Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013 - EmilRo · seguito, le sofferenze nette e lorde a causa...
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EMILIA ROMAGNA FACTOR S.p.A.
Abbreviato: EMIL-RO FACTOR S.p.A.
Sede Legale: 40125 Bologna – Strada Maggiore 29
Capitale Sociale Euro 36.393.940 i.v.- REA 0366365
Reg. Imprese e Cod.Fisc. 02231420361
Partita Iva 04297210371
Intermediari Finanziari art. 107: ABI 19432-4
GRUPPO BANCARIO 5387-6 Banca popolare dell’Emilia Romagna
Società soggetta all’attività di Direzione e Coordinamento
di Banca popolare dell’ Emilia Romagna S.C.
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Sede e Filiali
SEDE
40125 BOLOGNA – STRADA MAGGIORE, 29
Telefono 051 6482111 Fax 051 6482199
BOLOGNA
40125 BOLOGNA – STRADA MAGGIORE, 29
Telefono 051 6482111 Fax 051 6482199
MILANO
20123 MILANO – VIA NEGRI, 10
Telefono 02 8542151 Fax 02 85421541
ROMA
00187 ROMA – VIA VITTORIO VENETO, 146
Telefono 06 4246811 Fax 06 42020154
PADOVA
35121 PADOVA – VIA TRIESTE, 32
Telefono 049 8240810 Fax 049 8240899
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SOMMARIO
Relazione degli Amministratori sulla Gestione ....................................................................8
STATO PATRIMONIALE ................................................................................................. 30
CONTO ECONOMICO .................................................................................................... 31
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA ............................................................. 32
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO ................................................. 33
RENDICONTO FINANZIARIO METODO INDIRETTO ............................................................ 35
NOTA INTEGRATIVA ..................................................................................................... 35
Parte A – Politiche contabili ........................................................................................... 37
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale ................................................................ 52
SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE – VOCE 10 .............................................. 52
SEZIONE 4–ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40 .................... 52
SEZIONE 6 – CREDITI – VOCE 60 .................................................................................. 54
SEZIONE 9 – PARTECIPAZIONI – VOCE 90 ...................................................................... 58
SEZIONE 10 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 100 ............................................................ 58
SEZIONE 11 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 110 ......................................................... 60
SEZIONE 12 – ATTIVITA’ FISCALI E PASSIVITA’ FISCALI ................................................... 61
SEZIONE 13 – ATTIVITA’ NON CORRENTI, GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE E
PASSIVITA’ ASSOCIATE ................................................................................................ 65
SEZIONE 14 – ALTRE ATTIVITA’ – VOCE 140 .................................................................. 65
SEZIONE 1 –DEBITI – VOCE 10 ..................................................................................... 67
SEZIONE 9 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 90 ................................................................... 68
SEZIONE 10 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE 100 .................. 69
SEZIONE 11 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 110 ................................................... 69
SEZIONE 12 – PATRIMONIO – VOCI 120, 130, 140 E 150 .................................................. 70
Parte C – Informazioni sul conto economico .................................................................... 73
SEZIONE 1 – INTERESSI – VOCI 10 E 20 ........................................................................ 73
SEZIONE 2 – COMMISSIONI – VOCI 30 E 40 ................................................................... 73
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SEZIONE 4 – RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITA’ DI NEGOZIAZIONE – VOCE 60 .................. 75
SEZIONE 7 – UTILE (PERDITA) DA CESSIONE O RIACQUISTO - VOCE 90 ............................ 75
SEZIONE 8 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO – VOCE 100 ... 76
SEZIONE 9 – SPESE AMMINISTRATIVE – VOCE 110 .......................................................... 77
SEZIONE 10 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 120 ............ 79
SEZIONE 11 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 130 ......... 79
SEZIONE 13 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 150 ........... 80
SEZIONE 14 – ALTRI PROVENTI E ONERI DI GESTIONE – VOCE 160 ................................... 80
SEZIONE 15 – UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI – VOCE 170 ................................. 81
SEZIONE 17 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ ESERCIZIO DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE –
VOCE 190 ................................................................................................................... 81
SEZIONE 19 – CONTO ECONOMICO: ALTRE INFORMAZIONI .............................................. 82
Parte D – Altre Informazioni .......................................................................................... 84
SEZIONE 1 – RIFERIMENTI SPECIFICI SULL’OPERATIVITA’ SVOLTA .................................... 84
A. LEASING FINANZIARIO ........................................................................................ 84
B. FACTORING E CESSIONE DI CREDITI .................................................................... 86
D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI ........................................................................ 88
SEZIONE 2 – OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITA’ .......... 89
SEZIONE 3 – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA ...... 91
3.1 RISCHIO DI CREDITO .......................................................................................... 91
3.2 RISCHI DI MERCATO .......................................................................................... 97
3.3 RISCHI OPERATIVI ............................................................................................ 101
3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA’ ..................................................................................... 103
SEZIONE 4 – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO ............................................................. 110
SEZIONE 5 – PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA ........................ 114
SEZIONE 6 – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE ........................................................ 115
SEZIONE 7 – Altri dettagli informativi ........................................................................... 116
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ........................................................................ 116
RELAZIONE DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE .................................................................. 116
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Consiglio di amministrazione
Organi amministrativi e di controllo
Presidente *Alberto Cilloni
Vice Presidente *Marco Fregni
Amministratore Delegato *Paolo Licciardello
Consiglieri *Guido Barbieri
Matteo Bigarelli
*Stefano Borghi
Mirco Capra
Pierpio Cerfogli
Paolo Lualdi
Tarcisio Fornaciari
Maria Grazia Mocchetti
Roberto Vitti
*Consiglieri facenti parte del Comitato esecutivo
Collegio sindacale
Presidente Illias Aratri
Sindaci effettivi Luca Mandrioli
Paolo Simoni
Sindaci Supplenti Pierpaolo Ferrari
Patrizia Passerini
Società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A
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Composizione azionaria
Banca popolare dell’Emilia Romagna S.C. 69,258%
Cremonini S.p.A. 17,652%
Les Copains Holding S.r.l. 5,122%
HBC S.p.A. 3,693%
Sacmi Cooperativa Meccanici Imola S.c.r.l. 3,415%
Conad Consorzio Nazionale Dettaglianti S.C. 0,860%
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
1. Il contesto macroeconomico di riferimento
L’economia mondiale nel 2013 è cresciuta ad un ritmo modesto. Il Prodotto Interno Lordo
mondiale è salito del 3% circa, in linea con il +3,1% del 2012. Il valore è inferiore rispetto alle
stime di inizio anno del Fondo Monetario Internazionale, che a gennaio 2013 aveva previsto un
+3,5%. Il ciclo economico internazionale e la dinamica del commercio mondiale si sono
rafforzate nel secondo semestre del 2013, grazie alla crescita più forte in alcuni paesi avanzati e
nonostante una perdita di slancio delle economie emergenti. Il Prodotto Interno Lordo dei Paesi
industrializzati ha registrato un +1,3%, valore molto vicino al modesto +1,4% del 2012; quello
dei Paesi emergenti nel complesso è avanzato del 4,7%, in leggero calo rispetto al +4,9% del
2012.
L’Eurozona ha terminato l’anno con una moderata flessione (-0,4% nel 2013), dopo la
diminuzione dello 0,7% del 2012. Il Prodotto Interno Lordo è tornato a crescere nel secondo
trimestre del 2013, dopo sei cali consecutivi. Una modesta ripresa è dunque avviata, pur
restando fragile. La variabilità tra i Paesi dell’area rimane elevata con riferimento all’andamento
del Prodotto Interno Lordo, pur se in attenuazione rispetto al 2012. Il prodotto è cresciuto nel
2013 in Germania (+0,5%) e in Francia (+0,2%), mentre si è contratto in modo deciso, anche
se a ritmi inferiori rispetto al 2012, nei Paesi periferici, sui quali hanno continuato a pesare le
politiche di bilancio restrittive, imposte dalla necessità di riportare su un sentiero di sostenibilità
i conti pubblici. Sul piano istituzionale procede la progressione nelle tappe di avvicinamento
all’Unione Bancaria Europea, passo di grande importanza verso una maggiore integrazione
monetaria. Nel corso del 2013 la Banca Centrale Europea ha ridotto i tassi ufficiali in maggio e
in novembre, alla luce della dinamica contenuta di moneta e credito, della debolezza dell’attività
economica e del permanere dell’inflazione al di sotto del livello coerente con la definizione di
stabilità dei prezzi. Il tasso medio di inflazione nel 2013 si è attestato all’1,4%, in deciso ribasso
rispetto all’anno precedente (2,5%). Nei mesi autunnali l’inflazione è scesa, raggiungendo livelli
particolarmente contenuti: a dicembre 2013 il dato si è collocato allo 0,8%, portandosi sui
minimi da quattro anni. In merito al mercato del lavoro si colgono segnali di stabilizzazione: la
dinamica negativa dell’occupazione sembra, infatti, essersi fermata a partire dal secondo
trimestre. Il tasso di disoccupazione è salito marginalmente lo scorso anno, portandosi a
dicembre al 12% dall’11,9% di fine 2012. Rimane forte la divergenza tra Paesi, infatti il tasso di
disoccupazione è in calo in Germania, mentre è in leggero aumento in Francia ed in
preoccupante rialzo in Italia.
L’Italia continua ad attraversare una fase congiunturale difficile: al deciso calo del 2012
(-2,5%) è seguita ancora un’intensa contrazione del Prodotto Interno Lordo nel 2013, pari a -
1,8%, dato ampiamente inferiore alla media dell’Eurozona. La prolungata caduta del Prodotto
Interno Lordo in atto dall’estate del 2011 si è però arrestata nel terzo trimestre del 2013. Nei
mesi più recenti sono emersi segnali coerenti con una moderata crescita dell’attività economica.
Nonostante il miglioramento del clima di fiducia delle imprese, sulla ripresa continuano a
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gravare la fragilità del mercato del lavoro, che frena l’espansione del reddito disponibile, e
l’andamento del credito. Il tasso medio di disoccupazione (12,2%) è salito in modo deciso
rispetto all’anno precedente (10,7%), raggiungendo il 12,7% a dicembre 2013. Il dato, che nel
2012 era inferiore alla media dell’Area Euro, nel 2013 si è portato in linea con quello
dell’Eurozona. L’inflazione media è crollata nel 2013, portandosi all’1,3% dal 3,3% dell’anno
precedente. Il calo è stato ancora più vistoso che nel resto dell’Eurozona. Dal mese di
settembre 2013 l’inflazione si è portata sotto l’1%, collocandosi allo 0,7% in dicembre; nello
stesso mese l’inflazione al netto delle componenti più volatili è scesa allo 0,9%, un livello
storicamente basso, risentendo anche della debolezza della domanda interna. Lo stock del
debito pubblico dovrebbe attestarsi circa al 133% del Prodotto Interno Lordo nel 2013, in
aumento di circa 6 punti rispetto al risultato del 2012, pari al 127%. Un terzo dell’incremento
rispetto all’anno precedente rifletterebbe il sostegno erogato ai Paesi dell’Area Euro in difficoltà,
al netto del quale lo stock del debito sarebbe pari al 129,3% del Prodotto Interno Lordo,
rispetto al 124,3% del 2012. Al netto degli effetti del provvedimento riguardante i debiti
commerciali scaduti delle Amministrazioni Pubbliche, oltre che dei contributi dei programmi
europei di sostegno finanziario, lo stock del debito salirebbe nel 2013 al 127,6% del Prodotto
Interno Lordo, dal 124,3% del 2012.
Dopo un inizio di anno in sordina, l’economia mondiale ha visto una buona accelerazione
nella crescita, trainata dai Paesi industrializzati come Stati Uniti e Gran Bretagna, con la
contestuale uscita dell’Eurozona dalla recessione avvenuta nel secondo trimestre 2013. In
particolare negli USA il settore immobiliare non solo si è stabilizzato, ma ha dimostrato segnali
di chiara svolta. Il mercato del lavoro ha visto una buona crescita con un tasso di
disoccupazione sceso fino al 6,7% - sebbene aiutato da una partecipazione al lavoro
storicamente bassa – e i consumi, che da soli contano per quasi i due terzi del PIL, hanno
continuato il loro trend di ascesa. Nonostante l’austerity e la restrizione fiscale, l’economia a
stelle e strisce riusciva a segnare nel terzo trimestre 2013 un tasso di crescita del 4,1%
trimestrale annualizzato, valore vicino a quello di alcuni Paesi emergenti.
I tassi del mercato interbancario nell’Eurozona registrano una loro permanenza su livelli
estremamente contenuti, anche grazie alle riduzioni dei tassi ufficiali operate dalla BCE a
maggio e novembre, in entrambi i casi per un quarto di punto percentuale. Il tasso Euribor a 6
mesi chiudeva il 2013 allo 0,39% rispetto allo 0,32% del 31 dicembre 2012, mentre l’omologo a
3 mesi registrava uno 0,29% rispetto allo 0,19% di fine 2012.
La difficile fase dell’economia italiana, caratterizzata da nove trimestri consecutivi di mancata
crescita, non poteva non avere serie ripercussioni sul sistema bancario nazionale, soprattutto
sul fronte degli impieghi e della relativa qualità. La maggiore rischiosità dei prenditori,
unitamente alla necessità da parte delle banche di rafforzare i requisiti patrimoniali in vista sia
dell’entrata in vigore di Basilea 3 sia delle attività di Asset Quality Review e di stress test, hanno
plausibilmente accentuato la cautela nell’erogazione del credito. Questo, associato ad una
domanda debole di denaro, ha fatto calare l’erogato annuo. Salgono invece, come riportato in
seguito, le sofferenze nette e lorde a causa di una crisi che colpisce soprattutto le PMI, ed
aumentano le rettifiche e gli accantonamenti a copertura delle stesse, incidendo in negativo
sulla redditività del sistema bancario.
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Nel corso del 2013 sono stati compiuti passi importanti verso un’integrazione monetaria più
completa (Unione Bancaria), al fine di sostituire l’attuale frammentazione, come il conferimento
alla BCE dei poteri di vigilanza sui principali istituti dell’Eurozona. Questo nuovo incarico della
BCE ed il nuovo quadro di riferimento per la gestione delle crisi bancarie sono prerequisiti
fondamentali per raggiungere l’Unione Bancaria, da più parti considerata come indispensabile
per rafforzare la forza e la credibilità dell’Eurozona e del suo sistema finanziario. L’effetto di
questi eventi ha alimentato un deciso ritorno di interesse degli investitori per i titoli del settore
finanziario, che hanno registrato guadagni considerevoli nel corso del 2013: l’indice settoriale
europeo è cresciuto del 25,87%, mentre a Piazza Affari l’indice rappresentativo del comparto ha
guadagnato il 33,12%. Se sul fronte finanziario non sono mancate le soddisfazioni, le difficoltà
ancora presenti nell’economia reale si riflettono nell’operatività degli istituti di credito. La
dinamica dei prestiti bancari ha manifestato alla fine del 2013 un miglioramento, ancorché su
valori negativi.
Sul fronte tassi si rileva, come a dicembre 2013 il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a
famiglie e società non finanziarie elaborato dall’ABI sia risultato pari al 3,83%, tre centesimi al
di sopra del mese precedente e +4 punti base rispetto a dicembre 2012 (era 6,18% a fine
2007). Nel dettaglio, il tasso sui nuovi prestiti in Euro alle società non finanziarie si è posizionato
al 3,54%, quello sui conti correnti attivi e prestiti rotativi al 5,42%, mentre quello alle famiglie
per l’acquisto di abitazioni è risultato pari al 3,40%, il valore più basso da luglio 2011.
Le difficoltà dell’economia incidono anche sulla qualità del credito. Il perdurare della crisi con
i suoi effetti negativi ha, infatti, ampliato la rischiosità dei prestiti. Le sofferenze nette (al netto
di svalutazioni) sono risultate a novembre pari ad Euro 75,6 miliardi, mentre quelle lorde si sono
avvicinate ad Euro 150 miliardi (Euro 149,6 miliardi), ovvero Euro 2,3 miliardi in più rispetto al
mese precedente ed Euro 27,7 miliardi in eccesso rispetto a novembre 2012 (+22,8%). In
rapporto agli impieghi, le sofferenze lorde risultano pari al 7,8% a novembre 2013 (6,1% un
anno prima), valore che raggiunge il 13,6% per i piccoli operatori economici, il 12,6% per le
imprese ed il 6,3% per le famiglie consumatrici. Il totale degli affidamenti a sofferenza ha
raggiunto complessivamente il numero di 1.205.000.
2. Il mercato del Factoring in Italia
La difficile fase congiunturale dell’Italia ha influito negativamente anche sull’andamento del
mercato del factoring; infatti il prodotto conferma la sua ciclicità rispetto al Prodotto Interno
Lordo (PIL). La contrazione dei fatturati delle aziende conseguente al rallentamento
dell’economia, unitamente alla liquidità immessa sul mercato per saldare parte di debiti della
pubblica amministrazione, sono tra le principali cause di tale rallentamento.
Nel 2013 al calo del PIL dell’-1,8% si è accompagnato un calo del mercato del factoring (fonte
Assifact), in termini di turnover, del 2,20%.
In base al documento emanato da Databank- Smart Factoring, le maggiori criticità del calo del
mercato sono da ascrivere alla componente domestica, mentre l’export sembra confermare un
ritmo di crescita alquanto dinamico, con una stabilizzazione nel 2013 per la maggiore selettività
degli operatori di factoring anche nei confronti dei cedenti esteri. Il mercato italiano nel 2012 si
collocava al quarto posto, per turnover, nella graduatoria mondiale, dopo Cina, Gran Bretagna e
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Francia. A livello nazionale, il grado di penetrazione del factoring nel mercato dei crediti nel
primo semestre 2013 ammonta al 3,7%, stabile rispetto allo stesso periodo del anno
precedente. L’80% del turnover è rappresentato da aziende operanti nel macrosettore
dell’industria e del commercio, mentre il restante 20% si riferisce ad aziende operanti nel
settore dei servizi comprendente anche le Pubbliche Amministrazioni e le Società finanziarie.
I dati del primo semestre 2013 evidenziano anche una suddivisione territoriale in cui la
Lombardia detiene il 33% dell’intero turnover nazionale. Il mercato conferma e consolida la sua
elevata concentrazione nelle mani di operatori di matrice bancaria, che possono fare leva sul
vantaggio competitivo offerto dall’appartenenza a un gruppo bancario quali:
Valorizzazione del portafoglio clienti principalmente in termini di contenimento del
rischio di insolvenza grazie alla doppia valutazione (cedente e ceduto);
Possibilità di avvalersi della rete distributiva della banca;
Accesso diretto al funding.
Inoltre, la crescente internazionalizzazione delle imprese italiane induce le società di factoring
ad una sempre maggiore presenza all’estero.
Le previsioni dei principali operatori di mercato per il 2014 sono quelle di una moderata crescita
del turnover (+1,5%) in cui il comparto domestic dovrebbe mantenersi sugli stessi livelli del
2013, mentre le attese in termini di turnover per l’internazionale dovrebbero essere di un
+3,9%.
Le prime rilevazioni fornite da Assifact indicano a fine 2013 un turnover di Euro 171 miliardi
(Euro 175 miliardi nel 2012). Oltre al calo del turnover si registra anche una significativa
contrazione sia degli impieghi del 6,78% che dello stock dei crediti in essere diminuito del
4,75%. L’analisi analitica evidenzia che la riduzione del turnover, in maniera più o meno
marcata, ha interessato quasi tutti i principali operatori di mercato, infatti ben sette delle prime
dieci società di factoring italiane rilevano cali nei volumi di crediti acquistati.
I dati statistici evidenziano anche per il 2013 una forte concentrazione del turnover su pochi
operatori, infatti le prime 4 società di factoring rappresentano il 70% del mercato nazionale.
GRAFICO 1 (FONTE ASSIFACT)
0
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
140.000
160.000
180.000
Turnover Outstanding Anticipi ecorrispettivi
170.814
54.572 42.859
174.656
57.294
45.976
dati in milioni di euro
Volumi
2013
2012
12
Nel grafico 2 viene rappresentato il trend trimestrale del turnover.
GRAFICO 2 (FONTE ASSIFACT)
Come si può notare dalla rappresentazione grafica, per tutto il 2013 il mercato ha fatto rilevare
valori inferiori a quelli del 2012. Inoltre, la contrazione del mercato aveva già cominciato a
manifestare i primi segnali a partire dal quarto trimestre 2012; infatti i volumi riferiti al quarto
trimestre 2012, rispetto allo stesso trimestre del 2011, rilevavano una crescita quasi inesistente
(0,37%).
3. Emil-Ro Factor nel 2013
3.1 Posizionamento competitivo
Il turnover fatto rilevare nel 2013 da Emilro Factor è stato di Euro 3,4 miliardi con una crescita
di oltre il 9% rispetto al 2012. Tale dato appare ancor più confortante se paragonato
all’andamento generale del mercato. La crisi economica ed il calo del PIL non sembrano aver
intaccato la capacità dell’azienda di incrementare i propri volumi. Da un primo sguardo alla
classifica delle prime 10 società di factoring italiane, solamente due competitors hanno fatto
rilevare crescite superiori. Questo ha permesso di vedere lievitare la propria quota di mercato
dall’1,78% del 2012 all‘1,98% dell’anno corrente, consolidando ulteriormente il decimo posto
nella classifica delle società di factoring italiane.
Per il 2014 la Società prevede di mantenere i volumi sostanzialmente agli stessi livelli del 2013.
Tale previsione è basata sul fatto che lo sviluppo commerciale della Società, nel prossimo
esercizio, sarà chiamato a contrastare, più di quanto avvenuto negli esercizi passati, la perdita
di alcune importanti controparti cedenti. Inoltre, si prevede che il Sistema Bancario tornerà ad
erogare credito alle imprese in maniera più vivace di quanto fatto registrare nel recente
passato, ed anche questo influirà sull’andamento del attività del mercato del factoring e si
-2,70% -2,50% -2,88% -2,20%
7,30%
4,70% 5,53%
0,37%
-4,00%
-2,00%
0,00%
2,00%
4,00%
6,00%
8,00%
Turnover (trend trimestrale di crescita)
2013 2012
1Q 2Q 3Q 4Q
13
ripercupterà anche sulla Società. La quota di mercato riferita agli stock di crediti in essere e
degli anticipi erogati alla clientela è stata rispettivamente del 1,72% e del 1,69%.
Nella Tavola 1 vengono riepilogate le quote di mercato della Società in base ai principali
aggregati volumetrici.
Tav. 1 Quote di mercato (Fonte Assifact) (dati in milioni di Euro)
2013 2012 Ass. %
Quota di
mercato
2013
Quota di
mercato
2012
Ass. %
Turnover 170.814 174.657 -3.843 -2,20% 1,98% 1,78% 0,20% 11,33%
Outstanding 54.572 57.294 -2.722 -4,75% 1,72% 1,75% -0,04% -2,12%
Impieghi puntuali 42.859 45.976 -3.117 -6,78% 1,69% 2,59% -0,90% -34,78%
gg rotazione media 94 91 2 2,68%
Emil-Ro Factor Variazione
Voci
Variazione Mercato
3.2 I dati principali di Emil-Ro Factor
Tav. 2 Dati volumetrici di Emil-Ro Factor (dati in milioni di Euro)
Ass. %
Turnover totale 3.384 3.104 280 9,02%
di cui pro soluto 1.523 1.427 96 6,73%
di cui pro solvendo 1.861 1.677 184 10,97%
Outstanding 938 1.009 -71 -7,04%
Impieghi puntuali 737 1.196 -459 -38,38%
-di cui crediti futuri 146 439 -293 -66,82%
Finanziato netto
futuri/Outstanding63,06% 75,07% -12,0% -16,00%
gg medi di rotazione
crediti 100 117 -17 -14,73%
Voci 31.12.2013 31.12.2012Variazione
Il turnover 2013 per l’attività di factoring è stato di Euro di 3,4 miliardi, con una crescita del
9% rispetto al 2012 ( vedi Tav.2).
Il totale dei crediti acquistati in pro soluto sono stati di Euro 1,5 miliardi ed hanno rappresentato
il 45% del turnover complessivo risultando maggiori del 6,73% rispetto al 2012; quelli acquistati
con la clausola pro solvendo, invece, hanno fatto registrare una crescita dell’11%.
A fine 2013 lo stock degli impieghi e dei crediti in essere sono stati rispettivamente pari a Euro
737 milioni ed a Euro 938 milioni, con cali rispetto all’esercizio precedente del 38% e del 7%. I
crediti in essere risultano finanziati al 63,06% (75,07% nel 2012), migliora anche la rotazione
media dei crediti (turnover/outstanding) che passa da 117 giorni a 100, il miglioramento
dell’indice è da riferire sia ad una differente composizione del portafoglio crediti che alle migliori
performances fatte rilevare nei tempi d’incasso dei crediti.
La contrazione degli impieghi del 38% si giustifica principalmente dal rientro del finanziamento
infragruppo avvenuto in due tranche: per il 50% entro il 31 di marzo e per il restante 50% negli
ultimi giorni dell’anno.
14
Nel grafico 3 viene rappresentata la distribuzione per regione della clientela cedente. Le regioni
con maggiore penetrazione si confermano l’Emilia Romagna, che ha realizzato 49% del turnover
complessivo, seguita dalla Lombardia con il 22% ed il Piemonte con il 7%. L’attività nei
confronti di cedenti non residenti è diminuita rispetto al 2012 ed ha rappresentato il 4% del
turnover complessivo. La Società, nel 2012, aveva avviato un progetto di internazionalizzazione
destinato a rafforzare la propria presenza sui mercati esteri ed a partire dal mese di marzo 2013
è entrata a far parte della catena internazionale IFG (International Factors Group).
GRAFICO 3
Un’ulteriore visione del business sviluppato nel 2013 viene fornita nel grafico 4, nel quale si
evidenzia la distribuzione merceologica di appartenenza delle controparti cedenti.
GRAFICO 4
Emilia Romagna 49%
Lombardia 22%
Piemonte 7%
Lazio 5%
Estero 4%
Altre regioni 13%
Composizione turnover per area geografica cedente
Altri servizi destinabili alla
vendita 19%
Servizi del commercio
14%
Edilizia e opere pubbliche
5% Prodotti alimentari 6%
Settori vari 8%
prodotti energetici 11%
Prodotti dell'agricoltura
9%
Minerali e metalli ferrosi
6%
Altre classi minori 24%
Composizione turnover per classe merceologica del cedente
15
Rispetto allo scorso esercizio risultano diminuiti i volumi realizzati con clientela operante nel
settore dei “altri servizi destinati alla vendita”, dei “prodotti alimentari” e dell“edilizia e opere
pubbliche”, mentre si registrano incrementi quelli relativi a “servizi del commercio-recuperi-
riparazioni”, a “prodotti energetici” ed a “prodotti agricoltura”.
Le sinergie con i Soci, ed in particolare con le Banche del Gruppo, si sono ulteriormente
rafforzate, ma lo sviluppo diretto rappresenta sempre la parte dominante dell’attività (46%).
Nella tavola 3 viene riepilogato il turnover per fonte di segnalazione.
Tav. 3 Turnover per fonte di segnalazione (dati in milioni di Euro)
Numero
cedentiTurnover
Numero
cedentiTurnover
Numero
cedentiTurnover
Numero
cedentiTurnover
Convenzione soci 201 311 152 365 49 -54 32,24% -14,79%
Altre convenzioni 500 420 539 474 -39 -54 -7,24% -11,39%
Banche Gruppo Bper 141 1.111 183 910 -42 201 -22,95% 22,09%
Sviluppo diretto 147 1.543 194 1.356 -47 187 -24,23% 13,79%
Totale 989 3.385 1.068 3.105 -79 280 -7,40% 9,02%
Var. ass. Var. %
Fonte di segnalazione
2013 2012
Tav. 4 Turnover medio per cedente (dati in milioni di Euro)
Numero
cedentiTurnover
Numero
cedentiTurnover
Numero
cedentiTurnover
Numero
cedentiTurnover
Convenzione soci 201 1,55 152 2,40 49 -0,854 32,24% -35,57%
Altre convenzioni 500 0,84 539 0,88 -39 -0,039 -7,24% -4,48%
Banche Gruppo Bper 141 7,88 183 4,97 -42 2,907 -22,95% 58,45%
Sviluppo diretto 147 10,50 194 6,99 -47 3,507 -24,23% 50,17%
Totale 989 3,42 1.068 2,91 -79 0,515 -7,40% 17,73%
Var. ass. Var. %
Fonte di segnalazione
2013 2012
Complessivamente il turnover di Euro 3,4 miliardi è stato realizzato con 989 controparti cedenti
e l’apporto medio per cliente è stato di Euro 3,4 milioni (Euro 2,91 milioni nel 2012).
La composizione del turnover per fonte di segnalazione viene rappresentata nel grafico 5. Il
canale diretto ha fornito un apporto del 45,59%, il Gruppo Bper il 32,82%, il 12,4% è
rappresentato dalle altre convenzioni ed il rimanente 9,2% è stato il contributo delle
convenzioni con i soci.
16
GRAFICO 5
Alcune informazioni sull’attività del segmento leasing.
L’attività di leasing ammonta complessivamente a Euro 28,5 milioni, ed il valore si riferisce sia a
contratti in essere che a beni ritirati in attesa di vendita inerenti a contratti risolti. A tale valore
vanno aggiunti altri Euro 4,5 milioni di crediti verso “fornitori leasing” per l’acquisto di beni
ritirati a seguito di contratti risolti e sui quali gli stessi avevano rilasciato quale garanzia il “patto
di riacquisto del bene”.
Il numero dei contratti a reddito è di 68 per un valore di Euro 18,5. I contratti che rientrano
nella categoria dei deteriorati e che comprendono sia beni presso gli utilizzatori, che beni
ritornati in possesso della Società sono 21 ed assommano un valore al netto delle rettifiche di
valore di Euro 10 milioni. Tra i deteriorati vi sono 2 contratti relativi ad autovetture, 10 si
riferiscono a beni strumentali ed i restanti 9 sono rappresentati da contratti immobiliari.
Anche nel 2013, in coerenza con le strategie aziendali e di Gruppo, la Società non ha stipulato
nuove operazioni di leasing finanziario, limitandosi a gestire il rientro dei contratti in bonis.
Convenzione soci 9,2%
Altre convenzioni
12,40%
Gruppo Bper 32,82%
Sviluppo diretto 45,59%
Composizione turnover per fonte segnalazione
17
3.3 I risultati del 2013
3.3.1 Le principali grandezze patrimoniali
3.3.1.1 Crediti e relativa raccolta
Tav. 5 Crediti (dati in milioni di Euro)
Crediti netti Composizione% Crediti netti Composizione% Ass. %
Crediti per Factoring: 722 94,02% 1.197 95,53% -475,30 -39,71%
-verso cedenti 462 64,02% 871 72,77% -409,00 -46,96%
- di cui infragruppo - 434 49,83% -434,00 -100,00%
- di cui al netto infragruppo 462 64,02% 437 50,17% 25,00 -6,11%
Crediti verso debitori ceduti 260 35,98% 326 27,23% -66,30 -20,34%
Crediti per Leasing Finanziario 28 3,70% 32 2,55% -3,60 -11,25%
Altri crediti 18 2,28% 24 1,92% -6,50 -27,08%
totale crediti 768 100% 1.253 100% -485 -38,74%
totale crediti al netto infragruppo 768 819 -51 -6,28%
Voci31.12.2013 31.12.2012 Variazione
Il totale dell’attivo di bilancio diminuisce, rispetto ai valori 2012, di Euro 488 milioni
(-38,32%). Il calo è principalmente da ascrivere alla diminuzione della voce crediti scesi a Euro
768 milioni (Euro 1.253 nel 2012). Come si può notare dalla tav. 5, la voce crediti pro solvendo
relativa alle operazioni infragruppo si è azzerata. Il rimborso dell’esposizione rientra nella
politica infragruppo volta ad armonizzare ed ottimizzare le risorse finanziarie all’interno del
Gruppo, che prevedeva il totale rientro del finanziamento concesso a società del Gruppo entro
la fine dell’anno. Il confronto della voce crediti con il dato del 2012 depurato della posta
infragruppo fa registrare un calo degli impieghi complessivi del 6,28%. I crediti verso cedenti
aumentano di Euro 25 milioni, mentre quelli nei confronti dei debitori ceduti pro soluto calano di
Euro 66 milioni. In diminuzione anche gli stock dei crediti per l’attività di leasing (-11,25%) e gli
altri crediti, categoria nella quale rientrano sia i finanziamenti concessi che le dilazioni concesse
ai “fornitori di leasing” a seguito dell’applicazione della clausola del “patto di riacquisto”.
La tavola 5 mostra inoltre la suddivisione dei crediti nelle varie categorie.
Il funding viene garantito quasi esclusivamente dalla Capogruppo ed è regolato da condizioni
che sono in linea con il mercato. I debiti ammontano complessivamente a Euro 673 milioni e
fanno registrare un calo del 42,5% rispetto allo scorso esercizio. I debiti verso le banche
assommano a Euro 664 milioni e sono costituiti da esposizioni a breve termine quali smobilizzo
18
di portafoglio commerciale, scoperti di conto corrente e “hot money” a scadenza. Nell’importo è
incluso anche il prestito subordinato per un valore residuo di Euro 1,4 milioni (Euro 7 milioni il
valore originario) ed anche l’operazione di autocartolarizzazione, per un valore di Euro 100
milioni, della quale viene data ampia spiegazione all’interno della nota integrativa del presente
bilancio alla Sezione 2. Il regolamento di tale operazione prevede la “ricarica” dei crediti sino a
luglio 2014, quindi una fase di ammortamento per il rimborso delle 4 tranches di titoli emessi.
3.3.1.2 Rischio di credito
Il valore dei crediti, al netto delle rettifiche, iscritto all’attivo di bilancio, ammonta a Euro 768
milioni. I crediti per le operazioni di factoring sono pari a Euro 722 milioni, quelli rivenienti dalle
operazioni di leasing finanziario a Euro 28,5 milioni, a Euro 21 milioni da altri finanziamenti e i
restanti Euro 5 milioni sono rappresentati da crediti per “altre attività”. L’esposizione riferita a
controparti in bonis ammonta a Euro 736 milioni, mentre l’esposizione che in base a quanto
disposto dalle regole di Banca d’Italia è riferita al portafoglio “deteriorato” ammonta a Euro 32
milioni.
Tav. 6 Crediti Factoring e Leasing in bonis
(dati in milioni di Euro)
Crediti per
esposizioni
factoring in
pro solvendo
Crediti per
esposizioni
factoring in
pro soluto
Crediti per
esposizioni
leasing Totale
Crediti per
esposizioni
factoring in
pro
solvendo
Crediti per
esposizioni
factoring in
pro soluto
Crediti per
esposizioni
leasing Totale Ass. %
Crediti Lordi 446,5 257,16 18,7 722,36 815,6 317,8 19,6 1.153,0 -431 -37,35%
Crediti infragruppo e riassicurati 0 -42 0 -42 -438 -52 0 -490,0 448
Valore Lordo di rischio 446,5 215,16 18,7 680,36 377,6 265,8 19,6 663,0 17 2,62%
Rettifiche di valore forfettarie -3,1 -0,9 -0,2 -4,2 -2,8 -1,0 -0,2 -4,0 -0
Crediti netti 443,4 214,3 18,5 676,16 374,8 264,8 19,4 659,0 17 2,61%
% rettificato su ruschio Lordo 0,69% 0,42% 1,07% 0,62% 0,75% 0,37% 1,02% 0,61% 0,01% 2,01%
Composizione 65,58% 31,69% 2,74% 100,00% 56,87% 40,19% 2,94% 100,00% -
Variazioni
2013/2012
Valori
31.12.2013
Voci
Valori
31.12.2012
Nella tavola 6 vengono riepilogati i crediti in bonis e le relative rettifiche di valore.
I crediti lordi in bonis riferiti all’attività di factoring sono pari a 704 milioni, dei quali la parte
di anticipi per le operazioni pro solvendo ammonta a Euro 446,5 milioni ed i restanti Euro
257 milioni si riferiscono a crediti verso debitori ceduti pro soluto. Le relative rettifiche di
valore ammontano complessivamente a Euro 4 milioni e per Euro 3,1 milioni sono riferite
alle pratiche pro solvendo, mentre i restanti Euro 0,9 milioni sono relative al pro soluto. I
crediti riferiti al leasing finanziario sono Euro 18,7 milioni e risultano rettificati per Euro 0,2
milioni. I crediti sulla clientela classificata in bonis risultano rettificati mediamente dello
0,62% (0,61% nel 2012).
19
A presidio del rischio di perdita nelle operazioni pro soluto, la Società ha in corso una polizza
assicurativa con una primaria Compagnia. A fine anno la quota di crediti riassicurati
rappresentava il 16% del totale pro soluto iscritto all’attivo di bilancio.
L’84% dei crediti pro soluto che non risultano assicurati si riferiscono a controparti debitrici
di elevato standing, oppure si riferiscono ad un portafoglio crediti con un frazionamento
molto elevato, per i quali la Società ha valutato di potersi assumere il rischio in caso di
default del debitore.
Nella successiva tavole vengono forniti i dati relativi ai crediti deteriorati.
Tav. 7 Crediti deteriorati per operazioni di Factoring e Leasing (dati in milioni di Euro)
Crediti pro
solvendo
Crediti pro
solutoLeasing Totale
Crediti pro
solvendo
Crediti pro
solutoLeasing Totale Ass. %
Valori Lordi 24,12 3,77 13,59 41,47 63,53 8,30 16,00 87,83 -46,36 -52,78%
Rettifiche di
valore 5,49 0,22 3,61 9,31 4,63 0,10 3,33 8,06 1,26 15,62%
Valori netti 18,63 3,55 9,98 32,16 58,91 8,20 12,68 79,78 -47,62 -59,69%
Valori Lordi 7,90 0,55 13,44 21,89 5,63 0,46 11,85 17,95 3,94 21,97%
Rettifiche di
valore 4,43 0,05 3,59 8,07 2,60 0,01 2,94 5,54 2,53 45,64%
Valori netti 3,47 0,50 9,85 13,82 3,04 0,45 8,92 12,41 1,41 11,39%
Valori Lordi 6,39 2,61 0,15 9,14 39,43 0,59 - 40,02 -30,87 -77,15%
Rettifiche di
valore 0,91 0,17 0,03 1,11 1,77 0,05 - 1,82 -0,72 -39,32%
Valori netti 5,48 2,44 0,12 8,04 37,66 0,53 - 38,20 -30,16 -78,95%
Valori Lordi 0,73 - - 0,73 - - - - 0,73
Rettifiche di
valore 0,01 - - 0,01 - - - - 0,01
Valori netti 0,72 - - 0,72 - - - - 0,72
Valori Lordi 9,10 0,62 - 9,71 18,47 7,25 4,15 29,87 -20,16 -67,48%
Rettifiche di
valore 0,13 0,00 - 0,13 0,26 0,04 0,39 0,69 -0,57 -81,41%
Valori netti 8,97 0,61 - 9,58 18,21 7,21 3,76 29,18 -19,59 -67,15%
Valori Lordi 446,50 257,17 18,72 722,39 815,00 318,00 19,00 1.152,00 -429,62 -37,29%
Rettifiche di
valore 3,10 0,92 0,15 4,17 3,00 1,00 0,20 4,20 -0,03 -0,71%
Valori netti 443,40 256,25 18,57 718,22 812,00 317,00 18,80 1.147,80 -429,59 -37,43%
Valori Lordi 470,62 260,93 32,31 763,86 878,53 326,30 35,00 1.239,83 -475,98 -38,39%
Rettifiche di
valore 8,59 1,14 3,76 13,48 7,63 1,10 3,53 12,26 1,23 10,02%
Valori netti 463,03 259,80 28,55 750,37 871,91 325,20 31,48 1.227,58 -477,21 -38,87%
Totale crediti
ad incaglio
Totale crediti
ristrutturati
Totale crediti
scaduti
Totale crediti in
bonis
Totale crediti
Totale crediti
deteriorati
Totale crediti in
sofferenza
Variazioni 2013/201231.12.2013 31.12.2012
I crediti deteriorati, al lordo delle relative rettifiche analitiche, ammontano a Euro 41,5 milioni;
quelli rivenienti dall’attività di factoring sono Euro 27,9 milioni, mentre al leasing finanziario si
riferiscono i restanti Euro 13,6 milioni.
Complessivamente l’ammontare dei crediti deteriorati è diminuito, rispetto al precedente
esercizio, del 53%.
Nel dettaglio la diminuzione dello stock delle partite deteriorate è da riferire alla categoria degli
incagli (-77%) e dei crediti scaduti (-67%), mentre è aumentato del 22% quello delle
sofferenze.
Nel corso dell’esercizio sono state classificate a sofferenza 20 posizioni, di cui due su operazioni
leasing. Il numero complessivo delle posizioni a sofferenza a dicembre 2013 è di 52 per un
20
ammontare lordo complessivo di Euro 21,9 milioni. Le rettifiche di valore ammontano ad Euro 8
milioni.
Relativamente alle posizioni classificate ad incaglio si rileva che le pratiche entrate nell’anno
sono state 22, delle quali 8 relative al leasing. Le posizioni ad incaglio complessivamente sono
34, per un esposizione lorda di Euro 9,1 milioni e rettifiche di valore analitiche Euro 1,1 milioni.
La riduzione delle esposizioni classificate ad incaglio rispetto al 2012 è dipesa principalmente dal
miglioramento dei tempi di pagamento da parte della PP.AA., che ha consentito di incassare
crediti in precedenza bloccati ed di derubricare alcune posizioni da “incaglio oggettivo” a
“bonis”.
Si ricorda che per l’impossibilità di avviare azioni esecutive nei confronti degli enti sanitari, a
seguito del provvedimento governativo che aveva decretato l’impignorabilità dei beni delle
stesse, alcune posizioni erano state classificate ad incaglio oggettivo.
Tale situazione si è modificata per effetto della sentenza della Corte costituzionale n.186 del
12.7.2013.
Successivamente, con provvedimento del Consiglio dei Ministri del 29.10.2013 - “Misure urgenti
in materia di enti territoriali e a tutela della finanza pubblica” – è stata reintrodotta
l’impignorabilità delle somme dovute agli enti sanitari, nei limiti e per le finalità di tutela dei
livelli assistenziali e della salute pubblica, previa quantificazione delle somme a ciò destinate.
Si evidenzia, altresì, che a seguito dei provvedimenti emessi nel corso del 2013, gli Enti del
settore pubblico e il SSN hanno ripreso, con maggiore regolarità, ad eseguire pagamenti dei
crediti pregressi (ossia scaduti al 31.12.2013) consentendo un abbattimento dell’esposizione
complessiva verso tali Enti, nonché il mancato instaurarsi dei presupposti per la classificazione a
incaglio oggettivo.
Infine, per cinque posizioni classificate ad incaglio nel 2012, si è reso necessario il passaggio
alla categoria sofferenze.
I crediti ristrutturati si riferiscono ad una posizione e ammontano a Euro 0,7 milioni.
L’esposizione lorda relativa alla categoria dei crediti scaduti deteriorati (past due) è di Euro 9,7
milioni e si riferisce a 19 controparti (53 nel 2012).
Delle 53 posizioni scadute e deteriorate del 2012, ben 35 sono ritornate tra i crediti in bonis a
seguito dei pagamenti ricevuti, mentre 15 sono rientrate in uno status peggiorativo di qualità
del credito: 10 sono state classificate ad incaglio e 5 a sofferenza.
21
Nella tav. 8 vengono riepilogati alcuni KPI (Key Performancee Indicator) in riferimento ai relativi
prodotti finanziari.
Tav. 8 Crediti deteriorati alcuni KPI (dati in milioni di Euro)
Pro
solvendo
Pro
solutoLeasing Totale
Pro
solvendo
Pro
solutoLeasing Totale Ass. %
Crediti deteriorati
lordi/Totale crediti
Lordi
5,13% 1,44% 42,06% 5,43% 7,23% 2,54% 44,38% 7,08% -1,66% -23,36%
Crediti deteriorati
netti/Totale crediti
Netti
4,02% 1,37% 34,96% 4,29% 6,76% 2,52% 35,63% 6,50% -2,21% -34,05%
Grado di copertura
dei crediti
deteriorati
22,76% 5,84% 26,56% 22,45% 7,29% 1,20% 21,08% 9,18% 13,27% 144,64%
Sofferenze
lorde/Totale crediti
Lordi
1,68% 0,21% 41,60% 2,87% 0,64% 0,14% 33,30% 1,45% 1,42% 97,94%
Sofferenze
nette/Totale crediti
Netti
0,75% 0,19% 34,50% 1,84% 0,30% 0,00% 8,26% 0,45% 1,39% 308,11%
Grado di copertura
delle Sofferenze56,08% 9,09% 26,71% 36,87% 46,18% 2,17% 24,81% 30,86% 6,00% 19,45%
Incagli lordi/Totale
crediti Lordi1,36% 1,00% 0,46% 1,20% 4,49% 0,18% 0,00% 3,23% -2,03% -62,93%
Incagli netti/Totale
crediti Netti0,01% 0,94% 0,42% 1,07% 0,20% 0,02% 0,00% 0,15% 0,92% 622,70%
Grado di copertura
degli Incagli14,24% 6,51% 20,00% 12,14% 4,49% 8,47% 0,00% 4,53% 7,62% 168,24%
Esposizioni
ristrutturate
lorde/Totale crediti
Lordi
0,16% 0,00% 0,00% 0,10% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,10%
Esposizioni
ristrutturate
nette/Totale crediti
Netti
0,16% 0,00% 0,00% 0,10% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,10%
Grado di copertura
delle Esposizioni
ristrutturate
1,37% 0,00% 0,00% 1,37% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 1,37%
Esposizioni scadute
lorde/Totale crediti
Lordi
1,93% 0,24% 0,00% 1,27% 2,10% 2,22% 11,66% 2,41% -1,14% -47,24%
Esposizioni scadute
nette/Totale crediti
Netti
1,94% 0,23% 0,00% 1,28% 0,03% 0,01% 1,10% 0,06% 1,22% 2171,39%
Grado di copertura
delle Esposizioni
scadute
1,43% 0,00% 0,00% 1,34% 1,41% 0,55% 9,40% 2,31% -0,97% -42,04%
Totale crediti
scaduti
31.12.2012 Variazioni
Totale crediti
ristrutturati
Voce KPI31.12.2013
Crediti
deteriorati
lordi
Totale crediti
in sofferenza
Totale crediti
ad incaglio
I crediti deteriorati lordi incidono per il 5,43% sul totale crediti e, rispetto al 2012, risultano
diminuiti del 23,36% e rettificati per il 22,45% (9,18% il dato 2012).
Il grado di copertura delle sofferenze è del 36,87%, mentre nel precedente esercizio l’indice di
copertura indicava il 30,86%.
Le sofferenze lorde incidono per il 2,87% del totale crediti, gli incagli per l’1,20%, i crediti
ristrutturati per lo 0,10% ed i credit scaduti per 1,27%.
Gli incagli risultano rettificati al 12,14% (7,62% nel 2012), e i crediti scaduti hanno un grado di
copertura dell’1,34% (2,31% nel 2012).
22
L’ analisi per tipologia di macro prodotto evidenzia che i crediti deteriorati rivenienti dall’attività
di factoring pro solvendo risultano rettificati del 22,76%, quelli inerenti al pro soluto del 5,84%
e quelli del leasing del 26,56%.
Il grado di copertura dei crediti pro solvendo in sofferenza è del 56,08%, gli incagli del 14,24%
ed i crediti scaduti dell’1,43%, mentre il pro soluto evidenzia una copertura delle sofferenze del
9,09% e degli incagli del 6,51%. Nel leasing i crediti in sofferenza sono rettificati al 26,71% e
gli incagli al 20%.
Anche nel 2013, nonostante la pesante situazione economica che grava sul nostro paese, e
come già verificatosi nei precedenti esercizi, la qualità del credito si conferma su ottimi
livelli, sia per quanto riguarda il modesto flusso di nuovi crediti tra i deteriorati, sia per le
conseguenti contenute rettifiche di valore, risultando mediamente ad un livello inferiore a
quanto fatto rilevare dal mercato.
La rischiosità implicita nel portafoglio in bonis è calcolata collettivamente sulla base della
configurazione di rischio del portafoglio complessivo, analizzato mediante modelli che tengono
conto delle componenti di Probability of Default (PD) e Loss Given Default (LGD) delle singole
categorie di crediti.
Sul fronte delle cause passive si registra che nel corso dell’anno 2013 non ne sono state
notificate di nuove.
Relativamente a quelle già in essere nel corso dell’esercizio appena trascorso, si segnala
l’emissione della sentenza nella vertenza a suo tempo intrapresa a seguito del mancato
indennizzo di un sinistro da parte della Compagnia assicurativa e che ha visto la soccombenza
di Emil-Ro Factor. La Società ha proposto appello, anche alla luce del parere dei legali officiati
della difesa che ritengono esistere elementi favorevoli che non sono stati considerati dal giudice
in 1° grado.
3.3.1.3 Le attività finanziarie e le partecipazioni
Le attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano a Euro 1,2 milioni e sono
costituite da titoli di debito e di capitale.
Nel corso del 2013 è stata oggetto di vendita ed è stata incassata per l’intero valore nominale
la partecipazione al 50% della quota della EKATON S.r.l., società immobiliare, iscritta per un
valore di Euro 1,4 milioni, e classificata nel bilancio 2012 tra le attività in via di dismissione.
3.3.1.4 L’avviamento, il patrimonio netto ed il patrimonio di vigilanza
Nella voce delle attività immateriali è ricompreso anche il valore dell’avviamento rilevato in
sede di aggregazione aziendale tra Emil-Ro Factor S.p.A. e ABF Factoring S.p.A. avvenuta nel
2010, per Euro 5.468 mila. Tale importo rappresenta l’eccedenza tra il corrispettivo trasferito
ed il fair value delle attività e passività. Tale avviamento, in base a quanto stabilito dal
principio contabile internazionale IAS 36, non dà luogo ad alcun ammortamento, ma è
sottoposto ad impairment test, in base al quale si attesta se l’attività è supportata dai flussi di
23
cassa generati dalla gestione. Al 31 dicembre 2013 il suddetto test non ha fatto emergere
alcuna perdita di valore.
Il patrimonio netto al 31 dicembre 2013, comprendente l’utile dell’esercizio, ammonta a Euro
78,9 milioni di Euro. La variazione del patrimonio è dovuta principalmente alla dinamica delle
riserve a seguito della mancata distribuzione degli utili del 2012. Nel corso dell’esercizio non
vi sono state variazioni del capitale sociale. Le riserve da valutazione mostrano un saldo
negativo di 0,1 milioni.
Il patrimonio di vigilanza si attesta a Euro 72,9 milioni con un incremento del 1,73% rispetto
al dato di dicembre 2012 e l’attivo ponderato si attesta a Euro 595 milioni (Euro 672 milioni
nel 2012).
3.3.2 I risultati economici
Dato il contesto congiunturale particolarmente critico, la politica commerciale della Società è
stata indirizzata prevalentemente al consolidamento del portafoglio clienti ed alla ricerca di
controparti con un basso profilo di rischio, al fine di mantenere un’elevata qualità del credito,
che ha favorito il contenimento sia dei crediti deteriorati che il miglioramento delle rettifiche
di valore nonché delle spese legali.
Per contro, come preventivato, questo indirizzo non ha favorito l’innalzamento del margine
finanziario e delle commissioni di factor; infatti ai maggiori volumi intermediati (turnover) si
registra un calo nel margine di intermediazione.
Il tax rate, a causa dell’introduzione delle modifiche fiscali introdotte nel 2013 con particolare
riferimento all’introduzione dell’addizionale Ires, è passato dal 41,81% del 2012 al 50,68%
del 2013, influenzando negativamente l’utile netto d’esercizio che chiude a Euro 4,4 milioni,
con una riduzione del 12,92% rispetto al 2012, pur in presenza di un utile lordo ante imposte
cresciuto del 3% sull’esercizio precedente. Come si nota nella tav.9 il risultato in assenza
l’effetto dell’addizionale IRES sarebbe stato di Euro 5,2 milioni, con un incrememnto sul 2012
del 3%.
Tav. 9 Imposte, utile netto e tax rate (dati in milioni di Euro)
Ass. %
Utile dell'attività corrente al lordo delle imposte 8,9 8,6 0,2 2,7%
Imposte dell'esercizio -3,7 -3,6 -0,1 2,39%
Risultato netto d'esercizio al lordo addizionale
IRES5,2 5,0 0,2 3,0%
Imposte dell'esercizio: Addizionale IRES -0,8 0,0 -0,8
Risultato netto d'esercizio 4,4 5,0 -0,6 -12,9%
Tax rate al netto Addizionale IRES -41,67% -41,81% 0,14% -0,34%
Tax rate complessivo -50,68% -41,81% -8,87% 21,22%
VociVariazione
31.12.2013 31.12.2012
24
3.3.2.1 Il margine di intermediazione
Tav. 10 Margine di interesse (dati in milioni di Euro)
Ass. %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 25,6 34,8 -9,3 -26,58%
20. Interessi passivi e oneri assimilati -11,0 -19,5 8,5 -43,51%
Margine di interesse 14,5 15,3 -0,8 -5,00%
VociVariazione
31.12.2013 31.12.2012
Il margine di intermediazione si è attestato a Euro 21,9 milioni a fronte di Euro 23,4
milioni al 31 dicembre 2012, con una flessione del 6,4%. Analizzando le singole voci che lo
compongono si rileva che i minori ricavi hanno riguardato sia il margine di interesse
diminuito del 5% che le commissioni nette sono scese del 9,88%.
Il margine di interesse deve il suo calo principalmente a due fattori: il calo dello spread
medio praticato alla clientela e la riduzione degli impieghi medi.
In riferimento al calo degli impieghi medi, come già anticipato in precedenza nella presente
relazione sulla gestione, è da ascrivere quasi esclusivamente all’avvenuto rimborso
dell’esposizione infragruppo che già a partire dal mese di aprile era diminuita del 50%.
Tav. 11 Commissioni nette (dati in milioni di Euro)
Ass. %
30. Commissioni attive 9,6 10,8 -1,2 -11,1%
- Commissioni di factoring 8,7 10,0 -1,2 -12,4%
- Altre commissioni 0,9 0,9 0,0 3,5%
40. Commissioni passive -2,3 -2,7 0,4 -15,0%
- Commissioni di refactoring -1,4 -1,7 0,3 -15,2%
- Commissioni per riassicurazione crediti -0,7 -0,9 0,2 -18,0%
-Altre commissioni -0,2 -0,2 -0,0
Commissioni nette 7,3 8,1 -0,8 -9,8%
VociVariazione
31.12.2012 31.12.2012
Le commissioni nette sono state di Euro 7,3 milioni e hanno fatto registrare un calo del
9,88% rispetto a dicembre 2012. Le commissioni attive, che assommano a Euro 9,6 milioni,
sono diminuite dell’11,1% ed il calo, nell’analisi delle singole voci che le compongono è da
ascrivere alle commissioni da factoring diminuite del 12,4%, dovuto principalmente al
mancato gettito del plus factoring su alcuni significativi rapporti.
Le commissioni passive rilevano anch’esse un calo del 15%, e la diminuzione ha riguardato
tutte le voci che le compongono
25
3.3.2.2 Le rettifiche, le riprese di valore e gli accantonamenti al fondo rischi ed
oneri
Tav. 12 Le rettifiche/riprese di valore (dati in milioni di Euro)
Ass. %
Rettifiche di valore:
-Sofferenze/Incagli -2,5 -3,7 1,2 -32,09%
-Altre posizioni -0,2 -0,9 0,7 -74,40%
-Perdite su crediti 0,0 -0,9 0,9
TOTALE RETTIFICHE -2,7 -5,5 2,8 -50,32%
Riprese di valore:
-Sofferenze/Incagli 1,2 0,0 1,2
-Altre posizioni 0,2 0,1 0,1
-Su posizioni passate a perdita 0,0 0,1 -0,1
TOTALE RIPRESE 1,4 0,2 1,2
RETTIFICHE NETTE -1,3 -5,3 4,0 -75,34%
Accantonamento ai fondi rischi ed oneri -1,6 -0,5 -1,1
TOTALI -2,9 -5,8 2,8 -49,07%
VociVariazione
31.12.2013 31.12.2012
Il costo complessivo netto delle rettifiche di valore su crediti e degli accantonamenti netti al
fondo rischi ed oneri nel 2013 è stato di Euro 2,9 milioni, quasi la metà del valore rilevato nel
2012.
Le rettifiche di valore su crediti ammontano a Euro 2,7 milioni (Euro 5,5 nel 2012) e sono da
riferire nella quasi totalità alla componente delle sofferenze. Inoltre, il recupero fatto
registrare dalle riprese di valore su crediti, riprese esclusivamente derivanti da incassi per
Euro 1,4 milioni, avvalora il buon lavoro e l’attenzione che la Società dedica alla valutazione
ed alla gestione dei crediti deteriorati.
La movimentazione netta a conto economico del fondo rischi ed oneri nel 2013 è stata di
Euro 1,6 milioni, dei quali Euro 1,3 milioni rappresentano l’ulteriore accantonamento resosi
necessario per fronteggiare la pendenza in essere con l’Agenzia delle Entrate, sorta nel
2012, inerente alla verifica fiscale condotta dalla stessa Agenzia delle Entrate nei primi mesi
del 2012 all’incorporata Emil-Ro Leasing S.p.A..
Le somme richieste in pagamento ammontavano a Euro 4,8 milioni. La Società, assistita da
un primario studio di consulenza fiscale e tributaria di Roma, ha presentato regolare ricorso,
che, sulla base di valide argomentazioni, ha ottenuto un riconoscimento a proprio favore
delle argomentazioni, riducendo il rischio complessivo a Euro 1,8 milioni, interamente
accontonato.
I rimanenti Euro 0,3 milioni riguardano una causa in essere con una compagnia di
assicurazione crediti inerente la mancata liquidazione di un sinistro relativa ad una posizione
gestita in precedenza dall’incorporata ABF Factor S.p.A..
L’accantonamento si è reso necessario a seguito della sentenza di 1° grado che ha visto Emil-
Ro Factor soccombente.
26
Le cause attive e passive che la società ha in corso al 31 dicembre 2013 sono 8 (di cui 2
attive) per un petitum complessivo di Euro 11,1 milioni e sulle quali vi sono accantonamenti
per Euro 6,3 milioni.
3.3.2.3 Gli oneri operativi
Tav. 13 Oneri operativi (dati in milioni di Euro)
Ass. %
110. Spese amministrative -10,02 -9,54 -0,5 5,0%
- Spese per il personale -4,97 -4,48 -0,5 11,2%
di cui personale dipendente -3,93 -3,15 -0,8 24,9%
di cui ammnistratori e sindaci -0,74 -0,69 -0,1 7,4%
di cui altri costi -0,31 -0,64 0,3 -52,3%
- Altre spese Amministrative -5,04 -5,06 0,0 -0,4%
120. Rettifiche di valore nette su attività
materiali-0,09 -0,13 0,0 -31,5%
120. Rettifiche di valore nette su attività
immateriali-0,12 -0,07 -0,1 71,4%
160. Altri proventi e oneri di gestione 0,15 0,88 -0,7 -83,4%
Oneri operativi -10,08 -8,85 -1,22 13,8%
VociVariazione
31.12.2013 31.12.2012
Gli oneri operativi hanno fatto registrare un incremento del 13,8% rispetto al 2012. Nel
dettaglio le variazioni più significative si sono registrate nell’incremento della voce del costo
del personale che è aumentato dell’11,2%, e nella riduzione dei proventi di gestione diminuiti
dell’83%. Le spese del personale sono lievitate in particolar modo nella sottovoce relativa al
personale dipendente, passando da un onere di Euro 3,15 milioni del 2012 ad Euro 3,93
milioni nel 2013. L’incremento è giustificato dal maggior costo inerente l’assunzione di nuove
risorse e dall’incentivo all’esodo riconosciuto ad un dipendente che ha cessato il rapporto di
collaborazione con la Società al 31.12.2013.
La voce “160-altri proventi ed oneri di gestione” ha subito un vistoso calo rispetto al 2012. Il
dato riferito all’esercizio scorso presentava tra i proventi di gestione Euro 0,4 milioni, relativi
alla plusvalenza per la vendita di beni rivenienti dall’attività di leasing, plusvalenze che non si
sono ripetute nel 2013. Inoltre gli oneri di gestione del corrente esercizio risultano gravati
per Euro 0,3 milioni dalle spese inerenti il recupero e l’attività di vendita delle autovetture
rivenienti dall’escussione del pegno su una posizione passata in default, importo che verrà
recuperato nei prossimi esercizi a seguito della plusvalenza che si realizzerà dal
ricollocamento delle auto stesse.
L’utile dell’attività corrente al lordo delle imposte è stato di Euro 8,9 milioni e fa registrare un
incremento del 2,74% rispetto al 2012
27
Altre informazioni
a) Azioni proprie o della Controllante in portafoglio: la Società non detiene a nessun titolo
azioni proprie o della Controllante.
b) Come stabilito ed ai sensi dell’art. 2381, V comma, Cod. Civ. l’Amministratore Delegato
ha adempiuto agli obblighi di legge presentando al Consiglio d’Amministrazione le
relative relazioni.
c) E’ stata presentata la prevista relazione annuale sui reclami ricevuti, dalla quale è
risultato che per tutto il 2013 sono pervenuti 3 reclami e sono stati tutti definiti senza
ulteriore seguito né profili di responsabilità a carico della Società.
d) In materia di Antiriciclaggio ex art.54 Dlgs 231/2007, la Società ha continuato, attraverso
la società “Studio C.F. Formazione & Consulenza”, l’attività di formazione del personale
dipendente.
e) E’ stata presentata al Consiglio di Amministrazione la relazione annuale della Funzione
Antiriciclaggio, dalla quale non sono emersi elementi di criticità.
f) I rapporti con la Capogruppo e le altre imprese del Gruppo BPER, anche ai fini di cui
all’art. 2497 bis, Cod. Civ. sono costituiti da:
rapporti di finanziamento regolati a condizioni di mercato;
contratti di servizio, concernente l’erogazione di prestazioni in materia di
prevenzione e protezione, formazione del personale, attività di Risk
Management e di revisione interna, gestione amministrativa del personale,
antiriciclaggio, compliance e controllo crediti;
accordi commerciali, finalizzati alla promozione dell’attività di Emil-Ro Factor
S.p.A. presso la clientela delle banche del Gruppo BPER.
g) Il 21 febbraio è stata presentata al Consiglio d’amministrazione la relazione semestrale
dell’attività di auditing; inoltre nella stessa seduta è stato deliberato il Piano di auditing
per il 2013.
h) Nel corso dell’anno sono state presentate al Consiglio di Amministrazione le previste
Relazioni dell’Organismo di Vigilanza.
i) E’ stata presentata la “Relazione sulla struttura organizzativa”.
j) Su indicazione della Capogruppo, la Società ha provveduto ad aggiornare il regolamento
del “Referente al Dirigente Preposto”, è stato presentato il “Resoconto ICAAP 2012 del
Gruppo BPER” ed è stato presentato il documento “Operational Risk Book”.
28
k) Il 28/2/2013 il Direttore Generale, Rag. Tarcisio Fornaciari, ha terminato il distacco
presso la Società, andando ad assumere un nuovo incarico presso la Banca del Gruppo
Bper.
l) Il 21/3/2013 sono stati aggiornati il funzionigramma e l’organigramma aziendali, a
seguito della cessazione dall’incarico del Direttore Generale.
m) Nell’ottica di migliorare l’efficienza della struttura, è stato istituito il Comitato di Direzione,
organismo che dovrà elaborare le strategie da sottoporre al Consiglio d’amministrazione
e risponde della loro attuazione. Si dovrà occupare delle maggiori attività aziendali sia
sotto l’aspetto organizzativo che di rischio e, attraverso il coordinamento e la
condivisione delle attività svolte e da svolgere, si adopererà affinché le singole unità
aziendali e l’Alta Direzione operino nel rispetto delle linee guida loro assegnate.
n) E’ stato recepito integralmente il “Regolamento della Direzione Revisione Interna di
Gruppo” con la nomina del “referente della Direzione Revisione Interna di Gruppo”.
4. Le previsioni per il 2014
Ambito gestionale.
Il turnover previsto per il 2014 è atteso agli stessi livelli del 2013.
Gli sforzi dell’attività commerciale saranno rivolti:
Al consolidamento dei rapporti con primarie controparti;
Allo sviluppo dell’attività sull’estero;
A rafforzare il rapporto di collaborazione con le Banche del Gruppo e con i Soci.
Anche il risultato netto è atteso sugli stessi valori del 2013.
Per quanto concerne il comparto leasing, l’attività proseguirà nella direzione già tracciata per
il 2012: gestione del portafoglio in essere senza alcuna espansione commerciale.
Ambito organizzativo.
Il Gruppo Bper è stato inserito tra gli istituti bancari, che entreranno a far parte del perimetro
di azione della Vigilanza Unica (c.d. “Comprehensive Assessment”) sotto il coordinamento
della Banca Centrale Europea (BCE). In particolare si tratta di attività preliminari inerenti
l’avvio operativo del Single Supervisory Mechanism previsto a Novembre 2014.
Il 20 dicembre 2013 il Gruppo Bper ha avviato una specifica iniziativa progettuale, alla quale
partecipano tutte le società del Gruppo, finalizzata ad effettuare le attività richieste dal
Regulator e propedeutica all’avvio degli accessi ispettivi, ed a strutturare una risposta
29
preventiva in vista dell’avvio operativo delle verifiche riprogrammate dal Regulator in ambito
Asset Quality Review.
Proposta di riparto dell’utile
Signori Azionisti, prima di procedere alla proposta per l’assegnazione del risultato d’esercizio,
nella mia veste di Presidente del Consiglio di Amministrazione, colgo l’occasione per
ringraziare tutti i componenti ed il Collegio Sindacale, per la fattiva opera di collaborazione e
per i preziosi suggerimenti. Inoltre estendo i ringraziamenti, per la professionalità e per
l’impegno profuso nella gestione aziendale, in un anno particolarmente complesso,
all’Amministratore Delegato, ai Dirigenti ed a tutti i dipendenti e collaboratori della Società.
Un ringraziamento particolare alla Capogruppo per l’attenzione ed il supporto fornito.
Infine, un ringraziamento ad Assifact, associazione di categoria, per il supporto costante e
professionale fornito ai propri associati.
Dopo aver esaminato i dati realtivi alla gestione, si propone di destinare l’utile netto
dell’esercizio di Euro 4.376.392,12 come segue:
o Euro 218.819,60 = a riserva legale;
o Euro 2.519.845,22= a riserva straordinaria;
o Euro 1.637.727,30= a dividendi, pari a 0,45 Euro per azione.
Bologna, 27/02/2014
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Alberto Cilloni
30
STATO PATRIMONIALE
Unità di euro
31.12.2013
Unità di euro
31.12.2012
10. Cassa e disponibilità liquide 1.615 2.741
40.
Attività finanziarie disponibili per la
vendita 1.175.850 1.330.751
60. Crediti 768.201.150 1.253.420.561
100. Attività materiali 295.415 386.577
110. Attività immateriali 5.728.575 5.629.360
120. Attività fiscali 4.948.902 5.092.396
a) correnti 211.261 211.261
b) anticipate 4.737.641 4.881.135
di cui alla Legge 214/2011 3.385.759 3.349.284
130. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione - 1.430.000
140. Altre attività 5.279.219 6.329.495
TOTALE ATTIVO 785.630.726 1.273.621.881
Voci dell'attivo
Unità di euro
31.12.2013
Unità di euro
31.12.2012
10. Debiti 673.400.774 1.171.432.467
70. Passività fiscali 393.882 335.449
a) correnti 336.487 109.934
b) differite 57.395 225.515
90. Altre passività 25.681.100 21.553.868
100. Trattamento di fine rapporto del personale 984.384 838.422
110. Fondo per rischi e oneri: 6.257.149 4.927.107
b) altri fondi 6.257.149 4.927.107
120. Capitale 36.393.940 36.393.940
150. Sovrapprezzi di emissione8.986.145 8.986.145
160. Riserve 29.266.619 24.241.098
170. Riserve da valutazione (109.659) (112.135)
180. Utile (Perdita) d'esercizio 4.376.392 5.025.520
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 785.630.726 1.273.621.881
Voci del passivo e del patrimonio netto
31
CONTO ECONOMICO
VociUnità di euro
31.12.2013
Unità di euro
31.12.2012
10. Interessi attivi e proventi assimilati 25.558.059 34.811.050
20. Interessi passivi e oneri assimilati (11.019.267) (19.507.380)
MARGINE DI INTERESSE 14.538.792 15.303.670
30. Commissioni attive 9.620.671 10.821.646
40. Commissioni passive (2.324.435) (2.725.063)
COMMISSIONI NETTE 7.296.236 8.096.583
60. Risultato netto dell'attività di negoziazione 17.066 (44.113)
90. Utile/perdita da cessione o riacquisto di:
a) attività finanziarie 10.130 -
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 21.862.224 23.356.140
100. Rettifiche/riprese di valore nette per
deterioramento di: (1.303.892) (5.301.232)
a) attività finanziarie (1.288.653) (5.301.232)
b) altre operazioni finanziarie (15.239) -
110. Spese amministrative: (10.015.560) (9.537.568)
a) spese per il personale (4.973.675) (4.475.468)
b) altre spese amministrative (5.041.885) (5.062.100)
120. Rettifiche/riprese di valore nette su attivita
materiali (86.952) (126.899)
130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività
immmateriali (119.600) (70.417)
150.Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.608.631) (543.247)
160. Altri proventi e oneri di gestione 145.738 881.480
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA8.873.327 8.658.257
170. Utili (Perdite) delle partecipazioni - (21.923)
UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITA’
CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 8.873.327 8.636.334
190.Imposte sul reddito dell'esercizio
dell’operatività corrente (4.496.935) (3.610.814)
UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITA’
CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE 4.376.392 5.025.520
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO 4.376.392 5.025.520
32
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
VociUnità di euro
31.12.2013
Unità di euro
31.12.2012
10. Utile (perdita) di periodo 4.376.392 5.025.520Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico: (52.495) (20.470)
40. Piani a benefici definiti (52.495) (20.470)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a
conto economico: 54.974 123.177100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 54.974 123.177
130 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 2.479 102.707
140 Redditività complessiva (voce 10 + 130) 4.378.871 5.128.227
33
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO
(*) Il valore della colonna “Variazioni di riserve” si riferisce all’avanzo di fusione generato dall’incorporazione di EMIL-RO LEASING S.p.A..
(**) La modifica dei saldi di apertura delle riserve di utili e delle riserve da valutazione è conseguente l’orientamento espresso dall’Ordine degli Attuari (Circolare
n. 35 del 21 dicembre 2012), come dettagliato nella Parte A della Nota Integrativa.
Esi
stenze
al 31.1
2.2
011
Modific
a s
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(**)
Esi
stenze
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1.2
012
Allocazione risultato
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Variazioni dell’esercizio
Redditiv
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31.1
2.2
012
(*)
Variazioni
di riserve
Operazioni sul patrimonio netto
Riserve
Dividendi e
altre
destinazioni
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazioni
strumenti
di
capitale Altre variazioni
Capitale 36.394 36.394 - - - - - - - - - 36.394
Sovrapprezzi emissioni 8.986 8.986 - - - - - - - - - 8.986
Riserve: - - - - - - - - - - - -
a) di utili 13.330 (57) 13.273 4.093 - - - - - - - 17.366
b) altre 6.818 6.818 - - 57 - - - - - - 6.875
Riserve da valutazione (313) 57 (256) - - - - - - - - 144 (112)
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - -
Utile (Perdita) di esercizio 6.131 6.131 (4.093) (2.038) - - - - - - 5.025 5.025
Patrimonio netto 71.346 - 71.346 - (2.038) 57 - - - - - 5.169 74.534
34
Esi
stenze
al 31.1
2.2
012
Modific
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1.2
012
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell’esercizio
Redditiv
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31.1
2.1
3
Variazioni
di riserve
Operazioni sul patrimonio netto
Riserve
Dividendi e
altre
destinazioni
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazioni
strumenti
di
capitale Altre variazioni
Capitale 36.394 36.394 - - - - - - - - - 36.394
Sovrapprezzi emissioni 8.986 8.986 - - - - - - - - - 8.986
Riserve: - - - - - - - - - - - -
a) di utili 17.366 17.366 5.025 - - - - - - - - 22.391
b) altre 6.875 6.875 - - - - - - - - 6.875
Riserve da valutazione (112) (112) - - - - - - - - 3 (109)
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - -
Utile (Perdita) di periodo 5.025 5.025 (5.025) - - - - - - 4.376 4.376
Patrimonio netto 74.534 - 74.534 - - - - - - - 4.379 78.913
35
RENDICONTO FINANZIARIO METODO INDIRETTO
31.12.2013 31.12.2012
Importo Importo
(+/-) (+/-)
1. Gestione
- risultato d'esercizio (+/-) 4.376 5.025
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su
attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche di valore nette per deterioramento (+/-) 1.065 5.323
- rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 207 197
- accantonamenti netti a fondi rischi e oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 1.609 543
- imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto
dell'effetto fiscale (+/-)
- altri aggiustamenti (+/-) (26) 1.484
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) (+/-)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita 210 (46)
- crediti verso banche
- crediti verso enti finanziari
- crediti verso clientela 483.622 49.451
- altre attività 1.219 (1.380)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-) (+/-)
- debiti verso banche
- debiti verso enti finanziari
- debiti verso clientela (2.400) (8.015)
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività 4.001 2.322
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 493.883 54.904
B: ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da (+) (+)
- vendite di partecipazioni 1.430 -
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali 8 -
- vendite di attività immateriali
- vendite di rami d' azienda
2. Liquidità assorbita da (-) (-)
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali (4) (266)
- acquisti di attività immateriali (219) -
- acquisti di rami d' azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 1.215 (266)
C: ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- variazioni poste di PN a seguito aggregazione aziendale - (2.038)
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 0 (2.038)
LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO 495.098 52.600
A: ATTIVITA' OPERATIVA (in migliaia di Euro)
36
RICONCILIAZIONE
31.12.2013 31.12.2012
Importo Importo
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio (1.158.450) (1.211.050)
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 495.098 52.600
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio (663.352) (1.158.450)
Il saldo della cassa e delle disponibilità liquide è rappresentato dalla cassa contante e dai crediti e debiti verso banche per
conti correnti e depositi, questi ultimi classificati nella voce 60) Crediti.
37
NOTA INTEGRATIVA
La Nota Integrativa è suddivisa nelle seguenti parti:
1) parte A – Politiche contabili;
2) parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale;
3) parte C – Informazioni sul conto economico;
4) parte D – Altre informazioni.
Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione
aziendale. Le sezioni contengono informazioni sia di natura qualitativa sia quantitativa.
In base al disposto dell’art. 2423 comma 5 del Codice Civile, e dall’art. 5 del D. Lgs. N. 38/2005 il Bilancio ed i
rendiconti intermedi delle società di capitali devono essere redatti in unità di euro.
Il passaggio dai dati contabili, espressi in centesimi di euro, ai dati di bilancio, espressi in unità di euro, è
avvenuto con la tecnica dell’arrotondamento e la relativa differenza è ricondotta tra le “altre attività/passività” per
lo stato patrimoniale e tra gli “altri proventi/oneri di gestione” per il conto economico, nella voce “redditività
complessiva” del prospetto della redditività complessiva, nella voce “patrimonio netto” per il prospetto delle
variazioni del patrimonio netto e nella voce “liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio” del rendiconto
finanziario.
PARTE A – POLITICHE CONTABILI
A.1 Parte generale
SEZIONE 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il Bilancio d’esercizio al 31.12.2013 è redatto, come previsto dall’art. 1 del D.lgs n. 38/2005 in conformità agli
International Financial Reporting Standards (IFRS) ed agli International Accounting Standards (IAS) emanati
dall’International Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting
Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento
Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 ed applicabili alla data di bilancio.
Il Bilancio d’esercizio al 31.12.2013 è stato predisposto secondo le “Istruzioni per la redazione del bilancio e del
rendiconto degli intermediari finanziari iscritti nell’Elenco speciale, degli istituti di pagamento, degli IMEL, delle
SGR e delle SIM”, emanate da Banca d’Italia con provvedimento del 21 gennaio 2014, che sostituiscono
integralmente le istruzioni allegate al Regolamento del 14 febbraio 2006, e successive modifiche. Tali Istruzioni
stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto
della Nota Integrativa.
Nella predisposizione del Bilancio, quando necessario, si fa altresì riferimento al “Quadro sistematico per la
preparazione e la presentazione del bilancio” (Framework), ai documenti predisposti dall’Organismo Italiano di
Contabilità (OIC), dalla Banca d’Italia e dall’Associazione di categoria (Assifact).
38
Adeguamenti normative
Come richiesto dallo IAS 8, si riportano i nuovi principi contabili internazionali, o le modifiche di principi già in
vigore, la cui applicazione è divenuta obbligatoria dall’esercizio 2013:
Modifiche allo IAS 1 – Esposizione nel bilancio delle voci delle altre componenti di Conto economico complessivo
(Regolamento UE n.475 del 5 giugno 2012)
Le modifiche apportate hanno lo scopo di rendere più chiara l’esposizione delle voci incluse nel “Prospetto della
redditività complessiva” distinguendole in due tipologie, che riflettono la caratteristica di poter girare o meno in
conto economico in un esercizio successivo.
Modifiche all’IFRS 1, allo IAS 12, all’IFRS 13 – (Regolamento UE n.1255 del 11 dicembre 2012)
Il nuovo principio contabile IFRS 13 “Misurazione del fair value” ha consentito di raccogliere in un unico principio
le definizioni di fair value disseminate fino ad oggi attraverso l’intero corpus degli IFRS eliminando le incoerenze
esistenti.
L’IFRS 13 definisce il fair value come il prezzo che sarebbe ricevuto nel caso di vendita di un’attività o pagato per
trasferire una passività in una transazione ordinata tra partecipanti al mercato (exit price). La definizione di fair
value contenuta nell’IFRS 13 mette in evidenza che le tecniche di misurazione sono market based e non entity
specific.
L’applicazione del nuovo principio non ha avuto impatti sulla situazione patrimoniale ed economica della società.
Modifiche all’IFRS 7 - Strumenti finanziari: Informazioni integrative – Compensazione di attività e passività
finanziarie (Regolamento UE n.1256 del 13 dicembre 2012)
Le modifiche in oggetto mirano a fornire nel bilancio informazioni quantitative aggiuntive per consentire agli
utenti di comparare e riconciliare meglio le informazioni derivanti dall’applicazione degli IFRS e quelle derivanti
dall’applicazione dei Generally Accepted Accounting Principles (GAAP) statunitensi. I principi contabili americani
presentano requisiti meno stringenti ai fini della compensazione in bilancio di poste attive e passive.
Nel corso dell’esercizio 2013 lo IASB ha apportato modifiche ad alcuni principi IAS/IFRS precedentemente
emanati e ha pubblicato nuovi principi contabili internazionali. Nessuno di questi aggiornamenti è stato utilizzato
ai fini della predisposizione del bilancio, poiché non è intervenuta la prevista omologazione da parte della
Commissione Europea.
Banca d’Italia
L’entrata in vigore del decreto legislativo n. 141 del 13 agosto 2010 ha riformato il titolo V del d. lgs. 1°
settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni (TUB), modificando profondamente la disciplina degli
intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale” di cui all’art. 107 TUB. Il regime transitorio prevede che, sino
all’entrata in vigore delle disposizioni di attuazione del decreto legislativo, continui a trovare applicazione il quadro
normativo antecedente il recepimento delle innovazioni inerenti alla concentrazione dei rischi (direttiva
2009/111/CE – CRD II) nella normativa prudenziale nazionale.
Circolare 284 – Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni delle perdite storicamente registrate sulle
posizioni in default”- emanata il 18 giugno 2013.
La Circolare prevede la costruzione di un archivio per la raccolta dei dati sull’attività di recupero dei crediti svolta
dagli intermediari vigilati (bancari e finanziari) e che permetta di calcolare i tassi di perdita registrati storicamente
sulle posizioni deteriorate (default). La costruzione di tale archivio si ricollega al nuovo modello contabile di
impairment in corso di definizione da parte dello IASB, destinato a sostituire quello attuale basato sulle perdite
subite (incurred losses) previsto dallo IAS 39, che richiederà a tutti gli intermediari vigilati la capacità di stimare le
perdite attese (expected losses).
39
La segnalazione ha periodicità annuale e la prima segnalazione dovrà pervenire a Banca d’Italia entro il
25/3/2015.
Aspetti Fiscali
Per effetto del Decreto Legge n. 133/2013 e del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del
30/11/2013 la misura dell’acconto Ires e Irap 2013 è aumentata dell’1,5%. Il Decreto Legge n.133/2013, ha
altresì previsto l’aumento dell’acconto Ires e Irap del 128,5% per gli enti creditizi e finanziari, pertanto l’acconto
per il periodo d’imposta in corso al 31/12/2013 risulta pari al 130% delle imposte di riferimento e l’applicazione d i
un’addizionale di 8,5 punti percentuali all’aliquota Ires del 27,5%.
La Legge del 27/12/2013 n. 147 (Legge di stabilità 2014) ha comportato rilevanti variazioni sugli effetti di natura
fiscale relativi alle rettifiche di valore prevedendo la deducibilità, sia ai fini Ires che Irap, di tutte le rettifiche di
valore sui crediti in cinque anni a partire dall’esercizio corrente.
SEZIONE 2 – Principi generali di redazione
Il Bilancio è costituito, dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva,
dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa ed è
corredato dalla relazione intermedia degli amministratori sull’andamento della gestione.
Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli
informativi. Non sono riportate le voci che non presentano importi né per l’esercizio al quale si riferisce il bilancio,
né per quello precedente. Nel conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati tra
parentesi.
In sintesi, i principi generali su cui si fonda la redazione del bilancio sono i seguenti, come previsto dallo IAS 1:
a) continuità aziendale: le attività, le passività e le operazioni “fuori bilancio” sono valutate in una prospettiva
di destinazione durevole nel tempo; gli amministratori e la direzione generale svolgono periodicamente
valutazioni sulla sussistenza del presupposto della continuità aziendale ponendo particolare attenzione alla difficile
situazione del mercato reale e finanziario attuale. La struttura patrimoniale, l’accesso alle fonti di finanziamento e
la qualità dei crediti in essere sono tali da garantire la capacità dell’impresa di continuare ad operare nel prossimo
futuro pertanto la Società non presenta, allo stato, fattori di incertezza e/o dubbi riguardo al presupposto della
continuità societaria;
b) competenza economica: i costi e i ricavi sono rilevati nel periodo in base alla maturazione economica e
secondo i criteri di correlazione, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario;
c) rilevanza e aggregazioni di voci: ogni classe rilevante di voci simili viene esposta distintamente in bilancio;
gli elementi di natura o destinazione dissimile possono essere aggregate solo se l’informazione è irrilevante;
d) compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non devono essere compensati, salvo che questo
non sia richiesto o consentito da un principio o una interpretazione, ovvero dalle regole di Banca d’Italia in
materia di bilanci degli intermediari finanziari;
e) informativa comparativa: le informazioni comparative sono fornite per il periodo precedente per tutti i dati
esposti in bilancio salvo diverse disposizioni previste da un principio o una interpretazione;
f) uniformità di presentazione: per assicurare la comparabilità dei bilanci, la presentazione e la classificazione
delle voci vengono mantenute costanti nel tempo, salvo diverse specifiche indicazioni richieste da nuovi principi
contabili o loro interpretazioni, ovvero si manifesti la necessità, in termini di significatività ed affidabilità, di
rendere più appropriata la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o classificazione viene
modificato si danno indicazioni sulla natura e i motivi della variazione e delle voci interessate; il nuovo criterio,
qualora possibile, viene applicato in modo retroattivo;
40
g) periodicità dell’informativa: l’informativa deve essere redatta almeno annualmente; se un’entità cambia la
data di chiusura del proprio esercizio deve indicare la ragione per cui varia la durata dell’esercizio e il fatto che i
dati non sono comparabili.
Lo stato patrimoniale, il conto economico ed il prospetto della redditività complessiva sono redatti in unità di
Euro, mentre tutti gli importi del prospetto delle variazioni del patrimonio netto, del rendiconto finanziario e della
nota integrativa sono esposti in migliaia di Euro, arrotondati all’unità superiore per frazioni di oltre 500 Euro.
SEZIONE 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Con riferimento alla pendenza in essere con l’Agenzia delle Entrate, sorta nel 2012, riveniente dall’’incorporata
Emil-Ro Leasing, nel mese di febbrio 2014 sono stati presi contatti con il funzionario responsabile della
Dipartimento Provinciale Bologna dell'Agenzia delle Entrate che si è reso disponibile ad accogliere un verbale di
conciliazione che prenda atto del contenuto delle sentenze di primo grado. Pertanto, la controversia si
chiuderebbe con il pagamento di imposta per Euro 1.634.656, oltre interessi. Al riguardo, considerata l'alea del
risultato di un contenzioso e che, comunque, rispetto a quanto richiesto in pagamento con gli impugnati avvisi di
accertamento di complessivi Euro 4,8 milioni, la definizione rappresenterebbe circa 1/3 di quanto accertato. A
fronteggiare tale onere, come peraltro illustrato in altra parte del presente bilancio, sono stati stanziati al “fondo
rischi ed oneri” Euro 1,8 milioni.
SEZIONE 4 – Altri aspetti
Il Bilancio è sottoposto a revisione contabile da parte della società PricewaterhouseCoopers S.p.A. sulla
base dell’incarico per il periodo 2010-2018, come da delibera dell’Assemblea dei Soci del 22 aprile 2010.
Incertezza nell’utilizzo di stime
La redazione del Bilancio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi
effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività
e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili
e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di
assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate
possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali
valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni
soggettive utilizzate.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della
direzione aziendale sono:
a. la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività
finanziarie;
b. la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di
bilancio e del rendiconto;
c. l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati
in mercati attivi;
d. la valutazione delle partecipazioni;
e. la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
f. le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati del bilancio fornisce i dettagli informativi
necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del
bilancio.
41
A.2 Parte relativa ai principali aggregati di bilancio
In questa parte vengono illustrati i Principi contabili adottati per la predisposizione del presente bilancio.
L’esposizione è effettuata con riferimento ai criteri di iscrizione, di classificazione, di valutazione e di cancellazione
delle diverse poste del rendiconto intermedio.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento per i titoli di
debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti.
La rilevazione iniziale avviene al fair value, che è normalmente pari al corrispettivo pagato. Nei casi in cui il
corrispettivo è diverso dal fair value, l’attività finanziaria viene iscritta al suo fair value e la differenza tra il
corrispettivo e il fair value viene registrata a conto economico. Il valore di prima iscrizione comprende gli oneri e
proventi accessori direttamente attribuibili alla transazione e quantificabili alla data di iscrizione, anche se liquidati
successivamente.
Criteri di classificazione
Sono incluse in questa categoria le attività finanziarie, diverse dai derivati, che non siano state classificate nelle
voci di stato patrimoniale attivo “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”, “Attività finanziarie valutate al
fair value”; “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza”, “Crediti”.
La voce comprende in particolare: le interessenze azionarie diverse da quelle di controllo, controllo congiunto e
collegamento non detenute con finalità di negoziazione; quote di fondi comuni non quotati, ovvero aventi scarsa
movimentazione; specifici titoli obbligazionari, individuati caso per caso in relazione alle finalità con cui vengono
acquisiti/detenuti.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita sono valutate al fair value.
Per i titoli di capitale, se il fair value ottenuto da valutazioni tecniche non è attendibilmente determinabile, gli
strumenti finanziari sono valutati al costo e rettificati in presenza di perdite per riduzione di valore.
Banca d’Italia, CONSOB ed ISVAP con nota congiunta n. 4 del marzo 2010 raccomandano ai sensi dell’IFRIC allo
IAS 39 del luglio 2009, la definizione di criteri quantitativi al fine di individuare una “diminuzione significativa o
prolungata del fair value” di un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono cancellate dallo stato patrimoniale se i diritti contrattuali
relativi ai flussi finanziari sono scaduti o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente
tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli utili e le perdite derivanti da variazioni di fair value sono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto,
sino al momento in cui l’attività viene cancellata, mentre viene rilevato a conto economico il valore corrispondente
al costo ammortizzato delle attività disponibili per la vendita.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte ad una verifica volta ad individuare l’esistenza di
obiettive evidenze di riduzione di valore. La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore (test
di impairment) viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio. Se sussistono tali evidenze, la perdita cumulativa che
è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto viene stornata e rilevata a conto economico; l’importo della
perdita viene misurato come differenza tra il costo di acquisizione, al netto di qualsiasi rimborso in conto capitale
e ammortamento, e il fair value corrente, dedotta qualsiasi perdita per riduzione di valore rilevata
precedentemente nel conto economico.
42
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla
rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel
caso di crediti o titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non
può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti
rettifiche.
Oltre che per la rilevazione di una perdita per riduzione di valore, gli utili o perdite cumulati nella riserva di
patrimonio netto vengono, come sopra indicato, registrati a conto economico al momento della dismissione
dell’attività.
I dividendi su uno strumento rappresentativo di capitale disponibile per la vendita sono rilevati a conto economico
quando sorge il diritto a riceverne il pagamento.
Crediti
Criteri di iscrizione
L’iscrizione in bilancio avviene solo quando vengono sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e benefici oppure il
controllo effettivo dei medesimi crediti. I crediti iscritti in questa categoria non possono essere successivamente
trasferiti in altri portafogli.
L’iscrizione iniziale avviene al fair value comprensivo dei costi/ricavi di transazione direttamente attribuibili
all’acquisizione dell’attività. Per essere assunto come “costo/ricavo di transazione” lo stesso deve essere
determinabile fin dall’origine dell’operazione, anche se liquidato in un momento successivo. Sono, invece, da
escludere i costi oggetto di specifico rimborso da parte del debitore o di un terzo o inquadrabili tra i normali costi
interni di carattere amministrativo.
Quanto ai crediti per Factoring la valutazione dell’avvenuto trasferimento di tutti i rischi e benefici non può
prescindere dalla tipologia di cessione, pro-solvendo o pro-soluto:
• per i crediti acquistati in pro-solvendo l’iscrizione del credito nei confronti del cedente corrisponde al
corrispettivo anticipato;
• per i crediti acquistati in pro-soluto invece, l’iscrizione presuppone una valutazione analitica delle clausole
di cessione e quindi la verifica dell’effettivo trasferimento di tutti i rischi e benefici oppure del controllo effettivo
dei medesimi crediti. Ove dall’analisi emerga la non sussistenza dei presupposti per l’iscrizione dei crediti, si
procede all’iscrizione, in bilancio e nei rendiconti intermedi, dei corrispettivi anticipati al cedente, analogamente
al pro-solvendo.
Di seguito si espone il percorso logico ed i criteri qualitativi e quantitativi utilizzati per l’iscrizione, in bilancio e nel
rendiconto intermedio dei crediti acquistati nell’ambito dei contratti di Factoring pro soluto. Il quadro di
riferimento è quello delineato dal principio contabile IAS 39 e le modalità applicative sono quelle definite dal
documento di Assirevi n. 109. L’analisi dei principali rischi connessi con i crediti, rilevati sotto il profilo della
recognition sono:
• rischio di credito;
• rischio di ritardato pagamento;
• rischio di tasso;
• altri rischi (quali ad esempio il rischio di cambio qualora si tratti di crediti espressi in divisa estera).
La Società ha adottato clausole di mitigazione del rischio mediante apposite previsioni contrattuali pattuite con i
cedenti. Sono clausole di mitigazione del rischio la definizione di limiti sui singoli debitori ceduti, le franchigie
assolute e relative, le clausole di bonus malus e di ritardato pagamento.
Criteri di classificazione
Nel presente portafoglio sono inseriti i crediti verso banche, verso enti finanziari e verso clienti (qualunque sia la
loro forma contrattuale e compresi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi
finanziari).
Sono compresi in questa categoria i finanziamenti originati nell’ambito dell’attività di Factoring a fronte di
anticipazioni su operazioni pro-solvendo, nonché i crediti acquistati nell’ambito di operazioni pro-soluto, previo
accertamento dell’avvenuto sostanziale trasferimento in capo alla società di Factoring dei rischi e benefici
connessi con i crediti acquistati. In presenza di operazioni di Factoring pro-soluto per le quali non risulta verificato
43
il presupposto del trasferimento dei rischi e benefici dal cedente al factor, vengono iscritte nell’attivo le eventuali
anticipazioni erogate al cedente.
Tra i crediti per cassa rientrano, in particolare, quelli derivanti dalle operazioni di leasing finanziario (che,
conformemente allo IAS 17, vengono rilevate secondo il cosiddetto “metodo finanziario”).
Criteri di valutazione
I crediti sono iscritti inizialmente al fair value (importo erogato) rettificato degli eventuali costi e ricavi di
transazione che sono direttamente attribuibili all’acquisizione o all’erogazione del credito.
Successivamente le valutazioni si basano sul principio del costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione
diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento – calcolato col
metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a
scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata (12 mesi) fa ritenere
trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione, applicando invece il costo storico così come
per i crediti senza scadenza definita o soggetti a revoca.
Ad ogni chiusura del bilancio o di situazione infrannuale il portafoglio crediti è sottoposto a valutazione al fine di
verificare se vi siano elementi di riduzione di valore riconducibili a perdite (c.d. processo di impairment). Sono
considerati deteriorati i crediti a sofferenza, gli incagli, le esposizioni ristrutturate e le esposizioni scadute o
sconfinate oltre i 90 giorni secondo le attuali regole definite dalla Banca d’Italia.
Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di valore
di ciascun rapporto è pari alla differenza tra il valore di bilancio, o di rendiconto intermedio, dello stesso al
momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato
applicando il tasso di interesse effettivo originario.
I crediti privi di obiettive evidenze di perdita per riduzione di valore sono assoggettati a valutazione collettiva,
mediante la creazione di gruppi di posizioni con un profilo di rischio omogeneo. La svalutazione è determinata
sulla base dell’andamento storico delle perdite riferibili a ciascun gruppo di riferimento. Ai fini della
determinazione delle serie storiche sono eliminati dalla popolazione dei crediti le posizioni oggetto di valutazione
analitica.
Portafoglio crediti factoring:
in ragione delle diverse caratteristiche la società ha identificato distinti portafogli di crediti.
Sono stati divisi dalla parte “ordinaria”:
• i crediti cedutici da terzi nei confronti di società del gruppo BPER;
• gli “incagli oggettivi”.
L’impairment collettivo è stato calcolato utilizzando per la variabile PD (Probability of Default) il dato medio di
mercato fornito da Assifact (associazione di categoria delle società di factoring) per gli anni dal 2008 al 2011, ed
in particolare:
• per il credito ordinario il parametro di mercato è stato utilizzato al 100%;
per il credito “multi utility” si è stimato sufficiente un parametro pari al 50% di quello ordinario;
per il credito nei confronti di società appartenenti al gruppo non si sono effettuate rettifiche di valore,
considerando la PD pari a zero;
• per gli “incagli oggettivi” ovvero come da definizione fonte Banca d’Italia, crediti scaduti in via continuativa da
oltre 270 giorni, è stata utilizzata la percentuale massima rilevata da Assifact negli ultimi anni.
Per la variabile LGD (Loss Given Default) viene utilizzato il dato medio fornito dall’ABI, pari al 45%; applicato ai
crediti non coperti dalla polizza assicurativa.
Portafoglio crediti leasing:
le perdite di valore attribuibili a ciascun credito deteriorato sono date dalla differenza tra il rischio finanziario
(implicito più esplicito) e il valore recuperabile al netto dell’attualizzazione. Il valore recuperabile corrisponde al
valore attuale dei flussi di cassa attesi di ciascun credito computato sulla scorta:
44
a) del valore dei flussi di cassa contrattuali al netto delle perdite attese, stimate tenendo conto sia della capacità
del debitore di assolvere le obbligazioni assunte sia del valore presumibile di realizzo dalla vendita dei beni locati
nonché delle eventuali garanzie personali e reali assunte;
b) del tempo atteso di recupero, stimato anche in base alle procedure in atto per il recupero del credito/bene;
c) del tasso interno di rendimento al momento della classificazione a credito deteriorato.
La valutazione dei crediti performing riguarda invece crediti per i quali non sono stati riscontrati elementi oggettivi
di perdita e che, pertanto, vengono assoggettati ad una valutazione collettiva. Ai flussi di cassa delle attività,
aggregate per tipologia di prodotto finanziato, sono state applicate percentuali in linea con quelle rilevate dalle
altre società che operano nel settore del leasing finanziario.
Le perdite di valore riscontrate sono iscritte immediatamente a conto economico nella voce “100 Rettifiche di
valore nette per deterioramento di crediti” così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti
svalutazioni.
Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo
differenziale con riferimento a ciascun portafoglio di crediti in bonis alla data di valutazione.
Criteri di cancellazione
I crediti vengono cancellati quando sono incassati, ceduti o nel caso del leasing attraverso al vendita del bene.
I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale
trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora sia mantenuta una parte
prevalente dei rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del
bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata trasferita. Nel caso in cui non sia possibile
accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio qualora non sia
stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, del
controllo comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato
dall’esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Infine,
i crediti ceduti vengono cancellati qualora vi sia la conversione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di
cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le perdite derivanti da eventuali impairment vengono allocati nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette per
deterioramento di: a) attività finanziarie.
Gli interessi attivi e le commissioni attive di factoring vengono allocate rispettivamente nelle voci: “Interessi attivi
e proventi assimilati” e “Commissioni attive” nel conto economico. Tra di essi compaiono anche i canoni relativi
all’attività di leasing finanziario al netto delle relative quote di ammortamento.
Se, a seguito di un evento verificatosi dopo la rilevazione della perdita, vengono meno i motivi che sono alla base
della riduzione di valore dell’attività, vengono effettuate a conto economico delle riprese di valore. Le riprese di
valore sono tali da non determinare un valore contabile superiore al valore di costo ammortizzato che il credito
avrebbe avuto se la perdita per riduzione di valore non fosse mai stata rilevata.
I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo, corrispondenti agli interessi maturati nell’esercizio sulla
base dell’originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le perdite per riduzione di
valore, vengono contabilizzati tra le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento.
Partecipazioni
Criteri di iscrizione
Le partecipazioni sono inizialmente rilevate al costo, alla data di regolamento, comprensivo dei costi direttamente
attribuibili alla transazione.
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Criteri di classificazione
La voce “Partecipazioni” comprende le partecipazioni in imprese controllate, controllate in modo congiunto e
sottoposte a influenza notevole.
Le eventuali partecipazioni di collegamento, controllo congiunto e le altre partecipazioni detenute secondo una
finalità di investimento in capitale di rischio (c.d. venture capital) sono trattate in conformità allo IAS 39.
Si considerano controllate le società di cui è posseduta direttamente o indirettamente più della metà dei diritti di
voto a meno che possa essere dimostrato che tale possesso non costituisca controllo; il controllo vi è inoltre
quando è esercitato il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali.
Si considerano di controllo congiunto le società per le quali esiste una condivisione del controllo con altre parti,
stabilita contrattualmente.
Sono collegate le imprese nelle quali è posseduto, direttamente o indirettamente, almeno il 20 per cento dei diritti
di voto o nelle quali, pur con una quota di diritti di voto inferiore, viene rilevata influenza notevole, definita come
il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali, senza avere il controllo o il
controllo congiunto.
Il legame di controllo, controllo congiunto e collegamento si considera cessato nei casi in cui la definizione delle
politiche finanziarie e gestionali della società partecipata è sottratta agli organi di governo ed è attribuita ad un
organo governativo, ad un tribunale e in casi simili. La partecipazione in questi casi viene assoggettata al
trattamento dello IAS 39, come previsto per gli strumenti finanziari.
Nel determinare il legame partecipativo si considerano i soli elementi (percentuale di possesso, diritti di voto
effettivi e potenziali, situazioni di fatto di influenza notevole) che sussistono a livello di bilancio individuale.
Le partecipazioni di controllo, controllo congiunto e collegamento destinate alla vendita sono esposte
separatamente in bilancio come gruppo in dismissione e valutate al minore tra il valore contabile e il fair value al
netto dei costi di dismissione.
Criteri di valutazione
Nel bilancio individuale le partecipazioni in imprese controllate, collegate e a controllo congiunto sono valutate al
costo. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla
stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore di mercato o del valore attuale
dei flussi finanziari futuri.
Criteri di cancellazione
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari relativi ad esse o
quando vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e tutti i benefici ad esse connessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I dividendi ricevuti da partecipazioni valutate al costo sono iscritti a conto economico, nella voce “Dividendi e
proventi simili”, quando sorge il diritto a riceverne il pagamento.
Se i motivi della perdita per riduzione di valore sono rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente
alla rilevazione della riduzione del valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto
economico.
Attività materiali
Criteri di iscrizione
Le attività materiali sono registrate al costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori direttamente imputabili
e aumentato delle spese successive sostenute per accrescerne le iniziali funzionalità economiche se di natura
straordinaria. I beni ritirati a seguito di risoluzione e transazione vengono iscritti in tale voce nel momento in cui
la Società rientra in possesso degli stessi ed in questo caso vengono iscritti al valore del capitale residuo.
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Criteri di classificazione
Nel presente portafoglio sono inserite le attività materiali costituite da beni ad uso funzionale (immobili
strumentali, impianti, macchinari, arredi e costo per migliorie stabili in locazione) destinate allo svolgimento della
corrente attività aziendale. Inoltre compaiono anche i beni derivanti da operazioni di locazione finanziaria rientrati
in possesso della Società, a seguito di risoluzione e di transazione che prevede, a fronte della restituzione dei beni
e di un indennizzo, la completa chiusura delle procedure a carico del cliente.
Criteri di valutazione
Tutte le attività materiali di durata limitata vengono valutate secondo il principio del costo al netto delle quote di
ammortamento e delle eventuali perdite di valore. La sottoposizione ad ammortamento dei beni di durata limitata
comporta la sistematica imputazione al conto economico di quote dei costi determinate in funzione della residua
durata economica di tali beni:
1) la durata dei piani di ammortamento corrisponde all’arco di tempo compreso tra il momento in cui i beni sono
disponibili per l’uso e quello previsto per la cessazione del loro impiego;
2) i piani di ammortamento adottati sono a quote costanti;
3) periodicamente viene accertato se sono intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie che
impongano di modificare gli iniziali piani di ammortamento.
I beni rivenienti dalla risoluzione di contratti di leasing e destinati alla vendita, vengono classificati tra i beni di
proprietà e non vengono ammortizzati ma sono soggetti ad impaiment.
Criteri di cancellazione
Le attività materiali vengono cancellate dal bilancio all’atto della loro cessione o dismissione quando hanno
esaurito integralmente le loro funzionalità economiche.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali” del conto economico sono registrati gli
ammortamenti periodici.
In presenza di indicazioni che dimostrano una potenziale perdita per riduzione di valore di un elemento delle
attività materiali, si procede al confronto tra il valore contabile e il valore recuperabile, quest’ultimo pari al
maggiore tra il valore d’uso, inteso come valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite, e il fair value al netto
dei costi di dismissione; viene rilevata a conto economico l’ eventuale differenza negativa tra il valore di carico e il
valore recuperabile. Se i motivi che avevano comportato una rettifica di valore vengono meno, si registra a conto
economico una ripresa di valore; a seguito delle riprese di valore il valore contabile non può superare il valore che
l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite per riduzione di
valore.
Attività immateriali
Criteri di iscrizione
Le attività immateriali sono registrate al costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori e aumentato delle
spese successive sostenute per accrescerne le iniziali funzionalità economiche.
Un’attività immateriale può essere iscritta come Avviamento quando la differenza positiva tra il fair value degli
elementi patrimoniali acquisiti e il costo di acquisto della partecipazione (comprensivo degli oneri accessori) sia
rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione.
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Criteri di classificazione
Nel presente portafoglio sono inseriti i fattori intangibili di produzione ad utilità pluriennale di durata limitata o
illimitata rappresentati in particolare da software e avviamento.
Le attività immateriali includono i fattori intangibili di produzione ad utilità pluriennale, il cui costo può essere
misurato in modo affidabile e a condizione che si tratti di elementi:
• identificabili, cioè protetti da riconoscimento legale oppure negoziabili separatamente dagli altri beni aziendali;
• controllati dalla Società;
• in grado di generare benefici economici futuri.
Criteri di valutazione
Le attività immateriali di durata limitata formano oggetto di valutazione secondo il principio del costo al netto
delle quote di ammortamento e delle eventuali perdite di valore. La durata dei relativi ammortamenti corrisponde
alla vita utile stimata delle attività e la loro distribuzione temporale è a quote costanti.
La sottoposizione ad ammortamento dei beni di durata limitata comporta la sistematica imputazione al conto
economico di quote dei costi determinate in funzione della residua durata economica di tali beni:
1) la durata dei piani di ammortamento corrisponde all’arco di tempo compreso tra il momento in cui i beni sono
disponibili per l’uso e quello previsto per la cessazione del loro impiego;
2) i piani di ammortamento adottati sono a quote costanti;
3) periodicamente viene accertato se sono intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie che
impongano di modificare gli iniziali piani di ammortamento.
In presenza di situazioni sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli di valore, le attività immateriali sono
sottoposte ad impairment test. L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il
valore contabile dell’attività e il valore recuperabile.
Le attività immateriali a durata illimitata, come l’avviamento non sono ammortizzate e sono sottoposte
all’impairment test alla data di bilancio.
Criteri di cancellazione
Le attività immateriali vengono cancellate dal bilancio al momento della dismissione e qualora non siano attesi
benefici economici futuri.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” del conto economico figurano gli
ammortamenti periodici, le eventuali perdite durature di valore e le eventuali perdite da impairment dei valori
dell’avviamento.
Altre attività e altre passività
Nella presente voce sono iscritte le attività/passività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo/passivo dello Stato
Patrimoniale. Sono inclusi, tra l’altro i crediti derivanti da forniture di beni e servizi non finanziari nonché le partite
fiscali diverse da quelle rilevate nelle voci “attività/passività fiscali”.
Fiscalità corrente e differita
Nella presente voce figurano le partite fiscali rilevate in applicazione dello IAS 12.
Criteri di iscrizione
Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale
nazionale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio
dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti. Le imposte anticipate e quelle
differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee (senza limiti temporali) tra il valore
attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.
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Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro
recupero, valutata sulla base della capacità della società di generare con continuità redditi imponibili positivi.
Criteri di classificazione
Le poste della fiscalità corrente includono gli acconti versati (attività correnti) e debiti da assolvere (passività
correnti) per imposte sul reddito di competenza del periodo.
Le poste della fiscalità differita rappresentano, invece, imposte sul reddito recuperabili in periodi futuri per
differenze temporanee deducibili (attività differite) e imposte sul reddito pagabili in periodi futuri per differenze
temporanee tassabili (passività differite).
Criteri di valutazione
Le poste della fiscalità corrente, dell’esercizio in corso e di quelli precedenti, devono essere determinati al valore
che si prevede di pagare o recuperare dalle autorità fiscali, applicando le aliquote e la normativa fiscale vigente.
Le poste della fiscalità differita devono essere valutate con le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili
nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base delle aliquote e
della normativa fiscale vigente.
La valutazione delle poste fiscali differite deve riflettere gli effetti fiscali che derivano dalle modalità in cui
l’impresa si attende, alla data di riferimento del bilanci, di recuperare o estinguere il valore contabile delle sue
attività o passività.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le attività e passività fiscali vengono registrate in contropartita della voce del conto economico “Imposte sul
reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”, ad eccezione di quelle imputabili a patrimonio netto in quanto
derivanti da fatti o operazioni i cui risultati hanno interessato direttamente il patrimonio netto.
Debiti e titoli in circolazione
Criteri di iscrizione
Questi strumenti finanziari sono iscritti al momento della ricezione delle somme o dal momento del sorgere
dell'impegno a consegnare, entro una scadenza prefissata o determinabile, disponibilità liquide o altre attività
finanziarie. La prima iscrizione è al fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di
transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.
Criteri di classificazione
Nel presente portafoglio sono inseriti i debiti verso banche, enti finanziari e clientela, i titoli in circolazione e le
passività subordinate che costituiscono la forma di provvista (qualunque sia la loro forma contrattuale e compresi
i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari). La voce accoglie altresì i
debiti verso cedenti per crediti acquistati pro-soluto, ove siano stati trasferiti tutti i rischi e benefici, per la parte
per la quale non risulta ancora effettuato il pagamento del corrispettivo al cedente.
Criteri di valutazione
Dopo l’iniziale iscrizione al fair value, le passività finanziarie sono successivamente valutate secondo il metodo del
costo ammortizzato. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività finanziarie a breve
termine, per le quali l’effetto della logica di attualizzazione risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore
incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico.
Criteri di cancellazione
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Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio e dal rendiconto intermedio quando risultano scadute, estinte
o in caso di riacquisto. La differenza tra il valore contabile della passività e l’ammontare corrisposto per
riacquistarla viene registrata a conto economico.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi sono registrati secondo il relativo tasso interno di rendimento e sono contabilizzati nella voce
“Interessi passivi e oneri assimilati” del conto economico.
Operazioni in valuta
Criteri di iscrizione e valutazione
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando
all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Successivamente le attività e
passività monetarie in divisa estera sono adeguate al tasso di cambio in essere alla data di chiusura dell’esercizio
o delle situazioni intermedie.
Criteri di cancellazione
Si applicano i criteri indicati per le voci di bilancio corrispondenti. Il tasso di cambio utilizzato è quello alla data di
estinzione.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi
monetari a tassi di cambio diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio o rendiconti
intermedi precedenti, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono (voce “Risultato netto
dell’attività di negoziazione”).
Trattamento di fine rapporto del personale
Criteri di iscrizione
Il trattamento di fine rapporto del personale è iscritto in base al suo valore attuariale come indicato dallo IAS 19
R.
Al fondo sono imputati gli anticipi corrisposti ai sensi della Legge n. 297/1982. Le somme che i dipendenti hanno
richiesto di trasferire al Fondo di previdenza aziendale sono allocate al Fondo, come stabilito dalla normativa della
Banca d’Italia.
Criteri di classificazione
In base alla Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (Legge Finanziaria 2007):
• il TFR maturando dal 1° gennaio 2007 si configura come un piano a contribuzione definita, che non necessita di
calcolo attuariale;
• il TFR maturato alle date indicate al punto precedente permane invece come piano a prestazione definita,
ancorché la prestazione sia già completamente maturata. In conseguenza di ciò, si rende necessario un ricalcolo attuariale del valore del debito ad ogni data successiva al 31 dicembre 2006.
Criteri di valutazione
Il Trattamento di fine rapporto del personale viene valutato secondo il ”Projected unit credit method” fornito da
un attuario esterno indipendente; detto metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi
50
storiche statistiche della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di
interesse di mercato.
Criteri di cancellazione
I debiti vengono cancellati dal bilancio nel momento della risoluzione del rapporto di lavoro.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I costi connessi a detta voce vengono contabilizzati nella voce "Spese amministrative: a) spese per il personale"
del conto economico per i costi per il servizio del programma (service cost) e per gli interessi maturati (interest
cost).
I profitti e le perdite attuariali (actuarial gains & losses) relativi agli altri benefici a lungo termine sono rilevati
integralmente tra i costi del personale nell’esercizio in cui si verificano. Il conteggio della corrispondente "riserva
matematica" è effettuato secondo le regole previste dallo IAS 19, mediante l’utilizzo del “metodo della proiezione
unitaria del credito”, che prevede l’imputazione a conto economico (voce spese del personale) della componente
relativa agli accantonamenti e ad una voce di patrimonio (riserva da utili/perdite attuariali) degli utili o perdite
derivanti dalle valutazioni attuariali. Ciò con l’ausilio di un attuario professionista esterno. Tenuto conto
dell’orientamento espresso dall’Ordine degli attuari dall’esercizio 2012 la componente rappresentata dell’Interest
Cost dell’accantonamento, è calcolata utilizzando il tasso della curva corrispondente alla duration della passività in
luogo del tasso ad un anno della stessa curva utilizzato fino al 2011. Gli effetti relativi agli esercizi precedenti
hanno avuto evidenza contabile a Patrimonio Netto.
Fondi per rischi ed oneri
Criteri di iscrizione
Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono rilevati a conto economico e iscritti nel passivo dello stato
patrimoniale in presenza delle seguenti contestuali condizioni:
• esistenza di un’obbligazione attuale, legale o implicita, derivante da un evento passato;
• probabilità che l’adempimento dell’obbligazione sia oneroso;
• la perdita associata alla passività possa essere stimata attendibilmente.
Criteri di classificazione
Nella voce vengono allocati gli accantonamenti rappresentativi di spese o di oneri certi o probabili derivanti da
obblighi attuali (legali o impliciti) di competenza dell’esercizio, dei quali sia incerto l’importo o il momento del
regolamento.
Criteri di valutazione
Gli accantonamenti sono iscritti al valore rappresentativo della migliore stima dell’ammontare richiesto per
estinguere l’obbligazione, ovvero per trasferirla a terzi alla data di chiusura del periodo.
Quando l’effetto finanziario correlato al passare del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni
sono attendibilmente stimabili, l’accantonamento è oggetto di attualizzazione ai tassi di mercato correnti alla data
di bilancio o di rendiconto.
Criteri di cancellazione
Gli accantonamenti sono utilizzati solo a fronte degli oneri per i quali erano stati originariamente iscritti. Se non si
ritiene più probabile che l’adempimento dell’obbligazione richiederà l’impiego di risorse, l’accantonamento viene
stornato, tramite riattribuzione al conto economico.
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Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli accantonamenti e i recuperi a fronte dei fondi per rischi ed oneri, compresi gli effetti temporali, vengono
allocati nella voce “Accantonamenti netti per rischi ed oneri” del conto economico.
Costi e Ricavi
I proventi e gli oneri per interessi ed altre componenti reddituali assimilate sono contabilizzati secondo il principio
della competenza temporale.
Le commissioni sono rilevate per competenza in relazione alla durata della gestione delle operazioni cui si
riferiscono.
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti comprendono i valori numerari, ossia quei valori che possiedono i
requisiti della disponibilità a vista o a brevissimo termine, del buon esito e dell’assenza di spese per la riscossione.
Ai fini del Rendiconto finanziario, le disponibilità liquide comprendono la posizione finanziaria positiva o negativa
dei conti correnti bancari alla data di chiusura dell’esercizio o del rendiconto intermedio.
A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie
A.3.1 e A.3.2 – Attività finanziarie riclassificate
In relazione a quanto richiesto dall’IFRS 7 si segnala che non è stato effettuato alcun trasferimento di attività
finanziarie.
A.4 Informativa sul fair value
Il fair value è definito come l’ammontare al quale un’attività può essere scambiata, o una passività può essere
estinta, in un rapporto tra parti consapevoli, disponibili ed indipendenti.
Secondo lo IAS 39 l’esistenza di quotazioni ufficiali in un mercato attivo è la prova migliore del fair value e,
quando esistono, sono utilizzate per valutare l’attività o la passività finanziaria. Uno strumento finanziario è
considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino e
rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni.
Se il mercato di uno strumento finanziario non è attivo, il fair value viene determinato utilizzando stime e
valutazioni che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili
sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche,
valori attuali dei flussi di cassa attesi, valori rilevati in recenti transazioni comparabili con l’obiettivo di riflettere
adeguatamente il prezzo di mercato dello strumento finanziario alla data di valutazione.
Per i rapporti attivi e passivi rilevati in bilancio al costo o al costo ammortizzato, con scadenza nel breve termine o
indeterminata, si ritiene che il valore contabile di iscrizione, al netto della svalutazione collettiva/analitica,
rappresenti una buona approssimazione del fair value.
In via gerarchica il fair value di detti crediti è classificato al terzo livello in quanto le condizioni contrattuali
sorgono da accordi di volta in volta convenuti tra le controparti e pertanto non osservabili sul mercato.
I debiti finanziari e i titoli in circolazione, assumono anch'essi la caratteristica di passività a breve termine, il cui
fair value corrisponde al valore delle somme o dei fondi riscossi dalla Società.
L’IFRS 7 rivisto presenta una gerarchia di tre livelli attraverso i quali classificare le attività e passività valutate al
fair value. La predetta gerarchia riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni:
- quotazioni rilevate in un mercato attivo (livello 1);
- input diversi dai prezzi quotati comunque osservabili direttamente o indirettamente sul mercato (livello 2);
- input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3).
52
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE Nel caso in cui non vi siano valori, si è omesso la sezione.
Gli importi indicati nei prospetti, ove non espressamente specificato, sono espressi in migliaia di Euro.
ATTIVO
SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE – VOCE 10
Composizione della voce 10 “Cassa e disponibilità liquide ”
31.12.2013 31.12.2012
1. Cassa 2 3
Totale 2 3
Composizione
SEZIONE 4–ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40
La voce è composta per Euro 1.160 mila da titoli di debito e per Euro 16 mila dalla partecipazione in Emil-Ro
Service S.r.l.. I titoli di debito sono rappresentati da obbligazioni emesse dalla Banca popolare dell’Emilia
Romagna S.C. ed il cui valore ammonta a Euro 1.139 mila. Tali titoli sono detenuti dalla Società per ottemperare
alle disposizioni, dettate dal decreto legge n. 29 del 17/2/2009 in materia di intermediari finanziari iscritti
nell’elenco speciale che esercitano l’attività di rilascio di garanzie nei confronti del pubblico.
La partecipazione, valutata la patrimonio netto, rappresenta l’8,33% del capitale della partecipata.
4.1 Composizione della voce 40 “Attività finanziarie disponibili per la vendita”
Voci/Valori
livello
1
livello
2
livello
3
livello
1
livello
2
livello
3
1. Titoli di debito 1.160 1.315
- titoli strutturati
- altri titoli di debito 1.160 1.315
2. Titoli di capitale e quote di 16 16
OICR
3. Finanziamenti
Totale 1.160 - 16 1.315 - 16
Totale 31.12.2013 Totale 31.12.2012
53
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per
debitori/emittenti
Voci/Valori
Attività finanziarie
a) Governi e Banche Centrali 243
b) Altri enti pubblici
c) Banche 1.160 1.072
d) Enti finanziari
e) Altri emittenti 16 16
Totale 1.176 1.331
Totale
31.12.2013
Totale
31.12.2012
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Variazioni/tipologie
A. Esistenze iniziali 1.315 16 - 1.331
B. Aumenti 97 - - 97
B1. Acquisti - -
B2. Variazioni positive di fair value 87 - 87
B3. Riprese di valore - - - -
-imputate al conto economico -
-imputate al patrimonio netto -
B4. Trasferimenti da altri portafogli -
B5. Altre variazioni 10 - 10
C. Diminuzioni 252 - - 252
C1. Vendite -
C2. Rimborsi 240 240
C3. Variazioni negative di fair value 11 11
C4. Rettifiche di valore -
C5. Trasferimento ad altri portafogli -
C6. Altre variazioni 1 1
D. Rimanenze finali 1.160 16 - 1.176
Titoli di
debito
Titoli di
Capitale e
quote di
OICR Finanziamenti Totale
54
SEZIONE 6 – CREDITI – VOCE 60
Nella presente sezione vengono esposti i crediti al netto delle rettifiche di valore e sono classificati per
tipologia di controparte. Tra i crediti per factoring sono esposti i valori al lordo delle cessioni inerenti
all’operazione di auto-cartolarizzazione che la Società ha in essere e che viene argomentata nella Parte
D “Altre informazioni” alla Sezione 2 “ Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività” della
presente nota integrativa.
Nella voce “altri finanziamenti” trovano collocazione anche i crediti relativi alle competenze maturate derivanti dalle operazioni di maturity (dilazioni concesse ai debitori ceduti) ed i crediti acquistati ma che non rientrano tra quelli previsti dalla L.52/91.
6.1 “Crediti verso banche”
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. 240 240 533 533
2. 3.707 3.707 1.564 1.564
2.1 Pronti contro termine - -
2.2 Leasing finanziario 54 54 75 75
2.3 Factoring 3.653 3.653 1.489 1.489
- pro-solvendo - -
- pro-soluto 3.653 3.653 1.489 1.489
2.4 Altri finanziamenti - -
3. - -
- titoli strutturati - -
- altri titoli di debito - -
4. - -
Totale 3.947 3.947 2.097 2.097
Depositi e conti correnti
Finanziamenti
Titoli di debito
Altre attività
Composizione 31.12.2013 31.12.2012
Valore di bilancioFair value Valore di
bilancio
Fair value
L1= livello 1
L2= livello 2
L3= livello 3
Non vi sono posizioni deteriorate riclassificate nei “Crediti verso banche”.
55
6.2 “Crediti verso enti finanziari”
Acquistati Altri Acquistati Altri
1. 19.627 - 19.627 454.842 22.253 477.095
1.1 Pronti contro termine - - - -
1.2 Leasing finanziario - - - - -
1.3 Factoring 19.619 19.619 454.806 22.253 477.059
- pro-solvendo 19.619 19.619 454.265 22.253 476.518
- pro-soluto - - 541 541
1.4 Altri finanziamenti 8 8 36 36
2. - - - -
- titoli strutturati - - - -
- altri titoli di debito - - - -
3. 2 2 6 6
Totale 19.629 - - - - 19.629 454.848 - 22.253 - - 477.101
31.12.2012
Valori di bilancio Fair value Valori di bilancio
Finanziamenti
Titoli di debito
Altre attività
L2 L3
Composizione
31.12.2013
Fair value
BonisDeteriorate
L1 L3BonisDeteriorate
L1 L2
L1= livello 1
L2= livello 2
L3= livello 3
La diminuzione si riferisce al rimborso del finanziamento da parte di ABF Leasing S.p.A..
56
6.3“Crediti verso la clientela”
Acquistati Altri Acquistati Altri
1. Finanziamenti 707.780 32.328 740.107 710.464 57.954 768.418
1.1 Leasing finanziario 18.516 9.975 28.491 19.378 12.674 32.052
di cui: senza opzione finale d'acquisto - - - -
1.2 Factoring 676.395 22.188 698.582 673.357 45.042 718.399
- pro-solvendo 423.803 18.639 442.441 358.544 36.653 395.197
- pro-soluto 252.592 3.549 256.141 314.813 8.389 323.202
1.3 Credito al consumo - - - - - -
1.4 Carte di credito - - - - - -
1.5Finanziamenti concessi in
relazione ai servizi di
pagamento prestati - - - - - -
1.6 Altri finanziamenti 12.869 165 13.034 17.729 238 17.967
di cui: da escussione di garanzie e impegni - - - - - -
2. Titoli di debito - - - - - -
2.1 titoli strutturati - - - - - -
2.2 altri titoli di debito - - - - - -
3. Altre attività 4.517 - 4.517 5.737 67 5.804
Totale 712.297 - 32.328 - - 744.624 716.201 - 58.021 - - 774.222
L3 BonisDeteriorate
L1 L2
ComposizioneValori di bilancio Fair value Valori di bilancio Fair value
BonisDeteriorate
L1 L3L2
L1= livello 1
L2= livello 2
L3= livello 3
57
Nella Sezione 14 Altre attività della presente nota integrativa vengono fornite informazioni dettagliate
in merito all’operazione di autocartolarizzazione in essere. Inoltre, altre informazioni riguardanti
l’operazione di cartolarizzazione vengono fornite nella Sezione 2 - Parte D della presente nota
integrativa.
6.4 “Crediti”: attività garantite
VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG
1. Attività in bonis garantite da: 54 54 19.572 19.572 469.465 468.329 - - 20.326 20.326 375.531 365.323
- Beni in leasing finanziario 54 54 - - 17.399 17.084 - - - - 19.378 10.942
- Crediti per factoring - - 19.572 19.572 418.983 418.983 - - 20.326 20.326 353.232 353.232
- Ipoteche - - - - - -
- Pegni - - - - - -
- Garanzie personali - - - - 33.083 32.262 - - - - 2.921 1.149
- Derivati su crediti - - - - - -
2. Attività deteriorate garantite da: - - - - 27.854 27.273 - - 22.253 22.253 48.287 44.857
- Beni in leasing finanziario - - - - 9.975 9.394 - - - - 12.674 9.244
- Crediti per factoring - - - - 17.873 17.873 - - 22.253 22.253 35.613 35.613
- Ipoteche - - - - - -
- Pegni - - - - - -
- Garanzie personali - - - - 6 6 - - - - - -
- Derivati su crediti - - - - - -
Totale 54 54 19.572 19.572 497.319 495.602 - - 42.579 42.579 423.818 410.180
31.12.2012
Crediti
verso
banche
Crediti verso enti
finanziari Crediti verso clientela
31.12.2013
Crediti verso banche
Crediti verso enti
finanziari Crediti verso clientela
VE = valore di bilancio delle esposizioni VG= fair value delle garanzie
La tabella indica i crediti oggetto di garanzie, suddivisi per tipologia di garanzia e per categoria di garantito. Nel caso in cui il valore delle garanzie sia maggiore del valore dell’attività garantita, nella colonna “VG” (valore garanzie) è stato indicato il valore dell’attività garantita (VE).
In presenza di più garanzie sottostanti gli anticipi corrisposti ai cedenti nelle operazioni di cessione dei crediti “pro-solvendo”, l’ordine di priorità è stato il seguente:
1. Crediti per factoring 2. Ipoteche 3. Pegni 4. Garanzie personali.
I crediti acquisiti con le operazioni di factoring “pro-soluto”, ove garantiti, sono indicati nelle pertinenti forme tecniche delle garanzie attribuendoli da prima alle garanzie reali e successivamente alle garanzie personali.
Inoltre in presenza di garanzie personali che insistono sulla stessa attività si è classificato la garanzia in
base alla seguente gerarchia di controparte :
1. garanzie di Stati e altri enti pubblici
2. garanzie di banche
3. garanzie di imprese non bancarie
4. garanzie di altri soggetti.
Il valore della quota dei crediti assicurati, nelle operazioni di factoring in pro soluto e per le quali la Società ha sottoscritto una polizza che la indennizza in caso di insolvenza del debitore ceduto, è di Euro 45.185 mila.
58
SEZIONE 9 – PARTECIPAZIONI – VOCE 90
9.1 “Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi”
Al 31 dicembre 2013 il saldo contabile della voce è pari a zero.
La Società detiene in Erifin S.p.A. una partecipazione, per un valore nominale di Euro 55 mila,
completamente svalutata.
9.3 Partecipazioni costituite in garanzia di proprie passività e impegni
Non vi sono partecipazioni costituite in garanzia delle proprie passività e impegni.
9.4 Impegni riferiti a partecipazioni
Non vi sono impegni riferiti a partecipazioni costituite in garanzia di proprie passività e impegni.
SEZIONE 10 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 100
10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
Attività/Valori 31.12.2013 31.12.2012
1. Attività di proprietà 295 386
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili 167 209
d) impianti elettronici 75 112
e) altre 53 65
2. Attività acquisite in leasing finanziario - -
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale 295 386
59
10.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni Fabbricati MobiliImpianti
elettroniciAltre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - - 626 758 346 1.730
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - 417 646 281 1.344
A.2 Esistenze iniziali nette - - 209 112 65 386
B. Aumenti: - - - 4 - 4
B.1 Acquisti - - - 4 - 4
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento - - - - - -
B.7 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni: - - 42 41 12 95
C.1 Vendite - - - 8 - 8
C.2 Ammortamenti - - 42 33 12 87
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a
scopo di investimento - - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - - 167 75 53 295
D.1 Riduzioni di valore totali nette - - 459 638 264 1.361
D.2 Rimanenze finali lorde - - 626 713 317 1.656
E. Valutazione al costo - - 167 75 53 295
60
SEZIONE 11 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 110
11.1 Composizione della voce 110 “Attività immateriali”
Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al
fair value
Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al
fair value
1. 5.469 - 5.469 -
2. 260 - 160 -
2.1 di proprietà 260 160
generate internamente
altre 260 160
2.2 acquistate in leasing finanziario
Totale 2 260 - 160 -
3. - - - -
3.1 beni inoptati
3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione
3.3 altri beni
Totale 3 - - - -
4.
Totale 5.729 - 5.629 -
Attività concesse in leasing operativo
31.12.2013 31.12.2012
Avviamento
Attività riferibili al leasing finanziario
Altre attività immateriali
L’avviamento si riferisce all’eccedenza tra il corrispettivo pagato ed il fair value delle attività e passività,
sorto in sede di aggregazione aziendale tra Emil-Ro Factro S.p.A. e Abf Factoring S.p.A. avvenuta nel
2010.
A tal proposito si precisa che, non essendo stata definita una specifica CGU (cash generating unit),
l’impairment test viene eseguito direttamente dalla Capogruppo sulla Legal Entity “Emil-Ro Factor
S.p.A.” che comprende anche l’avviamento.
L’impairment test svolto a valere sul 31 dicembre 2013 non ha evidenziato alcuna perdita di valore.
11.2 Attività immateriali: variazioni annue
Totale
A. 5.629
B. 220
B.1 Acquisti 220
B.2 Riprese di valore
B.3 Variazioni positive di fair value :
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.4 Altre variazioni
C. 120
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti 120
C.3 Rettifiche di valore:
- a patrimonio netto
- a conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value :
- a patrimonio netto
- a conto economico
C.5 Altre variazioni
D. 5.729
Esistenze iniziali
Aumenti
Diminuzioni
Rimanenze finali
61
SEZIONE 12 – ATTIVITA’ FISCALI E PASSIVITA’ FISCALI
12.1 Composizione della voce 120 “Attività fiscali: correnti e anticipate”
La società per il triennio 2011-2013 è entrata a far parte del Consolidato Fiscale di Gruppo e pertanto i
crediti e debiti ai fini IRES poiché trasferiti alla Capogruppo sono stati classificati tra le “altre attività” o
tra le “altre passività”.
12.1.1 Attività fiscali correnti
Il credito rappresenta l’istanza di rimborso per Ires da Irap su spese del personale per gli anni in cui la
società non partecipava al consolidato fiscale.
12.1.2 Attività fiscali anticipate (in contropartita del conto economico)
Tipologia di ripresa/imponibili 31.12.2013 31.12.2012
Amministratori non pagati nell'esercizio 124 122
Bollo virtuale - 2
Spese manutenzione 3 5
Accantonamenti per premi incerti nell'ammontare - 38
Svalutazioni partecipazioni-attività disponibili per la vendita 61 62
Svalut. crediti ecc. art. 106 (IRES) – 2006 5.707 6.261
Svalut. crediti ecc. art. 106 (IRES) – 2013 1.117 -
Accantonamenti per cause 3.967 3.627
Accantonamenti per revocatorie fallimentari 500 1.280
Affrancamento dell'avviamento 4.375 4.922
Totale imponibile IRES 15.854 16.319
Totale imponibile IRAP 5.992 6.202
Aliquota IRES 27,50% 27,50%
Aliquota IRAP 5,57% 5,57%
Imposta IRES 4.360 4.488
Imposta IRAP 334 345
Totale anticipate 4.694 4.833
Composizione
Totale al
31.12.2013
Totale al
31.12.2012
Credito d'imposta esercizi precedenti 211 211
Totale valore di bilancio 211 211
62
12.1.3 Attività fiscali anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
Tipologia di ripresa/imponibili 31.12.2013 31.12.2012
Svalutazioni attività' disponibili per la vendita 14 101
Riserve IAS 19 146 74
Totali imponibili per IRES 160 175
Totali imponibili per IRAP - -
Aliquota IRES 27,50% 27,50%
Aliquota IRAP 5,57% 5,57%
Imposta IRES 44 48
Imposta IRAP - -
Totale imposta 44 48
12.2 Composizione della voce 70 “Passività fiscali: correnti e differite”
12.2.1 Passività fiscali correnti
Composizione
Totale al
31.12.2013
Totale al
31.12.2012
Credito d'imposta esercizi precedenti (11) -
Addizionale IRES 2013 (8,5%) 799 -
Acconto IRAP (1.352) - 928
IRAP del periodo 900 1.038
Totale valore di bilancio 336 110
12.2.2 Passività fiscali differite (in contropartita del conto economico)
Tipologia di ripresa/imponibili 31.12.2013 31.12.2012
Bilancio civ/finanz ex Emil-ro Leasing 74 74
Rivalutazione partecipazione 2 2
Bollo virtuale 100 99
Svalutazione crediti quadro EC - 594
Attualizzazione fondo rischi e oneri 10 18
Totale imponibile IRES 186 787
Totale imponibile IRAP 74 74
Aliquota IRES 27,50% 27,50%
Aliquota IRAP 5,57% 4,82%
Imposta IRES 51 217
Imposta IRAP 4 3
Totale imposta 55 220
63
12.2.3 Passività fiscali differite (in contropartita del patrimonio netto)
Tipologia di ripresa/imponibili 31.12.2013 31.12.2012
Rivalutazione partecipazione 9 19
Totale imponibile IRES 9 19
Totale imponibile IRAP - -
Aliquota IRES 27,50% 27,50%
Aliquota IRAP 5,57% 5,57%
Imposta IRES 2 5
Imposta IRAP 0 0
Totale imposta 2 5
12.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
31.12.2013 31.12.2012
1. 4.833 4.817
2. 488 523
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 488 234
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 488 234
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 289
3. 627 507
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 462 369
a) rigiri 462 369
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
d) altre -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 165 138
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla Lege n. 214/2011 - -
b) altre 165 138
4. 4.694 4.833
Esistenze iniziali
Aumenti
Diminuzioni
Importo finale
12.3.1 Variazione delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita
del conto economico)
31.12.2013 31.12.2012
1. 3.349 3.397
2. 370 285
3. 333 333
3.1 Rigiri 333 333
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta
a) derivante da perdite di esercizio
b) derivante da perdite fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. 3.386 3.349
Importo iniziale
Aumenti
Diminuzioni
Importo finale
64
12.4 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
31.12.2013 31.12.2012
1. 220 553
2. 27 56
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 27 32
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 27 32
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 24
3. 192 389
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 28 389
a) rigiri 28 389
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 164 -
4. 55 220
Esistenze iniziali
Aumenti
Diminuzioni
Importo finale
12.5 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
Composizione
Totale al
31.12.2013
Totale al
31.12.2012
1. Esistenze iniziali 48 71
2. Aumenti 20 20
2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio 20
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti 20
3. Diminuzioni 24 43
3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio
a) rigiri 24 43
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 44 48
65
12.6 Variazione delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
Composizione
Totale al
31.12.2013
Totale al
31.12.2012
1. Esistenze iniziali 5 2
2. Aumenti - 3
2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio 3
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 3
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 3 -
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio
a) rigiri 3
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 2 5
SEZIONE 13 – ATTIVITA’ NON CORRENTI, GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI
DISMISSIONE E PASSIVITA’ ASSOCIATE
13.1 Composizione della voce 130 “Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione”
La voce costituitasi nel 2012 comprendeva la partecipazione che la Società deteneva per il 50% in
Ekaton S.r.l.. Nel 2013 a seguito della vendita e dell’incasso, la parteciapzione è stata completamente
azzerata senza rilevare alcuna differenza.
SEZIONE 14 – ALTRE ATTIVITA’ – VOCE 140
14.1 Composizione della voce “Altre attività”
Composizione 31.12.2013 31.12.2012
Depositi cauzionali 9 9
Pro-forma in attesa di fattura - 17
Note credito da ricevere - 47
Debitori diversi 1.458 1.908
Partite attive da liquidare 820 841
Acconto Inail 16 1
Costi sospesi di competenza futura 129 139
Fatture da emettere 46 317
Crediti per bollo virtuale 111 99
Transitorio insoluti 29 51
Istanza di rimborso 29 29
Credito da consolidato fiscale 680 514
Altri crediti 1.952 2.357
Totale 5.279 6.329
66
Nella voce “debitori diversi” è compreso un credito di Euro 1.012 mila che si riferisce ad un operazione
di factoring per il quale a seguito del fallimento del cedente, il debitore, dietro consenso di Emil-Ro
Factor S.p.A., ha commissionato ad un altro fornitore il proseguimento dei lavori. Tale accordo prevede
che, ultimati i lavori ed ottenuti i relativi collaudi, il fornitore provvederà a restituire ad Emil-Ro Factor
S.p.A. le somme che erano state anticipate in precedenza al Cedente fallito. Tale posizione, che
prevede vari step di rientro, è stata oggetto di attualizzazione e si concluderà nel 2014.
Comprende inoltre Euro 251 mila quale importo relativo alla quota capitale ed alle successive
anticipazioni di spese, per la cessione di credito pro solvendo che la Società ha effettuato a Belk Mobil
società di leasing tedesca.
Inoltre la voce “altri crediti” si riferisce quasi esclusivamente alle evidenze contabili inerenti l’operazione
di autocartolarizzazione, come riportato nel prospetto che segue:
Composizione Attivo Passivo
Class A 1 Notes 25.000
Class A 2 Notes 25.000
Class A 3 Notes 25.000
Class A 4 Notes 25.000
Ratei interessi attivi Notes 420
Prezzo differito (DPP) 27.760
Cash reserve amount 2.735
Retention amount 50
Risconti interessi passivi SPV 112
Costi di impianto 72
Totale attivo 131.149
Debito verso veicolo per crediti riceduti 97.904
Debito verso veicolo per incassi non corrisposti 31.975
Totale passivo 129.879
Totale a bilancio 1.270
Altre informazioni riguardanti l’operazione di cartolarizzazione vengono fornite nella Sezione 2-
Parte D- della presente nota integrativa.
67
PASSIVO
SEZIONE 1 –DEBITI – VOCE 10
1.1 Debiti
Verso
banche
Verso enti
finanziari
Verso
clientelaVerso banche
Verso enti
finanziari
Verso
clientela
1. 663.593 - - 1.158.986 - -
1.1 Pronti contro termine - - - - - -
1.2 Altri finanziamenti 663.593 - - 1.158.986 - -
2. 872 - 8.936 772 - 11.674
664.465 - 8.936 1.159.758 - 11.674
- - - - - -
- - - - - -
664.465 - 8.936 1.159.758 - 11.674
664.465 - 8.936 1.159.758 - 11.674
Fair value - livello 1
Fair value - livello 2
Fair value - livello 3
Totale Fair value
Voci
31.12.2013 31.12.2012
Finanziamenti
Altri debiti
Totale
I debiti finanziari contengono quasi esclusivamente i debiti della Società, nei confronti degli Istituti di
credito, necessari per lo svolgimento della propria attività. Sono costituiti principalmente da scoperti di
conto corrente, finanziamenti a scadenza e anticipi su portafoglio. La maggior parte della provvista
proviene da Banche del Gruppo BPER. Inoltre tra gli “altri debiti” sono inclusi i debiti verso i cedenti per
la parte di corrispettivo ancora da pagare sulle cessioni di credito acquisiti pro-soluto.
1.2 DEBITI SUBORDINATI
Tra i finanziamenti vi è ricompreso anche il debito per il prestito subordinato per Euro 1.400 mila,
senza emissione di titoli, il cui valore originario era di Euro 7 milioni. Il debito era stato sottoscritto il
20/4/2006 e nel presente esercizio è stata rimborsata la quarta tranches per Euro 1.400 mila (quota
annua pari al 20% del valore nominale). Il prestito scadrà il 20 aprile 2014 e riconosce le seguenti
condizioni:
-media dell’Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread dell’1%, divisore 365.
SEZIONE 7 – PASSIVITA’ FISCALI – VOCE 70
Vedi Sezione 12 dell’attivo.
68
SEZIONE 9 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 90
9.1 Composizione della voce 90 “Altre passività
I “debiti verso cedenti” si riferiscono a somme da erogare alla clientela, e derivano dalla differenza tra
quanto incassato e quanto anticipato sui crediti ceduti; al 31 dicembre 2013 ammontano a Euro 1.967
mila. I “conti transitori” di Euro 18.402 mila, si riferiscono ai pagamenti ricevuti dai debitori per le
operazioni di Factoring in essere e per i quali l’imputazione alle relative posizioni è avvenuta nei primi
giorni del mese di gennaio 2014.
I “debiti da operazioni leasing” comprendono:
Euro 549 mila relativi ad un contributo che la Regione Emilia Romagna, nel programma “aiuti
alle imprese”, ha erogato alla Società e che deve essere riconosciuto a favore di un cliente ed
in riferimento ad un contratto di leasing finanziario in essere. Le somme vengono riconosciute
all’utilizzatore con le stesse tempistiche del piano finanziario sottostante il contratto ed in base
all’avvenuto incasso delle relative rate.
Euro 735 mila quale debito nei confronti di un garante escusso. Esso rappresenta l’importo a
garanzia sul credito implicito al momento della risoluzione contrattuale con il Cliente per dei
leasing immobiliari. Tale somma, una volta alienati i beni, dovrebbe coprire l’eventuale
minusvalenza realizzata o in alternativa verrà resa al garante.
Euro 261 mila quale debito nei confronti degli utilizzatori per incassi ricevuti o note di credito
emesse che alla data del 31 dicembre 2013 devono ancora essere regolarizzati.
Euro 317 mila quale costituzione di pegno in denaro versato a garanzia ed in base ad accordo
transativo di ristrutturazione di contratti di leasing che Emilro ha concesso ad un cliente.
Composizione 31.12.2013 31.12.2012
Debiti verso fornitori 976 1.052
Debiti verso istituti previdenziali 185 171
Fatture da ricevere 501 534
Note credito da emettere 11 66
Partite passive da liquidare 207 217
Ricavi sospesi di competenza futura 848 1.018
Somme da versare all'Erario per conto della clientela e
del personale 196 163
Competenze maturate relative al personale 477 353
Conti transitori 18.402 5.833
Debiti verso cedenti 1.967 10.454
Altre passività 34 141
Svalutazione impegni 15 -
Debiti da operazioni leasing 1.862 1.552
Totale 25.681 21.554
69
SEZIONE 10 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE
100
10.1 “Trattamento di fine rapporto del personale”: variazioni annue
31.12.2013 31.12.2012
A. 838 818
B. 254 171
B.1 Accantonamento dell'esercizio 182 118
B.2 Altre variazioni in aumento 72 53
C. 108 151
C.1 Liquidazioni effettuate 108 74
C.2 Altre variazioni in diminuzioni - 77
D. 984 838
Esistenze iniziali
Aumenti
Diminuzioni
Esistenze finali
L’importo iscritto alla voce “Altre variazioni in aumento” si riferisce interamente alla Riserva IAS 19.
10.2 Altre informazioni
Emil-Ro Factor per il tramite della Capogruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna, ha assegnato ad
un attuario l’incarico di determinare il valore attuale del T.F.R. al 31.12.2013.
In base allo IAS 19, i post employment benefit, del tipo defined benefit, e gli other long term benefit
devono essere determinati mediante utilizzo della metodologia attuariale “Projected Unit Credit
Method”. In base a tale metodologia, per ogni unità temporale di servizio viene riconosciuta un’unità
addizionale di benefici in favore del dipendente e ciascuna unità viene determinata separatamente in
modo che, complessivamente, sia costituita l’obbligazione finale dell’azienda. Come richiesto dal
principio contabile internazionale al par. 72 e seguenti, sulla base di ragionevoli ipotesi demografiche
ed economico-finanziarie, viene determinato il valore attuale medio delle prestazioni future
dell’azienda. Tale valore attuale medio viene poi riproporzionato in base al servizio prestato dal
dipendente al momento della valutazione, rispetto all’anzianità complessivamente maturabile in termini
prospettici. L’applicazione a regime dello IAS 19 richiede la determinazione della movimentazione
economica della passività alla data di valutazione rispetto all’apertura contabile IAS del Fondo stesso.
La valutazione attuariale dei benefit, dunque, ha richiesto la determinazione delle seguenti componenti
economiche: Current Service Cost, Interest Cost ed Actuarial (Gains)/Losses.
SEZIONE 11 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 110
11.1 Composizione della voce 110 “Fondi per rischi e oneri”
31.12.2013 31.12.2012
Oneri relativi al personale - 38
2.140 500
4.117 4.389
6.257 4.927
Rischi per cause e revocatorie fallimentari
Totale
Tipologie
Altri rischi ed oneri
70
L’importo complessivo di Euro 6,3 milioni si riferisce:
altri rischi ed oneri Euro 2,1 milioni: accantonamento del 2013 di Euro 1.800 mila, destinati a
fronteggiare una pendenza in materia di IVA con l’Agenzia delle Entrate. Mentre gli altri Euro
340 mila stanziati nel 2013 fanno riferimento ad una causa in essere con la Compagnia
Assicurativa in merito ad un mancato risarcimento di un sinistro, accantonamento resosi
necessario la sentenza non è stata favorevole ad Emil-Ro Factor.
Rischi per cause e revocatorie fallimentari Euro 4,1 milioni: la società ha in corso 6 comparizioni
tra cause passive e di revocatoria fallimentare il cui petitum complessivo è di Euro 8,5 milioni. A
fronte di tale rischio la Società ha appostato nel relativo fondo rischi ed oneri l’importo di Euro
0,5 milioni.
Inoltre dalla situazione contabile dell’incorporata Meliorfactor S.p.A. è pervenuto l’importo di
Euro 3,6 milioni, che era stato costituito al fine di fronteggiare il rischio di restituzione degli
interessi di mora, incassati nel 2009, a seguito della provvisoria esecuzione di un decreto
ingiuntivo. Meliorfactor S.p.A. nelle more della sentenza definitiva, aveva deciso di sospenderne
l’attribuzione a conto economico mediante la rilevazione a fondo rischi ed oneri. Per tale
posizione Emil-Ro Factor S.p.A. è garantita da Bper (ex Meliorbanca S.p.A) per ogni ulteriore
onere che ne possa derivare.
1.2 Variazioni nell’esercizio della voce 110 “Fondi per rischi e oneri”
31.12.2013 31.12.2012
1. 4.927 4.412
2. 1.648 618
2.1 Accantonamenti dell'esercizio 1.640 618
2.2 Altre variazioni in aumento:
dovute al passare del tempo 3 -
altre 5 -
3. 318 103
3.1 Utilizzi dell'esercizio 284 84
3.2 Altre variazioni in diminuzioni 34 19
4. 6.257 4.927
Esistenze iniziali
Aumenti
Diminuzioni
Importo finale
SEZIONE 12 – PATRIMONIO – VOCI 120, 130, 140 E 150
12.1 Composizione della voce 120 “Capitale”
Importo
1. 36.394
1.1 Azioni ordinarie 36.394
1.2 Altre azioni -
Capitale
Tipologie
Il Capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è rappresentato da n. 3.639.394 di azioni
ordinarie da Euro 10 cadauna così possedute:
69,26% BPER Banca popolare dell’Emilia Romagna
71
17,65% Cremonini S.p.A.
5,12% Les Copains Holding S.r.l.
3,69% HBC S.p.A.
3,42% Sacmi Coopoerativa Meccanici Imola SCRL
0,86% CONAD Consorzio Nazionale Dettaglianti Soc. Coop.
12.2 Composizione della voce 150 “Sovrapprezzo di emissione”
L’importo di Euro 8.986 mila si riferisce:
- quanto a Euro 6.844 mila quale sovrapprezzo introitato in occasione degli aumenti, dietro pagamento
del capitale sociale;
- quanto a Euro 2.142 mila quale differenza da concambio emersa nell’operazione di fusione per
incorporazione con Abf Factoring S.p.A..
12.5 Altre informazioni
Composizione e variazione della voce 160/170 “Riserve” e “Riserve da valutazione”
(valori in migliaia di euro)Legale
Altre
riserve
Riserve da
valutazione Totale
A. Esistenze iniziali 1.590 17.125 5.414 24.129
B. Aumenti 251 4.774 55 5.080
B. 1 Attribuzioni di utili 251 4.774 - 5.025
B. 2 Altre variazioni - - -
- attività finanziarie dispon per la vendita/effetto fiscale
su riduzione fair value
- - 55 55
- attività finanziarie dispon per la vendita/variazione fair
value
- rigiro
attualizzazione T.F.R.
C. Diminuzioni - - (52) (52)
C. 1 Utilizzi:
- copertura perdite
-distribuzione
-trasferimento a capitale
C. 2 Altre variazioni - - (52) (52)
- attività finanziarie dispon per la vendita/riduzione fair
value
attualizzazione T.F.R. (52)
D. Rimanenze finali 1.841 21.899 5.417 29.157
72
Analisi relativa alla disponibilità e distribuibilità del Patrimonio netto
Per
copertura
perdite
Per altre
ragioni
36.394 - -
Riserva per azioni proprie
Riserva per azioni o quote di società
controllante
Riserva da sovraprezzo azioni 8.986 A, B 8.986
Riserva da conversione obbligazioni
Riserva legale 1.841 B - -
Riserva per azioni proprie
- riserva straordinaria 21.854 A, B, C 21.854
- riserva da utili su cambi 45 A, B 45
Altre 5.526 A, B, C 5.526
Riserva da utili (perdita) attuariali (105)
Riserve AFS (*) (4)
74.537 36.411 - -
Quota non distribuibile 9.031 9.031
Residua quota distribuibile 27.120 27.380
Capitale
Riserve di capitale:
Riserve di utili:
Totale
Riepilogo delle
utilizzazioni effettuate
nei tre esercizi
precedentiNatura/descrizione ImportoPossibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Riserve - altre:
Riserve da valutazione:
(*)
Ai sensi del D.Lgs. 38/05, art. 6 comma 4
Con riferimento all’informativa richiesta dallo IAS 1 ai paragrafi n. 107 e n. 137 si informa che nel corso
dell’esercizio non sono stati distribuiti dividendi ai soci.
73
PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
SEZIONE 1 – INTERESSI – VOCI 10 E 20
1.1 Composizione della voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati”
Titoli
di
debito
FinanziamentiAltre
operazioni31.12.2013 31.12.2012
1.
- - - - -
2.
- - - - -
3.
20 - - 20 25
4.
- - - - -
5. - 25.538 - 25.538 34.786
5.1 crediti verso banche - - 6
5.2 crediti verso enti finanziari - 5.272 - 5.272 10.103
5.3 crediti verso clientela - 20.266 20.266 24.677
6. - - -
7. - - -
20 25.538 - 25.558 34.811
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie valutate al
fair value
Crediti
Totale
Voci/Forme tecniche
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
Altre attività
Derivati di copertura
1.2 “Interessi attivi e proventi assimilati”: altre informazioni
Tra gli interessi attivi sono ricompresi anche quelli generati da posizioni deteriorate per un valore complessivo di Euro 366 mila, di cui Euro 56 mila relativi a operazioni di leasing.
1.3 Composizione della voce 20 “Interessi passivi e oneri assimilati”
Finanziamenti Titoli Altro 31.12.2013 31.12.2012
1. 11.016 - 11.016 19.498
2. - - 5
3. 3 - 3 4
4. - - - -
5. - - - - -
6.
- - - - -
7. - - -
8. - - -
11.019 - - 11.019 19.507
Debiti verso banche
Debiti verso enti finanziari
Passività finanziarie di negoziazione
Totale
Voci/Forme tecniche
Debiti verso la clientela
Titoli in circolazione
Altre passività
Derivati di copertura
Passività finanziarie valutate al fair value
31.12.2013 31.12.20123
15.175 19.195
3.627 8.433
2.437 2.606
825 593
288 274
3.185 3.683
20 27
25.558 34.811
Tipologia
Factoring ordinario
Crediti futuri
Altri interessi
Totale
Interessi di sconto
Altri finanziamenti
Interessi leasing
Interessi per dilazioni concesse
74
SEZIONE 2 – COMMISSIONI – VOCI 30 E 40
2.1 Composizione della voce 30 “Commissioni attive”
31.12.2013 31.12.2012
1. - 2. 8.730 9.961 3. - - 4. - - 5. - - 6. - -
- gestione fondi per conto terzi - -
- intermediazione in cambi - -
- distribuzione prodotti - -
- altri - - 7. - - 8. - - 9. 891 861
- competenze amministrative 385 432
- recupero spese istruttoria/rac 188 163
- recupero spese bancarie e postali e altri recuperi 318 266
9.621 10.822
Garanzie rilasciate
Dettaglio
Operazioni di leasing finanziarioOperazioni di factoringCredito al consumoAttività di merchant banking
Servizi di:
Servizi di incasso e pagamentoServicing in operazioni di cartolarizzazioneAltre commissioni
Totale
2.2 Composizione della voce 40 “Commissioni passive”
31.12.2013 31.12.2012
1. 51 39
2. - -
3. - -
4. 2.273 2.686
83 78 44 48
1.414 1.667
731 892 1 1
2.324 2.725 Totale
- provvigioni attività leasing
Garanzie ricevute
Distribuzione di servizi da terzi
Altre commissioni:
- premi assicurazione crediti
Dettaglio
Servizi di incasso e pagamento
- spese bancarie- commissioni finanziarie- commissioni di refactoring
Per commissioni di refactoring si intendono le commissioni (provvigioni) che vengono riconosciute a
terzi per la segnalazione di operazioni di factoring.
75
SEZIONE 4 – RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITA’ DI NEGOZIAZIONE – VOCE
60
4.1 Composizione della voce 60 “Risultato netto dell’attività di negoziazione”
PlusvalenzeUtili da
negoziazioneMinusvalenze
Perdite da
negoziazione
Risultato
netto
1. - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale e quote di
O.I.C.R. - - - - -
1.3 Finanziamenti - - - - -
1.4 Altre attività - - - - -
2. - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre passività - - - - -
3.
17
4. - - - - -
5. - - - - -
- - - - 17
Attività finanziarie
Passività finanziarie
Derivati finanziari
Totale
Voci/Componenti reddituali
Attività e passività
finanziarie: differenze di
cambio
Derivati su crediti
SEZIONE 7 – UTILE (PERDITA) DA CESSIONE O RIACQUISTO - VOCE 90
7.1 Composizione della voce 90 “Utile (perdita) da cessione o riacquisto”
1. Attività finanziarie 10 - 10 - - -
1.1 Crediti - - - - - -
1.2 Attività disponibili per la vendita 10 - 10 - - -
1.3 Attività detenute sino a scadenza - - - - - -
Totale (1) 10 - 10 - - -
2. Passività finanziarie - - - - - -
2.1 Debiti - - - - - -
2.2 Titoli in circolazione - - - - - -
Totale (2) - - - - - -
Totale (1+2) 10 - 10 - - -
Utile PerditaRisultato
netto
Totale 31.12.2012Voci/Componenti reddituali
Totale 31.12.2013
Utile PerditaRisultato
netto
76
SEZIONE 8 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO
– VOCE 100
8.1 “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”
Specifiche di portafoglio Specifiche di portafoglio
1. - - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
2. - 11 - - 11 (178)
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - -
- 11 - - 11 (178)
- - - - -
- 11 - - 11 (178)
- - - - - -
3. 2.539 251 1.414 83 1.293 5.479
- - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
2.539 251 1.414 83 1.293 5.479
712 - 302 - 410 2.153
1.805 249 1.109 62 883 3.326
- - - - - -
22 2 3 21 - -
2.539 262 1.414 83 1.304 5.301 Totale
Crediti verso clientela
- altri crediti
Voci/Rettifiche
- per factoring
- altri crediti
- per factoring
- per credito al consumo
Altri crediti
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
Crediti deteriorati acquistati
Altri crediti
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
31.12.2012
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
- per leasing
Rettifiche di valore Riprese di valore
31.12.2013
Crediti verso banche
Crediti verso enti finanziari
Crediti deteriorati acquistati
- per leasing
- per credito al consumo
8.4 Composizione della sottovoce 100.b "Rettifiche/Riprese di valore nette per
deterioramento di altre operazioni finanziarie”
Specifiche di portafoglio Specifiche di portafoglio
1. Garanzie rilasciate - -
2. Derivati su crediti - -
3. Impegni ad erogare fondi 15 15 -
4. Altre operazioni - -
Totale 15 - - - 15 -
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore Totale
31.12.13
Totale
31.12.12
77
SEZIONE 9 – SPESE AMMINISTRATIVE – VOCE 110
9.1 Composizione della voce 110.a “Spese per il personale”
1. 3.929 3.146
2.700 2.282
737 631
- -
- -
182 118
- -
- -
- -
33 23
33 23
- -
277 92
2. 271 355
3. 740 689
4. Personale collocato a riposo - -
5. -
6. 34 285
4.974 4.475 Totale
Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società
Voci/Settori
Personale collocato a riposo
Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
h) altre spese
31.12.2012
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
- a benefici definiti
Amministratori e Sindaci
31.12.2013
Personale dipendente
Altro personale in attività
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
“L’accantonamento al fondo TFR” previsto dall’art. 2120 del Codice Civile è pari a 173 mila euro.
9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria
6 5
18 17
28 27
- 1
- -
52 50
Personale distaccato presso la società
Personale distaccato presso altri (-)
Voci/Settori
Totale
31.12.2012
Quadri
31.12.2013
Dirigenti
Altro personale
78
9.3 Composizione della voce 110.b “Altre spese amministrative”
1.154 1.064
172 165
635 625
358 324
40 62
81 79
635 821
216 227
28 25
23 32
48 42
86 81
18 18
183 153
1.223 1.186
33 25
109 133
5.042 5.062
Diverse e varie
Trasporti
Commerciali e operative
Spese per servizi in outsourcing
Contributi associativi vari
31.12.201231.12.2013
Imposte indirette e tasse
Manutenzioni e riparazioni
Totale
Voci/Settori
Affitti passivi e pulizie
Postali e telefoniche
Software e attrezzature
Spese revisione contabile
Consulenze legali e diverse
Spese auto
Promozionali e rappresentanza
Assicurazioni
Materiali di consumo
Servizi vari di terzi
Ai sensi dell’articolo 149-duocecies del Regolamento Emittenti, si allega un prospetto contenente i corrispettivi riconosciuti alla società di revisione suddivisi per tipologia di prestazioni, al netto dei rimborsi spese e dell’IVA indetraibile.
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il
servizio Destinatario
Compensi
(in unità di
Euro)
Revisione legale PricewaterhouseCoopers S.p.A Emil-Ro Factor S.p.A 58.438
Servizi di attestazione(1) PricewaterhouseCoopers S.p.A Emil-Ro Factor S.p.A 5.000
Totale
(1) Attività svolta ai fini della traduzione in lingua inglese della relazione di revision sul bilancio d’esercizio al 31
dicembre 2012.
79
SEZIONE 10 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ MATERIALI –
VOCE 120
10.1 Composizione della voce 120 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività
materiali”
Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese
di valore
(c)
Risultato netto
(a+b-c)
1. 87 - - 87
1.1 di proprietà 87 - - 87
a) terreni - - - -
b) fabbricati - - - -
c) mobili 42 42
d) strumentali 33 - - 33
e) altri 12 - - 12
1.2 acquisite in leasing finanziario
- - - -
a) terreni - - - -
b) fabbricati - - - -
c) mobili - - - -
d) strumentali - - - -
e) altri - - - -
2.- - - -
87 - - 87
Attività ad uso funzionale
Attività detenute a scopo di
investimentoTotale
Voci/Rettifiche e riprese di valore
SEZIONE 11 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ IMMATERIALI –
VOCE 130
11.1 Composizione della voce 130 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività
immateriali”
Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore (c)
Risultato netto
(a+b-c)
1. - - - -
2. 120 - - 120
2.1 di proprietà 120 - - 120
2.2 acquisite in leasing finanziario - - - -
3. - - - -
4. - - - -
120 - - 120
Avviamento
Attività concesse al leasing operativo
Totale
Voci/Rettifiche e riprese di valore
Attività riferibili al leasing finanziario
Altre attività immateriali
80
SEZIONE 13 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI –
VOCE 150
13.1 Composizione della voce 150 “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”
31.12.2013 31.12.2012
A. Accantonamenti 1.643 580
1 per controversie legali 3 -
1.640 580
B. Riprese (34) (37)
1 per controversie legali - (37)
(34) -
1.609 543 Totale
2 altri
Categoria
2 altri
Gli accantonamenti riguardano Euro 1.300 mila, destinati a fronteggiare una pendenza in materia di
IVA con l’Agenzia delle Entrate. Mentre gli altri Euro 340 mila fanno riferimento ad una causa in essere
con la Compagnia Assicurativa in merito ad un mancato risarcimento di un sinistro, accantonamento
resosi necessario la sentenza non è stata favorevole ad Emilro-Ro Factor.
SEZIONE 14 – ALTRI PROVENTI E ONERI DI GESTIONE – VOCE 160
14.1 Composizione della voce 160 “Altri proventi e oneri di gestione”
31.12.2013 31.12.2012
1. 621 1.084
103 104
212 136
53 46 85 87 - 2
17 15
142 126
- 117
4 451
5 -
2. 475 203
2 2
263 11
15 71170 29
5 710 510 8
0 70
146 881
Categoria
Altri oneri di gestione
Recupero spese legali
Recuperi vari
Recupero spese postali
Altri
Recupero imposta di bolloRecuperi spese per assicurazione crediti
Altri proventi leasing
Fitti attivi
Plusvalenze da cessione immobilizzazioni
Altri proventi di gestione
Proventi relativi ad esercizi passati
Totale
Minusvalenze su alienazione
Multe e sanzioni
Altri oneri di gestionePerdite operative:- da cartelle esattoriali- da transazioni- da azzeramento crediti
- altre perdite operative- insussistenze ex Emilro Leasing
81
La voce “160-altri proventi ed oneri di gestione” ha subito un vistoso calo rispetto al 2012.
Il dato riferito all’esercizio scorso presentava tra i proventi di gestione Euro 0,4 milioni,
relativi alla plusvalenza per la vendita di beni rivenienti dall’attività di leasing, plusvalenze
che non si sono ripetute nel 2013. Inoltre gli oneri di gestione del corrente esercizio
risultano gravati per Euro 0,3 milioni dalle spese inerenti il recupero e l’attività di vendita
delle autovetture rivenienti dall’escussione del pegno su una posizione passata in default,
importo che verrà recuperato nei prossimi esercizi a seguito della plusvalenza che si
realizzerà dal ricollocamento delle auto stesse.
SEZIONE 15 – UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI – VOCE 170
15.1 Composizione della voce 170 “Utili (Perdite) delle partecipazioni”
31.12.2013 31.12.2012
1. - -
2. - 22
22
- 22
Proventi
Risultato netto
Voci
Oneri
1.1 Rivalutazioni
1.2 Utili da cessione
1.3 Riprese di valore
2.2 Perdite da cessione
2.4 Altri oneri
1.4 Altri proventi
2.1 Svalutazioni
2.3 Rettifiche di valore da deterioramento
SEZIONE 17 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ ESERCIZIO DELL’OPERATIVITA’
CORRENTE – VOCE 190
17.1 Composizione della voce 190 “Imposte sul reddito dell’esercizio
dell’operatività corrente”
31.12.2013 31.12.2012
1. 4.543 3.696
2.(20) (2)
3. - -
3.bis
- -
4. 139 273
5. (165) (356)
4.497 3.611
Imposte correnti
Imposte di competenza dell'esercizio
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi
Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio
Variazione delle imposte anticipate
Variazione delle imposte differite
Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti
d'imposta di cui alla legge n.214/2011
82
17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Voci Ires Irap Totale
Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 8.873 8.873 17.746
Proventi (oneri) rilevanti ai fini IRAP 7.292 7.292
Totale imponibile teorico 8.873 16.165 25.038
Aliquota fiscale teorica 27,50% 5,57% 33,07%
Onere fiscale teorico 2.440 900 3.340
Addizionale IRES 2013 ( 8,5%) 799 - 799
- minori imposte per proventi non tassati o tassati a
titolo di imposta (variazione in diminuzione) (48) - (48)
- maggiori imposte per oneri non deducibili
nell'esercizio corrente 452 - 452
Totale imposte correnti 3.643 900 4.543
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti
esercizi (19) (1) (20)
Variazione delle imposte anticipate 128 11 139
Variazione delle imposte differite (165) - (165)
Totale imposte sul reddito 3.587 910 4.497
SEZIONE 19 – CONTO ECONOMICO: ALTRE INFORMAZIONI
19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive
BancheEnti
finanziariClientela Banche
Enti
finanziariClientela
1. - - 825 - - - 825 596
- - 414 - - - - 449
- - 6 - - - - 12
- 405 - - 405 135
- - - - - - - -
2. - 5.272 19.153 - 462 9.159 34.046 44.735
- 1.599 13.575 - 381 8.218 23.773 28.831
- 3.496 132 - - 184 3.812 8.556
- - 2.438 - - 514 2.952 3.182
- - - - - - - -
- 177 3.008 - 81 243 3.509 4.166
3. - - - - - - - -
- - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
4. - - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- 5.272 19.978 - 462 9.159 34.871 45.331
31.12.2012
- beni immobili
- beni mobili
- beni immateriali
- su crediti correnti
Interessi attivi Commissioni attive
31.12.2013
Leasing finanziario
Factoring
- beni strumentali
- prestiti personali
Totale
Credito al consumo
- di natura finanziaria
Voci/Controparte
- su crediti acquistati al di
sotto del valore originario
- per altri finanziamenti
- prestiti finalizzati
- cessione del quinto
- su crediti futuri
- su crediti acquistati a
titolo definitivo
Garanzie e impegni
- di natura commerciale
19.2 Altre informazioni
La precedente tabella non tiene conto di interessi attivi e proventi assimilati per interessi maturati su
conti correnti bancari, su titoli disponibili per la vendita ed interessi di dilazione concessa ai fornitori di
83
beni in leasing per la vendita, che Emil-Ro Factor, dei beni laddove vi era in essere l’obbligo di
riacquisto da parte del fornitore stesso nel caso di inadempiena dell’utilizzatore (patto di riacquisto).
84
Parte D – Altre Informazioni
SEZIONE 1 – RIFERIMENTI SPECIFICI SULL’OPERATIVITA’ SVOLTA
A. LEASING FINANZIARIO
A.3 Classificazione dei finanziamenti di leasing finanziario per qualità e per
tipologia di bene locato
di cui:
sofferenze
di cui:
sofferenze
A. 10.375 10.942 9.787 9.787 10.062 8.881
- - - - - -
10.375 10.942 9.787 9.787 10.062 8.881
B. 8.082 8.300 186 64 2.608 34
C. 112 210 5 -
75 161 3 3 5 -
- - - -
37 49 - - - -
D. - - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
18.569 19.452 9.973 9.851 12.674 8.915
Totale
31.12.2012
Totale 31.12.2013 Totale 31.12.2012
Finanziamenti deteriorati
Totale
- Altri
Finanziamenti in bonis
Beni mobili:
- Autoveicoli
- Aeronavale e ferroviario
- Altri
Beni immateriali:
- Marchi
- Software
- Fabbricati
Beni immobili:
- Terreni
Beni strumentali
Totale
31.12.2013
A.4 Classificazione dei beni riferibili al leasing finanziario
A. - - 12.454 11.088 7.970 9.916
- - - - - -
- - 12.192 11.088 7.970 9.916
B. - - 262 233 8.006 10.675
C. - - 14 - 101 215
- - 14 - 64 166
- - - -
- - - - 37 49
D. - - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - 12.730 11.321 16.077 20.806
Totale
31.12.2012
Beni ritirati a seguito di
risoluzione
Totale
31.12.2013
Totale
31.12.2012
Altri beni
Totale
31.12.2013
Totale
31.12.2012
Totale
- Altri
Beni inoptati
Beni mobili:
- Autoveicoli
- Aeronavale e ferroviario
- Altri
Beni immateriali:
- Marchi
- Software
- Fabbricati
Beni immobili:
- Terreni
Beni strumentali
Totale
31.12.2013
85
A.5 Dinamica delle rettifiche di valore
A.6 Altre informazioni
A.6.3 Operazioni di retrolocazione (lease back)
La società non ha in essere operazioni di lease back.
86
B. FACTORING E CESSIONE DI CREDITI
B.1 Valore lordo e valore di bilancio
B.1.1 Operazioni di factoring
Valore lordoRettifiche di
valoreValore netto Valore lordo
Rettifiche
di valoreValore netto
1. 703.676 4.010 699.666 1.133.463 3.812 1.129.651
446.511 3.090 443.421 815.639 2.830 812.809
3.802 26 3.776 438.040 26 438.014
442.709 3.064 439.645 377.599 2.804 374.795
257.165 920 256.245 317.824 982 316.842
2. 27.891 5.703 22.188 71.831 4.692 67.139
8.456 4.484 3.972 6.095 2.605 3.490
7.909 4.433 3.476 5.631 2.595 3.036
- - - -
7.909 4.433 3.476 5.631 2.595 3.036
547 51 496 464 10 454
- -
547 51 496 464 10 454
8.997 1.080 7.917 40.017 1.821 38.196
6.392 914 5.478 39.432 1.770 37.662
141 - 141 - - -
6.251 914 5.337 39.432 1.770 37.662
2.605 166 2.439 585 51 534
- -
2.605 166 2.439 585 51 534
726 10 716 - - -
- - - - - -
- - - - -
726 10 716 - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
9.712 129 9.583 25.719 266 25.453
9.097 128 8.969 18.469 262 18.207
- - - - - -
9.097 128 8.969 18.469 262 18.207
615 1 614 7.250 4 7.246
- - - -
615 1 614 7.250 4 7.246
731.567 9.713 721.854 1.205.294 8.504 1.196.790
Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)
- acquistati al di sotto del valore nominale
Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)
- acquistati al di sotto del valore nominale
- altre
- altre
2.3 Esposizioni Ristrutturate
Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)
- cessioni di crediti futuri
- altre
- altre
2.2 Incagli
Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)
- cessioni di crediti futuri
- altre
2.1 Sofferenza
31.12.2013
Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)
Totale
2.4 Esposizioni Scadute
- altre
Voci
- altre
Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)
- cessioni di crediti futuri
- altre
Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)
- cessioni di crediti futuri
Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)
- acquistati al di sotto del valore nominale
- acquistati al di sotto del valore nominale
31.12.2012
Attività in bonis
Attività deteriorate
- altre
Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)
- cessioni di crediti futuri
Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)
B.2 Ripartizione per vita residua delle esposizioni e del “montecrediti”
B.2.1 Operazioni di Factoring pro-solvendo: anticipi e “montecrediti”
31.12.2013 31.12.2012 31.12.2013 31.12.2012
21.223 492.639 118.979 145.058
340.259 263.265 371.670 322.756
74.006 87.404 93.259 83.857
14.201 16.084 12.077 16.277
12.371 12.552 23.410 13.879
- - 56.728 100.098
462.060 871.944 676.123 681.925
Anticipi Montecrediti
- a vista
- fino a 3 mesi
- oltre 3 mesi fino a 6 mesi
- da 6 mesi a 1 anno
Totale
Fasce temporali
- oltre 1 anno
- durata indeterminata
Dalla presente tabella sono escluse le cessioni diverse da quanto contemplato nella L.52/91.
87
B.2.2 Operazioni di factoring pro-soluto: esposizioni
31.12.2013 31.12.2012
17.303 30.685
209.475 253.130
27.867 21.975
4.861 15.519
288 3.942
- -
259.794 325.251 Totale
Fasce temporali
- oltre 1 anno
- durata indeterminata
Esposizioni
- a vista
- fino a 3 mesi
- oltre 3 mesi fino a 6 mesi
- da 6 mesi a 1 anno
Il margine tra il plafond riconosciuto ai clienti e l’importo dei crediti fattorizzati pro- solvendo alla data
del 31 dicembre 2013 ammonta a 470.397 mila Euro.
B.3 Dinamica delle rettifiche di valore
B.3.1 Operazioni di factoring
Re
ttif
ich
e d
i
valo
re
Pe
rdit
e d
a
cess
ion
e
Tra
sf. d
a a
ltro
sta
tus
Alt
re
vari
azi
on
i
Rip
rese
di
valo
re
Uti
li d
a
cess
ion
e
Tra
sf. a
d a
ltro
sta
tus
Ca
nce
llazi
on
i
Alt
re
vari
azi
on
i
ne
ga
tive
Specifiche su attività
deteriorate 4.692 1.873 782 - 862 782 - - 5.703
Esposizioni verso cedenti 4.646 1.673 782 - 834 782 - - 5.485 - Sofferenze 2.595 1.173 780 - 115 - 4.433
- Incagli 1.789 368 2 - 465 780 - 914
- Esposizioni ristrutturate - 10 - - - - - - 10
- Esposizioni scadute 262 122 - - 254 2 - - 128
Esposizioni verso debitori ceduti 46 200 - - 28 - - - 218 - Sofferenze 10 43 - - 2 - - 51
- Incagli 32 157 - - 23 - - 166
- Esposizioni ristrutturate - - - - - - - - -
- Esposizioni scadute 4 - - 3 - - - 1
Di portafoglio su
altre attività 3.812 260 - - 62 - - - 4.010
- Esposizioni verso
cedenti 2.830 260 - - - - 3.090 - Esposizioni verso
debitori ceduti 982 - 62 - - - 920
Totale 8.504 2.133 782 - 924 782 - - 9.713
Voce
Rett. Di
valore
finali
Variazioni in diminuzioneVariazioni in aumento
Rettifica
di valore
iniziale
B.4 Altre informazioni
B.4.1 Turnover dei crediti oggetto di operazioni di factoring
31.12.2013 31.12.2012
1. 1.114.642 1.084.214
- -
2. 2.270.109 2.020.197
3.384.751 3.104.411
Operazioni pro-soluto
Operazioni pro-solvendo
- di cui: acquisiti al di sotto del valore nominale
Totale
Voci
88
B.4.3 Valore nominale dei contratti di acquisizione di crediti futuri
31.12.2013 31.12.2012
20.787 95.023
47.410 551.685
68.197 646.708
Flusso di contratti di acquisto di crediti futuri nell'esercizio
Ammontare dei contratti in essere alla data si chiusura del'esercizio
Totale
Voci
D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI
D.1 Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni
31.12.2013 31.12.2012
1)
- -
a) Banche - -
b) Enti Finanziari - -
c) Clientela
2)
a) Banche
b) Enti Finanziari
c) Clientela
3) - -
a) Banche - -
b) Enti Finanziari - -
c) Clientela
4) 15.719 22.256
a) Banche - -
i) a utilizzo certo -
ii) a utilizzo incerto
b) Enti Finanziari - -
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
a) Clientela 15.719 22.256
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto 15.719 22.256
5)
- -
6)
- -
7) - -
a) a rilasciare garanzie - -
b) altri - -
15.719 22.256
Attività costituite in garanzia di obbligazioni di
terzi
Altri impegni irrevocabili
Totale
Operazioni
Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima
richiesta
Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria
Garanzie rilasciate di natura commerciale
Impegni irrevocabili a erogare fondi
Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite
di protezione
89
SEZIONE 2 – OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE
ATTIVITA’
C.1 – Operazioni di cartolarizzazione
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali
l’intermediario originator acquisti il complesso delle passività emesse dalla società veicolo.
Si riporta comunque una descrizione dell’operazione di autocartolarizzazione in essere nel corso
dell’esercizio.
Il 14 settembre 2009 Emilia Romagna Factor s.p.a. (Emil-Ro Factor S.p.A.), avvalendosi di Emilro
Collection Services s.r.l., società veicolo, ha dato avvio ad un programma di cartolarizzazione revolving
che prevede la cessione da parte di Emilia Romagna Factor s.p.a. pro soluto ed ai sensi della Legge
130/99, di un portafoglio di crediti commerciali performing verso debitori ceduti.
Il programma ha durata quinquennale e prevede la cessione di un portafoglio crediti commerciali
fattorizzati individuabili in blocco secondo criteri di eleggibilità contrattualmente predefiniti,
particolarmente stringenti e rigorosi, al fine di garantire al portafoglio ceduto performances altamente
positive, utili al conseguimento degli elevati livelli di rating necessari per conferire “eleggibilità” alle
Notes.
Il prezzo del primo portafoglio crediti ceduto, pari a Euro 133,5 milioni, è stato liquidato, a pronti, con
l’emissione di titoli Senior per l’importo di Euro 100 milioni (interamente sottoscritti da Emil-Ro Factor
S.p.A.).
Ai titoli, divisi in quattro tranches da Euro 25 milioni ciascuna aventi scadenza nominale 28 luglio 2016
e quotati all’Irish Stock Exchange, ai quali era stato attribuito il rating AAA dall’agenzia Standard &
Poor’s, ma che nel 2012 sono stati sottoposti ad un processo di downgrade dalla stessa agenzia a AA+.
La componente differita del prezzo rappresenta principalmente uno scarto di garanzia a fronte dei
rischi di portafoglio. L’ammontare di tale scarto è calcolato sulla base del livello di concentrazione del
portafoglio, delle perdite che potrebbero sorgere da quest’ultimo e del rendimento dei titoli in uno
scenario “stressato”.
Come usuale in operazioni di questo tipo, il prezzo differito comprende inoltre un finanziamento
concesso da Emil-Ro Factor S.p.A. al veicolo al fine di costituire uno specifico fondo di garanzia (cash
reserve amount) per Euro 559 mila Euro nonché un fondo spese (retention amount) di Euro 50 mila.
La struttura dell’operazione prevede una fase iniziale di revolving, in cui le parti possono realizzare
acquisti di portafogli successivi al fine di “ricaricare” il portafoglio dei crediti e che terminerà nel luglio
2014, e una fase di ammortamento in cui vengono rimborsati i titoli emessi.
Rispetto alle previsioni dei principi contabili IAS/IFRS, l’operazione di cartolarizzazione allo stato non
configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti
dallo IAS 39 in merito alla derecognition.
Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio
né ha mutato la rappresentazione di bilancio rispetto a quella preesistente all’operazione di
cartolarizzazione.
90
Nel corso del 2013 sono state effettuate dodici cessioni alla società veicolo e al 31 dicembre 2013
dell’esercizio i crediti riceduti ammontano ad Euro 97.904 mila.
Obiettivi e finalità perseguite
Con specifico riferimento agli obiettivi e alle finalità perseguite, si precisa che l’operazione di
autocartolarizzazione ha avuto come unico obiettivo l’ottenimento per Emil-Ro Factor S.p.A. di titoli
eleggibili per il rifinanziamento presso la Banca popolare dell’Emilia Romagna, quale elemento di
garanzia in ordine alla rapida generazione di liquidità.
In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l’operazione di cartolarizzazione allo stato non configura
trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS
39 in merito alla derecognition.
Anche ai fini prudenziali l’operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun
rischio dall’attivo, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla
cosiddetta derecognition.
Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio
né ha mutato la rappresentazione di bilancio rispetto a quella preesistente all’operazione di
cartolarizzazione sopra descritta.
E’ pertanto possibile dichiarare l’assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto
rischio o che implicano un rischio maggiore.
91
SEZIONE 3 – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI
COPERTURA
3.1 RISCHIO DI CREDITO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. ASPETTI GENERALI
Il Factoring è oggi il solo prodotto sul mercato finanziario in grado di offrire, nell’ambito dell’unicità del
rapporto, una pluralità di servizi per rispondere in modo efficiente alle esigenze delle imprese in termini
di gestione, assicurazione e finanziamento dei crediti.
Il Factoring non è dunque un’alternativa al credito bancario, ma presenta una componente finanziaria
che può essere utilizzata in via complementare alle altre fonti di finanziamento a disposizione
dell’impresa.
In considerazione di ciò, il rischio di credito assunto dal Factor presenta solo alcune caratteristiche
comuni con il tradizionale rischio di credito da finanziamento tipico dell’attività bancaria.
Quando il factor anticipa i crediti non ancora esigibili, l’intermediario finanziario è esposto per cassa per
un importo pari all’anticipo accordato, che in genere non eccede una determinata percentuale del
Montecrediti acquistato.
La garanzia contro l’insolvenza garantisce il cedente contro l’inadempimento del debitore ceduto, ad
eccezione dei casi esplicitamente regolati nel contratto di Factoring: prescindendo da alcuni prodotti
specifici, il factor si obbliga a corrispondere, in assenza di anticipo, l’importo dei crediti ceduti decorsi
un certo numero di giorni da quando i crediti sono divenuti esigibili. In assenza di acquisto dei crediti
ceduti a titolo definitivo o di anticipo, tale servizio determina per il factor l’insorgere di un’esposizione di
firma, pari al plafond rotativo entro il quale il factor si è impegnato a garantire il pagamento dei crediti
al cedente. Al fine di mitigare il rischio assunto, il factor può negoziare specifiche forme tecniche
vincolanti la prestazione della garanzia.
Per l’attività inerente il leasing la Società opererà esclusivamente nella gestione del rischio per i
contratti in essere; non verrà dato alcun impulso commerciale all’attività.
2. POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
2.1 Aspetti Organizzativi
La prestazione dei servizi di finanziamento e garanzia comporta per il factor l’esposizione al rischio di
credito; quando il factor eroga esclusivamente il servizio di gestione non subisce alcuna esposizione al
rischio.
In generale quando il factor eroga il servizio di finanziamento e/o garanzia, la possibilità di registrare
una perdita è determinata in primo luogo dal degrado del merito creditizio delle controparti ossia nel
rischio di mancato pagamento da parte del debitore ceduto (sia nel caso di cessione pro soluto che nel
92
caso di cessione pro solvendo) o nel rischio della mancata restituzione dei corrispettivi anticipati da
parte del cedente nel caso di operazione pro solvendo.
Quando una banca concede un finanziamento ad un debitore, il suo inadempimento è determinato
dalla impossibilità temporanea o definitiva a pagare. A differenza delle esposizioni bancarie tradizionali,
il factor eroga i propri servizi nell’ambito di un rapporto commerciale che è preesistente; vi è un
possibile rischio di annacquamento nel caso in cui il debitore possa rifiutarsi di pagare (o effettuare
pagamenti parziali) in considerazione di vicende riguardanti lo svolgimento del rapporto di fornitura
sottostante. Fra tali situazioni figurano a titolo esemplificativo, le compensazioni, gli abbuoni, le
controversie riguardanti la qualità dei prodotti e gli sconti promozionali.
La Società ha formalizzato una propria Credit Policy che definisce le regole fondamentali per
permettere di sviluppare il business del credito e al contempo creare le condizioni che consentano ai
gestori di operare limitando i rischi.
All’atto dell’assunzione dei rischi cedente e debitore, il rischio di credito viene analizzato e valutato da
parte dei competenti Uffici della Società. Nel corso dell’operatività questo viene invece monitorato da
parte della Direzione Gestione Crediti attraverso le revisioni di rischio sui plafond pro soluto e sulle
posizioni di rischio di credito cedente.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Definito il rischio di credito come possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una
controparte nei confronti della quale esiste una esposizione generi una corrispondente diminuzione del
valore della posizione creditoria, la società utilizza, ai fini della misurazione, il metodo standardizzato.
Il rischio in esame risulta essere differenziato a seconda della tipologia di cessione del credito. Nelle
cessioni pro-soluto, sussiste il rischio di inadempienza del debitore ceduto.
Nel caso di cessione pro-solvendo tale rischio risulta in prima istanza quello del debitore ceduto e in
caso di mancato pagamento, sussiste il rischio di inadempienza da parte del cedente.
Il credito acquisito pro-solvendo è tutelato dalla possibilità del doppio ricorso sia nei confronti del
cedente che del debitore. Il rischio di qualità del credito originario è monitorato anche attraverso la
notifica della cessione del credito al debitore ceduto.
L’apprezzamento del rischio connesso agli impieghi con clientela è correlato alle evidenze interne dello
status della singola posizione, come definite dalle Istruzioni per la redazione degli schemi e regole di
Compilazione dei bilanci degli enti finanziari.
Sono state implementate tecniche di risk management ritenute adeguate ai prodotti che l’azienda offre
e per i quali, in virtù delle esperienze maturate, si ritiene di disporre della strumentazione sufficiente
per un adeguato monitoraggio del rischio di credito: tale monitoraggio comprende sia controlli di primo
livello, effettuati dagli stessi addetti delle unità organizzative cui spetta l’onere di segnalare
tempestivamente al responsabile di area tutte le anomalie evidenziate dai controlli andamentali, sia
controlli di secondo livello. L’analisi e la valutazione dei controlli svolti dalle unità organizzative sulla
gestione degli impieghi alla clientela viene condotta sistematicamente dai Responsabili di Area anche
avvalendosi, a tal fine, di una serie di report prodotti dal sistema informativo aziendale.
93
L’analisi del rischio di tasso, attuata secondo le modalità previste dalla direttiva ICAAP, conferma che la
società è in linea con i limiti previsti dall’Organo di Vigilanza.
La misurazione del rischio di credito sui finanziamenti erogati alla clientela è effettuata con valutazione
analitica sui crediti ad andamento anomalo, mentre per il resto dei crediti viene fatta una valutazione
collettiva così come richiesto dalla normativa Banca d’Italia.
Come già riferito nella Parte A sezione A.2 a proposito dei criteri di valutazione dei Crediti per quanto
riguarda il rischio di credito per le stime del parametro LGD – Loss Given Default (perdita in caso di
insolvenza) la Società utilizza parametri sviluppati in sede ABI. Circa invece il parametro PD –
Probability of Default – si utilizza il riferimento Assifact, considerando la storicità aziendale non
sufficientemente significativa.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Tecnica principale di mitigazione del rischio e opzione strategica di Emilia Romagna Factor S.p.A.,
ribadita in sede di piano pluriennale, è la copertura del rischio su crediti acquisiti pro-soluto tramite
riassicurazione con operatore primario; il tutto anche in presenza di una compressione dei margini
dovuta sia al costo del servizio di riassicurazione che ai crediti maggiormente selezionati per esigenze
assicurative.
La normativa contrattuale nel caso di copertura del rischio di credito nei confronti del cedente e le
attività conseguenti sono definite in termini speculari a quanto concordato con la società di
riassicurazione.
L’attività svolta dagli uffici preposti garantisce un assiduo controllo dei rischi attraverso costanti
verifiche effettuate presso i debitori.
La validità delle procedure in atto presso la società per la gestione ed il controllo del credito,
unitamente ai processi di concessione di finanziamenti, che sono regolati dalle normative interne citate,
approvate dal Consiglio di Amministrazione, sono confermate dall’incidenza delle sofferenze e/o perdite
su crediti che continuano a mantenersi a livelli molto contenuti ed ampiamente al di sotto della media
di settore.
Per quanto attiene alle operazioni di leasing finanziario, il rischio di credito è attenuato dalla proprietà
del bene sino al momento in cui l’utilizzatore non esercita l’opzione di riscatto.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
Per Emilia Romagna Factor S.p.A. le definizioni delle diverse categorie di crediti “deteriorati”
(sofferenze, incagli, ristrutturati ed esposizioni scadute ) coincidono con le analoghe definizioni di
Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia. Le indicazioni della Vigilanza sono integrate con disposizioni
interne che fissano i criteri e regole automatiche per il passaggio dei crediti nell’ambito delle distinte
categorie di rischio.
94
In sintesi:
o Sofferenze – Viene classificata nello status “sofferenze” l’intera esposizione in essere con
soggetti che versano in grave e non transitoria situazione di insolvenza e/o sottoposti a
procedure giudiziali.
In particolare devono essere classificati a sofferenza i soggetti:
a) in stato di “insolvenza accertata giudizialmente”, identificando tale ipotesi con quelle di
concordato preventivo, fallimento, liquidazione coatta amministrativa nonché di amministrazione
straordinaria (ad eccezione di quanto previsto al successivo punto 1.2 a.)
b) che, pur non essendo in insolvenza accertata giudizialmente, versano in grave e non transitoria
situazione di insolvenza, ivi compresi i clienti già classificati ad incagli per i quali, a seguito
dell’aggravamento o deterioramento del rischio (piani di rientro non rispettati ecc.) siano venuti
meno i presupposti individuati per la classificazione a incagliati;
c) enti locali in stato di dissesto finanziario.
o Partite incagliate - esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva
difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Si prescinde
dall’esistenza di eventuali garanzie poste a presidio delle esposizioni. Vengono in ogni caso
classificate ad incaglio, se non classificate in sofferenza, le esposizioni scadute e non pagate
(anche solo parzialmente) in via continuativa da oltre 270 giorni (incagli oggettivi).
o Esposizioni scadute - esposizioni diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le
esposizioni ristrutturate che, alla data di riferimento, risultano scadute o sconfinanti da oltre 90
giorni con carattere continuativo.
Le esposizioni verso gli enti del settore pubblico che a seguito di provvedimenti legislativi hanno
sospeso temporaneamente i pagamenti, sono state segnalate tra quelle “scadute non deteriorate”,
come da circolare bankit n. 217 , ”11° aggiornamento del 16 luglio 2013”.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per
qualità creditizia
Sofferenze IncagliEsposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
attivitàTotale
1.
-
2.
-
3.
1.176 1.176
4.
-
5. 4 3.943 3.947
6. 19.629 19.629
7. 13.825 8.107 716 9.680 34.820 677.477 744.625
8. - - - - -
13.825 8.107 716 9.680 34.824 702.225 769.377
12.405 38.402 - 29.467 76.680 1.097.797 1.254.751 31.12.2012
Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
31.12.2013
Portafogli/qualità
Crediti verso banche
Attività finanziarie valutate al fair valueAttività finanziarie disponibili per
la vendita
Attività finanziarie detenute fino
alla scadenza
Crediti verso enti finanziari
Crediti verso clientela
Derivati di copertura
95
2. Esposizioni creditizie
2.1 Esposizioni creditizie verso la clientela: valori lordi e netti
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A.
43.222 10.894 - 32.328
23.471 9.645 - 13.826
9.214 1.107 - 8.107
726 10 - 716
9.811 132 - 9.679
55 15 - 40
42 2 40
13 13 -
43.277 10.909 - 32.368
B.
35.069 - 248 34.821
681.339 - 3.863 677.476
716.408 - 4.111 712.297
759.685 10.909 4.111 744.665 Totale (A + B)
ESPOSIZIONI IN BONIS
- Esposizioni scadute non deteriorate
- Altre esposizioni
TOTALE B
ATTIVITA' DETERIORATE
TOTALE A
Tipologie esposizioni/valori
- Esposizioni ristrutturate
Esposizioni per cassa:
- Sofferenze
- Incagli
- Esposizioni scadute deteriorate
- Esposizioni scadute deteriorate
Esposizioni fuori bilancio:
- Sofferenze
- Incagli
- Esposizioni ristrutturate
Le esposizioni in bonis non sono state oggetto di rinegoziazione nell’ambito di Accordi collettivi.
Di seguito si riporta un’analisi dell’anzianità degli scaduti (valori lordi) e si riferiscono alla sola attività
del factoring.
Sino a un mese Da oltre 1 mese
fino a tre
Da oltre tre mesi
fino a sei
Da oltre sei mesi
fino a un anno
Da oltre un anno
12.907 9.112 847 3 4.970
2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi e netti
Di seguito si riporta un’analisi dell’anzianità degli scaduti (valori lordi).
Sino a un mese Da oltre 1 mese
fino a tre
Da oltre tre mesi
fino a sei
Da oltre sei mesi
fino a un anno
Da oltre un anno
4 - - - -
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A.
- - - -
B.
4 - - 4
23.710 - 138 23.572
23.714 - 138 23.576
23.714 - 138 23.576 Totale (A + B)
ESPOSIZIONI IN BONIS
- Esposizioni scadute non deteriorate
- Altre esposizioni
TOTALE B
ATTIVITA' DETERIORATE
TOTALE A
Tipologie esposizioni/valori
- Esposizioni ristrutturate
Esposizioni per cassa:
- Sofferenze
- Incagli
- Esposizioni scadute deteriorate
- Esposizioni scadute deteriorate
Esposizioni fuori bilancio:
- Sofferenze
- Incagli
- Esposizioni ristrutturate
96
3. Concentrazione del credito
Le informazioni previste nelle tabelle 3.1 e 3.2 di seguito esposte si basano su dati gestionali.
3.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per settore di attività
economica della controparte
31.12.2013 31.12.2012
1.256 3.496
576.831 566.830
118.379 167.234
63.019 49.805
58 190
23.412 478.908
782.955 1.266.463 Totale
Settore di attività economica delle esposizioni per cassa
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
RESTO DEL MONDO
ISTITUZIONI SENZA FINI DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE
SOCIETA' FINANZIARIE
SOCIETA' NON FINANZIARIE
FAMIGLIE
31.12.2013 31.12.2012
12.001 14.427
137 8
3.581 7.821
15.719 22.256 Totale
Settore di attività economica delle esposizioni fuori bilancio
RESTO DEL MONDO
SOCIETA' NON FINANZIARIE
FAMIGLIE
Gli importi sono al lordo delle rettifiche di valore.
3.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per area geografica
della controparte
Area geografica delle esposizioni per cassa
(in migliaia di Euro)
Nord ovest 150.707
Nord est 427.758
Centro 84.191
Sud 49.882
Isole 7.263
Totale Italia 719.801
Europa Occidentale 52.551
Europa Orientale 9.998
Totale Europa 62.549
Africa del Sud 90
America del Nord 218
America del Sud 208
Asia medio Orientale 89
Totale Resto del mondo 605
Totale 782.955
Importo
97
Area geografica delle esposizioni fuori bilancio
(in migliaia di Euro)
Nord ovest 1.888
Nord est 6.239
Centro 2.409
Sud 1.602
Isole -
Totale Italia 12.138
Europa Occidentale 3.418
America del Nord 163
Totale Resto del mondo 3.581
Totale 15.719
Importo
Gli importi sono al lordo delle rettifiche di valore.
3.3 Grandi rischi
Numero posizioniAmmontare (valore non
ponderato)
Ammontare
(valore
Grandi rischi 13 225.028 197.154
3.2 RISCHI DI MERCATO
3.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Il rischio di tasso viene definito come la possibilità che una variazione dei tassi d’interesse si
rifletta negativamente sulla complessiva situazione finanziaria ed economica della società.
In sede ICAAP l’esposizione al rischio di tasso è misurata con riferimento alle attività e alle
passività – delle unità operanti in Italia e all’estero - comprese nel portafoglio.
In materia si segnala che la Società non ha in essere strumenti finanziari derivati e che le
esposizioni finanziarie per anticipazioni concesse alla clientela sono regolate da tassi indicizzati aventi
come base di parametrazione la media mensile o trimestrale dei tassi Euribor. La provvista della
società, d’altro canto, viene fatta a tasso variabile sui medesimi parametri, così da mantenere inalterati
nel tempo allineamento dei tassi e spread applicato sugli impieghi.
Il rischio di tasso derivante da acquisizione di crediti a titolo definitivo, su periodi di tempo di
breve durata, ha per l’azienda dimensioni marginali, la gestione dei quali avviene in fase di
definizione del prezzo di acquisto.
La società provvede a verificare il grado di correlazione tra i tassi applicati alle attività e
passività mediante l’analisi gestionale con cadenza periodica.
98
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione per la durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività
finanziarie
(in euro/000)
A v
ista
Fin
o a
3 m
esi
Da
olt
re 3
me
si
fin
o a
6 m
esi
Da
olt
re 6
me
si
fin
o a
1 a
nn
o
Da
olt
re 1
an
no
fin
o a
5 a
nn
i
Da
olt
re 5
an
ni
fin
o a
10
an
ni
Olt
re 1
0 a
nn
i
Du
rata
ind
ete
rmin
ata
1. - 620.170 140.565 111 26 - - -
1.1 Titoli di debito - 1.176 - - - - - -
1.2 Crediti - 618.994 140.565 111 26 - -
1.3 Altre attività
2. 8.789 655.748 - - - - - -
2.1 Debiti 8.789 655.748 - - - -
2.2 Titoli di debito - - - - - - - -
2.3 Altre passività - - - - - - -
3.
3.1 Posizioni lunghe - - - - - - - -
3.2 Posizioni corte - - - - - - - -
3.3 Posizioni lunghe - - - - - - - -
3.4 Posizioni corte - - - - - - - -
Altri derivati
Attività
Voci/durata residua
Passività
Derivati finanziari
Opzioni
2. Distribuzione per la durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività
finanziarie in valuta
(in euro/000)
A v
ista
Fin
o a
3 m
esi
Da
olt
re 3
me
si
fin
o a
6 m
esi
Da
olt
re 6
me
si
fin
o a
1 a
nn
o
Da
olt
re 1
an
no
fin
o a
5 a
nn
i
Da
olt
re 5
an
ni
fin
o a
10
an
ni
Olt
re 1
0 a
nn
i
Du
rata
ind
ete
rmin
ata
1. - 8.505 - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - -
1.2 Crediti 8.505 - - - - - -
1.3 Altre attività
2. 147 8.717 - - - - - -
2.1 Debiti 147 8.717 - - - - - -
2.2 Titoli di debito - - - - - - -
2.3 Altre passività - - - - - -
3.
3.1 Posizioni lunghe - - - - - - -
3.2 Posizioni corte - - - - - - -
3.3 Posizioni lunghe - - - - - - -
3.4 Posizioni corte - - - - - - -
Altri derivati
Attività
Voci/durata residua
Passività
Derivati finanziari
Opzioni
99
3.2.3 RISCHIO DI CAMBIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Il rischio di cambio esprime il rischio di incorrere in perdite a causa delle oscillazioni dei corsi delle
valute e del prezzo dell’oro. Sono da assimilare ai rapporti in valuta le operazioni attive e passive che
prevedono clausole di indicizzazione collegate all’andamento dei tassi di cambio con una determinata
valuta e le posizioni in oro e strumenti derivati sull’oro.
Eventuali esposizioni in valute estere vengono gestite acquisendo provvista nella stessa valuta (con
tasso parametrato alla media mese del LIBOR), utilizzando anche in questo caso una parametrazione
parallela di tassi attivi e passivi.
Vengono utilizzate linee di credito con operatori bancari a condizioni in linea con il mercato.
Il rischio legato all’effettuazione di operazioni in valute diverse dall’Euro può essere considerato
trascurabile anche perché ascrivibile ad un limitato numero di operazioni.
Le perdite e gli utili su cambi sono pertanto circoscritte alle differenze di cambio avvenute tra la data di
fatturazione delle competenze, attive e passive, in divisa estera e quella di chiusura dell’esercizio.
La posizione netta di cambio può essere aperta in termini di rischio solo per valori marginali circoscritti
nel tempo.
La società provvede a verificare la posizione aperta netta per ogni valuta, valutando il grado di
correlazione tra la provvista in valuta e i relativi impieghi mediante l’utilizzo di tecniche semplificate e
con cadenza periodica.
I valori rilevati sono minimi, nel tempo approssimabili allo zero, come rilevabile anche dai dati di
bilancio.
Allo stato attuale non è ipotizzato un mutamento dell’operatività in valuta e dunque non risultano
previsioni di rilevanza di futuri rischi di mercato.
100
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei
derivati
Dollari
USASterline Yen
Dollari
Canadesi
Franchi
svizzeri
Altre
valute
1. 6.505 1 - 330 - 1.669
1.1 Titoli di debito - -
1.2 Titoli di capitale
1.3 Crediti 6.505 1 330 1.669
1.4 Altre attività finanziarie
2.
3. 6.657 - - 331 - 1.677
3.1 Debiti 6.657 - - 331 1.677
3.2 Titoli di debito
3.3 Altre passività finanziarie - - - -
4. 52 -
5. - - - - - -
5.1 Posizioni lunghe
5.2 Posizioni corte
6.505 1 - 330 - 1.669
6.709 - - 331 - 1.677
(204) 1 - (1) - (8)
ValuteVoci
totale passività
sbilancio(+/-)
totale attività
Attività finanziarie
Altre attività
Passività finanziarie
Altre passività
Derivati
I crediti e i debiti in valuta estera sono stati valorizzati in base ai seguenti cambi rilevati a fine periodo:
Valuta estera Cod. divisa Tasso di cambio
Dollari Usa USD 1,3791
Sterline inglesi GBP 0,8337
Dollari Canadesi CAD 1,4671
Corona Repubblica Ceca CZK 27,427
101
3.3 RISCHI OPERATIVI
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di governo e metodi di misurazione del rischio
operativo
Per rischio operativo si intende “il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla
disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale
tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività,
indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è
compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione1”.
Il governo del rischio operativo è basato su una struttura organizzativa che coinvolge un numero di
organi e di competenze che attraversa l’intera organizzazione operativa e strategica del Gruppo.
In particolare l’Ufficio Rischi Operativi della Capogruppo, collocato all’interno del Servizio Risk
Management di Gruppo, è dedicato specificamente al governo dei rischi operativi a livello di Gruppo. Il
coordinamento con la Emil-Ro Factor avviene tramite il Referente del Servizio Risk Management di
Gruppo, che si coordina con l’Ufficio Rischi Operativi della Capogruppo per supportare le unità
organizzative della società su tematiche relative ai rischi operativi.
Le attività poste in essere per il governo del rischio operativo seguono le linee di indirizzo dettate dalla
Capogruppo e si basano prevalentemente sulla rilevazione degli eventi di perdita derivanti da rischi
operativi. Tale attività si fonda sul processo di raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data
Collection – LDC), i cui ruoli e relative responsabilità sono stati definiti e formalizzati in apposita
normativa interna di Gruppo.
Costituiscono oggetto della raccolta i disguidi operativi2, a cui si aggiungono i reclami, qualora sia
accertata la loro diretta relazione con le casistiche di perdita operativa, e le cause passive, in quanto
espressione del rischio legale (ricompreso nella definizione normativa di rischio operativo).
A supporto del monitoraggio delle perdite operative, la Capogruppo predispone idonea reportistica
interna, che viene trasmessa alla società con cadenza semestrale per il tramite del Referente del
Servizio Risk Management di Gruppo. Tale reportistica è finalizzata a consentire il monitoraggio delle
perdite operative attraverso:
l'analisi dell'andamento delle variabili di interesse, come la Perdita Effettiva Lorda, la frequenza
di accadimento, gli eventuali recuperi, la tipologia di evento generato (Event Type) e di
operatività (Business Line) nell'ambito della quale l'evento ha avuto manifestazione;
la misurazione di appositi indicatori, quali ad esempio la percentuale di recuperi, la perdita
massima, media e mediana;
gli approfondimenti sulle tipologie di eventi a maggiore impatto di perdita nel periodo di
osservazione;
11 Cfr. Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le ban-che”), Titolo II – Capitolo
5 – Parte Prima – Sezione I.
2 Si definiscono tali gli eventi di perdita operativa che non si riflettono in reclami e/o cause passive.
102
l’individuazione degli ambiti di operatività in cui le perdite operative si concentrano
maggiormente, per comprendere le cause sottostanti ed evidenziare l’opportunità di azioni
correttive.
Attualmente il metodo adottato dalla Società per la misurazione del requisito patrimoniale a fronte del
rischio operativo, in coerenza con l’approccio adottato a livello di Gruppo, è il metodo “Base” (Basic
Indicator Approach – BIA). Con tale metodo il requisito è determinato applicando alla media delle
ultime tre osservazioni positive riferite alla situazione di fine esercizio del Margine di Intermediazione,
un coefficiente (α) pari al 15%, come prescritto dalla normativa prudenziale3.
Rischio Legale
Nel rischio operativo è compreso anche il rischio legale, ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni
di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie.
Tutte le controversie in essere sono state oggetto di analisi da parte della Società e, ove ritenuto
necessario, sono stati effettuati gli opportuni accantonamenti al fondo rischi ed oneri diversi per
controversie legali. (cfr. Parte B – Sezione 11 – Tabella 11.2 “Fondi per rischi e oneri: composizione”).
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
L’attività di monitoraggio degli eventi di perdita operativa ha consentito di evidenziare la particolare
distribuzione degli eventi che sono stati segnalati nella Emil-Ro Factor S.p.A. nel corso del 2013. In
particolare, in Tabella 2 si rappresentano gli eventi raccolti attraverso il processo di Loss Data
Collection, per frequenza e perdita effettiva lorda, secondo lo schema di classificazione previsto dalle
“Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche” (Circ. Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre
2006).
I dati di perdita operativa segnalati nel corso dell’Esercizio tramite il processo di Loss Data
Collection evidenziano, a fronte dei n.19 eventi di perdita operativa, una Perdita Effettiva Lorda pari a
Euro 19.720, riconducibile alla tipologia di evento ”ET 7 - Esecuzione, consegna e gestione processo”4 e
imputabile prevalentemente a sanzioni e ricavi inesigibili relativi all’attività di factoring.
3 Cfr. Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche), Titolo II – Capitolo 5 –
Parte Seconda – Sezione I.
4 Schema di classificazione previsto dalla Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di v igilanza prudenziale
per le banche”).
103
3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA’
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di
liquidità
Il rischio di liquidità si riferisce a probabilità di sfasamenti temporali tra entrate e uscite che possano
compromettere la redditività o la reputazione della Società. Il rischio di liquidità si manifesta
tipicamente sotto forma di inadempimento ai propri impegni di pagamento, e può assumere forme
diverse, in funzione dell’ambito in cui tale rischio è generato. Facendo riferimento a definizioni
condivise in ambito internazionale, si distingue tra funding liquidity risk e market liquidity risk. Per
funding liquidity risk si intende il rischio che la Società non sia in grado di far fronte in modo efficiente
alle proprie uscite di cassa sia attese che inattese, correnti e future, senza pregiudicare l’operatività
quotidiana o la situazione finanziaria della Società stessa. Con market liquidity risk si intende invece il
rischio che la banca non sia in grado di liquidare una attività finanziaria senza incorrere in perdite in
conto capitale a causa della scarsa liquidità del mercato di riferimento o di disordini nello stesso.
Emil-Ro Factor S.p.A. rientra nel perimetro delle società per le quali il rischio di liquidità è gestito
dalla Capogruppo BPER. Il modello di governance di Gruppo si basa su una gestione accentrata della
liquidità. La Capogruppo ha la responsabilità del governo di liquidità del Gruppo e della gestione del
rischio ad essa connesso sia per quanto riguarda la liquidità a breve termine che per la liquidità a
medio/lungo termine. In particolare la Capogruppo BPER:
è responsabile della policy di liquidità,
gestisce la liquidità sia a breve, che a medio/lungo termine,
definisce e gestisce il funding plan,
monitora il rischio di liquidità.
Ad Emil-Ro Factor S.p.A., in deroga ai principi generali di Gruppo, è concessa, per la propria attività di
funding a breve termine, la possibilità di acquisire liquidità, previo formale assenso alla specifica
operazione da parte dell’Ufficio Tesoreria di Gruppo, direttamente dal mercato. Mentre per l’impiego di
eventuali surplus di liquidità è necessario fare sempre riferimento alla Capogruppo BPER.
Il modello organizzativo di gestione della liquidità di Gruppo risponde all’esigenza di porre in essere una
efficiente gestione del rischio di liquidità:
ottimizzando l’accesso ai mercati della liquidità in termini:
o di volumi;
o di costi sfruttando il merito di credito del Gruppo e minimizzando in tal modo il costo
della raccolta;
accentrando le operazioni di raccolta “rating sensititve” nonché gli interventi sul mercato
monetario;
realizzando un principio di specializzazione funzionale mediante centri di competenza per le
operazioni di raccolta secured (emissioni di strumenti secured, raccolta da particolari categorie
di investitori istituzionali etc.).
In particolare la “policy” emanata dalla Capogruppo fa riferimento al tema del market liquidity risk
nell’ambito della gestione della counterbalancing capacity e fa riferimento al rischio di liquidità
nell’accezione di funding risk o, in altri termini, come difficoltà (o impossibilità) a reperire i fondi per far
fronte ai propri impegni di pagamento. In questo contesto si distingue tra:
104
mismatch liquidity risk, ovvero il rischio di liquidità implicito nella struttura stessa delle attività e
passività della Società per via della trasformazione delle scadenze, tale per cui il profilo dei
flussi di cassa in uscita non risulta perfettamente compensato dal profilo dei flussi di cassa in
entrata (con riferimento sia alle scadenze contrattuali che comportamentali);
contingency liquidity risk, ovvero il rischio che eventi futuri possano richiedere un ammontare di
liquidità significativamente superiore a quanto precedentemente pianificato dalla Società; in altri
termini, è il rischio di non riuscire a far fronte ad impegni di pagamento improvvisi ed inattesi a
breve e brevissimo termine. Tali impegni improvvisi possono, per esempio, originare da insolite
modificazioni nelle scadenze di certi flussi di cassa, come potrebbe essere il caso di un
prolungamento non previsto contrattualmente di impieghi di ammontare significativo.
Il rischio di liquidità nell’attività del factoring risulta essere molto mitigato se confrontato con il contesto
bancario. Infatti l’attività si basa sulle entrate che pervengono al factor dai debitori ceduti, mentre le
uscite sono rappresentate da corrispettivi pagati o dagli anticipi erogati sulle cessioni di credito, che in
linea di principio si bilanciano nel caso di sviluppo relativamente normale dell’attività. Mentre per
quanto concerne le fonti di liquidità, si dispone essenzialmente di riserve di liquidità dal lato del
passivo, in termini di capacità residua di indebitamento. L’associazione di categoria delle società di
factoring-Assifact-ha condotto un indagine presso gli associati al fine di identificare gli strumenti di
misurazione e di gestione del rischio di liquidità nel factoring. Dall’indagine è emerso che quanto
emanato dal Comitato di Basilea nel corso del 2009 e del 2010 sia per ora ancora difficilmente
applicabile all’attività del factoring.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1.Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività
finanziarie
Nelle tabelle che seguono vene rappresentata la distribuzione temporale delle attività e passività
finanziarie suddividendole per valuta di denominazione come previsto dalla normativa di bilancio,
facendo ricorso esclusivamente all’utilizzo di informazioni di natura contabile esposte per durata residua
contrattuale.
105
1.Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie
Valuta di denominazione: EURO
Voci/ Scaglioni temporali a vista
da oltre 1
giorno a 7 giorni
da oltre 7 giorni a 15 giorni
da oltre 15
giorni a 1 mese
da oltre 1
mese fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi fino a 1 anno
da oltre 1 anno fino a 5 anni oltre 5 anni indeterminata
Attività per cassa
62.434 53.299 61.431 86.153 346.258 102.786 21.118 24.167 6.665 -
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
1.160
A.3 Finanziamenti 62.434 53.299 61.431 86.153 346.858 102.786 21.118 23.007 6.665 -
A.4 Altre attività
Passività per cassa
228.309 11.127 1.524 397.742 22.963 2.370 468 84 - -
B.1 Debiti verso:
- Banche 223.898 11.124 1.462 396.601 21.312 1.404 - - - -
- Enti finanziari
- Clientela 4.441 3 62 1.141 1.651 966 468 84 - -
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio” 2.015 422 799 4.922 3.604 3.518 51 - -
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Differenziali positivi
- Differenziali negativi
C.3 Finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 2.015 422 799 4.922 3.604 3.518 51 - - -
- Posizioni lunghe 2.015 422 799 4.922 3.604 3.518 51 - - -
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
106
Valuta di denominazione: Dollari USA
Voci/ Scaglioni temporali a vista
da oltre 1 giorno a 7
giorni
da oltre 7 giorni a 15
giorni
da oltre 15 giorni a
1 mese
da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
da oltre 1 anno fino a 5
anni oltre 5 anni indeterminata
Attività per cassa
295 28 162 2.133 3.396 668 - - - -
A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti 295 28 162 2.133 3.396 668 - - - -
A.4 Altre attività
Passività per cassa 6.806 - - - - - - - - -
B.1 Debiti verso: - Banche 6.657 - - - - - - - - -
- Enti finanziari - Clientela 149 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio” 185 9 32 47 80 20 - - - -
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Differenziali positivi
- Differenziali negativi
C.3 Finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 185 9 32 47 80 20 - - - -
- Posizioni lunghe 185 9 32 47 80 20 - - - -
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
107
Valuta di denominazione: Dollari Canadesi
Voci/ Scaglioni temporali
a vista
da oltre 1
giorno a 7 giorni
da oltre 7 giorni
a 15 giorni
da oltre 15
giorni a 1 mese
da oltre 1
mese fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
da oltre 1
anno fino a 5 anni
oltre 5
anni indeterminata
Attività per cassa 3 - - - 329 - - - - -
A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Finanziamenti 3 - - - 329 - - - - -
A.4 Altre attività
Passività per cassa 331 B.1 Debiti verso:
- Banche 331 - Enti finanziari
- Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Differenziali positivi - Differenziali negativi C.3 Finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
108
Valuta di denominazione: Sterline
Voci/ Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno
a 7 giorni da oltre 7 giorni
a 15 giorni da oltre 15 giorni
a 1 mese da oltre 1 mese fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi fino a 1 anno
da oltre 1
anno fino a 5 anni
oltre 5 anni
indeterminata
Attività per cassa
1
- - - - - - - -
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti 1
- - - - - - - -
A.4 Altre attività
Passività per cassa
- - - - - - - -
B.1 Debiti verso:
- Banche
- - - - - - - -
- Enti finanziari
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Differenziali positivi
- Differenziali negativi
C.3 Finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
109
Valuta di denominazione: Altre valute
Voci/ Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a 7
giorni
da oltre 7 giorni a 15
giorni
da oltre 15 giorni a 1 mese
da oltre 1 mese fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi fino a
1 anno
da oltre 1 anno fino a 5 anni
oltre 5 anni
indeterminata
Attività per cassa
1.680 - - - - - - - - -
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Finanziamenti 1.680 - - - - - - - - -
A.4 Altre attività
Passività per cassa
1.677 - - - - - - - - -
B.1 Debiti verso:
- Banche 1.677 - - - - - - - - -
- Enti finanziari
- Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni “fuori bilancio”
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Differenziali positivi
- Differenziali negativi
C.3 Finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
110
SEZIONE 4 – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
4.1 Il patrimonio dell’impresa
4.1.1 Informazioni di natura qualitativa
Per l’anno in corso l’utile si è quantificato in Euro 4.376 mila portando il Patrimonio netto a Euro 78.913
mila.
In armonia con quanto previsto dalla normativa di vigilanza, gli organi societari hanno valutato la
propria adeguatezza patrimoniale ispirandosi al criterio di proporzionalità, sulla base quindi del profilo
specifico di operatività e del profilo di rischio evidenziato dalla società. La compatibilità del patrimonio
con gli obiettivi di sviluppo degli impieghi inoltre viene verificata periodicamente dagli organi aziendali
preposti.
Le risultanze dell’attività di valutazione dell’adeguatezza vengono sintetizzate nell’annuale “Resoconto
ICAAP” che, redatto secondo lo schema previsto dalle vigenti “Istruzioni di Vigilanza per gli intermediari
finanziari iscritti nell’elenco speciale” (7° aggiornamento – Capitolo V – Sez. XI) viene approvato dal
Consiglio di Amministrazione ogni anno.
4.1.2 Informazioni di natura quantitativa
4.1.2.1 Il patrimonio dell’impresa: composizione
31.12.2013 31.12.2012
1. 36.394 36.394
2. 8.986 8.986
3. 29.266 24.242
a) legale 1.841 1.590
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre 20.550 15.777
6.875 6.875
4.
5. (109) (112)
(4) (59)
(105) (53)
6.
7. 4.376 5.025
78.913 74.535
Capitale
Totale
Voci/Valori
- altre
Strumenti di capitale
Utile (perdita) d'esercizio
Sovrapprezzo di emissione
Riserve
- di utili
(Azioni proprie)
Riserve da valutazione
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Utili/perdite attuariali relativi a piani previdenziali a benefici
definiti - Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni
valutate al patrimonio netto
- Copertura di investimenti esteri
- Copertura di flussi finanziari
- Differenze di cambio
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- Leggi speciali di rivalutazione
111
4.1.2.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:
composizione
Attività/Valori
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 64
2. Titoli di capitale 6 10 5
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
Totale 6 10 5 64
Totale
31.12.201330.09.2011
Totale
31.12.2012
4.1.2.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:
variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (64) 5 - -
2. variazioni positive 54 1 - -
2.1 Incrementi di fair value 54 1
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative
da deterioramento
da realizzo
2.3 altre variazioni
3. variazioni negative - - - -
3.1 Riduzioni di fair value
3.2 Rettifiche da deterioramento
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo
3.4 altre variazioni
4.Rimanenze finali (10) 6 - -
4.2 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza
4.2.1 Patrimonio di vigilanza
4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio dell’impresa costituisce il principale parametro di riferimento per le valutazioni
dell’autorità di vigilanza in merito alla solidità degli intermediari.
112
La normativa prudenziale Basilea 2 ha lo scopo di sviluppare all’interno di banche e intermediari
finanziari, strutture e processi idonei a garantire trasparenza, solidità e stabilità del sistema finanziario.
La disciplina si basa su tre “pilastri”:
Primo pilastro - definisce un sistema basato su requisiti quantitativi per fronteggiare i
rischi tipici dell’attività finanziaria (di credito, di controparte, di mercato, di cambio e
operativi);
Secondo pilastro - richiede agli intermediari di dotarsi di una strategia e di un processo di
controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica;
Terzo pilastro - introduce obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza
patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla
gestione e al controllo degli stessi.
Il Patrimonio di Vigilanza rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la
complessiva attività finanziaria e costituisce il principale parametro di riferimento per le valutazioni
riguardanti l’adeguatezza patrimoniale della società.
4.2.1.2 Informazione di natura quantitativa
31.12.2013 31.12.2012
A. 77.228 74.443
B. 0 0
B.1 0 0
B.2 0 0
C. 77.228 74.443
D. 5.729 5.629
E. 71.499 68.814
F. 1.448 2.891
G. 0 0
G.1 0 0
G.2 0 0
H. 1.448 2.891
I. 0 0
L. 1.448 2.891
M.
N. 72.947 71.705
O. 0 0
P. 72.947 71.705
Patrimonio di terzo livello (TIER 3)
Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D)
Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali
Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali
Patrimonio di vigilanza incluso TIER (N + O)
Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G )
Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H - I)
Elementi da dedurre dal patrimonio di base e supplementare
Patrimonio di vigilanza (E + L + M)
Filtri prudenziali del patrimonio supplementare:
Filtri prudenziali del patrimonio di base
Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)
Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B)
Elementi da dedurre dal patrimonio di base
113
4.2.2 Adeguatezza patrimoniale
4.2.2.1 Informazioni di natura qualitativa
La società rispetta i requisiti patrimoniali di vigilanza.
4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa
31.12.2013 31.12.2012 31.12.2013 31.12.2012
A.
A.1 779.773 1.271.369 738.416 842.084
1. Metodologia standardizzata 779.773 1.271.369 738.416 842.084
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B.
B.1 44.305 50.525
B.2 - -
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.3 3.311 3.141
1. Metodo base 3.311 3.141
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.4 123
B.5 (11.904) (13.447)
B.6 35.712 40.342
C.
C.1 595.321 672.498
C.20,120 0,099
C.30,123 0,103
Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di
rischio ponderate (Total capital ratio)
Importi non ponderati
Categorie/ Valori
Importi
ponderati/requisiti
Rischio di credito e di controparte
ATTIVITA' DI RISCHIO
REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
Rischio di credito e di controparte
Altri requisiti prudenziali
Altri elementi del calcolo
Rischi di mercato
Rischio operativo
Totale requisiti prudenziali
ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI
VIGILANZA
Attivtà di rischio ponderate
Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier
1 capital ratio)
114
SEZIONE 5 – PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
Importo lordoImposta sul
reddito
Importo
netto
10. Utile (perdita) d'esercizioAltre componenti reddituali senza rigiro a conto
economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti (72) 20 (52)
50. Attività non correnti in via di dismissione
60.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri: 0 0 0
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
80. Differenza di cambio: 0 0 0
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
90. Copertura dei flussi finanziari: 0 0 0
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 76 (21) 55
a) variazioni di valore 88 (24) 64
b) rigiro a conto economico (12) 3 (9)
- rettifiche di deterioramento
- utili/perdite da realizzo (12) 3 (9)
c) altre variazioni
110. Attività non correnti in via di dismissione: 0 0 0
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
120.
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto: 0 0 0
a) variazioni di valore
b) rigiro a conto economico 0 0 0
- rettifiche di deterioramento
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
130. Totale altre componenti reddituali 0 0 0
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 4 (1) 3
Voci
115
SEZIONE 6 – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
6.1 Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica
Il Consiglio di Amministrazione viene remunerato sulla base di compensi stabiliti da delibera
assembleare, l’importo complessivo maturato alla data di chiusura è di Euro 543 mila. Per il
Collegio Sindacale l’importo maturato alla data di chiusura del periodo è pari ad Euro 94 mila.
6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci
Al 31 dicembre 2013 non risultano crediti e nemmeno garanzie rilasciate a favore di amministratori
e sindaci.
6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Rapporti con le imprese del gruppo al 31 dicembre 2013.
ATTIVITA’ (Euro migliaia)
Società Crediti
Banca Popolare dell’Emilia
Romagna 3.716
Banca della Campania 553
Banca Popolare del Mezzogiorno 550
Banca Popolare di Ravenna 4
BPER Service 156
Totale 4.979
PASSIVITA’ (Euro migliaia)
SocietàDebiti
Altri debiti
commerciali
Banco di Sardegna - 2
Banca popolare dell’Emilia Romagna 614.522 245
Banca della Campania - 628
Banca Popolare di Ravenna - 1
Banca di Sassari - 8
BPER Service - 2
Totale 614.522 886
116
CONTO ECONOMICO (Euro migliaia)
Società
Interessi
attivi
Commissioni
passiveInteressi passivi
Altri (oneri)
proventi
amministrativi
Banco di Sardegna - (9) - -
Banca Popolare del Mezzogiorno - (6) (15) -
Banca popolare dell’Emilia
Romagna 15 (594) (8.764) (365)
Banca della Campania - (8) - -
Banca Popolare di Ravenna - (3) - -
Banca di Sassari - (5) - -
ABF Leasing 3.496 - - -
BPER Service - - - (9)
Totale 3.511 (625) (8.779) (374)
SEZIONE 7 – ALTRI DETTAGLI INFORMATIVI
IMPRESA CAPOGRUPPO CHE REDIGE IL BILANCIO CONSOLIDATO
Banca popolare dell’Emilia Romagna S.C.
Sede Legale: via S. Carlo 8/20
Modena
117
ATTIVITA’ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO
La Società Emilro-Factor S.p.A. è soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte della
Banca popolare dell’Emilia Romagna s.c. di cui, di seguito, si riportano le principali grandezze
patrimoniali ed economiche relative all’ultimo bilancio approvato e chiuso al 31.12.2012, ai sensi
dell’art. 2497-bis del Codice Civile.
Per un’adeguata e completa comprensione della situazione patrimoniale-finanziaria e del risultato
economico al 31 dicembre 2012 si rinvia alla lettura del bilancio che, corredato dalla relazione della
società di revisione è disponibile nella forma e nei modi previsti dalla legge.
(In migliaia di euro)
Voci dell'attivo 31.12.2012 31.12.2011Crediti verso Banche e somme liquide 3.283.702 6.005.459
Crediti verso clientela 24.860.426 22.609.856
Attività finanziarie 5.648.936 3.345.831
Partecipazioni, attività materiali ed immateriali 3.063.213 3.429.056
Attività fiscali diverse 870.273 733.215
Totale attivo 37.726.550 36.123.417
Voci del passivo 31.12.2012 31.12.2011Debiti verso banche 9.041.971 8.150.897
Debiti verso clientela 13.067.800 11.882.388
Titoli in circolazione e passività finanziarie 11.135.907 12.034.323
Passività diverse e fondi 1.011.843 801.352
Patrimonio netto 3.469.029 3.254.457
Totale passivo 37.726.550 36.123.417
Voci del conto economico 31.12.2012 31.12.2011Margine di interesse 497.242 455.595
Commissioni nette 315.668 299.282
Profitti (perdite) da operazioni finanziarie 106.483 150.190
Margine di intermediazione 919.393 905.067
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento
di crediti ed altre att. Finanziarie (516.782) (134.905)
Risultato netto della gestione finanziaria 402.611 770.162
Costi operativi (423.436) (443.913)
Utili (perdite) delle partecipazioni e da cessione di
investimenti 13.280 (111.089)
Utile lordo dell'operatività corrente (7.545) 215.160
Imposte sul reddito dell'esercizio 8.329 (54.759)
Utile netto d'esercizio 784 160.401
Bologna, 27/02/2014
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Alberto Cilloni