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BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2010 Responsabilità economica, ambientale e sociale

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Bilancio diSoSteniBilità 2010Responsabilità economica, ambientale e sociale

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Fiat S.p.A. Sede legale in Torino, Via Nizza, 250

Capitale Sociale versato euro 4.464.812.520Registro delle Imprese Ufficio di Torino C.F. 00469580013

Non si governano le acque

senza essere fluidi, mobili,

mutevoli e le metamorfosi di Nettuno sono innumerevoli,

uno dopo l’altro fiume, ariete, cavallo

o toro, uccello o delfino,

secondo i bisogni o le circostanze.

E. Henriot

Inizio 2011, Fiat comincia un nuovo capitolo della sua storia.

Una scissione in due Gruppi aventi caratteristiche industriali

differenti.

Gli economisti analizzano la svolta strategica del gruppo che

apre la via a nuove alleanze.

Quando Sergio Marchionne evoca un punto di arrivo e un

punto di partenza, l’immagine dell’esplosione creativa della

natura, della gemma del fiore che sboccia s’impone al mio

spirito d’artista.

Il rinnovamento è al tempo stesso una legge della natura,

una condizione dell’esistenza e una volontà.

Il movimento si inscrive in un susseguirsi di tappe

determinate, volute, scelte. Una risposta pensata a una

domanda ineluttabile.

Il miracolo eterno del germe che diventa chicco, radichetta,

fusticino, germoglio e fiore disegna tante tappe creative e

originali, sorgente di immagini per il pittore.

Ai miei occhi, l’intelligenza della dinamica industriale trova la

sua corrispondenza in quella incredibile e ammirabile forza

tranquilla della natura.

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Responsabilità economica, ambientale e sociale

BILANCIO DISOSTENIBILITÀ 2010

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3INDICEBILANCIO DISOSTENIBILITÀ 2010

INDICELettera agli stakeholderGuida al Bilancio Materialità e inclusività degli stakeholder Metodologia e perimetro

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀUn anno di sostenibilità: fatti e numeriProf lo del Gruppo Il Gruppo Fiat Automobili Componenti e Sistemi di Produzione Macchine per l’Agricoltura e le Costruzioni Veicoli Industriali Componenti Industriali Mappa dei principali accordi internazionaliCorporate Governance Codice di Condotta Relazioni con Istituzioni, Associazioni e Partiti Politici Gestione dei rischi Governance della sostenibilità Gli organi della sostenibilità Indici di sostenibilità e ratingPiano di Sostenibilità

APPROCCIO INTEGRATO ALLOSVILUPPO SOSTENIBILEMobilità ecologica e sicura Mobilità sostenibile a 360° Recuperare Riciclare Riutilizzare Sicure dentro e fuoriInnovazione sostenibile Innovazione aperta Progetti e collaborazioni in Europa e in Italia Tecnologia pulita Sicurezza cooperativa Indipendenza energetica

Fabbriche e processi non produttivi Sistema di gestione ambientale World Class Manufacturing Sistema di monitoraggio e performance ambientale Gestione energetica e lotta ai cambiamenti climatici Processi logistici Processi non produttiviLe nostre persone I dipendenti in cifre Gestione e sviluppo Salute e sicurezza sul lavoro Formazione Comunicazione interna Iniziative per i dipendenti Relazioni industrialiRete dei concessionari e di assistenza Formazione per la rete Ridurre l’impatto ambientaleI clienti: il futuro dell’Azienda Interazione con il cliente Pratiche di vendita responsabileFornitori come partnerUno sviluppo in sintonia con le comunità

APPENDICEApprofondimenti Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale GlossarioLettere di attestazioneIndice dei contenuti GRI-G3

467

10

141616182123242526283032

3538384041

73738487959699

101103104

107107109110

116

121126129129138141150153154156163163166167167170171176

184184187193196198200

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I numeri e le informazioni che in queste pagine illustrano quello che la Fiat ha fatto nel corso dell’anno, gli importanti risultati che ha raggiunto e gli obiettivi per il futur o fanno parte di un quadro più ampio, parlano del nostro impegno verso uno sviluppo responsabile e del nostro modo di interpretare e diffondere la sostenibilità in azienda.Le linee generali che abbiamo impostato come basi della nostra azione si chiamano salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, rispetto e tutela delle persone e della lor o sicurezza, collaborazione con le comunità locali e diffusione dei principi di sostenibilità anche al di fuori dei cancelli dell’azienda, presso tutti i partner che lavorano con noi.È questo l’appr occio che la Fiat ha adottato nella gestione del business. Un agir e con r esponsabilità, dove l’attenzione verso l’ambiente e la società si integra a pieno titolo con gli obiettivi di caratter e economico. Un sistema di gestione della sostenibilità allineato alle linee guida della nuova ISO 26000, che delinea i migliori standard di Responsabilità Sociale a livello internazionale. Siamo fermamente convinti che la qualità dei nostri risultati dipenda anche dal modo in cui sono stati raggiunti. Per questo abbiamo sempr e cer cato di conciliar e le ambizioni di cr escita con le pratiche di uno sviluppo sostenibile e di trovare un giusto punto di equilibrio in ogni scelta. Si tratta di un’etica di business che è parte integrante della nostra leadership ed è fortemente radicata dentr o la nostra azienda. Tutto ciò non sar ebbe possibile senza la serietà e la dedizione delle nostr e persone, alle quali vogliamo dir e grazie per aver abbracciato questi principi e per tradurli ogni giorno in azioni concrete.

La crisi che ha colpito l’economia mondiale e che ha continuato a far e sentire i suoi effetti nel corso del 2010 non ci ha impedito di tener fede alle promesse fatte nel Piano di Sostenibilità, pubblicato nello scorso Bilancio e aggiornato con obiettivi più ambiziosi in questa edizione. I valori e l’impegno della Fiat sono stati appr ezzati e riconosciuti a livello inter nazionale, come testimoniano le valutazioni ricevute da diverse agenzie specializzate in rating di sostenibilità, che hanno posizionato la nostra azienda tra i leader. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, la Fiat è stata confermata negli indici Dow Jones Sustainability World e Europe, ai quali per l’anno 2010/2011 sono state ammesse solo tr e società automobilistiche nel mondo, considerate le migliori secondo criteri di sostenibilità.

Nel corso dell’anno sono stati raggiunti risultati importanti in tutti i campi di attività. Sul fronte ambientale, Fiat ha ottenuto, per il quarto anno consecutivo, la leadership ecologica tra i principali marchi in Europa, grazie al più basso livello di emissioni di CO2 delle proprie auto.Fiat Powertrain ha sviluppato e presentato il motore bicilindrico TwinAir, in grado di ridurre le emissioni di CO2 f no a 92 grammi al chilometro, il livello più contenuto in Europa tra i motori benzina.

LETTERA AGLISTAKEHOLDER

BILANCIO DISOSTENIBILITÀ 2010

LETTERA AGLI STAKEHOLDER

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Iveco ha introdotto sul mercato l’Eurocargo ibrido, il primo veicolo commer ciale a propulsione diesel-elettrica ad essere venduto sul mercato europeo.CNH ha consolidato il pr oprio posizionamento come “Clean Energy Leader”, of frendo un’ampia gamma di prodotti già conformi alla normativa sulle emissioni inquinanti Tier 4. Magneti Marelli ha pr oseguito nello sviluppo di tecnologie telematiche al servizio di una mobilità sempr e più sostenibile e il Centro Ricerche Fiat si è confermato polo di sviluppo scientif co nei progetti e nelle piattaforme di ricerca internazionali orientati alla sicurezza del veicolo e alla riduzione dei consumi.Signif cativi progressi sono stati ottenuti anche nella riduzione dell’impatto ambientale dei pr ocessi produttivi. Rispetto all’anno precedente, ad esempio, gli stabilimenti di Fiat Group Automobiles nel mondo hanno ridotto dell’11 per cento le emissioni di CO2 per vettura prodotta.In ambito sociale, la Fiat ha continuato ad investire nei progetti di salute e sicurezza delle sue persone. Abbiamo, inoltre, gestito con profondo senso di responsabilità i prolungati effetti della crisi internazionale sui nostri lavoratori, cercando di mitigare il più possibile l’eventuale impatto sociale derivante dal diff cile contesto economico.

I valori che la Fiat ha impostato quali binari del pr oprio modo di far e business ci hanno guidati nelle più importanti scelte strategiche che sono state adottate nel corso dell’anno: la scissione del Gruppo in due entità distinte, Fiat e Fiat Industrial, e la def nizione del Piano Strategico 2010-2014.

Per quanto riguarda la scissione, si tratta di un’operazione che ci permette di liberare le potenzialità di entrambe le aziende, che avrebbero rischiato altrimenti di restare in parte inespresse. Ma l’obbligo che hanno i leader di un’azienda non è soltanto verso il patrimonio che gestiscono, è soprattutto verso le persone che vi lavorano. Per questo, il modo migliore per comprendere il valore dell’operazione è considerare le opportunità di crescita personale che potrà offrire ai nostri lavoratori.Quanto al Piano Strategico, delineato nel dettaglio f no al 2014, rif ette il nostro impegno a sviluppare entrambe le aziende, Fiat e Fiat Industrial, tenendo fermi i valori che ci hanno guidato in questi anni, con l’obiettivo di garantire prospettive certe e durature alle nostre persone.

Questa è la direzione verso la quale intendiamo continuar e ad andare, perché siamo convinti che gli impegni di oggi e la f ducia guadagnata presso i nostri stakeholder siano la migliore premessa per costruire un futuro migliore.

/f/ John Elkann /f/ Sergio MarchionneIL PRESIDENTE L’AMMINISTRATORE DELEGATOJohn Elkann Sergio Marchionne

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6 BILANCIO DISOSTENIBILITÀ 2010

GUIDAAL BILANCIO

GUIDA AL BILANCIOAttraverso il B ilancio di Sost enibilità, docume nto v olontario giun to ormai alla se ttima edi zione, il Gruppo fornisce ai propri stakeholder una visione comple ta delle attività svolte, dei risultati raggiunti e degli impegni in campo economico , ambientale e sociale . Per il secondo anno consecut ivo è sta to raggiunto il massimo Livello di Applicazione (A+) delle linee guida GRI -G3, integrate con il Supplemento del Settore Automotive(1). Per la prima v olta quest ’anno, olt re all ’attestazione rila sciata da un organismo indipendente, il Bilancio di Sostenibilità è stato sottoposto alla verif ca esterna da parte dell’organizzazione del GRI, che ha confermato il Livello di Applicazione.

(1) Il Global Reporting Initiative (GRI) è un processo multi-stakeholder per lo sviluppo e la divulgazione di linee guida per i Bilanci Sociali. Le linee guida GRI-G3 danno indicazioni per la rendicontazione delle dimensioni economica, ambientale e sociale e rappresentano uno standard di contenuto che supporta l’organizzazione nella redazione del Bilancio di Sostenibilità, promuovendone la comparabilità nel tempo e fra organizzazioni similari. Le linea guida GRI-G3 oltre a individuare i principi di redazione del Bilancio Sociale, ne descrivono i contenuti sviluppandoli in: strategia e analisi, profi lo dell’organizzazione, parametri del report, governance, coinvolgimento degli stakeholder e indicatori di performance economici, ambientali e sociali. A fi ne 2010, il Supplemento di Settore Automotive era ancora in versione pilota e pertanto non considerato obbligatorio ai fi ni del calcolo del livello di applicazione del GRI-G3, che considera, infatti, solo i Supplementi di Settore nella loro versione defi nitiva.

Non richiesto

Rendicontare su unminimo di 10 indicatoridi performance,comprendendo almeno un indicatore per ciascuna area: economica, socialee ambientale

Rendicontare su:1.12.1-2.103.1-3.8, 3.10-3.124.1-4.4, 4.14-4.15

C C+ B B+ A A+

OU

TPU

T

Profi lo

OU

TPU

T

Modalitàdi gestione

OU

TPU

T

Indicatoridi performance

Informativa sullamodalità di gestionedi ogni categoriadi indicatori

Rendicontare su unminimo di 20 indicatoridi performance,comprendendo almeno un indicatore per ciascuna area: economica, ambientale,diritti umani, lavoro, società,responsabilità di prodotto

Rendicontare sututti i criteriprevisti per il livello C e su:1.23.9, 3.134.5-4.13, 4.16-4.17

Informativa sullamodalità di gestionedi ogni categoriadi indicatori

Rendicontare su tuttigli indicatori di performancecore del G3 e deisupplementi settoriali(in versione def nitiva)applicabili con riguardo al principio di materialità.Spiegare le eventuali omissioni

Stessi requisitiprevisti per il livello B

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Info

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Livello di Applicazione

Vedere anche Lettere di attestazione alle pagine 198-199

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La selezione degli argomenti trattati nel Bilancio di Sostenibilità è frutto di un pr ocesso di analisi che tiene conto delle esigenze conoscitive degli stakeholder circa gli impegni e i risultati del Gruppo sui temi della sostenibilità economica, ambientale e sociale (vedere tabella di materialità nelle pagine seguenti), delle richieste dei principali standard di rendicontazione internazionali e delle peculiarità del settore automotive.Grande attenzione è dedicata alle richieste informative degli investitori socialmente r esponsabili (SRI - Socially Responsible Investor) e degli analisti finanziari che periodicamente analizzano le performance di sostenibilità del Gruppo.I contenuti del Bilancio riflettono pertanto la necessità di soddisfare tali necessità informative, beneficiando anche dei risultati di periodici confronti con i principali attori del settore automotive. La struttura del pr esente documento, af finata nel tempo, si presenta significativamente simile alla edizione precedente per consentir e agli stakeholder di orientarsi con maggiore familiarità nella ricerca delle informazioni di interesse. I temi appr ofonditi (gover nance, mobilità sostenibile, processi pr oduttivi, gestione delle persone e dei rapporti con le comunità locali, r ete dei concessionari e di assistenza, clienti e for nitori) sono suddivisi in tre parti: nella prima parte è illustrato l’appr occio strategico del Gruppo alla sostenibilità, nella seconda parte sono rendicontate le iniziative realizzate nel 2010, mentre nell’ultima sezione tr ovano spazio addizionali indicatori economici, ambientali e sociali. Sulla base dei riscontri raccolti negli incontri e nei colloqui con i principali stakeholder , nel pr esente documento sono state approfondite alcune aree tematiche e rendicontati nuovi indicatori.

In particolare si segnalano le principali integrazioni rispetto alle precedenti versioni del Bilancio di Sostenibilità:■ è estesa (per ar ea geografica o per Settor e) la

rendicontazione di molti indicatori e la definizione di obiettivi relativi a salute e sicurezza sul lavoro, logistica e fornitori;

■ sono illustrati gli impegni e gli obiettivi del nuovo Piano Ambientale 2010-2014 (r elativi a gestione delle acque, biodiversità, emissioni in atmosfera e gestione dei rifiuti);

■ sono presentati gli impegni nell’area del bilanciamento tra vita privata e lavorativa e ampliati quelli r elativi alle pari opportunità;

■ sono riportate informazioni di dettaglio sui dipendenti diversamente abili;

■ la sezione della comunità è arricchita dalle iniziative di volontariato aziendale durante l’orario di lavoro;

■ nell’ambito della tutela dell’ambiente è illustrato il Fiat Biodiversity Value Index, sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di T orino - Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo - e con uno studio esterno;

■ sono r endicontati per la prima volta le malattie professionali e i quasi infortuni.

MAPPA DEGLI STAKEHOLDERLa mappa degli stakeholder , inclusiva delle r elative aspettative, è stata rilevata tramite un’indagine inter na con le struttur e aziendali deputate alla gestione quotidiana dei rapporti con le rispettive categorie di portatori d’inter esse. Invece, la tabella di materialità illustra gli enti pr eposti al dialogo costante con i diversi stakeholder, gli strumenti, le principali aspettative emerse e le sezioni del Bilancio di Sostenibilità che trattano gli argomenti di interesse.

MATERIALITÀE INCLUSIVITÀ DEGLI

STAKEHOLDER

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8 BILANCIO DISOSTENIBILITÀ 2010

GUIDA AL BILANCIO

TABELLA DI MATERIALITÀ

Stakeholder Funzione aziendale(1) Strumenti e canali di interazione Aspettative degli stakeholder Riferimenti

■ Istituzioni: governi, enti locali, pubblica

amministrazione, entiregolatori, istituzionicomunitarie, associazioni di categoria e non governative

Direzione RelazioniIstituzionali

■ incontri periodici ad hoc su obiettivi e scelte aziendali■ partecipazione a gruppi di lavoro, sviluppo di progetti congiunti e alleanze■ coinvolgimenti ad hoc■ cooperazione in progetti di Ricerca e Sviluppo■ iniziative di promozione di tematiche ambientali

■ reattività e propositività per i progetti presentati■ collaborazione e accesso alle informazioni■ rispondenza ai criteri dei bandi di Ricerca e Sviluppo■ supporto tecnico su temi specif ci del settore

pagg. 32-34, 45-46, 49, 51, 82, 86, 92 -93, 95, 9 9-105, 115, 120, 133-137, 145, 148, 156-158, 17 0, 195

■ Am biente Direzione Ambiente ■ dialogo con Istituzioni e Associazioni ambientaliste ■ inclusione dell’aspetto ambientale nelle strategie aziendali (lotta ai cambiamenti climatici)

■ rafforzamento della gestione ambientale tramite: struttura organizzativa dedicata, sistemi dimonitoraggio delle performance ambientali,obiettivi gestionali e piani di azione

pagg. 43-48, 51 -57, 60, 73 -86, 95-102, 104-105, 107-127, 18 6-192

■ Di pendenti

Direzione Risorse Umane

■ dialogo quotidiano■ analisi di clima■ incontri per comunicare il livello di performance

atteso ed effettivo e il percorso professionale

■ chiarezza dell’organizzazione e tutele in uncontesto di incertezza di mercato

■ chiarezza di obiettivi e sistema premiante■ informazione su strategie e risultati del Gruppo■ formazione e sviluppo professionale■ ambiente di lavoro stimolante e sicuro

pagg. 5 7-64, 12 9-161, 186, 19 3-196

■ O rganizzazioni aziendaliprofessionali e di aggregazione

■ incontri di condivisione e di allineamento su obiettivi e scelte aziendali

■ partecipazione indiretta al processo decisionale■ sviluppo del senso di appartenenza■ accesso alle informazioni

-

■ Famiglie dei dipendenti ■ iniziative di coinvolgimento (Natale Bimbi, Family day, Open day, ecc.)

■ iniziative dedicate (asilo, borse di studio, FASIFIAT)

■ partecipazione indiretta alla vita aziendale pagg. 149, 15 4-155

STAKEHOLDERCHE SONO INFLUENZATI

DALL’ATTIVITÀ DEL GRUPPO

STAKEHOLDERCHE POSSONO INFLUENZAREL’ATTIVITÀ DEL GRUPPO

(1) I nomi delle funzioni aziendali indicati nella mappa sono resi autoesplicativi per facilità di lettura, ma non necessariamente coincidono con gli effettivi nomi attribuiti dall’organizzazione alle corrispondenti responsabilità aziendali.

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Stakeholder Funzione aziendale Strumenti e canali di interazione Aspettative degli stakeholder Riferimenti

■ O rganizzazioni Sindacali, rappresentanti dei lavoratori

Direzione RelazioniIndustriali

■ incontri istituzionali (CAE - Comitato AziendaleEuropeo) e altri incontri a qualsiasi livello(di stabilimento, aziendale, territoriale o nazionale) previsti in base a disposizioni di legge o di contratto

■ incontri trilaterali (Azienda, Organizzazioni Sindacali e Istituzioni Governative) su tematiche di particolare rilievo

■ incontri ad hoc a livello di stabilimento, aziendale, territoriale o nazionale

■ dialogo sociale in linea con le previsioni di legge o di contratto applicabili che, di volta in volta e a seconda del Paese, delle tematiche da trattare e del livello di interlocuzione, dispongono, per le Organizzazioni Sindacali o per i rappresentantidei lavoratori, il diritto all’informazione, allaconsultazione o alla negoziazione

pagg. 32 -34, 63, 13 3, 135, 14 5, 149, 15 6-161, 195

■ Rete dei concessionari e di assistenza, associazioni

Direzione Vendite ■ contatti quotidiani e incontri periodici con la rete■ comunicazione a due vie tramite web e numeri

dedicati■ f gure professionali che monitorano la rete

garantendo il rispetto degli standard contrattuali■ programmi di sviluppo dei concessionari■ programmi di supporto ai concessionari, tra cui

formazione, def nizione di standard, f nanziamenti e campagne promozionali

■ completezza e accessibilità delle informazioni di prodotto in modo veloce

■ prof ttabilità del business■ sviluppo del senso di appartenenza■ qualità e disponibilità dei prodotti/ricambi/servizi■ competitività dei prezzi■ ampliamento delle linee di prodotto■ ampliamento dei servizi al cliente, incluse offerte

di servizi f nanziari■ servizi di supporto ai concessionari e velocità

di risposta nelle situazioni di malfunzionamento

pagg. 6 4-65, 16 3-166

■ Clienti potenziali ed effettivi,opinion leader

Direzione Marketinge Customer Care

■ ricerche di mercato■ focus group■ indagini sulla soddisfazione dei clienti■ canali di comunicazione “above the line” e “below

the line”■ comunicazione a due vie tramite: web, direct mailing, rete dei concessionari, numeri verdi, ecc.■ eventi (lanci prodotto, ecc.) e partecipazione

a saloni, f ere e convegni

■ qualità, aff dabilità e sicurezza dei prodotti■ competitività dei prezzi e accesso al credito■ sostenibilità nelle scelte del business e nello sviluppo del prodotto (riduzione dei consumi e delle emissioni, accesso alle aree a circolazione regolamentata, possibilità di usufruire degli

incentivi statali e regionali)■ velocità ed eff cienza nell’assistenza■ professionalità e cortesia nei contatti diretti

e tramite concessionari ■ ampliamento delle linee di prodotto e dei servizi

al cliente (inclusi servizi f nanziari)

pagg. 46 , 49-50, 64, 66, 81-83,

90- 93, 164, 16 7-170

■ Fornitori, partner commerciali Direzione Acquisti ■ rapporti quotidiani tramite i buyer■ convention■ technology day

■ continuità della fornitura■ rispetto delle condizioni contrattuali

pagg. 67, 96, 17 1-175

■ Comunità locali: religiose, culturali, di ricerca

socio-politica, scientif ca, tecnologica, sistemasanitario, scuole e università,Organizzazioni NonGovernative, enti non prof t

Enti vari ■ incontri con rappresentanti delle associazioni,delle organizzazioni o della comunità locale

■ def nizione di interventi o progetti gestitidirettamente o in partnership

■ cooperazione in progetti di Ricerca e Sviluppo■ programmi di scambio culturale

■ reattività alle proposte progettuali e alle singole richieste di intervento

■ contributo e sostegno alle iniziative nel medio-lungo periodo

■ rispondenza ai criteri dei bandi di Ricerca e Sviluppo

■ accesso alle informazioni

pagg. 3 2-34,37, 46, 51

68- 69, 99-100,

10 3-105, 17 6-181, 194

■ Comunità f nanziaria:investitori tradizionali, investitori di sostenibilità

Direzione Relazionicon gli Investitori,Direzione Affari Societari e Unità di Sostenibilità

■ Assemblea annuale degli Azionisti■ comunicazioni e informazioni price-sensitive■ conference-call trimestrali■ seminari, conferenze di settore, roadshow e incontri■ dialogo quotidiano (incontri, telefono, e-mail)■ sito web corporate, sezione analisti e investitori

■ consolidamento e rafforzamento della conoscenza del Gruppo e dei suoi business■ creazione del valore (ritorno sugli investimenti,

sostenibilità del business)■ gestione trasparente e responsabile

pagg. 39 -40, 41 -69

■ Giornalisti e mezzi di comunica zione

Direzione Comunicazione ■ dialogo quotidiano■ presentazioni e conferenze stampa■ incontri■ sito web corporate e dei Settori

■ disponibilità, tempestività e accuratezza delleinformazioni, trasparenza

www.f atspa.comwww.f atindustrial.com

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10 BILANCIO DISOSTENIBILITÀ 2010

GUIDA AL BILANCIO

Il presente Bilancio di Sostenibilità contiene, salvo diversa indicazione, informazioni e dati riferiti all’eser cizio 2010 - coincidente con l’anno solar e - e a tutte le Società del Gruppo Fiat nel mondo consolidate nel Bilancio Consolidato(1) al 31 dicembre 2010. L’eventuale esclusione dal perimetr o di r endicontazione di alcune ar ee geografiche, di alcune Società o di specifici siti deriva dall’impossibilità di raccoglier e dati con standar d qualitativi soddisfacenti o dalla scarsa significatività dei fenomeni da r endicontare rispetto all’intero Gruppo (come può accader e ad esempio per Società di nuova acquisizione o per attività pr oduttive non ancora pienamente avviate). In alcuni casi sono state invece incluse nel perimetr o di r endicontazione anche r ealtà non consolidate integralmente, ma ritenute significative per i relativi impatti sociali e ambientali. In particolare: ■ i dati sulla salute e sicur ezza sul luogo di lavor o sono

relativi a 168 dei 181 stabilimenti inclusi nel Bilancio Consolidato (rappr esentativi di cir ca il 92% dei dipendenti totali del Gruppo e di oltr e il 97% degli addetti di stabilimento(2)) e alla joint venture Sevel;

■ le performance ambientali ed energetiche del Gruppo sono r elative ai medesimi 168 stabilimenti (rappresentativi di oltr e il 99,5% del fatturato industriale(3) del Gruppo) e a 6 stabilimenti di Società non consolidate integralmente (tra cui le le joint venture Sevel e Tofas).

A tal fine, si segnala che a partire da quest’anno, anche nel Bilancio di Sostenibilità è utilizzata una definizione di stabilimento, coincidente con quella utilizzata ai fini del Bilancio Consolidato e pertanto il numer o dei siti produttivi r endicontati negli anni pr ecedenti è stato sostituito con quello degli stabilimenti. A supporto della rilevazione e r endicontazione dei dati sono stati utilizzati, dove pr esenti, i sistemi gestionali informatizzati e di controllo di gestione già in esser e nel Gruppo, a garanzia dell’af fidabilità dei flussi informativi

e del corr etto monitoraggio della performance di sostenibilità. Per alcuni indicatori è stata invece avviata un’apposita attività di rilevazione attraverso banche dati informatizzate o fogli elettr onici, alimentati dir ettamente dai referenti di ciascuna area tematica nel mondo.Per garantir e la comparabilità nel tempo, i dati sono normalmente pr esentati su un periodo di tr e anni, 2008-2010. Per permetter e una corr etta valutazione delle performance del Gruppo e dei singoli Settori, nei limitati casi in cui nel corso dell’anno sono intervenute variazioni significative del perimetro di rilevazione, i dati normalizzati(4) riferiti agli anni pr ecedenti sono stati opportunamente integrati esponendo sia il valore “storico” sia quello riferito a un perimetro di rilevazione omogeneo con il 2010. Le specifiche r elative ai tr end e alle metodologie di calcolo sono riportate accanto ai grafici e alle tabelle corrispondenti.

GARANZIA DELLA QUALITÀ DELLE INFORMAZIONILa qualità delle informazioni riportate nel Bilancio di Sostenibilità è garantita dal rispetto dei seguenti principi: ■ materialità: include le informazioni che, per gli

impatti economici, ambientali e sociali, sono ritenute di interesse per gli stakeholder;

■ completezza: include tutti gli argomenti e gli indicatori rilevanti;

■ equilibrio: pr esenta aspetti positivi e negativi della performance del Gruppo;

■ comparabilità: offre la possibilità di confronti nel tempo e tra organizzazioni similari;

■ accuratezza: fornisce livelli di dettaglio adeguati; ■ affidabilità: il processo di rendicontazione è sottoposto

a verifica da parte di un organismo indipendente; ■ tempestività: è r eso disponibile contestualmente

alla Relazione Finanziaria Annuale in occasione dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A.;

■ chiarezza: il linguaggio utilizzato intende rivolgersi a tutti gli stakeholder.

METODOLOGIA EPERIMETRO

(1) Il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2010 si riferisce al Gruppo Fiat ante scissione, in quanto tale operazione ha avuto effi cacia a partire dal 1 gennaio 2011. Peraltro, dal momento che l’operazione di scissione è divenuta altamente probabile a dicembre 2010, ai sensi dell’IFRS 5 - Attività destinate alla vendita e Discontinued Operation, l’insieme dei business confl uiti nel nuovo Gruppo Fiat Industrial si qualifi ca per il Gruppo Fiat come “Discontinued Operation” e in quanto tale è stato rappresentato nel Bilancio Consolidato.(2) Per addetti di stabilimento si intende il totale dei dipendenti presenti nell’ubicazione che comprende gli addetti al manufacturing, ad altri enti collegati (qualità, logistica, ecc.) e alla ricerca e sviluppo.(3) Per fatturato industriale si intendono i ricavi riconducibili all’attività degli stabilimenti direttamente controllati dal Gruppo.(4) Per dato normalizzato si intende il rapporto tra un valore assoluto e una quantità prodotta (es. GJ / vetture prodotte).

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La r edazione del Bilancio di Sostenibilità si pr esenta come un ver o e pr oprio pr ocesso di r endicontazione con cadenza annuale, soggetta alla verifica, analisi e approvazione di più attori. Il documento è infatti: ■ redatto dall’Unità di Sostenibilità che fa capo all’ente

centrale Group Control e che coor dina e coinvolge trasversalmente tutte le funzioni e i Settori del Gruppo per competenza;

■ approvato dal Gr oup Executive Council, organismo decisionale guidato dall’Amministrator e Delegato del Gruppo e composto dagli Amministratori Delegati dei Settori operativi e da alcuni capi funzione;

■ esaminato dal Comitato Nomine, Corporate Gover -nance e Sostenibilità istituito all’interno del Consiglio di Amministrazione di Fiat S.p.A.;

■ sottoposto all’attività di verifica di SGS Italia S.p.A. (1), organismo indipendente di certificazione, secondo la procedura SRA (Sustainability Reporting Assurance), in conformità con le linee guida GRI-G3 e la norma

AA1000APS 2008. SGS è uf ficialmente autorizzata a ef fettuare attività di assurance secondo AA1000. Inoltre, a partir e da quest’anno è stato altr esì verificato l’allineamento del sistema di gestione della sostenibilità del Gruppo alla linea guida ISO 26000 in materia di responsabilità sociale, definita a novembre 2010. La lettera di attestazione, che descrive le attività svolte e riporta i giudizi formulati, è consultabile alla pagina 198;

■ presentato, in lingua italiana, contestualmente alla Relazione Finanziaria Annuale in occasione dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A. per una tempestiva visione della complessiva performance economico-finanziaria e ambientale-sociale del Gruppo;

■ pubblicato e liberamente scaricabile dal sito inter net corporate sezione di sostenibilità. Il precedente Bilancio di Sostenibilità, relativo all’esercizio 2009, è stato r eso pubblico in occasione dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A. che si è tenuta il 26 marzo 2010.

(1) L’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A., Sergio Marchionne, è Presidente del Consiglio di Amministrazione di SGS S.A.. Si segnala inoltre che, successivamente alla chiusura del presente Bilancio, in data 15 marzo 2011, il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fiat S.p.A., John Elkann, è stato cooptato come amministratore non esecutivo nel Consiglio di Amministrazione di SGS S.A..

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Un anno di sostenibilità: fatti e numeri

Prof lo del Gruppo

Corporate Governance

Governance della sostenibilità

Piano di Sostenibilità

14

16

28

38

41

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

14 UN ANNO DISOSTENIBILITÀ:FATTI E NUMERI

UN ANNO DI SOSTENIBILITÀ:FATTI E NUMERI

Fiat S.p.A. confermata nei

Dow Jones Sustainability IndexWorld ed Europe

Fiat S.p.A. riconosciuta tra i

leader di sostenibilitàdalle principali agenzie di ratinge organizzazioni internazionali

Sistema di gestione della sostenibilitàallineato alla linea guida

ISO 26000 sulla responsabilità sociale

1,9 miliardi di euro spesi

in Ricerca e Sviluppo (+14% vs 2009)

Per il quarto anno consecutivo

Fiat è leader per le più basse emissioni di CO2 in Europa con 123,1 g/km

TwinAir con 92 g/km è leader in Europa per le

più basse emissioni di CO2 tra i motori a benzina

148 stabilimenti certifi cati

ISO 14001

90% dei modelli di New Holland Agriculture in Europa predisposti per

l’utilizzo di miscele di biocombustibili fi no al 100%

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15% dell’energia consumatadal Gruppo proviene da

fonti rinnovabili(11% nel 2009)

-11% rispetto al 2009 nelle

emissioni di CO2 per vettura prodotta negli stabilimenti di Fiat Group Automobiles nel mondo

Lanciato sul mercato europeo

il primo veicolocommerciale medio ibrido

-8% rispetto al 2009 nei

consumi idrici per vettura prodotta negli stabilimenti diFiat Group Automobiles nel mondo

218 milioni di euro spesi per

salute e sicurezzasul lavoro

25,6 milioni di eurodestinati dal Gruppo a favore

delle comunità locali

138 stabilimenti certifi cati

OHSAS 18001

Oltre 700.000 ore di formazione alla rete su

sicurezza ed ecologia (+65% vs 2009)

5 stelle Euro NCAP ad Alfa Giulietta per la sicurezza,in aggiunta a Fiat 500, Grande Punto, Bravo, Croma, Lancia Delta, Alfa MiTo e 159

+7% rispetto al 2009

i dipendenti donna del Gruppo

64,5 milioni di euro

spesi per la formazione dei dipendenti (+32% vs 2009)

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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PROFILO DEL GRUPPOA par tire dal 1 gennaio 2 011, è div enuta e ff cace la scis sione par ziale proporzionale di Fia t a fa vore di Fia t Industrial(1). Ad esito di questa oper azione, esistono ora due realtà ben dist inte, focalizzate rispettivamente nel business delle automobili (Fiat) e in quello dei capital goods (Fiat Industrial), ciascuna con obiettivi chiaramente identif cati e percepibili dal mercato.

Nel 2010 il Gruppo Fiat ante scissione ha gestito in modo unitario la pr ogettazione, costruzione e commercializzazione di automobili, veicoli industriali, macchine per l’agricoltura e le costruzioni, motori, cambi, componenti e sistemi di produzione, puntando sull’innovazione tecnologica e sulla compatibilità ambientale. Con 181 stabilimenti ha occupato cir ca 200 mila dipendenti in tutto il mondo, intrattenendo

rapporti commerciali in oltre 190 Paesi. All’innovazione di pr odotto e pr ocesso hanno lavorato 113 centri di Ricer ca e Sviluppo nei cinque continenti, in cui hanno operato circa 14 mila persone altamente qualificate. I ricavi dell’anno, pari a 56,3 miliardi di eur o, sono saliti del 12% rispetto all’anno precedente. L’utile della gestione ordinaria è stato di 2,2 miliardi di euro.

IL GRUPPO FIAT

(2)

(1) In Fiat Industrial sono confl uite le attività relative alle Macchine per l’Agricoltura e le Costruzioni (CNH – Case New Holland), ai Veicoli Industriali (Iveco) e alla parte Industrial & Marine di FPT Powertrain Technologies (in seguito defi nita FPT Industrial).(2) Include la partecipazione del 25% in Chrysler Group LLC.

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Ricavi 21%Dipendenti 41%Stabilimenti 60Centri di ricerca e sviluppo 43

Ricavi 33%Dipendenti 23%Stabilimenti 54Centri di ricerca e sviluppo 34

Nord America

Ricavi 11%Dipendenti 6%Stabilimenti 17Centri di ricerca e sviluppo 16

Europa (esclusa Italia)Italia

Ricavi 11%Dipendenti 6%Stabilimenti 24Centri di ricerca e sviluppo 11

Mercosur Resto del mondo

Ricavi 24%Dipendenti 24%Stabilimenti 26Centri di ricerca e sviluppo 9

HIGHLIGHTS(1)

Gruppo Fiat mondo (milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 56.258 50.102 59.564(2)

Utile/(perdita) della gestione ordinaria 2.204 1.058 3.362Utile/(perdita) dell’esercizio 600 (848) 1.721Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali (3) 3.718 3.386 4.979(2) Spesa in Ricerca e Sviluppo(4) 1. 936 1.692 1.986Disponibilità/(indebitamento) netto delle Attività Industriali (2.442) (4.418) (5.949)Disponibilità e mezzi equivalenti 15.653 12.226 3.683

Dipendenti a f ne esercizio (numero) 199.924 190.014 198.348Stabilimenti (numero) 181 188 203

PRESENZA NEL MONDO DEL GRUPPO FIAT ANTE SCISSIONE

(1) I dettagli dei singoli Settori sono disponibili in Appendice. (2) A seguito dell’adozione nel 2009 dell’emendamento allo IAS 16 come descritto nella Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2010, i ricavi netti dell’esercizio 2008 sono stati incrementati per 184 milioni di euro mentre gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali sono diminuiti di 284 milioni di euro.(3) Al netto dei veicoli ceduti in buy-back e dati in leasing operativo.(4) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTOIl valore aggiunto, inteso come la ricchezza generata dal Gruppo Fiat nello svolgimento delle pr oprie attività

FiatDa sempr e Fiat pr opone vettur e pratiche, versatili e brillanti, dall’inconfondibile design italiano. Modelli che rispondono alle esigenze di un cliente sempr e più attento alle novità tecnologiche, ma anche all’ambiente. E proprio in tema di ecologia, il costante impegno del mar chio nella ricer ca di pr oposte concrete, disponibili subito, è confermato dal fatto che per il quarto anno consecutivo Fiat è leader per le più basse emissioni di CO 2 tra i mar chi automobilistici più venduti in Eur opa (fonte: JA TO Dynamics). Anche le principali novità di pr odotto del 2010 sono il risultato dell’impegno ecologico del brand: dalle Fiat 500 e Fiat 500C equipaggiate con l’innovativo motor e bicilindrico T winAir da 85 CV (che garantisce una riduzione delle emissioni di CO 2 f no al 30%), al Doblò Natural Power (che va ad arricchir e ulteriormente la linea a doppia alimentazione metano-benzina). Complessivamente, la gamma Fiat spazia dalle agili city car Panda, 500 e 500C ad auto moder ne e versatili come Punto Evo, Grande Punto, Bravo e Idea, f no ad arrivar e al fr eespace Nuovo Doblò, al SUV Sedici, all’originale Fiat Qubo e alla Fiat Linea dalla vocazione internazionale.

VALORE AGGIUNTO

Gruppo Fiat (milioni di euro) 2010Ricavi netti da conto economico consolidato 56.258Ricavi e proventi delle società f nanziarie (950)Contributi in conto esercizio e in conto capitale, proventizzazione fondi, proventi vari 699Altri proventi 1.241Valore economico prodotto direttamente 57.248Costo dei materiali (41.432)Ammortamenti (3.077)Altri oneri (1.088)Valore aggiunto 11.651

Fiat è tra i fondatori dell’industria automobilisticaeuropea. In più di un secolo di attività, l’Azienda haprodotto cir ca 97 milioni di vettur e e veicoli com-merciali leggeri e per 12 volte i modelli del Gruppo si sono aggiudicati il titolo di Auto dell’anno. Il business delle Automobili compr ende Fiat Gr oup Automobiles, Maserati e Ferrari. Nel corso del 2010 l’alleanza strategica globale tra Fiat e Chrysler, avviata già a metà 2009, si è ulteriormente sviluppata, ponendo le basi per la nascita di un gruppo capace di posizionarsi tra i leader del settor e automobilistico. Fiat Gr oup Automobiles e Chrysler lavorano insieme per portar e sulle strade di tutto il mondo vetture dal design unico, innovative, af fidabili, sicure, capaci di coniugar e eccellenti pr estazioni a bassi consumi, unendo le competenze di due gruppi dal consolidato know-how.

FIAT GROUP AUTOMOBILESFiat Gr oup Automobiles (FGA) pr ogetta, pr oduce e vende automobili con i marchi Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Abarth, oltr e che veicoli commer ciali leggeri con il marchio Fiat Pr ofessional. Ogni brand ha un’identità specif ca e persegue politiche commer ciali e di marketing distinte.

e distribuita ai diversi portatori di inter esse, nel 2010 è ammontato a 11.651 milioni di eur o, pari al 21% dei ricavi (rispetto al 19% del 2009).

AUTOMOBILI

Reinvestitonel Gruppo€ 1.233 milioni

Stato e Pubblica Amministrazione€ 964 milioni

Finanziatori€ 1.556 milioni

Comunità€ 26 milioni

Azionisti€ 239 milioni

Dipendenti€ 7.634 milioni

RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTOGruppo Fiat

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Alfa RomeoIl 2010 è stato per Alfa Romeo l’anno del Centenario. In un secolo di successi, generazioni di clienti appassionati di automobili si sono riconosciute nei suoi valori distintivi: sportività, tecnologia, comfort, eleganza e un design unico per una personalità unica. Oggi le vettur e Alfa Romeo coniugano il fascino delle proporzioni con una tecnica all’avanguar dia, che of fre prestazioni eccellenti in potenza, bassi consumi e compatibilità ecologica. È il caso della Giulietta, la compatta che porta nel nome il passato glorioso del mar chio ed è f glia del nuovo corso stilistico e tecnologico di Alfa Romeo. Lanciato nella primavera del 2010, il nuovo modello si è aggiudicato le cinque stelle Eur o NCAP e il prestigioso riconoscimento Auto Europa 2010. La Giulietta si aff anca, tra le altr e, alla brillante MiT o, alle grintose 159 e 159 Station Wagon.

LanciaClasse, esclusività e un inconfondibile stile italiano: questo è Lancia. Da più di cent’anni il brand pr opone modelli caratterizzati da un’eleganza da “indossar e” nella vita di ogni gior no, come la compatta Y psilon, la city limousine Musa e la Delta, che sintetizza il fascino dello stile e un temperamento audace e innovator e. Gli stessi valori si ritr ovano anche nella gamma ECOCHIC, con doppia alimentazione (GPL e benzina), che rappr esenta un innovativo concetto di automobile amica dell’ambiente, lussuosa e accessibile, brillante e parca nei consumi. Nel maggio del 2010, nell’ambito del processo di integrazione delle attività di distribuzione di Fiat Gr oup Automobiles e del gruppo Chrysler in Europa, le due aziende hanno avviato la riorganizzazione della r ete di vendita dei pr odotti a mar chio Lancia e Chrysler. Entr o il 2014 la nuova r ete di distribuzione potrà contare su più di mille punti vendita in Europa.

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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AbarthRilanciato nel 2007, il mar chio Abarth è oggi sinonimo di grinta ed emozione sportiva. Sotto il segno dello Scorpione sono nate, con lo spirito di un tempo, vetture moder nissime ispirate al mondo delle corse, che sono veri e pr opri concentrati di tecnologia e prestazioni: dall’Abarth Punto Evo, all’Abarth 500C, f no alla serie limitata Abarth 695 T ributo Ferrari, tutte commercializzate nel 2010. Abarth sviluppa inoltr e kit di trasformazione e versioni esclusive per gli amanti dell’automobilismo sportivo e ha r eso più accessibile il mondo delle competizioni, grazie ad auto come l’Abarth 500 Assetto Corse e l’Abarth 500 R3T , ai trofei monomarca e a una capillare rete di distribuzione dedicata. Lo spirito grintoso del brand è del r esto confermato dal fatto che nel 2010, per la seconda volta consecutiva, Abarth Grande Punto S2000 si è aggiudicata la vittoria nel Campionato europeo di Rally.

Fiat ProfessionalQuello tra Fiat Professional e i suoi clienti è un rapporto di partnership tra pr ofessionisti. Il mar chio dei veicoli commerciali leggeri di Fiat Gr oup Automobiles nasce, infatti, con la missione di aff ancare le impr ese grandi

e piccole nella cr escita del lor o business. Chi cer ca produttività, facilità d’uso e bassi consumi tr ova nella competenza e nella capacità innovativa di Fiat Professional un ver o punto di riferimento, un alleato per affrontare le sf de del mercato. Con Fiorino, Scudo, Ducato, f no al nuovo Doblò Cargo, l’Azienda of fre veicoli capaci di soddisfar e ogni esigenza sul lavor o e nel tempo libero. Un impegno premiato anche nel 2010 sia dal mercato - il marchio ha confermato la leadership in Italia e la seconda posizione in Eur opa - sia dalla critica. Nel 2010, con il nuovo Doblò Cargo, l’Azienda si è aggiudicata per la quarta volta in cinque anni il prestigioso riconoscimento International Van of the Year.

MASERATII modelli Maserati: vettur e uniche per fascino, eleganza e tecnologia all’avanguar dia. Come la Quattr oporte, berlina dallo stile inconfondibile, sintesi ideale tra lusso e sportività, o la GranT urismo, prima coupé moder na a due porte e quattr o posti, che coniuga potenza ed eleganza, un design avveniristico e un’insospettata praticità. O come la GranCabrio, prima cabriolet a quattro posti del mar chio. Un’eccellenza derivata dall’esperienza delle competizioni in pista. Maserati,

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infatti, porta in sé una grande tradizione sportiva che continua ancora oggi: con la MC12, vincitrice di 14 titoli dal suo debutto nel Campionato FIA GT nel 2004, e con la nuova GranT urismo MC Trofeo, lanciata nell’anno e pr otagonista del nuovo tr ofeo monomarca. Nel 2010 il mar chio ha arricchito la pr opria gamma presentando la Quattr oporte Sport GT S A wards Edition, allestimento speciale che celebra i 56 pr emi ricevuti dalla berlina dal suo debutto nel 2003, e il coupé top di gamma GranT urismo MC Stradale, l’auto più veloce, leggera e potente del brand.

FERRARILa Ferrari rappr esenta per antonomasia il made in Italy più prestigioso: vetture esclusive che non hanno uguali nel mondo, indissolubilmente legate all’esperienza nelle competizioni e in particolar e in Formula 1, dove la Scuderia di Maranello è non solo l’unica squadra ad aver pr eso parte a tutte le edizioni del Campionato Mondiale, ma anche la detentrice del maggior numer o

di titoli: 16 nella categoria Costruttori e 15 in quella Piloti. Pr oprio dalla tecnologia sviluppata per la F1 nasce la HY -KERS, granturismo ibrida che Ferrari ha presentato nel 2010 al Salone di Ginevra. Spinto da due motori, uno elettrico e l’altr o un tradizionale 12 cilindri a V , questo concept dimostra la capacità dell’Azienda di abbinar e il rispetto dell’ambiente al piacere di guida. In questo ambito e nella logica di miglioramento continuo del pr odotto, il Cavallino Rampante ha inoltre intr odotto il sistema HELE (High Emotion Low Emissions) sulla Ferrari Califor nia, che riduce le emissioni di CO 2 di cir ca il 15%, grazie all’intr odu-zione di soluzioni innovative e all’ottimizzazione di numerosi contenuti tecnologici tra cui lo Start&Stop specif camente studiato per uso sportivo. Nell’anno sono state pr esentate anche la 599 GTO, la vettura stradale dalle pr estazioni più elevate mai costruita a Maranello, e la serie speciale Ferrari SA Aperta.

Un contributo signif cativo alla cr escita del Gruppo è offerto da Fiat Powertrain, Magneti Mar elli, T eksid e Comau, le cui strategie aziendali sono basate su: innovazione di pr odotto, pr ogettazione f essibile e integrata con i clienti, accor di di collaborazione tecnologica con aziende leader, eccellenza nei pr ocessi produttivi e nella qualità, raf forzamento della pr esenza produttiva e commerciale nei Paesi in via di sviluppo.

FIAT POWERTRAINFiat Powertrain sviluppa, pr oduce e commer cializza motori con un range di potenza da 60 a 235 CV e cambi con una coppia da 143 a 400 Nm per applicazioni su vettur e e veicoli commer ciali leggeri. La Società è una delle r ealtà più signif cative nel settor e dei motopr opulsori a livello mondiale ed è da sempr e alla ricerca di soluzioni per la riduzione delle emissioni

COMPONENTI E SISTEMI

DI PRODUZIONE

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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inquinanti e dei consumi, attraverso l’evoluzione dei motori convenzionali e dei sistemi di alimentazione alternativi, quali i motori a metano o benzina-metano.Notevole impegno è dedicato anche ai sistemi di propulsione ibrida. Tra le novità del 2010 si segnalano: il motor e bicilindrico T winAir 900 cc turbo da 85 CV , che ha debuttato su Fiat 500 e si è aggiudicato il prestigioso premio Technobest 2010; il nuovo motor e a doppia alimentazione 1.4 16v T -Jet da 120 CV Eur o 5 che equipaggia il nuovo Doblò Natural Power; l’Alfa TCT, innovativa trasmissione a doppia frizione a secco coperta da 23 br evetti disponibile su Alfa MiT o. Da segnalare, inf ne, il pr emio Best New Engine 2010, una delle categorie del prestigioso riconoscimento Engine of the Year, assegnato al motore 1.4 Turbo MultiAir.

MAGNETI MARELLIÈ un’azienda internazionale leader nella progettazione e produzione di sistemi e componenti ad alta tecnologia per autoveicoli: dall’illuminazione ai dispositivi di controllo del motor e, dall’elettronica alle sospensioni e agli ammortizzatori, dai sistemi di scarico ai componenti per l’aftermarket e il motorsport.Attraverso un pr ocesso di innovazione continua, Magneti Marelli punta a valorizzar e il proprio know-how e le competenze elettr oniche trasversali del Gruppo per sviluppar e sistemi intelligenti e soluzioni che contribuiscano all’evoluzione della mobilità secondo criteri di sostenibilità ambientale, sicur ezza e qualità della vita all’inter no dei veicoli. Per questo l’azienda ha partecipato da pr otagonista all’enorme sviluppo tecnologico che ha inter essato, negli ultimi anni, il settore automotive. Lo dimostrano i molti componenti all’avanguar dia, realizzati per tutte le principali automobili del Gruppo (dalla Fiat 500 alla Punto Evo, dalla Alfa MiT o alla Giulietta, alla Lancia Delta) e per quelle di altri importanti costruttori. Prodotti che nascono da un know-how e da una spinta alla ricer ca e all’innovazione consolidati in oltre 90 anni di storia.

TEKSIDCon oltr e 80 anni di esperienza e una pr oduzione di cir ca 600 mila tonnellate annue di basamenti, teste cilindri, componenti per motori, particolari per trasmissioni, cambi e sospensioni, T eksid è il pr o-duttore di ghisa grigia e ghisa sfer oidale più grande al mondo. Attraverso T eksid Aluminum è inoltr e leader mondiale nella tecnologia pr oduttiva di teste cilindri e componenti per motori in alluminio. L’azienda è attenta a r egolare continuamente le caratteristiche tecniche dei pr odotti alle richieste sempr e più pr ecise dell’in-dustria automotive mondiale. T ra le sue caratteristiche vincenti: elevata automazione, continuo aggiornamento della tecnologia per aumentar e gli standar d qualitativi e una str etta integrazione con lo sviluppo dei pr odotti dei clienti, tra i quali ci sono anche i più importanti costruttori del mondo di automobili, veicoli industriali, macchine agricole e motori.

COMAUÈ l’azienda del Gruppo che r ealizza “le macchine per costruir e le macchine”: r obot di saldatura e assemblaggio scocche, sistemi di lavorazione e montaggio meccanico. Al cliente, Comau consegna impianti “chiavi in mano”, di cui esegue pr ogettazione, realizzazione, installazione, avvio pr oduttivo e successivamente anche la manutenzione. Con 22 società in 15 Paesi e 40 anni di esperienza nel campo dell’automazione industriale, Comau è leader nella ricer ca di tecnologia innovativa per un continuo miglioramento dei pr ocessi. I costanti investimenti in ricer ca e sviluppo hanno consentito all’azienda di porsi sul mer cato inter nazionale con soluzioni ingegneristiche complete anche in settori diversi da quello automotive tra cui l’aer ospaziale, il petrolchimico, quello delle fonderie e della lavorazione dell’acciaio. Attraverso le soluzioni Ecomau, i clienti sono inoltr e supportati nell’applicazione di tecnologie produttive a risparmio energetico, operando sia su impianti esistenti sia sulla fornitura di impianti nuovi.

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MACCHINE PER L’AGRICOLTURA

E LE COSTRUZIONI

CNH - CASE NEW HOLLAND Nata nel 1999 dall’esperienza di costruttori pr estigiosi che hanno fatto la storia della meccanizzazione agricola e dello sviluppo delle macchine per le costruzioni, CNH - Case New Holland è oggi un’Azienda globale che offre il meglio della tecnologia disponibile in questi comparti. L ’azienda è pr esente in cir ca 170 Paesi attraverso una r ete di 11.300 concessionari e distri-butori, ed è in grado di of frire un’adeguata assistenza (CNH Parts & Service) e soluzioni di f nanziamento personalizzate (CNH Capital).

Macchine per l’AgricolturaNew Holland Agriculture, f n dal 1895, è impegnata a fornire soluzioni che migliorano la pr oduttività agricola tramite tecnologie accessibili. Dal 2006 ha attivamente promosso l’uso di carburanti rinnovabili, di sistemi per ridurre le emissioni e di tecnologie agricole sostenibili.Case IH Agriculture è sinonimo di pr estazioni imbattibili in ogni tipo di lavorazione, bassi costi d’ esercizio e grande aff dabilità. Nel 2010 ha pr esentato la nuova gamma di trattori Steiger ®, più potenti ed eff cienti, e ha introdotto la nuova generazione dei trattori Magnum TM 2011 che oltr e all’incr emento delle pr estazioni e alla

riduzione dei consumi garantiscono un migliorato ambiente per l’operator e nell’abitacolo. Entrambe le gamme sono pr edisposte per soddisfar e i nuovi standard sulle emissioni Tier 4.Steyr è da oltr e 60 anni leader di mer cato nella produzione di trattori in Austria. Nel 2010 ha lanciato tre nuovi modelli del trattor e CT con la tecnologia Ecotech che ne riduce ulteriormente i consumi.

Macchine per le CostruzioniNew Holland Construction è uno dei pr otagonisti globali nel mer cato del movimento terra. Nel 2010 ha lanciato in Eur opa i primi tr e nuovi modelli di escavatori gommati e il nuovo miniescavator e E10SR, il più piccolo della gamma.Case Construction è da sempr e riconosciuta come produttore leader di un portafoglio completo di soluzioni tecnologicamente avanzate. Nel 2010 ha lanciato l’aggiornamento della gamma di ter ne, con modelli che consentono minori consumi, maggior e produttività, ww della visibilità e del comfort.Kobelco pr oduce e commer cializza in Nor d America una linea completa di escavatori della gamma compatta, media e alta con peso da 2 a 88 tonnellate.

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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IVECOIveco opera a livello inter nazionale nell’ambito dello sviluppo, della produzione e della commercializzazione di una vasta gamma di veicoli industriali e autobus, assicurando un’assistenza post-vendita di prim’or dine in tutto il mondo e mettendo a disposizione, con Iveco Capital, avanzati servizi f nanziari per suppor -tare acquisti, leasing e noleggi. L ’Azienda persegue f n dalla sua nascita l’impegno per una mobilità sicura, ecologica ed eff ciente, sviluppando da più di tr ent’anni soluzioni tecnologiche rispettose dell’ambiente e dell’uomo. Attraverso il brand Iveco, in particolare, sono commer-cializzati veicoli industriali leggeri, medi e pesanti sia per il trasporto stradale sia per quello of f-road, tutti disponibili con motorizzazioni EEV (Enhanced Environmentally-friendly V ehicle), lo standar d eur opeo più severo attualmente in vigor e in termini di emissioni. È l’unico costruttore a offrire motorizzazioni ecologiche, sia a gasolio sia a metano, per tutte le gamme ed è stato il primo full-liner di veicoli industriali a sviluppar e motori specif ci per il metano.

Attraverso gli altri brand di Iveco sono invece r ealizzati e commer cializzati veicoli destinati a usi specif ci: mezzi antincendio per af frontare le emergenze più gravi ( Iveco Magirus); veicoli cava-cantier e, dumper rigidi e articolati e altri veicoli speciali per impieghi gravosi in condizioni estr eme ( Iveco Astra); autobus urbani e interurbani di linea, da turismo e granturismo e minibus ( Iveco Irisbus); mezzi per le missioni di protezione civile e peace-keeping ( Iveco Defence Vehicles).Nel 2010 Iveco ha lanciato il nuovo Eur ocargo ibrido, equipaggiato con un sistema di pr opulsione diesel-elettrico parallelo che consente, nell’utilizzo urbano, un risparmio sui consumi e un abbattimento delle emissioni di CO 2 f no al 30%. Al Salone di Hannover è stato pr esentato EcoStralis: motorizza-zione, aer odinamica e dotazioni elettr oniche ne fanno un veicolo innovativo, potente e con bassi consumi ed emissioni. Nel 2010 è stato inoltr e pr esentato un autobus urbano, il Citelis ibrido in serie, disponibile nelle versioni da 12 e da 18 metri, con un generator e alimentato da un motor e EEV FPT T ector a 6 cilindri con funzione Start&Stop.

VEICOLIINDUSTRIALI

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FPT INDUSTRIALFPT Industrial è il Settor e dedicato alla pr ogettazione, produzione e commer cializzazione di motopr opulsori per applicazioni veicolari industriali, on-highway e off-highway, nonché di motori per applicazioni marinee power generation. La Società può contar e su una rete distributiva di oltr e 100 concessionari e 1.000 punti di assistenza che ne assicurano la pr esenza in circa 100 Paesi.Una gamma di pr odotti estr emamente ampia, con cinque famiglie di motori e una potenza da 50 a 870 CV

e cambi con coppia massima da 300 a 400 Nm, e un grande focus sulle attività di ricer ca e sviluppo rendono FPT Industrial uno dei principali protagonisti a livello mondiale nel settore dei motopropulsori per uso industriale.Nell’ambito dei motori diesel per applicazioni marine, nel 2010 è stato pr esentato al Salone di Genova il nuovo pr opulsore C90 650, ver o e pr oprio best in class nella sua categoria grazie alle eccezionali doti di potenza, silenziosità, aff dabilità ed eff cienza, unite a una compattezza straordinaria.

COMPONENTIINDUSTRIALI

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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ITALIAFPT Industrial e Gruppo DaimlerCollaborazione strategica e fornitura di motori diesel light duty

ITALIA E FRANCIAFiat Group Automobilese Gruppo PSA Peugeot CitroënDue JV (50%) per la produzione delle seguenti famiglie di veicoli:- monovolume alto di gamma per Fiat e Lancia

(f no al IV trimestre 2010), Peugeot e Citroen - furgone commerciale compatto per Fiat,

Peugeot e Citroen- furgone commerciale per Fiat, Peugeot e Citroen

ITALIA, FRANCIA, GERMANIA E REGNO UNITOIveco e Barclays JV (49%) per fornire servizi f nanziari a rete di vendita e clienti f nali Iveco

EUROPAFiat Group Automobiles (FGA) e Crédit AgricoleJV (50%) per le attività di f nanziamento in Europa alla clientela di FGA, Chrysler, Jaguar e Land Rover

CNH - Case New Holland e BNP ParibasJV (49,9%) per fornire servizi f nanziari a clienti f nali CNH

CINAIveco e Nanjing Automotive CorporationJV (50%) per la produzione e vendita di veicoli commerciali leggeri e medi

Iveco e SAICJV (50%) per la produzione e vendita di veicoli pesanti

Iveco, FPT Industrial, SAIC e ChongqingJV (60% direttamente e indirettamente) per la produzione e la vendita di veicoli industriali e relativi motori e trasmissioni

Fiat Group Automobiles, Fiat Powertrain e Guangzhou Automobile Group Co Ltd (Gac Group)Accordo quadro per la costituzione di una JV (50%) per la produzione di motori e vetture per il mercato cinese

Magneti Marelli e SAICAccordo per la costituzione di una JV (50%) per la produzione di componenti idraulici per il cambio AMT (Automated Manual Trasmission) di Magneti Marelli

GIAPPONEFiat Powertrain e Suzuki Motor CorporationAccordo di licenza per la produzione di motori diesel Multijet

INDIAFiat Group Automobiles, Fiat Powertrain e TATAAlleanza per:- JV (50%) per la produzione di vetture

dei segmenti B e C, motori e cambi- Distribuzione esclusiva attraverso la rete

di concessionari TATA Motors

Magneti Marelli, Suzuki e Maruti SuzukiJV (51%) per la produzione di centraline elettroniche di controllo per motori diesel

MAPPA DEI PRINCIPALI ACCORDI

INTERNAZIONALI(1)

(1) Aggiornata al 28 febbraio 2011

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Magneti Marelli e Sumi MothersonJV (50%) per la produzione di sistemi di illuminazione e controllo motore

Magneti Marelli e KrishnaDue JV (50%) per la produzione di sistemi di scarico

Magneti Marelli e Endurance TechnologiesJV (49,9%) per la produzione di ammortizzatori

Magneti Marelli e Unitech MachinesJV (51%) per la produzione di sistemi elettronici automotive

PAKISTANCNH - Case New Holland e Al FuttaimJV quotata Al-Ghazi (CNH 43,2% e Al Futtaim Group 50%) per la produzione e distribuzione di trattori con il marchio New Holland Agriculture in Pakistan

POLONIAFiat Group Automobiles e FordCollaborazione per lo sviluppo e la produzione di vetture del segmento A (Fiat 500 e Ford KA)

RUSSIACNH - Case New Holland e Kamaz JSC Due JV per la produzione (50%) e per la distribuzione (51%) di macchine per l’agricoltura e per le costruzioni nella Federazione Russa

SERBIAFiat Group Automobiles (FGA) e Governo Serbo JV (FGA 66,7% e Governo Serbo 33,3%) per la produzione di vetture FGA nello stabilimento di Kragujevac

STATI UNITIGruppo Fiat e Chrysler GroupAlleanza strategica globale nell’ambito del settore automotoristico

TURCHIAFiat Group Automobiles (FGA) e Gruppo KoçJV quotata (FGA 37,86%, Gruppo Koç 37,86%) per lo sviluppo e la produzione di vetture e veicoli commerciali leggeri, tra cui furgone commerciale compatto e veicolo passeggeri per Fiat, Peugeot e Citroen

CNH - Case New Holland e Koç HoldingJV quotata (CNH 37,5% e Koç Holding 37,5%) per la produzione di trattori con marchio Case IH Agriculture e New Holland Agriculture, importazione e distribuzione di macchine per l’agricoltura in Turchia

Fiat Group Automobiles e OpelAccordo di fornitura a Opel di veicoli basati sulla stessa piattaforma dei modelli Fiat Doblò, che saranno prodotti nello stabilimento Tofas a Bursa

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CORPORATEGOVERNANCE

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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CORPORATE GOVERNANCEIl successo di un’organizzazione nel tempo è intimamente legato alla capacità di creare valore per gli azionisti, conquistar e la f edeltà dei clien ti, po ter con tare su dipenden ti mo tivati, dar e vita a una pr of cua collaborazione con i par tner e inse rirsi armonicamen te nella comunità che la ospita . Risponder e alle esigenze e alle aspe ttative di tutti gli stakeholder rappresenta infatti per Fiat il modo di oper are che guida le scelte di ogni giorno.

IL PERCORSO DELLA CORPORATE GOVERNANCE

1992 ■ Pubblicazione del primo Rendiconto ambientale del Gruppo Fiat

1993 ■ Pubblicazione del primo Codice Etico del Gruppo sostituito nel 2003 dal Codice di Condotta

1997 ■ Adozione di un sistema di Valori e di Politiche

1999 ■ Istituzione del Comitato Controllo Interno e del Comitato Nomine e Compensi. Nel 2007 il Comitato Nomine e Compensi si è scisso nel Comitato Nomine e Corporate Governance e nel Comitato Remunerazioni

2002 ■ Istituzione e adozione del Regolamento Internal Dealing diretto a disciplinare gli obblighi informativi e le modalità comportamentali delle “Persone Rilevanti”. Il regolamento rimarrà in vigore fino al marzo 2006, quando il recepimento della direttiva europea “Market Abuse” disciplinerà integralmente la materia

2003 ■ Approvazione del primo Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01 aggiornato negli anni successivi alle evoluzioni normative e interpretative che hanno esteso l’ambito di applicazione del D.Lgs. 231/01 a nuove fattispecie di reati presupposto

■ Approvazione delle linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno■ Emanazione delle Linee Guida sulle operazioni signif cative e con parti correlate

2004 ■ Pubblicazione della prima Relazione sulla Corporate Governance, redatta in conformità alla Guidadiffusa da Assonime ed Emittenti Titoli S.p.A. e raccomandata da Borsa Italiana S.p.A.

■ Implementazione di un processo di Enterprise Risk Management secondo il COSO (TheCommittee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) - Enterprise RiskManagement (ERM) - Integrated framework del 2004

■ Pubblicazione del primo Rapporto di Sostenibilità del Gruppo Fiat

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2005 ■ Emanazione della “Procedura per la gestione delle denunce” per disciplinare le segnalazioni dipresunte violazioni al Codice di Condotta

■ Approvazione, da parte dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A., dei requisiti per la valutazione annuale dell’indipendenza degli amministratori

■ Approvazione della “Procedura di Gruppo per il conferimento di incarichi a società di revisione” al f ne di salvaguardare il requisito di indipendenza delle società incaricate della revisione contabile (dal 2010 "revisione legale dei conti")

2006 ■ Certif cazione del Sistema di Controllo Interno sul reporting f nanziario previsto dalla sezione 404 del Sarbanes-Oxley Act statunitense. Nonostante il delisting dal New York Stock Exchange (NYSE), le relative attività del management e dall’Internal Audit sono state mantenute come attività di valutazione e monitoraggio del Sistema di Controllo Interno sul Financial Reporting (ICFR). Ciò anche al f ne di supportare la certif cazione da parte dell’Amministratore Delegato e dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, richiesta dalla Legge italiana 262/2005 a partire dal 2007

2008 ■ Creazione dell’Unità di Sostenibilità all’interno dell’ente Group Control e pubblicazione del primo Piano di Sostenibilità

2009 ■ Al Comitato Nomine e Corporate Governance viene aff data anche la supervisione delle tematiche di sostenibilità e diventa Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità

■ Rivisitazione del Codice di Condotta per integrare ulteriori principi di sostenibilità ■ Formulazione delle Linee Guida di Gruppo su Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e

Anti-corruzione, Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani e Investimenti nelle comunità locali

■ Erogazione in Italia di corsi di formazione inerenti alla Corporate Governance e Sostenibilità a tutto il personale dirigente, ai Supply Quality Engineers e ai buyer (personale addetto alle trattative commerciali con i fornitori)

■ Aggiornamento del modello di Enterprise Risk Management con ulteriori fattori di rischio relativi ai cambiamenti climatici

2010 ■ Formulazione delle Linee Guida di Gruppo su Conf itto d’interesse, Privacy, Utilizzo di apparecchiature ICT e dei Green Logistics Principles

■ Diffusione del Codice di Condotta aggiornato e integrato con riferimento alle Linee Guida di Gruppo su Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani, Conf itto d’interesse, Investimenti nelle comunità locali, Privacy e Utilizzo di apparecchiature ICT

■ Approvazione delle Procedure per operazioni con parti correlate■ Rivisitazione del sistema interno di Business Ethics Audit integrato con ulteriori elementi di

sostenibilità del Codice di Condotta■ Ulteriore aggiornamento del modello di Enterprise Risk Management con revisione della mappa

dei fattori di rischio■ Approvazione di Procedure di Governance analoghe a quelle del Gruppo Fiat per il nuovo Gruppo

Fiat Industrial, a valere dal 1 gennaio 2011

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CORPORATEGOVERNANCE

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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Il Codice di Condotta rappr esenta l’insieme dei valori che il Gruppo riconosce, condivide e pr omuove, nella consapevolezza che condotte ispirate ai principi di diligenza, correttezza e lealtà, costituiscono un importante motore per lo sviluppo economico e sociale. Il Codice è uno dei pilastri del sistema di gover nance del Gruppo e r egola le decisioni e il modo di operar e dell’Azienda e dei suoi dipendenti nei confr onti dei portatori di interesse.L’ultima versione del Codice entrata in vigor e nel febbraio 2010 ha aggior nato quella del 2003, che era subentrata al Codice Etico del 1993. Il Codice di Condotta appr ofondisce gli aspetti di etica applicata ai temi economici, sociali e ambientali, sottolineando l’importanza del dialogo con gli stake-holder. Richiama esplicitamente la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo dell’ONU, le principali Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), le linee guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali e la legislazione statunitense contro la corruzione di funzionari pubblici stranieri (Foreign Corrupt Practices Act - FCPA). È integrato da specifiche Linee Guida iner enti: Ambiente, Salute e Sicur ezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani, Conflitto d’inter esse, Investimenti nelle comunità locali, Privacy e Utilizzo apparecchiature ICT. Il Codice, disponibile in otto lingue oltre l’italiano (inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco, fiammingo, portoghese e cinese), è portato a conoscenza di tutti i dipendenti con le modalità più appr opriate conforme-mente alle consuetudini locali ed è consultabile e scaricabile dai siti inter net e intranet di Gruppo. Può inoltre essere richiesto all’Ufficio del Personale, all’Ufficio Legale o al Pr eposto al Contr ollo Inter no. Il Codice si applica ai Consiglieri di Amministrazione di Fiat S.p.A., a tutti i dipendenti delle Società appartenenti al Gruppo e a tutti gli altri soggetti o società che agiscono in nome e per conto di una o più Società del Gruppo. Il Gruppo garantisce la dif fusione dei principi enunciati nel Codice di Condotta e dei valori di buon gover no societario pr esso tutti i dipendenti, qualunque sia il livello e la mansione svolta, incluso anche il personale addetto alla sicurezza industriale, sia attraverso specifici

corsi di formazione periodici sia attraverso altre modalità informative (vedere anche pagina 151).Fiat si adopera per far sì che il Codice sia considerato uno standard di best practice per la condotta negli affari da parte di coloro con i quali intrattiene rapporti di business su base duratura quali partner , for nitori, consulenti, agenti e concessionari. La contrattualistica del Gruppo nel mondo comprende, infatti, clausole specifiche che riguardano il riconoscimento e l’ader enza ai principi ispiratori del Codice di Condotta del Gruppo, e delle relative Linee Guida, unitamente all’osservanza di tutte le norme in vigor e in ciascun Paese con particolar e riferimento ai reati di corruzione, riciclaggio, terrorismo e a tutti quelli che comportano una r esponsabilità della persona giuridica. Dal 2003 Fiat S.p.A. adotta in Italia il Modello ex D.Lgs. 231/2001, che r ecepisce l’art. 2 della Convenzione OCSE del 1997 sulla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali e che è costantemente aggior nato per r ecepire le evoluzioni normative. Il rischio di corruzione è oggetto di costante monitoraggio da parte degli Organismi di Vigilanza nominati nelle Società in Italia, nonché, più in generale, da parte dei Compliance Officer di ogni Settore in tutte le Società del Gruppo nel mondo.Infine, nella gestione delle fasi di inizio attività, operatività e dismissione, è prassi per il Gruppo ef fettuare, attraverso le funzioni aziendali competenti e le consolidate procedure operative, valutazioni di impatto economico, sociale e ambientale.

CODICEDI CONDOTTA

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MONITORAGGIO DELLE VIOLAZIONIAL CODICE DI CONDOTTALe violazioni al Codice di Condotta vengono rilevate essenzialmente attraverso:■ attività periodiche di verifica svolte dall’ Internal Audit

e dai Compliance Officer dei Settori del Gruppo;■ segnalazioni, trattate in conformità con la Procedura

per la gestione delle denunce;■ controlli svolti nell’ambito del contesto operativo.L’Internal Audit indaga eventuali violazioni al Codice

durante le attività di verifica e attraverso specifici Business Ethics Audit (BEA), i cui risultati vengono presentati al Pr eposto al Sistema di Contr ollo Interno, all’Amministrator e Delegato e al Consiglio di Amministrazione di Fiat. Nel corso dell’anno il Gruppo ha rivisitato il sistema interno di BEA, integrandolo con ulteriori elementi di sostenibilità del Codice di Condotta, e ha svolto 24 Business Ethics Audit che non hanno rilevato sostanziali violazioni.

VIOLAZIONI AL CODICE DI CONDOTTA

Gruppo Fiat mondo 2010 2009 2008Segnalazioni da Procedura per la gestione delle denunce 56 74 69

di cui violazioni accertate e sanzionate con azioni disciplinari 6 5 5di cui violazioni accertate che hanno determinato un’azione di rafforzamento del Sistema di Controllo Interno

9 12 14

Violazioni accertate a seguito di controlli svolti nel contesto operativo 222 272 - (1)

In particolar e nel 2010 le segnalazioni trattate in conformità con la Pr ocedura per la gestione delle denunce sono state 56, che in 6 casi hanno portato all’accertamento di ef fettive violazioni del Codice e a conseguenti interventi disciplinari, in 9 a interventi di tipo pr ocedurale finalizzati al raf forzamento del Sistema di Contr ollo Interno. In 8 casi si è trattato di

denunce infondate o non cir costanziate dalle quali non sono emersi riscontri. Rimangono, infine, aperte 33 denunce sulle quali Fiat Revi, Società di Inter nal Audit del Gruppo, sta ancora indagando. Per quanto riguarda le segnalazioni in corso di analisi alla fine del 2009, le relative indagini hanno determinato due azioni disciplinari e ulteriori azioni procedurali.

LINEE GUIDA ETICA NEL BUSINESS E ANTI-CORRUZIONEIl Gruppo Fiat partecipa in modo attivo alla lotta contro ogni forma di corruzione, nel pieno rispetto delle leggi, nazionali e internazionali, e dei principi di correttezza, trasparenza e integrità. Per assicurare elevati standard, questi stessi concetti sono stati dettagliati in apposite Linee Guida che, insieme alle normative locali, sanciscono i principi che devono essere rispettati da tutti i dipendenti, gli agenti, i fornitori e dagli altri soggetti in affari con il Gruppo. In particolare le Linee Guida evidenziano: ■ il divieto di elargizioni in denaro verso pubblici uffi ciali, politici e militari al fi ne di ottenere vantaggi

economici per le Società del Gruppo;■ la necessità di prevedere nei contratti di joint venture e outsourcing clausole che specifi chino le

conseguenze dell’eventuale violazione delle leggi anti-corruzione;■ il divieto di fare omaggi e regali al fi ne di ottenere trattamenti preferenziali;■ la possibilità di concedere donazioni solamente per scopi benefi ci, mentre le elargizioni ai partiti politici

devono essere autorizzate dal top management;■ il rispetto di tutte le norme applicabili nelle esportazioni di merci e servizi.

(1) Dato non disponibile per il 2008 a causa di un cambiamento del criterio di rilevazione.

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CORPORATEGOVERNANCE

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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Il Gruppo Fiat, in qualità di grande impr esa industriale, dialoga e collabora con diverse Istituzioni, in particolare con quelle italiane, è membr o attivo delle principali associazioni di settore e partecipa regolarmente a tavoli di discussione sia nazionali sia internazionali.I rapporti con le Istituzioni pubbliche e le associa-zioni sono disciplinati dal Codice di Condotta e sono improntati a principi di trasparenza in ottemperanza ai valori dell’Azienda. Qualsiasi attività di lobby è svolta nella più rigorosa osservanza delle leggi vigenti e deve essere autorizzata dagli organi societari competenti di ogni società del Gruppo.Il dialogo verte su temi di caratter e economico come l’andamento delle Aziende del Gruppo, le tematiche connesse allo sviluppo e, più in generale, le politiche del lavoro (flessibilità, formazione, sistemi pensionistici) nonché le esigenze specifiche connesse al pr odotto e all’attività produttiva e commerciale (normative tecniche, commerciali, fiscali). Grazie alla partecipazione in diverse associazioni il Gruppo si impegna a dare un contributo allo sviluppo di

normative e standard per l’industria automobilistica e per tutti gli altri settori relativi alla mobilità di persone e merci. A livello italiano, un esempio su tutti, è rappr esentato dal ruolo del Gruppo in ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). In particolar e nel corso del 2010, Fiat attraverso ANFIA ha pr omosso e sostenuto pr esso le principali istituzioni gover native e parlamentari iniziative legislative per la definizione di misure ef ficaci per r ealizzare una mobilità sostenibile sempre più diffusa. È proseguito inoltre con il Minister o delle Infrastruttur e e dei T rasporti il pr ogetto DICIOTTO, pr omosso da ANFIA con la partecipazione attiva di Iveco, che pr e-vede la sperimentazione di un sistema autoarticolato trattore/semirimorchio, lungo fino a diciotto metri, con l’obiettivo di ottimizzar e la capacità di trasporto e l’impatto ambientale dei veicoli pesanti nel rispetto di stringenti requisiti di sicurezza. In ambito eur opeo il Gruppo fa parte di associazioni di settor e, quali ad esempio ACEA per le automobili

RELAZIONICON ISTITUZIONI,

ASSOCIAZIONI E PARTITI POLITICI

Le violazioni del Codice rilevate a seguito di contr olli svolti nell’ambito del contesto operativo hanno riguardato 222 dipendenti. In tutti i casi di violazione del Codice, i pr ovvedimenti sanzionatori messi in atto sono stati commisurati alla gravità dei fatti riscontrati, nel rispetto della legislazione in vigor e nei singoli Paesi. Indipendentemente dall’eventuale eser cizio dell’azione penale da parte dell’autorità giudiziaria, le violazioni sono state comunicate alle funzioni aziendali competenti.Tra le principali tipologie di violazione accertate nel 2010, sono stati riscontrati casi di abuso di beni aziendali e comportamento scorr etto dei dipendenti. Non sono emersi invece casi ascrivibili né a discrimi-nazione in ogni sua forma né a fenomeni di corruzione. Questi ultimi sono stati indagati con un focus specifico anche nel corso dei Business Ethics Audit e nelle normali attività dei Compliance Officer. Inoltre, al fine di conoscer e la conformità della catena

di for nitura agli standar d di sostenibilità richiesti dal Gruppo, Fiat Gr oup Pur chasing(1) ha avviato, a partir e dal 2008, un pr ocesso di monitoraggio che si avvale principalmente di due strumenti: questionari di auto-valutazione ai quali il fornitore è chiamato a rispondere e audit su campo condotti dal personale del Gruppo o da ente terzo (vedere anche pagine 173-174).Il Gruppo Fiat non è infine a conoscenza di situazioni di impiego di lavor o minorile o di ricorso al lavor o forzato presso i pr opri stabilimenti o quelli dei pr opri for nitori. Si segnala che ogni due anni il Gruppo conduce un’analisi per verificar e la pr esenza di lavor o minorile. L’ultima analisi condotta nel 2009 su cir ca il 90% degli organici fuori Italia non ha rilevato, in alcuna delle società mappate, personale di età inferior e a quella pr evista dalla legislazione locale, rispetti-vamente per l’avvio al lavor o o per l’appr endistato, né minor e di 15 anni nei Paesi in cui l’età minima prevista per legge è inferiore.

(1) Società del Gruppo che riunisce le funzioni acquisti dei maggiori Settori per gestire le politiche e il rapporto con i fornitori in tutto il mondo.

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e i veicoli industriali e CEMA per le macchine per l’agricoltura, e di gruppi di lavoro, quali quello dei leader industriali European Round T able (ER T). In particolar e, Fiat attraverso ACEA, che si confr onta costantemente con le principali Istituzioni eur opee, ha contribuito nel corso dell’anno al processo di definizione di Regolamenti e Direttive in tema di emissioni di CO 2 e di politiche dei trasporti e commercio internazionale, al fine di assicurare una normativa quanto più bilanciata e sostenibile per i costruttori automobilistici e per gli Stati membri dell’Unione europea.Inoltre, nel settore dei veicoli commerciali medi e pesanti è continuata la collaborazione fra ACEA e la Commissione europea volta alla definizione di una metodologia di misurazione delle emissioni di CO2. Iveco ha attivamente contribuito in questo ambito attraverso la guida di gruppi di lavoro internazionali nonché con lo sviluppo di test e sperimentazioni utili alla definizione della metodologia.Molto spesso la collaborazione con Enti istituzionali, università e altr e organizzazioni si concr etizza nel

contributo che il Gruppo of fre attraverso attività di sperimentazioni o pr ove di laboratorio finalizzate a definire i contenuti di norme o r egolamenti specifici per una mobilità sempr e più sostenibile (vedere anche pagine 99-100). Inoltre, l’attività di lobby sui temi sociali è eser citata attraverso le associazioni datoriali a cui le Società del Gruppo sono iscritte quali, ad esempio, Confindustria in Italia, Bundesver einigung der Deutschen Arbeit-geberverbände (BDA) in Germania, Mouvement des Entreprises de France (MEDEF) in Francia. Tali associazioni tutelano gli inter essi e rappr esentano gli associati nell’ambito del dialogo sociale che si sviluppa, sia a livello nazionale sia a livello territoriale, con le principali istituzioni politiche e amministrative, le Organizzazioni Sindacali e le altre forze sociali. Anche nel corso del 2010, le associazioni datoriali europee hanno partecipato attivamente, con i rispettivi Governi e Organizzazioni Sindacali, al dialogo sociale al fine di ottener e una legislazione di emergenza,

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CORPORATEGOVERNANCE

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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principalmente in materia di ammortizzatori sociali, per attutir e l’impatto sui lavoratori della crisi economica che ha colpito quasi tutti i Paesi eur opei. Inoltre, Business Eur ope, confederazione delle imprese eur opee che rappr esenta, attraverso le sue 40 federazioni patr onali di 34 Paesi, più di 20 milioni di impr ese di ogni dimensione, è un partner riconosciuto e qualificato a partecipar e al dialogo sociale a livello comunitario. Infine, qualsiasi rapporto del Gruppo Fiat con partiti politici e lor o rappr esentanti o candidati è improntato ai più elevati principi di traspar enza e correttezza. Eventuali contributi economici da parte del Gruppo sono ammessi solo se previsti e consentiti dalla legge. In quest’ultimo caso, devono esser e autorizzati dagli organi societari competenti di ogni

società del Gruppo. A questo pr oposito si segnala che nel 2010 l’Azienda non ha er ogato contributi a partiti politici. L ’impegno politico pr estato dai dipendenti del Gruppo, così come l’er ogazione di contributi da parte degli stessi, sono da intendersi eseguiti a titolo personale e del tutto volontario. Questo comprende anche i contributi erogati tramite i P AC statunitensi (Political Action Committee). In ottemperanza a una normativa statunitense, infatti, CNH - Case New Holland fornisce attività di supporto al Case New Holland Excellence in Gover nment Committee (PAC) che accoglie contributi volontari e personali da parte dei propri dipendenti indirizzati a partiti o candidati politici. L ’informativa relativa a tali contributi è disponibile attraverso il sito dellaU.S. Federal Election Commission (www.fec.gov).

FINANZIAMENTI PUBBLICI EROGATI AL GRUPPO FIAT

Gruppo Fiat mondo (milioni di euro) 2010 2009 2008Contributi a fondo perduto 35 66 50Finanziamenti 670 761 706

di cui f nanziamenti agevolati 670 361 706di cui f nanziamenti BEI(1) - 400 -

FINANZIAMENTI PUBBLICI EROGATI AL GRUPPO FIAT PER PAESEGruppo Fiat mondo (milioni di euro)

Altri Paesi1%

Italia5%

Brasile92%

Spagna2%

(1) Banca Europea per gli Investimenti.

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MODELLO DI ENTERPRISE RISK MANAGEMENTIl Gruppo Fiat identifica come rischio ogni evento che può avere un impatto positivo o negativo sulla capacità dell’Azienda di raggiungere i propri obiettivi. Al fine di identificar e tempestivamente e valutar e l’importanza dei rischi, e successivamente mitigarli, assicurarli dove possibile ed eliminarli dove necessario, già a partir e dal 2005 il Gruppo ha sviluppato un proprio modello di Enterprise Risk Management (ERM). Tale modello, frutto di un adattamento del framework definito dal COSO (The Committee of Sponsoring Organizations of the T readway Commission) alle esigenze specifiche del Gruppo, è stato rivisto nel 2010 sulla base delle esperienze maturate nel corso degli anni e delle indicazioni emerse da un confr onto con le best practice di altre realtà industriali. In particolar e, è stata ridefinita la mappa dei risk driver che, a seconda dei casi, sono stati raggruppati, affinati, riformulati o cr eati ex novo, per esser e più rispondenti a nuove esigenze o esplicitar e meglio tematiche significative (climate change, mutamenti macro-economici, joint venture, ecc.). Attualmente sono pertanto identificati cir ca 50 risk driver , ulteriormente dettagliati in 85 possibili eventi. Questo aggior namento è stato gestito e coor dinato dalle funzioni corporate centrali e, seguendo un appr occio top-down, è stato diffuso presso tutti i Settori e le Società operative.Nell’ambito del modello è invece rimasta invariata la classificazione della pr obabilità di accadimento e dell’impatto potenziale sulla r edditività, sulla continuità del business, sull’immagine (o su una combinazione di queste dimensioni) che, analizzate congiuntamente, definiscono la significatività del rischio.Per gli eventi che superano una soglia pr edefinita di significatività sono quindi analizzate le misur e in essere, definite le futur e misur e di contenimento, i piani di azione e i relativi responsabili. Il pr ocesso, supportato da un apposito sistema informatico, segue un appr occio bottom-up che, partendo dall’analisi a livello di singola business unit,

GESTIONE DEI RISCHI

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CORPORATEGOVERNANCE

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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permette di ottener e r eport di sintesi per ciascun Settore, compr ensivi delle eventuali azioni di conte-nimento da porre in essere. Ai CFO o agli Amministratori Delegati di Settor e è demandata l’appr ovazione di tali r eport, mentr e all’ente aziendale Gr oup Contr ol ne è af fidato il coor dinamento e il consolidamento all’interno del Group Risk Report. Questo documento è sottoposto annualmente al Comitato per il Contr ollo Interno che supporta il Consiglio di Amministrazione nel verificare l’adeguatezza e l’ef fettivo funzionamento del Sistema di Controllo Interno. Alcune tipologie specifiche di rischio (1) sono presidiate da apposite struttur e organizzative. In particolar e, i rischi associati al potenziale impatto sull’ambiente e sul clima delle attività industriali del Gruppo sono

(1) Per approfondimenti sulla gestione dei rischi fi nanziari, vedere l’apposita sezione del Bilancio Consolidato e il sito corporate sezione di sostenibilità.

monitorati e gestiti pr oattivamente dalle struttur e Environment Health & Safety (EHS) di Settor e, anche sulla base delle indicazioni del pilastro Environment del World Class Manufacturing. La gestione degli aspetti operativi è demandata ai responsabili degli stabilimenti nel mondo e coor dinata centralmente dalle struttur e EHS di Gruppo (vedere anche pagine 107-109).Inoltre, nella gestione degli eventi con un potenziale impatto sulla capacità del Gruppo di operare con continuità e sull’integrità degli asset fisici (tra cui in particolar e i 181 stabilimenti), un ruolo centrale è svolto da Risk Management S.p.A., la Società del Gruppo Fiat incaricata del contr ollo dei rischi puri (incendi, esplosioni, eventi naturali) e della r elativa copertura assicurativa.

© FRANCO TURCATI

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le priorità di intervento, definisce le azioni da porr e in esser e al fine di pr evenire, eliminar e, mitigar e o trasferire (attraverso adeguate copertur e assicurative) i rischi statici e ne monitora l’esecuzione e lo stato di avanzamento.Le azioni di prevenzione e mitigazione poste in essere nel 2010 hanno comportato investimenti mirati per circa 33,2 milioni di euro complessivi che hanno permesso di ridurre di circa 3.600 milioni di euro(2) il valore delle perdite potenzialmente attese con un indice di efficienza globale superiore a 100/1 (3). Il grado di successo di tali azioni è inoltre testimoniato dalla percentuale dei siti che hanno ottenuto la certificazione HPR (Highly Pr otected Risk) dal mer cato assicurativo inter nazionale e che, in termini di valor e assicurato, rappr esentano il 55% del perimetro di analisi.Nell’anno è stata completata la copertura di tutti gli stabilimenti di Magneti Mar elli con il softwar e VisioRisk, che permette una condivisione in tempo r eale dei profili di rischio. L’applicazione del software sarà estesa a tutti i Settori del Gruppo nel corso del 2011.Sempre nel 2010 è stato completato il pr ocesso di allineamento alle linee guida del Gover no australiano, attraverso lo sviluppo di una guida per l’integrazione dei potenziali nuovi rischi connessi al cambiamento climatico nei processi interni di risk management.Infine, con l’obiettivo di migliorar e costantemente la propria capacità di quantificazione dei rischi puri, Risk Management S.p.A. ha avviato i seguenti nuovi progetti:■ in collaborazione con Magneti Mar elli, AXA Risk

Engineering e l’Università di Napoli: definizione di una nuova modalità di valutazione quantitativa dei rischi sismici, per identificar e siti potenzialmente vulnerabili in caso di terr emoti e stabilir e le priorità di intervento, con lancio di un progetto pilota nel 2011;

■ in collaborazione con Fiat REVI S.c.r .l., le struttur eEHS dei Settori, SGS e AXA Risk Engineering: sviluppo di una nuova metodologia di identificazione, analisi e q uantificazione d ei r ischi a mbientali assicurabili, con completamento di un pr ogetto pilota su sei siti entro il 2011.

GESTIONE DEI RISCHI PURI Le attività svolte dir ettamente o indir ettamente da Risk Management S.p.A. riguar dano tutte le fasi del processo di gestione dei rischi puri quali identificazione, quantificazione, analisi e trattamento. In base ai risultati di tali studi sono poi definite e r ealizzate strategie e azioni finalizzate alla prevenzione, eliminazione, mitigazione o trasferimento di tali rischi. Ogni stabilimento ha quindi definito e adottato specifici piani per prevenirne e contenerne gli impatti che potrebbero influire negativamente sulla continuità produttiva.Nello svolgimento delle attività di identificazione, quan-tificazione e trattamento tecnico, Risk Management S.p.A. si avvale di una struttura ester na specializzata, facente parte di un primario gruppo assicurativo.Questa ha cr eato per Fiat un team dedicato di 30 specialisti in pr evenzione dei rischi industriali, incaricati di svolger e gli audit sul campo e r edigere il profilo di rischio di ogni sito, individuando le opportune azioni di pr evenzione e gli interventi di mitigazione in base a standard internazionali e certificando la corretta implementazione degli stessi.Il ciclo di auditing dei siti di Gruppo è organizzato su un periodo triennale ed è riferito per il 2010 a un perimetro di analisi (291 siti al 2010) che rappresenta complessivamente circa l’89% del valore assicurato(1) degli asset materiali del Gruppo. Relativamente a tale perimetro, l’obiettivo è di analizzare, in base alla criticità, almeno una volta per ciclo la quasi totalità dei siti (oltr e il 98%) e annualmente tutti quelli principali (oltr e il 50%). In particolare, nel 2010 sono stati svolti 148 audit che hanno coperto oltre il 58% del perimetro di analisi.Il team inter no di Risk Management S.p.A. valuta centralmente i pr ofili di rischio di ogni sito, stabilisce

(1) Calcolato considerando sia il valore di rimpiazzo dei beni sia il costo derivante dalla relativa interruzione di attività.(2) Dati relativi al periodo dal 1 settembre 2009 al 31 agosto 2010 (Insurance Year).(3) Indice di effi cienza degli interventi di mitigazione (KPI = riduzione del danno atteso/costo dell’investimento in protezione) indicato come best practice di risk management industriale.

CICLO DI AUDITINGGruppo Fiat mondo (% del valore assicurato)

Periodo Copertura perimetro di analisi 2010 58%2009-2010 90%2008-2010 98%

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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Nel Gruppo Fiat l’integrazione delle scelte economiche con quelle di natura sociale e ambientale costituisce un impegno fondamentale per la cr eazione di valor e di lungo periodo. Questa consapevolezza ha radici nella storia e nella cultura d’impr esa del Gruppo e si è evoluta e rafforzata nel corso degli anni diventando parte dell’approccio strategico che orienta l’Azienda. Il modo di far e impresa di Fiat è infatti guidato da una

cultura dell’agir e r esponsabile e dalla convinzione che uno sviluppo industriale ha valor e solo se anche sostenibile.La stessa convinzione è alla base del modo di operar e di Fiat Industrial, che sin dalla sua nascita ha adottato, facendole pr oprie, le best practice di sostenibilità, le relative modalità gestionali nonché organizzative già in essere nel Gruppo Fiat ante scissione.

GOVERNANCEDELLASOSTENIBILITÀ

GOVERNANCEDELLA SOSTENIBILITÀIl successo di un ’organizzazione nel t empo è in timamente le gato alla capacità di risponder e alle e sigenze e alle aspe ttative di t utti gli stak eholder. Una cr escita dur atura si basa , in fatti, sulla f ducia che nasce dalla soddisfazione dei clienti e degli azionisti, dal senso di appartenenza dei collaboratori, dai rapporti prof cui con i partner, dall’interazione positiva e di reciproca utilità con le comunità.

GLI ORGANI DELLA SOSTENIBILITÀ

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Il modello di gestione della sostenibilità coinvolge diverse strutture organizzative.L’Unità di Sostenibilità (US), che riporta direttamente all’ente Group Control, svolge un ruolo car dine nella diffusione di una cultura della sostenibilità all’inter no del Gruppo, favorisce il pr ocesso di miglioramento continuo, contribuisce alla gestione dei rischi, all’ottimizzazione dei costi e al raf forzamento della reputazione presso gli stakeholder. L’Unità di Sostenibilità si interfaccia con i r eferenti dei Settori e delle funzioni corporate incaricati della gestione operativa delle principali tematiche (es. ambiente, energia, innovazione, risorse umane, ecc.) e li supporta nell’identificazione delle aree di intervento. L’US gestisce inoltr e i rapporti con gli analisti, le agenzie di rating e le organizzazioni inter nazionali di sostenibilità. Nel corso del 2010 in particolar e è aumentata la frequenza dei contatti con gli investitori socialmente responsabili (SRI). Il Comitato Interfunzionale di Sostenibilità (CIS), in cui sono rappr esentate le principali funzioni corporate e di Settor e (Business Development, Corporate Communications, Engineering & Design, GEC Coordinator, Group Control, Human Resources, Industrial Relations, Institutional Relations, Inter nal Audit, Manufacturing, Pur chasing, Senior Counsel, Treasurer) favorisce e valuta le decisioni operative e svolge un ruolo consultivo delle pr oposte che l’US sottopone al Group Executive Council.Il Group Executive Council (GEC), è l’organismo decisionale guidato dall’Amministrator e Delegato del Gruppo e composto dagli Amministratori Delegati dei Settori operativi e da alcuni capi funzione, definisce l’appr occio strategico, appr ova le linee guida e valuta la congruità del Piano di Sostenibilità con l’orientamento di business. Il GEC è periodicamente informato sull’andamento dei pr ogetti e sulle performance del Gruppo

relativamente alle tematiche di sostenibilità.Il Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità, istituito a livello del Consiglio di Amministrazione (CdA), valuta le pr oposte iner enti gli indirizzi strategici in tema di sostenibilità, formula, qualora ritenuto necessario, pareri al CdA ed esamina il Bilancio di Sostenibilità.

IL PROCESSO DEL PIANO DI SOSTENIBILITÀGli impegni, le azioni e gli obiettivi che compongono il Piano di Sostenibilità sono inizialmente definiti sulla base delle aree di miglioramento identificate dall’Unità di Sostenibilità (US) in collaborazione con i Settori e le funzioni corporate (fase di pianificazione).A supporto di tale attività l’US ef fettua durante tutto l’anno un continuo confr onto con la miglior e concorrenza e con le valutazioni espr esse dalle principali agenzie di rating di sostenibilità, dalle organizzazioni internazionali e dagli investitori SRI con cui il Gruppo intrattiene rapporti.La pr oposta di Piano di Sostenibilità così definita è in seguito sottoposta per appr ovazione al Gr oup Executive Council (GEC), che ne analizza la coer enza con la strategia del Gruppo, for nendo eventuali indicazioni in merito.Il Piano approvato dal GEC è poi valutato dal Comitato Nomine, Corporate Gover nance e Sostenibilità, istituito all’inter no del Consiglio di Amministrazione, che ne formalizza l’approvazione. La r esponsabilità dei pr ogetti e del raggiungimento degli obiettivi concor dati nel Piano di Sostenibilità fa capo ai diversi Settori o alle funzioni corporate, che hanno risorse, strumenti e know-how necessari per l’implementazione (fase di gestione). A ulterior e garanzia del rispetto degli impegni pr esi, l’US è periodicamente informata dello stato di avanzamento dei pr ogetti e, a sua volta, aggior na il GEC (fase di controllo).

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

40 GOVERNANCEDELLASOSTENIBILITÀ

Nel corso del 2010 il Gruppo ha mantenuto il pr oprio posizionamento tra i leader di Sostenibilità, come confermato dai riconoscimenti ottenuti dalle principali agenzie di rating e organizzazioni internazionali.

A settembre 2010, per il secondo anno consecutivo Fiat è

stata confermata negli indici Dow Jones Sustainability (DJSI) World ed Europe con un punteggio di 93/100 rispetto a una media di 70/100 delle aziende del settor e Automobiles analizzate da SAM, società specializzata negli investimenti di sostenibilità.In particolar e, Fiat ha ottenuto il massimo punteggio (100/100) per la qualità del pr oprio r eporting (sia ambientale sia sociale), in quasi tutte le ar ee di analisi della dimensione ambientale (lotta al cambiamento climatico, performance dei pr odotti, processi logistici) e in alcune aree della dimensione economica (gestione dei rischi e codice di condotta) e di quella sociale (sviluppo del capitale umano e stakeholder engagement). Il DJSI World e il DJSI Europe sono i più prestigiosi indici borsistici ai quali accedono solo le società giudicate migliori per la gestione del pr oprio business secondo criteri di sostenibilità.

A settembre 2010, in seguito alla par -tecipazione al questionario pr omosso da Carbon Disclosure Project (CDP), Fiat ha ottenuto il punteggio più alto (80/100), tra le aziende del settor e Automobile all’interno delle 500 più grandi società al mondo per capitalizzazione, per il livello della propria disclosure sul cambiamento climatico (Carbon Disclosure Score). Fiat ha inoltre ottenuto un punteggio di “B” (in una scala compresa tra D-peggior e e A-miglior e) per le iniziative messe in atto per la mitigazione del cambiamento climatico (Carbon Performance Score). CDP, che opera per conto di 534 investitori istituzionali che gestiscono asset per 64.000 miliar di di dollari, è un’organizzazione non pr ofit indipendente che detiene la più grande banca dati al mondo di informazioni

relative all’attività delle aziende per la mitigazione del cambiamento climatico. Quest’anno più di 3.000 società hanno misurato e r eso pubbliche, attraverso il CDP , le proprie emissioni di gas ad ef fetto serra e le strategie per la gestione del cambiamento climatico.

Nell’agosto 2010 a Fiat è stato assegnato da Oekom Research lo status Prime, che identifica le società leader di sostenibilità nel proprio settore.Oekom Research, fondata nel 1993, è una delle principali agenzie di rating di sostenibilità a livello mondiale.

A settembr e 2010, in seguito all’assessment ef fettuato da Sustainalytics, Fiat è stata ri-conosciuta come il leader del

settore Automobiles con un punteggio di 79/100.Sustainalytics è una società inter nazionale di ricer ca e analisi ambientale, sociale e di gover nance (ESG) specializzata in investimento responsabile e investimento socialmente responsabile (SRI).

Nell’ambito della terza edizione del CSR Online Awards Italy 2010, Fiat si è aggiudicata il terzo posto con un punteg-gio di 73,5/100 per la comunicazione on-line sulla r esponsabilità sociale, sca-lando la classifica di cinque posizioni. La ricer ca, r ealizzata da Lundquist (società specializzata nella comunicazione istituzionale sul web), ha analizzato come le 50 società italiane a maggior capitalizzazione utilizzano il sito istituzionale per comunicar e la pr opria strategia e performance di Corporate Social Responsibility.

Dal 2009 Fiat è inclusa negli indici di sostenibilità ECPI Ethical Index

Euro e ECPI Ethical Index EMU gestiti da ECPI, società indipendente di ricer ca, rating ed elabo-razione di indici di sostenibilità, attiva in Italia e in Europa dal 1997.

INDICI DI SOSTENIBILITÀ

E RATING

CSRONLINEAWARDS

2 0 1 0

lundquist.

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CORPORATE GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ pag. 42■ Mantenere un sistema di governance e di gestione dei rischi allineati con le best practice internazionali

PRODOTTO pagg. 43-51■ Continuare a ridurre le emissioni di inquinanti e di CO2 ■ Incrementare la recuperabilità, la riciclabilità e la riutilizzabilità dei veicoli ■ Continuare a migliorare la sicurezza dei prodotti

FABBRICHE pagg. 51-54■ Diffondere la cultura ambientale del Gruppo ■ Continuare a ridurre l’impatto ambientale e a ottimizzare le performance energetiche

LOGISTICA pagg. 55-56■ Ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici

PROCESSI NON PRODUTTIVI pag. 57■ Ridurre gli sprechi e i consumi energetici

RISORSE UMANE pagg. 57-64■ Offrire pari opportunità ■ Promuovere lo sviluppo del capitale umano ■ Attrarre e trattenere i migliori talenti ■ Sviluppare la conoscenza ■ Continuare a promuovere e salvaguardare la salute e la sicurezza

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA pagg. 64-65■ Formare la rete su tematiche specif che di ecologia e sicurezza

CLIENTI pag. 66■ Migliorare la customer experience

FORNITORI pag. 67■ Promuovere la responsabilità sociale e ambientale nella supply chain

COMUNITÀ pagg. 68-69■ Supportare le comunità locali ■ Sostenere lo sviluppo professionale dei giovani

Da sempr e convinta che uno s viluppo in armonia con l ’ambiente e le persone sia non solo più r esponsabile, ma anche essenziale per una cr escita duratura, Fia t si impe gna a miglior are continuamente le pr oprie per formance di sostenibilità. Attraverso il P iano di Sost enibilità, infa tti, ogni anno f ssa gli obie ttivi da r aggiungere, indicando anche strumenti e dir ettrici, e verif ca i risulta ti ottenuti, all’insegna della con tinuità e della trasparenza verso gli stakeholder.

PIANO DI SOSTENIBILITÀ

PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

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42 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

CORPORATE GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ

SISTEMA DI GOVERNANCE BEST-IN-CLASS

IMPEGNO: Sviluppare e diffondere all’interno del Gruppo la cultura della sostenibilità

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Ampliamento del numero dei Key Performance Indicator (KPI) monitorati in base alle richieste informative delle agenzie di rating sostenibile

Ampliato il numero dei KPI monitorati e rendicontati nel Bilancio di Sostenibilità 2010 (lavoratori diversamente abili, tasso di assenteismo, indici di biodiversità, ecc.)

Mantenuto il massimo Livello di Applicazione (A+) delle linee guida GRI-G3, confermato anche dalla verif ca svolta dall'organizzazione GRI

(vedere pagg. 6-7)

2011: ulteriore ampliamento dei KPI monitorati

Aggiornamento del Codice di Condotta e integrazione del modello di audit

Approvato e diffuso il Codice di Condotta aggiornato nel 2009

Rivisitato il sistema interno di audit “etico” (Business Ethics Audit - BEA), integrato con ulteriori elementi di sostenibilità del Codice di Condotta aggiornato (svolti 24 BEA)

2011: integrazione di tutti gli audit operativi con una valutazione sulle tematiche etiche

Introduzione di uno specif co programma anti-frode e formulazione di specif che Linee Guida per l’etica nel business e anti-corruzione

Diffuse le Linee Guida per l’etica nel business e anti-corruzione

(vedere pagg. 30-31)

Integrazione delle tematiche di sostenibilità nel dialogo con gli investitori

Aumentata la frequenza dei contatti con gli investitori socialmente responsabili (SRI)

2011: ulteriore aumento dei contatti con gli investitori SRI

Miglioramento continuo delle performance di sostenibilità

Fiat S.p.A. riconosciuta tra i leader di sostenibilità dalle principali agenzie di rating e organizzazioni internazionali:

SAM (confermata per il secondo anno negliindici Dow Jones Sustainability World e Europe) Oekom Sustainalytics Carbon Disclosure Project (vedere pag.40)

2011: conferma del Gruppo tra i leader di sostenibilità

Sistema di gestione della sostenibilità del Gruppo Fiat allineato alla linea guida ISO 26000 (vedere pag. 199)

IMPEGNO: Aggiornare costantemente il sistema di gestione dei rischi per mantenerlo allineato alle migliori pratiche

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Continuo aggiornamento del modello di Gestione dei Rischi d’Impresa (Enterprise Risk Management - ERM)

Modello ERM rivisitato e aggiornato per allinearlo ai più recenti standard e requisiti interni:

fattori di rischio semplif cati e declinati in ulteriorieventi, inclusi i rischi specif ci del business rivista la descrizione dell’impatto e della

probabilità degli eventi (vedere pagg. 35-36)

Completato il processo di allineamento alle linee guida del governo australiano per i rischi puri, attraverso lo sviluppo di una guida per l’integrazione degli impatti dei cambiamenti climatici nei processi di Risk Management S.p.A. (vedere pag. 37)

2011: organizzazione di corsi di formazione sul modello ERM aggiornato per tutti i Settori

2011: organizzazione di workshop per identif care, analizzare e valutare i potenziali rischi industriali associati ai cambiamenti climatici

Nota metodologica: i risultati del Gruppo Fiat si riferiscono al Gruppo ante scissione, mentre gli obiettivi si intendono riferiti sia al Gruppo Fiat post scissione sia al Gruppo Fiat Industrial, se non diversamente specifi cato.

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Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Utilizzo di un software innovativo per condividere, in modo sempre aggiornato all’interno del Gruppo, tutti i rischi puri (incendio, esplosione, eventi naturali) a cui sono esposti gli asset aziendali e la continuità produttiva

Completato il progetto pilota e reso operativo il software VisioRisk in Magneti Marelli (75 siti nel mondo); monitorati i rischi puri più signif cativi

(vedere pag. 37)

2011: estensione dell’applicazione del software VisioRisk

2011: ampliamento dei rischi puri monitorati attraverso VisioRisk con inclusione di grandine e uragani

Miglioramento delle competenze e degli strumenti a disposizione del Gruppo per identif care, quantif care, analizzare e trattare i rischi puri

2011: def nizione di una metodologia “quantitativa” innovativa per identif care siti potenzialmente vulnerabili in caso di terremoti e stabilire le priorità di intervento, con avvio di un progetto pilota su siti selezionati

2011: sviluppo di una nuova metodologia per identif care, quantif care e analizzare i rischi ambientali assicurabili, con completamento di un progetto pilota su 6 siti selezionati

PRODOTTO

EMISSIONI DI CO2

IMPEGNO: Ridurre le emissioni di CO2 con un approccio a 360°

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversif cate:

MOTORI estensione del Multijet di seconda generazione sui

motori diesel introduzione dell’eco-Turbo evoluzione del sistema Start&Stop estensione del motore bicilindrico (TwinAir) nel

segmento delle vetture piccoleTRASMISSIONI estensione dei cambi altamente eff cienti a

doppia frizione a secco (DDCT - Dual Dry Clutch Transmission) nel segmento delle vetture piccole e medieVEICOLO -5% del peso sui modelli 2010-12 vs quelli

2005-07 aumento dell’eff cienza generale dei sistemi

ausiliari (sistemi di climatizzazione, alternatore, pompa olio, ecc.) e della gestione termica (sistemi di raffreddamento con scambiatori di calore intelligenti) introduzione dell’indicatore di cambio marcia

(GSI - Gear Shift Indicator) di seconda generazione su tutti i nuovi modelli

Per il quarto anno, il brand Fiat ha registrato le emissioni medie ponderate più basse (123,1 g/km di CO2) tra i marchi automobilistici più venduti in Europa (fonte: Jato Dynamics)

58% delle vetture FGA vendute in Europa ha registrato emissioni f no a 120 g/km di CO2 e 68% f no a 130 g/km di CO2

Lanciata sul mercato la Fiat 500 TwinAir AMT Start&Stop che, con 92 g/km di CO2, in Europa vanta il miglior livello di CO2 per un propulsore a benzina

Introdotte versioni con tecnologia MultiAir sui modelli a benzina (rappresentano il 7% del totale dei veicoli a benzina FGA venduti)

Diffuso il cambio AMT (Automated Manual Transmission) nel segmento delle vetture piccole e sui veicoli commerciali leggeri e introdotto il DDCT su Alfa MiTo

(vedere pagg. 73-74, 80)

2012: mantenimento della leadership per le vetture con il più basso livello medio ponderato di emissioni di CO2 tra i principali costruttori in Europa

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44 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Maserati Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversif cate:

MOTORI nuova famiglia di motori (studi sul downsizing e/o

turbo) sistema Start&Stop

TRASMISSIONI aumento dell’eff cienza del cambio

VEICOLO pneumatici a bassa resistenza al rotolamento materiali più leggeri e ultra leggeri aumento dell’eff cienza aerodinamica su tutti i

nuovi modelli miglioramento della gestione termica e del

raffreddamento ottimizzazione degli attriti e della lubrif cazione introduzione di accessori intelligenti (Pulse Width

Modulation controller, smart alternator)

-12,5% di emissioni di CO2 della nuova GranTurismo MC Stradale vs GranTurismo S, attraverso un aumento dell’eff cienza del motore euna riduzione del peso

2011: -6% di emissioni di CO2 su tutte le vetture equipaggiate con il nuovo motore 4.7 vs modelli precedenti

2012: -30% di emissioni di CO2 sulla nuova Quattroporte vs versione 2008

Ferrari Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversif cate:

MOTORI ottimizzazione della combustione disattivazione dei cilindri studio su motori turbo

TRASMISSIONI pompa dell’olio di lubrif cazione del cambio ad alta

eff cienzaVEICOLO ottimizzazione della frenata per minimizzare

le perdite di energia e aumentare l’eff cienza smart alternator

-27% di emissioni di CO2 delle vetture vendute in Europa vs 2007

-14,5% di emissioni di CO2 della Ferrari California con kit HELE (High Emotion Low Emissions, costituito da sistema Start&Stop, controllo continuo delle ventole dei radiatori, controllo continuo delle pompe benzina, controllo elettronico del compressore del sistema di climatizzazione) vs Ferrari California

(vedere pag. 79)

2012: -40% di emissioni di CO2 vs gamma 2007

CNH - Case New Holland Aumento dell’eff cienza (quantità di lavoro svolto per unità di energia utilizzata per macchina) attraverso:

miglioramento dei sistemi veicolo (trasmissioni, circuiti idraulici, sistemi di raffreddamento, sistemi di ventilazione e condizionamento) per macchine per l’agricoltura sviluppo di prototipi e tecnologie, uniche al mondo

per livello di eff cienza, per pale gommate (“Green” Wheel Loader) e potenziale estensione su altre linee di prodotto studi di fattibilità per prototipi di minipale con

sistemi idraulici altamente eff cienti

+3% dell’eff cienza dei trattori Puma e T7000 AutoCommandTM equipaggiati con trasmissione a variazione continua (CVT) vs trattori con trasmissione tradizionale

(vedere pag. 80)

2011: -20% di consumi di carburante del nuovo modello di pala gommata (“Green” Wheel Loader) vs l’attuale versione

2011: -10% di consumi di carburante delle macchine per l’agricoltura e le costruzioni conformi alla normativa interim Tier 4 (Tier 4A) vs Tier 3

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Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Iveco Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversif cate:

MOTORI motori Common Rail per la gamma dei veicoli

commerciali pesanti miglioramento dell’eff cienza dei motori della

gamma dei veicoli commerciali leggeri miglioramento dell’eff cienza del sistema SCR

(Selective Catalytic Reduction) oli ad altissima eff cienza energetica per i motori

CursorVEICOLO miglioramento dell’eff cienza dei sistemi ausiliari

(aria condizionata, raffreddamento motore, ecc.) pneumatici a bassa resistenza al rotolamento

Proseguita l’attività con ACEA (European Automobile Manufacturers Association) per sviluppare una metodologia per la misurazione delle emissioni di CO2 dei veicoli commerciali pesanti (vedere pag. 33)

-7,3% di consumi medi di carburante (certif cato TUV) su ECOStralis vs versione attuale attraverso: ottimizzazione dell’eff cienza del propulsore e dei dispositivi aerodinamici, TPMS (Tire Pressure Monitoring System) e pneumatici specif ci a bassa resistenza al rotolamento

2012: def nizione di un metodo eff cace per misurare le emissioni di CO2 dei veicoli commerciali pesanti

Promozione di veicoli più lunghi per aumentare la capacità di trasporto merci

Completata la sperimentazione in Italia, con circa 2 milioni di chilometri percorsi, per i primi 14 veicoli di 18 metri di lunghezza (combinazione di articolati di trattori/semirimorchi) nell’ambito del progetto DICIOTTO (vedere pag. 32)

2011: prosecuzione della sperimentazione su strada con 16 unità aggiuntive di 18 metri di lunghezza

IMPEGNO: Promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Promozione sui principali mercati di almeno un modello a energia alternativa, in linea con le condizioni socio-economiche ed energetiche locali:

Metano (brand Natural Power) e GPL in Europa Flexfuel e TetraFuel® in America Latina

Mantenuta la leadership nel mercato dei veicoli a metano in Europa: 80% quota di mercato con circa 75.000 veicoli a metano venduti

Gamma a metano più ampia d’Europa con 10 modelli

Lanciato sul mercato il Doblò a metano, anche nella versione Cargo

Oltre 750.000 veicoli Flexfuel e TetraFuel® venduti in Brasile (99% del mix di vendita)

(vedere pagg. 76-77)

2011: mantenimento della leadership nel mercato dei veicoli a metano in Europa

2012: introduzione del motore bicilindrico (TwinAir) turbo a metano

Valutazione e sperimentazione di altre soluzioni sostenibili per il futuro:

trazione elettrica/ibrida per la mobilità urbana miscele metano-idrogeno

Consegnate ulteriori 10 Fiat Pandametano-idrogeno alla Regione Lombardia

(vedere pag. 101)

2011: sperimentazione su strada di 20 Fiat Panda metano-idrogeno

2012: lancio sul mercato della Fiat 500 elettrica in Nord America

2012: studio di fattibilità per una piccola vettura ibrida per uso urbano

Ferrari Sperimentazione della trazione ibrida per la prima volta su vetture ad altissime prestazioni

Presentata al Salone dell’Auto di Ginevra la Ferrari HY-KERS, vettura laboratorio che consente una riduzione delle emissioni di CO2 f no al 35%

(vedere pag. 102)

2014: inizio della produzione

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46 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

CNH - Case New Holland Promozione del progetto Clean Energy Leader per l’utilizzo di biocombustibili e presidio della ricerca sui biocarburanti di seconda generazione, prodotti dalle coltivazioni per scopi non alimentari (New Holland Agriculture)

Aumentato il numero di modelli predisposti per l’utilizzo di miscele di biocombustibili f no al 100%(+5 nuovi modelli vs 2009)

90% dei modelli di New Holland Agriculture in Europa predisposti per l’utilizzo di miscele di biocombustibili f no al 100%

(vedere pag. 77)

Promozione del concetto di indipendenza energetica per l’azienda agricola attraverso l’utilizzo di trattori a idrogeno (New Holland Agriculture)

Identif cata la fattoria per l’avvio del primo progetto pilota di azienda agricola energeticamente indipendente equipaggiata con il trattore a idrogeno New Holland NH2TM (vedere pag. 104)

2011: avvio dei primi test su prototipi di seconda generazione di trattori a idrogeno in un’azienda agricola energeticamente indipendente

Iveco Promozione di combustibili/trazioni alternative per specif ci segmenti di prodotto:

metano per furgoni, camion e autobus trazione elettrica per minibus e furgoni merci

urbani

Mantenuta la leadership in Europa con una gamma completa di veicoli a metano e un parco circolante di oltre 11.000 mezzi (vedere pag. 76)

Iniziata la commercializzazione in Europa dell’ECODAILY Electric, furgone elettrico per consegna merci

2011: avvio delle prime applicazioni sperimentali del gas naturale liquefatto (GNL) ai veicoli commerciali medi e pesanti

Valutazione e sperimentazione di altre soluzioni sostenibili per il futuro:

trazione ibrida diesel-elettrica per autobus e veicoli merci urbani biocombustibili di seconda generazione (olio

vegetale idrogenato, biomassa a liquido)

Completata la sperimentazione su strada del Daily van Ibrido in collaborazione con FedEx

Iniziata in Europa la commercializzazione dell’Eurocargo Ibrido, primo veicolo commerciale medio ibrido OEM (Original Equipment Manufacturer)

(vedere pag. 78)

Tutti i nuovi modelli ibridi diesel-elettrici equipaggiati con batterie agli ioni di litio

Completata la sperimentazione in laboratorio per verif care la compatibilità dei biocombustibili di seconda generazione con tutti i materiali del veicolo

(vedere pag. 77)

2011: studio di fattibilità per la commercializzazione del Daily Ibrido

2011: inizio commercializzazione del Citelis Ibrido, bus urbano con ibrido in serie e batterie agli ioni di litio

2011: avvio dell’analisi ibrido plug-in per i veicoli commerciali leggeri

2011: avvio della sperimentazione su strada di veicoli alimentati con biocombustibili di seconda generazione

IMPEGNO: Promuovere l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale e incoraggiare i clienti a un comportamento ecologico

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Fornire ai clienti informazioni sull’utilizzo e la manutenzione ecologica dei veicoli

Proseguita la diffusione del software eco:Drive, anche sulle vetture a metano e sui veicoli commerciali leggeri (dal lancio 50.000 utenti registrati e un risparmio di 3.500 tonnellate di CO2)

Presentato eco:Drive Fleet, evoluzione di eco:Drive dedicato alle f otte aziendali

Presentato il White Paper eco:Drive, il primo vero database sugli stili di guida nel settore automotive

Esteso a Repubblica Ceca, Slovacchia, Francia, Germania e Grecia il programma di manutenzione greenCHECK-UP e lanciata una campagna educativa per una guida responsabile

2011-2013: proseguimento del programma

Promozione di progetti di guida ecoresponsabile per sensibilizzare i giovani patentandi

Fiat e Magneti Marelli hanno rinnovato la loro partecipazione al progetto EcoPatente realizzato da Legambiente per educare i giovani iscritti alle Scuole Guida italiane a un uso ecoresponsabile dell’auto

(vedere pagg. 81-83)

2011: rinnovo della partecipazione al progetto EcoPatente in Italia ed estensione alla Spagna

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47

EMISSIONI INQUINANTI E ACUSTICHE

IMPEGNO: Ridurre al minimo le emissioni inquinanti

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA)

Anticipazione delle normative sulle emissioni inquinanti (ossidi di azoto - NOx, particolato) attraverso lo sviluppo e l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche

Tutti i veicoli prodotti disponibili con motori conformi alla normativa Euro 5 (vedere pag. 83)

2014: tutti i veicoli a benzina in Europa conformi alla normativa Euro 6Nota: le scadenze di legge per la normativa Euro 6 sono 1 settembre 2014 per le nuove omologazioni e1 settembre 2015 per le nuove immatricolazioni

CNH - Case New Holland Iniziata la progressiva introduzione di nuovi modelli conformi alla normativa interim Tier 4 (Tier 4A)

(vedere pag. 83)

2011: offrire la gamma più ampia del settore (macchine per l’agricoltura e le costruzioni) di prodotti conformi alla normativa interim Tier 4 (Tier 4A) Nota: le scadenze di legge per la normativa interim Tier 4 (Tier 4A) sono il 1 gennaio 2011 motori>130 Kw e il 1 gennaio 2012 motori < 130 Kw

Iveco Adeguamento alla normativa Euro VI per veicoli commerciali medi e pesanti, attraverso:

l’ulteriore sviluppo del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) l’applicazione generalizzata del f ltro antiparticolato

(DPF - Diesel Particulate Filter)

20% delle vendite in Europa rappresentate da mezzi conformi allo standard EEV (Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles) (vedere pag. 83)

Da inizio 2012: progressiva introduzione di nuovi modelli conformi alla normativa Euro VINota: le scadenze di legge per la normativa Euro VI sono il 31 dicembre 2012 per le nuove omologazioni e il 31 dicembre 2013 per le nuove immatricolazioni

IMPEGNO: Ridurre le emissioni acustiche

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Interventi sulle emissioni acustiche del propulsore (rumorosità motore, trasmissione e ausiliari) e del rotolamento dei pneumatici (preservando le caratteristiche dinamiche)

-4% medio (corrispondente a -3/-4 dBA) delle emissioni acustiche dei nuovi propulsori vs quelli 2008

-3% medio (corrispondente a -2 dBA) del rumore da rotolamento a frequenze medio-alte dei nuovi modelli vs quelli 2008

2013: -4% medio (corrispondente a -3 dBA) delle emissioni acustiche dei nuovi propulsori diesel vs quelli 2010

2013: -3% medio (corrispondente a -2 dBA) delle emissioni acustiche dei nuovi propulsori a benzina vs quelli 2010

2013: -3% medio (corrispondente a -2 dBA) del rumore da rotolamento a frequenze medio-alte dei nuovi modelli vs quelli 2010

IMPEGNO: Contribuire a migliorare la gestione del traffi co

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA)

Rendere il sistema di informazione sul traff co più accessibile ai clienti, migliorando la qualità delle informazioni

Introdotto su tutti i modelli il servizio di informazioni sul traff co in tempo reale integrato nel radio navigatore

Blue&MeTM disponibile su tutta la nuova gamma in Europa (tranne il modello Fiat Panda)

2011: introduzione del servizio di informazioni sul traff co in tempo reale integrato nel TomTom®

2012: 100% della gamma in Europa dotata di Blue&MeTM

Maserati 100% dei veicoli prodotti dotati di Bluetooth o telefono cellulare integrato

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48 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

RECUPERARE RICICLARE RIUTILIZZARE

IMPEGNO: Estendere l’uso della metodologia Life Cycle Assessment (LCA)

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Analisi degli impatti ambientali dei componenti e/o dei processi produttivi

Applicata l’analisi LCA agli impianti di condizionamento che utilizzano f uido refrigerante per valutare l’impatto ambientale dei processi produttivi

Applicata l’analisi LCA ai processi di pre-verniciatura delle scocche, che utilizzano compositi di nickel

Predisposto il questionario per valutare l’applicazione dell’analisi LCA da parte dei fornitori

(vedere pag. 86)

2011: analisi LCA dei materiali naturali (biopolimeri e f bre naturali)

2011: analisi LCA dei processi di pre-verniciatura scocche per valutare l’impatto ambientale di trattamenti alternativi

2011: analisi dei risultati dell’indagine sull’applicazione dell’analisi LCA da parte dei principali fornitori

IMPEGNO: Recepire la normativa REACH (Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals) con focus sulle SVHC (Substances of Very High Concern)

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Def nizione delle modalità operative di gestione di REACH e individuazione delle criticità

Mantenimento di un sistema di controllo per la riduzione o eliminazione delle SVHC

Implementata la gestione integrata delle schede sicurezza delle sostanze e avviate le attività propedeutiche per la notif ca SVHC

Sviluppato il sistema informatico (su piattaforma FELIS) per la gestione delle SVHC

(vedere pag. 85)

2012: sviluppo di un software per la gestione integrata di tutti gli adempimenti previsti dal REACH (SVHC, notif che, registrazioni, schede sicurezza, ecc.)

IMPEGNO: Aumentare l’utilizzo di materiali riciclati e naturali/rinnovabili e di componenti rigenerati

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Individuazione dei componenti in cui è possibile utilizzare materiali riciclati

Monitoraggio dei materiali riciclati nei componenti

Ampliamento dell’uso di materiali naturali/rinnovabili

Sviluppo di sistemi di eco-design per supportare i progettisti nella scelta dei materiali riciclati, naturali e rinnovabili

+5% vs 2009 dell’uso dei materiali polimerici riciclati

Sviluppato lo standard, su piattaforma IMDS, per monitorare la presenza di materiali riciclati nei componenti dei nuovi modelli

Verif cata la fattibilità dell’uso di materie prime rinnovabili nei componenti

(vedere pagg. 84-85)

2013: sviluppo di uno strumento di eco-design specif co per il settore automotive

CNH - Case New Holland Ampliamento del numero di componenti rigenerati e loro commercializzazione in Nord America

Commercializzati in Nord America circa 800 nuovi componenti rigenerati da CNH Reman (JV con Springf eld Remanufacturing Corp.)

2013: triplicare vs 2009 l’offerta di ricambi rigenerati

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IMPEGNO: Aumentare la percentuale di recuperabilità del parco circolante

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Sviluppo di una rete di demolitori qualif cati e autorizzati

Ottimizzazione del recupero energetico dei veicoli a f ne vita

+10% vs 2009 del numero dei demolitori aderenti al network FGA (271 in Italia)

Completata la sperimentazione delle diverse tecnologie di piro-gassif cazione nell’ambito del progetto Target Fluff (parte del programma italiano di innovazione Industria 2015)

(vedere pagg. 85-86)

2011-2014: valutazione della performance qualitativa dei demolitori aderenti al network FGA in Italia per garantire l’85% di riciclabilità nel 2015

2011: sviluppo di una rete di demolitori dedicati in almeno un Paese al di fuori dell’Unione europea

2011: realizzazione di impianti industriali pilota per il recupero energetico dal residuo di frantumazione dei veicoli a f ne vita

SICUREZZA DEI PRODOTTI

IMPEGNO: Continuare a migliorare la sicurezza preventiva, attiva e passiva dei veicoli

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Utilizzo di applicativi a bordo veicolo con una nuova interfaccia uomo-macchina (HMI)

Fornire ai clienti informazioni sulla manutenzione dei veicoli in termini di sicurezza

Promuovere una gamma di sistemi di assistenza alla guida:

collision mitigation Cruise Control Adattativo (ACC) Lane Departure Warning (LDW)

Aumento degli standard di sicurezza per bambini e pedoni

Selezionati i partner tecnici per i nuovi sistemi di infotelematica di bordo

Organizzati roadshow in Italia, Francia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Portogallo e Spagna per sensibilizzare i clienti su una corretta manutenzione

(vedere pag. 93)

5 stelle Euro NCAP: Alfa Giulietta (in aggiunta a Fiat 500, Grande Punto, Bravo, Croma, Alfa 159, MiTo e Lancia Delta) (vedere pag. 88)

Introdotti su Alfa Giulietta: seggiolino per bambini innovativo (punteggio

Euro NCAP per la sicurezza dei bambini: 85%) struttura frontale ad assorbimento di energia nuova architettura cofano (punteggio Euro NCAP per la sicurezza dei pedoni: 63%) (vedere pag. 88-90)

2012: introduzione del Voice Control su tutti i nuovi modelli

2011: proseguimento del programma

2012: introduzione del low-speed collision mitigation nel segmento delle vetture piccole e del ACC nel segmento delle vetture compatte e grandi

2011: disponibilità del seggiolino per bambini innovativo su tutti i nuovi modelli

2011: estensione a tutti i nuovi modelli della struttura frontale ad assorbimento di energia

2012: utilizzo architettura cofano di Alfa Giulietta su tutti i nuovi modelli

Maserati Promuovere una gamma di sistemi di assistenza alla guida:

Vehicle Dynamic Control (VDC) di ultima generazione Skyhook - sospensioni a controllo attivo dello

smorzamento proiettori anteriori adattivi e fari allo xeno Brake Pref ll protezioni attive antiribaltamento

Introdotta una gamma di sistemi di assistenza alla guida su tutta l’attuale gamma in produzione

Ferrari Trasferimento della tecnologia dall’esperienza in Formula 1 alle vetture stradali

Introdotti su 599 GTO: sistemi frenanti carboceramici di seconda

generazione (CCM2) sospensioni a Controllo Magnetoreologico di

seconda generazione (SCM2)

2011: in corso

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50 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Ferrari Sviluppo di progetti di ricerca in collaborazione con giovani laureati o laureandi per l’evoluzione dell’interfaccia uomo-macchina (HMI)

Realizzata una piattaforma HMI prototipale f nalizzata a prove su strada

2013: rilevamento in tempo reale dei dati biometrici del guidatore

Iveco Promuovere una gamma di sistemi di sicurezza preventiva e il collision mitigation:

Controllo Elettronico della Stabilità (ESC) Lane Departure Warning (LDW) Cruise Control Adattativo di seconda generazione

(ACC2) Sistema frenante a controllo elettronico (EBS) Frenata automatica di emergenza (AEBS)

Valutazione di altri dispositivi di sicurezza per il futuro:

Driver Attention Support

Tutti gli autobus turistici dotati di ESC di serie in anticipo rispetto alle scadenze di leggeNota: la scadenza di legge per l’obbligatorietà dell’ESC in Unione europea dipende dalla classe dell’autobus e dalla tipologia dell’impianto frenante ed è dall’1 novembre 2014 all’11 luglio 2016 per le nuove immatricolazioni

Introdotti su ECOSTRALIS: ESC, LDW, ACC2 ed EBS

Daily dotato di ESC di serie

Sperimentato con successo il Driver Attention Support

2013: introduzione dell’AEBS sulla gamma di veicoli commerciali pesanti

2011: studio di fattibilità sull’applicazione del Driver Attention Support sui veicoli commerciali pesanti per trasporti su lunghe distanze

IMPEGNO: Continuare a migliorare la qualità dell’aria all’interno dell’abitacolo

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Minimizzazione delle emissioni di Composti Organici Volatili (COV) all’interno dell’abitacolo

Ridotte le emissioni di formaldeide da alcuni componenti (es. insonorizzanti) e monitorati i plastif canti per eliminare gli ftalati a basso peso molecolare

2012: analisi di nuove metodologie per misurare l’inquinamento all’interno dell’abitacolo

IMPEGNO: Continuare a migliorare le condizioni di lavoro degli operatori delle macchine

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

CNH - Case New Holland Riduzione del livello di rumorosità nell’abitacolo e dell’esposizione alle vibrazioni dell’operatore attraverso:

sospensioni attive per cabine e assali (macchine per l’agricoltura) elevata ergonomicità di terne ed escavatori

gommati (macchine per le costruzioni)

Miglioramento dell’ergonomia dei comandi e riduzione dello stress psico-f sico dell’operatore

Obiettivo posticipato al 2012

Lanciata sul mercato, durante l’EIMA International di Bologna, una nuova cabina per i trattori della gamma utility che consente una riduzione di 6 dBA vs modello precedente

Lanciata sul mercato una nuova soluzione di sincronizzazione automatica tra veicoli (Vehicle to Vehicle - V2V) che riduce sia il rischio di collisione tra trattore e mietitrebbia, sia lo stress psico-f sico dell’operatore. Si è aggiudicata la medaglia d’oro al Sima Innovation Awards

2012: studio di soluzioni per ridurre le vibrazioni dei trattori cingolati

2012: -2 dBA medi nella cabina su tutti i nuovi modelli vs quelli 2008 (macchine per l’agricoltura e per le costruzioni)

2011: disponibilità, su diversi prodotti in gamma, di: touch-screen, automazione manovre complesse, semplif cazione dei messaggi di diagnostica, controllo termico intelligente

2011: disponibilità, sui nuovi trattori cingolati, di joystick con funzione di sterzo e controllo della frizione

IMPEGNO: Continuare ad aumentare gli standard di sicurezza per gli operatori delle macchine

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

CNH - Case New Holland Aumento della guidabilità e della sicurezza ad alta velocità dei trattori agricoli

2011: introduzione, sui trattori agricoli, di: sistemi ABS, controllo sterzo avanzato, controllo automatico della frenata e controllo stabilità veicolo

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IMPEGNO: Promuovere l’innovazione per i sistemi di sicurezza attiva/passiva integrati con tecnologie di infomobilità

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Centro Ricerche Fiat Aumento dell’integrazione tra tecnologia sensoristica e dispositivi di sicurezza preventiva di seconda generazione per ottimizzarne l’eff cacia

Sviluppo di tecnologie di comunicazione wireless tra veicoli (Vehicle to Vehicle - V2V) e tra veicoli e infrastruttura stradale (Vehicle to Infrastructure - V2I) per promuovere la sicurezza stradale

Avviato lo sviluppo di 4 prototipi dimostrativi con tecnologie per il rilievo degli ostacoli e dell’urto imminente, per ottimizzare l’intervento dei sistemipre-crash ed evitare collisioni a bassa velocità nell’ambito di progetti di innovazione italiani(Industria 2015) ed europei (CityLog e CityMove)

(vedere pagg. 99-100)

Presentati, al Cooperative Mobility Showcase di Amsterdam, i risultati f nali del progetto europeo SAFESPOT attraverso prototipi che implementano tutte le funzioni di sicurezza basate sulla comunicazione V2V e V2I (Head On Collision Warning, Lane Change Assistant, Safety Distance Warning)

(vedere pag. 103)

2012: completamento dei 4 prototipi dimostrativi nell’ambito di progetti di innovazione italiani ed europei

2013: sperimentazione su strada, nell’ambito del progetto europeo DRIVE C2X, di una gamma di veicoli per valutare l’aff dabilità delle tecnologie di comunicazione V2V e V2I a seguito dei primi risultati del progetto SAFESPOT

2013: valutazione dell’applicazione di alcune funzioni V2V e V2I in aree ad alta incidentalitàNota: la tempistica differisce da quella pubblicata nel Bilancio di Sostenibilità 2009

Magneti Marelli Miglioramento della sicurezza stradale attraverso l’utilizzo delle tecnologie telematiche e dei servizi di infomobilità:

segnalazione dell’avvicinamento del veicolo a cantieri stradali e a punti ad alta incidentalità visualizzazione della segnaletica stradale a bordo

veicolo

2012: realizzazione a Torino, nell’ambito del progetto Easy Rider, dei primi dimostratori basati sulla comunicazione V2I per la visualizzazione a bordo veicolo della segnaletica stradale e delle aree ad alta incidentalitàNota: la tempistica differisce da quella pubblicata nel Bilancio di Sostenibilità 2009

FABBRICHE

CULTURA AMBIENTALE

IMPEGNO: Diffondere la cultura ambientale del Gruppo

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Formulazione e diffusione delle nuove Linee Guida ambientali

Disponibilità di una piattaforma intranet di Gruppo per lo scambio di informazioni e best practice tra i vari Settori e per la fruizione della formazione

Preparazione e diffusione di un kit formativo dedicato al personale specializzato che opera nel sistema di gestione ambientale

Diffuse le Linee Guida ambientali a tutti i dipendenti del Gruppo

Registrati circa 1.400 utenti

Preparato e testato il kit formativo(vedere pag. 107)

2011: diffusione del kit formativo a tutti gli stabilimenti in Italia

2012: diffusione del kit formativo a tutti gli stabilimenti nel mondo

IMPEGNO: Ampliare e consolidare il sistema di gestione dei Key Performance Indicator (KPI) ambientali

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Sviluppo e miglioramento del sistema di gestione (monitoraggio e reporting) dei KPI ambientali ed erogazione di formazione ad hoc

Erogato il corso di formazione specif co sul nuovo sistema di gestione dei KPI ambientali a circa 800 dipendenti nel mondo

Sviluppato il corso on-line sul sistema Energy Monitoring and Targeting (EMT) ed erogato ai dipendenti dei Settori del Gruppo coinvolti (fruizione obbligatoria)

(vedere pag. 116)

2012: ampliamento del numero di KPI monitorati

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52 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

IMPATTO AMBIENTALE(1) (2)

IMPEGNO: Ottimizzare il sistema di gestione ambientale del Gruppo

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Estensione delle certif cazioni secondo lo standard ISO 14001

Adozione del sistema di produzione World Class Manufacturing (WCM) considerato tra i migliori standard a livello mondiale

148 stabilimenti certif cati secondo la norma ISO 14001 (tutti i 104 esistenti in Europa nel 2008 e altri 44 nel resto del mondo), rappresentanti complessivamente il 92% del fatturato industriale(3) del Gruppo (vedere pag. 108)

Adottato il sistema WCM in stabilimenti che rappresentano il 95% dei costi totali di trasformazione: 18 stabilimenti hanno raggiunto il livello bronzo, 9 il livello argento (vedere pag. 109)

2011: certif cazione ISO 14001 per tutti gli stabilimenti esistenti in Europa nel 2010

2012: certif cazione ISO 14001 per tutti gli stabilimenti esistenti nel mondo nel 2010

2011: estensione del programma WCM a un numero di stabilimenti che rappresentino almeno il 96% dei costi di trasformazione

IMPEGNO: Ottimizzare le performance ambientali del Gruppo

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Ottimizzazione della gestione delle acque in entrata e in uscita in funzione delle caratteristiche del Paese in cui opera lo stabilimento, anche attraverso la diffusione di specif che Linee Guida

Implementato un più eff cace sistema di gestione delle acque in tutti gli stabilimenti che adottano il sistema WCM

-26% vs 2006 del consumo d’acqua per vettura prodotta presso gli stabilimenti Fiat Group Automobiles (FGA) nel mondo (da 7,28 a5,36 m3/vettura)

Identif cati tutti gli stabilimenti presenti in aree in cui l’acqua è una risorsa scarsa (26 in totale)

Adottate misure atte a migliorare il ricircolo e il riutilizzo delle acque in tutti gli stabilimenti localizzati in aree dove l’acqua è una risorsa scarsa

(vedere pagg. 111-113)

2014: f no a -45% vs 2009 (con obiettivi specif ci per i vari Settori) del consumo d’acqua per valori unitari presso gli stabilimenti del Gruppo nel mondoNota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilità

2014: mantenimento dei livelli di domanda biochimica di ossigeno (BOD), domanda chimica di ossigeno (COD) e solidi sospesi totali (TSS) nelle acque scaricate dagli stabilimenti del Gruppo nel mondo al di sotto dei livelli richiesti dalle normative locali, anche successivamente alla riduzione del consumo d’acquaNota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilità

2011: monitoraggio delle performance e def nizione di obiettivi per Fiat Powertrain, FPT Industrial, Teksid e Comau

2011: formulazione e diffusione di Linee Guida sulla gestione delle acque

(1) Si segnala che gli obiettivi riportati in questa sezione e riferiti al “Gruppo Fiat” sono rappresentativi del Gruppo Fiat ante scissione. In particolare, quelli risultanti da più obiettivi specifi ci e diversifi cati per Settore saranno riesposti in funzione dell'appartenenza dei singoli Settori ai due nuovi Gruppi - Fiat e Fiat Industrial - e resi disponibili sui rispettivi siti corporate sezione di sostenibilità.(2) Si segnala che i risultati e gli obiettivi di questa sezione sono relativi a tutti gli stabilimenti facenti parte del perimetro di rendicontazione del Bilancio di Sostenibilità, coerentemente con quanto riportato nella “Guida al Bilancio” (vedere pagina 10).(3) Per fatturato industriale si intendono i ricavi direttamente riconducibili all’attività degli stabilimenti controllati dal Gruppo.

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53

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Ottimizzazione della gestione dei rifiuti in funzione delle caratteristiche del Paese in cui opera lo stabilimento

Implementato un più efficace sistema di gestione dei rifiuti in tutti gli stabilimenti che adottano il sistema WCM

60% dei rifiuti recuperati negli stabilimenti del Gruppo nel mondo con differenziazioni tra i Settori (es. 90% per Fiat Group Automobiles)

(vedere pag. 187)

2014: fino a 95% (con obiettivi specifici per i vari Settori) di rifiuti recuperati negli stabilimenti del Gruppo nel mondoNota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilità

2014: fino a -20% vs 2009 (con obiettivi specifici per i vari Settori) dei rifiuti generati per valori unitari negli stabilimenti del Gruppo nel mondoNota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilità

Applicazione delle migliori tecniche disponibili per la riduzione dei Composti Organici Volatili (COV) negli impianti di verniciatura

-47% vs 2007 delle emissioni di COV derivanti dai processi di verniciatura scocche negli stabilimenti europei di Fiat Group Automobiles (da 50,2 a 26,6 g/m2) (vedere pag. 110)

2014: fino a -50% vs 2009 (con obiettivi specifici per i vari Settori) dei livelli di emissioni di COV per metro quadro presso gli stabilimenti del Gruppo nel mondoNota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilità

Limitazione del rumore esterno prodotto dagli stabilimenti

Costituito un gruppo di lavoro intersettoriale

Identificati 6 stabilimenti localizzati nelle aree sensibili (vedere pag. 116)

2011: definizione e divulgazione di specifiche Linee Guida per la progettazione e l’acquisto di nuovi macchinari

Formulazione delle Linee Guida per conoscere e salvaguardare le specie protette e la biodiversità

Formulate le Linee Guida sulla biodiversità e applicate negli stabilimenti Fiat Powertrain di Verrone (Biella) e Magneti Marelli di Venaria (Torino), nell’ambito del progetto pilota

Sviluppato il Fiat Group Biodiversity Value Index(vedere pag. 115)

2011: estensione dell’applicazione delle Linee Guida ai principali siti adiacenti o compresi in aree protette (nazionali, regionali, siti di importanza comunitaria, zone di protezione speciale, oasi, ecc.) o a elevata biodiversità

2012: ulteriore estensione dell’applicazione delle Linee Guida

2011: avvio del processo di monitoraggio sulla base del Fiat Group Biodiversity Value Index e definizione di obiettivi per gli stabilimenti Fiat Powertrain di Verrone e Magneti Marelli di Venaria

Riduzione dell’utilizzo di sostanze nocive per lo strato di ozono (Ozone-Depleting Substances - ODS) e di altre sostanze di particolare rilevanza per la salute e l'ambiente (SPR) negli stabilimenti del Gruppo nel mondo

Identificate le sostanze ODS utilizzate nei processi produttivi (vedere pag. 111)

2014: eliminazione dei macchinari che utilizzano sostanze ODS dagli stabilimenti del Gruppo nel mondo

2011: identificazione di un set di sostanze SPR

2012: definizione di azioni specifiche per la riduzione dell’utilizzo delle sostanze SPR

Conformità alle normative internazionali sull'uso di sostanze potenzialmente pericolose nei processi produttivi (es. REACH)

2011: mantenimento della conformità con la normativa REACH

Eliminazione di macchinari contenenti Policlorobifenili (PCB) negli stabilimenti del Gruppo nel mondo

Completata eliminazione di macchinari contenenti PCB negli stabilimenti Fiat Group Automobiles, Maserati, CNH - Case New Holland, Fiat Powertrain, FPT Industrial, Teksid e Comau (vedere pag. 116)

2011: eliminazione di macchinari contenenti PCB negli stabilimenti Iveco e Magneti Marelli

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54 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Ottimizzare le performance energetiche del Gruppo e promuovere l’utilizzo di fonti rinnovabili

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Implementazione di un sistema di gestione energetica e certif cazione degli stabilimenti secondo la norma europea EN 16001

39 stabilimenti del Gruppo hanno adottato il sistema di gestione energetico sviluppato da Fiat Group Automobiles (FGA) (vedere pag. 116)

11 stabilimenti del Gruppo certif cati secondo la norma EN 16001 (vedere pag. 108)

2013: diffusione del sistema di gestione energetica di FGA in tutti i principali stabilimenti del Gruppo (rappresentanti circa il 92% del consumo totale di energia) e loro certif cazione secondo la norma EN 16001

Def nizione di interventi e tecnologie per la riduzione del consumo di energia e delle emissioni di CO2 per valori unitari

-3,7% vs 2009 a parità di perimetro (da 5,35 a 5,15 GJ/vettura) del consumo di energia per vettura prodotta negli stabilimenti di Fiat Group Automobiles (FGA) nel mondo (vedere pag. 118)

-11,2% vs 2009 a parità di perimetro (da 0,47 a 0,42 ton CO2/vettura) delle emissioni di CO2 negli stabilimenti di FGA nel mondo (vedere pag. 119)

2014: f no a -30% vs 2009 (con obiettivi specif ci per i vari Settori) del consumo effettivo di energia per valori unitari negli stabilimenti del Gruppo nel mondoNota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sitocorporate sezione di sostenibilità

2014: f no a -35% vs 2009 (con obiettivi specif ci per i vari Settori) delle emissioni di CO2 per valori unitari negli stabilimenti del Gruppo nel mondo Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sitocorporate sezione di sostenibilità

-40% circa vs 2008 delle emissioni di CO2 nello stabilimento Ferrari di Maranello attraverso l’utilizzo di un impianto di trigenerazione e l’acquisto di energia proveniente da fonti rinnovabili (vedere pag. 117)

Proseguito il laboratorio Green Factories (riduzioni dei consumi energetici e delle emissioni di CO2) con focus su:

sistemi di illuminazione per migliorare l’eff cienza e l’ergonomia sistemi per il recupero dell’energia cinetica

(KERS) per i robot industriali

2011: continuazione del laboratorio con focus su: analisi complessiva delle riduzioni dei consumi

energetici soluzioni su misura per sistemi di illuminazione

ad alta eff cienza soluzioni per il recupero dell’energia per

applicazioni industriali

Promozione della generazione e dell’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili

15% dell’energia totale (diretta e indiretta) consumata dal Gruppo proveniente da fonti rinnovabili (11% nel 2009) (vedere pag. 119)

2011: 16,5% dell’energia totale consumata dal Gruppo proveniente da fonti rinnovabili, con obiettivi specif ci per i vari Settori (es. 15% per Fiat Group Automobiles)Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilità

Gestione proattiva dei rischi e delle opportunità derivanti dalle regolamentazioni, attraverso il monitoraggio continuo delle normative in vigore e previste sull’emissions trading nei Paesi in cui il Gruppo opera (es. EU-ETS, CRC Energy Eff ciency Scheme)

3 stabilimenti del Gruppo in Europa partecipano all’EU-ETS (per un consumo totale annuo di energia di circa 188.000 GJ)

Completata la registrazione al CRC Energy Eff ciency Scheme per tutte le società del Gruppo nel Regno Unito

Avviata nel Regno Unito la def nizione di azioni specif che per il risparmio energetico (Evidence Pack) nel contesto del CRC Energy Eff ciency Scheme

(vedere pag. 120)

2011: mantenimento della conformità alle normative sull’emissions trading nei Paesi in cui il Gruppo opera

2011: completamento dell’Evidence Pack, in conformità con il CRC Energy Eff ciency Scheme

Fiat Group Automobiles (FGA) Applicazione delle migliori tecnologie disponibili per la riduzione del consumo di energia e dell’impatto ambientale negli stabilimenti di nuova realizzazione o in ristrutturazione

2012: completamento di nuovi stabilimenti in Cina e Serbia che adottano tecnologie e soluzioni innovative per ridurre i consumi di energia (circa -20%) rispetto agli standard degli attuali stabilimenti di FGA nel mondo

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55

LOGISTICA

IMPATTO AMBIENTALE

IMPEGNO: Ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Formulazione e diffusione delle Linee Guida Green Logistics

Approvate e diffuse le Linee Guida Green Logistics

Def nizione di un set di Key Performance Indicator (KPI) ambientali standard

Def nito il set di KPI ambientali standard e avviato il processo di monitoraggio in Fiat Group Automobiles

(vedere pagg. 121-122)

2011: estensione e adattamento dei KPI a tutti i Settori del Gruppo

2011: completamento del monitoraggio per tutti i Settori del Gruppo in Europa

2012: def nizione di obiettivi per tutti i Settori del Gruppo in Europa

2014: completamento del monitoraggio per tutti i Settori del Gruppo nel mondoNota: Magneti Marelli completerà il monitoraggio dei KPI in seguito all’estensione di uno specifi co strumento di gestione dei trasporti

Gruppo Fiat

Incremento dell’uso di mezzi di trasporto a ridotte emissioni

INBOUND Autorizzazione all’ingresso dei soli mezzi Euro III-V

estesa a tutti gli stabilimenti del Gruppo (per itrasporti gestiti direttamente) (vedere pag. 122)

INBOUND 2011: avvio del monitoraggio degli standard

di emissione dei mezzi nei trasporti non gestiti direttamente dai Settori, f nalizzato alla successiva introduzione degli standard di emissione previsti per i trasporti gestiti direttamente

2011: avvio dell’introduzione di clausole, nei contratti con i trasportatori del Gruppo, che autorizzino solo l’utilizzo di mezzi di trasporto a ridotte emissioni (almeno 50% della f otta con standard Euro IV o più restrittivi)

2012: proseguimento dell’introduzione delle clausole nei contratti con i trasportatori del Gruppo

CNH - Case New Holland OUTBOUND 2011: progressiva introduzione di clausole, nei

contratti con i trasportatori di CNH - Case New Holland, che autorizzino solo l’utilizzo di mezzi di trasporto a ridotte emissioni (almeno 50% della f otta con standard Euro IV o più restrittivi)

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56 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA)

Impiego di soluzioni intermodali

INBOUND/OUTBOUND-24.000 ton di CO2 vs 2008 attraverso l’estensione

dell’utilizzo del trasporto ferroviario ad alcune tratte in Europa (vedere pag. 123)

INBOUND/OUTBOUND 2011: studio per l’attivazione di tratte ferroviarie

bidirezionali Nord Europa - Sud Italia e def nizione di obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per il periodo 2012-2014

CNH - Case New Holland INBOUND/OUTBOUND-600 ton di CO2 vs 2009, grazie all’attivazione di

nuove iniziative (es. tratta ferroviaria internazionale Torino - Basildon nel Regno Unito per il trasporto inbound di CNH - Case New Holland). L’attivazione della tratta ferroviaria Parma - Lecce è stata posticipata a causa della contrazione dei volumi di produzione

OUTBOUND-4.500 ton di CO2 nel periodo 2006-2010 vs

precedenti modalità di trasporto (a parità di volumi) grazie all’ulteriore estensione dei trasporti marittimi verso la penisola iberica (vedere pag. 123)

INBOUND/OUTBOUND 2011: attivazione della tratta ferroviaria italiana

Parma - Lecce, in seguito al raggiungimento dei livelli di produzione previsti, con riduzione netta di 500 ton di CO2 vs 2010

2012: -1.350 ton di CO2 vs 2010 in seguito all’entrata a regime della tratta Parma - Lecce

Gruppo Fiat Saturazione dei mezzi di trasporto INBOUNDProgetto Cambio Resa esteso a Iveco (stabilimenti

europei), Fiat Powertrain e FPT Industrial (stabilimenti italiani)

Programma World Material Flow (WMF) esteso a CNH - Case New Holland per i trasporti da fornitori europei verso gli stabilimenti in America Latina

-32.200 ton di CO2 nel triennio 2008-2010 vs precedenti modalità di trasporto (a parità di volumi) in seguito all’applicazione del Cambio Resa e del WMF in Europa in vari Settori (vedere pag. 124)

INBOUND 2011: riduzione delle emissioni di CO2 attraverso

un maggiore utilizzo di soluzioni per la saturazione dei mezzi di trasporto (es. Cambio Resa, ecc.)Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilità

Fiat Group Automobiles (FGA)

Riduzione dei materiali di imballo e di protezioneper il trasporto

INBOUND-6,3% vs 2009 degli imballi di cartone a perdere dei

componenti per vettura (da 6,4 a 6,0 kg cartone/vettura), per una riduzione totale di circa 525 ton di cartone

(vedere pag. 125)

INBOUND 2011: -5% vs 2010 degli imballi di cartone a

perdere dei componenti per vettura (da 6,0 a5,7 kg cartone/vettura) negli stabilimenti europei

2011: -9% vs 2010 degli imballi in legno a perdere (da 6,6 a 6,0 kg/m3 medi) nelle spedizioni internazionali dall’Italia verso Serbia e Brasile gestite attraverso il programma World Material Flow (WMF)

Iveco INBOUND -19% vs 2009 degli imballi in legno a perdere (da

8,0 a 6,5 imballi in legno/container) nelle spedizioni verso il Brasile, sulla base dei volumi previsti a budget. L’inatteso incremento dei volumi nel corso del 2010 (+62% rispetto al budget) ha tuttavia determinato un peggioramento complessivo della performance (vedere pag. 125)

INBOUND 2011: -10% vs 2010 degli imballi in legno a

perdere (da 14,3 a 12,9 kg/m3) nelle spedizioni internazionali dall’Italia verso l’America Latina gestite attraverso il programma WMF

CNH - Case New Holland INBOUND 2011: avvio del monitoraggio degli indicatori

di performance relativi all’utilizzo di cartone e legno per la spedizione di container verso il Nord America e l’America Latina

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57

PROCESSI NON PRODUTTIVI

IMPATTO AMBIENTALE

IMPEGNO: Ridurre gli sprechi

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Estensione dei principi del World Class Manufacturing (WCM) a Fiat Services (Società che gestisce tutte le attività amministrative del Gruppo nel mondo) attraverso il programma World Class Administration (WCA)

100% dei siti Fiat Services nel mondo (10 sedi) coinvolti nel programma WCA

Riduzioni ottenute attraverso ulteriore digitalizzazione della documentazione:-6% vs 2009 (-30% vs 2008) del consumo di carta-20% vs 2009 (-40% vs 2008) del consumo di toner

(vedere pag. 126)

2011: -50% vs 2008 del consumo di carta e di toner attraverso la digitalizzazione dei documenti (-29% vs 2010 per carta e -17% vs 2010 per toner)

2011: -36% vs 2010 del consumo di carta per operazione gestita attraverso l’ulteriore digitalizzazione della documentazione (da 2,00a 1,28 fogli/operazione)

2011: monitoraggio e def nizione di obiettivi sul consumo di toner sulla base di un nuovo parametro di normalizzazione

IMPEGNO: Ridurre i consumi energetici dell’area Information Communication Technology (ICT)

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Introduzione di nuovi hardware a minor impatto ambientale

-164 MWh vs 2008 (circa 85 ton di CO2) attraverso l’introduzione di alimentatori ad alta eff cienza

Sostituiti 16.700 videoterminali con dispositivi a minor impatto ambientale (con qualif ca EnergyStar e EPEAT Silver/Gold)

2012: -400 MWh vs 2008 (circa 210 ton di CO2) attraverso l’ulteriore introduzione di alimentatori ad alta eff cienza

2012: sostituzione di ulteriori 18.300 videoterminali con dispositivi a minor impatto ambientale (con qualif ca EnergyStar e EPEAT Silver/Gold)

Introduzione di server dotati di nuove e più eff cienti tecnologie presso i Data Center IBM che gestiscono i dati del Gruppo

Obiettivo ridef nito per cause esterne all’Azienda 2011: -181 MWh su base annua vs 2009 (circa 91 ton di CO2) in seguito alla sostituzione di circa 100 server

2014: completamento della sostituzione dei server

Consolidamento e virtualizzazione dei server -4.170 MWh vs 2009 (circa 2.100 ton di CO2) in seguito all’eliminazione di 200 server f sici e la creazione di oltre 400 server virtuali

(vedere pagg. 126-127)

2012: -1.600 MWh vs 2010 (circa 850 ton di CO2) in seguito all’eliminazione di 100 server f sici e la creazione di oltre 140 server virtuali

RISORSE UMANE

PARI OPPORTUNITÀ

IMPEGNO: Valorizzazione del percorso professionale interno

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Sviluppo del programma Internal Job Posting per impiegati e professional

Esteso a posizioni in America Latina ed Europa il progetto pilota in CNH - Case New Holland già avviato in Nord America (1.035 posizioni gestite eoltre 2.100 candidature interne ricevute)

(vedere pag. 130)

2011-2012: estensione e consolidamento del programma a livello globaleNota: obiettivo da realizzare in funzione della ripresa del mercato

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58 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Promuovere la diversità e le pratiche di non-discriminazione

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Progettazione di un corso atto a promuovere un ambiente di lavoro ispirato ai più alti principi e ai diritti fondamentali sul lavoro

Sviluppato il corso sulla non-discriminazione sul luogo di lavoro, incluso il tema della diversità, (Convezione OIL 111) ed erogato a tutti i dirigenti nel mondo (vedere pagg. 134, 151)

2012: revisione del corso ed estensione ai professional nel mondo

Processo di monitoraggio a livello globale circa l’applicazione dei principi di pari opportunità relativamente a: livelli retributivi, gestione del piano di merito annuale, valutazione della performance e della leadership, avanzamenti di carriera

Processo di monitoraggio applicato a tutti i dirigenti e professional nel mondo (vedere pag. 137)

Assegnato a Fiat Services il premio é-quality dalla Regione Piemonte per la presenza signif cativa di donne sia nell’organico sia a livello dirigenziale (vedere pagg. 136-137)

2011: analisi dei risultati del processo di monitoraggio e implementazione di eventuali azioni correttive

2011: sensibilizzazione delle società di selezione del personale sul ruolo di EOE (Equal Opportunity Employer) del Gruppo

2011: miglioramento e monitoraggio dei processi di assunzione regionali/nazionali per garantire, con diverse modalità, il ruolo di EOE del Gruppo (ad esempio, in Fiat Group Automobiles garantendo, ove possibile, la stessa percentuale di candidati uomini e donne in ogni processo di selezione)

Promozione di opportunità di lavoro per le categorie poco rappresentate

Monitorato il numero di dipendenti diversamente abili all’interno del Gruppo (vedere pagg. 134-135)

2011: analisi dei risultati del monitoraggio e implementazione di eventuali azioni correttive per promuovere opportunità e/o aumentare il numero di dipendenti diversamente abili

BILANCIAMENTO TRA VITA PRIVATA E LAVORO

IMPEGNO: Favorire la conciliazione tra la vita privata e il lavoro

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Promozione di iniziative per la conciliazione tra vita privata e lavoro

Realizzate numerose iniziative in Fiat Group Automobiles (FGA):- creato un team di lavoro specif co- identif cati e analizzati i principali fabbisogni dei dipendenti - partecipato a specif ci gruppi di lavoro esterni

2011: avvio di un progetto pilota negli stabilimenti torinesi di FGA - Miraf ori e di Iveco per l’identif cazione e l’implementazione di programmi per la conciliazione tra lavoro e vita privata

Sostegno al volontariato durante l’orario lavorativo Coinvolti oltre 7.000 dipendenti in iniziative di volontariato aziendale (vedere pagg. 176-179)

2011: avvio di progetti pilota in Brasile che permettano ai dipendenti di svolgere volontariato durante l’orario di lavoro a favore di organizzazioni non prof t qualif cate

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SVILUPPO DEL CAPITALE UMANO

IMPEGNO: Valorizzare le competenze all’interno del Gruppo

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Valutazione dei dipendenti attraverso la mappatura della performance e della leadership

Valutati circa 37.000 dipendenti (100% dei dirigenti e dei professional e 24% degli impiegati) (vedere pag. 139)

2011: proseguimento della valutazione del 100% dei dirigenti e professional e di una percentuale sempre maggiore di impiegatiNota: la progressiva estensione alla totalità degli impiegati avverrà in funzione della ripresa del mercato

IMPEGNO: Gestire i piani di successione e gli spostamenti interni infragruppo

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Implementazione del programma Talent Review A seguito della valutazione di tutti i professional e dirigenti, condotte 25 Talent Review di Famiglia professionale/Settore/Funzione su scala globale per identif care le persone in possesso delle caratteristiche necessarie per ricoprireposizioni-chiave

Avviato il programma Emerging Talent Review, sui dipendenti generalmente al di sotto dei 36 anni, a supporto dei piani di successione dei prossimi 10 anni

Sviluppata la piattaforma web Talent Review Committee che permette la consultazione, da parte del top management, dei prof li dei giovani emergenti e dei dirigenti senior identif cati per i piani di successione (vedere pagg. 139-140)

2011: proseguimento del programma Talent Review

SENSIBILIZZAZIONE SUI TEMI DI SOSTENIBILITÀ

IMPEGNO: Mantenere la sostenibilità tra gli obiettivi aziendali

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Inclusione nel sistema di remunerazione variabile di obiettivi ambientali e sociali

Estesa l’applicazione di obiettivi ambientali e sociali al sistema di remunerazione variabile dei responsabili dei progetti inclusi nel Piano di Sostenibilità e mantenuto il processo per i membri del Group Executive Council e gran parte dei secondi livelli degli Amministratori Delegati dei Settori

2011: proseguimento del processo

Formulazione e diffusione delle nuove Linee Guida sulla gestione delle risorse umane e sul rispetto dei diritti umani

Approvate e diffuse le nuove Linee Guida (vedere pag. 29)

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60 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Migliorare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Sviluppo di piani di mobilità per gli spostamenti casa-lavoro da e per alcuni siti italiani, attraverso il maggiore utilizzo del trasporto pubblico, il car pooling, la mobilità dolce (bicicletta), il miglioramento delle aree di interfaccia, di sosta e di parcheggio

Proseguita la realizzazione, nel sito di Miraf ori (Torino), di iniziative specif che (circa 18.500 dipendenti coinvolti) per il miglioramento degli spostamenti:

def nite le nuove tratte per il trasporto pubblico in collaborazione con le autorità locali avviato il progetto di car pooling completati i miglioramenti delle aree di interfaccia

Distribuito il questionario ai circa 620 dipendenti del sito Maserati a Modena e raccolti i dati

Elaborato e consegnato agli enti locali il piano di mobilità per il sito Maserati

Completate le attività propedeutiche ai piani di mobilità per i siti Iveco in Italia: def nizione del perimetro e preparazione del questionario (circa 14.000 dipendenti coinvolti)

2011: miglioramento continuo delle iniziative implementate

2012: valutazione dell’eff cacia del piano

2011: implementazione del piano di mobilità per migliorare gli spostamenti casa-lavoro da e per il sito Maserati a Modena

2011: distribuzione del questionario a tutti i dipendenti in Italia e analisi dei dati raccolti, elaborazione e consegna del piano di mobilità agli enti locali

2012: implementazione dei piani di mobilità per migliorare gli spostamenti casa-lavoro da e per tutti i siti Iveco in Italia con il coinvolgimento degli enti locali

ATTRAZIONE, FIDELIZZAZIONE E COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

IMPEGNO: Rilevazione del livello di soddisfazione, dei bisogni e delle richieste dei dipendenti

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Realizzazione di un’analisi di clima Condotta l’analisi di clima su un campione rappresentativo di dipendenti del Gruppo in collaborazione con il Great Place to Work Institute (vedere pag. 140)

2011: analisi dei risultati, def nizione e implementazione di un piano di azione per Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland, Iveco, FPT Industrial e Magneti Marelli

IMPEGNO: Promuovere un processo di miglioramento continuo attraverso la partecipazione e il contributo diretto dei lavoratori

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Stimolare proposte di miglioramento presso i lavoratori

Ricevute in media 12 proposte di miglioramento pro-capite (a causa delle ripetute interruzioni della produzione in alcuni stabilimenti), con punte di circa18 proposte pro-capite nei migliori stabilimenti non soggetti a fermate produttive (vedere pag. 109)

2011: continua il processo di raccolta suggerimenti

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61

FORMAZIONE E GESTIONE DELLA CONOSCENZA

IMPEGNO: Sviluppare una cultura a livello di Gruppo orientata al cambiamento continuo

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat

Ridef nizione del modello e del processo di gestione della formazione al f ne di renderlo più eff cace e f essibile ai bisogni formativi sia strategici sia tattici coerentemente con la f uttuazione del contesto economico

Ampliato il numero dei Key Performance Indicator (KPI) per la valutazione e la gestione dell’offerta formativa nel mondo

Sviluppata la piattaforma per la raccolta e la consultazione dei dati aggregati

Creato il Fiat Group Training Committee per promuovere sinergie e garantire uniformità a livello di standard, metodi e obiettivi di formazione tenendo in considerazione le specif che necessità di business del Gruppo (vedere pagg. 150-151)

2011: estensione del modello di governance del processo di formazione manageriale in Europa, con focus su:

selezione e certif cazione dei formatori interni ed esterni monitoraggio dei risultati dei corsi e della

relativa eff cacia

2011: miglioramento dell’offerta formativa e progressiva implementazione in Europa di programmi a supporto dello sviluppo delle capacità manageriali per i dipendenti a cui sono assegnate nuove responsabilità

Fiat Group Automobiles (FGA) Svolte 2 nuove edizioni, di cui 1 internazionale, di Effect, il master in dealership management per i dipendenti che lavorano a stretto contatto con la rete di vendita aff nché supportino i concessionari nel gestire il diff cile momento di mercato

IMPEGNO: Promuovere la cultura della sostenibilità e ampliare la conoscenza del Gruppo da parte dei dipendenti

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Erogazione di formazione on-line su Corporate Governance e Sostenibilità

Corso fruito da parte di tutti i dirigenti del Gruppo all’estero (circa 800 dipendenti) (vedere pag. 151)

2012: revisione del corso e fruizione da parte di tutti i professional del Gruppo nel mondo e dai Supplier Quality Engineer (SQE) in Polonia, Turchia, Brasile e Cina

Offerta di corsi specif ci sulle caratteristiche ecologiche, di sicurezza e tecnologiche della gamma dei prodotti del Gruppo

Offerti 161 moduli di formazione on-line attraverso l’intranet di Gruppo (in libera consultazione)

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO(1)

IMPEGNO: Continuare il processo di validazione esterna e interna del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Estensione delle certif cazioni secondo lo standard OHSAS 18001

Ottenuta la certif cazione OHSAS 18001 per 136 stabilimenti del Gruppo, in cui lavorano circa 134.000 dipendenti (92% del perimetro 2008)

Ottenuta la certif cazione OHSAS 18001 per 2 stabilimenti operati attraverso joint venture, in cui lavorano circa 12.000 dipendenti (100% del perimetro 2008)

(vedere pag. 141)

2012: certif cazione OHSAS 18001 per tutti gli stabilimenti del Gruppo, inclusi quelli operati attraverso joint venture, esistenti nel mondo nel 2010

(1) Si segnala che i risultati e gli obiettivi di questa sezione sono relativi a tutti gli stabilimenti facenti parte del perimetro di rendicontazione del Bilancio di Sostenibilità, coerentemente con quanto riportato nella “Guida al Bilancio” (vedere pagina 10).

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62 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Audit di verif ca delle modalità di gestione della sicurezza negli stabilimenti

Effettuati circa 600 audit interni e oltre 200 audit di terza parte, che coprono in totale circa 146.000 dipendenti (vedere pag. 141)

2011: +10% degli audit interni vs 2010

IMPEGNO: Continuare a promuovere la cultura della salute e sicurezza sul luogo di lavoro

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Miglioramento del sistema di monitoraggio degli infortuni sul luogo di lavoro a livello di Gruppo

Implementato l’applicativo Standard Aggregation Data (SAD) per il monitoraggio degli indicatori di performance relativi alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro (che include i quasi infortuni, le azioni e i comportamenti non sicuri e le malattie professionali) in tutto il mondo (vedere pag. 141)

Sviluppo e implementazione di un sistema gestionale informatico per la raccolta, l’analisi, la classif cazione e la gestione di azioni preventive e correttive in caso di incidenti, quasi infortuni e comportamenti non sicuri

2011: sviluppo e implementazione di un sistema gestionale informatico in stabilimenti pilota del Gruppo

2012: estensione del sistema gestionale informatico a tutti gli stabilimenti del Gruppo nel mondo

Sviluppo e implementazione del progetto di formazione di Gruppo Health & Safety First

Progetto Health & Safety First completato in 7 stabilimenti in Italia (circa 21.000 dipendenti coinvolti)

2011: progressiva estensione del progetto Health & Safety First al 100% degli stabilimenti in Italia

Def nizione e progressiva implementazione di standard formativi e strumenti informativi per gli specialisti Health and Safety all’interno del Gruppo

Def niti gli standard formativi per gli specialisti Health and Safety

2011: estensione degli standard formativi e degli strumenti informativi per gli specialisti Health and Safety del Gruppo in Italia

2012: estensione degli standard formativi e degli strumenti informativi per gli specialisti Health and Safety del Gruppo nel mondo

Sviluppo e implementazione del progetto Top Ten Safety: 10 iniziative chiave per la salute e la sicurezza

Progetto Top Ten Safety esteso a tutti gli stabilimenti in Italia (circa 64.000 dipendenti coinvolti)

2011: progressiva estensione del progetto Top Ten Safety a tutti gli stabilimenti del Gruppo esistenti in Europa nel 2010

2012: progressiva estensione del progetto Top Ten Safety a tutti gli stabilimenti del Gruppo esistenti nel mondo nel 2010

Erogazione di un corso on-line per gli impiegati sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (ergonomia del posto di lavoro, comportamenti in caso di emergenza, rischio elettrico, rischio da sforzo, uso corretto dei videoterminali)

Corso esteso al 100% degli impiegati del Gruppo in Italia (circa 24.000 dipendenti coinvolti)

(vedere pag. 144)

2011: analisi dei riscontri del corso

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63

SALUTE DELLE PERSONE

IMPEGNO: Promuovere la salute

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Monitoraggio dei livelli di stress lavoro-correlato e def nizione di un piano di prevenzione

Esteso il monitoraggio dei livelli di stress e avviato il relativo piano di azione ai siti francesi di Iveco di Trappes e Annonay (circa 1.400 dipendenti coinvolti) e avviate le trattative con i sindacati per tutti i siti francesi di CNH - Case New Holland e FPT Industrial

Def nite le modalità standard di monitoraggio dei livelli di stress lavoro-correlato attraverso specif che Linee Guida (vedere pag. 145)

2011: estensione del piano di azione sullo stress lavoro-correlato ai rimanenti 2 siti di Iveco in Francia, in collaborazione con il Comité d’Hygiène, de Sécurité, et des Conditions de Travail (CHSCT)

2011: valutazione e avvio del piano di azione in tutti i siti CNH - Case New Holland (5) e FPT Industrial (3) in Francia, in collaborazione con il CHSCT

2011: adattamento delle modalità standard di monitoraggio dei livelli di stress lavoro-correlato alle specif cità locali nel mondo

2011: avvio del monitoraggio e del relativo piano di azione nei siti del Gruppo considerati più sensibili a questa tematica

Distribuzione di informative e offerta di supporto medico ai dipendenti per prevenire la diffusione delle malattie infettive e promuovere l’igiene personale

Distribuita l’informativa per la prevenzione dell’inf uenza stagionale al 100% dei dipendenti nel mondo

Proseguita la campagna informativa presso gli stabilimenti di CNH - Case New Holland, Comau, Fiat Group Automobiles, Fiat Powertrain, FPT Industrial, Iveco, Magneti Marelli e Teksid in Brasile (circa 28.000 dipendenti coinvolti) relativamente all’infezione da HIV/AIDS

2011: proseguimento della distribuzione ai dipendenti dell’informativa per la prevenzione dell’inf uenza stagionale

2011: continua la campagna informativa

Distribuzione di informative ai dipendenti sulla salute in generale, sui danni correlati al fumo e sul diabete attraverso campagne mirate

(vedere pag. 147)

2012: avvio della sezione Tips on Health nell’intranet di Gruppo in Italia (nel 2011) ed estensione all’intranet di Gruppo nel mondo in diverse lingue 2011: avvio delle campagne Smoking Cessation

e Good Control of Diabetes in alcuni siti pilota del Gruppo in Italia

Testata la campagna Good Control of Diabetes nel sito Magneti Marelli di Venaria, nel sito Teksid di Carmagnola e nel sito Iveco di Torino (circa 900 dipendenti complessivamente coinvolti) (vedere pagg. 147-148)

2013: avvio della campagna Good Control of Diabetes nei siti del Gruppo in Italia (nel 2012) ed estensione nel mondo, coinvolgendo i siti considerati più sensibili a questa tematica in base alle pubblicazioni del World Health Organization (WHO) 2014: avvio della campagna Smoking

Cessation nei siti del Gruppo in Italia (nel 2013) ed estensione nel mondo, coinvolgendo i siti considerati più sensibili a questa tematica in base alle pubblicazioni del WHO

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64 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Promuovere il benessere dei dipendenti

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Promuovere il benessere dei dipendenti attraverso programmi f nalizzati a:

diffondere una cultura della salute incoraggiare le persone a seguire uno stile di vita

sano (anche attraverso incentivi economici) portare a un livello basso i rischi sulla salute di

livello medio e alto incoraggiare un ambiente di lavoro che

sostiene la promozione di una condotta sana e il coinvolgimento della forza lavoro controllare i costi di una scarsa attenzione alla

salute

Proseguito il programma The Picture of Health per i dipendenti di CNH - Case New Holland in Nord America:

ridotti i rischi sulla salute (rischi medi -9,5%;rischi alti -18,5%) aumentato del 4,1% il punteggio medio di

benessere dei dipendenti ricevuto il Bronze Quill Award

Avviato il programma Vivere per i dipendenti di Fiat Automóveis S.A. in Brasile:

svolti i check-up preliminari lanciate le iniziative Run and Walk, Nutrition e No

smoking (vedere pagg. 146-147)

2011: miglioramento e monitoraggio delle iniziative a livello regionale/nazionale inCNH - Case New Holland, FPT Industrial e Iveco per promuovere il benessere dei dipendenti.

2011: continua il programma

IMPEGNO: Facilitare l’accesso ai migliori servizi sanitari

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Costituzione in Italia di un fondo sanitario integrativo (FASIFIAT ) per operai e impiegati del Gruppo come previsto dagli accordi stipulati tra Fiat e le Organizzazioni Sindacali

67.000 operai e impiegati del Gruppo in Italia, e i loro familiari, hanno aderito al FASIFIAT (vedere pag. 149)

2011: continua la promozione del FASIFIAT

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA

FORMAZIONE

IMPEGNO: Migliorare le competenze della forza vendita e trasferire ai clienti i contenuti di ecologia e sicurezza dei prodotti

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Progettazione ed erogazione di corsi specif ci che valorizzino le best practice ed esplorino possibili sinergie a livello di Gruppo

313.500 ore di formazione (+51% vs 2009) erogate alla forza vendita di Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland e Iveco nel mondo (vedere pag. 165)

2011: mantenimento dei volumi di ore di formazione erogate nel 2010

IMPEGNO: Migliorare la capacità dei tecnici di diagnosticare, riparare e manutenere i motori ecologici

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat Progettazione ed erogazione di corsi specif ci che valorizzino le best practice ed esplorino possibili sinergie a livello di Gruppo

395.200 ore di formazione (+76% vs 2009) erogate ai tecnici di Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland e Iveco nel mondo (vedere pag. 165)

2011: mantenimento dei volumi di ore di formazione erogate nel 2010

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65

IMPEGNO: Promuovere corsi per una guida ecologica e sicura

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Iveco

Progettazione ed erogazione di corsi specif ci rivolti agli autisti dei f ottisti, ai demo driver dei dealer di veicoli industriali e agli operatori di macchine per le costruzioni

Avviata l’iniziativa Iveco Driver Training, offerta gratuitamente agli autisti dei f ottisti e ai demo driver dei concessionari (vedere pag. 164)

2011: proseguimento dell’iniziativa Iveco Driver Training nei principali mercati europei (Italia, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito e Benelux)

CNH - Case New Holland 22.900 ore di formazione erogate a operatori di macchine per le costruzioni

2011: mantenimento dei volumi di ore di formazione erogate nel 2010 agli operatori di macchine per le costruzioni

IMPEGNO: Supportare la rete dei concessionari nello sviluppo delle competenze manageriali per gestire il diffi cile momento di mercato

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Erogazione di Effect, master in dealership management rivolto ai titolari e ai manager delle concessionarie

Avviato il master Effect: 3 edizioni per i dealer italiani 2 edizioni per i dealer internazionali

(vedere pag. 163)

2011: proseguimento della diffusione del master Effect con ulteriori 3 edizioni

IMPEGNO: Promuovere processi di vendita responsabile

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Progettazione ed erogazione di corsi di formazione specif ci a sostegno dei venditori per rafforzare il loro approccio professionale e la trasparenza durante l’intero processo di vendita

2011: erogazione di 400 giorni di formazione a 60 concessionari di FGA in Italia

IMPATTO AMBIENTALE

IMPEGNO: Promuovere la responsabilità ambientale della rete dei concessionari e delle offi cine autorizzate

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Formulazione e diffusione di specif che Linee Guida ambientali contenenti indicazioni su materiali, impianti e processi gestionali per promuovere una riduzione dell’impatto ambientale della rete dei concessionari

Formulate le Linee Guida ambientali per la progettazione di nuove strutture

Applicate le Linee Guida ambientali nel progetto di ristrutturazione della concessionaria di proprietà Miraf ori Motor Village (Torino) (vedere pag. 166)

Iveco Utilizzo di materiali che garantiscano un risparmio energetico e una ridotta manutenzione delle strutture

Proseguita l’iniziativa New Dealers Identity con interventi mirati all’impiego di materiali più ecologici su ulteriori 15 sedi (vedere pag. 166)

2011: ristrutturazione parziale di ulteriori 25 sedi (70 in totale nel periodo 2009-2011)

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66 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

CLIENTI

CUSTOMER EXPERIENCE

IMPEGNO: Migliorare le relazioni e la soddisfazione del cliente

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA)

Implementare un’attività di stakeholder engagement ampliando la raccolta di riscontri e aspettative da parte dei clienti e fornendo i relativi feed-back

+10% vs 2009 nella raccolta di riscontri e aspettative dei clienti

Avviata l’attività di stakeholder engagement con i clienti italiani presso le concessionarie Alfa Romeo (sia nella fase di vendita sia nella fase di post vendita): forniti riscontri sui progressi realizzati nelle aree segnalate

Avviato lo studio per il progetto Mobile Customer Service per aumentare le possibilità di interazione cliente-azienda attraverso l’iPhone (vedere pagg. 167-169)

2011: estensione dell’attività di stakeholder engagement ai clienti FGA nei principali mercati europei (Italia, Francia, Germania e Spagna)

2011: implementazione del progetto Mobile Customer Service su una popolazione di circa 110.000 clienti in Italia e negli altri principali mercati europei (Regno Unito, Francia, Germania e Spagna)

Iveco Sviluppato il progetto Innovation Club per raccogliere i riscontri da parte dei clienti-chiave in Europa e alimentare il processo di innovazione di prodotto (vedere pag. 168)

2011: continua la promozione del progetto Innovation Club in tutti i mercati europei raddoppiando il numero di clienti-chiave coinvolti (120 in totale)

Fiat Group Automobiles (FGA) Sviluppo delle competenze degli operatori dei call center con l’obiettivo di eccellere nel customer service

Mappate le competenze tecniche e i comportamenti degli operatori per pianif care corsi di formazione ad hoc

2011: erogazione di 40.000 ore di formazione (+10% vs 2010) agli operatori e ai team leader dei call center del Gruppo nel mondo

IMPEGNO: Assicurare pratiche di vendita e comunicazione responsabili

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Formulazione e diffusione di Linee Guida per una vendita responsabile dei servizi f nanziari offerti da FGA Capital S.p.A. (FGAC)

2011: formulazione e diffusione delle Linee Guida per una vendita responsabile alla forza vendita di FGA e FGAC e ai responsabili di accettazione del credito di FGAC in tutta Europa

Formulazione di una nuova Carta dell’etica in comunicazione pubblicitaria per promuovere una comunicazione responsabile in tutti i Paesi del mondo

2011: formulazione e approvazione della Carta dell’etica in comunicazione pubblicitaria

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67

FORNITORI

SOSTENIBILITÀ NELLA SUPPLY CHAIN

IMPEGNO: Promuovere la cultura della sostenibilità tra i dipendenti che gestiscono le relazioni con i fornitori

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Purchasing Erogazione di formazione on-line su Corporate Governance e sostenibilità

Proseguita l’erogazione del corso a ulteriori 100 dipendenti di Fiat Group Purchasing, per un totale di 600 persone (dirigenti, Supplier Quality Engineer - SQE - e Buyer) formate dal 2009

2012: erogazione del corso a tutti gli SQE e Buyer in Polonia, Turchia, Brasile e Cina

Inclusione nel sistema di remunerazione variabile di obiettivi ambientali e sociali

Inclusi obiettivi ambientali e sociali (implementazione di audit di sostenibilità e gestione di ulteriori questionari di autovalutazione per fornitori selezionati) nel sistema di remunerazione variabile dei Supplier Quality Engineer Manager e dei loro collaboratori (vedere pag. 174)

2011: mantenimento dell’applicazione di obiettivi ambientali e sociali al sistema di remunerazione variabile

IMPEGNO: Promuovere la responsabilità sociale e ambientale dei fornitori

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Purchasing Formulazione e diffusione delle Linee Guida di sostenibilità specif che per i fornitori

Introdotte le clausole sul rispetto delle Linee Guida di sostenibilità nei nuovi contratti d’acquisto (vedere pag. 172)

2011: proseguimento dell’introduzione di clausole sul rispetto delle Linee Guida di sostenibilità nei nuovi contratti d’acquisto

Introduzione di indicatori di performance ambientale e sociale nel processo di valutazione dei fornitori

Avviato il nuovo processo di valutazione con relativo sistema di rating e integrazione dei risultati nei database fornitori

2011: inclusione di ulteriori elementi di sostenibilità nel processo di valutazione dei potenziali fornitori

Distribuzione a fornitori selezionati di un questionario di autovalutazione della propria performance ambientale e sociale

Questionario di autovalutazione distribuito a ulteriori 200 fornitori selezionati, rappresentanti circa il 10% del fatturato di acquisto gestito da Fiat Group Purchasing nel 2010 (in aggiunta ai 162 fornitori del 2009, rappresentanti il 54%)

Ricevuto il 95% dei questionari distribuiti; rating medio di 75/100

Completata l’analisi dei risultati dei questionari ricevuti

2011: proseguimento della distribuzione e dell’analisi dei questionari

Elaborazione di una mappa del rischio della catena di fornitura per l’identif cazione dei fornitori da sottoporre ad audit

Avviato lo studio per identif care i principali fattori di rischio

2011: def nizione dei criteri ed elaborazione della mappa del rischio della catena di fornitura

Svolgimento di audit ambientali e sociali presso i fornitori nel mondo

Eseguiti ulteriori 10 audit sui fornitori in Cina e in India da parte di Supplier Quality Engineer (SQE) interni

2011: svolgimento di ulteriori 10 audit in Cina e in India da parte di SQE interni

Eseguiti 55 audit in Europa sui fornitori maggiormente signif cativi da parte di SQE interni(40 audit) e di ente terzo (15 audit) (vedere pagg. 173-174)

2011: svolgimento di ulteriori audit sui fornitori maggiormente signif cativi da parte di SQE interni (almeno 40 audit) e di ente terzo (circa 20 audit)

Gruppo Fiat Promozione del programma World Class Manufacturing (WCM) presso la rete di fornitura

Coinvolti complessivamente 200 stabilimenti di fornitori nel periodo 2009-2010 nel programma WCM (vedere pag. 175)

2011: coinvolgimento nel programma WCM di complessivi 230 stabilimenti di fornitori

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68 PIANO DI SOSTENIBILITÀ

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITÀ

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo pa rzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

COMUNITÀ

COMUNITÀ LOCALI

IMPEGNO: Promuovere lo sviluppo sociale ed economico delle comunità

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Prosecuzione del progetto Árvore da Vida di Fiat Automóveis S.A. f nalizzato al miglioramento della qualità della vita nella comunità di Jardim Teresópolis (Brasile) attraverso:

attività socio-educative corsi di formazione cooperativa Cooperárvore centro di sostegno e di consulenza per le famiglie

della comunità

Circa 12.500 persone hanno benef ciato del progetto nel periodo 2004-2010

Circa 1,3 milioni di euro investiti nel 2010

Il programma Árvore da Vida ha vinto: il premio Aberje 2010 conferito dalla regione

di Minas Gerais (Brasile) per l’utilizzo della comunicazione quale strumento di cambiamento sociale il premio per la migliore azienda nella Gestione

della responsabilità socio-ambientale conferito dalla rivista IstoÉ Dinheiro (vedere pagg. 178-179)

2011: continua il supporto al progetto

CNH - Case New Holland Supporto al progetto Habitat for Humanity per le famiglie bisognose

Circa 0,2 milioni di euro devoluti e oltre 150 dipendenti hanno offerto la loro manodopera per la costruzione di abitazioni (nel periodo 2007-2010) nell’ambito del progetto che ha coinvolto sia i concessionari di Case Construction sia i dipendenti di CNH - Case New Holland

2011: continua il supporto al progetto

Supporto al progetto United Way per il miglioramento delle condizioni di salute, dell’educazione e del livello di scolarizzazione delle comunità più in diff coltà

Circa 1,1 milioni di euro devoluti dall’Azienda e dai suoi dipendenti nel 2010 (vedere pag. 178)

2011: continua il supporto al progetto

Iveco Supporto al progetto Transaid per aiutare, nella gestione della logistica, le cooperative africane coinvolte in attività commerciali

Erogati corsi di guida per le donne delle cooperative e fornito supporto per la realizzazione di un sistema di gestione dei trasporti

Organizzata una raccolta fondi per f nanziare nuovi corsi di guida

2011: erogazione di corsi di guida a circa 50 autisti di nazionalità africana

2011: donazione di un veicolo commerciale pesante (Stralis) alla scuola guida

IMPEGNO: Supportare le popolazioni colpite da catastrofi naturali

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Gruppo Fiat

Offerta di supporto tecnico, economico e umanitario alle popolazioni colpite da catastrof naturali

Def nito il progetto e individuata l’area per la costruzione di un asilo per circa 100 bambini colpiti dal terremoto in Abruzzo (Italia)

Devoluti circa 0,8 milioni di euro in contributi monetari e in natura alla popolazione colpita dal terremoto in Haiti e alla Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia (Nuestros Pequeños Hermanos) per la costruzione di un centro di riabilitazione per bambini diversamente abili (vedere pagg. 180-181)

2011: completamento della costruzione dell’asilo

2011: completamento della costruzione del centro di riabilitazione per bambini diversamente abili

CNH - Case New Holland Circa 0,1 milioni di euro devoluti dall’Azienda e dai suoi dipendenti per le vittime dell’inondazione in Pakistan (vedere pag. 181)

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FORMAZIONE DEI GIOVANI

IMPEGNO: Sostenere lo sviluppo professionale dei giovani

Azioni Risultati 2010 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Proseguimento di TechPro2, progetto di formazione tecnica sviluppato in collaborazione con gli Istituti Tecnici Salesiani

Trasferita la conoscenza dai tecnici FGA ai docenti: specif ci corsi Train the Trainers standardizzazione del programma formativo

Misurati e verif cati i risultati e le opportunità del progetto:

80 docenti Salesiani formati 1.530 studenti formati 960.000 ore di formazione erogate 4.400 metri quadri di laboratorio dedicati

al progetto

Progetto esteso a nuove aree disagiate con forte richiesta di manodopera (2 sedi in Argentina, 6 in Italia e 2 in Brasile), che si aggiungono alle altre sedi già operative (10 in Italia, 19 in Spagna, 1 in Polonia e 1 in Brasile)

Progetto esteso a nuove iniziative formative attraverso l’attivazione di un programma dedicato all’area carrozzeria presso 1 sede in Italia (vedere pagg. 179-180)

2011: elaborazione e diffusione di Linee Guida specif che per standardizzare i metodi di lavoro e i servizi formativi offerti da TechPro2 in tutto il mondo

2011: estensione del progetto a nuove aree disagiate con forte richiesta di manodopera:3 sedi in America Latina e 3 in Asia

2011: completamento del progetto in Italia con due nuove sedi

Iveco Supporto alle Scuole Tecniche Don Bosco al Cairo (Egitto) per lo sviluppo di competenze meccaniche e tecniche nel settore automotive

Formati docenti in loco, fornite apparecchiature tecniche e materiale didattico, 65 studenti coinvolti (vedere pag. 180)

2011: continua il supporto al progetto

Vedere Glossario a pagina 196

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APPROCCIO INTEGRATOALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Mobilità ecologica e sicura

Innovazione sostenibile Fabbriche e processi non produttivi

Le nostre persone

Rete dei concessionari e di assistenza

I clienti: il futuro dell’Azienda Fornitori come partner

Uno sviluppo in sintonia con le comunità

73

95

107

129

163

167

171

176

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73

20092008

2010

138,4131,0

125,9 130target medio europeo

(2012-2015)

Forte della consapevolezza che non esiste un’unica soluzione per la mobilità sostenibile, ma una combi-nazione di tecnologie convenzionali e alternative legate anche alle caratteristiche dell’area in termini geografici, economici e di disponibilità dei combustibili, il Gruppo Fiat è impegnato a:■ migliorare le caratteristiche di ecocompatibilità dei

propulsori convenzionali;■ aumentare l’utilizzo di combustibili alternativi;■ sviluppare sistemi di trazione alternativa;■ progettare dispositivi per la riduzione delle emissioni;■ coinvolgere e sensibilizzare il cliente.

Il risultato di queste scelte è la conferma, per il quarto anno consecutivo, di Fiat come il brand con le auto dal valore medio di emissioni di CO2 più basso tra i marchi automobilistici più venduti in Eur opa con123,1 g/km (fonte: Jato Dynamics, leader mondiale per la consulenza e la ricerca nel campo automotive). A questo importante risultato si aggiunge un altro record: il Gruppo Fiat (settore automobili) continua a essere primo anche nella classifica per gruppi (125,9 g/km).Fiat è uno dei gruppi automobilistici che sta rispon-dendo meglio alla necessità di limitar e l’impatto del trasporto sull’ambiente. Dal 2000 al 2010, infatti, le emissioni medie di CO2 delle vetture vendute in Europa da Fiat Group Automobiles (FGA) sono scese del 20%.

MOBILITÀ ECOLOGICAE SICURASoddisfare il bisogno crescente di mobilità riducendo l’impatto ambientale e sociale della vettura in tutto il ciclo vita rappresenta una scelta strategica imprescindibile per il Gruppo Fiat. In quest’ottica le attività di ricerca sono orientate a s viluppare soluzioni inno vative per ridu rre le emissioni inquinan ti e acust iche, la conge stione del traff co, il numero degli incidenti e aumentare la riciclabilità del prodotto.

MOBILITÀ SOSTENIBILE

A 360°

IL NOSTRO CONTRIBUTO PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICILa mobilità è storicamente sinonimo di libertà e di progresso ed è strettamente legata allo sviluppo economico di ogni continente e Paese.Gli ultimi 50 anni hanno visto un trend costante di crescita degli spostamenti delle persone e delle merci. I cambiamenti climatici e la crisi energetica tuttavia hanno richiesto un ripensamento del concetto stesso di mobilità. Oggi infatti l’industria automotive è chiamata a dare il proprio contributo per mantenere stabile il livello dei gas a effetto serra nell’atmosfera e ad avere un ruolo attivo nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni per una mobilità più sostenibile.Il Gruppo Fiat crede che solo un approccio integrato - che deve coinvolgere anche i produttori di energia, i clienti e le istituzioni - possa garantire il conseguimento di risultati effi caci e duraturi. Coerentemente, nello sviluppo dei nuovi prodotti il Gruppo si impegna a ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 e i consumi di carburante e a promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili.

EMISSIONI MEDIE DI CO2 DELLE VETTURE IMMATRICOLATE(1)

Gruppo Fiat settore automobili Europa (g/km)

Fonte: Jato Dynamics

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74 MOBILITÀ ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

rappresenta l’ultima fr ontiera del downsizing, ossia di riduzione della cilindrata, mantenendo invariati piacer e di guida e pr estazioni, ma con consumi ed emissioni molto contenuti. L’innovazione tecnologica rappr esentata dal TwinAir è stata pr emiata con il riconoscimento Technobest 2010, assegnato dalla giuria inter nazio-nale di Autobest, composta da giornalisti specializzati.Il TwinAir è stato adottato dalla Fiat 500, che con la versione Turbo da 85 CV vanta in Europa il miglior livello di CO2 per un motore a benzina (92 g/km con cambio robotizzato AMT). Inoltre, nel corso dell’anno la tecnologia MultiAir è stata introdotta su ulteriori modelli a benzina di Fiat Gr oup Automobiles (FGA). In particolare, il 1.4 Turbo MultiAir si è aggiudicato il premio Engine of the Year nella categoria miglior nuovo motor e dell’anno. Questo innovativo quattro cilindri, grazie all’abbinamento della gestione elettro-idraulica delle valvole di aspirazione MultiAir con la sovralimentazione mediante turbocompr essore, ha stabilito nuovi standard in termini di efficienza:■ riduzione del consumo di carburante e delle

emissioni di CO2 pari al 10%;■ aumento della potenza massima del 10%;■ miglioramento della coppia a basso regime del 15%;■ riduzione delle emissioni di HC/CO e di NOx.Nel corso dell’anno il motore diesel 1.3 Multijet II è stato esteso a tutta la gamma dei modelli di FGA. La seconda generazione della tecnologia Multijet of fre livelli elevati di economia, ecologia e pr estazioni, grazie a strategie sempre più avanzate di ottimizzazione della combustione, come l’Injection Rate Shaping (IRS). L ’IRS è in grado di realizzare, al posto dell’iniezione principale tipica del Multijet, due iniezioni consecutive con intervallo idraulico nullo, con notevoli vantaggi in termini di consumo di carburante (fino al 3%) e riduzione delle emissioni nocive (potenziale diminuzione del 20% di NOx).

IMMATRICOLAZIONI PER LIVELLO DI EMISSIONI DI CO2 Fiat Group Automobiles Europa

Nel 2010 cir ca il 58% delle vettur e immatricolate da FGA in Eur opa ha r egistrato emissioni di CO 2

fino a 120 g/km e il 68% fino a 130 g/km. Ilmodello più venduto è stato la Fiat 500 1.2 69 CV Start&Stop, che con i suoi 113 g/km di CO 2 ha rappresentato circa il 9% delle vendite del marchio Fiat.Il modello più ef ficiente della gamma del Gruppo è invece la Fiat 500 T winAir Turbo 85 CV con cambio

robotizzato AMT, che fa registrare 92 g/km di CO2.Per raggiungere questi importanti traguardi

il Gruppo pr opone soluzioni concrete che sono alla portata di tutti e

immediatamente disponibili. E intanto lavora per il futur o. Lo dimostrano i prodotti presenti sul mercato, i piani di Ricerca e Sviluppo, le iniziative di mobilità sostenibile portate avanti in collaborazione con la Pubblica Amministrazione e gli investimenti

nello sviluppo di nuovi prodotti.

PROPULSORI CONVENZIONALIFiat Powertrain e FPT Industrial of frono motori con soluzioni tecnologiche innovative, volte al contenimento dei consumi e delle emissioni sia per le automobili sia per i veicoli industriali e le macchine agricole e per le costruzioni.Nell’ambito dei motori a benzina Fiat Powertrain ha pr esentato nel 2010 il bicilindrico TwinAir, che

111-120 g/km46%

121-130 g/km10%

oltre 130 g/km32%

f no a 110 g/km12%

Con 123,1 g/km,per il quarto anno il

brand Fiat è leader per le più basseemissioni di CO

2

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75ROADMAP DEI SISTEMI DI PROPULSIONE

FIAT GROUP AUTOMOBILES

GIÀ DISPONIBILE SVILUPPI A BREVE TERMINE INNOVAZIONE

Diesel

MULTIJET II I-EFFICIENCY MULTIAIR

TWIN STAGE TURBO START&STOP II

ECO-TURBO

START&STOP

Benzina

MULTIAIR MULTIAIR II START&STOP II

TWINAIR I-EFFICIENCY

T-JET

INIEZIONE DIRETTA

START&STOP

Trazioni e Combustibili alternativi

METANO/TURBO METANO TWINAIR METANO ELETTRICO

FLEXFUEL/TETRAFUEL (America Latina)

IBRIDO

GPL MISCELE METANO-IDROGENO (f otte sperimentali)

IVECO

GIÀ DISPONIBILE SVILUPPI A BREVE TERMINE INNOVAZIONE

Diesel

MULTIJET (veicoli commerciali leggeri e medi)

MULTIJET (veicoli commerciali pesanti)

ADVANCED TURBO

TURBO BRAKE SUPER ENGINE BRAKE MULTIAIR

SELECTIVE CATALYTIC REDUCTION-SCR (veicoli commerciali medi e pesanti)

SELECTIVE CATALYTIC REDUCTION SCR(veicoli commerciali leggeri)

FILTRO ANTIPARTICOLATO-DPF (veicoli commerciali leggeri)

FILTRO ANTIPARTICOLATO-DPF(veicoli commercial medi e pesanti)

TURBINA A GEOMETRIA VARIABILE START & STOP

TWIN TURBO MULTIJET II (veicoli commerciali leggeri)

COMMON RAIL AD ALTA PRESSIONE

Trazioni e Combustibili alternativi

METANO BIOMETANO (Europa)

METANO MULTIAIR

ELETTRICO 100% BIOETANOLO (America Latina)

ELETTRICO A IONI DI LITIO

IBRIDO DIESEL-ELETTRICO A IONI DI LITIO

MISCELE METANO-IDROGENO (f otte sperimentali)

BIOCOMBUSTIBILI DI 2a GENERAZIONE

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76 MOBILITÀ ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

20092008

2010

13%

21%

13%

INCIDENZA DELLA GAMMA A METANO SULLE VENDITE TOTALIFiat Italia

IMMATRICOLAZIONI DELLA GAMMA A METANOPER LIVELLO DI EMISSIONI DI CO2 Fiat Europa (g/km)

Fiat è il mar chio che pr opone, con la linea ecologica Natural Power, la più ampia gamma di veicoli a doppia alimentazione, in tutto 10 modelli, rispondendo così alle esigenze di mobilità di una vasta categoria di utenti, compr esi quelli del settor e pr ofessionale. Fiat Group Automobiles e Fiat Powertrain hanno scelto la doppia alimentazione per dare la possibilità di abbinare ai vantaggi del metano la praticità di rifor nimento della benzina, lasciando così inalterate le abitudini di chi guida. I serbatoi di metano sono integrati nella struttura del veicolo fin dalla fase di progettazione, senza penalizzare così né l’abitabilità interna né i livelli di sicurezza.

COMBUSTIBILI ALTERNATIVIIl Gruppo Fiat è impegnato anche ad aumentar e l’utilizzo di carburanti alter nativi e orienta sempr e più la pr opria ricer ca nel campo dei diversi combustibili ecocompatibili, coerentemente con le condizioni socio-economiche ed energetiche dei diversi mercati.

MetanoDa oltre dieci anni Fiat è leader europeo nel campo delle vetture a metano OEM (Original Equipment Manufacturer). La pr opulsione a metano rappr esenta la scelta tecnologica più ef ficace e disponibile nell’immediato per risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane e per la riduzione delle emissioni di CO2. Il metano (o gas naturale compr esso - CNG), infatti, si pr esenta oggi come l’unico combustibile realmente alternativo rispetto a benzina e gasolio e il più pulito attualmente disponibile. In particolare: ■ garantisce minime emissioni nocive, dal particolato

(ridotto praticamente a zer o) ai composti ar omatici come il benzene;

■ riduce al minimo anche le emissioni più critiche nei confronti della qualità dell’aria (come gli ossidi di azoto);

■ riduce le emissioni di CO 2 del 23% rispetto al funzionamento a benzina;

■ ha le potenzialità per esser e una fonte rinnovabile, attraverso il biometano.

Nel 2010 sono stati commer cializzati 75 mila veicoli a metano in Europa, circa il 40% in meno rispetto al 2009. Il risultato è stato influenzato da un brusco rallentamento della domanda, dovuto alla fine degli incentivi statali sull’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale. In un mer cato notevolmente ridotto, il mar chio Fiat ha comunque mantenuto una posizione di leadership in Europa con una quota dell’80%. Non solo, nel corso dell’anno è stato lanciato il Doblò Natural Power, anche in versione Cargo, primo modello della gamma equipaggiato con un motor e turbo a metano che garantisce elevate prestazioni a fronte di emissioni e consumi ridotti.Fin dal 1995 anche Iveco rivolge la massima attenzione alla propulsione a gas naturale e oggi è leader eur opeo nella ricerca relativa a tale campo e nella commer cializ-

f no a 120 g/km91%

121-130 g/km1%

oltre 130 g/km8%

80% quotadi mercatodei veicoli Fiata metano

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zazione di questi veicoli, con 11 mila mezzi nel par co circolante di aziende private e della pubblica ammini-strazione. Dispone inoltr e della gamma a metano più completa in commercio, con autocarri, furgoni e autobus. Tutti i veicoli a gas naturale di Iveco utilizzano motori monovalenti, alimentati cioè da un solo carburante, che funzionano a combustione stechiometrica. Ciò consente di for nire prestazioni elevate e costanti, abbassando al tempo stesso le emissioni inquinanti ben al di sotto dei limiti previsti dalla normativa Euro V, avvicinandosi così a quelli previsti dall’Euro VI, che entr erà in vigore a partire da dicembr e 2012. Infine, l’ intera gamma dei motori alimentati a metano è anche omologata secondo lo standard EEV (Enhanced Envir onmentally-Friendly Vehicles), la normativa più stringente in ambito eur opeo, ed è già pr edisposta per funzionar e anche con il biometano ottenuto dal trattamento dei rifiuti.

BiocombustibiliIl Gruppo Fiat con Fiat Powertrain e FPT Industrial, sta investendo importanti risorse nello sviluppo di tecnologie capaci di valorizzar e al meglio il patrimonio naturale disponibile. Un impegno grazie al quale Fiat ha raggiunto la leadership sul mercato brasiliano, con una gamma completa di vettur e dotate della tecnologia Flexfuel, che consente di utilizzar e miscele variabili di benzina e bioetanolo. Un’ulterior e espr essione dell’elevato livello tecnologico raggiunto è il TetraFuel®, br evettato da Magneti Mar elli e applicato da Fiat Powertrain, rappresenta il primo motor e al mondo capace di funzionare con quattr o combustibili diversi: bioetanolo, gasolina (benzina miscelata con il 22% di bioetanolo), benzina e metano.Nel 2010 in Brasile sono stati commercializzati 750 mila veicoli Flexfuel e TetraFuel®, che hanno rappresentato praticamente la totalità delle vendite (99%). Questo risultato è fortemente influenzato dall’esistenza in Brasile di una rete distributiva di bioetanolo capillare, favorita negli anni dalla situazione socio-politica e dalla disponibilità della materia prima. Inoltre, tutti i motori di Fiat Powertrain commercializzati in Europa sono compatibili con l’utilizzo di biocombustibili (bioetanolo e biodiesel) in miscela

con la benzina fino al 5% (E5) e con il gasolio fino al 7% (B7). In particolar e, la maggior parte delle vettur e prodotte da Fiat Gr oup Automobiles a partir e dal 2000 sono equipaggiate con motori a benzina già compatibili con miscele di bioetanolo fino al 10% (E10), in anticipo rispetto a quanto pr evisto dalla normativa eur opea (Fuel Quality CE 2009/30). Per specifici utilizzi, come quelli agricoli, invece, alcuni motori sono stati adattati per esser e compatibili con miscele di biocombustibile in percentuali superiori. Infatti, New Holland Agricultur e guida l’industria agricola nel sostegno all’utilizzo dei biocarburanti, of frendo un’ampia gamma di pr odotti, circa il 90%, compatibili con il biodiesel fino al 100%.Allo stesso tempo, i veicoli di Iveco, già oggi, possono utilizzare biocombustibili come il biometano, prodotto dai rifiuti organici e dagli scarti vegetali, e il biodiesel, miscelabile con il gasolio di origine fossile in una per centuale fino al 5%, senza bisogno di alcun intervento. Iveco sta inoltr e indirizzando la propria ricer ca sull’impiego di biocombustibili di seconda generazione. Molto pr omettenti, anche se attualmente disponibili in modo limitato sul mercato, rappresentano il futuro dei biocombustibili. Si tratta dell’olio vegetale idrogenato, derivato da olii vegetali non in conflitto con la catena alimentar e, e della biomassa a liquido, ottenuto dalle biomasse mediante un pr ocesso chimico di trasformazione. Tali combustibili rinnovabili di seconda generazione non solo derivano da una varietà più ampia di materie prime (alghe, jatr opha e rifiuti), ma hanno caratteristiche prestazionali addirittura migliori rispetto al gasolio di origine fossile e possono ridurr e le emissioni di gas serra fino al 95%.

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78 MOBILITÀ ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

TRAZIONI ALTERNATIVELa parola d’ordine tra i pr ogettisti del Gruppo Fiat è ridurre le emissioni di CO2 sviluppando sistemi in grado di minimizzare i consumi di benzina o gasolio, il che si traduce anche nel progettare soluzioni alternative di propulsione, specialmente per i veicoli di uso prettamente urbano.In particolare, Iveco, attraverso Altra (centr o di eccel-lenza per la progettazione di veicoli a trazione alter na-tiva), vanta una grande esperienza nella pr oduzione di sistemi di trasporto elettrici e ibridi, per veicoli mer ci e per autobus urbani.

ElettricoIveco, pr ecursore di questo tipo di tecnologia, ha progettato e costruito il primo Daily a pr opulsione elettrica nel 1986, la gamma è stata poi ampliata per includere furgoni e autobus urbani. Nel 2010 è iniziata la commer cializzazione in Eur opa dell’ECODAILY Electric, veicolo commer ciale legger o equipaggiato con un motor e di tipo asincr ono trifase comandato da un inverter , che ha il compito di muo-vere dir ettamente il veicolo e di r ecuperare energia durante le frenate. Le batterie che equipaggiano il Daily non pr oducono emissioni gassose, non richiedono manutenzione e sono totalmente riciclabili, non solo, sono anche particolarmente leggere così da non pena-lizzare il carico utile. La sua autonomia può arrivar e fino a 130 km. Il mezzo si pr esenta, quindi, come la

soluzione ideale per i più svariati impieghi in ambito urbano, come la distribuzione porta a porta e il trasporto di persone. Pr oprio per queste sue caratteristiche, Deutsche Post DHL, leader mondiale nella logistica e servizi postali, ha scelto Iveco per la for nitura di veicoli elettrici. Infatti nel 2010 è stato consegnato un ECODAILY Electric, il primo di dieci veicoli che nel 2011 saranno inviati alle diverse sedi di DHL in Germania.Infine, gli autobus urbani elettrici venduti in Europa sono 74 fino a oggi.

IbridoIveco è leader in questo settor e dal 1994, quando produsse il primo Turbocity ibrido. Oggi sono 150 i veicoli ibridi Iveco circolanti in Europa. Nel corso dell’anno è iniziata la commer cializzazione dell’ Eurocargo ibrido, primo veicolo commerciale medio con alimentazione diesel-elettrica OEM (Original Equipment Manufacturer) venduto in Europa. L’Eurocargo, con propulsione ibrida parallela, rappresenta il miglior punto di equilibrio tra le esigenze di trasporto (capacità di carico e manovrabilità) da un lato e il rispetto dell’ambiente dall’altr o. T utto questo viene ottenuto grazie al sistema fr enante rigenerativo, alla funzione Start&Stop e al motor e diesel ridotto.In fase di accelerazione, la potenza er ogata dal generatore termico può esser e integrata con quella fornita dalle batterie. A velocità costante, le batterie non intervengono poiché la potenza er ogata dal generatore è suf ficiente a mantener e la velocità. Durante la fase di frenata il motor e elettrico r ecupera l’energia cinetica ricaricando le batterie. All’arr esto del veicolo, il motor e diesel si spegne e le emissioni dei gas di scarico si interrompono, permettendo un ulterior e risparmio di carburante e una riduzione significativa dell’inquinamento atmosferico e acustico. Nella fase di partenza, le batterie alimentano il generatore che riavvia il motore diesel non appena il conducente preme il pedale dell’acceleratore, facendo ripartire il veicolo.In funzione delle condizioni di utilizzo, la pr opulsione ibrida permette di ottenere una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 fino al 30% e delle emissioni di NOx fino al 50%.

FIAT 500EV ELETTRICALa Fiat 500EV ha debuttato in anteprima mondiale in occasione del Salone internazionale dell’auto 2010 di Detroit. Prototipo innovativo sviluppato da Chrysler, sulla base della versatile piattaforma di Fiat 500, sarà lanciato negli Stati Uniti nel 2012. Peculiarità della vettura elettrica a emissioni zero è il gruppo propulsore composto da tre sistemi principali: modulo elettrico ad alta potenza, innovativa batteria agli ioni di litio (prodotta da SB LiMotive, joint venture tra Samsung e Bosch) e centralina EV per gestire i fl ussi di potenza. Tutte le attività di ingegnerizzazione del gruppo propulsore e di sviluppo dell’auto avverranno presso la sede del Gruppo Chrysler ad Auburn Hills, Michigan. Chrysler è stato infatti designato come il centro di competenza per l’elettrifi cazione delle auto anche per Fiat.

È di Ivecoil primo veicolo

commercialemedio ibrido

in Europa

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Nel 2010 si è anche conclusa la sperimentazione su strada di dieci Daily ibridi in collaborazione con FedEx. I risultati ottenuti sono stati molto positivi: la flotta ha percorso una media di 34 mila chilometri a veicolo, con un risparmio di combustibile e una riduzione di CO 2 di circa il 27%.Infine, la gamma Iveco di autobus ibridi seriali e paralleli, già operativa in numer ose città europee, si è arricchita nel 2010 di un nuovo modello: il Citelis ibrido. L’autobus urbano con pr opulsione ibrida in serie diesel-elettrica fissa un nuovo standar d nel panorama dei mezzi di

trasporto pubblico, riducendo le emissioni di CO 2 fino al 40% e migliorando il comfort a bor do e il livello di rumorosità, grazie anche al sistema Start&Stop.

SISTEMA START&STOPUn ulteriore aiuto per l’ambiente arriva dallo Start&Stop, sistema sviluppato dall’Engineering & Design di Fiat Group Automobiles (FGA), con il contributo di Fiat Powertrain e Magneti Mar elli. Lo Start&Stop, a veicolo fermo, in corrispondenza delle fasi di funzionamento al minimo, spegne automaticamente il motor e e lo riavvia non appena il guidator e intende ripr endere la mar cia. Il principale beneficio è dunque una consistente riduzionedel consumo di combustibile e delle emissioni diCO2 in situazioni di traffico congestionato e diripetute soste ai semafori. Il sistema garantisce una riduzione di consumi ed emissioni di circa il 10% in situa-zioni di traffico congestionato e del 3,5% nel ciclo omolo-gativo europeo (NEDC). FGA ha già allo studio sistemi Start&Stop di seconda generazione, con strategie più evolute di spegnimento del motor e che consentiranno di raddoppiar e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’uso urbano, diminuendola di circa il 20%. Questa evoluzione dello Start&Stop sarà pr oposta sui nuovi modelli nei prossimi anni.

SISTEMA HELEFerrari ha presentato al Salone dell’Automobile di Parigi 2010 il sistema HELE (High Emotion Low Emissions), dedicato da un lato a incrementare le prestazioni delle proprie vetture, dall’altro a ridurre l’impatto ambientale.La prima applicazione del sistema è stata sulla Ferrari California e ha avuto come risultato una riduzione delle emissioni di CO2 del 14,5%.L’applicazione del sistema HELE prevede, insieme alla tecnologia Start&Stop, l’installazione del controllo intelligente delle ventole motore e delle pompe benzina, il controllo elettronico della cilindrata del compressore del climatizzatore e l’adattamento dei cambi marcia allo stile di guida. Tutte queste soluzioni consentono di ridurre le emissioni e aumentare la sportività. Infatti, per quanto riguarda la trasmissione, la centralina del cambio distingue, in modalità automatica, lo stile di guida adattando di conseguenza la cambiata. Se infatti viene riconosciuta un’andaturacon moderate richieste di coppia e a bassi regimi di rotazione, tipici dei percorsi cittadini, le cambiate sono ottimizzate per ridurre i consumi. Viceversa i passaggi di marcia avvengono in modo più performante quando le richieste del pilota sono quelle tipiche di una guida sportiva. La California inoltre è la prima vettura nella gamma Ferrari a disporre della tecnologia Start&Stop, con riavvio della vettura in soli230 millisecondi, caratteristica che garantisce la massima velocità nella ripartenza senza impatto sulla guidabilità. Anche per questo contenuto, l’obiettivo dei tecnici è stato il miglioramento dei consumi abbinato alla sportività, grazie a funzionalità specifi camente studiate che permettono al guidatore di riavviare il propulsore, oltre che rilasciando il pedale del freno, anche attraverso l’utilizzo del pedale acceleratore (per le persone che frenano con il piede sinistro) o la paletta UP del cambio.

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80 MOBILITÀ ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

TRASMISSIONIAnche le trasmissioni sono un componente importante per contribuir e al miglioramento dei consumi e alla conseguente riduzione delle emissioni di CO2. Il cambio r obotizzato (AMT - Automated Manual Transmission), sviluppato e pr odotto da Magneti Marelli, si basa su una tecnologia di automazione elettro-idraulica del cambio manuale che coniuga il comfort di utilizzo con la riduzione di consumi ed emissioni. Nel cambio r obotizzato la selezione delle marce e l’azionamento della frizione sono sostituiti da componenti elettroidraulici che, contr ollati da un’unità elettronica, garantiscono l’inserimento della mar cia ideale in ogni condizione di guida. Adottato da Fiat Group Automobiles (FGA) nel segmento delle vettur e piccole e sui veicoli commer ciali leggeri, il cambio robotizzato consente una riduzione fino al 10% delle emissioni di CO2 nel ciclo urbano. Nel 2010 è stata lanciata la prima applicazione su Alfa MiT o del cambio a doppia frizione a secco (DDCT - Dual Dry Clutch Transmission) denominato commercialmente TCT. La nuova trasmissione, svilup-

pata e pr odotta da Fiat Powertrain, è in grado di garantire una significativa riduzione di consumi ed emissioni di CO 2, oltre a migliorar e il comfort di guida. Il DDCT rappr esenta una soluzione talmente inno-vativa nell’ambito delle trasmissioni che già vanta ben 23 brevetti. FGA si è data l’obiettivo di dif fondere nei prossimi anni quanto più possibile tale tecnologia tra i propri modelli dei segmenti delle vetture medie.FGA ha inoltr e intr odotto su tutti i nuovi modelli con cambio manuale l’indicator e che segnala quando cambiare marcia per aver e un’andatura più rispettosa dell’ambiente (GSI - Gear Shift Indicator). L ’indicatore di cambio mar cia è un ver o e pr oprio “co-pilota” che suggerisce in modo discr eto al guidator e la mar cia ideale per un utilizzo più ef ficiente del pr opulsore in termini di consumi e di emissioni di CO2.Da segnalar e anche la ricer ca di CNH - Case New Holland per sviluppare soluzioni che contribuiscano alla riduzione dei consumi e quindi delle emissioni di CO 2 nel comparto agricolo attraverso il miglioramento dei sistemi di trasmissione.Premiata con due medaglie d’argento per l’innovazione al SIMA Innovation Awards 2009 e al FIMA 2010, l’avan-zata trasmissione a variazione continua EasyDriveTM consente ai trattori più piccoli di aver e nuovi livelli di operatività ininterrotta e di sfruttar e meglio la potenza del motore. Questo ha fatto si che nel 2010 l’efficienza dei trattori muniti di trasmissione a variazione continua EasyDriveTM sia aumentata del 3%.

ARCHITETTURE VEICOLOAl fine di realizzare veicoli sempre più sicuri e confortevoli e al contempo di ridurr e le emissioni, il Team Body, funzione di Fiat Group Automobiles (FGA) dedicata alla progettazione delle scocche, studia architetture veicolo sempre più robuste e nello stesso tempo più leggere.Questa continua ricerca ha consensito di ridurre il peso della scocca dei nuovi modelli dal 2% al 10%, rispetto al corrispondente modello che sostituisce, senza compromettere sicurezza e prestazioni. La nuova Alfa Giulietta, ad esempio, nasce su un nuovo pianale, denominato Compact, r ealizzato per soddisfare le richieste degli ultimi rating di sicur ezza,

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garantire una migliore abitabilità e contenere i consumi di carburante. Il nuovo pianale modular e si adatta a soluzioni di sospensione innovative e consente l’installazione di motopropulsori di ultima generazione. Per ottenere questi risultati, nella pr ogettazione della vettura sono stati individuati i materiali più adatti per ogni specifica funzione e si è fatto largo utilizzo di acciai con elevate caratteristiche meccaniche, i cosiddetti acciai ultra resistenziali (UHSS). L ’applicazione è stata estesa a tutte quelle parti della struttura in cui fosse possibile ridurr e lo spessor e delle lamier e pur garantendone, anzi elevandone, la r esistenza e la capacità di assorbir e l’energia degli urti. Inoltr e, per assicurare un’ottimale modalità di deformazione delle strutture anteriori in caso di collisione, sono state realizzate parti in alluminio che uniscono legger ezza a stabilità nel collasso sotto carico.

modo in cui le persone guidano e fanno manutenzione al veicolo, consapevole dell’importante contributo che il comportamento al volante può aver e sulla riduzione della CO2. Forte di questa convinzione Fiat ha r ealizzato il primo database al mondo sui comportamenti di guida e la loro evoluzione, grazie ai dati raccolti con il sistema eco:Drive. Applicazione gratuita, scaricabile dal sito www.fiat.com/ecoDrive, che consente all’utente di monitorare il pr oprio stile di guida e di migliorarlo seguendo i suggerimenti for niti dal sistema. Scaricato 140 mila volte e utilizzato regolarmente da oltre 50 mila automobilisti in tutta Eur opa, il softwar e ha inviato al server di Fiat i dati di cir ca 10 milioni di per corsi. Una fotografia assolutamente oggettiva basata sui dati delle centraline motore.Il patrimonio di informazioni così raccolte ha consentito di analizzare i comportamenti di automobilisti di Paesi diversi e nelle condizioni stradali più varie. È nato così lo studio White Paper eco:Drive, che si basa su un campione rappr esentativo di oltr e 400 mila viaggi effettuati da oltr e 5 mila eco:Driver in Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito.Analizzando i risultati degli eco:Driver migliori, si è evidenziato anche che eco:Drive permette di ottener e un risparmio fino al 16% di carburante e quindi di CO2.

COMPOSIZIONE DEL PIANALE COMPACTAlfa Giulietta

Leghe leggere4%

Materiale plastico ultra resistente

2%

Acciaio ultra resistenziale84%

Acciaio stampato a caldo7%

Acciaio3%

COINVOLGIMENTO DEL CLIENTERispondere al bisogno di mobilità di domani significa riuscire già oggi a coniugare l’esigenza di ridurre consumi ed emissioni inquinanti con la libertà di spostamento delle persone, declinando quest’ultima in maniera sostenibile. Ecco perché Fiat non considera solo il ciclo di vita dei pr odotti, ma, appr occiando il pr oblema in maniera integrata, estende il proprio impegno anche al

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82 MOBILITÀ ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Il dispositivo eco:Drive è disponibile sulla maggior parte della gamma Fiat (500, Grande Punto, Punto Evo, Bravo, Qubo, Cr oma e Nuovo Doblò) e sulle r elative versioni commer ciali di Fiat Pr ofessional. Nel corso del 2010 è stato esteso alla gamma a metano ed è stata lanciata anche la versione Fleet per i par chi auto aziendali: eco:Drive Fleet. Il softwar e è intuitivo e permette il monitoraggio dei consumi, delle emissioni e dei risparmi conseguiti dalla singola vettura o da gruppi di veicoli, con la pr oiezione delle ef ficienze sull’intera flotta cir colante. Consente, inoltr e, l’aggior namento dei costi di gestione e for nisce ai driver - attraverso l’applicazione originale - consigli per migliorar e il comportamento al volante, sulla base di come si è guidato fino a quel momento. Sempre nell’ottica di minimizzar e le emissioni delle flotte aziendali, Iveco ha r ealizzato il Blue&Me Fleet, soluzione telematica per la gestione delle flotte e l’assistenza dei clienti, sviluppata sulla piattaforma Blue&MeTM di Fiat Gr oup Automobiles e su quella

FleetVisor di Qualcomm. Il dispositivo fornisce ai clienti la soluzione ottimale per l’utilizzo dei veicoli e la corretta pianificazione degli itinerari, aspetti ormai sempr e più importanti ai fini della riduzione dell’impatto ambientale e del miglioramento dei costi operativi. Il computer di bor do è in grado di dialogar e con la centralina elettronica del veicolo per richieder e informazioni (ad esempio: consumo di combustibile, distanza, velocità, percorrenza totale e altr e informazioni tecniche) e correlarle al conducente, in modo da fornire dati precisi sull’attività e sullo stile di guida dei singoli autisti.Il Gruppo non si limita a r ealizzare dispositivi e tecnologie per la riduzione delle emissioni di CO 2, ma ha un ruolo attivo anche nel promuovere iniziative per sensibilizzare i giovani a una guida più responsabile.Ne è una dimostrazione il pr ogetto Ecopatente, di cui Fiat e Magneti Marelli sono per il secondo anno partner, promosso da Legambiente (associazione ambientalista italiana) e con il patr ocinio dei Ministeri della Gioventù, dell’Ambiente e della T utela del T erritorio e del Mar e. L’obiettivo del pr ogetto è infatti l’educazione dei giovani iscritti alle Scuole Guida italiane a un uso ecoresponsabile dell’auto. L ’edizione 2010 del progetto ha coinvolto cir ca 700 autoscuole italiane e oltre 11.000 patentandi. Sull’onda di questo successo Fiat ha deciso di confermare il proprio impegno in Italia anche per il 2011 e di estender e il progetto anche alla Spagna.Nel 2010, con il Patrocinio del Ministero della Gioventù, Fiat e ACIF (Associazione Concessionari Italiani Fiat) hanno lanciato la campagna BimbiAmbiente per sensibilizzare e informar e le nuove generazioni sui temi legati alla mobilità sostenibile e alla salvaguar dia ambientale.La campagna ha coinvolto per oltr e un mese cir ca 600 concessionarie Fiat in Italia. Attraverso un libricino illu-strato, le famiglie sono state sensibilizzate in particolar e sull’utilizzo responsabile della propria vettura.BimbiAmbiente nasce all’inter no di un pr ogetto più ampio di Fiat volto a promuovere anche la sicurezza dei bambini in auto con la campagna BimbiSicuramente, giunta ormai alla sua terza edizione.

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Infine, il Gruppo sensibilizza l’attenzione dei clienti anche su un altr o aspetto che spesso passa in secondo piano: la manutenzione. Infatti, una corr etta manutenzione dell’autoveicolo (in particolar e della pressione degli pneumatici, del filtr o dell’aria, delle emissioni dei gas di scarico e della batteria) a intervalli regolari, oltre a mantenere in perfetto ordine di marcia il veicolo e a garantire il funzionamento dei vari dispositivi, consente un indubbio risparmio in termini di consumi e una riduzione delle emissioni.Forti di questa convinzione, nel 2010 è pr oseguita la campagna greenCHECK-UP, progetto di educazione e informazione su una corr etta manutenzione, pr omosso dall’area After Sales di Fiat Gr oup Automobiles in diversi Paesi eur opei: Italia, Spagna, Polonia, Francia, Germania, Grecia, Repubblica Ceca e Slovacchia.

RIDURRE LE EMISSIONI INQUINANTINell’ambito di una politica ambientale volta alla riduzione progressiva dell’inquinamento, il Gruppo Fiat pone il massimo impegno nella progettazione di dispositivi per l’abbassamento delle emissioni. Basti pensare che tutti i veicoli prodotti da Fiat Group Automobiles a fi ne 2010 erano disponibili con motori conformi alla normativa Euro 5.Nel corso dell’anno, inoltre, CNH - Case New Holland ha completato le attività che permetteranno ai suoi marchi di offrire soluzioni in linea con le nuove normative Tier 4, che dal 2011 imporrà a tutti i costruttori di ridurre le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di polveri sottili (PM). Sono state adottate soluzioni messe a punto con FPT Industrial, che garantiscono ai clienti dei marchi di CNH benefi ci sia in termini ambientali sia di produttività. Le soluzioni individuate, differenziate a seconda della categoria del motore, della potenza e della missione specifi ca di applicazione, sono: SCR (Selective Catalytic Reduction), sistema di post trattamento dei gas di scarico, e CEGR (Cooled Exhaust Gas Recirculation), ricircolo del gas di scarico raffreddato.I marchi di CNH offrono già un’ampia gamma di prodotti in regola con il Tier 4A (primo stadio di applicazione della nuova normativa), in particolare New Holland Agriculture sta lanciando sul mercato la gamma più ampia del settore di prodotti conformi alla normativa Tier 4: 20 modelli di trattore e 6 di mietitrebbia.Iveco, infi ne, dedica grande attenzione allo sviluppo di veicoli a basse emissioni, in particolare per le specifi che esigenze del trasporto pubblico locale, dove la salvaguardia della qualità dell’aria è di primaria importanza. Da anni, infatti, Iveco è leader negli autobus urbani alimentati a metano, che soddisfano i limiti EEV (Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles), lo standard più severo previsto dalle normative europee in tema di emissioni.Più di recente, grazie all’esperienza acquisita con la tecnologia SCR e con l’evoluzione dei fi ltri per il particolato, Iveco è in grado di soddisfare questi limiti anche con i veicoli a propulsione diesel. Nel 2010 infatti un terzo dei veicoli Iveco delle gamme media e pesante, circa il 20% del totale delle vendite in Europa, è rappresentato da veicoli EEV.

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84 MOBILITÀ ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Le analisi sui livelli di r ecuperabilità e riciclabilità sono eseguite utilizzando un sistema informatico specifico, il 3R project, che elabora i dati pr ovenienti dall’IMDS (International Material Data System), database on-line, per mezzo del quale tutta la catena di for nitura può inserire le informazioni di base relative alla composizione dei propri prodotti (vedere anche pagina 173). Il 3R pr oject è un sistema molto versatile e consente anche di eseguire simulazioni per valutare gli impatti sulla recuperabilità delle vetture a seguito del cambiamento di materiali o di soluzioni pr ogettuali, monitorando continuamente l’allineamento alla Direttiva 2005/64. Nel 2010 oltr e il 40% del peso delle vettur e di FGA, omologate nell’anno, è rappresentato da materie prime riciclate. È continuata inoltr e l’attività di esplorazione di nuove applicazioni per aumentare la percentuale di materiali riciclati nei polimeri, cr esciuta del 5% rispetto al 2009. In particolar e, negli isolamenti a matrice polimerica la componente fibr osa è stata

Il Gruppo Fiat già nella fase di scelta delle materie prime tiene in considerazione i possibili impatti ambientali, e quindi la riciclabilità, che i materiali avranno al termine della vita delle vettur e. A tal fine vengono privilegiati materiali e sostanze ecocompatibili (a basso impatto ambientale, biopolimeri, materiali pr ovenienti da riciclo), e vengono studiate soluzioni progettuali volte a favorire il recupero delle vetture.La Dir ettiva eur opea 2005/64 (o RRR - Riutilizzar e, Riciclare, Recuperar e), stabilisce i limiti per la recuperabilità (95%) e la riciclabilità (85%) dei modelli di nuova omologazione e, da luglio 2010, è stata estesa anche alle auto di prima immatricolazione. A questo riguardo, tutte le vetture della gamma di Fiat Gr oup Automobiles (FGA), omologate nel 2010, sono in media recuperabili al 95,4% in peso e riciclabili all’85,3% in peso. L’Alfa Giulietta, ad esempio, il più recente modello di FGA lanciato sul mer cato, va anche oltr e: il 95,5% è infatti recuperabile e l’85,6% è riciclabile.

RECUPERARERICICLARE

RIUTILIZZARE

COMPOSIZIONE DELLE VETTURE PER MATERIALE(1)

Fiat Group Automobiles (% su peso totale vetture)

Altro2,3%

Fluidi4,8%

Vetro2,9%

Elastomeri4,1%

Acciaio57,3%

Ghisa6,7%

Altri metalli2,4%

Polimeri12,4%

Leghe leggere7,1%

(1) I dati si riferiscono al valore medio della gamma Fiat Group Automobiles omologata nel 2010, valutato secondo la Direttiva europea 2005/64.

Acc

iaio

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im

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Vet

ro

Flu

idi

Altr

o0,0% 3,4%

0,0%13,3%

41,2%34,9%

92,3%

81,0%90,2%

INCIDENZA DELLE MATERIE PRIME RICICLATE(1)

Fiat Group Automobiles (% su totale materia prima utilizzata)

39,3%

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sostituita con fibr e di cotone pr ovenienti dal riciclo. Tale soluzione è stata applicata all’ intera produzione di FGA, consentendo il riciclaggio di più di 700 tonnellate di fibre di cotone nel corso dell’anno. Inoltre, per gestir e con la necessaria attenzione le problematiche iner enti l’utilizzo in Azienda di sostanze critiche o a rischio, dal 2008 in Fiat è stato cr eato un gruppo di lavoro intersettoriale che coor dina tutte le attività corr elate a questo tema, seguendo anche l’evoluzione della normativa ambientale e le possibili implicazioni sul mondo automotive. Nel 2010, in particolare, sono state intrapr ese diverse azioni volte a migliorar e il monitoraggio ( processati oltre 30 mila datasheet pr esenti nella piattaforma FELIS - Fiat End of Life Integration System) e successivamente a eliminar e le sostanze SVHC (Substances of V ery High Concer n) dai pr ocessi pr oduttivi e dai pr odotti. Queste azioni hanno permesso inoltr e di strutturar e una campagna di comunicazione così come pr evisto dal REACH (Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals), regolamento che disciplina Ia fabbricazione, l’importazione, l’immissione in commer cio e l’utilizzo delle sostanze chimiche nell’Unione europea.Nel corso dell’anno è stato anche sviluppato un sistema di contr ollo in tempo r eale dei dati caricati nell’IMDS

dai for nitori, che avvisa tramite un segnale l’eventuale presenza di sostanze SVHC nei pr odotti for niti con l’obiettivo di incentivarne la sostituzione.Inoltre, FGA ricopr e da tempo un ruolo guida per tutta la catena industriale coinvolta nelle attività di riciclaggio e recupero dei materiali che compongono il veicolo, una volta che questo arriva alla fine della propria vita (ELV - End of Life Vehicle). Basti pensare alla pluriennale esperienza acquisita a partir e dal 1992 con il Progetto F.A.RE. (Fiat Auto REcycling) e all’impegno profuso nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro per la gestione dei veicoli fuori uso (formalizzato nel 2008 con il Minister o dell’Ambiente, il Minister o dello Sviluppo Economico e tutti gli attori r esponsabili della filiera italiana).Per garantir e la massima r ecuperabilità dei componenti, FGA ha sviluppato in Italia una rete di 271 demolitori convenzionati, che vengono formati e istruiti af finché siano in grado di riciclar e il materiale metallico e di dividere per famiglie i diversi tipi di polimeri che potranno così essere riutilizzati.Fiat è attiva anche a livello internazionale. In Europa sono stati avviati contratti con demolitori locali e con specifici service pr ovider per il ritir o dei veicoli a fine vita. Al di fuori dell’Unione eur opea, solo in alcuni Paesi esistono attualmente leggi in materia di trattamento dei veicoli a fine vita, altri invece stanno valutando l’adozione di specifiche norme. Nei primi FGA ha avviato l’implementazione di un network locale, ad esempio in Turchia, oppur e ha ottemperato economicamente agli obblighi di r ecupero e riciclaggio come pr evisto dalla legge, ad esempio in Giappone. Mentr e nei secondi, dove ancora non sono pr esenti vincoli di natura normativa, Fiat svolge un’attività di sensibilizzazione attraverso degli opuscoli informativi sull’importanza dei temi del fine vita veicolo, distribuiti presso gli stabilimenti o gli importatori locali. Negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata anche sulle attività di recupero energetico dei r esidui finali di frantumazione del veicolo non più riciclabili meccanicamente (fluf f). In questo campo FGA ha avviato un importante progetto, presentato nell’ambito

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86 MOBILITÀ ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

del bando ef ficienza energetica del pr ogramma italiano di innovazione Industria 2015: Target Fluff. Promosso dal Centro Ricerche Fiat per mandato della divisione End of Life Vehicle, funzione di Fiat dedicata alla gestione del fine vita dei veicoli, vede coinvolti tre gruppi industriali attivi da tempo come impr ese di frantumazione. Il pr ogetto prevede la r ealizzazione di tr e dif ferenti impianti innovativi di riciclaggio e recupero energetico del fluf f attraverso pr ocedimenti ad alta efficienza. Nel corso del 2010 i partner del pr ogetto hanno realizzato gli impianti tecnologici finalizzati alla separazione di alcuni materiali da avviar e al riciclaggio e alla pr eparazione del r esiduo come combustibile solido secondario e hanno ultimato la sperimentazione di dif ferenti tecnologie di pir olisi e gassificazione ad alta efficienza energetica.Questi impianti, finanziati per la parte innovativa dal Ministero dello Sviluppo Economico, daranno un forte impulso al pr ocesso di riciclaggio e di r ecupero dei residui di frantumazione dei veicoli trasformando un importante flusso di rifiuti in materiali riciclati ed energia.

LIFE CYCLE ASSESSMENTLa metodologia di Life Cycle Assessment (LCA) è uno strumento prezioso che da anni Fiat Group Automobiles (FGA) utilizza a supporto delle proprie scelte progettuali, in quanto valuta l’impatto complessivo sull’ambiente. Le analisi di ciclo di vita vengono svolte secondo le normative internazionali ISO 14040 e ISO 14044 e tengono conto sia del consumo di energia e risorse nelle fasi di produzione, uso e riciclo sia della produzione di rifi uti. Nel corso del 2010 sono proseguiti gli studi sui nuovi fl uidi refrigeranti per gli impianti di condizionamento delle vetture e sui nuovi processi di pre-verniciatura. L’impiego dell’attuale fl uido refrigerante (R134a) verrà infatti vietato dal 2011 a causa del suo GWP (Global Warming Potential) superiore a 150. Al fi ne di avere una visione complessiva sulle alternative disponibili e sugli impatti ambientali diversi a seconda delle condizioni climatiche di utilizzo dei veicoli, FGA ha avviato un’approfondita analisi LCA. La riduzione degli impatti ambientali complessivi è stato anche l’obiettivo alla base della messa a punto dei processi di fosfatazione a basso impatto. Da alcuni anni, infatti, FGA sta valutando materiali e trattamenti alternativi ai tradizionali processi di pre-verniciatura delle scocche, con l’ambizioso obiettivo di ottenere una riduzione dei consumi complessivi e, contemporaneamente, rendere tecnicamente fattibile l’impiego di sostanze a basso impatto ambientale nel processo; ad oggi però non è stata individuata ancora la soluzione.

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Per il Gruppo Fiat mobilità sostenibile significa anche mobilità sicura. Questo impegno si traduce nella progettazione e nello sviluppo di veicoli in grado di attivare tutti i sistemi che aiutino il guidatore a evitare gli incidenti e che, nel caso in cui la collisione sia inevitabile, garantiscano la massima pr otezione degli occupanti e la salvaguar dia degli altri utenti della strada. Pr oprio perché l’attenzione alla sicurezza dei pr odotti è un elemento fondamentale, dal 1976 Fiat si è dotata di un Centro Sicurezza con l’obiettivo di far confluir e in un’unica sede tutte le attività di calcolo strutturale, pr ogettazione e sperimentazione per la sicur ezza passiva e l’aer odinamica dei veicoli. Dedicato a Fiat Gr oup Automobiles, è considerato un punto di riferimento anche per Iveco. Il Centr o si occupa di eseguire la parte di calcolo, affidata a un team dedicato

di 40 ingegneri specializzati, di sperimentazione (crash test, simulazioni d’urto su slitta HyGe) e di pr ogettazione dei sistemi di ritenuta (airbag, cintur e, seggiolini) e altri dispositivi di sicur ezza del veicolo. Il Centr o Sicur ezza partecipa, inoltr e, a pr ogetti per lo sviluppo scientifico e normativo su ar ee tematiche specifiche quali gli urti a bassa e alta velocità, la biomeccanica, gli algoritmi di riconoscimento dell’urto, la pr evenzione del fuoco e la funzionalità di tutti i sottosistemi del veicolo.Le prossime sfide, cui il Gruppo sarà chiamato a rispondere nell’immediato futuro e sulle quali il Centro sta già lavorando, riguardano gli aspetti di compatibilità fra veicoli di diverse categorie in caso di urto, la protezione degli utenti della strada più vulnerabili e l’integrazione fra sicurezza attiva e passiva.

SICURE DENTROE FUORI

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APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

APPROCCIO INTEGRATO ALLA SICUREZZAPer il Gruppo Fiat pr ogettare prodotti che proteggono il guidatore, i passeggeri e allo stesso tempo salvaguar da-no la sicurezza di tutti gli utenti della strada rappresenta una sfida quotidiana e un impegno nei confr onti della comunità. In tal senso, la ricerca e lo sviluppo dei sistemi di sicurezza si basa su tre direttrici fondamentali:■ supporto alla guida, con focus su dispositivi a sostegno

del guidatore nell’uso normale e in fase di allerta;■ prevenzione degli incidenti, con focus su sistemi

che si attivano nella fase di emergenza e supportano il guidatore nelle manovre necessarie a evitare l’urto;

■ mitigazione dei danni, con focus su dispositivi che intervengono quando l’impatto è inevitabile al fine di ridurne le conseguenze.

Questo appr occio ha portato il Gruppo a raggiunger e risultati significativi: negli ultimi cinque anni, infatti, tutti i nuovi modelli di Fiat Group Automobiles hanno ottenuto le cinque stelle Euro NCAP. In particolar e, nel 2010 l’Alfa Giulietta si è aggiudicata le pr estigiose cinque stelle con un punteggio globale di 87/100, risultato che le ha consentito di esser e la compatta più sicura di sempre. La valutazione ottenuta è ancora più importante se si considera che dal 2009 Eur o NCAP pubblica un nuovo rating che, oltr e a valutar e la pr otezione degli adulti, dei bambini e dei pedoni, esamina anche la disponibilità di dispositivi per la pr evenzione degli incidenti e per la riduzione delle lesioni. Per raggiunger e questi risultati con Giulietta sono state fatte più di 15 mila ore di simulazioni virtuali, oltr e ottanta crash test, centocinquanta prove su slitta HyGe e più di cento prove

su componenti e sottosistemi.L’Alfa Giulietta rappr esenta oggi lo stato dell’arte del Gruppo sulla sicurezza delle auto di volume e racchiude tutte le nuove soluzioni di ar chitettura e i dispositivi che a seguire saranno dif fusi sui nuovi modelli. Nell’ambito della sicurezza attiva, sono stati adottati i più avanzati dispositivi elettronici per il contr ollo del comportamento dinamico (dalla frenata alla trazione): il V ehicle Dynamic Control che gestisce importanti funzioni quali l’Hill Holder; il controllo di trazione; il panic braking assistito; l’MSR per la prevenzione del blocco ruote in rilascio; lo “sterzo elettronico attivo” DST (Dynamic Steering T orque); l’Electronic Q2 che simula elettr onicamente la presenza di un dif ferenziale autobloccante e infine il nuovissimo

RATING EURO NCAP(1)

Fiat Group Automobiles Europa

Rating PunteggioAdulto

Punteggio Bambino

PunteggioPedone

PunteggioSafety Assist(2)

Alfa Giulietta(3) 5 stelle 97% (35) 85% (42) 63% (23) 86% (6)

Alfa MiTo 5 stelle 36 29 18 -Lancia Delta 5 stelle 34 33 15 -Fiat 500 5 stelle 35 28 14 -Fiat Bravo 5 stelle 33 36 16 -Alfa 159 5 stelle 34 40 9 -Fiat Grande Punto 5 stelle 33 35 19 -Fiat Croma 5 stelle 34 39 6 -

(1) Rating riferito alle vetture della gamma Fiat Group Automobiles lanciate sul mercato dal 2005 in avanti.(2) Categoria di valutazione introdotta con il nuovo rating Euro NCAP.(3) I punteggi ottenuti da Alfa Giulietta fanno riferimento al nuovo rating Euro NCAP.

5 stelleEuro NCAP per

8 modelli della gamma FGA

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ROADMAP DEI SISTEMI DI SICUREZZA

FIAT GROUP AUTOMOBILES

GIÀ DISPONIBILE SVILUPPI A BREVE TERMINE INNOVAZIONE

Supporto alla guida

PARCHEGGIO AUTOMATICO GESTIONE AUTOMATICA FARI PARCHEGGIO AUTOMATICO IN SPAZI RISTRETTI

CONTROLLO PRESSIONE PNEUMATICI TELECAMERA PER MANOVRA IN RETROMARCIA

COMUNICAZIONE VEICOLO-INFRASTRUTTURA

Prevenzione degli incidenti

CONTROLLO ELETTRONICO STABILITÀ AVANZATO

FRENATA AUTOMATICA (in ambito urbano)

LANE DEPARTURE WARNING VISIONE ANGOLO CIECO

LOW-SPEED COLLISION MITIGATION

CRUISE CONTROL ADATTIVO

FRENO A MANO ELETTRICO

Mitigazione dei danni

CHIAMATA DI EMERGENZA CINTURE DI SICUREZZA ATTIVE

IVECO

GIÀ DISPONIBILE SVILUPPI A BREVE TERMINE INNOVAZIONE

Supporto alla guida

VISIONE POSTERIORE FARI ORIENTABILI E ADATTIVI FARI INTELLIGENTI

CONTROLLO PRESSIONE PNEUMATICI COMUNICAZIONE VEICOLO-VEICOLO COMUNICAZIONE VEICOLO-INFRASTRUTTURA

RETROMARCIA ASSISTITA SUPPORTO INTEGRATO AL CONDUCENTE

DRIVER ATTENTION SUPPORT

Prevenzione degli incidenti

CRUISE CONTROL ADATTATIVO FRONT COLLISION WARNING CRUISE CONTROL ADATTATIVO STOP & GO

LANE DEPARTURE WARNING VISIONE ANGOLO CIECO LANE KEEPING

ACTIVE LANE ASSISTANT TURNING ASSISTANT LANE CHANGE ASSISTANT

CONTROLLO ELETTRONICOSISTEMA FRENANTE

START INHIBIT

CONTROLLO ELETTRONICO STABILITÀ CONTROLLO PREDITTIVO STABILITÀ

Mitigazione dei danni

FRENATA AUTOMATICA DI EMERGENZA SISTEMI REVERSIBILI DI SICUREZZA PASSIVA

SISTEMI PROTEZIONE PASSIVA UTENTI VULNERABILI DELLA STRADASISTEMI AUTOMATICI DI PREPARAZIONE ALLA COLLISIONE

CHIAMATA DI EMERGENZA

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90 MOBILITÀ ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

sistema PREFILL che, al rilascio dell’acceleratore, mette in allerta il sistema fr enante diminuendo il tempo di intervento e lo spazio di frenata.Nell’ambito della sicurezza passiva la Giulietta è equipaggiata con 6 airbag di serie (due dei quali Multistage); cinture a tre punti con doppi pretensionatori e limitatori di carico; sistema SAHR (Self Aligning Head Restraint), un nuovo dispositivo di seconda generazione integrato nello schienale dei sedili anteriori che, in caso di urto, avvicina gli appoggiatesta alla nuca degli occupanti attenuando così il colpo di frusta. Inoltre, l’intera struttura della piattaforma è stata progettata per garantire le migliori prestazioni di sicurezza passiva. È stata infatti intr odotta una terza linea di carico che, unita all’ossatura anteriore mediante robusti collegamenti verticali e orizzontali, r ealizza una struttura frontale omogenea in grado di uniformar e la risposta del veicolo in caso di urto fr ontale, indipendentemente dal tipo di ostacolo/veicolo impattato. In questo modo la vettura è meno aggr essiva negli urti fr ontali o laterali con un altr o veicolo, al contempo l’omogeneizzazione della modalità di deformazione r ende più ef ficace la protezione del sistema di ritenuta indipendentemente dal tipo di urto.

Sistemi di assistenza avanzatiIl Gruppo Fiat è attivo soprattutto nella ricerca di soluzioni per la pr evenzione degli incidenti e nello sviluppo di sistemi capaci di supportar e il guidator e nelle manovr e e nelle situazioni critiche.A questo scopo, il Centro Ricerche Fiat (CRF) prosegue nello sviluppo e sperimentazione di nuove soluzioni di sistemi di ausilio alla guida per i veicoli del Gruppo, siano essi vetture o mezzi commerciali leggeri e pesanti.Il Collision Mitigation e il Pre-crash supportano il guidator e nelle situazioni di collisione inevitabile, dovute all’improvvisa pr esenza di un ostacolo o di un veicolo lento o fermo, rilevandone la posizione e la velocità relativa e intervenendo sul sistema fr enante per evitare la collisione o per ridurr e la velocità di impatto. In particolar e, il Collision Mitigation è in grado sia di intervenire autonomamente per arr estare il veicolo sia di supportar e e compensar e l’azione fr enante del

guidatore, se inadeguata alla situazione di collisione rilevata. Questo intervento è particolarmente ef ficace nelle situazioni tipiche della città: dall’analisi degli incidenti si è rilevato infatti che il 70-80% degli urti tra veicoli con stessa dir ezione di mar cia (tamponamento) avviene a velocità inferiore ai 30 km/h.In caso di collisione inevitabile, grazie alle informazioni elaborate circa la posizione e la velocità dell’ostacolo, la funzionalità di Pre-crash è in grado di pre-attivare i sistemi di ritenuta (come ad esempio i pr etensionatori elettrici delle cinture di sicur ezza) per mantener e gli occupanti del veicolo nella posizione miglior e e più pr otetta per l’impatto e pre-allertare i sistemi di pr otezione (quali ad esempio gli airbag) per ottimizzarne i tempi e le modalità di intervento.

Formazione e coinvolgimento del clienteIl Gruppo Fiat è da tempo impegnato nella progettazione e nello sviluppo di sofisticati dispositivi per la sicur ezza preventiva, attiva e passiva. Tuttavia per la sicurezza a bordo di un’auto rimane determinante la capacità di r eazione e la r esponsabilità del conducente. Af finché il guidator e possa agire efficacemente in qualunque situazione di traffico e in tutte le condizioni atmosferiche, e quindi ridurre la probabilità di incidenti, sono nati e si sono evoluti nel tempo i corsi di guida sicura.

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Alfa Romeo è da anni in prima fila nel sostener e iniziative sulla sicur ezza, la pr evenzione e l’educazione stradale, attraverso interventi di formazione e campagne di comunicazione. I corsi sono organizzati con la collaborazione della società Dorado Centr o Internazionale Guida Sicura, dir etta dal campione di F1 Andrea de Adamich, e hanno l’obiettivo primario di migliorare la qualità di guida e il contr ollo della vettura in tutte le situazioni - compr ese le più critiche - che si possono verificare anche nell’uso quotidiano. Nel 2010 insieme ai corsi di Guida Sicura Evoluta e di Guida Sicura Sportiva, frequentati da centinaia di partecipanti, è stata realizzata una importante iniziativa, rivolta in particolar e ai giovani neopatentati: lo Stage di Guida. Si tratta di un percorso formativo dinamico della durata di mezza giornata, composto da due fasi: “Guida negativa”, per migliorare il controllo della vettura in caso di emergenza,

e “Guida positiva”, per imparar e a prevenire il verificarsi di situazioni critiche. Anche Abarth da alcuni anni ha avviato l’ Abarth Driving School, scuola di guida sicura e sportiva, nata con l’obiettivo di of frire la possibilità di appr endere le migliori tecniche per coniugare sicurezza e piacere di guida, mettendo a disposizione le capacità e il valor e di piloti professionisti e tecnici. Inoltr e, da due anni è attiva una collaborazione tra il marchio e MTV, canale televisivo rivolto pr evalentemente ai giovani, per la promozione di concetti di guida sicura e responsabile.La pista di Fiorano è invece il teatr o dei corsi di guida proposti da Ferrari ai pr opri clienti. Il Corso Pilota Ferrari è finalizzato all’appr endimento delle tecniche di guida sportiva in sicurezza. Articolato su due gior ni, è caratterizzato da una metodologia didattica esclusiva mirata all’acquisizione della più ef ficace posizione di

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APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

guida in abitacolo, alla gestione progressiva dei comandi della vettura, alla pr ecisione di impostazione delle traiettorie in curva, del sovrasterzo di potenza.Anche Maserati nel corso del 2010 ha organizzato corsi di guida sicura e sportiva che si sono svolti al volante di vettur e della Casa del T ridente, sotto la costante supervisione didattica di piloti professionisti (ex F1, Rally, ecc.) perfettamente calati nel ruolo di istruttori. Aperti sia ai possessori di Maserati sia ad aspiranti clienti, i corsi si sono sviluppati e perfezionati in sei anni di attività unendo teoria e pratica. La loro struttura è studiata per garantir e agli allievi l’opportunità di pr ovare in modo appr ofondito e in piena sicurezza le prestazioni dei vari modelli, grazie a un ideale bilanciamento del pr ogramma tra le sessioni di guida in pista e quelle in situazioni di emergenza, attraverso eser cizi di contr ollo vettura e simulazioni di condizioni stradali critiche su superfici ad ader enza differenziata (sovrasterzo di potenza, fr enata al limite dell’aderenza, cambio rapido di direzione).Il Gruppo Fiat non solo promuove la sicurezza proponendo corsi di guida specifici, ma è anche attivo nel sostener e

campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi sia della sicurezza dei più piccoli a bordo sia della corretta manutenzione del veicolo.Nel 2010 è giunto alla sua terza edizione, il pr ogetto BimbiSicuramente, un’iniziativa di sensibilizzazione e informazione sul tema della sicur ezza dei bambini in auto, che illustra ai genitori tutti gli accorgimenti per un corretto trasporto in auto dei loro figli. Ma non solo: poiché il concetto di sicurezza dei passeggeri è legato a un atteggiamento sempre responsabile di chi guida, BimbiSicuramente si occupa anche di favorir e una maggiore conoscenza dei temi legati alla sicur ezza in generale. L ’iniziativa ha avuto una risonanza tale da far ne da subito la più grande campagna di sensibilizzazione su questo tema in Italia. Questa iniziativa è pr omossa da Fiat Gr oup Automobiles e ACIF (Associazione Concessionari Italiani Fiat), con la collaborazione di Bosch e BébéConfort e il patrocinio del Ministero della Gioventù. Inoltre, nel 2010 Fiat Gr oup Automobiles (FGA) ha lanciato un’importante campagna dal titolo “La sicu-

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rezza fa strada”, per sensibilizzar e gli automobilisti sull’importanza della sicur ezza stradale e per pr oporre prima della partenza per le vacanze estive dei contr olli gratuiti sulle vettur e attraverso i programmi di Safety Control e di Summer Check-Up.Da metà giugno a metà luglio, inoltre, l’area After Sales di FGA ha r ealizzato il Safety Road Show, che ha

DRIVING CAMPUSFiat nel 2010 è stata partner del progetto Driving Campus, primo laboratorio didattico on-line italiano concepito per diffondere tra gli studenti universitari in modo innovativo e concreto le tematiche della sicurezza stradale e, più in generale, della mobilità sostenibile.Gli studenti delle Università Bocconi di Milano e Luiss di Roma hanno potuto così apprendere attraverso un tour virtuale tra studi scientifi ci, case history industriali e video tecnici di prodotto, le nozioni base per una guida sicura.All’iniziativa si sono iscritti oltre mille studenti e i migliori 200 di ogni ateneo hanno potuto applicare le nozioni apprese on-line direttamente in pista sotto la supervisione di professionisti.

toccato diversi Paesi eur opei: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca e Slovacchia. Un’ar ea pit-stop dedicata alla sicur ezza davanti ai grandi centri commerciali dove i visitatori erano invitati a scoprire tutti i vantaggi del Safety Contr ol e del Summer Check-Up e dove venivano distribuite le copie del decalogo sulla sicurezza stradale realizzato da Fiat Group Automobiles.

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Al 31 dicembr e 2010, il Gruppo Fiat contava 14.200 persone in 113 centri di Ricer ca e Sviluppo, dedicate ad anticipar e e soddisfar e le necessità dei clienti e a trasformare idee creative in prodotti e servizi innovativi, che possano contribuir e a r endere la mobilità sempr e più sostenibile.Per raggiunger e questo importante obiettivo tutti i

Settori del Gruppo hanno al proprio interno un ente dedicato all’innovazione e all’ingegnerizzazione. A livello intersettoriale nel 2010 ha operato il Centr o Ricerche Fiat, con il compito di sviluppar e e trasferire contenuti innovativi trasversalmente all’interno di tutte le Aziende del Gruppo.Inoltre, dal 2007 è stata cr eata la figura del Chief

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

INNOVAZIONESOSTENIBILE

INNOVAZIONE SOSTENIBILEFin dalle origini, Fiat ha sviluppato il proprio business con l’intento di rendere sempre più accessibile la mobilità, consapevole dell’importanza che ha, per la crescita di un Paese, il trasporto di merci e persone. Ogni giorno, il Gruppo fa dell’innovazione lo strumento a ttraverso cui perse verare in quest o impegno . Un’innovazione con tinua e sost enibile, che pone al pr imo post o l ’attenzione alle persone , alla socie tà e all’ambiente.

CENTRO RICERCHE FIATIl Centro Ricerche Fiat (CRF) inizia la propria attività nel 1978 come polo di riferimento per l’innovazione e lo sviluppo. Oggi è un centro di eccellenza, con sede principale a Orbassano (Torino) riconosciuto a livello internazionale, la cui missione è l’utilizzo dell’innovazione come leva strategica nei business del Gruppo Fiat, sviluppando contenuti innovativi in grado di dare distintività e rendere competitivo il prodotto.Con un organico di 949 dipendenti, al 31 dicembre 2010, il CRF dispone di un vasto insieme di competenze tecniche, cui si affi ancano una serie di laboratori all’avanguardia per la sperimentazione di sistemi di motopropulsione, la compatibilità elettromagnetica, l’analisi sperimentale del rumore e delle vibrazioni, la simulazione di guida, lo sviluppo di nuovi materiali e processi produttivi, l’optoelettronica e le microtecnologie.Nel corso degli anni il Centro Ricerche Fiat ha raggiunto risultati altamente signifi cativi, come testimoniano i 3.200 brevetti registrati e le 35 nuove domande di brevetto depositate nel 2010. Inoltre, sono 114 i progetti approvati nel Settimo Programma Quadro (2007-2013) della Commissione europea, dato che conferma la forte presenza a livello internazionale.Il CRF ha inoltre sviluppato un network globale, con oltre 160 università e centri di ricerca e oltre 1.500 partner industriali, in grado di rafforzare ulteriormente le strategie di innovazione, implementare specifi che attività operative a livello locale e assicurare lo sviluppo di competenze ad hoc.Particolarmente attivo nel campo della ricerca per la mobilità sostenibile, il Centro Ricerche Fiat studia soluzioni innovative che esprimano un concetto di mobilità a tutto tondo, che comprenda il veicolo e i suoi componenti, l’energia, la sicurezza, la telematica, i nuovi materiali e le relative tecnologie, la meccatronica, l’ottica, nonché le attività di innovazione sui motopropulsori, i sistemi di propulsione alternativi e i cambi.

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INNOVAZIONESOSTENIBILE

Technology Officer (CTO), con l’obiettivo di coor dinare le attività di sviluppo pr odotto e aumentar e la possibilità di sinergie e di trasferimento tecnologico all’inter no del Gruppo. Il CTO, membr o del Gr oup Executive Council, presiede i comitati intersettoriali, che si svolgono ogni tr e mesi e a cui partecipano i r esponsabili dell’innovazione e dell’ingegneria di tutti i Settori.Nel 2010 la spesa del Gruppo in Ricerca e Sviluppo è stata di 1,9 miliardi di euro. Nonostante la crisi economica internazionale gli investimenti sono aumentati del 14% rispetto al 2009; nel corso dell’anno sono stati, infatti, r ealizzati e pr esentati importanti pr ogetti di innovazione.In particolare, le principali aree tematiche su cui il Gruppo

concentra la propria ricerca sono:■ veicoli, con focus su sistemi di sicur ezza, ef ficienza

energetica, riduzione delle emissioni, qualità percepita, soluzioni e servizi basati sulla comunicazione wireless;

■ processi produttivi, con focus su sicur ezza ed ergonomia del posto di lavor o, logistica, integrazione di nuovi materiali e tecnologie, qualità, ef ficienza energetica;

■ metodologie di lavoro, con focus su analisi virtuali, soluzioni per aumentare la qualità e riduzione dei tempi di sviluppo del prodotto.

Tutto questo si traduce in piani di sviluppo mirati a creare veicoli migliori, più sicuri, rispettosi dell’ambiente e più confortevoli.

La generazione e lo scambio di idee sono alla base del pr ocesso di innovazione del Gruppo Fiat e vengono costantemente promossi attraverso iniziative e strumenti diversi. La cr eatività è quindi incoraggiata a ogni livello e in ogni Funzione, non solo in quelle specificatamente designate a tale attività. Un esempio è rappresentato dalla raccolta dei suggerimenti dei lavoratori attraverso le pr oposte di miglioramento dei pr ocessi pr oduttivi nell’ambito del World Class Manufacturing, che nel 2010 sono stati più di un milione (vedere anche pagina 109).Il Gruppo Fiat non fa più solo af fidamento sulle pr oprie capacità di ricer ca e sviluppo, ma può contar e sull’ap-porto dei pr opri clienti, for nitori, istituzioni pubbliche e private, centri di ricer ca e Università: ecco allora la promozione dei Technology Day che permettono un confronto con i fornitori in termini di conoscenze tecniche e specialistiche o la r ealizzazione di Innovation Day, in

cui sono presentati i risultati della ricerca (vedere anche pagina 175). L’iniziativa Open Innovation promossa da Iveco si inserisce in questa filosofia di condivisione della conoscenza: l’obiettivo è quello di cr eare una rete globale, tra partner inter nazionali e pr ovenienti da diversi ambiti pr ofessionali, per aumentar e l’ef ficacia e l’ef ficienza del pr ocesso di generazione delle idee. L’innovazione aperta nasce dalla consapevolezza che oggi la conoscenza è molto più distribuita e raggiungibile che in passato. Pertanto per competer e e aver e successo non è più possibile limitarsi al know-how inter no o della pr opria filiera tradizionale.È necessario aprirsi verso l’ester no e ricer care nuove idee e competenze dove queste risiedono, senza alcuna limitazione geografica o settoriale. Si tratta di un nuovo modo di fare impresa, in cui si condividono risorse che in passato non erano disponibili e si fa leva sulla collaborazione di massa. In Iveco infatti, quando un pr oblema risulta

INNOVAZIONEAPERTA

FINANZIAMENTI PUBBLICI ALLA RICERCA E SVILUPPO

Gruppo Fiat mondo (milioni di euro) 2010 2009 2008Spesa in Ricerca e Sviluppo(1) 1.936 1.692 1. 986

Contributi a fondo perduto 29 29 38Finanziamenti 22 236 19

di cui f nanziamenti agevolati 22 20 19di cui f nanziamenti BEI(2) - 216 -

1,9 miliardidi euro spesi in Ricerca e Sviluppo

(1) Include i costi per R&S capitalizzati e quelli imputati direttamente al conto economico dell’esercizio.(2) Banca Europea per gli Investimenti.

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particolarmente complesso da risolver e inter namente, ci si avvale dell’Open Innovation, una r ete globale di oltr e cinque milioni di possibili solution pr ovider appartenenti ai più diversi business e dislocati in 135 Paesi nel mondo.

GLIDER: UN LABORATORIO PER LA REALTÀ DEL FUTUROIl Glider, cioè aliante, è l’espressione della fi losofi a che è alla base dell’innovazione aperta di Iveco; nato infatti dalle esigenze dei clienti ha visto oltre venti diversi partner collaborare insieme. Il Glider è stato presentato come prototipo in anteprima mondiale al Salone di Hannover nel settembre 2010 e rappresenta il risultato della ricerca per raggiungere la massima produttività di un veicolo pesante stradale. I due aspetti distintivi su cui si focalizza il progetto sono: l’effi cienza energetica e la vivibilità a bordo.La ricerca della massima effi cienza energetica ha come obiettivo la riduzione del 40% del consumo di combustibile e delle conseguenti emissioni di CO2.Glider utilizza pannelli fotovoltaici ad alta effi cienza della potenza di circa due chilowattora, sistemati sul tetto della cabina sono in grado di generare energia rinnovabile. Per ridurre gli sprechi inoltre il prototipo è dotato del sistema KERS (Kinetic Energy Recovery System) che rende possibile il recupero dell’energia cinetica

durante le frenate, utilizzata poi per alimentare la maggior parte dei sistemi ausiliari serviti dal motore elettrico. Anche l’energia termica

del radiatore e del sistema di scarico viene parzialmente recuperata attraverso un sistema termodinamico che mira a ridurre fi no all’11% il fabbisogno di combustibile del veicolo in missione autostradale. Su Iveco Glider sono stati adottati anche ausiliari elettrici a elevata effi cienza energetica (quali il climatizzatore elettrico con controllo del microclima energy saving), un sistema termico di nuova generazione e l’illuminazione full-LED sia per gli

interni sia per gli esterni. L’aerodinamica è studiata nei minimi particolari per ridurre al massimo la resistenza al moto. Inoltre, gli pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e l’Automatic Tyre Infl ation System, sistema capace di mantenere sempre la pressione ideale, migliorano l’aderenza e i consumi si riducono di circa il 5%.Infi ne, la vivibilità a bordo del Glider è stata progettata partendo dalle specifi che esigenze di chi lo guida. L’abitacolo è stato quindi concepito per garantire il massimo comfort e per interpretare al meglio le tre funzioni di uso della cabina nella missione del trasporto merci a lunga distanza: Drive (con focus su ergonomia e sicurezza), Offi ce (con focus su tecnologie e massima produttività) e Home (con focus su comfort e benessere).Ciascun tipo di impiego ha spazi dedicati. Per esempio, il quadro di bordo è personalizzabile e ancorato al volante per consentire la massima visibilità nella situazione Drive. Per l’Offi ce, invece, la Smart Control Unit in confi gurazione computer multifunzione è integrata in un mobile scrivania con piano d’appoggio, cassettiera e porgi bevande. Per la funzione Home è stato realizzato un box multifunzione Hotpoint-Ariston con ingombri minimi e tutte le funzionalità di una vera cucina: dalla conservazione dei cibi alla loro preparazione, fi no al lavaggio delle stoviglie.

In questo modo, la capacità di risoluzione del pr oblema cresce incr edibilmente, r endendo possibili soluzioni innovative e distintive.Iveco, a fine settembr e, ha inoltre lanciato Brainwave,

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INNOVAZIONESOSTENIBILE

un sistema per la generazione e la gestione delle idee, che, basandosi su una piattaforma web 2.0, sti-mola la creatività e promuove la cultura dell’innovazione. Si tratta di un laboratorio collaborativo che permette a Iveco di pr oporre dei quesiti su determinati temi di ricer ca e di ottener e delle risposte da parte della comunità, che genera le idee, le commenta, le vota e ne pr omuove lo sviluppo. Le migliori idee vengono poi avviate verso un per corso di valutazione formale e coerente con il processo di innovazione, che può portare alla trasformazione delle idee in pr ogetti. Brainwave, aperto inizialmente a tutti gli impiegati di Iveco in Italia, in poco più di tre mesi ha visto la partecipazione attiva di 3.000 dipendenti che hanno generato 250 idee.Un altro campo di applicazione dell’innovazione aperta è quello dell’ideazione di pr ototipi che rappr esenta, per sua natura, uno degli ambiti più sfidanti per la ricer ca e l’innovazione e che tipicamente è coperto dalla massima segretezza. In Brasile, durante l’ultimo Salone dell’Automobile di San Paolo, invece Fiat Automóveis ha pr esentato Fiat Mio, prototipo completamente sviluppato seguendo l’opinione del pubblico di internet. Oltr e due milioni di inter nauti di 160 Paesi

nel mondo, dall’agosto 2009 all’ottobr e 2010, hanno lasciato più di diecimila idee sul sito web www.fiatmio.cc. Il design del pr ototipo è stato seguito da un team dedicato di 10 pr ofessionisti del Centr o Stile brasiliano che si è costantemente interfacciato, attraverso la chat del sito, con le intuizioni, i desideri, le esigenze e le critiche degli utenti del web. La numer osità delle informazioni raccolte ha permesso di assemblar e pezzo dopo pezzo il pr ototipo, superando così abitudini e pratiche consolidate. Il risultato è un urban vehicle, compatto e modular e, con tecnologie telematiche e servizi di infomobilità, facile da parcheggiare e a zero emissioni. Fiat Mio è equipaggiata con quattr o motori elettrici (uno per ruota) e con un pannello solar e sul tetto per la ricarica delle batterie. La linea di pr ogettazione è caratterizzata da un design pulito e funzionale. T utto è stato pensato per ché il conducente possa contr ollare il veicolo attraverso una strumentazione intelligente ed ergonomicamente accessibile (comandi drive-by-wir e via segnali elettrici su touch scr een, in-dash computer che centralizza tutte le funzioni di aria condizionata, radio, telefono cellulare e web, strumentazione proiettata sul parabrezza).

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Il Gruppo Fiat ha una lunga tradizione di presenza nei gruppi di lavoro nazionali e internazionali e da anni è attivo nei Programmi Quadro della Commissione europea, che definiscono i temi prioritari della ricerca e i relativi finanziamenti.La forte partecipazione nel panorama della ricer ca è assicurata dall’adesione dei singoli Settori e del Centr o Ricerche Fiat (CRF), come rappr esentante del Gruppo, ai progetti e ai tavoli di discussione più importanti.Dal 1980 il CRF prende parte, in qualità di coordinatore o di partner, a progetti di ricerca pre-competitiva realizzati in collaborazione con altri soggetti del mondo industriale, della ricer ca, dell’accademia e dell’amministrazione pubblica.Le aree tematiche, in cui il CRF tradizionalmente pr e-senta il maggior numero di progetti, sono:■ Transport, con focus su sicurezza del veicolo, riduzio-

ne dei consumi, riduzione dell’impatto ambientale, mi-glioramento della mobilità e della logistica delle merci;

■ Information and Communication T echnologies, con focus su telematica, sensoristica e servizi per la mobilità, sistemi di comunicazione veicolo-veicolo (V2V) e veicolo-infrastruttura (V2I);

■ Materials and New Pr oduction T echnologies, con focus su ricerca di materiali e processi innovativi.

Nel corso del 2010, le proposte del CRF approvate a livello internazionale sono state 41, per un totale di 114 dall’inizio del Settimo Programma Quadro (2007-2013). Inoltre, l’impegno del CRF in ambito eur opeo si è concretizzato anche nella partecipazione attiva e strutturata alle Piattaforme T ecnologiche Eur opee (PTE) e alle Public Private Partnership (PPP). Le prime raggruppano tutti gli attori rilevanti per l’innovazione e operano alla definizione dei futuri scenari strategici e dei relativi bisogni di ricerca, come ERTRAC per il trasporto stradale o MANUFUTURE per i pr ocessi produttivi. Le PPP, invece, r ecentemente avviate dalla Commissione europea, focalizzano la ricer ca industriale pubblica e privata sulle tematiche di inter esse comunitario e di applicazione industriale, come le iniziative Gr een Car Initiative e Factories of the future.

La partecipazione a gruppi di lavor o inter nazionali consente di condividere politiche e standard tecnologici tra tutti i portatori di inter esse del settor e mobilità, favorendo l’identificazione di soluzioni più af fidabili e di più rapida dif fusione. Per questo motivo il CRF è presente anche in diverse associazioni eur opee che lavorano su priorità comuni a più settori, tra cui EUCAR (associazione eur opea per la ricer ca sulle ar ee priori-tarie in campo automobilistico come i motopr opulsori, la sicurezza, la mobilità, ecc.) ed ERTICO (associazione che rappr esenta in Eur opa gli inter essi di cir ca cento partner , impegnati a r ealizzare una mobilità sostenibile attraverso lo sviluppo dif fuso di sistemi intelligenti di trasporto). In particolar e, nell’ambito della mobilità sostenibile e dei sistemi intelligenti per la sicurezza, Magneti Mar elli ha aderito all’associazione eSafetyAware, supportata dalla Commissione eur opea e della quale fanno parte altr e importanti aziende della componentistica automotive. L ’associazione ha come obiettivo la pr omozione delle tecnologie che possono aiutare il guidator e nelle situazioni di emergenza, fornendo informazioni fondamentali per il contr ollo del veicolo o intervenendo dir ettamente, laddove ritenuto necessario, per evitar e o mitigar e l’impatto. Magneti Marelli partecipa anche a Heer o, pr ogetto pilota, coordinato a livello eur opeo da ER TICO e a livello nazionale dalla Pr esidenza del Consiglio dei Ministri, per la definizione degli standar d del servizio eCall e per la r ealizzazione delle infrastruttur e necessarie per l’applicazione.Anche Iveco vanta una lunga tradizione nella parte-

PROGETTIE COLLABORAZIONI

IN EUROPA E IN ITALIA

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INNOVAZIONESOSTENIBILE

cipazione a pr ogetti eur opei, nell’ambito del Settimo Programma Quadr o ad esempio, con CityLog e CityMove, sta collaborando per l’integrazione nel tra-sporto, rispettivamente urbano e interurbano, di soluzioni veicolari che enfatizzano e migliorano gli aspetti di sicur ezza, pr oduttività, ef ficienza energetica e basso impatto ambientale, o con Hybrid Commer cial Vehicle (HCV), per promuovere lo sviluppo e la diffusione di soluzioni concrete per veicoli leggeri e autobus urbani dotati di sistemi di trazione ibridi diesel-elettrici di seconda generazione.A livello nazionale il Gruppo Fiat si fa pr omotore di diverse iniziative, da segnalar e in particolar e quelle presentate nell’ambito del pr ogramma Industria 2015, con il quale il Minister o dello Sviluppo Economico

italiano ha stabilito le linee strategiche per lo sviluppo e la competitività del sistema pr oduttivo del futur o. Fiat ha partecipato pr oponendo numer osi pr ogetti, in particolare nell’area strategica della mobilità sostenibile, nella quale sei pr oposte sono state giudicate idonee al cofinanziamento. Tra queste, Iveco coordina tre pro-getti: LIVE (veicoli commer ciali leggeri ecocompatibili); VECTOR (veicoli industriali medi ottimizzati e multi-ruolo); AUTOBUS (autobus innovativo per la mobilità urbana). Magneti Marelli è invece capofila del pr ogetto Easy Rider sui servizi telematici per la mobilità e la sicurezza. Infine, nell’ambito dell’ef ficienza energetica, il Gruppo si è aggiudicato il bando per il progetto Target Fluff, incentrato sul r ecupero energetico dei r esidui del trattamento di riciclaggio dei veicoli a fine vita.

L’INNOVAZIONE SECONDO I GIOVANI Nell’ambito delle proprie iniziative di sviluppo e supporto all’innovazione e di valorizzazione di giovani talenti, il Gruppo Fiat sostiene ATA, Associazione Tecnica dell’Automobile, da sempre impegnata nella divulgazione della cultura tecnica e nella formazione dei giovani ingegneri. Nel 2010 gli studenti universitari, provenienti dai Politecnici e dalle Facoltà di Ingegneria delle principali Università del mondo, sono stati impegnati nella progettazione e realizzazione di vetture monoposto da competizione a propulsione tradizionale e alternativa, elettrica e ibrida. Finalità dell’iniziativa è stata quella di permettere ai giovani laureandi in ingegneria di affrontare un’esperienza completa nella realizzazione di un progetto e allo stesso tempo proporre soluzioni innovative nell’ambito della ricerca per le trazioni alternative.Anche Magneti Marelli è attiva nella collaborazione con il mondo Accademico e ha lanciato il programma J-RAUM, Joint Research Area University Marelli. Attraverso il J-RAUM vengono supportati progetti gestiti direttamente dall’Università, sono formati nuovi tecnici e viene promossa la condivisione del sapere scientifi co tra Università e mondo industriale. L’idea si basa sul concetto di uno spazio comune, Raum in tedesco signifi ca infatti spazio, dedicato alla promozione e alla gestione dei progetti di innovazione. Magneti Marelli ha quindi messo a disposizione degli studenti provenienti da diverse Università italiane, tra cui quelli del Politecnico di Torino, diversi spazi presso le proprie sedi di Bologna e di Venaria Reale (Torino). Steyr invece per il secondo anno consecutivo ha organizzato Agri-Future 2020. L’iniziativa è basata su una sfi da in cui i giovani esperti di agraria di tutta Europa hanno l’opportunità di proporre idee concrete in grado di rendere più effi cienti le future pratiche agricole.Infi ne Ferrari, forte della convinzione che la collaborazione costante tra industria privata e Università sia un fattore fondamentale per la crescita di entrambe le realtà, ha inaugurato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena il Laboratorio MilleChili. Un’aula attrezzata con hardware, software e telai per lo studio di progetti di ricerca realizzati da laureandi della Facoltà, che, supportati da docenti e da alcuni ingegneri Ferrari, hanno l’obiettivo di proporre soluzioni mirate alla riduzione del peso dei veicoli. L’Università in questo modo è chiamata a misurarsi con tematiche non solo teoriche e allo stesso tempo Ferrari potrà confrontarsi con idee nuove nell’ambito dei progetti di ricerca e sviluppo.

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Il Gruppo Fiat, attraverso gli enti di innovazione e ingegnerizzazione dei Settori, in particolar e attraverso quelli di Fiat Powertrain e FPT Industrial, orienta costantemente la pr opria ricer ca verso tecnologie innovative per il miglioramento delle pr estazioni del motore e allo stesso tempo per la riduzione delle emissioni. Per ottener e questo risultato, gli studi sulle nuove tecnologie si focalizzano principalmente su: ottimizzare le caratteristiche di ecocompatibilità dei propulsori convenzionali e sviluppare sistemi di trazione alternativi. Il piano di sviluppo motoristico che ne deriva da un lato pr evede l’identificazione di soluzioni di pr ossima r ealizzazione, dall’altr o è pr oiettato verso attività di tipo più esplorativo su futur e tecnologie (vedere anche pagina 75).Nell’ottica di ridurr e ulteriormente le emissioni dei propulsori convenzionali, Fiat Powertrain con Fiat Group Automobiles (FGA) ha pianificato tra gli sviluppi a breve termine l’intr oduzione dell’ I-Efficiency sia sui motori benzina sia su quelli diesel. Il dispositivo consiste in una serie di interventi mirati a ridurr e gli attriti del propulsore, al miglioramento della fase di warm-up e alla gestione elettr onica della potenza del motor e. Ulteriore ambito di sviluppo è rappr esentato dal motore bicilindrico TwinAir. Dopo il successo di pubblico e di critica ottenuto dalla versione benzina, Fiat Powertrain ha iniziato lo sviluppo per abbinar e il bicilindrico turbo alla doppia alimentazione benzina-metano. Questa soluzione assicura ottime prestazioni in termini di fun-to-drive e, allo stesso tempo, un livello di emissioni di CO 2 ancora più basso.Proprio l’esperienza sul metano, maturata dal Centr o Ricerche Fiat (CRF), Fiat Powertrain e FPT Industrial, ha permesso l’avvio di due importanti pr ogetti sul possibile impiego nei motori a combustione inter na del metano in miscela con l’idr ogeno: uno focalizzato sulle city car ( Panda miscela metano/idrogeno) e l’altr o sui veicoli commer ciali leggeri ( ECODAILY Idrometano). Il Gruppo ritiene infatti che il passaggio intermedio verso le tecnologie basate sull’idr ogeno possa esser e rappr esentato dal metano, essendo entrambi combustibili gassosi e che le tecnologie sviluppate per la distribuzione del metano, sia nel

settore automotive sia nelle infrastruttur e, possano costituire la piattaforma di partenza ideale per il graduale ingresso dell’idrogeno nel settore dei trasporti.Nel 2010 è stata completata la for nitura della flotta sperimentale di Panda alimentate a miscela di metano (70%) e idr ogeno (30%) alla Regione Lombar dia e a febbraio è stata inaugurata la prima stazione di rifornimento ad Assago (Milano), cosicché le prime 10 Panda hanno iniziato a cir colare e a inviar e via GPRS dati alla stazione di elaborazione pr esso il CRF. Lo scopo della flotta è infatti quello di for nire le informazioni necessarie a certificare i vantaggi sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello energetico. Nel corso del 2010 è pr oseguita anche la sperimentazione dell’ECODAILY Idrometano, realizzato nell’ambito del progetto promosso dall’Autostrada del Brennero, conseguendo importanti risultati. Il veicolo ha infatti ottenuto il nulla osta all’immatricolazione in vista della messa in eser cizio pr evista per il 2011. Inoltre, è stato messo a punto un sistema info-telematico per il monitoraggio del mezzo, tramite sistema Blue&Me TM, che consente la tracciabilità del posizionamento tramite GPS e la raccolta dei dati della centralina motor e, dell’autonomia r esidua e dei risultati in termini di riduzione di CO 2 rispetto alla versione diesel. Le attività di tipo più esplorativo su future innovazioni tecnologiche condotte dalla divisione Powertrain Research & Technology, riguardano invece la valutazione della potenziale applicazione della tecnologia MultiAir ai motori diesel (vedere anche pagina 74). Questo tipo di soluzione, oltr e a ridurr e ulteriormente i consumi, contribuirà al raggiungimento dei futuri limiti di emissione Euro 6.

TECNOLOGIAPULITA

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INNOVAZIONESOSTENIBILE

Inoltre, FGA ha allo studio sistemi Start&Stop di seconda generazione, con strategie più evolute di spegnimento del motor e che consentiranno di raddoppiare la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’uso urbano, portandola a cir ca meno 20% in situazioni di traf fico congestionato. Questa evoluzione dello Start&Stop sarà pr oposta sui nuovi modelli sia a benzina sia diesel.Fiat Powertrain, sempr e nell’ambito della sperimen-tazione, ha avviato la ricer ca su un pr ototipo di motopropulsore ibrido applicato a una vettura con missione urbana. Il pr ototipo, Fiat 500 Hybrid-Tech, per ora non finalizzato alla pr oduzione, pr evede l’accoppiamento del bicilindrico T winAir al Dual Dry Clutch T ransmission, con l’integrazione di un motor e elettrico calettato su uno dei suoi due alberi primari. Architettura che consente la r ealizzazione di un propulsore ibrido di tipo “tor que-split”, dove la coppia del motore termico si combina con quella del motor e

elettrico e consente tutte le tipiche funzionalità della trazione ibrida con un ingombr o, però, estr emamente compatto. I benefici di questa innovazione consistono in una riduzione delle emissioni di CO 2 fino al 24% rispetto a una Fiat 500 con motor e TwinAir e cambio manuale.Le attività di Ricer ca e Sviluppo del Gruppo non sono solo focalizzate al settore auto, ma il know-how acquisito viene esteso anche ad altri campi, in particolar e a quello industriale. È in corso, infatti, un graduale trasferimento ai motori Light-Medium-Heavy Duty per i veicoli commerciali e industriali di tecnologie consolidate, come il Common Rail di ultima generazione, il Multijet II e il MultiAir . FPT Industrial sta inoltr e studiando un’evoluzione del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), al fine di consentir e il raggiungimento dei limiti Euro VI per i veicoli industriali, senza il ricorso alla valvola EGR (Exhaust Gas Recir culation), garantendo così un’elevata efficienza di conversione degli NOx.

VETTURA LABORATORIO HY-KERSLa vettura laboratorio HY-KERS è un esempio di come Ferrari sia orientata anche allo studio della tecnologia ibrida, senza perdere di vista le caratteristiche di prestazionalità e piacere di guida che contraddistinguono ogni suo modello.Questo studio ha anche l’obiettivo di preparare le vetture della Ferrari a essere in linea con le future normative sui limiti di emissioni di CO2. Grazie anche all’esperienza nel mondo delle competizioni, i tecnici di Maranello hanno infatti ideato una trasmissione ibrida molto leggera che, una volta applicata alla 599 GTB Fiorano, si è dimostrata capace di ridurre le emissioni di CO2 fi no al 35% senza penalizzare le eccellenti doti dinamiche della berlina V12. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’integrazione tra tutte le componenti del sistema, installate sotto al centro di gravità della vettura in modo da non impattare né l’handling né la vivibilità degli spazi interni. Con la stessa fi losofi a, le batterie agli ioni di litio sono piatte e collocate sotto il pavimento vettura, all’interno del fondo aerodinamico. Ne deriva un centro di gravità persino più basso rispetto alla confi gurazione standard.La tecnologia derivata dalla F1 è fondamentale anche per quanto riguarda l’ideazione, l’ingegnerizzazione e la costruzione di un innovativo motore elettrico che viene utilizzato per l’ottimizzazione delle caratteristiche dinamiche longitudinali e laterali delle vettura, quali la gestione della coppia, il controllo di trazione e la ripartizione della frenata, a benefi cio di sportività e divertimento di guida. Uno speciale sistema di raffreddamento e lubrifi cazione assicura la massima effi cienza del sistema in tutte le condizioni di operatività.

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Per il Gruppo Fiat sviluppare prodotti che proteggano il guidatore, i passeggeri e allo stesso tempo salvaguar -dino la sicur ezza di tutti gli utenti della strada rappr e-senta una sfida quotidiana e un impegno nei confr onti della comunità. La ricer ca del Gruppo negli ultimi anni si sta focalizzando sulla sensoristica di bordo e lo scambio di informazioni con le infrastrutture stradali e gli altri veicoli. L ’obiettivo è quello di migliorare la per cezione delle situazioni di pericolo, ridurre la distrazione e supportar e il guidator e nelle situazioni critiche. Una delle attuali sfide della mobilità, infatti, è l’estensione dell’utilizzo delle tecnologie di comunicazione wireless per lo scambio di informazioni tra i veicoli (Vehicle to Vehicle - V2V) e tra l’infrastruttura stradale e i veicoli (Vehicle to Infrastructure - V2I).La Commissione eur opea, che considera la sicur ezza stradale e l’ef ficienza del traf fico pr oblemi di elevata rilevanza, ha deciso di supportar e in modo consistente alcuni grandi pr ogetti di ricer ca (SAFESPOT , CVIS, PRE-DRIVE C2X) per sviluppare le necessarie tecnologie e architetture telematiche al fine di cr eare un sistema di scambio di informazioni. Il Centro Ricerche Fiat (CRF)

ha coor dinato SAFESPOT : pr ogramma co-finanziato dalla Commissione Eur opea e che ha coinvolto 52 partner, tra cui Magneti Mar elli. Il pr ogetto ha messo a punto una serie di soluzioni tecnologiche per la creazione di una r ete di comunicazione inter operabile - capace di scambiare dati in modo affidabile tra veicoli e infrastruttura stradale - che in futur o possa fornire al guidatore informazioni fondamentali per la sicurezza preventiva, in tempo utile per non dover effettuare manovre di emergenza. A marzo 2010 sono stati presentati ad Amsterdam, durante l’evento Cooperative Mobility Showcase, i sistemi sviluppati nell’ambito del progetto con una dimostrazione pratica che ha coinvolto numerosi veicoli, tra cui due Fiat Bravo e una Fiat Croma. Conclusasi la fase di sviluppo è iniziato il collaudo su larga scala che avverrà contemporaneamente in diversi Paesi per verificar e l’interoperabilità delle soluzioni. T re sono le tecnologie di base sviluppate: comunicazione interoperabile, localizzazione con elevata pr ecisione e mappe digitali dinamiche dotate di una qualità dei dettagli molto alta.Il CRF è stato anche uno dei partner del pr ogetto CVIS

SICUREZZA COOPERATIVA

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INNOVAZIONESOSTENIBILE

(Cooperative Vehicle-Infrastructure Systems), coordinato a livello europeo da ERTICO, che si è concluso nel 2010 con la realizzazione di una piattaforma di comunicazione telematica aperta e flessibile, che integra oltr e 25 applicazioni per la gestione della sicur ezza stradale e per il miglioramento dell’ef ficienza del traf fico. Il CRF ha sviluppato l’applicazione di contr ollo degli accessi, sperimentandola nell’area urbana di Torino.Infine, nell’ambito del pr ogetto PRE-DRIVE C2X, nel 2010 il Centr o Ricer che Fiat, attraverso due veicoli dimostratori, ha pr oposto un insieme di applicazioni basate sulla comunicazione V ehicle to V ehicle in

condizioni reali di traf fico. I risultati di questo pr ogetto, sono alla base del pr ogetto integrato DRIVE C2X, il cui obiettivo principale è la valutazione e la validazione dell’impatto delle applicazioni, basate sui sistemi di comunicazione fra veicoli e infrastruttur e stradali, attraverso test su strada che si svolgeranno in diverse città eur opee (in Italia, Germania, Olanda, Francia,Svezia e Finlandia). Il CRF , in collaborazione con l’Autostrada del Brennero, seguirà con i propri prototipi il test nelle città italiane verificando il miglioramento dei flussi di traf fico e il funzionamento del sistema di avvertimento della presenza di situazioni pericolose.

New Holland Agricultur e, nell’ambito del pr ogramma Industria 2015, si è aggiudicata il bando “Nuove tecnologie per il Made in Italy” con il progetto Indipendenza Energetica dell’Azienda Agricola con il trattore NH2TM.Il progetto, già pr emiato con la Medaglia d’or o al SIMA Innovation Awards nel 2009, vede coinvolti 13 partner tra cui il Centro Ricerche Fiat ed è incentrato sulla capacità delle aziende agricole di produrre energia elettrica da fonti naturali a basso impatto ambientale, di stoccarla sotto forma di idrogeno e di riutilizzarla facilmente.La fase di sperimentazione pratica verrà inaugurata

INDIPENDENZA ENERGETICA

nell’azienda agricola La Bellotta di V enaria (T orino). In questa azienda inizierà a lavorare entro la fine del 2011, il primo dei trattori New Holland NH2TM a idrogeno di seconda generazione. Il trattor e NH2TM, infatti, utilizza la tecnologia delle celle a combustibile per pr odurre elettricità destinata ad alimentar e il motor e elettrico di trazione, gli apparati ausiliari di bordo e anche gli attrezzi elettrici per la lavorazione del suolo. Elaborato sulla base di un trattor e New Holland T6000, il modello in dotazione a La Bellotta avrà tre fuel cell per una potenza complessiva di 100 kW.Nell’ambito del progetto, saranno valutati diversi metodi

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per la pr oduzione dell’idrogeno che alimenta il trattor e NH2TM, a partir e dall’energia elettrica ottenuta da fonti rinnovabili, fino all’innovativo pr ocesso di steam reforming del metano su scala ridotta. Nel primo caso si pr ocederà tramite elettr olisi con l’ energia elettrica prodotta dall’ impianto fotovoltaico già esistente nell’azienda agricola. Nel secondo caso si utilizzerà, se questo metodo risulterà fattibile ed economicamente conveniente, il metano for nito dai digestori della centrale a biogas da 1 MW appena entrata in funzione a La Bellotta. Oltr e a pr odurre idrogeno e a sopperir e completamente ai bisogni energetici dell’azienda agricola, la centrale sarà in grado di immetter e nella rete una quantità di energia elettrica pari al fabbisogno giornaliero di circa 10 mila persone.

Il progetto si basa sul pr esupposto che, rispetto alle automobili e agli autocarri, i trattori e le mietitr ebbia lavorano usualmente a br eve distanza dalla sede dell’azienda e possono quindi esser e rifor niti senza problemi. Gli agricoltori, quindi, sono in una posizione di assoluto vantaggio per approfittare della tecnologia di utilizzo dell’idr ogeno: dispongono, infatti, dello spazio suf ficiente per installar e sistemi alter nativi di generazione dell’energia elettrica, quali impianti solari ed eolici e di trattamento delle biomasse e per immagazzinar e l’energia pr odotta sotto forma di idrogeno. Oltre ai vantaggi di tipo ambientale, inoltr e, un sistema di questo tipo consente alle aziende agricole di diventar e indipendenti dal punto di vista energetico.

ECOMOVE: SERVIZI PER L’EFFICIENZA ENERGETICAIl progetto eCoMove, co-fi nanziato dalla Comunità europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro, si pone l’obiettivo di creare una soluzione integrata per il trasporto su strada in ottica di effi cienza energetica. Avviato ad aprile 2010 per una durata di 3 anni, il progetto intende dimostrare la possibilità di ridurre il consumo di carburante fi no al 20%, utilizzando una combinazione di sistemi cooperativi di comunicazione per lo scambio di informazioni fra veicoli e tra l’infrastruttura stradale e i veicoli.Al progetto, coordinato da ERTICO, partecipano più di 30 partner tra aziende e centri di ricerca europei. Per il Gruppo Fiat sono stati coinvolti il Centro Ricerche Fiat e Magneti Marelli che progetteranno e svilupperanno alcune applicazioni nell’ambito della funzione ecoSmartDriving.Una di queste applicazioni, denominata ecoTripPlanning, consentirà all’utente di pianifi care sul proprio sistema di navigazione satellitare il miglior percorso in ottica di risparmio energetico. Tale percorso potrà automaticamente essere variato e adeguato durante il tragitto in funzione dei parametri di viabilità ricevuti in tempo reale. Al termine del percorso sarà inoltre possibile consultare i dati di viaggio e verifi care l’effettivo benefi cio ottenuto in termini di risparmio energetico.Un’altra importante applicazione è l’ecoMonitoring; consentirà all’utente di monitorare e ricevere indicazioni sul corretto stile di guida da applicare in ottica di riduzione dei consumi. Tale applicazione si avvarrà di interfacce uomo-macchina di nuova generazione, basate su quadri di bordo riconfi gurabili e display avanzati.Il Centro Ricerche Fiat e Magneti Marelli si occuperanno anche della progettazione e realizzazione dei sistemi veicolo realizzando due dimostratori che saranno utilizzati per sperimentare e validare le applicazioni. L’elemento di innovazione peculiare, che supporterà lo sviluppo di queste applicazioni per una guida ecologica, è costituito dalla rete di interconnessione wireless basata sullo standard IEEE 802.11p, appositamente sviluppato per il collegamento tra i veicoli e le infrastrutture stradali (come ad esempio le centrali di servizio o gli organi di controllo del traffi co). Questa rete di interconnessione consente sia ai veicoli sia ai centri di gestione di poter disporre di informazioni costantemente aggiornate sullo stato del traffi co e dei parametri d’uso caratteristici di ogni veicolo.

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107FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

FABBRICHE EPROCESSI NON PRODUTTIVILa protezione dell ’ambiente è un eleme nto chiave ne lla gest ione del business del Gruppo Fia t. Minimi zzare l’impatto dei pr ocessi pr oduttivi, a ttraverso a zioni di pr evenzione e riduzione è un pr eciso impegno che coinvolge t utte le f asi, dalla pr ogettazione alla pr oduzione, alla dist ribuzione, al f ne vita dei v eicoli. I l miglioramento con tinuo delle per formance ambien tali è un obie ttivo t otalmente in tegrato nella st rategia industriale del Gruppo.

Per il Gruppo Fiat, gestione dell’ambiente significa creare e applicar e in tutto il mondo metodi e pratiche che consentano di ridurre progressivamente e continuamente gli impatti dei processi produttivi.Il coinvolgimento delle persone, le conoscenze sviluppate, la disponibilità di strumenti di analisi e l’impegno finanziario del Gruppo hanno permesso nel corso degli anni di raggiungere importanti risultati.Le spese e gli investimenti complessivamente sostenuti dal Gruppo nel 2010 per il miglioramento delle pr oprie performance ambientali attraverso interventi sugli impianti e sui processi sono stati pari a oltr e 83 milioni di euro (+54% rispetto al 2009).

ORGANIZZAZIONE A TUTELA DELL’AMBIENTENel 2010 il Working Group Environment, composto dai referenti della funzione Envir onment di ogni Settor e, ha coordinato circa quindici team di lavor o sulle tematiche ambientali, operando in str etta collaborazione con i responsabili della gestione energetica e con l’Unità di Sostenibilità. Attraverso l’attività svolta dai team, è stato possibile raggiungere gli obiettivi definiti negli anni precedenti e definir e il Piano Ambientale 2010-2014.Con il Piano sono fissati i traguar di dei pr ossimi anni per ogni Settor e r elativamente alle principali direttrici d’intervento in campo ambientale (emissioni in atmosfera, acque, biodiversità, rifiuti).I team hanno inoltr e proseguito lo sviluppo e l’aggior -

namento di strumenti standar d a supporto della condivisione delle migliori pratiche tra tutti i Settori e del miglioramento della gestione ambientale negli stabilimenti del Gruppo. T ali strumenti sono messi a disposizione dei r eferenti di ogni Settor e attraverso una piattaforma informatica dedicata, alla quale hanno accesso circa 1.400 persone nel mondo, sviluppata per garantire la necessaria omogeneità di applicazione in tutte le aree del Gruppo. La piattaforma informatica raccoglie i materiali di for -mazione, i documenti sulle diverse tematiche ambientali

SISTEMADI GESTIONE AMBIENTALE

LINEE GUIDA AMBIENTALILe Linee Guida Ambientali, approvate e diffuse nel 2010, nascono dalla consapevolezza che i grandi gruppi industriali giocano un ruolo fondamentale nel garantire uno sviluppo sostenibile della Società e in particolare nel preservare i diritti delle future generazioni. Contengono quindi impegni precisi relativamente al corretto approccio che ogni persona deve adottare relativamente alle tematiche ambientali e forniscono chiare indicazioni sulle modalità attraverso le quali devono essere stabiliti e aggiornati gli obiettivi ambientali, sviluppati nuovi prodotti e svolte le attività quotidiane in tutto il mondo.

83 milionidi euro per spese e investimenti per la protezione

dell’ambiente

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108 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

(procedure generali e operative, linee guida, guide di rendicontazione, ecc.) e l’applicativo SAD - Standar d Aggregation Data - che supporta la r endicontazione dei dati r elativi alle performance ambientali dei singoli stabilimenti e ne permette il confr onto all’inter no del Settore. Il confronto intersettoriale delle performance e la verifica periodica dell’allineamento rispetto agli impegni del Gruppo in campo ambientale, sono ef fettuati mensil-mente nel corso degli incontri del W orking Gr oup Environment. Tale attività è posta a supporto del top management dell’ar ea Manufacturing di ogni Settor e nell’ambito del Gr een Manufacturing Pr oject (GMP) in cui sono monitorate le pr estazioni ambientali e stimolati i processi di miglioramento continuo. Inoltr e, nel corso di tali incontri, sono illustrati i risultati dei confr onti effettuati rispetto ai principali concorr enti, focalizzati sulle tematiche di maggiore rilevanza.

CERTIFICAZIONE DEI PROCESSIIl Gruppo Fiat ritiene che l’omogeneità organizzativa e la standar dizzazione dei pr ocessi e del sistema di gestione ambientale siano condizioni necessarie per un ef ficace raggiungimento degli obiettivi anche in campo ambientale. La certificazione secondo standard internazionali e da parte di organismi indipendenti è la conferma dell’applicazione di tale omogeneità all’interno delle varie realtà del Gruppo. Fiat ha avviato la certificazione dei pr opri pr ocessi produttivi secondo gli standard della norma ISO 14001

già dal 1996, anno della sua prima emanazione. Alla fine del 2010, in coer enza con l’obiettivo definito nel 2008, risultavano certificati 148 stabilimenti (104 in Eur opa e altri 44 nel r esto del mondo) rappresentanti complessivamente cir ca il 92% del fatturato industriale (1). Entr o la fine del 2012 tutti gli stabilimenti del Gruppo, esistenti nel mondo al 2010, saranno certificati ISO 14001.In anticipo rispetto agli obiettivi dichiarati lo scorso anno, è stata inoltr e ottenuta la certificazione di 11 stabilimenti di Comau (rappr esentanti cir ca il 90% dei consumi energetici del Settor e e localizzati in 8 Paesi) secondo la norma EN 16001, r elativa ai sistemi di gestione dell’energia. Entr o il 2013 tutti i principali stabilimenti del Gruppo (rappresentanti oltre il 90% dei consumi energetici totali) saranno certificati secondo questo standard.

FORMAZIONEL’efficace applicazione dei pr ocessi richiede la presenza di persone competenti, consapevoli e motivate; a tal fine il Gruppo ha pr oseguito nel corso dell’anno il pr oprio impegno a favor e della formazione dei dipendenti dir ettamente coinvolti nelle attività di gestione ambientale e di pr evenzione e mitigazione degli impatti delle attività produttive.In particolar e, sono state er ogate complessivamente circa 221 mila ore di formazione in materia ambientale. Attraverso la sezione training della piatta-forma informatica, cir ca 800 dipendenti nel mondo hanno fruito di un corso di formazione e informazione sulle logiche d’utilizzo degli strumenti cr eati, tra cui il nuovo sistema di gestione dei KPI ambientali. Nel 2010 sono inoltre proseguite le attività di definizione di standard anche attraverso kit di formazione, dedicati ad alcune figur e specialistiche operanti nel sistema di gestione ambientale nei vari stabilimenti, che riguardano le r egole di pr evenzione e gestione degli aspetti am-bientali, la norma ISO 14001, la norma EN 16001, ecc..Tali nuovi contenuti formativi saranno disponibili apartire dal 2011 per tutti i dipendenti operanti negli stabi-limenti in Italia, per essere poi estesi in tutto il mondo.

(1) Per fatturato industriale si intendono i ricavi riconducibili all’attività degli stabilimenti direttamente controllati dal Gruppo.

148 stabilimenticertifi cati

ISO 14001

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Il W orld Class Manufacturing (WCM) è un sistema di produzione strutturato e integrato che abbraccia tutti i processi dello stabilimento, dalla sicurezza all’ambiente, dalla manutenzione alla logistica e alla qualità. L’obiettivo è quello di migliorar e continuamente le performance produttive, ricer cando una pr ogressiva eliminazione degli sprechi, in modo da garantire la qualità del prodotto e la massima flessibilità nel risponder e alle richieste del cliente, attraverso il coinvolgimento e la motivazione delle persone che lavorano negli stabilimenti.Gli ambiti di intervento del WCM sono suddivisi in 10 pilastri tecnici e 10 manageriali, per ognuno dei quali sono pr evisti livelli incr ementali di miglioramento,

con risultati chiaramente identificati e misurabili.La cr escente attenzione alle tematiche energetiche èstata r ecepita anche nelle metodologie del WCM, sviluppando all’inter no del pilastr o Envir onment uno specifico sub-pilastr o Energy, per incr ementare la capacità di individuar e e r ealizzare iniziative che permettano di ridurr e gli spr echi e migliorar e l’uso dell’energia.Con riferimento all’area ambientale nel corso del 2010, sono stati individuati più di 1.300 pr ogetti che hanno determinato minori consumi e un risparmio di oltre 120 milioni di euro. T ra di essi si segnala il progetto KERS (Kinetic Energy Recovery System - Sistema di Recuper o dell’Energia Cinetica) sviluppato nello stabilimento di Fiat Gr oup Automobiles a Cassino (Frosinone), in collaborazione con Comau e con il Centro Ricerche Fiat, che nasce pr oprio dall’idea di eliminar e gli spr echi energetici legati alla movimentazione deirobot di saldatura. Alla fine di dicembr e 2010 erano130 i siti coinvolti nel pr ogramma, rappr esentativi di oltr e il 95% dei costi totali di trasformazione del Gruppo. Di tali siti, 18 hanno raggiunto il livello br onzo e 9 il livello argento. Il raggiungimento dei diversi livelli di performance (br onzo, argento, or o e world class) è attestato da audit ester ni, svolti da team pr esieduti da rappresentanti della WCM Association.Tale sistema di audit consente un continuo benchmarking interno tra le varie r ealtà del Gruppo e pr omuove uno scambio costruttivo di esperienze e soluzioni applicative tra i membri della WCM Association.Uno dei valori fondamentali del WCM è la partecipa-zione delle persone: nel 2010 è stato coinvolto il 50% degli operai e degli impiegati presenti negli stabilimenti del Gruppo in Italia (+6% rispetto al 2009) e sono stati raccolti oltre un milione di suggerimenti nel mondo.L’applicazione delle metodologie e delle indicazioni del WCM è stata estesa anche oltr e l’ambito pr oduttivo: sono infatti state sviluppate iniziative analoghe anche per i pr ocessi logistici e amministrativi, con l’obiettivo di ottenere un appr occio integrato tra le diverse ar ee aziendali. È inoltre proseguita la promozione del WCM presso i fornitori (vedere anche pagina 175).

WORLD CLASS MANUFACTURING

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110 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

200920082007

2010

65,4

50,244,3

37,547,1

38,7 43,4

26,6

■ Mondo ■ Europa

Fiat Group AutomobilesMondo ed Europa (g/m2)

Il monitoraggio della performance ambientale consente, attraverso la gestione di opportuni parametri tecnici, di misurare i benefici e il grado di ef ficacia delle azioni realizzate, di pianificar e attività di miglioramento e di stabilire nuovi obiettivi sempre più sfidanti. L’entrata a regime del sistema di monitoraggio Standar d Aggregation Data (SAD) nel 2010 ha permesso l’estensione delle analisi di benchmarking, già svolte in pr ecedenza, e lo sviluppo di nuove aree di rendicontazione di indicatori ambientali (KPI), in conformità a quanto richiesto dai principali standar d di rendicontazione, dagli investitori e dalle agenzie di rating di sostenibilità.Sono stati definiti nuovi KPI normalizzati e ne è stato avviato il monitoraggio, contribuendo così alla definizione del Piano Ambientale 2010-2014, contenente obiettivi di medio termine per la riduzione dell’impatto dei pr ocessi pr oduttivi (emissioni in atmosfera, gestione delle acque, gestione dei rifiuti, salvaguardia della biodiversità) per tutti i Settori del Gruppo. La formulazione di obiettivi basati su indicatori normalizzati è stata ritenuta più ef ficace e traspar ente rispetto alla definizione di obiettivi in valor e assoluto, che sono influenzati anche dai volumi complessivi di pr oduzione. T ale pr ocesso ha r eso necessario lo sviluppo di parametri di normalizzazione specifici per ogni Settore e non confrontabili tra di loro. In conseguenza di ciò, nel pr esente Bilancio, i dati a livello di Gruppo sono rappr esentati solo in valor e assoluto e sono illustrati i dati normalizzati per alcuni Settori, mentre una descrizione completa delle perfor-mance e degli obiettivi di ciascun Settore è disponibile nel sito corporate sezione di sostenibilità.

EMISSIONI IN ATMOSFERA Il Gruppo monitora costantemente le principali emissioni in atmosfera che possono derivar e dai pr ocessi produttivi, dalla combustione di fonti fossili o dall’uso di talune apparecchiature.

Composti Organici Volatili (COV)Negli ultimi anni Fiat ha continuato a ridurre le emissioni in atomosfera dei COV emessi dagli impianti di

SISTEMA DIMONITORAGGIO

E PERFORMANCE AMBIENTALE

verniciatura degli stabilimenti. Il Gruppo è passato da un valor e medio di cir ca 79 g/m 2 nel 2004 a cir ca 46 g/m 2 nel 2010 ( -42%). In particolar e Fiat Gr oup Automobiles, anche grazie al continuo consolidamento di pratiche gestionali e all’intr oduzione di miglioramenti negli impianti finalizzati alla riduzione a monte dell’uso di prodotti per la verniciatura, ha significativamente ridotto le proprie emissioni di COV in Europa, raggiungendo un valore di 26,6 g/m2 (-47% rispetto al 2007).

EMISSIONI DI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI

Gruppo FiatMondo (g/m2) 2010 2009(1) 2008Emissioni medie di COV 46,1 47,4 49,8

(1) Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2009. (2) Le emissioni sono stimate sulla base dei consumi diretti di energia.

EMISSIONI DIRETTE DI NOx, SOx E POLVERI

Gruppo Fiat mondo (t) 2010 2009(1) 2008NOx 1.162 1.043 1.194SOx 198 147 138Polveri 26 18 18

Ossidi di azoto e zolfo (NOx e SOx) e polveriLe emissioni complessive di NOx, SOx e polveri, calcolate(2) con riferimento agli stabilimenti pr oprietari degli impianti di generazione dell’energia, sono in lieve aumento nel corso dell’anno, come conseguenza diretta della maggior quantità di energia prodotta internamente.

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Apparecchiature contenenti ODSAlcune delle appar ecchiature generalmente utilizzate per il raf freddamento, il condizionamento e la clima-tizzazione utilizzano al pr oprio inter no sostanze potenzialmente lesive dello strato di ozono (Ozone Depleting Substances - ODS). Il Gruppo Fiat monitora costantemente tali apparecchia-ture e il lor o utilizzo, al fine di evitar e il rilascio, anche accidentale, delle ODS contenute. Nel corso del 2010 non si sono registrati casi di rilascio di tali sostanze. Inoltre, facendo seguito al censimento delle appar ec-chiature e degli impianti contenenti ODS, nell’anno è stato definito un piano di azioni e di interventi mirati, che entr o il 2014 porterà alla lor o sostituzione in tutti

gli stabilimenti nel mondo con gas a minor e impatto ambientale e/o con tecnologie alternative.

GESTIONE DELLE ACQUELa conservazione delle risorse idriche costituisce un tema di cr escente inter esse per la mitigazione dell’impatto ambientale dei pr ocessi pr oduttivi. In tale ambito il Gruppo Fiat è impegnato sia nella riduzione dei consumi complessivi di acqua sia nel mantenimento di un elevato livello qualitativo delle acque scaricate.Nel 2010, il team di lavor o specifico ha r ealizzato una mappatura completa della disponibilità di risorse idriche nel mondo (mettendo in corr elazione le quantità di acqua disponibili e i consumi nelle diverse r egioni) e l’ha confrontata con le aree di presenza del Gruppo.

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112 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

2009200820072006

2010

7,29 6,83 6,475,84

5,36

4,37obiettivo 2014 (-25% vs 2009)

PRELIEVI IDRICIFiat Group Automobiles mondo (m3 per vettura prodotta)

In seguito a tale analisi sono stati identificati 26 stabilimenti localizzati in zone dove l’acqua è definibile come una risorsa limitata e sono state adottate misur e per migliorarne il ricircolo e il riutilizzo.Sono state inoltr e fissate le priorità di intervento che permetteranno di raggiungere gli obiettivi sulla gestione delle acque definiti per il 2014. Per for nire indirizzi omogenei agli stabilimenti e ai Settori in tale ambito, l’impegno del Gruppo sarà formalizzato nella definizione di una specifica linea guida, la cui stesura, approvazione e diffusione è prevista per il 2011.Attraverso attività di miglioramento gestionale del ciclo delle acque e di pr omozione del riutilizzo della risorsa idrica nei pr ocessi industriali, nel 2010 il Gruppo ha ridotto i propri consumi complessivi di acqua del 7% (da 34,5 a 32,1 milioni di m 3) e la percentuale di acqua

PRELIEVI E SCARICHI IDRICI

Gruppo Fiat mondo (milioni di m3) 2010 2009 2008PrelieviPozzi 14,2 15,5 16,5Acquedotti 16,6 17,7 17,6Acque superf ciali 1,2 1,0 1,5Altro 0,1 0,3 1,4Totale prelievi 32,1 34,5 37,0ScarichiAcque superf ciali 6,9 7,9 9,7Pubblica fognatura 11,0 13,2 19,4Altri recettori 4,3 3,9 2,1Totale scarichi 22,2 25,0 31,2

(1) Per indice di ricircolo si intende il rapporto tra il ricircolo totale di acqua nel processo produttivo e il relativo fabbisogno idrico.

-8% nei consumi idrici per vettura

prodotta negli stabilimenti di

FGA nel mondo

riutilizzata all’interno dei cicli produttivi negli stabilimenti nel mondo è stata valutata pari a circa il 91%. Fiat Group Automobiles (FGA), pr oseguendo le azioni di ef ficienza già avviate dal 2006, ha ulteriormente ridotto dell’8% rispetto al 2009 i consumi di acqua per vettura pr odotta (pari a -26% rispetto al 2006, superando così l’obiettivo dichiarato per il 2010). FGA, inoltre, si è impegnata a ottener e una riduzione complessiva del 25% nel 2014 rispetto ai valori del 2009 (corrispondente a -40% rispetto al 2006). In tale contesto, il Settore ha anche migliorato il proprio indice di ricir colo(1) delle acque, passando dal 94,6% registrato nel 2009 al 95,7%.Relativamente alla qualità delle acque scaricate dagli stabilimenti del Gruppo, è stata mantenuta ampia conformità alle vigenti normative. In particolar e, le

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RIFIUTI

Gruppo Fiat mondo (migliaia di t) 2010 2009 2008Rifi uti generatiRif uti speciali non pericolosi 1.438 1.171 1.579Rif uti speciali pericolosi 88 81 88Totale rifi uti generati 1.526 1.252 1.667

di cui da imballaggi 139 118 148Rifi uti smaltitiTermovalorizzazione 29 24 40Trattamento 71 77 81Discarica 509 347 518Totale rifi uti smaltiti 609 448 639Rifi uti recuperatiTotale rifi uti recuperati 916 804 1.081

rif uti recuperati 60% 64% 65%rif uti a discarica 33% 28% 31%

FONTI IDRICHE SIGNIFICATIVAMENTE INTERESSATE(1) DA PRELIEVI O SCARICHI IDRICI DEGLI STABILIMENTIGruppo Fiat mondo

Settoree Stabilimento

Fonte idricainteressata Utilizzo

Bacinoprotetto

Bacino a elevatovalore dibiodiversità

Acqua prelevata > 5% della portata media annua

Acque refl ue > 5% della portata media annua

FGATychy (Polonia) Fiume Korzenica

Prelievo per processo tecnologico - - sì sì

Fiat Powertrain Pratola Serra (Italia) Fiume Sabato

Scarico industrialee di acqua meteorica - - - sì

FPT IndustrialBourbon-Lancy (Francia) Fiume Loira

Prelievo e scarico industriale e di acqua meteorica sì sì - -

TeksidCarmagnola (Italia) Gora del Naviglio Scarico industriale - - - sì

analisi ef fettuate sugli scarichi idrici degli stabilimenti di FGA nel mondo, evidenziano livelli di pr esenza di domanda chimica di ossigeno (COD) e solidi sospesi totali (TSS) inferiori di almeno il 50% rispetto alle normative applicabili; r elativamente alla pr esenza di domanda biochimica di ossigeno (BOD), i livelli registrati sono inferiori di almeno il 16% rispetto ai limiti pr evisti. Anche in questo ambito, per i parametri BOD, COD e TSS, sono stati definiti obiettivi per il 2014 per i principali Settori del Gruppo (vedere sito corporate sezione di sostenibilità). Nel 2010 il Gruppo non ha r egistrato casi di sversamenti significativi nel mondo.

GESTIONE DEI RIFIUTIIl Gruppo è costantemente orientato al miglioramento delle modalità di gestione dei rifiuti, sia attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti generati sia attraverso l’incremento delle percentuali di recupero/riutilizzo degli stessi. Infine, anche nel caso di rifiuti da destinar e allo smaltimento, Fiat utilizza prioritariamente le modalità con un minor e impatto ambientale (termovalorizza-zione, trattamento e - in ultima scelta - invio a discarica). La ripresa dei volumi di attività r egistrata in alcuni Settori ha determinato un corrispondente incremento nella generazione di rifiuti. In particolar e, l’aumento delle

(1) Le fonti idriche si intendono signifi cativamente interessate da prelievi e/o da scarichi idrici se sono bacini protetti o a elevata biodiversità, oppure se sono interessate da prelievi e/o scarichi idrici in misura superiore al 5% della portata media annua del corpo idrico interessato. Sono state considerate solo le acque superfi ciali.

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114 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

comunque positivo, con una riduzione di circa l’8% rispetto al 2008. A livello di Settor e, Fiat Gr oup Automobiles (FGA) ha r egistrato un incr emento complessivo di cir ca l’8% nella generazione di rifiuti (da 470 a 507 mila tonnellate), determinato principalmente dalle operazioni di ristrutturazione ef fettuate pr esso lo stabilimento di Betim (Brasile) che hanno generato significative quantità addizionali di rifiuti non r ecuperabili. Escludendo tale impatto straor dinario, la quantità di rifiuti per vettura prodotta generati da FGA è diminuita di cir ca l’1%, passando da 199 a 197 kg/vettura.In tale contesto, il Piano Ambientale 2010-2014 ha definito ambiziosi obiettivi di riduzione dei rifiuti per valori unitari negli stabilimenti, specifici per ogni Settor e (con valori fino a un massimo di -20% per Maserati). Ulteriori obiettivi sullo stesso orizzonte temporale e specifici per ogni Settor e sono stati definiti r ela-tivamente alle percentuali di recupero dei rifiuti generati (con valori compr esi tra 80% e 95% per i principali Settori industriali). In considerazione delle attività già intraprese, FGA ha confermato l’impegno a raggiungere una percentuale di r ecupero dei rifiuti del 95% entr o il 2012 (in anticipo di due anni rispetto alle scadenze fissate per gli altri Settori).

20092008

2010

229

197

12(1)199209

187obiettivo 2014

(-6% vs 2009)

RIFIUTI GENERATIFiat Group Automobiles mondo (kg per vettura prodotta)

(1) Rifi uti derivanti da operazioni di ristrutturazione.

lavorazioni negli stabilimenti di T eksid destinati alla produzione di fusioni per veicoli industriali (che neces-sitano di maggiori quantità di sabbia negli stampi) ha avuto un impatto significativo sia sulle quantità complessive generate sia sulle percentuali di recupero dei rifiuti. Nonostante l’incremento registrato dal Gruppo rispetto al 2009 (le cui performance sono state comunque influenzate dai minori volumi di attività), il tr end complessivo rispetto agli anni pr ecedenti si mantiene

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(1) Per area protetta (nazionale, regionale, sito di importanza comunitaria, zona di protezione speciale, oasi, ecc.) si intende un’area geografi camente individuata che è destinata, disciplinata o gestita per raggiungere specifi ci obiettivi di conservazione. Per area a elevato valore di biodiversità si intende un’area non soggetta a una disciplina legale, ma riconosciuta da organizzazioni governative e non governative, per la presenza di importanti biodiversità.

SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀNel corso del 2010, pr oclamato Anno Inter nazionale della Biodiversità dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Gruppo ha sviluppato (in collaborazione con il Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo dell’Università degli Studi di T orino e uno studio professionale esterno) il Fiat Group Biodiversity Value Index, corr edato dalle Linee Guida specifiche per la sua applicazione nel Gruppo Fiat. L’indice valuta, nei territori inter essati dalla pr esenza degli stabilimenti Fiat, lo stato della biodiversità e dei fattori che la influenzano (pr essioni ambientali) e identifica le problematiche presenti, al fine di indirizzare eventuali pr ogetti di tutela e ripristino ambientale in maniera mirata e consapevole.La metodologia di analisi utilizzata consente di giungere alla definizione di un valor e che riassume il livello di diversità biologica rilevato sul territorio cir costante e il livello di pr essione ambientale esistente. Il primo parametro è rilevato attraverso l’analisi e la valutazione di specifici indicatori caratteristici degli ecosistemi acquatici e terr estri cir costanti, sviluppati anche con riferimento alle specie pr otette indicate nelle liste nazionali e internazionali di riferimento (quali ad esempio la lista rossa dell’IUCN e la direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici). Il livello di pr essione ambientale è invece calcolato in base alle attività svolte dall’uomo sul territorio (agri-

coltura, attività industriali, insediamenti urbani, ecc.). Nel corso dell’anno la metodologia è stata testata su due ar ee pilota: lo stabilimento Fiat Powertrain di V errone (Biella) e lo stabilimento Magneti Mar elli di Venaria (Torino) e sarà estesa ad altri stabilimenti, dando priorità a quelli ubicati in zone adiacenti o all’interno di aree protette o a elevata biodiversità.

© FRANCO TURCATI

STABILIMENTI ADIACENTI, LIMITROFI O COMPRESI IN AREE PROTETTE(1) O A ELEVATA BIODIVERSITÀGruppo Fiat mondo

Settoree Stabilimento Tipo di attività

Superfi cie totale dello stabilimento in m2

CNH - Case New HollandCuritiba (Brasile) Produzione di mietitrebbia, trattori e componenti 792.824

FPT IndustrialBourbon-Lancy (Francia) Produzione di motori medi e pesanti 211.678

Fiat PowertrainVerrone (Italia) Costruzione di cambi e pezzi di ricambio 1.809.540

Magneti MarelliVenaria (Italia) Produzione di sistemi di illuminazione e di scarico 246.390

TeksidFunfrap (Portogallo)

Produzione di basamenti motore, collettori scarico,differenziali, carter turbine 103.960

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116 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

preso la lor o pr ogressiva eliminazione, che è stata già completata in quasi tutti i Settori, ad eccezione di Iveco e Magneti Mar elli, pr esso i quali l’intervento si concluderà nel 2011.

Rumore esternoRelativamente all’impegno del Gruppo per la limitazione del rumor e ester no pr odotto dai pr opri stabilimenti, è stata completata la mappatura delle ar ee di pr esenza che ha permesso l’identificazione di sei stabilimenti localizzati in aree sensibili. Inoltre sono state avviate le attività pr opedeutiche alla definizione di Linee Guida per la pr ogettazione e l’acquisto di nuovi macchinari e impianti e la r ealizza-zione di fabbricati a minor impatto acustico.

ALTRI INDICATORIIl Gruppo monitora anche altri aspetti della pr opria performance ambientale, in particolar e la pr esenza di sostanze pericolose e la rumorosità.

Apparecchiature contenenti PCB e PCTAlcune appar ecchiature elettriche (es. trasformatori) utilizzano al pr oprio inter no specifici liquidi di raffreddamento contenenti Policlor obifenili (PCB) e Policlorotrifenili (PCT). Tali sostanze sono state classificate come pericolose e quindi soggette a r estrizioni di uso, pr oduzione e immissione sul mer cato, seppur e con alcune dif fe-renziazioni tra i vari Paesi. Da diversi anni, in anticipo rispetto alle scadenze normative, il Gruppo ha intra-

Consapevole del ruolo svolto dalle grandi aziende industriali nel contribuir e alla domanda globale di energia, il Gruppo Fiat conferma il pr oprio impegno a ridurre lo sfruttamento delle fonti fossili e a limitare le emissioni di gas a effetto serra, ottimizzando le proprie performance energetiche e pr omuovendo l’utilizzo di fonti rinnovabili.

ORGANIZZAZIONE PER LA GESTIONE ENERGETICANel 2010, la creazione di un unico centro di competenza per la gestione delle tematiche energetiche, trasver -sale a tutti i Settori del Gruppo, ha permesso di realizzare importanti sinergie attraverso una maggior e condivisione delle best practice, e di aumentar e il coinvolgimento e la consapevolezza delle persone operanti all’inter no degli stabilimenti, avviando oltr e mille progetti di miglioramento.A ulterior e sostegno di un modo di operar e standardizzato e di un controllo puntuale dei consumi, è pr oseguita l’estensione del sistema di gestione energetica Energy Monitoring and T argeting (EMT) a tutti i Settori (alla fine del 2010 era applicato a 39 stabilimenti del Gruppo nel mondo). Sono state inoltr e realizzate giornate formative in aula ed erogato un corso on-line sul sistema EMT e sulla gestione dei consumi.

GESTIONE ENERGETICA E LOTTA

AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

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GENERAZIONE EFFICIENTE DELL’ENERGIANel 2010 è stato realizzato un impianto di trigenerazione nello stabilimento Magneti Marelli di Melfi (Potenza), in grado di soddisfarne i fabbisogni di energia termica ed elettrica. Inoltre, presso lo stabilimento Fiat Group Automobiles (FGA) di Atessa (Chieti) - operato attraverso la joint venture Sevel - sono stati ultimati i test su un nuovo impianto di trigenerazione, che sarà in grado di coprirne circa il 90% dei consumi di energia elettrica e oltre il 50% di quelli di energia termica. L’entrata a regime di tali impianti, unitamente a quelli già esistenti presso gli stabilimenti di Mirafi ori (Torino) e di Cassino (Frosinone), permetterà a FGA di soddisfare internamente circa il 40% dei propri fabbisogni di energia elettrica in Italia.Si segnala inoltre che presso lo stabilimento Ferrari di Maranello (Modena), in seguito all’entrata a regime dell’impianto di trigenerazione e all’incremento del ricorso a energie da fonti rinnovabili, le emissioni di CO2 sono diminuite di circa il 40% rispetto al 2008. Infi ne, sono stati installati pannelli solari per la produzione di acqua calda presso lo stabilimento Comau di Grugliasco (Torino) e in quello FGA di Cassino (Frosinone).

Nel corso dell’anno sono anche pr oseguite le attività definite nel Piano d’Azione Energetico del Gruppo che prevede i seguenti obiettivi per il 2014:■ fino a un massimo di -30% (con percentuali specifiche

per ciascun Settor e) dei consumi di energia per valori unitari, rispetto al 2009;

■ fino a un massimo di -35% (con percentuali specifiche per ciascun Settore) delle emissioni di CO2 per valori unitari, rispetto al 2009.

Tra le principali soluzioni tecnologiche o di pr ocesso adottate per l’abbattimento dei consumi energetici si segnalano:■ sistemi di illuminazione ad alta ef ficienza (con

tecnologia LED o tradizionale) per ar ee pr oduttive, uffici e ar ee ester ne, associati a variatori d’intensità luminosa e controllo remoto (in FGA, Comau e Iveco);

■ sistemi per il r ecupero del calor e dei fumi in uscita (in FGA e Iveco);

■ motori ad alta ef ficienza, inverter per motori elettrici e compressori a giri variabili per la pr oduzione di aria compressa (in Magneti Marelli, Iveco, Fiat Powertrain e CNH - Case New Holland);

■ sistemi di riscaldamento con scambiatori di calor e, destratificatori d’aria e sistemi automatici di gestione (in FGA, Magneti Marelli e Teksid);

■ applicazione di nanotecnologie in alcuni pr ocessi di verniciatura in CNH - Case New Holland;

■ innovazioni hardware e software sui macchinari per la lavorazione di componenti metallici in FPT Industrial.

Per perseguir e gli obiettivi posti dal Piano d’Azione Energetico 2009-2014, e dif fondere l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, nel corso del 2010 si è accelerato il pr ocesso di integrazione dei requisiti di risparmio energetico nei capitolati tecnici degli impianti produttivi, finalizzato anche a una più ef ficace valutazione dei costi di esercizio.

© FRANCO TURCATI

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118 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

2009(2)2008(2)

2010

5,69 5,35 5,15

4,55obiettivo 2014 (-15% vs 2009)

CONSUMI DI ENERGIAFiat Group Automobiles mondo (GJ per vettura prodotta)

CONSUMI DI ENERGIA ED EMISSIONI DI CO2

Nel corso dell’anno è pr oseguita la r endicontazione, dettagliata per fonte, dei consumi energetici dir etti e indiretti e delle r elative emissioni di CO 2 (vedere anche pagine 189-191), avviata nel 2009 avvalendosi delle indicazioni e degli standar d definiti dal GHG Pr otocol e utilizzando, per il calcolo delle emissioni indir ette, i fattori di emissione pubblicati a novembr e 2010 dall’International Energy Agency.

pari a una riduzione del 3,7% rispetto al 2009 (5,35 GJ/vettura prodotta). La performance 2009 è stata rilevata su un perimetr o omogeneo al 2010 e depurata dei fattori di discontinuità intervenuti nel corso dell’anno (inserimento di nuove lavorazioni pr ecedentemente svolte da fornitori e interventi strutturali per incrementare la capacità produttiva presso gli stabilimenti di Cassino - Fr osinone, Betim - Brasile e T ychy - Polonia, con conseguente incremento della quota di consumi fissi).Il miglioramento della performance, ottenuto nono-stante la forte dissaturazione degli impianti e l’assenza di fermate pr olungate come quelle avvenute nel 2009 che avevano consentito sensibili azioni di riduzione dei consumi, è attribuibile per cir ca il 60% all’intr oduzione di soluzioni tecnologiche innovative e per il rimanente 40% alla realizzazione di interventi gestionali.Tra gli altri Settori del Gruppo, si evidenziano le riduzioni dei consumi energetici per unità di pr odotto realizzate rispetto al 2009 da Comau (cir ca -16%), Magneti Marelli (cir ca -11%) e T eksid (cir ca -5%), in seguito all’attuazione di pr ogetti gestionali e all’aumento dei volumi pr oduttivi che ha permesso una maggior e saturazione degli impianti.

(1) Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2009.(2) I dati 2008 e 2009, inizialmente pari a 5,50 e 5,15, sono stati ricalcolati per tenere conto delle variazioni di perimetro intervenute nel corso del 2010.

CONSUMI DIRETTI E INDIRETTI DI ENERGIA

Gruppo Fiat mondo (TJ) 2010 2009(1) 2008Energia elettrica 14.686 13.523 15.774Gas naturale 9.394 8.561 9.629Altri combustibili 1.421 1.048 1.150Altri vettori energetici 8.047 7.986 9.164Totale 33.548 31.118 35.717

Consumi di energiaI consumi complessivi di energia registrati nell’anno sono stati di cir ca 33.500 terajoule. L ’incremento in valor e assoluto rispetto allo scorso anno (+8% cir ca) è stato principalmente determinato dall’aumento dei volumi di produzione registrato in alcuni Settori e da un’estensione del perimetro di rendicontazione.Relativamente ai consumi energetici per unità di prodotto, nel 2010 Fiat Group Automobiles (FGA) ha registrato un valore medio di 5,15 GJ/vettura pr odotta,

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2009(2)2008(2)

2010

0,376obiettivo 2014 (-20% vs 2009)

0,5360,470

0,418

(1) Le emissioni di altri gas ad effetto serra (GHG) diversi dalla CO2 non sono rendicontate in quanto di impatto trascurabile (la CO2 rappresenta oltre il 99% delle emissioni complessive di GHG del Gruppo).(2) I dati 2008 e 2009, inizialmente pari a 0,523 e 0,457, sono stati ricalcolati per tenere conto delle variazioni di perimetro intervenute nel corso del 2010.(3) La quota di consumi diretti da fonti rinnovabili è trascurabile (circa 0,5%).

EMISSIONI DI CO2 Fiat Group Automobiles mondo (t di CO2 per vettura prodotta)

Emissioni di CO2

Nel 2010, le emissioni di CO 2 complessive(1) del Gruppo

sono state pari a cir ca 2,7 milioni di tonnellate, sostan-zialmente invariate rispetto allo scorso anno, grazie al maggior ricorso a energia proveniente da fonti rinnovabili che ha bilanciato l’incr emento dei consumi derivante dall'aumento dei volumi e dall’ estensione del perimetro di rendicontazione. Relativamente alle emissioni di CO 2 per unità di pr odotto, nel 2010 Fiat Group Automobiles (FGA) h a r egistrato un valor e medio di 0,418 ton CO 2 /vettura pr odotta, pari a una riduzione dell’11% circa rispetto al 2009 (0,470 ton CO 2 /vettura pr odotta). La performance 2009 è stata rilevata su un perimetr o omogeneo al 2010 e depurata dei fattori di discontinuità intervenuti nel corso dell’anno.

EMISSIONI DIRETTE E INDIRETTE DI CO2Gruppo Fiat mondo (migliaia di t di CO2) 2010 2009(2) 2008Emissioni dirette 638 560 631Emissioni indirette 2.026 2.069 n.d.Totale 2.664 2.629 n.d.

Il miglioramento registrato è attribuibile principalmente all’incremento nell’impiego di energie rinnovabili (cir ca 65% della variazione) e alle ef ficienze nei consumi energetici (circa 35%). Sulla base delle nuove iniziative identificate e degli importanti risultati conseguiti nel 2010, alcuni Settori del Gruppo (FGA, Iveco, Fiat Powertrain, FPT Industrial, T eksid e Comau) hanno ridefinito, rendendoli ancora più sfidanti, i propri obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 al 2014.Si segnala inoltre che nell’anno il Gruppo ha incr emen-tato il ricorso a energie provenienti da fonti rinnovabili, passando dall’11% del 2009 al 15% del 2010. Fiat si impegna a portare tale quota a circa il 16,5% nel 2011, con valori specifici per ciascun Settor e (vedere sito corporate sezione di sostenibilità).

RIPARTIZIONE CONSUMI ENERGETICIGruppo Fiat mondo

Consumi indirettida fonti non rinnovabili53%

Consumi direttida fonti non rinnovabili

32%

Consumi totali(3)

da fonti rinnovabili15%

-11% nelle

emissionidi CO2 per

vettura prodotta negli stabilimenti di FGA

nel mondo

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120 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Partecipazione ai programmi di emission tradingL’energia utilizzata negli stabilimenti del Gruppo proviene in larga parte da impianti di generazione di soggetti terzi o direttamente dalle reti elettriche nazionali. Al 2010, gli impianti di generazione di energia dir etta-mente posseduti dal Gruppo e con caratteristiche tali da essere assoggettati al sistema eur opeo di emission trading (EU-ETS) sono soltanto tre, localizzati presso gli stabilimenti di Fiat Powertrain a Pratola Serra (A vellino), di Iveco a Vysoke Myto (Rep. Ceca) e di Magneti Marelli a Modugno (Bari).L’energia generata complessivamente da questi stabilimenti nel 2010 è stata pari a circa 188 mila GJ. Relativamente alle emissioni di CO 2 allocate su tali

impianti per il periodo 2008-2012 (2 a fase dell’EU-ETS) è stata finora r egistrata una posizione complessiva a credito (circa 58 mila tonnellate di CO 2 di emissioni verificate tra il 2008 e il 2010, rispetto a cir ca 66 mila tonnellate allocate), con l’acquisto di soli 3.000 certificati nel 2010 per l’impianto di Iveco. Inoltre, nel corso del 2010, tutte le Società del Gruppo presenti nel Regno Unito hanno completato le procedure di r egistrazione previste dal CRC Energy Efficiency Scheme (il sistema di emission trading applicato agli utilizzatori di energia, vigente nel Paese) e hanno avviato la definizione di specifiche iniziative per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2.

SOLUZIONI TECNOLOGICHE E DI PROCESSO PER STABILIMENTI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE E RIDOTTI CONSUMI ENERGETICISulla base dell’esperienza maturata dalla continua ricerca del migliore equilibrio tra la riduzione degli impatti ambientali, l’effi cienza produttiva e la convenienza economica, il Gruppo ha identifi cato un set di soluzioni tecnologiche e di processo da introdurre negli stabilimenti o negli impianti di nuova realizzazione al fi ne di ridurne sensibilmente i consumi energetici. Queste soluzioni, specifi che per i vari reparti, sono già oggi adottate in alcune realtà del Gruppo e ne è prevista una loro estesa applicazione nello stabilimento di Fiat Group Automobiles (FGA) in Serbia (attualmente in fase di ristrutturazione) e in quello di prossima realizzazione in Cina, che permetterà di raggiungere consumi energetici inferiori di circa il 20% rispetto ai valori medi oggi registrati negli stabilimenti FGA nel mondo.Reparto presse: ottimizzazione delle fasi di tranciatura e stampaggio, anche attraverso una revisione del layout.Reparto lastratura: pinze di saldatura a media frequenza, motori asincroni di classe A (a risparmio energetico) per i trasporti e gli elevatori, sistemi per il recupero dell’energia cinetica (KERS) e gestione intelligente dei servomezzi per i robot, corpi illuminanti ad alta effi cienza e sistema di aspirazione fumi automatizzato.Reparto verniciatura: motori elettrici ad alta effi cienza e azionati da inverter (ventilazione, estrazioni, pompe). Utilizzo, in cataforesi, di un sistema modulare di alimentazione degli anodi. Riduzione dei volumi d’aria nelle zone automatizzate delle cabine di spruzzatura (robot wall mounted, riduzione ampiezza cabine, riduzione di velocità aria discensionale, ricircolo dell’aria di processo), bruciatori di metano ad alta effi cienza e con regolazione modulare (su CTA e forni). Sistemi PT-ED con lavaggi in cascata per ridurre l’utilizzo di acqua e le emissioni di NOx. Reparto assemblaggio: motori elettrici ad alta effi cienza per i sistemi di trasporto (tapparelle, birotaia, ecc.) e con sistemi per il recupero di energia su frenatura per elevatori e discensori con inverter. illuminazione con lampade a led o ad alta effi cienza. Sistemi di fi ltrazione e ricircolo acqua.Edifi ci: coibentazione e settorizzazione delle aree da riscaldare e condizionare, bruciatori di gas ad alta effi cienza. Impianti per il recupero e l’utilizzo dell’acqua piovana e di processo.

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Per Fiat, che ha stabilimenti e distribuisce i suoi pr odotti in tutto il mondo, l’ef ficienza e la sostenibilità ambientale dei processi logistici sono fattori chiave per la cr eazione di valore. Gli obiettivi principali del Gruppo in questo ambito sono relativi alla riduzione delle emissioni di CO2 connesse alla movimentazione di componenti e pr odotti finiti e alla minimizzazione dell’impiego di imballaggi non riutilizzabili.

WORLD CLASS LOGISTICSGli standar d del W orld Class Logistics, sviluppati a partire dal W orld Class Manufacturing, sono orientati alla definizione di pr ocessi logistici integrati sia all’interno delle fabbriche sia nella pianificazione della rete dei for nitori, perseguendo criteri di sicur ezza, ergonomia, compatibilità ambientale e ottimizzazione dei flussi di trasporto. Dal 2010 la funzione Logistic Engineering è stata identificata come uno dei centri di competenza di ingegneria del Gruppo con la finalità di definir e linee guida e standar d, pr omuovendone l’estensione e lo sviluppo in modo coordinato tra i Settori.

I FLUSSI LOGISTICI DEL GRUPPOIl trasporto di componenti e materiali per la pr oduzione verso gli stabilimenti del Gruppo (flussi inbound) è svolto da società di trasporto esterne incaricate da Fiat, oppure gestito direttamente dai fornitori dei materiali. La distribuzione dei pr odotti finiti dagli stabilimenti verso la rete commerciale (flussi outbound) è svolta da società di trasporto ester ne incaricate da Fiat, o da i-F AST Automotive Logistics S.r.l. (Società del Gruppo Fiat). Relativamente ai ricambi, gestiti da Fiat Parts & Services, i flussi inbound (verso i magazzini e i centri distribuzione) sono ef fettuati da società ester ne incaricate da Fiat o direttamente dai for nitori. I flussi outbound dei ricambi (verso i concessionari) sono effettuati da operatori logistici esterni, non gestiti dal Gruppo.

PROCESSI LOGISTICI

GREEN LOGISTICS PRINCIPLES Al fi ne di armonizzare gli approcci e le iniziative poste in essere dai Settori e le relative modalità di interazione con i partner logistici, nel 2010 sono stati pubblicati i Green Logistics Principles, attraverso i quali sono offerte indicazioni su come contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, agendo su quattro principali aree di intervento:■ incremento di trasporti a ridotte emissioni;■ impiego di soluzioni intermodali;■ saturazione dei mezzi di trasporto;■ riduzione dei materiali di imballo e di protezione.Tali principi, in coerenza con le Linee Guida Ambientali dalle quali discendono direttamente, sono stati diffusi nel corso di incontri di coordinamento sia ai vertici dei Settori del Gruppo sia ai referenti degli stabilimenti, per poter garantire omogeneità di indirizzo e di recepimento.I Green Logistics Principles sono inoltre resi pubblicamente disponibili attraverso l’intranet aziendale e il sito corporate sezione di sostenibilità.

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122 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

MONITORAGGIO DELLE PERFORMANCE AMBIENTALI DEI PROCESSI LOGISTICINel 2010 Fiat Group Automobiles (FGA) ha completato la definizione dei KPI ambientali (sulla base delle indicazioni contenute nelle linee guida GRI-G3) relativi alle emissioni di CO 2 e all’impiego di imballaggi non riutilizzabili nei processi logistici, avviandone il relativo monitoraggio. A partir e dal 2011, tali KPI saranno adottati da ogni Settore e calibrati secondo le r elative specificità, per l’avvio del monitoraggio e la definizione di specifici obiettivi. Questo approccio permetterà di incrementare il grado di copertura e di conoscenza analitica dei processi e quindi stabilire precise azioni di miglioramento.Complessivamente, le emissioni di CO2 rilevate nel 2010 e riferibili ai processi logistici direttamente gestiti da FGA in Eur opa sono diminuite di circa il 6% rispetto all’anno precedente.

EMISSIONI DI CO2 NEI PROCESSI LOGISTICI(1)

Fiat Group Automobiles Europa (migliaia di t di CO2) 2010 2009Inbound 68,3 76,0Outbound 114,4 118,8Ricambi 9,3 8,9Totale 192,0 203,7

INCREMENTO DI TRASPORTI A RIDOTTE EMISSIONIIl Gruppo contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2 connesse ai trasporti dei componenti e dei pr odotti finiti anche attraverso la continua promozione dell’uso di veicoli stradali a ridotte emissioni. Relativamente ai trasporti inbound in Eur opa gestiti dal Gruppo Fiat, è già operativo il divieto di accesso agli stabilimenti per mezzi con standard di emissione inferiori alla normativa Euro III; a partir e dal 2011 saranno progressivamente introdotte da parte di tutti i Settori del Gruppo clausole contrattuali che pr evedono l’obbligo per le società di trasporto ester ne di disporr e di una flotta composta per almeno il 50% da mezzi conformi alla normativa Euro IV.Analoga clausola sarà inserita a partir e dal 2011 da

CNH - Case New Holland anche nei contratti con i trasportatori outbound in Eur opa. Relativamente al territorio nor d americano, CNH - Case New Holland sta invece coinvolgendo i pr opri partner logistici nel pr ogramma SmartWay Transport, pr omosso dall’Environmental Pr otection Agency (EP A); a partir e dal 2011, la partecipazione a tale pr ogramma costituirà uno degli elementi di valutazione dei potenziali for nitori. L’obiettivo per il 2011 è quello di arrivar e a includer e nell’iniziativa l’80% del totale dei pr opri trasportatori (rispetto al 70% circa del 2010).Nei trasporti outbound di FGA, già oggi i-Fast (che gestisce circa il 23% dei trasporti di veicoli in Eur opa) ha una flotta composta per il 20% da mezzi Eur o III e per l’80% da mezzi Eur o V e si è impegnata all’acquisto di veicoli Euro V, in caso di ulteriori ampliamenti o rinnovi.Nel complesso dei flussi outbound di FGA in Eur opa, la flotta utilizzata prevede, per l’81% dei mezzi, lo standard Euro III o superiore.

(1) La quantifi cazione delle emissioni di CO2 è stata effettuata in coerenza ai criteri del The Greenhouse Gas Protocol - revised edition per quanto concerne il trasporto via strada e al modello di calcolo ambientale IFEU Heidelberg in relazione al trasporto via nave e via treno. Il dato è relativo al 100% dei trasporti outbound e all’82% in volume dei trasporti inbound in Europa. Il dato relativo alle emissioni derivanti dal trasporto di ricambi è relativo al 47% dei fl ussi inbound in peso trasportato; i fl ussi outbound dei ricambi non sono monitorati perché attualmente non gestiti direttamente dal Gruppo. Il dato relativo al 2009 è stato ricalcolato su un perimetro di rilevazione omogeneo a quello del 2010.

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IMPIEGO DI SOLUZIONI INTERMODALIIl trasporto inbound e outbound può richieder e una quota significativa di trasporto su strada, in funzione delle caratteristiche geografiche, infrastrutturali e dei volumi produttivi. Pur in pr esenza di questi vincoli, il Gruppo Fiat è da sempr e impegnato a pr omuovere l’utilizzo di modalità alternative, con l’obiettivo di ridurr e il livello di congestione del traf fico e abbattere così le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Nel 2010 è proseguita per Fiat Group Automobiles (FGA) l’attivazione di tratte ferroviarie in Italia ed Europa (in particolare relative ai flussi in partenza dal polo logistico di Val di Sangro - Chieti e dallo stabilimento polacco di Tychy), riducendo le emissioni di CO2 di circa 19.800 tonnellate rispetto al trasporto delle stesse quantità di vetture su strada. Inoltr e, l’entrata a r egime di iniziative analoghe per alcuni flussi inbound, tra cui la tratta Villanova (Asti) - Kragujevac (Serbia), ha permesso di consuntivare una riduzione di ulteriori 4.200 tonnellate di CO2 rispetto al trasporto via strada. Nel 2011 sarà avviata l’analisi per l’attivazione di trasporti inbound via treno dal Nord Europa verso gli stabilimenti del Sud Italia. Nonostante le iniziative poste in essere, la contrazione dei volumi produttivi in alcuni stabilimenti di FGA in Europa, unitamente alla necessità di mantener e adeguate tempistiche per le consegne alla r ete, ha

determinato un lieve aumento (circa +1%) della quota di trasporti outbound effettuata via strada rispetto al 2009. Nel 2010 CNH - Case New Holland ha completato il piano quinquennale di estensione dei trasporti outbound via mare verso la penisola iberica, con l’inclusione dei flussi di lunga per correnza dagli stabilimenti italiani di Lecce e di San Mauro (Torino), ottenendo una riduzione complessiva delle emissioni di circa 4.500 tonnellate di CO2 nel periodo 2006-2010, rispetto alle modalità di trasporto precedenti. La contrazione dei volumi r egistrata nell’anno ha invece reso necessario uno slittamento alla seconda metà del 2011 del pr ogetto di trasporto integrato inbound-outbound sulla tratta ferr oviaria Parma - Lecce; altre iniziative, quali ad esempio, nel Regno Unito, l’attivazione del trasporto ferroviario inbound verso il sito produttivo di Basildon e l’entrata a r egime del trasporto combinato di cabine e trattori, hanno permesso di ridurre di circa 600 tonnellate le emissioni di CO2 rispetto alle modalità utilizzate l’anno precedente. Altre iniziative finalizzate all’ottimizzazione dei trasporti su strada (es. ridefinizione dei per corsi, eliminazione dei trasporti con “modalità guidata”), poste in esser e principalmente da Iveco e da Magneti Mar elli, hanno permesso di ottener e ulteriori riduzioni di circa 800 tonnellate di CO2.

(1) Le percentuali sono state calcolate in funzione della modalità preponderante per singola vettura (modalità superiore all’80% dei chilometri totali della tratta combinata) per il trasporto dagli stabilimenti ai concessionari o dagli stabilimenti ai piazzali nell’Europa dei 15 più Polonia, Svizzera, Norvegia, Rep. Ceca, Rep. Slovacca e Ungheria.(2) Comprende trasporti da fornitori con resa franco spedizioniere (FCA) nell’Europa dei 25 più Svizzera e spedizioni da Polo Italia fi no a termini di resa in Italia, Serbia e India.

RIPARTIZIONE TRASPORTI OUTBOUNDFiat Group Automobiles Europa(1)

Strada42%

Mare22%

Ferrovia 36%

RIPARTIZIONE TRASPORTI INBOUNDFiat Group Automobiles Europa(2)

Mare3%

Ferrovia 15%

Strada82%

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124 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

SATURAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTOAttraverso il pr ogetto Cambio Resa, avviato nel 2001 in Fiat Gr oup Automobiles (FGA), i flussi inbound sono affidati a un pool di operatori logistici coor dinati che pianificano la raccolta del materiale pr esso più for nitori con l’obiettivo di massimizzare la saturazione dei mezzi di trasporto e di aumentarne l’efficienza, rispetto allo svolgimento di trasporti dedicati da parte dei singoli fornitori.Il progetto è oggi applicato in Eur opa in vari Settori del Gruppo: in FGA è già esteso all’82% cir ca dei volumi trasportati e si pr evede il mantenimento di tali livelli anche in seguito all’intr oduzione di nuove modalità gestionali. In Iveco e in CNH - Case New Holland oggi rispettivamente il 60% del valor e dei trasporti e il 75% del valore dei materiali trasportati è gestito secondo le modalità del Cambio Resa e se ne prevede l’ulteriore estensione nel corso del 2011 fino a raggiunger e una copertura rispettivamente dell’80% e dell’82%. In Italia, per Fiat Powertrain e FPT Industrial, anche in considerazione della numerosità e della frammentazione dei for nitori, il pr ogetto copr e oggi il 22% cir ca del valore dei trasporti e ne è pr evista l’estensione fino a raggiungere il 27% circa. Anche Magneti Marelli prevede di proseguire nel 2011 l’estensione delle iniziative identificate per migliorar e

l’efficienza dei trasporti tramite una maggior e saturazione dei mezzi.Un’iniziativa analoga è stata inoltr e avviata nel 2010 da CNH - Case New Holland con il pr ogramma World Material Flow (WMF) e la cr eazione dell’omonima struttura organizzativa all’inter no dell’ente Supply Chain Management, con l’obiettivo di ottimizzar e la raccolta e il trasporto dei materiali verso i centri di consolidamento in Eur opa per la spedizione verso i siti produttivi dell’America Latina. Nel 2010, grazie a WMF , è stata r egistrata una riduzione del 20% del numer o di spedizioni rispetto all’anno pr ecedente, corrispondenti a minori emissioni di CO 2 per cir ca 500 tonnellate. Nel 2011 il perimetro del programma sarà esteso ai flussi di materiali verso gli stabilimenti CNH - Case New Holland del Nord America.Inoltre, con l’obiettivo di coglier e le possibili sinergie e incrementare la saturazione dei mezzi, è stato avviato un progetto per la gestione centralizzata dei flussi inbound, attraverso l’estensione a tutti i Settori del Gruppo del sistema informativo attualmente in uso pr esso CNH - Case New Holland per la gestione dei trasporti. Complessivamente, nel periodo 2008-2010, in seguito alla progressiva estensione di tali pr ogetti all’interno del Gruppo sono state evitate emissioni di CO2 per circa 32.200 tonnellate.

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2009(1)2008

2010(2)

6,9 6,4 6,0

5,7obiettivo 2011

(-5% vs 2010)

RIDUZIONE DEI MATERIALI DI IMBALLO E DI PROTEZIONELa riduzione dell’impatto ambientale delle attività logistiche del Gruppo passa anche attraverso la minimizzazione dell’uso di materiali di imballo e di protezione, nel rispetto dei parametri qualitativi e degli standard aziendali.Nel 2010, grazie all’attività di i-FAST Container Logistics S.p.A., Società del Gruppo che si occupa anche dell’efficiente gestione dei contenitori standar d per i trasporti, è proseguito l’impegno, in collaborazione con i for nitori, per sostituire gradualmente gli imballi in cartone a perdere con contenitori riutilizzabili. In Fiat Gr oup Automobiles (FGA), r elativamente ai trasporti ef fettuati in Eur opa, è stata ottenuta una riduzione di tali materiali di oltr e il 6% rispetto all’anno pr ecedente (da 6,4 a 6,0 kg/vettura). Il lieve scostamento dall’obiettivo pr evisto (5,9 kg/vettura) è imputabile principalmente alle variazioni dei volumi produttivi connesse all’avviamento dei nuovi modelli in alcuni stabilimenti e alla riduzione dell’attività in altri.Nel futur o pr oseguirà l’impegno a ridurr e gli imballi a perdere in cartone, sia eliminandolo, ove possibile, nell’approvvigionamento dei materiali per i nuovi modelli sia negoziando al meglio i cambi imballo con i for nitori dei materiali sui modelli in eser cizio, con l’obiettivo di una ulterior e riduzione del 5% dei materiali utilizzati (fino a 5,7 kg/vettura nel 2011).

Relativamente all’uso di contenitori specifici nelle spedizioni inter nazionali di materiali dall’Italia gestite dalla funzione W orld Material Flow (WMF), il Gruppo si impegna a ridurre progressivamente gli imballi in legno, sebbene la sostituzione con gabbie in ferr o o container attrezzati richieda notevoli investimenti e sia vincolata alle fluttuazioni nei volumi di attività. In particolar e, nel primo semestr e 2010, il netto incremento (+62%) dei volumi spediti verso l’America Latina r egistrato da Iveco ha determinato una disponibilità insuf ficiente di contenitori riutilizzabili. Ciò nonostante, grazie alle iniziative già avviate e alle esperienze maturate nella gestione dei flussi logistici, l’aumento nell’uso di imballi in legno è stato più contenuto (+13%). Se si considerano i volumi pr evisti a budget per il 2010, la Società ha raggiunto l’obiettivo fissato lo scorso anno per le spedizioni verso il Brasile (6,5 imballi in legno per container).Al fine di raggiunger e l’obiettivo pr efissato per il 2011 (passando da 14,3 a 12,9 kg di legno per m3 di materiale spedito nelle spedizioni inter nazionali verso l’America Latina) Iveco ha già avviato l’appr ovvigionamento di nuovi imballi riutilizzabili. Anche FGA nel corso del 2010 ha pr oseguito le proprie attività in tale ambito. In particolar e, è stata completata la sostituzione degli imballi in legno con altri “a r endere” in metallo nei flussi inbound verso lo stabilimento di Kragujevac (Serbia), consuntivando una riduzione dell’utilizzo del legno di oltr e il 70% (da 15,3 a 4,5 kg/m3). Nel 2011, in seguito alla completa entrata a r egime di tale iniziativa, si pr evede di arrivar e a 1,5 kg/m3 medi annui. L ’anno prossimo la soluzione verrà progressivamente estesa anche ai flussi inbound verso il Brasile con l’obiettivo di ridurr e del 5% l’utilizzo di legno per gli imballi (da 15,6 a 14,8 kg/m3).Il Gruppo continua a studiare soluzioni che permettano di minimizzar e la quantità di imballi a per dere e, ove questo non sia possibile, garantisce l’utilizzo di filiere di recupero.

(1) Il dato 2009 differisce e pertanto sostituisce quello pubblicato lo scorso anno.(2) A partire dal 2010 il perimetro di rilevazione include lo stabilimento di Tychy (Polonia).

MATERIALI DI IMBALLO: CARTONEFiat Group Automobiles Europa (kg cartone per vettura prodotta)

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126 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Al fine di monitorar e più accuratamente l’ef ficacia delle iniziative poste in esser e, nel 2010 è stato infine definito e applicato un nuovo indicator e di performance (KPI) che rapporta i consumi di carta al volume delle attività svolte. Relativamente a tale KPI, la Società si è posta lo sfidante obiettivo di raggiunger e una riduzione del 36% nel 2011, rispetto al 2010.

GREEN IT 2010Nel 2010 sono continuate anche le attività di Gr een IT volte a ridurre i consumi energetici e conseguentemente le emissioni di CO2.Nell’area Office è proseguita con successo la sostitu-zione delle appar ecchiature har dware con nuove unità dotate di alimentatori a maggior efficienza (circa 10.000 personal computer e 3.300 postazioni tecniche) che hanno permesso una riduzione di cir ca 85 tonnellate di CO2 rispetto al 2008. Il completamento dell’iniziativa è pr evisto per il 2012. Nel 2010 sono inoltre stati sostituiti cir ca 16.700 videoterminali con nuovi dispositivi con qualifica EnergyStar ed EPEA T Silver/Gold.Infine, nell’ambito del pr ogetto di ottimizzazione dei sistemi di stampa per il periodo 2009-2011, sono state installate in Eur opa ulteriori 540 nuove stampanti multifunzione a maggior efficienza energetica; nel 2011, al completamento di questa iniziativa, saranno

L’impegno del Gruppo al contenimento del pr oprio impatto ambientale e al miglioramento dell’ef ficienza energetica non è cir coscritto agli ambiti pr oduttivi, ma si estende alle attività svolte negli uf fici e nelle concessionarie.

WORLD CLASS ADMINISTRATIONÈ proseguita, anche nel 2010, l’applicazione del W orld Class Administration (WCA) da parte di Fiat Services S.p.A., la Società del Gruppo che gestisce i servizi di amministrazione del personale, di fatturazione attiva e passiva, di pagamento, fiscali e doganali in tutto il mondo. Nel corso dell’anno il programma è stato esteso a Germania, Belgio e Regno Unito, coinvolgendo così la totalità dei Paesi dove Fiat Services è presente.Gli obiettivi del WCA, definiti adattando i principi e la logica del W orld Class Manufacturing da un ambito produttivo a quello amministrativo, pr evedono la riduzione delle perdite e degli sprechi di materiali, permettendo di ottenere un significativo impatto positivo anche sull’ambiente.In tale contesto, sono pr oseguite le attività di contenimento dei consumi di carta e di toner (digitalizzazione documenti, intr oduzione isole di stampa, ecc.) già avviate l’anno precedente, che hanno permesso di ottenere riduzioni rispettivamente del 30% e del 40% sui volumi totali del 2008.

PROCESSI NON PRODUTTIVI

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state sostituite complessivamente 2.300 unità nel mondo, con una riduzione dei consumi su base annua superior e a 2.000 MWh (equivalenti a cir ca 1.000 tonnellate di CO2). Nell’area Data Center , di cui fanno parte i sistemi di calcolo che ospitano le applicazioni e i servizi informatici dei Settori del Gruppo, sono pr oseguite le azioni di riduzione, consolidamento e virtua-lizzazione dei server. In particolar e, in seguito al consolidamento di due Server Room a Pomigliano (Napoli) e a T orino, sono stati eliminati cir ca 200 server fisici e ne sono stati cr eati cir ca 400 virtuali, determinando una riduzione di consumi a r egime su base annua di cir ca 4.200 MWh (equivalenti a cir ca 2.100 tonnellate di CO2), rispetto al 2009. Nel 2011 sono pr eviste ulteriori iniziative in questo ambito che porteranno al consolidamento di sei Server Room presenti a Torino in un’unica struttura a efficienza energetica migliorata, per una riduzione dei consumi attesa per il 2012 pari a cir ca 1.600 MWh (equivalenti a circa 850 tonnellate di CO2), rispetto al 2010. Nell’area della telecollaborazione, al fine di ridurr e i trasferimenti per lavor o del personale e i r elativi impatti ambientali, è stato dato un notevole impulso all’estensione dell’uso dei servizi di audio/video conferenza e messaggistica istantanea, incr emen-tando il numer o degli utenti abilitati da 12.000 a cir ca 48.000 nel corso del 2010. Nel 2011 si prevede inoltre di r ealizzare pr esso Fiat Gr oup Automobiles 14 sale equipaggiate con il sistema di videoconfer enza ad alta qualità T elePresence; si stima che questa iniziativa possa portar e ad una riduzione del 12% cir ca delle trasferte del personale dell’area.

REALTÀ VIRTUALEIl Gruppo ha rafforzato negli anni le proprie competenze nell’utilizzo ef ficiente della r ealtà virtuale, come testimoniato dalla riduzione dei tempi di sviluppo e degli sprechi di materiali registrati nella progettazione degli ultimi modelli, oltr e che dal continuo incr emento degli standard qualitativi. Gli strumenti e le metodologie di virtualizzazione, applicati inizialmente nel Settor e automobili, sono

oggi condivisi e applicati con successo in tutti i Settori industriali (veicoli industriali, macchine per l’agricoltura e per le costruzioni, componenti). Le oltr e 15 virtual r oom pr esenti in Italia e le altr e 6 pr esenti nel mondo permettono di coinvolger e in tempo r eale sia progettisti e tecnici del Gruppo sia partner e for nitori localizzati a notevoli distanze, contribuendo pertanto all’abbattimento delle emissioni ambientali derivanti dagli spostamenti per lavoro.Analogamente a quanto r ealizzato per la pr ogettazione dei pr odotti, il Gruppo si è dotato di sale e strumenti di realtà virtuale anche per lo studio e la pr ogettazione dei pr ocessi e delle infrastruttur e di pr oduzione, di logistica e di assistenza tecnica, migliorando non solo l’efficienza, ma anche le modalità di lavoro per gli addetti e l’ergonomia delle postazioni di lavoro. L’intero ciclo di vita dei pr odotti del Gruppo viene attualmente verificato e ottimizzato mediante strumenti virtuali: dall’ottimizzazione dei layout di fabbrica e dalla simulazione completa di tutti i pr ocessi produttivi (stampaggio, lastratura, assemblaggio, ver niciatura), fino alla distribuzione informatizzata e digitale dei manuali di assistenza.

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Nel 2010 il Gruppo Fiat ante scissione ha svolto attività industriali e di servizi finanziari nel settor e automotive attraverso società localizzate in cir ca 50 Paesi e ha intrattenuto rapporti commer ciali con clienti in cir ca 190 Paesi. Al 31 dicembr e i dipendenti del Gruppo erano 199.924, in aumento del 5% rispetto a fine 2009.

Poco più del 64% era impiegato in Eur opa, dove i Paesi con maggiore occupazione sono l’Italia (41% del totale) e la Polonia (7%). In America Latina, il Paese con il maggior numero di dipendenti era il Brasile con il 21%. Il Settor e con maggiore occupazione era Fiat Gr oup Automobiles con circa il 29% degli organici di tutto il Gruppo.

LE NOSTRE PERSONEIl Gruppo Fiat considera le persone il pa trimonio più pr ezioso. Rispetto e t utela di ogni dipenden te, oltre alla valorizzazione delle pr ofessionalità, trovano applica zione ogni giorno in opportunità di cr escita professionale senza discriminazioni, in piani di f ormazione per lo s viluppo delle compe tenze e in ambien ti di la voro sicuri e stimolanti.

Operai69,2%

Impiegati15,8%

Professional13,9%

Dirigenti1,1%

DIPENDENTI PER CATEGORIA PROFESSIONALEGruppo Fiat mondo

CNH14,4%

FGA28,8%

FiatPowertrain6,2%

Iveco12,8%

FPTIndustrial

3,9%

Magneti Marelli17,1%

Teksid3,6%

Ferrari1,4%

Altre Attività(1) 5,3%

Comau6,1%

DIPENDENTI PER SETTOREGruppo Fiat mondo

Maserati0,4%

DIPENDENTI PER AREA GEOGRAFICAGruppo Fiat mondo

Italia40,7%

Nord America5,7%

America Latina25,8%

Asia3,7%

Restodel mondo

0,6%

DIPENDENTI PER AREA GEOGRAFICA E CATEGORIA PROFESSIONALE(2)

Gruppo Fiat mondo

2010 Totale Operai Impiegati Professional Dirigenti

Italia 81.353 54.065 10.955 14.846 1.487

Europa (esclusa Italia) 47.080 30.797 9.812 6.131 340

Nord America 11.423 6.207 2.060 2.936 220

America Latina 51.584 42.175 6.321 2.897 191

Asia 7.374 4.653 2.045 647 29

Resto del mondo 1.110 501 311 290 8

Mondo 199.924 138.398 31.504 27.747 2.275

(1) Le Altre Attività includono il Centro Ricerche Fiat, Elasis, le Società che operano nel comparto dell’editoria, della comunicazione e dei servizi, nonché le Holding di partecipazioni e le Società diverse.(2) I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional (personale con ruoli sia specialistici sia gestionali, corrispondenti in Italia ai capi e ai quadri e inclusivo, secondo il sistema di classifi cazione Fiat, delle fi gure dei professional e dei professional expert), dirigenti (personale con ruoli di middle e top management, inclusivo, secondo il sistema di classifi cazione Fiat, dei professional master, dei professional senior e dei direttori).

2009 Totale Operai Impiegati Professional Dirigenti

Italia 80.434 53.485 10.741 14.736 1.472

Europa (esclusa Italia) 45.826 30.265 9432 5.789 340

Nord America 11.157 6.135 1.839 2.946 237

America Latina 45.222 36.800 5.747 2.499 176

Asia 6.342 3.966 1.996 359 21

Resto del mondo 1.033 466 320 237 10

Mondo 190.014 131.117 30.075 26.566 2.256

LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Europa(esclusa Italia)

23,5%

I DIPENDENTIIN CIFRE

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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TURNOVERNel corso del 2010 sono state assunte circa 23.400 persone, di cui 1.329 neolaureati (295 in Italia), mentre le uscite dal Gruppo sono state cir ca 18.400. Le variazioni di perimetr o hanno comportato un aumento netto di organico di circa 4.900 unità, principalmente per effetto dell’insour cing di attività di material handling in Italia, del consolidamento integrale della Società Fiat-GM Powertrain Polska Sp. z o.o. (in seguito all’acquisizione del rimanente 50% appartenente al pr ecedente socio) e dell’avvio delle attività della Società Fiat Automobiles Serbia Doo Kragujevac, parzialmente compensati dalla cessione dello stabilimento di Angoulême (Francia) della società Automotive Lighting Rear Lamps France S.a.s., dalla cessazione dell’af fitto del ramo d’azienda dello stabilimento di Colonnella (T eramo) da parte di

ITCA Pr oduzione S.p.A. e da operazioni di cessioni e insourcing attuate da parte della linea di business Service di Comau in Brasile.Il 36% delle entrate ha riguar dato assunzioni con con-tratto a termine (47% nel 2009). Fra le uscite r egistrate nel 2010, cir ca il 9% è conseguenza di pr ocedure di riduzione collettiva di personale nell’ambito di operazioni di ristrutturazione o di razionalizzazione organizzativa anche avviate nell’anno precedente. Le diverse situazioni sono state gestite, ove possibile, con il ricorso agli ammortizzatori sociali previsti dalla legge e con la defini-zione, con le Organizzazioni Sindacali, di piani sociali volti ad attenuar e l’impatto sui lavoratori delle misur e adottate. Importante evidenziar e che le dimensioni del Gruppo Fiat of frono opportunità di mobilità intersettoriali e tra i vari Paesi. Nel 2010, i passaggi tra Paesi, Settori e, nell’ambito dei Settori, tra le diverse Società, hanno interessato complessivamente cir ca 1.900 persone. Il programma di Internal Job Posting, inizialmente lanciato come progetto pilota in CNH - Case New Holland in Nord America, è stato esteso a posizioni in America Latina ed Europa, per un totale di 1.035 posizioni gestite e oltre 2.100 candidature interne ricevute.

DIPENDENTI PER SETTORE

Gruppo Fiat mondo 2010 2009Fiat Group Automobiles 57.611 54.038Maserati 696 723Ferrari 2.721 2.835Fiat Powertrain(1) 12.453 11.408Magneti Marelli 34.269 31.628Teksid 7.275 6.194Comau 12.216 11.708CNH - Case New Holland 28.831 28.466Iveco 25.583 24.917FPT Industrial(1) 7.707 7.858Altre Attività(1)(2) 10.562 10.239Totale 199.924 190.014

TURNOVER DIPENDENTI

Gruppo Fiat mondo

Dipendenti al 31/12/2009 190.014Entrati 23.414Usciti (18.419)∆ perimetro 4.915Dipendenti al 31/12/2010 199.924

(1) I dati 2009 relativi a FPT Powertrain Technologies sono stati riclassifi cati e ripartiti tra Fiat Powertrain, FPT Industrial e Altre Attività, coerentemente con il 2010.(2) Le Altre Attività includono il Centro Ricerche Fiat, Elasis, le Società che operano nel comparto dell’editoria, della comunicazione e dei servizi, nonché le Holding di partecipazioni e le Società diverse.

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CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO E INDETERMINATOGruppo Fiat mondo

PRINCIPALI BENEFIT A FAVORE DEI DIPENDENTIGruppo Fiat mondo

2008 2009 2010

92% 95% 96%

8%5%

4%■ Tempo determinato ■ Tempo indeterminato

TIPOLOGIE DI CONTRATTO E BENEFITIl 96% dei contratti di lavor o in esser e nelle Società del Gruppo è a tempo indeterminato e il 99% è full time. Nel corso dell’anno 6.110 contratti (di cui 964 in Italia) sono stati trasformati in contratti di lavoro a tempo indeterminato. Pur essendo trascurabile il ricorso a contratti a tempo determinato, si segnala, in linea generale, che i benefit of ferti dal Gruppo Fiat ai pr opri lavoratori sono normalmente riconosciuti in virtù della qualifica di lavorator e dipendente e prescindono pertanto dalla tipologia di contratto (a tempo determinato o indeterminato, full time o part time). I benefit differiscono tra lor o in funzione della qualifica e del Paese di appartenenza, in r elazione all’applicazione di politiche locali. Nell’ottobre 2010 il Gruppo ha condotto un’analisi (applicata a un campione pari al 90% degli organici) relativa alla dif fusione e all’utilizzo di alcuni benefit aziendali (piani sanitari integrativi, sostegno finanziario in caso di invalidità permanente da infortunio, assicura-zione vita e mense aziendali o voucher sostitutivi) le cui evidenze sono riportate nella tabella sottostante.

DIPENDENTI PER TIPOLOGIA DI CONTRATTO Gruppo Fiat mondo

Tempo indeterminato Tempo determinato2010 Totale Part time Full time Part time Full time

Italia 81.353 1.046 79.311 73 923

Europa (esclusa Italia) 47.080 286 42.521 - 4.273

Nord America 11.423 8 11.298 - 117

America Latina 51.584 2 48.692 - 2.890

Asia 7.374 20 7.104 - 250

Resto del mondo 1.110 7 1.048 - 55

Mondo 199.924 1.369 189.974 73 8.508

Tipologia di benefi tDipendenti aventi titolo

ad aderirePartecipazione da parte

degli aventi titolo

Mensa aziendale o voucher sostitutivo 81% n.d.Piano sanitario integrativo 80% 66%Sostegno f nanziario in caso diinvalidità permanente da infortunio 78% 99%Assicurazione vita 39% 95%

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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ETÀ, ANZIANITÀ E TITOLO DI STUDIOLa fascia di età che accoglie la maggiore concentrazione di dipendenti del Gruppo nel mondo è tra i 31 e i 40 anni e l’anzianità aziendale per il 39% dell’organico non supera i 5 anni. In Italia, invece, la fascia d’età con maggior e concentrazione è quella tra i 41 e i 50 anni, mentr e l’anzianità aziendale pr evalente è quella dagli 11 ai 20 anni. Rispetto al 2009 a livello mondo si registra in particolar e un aumento dei dipendenti nella

categoria oltre i 50 anni e una corrispondente riduzione dei dipendenti nelle due fasce di età fino ai 40 anni. Per quanto riguar da la distribuzione per titolo di studio, si evidenzia un lieve innalzamento del livello medio/alto, con cir ca il 15% dei dipendenti in possesso di una laurea(1) (o titolo equiparabile) e il 40% con un’istruzione di scuola media superior e. In calo dal 40% al 36% la percentuale dei dipendenti con un’istruzione di scuola media inferiore.

NAZIONALITÀ DEL MANAGEMENTIl Gruppo Fiat, pur non avendo in esser e politiche a garanzia di assunzioni locali, ossia pr eferenziali per gli appartenenti alla comunità dove il Gruppo opera, tende a privilegiare, per quanto possibile, i residenti. Ciò garantisce una maggior e integrazione tra l’organizzazione aziendale e la comunità e quindi favorisce sia la capacità di compr ensione dei bisogni

locali sia la valorizzazione del capitale umano autoctono.Nel 2010 il Gruppo ha ef fettuato una rilevazione su un campione rappr esentativo di oltr e il 93% dei dirigenti del Gruppo (r elativi a 21 diversi Paesi), dal quale emerge una significativa percentuale di management locale nelle principali ar ee di pr esenza: circa il 71% in Eur opa, il 78% in America Latina, il 92% in Italia e il 94% in Nord America.

(1) Il dato risente della diffi coltà nell’equiparare i titoli di studio nei diversi Paesi.(2) Rappresentano quelle casistiche in cui non è stato possibile rilevare il titolo di studio. Si tratta dei casi in cui l’informazione non è disponibile oppure, in particolare per l’estero, il titolo di studio non si presta a un’equiparazione con quelli italiani.(3) Comprende Australia, Repubblica Popolare Cinese, India, Emirati Arabi Uniti, Tailandia.

DIRIGENTI DI NAZIONALITÀ LOCALE PER AREA GEOGRAFICA

Gruppo Fiat mondo

Italia 92%Europa (esclusa Italia) 71%Nord America 94%America Latina 78%Resto del mondo(3) 47%

DIPENDENTI PER ETÀGruppo Fiat mondo

DIPENDENTI PER ANZIANITÀ AZIENDALEGruppo Fiat mondo

DIPENDENTI PER TITOLO DI STUDIOGruppo Fiat mondo

Fino a 5 anni39,1%

Da 21 a 30 anni14,4%

Oltre 30 anni9,4%

Da 11 a 20 anni22,8%

Da 6 a 10 anni14,3%

Fino a 30 anni21,8%

Oltre 50 anni20,7%

Da 41 a 50 anni26,8%

Da 31 a 40 anni30,7%

Laurea o equiparabili

14,7%

Non mappati(2)

8,8%

Istruzione media inferiore36,4%

Istruzionemedia superiore

40,1%

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PARI OPPORTUNITÀIl Codice di Condotta del Gruppo sancisce l’impegno a offrire pari opportunità nel lavoro e nell’avanzamento professionale a tutti i dipendenti. Il r esponsabile di ogni uf ficio deve garantir e che per tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, quali l’assunzione, la formazione, la retribuzione, le pr omozioni, i trasferimenti e la cessa-zione del rapporto stesso, i dipendenti siano trattati in modo conforme alle lor o capacità di soddisfar e i r equisiti della mansione, evitando ogni forma di discriminazione. In seguito all’aggior namento del Codice di Condotta r ealizzato nel 2010, sono state espr essamente menzionate tra le forme di discriminazione da evitar e (oltr e a quelle per razza, genere, età, nazionalità, religione e convinzioni personali già pr ecedentemente indicate) anche quelle per orientamento sessuale, posizione sociale e personale, condizione fisica e di salute, disabilità. In considerazione della pr esenza globale del Gruppo Fiat, è inevitabile che vi sia tra i dipendenti che operano nei vari Paesi un diverso livello di consapevolezza, attenzione e capacità nell’attuar e il principio di non discriminazione. Esistono inoltre differenze sensibili tra le legislazioni dei vari Paesi di pr esenza che, seppur

PRINCIPALI ACCORDI PER LA PROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNITÀ■ In Italia, nell’ambito del sistema partecipativo di Relazioni Industriali, defi nito dall’accordo di Gruppo del 18 marzo 1996 con le

Organizzazioni Sindacali Nazionali FIM, FIOM, UILM e FISMIC e la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) di ciascuna Società interessata, è stata prevista la costituzione di organismi di partecipazione a composizione mista. Questi organismi includono anche i Comitati Pari Opportunità, attivati in Fiat Group Automobiles (FGA) e in Iveco, che hanno lo scopo di monitorare la situazione dell’occupazione femminile, studiare e promuovere iniziative, esaminare in via preventiva eventuali controversie applicative sui principi di pari opportunità.

■ Il Contratto Collettivo specifi co di Lavoro di primo livello, sottoscritto il 29 dicembre 2010 a Roma con FIM, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici, nazionali e della provincia di Napoli, e con l’Associazione Capi e Quadri Fiat, applicabile dal 1 gennaio 2011 alla Società Fabbrica Italia Pomigliano prevede la costituzione di una Commissione Pari Opportunità, con competenze simili a quelle previste per i Comitati Pari Opportunità in FGA e Iveco.

■ Il 5 ottobre 2010 Iveco France ha fi rmato, con tre dei cinque sindacati rappresentativi, l’accordo sull’uguaglianza professionale tra donne e uomini. L’accordo, di durata triennale, è volto a prevenire e ridurre, nel caso in cui siano esistenti, le disuguaglianze tra donne e uomini in Azienda con particolare riguardo all’accesso al lavoro e alla formazione, l’evoluzione professionale e salariale, la conciliazione tra vita professionale e familiare. In quest’ambito sono affi date competenze specifi che alla Commissione di Uguaglianza Professionale esistente in ciascuno stabilimento e a livello centrale.

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134 LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

generalmente migliorative rispetto a quanto pr evisto dagli standar d inter nazionali del lavor o, a volte li recepiscono senza nessuna ulteriore integrazione o, in alcuni limitati casi, sono addirittura peggiorative.Questi e altri elementi potr ebbero portar e ad aver e standard diversi a seconda del Paese, in materia di non discriminazione. Per questo motivo nel 2010 è stato progettato, insieme con l’Inter national Training Center dell’Organizzazione Inter nazionale del Lavor o (OIL), un corso fruibile in modalità on-line da parte di tutti i dirigenti del Gruppo nel mondo. Il corso, focalizzato sul principio di non discriminazione sul luogo di lavoro e basato sulle indicazioni della Convenzione 111 dell’OIL, oltr e a ribadir e anche su tali temi la prevalenza delle norme del Codice di Condotta su quelle più permissive vigenti in particolari giurisdizioni, for nisce informazioni pratiche, esempi concreti e suggerimenti su come prevenire, individuare e correggere comportamenti che possono dar e luogo a discriminazione sul luogo di lavor o (vedere anche pagina 151).

Lavoratori diversamente abiliNel 2010 è stata condotta una rilevazione(1), in 39 Paesi e riferita a cir ca il 98% degli organici del Gruppo, per monitorare l’occupazione di lavoratori diversamente abili.Le normative di alcuni Paesi (tra cui Austria, Brasile, Francia, Germania, Italia e Spagna) pr evedono per le aziende l’obbligo di occupare una percentuale minima di lavoratori diversamente abili (che può anche esser e variabile in r elazione agli organici della società/sito, prevedendo in molti casi l’obbligo solo per le unità con un organico superior e a certi limiti). Tali normative consentono anche, in alter nativa a quanto sopra, di versare contributi a specifici fondi destinati alla tutela delle persone diversamente abili, di stipular e con gli enti preposti convenzioni per un inserimento graduale di tali lavoratori, ecc.. La dif ficile situazione economica verificatasi nel 2009 e nel 2010 ha determinato, in alcuni di questi Paesi, interventi legislativi o altri pr ovvedimenti volti, in determinati casi, ad ampliar e il regime di esenzioni dal rispetto della normativa specifica, e in altri casi a posporre i termini per l’inserimento di lavoratori diversamente abili, laddove già definiti sulla base di accordi o di convenzioni per singole aziende. La rilevazione ha evidenziato che in questi Paesi (15 mappati) i lavoratori diversamente abili rappresentano il 3,1% dei dipendenti complessivi del Gruppo. Questo valore medio è il risultato di situazioni diverse ed è inoltre influenzato dalle norme locali che pr evedono quote minime variabili dall’1,5% al 7%.In numerose altr e Nazioni (tra cui Argentina, Australia, Belgio, Canada, Messico, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti) non sono pr eviste normative per favorir e l’occupazione dei lavoratori diversamente abili che prevedano il rispetto di quote minime, anche se in alcuni di questi esistono altre forme di tutela (relativamente a orario o postazioni di lavoro, particolari facilitazioni/benefici per le aziende che li impieghino alle proprie dipendenze, ecc.).In questi casi esiste un’oggettiva dif ficoltà nel rilevar e il numero dei lavoratori diversamente abili, poiché tale informazione è di natura sensibile e spesso tutelata

(1) La rilevazione, riferita al 31 ottobre 2010, sarà successivamente effettuata con cadenza biennale.

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dalla normativa sulla privacy , disponibile quindi per l’azienda solo se il dipendente rende noto il proprio stato di disabilità. In questi Paesi (24 mappati) i casi noti di lavoratori diversamente abili rappr esentano lo 0,5% dei dipendenti complessivi del Gruppo.Si segnala, infine, che i dati esposti non includono quei lavoratori che, pur non essendo diversamente abili, hanno una idoneità specifica allo svolgimento di alcune mansioni (rilevata in base a valutazioni del personale medico o delle struttur e competenti che tengono in considerazione sia le condizioni di salute del lavorator e sia le attività richieste delle singole mansioni). L ’Azienda è in grado di assegnar e a tali lavoratori un posto di lavor o adatto alle lor o caratteri-stiche (ad esempio al lavorator e che sof fra di dermatite si assegna un posto di lavoro che non lo metta a contatto con sostanze a cui la sua pelle è intollerante). In Brasile, in r elazione alla limitata pr esenza sul mercato del lavoro di personale diversamente abile e/o di personale diversamente abile con le competenze necessarie per consentir ne l’inserimento in Azienda, gli stabilimenti di FPT Industrial e di Iveco a Sete Lagoas, in collaborazione con il Minister o del Lavor o, hanno sviluppato il pr ogetto Inclusão Eficiente volto a definire il numer o dei lavoratori diversamente abili da assumere, le migliori modalità di inserimento (inclusi i

programmi di addestramento e formazione) e le r elative tempistiche. Analoga iniziativa è stata avviata pr esso lo stabilimento Fiat Powertrain di Campo Largo, mentr e è in fase di studio l’applicazione pr esso gli stabilimenti di CNH - Case New Holland.In Francia, nell’ottobr e 2010 Iveco France, con il consenso di tutti i cinque sindacati rappr esentativi, ha rinnovato per ulteriori due anni un accordo che prevede una specifica politica e azioni volte all’inserimento, allo sviluppo e a una duratura occupazione delle persone diversamente abili. In Italia, il Gruppo Fiat, al fine di ottemperare agli obblighi derivanti dalla Legge 68/99, ha definito con gli uf fici competenti convenzioni volte a favorir e l’inserimento in ambito aziendale di lavoratori diversamente abili.Le convenzioni, pr eviste dalla legislazione in vigor e, sono infatti uno strumento idoneo a soddisfare al meglio l’interesse sociale all’impiego di questi lavoratori, tenendo conto sia delle esigenze dei medesimi sia delle necessità organizzative e pr oduttive delle impr ese. T uttavia, la difficile situazione economica e il conseguente ricorso a interventi di Cassa Integrazione Guadagni Straor dinaria e di mobilità in numer osi stabilimenti del Gruppo hanno comportato, sulla base del quadr o normativo applicabile, la sospensione degli obblighi e il differimento degli inserimenti previsti per il 2009 e il 2010.

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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Uomini e DonneLa promozione delle pari opportunità fra uomini e donne sul luogo di lavoro è uno degli obiettivi di interesse comune per Azienda e rappresentanze dei lavoratori. Nei vari Paesi questo tema è oggetto di dialogo sociale, con le modalità previste dalle norme e dalle prassi locali. In Italia nel 2010 le Società del Gruppo con più di 100 dipendenti hanno trasmesso alla Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) e alla Consigliera di parità della Regione competente il rapporto sull’occupazione maschile e femminile per il biennio 2008/2009 (come previsto dall’art.46 del D.Lgs. 198 dell’11 aprile 2006). Questi articolati e complessi rapporti che riportano, tra le altre, informazioni sulla formazione, sui livelli retributivi, sulle promozioni, sul turnover sono anche stati oggetto

di esame con la RSU mentre per Fiat Group Automobiles (FGA) e Iveco l’esame è stato effettuato in sede di Comitato Pari Opportunità.Nel corso dell’anno è ulteriormente aumentata la pre-senza femminile negli organici del Gruppo nel mondo, passando dal 15,9% del 2009 al 16,2% del 2010.Si segnala in particolare l’incremento nella categoria dirigenti dove le donne sono passate dall’8,4% all’8,7%, confermando un trend ininterrotto di crescita dal 2007.L’Italia evidenzia una presenza femminile nell’organico del 17,9% (rispetto al 17,4% del 2009) e il 10% di dirigenti donne (9,9% nel 2009).Nel 2010, nell’ambito del progetto Aziende che investono sulle donne (iniziativa della Consigliera di parità della Regione Piemonte in collaborazione con il Ministero

20082009

2010

7,9% 8,7%

16,5%

31,8%

12,8%

16,1%

8,4%

32,1%

12,4%

15,5%

31,8%

12,4%

n Operai n Impiegati n Professional n Dirigenti

occUpazione femminile per categoria professionale Gruppo Fiat mondo

occUpazione femminile per area geografica

Gruppo Fiat mondo 2010 2009 2008Italia 17,9% 17,4% 17,2%Europa (esclusa Italia) 19,7% 19,4% 18,9%Nord America 19,3% 19,0% 19,0%America Latina 8,6% 7,9% 7,8%Asia 25,7% 24,2% 22,8%Resto del mondo 39,8% 42,7% 57,2%Mondo 16,2% 15,9% 15,7%

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Operai ImpiegatiProfessional

Dirigenti

9287

del Lavoro), Fiat Services S.p.A. - Società di servizi del Gruppo Fiat - è stata inclusa tra le “aziende virtuose per aver adottato formule di gestione delle risorse umane inclusive di un numero significativo di donne in organico e nella dirigenza”, ricevendo il pr emio é-quality per le proprie capacità di valorizzare la presenza femminile attraverso scelte organizzative, soluzioni concr ete e buone prassi trasferibili.Nel 2010 è pr oseguita l’estensione del monitoraggio sull’applicazione dei principi di pari opportunità uomo/donna r elativamente a: livelli r etributivi, gestionedel piano di merito annuale, valutazione della perfor -mance e della leadership, avanzamenti di carriera. Il perimetro di rilevazione è stato progressivamente esteso nel corso dell’anno a tutti i dirigenti e pr ofessional del Gruppo nel mondo.

RETRIBUZIONE UOMINI E DONNENell’ambito del pr ocesso di monitoraggio descritto in precedenza, nel corso del 2010 il Gruppo ha svolto una rilevazione sui livelli r etributivi di uomini e donne nei principali Paesi di pr esenza. Rispetto al 2009 il perimetro è stato ulteriormente esteso, copr endo cinque Paesi (Italia, Brasile, Polonia, Francia e Stati Uniti) che rappr esentano complessivamente oltr e il

70% degli organici del Gruppo.L’analisi complessiva ha evidenziato dif ferenze piuttosto contenute (tra il 5% e l’8%) r elativamente agli impiegati, operai e pr ofessional. Per i dirigenti lo scostamento rilevato è mediamente pari a circa il 13%, principalmente in conseguenza della minor e pr esenza di donne in posizioni di alta dirigenza.La principale eccezione è rappresentata dagli Stati Uniti, dove la r etribuzione dei dirigenti donna è superior e di circa il 6% rispetto a quella dei colleghi uomini.

RAPPORTO TRA RETRIBUZIONEDELLE DONNE E DEGLI UOMINI(1)

Gruppo Fiat mondo (retribuzione uomini = 100)

100retribuzione

media uomini per categoria

(1) Le categorie riportate (dirigenti, professional, impiegati e operai) includono al loro interno varie posizioni con differenti livelli salariali che possono variare in funzione di fattori interni o esterni all’Azienda (es. salari medi di riferimento in ciascun Paese). Il confronto è stato effettuato in relazione alla retribuzione base, che include quanto corrisposto a ciascun lavoratore per svolgere la sua normale attività e non comprende le indennità varie (anche corrisposte in relazione a particolari condizioni e a particolari orari di lavoro) e quanto erogato a titolo di bonus, una tantum o riconosciuto come benefi t in natura. Sono esclusi dalle rilevazioni i 21 top manager del Gruppo (componenti del Group Executive Council e altri).

9593

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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Sta

ti U

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Reg

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100 100 100 100 100 104 105 109 110 111 114 122 125145 151 155

198

230

SALARIO MINIMO LOCALEIn numerosi Paesi, i livelli salariali minimi sono definiti in base a norme di legge che, in alcuni casi, pr evedono anche dif ferenziazioni per Regione/Stato o sulla base di altri criteri. Laddove non esistano norme di legge specifiche i n materia, spesso il salario minimo può esser e definito dalla contrattazione collettiva fra organizzazioni rappr esentative dei datori di lavor o e sindacati dei lavoratori, come ad esempio accade in Italia, Germania e Belgio dove trattamenti economici e normativi sono negoziati a livello nazionale o territoriale, lasciando poi la possibilità di stipular e eventuali accordi applicativi o integrativi a livello aziendale.

Infine, i salari minimi sono definiti anche in r elazione al quadr o economico, sociale e politico specifico e non si pr estano, quindi, ad alcun tipo di confr onto transnazionale.Per verificare l’adeguatezza dei pr opri salari di ingr esso nelle diverse ar ee di pr esenza, nel 2010 il Gruppo ha condotto un’indagine su un campione (1) di 18 Paesi rappresentanti complessivamente circa il 97% dei propri dipendenti. I risultati hanno evidenziato che in 13 di tali Paesi (in cui è pr esente circa l’84% dei dipendenti totali del Gruppo) i salari di ingr esso(2) riconosciuti sono superiori al minimo pr evisto dalla legge o dalla contrattazione collettiva extra-aziendale.

RAPPORTO TRA SALARIO DI INGRESSO E SALARIO MINIMOGruppo Fiat mondo (salario minimo = 100)

(1) Il perimetro di rilevazione rappresenta circa l’83% dell’organico di tali Paesi e circa l’80% di quello del Gruppo.(2) In accordo con le linee guida GRI-G3, per salario di ingresso si intende la retribuzione minima da riconoscere a un dipendente full time, assunto al più basso livello/categoria di inquadramento, sulla base di politiche aziendali o di accordi sindacali aziendali. Si precisa che per ciascun Paese è stato considerato il Settore con il salario di ingresso più basso. Rilevazione effettuata al 31 ottobre 2010.

GESTIONEE SVILUPPO

Cinque sono i principi fondamentali che guidano l’Azienda nella gestione e nello sviluppo del capitale umano:■ meritocrazia come sistema che valorizza l’eccellenza;■ leadership come elemento guida nella gestione del

cambiamento e delle persone;■ competizione come fattore da ricercare e fare proprio;■ performance d’eccellenza come punto di riferimento;■ affidabilità nel fare e garantire quanto promesso.Questi principi trovano applicazione nel Performance &

Leadership Management: sistema di valutazione su entrambe le dimensioni della performance e della leadership adottato in modo omogeneo da tutto il Gruppo nel mondo. Questo pr ocesso rappresenta la base per tutte le scelte gestionali r elative alle persone e costituisce un elemento fondamentale del T alent Management e del Succession Planning, grazie ai quali la gestione delle successioni nelle posizioni-chiave avvie-ne attraverso un significativo ricorso a risorse interne.

100salario minimo

in ciascun Paese

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PERFORMANCE & LEADERSHIP MANAGEMENT Il Performance & Leadership Management (PLM) costi-tuisce uno dei pr ocessi chiave del Gruppo Fiat per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane. Con il PLM i dipendenti sono valutati e orientati nei lor o risultati, attitudini e comportamenti attraverso la definizione di obiettivi specifici.Il PLM è l’espressione dei valori del Gruppo Fiat e del suo orientamento al miglioramento continuo, all’eccellenza e alla meritocrazia. Il programma prevede che a inizio anno ogni responsabile attribuisca e condivida con i pr opri collaboratori gli obiettivi. A fine anno ogni persona è valutata oltr e che sulla dimensione della perfomance, in funzione del raggiungimento degli obiettivi di business, anche sulla sua abilità di leadership, relativamente alla capacità di guidare il cambiamento, lavorare in team e gestir e risorse. Dalla combinazione delle due dimensioni della performance e della leadership viene poi definito il posizionamento su una matrice a nove quadranti, che rappr esenta la valutazione di sintesi del dipendente. L’omogeneità di valutazione è garantita da un pr ocesso di comparazione trasversale dei posizionamenti a parità di qualifica/ruolo.Il risultato finale viene poi condiviso in un incontr o dedicato tra r esponsabile e collaborator e, durante il quale un dialogo trasparente sulle aree di miglioramento individuate contribuisce a valorizzar e le pr estazioni del dipendente e a rinforzarne il legame con l’organizzazione.Al termine del processo è possibile accedere on-line alla scheda di valutazione e inserir e le pr oprie aspirazioni professionali e la richiesta di percorsi formativi specifici. Nel 2010 la mappatura della performance e della leadership è stata applicata a circa 37 mila dipendenti: la totalità dei dirigenti e dei professional e una parte degli impiegati. La popolazione impiegatizia valutata è aumentata nel corso degli anni passando dal 12% nel 2008 al 17% nel 2009 fino ad arrivar e al 24% nel 2010. Questo tr end è destinato a proseguire compatibilmente con l’evoluzione del contesto di mercato e organizzativo.La forte convinzione che alla base dei successi di un’organizzazione ci sia la valorizzazione delle risorse che

ne fanno parte, ha indotto l’Amministrator e Delegato di Fiat a dedicare tre intere giornate ai risultati del processo di PLM con focus sui top manager.Da queste analisi sono scaturite azioni concr ete di sviluppo individuale che, combinate alle evoluzioni del business, hanno determinato cambiamenti organizzativi importanti.

TALENT MANAGEMENTE SUCCESSION PLANNINGIl Gruppo Fiat opera in settori dinamici e fortemente competitivi in cui la sfida per il successo passa attraverso la capacità di poter contar e su risorse di valor e e di identificare persone adeguate per le posizioni-chiave. Queste le motivazioni alla base del pr ogramma Talent Management attraverso il quale sono individuati i dipendenti di maggior talento ed è accelerato il lor o per-corso di cr escita. Al dipendente vengono così garantite opportunità professionali trasversali, per area geografica e tipo di business, e l’Azienda può definir e efficaci piani di successione che privilegiano candidati interni.Il processo è attivo in modo omogeneo in tutti i Paesi in cui Fiat è pr esente, in tutte le unità di business e a tutti i livelli gerar chici. Le risorse-chiave, identificate in base al loro valore professionale (in termini di performance e di leadership) e alla lor o capacità di cr escere in ruoli di

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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maggiore r esponsabilità, vengono valutate attraverso un pr ocesso che coinvolge dir ettamente i diversi responsabili, dal capo diretto al top management.Nel 2010, a seguito della valutazione di tutti i dirigenti e i professional, sono state condotte 25 Talent Review di Famiglia Pr ofessionale/Settore/Funzione. Inoltr e, il programma è stato esteso ai giovani talenti: è stata infatti avviata l’iniziativa Emerging Talent Review, dedicata ai dipendenti fino a circa 36 anni d’età, al fine di identificar e risorse d’eccellenza, r eputate capaci di raggiunger e grandi risultati nei ruoli di maggior e responsabilità sul medio-lungo periodo attraverso un pr ogramma di sviluppo dedicato e l’opportunità di un maggior e contatto con i vertici aziendali. Grazie a questo pr ocesso vengono portati in evidenza pr ofili giovani, poco noti nell’organizzazione, sui quali investir e in virtù delle lor o potenzialità come futuri leader Fiat. Attraverso la piattaforma web dedicata Talent Review Committee, dal 2010 il vertice aziendale ha l’opportu-nità di consultar e i pr ofili dei talenti emergenti e dei dirigenti senior identificati per i piani di successione.

Durante l’ultimo ciclo di T alent Management sono state analizzate 134 posizioni-chiave che, oltr e ai tradizionali piani di successione, hanno condotto all’identificazione di 160 giovani talenti. L ’Amministratore Delegato di Fiat insieme ai responsabili di ciascun Settore e delle diverse funzioni ha dedicato tr e inter e gior nate alle tematiche del Talent Management per affrontare diversi temi tra cui la copertura dei ruoli chiave, l’analisi dei giovani talenti proposti, delle iniziative a supporto del loro sviluppo e dei piani di carriera internazionali e interfunzionali.

ANALISI DI CLIMALe analisi di clima sono considerate dal Gruppo Fiat un utile strumento non solo per fotografar e il livello di soddisfazione dei dipendenti, ma soprattutto per identificare azioni corr ettive volte a risponder e alle aspettative e alle esigenze dell’intera organizzazione. Nel corso degli ultimi dieci anni il Gruppo ha svolto periodicamente indagini di soddisfazione sul clima. Se in passato le analisi erano r ealizzate dai diversi Settori in modo indipendente con survey e metodologie elaborate internamente, nel 2010 è stata condotta un’unica indagine di clima in collaborazione con Great Place to Work Institute (GPTW). La scelta di avvalersi di una società specializzata e riconosciuta a livello mondiale è stata guidata dalla volontà di non limitarsi al confr onto con parametri inter ni, ma di valutar e i risultati rispetto a benchmark di settor e nazionali e inter nazionali. GPTW ha supportato il Gruppo Fiat nelle diverse fasi: dalla definizione del campione statistico, garantendone la significatività, alla somministrazione del questionario fino all’elaborazione e interpr etazione dei risultati. Il questionario, distribuito in 20 Paesi e r edatto in 16 lingue, è stato er ogato a un campione statisticamente rappresentativo di tutte le Famiglie Pr ofessionali e di tutti i livelli. Le tematiche analizzate hanno riguar dato la credibilità del management, il rispetto dei dipendenti, l’equità di trattamento, l’orgoglio di appartenere all’Azienda e lo spirito di squadra. L’indagine inoltre includeva anche due domande a risposta aperta volte a investigare le aree di forza e quelle di miglioramento dell’Azienda. Grazie all’analisi dei risultati sono stati studiati pr ogetti ad hoc che verranno implementati nel 2011.

FEED-BACK INTENSIVE PROGRAMIn Iveco la valorizzazione dei giovani avviene anche grazie al programma Feed-back Intensive Program (FIP). I giovani laureati, dopo circa due/tre anni dal loro ingresso in Azienda, vengono infatti sottoposti a una valutazione delle loro capacità professionali, relazionali e gestionali con lo scopo di indirizzarne lo sviluppo e la crescita.Il FIP si svolge su due giorni durante i quali sono proposte ai partecipanti diverse tipologie di esercitazioni tra cui lavori di gruppo e individuali. Durante le prove i partecipanti vengono osservati da dei “facilitatori”, individuati tra giovani appartenenti a differenti unità organizzative dell’Azienda, che a fi ne percorso esprimono una valutazione e redigono un profi lo del candidato evidenziandone punti di forza e aree di miglioramento nonché orientamenti motivazionali.La valutazione fi nale viene successivamente presentata ai responsabili diretti dei partecipanti che, con il supporto della funzione Risorse Umane, studiano adeguati piani di sviluppo. Grazie a questa iniziativa si instaura una chiara relazione di reciprocità: da un lato, l’Azienda promuove interventi formativi e momenti valutativi, dall’altro i giovani hanno l’opportunità di migliorare continuamente confrontandosi con le aspettative aziendali.

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L’impegno di Fiat per la tutela e la pr omozione della salute e della sicur ezza sui luoghi di lavor o, in ogni ambito di attività e in ogni Paese di presenza, si traduce nell’osservanza dei principi e delle indicazioni contenute nelle Linee Guida per Salute e Sicur ezza (emanate nel 2009). In particolare:■ gestione dei rischi attraverso un’analisi continua delle

criticità e l’adozione di un appr occio pr eventivo in tutte le attività significative;

■ implementazione di un sistema di gestione conforme ai r equisiti dello standar d inter nazionale OHSAS 18001;

■ miglioramento continuo delle condizioni di lavor o attraverso un’appr ofondita analisi e valutazione dei rischi, la definizione e attuazione di piani di azioni correttive e preventive e il monitoraggio continuo delle attività relative a salute e sicurezza;

■ monitoraggio e analisi delle cause di non conformità, al fine di prevenirne il ripetersi, attraverso l’applicazione degli strumenti del pilastr o Safety del W orld Class Manufacturing;

■ coinvolgimento attivo di tutti i dipendenti nel processo di miglioramento, attraverso una capillare informazione e formazione specifica;

■ promozione di comportamenti sicuri e pr eventivi da parte di tutti i dipendenti;

■ coinvolgimento di fornitori, concessionari e partner per il miglioramento delle condizioni di salute e sicur ezza sul lavoro, anche nei loro ambiti di azione.

Alla fine del 2010 erano 138 gli stabilimenti, di cui 2 operati tramite joint ventur e (rappr esentativi comples-sivamente di 146 mila dipendenti), che adottano un Sistema di Gestione della Salute e della Sicur ezza sul Lavor o (SGSSL) certificato secondo lo standar d OHSAS 18001. Tale risultato conferma l’impegno dei diversi Settori per la minimizzazione dei rischi e per una gestione orientata alla pr evenzione e al miglioramento continuo.La diffusione di sistemi di gestione basati su modalità e procedure standard definite a livello centrale e certificati esternamente è funzionale all’ef ficiente applicazione delle migliori soluzioni identificate per raggiunger e gli obiettivi di pr evenzione e riduzione dei rischi che il Gruppo si è posto. Attraverso audit periodici i SGSSL vengono infatti verificati sia da personale inter no, opportunamente addestrato e qualificato, sia da enti di certificazione ester ni e indipendenti. In particolar e nel 2010 sono stati ef fettuati più di 200 audit di terza parte e circa 600 audit interni che hanno coperto una popolazione complessiva di cir ca 146 mila dipendenti (rispetto ai 25 mila del 2009).Sono inoltr e pr oseguite le attività finalizzate alla definizione e dif fusione di strumenti e metodologie, alla formazione delle figur e specialistiche, allo sviluppo di pr ocessi e all’arricchimento degli strumenti per lo scambio di informazioni. A tale pr oposito è stata integrata e aggior nata la piattaforma intranet dedicata allo scambio di informazioni e documenti e alla condivisione delle migliori pratiche. Sempre in ambito informatico, nel corso del 2010 è stato consolidato il sistema di rendicontazione su base mensile di alcune informazioni in materia di salute e sicur ezza. Da segnalare in particolare l’estensione in tutto il mondo dell’utilizzo dell’applicativo SAD - Standard Aggregation Data (che include anche i quasi infortuni e le azioni e i comportamenti non sicuri) già adottato per il moni-toraggio delle performance ambientali. T ali informazioni in questi ambiti sono oramai parte integrante degli indicatori di performance industriali.

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

138 stabilimenti certifi cati OHSAS

18001

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

142

20082009

2010

0,250,21

0,16

INDICE DI GRAVITÀ INFORTUNI(2)

Gruppo Fiat mondo (giorni di assenza ogni 1.000 ore lavorate)

INDICE DI FREQUENZA INFORTUNI(1)

Gruppo Fiat mondo (infortuni ogni 100 mila ore lavorate)

20082009

2010

0,90

0,730,60

TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZAL’adozione di un sistema di gestione della salute e sicurezza certificato e l’applicazione degli strumenti del pilastr o Safety del W orld Class Manufacturing, insieme alla partecipazione attiva delle persone, alle conoscenze sviluppate e all’impegno finanziario del Gruppo hanno permesso, nel corso degli anni, di migliorare le condizioni di lavor o dei dipendenti e di raggiungere importanti risultati.Nel 2010, inoltr e, l’estensione delle analisi e delle modalità di r eporting ai quasi infortuni (cir ca 15 mila episodi rilevati e analizzati nell’anno) e alle azioni non sicure, sta consentendo di definir e interventi in grado di eliminare preventivamente le condizioni e corr eggere i comportamenti che potr ebbero potenzialmente deter-minare una situazione di pericolo.Complessivamente, nell’anno il Gruppo ha speso circa 218 milioni di euro a tutela della salute e sicurezza delle proprie persone.A conferma di ciò, per il quarto anno consecutivo, si è registrata una diminuzione sia dell’indice di frequenza (con 0,60 infortuni ogni 100.000 or e lavorate), sia di quello di gravità (con 0,16 gior ni di assenza per infortunio ogni 1.000 ore lavorate). Nonostante il Gruppo abbia continuato a investir e in pr evenzione, nel 2010 un dipendente di Comau Argentina S.A. è stato vittima di un incidente mortale, durante lo svolgimento di attività di manutenzione presso un cliente. L ’infortunio è stato oggetto di appr ofondite analisi per comprenderne le cause e rafforzare le misure di prevenzione già in atto.

CERTIFICAZIONI OHSAS 18001

Gruppo Fiat mondo 2010 2009 2008Stabilimenti certif cati (numero) 138 15 12Dipendenti operanti presso gli stabilimenti certif cati (migliaia) 146 25 17

SPESE PER SALUTE E SICUREZZA

Gruppo Fiat mondo (milioni di euro) 2010 2009 2008Spese per salute e sicurezza sul posto di lavoro(3) 218 225 263Incidenza sui costi per il personale(4) 2,9% 3,3% 3,5%

EPISODI MORTALI

Gruppo Fiat mondo 2010 2009 2008Episodi mortali adipendenti del Gruppo 1 1 2

(1) L’indice di frequenza è dato dal rapporto fra il numero di infortuni denunciati (cioè con assenza dal lavoro superiore ai tre giorni) e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 100.000.(2) L’indice di gravità è dato dal rapporto tra i giorni di assenza e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 1.000.(3) Comprende le spese per il miglioramento della sicurezza e delle condizioni dell’ambiente di lavoro (miglioramento degli stabili, protezione dei lavoratori, controllo degli impianti e degli ambienti) e della salute dei lavoratori (spese sanitarie).(4) I costi per il personale sono stati pari a 7.466 milioni di euro nel 2008, 6.810 nel 2009 e 7.634 nel 2010.

218 milioni di euro spesi

per salute e sicurezza

sul lavoro

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Sono inoltre da segnalar e: un episodio mortale che ha riguardato un dipendente di una ditta appaltatrice presso lo stabilimento di Betim (Brasile) e due ulteriori episodi che hanno coinvolto due dipendenti di ditte ester ne incaricate dei lavori di ristrutturazione nello stabilimento di Fiat Automobiles Serbia Doo Kragujevac.Le Società del Gruppo si sono immediatamente attivate per sostenere le famiglie dei lavoratori coinvolti e fornire pieno supporto alle indagini delle autorità locali che, in nessuno dei casi citati, hanno rilevato r esponsabilità a carico delle Società o dei dipendenti del Gruppo.

CULTURA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZALa pr omozione di una cultura della salute e della sicurezza incentrata sulla pr evenzione dei rischi e sul miglioramento continuo e finalizzata a garantire ambienti e condizioni di lavoro sicuri e salubri, si r ealizza attraverso struttur e organizzative dedicate, pr oce-

FORMAZIONE SU SALUTE E SICUREZZA

Gruppo Fiat mondo (migliaia) 2010 2009 2008Ore di formazione 678 593 533Dipendenti coinvoltiin attività di formazione 105 91 112

di cui operai 86 75 93

dure operative, interventi di tipo tecnico, e non ultimo la dif fusione della conoscenza e di comportamenti responsabili.Anche nel 2010, seppur in pr esenza di un quadr o economico complesso, sono pr oseguite le iniziative di formazione e informazione che hanno coinvolto i diversi livelli dell’organizzazione. Il numero delle ore di formazione è stato superior e a quello degli anni pr ecedenti con un totale di circa 680 mila ore (+14% rispetto al 2009). I dipendenti coinvolti sono stati 105 mila (+15% rispetto al 2009), di cui circa 86 mila operai.

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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CULTURA DELLA PREVENZIONEIl progetto Health & Safety First, ideato e sviluppato in collaborazione con le Organizzazioni Sindacali italiane, si propone di stimolare comportamenti consapevolmente orientati al rispetto delle regole e alla prevenzione dei rischi attraverso lo sviluppo di competenze tecniche e gestionali. Nel corso del 2010 il progetto è stato completato in 7 stabilimenti italiani (circa 21 mila dipendenti coinvolti) e nel 2011 sarà esteso agli altri stabilimenti in Italia. Sulla base delle evidenze emerse, potrà essere sviluppata una piattaforma formativa da aggiornare in modo continuo e interattivo grazie ai riscontri e alle esperienze dei dipendenti.Il progetto Top Ten Safety, che defi nisce le modalità standard per focalizzare l’attenzione di chi lavora negli stabilimenti sulla salvaguardia della salute e della sicurezza (comunicazioni relative alla situazione infortunistica, gestione dei visitatori e delle imprese esterne, segnaletica in fabbrica, abbigliamento e dispositivi di protezione individuale), è stato esteso nel corso del 2010 a tutti gli stabilimenti in Italia (circa 64 mila dipendenti coinvolti). È prevista la successiva estensione a tutti gli stabilimenti del Gruppo nel corso dei prossimi anni (2011 per quelli europei e 2012 per i rimanenti nel mondo).Dedicato specifi camente alle fi gure impiegatizie è invece il corso di formazione on-line sulla sicurezza in uffi cio. L’obiettivo è quello di fornire agli impiegati le necessarie informazioni in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro, con particolare riferimento ai pericoli più comuni presenti negli uffi ci, inclusi il rischio elettrico, quello da sforzo, quello legato all’utilizzo dei videoterminali, nonché sui comportamenti da seguire nei casi di emergenza. Nel 2010 il corso è stato reso disponibile a tutti gli impiegati del Gruppo in Italia (24 mila dipendenti coinvolti). Nel 2011 saranno analizzati i riscontri ricevuti al fi ne di aggiornarne i contenuti anche in prospettiva della sua estensione ad altri Paesi di presenza del Gruppo.

SALUTE IN AZIENDA Le attività di pr evenzione, sorveglianza e pr onto soccorso a tutela della salute sul luogo di lavor o sono svolte da specifici team di personale medico e paramedico presenti generalmente in ogni stabilimento del Gruppo e adeguati alle esigenze di ciascuna sede. Solo in alcuni casi (ad esempio in stabilimenti con un numer o limitato di dipendenti) tali attività sono svolte presso strutture sanitarie ester ne. In entrambe le situazioni, il personale è perfettamente integrato nell’ambito dell’organizzazione, dei compiti e delle attività previste dai SGSSL.

Nel 2010 gli interventi di assistenza sanitaria, che comprendono sia le visite pr eventive e periodiche sia quelle richieste dai lavoratori, sono stati circa 377 mila. Nel corso dell’anno sono inoltr e continuate le attività del gruppo di lavor o composto da medici specialisti dei diversi Settori che hanno integrato e aggior nato le modalità di gestione degli aspetti sanitari legati alla prevenzione, con particolar e riferimento agli specifici requisiti della normativa italiana. Queste indicazioni rappresentano un importante riferimento anche per i siti ubicati in altri Paesi.

Malattie professionaliLe malattie pr ofessionali (cioè quelle malattie causate da una graduale, lenta e pr ogressiva azione lesiva sull’organismo del lavorator e, contratta nell’eser cizio delle attività assicurate e in rapporto causale dir etto con le lavorazioni svolte) sono costantemente

INTERVENTI DI ASSISTENZA SANITARIA

Gruppo Fiat mondo 2010 2009 2008Interventi (migliaia) 377 233 309Interventi per dipendente 1,9 1,2 1,6

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monitorate dalle Società del Gruppo, con lo scopo di identificare le condizioni degli ambienti di lavor o che ne possono aver favorito l’insorgenza, verificar e la presenza di eventuali rischi r esidui e porre in essere le necessarie azioni corr ettive per evitar e il lor o ripetersi. Nella maggior parte dei casi si tratta, comunque, di situazioni non più pr esenti in Azienda, in quanto legate a modalità di lavor o e situazioni ambientali ormai da tempo superate. Il sistema di raccolta delle informazioni relative alle malattie pr ofessionali in ambito produttivo identifica separatamente le pratiche istruite e le malattie pr ofessionali riconosciute. Le prime sono rappresentate dai casi oggetto di indagini e verifiche da parte dell’istituto assicurator e secondo le modalità previste dalla normativa vigente nei diversi Paesi, al fine di verificare sia la pr esenza della malattia assicurata sia l’esistenza di un nesso di causa con l’attività lavorativa svolta. Le seconde sono quelle per le quali l’istituto assicuratore, al termine dell’iter di indagini e verifiche,ha confermato la sussistenza dei suddetti requisiti.Nel corso del 2010 sono stati rilevati complessivamente 157 casi di malattie pr ofessionali riconosciute dal competente istituto assicuratore del Paese di riferimento.

Stress lavoro-correlato Dopo l’esperienza maturata con il sito Iveco di Venissieux, nel corso del 2010 sono continuate in Francia le attività per analizzare e valutar e i rischi legati allo str ess lavoro-correlato e implementar e le eventuali azioni pr eventive e correttive, estendendole alle persone degli stabilimenti Iveco di Trappes e Annonay con il coinvolgimento di circa 1.400 dipendenti. Attività pr opedeutiche all’ulterior e estensione del progetto ad altr e r ealtà del Gruppo (es. trattative con i sindacati in Francia) sono inoltr e state avviate per CNH - Case New Holland e FPT Industrial.Nell’anno è stata anche definita una modalità standardizzata di analisi e valutazione dei rischi legati allo str ess lavor o-correlato. T ale modalità, che fa riferimento alla pr oposta del Network Nazionale per

la Pr evenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro, è stata adattata alle caratteristiche del Gruppo e integrata con i principali elementi evidenziati dall’Health and Safety Executive del Regno Unito e da SUVA(1). La valutazione del rischio è stata condotta, pr evia consultazione delle Rappresentanze Sindacali, attraverso un processo articolato in fasi successive, che prevede:■ la definizione di indicatori oggettivi associabili a con-

dizioni di stress da lavoro, attraverso la compilazione di una check list appositamente predisposta;

■ l’individuazione del livello di pr obabilità di rischio stress lavor o-correlato sulla base dell’analisi dei risultati derivanti dalla check list;

■ la misurazione dell’affaticamento (strain) dei dipenden-ti attraverso l’utilizzo di questionari specifici in funzione delle caratteristiche della r ealtà lavorativa oggetto della valutazione.

(1) Primaria società di assicurazione contro gli infortuni.

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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Tale modalità è stata applicata in tutti gli stabilimenti del Gruppo in Italia (64 mila dipendenti coinvolti) e sarà dif fusa in tutto il mondo a partir e dal 2011, con gli eventuali adeguamenti alle legislazioni locali, negli stabilimenti considerati più sensibili a questa tematica (individuati anche sulla base delle pubblicazioni del World Health Organization).

Ergonomia Il Gruppo Fiat è consapevole della fondamentale importanza che riveste una corr etta valutazione dei potenziali rischi ergonomici già a partir e dalla fase di progettazione delle postazioni di lavoro.In quest’ottica, da tempo le varie Società del Gruppo hanno avviato numer osi pr ogetti di ricer ca, in collaborazione con le struttur e inter ne di ricer ca e sviluppo del Gruppo (Centro Ricerche Fiat) e con primari enti universitari. L ’obiettivo è quello di individuar e e sviluppare metodologie e strumenti innovativi di supporto alla pr ogettazione dei pr ocessi e delle postazioni di

lavoro, alla scelta delle attrezzature e alla definizione dei metodi di produzione che rispettino l’ergonomia.Gli strumenti individuati consentono l’analisi e la valutazione ergonomica delle postazioni di lavor o, sia per quelle in fase di pr ogettazione (ad esempio attraverso ambienti di r ealtà virtuale) sia per quelle esistenti, in linea con i r equisiti indicati dalla miglior e normativa tecnica.Questo pr ocesso permette di individuar e in modo efficace ed ef ficiente gli interventi da r ealizzare sulle postazioni di lavoro per migliorarne l’ergonomia in termini di adattabilità, usabilità e comfort. L’ulteriore valutazione in linea di produzione consente infine di verificare la bontà delle scelte pr ogettuali e, se necessario, individuar e e implementare eventuali azioni correttive.

SALUTE E BENESSERE DELLE PERSONEDiverse sono le iniziative messe in atto dal Gruppo Fiat per tutelare e pr omuovere la salute delle sue persone: dalle campagne d’informazione e sensibilizzazione ad attività sportive fino a veri e propri programmi benessere.

Programmi benessereTra i programmi completi che si propongono di educare i dipendenti a uno stile di vita sano, si segnalanoThe Picture of Health in Nord America e Vivere in Brasile. The Picture of Health è un’iniziativa, dedicata ai dipendenti di CNH - Case New Holland in Nord America, che consiste in una serie di attività (eser cizio fisico, formazione sulla nutrizione, ecc.) volte a ridurre i rischi per la salute come l’eccessivo livello di colesterolo, l’elevata pressione sanguigna, lo stress e la ridotta attività fisica.Nel primo anno (2008-2009) il pr ogramma si è posto come obiettivo quello di aumentar e la consapevolezza dei dipendenti cir ca la lor o salute. Da qui scr eening biomedici specifici, valutazione della stato di salute e colloqui con medici specializzati. Con il secondo anno (2009-2010) si è passati ad attività mirate e all’of ferta di consulenze per la gestione dei pr oblemi di salute riscontrati. Il dipendente può contar e su un piano di intervento personalizzato e sul supporto di un personal

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coach che lo segue nell’attività fisica, nell’alimentazione e offre suggerimenti sullo stile di vita.Sono a disposizione dei dipendenti piani per la gestione del peso, servizi di consulenza telefonici e on-line e un sito internet contenente informazioni sulle diverse iniziative organizzate dall’Azienda nonché nozioni di caratter e generale sui temi della salute. Inoltre, attraverso seminari via web è for nito supporto r elativamente a diverse tematiche tra cui la gestione dei conflitti sul lavoro e della depressione nell’ambiente familiare.Il terzo anno, che si concluderà a metà 2011, è dedicato alla diffusione di una vera e pr opria cultura del benessere e alla cr eazione di un ambiente lavorativo che incoraggi comportamenti positivi per la salute. V erranno infatti creati percorsi per camminar e, la mensa of frirà soluzioni alimentari più salutari, i dirigenti supporteranno la par -tecipazione ai pr ogrammi benesser e e i nuovi assunti saranno da subito sensibilizzati sulle tematiche della salute.Il pr ogramma pr evede un sistema di incentivazione economica per i dipendenti. A color o che aderiscono a una parte delle iniziative viene infatti riconosciuto un bonus di 100 dollari più una somma pari al livello di partecipazione aziendale (l’adesione del 60% dei dipendenti ad esempio dà diritto a ulteriori 60 dollari).L’efficacia dell’iniziativa è testimoniata dai risultati rag-giunti relativamente ai livelli di rischio per la salute (rispet-to al 2008-2009 il rischio basso è aumentato dell’8,3%, quelli medio e alto sono diminuiti rispettivamente del 9,5% e 18,5%) e di benessere personale che è aumentato del 4,1%. Nel 2010 il pr ogramma si è aggiudicato il pr emio Bronze Quill Award.In Brasile Fiat nell’aprile del 2010 ha dato vita a Vivere, un programma volto a dif fondere la cultura del benessere con focus sulla prevenzione, la promozione della salute e della qualità di vita. Il programma inizia con una diagnosi appr ofondita delle condizioni di salute e dello stile di vita del dipendente grazie alla metodologia del SESI (SErvizio Sociale per l’Industria). Le dimensioni prese in considerazione sono

quattro: biologica, psicologica, sociale e organizzativa. La dimensione biologica, utile per determinar e i fattori di rischio, è iner ente alle abitudini e alla familiarità con alcune patologie; quella psicologica pr ende in considerazione l’autostima, quella sociale analizza il modo di relazionarsi, infine, quella organizzativa è relativa all’ambiente di lavoro e al clima aziendale.Coerentemente, le attività di V ivere si snodano attor no a cinque pilastri: alimentazione sana, attività sportiva, fattori di rischio per le malattie car diovascolari, luogo di lavoro ed ergonomia e, infine, relazioni tra dipendenti.La prima parte del pr ogetto pr evede eser cizio fisico, educazione sui temi dell’alimentazione attraverso un centr o specializzato in nutrizione e terapia per combattere il tabagismo.Per monitorare l’efficacia del pr ogramma e il coinvolgi-mento delle persone, ogni dipendente riceve una scheda dove vengono riportati gli obiettivi personali fissati dagli istruttori e dal personale medico e dove sono monitorati settimanalmente i miglioramenti riscontrati.Il successo di Vivere è dimostrato dal grado di adesione alla prima fase del programma (check-up) che si attesta attorno al 93% degli aventi diritto. T utti i partecipanti hanno espr esso un altissimo livello di gradimento e mostrato inter esse per l’estensione dell’iniziativa ai propri familiari.

Campagne d’informazione e sensibilizzazioneNel 2010 sono pr oseguite le attività di informazione per prevenire l’influenza stagionale, ostacolar e la dif fusione delle malattie infettive e pr omuovere l’igiene personale. Relativamente alle iniziative finalizzate alla prevenzione delle malattie infettive a trasmissione sessuale (in particolar e quelle legate al virus HIV), in consi-derazione delle statistiche disponibili sull’incidenza di tali malattie nelle varie aree di presenza del Gruppo, gli interventi sono stati focalizzati principalmente presso gli stabilimenti del Gruppo in Brasile. Le campagne informative hanno raggiunto una

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APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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popolazione complessiva di cir ca 28 mila persone e hanno riguar dato le modalità di pr opagazione e di prevenzione del contagio.Nel corso del 2010 sono stati inoltr e definiti e sviluppati due nuovi progetti pilota, relativi al controllo del diabete e alla cessazione dell’abitudine al fumo.Il pr ogetto Good Control of Diabetes, r ealizzato in partnership con le affiliazioni italiane della International Diabetes Federation (federazione mondiale, associata con l’ONU, che riunisce oltr e 200 associazioni in più di 160 paesi), ha avuto per oggetto una campagna di sensibilizzazione per il contr ollo del diabete, testata inizialmente a T orino nei siti di Magneti Mar elli di Venaria, e Teksid di Carmagnola e nella sede centrale di Iveco (circa 900 dipendenti coinvolti). Negli ultimi mesi del 2010 sono state inoltr e comple-tate le attività pr opedeutiche all’avvio del pr ogetto

Smoking Cessation in alcuni stabilimenti pilota in Italia (previsto per il 2011). L’iniziativa, sviluppata con il patrocinio della SITAB (Società Italiana di Tabaccologia Clinica) e dell’ISS (Istituto Superior e di Sanità) è indirizzata a pr omuovere la cessazione dall’abitudine al fumo. Successivamente all’identificazione dei fumatori e della lor o tipologia tramite elaborazione e somministrazione di un questionario informativo a tutti i dipendenti, verranno organizzati incontri di gruppo e individuali per sostenere la motivazione a smettere.Sono inoltr e pr evisti specifici pr ogrammi di follow up a 3-6-12 mesi da parte dei medici aziendali opportunamente formati.Queste due iniziative verranno successivamente estese ad altri siti particolarmente sensibili nel corso dei pr ossimi anni (individuati anche sulla base delle pubblicazioni del World Health Organization).

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RELAZIONI CON I SINDACATIIl miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori rientra fra i temi di costante confronto con gli organismi di rappresentanza dei lavoratori, in conformità con le leggi vigenti e gli accor di collettivi applicati nei vari Paesi in cui il Gruppo è presente.In Italia, in particolar e, la contrattazione aziendale di Gruppo, oltre a prevedere la possibilità di istituire a livello di stabilimento una Commissione Prevenzione e Sicurezza del Lavor o, stabilisce condizioni migliorative rispetto all’applicazione della disciplina di legge, in r elazione sia al numer o sia alle attribuzioni dei Rappr esentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

Nel corso del primo semestr e 2010 è stata data applicazione ai due accor di sottoscritti il 13 novembre 2009 con le Organizzazioni Sindacali ed è stato assegnato agli RLS un locale (sala della sicurezza) completo di postazione informatica, al fine di garantir e loro l’accesso alla documentazione aziendale specifica.Come rilevato dall’analisi (1) condotta nel 2009 su cir ca il 90% dell’organico delle Società del Gruppo fuori dall’Italia, il 78% dei dipendenti è rappresentato da organismi congiunti, composti da rappresentanti dell’Azienda e dei lavoratori, con competenze in materia di salute e sicurezza.

(1) Analisi effettuata con cadenza biennale.

ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA PER TUTTI I DIPENDENTI La quasi totalità delle Società del Gruppo partecipa a piani integrativi sanitari, nella maggior parte dei casi di tipo assicurativo. I livelli di copertura variano da Paese a Paese in relazione ai sistemi di assistenza sanitaria pubblica, ai vincoli normativi e fi scali e alle caratteristiche del mercato locale. In Italia, in particolare, a integrazione delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), tutti i dipendenti del Gruppo Fiat e i relativi familiari possono fruire dei servizi erogati dai fondi di assistenza sanitaria integrativa: FASIFIAT per operai e impiegati, FASIQ per i professional e FISDAF per i dirigenti. I tre fondi, sviluppati sulla base di accordi stipulati con le Organizzazioni Sindacali di riferimento, registrano complessivamente l’adesione di quasi 130 mila dipendenti del Gruppo e loro familiari, di cui oltre 67 mila aderenti al FASIFIAT.Quest’ultimo, in particolare, è nato nel 2009 da un accordo tra Fiat S.p.A. e le Organizzazioni Sindacali metalmeccaniche e ha una struttura di governance di tipo paritetico, con organi di gestione composti in egual misura da rappresentanti delle Società e dei lavoratori del Gruppo. Le spese sostenute dal fondo sono fi nanziate per due terzi dall’Azienda e per un terzo dal dipendente, che sostiene un costo analogo a quello a suo carico per eventuali familiari iscritti. In caso di utilizzo di strutture pubbliche, il fondo rimborsa le spese che il Sistema Sanitario Nazionale lascia a carico del cittadino. In caso di ricorso a strutture private, invece, garantisce con elevati massimali il pagamento diretto delle spese sostenute presso strutture convenzionate, nonché il rimborso parziale di quelle sostenute presso qualsiasi struttura scelta dall’assistito. Sono garantiti, inoltre, programmi di prevenzione con check-up periodici e un pacchetto maternità.Nel 2010 FASIFIAT ha erogato prestazioni per oltre 6 milioni di euro, di cui il 40% in forma di assistenza diretta presso le strutture convenzionate e il 60% in forma di rimborso.La centrale operativa del FASIFIAT coordina la disponibilità di oltre 470 case di cura, circa 10.800 tra poliambulatori, centri diagnostici e laboratori di analisi, oltre 80.000 medici specialisti, operatori sanitari e socio-assistenziali e quasi 4.750 dentisti convenzionati. Il Fondo fornisce infi ne un servizio di guardia medica 24 ore su 24 tutto l’anno. Le modalità di funzionamento e gestione di FASIQ e FISDAF sono, per molti aspetti, analoghe a quelle di FASIFIAT. In particolare, FASIQ eroga prestazioni mediante specifi ca copertura assicurativa e secondo un modello basato principalmente sull’assistenza diretta, avvalendosi della stessa rete di strutture convenzionate utilizzata da FASIFIAT; FISDAF fornisce direttamente prestazioni sanitarie integrative in forma prevalentemente rimborsuale e assistenza diretta per le prestazioni odontoiatriche e per quelle erogate attraverso il Centro Diagnostico Fiat.Quest’ultimo è una struttura dedicata sia alla medicina del lavoro sia al servizio sanitario integrativo per dirigenti e professional, che ogni anno eroga 34 mila visite specialistiche, mille check-up, 220 mila esami di laboratorio e 2.800 visite di medicina del lavoro.

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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Infine, è stato creato il Fiat Group Training Committee, comitato intersettoriale composto dai Training Manager dei Settori e dai r eferenti di Fiat Sepin (Manufacturing Training Unit, Pr oduct Development T raining Unit, Soft Skills & Methodology , Funding), con l’obiettivo di garantir e uniformità di appr occio e di pr omuovere sinergie a livello di standar d, metodi e obiettivi di formazione.Nel 2010, il pr ocesso di formazione del Gruppo si è focalizzato su quattro assi portanti:■ supportar e in modo costante l’accr escimento delle

professionalità automotive. Ne è un esempio il piano sviluppato ad hoc per arricchire le competenze della famiglia professionale Product Development;

■ sviluppar e le capacità manageriali dei dipendenti a cui sono assegnate nuove r esponsabilità. Sono stati identificati quattro cluster formativi a seconda del tipo di nuovo ruolo: ingr esso in Azienda (New Comer), eccellenza pr ofessionale (Individual Performer), guida di team (New Manager), leadership in business complessi o impegno in pr ogetti chiave e iniziative internazionali (Business Leader/Special T asks). Conclusa la fase pilota in Italia, nel 2011 il pr ogetto sarà progressivamente esteso in Europa;

■ assicurare l’allineamento delle competenze pr ofes-sionali a fronte di cambiamenti strategici, organizzativi e tecnologici. Si segnala, tra gli altri, la formazione agli addetti della logistica di Fiat Gr oup Automobiles in occasione dell’insourcing delle attività logistiche di stabilimento e del business dei ricambi;

■ dif fondere i valori e gli impegni che l’Azienda ha assunto nei confronti dei suoi stakeholder. Attraverso la piattaforma e-lear ning E-dotto, ad esempio, sono stati erogati i programmi di formazione su Corporate Governance, sostenibilità e non discriminazione.

L’efficacia e l’efficienza delle attività di formazione sono inoltre costantemente misurate e monitorate attra-verso un set di parametri (KPI) che è stato ampliato nel corso del 2010.

L’attività di gestione delle conoscenze che accompagna le persone durante tutto il per corso pr ofessionale nel Gruppo Fiat è da sempr e considerata un importante strumento di sostegno alle carrier e individuali e di diffusione della strategia e dei valori dell’Azienda. L’investimento in formazione è pertanto ritenuto un modo naturale per incr ementare il patrimonio immateriale dell’Azienda.Coerentemente con questa filosofia, nel 2010 Fiat Group HR Training, la struttura trasversale dedicata alla gestione delle attività di formazione, è stata riorganizzata per snellir e il modello di funzionamento e garantire un approccio uniforme in tutto il Gruppo.È stato definito il ruolo del T raining Manager di Settore per of frire risposte adeguate agli specifici fabbisogni formativi individuati e per garantir e la corretta applicazione delle linee guida definite da Fiat Group HR Training. Fiat Sepin (Società consortile del Gruppo Fiat) ha mantenuto il proprio ruolo trasversale, erogando servizi sia in campo amministrativo sia in campo formativo (es. corsi di lingue, sulla gover nance o specifici per famiglie professionali trasversali).

FORMAZIONE

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L’efficacia viene misurata attraverso:■ gradimento delle iniziative da parte dei partecipanti

(scale di kirkpatrick(1) livello 1);■ incremento delle conoscenze/competenze individuali

(scale di kirkpatrick livello 2);■ applicabilità delle nozioni appr ese ai pr ocessi di

lavoro dei partecipanti (scale di kirkpatrick livello 3).Mentre l’efficienza è monitorata attraverso:■ risorse impiegate per ciascun asse portante;■ ore di formazione erogate per ciascun asse portante;■ distribuzione or e di formazione er ogate in base al

genere;■ distribuzione ore di formazione erogate in base alla

qualifica professionale;■ confronto dei livelli di spesa con la migliore concorrenza.Nonostante il permaner e di una dif ficile congiuntura economica, nel 2010 il Gruppo Fiat, oltr e a selezionare e focalizzare meglio le iniziative, ha aumentato del 32%

l’investimento in formazione rispetto al 2009, portan-dolo a 64,5 milioni di euro.Sono state erogate più di 3 milioni di or e di formazione (+40% rispetto al 2009) a favor e di quasi 139.000 persone (+20% rispetto al 2009). I dipendenti coinvolti nelle attività didattiche sono stati per il 63% operai, per il 35% impiegati e pr ofessional, e per il rimanente 2% dirigenti. Ciascun dipendente ha fruito in media di circa 16,4 ore di formazione (14,4 ore medie per operai, 20,6 per impiegati e professional, 26,1 per dirigenti). Gli investimenti in formazione in aula e on the job hanno riguar dato per il 53% l’accr escimento delle professionalità automotive, per il 19% lo sviluppo di capacità manageriali e per il 28% la valorizzazione delle competenze pr ofessionali. A questi si aggiungono le attività on-line che hanno riguar dato principalmente la diffusione dei valori e degli impegni aziendali ( vedere box sottostante).

(1) Modello metodologico per valutare i programmi formativi: prevede diversi livelli di misurazione e indica procedure tecniche applicabili in qualunque organizzazione.(2) L’importo comprende sia i costi diretti sia quelli indiretti.(3) I costi per il personale sono stati pari a 7.466 milioni di euro nel 2008, 6.810 nel 2009 e 7.634 nel 2010.(4) Il valore comprende le fruizioni 2010 dei corsi on-line su Corporate Governance, sostenibilità e non discriminazione e si riferisce alla fruizione obbligatoria attesa entro i primi mesi del 2011. La diminuzione è dovuta al fatto che i corsi on-line sul Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 sono terminati nel 2009. (5) Il valore comprende le fruizioni 2009 dei corsi on-line su Corporate Governance e sostenibilità e Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001.Con riferimento ai corsi su Corporate Governance e sostenibilità, il valore si riferisce alla fruizione obbligatoria attesa entro i primi mesi del 2010.

SPESE E ATTIVITÀ DI FORMAZIONE

Gruppo Fiat mondo 2010 2009 2008Spesa in formazione(2) (milioni di euro) 64,5 48,9 90,7Incidenza sui costi per il personale(3) 0,8% 0,7% 1,2%Ore di formazione (migliaia) 3.275 2. 343 5.507Dipendenti coinvolti (migliaia) 139 116 133

FORMAZIONE SU CORPORATE GOVERNANCE, SOSTENIBILITÀ E NON DISCRIMINAZIONE

Gruppo Fiat mondo (migliaia) 2010(4) 2009(5) 2008Ore di formazione 4 17 3 9Dipendenti coinvolti 3 4 7

FORMAZIONE SU CORPORATE GOVERNANCE, SOSTENIBILITÀ E NON DISCRIMINAZIONEIl Gruppo garantisce la diffusione dei principi enunciati nel Codice di Condotta e dei valori di buon governo societario presso tutti i dipendenti, qualunque sia il livello e la mansione svolta, incluso anche il personale addetto alla sicurezza industriale, sia attraverso specifi ci corsi di formazione periodici, sia attraverso altre modalità informative. Nel 2010 è proseguita la campagna formativa su tali temi e sulla sostenibilità che ha coinvolto tutti i dirigenti, quadri e impiegati delle Società italiane ed estere, i Supplier Quality Engineers e i buyer di Fiat Group Purchasing. Nel corso dell’anno, inoltre, è stato erogato un ulteriore corso a tutti i dirigenti, sui temi connessi alla non discriminazione sui luoghi di lavoro (Convenzione OIL 111). Vedere anche pagine 30 e 134.

64,5 milionidi euro spesi

per la formazionedei dipendenti

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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SVILUPPO DELLE PROFESSIONALITÀLa conoscenza è un patrimonio fondamentale per creare valore aggiunto, per stimolar e l’innovazione e il cambiamento e, non ultimo, per supportar e l’Azienda nella gestione dei momenti di crisi. Forte di questa convinzione, nel 2010 il Gruppo ha raf forzato i pr opri interventi a favor e della formazione specialistica di alcune famiglie pr ofessionali, destinandovi oltr e la metà delle risorse complessivamente dedicate alla formazione. Nell’anno è stato lanciato infatti il Product Development Training Management, piano formativo integrato per la crescita delle competenze nello sviluppo del pr odotto, che ha visto la partecipazione di 3.500 dipendenti. La gestione operativa del piano è stata affidata alla Product Development Training Unit che, analogamente a quanto già avvenuto nel 2009 per la Manufacturing T raining Unit, costituisce il punto di raccordo tra processi formativi e priorità e strategie della famiglia pr ofessionale. Questo appr occio sistematico alla crescita delle competenze ha avuto come obiettivi prioritari:■ il presidio della formazione tecnico-specialistica legata

allo sviluppo del prodotto; ■ lo sviluppo delle competenze relative alle metodologie

specialistiche in più rapida trasformazione come ad esempio le ar chitetture elettriche per i veicoli ibridi ed elettrici;

■ il confr onto intersettoriale, anche attraverso la creazione di una community , e la condivisione della conoscenza, anche attraverso il raf fronto con le migliori eccellenze inter ne ed ester ne (Politecnici, Consorzio ATA, ecc.).

Infine, nel 2010 è pr oseguita l’attività della Manufacturing Training Unit (MTU), l’unità di formazione focalizzata sui pr ocessi pr oduttivi, che ha anche l’obiettivo di trasmetter e il patrimonio di competenze e metodologie del pr ogramma W orld Class Manufacturing (WCM) attraverso l’individuazione e l’addestramento di formatori inter ni. A questi ultimi è poi af fidato il compito di favorir e la dif fusione delle conoscenze a tutto il personale di stabilimento attraverso un sistema di apprendimento “a cascata”. Questo appr occio permette di contener e i costi complessivi di formazione, rendere più autonomi e veloci gli stabilimenti nell’applicazione del WCM e favorir e lo sviluppo e la crescita professionale delle risorse.Nel corso dell’anno la MTU ha operato in tutto il mondo, sia nei siti già oggi impegnati nel raggiungimento di traguar di di eccellenza in ambito WCM, sia a supporto di quelli in cui il pr ogramma è in fase di avvio (es. Kragujevac - Serbia, Novi e Southfield - Stati Uniti), r ealizzando pr ogetti in 58 stabilimenti del Gruppo, per un totale di circa 21 mila ore di formazione dedicate al WCM.

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COMUNICAZIONE INTERNA

Stampa aziendale, portali intranet, newsletter elettroniche e cartacee, social networking e web television: sono molti e diversi gli strumenti utilizzati dal Gruppo per rispondere alle esigenze di comunicazione interna e per pr omuovere il senso di appartenenza. L’obiettivo è non solo for nire un flusso di informazione costante verso i dipendenti e dif fondere una comune cultura d’impresa, ma anche favorir e il confr onto e la collaborazione tra le persone, oltre che dare spazio alle loro opinioni ed esigenze. Le attività di comunicazione interna sono coordinate a livello corporate al fine di garantire uniformità nei messaggi e promuovere sinergie tra i Settori e nei Paesi in cui il Gruppo opera.Nel corso del 2010 il Gruppo ha pr oseguito la pubblicazione di illustratofiat, il periodico che da più di cinquant’anni raggiunge nelle lor o case 170 mila dipendenti e pensionati in Italia e che of fre un aggiornamento puntuale dei principali fatti che riguarda-no l’Azienda. Per il quinto anno, inoltre, tutti i dipendenti di CNH - Case New Holland in ogni parte del mondo hanno ricevuto CNH&You: magazine più volte premiato al Communicator Awards, stampato in quattr o edizioni (Nord America, America Latina, Eur opa e r esto del

mondo) e in 12 lingue differenti.Attraverso la piattaforma intranet ogni dipendente, oltre ad avere sempre a disposizione pr ocedure, politiche e servizi, è aggior nato in tempo r eale r elativamente agli

eventi aziendali salienti. Nel 2010 la comunicazione via intranet ha acquisito ancora più rilevanza, sono state infatti potenziate le funzioni di interattività, coinvolgendo sempr e più le persone anche nelle iniziative di marketing inter no. Si è inoltr e arricchita l’of ferta di servizi che la piattaforma può of frire in qualità di

strumento nato non solo per la comunicazione, ma anche per semplificar e la vita in Azienda, of frendo applicativi pratici e mirati che risolvono esigenze riguardanti l’attività lavorativa come anche la vita privata del dipendente. Infine nel 2010, la dif fusione di MMTV, la corporate television inter na di Magneti Mar elli, ha raggiunto tutti gli stabilimenti italiani. Nata a novembr e del 2006 come progetto pilota nella mensa del sito di Corbetta (Milano), dal 2009 è dif fusa in tutto il mondo tramite il portale intranet, attraverso cui ogni gior no vengono pr oposti programmi di informazione, che riguar dano le attività di Magneti Marelli, e di intrattenimento.

ECOFFICEIl portale intranet è utilizzato anche per coinvolgere i dipendenti nel percorso di rispetto ambientale intrapreso dall’Azienda. Ne è un esempio ECOffi ce, corso on-line, che illustra i problemi energetici più comuni in uffi cio e propone buone pratiche per ottenere importanti riduzioni dei consumi. Il corso, lanciato nel 2010, è composto da tre sezioni dedicate all’uso dei diversi strumenti in uffi cio (PC, stampanti, illuminazione), alle quali se ne aggiunge una generale sul risparmio energetico e idrico. Ogni sezione contiene approfondimenti, consigli, link su argomenti correlati, un test di autoapprendimento e la possibilità di lasciare suggerimenti. In una prima fase il progetto è stato testato dagli 8.000 dipendenti italiani del Centro Ricerche Fiat, Fiat Group Automobiles e Fiat Powertrain R&T. A seguire è stato poi esteso a CNH - Case New Holland e per il 2011 è prevista l’ulteriore estensione ad altri Settori del Gruppo.

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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In Fiat l’attenzione per i dipendenti e i lor o familiari si traduce anche in iniziative dedicate. Dai Family Day per permettere ai piccoli di vedere dove lavorano i genitori, a Natale Bimbi per festeggiare la ricorrenza più attesa; dalle borse di studio alle colonie estive fino alle attività sportive e ricreative.

MIRAFIORI BABY: L’ASILO NIDO AZIENDALEPIÙ GRANDE D’ITALIAL’asilo Mirafiori Baby ha appena compiuto tr e anni.Un servizio educativo ancora molto giovane dunque, ma cha da subito ha voluto offrire un contesto caratterizzato dalla costante ricerca di qualità nelle scelte pedagogiche, nella selezione e formazione del personale e nelle modalità organizzative e gestionali.Il nido ospita 75 bambini dai tr e mesi ai tr e anni di età. Per offrire un servizio efficiente e permettere ai genitori di conciliare al meglio la vita professionale con quella lavorativa, l’asilo è caratterizzato da un’ampia flessibilità: è aperto dodici or e al gior no, of fre diverse modalità di frequenza tra cui sceglier e (part time 4 or e, part time 6 or e, full time 8 or e) e adotta il calendario delle ferie aziendali come periodo di chiusura.Anche l’ aspetto nutrizionale è seguito con grande attenzione: niente cibi pr ecotti o omogeneizzati ma solo alimenti biologici, cucinati dir ettamente in loco dalle cuoche dell’asilo.Un significativo contributo dell’Azienda permette di alli-neare la retta a quella di un asilo pubblico con modalità che tutelano i dipendenti a reddito più basso.Consapevoli che le attività educative sono decisive per formare il carattere e stimolare un maggior equilibrio nel bambino, i tempi e le modalità del nido sono in sintonia con quelli dei piccoli ospiti: al Mirafiori Baby non ci sono insegnanti ma “tate” e i bambini hanno a disposizione diversi atelier dove possono esprimere la loro creatività e personalità. In collaborazione con la cooperativa Or .s.a. sono stati cr eati dei micr o-laboratori di grafica, pittura e musica. Nello spazio ester no inoltr e verrà r ealizzato un percorso didattico basato sul contatto con la natura. I bambini, grazie alla creazione di orti pensili, parteciperanno ai cicli del mondo vegetale e saranno r esponsabilizzati nelle piccole attività quotidiane di cura delle piante.

SISPORT: SPORT E BENESSEREPER TUTTA LA FAMIGLIALa promozione dell’attività sportiva ha radici lontane nel tempo. Sisport Fiat nasce infatti nel 1976 con lo scopo di incoraggiare i dipendenti e i lor o familiari, ma anche persone esterne all’Azienda, a praticare sport, sia a livello amatoriale sia agonistico, in strutture attrezzate e a prezzi competitivi.Grazie allo straor dinario impegno nell’attività agonistica, Sisport è entrata a pieno titolo nella Storia dello sport italiano, diventando vanto per T orino e per i dipendenti Fiat. Con i colori di Sisport hanno infatti gar eggiato e vinto medaglie d’or o ai Giochi Olimpici diversi atleti tra cui Pietro Mennea, Maurizio Damilano, Sara Simeoni e Gabriella Dorio. Per il suo continuo impegno nella promozione dell’attività sportiva, Sisport Fiat è stata insignita della Medaglia d’Onore al merito sportivo e nel 2009 è entrata a far parte dell’Albo delle Società Sportive Storiche.Attualmente sono 700 gli atleti tesserati nelle squadr e di canottaggio, atletica leggera, nuoto, pallavolo, palla-canestro, tennis e tennistavolo. Oggi Sisport gestisce tr e centri sportivi, situati vicino ai principali stabilimenti torinesi del Gruppo, che con i lor o 240.000 mq di struttur e ospitano cir ca 10 mila soci e registrano oltr e 500 mila accessi annui. Ogni sede propone attività sportive mirate per fascia d’età e attitudini e offre il supporto di istruttori altamente qualificati. Inoltre, nella sede Sisport di Mirafiori è pr esente il centro

INIZIATIVEPER I DIPENDENTI

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di medicina dello sport: una struttura polivalente che, attraverso accurati check-up, of fre visite di idoneità sportiva agonistica e non agonistica. Il centro mette infatti a disposizione uno staff di specialisti in fisiatria, ortopedia, cardiologia, dietologia, fisioterapia e ginnastica posturale. Sisport rivolge particolar e attenzione all’avviamento allo Sport di bambini e ragazzi tra i 3 e i 16 anni e, grazie alla collaborazione di insegnanti federali, pr opone una vasta scelta di corsi e attività tra cui nuoto, acquaticità, tennis, pallavolo, pallacanestro, atletica leggera e canottaggio.Nel periodo estivo i giovani dai 5 ai 15 anni hanno inoltr e la possibilità di fr equentare i centri per tutta la gior nata partecipando ad attività ludiche e a corsi sportivi intensivi (atletica, nuoto, calcio, tennis).

CENTRI VACANZA VERDEBLUCon Vacanze Verdeblu, ogni anno i figli dei dipendenti dagli 8 ai 16 anni possono scegliere fra un ampio calendario di proposte di soggiorno estivo in Italia. Tutte le strutture proposte, gestite da personale qualificato e attento alle esigenze dei giovani ospiti, sono collocate in contesti di particolare interesse naturalistico e ambientale.Con V erdeblu Junior per i più piccoli, fino a 12 anni, i due villaggi di Marina di Massa (Massa) e Cascia (Perugia) of frono diverse opportunità di praticar e sport e di sperimentar e la pr opria cr eatività con laboratori artistici e teatrali. Nel cuor e dell’isola di Ischia (Napoli), invece, i ragazzi dai 13 ai 16 anni con V erdeblu Senior possono sceglier e tra il campeggio e l’agriturismo, per una vacanza a contatto con la natura. Dal 2010 l’offerta è stata arricchita anche dalla località balnear e di Misano (Rimini). Per gli amanti della montagna, infine, una vacanza all’insegna dello sport e dell’avventura a Sansicario (Torino).I soggior ni sono animati da divertenti iniziative: escur -sioni, attività sportive e di educazione ambientale, laboratori che favoriscono l’espr essione artistico-comunicativa (teatr o, cinema, musica, danza), corsi di lingua. Inoltr e l’ampia varietà di attr ezzature, mountain bike, canoe, bar che a vela ma anche tecnologie audiovisive e multimediali contribuiscono a r endere lo svolgimento delle attività ancor più coinvolgente. Grazie al contributo dell’Azienda, a carico dei dipendenti

rimane soltanto una minima parte del costo r elativo al soggiorno. Nel 2010 sono stati oltr e 2.900 i ragazzi che hanno scelto le Vacanze Verdeblu.

BORSE DI STUDIOGrazie al programma Premi e Borse di Studio, i figli dei dipendenti delle Società del Gruppo Fiat che hanno conseguito i migliori risultati possono ottenere contributi economici per i loro studi.Sono ammessi al concorso i ragazzi che hanno conseguito il Diploma di Maturità, Laur ea di I o II livello. L’iniziativa, estesa a tutti i Paesi in cui la pr esenza del Gruppo è più significativa, testimonia l’impegno nella promozione di occasioni di cr escita e sviluppo per i giovani talenti in una pr ospettiva sempr e più globale. Complessivamente in Italia, Francia, Spagna, Polonia, Belgio, Regno Unito, Brasile, Cina e Nor d America, nel 2010 sono stati consegnati 600 premi per un totale di oltre un milione di euro.

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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Il Gruppo Fiat mantiene con le Organizzazioni Sindacali e con le rappresentanze dei lavoratori relazioni improntate al r eciproco riconoscimento, al dialogo e al confr onto costruttivo.Nel 2010 è pr oseguito il dialogo con l’obiettivo di cercare soluzioni condivise per gestir e le conseguenze sui lavoratori delle misur e adottate per risponder e alla situazione di mercato che, per quanto in generale abbia evidenziato un pr ogressivo miglioramento rispetto all’anno pr ecedente, in Eur opa è stata ancora critica.Il ricorso alle fermate pr oduttive, attuate attraverso l’uso di ammortizzatori sociali, ove disponibili, o di trattamenti definiti in base alla contrattazione collettiva o alle politiche aziendali, è stato dunque complessivamente inferiore rispetto al 2009, come anche le operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione di attività.Le esigenze di aumento dei volumi produttivi, determinate dal miglioramento della situazione di alcuni mer cati, sono state af frontate per lo più con il ricorso al lavor o straordinario e con un incremento dell’occupazione, che ha riguardato principalmente i Paesi dell’America Latina.Intensa è stata anche la negoziazione collettiva ai vari livelli, che ha consentito di raggiunger e con le Organizzazioni Sindacali importanti accor di per la definizione delle condizioni salariali e normative nei vari Paesi in cui il Gruppo opera.

DIALOGO SOCIALEIl Comitato Aziendale Europeo (CAE) è l’organismo di rappresentanza sovranazionale per l’informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese di dimensioni comunitarie. Il CAE del Gruppo Fiat è stato costituito nel 1997, in applicazione dell’accordo istitutivo stipulato nel 1996 e successivamente rinnovato con modifiche e integrazioni. Il 28 Ottobr e 2010, al fine di apportar e le modifiche e gli aggiustamenti necessari all’accor do CAE di Gruppo in vigor e in r elazione all’operazione di scissione parziale pr oporzionale di Fiat S.p.A. a favor e di Fiat Industrial S.p.A., è stata raggiunta un’intesa, con FIM, FIOM, UILM - che hanno sottoscritto anche in nome e per conto della Federazione Eur opea dei Metalmeccanici (FEM) e delle organizzazioni sindacali a questa affiliate - e FISMIC, a cui hanno aderito ANQUI,

in nome e per conto della Fédération Eur opéenne De l’Encadr ement de la Métallurgie (FEDEM), e SNI Fiat France. L ’intesa ha pr evisto che dal 1 gennaio 2011, data di ef ficacia della scissione, sia Fiat sia Fiat Industrial abbiano ciascuno un proprio CAE, composto rispettivamente di 20 e 18 componenti e regolamentato da uno specifico accor do derivante da quello del Gruppo Fiat del 1996. Nel corso della riunione plenaria annuale del 10 dicembre, tuttavia, la rappresentante della FEM anche a nome dei componenti del CAE ha sostenuto l’invalidità dell’intesa e, in particolare, della parte relativa al CAE di Fiat Industrial, asserendo che le Organizzazioni Sindacali italiane non avevano alcun mandato a concluder e l’accordo. L ’Azienda ha dichiarato di considerar e pienamente valido l’accordo, avendo negoziato in buona fede con chi riteneva fosse legittimato a farlo, ha chiesto alla FEM di formalizzar e le posizioni espr esse tenendo conto delle conseguenze delle decisioni assunte e si è riservata di fare le opportune valutazioni, se del caso con i propri legali, una volta ricevute formali comunicazioni che, al 18 febbraio 2011, non sono ancora pervenute. In contrasto con quanto richiesto dall’Azienda, nel corso della prima metà del mese di febbraio 2011 sono state invece inviate a Fiat Industrial, da parte di rappresentanti dei lavoratori di due Società estere del Gruppo, richieste per avviare le negoziazioni per la costituzione di un CAE.In Europa la situazione del Gruppo Fiat, con particolare riferimento alle operazioni con impatto transnazionale, è stata oggetto di informazione e consultazione nell’ambito del CAE. Il 22 aprile 2010, gior no immediatamente successivo all’Investor Day durante il quale è stato presentato agli investitori il Piano Strategico 2010-2014 del Gruppo Fiat, si è svolta una riunione straor dinaria del Comitato Aziendale Eur opeo nel corso della quale l’Azienda ha for nito un’appr ofondita illustrazione dei piani strategici dei vari Settori del Gruppo, oltr e che una spiegazione delle logiche sottostanti la pr evista operazione di scissione. Durante l’incontro si è fatto apposito rimando alle sedi opportune per l’eventuale discussione delle modalità operative identificate per la realizzazione del Piano. Nello stesso contesto sono anche state for nite dettagliate e

RELAZIONI INDUSTRIALI

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concrete informazioni cir ca la strategia di Gruppo e data l’opportunità di un proficuo scambio di opinioni. La riunione plenaria annuale (l’ultima per il CAE del Gruppo Fiat ante scissione) si è tenuta il 10 dicembre a Torino ed è stata prevalentemente dedicata a aggiorna-menti e appr ofondimenti sull’imminente operazione di scissione, oltre che all’intesa del 28 ottobre 2010. In Italia è pr oseguito il confr onto con le Organizzazioni Sindacali sia a livello nazionale sia territoriale, principal-mente in relazione alle modalità per gestir e il basso livello dei volumi e le conseguenti dissaturazioni produttive. Nel 2010 fondamentale per l’impostazione del dialogo sociale su basi pr ospettiche è stato l’incontr o dell’Amministratore Delegato del Gruppo con numerosi rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali italiane al termine dell’Investor Day (21 aprile). Durante l’incontr o è stata ribadita la necessità di assicurare la governabilità degli stabilimenti italiani come pr esupposto impr e-scindibile per l’avvio degli investimenti previsti nel Piano Strategico 2010-2014. A questo sono seguiti diversi

incontri utili per for nire gli appr ofondimenti necessari sul Piano, tra cui quello del 28 luglio convocato a Torino dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali d’intesa con il Pr esidente della Regione Piemonte, alla presenza di tutte le Organizzazioni Sindacali confederali e di categoria, con la finalità di un confronto sulle linee di sviluppo industriale e sui conseguenti livelli occupazionali di Fiat Group Automobiles. Nel corso dell’incontr o l’Amministrator e Delegato del Gruppo, nel riaf fermare i contenuti e gli obiettivi del Piano, ha confermato la necessità, prima del suo avvio, di aver e la certezza, nell’ambito di specifici accor di sindacali, del normale funzionamento degli impianti e della possibilità di risponder e al mer cato nei tempi e con le modalità richieste dalle regole della competizione internazionale. Le trattative condotte nell’ambito del Piano hanno riguar dato nel 2010 gli stabilimenti di Pomigliano (Napoli) e di Mirafiori (Torino). Vedere box seguente e sito corporate sezione di sostenibilità.

PIANO STRATEGICO 2010-2014: TRATTATIVE NEGLI STABILIMENTI DI POMIGLIANO E DI MIRAFIORIIl primo stabilimento interessato da trattative, nell’ambito del Piano, è stato il G.B. Vico di Pomigliano d’Arco (Napoli), per il quale la discussione ha riguardato le modalità di attuazione del progetto per la produzione della futura Panda, che prevede tra l’altro investimenti per 700 milioni di euro. In attuazione di tale accordo, a seguito di una complessa e articolata trattativa durata circa 3 mesi, il 15 giugno 2010 è stato raggiunto un accordo con FIM, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici, approvato dal 63% dei lavoratori con il referendum del 22 giugno. Il 29 dicembre 2010 si è inoltre raggiunta un’intesa con FIM, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici, nazionali e della provincia di Napoli, e con l’Associazione Capi e Quadri Fiat, sul Contratto Collettivo specifi co di Lavoro di primo livello, da applicare, a partire dal 1 gennaio 2011, alla Società Fabbrica Italia Pomigliano che, non aderendo al sistema confi ndustriale, non ne adotta la relativa contrattualistica.Successivamente è stata la volta dello stabilimento di Mirafi ori (Torino). Il 26 novembre, durante un incontro che si è tenuto presso l’Unione Industriale di Torino e a cui ha preso parte l’Amministratore Delegato del Gruppo, è stato presentato il piano per il rilancio dello stabilimento. Il piano prevede, a fronte di un investimento superiore a un miliardo di euro, la produzione di un SUV di classe superiore per i marchi Alfa Romeo e Jeep con volumi stimati tra 250 mila e 280 mila unità annue, che permettono di saturare gli attuali addetti e aprono anche la strada a una possibile crescita occupazionale. Le trattative sono proseguite nei giorni successivi, ma si sono interrotte il 3 dicembre, quando l’Azienda ha preso atto che non sussistevano le condizioni complessive per raggiungere un’intesa. Ripreso il negoziato a seguito di richieste da parte della maggioranza delle Organizzazioni Sindacali, il 23 dicembre presso l’Unione Industriale di Torino è stato raggiunto con FIM, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici, nazionali e della provincia di Torino, e con l’Associazione Capi e Quadri Fiat un accordo che prevede regolamentazioni specifi che al fi ne di assicurare allo stabilimento il necessario livello di competitività, in termini di utilizzo impianti, fl essibilità e produttività, oltre che di governabilità. L’accordo ha ottenuto il consenso del 54% dei dipendenti dello stabilimento nel corso del referendum che si è tenuto il 13 e 14 gennaio 2011.

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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A seguito della comunicazione da parte di Fiat della cessazione, dal 2011, della pr oduzione di automobili presso lo stabilimento di T ermini Imer ese (Palermo), il 29 gennaio 2010, pr esso il Minister o dello Sviluppo Economico si è avviato un tavolo tecnico - composto da Governo, Regione siciliana, Sindacati, Confindustria Sicilia e Gruppo Fiat - per af frontare il tema del mantenimento di una pr esenza industriale pr esso lo stabilimento siciliano. Nell’anno si sono tenuti vari incontri durante i quali è stato for nito un costante aggior namento da parte di Invitalia (advisor del Ministero dello Sviluppo Economico con l’incarico di pr edisporre un piano di sviluppo volto a individuar e pr ospettive pr oduttive e occupazionali nell’area) circa i soggetti inter essati ad avviar e iniziative di riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese. In particolare, nel corso della riunione del 21 dicembr e presso il Minister o dello Sviluppo Economico, sono state illustrate varie iniziative, potenzialmente attuabili in parallelo, che sulla base delle valutazioni del Minister o prospettano occupazione per cir ca 3.300 persone rispetto ai circa 1.600 dipendenti del Gruppo nell’area, e paiono conseguentemente adeguate ad evitar e impatti sociali sul territorio. Il Gruppo Fiat, in tale sede, ha riconfermato la posizione, già espressa in precedenti occasioni, circa la disponibilità di mettere a disposizione l’ar ea di Termini Imerese alle iniziative che subentr eranno, a condizione che sia data priorità all’occupazione dei lavoratori del Gruppo.

Presso il Minister o dello Sviluppo Economico, infine, è pr oseguita l’attività del gruppo di lavor o costituito nel 2009, d’intesa con la Regione Emilia Romagna, con l’obiettivo di individuar e soluzioni industriali per lo stabilimento di Imola (Bologna) di CNH - Case New Holland, minimizzando gli impatti sociali conseguenti alla cessazione delle attività produttive. Dall’annuncio del piano di razionalizzazione pr oduttiva in Italia del comparto Macchine per le Costruzioni di CNH - Case New Holland, cir ca 230 dipendenti dello stabilimento sono stati riallocati pr esso altri stabilimenti del Gruppo o hanno tr ovato soluzioni esterne, mentr e i rimanenti 220 beneficeranno del trattamento di Cassa Integrazione in der oga sino al 30 aprile 2011.

LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE E ORGANISMI DI RAPPRESENTANZASecondo il Codice di Condotta di Fiat: “I dipendenti del Gruppo sono liberi di iscriversi a un sindacato conformemente alle leggi locali e alle regole delle diverse Organizzazioni Sindacali. Il Gruppo Fiat riconosce e rispetta il diritto dei suoi dipendenti a essere rappresentati da sindacati o da altre rappresentanze elette nel rispetto della legislazione e delle pratiche locali in vigore”.La legislazione relativa alla libertà di associazione differisce da Paese a Paese. In alcuni, come la Francia e la Germania, l’iscrizione al sindacato è considerata una scelta attinente la sfera personale del dipendente e non viene comunicata all’azienda. Nella maggior parte dei Paesi europei sono previste anche strutture di rappresentanza elette direttamente dai lavoratori. In Italia, al 31 dicembre 2010, nelle aziende metalmeccaniche del Gruppo vi erano 996 componenti delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) elette da tutti i lavoratori (dirigenti esclusi) su liste presentate dalle Organizzazioni Sindacali a livello di unità produttiva.

ISCRITTI AL SINDACATOGruppo Fiat Italia (% sul totale dei lavoratori, dirigenti esclusi)

FIOM 12,5%

FIM 10,2%

UILM 9,2%

FISMIC 6,1%

UGL 2,0%FAILMS 0,6%

Altri 0,7%

Non iscritti al Sindacato 58,7%

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GESTIONE DELLE ESIGENZE PRODUTTIVENel 2010 lo scenario economico ha mostrato miglioramenti, in particolare per il settore dei beni durevoli che, nell’anno pr ecedente, era stato toccato da una crisi estremamente profonda caratterizzata da un crollo della domanda. Il miglioramento è stato molto conte-nuto per il settor e dell’automobile, scontando, inEuropa, la discesa dei volumi pr oduttivi legata alla fine degli eco-incentivi, che nel 2009 avevano sostenuto la domanda. In Italia, per gestir e le esigenze pr oduttive, le Società del Gruppo hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, seppure in forma ridotta rispetto al 2009: a parità di perimetro, mediamente la diminuzione è stata di cir ca il 20%. Nell’anno, pr esso 13 stabilimenti del Gruppo, che occupano circa 9.350 lavoratori, essendo stato raggiunto il limite massimo pr evisto per la Cassa Integrazione Guadagni Or dinaria (52 settimane in un biennio mobile), è stata attivata la Cassa Integrazione Guadagni Straor dinaria per crisi aziendale per evento improvviso e imprevisto per ulteriori 12 mesi. Inoltre per

alcuni degli stabilimenti dove, nel 2009, si era fatto già ricorso a questo strumento, perdurando la necessità di sospensioni dell’attività lavorativa e non sussistendo le condizioni per fare ricorso ad altri ammortizzatori sociali, si sono dovute attivare le procedure per il riconoscimento della Cassa Integrazione Guadagni in deroga, strumento di sostegno al r eddito pr evisto dalla legislazione di emergenza in tema di ammortizzatori sociali; a fine dicembre 2010 erano circa 7.500 i lavoratori interessati da tale trattamento, in otto stabilimenti dei Settori FGA, Magneti Marelli e CNH - Case New Holland. All’estero, è stato necessario, anche nel 2010, ricorrere a fermate pr oduttive; l’utilizzo di “Chômage partiel” in Francia, “Expediente de Regulacion de Empleo” in Spagna e “Kurzarbeit” in Germania è tuttavia diminuito di cir ca il 40% rispetto al 2009. Sospensioni delle attività produttive, attuate con diverse modalità, hanno riguardato gli stabilimenti di alcuni Settori anche in altri Paesi, tra cui Polonia, Belgio, Regno Unito e Stati Uniti. In Polonia in particolar e, per Fiat Gr oup Automobiles, dopo un primo semestre in cui si è fatto ricorso al lavoro

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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straordinario, nell’ultima parte dell’anno, a causa di cali nei volumi pr oduttivi, si è dovuto ricorr ere a qualche giornata di sospensione dell’attività pr oduttiva, con impatto anche sulle società for nitrici del Gruppo. In Brasile nel primo semestr e, in r elazione all’aumento dei volumi pr oduttivi, si è fatto ricorso a pr estazioni di lavoro straordinario, all’aumento delle tur nazioni e si è registrato un notevole incr emento degli organici, nella seconda parte dell’anno invece il tasso di cr escita dell’occupazione è rallentato.

RISTRUTTURAZIONI E RIORGANIZZAZIONI Nel 2010 sono state ef fettuate operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione di attività che hanno riguardato tutti i principali Settori in Italia. Con vari accordi sindacali sono stati attivati piani di riduzione organici, da attuare tra il 2010 e il 2011, che riguardano circa 1.500 lavoratori che possono raggiunger e i requisiti per il trattamento di pensione nel periodo di durata della mobilità (tr e anni al Nor d Italia e quattr o anni al Sud). Nel 2010 i lavoratori che hanno lasciato l’Azienda, nell’ambito degli accor di raggiunti nel corso dell’anno e nel 2009, sono stati circa 1.400. In Spagna per lo stabilimento di Bar cellona della Società Componentes Mecanicos S.A. (COMESA) è stata annunciata la cessazione delle attività, ormai non più economicamente sostenibili in r elazione sia alla profonda crisi che ha colpito il settor e dei veicoli industriali, per cui COMESA pr oduceva componenti, sia alla decisione del partner (ZF T ruck Driveline Business) di recedere dall’accordo di joint venture. Il 27 dicembre 2010 è stato appr ovato, dalla maggioranza assoluta dei lavoratori, l’accor do, siglato dall’Azienda con il sindacato, relativo alla chiusura dello stabilimento e alle modalità per la gestione delle eccedenze (cir ca 270 unità). Sempr e in Spagna, Iveco ha raggiunto un accordo sindacale che prevede, per il suo stabilimento di V alladolid, una riduzione degli organici di almeno 56 unità. Analogo accor do è stato stipulato per lo stabilimento di Barcellona per il quale la riduzione degli organici prevista è di almeno 42 unità. Le riduzioni di

organico, che hanno riguar dato in totale 116 unità, sono state raggiunte attraverso l’uscita di dipendenti in possesso dei r equisiti per il pr e-pensionamento, di quelli con minor anzianità aziendale con contestuale patto di riassunzione (r elevo) per sostituzione del personale pr e-pensionato, nonché attraverso uscite volontarie.Negli Stati Uniti infine CNH - Case New Holland, in linea con l’accordo concluso con il sindacato UAW, ha avviato un piano di uscite volontarie incentivate per i dipendenti interessati al pensionamento, iniziativa a cui hanno aderito, nel corso dell’anno, 58 lavoratori. Negli altri Paesi non sono state avviate nel2010 significative operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione.

CONFLITTUALITÀ Nel 2010 la conflittualità in Italia è stata più elevata rispetto a quella r egistrata nel 2009. Gli scioperi di maggior rilievo sono stati quelli indetti, nei primi mesi dell’anno, da varie Organizzazioni Sindacali contr o il Piano per l’Italia 2010-2011, pr esentato nel dicembr e 2009, quelli contro l’accordo siglato il 15 giugno 2010 per il rilancio dello stabilimento di Pomigliano (Napoli) indetti dalla FIOM, organizzazione sindacale non firmataria dello stesso, e quelli r elativi alla mancata erogazione di quote di pr emio di risultato aggiuntive rispetto a quanto definito con tutte le Organizzazioni Sindacali nel corso dell’incontro del 14 luglio 2010. Sono state anche attuate azioni di micr oconflittualità locale in r elazione all’organizzazione del lavor o (tur ni, straordinario e carichi di lavoro). I conflitti collettivi negli altri Paesi, anche per quest’anno, sono stati di scarsa rilevanza. Si segnalano tuttavia gli scioperi generali pr oclamati in Francia tra giugno e ottobre contro la riforma gover nativa delle pensioni, a cui hanno partecipato anche lavoratori delle Aziende del Gruppo, con tassi di adesione oscillanti in maniera significativa tra le varie r ealtà, e lo scioper o generale di fine settembr e in Spagna contr o la manovra del Governo (riguar dante anche l’innalzamento dell’età

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pensionabile e la riforma alla legislazione del lavoro) per il quale è stata r egistrata una consider evole adesione da parte dei dipendenti delle varie aziende del Gruppo.

CONTRATTAZIONE COLLETTIVA Complessivamente cir ca il 90% dei dipendenti del Gruppo nel mondo è coperto da contrattazione collettiva. In Italia questa riguarda tutti i dipendenti del Gruppo. Ai dirigenti si applica il contratto per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi, stipulato da Confindustria e dal Sindacato nazionale dei dirigenti (Federmanager), che fissa il trattamento r etributivo minimo di garanzia e le condizioni normative generali per l’impiego di questa categoria. Agli altri dipendenti, invece, si applica il Contratto Collettivo Nazionale di Lavor o (CCNL) del settore metalmeccanico, in cui rientra la quasi totalità delle Società del Gruppo. All’estero più dell’ 80% dei dipendenti è coperto dalla contrattazione collettiva. Si tratta di un dato medio, risultato di situazioni diverse, in funzione delle prassi e delle norme vigenti nei diversi Paesi. Ad esempio, il Gruppo applica accor di collettivi alla quasi totalità dei dipendenti in Eur opa e nell’ar ea del Mer cosur. Diversa è invece la situazione negli Stati Uniti, dove il sindacato è pr esente solo in alcuni stabilimenti del Gruppo che occupano circa 2.000 dipendenti su un totale di cir ca 10.300; tuttavia alla quasi totalità dei lavoratori delle

Aziende del Gruppo non sindacalizzate si applicano politiche, formalmente comunicate, che definiscono gli aspetti collettivi del rapporto di lavoro (orari, regolamento interno, benefit, ecc.). La contrattazione collettiva si svolge a livelli e con pr ocedure che variano fra i diversi Paesi in rapporto alle leggi e alle prassi locali.Per gli accordi in materia salariale conclusi nel corso del 2010 fare riferimento alle pagine 61 e 62 della Relazione Finanziara Annuale al 31 dicembre 2010.

ACCORDI COLLETTIVI STIPULATI A LIVELLO AZIENDALE O DI STABILIMENTOGruppo Fiat mondo 2010(1) 2009(2) 2008Accordi collettivi 660 587 659

PRINCIPALI MATERIE TRATTATE NEGLI ACCORDI STIPULATIGruppo Fiat mondo 2010 2009 2008Gestionale 48% 47% 59%Salariale 22% 20% 18%Ristrutturazioni 6% 7% 4%Salute e sicurezza sul posto di lavoro 7% 5% 5%Altro 17% 21% 14%

(1) Il numero indicato include, per l’Italia, 13 accordi collettivi stipulati con le Organizzazioni Sindacali a livello di Gruppo, cioè intese che rientrano nella tipologia degli accordi aziendali ma che sono stipulati da Fiat S.p.A. in nome e per conto di più Società del Gruppo. (2) Il numero indicato include, per l’Italia, 15 accordi collettivi stipulati con le Organizzazioni Sindacali a livello di Gruppo, cioè intese che rientrano nella tipologia degli accordi aziendali ma che sono stipulati da Fiat S.p.A. in nome e per conto di più Società del Gruppo.

Circa il 90%dei dipendenti

del Gruppo nel mondo è coperto da contrattazione

collettiva

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163RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Nel 2010 Unetversity, la scuola di formazione per la r ete di vendita e di assistenza del Gruppo Fiat, ha consolidato il suo appr occio didattico lavorando su tr e direttrici fondamentali:■ arricchimento dell’of ferta formativa coinvolgendo

tutto il personale della concessionaria. Ai pr ocessi di certificazione per venditori e tecnici sono stati infatti affiancati dei corsi per raf forzare la pr ofessionalità di tutto il personale: dal post-vendita al back of fice, dai responsabili marketing ai controller fino al titolare della concessionaria stessa;

■ ricerca di nuove soluzioni di er ogazione delocaliz-zata, in modo da facilitar e sempre più la fruizione dei corsi;

■ ulteriore aumento della formazione legata alle tematiche di ecologia e di sicurezza.

SVILUPPO DELLE COMPETENZEUnetversity pr opone un ampio catalogo didattico finalizzato a sviluppare costantemente le competen-ze di tutto il personale che opera nelle concessionarie del Gruppo Fiat.Nel 2010 è proseguita l’attività di certificazione dei ruoli di venditore, tecnico e capo magazzino già avviata nelle reti di Fiat Group Automobiles (FGA), CNH - Case New Holland e Iveco. L’attività consiste nell’individuare il gap

conoscitivo dell’individuo e proporre una formazione mirata al termine della quale viene rilasciata una certificazione.Inoltre, Unetversity ha of ferto l’opportunità ai titolari e ai manager delle concessionarie e alle nuove generazioni, che gestiranno il business domani, di partecipar e a Effect, la nuova scuola di formazione manageriale progettata sulle reali esigenze delle concessionarie di FGA e r ealizzata per esser e uno strumento ef ficace nelle mani del concessionario. Si tratta di un’innovativa Dealer Business School in grado di of frire competenze e strumenti di gestione manageriale per af frontare con successo i cambiamenti in atto sia nel panorama globale sia all’inter no dei singoli concessionari, prestando particolare attenzione alla tematica r elativa al passaggio generazionale. L ’iniziativa, partita in Italia nel 2010, è stata estesa alle concessionarie inter nazionali, con due edizioni dedicate, e ha coinvolto un totale di oltre 100 partecipanti. Infine, Unetversity ha posto particolare attenzione alla formazione di quei ruoli, come il r esponsabile dell’of ficina o l’accettator e, che nei pr ocessi post-vendita gestiscono la relazione con il cliente. Infatti attività quali l’accettazione, la prenotazione della consegna del veicolo o il pr ocesso di appr ovvigionamento dei ricambi hanno un impatto significativo sul livello di servizio per cepito da parte del cliente e sulla sua soddisfazione.

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZALe conce ssionarie, il lor o personale e il ser vizio offerto con tribuiscono a cost ruire l ’immagine e la reputazione del Gruppo presso il cliente. Supportare, quindi, la crescita delle competenze dei tecnici, dei venditori e degli addetti al post-vendita è per Fiat una leva strategica sulla quale investire per differenziarsi.

FORMAZIONEPER LA RETE

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164 APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA

DELOCALIZZAZIONE DELLA FORMAZIONEAttraverso la piattaforma multifunzionale Web University tutti i Settori del Gruppo hanno incr e-mentato l’utilizzo delle modalità formative on-line per la propria rete dei concessionari. Nel 2010 inoltr e, è stata lanciata anche la Virtual Classroom, soluzione innovativa sperimentata con successo su un’iniziativa pilota, che ha coinvolto la forza vendita internazionale di CNH - Case New Holland. Si basa sull’interazione tra un docente e un’aula virtuale di partecipanti, che possono seguir e una pr esentazione e intervenir e in maniera attiva facendo domande e pr oponendo contributi, attraverso il computer e senza spostarsi dalla propria postazione di lavoro.Oltre alla formazione a distanza svolta attraverso la Web University , è pr oseguito nel 2010 il pr ocesso di delocalizzazione della formazione, volto a garantir e ai concessionari maggior e accessibilità alle informazioni e alle conoscenze necessarie, riducendo in maniera

IVECO DRIVER TRAININGDa sempre attenta al bisogno di mobilità sostenibile, con prodotti e servizi che associano al rispetto per l’ambiente anche l’effi cienza e la produttività, nel 2010 Iveco ha offerto ai professionisti del trasporto su gomma

uno specifi co corso di guida economica. L’intento è quello di trasferire il proprio know-how tecnico al cliente, in modo da rendere più effi ciente, economica ed ecologica la guida di un veicolo

commerciale pesante.I corsi, denominati Iveco Driver Training, sono destinati a tutti quegli

autisti che desiderano approfondire le loro conoscenze sull’utilizzo dell’Iveco Stralis e ottimizzare il loro stile di guida.

Ogni corso prevede una parte teorica e una prova dinamica del veicolo, con l’obiettivo di migliorare l’abilità

di ciascun autista nella gestione complessiva del veicolo riducendo i consumi di carburante e

aumentando allo stesso tempo la sicurezza su strada e il rispetto dell’ambiente.

Nel 2010 l’attività di addestramento alla guida economica ha coinvolto autisti italiani e stranieri e progres-sivamente si estenderà in tutta Europa.

significativa i costi e i tempi di spostamento dei parte-cipanti. Il pr ocesso si basa sia sull’uso dei numer osi centri di formazione del Gruppo diffusi in modo capillare in ogni Paese (modalità “on site”) sia sulla possibilità di svolgere la formazione pr esso le concessionarie stesse (modalità “door to door”).La costante cr escita della fruizione on-line unita alla facilità di accesso alla formazione, attraverso soluzioni “on site” e “door to door”, ha fatto si che nel 2010 Unetversity abbia addestrato circa 100 mila venditori e altrettanti tecnici, r ealizzando complessivamente circa due milioni e mezzo di ore di formazione e oltre 14 milioni di chilometri “non percorsi”.Unetversity infine monitora costantemente le pr oprie attività formative verso la rete grazie a un sistema che garantisce sia la valutazione dei corsi in termini di gradimento sia la misurazione dell’apprendimento attraverso il confr onto del test compilato prima della sessione formativa con quello di fine corso.

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Inoltre, nei casi specifici in cui è necessario valutar e l’intervento didattico in maniera più appr ofondita, il Gruppo utilizza anche altr e metodologie. T ra queste il Mistery Shopping (letteralmente “acquisti in incognito”: consiste nell’utilizzare uno sconosciuto per simular e un acquisto, monitorando così se l’addetto of fre i servizi secondo le procedure e gli standard richiesti) oppure le verifiche sul campo per valutare l’applicazione reale degli insegnamenti forniti nei corsi.

FORMAZIONE SU SICUREZZA, ECOLOGIA E TRASPARENZANel corso del 2010 è stato dato grande spazio, cir ca il 30% del totale delle or e di formazione, ai temi della sicurezza e dell’ecologia: sono state infatti erogate oltre 700 mila ore di formazione (+60% rispetto al 2009).La forza vendita è stata sensibilizzata e formata sui temi della sicur ezza e dell’ecologia, al fine di pr omuovere presso i clienti i vantaggi offerti dalla gamma del Gruppo in questo ambito. L ’addestramento tecnico, rivolto ai meccanici di officina, si è focalizzato invece sullo sviluppo

di competenze di riparazione e manutenzione dei motori ecologici, fondamentali per garantire emissioni coerenti con gli standard prescritti.In particolar e, Fiat Gr oup Automobiles (FGA), che in occasione del lancio dei nuovi pr odotti e in ogni appuntamento formativo rivolto ai venditori dedica uno specifico modulo ai temi della sicurezza e dell’ecologia, in coincidenza della formazione dedicata al motor e TwinAir ha utilizzato un nuovo appr occio. Per spiegar e l’importanza di presentare al cliente i benefici ambientali di questa nuova motorizzazione, infatti, le attività formative si sono svolte durante eventi e fier e, in modo da of frire anche ai clienti la possibilità di ef fettuare test drive, durante i quali i formatori hanno illustrato ai venditori, e anche ai clienti, i dispositivi tecnologici più innovativi.Allo stesso tempo la formazione si è rivolta anche ai temi della vendita responsabile. Infatti è richiesto a tutti i venditori di gestire il rapporto con il cliente in modo trasparente, soprattutto per quanto riguar da i contratti di finanziamento (vedere anche pagina 170).

Oltre 700.000 ore di formazione

su sicurezza ed ecologia

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166 APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA

RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE

L’obiettivo di ridurr e l’impatto ambientale delle pr oprie attività sta pr ogressivamente coinvolgendo anche la r ete dei concessionari e di assistenza, nel corso dell’anno infatti sono state avviate diverse attività.È proseguita l’iniziativa di Iveco New Dealers Identity,che vede il coinvolgimento di tutta la r ete dei concessionari e delle of ficine autorizzate in Eur opa con l’obiettivo di rinnovar e e raf forzare l’immagine dell’Azienda. Coer entemente con un modo più responsabile di fare impresa, per il rinnovo delle strutture vengono infatti utilizzati materiali che garantiscono un risparmio energetico e una ridotta manutenzione. Dal 2009, anno in cui il progetto è stato avviato, a oggi sono 45 le sedi di concessionarie europee, rinnovate in parte o totalmente, che espongono la nuova identity . Entro il 2011 l’obiettivo è di estender e il progetto a ulteriori 25 concessionarie, per un totale di 70 sedi.Anche Fiat Gr oup Automobiles è attenta all’impatto ambientale della pr opria rete di vendita. Nel corso del 2010 sono stati infatti identificati i principali elementi che caratterizzano l’impatto di un immobile commerciale ed è stato realizzato un kit con le soluzioni da adottare per i nuovi progetti. Nel corso dell’anno alcune di

queste soluzioni sono già state applicate, come nel progetto di ristrutturazione della concessionaria di proprietà Mirafiori Motor V illage a T orino in cui ad esempio le piastrelle della pavimentazione sono fatte di materiale riciclato al 50%.Infine, anche negli showr oom Maserati l’attenzione all’impatto ambientale è massima. In particolar e, nei casi di nuova costruzione vengono applicate soluzioni, rispondenti ai principi di ecosostenibilità, atte a ridurr e al minimo l’impatto della struttura. Energia alter nativa e nuove tecnologie vengono così utilizzate sia per riscaldare sia per raf freddare: i pannelli fotovoltaici forniscono l’elettricità necessaria, gli impianti solari termici garantiscono il riscaldamento dell’acqua, ecc.. Nei nuovi pr ogetti si considera anche la possibilità di realizzare impianti idrici per il riutilizzo delle acque grigie o piovane. Inoltre, i materiali costruttivi selezionati sulla base dei seguenti fattori: alta riciclabilità, durabilità e zer o o bassa tossicità delle emissioni. V iene infine raccomandato di utilizzar e colori chiari per il tetto, al fine di evitar e il surriscaldamento dell’of ficina, e di coibentare opportunamente la struttura per minimizzar e la dispersione di calore.

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Il Gruppo Fiat allinea costantemente le attività di tutte le funzioni, dal marketing al servizio tecnico fino alle vendite, alle esigenze del cliente. Per questo è stata cr eata nei Settori una struttura organizzativa completamente dedicata, il Customer Care, i cui compiti sono:■ migliorare la relazione con i clienti;■ aumentare la soddisfazione dei clienti;■ fidelizzare i clienti.In particolare in Fiat Gr oup Automobiles (FGA) è stato istituito l’ente Customer Services che, oltr e a gestir e le tipiche funzioni di un Customer Car e, ingloba anche i servizi del T echnical Services, per of frire al cliente un servizio tecnico competente, ef ficace e sempr e aggiornato.

Il canale principale di comunicazione tra i clienti el’Azienda è rappresentato, oltre che dalle concessionarie, dai call center . Localizzati in tutte le principali ar ee geografiche in cui il Gruppo opera (Eur opa, Nor d America, America Latina, Asia) of frono diversi servizi: dall’informazione alla gestione delle lamentele fino all’assistenza in caso di fermo del veicolo. In particolare il Customer Services Centre di Arese (Milano) è un centro multiservizi e multilingue (15 diverse lingue) che risponde a nome dei mar chi di Fiat Gr oup Automobiles (FGA), CNH - Case New Holland, Magneti Marelli, FGA Capital e Fiat Services per 20 Paesi. Con i suoi 431 addetti (di cui 380 operatori madre lingua), che nel 2010 hanno gestito 5,3 milioni di contatti (+29% rispetto al 2009), è tra i

INTERAZIONE CON IL CLIENTE

I CLIENTI: IL FUTURO DELL’AZIENDA

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

I CLIENTI: IL FUTURO DELL’AZIENDAIl successo di un ’azienda nel t empo è st rettamente legato alla f ducia che nasce dalla soddisf azione dei clienti. Un clie nte soddisfa tto, in fatti, è un clie nte f edele e un pr omotore del mar chio sul mer cato. I n Fia t il consumatore e i suoi bisogni sono post i al cen tro di t utte le a ttività: dalla cr eazione dei nuo vi modelli , passando per l’esperienza di acquisto in concessionaria, f no all’offerta di servizi e assistenza post-vendita.

Il Customer Services

Centre di Arese è tra i più grandi

d’Europa

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168 I CLIENTI: IL FUTURO DELL’AZIENDA

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

HIGHLIGHTS

Customer Services Centre(1) Customer Center(2)

Addetti 431 94Formazione erogata agli addetti (ore) 30.609 7.050Tempo medio di risposta del call center (secondi) ca. 18 ca. 26Contatti gestiti 5,3 milioni 0,9 milioniClienti coinvolti in indagini di soddisfazione(3) 7% 21%

Indice di soddisfazione (scala 1-10)(4)

Servizi di informazione: 7,8Servizio lamentele: 6,2 9,0

Tempo di fermo veicolo(5) 71% dei veicoli riparati entro 48 ore 77% dei veicoli riparati entro 8 ore

(1) I dati si riferiscono al Customer Services Centre di Arese (Milano) e riguardano i clienti europei di Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland, Magneti Marelli, FGA Capital e Fiat Services.(2) I dati si riferiscono al Customer Center e riguardano i clienti europei di Iveco.(3) I dati dei clienti coinvolti in indagini di soddisfazione si riferiscono a Fiat Group Automobiles.(4) I dati dell’indice di soddisfazione si riferiscono a Fiat Group Automobiles e sono una media ponderata dei mercati europei.(5) I dati di tempo di fermo auto si riferiscono a Fiat Group Automobiles.

più grandi in Europa nel settore automotive. Il Customer Service Centre si aggiunge agli otto call center nel mondo gestiti da affiliazioni o joint venture.Il Customer Center Iveco per l’Eur opa impiega invece 94 addetti e, oltr e a of frire un’assistenza continuativa attraverso Assistance Non-Stop, gestisce anche il Contact Us. Accedendo, infatti, al sito www .iveco.comè possibile comunicar e dir ettamente con l’Azienda da ogni parte del mondo per richieder e informazioni o per segnalar e un r eclamo. Gli incaricati mantengono il controllo sull’intero processo, dal primo contatto con il cliente sino all’inoltr o della risposta, garantendone l’evasione nel minor tempo possibile. Nel 2010, i contatti gestiti dal Customer Center sono stati quasi 900 mila, di cui 9.200 relativi al servizio Contact Us (83% richieste di informazioni e 17% reclami).Per aumentare i momenti di contatto nel 2010 FGA ha avviato lo studio del progetto Mobile Customer Service, in cui l’interazione tra cliente e Azienda passa attraverso l’iPhone, mobile channel di ultima generazione. Il progetto è partito nel 2010 con l’obiettivo di coinvolgere entro il 2011 circa 110 mila clienti italiani e di estendere i servizi in lingua a tutti i Paesi europei.Anche Iveco nel corso dell’anno ha sviluppato diverse iniziative per interagir e in modo più dir etto con gli stakeholder, tra cui in particolar e l’ Innovation Club: incontri periodici nati per raccoglier e le richieste e le proposte dei clienti e per alimentar e il pr ocesso di innovazione sia in termini di miglioramento di pr odotto sia di of ferta di nuovi servizi. All’Innovation Club sono

chiamati a partecipare i più importanti e prestigiosi clienti e il management aziendale. Il progetto, a livello europeo, ha preso avvio con il coinvolgimento di cir ca sessanta key-client e proseguirà nel 2011 interessandone ulteriori sessanta.Il Gruppo inoltr e pone la massima attenzione alla protezione dei dati personali dei pr opri clienti e di tutte le persone con cui interagisce. La gestione, infatti, dell’interazione con il cliente avviene nel pieno rispetto della privacy , coer entemente con quanto stabilito dal Gruppo nelle Linee Guida Privacy e con le vigenti normative applicabili in ogni Paese in cui l’Azienda opera.

MONITORAGGIO DEI RISULTATIIl Gruppo monitora r egolarmente i risultati e il livello di soddisfazione dei clienti per migliorar e la qualità dei servizi offerti e per individuar e nuovi canali di contatto. Per misurare la soddisfazione di color o che contattano il Customer Services Centr e (CSC) per richieste di informazioni, nel 2010 è stata lanciata in Italia un’indagine basata su tecnologia IVR (Interactive V oice Response) che ha permesso di interagire con un maggior numero di persone e di ricontattare quelle insoddisfatte.In sintesi, i numeri chiave in Eur opa del Customer Services di Fiat Gr oup Automobiles (FGA) nel 2010 rispetto all’anno precedente sono:■ la soddisfazione del cliente, a seguito di un contatto

con il CSC per informazioni o r eclami, ha raggiunto una valutazione pari a 8,0 (scala 1-10) per il mer cato Italia con un incremento dell’8% rispetto al 2009 e una

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votazione di 7,3 (scala 1-10) sui principali mer cati europei, stabile rispetto al 2009;

■ l’83% delle chiamate sono state gestite entr o 20 secondi e l’89% delle richieste di informazione sono state evase con un’unica chiamata (one call solution);

■ i reclami sono stati gestiti in un tempo medio di 5,6 giorni mentre il 67% in meno di 5 giorni lavorativi;

■ il tempo medio di fermo auto è stato pari a 2,6 giorni.

CAMPAGNE DI RICHIAMOIn occasione di campagne di richiamo che richiedono un intervento di riparazione del veicolo è stata attivata Best Service Campaign, iniziativa a supporto dei clienti per informarli, attraverso diversi canali, sulle attività riguardanti il loro mezzo e per gestire al meglio il disagio arrecato riducendo il tempo di fermo del mezzo. Oltr e alla comunicazione scritta, il cliente viene contattato telefonicamente e riceve indicazioni sull’intervento da eseguire, sui punti di assistenza e sul servizio che può essere offerto dalla rete, come ad esempio la disponibilità di una vettura sostitutiva. Attraverso un successivo contatto, è rilevato infine il grado di soddisfazione dell’iniziativa. La soddisfazione media dei clienti di Fiat Group Automobiles (FGA) gestiti tramite Best Service Campaign nel 2010 è stata di 9,3 (scala 1-10).Inoltre, nel corso dell’anno le campagne di richiamo sono state 39 e hanno coinvolto 198 mila clienti di FGA nel mondo.In CNH - Case New Holland, Best Service Campaign è uno strumento molto importante per aumentar e la fedeltà del cliente anche durante eventuali campagne di richiamo. Il fermo delle macchine per periodi pr olungati può, infatti, causar e un danno economico al cliente, soprattutto per gli agricoltori durante la stagione produttiva. Per andar e incontr o a queste esigenze professionali e ridurre il tempo di fermo della macchina in of ficina, la funzione Customer Car e coor dina centralmente i diversi enti, in modo che sia il cliente sia il concessionario vengano opportunamente informati e le parti da sostituire della macchina possano essere fornite tempestivamente.

ASSISTENZA CONTINUAIl Gruppo ritiene che la soddisfazione del cliente e quindi il livello di fedeltà siano fortemente legati alla qualità ed efficienza dei servizi of ferti. Per questo Iveco dedica particolare attenzione al servizio di assistenza stradale e, grazie ad Assistance Non-Stop (ANS) garantisce, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, assistenza continua ai propri clienti. Nato per fornire un supporto tecnico immediato a coloro che riscontrano un problema al veicolo, il servizio è attivo in 31 Paesi europei e disponibile in 10 lingue.Con una semplice telefonata al numer o ver de la richiesta di intervento viene pr esa in carico da un operatore che, grazie a sistemi informativi evoluti, attiva l’officina d’assistenza più vicina e continua a seguir e la pratica fino all’avvenuta riparazione. Il monitoraggio del caso è un aspetto chiave del servizio, in quanto è garanzia di tempi ridotti di fermo del mezzo. ANS, che nel 2010 ha risolto cir ca 63 mila casi di assistenza, ha r egistrato risultati d’eccellenza: il 77% dei veicoli sono riparati su strada entro otto ore, con un livello di soddisfazione del cliente pari a 9 (scala 1-10).

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170 I CLIENTI: IL FUTURO DELL’AZIENDA

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Garantire standar d elevati di qualità e assistenza fa parte anche della cultura di CNH - Case New Holland. Ecco perché, ad esempio, è stato creato New Holland Top Service, il servizio di assistenza che si propone di garantire la massima soddisfazione dei clienti. Coinvolge tecnici esperti, ingegneri degli stabilimenti e dei centri di ricerca e sviluppo, specialisti della ricambistica e della logistica. Lavora 24 or e su 24, 7 gior ni su 7, a str etto

Il Gruppo rivolge grande attenzione anche al pr ocesso di vendita, momento determinante per la costruzione di un rapporto di fiducia con il cliente. In quest’ottica, nel 2010 Fiat ha presentato Punto MyLife, una vettura in cui tutto è compr eso nel pr ezzo, all’insegna della massima trasparenza. L ’obiettivo dell’iniziativa è di r endere disponibile un’automobile con le motorizzazioni, le dota-zioni e gli optional più richiesti dal mer cato a un pr ezzo definito, senza sorpr ese per il cliente sull’allestimento scelto e sul costo finale. Un pacchetto completo di dotazioni che permette di risparmiar e e di conoscer e il pr ezzo puntuale degli allestimenti scelti. My Life rappresenta un ulterior e esempio della volontà di Fiat di esser e sempr e vicina alle persone sia con pr odotti innovativi e di valor e sia con un linguaggio chiar o e trasparente.Inoltre, FGA Capital (joint ventur e paritetica tra FiatAuto S.p.A. e Crédit Agricole S.A.) of fre ai pr opri clienti

PRATICHE DI VENDITA RESPONSABILE

CARTA DELL’ETICA IN COMUNICAZIONE PUBBLICITARIAIl Gruppo Fiat riconosce che la comunicazione pubblicitaria deve avere anche un ruolo sociale e ha scelto volontariamente di adottare e incoraggiare valori e atteggiamenti positivi e responsabili in ogni forma di comunicazione. A inizio 2011 Fiat Group Automobiles (FGA) ha infatti pubblicato la nuova Carta dell’etica in comunicazione per promuovere politiche di marketing e di pubblicità responsabile in tutti i Paesi in cui opera. La Carta, basandosi sulle normative vigenti in materia e sui codici di Autodisciplina Pubblicitaria dei singoli Paesi, stabilisce i principi fondamentali a cui tutte le persone che lavorano in FGA o con FGA, come ad esempio le agenzie di pubblicità, si devono attenere nelle attività di comunicazione. I valori che hanno guidato la stesura sono i valori guida di FGA: rispetto, onestà e responsabilità.Al fi ne di renderla uno strumento operativo la Carta è stata redatta utilizzando un linguaggio chiaro, in maniera che sia di semplice applicazione per tutti.Da segnalare inoltre che il Gruppo è anche membro attivo dell’UPA (Unione Pubblicitari Associati), organismo associativo che promuove lo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) e che partecipa all’alleanza europea per l’etica nella pubblicità (Alliance Européenne pour l’Ethique en Publicité).

contatto della r ete dei concessionari, facendo appello a tutte le risorse disponibili per risolver e rapidamente il problema del cliente.New Holland Top Service prevede processi di assistenza attentamente monitorati, in cui ogni segnalazione viene seguita da vicino fino alla sua conclusione, quando il cliente può tornare alla sua attività lavorativa con piena soddisfazione.

una gamma di prodotti finanziari congiuntamente a servizi accessori (Credit Protection Insurance, Garanzie Estese, ecc.), per facilitare l’acquisto o il noleggio di vetture nuove e usate vendute attraverso la r ete dei concessionari convenzionati. In tale contesto, FGA Capital è impegnata, operando sempr e nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di trasparenza e sostenibilità del credito, a raggiungere elevati livelli di qualità, attraverso la costante attenzione alle esigenze della clientela e all’innovazione dei pr opri prodotti e dei servizi finanziari erogati. Per tale ragione, sono state avviate diverse iniziative a livello di Gruppo, quali ad esempio la rilevazione della soddisfazione dei clienti su tutti i mer cati europei, la costante formazione e sensibilizzazione del personale di vendita, l’adozione di strumenti specifici per la verifica della sostenibilità del credito a favore della clientela, con l’obiettivo del miglioramento continuo delle performance e della qualità dei propri prodotti.

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Nel 2010 FGP ha confermato il pr oprio impegno nella promozione di pratiche di r esponsabilità sociale e ambientale presso i fornitori e nella sensibilizzazione dei propri dipendenti su tali temi, raggiungendo gli obiettivi previsti dal Piano di Sostenibilità 2009.

Fiat Gr oup Pur chasing S.r .l. (FGP), è la Società del Gruppo che ha riunito le funzioni acquisti dei principali Settori del Gruppo (tra cui Fiat Gr oup Automobiles, CNH - Case New Holland, Iveco, Fiat Powertrain e FPT Industrial) per gestire le politiche e il rapporto con i fornitori in tutto il mondo.

FORNITORICOME PARTNER

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

FORNITORI COME PARTNERIl Gruppo Fia t considera i pr opri fornitori come par tner strategici per la cr escita e la compe titività e stabilisce con lor o delle r elazioni che v anno olt re la semplice sfera commer ciale. Fia t con tinua il suo impegno nel promuovere e dif fondere comportamenti responsabili lungo tutta la catena di fornitura e ricerca collaborazioni durature e r eciprocamente soddisf acenti con f ornitori altamente qualif cati che ne condividano gli st essi principi.

HIGHLIGHTS

Fiat Group Purchasing mondo 2010Acquisti (1) di materiali diretti e indiretti coperti dall’attività di FGP (% del volume totale di acquisti del Gruppo) ca. 85%Fornitori di materiali diretti gestiti da FGP (numero) 8.000Concentrazione degli acquisti di materiali diretti (% degli acquisti gestiti con i principali 60 fornitori) 60%Acquisti da fornitori di materiali diretti(2) gestiti da FGP (miliardi di euro) 24,0Acquisti da fornitori di materiali indiretti(3) gestiti da FGP (miliardi di euro) 6,5

(1) Per acquisti si intende il fatturato di acquisto gestito da FGP.(2) Per materiali diretti si intendono componenti e sistemi preassemblati destinati al montaggio. Gli acquisti di materie prime sono, infatti, considerati marginali.(3) Per materiali indiretti si intendono servizi, impianti, macchinari, ecc..

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172 FORNITORICOME PARTNER

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Il Gruppo Fiat non acquista direttamente materie prime (a eccezione di quantitativi limitati di acciaio utilizzato per le lavorazioni dir ette), ma ne monitora comunque i consumi complessivi e l’andamento dei r elativi prezzi. Le principali materie prime che compongono i semilavorati acquistati dal Gruppo sono acciaio e ghisa (circa 4 milioni di tonnellate inclusi i rottami), plastiche e resine (cir ca 400 mila tonnellate) e alluminio (cir ca 200 mila tonnellate).

Circa il 70% del fatturato di acquisto dei materiali diretti è destinato a stabilimenti localizzati in Europa (di cui oltre il 55% in Italia), il 24% a stabilimenti in America Latina, e il rimanente 6% circa al Nord America. La localizzazione geografica dei fornitori di materiali diretti è coerente con tale ripartizione e conferma l’impegno del Gruppo a favorire, ove possibile, il ricorso a for nitori locali: circa il 70% è situato in Europa, il 22% in America Latina, il 6% in Nord America e il restante 2% in altri Paesi.

Italia40%Europa

(esclusa Italia)

30%

Nord America6%

Resto del mondo2%

America Latina22%

Italia55%

Elettrici30%

Europa(esclusa Italia)

15%

Chimici21%

America Latina24%

Metallici38%

Nord America6%

Meccanici11%

DISTRIBUZIONE ACQUISTI(1)

PER AREA DI PROVENIENZAFiat Group Purchasing mondo

Pertanto, ai fornitori viene richiesto, attraverso clausole inserite pr ogressivamente nei nuovi contratti gestiti da FGP, il rispetto oltre che del Codice di Condotta di Gruppo anche di specifiche Linee Guida di sostenibilità. In caso di accertata non conformità a tali principi, Fiat si riserva il diritto di interr ompere il rapporto commer -ciale o di richieder e al for nitore un piano d’azione correttivo la cui implementazione è verificata attraverso appositi audit.

STANDARD NELLA CATENA DI FORNITURAIl processo di selezione dei for nitori si basa su criteri e strumenti valutativi oggettivi con l’obiettivo di garantir e imparzialità e rispetto delle pari opportunità per tutti i soggetti coinvolti. Qualità, pr ezzo della for nitura e capacità di rispettar e i tempi di consegna sono solo alcune delle dimensioni sulle quali sono valutati i fornitori. La nuova procedura in vigore dal 2009, infatti, ha integrato specifici standar d di sostenibilità r elativi a criteri ambientali e sociali.

DISTRIBUZIONE ACQUISTI(1)

PER AREA DI DESTINAZIONEFiat Group Purchasing mondo

DISTRIBUZIONE ACQUISTI(1)

PER TIPOLOGIAFiat Group Purchasing mondo

(1) Per acquisti si intende il fatturato di acquisto di materiali diretti gestiti da FGP.

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Le Linee Guida, disponibili sul sito di FGP , prevedono esplicitamente il rispetto dei seguenti principi: ■ Diritti umani e condizioni di lavoro:

rifiuto di qualunque forma di lavoro forzato o lavoro minorile;

riconoscimento della libertà di associazione coerentemente con le leggi;

tutela della salute e sicurezza dei lavoratori; garanzia di pari opportunità, eque condizioni di

lavoro e diritto alla formazione per i dipendenti.■ Rispetto dell’ambiente:

ottimizzazione dell’uso delle risorse; gestione responsabile dei rifiuti; eliminazione dal pr ocesso pr oduttivo di sostanze

potenzialmente pericolose; sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale; utilizzo di un sistema logistico ecosostenibile.

■ Etica nel business: alti standard di integrità, onestà e correttezza; divieto di corruzione e riciclaggio.

MONITORARE LA CONFORMITÀAl fine di verificare la conformità della catena di fornitura agli standar d richiesti dal Gruppo e implementar e, qualora necessario, un per corso di miglioramento e

di riallineamento, Fiat Gr oup Pur chasing (FGP) ha definito e avviato, a partir e dal 2009, un pr ocesso di monitoraggio che si avvale di due principali strumenti: questionari di autovalutazione degli standar d di sostenibilità e conseguenti audit sul campo. Il processo di monitoraggio si sviluppa su un orizzonte temporale di tre anni, con l’obiettivo di coprir e durante ogni ciclo almeno il 60% del fatturato di acquisto del Gruppo.Nel 2010 sono stati inviati questionari di autovalu-tazione a 200 fornitori, rappr esentanti cir ca il 10% del fatturato di acquisto gestito da FGP nell’anno (in aggiunta ai 162 già interpellati nel 2009, pari al 54% del fatturato di acquisto). Cir ca il 95% dei for nitori coinvolti ha compilato il questionario, ottenendo un punteggio medio di 75/100. L ’analisi dei risultati ha sostanzial-mente confermato la dif fusione di buone pratiche sociali e ambientali già evidenziata lo scorso anno, con percentuali significative di for nitori che adottano sistemi di gestione ambientale e sociale, definiscono obiettivi in tali aree e redigono apposita reportistica.A seguito del pr ocesso di autovalutazione, i for nitori maggiormente significativi, localizzati nelle principali aree di for nitura del Gruppo, sono stati oggetto di appositi audit. In continuità con le attività già svolte l’anno precedente, nel 2010 sono stati eseguiti ulteriori

IMDS (INTERNATIONAL MATERIAL DATA SYSTEM) A supporto della gestione delle diverse tematiche ambientali relative ai veicoli prodotti e alla componentistica, il Gruppo Fiat si avvale da tempo del sistema IMDS (International Material Data System), piattaforma on-line su cui possono essere inserite tutte le informazioni di dettaglio sui materiali e sulle sostanze presenti nei componenti acquistati. Nel 2010, in particolare, sono state apportate alcune modifi che al sistema per permettere di processare le indicazioni sul contenuto di materiale riciclato anche per le nuove categorie Vetro e MON (Materiali Organici Naturali, quali fi bre naturali e pellami).A oggi, sono oltre duemila i fornitori del Gruppo che utilizzano tale sistema. In particolare, la compilazione delle schede materiali dell’IMDS è uno degli elementi vincolanti previsto dalle condizioni generali di acquisto.Attraverso IMDS il Gruppo ha ulteriormente rafforzato la propria conoscenza della composizione e delle percentuali di recuperabilità/riciclabilità dei veicoli prodotti e della relativa componentistica favorendo, ad esempio, l’analisi dei trend di consumo di materie prime e materiali riciclati e la valutazione degli aspetti tecnici, ambientali ed economici connessi a una possibile sostituzione di alcuni materiali o sostanze. Tali benefi ci sono stati condivisi con tutti gli attori della catena di fornitura, migliorando la capacità di rispondere in tempi brevi ai nuovi vincoli normativi ambientali.In particolare, in Fiat Group Automobiles i dati provenienti da IMDS sono elaborati da specifi ci software per monitorare sia la conformità di tutti i modelli prodotti alla Direttiva 2005/64/CE (sulla riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità dei veicoli) sia l’ottemperanza alla Direttiva 2000/53/CE (sullo smaltimento dei rifi uti derivanti dalla rottamazione dei veicoli - ELV) e alle altre normative ambientali con le quali l’Azienda si misura continuamente (vedere anche pagina 84).

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FORNITORICOME PARTNER

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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QUESTIONARI DI AUTOVALUTAZIONE

Fiat Group Purchasing mondo 2010 2009Fornitori a cui è stato inviato il questionario di autovalutazione 200 162Fornitori partecipanti al questionario 95% 90%Valutazione media conseguita 75/100 78/100Acquisti(1) di FGP coperti da questionario 10% 54%

AUDIT

Fiat Group Purchasing mondo 2010 2009Audit di sostenibilità 65 26

eseguiti da personale Fiat (Supplier Quality Engineers) 50 26eseguiti da parte terza 15 -

Acquisti(1) di FGP coperti da audit 12% 11%

10 audit in Cina e India (coprendo in totale il 16% circa del fatturato d’acquisto localizzato in tali Paesi) e altri 55 audit in Europa (di cui 15 r ealizzati da parte terza) che hanno coperto complessivamente cir ca il 12% degli acquisti gestiti da FGP (in aggiunta all’11% cir ca del 2009). Sulla base degli audit eseguiti non si sono rilevate situazioni di particolare criticità: non si sono verificate né sospensioni né r evoche del contratto e non è stata necessaria l’introduzione di uno “stato di attenzione” nei confronti di alcun fornitore. Sono stati tuttavia formulati insieme ai for nitori piani di azione correttivi per la ar ee ritenute oggetto di miglioramento. Nella stesura dei piani di azione è stato coinvolto un apposito Comitato di Sostenibilità Fornitori costituito all’inter no di FGP e composto dal Compliance Officer, il General Counsel e il r esponsabile del Supplier Quality Engineering. I piani di azione correttivi hanno riguardato prevalentemente la necessità di definire standard in materia di corporate gover nance e di diritti umani.I punteggi ottenuti da ciascun for nitore (stabiliti sulla base dei questionari compilati e integrati con i risultati degli audit sul campo, il livello di attuazione dei piani di azione e le altr e informazioni rilevanti) concorr ono all’identificazione di fattori di rischio specifici, sulla base dei quali sarà definita, del corso del pr ossimo anno, una mappa di rischio.

CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀDiverse sono le iniziative pr omosse all’inter no di Fiat Group Pur chasing per garantir e adeguata sensibi-lizzazione sui temi della sostenibilità e del buon governo da parte di coloro che gestiscono i rapporti con i fornitori.L’attività di formazione on-line avviata nel 2009, è stata completata nel 2010. Indirizzata a tutti i Buyer e i Supplier Quality Engineer (SQE) del Gruppo in Italia, per dif fondere i contenuti del Codice di Condotta ag-giornato e divulgar e la conoscenza della r esponsabilità ambientale, sociale ed economica, ha coinvolto dal suo avvio 600 persone. Inoltre, a partire dal 2010 il sistema di remunerazione variabile degli SQE Manager e dei loro collaboratori è stato integrato anche con elementi di sostenibilità, come ad esempio il numero di audit e di questionari di autovalutazione gestiti.

DIALOGO COSTANTE CON I FORNITORINel corso del 2010 Fiat ha continuato a raf forzare il rapporto con i fornitori in un’ottica di partnership, come dimostrato da r elazioni commer ciali r eciprocamente soddisfacenti che pr oseguono da tempo e che negli ultimi anni hanno r egistrato un numer o di contenziosi decisamente limitato.Molteplici sono le occasioni e le attività r ealizzate per favorire un confronto continuo e un dialogo con i fornitori. Il portale inter net dedicato Fiat Group PurchasingSystem è lo strumento con il quale l’Azienda condivide informazioni r elative a normative tecniche, pr ogram-

(1) Per acquisti si intende il fatturato di acquisto di materiali diretti gestiti da FGP.

90% del valore dei materiali diretti acquistati da FGA proviene da siti di

fornitori certifi catiISO 14001

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mazione del rifor nimento, qualità delle for niture, risultati dei test di conformità eseguiti sui nuovi componenti. Sempre con lo stesso strumento il for nitore comunica con l’Azienda inser endo le specifiche per la partecipa-zione a gar e di for nitura, indica la pr ovenienza dei componenti proposti, aggiorna i propri contatti, ecc.. Nel 2010 il sito ha registrato oltre 10 mila accessi.Sono inoltre proseguite le iniziative periodiche di scambio e appr ofondimento, come le convention locali e i Technology Day (21 incontri nel 2010 a cui hanno partecipato circa 2.700 addetti ai lavori) nei quali i migliori fornitori per innovazione, tecnologie pr oposte e qualità si confrontano su tematiche specifiche con l’obiettivo di condividerne e illustrarne i più recenti sviluppi tecnologici.Sempre all’insegna del miglioramento continuo, è continuata l’attività del World Class Manufacturing Purchasing, la struttura che, in collaborazione con l’organizzazione W orld Class Manufacturing (WCM) di Gruppo, è dedicata alla consulenza per quei for nitori interessati ad applicar e il sistema WCM. Nel 2010 è pr oseguita la pr omozione del WCM pr esso altri 100 stabilimenti di fornitori, portando così a 200 il numero dei siti che sono stati coinvolti su quello che è considerato uno dei migliori standard di produzione a livello mondiale.

Infine Supplier Performance (Su.Per) è il pr ogramma attraverso cui il Gruppo pr omuove la pr opositività dei fornitori, condividendo con lor o i benefici economici derivanti dall’intr oduzione delle innovazioni tecniche e tecnologiche da lor o proposte. Nel 2010 i for nitori che hanno ricevuto questo riconoscimento sono stati cir ca 30 e tra le numer ose pr oposte ricevute oltr e 50 sono state quelle implementate.

SUPPORTO AI FORNITORI IN DIFFICOLTÀLa crisi finanziaria globale ha r eso necessaria una sempre maggior e attenzione nel monitoraggio e nella gestione delle situazioni di criticità che si sono pr esen-tate nella catena di fornitura del settore automotive. Fiat ha raf forzato le pr oprie struttur e e meccanismi di gestione del rischio for nitori, con lo scopo di identificar e tali situazioni con la massima tempestività e contribuir e alla lor o stabilizzazione, adottando di volta in volta le misure più opportune in materia di continuità degli ordini di for nitura, supporto a piani di ristrutturazione e, ove necessari, temporanei supporti ai flussi di cassa, anche con la finalità di salvaguar dare dove possibile i livelli occupazionali. In alcuni casi tali interventi sono stati attuati in collaborazione con altri costruttori europei.

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UNO SVILUPPOIN SINTONIA CON LE COMUNITÀ

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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Liberalità€ 5,6 milioni

Investimentinelle comunità€ 17,7 milioni

Iniziative commercialia impatto sociale€ 1,5 milioni

Business socialmente sostenibile€ 0,8 milioni

Totale complessivo(1)

€ 25,6 milioni

Erogazioni liberali senza obbligo di controprestazione

Spese e investimenti per iniziative a favore del territorio dove si hanno sedi e impianti

Spese e investimenti per iniziative sociali che servono a promuovere

iniziative commerciali

Spese e investimentiper iniziative di business

ad alto valore sociale

Erogazioni in natura9%

Volontariatodei dipendenti(2)

13% Gestionedi iniziative(3)

4%

Erogazioni in denaro74%

Nel 2010 le risorse allocate dal Gruppo a favor e delle comunità sono state valutate in cir ca 25,6 milioni di eur o. Oltr e ai contributi economici dir etti e alle erogazioni in natura (pari complessivamente a cir ca 21,4 milioni di eur o, sostanzialmente invariati rispetto al 2009), in alcuni casi Fiat sostiene le comunità anche permettendo ai pr opri lavoratori di svolger e attività di

volontariato durante l’orario di lavoro. Dal 2010, inoltre, la rilevazione include anche il valor e delle ore lavorative dei dipendenti per gestir e e organizzar e le iniziative umanitarie promosse dal Gruppo.Diverse sono state le aree di intervento: circa il 50% ha riguardato attività di pr omozione dell’istruzione, della cultura e dell’arte, il 23% è stato rivolto a pr ogetti a

UNO SVILUPPO IN SINTONIACON LE COMUNITÀL’impegno del Gruppo Fia t nelle ar ee in cui sono disl ocate le unità pr oduttive si esprime quo tidianamente attraverso il rispetto e il sostegno alle comunità territoriali. Cer ta di s volgere un ruolo rile vante rispe tto allo sviluppo economico, sociale e cult urale delle colle ttività, Fiat è impegnata ogni giorno a cost ruire un rapporto duraturo e mutualmente prof cuo con gli attori locali attraverso un dialogo costante e una stretta collaborazione con le amministrazioni territoriali e le organizzazioni non governative. Ne sono una dimost razione gli importanti programmi di investimento che ogni anno interessano iniziative di diversa natura.

(1) Dati ottenuti mediante un processo di raccolta ed elaborazione extracontabile che accoglie anche valori stimati. Per le conversioni di valute diverse dall’euro è stato utilizzato il cambio medio dell’esercizio 2010. La rilevazione non comprende le iniziative che, per i soggetti coinvolti, hanno come unica fi nalità la brand image. I valori si riferiscono a tutte le Società del Gruppo Fiat nel mondo.(2) Rappresenta il valore monetario delle ore di volontariato prestato dai dipendenti durante l’orario di lavoro (comprende anche quelle iniziative per cui lo Stato prevede un rimborso parziale o totale all’azienda). (3) Rappresenta il valore monetario del tempo dedicato dai dipendenti alla gestione, organizzazione e reportistica delle iniziative a favore delle comunità locali.

INIZIATIVE A FAVORE DELLE COMUNITÀGruppo Fiat mondo

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carattere sociale sul territorio e cir ca il 16% a supporto del sistema sanitario. Il rimanente 11% è stato dedicato a varie iniziative tra cui, in particolar e, gli interventi a favore di popolazioni colpite da catastrofi naturali.L’area geografica nella quale si sono concentrati maggiormente gli interventi del Gruppo è stata l’America Latina, con circa il 60% del totale delle risorse elargite, seguita dall’Europa con cir ca il 34%. Il rimanente 6% è stato devoluto a favor e del Nord America e del r esto del mondo.Attraverso indicatori specifici tutte le principali iniziative sono analizzate relativamente a impatti e risultati per la comunità locale, al fine di valutarne l’efficacia e un’eventuale prosecuzione negli anni successivi.Di seguito sono pr esentati alcuni dei numer osi progetti realizzati nel 2010, selezionati in base alla loro peculiarità o importanza economica, culturale e sociale.

MOBILITÀ PER TUTTIGarantire a tutti libertà di movimento. È questo il principio ispirator e del pr ogramma Autonomy di Fiat Gr oup Automobiles che dal 1995 si impegna a progettare e r ealizzare soluzioni tecniche per chi ha ridotte capacità motorie.Per risponder e alle esigenze di tutti i clienti, con Autonomy qualunque modello di vettura o veicolo commerciale (Fiat, Lancia, Alfa Romeo e FiatProfessional) può esser e allestito con avanzati sistemidi supporto alla guida ed elevatori per sedie a rotelle.Il pr ogramma pr evede inoltr e l’attività di 21 Centri di Mobilità (18 in Italia e 3 in Brasile). I Centri of frono diversi servizi tra cui consulenza e supporto nell’iter burocratico, legale e tecnico e “pr evalutazione” dell’idoneità al conseguimento della patente speciale attraverso simulatori di guida per la misurazione delle capacità r esidue e vettur e multi-allestite per pr ove dinamiche. Nel 2010 in Italia cir ca 500 persone hanno beneficiato di questi servizi e in Eur opa e Brasile sono state commercializzate 15.600 vetture. Inoltre nel corso dell’anno sono pr oseguiti i corsi di guida sicura, gestiti da istruttori pr ofessionisti, così come il servizio di assistenza stradale personalizzato che pr evede la riparazione in loco della vettura, ove possibile, l’eventuale traino del veicolo, la for nitura di un’auto sostitutiva, o il supporto logistico per il rientr o a casa o la prosecuzione del viaggio. Autonomy significa anche impegno per l’abbattimento dei pregiudizi e dei luoghi comuni. Da qui il supporto a eventi sportivi tra cui quest’anno la “Coppa del Mondo di Sci Alpino per disabili” tenutasi a Sestriere (Torino) e i “Campionati Europei di Basket in Carrozzina Under 22” tenutosi a Seveso (Monza) e Cantù (Como). Dal 2010 inoltre Fiat organizza e offre corsi di orientamento allo sport per dare la possibilità a tutti color o con disabilità motoria di potersi accostare a una disciplina sportiva in perfetta autonomia. Infine nel 2010 è stato rinnovato il sito inter net (www .fiatautonomy.com) che si pr esenta con una veste grafica più moder na e tecnologica, realizzata per rendere facile e immediata la navigazione alle persone diversamente abili.

25,6 milionidi euro l’impegno del Gruppo verso

le comunità

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UNO SVILUPPOIN SINTONIA CON LE COMUNITÀ

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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HABITAT FOR HUMANITY E UNITED WAYPer il quarto anno consecutivo il sito di Racine (Stati Uniti) di CNH - Case New Holland ha sostenuto l’attività di Habitat for Humanity attraverso donazioni in denaro e il contributo operativo dei dipendenti. Habitat for Humanity (www .habitat.org) è una associazione non profit che si impegna a for nire alloggi dignitosi ai senza tetto e alle famiglie indigenti. Dal 1976 ha assistito oltre 1,5 milioni di bisognosi costruendo più di 300 mila abitazioni.Nel periodo estivo CNH - Case New Holland ha infatti dato l’opportunità ai suoi dipendenti di svolger e volontariato durante l’orario di lavoro. Quest’anno il coinvolgimento dei lavoratori è aumentato notevolmente e i risultati hanno superato le aspettative: il numer o di coloro che hanno chiesto di contribuire alla costruzione di una casa è stato infatti talmente elevato che l’associazione si è vista costr etta a cr eare una vera e propria lista di attesa. Dal 2007, grazie ad attività di raccolta fondi che hanno coinvolto sia i concessionari di Case Construction sia le persone di CNH - Case New Holland, complessivamente sono stati devoluti all’associazione circa 220 mila euro e oltre 150 dipendenti hanno offerto la loro manodopera. Nel 2010 è stata rinnovata la collaborazione, ormai trentennale, di CNH - Case New Holland con United Way; associazione non gover nativa che opera in 45 Paesi del mondo per migliorare le condizioni di vita delle comunità locali con particolar e riferimento agli aspetti relativi all’educazione, alla stabilità finanziaria e alla salute (www.liveunited.org).Per aiutar e questa associazione nella sua missione, sono state organizzate campagne e iniziative di raccolta fondi che anche quest’anno, grazie alle donazioni dell’Azienda e dei suoi dipendenti, hanno permesso di devolver e un’importante somma (cir ca 1,1 milioni di eur o) all’assistenza familiar e e sanitaria delle famiglie in difficoltà e degli anziani.

ÁRVORE DA VIDAIl programma Árvore da Vida è forse il miglior esempio di sostegno per lo sviluppo sociale, culturale ed economico dei territori in cui il Gruppo Fiat è presente.

Dal momento del suo insediamento in Brasile, oltr e 30 anni fa, Fiat ha attivato iniziative volte a risponder e ai bisogni e alle richieste locali. Lo studio e la definizione della strategia di intervento del pr ogramma, nato nel 2004, sono il frutto di una str etta collaborazione con le istituzioni locali e le organizzazioni non gover native ASVI e CDM. Árvore da V ida si pr opone di cr eare le condizioni per una profonda trasformazione sociale. L’obiettivo è infatti valorizzare la comunità e incoraggiar e le persone a diventar e autonome e pr otagoniste della lor o storia stimolando anche il loro spirito imprenditoriale.La comunità beneficiaria è quella di Jardim Teresópolis, il quartiere situato in pr ossimità dello stabilimento Fiat di Betim nel quale vivono cir ca 40 mila persone ad alta vulnerabilità sociale come indicano gli alti livelli di analfabetismo, violenza, criminalità e disoccupazione.Diverse sono le iniziative che fanno parte di Árvor e da Vida: attività socio-educative, sportive e culturali, corsi di formazione pr ofessionale e la cooperativa sociale Cooperárvore.Grazie a questi interventi il disagio sociale si è ridotto sensibilmente di anno in anno. Rispetto al 2004, nella comunità di Jar dim T eresópolis, la fr equenza scolastica è passata dal 78% al 96%, gli alunni che hanno terminato con successo il lor o percorso di studi sono passati dal 71% al 96%, i crimini violenti sono diminuiti del 57,6% e il numero degli omicidi del 62,1%. (fonte: Polícia Militar de Minas Gerais). Il pr ogramma di formazione pr ofessionale oggi è attivo in otto città brasiliane e nel 2010 ha permesso a cir ca 250 giovani di acquisire competenze tecniche in ambito automotive e ha garantito a molti di lor o un facile inserimento nel

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mercato del lavoro tramite la rete dei concessionari Fiat. I risultati del progetto sono costantemente monitorati e condivisi con le associazioni e la comunità locale al fine di valutarne i successivi sviluppi e integrazioni.Árvore da V ida pr evede anche la promozione dell’attività di volontariato. I dipendenti sono infatti invitati a offrire il loro tempo per trasferire competenze e conoscenze alla comunità attraverso corsi che trattano diversi temi tra cui gestione aziendale, economia domestica, sviluppo della leadership. Le iniziative messe in atto in Brasile anche quest’anno hanno valso a Fiat molti riconoscimenti tra cui il premio Aberje conferito dalla r egione di Minas Gerais per l’utilizzo della comunicazione come strumento di cambiamento sociale e il premio per la migliore azienda nella gestione della responsabilità socio-ambientale conferito dalla rivista IstoÉ Dinheiro.Anche le altr e Società del Gruppo sono impegnate da diversi anni in pr ogetti a sostegno della comunità brasiliana che comprendono programmi di alfabetizza-zione e corsi di formazione, attività di orientamento allo sport e alla musica, iniziative per l’inserimento dei diversamente abili nel mondo del lavor o, supporto alle scuole e aiuti alimentari destinati alle famiglie più indigenti.

TECHPRO2 E LA FORMAZIONE TECNICAAI GIOVANINel 2008 Fiat Group Automobiles (FGA) in collaborazio-ne con il CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane Formazione Aggior namento Pr ofessionale) ha dato vita a TechPro2, uno specifico pr ogramma di sviluppo professionale volto a r eperire, formar e e inserir e nel mondo automotive giovani ad alta qualificazione tecnica.TechPro2 persegue un duplice obiettivo: far fronte alla carenza di manodopera specializzata riscontrata dalle concessionarie e dalle of ficine autorizzate di Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Fiat Pr ofessional e indirizzare al lavoro giovani spesso provenienti da aree disagiate o realtà sociali problematiche.Grazie a T echPro2 la r ete di assistenza di FGA può contare su risorse sempre più qualificate in r elazione ai crescenti contenuti tecnologici dei pr odotti automotive

sopperendo così alla mancanza di formazione specifica fornita dalle scuole che operano talvolta in contesti non tecnicamente all’avanguardia.Nel corso del 2010 è pr oseguito il per corso di consolidamento del progetto, che pone ormai l’iniziativa a livelli di eccellenza nel panorama mondiale della formazione professionale dei giovani. I risultati conseguiti illustrano chiaramente la dimensione e il valore di TechPro2: 80 docenti formati con il pr ogramma Train the T rainer, 1.530 allievi coinvolti, oltr e 960 mila or e di formazione erogate, 4.400 mq di laboratori dedicati al pr ogramma, circa 4.900 concessionari coinvolti nell’offerta di stage.Inoltre, una r ecente indagine su un campione di ex studenti, commissionata per valutar e l’ef ficacia del progetto, evidenzia che oltr e il 50% degli allievi formati nel corso del 2009 è attualmente occupato e che il34% ha deciso di proseguire gli studi. Il percorso didattico TechPro2 prevede che la formazione teorica e pratica avvenga pr esso le aule dei Centri di Formazione Pr ofessionale dei Salesiani (pr ogettate, ristrutturate e allestite da FGA in conformità con le normative e le disposizioni che il Gruppo applica alla propria rete) e che sia completata da un tirocinio o da uno stage presso le officine della rete Fiat Group Automobiles. Ciò consente ai giovani coinvolti di sviluppar e solide competenze tecnico-professionali e al tempo stesso di vivere un’importante esperienza sul campo.

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UNO SVILUPPOIN SINTONIA CON LE COMUNITÀ

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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Il progetto ha mostrato da subito ambizioni di espan-sione inter nazionale: dopo le sedi inaugurate nel 2008-2009 (10 in Italia, 19 in Spagna, 1 in Polonia e 1 in Brasile), è stata poi la volta di 2 sedi in Argentina e ulteriori 6 sedi in Italia e 2 in Brasile. Nel 2010 presso una sede i taliana i l p rogetto è s tato anche e steso a ll’area c arrozzeria at traverso u n programma dedicato.TechPro2 è anche animato da diverse iniziative tra cui il TechPro2 A ward al quale sono invitati a partecipar e i migliori allievi. I giovani si sfidano in competizioni che consistono nell’individuar e guasti alle vettur e e predisporre il corr etto intervento di diagnostica, di manutenzione e riparazione. Successivamente sono chiamati a rispondere alle domande della commissione tecnica r elativamente alla conoscenza dei pr odotti di Fiat Gr oup Automobiles e a quella dei dispositivi diagnostici. Si aggiudica il primo pr emio colui che dimostra maggiore padronanza teorica e abilità pratica.Per standardizzare il modo di operar e e la tipologia dei servizi formativi of ferti attraverso il pr ogetto, nel 2011 verranno elaborate specifiche linee guida. Le linee guida permetteranno di uniformare e monitorare gli interventi realizzati nelle diverse sedi del mondo e garantiranno allo stesso tempo un dialogo costante tra le scuole professionali e i concessionari/of ficine specializzate locali rispondendo così ai bisogni specifici dei diversi contesti territoriali.Per il 2011 è prevista un’ulteriore estensione geografica

del progetto con l’apertura di 3 sedi in Sud America e 3 in Asia (www.techpro2.com).Anche Iveco collabora da diversi anni con i Salesiani per lo sviluppo di competenze meccaniche e tecniche in Paesi carenti di professionalità specialistica. In virtù di questa partnership, oltre alla fornitura di apparecchiature tecniche e al consueto supporto per la formazione dei docenti locali pr esso la Scuola Don Bosco del Cair o, quest’anno Iveco ha contribuito alla formazione pratica degli allievi sui temi dell’elettr onica e della diagnosidei veicoli.

LANCIA PER LA PACEÈ proseguito anche l’impegno sociale di Lancia. Per la terza volta consecutiva il brand ha sostenuto il Summit mondiale dei Premi Nobel per la Pace che quest’anno si è tenuto a Hiroshima. Inoltre, attraverso una campagna di comunicazione alla quale hanno aderito negli anni i Pr emi Nobel Mikhail Gorbachev , Fr ederik W illem De Klerk, Lech W alesa, Ingrid Betancourt e il Dalai Lama, nel 2010 Lancia ha voluto celebrar e la liberazione di colei che è diventata il simbolo della difesa dei diritti dell’uomo: Aung San Suu Kyi, esponente politica birmana prigioniera da 14 anni. Pr oprio in occasione della sua liberazione il prestigioso Wall Street Journal ha sottolineato come “Lancia sia riuscita a mettere insieme i leader della pace, oltr e ai maggiori politici del mondo occidentale, in un’iniziativa che non ha precedenti negli ultimi 10 anni di operato delle Nazioni Unite”.

ACCANTO ALLE POPOLAZIONI COLPITEDA CATASTROFI NATURALIIl Gruppo Fiat nel corso degli anni ha sempr e cercato di sostenere le popolazioni vittime di catastr ofi naturali fornendo mezzi, supporto tecnico, umanitario ed economico. A seguito del grave terr emoto che ha colpito l’ Abruzzo nel 2009, con il coor dinamento delle Pr otezione Civile, le diverse Società del Gruppo hanno messo a disposizione gratuitamente mezzi e collaborazione sin dalla prima fase dei soccorsi. Superata l’emergenza, Fiat ha voluto continuar e a far sentire la sua vicinanza attraverso la costruzione di un asilo nido all’Aquila per ridare ai bambini un luogo sicuro

© STEFANO GUINDANI

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dove essere accolti. Nel 2010 è stata definita l’ar ea e presentato il pr ogetto alle autorità locali e si stima che nel corso del 2011 l’asilo sarà operativo.Sempre nel 2010 il Gruppo, in stretta collaborazione con l’Organizzazione delle Nazioni Unite, la Cr oce Rossa Internazionale e la Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia onlus, si è attivato per aiutar e nella prima fase dei soccorsi la popolazione di Haiti of frendo mezzi e un contributo economico per un totale di oltr e 800 mila euro. Per far fr onte all’emergenza terr emoto già nelle prime 24 ore, CNH - Case New Holland e Iveco hanno garantito mezzi e supporto operativo per la rimozione delle macerie e la cr eazione di un corridoio umanitario per l’invio di acqua, cibo e medicine mentr e Fiat Group Automobiles ha fornito ambulanze modello Fiat Fiorino, vetture e personale specializzato per l’assistenza tecnica. Fiat ha inoltr e sostenuto la Fondazione Francesca Rava - N.P .H. Italia onlus per la r ealizzazione di un centro di riabilitazione per bambini disabili e amputati a Petionville (www .nphitalia.org). Il centr o, chiamato la nuova “Kay Eliane”, sarà inaugurato nei primi mesi del 2011 e for nirà assistenza a centinaia di bambini disabili che potranno così beneficiar e di sedute di fisioterapia e partecipare ad attività scolastiche. Anche in Pakistan il Gruppo Fiat ha voluto contribuir e alle operazioni di soccorso avviate in seguito alla terribile inondazione. CNH - Case New Holland ha ef fettuato donazioni a favor e della Cr oce Rossa americana e di altre organizzazioni e ha inoltre attivato un fondo al quale hanno contribuito in maniera paritetica i dipendenti con le proprie donazioni e la Società stessa, devolvendo una somma complessiva di oltre 75 mila euro.

IVECO PER OVERLANDLa nascita del pr ogetto Overland risale al 1996 con l’obiettivo di r ealizzare il gir o del mondo in camion, esplorando gli angoli più r emoti del nostr o pianeta e dedicando particolare attenzione all’aspetto umanitario attraverso iniziative di solidarietà a favore delle comunità locali più bisognose (www.overland.org).Iveco, fin dalla prima edizione, ha collaborato al progetto fornendo alla spedizione i camion di color e arancione

che compongono la flotta. Nell’ambito dell’ultima spedizione (Overland 12) Iveco ha messo a disposizione sei veicoli, tra i quali un Daily 4x4 interamente dedicato a personale medico e allestito ad ambulatorio sanitario mobile con tutti i pr esidi strumentali e farmacologici necessari a fr onteggiare qualsiasi situazione di emergenza. In un lungo tour africano di cir ca 50 mila chilometri, la spedizione Overland, grazie all’esperienza del team e alla pr ofessionalità dei quattr o medici di bordo, è stata in grado sia di raccoglier e dati statistici scientifici inerenti il livello e la dif fusione delle epidemie locali sia di diffondere materiale didattico informativo per sensibilizzare gli ospedali africani sulla pr evenzione del diabete infantile e per dif fondere la conoscenza delle migliori tecniche chirurgiche.

© ANDREA BORGARELLO

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APPENDICE

Approfondimenti Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Glossario

Lettere di attestazione

Indice dei contenuti GRI-G3

184184187193196

198

200

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APPROFONDIMENTIAPPENDICE184

La pr esente sezione accoglie dati e informazioni che integrano quanto già esposto nelle altri parti del Bilancio di Sostenibili tà. Si tratta di approfondimenti che intendono coprire i contenuti delle linee guida GRI-G3, nonché risponder e a specif che richieste di analist i e investitori SRI (Socially Responsible Investor).

APPROFONDIMENTI

DIMENSIONE ECONOMICA

HIGHLIGHTS DEI SETTORI

Fiat Group Automobiles

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 27.860 26.293 26.937Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 607 470 691Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 1.652 1.495 2.288Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 72 2 669 843Dipendenti a f ne esercizio (numero) 57.611 54.038 52.634Autovetture e veicoli commerciali consegnati alla rete (numero) 2.081.800 2.150.700 2.152.500

Maserati

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 586 448 825Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 24 11 72Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 104 65 73Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 62 33 47Dipendenti a f ne esercizio (numero) 696 723 767Autovetture consegnate alla rete (numero) 5.675 4.489 8.759

Ferrari

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 1.919 1.778 1.921Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 303 238 339Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 239 290 311Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 14 8 156 164Dipendenti a f ne esercizio (numero) 2.721 2.835 3.017Autovetture omologate consegnate alla rete (numero) 6.573 6.193 6.452

(1) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

Fiat Powertrain

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 4.211 3.372 n.a.Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 140 104 n.a.Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 385 401 n.a.Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 80 55 n.a.Dipendenti a f ne esercizio (numero) 12.453 11.408 n.a.

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(1) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.(2) A seguito dell’adozione nel 2009 dell’emendamento allo IAS 16 come descritto nella Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2010, i ricavi netti dell’esercizio 2008 sono stati incrementati per 184 milioni di euro mentre gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali sono diminuiti di 284 milioni di euro.(3) Al netto dei veicoli dati in leasing operativo.(4) Al netto dei veicoli ceduti in buy-back e dati in leasing operativo.

CNH - Case New Holland

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 11.906 10.107 12.781(2)

Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 755 337 1.122Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali (3) 446 330 451(2)

Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 34 6 283 286Dipendenti a f ne esercizio (numero) 28.831 28.466 31.521

Iveco

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 8.307 7.183 10.894(2)

Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 270 105 838Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali (4) 273 217 367(2)

Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 21 4 169 246Dipendenti a f ne esercizio (numero) 25.583 24.917 27.108Unità consegnate alla rete (numero) 129.630 103.866 192.143

FPT Industrial

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 2.415 1.580 n.a.Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 65 (131) n.a.Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 152 159 n.a.Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 92 86 n.a.Dipendenti a f ne esercizio (numero) 7.707 7.858 n.a.

Magneti Marelli

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 5.402 4.528 5.447Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 98 25 174Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 383 356 474Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 292 245 268Dipendenti a f ne esercizio (numero) 34.269 31.628 33.216

Teksid

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 776 578 837Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 17 (12) 41Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 31 33 41Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 2 2 3Dipendenti a f ne esercizio (numero) 7.275 6.194 7.600

Comau

(milioni di euro) 2010 2009 2008Ricavi netti 1.023 728 1.123Utile/(Perdita) della gestione ordinaria (6) (28) 21Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 24 13 17Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo(1) 12 10 13Dipendenti a f ne esercizio (numero) 12.216 11.708 11.445

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APPROFONDIMENTIAPPENDICE186

CONFORMITÀ(1)

Il commento riporta le sentenze, i lodi arbitrali e i provvedimenti ritenuti significativi per valor e, emessi nel 2010 in via definitiva e che hanno visto le Società del Gruppo Fiat soccombenti (indicati come “Provvedimenti Definitivi”).In relazione a violazioni di regolamenti e/o leggi in campo ambientale, in materia di concorr enza sleale, antitrust, proprietà intellettuale, marketing e pubblicità, informativa di pr odotti e servizi, privacy , r esponsabilità per danno da prodotti difettosi nonché per violazioni di diritti della comunità locale non si rilevano Pr ovvedimenti Definitivi significativi.Si segnalano, invece, alcuni Pr ovvedimenti Definitivi nei seguenti ambiti:■ due casi, in sede civile, di dif famazione a mezzo stampa

riguardanti la Società Editrice La Stampa S.p.A.; l’importo complessivo del risar cimento riconosciuto alle controparti è stato di 72 mila euro;

■ alcuni casi di r esponsabilità contrattuale per pr odotti difettosi per un valore complessivo di 724 mila euro;

■ alcuni casi di responsabilità contrattuale (ad esempio per risoluzione di contratti di concessione di vendita) per un valore complessivo di 70 mila euro.

Si segnalano inoltr e alcune questioni che non hanno determinato l’emanazione di Pr ovvedimenti Definitivi, trattandosi di questioni tuttora pendenti e il cui esito finale è allo stato incerto; in particolare:■ una procedura di infrazione riguardante Fiat Group

Automobiles (FGA) in Gr ecia e r elativa a una pr e-sunta applicazione di pr ezzi imposti. La decisione dell’Autorità Garante Gr eca è stata impugnata da FGA e, in attesa dell’esito del ricorso, è stata con-

cessa la sospensione dell’ef ficacia esecutiva della decisione dell’Autorità medesima;

■ un pr ovvedimento del Garante per la Pr otezione dei Dati Personali riguar dante la Società Sistemi Sospensioni S.p.A. con cui è stato richiesto alla Società la modifica di alcune procedure interne di trattamento dei dati personali pr esso uno dei suoi stabilimenti, la Società ha adottato una nuova pr ocedura in attesa che l’Autorità ne validi l’attuazione;

■ una richiesta di r ecall effettuata in Brasile dal Dipar -timento di Pr otezione e Difesa del Consumator e su circa 50.000 vetture Stilo prodotte e commercializzate in Brasile dalla controllata locale di FGA; sebbene la Società ritenesse che non vi fosser o i pr esupposti per l’adozione di tale campagna, tale provvedimento è stato ottemperato in via cautelativa e la Società ha presentato ricorso avverso lo stesso non ritenendo sussistere alcun difetto sui veicoli inter essati. Il pro-cedimento è tuttora in corso.

Infine, i Pr ovvedimenti Definitivi r elativi a contenzioso del lavoro e previdenziale emessi nell’anno 2010 contro Società del Gruppo hanno comportato un esborso monetario pari allo 0,43% del costo del lavoro registrato nello stesso anno.Il contenzioso è stato particolarmente elevato in Brasile dove i Pr ovvedimenti Definitivi, che hanno riguar dato principalmente aspetti di interpr etazione normativa particolarmente contr oversi, rappr esentano l’84,4% del totale, con un esborso monetario collegato pari al 94,6% di quello complessivo. I Pr ovvedimenti Definitivi in questione tuttavia, quanto a tipologia di violazioni accertate e numer osità, non rivestono caratter e di eccezionalità in relazione allo specifico quadro di Paese.

(1) Il commento si riferisce agli indicatori GRI-G3 EN28, HR9, SO7, SO8, PR2, PR4, PR7, PR8 e PR9.

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GENERAZIONE E GESTIONE RIFIUTIGruppo Fiat mondo (t)

2010Gruppo

Fiat FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1)Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 174 15 1 2 31 23 16 68 6 12

Rifi uti generatiRif uti speciali non pericolosi 1.437.770 482.192 567 5.660 127.975 49.539 114.925 81.000 572.804 3.108Rif uti speciali pericolosi 87.900 24.726 61 3.316 11.432 6.086 27.825 10.563 3.225 666Totale rifi uti generati 1.525.670 506.918 628 8.976 139.407 55.625 142.750 91.563 576.029 3.774

di cui da imballaggi 139.240 52.076 422 744 23.924 29.530 17.149 14.148 750 497

Rifi uti smaltitiTermovalorizzazione 29.037 17.531 - - 4.636 2.128 1.892 1.818 1.019 13Trattamento 71.292 8.832 97 6.076 16.172 5.690 26.073 6.446 1.177 729Discarica 508.939 22.411 - 135 7.801 6.407 674 9.495 461.460 556Totale rifi uti smaltiti 609.268 48.774 97 6.211 28.609 14.225 28.639 17.759 463.656 1.298

Rifi uti recuperatiTotale rifi uti recuperati 916.402 458.144 531 2.765 110.798 41.400 114.111 73.804 112.373 2.476

rif uti recuperati 60,1% 90,4% 84,7% 30,8% 79,5% 74,4% 79,9% 80,6% 19,5% 65,6%

rif uti a discarica 33,4% 4,4% - 1,5% 5,6% 11,5% 0,5% 10,4% 80,1% 14,7%

DIMENSIONE AMBIENTALE

2009Stabilimenti 178 13 1 2 31 25 16 67 6 17

Rifi uti generatiRif uti speciali non pericolosi 1.171.008 451.344 498 6.168 99.782 36.509 98.969 84.922 389.422 3.394Rif uti speciali pericolosi 81.015 17.821 52 3.409 14.573 6.227 25.112 10.604 2.699 518Totale rifi uti generati 1.252.023 469.165 550 9.577 114.355 42.736 124.081 95.526 392.121 3.912

di cui da imballaggi 117.944 34.406 381 784 30.118 18.531 18.719 13.227 1.421 357

Rifi uti smaltitiTermovalorizzazione 23.608 12.230 - - 2.411 2.358 2.957 2.730 880 42Trattamento 77.357 12.523 81 5.795 16.702 4.604 22.348 12.672 2.179 453Discarica 346.909 20.822 - 651 7.015 6.810 328 12.551 297.814 918Totale rifi uti smaltiti 447.874 45.575 81 6.446 26.128 13.772 25.633 27.953 300.873 1.413

Rifi uti recuperatiTotale rifi uti recuperati 804.149 423.590 469 3.131 88.227 28.964 98.448 67.573 91.248 2.499

rif uti recuperati 64,2% 90,3% 85,3% 32,7% 77,2% 67,8% 79,3% 70,7% 23,3% 63,9%

rif uti a discarica 27,7% 4,4% - 6,8% 6,1% 15,9% 0,3% 13,1% 75,9% 23,5%

2008Stabilimenti 168 14 1 2 29 21 16 67 6 12

Rifi uti generatiRif uti speciali non pericolosi 1.579.083 518.090 983 7.870 154.124 62.678 143.345 92.363 595.818 3.812Rif uti speciali pericolosi 88.492 17.518 54 3.777 16.784 8.405 23.213 14.324 3.469 948Totale rifi uti generati 1.667.575 535.608 1.037 11.647 170.908 71.083 166.558 106.687 599.287 4.760

di cui da imballaggi 148.375 36.318 712 1.026 32.606 35.970 22.780 16.389 1.854 720

Rifi uti smaltitiTermovalorizzazione 40.219 24.781 - - 7.317 1.845 3.207 1.395 1.292 382Trattamento 80.610 8.557 132 6.336 25.348 4.889 19.079 12.674 2.947 628Discarica 518.569 24.198 95 794 13.141 9.233 3.227 13.226 453.862 793Totale rifi uti smaltiti 639.398 57.536 227 7.130 45.806 15.967 25.513 27.295 458.101 1.803

Rifi uti recuperatiTotale rifi uti recuperati 1.080.588 484.886 810 4.517 125.102 55.117 140.235 79.383 187.580 2.958

rif uti recuperati 64,8% 90,5% 78,1% 38,8% 73,2% 77,5% 84,2% 74,4% 31,3% 62,1%

rif uti a discarica 31,1% 4,5% 9,2% 6,8% 7,7% 13,0% 1,9% 12,4% 75,7% 16,7%

(1) Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial.

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APPROFONDIMENTIAPPENDICE188

PRELIEVI E SCARICHI IDRICIGruppo Fiat mondo (migliaia di m3)

2010Gruppo

Fiat FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1)Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 174 15 1 2 31 23 16 68 6 12

PrelieviPozzi 14.228 2.973 2 367 952 2.344 3.474 996 3.062 58Acquedotti 16.582 9.502 13 93 1.034 683 2.180 2.123 877 77Acque superf ciali 1.186 541 - - 4 38 - 250 353 -Altro 116 - - 1 - 12 103 - -Totale prelievi 32.112 13.016 15 460 1.991 3.065 5.666 3.472 4.292 135

ScarichiAcque superf ciali 6.927 1.603 - - 297 1.005 1.886 306 1.830 -Pubblica fognatura 11.004 3.873 15 123 1.957 804 2.669 1.416 135 12Altri recettori 4.294 1.959 - - 50 349 340 387 1.209 -Totale scarichi 22.225 7.435 15 123 2.304 2.158 4.895 2.109 3.174 12

2009Stabilimenti 178 13 1 2 31 25 16 67 6 17

PrelieviPozzi 15.515 3.688 2 286 910 2.480 3.966 1.445 2.676 62Acquedotti 17.704 9.493 14 93 952 857 2.191 3.134 876 94Acque superf ciali 962 572 - - - 44 - 23 323 -Altro 337 - - - 1 - 23 64 249 -Totale prelievi 34.518 13.753 16 379 1.863 3.381 6.180 4.666 4.124 156

ScarichiAcque superf ciali 7.865 1.599 - - 276 1.301 1.353 471 2.865 -Pubblica fognatura 13.256 5.887 16 121 1.210 1.172 3.449 1.302 87 12Altri recettori 3.863 2.403 - 30 31 9 515 875 - -Totale scarichi 24.984 9.889 16 151 1.517 2.482 5.317 2.648 2.952 12

2008Stabilimenti 168 14 1 2 29 21 16 67 6 12

PrelieviPozzi 16.525 3.938 4 309 1.053 3.015 3.555 2.198 2.398 55Acquedotti 17.621 10.639 18 126 1.082 667 1.761 2.036 1.215 77Acque superf ciali 1.456 534 - - 181 36 - 43 358 304Altro 1.362 6 - - 2 12 533 567 232 10Totale prelievi 36.964 15.117 22 435 2.318 3.730 5.849 4.844 4.203 446

ScarichiAcque superf ciali 9.694 4.119 - - 435 1.293 494 509 2.844 -Pubblica fognatura 19.381 8.721 19 275 1.484 1.241 3.868 3.256 121 396Altri recettori 2.094 488 - 27 91 15 979 414 30 50Totale scarichi 31.169 13.328 19 302 2.010 2.549 5.341 4.179 2.995 446

(1) Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial.

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189

CONSUMO DIRETTO E INDIRETTO DI ENERGIAGruppo Fiat mondo (GJ)

2010Gruppo

Fiat FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1)Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 174 15 1 2 31 23 16 68 6 12

Energia elettrica 14.686.012 4.049.988 27.596 399.952 1.407.218 825.386 2.045.606 3.284.865 2.534.121 111.280

Gas naturale 9.393.808 2.962.295 29.027 309.179 2.318.698 1.003.714 595.263 911.420 1.186.899 77.313Altri combustibili 1.421.425 7.941 - - 194.817 263.686 5.261 70.461 876.296 2.963Altri vettori energetici 8.046.602 5.480.061 - 136.610 99.175 661.434 1.160.532 316.806 133.479 58.505Totale consumi di energia 33.547.847 12.500.285 56.623 845.741 4.019.908 2.754.220 3.806.662 4.583.552 4.730.795 250.061

da fonti rinnovabili 14,7% 13,5% - 0,1% 12,0% 7,5% 11,2% 17,1% 28,6% 0,4%

2009(2)

Stabilimenti 178 13 1 2 31 25 16 67 6 17

Energia elettrica 13.522.919 3.841.686 25.524 375.014 1.283.732 757.553 1.882.971 3.010.456 2.223.300 122.683

Gas naturale 8.560.909 2.715.381 20.521 313.852 2.106.243 852.979 575.532 883.127 1.017.611 75.663Altri combustibili 1.048.045 6.531 - - 128.548 265.303 7.875 89.776 543.265 6.747Altri vettori energetici 7.985.831 5.555.795 - 60.796 71.649 587.597 1.181.015 337.886 122.708 68.385Totale consumi di energia 31.117.704 12.119.393 46.045 749.662 3.590.172 2.463.432 3.647.393 4.321.245 3.906.884 273.478

da fonti rinnovabili 10,7% 7,0% - 0,1% 10,3% 4,5% 7,5% 16,3% 26,2% 0,4%

2008Stabilimenti 168 14 1 2 29 21 16 67 6 12

Energia elettrica 15.773.826 4.180.538 28.955 420.235 1.616.779 1.038.251 2.433.148 3.211.895 2.680.978 163.047

Gas naturale 9.629.592 2.851.818 22.039 452.889 2.335.775 1.345.032 707.830 858.909 948.089 107.211Altri combustibili 1.149.971 14.302 - - 129.363 363.962 8.086 67.874 554.817 11.567Altri vettori energetici 9.163.953 5.987.539 - - 73.710 754.953 1.495.866 432.455 351.812 67.618Totale consumi di energia 35.717.342 13.034.197 50.994 873.124 4.155.627 3.502.198 4.644.930 4.571.133 4.535.696 349.443

da fonti rinnovabili n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

EMISSIONI DIRETTE E INDIRETTE DI CO2Gruppo Fiat mondo (t di CO2)

2010Gruppo

Fiat FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1)Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 174 15 1 2 31 23 16 68 6 12

Emissioni dirette 637.521 166.874 1.548 17.345 128.686 80.814 33.784 55.673 148.256 4.541

Emissioni indirette 2.026.124 846.831 3.213 62.138 181.946 114.136 290.478 350.656 157.248 19.478Totale emissioni CO2 2.663.645 1.013.705 4.761 79.483 310.632 194.950 324.262 406.329 305.504 24.019

2009(2)

Stabilimenti 178 13 1 2 31 25 16 67 6 17

Emissioni dirette 560.133 152.830 1.151 17.607 115.757 72.569 32.872 55.117 107.485 4.745

Emissioni indirette 2.068.650 922.813 2.749 50.442 164.477 114.127 291.253 333.569 168.640 20.580Totale emissioni CO2 2.628.783 1.075.643 3.900 68.049 280.234 186.696 324.125 388.686 276.125 25.325

2008Stabilimenti 168 14 1 2 29 21 16 67 6 12

Emissioni dirette 631.119 161.107 1.214 24.954 137.516 107.098 39.634 48.444 104.336 6.816

Emissioni indirette n.d. 1.060.995 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.Totale emissioni CO2 n.d. 1.222.102 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

(1) Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial.(2) Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2009.

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APPROFONDIMENTIAPPENDICE190

CONSUMO DIRETTO DI ENERGIA PER FONTEGruppo Fiat mondo (GJ)

2010Gruppo

Fiat FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1)Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 174 15 1 2 31 23 16 68 6 12

Fonti non rinnovabiliGas naturale 9.392.377 2.962.295 27.596 309.179 2.318.698 1.003.714 595.263 911.420 1.186.899 77.313

Carbone 1.057.977 - - - - 241.505 - - 816.472 -

Gasolio 178.975 7.848 - - 87.145 10.478 5.261 6.876 59.823 1.544

GPL 109.244 93 - - 43.963 1.593 - 62.176 - 1.419

Altri (olio ATZ e BTZ) 12.323 - - - 804 10.110 - 1.409 - -

Totale fontinon rinnovabili 10.750.896 2.970.236 27.596 309.179 2.450.610 1.267.400 600.524 981.881 2.063.194 80.276

Fonti rinnovabiliBiomasse 62.905 - - - 62.905 - - - - -Fotovoltaico 869 13 - 856 - - - - - -Solare-termico 72 72 - - - - - - - -Totale fonti rinnovabili 63.846 85 - 856 62.905 - - - - -

Totale consumi direttidi energia 10.814.742 2.970.321 27.596 310.035 2.513.515 1.267.400 600.524 981.881 2.063.194 80.276

da fonti rinnovabili 0,6% - - 0,3% 2,5% - - - - -

2009(2)

Stabilimenti 178 13 1 2 31 25 16 67 6 17

Fonti non rinnovabiliGas naturale 8.560.909 2.715.381 20.521 313.852 2.106.243 852.979 575.532 883.127 1.017.611 75.663

Carbone 741.286 - - - - 246.383 - - 494.903 -

Gasolio 132.203 2.390 - - 50.982 5.866 7.875 10.423 47.920 6.747

GPL 123.283 37 - - 45.865 2.529 - 74.410 442 -

Altri (olio ATZ e BTZ) 17.260 4.104 - - 1.258 10.525 - 1.373 - -

Totale fontinon rinnovabili 9.574.941 2.721.912 20.521 313.852 2.204.348 1.118.282 583.407 969.333 1.560.876 82.410

Fonti rinnovabiliBiomasse 30.443 - - - 30.443 - - - - -Fotovoltaico 900 - - 900 - - - - - -Solare-termico 3.642 72 - - - - - 3.570 - -Totale fonti rinnovabili 34.985 72 - 900 30.443 - - 3.570 - -

Totale consumidiretti di energia 9.609.926 2.721.984 20.521 314.752 2.234.791 1.118.282 583.407 972.903 1.560.876 82.410

da fonti rinnovabili 0,4% - - 0,3% 1,4% - - 0,4% - -

(1) Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial.(2) Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2009.

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191

CONSUMO INDIRETTO DI ENERGIA PER FONTEGruppo Fiat mondo (GJ)

2010Gruppo

Fiat FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1)Magneti

Marelli Teksid Comau

Stabilimenti 174 15 1 2 31 23 16 68 6 12

Energia elettricaFonti non rinnovabili 9.903.371 2.365.100 29.027 399.952 1.028.193 666.666 1.620.389 2.502.972 1.180.794 110.278Fonti rinnovabili 4.784.071 1.684.888 379.025 158.719 425.217 781.893 1.353.327 1.002Totale energia elettrica 14.687.442 4.049.988 29.027 399.952 1.407.218 825.385 2.045.606 3.284.865 2.534.121 111.280

Energia termicaFonti non rinnovabili 6.595.958 4.570.353 - 100.602 57.323 591.743 811.549 272.404 133.479 58.505Fonti rinnovabili 88.683 - - - 41.494 47.189 - - - -Totale energia termica 6.684.641 4.570.353 - 100.602 98.817 638.932 811.549 272.404 133.479 58.505

Altre energieFonti non rinnovabili 1.361.020 909.623 - 35.152 358 22.502 348.983 44.402 - -Fonti rinnovabili - - - - - - - - - -Totale altre energie 1.361.020 909.623 - 35.152 358 22.502 348.983 44.402 - -

Totale consumiindiretti di energia 22.733.103 9.529.964 29.027 535.706 1.506.393 1.486.819 3.206.138 3.601.671 2.667.600 169.785

da fonti rinnovabili 21,4% 17,7% - - 27,9% 13,8% 13,3% 21,7% 50,7% 0,6%

2009(2)

Stabilimenti 178 13 1 2 31 25 16 67 6 17

Energia elettricaFonti non rinnovabili 10.252.309 2.996.408 25.524 375.014 966.727 645.666 1.610.103 2.311.100 1.200.182 121.585Fonti rinnovabili 3.270.608 845.277 - - 317.005 111.887 272.868 699.355 1.023.118 1.098Totale energia elettrica 13.522.917 3.841.685 25.524 375.014 1.283.732 757.553 1.882.971 3.010.455 2.223.300 122.683

Energia termicaFonti non rinnovabili 6.504.570 4.515.102 - 47.212 47.397 551.613 867.158 285.282 122.708 68.098Fonti rinnovabili 23.996 - - - 23.996 - - - - -Totale energia termica 6.528.566 4.515.102 - 47.212 71.393 551.613 867.158 285.282 122.708 68.098

Altre energieFonti non rinnovabili 1.456.293 1.040.621 - 12.684 256 35.985 313.856 52.604 - 287Fonti rinnovabili - - - - - - - - - -Totale altre energie 1.456.293 1.040.621 - 12.684 256 35.985 313.856 52.604 - 287

Totale consumiindiretti di energia 21.507.776 9.397.408 25.524 434.910 1.355.381 1.345.151 3.063.985 3.348.341 2.346.008 191.068

da fonti rinnovabili 15,3% 9,0% - - 25,2% 8,3% 8,9% 20,9% 43,6% 0,6%

(1) Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial.(2) Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2009.

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APPROFONDIMENTIAPPENDICE192

ALTRE EMISSIONI AMBIENTALI SIGNIFICATIVE

SOx

Gruppo Fiat mondo (t) 2010 2009(1) 2008FGA 2 2 2Maserati - - -Ferrari - - -CNH 13 8 11Iveco 55 56 53FPT(1) 1 1 1Magneti Marelli 4 2 2Teksid 124 77 67Comau - 1 2Gruppo Fiat 198 147 138

NOx

Gruppo Fiat mondo (t) 2010 2009(1) 2008FGA 352 322 339Maserati 3 2 3Ferrari 37 37 54CNH 273 232 290Iveco 131 113 176FPT(1) 63 69 85Magneti Marelli 114 113 101Teksid 179 145 133Comau 9 10 15Gruppo Fiat 1.162 1.043 1.194

Polveri

Gruppo Fiat mondo (t) 2010 2009(1) 2008FGA 0,2 0,1 0,3Maserati - - -Ferrari - - -CNH 1,1 0,7 0,9Iveco 5,7 5,8 6,1FPT(1) 0,1 0,1 -Magneti Marelli 0,1 0,2 0,1Teksid 18,7 11,5 10,1Comau 0,0 0,1 0,1Gruppo Fiat 25,8 18,4 17,6

Composti Organici Volatili

Gruppo Fiat mondo (g/m2) 2010 2009(1) 2008FGA 43,4 44,3 47,1Maserati - - -Ferrari 35,1 33,7 34,9CNH 56,3 59,5 64,3Iveco 72,4 77,3 59,1FPT(1) 36,6 43,8 38,8Magneti Marelli 32,1 41,9 37,6Teksid 198,5 248,5 299,0Comau 14,1 13,8 112,4Gruppo Fiat 46,1 47,4 49,8

(1) Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial.(2) Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2009.(3) Per indice di ricircolo si intende il rapporto tra il ricircolo totale di acqua nel processo produttivo e il relativo fabbisogno idrico.

PRESENZA DI SOSTANZE LESIVE DELL’OZONOGruppo Fiat mondo (kg)

2010Gruppo

Fiat FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1)Magneti

Marelli Teksid Comau

CFC 589 - - - 5 3 561 20 - -HCFC 23.788 4.766 38 - 4.280 1.746 2.320 10.412 226 -Halons 102 - - - - - - 65 37 -Methyl bromide - - - - - - - - - -

Altri CFC completamente alogenati 2 - - - - - - 2 - -

Totale 24.481 4.766 38 - 4.285 1.749 2.881 10.499 263 -

RICIRCOLO ACQUE NEI PROCESSI PRODUTTIVI

Fiat Group Automobiles mondo (migliaia di m3) 2010 2009Fabbisogno idrico totale 306.200 256.872

di cui soddisfatto con prelievi idrici 13.016 13.752di cui soddisfatto attraverso ricircolo 293.184 243.120

Indice di ricircolo (3) 95,7% 94,6%

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193

(1) I dati 2009 relativi a FPT Powertrain Technologies sono stati riclassifi cati e ripartiti tra Fiat Powertrain, FPT Industrial e Altre Attività, coerentemente con il 2010.(2) Le Altre Attività includono il Centro Ricerche Fiat, Elasis, le Società che operano nel comparto dell’editoria, della comunicazione e dei servizi, nonché le Holding di partecipazioni e le Società diverse.(3) I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional (personale con ruoli sia specialistici sia gestionali, corrispondenti in Italia ai capi e ai quadri e inclusivo, secondo il sistema di classifi cazione Fiat, delle fi gure dei professional e dei professional expert), dirigenti (personale con ruoli di middle e top management, inclusivo, secondo il sistema di classifi cazione Fiat, dei professional master, dei professional senior e dei direttori).(4) Rappresenta quelle casistiche in cui non è stato possibile rilevare il titolo di studio.

DIPENDENTI IN CIFRE - ITALIA

DIPENDENTI IN CIFRE - MONDO

Dipendenti per età

Gruppo Fiat Italia

Fino a 30 anni 8%Da 31 a 40 anni 30%Da 41 a 50 anni 35%Oltre 50 anni 27%

Dipendenti per anzianità aziendale

Gruppo Fiat Italia

Fino a 5 anni 20%Da 6 a 10 anni 15%Da 11 a 20 anni 27%Da 24 a 30 anni 24%Oltre 30 anni 14%

Dipendenti per titolo di studio

Gruppo Fiat Italia

Laurea o equiparabili 11%Istruzione media superiore 32%Istruzione media inferiore 42%Non mappati(4) 15%

DIMENSIONE SOCIALE

Dipendenti per settore

Gruppo Fiat Italia 2010 2009Fiat Group Automobiles 32.454 31.269Maserati 617 648Ferrari 2.608 2.683Fiat Powertrain(1) 7.990 7.705Magneti Marelli 10.287 10.253Teksid 894 918Comau 1.025 1.174CNH - Case New Holland 4.328 4.597Iveco 8.892 9.023FPT Industrial(1) 4.919 5.056Altre Attività(1)(2) 7.339 7.108Gruppo Fiat 81.353 80.434

Occupazione femminile per categoria professionale

Gruppo Fiat Italia 2010 2009 2008Dirigenti 10,0% 9,9% 8,9%Professional 17,9% 17,5% 17,0%Impiegati 33,7% 33,8% 33,5%Operai 14,9% 14,3% 14,1%Media 17,9% 17,4% 17,2%

Dipendenti per categoria professionale (3)

Gruppo Fiat Italia 2010 2009Dirigenti 1.487 1.472Professional 14.846 14.736Impiegati 10.955 10.741Operai 54.065 53.485Totale 81.353 80.434

Dipendenti per Paese

Gruppo Fiat mondo 2010 2009Italia 40,7% 42,3%Brasile 21,1% 20,0%Polonia 6,8% 7,1%Stati Uniti 5,1% 5,2%Francia 4,3% 4,8%Germania 3,1% 3,2%Spagna 2,7% 2,8%Altri Paesi 16,2% 14,6%

Dirigenti per nazionalità

Gruppo Fiat mondo

Italiana 67,9%Statunitense 10,3%Brasiliana 7,1%Francese 4,5%Tedesca 2,2%Polacca 1,5%Belga 1,3%Altre nazionalità 5,2%

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APPROFONDIMENTIAPPENDICE194

ATTRAZIONE DI TALENTI E PARTNERSHIP CON IL MONDO ACCADEMICO

Gruppo Fiat mondo 2010 2009 2008Neolaureati assunti 1.329 679 2.191

di cui in Italia 295 112 532Tirocini formativi 8.460 2.571 3.800

di cui in Italia 547 477 1.037Curricula vitae pervenuti 646.400 478.800 622.500Borse di studio erogate 600 566 1.148

di cui in Italia 168 159 351Borse di studio erogate (milioni di euro) 1,1 1,1 2,2

Europa (esclusa Italia)

Operai al 31/12/2009 30.265Entrati 1.784Usciti (2.403)∆ perimetro 1.151Operai al 31/12/2010 30.797

Italia

Operai al 31/12/2009 53.485Entrati 1.089Usciti (2.969)∆ perimetro 2.460Operai al 31/12/2010 54.065

Nord America

Operai al 31/12/2009 6.135Entrati 1.230Usciti (1.205)∆ perimetro 47Operai al 31/12/2010 6.207

America Latina

Operai al 31/12/2009 36.800Entrati 12.025Usciti (6.569)∆ perimetro (81)Operai al 31/12/2010 42.175

Resto del mondo

Operai al 31/12/2009 4.432Entrati 1.434Usciti (827)∆ perimetro 115Operai al 31/12/2010 5.154

Operai

Totale mondoOperai al 31/12/2009 131.117Entrati 17.562Usciti (13.973)Δ perimetro 3.692Operai al 31/12/2010 138.398

TURNOVER DEL PERSONALE PER AREA GEOGRAFICA

Italia

Dipendenti al 31/12/2009 80.434Entrati 2.123Usciti (4.160)∆ perimetro 2.956Dipendenti al 31/12/2010 81.353

Europa (esclusa Italia)

Dipendenti al 31/12/2009 45.826Entrati 3.015Usciti (3.551)∆ perimetro 1.790Dipendenti al 31/12/2010 47.080

Totale dipendenti

America Latina

Dipendenti al 31/12/2009 45.222Entrati 14.014Usciti (7.615)∆ perimetro (37)Dipendenti al 31/12/2010 51.584

Nord America

Dipendenti al 31/12/2009 11.157Entrati 1.940Usciti (1.735)∆ perimetro 61Dipendenti al 31/12/2010 11.423

Resto del mondo

Dipendenti al 31/12/2009 7.375Entrati 2.322Usciti (1.358)∆ perimetro 145Dipendenti al 31/12/2010 8.484

Totale mondoDipendenti al 31/12/2009 190.014Entrati 23.414Usciti (18.419)∆ perimetro 4.915Dipendenti al 31/12/2010 199.924

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195

PERIODO MINIMO DI PREAVVISO PER MODIFICHE OPERATIVENell’Unione eur opea, la Dir ettiva 01/23 pr evede che, in caso di trasferimento di impr ese, di stabilimenti o di parti di impr ese o stabilimenti in seguito a cessione contrattuale o fusione, sia posta in essere una procedura di informazione e consultazione dei rappr esentanti dei lavoratori, da attivarsi in tempo utile prima dell’attuazione del trasferimento. Le Società del Gruppo Fiat applicano, quindi, le previsioni normative di recepimento della Direttiva sopra citata, in ciascun Paese membr o dell’Unione eur opea. Inoltre, l’accor do istitutivo del Comitato Aziendale Europeo (CAE) del Gruppo Fiat include, tra le materie oggetto di informazione e consultazione, anche i cambiamenti fondamentali riguar danti l’organizzazione, l’introduzione di nuovi metodi di lavor o e nuovi processi pr oduttivi che incidono significativamente sul Gruppo nel suo complesso, nonché la riduzione delle dimensioni o chiusura, trasferimenti di produzione, fusione di aziende o unità pr oduttive che abbiano rilevante impatto occupazionale con ripercussioni transnazionali. Fuori dall’Unione eur opea valgono le leggi e le prassi locali. Negli Stati Uniti

la legge federale nota come W ARN, applicabile a prescindere dalla sindacalizzazione o meno del sito coinvolto dall’operazione, richiede al dator e di lavor o di comunicar e, con un pr eavviso di almeno 60 gior ni, ogni azione da cui derivi la per dita di occupazione per almeno 50 dipendenti o il 33% dell’organico. Nel caso di siti e/o stabilimenti sindacalizzati il livello di coinvolgimento sindacale è definito, di norma, dal contratto collettivo stipulato tra azienda e sindacato e applicabile a livello di sito, che in generale definisce anche le procedure di informazione e consultazione da attivare in questi casi. Nei siti non sindacalizzati, nel caso di modifiche organizzative conseguenti all’outsour cing, è prassi ef fettuare un’informativa aziendale a tutti i lavoratori, con congruo anticipo rispetto alla data prevista per l’operazione.

PIANI PENSIONESulla base di un’analisi condotta sull’87% dell’organico del Gruppo nel mondo al 31 ottobr e 2010, è emerso che sono previsti piani pensionistici integrativi per cir ca il 69% dei dipendenti. Di questi, il 65% vi partecipa effettivamente e, se rapportati alla popolazione totale mappata, ne rappresenta il 45%.

(1) L’indice di frequenza è dato dal rapporto fra il numero di infortuni denunciati (cioè con assenza dal lavoro superiore ai tre giorni) e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 100.000.(2) L’indice di gravità è dato dal rapporto tra i giorni di assenza e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 1.000.

Indice di frequenza infortuni (1)

Gruppo Fiat Italia 2010 2009 2008Infortuni ogni 100 mila ore lavorate 0,74 0,94 1,06

Indice di gravità infortuni (2)

Gruppo Fiat Italia 2010 2009 2008Giorni di assenza ogni 1.000 ore lavorate 0,21 0,28 0,33

Episodi mortali

Gruppo Fiat Italia 2010 2009 2008Episodi mortali a dipendenti del Gruppo - - 2

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO - ITALIA

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196

A - B - C

Brake Prefi ll:dispositivo che rileva la potenziale situazione di pericolo; quando il guidator e rilascia impr ovvisamente il pedale dell’acceleratore il sistema avvicina automaticamente le pastiglie dei fr eni ai dischi. Nel caso di un’eventuale frenata di emergenza concorr e così ad una più rapida decelerazione della vettura.

Collision Mitigation:sistema che interviene autonomamente per arr estare il veicolo in caso di collisione inevitabile o che supporta e compensa l’azione frenante del guidatore, se inadeguata alla situazione di collisione rilevata.

Controllo Elettronico della Stabilità (ESC):sistema per il contr ollo della stabilità del veicolo, che agisce in fase di sbandata, r egolando la potenza del

motore e frenando le singole ruote con differente intensità in modo tale da ristabilizzare l’assetto del mezzo.

Cruise Control Adattativo (ACC):sistema elettr onico che permette la r egolazione automatica della velocità del veicolo e il mantenimento della distanza di sicurezza dal mezzo che lo precede.

D - E - F

Driver Attention Support:sistema in grado di rilevar e lo stato di inattenzione del guidatore o il deterioramento delle sue pr estazioni di guida e di attuare le contromisure progressive (dall’avviso visivo o acustico fino all’intervento automatico) per riportare il veicolo in condizioni di sicurezza.

EN 16001:standard europeo che specifica i requisiti per un Sistema di Gestione dell’Energia.

APPROFONDIMENTIAPPENDICE

GLOSSARIO

I piani integrativi possono esser e classificati in due categorie:■ piani pensione a contribuzione definita, ossia per

i quali la contribuzione (da parte del dipendente, dell’azienda o di entrambi) viene stabilita a priori, mentre la pr estazione dipende dagli importi complessivamente assegnati al fondo che supporta il piano e dal rendimento finanziario dello stesso;

■ piani pensione a beneficio definito, ossia per i quali viene stabilita a priori la prestazione che in futuro sarà erogata al dipendente, mentr e la contribuzione può variare nel tempo, allo scopo di garantire l’erogazione della prestazione prefissata.

La maggior parte dei piani pensione in esser e nelle Aziende del Gruppo è a contribuzione definita.

INFORMAZIONI SUI PRODOTTI E SERVIZIIl Gruppo Fiat, per il tipo di attività che svolge, è soggetto a numer ose normative nazionali e inter nazionali che disciplinano l’informativa dei propri prodotti.

Per quanto riguar da il risparmio di carburante e le emissioni di CO 2, ad esempio, il Gruppo mette a disposizione dei consumatori apposite informazioni attraverso diversi canali: cartellonistica nei punti vendita, informativa pubblicitaria, siti inter net, ecc., secondo quanto previsto dalla Direttiva 1999/94/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembr e 1999, “r elativa alla disponibilità di informazioni sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 da fornire ai consumatori per quanto riguarda la commercializzazione di autovetture nuove”.Ulteriori informazioni utili per i clienti del Gruppo Fiat sono divulgate con la massima traspar enza attraverso manualistica (ad esempio libr etti uso e manutenzione), pubblicità, r ete dei concessionari e di assistenza, Customer Services Centre, ecc..Inoltre, grazie ai corsi di guida, campagne di sensibi-lizzazione e tool informatici (ad esempio eco:Drive) il Gruppo pr omuove l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale e incoraggia i clienti a una guida più sicura e rispettosa dell’ambiente.

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G - H - I

ISO 14001:

standard inter nazionale che specifica i r equisiti per un

Sistema di Gestione Ambientale.

ISO 26000:

standard inter nazionale, pubblicato a novembr e

2010, che identifica le principali tematiche su cui le

organizzazioni devono focalizzarsi per dimostrar e il loro

impegno alla responsabilità sociale.

J - K - L - M

Lane Departure Warning (LDW):

dispositivo che avvisa il guidator e dell’avvicinamento

involontario al bordo della corsia.

Life Cycle Assessment (LCA):

metodologia di analisi che valuta l’insieme di interazioni

che un pr odotto/componente ha con l’ambiente e ne

definisce gli impatti diretti o indiretti, considerando il suo

intero ciclo di vita dalla produzione al riciclaggio fino alla

dismissione finale.

N - O - P - Q

OHSAS 18001:

standard inter nazionale che specifica i r equisiti per

un Sistema di Gestione della Salute e Sicur ezza dei

Lavoratori sul posto di lavoro.

Pulse Width Modulation controller:

dispositivi elettrici (e.g. ventola e radiator e, pompa

benzina), che grazie al controllo a modulazione di impulsi,

riducono la potenza assorbita dalla batteria e quindi dal

motore per ricaricarla, con conseguente diminuzione del

consumo carburante.

R - S - T - U

Selective Catalytic Reduction (SCR):dispositivo di post-trattamento dei gas di scarico che, attraverso l’iniezione di una miscela di acqua demineralizzata e ur ea (AdBlue), permette di ridurr e le emissioni di NOx (ossidi di azoto).

Skyhook:sistema che gestisce il contr ollo automatico continuo degli ammortizzatori garantendo lo smorzamento ideale in ogni condizione di guida.

Smart alternator:dispositivo di ricarica della batteria che, grazie a una centralina intelligente, consente di ridurr e la potenza assorbita dal motore ai soli casi di effettiva necessità.

Sospensioni a Controllo Magnetoreologico:il moto di ogni ruota è r egolato da un ammortizzator e le cui caratteristiche di smorzamento sono determinate da un fluido di tipo magnetor eologico, che modifica le sue caratteristiche dinamiche, in particolare di resistenza allo scorrimento, per ef fetto di un campo magnetico elettricamente controllato.

V - W - X - Y - Z

Vehicle Dynamic Control (VDC):dispositivo che, tramite sensori, verifica di continuo l’aderenza degli pneumatici al terr eno e in caso di sbandata interviene per ripristinar e la dir ezionalità e la stabilità dell’assetto del veicolo.

Vedere anche glossario sul sito corporate sezione di sostenibilità.

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198 LETTEREDI ATTESTAZIONE

APPENDICE

LETTERE DI ATTESTAZIONEIl presente Bilancio di Sostenibilità è stato oggetto di esame da parte della società SGS Italia S.p.A. che opera come organismo indipendente di verifica, prova, analisi e certificazione di beni, servizi e sistemi. Lo scopo della verifica è riportato nella lettera di seguito illustrata. Il documento è stato anche sottoposto all’organizzazione GRI per l’attestazione del Livello di Applicazione (A+) delle linee guida GRI-G3.

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INDICE DEICONTENUTIGRI-G3

APPENDICE200

La tabella che segue ha la finalità di facilitare la ricerca all’interno del documento degli indicatori GRI-G3. Per ogni indicatore è riportato il riferimento alle pagine del Bilancio di Sostenibilità 2010 o ad altr e fonti pubblicamente disponibili. Ulteriori appr ofondimenti sono disponibili nell’indice GRI-G3 consultabile sul sito corporate sezione di sostenibilità.

INDICE DEI CONTENUTI GRI-G3

LEGENDA

Pienamente rendicontato

Parzialmente rendicontato

Non rendicontatoN.A. N on Applicabile

BdS = Bilancio di Sostenibilità 2010RFA = Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2010 RCG = Relazione sulla Corporate Governance, febbraio 2011

INDICATORI GRI-G3Copertura Riferimento

1. Strategia e analisi1.1 Dichiarazione del vertice BdS - pagg. 4-51.2 Principali impatti, rischi opportunità BdS - pagg. 35-37, 73

RFA - pagg. 42-46, 250-254RCG - pagg. 17-18

2. Profi lo dell’organizzazione 2.1 Nome dell’organizzazione RCG - pag. 1672.2 Principali marchi, prodotti e/o servizi BdS - pagg. 16-25

RFA pagg. 11-19, 99-130, 243-2492.3 S truttura operativa BdS - pagg. 16-17, 184-185

RFA - pagg. 11, 269-2972.4 Sede principale BdS - pag. 204

2.5 Paesi di operatività BdS - pagg. 16-17, 129, 193RFA - pagg. 20-21, 28, 249-250

2.6 Assetto proprietario e forma legale RFA - pagg. 29-30RCG - pagg. 4-7, 22

2.7 M ercati serviti BdS - pag. 17RFA - pagg. 20-21, 28, 249-250

2.8 Dimensione dell’organizzazione BdS - pagg. 16-17RFA - pagg. 10, 26-31

2.9 C ambiamenti signif cativi BdS - pagg. 10, 16RFA - pagg. 29, 32-39, 64-65, 97, 268

2.10 Riconoscimen ti/premi ricevuti BdS - pagg. 14-15RFA - pagg. 32-39

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201

Copertura Riferimento

3. Parametri del bilancio Prof lo 3.1 Periodo di rendicontazione BdS - pag. 103.2 Data di pubblicazione del precedente bilancio BdS - pag. 113.3 Periodicità di rendicontazione BdS - pag. 103.4 Contatti e indirizzi per informazioni sul bilancio BdS - pag. 204

Obiettivo e perimetro del bilancio 3.5 Processo per la def nizione dei contenuti BdS - pagg. 6-11, 393.6 Perimetro del bilancio BdS - pag. 103.7 Limitazioni su obiettivo o perimetro del bilancio BdS - pag. 103.8 Informazioni relative alle altre società del Gruppo BdS - pag. 10

RFA - pagg. 269-2973.9 Tecniche di misurazione dei dati e basi di calcolo BdS - pag. 103.10 Modif che di metodo rispetto al precedente bilancio BdS - pag. 103.11 Cambiamenti signif cativi rispetto al precedente bilancio BdS - pagg. 7, 10

Indice dei contenuti del GRI-GR33.12 Tabella di riferimento BdS - pagg. 200-203

Accreditamento del bilancio 3.13 At testazione esterna BdS - pag. 198

4. Governance, impegni, coinvolgimento Governance 4.1 Struttura di governo BdS - pagg. 28-29, 38-39

RCG - pagg. 1-4, 7-15, 234.2 Ruolo esecutivo o meno del Presidente RCG - pagg. 9-11, 234.3 Amministratori indipendenti e non esecutivi RCG - pagg. 9-11, 234.4 Meccanismi a disposizione degli azionisti per fornire raccomandazioni RCG - pagg. 3, 20, 40-41

50-55, 175-1784.5 Legame tra compensi di amministratori e alta direzione e performance BdS - pag. 59

RFA - pagg. 93-95, 217-225RCG - pagg. 13-14

4.6 Conf itti di interessi RCG - pagg. 1, 9, 13-14, 27-32, 604.7 Qualif che degli amministratori RCG - pagg. 8-11, 153-1544.8 Missione, valori, codici di condotta e principi RCG - pagg. 57-724.9 Procedure per identif care e gestire le performance economiche ambientali e sociali BdS - pagg. 38-394.10 Processo per valutare le performance del CdA BdS - pag. 59

Impegno in iniziative esterne 4.11 Modalità di applicazione del principio o approccio prudenziale BdS - pagg. 4-5, 35-37, 38-39,

73-75, 87-89, 95-97, 107-109, 121, 129, 141, 164

4.12 Adozione di codici e principi esterni in ambito economico, sociale e ambientale RCG - pagg. 58, 61-624.13 Partecipazioni ad associazioni di categoria BdS - pagg. 32-34

Coinvolgimento degli stakeholder 4.14 Elenco degli stakeholder coinvolti BdS - pagg. 8-94.15 Principi per identif care gli stakeholder da coinvolgere BdS - pag. 74.16 Attività di coinvolgimento degli stakeholder BdS - pagg. 7-94.17 Aspetti chiave e criticità emerse dal coinvolgimento degli stakeholder e relative azioni BdS - pagg. 7-9

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INDICE DEICONTENUTIGRI-G3

APPENDICE202

Copertura Riferimento

5. Indicatori di performance

Economica

Modalità di gestione RFA - pagg. 64-87, 99-130BdS - pagg. 18, 176-181

Performance economicaEC1 Valore economico direttamente generato e distribuito BdS - pag. 18EC2 Implicazioni f nanziarie e altri rischi e opportunità connesse con i cambiamenti climatici BdS - pagg. 35-37, 73, 107EC3 Copertura degli obblighi assunti in sede di def nizione del piano pensionistico BdS - pagg. 195-196

RFA - pagg. 225-231EC4 Finanziamenti signif cativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione BdS - pagg. 34, 100

Presenza sul mercatoEC5 Rapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti e lo stipendio minimo locale BdS - pag. 138EC6 Politiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata sui fornitori locali BdS - pagg. 171-172EC7 Procedure di assunzione in loco BdS - pag. 132

Impatti economici indiretti EC8 Sviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi di pubblica utilità BdS - pagg. 18, 176-181EC9 Analisi e descrizione dei principali impatti economici indiretti BdS - pagg. 176-181

AmbientaleModalità di gestione BdS - pagg. 73-75, 84, 89, 107-120, 121

Materiali EN1 Materiali utilizzati BdS - pagg. 84, 172EN2 Percentuale di materiali utilizzati che deriva da materiale riciclato BdS - pag. 84

Energia EN3 Consumo diretto di energia per fonte BdS - pagg. 118, 189-190EN4 Consumo indiretto di energia per fonte BdS - pagg. 118, 189, 191EN5 R isparmio energetico BdS - pagg. 116-118EN6 Prodotti e servizi per l’eff cienza energetica o basati sull’energia rinnovabile BdS - pagg. 73-83, 95-102, 104-105EN7 Iniziative volte alla riduzione del consumo dell’energia indiretta e riduzioni ottenute BdS - pagg. 60, 116-120, 126-127

Acqua EN8 Consumo di acqua per fonte BdS - pagg. 111-113, 188EN9 Fonti idriche signif cativamente interessate dal prelievo di acqua BdS - pag. 113EN10 Percentuale e volume totale dell’acqua riciclata e riutilizzata BdS - pagg. 112, 192

Biodiversità EN11 Terreni posseduti aff ttati o gestiti in aree protette, di signif cativo valore per la biodiversità BdS - pag. 115EN12 Descrizione dei maggiori impatti sulla biodiversità BdS - pag. 115EN13 Habitat protetti o ripristinati N.A. –EN14 S trategie BdS - pagg. 53, 115EN15 Numero delle specie elencate nella lista rossa IUCN e nelle liste nazionali BdS - pag. 115

Emissioni, scarichi, rif uti EN16 Emissioni di gas a effetto serra BdS - pagg. 119-120, 189EN17 Altre emissioni indirette di gas a effetto serra BdS - pag. 122EN18 Attività per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra BdS - pagg. 116-118, 120, 122-127EN19 Emissioni di sostanze nocive per lo strato di ozono BdS - pagg. 111, 192EN20 Altre emissioni in atmosfera BdS - pagg. 110-111, 192EN21 S carichi idrici BdS - pagg. 111-113, 188EN22 Produzione rif uti e metodi di smaltimento BdS - pagg. 113-114, 187EN23 Numero totale e volume di sversamenti signif cativi BdS - pag. 113EN24 Rif uti pericolosi BdS - pagg. 113-114, 187EN25 Biodiversità e habitat colpiti dalle dispersioni dell’organizzazione BdS - pag. 115

Prodotti e servizi EN26 Mitigazione di impatti di prodotti e servizi sull’ambiente BdS - pagg. 73-83, 95-102, 104-105EN27 Percentuali dei prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato BdS - pagg. 84-86, 125

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203

Copertura Riferimento

Conformità EN28 Valore delle multe e numero delle sanzioni in materia ambientale BdS - pag. 186EN29 Impatti ambientali dei trasporti BdS - pagg. 121-125EN30 Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente BdS - pag. 107

Sociale Politiche e condizioni di lavoro

Modalità di gestione BdS - pagg. 129-141 150-152, 156-161

LA1 Ripartizione del personale per tipo, contratto e regione BdS - pagg. 129-132, 193LA2 Turnover per età, sesso e regione BdS - pagg. 130, 194LA3 Benef t previsti per i lavoratori a tempo pieno ma non per i lavoratori part-time e a termine BdS - pag. 131LA4 Grado di copertura dei contratti collettivi BdS - pag. 161LA5 Periodo minimo di preavviso per modif che operative BdS - pag. 195LA6 Percentuale lavoratori rappresentati nel comitato per la salute e sicurezza BdS - pag. 149LA7 Infortuni sul lavoro e malattie BdS - pagg. 142, 195LA8 Programmi formativi relativi alla prevenzione e al controllo dei rischi BdS - pagg. 143-148LA9 Accordi con sindacati su salute e sicurezza BdS - pagg. 149, 161LA10 Formazione del personale BdS - pagg. 150-152LA11 Programmi per lo sviluppo delle competenze e avanzamenti di carriera BdS - pagg. 150-152LA12 Percentuale dipendenti valutati sulle performance e sullo sviluppo della carriera BdS - pagg. 139-140LA13 Ripartizione del personale per sesso e altri indicatori di diversità BdS - pagg. 132-136, 193LA14 Rapporto tra lo stipendio base degli uomini e quello delle donne BdS - pag. 137

D iritti umani

Modalità di gestione BdS - pagg. 30-32, 133-135, 156-158, 172-174

HR1 Operazioni con clausole sui diritti umani BdS - pagg. 32, 171-174HR2 Fornitori valutati in relazione al rispetto dei diritti umani BdS - pagg. 172-174HR3 Ore totali di formazione dei dipendenti sugli aspetti dei diritti umani BdS - pagg. 151, 174HR4 Casi di discriminazione BdS - pagg. 31-32, 133-132HR5 Rischi per il diritto alla liberà di associazione e contrattazione collettiva BdS - pagg. 30-32, 156-158, 173-174HR6 Ricorso al lavoro minorile BdS - pagg. 30-32, 173-174HR7 Ricorso al lavoro forzato BdS - pagg. 30-32, 173-174HR8 Personale addetto alla sicurezza che ha ricevuto formazione sui diritti umani BdS - pagg. 30-32HR9 Violazioni dei diritti della comunità locale BdS - pag. 186

Società

Modalità di gestione BdS - pagg. 176-177RCG - pagg. 61, 66-67

SO1 Gestione degli impatti nella comunità BdS - pagg. 30, 176-181SO2 Monitoraggio del rischio di corruzione BdS - pagg. 30-32, 173-174SO3 Personale formato sulla prevenzione dei reati di corruzione BdS - pagg. 30-31, 151SO4 Azioni intraprese a seguito di casi di corruzione BdS - pagg. 30-32SO5 Posizioni sulla politica pubblica e lobbying BdS - pagg. 32-34, 98-100SO6 Contributi a partiti politici BdS - pag. 34SO7 Azioni legali riferite a concorrenza sleale, antitrust BdS - pag. 186SO8 Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti BdS - pag. 186

Responsabilità di prodotto

Modalità di gestione BdS - pagg. 73-75, 87-89, 168-170, 196RCG - pagg. 62, 65-67

PR1 Salute e sicurezza dei prodotti e servizi BdS - pagg. 48-51, 86-93, 103-104PR2 Casi di non conformità in materia di salute e sicurezza dei prodotti e servizi BdS - pag. 186PR3 Informazioni su prodotti e servizi BdS - pag. 196PR4 Non conformità a regolamenti e codici volontari su informativa di prodotto BdS - pag. 186PR5 Soddisfazione del cliente BdS - pagg. 167-170PR6 Leggi, standard e codici volontari in tema di marketing e pubblicità BdS - pag. 170PR7 Non conformità a regolamenti e codici volontari BdS - pag. 186PR8 Reclami documentati su violazioni della privacy BdS - pag. 186PR9 Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti BdS - pag. 186

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Investor Relations

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Questo documento è stampato su carta ecosostenibile prodotta da Arjowiggins Graphic: Cocoon Silk 150 gr per l’interno e 300 gr per la copertina.

Cocoon Silk è una carta ultra bianca riciclata al 100% con certificazione EU Flower FR/011/003

Usando Cocoon Silk di Arjowiggins Graphic invece di carte non riciclate l’impatto ambientale è stato così ridotto:

39.782litri di acqua

3.674kwh di energia

2.210kg di legno

1.360kg di rifiuti

343kg di Co2

2.450km di viaggi su strada

Il Gruppo Fiat compensa le emissioni di gas serra associate ai consumi di carta relativi alla pubblicazione della Relazione Finanziaria Annuale, del Bilancio di Sostenibilità e della Relazione sulla Corporate Governance. Le emissioni sono pari a circa 17 tonnellate di CO2 e verranno compensate

attraverso l’acquisto di 17 crediti di emissione provenienti da un progetto di forestazione in Italia.

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Illustrazioni e progetto creativoAtelier Roger Pfund, Communication visuelle S.A.Ginevra, Svizzera

Progetto graficoIn Adv + SundayTorino, Italia

Coordinamento editorialeSundayTorino, Italia

Stampa Stamperia Artistica NazionaleTrofarello (TO), Italia

Stampato in ItaliaMarzo 2011

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Bilancio diSoSteniBilità 2010Responsabilità economica, ambientale e sociale

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Fiat S.p.A. Sede legale in Torino, Via Nizza, 250

Capitale Sociale versato euro 4.464.812.520Registro delle Imprese Ufficio di Torino C.F. 00469580013

Non si governano le acque

senza essere fluidi, mobili,

mutevoli e le metamorfosi di Nettuno sono innumerevoli,

uno dopo l’altro fiume, ariete, cavallo

o toro, uccello o delfino,

secondo i bisogni o le circostanze.

E. Henriot

Inizio 2011, Fiat comincia un nuovo capitolo della sua storia.

Una scissione in due Gruppi aventi caratteristiche industriali

differenti.

Gli economisti analizzano la svolta strategica del gruppo che

apre la via a nuove alleanze.

Quando Sergio Marchionne evoca un punto di arrivo e un

punto di partenza, l’immagine dell’esplosione creativa della

natura, della gemma del fiore che sboccia s’impone al mio

spirito d’artista.

Il rinnovamento è al tempo stesso una legge della natura,

una condizione dell’esistenza e una volontà.

Il movimento si inscrive in un susseguirsi di tappe

determinate, volute, scelte. Una risposta pensata a una

domanda ineluttabile.

Il miracolo eterno del germe che diventa chicco, radichetta,

fusticino, germoglio e fiore disegna tante tappe creative e

originali, sorgente di immagini per il pittore.

Ai miei occhi, l’intelligenza della dinamica industriale trova la

sua corrispondenza in quella incredibile e ammirabile forza

tranquilla della natura.