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ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSIT DI BOLOGNA DIPARTIMENTO DI FILOLOGIA CLASSICA E MEDIOEVALE Dottorato di Ricerca in Filologia Greca e Latina CICLO XX SETTORE DISCIPLINARE L-FIL-LET/02 IL COMMENTO DI GALENO ALLA PESTE DI ATENE TESI DI DOTTORATO IN FILOLOGIA GRECA Presentata da LORENZO BIAGINI Relatore PROF. RENZO TOSI Coordinatore PROF. RENZO TOSI Anni Accademici 2004/05-2005/06-2006/07 indice Capitolo 1. Tucidide, Ippocrate e la peste di Atene1 Capitolo 2. Galeno, Sulla peste in Tucidide13 Introduzione13 Capitolo 3. I frammenti31 Fr. 1.a.32 Fr. 1.b.52 Capitolo 4. Le testimonianze57 Contributi di Galeno alla storia del testo di Tucidide65 Lesegesi di Galeno alla peste di Atene75 Conclusioni89 Appendice 1. Tucidide in Galeno94 Appendice 2. kardiva = stovma th'~ gastrov~ ?101 Bibliografia106 1 capitolo 1. tucidide, ippocrate e la peste di atene Negli anni tra il 169 e il 175 d.C., Galeno di Pergamo redige un commento alraccontodiTucididesuloioateniese(II47-54),einessosi pronuncia per una differenziazione tra il metodo diegetico dello storico e la fcvqdispiegatadaIppocratenelladescrizionedellemalattieedeiloro sintomi.Lacomparazionenonoriginale,bensGalenoriprende polemicamentelopinionedialcuniantichiche,alcontrario,avevano ravvisatounaffinitmetodologicatraidueautori(Gal.Diff.resp.II7 [7,850ss. K.]). ConilHcqifotoqoOotxtoioqoiotGalenoprendepostoinuna diatriba di lunga tradizione sul tema dei rapporti tra Tucidide e la medicina antica,unaveraepropriaquaestiotucidideo-ippocratica,definibilenei suoisviluppistoricicomelinsiemedelleindaginichelescienze dellantichitingenerehannocondottosuquestotema.Largomento merita di essere brevemente considerato, dal momento che in tale questione propriolapestediAteneadacquisiredasubitounruolocentrale;ci avvienesottoundupliceaspetto:daunlato,inquantoeventostorico lepidemiafungedacollettoredellebiografiediTucidideediIppocrate; dallaltro,lepisodionarratonelleStorievienepresoametrodi comparazione per valutare le qualit scientifiche del suo autore in rapporto alla coeva produzione medica. 2 Leduedimensionibiograficaedepistemologicasonoanalizzabili singolarmente solo per la fase antica della questione, mentre a partire dalla lungarivoluzioneconcuisigiungerallafasemodernaidueaspetti tenderanno sempre pi a integrarsi. Ladimensioneepistemologicadellaquestionenellafaseanticaappunto ci che il Hcqi fot oiot di Galeno testimonia. Da qui conosciamo sia il giudizioformulatodallacriticaaluiprecedente,secondocuicarattere comuneaTucidideeaIppocratesarebbestatoloscriveretuttociche succedeaimalati,sialarispostadiGalenoaquestogiudizio:unapi generalerivalutazionedelfqoofqcqqocmdiIppocrateeun diversoorientamentodatoallinteraquestione,perlaqualesipongono come parametri i differenti livelli di fcvq che caratterizzano i due autori. Gli antichi citati da Galeno, pur non potendo essere definiti con esattezza, nonsonosuccessivialIsecolod.C.;inognicasoplausibilechesotto questa denominazione Galeno raggruppi tutta uneredit di studi critici e di analisi letterarie riconducibili allet ellenistica1. Eancoraalletellenisticadafarrisalirelatradizionebiograficadi Ippocratechedescriveilmedicovenireasaperediunapestilenza(un oio), congetturarne larrivo in Grecia e infine dare disposizioni ai figli, al genero e ad altri discepoli perch si rechino a curare le citt elleniche2. Il raccontonellAmbasceriadiTessalo,esercizioretoricotramandatonel corpusHippocraticumedatabiletralametdelIVelametdelIIIsec. a.C.3; in un altro testo pseudoepigrafo del corpus, il Decreto degli Ateniesi, il racconto viene contaminato con un altro fortunato dettaglio biografico: il 1 Vd. infra, pp. 38ss. 2 (Hp.) Ep. XXVII 7 Smith (9,416ss. L.); cf. Plin. NH VII 37 (123). 3 Smith 1990, 2 e 6s. Cf. anche Rubin Pinault 1986, 62s. 3 rifiutodiIppocratediportaresoccorsoalrediPersiainoccasionedel oio4. Unasostanzialeaffinitlegaquestiframmentiaunulterioretradizionedi cuisihannotraccenellaTeriacaaPisoneascrittaaGaleno(16[14,281 K.]),inAezio(V95)einuncompendiodimedicinadellXIsecolo5: Ippocrate stesso, e non i suoi discepoli, a giungere ad Atene e a debellare la pestilenza; il metodo da lui adottato consiste nel seccare e purificare laria tramite fiaccole accese per la citt6. Comuneaidueraccontilintentopalesediistituireunarelazionetra Ippocrateeiloioateniese,secondolaconsolidatapraticadel biografismoanticochetendeacrearesimmetrieecoincidenze7,echein questocasospecificoassociailmedicopicelebreallamalattia letterariamentepifortunata8.Ilrisultatodiquestaoperazionenon limitatoaunacomponentemitizzantedellabiografia,benspiin particolarelafiguradiIppocratesicaratterizzacomemaggiormente ispirata alla letteratura poetica che non alla letteratura scientifica. Quando il medicosioccupainprimapersonadellaguarigionediAtene,ilsuo interventomoltopisimileaunapurificazionerituale:neitrattatidi medicinanonsihamenzionedellapiroterapianeicasidimalattie 4 (Hp.) Ep. XXV Smith (9,400s. L.); cf. Sor. V. Hipp. 6ss. Il rifiuto di Ippocrate a soccorrere i barbarieraforseinnuceginellAmbasceriadiTessalo,mafabeneSmith1990,5,a collegarelesplicitoriferimentoaiPersianidelDecretodegliAteniesiconicontenutidiEpp. III-VI (9,316s. L.), le lettere persiane. 5 Littr 1839, 40; Rubin Pinault 1986, 73 6 Cf. Plut. Is. 79, 383d, dove la medesima notizia riferita ad Acrone di Agrigento, e Plin. NH XXXVI69(202),doveaIppocratevieneassociatalafiguradiEmpedocle,chepureavrebbe usato il fuoco per curare una pestilenza. 7 Fairweather 1974, 256ss. 8 Rubin Pinault 1986, 63s. 4 epidemiche,elefiaccoleacceseincittricordanopiuttostogliincensi tebani nellEdipo tiranno9, o le similari leggende su Empedocle e Acrone10. Daltrocanto,nellAmbasceriadiTessaloenelDecretodegliAteniesi laccentopostosullaspettopoliticodiunIppocrateqicqv11che rifiuta loro persiano e a cui sta a cuore la salvezza della Grecia intera. Lafortuna di queste biografie,adispetto di unaloroconsistenzache oggi pareleggendaria,tuttaviadurevole.Gisololadiffusionedella piroterapia tra i rimedi in caso di pestilenza riesce a dare unidea del credito acquistatodataliracconti12.Permangonoinoltreimplicazioniperciche riguardaappuntolaquestionedeirapportitralostoricochedescrissela peste di Atene e il medico che la cur. Una tradizione vulgata vuole che laxofoofooidiEpidemieIIIcostituiscailresocontodiquellaspecifica malattia13 e ancora a met del Settecento il dibattito acceso14; nelleditio maior di Poppo il commento al oio introdotto, tra gli altri, da un breve paragrafo Qui explicari possit, quod de Hippocrate tacet Thucydides15. ApochissimiannidalTucididediPoppo,per,hainizioquellachepu considerarsilafasemodernadellaquestione:inLittr1839,39s.,si dichiara che entrambe le tradizioni biografiche di Ippocrate (quella dei testi 9 Soph. OT 4s. 10 Rubin Pinault 1986, 66s.; vd. supra, n. 6. 11 Cos Sor. V. Hipp. 8. 12 Rubin Pinault 1986, 73s. 13 Vd. Littr 1846, 48ss. 14 Clifton 1734, XII ss. 15Poppo1834,254ss.:HippocratisaThucydidenusquamfactamessementionemeominus mirabere,siPhidiamII13,ubideMinervaestatuaagitur,Gorgiaminlegationecivitatum Siciliae, et alios viros literarum aut artium studiis insignes (ut Metonem fastorum emendatorem) nonmagisabeonominatosesse,licetopportunitatesdeiisdicendinondeessent,simul cogitaveris (255). 5 pseudoepigrafiequellarelativaallapiroterapia)sono untissudefables (ibid.,41);lemotivazionidiLittrsifondanoanchesulsilenziodello storico, ma egli contesta principalmente le contraddizioni cronologiche dei racconti(secondocuinel430Ippocrateavrebbeavutounfiglioe addirittura un genero) e la tecnica terapeutica che vi viene descritta16. SitrattadiunarevisionecriticachenonimpedisceaLittrdicogliereil carattere dellespressione che Tucidide e Ippocrate ai suoi occhi continuano adavereincomune:Aussiest-ceThucydidequilfautcomparer Hippocrate:desdeuxctsunlangagegrave,unstylepleindenerfs,une phrase qui dit beaucoup17. IllivelloespressivodellaPestbeschreibungdiventaineffettiilmetro privilegiatopervalutarelaposizionediTucidideneiconfrontidella medicinaantica.Nellambitodellaquestione,caratteristicidelleindagini novecenteschesonoglielenchidivocaboli,sintagmieiuncturaechedal oioatenieserimandanoinequivocabilmentealcorpusHippocraticum: unprimoesempioinEhlert1910,98ss.,poiseneoccupaNestle1938, 28ss.(anticipandoinparteipiampirisultatisullinquadramentodi IppocrateeTucididenellaAufklrungdelVsecolo18),infinePage1953, 99ss. (che tenta anche di identificare la natura della malattia: ibid., 110ss.). Daquestiedaaltricontributi19linterpretazionediTucididesiorienta semprepiariconoscereallostoricounautenticaformazionemedica,e alleevidenze trattedalracconto della pestevanno affiancandosianalisi su altriconcetti(sututtiqoqooieov0qmcioqtoi)che hannoparalleli 16 Littr 1839, 39ss. 17 Littr 1839, 475. Si veda anche il giudizio di Jones 1923, 141 (introduzione a Epidemics I and III). 18 Nestle 1942 (in particolare 243ss. e 514ss.). 19 Vd. anche Lichtenthaeler 1965. 6 nelcorpusHippocraticum20.Cicheperfezionalarivoluzionemoderna dellaquestionetucidideo-ippocraticapoilospecularesovvertimentodel modoincuiidatibiograficidellostoricoedelmedicodiCosvengono incrociati per rendere possibile il loro incontro: anticamente si pensava che Ippocrateavesse viaggiatofinoadAtene;ora inveceappare piplausibile che sia stato Tucidide, per via delle frequentazioni con la regione di Tracia, a recarsi da Ippocrate21. Tuttavia,amioparere,preferibiletornareaposizionipimoderate,che ciononimponganocomenecessariaunabiografiamedicadiTucidide per giustificare la sua precisione descrittiva, e che bens come gi Finley 1942ammettanolapossibilitdiunaosmosideilinguaggidauna disciplina allaltra22. Una tale prudenza suggerita innanzi tutto proprio da Galeno e da quel suo giudiziointornoallautoredellapestediAtene:nonunesperto,maun 20 Si vedano, tra gli altri, Weidauer 1954 e, pi recentemente, Rechenauer 1991 (il quale [13ss.] negaespressamenteche la Pestbeschreibung siautile per ricavare le realicompetenzetecnico-scientifiche dello storico). 21 Cochrane 1929, 15s.; Weidauer 1954, 75; cf. Nestle 1942, 524s. 22Finley1942,68ss.(einparticolare70s.:Itisdifficult[...]toescapetheconclusionthat [Thucydides]wastosomeextentinfluencedbymedicaltheory.[...]Nevertheless,itwouldbe falsetooverstressthisinfluence.Theargumentsofthesophists[...]assumeastableworldin whichmenresponduniformlytogivencircumstances,andthismechanisticreasoningwas valuedbecauseitpromittedmen,theythought,tounderstandandthusinpartforetellhuman behavior. The statesman, quite as much as the pkysician, needed this power of prediction, and it isofstatesmanshipthatThucydideswrote.Itseemsratherthat,inthelatterhalfofthefifth century,similartendenciesappearedatthesametimeindifferentfieldsofinvestigation,and that the ideas proper to one subject proved fruitful in another, just as in recent times the concept of relativism has come to have a wide application outside the Einsteinian physics). 7 profanochescriveperprofani23.Lapadronanzadilessicoenozioni dellamedicinadapartediTucididenonraggiungeovunqueunacompleta precisione24, e se ne pu dare conto a sufficienza ricorrendo alle pi recenti acquisizioniriguardoalruolodegliAsclepieinelprocessodidiffusione della conoscenza scientifica25.Daltraparte,comehamostratolimportantissimo(epurtroppo incompiuto)contributodiParry1969,icapitolitucidideisullapeste possonoesseresottrattiaungiudiziounivocamentepositivood ottimista al quale solo in parte corrispondono; la loro lettura pu invece orientarsi a cogliere alcuni imprescindibili aspetti drammatici che Tucidide ricercavolontariamenteacomplementodiquellaprecisionescientifica rilevabile a prima vista26. 23 Cf. Kudlien 1971. 24 Vd. gi Page 1953, 101s. (su qomoi in Thuc. II49,2), 107 (su ooxqi0qvoi inII 49,1), 108 (su otvoi in II 49,6), 109 (su oo0cvcio in II 49,1 e su fooimqio in II 49,3 e 6); imon 1999 (su t xcvq in II 49,4: un nesso nominale che di tecnico ha solo la colorazione, ma che per il resto con ununica e tarda eccezione in Areteo di Cappadocia rimane del tutto ignorato dalla letteratura medica). 25 Perilli 2007, 55ss. 26Parry1969,113s.:ItispossiblethatThucydidesfeltthisbare,detailed,andundramatic medical style [quello delle Epidemie ippocratiche] to be a kind of ideal [...]. But if he did, he did notletthisfeelingshowinhisowndescriptionofthePlague.Thestyleofthatdescriptionis observant and exact, but it shows what Wade-Gery, speaking of the historians style generally, called a poets precision [la citazione ora in: Wade-Gery 1996, 1519]. It is grammatical, but itstretchesthelimitsofGreekgrammar.Itisdramaticandimaginative,controlledthroughout bythewriterdeterminationtoshowtheawfulandoverwhelmingpowerofthesickness.The sentence-constructionisvarious,oftencontainingpowerfulandunexpectedverbsinemphatic positions, or after a climactic catalogue 8 Il racconto del oio ateniese in effetti un testo difficile, complicato, in cui la trama espressiva richiama s un vocabolario e un repertorio formale e formularedipertinenzadellartemedica,machepoiaquestatrama intrecciaaltreprerogative,altrescelteealtriscopi.Quasiovunque,in questicapitoli,Tucididecontaminaillinguaggiodellamedicinaconle istanze che allintera sua opera e in particolare ai libri periclei (I e II) sonopreposte.Dueesempisarannoquisufficientiperillustrarecomele conoscenzediTucidideinambitomedicovenganointalmodo contaminate. Il primo esempio riguarda leziologia del oio. Da un paio di luoghi dei librisicilianirisultainfattichiarocheTucididehadimestichezzacon nozioniconcernentilinsorgeredellemalattie;sitrattadinozioniche derivanodaunascienzamedicadistampoeco-meteorologicoechesi presentanoaffattosimiliaquantopotrebbeleggersiinuntrattatodi diagnosticaippocratica;nelprimosiparladicaratteristichestagionalie topografiche pi adatte allinsorgenza dei mali, mentre nel secondo vi una situazione di cfopoq atmosferica che conduce allinfermit: Thuc.VII47,2voomfcoqcicovfoxof`oqofcqo,fqfcmqofot cviotfot fotfq otoq cv qoo0cvotoiv ov0qmoi oiofo, xoi fo mqiov oo cv m cofqofococt ovfo cmoc xoi ocov qv. Thuc. VII 87,1 cv oq xoim mqim ovfo xoi oim oot oi fc qioi fo qmfovxoifoviocfic tcioiofooofcoofov,xoioivtxfc ciivocvoifotvovfiovcfomqivoixoitqoifqcfopoq c oo0cvciov cvcmfcqiov. Nonostantequestapotenzialecompetenzascientifica,per,nelproemio alla peste Tucidide si rifiuta di riportare qualsiasi tipo di causa, un rifiuto 9 esplicitoincuisembranodifferenziarsileoifioiindagatedaimedicida quelle riferite dai non-medici: Thuc. II 48,3 ccfm c v otv cqi otfot m cxoofo ivmoxci xoi i ofqo xoiioimfq,oq`ofotcixoqvcvco0oiot fo,xoifooifiooofivo voicifoootfqcfopoqixovocivoiotvoivc focfoofqooi ociv cm oc oiov fc c ivcfo cm xf. Loscopodiquestavolontariaomissionedellecausestaconogni probabilitneltentativodiscagionarePericleelasuapoliticadaquella seriediaccusechesoloinPlutarcoriusciamoaleggereinmaniera completaearticolata.Plutarco(Per.34,5)ariferirechePericleveniva considerato colpevole (oifio) della pestilenza in quanto responsabile sia dellecondizioniimpostedallaguerra,siadellinurbamentoforzato, secondoquellachepergliioimfoi,appunto,manonpergliiofqoi dellepocaeralalogicadelcontagio27.Atalescopo,dunque,Tucidide descriveinnanzituttounamalattiachenondovutaaunmiasma,non generatadaicaratterimalsanidelluogoincuiesplode;alcontrario,egli presentacomepiattendibile(fornendoneinsistentementeleprove)la versionediunpercorsomoltopiampiocompiutodallapesteprimadi giungere in citt28; gli stessi Lacedemoni vengono di conseguenza sollevati dalle accuse di avere avvelenato i pozzi del Pireo29, e anche queste accuse sono evidentemente da interpretare come manifestazione di un pi generale malcontentoversolapoliticadeloco.Contemporaneamente,la descrizionetucidideanonconcedenullanemmenoallecauseche 27 Poole e Holladay 1979, 295ss.; Holladay 1988, 250. 28 Per ben due volte (II 47,3 e 48,1) la peste descritta in territori al di fuori di Atene. 29 Thuc. II 48,2. 10 potevano essere addotte dai profani: il convenire in citt di molte persone e insiemelastagionecherendevalambienteintollerabileperTucididenon sonoaffattocause,bensaquestesituazionieglifariferimentocomea qualcosachesiverificavainaggiuntaallasofferenzapresente,elaloro azione si limita a negare un xooo allo scenario in cui la strage stava gi avvenendo30. Ilsecondoesempiocheintendoproporreforseancorpiemblematico, poichriguardadirettamenteimedicielaloroattivit.InKosak2004si trovanocensitiiluoghidiEuripideincuiladefinizionedipersonaggi chiamati in scena a risolvere problemi supportata dal ricorso alla metafora del guaritore, e parimenti i luoghi in cui la stessa questione tragica viene attualizzataattraversounmetaforicotrasferimentosulpianolinguistico della fcvq medica, e quindi riformulata in un processo che va dal sorgere dellamalattiaalcercarelecause,altrovarelacura.Lanalisi, effettuatainmanierailpipossibilecomparativaconilcorpus Hippocraticum,hamostratoche,severocheEuripideriprende correttamente vocabolario e patrimonio concettuale della medicina, anche veroperchetuttiiguaritoridicuiraccontavolgonoamolteplici fallimenti31.Kosak,inaltreparole,riuscitaapresentarcilautorevole esponente di un milieu da noi definito razionalista nellatto di mettere in discussione,rivedereetalvoltarifiutareocomunquenonaccettare limmagineottimistadelbuonmedicoelecapacitstessedellasua fcvq32, e di fare ci nel momento stesso in cui allespressione linguistica 30 Thuc. II 52,1 cicoc o` otfot oov qo fmtoqovfi ovm xoi q txoioq cx fmv oqmvcfoooft[]2oiximvoqottoqotomv,o`cvxotpoiviqqoimqo cfot oioifmcvmv o q0oqo civcfo otocvi xoom. 31 Kosak 2004, 43ss. 32 Kosak 2004, 193ss. 11 di quel sistema scientifico egli riconosce, attraverso la mimesi, un concreto valore. Anche la iofqixq fc vq del racconto di Tucidide esce del tutto sconfitta; la descrizione degli effetti fisici del oio si conclude cos: Thuc. II 51,2 c0vqoxov oc oi cv occio, oi ocxoi ovt 0cqoctocvoi. cv fcotoc cvxofcofqioomcicivofiqqvqooqcqovfomqcci vfo oq fm tvcvcxov oov fotfo cpofcv. Lafrasepresentanotevolidebitilessicalineiconfrontidellamedicina, quasiunaccumulodiquellichePage1953chiamavastandardmedical terms (occio, 0cqoctciv, ioo, qooqcqciv, mqcciv, tqcqciv, pofciv); il debito pi che mai evidente dal confronto con Hp. Epid. I 11 (2,634s. L.) ooxciv cqi fovooqofo oto, mqcciv q qpofciv, precettocheTucidideriprendemoltopifedelmenteinoccasione dellantilogia Nicia-Alcibiade33. La frase tucididea, per, presenta al tempo stesso anche una macroscopica contraddizionetralatotalemancanzadicure(cvfcotoccvxofcofq ioo)eunautilitchesiverficacomunqueperalcuni(fooqfm tvcvcxov xf.). La contraddizione a mio avviso ricercata, non involontaria. Se torniamo a considerarelaccumulodiverbiche,perlinteroperiodo,richiamano espressamenteevolutamenteilcorpusHippocraticum,alloraci accorgiamo del modo in cui lars, nel momento in cui viene rappresentata 33 VI 14 ( il primo discorso di Nicia) xoi ot, m qtfovi, fotfo [...] ciqqic xoivmo qofi0ciot0i`A0qvoioi,voioo[...]fqococmxoxmpotctoocvqiofqoov cvco0oi,xoifoxomoqoifotf`ci voi,oovfqvofqioomqcqoqmciofoq cxmv civoi qocv poq. Una raccolta di paralleli ippocratici in Ehlert 1910, 116s. 12 daTucidide,statadistorta.Ciaccorgiamo,inparticolare,dicomelo scardinamentopiviolentoavvenganelpassaggiodalcelebreadagio ippocraticomqccivqqpofcivacicheperTucidideparedivenire unotqcqcivkai;pofciv;lapresenzapositivadientrambigli elementicostituisceunavariazionedelmodellochenonnegalatotalit delloriginarioidealeprogrammatico,benscomplicaquestoideale;lo storicosovverteifondamentistessidellamedicinadescrivendonenon lesattocontrario,bensevocandouncaoticoparadossoincuiunastessa cura insieme utile e dannosa. In tal modo il paradosso tecnico-terapeutico elacontraddizioneinternaallaprosatucidideasirispecchianoavicenda, edentrambiipianipartecipanocosalloscopodiriferirecicheperlo storicodettagliononininfluentedellatragediachestarappresentando: esistevano s le cure individuali, ma non era possibile guarire la polis. 13 capitolo 2. galeno, sulla peste in tucidide introduzione Del commento di Galeno alla peste di Atene esiste un unico frammento di sicura attribuzione pervenutoci in due redazioni distinte. Soltanto la prima e piestesadiessecontenutainDiff.resp.II7(7,850ss.K.)(Fr.1.a.) tramanda anche il titolo dellopera, che Galeno cita congiuntamente al suo SullanatomiadiIppocrate;laredazioneparallelaInHp.Art.IV39 (18a,729 K.) (Fr. 1.b.) invece riconducibile al medesimo ipotesto solo congetturalmente,sullabasediunasostanzialeidentitdicontenuto(una otxqioitraIppocrateeTucidide)ediargomentazione(lautoresi pronuncia per unadifferenziazionedimetodotrai dueautori).Illuogodi SulladispnearimanecosdifattolunicaattestazioneesplicitadelHcqi fot oqo Ootxtoi oq oiot. Unaprimacaratteristicacomunetraicontestidelledueredazioni individuabilenellastrettacontiguitcronologica.Viunintervallodi tempo relativamente breve a separare la composizione di Sulla dispnea, che Galenostessoenumeratraleoperediargomentoprognosticoconcluse prima del ritorno di Marco Aurelio dalle campagne germaniche (novembre del176)1,dallacomposizionedelcommentoaFratture/Articolazioni,che 1 Gal. Praenot. IX (14,650s. K.) Libr. propr. VIII B.-M. (19,32s. K.); vd. Bardong 1942, 608s. 14 invececostituisceilprototipodeglitovqofoippocratici.Secondo Bardong1942,lastesuradiSulladispneadafarrisalireallinizio dellanno 175, mentre tutto un primo gruppo di commenti a Ippocrate (fino aquelloadAforismi)sarebbecompresotralametdel 175e ilnovembre del176:soltantopochimesiintercorrerebberointalcasotraledue redazionidelframmento.Peterson1977lasciaaditoallapossibilitche questaforbicesiadipocopilarga,dalmomentoche,pursollevando qualchedubbioriguardoaunprobabilelavorodirevisionedellopera, mantienevalidoildatodelliniziodel175perilSulladispnea,epospone invecelimpresadeglitovqofoippocraticiallacomposizionedelDe crisibus(antemaggio175):quelprimogruppodicommentiaIppocrate (conlaggiuntadelcommentoaEpidemieI)sarebbecoscompresotrala met del 175 e il 178/inizio 179 (ante De praenotione ad Posthumum)2. Aquestaquasi-coincidenza,gidiperssingolare,traiduetestifinora considerati(Frr.1.a.eb.)siaggiungapoicheunadiscretaquantitdi materialericonducibilealcommentoperdutosiconcentra significativamenteinoperedatabiliaridossodellacomposizionediSulla dispnea: Testt. 5.1. e 5.2. (rispettivamente dal De symptomatum differentiis e dal De symptomatum causis) derivano dal gruppo di trattati di argomento patologicoredattosubitoprima3;Test.7compresonelDefebrium differentiis,chesecondolagicitatarevisionediPetersondacollocare ante il mese di maggio di quello stesso anno 1754. 2Peterson1977,492ss.Difatto,dunque,lapossibilitchelintervalloditempotrailtrattato sulle difficolt di respirazione e il primo tovqo consista in pochi mesi rimane anche con la rivisitazione di Peterson. 3 Ilberg 1896, 166ss.; Bardong 1942, 611. 4 Peterson 1977, 494. 15 Questidatipossono,amioavviso,serviredaprimoorientamentoperuna delimitazionecronologica dimassimadelHcqifotoiot.Leipotesi di datazione per questopera sono infatti due, entrambe contenute in lavori che propongonounasistemazionegeneraledellacronologiagalenica.Lapi recente e, a mio avviso, meno sicura quella nel gi menzionato Bardong 1942.RiguardoalcommentoaTucidideBardongnonallegaalcuna discussione particolare, ma dalla tabella riassuntiva (o.c., 633) emerge che egliloconsideraunprodottodelprimoperiodoromanodelmedico(anni 163-166):ilHcqifotoiot,cio,vieneclassificatoadistanzamolto brevedaSullanatomiadiIppocrate.chiarocheiltacitoragionamento dello studioso procede per analogia fondandosi unicamente sulla ricorrenza congiuntadeiduetitoliinSulladispnea,ilpiconosciutodeiquali (SullanatomiadiIppocrate,benchperduto,dinotevoleimportanza ancheperlaproduzionegalenicasuccessiva)attraelacronologia dellaltro. Diversamente e, credo, con pi ragione, Ilberg 1897, 622, collega la genesi delcommentoaTucidideconilfenomenoepidemicodellacosiddetta pesteantonina:[Galen]verfasstefernereinigeBchercqifotoqo fmOotxtoi oqoiot,wozuwohldieunterMarkAurelausdemOsten eingeschleppte, furchtbare Pest die Veranlassung bot. Lepidemia molto probabilmente di vaiolo5, oppure di morbillo6 giunse in Italia insieme alle truppediLucioVero,diritornodallaSirianellestatedel1667,efuforse 5 Haeser 1882, 24ss.; Littman e Littman 1973, 245ss., che offrono una lettura completa dei dati clinici ricavati da Galeno; Stathakopoulos 2004, 94s. 6 Effettivamente McNeill 1981, 105s., non opta recisamente per luna o laltra ipotesi. 7 Gilliam 1961, 225s.; Birley 1987, 146:Lucius and his entourage probably reached Rome in August. 16 tralecausedellafrettolosapartenzadiGalenodaRoma8.Ilmedicoebbe comunque modo di farne esperienza, due anni pi tardi, quando per ordine degliimperatoritorninItalia,ricongiungendosialletruppestanziatead Aquileia (inverno 168/1699): Libr.propr.III3Boudon-Millot(19,18K.)cipovfootvotfq`Axtio xofcoxccvooiomotmqofcqov,mofcfotcvotfoxqofoqo otfixo qctciv ci Pmqv oo ofqofimfoi oioi, qo oc fot oot oi cv qovm omoioom0qvoi ciofmvootcvmv ot ovov oio fov oiov oo xoi oio fo coot cimvo civoi fo qoffocvo. Chisioccupatodellapesteantoninahatalvoltaespressounasortadi rammaricoperlacomplessivascarsitdiriferimentiaessadapartedi Galeno. Di tale silenzio si cercato peraltro di dare ragione, argomentando che Galeno non aveva le medesime intenzioni e non scriveva per gli stessi destinatari di uno storico o, pi in generale, di un prosatore10. 8Ildubbiodobbligo(cf.ancheGilliam1961,227),dalmomentochesipossiedonodue rievocazioni autobiografiche dellabbandono della capitale da parte di Galeno, ma solo in una di queste il co oio la causa principale: Libr. propr. I 16 Boudon-Millot (19,15 K.) cfcoi ocfqioivooicvPm qoiofqiooqocvotfotcootoiotoqoqqofq ocm cq0ov cciocvo ci fqv ofqioo qocvi (alla lacuna supplisce la versione araba,cheBoudon-Millottraduce:aucun). Altrove, invece,senzachedellepidemiasiafattamenzione,Galenoraccontadiesserepartitoquando ancoraLuciononera tornato(Praenot. VIII21-IX2Nutton[14,647 K.]).Sulla questione,vd. Nutton1973,158s.,eBoudon-Millot2007,LXIII ss.:ledueversionipotrebberoanchenon essere contrastanti. 9 Questa la datazione tradizionalmente accettata (Birley 1987, 187; Kerr 1997, 406ss.; Boudon-Millot 2007, LXVII, n. 198). Per altre ipotesi: Fitz 1966; Scheidel 1990. 10 Gilliam 1961, 227: His references to it are scattered and brief, and in the vast corpus of his writings there is nothing to correspond, for example, to the accounts of Thucydides, Boccaccio, 17 Macunelementocheindirettamentetestimonialimportanzaavuta dallepidemiaantoninanellosviluppodellascienzagalenica,edilfatto chestandoaquantorimanedellasuaoperasoltantoapartireda questoepisodiocheGalenoparladioioeusailvocabolooio. Apparentemente il fatto non avrebbe nulla di rimarchevole, ma la storia di questovocabolo,chepersecolirimastoaimarginidellessico specialisticodellamedicina,echesopravvissutocomeunaspeciedi apocrifo tra i termini tecnici, di grande interesse per noi, poich invece proprioconGaleno,epropriointornoagliannidicuicisistaqui occupando, esso pare acquistare un pieno riconoscimento scientifico. notoinfatticheilconcettodioionascenellapoesiaepicaesi diffonde e si sviluppa tramite questa e, pi tardi, tramite la drammaturgia11; pertuttaquestasuafasepoetica,per,oiorimaneunvocaboloche nonidentificaalcunamalattiaspecifica:nonpuidentificarlapernoi moderni,nlaidentificavaperifruitoriantichi.Dipi,inforzaanchedi unetimologia oscura (e tuttora dibattuta) che lo riconduceva al io, alla carestia12,essoanticamentenonidentificavaconcertezzanemmenouno stato definibile (e traducibile) per intero come malattia: ancora nellEdipo or Defoe. He was not writing for later historians or the general reader. Littman e Littman 1973, 244: Although Galen describes other diseases and methods of treatment at times in very great detail,unfortunatelyhisreferencestotheplaguearescatteredandbrief,withnoattemptata complete description. Unlike Thucydides in his account of the Athenian plague, Galen was not trying to present a description of the disease so that it could be recognized by future generations, should it break again; nor was he writing for the layman. 11 Hom. A 61; Hes. Op. 242s. foioiv o` otqovo0cv c` cqoc qo Kqovimv, / iov oot xoioiov,ooq0ivotoiocooi.InEschilounconcettospessolegatoallaofooi:si vedano Pers. 715 e Suppl. 659 (dove stata proposta la correzione in io). Soph. OT 27s.12 A ci parrebbero orientati i giochi linguistici di Hes. Op. 243 (vd. supra, n. 11) e di Hrdt. VII 171,2 (vd. infra, n. 14); cf. anche Thuc. II 54,2s. Si veda Chantraine 1968, 641 (s.v. io). 18 tirannooiounaseriedicalamitdicuilamalattiaveraepropria costituisce solo un aspetto13. ConErodotoeTucididesihapoilimportazionedelvocabolonella produzioneinprosa14;etuttaviaancoranelsecoloIVa.C.essononpu dirsipartedellessicomedico:LesmdecinsduCorpushippocratique ceux du moins des crits de la fin du Ve sicle ou du dbut du IVe sicle nvoquentgureleoio:ontrouvedansleursuvresquedeux occurrences de oio et de ses drivs15. Ineffetti,comehogiaccennato,oiosembraentrarenelCorpus Hippocraticumcomeapocrifo.Siconsiderinoinnanzituttoledue occorrenzemenzionatedaByl:troviamoche,persinotraquestedue,una appartiene in realt al breve scritto Sui venti, opera pi simile a una lectio magistralisdiproduzionesofistica,direttaaungenericopubblicocolto, che non a un trattato specificamente rivolto a fcvifoi16: Hp.Flat.VI1Jouanna(6,96s.L.)cofivocoioooc0vcotqcfmv,m fotfq oic0civ,ocvxoivooooiv,oxococvooio,ooc[oioovcqqv oioifov] ioiq foioi ovcqm oioifmcvoioi ivocvo. Laseconda,invece,dalRegimedellemalattieacute,anchelunica attestazione ippocratica di oio che Galeno conosce e tiene in conto (vd. infra, n. 21): 13 Parker 1983, 257. 14 Hrdt. VI 27,2; VII 171,2 .Vd. anche Pl. Symp. 188a-b (sulle cause delle pestilenze), 201d (con un fantasioso riferimento proprio al oio ateniese); Resp. X 906c. Cf. Parry 1969, 114. 15 Byl 1993, 30. 16 Jouanna 1988, 10ss.; Schiefsky 2005, 39s. 19 Hp. Reg. acut. V 2 Joly (2,232s. L.) ofov oq q oimoco votoot fqoo fi xoivocioqqoq,ooooqooccmoivoivotooi,xoioqoqoioito fotfmvfmvvooqofmvoo0vq oxotoiciotqtofmvomvfmv otovfmv. Perilresto,leoccorrenzeippocratichediquestovocaboloedeisuoi derivati sono limitate allapparato pseudoepigrafo costituito dalle Epistole e daglialtridocumenticomeilDecretodegliAteniesieilBioattribuitoa Sorano,testiincuipredominantelavolontdicaratterizzare letterariamenteilmedicodiCos,edoveconoiosiintendeper antonomasialamalattiacheeglicapacedicurareeperlaqualesi conquistalafama(etraquesteoccorrenze,comegisiavutomododi vedere, vi anche la grande peste di Atene). Sporadiche continuano poi a essere le attestazioni di oio presso i medici anterioriaGaleno.NeiProblemataaristotelicicunaripresaletteraledi Hp.Flat.VI1(6,96s.L.),conladefinizionedioiocomemalattia comuneatuttigliuomini17.Cunaquestione,riferitadaErotiano, intorno alluso di 0ciov da parte di Ippocrate nel De morbo sacro: Bacchio, Callimaco, Filino ed Eraclide voci autorevoli e per di pi appartenenti a scuolediverseipotizzanochevengaintesoquifooiixovo0o, poichioioisembranoproveniredadio18.Cinfineunapaginadi 17 Arst. Probl. I 7, 859b (vd. Flashar 1991, 392 [ad l.]; per il luogo ippocratico, vd. supra, pag. 17).AncoraneiProblematasonodasegnalare uncfooimocinI21,862a (Flashar1991, 402[adl.]:EsistnichtspeziellanPestgedacht,sondernanKrankheitenberhaupt)euna nota in VII 8, 887a: foiofo oc fo vooqofo fotfo ofcfoi ovfmv, ooo fotfot [scil. fot vctofo] q0ciqocvot ivcfoi, oiov fo oimoq. 18Erotian.fr.33Nachmanson0ciov[]BoxcioocxoiKoioo4iivofcxoio Toqovfivo Hqoxcioq 0ciov tcopov fo oiixov o0o oio fo fot oiot cx 0cot ooxciv civoi. 20 Areteo di Cappadocia che peraltro da Galeno non viene mai citato dove dioioeffettivamentesiparlainuncontestopistrettamentemedico, madoveloccasioneperparlarnedatadalraccontodiTucididesul supposto avvelenamento dei pozzi del Pireo19.In definitiva, si tratta s di un vocabolo conosciuto, forse addirittura celebre nel suo significato; forse, per, questo significato non ha mai perduto la sua originaria natura poco circostanziata. La scienza medica, per conto suo, ha preferito affidarsi ad altro genere di onomastica, e oio rimasto escluso dal lessico specialistico della medicina. Eccoallorachelastoriadiquestaparola,dellasuafortunaediffusione, diventa quanto mai curiosa, poich con Galeno essa acquisisce lo statuto di terminustechnicuse,primaancora,acquistaunapicircostanziata definizionesemantica,caratteristichecheservirannoaelevarlaancheper tutta let bizantina a equivalente del latino pestis20. Perconferirlequestecaratteristiche,Galenopareinnanzituttorestringerne lusoaidentificareunamalattianonpisoltantoepidemica,n genericamentedistruttivaoesiziale,etralesueprimeiniziativein proposito sembra esservi il tentativo di unidentificazione di questo oio daluiesperitoconquellodescrittodaTucidide21.Ilrisultatounveroe 19 Aret. I 7 Hude (cqi otvoq) ofoq xoi votooi qoqoxoioi oqqfqqioioi ixcoi, xoi ooqoqoxmvccotoi,oxoiotqcfmvcivcxo.o0cvoto`ocoixocvfmoimfm cv `A0qvqoicfccfcqotooxccivcfoqqcofocvfm Hciqoicitofmv Hcoovvqoimvcpcpqo0oiqoqoxootoqtvicoovmv0qmoifotvovfotxoxot fot oimoco qo fo oqqfqqio. 20Sullessicodellapesteinetbizantina,vd.Stathakopoulos1998.Ancorainetbizantina, comunque, lalternanza con 0ovofixov e la scelta tra uno o laltro termine saranno date di volta in volta dallintento pi o meno letterario dellautore (Stathakopoulos 1998, 3). 21 Questa identificazione esplicitamente proclamata in Simpl. med. I 4 (12,191 K.) (cv oc fm comfotfmoim oqoqoimfqviocovovfifmxofoOotxtoioqvcvocvm);essa, 21 proprioconiodelconcettodipeste:unamalattiacaratterizzatada specifichemanifestazioniesantematiche22edaaltrepeculiarit,come quella legata alla percezione della temperatura corporea da parte dei medici e degli ammalati23. Concludendoetornandoalproblemadelladatazionedelcommentoa Tucidide,miaopinionechequestidueelementilacontiguit cronologicadeiframmentiedialcunetestimonianzeelevoluzionedel inoltre,vienepresuppostadalragionamentodiGal.InHp.Epid.VII29(53,16)Wenkebach-Pfaff (17a,885s. K.), dove nel confronto tra la febbre cqimoq descritta da Ippocrate (Epid. VI1,14[5,274L.])elapestediAtene(vd.infra,Test.4)entraneldiscorsoanchelapeste antonina(ovtvcvocvootqovimfofooio).Cdadire,infatti,cheGalenonon impiega oio soltanto in riferimento alla peste antonina o a quella di Atene. evidente che il suo intento di dare lustro scientifico a questo vocabolo deve poi misurarsi con leffettiva povert di tradizione di cui si parlato. Latteggiamento che Galeno assume a tal fine ben visibile nel commentoaRegimedellemalattieacute,apropositodelluogochesoprasiletto(Hp.Reg. acut.V2Joly[2,232s.L.]):Gal.InHp.Vict.acut.I8(122,22)Helmreich(15,429K.)oqoi oiofotootfotfotfocvfivoooiivco0oivooqofoxo0`cvoqovov,ocq ofovcvoc0qiocvqfoi,oiovovoootoiv,ofovo`cicixcofcqo,cfcqofivi qooqoqiooqotoivcioqoxootvfc.DalluogoippocraticoGaleno prendespuntoper una tassonomia dei vooqofo (oltre a oio e malattie cioqo, essa include anche malattie cvoqoeooqooixo),edichiarachetaletassonomiaricavabiledaltestodiIppocrate.Di fatto,per,questapaginadiGalenononrispecchiailtestodipartenza:lenozionidimorbo oc0qiovedimorbocicixcofcqov,fondamentaliperladefinizionedelconcettodi oio,inIppocratenonsonopresenti.Edifatti,pocooltre,quandositratterdielencarele opere in cui Ippocrate si occupato dei diversi generi di vooqo, Galeno scriver: Ibid. (15,430 K.)tcqmv[scil.foooqooixo]xoivtvooootfm cvqocfoi,xo0ocqtcqfmv cioqmv cv cv foi fmv `Eioqimv pipioi, fmv cvoqmv oc xofo fo Hcqi toofmv xoi ocqmvxoifomv.ioiovocotocvcoiqcfovcoiqocotqoocqioimomv,ccioq fmv cioqmv cv toqov otfo oi` cxcivmv coioocv. 22 Gal. In Hp. Epid. VI I 29 (52,3) Wenkebach-Pfaff (17a,882 K.) (vd. infra, Test. 3). 23 Gal. In Hp. Epid. VI I 29 (53,16) Wenkebach-Pfaff (17a,885s. K.) (vd. infra, Test. 4). 22 pensiero di Galeno nei confronti del tema della peste depongano a favore diquelladatazionebassagipropostadaIlberg:sitrattaciodelperiodo tra la primavera del 169 (trasferimento di Galeno da Aquileia a Roma)24 e linizio del 175 (terminus di Sulla dispnea). AifinidiunamigliorecomprensionedelcommentoaTucidide,dellasua naturaedeisuoi scopi,miparepoiimportantesottolineareancheun altro aspettocheaccomunaicontestidelledueredazionidelframmento:il trattatoSulla dispneaeilcorpus deicommentiippocraticipresentanouna sostanziale affinit relativamente a due elementi di apparato, gli intenti e i destinatari. Tale affinit peraltro gi ammessa dallo stesso Galeno, che in Libr. propr. IX riconduce la composizione di Sulla dispnea alle fasi preparatorie per il lavoro sugli tovqofo ippocratici. Lo scopo assegnato al De libris propriis dichiara Galeno far fronte a qualsiasi forma di plagio e falsificazione attuata nei confronti della propria opera.Cinnanzituttouneventoprecisoadeterminarelasuaintenzione: unadiscussione,acuiegliperaltroassiste,intornoallagenuinitdiuno scritto rinvenuto e acquistato presso un bibliopola del Sandaliarium, scritto intitolato s Iocvot iofqo, ma che a detta di un amico dellacquirente unfalso,nonavendodiGalenolaci(Libr.propr.,prooem.1s.B.-M. [19,8s. K.]). E c anche prosegue una specifica conformazione di gran partedellasuaoperaafarscheirischidelplagioedelfalsopossano facilmente presentarsi: 24 Boudon-Millot 2007, LXIX. 23 prooem. 6 B.-M. [19,10 K.] fot cv oq oot ovoivmoxciv m ioio fo co fqvoifiovotfooio0o,xqofiofcBooocqioioqqo0qfoicoi oofo mqiciqoqqmo votocvqocxoooivo`otfoicxcivoicovofo ocq0cioiv mv qxotoov cciv tovqofo. IlcapitoloIXapropositodifofmvIoxqofcimvotqoofmv cqqfixo; Galeno inizialmente confessa lo stupore davanti alla fortuna di pubblico goduta da questa parte dei suoi scritti, poich spiega i motivi e gli scopi allorigine di essi furono di esercitazione; continua poi dicendo cheallostessomodoegliavevaprocedutoperognisingolapartedella dottrinamedica,quandovolleallestirepersglistrumenticoncui abbracciare lintera produzione ippocratica. Di questi strumenti Galeno cita espressamenteDediebusdecretoriis,Decrisibus,Dedifficultate respirationis e Methodus medendi: Gal. Libr. propr. IX 1s. B.-M. [19,33s. K.] otf` oo fi fmv t` cot oo0cvfmv qioiqioooot ccivotfcfofmvIoxqofcimvotqoofmv cqqfixofqvoqqvoqcotfovtvomvccqoqqv,ci ot foo0` tovqofo, xo0ocq coiqoo fq iofqixq 0cmqio oooq xo0` c xoofov cqo cotfm oqooxctooo oi oovfo fo xofo fqv iofqixqv fc vqv tq` Ioxqofotciqqcvocqiccfoioioooxoiovcovfoooqqfcoo ovfoim cciqoocvqv ioio cv oq cqi xqioimv qcqmv cqoo xofo fqvIoxqofotvmqv,ioiooccqixqiocmv,ioiooccqiotovoio cxoofotfcfmvomv,oqvfcfqv0cqoctfixqvc0ooovmootfmcv fcoooqoixoiocxopipioicoiqooqv,oovfofo0cqoctfixoxoi qo otfoi [fotfqv], o xofo fqv cxcivot vmqv. Il fatto di aver lavorato per me stesso un dato che viene qui evidenziato coninsistenza:cotfovtvomv[...]c otfmoqooxctooo.Ragioni personali,quindi,qualilesercitazioneelapreparazionedellebasisucui 24 fondare successivamente i discorsi scientifici, determinano il concepimento elacomposizionediduedistintigruppidiopere:nonsoloquelleche,in formaditovqofo,hannoespressamentecomeargomentogliscritti ippocratici,maanchequellecheintendonodarecontodellatotalitdella materiamedica,separatanellesuediversepartieconsiderata,appunto, xofofqvcxcivotvmqv.Percomequesti ultimilavori sono descritti oi oovfo fo xofo fqv iofqixqv fcvqv tq` Ioxqofot ciqqcvo cqiccfoi si pu anzi dire che essi siano ricordati da Galeno come una propedeutica al lavoro esegetico. La seconda informazione contenuta in Libr. propr. IX che in base a tale impianto si ha una specifica conseguenza sul piano della fruizione di questi lavoriequindi dei lorodestinatari.Sitrattainfatti,comedettoallinizio delcapitolo,dilibrioo0cvfoqioi:nonsonodestinatiauna pubblicazione tra gli allievi o i colleghi, bens trovano diffusione allinterno di un circolo ristretto di conoscenti, persone non necessariamente coinvolte nellesercizio della pratica medica, e comunque dotate di familiarit con il pensiero e gli scritti dellautore. Galeno,dunque,parlaindirettamentediSulladispneaperintrodurreun discorso pi ampio e pi specificamente diretto sui commenti a Ippocrate. I contenutideltrattatoelalorodisposizionenonfannocheconfermare questaanalogia.Einfatti:intrelibri,appunto,masoloilprimodiessi descrive la dispnea come materia medica, e perci ne isola inizialmente le diverse fenomenologie, procede ad analizzarle, e cos via; invece, come gi programmaticamenteenunciatoalliniziodeltrattato,ilsecondolibro(in cuisiconservailframmentodelHcqifotoiot)eforseinun momentosuccessivoilterzovengonoconcepiticonloscopodi presentare e commentare una raccolta di loci che sullargomento si possono 25 trovarenelleoperediIppocrate25.Perpartesua,infatti,ilmedicodiCos non si dedicato a scrivere specificamente sulle difficolt respiratorie, ma haavutocomunqueoccasionediparlarneedidescriverle:lopzionedi Galeno dunque di concentrarsi principalmente sulle parti autentiche delle Epidemie,einparticolaresuicasiclinici(glioqqmofoi)cheinessesi trovano26. PerquestomotivogliultimiduelibridiSulladispneapresentano caratteristicheprecisecheliavvicinanoaglitovqofoippocratici:vi sono almeno due presentazioni (tante ne ho trovate) dello status quaestionis riguardo alla collezione ascritta a Ippocrate e allautenticit dei singoli libri chelacompongono27;sonointrodottidaunadefinizionealtrove irreperibile negli stessi termini di ci che per Galeno lcqqoi28; vi si trovanodiscussionisullalinguadiIppocrateesullesuescelteautoriali29; possiedonoinfineunadifficoltdiletturaingeneratainnanzitutto dallesserechiamatinonacommentarepuntualmenteuntestounitario, bensamuoversiquaeltraibreviepocoorganicioqqmofoidelle Epidemie,inuncontinuotentativodispiegareIppocrateconIppocrate. 25Diff.resp.I4(7,765K.)ooccvoqofcqooioooioooxoiocfoooocicm cofoifmvoq0mvoo`cqoctfcqocqqoimvIoxqofqcivmoxccqi otovoio. 26 Cf. II 1 (7,825 K.) ooc cv o oo cqqoi cofi fmv tq` Ioxqofot cqi otovoio ciqqcvmv.ciqqfoiocoooootfocvc vfoiotqoooivot fot,foocxov foitovqooi.fociofooqfoifmvcioqimv,ciqoqoxoi ovfo,oixoimov fi tovqofo voioi. 27 II 8 (7,854s. K.); III 1 (7,888ss. K.). 28II1(7,825s.K.)coficvotvqcqqoi,motfifmvooimvci cv,oooqot cqqvciocomoiqcio`otfotfoovovcoixocvoqoociv,o`ofixoioq0m cci ovfo fo cqi otovoio t` otfot cqocvo oqftqqociv xf. 29 E.g., vd. infra, pag. 32 n. 4. 26 InsommailSulladispneafindallasuastesuraenonsolonella riconsiderazionedellasenilebiobibliografiaunostrumentoconcui Galeno,nonancoraatuttiglieffetticommentatore(i.e.,nonancora redattore ditovqofo),affinalarte dellinterpretazioneelaapplicain maniera sistematica sui testi del suo modello30. Entrambe le redazioni del frammento e non solo, in maniera pi diretta ed evidente,lasecondadiesseoccorronodunqueincontestidiesegesi ippocratica.Delresto,sitrattadiunrapportoquestotrailHcqifot oiot e lattivit di commento a Ippocrate rilevabile anche nel materiale chehocatalogatotraletestimonianze.NelmomentoincuiGaleno intraprendeillavorosuglitovqofo(conilcommentoa Fratture/Articolazioni),eglihagiavutooccasionediutilizzarequesto materialequattrovolte(nelDeplacitisHippocratisetPlatonis,nelDe symptomatumdifferentiis,nelDesymptomatumcausise,accettandola revisione cronologica di Peterson, anche nel De febrium differentiis). Delle settetestimonianzesuccessive,bensei(conleccezionediTest.5.4.,dal tardo Quod animi mores) sono contenute negli tovqofo ippocratici. Questostrettoecostanterapportolaprimacaratteristicadametterein luceriguardoallanaturadelHcqifotoiot.Amioavviso,non dovrebberorimaneredubbiintornoalfattocheessosiastatounoperadi commento,unotovqoatuttiglieffetti,echeproprioinquantotale essoabbiaavutoancheilruolodifontedinozioniperlasuccessiva produzione esegetica di Galeno. 30 Per alcune recenti valutazioni di Sulla dispnea: Smith 1979, 119ss.; Manuli 1984, 394. 27 Sonoinoltredatenerepresentilealtreduepeculiaritchesoprasisono lette caratterizzare il nostro principale epitesto: Galeno, cio, ha composto il trattato Sulla dispnea per se stesso, e perci lo scritto ha goduto di una diffusione interna a un circolo di qioi. AncoradalDelibrispropriisveniamoasaperecheprobabilmente nemmeno laltro testo citato in Sulla dispnea insieme al Hcqi fot oiot, cio il Sullanatomia di Ippocrate, fu oggetto di una cxoooi ufficiale. Di questoscritto,oraperduto,incuisidavacontodelleconoscenze anatomichediIppocrate,Galenorivendicalapaternitcollegandonela genesiaunaviolentapolemicaconlerasistrateoMartialio(Libr.propr.I 7-10 B.-M. [19,13s. K.]). Tale genesi, per, resta legata alla figura dellex consoleBoeto,dedicatariodiquestacomedinumerosealtreoperedel primosoggiornoromanodiGaleno,appassionatolettoredelmedicodi Pergamo e suo sostenitore nelle dispute dottrinali. Ora, ho ricordato sopra come K. Bardong, prendendo spunto dalla citazione congiuntadelSullanatomiadiIppocrateedelcommentoaTucidide, propongaperquestultimounadatazionealta.Masedavverofosseda cogliere una relazione, una coincidenza tra i due testi citati insieme, ebbene questapotrebbeesserepiprofondachenonunarelazionepuramente cronologica, tanto pi che in una relazione del genere entrerebbero anche il Sulla dispnea e il commento a Fratture/Articolazioni. Non da escludere, cio, che al pari del suo epitesto e del suo co-ipotesto anche il commento aTucididenonsiastatoconcepitoperladivulgazione,perunaverae propria cxoooi, e abbia avuto invece carattere di opera esoterica, destinata aunadistribuzioneinformale,senzaciqoqq,dentroalcircolodelsuo autore31. 31 Cf. van Groeningen 1963, 14s. 28 Lultima questione da affrontare preliminarmente riguardo alla forma che il Hcqi fot oiot dovette avere, e prima ancora riguardo alle dimensioni, dal momento che per tale argomento ci si deve misurare con una particolare difficolt. LestensionetuttosommatoridottadelraccontodellapesteinTucidide, infatti,suggeriscecheanchelestensionedelcommentosiastata conseguentementelimitata,echeessopotesseessereperdimensione assimilabileaunlibellus.Stupiscepercichequellunicacitazione esplicitainSulladispneavisiriferiscacomeaunoperainpilibri: ooococixfoi ocxoi cqi fot fmv qivcv ooi fc ooi [...] xo v foi Hcqi fot oqo Ootxtoioqoiot. Galenositrovaacitaresestessoconunaltafrequenzae,purnellasua precisione filologica, una stessa autocitazione pu assumere forme diverse in luoghi diversi. La difficolt rilevata per il commento alla peste, perci, si smorza notevolmente, se consideriamo che anche in altre occasioni Galeno hacitatoproprilibellifacendoviriferimentoalplurale.Ciavvienenon soltanto,giustificatamente,qualoraaltitolodelloperasiaappostala dicitura ooi, ma anche, come il caso del Hcqi fot oiot in Fr. 1.a., quandounadiciturataleosimilesembraesseresottintesa.Hotrovato esempiattinentialledueoperette,entrambeinununicolibro,Deutilitate respirationiseDemorborumtemporibus,cheappuntoinquestomodo vengono altrove citate: Us.puls.2(5,153K.)fqvqciovfqovovoq,qvcociocvcvfoicqi otfq ooi oiffqv otoov. 29 Us.part.VI8Helmreich(3,441K.)ccxfoio`cicovtcqfotfmv oo0i fc ooo0i xov foi Hcqi qcio ovovoq ot qxiofo. In Hp. Epid. I II 47 (72,22) Wenkebach Pfaff (17a,140s. K.) oc ocixfoi oc cqi fotfmvcvfcfoiHcqiqtoixmvotvocmvtovqooixoicvfoiHcqi xqiocmv ooi, ot qxiofo oc xov foi Hcqi fmv cv voooi xoiqmv. InHp.Epid.VIII19(81,21)WenkebachPfaff(17a,933K.)ciqqfoiocci cov cqi fmv foiotfmv cv fc foi Ei fo cqi oioifq ocmv tovqooi xovfoiHcqixqiocmv,otocvqffovxovfmvcvfoivoooi xoiqmv. Ciconsiderato,poichilpluralerientranellususgalenico,decadela necessitdiipotizzare,inbaseaFr.1.a.,uncommentoaTucidideinpi libri. Riguardo alla forma, poi, rimangono alcune semplici osservazioni da fare. Se veramente il Hcqi fot oiot fu un commento, allora non vi nulla a far dubitare che possa aver avuto laspetto di uno tovqo puntuale, con alternanzadilemmi,ricavatiinsequenzadaltestotucidideo,edi discussione sugli stessi. Tale infatti laspetto non solo degli tovqofo ippocratici,maanchediunaltrolavorodiGalenomoltosimileper concezione al nostro, il commento alle parti mediche del Timeo platonico32. AltracaratteristicastrutturaledeicommentiaIppocratepoila disposizioneproemialedellediscussioniconcernentileproblematiche generali legate al testo commentato. Gli explicit di questa tipologia di opere galeniche,infatti,giungonoquasiexabrupto,econsistonosoltantonella 32ManettieRoselli1994,1531,n.2.SulHcqifmvcvfm HofmvoTioimiofqixm ciqqcvmv vd. Ferrari 1998. 30 trattazione,piomenoestesa,dellaporzioneconclusivadeltesto commentato;alcontrario,sonoiproemiapresentarsiconcettualmente molto ricchi, ed a essi che lautore affida anche eventuali note relative ai risultati della scienza medico-filologica precedente. Il frammento del commento alla peste non si appunta su specifici problemi testuali,eanzistabilisceveritgeneraliintornoallapoeticatucididea,tra laltrochiamandoincausa(inFr.1.a.)ancheiooioicheprimadi Galeno si occuparono del rapporto Tucidide-Ippocrate. Mi pare perci che il materiale di cui si sostanzia tale frammento abbia potuto trovare una pi consona collocazione in un capitolo introduttivo. capitolo 3. i frammenti 32 Riassunto di Gal. Diff. resp. II 1-6 LasezioneinizialeoccupatadauncomplessodiscorsosuiluoghidelleEpidemie ippocratichechetrattanoesplicitamentedellecaratteristichedellovctoneipazienti colpitidadelirium(oqoqqootvq)nelcorsodellemalattie.Unaprimaparte(Diff. resp. II 2-3 [7,826-832 K.]) si occupa di Hp. Epid. I oqq. 1 (2,682s. L.), 2 (2,684ss. L.) e 11 (2,708s. L.), poich a giudizio di Galeno in questi luoghi che si ha conferma diHp.Progn.5(2,122L.)coocovovcocvovxoioioootqovot oqoqqootvqvoqoivci1,einfattilaconclusioneche,nelprimolibrodelle Epidemie,cv0ocootxoioqoiotvctofo,cvfot0oxoioqoqqootvq vqovctci(7,832K.).Masuccessivamente(Diff.resp.II4-5[7,833-842K.]),per dimostrarecheIppocratenonhaintesostabilireunarelazionebiunivocatravctoe oqoqqootvq2,GalenocompletailquadrorichiamandoEpid.III3,17oqq.3ser.2 (3,112ss.L.),incuisidilcasodiundelirantechemostracfovvctoxoi ivt0moc,einfineEpid.III3,17oqq.15ser.2(3,142ss.L.),incuilasituazione respiratoria di una paziente tendenzialmente caratterizzata da spiritus magnus et rarus apparecomplicatadaeccezionalimanifestazionidipqotvoio.Avvienecosche, una prima volta, Galeno si propone di mostrare la causa che determina ledifferenze di respirazioneneidelirantes,echeaggiungedesumibilepropriodaitesti ippocratici3.Tuttaviailseguitodelcapitolo(7,842-848K.)contieneunaparentesi sullanalisilinguisticadicertesituazioniincuiladescrizioneippocraticadiunostato patologicogenerale (e dunque presunto immutabile) deve misurarsi con le contingenze che eccezionalmente possono occorrere a mutare tale stato4. 1 Citato per la prima volta da Galeno in II 3 (7,831 K). 2Comepivolteformulato:vd.,e.g.,II5(7,838K.)mocqocfot0`qoqoiooqotcvq qo otfmv coioocv oiocxfixq, otfm xoi ofi fo foiotfov oimo, ci co xoi oqoiov ovovci,oqoqqovci,otfcfotfovcofifm ,cioqoqqovci,coxoioqoiovovovci, otf` ovoxoiov otfo otvoq0ctco0oi. 3 Diff. resp. II 6 (7,842 K.). 4Ladiscussionevertesulledifferenzedisignificatotraoiofcco,chepresupponeuna situazioneimmutatafinoallafine,eoio(oot)qovot,locuzionechesilimitaa 33 inaperturaalcapitolo7cheGalenotornaalpropositoespostoinprecedenza,e dunque ripete di voler esporre la causa per cui talvolta la presenza di oqoqqootvq nei malatielecaratteristichedellalororespirazionenonappaionocorrelate.Ilproblema viene ora esposto in maniera pi circostanziata, cio si fornisce una casistica pi ampia dellincostanza di vcto; e unaltra differenza rispetto a quanto dichiarato prima che qui, almeno per il momento, mancano gli appelli allautorit di Ippocrate: Diff. resp. II 7 (7,848s.K.)fqvoifiovcqcqcimcv,oi`qvfioicvfmvoqoqqovotvfmv oqoiov xoi co oio ovfo fot vooqofo ivcfoi fo vcto, fioi oc otocofc xoifioicvcvfm ciovifotqovotoqcifovfooioxiqfot oioqcqovfo om, q xoi fot cvovfiot, fioi o` coiv oioxi c v fo co xoi oqoiov,ooxio`q foifocvovfiovqfooioqcqovomootvfioioccioq cxofcqov.Laricercadiquestaoifiohatermineinungirodiparolepiuttostobreve, ancheinvirtdiunrimandoalprimolibro:caratteristichepreciseebendefinibilidi respirazionesihannosoloselequattrocomplessionidibaseleooioio0coci: dolorefisico,complessionepsichica,eccessodicaldo,eccessodifreddocompaiono singolarmente; se invece si verificano compresenze, o prevalenze di uno stato sullaltro, ocambiamentidaunostatoadunaltro,allorasiavrannoinmanieracoerentele conseguenti alterazioni dello vcto. RestaperGalenodaspiegarecometalinozionipossanoessererecuperatenelle Epidemie,benchapparentementediessenonvisiatraccia(cichesisvolger, attraverso lanalisi degli oqqmofoi, per tutti i restanti capitoli del libro). Dallapparente silenzio diIppocrate prende dunqueavvio il successivo ragionamento che restituisce il frammento del commento a Tucidide. significareintervalliditempopiomenoestesi,echequindipuessereimpiegatanella descrizionedimutamentitemporaneichenoninficianoipresuppostiiniziali.Galenotraepoi (7,847s. K.) altri due esempi sempre dal terzo libro delle Epidemie.34 Fr. 1.a. Gal. Diff. resp. II 7 (7,850s. K.) ociocv otv ofi xoi xofo fmv cioqimv pipio fotf` otfo oioooxci oio fmv cv otfoicqocvmvoqqmofmv.cvoqmocxoiooqmoci0qocfoi, qociovfmv qmv oi ov fi cqi fq qooiqcocm fot Ioxqofot. ooxotoi oqoiooioio vfofofoivooot oiotpoivovfoqoqciotfov, mocq xoi fov Ootxtoioqv cci o` ot otfm, o` otfo oq fotfo focvovfimfofovto qcifoiIoxqofotqoooiqofo Ootxtoioot.o cvoqovfoqoqcifoxoi foiioim foivmqio, qocvomotfmvoqoimv,oOotxtoioq,oo`Ioxqofqoio cvfotfmv,oooqofqvoqvoio0coiv,xo0`qvcxivotvctocvo xovmv, oioqcqci, ooo o` oo foi ioim foi cv oqcmqocvo, fcvixqvocovtxoioxqipqfqvoiovmoivoqcocvo,xoi otvocvoooxixoi otfotfotoqiofotiofqoto0civ.[] ooococixfoiocxoicqifotfmvqivcvooifcooixoioq xovfoiHcqifqIoxqofotovofoq,otqxiofoocxovfoi Hcqi fot oqo Ootxtoioq oiot. [] Ibid. (7,854 K.) o`ofiqocvfmvot fmooqmvIoxqofqqoqci,ooxiooococixfoi. Ootxtoioqcvoqfootpovfofoivoootoivmioimfqioimfoi cqocv, Ioxqofq oc fcvifq fcvifoi. oqoOotxtoioqscripsi:oqofmOotxtoioq Cobet1882,Kudlien1971:oqofot Ootxtoioot Khn 35 MostrerquindichecivieneinsegnatoneilibridelleEpidemiepermezzodeicasi clinici ivi descritti. La dimostrazione sar chiara ed evidente, se avr introdotto un breve discorso sulla proairesis di Ippocrate. Gli antichi, infatti, pensano che egli scriva tutto ci che capita ai malati, come fa Tucidide. La cosa non sta cos, anzi proprioquestolaspettopicontrariochegliscrittidiIppocratehanno rispetto a quelli di Tucidide. Infatti quello Tucidide scrive tutto, tutte le cose note persino ai profani, e di queste non tralascia proprio niente; invece Ippocrate riferisce pochi di quei dati che concernono la condizione generale dipericoloperilmalato(oooqofqvoqvoio0coiv,xo0`qv cxivotvctocvoxovmv,oioqcqci),ealcontrarionescrivemoltissimi altrichedaiprofanivengonotrascurati,macheservonoadavereuna diagnosiaffattotecnicaeprecisa,echespessoancheaimedicimigliori possono sfuggire. [...] Ho dato dimostrazione di ci in molti altri luoghi, in particolareinSullanatomiadiIppocrate,enondimenoancheinSulla peste in Tucidide. [...] Ma gi spesso si dimostrato che Ippocrate non scrive niente di ci che tanto palese. Tucidide,infatti,riportalecosecheaccadonoaimalaticomeunprofano dellascienzachescriveperiprofani;Ippocrate,invece,comeuno scienziato per gli scienziati. 36 Ilframmento delHcqifotoiot(Fr.1.a.) costituitoda unacritica ai ooioi,allacuiopinioneintornoallidentitdeimetodimedicoe storiograficoGalenocercadirispondereinnovandoparzialmentela prospettiva. Unaprimadifficoltstrutturaledarisolvereperdatadalfattochecisi trovadifronteaduedifferenticitati:ilSullanatomiadiIppocrateeil commentoallapeste.necessariopercidiscernereicontenutiche afferiscono alluna e allaltra opera. Dei sei libri Sullanatomia di Ippocrate si gi accennato sopra (p. 27), ma sarutilerichiamarelecaratteristichegievidenziateedenuclearnedi ulteriori. Il trattato viene redatto da Galeno durante il suo primo soggiorno romanoededicatoallexconsolediscuolaperipateticaFlavioBoeto,ela genesidelloperadaricondurreallaccesapolemicacheGaleno intraprende in quel periodo contro lerasistrateo Martialio (Libr. propr. I 7-10 B.-M. [19,13s. K.]). Sullanatomia di Ippocrate perduto in entrambe le tradizionigrecaearaba;oltreapochiframmentitramandatidallostesso Galeno ci rimane una succinta scheda bibliografica compilata da Hunain nel IX secolo, in cui si ha un brevissimo riassunto dei contenuti del trattato: GalenocercadidimostrarecheIppocrateerafamiliareconlascienza dellanatomia, e porta prove di ci da tutti i libri di lui (trad. Garofalo)5. Sullanatomia di Ippocrate pu dunque essere considerato parte integrante di quella particolare fase della produzione galenica gli anni dal 163 al 166 incui,afiancodellepolemichedottrinaliavviatecongliesponentidi altrescuole,eglivadecisamentecostruendolimmaginedelproprio maestro, rivendicando in particolar modo la presenza allinterno del corpus 5 In Garofalo 1994, 1797. 37 Hippocraticumdiunsolidofondamentofilosofico6e,inapertoediretto contrasto con gli Erasistratei, di una profonda e corretta conoscenza dei dati anatomici7. Per i lettori moderni limpressione che, nel fare ci, Galeno non soltanto superilatradizioneesegeticaaluiprecedente8,masispingaaddiritturaa forzareidatistorico-letteraridelcorpusHippocraticum,attribuendovi qualit e contenuti di cui in realt questi testi sono sprovvisti9. UninteressanteparallelodellospiritocheanimailSullanatomiadi IppocratevienedaunluogodelprimolibroSullutilitdelleparti (risalenteallostessoperiodoeanchessodedicatoaBoeto).Qui,a propositodellastrutturaanatomicadellamano,vieneriportatae commentataunabrevesentenzaippocratica(Off.med.4[3,286L.]);a corredodellacitazione,poi,Galenofalaseguenteconsiderazioneintorno al fqoo fq cqq ocm rilevabile nelle opere ippocratiche: Us. part. I 9 Helmreich (3,23 K.) oo foivtv xovfot0o oi` oimv qqofmv oioooxcifotcotvocvotov0ovcivfootfot.oixoiovotviomxoi qoqfooovovxoofovoqoqotvfo,ooxoiotfofot fooi` oimvoioooxcivoo,fovfqoovfqcqqocmoovfmvfmvotfm t`otfotcqocvmvcvococicvotqxc fifoxofocqoccicvoi qqoci. Prima di tornare al Fr. 1.a., utile rimarcare la procedura che Galeno attua perestrapolareipochidatianatomicidalloperadiIppocrate:aeventuali lacuneedeccessivesintesineitestidelmaestroegliparereagire 6 Smith 1979, 86ss. 7 Smith 1979, 78s. 8 Smith 1979, 96. 9 Garofalo, l.c. 38 amplificando s ci che trova di utile per s, ma in pi sottolineando come virtuosecaratteristichedellostilediquellopropriocichealtrimenti sembrerebbe sintesi o carenza dottrinale. Con sicurezza, pertanto, possiamo isolare allinterno del nostro frammento una precisa sezione che pu bene appartenere al commento sulla peste, ma la cui derivazione ultima dal precedente Sullanatomia di Ippocrate: o o` Ioxqofq oio cv fotfmv [qoqci], ooo qo fqv oqv oio 0coiv, xo0` qv cxivotvctocv o xovmv, oioqcqci, ooo o` oo foi ioimfoi cvoqcmqocvo,fcvixqvocovtxoioxqipqfqvoiovmoiv oqcocvo,xoiotvocvoooxixoiotfotfotoqiofotiofqot o0civ. La prospettiva nuova entro la quale Galeno analizza la questione tucidideo-ippocraticaderivanonsoltantodaunostudioparticolareeoriginalesul testodelleStorie,maanchedallarielaborazionedimaterialecriticogi composto in precedenza. Perquantoriguardaicontenutidelframmento,mipareimportante occuparsi in primo luogo del riferimento che Galeno fa a proposito di quei suoiprecursorinelcampodeglistudiippocraticicheegli,senzaulteriori precisazioni,denominaappuntoantichi(ooioi).Daltronde,tale mancanzadiulterioriprecisazioniquasiunacostantepericasiincui Galenosiappellaallautoritdegliantichi,anzitengoapremettereche dalla mia successiva analisi non uscir una categoria chiaramente definita. Sottoladicituradiooioi,infatti,Galenoinseriscepiditresecolidi studi ippocratici e, sebbene si possa con certezza stabilirne il termine finale, lacategoriadegliantichirimanetuttaviacronologicamentefluidaed 39 epistemologicamentevariegata,raggruppandoesponentidellediverse scuole mediche a partire da Erofilo. statorecentementemessoinlucecomeGalenogiungaaunamatura consapevolezzadelsignificatoeanchedeilimitiditalecategoriasoltanto in occasione del lavoro preparatorio al suo commento a Officina10. infatti nelproemiodiquestotovqocheegliriferiscedeilibriscrittida trecento anni in cui si imbattuto e che ha letto e utilizzato rinvenendovi con sorpresa una peculiare otqmvio (18b,630s. K.). Per contro, invece, GalenorichiamaesplicitamenteleedizionidiArtemidoroCapitoneedi Dioscorideedescriveidueeditorieilorodiscepolicomecoloroche molto hanno innovato il testo di Ippocrate: Gal.InHp.Off.,prooem.(18b,631K.)fmv0cxoiqmqvfotovqofo qoovfmvqovfmvfmvIoxqofotpipimvioiovcxoooiv coiqcvmv,cmvci oixoioicqiAiooxoqioqvxoi`Aqfciomqovfov cixq0cvfoKoifmvooocqi fooqoioqoqo xoivofoqoovfc. IlCommentoaOfficinavieneconsideratounasvoltaproprioinvirtdi questarisolutivadefinizionedeiooioi11;altempostesso,perviadella cronologiarelativa,potrebbesembrarechelenozioniinessocontenute male si adattino al contesto che stiamo analizzando, dato che il Commento a Officina separato di qualche anno da Sulla dispnea12. Inrealt,per,questaosservazionesullacoscienzadelmedicorelativaai ooioinonfacheapplicareallafiguradelGalenocommentatore 10 Manetti e Roselli 1994, 1546. 11 Manetti e Roselli 1994, 1633s. 12ManettieRoselli1994,l.c.:GineiprimicommentiGalenousariferirsiamanoscrittipi antichi, [...] ma si tratta di unipotesi di lavoro pi che di una nozione con referenti reali. 40 unidea gi avanzata e discussa: la seconda met del I secolo d.C. a Roma avrebbe costituto un momento di svolta storica per larte medica13. Di tale momentoArtemidoroeDioscoridesonoduedegliesponentipi significativi(proprioamotivodelnuovoIppocratedaloroedito),ma accantoaessivannocollocatiancheErotiano14(sebbenedipoco precedente) e, soprattutto, Marino, Rufo, Sabino lopera dei quali Galeno haspessooccasionedilodare15.Unluogomoltoimportanteper comprendereachepuntotalecoscienzadeiooioifosseradicatanel medico di Pergamo diventa dunque lesordio del libro VIII del De placitis HippocratisetPlatonis,cheanteriorealnostroSulladispnea.NelDe placitisildiscorsononvertesullesegesideitestiippocratici,bens sullinterpretazionedeidatianatomicirelativamentealloriginedeinervi (GalenoriassumeilcontenutodellibroIenegiustificalaoxqooio intorno alla mendacit dellasserzione q o qq fmv vctqmv cv fq xoqoio): Gal. PHP VIII 1,6 (5,650 K.) qmfoi otv oxqooio oifioi xofcofqoov oi xofoctoocvoifmvqoivocvmv,otIoxqofqq`Eqooiofqofoq Etoqo qHqoqio q Moqivo o cfo fot ooiot cv fm cfot qovm fqv ovofoixqv 0cmqiov qcqcvqv ovoxfqoocvo Al pari di Artemidoro e Dioscoride xoivofoqoovfc (cos sono detti nel commentoaOfficina:vd.supra,p.39),quiMarino,alorocoevo,che giunge cfo fot ooiot a ravvivare la scienza anatomica. Vero , dunque, che dal commento a Officina in avanti Galeno acquista una maggioreconsapevolezza del valoredeiooioicontrapposti aimoderni, 13 Smith 1979, 226ss. 14 Smith 1979, 226. 15 Manetti e Roselli 1994, 1654. 41 masitrattadiunvaloreinnanzituttofilologicoerapportabile principalmenteallattivitesegetica.Piingenerale,per,lideadiuna nouvellevaguedeglistudiippocraticicronologicamentebendefinitaera presente in Galeno anche prima, come dimostra il luogo del De placitis; la otqmviodeimanoscrittiantichirilevatanellefasipreparatoriedel commentoaOfficinanonfacheconfermarloinquestaidea,coscome pitardi,inoccasionedelcommentoaEpidemieVI,glistudipi approfonditidellesegesiippocraticaaluiprecedenteloporterannoa collocare con maggior precisione il discrimine tra ooioie moderni zur Zeit meines Vaters und Grovaters16. Tuttaviacomegianticipatolaclassedeiooioinonpuessere definitaconunaprecisionemaggiore,percirimanelavaliditdella conclusionediManettieRoselli,secondolequalituttiicommentatori EmpiriciegliErofilei,daBacchiofinoadEraclidediEretria,pi Asclepiade,sonosussuntiallostessomodosottolacategoriadegli antichi17. In relazione a Fr. 1.a., dal momento che Ippocrate non compare comeunicoargomentodellacriticaantica,sarutilericordarechequesta plurisecolareattivitdiesegesiippocraticasifindagliinizirapportataa unascienzafilologico-letterariaginotevolmenteprogredita:Bacchioha attintoalleLexeisdiAristofanediBisanzio18,eancorainErotiano,nelle discussionisullemoooidiIppocrate,troviamoriferimentiaOmero,ai tragici e ai comici, a Erodoto e a Tucidide19. 16Gal.InHp.Epid.VIVII(412,37)WenkebachPfaff(trad.Pfaffdallaversionearaba).Cf. Smith 1979, 233ss.. 17 Manetti e Roselli 1994, 1634. 18Gal.Lex.Hippocr.,prooem.(19,64s.K.)(vd. VonStaden 1989,493s.).AncoraVonStaden 1989, 427ss., per larretramento dellinizio dellattivit esegetica allo stesso Erofilo. 19 Cf. Erot. prooem. (4,21) Nachmanson. 42 Il nucleo di Fr. 1.a. ha come punto di partenza lopinione di questi antichi intorno allidentit di metodo di Tucidide e Ippocrate: a detta di Galeno, la filologiaprecedentehacredutocheentrambi,ilmedicoelostorico, procedessero scrivendo tutto. Galeno, invece, pensa in maniera differente: purconfermandoilgiudiziodegliantichisuTucidide,egli conformementeallapropriapersonaleinterpretazionediIppocratenega cheilmetododelmaestroabbiaavutocomecaratteristicailovfo qoqciv. La rottura di Galeno con il pensiero pregresso viene attuata dunque solo per lapartemedicadellaquestionetucidideo-ippocratica.Comegi evidenziato,ilPergamenomostraparticolareinteressenelprodurre unimmaginediIppocratecomedelmedicocheinsegnamoltoinpoche parole20.Taleimmagine sidetto prendeformaascopipolemicinel periodoiniziale dellacarrieradiGaleno,eci testimoniatonon solodal raccontodelladisputaconMartialio21,maanchemisembradaltono generale che viene assunto e che continua a persistere anche in seguito: nel passo del De usu partium che si letto, Ippocrate il medico che insegna molto in poche parole, almeno a chi in grado di capire quello che dice22. A pochi anni di distanza dalle prime formulazioni di questa idea, Galeno ne rinnova la validit. Innanzi tutto ne mantiene loriginario spunto polemico, e delle nozioni reperibili in Ippocrate ora viene detto: otvocvo ooxi xoiotfotfoto qiofotiofqoto0civ.Poitrovaperessanuove discipline di applicazione, senza pi limitarla alle opere di anatomia, bens 20 Us. part. I 9 Helmreich (3,23 K.) (vd. supra, p. 37). 21 Libr. propr. I 7-10 B.-M. (19,13s. K.) (vd. supra, p. 36). 22 Us. part. I 9 Helmreich (3,23 K.) (vd. supra, p. 37). 43 inserendolaprimaacomplementodellibellussullapestediAtene,poiin untrattatodiprognostica(ilSulladispnea).Infine,ditaleideaGaleno rinnovaanche laforma,introducendovi ilconcetto dioiovmoifcvixq xoioxqipq,edunqueelevandoespressamentesulpianodellafcvqla relativa scarsit di dati rinvenibili in Ippocrate. InquestanovitdellaletturaippocraticadiGalenopossibile,amio parere, cogliere leco di alcune pagine di Rufo di Efeso, che per lappunto nonerainclusonelgruppodeiooioi,echenelproemiodelle Quaestionesmedicinalesauspicailperseguimentodellamedesimaacribia diagnostica da parte del medico: Ruf.Quaest.1cqmfqofoqqfovvoootvfocqmfov,cmvo vxoi oiovmo0ciqfifmvcqifqvvooovoxqipcofcqovxoi0cqoct0ciq xoiov23. Diversamente,Galenosicollocasullestesseposizionicritichedeisuoi predecessori in relazione al ovfo qoqciv come caratteristica dei capitoli della peste: gli antichi dicevano che Tucidide scrive tutto ci che succede ai malati; Galeno conferma e aggiunge che questo tutto include anche le cosenoteaiprofanidellascienza,edifattoquestoriferimentoagli ioimfoi a costituire lulteriore elemento di novit galenica alla questione. 23Sivedaanche,neiparagraficonclusivi,lelogiodellafcvqdiIppocrate(dellIppocratedi Arie,acque,luoghi)comedicichepermettealmedicoappenagiuntoinunacittdiavere esattaconoscenzadeidatinecessarialladescrizionemedicadiquelluogoedellapopolazione che vi abita: ibid. 72 [fcvq] oi` q otvqocfoi o iofqo oqixocvo ci oiv, q ociqo cofi,cqifmvtoofmvciocvoixoicqifmvmqm v,omfcfoiov0qmoioixoiioi cotoi,xoiciqioofoicioixoicomooi,xoicqifmvvooqofmvooiocioqciv ci0iofoi, xf. 44 Gi se consideriamo il giudizio precedente a Galeno, notiamo che esso, pur pronunciatosuunapartelimitatadelleStorie,sitrovainlineacon lopinionegeneralechelantichitavevadellastoriografianelsuo complessoedelloperatucidideanellasuainterezza.Latradizione biografica reperibile in Marcellino (47) che descrive Tucidide prendere notadituttiidiscorsieifatti(perpoicomporlicfoxootdurante lesilio)unaevidenteelaborazionediquantoproprionelleStoriesi legge24:ledichiarazioniproemiali(I22;V26)elefrequentiformule riepilogativedeisingoliexcursusoepisodi(fotfo[...]fo cvocvo) fannos,daunlato,cheilovfoqoqcivvengasentitocomeuna componenteessenzialedelgenerestoriografico25e,dallaltro,chelopera di Tucidide si imponga anche per la diffusione di questo ideale stilistico26. Amarginedeicapitolisullapeste,dunque,iooioicitatidaGaleno mostranodiavereragionatoallostessomodocheilbiografofontedi Marcellino:Tucididestessoapresentareilresocontodellapestecome completo,nelmomentoincui,rifiutandolaricercadellecausedella malattia, promette di dire come stata e di raccontarne i sintomi (II 48,3). SiacheGalenosidistanzidallacriticaprecedente,siachevisidica daccordo,rimangonodueelementidinovitnelsuodiscorso:la considerazione della dimensione scientifica della procedura ippocratica e di quella non scientifica offerta dalle Storie di Tucidide. In realt, la dicotomia non in s originale. Le discussioni sulla distinzione trascienziatieinespertidovetterocertamentegoderediampia diffusione in un periodo in cui la medicina andava costituendosi a tutti gli 24 Canfora 1972, 10. 25 Canfora 1972, 13. 26 Canfora 1972, 30ss.; 105. 45 effetti come fcvq27; e in effetti nel corpus Hippocraticum si ha traccia di questecontrapposizionitrascienziatieinesperti,chevengono ovviamente differenziati in base ai rispettivi livelli di conoscenza dellarte medica e alla capacit di applicarla: si veda Hp. Flat. I 3 Jouanna (6,90 L.), conunopposizionenettatrachipuconoscereanchefoqotqodella scienzaechipuconosceresoltantofoootooio(xoifocvqotqo [scil.fqfcvq]foioiviqfqoioivotvoioivcofivciocvoixoiot foioioqofqoiv);oancoraHp.Reg.acut.XLIV1s.Joly(2,316s.L.), dovesonodettirisibiliglierrorideimediciacuipersinounoqofq potrebbeporrerimedio;masivedaanchelestensorediunadellelettere ippocratiche,checosriassumelesperienzaippocraticadiinnovazione dellamedicina:cxixqmvxoiioimfixmvcicooxoifcvixo qoqocfqviqfqixqv28.Aldifuoridellaproduzionemedica,poi, uneco della questione proprio nel proemio della peste tucididea, quando lo storico concede a chiunque lo desideri, sia egli iofqo oppure ioimfq, didirelecause(II48,3).AncheinTucididesileggelaconsapevolezza relativaalfattochealle duecategorie dipersoneafferivanoduedifferenti livellidiconoscenzadellafcvq,epispecificamenteduedifferenti sistemi eziologici. NeldiscorsodiGaleno,invece,ifcvifoi,daunaparte,edallaltragli ioimfoinonsonopi,comeinIppocrateeinTucidide,isoggettiche assistonoaifenomenimorbosiechecercanodiinterpretarliedi intervenirvi.Conilduplicerichiamoallapresenzadellafcvqo, viceversa,allasuaassenzalasintesipropostadaGalenosiavviaa stabilireinnanzituttolepeculiaritdeglistessidueautoriinrelazioneal 27 Vd., e.g., Hp. VM 4,1 Jouanna (1,578 L.). Cf. Jaeger 1959, 18s. 28 (Hp.) Ep. II Smith (9,314 L.). 46 metodo da loro utilizzato e al contenuto della loro opera; in secondo luogo, fcvifoieioimfoipassanoaindicareilororispettividestinatari.Le ultime due righe del frammento riassumono in forma di sentenza quella che possiamoconsiderareloriginaleelaborazioneconcettualedelHcqifot oiot:Ootxtoioqcvoqfootpovfofoivoootoivmioimfq ioimfoi cqocv, Ioxqofq oc fcvifq fcvifoi. VisonodueelementiinFr.1.a.chelascianointuireundebitodiGaleno neiconfrontidellatecnicafilologico-letterariautilizzatadaDionigidi Alicarnasso,ciounacontinuittrailmetodoscientificoelaboratodal grammaticoeglistrumenticheilmedicositrovaausareasuavoltanel costruire il giudizio su Ippocrate e Tucidide. GiManettieRosellihannoindividuatotalecontinuitrelativamenteai criteriperformulareigiudizidiEchtheitskritik29:similiaiproblemiche Dionigiaffrontalavorandosultestodeglioratori,infatti,sonotalvolta quelli di Galeno, quando negli tovqofo egli chiamato a pronunciarsi sullautenticit di testi o di parti di testi attribuiti a Ippocrate. Per quanto riguarda il commento a Tucidide, ritengo che il primo elemento ingradodiricondurreaDionigisialatecnicadellaotxqioie,in particolare,ilmodoincuiessavieneattuata.Alivellodistudiletterari, questaformamentistipicamentegrecaconosce unimportante sviluppoda partediDionigi30edegliriesceaperfezionarelatecnicadella comparazione fra gli autori in maniera molto personale, rendendola di fatto uno degli strumenti tipici del suo modo di condurre la critica letteraria31. 29 Manetti e Roselli 1994, 1567. 30 Sulla presenza costante della otxqioi nel pensiero greco, vd. Focke 1923. 31 Bonner 1939, 101ss.; De Jonge 2005, 463. 47 PropriorispettoaTucidideerispettoalgiudiziosullostiledellostorico, evinciamo una delle implicazioni del carattere nuovo impresso da Dionigi a questa tecnica. Il critico non si limita a mettere a confronto Tucidide con i otqoqci precedenti (Thuc. 5s. [I 330,7 Us. Rad.]) e con Erodoto (Ep. adPomp.3[II232,5Us.Rad.])ciononsilimitaaunconfronto interno al genere storiografico , bens, nei capitoli finali della monografia aluidedicata,estendelacomparazionediTucidideancheaDemostene (Thuc. 53-55). Lapporto dionisiano che per noi ha primaria importanza sta appunto nel fatto che, come avverr poi in Galeno, la comparazione tra gli autori viene sviluppata al di fuori dello stretto ambito dei generi. IlparallelotraleesperienzedelDeThucydideedelHcqifotoiot diventapoiancorapistretto,qualorasiconsiderinoirispettiviintentidi Galeno e Dionigi. Comune ai due s lo scopo di evidenziare le differenze tragliautoripresiinconsiderazione,macivieneperseguitosecondo quelli che sono gli elementi costitutivi della otxqioi: il motivo agonale elatensionetralealterit32.Illorointentoapparepiintimamente condiviso, se si pone attenzione al fatto che entrambi vogliono decostruire una comparazione gi istituita in precedenza e con la quale non si trovano daccordo: allo stesso modo in cui Galeno in polemica con i ooioi e la loroopinione,cosDionigicomponeiparagrafifinalidelDeThucydide con il preciso scopo di negare che lo storico sia stato oggetto di iqoi da partediDemostene33(concinegandochepossaesserlodapartedi aspiranti oratori). 32 Focke 1923, 328. 33 D. Hal. Thuc. 52 (I 412,5 Us. Rad.). 48 Il secondo elemento che avvicina Galeno a Dionigi un uso particolare del termineqooiqcoi.CicheilcontestodiFr.1.a.siproponedi dimostrarechedalleEpidemie,nonostantelareticenzaippocratica,si possonocomunquericavarenozionisulladispneanecessitaqualche osservazionepreliminaresullasceltadiIppocrate(cvoqmocxoi ooqmoci0qocfoi,qociovfmvqmvoiovficqifq qooiqcocm fot Ioxqofot), ed da qui che di fatto prende avvio il discorsosulloscriveretutto.Laqooiqcoiapparedunquecomeuna caratteristicadirettamenteimplicatanellaselezionedelmaterialeda includere nei testi. Visono,oltreaFr.1.a.,almenoaltridueluoghiincuiGalenorichiama neglistessiterminilasceltadiIppocrate;entrambisitrovanonegli tovqofoedentrambiconcernonoquestionidiattribuzione. Particolarmente interessante il proemio del quarto tovqo al De victu acutorum (15,732s. K.), dove si discute lautenticit di quellultima sezione cheogginotacomeAppendix.Galenoriferisceintornoaessadue opinioni: vi sono infatti alcuni che la sospettano non ippocratica in quanto mancantediotvoifqcqcvcioedioxqipciofmv0cmqqofmv,e altriinveceche,pursenzaespungerla,silimitanoasupporlaoperadiun allievo,poichxofofqvcxcivotqooiqcoivqoio voiofmv cqocvmv cofiv34. Galenononchiarisceulteriormenteinchecosaconsistaquestasceltae come possa essere individuata nelle pagine di un autore. In considerazione deitemitrattati,sipotrebbepensarecheilmedicofacciariferimentoaun concettosviluppatodallescienzefilologiche.Eineffettiladisciplina retoricadiderivazionearistotelicahaselaboratounadefinizionedella 34 Vd. anche In Hp. Epid. VI V 13 (283,16) Wenkebach Pfaff (17b,268 K.). 49 sceltadeliberata;taleconcetto,per,derivatodaunaprecedente sistemazione in ambito etico, dove definisce lunione della razionalit e del desiderio35, a livello retorico si consolida come elemento delletopea, come criterio per la creazione dei caratteri36: Arst.Rhet.II21,1395bq0oocc otoivoiooicvoooioqqq qooiqcoi. Arst. Poet. 6, 1450b cofiv oc q0o fo foiotfov o oqoi fqv qooiqcoiv. Diconseguenza,lambitodiapplicazionediquestaqooiqcoinon coincidepernullaconleooociciscientificheeconiooi o0qofixoi, cio con quanto non ha alcun interesse verso letopea37: Arst.Rhet.III16,1417aoiofotfootxcotoivoio0qofixoiooiq0q, ofiotocqooiqcoiv(fooqotcvcxootxc otoiv),o`oiEmxqofixoi cqi foiotfmv oq cotoiv. ibid.17,1418aofovq0ixovfovoov,otoci cv0tqofiqfcivo oot oq cci otfc q0o otfc qooiqcoiv q ooocii. SonoinvecealcuniluoghidiDionigiatramandareunconcettodi qooiqcoisimileaquellointesodaGaleno.Innanzitutto,proprio 35Laqooiqcoi,dicuisistabiliscelalteritrispettoafocxotoiov(ENIII2,1111b)e potqoi(ibid.),vienedefinitacomeunionedellarazionalite del desiderio (ENIII3,1113a potctfixq oqci). Cf. Grimaldi 1972, 26. Chamberlain 1984. 36Cf.Hagen1966,30ss.Perilsignificatodeltermine,vd.Wartelle1982,s.v.(lection, intention,choixraisonn);Wartelle1985,s.v.(intention,choixraisonn);Chamberlain 1984, 147s. 37 Hagen 1966, 34. 50 dallexcursus sulla storiografia precedenteaTucidideemerge una nozione disceltacomeelementorazionalechepresiedeallcxoqfmv to0cocmv e che concorre insieme alle otvoci a caratterizzare gli stili (a livello di contenuto, ma non in relazione agli q0q): D.Hal.Thuc.5(I330,7Us.Rad.)cmvocoqco0oifqcqi Ootxtoiootqoqqoiopotooicqifmvomvotqoqcmvci civ, [...]cmvc ofoixofoqovqqfcqooiqcoiotfot,qqqoo cvo oiqocfotqootfot,xoiqotvoi.[...]otfoiqooiqcocifcooio cqqoovfocqifqvcxoqvfmvto0cocmvxoiotvociototfi oioqcqotoocoovoqmv,oicvfoEqvixoovoqoqovfc iofoqio,oiocfopoqpoqixo,[xoi]otfofcfotfoototvofovfc oqoi, oo xof` c0vq xoi xofo oci oioiqotvfc xoi mqi oqmv cxqcqovfc. Perlaqooiqcoicomecxoqfmvto0cocmvesisteuninteressante parallelo nella tradizione dellesegesi omerica: Schol. Il. A 2 Erbse (= Epim. Hom. 2C1b Dyck) tqio [...] otocv oc ofoov, ci oqo Motomv [Oqqo add.Epim. Hom.] fot fo cqmfoqqovqoi c v oq cofiv q ovfmv cioqoi, qooiqcoi oc oxqipq q fmv ocivovmv qocmv oiqcoi [q fmv ocivovmv cxoq Epim. Hom.]. SempreperquantoriguardaDionigi,poi,induepassidelDeLysia rilevabile una qooiqcoi simile a quella di cui parla Galeno; dal primo di essi sappiamo che la scelta pu essere oggetto di emulazione38; ancor pi 38D.Hal.Lys.3,10Aujac(I12,4Us.Rad.)ccvovfocvot vooifqqooiqcocm fotfq qmfoi otqoqci fc xoi qqfoqc. Il capitolo 3 verte su quello che per Dionigi il caratterepiimportantedellaprosalisiana:ilrifiutodellacifqoixq(conlapresadi distanzadaGorgiaeda Tucidide) elaconseguenteopzioneinfavoredellostiledetto medio 51 importante per il secondo, dove la qooiqcoi presa a criterio per la formulazionediungiudiziodiautenticit.Laquestioneriguardaidue discorsi in difesadiIficrate(Lys.Frr.III eVIIGernetBizos),sullacui paternit dovettero evidentemente sorgere dubbi in et augustea39: D.Hal.Lys.12,8Aujac(I21,20Us.Rad.)ofotcvotvcioiqqfoqooi ooi cqi fc fq cixo vo xoi fq qooooio, otx cm pcpoim cici v. ofi occvooqofcqoi,ooifcxqqioicoi`ovcicivqoqotfq qooiqcoi fc xoi otvoi cv oqofcqoi. Per il resto, neppure in Dionigi, al pari che in Galeno, la qooiqcoi viene chiaramentedefinita,edifattoilvocabolononvieneinclusonellessico tecnicodellartegrammatica40.Rimangonocomunqueipuntidicontatto: innanzituttoglioggettidellascelta,cheDionigiclassificacome to0cocielacriticaomericacomeqoci,echeinognicasosi distanzianodagliq0qdellavisionearistotelica;insecondoluogola possibilitcheinbaseatalesceltasigiungaaindividuareglistilidegli autori anche relativamente a questioni di attribuzione. (Lys.3,1Aujac[I10,7Us.Rad.]qoiofmvxtqimvfcxoixoivmvxoicvcomxcicvmv ovoofmvcxqcqotoofovootcvo).TragliqmfoidellasceltadiLisia, Dionigi cita Isocrate. 39GerneteBizos1967,233(n.2).Aristotele(Rhet.II23,1397be1398a)attribuivaidue discorsiallostessoIficrate.DionigirifiutalattribuzioneaLisianonsolosuconsiderazioni stilistiche, ma anche per motivi cronologici (per cui cf. Dover 1968, 45s.). 40 Tace infatti Geigenmller 1908. 52 Riassunto di Hp. Art. 69 (4,282ss. L.) Art. 69 a proposito delle cancrene dei tessuti (o ooqoxcioic ooqxmv) che possono insorgerecomeconseguenzadellefratture:senefornisceunadescrizione,sidnno indicazionisumodietempidelprocedereeriguardoalperiododiconvalescenzadei pazienti.Ilcapitolosiconcludeconunultimaraccomandazioneapropositodella otocvfcqiq che detto sopraggiunge nella maggioranza dei casi di cooo e di oioqqoiq,perlopiacrisigiavvenuta:(4,288L.)qoooc co0oiocqqfot foiotfotovoqovovtootocvfcqiqicco0oixoioqci foioi coivocvoioifoioiciofoioivciivcfoiotocvfcqiqxoi cifqoiv oioqqoiqoivccxcmvciivcfoiocmcifootxcxqicvmvqoqfmv coomv xoi fq oioqqoiq. Nelcommentorelativoaquestaparteditesto,Galenocominciaundiscorsointornoal vocabolootocvfcqiqeacomeessovengaimpiegatoquidaIppocratenonin riferimento a lesioni intestinali, bens a deiezioni di sangue attraverso gli intestini: In Hp.Art.IV38(18a,724K.)fqvfqotocvfcqioqooqoqiovcoixcvo Ioxqofqotxofofqfmvcvfcqmvcxm ocmciqcqciv,m oi ooifmv iofqmv,ooxofofqoiofmootcxxqiocmoiofmvcvfcqmvivocvq.Ci che a Galeno preme evidenziare che diverse eziologie hanno un identico sintomo la otocvfcqiqecheviperciilrischio,causatodallinesperienzadeimedici, dellapplicazione di cure non corrette (ibid. [18a,724s. K.]). Orientato dunque a stabilire le differenze che caratterizzano questa dissenteria da quelle dialtrogenere,ilcapitolodiIppocratesiconcludefornendoneunadescrizionein massima parte negativa. 53 Fr. 1.b. Gal. In Hp. Art. IV 39 (18a,728s. K.) [Hp.Art.69(4,288L.)]xoioqofoicvotqmxoiiotqm,ofoqotfc otqcqo ivcfoi ot fc 0ovofmoq, otfc o q oo oooifoi ivovfoi oi foiotfoi otfc om tqcqci xcvcoc civ. otmiofoqiovqoqmvfmvotpoivovfmvfoiotfmxovotoiv, mocqoOotxtoi oq,qvixooiqcifoifovoiov,o`cvcxo oioqiootfmvcq`cfcqoioifioiivocvmvotocvfcqimv,fotfo qooc0qxcvoIoxqofq,mof`ciqxoifqqoxcicvq qoofcioioiocofivooo,otoc vciqovotfovccqoooo0oi oomviofqmvootvofotvfmvoioxqivoifooio0coci,cq`oi cxxqiocioiofoivovfoi.voiotoiotvcvioio oootfo cxmocoiv cvfcqmv cco0oi, com oqoocvoi. 54 Allinizio molto violenta, ma non dura molti giorni e non risulta fatale; quelli che ne sono colpiti non perdono del tutto lappetito e non di alcuna utilit che stiano a dieta. SeIppocratehaaggiuntotali nozioni, nonstato per scrivereilreportage di ci che succede a questi pazienti ci che fa Tucidide nel descrivere la peste , bens stato allo scopo di distinguere le dissenterie dovute a cause diverse; perci, se anche il discorso non in tema con la materia in oggetto, unbenechenetratti,vistochemoltissimimedicinonsonoingrado distinguere le condizioni da cui si originano le deiezioni di sangue. Alcuni, infatti,ritengonochetuttequestedeiezionisianoconseguentialesioni intestinali, e si sbagliano di grosso. 55 Inprosecuzionedeldiscorsogiavviatoinprecedenza,Galenointende spiegareilmotivopercuiIppocratehacitatounaparticolaretipologiadi dissenteria(quellacurabileconlediete)laddoveinrealtildiscorsonel suocomplessoriguardaledissenteriechehannounaltraeziologia(quelle che si manifestano in seguito allamputazione degli arti). Il motivo viene appunto individuato nella metodica ricerca di un oioqioo eziologico,econseguentementeterapeutico,finalizzatoarimediarea quellinesperienza,giinprecedenzadenunciata,cheporterebbeimedici ad applicare cure analoghe a sintomi analoghi. Con un intento esemplificativo, allinizio del suo discorso Galeno istituisce unacomparazionetralaprassiippocraticaequelladiTucidide, comparazione che, come nel Fr. 1.a., conduce anche ora a una sostanziale differenziazione tra i due autori. proprio questa otxqioi a far supporre chesisiainpresenzadiunaredazioneparalleladelframmentodelHcqi fot oiot, nonostante manchino degli espliciti riferimenti sia allopera in ssiaallelementocheprimasiindividuatocomemaggiormente caratterizzante, cio il contrasto tra scienziati e inesperti. RispettoaFr.1.a.,viquiunrovesciamentodellaprospettivache inquadra i due autori messi a confronto: in Sulla dispnea Tucidide era colui chescrivevatuttoeIppocrateilfcvifqcapacediselezionare opportunamenteilmaterialedaredigere;orainvecelacompletezza maggiore vienericonosciutaaIppocrate,cheparlaanche dicichenon direttamentecoinvoltonellapatologiatrattata,mentreTucididesilimitaa riportarefootpoivovfo,ifatticheaccadono.Nonostantequesto rovesciamento,per,rimanelarelazioneistituitatraTucidideegli avvenimenti, considerati come loggetto principale della descrizione della 56 peste: relativamente allo storiografo, quindi, viene mantenuto il medesimo impianto critico gi visto allopera in Sulla dispnea. Unadistinzionetrascienziatieinespertisembraesseresottesaal discorsodiGaleno,cheineffettiindividuanellatecnicaippocraticadel oioqioo un intento paideutico rivolto agli altri medici. Inoltre, alla prassi diTucidide,ilqualeperlantichitotqoqctautorediuna otqoqq,ilcommentatoreriservaladenominazionediiofoqio.Egli evidentemente associa il metodo dello storico (che scrive gli avvenimenti) allomonimoprincipioempiricodelresoconto,ciolesposizionedella collezione di osservazioni autoptiche che per gli Empirici lessenza stessa dellarte medica: Sect. II Helmreich (1,67 K.) fo oq otfo fotfo fm cv fqqqoovfi otfoio, fm oc o0ovfi fo fcfqqqcvov iofoqio cofiv. Sembra dunque che ancora una volta Galeno tragga deduzioni dal proemio dellapeste,einparticolaredaII48,3,dovesihaunpaleserichiamo allautopsia:fotfooqmomotfofcvooqooxoiotfoi omvoot ooovfo. 57 capitolo 4. le testimonianze CisioccuperoradeiluoghidelloperadiGalenochetestimoniano lattivitdiletturaediesegesideicapitolitucidideisullapeste.Questi luoghi,chenonpossonoessereconsideratipropriamenteframmentidel commento perduto, saranno presi in considerazione in quanto costituiscono uncorpusditestimonianzeabbastanzaomogeneoperricavarnenozioni intornoalTucididediGaleno,eintornoallostile,allefinalitealle tecniche mantenuti dal medico nella lettura di Thuc. II 47-54. I luoghi sono ordinati innanzi tutto in base al testo citato (da Thuc. II 49,3 a 52,2)e,qualoraunamedesimacitazionericorrapivolte,inbasealla cronologia dellepitesto galenico. Ho ritenuto opportuno limitare lapparato critico ai casi che verranno in seguito discussi*. * Test. 6, dalla tradizione araba del commento a Epidemie VI, riportato nella versione di Pfaff (in Wenkebach e Pfaff 1956). 58 (1.-2.) Thuc. II 49,3 xoi oofc c fqv xoqoiov ofqqicicv, ovcofqcqc fc otfq v xoi ooxo0oqoci oq oooi oooi to iofqmv mvooocvoi cioiv cqoov ofqqicicv edd. (duce Stahl): ofqqioi codd. Test. 1.a. Gal. PHP II 8,7ss. De Lacy (5,274s. K.) otcvoto`qxoqoioiofotvoofqvcvfm0mqoxicqicocvqv xoqoiovootvoo0oioqoi,o`cofivomvtiofiotocvo ov0ovotoofmvmiqxofmvoqoimvqoooi.8mocqoqfo xofofov0mqoxooovov,otfmxoifofqoofqoofoo xoqoiovovoootoivoiooioixoiootcfotvoocofioq` otfoi.[]10ocvoqNixovoqomocmqqoiv(Alex.21s.)qvxqooiqv ciooqiov,oiocoooiqvxciotoiofoooio.11Ootxtoioqo`mocxoi oofccifqvxoqoiovofqqicicv,ovcfqccfcotfqvxoiooxo0oqocioqoooioooitofmviofqmvmvooocvoi cqcoov.12oo`Ioxqofq(Epid.II2,1)tvqcxoqoiqccxoiotocv xo0iofq oqv c qoiq tov oqifmv ciooootoo xoi ovooifiq qqxcoc xoi otxovqccvoiofoXoiqimvo.13oovfcotfoioqotoivcvoqmfo ofoofqoofqoovooco0oixoqoiov.mofcfotfqcvfq xoqoio ciq ov fi o0o q xoqoioio xf. ofqqicicvKhn,DeLacy:ofqqicvH:ofqqioicvMAld.:ofqqicvL|| ovcqcc L || fmv om. L || ci oiv post iofqmv add. Khn 59 Test. 1.b. Gal. In Hp. Progn. III 35 (360,16) Heeg (18b,286 K.) foocfqoofqoofoo(xocifoioc,miocv,fotfoxoixoqoio) oiofocc0omvccivctqmvoio0qfixmvotocvov0ovcifmvxo0` cotfo.ooxvocvovotvtofotixqooottotfovxootcvov otfm xoqoimov cqocfoi. oioxoi omoq ccfo otfoi ivcfoi. foiotfov oq fi xoio Ootxtoioq coqmocv, cv0o qqoi xoi oofc c fqv xoqoiov ofqqioi, ovcofqcqc fc otfqv xoi ooxo0oqoci oq ooooioqofmviofqmvmvooocvoicioivcqcoov.fooq ovcofqcqcv ci fq qo ccfov oqq cicv ct0cm c xoi xoqoiov ovoooo fo ofoo fq oofqo ofqqioi VPF: cofqqicv V2: ofqqicv R || post ofqqicv inser. to R || fc (post ovcofqcqc)PF(cf.Test.1.a):cVRHeeg||cqcoovV2P:tq coovV:ticoov RF Test. 2. Gal. In Hp. Epid. VI IV 13 (219,4) Wenkebach-Pfaff (17b,167s. K.) xo0oqocioqcim0cvovoocivotovovfotoqoqoxmv ivocvo,ooxoifotofqqtocm.oocOotxtoioqxoifo xofo otfmo fm om fot vooqofo, oqo fq qtocm ivocvo xcvmoci cv voooi [xo0oqoci xoi] ooxo0oqoci mvooocvcimvxoiooxo0oqocioqoooioooit oiofqmv mvooocvoi cioiv cqcoov 60 (3.-4.) Thuc. II 49,5 xoifocvcm0cvofocvmomootf`oov0cqovqvotfc mqov,o`tcqt0qov,cifvov,qtxfoivoiixqoixoi cxcoivcqv0qxofooccvfootfmcxocfomofcqfcfmv ovt cfmv iofimv xoi oivoovmv fo cipoo qo` oo fi q tvoi ovcco0oi, qoiofo fc ov c tomq tqov oqo otfot qifciv foABEFM:fmC:fm Hude||omocodd.:foomoJ2Hude||otf`CG:otx ABEFM||cifvovedd.(exAel.D.32etal.lexx.):ciovovcodd.|| cxocfo ABEFM: cxoicfo CG || qo` CG: qf` ABEFM || tvoi CG: tvov ABEFM Test. 3. Gal. In Hp. Epid. VI I 29 (52,3) Wenkebach-Pfaff (17a,882 K.) ofio`cvotfmqtxfoivoiivovfoi,xoioOotxtoioqoqftqci qoqmvotfmxoifocvcm0cvofocvmomootfcoov0cqov qv otfc mqov, o` tcqt0qov, ciovov, qtxfoivoi ixqoi cxcoiv cqv0qxo edd. (cf. Test. 4) 61 Test. 4. Gal. In Hp. Epid. VI I 29 (53,16) Wenkebach-Pfaff (17a,885s. K.) qoofc0cvfo oc xofo qqoiv fm cqimocc fot ocivoi, o oimoq ovo cofioqotcvo,otfoqoootoioqcqovcofifooqcoovmoccivoifo 0cqov,oiovcqxovfmvtvcvocvmotqovimfofmoim.oio fotfootv otoc0cqoixoi oioxocicqoivovfofoiofocvoioi oimffovfc, xoi foi fo ` cvoov iotqm oioxoiocvoi, xo0ocq xoi oOotxtoioqcqqxoifocvcm0cvofocvmomootf`oov 0cqovqvotfcmqov[qv],o`tcqt0qov,ciovov,qtxfoivoi oixqoixoicxcoivcqv0qxo.fooccvfootfmcxoicfo,mofc qfc fmv ovt cfmv iofimv xoi oivoovimv fo cipoo, qo` oo fi q tvoi ovcco0oi [qv] del. Wenkebach (cf. Test. 3) || qfc Wenkebach: qoc U edd. || qo` Wenkebach: qf` U edd. (5.) Thuc. II 49,8 fot oc xoi q0q copovc oqotfixo ovoofovfo fmv o vfmv ooim, xoi qvoqoov oqo fc otfot xoi fot cifqociot 62 Test. 5.1. Gal. Sympt. diff. 3 (7,62 K.) ofi oc xoi cqi fo vqovctfixov fq tq ivcfoi otfmofo xoi voootoivcfixoiqoqcotcvoifmvvooqofmv,fotfocvxoi oqoOotxtoiooto0civcvcofivcviotfmvoioom0cvfmvcxfot oiotcqifoootfotfmvcqoo0cvoovfmvcio0co0oi covfo, m q ovov fot ioiot, ooxoi oqo otfot o voqooi Test. 5.2. Gal. Sympt. caus. II 7 (7,200s. K.) mfoioqotxoioximciooofooivfivoxofooxqovfo vooqofo mqmoiv q q0qv cqocv. cviot otv xoiqoofo xoi fcvofccmcio0ocvotc0coooc0oxoiqocfmvoqcfcqmv ovoofmvcvqcvot,ooiovfixoi oOotxtoioqqqoivcvfmoimotpqvoifivofmvoioom0cvfmvovoqooioqofcotfot xoi fot cifqociot Test. 5.3. Gal. In Hp. Prorrh. I II 59 (101,16) Diels (16,696 K.) cmqmcvooc xoci [scil.oIoxqofq]fomqmoivcoiotvfofq oiovoio. otfqoccofivmqi oqoqqootvqotfmofoiqtocimqoiooiot ooqoivovfotvoootvfo,ooiotxoifmvcocvmvooqqovc viotiocv ivocvot. m o0qofi oqoqoiov cv cofiv, otqv fotfov, ocq o