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1 BILANCIO FONDAZIONE SLOW FOOD PER LA BIODIVERSITA’ ONLUS AL 31 DICEMBRE 2016

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BILANCIO

FONDAZIONE SLOW FOOD PER LA BIODIVERSITA’ ONLUS

AL 31 DICEMBRE 2016

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LA RELAZIONE DI MISSIONE

1. FINALITA’ ISTITUZIONALI

La biodiversità è felicità

La biodiversità è felicità: è questo che dovremmo pensare nel concludere un altro anno ricco

di progetti e di azioni sempre rivolte alla tutela di questo patrimonio, così importante e così

trascurato. La biodiversità è felicità perché dà una prospettiva di dignità a chi ha deciso di

lavorare la Terra Madre con rispetto, in armonia con ritmi della natura e dell’uomo.

Abbiamo vissuto (e parlo al passato solo perché voglio credere che il vento stia cambiando)

una lunga era in cui l’unico obiettivo primario è stato il produttivismo spinto, in cui la brama

dell’accumulo ha portato a storture sociali ed economiche dagli effetti devastanti. Oggi

invece, i tempi sono maturi per pensare all’agricoltura sostenibile e di qualità come a una

prospettiva di realizzazione concreta per i giovani e meno giovani che in tutto il mondo sono

alle prese con un mercato del lavoro sempre più spietato e irrispettoso delle persone: la

biodiversità e la buona agricoltura possono essere una vera alternativa in grado di innescare

economie virtuose sui territori e di superare un sistema che ha visto i contadini ostaggio di

mercati spietati, senza più nessuna connessione con i territori e le persone. La biodiversità è

felicità perché significa salute, significa presenza diffusa di aziende agricole sui territori che

sarebbero in grado di garantire alle proprie comunità di riferimento l’accesso a del cibo

fresco e di qualità in modo più capillare e di permettere alle persone di nutrirsi in modo più

sano, proprio in un momento in cui il mondo si spacca in due tra chi è malnutrito e muore

di fame, e chi è ipernutrito e muore di malattie connesse a stili di vita errati.

La biodiversità è felicità perché disegna la bellezza del territorio, ed è il sorriso del paesaggio.

L’alternanza di diverse coltivazioni, adattate alla peculiarità dei territori e alla diversità delle

stagioni, ne definiscono l’identità creando contrasti e armonie, un’identità fatta di anime

diverse e diverse vocazioni, e non solo di avido sfruttamento. Perché senza bellezza, senza

gioia, cosa ci rimane? La biodiversità è felicità perché è un’alternativa, è la possibilità di

compiere una vera scelta. Ed è proprio in quello che noi scegliamo che si definisce ciò che

siamo.

La biodiversità è felicità, perché è libertà.

Carlo Petrini

Presidente di Slow Food

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Creare reti virtuose per una solidarietà mai inutile

Quante volte ci sentiamo ripetere, anche da persone insospettabili, che il lavoro delle ONG

o delle Fondazioni in Africa o in Sudamerica è sicuramente un atto motivato da buone

intenzioni, ma totalmente irrilevante rispetto alla mole dei problemi che affliggono i paesi

del sud del mondo? Io credo invece che un approccio meramente quantitativo, misurabile

scientificamente, sia sbagliato: un intervento attento alle realtà locali serve innanzitutto ad

alimentare reti virtuose, a ridare dignità al lavoro dei contadini, a mettere a disposizione

esperienze e conoscenze. Ma quand’anche dovessimo valutare i risultati pratici di un

progetto, non possiamo limitarci al peso monetario dell’intervento rispetto ai risultati. Non si

tratta infatti di avere a disposizione enormi risorse, anche se va detto che l’impegno dei paesi

ricchi è totalmente inadeguato. E non si tratta neppure di ottenere risultati eclatanti. In questi

casi mi piace ricordare l’haiku giapponese del vecchio e la bambina: probabilmente lo

conoscete, ma ogni tanto vale la pena ripassarlo.

Un nonno e la nipotina camminano lungo una spiaggia. Un’onda anomala si abbatte sulla

sabbia e trascina fuori dall’acqua migliaia di pesci, che si dibattono in agonia. La bambina

lascia la mano del nonno e si lancia a rigettare in acqua alcuni di quei pesci: tre, quattro,

appena prima che muoiano. Il nonno si avvicina e le dice: “cara nipote, stai facendo un

lavoro inutile, salvare tre o quattro pesci a fronte di un tale massacro non serve a nulla”. La

bambina ci pensa un po’ e poi risponde “prova a chiederlo a quei tre o quattro pesci se è

inutile”.

In buona sostanza se un progetto migliora anche solo di pochissimo le condizioni di vita di

una comunità, non è mai un progetto inutile. Sono inutili i progetti autoreferenziali o quelli

che alimentano stipendi e privilegi strabordanti rispetto al contesto in cui operano. Ma ad

esempio attivare un orto in Africa, dar vita ad un Presìdio di caffè in una delle zone più

povere del Guatemala, aiutare le donne mauritane a creare una salina efficiente e igienica

per la loro lavorazione del pesce sono interventi magari modesti, ma che aiutano

concretamente la gente. Insomma noi stiamo dalla parte della bambina.

Piero Sardo

Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus

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2. LA VISIONE

La biodiversità è la diversità della vita: dei micro-organismi, delle specie animali e vegetali, degli

ecosistemi, dei saperi. È selvatica, ma anche domestica. Accanto alla flora e alla fauna presenti

in natura, infatti, il sapere dei contadini ha dato vita a migliaia di varietà vegetali e di razze

animali, che esprimono – nella forma, nei colori, nel profumo e nel sapore – la storia dei

territori in cui vivono.

Tutelare la biodiversità significa rispettare tutte le diversità: dei territori, dei saperi, delle culture.

Significa coltivare tante cose diverse, ma in piccola scala. Significa produrre di meno, ma dare

più valore a ciò che si produce e non sprecare. Significa mangiare soprattutto cibo locale.

Significa promuovere un sistema in equilibrio, durevole, sostenibile. Significa tutelare contadini,

pescatori, pastori di piccola scala che conoscono i fragili equilibri della natura e operano in

armonia con gli ecosistemi.

Slow Food ha iniziato a occuparsi ufficialmente di agrobiodiversità nel 1997 e, nel 2003, Slow

Food Internazionale e Slow Food Italia, con il contributo della Regione Toscana e della

Regione Veneto, hanno creato la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. Con un

proprio statuto, assetto istituzionale e bilancio, la Fondazione Slow Food è l’organismo

operativo del Movimento Slow Food deputato alla tutela della biodiversità alimentare coordina,

infatti, in tutto il mondo numerosi progetti di Slow Food Presìdi, Arca del Gusto, orti in Africa,

Alleanza Slow Food dei cuochi, Mercati della Terra.

Attiva in oltre 100 paesi, la Fondazione Slow Food coinvolge migliaia di piccoli produttori,

garantendo loro assistenza tecnica, formazione e comunicazione. Inoltre, predispone gli

strumenti dei vari progetti (linee guida, disciplinari, manuali didattici), approfondisce le

tematiche legate a questi progetti (agricoltura sostenibile, latte crudo, piccola pesca, benessere

animale, sementi, OGM, ecc.), e divulga temi e attività relative alla biodiversità presso Slow

Food attraverso attività di formazione e comunicazione.

Com’è possibile nutrire il pianeta garantendo a tutti un cibo buono, pulito e giusto?

È questa la sfida ambiziosa che si è posta Slow Food.

La risposta – declinata in tre obiettivi strategici – è stata precisa e netta: ripartire dalla

biodiversità, attraverso la forza della rete. E quindi, realizzare 10.000 orti in Africa, identificare

10.000 prodotti dell’Arca del Gusto, creare 10.000 nodi della rete (convivia e comunità del

cibo); numeri simbolici, paradigmi su cui Slow Food intende concentrare le proprie energie,

ma al contempo obiettivi investiti di grande concretezza.

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10.000 orti in Africa

ovvero la costruzione di una rete Slow Food in Africa

L’obiettivo dei 10.000 orti è legato all’intenzione di focalizzare sempre più l’attenzione sul Sud

del mondo e in particolare sull’Africa, dove la strategia di Slow Food (relativa all’agricoltura di

piccola scala e familiare, alla tutela della biodiversità, alla promozione del consumo locale) è

funzionale al raggiungimento della sovranità alimentare e, quindi, alla sopravvivenza stessa di

comunità e culture locali.

Slow Food creerà nuovi orti e organizzerà iniziative di supporto e di formazione alla rete degli

orti esistenti e affiancherà al progetto degli orti un lavoro di mappatura del patrimonio

genetico e culturale delle produzioni alimentari africane (con la selezione di nuovi prodotti

per l’Arca del Gusto, i Presìdi e i Mercati della Terra).

Il riscatto della gastronomia africana sarà portato avanti collaborando sempre più con i cuochi

e definendo alcune campagne di sensibilizzazione: a favore del cibo locale; contro il land

grabbing; contro l’introduzione degli OGM; a favore di una pesca sostenibile; a favore dei

formaggi a latte crudo.

10.000 prodotti sull’Arca del Gusto

ovvero la difesa della biodiversità

Questo numero indica simbolicamente il rilancio di tutti i progetti per la tutela della

biodiversità (l’Arca del Gusto, ma anche i Presìdi e i Mercati della Terra). Non è possibile

parlare di accesso a un cibo buono, pulito e giusto per tutti se nel frattempo l’umanità perde il

suo patrimonio di varietà vegetali, razze autoctone e prodotti tradizionali. La biodiversità

permette alle piante e agli animali di adattarsi ai cambiamenti climatici, agli imprevisti, agli

attacchi di parassiti e malattie. Le varietà vegetali e le razze autoctone, spesso, sono più

resistenti e richiedono meno interventi esterni (acqua, fertilizzanti e antiparassitari nel caso dei

vegetali; cure veterinarie e integrazioni a base di mangime nel caso degli animali), consentendo

alle comunità di applicare tecniche agricole sostenibili e pulite. È fondamentale che il tema

della biodiversità esca dall’ambito specialistico e diventi patrimonio comune: di chi acquista

quotidianamente il cibo, di chi lo propone (in ristoranti, osterie, fiere, eventi), di chi insegna

nelle scuole, di chi progetta le politiche territoriali e di chi fa l’orto di casa.

10.000 nodi

ovvero il rafforzamento della rete

Quest’ultimo obiettivo è legato alla consapevolezza che i primi due obiettivi (e i relativi

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progetti) sono raggiungibili solo con un radicamento forte e capillare sul territorio e in seguito

alla capacità di mettere in rete i vari nodi (, creando fronti comuni e sinergie. Non è possibile

parlare di accesso a un cibo buono, pulito e giusto per tutti senza l’impegno e la mobilitazione

dell’associazione e di tutta la rete di Terra Madre a ogni livello (dagli organismi internazionali

a quelli nazionali, regionali e locali; dalle realtà più storiche e radicate alle nuove condotte e

comunità; dai soci anziani ai più giovani, dai produttori ai cuochi ai tecnici, dagli intellettuali ai

semplici appassionati). Il ruolo di Terra Madre è altrettanto cruciale per l’apporto di stimoli,

spunti, temi e umanità. La crescita e il rafforzamento della rete associativa e della rete delle

comunità di Terra Madre sono la base e la condizione imprescindibile per realizzare

qualunque altro progetto.

3. LA STRUTTURA E I PROCESSI DI GOVERNO E DI GESTIONE

Gli organi

La Fondazione Slow Food per la Biodiversità è nata nel 2003 per coordinare, sviluppare e

supportare i Presìdi e tutti i progetti di Slow Food a tutela della biodiversità alimentare. Fin

dall’inizio, ha acquisito lo status di Onlus ai sensi del Decreto Legislativo del 4 dicembre

1997, n. 460. È iscritta all’Anagrafe unica Onlus con protocollo n. 45 del 16 settembre 2003.

Con l’approvazione del Bilancio 2015 è scaduto il mandato del Consiglio di

Amministrazione e del Collegio dei Revisori, tuttavia in data 26 aprile 2016 il Consiglio di

Amministrazione della Fondazione Slow Food per la Biodiversità ha deliberato all’unanimità

di procedere in regime di prorogatio fino al prossimo Congresso Internazionale di Slow

Food, che si terrà nella seconda metà del 2017. Tale scelta è stata giustificata dalla necessità

di conoscere la linea politica internazionale di Slow Food, per poi procedere con la nomina

dei nuovi organi amministrativi.

Sulla base di quanto previsto dallo Statuto, i membri del Consiglio di Amministrazione sono

nominati dai soci fondatori (Slow Food e Slow Food Italia). Fanno parte del Consiglio di

Amministrazione cinque rappresentanti di Slow Food, cinque rappresentanti di Slow Food

Italia e due rappresentanti dei soci d’onore.

Presidente

Piero Sardo (Italia)

Vice Presidente

John Kariuki (Kenya)

Coordinatore delle attività di Slow Food in Kenya

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Segretario Generale

Serena Milano (Italia)

Consiglieri

Carlo Petrini (Italia)

Presidente di Slow Food

Paolo Di Croce (Italia)

Segretario generale di Slow Food

Dessislava Dimitrova (Bulgaria)

Coordinatore delle attività di Slow Food in

Bulgaria

Marcello Longo (Italia)

Coordinatore dei Presìdi e delle comunità

di Terra Madre in Puglia

Luca Fabbri (Italia)

Consulente

Laura Ciacci (Italia)

Consigliere nazionale di Slow Food Italia,

consulente di Slow Food

Silvestro Greco (Italia)

Consigliere nazionale di Slow Food Italia,

direttore scientifico dell'Istituto centrale

per la ricerca applicata al mare

Matteo Mugelli (Italia)

Rappresentante della Regione Toscana,

socio d’onore della Fondazione Slow

Food

Diego Vecchiato (Italia)

Rappresentante della Regione Veneto,

socio d’onore della Fondazione Slow

Food

Collegio dei revisori dei conti

Davide Barberis (Italia)

Presidente

Margherita Spaini (Italia)

Francesco Bonelli (Italia)

4. LE RISORSE UMANE

Totale Dirigenti Quadri Impiegati Totale Dirigenti Quadri Impiegati

Totale Dipendenti 15 1 14 Età media (anni) 36 47 36

Uomini 5 5 Età dipendente più giovane 27 47 27

Donne 10 1 9 Età dipendente più anziano 51 47 51

Anzianità lavorativa (anni) 5 10 4 Costo medio annuale (€) 30.235

Residenti Bra 4 4 Costo più elevato (€) 67.556

Residenti Prov. Cn-no Bra 7 1 6 Costo di ingresso (€) 29.800

Residenti fuori Prov. 4 4 Laurea 13 1 12

Tempo Indeterminato 12 1 11 Diploma 2 2

Tempo determinato 3 3 Licenza Media 0

Apprendista 0

Diversamente abili 0 Ulteriori info

Maternità 3 3 Co.co.co. 1

Part time 0 Collaborazioni occasionali 4

RISORSE UMANE FONDAZIONE SLOW FOOD PER LA BIODIVERSITA'

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5. LE ATTIVITA’ ISTITUZIONALI

5.1 10.000 Orti in Africa

Il progetto 10.000 orti in Africa è nato nel 2011, su iniziativa dei referenti locali della rete

Slow Food in Kenya, Uganda e Costa d’Avorio, per promuovere un modello di agricoltura

sostenibile, rispettosa dell’ambiente, del suo equilibrio ecologico e della cultura delle

comunità locali. Il primo obiettivo, realizzare 1000 orti, è stato raggiunto nel 2013 grazie alla

mobilitazione della rete internazionale di Slow Food e all’impegno delle condotte e delle

comunità africane e nello stesso anno è stata lanciata una sfida ancora più ambiziosa: creare

10.000 orti.

Dietro questo zero in più c’è una proposta politica. Realizzare 10.000 orti significa produrre

e avere a disposizione cibo fresco e locale, ma soprattutto costruire una rete di persone che

guideranno a pieno titolo il movimento di Slow Food in Africa lavorando per preservare•la

biodiversità, valorizzare i saperi e le gastronomie tradizionali, promuovere l’agricoltura di

piccola scala.

Il progetto degli orti è fondamentale per il rafforzamento della rete africana di Slow Food e

consente la nascita di nuove comunità del cibo, nuove condotte e l’individuazione di

prodotti locali da salvare (che vengono catalogati sull’Arca del Gusto), l’avvio di Presìdi e di

Mercati della Terra.

Non si tratta di orti qualsiasi: le comunità africane privilegiano varietà tradizionali (ortaggi,

frutta, erbe aromatiche e medicinali), usano tecniche sostenibili, valorizzano le capacità di

ogni membro della comunità, unendo diverse generazioni e gruppi sociali. Quasi la metà

degli orti sono scolastici, aule all’aria aperta con un’importante funzione educativa, che

forniscono verdura fresca alle mense. Gli altri sono comunitari: in questo caso i prodotti

sono usati innanzitutto per migliorare la dieta quotidiana, mentre l’eccedenza può essere

venduta, diventando fonte di integrazione del reddito.

Le attività del 2016

Al termine dell’esercizio 2016, il numero di orti realizzati è di 2.610 (di cui 1.199 scolastici e

1.411 comunitari). Nel corso del 2016 sono stati realizzati 528 nuovi orti (di cui 282

scolastici e 246 comunitari) in 17 paesi africani a fronte di 735 nuovi orti nel 2015 e 455 nel

2014.

Il progetto oggi coinvolge 18 coordinatori in 8 paesi diversi (Uganda, Kenya, Etiopia, Ghana,

Sierra Leone, Mozambico, Sud Africa, Burkina Faso) ed è proseguito il lavoro per rafforzare

e formare uno staff stabile di persone in grado di coordinare le attività legate agli orti e di

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seguire con attenzione e competenza gruppi che via via si avvicinano a Slow Food attraverso

gli orti.

Sono state inoltre avviate due iniziative parallele della rete locale di Slow Food coinvolta nel

progetto al fine di aumentarne la sostenibilità attraverso:

- la sensibilizzazione di istituzioni e organizzazioni africane affinché partecipino

maggiormente al progetto e lo sostengano;

- la responsabilizzazione delle condotte/gruppi locali Slow Food affinché si facciano carico

della gestione degli orti avviati nel loro territori.

La formazione (sulle tecniche agro ecologiche alla base degli orti, ma anche

sull’organizzazione, sui temi e sui valori di Slow Food) continua ad essere un ingrediente

fondamentale del progetto, nel corso del 2016 è stata realizzata 1 formazione internazionale

in Ghana, 14 formazioni nazionali e numerose formazioni regionali/locali in 18 paesi; le

formazioni complessivamente hanno coinvolto oltre 2.300 persone.

È proseguito il lavoro di redazione/traduzione/editing delle schede descrittive dei singoli orti

(pubblicate in italiano e in inglese sul sito internet della Fondazione Slow Food) ed il lavoro

di geolocalizzazione degli orti, andando ad arricchire la mappa interattiva disponibile sul sito

internet.

La sezione del sito internet della Fondazione Slow Food dedicata agli orti – in italiano e in

inglese – nel corso dell’anno ha registrato 18.000 visualizzazioni: 9.000 visitatori nella

sezione principale; 3.000 visitatori nella sezione della mappa interattiva, 5.000 visualizzazioni

nella sezione con la lista degli orti e oltre 1.000 nella sola pagina “come si crea un orto”.

Nel corso dell’anno 2016 è stato avviato in collaborazione con l’Università degli Studi di

Torino, un progetto finalizzato a creare uno strumento di valutazione degli impatti degli orti

nelle comunità locali. In questa prima fase sono stati analizzati 73 orti di 7 paesi (Kenya,

Rwanda, Tanzania, Burkina Faso, Uganda, Ghana e Madagascar).

“Fare l’orto” è stato inoltre uno dei temi principali dell’evento Terra Madre Salone del

Gusto 2016, e gli orti africani hanno avuto un ruolo importante, in particolare nel

programma di conferenze, Forum di Terra Madre e incontri.

Oltre 100 coordinatori africani del progetto orti hanno partecipato all’evento come delegati.

Nel corso dell’evento Terra Madre Salone del Gusto, al progetto dei 10.000 orti in Africa è

stata data un’importante visibilità durante:

- una delle 11 grandi conferenze organizzate presso il Teatro Carignano, “La rivoluzione

degli orti”;

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- il Forum di Terra Madre “10.000 Orti in Africa: incontro tra donatori e leader africani”.

Gli orti africani di Slow Food seguono la filosofia del buono, pulito e giusto. Ma che

significa,•in concreto, e che cosa li distingue dagli altri orti?

Ecco gli ingredienti che non possono mancare.

1 Sono realizzati da una comunità

Gli orti mettono insieme e valorizzano le capacità di ogni membro della comunità:

recuperano il sapere degli anziani, mettono a frutto l’energia e la creatività dei più giovani, si

basano sulle competenze dei tecnici.

2 Si basano sull’osservazione

Prima di fare un orto, bisogna imparare a osservare: conoscere a fondo il terreno, le varietà

del luogo, le fonti d’acqua. Occorre adattare l’orto alle caratteristiche del territorio, trovare

sul posto le materie prime per fare la recinzione, la compostiera, il vivaio.

3 Non hanno bisogno di grandi spazi

Osservando lo spazio con occhio creativo, si può scovare un campo adatto per l’orto nei

luoghi più impensati: sopra un tetto, lungo un sentiero...

4 Sono giardini di biodiversità

Gli orti Slow Food ospitano la biodiversità locale, che si è adattata al clima e al terreno grazie

alla selezione dell’uomo. Varietà nutritive e resistenti, che non hanno bisogno di fertilizzanti

chimici e di pesticidi. E poi piante medicinali, erbe aromatiche. E tanti alberi da frutta

(banani, manghi, agrumi).

5 Producono i loro semi

I semi sono selezionati e moltiplicati dalle comunità. Così, di anno in anno, le piante

saranno più forti e adatte al terreno su cui crescono.

6 Sono coltivati con metodi sostenibili

Per combattere insetti nocivi o malattie si usano molti rimedi naturali (a base di erbe, fiori,

cenere...).

7 Preservano l’acqua

Spirito di osservazione e creatività, ancora una volta, sono fondamentali. A volte una

semplice grondaia, una vasca o un serbatoio per raccogliere l’acqua piovana risolvono

problemi che parevano insormontabili ed evitano soluzioni costose.

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8 Sono aule all’aria aperta

Gli orti sono un’ottima opportunità per far conoscere ad adulti e bambini le varietà vegetali

autoctone, promuovere una dieta sana e varia, insegnare a evitare le sostanze chimiche.

9 Sono utili, ma anche divertenti

Gli orti sono uno strumento semplice ed economico per avere a disposizione cibo sano e

nutriente. Anche nei villaggi più remoti e nelle scuole più povere, gli orti Slow Food sono

anche un luogo di giochi, feste e divertimento.

10 Sono in rete

Gli orti vicini si scambiano semi. I più lontani si scambiano idee e informazioni. I

coordinatori si incontrano, si scrivono, stringono legami di collaborazione e amicizia. Gli orti

scolastici dei paesi del Nord del mondo raccolgono fondi per gli orti africani.

11 Sono un’unica voce, una speranza per i giovani

Un orto è una goccia nel mare rispetto ai problemi con cui si confronta l’Africa ogni giorno.

Ma se di questi orti ce ne sono 100, 1000, 10.000, e tutti insieme dialogano e si sostengono,

il loro impatto cresce. Insieme, possono trasformarsi in un’unica voce: contro il land

grabbing, gli OGM e l’agricoltura intensiva, a favore dei saperi tradizionali, della sostenibilità

e della sovranità alimentare. E possono rappresentare una speranza per migliaia di giovani.

5.2 Arca del Gusto

L’Arca del Gusto è il progetto principale di Slow Food per identificare la biodiversità

alimentare a rischio di estinzione.

È un catalogo on line con migliaia di schede che descrivono e raccontano la diversità

alimentare del mondo (piante, razze animali, ortaggi, frutti, ma anche prodotti trasformati

come formaggi, mieli, pani, salumi), invitando tutti a conoscerli e a prendersene cura, a

riscoprirli, a riportarli sulle tavole.

Ogni scheda dell’Arca (presente sul sito www.fondazioneslowfood.it/arca) è frutto di

segnalazioni provenienti dalle comunità che conservano questi prodotti, da ricercatori o da

membri del movimento Slow Food di tutto il mondo. Una volta ricevuta la segnalazione, la

Fondazione Slow Food per la Biodiversità verifica le informazioni con la collaborazione di

esperti e tecnici (agronomi, botanici, storici della gastronomia, veterinari, ricercatori e

docenti universitari), compila una scheda sul suo sito in inglese e in italiano, e allega, quando

possibile, fotografie e video.

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Le attività del 2016

Nel corso del 2016 sono state pubblicate on line 1.136 schede di prodotti provenienti da 95

paesi del mondo (nel 2015 ne erano state pubblicate 633). Sono inoltre arrivate 2.173

candidature, con una media di circa 45 a settimana, alla quale si aggiungo le 674 residue

dell’anno 2015.

I dieci paesi che hanno registrato più ingressi nell’Arca del Gusto sono:

PAESENUOVI

PRODOTTI NELL’ARCA DEL GUSTO NEL 2016

Francia 172Brasile 76Perù 74Cina 44Messico 39Stati Uniti 38Regno Unito 36Sudafrica 30Australia 29Cile 28

Nel corso dell’anno sono arrivate altresì segnalazioni da 7 nuovi paesi (Zambia, Gambia,

Repubblica Centro Africana, Israele, Lussemburgo, Giordania, e Kosovo) sintomo del

sempre maggior interesse a livello internazionale per il progetto.

Nel corso del 2016 è stata avviata una collaborazione con l’associazione Relais & Châteaux

che si propone di diffondere presso la rete di chef, in tutto il mondo, il messaggio di Slow

Food sulla difesa della biodiversità: l’associazione francese vuole incoraggiare gli chef a

segnalare prodotti dell’Arca e riproporli nei loro piatti. Al momento sono arrivate 199

segnalazioni da 46 chef di 11 paesi.

La rete brasiliana è quella che ha inviato il maggior numero di segnalazioni (338). Il progetto

avviato a novembre 2015, seguito da Slow Food Brasile e finanziato dal MDA (Ministerio

Desenvolvimento Agrario), in partenariato con due università (Universidade Federal de

Santa Catarina e Universidade Federal do Rio Grande do Sul) è continuato nel 2016

consentendo lo sviluppo di attività di ricerca, valutazione e redazione di schede di prodotti

per l’Arca del Gusto. Delle 338 segnalazioni attualmente sono saliti sull’Arca 76 prodotti.

Nel corso del 2016 si è ulteriormente sviluppata la collaborazione tra la Fondazione Slow

Food con il New Rural Reconstruction Movement, una rete di di organizzazioni che

uniscono tecnici, agrari, universitari e produttori agricoli custodi di biodiversità e che vuole

dare nuove slancio alle aree rurali e preservare il ricchissimo patrimonio di biodiversità

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alimentare del Paese. Anche grazie a questa collaborazioni sono stati candidati circa cento

prodotti, di questi 47 sono già saliti sull’Arca.

Il progetto dell’Arca del Gusto ha avuto notevole risalto anche all’interno dell’edizione 2016

di Terra Madre Salone del Gusto. Nei mesi precedenti l’evento, a ogni delegato è stato

chiesto di segnalare almeno un prodotto dell’Arca.

Inoltre è stato creato un percorso didattico sulla biodiversità presso lo stand di Slow Food

allestito in Piazza Castello oltre che una mostra composta da oltre 120 antiche varietà di

mele provenienti da tutto il mondo. Anche gli stand di Slow Food Great China, Indonesia e

Filippine sono stati interamente dedicati all’Arca.

Nei primi mesi del 2016 la sezione dell’Arca del Gusto sul sito della Fondazione è stata

completamente rivista e ha previsto:

- l’introduzione di un contatore con il numero dei prodotti saliti a bordo dell’Arca del Gusto

aggiornato in tempo reale;

- l’introduzione dell’area segnalazioni dell’Arca del Gusto con contatore, mappa ed elenco

delle segnalazioni filtrabili per nazione e per tipologia merceologica. Ciascuna segnalazione

presenta il nome del prodotto candidato a bordo dell’Arca del Gusto, il nome del

segnalatore, il paese e, laddove compilata, la regione. Questa sezione consente di dare conto

della dinamicità del lavoro di rete sui vari territori, a prescindere dal numero dei prodotti

dell’Arca registrati ufficialmente sull’Arca;

- la pubblicazione di una nuova scheda di segnalazione, semplificata e disponibile online in

sette lingue;

- il restyling della scheda descrittiva dell’Arca del Gusto, arricchita di foto, video e banner,

specchietto informativo sull’identità del prodotto (regione, area e comunità indigena,

categoria merceologica, nome del segnalatore, …), mappa di Google realizzata grazie alla

raccolta delle coordinate, scheda in lingua originale laddove presente, banner che segnala

l’eventuale legame del prodotto con una comunità indigena, banner prodotto raro, per i casi

in cui il rischio di estinzione è estremamente elevato e, di conseguenza, non è consigliabile

promuovere il consumo del prodotto. È stata inoltre migliorata la resa della stampa delle

schede dell’Arca direttamente dal sito della Fondazione Slow Food.

A partire dal mese di gennaio 2016, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha

inserito la ricerca sulla biodiversità alimentare tutelata dall’Arca del Gusto nel suo

programma di ricerca. Gli studenti hanno raccolto indicazioni intervistando i produttori e gli

chef incontrati durante i viaggi didattici, i docenti appartenenti alle reti accademiche vicine

all’università, la rete di Slow Food, dello Slow Food Youth Network e la rete degli ex

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studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche. I viaggi didattici – che ogni anno toccano

numerose comunità in tutto il mondo – hanno permesso di approfondire le realtà di chi

conserva la biodiversità.

5.3 Presìdi Slow Food

I Presìdi sono progetti sul territorio nati per salvare prodotti artigianali, razze autoctone,

varietà vegetali, tecniche tradizionali (di coltivazione, allevamento e pesca), ecosistemi e

paesaggi rurali a rischio di estinzione.

Coinvolgono comunità di piccoli produttori disponibili a collaborare e a decidere insieme le

regole di produzione e le forme di promozione del prodotto. Preservano saperi antichi,

promuovono pratiche sostenibili e valorizzano i territori. Sono esempi concreti e virtuosi di

un’agricoltura sostenibile, basata su qualità, benessere animale, sostenibilità, rispetto

dell’ambiente, legame con il territorio, salute e piacere del consumatore.

La Fondazione Slow Food accompagna i produttori (organizzando momenti di formazione e

scambi di esperienze), valorizza i prodotti attraverso il racconto (dei produttori, dei saperi,

dei territori, delle tecniche di produzione) e, grazie alla sua rete, mette in contatto i

produttori con i consumatori (tramite gli eventi, il coinvolgimento dei cuochi e il sostegno di

forme di commercializzazione diretta come i mercati contadini e i gruppi di acquisto

solidali).

Il progetto dei Presìdi è nato nel 1999. Dopo aver catalogato le prime centinaia di prodotti a

rischio di estinzione (con il progetto dell’Arca del Gusto), la Fondazione ha fatto un passo

ulteriore, entrando nel mondo della produzione, per conoscere i territori, incontrare i

produttori, promuovere i loro prodotti, il loro lavoro, i loro saperi. Con gli anni, il progetto

dei Presìdi è diventato uno dei veicoli più efficaci per mettere in pratica la politica di Slow

Food sull’agricoltura e sulla biodiversità. Nel 2008, a nove anni dall’avvio del progetto, Slow

Food Italia ha accolto una richiesta dei produttori: l’assegnazione di un marchio da apporre

sulle confezioni, per identificare, tutelare e valorizzare i prodotti dei Presìdi italiani. È stato

registrato il marchio “Presìdio Slow Food”, corredato di un logo grafico e di un regolamento,

che i produttori sono tenuti a sottoscrivere.

Negli anni successivi, il marchio è stato assegnato anche ad alcuni prodotti del sud del

mondo che sono trasformati regolarmente in Italia (come cacao e caffè) e ai Presìdi in

Svizzera. Oggi molti altri paesi – tra cui Olanda, Francia, Argentina e Brasile – hanno

richiesto l’uso del marchio “Presìdio Slow Food”. La Fondazione Slow Food ha l’incarico di

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valutare ogni caso e approvare l’uso del marchio laddove i Presìdi abbiano condiviso e

sottoscritto un disciplinare e siano in grado di monitorarne l’applicazione, grazie a un lavoro

comune che coinvolge sia i produttori sia la rete locale di Slow Food.

Le attività del 2016

Il progetto dei Presìdi continua a crescere e, nel corso del 2016, con l’avvio del Presìdio del

peperoncino serrano (in Messico) è stata raggiunta quota 500. Al momento sono attivi 514

Presìdi in 67 Paesi. Nel 2016 sono stati avviati 45 nuovi Presìdi e per ciascuno di questi è

stata redatta, editata e tradotta la relativa scheda in italiano e inglese, pubblicata online

insieme alla foto.

I paesi che hanno avviato nuovi Presìdi sono:

PAESENUOVI PRESÌDIAVVIATI NEL 2016

Austria 3Belgio 2Brasile 1Bulgaria 1Canada 1Colombia 1Indonesia* 3Italia 17Repubblica di Macedonia 1Messico 6Perù 1Regno Unito 1Repubblica Ceca* 1Romania 1Sudafrica 1Tanzania* 1Uganda 3* si tratta dei primi Presìdi in questi paesi

Nel 2016 su sollecitazione di Joe Schneider, ultimo produttore di formaggio Stilton a latte

crudo rimasto nel Regno Unito, La Fondazione Slow Food ha lanciato una petizione per

richiedere la modifica del disciplinare della Dop che impone la pastorizzazione e non

ammette l’uso del nome Stilton per chi non la pratica. Sono state raccolte 6.411 firme,

presentate nel mese di giugno alla Stilton Cheese Makers Association, al Minister of State for

Agriculture and Food (Food Department of Environment, Food and Rural Affairs) del

Regno Unito e alla DG Agri della Commissione Europea. La campagna è stata condotta in

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stretta collaborazione con Slow Food UK e Joe Schneider stesso, attraverso i siti web, l’uso

di mail e i social media.

La pagina web della petizione con oltre 10.000 visualizzazioni è stata la terza pagina più vista

del sito internazionale di Slow Food nel 2016. Grazie anche al lavoro della Fondazione Slow

Food, Joe Schneider ha ottenuto un incontro con un funzionario dell’Unione Europea ed è

stato contattato dal Consorzio.

Durante l’evento Terra Madre Salone del Gusto erano presenti 258 Presìdi con uno spazio

espositivo, altri 43 erano rappresentati da delegazioni ma non avevano uno spazio espositivo.

I Presìdi italiani sono stati collocati nel cuore di Torino, tra Piazza San Carlo e Via Roma.

Tra lo spazio dedicato al progetto dei Presìdi sono stati allestiti gli stand tematici Slow Olive

(che ha raccontato il progetto del Presìdio dell’extravergine italiano e ne ha ospitato i

produttori) e Slow Beans (che ha ospitato comunità e Presìdi che tutelano antiche varietà di

legumi). I Presìdi internazionali, invece, hanno trovato spazio all’interno del Parco del

Valentino con le comunità e le aziende del proprio continente.

I caffè dei Presìdi sono stati inoltre protagonisti della Caffetteria di Via Po e dei Laboratori

del Gusto organizzati per l’occasione oltre che di numerosi workshop e presentazioni,

seminari presso gli stand regionali di Slow Food e della Cucina dell’Alleanza.

Nel corso del 2016 due produttori di caprino del Planalto Norte (Capo Verde) si sono recati

presso l’azienda Cascina Rosa di Cantalupa e hanno caseificato il loro prodotto grazie

all’aiuto di Mauro Cerutti, produttore di caprini.

Sempre in occasione di Terra Madre Salone del Gusto, la delegazione del Presìdio del cacao

Chontalpa (Messico) ha visitato il laboratorio di Guido Gobino, artigiano del cioccolato,

sostenitore del Presìdio. Inoltre i produttori hanno visitato il Mercato della Terra di Alba.

La Fondazione Slow Food per la Biodiversità, l’Università di Scienze Gastronomiche e

l’Università degli Studi di Palermo, a partire dal 2012, hanno messo a punto un metodo di

analisi sulla sostenibilità dei Presìdi, che mette insieme un gran numero di parametri (sia

quantitativi che qualitativi) e prende in considerazione tre livelli (socio-culturale, ambientale,

economico).

L’analisi su ogni Presìdio si basa su oltre 50 indicatori e l’ipotesi di partenza prevede che sia

possibile quantificare gli indicatori di un sistema agricolo complesso (Presìdio) tramite

l’assegnazione di un punteggio numerico, di ponderare/pesare tale punteggio e infine di

aggregare le informazioni ottenute per assegnare un “punteggio totale” di sostenibilità ad ogni

singolo Presìdio. Un questionario, basato sui principi della Fondazione Slow Food

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(sviluppati nei disciplinari di produzione di ciascun Presìdio) viene sottoposto ai vari

referenti di progetto nel momento in cui viene avviato il Presìdio, per descrivere la situazione

di partenza di partenza (tempo T0) e poi, dopo almeno due o tre anni, per comprenderne

l’evoluzione (tempo T1 e poi T2, T3 e così via…).

Nel corso del 2016 sono stati elaborati i questionari per valutare la sostenibilità dei Presìdi

delle seguenti nuove filiere: api, miele, caffè e cacao.

Sono stati redatti e valutati i questionari della fase di avvio (T zero) dei seguenti Presìdi:

- Uganda, antiche varietà di miglio di Keyro;

- Uganda, igname balugu;

- Argentina, formaggi di Tucuman;

- Brasile, ape mandaçaia della Caating;

- Colombia, cacao porcelana della Sierra Nevada;

- Perù, formaggio rosso di Lluta;

- Perù, antiche varietà di lupini di Huaylas;

- Sao Tomè e Principe, caffè robusta.

Che cosa tutela un Presìdio?

• un prodotto tradizionale a rischio di estinzione (un prodotto dell’Arca);

• una tecnica tradizionale a rischio di estinzione (di pesca, allevamento, trasformazione,

coltivazione);

• un paesaggio rurale o un ecosistema a rischio di estinzione.

Per l’avvio di un Presìdio occorre poi verificare due aspetti:

• la sostenibilità ambientale (il “pulito”, ovvero il rispetto della fertilità della terra e degli

ecosistemi idrografici, l’esclusione delle sostanze chimiche di sintesi, il mantenimento delle

pratiche tradizionali di coltivazione e gestione del territorio, …)

• la sostenibilità sociale (il “giusto”: i produttori devono avere un ruolo attivo e una totale

autonomia nella gestione dell’azienda, devono collaborare, decidere insieme le regole di

produzione e le forme di promozione del prodotto, possibilmente riunendosi in organismi

collettivi).

Come si avvia un Presìdio?

• È necessario compilare la scheda di candidatura del Presìdio (con alcune informazioni di

base sulla filiera di produzione e un elenco di produttori), condividerla con gli organismi

locali della rete di Slow Food e inviarla alla Fondazione Slow Food.

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• Se la segnalazione è valida e completa, il passo successivo è una visita e un incontro con i

referenti locali e i produttori interessati (per delineare un quadro preciso della situazione,

delle potenzialità e dei problemi da affrontare).

• Una volta conosciuti e coinvolti tutti i produttori, si può avviare il lavoro per redigere il

disciplinare di produzione (seguendo le linee guida e i questionari che la Fondazione Slow

Food ha predisposto sulle diverse categorie merceologiche).

• Insieme ai produttori, occorre definire il nome del Presìdio (molto importante, è l’identità

storica!) e l’area di produzione (ovvero il territorio di produzione).

Che cosa fa il Presìdio?

• Organizza attività di formazione per migliorare la qualità dei prodotti e la sostenibilità

delle filiere, affinare le capacità sensoriali dei produttori, creare associazioni tra produttori,

realizzare imballaggi eco-compatibili.

• Promuove e valorizza i prodotti e i loro territori, presentandoli in occasione di

manifestazioni ed eventi (come il Salone del Gusto e Terra Madre, Cheese e Slow Fish, in

Italia, ma anche AsioGusto in Corea del Sud), facendoli conoscere ai cuochi (attraverso il

progetto dell’Alleanza dei cuochi), favorendo la commercializzazione diretta (attraverso

gruppi di acquisto o Mercati della Terra).

• Comunica racconta i prodotti, le storie dei produttori e i territori, attraverso tutti i mezzi

di comunicazione della Fondazione e di Slow Food: siti internet, newsletter elettroniche,

pubblicazioni, video, mostre fotografiche, uffici stampa…

• Mette in rete i Presìdi con produttori di altre regioni o di altre parti del mondo, con

cuochi e rivenditori, con tecnici (agronomi, veterinari…) con università, con giornalisti, con

semplici consumatori.

5.4 Alleanza dei cuochi

L’Alleanza, oggi, riunisce oltre 700 cuochi di osterie, ristoranti, bistrot, cucine di strada e

pizzerie in Albania, Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Ecuador, Francia, Germania, India,

Italia, Kenya, Marocco, Messico, Olanda, Uganda.

I cuochi cucinano ogni giorno prodotti dei Presìdi, dell’Arca del Gusto e delle comunità

locali. Inoltre, si impegnano a indicare nei menù i nomi dei produttori dai quali si

riforniscono, per dare rilievo e visibilità al loro lavoro.

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L’Alleanza è soprattutto una rete che cresce: i cuochi viaggiano, si incontrano, partecipano

agli eventi di Slow Food, cucinano insieme, visitano i produttori del loro territorio e

instaurano rapporti di amicizia e solidarietà.

Le attività del 2016

Nel corso del 2016 il progetto si è sviluppato significativamente arrivando a coinvolgere 700

cuochi in 15 paesi. Ora è necessario consolidare le reti di cuochi e produttori nei vari paesi,

promuovendo scambi e collaborazioni sia a livello locale sia a livello internazionale,

migliorando la comunicazione e valorizzando le attività delle varie Alleanze.

PAESENUMERO DI

CUOCHI ADERENTI

Italia 439Olanda 46Albania 21

Belgio* 19Francia* 22Germania* 18Messico 35Ecuador* 9Brasile* 18Argentina* 19Marocco 10Uganda* 10Kenya* 6India* 19Canada 12*in questi Paesi l’Alleanza dei Cuochi è nata nel 2016

Il 4 e 5 giugno a Bruxelles si è tenuto l’evento di lancio dell’Alleanza Slow Food dei cuochi

in Belgio. Nell’ambito dell’evento si è tenuta una presentazione del progetto in cui sono

intervenuti, oltre ad alcuni cuochi, il coordinatore Patrick Bottech e il presidente della

Fondazione Slow Food, Piero Sardo. Negli stessi giorni sono state organizzate due

degustazioni curate da alcuni cuochi della rete neonata ed è stato gestito uno stand negli

spazi dedicati all’evento Settimana Bio di Bruxelles.

In occasione di Terra Madre Salone del Gusto 2016, sul tema dell’Alleanza o del rapporto

fra cuochi e contadini sono stati organizzati una conferenza, un Forum di Terra Madre, due

incontri chiusi al pubblico che hanno coinvolto oltre 110 cuochi provenienti da 31 Paesi

inoltre nell’ambito della Cucina dell’Alleanza sono stati coinvolti 5 cuochi internazionali, e

più precisamente:

- Sokol Prenga (Albania);

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- Xavier Hamon (Francia);

- Kristopher Barnholden (Canada);

- Adolfo Perret (Perù);

- Yelel Canas (Spagna).

5.5 I mercati della Terra

I Mercati della Terra sono una rete di mercati riservati esclusivamente a piccoli produttori

locali, che propongono un’ampia varietà di frutta e verdura fresca, conserve, carni, prodotti

caseari, uova, miele, dolci, pane, olio, vino…

I prodotti venduti ai Mercati della Terra rispondono a criteri qualitativi precisi, che riflettono

i princìpi di Slow Food. Sono infatti prodotti buoni, perché artigianali, freschi e di stagione;

puliti, perché prodotti localmente, con coltivazioni e processi di produzione sostenibili per

l’ambiente; giusti, perché proposti a un prezzo accessibile per i consumatori e adeguato al

lavoro dei produttori.

Gestiti collettivamente, i Mercati della Terra non sono soltanto occasioni di vendita, ma

anche spazi per l’educazione del gusto, luoghi di incontro e sedi di numerosi eventi.

Ogni Mercato ha un disciplinare, che viene discusso e condiviso con tutti i produttori e che

deve essere rispettato, per ottenere l’uso del marchio “Mercato della Terra”.

Le attività del 2016

Nel corso del 2016 sono state presentate alla Fondazione Slow Food otto candidature per i

mercati della Terra. Tutte le candidature sono state approvate e, per ciascun nuovo mercato,

è stata redatta e pubblicata online la relativa scheda in italiano e inglese.

Attualmente sono attivi 59 Mercati della Terra in 17 Paesi, 6 di questi (Cile, Italia, Lettonia,

Spagna, Turchia, Uganda) hanno avviato nuovi mercati nel 2016.

Il Cile è stato uno dei paesi più attivi, infatti nel 2016 sono nati quattro nuovi Mercati della

Terra ed è stato organizzato a novembre l’incontro della rete sudamericana.

A testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dalla rete cilena, nel mese di settembre durante

Terra Madre Salone del Gusto e in occasione della terza edizione del Premio Gigi

Frassanito, è stato premiato il Mercato della Terra di Coquimbo e la Serena.

Durante Terra Madre Salone del Gusto 2016 dieci Mercati della Terra erano rappresentati

con altrettanti stand.

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5.6 La Comunicazione

Tutti i progetti della Fondazione Slow Food hanno un’importante valenza culturale. Una

parte fondamentale del lavoro è dunque rappresentata da attività di comunicazione,

divulgazione e formazione. Comunicando le proprie attività e i propri progetti, la

Fondazione Slow Food dà voce ai piccoli produttori di tutto il mondo, racconta i territori e la

cultura delle comunità locali, propone una nuova politica di sviluppo.

Gli strumenti sono diversi: la comunicazione online (siti internet, social media, app), la

diffusione di materiale cartaceo (brochure, guide, fumetti, ricettari), la realizzazione di

documentari video e servizi fotografici, la partecipazione a eventi (locali, nazionali e

internazionali), il lancio di nuovi progetti rivolti a cuochi (come l’Alleanza dei cuochi con i

Presìdi) e ai consumatori (come gli eventi contro lo spreco alimentare e l’etichetta narrante).

Inoltre, la Fondazione cura la redazione e la stampa di pubblicazioni didattiche per i

produttori (sulle tecniche di coltivazione e produzione, sul packaging, sulle norme igienico-

sanitarie).

Le attività del 2016

Campagna 5 per mille

È stata ideata e realizzata la campagna del 5 per mille attraverso la realizzazione di materiale

di comunicazione e la sua diffusione.

- Materiali di comunicazione

- Kit di materiali online e di carta

- Bigliettini

- Segnalibri

- Mail

- Banner

Sito della Fondazione Slow Food per la Biodiversità

Il sito è stato continuamente aggiornato per quel che riguarda la descrizione delle

progettualità, gli articoli e i contenuti multimediali che, progressivamente, sono stati collegati

alle schede dei progetti.

Il sito è in crescita costante (+33% di sessioni, +31% di utenti) e oscilla tra le 70.000-80.000

sessioni e i 60.000-70.000 utenti mensili. Diminuisce invece la durata media della sessione

sul sito.

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Italiano e inglese sono le lingue degli utenti principali, seguono il russo (con un incremento

del 230%), francese, spagnolo, tedesco e portoghese (dal Brasile si è registrato un

incremento del 145%). Si conferma inoltre un sito di servizio, usato dalla rete e dai visitatori,

per la ricerca delle informazioni sui progetti.

Le pagine più visualizzate sono le schede dei Presìdi in Italia, le pagine generali dell’Arca e

dei Presìdi, i 10.000 orti in Africa e la sezione dedicata alle pubblicazioni. La pagina generale

dell’Alleanza nel corso del 2016 ha raddoppiato le sue visualizzazioni, passando da 2.500 a

4.500. Molto cliccate anche singole schede di Presìdi italiani, come l’extravergine (che

registra un +300%), l’ape nera sicula, la cipolla giarratana, il chinotto di Savona.

Tra gli articoli più letti: Arca e cambiamento climatico, stilton, provenienza dei pomodori ed

etichettatura, segno che raccontare i progetti per parlare di temi fondamentali è la strada da

percorrere.

Osservatorio sulla biodiversità

Sono state realizzate e pubblicate tre edizioni dell’Osservatorio biodiversità, dedicate a razze

animali, formaggi europei a latte crudo/Dop e suolo, in italiano e inglese. La pagina

principale ha avuto oltre 6.000 visualizzazioni.

L’Osservatorio ha una parte introduttiva corredata da infografiche (con dati e info generali),

una sezione di buone pratiche in cui si raccontano esempi virtuosi dai progetti di Slow Food,

una sezione di consigli per il consumatore.

Programmazione 2016

Febbraio 2016 – Le razze animali

Redatto a partire dalla pubblicazione del Secondo rapporto sullo stato delle risorse genetiche

degli animali da allevamento della Fao.

Aprile 2016 – Formaggi europei: Dop e latte crudo

Redatto a partire dalla campagna per la difesa dello stilton.

Dicembre 2016 – Il suolo è vita

Redatto in concomitanza con il lancio della campagna di raccolta firme “People For Soil”.

Campagna di fundraising “Ama la terra. Difendi il futuro”

Nel 2016 è stata creata e lanciata ufficialmente la prima campagna internazionale di

comunicazione e raccolta fondi per sostenere i progetti della Fondazione Slow Food a difesa

della biodiversità. “Ama la terra. Difendi il futuro”, presentata alla stampa durante Terra

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Madre Salone del Gusto e partita online alla fine del mese di ottobre, aveva come obiettivo

principale la mobilitazione di tutta la rete mondiale, affinché, anche con poco, tutti potessero

fare qualcosa di importante. La Fondazione Slow Food ha curato la comunicazione della

campagna attraverso il coordinamento di una serie di strumenti come newsletter, social e

comunicati stampa e la creazione di materiali, utili a diffondere il messaggio. Tra questi due

video, uno dedicato alla biodiversità vegetale e un altro alla biodiversità animale. Realizzati in

collaborazione con la Scuola Holden, una famosa scuola italiana di narrazione, scrittura

creativa, cinema e giornalismo, accostano immagini video girate presso i Presìdi Slow Food

da Remo Schellino (Polistudio) e Stefano Scarafia (Bodà) e fotografie ai volti della rete di

Terra Madre scattate da Oliver Migliore, Marco Del Comune, Paola Viesi e molti altri. Il

montaggio si apre con l’immagine guida della campagna, ideata dall’illustratore Marco

Cazzato, che rappresenta la fusione tra due parole che, in inglese, si differenziano solo per la

posizione di una lettera: Earth (Terra) e Heart (cuore). Una fusione che esprime il

sentimento alla base di ogni attività della Fondazione Slow Food, l’amore per la terra, per la

natura, per la biodiversità.

6. LA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA

6.1 La situazione patrimoniale

Stato patrimoniale riclassificato (€) 31.12.2016 31.12.2015

CAPITALE CIRCOLANTE NETTO 207.101 11.628

Immobilizzazioni materiali nette 4.968 7.376

Immobilizzazioni immateriali nette 14.717 11.101

Partecipazioni e crediti immobilizzati 951 951

Fondi (129.069) (104.290)

Imposte differite Attive / (Passive) 0 0

CAPITALE INVESTITO NETTO (98.668) (73.233)

PATRIMONIO NETTO 531.226 675.870

(Disponibilità liquide) (432.706) (749.394)

Debiti finanziari 148 290

DEBITO /(CREDITO) FIN. NETTO (432.558) (749.103)

FONTI DI FINANZIAMENTO (98.668) (73.233)

Lo schema di Stato Patrimoniale riclassificato sopra riportato evidenzia, anche per il 2016,

una struttura estremamente elastica (l’attivo circolante pesa il 97% dell’attivo, mentre solo il

restante 3% è rappresentato dal capitale immobilizzato). Si tratta di una situazione fisiologica

rispetto al tipo di attività svolta dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità ma che, al

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contempo implica un’attenta gestione del capitale circolante netto. Nel 2016 si è rilevato un

incremento del CCN di euro 195.473, principalmente riconducibile alla variazione in

aumento dei crediti verso sostenitori. Tale circostanza si è riflessa inevitabilmente sulla

Posizione Finanziaria Netta che infatti al 31.12.2016 evidenzia un calo delle disponibilità

liquide pari a euro 316.688, seppur tale voce al termine dell’esercizio 2016 risulta ancora

ampiamente positiva e pari a euro 432.706.

La posizione finanziaria complessiva della Fondazione Slow Food per la Biodiversità è

costantemente tenuta in attivo di conto corrente. Per questo motivo, non avendo affidamenti

bancari, i flussi di cassa in uscita vengono costantemente pianificati e monitorati con grande

attenzione.

In conclusione si può affermare che la struttura patrimoniale risulta ben equilibrata e l’ente

sufficientemente patrimonializzato. Si precisa che la riduzione del Patrimonio Netto è

esclusivamente imputabile al rilascio del Fondo Progetto Orti in Africa. Infatti, il fondo

accantonato a fine esercizio precedente è stato totalmente rilasciato nell’esercizio a copertura

dei costi sostenuti per lo svolgimento delle attività nell’anno 2016.

6.2 La situazione economica

PROVENTI2016 2015

(€) % (€) %

Proventi da sostenitori 459.992 32% 489.692 29%

Soci d'onore 25.000 120.000

Donazioni 284.992 199.692

Altre contribuzioni 150.000 170.000

Contributo da Slow Food 50.000 3% 150.000 9%

Proventi da progetti 808.016 56% 950.674 56%

Altri ricavi 118.855 9% 102.055 6%

5 x mille 66.664 57.611

Altri 15.476 44.444

Campagna “Difendi il Futuro” 36.715 -

TOTALE PROVENTI 1.436.863 100% 1.692.421 100%

COSTI2016 2015

(€) % (€) %

Attività Istituzionale 618.308 43% 892.124 53%

Comunicazione/Educazione 42.148 3% 23.070 1%

Management 27.430 2% 9.160 1%

Staff 525.450 37% 490.599 29%

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Struttura e Funzionamento 194.973 14% 235.318 14%

Accantonamenti ai fondi 5.000 0% 15.000 1%

Ammortamenti 6.739 0% 7.809 0%

Imposte sul reddito dell'esercizio 16.040 1% 15.104 1%

TOTALE COSTI 1.436.088 100% 1.688.184 100%

SURPLUS / DEFICIT 775 4.237

Tra i principali fenomeni di carattere economico che hanno interessato l’esercizio 2016, si

rileva soprattutto la contrazione dei proventi (- 255.558 euro rispetto al 2015). Tale

circostanza si è ovviamente riflessa nella programmazione gestionale, infatti l’obiettivo del

pareggio di bilancio è stato possibile soltanto attraverso una significativa riduzione di alcune

voci di costo e nel massimo sfruttamento delle economie di scala realizzate grazie al lavoro

negli ultimi anni.

L’analisi delle voci di ricavo evidenzia l’impegno a livello gestionale, alla differenziazione

delle fonti di reddito, sempre meno vincolate a contribuzioni pubbliche e maggiormente

orientate al coinvolgimento della società civile, solo in questo modo la Fondazione sarà in

grado di continuare a realizzare le proprie progettualità a livello internazionale. In tal senso

nel 2016 è stata sperimentata per la prima volta, con buon successo, una campagna online di

raccolta fondi, che verrà replicata anche nel 2017.

6.3 La gestione finanziaria

La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus opera in assenza di linee di credito. La

gestione finanziaria rispecchia la gestione economica separando dunque la parte operativa

dalla parte delle risorse vincolate.

€ 95.000

€ 123.000

€ 0

€ 20.000

€ 40.000

€ 60.000

€ 80.000

€ 100.000

€ 120.000

€ 140.000

dic-15 feb-16 apr-16 giu-16 ago-16 ott-16 dic-16

Posizione Finanziaria Netta - Gestione Operativa

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La movimentazione del capitale circolante netto descritta nel precedente paragrafo, ha avuto

dei riflessi in termini finanziari. Infatti, l’incremento delle posizioni creditizie, soprattutto

legate al ritardato incasso di alcuni contributi da parte di sostenitori, hanno avuto

ripercussioni negative in termini di liquidità.

Nella gestione vincolata trovano allocazione la gestione dei seguenti progetti: 10.000 Orti in

Africa, Acri, G.l.o.b., Intesa San Paolo e Burkina Faso e Capo Verde che vengono gestiti

attraverso conti correnti dedicati.

La riduzione dei ricavi provenienti da progetti (- 142.658 Euro) si è riflessa inevitabilmente

sulla Posizione Finanziaria Netta vincolata, che nel corso dell’esercizio 2016 subisce un

decremento di euro 337.000, in parte legato alla realizzazione delle progettualità dell’anno e

in parte a causa della riduzione dei proventi vincolati legati al progetto dei 10.000 orti in

Africa. Tale contingenza è stata compensata a livello di conto economico dall’incremento

della voce unrestricted “donazioni” le cui manifestazioni di cassa si manifesteranno nel corso

dell’anno 2017 (così come certificato dall’incremento dei crediti verso sostenitori).

7. ALTRE INFORMAZIONI

7.1 Privacy: misura di tutela e garanzia

Nel corso dell’esercizio si è provveduto agli aggiornamenti degli adempimenti in materia di

protezione di dati personali di cui al D.Lgs. 196/2003 e predisposto nuove lettere di

incarico.

La Fondazione ha opportunamente accertato che le modalità utilizzate al proprio interno

sono rispettose di quanto prescritto dal Garante per la protezione dei dati personali.

€ 646.000

€ 309.000

€ 0

€ 300.000

€ 600.000

dic-15 feb-16 apr-16 giu-16 ago-16 ott-16 dic-16

Posizione Finanziaria Netta - Gestione vincolata

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7.2 Vigilanza e controllo

Il Collegio dei Revisori ha il compito di vigilare sull’applicazione delle norme statutarie e

delle leggi vigenti sul territorio nazionale, sulle attività contabili e amministrative svolte dalla

Fondazione. Il Collegio dei Revisori fornisce inoltre un giudizio sul bilancio d’esercizio e sul

bilancio preventivo. La società di revisione contabile Deloitte&Touche S.p.A. emette un

giudizio inerente gli aspetti significativi in conformità ai criteri di redazione illustrati nella

nota integrativa.

7.3 Sicurezza sul lavoro

Nel corso dell’esercizio si è provveduto ai seguenti adempimenti in materia di sicurezza ai

sensi del D.Lgs. 81/08 e smi:

• Elaborazione aggiornamento Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) unità

operativa di Vicolo Chiaffrini, 5.

• Verifica ed elaborazione aggiornamento delle procedure interne finalizzate

all’informazione dei lavoratori ai sensi dell’art. 36, comma 2. del D.Lgs. 81/08 e smi.

• Verifica dei fabbisogni formativi e attivazione percorsi di formazione dei lavoratori, ai

sensi dell’art. 37, commi 1., 2., 3., 4. e 7 del D.Lgs. 81/08 e smi e degli Accordi del 21

dicembre 2011 e del 7 luglio 2016 sanciti in Conferenza permanente per i rapporti tra

lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome.

• Attività congiunta del RSPP e del Medico Competente finalizzata alla verifica delle

SCHEDE/PROGETTO DI VIAGGIO.

• Svolgimento verifiche periodiche (servizio in somministrazione affidato a ditta

specializzata esterna) di estintori e porte antincendio unità locale.

• Verifica e aggiornamento organigramma sicurezza (responsabilità/obblighi D.Lgs. 81/08

e smi).

• Svolgimento della riunione periodica di cui all’art. 35 del D.Lgs. 81/08 e smi.

• Applicazione del protocollo sanitario e conseguente attivazione della relativa

sorveglianza.

8. Fatti di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell'esercizio

- In collaborazione con la neonata Compagnia dei Gelatieri (fondata dall’artigiano torinese

Alberto Marchetti) è in via di definizione un documento che illustra le linee guida per il

gelato artigianale di qualità.

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- È stata avviata dopo Terra Madre una collaborazione con Eataly per sviluppare un progetto

sui semi tradizionali e dedicare a questo tema uno spazio all’interno dei principali punti

vendita di Eataly. Questo spazio sarà dedicato alla comunicazione del tema, alla didattica (in

particolare rivolta ai bambini) e alla vendita (di semi e piantine di varietà tradizionali). Il

partner coinvolto per la produzione e il confezionamento dei semi è una piccola ditta

sementiera emiliana (Arcoiris), già coinvolta in passato sulle attività educative di Slow Food

Italia. Il progetto è stato lanciato nel mese di marzo del 2017, con l’apertura dei spazi

dedicati ai semi (a Milano. Roma, Bari).

- Nel 2017, in collaborazione con Slow Food Austria, la Fondazione lavorerà sulla redazione

delle linee guida di un nuovo progetto – Slow Food Travel – e verrà impostata l’architettura

del relativo sito internet (in italiano e inglese). Si tratta di un progetto di turismo sostenibile

che sviluppa l’offerta di un territorio a partire dalla rete locale di produttori (contadini,

artigiani…), locali (ristoratori, cuochi...), strutture ricettive (alberghi, agriturismi…) e altre

realtà dell’area (quali associazioni, amministrazioni...). L’obiettivo è sviluppare la rete del

territorio e valorizzarne la biodiversità.

Il viaggio è il punto di arrivo di questo progetto, ma la parte più importante riguarda il lavoro

di rete sul territorio per mappare la biodiversità, selezionare i soggetti (cuochi, ristoratori o

altri operatori) in grado di valorizzarla, formare produttori e cuochi e operatori, affinché

focalizzino la propria attività sulla salvaguardia della biodiversità alimentare, operino nel

rispetto dell’ambiente e comunichino in modo adeguato ed efficace il territorio, i prodotti, le

tecniche di trasformazione, la cultura gastronomica locale.

Il sito andrà online nel primo semestre del 2017 e la prima area coinvolta sarà la Carinzia (in

Austria). Nel corso del 2017 saranno identificate le successive dieci aree (tra queste anche tre

valli italiane, in Piemonte e Valle d’Aosta).

In occasione di Terra Madre Salone del Gusto 2016, per presentare questo nuovo progetto,

è stato organizzato un Forum che ha riscosso grande successo.

9. Evoluzione prevedibile della gestione e conclusioni

- Con riferimento al progetto dei 10.000 orti in Africa, il 2017 (anno del Congresso di Slow

Food Internazionale) sarà l’occasione per fare un punto sul progetto, ma anche per avviare

una nuova fase, che non sarà più caratterizzata prioritariamente dall’obiettivo numerico.

L’obiettivo dei 10.000 orti, infatti, lascerà il posto ad un lavoro più articolato, complesso e

profondo sui vari territori. Dal 2017 ci si concentrerà sugli orti scolastici (realizzati con

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bambini e ragazzi, coloro quindi che avranno un ruolo decisivo nel cambiare il futuro

dell’alimentazione e dell’agricoltura in Africa) e su una lista di 22 paesi prioritari.

A partire dagli orti (sia quelli già realizzati, sia quelli nuovi) si lavorerà per sviluppare gli altri

progetti della Fondazione Slow Food (l’Arca del Gusto, i Presìdi, i Mercati della Terra,

l’Alleanza dei cuochi), rafforzando le reti locali e dando, in questo modo, maggiore

sostenibilità ad ogni singolo progetto. In particolare, sarà rafforzato il legame tra Orti in

Africa e Arca del Gusto, che ne corso del 2017, supererà quota 500 prodotti. Di

conseguenza, continuerà ad avere un ruolo decisivo la formazione.

- L’Arca del Gusto continuerà ad essere il progetto strategico e prioritario anche nel 2017,

verrà integrato a tutte le attività a tutela della biodiversità; in particolare verrà dato più spazio

al rafforzamento delle reti locali e allo sviluppo di Presìdi e Alleanza Slow Food dei cuochi,

che correttamente integrati produrranno benefici al lavoro di catalogazione dell’Arca.

In collaborazione con le aree geografiche, infine, sarà molto importante individuare una rete

di collaboratori che possano editare le schede nelle varie lingue originali. Il lavoro di

traduzione e di editing infatti, è un capitolo sempre più importante e oneroso, ed è

fondamentale attivare una rete di persone di supporto.

Continuerà inoltre la collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche, l’Arca del

Gusto continuerà a far parte dei programmi didattici. Dall’Unisg continueranno ad arrivare

nuove segnalazioni.

- Il progetto dei Presìdi continuerà a crescere nel 2017. In particolare grande attenzione sarà

data a questo strumento di sviluppo locale in Brasile, dove un importante progetto –

realizzato in collaborazione con diverse Università e con il Ministero dello Sviluppo Agricolo

brasiliano – consentirà di lavorare su 17 nuovi Presìdi.

Nuovi avvii sono previsti anche negli Stati Uniti, In Europa (Italia, Austria, Regno Unito,

Danimarca, Albania, Serbia e Bosnia) e in Africa (Burkina Faso, Tunisia e Uganda).

- I Paesi che stanno lavorando per attivare l’Alleanza dei Cuochi (che hanno un gruppo di

lavoro già attivo e stanno ultimando la definizione delle linee guida e raccolta delle adesioni

tra i cuochi) sono due: Russia e Regno Unito.

I Paesi che hanno iniziato il processo (confrontandosi sui criteri da adottare a livello locale,

iniziando a coinvolgere possibili cuochi interessati e imbastendo i gruppi di lavoro) sono

cinque: USA, Colombia, Cina, Islanda e Egitto.

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CONCLUSIONI

Nel corso dell’esercizio 2016 la Fondazione Slow Food per la Biodiversità ha continuato a

sostenere i propri progetti relativi alla salvaguardia della biodiversità e la tutela dell’ambiente,

in particolare si è dedicata allo sviluppo dei Presìdi Internazionali e allo sviluppo della rete

delle Comunità del Cibo nel sud del mondo ed al progetto “10.000 Orti in Africa”.

Pollenzo (CN), lì 27 aprile 2017

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione

Piero Sardo

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I PROSPETTI DI BILANCIO

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Attivo - Stato patrimoniale ex art. 2424 2016 2015

A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI 0 0richiamati 0 0da richiamare 0 0B) IMMOBILIZZAZIONI 20.636 19.428I- Immobilizzazioni immateriali 14.717 11.1011) costi di impianto e di ampliamento 0 02) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 0 03) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 0 04) concessioni, licenze, marchi e diritti simili 3.962 2.1705) avviamento 0 06) immobilizzazioni in corso e acconti 0 07) altre immobilizzazioni 10.755 8.931II - Immobilizzazioni materiali 4.968 7.3761) terreni e fabbricati 0 02) impianti e macchinario 0 03) attrezzature industriali e commerciali 0 04) altri beni 4.968 7.3765) immobilizzazioni in corso e acconti 0 0III - Immobilizzazioni finanziarie 951 9511) partecipazioni in: 0 0a) imprese controllate 0 0b) imprese collegate 0 0c) imprese controllanti 0 0d) altri enti 258 2582) crediti: 0 0a) verso imprese controllate 0 0b) verso imprese collegate 0 0c) verso controllanti 0 0d) verso altri 693 6933) altri titoli 0 04) azioni proprie 0 0C) ATTIVO CIRCOLANTE 956.897 1.078.364I - Rimanenze 0 01) materie prime, sussidiarie e di consumo 0 02) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 0 03) lavori in corso su ordinazione 0 04) prodotti finiti e merci 0 05) acconti 0 0II – Crediti 524.190 328.9701) verso sostenitori 531.512 263.713Entro 12 mesi 531.512 263.713oltre 12 mesi 0 0

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2) verso imprese controllate 0 03) verso imprese collegate 0 04) verso fondatori 50.0005-bis) crediti tributari 195 12.8605-quater) verso altri 77.474 82.388Entro 12 mesi 77.474 16.388oltre 12 mesi 66.000Fondo Svalutazione Crediti -84.991 -79.991III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 0 01) partecipazioni in imprese controllate 0 02) partecipazioni in imprese collegate 0 03) partecipazioni in imprese controllanti 0 04) altre partecipazioni 0 05) azioni proprie 0 06) altri titoli 0 0IV - Disponibilità liquide 432.706 749.3941) depositi bancari e postali 430.237 740.9692) assegni 0 03) denaro e valori in cassa 2.469 8.425D) RATEI E RISCONTI 5.126 29.045Ratei attivi 0 0Ratei attivi operativi 0 0Ratei attivi extra-operativi 0 0Risconti attivi 5.126 29.045Risconti attivi operativi 5.126 29.045Risconti attivi extra-operativi 0 0Disaggio su prestiti 0 0TOTALE ATTIVITA' 982.659 1.126.837

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Passivo - Stato patrimoniale ex art. 2424 2016 2015

A) PATRIMONIO NETTO 531.226 675.870I – Capitale (Fondo sociale) 50.000 50.000II – Patrimonio libero 296.244 292.007III - Patrimonio vincolato 15.599 15.599IV - Riserva legale 0 0V- Riserva per azioni proprie in portafoglio 0 0VI - Riserve statutarie 0 0VII - Altre riserve 168.608 314.027VIII - Utili (perdite) portati a nuovo 0 0IX - Utile (perdita) dell’esercizio 775 4.237B) FONDI PER RISCHI E ONERI 0 5001) per trattamento di quiescenza e obblighi simili 0 02) per imposte, anche differite 0 03) altri 0 500a)-Fondo Emergenza Balcani 0 500C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO 129.069 103.790D) DEBITI 322.364 346.6771) obbligazioni 0 02) obbligazioni convertibili 0 03) debiti verso soci per finanziamenti 0 04) debiti verso banche 148 2915) debiti verso altri finanziatori 0 06) acconti (anticipi) 0 07) debiti verso fornitori 207.098 163.4858) debiti rappresentati da titoli di credito 0 09) debiti verso imprese controllate 0 010) debiti verso imprese collegate 0 011) debiti verso controllanti 0 012) debiti tributari 15.395 25.97613) debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 15.175 12.95714) altri debiti 84.548 143.968E) RATEI E RISCONTI 0 0Ratei passivi 0 0Ratei passivi operativi 0 0Ratei passivi extra-operativi 0 0Risconti passivi 0 0Risconti passivi operativi 0 0Risconti passivi extra-operativi 0 0Aggio su prestiti 0 0TOTALE PASSIVITA' 982.659 1.126.837

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Rendiconto della Gestione 2016 2015A) Valore della produzione 1.434.647 1.690.1801) Entrate attività istituzionali 1.424.078 1.665.8352) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 0 03) variazioni dei lavori in corso su ordinazione 0 04) incrementi alle immobilizzazioni per lavori interni 0 05) altri ricavi e proventi 10.569 24.345B) Costi della produzione 1.419.997 1.672.8956) per materie prime, sussidiari, di consumo e merci 7.054 6.8587) per servizi ed erogazioni liberali 895.829 1.131.0228) per godimento di beni di terzi 11.144 19.8029) per il personale 491.146 467.311a) salari e stipendi 383.676 354.017b) oneri sociali 74.729 85.806c) trattamento di fine rapporto 29.014 24.518d) trattamento di quiescenza e simili 0 0e) altri costi 3.727 2.97010) ammortamenti e svalutazioni 11.739 22.809a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 4.331 5.027b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali 2.408 2.782c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni 0 0d) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide 5.000 15.00011) variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 0 012) accantonamenti per rischi 0 013) altri accantonamenti 0 014) oneri diversi di gestione 3.085 25.093Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) 14.650 17.285C) Proventi e oneri finanziari 2.165 2.05615) proventi da partecipazioni 0 016) altri proventi finanziari 1.814 2.241a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni 0 0b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni 0 0c) da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 0 0d) proventi diversi dai precedenti 0 017) interessi ed altri oneri finanziari 0 017-bis) utili e perdite su cambi 351 -185D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 0 018) rivalutazioni 0 0a) di partecipazioni 0 0b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni 0 0

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c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 0 019) svalutazioni 0 0a) di partecipazioni 0 0b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni 0 0c) di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 0 0E) Proventi e oneri straordinari 0 020) proventi 0 021) oneri 0 0Risultato prima delle imposte ( A - B +- C +- D +- E) 16.815 19.34122) imposte sul reddito dell’esercizio, correnti differite e anticipate 16.040 15.10423) utile (perdita) dell’esercizio 775 4.237

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LA NOTA INTEGRATIVA

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FONDAZIONE SLOW FOOD PER LA BIODIVERSITA' ONLUS

Sede in FIRENZE - Piazzale Uffizi, presso l’Accademia dei Georgofili

Fondo Patrimoniale € 50.000,00

Codice Fiscale 94105130481

Nota Integrativa al bilancio

CONTENUTO E FORMA DEL BILANCIO

Il Bilancio dell’esercizio, predisposto al 31 dicembre di ogni anno, viene redatto in

conformità alle raccomandazioni emanate dalla Commissione Aziende Non Profit del

Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti; esso risulta composto dallo “Stato

Patrimoniale", dal “Rendiconto della gestione”, dalla “Nota integrativa” e corredato dalla

“Relazione di missione”.

I dati sono stati presentati in forma comparativa e nella “Nota integrativa” sono commentate

le principali variazioni intervenute.

Lo “Stato Patrimoniale” rappresenta le singole voci secondo il criterio espositivo della

liquidità crescente, così come previsto dallo schema applicato.

Il bilancio è sottoposto a revisione contabile volontaria da parte della Deloitte&Touche Spa.

CRITERI DI VALUTAZIONE, PRINCIPI CONTABILI E DI REDAZIONE

DEL BILANCIO

Il Bilancio è stato predisposto in conformità alle raccomandazioni emanate dalla

Commissione Aziende Non Profit del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti.

La valutazione delle voci del Bilancio è fatta secondo prudenza e, per i casi previsti dalla

legge, con il consenso del Collegio dei Revisori.

Si è tenuto conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente

dalla data d’incasso o del pagamento e dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio,

anche se conosciuti dopo la sua chiusura.

Gli elementi eterogenei compresi nelle singole voci del Bilancio sono stati valutati

separatamente.

Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente sono stati iscritti tra le

immobilizzazioni.

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Art. 2423, comma 3, C.C.: le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge sono

sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e

finanziaria della società e sul risultato economico dell'esercizio.

Art. 2423 bis, comma 2, C.C.: i criteri di valutazione adottati nel corso dell'anno non sono

stati modificati rispetto a quelli adottati nel corso del precedente esercizio.

Art. 2423 ter, comma 5, C.C.: le voci di bilancio sono comparabili con quelle relative

all'esercizio precedente.

Art. 2424, comma 2, C.C.: gli elementi dell'attivo e del passivo dello Stato Patrimoniale

ricadono nelle voci in cui sono stati iscritti.

Art. 2426, n. 1, C.C.: non vi è stata capitalizzazione di oneri finanziari.

Art. 2426, n. 2, C.C.: i criteri di ammortamento delle immobilizzazioni materiali ed

immateriali e i coefficienti applicati sono uniformi a quelli adottati nel precedente esercizio.

Art. 2427, n. 6, C.C.: non esistono debiti e crediti di durata residua superiore a 5 anni, né

debiti assistiti da garanzie su beni sociali.

Art. 2427, n. 8, C.C.: nell'esercizio nessun onere finanziario è stato imputato ai valori iscritti

nell'attivo dello Stato Patrimoniale.

Nel corso del tempo il Bilancio ha subito adeguamenti di tipo espositivo attraverso i quali si

è raggiunta la conformità alle best practices internazionali, anche al fine della comparazione

con altre realtà non profit, tutto ciò sempre nel rispetto delle richiamate raccomandazioni

della Commissione Aziende Non Profit. Nel seguito, per le voci più significative, vengono

esposti i criteri di valutazione e i principi contabili adottati.

ATTIVO (STATO PATRIMONIALE)

B) Immobilizzazioni

I - Immobilizzazioni immateriali

Sono iscritte al costo storico d’acquisizione, inclusivo degli oneri accessori e dell’IVA (che

per effetto della natura e dell’attività svolta dalla Fondazione, risulta totalmente indetraibile),

ammortizzate sistematicamente a quote costanti per il periodo della loro prevista utilità

futura ed esposte al netto degli ammortamenti cumulati effettuati nel corso degli esercizi,

imputati direttamente alle singole voci e, trattandosi di marchi, determinati con aliquota pari

al 10%, e del sito internet, con una aliquota del 20%.

Ove previsto dal Codice Civile, il costo relativo alle immobilizzazioni immateriali aventi il

requisito dell’utilità pluriennale, viene iscritto nell’attivo delle immobilizzazioni con il

consenso del Collegio dei Revisori ed è ammortizzato secondo la durata residua.

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In particolare i diritti di brevetto industriale e i diritti di utilizzazione delle opere d'ingegno

sono ammortizzati in base alla loro presunta durata di utilizzazione, comunque non

superiore a quella fissata dai contratti di licenza. Le immobilizzazioni il cui valore alla data di

chiusura dell'esercizio risulti notevolmente inferiore al residuo costo da ammortizzare sono

iscritte a tale minor valore; questo non è mantenuto se nei successivi esercizi vengono meno

le ragioni della rettifica effettuata.

Il valore residuo delle immobilizzazioni immateriali viene svalutato in caso di perdite

durevoli di valore e ripristinato, qualora vengano meno i presupposti delle rettifiche

effettuate, al netto degli ammortamenti applicabili.

II - Immobilizzazioni materiali

Sono iscritte al costo d’acquisto, inclusivo degli oneri accessori e dell’IVA e rettificato dai

corrispondenti fondi d’ammortamento.

Le quote d’ammortamento, imputate a conto economico, sono state calcolate, posto

l’utilizzo, la destinazione e la durata economico-tecnica dei beni, sulla base del criterio della

residua possibilità di utilizzazione, coincidente con l’aliquota del 15% per le attrezzature

mentre le apparecchiature elettroniche, sono ammortizzate con un’aliquota più elevata, pari

al 20%, a causa della loro più rapida diminuzione di valore e repentina desuetudine.

Il valore residuo delle immobilizzazioni materiali viene svalutato in caso di perdite durevoli

di valore e ripristinato, qualora vengano meno i presupposti delle rettifiche effettuate, al

netto degli ammortamenti applicabili.

III - Immobilizzazioni finanziarie

Le partecipazioni vengono iscritte al costo di acquisto, eventualmente rettificato per perdite

permanenti di valore; si tratta di una azione di Banca Etica sottoscritta nel 2006.

C) Attivo circolante

I – Rimanenze

Non sono presenti rimanenze di magazzino.

II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre

l’esercizio successivo

Sono iscritti al valore di presumibile realizzo, con rilevazione, ove necessario, di un fondo

svalutazione rappresentativo del rischio di inesigibilità dei crediti.

I crediti in valuta estera sono contabilizzati sulla base dei cambi riferiti alla data in cui sono

state effettuate le relative operazioni.

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IV - Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide di banca, postali e di cassa sono iscritte al valore nominale, per la

loro reale consistenza alla data del 31 dicembre 2016.

D) Ratei e risconti attivi

Sono calcolati secondo il principio della competenza temporale e nel rispetto del principio

generale di correlazione degli oneri e dei proventi in ragione d’esercizio.

PASSIVO (STATO PATRIMONIALE)

A) Patrimonio netto

I- Fondo di dotazione o Fondo sociale

Il fondo di dotazione o fondo sociale è iscritto al valore nominale e rappresenta il valore di

quanto conferito in fase di costituzione della Fondazione Onlus.

II - Patrimonio libero

Accoglie il valore dei fondi disponibili della Fondazione costituiti dai risultati di esercizi

precedenti; tali fondi hanno la caratteristica di essere liberi da vincoli specifici e sono quindi

utilizzabili per il perseguimento dei fini istituzionali della Fondazione stessa.

I fondi sono iscritti al loro valore nominale.

III - Patrimonio vincolato

Accoglie la destinazione specifica di proventi al “Fondo contributo per attività istituzionali”.

VII – Altre Riserve

Accoglie il valore dei fondi vincolati, divenuti tali sia per volontà espressa dall’erogatore che

per volontà degli organi deliberativi della Fondazione.

Si differenziano per la natura del vincolo e per la loro destinazione.

In quanto alla natura del vincolo, possono essere così distinti:

• fondi vincolati destinati da terzi: accolgono il valore dei fondi pervenuti da altre istituzioni

e da terzi, aventi precisa indicazione circa il loro utilizzo;

• fondi vincolati per decisione degli organi istituzionali: accolgono il valore delle risorse

destinate dagli organi istituzionali della Fondazione a fini del raggiungimento dell'oggetto

sociale e il valore del contributo “5 per mille” per la parte che, alla fine dell’esercizio, risulta

non ancora utilizzata per la realizzazione dei progetti per i quali gli organi istituzionali ne

hanno vincolato la destinazione.

Come sopra menzionato, i fondi in oggetto si distinguono e vengono dettagliati anche in base

alla loro destinazione.

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I fondi sono iscritti al loro valore nominale.

C) Fondo Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

Rappresenta l’effettivo fondo maturato verso i dipendenti alla chiusura dell’esercizio in

conformità di legge e dei contratti di lavoro vigenti e viene esposto al netto degli anticipi

erogati. Tale passività è soggetta a rivalutazione a mezzo di indici ISTAT.

D) Debiti

I debiti sono iscritti al loro valore nominale ritenuto rappresentativo del loro valore di

estinzione.

I “Debiti verso i fornitori”, oltre al valore dei debiti per fatture pervenute, accolgono il valore

delle fatture da ricevere per servizi resi e ordini consegnati, non fatturati entro il 31 dicembre

2016.

I “Debiti tributari” accolgono il debito residuo per l’imposta diretta IRAP, calcolata sul

costo del personale, e decurtato degli eventuali acconti versati, oltre al debito per ritenute sui

redditi di lavoro dipendente e autonomo.

I “Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale” accolgono il valore degli oneri

sociali relativi al personale dipendente, ai borsisti e ai collaboratori coordinati e continuativi,

maturati e non versati al 31 dicembre 2016.

Gli “Altri debiti” accolgono i debiti residui, non rientranti, per loro natura nelle precedenti

voci, ivi compreso i debiti verso il personale dipendente della Fondazione per il complesso

delle passività maturate nei loro confronti, in conformità alla legislazione vigente ed ai

contratti collettivi di lavoro, compreso il valore delle ferie maturate e non godute alla data del

bilancio, debiti verso altri enti per i diversi progetti realizzati nel corso del 2016.

E) Ratei e risconti passivi

Sono calcolati secondo il principio della competenza temporale e nel rispetto del principio

generale di correlazione degli oneri e dei proventi in ragione d’esercizio.

RENDICONTO DELLA GESTIONE

Proventi

Sono costituiti, al 31 dicembre 2016, dai proventi da attività istituzionali, da raccolta fondi,

dai proventi finanziari e patrimoniali.

Il criterio di rilevazione dei fondi ricevuti è il seguente:

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a) per i contributi vincolati destinati da terzi, da enti pubblici o privati (che vengono

contabilizzati previa accettazione della Fondazione) la rilevazione avviene sulla base di:

contratti/convenzioni stipulati, liberalità, o da atti pubblici di donazione. Ai fini della

rilevazione del provento a conto economico, si effettua il differimento con contropartita la

voce “Altre riserve” di Patrimonio Netto della parte dei contributi che, alla fine

dell’esercizio, non sono stati utilizzati per il progetto vincolato, così come previsto dalle

raccomandazioni contabili del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti per le

Aziende Non Profit, quale trattamento contabile alternativo consentito.

b) per i fondi non aventi vincoli iniziali di destinazione, se raccolti nel corso dell’esercizio su

conti correnti bancari, appositamente accesi, vengono contabilizzati per cassa, a meno che

non ci sia certezza dell’impegno assunto da parte dell’erogatore, nel qual caso vengono

assunti per competenza. La stessa area accoglie anche il valore della destinazione del “5 per

mille” che origina dalle scelte operate dai contribuenti. Tale posta viene accolta solo dopo il

completamento dell’iter amministrativo per la definizione delle somme da parte degli Enti

preposti con contropartita la voce “Altre riserve” di Patrimonio Netto. Il provento viene poi

contabilizzato a conto economico solo nell’esercizio in cui vengono sostenuti i costi inerenti

la realizzazione dei progetti ai quali gli organi istituzionali ne hanno vincolato la destinazione.

Le fattispecie in oggetto vengono rilevate fra le “Entrate da attività istituzionali”.

Oneri

Gli oneri comprendono i costi sostenuti dalla Fondazione, nel periodo di riferimento, per lo

svolgimento delle proprie attività. Tali oneri sono registrati secondo il principio della

competenza economica e rappresentati secondo la loro area di gestione.

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COMMENTI AL BILANCIO

ATTIVO (STATO PATRIMONIALE)

B) Immobilizzazioni- Movimentazioni (art.2427)

I - Immobilizzazioni immateriali

Il valore delle immobilizzazioni immateriali è di euro 14.717 contro euro 11.101

dell'esercizio precedente. Nel corso dell'anno si è investito ulteriormente sul sito web della

Fondazione per euro 5.270, e rinnovato un marchio per euro 2.677.

DESCRIZIONECOSTO

STORICOACQUISIZIONE DISMISSIONE

FONDO AMM.TO

AL 31/12/2015

AMM.TO 2016

FONDO AMM.TO

AL 31/12/2016

VALORE RESIDUO

Software 1.973 0 0 1.973 0 1.973 0

Concessioni, licenze, marchi e

diritti simili9.913 2.677 0 7.743 885 8.628 3.962

Altre 35.610 5.270 0 26.679 3.446 30.125 10.755

Totale 47.496 7.947 0 36.395 4.331 40.726 14.717

II - Immobilizzazioni materiali

Nel corso del 2016 non sono stati effettuati nuovi acquisti e il valore residuo ammonta a

euro 4.968.

DESCRIZIONECOSTO

STORICOACQUISIZIONE DISMISSIONE

FONDO AMM.TO

AL 31/12/2015

AMM.TO 2016

FONDO AMM.TO

AL 31/12/2016

VALORE RESIDUO

Attrezzature ind. e Commerciali

828 0 0 828 0 828 0

Altri beni Materiali

18.095 0 0 10.719 2.408 13.127 4.968

Totale 18.923 0 0 11.547 2.408 13.955 4.968

III - Immobilizzazioni finanziarie

La voce partecipazioni in altre imprese si riferisce a n°1 azione della Banca Etica sottoscritta

dalla Fondazione in data 24/05/2006.

DESCRIZIONECOSTO

STORICOACQUISIZIONE DISMISSIONE

FONDO AMM.TO

AL 31/12/2015

AMM.TO 2016

FONDO AMM.TO

AL 31/12/2016

VALORE RESIDUO

Partecipazioni in altre Imprese

258 0 0 0 0 0 258

Depositi cauzionali

693 0 0 0 0 0 693

Totale 951 0 0 0 0 0 951

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C) Attivo circolante

Il totale dell'attivo circolante per l'anno 2016 ammonta a euro 956.897 contro euro

1.078.364 dell'esercizio 2015.

Le voci che compongono tale area sono esclusivamente i crediti e le disponibilità liquide.

II - Crediti

La voce crediti ammonta a euro 524.190 contro euro 328.970 dello scorso anno, il dettaglio

delle voci è esposto nella tabella seguente.

DESCRIZIONEVALORE

NETTO 2015VALORE 2016

FONDO SVALUTAZIONE

VALORE NETTO 2016

1Contributi da ricevere da

sostenitori246.722 531.512 -21.991 509.521

2 Crediti verso Fondatori 50.000 0 0 0

3 Crediti Tributari 12.860 195 0 195

4Crediti vs altri esigibili

entro 12 mesi19.388 77.474 -63.000 14.474

Totale 328.970 609.181 -84.991 524.190

1) Contributi da ricevere da sostenitori

Ai sensi dell'art.2423, 2423bis dei principi contabili e delle raccomandazioni contabili del

Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti per le Aziende Non Profit si è optato per

accertare nella voce contributi/erogazioni liberali da ricevere da sostenitori per un valore pari

a euro 531.512, al lordo del fondo svalutazione crediti di euro 21.991, esclusivamente quelli

derivanti:

ü Da Enti Pubblici, a fronte dell'esistenza della delibera o determina

ü Da aziende private, a fronte di un accordo scritto e firmato dalle parti.

Dettaglio dei contributi da ricevere dai sostenitori

CONTRIBUTI DA RICEVERE VALORE 2016 VALORE 2015

Contributi da Enti Pubblici 104.519 178.625

Contributi da Enti Privati 426.993 85.088

Totale 531.512 263.713

Il fondo svalutazione crediti relativo ai “Contributi da ricevere da sostenitori” è stato

incrementato con un accantonamento di euro 5.000, e a fine esercizio ammonta

complessivamente a euro 21.991, importo ritenuto congruo al livello presumibile di rischio

su incasso dei crediti.

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2) Crediti verso Fondatori

Nel corso dell'esercizio 2016 l'associazione Slow Food ha erogato un contributo di euro

50.000 alla Fondazione al fine di supportarne l'attività istituzionale.

Al 31/12/2016 il credito nei confronti del socio fondatore Slow Food è stato completamente

incassato.

3) Crediti Tributari

L’importo pari a euro 195 è costituito dal credito di imposta su T.F.R.

4) Crediti verso Altri

Questa voce accoglie, nel suo residuo pari a euro 14.474, principalmente crediti vantati verso

fornitori per acconti versati, verso dipendenti e collaboratori come anticipo sulle trasferte e

missioni, e crediti minori residuali, oltre ad un importo pari a euro 3.000 relativo al residuo

di un prestito infruttifero concesso ad una studentessa dell’Università di Scienze

Gastronomiche di Pollenzo.

Il Fondo svalutazione evidenziato nella tabella alla voce “Crediti verso Altri” pari a euro

63.000 copre totalmente il credito verso studenti dell'Università di Scienze Gastronomiche di

Pollenzo a titolo di Prestito d'onore, elargiti nei precedenti esercizi a partire dall’anno 2005.

IV - Disponibilità liquide

Ammontano a euro 432.706 contro euro 749.394 dell'esercizio precedente.

Esse sono costituite: per euro 430.237 da disponibilità temporanee presso istituti di credito,

per euro 1.609 da denaro in cassa, per euro 860 da buoni lavoro voucher.

D) Ratei e risconti attivi

Ammontano a euro 5.126 al 31/12/2016 contro euro 29.045 al 31/12/2015. La variazione in

diminuzione pari ad euro 23.919 è riscontrabile principalmente nella competenza dei costi

sostenuti per il progetto Orti in Africa: nel corso del 2016 tutti i costi sostenuti sono relativi

alle attività svolte per la realizzazione dei 528 nuovi orti completati nell’arco dell’anno,

mentre a fine esercizio 2015 erano state sostenute spese per orti di competenza dell’esercizio

successivo e pertanto riscontate.

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PASSIVO (STATO PATRIMONIALE)

A) Patrimonio netto

DESCRIZIONESALDO

INIZIALE

AVANZO/ DISAVANZO DI

GESTIONE

AUMENTI/ RIDUZIONI

ALTRI MOV.TI

SALDO FINALE

Fondo Sociale 50.000 0 0 0 50.000

Patrimonio Libero 292.007 0 4.237 0 296.244

Patrimonio Vincolato 15.599 0 0 0 15.599

Cinque per mille 2012 66.664 0 0 -66.664 0

Cinque per mille 2013 0 73.373 73.373

Fondo Progetto Orti in Africa 189.775 0 50.711 -189.775 50.711

Fondo Progetti Vari 57.588 0 44.524 -57.588 44.524

Avanzo/Disavanzo della Gestione 4.237 775 0 -4.237 775

Totale 675.870 775 172.845 -318.264 531.226

I - Fondo Sociale

Ammonta a 50.000 euro risulta essere interamente versato e rappresenta il conferimento

effettuato dai soci fondatori all'atto della costituzione della Fondazione stessa e durante il

corso dell'anno non ha subito variazioni.

II - Patrimonio Libero

Corrisponde alla riserva facoltativa, l'importo è di euro 296.244 contro euro 292.007

dell’esercizio precedente. Lo scostamento è dovuto al giroconto dell’avanzo di gestione 2015

pari a euro 4.237.

III - Patrimonio vincolato

Ammonta a euro 15.599 e corrisponde all'incremento verificatosi nel corso del 2009 per

destinazione specifica di proventi al “Fondo contributo per attività istituzionali”.

VII- Altre Riserve

5 Per mille 2012

Il cinque per mille sui redditi per l'anno 2012 per un importo di 66.664 euro è stato

utilizzato per la copertura dei costi derivanti dai progetti istituzionali e rendicontato al

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per maggiori informazioni sull’impiego dei

fondi raccolti si rimanda a quanto indicato nella sezione “Proventi”.

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5 Per mille 2013

In data 07/11/2016 sono stati incassati euro 73.373, relativi alle donazioni 5 per mille sui

redditi per l'anno 2013 (anno finanziario 2014). Tale importo è stato interamente destinato

alla voce di patrimonio “5 per mille”, in quanto destinato alla copertura di costi sostenuti per

progetti nel periodo 2016-2017 e da rendicontare entro novembre 2017.

Fondo Progetto Orti in Africa

Nel corso dell’esercizio le attività realizzate nell’ambito del progetto hanno permesso la

realizzazione di n. 528 nuovi orti. Le risorse utilizzate a tale scopo sono rappresentate

dall’eccedenza 2015 accantonata nel fondo in oggetto e totalmente rilasciata per l’impiego,

oltre ai contributi ricevuti nel corso dell’esercizio. Alcune spese relative agli orti realizzati

sono state differite al successivo esercizio, per questo motivo al 31.12.2016 si è ritenuto

opportuno classificare i proventi in attesa di impiego nella riserva vincolata di Patrimonio

netto in oggetto per euro 50.711.

Fondo Progetti Vari

Il Fondo è costituito da quote relative a contributi incassati nell’esercizio e finalizzati a

progetti specifici, per i quali le attività saranno realizzate negli esercizi successivi:

- Progetto “Slow Food e la rete Terra Madre in Uganda”, euro 44.524.

B) Fondi per Rischi e Oneri

Fondo Emergenza Balcani

L’importo presente in Bilancio a inizio esercizio pari a euro 500 e relativo a fondi raccolti

per l’alluvione verificatasi nei Balcani nel 2014, è stato totalmente impiegato nel corso

dell’esercizio per completare il rinnovo degli impianti di produzione del Presìdio della

Rakija di prugne crvena ranka di Gledi•, danneggiati durante l'alluvione.

C) Fondo trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

Il fondo ammonta a euro 129.069 contro euro 103.790 dello scorso esercizio.

DESCRIZIONE SALDO INIZIALE LIQUIDAZIONE ACCANTONAMENTO SALDO FINALE

Fondo TFR 103.790 1.523 26.802 129.069

Totale 103.790 1.523 26.802 129.069

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D) Debiti

L'importo totale della voce debiti ammonta a euro 322.364 contro euro 346.677 dello scorso

esercizio.

Ai sensi dell'art 2427 comma 6 del C.C. attestiamo inoltre che la scadenza di tutti i debiti

sotto descritti è da considerarsi entro i 12 mesi.

Il dettaglio delle variazioni e delle composizioni delle singole macrovoci è riportato nella

tabella seguente:

DESCRIZIONE SALDO INIZIALE SALDO FINALE VARIAZIONE

Debiti verso banche 291 148 -143

Debiti vs. Fornitori 163.485 207.098 43.613

Debiti Tributari 25.976 15.395 -10.581

Debiti Previdenziali 12.957 15.175 2.218

Altri debiti (*) 143.968 84.548 -59.420

Totale 346.677 322.364 -24.313

Altri debiti (*)

Di seguito si evidenzia il dettaglio della composizione della voce “Altri debiti” il cui totale

ammonta a euro 84.548.

DESCRIZIONE SALDO

Debiti verso il Personale 25.574

Debiti verso personale per Retribuzioni Differite 31.309

Debiti per contributi da erogare 15.500

Debiti per Accordi di Collaborazione estere 10.800

Debiti vari residuali 1.365

Totale 84.548

La ripartizione dei debiti per area geografica non è ritenuta significativa.

E) Ratei e risconti passivi

Non si rilevano ratei e risconti passivi.

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PROVENTI E ONERI (Rendiconto della gestione)

Per ciò che concerne il commento alle variazioni delle principali voci di Conto Economico

si rimanda alla Relazione di Missione. Nei prospetti illustrati di seguito vengono riportati

esclusivamente le composizioni delle voci e le loro variazioni verificatesi nell'esercizio 2016

rispetto all'esercizio 2015.

A) PROVENTI

L'ammontare complessivo dei proventi si attesta a quota euro 1.434.647 dettagliata nella

seguente tabella.

Proventi da attività istituzionali

Nel corso dell'esercizio 2016 per quanto concerne tale attività si sono registrati ricavi e

proventi pari a euro 1.434.647, contro euro 1.690.180 dell'esercizio 2015. La suddivisione di

tale ammontare è riportata nella tabella seguente:

ENTRATE ISTITUZIONALI IMPORTO 2015 IMPORTO 2016 VARIAZIONE

Contributi da Enti Pubblici (1) 202.384 182.386 -19.998

Contributi da Sostenitori (2) 705.889 716.068 10.179

Contributi 5 per mille (3) 57.611 66.664 9.053

Contributi Progetto 10.000 orti in Africa (4) 685.801 422.202 -263.599

Raccolta fondi "Difendi il futuro" 0 36.716 36.716

Altri contributi 14.150 42 -14.108

Ricavi e proventi diversi 24.345 10.569 -13.776

Totale 1.690.180 1.434.647 -255.533

(1) I proventi da Enti Pubblici sono contributi derivanti dalla destinazione di fondi da parte

di quegli enti che hanno come obiettivo quello di sostenere e diffondere la cultura della

biodiversità come fattore di crescita umana, civile e democratica, attraverso i progetti della

Fondazione, sia a livello locale che in ambito internazionale.

(2) I Sostenitori sono soggetti aventi sia personalità giuridica che fisica, che, a fronte della

sottoscrizione di impegni al sostegno dei progetti della Fondazione, conferiscono risorse

impiegate in particolare nel progetto dei “Presìdi”, dell’“Arca del Gusto” e dei “Mercati della

Terra”. Dell’importo totale raccolto nel corso dell’esercizio, sono stati riclassificati nella

riserva vincolata di patrimonio netto Altre Riserve euro 44.524, per un progetto in corso di

realizzazione, il cui impiego di fondi avverrà in esercizi futuri.

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(3) Cinque per mille

L'importo di euro 66.664 si riferisce al rilascio dei proventi 5 per mille inerenti i redditi del

2013 (2012) incassati nel 2015. Tale importo si è realizzato grazie alla scelta esercitata da

parte di n. 1.964 contribuenti. Nel 2016 tali risorse sono state impiegate come di seguito

dettagliato:

- Sviluppo del Presìdio dello slatko di fichi selvatici, Macedonia

- Sviluppo del Presìdio del cacao della Chontalpa, Messico

- Sviluppo dei Presìdi in Kenya

- Sviluppo del Presìdio del miele di melipona di Arusha – Tanzania

- Sviluppo della rete dei mieli in Etiopia

- Sviluppo del Mercato e del Presìdio del caffè di Ibo in Mozambico

- Formazione della rete Slow Food in Repubblica Democratica del Congo e in Ghana

- Aggiornamento delle sezioni del sito della Fondazione dedicate al Progetto dell’Arca

del Gusto e dei 10.000 orti in Africa

- Stampa di materiale didattico

(4) I Contributi progetto 10.000 Orti in Africa vengono vincolati al Progetto già in fase di

devoluzione da parte dei donatori, rappresentati da una categoria eterogenea di soggetti che

vanno dalle grandi aziende, alle associazioni, a privati cittadini. Dell’importo totale raccolto

nel corso dell’esercizio, sono stati riclassificati nella riserva vincolata di patrimonio netto

Altre Riserve “Fondo progetti Orti in Africa” euro 50.711, per i progetti in corso di

realizzazione, il cui impiego di fondi avverrà in esercizi futuri.

Per ulteriori informazioni sui proventi raccolti e relativa destinazione si rimanda a quanto

ampiamente illustrato nella Relazione di Missione.

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B) ONERI

Gli oneri si riferiscono a tutte le forniture di qualsiasi natura e destinazione resesi necessarie

al fine di poter realizzare le attività della Fondazione.

Oneri dell'attività istituzionale

Dettaglio dei oneri della produzione

DESCRIZIONE 2016 2015

Materie prime, sussidiarie e merci 7.054 6.858

Servizi e Erogazioni liberali (1) 895.829 1.131.022

Godimento di beni di terzi 11.144 19.802

Costi per il Personale 491.146 467.311

Ammortamenti e ioni (2) 11.739 22.809

Oneri diversi di gestione 3.085 25.093

Totale 1.419.997 1.672.895

(1) Servizi ed erogazioni liberali

Comprende tutti i costi sostenuti per l'acquisizione dei servizi e l’elargizione di contributi

necessari alla realizzazione delle attività istituzionali. L'intera voce è iscritta al costo sostenuto

e ammonta a euro 895.829 contro euro 1.131.022 dello scorso esercizio.

Di seguito viene esposto il dettaglio dei costi sostenuti divisi per tipologia.

TIPOLOGIA DI SERVIZI IMPORTO

Operativi di gestione (a) 142.921

Contributi elargiti per la copertura di costi di progetti istituzionali (b) 298.866

Collaborazioni e consulenze (c) 279.793

Utenze e costi di struttura (d) 166.993

Altri servizi (e) 7.256

TOTALE 895.829

a) I costi operativi di gestione includono tutti quei costi che sono funzionali all'operatività

gestionale come i costi di stampa, progettazione e spedizione. Inoltre include tutti i costi

relativi all'attività svolta per lo sviluppo e il monitoraggio delle attività istituzionali. Questi

costi sono relativi ai rimborsi per i viaggi e ai voli aerei.

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b) I costi inerenti i contributi elargiti per la copertura dei costi dei progetti istituzionali

ammontano a 298.866 euro e si riferiscono all'ammontare complessivo delle erogazioni

effettuate nel corso del 2016 a favore di enti ed associazioni che operano direttamente sul

territorio, al fine di sostenere e sviluppare i diversi progetti istituzionali realizzati dalla

Fondazione.

c) I costi per le collaborazioni e consulenze si riferiscono a contratti in essere durante il

corso dell'anno. L'incarico è stato dato per lo svolgimento di collaborazioni e consulenze

legate allo sviluppo e alla realizzazione di attività quali i Presìdi, la realizzazione di attività

ordinarie nonché la gestione dei diversi progetti.

d) I costi legati alle utenze e ai costi di struttura si riferiscono a tutti quei costi sostenuti per la

gestione della sede operativa.

e) I costi legati agli altri servizi si riferiscono a commissioni bancarie e altri servizi residuali.

(2) Accantonamento svalutazione crediti

Sulla base della valutazione dei crediti in essere al 31/12/2016, effettuata con riferimento alla

loro anzianità e al grado di rischiosità legato all'incasso, si è ritenuto necessario effettuare un

accantonamento al fondo svalutazione crediti per euro 5.000.

Imposte sul reddito d'esercizio, correnti, differite e anticipate

La voce imposte correnti mostra un ammontare di euro 16.040 dovuta esclusivamente

all'IRAP calcolata come da normativa per enti non commerciali.

ALTRE INFORMAZIONI

Composizione del personale

Ai sensi dell'art.2427 comma 15 del C.C. riportiamo di seguito l'informazione relativa alla

composizione del personale suddivisa per categoria.

CATEGORIA 2016 2015

Quadri 1 1

Impiegati 14 12

Totale 15 13

Emolumenti amministratori e organi di controllo

Con riferimento al Consiglio di Amministrazione della Fondazione, nessun tipo di

emolumento è previsto per gli amministratori.

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Al Collegio dei Revisori, per la sua funzione di controllo e verifica, nel corso dell’esercizio

sono stati riconosciuti compensi per euro 13.340.

La revisione contabile volontaria da parte della Deloitte&Touche Spa viene svolta a titolo

gratuito.

-*-*-*-*-

Signori Soci, il presente Bilancio, composto da Relazione di missione, Stato Patrimoniale,

Rendiconto della Gestione e Nota integrativa, rappresenta la situazione patrimoniale e

finanziaria nonché il risultato economico dell’esercizio e corrisponde alle risultanze delle

scritture contabili.

Vi invitiamo pertanto ad approvare il bilancio chiuso al 31.12.2016, nelle seguenti risultanze

finali:

ATTIVO euro 982.659

PASSIVO euro 981.884

AVANZO D'ESERCIZIO euro 775

Con riferimento all'avanzo d'esercizio pari a euro 775 Vi proponiamo di rinviarlo al:

• Patrimonio Libero

Bra, lì 27 aprile 2017

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione

Piero Sardo

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