche
Superi del PM10
• Dopo 7 superi consecutivi: riprogrammazione dei geni, livelli di metilazione del DNA significativamente alterati negli esposti
• Gennaro D’Amato, Inquinamento atmosferico, variazioni climatiche e patologie respiratorie, novembre 2011
INQUINAMENTO
1.2 SUOLOCHIMICOMICROBIOLOGICO
INQUINAMENTO
SUOLO1.2.1 CHIMICO
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Audizione del Ministro dell’Ambiente Galletti in Commissione Parlamentare di inchiesta sugli illeciti nel ciclo dei rifiuti22 ottobre 2014
Ad oggi il famigerato decreto “digestato” non è ancora legge anche per le criticità dovute all’ingravescente eccesso di nitrati nei suoli e nelle falde acquifere della pianura padana che tende a desertificare quelle aree e a rendere non potabile l’acqua per 16 MILIONI DI PERSONE
ANCHE SE gli studi delle confederazioni del settore agricoltura (sempre più agrispazzatura, si spande sui campi ogni tipo di rifiuto, RSU e speciali, fanghi di depurazione, dai reflui di concia pelli al cromo ai recenti tentativi di spargere addirittura l’amianto
Ma i nitrati di per sé stessi sono tossici
DECRETO SU AMMENDANTE 09/2013 NUMERO?
INDICE DI RISCHIO FALDA PROFONDA (Hi)CALCOLATO SU CONTAMINAZIONE SUOLI (ISPRA)Nella cartina fonte agrozootecnica
CONVENZIONE MIPAAF/ISPRA CON LE CINQUE REGIONI PADANE COINVOLTE
Sviluppato INDICE HI a scala comunale, basato sull’assegnazione di punteggi alle sorgenti, al carico totale di azoto (N), ed alle caratteristiche sito-specifiche legate a parametri climatici, pedologici, idrogeologici eantropici.
Tale indice HI rappresenta la pericolosità. di contaminazione potenziale delle acque sotterraneeattraverso il suolo, ed i processi fisici, chimici e biologici in esso attivi, per la presenza e l’uso di nitrati allasuperficie del suolo stesso, cioè al piano di campagna
Dalla mappa realizzata da Ispra (slide precedente) si osserva come le falde nelle aree a maggiore impegno zootecnico siano già impattate in maniera severa
PIANURA PADANA Già IN BOLLINO ROSSO ATTUALMENTE, SOMMANDO LE FONTI PRINCIPALI DI INQUINANTI
INQUINAMENTO
SUOLO1.2.2 MICROBIOLOGICO
RISCHIO MICROBIOLOGICO:
I RISCHI MICROBIOLOGICI associati al biogas vengono solitamente
associati ai clostridi (botulinum, perfringens, difficile, tetani). vi sono però anche i
bacilli sporigeni e tra questi il Bacillus cereus, un batterio patogeno comunemente presente nel terreno, negli alimenti e negli scarti alimentari. Forma delle spore che resistono ai trattamenti termici e alla digestione anaerobica. Alcuni ceppi sono innocui, altri responsabili di intossicazioni alimentari anche mortali. E' responsabile di forme emergenti di tossinfezioni in relazione a modalità non corrette di conservazione degli alimenti (contaminazione di cibi già cotti e refrigerati).
due tipi di intossicazioni alimentari: una, ad effetto emetico (vomito), dovuta all'ingestione di una tossina a basso peso molecolare presente
nell'alimento. L'altra di tipo diarroico è dovuta all'ingestione di
cellule/spore batteriche capaci di produrre enterotossine, proteine a alto peso molecolare, nell'intestino tenue.
Frequenti sono i ceppi pericolosi isolati in matrici alimentari (Shaheen, 2009). Questo
pone delle ovvie preoccupazioni qualora la frazione organica del rifiuto urbano, costituita in buona misura da residui di alimenti, venga utilizzata per la produzione di biogas attraverso il processo della digestione anaerobica determinando la presenza di spore di Bacillus cereus cesB positivo nel digestato che viene applicato ai terreni agricoli dedicati alla produzione di alimenti per l'alimentazione umana o animale. Govasmarka et al (2011) hanno identificato cellule vitali di Bacillus cereus nella frazione liquida del digestato. Ma il dato più preoccupante è che nel corso di un monitoraggio durato un intero anno l'analisi genomica ha evidenziato come una quasi totalità di positività per la produzione della
tossina cereulide. Questo indica senza ombra di dubbio: 1) che i ceppi di Bacillus cereus cesB sono largamente prevalenti nella frazione organica del rifiuto domestico, che le spore sopravvivono ai trattamenti termici ai quali vengono sottoposti i rifiuti e che esse possono riprodursi neo biodigestori per la produzione di biogas dove le condizioni sono nel prossime a quelle favorevoli alla loro crescita (anaerobiosi, 39°C, pH intorno a 8).
Bibliografia M. Altayar, A.D. Sutherland (2006).Bacillus cereus is common in the environment but emetictoxin producing isolates are rare. J.Appl.Microbiol, 100:7–14. R. Shaheen (2009) Bacillus cereus spores and Cereulide in Food-Borne Illness. Dissertationes bioscientiarum molecularium Universitatis Helsingiensis inViikki34/20 09.Department of Applied Chemistry and Microbiology, Division of Microbiology,Faculty of Agriculture and Forestry, University of Helsinki. E.Govasmarka, J. Stäbb, B. Holenc,D. Hoornstrad,T. Nesbakke,M. Salkinoja-Salonen (2011) Chemical and microbiological hazards associated with recycling of anaerobic digested residue intended for agricultural use, Waste Management, 31:2577–2583
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2013/05/18/news/vacche-con-il-botulino-stalla-sequestrata-1.7088623
INQUINAMENTO
1.3 ACQUECHIMICO, IPOSSIA DA NITRATI
Il messaggero, 7 agosto 2013
In Germania circa 7mila impianti a biogas
Noti 3500 incidenti di questo tipo, uno ogni 2 impianti…
CRITICITÀ
2 RESA ENERGETICA
INDICE DI RITORNO ENERGETICO: EROEI
Differenze con altre FER:• Indice di ritorno energetico (EROEI)• Idroelettrico 50-250 (Elliot et al 2003, Hore-Lacy et al
2003), • Eolico 20 (Hore-Lacy et al 2003), • solare FV 10 • Solare a strato sottile 40 (25-80
http://www.originenergy.com.au/ • Impianto bioetanolo 1,3 (Cleveland 1984)• impianto a biogas-biomasse 1 (Ugo Bardi) – 3 (Elliot),
colture dedicate 2,57 UNI Foggia, agroenergy Puglia• • (dati da ottimizzare con ulteriori ricerche, testi e papers ordinati)
INDICE DI RITORNO ENERGETICO
1 ELLIOT 20032 Origenenergy3 Hore Lacey4 Originergy5 Uni Foggia 2013, Pimentel 20086 Cleveland
NOTE SULLA RESA ENERGETICA:
EROEI da FORSU dati privi di conflitto d’interesse scarsi, Utile > ricerca nel settore, realtà come la Liguria FORSU andrebbe trasportata per decine di km (< EROEI) invece di gestirla in maniera sostenibile e aerobica, il piano rifiuti ligure prevede di richiamare FORSU dall’estero (Francia), piano della nazione discarica dei collaborenzisti
CRITICITÀ
3 Indirect land use change (ILUC)e CONSUMO DI TERRITORIO
Differenze con altre FER:
• Indirect land use change (ILUC)Solare: 33 volte più energia a parità di territorio occupato
rispetto al biogas da mais
. TERRENO PER SPANDERE DIGESTATO TOSSICO (è un rifiuto speciale),Circa 600 ettari per impianto da 1 MW da Forsu, lo
spandimento a norma non evita i crescenti danni alle falde Per chi propone altre tecniche: analisi economica e bilancio
di massa?
SPANDIMENTO DIGESTATO TOSSICO (RIFIUTO SPECIALE) DA DA RSU O FANGHI
PROBLEMA ENORME Già ESISTENTE PER FALDE ACQUIFERE E QUALITà AGROALIMENTARE (VEDI SLIDE SU Hi in pianura Padana)
SPANDIMENTO FANGHI PRATICA USUALE QUOTIDIANA, AGGIUNGENDO IL DIGESTATO D.A. RSU SAREBBE NECESSARIO PROGRAMMARE ESODO DI 16 MILIONI DI PERSONE, STOP FILIERA AGROALIMENTARE LOCALE, STOP EXPORT
FORSE I 500 IMPIANTI A BIOGAS (MAIS?) Già ESISTENTI IN PIANURA PADANA SERVONO A QUELLO, POTREBBERO TRATATRE TUTTO I LRIFIUTO UMIDO DI ITALIA E GERMANIA, ITALIA AREA DI TRANSITO PER MANODOPERA A BASSO COSTO
CRITICITÀ
4 COSTO ECONOMICO DI PRODUZIONE ENERGETICA
Elaborazione di Roberto Fiorendi
26/02/2014 GAZZETTA DI MANTOVA
COSTO PER ESTRAZIONE ENERGIA,
BIOMASSE: 350 $/ANNO per KW nominale dell’impianto, 17 $ per MW prodotto
SOLARE: 17 $/ANNO per KW nominale, 0 $ PER KW per MW prodotto
Fonte: ENERGY INFORMATION ADMINISTRATION (USA)
c) ALTERNATIVE ALLA DIGESTIONE ANAEROBICA DELLA FORSU:
IMPIANTI DI TRATTAMENTO DIMENSIONATI ALLE REALTÀ
SULLA BASE DELLE CARATTERISTICHE URBANE, DELLA PRESENZA DI PERTINENZE AGRICOLE PRIVATE
COMPOSTAGGIO DOMESTICO, CONDOMINIALE (PROPONIBILE ANCHE IN CITTà, nelle regioni a più elevato costo di gestione procapite (Emilia Romagna, Liguria, Lazio) può nascere la figura del local waste manager che curi compostiere condominiali, costo nettamente inferiore alle attuali tariffe gestione RSU (200 euro procapite), parte dei 190mila posti di lavoro da recupero materia (studio Althesys)
COMPOSTAGGIO di QUARTIERE
Prof. Giancarlo Ceci
d) Caso di studioLa regione a più elevata incidenza di reati ambientali (Liguria con 8,99 reati di ecomafie ogni 10mila abitanti nel 2013, al secondo posto la Campania con 8)
e dove è possibile l’azione indisturbata delle ecomafie
Liguria 30mila tonnellate attuali (Ecomondo, CIC), 136mila potenziali
20mila T di FORSU (da impianto previsto per il Tigullio nel piano regionale): 6000 T di DIGESTATO
36mila: 11mila T di digestato
Da spargere su 600 ettari di terreno agricolo almeno!dov’è in Liguria?
D.A. 12% DEL TOT IMPIANTI PER FORSU RISPETTO A 88% IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO
LIGURIAEMILIA RNORD
Record nazionale!
PROVINCIA DI GENOVA: IN SOSTANZA O UNICO IMPIANTO DIGESTIONE ANAEROBICA DA 95MILA T PER FORSU A GENOVA O DUE IMPIANTI, UNO A GENOVA DA 75MILA T E UNO NEL TIGULLIO DA 20MILA, SPERANDO CHE SI PRODUCANO I
RIFIUTI PER RIEMPIRLI, INTANTO SI SPENDONO 5 MILIONI DI EURO OGNI 20 MILA T PER COSTRUIRE GLI IMPIANTI…
MA VEDIAMO LA PROVINCIA DI IMPERIA:
A COLLETTE OZOTTO PROGETTO PER IMPIANTO DIGESTIONE
ANAEROBICA da 100MILA T che tratterebbe tutti rifiuti raccolti, SE VEDONO UNO CHE METTE LE BUCCE DI MELA IN UN VASO LO MULTANO…Il comprensorio al momento ha una raccolta rifiuti totale di 100mila tonnellate,Quindi hanno in progetto di digerire anche l’indifferenziato…e qui nel Tigullio?
a Collette Ozotto inchiesta magistratura in corso
12 settembre 2014, ispezione a Collette Ozotto
IN LIGURIA è PREVISTO UN PIANO IMPIANTISTICO DA CIRCA 300 MILA T DI FORSU (80-100 milioni di euro solo per costruire gli impianti con le nostre palanche)
2014: 30MILA TONNELLATE RACCOLTE (dati CIC) 54mila Ispra sintesi
A REGIME RD 65% POTREBBERO ARRIVARE A 136MILA
SI CHIEDERÀ AI TURISTI DI METTERE I SACCHI Della loro IMMONDIZIA IN AUTO E AL RITORNO DI PORTARE IL DIGESTATO IN PIANURA PADANA? Autostrada gratis !
PALANCHE:
80-100 MILIONI DI EURO PER COSTRUIRE GLI INUTILI IMPIANTI, DENARO PUBBLICO (TASCHE NOSTRE) O DENARO PRESTATO A SOCIETà PRIVATE (TASCHE NOSTRE, IN BANCA I SOLDI CE LI METTIAMO NOI E NON CE LI PRESTANO SE NON PER COSTRUIRE IMPIANTI A BIOGAS…)
28 cent a KW energia prodotta, impianto da 1 Mw va per circa 8mila ore/anno, 20 mila t rifiuti, 15 MW totali da rifiuti (di che tipo?)
Tolte le spese un impianto del genere da 1 MW garantisce oltre 700mila euro all’anno di guadagno, ma riceve oltre 2 milioni e 200 mila euro solo per gli incentivi,
Quindi 30 milioni di euro all’anno spesi solo per gli incentivi agli impianti … incremento dei 280 milioni annui spesi finora
Vi state BURLANDO DI NOI?
e) ANALISI ECONOMICA
• per tutte le classi di popolazione, all’aumentare della percentuale di RD, diminuzione importante della quantità di rifiuti pro capite smaltiti in discarica ed un aumento generale della % di rifiuti avviati al TMB, < costo totale pro capite annuo.
• In particolare, passando da uno scenario con una %RD compresa tra il 20 ed il 40% ad uno scenario con una %RD > 60%, risulta che, per i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti,
• il costo totale pro capite annuo decresce da 163,01 a 105,30 euro/abitante
e) ANALISI ECONOMICA
106
RACCOLTA DIFFERENZIATA, DATI ECONOMICI ISPRA
COSTO COMPLESSIVO gestione servizi di IU
• EXTRAPOLAZIONE, alla intera popolazione italiana mostra che il a livello nazionale, nel
• 2011, ammonta a 9.358 milioni di euro (nel 2010 il costo totale era stimato
• in 9.214 milioni di euro), • 4.137 milioni per la gestione dei rifiuti indifferenziati,
2.234 milioni per le raccolte differenziate, • 1.359 milioni per la pulizia delle strade ed i rimanenti• 1.628 milioni imputabili ai costi comuni e d’uso del
capitale.
#fuoridalleparteciladre
#fuoridiTEA
IN CORSO ANALISI ECONOMICA COSTO GESTIONE RIFIUTI:
Multiutility/Partecipata/consorziodicomuni/gestione autonoma
Recupero energetico (incenerimento o biogas)
Recupero di materia
Costo/efficacia
f) Proposte normative:
Piano energetico M5S in corso di scrittura Ci sarà posto anche per il biogas …
Proposte di legge e atti parlamentari
Obiettivi condivisi
Revisione Codice Ambientale (DLGS 152/2006)PARTE SECONDA
SINTESI DELLA PROPOSTA DI LEGGE:
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) per i piani e VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE per i progetti:
tenendo conto dell' INTERO CICLO DI VITA di ogni intervento (LCA)
VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE (VI) di piani, programmi o progetti riguardanti ZPS e SICanche qualora i possibili impatti siano determinati dall’attuazione in aree esterne ai predetti siti IMPATTO CUMULATIVO e SINERGICO DI PIÙ INTERVENTI INSISTENTI SUL TERRITORIO, piani e PROGRAMMI sottoposti a VAS se in relazione ed analogia con altri, richiesta autorizzativa nello stesso ambito geografico e che superino nella sommatoria di volume o potenza (MW elettrici o termici ecc), quali- quantitativamente i criteri per assoggettamento a VAS in sede statale, riconducibili ad una logica di sistema, due o piu' impianti dello stesso tipo in un'area ristretta,
IMPATTO CUMULATIVORELAZIONE:
-SITUAZIONE AMBIENTALE E SANITARIA del territorio interessato rispetto ai principali indicatori ambientali sulla QUALITÀ DELL'ARIA, DELL'ACQUA, DEL SUOLO, DELLA BIODIVERSITÀ E DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE nonché dei processi relativi alla GESTIONE E AGLI USI DELLE RISORSE AMBIENTALI COME: ACQUA, RIFIUTI, TRASPORTI, ENERGIA;
-dati relativi alle emissioni ed immissioni provenienti dalle attivita' antropiche gia' esistenti sul territorio, e una valutazione degli effetti sinergici e cumulativi degli inquinanti;
-analisi qualitativa e quantitativa delle matrici ambientali;
-VALUTAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA DEL PROGETTO ANCHE IN RIFERIMENTO ALLA PERCENTUALE DI FINANZIAMENTO BANCARIO A MEDIO E LUNGO TERMINE.
CONSULTAZIONE: l'insieme delle forme di informazione e partecipazione, anche diretta, delle amministrazioni, del pubblico e del pubblico interessato nella raccolta dei dati e nel procedimento di formazione e valutazione dei piani, programmi e progetti affinché benefici e svantaggi derivanti dalla loro attuazione siano chiari e condivisi Introduzione del concetto diSOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: capacità di non alterare e, ove possibile, progressivamente migliorare, la qualità, quantità e riproducibilità delle risorse naturali presenti sul territorio. STUDIO DI IMPATTO SANITARIO (SIS) per i progetti di cui agli Allegati II e III con esclusione delle lettere a), b) ed l) e per l’allegato IV del presente decreto ove l’autorità competente giudichi necessaria la VIA, viene ricompresa una fase di analisi delle POSSIBILI CONSEGUENZE SANITARIE, nonché le CONSEGUENTI MISURE DI PREVENZIONE
115
CDR, un sacchettino esposto in Parlamento da Stefano Vignaroli, durante discussione su decreto #sfasciaitalia, trattamento “a freddo” indifferenziato
116
Il CDR può essere trasformato a freddo in materiale, come questo MATTONE, senza incenerimento!
Mozione Zolezzi 1-00096 contro la proliferazione di impianti a biogas e biomasse Il biogas può essere ottenuto da RSU, non c’è necessità di trattamento anaerobico, ma gli incentivi spingono i nquesto senso, inquinamento maggiore che per il biogas agrcolo, speculazione,
Possibile emissione di diossine, metalli pesanti, incremento degli NOX dalle emissioni rispetto
a un nomale trattamento (compostaggio aerobico ecc ecc),
concreto stimolo a produrre rifiuti e a non differenziare
Attuale speculazione da 11,5 MILIARDI DI EURO ANNUI, SCARSO INDICE DI RITORNO ENERGETICO, REFLUI DI DIFFICILE GESTIONE, TERRENI SATURI DI AZOTO, PROPOSTO INCENERIMENTO DEL DIGESTATO…
Proposta di legge Vignaroli “rifiiuti 2.0”
OBIETTIVO: SOSTENIBILITÀ
LEGGEREZZA
• Non la piuma che si libra ma pian piano cade
• Ma l’uccellino che spicca il volo e continua a volare
• Giorgio Albertazzi (in “Lezioni Americane” di Italo Calvino)
A voi!
Alberto Zolezzi