Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013 - EmilRo · seguito, le sofferenze nette e lorde a causa...

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Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013

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Bilancio d’esercizio al

31 dicembre 2013

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EMILIA ROMAGNA FACTOR S.p.A.

Abbreviato: EMIL-RO FACTOR S.p.A.

Sede Legale: 40125 Bologna – Strada Maggiore 29

Capitale Sociale Euro 36.393.940 i.v.- REA 0366365

Reg. Imprese e Cod.Fisc. 02231420361

Partita Iva 04297210371

Intermediari Finanziari art. 107: ABI 19432-4

GRUPPO BANCARIO 5387-6 Banca popolare dell’Emilia Romagna

Società soggetta all’attività di Direzione e Coordinamento

di Banca popolare dell’ Emilia Romagna S.C.

3

Sede e Filiali

SEDE

40125 BOLOGNA – STRADA MAGGIORE, 29

Telefono 051 6482111 Fax 051 6482199

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BOLOGNA

40125 BOLOGNA – STRADA MAGGIORE, 29

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Telefono 06 4246811 Fax 06 42020154

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PADOVA

35121 PADOVA – VIA TRIESTE, 32

Telefono 049 8240810 Fax 049 8240899

[email protected]

4

SOMMARIO

Relazione degli Amministratori sulla Gestione ....................................................................8

STATO PATRIMONIALE ................................................................................................. 30

CONTO ECONOMICO .................................................................................................... 31

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA ............................................................. 32

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO ................................................. 33

RENDICONTO FINANZIARIO METODO INDIRETTO ............................................................ 35

NOTA INTEGRATIVA ..................................................................................................... 35

Parte A – Politiche contabili ........................................................................................... 37

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale ................................................................ 52

SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE – VOCE 10 .............................................. 52

SEZIONE 4–ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40 .................... 52

SEZIONE 6 – CREDITI – VOCE 60 .................................................................................. 54

SEZIONE 9 – PARTECIPAZIONI – VOCE 90 ...................................................................... 58

SEZIONE 10 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 100 ............................................................ 58

SEZIONE 11 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 110 ......................................................... 60

SEZIONE 12 – ATTIVITA’ FISCALI E PASSIVITA’ FISCALI ................................................... 61

SEZIONE 13 – ATTIVITA’ NON CORRENTI, GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE E

PASSIVITA’ ASSOCIATE ................................................................................................ 65

SEZIONE 14 – ALTRE ATTIVITA’ – VOCE 140 .................................................................. 65

SEZIONE 1 –DEBITI – VOCE 10 ..................................................................................... 67

SEZIONE 9 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 90 ................................................................... 68

SEZIONE 10 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE 100 .................. 69

SEZIONE 11 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 110 ................................................... 69

SEZIONE 12 – PATRIMONIO – VOCI 120, 130, 140 E 150 .................................................. 70

Parte C – Informazioni sul conto economico .................................................................... 73

SEZIONE 1 – INTERESSI – VOCI 10 E 20 ........................................................................ 73

SEZIONE 2 – COMMISSIONI – VOCI 30 E 40 ................................................................... 73

5

SEZIONE 4 – RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITA’ DI NEGOZIAZIONE – VOCE 60 .................. 75

SEZIONE 7 – UTILE (PERDITA) DA CESSIONE O RIACQUISTO - VOCE 90 ............................ 75

SEZIONE 8 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO – VOCE 100 ... 76

SEZIONE 9 – SPESE AMMINISTRATIVE – VOCE 110 .......................................................... 77

SEZIONE 10 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 120 ............ 79

SEZIONE 11 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 130 ......... 79

SEZIONE 13 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 150 ........... 80

SEZIONE 14 – ALTRI PROVENTI E ONERI DI GESTIONE – VOCE 160 ................................... 80

SEZIONE 15 – UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI – VOCE 170 ................................. 81

SEZIONE 17 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ ESERCIZIO DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE –

VOCE 190 ................................................................................................................... 81

SEZIONE 19 – CONTO ECONOMICO: ALTRE INFORMAZIONI .............................................. 82

Parte D – Altre Informazioni .......................................................................................... 84

SEZIONE 1 – RIFERIMENTI SPECIFICI SULL’OPERATIVITA’ SVOLTA .................................... 84

A. LEASING FINANZIARIO ........................................................................................ 84

B. FACTORING E CESSIONE DI CREDITI .................................................................... 86

D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI ........................................................................ 88

SEZIONE 2 – OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITA’ .......... 89

SEZIONE 3 – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA ...... 91

3.1 RISCHIO DI CREDITO .......................................................................................... 91

3.2 RISCHI DI MERCATO .......................................................................................... 97

3.3 RISCHI OPERATIVI ............................................................................................ 101

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA’ ..................................................................................... 103

SEZIONE 4 – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO ............................................................. 110

SEZIONE 5 – PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA ........................ 114

SEZIONE 6 – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE ........................................................ 115

SEZIONE 7 – Altri dettagli informativi ........................................................................... 116

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ........................................................................ 116

RELAZIONE DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE .................................................................. 116

6

Consiglio di amministrazione

Organi amministrativi e di controllo

Presidente *Alberto Cilloni

Vice Presidente *Marco Fregni

Amministratore Delegato *Paolo Licciardello

Consiglieri *Guido Barbieri

Matteo Bigarelli

*Stefano Borghi

Mirco Capra

Pierpio Cerfogli

Paolo Lualdi

Tarcisio Fornaciari

Maria Grazia Mocchetti

Roberto Vitti

*Consiglieri facenti parte del Comitato esecutivo

Collegio sindacale

Presidente Illias Aratri

Sindaci effettivi Luca Mandrioli

Paolo Simoni

Sindaci Supplenti Pierpaolo Ferrari

Patrizia Passerini

Società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A

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Composizione azionaria

Banca popolare dell’Emilia Romagna S.C. 69,258%

Cremonini S.p.A. 17,652%

Les Copains Holding S.r.l. 5,122%

HBC S.p.A. 3,693%

Sacmi Cooperativa Meccanici Imola S.c.r.l. 3,415%

Conad Consorzio Nazionale Dettaglianti S.C. 0,860%

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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE

1. Il contesto macroeconomico di riferimento

L’economia mondiale nel 2013 è cresciuta ad un ritmo modesto. Il Prodotto Interno Lordo

mondiale è salito del 3% circa, in linea con il +3,1% del 2012. Il valore è inferiore rispetto alle

stime di inizio anno del Fondo Monetario Internazionale, che a gennaio 2013 aveva previsto un

+3,5%. Il ciclo economico internazionale e la dinamica del commercio mondiale si sono

rafforzate nel secondo semestre del 2013, grazie alla crescita più forte in alcuni paesi avanzati e

nonostante una perdita di slancio delle economie emergenti. Il Prodotto Interno Lordo dei Paesi

industrializzati ha registrato un +1,3%, valore molto vicino al modesto +1,4% del 2012; quello

dei Paesi emergenti nel complesso è avanzato del 4,7%, in leggero calo rispetto al +4,9% del

2012.

L’Eurozona ha terminato l’anno con una moderata flessione (-0,4% nel 2013), dopo la

diminuzione dello 0,7% del 2012. Il Prodotto Interno Lordo è tornato a crescere nel secondo

trimestre del 2013, dopo sei cali consecutivi. Una modesta ripresa è dunque avviata, pur

restando fragile. La variabilità tra i Paesi dell’area rimane elevata con riferimento all’andamento

del Prodotto Interno Lordo, pur se in attenuazione rispetto al 2012. Il prodotto è cresciuto nel

2013 in Germania (+0,5%) e in Francia (+0,2%), mentre si è contratto in modo deciso, anche

se a ritmi inferiori rispetto al 2012, nei Paesi periferici, sui quali hanno continuato a pesare le

politiche di bilancio restrittive, imposte dalla necessità di riportare su un sentiero di sostenibilità

i conti pubblici. Sul piano istituzionale procede la progressione nelle tappe di avvicinamento

all’Unione Bancaria Europea, passo di grande importanza verso una maggiore integrazione

monetaria. Nel corso del 2013 la Banca Centrale Europea ha ridotto i tassi ufficiali in maggio e

in novembre, alla luce della dinamica contenuta di moneta e credito, della debolezza dell’attività

economica e del permanere dell’inflazione al di sotto del livello coerente con la definizione di

stabilità dei prezzi. Il tasso medio di inflazione nel 2013 si è attestato all’1,4%, in deciso ribasso

rispetto all’anno precedente (2,5%). Nei mesi autunnali l’inflazione è scesa, raggiungendo livelli

particolarmente contenuti: a dicembre 2013 il dato si è collocato allo 0,8%, portandosi sui

minimi da quattro anni. In merito al mercato del lavoro si colgono segnali di stabilizzazione: la

dinamica negativa dell’occupazione sembra, infatti, essersi fermata a partire dal secondo

trimestre. Il tasso di disoccupazione è salito marginalmente lo scorso anno, portandosi a

dicembre al 12% dall’11,9% di fine 2012. Rimane forte la divergenza tra Paesi, infatti il tasso di

disoccupazione è in calo in Germania, mentre è in leggero aumento in Francia ed in

preoccupante rialzo in Italia.

L’Italia continua ad attraversare una fase congiunturale difficile: al deciso calo del 2012

(-2,5%) è seguita ancora un’intensa contrazione del Prodotto Interno Lordo nel 2013, pari a -

1,8%, dato ampiamente inferiore alla media dell’Eurozona. La prolungata caduta del Prodotto

Interno Lordo in atto dall’estate del 2011 si è però arrestata nel terzo trimestre del 2013. Nei

mesi più recenti sono emersi segnali coerenti con una moderata crescita dell’attività economica.

Nonostante il miglioramento del clima di fiducia delle imprese, sulla ripresa continuano a

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gravare la fragilità del mercato del lavoro, che frena l’espansione del reddito disponibile, e

l’andamento del credito. Il tasso medio di disoccupazione (12,2%) è salito in modo deciso

rispetto all’anno precedente (10,7%), raggiungendo il 12,7% a dicembre 2013. Il dato, che nel

2012 era inferiore alla media dell’Area Euro, nel 2013 si è portato in linea con quello

dell’Eurozona. L’inflazione media è crollata nel 2013, portandosi all’1,3% dal 3,3% dell’anno

precedente. Il calo è stato ancora più vistoso che nel resto dell’Eurozona. Dal mese di

settembre 2013 l’inflazione si è portata sotto l’1%, collocandosi allo 0,7% in dicembre; nello

stesso mese l’inflazione al netto delle componenti più volatili è scesa allo 0,9%, un livello

storicamente basso, risentendo anche della debolezza della domanda interna. Lo stock del

debito pubblico dovrebbe attestarsi circa al 133% del Prodotto Interno Lordo nel 2013, in

aumento di circa 6 punti rispetto al risultato del 2012, pari al 127%. Un terzo dell’incremento

rispetto all’anno precedente rifletterebbe il sostegno erogato ai Paesi dell’Area Euro in difficoltà,

al netto del quale lo stock del debito sarebbe pari al 129,3% del Prodotto Interno Lordo,

rispetto al 124,3% del 2012. Al netto degli effetti del provvedimento riguardante i debiti

commerciali scaduti delle Amministrazioni Pubbliche, oltre che dei contributi dei programmi

europei di sostegno finanziario, lo stock del debito salirebbe nel 2013 al 127,6% del Prodotto

Interno Lordo, dal 124,3% del 2012.

Dopo un inizio di anno in sordina, l’economia mondiale ha visto una buona accelerazione

nella crescita, trainata dai Paesi industrializzati come Stati Uniti e Gran Bretagna, con la

contestuale uscita dell’Eurozona dalla recessione avvenuta nel secondo trimestre 2013. In

particolare negli USA il settore immobiliare non solo si è stabilizzato, ma ha dimostrato segnali

di chiara svolta. Il mercato del lavoro ha visto una buona crescita con un tasso di

disoccupazione sceso fino al 6,7% - sebbene aiutato da una partecipazione al lavoro

storicamente bassa – e i consumi, che da soli contano per quasi i due terzi del PIL, hanno

continuato il loro trend di ascesa. Nonostante l’austerity e la restrizione fiscale, l’economia a

stelle e strisce riusciva a segnare nel terzo trimestre 2013 un tasso di crescita del 4,1%

trimestrale annualizzato, valore vicino a quello di alcuni Paesi emergenti.

I tassi del mercato interbancario nell’Eurozona registrano una loro permanenza su livelli

estremamente contenuti, anche grazie alle riduzioni dei tassi ufficiali operate dalla BCE a

maggio e novembre, in entrambi i casi per un quarto di punto percentuale. Il tasso Euribor a 6

mesi chiudeva il 2013 allo 0,39% rispetto allo 0,32% del 31 dicembre 2012, mentre l’omologo a

3 mesi registrava uno 0,29% rispetto allo 0,19% di fine 2012.

La difficile fase dell’economia italiana, caratterizzata da nove trimestri consecutivi di mancata

crescita, non poteva non avere serie ripercussioni sul sistema bancario nazionale, soprattutto

sul fronte degli impieghi e della relativa qualità. La maggiore rischiosità dei prenditori,

unitamente alla necessità da parte delle banche di rafforzare i requisiti patrimoniali in vista sia

dell’entrata in vigore di Basilea 3 sia delle attività di Asset Quality Review e di stress test, hanno

plausibilmente accentuato la cautela nell’erogazione del credito. Questo, associato ad una

domanda debole di denaro, ha fatto calare l’erogato annuo. Salgono invece, come riportato in

seguito, le sofferenze nette e lorde a causa di una crisi che colpisce soprattutto le PMI, ed

aumentano le rettifiche e gli accantonamenti a copertura delle stesse, incidendo in negativo

sulla redditività del sistema bancario.

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Nel corso del 2013 sono stati compiuti passi importanti verso un’integrazione monetaria più

completa (Unione Bancaria), al fine di sostituire l’attuale frammentazione, come il conferimento

alla BCE dei poteri di vigilanza sui principali istituti dell’Eurozona. Questo nuovo incarico della

BCE ed il nuovo quadro di riferimento per la gestione delle crisi bancarie sono prerequisiti

fondamentali per raggiungere l’Unione Bancaria, da più parti considerata come indispensabile

per rafforzare la forza e la credibilità dell’Eurozona e del suo sistema finanziario. L’effetto di

questi eventi ha alimentato un deciso ritorno di interesse degli investitori per i titoli del settore

finanziario, che hanno registrato guadagni considerevoli nel corso del 2013: l’indice settoriale

europeo è cresciuto del 25,87%, mentre a Piazza Affari l’indice rappresentativo del comparto ha

guadagnato il 33,12%. Se sul fronte finanziario non sono mancate le soddisfazioni, le difficoltà

ancora presenti nell’economia reale si riflettono nell’operatività degli istituti di credito. La

dinamica dei prestiti bancari ha manifestato alla fine del 2013 un miglioramento, ancorché su

valori negativi.

Sul fronte tassi si rileva, come a dicembre 2013 il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a

famiglie e società non finanziarie elaborato dall’ABI sia risultato pari al 3,83%, tre centesimi al

di sopra del mese precedente e +4 punti base rispetto a dicembre 2012 (era 6,18% a fine

2007). Nel dettaglio, il tasso sui nuovi prestiti in Euro alle società non finanziarie si è posizionato

al 3,54%, quello sui conti correnti attivi e prestiti rotativi al 5,42%, mentre quello alle famiglie

per l’acquisto di abitazioni è risultato pari al 3,40%, il valore più basso da luglio 2011.

Le difficoltà dell’economia incidono anche sulla qualità del credito. Il perdurare della crisi con

i suoi effetti negativi ha, infatti, ampliato la rischiosità dei prestiti. Le sofferenze nette (al netto

di svalutazioni) sono risultate a novembre pari ad Euro 75,6 miliardi, mentre quelle lorde si sono

avvicinate ad Euro 150 miliardi (Euro 149,6 miliardi), ovvero Euro 2,3 miliardi in più rispetto al

mese precedente ed Euro 27,7 miliardi in eccesso rispetto a novembre 2012 (+22,8%). In

rapporto agli impieghi, le sofferenze lorde risultano pari al 7,8% a novembre 2013 (6,1% un

anno prima), valore che raggiunge il 13,6% per i piccoli operatori economici, il 12,6% per le

imprese ed il 6,3% per le famiglie consumatrici. Il totale degli affidamenti a sofferenza ha

raggiunto complessivamente il numero di 1.205.000.

2. Il mercato del Factoring in Italia

La difficile fase congiunturale dell’Italia ha influito negativamente anche sull’andamento del

mercato del factoring; infatti il prodotto conferma la sua ciclicità rispetto al Prodotto Interno

Lordo (PIL). La contrazione dei fatturati delle aziende conseguente al rallentamento

dell’economia, unitamente alla liquidità immessa sul mercato per saldare parte di debiti della

pubblica amministrazione, sono tra le principali cause di tale rallentamento.

Nel 2013 al calo del PIL dell’-1,8% si è accompagnato un calo del mercato del factoring (fonte

Assifact), in termini di turnover, del 2,20%.

In base al documento emanato da Databank- Smart Factoring, le maggiori criticità del calo del

mercato sono da ascrivere alla componente domestica, mentre l’export sembra confermare un

ritmo di crescita alquanto dinamico, con una stabilizzazione nel 2013 per la maggiore selettività

degli operatori di factoring anche nei confronti dei cedenti esteri. Il mercato italiano nel 2012 si

collocava al quarto posto, per turnover, nella graduatoria mondiale, dopo Cina, Gran Bretagna e

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Francia. A livello nazionale, il grado di penetrazione del factoring nel mercato dei crediti nel

primo semestre 2013 ammonta al 3,7%, stabile rispetto allo stesso periodo del anno

precedente. L’80% del turnover è rappresentato da aziende operanti nel macrosettore

dell’industria e del commercio, mentre il restante 20% si riferisce ad aziende operanti nel

settore dei servizi comprendente anche le Pubbliche Amministrazioni e le Società finanziarie.

I dati del primo semestre 2013 evidenziano anche una suddivisione territoriale in cui la

Lombardia detiene il 33% dell’intero turnover nazionale. Il mercato conferma e consolida la sua

elevata concentrazione nelle mani di operatori di matrice bancaria, che possono fare leva sul

vantaggio competitivo offerto dall’appartenenza a un gruppo bancario quali:

Valorizzazione del portafoglio clienti principalmente in termini di contenimento del

rischio di insolvenza grazie alla doppia valutazione (cedente e ceduto);

Possibilità di avvalersi della rete distributiva della banca;

Accesso diretto al funding.

Inoltre, la crescente internazionalizzazione delle imprese italiane induce le società di factoring

ad una sempre maggiore presenza all’estero.

Le previsioni dei principali operatori di mercato per il 2014 sono quelle di una moderata crescita

del turnover (+1,5%) in cui il comparto domestic dovrebbe mantenersi sugli stessi livelli del

2013, mentre le attese in termini di turnover per l’internazionale dovrebbero essere di un

+3,9%.

Le prime rilevazioni fornite da Assifact indicano a fine 2013 un turnover di Euro 171 miliardi

(Euro 175 miliardi nel 2012). Oltre al calo del turnover si registra anche una significativa

contrazione sia degli impieghi del 6,78% che dello stock dei crediti in essere diminuito del

4,75%. L’analisi analitica evidenzia che la riduzione del turnover, in maniera più o meno

marcata, ha interessato quasi tutti i principali operatori di mercato, infatti ben sette delle prime

dieci società di factoring italiane rilevano cali nei volumi di crediti acquistati.

I dati statistici evidenziano anche per il 2013 una forte concentrazione del turnover su pochi

operatori, infatti le prime 4 società di factoring rappresentano il 70% del mercato nazionale.

GRAFICO 1 (FONTE ASSIFACT)

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

Turnover Outstanding Anticipi ecorrispettivi

170.814

54.572 42.859

174.656

57.294

45.976

dati in milioni di euro

Volumi

2013

2012

12

Nel grafico 2 viene rappresentato il trend trimestrale del turnover.

GRAFICO 2 (FONTE ASSIFACT)

Come si può notare dalla rappresentazione grafica, per tutto il 2013 il mercato ha fatto rilevare

valori inferiori a quelli del 2012. Inoltre, la contrazione del mercato aveva già cominciato a

manifestare i primi segnali a partire dal quarto trimestre 2012; infatti i volumi riferiti al quarto

trimestre 2012, rispetto allo stesso trimestre del 2011, rilevavano una crescita quasi inesistente

(0,37%).

3. Emil-Ro Factor nel 2013

3.1 Posizionamento competitivo

Il turnover fatto rilevare nel 2013 da Emilro Factor è stato di Euro 3,4 miliardi con una crescita

di oltre il 9% rispetto al 2012. Tale dato appare ancor più confortante se paragonato

all’andamento generale del mercato. La crisi economica ed il calo del PIL non sembrano aver

intaccato la capacità dell’azienda di incrementare i propri volumi. Da un primo sguardo alla

classifica delle prime 10 società di factoring italiane, solamente due competitors hanno fatto

rilevare crescite superiori. Questo ha permesso di vedere lievitare la propria quota di mercato

dall’1,78% del 2012 all‘1,98% dell’anno corrente, consolidando ulteriormente il decimo posto

nella classifica delle società di factoring italiane.

Per il 2014 la Società prevede di mantenere i volumi sostanzialmente agli stessi livelli del 2013.

Tale previsione è basata sul fatto che lo sviluppo commerciale della Società, nel prossimo

esercizio, sarà chiamato a contrastare, più di quanto avvenuto negli esercizi passati, la perdita

di alcune importanti controparti cedenti. Inoltre, si prevede che il Sistema Bancario tornerà ad

erogare credito alle imprese in maniera più vivace di quanto fatto registrare nel recente

passato, ed anche questo influirà sull’andamento del attività del mercato del factoring e si

-2,70% -2,50% -2,88% -2,20%

7,30%

4,70% 5,53%

0,37%

-4,00%

-2,00%

0,00%

2,00%

4,00%

6,00%

8,00%

Turnover (trend trimestrale di crescita)

2013 2012

1Q 2Q 3Q 4Q

13

ripercupterà anche sulla Società. La quota di mercato riferita agli stock di crediti in essere e

degli anticipi erogati alla clientela è stata rispettivamente del 1,72% e del 1,69%.

Nella Tavola 1 vengono riepilogate le quote di mercato della Società in base ai principali

aggregati volumetrici.

Tav. 1 Quote di mercato (Fonte Assifact) (dati in milioni di Euro)

2013 2012 Ass. %

Quota di

mercato

2013

Quota di

mercato

2012

Ass. %

Turnover 170.814 174.657 -3.843 -2,20% 1,98% 1,78% 0,20% 11,33%

Outstanding 54.572 57.294 -2.722 -4,75% 1,72% 1,75% -0,04% -2,12%

Impieghi puntuali 42.859 45.976 -3.117 -6,78% 1,69% 2,59% -0,90% -34,78%

gg rotazione media 94 91 2 2,68%

Emil-Ro Factor Variazione

Voci

Variazione Mercato

3.2 I dati principali di Emil-Ro Factor

Tav. 2 Dati volumetrici di Emil-Ro Factor (dati in milioni di Euro)

Ass. %

Turnover totale 3.384 3.104 280 9,02%

di cui pro soluto 1.523 1.427 96 6,73%

di cui pro solvendo 1.861 1.677 184 10,97%

Outstanding 938 1.009 -71 -7,04%

Impieghi puntuali 737 1.196 -459 -38,38%

-di cui crediti futuri 146 439 -293 -66,82%

Finanziato netto

futuri/Outstanding63,06% 75,07% -12,0% -16,00%

gg medi di rotazione

crediti 100 117 -17 -14,73%

Voci 31.12.2013 31.12.2012Variazione

Il turnover 2013 per l’attività di factoring è stato di Euro di 3,4 miliardi, con una crescita del

9% rispetto al 2012 ( vedi Tav.2).

Il totale dei crediti acquistati in pro soluto sono stati di Euro 1,5 miliardi ed hanno rappresentato

il 45% del turnover complessivo risultando maggiori del 6,73% rispetto al 2012; quelli acquistati

con la clausola pro solvendo, invece, hanno fatto registrare una crescita dell’11%.

A fine 2013 lo stock degli impieghi e dei crediti in essere sono stati rispettivamente pari a Euro

737 milioni ed a Euro 938 milioni, con cali rispetto all’esercizio precedente del 38% e del 7%. I

crediti in essere risultano finanziati al 63,06% (75,07% nel 2012), migliora anche la rotazione

media dei crediti (turnover/outstanding) che passa da 117 giorni a 100, il miglioramento

dell’indice è da riferire sia ad una differente composizione del portafoglio crediti che alle migliori

performances fatte rilevare nei tempi d’incasso dei crediti.

La contrazione degli impieghi del 38% si giustifica principalmente dal rientro del finanziamento

infragruppo avvenuto in due tranche: per il 50% entro il 31 di marzo e per il restante 50% negli

ultimi giorni dell’anno.

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Nel grafico 3 viene rappresentata la distribuzione per regione della clientela cedente. Le regioni

con maggiore penetrazione si confermano l’Emilia Romagna, che ha realizzato 49% del turnover

complessivo, seguita dalla Lombardia con il 22% ed il Piemonte con il 7%. L’attività nei

confronti di cedenti non residenti è diminuita rispetto al 2012 ed ha rappresentato il 4% del

turnover complessivo. La Società, nel 2012, aveva avviato un progetto di internazionalizzazione

destinato a rafforzare la propria presenza sui mercati esteri ed a partire dal mese di marzo 2013

è entrata a far parte della catena internazionale IFG (International Factors Group).

GRAFICO 3

Un’ulteriore visione del business sviluppato nel 2013 viene fornita nel grafico 4, nel quale si

evidenzia la distribuzione merceologica di appartenenza delle controparti cedenti.

GRAFICO 4

Emilia Romagna 49%

Lombardia 22%

Piemonte 7%

Lazio 5%

Estero 4%

Altre regioni 13%

Composizione turnover per area geografica cedente

Altri servizi destinabili alla

vendita 19%

Servizi del commercio

14%

Edilizia e opere pubbliche

5% Prodotti alimentari 6%

Settori vari 8%

prodotti energetici 11%

Prodotti dell'agricoltura

9%

Minerali e metalli ferrosi

6%

Altre classi minori 24%

Composizione turnover per classe merceologica del cedente

15

Rispetto allo scorso esercizio risultano diminuiti i volumi realizzati con clientela operante nel

settore dei “altri servizi destinati alla vendita”, dei “prodotti alimentari” e dell“edilizia e opere

pubbliche”, mentre si registrano incrementi quelli relativi a “servizi del commercio-recuperi-

riparazioni”, a “prodotti energetici” ed a “prodotti agricoltura”.

Le sinergie con i Soci, ed in particolare con le Banche del Gruppo, si sono ulteriormente

rafforzate, ma lo sviluppo diretto rappresenta sempre la parte dominante dell’attività (46%).

Nella tavola 3 viene riepilogato il turnover per fonte di segnalazione.

Tav. 3 Turnover per fonte di segnalazione (dati in milioni di Euro)

Numero

cedentiTurnover

Numero

cedentiTurnover

Numero

cedentiTurnover

Numero

cedentiTurnover

Convenzione soci 201 311 152 365 49 -54 32,24% -14,79%

Altre convenzioni 500 420 539 474 -39 -54 -7,24% -11,39%

Banche Gruppo Bper 141 1.111 183 910 -42 201 -22,95% 22,09%

Sviluppo diretto 147 1.543 194 1.356 -47 187 -24,23% 13,79%

Totale 989 3.385 1.068 3.105 -79 280 -7,40% 9,02%

Var. ass. Var. %

Fonte di segnalazione

2013 2012

Tav. 4 Turnover medio per cedente (dati in milioni di Euro)

Numero

cedentiTurnover

Numero

cedentiTurnover

Numero

cedentiTurnover

Numero

cedentiTurnover

Convenzione soci 201 1,55 152 2,40 49 -0,854 32,24% -35,57%

Altre convenzioni 500 0,84 539 0,88 -39 -0,039 -7,24% -4,48%

Banche Gruppo Bper 141 7,88 183 4,97 -42 2,907 -22,95% 58,45%

Sviluppo diretto 147 10,50 194 6,99 -47 3,507 -24,23% 50,17%

Totale 989 3,42 1.068 2,91 -79 0,515 -7,40% 17,73%

Var. ass. Var. %

Fonte di segnalazione

2013 2012

Complessivamente il turnover di Euro 3,4 miliardi è stato realizzato con 989 controparti cedenti

e l’apporto medio per cliente è stato di Euro 3,4 milioni (Euro 2,91 milioni nel 2012).

La composizione del turnover per fonte di segnalazione viene rappresentata nel grafico 5. Il

canale diretto ha fornito un apporto del 45,59%, il Gruppo Bper il 32,82%, il 12,4% è

rappresentato dalle altre convenzioni ed il rimanente 9,2% è stato il contributo delle

convenzioni con i soci.

16

GRAFICO 5

Alcune informazioni sull’attività del segmento leasing.

L’attività di leasing ammonta complessivamente a Euro 28,5 milioni, ed il valore si riferisce sia a

contratti in essere che a beni ritirati in attesa di vendita inerenti a contratti risolti. A tale valore

vanno aggiunti altri Euro 4,5 milioni di crediti verso “fornitori leasing” per l’acquisto di beni

ritirati a seguito di contratti risolti e sui quali gli stessi avevano rilasciato quale garanzia il “patto

di riacquisto del bene”.

Il numero dei contratti a reddito è di 68 per un valore di Euro 18,5. I contratti che rientrano

nella categoria dei deteriorati e che comprendono sia beni presso gli utilizzatori, che beni

ritornati in possesso della Società sono 21 ed assommano un valore al netto delle rettifiche di

valore di Euro 10 milioni. Tra i deteriorati vi sono 2 contratti relativi ad autovetture, 10 si

riferiscono a beni strumentali ed i restanti 9 sono rappresentati da contratti immobiliari.

Anche nel 2013, in coerenza con le strategie aziendali e di Gruppo, la Società non ha stipulato

nuove operazioni di leasing finanziario, limitandosi a gestire il rientro dei contratti in bonis.

Convenzione soci 9,2%

Altre convenzioni

12,40%

Gruppo Bper 32,82%

Sviluppo diretto 45,59%

Composizione turnover per fonte segnalazione

17

3.3 I risultati del 2013

3.3.1 Le principali grandezze patrimoniali

3.3.1.1 Crediti e relativa raccolta

Tav. 5 Crediti (dati in milioni di Euro)

Crediti netti Composizione% Crediti netti Composizione% Ass. %

Crediti per Factoring: 722 94,02% 1.197 95,53% -475,30 -39,71%

-verso cedenti 462 64,02% 871 72,77% -409,00 -46,96%

- di cui infragruppo - 434 49,83% -434,00 -100,00%

- di cui al netto infragruppo 462 64,02% 437 50,17% 25,00 -6,11%

Crediti verso debitori ceduti 260 35,98% 326 27,23% -66,30 -20,34%

Crediti per Leasing Finanziario 28 3,70% 32 2,55% -3,60 -11,25%

Altri crediti 18 2,28% 24 1,92% -6,50 -27,08%

totale crediti 768 100% 1.253 100% -485 -38,74%

totale crediti al netto infragruppo 768 819 -51 -6,28%

Voci31.12.2013 31.12.2012 Variazione

Il totale dell’attivo di bilancio diminuisce, rispetto ai valori 2012, di Euro 488 milioni

(-38,32%). Il calo è principalmente da ascrivere alla diminuzione della voce crediti scesi a Euro

768 milioni (Euro 1.253 nel 2012). Come si può notare dalla tav. 5, la voce crediti pro solvendo

relativa alle operazioni infragruppo si è azzerata. Il rimborso dell’esposizione rientra nella

politica infragruppo volta ad armonizzare ed ottimizzare le risorse finanziarie all’interno del

Gruppo, che prevedeva il totale rientro del finanziamento concesso a società del Gruppo entro

la fine dell’anno. Il confronto della voce crediti con il dato del 2012 depurato della posta

infragruppo fa registrare un calo degli impieghi complessivi del 6,28%. I crediti verso cedenti

aumentano di Euro 25 milioni, mentre quelli nei confronti dei debitori ceduti pro soluto calano di

Euro 66 milioni. In diminuzione anche gli stock dei crediti per l’attività di leasing (-11,25%) e gli

altri crediti, categoria nella quale rientrano sia i finanziamenti concessi che le dilazioni concesse

ai “fornitori di leasing” a seguito dell’applicazione della clausola del “patto di riacquisto”.

La tavola 5 mostra inoltre la suddivisione dei crediti nelle varie categorie.

Il funding viene garantito quasi esclusivamente dalla Capogruppo ed è regolato da condizioni

che sono in linea con il mercato. I debiti ammontano complessivamente a Euro 673 milioni e

fanno registrare un calo del 42,5% rispetto allo scorso esercizio. I debiti verso le banche

assommano a Euro 664 milioni e sono costituiti da esposizioni a breve termine quali smobilizzo

18

di portafoglio commerciale, scoperti di conto corrente e “hot money” a scadenza. Nell’importo è

incluso anche il prestito subordinato per un valore residuo di Euro 1,4 milioni (Euro 7 milioni il

valore originario) ed anche l’operazione di autocartolarizzazione, per un valore di Euro 100

milioni, della quale viene data ampia spiegazione all’interno della nota integrativa del presente

bilancio alla Sezione 2. Il regolamento di tale operazione prevede la “ricarica” dei crediti sino a

luglio 2014, quindi una fase di ammortamento per il rimborso delle 4 tranches di titoli emessi.

3.3.1.2 Rischio di credito

Il valore dei crediti, al netto delle rettifiche, iscritto all’attivo di bilancio, ammonta a Euro 768

milioni. I crediti per le operazioni di factoring sono pari a Euro 722 milioni, quelli rivenienti dalle

operazioni di leasing finanziario a Euro 28,5 milioni, a Euro 21 milioni da altri finanziamenti e i

restanti Euro 5 milioni sono rappresentati da crediti per “altre attività”. L’esposizione riferita a

controparti in bonis ammonta a Euro 736 milioni, mentre l’esposizione che in base a quanto

disposto dalle regole di Banca d’Italia è riferita al portafoglio “deteriorato” ammonta a Euro 32

milioni.

Tav. 6 Crediti Factoring e Leasing in bonis

(dati in milioni di Euro)

Crediti per

esposizioni

factoring in

pro solvendo

Crediti per

esposizioni

factoring in

pro soluto

Crediti per

esposizioni

leasing Totale

Crediti per

esposizioni

factoring in

pro

solvendo

Crediti per

esposizioni

factoring in

pro soluto

Crediti per

esposizioni

leasing Totale Ass. %

Crediti Lordi 446,5 257,16 18,7 722,36 815,6 317,8 19,6 1.153,0 -431 -37,35%

Crediti infragruppo e riassicurati 0 -42 0 -42 -438 -52 0 -490,0 448

Valore Lordo di rischio 446,5 215,16 18,7 680,36 377,6 265,8 19,6 663,0 17 2,62%

Rettifiche di valore forfettarie -3,1 -0,9 -0,2 -4,2 -2,8 -1,0 -0,2 -4,0 -0

Crediti netti 443,4 214,3 18,5 676,16 374,8 264,8 19,4 659,0 17 2,61%

% rettificato su ruschio Lordo 0,69% 0,42% 1,07% 0,62% 0,75% 0,37% 1,02% 0,61% 0,01% 2,01%

Composizione 65,58% 31,69% 2,74% 100,00% 56,87% 40,19% 2,94% 100,00% -

Variazioni

2013/2012

Valori

31.12.2013

Voci

Valori

31.12.2012

Nella tavola 6 vengono riepilogati i crediti in bonis e le relative rettifiche di valore.

I crediti lordi in bonis riferiti all’attività di factoring sono pari a 704 milioni, dei quali la parte

di anticipi per le operazioni pro solvendo ammonta a Euro 446,5 milioni ed i restanti Euro

257 milioni si riferiscono a crediti verso debitori ceduti pro soluto. Le relative rettifiche di

valore ammontano complessivamente a Euro 4 milioni e per Euro 3,1 milioni sono riferite

alle pratiche pro solvendo, mentre i restanti Euro 0,9 milioni sono relative al pro soluto. I

crediti riferiti al leasing finanziario sono Euro 18,7 milioni e risultano rettificati per Euro 0,2

milioni. I crediti sulla clientela classificata in bonis risultano rettificati mediamente dello

0,62% (0,61% nel 2012).

19

A presidio del rischio di perdita nelle operazioni pro soluto, la Società ha in corso una polizza

assicurativa con una primaria Compagnia. A fine anno la quota di crediti riassicurati

rappresentava il 16% del totale pro soluto iscritto all’attivo di bilancio.

L’84% dei crediti pro soluto che non risultano assicurati si riferiscono a controparti debitrici

di elevato standing, oppure si riferiscono ad un portafoglio crediti con un frazionamento

molto elevato, per i quali la Società ha valutato di potersi assumere il rischio in caso di

default del debitore.

Nella successiva tavole vengono forniti i dati relativi ai crediti deteriorati.

Tav. 7 Crediti deteriorati per operazioni di Factoring e Leasing (dati in milioni di Euro)

Crediti pro

solvendo

Crediti pro

solutoLeasing Totale

Crediti pro

solvendo

Crediti pro

solutoLeasing Totale Ass. %

Valori Lordi 24,12 3,77 13,59 41,47 63,53 8,30 16,00 87,83 -46,36 -52,78%

Rettifiche di

valore 5,49 0,22 3,61 9,31 4,63 0,10 3,33 8,06 1,26 15,62%

Valori netti 18,63 3,55 9,98 32,16 58,91 8,20 12,68 79,78 -47,62 -59,69%

Valori Lordi 7,90 0,55 13,44 21,89 5,63 0,46 11,85 17,95 3,94 21,97%

Rettifiche di

valore 4,43 0,05 3,59 8,07 2,60 0,01 2,94 5,54 2,53 45,64%

Valori netti 3,47 0,50 9,85 13,82 3,04 0,45 8,92 12,41 1,41 11,39%

Valori Lordi 6,39 2,61 0,15 9,14 39,43 0,59 - 40,02 -30,87 -77,15%

Rettifiche di

valore 0,91 0,17 0,03 1,11 1,77 0,05 - 1,82 -0,72 -39,32%

Valori netti 5,48 2,44 0,12 8,04 37,66 0,53 - 38,20 -30,16 -78,95%

Valori Lordi 0,73 - - 0,73 - - - - 0,73

Rettifiche di

valore 0,01 - - 0,01 - - - - 0,01

Valori netti 0,72 - - 0,72 - - - - 0,72

Valori Lordi 9,10 0,62 - 9,71 18,47 7,25 4,15 29,87 -20,16 -67,48%

Rettifiche di

valore 0,13 0,00 - 0,13 0,26 0,04 0,39 0,69 -0,57 -81,41%

Valori netti 8,97 0,61 - 9,58 18,21 7,21 3,76 29,18 -19,59 -67,15%

Valori Lordi 446,50 257,17 18,72 722,39 815,00 318,00 19,00 1.152,00 -429,62 -37,29%

Rettifiche di

valore 3,10 0,92 0,15 4,17 3,00 1,00 0,20 4,20 -0,03 -0,71%

Valori netti 443,40 256,25 18,57 718,22 812,00 317,00 18,80 1.147,80 -429,59 -37,43%

Valori Lordi 470,62 260,93 32,31 763,86 878,53 326,30 35,00 1.239,83 -475,98 -38,39%

Rettifiche di

valore 8,59 1,14 3,76 13,48 7,63 1,10 3,53 12,26 1,23 10,02%

Valori netti 463,03 259,80 28,55 750,37 871,91 325,20 31,48 1.227,58 -477,21 -38,87%

Totale crediti

ad incaglio

Totale crediti

ristrutturati

Totale crediti

scaduti

Totale crediti in

bonis

Totale crediti

Totale crediti

deteriorati

Totale crediti in

sofferenza

Variazioni 2013/201231.12.2013 31.12.2012

I crediti deteriorati, al lordo delle relative rettifiche analitiche, ammontano a Euro 41,5 milioni;

quelli rivenienti dall’attività di factoring sono Euro 27,9 milioni, mentre al leasing finanziario si

riferiscono i restanti Euro 13,6 milioni.

Complessivamente l’ammontare dei crediti deteriorati è diminuito, rispetto al precedente

esercizio, del 53%.

Nel dettaglio la diminuzione dello stock delle partite deteriorate è da riferire alla categoria degli

incagli (-77%) e dei crediti scaduti (-67%), mentre è aumentato del 22% quello delle

sofferenze.

Nel corso dell’esercizio sono state classificate a sofferenza 20 posizioni, di cui due su operazioni

leasing. Il numero complessivo delle posizioni a sofferenza a dicembre 2013 è di 52 per un

20

ammontare lordo complessivo di Euro 21,9 milioni. Le rettifiche di valore ammontano ad Euro 8

milioni.

Relativamente alle posizioni classificate ad incaglio si rileva che le pratiche entrate nell’anno

sono state 22, delle quali 8 relative al leasing. Le posizioni ad incaglio complessivamente sono

34, per un esposizione lorda di Euro 9,1 milioni e rettifiche di valore analitiche Euro 1,1 milioni.

La riduzione delle esposizioni classificate ad incaglio rispetto al 2012 è dipesa principalmente dal

miglioramento dei tempi di pagamento da parte della PP.AA., che ha consentito di incassare

crediti in precedenza bloccati ed di derubricare alcune posizioni da “incaglio oggettivo” a

“bonis”.

Si ricorda che per l’impossibilità di avviare azioni esecutive nei confronti degli enti sanitari, a

seguito del provvedimento governativo che aveva decretato l’impignorabilità dei beni delle

stesse, alcune posizioni erano state classificate ad incaglio oggettivo.

Tale situazione si è modificata per effetto della sentenza della Corte costituzionale n.186 del

12.7.2013.

Successivamente, con provvedimento del Consiglio dei Ministri del 29.10.2013 - “Misure urgenti

in materia di enti territoriali e a tutela della finanza pubblica” – è stata reintrodotta

l’impignorabilità delle somme dovute agli enti sanitari, nei limiti e per le finalità di tutela dei

livelli assistenziali e della salute pubblica, previa quantificazione delle somme a ciò destinate.

Si evidenzia, altresì, che a seguito dei provvedimenti emessi nel corso del 2013, gli Enti del

settore pubblico e il SSN hanno ripreso, con maggiore regolarità, ad eseguire pagamenti dei

crediti pregressi (ossia scaduti al 31.12.2013) consentendo un abbattimento dell’esposizione

complessiva verso tali Enti, nonché il mancato instaurarsi dei presupposti per la classificazione a

incaglio oggettivo.

Infine, per cinque posizioni classificate ad incaglio nel 2012, si è reso necessario il passaggio

alla categoria sofferenze.

I crediti ristrutturati si riferiscono ad una posizione e ammontano a Euro 0,7 milioni.

L’esposizione lorda relativa alla categoria dei crediti scaduti deteriorati (past due) è di Euro 9,7

milioni e si riferisce a 19 controparti (53 nel 2012).

Delle 53 posizioni scadute e deteriorate del 2012, ben 35 sono ritornate tra i crediti in bonis a

seguito dei pagamenti ricevuti, mentre 15 sono rientrate in uno status peggiorativo di qualità

del credito: 10 sono state classificate ad incaglio e 5 a sofferenza.

21

Nella tav. 8 vengono riepilogati alcuni KPI (Key Performancee Indicator) in riferimento ai relativi

prodotti finanziari.

Tav. 8 Crediti deteriorati alcuni KPI (dati in milioni di Euro)

Pro

solvendo

Pro

solutoLeasing Totale

Pro

solvendo

Pro

solutoLeasing Totale Ass. %

Crediti deteriorati

lordi/Totale crediti

Lordi

5,13% 1,44% 42,06% 5,43% 7,23% 2,54% 44,38% 7,08% -1,66% -23,36%

Crediti deteriorati

netti/Totale crediti

Netti

4,02% 1,37% 34,96% 4,29% 6,76% 2,52% 35,63% 6,50% -2,21% -34,05%

Grado di copertura

dei crediti

deteriorati

22,76% 5,84% 26,56% 22,45% 7,29% 1,20% 21,08% 9,18% 13,27% 144,64%

Sofferenze

lorde/Totale crediti

Lordi

1,68% 0,21% 41,60% 2,87% 0,64% 0,14% 33,30% 1,45% 1,42% 97,94%

Sofferenze

nette/Totale crediti

Netti

0,75% 0,19% 34,50% 1,84% 0,30% 0,00% 8,26% 0,45% 1,39% 308,11%

Grado di copertura

delle Sofferenze56,08% 9,09% 26,71% 36,87% 46,18% 2,17% 24,81% 30,86% 6,00% 19,45%

Incagli lordi/Totale

crediti Lordi1,36% 1,00% 0,46% 1,20% 4,49% 0,18% 0,00% 3,23% -2,03% -62,93%

Incagli netti/Totale

crediti Netti0,01% 0,94% 0,42% 1,07% 0,20% 0,02% 0,00% 0,15% 0,92% 622,70%

Grado di copertura

degli Incagli14,24% 6,51% 20,00% 12,14% 4,49% 8,47% 0,00% 4,53% 7,62% 168,24%

Esposizioni

ristrutturate

lorde/Totale crediti

Lordi

0,16% 0,00% 0,00% 0,10% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,10%

Esposizioni

ristrutturate

nette/Totale crediti

Netti

0,16% 0,00% 0,00% 0,10% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,10%

Grado di copertura

delle Esposizioni

ristrutturate

1,37% 0,00% 0,00% 1,37% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 1,37%

Esposizioni scadute

lorde/Totale crediti

Lordi

1,93% 0,24% 0,00% 1,27% 2,10% 2,22% 11,66% 2,41% -1,14% -47,24%

Esposizioni scadute

nette/Totale crediti

Netti

1,94% 0,23% 0,00% 1,28% 0,03% 0,01% 1,10% 0,06% 1,22% 2171,39%

Grado di copertura

delle Esposizioni

scadute

1,43% 0,00% 0,00% 1,34% 1,41% 0,55% 9,40% 2,31% -0,97% -42,04%

Totale crediti

scaduti

31.12.2012 Variazioni

Totale crediti

ristrutturati

Voce KPI31.12.2013

Crediti

deteriorati

lordi

Totale crediti

in sofferenza

Totale crediti

ad incaglio

I crediti deteriorati lordi incidono per il 5,43% sul totale crediti e, rispetto al 2012, risultano

diminuiti del 23,36% e rettificati per il 22,45% (9,18% il dato 2012).

Il grado di copertura delle sofferenze è del 36,87%, mentre nel precedente esercizio l’indice di

copertura indicava il 30,86%.

Le sofferenze lorde incidono per il 2,87% del totale crediti, gli incagli per l’1,20%, i crediti

ristrutturati per lo 0,10% ed i credit scaduti per 1,27%.

Gli incagli risultano rettificati al 12,14% (7,62% nel 2012), e i crediti scaduti hanno un grado di

copertura dell’1,34% (2,31% nel 2012).

22

L’ analisi per tipologia di macro prodotto evidenzia che i crediti deteriorati rivenienti dall’attività

di factoring pro solvendo risultano rettificati del 22,76%, quelli inerenti al pro soluto del 5,84%

e quelli del leasing del 26,56%.

Il grado di copertura dei crediti pro solvendo in sofferenza è del 56,08%, gli incagli del 14,24%

ed i crediti scaduti dell’1,43%, mentre il pro soluto evidenzia una copertura delle sofferenze del

9,09% e degli incagli del 6,51%. Nel leasing i crediti in sofferenza sono rettificati al 26,71% e

gli incagli al 20%.

Anche nel 2013, nonostante la pesante situazione economica che grava sul nostro paese, e

come già verificatosi nei precedenti esercizi, la qualità del credito si conferma su ottimi

livelli, sia per quanto riguarda il modesto flusso di nuovi crediti tra i deteriorati, sia per le

conseguenti contenute rettifiche di valore, risultando mediamente ad un livello inferiore a

quanto fatto rilevare dal mercato.

La rischiosità implicita nel portafoglio in bonis è calcolata collettivamente sulla base della

configurazione di rischio del portafoglio complessivo, analizzato mediante modelli che tengono

conto delle componenti di Probability of Default (PD) e Loss Given Default (LGD) delle singole

categorie di crediti.

Sul fronte delle cause passive si registra che nel corso dell’anno 2013 non ne sono state

notificate di nuove.

Relativamente a quelle già in essere nel corso dell’esercizio appena trascorso, si segnala

l’emissione della sentenza nella vertenza a suo tempo intrapresa a seguito del mancato

indennizzo di un sinistro da parte della Compagnia assicurativa e che ha visto la soccombenza

di Emil-Ro Factor. La Società ha proposto appello, anche alla luce del parere dei legali officiati

della difesa che ritengono esistere elementi favorevoli che non sono stati considerati dal giudice

in 1° grado.

3.3.1.3 Le attività finanziarie e le partecipazioni

Le attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano a Euro 1,2 milioni e sono

costituite da titoli di debito e di capitale.

Nel corso del 2013 è stata oggetto di vendita ed è stata incassata per l’intero valore nominale

la partecipazione al 50% della quota della EKATON S.r.l., società immobiliare, iscritta per un

valore di Euro 1,4 milioni, e classificata nel bilancio 2012 tra le attività in via di dismissione.

3.3.1.4 L’avviamento, il patrimonio netto ed il patrimonio di vigilanza

Nella voce delle attività immateriali è ricompreso anche il valore dell’avviamento rilevato in

sede di aggregazione aziendale tra Emil-Ro Factor S.p.A. e ABF Factoring S.p.A. avvenuta nel

2010, per Euro 5.468 mila. Tale importo rappresenta l’eccedenza tra il corrispettivo trasferito

ed il fair value delle attività e passività. Tale avviamento, in base a quanto stabilito dal

principio contabile internazionale IAS 36, non dà luogo ad alcun ammortamento, ma è

sottoposto ad impairment test, in base al quale si attesta se l’attività è supportata dai flussi di

23

cassa generati dalla gestione. Al 31 dicembre 2013 il suddetto test non ha fatto emergere

alcuna perdita di valore.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2013, comprendente l’utile dell’esercizio, ammonta a Euro

78,9 milioni di Euro. La variazione del patrimonio è dovuta principalmente alla dinamica delle

riserve a seguito della mancata distribuzione degli utili del 2012. Nel corso dell’esercizio non

vi sono state variazioni del capitale sociale. Le riserve da valutazione mostrano un saldo

negativo di 0,1 milioni.

Il patrimonio di vigilanza si attesta a Euro 72,9 milioni con un incremento del 1,73% rispetto

al dato di dicembre 2012 e l’attivo ponderato si attesta a Euro 595 milioni (Euro 672 milioni

nel 2012).

3.3.2 I risultati economici

Dato il contesto congiunturale particolarmente critico, la politica commerciale della Società è

stata indirizzata prevalentemente al consolidamento del portafoglio clienti ed alla ricerca di

controparti con un basso profilo di rischio, al fine di mantenere un’elevata qualità del credito,

che ha favorito il contenimento sia dei crediti deteriorati che il miglioramento delle rettifiche

di valore nonché delle spese legali.

Per contro, come preventivato, questo indirizzo non ha favorito l’innalzamento del margine

finanziario e delle commissioni di factor; infatti ai maggiori volumi intermediati (turnover) si

registra un calo nel margine di intermediazione.

Il tax rate, a causa dell’introduzione delle modifiche fiscali introdotte nel 2013 con particolare

riferimento all’introduzione dell’addizionale Ires, è passato dal 41,81% del 2012 al 50,68%

del 2013, influenzando negativamente l’utile netto d’esercizio che chiude a Euro 4,4 milioni,

con una riduzione del 12,92% rispetto al 2012, pur in presenza di un utile lordo ante imposte

cresciuto del 3% sull’esercizio precedente. Come si nota nella tav.9 il risultato in assenza

l’effetto dell’addizionale IRES sarebbe stato di Euro 5,2 milioni, con un incrememnto sul 2012

del 3%.

Tav. 9 Imposte, utile netto e tax rate (dati in milioni di Euro)

Ass. %

Utile dell'attività corrente al lordo delle imposte 8,9 8,6 0,2 2,7%

Imposte dell'esercizio -3,7 -3,6 -0,1 2,39%

Risultato netto d'esercizio al lordo addizionale

IRES5,2 5,0 0,2 3,0%

Imposte dell'esercizio: Addizionale IRES -0,8 0,0 -0,8

Risultato netto d'esercizio 4,4 5,0 -0,6 -12,9%

Tax rate al netto Addizionale IRES -41,67% -41,81% 0,14% -0,34%

Tax rate complessivo -50,68% -41,81% -8,87% 21,22%

VociVariazione

31.12.2013 31.12.2012

24

3.3.2.1 Il margine di intermediazione

Tav. 10 Margine di interesse (dati in milioni di Euro)

Ass. %

10. Interessi attivi e proventi assimilati 25,6 34,8 -9,3 -26,58%

20. Interessi passivi e oneri assimilati -11,0 -19,5 8,5 -43,51%

Margine di interesse 14,5 15,3 -0,8 -5,00%

VociVariazione

31.12.2013 31.12.2012

Il margine di intermediazione si è attestato a Euro 21,9 milioni a fronte di Euro 23,4

milioni al 31 dicembre 2012, con una flessione del 6,4%. Analizzando le singole voci che lo

compongono si rileva che i minori ricavi hanno riguardato sia il margine di interesse

diminuito del 5% che le commissioni nette sono scese del 9,88%.

Il margine di interesse deve il suo calo principalmente a due fattori: il calo dello spread

medio praticato alla clientela e la riduzione degli impieghi medi.

In riferimento al calo degli impieghi medi, come già anticipato in precedenza nella presente

relazione sulla gestione, è da ascrivere quasi esclusivamente all’avvenuto rimborso

dell’esposizione infragruppo che già a partire dal mese di aprile era diminuita del 50%.

Tav. 11 Commissioni nette (dati in milioni di Euro)

Ass. %

30. Commissioni attive 9,6 10,8 -1,2 -11,1%

- Commissioni di factoring 8,7 10,0 -1,2 -12,4%

- Altre commissioni 0,9 0,9 0,0 3,5%

40. Commissioni passive -2,3 -2,7 0,4 -15,0%

- Commissioni di refactoring -1,4 -1,7 0,3 -15,2%

- Commissioni per riassicurazione crediti -0,7 -0,9 0,2 -18,0%

-Altre commissioni -0,2 -0,2 -0,0

Commissioni nette 7,3 8,1 -0,8 -9,8%

VociVariazione

31.12.2012 31.12.2012

Le commissioni nette sono state di Euro 7,3 milioni e hanno fatto registrare un calo del

9,88% rispetto a dicembre 2012. Le commissioni attive, che assommano a Euro 9,6 milioni,

sono diminuite dell’11,1% ed il calo, nell’analisi delle singole voci che le compongono è da

ascrivere alle commissioni da factoring diminuite del 12,4%, dovuto principalmente al

mancato gettito del plus factoring su alcuni significativi rapporti.

Le commissioni passive rilevano anch’esse un calo del 15%, e la diminuzione ha riguardato

tutte le voci che le compongono

25

3.3.2.2 Le rettifiche, le riprese di valore e gli accantonamenti al fondo rischi ed

oneri

Tav. 12 Le rettifiche/riprese di valore (dati in milioni di Euro)

Ass. %

Rettifiche di valore:

-Sofferenze/Incagli -2,5 -3,7 1,2 -32,09%

-Altre posizioni -0,2 -0,9 0,7 -74,40%

-Perdite su crediti 0,0 -0,9 0,9

TOTALE RETTIFICHE -2,7 -5,5 2,8 -50,32%

Riprese di valore:

-Sofferenze/Incagli 1,2 0,0 1,2

-Altre posizioni 0,2 0,1 0,1

-Su posizioni passate a perdita 0,0 0,1 -0,1

TOTALE RIPRESE 1,4 0,2 1,2

RETTIFICHE NETTE -1,3 -5,3 4,0 -75,34%

Accantonamento ai fondi rischi ed oneri -1,6 -0,5 -1,1

TOTALI -2,9 -5,8 2,8 -49,07%

VociVariazione

31.12.2013 31.12.2012

Il costo complessivo netto delle rettifiche di valore su crediti e degli accantonamenti netti al

fondo rischi ed oneri nel 2013 è stato di Euro 2,9 milioni, quasi la metà del valore rilevato nel

2012.

Le rettifiche di valore su crediti ammontano a Euro 2,7 milioni (Euro 5,5 nel 2012) e sono da

riferire nella quasi totalità alla componente delle sofferenze. Inoltre, il recupero fatto

registrare dalle riprese di valore su crediti, riprese esclusivamente derivanti da incassi per

Euro 1,4 milioni, avvalora il buon lavoro e l’attenzione che la Società dedica alla valutazione

ed alla gestione dei crediti deteriorati.

La movimentazione netta a conto economico del fondo rischi ed oneri nel 2013 è stata di

Euro 1,6 milioni, dei quali Euro 1,3 milioni rappresentano l’ulteriore accantonamento resosi

necessario per fronteggiare la pendenza in essere con l’Agenzia delle Entrate, sorta nel

2012, inerente alla verifica fiscale condotta dalla stessa Agenzia delle Entrate nei primi mesi

del 2012 all’incorporata Emil-Ro Leasing S.p.A..

Le somme richieste in pagamento ammontavano a Euro 4,8 milioni. La Società, assistita da

un primario studio di consulenza fiscale e tributaria di Roma, ha presentato regolare ricorso,

che, sulla base di valide argomentazioni, ha ottenuto un riconoscimento a proprio favore

delle argomentazioni, riducendo il rischio complessivo a Euro 1,8 milioni, interamente

accontonato.

I rimanenti Euro 0,3 milioni riguardano una causa in essere con una compagnia di

assicurazione crediti inerente la mancata liquidazione di un sinistro relativa ad una posizione

gestita in precedenza dall’incorporata ABF Factor S.p.A..

L’accantonamento si è reso necessario a seguito della sentenza di 1° grado che ha visto Emil-

Ro Factor soccombente.

26

Le cause attive e passive che la società ha in corso al 31 dicembre 2013 sono 8 (di cui 2

attive) per un petitum complessivo di Euro 11,1 milioni e sulle quali vi sono accantonamenti

per Euro 6,3 milioni.

3.3.2.3 Gli oneri operativi

Tav. 13 Oneri operativi (dati in milioni di Euro)

Ass. %

110. Spese amministrative -10,02 -9,54 -0,5 5,0%

- Spese per il personale -4,97 -4,48 -0,5 11,2%

di cui personale dipendente -3,93 -3,15 -0,8 24,9%

di cui ammnistratori e sindaci -0,74 -0,69 -0,1 7,4%

di cui altri costi -0,31 -0,64 0,3 -52,3%

- Altre spese Amministrative -5,04 -5,06 0,0 -0,4%

120. Rettifiche di valore nette su attività

materiali-0,09 -0,13 0,0 -31,5%

120. Rettifiche di valore nette su attività

immateriali-0,12 -0,07 -0,1 71,4%

160. Altri proventi e oneri di gestione 0,15 0,88 -0,7 -83,4%

Oneri operativi -10,08 -8,85 -1,22 13,8%

VociVariazione

31.12.2013 31.12.2012

Gli oneri operativi hanno fatto registrare un incremento del 13,8% rispetto al 2012. Nel

dettaglio le variazioni più significative si sono registrate nell’incremento della voce del costo

del personale che è aumentato dell’11,2%, e nella riduzione dei proventi di gestione diminuiti

dell’83%. Le spese del personale sono lievitate in particolar modo nella sottovoce relativa al

personale dipendente, passando da un onere di Euro 3,15 milioni del 2012 ad Euro 3,93

milioni nel 2013. L’incremento è giustificato dal maggior costo inerente l’assunzione di nuove

risorse e dall’incentivo all’esodo riconosciuto ad un dipendente che ha cessato il rapporto di

collaborazione con la Società al 31.12.2013.

La voce “160-altri proventi ed oneri di gestione” ha subito un vistoso calo rispetto al 2012. Il

dato riferito all’esercizio scorso presentava tra i proventi di gestione Euro 0,4 milioni, relativi

alla plusvalenza per la vendita di beni rivenienti dall’attività di leasing, plusvalenze che non si

sono ripetute nel 2013. Inoltre gli oneri di gestione del corrente esercizio risultano gravati

per Euro 0,3 milioni dalle spese inerenti il recupero e l’attività di vendita delle autovetture

rivenienti dall’escussione del pegno su una posizione passata in default, importo che verrà

recuperato nei prossimi esercizi a seguito della plusvalenza che si realizzerà dal

ricollocamento delle auto stesse.

L’utile dell’attività corrente al lordo delle imposte è stato di Euro 8,9 milioni e fa registrare un

incremento del 2,74% rispetto al 2012

27

Altre informazioni

a) Azioni proprie o della Controllante in portafoglio: la Società non detiene a nessun titolo

azioni proprie o della Controllante.

b) Come stabilito ed ai sensi dell’art. 2381, V comma, Cod. Civ. l’Amministratore Delegato

ha adempiuto agli obblighi di legge presentando al Consiglio d’Amministrazione le

relative relazioni.

c) E’ stata presentata la prevista relazione annuale sui reclami ricevuti, dalla quale è

risultato che per tutto il 2013 sono pervenuti 3 reclami e sono stati tutti definiti senza

ulteriore seguito né profili di responsabilità a carico della Società.

d) In materia di Antiriciclaggio ex art.54 Dlgs 231/2007, la Società ha continuato, attraverso

la società “Studio C.F. Formazione & Consulenza”, l’attività di formazione del personale

dipendente.

e) E’ stata presentata al Consiglio di Amministrazione la relazione annuale della Funzione

Antiriciclaggio, dalla quale non sono emersi elementi di criticità.

f) I rapporti con la Capogruppo e le altre imprese del Gruppo BPER, anche ai fini di cui

all’art. 2497 bis, Cod. Civ. sono costituiti da:

rapporti di finanziamento regolati a condizioni di mercato;

contratti di servizio, concernente l’erogazione di prestazioni in materia di

prevenzione e protezione, formazione del personale, attività di Risk

Management e di revisione interna, gestione amministrativa del personale,

antiriciclaggio, compliance e controllo crediti;

accordi commerciali, finalizzati alla promozione dell’attività di Emil-Ro Factor

S.p.A. presso la clientela delle banche del Gruppo BPER.

g) Il 21 febbraio è stata presentata al Consiglio d’amministrazione la relazione semestrale

dell’attività di auditing; inoltre nella stessa seduta è stato deliberato il Piano di auditing

per il 2013.

h) Nel corso dell’anno sono state presentate al Consiglio di Amministrazione le previste

Relazioni dell’Organismo di Vigilanza.

i) E’ stata presentata la “Relazione sulla struttura organizzativa”.

j) Su indicazione della Capogruppo, la Società ha provveduto ad aggiornare il regolamento

del “Referente al Dirigente Preposto”, è stato presentato il “Resoconto ICAAP 2012 del

Gruppo BPER” ed è stato presentato il documento “Operational Risk Book”.

28

k) Il 28/2/2013 il Direttore Generale, Rag. Tarcisio Fornaciari, ha terminato il distacco

presso la Società, andando ad assumere un nuovo incarico presso la Banca del Gruppo

Bper.

l) Il 21/3/2013 sono stati aggiornati il funzionigramma e l’organigramma aziendali, a

seguito della cessazione dall’incarico del Direttore Generale.

m) Nell’ottica di migliorare l’efficienza della struttura, è stato istituito il Comitato di Direzione,

organismo che dovrà elaborare le strategie da sottoporre al Consiglio d’amministrazione

e risponde della loro attuazione. Si dovrà occupare delle maggiori attività aziendali sia

sotto l’aspetto organizzativo che di rischio e, attraverso il coordinamento e la

condivisione delle attività svolte e da svolgere, si adopererà affinché le singole unità

aziendali e l’Alta Direzione operino nel rispetto delle linee guida loro assegnate.

n) E’ stato recepito integralmente il “Regolamento della Direzione Revisione Interna di

Gruppo” con la nomina del “referente della Direzione Revisione Interna di Gruppo”.

4. Le previsioni per il 2014

Ambito gestionale.

Il turnover previsto per il 2014 è atteso agli stessi livelli del 2013.

Gli sforzi dell’attività commerciale saranno rivolti:

Al consolidamento dei rapporti con primarie controparti;

Allo sviluppo dell’attività sull’estero;

A rafforzare il rapporto di collaborazione con le Banche del Gruppo e con i Soci.

Anche il risultato netto è atteso sugli stessi valori del 2013.

Per quanto concerne il comparto leasing, l’attività proseguirà nella direzione già tracciata per

il 2012: gestione del portafoglio in essere senza alcuna espansione commerciale.

Ambito organizzativo.

Il Gruppo Bper è stato inserito tra gli istituti bancari, che entreranno a far parte del perimetro

di azione della Vigilanza Unica (c.d. “Comprehensive Assessment”) sotto il coordinamento

della Banca Centrale Europea (BCE). In particolare si tratta di attività preliminari inerenti

l’avvio operativo del Single Supervisory Mechanism previsto a Novembre 2014.

Il 20 dicembre 2013 il Gruppo Bper ha avviato una specifica iniziativa progettuale, alla quale

partecipano tutte le società del Gruppo, finalizzata ad effettuare le attività richieste dal

Regulator e propedeutica all’avvio degli accessi ispettivi, ed a strutturare una risposta

29

preventiva in vista dell’avvio operativo delle verifiche riprogrammate dal Regulator in ambito

Asset Quality Review.

Proposta di riparto dell’utile

Signori Azionisti, prima di procedere alla proposta per l’assegnazione del risultato d’esercizio,

nella mia veste di Presidente del Consiglio di Amministrazione, colgo l’occasione per

ringraziare tutti i componenti ed il Collegio Sindacale, per la fattiva opera di collaborazione e

per i preziosi suggerimenti. Inoltre estendo i ringraziamenti, per la professionalità e per

l’impegno profuso nella gestione aziendale, in un anno particolarmente complesso,

all’Amministratore Delegato, ai Dirigenti ed a tutti i dipendenti e collaboratori della Società.

Un ringraziamento particolare alla Capogruppo per l’attenzione ed il supporto fornito.

Infine, un ringraziamento ad Assifact, associazione di categoria, per il supporto costante e

professionale fornito ai propri associati.

Dopo aver esaminato i dati realtivi alla gestione, si propone di destinare l’utile netto

dell’esercizio di Euro 4.376.392,12 come segue:

o Euro 218.819,60 = a riserva legale;

o Euro 2.519.845,22= a riserva straordinaria;

o Euro 1.637.727,30= a dividendi, pari a 0,45 Euro per azione.

Bologna, 27/02/2014

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

Alberto Cilloni

30

STATO PATRIMONIALE

Unità di euro

31.12.2013

Unità di euro

31.12.2012

10. Cassa e disponibilità liquide 1.615 2.741

40.

Attività finanziarie disponibili per la

vendita 1.175.850 1.330.751

60. Crediti 768.201.150 1.253.420.561

100. Attività materiali 295.415 386.577

110. Attività immateriali 5.728.575 5.629.360

120. Attività fiscali 4.948.902 5.092.396

a) correnti 211.261 211.261

b) anticipate 4.737.641 4.881.135

di cui alla Legge 214/2011 3.385.759 3.349.284

130. Attività non correnti e gruppi di attività in

via di dismissione - 1.430.000

140. Altre attività 5.279.219 6.329.495

TOTALE ATTIVO 785.630.726 1.273.621.881

Voci dell'attivo

Unità di euro

31.12.2013

Unità di euro

31.12.2012

10. Debiti 673.400.774 1.171.432.467

70. Passività fiscali 393.882 335.449

a) correnti 336.487 109.934

b) differite 57.395 225.515

90. Altre passività 25.681.100 21.553.868

100. Trattamento di fine rapporto del personale 984.384 838.422

110. Fondo per rischi e oneri: 6.257.149 4.927.107

b) altri fondi 6.257.149 4.927.107

120. Capitale 36.393.940 36.393.940

150. Sovrapprezzi di emissione8.986.145 8.986.145

160. Riserve 29.266.619 24.241.098

170. Riserve da valutazione (109.659) (112.135)

180. Utile (Perdita) d'esercizio 4.376.392 5.025.520

TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 785.630.726 1.273.621.881

Voci del passivo e del patrimonio netto

31

CONTO ECONOMICO

VociUnità di euro

31.12.2013

Unità di euro

31.12.2012

10. Interessi attivi e proventi assimilati 25.558.059 34.811.050

20. Interessi passivi e oneri assimilati (11.019.267) (19.507.380)

MARGINE DI INTERESSE 14.538.792 15.303.670

30. Commissioni attive 9.620.671 10.821.646

40. Commissioni passive (2.324.435) (2.725.063)

COMMISSIONI NETTE 7.296.236 8.096.583

60. Risultato netto dell'attività di negoziazione 17.066 (44.113)

90. Utile/perdita da cessione o riacquisto di:

a) attività finanziarie 10.130 -

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 21.862.224 23.356.140

100. Rettifiche/riprese di valore nette per

deterioramento di: (1.303.892) (5.301.232)

a) attività finanziarie (1.288.653) (5.301.232)

b) altre operazioni finanziarie (15.239) -

110. Spese amministrative: (10.015.560) (9.537.568)

a) spese per il personale (4.973.675) (4.475.468)

b) altre spese amministrative (5.041.885) (5.062.100)

120. Rettifiche/riprese di valore nette su attivita

materiali (86.952) (126.899)

130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività

immmateriali (119.600) (70.417)

150.Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1.608.631) (543.247)

160. Altri proventi e oneri di gestione 145.738 881.480

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA8.873.327 8.658.257

170. Utili (Perdite) delle partecipazioni - (21.923)

UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITA’

CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 8.873.327 8.636.334

190.Imposte sul reddito dell'esercizio

dell’operatività corrente (4.496.935) (3.610.814)

UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITA’

CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE 4.376.392 5.025.520

UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO 4.376.392 5.025.520

32

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA

VociUnità di euro

31.12.2013

Unità di euro

31.12.2012

10. Utile (perdita) di periodo 4.376.392 5.025.520Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a

conto economico: (52.495) (20.470)

40. Piani a benefici definiti (52.495) (20.470)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a

conto economico: 54.974 123.177100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 54.974 123.177

130 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 2.479 102.707

140 Redditività complessiva (voce 10 + 130) 4.378.871 5.128.227

33

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

(*) Il valore della colonna “Variazioni di riserve” si riferisce all’avanzo di fusione generato dall’incorporazione di EMIL-RO LEASING S.p.A..

(**) La modifica dei saldi di apertura delle riserve di utili e delle riserve da valutazione è conseguente l’orientamento espresso dall’Ordine degli Attuari (Circolare

n. 35 del 21 dicembre 2012), come dettagliato nella Parte A della Nota Integrativa.

Esi

stenze

al 31.1

2.2

011

Modific

a s

ald

i apert

ura

(**)

Esi

stenze

al 01.0

1.2

012

Allocazione risultato

esercizio precedente

Variazioni dell’esercizio

Redditiv

ità c

om

ple

ssiv

a

ese

rciz

io 2

012

Patr

imonio

nett

o a

l

31.1

2.2

012

(*)

Variazioni

di riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Riserve

Dividendi e

altre

destinazioni

Emissione

nuove

azioni

Acquisto

azioni

proprie

Distribuzione

straordinaria

dividendi

Variazioni

strumenti

di

capitale Altre variazioni

Capitale 36.394 36.394 - - - - - - - - - 36.394

Sovrapprezzi emissioni 8.986 8.986 - - - - - - - - - 8.986

Riserve: - - - - - - - - - - - -

a) di utili 13.330 (57) 13.273 4.093 - - - - - - - 17.366

b) altre 6.818 6.818 - - 57 - - - - - - 6.875

Riserve da valutazione (313) 57 (256) - - - - - - - - 144 (112)

Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - -

Azioni proprie - - - - - - - - - - - -

Utile (Perdita) di esercizio 6.131 6.131 (4.093) (2.038) - - - - - - 5.025 5.025

Patrimonio netto 71.346 - 71.346 - (2.038) 57 - - - - - 5.169 74.534

34

Esi

stenze

al 31.1

2.2

012

Modific

a s

ald

i apert

ura

Esi

stenze

al 01.0

1.2

012

Allocazione risultato

esercizio precedente

Variazioni dell’esercizio

Redditiv

ità c

om

ple

ssiv

a

ese

rciz

io 2

013

Patr

imonio

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l

31.1

2.1

3

Variazioni

di riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Riserve

Dividendi e

altre

destinazioni

Emissione

nuove

azioni

Acquisto

azioni

proprie

Distribuzione

straordinaria

dividendi

Variazioni

strumenti

di

capitale Altre variazioni

Capitale 36.394 36.394 - - - - - - - - - 36.394

Sovrapprezzi emissioni 8.986 8.986 - - - - - - - - - 8.986

Riserve: - - - - - - - - - - - -

a) di utili 17.366 17.366 5.025 - - - - - - - - 22.391

b) altre 6.875 6.875 - - - - - - - - 6.875

Riserve da valutazione (112) (112) - - - - - - - - 3 (109)

Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - -

Azioni proprie - - - - - - - - - - - -

Utile (Perdita) di periodo 5.025 5.025 (5.025) - - - - - - 4.376 4.376

Patrimonio netto 74.534 - 74.534 - - - - - - - 4.379 78.913

35

RENDICONTO FINANZIARIO METODO INDIRETTO

31.12.2013 31.12.2012

Importo Importo

(+/-) (+/-)

1. Gestione

- risultato d'esercizio (+/-) 4.376 5.025

- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su

attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)

- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)

- rettifiche di valore nette per deterioramento (+/-) 1.065 5.323

- rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 207 197

- accantonamenti netti a fondi rischi e oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 1.609 543

- imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto

dell'effetto fiscale (+/-)

- altri aggiustamenti (+/-) (26) 1.484

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) (+/-)

- attività finanziarie detenute per la negoziazione

- attività finanziarie valutate al fair value

- attività finanziarie disponibili per la vendita 210 (46)

- crediti verso banche

- crediti verso enti finanziari

- crediti verso clientela 483.622 49.451

- altre attività 1.219 (1.380)

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-) (+/-)

- debiti verso banche

- debiti verso enti finanziari

- debiti verso clientela (2.400) (8.015)

- titoli in circolazione

- passività finanziarie di negoziazione

- passività finanziarie valutate al fair value

- altre passività 4.001 2.322

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 493.883 54.904

B: ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da (+) (+)

- vendite di partecipazioni 1.430 -

- dividendi incassati su partecipazioni

- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- vendite di attività materiali 8 -

- vendite di attività immateriali

- vendite di rami d' azienda

2. Liquidità assorbita da (-) (-)

- acquisti di partecipazioni

- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- acquisti di attività materiali (4) (266)

- acquisti di attività immateriali (219) -

- acquisti di rami d' azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 1.215 (266)

C: ATTIVITA' DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie

- emissioni/acquisti di strumenti di capitale

- variazioni poste di PN a seguito aggregazione aziendale - (2.038)

- distribuzione dividendi e altre finalità

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 0 (2.038)

LIQUIDITA' TOTALE NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO 495.098 52.600

A: ATTIVITA' OPERATIVA (in migliaia di Euro)

36

RICONCILIAZIONE

31.12.2013 31.12.2012

Importo Importo

Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio (1.158.450) (1.211.050)

Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 495.098 52.600

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio (663.352) (1.158.450)

Il saldo della cassa e delle disponibilità liquide è rappresentato dalla cassa contante e dai crediti e debiti verso banche per

conti correnti e depositi, questi ultimi classificati nella voce 60) Crediti.

37

NOTA INTEGRATIVA

La Nota Integrativa è suddivisa nelle seguenti parti:

1) parte A – Politiche contabili;

2) parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale;

3) parte C – Informazioni sul conto economico;

4) parte D – Altre informazioni.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione

aziendale. Le sezioni contengono informazioni sia di natura qualitativa sia quantitativa.

In base al disposto dell’art. 2423 comma 5 del Codice Civile, e dall’art. 5 del D. Lgs. N. 38/2005 il Bilancio ed i

rendiconti intermedi delle società di capitali devono essere redatti in unità di euro.

Il passaggio dai dati contabili, espressi in centesimi di euro, ai dati di bilancio, espressi in unità di euro, è

avvenuto con la tecnica dell’arrotondamento e la relativa differenza è ricondotta tra le “altre attività/passività” per

lo stato patrimoniale e tra gli “altri proventi/oneri di gestione” per il conto economico, nella voce “redditività

complessiva” del prospetto della redditività complessiva, nella voce “patrimonio netto” per il prospetto delle

variazioni del patrimonio netto e nella voce “liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio” del rendiconto

finanziario.

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 Parte generale

SEZIONE 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il Bilancio d’esercizio al 31.12.2013 è redatto, come previsto dall’art. 1 del D.lgs n. 38/2005 in conformità agli

International Financial Reporting Standards (IFRS) ed agli International Accounting Standards (IAS) emanati

dall’International Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting

Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento

Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 ed applicabili alla data di bilancio.

Il Bilancio d’esercizio al 31.12.2013 è stato predisposto secondo le “Istruzioni per la redazione del bilancio e del

rendiconto degli intermediari finanziari iscritti nell’Elenco speciale, degli istituti di pagamento, degli IMEL, delle

SGR e delle SIM”, emanate da Banca d’Italia con provvedimento del 21 gennaio 2014, che sostituiscono

integralmente le istruzioni allegate al Regolamento del 14 febbraio 2006, e successive modifiche. Tali Istruzioni

stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto

della Nota Integrativa.

Nella predisposizione del Bilancio, quando necessario, si fa altresì riferimento al “Quadro sistematico per la

preparazione e la presentazione del bilancio” (Framework), ai documenti predisposti dall’Organismo Italiano di

Contabilità (OIC), dalla Banca d’Italia e dall’Associazione di categoria (Assifact).

38

Adeguamenti normative

Come richiesto dallo IAS 8, si riportano i nuovi principi contabili internazionali, o le modifiche di principi già in

vigore, la cui applicazione è divenuta obbligatoria dall’esercizio 2013:

Modifiche allo IAS 1 – Esposizione nel bilancio delle voci delle altre componenti di Conto economico complessivo

(Regolamento UE n.475 del 5 giugno 2012)

Le modifiche apportate hanno lo scopo di rendere più chiara l’esposizione delle voci incluse nel “Prospetto della

redditività complessiva” distinguendole in due tipologie, che riflettono la caratteristica di poter girare o meno in

conto economico in un esercizio successivo.

Modifiche all’IFRS 1, allo IAS 12, all’IFRS 13 – (Regolamento UE n.1255 del 11 dicembre 2012)

Il nuovo principio contabile IFRS 13 “Misurazione del fair value” ha consentito di raccogliere in un unico principio

le definizioni di fair value disseminate fino ad oggi attraverso l’intero corpus degli IFRS eliminando le incoerenze

esistenti.

L’IFRS 13 definisce il fair value come il prezzo che sarebbe ricevuto nel caso di vendita di un’attività o pagato per

trasferire una passività in una transazione ordinata tra partecipanti al mercato (exit price). La definizione di fair

value contenuta nell’IFRS 13 mette in evidenza che le tecniche di misurazione sono market based e non entity

specific.

L’applicazione del nuovo principio non ha avuto impatti sulla situazione patrimoniale ed economica della società.

Modifiche all’IFRS 7 - Strumenti finanziari: Informazioni integrative – Compensazione di attività e passività

finanziarie (Regolamento UE n.1256 del 13 dicembre 2012)

Le modifiche in oggetto mirano a fornire nel bilancio informazioni quantitative aggiuntive per consentire agli

utenti di comparare e riconciliare meglio le informazioni derivanti dall’applicazione degli IFRS e quelle derivanti

dall’applicazione dei Generally Accepted Accounting Principles (GAAP) statunitensi. I principi contabili americani

presentano requisiti meno stringenti ai fini della compensazione in bilancio di poste attive e passive.

Nel corso dell’esercizio 2013 lo IASB ha apportato modifiche ad alcuni principi IAS/IFRS precedentemente

emanati e ha pubblicato nuovi principi contabili internazionali. Nessuno di questi aggiornamenti è stato utilizzato

ai fini della predisposizione del bilancio, poiché non è intervenuta la prevista omologazione da parte della

Commissione Europea.

Banca d’Italia

L’entrata in vigore del decreto legislativo n. 141 del 13 agosto 2010 ha riformato il titolo V del d. lgs. 1°

settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni (TUB), modificando profondamente la disciplina degli

intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale” di cui all’art. 107 TUB. Il regime transitorio prevede che, sino

all’entrata in vigore delle disposizioni di attuazione del decreto legislativo, continui a trovare applicazione il quadro

normativo antecedente il recepimento delle innovazioni inerenti alla concentrazione dei rischi (direttiva

2009/111/CE – CRD II) nella normativa prudenziale nazionale.

Circolare 284 – Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni delle perdite storicamente registrate sulle

posizioni in default”- emanata il 18 giugno 2013.

La Circolare prevede la costruzione di un archivio per la raccolta dei dati sull’attività di recupero dei crediti svolta

dagli intermediari vigilati (bancari e finanziari) e che permetta di calcolare i tassi di perdita registrati storicamente

sulle posizioni deteriorate (default). La costruzione di tale archivio si ricollega al nuovo modello contabile di

impairment in corso di definizione da parte dello IASB, destinato a sostituire quello attuale basato sulle perdite

subite (incurred losses) previsto dallo IAS 39, che richiederà a tutti gli intermediari vigilati la capacità di stimare le

perdite attese (expected losses).

39

La segnalazione ha periodicità annuale e la prima segnalazione dovrà pervenire a Banca d’Italia entro il

25/3/2015.

Aspetti Fiscali

Per effetto del Decreto Legge n. 133/2013 e del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del

30/11/2013 la misura dell’acconto Ires e Irap 2013 è aumentata dell’1,5%. Il Decreto Legge n.133/2013, ha

altresì previsto l’aumento dell’acconto Ires e Irap del 128,5% per gli enti creditizi e finanziari, pertanto l’acconto

per il periodo d’imposta in corso al 31/12/2013 risulta pari al 130% delle imposte di riferimento e l’applicazione d i

un’addizionale di 8,5 punti percentuali all’aliquota Ires del 27,5%.

La Legge del 27/12/2013 n. 147 (Legge di stabilità 2014) ha comportato rilevanti variazioni sugli effetti di natura

fiscale relativi alle rettifiche di valore prevedendo la deducibilità, sia ai fini Ires che Irap, di tutte le rettifiche di

valore sui crediti in cinque anni a partire dall’esercizio corrente.

SEZIONE 2 – Principi generali di redazione

Il Bilancio è costituito, dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva,

dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa ed è

corredato dalla relazione intermedia degli amministratori sull’andamento della gestione.

Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli

informativi. Non sono riportate le voci che non presentano importi né per l’esercizio al quale si riferisce il bilancio,

né per quello precedente. Nel conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati tra

parentesi.

In sintesi, i principi generali su cui si fonda la redazione del bilancio sono i seguenti, come previsto dallo IAS 1:

a) continuità aziendale: le attività, le passività e le operazioni “fuori bilancio” sono valutate in una prospettiva

di destinazione durevole nel tempo; gli amministratori e la direzione generale svolgono periodicamente

valutazioni sulla sussistenza del presupposto della continuità aziendale ponendo particolare attenzione alla difficile

situazione del mercato reale e finanziario attuale. La struttura patrimoniale, l’accesso alle fonti di finanziamento e

la qualità dei crediti in essere sono tali da garantire la capacità dell’impresa di continuare ad operare nel prossimo

futuro pertanto la Società non presenta, allo stato, fattori di incertezza e/o dubbi riguardo al presupposto della

continuità societaria;

b) competenza economica: i costi e i ricavi sono rilevati nel periodo in base alla maturazione economica e

secondo i criteri di correlazione, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario;

c) rilevanza e aggregazioni di voci: ogni classe rilevante di voci simili viene esposta distintamente in bilancio;

gli elementi di natura o destinazione dissimile possono essere aggregate solo se l’informazione è irrilevante;

d) compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non devono essere compensati, salvo che questo

non sia richiesto o consentito da un principio o una interpretazione, ovvero dalle regole di Banca d’Italia in

materia di bilanci degli intermediari finanziari;

e) informativa comparativa: le informazioni comparative sono fornite per il periodo precedente per tutti i dati

esposti in bilancio salvo diverse disposizioni previste da un principio o una interpretazione;

f) uniformità di presentazione: per assicurare la comparabilità dei bilanci, la presentazione e la classificazione

delle voci vengono mantenute costanti nel tempo, salvo diverse specifiche indicazioni richieste da nuovi principi

contabili o loro interpretazioni, ovvero si manifesti la necessità, in termini di significatività ed affidabilità, di

rendere più appropriata la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o classificazione viene

modificato si danno indicazioni sulla natura e i motivi della variazione e delle voci interessate; il nuovo criterio,

qualora possibile, viene applicato in modo retroattivo;

40

g) periodicità dell’informativa: l’informativa deve essere redatta almeno annualmente; se un’entità cambia la

data di chiusura del proprio esercizio deve indicare la ragione per cui varia la durata dell’esercizio e il fatto che i

dati non sono comparabili.

Lo stato patrimoniale, il conto economico ed il prospetto della redditività complessiva sono redatti in unità di

Euro, mentre tutti gli importi del prospetto delle variazioni del patrimonio netto, del rendiconto finanziario e della

nota integrativa sono esposti in migliaia di Euro, arrotondati all’unità superiore per frazioni di oltre 500 Euro.

SEZIONE 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Con riferimento alla pendenza in essere con l’Agenzia delle Entrate, sorta nel 2012, riveniente dall’’incorporata

Emil-Ro Leasing, nel mese di febbrio 2014 sono stati presi contatti con il funzionario responsabile della

Dipartimento Provinciale Bologna dell'Agenzia delle Entrate che si è reso disponibile ad accogliere un verbale di

conciliazione che prenda atto del contenuto delle sentenze di primo grado. Pertanto, la controversia si

chiuderebbe con il pagamento di imposta per Euro 1.634.656, oltre interessi. Al riguardo, considerata l'alea del

risultato di un contenzioso e che, comunque, rispetto a quanto richiesto in pagamento con gli impugnati avvisi di

accertamento di complessivi Euro 4,8 milioni, la definizione rappresenterebbe circa 1/3 di quanto accertato. A

fronteggiare tale onere, come peraltro illustrato in altra parte del presente bilancio, sono stati stanziati al “fondo

rischi ed oneri” Euro 1,8 milioni.

SEZIONE 4 – Altri aspetti

Il Bilancio è sottoposto a revisione contabile da parte della società PricewaterhouseCoopers S.p.A. sulla

base dell’incarico per il periodo 2010-2018, come da delibera dell’Assemblea dei Soci del 22 aprile 2010.

Incertezza nell’utilizzo di stime

La redazione del Bilancio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi

effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività

e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili

e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di

assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate

possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali

valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni

soggettive utilizzate.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della

direzione aziendale sono:

a. la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività

finanziarie;

b. la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di

bilancio e del rendiconto;

c. l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati

in mercati attivi;

d. la valutazione delle partecipazioni;

e. la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;

f. le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati del bilancio fornisce i dettagli informativi

necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del

bilancio.

41

A.2 Parte relativa ai principali aggregati di bilancio

In questa parte vengono illustrati i Principi contabili adottati per la predisposizione del presente bilancio.

L’esposizione è effettuata con riferimento ai criteri di iscrizione, di classificazione, di valutazione e di cancellazione

delle diverse poste del rendiconto intermedio.

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di iscrizione

L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento per i titoli di

debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti.

La rilevazione iniziale avviene al fair value, che è normalmente pari al corrispettivo pagato. Nei casi in cui il

corrispettivo è diverso dal fair value, l’attività finanziaria viene iscritta al suo fair value e la differenza tra il

corrispettivo e il fair value viene registrata a conto economico. Il valore di prima iscrizione comprende gli oneri e

proventi accessori direttamente attribuibili alla transazione e quantificabili alla data di iscrizione, anche se liquidati

successivamente.

Criteri di classificazione

Sono incluse in questa categoria le attività finanziarie, diverse dai derivati, che non siano state classificate nelle

voci di stato patrimoniale attivo “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”, “Attività finanziarie valutate al

fair value”; “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza”, “Crediti”.

La voce comprende in particolare: le interessenze azionarie diverse da quelle di controllo, controllo congiunto e

collegamento non detenute con finalità di negoziazione; quote di fondi comuni non quotati, ovvero aventi scarsa

movimentazione; specifici titoli obbligazionari, individuati caso per caso in relazione alle finalità con cui vengono

acquisiti/detenuti.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita sono valutate al fair value.

Per i titoli di capitale, se il fair value ottenuto da valutazioni tecniche non è attendibilmente determinabile, gli

strumenti finanziari sono valutati al costo e rettificati in presenza di perdite per riduzione di valore.

Banca d’Italia, CONSOB ed ISVAP con nota congiunta n. 4 del marzo 2010 raccomandano ai sensi dell’IFRIC allo

IAS 39 del luglio 2009, la definizione di criteri quantitativi al fine di individuare una “diminuzione significativa o

prolungata del fair value” di un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono cancellate dallo stato patrimoniale se i diritti contrattuali

relativi ai flussi finanziari sono scaduti o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente

tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli utili e le perdite derivanti da variazioni di fair value sono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto,

sino al momento in cui l’attività viene cancellata, mentre viene rilevato a conto economico il valore corrispondente

al costo ammortizzato delle attività disponibili per la vendita.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte ad una verifica volta ad individuare l’esistenza di

obiettive evidenze di riduzione di valore. La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore (test

di impairment) viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio. Se sussistono tali evidenze, la perdita cumulativa che

è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto viene stornata e rilevata a conto economico; l’importo della

perdita viene misurato come differenza tra il costo di acquisizione, al netto di qualsiasi rimborso in conto capitale

e ammortamento, e il fair value corrente, dedotta qualsiasi perdita per riduzione di valore rilevata

precedentemente nel conto economico.

42

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla

rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel

caso di crediti o titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non

può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti

rettifiche.

Oltre che per la rilevazione di una perdita per riduzione di valore, gli utili o perdite cumulati nella riserva di

patrimonio netto vengono, come sopra indicato, registrati a conto economico al momento della dismissione

dell’attività.

I dividendi su uno strumento rappresentativo di capitale disponibile per la vendita sono rilevati a conto economico

quando sorge il diritto a riceverne il pagamento.

Crediti

Criteri di iscrizione

L’iscrizione in bilancio avviene solo quando vengono sostanzialmente trasferiti tutti i rischi e benefici oppure il

controllo effettivo dei medesimi crediti. I crediti iscritti in questa categoria non possono essere successivamente

trasferiti in altri portafogli.

L’iscrizione iniziale avviene al fair value comprensivo dei costi/ricavi di transazione direttamente attribuibili

all’acquisizione dell’attività. Per essere assunto come “costo/ricavo di transazione” lo stesso deve essere

determinabile fin dall’origine dell’operazione, anche se liquidato in un momento successivo. Sono, invece, da

escludere i costi oggetto di specifico rimborso da parte del debitore o di un terzo o inquadrabili tra i normali costi

interni di carattere amministrativo.

Quanto ai crediti per Factoring la valutazione dell’avvenuto trasferimento di tutti i rischi e benefici non può

prescindere dalla tipologia di cessione, pro-solvendo o pro-soluto:

• per i crediti acquistati in pro-solvendo l’iscrizione del credito nei confronti del cedente corrisponde al

corrispettivo anticipato;

• per i crediti acquistati in pro-soluto invece, l’iscrizione presuppone una valutazione analitica delle clausole

di cessione e quindi la verifica dell’effettivo trasferimento di tutti i rischi e benefici oppure del controllo effettivo

dei medesimi crediti. Ove dall’analisi emerga la non sussistenza dei presupposti per l’iscrizione dei crediti, si

procede all’iscrizione, in bilancio e nei rendiconti intermedi, dei corrispettivi anticipati al cedente, analogamente

al pro-solvendo.

Di seguito si espone il percorso logico ed i criteri qualitativi e quantitativi utilizzati per l’iscrizione, in bilancio e nel

rendiconto intermedio dei crediti acquistati nell’ambito dei contratti di Factoring pro soluto. Il quadro di

riferimento è quello delineato dal principio contabile IAS 39 e le modalità applicative sono quelle definite dal

documento di Assirevi n. 109. L’analisi dei principali rischi connessi con i crediti, rilevati sotto il profilo della

recognition sono:

• rischio di credito;

• rischio di ritardato pagamento;

• rischio di tasso;

• altri rischi (quali ad esempio il rischio di cambio qualora si tratti di crediti espressi in divisa estera).

La Società ha adottato clausole di mitigazione del rischio mediante apposite previsioni contrattuali pattuite con i

cedenti. Sono clausole di mitigazione del rischio la definizione di limiti sui singoli debitori ceduti, le franchigie

assolute e relative, le clausole di bonus malus e di ritardato pagamento.

Criteri di classificazione

Nel presente portafoglio sono inseriti i crediti verso banche, verso enti finanziari e verso clienti (qualunque sia la

loro forma contrattuale e compresi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi

finanziari).

Sono compresi in questa categoria i finanziamenti originati nell’ambito dell’attività di Factoring a fronte di

anticipazioni su operazioni pro-solvendo, nonché i crediti acquistati nell’ambito di operazioni pro-soluto, previo

accertamento dell’avvenuto sostanziale trasferimento in capo alla società di Factoring dei rischi e benefici

connessi con i crediti acquistati. In presenza di operazioni di Factoring pro-soluto per le quali non risulta verificato

43

il presupposto del trasferimento dei rischi e benefici dal cedente al factor, vengono iscritte nell’attivo le eventuali

anticipazioni erogate al cedente.

Tra i crediti per cassa rientrano, in particolare, quelli derivanti dalle operazioni di leasing finanziario (che,

conformemente allo IAS 17, vengono rilevate secondo il cosiddetto “metodo finanziario”).

Criteri di valutazione

I crediti sono iscritti inizialmente al fair value (importo erogato) rettificato degli eventuali costi e ricavi di

transazione che sono direttamente attribuibili all’acquisizione o all’erogazione del credito.

Successivamente le valutazioni si basano sul principio del costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione

diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento – calcolato col

metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a

scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata (12 mesi) fa ritenere

trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione, applicando invece il costo storico così come

per i crediti senza scadenza definita o soggetti a revoca.

Ad ogni chiusura del bilancio o di situazione infrannuale il portafoglio crediti è sottoposto a valutazione al fine di

verificare se vi siano elementi di riduzione di valore riconducibili a perdite (c.d. processo di impairment). Sono

considerati deteriorati i crediti a sofferenza, gli incagli, le esposizioni ristrutturate e le esposizioni scadute o

sconfinate oltre i 90 giorni secondo le attuali regole definite dalla Banca d’Italia.

Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di valore

di ciascun rapporto è pari alla differenza tra il valore di bilancio, o di rendiconto intermedio, dello stesso al

momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato

applicando il tasso di interesse effettivo originario.

I crediti privi di obiettive evidenze di perdita per riduzione di valore sono assoggettati a valutazione collettiva,

mediante la creazione di gruppi di posizioni con un profilo di rischio omogeneo. La svalutazione è determinata

sulla base dell’andamento storico delle perdite riferibili a ciascun gruppo di riferimento. Ai fini della

determinazione delle serie storiche sono eliminati dalla popolazione dei crediti le posizioni oggetto di valutazione

analitica.

Portafoglio crediti factoring:

in ragione delle diverse caratteristiche la società ha identificato distinti portafogli di crediti.

Sono stati divisi dalla parte “ordinaria”:

• i crediti cedutici da terzi nei confronti di società del gruppo BPER;

• gli “incagli oggettivi”.

L’impairment collettivo è stato calcolato utilizzando per la variabile PD (Probability of Default) il dato medio di

mercato fornito da Assifact (associazione di categoria delle società di factoring) per gli anni dal 2008 al 2011, ed

in particolare:

• per il credito ordinario il parametro di mercato è stato utilizzato al 100%;

per il credito “multi utility” si è stimato sufficiente un parametro pari al 50% di quello ordinario;

per il credito nei confronti di società appartenenti al gruppo non si sono effettuate rettifiche di valore,

considerando la PD pari a zero;

• per gli “incagli oggettivi” ovvero come da definizione fonte Banca d’Italia, crediti scaduti in via continuativa da

oltre 270 giorni, è stata utilizzata la percentuale massima rilevata da Assifact negli ultimi anni.

Per la variabile LGD (Loss Given Default) viene utilizzato il dato medio fornito dall’ABI, pari al 45%; applicato ai

crediti non coperti dalla polizza assicurativa.

Portafoglio crediti leasing:

le perdite di valore attribuibili a ciascun credito deteriorato sono date dalla differenza tra il rischio finanziario

(implicito più esplicito) e il valore recuperabile al netto dell’attualizzazione. Il valore recuperabile corrisponde al

valore attuale dei flussi di cassa attesi di ciascun credito computato sulla scorta:

44

a) del valore dei flussi di cassa contrattuali al netto delle perdite attese, stimate tenendo conto sia della capacità

del debitore di assolvere le obbligazioni assunte sia del valore presumibile di realizzo dalla vendita dei beni locati

nonché delle eventuali garanzie personali e reali assunte;

b) del tempo atteso di recupero, stimato anche in base alle procedure in atto per il recupero del credito/bene;

c) del tasso interno di rendimento al momento della classificazione a credito deteriorato.

La valutazione dei crediti performing riguarda invece crediti per i quali non sono stati riscontrati elementi oggettivi

di perdita e che, pertanto, vengono assoggettati ad una valutazione collettiva. Ai flussi di cassa delle attività,

aggregate per tipologia di prodotto finanziato, sono state applicate percentuali in linea con quelle rilevate dalle

altre società che operano nel settore del leasing finanziario.

Le perdite di valore riscontrate sono iscritte immediatamente a conto economico nella voce “100 Rettifiche di

valore nette per deterioramento di crediti” così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti

svalutazioni.

Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo

differenziale con riferimento a ciascun portafoglio di crediti in bonis alla data di valutazione.

Criteri di cancellazione

I crediti vengono cancellati quando sono incassati, ceduti o nel caso del leasing attraverso al vendita del bene.

I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale

trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora sia mantenuta una parte

prevalente dei rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del

bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata trasferita. Nel caso in cui non sia possibile

accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio qualora non sia

stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, del

controllo comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato

dall’esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Infine,

i crediti ceduti vengono cancellati qualora vi sia la conversione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di

cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le perdite derivanti da eventuali impairment vengono allocati nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette per

deterioramento di: a) attività finanziarie.

Gli interessi attivi e le commissioni attive di factoring vengono allocate rispettivamente nelle voci: “Interessi attivi

e proventi assimilati” e “Commissioni attive” nel conto economico. Tra di essi compaiono anche i canoni relativi

all’attività di leasing finanziario al netto delle relative quote di ammortamento.

Se, a seguito di un evento verificatosi dopo la rilevazione della perdita, vengono meno i motivi che sono alla base

della riduzione di valore dell’attività, vengono effettuate a conto economico delle riprese di valore. Le riprese di

valore sono tali da non determinare un valore contabile superiore al valore di costo ammortizzato che il credito

avrebbe avuto se la perdita per riduzione di valore non fosse mai stata rilevata.

I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo, corrispondenti agli interessi maturati nell’esercizio sulla

base dell’originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le perdite per riduzione di

valore, vengono contabilizzati tra le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento.

Partecipazioni

Criteri di iscrizione

Le partecipazioni sono inizialmente rilevate al costo, alla data di regolamento, comprensivo dei costi direttamente

attribuibili alla transazione.

45

Criteri di classificazione

La voce “Partecipazioni” comprende le partecipazioni in imprese controllate, controllate in modo congiunto e

sottoposte a influenza notevole.

Le eventuali partecipazioni di collegamento, controllo congiunto e le altre partecipazioni detenute secondo una

finalità di investimento in capitale di rischio (c.d. venture capital) sono trattate in conformità allo IAS 39.

Si considerano controllate le società di cui è posseduta direttamente o indirettamente più della metà dei diritti di

voto a meno che possa essere dimostrato che tale possesso non costituisca controllo; il controllo vi è inoltre

quando è esercitato il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali.

Si considerano di controllo congiunto le società per le quali esiste una condivisione del controllo con altre parti,

stabilita contrattualmente.

Sono collegate le imprese nelle quali è posseduto, direttamente o indirettamente, almeno il 20 per cento dei diritti

di voto o nelle quali, pur con una quota di diritti di voto inferiore, viene rilevata influenza notevole, definita come

il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali, senza avere il controllo o il

controllo congiunto.

Il legame di controllo, controllo congiunto e collegamento si considera cessato nei casi in cui la definizione delle

politiche finanziarie e gestionali della società partecipata è sottratta agli organi di governo ed è attribuita ad un

organo governativo, ad un tribunale e in casi simili. La partecipazione in questi casi viene assoggettata al

trattamento dello IAS 39, come previsto per gli strumenti finanziari.

Nel determinare il legame partecipativo si considerano i soli elementi (percentuale di possesso, diritti di voto

effettivi e potenziali, situazioni di fatto di influenza notevole) che sussistono a livello di bilancio individuale.

Le partecipazioni di controllo, controllo congiunto e collegamento destinate alla vendita sono esposte

separatamente in bilancio come gruppo in dismissione e valutate al minore tra il valore contabile e il fair value al

netto dei costi di dismissione.

Criteri di valutazione

Nel bilancio individuale le partecipazioni in imprese controllate, collegate e a controllo congiunto sono valutate al

costo. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla

stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore di mercato o del valore attuale

dei flussi finanziari futuri.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari relativi ad esse o

quando vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e tutti i benefici ad esse connessi.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

I dividendi ricevuti da partecipazioni valutate al costo sono iscritti a conto economico, nella voce “Dividendi e

proventi simili”, quando sorge il diritto a riceverne il pagamento.

Se i motivi della perdita per riduzione di valore sono rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente

alla rilevazione della riduzione del valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto

economico.

Attività materiali

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono registrate al costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori direttamente imputabili

e aumentato delle spese successive sostenute per accrescerne le iniziali funzionalità economiche se di natura

straordinaria. I beni ritirati a seguito di risoluzione e transazione vengono iscritti in tale voce nel momento in cui

la Società rientra in possesso degli stessi ed in questo caso vengono iscritti al valore del capitale residuo.

46

Criteri di classificazione

Nel presente portafoglio sono inserite le attività materiali costituite da beni ad uso funzionale (immobili

strumentali, impianti, macchinari, arredi e costo per migliorie stabili in locazione) destinate allo svolgimento della

corrente attività aziendale. Inoltre compaiono anche i beni derivanti da operazioni di locazione finanziaria rientrati

in possesso della Società, a seguito di risoluzione e di transazione che prevede, a fronte della restituzione dei beni

e di un indennizzo, la completa chiusura delle procedure a carico del cliente.

Criteri di valutazione

Tutte le attività materiali di durata limitata vengono valutate secondo il principio del costo al netto delle quote di

ammortamento e delle eventuali perdite di valore. La sottoposizione ad ammortamento dei beni di durata limitata

comporta la sistematica imputazione al conto economico di quote dei costi determinate in funzione della residua

durata economica di tali beni:

1) la durata dei piani di ammortamento corrisponde all’arco di tempo compreso tra il momento in cui i beni sono

disponibili per l’uso e quello previsto per la cessazione del loro impiego;

2) i piani di ammortamento adottati sono a quote costanti;

3) periodicamente viene accertato se sono intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie che

impongano di modificare gli iniziali piani di ammortamento.

I beni rivenienti dalla risoluzione di contratti di leasing e destinati alla vendita, vengono classificati tra i beni di

proprietà e non vengono ammortizzati ma sono soggetti ad impaiment.

Criteri di cancellazione

Le attività materiali vengono cancellate dal bilancio all’atto della loro cessione o dismissione quando hanno

esaurito integralmente le loro funzionalità economiche.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali” del conto economico sono registrati gli

ammortamenti periodici.

In presenza di indicazioni che dimostrano una potenziale perdita per riduzione di valore di un elemento delle

attività materiali, si procede al confronto tra il valore contabile e il valore recuperabile, quest’ultimo pari al

maggiore tra il valore d’uso, inteso come valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite, e il fair value al netto

dei costi di dismissione; viene rilevata a conto economico l’ eventuale differenza negativa tra il valore di carico e il

valore recuperabile. Se i motivi che avevano comportato una rettifica di valore vengono meno, si registra a conto

economico una ripresa di valore; a seguito delle riprese di valore il valore contabile non può superare il valore che

l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite per riduzione di

valore.

Attività immateriali

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono registrate al costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori e aumentato delle

spese successive sostenute per accrescerne le iniziali funzionalità economiche.

Un’attività immateriale può essere iscritta come Avviamento quando la differenza positiva tra il fair value degli

elementi patrimoniali acquisiti e il costo di acquisto della partecipazione (comprensivo degli oneri accessori) sia

rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione.

47

Criteri di classificazione

Nel presente portafoglio sono inseriti i fattori intangibili di produzione ad utilità pluriennale di durata limitata o

illimitata rappresentati in particolare da software e avviamento.

Le attività immateriali includono i fattori intangibili di produzione ad utilità pluriennale, il cui costo può essere

misurato in modo affidabile e a condizione che si tratti di elementi:

• identificabili, cioè protetti da riconoscimento legale oppure negoziabili separatamente dagli altri beni aziendali;

• controllati dalla Società;

• in grado di generare benefici economici futuri.

Criteri di valutazione

Le attività immateriali di durata limitata formano oggetto di valutazione secondo il principio del costo al netto

delle quote di ammortamento e delle eventuali perdite di valore. La durata dei relativi ammortamenti corrisponde

alla vita utile stimata delle attività e la loro distribuzione temporale è a quote costanti.

La sottoposizione ad ammortamento dei beni di durata limitata comporta la sistematica imputazione al conto

economico di quote dei costi determinate in funzione della residua durata economica di tali beni:

1) la durata dei piani di ammortamento corrisponde all’arco di tempo compreso tra il momento in cui i beni sono

disponibili per l’uso e quello previsto per la cessazione del loro impiego;

2) i piani di ammortamento adottati sono a quote costanti;

3) periodicamente viene accertato se sono intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie che

impongano di modificare gli iniziali piani di ammortamento.

In presenza di situazioni sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli di valore, le attività immateriali sono

sottoposte ad impairment test. L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il

valore contabile dell’attività e il valore recuperabile.

Le attività immateriali a durata illimitata, come l’avviamento non sono ammortizzate e sono sottoposte

all’impairment test alla data di bilancio.

Criteri di cancellazione

Le attività immateriali vengono cancellate dal bilancio al momento della dismissione e qualora non siano attesi

benefici economici futuri.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” del conto economico figurano gli

ammortamenti periodici, le eventuali perdite durature di valore e le eventuali perdite da impairment dei valori

dell’avviamento.

Altre attività e altre passività

Nella presente voce sono iscritte le attività/passività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo/passivo dello Stato

Patrimoniale. Sono inclusi, tra l’altro i crediti derivanti da forniture di beni e servizi non finanziari nonché le partite

fiscali diverse da quelle rilevate nelle voci “attività/passività fiscali”.

Fiscalità corrente e differita

Nella presente voce figurano le partite fiscali rilevate in applicazione dello IAS 12.

Criteri di iscrizione

Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale

nazionale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio

dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti. Le imposte anticipate e quelle

differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee (senza limiti temporali) tra il valore

attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.

48

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro

recupero, valutata sulla base della capacità della società di generare con continuità redditi imponibili positivi.

Criteri di classificazione

Le poste della fiscalità corrente includono gli acconti versati (attività correnti) e debiti da assolvere (passività

correnti) per imposte sul reddito di competenza del periodo.

Le poste della fiscalità differita rappresentano, invece, imposte sul reddito recuperabili in periodi futuri per

differenze temporanee deducibili (attività differite) e imposte sul reddito pagabili in periodi futuri per differenze

temporanee tassabili (passività differite).

Criteri di valutazione

Le poste della fiscalità corrente, dell’esercizio in corso e di quelli precedenti, devono essere determinati al valore

che si prevede di pagare o recuperare dalle autorità fiscali, applicando le aliquote e la normativa fiscale vigente.

Le poste della fiscalità differita devono essere valutate con le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili

nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base delle aliquote e

della normativa fiscale vigente.

La valutazione delle poste fiscali differite deve riflettere gli effetti fiscali che derivano dalle modalità in cui

l’impresa si attende, alla data di riferimento del bilanci, di recuperare o estinguere il valore contabile delle sue

attività o passività.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le attività e passività fiscali vengono registrate in contropartita della voce del conto economico “Imposte sul

reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”, ad eccezione di quelle imputabili a patrimonio netto in quanto

derivanti da fatti o operazioni i cui risultati hanno interessato direttamente il patrimonio netto.

Debiti e titoli in circolazione

Criteri di iscrizione

Questi strumenti finanziari sono iscritti al momento della ricezione delle somme o dal momento del sorgere

dell'impegno a consegnare, entro una scadenza prefissata o determinabile, disponibilità liquide o altre attività

finanziarie. La prima iscrizione è al fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di

transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di classificazione

Nel presente portafoglio sono inseriti i debiti verso banche, enti finanziari e clientela, i titoli in circolazione e le

passività subordinate che costituiscono la forma di provvista (qualunque sia la loro forma contrattuale e compresi

i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari). La voce accoglie altresì i

debiti verso cedenti per crediti acquistati pro-soluto, ove siano stati trasferiti tutti i rischi e benefici, per la parte

per la quale non risulta ancora effettuato il pagamento del corrispettivo al cedente.

Criteri di valutazione

Dopo l’iniziale iscrizione al fair value, le passività finanziarie sono successivamente valutate secondo il metodo del

costo ammortizzato. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività finanziarie a breve

termine, per le quali l’effetto della logica di attualizzazione risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore

incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico.

Criteri di cancellazione

49

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio e dal rendiconto intermedio quando risultano scadute, estinte

o in caso di riacquisto. La differenza tra il valore contabile della passività e l’ammontare corrisposto per

riacquistarla viene registrata a conto economico.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi sono registrati secondo il relativo tasso interno di rendimento e sono contabilizzati nella voce

“Interessi passivi e oneri assimilati” del conto economico.

Operazioni in valuta

Criteri di iscrizione e valutazione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando

all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Successivamente le attività e

passività monetarie in divisa estera sono adeguate al tasso di cambio in essere alla data di chiusura dell’esercizio

o delle situazioni intermedie.

Criteri di cancellazione

Si applicano i criteri indicati per le voci di bilancio corrispondenti. Il tasso di cambio utilizzato è quello alla data di

estinzione.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi

monetari a tassi di cambio diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio o rendiconti

intermedi precedenti, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono (voce “Risultato netto

dell’attività di negoziazione”).

Trattamento di fine rapporto del personale

Criteri di iscrizione

Il trattamento di fine rapporto del personale è iscritto in base al suo valore attuariale come indicato dallo IAS 19

R.

Al fondo sono imputati gli anticipi corrisposti ai sensi della Legge n. 297/1982. Le somme che i dipendenti hanno

richiesto di trasferire al Fondo di previdenza aziendale sono allocate al Fondo, come stabilito dalla normativa della

Banca d’Italia.

Criteri di classificazione

In base alla Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (Legge Finanziaria 2007):

• il TFR maturando dal 1° gennaio 2007 si configura come un piano a contribuzione definita, che non necessita di

calcolo attuariale;

• il TFR maturato alle date indicate al punto precedente permane invece come piano a prestazione definita,

ancorché la prestazione sia già completamente maturata. In conseguenza di ciò, si rende necessario un ricalcolo attuariale del valore del debito ad ogni data successiva al 31 dicembre 2006.

Criteri di valutazione

Il Trattamento di fine rapporto del personale viene valutato secondo il ”Projected unit credit method” fornito da

un attuario esterno indipendente; detto metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi

50

storiche statistiche della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di

interesse di mercato.

Criteri di cancellazione

I debiti vengono cancellati dal bilancio nel momento della risoluzione del rapporto di lavoro.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

I costi connessi a detta voce vengono contabilizzati nella voce "Spese amministrative: a) spese per il personale"

del conto economico per i costi per il servizio del programma (service cost) e per gli interessi maturati (interest

cost).

I profitti e le perdite attuariali (actuarial gains & losses) relativi agli altri benefici a lungo termine sono rilevati

integralmente tra i costi del personale nell’esercizio in cui si verificano. Il conteggio della corrispondente "riserva

matematica" è effettuato secondo le regole previste dallo IAS 19, mediante l’utilizzo del “metodo della proiezione

unitaria del credito”, che prevede l’imputazione a conto economico (voce spese del personale) della componente

relativa agli accantonamenti e ad una voce di patrimonio (riserva da utili/perdite attuariali) degli utili o perdite

derivanti dalle valutazioni attuariali. Ciò con l’ausilio di un attuario professionista esterno. Tenuto conto

dell’orientamento espresso dall’Ordine degli attuari dall’esercizio 2012 la componente rappresentata dell’Interest

Cost dell’accantonamento, è calcolata utilizzando il tasso della curva corrispondente alla duration della passività in

luogo del tasso ad un anno della stessa curva utilizzato fino al 2011. Gli effetti relativi agli esercizi precedenti

hanno avuto evidenza contabile a Patrimonio Netto.

Fondi per rischi ed oneri

Criteri di iscrizione

Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono rilevati a conto economico e iscritti nel passivo dello stato

patrimoniale in presenza delle seguenti contestuali condizioni:

• esistenza di un’obbligazione attuale, legale o implicita, derivante da un evento passato;

• probabilità che l’adempimento dell’obbligazione sia oneroso;

• la perdita associata alla passività possa essere stimata attendibilmente.

Criteri di classificazione

Nella voce vengono allocati gli accantonamenti rappresentativi di spese o di oneri certi o probabili derivanti da

obblighi attuali (legali o impliciti) di competenza dell’esercizio, dei quali sia incerto l’importo o il momento del

regolamento.

Criteri di valutazione

Gli accantonamenti sono iscritti al valore rappresentativo della migliore stima dell’ammontare richiesto per

estinguere l’obbligazione, ovvero per trasferirla a terzi alla data di chiusura del periodo.

Quando l’effetto finanziario correlato al passare del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni

sono attendibilmente stimabili, l’accantonamento è oggetto di attualizzazione ai tassi di mercato correnti alla data

di bilancio o di rendiconto.

Criteri di cancellazione

Gli accantonamenti sono utilizzati solo a fronte degli oneri per i quali erano stati originariamente iscritti. Se non si

ritiene più probabile che l’adempimento dell’obbligazione richiederà l’impiego di risorse, l’accantonamento viene

stornato, tramite riattribuzione al conto economico.

51

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli accantonamenti e i recuperi a fronte dei fondi per rischi ed oneri, compresi gli effetti temporali, vengono

allocati nella voce “Accantonamenti netti per rischi ed oneri” del conto economico.

Costi e Ricavi

I proventi e gli oneri per interessi ed altre componenti reddituali assimilate sono contabilizzati secondo il principio

della competenza temporale.

Le commissioni sono rilevate per competenza in relazione alla durata della gestione delle operazioni cui si

riferiscono.

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti comprendono i valori numerari, ossia quei valori che possiedono i

requisiti della disponibilità a vista o a brevissimo termine, del buon esito e dell’assenza di spese per la riscossione.

Ai fini del Rendiconto finanziario, le disponibilità liquide comprendono la posizione finanziaria positiva o negativa

dei conti correnti bancari alla data di chiusura dell’esercizio o del rendiconto intermedio.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

A.3.1 e A.3.2 – Attività finanziarie riclassificate

In relazione a quanto richiesto dall’IFRS 7 si segnala che non è stato effettuato alcun trasferimento di attività

finanziarie.

A.4 Informativa sul fair value

Il fair value è definito come l’ammontare al quale un’attività può essere scambiata, o una passività può essere

estinta, in un rapporto tra parti consapevoli, disponibili ed indipendenti.

Secondo lo IAS 39 l’esistenza di quotazioni ufficiali in un mercato attivo è la prova migliore del fair value e,

quando esistono, sono utilizzate per valutare l’attività o la passività finanziaria. Uno strumento finanziario è

considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino e

rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni.

Se il mercato di uno strumento finanziario non è attivo, il fair value viene determinato utilizzando stime e

valutazioni che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili

sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche,

valori attuali dei flussi di cassa attesi, valori rilevati in recenti transazioni comparabili con l’obiettivo di riflettere

adeguatamente il prezzo di mercato dello strumento finanziario alla data di valutazione.

Per i rapporti attivi e passivi rilevati in bilancio al costo o al costo ammortizzato, con scadenza nel breve termine o

indeterminata, si ritiene che il valore contabile di iscrizione, al netto della svalutazione collettiva/analitica,

rappresenti una buona approssimazione del fair value.

In via gerarchica il fair value di detti crediti è classificato al terzo livello in quanto le condizioni contrattuali

sorgono da accordi di volta in volta convenuti tra le controparti e pertanto non osservabili sul mercato.

I debiti finanziari e i titoli in circolazione, assumono anch'essi la caratteristica di passività a breve termine, il cui

fair value corrisponde al valore delle somme o dei fondi riscossi dalla Società.

L’IFRS 7 rivisto presenta una gerarchia di tre livelli attraverso i quali classificare le attività e passività valutate al

fair value. La predetta gerarchia riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni:

- quotazioni rilevate in un mercato attivo (livello 1);

- input diversi dai prezzi quotati comunque osservabili direttamente o indirettamente sul mercato (livello 2);

- input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3).

52

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE Nel caso in cui non vi siano valori, si è omesso la sezione.

Gli importi indicati nei prospetti, ove non espressamente specificato, sono espressi in migliaia di Euro.

ATTIVO

SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE – VOCE 10

Composizione della voce 10 “Cassa e disponibilità liquide ”

31.12.2013 31.12.2012

1. Cassa 2 3

Totale 2 3

Composizione

SEZIONE 4–ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40

La voce è composta per Euro 1.160 mila da titoli di debito e per Euro 16 mila dalla partecipazione in Emil-Ro

Service S.r.l.. I titoli di debito sono rappresentati da obbligazioni emesse dalla Banca popolare dell’Emilia

Romagna S.C. ed il cui valore ammonta a Euro 1.139 mila. Tali titoli sono detenuti dalla Società per ottemperare

alle disposizioni, dettate dal decreto legge n. 29 del 17/2/2009 in materia di intermediari finanziari iscritti

nell’elenco speciale che esercitano l’attività di rilascio di garanzie nei confronti del pubblico.

La partecipazione, valutata la patrimonio netto, rappresenta l’8,33% del capitale della partecipata.

4.1 Composizione della voce 40 “Attività finanziarie disponibili per la vendita”

Voci/Valori

livello

1

livello

2

livello

3

livello

1

livello

2

livello

3

1. Titoli di debito 1.160 1.315

- titoli strutturati

- altri titoli di debito 1.160 1.315

2. Titoli di capitale e quote di 16 16

OICR

3. Finanziamenti

Totale 1.160 - 16 1.315 - 16

Totale 31.12.2013 Totale 31.12.2012

53

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per

debitori/emittenti

Voci/Valori

Attività finanziarie

a) Governi e Banche Centrali 243

b) Altri enti pubblici

c) Banche 1.160 1.072

d) Enti finanziari

e) Altri emittenti 16 16

Totale 1.176 1.331

Totale

31.12.2013

Totale

31.12.2012

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Variazioni/tipologie

A. Esistenze iniziali 1.315 16 - 1.331

B. Aumenti 97 - - 97

B1. Acquisti - -

B2. Variazioni positive di fair value 87 - 87

B3. Riprese di valore - - - -

-imputate al conto economico -

-imputate al patrimonio netto -

B4. Trasferimenti da altri portafogli -

B5. Altre variazioni 10 - 10

C. Diminuzioni 252 - - 252

C1. Vendite -

C2. Rimborsi 240 240

C3. Variazioni negative di fair value 11 11

C4. Rettifiche di valore -

C5. Trasferimento ad altri portafogli -

C6. Altre variazioni 1 1

D. Rimanenze finali 1.160 16 - 1.176

Titoli di

debito

Titoli di

Capitale e

quote di

OICR Finanziamenti Totale

54

SEZIONE 6 – CREDITI – VOCE 60

Nella presente sezione vengono esposti i crediti al netto delle rettifiche di valore e sono classificati per

tipologia di controparte. Tra i crediti per factoring sono esposti i valori al lordo delle cessioni inerenti

all’operazione di auto-cartolarizzazione che la Società ha in essere e che viene argomentata nella Parte

D “Altre informazioni” alla Sezione 2 “ Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività” della

presente nota integrativa.

Nella voce “altri finanziamenti” trovano collocazione anche i crediti relativi alle competenze maturate derivanti dalle operazioni di maturity (dilazioni concesse ai debitori ceduti) ed i crediti acquistati ma che non rientrano tra quelli previsti dalla L.52/91.

6.1 “Crediti verso banche”

L1 L2 L3 L1 L2 L3

1. 240 240 533 533

2. 3.707 3.707 1.564 1.564

2.1 Pronti contro termine - -

2.2 Leasing finanziario 54 54 75 75

2.3 Factoring 3.653 3.653 1.489 1.489

- pro-solvendo - -

- pro-soluto 3.653 3.653 1.489 1.489

2.4 Altri finanziamenti - -

3. - -

- titoli strutturati - -

- altri titoli di debito - -

4. - -

Totale 3.947 3.947 2.097 2.097

Depositi e conti correnti

Finanziamenti

Titoli di debito

Altre attività

Composizione 31.12.2013 31.12.2012

Valore di bilancioFair value Valore di

bilancio

Fair value

L1= livello 1

L2= livello 2

L3= livello 3

Non vi sono posizioni deteriorate riclassificate nei “Crediti verso banche”.

55

6.2 “Crediti verso enti finanziari”

Acquistati Altri Acquistati Altri

1. 19.627 - 19.627 454.842 22.253 477.095

1.1 Pronti contro termine - - - -

1.2 Leasing finanziario - - - - -

1.3 Factoring 19.619 19.619 454.806 22.253 477.059

- pro-solvendo 19.619 19.619 454.265 22.253 476.518

- pro-soluto - - 541 541

1.4 Altri finanziamenti 8 8 36 36

2. - - - -

- titoli strutturati - - - -

- altri titoli di debito - - - -

3. 2 2 6 6

Totale 19.629 - - - - 19.629 454.848 - 22.253 - - 477.101

31.12.2012

Valori di bilancio Fair value Valori di bilancio

Finanziamenti

Titoli di debito

Altre attività

L2 L3

Composizione

31.12.2013

Fair value

BonisDeteriorate

L1 L3BonisDeteriorate

L1 L2

L1= livello 1

L2= livello 2

L3= livello 3

La diminuzione si riferisce al rimborso del finanziamento da parte di ABF Leasing S.p.A..

56

6.3“Crediti verso la clientela”

Acquistati Altri Acquistati Altri

1. Finanziamenti 707.780 32.328 740.107 710.464 57.954 768.418

1.1 Leasing finanziario 18.516 9.975 28.491 19.378 12.674 32.052

di cui: senza opzione finale d'acquisto - - - -

1.2 Factoring 676.395 22.188 698.582 673.357 45.042 718.399

- pro-solvendo 423.803 18.639 442.441 358.544 36.653 395.197

- pro-soluto 252.592 3.549 256.141 314.813 8.389 323.202

1.3 Credito al consumo - - - - - -

1.4 Carte di credito - - - - - -

1.5Finanziamenti concessi in

relazione ai servizi di

pagamento prestati - - - - - -

1.6 Altri finanziamenti 12.869 165 13.034 17.729 238 17.967

di cui: da escussione di garanzie e impegni - - - - - -

2. Titoli di debito - - - - - -

2.1 titoli strutturati - - - - - -

2.2 altri titoli di debito - - - - - -

3. Altre attività 4.517 - 4.517 5.737 67 5.804

Totale 712.297 - 32.328 - - 744.624 716.201 - 58.021 - - 774.222

L3 BonisDeteriorate

L1 L2

ComposizioneValori di bilancio Fair value Valori di bilancio Fair value

BonisDeteriorate

L1 L3L2

L1= livello 1

L2= livello 2

L3= livello 3

57

Nella Sezione 14 Altre attività della presente nota integrativa vengono fornite informazioni dettagliate

in merito all’operazione di autocartolarizzazione in essere. Inoltre, altre informazioni riguardanti

l’operazione di cartolarizzazione vengono fornite nella Sezione 2 - Parte D della presente nota

integrativa.

6.4 “Crediti”: attività garantite

VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG

1. Attività in bonis garantite da: 54 54 19.572 19.572 469.465 468.329 - - 20.326 20.326 375.531 365.323

- Beni in leasing finanziario 54 54 - - 17.399 17.084 - - - - 19.378 10.942

- Crediti per factoring - - 19.572 19.572 418.983 418.983 - - 20.326 20.326 353.232 353.232

- Ipoteche - - - - - -

- Pegni - - - - - -

- Garanzie personali - - - - 33.083 32.262 - - - - 2.921 1.149

- Derivati su crediti - - - - - -

2. Attività deteriorate garantite da: - - - - 27.854 27.273 - - 22.253 22.253 48.287 44.857

- Beni in leasing finanziario - - - - 9.975 9.394 - - - - 12.674 9.244

- Crediti per factoring - - - - 17.873 17.873 - - 22.253 22.253 35.613 35.613

- Ipoteche - - - - - -

- Pegni - - - - - -

- Garanzie personali - - - - 6 6 - - - - - -

- Derivati su crediti - - - - - -

Totale 54 54 19.572 19.572 497.319 495.602 - - 42.579 42.579 423.818 410.180

31.12.2012

Crediti

verso

banche

Crediti verso enti

finanziari Crediti verso clientela

31.12.2013

Crediti verso banche

Crediti verso enti

finanziari Crediti verso clientela

VE = valore di bilancio delle esposizioni VG= fair value delle garanzie

La tabella indica i crediti oggetto di garanzie, suddivisi per tipologia di garanzia e per categoria di garantito. Nel caso in cui il valore delle garanzie sia maggiore del valore dell’attività garantita, nella colonna “VG” (valore garanzie) è stato indicato il valore dell’attività garantita (VE).

In presenza di più garanzie sottostanti gli anticipi corrisposti ai cedenti nelle operazioni di cessione dei crediti “pro-solvendo”, l’ordine di priorità è stato il seguente:

1. Crediti per factoring 2. Ipoteche 3. Pegni 4. Garanzie personali.

I crediti acquisiti con le operazioni di factoring “pro-soluto”, ove garantiti, sono indicati nelle pertinenti forme tecniche delle garanzie attribuendoli da prima alle garanzie reali e successivamente alle garanzie personali.

Inoltre in presenza di garanzie personali che insistono sulla stessa attività si è classificato la garanzia in

base alla seguente gerarchia di controparte :

1. garanzie di Stati e altri enti pubblici

2. garanzie di banche

3. garanzie di imprese non bancarie

4. garanzie di altri soggetti.

Il valore della quota dei crediti assicurati, nelle operazioni di factoring in pro soluto e per le quali la Società ha sottoscritto una polizza che la indennizza in caso di insolvenza del debitore ceduto, è di Euro 45.185 mila.

58

SEZIONE 9 – PARTECIPAZIONI – VOCE 90

9.1 “Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi”

Al 31 dicembre 2013 il saldo contabile della voce è pari a zero.

La Società detiene in Erifin S.p.A. una partecipazione, per un valore nominale di Euro 55 mila,

completamente svalutata.

9.3 Partecipazioni costituite in garanzia di proprie passività e impegni

Non vi sono partecipazioni costituite in garanzia delle proprie passività e impegni.

9.4 Impegni riferiti a partecipazioni

Non vi sono impegni riferiti a partecipazioni costituite in garanzia di proprie passività e impegni.

SEZIONE 10 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 100

10.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2013 31.12.2012

1. Attività di proprietà 295 386

a) terreni

b) fabbricati

c) mobili 167 209

d) impianti elettronici 75 112

e) altre 53 65

2. Attività acquisite in leasing finanziario - -

a) terreni

b) fabbricati

c) mobili

d) impianti elettronici

e) altre

Totale 295 386

59

10.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati MobiliImpianti

elettroniciAltre Totale

A. Esistenze iniziali lorde - - 626 758 346 1.730

A.1 Riduzioni di valore totali nette - - 417 646 281 1.344

A.2 Esistenze iniziali nette - - 209 112 65 386

B. Aumenti: - - - 4 - 4

B.1 Acquisti - - - 4 - 4

B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -

B.3 Riprese di valore - - - - - -

B.4 Variazioni positive di fair value

imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -

B.6 Trasferimenti da immobili detenuti

a scopo di investimento - - - - - -

B.7 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni: - - 42 41 12 95

C.1 Vendite - - - 8 - 8

C.2 Ammortamenti - - 42 33 12 87

C.3 Rettifiche di valore da

deterioramento imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.4 Variazioni negative di fair value

imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -

C.6 Trasferimenti a: - - - - - -

a) attività materiali detenute a

scopo di investimento - - - - - -

b) attività in via di dismissione - - - - - -

C.7 Altre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette - - 167 75 53 295

D.1 Riduzioni di valore totali nette - - 459 638 264 1.361

D.2 Rimanenze finali lorde - - 626 713 317 1.656

E. Valutazione al costo - - 167 75 53 295

60

SEZIONE 11 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 110

11.1 Composizione della voce 110 “Attività immateriali”

Attività

valutate al

costo

Attività

valutate al

fair value

Attività

valutate al

costo

Attività

valutate al

fair value

1. 5.469 - 5.469 -

2. 260 - 160 -

2.1 di proprietà 260 160

generate internamente

altre 260 160

2.2 acquistate in leasing finanziario

Totale 2 260 - 160 -

3. - - - -

3.1 beni inoptati

3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione

3.3 altri beni

Totale 3 - - - -

4.

Totale 5.729 - 5.629 -

Attività concesse in leasing operativo

31.12.2013 31.12.2012

Avviamento

Attività riferibili al leasing finanziario

Altre attività immateriali

L’avviamento si riferisce all’eccedenza tra il corrispettivo pagato ed il fair value delle attività e passività,

sorto in sede di aggregazione aziendale tra Emil-Ro Factro S.p.A. e Abf Factoring S.p.A. avvenuta nel

2010.

A tal proposito si precisa che, non essendo stata definita una specifica CGU (cash generating unit),

l’impairment test viene eseguito direttamente dalla Capogruppo sulla Legal Entity “Emil-Ro Factor

S.p.A.” che comprende anche l’avviamento.

L’impairment test svolto a valere sul 31 dicembre 2013 non ha evidenziato alcuna perdita di valore.

11.2 Attività immateriali: variazioni annue

Totale

A. 5.629

B. 220

B.1 Acquisti 220

B.2 Riprese di valore

B.3 Variazioni positive di fair value :

- a patrimonio netto

- a conto economico

B.4 Altre variazioni

C. 120

C.1 Vendite

C.2 Ammortamenti 120

C.3 Rettifiche di valore:

- a patrimonio netto

- a conto economico

C.4 Variazioni negative di fair value :

- a patrimonio netto

- a conto economico

C.5 Altre variazioni

D. 5.729

Esistenze iniziali

Aumenti

Diminuzioni

Rimanenze finali

61

SEZIONE 12 – ATTIVITA’ FISCALI E PASSIVITA’ FISCALI

12.1 Composizione della voce 120 “Attività fiscali: correnti e anticipate”

La società per il triennio 2011-2013 è entrata a far parte del Consolidato Fiscale di Gruppo e pertanto i

crediti e debiti ai fini IRES poiché trasferiti alla Capogruppo sono stati classificati tra le “altre attività” o

tra le “altre passività”.

12.1.1 Attività fiscali correnti

Il credito rappresenta l’istanza di rimborso per Ires da Irap su spese del personale per gli anni in cui la

società non partecipava al consolidato fiscale.

12.1.2 Attività fiscali anticipate (in contropartita del conto economico)

Tipologia di ripresa/imponibili 31.12.2013 31.12.2012

Amministratori non pagati nell'esercizio 124 122

Bollo virtuale - 2

Spese manutenzione 3 5

Accantonamenti per premi incerti nell'ammontare - 38

Svalutazioni partecipazioni-attività disponibili per la vendita 61 62

Svalut. crediti ecc. art. 106 (IRES) – 2006 5.707 6.261

Svalut. crediti ecc. art. 106 (IRES) – 2013 1.117 -

Accantonamenti per cause 3.967 3.627

Accantonamenti per revocatorie fallimentari 500 1.280

Affrancamento dell'avviamento 4.375 4.922

Totale imponibile IRES 15.854 16.319

Totale imponibile IRAP 5.992 6.202

Aliquota IRES 27,50% 27,50%

Aliquota IRAP 5,57% 5,57%

Imposta IRES 4.360 4.488

Imposta IRAP 334 345

Totale anticipate 4.694 4.833

Composizione

Totale al

31.12.2013

Totale al

31.12.2012

Credito d'imposta esercizi precedenti 211 211

Totale valore di bilancio 211 211

62

12.1.3 Attività fiscali anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Tipologia di ripresa/imponibili 31.12.2013 31.12.2012

Svalutazioni attività' disponibili per la vendita 14 101

Riserve IAS 19 146 74

Totali imponibili per IRES 160 175

Totali imponibili per IRAP - -

Aliquota IRES 27,50% 27,50%

Aliquota IRAP 5,57% 5,57%

Imposta IRES 44 48

Imposta IRAP - -

Totale imposta 44 48

12.2 Composizione della voce 70 “Passività fiscali: correnti e differite”

12.2.1 Passività fiscali correnti

Composizione

Totale al

31.12.2013

Totale al

31.12.2012

Credito d'imposta esercizi precedenti (11) -

Addizionale IRES 2013 (8,5%) 799 -

Acconto IRAP (1.352) - 928

IRAP del periodo 900 1.038

Totale valore di bilancio 336 110

12.2.2 Passività fiscali differite (in contropartita del conto economico)

Tipologia di ripresa/imponibili 31.12.2013 31.12.2012

Bilancio civ/finanz ex Emil-ro Leasing 74 74

Rivalutazione partecipazione 2 2

Bollo virtuale 100 99

Svalutazione crediti quadro EC - 594

Attualizzazione fondo rischi e oneri 10 18

Totale imponibile IRES 186 787

Totale imponibile IRAP 74 74

Aliquota IRES 27,50% 27,50%

Aliquota IRAP 5,57% 4,82%

Imposta IRES 51 217

Imposta IRAP 4 3

Totale imposta 55 220

63

12.2.3 Passività fiscali differite (in contropartita del patrimonio netto)

Tipologia di ripresa/imponibili 31.12.2013 31.12.2012

Rivalutazione partecipazione 9 19

Totale imponibile IRES 9 19

Totale imponibile IRAP - -

Aliquota IRES 27,50% 27,50%

Aliquota IRAP 5,57% 5,57%

Imposta IRES 2 5

Imposta IRAP 0 0

Totale imposta 2 5

12.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31.12.2013 31.12.2012

1. 4.833 4.817

2. 488 523

2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 488 234

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) riprese di valore - -

d) altre 488 234

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti 289

3. 627 507

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 462 369

a) rigiri 462 369

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità

c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -

d) altre -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni 165 138

a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla Lege n. 214/2011 - -

b) altre 165 138

4. 4.694 4.833

Esistenze iniziali

Aumenti

Diminuzioni

Importo finale

12.3.1 Variazione delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita

del conto economico)

31.12.2013 31.12.2012

1. 3.349 3.397

2. 370 285

3. 333 333

3.1 Rigiri 333 333

3.2 Trasformazione in crediti d'imposta

a) derivante da perdite di esercizio

b) derivante da perdite fiscali

3.3 Altre diminuzioni

4. 3.386 3.349

Importo iniziale

Aumenti

Diminuzioni

Importo finale

64

12.4 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2013 31.12.2012

1. 220 553

2. 27 56

2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 27 32

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -

c) altre 27 32

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti 24

3. 192 389

3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 28 389

a) rigiri 28 389

b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -

c) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni 164 -

4. 55 220

Esistenze iniziali

Aumenti

Diminuzioni

Importo finale

12.5 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Composizione

Totale al

31.12.2013

Totale al

31.12.2012

1. Esistenze iniziali 48 71

2. Aumenti 20 20

2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio 20

a) relative a precedenti esercizi

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali

2.3 Altri aumenti 20

3. Diminuzioni 24 43

3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio

a) rigiri 24 43

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità

c) dovute al mutamento di criteri contabili

d) altre

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre diminuzioni

4. Importo finale 44 48

65

12.6 Variazione delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Composizione

Totale al

31.12.2013

Totale al

31.12.2012

1. Esistenze iniziali 5 2

2. Aumenti - 3

2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio 3

a) relative a precedenti esercizi

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre 3

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali

2.3 Altri aumenti

3. Diminuzioni 3 -

3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio

a) rigiri 3

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre diminuzioni

4. Importo finale 2 5

SEZIONE 13 – ATTIVITA’ NON CORRENTI, GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI

DISMISSIONE E PASSIVITA’ ASSOCIATE

13.1 Composizione della voce 130 “Attività non correnti e gruppi di attività in via di

dismissione”

La voce costituitasi nel 2012 comprendeva la partecipazione che la Società deteneva per il 50% in

Ekaton S.r.l.. Nel 2013 a seguito della vendita e dell’incasso, la parteciapzione è stata completamente

azzerata senza rilevare alcuna differenza.

SEZIONE 14 – ALTRE ATTIVITA’ – VOCE 140

14.1 Composizione della voce “Altre attività”

Composizione 31.12.2013 31.12.2012

Depositi cauzionali 9 9

Pro-forma in attesa di fattura - 17

Note credito da ricevere - 47

Debitori diversi 1.458 1.908

Partite attive da liquidare 820 841

Acconto Inail 16 1

Costi sospesi di competenza futura 129 139

Fatture da emettere 46 317

Crediti per bollo virtuale 111 99

Transitorio insoluti 29 51

Istanza di rimborso 29 29

Credito da consolidato fiscale 680 514

Altri crediti 1.952 2.357

Totale 5.279 6.329

66

Nella voce “debitori diversi” è compreso un credito di Euro 1.012 mila che si riferisce ad un operazione

di factoring per il quale a seguito del fallimento del cedente, il debitore, dietro consenso di Emil-Ro

Factor S.p.A., ha commissionato ad un altro fornitore il proseguimento dei lavori. Tale accordo prevede

che, ultimati i lavori ed ottenuti i relativi collaudi, il fornitore provvederà a restituire ad Emil-Ro Factor

S.p.A. le somme che erano state anticipate in precedenza al Cedente fallito. Tale posizione, che

prevede vari step di rientro, è stata oggetto di attualizzazione e si concluderà nel 2014.

Comprende inoltre Euro 251 mila quale importo relativo alla quota capitale ed alle successive

anticipazioni di spese, per la cessione di credito pro solvendo che la Società ha effettuato a Belk Mobil

società di leasing tedesca.

Inoltre la voce “altri crediti” si riferisce quasi esclusivamente alle evidenze contabili inerenti l’operazione

di autocartolarizzazione, come riportato nel prospetto che segue:

Composizione Attivo Passivo

Class A 1 Notes 25.000

Class A 2 Notes 25.000

Class A 3 Notes 25.000

Class A 4 Notes 25.000

Ratei interessi attivi Notes 420

Prezzo differito (DPP) 27.760

Cash reserve amount 2.735

Retention amount 50

Risconti interessi passivi SPV 112

Costi di impianto 72

Totale attivo 131.149

Debito verso veicolo per crediti riceduti 97.904

Debito verso veicolo per incassi non corrisposti 31.975

Totale passivo 129.879

Totale a bilancio 1.270

Altre informazioni riguardanti l’operazione di cartolarizzazione vengono fornite nella Sezione 2-

Parte D- della presente nota integrativa.

67

PASSIVO

SEZIONE 1 –DEBITI – VOCE 10

1.1 Debiti

Verso

banche

Verso enti

finanziari

Verso

clientelaVerso banche

Verso enti

finanziari

Verso

clientela

1. 663.593 - - 1.158.986 - -

1.1 Pronti contro termine - - - - - -

1.2 Altri finanziamenti 663.593 - - 1.158.986 - -

2. 872 - 8.936 772 - 11.674

664.465 - 8.936 1.159.758 - 11.674

- - - - - -

- - - - - -

664.465 - 8.936 1.159.758 - 11.674

664.465 - 8.936 1.159.758 - 11.674

Fair value - livello 1

Fair value - livello 2

Fair value - livello 3

Totale Fair value

Voci

31.12.2013 31.12.2012

Finanziamenti

Altri debiti

Totale

I debiti finanziari contengono quasi esclusivamente i debiti della Società, nei confronti degli Istituti di

credito, necessari per lo svolgimento della propria attività. Sono costituiti principalmente da scoperti di

conto corrente, finanziamenti a scadenza e anticipi su portafoglio. La maggior parte della provvista

proviene da Banche del Gruppo BPER. Inoltre tra gli “altri debiti” sono inclusi i debiti verso i cedenti per

la parte di corrispettivo ancora da pagare sulle cessioni di credito acquisiti pro-soluto.

1.2 DEBITI SUBORDINATI

Tra i finanziamenti vi è ricompreso anche il debito per il prestito subordinato per Euro 1.400 mila,

senza emissione di titoli, il cui valore originario era di Euro 7 milioni. Il debito era stato sottoscritto il

20/4/2006 e nel presente esercizio è stata rimborsata la quarta tranches per Euro 1.400 mila (quota

annua pari al 20% del valore nominale). Il prestito scadrà il 20 aprile 2014 e riconosce le seguenti

condizioni:

-media dell’Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread dell’1%, divisore 365.

SEZIONE 7 – PASSIVITA’ FISCALI – VOCE 70

Vedi Sezione 12 dell’attivo.

68

SEZIONE 9 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 90

9.1 Composizione della voce 90 “Altre passività

I “debiti verso cedenti” si riferiscono a somme da erogare alla clientela, e derivano dalla differenza tra

quanto incassato e quanto anticipato sui crediti ceduti; al 31 dicembre 2013 ammontano a Euro 1.967

mila. I “conti transitori” di Euro 18.402 mila, si riferiscono ai pagamenti ricevuti dai debitori per le

operazioni di Factoring in essere e per i quali l’imputazione alle relative posizioni è avvenuta nei primi

giorni del mese di gennaio 2014.

I “debiti da operazioni leasing” comprendono:

Euro 549 mila relativi ad un contributo che la Regione Emilia Romagna, nel programma “aiuti

alle imprese”, ha erogato alla Società e che deve essere riconosciuto a favore di un cliente ed

in riferimento ad un contratto di leasing finanziario in essere. Le somme vengono riconosciute

all’utilizzatore con le stesse tempistiche del piano finanziario sottostante il contratto ed in base

all’avvenuto incasso delle relative rate.

Euro 735 mila quale debito nei confronti di un garante escusso. Esso rappresenta l’importo a

garanzia sul credito implicito al momento della risoluzione contrattuale con il Cliente per dei

leasing immobiliari. Tale somma, una volta alienati i beni, dovrebbe coprire l’eventuale

minusvalenza realizzata o in alternativa verrà resa al garante.

Euro 261 mila quale debito nei confronti degli utilizzatori per incassi ricevuti o note di credito

emesse che alla data del 31 dicembre 2013 devono ancora essere regolarizzati.

Euro 317 mila quale costituzione di pegno in denaro versato a garanzia ed in base ad accordo

transativo di ristrutturazione di contratti di leasing che Emilro ha concesso ad un cliente.

Composizione 31.12.2013 31.12.2012

Debiti verso fornitori 976 1.052

Debiti verso istituti previdenziali 185 171

Fatture da ricevere 501 534

Note credito da emettere 11 66

Partite passive da liquidare 207 217

Ricavi sospesi di competenza futura 848 1.018

Somme da versare all'Erario per conto della clientela e

del personale 196 163

Competenze maturate relative al personale 477 353

Conti transitori 18.402 5.833

Debiti verso cedenti 1.967 10.454

Altre passività 34 141

Svalutazione impegni 15 -

Debiti da operazioni leasing 1.862 1.552

Totale 25.681 21.554

69

SEZIONE 10 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE

100

10.1 “Trattamento di fine rapporto del personale”: variazioni annue

31.12.2013 31.12.2012

A. 838 818

B. 254 171

B.1 Accantonamento dell'esercizio 182 118

B.2 Altre variazioni in aumento 72 53

C. 108 151

C.1 Liquidazioni effettuate 108 74

C.2 Altre variazioni in diminuzioni - 77

D. 984 838

Esistenze iniziali

Aumenti

Diminuzioni

Esistenze finali

L’importo iscritto alla voce “Altre variazioni in aumento” si riferisce interamente alla Riserva IAS 19.

10.2 Altre informazioni

Emil-Ro Factor per il tramite della Capogruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna, ha assegnato ad

un attuario l’incarico di determinare il valore attuale del T.F.R. al 31.12.2013.

In base allo IAS 19, i post employment benefit, del tipo defined benefit, e gli other long term benefit

devono essere determinati mediante utilizzo della metodologia attuariale “Projected Unit Credit

Method”. In base a tale metodologia, per ogni unità temporale di servizio viene riconosciuta un’unità

addizionale di benefici in favore del dipendente e ciascuna unità viene determinata separatamente in

modo che, complessivamente, sia costituita l’obbligazione finale dell’azienda. Come richiesto dal

principio contabile internazionale al par. 72 e seguenti, sulla base di ragionevoli ipotesi demografiche

ed economico-finanziarie, viene determinato il valore attuale medio delle prestazioni future

dell’azienda. Tale valore attuale medio viene poi riproporzionato in base al servizio prestato dal

dipendente al momento della valutazione, rispetto all’anzianità complessivamente maturabile in termini

prospettici. L’applicazione a regime dello IAS 19 richiede la determinazione della movimentazione

economica della passività alla data di valutazione rispetto all’apertura contabile IAS del Fondo stesso.

La valutazione attuariale dei benefit, dunque, ha richiesto la determinazione delle seguenti componenti

economiche: Current Service Cost, Interest Cost ed Actuarial (Gains)/Losses.

SEZIONE 11 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 110

11.1 Composizione della voce 110 “Fondi per rischi e oneri”

31.12.2013 31.12.2012

Oneri relativi al personale - 38

2.140 500

4.117 4.389

6.257 4.927

Rischi per cause e revocatorie fallimentari

Totale

Tipologie

Altri rischi ed oneri

70

L’importo complessivo di Euro 6,3 milioni si riferisce:

altri rischi ed oneri Euro 2,1 milioni: accantonamento del 2013 di Euro 1.800 mila, destinati a

fronteggiare una pendenza in materia di IVA con l’Agenzia delle Entrate. Mentre gli altri Euro

340 mila stanziati nel 2013 fanno riferimento ad una causa in essere con la Compagnia

Assicurativa in merito ad un mancato risarcimento di un sinistro, accantonamento resosi

necessario la sentenza non è stata favorevole ad Emil-Ro Factor.

Rischi per cause e revocatorie fallimentari Euro 4,1 milioni: la società ha in corso 6 comparizioni

tra cause passive e di revocatoria fallimentare il cui petitum complessivo è di Euro 8,5 milioni. A

fronte di tale rischio la Società ha appostato nel relativo fondo rischi ed oneri l’importo di Euro

0,5 milioni.

Inoltre dalla situazione contabile dell’incorporata Meliorfactor S.p.A. è pervenuto l’importo di

Euro 3,6 milioni, che era stato costituito al fine di fronteggiare il rischio di restituzione degli

interessi di mora, incassati nel 2009, a seguito della provvisoria esecuzione di un decreto

ingiuntivo. Meliorfactor S.p.A. nelle more della sentenza definitiva, aveva deciso di sospenderne

l’attribuzione a conto economico mediante la rilevazione a fondo rischi ed oneri. Per tale

posizione Emil-Ro Factor S.p.A. è garantita da Bper (ex Meliorbanca S.p.A) per ogni ulteriore

onere che ne possa derivare.

1.2 Variazioni nell’esercizio della voce 110 “Fondi per rischi e oneri”

31.12.2013 31.12.2012

1. 4.927 4.412

2. 1.648 618

2.1 Accantonamenti dell'esercizio 1.640 618

2.2 Altre variazioni in aumento:

dovute al passare del tempo 3 -

altre 5 -

3. 318 103

3.1 Utilizzi dell'esercizio 284 84

3.2 Altre variazioni in diminuzioni 34 19

4. 6.257 4.927

Esistenze iniziali

Aumenti

Diminuzioni

Importo finale

SEZIONE 12 – PATRIMONIO – VOCI 120, 130, 140 E 150

12.1 Composizione della voce 120 “Capitale”

Importo

1. 36.394

1.1 Azioni ordinarie 36.394

1.2 Altre azioni -

Capitale

Tipologie

Il Capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è rappresentato da n. 3.639.394 di azioni

ordinarie da Euro 10 cadauna così possedute:

69,26% BPER Banca popolare dell’Emilia Romagna

71

17,65% Cremonini S.p.A.

5,12% Les Copains Holding S.r.l.

3,69% HBC S.p.A.

3,42% Sacmi Coopoerativa Meccanici Imola SCRL

0,86% CONAD Consorzio Nazionale Dettaglianti Soc. Coop.

12.2 Composizione della voce 150 “Sovrapprezzo di emissione”

L’importo di Euro 8.986 mila si riferisce:

- quanto a Euro 6.844 mila quale sovrapprezzo introitato in occasione degli aumenti, dietro pagamento

del capitale sociale;

- quanto a Euro 2.142 mila quale differenza da concambio emersa nell’operazione di fusione per

incorporazione con Abf Factoring S.p.A..

12.5 Altre informazioni

Composizione e variazione della voce 160/170 “Riserve” e “Riserve da valutazione”

(valori in migliaia di euro)Legale

Altre

riserve

Riserve da

valutazione Totale

A. Esistenze iniziali 1.590 17.125 5.414 24.129

B. Aumenti 251 4.774 55 5.080

B. 1 Attribuzioni di utili 251 4.774 - 5.025

B. 2 Altre variazioni - - -

- attività finanziarie dispon per la vendita/effetto fiscale

su riduzione fair value

- - 55 55

- attività finanziarie dispon per la vendita/variazione fair

value

- rigiro

attualizzazione T.F.R.

C. Diminuzioni - - (52) (52)

C. 1 Utilizzi:

- copertura perdite

-distribuzione

-trasferimento a capitale

C. 2 Altre variazioni - - (52) (52)

- attività finanziarie dispon per la vendita/riduzione fair

value

attualizzazione T.F.R. (52)

D. Rimanenze finali 1.841 21.899 5.417 29.157

72

Analisi relativa alla disponibilità e distribuibilità del Patrimonio netto

Per

copertura

perdite

Per altre

ragioni

36.394 - -

Riserva per azioni proprie

Riserva per azioni o quote di società

controllante

Riserva da sovraprezzo azioni 8.986 A, B 8.986

Riserva da conversione obbligazioni

Riserva legale 1.841 B - -

Riserva per azioni proprie

- riserva straordinaria 21.854 A, B, C 21.854

- riserva da utili su cambi 45 A, B 45

Altre 5.526 A, B, C 5.526

Riserva da utili (perdita) attuariali (105)

Riserve AFS (*) (4)

74.537 36.411 - -

Quota non distribuibile 9.031 9.031

Residua quota distribuibile 27.120 27.380

Capitale

Riserve di capitale:

Riserve di utili:

Totale

Riepilogo delle

utilizzazioni effettuate

nei tre esercizi

precedentiNatura/descrizione ImportoPossibilità di

utilizzazione

Quota

disponibile

Riserve - altre:

Riserve da valutazione:

(*)

Ai sensi del D.Lgs. 38/05, art. 6 comma 4

Con riferimento all’informativa richiesta dallo IAS 1 ai paragrafi n. 107 e n. 137 si informa che nel corso

dell’esercizio non sono stati distribuiti dividendi ai soci.

73

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

SEZIONE 1 – INTERESSI – VOCI 10 E 20

1.1 Composizione della voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati”

Titoli

di

debito

FinanziamentiAltre

operazioni31.12.2013 31.12.2012

1.

- - - - -

2.

- - - - -

3.

20 - - 20 25

4.

- - - - -

5. - 25.538 - 25.538 34.786

5.1 crediti verso banche - - 6

5.2 crediti verso enti finanziari - 5.272 - 5.272 10.103

5.3 crediti verso clientela - 20.266 20.266 24.677

6. - - -

7. - - -

20 25.538 - 25.558 34.811

Attività finanziarie detenute

per la negoziazione

Attività finanziarie valutate al

fair value

Crediti

Totale

Voci/Forme tecniche

Attività finanziarie disponibili

per la vendita

Attività finanziarie detenute

sino alla scadenza

Altre attività

Derivati di copertura

1.2 “Interessi attivi e proventi assimilati”: altre informazioni

Tra gli interessi attivi sono ricompresi anche quelli generati da posizioni deteriorate per un valore complessivo di Euro 366 mila, di cui Euro 56 mila relativi a operazioni di leasing.

1.3 Composizione della voce 20 “Interessi passivi e oneri assimilati”

Finanziamenti Titoli Altro 31.12.2013 31.12.2012

1. 11.016 - 11.016 19.498

2. - - 5

3. 3 - 3 4

4. - - - -

5. - - - - -

6.

- - - - -

7. - - -

8. - - -

11.019 - - 11.019 19.507

Debiti verso banche

Debiti verso enti finanziari

Passività finanziarie di negoziazione

Totale

Voci/Forme tecniche

Debiti verso la clientela

Titoli in circolazione

Altre passività

Derivati di copertura

Passività finanziarie valutate al fair value

31.12.2013 31.12.20123

15.175 19.195

3.627 8.433

2.437 2.606

825 593

288 274

3.185 3.683

20 27

25.558 34.811

Tipologia

Factoring ordinario

Crediti futuri

Altri interessi

Totale

Interessi di sconto

Altri finanziamenti

Interessi leasing

Interessi per dilazioni concesse

74

SEZIONE 2 – COMMISSIONI – VOCI 30 E 40

2.1 Composizione della voce 30 “Commissioni attive”

31.12.2013 31.12.2012

1. - 2. 8.730 9.961 3. - - 4. - - 5. - - 6. - -

- gestione fondi per conto terzi - -

- intermediazione in cambi - -

- distribuzione prodotti - -

- altri - - 7. - - 8. - - 9. 891 861

- competenze amministrative 385 432

- recupero spese istruttoria/rac 188 163

- recupero spese bancarie e postali e altri recuperi 318 266

9.621 10.822

Garanzie rilasciate

Dettaglio

Operazioni di leasing finanziarioOperazioni di factoringCredito al consumoAttività di merchant banking

Servizi di:

Servizi di incasso e pagamentoServicing in operazioni di cartolarizzazioneAltre commissioni

Totale

2.2 Composizione della voce 40 “Commissioni passive”

31.12.2013 31.12.2012

1. 51 39

2. - -

3. - -

4. 2.273 2.686

83 78 44 48

1.414 1.667

731 892 1 1

2.324 2.725 Totale

- provvigioni attività leasing

Garanzie ricevute

Distribuzione di servizi da terzi

Altre commissioni:

- premi assicurazione crediti

Dettaglio

Servizi di incasso e pagamento

- spese bancarie- commissioni finanziarie- commissioni di refactoring

Per commissioni di refactoring si intendono le commissioni (provvigioni) che vengono riconosciute a

terzi per la segnalazione di operazioni di factoring.

75

SEZIONE 4 – RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITA’ DI NEGOZIAZIONE – VOCE

60

4.1 Composizione della voce 60 “Risultato netto dell’attività di negoziazione”

PlusvalenzeUtili da

negoziazioneMinusvalenze

Perdite da

negoziazione

Risultato

netto

1. - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - -

1.2 Titoli di capitale e quote di

O.I.C.R. - - - - -

1.3 Finanziamenti - - - - -

1.4 Altre attività - - - - -

2. - - - - -

2.1 Titoli di debito - - - - -

2.2 Debiti - - - - -

2.3 Altre passività - - - - -

3.

17

4. - - - - -

5. - - - - -

- - - - 17

Attività finanziarie

Passività finanziarie

Derivati finanziari

Totale

Voci/Componenti reddituali

Attività e passività

finanziarie: differenze di

cambio

Derivati su crediti

SEZIONE 7 – UTILE (PERDITA) DA CESSIONE O RIACQUISTO - VOCE 90

7.1 Composizione della voce 90 “Utile (perdita) da cessione o riacquisto”

1. Attività finanziarie 10 - 10 - - -

1.1 Crediti - - - - - -

1.2 Attività disponibili per la vendita 10 - 10 - - -

1.3 Attività detenute sino a scadenza - - - - - -

Totale (1) 10 - 10 - - -

2. Passività finanziarie - - - - - -

2.1 Debiti - - - - - -

2.2 Titoli in circolazione - - - - - -

Totale (2) - - - - - -

Totale (1+2) 10 - 10 - - -

Utile PerditaRisultato

netto

Totale 31.12.2012Voci/Componenti reddituali

Totale 31.12.2013

Utile PerditaRisultato

netto

76

SEZIONE 8 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO

– VOCE 100

8.1 “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”

Specifiche di portafoglio Specifiche di portafoglio

1. - - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

2. - 11 - - 11 (178)

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - -

- 11 - - 11 (178)

- - - - -

- 11 - - 11 (178)

- - - - - -

3. 2.539 251 1.414 83 1.293 5.479

- - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

2.539 251 1.414 83 1.293 5.479

712 - 302 - 410 2.153

1.805 249 1.109 62 883 3.326

- - - - - -

22 2 3 21 - -

2.539 262 1.414 83 1.304 5.301 Totale

Crediti verso clientela

- altri crediti

Voci/Rettifiche

- per factoring

- altri crediti

- per factoring

- per credito al consumo

Altri crediti

- per leasing

- per factoring

- altri crediti

Crediti deteriorati acquistati

Altri crediti

- per leasing

- per factoring

- altri crediti

31.12.2012

- per leasing

- per factoring

- altri crediti

- per leasing

Rettifiche di valore Riprese di valore

31.12.2013

Crediti verso banche

Crediti verso enti finanziari

Crediti deteriorati acquistati

- per leasing

- per credito al consumo

8.4 Composizione della sottovoce 100.b "Rettifiche/Riprese di valore nette per

deterioramento di altre operazioni finanziarie”

Specifiche di portafoglio Specifiche di portafoglio

1. Garanzie rilasciate - -

2. Derivati su crediti - -

3. Impegni ad erogare fondi 15 15 -

4. Altre operazioni - -

Totale 15 - - - 15 -

Operazioni/Componenti

reddituali

Rettifiche di valore Riprese di valore Totale

31.12.13

Totale

31.12.12

77

SEZIONE 9 – SPESE AMMINISTRATIVE – VOCE 110

9.1 Composizione della voce 110.a “Spese per il personale”

1. 3.929 3.146

2.700 2.282

737 631

- -

- -

182 118

- -

- -

- -

33 23

33 23

- -

277 92

2. 271 355

3. 740 689

4. Personale collocato a riposo - -

5. -

6. 34 285

4.974 4.475 Totale

Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società

Voci/Settori

Personale collocato a riposo

Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:

- a contribuzione definita

h) altre spese

31.12.2012

a) salari e stipendi

b) oneri sociali

- a benefici definiti

Amministratori e Sindaci

31.12.2013

Personale dipendente

Altro personale in attività

c) indennità di fine rapporto

d) spese previdenziali

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:

- a contribuzione definita

- a benefici definiti

“L’accantonamento al fondo TFR” previsto dall’art. 2120 del Codice Civile è pari a 173 mila euro.

9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria

6 5

18 17

28 27

- 1

- -

52 50

Personale distaccato presso la società

Personale distaccato presso altri (-)

Voci/Settori

Totale

31.12.2012

Quadri

31.12.2013

Dirigenti

Altro personale

78

9.3 Composizione della voce 110.b “Altre spese amministrative”

1.154 1.064

172 165

635 625

358 324

40 62

81 79

635 821

216 227

28 25

23 32

48 42

86 81

18 18

183 153

1.223 1.186

33 25

109 133

5.042 5.062

Diverse e varie

Trasporti

Commerciali e operative

Spese per servizi in outsourcing

Contributi associativi vari

31.12.201231.12.2013

Imposte indirette e tasse

Manutenzioni e riparazioni

Totale

Voci/Settori

Affitti passivi e pulizie

Postali e telefoniche

Software e attrezzature

Spese revisione contabile

Consulenze legali e diverse

Spese auto

Promozionali e rappresentanza

Assicurazioni

Materiali di consumo

Servizi vari di terzi

Ai sensi dell’articolo 149-duocecies del Regolamento Emittenti, si allega un prospetto contenente i corrispettivi riconosciuti alla società di revisione suddivisi per tipologia di prestazioni, al netto dei rimborsi spese e dell’IVA indetraibile.

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il

servizio Destinatario

Compensi

(in unità di

Euro)

Revisione legale PricewaterhouseCoopers S.p.A Emil-Ro Factor S.p.A 58.438

Servizi di attestazione(1) PricewaterhouseCoopers S.p.A Emil-Ro Factor S.p.A 5.000

Totale

(1) Attività svolta ai fini della traduzione in lingua inglese della relazione di revision sul bilancio d’esercizio al 31

dicembre 2012.

79

SEZIONE 10 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ MATERIALI –

VOCE 120

10.1 Composizione della voce 120 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività

materiali”

Ammortamento

(a)

Rettifiche di

valore per

deterioramento

(b)

Riprese

di valore

(c)

Risultato netto

(a+b-c)

1. 87 - - 87

1.1 di proprietà 87 - - 87

a) terreni - - - -

b) fabbricati - - - -

c) mobili 42 42

d) strumentali 33 - - 33

e) altri 12 - - 12

1.2 acquisite in leasing finanziario

- - - -

a) terreni - - - -

b) fabbricati - - - -

c) mobili - - - -

d) strumentali - - - -

e) altri - - - -

2.- - - -

87 - - 87

Attività ad uso funzionale

Attività detenute a scopo di

investimentoTotale

Voci/Rettifiche e riprese di valore

SEZIONE 11 – RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ IMMATERIALI –

VOCE 130

11.1 Composizione della voce 130 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività

immateriali”

Ammortamento

(a)

Rettifiche di valore

per

deterioramento

(b)

Riprese di

valore (c)

Risultato netto

(a+b-c)

1. - - - -

2. 120 - - 120

2.1 di proprietà 120 - - 120

2.2 acquisite in leasing finanziario - - - -

3. - - - -

4. - - - -

120 - - 120

Avviamento

Attività concesse al leasing operativo

Totale

Voci/Rettifiche e riprese di valore

Attività riferibili al leasing finanziario

Altre attività immateriali

80

SEZIONE 13 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI –

VOCE 150

13.1 Composizione della voce 150 “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”

31.12.2013 31.12.2012

A. Accantonamenti 1.643 580

1 per controversie legali 3 -

1.640 580

B. Riprese (34) (37)

1 per controversie legali - (37)

(34) -

1.609 543 Totale

2 altri

Categoria

2 altri

Gli accantonamenti riguardano Euro 1.300 mila, destinati a fronteggiare una pendenza in materia di

IVA con l’Agenzia delle Entrate. Mentre gli altri Euro 340 mila fanno riferimento ad una causa in essere

con la Compagnia Assicurativa in merito ad un mancato risarcimento di un sinistro, accantonamento

resosi necessario la sentenza non è stata favorevole ad Emilro-Ro Factor.

SEZIONE 14 – ALTRI PROVENTI E ONERI DI GESTIONE – VOCE 160

14.1 Composizione della voce 160 “Altri proventi e oneri di gestione”

31.12.2013 31.12.2012

1. 621 1.084

103 104

212 136

53 46 85 87 - 2

17 15

142 126

- 117

4 451

5 -

2. 475 203

2 2

263 11

15 71170 29

5 710 510 8

0 70

146 881

Categoria

Altri oneri di gestione

Recupero spese legali

Recuperi vari

Recupero spese postali

Altri

Recupero imposta di bolloRecuperi spese per assicurazione crediti

Altri proventi leasing

Fitti attivi

Plusvalenze da cessione immobilizzazioni

Altri proventi di gestione

Proventi relativi ad esercizi passati

Totale

Minusvalenze su alienazione

Multe e sanzioni

Altri oneri di gestionePerdite operative:- da cartelle esattoriali- da transazioni- da azzeramento crediti

- altre perdite operative- insussistenze ex Emilro Leasing

81

La voce “160-altri proventi ed oneri di gestione” ha subito un vistoso calo rispetto al 2012.

Il dato riferito all’esercizio scorso presentava tra i proventi di gestione Euro 0,4 milioni,

relativi alla plusvalenza per la vendita di beni rivenienti dall’attività di leasing, plusvalenze

che non si sono ripetute nel 2013. Inoltre gli oneri di gestione del corrente esercizio

risultano gravati per Euro 0,3 milioni dalle spese inerenti il recupero e l’attività di vendita

delle autovetture rivenienti dall’escussione del pegno su una posizione passata in default,

importo che verrà recuperato nei prossimi esercizi a seguito della plusvalenza che si

realizzerà dal ricollocamento delle auto stesse.

SEZIONE 15 – UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI – VOCE 170

15.1 Composizione della voce 170 “Utili (Perdite) delle partecipazioni”

31.12.2013 31.12.2012

1. - -

2. - 22

22

- 22

Proventi

Risultato netto

Voci

Oneri

1.1 Rivalutazioni

1.2 Utili da cessione

1.3 Riprese di valore

2.2 Perdite da cessione

2.4 Altri oneri

1.4 Altri proventi

2.1 Svalutazioni

2.3 Rettifiche di valore da deterioramento

SEZIONE 17 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ ESERCIZIO DELL’OPERATIVITA’

CORRENTE – VOCE 190

17.1 Composizione della voce 190 “Imposte sul reddito dell’esercizio

dell’operatività corrente”

31.12.2013 31.12.2012

1. 4.543 3.696

2.(20) (2)

3. - -

3.bis

- -

4. 139 273

5. (165) (356)

4.497 3.611

Imposte correnti

Imposte di competenza dell'esercizio

Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi

Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio

Variazione delle imposte anticipate

Variazione delle imposte differite

Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti

d'imposta di cui alla legge n.214/2011

82

17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Voci Ires Irap Totale

Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 8.873 8.873 17.746

Proventi (oneri) rilevanti ai fini IRAP 7.292 7.292

Totale imponibile teorico 8.873 16.165 25.038

Aliquota fiscale teorica 27,50% 5,57% 33,07%

Onere fiscale teorico 2.440 900 3.340

Addizionale IRES 2013 ( 8,5%) 799 - 799

- minori imposte per proventi non tassati o tassati a

titolo di imposta (variazione in diminuzione) (48) - (48)

- maggiori imposte per oneri non deducibili

nell'esercizio corrente 452 - 452

Totale imposte correnti 3.643 900 4.543

Variazioni delle imposte correnti dei precedenti

esercizi (19) (1) (20)

Variazione delle imposte anticipate 128 11 139

Variazione delle imposte differite (165) - (165)

Totale imposte sul reddito 3.587 910 4.497

SEZIONE 19 – CONTO ECONOMICO: ALTRE INFORMAZIONI

19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

BancheEnti

finanziariClientela Banche

Enti

finanziariClientela

1. - - 825 - - - 825 596

- - 414 - - - - 449

- - 6 - - - - 12

- 405 - - 405 135

- - - - - - - -

2. - 5.272 19.153 - 462 9.159 34.046 44.735

- 1.599 13.575 - 381 8.218 23.773 28.831

- 3.496 132 - - 184 3.812 8.556

- - 2.438 - - 514 2.952 3.182

- - - - - - - -

- 177 3.008 - 81 243 3.509 4.166

3. - - - - - - - -

- - - - - - -

- - - - - - - -

- - - - - - - -

4. - - - - - - - -

- - - - - - - -

- - - - - - - -

- 5.272 19.978 - 462 9.159 34.871 45.331

31.12.2012

- beni immobili

- beni mobili

- beni immateriali

- su crediti correnti

Interessi attivi Commissioni attive

31.12.2013

Leasing finanziario

Factoring

- beni strumentali

- prestiti personali

Totale

Credito al consumo

- di natura finanziaria

Voci/Controparte

- su crediti acquistati al di

sotto del valore originario

- per altri finanziamenti

- prestiti finalizzati

- cessione del quinto

- su crediti futuri

- su crediti acquistati a

titolo definitivo

Garanzie e impegni

- di natura commerciale

19.2 Altre informazioni

La precedente tabella non tiene conto di interessi attivi e proventi assimilati per interessi maturati su

conti correnti bancari, su titoli disponibili per la vendita ed interessi di dilazione concessa ai fornitori di

83

beni in leasing per la vendita, che Emil-Ro Factor, dei beni laddove vi era in essere l’obbligo di

riacquisto da parte del fornitore stesso nel caso di inadempiena dell’utilizzatore (patto di riacquisto).

84

Parte D – Altre Informazioni

SEZIONE 1 – RIFERIMENTI SPECIFICI SULL’OPERATIVITA’ SVOLTA

A. LEASING FINANZIARIO

A.3 Classificazione dei finanziamenti di leasing finanziario per qualità e per

tipologia di bene locato

di cui:

sofferenze

di cui:

sofferenze

A. 10.375 10.942 9.787 9.787 10.062 8.881

- - - - - -

10.375 10.942 9.787 9.787 10.062 8.881

B. 8.082 8.300 186 64 2.608 34

C. 112 210 5 -

75 161 3 3 5 -

- - - -

37 49 - - - -

D. - - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

18.569 19.452 9.973 9.851 12.674 8.915

Totale

31.12.2012

Totale 31.12.2013 Totale 31.12.2012

Finanziamenti deteriorati

Totale

- Altri

Finanziamenti in bonis

Beni mobili:

- Autoveicoli

- Aeronavale e ferroviario

- Altri

Beni immateriali:

- Marchi

- Software

- Fabbricati

Beni immobili:

- Terreni

Beni strumentali

Totale

31.12.2013

A.4 Classificazione dei beni riferibili al leasing finanziario

A. - - 12.454 11.088 7.970 9.916

- - - - - -

- - 12.192 11.088 7.970 9.916

B. - - 262 233 8.006 10.675

C. - - 14 - 101 215

- - 14 - 64 166

- - - -

- - - - 37 49

D. - - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - 12.730 11.321 16.077 20.806

Totale

31.12.2012

Beni ritirati a seguito di

risoluzione

Totale

31.12.2013

Totale

31.12.2012

Altri beni

Totale

31.12.2013

Totale

31.12.2012

Totale

- Altri

Beni inoptati

Beni mobili:

- Autoveicoli

- Aeronavale e ferroviario

- Altri

Beni immateriali:

- Marchi

- Software

- Fabbricati

Beni immobili:

- Terreni

Beni strumentali

Totale

31.12.2013

85

A.5 Dinamica delle rettifiche di valore

A.6 Altre informazioni

A.6.3 Operazioni di retrolocazione (lease back)

La società non ha in essere operazioni di lease back.

86

B. FACTORING E CESSIONE DI CREDITI

B.1 Valore lordo e valore di bilancio

B.1.1 Operazioni di factoring

Valore lordoRettifiche di

valoreValore netto Valore lordo

Rettifiche

di valoreValore netto

1. 703.676 4.010 699.666 1.133.463 3.812 1.129.651

446.511 3.090 443.421 815.639 2.830 812.809

3.802 26 3.776 438.040 26 438.014

442.709 3.064 439.645 377.599 2.804 374.795

257.165 920 256.245 317.824 982 316.842

2. 27.891 5.703 22.188 71.831 4.692 67.139

8.456 4.484 3.972 6.095 2.605 3.490

7.909 4.433 3.476 5.631 2.595 3.036

- - - -

7.909 4.433 3.476 5.631 2.595 3.036

547 51 496 464 10 454

- -

547 51 496 464 10 454

8.997 1.080 7.917 40.017 1.821 38.196

6.392 914 5.478 39.432 1.770 37.662

141 - 141 - - -

6.251 914 5.337 39.432 1.770 37.662

2.605 166 2.439 585 51 534

- -

2.605 166 2.439 585 51 534

726 10 716 - - -

- - - - - -

- - - - -

726 10 716 - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

9.712 129 9.583 25.719 266 25.453

9.097 128 8.969 18.469 262 18.207

- - - - - -

9.097 128 8.969 18.469 262 18.207

615 1 614 7.250 4 7.246

- - - -

615 1 614 7.250 4 7.246

731.567 9.713 721.854 1.205.294 8.504 1.196.790

Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)

- acquistati al di sotto del valore nominale

Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)

- acquistati al di sotto del valore nominale

- altre

- altre

2.3 Esposizioni Ristrutturate

Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)

- cessioni di crediti futuri

- altre

- altre

2.2 Incagli

Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)

- cessioni di crediti futuri

- altre

2.1 Sofferenza

31.12.2013

Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)

Totale

2.4 Esposizioni Scadute

- altre

Voci

- altre

Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)

- cessioni di crediti futuri

- altre

Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)

- cessioni di crediti futuri

Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)

- acquistati al di sotto del valore nominale

- acquistati al di sotto del valore nominale

31.12.2012

Attività in bonis

Attività deteriorate

- altre

Esposizioni verso cedenti (pro-solvendo)

- cessioni di crediti futuri

Esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto)

B.2 Ripartizione per vita residua delle esposizioni e del “montecrediti”

B.2.1 Operazioni di Factoring pro-solvendo: anticipi e “montecrediti”

31.12.2013 31.12.2012 31.12.2013 31.12.2012

21.223 492.639 118.979 145.058

340.259 263.265 371.670 322.756

74.006 87.404 93.259 83.857

14.201 16.084 12.077 16.277

12.371 12.552 23.410 13.879

- - 56.728 100.098

462.060 871.944 676.123 681.925

Anticipi Montecrediti

- a vista

- fino a 3 mesi

- oltre 3 mesi fino a 6 mesi

- da 6 mesi a 1 anno

Totale

Fasce temporali

- oltre 1 anno

- durata indeterminata

Dalla presente tabella sono escluse le cessioni diverse da quanto contemplato nella L.52/91.

87

B.2.2 Operazioni di factoring pro-soluto: esposizioni

31.12.2013 31.12.2012

17.303 30.685

209.475 253.130

27.867 21.975

4.861 15.519

288 3.942

- -

259.794 325.251 Totale

Fasce temporali

- oltre 1 anno

- durata indeterminata

Esposizioni

- a vista

- fino a 3 mesi

- oltre 3 mesi fino a 6 mesi

- da 6 mesi a 1 anno

Il margine tra il plafond riconosciuto ai clienti e l’importo dei crediti fattorizzati pro- solvendo alla data

del 31 dicembre 2013 ammonta a 470.397 mila Euro.

B.3 Dinamica delle rettifiche di valore

B.3.1 Operazioni di factoring

Re

ttif

ich

e d

i

valo

re

Pe

rdit

e d

a

cess

ion

e

Tra

sf. d

a a

ltro

sta

tus

Alt

re

vari

azi

on

i

Rip

rese

di

valo

re

Uti

li d

a

cess

ion

e

Tra

sf. a

d a

ltro

sta

tus

Ca

nce

llazi

on

i

Alt

re

vari

azi

on

i

ne

ga

tive

Specifiche su attività

deteriorate 4.692 1.873 782 - 862 782 - - 5.703

Esposizioni verso cedenti 4.646 1.673 782 - 834 782 - - 5.485 - Sofferenze 2.595 1.173 780 - 115 - 4.433

- Incagli 1.789 368 2 - 465 780 - 914

- Esposizioni ristrutturate - 10 - - - - - - 10

- Esposizioni scadute 262 122 - - 254 2 - - 128

Esposizioni verso debitori ceduti 46 200 - - 28 - - - 218 - Sofferenze 10 43 - - 2 - - 51

- Incagli 32 157 - - 23 - - 166

- Esposizioni ristrutturate - - - - - - - - -

- Esposizioni scadute 4 - - 3 - - - 1

Di portafoglio su

altre attività 3.812 260 - - 62 - - - 4.010

- Esposizioni verso

cedenti 2.830 260 - - - - 3.090 - Esposizioni verso

debitori ceduti 982 - 62 - - - 920

Totale 8.504 2.133 782 - 924 782 - - 9.713

Voce

Rett. Di

valore

finali

Variazioni in diminuzioneVariazioni in aumento

Rettifica

di valore

iniziale

B.4 Altre informazioni

B.4.1 Turnover dei crediti oggetto di operazioni di factoring

31.12.2013 31.12.2012

1. 1.114.642 1.084.214

- -

2. 2.270.109 2.020.197

3.384.751 3.104.411

Operazioni pro-soluto

Operazioni pro-solvendo

- di cui: acquisiti al di sotto del valore nominale

Totale

Voci

88

B.4.3 Valore nominale dei contratti di acquisizione di crediti futuri

31.12.2013 31.12.2012

20.787 95.023

47.410 551.685

68.197 646.708

Flusso di contratti di acquisto di crediti futuri nell'esercizio

Ammontare dei contratti in essere alla data si chiusura del'esercizio

Totale

Voci

D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI

D.1 Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni

31.12.2013 31.12.2012

1)

- -

a) Banche - -

b) Enti Finanziari - -

c) Clientela

2)

a) Banche

b) Enti Finanziari

c) Clientela

3) - -

a) Banche - -

b) Enti Finanziari - -

c) Clientela

4) 15.719 22.256

a) Banche - -

i) a utilizzo certo -

ii) a utilizzo incerto

b) Enti Finanziari - -

i) a utilizzo certo

ii) a utilizzo incerto

a) Clientela 15.719 22.256

i) a utilizzo certo

ii) a utilizzo incerto 15.719 22.256

5)

- -

6)

- -

7) - -

a) a rilasciare garanzie - -

b) altri - -

15.719 22.256

Attività costituite in garanzia di obbligazioni di

terzi

Altri impegni irrevocabili

Totale

Operazioni

Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima

richiesta

Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria

Garanzie rilasciate di natura commerciale

Impegni irrevocabili a erogare fondi

Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite

di protezione

89

SEZIONE 2 – OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE

ATTIVITA’

C.1 – Operazioni di cartolarizzazione

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA E QUANTITATIVA

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali

l’intermediario originator acquisti il complesso delle passività emesse dalla società veicolo.

Si riporta comunque una descrizione dell’operazione di autocartolarizzazione in essere nel corso

dell’esercizio.

Il 14 settembre 2009 Emilia Romagna Factor s.p.a. (Emil-Ro Factor S.p.A.), avvalendosi di Emilro

Collection Services s.r.l., società veicolo, ha dato avvio ad un programma di cartolarizzazione revolving

che prevede la cessione da parte di Emilia Romagna Factor s.p.a. pro soluto ed ai sensi della Legge

130/99, di un portafoglio di crediti commerciali performing verso debitori ceduti.

Il programma ha durata quinquennale e prevede la cessione di un portafoglio crediti commerciali

fattorizzati individuabili in blocco secondo criteri di eleggibilità contrattualmente predefiniti,

particolarmente stringenti e rigorosi, al fine di garantire al portafoglio ceduto performances altamente

positive, utili al conseguimento degli elevati livelli di rating necessari per conferire “eleggibilità” alle

Notes.

Il prezzo del primo portafoglio crediti ceduto, pari a Euro 133,5 milioni, è stato liquidato, a pronti, con

l’emissione di titoli Senior per l’importo di Euro 100 milioni (interamente sottoscritti da Emil-Ro Factor

S.p.A.).

Ai titoli, divisi in quattro tranches da Euro 25 milioni ciascuna aventi scadenza nominale 28 luglio 2016

e quotati all’Irish Stock Exchange, ai quali era stato attribuito il rating AAA dall’agenzia Standard &

Poor’s, ma che nel 2012 sono stati sottoposti ad un processo di downgrade dalla stessa agenzia a AA+.

La componente differita del prezzo rappresenta principalmente uno scarto di garanzia a fronte dei

rischi di portafoglio. L’ammontare di tale scarto è calcolato sulla base del livello di concentrazione del

portafoglio, delle perdite che potrebbero sorgere da quest’ultimo e del rendimento dei titoli in uno

scenario “stressato”.

Come usuale in operazioni di questo tipo, il prezzo differito comprende inoltre un finanziamento

concesso da Emil-Ro Factor S.p.A. al veicolo al fine di costituire uno specifico fondo di garanzia (cash

reserve amount) per Euro 559 mila Euro nonché un fondo spese (retention amount) di Euro 50 mila.

La struttura dell’operazione prevede una fase iniziale di revolving, in cui le parti possono realizzare

acquisti di portafogli successivi al fine di “ricaricare” il portafoglio dei crediti e che terminerà nel luglio

2014, e una fase di ammortamento in cui vengono rimborsati i titoli emessi.

Rispetto alle previsioni dei principi contabili IAS/IFRS, l’operazione di cartolarizzazione allo stato non

configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti

dallo IAS 39 in merito alla derecognition.

Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio

né ha mutato la rappresentazione di bilancio rispetto a quella preesistente all’operazione di

cartolarizzazione.

90

Nel corso del 2013 sono state effettuate dodici cessioni alla società veicolo e al 31 dicembre 2013

dell’esercizio i crediti riceduti ammontano ad Euro 97.904 mila.

Obiettivi e finalità perseguite

Con specifico riferimento agli obiettivi e alle finalità perseguite, si precisa che l’operazione di

autocartolarizzazione ha avuto come unico obiettivo l’ottenimento per Emil-Ro Factor S.p.A. di titoli

eleggibili per il rifinanziamento presso la Banca popolare dell’Emilia Romagna, quale elemento di

garanzia in ordine alla rapida generazione di liquidità.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l’operazione di cartolarizzazione allo stato non configura

trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS

39 in merito alla derecognition.

Anche ai fini prudenziali l’operazione di cartolarizzazione non ha dato origine alla rimozione di alcun

rischio dall’attivo, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla

cosiddetta derecognition.

Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non ha aggiunto alcun rischio

né ha mutato la rappresentazione di bilancio rispetto a quella preesistente all’operazione di

cartolarizzazione sopra descritta.

E’ pertanto possibile dichiarare l’assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto

rischio o che implicano un rischio maggiore.

91

SEZIONE 3 – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI

COPERTURA

3.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. ASPETTI GENERALI

Il Factoring è oggi il solo prodotto sul mercato finanziario in grado di offrire, nell’ambito dell’unicità del

rapporto, una pluralità di servizi per rispondere in modo efficiente alle esigenze delle imprese in termini

di gestione, assicurazione e finanziamento dei crediti.

Il Factoring non è dunque un’alternativa al credito bancario, ma presenta una componente finanziaria

che può essere utilizzata in via complementare alle altre fonti di finanziamento a disposizione

dell’impresa.

In considerazione di ciò, il rischio di credito assunto dal Factor presenta solo alcune caratteristiche

comuni con il tradizionale rischio di credito da finanziamento tipico dell’attività bancaria.

Quando il factor anticipa i crediti non ancora esigibili, l’intermediario finanziario è esposto per cassa per

un importo pari all’anticipo accordato, che in genere non eccede una determinata percentuale del

Montecrediti acquistato.

La garanzia contro l’insolvenza garantisce il cedente contro l’inadempimento del debitore ceduto, ad

eccezione dei casi esplicitamente regolati nel contratto di Factoring: prescindendo da alcuni prodotti

specifici, il factor si obbliga a corrispondere, in assenza di anticipo, l’importo dei crediti ceduti decorsi

un certo numero di giorni da quando i crediti sono divenuti esigibili. In assenza di acquisto dei crediti

ceduti a titolo definitivo o di anticipo, tale servizio determina per il factor l’insorgere di un’esposizione di

firma, pari al plafond rotativo entro il quale il factor si è impegnato a garantire il pagamento dei crediti

al cedente. Al fine di mitigare il rischio assunto, il factor può negoziare specifiche forme tecniche

vincolanti la prestazione della garanzia.

Per l’attività inerente il leasing la Società opererà esclusivamente nella gestione del rischio per i

contratti in essere; non verrà dato alcun impulso commerciale all’attività.

2. POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

2.1 Aspetti Organizzativi

La prestazione dei servizi di finanziamento e garanzia comporta per il factor l’esposizione al rischio di

credito; quando il factor eroga esclusivamente il servizio di gestione non subisce alcuna esposizione al

rischio.

In generale quando il factor eroga il servizio di finanziamento e/o garanzia, la possibilità di registrare

una perdita è determinata in primo luogo dal degrado del merito creditizio delle controparti ossia nel

rischio di mancato pagamento da parte del debitore ceduto (sia nel caso di cessione pro soluto che nel

92

caso di cessione pro solvendo) o nel rischio della mancata restituzione dei corrispettivi anticipati da

parte del cedente nel caso di operazione pro solvendo.

Quando una banca concede un finanziamento ad un debitore, il suo inadempimento è determinato

dalla impossibilità temporanea o definitiva a pagare. A differenza delle esposizioni bancarie tradizionali,

il factor eroga i propri servizi nell’ambito di un rapporto commerciale che è preesistente; vi è un

possibile rischio di annacquamento nel caso in cui il debitore possa rifiutarsi di pagare (o effettuare

pagamenti parziali) in considerazione di vicende riguardanti lo svolgimento del rapporto di fornitura

sottostante. Fra tali situazioni figurano a titolo esemplificativo, le compensazioni, gli abbuoni, le

controversie riguardanti la qualità dei prodotti e gli sconti promozionali.

La Società ha formalizzato una propria Credit Policy che definisce le regole fondamentali per

permettere di sviluppare il business del credito e al contempo creare le condizioni che consentano ai

gestori di operare limitando i rischi.

All’atto dell’assunzione dei rischi cedente e debitore, il rischio di credito viene analizzato e valutato da

parte dei competenti Uffici della Società. Nel corso dell’operatività questo viene invece monitorato da

parte della Direzione Gestione Crediti attraverso le revisioni di rischio sui plafond pro soluto e sulle

posizioni di rischio di credito cedente.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Definito il rischio di credito come possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una

controparte nei confronti della quale esiste una esposizione generi una corrispondente diminuzione del

valore della posizione creditoria, la società utilizza, ai fini della misurazione, il metodo standardizzato.

Il rischio in esame risulta essere differenziato a seconda della tipologia di cessione del credito. Nelle

cessioni pro-soluto, sussiste il rischio di inadempienza del debitore ceduto.

Nel caso di cessione pro-solvendo tale rischio risulta in prima istanza quello del debitore ceduto e in

caso di mancato pagamento, sussiste il rischio di inadempienza da parte del cedente.

Il credito acquisito pro-solvendo è tutelato dalla possibilità del doppio ricorso sia nei confronti del

cedente che del debitore. Il rischio di qualità del credito originario è monitorato anche attraverso la

notifica della cessione del credito al debitore ceduto.

L’apprezzamento del rischio connesso agli impieghi con clientela è correlato alle evidenze interne dello

status della singola posizione, come definite dalle Istruzioni per la redazione degli schemi e regole di

Compilazione dei bilanci degli enti finanziari.

Sono state implementate tecniche di risk management ritenute adeguate ai prodotti che l’azienda offre

e per i quali, in virtù delle esperienze maturate, si ritiene di disporre della strumentazione sufficiente

per un adeguato monitoraggio del rischio di credito: tale monitoraggio comprende sia controlli di primo

livello, effettuati dagli stessi addetti delle unità organizzative cui spetta l’onere di segnalare

tempestivamente al responsabile di area tutte le anomalie evidenziate dai controlli andamentali, sia

controlli di secondo livello. L’analisi e la valutazione dei controlli svolti dalle unità organizzative sulla

gestione degli impieghi alla clientela viene condotta sistematicamente dai Responsabili di Area anche

avvalendosi, a tal fine, di una serie di report prodotti dal sistema informativo aziendale.

93

L’analisi del rischio di tasso, attuata secondo le modalità previste dalla direttiva ICAAP, conferma che la

società è in linea con i limiti previsti dall’Organo di Vigilanza.

La misurazione del rischio di credito sui finanziamenti erogati alla clientela è effettuata con valutazione

analitica sui crediti ad andamento anomalo, mentre per il resto dei crediti viene fatta una valutazione

collettiva così come richiesto dalla normativa Banca d’Italia.

Come già riferito nella Parte A sezione A.2 a proposito dei criteri di valutazione dei Crediti per quanto

riguarda il rischio di credito per le stime del parametro LGD – Loss Given Default (perdita in caso di

insolvenza) la Società utilizza parametri sviluppati in sede ABI. Circa invece il parametro PD –

Probability of Default – si utilizza il riferimento Assifact, considerando la storicità aziendale non

sufficientemente significativa.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Tecnica principale di mitigazione del rischio e opzione strategica di Emilia Romagna Factor S.p.A.,

ribadita in sede di piano pluriennale, è la copertura del rischio su crediti acquisiti pro-soluto tramite

riassicurazione con operatore primario; il tutto anche in presenza di una compressione dei margini

dovuta sia al costo del servizio di riassicurazione che ai crediti maggiormente selezionati per esigenze

assicurative.

La normativa contrattuale nel caso di copertura del rischio di credito nei confronti del cedente e le

attività conseguenti sono definite in termini speculari a quanto concordato con la società di

riassicurazione.

L’attività svolta dagli uffici preposti garantisce un assiduo controllo dei rischi attraverso costanti

verifiche effettuate presso i debitori.

La validità delle procedure in atto presso la società per la gestione ed il controllo del credito,

unitamente ai processi di concessione di finanziamenti, che sono regolati dalle normative interne citate,

approvate dal Consiglio di Amministrazione, sono confermate dall’incidenza delle sofferenze e/o perdite

su crediti che continuano a mantenersi a livelli molto contenuti ed ampiamente al di sotto della media

di settore.

Per quanto attiene alle operazioni di leasing finanziario, il rischio di credito è attenuato dalla proprietà

del bene sino al momento in cui l’utilizzatore non esercita l’opzione di riscatto.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

Per Emilia Romagna Factor S.p.A. le definizioni delle diverse categorie di crediti “deteriorati”

(sofferenze, incagli, ristrutturati ed esposizioni scadute ) coincidono con le analoghe definizioni di

Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia. Le indicazioni della Vigilanza sono integrate con disposizioni

interne che fissano i criteri e regole automatiche per il passaggio dei crediti nell’ambito delle distinte

categorie di rischio.

94

In sintesi:

o Sofferenze – Viene classificata nello status “sofferenze” l’intera esposizione in essere con

soggetti che versano in grave e non transitoria situazione di insolvenza e/o sottoposti a

procedure giudiziali.

In particolare devono essere classificati a sofferenza i soggetti:

a) in stato di “insolvenza accertata giudizialmente”, identificando tale ipotesi con quelle di

concordato preventivo, fallimento, liquidazione coatta amministrativa nonché di amministrazione

straordinaria (ad eccezione di quanto previsto al successivo punto 1.2 a.)

b) che, pur non essendo in insolvenza accertata giudizialmente, versano in grave e non transitoria

situazione di insolvenza, ivi compresi i clienti già classificati ad incagli per i quali, a seguito

dell’aggravamento o deterioramento del rischio (piani di rientro non rispettati ecc.) siano venuti

meno i presupposti individuati per la classificazione a incagliati;

c) enti locali in stato di dissesto finanziario.

o Partite incagliate - esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva

difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Si prescinde

dall’esistenza di eventuali garanzie poste a presidio delle esposizioni. Vengono in ogni caso

classificate ad incaglio, se non classificate in sofferenza, le esposizioni scadute e non pagate

(anche solo parzialmente) in via continuativa da oltre 270 giorni (incagli oggettivi).

o Esposizioni scadute - esposizioni diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le

esposizioni ristrutturate che, alla data di riferimento, risultano scadute o sconfinanti da oltre 90

giorni con carattere continuativo.

Le esposizioni verso gli enti del settore pubblico che a seguito di provvedimenti legislativi hanno

sospeso temporaneamente i pagamenti, sono state segnalate tra quelle “scadute non deteriorate”,

come da circolare bankit n. 217 , ”11° aggiornamento del 16 luglio 2013”.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per

qualità creditizia

Sofferenze IncagliEsposizioni

ristrutturate

Esposizioni

scadute

deteriorate

Esposizioni

scadute non

deteriorate

Altre

attivitàTotale

1.

-

2.

-

3.

1.176 1.176

4.

-

5. 4 3.943 3.947

6. 19.629 19.629

7. 13.825 8.107 716 9.680 34.820 677.477 744.625

8. - - - - -

13.825 8.107 716 9.680 34.824 702.225 769.377

12.405 38.402 - 29.467 76.680 1.097.797 1.254.751 31.12.2012

Attività finanziarie detenute per

la negoziazione

31.12.2013

Portafogli/qualità

Crediti verso banche

Attività finanziarie valutate al fair valueAttività finanziarie disponibili per

la vendita

Attività finanziarie detenute fino

alla scadenza

Crediti verso enti finanziari

Crediti verso clientela

Derivati di copertura

95

2. Esposizioni creditizie

2.1 Esposizioni creditizie verso la clientela: valori lordi e netti

Esposizione

lorda

Rettifiche di

valore

specifiche

Rettifiche di

valore di

portafoglio

Esposizione

netta

A.

43.222 10.894 - 32.328

23.471 9.645 - 13.826

9.214 1.107 - 8.107

726 10 - 716

9.811 132 - 9.679

55 15 - 40

42 2 40

13 13 -

43.277 10.909 - 32.368

B.

35.069 - 248 34.821

681.339 - 3.863 677.476

716.408 - 4.111 712.297

759.685 10.909 4.111 744.665 Totale (A + B)

ESPOSIZIONI IN BONIS

- Esposizioni scadute non deteriorate

- Altre esposizioni

TOTALE B

ATTIVITA' DETERIORATE

TOTALE A

Tipologie esposizioni/valori

- Esposizioni ristrutturate

Esposizioni per cassa:

- Sofferenze

- Incagli

- Esposizioni scadute deteriorate

- Esposizioni scadute deteriorate

Esposizioni fuori bilancio:

- Sofferenze

- Incagli

- Esposizioni ristrutturate

Le esposizioni in bonis non sono state oggetto di rinegoziazione nell’ambito di Accordi collettivi.

Di seguito si riporta un’analisi dell’anzianità degli scaduti (valori lordi) e si riferiscono alla sola attività

del factoring.

Sino a un mese Da oltre 1 mese

fino a tre

Da oltre tre mesi

fino a sei

Da oltre sei mesi

fino a un anno

Da oltre un anno

12.907 9.112 847 3 4.970

2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi e netti

Di seguito si riporta un’analisi dell’anzianità degli scaduti (valori lordi).

Sino a un mese Da oltre 1 mese

fino a tre

Da oltre tre mesi

fino a sei

Da oltre sei mesi

fino a un anno

Da oltre un anno

4 - - - -

Esposizione

lorda

Rettifiche di

valore

specifiche

Rettifiche di

valore di

portafoglio

Esposizione

netta

A.

- - - -

B.

4 - - 4

23.710 - 138 23.572

23.714 - 138 23.576

23.714 - 138 23.576 Totale (A + B)

ESPOSIZIONI IN BONIS

- Esposizioni scadute non deteriorate

- Altre esposizioni

TOTALE B

ATTIVITA' DETERIORATE

TOTALE A

Tipologie esposizioni/valori

- Esposizioni ristrutturate

Esposizioni per cassa:

- Sofferenze

- Incagli

- Esposizioni scadute deteriorate

- Esposizioni scadute deteriorate

Esposizioni fuori bilancio:

- Sofferenze

- Incagli

- Esposizioni ristrutturate

96

3. Concentrazione del credito

Le informazioni previste nelle tabelle 3.1 e 3.2 di seguito esposte si basano su dati gestionali.

3.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per settore di attività

economica della controparte

31.12.2013 31.12.2012

1.256 3.496

576.831 566.830

118.379 167.234

63.019 49.805

58 190

23.412 478.908

782.955 1.266.463 Totale

Settore di attività economica delle esposizioni per cassa

AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

RESTO DEL MONDO

ISTITUZIONI SENZA FINI DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE

SOCIETA' FINANZIARIE

SOCIETA' NON FINANZIARIE

FAMIGLIE

31.12.2013 31.12.2012

12.001 14.427

137 8

3.581 7.821

15.719 22.256 Totale

Settore di attività economica delle esposizioni fuori bilancio

RESTO DEL MONDO

SOCIETA' NON FINANZIARIE

FAMIGLIE

Gli importi sono al lordo delle rettifiche di valore.

3.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per area geografica

della controparte

Area geografica delle esposizioni per cassa

(in migliaia di Euro)

Nord ovest 150.707

Nord est 427.758

Centro 84.191

Sud 49.882

Isole 7.263

Totale Italia 719.801

Europa Occidentale 52.551

Europa Orientale 9.998

Totale Europa 62.549

Africa del Sud 90

America del Nord 218

America del Sud 208

Asia medio Orientale 89

Totale Resto del mondo 605

Totale 782.955

Importo

97

Area geografica delle esposizioni fuori bilancio

(in migliaia di Euro)

Nord ovest 1.888

Nord est 6.239

Centro 2.409

Sud 1.602

Isole -

Totale Italia 12.138

Europa Occidentale 3.418

America del Nord 163

Totale Resto del mondo 3.581

Totale 15.719

Importo

Gli importi sono al lordo delle rettifiche di valore.

3.3 Grandi rischi

Numero posizioniAmmontare (valore non

ponderato)

Ammontare

(valore

Grandi rischi 13 225.028 197.154

3.2 RISCHI DI MERCATO

3.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il rischio di tasso viene definito come la possibilità che una variazione dei tassi d’interesse si

rifletta negativamente sulla complessiva situazione finanziaria ed economica della società.

In sede ICAAP l’esposizione al rischio di tasso è misurata con riferimento alle attività e alle

passività – delle unità operanti in Italia e all’estero - comprese nel portafoglio.

In materia si segnala che la Società non ha in essere strumenti finanziari derivati e che le

esposizioni finanziarie per anticipazioni concesse alla clientela sono regolate da tassi indicizzati aventi

come base di parametrazione la media mensile o trimestrale dei tassi Euribor. La provvista della

società, d’altro canto, viene fatta a tasso variabile sui medesimi parametri, così da mantenere inalterati

nel tempo allineamento dei tassi e spread applicato sugli impieghi.

Il rischio di tasso derivante da acquisizione di crediti a titolo definitivo, su periodi di tempo di

breve durata, ha per l’azienda dimensioni marginali, la gestione dei quali avviene in fase di

definizione del prezzo di acquisto.

La società provvede a verificare il grado di correlazione tra i tassi applicati alle attività e

passività mediante l’analisi gestionale con cadenza periodica.

98

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per la durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie

(in euro/000)

A v

ista

Fin

o a

3 m

esi

Da

olt

re 3

me

si

fin

o a

6 m

esi

Da

olt

re 6

me

si

fin

o a

1 a

nn

o

Da

olt

re 1

an

no

fin

o a

5 a

nn

i

Da

olt

re 5

an

ni

fin

o a

10

an

ni

Olt

re 1

0 a

nn

i

Du

rata

ind

ete

rmin

ata

1. - 620.170 140.565 111 26 - - -

1.1 Titoli di debito - 1.176 - - - - - -

1.2 Crediti - 618.994 140.565 111 26 - -

1.3 Altre attività

2. 8.789 655.748 - - - - - -

2.1 Debiti 8.789 655.748 - - - -

2.2 Titoli di debito - - - - - - - -

2.3 Altre passività - - - - - - -

3.

3.1 Posizioni lunghe - - - - - - - -

3.2 Posizioni corte - - - - - - - -

3.3 Posizioni lunghe - - - - - - - -

3.4 Posizioni corte - - - - - - - -

Altri derivati

Attività

Voci/durata residua

Passività

Derivati finanziari

Opzioni

2. Distribuzione per la durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie in valuta

(in euro/000)

A v

ista

Fin

o a

3 m

esi

Da

olt

re 3

me

si

fin

o a

6 m

esi

Da

olt

re 6

me

si

fin

o a

1 a

nn

o

Da

olt

re 1

an

no

fin

o a

5 a

nn

i

Da

olt

re 5

an

ni

fin

o a

10

an

ni

Olt

re 1

0 a

nn

i

Du

rata

ind

ete

rmin

ata

1. - 8.505 - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - -

1.2 Crediti 8.505 - - - - - -

1.3 Altre attività

2. 147 8.717 - - - - - -

2.1 Debiti 147 8.717 - - - - - -

2.2 Titoli di debito - - - - - - -

2.3 Altre passività - - - - - -

3.

3.1 Posizioni lunghe - - - - - - -

3.2 Posizioni corte - - - - - - -

3.3 Posizioni lunghe - - - - - - -

3.4 Posizioni corte - - - - - - -

Altri derivati

Attività

Voci/durata residua

Passività

Derivati finanziari

Opzioni

99

3.2.3 RISCHIO DI CAMBIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il rischio di cambio esprime il rischio di incorrere in perdite a causa delle oscillazioni dei corsi delle

valute e del prezzo dell’oro. Sono da assimilare ai rapporti in valuta le operazioni attive e passive che

prevedono clausole di indicizzazione collegate all’andamento dei tassi di cambio con una determinata

valuta e le posizioni in oro e strumenti derivati sull’oro.

Eventuali esposizioni in valute estere vengono gestite acquisendo provvista nella stessa valuta (con

tasso parametrato alla media mese del LIBOR), utilizzando anche in questo caso una parametrazione

parallela di tassi attivi e passivi.

Vengono utilizzate linee di credito con operatori bancari a condizioni in linea con il mercato.

Il rischio legato all’effettuazione di operazioni in valute diverse dall’Euro può essere considerato

trascurabile anche perché ascrivibile ad un limitato numero di operazioni.

Le perdite e gli utili su cambi sono pertanto circoscritte alle differenze di cambio avvenute tra la data di

fatturazione delle competenze, attive e passive, in divisa estera e quella di chiusura dell’esercizio.

La posizione netta di cambio può essere aperta in termini di rischio solo per valori marginali circoscritti

nel tempo.

La società provvede a verificare la posizione aperta netta per ogni valuta, valutando il grado di

correlazione tra la provvista in valuta e i relativi impieghi mediante l’utilizzo di tecniche semplificate e

con cadenza periodica.

I valori rilevati sono minimi, nel tempo approssimabili allo zero, come rilevabile anche dai dati di

bilancio.

Allo stato attuale non è ipotizzato un mutamento dell’operatività in valuta e dunque non risultano

previsioni di rilevanza di futuri rischi di mercato.

100

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei

derivati

Dollari

USASterline Yen

Dollari

Canadesi

Franchi

svizzeri

Altre

valute

1. 6.505 1 - 330 - 1.669

1.1 Titoli di debito - -

1.2 Titoli di capitale

1.3 Crediti 6.505 1 330 1.669

1.4 Altre attività finanziarie

2.

3. 6.657 - - 331 - 1.677

3.1 Debiti 6.657 - - 331 1.677

3.2 Titoli di debito

3.3 Altre passività finanziarie - - - -

4. 52 -

5. - - - - - -

5.1 Posizioni lunghe

5.2 Posizioni corte

6.505 1 - 330 - 1.669

6.709 - - 331 - 1.677

(204) 1 - (1) - (8)

ValuteVoci

totale passività

sbilancio(+/-)

totale attività

Attività finanziarie

Altre attività

Passività finanziarie

Altre passività

Derivati

I crediti e i debiti in valuta estera sono stati valorizzati in base ai seguenti cambi rilevati a fine periodo:

Valuta estera Cod. divisa Tasso di cambio

Dollari Usa USD 1,3791

Sterline inglesi GBP 0,8337

Dollari Canadesi CAD 1,4671

Corona Repubblica Ceca CZK 27,427

101

3.3 RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di governo e metodi di misurazione del rischio

operativo

Per rischio operativo si intende “il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla

disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale

tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività,

indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è

compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione1”.

Il governo del rischio operativo è basato su una struttura organizzativa che coinvolge un numero di

organi e di competenze che attraversa l’intera organizzazione operativa e strategica del Gruppo.

In particolare l’Ufficio Rischi Operativi della Capogruppo, collocato all’interno del Servizio Risk

Management di Gruppo, è dedicato specificamente al governo dei rischi operativi a livello di Gruppo. Il

coordinamento con la Emil-Ro Factor avviene tramite il Referente del Servizio Risk Management di

Gruppo, che si coordina con l’Ufficio Rischi Operativi della Capogruppo per supportare le unità

organizzative della società su tematiche relative ai rischi operativi.

Le attività poste in essere per il governo del rischio operativo seguono le linee di indirizzo dettate dalla

Capogruppo e si basano prevalentemente sulla rilevazione degli eventi di perdita derivanti da rischi

operativi. Tale attività si fonda sul processo di raccolta dei dati di perdita operativa (Loss Data

Collection – LDC), i cui ruoli e relative responsabilità sono stati definiti e formalizzati in apposita

normativa interna di Gruppo.

Costituiscono oggetto della raccolta i disguidi operativi2, a cui si aggiungono i reclami, qualora sia

accertata la loro diretta relazione con le casistiche di perdita operativa, e le cause passive, in quanto

espressione del rischio legale (ricompreso nella definizione normativa di rischio operativo).

A supporto del monitoraggio delle perdite operative, la Capogruppo predispone idonea reportistica

interna, che viene trasmessa alla società con cadenza semestrale per il tramite del Referente del

Servizio Risk Management di Gruppo. Tale reportistica è finalizzata a consentire il monitoraggio delle

perdite operative attraverso:

l'analisi dell'andamento delle variabili di interesse, come la Perdita Effettiva Lorda, la frequenza

di accadimento, gli eventuali recuperi, la tipologia di evento generato (Event Type) e di

operatività (Business Line) nell'ambito della quale l'evento ha avuto manifestazione;

la misurazione di appositi indicatori, quali ad esempio la percentuale di recuperi, la perdita

massima, media e mediana;

gli approfondimenti sulle tipologie di eventi a maggiore impatto di perdita nel periodo di

osservazione;

11 Cfr. Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le ban-che”), Titolo II – Capitolo

5 – Parte Prima – Sezione I.

2 Si definiscono tali gli eventi di perdita operativa che non si riflettono in reclami e/o cause passive.

102

l’individuazione degli ambiti di operatività in cui le perdite operative si concentrano

maggiormente, per comprendere le cause sottostanti ed evidenziare l’opportunità di azioni

correttive.

Attualmente il metodo adottato dalla Società per la misurazione del requisito patrimoniale a fronte del

rischio operativo, in coerenza con l’approccio adottato a livello di Gruppo, è il metodo “Base” (Basic

Indicator Approach – BIA). Con tale metodo il requisito è determinato applicando alla media delle

ultime tre osservazioni positive riferite alla situazione di fine esercizio del Margine di Intermediazione,

un coefficiente (α) pari al 15%, come prescritto dalla normativa prudenziale3.

Rischio Legale

Nel rischio operativo è compreso anche il rischio legale, ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni

di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie.

Tutte le controversie in essere sono state oggetto di analisi da parte della Società e, ove ritenuto

necessario, sono stati effettuati gli opportuni accantonamenti al fondo rischi ed oneri diversi per

controversie legali. (cfr. Parte B – Sezione 11 – Tabella 11.2 “Fondi per rischi e oneri: composizione”).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

L’attività di monitoraggio degli eventi di perdita operativa ha consentito di evidenziare la particolare

distribuzione degli eventi che sono stati segnalati nella Emil-Ro Factor S.p.A. nel corso del 2013. In

particolare, in Tabella 2 si rappresentano gli eventi raccolti attraverso il processo di Loss Data

Collection, per frequenza e perdita effettiva lorda, secondo lo schema di classificazione previsto dalle

“Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le banche” (Circ. Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre

2006).

I dati di perdita operativa segnalati nel corso dell’Esercizio tramite il processo di Loss Data

Collection evidenziano, a fronte dei n.19 eventi di perdita operativa, una Perdita Effettiva Lorda pari a

Euro 19.720, riconducibile alla tipologia di evento ”ET 7 - Esecuzione, consegna e gestione processo”4 e

imputabile prevalentemente a sanzioni e ricavi inesigibili relativi all’attività di factoring.

3 Cfr. Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche), Titolo II – Capitolo 5 –

Parte Seconda – Sezione I.

4 Schema di classificazione previsto dalla Circolare della Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di v igilanza prudenziale

per le banche”).

103

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA’

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di

liquidità

Il rischio di liquidità si riferisce a probabilità di sfasamenti temporali tra entrate e uscite che possano

compromettere la redditività o la reputazione della Società. Il rischio di liquidità si manifesta

tipicamente sotto forma di inadempimento ai propri impegni di pagamento, e può assumere forme

diverse, in funzione dell’ambito in cui tale rischio è generato. Facendo riferimento a definizioni

condivise in ambito internazionale, si distingue tra funding liquidity risk e market liquidity risk. Per

funding liquidity risk si intende il rischio che la Società non sia in grado di far fronte in modo efficiente

alle proprie uscite di cassa sia attese che inattese, correnti e future, senza pregiudicare l’operatività

quotidiana o la situazione finanziaria della Società stessa. Con market liquidity risk si intende invece il

rischio che la banca non sia in grado di liquidare una attività finanziaria senza incorrere in perdite in

conto capitale a causa della scarsa liquidità del mercato di riferimento o di disordini nello stesso.

Emil-Ro Factor S.p.A. rientra nel perimetro delle società per le quali il rischio di liquidità è gestito

dalla Capogruppo BPER. Il modello di governance di Gruppo si basa su una gestione accentrata della

liquidità. La Capogruppo ha la responsabilità del governo di liquidità del Gruppo e della gestione del

rischio ad essa connesso sia per quanto riguarda la liquidità a breve termine che per la liquidità a

medio/lungo termine. In particolare la Capogruppo BPER:

è responsabile della policy di liquidità,

gestisce la liquidità sia a breve, che a medio/lungo termine,

definisce e gestisce il funding plan,

monitora il rischio di liquidità.

Ad Emil-Ro Factor S.p.A., in deroga ai principi generali di Gruppo, è concessa, per la propria attività di

funding a breve termine, la possibilità di acquisire liquidità, previo formale assenso alla specifica

operazione da parte dell’Ufficio Tesoreria di Gruppo, direttamente dal mercato. Mentre per l’impiego di

eventuali surplus di liquidità è necessario fare sempre riferimento alla Capogruppo BPER.

Il modello organizzativo di gestione della liquidità di Gruppo risponde all’esigenza di porre in essere una

efficiente gestione del rischio di liquidità:

ottimizzando l’accesso ai mercati della liquidità in termini:

o di volumi;

o di costi sfruttando il merito di credito del Gruppo e minimizzando in tal modo il costo

della raccolta;

accentrando le operazioni di raccolta “rating sensititve” nonché gli interventi sul mercato

monetario;

realizzando un principio di specializzazione funzionale mediante centri di competenza per le

operazioni di raccolta secured (emissioni di strumenti secured, raccolta da particolari categorie

di investitori istituzionali etc.).

In particolare la “policy” emanata dalla Capogruppo fa riferimento al tema del market liquidity risk

nell’ambito della gestione della counterbalancing capacity e fa riferimento al rischio di liquidità

nell’accezione di funding risk o, in altri termini, come difficoltà (o impossibilità) a reperire i fondi per far

fronte ai propri impegni di pagamento. In questo contesto si distingue tra:

104

mismatch liquidity risk, ovvero il rischio di liquidità implicito nella struttura stessa delle attività e

passività della Società per via della trasformazione delle scadenze, tale per cui il profilo dei

flussi di cassa in uscita non risulta perfettamente compensato dal profilo dei flussi di cassa in

entrata (con riferimento sia alle scadenze contrattuali che comportamentali);

contingency liquidity risk, ovvero il rischio che eventi futuri possano richiedere un ammontare di

liquidità significativamente superiore a quanto precedentemente pianificato dalla Società; in altri

termini, è il rischio di non riuscire a far fronte ad impegni di pagamento improvvisi ed inattesi a

breve e brevissimo termine. Tali impegni improvvisi possono, per esempio, originare da insolite

modificazioni nelle scadenze di certi flussi di cassa, come potrebbe essere il caso di un

prolungamento non previsto contrattualmente di impieghi di ammontare significativo.

Il rischio di liquidità nell’attività del factoring risulta essere molto mitigato se confrontato con il contesto

bancario. Infatti l’attività si basa sulle entrate che pervengono al factor dai debitori ceduti, mentre le

uscite sono rappresentate da corrispettivi pagati o dagli anticipi erogati sulle cessioni di credito, che in

linea di principio si bilanciano nel caso di sviluppo relativamente normale dell’attività. Mentre per

quanto concerne le fonti di liquidità, si dispone essenzialmente di riserve di liquidità dal lato del

passivo, in termini di capacità residua di indebitamento. L’associazione di categoria delle società di

factoring-Assifact-ha condotto un indagine presso gli associati al fine di identificare gli strumenti di

misurazione e di gestione del rischio di liquidità nel factoring. Dall’indagine è emerso che quanto

emanato dal Comitato di Basilea nel corso del 2009 e del 2010 sia per ora ancora difficilmente

applicabile all’attività del factoring.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1.Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività

finanziarie

Nelle tabelle che seguono vene rappresentata la distribuzione temporale delle attività e passività

finanziarie suddividendole per valuta di denominazione come previsto dalla normativa di bilancio,

facendo ricorso esclusivamente all’utilizzo di informazioni di natura contabile esposte per durata residua

contrattuale.

105

1.Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: EURO

Voci/ Scaglioni temporali a vista

da oltre 1

giorno a 7 giorni

da oltre 7 giorni a 15 giorni

da oltre 15

giorni a 1 mese

da oltre 1

mese fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni oltre 5 anni indeterminata

Attività per cassa

62.434 53.299 61.431 86.153 346.258 102.786 21.118 24.167 6.665 -

A.1 Titoli di Stato

A.2 Altri titoli di debito

1.160

A.3 Finanziamenti 62.434 53.299 61.431 86.153 346.858 102.786 21.118 23.007 6.665 -

A.4 Altre attività

Passività per cassa

228.309 11.127 1.524 397.742 22.963 2.370 468 84 - -

B.1 Debiti verso:

- Banche 223.898 11.124 1.462 396.601 21.312 1.404 - - - -

- Enti finanziari

- Clientela 4.441 3 62 1.141 1.651 966 468 84 - -

B.2 Titoli di debito

B.3 Altre passività

Operazioni “fuori bilancio” 2.015 422 799 4.922 3.604 3.518 51 - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale

- Differenziali positivi

- Differenziali negativi

C.3 Finanziamenti da ricevere

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 2.015 422 799 4.922 3.604 3.518 51 - - -

- Posizioni lunghe 2.015 422 799 4.922 3.604 3.518 51 - - -

- Posizioni corte

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

C.6 Garanzie finanziarie ricevute

106

Valuta di denominazione: Dollari USA

Voci/ Scaglioni temporali a vista

da oltre 1 giorno a 7

giorni

da oltre 7 giorni a 15

giorni

da oltre 15 giorni a

1 mese

da oltre 1 mese

fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni oltre 5 anni indeterminata

Attività per cassa

295 28 162 2.133 3.396 668 - - - -

A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito

A.3 Finanziamenti 295 28 162 2.133 3.396 668 - - - -

A.4 Altre attività

Passività per cassa 6.806 - - - - - - - - -

B.1 Debiti verso: - Banche 6.657 - - - - - - - - -

- Enti finanziari - Clientela 149 - - - - - - - - -

B.2 Titoli di debito

B.3 Altre passività

Operazioni “fuori bilancio” 185 9 32 47 80 20 - - - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

- Posizioni lunghe - Posizioni corte

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale

- Differenziali positivi

- Differenziali negativi

C.3 Finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 185 9 32 47 80 20 - - - -

- Posizioni lunghe 185 9 32 47 80 20 - - - -

- Posizioni corte

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

C.6 Garanzie finanziarie ricevute

107

Valuta di denominazione: Dollari Canadesi

Voci/ Scaglioni temporali

a vista

da oltre 1

giorno a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15

giorni a 1 mese

da oltre 1

mese fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1

anno fino a 5 anni

oltre 5

anni indeterminata

Attività per cassa 3 - - - 329 - - - - -

A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Finanziamenti 3 - - - 329 - - - - -

A.4 Altre attività

Passività per cassa 331 B.1 Debiti verso:

- Banche 331 - Enti finanziari

- Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività

Operazioni “fuori bilancio”

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Differenziali positivi - Differenziali negativi C.3 Finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

C.6 Garanzie finanziarie ricevute

108

Valuta di denominazione: Sterline

Voci/ Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni da oltre 7 giorni

a 15 giorni da oltre 15 giorni

a 1 mese da oltre 1 mese fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1

anno fino a 5 anni

oltre 5 anni

indeterminata

Attività per cassa

1

- - - - - - - -

A.1 Titoli di Stato

A.2 Altri titoli di debito

A.3 Finanziamenti 1

- - - - - - - -

A.4 Altre attività

Passività per cassa

- - - - - - - -

B.1 Debiti verso:

- Banche

- - - - - - - -

- Enti finanziari

- Clientela

B.2 Titoli di debito

B.3 Altre passività

Operazioni “fuori bilancio”

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale

- Differenziali positivi

- Differenziali negativi

C.3 Finanziamenti da ricevere

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

C.6 Garanzie finanziarie ricevute

109

Valuta di denominazione: Altre valute

Voci/ Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a 7

giorni

da oltre 7 giorni a 15

giorni

da oltre 15 giorni a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a

1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni

oltre 5 anni

indeterminata

Attività per cassa

1.680 - - - - - - - - -

A.1 Titoli di Stato

A.2 Altri titoli di debito

A.3 Finanziamenti 1.680 - - - - - - - - -

A.4 Altre attività

Passività per cassa

1.677 - - - - - - - - -

B.1 Debiti verso:

- Banche 1.677 - - - - - - - - -

- Enti finanziari

- Clientela

B.2 Titoli di debito

B.3 Altre passività

Operazioni “fuori bilancio”

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale

- Differenziali positivi

- Differenziali negativi

C.3 Finanziamenti da ricevere

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi

- Posizioni lunghe

- Posizioni corte

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

C.6 Garanzie finanziarie ricevute

110

SEZIONE 4 – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

4.1 Il patrimonio dell’impresa

4.1.1 Informazioni di natura qualitativa

Per l’anno in corso l’utile si è quantificato in Euro 4.376 mila portando il Patrimonio netto a Euro 78.913

mila.

In armonia con quanto previsto dalla normativa di vigilanza, gli organi societari hanno valutato la

propria adeguatezza patrimoniale ispirandosi al criterio di proporzionalità, sulla base quindi del profilo

specifico di operatività e del profilo di rischio evidenziato dalla società. La compatibilità del patrimonio

con gli obiettivi di sviluppo degli impieghi inoltre viene verificata periodicamente dagli organi aziendali

preposti.

Le risultanze dell’attività di valutazione dell’adeguatezza vengono sintetizzate nell’annuale “Resoconto

ICAAP” che, redatto secondo lo schema previsto dalle vigenti “Istruzioni di Vigilanza per gli intermediari

finanziari iscritti nell’elenco speciale” (7° aggiornamento – Capitolo V – Sez. XI) viene approvato dal

Consiglio di Amministrazione ogni anno.

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Il patrimonio dell’impresa: composizione

31.12.2013 31.12.2012

1. 36.394 36.394

2. 8.986 8.986

3. 29.266 24.242

a) legale 1.841 1.590

b) statutaria

c) azioni proprie

d) altre 20.550 15.777

6.875 6.875

4.

5. (109) (112)

(4) (59)

(105) (53)

6.

7. 4.376 5.025

78.913 74.535

Capitale

Totale

Voci/Valori

- altre

Strumenti di capitale

Utile (perdita) d'esercizio

Sovrapprezzo di emissione

Riserve

- di utili

(Azioni proprie)

Riserve da valutazione

- Attività finanziarie disponibili per la vendita

- Attività materiali

- Attività immateriali

- Utili/perdite attuariali relativi a piani previdenziali a benefici

definiti - Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni

valutate al patrimonio netto

- Copertura di investimenti esteri

- Copertura di flussi finanziari

- Differenze di cambio

- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

- Leggi speciali di rivalutazione

111

4.1.2.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:

composizione

Attività/Valori

Riserva

positiva

Riserva

negativa

Riserva

positiva

Riserva

negativa

1. Titoli di debito 64

2. Titoli di capitale 6 10 5

3. Quote di O.I.C.R.

4. Finanziamenti

Totale 6 10 5 64

Totale

31.12.201330.09.2011

Totale

31.12.2012

4.1.2.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:

variazioni annue

Titoli di

debito

Titoli di

capitale

Quote di

O.I.C.R.Finanziamenti

1. Esistenze iniziali (64) 5 - -

2. variazioni positive 54 1 - -

2.1 Incrementi di fair value 54 1

2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative

da deterioramento

da realizzo

2.3 altre variazioni

3. variazioni negative - - - -

3.1 Riduzioni di fair value

3.2 Rettifiche da deterioramento

3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo

3.4 altre variazioni

4.Rimanenze finali (10) 6 - -

4.2 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza

4.2.1 Patrimonio di vigilanza

4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa

Il patrimonio dell’impresa costituisce il principale parametro di riferimento per le valutazioni

dell’autorità di vigilanza in merito alla solidità degli intermediari.

112

La normativa prudenziale Basilea 2 ha lo scopo di sviluppare all’interno di banche e intermediari

finanziari, strutture e processi idonei a garantire trasparenza, solidità e stabilità del sistema finanziario.

La disciplina si basa su tre “pilastri”:

Primo pilastro - definisce un sistema basato su requisiti quantitativi per fronteggiare i

rischi tipici dell’attività finanziaria (di credito, di controparte, di mercato, di cambio e

operativi);

Secondo pilastro - richiede agli intermediari di dotarsi di una strategia e di un processo di

controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica;

Terzo pilastro - introduce obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza

patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla

gestione e al controllo degli stessi.

Il Patrimonio di Vigilanza rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la

complessiva attività finanziaria e costituisce il principale parametro di riferimento per le valutazioni

riguardanti l’adeguatezza patrimoniale della società.

4.2.1.2 Informazione di natura quantitativa

31.12.2013 31.12.2012

A. 77.228 74.443

B. 0 0

B.1 0 0

B.2 0 0

C. 77.228 74.443

D. 5.729 5.629

E. 71.499 68.814

F. 1.448 2.891

G. 0 0

G.1 0 0

G.2 0 0

H. 1.448 2.891

I. 0 0

L. 1.448 2.891

M.

N. 72.947 71.705

O. 0 0

P. 72.947 71.705

Patrimonio di terzo livello (TIER 3)

Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D)

Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali

Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali

Patrimonio di vigilanza incluso TIER (N + O)

Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)

Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)

Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G )

Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare

Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H - I)

Elementi da dedurre dal patrimonio di base e supplementare

Patrimonio di vigilanza (E + L + M)

Filtri prudenziali del patrimonio supplementare:

Filtri prudenziali del patrimonio di base

Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-)

Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B)

Elementi da dedurre dal patrimonio di base

113

4.2.2 Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.1 Informazioni di natura qualitativa

La società rispetta i requisiti patrimoniali di vigilanza.

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

31.12.2013 31.12.2012 31.12.2013 31.12.2012

A.

A.1 779.773 1.271.369 738.416 842.084

1. Metodologia standardizzata 779.773 1.271.369 738.416 842.084

2. Metodologia basata sui rating interni

2.1 Base

2.2 Avanzata

3. Cartolarizzazioni

B.

B.1 44.305 50.525

B.2 - -

1. Metodologia standard

2. Modelli interni

3. Rischio di concentrazione

B.3 3.311 3.141

1. Metodo base 3.311 3.141

2. Metodo standardizzato

3. Metodo avanzato

B.4 123

B.5 (11.904) (13.447)

B.6 35.712 40.342

C.

C.1 595.321 672.498

C.20,120 0,099

C.30,123 0,103

Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di

rischio ponderate (Total capital ratio)

Importi non ponderati

Categorie/ Valori

Importi

ponderati/requisiti

Rischio di credito e di controparte

ATTIVITA' DI RISCHIO

REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

Rischio di credito e di controparte

Altri requisiti prudenziali

Altri elementi del calcolo

Rischi di mercato

Rischio operativo

Totale requisiti prudenziali

ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI

VIGILANZA

Attivtà di rischio ponderate

Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier

1 capital ratio)

114

SEZIONE 5 – PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA

Importo lordoImposta sul

reddito

Importo

netto

10. Utile (perdita) d'esercizioAltre componenti reddituali senza rigiro a conto

economico

20. Attività materiali

30. Attività immateriali

40. Piani a benefici definiti (72) 20 (52)

50. Attività non correnti in via di dismissione

60.

Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni

valutate a patrimonio netto

Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico

70. Copertura di investimenti esteri: 0 0 0

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

80. Differenza di cambio: 0 0 0

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

90. Copertura dei flussi finanziari: 0 0 0

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 76 (21) 55

a) variazioni di valore 88 (24) 64

b) rigiro a conto economico (12) 3 (9)

- rettifiche di deterioramento

- utili/perdite da realizzo (12) 3 (9)

c) altre variazioni

110. Attività non correnti in via di dismissione: 0 0 0

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

120.

Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni

valutate a patrimonio netto: 0 0 0

a) variazioni di valore

b) rigiro a conto economico 0 0 0

- rettifiche di deterioramento

- utili/perdite da realizzo

c) altre variazioni

130. Totale altre componenti reddituali 0 0 0

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 4 (1) 3

Voci

115

SEZIONE 6 – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

6.1 Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Il Consiglio di Amministrazione viene remunerato sulla base di compensi stabiliti da delibera

assembleare, l’importo complessivo maturato alla data di chiusura è di Euro 543 mila. Per il

Collegio Sindacale l’importo maturato alla data di chiusura del periodo è pari ad Euro 94 mila.

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

Al 31 dicembre 2013 non risultano crediti e nemmeno garanzie rilasciate a favore di amministratori

e sindaci.

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Rapporti con le imprese del gruppo al 31 dicembre 2013.

ATTIVITA’ (Euro migliaia)

Società Crediti

Banca Popolare dell’Emilia

Romagna 3.716

Banca della Campania 553

Banca Popolare del Mezzogiorno 550

Banca Popolare di Ravenna 4

BPER Service 156

Totale 4.979

PASSIVITA’ (Euro migliaia)

SocietàDebiti

Altri debiti

commerciali

Banco di Sardegna - 2

Banca popolare dell’Emilia Romagna 614.522 245

Banca della Campania - 628

Banca Popolare di Ravenna - 1

Banca di Sassari - 8

BPER Service - 2

Totale 614.522 886

116

CONTO ECONOMICO (Euro migliaia)

Società

Interessi

attivi

Commissioni

passiveInteressi passivi

Altri (oneri)

proventi

amministrativi

Banco di Sardegna - (9) - -

Banca Popolare del Mezzogiorno - (6) (15) -

Banca popolare dell’Emilia

Romagna 15 (594) (8.764) (365)

Banca della Campania - (8) - -

Banca Popolare di Ravenna - (3) - -

Banca di Sassari - (5) - -

ABF Leasing 3.496 - - -

BPER Service - - - (9)

Totale 3.511 (625) (8.779) (374)

SEZIONE 7 – ALTRI DETTAGLI INFORMATIVI

IMPRESA CAPOGRUPPO CHE REDIGE IL BILANCIO CONSOLIDATO

Banca popolare dell’Emilia Romagna S.C.

Sede Legale: via S. Carlo 8/20

Modena

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ATTIVITA’ DI DIREZIONE E COORDINAMENTO

La Società Emilro-Factor S.p.A. è soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte della

Banca popolare dell’Emilia Romagna s.c. di cui, di seguito, si riportano le principali grandezze

patrimoniali ed economiche relative all’ultimo bilancio approvato e chiuso al 31.12.2012, ai sensi

dell’art. 2497-bis del Codice Civile.

Per un’adeguata e completa comprensione della situazione patrimoniale-finanziaria e del risultato

economico al 31 dicembre 2012 si rinvia alla lettura del bilancio che, corredato dalla relazione della

società di revisione è disponibile nella forma e nei modi previsti dalla legge.

(In migliaia di euro)

Voci dell'attivo 31.12.2012 31.12.2011Crediti verso Banche e somme liquide 3.283.702 6.005.459

Crediti verso clientela 24.860.426 22.609.856

Attività finanziarie 5.648.936 3.345.831

Partecipazioni, attività materiali ed immateriali 3.063.213 3.429.056

Attività fiscali diverse 870.273 733.215

Totale attivo 37.726.550 36.123.417

Voci del passivo 31.12.2012 31.12.2011Debiti verso banche 9.041.971 8.150.897

Debiti verso clientela 13.067.800 11.882.388

Titoli in circolazione e passività finanziarie 11.135.907 12.034.323

Passività diverse e fondi 1.011.843 801.352

Patrimonio netto 3.469.029 3.254.457

Totale passivo 37.726.550 36.123.417

Voci del conto economico 31.12.2012 31.12.2011Margine di interesse 497.242 455.595

Commissioni nette 315.668 299.282

Profitti (perdite) da operazioni finanziarie 106.483 150.190

Margine di intermediazione 919.393 905.067

Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento

di crediti ed altre att. Finanziarie (516.782) (134.905)

Risultato netto della gestione finanziaria 402.611 770.162

Costi operativi (423.436) (443.913)

Utili (perdite) delle partecipazioni e da cessione di

investimenti 13.280 (111.089)

Utile lordo dell'operatività corrente (7.545) 215.160

Imposte sul reddito dell'esercizio 8.329 (54.759)

Utile netto d'esercizio 784 160.401

Bologna, 27/02/2014

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

Alberto Cilloni

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