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Bilancio d’esercizio 2014

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Bilancio d’esercizio2014

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014

www.confapilombardafidi.it

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Bilancio d’esercizio 2014

Confapi Lombarda Fidi

Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Via F. Lippi, 30 - 25134 Brescia

Tel. 030 23076411 - Fax 030 5106872

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Sommario

Dati societariOrgani Sociali e Direzione Generalep. 5

Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014p. 9

Schemi del bilancio dell’impresap. 35

Nota Integrativap. 43

Certificazionep. 111

Relazione del Collegio Sindacalep. 115

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Dati societari

Organi Socialie Direzione Generale

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Sede Legale in Brescia, Via F. Lippi n. 30

C.F. 98100410178 - P.IVA 02385220989 - R.E.A. C.C.I.A.A. di BS n. 433149

Albo Società Cooperative n. A138579

Iscritta nell’Elenco Speciale di cui all’articolo 107 T.U.B. con il nr. 19526.3

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Composizione degli Organi Sociali e della Direzione Generale

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente Virginio Novali *

Vice Presidente Vicario Franco Colombo *

Vice Presidente Vittorio Bertasi *

Consiglieri Alberto Castelli

Alberto Lanzoni

Ambrogio Cason

Carlo Giuseppe Magani *

Mario Magazza *

Piero Dell’Oca

Stefania Temporiti

Vittorio Ballerio

*Membri del Comitato Esecutivo

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Tullio Paderno

Sindaci effettivi Carmine Cozzolino - Giorgio Edoardo Luerti

Sindaci supplenti Manuele Zanardi - Eugenio Vitello

DIREZIONE GENERALE

Direttore Generale Fabio Cutrera

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Relazione sulla gestionedell’esercizio 2014

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Bilancio di esercizio 2014

Signori Soci,

l’esercizio 2014 è stato caratterizzato ancora da un contesto economico complessivamente sfavorevole,

conseguentemente un credito in contrazione, nonché da una marcata disintermediazione derivante

dalla garanzia di Stato (del Fondo di Garanzia) per le PMI ammissibili in via diretta a tale forma di

mitigazione del rischio di credito (di fatto le effettive beneficiarie del nuovo credito concesso da parte

del sistema creditizio), con riflessi quindi sull’attività aziendale in termini operativi, di rischiosità ed

economici. In tale quadro il Confidi ha continuato, comunque, a svolgere il suo ruolo di assistenza delle

imprese socie con il principale obiettivo di facilitare l’accesso delle stesse al credito bancario, al fine

di soddisfare le relative esigenze finanziarie a sostegno dei propri processi produttivi. Dopo il risultato

d’esercizio registrato nel 2013, preso atto che anche l’esercizio 2014 non denotava alcuna inversione di

tendenza in termini di operatività, è stata attuata a fine anno una rivisitazione delle commissioni (spese)

di gestione, finalizzata a tendere all’equilibrio della gestione. Se nell’ultimo biennio si è riusciti ad attuare

una marcata mitigazione del rischio di credito a beneficio del conto economico (minori accantonamenti

per previsioni di perdita) contenendo il riprezzamento del costo della garanzia (posto in essere a fine

2013), la contratta operatività non ha consentito di non attuare una revisione del contributo delle

imprese alla gestione. Purtroppo, una strada obbligata, dovendo gli amministratori mirare all’equilibrio

della gestione. Ciò è stato accompagnato da una rivisitazione della struttura organizzativa, attuando nel

secondo semestre dell’esercizio una riorganizzazione delle unità locali sia in termini di organico che di

accordi distributivi in grado di contenere i costi (di cui se ne potrà avere evidenza nel nuovo esercizio).

Nel contempo, al fine di accrescere le possibilità di operare a supporto delle imprese e nel contempo

conseguire un’operatività in grado di tendere all’equilibrio della gestione, in linea con il piano strategico,

sono state attuate e pianificate nuove aperture di unità locali (in Calabria, a Cosenza, già avviata e in

Emilia Romagna, a Piacenza, in fase di avvio), che si aggiungono all’unità locale in Umbria (a Terni),

avviata nel 2013. E’ proseguito, come nei precedenti esercizi, il sostegno alle imprese già garantite,

avendo prorogato la scadenza delle garanzie in corso, concedendo sospensioni ed allungamenti

secondo gli accordi definiti dalle associazioni di categoria (banche ed imprese). Nel corso dell’esercizio

si è definito con Federfidi Lombarda la liquidazione di garanzie frutto di un accordo di copertura di fine

2012 (liquidazione perfezionatasi a Febbraio 2015), che ha consentito di rilevare interessi e plusvalenze

sulle somme garantite in grado di impattare positivamente nel conto economico e quindi sul risultato

dell’esercizio. In tema di patrimonializzazione, nel corso dell’esercizio è giunto a termine l’aumento di

capitale sociale avviato in via straordinaria nel 2009 e per la durata di cinque anni. L’apporto a capitale

dei Soci previsto statutariamente prosegue quindi in via ordinaria, ancorché nei fatti limitato a forme

tecniche a minore mitigazione del rischio di credito. Sempre con riguardo al patrimonio, con delibera del

18 Marzo 2015 la Regione Lombardia ha concesso al Confidi 1.082.169 euro da destinare ad aumento del

capitale sociale. Conseguentemente, come disposto dall’Avviso pubblico di Regione Lombardia, è stato

avviato l’aumento del capitale sociale da attribuire ai Soci con le provvidenze pubbliche, inizialmente per

un importo pari al 40% delle risorse assegnate (essendo subordinato l’aumento di capitale per l’importo

pari al 60% delle risorse assegnate, al perfezionamento del primo aumento di capitale e al ricorrere di

specifiche condizioni, tra cui il rilascio di garanzie per un multiplo di dieci rispetto a quanto già liquidato

per il primo aumento di capitale). Il risultato dell’esercizio positivo, ancorché favorevolmente sostenuto

da partite straordinarie, ed il supporto al patrimonio a fronte delle provvidenze della Regione Lombardia,

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014

potranno contribuire al mantenimento del piano strategico impostato per la permanenza nell’alveo dei

Confidi sottoposti a vigilanza diretta da parte della Banca d’Italia.

Il progetto di bilancio dell’esercizio 2014 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS in

un’ottica di continuità aziendale. Pur considerando infatti il persistere della crisi economica, il patrimonio

aziendale è in grado di assicurare la copertura dei requisiti patrimoniali di vigilanza sui rischi di credito

e operativo.

In tale contesto il Confidi, nel corso dell’esercizio 2014, ha intrattenuto rapporti economici nei confronti

dei Soci; in particolare l’attività di garanzia collettiva dei fidi ed i servizi ad essa connessi o strumentali

sono stati prestati esclusivamente a favore dei Soci in un’ottica di mutualità e cioè nel rispetto di

quanto al riguardo previsto dall’art. 2513, comma 1 del Codice Civile, come modificato per effetto delle

disposizioni di cui al D.Lgs. n. 6/2003.

1. Evoluzione del sistema economico - produttivo e del sistema bancario

Nel corso del 2014, la crescita mondiale è risultata moderata. E’ proseguita la ripresa negli Stati Uniti e nel

Regno Unito mentre si è contratta in Giappone, così come è risultata debole nei Paesi emergenti. Moderata

anche la crescita del commercio mondiale, inferiore a quella del PIL ed alla media storica. Nel complesso,

l’economia mondiale è attesa in lieve recupero rispetto al 2014, trainata da Stati Uniti, Regno Unito ed

India. Il Giappone dovrebbe anch’esso crescere, così come l’area euro ed il Brasile, mentre proseguirebbe il

rallentamento cinese (considerato strutturale). Nel complesso continuano però a permanere (e prevalere)

rischi al ribasso in termini di previsioni, derivanti da persistenti problemi strutturali di alcune economie

emergenti, nonché l’incertezza sui tempi e sull’intensità della ripresa nell’area euro.

Nell’area euro la crescita economica è risultata anch’essa modesta. Il prodotto interno lordo (PIL)

nel corso del 2014 è cresciuto in misura contenuta (dello 0,8%). Le prospettive nell’area sono incerte

e disomogenee. Con il terzo trimestre 2014 il PIL è tornato ad aumentare in Francia, lievemente in

Germania, mentre è diminuito in Italia. L’economia francese ha beneficiato in particolare della crescita

dei consumi pubblici e privati. In Germania un modesto sostegno all’attività è derivato dalla crescita

della spesa delle famiglie e delle Amministrazioni pubbliche. La produzione industriale non segna di fatto

variazioni significative.

In Italia, l’attività economica si è ulteriormente contratta nel 2014 (il PIL è diminuito dello 0,4%). Solo la

domanda estera ed i consumi delle famiglie hanno contenuto il calo del PIL (quindi, negativi la spesa

delle Amministrazioni pubbliche, gli investimenti e le scorte). Fattori positivi si rilevano in termini di

competitività delle imprese, in continuo miglioramento, beneficiando del deprezzamento dell’euro,

nonché in termini di consumi delle famiglie, in aumento ancorché in misura contenuta. Purtroppo le

esportazioni, in crescita nell’area extra UE, hanno ristagnato nell’Unione, portando ad una decelerazione

in termini di volumi complessivi. Le prospettive per il biennio in corso (2015 / 2016), basate sul presupposto

dell’accelerazione degli scambi internazionali, del deprezzamento del cambio, della flessione del prezzo

del petrolio e dalla politica monetaria espansiva, sono per un graduale ritorno alla crescita nel 2015 per

irrobustirsi nel 2016. Comunque, a fine 2016, il PIL è stimato ancora oltre sette punti percentuali sotto il

livello del 2007. Permangono inoltre rischi al ribasso in termini di crescita, in quanto potrebbero incidere

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Bilancio di esercizio 2014

il riacutizzarsi di tensioni sui mercati internazionali (situazioni politiche e crisi della Russia) oltre ad un

indebolimento delle economie emergenti.

In Lombardia (regione principale d’intervento del Confidi), nel 2014, sulla base dell’indagine congiunturale

di Banca d’Italia riferita ai primi 9 mesi dell’anno, se da una parte la produzione industriale è aumentata

seppur in termini contenuti, le esportazioni di beni hanno perso slancio, rallentando anche su mercati

esterni alla UE, risultando complessivamente invariate. In termini di produzione, sono cresciute meno le

imprese di più piccola dimensione (fino a 50 addetti). Le esportazioni nel primo semestre del 2014 risultano

invariate rispetto all’analogo periodo del 2013; si sono rafforzate verso l’Unione Europea (in particolare

verso il Regno Unito), mentre si sono indebolite extra UE. Con riferimento al mercato immobiliare, si

riscontra che le opere pubbliche avviate nella regione procedono con qualche ritardo e incertezza, legati

anche al reperimento dei finanziamenti. Sul versante residenziale, il mercato immobiliare è lievemente

cresciuto nel primo semestre 2014 rispetto all’analogo periodo del 2013 (dello 0,6%), permanendo però

a meno del 50% rispetto al 2006.

Sul versante del credito, il quadro resta complesso, in quanto continua la contrazione dei prestiti al

settore privato non finanziario (le imprese). Sulla base delle evidenze di Banca d’Italia, i prestiti in Italia

alle imprese si sono ridotti in 12 mesi terminati a novembre 2014 del 2,4% (dell’1,7% quelli alle famiglie

produttrici). Il calo dei prestiti è risultato pressoché identico tra imprese di diverse dimensioni, ancorché

per le imprese di maggiori dimensioni sia aumentato il ricorso a forme alternative al debito bancario

(principalmente obbligazioni). Hanno contribuito alla contrazione dei prestiti alle imprese oltre al calo

della domanda, la restrizione del credito, in particolare verso quei segmenti di clientela considerata più

rischiosa. Sulla base dell’indagine trimestrale condotta presso le principali banche dell’area dell’euro

(riferita al terzo trimestre 2014), il 14,5% delle piccole imprese intervistate ha dichiarato di non aver

ottenuto il finanziamento richiesto, contro un 6,5% di quelle grandi. Indubbio che il peso del credito

deteriorato, calato nel contesto economico, condiziona marcatamente la concessione del credito. I

prestiti alle imprese a settembre 2014 erano pari a 639 miliardi di Euro in termini di utilizzato (accordato

operativo pari a 915 miliardi di Euro); di questi, i deteriorati (sofferenze, incagli, scaduti, ristrutturati),

ammontavano a oltre 210 miliardi di Euro (quindi, calcolandoli sull’utilizzato, oltre il 33% e il 23%

sull’accordato, di cui 122 miliardi di Euro classificati a sofferenza).

Il credito in Lombardia, sulla base dell’indagine congiunturale di Banca d’Italia riferita nei 12 mesi terminati

a giugno 2014, ha subito come nel resto del Paese una contrazione. I prestiti alle imprese sono calati del

4,8%. La contrazione ha riguardato tutte le forme tecniche di finanziamento, quindi, le aperture di credito

in conto corrente (- 10,6%), i finanziamenti a medio/lungo termine (- 8,7%) e in misura minore gli anticipi

e altri crediti autoliquidanti (- 3%). La qualità del credito è ulteriormente peggiorata, con maggiori tassi

d’ingresso a sofferenza riferibili alle imprese. I Crediti deteriorati nei confronti delle imprese, in continua

crescita, hanno raggiunto a fine giugno 2014 il 26,5% del totale (erano il 21,9% nel 2013), con sofferenze

al 14,4% (erano all’11,5% nel 2013). Le attività manifatturiere registrano un deteriorato pari al 23,1% del

totale (20,9% nel 2013) con sofferenze al 15,9% (13,5% nel 2013), le costruzioni pari al 40,1% (32,7%

nel 2013) con sofferenze al 21,9% (17,3% nel 2013) e i servizi al 25,4% (21,4% nel 2013) con sofferenze

al 12,8% (10% nel 2013). Il deteriorato riferibile alle piccole imprese (imprese individuali e società di

persone fino a 20 addetti) è al 24,9% del totale (21,6% nel 2013) con sofferenze al 16,4% (14,1% nel 2013).

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2. Esame della situazione tecnica aziendale

L’evoluzione dei contesti economici e produttivi innanzi riportati hanno avuto riflessi sulla situazione

tecnica del Confidi stesso sotto il profilo organizzativo, finanziario, di rischiosità, di redditività e

patrimoniale. La struttura e l’andamento degli stessi profili viene riportata nei successivi punti.

2.1 Profilo organizzativo

Le complessive soluzioni organizzative di tempo in tempo assunte dal Confidi hanno come obiettivo

quello di gestire i rischi ai quali lo stesso Confidi è esposto. In particolare, il Confidi è esposto innanzitutto

al rischio di non conformità alle norme e cioè al rischio che i suoi processi (insieme di attività omogenee

poste in sequenza logico-temporale) vengano svolti diversamente da quanto previsto dalle disposizioni

di legge e di Vigilanza relativamente ai processi stessi.

Pertanto, il Confidi ha definito le politiche di gestione del rischio di non conformità e cioè ha adottato

soluzioni organizzative che consentano di:

a) predisporre, nel continuo, secondo le disposizioni di legge e di Vigilanza (norme esterne) le proprie

disposizioni (norme interne) relativamente ai complessivi processi aziendali, ivi compresi quelli

di governo societario e dei controlli. Tali soluzioni assicurano, quindi, la conformità delle norme

interne che disciplinano i singoli processi alle norme esterne;

b) valutare periodicamente il rischio organizzativo di conformità rappresentato dallo scostamento

fra le norme interne dei processi e le relative norme esterne (cosiddetta conformità normativa),

nonché dallo scostamento fra attività effettivamente svolte nei processi e quelle previste dalle

norme esterne (cosiddetta conformità operativa);

c) informare periodicamente gli Organi aziendali in merito ai risultati delle verifiche svolte e cioè in

merito al rischio organizzativo di conformità normativa ed operativa dei processi.

2.1.1 Modello Organizzativo

La gestione dei rischi di non conformità ha, come innanzi detto, l’obiettivo di controllo della conformità

normativa ed operativa dei processi alle norme esterne.

Pertanto, il modello organizzativo aziendale è costituito dall’insieme dei processi aziendali e cioè

dall’oggetto dei controlli. Tale modello definisce, a sua volta, il modello dei processi e delle unità/funzioni

deputate allo svolgimento dei processi medesimi. In sintesi, il modello organizzativo aziendale:

1) è costituito dall’insieme dei processi, ivi compresi i processi di governo societario ed i processi

dei controlli, nonché dall’insieme delle unità o delle Funzioni (insieme di una o più unità) deputate

allo svolgimento dei processi;

2) i processi sono costituiti dall’insieme di attività omogenee poste in sequenza logico-temporale

e sono articolati in fasi. In particolare, per ogni fase del processo sono previsti i criteri da seguire

ovvero la sintesi delle disposizioni esterne che disciplinano la fase stessa o i suoi principali

aspetti e le attività da svolgere per la concreta applicazione dei medesimi criteri. I criteri e le

attività vengono deliberati, su proposta dell’Alta Direzione, dal Consiglio di Amministrazione,

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sentito il Collegio Sindacale e recepiti nelle disposizioni interne di primo livello (regolamenti dei

singoli processi) e diffusi alle unità organizzative. In sintesi, i processi sono definiti secondo le

disposizioni di legge e di Vigilanza che interessano i medesimi processi. Pertanto, viene definito

un solo processo con riferimento alle complessive disposizioni concernenti lo stesso processo e

non un processo per ogni disposizione;

3) gli aspetti strettamente operativi (descrizioni delle funzionalità delle procedure informatiche che

supportano lo svolgimento delle attività dei processi, l’utilizzo della modulistica, l’iter procedurale

di svolgimento delle attività fra le unità, ecc.) vengono approvati dall’Alta Direzione e recepiti in

apposite disposizioni interne di secondo livello (testi unici, norme operative, circolari) e diffuse

alle unità organizzative;

4) i ruoli e le responsabilità delle unità sono definite con riferimento ai processi di loro competenza

e sono disciplinate in un apposito regolamento interno (Regolamento dell’assetto organizzativo).

I criteri e le attività da svolgere per la definizione del modello organizzativo e per il controllo della

conformità normativa ed operativa dello stesso alle disposizioni di legge e di Vigilanza sono disciplinati

rispettivamente nel Regolamento del processo organizzativo di conformità e nel Regolamento del

processo di controllo di conformità sinteticamente di seguito descritti.

2.1.1.1 Processo organizzativo di conformità

Il processo organizzativo, come definito dalle disposizioni di Vigilanza in materia di conformità, descrive

le politiche di gestione del rischio di conformità assunte dal Confidi (modello organizzativo e modello

dei processi) e ripercorre le fasi del processo indicate dalle richiamate disposizioni da svolgere per la

definizione dei processi aziendali e delle relative procedure, al fine di assicurare la conformità delle

norme interne degli stessi processi a quelle esterne (conformità normativa).

Le fasi del processo organizzativo di conformità da svolgere per pervenire alla definizione dei processi

aziendali, secondo le norme esterne (disposizioni di legge e di Vigilanza) che disciplinano i medesimi

processi, sono indicate dalle disposizioni di Vigilanza in materia di conformità e riguardano:

• la definizione del modello organizzativo aziendale e del modello dei processi per recepire le

norme esterne che interessano i singoli processi nelle norme interne degli stessi processi;

• l’identificazione nel continuo delle norme esterne applicabili al Confidi;

• l’individuazione dei processi aziendali interessati dalle norme esterne;

• l’individuazione delle unità deputate allo svolgimento dei processi interessati dalle norme esterne;

• la predisposizione e/o modifica dei processi aziendali interessati secondo le predette norme

esterne;

• la verifica della coerenza/conformità dei processi predisposti o modificati con le norme esterne e

predisposizione della relazione di conformità;

• l’approvazione dei processi anche sulla base della relazione di conformità;

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• il recepimento dei processi come innanzi approvati nelle norme interne di primo livello

(regolamenti dei processi);

• le attribuzioni dei processi alle unità organizzative competenti;

• la diffusione dei regolamenti alla struttura organizzativa ed in particolare ai responsabili dei

processi.

Lo svolgimento delle predette fasi è stato attribuito alle unità organizzative previste nell’organigramma

aziendale. In particolare:

a) l’unità di conformità individua le norme applicabili al Confidi (fonti informative esterne), predispone

il documento legislativo per avviare il procedimento di recepimento delle predette norme nelle

norme interne ed invia il medesimo documento all’unità organizzazione;

b) l’unità organizzazione definisce il processo o i processi interessati dalle norme esterne

(considerato che le norme esterne possono disciplinare uno o più processi aziendali) nelle sue

componenti (fasi ed aspetti delle fasi), individua le unità responsabili degli aspetti delle fasi del

processo o dei processi ed invia alle unità responsabili degli aspetti delle fasi del processo il

documento legislativo;

c) le unità responsabili degli aspetti del processo predispongono i criteri da seguire e le attività da

svolgere negli aspetti stessi e provvedono a trasmetterli all’unità organizzazione;

d) l’unità organizzazione definisce le fasi del processo (insieme di aspetti) ed il processo (insieme di

fasi) e provvede ad inviarlo all’unità di conformità;

e) l’unità di conformità provvede a verificare la conformità dei criteri e delle attività dei singoli aspetti

delle fasi del processo alle disposizioni esterne ovvero al documento legislativo predisposto

dalla stessa unità (cfr. precedente punto a)) e provvede a predisporre la relazione di conformità

normativa del processo. I predetti criteri e le relative attività, unitamente alla relazione di

conformità, sono trasmessi, tramite l’unità organizzazione, all’Alta Direzione;

f) l’Alta Direzione esamina la relazione di conformità e trasmette i criteri e le attività dei singoli

aspetti delle fasi del processo all’esame ed all’approvazione del Consiglio di Amministrazione;

g) il Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale, tenuto conto della relazione

di conformità, approva i predetti criteri ed attività e dispone il loro recepimento nei relativi

regolamenti da diffondere alla struttura;

h) l’unità organizzazione provvede, quindi, a recepire nei regolamenti dei processi i criteri e le

attività relative agli stessi processi come deliberati dal Consiglio di Amministrazione, diffonde i

regolamenti alla struttura organizzativa ed in particolare ai responsabili dei singoli aspetti delle

fasi del processo che hanno predisposto i criteri e le attività.

In sintesi, i criteri da seguire e le attività da svolgere - al fine di recepire nel continuo le disposizioni

di legge e di Vigilanza nelle fonti normative interne di primo e di secondo livello - costituiscono nel

loro insieme il processo organizzativo di conformità. Tale processo è stato deliberato dal Consiglio di

Amministrazione, recepito nel relativo regolamento ed attribuito alle unità organizzative competenti

nonché diffuso alla struttura.

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2.1.1.2 Processo di controllo di conformità

Le fasi del processo di controllo di conformità da svolgere per pervenire alla verifica della conformità

operativa dei processi aziendali sono indicate dalle disposizioni di Vigilanza in materia di conformità e

riguardano:

• la pianificazione dei controlli di conformità operativa dei processi in loco e a distanza;

• la determinazione degli scostamenti fra le attività dei processi svolte ed attività previste;

• la formulazione di un giudizio di rischio organizzativo di conformità operativa dei processi

sottoposti a verifica;

• la predisposizione della relazione di conformità operativa (risultati, giudizi e proposta interventi,

attuazione o meno interventi precedenti);

• la trasmissione della relazione di conformità operativa agli Organi.

Pertanto, il processo di controllo di conformità costituisce, insieme agli altri processi di controllo, il

sistema dei controlli interni. Lo svolgimento delle fasi del processo di controllo di conformità è stato

attribuito alle unità organizzative di controllo previste nell’organigramma aziendale. In particolare:

• i controlli di linea, ovvero i controlli di primo livello, sono svolti dalle stesse unità responsabili

dei processi (cosiddetto autocontrollo). Tali attività di controllo possono essere automatiche

(incorporate nelle procedure informatiche aziendali) ovvero da svolgere sistematicamente

nell’ambito dell’attività di back office;

• i controlli di conformità operativa dei processi - ovvero controlli di secondo livello, sono svolti

confrontando le attività svolte rispetto a quelle previste nei singoli processi. Sulla base, poi, degli

scostamenti rilevati e tenendo conto della significatività degli stessi viene formulato un giudizio

di rischio organizzativo di conformità operativa dei processi in termini di rischio organizzativo di

conformità. I risultati delle predette verifiche vengono inviati, unitamente alle proposte in ordine

agli eventuali interventi da assumere, agli Organi aziendali ed alla Revisione Interna;

• i controlli sulla gestione dei rischi (controlli di secondo livello) che riguardano i profili della gestione

stessa (politica dei rischi, assunzione dei rischi, misurazione dei rischi, controllo dei rischi). Tali

controlli vengono svolti dall’unità Controllo rischi che è deputata anche alla misurazione del

rischio organizzativo di conformità secondo predefiniti modelli interni. I risultati delle predette

verifiche vengono inviati, unitamente alle proposte in ordine agli eventuali interventi da assumere,

agli Organi aziendali ed alla Revisione Interna;

• l’attività di revisione interna ovvero i controlli di terzo livello ha come oggetto la verifica

dell’adeguatezza dei complessivi controlli (confronto attività svolte nei processi dei controlli

sia di primo che di secondo livello). Sulla base dei risultati della predetta verifica, la funzione

Revisione Interna formula un giudizio di adeguatezza complessivo del sistema dei controlli

interni. I risultati delle predette verifiche vengono inviati, unitamente alle proposte in ordine agli

eventuali interventi da assumere, agli Organi aziendali ed alle funzioni di controllo (Conformità e

Controllo rischi) nonché alla funzione Organizzazione.

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In sintesi, i criteri da seguire e le attività da svolgere - al fine di svolgere i complessivi controlli sui processi

e gestire il rischio di non conformità alle norme - costituiscono nel loro insieme il processo controllo di

conformità. Tale processo, unitamente agli altri processi di controllo (controlli di linea, controllo sulla

gestione dei rischi, attività di revisione interna), è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione,

recepito nel relativo regolamento ed attribuito alle unità organizzative competenti nonché diffuso alla

struttura.

2.2 Profilo finanziario

La struttura finanziaria esaminata nel suo insieme evidenzia, rispetto all’esercizio precedente a quello

in esame, un aumento del totale attivo/passivo pari a Euro 1.270 mila. In particolare, come è riportato nel

prospetto che segue, le fonti rivenienti dalla riduzione delle attività finanziarie disponibili per la vendita

sono state trasferite nei crediti e da qui in parte utilizzate per liquidare garanzie deteriorate sia a titolo

provvisorio che definitivo. La riduzione delle attività finanziarie è la conseguenza della cessione dei titoli

in portafoglio e del rimborso di alcuni di essi in scadenza. Per quanto concerne gli utilizzi, gli stessi sono

aumentati in misura contenuta per via del flusso di cassa della gestione e dell’aumento del capitale

sociale conclusosi nell’esercizio e, in misura maggiore, a fronte dello stanziamento del credito verso

Ferderfidi Lombarda di 999 mila Euro, per interessi e plusvalenze maturati sul Fondo di garanzia oggetto

di liquidazione nel mese di Febbraio 2015.

(valori in migliaia di euro)

ATTIVO 31.12.2014 31.12.2013 VariazioniFlussi finanziari

Fonti Utilizzi

Cassa e disponibilità liquide   1 ()    

Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.166 4.727 (3.562) 3.562  

Crediti 21.594 16.804 4.790   4.790

Partecipazioni          

Attività materiali 46 50 (4) 4  

Attività immateriali 34 28 6   6

Attività fiscali 113 110 3   3

Altre attività 300 263 37   37

Totale dell’attivo 23.253 21.982 1.270 3.566 4.836

PASSIVO 31.12.2014 31.12.2013 VariazioniFlussi finanziari

Fonti Utilizzi

Debiti 380 871 (491)   491

Passività fiscali 33 39 (5)   5

Altre passività 18.128 16.975 1.153 1.153  

Trattamento di fine rapporto del personale 183 173 10 10  

Patrimonio netto 4.529 3.925 604 604  

Totale del passivo e del patrimonio netto 23.253 21.982 1.270 1.767 496

Dall’analisi del rendiconto finanziario, redatto con il metodo diretto, si evince che nell’esercizio 2014

è stata assorbita liquidità dall’attività operativa per Euro 521 mila (Euro 3.508 mila nell’esercizio

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Bilancio di esercizio 2014

precedente). L’attività d’investimento ha assorbito liquidità per Euro 16 mila (contro una generazione

di Euro 35 mila nell’esercizio precedente). L’attività di provvista ha generato Euro 537 mila (Euro 3.473

mila nell’esercizio precedente). In sintesi, la liquidità netta assorbita nell’esercizio è risultata pressoché

invariata.

Nei prospetti che seguono sono dettagliati i finanziamenti concessi dalle banche e garantiti dal Confidi

nel 2014 con relativo raffronto con l’esercizio precedente distinti per: destinazione (forma tecnica);

durata; importo del finanziamento; settore di attività economica.

I finanziamenti come innanzi distinti si riferiscono a quelli deliberati nell’anno, perfezionati o in via di

perfezionamento, che differiscono quindi da quelli erogati. A riguardo, necessario rilevare che a fronte

di 877 finanziamenti deliberati per oltre 79 milioni di Euro in termini di finanziato, ve ne sono altri 144 per

oltre 15 milioni di Euro che non hanno avuto un esito positivo, in quanto non concessi dalle banche, dal

Confidi o ritirati/decaduti per rinuncia o cambio banca.

Finanziamenti concessi e garantiti dal Confidi distinti per forma tecnica (valori in migliaia di euro)

DESTINAZIONE

2014 2013

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Fidi d’esercizio annuali (max 12 mesi) 396 35.727 302 29.466

Finanziamenti a breve termine (max 18 mesi)

87 6.065 112 7.329

Finanziamenti a medio/lungo termine per liquidità/scorte

276 22.675 375 32.427

Finanziamenti a medio/lungo termine per patrimonializzazione

4 740 5 580

Finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti

111 12.183 137 15.281

Leasing immobiliare 3 1.846 0 0

Leasing strumentale/targato 0 0 0 0

Totale 877 79.236 931 85.083

Finanziamenti concessi e garantiti dal Confidi distinti per durata(valori in migliaia di euro)

DURATA

2014 2013

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Fino a 12 mesi 478 40.881 414 36.613

Da 13 a 24 mesi 23 1.774 17 1.549

Da 25 a 36 mesi 60 5.644 61 7.499

Da 37 a 48 mesi 75 6.665 64 6.200

Da 49 a 60 mesi 224 19.757 354 29.156

Oltre 60 mesi 17 4.517 21 4.067

Totale 877 79.236 931 85.083

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014

Finanziamenti concessi e garantiti dal Confidi distinti per importo del finanziamento (valori in migliaia di euro)

IMPORTO FINANZIAMENTO

2014 2013

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Fino a 50 426 13.826 425 13.510

Oltre 50 e fino a 100 268 23.019 292 24.640

Oltre 100 e fino a 200 120 20.841 133 21.697

Oltre 200 e fino a 300 43 11.920 61 16.736

Oltre 300 e fino a 400 8 3.110 14 5.500

Oltre 400 e fino a 500 7 3.400 6 3.000

Oltre 500 5 3.120 0 0

Totale 877 79.236 931 85.083

Finanziamenti concessi e garantiti dal Confidi distinti per settori di attività economica (valori in migliaia di euro)

SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA

2014 2013

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Attività manifatturiere 426 40.244 438 46.158

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

170 14.950 168 15.149

Costruzioni 81 7.551 94 7.705

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

43 2.362 66 3.191

Attività professionali, scientifiche e tecniche

33 3.311 30 3.049

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese

31 2.669 37 2.884

Trasporto e Magazzinaggio 19 1.065 26 1.328

Servizi di informazione e comunicazione

15 1.420 22 1.167

Altre attività di servizi 14 1.515 19 1.189

Attività immobiliari 14 851 8 735

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento

9 1.260 5 530

Sanità e assistenza sociale 7 832 4 580

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento

7 675 4 535

Agricoltura, silvicoltura e pesca 5 280 5 445

Istruzione 1 100 3 88

Estrazione di minerali da cave e miniere 1 100 2 350

Attività finanziarie e assicurative 1 50 0 0

Totale 877 79.236 931 85.083

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Bilancio di esercizio 2014

I dati evidenziano che il complesso dell’operatività si concentra per importi fino a 300.000 Euro (circa

il 90% del totale in termini d’importo). Con riferimento ai finanziamenti d’importo maggiore, il rischio

netto del Confidi è in ogni caso contenuto, sul patrimonio, in massimo 100.000 Euro. In termini di

durata, l’operatività prevalente è relativa ai finanziamenti fino a 12 mesi e con durata compresa tra i

49 e i 60 mesi. Rispetto al precedente esercizio, crescono gli affidamenti e calano i finanziamenti a

medio-lungo termine. A livello di settori rimane prevalente l’attività a favore di aziende operanti in

ambito manifatturiero. L’operatività nel complesso si è ridotta rispetto al 2013 e lontana dagli obiettivi,

nonché dall’operatività ante 2012 (circa 112 milioni di Euro nel 2011, già a sua volta inferiore a quella delle

precedenti annualità).

Riguardo ai crediti di firma, come evidenziato in nota integrativa, le esposizioni di rischio a fine esercizio

ammontano ad Euro 114.589 migliaia al lordo delle perdite attese, oltre ad Euro 9.779 migliaia per impegni

revocabili a rilasciare garanzie (già erogate nell’esercizio successivo o ancora in via di erogazione).

Nei prospetti seguenti sono dettagliati i finanziamenti garantiti in essere a fine esercizio, con indicazione

delle garanzie in essere rilasciate dalla Società e distinte per: tipologia e durata originaria; durata

residua; importo originario erogato; settori di attività.

Finanziamenti garantiti in essere per tipologia e durata originaria(valori in migliaia di euro)

TIPOLOGIA E DURATA ORIGINARIANumero finanziamenti

garantitiRischio residuo

al 31.12.2014

Fidi d’esercizio annuali (max 12 mesi) 615 26.387

Finanziamenti a breve termine (max 18 mesi) 85 1.974

Finanziamenti a medio termine/leasing (19 – 60 mesi) 2.711 72.448

Finanziamenti a lungo termine/leasing (oltre 60 mesi) 235 13.779

Totale 3.646 114.589

I dati evidenziano che la concentrazione dei rischi permane a medio termine (19 – 60 mesi). Per

quanto concerne i “Finanziamenti a breve termine” (fino a 18 mesi), gli stessi sono per la quasi totalità

rappresentati da finanziamenti di fine anno per le mensilità aggiuntive e l’acconto imposte, della durata

massima di 6/12 mesi.

Finanziamenti garantiti in essere per durata residua (valori in migliaia di euro)

DURATA RESIDUANumero finanziamenti

garantitiRischio residuo

al 31.12.2014

Fino a 12 mesi (revocati compresi) 2.050 56.482

Da 13 a 24 mesi 408 8.243

Da 25 a 36 mesi 383 12.942

Da 37 a 48 mesi 442 17.183

Da 49 a 60 mesi 243 10.881

Otre 60 mesi 120 8.858

Totale 3.646 114.589

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014

Finanziamenti garantiti in essere per importo originario erogato (valori in migliaia di euro)

IMPORTO ORIGINARIO EROGATO Numero finanziamenti

garantitiRischio residuo

al 31.12.2014

Fino a 50 1.357 15.744

Oltre 50 e fino a 100 1.042 26.942

Oltre 100 e fino a 200 718 29.967

Oltre 200 e fino a 300 281 19.591

Oltre 300 e fino a 400 82 6.426

Oltre 400 e fino a 500 102 9.406

Oltre 500 64 6.513

Totale 3.646 114.589

Finanziamenti garantiti in essere per settori di attività economica (valori in migliaia di euro)

SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICANumero finanziamenti

garantitiRischio residuo

al 31.12.2014

Attività manifatturiere 1.658 57.165

Commercio all’ingrosso e al dettaglio;riparazione di autoveicoli e motocicli

746 22.568

Costruzioni 424 12.040

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 212 4.515

Attività professionali, scientifiche e tecniche 110 3.648

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 104 2.814

Trasporto e Magazzinaggio 92 1.954

Altre attività di servizi 78 1.518

Attività immobiliari 63 2.462

Servizi di informazione e comunicazione 62 1.703

Agricoltura, silvicoltura e pesca 26 755

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 22 879

Fornitura di acqua; reti fognarie,attività di gestione dei rifiuti e risanamento

14 864

Sanità e assistenza sociale 12 652

Attività finanziarie e assicurative 10 133

Istruzione 7 179

Estrazione di minerali da cave e miniere 5 425

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 1 314

Totale 3.646 114.589

Il prospetto per settori di attività economica evidenzia come le esposizioni di rischio siano di fatto

concentrate, sia per numero di finanziamenti sia per importo, nei confronti di imprese manifatturiere

(quasi il 50% in termini d’importo). Il settore del commercio segue a distanza il manifatturiero, con oltre

il 19% sul totale in termini di importo.

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Bilancio di esercizio 2014

2.2.1 Investimenti finanziari: composizione ed evoluzione

Come evidenziato nei seguenti prospetti, i titoli, composti esclusivamente da attività finanziarie

disponibili per la vendita, hanno registrato una flessione rispetto all’esercizio precedente (3,6 milioni di

Euro).(valori in migliaia di euro)

TITOLI RIPARTITIPER PORTAFOGLIO CONTABILE

31.12.2014 31.12.2013Composizione %

Variazioni31.12.2014 31.12.2013

Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.166 4.727 100,00% 100,00% (3.561)

Totale titoli 1.166 4.727 100,00% 100,00% (3.561)

In particolare, i titoli sono costituiti quasi completamente da titoli di debito rappresentati da titoli di

debito bancari. Nel corso dell’esercizio sono stati infatti venduti e rimborsati tutti i titoli di debito di Stato.

(Valori in migliaia di euro)

COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA 31.12.2014 31.12.2013Composizione %

Variazioni

31.12.2014 31.12.2013

Titoli di debito 1.097 4.659 100,00% 100,00% (3.562)

Titoli di Stato   3.077 0,00% 66,04% (3.077)

Titoli di debito bancari 1.097 1.582 100,00% 33,96% (485)

Titoli di debito di imprese non finanziarie     0,00% 0,00%  

Titoli di capitale e quote di OICR 69 69 100,00% 100,00%  

Titoli di capitale di intermediari bancari e finanziari

69 69 100,00% 100,00%  

Totale titoli 1.166 4.728     (3.562)

Le attività finanziarie verso banche diverse dai titoli sono rappresentate per il 76,84% da depositi e conti

correnti vincolati (75,81% nel 2013) e per il 23,16% da depositi e conti correnti liberi (24,19% nel 2013).

(Valori in migliaia di euro)

ATTIVITÀ FINANZIARIEVERSO BANCHE DIVERSE DAI TITOLI

31.12.2014 31.12.2013Composizione %

Variazioni31.12.2014 31.12.2013

Depositi e conti correnti liberi 4.655 3.962 23,16% 24,19% 693

Depositi e conti correnti vincolati 15.447 12.418 76,84% 75,81% 3.029

Totale attività finanziarie verso banche 20.102 16.381 100,00% 100,00% 3.722

2.3 Profilo di rischiosità dei crediti di firma

L’attività tipica svolta dal Confidi è quella di garanzia collettiva dei fidi, che consiste nell’utilizzazione

delle risorse provenienti in tutto o in parte dalle imprese socie per la prestazione mutualistica e

imprenditoriale di garanzie alle imprese stesse, onde favorirne il finanziamento da parte delle banche

e degli altri intermediari finanziari. I crediti di firma (garanzie) rilasciati dalla Società costituiscono

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014

pertanto il prodotto finanziario principale figurante nel suo bilancio. In particolare, il Confidi nell’esercizio

trascorso ha rilasciato 877 garanzie poi perfezionate o in via di perfezionamento (931 nel 2013) a favore

di 640 imprese per complessivi 43 milioni di Euro (45 milioni di Euro nel 2013) a fronte di finanziamenti

concessi dalle banche alle stesse imprese ammontanti complessivamente a 79 milioni di Euro (85

milioni nel 2013).

2.3.1 Crediti di firma (garanzie rilasciate): composizione ed evoluzione

Nel loro complesso i crediti di firma sono diminuiti rispetto all’esercizio precedente, così come

evidenziato nel seguente prospetto. Tale dinamica è stata la conseguenza:

• relativamente alle esposizioni “in bonis”, della flessione dei volumi (6,4 milioni di Euro) delle

garanzie rilasciate;

• riguardo alle esposizioni “deteriorate”, della crescita delle posizioni in sofferenza (2,2 milioni

di Euro) e della crescita degli scaduti deteriorati (1,3 milioni di Euro). I criteri assunti per la

classificazione dei crediti nelle categorie di rischio previste dalle disposizioni di Vigilanza sono

disciplinati da appositi regolamenti interni ed indicati sinteticamente nella parte A “politiche

contabili” (A.2 “parte relativa alle principali voci di bilancio”, paragrafo 2 “crediti”) della nota

integrativa.

L’effetto dei descritti andamenti si è riflesso in un generale peggioramento del profilo di qualità creditizia

del portafoglio dei crediti di firma, nel quale l’incidenza delle esposizioni deteriorate risulta aumentata

rispetto all’esercizio precedente (38,8 milioni di Euro, pari al 33,86% del portafoglio complessivo, contro

35,2 milioni di Euro del 2013, pari al 29,99%).

(Valori in migliaia di euro)

GARANZIE RILASCIATEPER CATEGORIE DI RISCHIO

31.12.2014 31.12.2013Composizione %

Variazioni

31.12.2014 31.12.2013

Garanzie “in bonis” lorde 75.793 82.212 66,14% 70,01% -6.419

Sofferenze 32.715 30.519 28,55% 25,99% 2.196

Incagli 4.485 4.412 3,91% 3,76% 73

Scaduto deteriorato 1.596 283 1,39% 0,24% 1.313

Garanzie “deteriorate” lorde 38.796 35.214 33,86% 29,99% 3.582

Totale garanzie lorde 114.589 117.426 100,00% 100,00% -2.837

2.3.2 Crediti di firma (garanzie rilasciate): rettifiche di valore ed evoluzione

L’incremento fatto registrare dalle esposizioni di firma deteriorate ha fatto aumentare anche l’importo

complessivo delle perdite attese su tali esposizioni e ha, quindi, comportato la crescita per 0,8 milioni

di Euro delle relative rettifiche di valore iscritte in bilancio (passate da 14,8 a 15,5 milioni di Euro). In

particolare, le rettifiche sulle posizioni in sofferenza sono aumentate di 0,6 milioni di Euro passando

da 14,7 a 15,3 milioni di Euro considerando la crescita fatta registrare dalle stesse esposizioni, inoltre

sono aumentate le rettifiche sugli incagli e sullo scaduto deteriorato, in totale di circa 0,2 milioni di Euro

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Bilancio di esercizio 2014

rispetto al periodo precedente, stante l’impossibilità di accantonare interamente le previsioni di perdita

riferibili ai Fondi Monetari per raggiunta incapienza (e pertanto, le rettifiche si sono ragguagliate alla

consistenza degli stessi). Le rettifiche sulle esposizioni “in bonis” sono rimaste stabili (0,6 milioni di

Euro) sia per l’incapienza dei Fondi Monetari (relativamente ai rischi in bonis ancora gravanti su tali

fondi), che per via della mitigazione del rischio di credito attuata con il ricorso alla controgaranzia del

Fondo di Garanzia per i rischi a valere sul Patrimonio.

I criteri adottati per la quantificazione delle previsioni di perdita e delle conseguenti rettifiche di valore

sono disciplinati nei regolamenti interni ed illustrati nella parte A “politiche contabili” (A.2 “parte relativa

alle principali voci di bilancio”, paragrafo 2 “crediti”) della nota integrativa.

(Valori in migliaia di euro)

RETTIFICHE DI VALOREGARANZIE RILASCIATE

31.12.2014 31.12.2013Composizione %

Variazioni31.12.2014 31.12.2013

Rettifiche di valore garanzie “in bonis” 562 559 3,49% 3,64% 3

Rettifiche di valore sofferenze 15.341 14.742 95,26% 96,12% 599

Rettifiche di valore incagli 167 29 1,04% 0,19% 138

Rettifiche di scaduto deteriorato 35 7 0,22% 0,05% 28

Rettifiche di valore garanzie “deteriorate” 15.543 14.778 96,51% 96,36% 765

Totale rettifiche di valore garanzie 16.105 15.337 100,00% 100,00% 768

2.3.3 Crediti di firma (garanzie rilasciate): indicatori di copertura ed evoluzione

Il complessivo peggioramento della qualità creditizia del portafoglio dei crediti di firma della Società e

la richiamata maggiore necessità di rettifiche di valore, ha provocato un lieve incremento del tasso di

copertura generale passato dal 13,06% di fine 2013 al 14,05% di fine 2014. L’incremento è stato attenuato

dalla raggiunta incapienza dei Fondi Monetari, non più in grado quindi di assorbire completamente le

previsioni di perdita del relativo portafoglio.

La maggiore copertura ha interessato gli incagli (dallo 0,66% al 3,72%), mentre la copertura dello

scaduto deteriorato è leggermente diminuita (dal 2,47% al 2,19%), così come il grado di copertura delle

esposizioni a sofferenza anch’esso leggermente diminuito (dal 48,30% al 46,89%) a causa della sopra

citata incapienza dei Fondi Monetari.

(Valori in migliaia di euro)

GARANZIE RILASCIATE:INDICATORI DI COPERTURA

DELLE PREVISIONIDI PERDITA

Garanzie rilasciate lorde Rettifiche di valore Indicatori di copertura

31.12.2014 31.12.2013 Variazioni 31.12.2014 31.12.2013 Variazioni 31.12.2014 31.12.2013 Variazioni

Garanzie “in bonis” lorde 75.793 82.212 -6.419 562 559 3 0,74% 0,68% 0,06%

Sofferenze 32.715 30.519 2.196 15.341 14.742 599 46,89% 48,30% -1,41%

Incagli 4.485 4.412 73 167 29 138 3,72% 0,66% 3,07%

Scaduto deteriorato 1.596 283 1.313 35 7 28 2,19% 2,47% 2,19%

Garanzie “deteriorate” lorde 38.796 35.214 3.582 15.543 14.778 765 40,06% 41,97% -1,90%

Totale garanzie lorde 114.589 117.426 -2.837 16.105 15.337 768 14,05% 13,06% 0,99%

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014

2.4 Profilo di rischiosità dei crediti per cassa

I crediti per cassa verso clientela della Società sono rappresentati principalmente dai residui crediti “in

sofferenza” derivanti dalle escussioni e liquidazioni di crediti di firma rilasciati dal Confidi.

2.4.1 Crediti per cassa: composizione ed evoluzione

Come evidenziato nel seguente prospetto, i crediti per cassa verso clientela sono rappresentati da sole

posizioni deteriorate. In particolare, le sofferenze hanno registrato una crescita rispetto all’esercizio

precedente (0,7 milioni di Euro).

I criteri adottati per la classificazione dei crediti nelle categorie di rischio previste dalle disposizioni di

Vigilanza sono disciplinati in appositi regolamenti interni sinteticamente descritti nella parte A “politiche

contabili” (A.2 “parte relativa alle principali voci di bilancio”, paragrafo 2 “crediti”) della nota integrativa.

(Valori in migliaia di euro)

CREDITI CLENTELA PER CASSAPER CATEGORIE DI RISCHIO

31.12.2014 31.12.2013Composizione %

Variazioni31.12.2014 31.12.2013

Crediti clientela per cassa “in bonis” lordi          

Sofferenze 4.226 3.558 99,58% 99,64% 668

Incagli 18 13 0,42% 0,36% 5

Crediti clientela per cassa “deteriorate” lorde 4.244 3.571 100,00% 100,00% 673

Totale crediti clientela per cassa 4.244 3.571 100,00% 100,00% 673

2.4.2 Crediti per cassa: rettifiche di valore ed evoluzione

Le rettifiche di valore iscritte in bilancio sui crediti deteriorati per cassa della Società sono aumentate

(0,6 milioni di Euro) rispetto al passato.

I criteri adottati per la quantificazione delle previsioni di perdita e delle conseguenti rettifiche di valore

sono disciplinati nei regolamenti interni e illustrati nella parte A “politiche contabili” (A.2 “parte relativa

alle principali voci di bilancio”, paragrafo 2 “crediti”) della nota integrativa.

(Valori in migliaia di euro)

RETTIFICHE DI VALORECREDITI CLENTELA PER CASSA

31.12.2014 31.12.2013Composizione %

Variazioni31.12.2014 31.12.2013

Rettifiche di valore crediti clientela per cassa “in bonis”        

Rettifiche di valore sofferenze 3.734 3.136 99,54% 99,62% 598

Rettifiche di valore incagli 17 12 0,46% 0,38% 5

Rettifiche di valore crediti clientela per cassa “deteriorati” 3.751 3.148 100,00% 100,00% 603

Totale rettifiche di valore crediti clientela per cassa 3.751 3.148 100,00% 100,00% 603

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

2.4.3 Crediti per cassa: indicatori di copertura ed evoluzione

Il tasso percentuale di copertura dei crediti per cassa deteriorati è rimasto pressoché stabile rispetto

all’esercizio precedente e si è attestato all’88,38% (88,15% del 2013).(Valori in migliaia di euro)

CREDITI CLENTELA PER CASSA: INDICATORI DI COPERTURA

DELLE PREVISIONI DI PERDITA

Crediti clientela per cassa lordi Rettifiche di valore Indicatori di copertura

31.12.2014 31.12.2013 Variazioni 31.12.2014 31.12.2013 Variazioni 31.12.2014 31.12.2013 Variazioni

Crediti clientela per cassa“in bonis” lordi

                 

Sofferenze 4.226 3.558 668 3.734 3.136 598 88,35% 88,14% 0,21%

Incagli 18 13 5 17 12 5 95,85% 92,31% 3,54%

Crediti clientela per cassa “deteriorate” lorde

4.244 3.571 673 3.751 3.148 603 88,38% 88,15% 0,23%

Totale crediti clientelaper cassa

4.244 3.571 673 3.751 3.148 603 88,38% 88,15% 0,23%

2.5 Profilo di redditività

Il conto economico del 2014, di seguito riportato, chiude con un risultato economico positivo a differenza

di quello dell’esercizio precedente. In particolare, rispetto all’esercizio precedente, si è registrato

un aumento sia del margine di interesse che del margine di intermediazione ed una diminuzione

delle rettifiche di valore effettuate. Questo ha determinato un notevole miglioramento del margine di

intermediazione totale. A riguardo, il margine di interesse ha beneficiato di 606 mila Euro per interessi

attivi di competenza dell’esercizio riferibili al Fondo monetario di garanzia di Federfidi oggetto di

liquidazione a Febbraio 2015. Risultano stabili le spese amministrative ed aumentati gli altri proventi ed

oneri di gestione, quest’ultimi, per 392 mila Euro dalla rilevazione contabile di interessi e plusvalenze

relativi agli esercizi ante 2014, riferibili alla liquidazione del Fondo monetario di garanzia di Federfidi

Lombarda sopra citato. Tutto ciò ha comportato un utile di esercizio pari a 14 mila Euro (contro una

perdita dell’esercizio 2013 di 3.242 mila Euro).(Valori in migliaia di euro)

PROCESSO ECONOMICO 31.12.2014 31.12.2013 Variazioni

Margine di interesse 878 421 457

Commissioni attive 1.297 1.404 (107)

Commissioni passive (259) (285) 26

Commissioni nette 1.038 1.119 (81)

Margine di intermediazione operatività caratteristica 1.916 1.540 376

Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti e garanzie (1.027) (2.961) 1.934

Margine di intermediazione rettificato operatività caratteristica 889 (1.421) 2.310

Risultato netto operatività finanziaria 69 2 67

Margine di intermediazione totale 958 (1.419) 2.377

Spese amministrative (2.137) (2.134) (3)

Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (30) (31) 1

Altri proventi ed oneri di gestione 1.257 380 877

Risultato della gestione operativa 48 (3.204) 3.252

Imposte sul reddito (33) (39) 6

Utile di esercizio 14 (3.242) 3.256

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014

2.6 Profilo patrimoniale

2.6.1 Patrimonio aziendale: composizione ed evoluzione

Il patrimonio netto risulta costituito dal capitale versato dai Soci, dalle riserve, nonché dall’utile

dell’esercizio 2014.

Il numero complessivo dei Soci alla fine dell’esercizio è pari a 6.683, di cui 7 Associazioni promotrici

della Cooperativa. In particolare, nel trascorso esercizio il Consiglio di Amministrazione ha esaminato

340 domande di ammissione a socio da parte di imprese in possesso dei requisiti di ammissione; le

stesse sono state totalmente accolte. Il Consiglio di Amministrazione, nell’ambito delle determinazioni

assunte con riguardo all’ammissione dei nuovi Soci, ha operato secondo criteri non discriminatori,

coerenti con lo scopo mutualistico e l’attività economica svolta dalla Cooperativa, previa verifica, da

un lato, dell’esistenza in capo all’aspirante Socio dei requisiti previsti dallo Statuto sociale e, dall’altro,

della concreta possibilità di instaurare un valido rapporto mutualistico, anche in relazione alle condizioni

soggettive del richiedente.

Si segnala che la base sociale si è ridotta nel corso dell’esercizio (i Soci erano 6.801 a fine 2013),

conseguentemente in particolare alle comunicazioni ed evidenze di procedure concorsuali e liquidatorie,

che hanno dato origine a procedimenti di esclusione nel rispetto delle previsioni dello Statuto.

La composizione e l’evoluzione del patrimonio netto è riportata nel prospetto che segue.

(Valori in migliaia di euro)

PATRIMONIO AZIENDALE 31.12.2014 31.12.2013Composizione %

Variazioni31.12.2014 31.12.2013

Capitale 4.433 6.183 97,88% 157,53% (1.750)

Sovrapprezzi di emissione   115 0,00% 2,93% (115)

Riserve 90 930 1,99% 23,69% (840)

Riserve da valutazione (9) (61) -0,19% -1,55% 52

Utile (Perdita) di esercizio 14 (3.242) 0,32% -82,60% 3.256

Totale Patrimonio 4.529 3.925 100,00% 100,00% 604

Si evidenzia come la crescita del patrimonio sia attribuibile in misura marginale al risultato economico

positivo (14 migliaia di Euro), così come al recupero della “Riserva da valutazione” (per 52 migliaia di Euro,

passando da un valore negativo per valorizzazione al “fair value” delle attività disponibili per la vendita,

da 61 a 9 migliaia di Euro), mentre, in misura più rilevante, all’aumento del capitale sociale avviato in via

straordinaria nel 2009 e conclusosi nel corso dell’esercizio (che ha contribuito nell’esercizio per Euro

399 migliaia), consentendo di recuperare in parte l’abbattimento del capitale attuato per la copertura

della perdita dell’esercizio 2013.

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Bilancio di esercizio 2014

2.6.2 Rischi ed adeguatezza patrimoniale

Gli obiettivi e le politiche della Società in materia di assunzione, gestione e copertura dei rischi e di

valutazione dell’adeguatezza patrimoniale sono esposti in dettaglio, sia in termini qualitativi sia in

termini quantitativi, nella parte “D” della Nota integrativa.

La gestione dei rischi, la verifica dell’adeguatezza del patrimonio di coprire gli stessi rischi e l’informativa

da fornire al pubblico sono disciplinate dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale per gli intermediari

finanziari iscritti nell’elenco speciale ex art. 107 TUB. Tale normativa è articolata in tre pilastri, che

riguardano:

a) i requisiti patrimoniali (primo pilastro), ossia i coefficienti patrimoniali obbligatori di vigilanza

che configurano la dotazione minima di capitale che ogni intermediario deve possedere per

fronteggiare i rischi tipici dell’attività finanziaria;

b) il processo di controllo prudenziale (secondo pilastro), ossia il sistema di controlli interni di cui

ciascun intermediario deve disporre per assicurare, in un contesto di adeguatezza organizzativa,

la misurazione di tutti i rischi rilevanti e la valutazione della relativa adeguatezza patrimoniale -

attuale, prospettica e di stress - a fronte dei rischi stessi (cosiddetto “Internal Capital Adequacy

Assessment Process” - ICAAP) nonché i controlli esterni che l’Autorità di Vigilanza esercita su

stabilità, efficienza, sana e prudente gestione degli intermediari, per verificare l’affidabilità e

la coerenza dei risultati (cosiddetto “Supervisory Review and Evaluation Process” - SREP) ed

adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive;

c) l’informativa al pubblico (terzo pilastro), ossia gli obblighi informativi pubblici che ogni

intermediario è chiamato ad assolvere (disciplina di mercato) in materia di adeguatezza

patrimoniale, esposizione ai rischi e relativi sistemi di identificazione, gestione e misurazione.

Nell’ambito del primo pilastro la Società adotta i metodi standard o di base consentiti dalle richiamate

normative ed in particolare:

a. il “metodo standardizzato” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito;

b. il “metodo del valore corrente” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di controparte;

c. il “metodo base” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio operativo.

Nell’ambito del secondo pilastro la Società adotta i metodi semplificati indicati dalle predette disposizioni

oppure modelli interni.

Per la misurazione dei rischi di primo pilastro e per la misurazione dei complessivi rischi nonché per la

quantificazione del patrimonio, il Confidi ha adottato appositi regolamenti aziendali che disciplinano le

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014

complessive attività da porre in essere al riguardo. Dal confronto fra i complessivi rischi (capitale interno

complessivo) ed il patrimonio (capitale complessivo) si perviene alla valutazione dell’adeguatezza

ovvero della capacità del patrimonio di coprire i rischi.

Entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2014, il Confidi procederà attraverso il

sito internet aziendale agli adempimenti di informativa al pubblico previsti dalla normativa di Vigilanza

sul terzo pilastro.

Nel prospetto di seguito riportato sono indicati i rischi assunti dal Confidi, il Patrimonio, il Tier 1 ratio

(Patrimonio di Base su complessive attività di rischio ponderate) ed il Total capital ratio (Patrimonio di

Vigilanza su complessive attività di rischio ponderate). In sintesi, i requisiti patrimoniali concernenti i

rischi di primo pilastro ed ammontanti complessivamente ad Euro 1.855 mila sono coperti dal Patrimonio

di Vigilanza (Euro 4.496 mila). In conclusione, il Total capital ratio (14,54%) risulta superiore al coefficiente

patrimoniale complessivo minimo (6%).

(Valori in migliaia di euro)

ADEGUATEZZA PATRIMONIALE 31.12.2014 31.12.2013Composizione %

Variazioni31.12.2014 31.12.2013

Rischi di credito e di controparte 1.577 1.376 85,01% 83,24% 201

Rischio operativo 278 277 14,99% 16,76% 1

Totale requisiti patrimoniali 1.855 1.653 100,00% 100,00% 202

Patrimonio di base 4.496 3.898 100,00% 100,00% 598

Patrimonio supplementare 0 0 0 0%  

Patrimonio di Vigilanza 4.496 3.898 100,00% 100,00% 598

Indice di adeguatezza patrimoniale (Patrimonio di Vigilanza/Totale requisiti patrimoniali)

2,42 2,36

  

0,06

Tier 1 ratio (Patrimonio di Base/(Totale requisiti patrimoniali / 6%))

14,54% 14,15% 0,39%

Coefficiente patrimoniale complessivo minimo 6,00% 6,00%  

Total capital ratio (Patrimonio di Vigilanza/(To-tale requisiti patrimoniali / 6%))

14,54% 14,15% 0,39%

2.6.3 Fondi rischi monetari

I crediti di firma al 31.12.2014 trovano copertura in via prevalente nei due distinti fondi rischi monetari

(breve e medio termine), non più operativi. Il Confidi ha infatti dismesso l’operatività di tipo sussidiario con

copertura nei depositi monetari, avendo avviato una nuova e distinta operatività di rilascio di garanzie a

prima richiesta sul patrimonio. Nel prospetto seguente è riportata la consistenza di tali fondi monetari e

la stima della capienza degli stessi rispetto alle garanzie sottostanti, tenuto conto delle perdite attese.

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Bilancio di esercizio 2014

(Valori in migliaia di euro)

CONSISTENZE E STIMEFondo rischi

MonetarioBreve Termine

Fondo rischi Monetario

Medio Termine

a - Stock garanzie a fine esercizio (al netto delle somme coperte con pegno)

7.134 45.110

b - Consistenza Fondi richiesta per il rispetto del rapporto moltiplicatore convenzionato (1/15)

476 3.007

c - Consistenza Fondi al 31.12.2014 3.523 8.294

d - Perdita attesa – garanzie deteriorate (1) (2) 3.523 8.294

e - Perdita attesa – garanzie in bonis (3) 0 0

f - Stima consistenza fondi al netto delle perdite attese (“c” – “d” –“e”) 0 0

(1) Le garanzie deteriorate lorde ammontano a 7.134 mila Euro per il Fondo Rischi Monetario Breve Termine e 27.725 mila Euro per il Fondo Rischi Monetario Medio Termine. Al netto delle controgaranzie gli importi si riducono rispettivamente a 6.365 mila Euro (Fondo Rischi Monetario Breve Termine) e 24.965 mila Euro (Fondo Rischi Monetario Medio Termine). Le previsioni di perdita sono determinate secondo i criteri illustrati nella parte A “politiche contabili” (A.2 “parte relativa alle principali voci di bilancio”, paragrafo 2 “crediti”) della nota integrativa.

(2) Relativamente al Fondo Rischi Monetario Breve Termine le rettifiche di valore complessive a copertura delle perdite attese a fronte delle garanzie deteriorate non sono risultate pari all’intera stima delle stesse, quantificate in 4.255 mila Euro, ma si sono ragguagliate all’ammontare corrispondente alla perdita massima sopportabile dal Fondo anzidetto pari a 3.523 mila Euro. Analogamente, relativamente al Fondo Rischi Monetario Medio Termine, le rettifiche di valore complessive a copertura delle perdite attese a fronte delle garanzie deteriorate non sono risultate pari all’intera stima delle stesse, quantificate in 16.269 mila Euro, ma si sono ragguagliate all’ammontare corrispondente alla perdita massima sopportabile dal Fondo anzidetto pari a 8.294 mila Euro.

(3) Relativamente al Fondo Rischi Monetario Breve Termine non vi sono posizioni in bonis. Riguardo invece al Fondo Rischi Monetario Medio Termine, le rettifiche di valore complessive a copertura delle perdite attese a fronte delle garanzie in bonis che avrebbero dovuto ammontare a 423 mila Euro, non sono state effettuate stante l’incapienza del relativo Fondo dopo l’accantonamento per le previsioni di perdita su posizioni deteriorate.

La tabella (e relative note) evidenzia chiaramente che i Fondi Rischi Monetari non sono più in grado

di assicurare la copertura delle perdite attese. L’incremento delle partite deteriorate ed il conseguente

incremento delle previsioni di perdita hanno eroso la consistenza attesa.

2.6.4 Contributi pubblici

Riguardo ai contributi pubblici, versati in via prevalente dalle Camere di Commercio, gli stessi risultano

complessivamente impegnati a copertura delle perdite attese sulle posizioni in sofferenza, ancorché

non liquidate/escusse come emerge dal prospetto di seguito riportato.

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014

(Valori in migliaia di euro)

PROVINCIA E ENTEConsistenza

iniziale (01.01.2014)

Contributo ricevuto

nell’anno 2014

Contributo utilizzato nell’anno

2014 per la liquidazione di

insolvenze

Consistenza finale per perdite

da liquidare (31.12.2014)

Alessandria (CCIAA di Alessandria) 46 27   73

Bergamo (CCIAA di Bergamo) 30     30

Brescia (CCIAA di Brescia) 37 104 (29) 112

Como (CCIAA di Como) 59   (59)  

Cremona (CCIAA di Cremona) (1) 79   (29) 50

Cremona (Provincia di Cremona) (1) 13   (13)  

Lecco (CCIAA di Lecco) 13     13

Mantova (CCIAA di Mantova) 28   (27) 1

Varese (CCIAA di Varese) 34 20 (50) 4

Totali 339 151 (207) 283

(1) I contributi della CCIAA e della Provincia di Cremona sono gestiti in un unico conto corrente bancario. L’imputazione delle insolvenze segue una logica di capienza al momento della liquidazione, con riferimento alle residue possibilità di utilizzo tenuto conto delle date di corresponsione dei contributi.

A seguire, si riporta un secondo prospetto che evidenzia gli utilizzi dei contributi pubblici nell’ultimo

triennio.

(Valori in migliaia di euro)

PROVINCIA E ENTEConsistenza

iniziale (01.01.2012)

Contributo ricevuto

nel periodo 2012/2014

Contributo utilizzato nel periodo 2012 / 2014 per la

liquidazione di insolvenze

Consistenza finale per perdite

da liquidare (31.12.2014)

Alessandria (CCIAA di Alessandria) 21 52   73

Bergamo (CCIAA di Bergamo) 8 22   30

Brescia (CCIAA di Brescia) 36 234 (158) 112

Como (CCIAA di Como) 18 57 (75)  

Cremona (CCIAA di Cremona) (1) 89 1 (40) 50

Cremona (Provincia di Cremona) (1) 23   (23)  

Lecco (CCIAA di Lecco)   13   13

Mantova (CCIAA di Mantova) 25 21 (45) 1

Varese (CCIAA di Varese) 7 81 (84) 4

Totali 227 481 (425) 283

(1) I contributi della CCIAA e della Provincia di Cremona sono gestiti in un unico conto corrente bancario. L’imputazione delle insolvenze segue una logica di capienza al momento della liquidazione, con riferimento alle residue possibilità di utilizzo tenuto conto delle date di corresponsione dei contributi.

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Bilancio di esercizio 2014

3. Altre informazioni

3.1 Parti correlate(Valori in migliaia di euro)

 COMPENSI AGLI AMMINISTRATORI E AI DIRIGENTI Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013

Amministratori 72 81

Sindaci 64 64

Dirigenti 75 81

Totale 211 226

3.2 Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio

In apertura di relazione si è fatto cenno a due fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio,

uno dei quali in grado di riflettersi significativamente sul risultato aziendale. Trattasi della liquidazione

attuata da Federfidi Lombarda in data 23 Febbraio 2015 della quota attribuita al Confidi a valere su un

Fondo di garanzia oggetto già a fine 2012 di suddivisione tra Confidi beneficiari delle garanzie, con

estinzione delle sottostanti garanzie. La liquidazione ha consentito di rilevare interessi e plusvalenze

maturati sulle somme spettanti, sia dell’esercizio che riferiti all’annualità precedente, già determinabili

nel loro ammontare (pari complessivamente a circa 999 migliaia di Euro) in quanto con la liquidazione

si sono completati gli elementi indispensabili per la rilevazione a conto economico. Per quanto attiene

l’importo liquidato riferibile alle garanzie oggetto di estinzione, per un ammontare pari a circa 2,6 milioni

di Euro, lo stesso rileverà nel 2015 e potrà a propria volta contribuire in misura significativa al conto

economico del nuovo esercizio. Il secondo fatto di rilievo riguarda l’avvenuta ammissione in data 18

Marzo 2015 al contributo di Regione Lombardia ai sensi dell’Avviso pubblico volto a favorire l’accesso al

credito per il tramite dei Confidi. Il contributo, pari a 1.082.169 euro, una volta completata la destinazione

a capitale sociale mediante attribuzione ai Soci, sarà in grado di accrescere la consistenza patrimoniale

del Confidi in misura significativa rispetto alla situazione rappresentata in bilancio.

3.3 Compensi alla Società di Revisione

I compensi annuali alla società incaricata della revisione legale dei conti ammontano complessivamente

ad Euro 13.500.

4. Evoluzione prevedibile della gestione

I primi mesi del 2015 evidenziano un’operatività, in termini di rilascio di garanzie a fronte dei finanziamenti

concessi dalle banche alle imprese socie del Confidi, in lieve incremento rispetto a quella registrata nel

medesimo periodo del trascorso esercizio. In particolare, nel primo bimestre dell’esercizio in corso sono

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2014

state rilasciate 145 garanzie per un totale complessivo pari a 7,9 milioni di Euro (6,8 nel 2014), a fronte

di finanziamenti concessi dalle banche pari a 13,2 milioni di Euro (13,4 milioni nel 2014). Le richieste

hanno riguardato principalmente finanziamenti volti a sopperire alle necessità di liquidità delle imprese

richiedenti; le garanzie relative ai finanziamenti per investimenti rappresentano il 10% delle complessive

garanzie concesse nel primo bimestre dell’anno (15% nel 2014), in calo quindi rispetto ai primi mesi

dell’esercizio precedente. La ripresa preventivata per il 2014 e di fatto non registratasi (anzi, si è incorsi in

una contenuta contrazione), allo stato attuale non è sostanzialmente preventivabile neanche per il 2015.

In termini di garanzie si stima di riuscire a rilasciare 45 milioni di Euro (43 nell’esercizio 2014), stante le

maggiori percentuali di copertura dei finanziamenti sottostanti, attuando il ricorso alla controgaranzia

del Fondo di Garanzia. Ciò sarà possibile se la domanda e l’offerta di credito non subiranno un’ulteriore

contrazione in corso d’anno. A riguardo del Fondo di Garanzia, le Disposizioni operative revisionate a

Marzo 2014, se da una parte hanno consentito di incrementare la platea di imprese ammissibili alla

garanzia e controgaranzia di Stato, dall’altra mantengono l’interesse da parte delle banche a ricorrere

alla garanzia diretta. Ciò anche quest’anno, come l’anno scorso, potrebbe rappresentare una variabile

in grado di impattare negativamente sull’operatività, che certamente ne ha risentito nelle ultime

due annualità, tenuto conto che a fronte di un credito in contrazione, il flusso di nuovi finanziamenti

bancari oggetto di garanzia diretta del Fondo di Garanzia è cresciuto nel 2014 del 43,9% (53% in termini

d’importo garantito), contro una contrazione delle controgaranzie dell’8,7% (7,9% in termini d’importo

controgarantito). Nel solo 2014, le banche hanno ottenuto dallo Stato garanzie dirette per 6,2 miliardi di

Euro, contro, per dare la dimensione del fenomeno, meno di 2 miliardi di Euro nel 2012.

Il previsto sviluppo operativo del Confidi è quindi da riconnettere, oltre che all’atteso moderato

miglioramento del contesto economico ed alla valorizzazione dello status di Confidi accreditato dal Fondo

di Garanzia a certificare il merito di credito delle imprese per l’accesso alla garanzia di Stato, all’attività

di prevalutazione e accompagnamento delle imprese socie nell’ottenimento di nuovi finanziamenti

garantiti, nonché all’ampliamento dell’operatività in altre regioni, per via degli accordi sinergici possibili

con le associazioni di categoria del sistema confederale di riferimento. A riguardo, dopo l’avvio nel 2013

dell’unità locale in Umbria (a Terni), nel 2014 è stata avviata un’unità locale in Calabria (a Cosenza) e

impostato l’avvio in Emilia Romagna (a Piacenza). Parallelamente il Consiglio, sempre al fine di mirare

ad uno sviluppo operativo, ha previsto di dare corso a sinergie con altri Confidi su specifiche iniziative

e prodotti in grado di accrescere l’interesse per il ricorso alla garanzia Confidi, nonché, con il piano

strategico aggiornato a Dicembre 2014, impostando d’intesa con la Direzione lo sviluppo della struttura

commerciale in grado di meglio intercettare le necessità delle imprese e svolgere più proficuamente

un’attività proattiva. Tale investimento risulta possibile tenuto conto del contenimento dei costi

di struttura posto in essere nel secondo semestre dell’esercizio 2014, avendo accentrato funzioni

tipicamente di back office e quindi snellendo l’organizzazione degli Sportelli territoriali, privilegiando

accordi a costi variabili.

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Bilancio di esercizio 2014

5. Destinazione dell’utile di esercizio

L’utile di esercizio 2014 ammonta a 14.409 Euro. Premesso che a norma dell’art. 2545 quater del C.C. deve

essere accantonato alla Riserva Legale almeno il trenta per cento dell’utile di esercizio, pari a Euro 4.323,

la differenza si propone di destinarla al Fondo di Riserva Indivisibile ex art. 12 della Legge 904/77.

5.1 Struttura patrimoniale

L’assetto patrimoniale, dopo la destinazione dell’utile dell’esercizio, risulterebbe così formato:(Valori in unità di euro)

ASSETTO PATRIMONIALE  

Capitale 4.433.141

di cui capitale costituito da azioni ordinarie 3.190.682

di cui capitale costituito da ”Azioni attribuite a titolo gratuito D.G.R. Regione Lombardia X/217 del 31/05/2013”

1.242.459

Riserva legale 4.323

Riserva statutaria 100.204

Riserve da valutazione (8.574)

Totale 4.529.094

Conclusioni

Signori Soci,

il Confidi ha attuato le iniziative pianificate per contenere i rischi complessivi e, in particolare, quello

di credito, che è stato attenuato mediante cogaranzie e controgaranzie di altri intermediari e del

Fondo di Garanzia. La Società chiude con un contenuto risultato d’esercizio, certamente da cogliere

positivamente dopo le perdite registrate nelle annualità precedenti. Questo risultato deriva, come

indicato in precedenza, principalmente dal contributo di partite straordinarie, tenuto conto che gli effetti

del repricing attuato per tendere all’equilibrio economico della gestione, si registreranno a decorrere

dall’esercizio 2015.

In un contesto ancora incerto in termini di offerta di credito e di ricorso allo stesso nella forma della

controgaranzia (qualora condizionato all’accesso della garanzia di Stato), l’esercizio 2015 dovrebbe

sostanzialmente replicare il 2014 in termini di operatività. In termini economici, la gestione dovrebbe

volgere, al netto di partite straordinarie, al sostanziale pareggio, stante la crescita attesa della

remunerazione per l’attività di rilascio delle garanzie, l’esaurirsi dell’impatto del decadimento delle

garanzie che gravano sui Fondi Rischi Monetari ed il contenimento di quello gravante sulle garanzie

patrimoniali, nonché la consistente mitigazione del rischio di credito attuata sulle garanzie patrimoniali.

Gli Organi aziendali per quanto di loro competenza hanno operato in un’ottica di sana e prudente gestione

coordinandosi e collaborando con le Funzioni aziendali nel rispetto di quanto richiesto dall’Organo di

Vigilanza in sede di iscrizione nell’elenco speciale ex art. 107 TUB.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

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Schemi del bilanciodell’impresa

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Bilancio di esercizio 2014

Schemi del bilancio dell’impresa

STATO PATRIMONIALE INTERMEDIARI FINANZIARI

Attivo

Voci dell’attivo 31/12/2014 31/12/2013

10. Cassa e disponibilità liquide 493 526

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.165.709 4.727.416

60. Crediti 21.593.995 16.803.524

90. Partecipazioni 100 100

100. Attività materiali 45.632 50.069

110. Attività immateriali 33.510 27.649

120. Attività fiscali 113.215 109.888

  a) correnti 113.215 109.888

140. Altre Attività 300.098 263.162

  TOTALE ATTIVO 23.252.752 21.982.334

Passivo

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2014 31/12/2013

10. Debiti 379.577 870.844

70. Passività fiscali 33.406 38.515

  a) correnti 33.406 38.515

90. Altre passività 18.127.897 16.974.717

100. Trattamento di fine rapporto del personale 182.778 173.051

120. Capitale 4.433.141 6.182.922

150. Sovrapprezzi di emissione   115.297

160. Riserve 90.118 930.280

170. Riserve da valutazione (8.574) (60.995)

180. Utile (Perdita) d’esercizio 14.409 (3.242.298)

  TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 23.252.752 21.982.334

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Schemi del Bilancio dell’impresa

CONTO ECONOMICO INTERMEDIARI FINANZIARI

Voci 31/12/2014 31/12/2013

10. Interessi attivi e proventi assimilati 877.957 420.894

  MARGINE DI INTERESSE 877.957 420.894

30. Commissioni attive 1.296.973 1.404.394

40. Commissioni passive (258.570) (284.887)

  COMMISSIONI NETTE 1.038.402 1.119.507

90. Utile/Perdita da cessione o riacquisto di: 68.841 1.861

  a) attività finanziarie 68.841 1.861

  MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1.985.200 1.542.262

100. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (1.027.454) (2.961.479)

  a) attività finanziarie (135.789) (924.896)

  b) altre operazioni finanziarie (891.665) (2.036.583)

110. Spese amministrative: (2.136.866) (2.133.662)

  a) spese per il personale (1.371.792) (1.395.009)

  b) altre spese amministrative (765.075) (738.653)

120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (15.770) (16.594)

130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (14.639) (14.731)

160. Altri proventi e oneri di gestione 1.257.344 380.422

  RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA 47.815 (3.203.783)

  UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITA’ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 47.815 (3.203.783)

190. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (33.406) (38.515)

  UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITA’ CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE 14.409 (3.242.298)

  UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO 14.409 (3.242.298)

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Bilancio di esercizio 2014

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA INTERMEDIARI FINANZIARI

Voci 31/12/2014 31/12/2013

10. Utile (Perdita) d’esercizio 14.409 (3.242.298)

 Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico

   

20. Attività materiali    

30. Attività immateriali    

40. Piani a benefici definiti    

50. Attività non correnti in via di dismissione    

60.Quota delle riserve di valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

   

 Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

   

70. Coperture di investimenti esteri    

80. Differenze di cambio    

90. Copertura dei flussi finanziari    

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 52.421 253.547

110. Attività non correnti in via di dismissione    

120.Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

   

130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 52.421 253.547

140. Redditività complessiva (voce 10+130) 66.830 (2.988.751)

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Schemi del Bilancio dell’impresa

PATRIMONIO NETTO INTERMEDIARI FINANZIARI 31/12/2014

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto intermediari finanziari

 

Esistenze al 3

1/12/2

013

Mod

ifica saldi apertu

ra

Esistenze al 0

1/01/2

014

Allocazione risultato esercizio

precedente

Variazioni dell’esercizio

Red

ditività com

plessiva esercizio al 31/12

/20

14

Patrim

onio n

etto al 31/12

/20

14

Riserve

Divid

end

i e altre destin

azioni

Variazion

i di riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Emission

e nu

ove azioni

Acqu

isto azioni proprie

Distribu

zione straord

inaria

divid

end

i

Variazion

e strum

enti d

i capitale

Altre V

ariazioni

Capitale 6.182.922   6.182.922   (2.115.428)   797.182 (431.536)         4.433.141

Sovrapprezzo emissioni 115.297   115.297 (115.297)                  

Riserve: 930.280   930.280 (930.280)       90.118         90.118

a) di utili 930.280   930.280 (930.280)       90.118         90.118

b) altre                          

Riserve da valutazione (60.995)   (60.995)                 52.421 (8.574)

Strumenti di capitale                          

Azioni proprie                          

Utile (Perdita) di esercizio (3.242.298)   (3.242.298) (1.045.577)               14.409 14.409

Patrimonio netto 3.925.207   3.925.207 (1.045.577) (2.115.428)   797.182 (341.418)       66.830 4.529.094

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Bilancio di esercizio 2014

PATRIMONIO NETTO INTERMEDIARI FINANZIARI 31/12/2013

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto intermediari finanziari

 

Esistenze al 3

1/12/2

012

Mod

ifica saldi apertu

ra

Esistenze al 0

1/01/2

013

Allocazione risultato esercizio

precedente

Variazioni dell’esercizio

Red

ditività com

plessiva esercizio al 31/12

/20

13

Patrim

onio n

etto al 31/12

/20

13

Riserve

Divid

end

i e altre destin

azioni

Variazion

i di riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Emission

e nu

ove azioni

Acqu

isto azioni proprie

Distribu

zione straord

inaria

divid

end

i

Variazion

e strum

enti d

i capitale

Altre V

ariazioni

Capitale 2.714.950   2.714.950       3.721.122 (253.150)         6.182.922

Sovrapprezzo emissioni 1.658.239   1.658.239 (1.542.942)                 115.297

Riserve: 1.727.234   1.727.234 (802.354)       5.400         930.280

a) di utili 1.727.234   1.727.234 (802.354)       5.400         930.280

b) altre                          

Riserve da valutazione (314.542)   (314.542)                 253.547 (60.995)

Strumenti di capitale                          

Azioni proprie                          

Utile (Perdita) di esercizio (2.345.296)   (2.345.296) (2.345.296)               (3.242.298) (3.242.298)

Patrimonio netto 3.440.585   3.440.585       3.721.122 (247.750)       (2.988.751) 3.925.207

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Schemi del Bilancio dell’impresa

RENDICONTO FINANZIARIO INTERMEDIARI FINANZIARI

Metodo Diretto

 Importo

31/12/2014 31/12/2013

A. ATTIVITÀ OPERATIVA    

1. Gestione 1.048.224 (391.642)

  - interessi attivi incassati (+) 877.957 420.894

  - interessi passivi pagati (-)    

  - dividendi e proventi simili (+) 68.841 1.861

  - commissioni nette (+/-) 973.402 930.219

  - spese per il personale (-) (1.325.731) (1.347.829)

  - altri costi (-) (769.053) (768.025)

  - altri ricavi (+) 1.261.322 409.794

  - imposte e tasse (-) (38.515) (38.556)

 - costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell’effetto fiscale (+/-)

   

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.366.723) 486.962

  - attività finanziarie detenute per la negoziazione    

  - attività finanziarie valutate al fair value    

  - attività finanziarie disponibili per la vendita 3.614.128 1.675.363

  - crediti verso banche (3.721.544) (580.069)

  - crediti verso enti finanziari (998.835)  

  - crediti verso clientela (205.881) (652.182)

  - altre attività (54.591) 43.852

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (202.528) (3.603.520)

  - debiti verso banche    

  - debiti verso enti finanziari (462.532) 44.891

  - debiti verso clientela (28.735) (2.981.024)

  - titoli in circolazione    

  - passività finanziarie di negoziazione    

  - passività finanziarie valutate al fair value    

  - altre passività 288.740 (667.386)

  Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa (521.026) (3.508.199)

B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO    

1. Liquidità generata da   50.000

  - vendite di partecipazioni   50.000

  - dividendi incassati su partecipazioni    

  - vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza    

  - vendite di attività materiali    

  - vendite di attività immateriali    

  - vendite di rami d’azienda    

2. Liquidità assorbita da (16.063) (15.307)

  - acquisti di partecipazioni   (100)

  - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza    

  - acquisti di attività materiali 4.437 (8.497)

  - acquisti di attività immateriali (20.500) (6.710)

  - acquisti di rami d’azienda    

  Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (16.063) 34.693

C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA    

  - emissioni/acquisti di azioni proprie 537.057 3.473.372

  - emissioni/acquisti di strumenti di capitale    

  - distribuzione dividendi e altre finalità    

  Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista 537.057 3.473.372

  LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO (32) (133)

Legenda: (+) generata - (-) assorbita

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Bilancio di esercizio 2014

RICONCILIAZIONE

Metodo Diretto

Voci di bilancioImporto

31/12/2014 31/12/2013

Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 526 659

Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio (32) (133)

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 493 526

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Nota integrativa 43

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Bilancio di esercizio 2014

Parte APolitiche contabili

A.1 - Parte generale

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

In conformità dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 le società finanziarie

iscritte nell’elenco speciale di cui all’articolo 107 TUB devono redigere il bilancio di esercizio in conformità

dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Pertanto, la Società Confapi Lombarda Fidi in quanto società finanziaria iscritta nel suddetto elenco

speciale nel corso del 2010, ha redatto il presente bilancio d’esercizio secondo i principi IAS/IFRS

emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’”IFRS

dell’International Financial Reporting Interpretations Committee” (IFRS IC), omologati dalla Commissione

Europea secondo la procedura prescritta dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19.7.2002, e in

conformità del Provvedimento della Banca d’Italia del 21 Gennaio 2014 “Istruzioni per la redazione dei

bilanci e dei rendiconti degli Intermediari finanziari ex art. 107 del TUB, degli Istituti di pagamento, degli

IMEL, delle SGR e delle SIM”.

Nel rispetto dell’articolo 5, comma 1, del decreto legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, se in casi

eccezionali l’applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali risulta

incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria

e del risultato economico della Società, la disposizione stessa non deve essere applicata. Nella nota

integrativa sono spiegati i motivi della deroga, ove presente, e la sua influenza sulla rappresentazione

della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Tenuto conto delle previsioni statutarie, il Consiglio ha deliberato di utilizzare il maggior termine previsto

dallo Statuto per l’approvazione del bilancio, ricorrendo la convocazione di assemblee separate (rif. art. 23,

comma 3 e art. 28, comma 2 dello Statuto sociale) ed ai sensi dell’articolo 2364 comma 2 del codice civile.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio è costituito:

(a) dallo stato patrimoniale;

(b) dal conto economico;

(c) dal prospetto della redditività complessiva;

(d) dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto;

(e) dal rendiconto finanziario;

(f) dalla nota integrativa.

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Schemi del Bilancio dell’impresa

Il bilancio è altresì corredato di una relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione e sulla

situazione della Società.

Il bilancio è redatto in euro - i prospetti contabili di cui alle precedenti lettere da (a) ad (e) in unità di euro

e la nota integrativa di cui alla precedente lettera (f) in migliaia di euro - e si basa sui seguenti principi

generali di redazione stabiliti dallo IAS 1:

a. Continuità aziendale. Le valutazioni delle attività, delle passività e delle operazioni “fuori bilancio”

vengono effettuate nella prospettiva della continuità aziendale della Società. I presupposti alla

base della redazione del bilancio in continuità di funzionamento sono oggetto di illustrazione

nella premessa alla relazione sulla gestione.

b. Competenza economica. Salvo che nel rendiconto finanziario, la rilevazione dei costi e dei ricavi

avviene secondo i principi di maturazione economica e di correlazione.

c. Coerenza di presentazione. I criteri di presentazione e di classificazione delle voci del bilancio

vengono tenuti costanti da un periodo all’altro, salvo che il loro mutamento sia prescritto da

un principio contabile internazionale o da una interpretazione oppure si renda necessario

per accrescere la significatività e l’affidabilità della rappresentazione contabile. Nel caso di

cambiamento il nuovo criterio viene adottato - nei limiti del possibile - retroattivamente e sono

indicati la natura, la ragione e l’importo delle voci interessate dal mutamento. La presentazione e

la classificazione delle voci è conforme alle disposizioni impartite dalla Banca d’Italia sui bilanci

degli intermediari finanziari.

d. Rilevanza e aggregazione. Conformemente alle disposizioni impartite dalla Banca d’Italia sui

bilanci degli intermediari finanziari, gli elementi simili sono aggregati nella medesima classe e le

varie classi - tra loro differenti - sono presentate, se significative, in modo separato.

e. Divieto di compensazione. Eccetto quanto disposto o consentito da un principio contabile

internazionale o da una interpretazione oppure dalle disposizioni impartite dalla Banca d’Italia sui

bilanci degli intermediari finanziari, le attività e le passività nonché i costi e i ricavi non formano

oggetto di compensazione.

f. Informativa comparativa. Relativamente a tutte le informazioni del bilancio - anche di carattere

qualitativo quando utili per la comprensione della situazione della Società - vengono riportati

i corrispondenti dati dell’esercizio precedente, a meno che non sia diversamente stabilito o

permesso da un principio contabile internazionale o da una interpretazione.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Come rappresentato nella relazione sulla gestione, successivamente alla chiusura dell’esercizio e fino al

2 Aprile 2015, data di approvazione del progetto di Bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione,

si sono verificati due eventi uno dei quali in grado di riflettersi significativamente sul risultato aziendale.

Trattasi della liquidazione attuata da Federfidi Lombarda in data 23 Febbraio 2015 della quota attribuita

al Confidi a valere su un Fondo di garanzia oggetto già a fine 2012 di suddivisione tra Confidi beneficiari

delle garanzie, con estinzione delle sottostanti garanzie. La liquidazione ha consentito di rilevare interessi

e plusvalenze maturati sulle somme spettanti, sia dell’esercizio che riferiti all’annualità precedente, già

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Bilancio di esercizio 2014

determinabili nel loro ammontare (pari complessivamente a circa 999 migliaia di Euro) in quanto con

la liquidazione si sono completati gli elementi indispensabili per la rilevazione a conto economico. Per

quanto attiene l’importo liquidato riferibile alle garanzie oggetto di estinzione, per un ammontare pari a

circa 2,6 milioni di Euro, lo stesso rileverà nel 2015 e potrà a propria volta contribuire in misura significativa

al conto economico del nuovo esercizio. Il secondo fatto di rilievo riguarda l’avvenuta ammissione in data

18 Marzo 2015 al contributo di Regione Lombardia ai sensi dell’Avviso pubblico volto a favorire l’accesso al

credito per il tramite dei Confidi. Il contributo, pari a 1.082.169 euro, una volta completata la destinazione a

capitale sociale mediante attribuzione ai Soci, sarà in grado di accrescere la consistenza patrimoniale del

Confidi in misura significativa rispetto alla situazione rappresentata in bilancio.

Sezione 4 - Altri aspetti

Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio

La redazione del bilancio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare

effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e negli altri prospetti contabili, nonché sulle informative

della nota integrativa. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e

l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, ai fini della formulazione di

assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni

utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi

successivi gli attuali valori iscritti in bilancio possano variare anche in misura significativa a seguito del

mutamento delle valutazioni.

Le principali fattispecie per le quali è stato maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da

parte della Società, che si è avvalsa anche del supporto di consulenti esterni, sono in particolare:

• la determinazione della cosiddetta “quota rischio” dei flussi commissionali riscossi a fronte delle

garanzie rilasciate;

• l’utilizzo di modelli valutativi per la quantificazione delle rettifiche e delle riprese di valore delle

esposizioni di rischio (“deteriorate” e “in bonis”) rappresentate dai crediti per cassa e dalle garanzie

rilasciate nonché, più in generale, per la determinazione del valore delle varie tipologie di attività

finanziarie esposte in bilancio.

La presentazione delle politiche contabili applicate alle principali voci di bilancio illustra le più importanti

assunzioni e valutazioni soggettive formulate nella redazione del bilancio stesso. Per le ulteriori

informazioni di dettaglio relative alla composizione ed ai valori dei predetti aggregati si fa, invece, rinvio

alle successive sezioni della nota integrativa.

Revisione legale dei conti

Il bilancio è stato sottoposto, ai sensi dell’articolo 14 del Decreto Legislativo 27 Gennaio 2010 n. 39,

alla revisione legale della Società di revisione Mazars S.p.A. a seguito dell’incorporazione della società

Revisionitalia S.r.l. alla quale era stato conferito l’incarico da parte dell’Assemblea dei Soci del 23 maggio

2013 per il periodo 2013-2021. Il compenso annuo per il mandato conferito (compresa la revisione legale

semestrale) ammonta ad euro 13.500.

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A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie disponibili per la vendita

1.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono allocati titoli di debito (ordinari e

subordinati) e titoli di capitale che configurano le seguenti tipologie di investimenti:

a) investimenti temporanei delle disponibilità aziendali, destinati generalmente a fungere da

riserve di liquidità per fronteggiare le eventuali insolvenze delle imprese socie che comportino

l’escussione delle garanzie rilasciate dalla Società a favore delle banche e degli intermediari

finanziari che hanno finanziato tali imprese;

b) titoli di capitale che configurano partecipazioni di minoranza nel capitale di altre società dirette a

realizzare legami durevoli con esse.

1.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

 

L’iscrizione iniziale dei titoli disponibili per la vendita avviene alla data del regolamento finanziario delle

relative operazioni di acquisto.

Eccetto quanto consentito dallo IAS 39, i titoli del portafoglio disponibile per la vendita non possono

formare oggetto di trasferimento in altri portafogli né titoli di altri portafogli sono trasferibili nel portafoglio

disponibile per la vendita.

 

Anche la cancellazione dei titoli disponibili per la vendita a seguito di operazioni di cessione avviene alla

data del regolamento finanziario di tali operazioni. I titoli venduti a terzi non possono essere cancellati

se sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici o il loro controllo effettivo (nella misura del “continuing

involvement”) restano in capo alla Società cedente. In questo caso nei confronti degli acquirenti viene

rilevata una passività corrispondente al prezzo incassato; sui titoli venduti e sulle collegate passività

sono registrati ricavi e costi rispettivi.

 

I titoli strutturati (combinazioni di titoli e di strumenti derivati) sono disaggregati nei loro elementi

costitutivi - che vengono registrati separatamente tra loro - se le componenti derivate incorporate

hanno natura economica e rischi differenti da quelli dei titoli sottostanti e se sono configurabili come

autonomi contratti derivati.

 

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Bilancio di esercizio 2014

1.3. Criteri di valutazione

I titoli disponibili per la vendita sono iscritti inizialmente al “fair value” (costo di acquisto) rettificato,

ove rilevanti, degli eventuali costi e ricavi di transazione anticipati e attribuibili specificamente ai titoli

acquistati (valore di prima iscrizione). Successivamente:

a) il “fair value” degli strumenti quotati in mercati attivi (liquidi ed efficienti) è dato dalle relative

quotazioni di chiusura;

b) il “fair value” dei titoli di debito non quotati in mercati attivi è stimato sulla base delle quotazioni

di titoli simili o, in mancanza, attualizzando i relativi flussi di cassa futuri attesi e considerando i

relativi profili di rischio;

c) il “fair value” dei titoli di capitale non quotati in mercati attivi è stimato in base ai metodi

correntemente utilizzati per le valutazioni d’impresa, tenendo conto delle specificità aziendali.

Tali titoli sono tuttavia valutati al costo, quando il “fair value” non può essere stimato in maniera

affidabile;

d) ove si evidenzino sintomi di deterioramento della solvibilità degli emittenti, i titoli vengono

sottoposti all’”impairment test”. Le perdite da “impairment” si ragguagliano alla differenza

negativa tra il “fair value” corrente dei titoli deteriorati ed il loro valore contabile; se si verificano

successive riprese di valore, queste non possono superare il limite delle perdite da “impairment”

precedentemente contabilizzate, salvo che per i titoli di capitale non quotati sui quali non possono

essere rilevate riprese di valore.

 

1.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi attivi dei titoli di debito sono computati, ove rilevante, in base al tasso interno di rendimento.

Questo è il tasso di interesse che, per ogni titolo disponibile per la vendita, pareggia il valore attuale

dei flussi di cassa attesi per capitale e interessi al suo valore di prima iscrizione (costo ammortizzato

iniziale), per gli strumenti a tasso fisso, o al suo valore contabile a ciascuna data di riprezzamento (costo

ammortizzato residuo), per gli strumenti a tasso indicizzato.

I dividendi dei titoli di capitale sono registrati quando sorge il diritto alla loro percezione.

Gli interessi attivi e i dividendi figurano, rispettivamente, nelle voci del conto economico “interessi attivi

e proventi assimilati” e “dividendi e proventi simili”.

Gli utili e le perdite da cessione vengono riportati nella voce del conto economico “utile/perdita da

cessione o riacquisto di: attività finanziarie”. Plusvalenze e minusvalenze conseguenti alla valutazione

basata sul “fair value” corrente sono imputate direttamente al patrimonio netto (“riserve da valutazione”)

e trasferite al conto economico al momento del realizzo per effetto di cessione oppure quando vengono

contabilizzate perdite da “impairment”.

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La voce del conto economico “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: “attività

finanziarie”” riporta le eventuali perdite da “impairment” dei titoli nonché le successive riprese di valore

limitatamente però ai titoli di debito, in quanto le riprese di valore registrate sui titoli di capitale sono

attribuite direttamente al patrimonio netto (“riserve da valutazione”), salvo che per i titoli di capitale non

quotati sui quali non possono essere rilevate riprese di valore.

2 - Crediti

Sezione 2.1 - Crediti per cassa

2.1.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio crediti sono allocati tutti i crediti per cassa (ordinari o subordinati e qualunque sia la loro

forma contrattuale) verso banche, intermediari finanziari e clienti che la Società ha originato, acquistato

o che derivano dall’escussione e dalla liquidazione delle garanzie rilasciate dalla Società stessa, nonché

titoli di debito non quotati (ordinari e subordinati) con scadenza predeterminata che la Società non

intende vendere nell’immediato o a breve termine, ma neppure conservare necessariamente sino al loro

termine di scadenza. Vi rientrano anche i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi

finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

2.1.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

I crediti sono iscritti al momento dell’erogazione, dell’acquisto o dell’escussione e liquidazione delle

garanzie rilasciate.

Eccetto quanto consentito dallo IAS 39, i crediti non possono formare oggetto di trasferimento in altri

portafogli né strumenti finanziari di altri portafogli sono trasferibili nel portafoglio crediti.

La cancellazione dei crediti a seguito di operazioni di cessione avviene alla data del regolamento

finanziario di tali operazioni. I crediti ceduti a terzi non possono essere cancellati se sostanzialmente

tutti i rischi ed i benefici o il loro controllo effettivo (nella misura del “continuing involvement”) restano

in capo alla Società cedente. In questo caso nei confronti degli acquirenti viene rilevata una passività

corrispondente al prezzo incassato; sui crediti ceduti e sulle collegate passività sono registrati ricavi e

costi rispettivi.

 

2.1.3. Criteri di valutazione

I crediti sono iscritti inizialmente al “fair value” (importo erogato, costo di acquisto, importo escusso

e liquidato delle garanzie rilasciate) rettificato degli eventuali costi e ricavi di transazione anticipati e

attribuibili specificamente ai crediti sottostanti, ove rilevante (valore di prima iscrizione).

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Bilancio di esercizio 2014

Successivamente alla rilevazione iniziale i crediti vengono valutati al “costo ammortizzato” secondo il

pertinente tasso interno di rendimento (cfr. il successivo paragrafo 2.1.4.) e sottoposti all’”impairment

test” in funzione della solvibilità dei debitori.

L’”impairment test” si articola in due fasi:

a. la fase delle valutazioni individuali o specifiche, nella quale vengono selezionati i singoli crediti

deteriorati (“impaired”) e stimate le perdite relative;

b. la fase delle valutazioni collettive o di portafoglio, nella quale vengono stimate le perdite potenziali

latenti nei crediti “in bonis”.

Le varie categorie di crediti deteriorati che formano oggetto di valutazione individuale o specifica sono

in particolare, secondo le pertinenti disposizioni della Banca d’Italia, le seguenti:

1) sofferenze: crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente

equiparabili;

2) esposizioni incagliate: crediti verso soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che

sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo;

3) esposizioni ristrutturate: crediti verso soggetti per i quali la Società, a causa del deterioramento

delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie

condizioni contrattuali (ad esempio, riscadenzamento dei termini, riduzione del debito e/o degli

interessi) che diano luogo a una perdita;

4) esposizioni scadute: crediti verso soggetti le cui esposizioni, diverse da quelle classificate a

sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, risultano scadute da oltre 90 giorni.

Per la classificazione delle suddette esposizioni deteriorate la Società fa riferimento, oltre che alle

citate disposizioni della Banca d’Italia, anche a disposizioni interne che fissano criteri e regole sia per

l’attribuzione dei crediti alle varie categorie di rischio sia per il loro eventuale passaggio da una categoria

all’altra e che tengono conto anche delle relative classificazioni operate dalle banche e dagli intermediari

finanziari garantiti dalla Società.

I crediti deteriorati derivano generalmente dall’escussione e dalla conseguente liquidazione delle

garanzie rilasciate dalla Società. Di ciascuno di tali crediti vengono stimati la relativa perdita attesa ed il

corrispondente valore recuperabile, che è calcolato in forma attualizzata sulla scorta:

a) dei flussi di cassa che si presume di poter recuperare in base alla solvibilità dei debitori valutata

utilizzando tutte le informazioni disponibili sulla loro situazione patrimoniale, economica e

finanziaria e tenendo conto anche delle indicazioni fornite dalle banche e dagli intermediari

finanziatori garantiti dalla Società. Nella stima del valore di recupero vengono considerate anche

le eventuali garanzie reali e personali acquisite a presidio dei crediti deteriorati;

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b) dei possibili tempi di recupero in base alle procedure in atto per i recuperi medesimi (procedure

giudiziali o extragiudiziali), tenendo anche conto delle indicazioni fornite dalle banche e dagli

intermediari finanziatori garantiti dalla Società;

c) dei tassi interni di rendimento, che per i crediti derivanti dall’escussione e liquidazione delle

garanzie rilasciate dalla Società possono essere costituti dai tassi di interesse dei sottostanti

finanziamenti garantiti, oppure da tassi di rendimento correnti per durate analoghe ai prevedibili

tempi di recupero delle posizioni stesse.

I crediti “in bonis” sono sottoposti, ove rilevante, a valutazioni collettive o di portafoglio dirette alla

percezione dell’eventuale stato di deterioramento della qualità creditizia di posizioni che presentano

profili omogenei di rischio. La valutazione avviene considerando i profili di rischiosità delle varie categorie

omogenee di crediti che compongono il portafoglio complessivo, le indicazioni desumibili da analisi

storiche nonché ogni altro elemento informativo osservabile alla data della valutazione medesima.

2.1.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi attivi sono registrati nella voce del conto economico “interessi attivi e proventi assimilati”.

Eventuali utili e perdite da cessione vengono riportati nella voce del conto economico “utile/perdita da

cessione o riacquisto di: attività finanziarie”.

La voce del conto economico “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: attività finanziarie”

riporta le perdite da “impairment” e le successive riprese di valore che si registrano quando vengono meno

i motivi che hanno comportato l’iscrizione delle precedenti rettifiche o si verificano recuperi superiori a

quelli originariamente stimati. Considerato il procedimento di valutazione dei crediti deteriorati basato

sull’attualizzazione dei relativi flussi di cassa recuperabili, il semplice decorso del tempo determina, con

il conseguente avvicinamento alle scadenze previste per il recupero, l’automatico incremento dei valori

attuali di tali crediti e la registrazione di corrispondenti riprese di valore.

Sezione 2.2 - Garanzie rilasciate

2.2.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio delle garanzie rilasciate sono allocate tutte le garanzie personali e reali rilasciate dalla

Società a fronte di obbligazioni di terzi, incluse le garanzie costituite su depositi di fondi presso terzi o su

titoli di proprietà della Società posti a copertura delle ragioni di credito di altri soggetti.

2.2.2. Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione

Il valore di prima iscrizione delle garanzie è pari al loro “fair value” iniziale, che corrisponde alle

commissioni riscosse in via anticipata dalla Società a fronte della loro prestazione o al valore attuale (da

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Bilancio di esercizio 2014

computare in base ad appropriati tassi di interesse correnti) di quelle da riscuotere in via posticipata. Il

predetto “fair value” viene registrato nella voce “altre passività” dello stato patrimoniale.

Successivamente alla rilevazione iniziale le garanzie formano oggetto di valutazione secondo

procedimenti simili a quelli previsti per i crediti per cassa.

Le garanzie sono, in primo luogo, classificate in base alla qualità creditizia ed alle condizioni di solvibilità

dei relativi debitori in “esposizioni deteriorate” (sofferenze, incagli, ecc.) ed “esposizioni in bonis”. Per le

varie categorie di esposizioni si procede poi alla stima delle rispettive perdite attese:

• relativamente alle “esposizioni deteriorate”, sulla scorta di valutazioni specifiche relative

a ciascuna di tali esposizioni ove si disponga di informazioni che consentano di attuare la

specifica valutazione, ma senza impiegare procedimenti di attualizzazione. In alternativa, ove

tali informazioni manchino (per cause di norma imputabili ad informative carenti da parte delle

banche e degli altri intermediari finanziari garantiti circa le possibilità di recupero, le azioni avviate

nei confronti delle imprese e dei garanti, ecc.), la perdita attesa è stimata sulla base del tasso di

perdita storicamente registrato su esposizioni deteriorate similari (cosiddetta proxy-LGD);

• relativamente alle “esposizioni in bonis”, sulla scorta di valutazioni di portafoglio che fanno ricorso

ad appropriati parametri di rischio. Per ogni classe omogenea di garanzie viene determinato

su base storico-statistica il tasso medio di migrazione verso posizioni deteriorate (cosiddetta

proxy-PD) nonché la percentuale di perdita in caso di “default” (cosiddetta proxy-LGD) stimata

sulla base delle perdite storicamente registrate. L’ammontare complessivo della svalutazione per

ogni classe omogenea si ragguaglia al prodotto tra il suo valore nominale complessivo, la relativa

proxy-PD e la rispettiva proxy-LGD.

Si procede infine al confronto, per ogni garanzia deteriorata e per ogni classe omogenea di garanzie “in

bonis”, tra il valore delle relative perdite attese ed il valore residuo delle rispettive commissioni percepite

ma non ancora imputate al conto economico, che rappresenta, in sostanza, una sorta di “cuscinetto”

a copertura delle perdite attese. Se tale ultimo importo (il “cuscinetto”), incrementato di eventuali

rettifiche di valore rilevate in passato, risulta inferiore al primo (le perdite attese), il “cuscinetto” viene

integrato, contabilizzando una rettifica di valore pari alla differenza dei due importi; in caso contrario

non si rilevano rettifiche di valore o si registrano riprese di valore nel limite delle rettifiche effettuate in

precedenza e ancora contabilizzate.

Le rettifiche di valore complessive (relative alle garanzie deteriorate ed a quelle “in bonis”) registrate nel

tempo ed ancora in essere (fondi rettificativi delle garanzie) sono allocate nella voce “altre passività”

dello stato patrimoniale.

2.2.3. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Secondo il principio generale della competenza economica e della correlazione fra costi e ricavi:

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a) le commissioni percepite sulle garanzie rilasciate, che fronteggiano il rischio di credito (rischio di

insolvenza delle imprese affidate) assunto con la prestazione di tali garanzie e al quale la Società

resta esposta lungo tutta la loro durata, che coprono le spese periodiche per la loro gestione e

che assicurano alla Società un margine di profitto sull’attività svolta, vengono attribuite al conto

economico, nella voce “commissioni attive”, in funzione del tempo (“pro-rata temporis”) e del

valore residuo delle garanzie lungo l’arco di vita delle stesse;

b) i proventi percepiti sulle garanzie rilasciate per il recupero dei costi operativi iniziali sostenuti

nell’esercizio di emissione delle garanzie stesse, vengono imputati al conto economico del

medesimo esercizio e allocati nella voce “altri proventi di gestione”.

Le perdite di valore da “impairment” e le eventuali successive riprese di valore sono rilevate nella voce del

conto economico “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie”.

3 - Partecipazioni

3.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio partecipazioni rientrano le partecipazioni nelle società delle quali la Società detiene il

controllo (esclusivo o congiunto) oppure almeno il 20% dei diritti di voto o comunque sottoposte ad

influenza significativa.

3.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

L’iscrizione iniziale delle partecipazioni avviene alla data in cui la Società acquisisce il controllo o

l’influenza significativa sulle società partecipate.

La cancellazione delle partecipazioni avviene a seguito di cessione delle stesse, se sostanzialmente

tutti i rischi e i benefici vengono trasferiti agli acquirenti. Anche le partecipazioni destinate a cessione

altamente probabile entro dodici mesi sono cancellate e allocate tra le attività non correnti in via di

dismissione.

3.3. Criteri di valutazione

Le partecipazioni sono iscritte inizialmente al costo di acquisto (valore di prima iscrizione). La differenza

tra il costo di acquisto e la rispettiva quota del patrimonio netto della partecipata rimane implicita nel

valore di prima iscrizione.

Successivamente alla rilevazione iniziale le partecipazioni vengono valutate, in quanto di importo

modesto e alla luce del principio di rilevanza, in base al costo. Gli eventuali dividendi sono quindi registrati

nel conto economico quando sorge il diritto alla loro percezione.

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Bilancio di esercizio 2014

Se ricorrono evidenze sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli di valore determinate dal

deterioramento della situazione delle società partecipate, le partecipazioni sono sottoposte

all’”impairment test”. Perdite durature di valore si producono se il loro valore recuperabile - che

corrisponde al maggiore tra il valore d’uso (valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi) ed il valore

di scambio (presumibile valore di cessione al netto dei costi di vendita) - scende al di sotto del valore

contabile delle predette partecipazioni.

3.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

I dividendi sono registrati nella voce del conto economico “dividendi e proventi simili”, mentre nella voce

“utili/perdite delle partecipazioni” sono allocate le perdite durature di valore e le successive riprese,

nonché gli eventuali profitti e perdite derivanti dalle operazioni di cessione.

4 - Attività materiali

4.1. Criteri di classificazione

Il portafoglio delle attività materiali include esclusivamente beni ad uso funzionale (impianti, macchinari,

arredi, autoveicoli, ecc.).

4.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

Le attività materiali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori (valore di prima

iscrizione). Il valore di prima iscrizione è aumentato delle eventuali spese successive sostenute per

accrescerne le iniziali funzionalità economiche.

Le attività materiali vengono cancellate all’atto della loro cessione o quando hanno esaurito integralmente

le loro funzionalità economiche. Anche le attività materiali destinate a cessione altamente probabile

entro dodici mesi sono cancellate ed allocate tra le attività non correnti in via di dismissione.

4.3. Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale il valore di prima iscrizione delle attività materiali di durata

limitata, aumentato delle eventuali spese successive che ne accrescono le originarie funzionalità

economiche, viene rettificato degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate.

La sottoposizione ad ammortamento dei beni di durata limitata implica, lungo tutto l’arco della loro vita

utile, la sistematica imputazione al conto economico di quote dei costi determinate in relazione alla

residua durata economica di tali beni. In particolare:

1) la durata dei piani di ammortamento corrisponde all’arco di tempo compreso tra il momento in cui

i beni sono disponibili per l’uso e quello previsto per la cessazione del loro impiego;

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

2) il profilo temporale degli ammortamenti consiste nel piano di ripartizione, lungo la vita utile dei

cespiti, dei relativi valori da ammortizzare. La Società adotta, di regola, piani di ammortamento a

quote costanti;

3) le condizioni di utilizzo dei vari cespiti vengono riesaminate periodicamente, allo scopo di

accertare se siano intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie che impongano

di rivedere le iniziali stime di durata e di profilo temporale degli ammortamenti, e di procedere alla

conseguente modifica dei coefficienti da applicare.

Se ricorrono evidenze sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli di valore, le attività materiali -

incluse quelle di durata illimitata - sono sottoposte all’”impairment test”. Perdite durature di valore

si producono se il valore recuperabile di un determinato cespite - che corrisponde al maggiore tra

il suo valore d’uso (valore attuale delle funzionalità economiche del bene) e il suo valore di scambio

(presumibile valore di cessione al netto dei costi di vendita) - scende al di sotto del suo valore contabile

al netto degli ammortamenti effettuati sino a quel momento. Eventuali, successive riprese di valore non

possono superare il limite delle perdite precedentemente contabilizzate.

4.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

La voce del conto economico “rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali” rileva gli

ammortamenti periodici, le eventuali perdite durature di valore e le successive riprese, mentre quella

“utili/perdite da cessione di investimenti” registra gli eventuali profitti e perdite derivanti dalle operazioni

di cessione.

 

5 - Attività immateriali

5.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio delle attività immateriali sono allocati i fattori intangibili di produzione ad utilità pluriennale

sotto il controllo del soggetto detentore, il cui costo può essere misurato in modo affidabile e sempre

che si tratti di elementi identificabili, vale a dire protetti da riconoscimento legale oppure negoziabili

separatamente dagli altri beni aziendali.

Le suddette attività includono beni quali, ad esempio, brevetti, licenze, marchi, diritti di utilizzazione

delle opere dell’ingegno, software, avviamenti (se acquisiti a titolo oneroso). Non possono invece essere

allocati in tale categoria di attività, essendone quindi vietata la capitalizzazione, i costi di impianto e di

ampliamento, i costi di addestramento del personale, le spese di pubblicità.

5.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

Le attività immateriali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori (valore di

prima iscrizione). Il valore di prima iscrizione è aumentato delle eventuali spese successive sostenute

per accrescerne le iniziali funzionalità economiche.

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Bilancio di esercizio 2014

Le attività immateriali vengono cancellate all’atto della loro cessione o quando hanno esaurito

integralmente le loro funzionalità economiche. Anche le attività immateriali destinate a cessione

altamente probabile entro dodici mesi sono cancellate ed allocate tra le attività non correnti in via di

dismissione.

5.3. Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale il valore di prima iscrizione delle attività immateriali di durata

limitata, aumentato delle eventuali spese successive che ne accrescono le originarie funzionalità

economiche, viene rettificato degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate.

La sottoposizione ad ammortamento dei beni di durata limitata implica, lungo tutto l’arco della loro vita

utile, la sistematica imputazione al conto economico di quote dei costi determinate in relazione alla

residua durata economica di tali beni. In particolare:

1) la durata dei piani di ammortamento corrisponde all’arco di tempo compreso tra il momento in cui

i beni sono disponibili per l’uso e quello previsto per la cessazione del loro impiego;

2) il profilo temporale degli ammortamenti consiste nel piano di ripartizione, lungo la vita utile dei

cespiti, dei relativi valori da ammortizzare. La Società adotta, di regola, piani di ammortamento a

quote costanti;

3) le condizioni di utilizzo dei vari beni vengono riesaminate periodicamente, allo scopo di accertare

se siano intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie, che impongano di

rivedere le iniziali stime di durata e di profilo temporale degli ammortamenti e di procedere alla

conseguente modifica dei coefficienti da applicare.

 

Se ricorrono evidenze sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli di valore (e, comunque, ad ogni

data di bilancio per l’avviamento e le attività immateriali di durata illimitata), le attività immateriali sono

sottoposte all’”impairment test”, registrando le eventuali perdite di valore. Eventuali, successive riprese

di valore (da rilevare salvo che nel caso dell’avviamento) non possono eccedere l’ammontare delle

perdite da “impairment” in precedenza registrate.

 

5.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

La voce del conto economico “rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” rileva gli

ammortamenti periodici, le eventuali perdite durature di valore e le successive riprese di valore, mentre

quella “utili/perdite da cessione di investimenti” registra gli eventuali profitti e perdite derivanti dalle

operazioni di cessione.

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6 - Fiscalità corrente e differita

6.1. Criteri di classificazione

In applicazione del “balance sheet liability method” le poste contabili della fiscalità corrente e differita

comprendono:

a) attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere

secondo la vigente disciplina tributaria sul reddito di impresa;

b) passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la vigente disciplina tributaria

sul reddito di impresa;

c) attività fiscali differite, ossia risparmi di imposte sul reddito realizzabili in periodi futuri come

conseguenza di differenze temporanee deducibili (rappresentate principalmente da oneri

deducibili in futuro secondo la vigente disciplina tributaria sul reddito di impresa);

d) passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito da assolvere in periodi futuri come

conseguenza di differenze temporanee tassabili (rappresentate principalmente dal differimento

nella tassazione di ricavi o dall’anticipazione nella deduzione di oneri secondo la vigente disciplina

tributaria sul reddito di impresa).

Non è stata calcolata alcuna fiscalità differita attiva o passiva in virtù del sostanziale regime di esenzione

fiscale previsto per i Confidi ai sensi dell’articolo 13 del D.L. 269/2003 convertito in Legge 326/2003.

6.2. Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione

Le attività fiscali differite vengono contabilizzate soltanto nel caso in cui vi sia capienza di assorbimento

delle differenze temporanee deducibili da parte dei futuri redditi imponibili attesi. Le passività fiscali

differite sono di regola sempre contabilizzate.

Le attività e le passività della fiscalità corrente e quelle della fiscalità differita sono compensate tra loro

unicamente quando la Società ha diritto, in base al vigente ordinamento tributario, di compensarle e ha

deciso di utilizzare tale possibilità.

6.3. Criteri di rilevazione delle componenti economiche

La contropartita contabile delle attività e delle passività fiscali (sia correnti sia differite) è costituita di

regola dal conto economico (voce “imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”). Quando

invece la fiscalità (corrente o differita) da contabilizzare attiene ad operazioni i cui risultati devono essere

attribuiti direttamente al patrimonio netto, le conseguenti attività e passività fiscali sono imputate al

patrimonio netto.

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7 - TFR

Il fondo trattamento di fine rapporto del personale (TFR) è determinato sulla base delle disposizioni del

Codice Civile, in luogo della metodologia prevista dal principio contabile internazionale IAS 19 (basata su

tecniche attuariali), tenuto conto dell’assoluta modestia del relativo importo.

8 - Commissioni attive su garanzie rilasciate

Le commissioni attive percepite dalla Società in unica soluzione ed in via anticipata a fronte del rilascio

delle garanzie a favore degli intermediari che finanziano le imprese socie sono dirette, in particolare, a:

a) recuperare i costi operativi iniziali sostenuti dalla Società nel processo di produzione delle

garanzie, quali tipicamente le spese per la valutazione del loro merito creditizio;

b) remunerare il rischio di credito (rischio di insolvenza delle imprese affidate) che viene assunto

con la prestazione delle garanzie ed al quale la Società resta esposta lungo tutta la durata dei

contratti di garanzia;

c) recuperare le spese periodiche che la Società sostiene per l’esame andamentale delle garanzie

rilasciate che costituiscono il suo portafoglio (cosiddetto “monitoraggio del credito”) e per il

recupero dei crediti derivanti dall’escussione e liquidazione delle garanzie rilasciate;

d) assicurare alla Società un margine di profitto sull’attività svolta.

Secondo lo IAS 18 (principio contabile internazionale che disciplina il procedimento di rilevazione dei

ricavi) i ricavi da servizi devono essere registrati in proporzione della “quantità erogata” dei servizi stessi,

misurandola eventualmente anche come percentuale del servizio complessivo oppure dei costi sostenuti

per la prestazione già eseguita di una determinata quota parte di servizio rispetto ai costi totali necessari

per la sua esecuzione complessiva. E’ necessario inoltre considerare anche il principio generale della

“competenza economica” ed il suo corollario del “matching” (correlazione) fra costi e ricavi.

Poiché gli anzidetti costi operativi iniziali (di cui al precedente punto a)) sono sostenuti negli esercizi nei

quali le garanzie vengono prestate, ciò comporta - sulla scorta del richiamato principio di correlazione

economica - che anche una parte corrispondente del flusso di commissioni attive percepite dalla

Società proprio per recuperare detti costi, vada simmetricamente attribuita alla competenza economica

dei medesimi esercizi in cui essi vengono sopportati.

Di conseguenza, viene sottoposta al meccanismo contabile di ripartizione temporale soltanto la quota

parte residua dei flussi commissionali riscossi riferibile idealmente alla copertura del rischio, al margine

di profitto e alla copertura delle spese periodiche. Tale quota parte, che nei contratti di garanzia stipulati

dalla Società forma oggetto di separata evidenza rispetto a quella destinata al recupero dei costi operativi

iniziali, viene quindi assoggettata al procedimento di distribuzione pro-rata temporis in funzione della

durata residua e del valore residuo dei contratti sottostanti.

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9 - Contributi pubblici

I contributi pubblici in conto esercizio ricevuti dalla Società a copertura dei rischi e delle perdite delle

garanzie rilasciate, vengono imputati al conto economico nell’esercizio in cui sono registrati i costi che

i contributi stessi sono destinati a coprire.

Le altre tipologie di sostegno finanziario pubblico che alla fine dei relativi interventi comporterebbero la

restituzione agli enti eroganti degli importi residui (fondi Regione - Jeremie, Province, ecc.) sono rilevate

tra i debiti dello stato patrimoniale e vengono utilizzate a copertura delle perdite rivenienti dalle garanzie

sottostanti secondo le modalità disciplinate dalle specifiche normative di riferimento.

In ultimo, relativamente agli interventi pubblici destinati a consentire il rilascio di nuove garanzie, sono

attribuiti a conto economico nell’esercizio in cui risultano perfezionati i relativi impegni.

A.4 - Informativa sul fair value

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Le attività detenute oggetto di valutazione al fair value di livello 3 sono costituite unicamente da azioni di

minoranza (partecipazioni), le cui quotazioni non sono rilevabili né sui mercati attivi né su altri mercati,

mantenute al costo in quanto il fair value non è stimabile in maniera attendibile.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Non sono attuati processi di valutazione in quanto le uniche attività al fair value di livello 3 sono

valorizzate al costo.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il “fair value” è il corrispettivo al quale una determinata attività potrebbe essere scambiata, o una

passività regolata, tra soggetti:

• pienamente informati (simmetria informativa);

• non obbligati alla transazione (transazione di mercato);

• indipendenti (assenza di rapporti di controllo).

Nella determinazione del “fair value” si assume pertanto che le transazioni avvengano in situazione di

continuità aziendale e di sostanziale simmetria informativa tra le parti.

Il “fair value” configura il prezzo (effettivo o virtuale) che realizza la piena equità di uno scambio,

rispecchiando le condizioni correnti di mercato. Esso riflette la qualità creditizia degli strumenti finanziari

oggetto di valutazione (rischio di credito) nonché gli altri eventuali rischi (di mercato, di liquidità, ecc.)

che insistono sugli stessi.

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Bilancio di esercizio 2014

Quando uno strumento finanziario è quotato in un mercato attivo la “quotazione” rappresenta la migliore

evidenza del “fair value” (criterio del “mark to market”). Un mercato attivo configura un mercato nel quale

si formano prezzi pubblici disponibili prontamente e con regolarità e che esprimono transazioni che

avvengono con regolarità tra soggetti indipendenti.

Se manca un mercato attivo di un determinato strumento, il suo “fair value” viene misurato utilizzando

appositi modelli di valutazione in grado di stimarne il prezzo virtuale di mercato (criterio del “mark to

model”).

La classificazione degli strumenti finanziari oggetto di valutazione al “fair value” si basa sulla cosiddetta

“gerarchia del fair value”, ossia su una articolazione gerarchica in una pluralità di livelli che riflette la

significatività degli “input” informativi utilizzati in tali valutazioni e, quindi, il grado di maggiore o minore

oggettività delle stesse.

Si distinguono i seguenti livelli gerarchici:

• livello 1 (L1): quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate in un mercato attivo per le attività e le

passività oggetto di valutazione;

• livello 2 (L2): “input” informativi diversi dai prezzi quotati in un mercato attivo, ma che sono

osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) in un mercato;

• livello 3 (L3): “input” informativi che non sono basati su dati di mercato osservabili, ma

principalmente su parametri interni alla Società.

La tabella che segue (e la relativa tabella di raffronto dell’anno precedente) rileva la ripartizione, in base

ai suddetti livelli, dei portafogli di attività e di passività finanziarie valutate al “fair value”.

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair

value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione        

2. Attività finanziarie valutate al fair value        

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.097   69 1.166

4. Derivati di copertura        

5. Attività materiali        

6. Attività immateriali        

  Totale 1.097   69 1.166

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione        

2. Passività finanziarie valutate al fair value        

3. Derivati di copertura        

  Totale        

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair

value (2013)

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione        

2. Attività finanziarie valutate al fair value        

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.659   69 4.728

4. Derivati di copertura        

5. Attività materiali        

6. Attività immateriali        

  Totale 4.659   69 4.728

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione        

2. Passività finanziarie valutate al fair value        

3. Derivati di copertura        

  Totale        

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

 

Attività finanziarie detenute

per la negoziazione

Attività finanziarie valutate al fair value

Attività finanziarie disponibili

per la vendita

Derivati di copertura

Attività materiali

Attività immateriali

1. Esistenze iniziali     69      

2. Aumenti            

  2.1 Acquisti            

  2.2 Profitti imputati a:            

  2.2.1 Conto economico            

  - di cui: Plusvalenze            

  2.2.2 Patrimonio netto            

  2.3 Trasferimenti da altri livelli            

  2.4 Altre variazioni in aumento            

3. Diminuzioni            

  3.1 Vendite            

  3.2 Rimborsi            

  3.3 Perdite imputate a:            

  3.3.1 Conto economico            

  - di cui: Minusvalenze            

  3.3.2 Patrimonio netto            

  3.4 Trasferimenti ad altri livelli            

  3.5 Altre variazioni in diminuzione            

4. Rimanenze finali     69      

61

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Parte BInformazioni sullo stato patrimoniale

Attivo

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

Composizione della voce 10 “Cassa e disponibilità liquide”

Composizione 31/12/2014 31/12/2013

Cassa   1

Assegni circolari    

Carte prepagate    

Totale   1

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40

4.1 Composizione della voce 40 “Attività finanziarie disponibili per la vendita”

Voci/Valori31/12/2014 31/12/2013

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello1 Livello2 Livello3

1. Titoli di debito 1.097     4.659    

  - titoli strutturati            

  - altri titoli di debito 1.097     4.659    

2. Titoli di capitale e quote di OICR     69     69

3. Finanziamenti            

  Totale 1.097   69 4.659   69

Il livello 3 è composto da azioni di minoranza di Federfidi Lombarda non quotate nei mercati attivi per

cui il fair value non è disponibile. A seguito dell’esiguità della quota di partecipazione non si dispone di

informazioni necessarie per poter fare una stima del fair value. Si segnala che il Confidi non intende

attualmente dismettere tali partecipazioni.

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci/ValoriTotale

31/12/2014 31/12/2013

Attività finanziarie    

a) Governi e Banche Centrali   3.077

b) Altri enti pubblici    

c) Banche 1.097 1.582

d) Enti finanziari 69 69

e) Altri emittenti    

Totale 1.166 4.728

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4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Variazioni/tipologie Titoli di debito

Titoli di capitale

e quote di O.I.C.R.

Finanziamenti Totale

A. Esistenze iniziali 4.659 69   4.728

B. Aumenti 65     65

B1. Acquisti        

B2. Variazioni positive di fair value 65     65

B3. Riprese di valore        

  - imputate al conto economico        

  - imputate al patrimonio netto        

B4. Trasferimenti da altri portafogli        

B5. Altre variazioni        

C. Diminuzioni (3.626)     (3.626)

C1. Vendite (3.379)     (3.379)

C2. Rimborsi (247)     (247)

C3. Variazioni negative di fair value        

C4. Rettifiche di valore        

C5. Trasferimenti ad altri portafogli        

C6. Altre variazioni        

D. Rimanenze finali 1.097 69   1.166

Sezione 6 - Crediti - Voce 60

6.1 “Crediti verso banche”

Composizione

Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013

Valore di

bilancio

Fair value Valore di

bilancio

Fair value

L1 L2 L3 L1 L2 L3

1. Depositi e conti correnti 20.102 20.102     16.381 16.381    

2. Finanziamenti                

  2.1 Pronti contro termine                

  2.2 Leasing finanziario                

  2.3 Factoring                

  - pro-solvendo                

  - pro-soluto                

  2.4 Altri finanziamenti                

3. Titoli di debito                

  - titoli strutturati                

  - altri titoli di debito                

4. Altre attività                

  Totale 20.102 20.102     16.381 16.381    

Legenda: L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3.

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6.3 “Crediti verso clientela”

Composizione

31/12/2014 31/12/2013

Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value

Bonis

Deteriorati

L1 L2 L3

Bonis

Deteriorati

L1 L2 L3

Acquistati

Altri

Acquistati

Altri

1. Finanziamenti     493     493     423     423

  1.1 Leasing finanziario                        

 di cui: senza opzione finale d’acquisto

                       

  1.2 Factoring                        

  - pro-solvendo                        

  - pro-soluto                        

  1.3 Credito al consumo                        

  1.4 Carte di credito                        

 1.5 Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di pagamento prestati

                       

  1.6 Altri finanziamenti     493     493     423     423

 di cui: da escussione di garanzie e impegni

    493     493     423     423

2. Titoli di debito                        

  2.1 titoli strutturati                        

  2.2 altri titoli di debito                        

3. Altre attività                        

  Totale     493     493     423     423

Legenda: L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3.

6.4 “Crediti”: attività garantite

 

Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013

Crediti verso

banche

Crediti verso enti

finanziari

Crediti verso

clientela

Crediti verso

banche

Crediti verso enti

finanziari

Crediti verso

clientela

VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG

1. Attività in bonis garantite da:                        

  - Beni in leasing finanziario                        

  - Crediti per factoring                        

  - Ipoteche                        

  - Pegni                        

  - Garanzie personali                        

  - Derivati su crediti                        

2. Attività deteriorate garantite da:         56 56         60 60

  - Beni in leasing finanziario                        

  - Crediti per factoring                        

  - Ipoteche                        

  - Pegni                        

  - Garanzie personali         56 56         60 60

  - Derivati su crediti                        

  Totale         56 56         60 60

Legenda: VE=valore di bilancio delle esposizioni; VG=fair value delle garanzie

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Sezione 9 - Partecipazioni - Voce 90

9.2 Variazioni annue delle partecipazioni

 Partecipazioni di gruppo Partecipazioni non di gruppo

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2014 31/12/2013

A. Esistenze iniziali     50 50

B. Aumenti        

B.1 Acquisti        

B.2 Riprese di valore        

B.3 Rivalutazioni        

B.4 Altre variazioni        

C. Diminuzioni     (50)  

C.1 Vendite     (50)  

C.2 Rettifiche di valore        

C.3 Altre variazioni        

D. Rimanenze finali     0  50

Si segnala che il Confidi detiene un’unica partecipazione per Euro 100 nel Fondo Interconsortile Fincredit

- Confapi, presente sia nel 2014 che nel 2013, non evidenziata in tabella stante la rappresentazione in

migliaia di Euro.

Sezione 10 - Attività materiali - Voce 100

10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31/12/2014 31/12/2013

1. Attività di proprietà 46 50

  a) terreni    

  b) fabbricati    

  c) mobili 21 26

  d) impianti elettronici 24 24

  e) altre    

2. Attività acquisite in leasing finanziario    

  a) terreni    

  b) fabbricati    

  c) mobili    

  d) impianti elettronici    

  e) altre    

  Totale 46 50

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Bilancio di esercizio 2014

10.5 Attività materiali a uso funzionale: variazioni annue

  Terreni Fabbricati MobiliImpianti

elettroniciAltre Totale

A. Esistenze iniziali lorde     26 24   50

A.1 Riduzioni di valore totali nette            

A.2 Esistenze iniziali nette     26 24   50

B. Aumenti     1 12   13

B.1 Acquisti     1 12   13

B.2 Spese per migliorie capitalizzate            

B.3 Riprese di valore            

B.4 Variazioni positive di fair value imputate a:            

  a) patrimonio netto            

  b) conto economico            

B.5 Differenze positive di cambio            

B.6Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento

           

B.7 Altre variazioni            

C. Diminuzioni     (6) (11)   (17)

C.1 Vendite       (8)   (8)

C.2 Ammortamenti     (6) (3)   (9)

C.3Rettifiche di valore da deterioramento imputate a:

           

  a) patrimonio netto            

  b) conto economico            

C.4 Variazioni negative di fair value imputate a:            

  a) patrimonio netto            

  b) conto economico            

C.5 Differenze negative di cambio            

C.6 Trasferimenti a:            

 a) attività materiali detenute a scopo di investimento

           

  b) attività in via di dismissione            

C.7 Altre variazioni            

D. Rimanenze finali nette     21 25   46

D.1 Riduzioni di valore totali nette            

D.2 Rimanenze finali lorde     21 25   46

E. Valutazione al costo            

La voce “E. Valutazione al costo” non è valorizzata in quanto la sua compilazioneè prevista solo per le attività materiali valutate in bilancio al fair value, non in possesso del Confidi.

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

Sezione 11 - Attività immateriali - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 “Attività immateriali”

 

31/12/2014 31/12/2013

Attività valutate al

costo

Attività valutate al fair value

Attività valutate al

costo

Attività valutate al fair value

1. Avviamento        

2. Altre Attività immateriali:        

  2.1 di proprietà 34   28  

  - generate internamente        

  - altre 34   28  

  2.2 acquisite in leasing finanziario        

  Totale 2 34   28  

3. Attività riferibili al leasing finanziario:        

  3.1 beni inoptati        

  3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione        

  3.3 altri beni        

  Totale 3        

4. Attività concesse in leasing operativo        

  Totale (1+2+3+4) 34   28  

  Totale 34   28  

11.2 Attività immateriali: variazioni annue

  Totale

A. Esistenze iniziali 28

B. Aumenti 19

B.1 Acquisti 19

B.2 Riprese di valore  

B.3 Variazioni positive di fair value  

  - a patrimonio netto  

  - conto economico  

B.4 Altre variazioni  

C. Diminuzioni (13)

C.1 Vendite  

C.2 Ammortamenti (13)

C.3 Rettifiche di valore  

  - patrimonio netto  

  - conto economico  

C.4 Variazioni negative di fair value  

  - a patrimonio netto  

  - conto economico  

C.5 Altre variazioni  

D. Rimanenze finali 34

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

Sezione 12 - Attività fiscali e passività fiscali

12.1 Composizione della voce 120 “Attività fiscali: correnti e anticipate”

  31/12/2014 31/12/2013

  Ritenute d’acconto 72 70

  Acconto IRAP 41 40

  Totale 113 110

12.2 Composizione della voce 70 “Passività fiscali: correnti e differite”

  31/12/2014 31/12/2013

  Fondo Imposte IRAP 26 30

  Fondo Imposte IRES 7 8

  Totale 33 39

Sezione 14 - Altre attività - Voce 140

14.1 Composizione della voce 140 “Altre attività”

  31/12/2014 31/12/2013

  Valori bollati   1

  Credito verso API 40 40

  Spese di miglioria su beni di terzi    

  Risconti attivi su commissioni passive 166 152

  Anticipi a fornitori    

  Risconti e altri costi anticipati 72 17

  Altre attività 21 53

  Totale 300 263

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

Passivo

Sezione 1 - Debiti - Voce 10

1.1 Debiti

Voci

31/12/2014 31/12/2013

verso banche

verso enti finanziari

verso clientela

verso banche

verso enti finanziari

verso clientela

1. Finanziamenti   2     2  

  1.1 Pronti contro termine            

  1.2 altri finanziamenti   2     2  

2. Altri debiti   306 72   769 100

  Totale   308 72   771 100

  Fair value - livello 1            

  Fair value - livello 2            

  Fair value - livello 3   308 72   771 100

  Totale Fair value   308 72   771 100

Sezione 9 - Altre passività - Voce 90

9.1 Composizione della voce 90 “Altre passività”

  31/12/2014 31/12/2013

  Fornitori 221 162

  Fondi rischi garanzie in bonis

  Fondi rischi garanzie deteriorate 15.462 14.753

  Contributi pubblici 283 339

  Risconto passivo su commissioni attive 1.389 1.071

  Altri risconti passivi

  Debiti verso dipendenti 171 163

  Debiti verso FIL 19 21

  Debiti verso erario 48 43

  Altre passività 535 423

  Totale 18.128 16.975

La voce “Altre passività” include le quote di capitale da restituire ai Soci dimessi e, soprattutto, le quote di

capitale di Soci esclusi con rischi in corso, per un totale di circa 420 mila euro (320 mila nel 2013). I Soci

esclusi con rischi in corso sono imprese sottoposte a fallimento o liquidazione coatta amministrativa,

piuttosto che cessate o in liquidazione, di conseguenza i debiti verso essi potranno essere liquidati solo

nel caso in cui il Confidi non sia escusso.

Riguardo la posta “Contributi pubblici”, pari a 283 migliaia di Euro, gli stessi sono stati corrisposti in

via prevalente dalle Camere di Commercio. Tali contributi risultano complessivamente impegnati a

copertura delle perdite attese sulle posizioni in sofferenza, ancorché non liquidate/escusse come

emerge dal prospetto di seguito riportato.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

(valori in migliaia di euro)

PROVINCIA E ENTEConsistenza

iniziale (01.01.2014)

Contributo ricevuto

nell’anno 2014

Contributo utilizzato nell’anno

2014 per la liquidazione di

insolvenze

Consistenza finale per perdite da liquidare

(31.12.2014)

Alessandria (CCIAA di Alessandria) 46 27   73

Bergamo (CCIAA di Bergamo) 30     30

Brescia (CCIAA di Brescia) 37 104 (29) 112

Como (CCIAA di Como) 59   (59)  

Cremona (CCIAA di Cremona) (1) 79   (29) 50

Cremona (Provincia di Cremona) (1) 13   (13)  

Lecco (CCIAA di Lecco) 13     13

Mantova (CCIAA di Mantova) 28   (27) 1

Varese (CCIAA di Varese) 34 20 (50) 4

Totali 339 151 (207) 283

(1) I contributi della CCIAA e della Provincia di Cremona sono gestiti in un unico conto corrente bancario. L’imputazione delle insolvenze segue una logica di capienza al momento della liquidazione, con riferimento alle residue possibilità di utilizzo tenuto conto delle date di corresponsione dei contributi.

A seguire, si riporta un secondo prospetto che evidenzia gli utilizzi dei contributi pubblici nell’ultimo

triennio.

(valori in migliaia di euro)

PROVINCIA E ENTEConsistenza

iniziale (01.01.2012)

Contributo ricevuto

nel periodo 2012/2014

Contributo utilizzato nel periodo 2012 / 2014 per la

liquidazione di insolvenze

Consistenza finale per perdite da liquidare

(31.12.2014)

Alessandria (CCIAA di Alessandria) 21 52   73

Bergamo (CCIAA di Bergamo) 8 22   30

Brescia (CCIAA di Brescia) 36 234 (158) 112

Como (CCIAA di Como) 18 57 (75)  

Cremona (CCIAA di Cremona) (1) 89 1 (40) 50

Cremona (Provincia di Cremona) (1) 23   (23)  

Lecco (CCIAA di Lecco)   13   13

Mantova (CCIAA di Mantova) 25 21 (45) 1

Varese (CCIAA di Varese) 7 81 (84) 4

Totali 227 481 (425) 283

(1) I contributi della CCIAA e della Provincia di Cremona sono gestiti in un unico conto corrente bancario. L’imputazione delle insolvenze segue una logica di capienza al momento della liquidazione, con riferimento alle residue possibilità di utilizzo tenuto conto delle date di corresponsione dei contributi.

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

Sezione 10 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 100

10.1 “Trattamento di fine rapporto del personale”: variazioni annue

  31/12/2014 31/12/2013

A. Esistenze iniziali 173 127

B. Aumenti 46 47

  B.1 Accantonamento dell’esercizio 46 47

  B.2 Altre variazioni in aumento    

C. Diminuzioni 36 2

  C.1 Liquidazioni effettuate 36 2

  C.2 Altre variazioni in diminuzione    

D. Esistenze finali 183 173

Sezione 12 - Patrimonio - Voci 120, 130, 140 e 150

12.1 Composizione della voce 120 “Capitale”

Tipologie 31/12/2014 31/12/2013

1. Capitale 4.433 6.183

  1.1 Azioni ordinarie 3.162 3.208

 1.2 Azioni attribuite a titolo gratuito D.G.R. Regione Lombardia X/217 del 31/05/2013

1.271 2.975

12.4 Composizione della voce 150 “Sovrapprezzi di emissione”

Tipologie 31/12/2014 31/12/2013

  Sovrapprezzo quota di iscrizione    

  Riserva da fusione   115

  Totale   115

12.5 Altre informazioni

  ImportoPossibilità di utilizzazione

Quota disponibile

%

Riepilogo delle utilizzazioni*

Per copertura perdite

Per altre ragioni

Capitale 4.433 B 100% 2.115  

Riserve 90 A,B 100% 6.761  

- riserva legale   A,B 100% 925  

- sovrapprezzi   A,B 100% 115  

- riserve statutarie 90 A,B 100% 2.932  

- altre riserve   A,B 100% 2.789  

Totale 4.523     8.876  

Quota non distribuibile 4.523        

Residuo quota distribuibile          

* Utilizzazioni negli esercizi 2011, 2012, 2013 e 2014 (a copertura perdite anni 2009 – 2013).Possibilità di utilizzazione - Legenda:

A: per aumento di capitale - B: per copertura perdite - C: per distribuzione soci

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

Parte CInformazioni sul conto economico

Sezione 1 - Interessi - Voce 10

1.1 Composizione della voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati”

Titoli di debito FinanziamentiAltre

operazioni31/12/2014 31/12/2013

1.Attività finanziariedetenute per la negoziazione

         

2.Attività finanziarievalutate al fair value

         

3.Attività finanziariedisponibili per la vendita

29     29 93

4.Attività finanziariedetenute sino alla scadenza

         

5. Crediti   849   849 328

  5.1 Crediti verso banche   242   242 327

  5.2 Crediti verso enti finanziari   606   606  

  5.3 Crediti verso clientela   1   1 1

6. Altre attività          

7. Derivati di copertura          

  Totale 29 849   878 421

Sezione 2 - Commissioni - Voci 30 e 40

2.1 Composizione della voce 30 “Commissioni attive”

Dettaglio 31/12/2014 31/12/2013

1. operazioni di leasing finanziario    

2. operazioni di factoring    

3. credito al consumo    

4. attività di merchant banking    

5. garanzie rilasciate 1.297 1.404

6. servizi di:    

  - gestione fondi per conto terzi    

  - intermediazione in cambi    

  - distribuzione prodotti    

  - altri    

7. servizi di incasso e pagamento    

8. servicing in operazioni di cartolarizzazione    

9. altre commissioni (da specificare)    

  Totale 1.297 1.404

72

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

2.2 Composizione della voce 40 “Commissioni passive”

Dettagli/Settori 31/12/2014 31/12/2013

1. garanzie ricevute (173) (170)

2. distribuzione di servizi da terzi (5) (5)

3. servizi di incasso e pagamento (1) (2)

4. altre commissioni - bancarie (1) (1)

5. compensi a mediatori (78) (107)

  Totale (259) (285)

Sezione 7 - Utile (Perdita) da cessione o riacquisto - Voce 90

7.1 Composizione della voce 90 “Utile (perdita) da cessione o riacquisto”

Voci/Componenti reddituali

Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013

Utili PerditeRisultato

nettoUtili Perdite

Risultato netto

1. Attività finanziarie            

  1.1 Crediti            

  1.2 Attività disponibili per la vendita 86 (17) 69 3 1 2

  1.3 Attività detenute sino a scadenza            

  Totale (1) 86 (17) 69 3 1 2

2. Passività finanziarie            

  2.1 Debiti            

  2.2 Titoli in circolazione            

  Totale (2)            

  Totale (1+2) 86 (17) 69 3 1 2

73

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Bilancio di esercizio 2014

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 100

8.1 “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”

Voci/Rettifiche

Rettifiche di valore Riprese di valoreTotale

31/12/2014Totale

31/12/2013specifichedi

portafogliospecifiche

di portafoglio

1. Crediti verso banche            

  - per leasing            

  - per factoring            

  - altri crediti            

2. Crediti verso enti finanziari            

  Crediti deteriorati acquistati            

  - per leasing            

  - per factoring            

  - altri crediti            

  Altri crediti            

  - per leasing            

  - per factoring            

  - altri crediti            

3. Crediti verso clientela 675   (540)   136 925

  Crediti deteriorati acquistati            

  - per leasing            

  - per factoring            

  - per credito al consumo            

  - altri crediti            

  Altri crediti 675   (540)   136 925

  - per leasing            

  - per factoring            

  - per credito al consumo            

  - altri crediti 675   (540)   136 925

  Totale 675   (540)   136 925

Le rettifiche di valore connesse al passaggio del tempo sui crediti per cassa a sofferenza rivenienti dalle escussioni ammontano ad Euro 2.734.

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

8.4 Composizione della sottovoce 100.b “Rettifiche/riprese di valore nette

per deterioramento di altre operazioni finanziarie”

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore Riprese di valoreTotale

31/12/2014Totale

31/12/2013specifichedi

portafogliospecifiche

di portafoglio

1. Garanzie rilasciate (1.991)   1.065 34 (892) (2.037)

2. Derivati su crediti            

3. Impegni ad erogare fondi            

4. Altre operazioni            

  Totale (1.991)   1.065 34 (892) (2.037)

Sezione 9 - Spese Amministrative - Voce 110

9.1 Composizione della voce 110.a “Spese per il personale”

Voci/Settori 31/12/2014 31/12/2013

1. Personale dipendente (1.118) (1.128)

  a) salari e stipendi (767) (773)

  b) oneri sociali (245) (242)

  c) indennità di fine rapporto (1) (1)

  d) spese previdenziali    

  e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (46) (47)

  f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:    

  - a contribuzione definita    

  - a benefici definiti    

  g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (7) (5)

  - a contribuzione definita (7) (5)

  - a benefici definiti    

  h) altre spese (52) (59)

2. Altro personale in attività (67) (67)

3. Amministratori e sindaci (187) (200)

4. Personale collocato a riposo    

5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende    

6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società    

  Totale (1.372) (1.395)

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

 Totale

31/12/2014Totale

31/12/2013

Dirigenti 1 1

Quadri direttivi 1,75 1,75

Restante personale 22,23 21,51

Totale 24,98 24,26

9.3 Composizione della voce 110.b “Altre spese amministrative”

  31/12/2014 31/12/2013

Consulenze legali, tecniche e professionali (116) (160)

- di cui dati in outsourcing (33) (44)

Pubblicità, rappresentanza e relazioni pubbliche (19) (17)

Premi assicurativi (23) (34)

Spese postali, telefoniche e trasmissione dati (26) (35)

Manutenzioni e riparazioni (4) (2)

Cancelleria e materiali di consumo (18) (22)

Canoni e noleggi (22) (17)

Servizi di assistenza (102) (109)

- di cui dati in outsourcing (86) (88)

Spese carburante (12) (8)

Informazioni commerciali e finanziarie (61) (35)

Diritti e contributi (40) (42)

Spese legali (10) (2)

Costo di gestione sportelli (216) (199)

Spese per personale distaccato (83) (40)

Altre spese generali (13) (15)

Totale (765) (739)

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

Sezione 10 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 120

10.1 Composizione della voce 120 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”

Voci/Rettifiche e riprese di valoreAmmortamento

(a)

Rettifiche di valore per

deterioramento (b)

Riprese di valore

(c)

Risultato netto (a+b-c)

1. Attività ad uso funzionale        

  1.1 di proprietà (16)     (16)

  a) terreni        

  b) fabbricati        

  c) mobili (6)     (6)

  d) strumentali (10)     (10)

  e) altri    

  1.2 acquisite in leasing finanziario        

  a) terreni        

  b) fabbricati        

  c) mobili        

  d) strumentali        

  e) altri        

2. Attività detenute a scopo di investimento        

  Totale (16)     (16)

Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 130

11.1 Composizione della voce 130 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”

Voci/Rettifiche e riprese di valoreAmmortamento

(a)

Rettifiche di valore per

deterioramento (b)

Riprese di valore

(c)

Risultato netto (a+b-c)

1. Avviamento        

2. Altre Attività immateriali (15)     (15)

  2.1 di proprietà (15)     (15)

  2.2 acquisite in leasing finanziario        

3. Attività riferibili al leasing finanziario        

4. Attività concesse in leasing operativo        

  Totale (15)     (15)

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

Sezione 14 - Altri proventi e oneri di gestione - Voce 160

14.1 Composizione della voce 160 “Altri proventi di gestione”

Voci 31/12/2014 31/12/2013

  Recupero spese di gestione commissioni attive 592 404

  Contributi di terzi 277  

  Sopravvenienze attive 393 6

  Totale 1.261 410

La voce “Contributi di terzi” è composta esclusivamente dal contributo erogato dalla Regione Piemonte

finalizzato al rilascio di nuove garanzie alle imprese del territorio, concesso a fine 2013 ed incassato

in data 12/03/2014. Stante il raggiungimento degli obiettivi in termini di nuove garanzie rilasciate, il

contributo è stato considerato acquisito nell’esercizio.

La voce “Sopravvenienze attive” è composta quasi completamente da interessi attivi e plusvalenze

maturati prima del 2014 sulle somme assegnate da Federfidi Lombarda al Confidi a Dicembre 2012,

riferibili al Fondo monetario di garanzia oggetto di liquidazione a Febbraio 2015. La liquidazione ha

consentito lo stanziamento del relativo importo maturato.

14.2 Composizione della voce 160 “oneri di gestione”

Voci 31/12/2014 31/12/2013

  Sopravvenienze passive (3) (29)

  Riduzione di valore tranched cover    

  Oneri pluriennali spesati nell’esercizio    

  Altri oneri (1) ()

  Totale (4) (29)

Sezione 17 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 190

17.1 Composizione della voce 190 “Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”

  31/12/2014 31/12/2013

1. Imposte correnti (33) (39)

2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi    

3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio    

4.3.bis Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio per crediti d’imposta di cui alla legge n. 214/2011 Variazione delle imposte anticipate

   

5. Variazione delle imposte differite    

  Imposte di competenza dell’esercizio (33) (39)

L’imposta IRAP viene calcolata in base al comma 47 dell’art. 13 del D.L. 269/2003 convertito in Legge

326/2003, ossia sul totale imponibile ai fini previdenziali delle retribuzioni spettanti nell’esercizio al

personale dipendente ed assimilato.

Relativamente all’imposta IRES si precisa che l’art. 13 comma 46 della Legge citata prevede, per i Confidi

costituiti sotto forma di società cooperativa a mutualità prevalente, la concorrenza al reddito d’impresa

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

degli avanzi di gestione accantonati nelle riserve e nei fondi costituenti il patrimonio netto, unicamente

nell’esercizio in cui gli stessi vengono utilizzati per scopi diversi dalla copertura di perdite di esercizio

o dall’aumento di capitale sociale. Pertanto il risultato di esercizio non è imponibile IRES, tuttavia

l’indeducibilità dell’imposta IRAP dall’IRES fa sì che la stessa sia assoggettata all’aliquota IRES del 27,5%.

17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

 Totale

31/12/2014Totale

31/12/2013

UTILE (PERDITA) DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 14 (3.242)

Tasso teorico applicabile 27,50% 27,50%

Imposte teoriche 4 (892)

     

Dedotta fiscalità differita attiva non computabile 3 (883)

     

IRAP (26) (30)

     

Imposte sul reddito registrate in conto economico (voce 190) (33) (39)

Sezione 19 - Conto economico: altre informazioni

19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

Voci/Controparte

Interessi attivi Commissioni attive

Totale 31/12/2014

Totale 31/12/2013

Ban

che

Enti fin

anziari

Clien

tela

Ban

che

Enti fin

anziari

Clien

tela

1. Leasing finanziario                

  - beni immobili                

  - beni mobili                

  - beni strumentali                

  - beni immateriali                

2. Factoring                

  - su crediti correnti                

  - su crediti futuri                

  - su crediti acquistati a titolo definitivo                

 - su crediti acquistati al di sotto del

valore originario               

  - per altri finanziamenti                

3. Credito al consumo                

  - prestiti personali                

  - prestiti finalizzati                

  - cessione del quinto                

4. Garanzie e impegni           1.297 1.297 1.404

  - di natura commerciale                

  - di natura finanziaria           1.297 1.297 1.404

  Totale           1.297 1.297 1.404

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Bilancio di esercizio 2014

Parte DAltre informazioni

Sezione 1 - Riferimenti specifici sull’operatività svolta

D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI

D.1 - Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni

OperazioniImporto

31/12/2014Importo

31/12/2013

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta 61.218 48.159

  a) Banche    

  b) Enti finanziari    

  c) Clientela 61.218 48.159

2) Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria 1.127 1.469

  a) Banche    

  b) Enti finanziari    

  c) Clientela 1.127 1.469

3) Garanzie rilasciate di natura commerciale    

  a) Banche    

  b) Enti finanziari    

  c) Clientela    

4) Impegni irrevocabili ad erogare fondi    

  a) Banche    

  i) a utilizzo certo    

  ii) a utilizzo incerto    

  b) Enti finanziari    

  i) a utilizzo certo    

  ii) a utilizzo incerto    

  c) Clientela    

  i) a utilizzo certo    

  ii) a utilizzo incerto    

5) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione    

6) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 11.817 12.327

7) Altri impegni irrevocabili    

  a) a rilasciare garanzie    

  b) altri    

  Totale 74.162 61.955

Le attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi pari a 11.817 mila euro costituiscono “fondi

monetari” della Società a copertura delle “prime perdite” sulle garanzie rilasciate, le quali ammontano a

52.244 mila euro al lordo delle perdite attese e ad euro 40.427 migliaia al netto delle perdite attese.

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D.2 - Finanziamenti iscritti in bilancio per intervenuta escussione

Voce

Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013

Valore lordo

Rettifiche di valore

Valore netto

Valore lordo

Rettifiche di valore

Valore netto

1. Attività in bonis            

  - da garanzie            

  - di natura commerciale            

  - di natura finanziaria            

2. Attività deteriorate 4.244 3.751 493 3.571 3.148 423

  - da garanzie            

  - di natura commerciale            

  - di natura finanziaria 4.244 3.751 493 3.571 3.148 423

  Totale 4.244 3.751 493 3.571 3.148 423

D.3 – Garanzie rilasciate: rango di rischio assunto e qualità

Tipologia di rischio assunto

Garanzie rilasciate non deteriorate

Garanzie rilasciate deteriorate: sofferenze

Altre Garanzie deteriorate

Contro garantite

AltreContro

garantiteAltre

Contro garantite

Altre

Valore lord

o

Rettifich

e di valore

complessive

Valore lord

o

Rettifich

e di valore

complessive

Valore lord

o

Rettifich

e di valore

complessive

Valore lord

o

Rettifich

e di valore

complessive

Valore lord

o

Rettifich

e di valore

complessive

Valore lord

o

Rettifich

e di valore

complessive

Garanzie rilasciate con assunzione di rischio di prima perdita

        4.354 4.354 7.463 7.463        

- garanzie finanziarie a prima richiesta                        

- altre garanzie finanziarie         4.354 4.354 7.463 7.463        

- garanzie di natura commerciale                        

Garanzie rilasciate con assunzione di rischio di tipo mezzanine

                       

- garanzie finanziarie a prima richiesta                        

- altre garanzie finanziarie                        

- garanzie di natura commerciale                        

Garanzie rilasciate pro quota 55.822 500 2.674 62 4.229 2.074 1.886 1.450 1.771 167 207 35

- garanzie finanziarie a prima richiesta 54.980 489 2.560 60 1.909 394 49 24 1.587 157 134 28

- altre garanzie finanziarie 841 10 114 2 2.320 1.680 1.837 1.426 183 9 74 7

- garanzie di natura commerciale                        

Totale 55.822 500 2.674 62 8.583 6.428 9.349 8.913 1.771 167 207 35

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Bilancio di esercizio 2014

D.4 – Garanzie rilasciate con assunzione di rischio sulle prime perdite: importo delle

attività sottostanti

Importo delle attività sottostanti alle garanzie

rilasciate

Garanzie rilasciate non deteriorate

Garanzie rilasciate deteriorate: sofferenze

Altre Garanzie deteriorate

Contro garantite

AltreContro

garantiteAltre

Contro garantite

Altre

Crediti per cassa 9.881 7.417 11.810 14.790 1.852 2.251

Garanzie            

Totale 9.881 7.417 11.810 14.790 1.852 2.251

D.5 – Garanzie rilasciate in corso di escussione: dati di stock

Tipo di garanzia Valore nominale Valore di bilancio

Garanzie finanziarie a prima richiesta 326 71

Altre garanzie finanziarie 5.241 3.606

Garanzie di natura commerciale    

Totale 5.567 3.676

D.7 – Variazioni delle garanzie rilasciate deteriorate: in sofferenza

Ammontare delle variazioni

Garanzie di natura finanziaria a prima

richiesta

Altre garanzie di natura finanziaria

Garanzie di natura commerciale

Contro garantite

AltreContro

garantiteAltre

Contro garantite

Altre

(A) Valore lordo iniziale 873 34 13.668 15.943    

(B) Variazioni in aumento 1.489 1 2.135 1.831    

- (b1) trasferimenti da garanzie in bonis 835   1.106 578    

- (b2) trasferimenti da altre garanzie deteriorate 38 1 244 229    

- (b3) altre variazioni in aumento 616   785 1.024    

(C) Variazioni in diminuzione (424) (15)  (1.318) (1.500)    

- (c1) uscite verso garanzie in bonis     (123) (75)    

- (c2) uscite verso altre garanzie deteriorate       (25)    

- (c3) escussioni (267)   (557) (677)    

- (c4) altre variazioni in diminuzione (157) (15) (638) (723)    

(D) Valore lordo finale 1.938 20 14.485 16.273    

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D.8 – Variazioni delle garanzie rilasciate deteriorate: altre

Ammontare delle variazioni

Garanzie di natura finanziaria a prima

richiesta

Altre garanzie di natura finanziaria

Garanzie di natura commerciale

Contro garantite

AltreContro

garantiteAltre

Contro garantite

Altre

(A) Valore lordo iniziale 253   1.945 2.498    

(B) Variazioni in aumento 2.104 134 1.628 842    

- (b1) trasferimenti da garanzie in bonis 2.097 134 1.592 783    

- (b2) trasferimenti da altre garanzie deteriorate 7   35 34    

- (b3) altre variazioni in aumento       25    

(C) Variazioni in diminuzione (770)   (1.130) (1.425)    

- (c1) uscite verso garanzie in bonis     (16) (7)    

- (c2) uscite verso altre garanzie deteriorate (616)   (785) (1.024)    

- (c3) escussioni            

- (c4) altre variazioni in diminuzione (154)   (329) (394)    

(D) Valore lordo finale 1.587 134 2.443 1.916    

D.9 – Variazioni delle garanzie rilasciate non deteriorate

Ammontare delle variazioni

Garanzie di natura finanziaria a prima

richiesta

Altre garanzie di natura finanziaria

Garanzie di natura commerciale

Contro garantite

AltreContro

garantiteAltre

Contro garantite

Altre

(A) Valore lordo iniziale 44.401 2.598 20.700 14.513    

(B) Variazioni in aumento 34.791 3.282 612 431    

- (b1) garanzie rilasciate 34.787 3.282 437 291    

- (b2) altre variazioni in aumento 4   175 140    

(C) Variazioni in diminuzione (24.197) (3.335) (10.547) (7.456)    

- (c1) garanzie non escusse (12.040) (3.044) (3.233) (1.320)    

- (c2) trasferimenti a garanzie deteriorate (2.931) (134) (2.698) (1.361)    

- (c3) altre variazioni in diminuzione (9.226) (157) (4.615) (4.775)    

(D) Valore lordo finale 54.995 2.545 10.766 7.487    

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Bilancio di esercizio 2014

D.10 – Attività costituite a garanzie di proprie passività e impegni

PortafogliImporto

31/12/2014Importo

31/12/2013

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione    

2. Attività finanziarie valutate al fair value    

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 702 3.888

4. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza    

5. Crediti verso banche 11.114 8.439

6. Crediti verso enti finanziari    

7. Crediti verso clientela    

8. Attività materiali    

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H. OPERATIVITÀ CON FONDI DI TERZI

H.1 - Natura dei fondi e forme di impiego

Voci/Fondi

Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013

Fondi pubblici

 

Fondi pubblici

 

di cui: a rischio proprio

di cui: a rischio proprio

1. Attività in bonis 505 429 847 720

  - leasing finanziario        

  - factoring        

  - altri finanziamenti        

  di cui: per escussione di garanzie e impegni        

  - partecipazioni        

  di cui: per merchant banking        

  - garanzie e impegni 505 429 847 720

2. Attività deteriorate        

  2.1 Sofferenze        

  - leasing finanziario        

  - factoring        

  - altri finanziamenti        

  di cui: per escussione di garanzie e impegni        

  - garanzie e impegni        

  2.2 Incagli 49 42 59 51

  - leasing finanziario        

  - factoring        

  - altri finanziamenti        

  di cui: per escussione di garanzie e impegni        

  - garanzie e impegni 49 42 59 51

  2.3 Esposizioni ristrutturate        

  - leasing finanziario        

  - factoring        

  - altri finanziamenti        

  di cui: per escussione di garanzie e impegni        

  - garanzie e impegni        

  2.4 Esposizioni scadute        

  - leasing finanziario        

  - factoring        

  - altri finanziamenti        

  di cui: per escussione di garanzie e impegni        

  - garanzie e impegni        

  Totale 554 471 906 771

Trattasi delle garanzie rilasciate per l’iniziativa “Jeremie FESR” (descritta nel successivo punto H.3.1).

Le garanzie gravano sia sui fondi assegnati in amministrazione (come prima perdita, pari al 7,5% di

ogni finanziamento) che sul Fondo Rischi Monetario Medio Termine (nella misura pari al 42,5% di ogni

finanziamento).

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Bilancio di esercizio 2014

H.2 - Valori lordi e netti delle attività a rischio proprio

Voce

Totale 2014

Valore lordo

Rettifiche di valore

Valore netto

1. Attività in bonis 429   429

  - leasing finanziario      

  - factoring      

  - altri finanziamenti      

  di cui: per escussione di garanzie e impegni      

  - garanzie e impegni 429   429

  - partecipazioni      

  di cui: per merchant banking      

2. Attività deteriorate      

  2.1 Sofferenze      

  - leasing finanziario      

  - factoring      

  - altri finanziamenti      

  di cui: per escussione di garanzie e impegni      

  - garanzie e impegni      

  2.2 Incagli 42   42

  - leasing finanziario      

  - factoring      

  - altri finanziamenti      

  di cui: per escussione di garanzie e impegni      

  - garanzie e impegni 42   42

  2.3 Esposizioni ristrutturate      

  - leasing finanziario      

  - factoring      

  - altri finanziamenti      

  di cui: per escussione di garanzie e impegni      

  - garanzie e impegni      

  2.4 Esposizione scadute      

  - leasing finanziario      

  - factoring      

  - altri finanziamenti      

  di cui: per escussione di garanzie e impegni      

  - garanzie e impegni      

  Totale 471   471

Trattasi delle garanzie rilasciate per l’iniziativa “Jeremie FESR” (descritta nel successivo punto H.3.1).

Le garanzie gravano sia sui fondi assegnati in amministrazione (come prima perdita, pari al 7,5% di

ogni finanziamento) che sul Fondo Rischi Monetario Medio Termine (nella misura pari al 42,5% di ogni

finanziamento).

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H.3 - Altre informazioni

H.3.1 - Attività a valere su fondi di terzi

L’operatività con fondi di terzi ebbe origine da un lotto finanziario di 3 milioni di Euro del quale il Confidi è

risultato assegnatario a seguito di richiesta di partecipazione al “Bando per la selezione di intermediari

finanziari finalizzato all’impiego delle risorse finanziarie del Fondo Jeremie FESR” indetto da Finlombarda

Spa nell’aprile del 2009.

Tale fondo, istituito dalla Regione Lombardia nell’ambito del Programma Operativo Regionale (POR)

Competitività 2007 - 2013, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), era finalizzato

a migliorare le condizioni di accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese operanti in

Lombardia al fine di sostenere investimenti ad elevato contenuto innovativo. Il fondo venne quindi

assegnato al Confidi, per il tramite di Finlombarda, per l’emissione, unitamente a risorse dallo stesso

stanziato, di garanzie su portafogli di finanziamenti concessi dalle banche finanziatrici alle imprese (per

il finanziamento di investimenti ad alto contenuto innovativo) a copertura dei rischi di prima perdita

(tranched cover).

Confapi Lombarda Fidi s.c. al fine dell’impiego del fondo siglò una convenzione con Ubi Banca,

operativa sulle banche reti Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare Commercio e Industria e

Banco di Brescia le cui garanzie sono a valere sul “Fondo Jeremie” costituito con le risorse messe a

disposizione dalla Regione Lombardia e con risorse proprie del Confidi. Le garanzie a valere sul Fondo

Jeremie vennero rilasciate fino al 30 giugno 2011, data di chiusura della fase di collocamento. L’iniziativa

vide beneficiarie inizialmente n. 15 imprese per altrettanti finanziamenti per un importo complessivo

pari a Euro 3.487.650. Non essendosi raggiunto l’obiettivo minimo di collocamento concordato con il

Gruppo Bancario, i finanziamenti risultano quindi coperti come prima perdita, nella misura pari al 7,5%

di ogni finanziamento, dalla quota del lotto finanziario costituito a garanzia dei finanziamenti ammessi

unitamente alla quota del Confidi sempre destinata a copertura delle prime perdite, nonché, per il 42,5%,

dalla garanzia ordinaria del Confidi a valere sul Fondo Rischi Monetario Medio Termine. Il lotto finanziario

venne pertanto trattenuto per complessivi Euro 209.259 a garanzia delle prime perdite dei finanziamenti

ammessi e, quindi, restituito a Finlombarda Spa per la differenza pari ad Euro 2.835.444 (comprensivo

degli interessi maturati di competenza).

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

Sezione 3 - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

3.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

L’attività principale svolta dalla Società è quella di garanzia collettiva dei fidi, che consiste nella

utilizzazione delle risorse provenienti in tutto o in parte dalle imprese socie per la prestazione

mutualistica ed imprenditoriale di garanzie alle imprese stesse per favorirne il finanziamento da parte

delle banche e degli altri intermediari finanziari.

Nell’esercizio dell’attività di garanzia collettiva dei fidi la Società può prestare garanzie personali e

reali, costituire in funzione di garanzia depositi indisponibili in denaro o in titoli presso le banche e gli

intermediari finanziatori delle imprese socie, nonché stipulare contratti volti al trasferimento del rischio.

I rischi di credito assunti dalla Società derivano dalla prestazione delle suddette garanzie personali e

reali e dalla costituzione dei richiamati depositi in garanzia.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il “processo creditizio” della Società, disciplinato dall’apposito regolamento approvato dal Consiglio di

Amministrazione, si articola nelle seguenti fasi operative:

1) pianificazione delle garanzie e dei relativi rischi, che ha come obiettivo l’attuazione degli indirizzi

strategici, di breve e di lungo periodo, definiti dagli Organi aziendali con riferimento all’attività

di rilascio delle garanzie alle imprese socie. Il dimensionamento dei volumi delle garanzie viene

effettuato tenendo presente la domanda di credito attuale e potenziale e quantificando il relativo

“capitale interno” ossia il capitale necessario per coprire i predetti rischi;

2) valutazione del merito creditizio dei richiedenti fido, che è diretta alla verifica dell’esistenza delle

capacità di rimborso dei richiedenti fido e, in particolare, a determinare il livello di rischio dei

crediti richiesti sia come rischio economico (probabilità di insolvenza dei richiedenti) sia come

rischio finanziario (mancato rimborso dei crediti alle scadenze convenute). Per la valutazione

di tali elementi vengono effettuate specifiche analisi sulla situazione economica, finanziaria e

patrimoniale dei richiedenti fido, al fine di giudicare il loro grado di affidabilità e decidere, quindi,

se accettare o rifiutare le domande di credito. I risultati di tali indagini sono sintetizzati in una

relazione di fido che riporta la valutazione del merito creditizio dei richiedenti e la compatibilità

fra le singole richieste di affidamento e la politica creditizia assunta dalla Società;

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

3) concessione del credito, che è finalizzata ad assumere le decisioni di erogazione delle garanzie

sulla scorta dei poteri attribuiti alle unità competenti in base all’ammontare e al grado di rischio

dei fidi richiesti. In particolare, la decisione di affidamento è assunta sulla base della proposta

formulata nella predetta relazione di fido, previa verifica della sussistenza delle condizioni di

affidabilità per l’accoglimento delle richieste di fido;

4) controllo andamentale dei crediti, che ha come obiettivo il monitoraggio delle garanzie in corso

anche al fine della classificazione per qualità del credito del debitore;

5) gestione dei crediti deteriorati, che è diretta ad assumere le iniziative e gli interventi necessari

per ricondurre alla normalità i crediti deteriorati rappresentati dalle esposizioni incagliate,

ristrutturate o scadute oppure per il recupero delle esposizioni in sofferenza (si veda il successivo

punto 2.4 Attività finanziarie deteriorate).

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

La misurazione del rischio creditizio è finalizzata alla determinazione del rischio derivante

dall’affidamento delle varie controparti e dalle perdite specificamente ad esse ascrivibili nel caso di

crediti “deteriorati” o dalle perdite potenziali latenti nel complesso dei crediti “in bonis”.

Il procedimento di valutazione delle singole posizioni di rischio si applica alle seguenti categorie di

crediti deteriorati, in base ai criteri illustrati nella sezione 2, parte A.2 “Parte relativa alle principali voci di

bilancio” della presente nota integrativa:

1) sofferenze;

2) esposizioni incagliate;

3) esposizioni ristrutturate e scadute deteriorate.

Ai fini del computo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito e sul rischio di controparte la Società

nell’ambito del cosiddetto ICAAP (“Internal Capital Adequacy Assessment Process”), sistema interno

di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale introdotto a seguito dell’emanazione da parte

della Banca d’Italia delle disposizioni di Vigilanza sul “processo di controllo prudenziale” (cosiddetto

“secondo pilastro”), ha adottato, in particolare, il “Regolamento del processo per la misurazione del

rischio di credito”, il “Regolamento del processo delle tecniche di mitigazione del rischio di credito” ed il

“Regolamento del processo per la misurazione del rischio di controparte”. Questi regolamenti articolano

i relativi processi in fasi, le quali disciplinano i criteri per la gestione dei rischi delle fasi stesse e le attività

da realizzare per la concreta applicazione dei medesimi criteri.

In base ai predetti regolamenti il requisito patrimoniale sul rischio di credito viene calcolato secondo la

“metodologia standardizzata” contemplata dalle pertinenti disposizioni di Vigilanza della Banca d’Italia.

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Bilancio di esercizio 2014

Nell’ambito dell’ICAAP i rischi suddetti formano oggetto di misurazione non solo in “ottica attuale”

relativamente alla situazione in essere alla fine dell’esercizio di riferimento del presente bilancio ossia

al 31.12.2014, ma anche:

a) in “ottica prospettica”, relativamente alla situazione attesa per la fine dell’esercizio in corso, ossia

al 31.12.2015, situazione che viene stimata tenendo conto della prevedibile evoluzione dei rischi

e dell’operatività della Società;

b) in “ipotesi di stress”, per valutare la vulnerabilità della Società ad eventi eccezionali ma plausibili.

Le prove di stress consistono quindi nello stimare gli effetti che sui rischi della Società possono

essere prodotti da eventi specifici o da movimenti congiunti di un insieme di variabili economico-

finanziarie in ipotesi di scenari avversi.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

I rischi di credito che derivano dalla prestazione di garanzie a favore delle imprese socie possono essere

coperti dalle garanzie reali o personali specificamente fornite da tali imprese, dalle garanzie che la

Società riceve da altri Confidi (di secondo grado) o dal Fondo di Garanzia delle PMI oppure ancora da

fondi pubblici di provenienza statale o regionale.

Come indicato nel precedente paragrafo 2.2 la Società, ai fini del computo del requisito patrimoniale

sul rischio di credito introdotto dalla Banca d’Italia, ha adottato, fra l’altro, il “Regolamento del processo

delle tecniche di mitigazione del rischio di credito” che si basa sulla “metodologia standardizzata”

contemplata dalle disposizioni di Vigilanza in materia.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La gestione dei crediti deteriorati è volta ad assumere le iniziative e gli interventi necessari per ricondurre

tali posizioni alla normalità oppure per procedere al loro recupero quando si è in presenza di situazioni

che impediscono la normale prosecuzione del rapporto. In particolare:

a. la gestione delle posizioni incagliate è diretta a ricercare i più opportuni interventi per il ripristino

delle condizioni di normalità dei rapporti, indispensabili per la prosecuzione degli stessi o, in

mancanza, a predisporre la documentazione giustificativa per il successivo passaggio delle

posizioni stesse fra le partite in sofferenza;

b. la gestione delle posizioni ristrutturate è finalizzata a verificare il rispetto delle condizioni che

avevano indotto a ristrutturare le posizioni stesse. Il mancato rispetto di tali condizioni determina

il passaggio delle posizioni tra gli incagli o fra le sofferenze;

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c. la gestione delle esposizioni in sofferenza è diretta per le garanzie escusse e liquidate dalla

Società a massimizzare i recuperi dei conseguenti crediti per cassa attraverso azioni legali o

la predisposizione di piani di rientro o la formulazione di proposte di transazione bonaria per

la chiusura definitiva dei rapporti di credito (direttamente o tramite mandato agli intermediari

finanziari garantiti).

 

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia

Portafogli/qualità Sofferenze IncagliEsposizioni

ristrutturate

Esposizioni scadute

deteriorate

Esposizioni scadute non deteriorate

Altre attività Totale

1.Attività finanziarie detenute per la negoziazione

           

2. Attività finanziarie valutate al fair value            

3.Attività finanziarie disponibili per la vendita

          1.097 1.097

4.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

           

5. Crediti verso banche           20.102 20.102

6. Crediti verso enti finanziari            

7. Crediti verso clientela 492 1         493

8. Derivati di copertura            

  Totale 492 1       21.199 21.692

  Totale 31-12-2013 422 1       21.040 21.463

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2. Esposizioni creditizie

2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

A. ATTIVITA’ DETERIORATE        

  ESPOSIZIONI PER CASSA: 4.244 3.751   493

  - Sofferenze 4.226 3.734   492

  - Incagli 18 17   1

  - Esposizioni ristrutturate        

  - Esposizioni scadute deteriorate        

  ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO: 38.582 15.542   23.039

  - Sofferenze 32.504 15.341   17.163

  - Incagli 4.482 167   4.315

  - Esposizioni ristrutturate        

  - Esposizioni scadute deteriorate 1.596 35   1.561

  Totale A 42.826 19.293   23.533

B. ESPOSIZIONI IN BONIS        

  - Esposizioni scadute non deteriorate        

  - Altre esposizioni 75.682 562   75.120

  Totale B 75.682 562   75.120

  Totale A+B 118.508 19.855   98.653

2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi e netti (2013)

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

A. ATTIVITA’ DETERIORATE        

  ESPOSIZIONI PER CASSA: 3.571 3.148   423

  - Sofferenze 3.558 3.136   422

  - Incagli 13 12   1

  - Esposizioni ristrutturate        

  - Esposizioni scadute deteriorate        

  ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO: 35.214 14.778   20.436

  - Sofferenze 30.519 14.742   15.777

  - Incagli 4.412 29   4.383

  - Esposizioni ristrutturate        

  - Esposizioni scadute deteriorate 283 7   276

  Totale A 38.785 17.926   20.859

B. ESPOSIZIONI IN BONIS        

  - Esposizioni scadute non deteriorate        

  - Altre esposizioni 82.212 559   87.653

  Totale B 82.212 559   87.653

  Totale A+B 120.997 18.485   108.512

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2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

A. ATTIVITA’ DETERIORATE        

  ESPOSIZIONI PER CASSA:        

  - Sofferenze        

  - Incagli        

  - Esposizioni ristrutturate        

  - Esposizioni scadute deteriorate        

  ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:        

  - Sofferenze        

  - Incagli        

  - Esposizioni ristrutturate        

  - Esposizioni scadute deteriorate        

  Totale A        

B. ESPOSIZIONI IN BONIS        

  - Esposizioni scadute non deteriorate        

  - Altre esposizioni 24.770     24.770

  Totale B 24.770     24.770

  Totale A+B 24.770     24.770

2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi e netti (2013)

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

A. ATTIVITA’ DETERIORATE        

  ESPOSIZIONI PER CASSA:        

  - Sofferenze        

  - Incagli        

  - Esposizioni ristrutturate        

  - Esposizioni scadute deteriorate        

  ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:        

  - Sofferenze        

  - Incagli        

  - Esposizioni ristrutturate        

  - Esposizioni scadute deteriorate        

  Totale A        

B. ESPOSIZIONI IN BONIS        

  - Esposizioni scadute non deteriorate        

  - Altre esposizioni 17.962     17.962

  Totale B 17.962     17.962

  Totale A+B 17.962     17.962

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2.3 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni

2.3.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni

Tipologie esposizioniClassi di rating esterni Senza

ratingTotale

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6

A. Esposizioni per cassa             20.595 20.595

B. Derivati                

  B.1 Derivati finanziari                

  B.2 Derivati su crediti                

C. Garanzie rilasciate       39.032     22.186 61.218

D. Impegni a erogare fondi                

E. Altre                

  Totale       39.032     42.781 81.813

Nell’ambito del computo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito secondo la metodologia

standardizzata, la Società fa ricorso alle valutazioni del merito creditizio rilasciate da Moody’s Investor

Service con riferimento al portafoglio regolamentare delle Esposizioni Verso Amministrazioni Centrali e

Banche Centrali.

Classe di merito di credito

Coefficienti di ponderazione ECAI

Amministrazioni centralie banche centrali

Moody’s Investor Service

1 0% da Aaa a Aa3

2 20% da A1 a A3

3 50% da Baa1 a Baa3

4 100% da Ba1 a Ba3

5 100% da B1 a B3

6 150% Caa1 e inferiori

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3. Concentrazione del credito

3.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per settore di

attività economica della controparte

 

AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

SOCIETÀ FINANZIARIE

SOCIETA’ NON FINANZIARIE

FAMIGLIE ALTRI SOGGETTI

Esposizione Lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizone netta

Esposizione Lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

Esposizione Lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

Esposizione Lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

Esposizione Lorda

Rettifiche di valore complessive

Esposizione netta

A. Esposizione deteriorate                              

1. Leasing finanziario                              

2. Factoring                              

3. Credito al consumo                              

4. Carte di credito                              

5. Altri finanziamenti             4.244 3.751 493            

di cui: da escussione di garanzie e impegni

            4.244 3.751 493            

Totale esposizioni deteriorate             4.244 3.751 493            

B. Esposizioni in bonis                              

1. Leasing finanziario                              

2. Factoring                              

3. Credito al consumo                              

4. Carte di credito                              

5. Altri finanziamenti                              

di cui: da escussione di garanzie e impegni

                             

Totale esposizioni in bonis                              

Totale finanziamentiverso la clientela (A+B)

            4.244 3.751 493            

3.2 Distribuzione clientela delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per

area geografica della controparte

L’informativa in oggetto non viene fornita in quanto la distribuzione per aree geografiche dell’operatività

della Società non è rilevante (concentrandosi di fatto nella Regione Lombardia).

3.3 Grandi rischi

Alla data del bilancio la Società non risulta esposta a grandi rischi ai sensi della normativa prudenziale.

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3.2 RISCHIO DI MERCATO

3.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Nell’ambito del cosiddetto ICAAP (“Internal Capital Adequacy Assessment Process”) la Società ha

adottato il “Regolamento del processo per la misurazione del rischio strutturale di tasso di interesse”,

articolato in fasi, le quali disciplinano i criteri per la gestione dei rischi delle fasi stesse e le attività da

realizzare per la concreta applicazione dei medesimi criteri.

Il rischio strutturale di tasso di interesse si configura come il rischio di incorrere in perdite dovute alle

avverse fluttuazioni dei tassi di interesse di mercato. Esso si riferisce agli elementi dell’attivo e del

passivo sensibili alle variazioni dei tassi di interesse. Il processo di misurazione del rischio strutturale di

tasso di interesse si basa sulla “metodologia semplificata” prevista dalle vigenti disposizioni di Vigilanza

in materia, così come approvato dal Consiglio di Amministrazione.

Per gestire i rischi relativi alla selezione delle attività e delle passività sensibili, in virtù di quanto stabilito

dalle istruzioni di Vigilanza, il sistema informativo aziendale rileva una serie di elementi che permettono di:

• individuare gli strumenti finanziari sensibili alle variazioni dei tassi di interesse, rappresentati

principalmente dai titoli acquisiti dalla Società ed allocati nel portafoglio delle attività finanziarie

disponibili per la vendita nonché dai crediti per cassa in sofferenza derivanti dalle garanzie

escusse e liquidate;

• quantificare il rispettivo valore e la relativa durata residua in funzione della loro scadenza (per gli

strumenti a tasso fisso) o della prima data di revisione del rendimento (per gli strumenti a tasso

variabile) oppure ancora dei tempi stimati di recupero dei crediti in sofferenza;

• raggruppare i suddetti strumenti in un sistema di fasce temporali secondo la loro durata residua.

L’indice di rischiosità al fattore di tasso di interesse viene fatto pari al rapporto percentuale, al cui

numeratore è indicata l’esposizione a rischio dell’intero bilancio, stimata in funzione della “durata

finanziaria modificata” media di ogni fascia temporale in cui sono classificate le attività e le passività

finanziarie sensibili di una variazione ipotetica dei tassi di interesse di mercato, ed al denominatore il

patrimonio di vigilanza della Società.

Nell’ambito dell’ICAAP il rischio in questione forma oggetto di misurazione non solo in “ottica attuale” (al

31.12.2014), ma anche in ottica prospettica (al 31.12.2015) ed in ipotesi di stress.

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INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (Euro)

Voci/durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre3 mesi

fino a 6 mesi

Da oltre6 mesi

fino a 1 anno

Da oltre1 anno

fino a 5 anni

Da oltre5 anni

fino a 10 anniOltre 10 anni

Durata indeterminata

1. Attività 5.927 204     1386     15.736

  1.1 Titoli di debito   204     893      

  1.2 Crediti 5.927       493     15.174

  1.3 Altre attività               562

2. Passività 629       219     22.405

  2.1 Debiti 629       219      

  2.2 Titoli di debito                

  2.3 Altre passività               22.405

3. Derivati finanziari                

  Opzioni                

  3.1 Posizioni lunghe                

  3.2 Posizioni corte                

  Altri derivati                

  3.3 Posizioni lunghe                

  3.4 Posizioni corte                

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (Euro) (2013)

Voci/durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre3 mesi

fino a 6 mesi

Da oltre6 mesi

fino a 1 anno

Da oltre1 anno

fino a 5 anni

Daoltre 5 anni

fino a 10 anniOltre 10 anni

Durata indeterminata

1. Attività 4.233 740 3.120   885   337 12.667

  1.1 Titoli di debito   740 3.120   462   337  

  1.2 Crediti 4.233       423     12.148

  1.3 Altre attività               519

2. Passività 631       217     21.134

  2.1 Debiti 631       217      

  2.2 Titoli di debito                

  2.3 Altre passività               21.134

3. Derivati finanziari                

  Opzioni                

  3.1 Posizioni lunghe                

  3.2 Posizioni corte                

  Altri derivati                

  3.3 Posizioni lunghe                

  3.4 Posizioni corte                

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Bilancio di esercizio 2014

3.3 RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

La Società ha previsto l’applicazione di un modello organizzativo per fronteggiare i rischi operativi ed i

rischi reputazionali.

Il rispetto, da parte delle unità organizzative, dei criteri per la gestione dei rischi operativi ed il concreto

esercizio delle attività previste per la corretta applicazione di tali criteri consentono di gestire i rischi

operativi relativi a frodi ed a disfunzioni di procedure e di processi nonché i rischi operativi relativi a

sanzioni amministrative (da parte delle Autorità competenti) che, a loro volta, possono essere fonti di

altri rischi ed, in particolare, dei cosiddetti rischi reputazionali.

 

2. Processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi operativi

Il sistema organizzativo viene adeguato nel continuo all’evoluzione della normativa esterna ed alle

esigenze operative e gestionali interne della Società secondo un apposito procedimento operativo

disciplinato nel “Regolamento del processo organizzativo di conformità” (esame delle normative

esterne, individuazione dei processi interessati dalle normative, predisposizione dei criteri per la

gestione dei rischi e delle relative attività, predisposizione del regolamento dei processi, approvazione

dei regolamenti, diffusione dei regolamenti).

La verifica della “compliance normativa”, ossia della conformità dei regolamenti dei processi (regole

interne) alle disposizioni esterne, nonché la verifica della “compliance operativa”, ossia della conformità

delle attività concretamente esercitate alle disposizioni esterne, si realizzano con l’applicazione delle

varie tipologie di controlli (controlli di conformità, controlli di linea, controlli sulla gestione dei rischi,

attività di revisione interna), che nel loro insieme compongono il sistema dei controlli disciplinato dai

regolamenti dei processi concernenti i predetti controlli.

Per il computo del requisito patrimoniale sul rischio operativo la Società, in applicazione delle

disposizioni di Vigilanza introdotte dalla Banca d’Italia, ha adottato il “Regolamento del processo per la

misurazione del rischio operativo”, articolato in fasi che disciplinano i criteri per la gestione dei rischi

delle fasi stesse e le attività da porre in essere per la concreta applicazione dei medesimi criteri. In base

a tale regolamento il requisito patrimoniale sul rischio operativo viene calcolato secondo il “metodo

base” contemplato dalle richiamate disposizioni della Banca d’Italia.

 

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3.4 RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità si configura come il rischio che la Società possa non essere in grado di far fronte ai

propri impegni di pagamento a causa del differente profilo temporale delle entrate e delle uscite di cassa

determinate dal disallineamento delle scadenze delle attività e delle passività finanziarie in portafoglio

e dalle escussioni delle garanzie rilasciate. Il rischio di liquidità viene considerato sotto due differenti

ma collegate prospettive, che riguardano il reperimento di fondi (“funding liquidity risk”) e la presenza di

vincoli o di limiti allo smobilizzo di attività finanziarie detenute (“market liquidity risk”).

Eventuali tensioni di liquidità possono essere coperte dallo smobilizzo delle “attività prontamente

liquidabili”, rappresentate tipicamente dai depositi e dai conti correnti liberi presso banche e dai titoli

liberamente disponibili in portafoglio.

Le principali fonti di rischio di liquidità sono rappresentate pertanto dagli sbilanci tra i flussi finanziari in

entrata e in uscita prodotti dalle operazioni aziendali per cassa e di firma. Nella gestione di tale rischio

la Società persegue l’equilibrio tra fonti ed utilizzi di risorse finanziarie, anche per non incorrere in costi

inattesi connessi con il reperimento di fondi finanziari aggiuntivi o nella necessità di smobilizzare attivi

aziendali con riflessi economici negativi.

Nell’ambito dell’ICAAP la Società ha adottato il “Regolamento del processo per la misurazione del rischio

di liquidità” articolato in fasi, le quali disciplinano i criteri per la gestione dei rischi delle fasi stesse e le

attività da realizzare per la concreta applicazione dei medesimi criteri. 

Il rischio in questione forma oggetto di misurazione non solo in ottica attuale (al 31.12.2014), ma anche in

ottica prospettica (al 31.12.2015) ed in ipotesi di stress.

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Bilancio di esercizio 2014

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - (Euro)

Voci/Scaglioni temporali

A vista

Da oltre 1 giorno a 7 giorni

Da oltre 7 giorni a 15 giorni

Da oltre 15 giorni a 1 mese

Da oltre 1 mese e fino a 3 m

esi

Da oltre 3 mesi e fino a 6 m

esi

Da oltre 6 mesi a 1 anno

Da oltre 1 anno fino a 3 anni

Da oltre 3 anni fino a 5 anni

Oltre 5 anni

Durata indeterminata (*)

Attività per cassa 4.655        3.571     400     16.216

A.1 Titoli di Stato                      

A.2 Altri titoli di debito               400     700

A.3 Finanziamenti 4.655                   15.447

A.4 Altre attività         3.571           69

Passività per cassa 136 2 5 12 214     219      

B.1 Debiti verso: 136       12     219      

- Banche                      

- Enti finanziari 64       12     219      

- Clientela 72                    

B.2 Titoli di debito                      

B.3 Altre passività   2 5 12 202            

Operazioni “fuori bilancio”           1.924 1.405 4.964      

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

                     

- posizioni lunghe                      

- posizioni corte                      

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale

                     

- differenziali positivi                      

- differenziali negativi                      

C.3 Finanziamenti da ricevere

                     

- posizioni lunghe                      

- posizioni corte                      

C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi

                     

- posizioni lunghe                      

- posizioni corte                      

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

          1.924   2.887      

C.6 Garanzie finanziarie ricevute

            1.405 2.077      

(*) Nella compilazione della presente tavola non si è tenuto conto dell’operatività della Società inquadrata nel meccanismo del fondo monetario in quanto le relative escussioni, essendo già liquidate attraverso la costituzione di appositi fondi vincolati, non determinano un’esposizione al rischio di liquidità. Pertanto le attività vincolate nei predetti fondi (rappresentate da conti correnti, libretti pegno e titoli di debito) sono state ricondotte nello scaglione temporale “Durata indeterminata”, così come non si è proceduto al computo delle connesse garanzie in essere al 31/12/2014 ai fini della stima delle presunte escussioni.

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - (Euro) (2013)

Voci/Scaglioni temporali

A vista

Da oltre 1 giorno a 7 giorni

Da oltre 7 giorni a 15 giorni

Da oltre 15 giorni a 1 mese

Da oltre 1 mese e fino a 3 m

esi

Da oltre 3 mesi e fino a 6 m

esi

Da oltre 6 mesi a 1 anno

Da oltre 1 anno fino a 3 anni

Da oltre 3 anni fino a 5 anni

Oltre 5 anni

Durata indeterminata (*)

Attività per cassa 3.964       49     400 400   16.596

A.1 Titoli di Stato                 400   2.710

A.2 Altri titoli di debito               400     1.400

A.3 Finanziamenti 3.964                   12.417

A.4 Altre attività         49           69

Passività per cassa 654       42     217      

B.1 Debiti verso: 654       42     217      

- Banche                      

- Enti finanziari 554             217      

- Clientela 100                    

B.2 Titoli di debito                      

B.3 Altre passività         42            

Operazioni “fuori bilancio”           887 633 3.061      

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

                     

- posizioni lunghe                      

- posizioni corte                      

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale

                     

- differenziali positivi                      

- differenziali negativi                      

C.3 Finanziamenti da ricevere                      

- posizioni lunghe                      

- posizioni corte                      

C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi

                     

- posizioni lunghe                      

- posizioni corte                      

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

          887   1.843      

C.6 Garanzie finanziarie ricevute

            633 1.218      

(*) Nella compilazione della presente tavola non si è tenuto conto dell’operatività della Società inquadrata nel meccanismo del fondo monetario in quanto le relative escussioni, essendo già liquidate attraverso la costituzione di appositi fondi vincolati, non determinano un’esposizione al rischio di liquidità. Pertanto le attività vincolate nei predetti fondi (rappresentate da conti correnti, libretti pegno e titoli di debito) sono state ricondotte nello scaglione temporale “Durata indeterminata”, così come non si è proceduto al computo delle connesse garanzie in essere al 31/12/2013 ai fini della stima delle presunte escussioni.

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Bilancio di esercizio 2014

Sezione 4 - Informazioni sul patrimonio

4.1 IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA

4.1.1 Informazioni di natura qualitativa

Il patrimonio della Società è costituito dal capitale sociale, dalle riserve (legale e statutaria) alimentate

con utili d’esercizio e da riserve da valutazione che includono le riserve a fronte delle attività finanziarie

disponibili per la vendita (titoli).

Il patrimonio della Società viene adeguato di tempo in tempo, al fine di fronteggiare sia le esigenze

operative e di espansione dei volumi delle garanzie prestate alle imprese socie sia per coprire i rischi

di “primo pilastro” e di “secondo pilastro” ed i collegati requisiti patrimoniali previsti dalle disposizioni

di Vigilanza prudenziale in materia (cfr. la precedente sezione 3 della nota integrativa) tanto in ottica

attuale e prospettica quanto in ipotesi di stress.

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell’impresa: composizione

Voci/ValoriImporto

31/12/2014Importo

31/12/2013

1. Capitale 4.433 6.183

2. Sovrapprezzi di emissione   115

3. Riserve 90 930

  - di utili 90 930

  a) legale   925

  b) statutaria 90 5

  c) azioni proprie    

  d) altre    

  - altre    

4. (Azioni proprie)    

5. Riserve da valutazione (9) (61)

  - Attività finanziarie disponibili per la vendita (9) (61)

  - Attività materiali    

  - Attività immateriali    

  - Copertura di investimenti esteri    

  - Copertura dei flussi finanziari    

  - Differenze di cambio    

  - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione    

  - Leggi speciali di rivalutazione    

  - Utili/perdite attuariali relativi ai piani previdenziali a benefici definiti    

 - Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni valutate al patrimonio netto

   

6. Strumenti di capitale    

7. Utile (perdita) d’esercizio 14 (3.242)

  Totale 4.529 3.925

102

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

4.1.2.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori

Totale 31/12/2014 Totale 31/12/2013

Riserva positiva

Riserva negativa

Riserva positiva

Riserva negativa

1. Titoli di debito   9 10 71

2. Titoli di capitale        

3. Quote O.I.C.R.        

4. Finanziamenti        

  Totale   9 10 71

4.1.2.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

 Titoli di debito

Titoli di capitale

Quote O.I.C.R

Finanziamenti

1. Esistenze iniziali (61)      

2. Variazioni positive 102      

  2.1 Incrementi di fair value 66      

  2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 36      

  da deterioramento        

  da realizzo        

  2.3 Altre variazioni        

3. Variazioni negative (50)      

  3.1 Riduzioni di fair value        

  3.2 Rettifiche da deterioramento        

 3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo

(50)      

  3.4 Altre variazioni        

4. Rimanenze finali (9)      

103

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Bilancio di esercizio 2014

4.2 IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA

4.2.1 Patrimonio di vigilanza

4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa

Il patrimonio è costituito esclusivamente dal capitale, composto per Euro 3.190.682 da azioni rimborsabili

ai Soci ed Euro 1.242.459 da azioni gratuite non rimborsabili, dalle riserve statutarie per complessivi

Euro 90.118 e dalla Riserva da rivalutazione per Euro (8.574). Le azioni gratuite non attribuiscono alcun

diritto patrimoniale o amministrativo al Socio e non sono rimborsabili in caso di recesso e/o esclusione.

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

 Totale

31/12/2014Totale

31/12/2013

A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 4.504 3.959

B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: (9) (61)

  B.1Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)    

  B.2Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (9) (61)

C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 4.496 3.898

D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base    

E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D) 4.496 3.898

F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali    

G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare    

  G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)    

  G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS nagativi (-)    

H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G)    

I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare    

L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H - I)  

M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare    

N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) 4.496 3.898

O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)    

P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N + O) 4.496 3.898

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

4.2.1.3 Prospetto delle variazioni del patrimonio di vigilanza

  Totale 2014 Totale 2013

A. Patrimonio di base al lordo delle deduzioni: importo iniziale 3.898 3.405

I. Variazioni elementi positivi del patrimonio di base 551 3.473

a) variazioni del capitale sociale(1) 447 3.468

b) attribuzione utili a riserve 14  

c) attribuzione a riserve ex art. 36 D.L. 179/2012    

d) altre variazioni degli elementi positivi del patrimonio di base 90 5

II. Variazioni elementi negativi del patrimonio di base 47 (2.980)

a) variazioni attività immateriali (6) 8

b) perdita dell’esercizio   (3.242)

c) variazioni filtri prudenziali negativi: 52 254

- di cui: riserve negative sui titoli disponibili per la vendita 52 254

- di cui: altri filtri prudenziali negativi    

d) altre variazioni degli elementi negativi del patrimonio di base    

B. Patrimonio di base al lordo delle deduzioni: importo finale 4.496 3.898

C. Patrimonio supplementare al lordo delle deduzioni: importo iniziale   1.703

I. Variazioni elementi positivi del patrimonio supplementare   (1.703)

a) variazioni passività subordinate    

- di cui: variazioni in aumento (+)    

- di cui: variazioni in diminuzione (-)   (1.703)

b) altre variazioni degli elementi positivi del patrimonio supplementare    

II. Variazioni elementi negativi del patrimonio supplementare    

a) variazioni filtri prudenziali negativi    

b) altre variazioni degli elementi negativi del patrimonio supplementare    

D. Patrimonio supplementare al lordo delle deduzioni: importo finale    

E. Elementi da dedurre dal patrimonio di vigilanza: importo iniziale   50

a) variazioni interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% del capitale dell’ente partecipato

  (50)

b) variazioni interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari inferiori al 10% del capitale dell’ente partecipato

   

c) variazioni deduzioni derivanti dalla cartolarizzazione    

d) altre variazioni degli elementi da dedurre dal patrimonio di vigilanza    

E. Elementi da dedurre dal patrimonio di vigilanza: importo finale    

F. Patrimonio di vigilanza: importo finale 4.496 3.898

(1) Include anche la copertura della perdita dell’esercizio precedente riferita alle quote dei soci esclusi e recessi nel corso dell’esercizio 2013.

105

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Bilancio di esercizio 2014

4.2.2 Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.1 Informazioni di natura qualitativa

Per valutare la capacità del patrimonio di vigilanza (capitale complessivo) della Società di fronteggiare

adeguatamente l’insieme dei rischi di “primo pilastro” e di “secondo pilastro” quantificabili (capitale

interno complessivo) sia in ottica attuale e prospettica sia in ipotesi di stress, la Società utilizza le

metodologie di seguito indicate.

Ai fini della misurazione dei rischi di “primo pilastro” la Società adotta i metodi standard o di base

consentiti dalle diposizioni di Vigilanza prudenziale vigenti in materia ed in particolare:

• il “metodo standardizzato” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito;

• il “metodo del valore corrente” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di controparte;

• il “metodo base” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio operativo.

Riguardo ai rischi di “secondo pilastro”, i rischi di interesse e di concentrazione vengono misurati sulla

scorta dei “metodi semplificati” contemplati dalle disposizioni di Vigilanza prudenziale:

• la stima del capitale interno sul rischio di tasso di interesse si basa sul calcolo dell’esposizione

al rischio dell’insieme delle attività e delle passività finanziarie (per cassa e “fuori bilancio”) della

Società, suddivise per scaglioni temporali secondo le rispettive durate residue per tempi di

riprezzamento e ponderate con i fattori di ponderazione previsti dalle pertinenti disposizioni di

Vigilanza;

• la stima del capitale interno sul rischio di concentrazione avviene attraverso il calcolo del

cosiddetto “indice di Herfindal” che esprime il grado di frazionamento del complessivo portafoglio

di esposizioni creditizie per cassa e di firma e la relativa “costante di proporzionalità” in funzione

del tasso di decadimento qualitativo (“Probability of Default” - PD) di tali esposizioni;

• la misurazione del rischio di liquidità e del rischio residuo utilizza invece apposite metodologie

sviluppate internamente dalla Società: la stima del capitale interno sul rischio di liquidità si

fonda sul computo delle “attività prontamente liquidabili” (APL), sulla suddivisione delle attività

e delle passività finanziarie (per cassa e “fuori bilancio”) per durata residua, sul calcolo di indici

di equilibrio e di copertura finanziaria a 3 e a 12 mesi e sulla stima del “costo” da sostenere per

reperire la liquidità necessaria a fronteggiare gli eventuali squilibri finanziari entro un orizzonte

temporale annuale attraverso lo smobilizzo di APL e/o il ricorso al mercato;

• il rischio residuo (sulle garanzie reali e personali acquisite dalla Società) viene stimato

computando l’eventuale eccedenza della “perdita inattesa” sulle esposizioni garantite ed il

requisito patrimoniale sui rischi di credito e di controparte delle medesime esposizioni calcolati

secondo la metodologia standardizzata.

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

Categorie/Valori

Importi non ponderati

Importi ponderati/requisiti

31/12/2014 31/12/2013 31/12/2014 31/12/2013

A. ATTIVITA’ DI RISCHIO        

A.1 Rischio di credito e di controparte 73.147 59.036 26.282 22.933

1. Metodologia standardizzata 73.147 59.036 26.282 22.933

2. Metodologia basata sui rating interni        

  2.1 Base        

  2.2 Avanzata        

3. Cartolarizzazioni        

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA        

B.1 Rischio di credito e di controparte     1.577 1.376

B.2 Rischi di mercato        

1. Metodologia standard        

2. Modelli interni        

3. Rischio di concentrazione        

B.3 Rischio operativo     278 277

1. Metodo base     278 277

2. Metodo standardizzato        

3. Metodo avanzato        

B.4 Altri requisiti prudenziali        

B.5 Altri elementi di calcolo        

B.6 Totale requisiti prudenziali     1.855 1.653

C. ATTIVITA’ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA        

C.1 Attività di rischio ponderate     26.282 22.933

C.2Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)

    14,54% 14,15%

C.3Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)

    14,54% 14,15%

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Bilancio di esercizio 2014

Sezione 5 - Prospetto analitico della redditività complessiva

VociImporto

lordo

Imposta sul

reddito

Importo netto

10. Utile (Perdita) d’esercizio     14

  Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico      

20. Attività materiali      

30. Attività immateriali      

40. Piani a benefici definiti      

50. Attività non correnti in via di dismissione      

60.Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

     

  Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico      

70. Copertura di investimenti esteri:      

  a) variazioni di fair value      

  b) rigiro a conto economico      

  c) altre variazioni      

80. Differenze di cambio:      

  a) variazioni di fair value      

  b) rigiro a conto economico      

  c) altre variazioni      

90. Copertura dei flussi finanziari:      

  a) variazioni di fair value      

  b) rigiro a conto economico      

  c) altre variazioni      

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 52   52

  a) variazioni di fair value 52   52

  b) rigiro a conto economico      

  - rettifiche da deterioramento      

  - utili/perdite da realizzo      

  c) altre variazioni      

110. Attività non correnti in via di dismissione      

  a) variazioni di fair value      

  b) rigiro a conto economico      

  c) altre variazioni      

120.Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:

     

  a) variazioni di fair value      

  b) rigiro a conto economico      

  - rettifiche da deterioramento      

  - utili/perdite da realizzo      

  c) altre variazioni      

130. Totale altre componenti reddituali 52   52

140. Redditività complessiva (Voce 10 + 130) 52   67

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2014

Sezione 6 - Operazioni con parti correlate

6.1 Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

 Totale

31/12/2014Totale

31/12/2013

Amministratori 72 81

Sindaci 64 64

Dirigenti 75 81

Totale 211 226

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

 Totale

31/12/2014Totale

31/12/2013

Amministratori(1) 511 579

Sindaci    

Dirigenti    

Totale 511 579

(1) In quanto Soci e/o amministratori delle imprese ordinanti le garanzie rilasciate dalla Società.

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Non sussistono transazioni con parti correlate.

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Certificazione 111

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Bilancio di esercizio 2014

112

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Certificazione

113

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Relazionedel Collegio Sindacale

115

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

Relazione del Collegio Sindacaleai sensi dell’art. 2429 del codice civile

Signori Soci,

il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d’esercizio chiuso al 31

dicembre 2014 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge.

Il progetto di bilancio 2014, redatto in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS

attualmente in vigore, è composto da sei distinti documenti: lo Stato patrimoniale, il Conto economico,

il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il prospetto della redditività complessiva, il rendiconto

finanziario e la nota integrativa, è stato sottoposto alla revisione contabile della società Mazars S.p.A. e

può essere riassunto nelle seguenti risultanze:

STATO PATRIMONIALE

Attivo 23.252.752

Passivo 18.723.658

Patrimonio netto (escluso risultato d’esercizio) 4.514.685

Utile dell’esercizio 14.409

CONTO ECONOMICO

Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte 47.815

Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (33.406)

Utile dell’esercizio 14.409

La Nota Integrativa contiene, oltre alle indicazioni dei criteri di valutazione, informazioni dettagliate sulle

voci di Stato Patrimoniale e di Conto Economico e le altre informazioni richieste al fine di esporre in

modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, il risultato economico ed i flussi di

cassa della società; inoltre, contiene indicazioni e notizie in ordine alle operazioni con parti correlate.

La Relazione sulla Gestione predisposta dal Consiglio di Amministrazione contiene un’analisi fedele,

equilibrata ed esauriente della situazione della Società e dell’andamento e del risultato dell’attività; è

complessivamente redatta nel rispetto di quanto disposto dall’art. 2428 del cod. civ..

Sul bilancio, nel suo complesso, è stato rilasciato un giudizio senza rilievi dalla Società di revisione

legale dei conti che ha emesso, ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010, una relazione in data 16/04/2015

per la funzione di revisione legale dei conti.

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Relazione del Collegio Sindacale

Nel corso delle verifiche eseguite, il Collegio sindacale ha proceduto ad incontri periodici con la Società

incaricata della revisione legale dei conti, allo scopo di un reciproco scambio di opinioni e un confronto

sui dati e informazioni rilevanti. Per quanto concerne le voci del bilancio presentato alla Vostra attenzione

il Collegio sindacale ha effettuato i controlli necessari per poter formulare le conseguenti osservazioni,

così come richiesto anche dai principi di comportamento del Collegio sindacale raccomandati dal

Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.

Tali controlli hanno interessato, in particolare, i principi di redazione e i criteri di valutazione, con

attenzione specifica al tema degli accantonamenti e l’osservanza del principio di prudenza.

Il Collegio ha altresì accertato che il bilancio di esercizio al 31.12.2014 contiene informazioni in merito

alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, sui rischi finanziari e sulla “gerarchia del

fair value”.

Nel corso dell’esercizio 2014 abbiamo partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del

Comitato Esecutivo. In tali interventi abbiamo potuto verificare come l’attività dei suddetti Organi sia

improntata al rispetto della corretta amministrazione e di tutela del patrimonio del Confidi.

Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione delle

funzioni di controllo e della funzione amministrazione e finanza della Società.

Durante le attività di verifica non sono emerse disfunzioni, inefficienze, irregolarità di rilievo o fatti

significativi tali da richiederne specifica menzione in questa relazione o comunicazione agli Organi di

vigilanza.

Il Collegio è stato tenuto informato circa le attività svolte dall’Organismo di Vigilanza, istituito ai sensi

del D.Lgs. 231/2001. Al riguardo, nessuna segnalazione di fatti rilevanti ai sensi del citato decreto è

pervenuta all’Organismo di Vigilanza della Società da parte delle funzioni di controllo della stessa, né da

parte di altri soggetti.

In ossequio all’art. 2403 del codice civile e alla regolamentazione secondaria cui la Vostra Società è

soggetta, il Collegio:

1) ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione e sulla

sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico finanziario e

patrimoniale;

2) in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere

sono conformi alla Legge e allo Statuto Sociale e che non appaiono manifestamente imprudenti,

azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte

dall’Assemblea o tali da compromettere l’integrità del patrimonio;

3) ha vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta

amministrazione;

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2014

4) ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di sua competenza, sull’adeguatezza dell’assetto

organizzativo della Società. A tal fine il Collegio ha operato, sia tramite la raccolta di informazioni

dai responsabili delle diverse funzioni, sia con incontri con i responsabili stessi, che con riscontri

diretti in merito agli adempimenti ripetitivi. A tal riguardo, non ha osservazioni particolari da

riferire;

5) ha esaminato e valutato il sistema di controllo interno al fine di verificarne l’indipendenza,

l’autonomia e la separazione da altre funzioni, e ciò anche in relazione allo sviluppo e alle

dimensioni dell’attività sociale nonché ai particolari obblighi e vincoli ai quali il Vostro Confidi

è soggetto; in proposito è stata posta attenzione all’attività di analisi sulle diverse tipologie di

rischio e sulle modalità per il loro governo, con specifica attenzione al processo interno di

determinazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP). E’ stata inoltre verificata la separatezza

della funzione di Compliance;

6) ha vigilato sull’osservanza agli obblighi previsti dalla legge n. 231/2007 e delle relative disposizioni

di vigilanza in materia antiriciclaggio e sul continuo e costante processo di adeguatezza alla

normativa stessa, in ottemperanza alle specifiche direttive emanate dalla Banca d’Italia;

7) ha vigilato sull’indipendenza della società di revisione Mazars S.p.A. anche con particolare

riguardo alla prestazione di servizi non di revisione svolta nei confronti della Società.

Con riferimento al disposto dell’art. 2408 del codice civile, si comunica infine che nel corso dell’esercizio

2014 non abbiamo ricevuto, da parte di soci, segnalazioni o denunce per irregolarità nella gestione della

Società né per altri fatti censurabili.

Il Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 2 Legge n. 59/1992 e dell’art. 2545

cod. civ., comunica di condividere i criteri seguiti dal Consiglio di Amministrazione nella gestione sociale

per il conseguimento degli scopi mutualistici in conformità col carattere cooperativo della Società e

dettagliati nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi Amministratori.

In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio

dell’esercizio 2014 e concorda con la proposta di destinazione dell’utile di esercizio formulata dal

Consiglio di Amministrazione.

Brescia, 17 aprile 2015

Il Presidente Il Collegio Sindacale

(Rag. Tullio Paderno) I Sindaci effettivi

(Dott. Giorgio Edoardo Luerti)

(Dott. Carmine Cozzolino)

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SPORTELLI LOCALI

LOMBARDIA

Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano, Varese

PIEMONTE

Alessandria, Novara

UMBRIA

Terni

CALABRIA

Cosenza

SEDE

Via F. Lippi, 30 - 25134 Brescia

Tel. 030 23076411

e-mail: [email protected]

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Bilancio d’esercizio2014

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cio d’esercizio 2

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