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BEST PRACTICES delle attività internazionali delle Scuole della Pubblica Amministrazione Italiana BEST PRACTICES delle attività internazionali delle Scuole della Pubblica Amministrazione Italiana PA a cura della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Ministero Affari Esteri DGRO - Istituto Diplomatico DIPARTIMENTO POLITICHE COMUNITARIE Pesidenza del Consiglio dei Ministri CIVILSCUOLADIFE

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BEST PRACTICESdelle attività internazionali

delle Scuole della Pubblica AmministrazioneItaliana

BEST PRACTICESdelle attività internazionali

delle Scuole della Pubblica AmministrazioneItaliana

PA

a cura dellaScuola Superiore della Pubblica Amministrazione

Ministero Affari EsteriDGRO - Istituto Diplomatico

DIPARTIMENTO

POLITICHE COMUNITARIEPesidenza del Consiglio dei Ministri

CIVILSCUOLADIFE

• Centro Alti Studi per la Difesa............................................................................................4

• Dipartimento per le Politiche Comunitarie ....................................................................8

• Formez PA ............................................................................................................................10

• Istituto Centrale di Formazione del Personale della Giustizia Minorile .................13

• Istituto Diplomatico ...........................................................................................................16

• Istituto Superiore di Studi Penitenziari..........................................................................19 • Scuola di Formazione e Perfezionamento del Personale Civile della Difesa .........23

• Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno ..................................................25

• Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze .........................................................29

• Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione......................................................31

• Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale.........................................35

BEST PRACTICESdelle attività internazionali

delle Scuole della Pubblica AmministrazioneItaliana

A partire dal mese di marzo 2010 i referenti delle relazioni internazionali delle scuole della PubblicaAmministrazione hanno dato vita ad un tavolo di confronto permanente con lo scopo di creare unasempre maggiore sinergia tra i diversi settori della Pubblica Amministrazione.

È emersa una realtà ricca e complessa. Tra le altre cose, si è compreso che la diffusione delle cosiddettebest practices meritava di essere diffusa e fatta conoscere al più vasto pubblico. In particolare, se untempo non lontano l’esperienza di formazione all’estero era riservata a pochi fortunati, oggi l’interscam-bio di funzionari e dirigenti di paesi diversi è una realtà che è cresciuta e che merita di essere valorizzatae consolidata.

Essa appare inoltre oggi fondamentale alla luce della legge n. 15/2009, che prevede per i nuovi dirigentiun periodo di permanenza all’estero, ove sperimentare assetti organizzativi e culture diversi da quelliesistenti in Italia.

Nel futuro sarà poi necessario riflettere sull'eventuale creazione di un modello formativo comune per ifuturi dirigenti dell’UE, così come sulle nuove sfide che giungono alle Scuole tramite le proposte di coo-perazione e formazione con Paesi che emergono con fatica da situazioni di guerra.

Tali progetti potranno costituire nel prossimo futuro un ottimo terreno di collaborazione tra i diversisettori della Pubblica Amministrazione italiana e non solo.

L’auspicio è che le best practices, messe in comune nel campo internazionale possano moltiplicarsi ecoinvolgere un numero sempre maggiore di dirigenti e funzionari dello Stato.

La convinzione è che il cambiamento che sta investendo la Pubblica Amministrazione ed i suoi dipen-denti vedrà nelle Scuole italiane le protagoniste e le portatrici di una cultura innovativa, a livello euro-peo e mondiale.

Prof. Giovanni TRIA PRESIDENTE SSPA

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MINISTERO DELLA DIFESACEnTRo AlTI STudI PER lA dIfESA

La cooperazione internazionale si inserisce nel disegno generale del sistema formativo degli Ufficiali su-periori delle Forze Armate, allo scopo di sviluppare le capacità direttive in contesti multinazionali, in-terforze e interagency e in situazioni di crescente complessità, imprevedibilità, che richiedono compe-tenze professionali sempre più complesse. La cooperazione è concepita in armonia con le linee guidadi politica estera e di sicurezza italiana e si sviluppa in attività bilaterali, multilaterali/regionali o inter-nazionali (NATO e UE). Le modalità adottate (conferenze e seminari, workshop, esercitazioni, modulididattici e corsi) variano in funzione degli obiettivi che si prefigge il CASD, e in particolare l’Istituto AltiStudi per la Difesa (IASD), per la formazione dell’alta dirigenza, e l’Istituto Superiore di Stato Maggiore

Interforze (ISSMI), per la formazione pre-di-rigenziale.

Dagli anni 2001-2003 si assiste ad un rapidoincremento delle attività di cooperazione (innumero, durata, complessità e impatto sulleorganizzazioni militari nazionali), in partico-lare nell’ambito delle iniziative avviate con ilNATO Defence College (NDC) e l’EuropeanSecurity and Defence College (ESDC). In sin-tesi la cooperazione assume carattere di ri-sorsa irrinunciabile per lo sviluppo di unaformazione efficace, sia per il CASD che perla gran parte degli istituti esteri equivalenti.

COLLOQUI BILATERALI TRA GRUPPI DI FREQUENTATORI DEI CORSI

Allo stato attuale, vengono svolte regolarmente attività bilaterali con la maggior parte dei Paesi medi-terranei e dell’Europa orientale. Tali attività comprendono i colloqui tra i frequentatori di corsi equiva-lenti su temi di comune interesse, preventivamente concordati con gli istituti partner. Esse completanosotto il profilo pratico-applicativo l’insegnamento tradizionale a carattere accademico. Inoltre consento-no di offrire ai frequentatori italiani opportunità molto utili per esercitarsi nell’impiego pratico della lin-

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Palazzo Salviati, sede del Centro Alti Studi per la Difesa.

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gua inglese e abituarsi al lavoro in contesti diversi da quello abituale (analisi di situazioni, elaborazionedi documenti condivisi, pianificazione di missioni, ecc.).

Mediamente i due Istituti del CASD (IASD e ISSMI) realizzano complessivamente 6-8 attività all’anno,con il coinvolgimento di gruppi variabili tra i 5 e i 15 frequentatori per ogni attività (ogni gruppo è as-sistito da 1-2 Ufficiali del quadro permanente). Ogni attività si sviluppa su 4-5 giorni, di cui mediamente2 o 3 dedicati a conferenze su argomenti di interesse per l’approfondimento del tema principale e lapreparazione in gruppo dello studio da presentare l’ultimo giorno. L’attività spesso è arricchita da visiteprofessionali e/o culturali. Nel corso di un anno accademico, tale schema viene generalmente applicatonelle sedi dei due Istituti interessati.

COLLOQUI, SEMINARI ED ESERCITAZIONI CONGIUNTE MULTILATERALI

Lo IASD svolge colloqui quadri-laterali con gli istituti equivalenti di Francia, Portogallo e Spagna. Essicostituiscono un foro di discussione tra frequentatori dei corsi di formazione dell’alta dirigenza militaree civile dei paesi citati, sulle problematiche di sicurezza dell’area mediterranea. I colloqui si tengono arotazione in una delle sedi degli Istituti citati, con conferenze e lavori di gruppo, su un unico macro te-ma, articolato in quattro argomenti specifici oggetto di studio dei gruppi di frequentatori. Il programmaviene definito a cura dell’Istituto ospitante, che a turno ricopre il ruolo di coordinatore. I gruppi di la-voro, a componente multinazionale, sono quattro, in modo da attribuire a frequentatori di ogni nazionerappresentata la presidenza di un gruppo. Al temine dell’attività i gruppi presentano un sintetico rap-porto sullo studio svolto.

L’ISSMI adotta la modalità delle esercitazioni congiunte, più rispondenti all’esigenza di sviluppo dellecapacità degli Ufficiali di SM di operare in stati maggiori multinazionali. La più importante è la Combi-ned Joint European Exercise (CJEX) con gli Istituti superiori di SM di Francia, Germania, Regno Unito eSpagna. Il tema riguarda la pianificazione di una operazione di supporto alla pace da svolgere in un’areageografica fittizia. L’esercitazione consente l’applicazione delle metodologie di pianificazione operativa,con un utilizzo della lingua inglese più ampio e approfondito rispetto ad altre attività. Essa si sviluppasu dieci giorni complessivi, una voltal’anno e contemporaneamente nei 5Istituti, dove si costituiscono gruppimultinazionali di frequentatori dei ri-spettivi corsi. Per la sua organizzazio-ne, i responsabili degli Istituti si riuni-scono per valutare i risultati, decideregli eventuali aggiornamenti dello sce-nario operativo e definire tutti gliaspetti organizzativi. Uno degli Istituti,a rotazione biennale, svolge il ruolo dicoordinatore. L’alto valore dei risultatiformativi conseguiti ha indotto le Dire-zioni dei cinque Istituti a considerarela CJEX come l’evento più qualificante

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L’Amm. Giampaolo Di Paola, Chairman del Comitato Militare della NATO,in teleconferenza dal CASD con gli Istituti britannico e spagnolo partecipanti alla CJEX 2009

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nel ciclo di preparazione dei rispettivi frequentatori nelle materie a carattere operativo-dottrinale. Essainoltre costituisce la base di sviluppo di un network di cooperazione tra i cinque Istituti per la realizza-zione di altre attività comuni ed armonizzare i rispettivi programmi didattici.

Il CASD partecipa anche all’iniziativa “5+5 Defence College”, un college virtuale cui partecipano 5 PaesiEuropei (Francia, Italia, Malta Portogallo e Spagna) e 5 Paesi dell’Africa Nord occidentale (Algeria, Libia,Marocco, Mauritania e Tunisia) nato per creare una cultura della sicurezza globale nei quadri direttivi enei dirigenti militari e civili dei Paesi delle due sponde del Mediterraneo.

CONFERENZE E NETWORK PER LA FORMAZIONE INTERNAZIONALE

Nascono dalle esigenze di un continuo scambio di idee e soluzioni, di acquisire nuove expertise e va-lorizzare le proprie “pratiche eccellenti”, di realizzare attività formative a favore delle principali organiz-zazioni inter e sovranazionali, NATO e UE.

Il CASD partecipa alla Conferenza dei Comandanti degli Istituti di formazione superiore dei paesi NATO,PfP e del Dialogo mediterraneo, organizzata dal NATO Defence College. Concettualmente essa rappre-senta un “network di imprese” che offre opportunità per sviluppare gli strumenti formativi più idonei afar fronte alla complessità crescente del contesto strategico. Essa concretizza un processo di convergen-za dei sistemi formativi, standardizzazione e certificazione degli studi e consente agli Istituti di diffon-dere il proprio modello culturale all’esterno. Sotto il profilo organizzativo, la Conferenza si svolge an-nualmente, preceduta da una riunione preparatoria con i rappresentanti degli Istituti interessati. Essaverte su un unico macro-tema concordato, con alcune key-note lecture da parte di alti responsabili dellaNATO o dei singoli Paesi e approfondimenti su 3 o 4 argomenti più specifici a cura di gruppi di Co-mandanti/Direttori ed eventuali esperti invitati. Il CASD interviene per presentare le proprie best practicee attività innovative o di interesse generale.

Il CASD è anche membro dell’European Security and Defence College (ESDC), che per decisione deiPaesi membri dell’UE è un network di Istituti di formazione, civili e militari, nel settore della sicurezzae difesa. L’ESDC organizza un programma annuale di corsi di vari tipologia e durata, per familiarizzareil personale di tutti i Paesi membri sui vari aspetti della Common Security and Defence Policy (CSDP),incrementare la capacità di lavoro nelle istituzioni UE e nelle missioni/operazioni di gestione dellecrisi. I corsi sono indirizzati al personale di tutte le amministrazioni pubbliche, a vari livelli (decisionmakers, senior staff, working level) e di diverse specializzazioni (pubblica informazione, pianificatorioperativi, security sector reform, legal advisor, ecc.). Sotto il profilo organizzativo, l’ESDC si componedi tre elementi, un Comitato Direttivo (formato dai rappresentanti dei 27 Paesi membri – responsabiledegli indirizzi generali e di tutte le decisioni a livello di policy), un Consiglio Accademico (formatodai rappresentanti degli Istituti membri del network – responsabile della realizzazione dei corsi, divalutare risultati e proporre soluzioni migliorative) e un Segretariato permanente (con sede a Bruxel-les a supporto dell’attività dei comitati e dei corsi svolti in quella sede). Il CASD contribuisce con lapartecipazione di due suoi Ufficiali alle riunione dei comitati, organizzando annualmente uncorso/modulo didattico di una settimana e/o contribuendo all’organizzazione di tali attività svoltepresso altri Istituti del network.

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Dal 2009 inoltre, l’ESDC sostiene l’European initiative for the exchange of young officers, inspired byErasmus (per semplicità “Erasmus militare”), allo scopo di incrementare l’interoperabilità tra le Forze Ar-mate europee, mediante una più stretta cooperazione tra Accademie militari e incentivando gli scambitra Allievi come avviene nelle università civili. L’ESDC ha attivato un apposito Implementation Group,presieduto anch’esso da un ufficiale del CASD.

CEnTRo AlTI STudI PER lA dIfESA - CASd

Missione: il Centro Alti Studi per la Difesa, è l’Ente di più elevato livello nel settore della formazione in-terforze. Su direttiva dello Stato Maggiore della Difesa, il CASD ha la responsabilità:m degli studi e della ricerca strategica nel campo della Difesa e Sicurezza nazionale;m dell’alta formazione dirigenziale;m della formazione superiore interforze.

Piazza della Rovere, 83 - 00165 ROMAwww.casd.difesa.it

Presidente: Ammiraglio di Squadra Marcantonio TREVISANI

Ufficio Coordinamento della Formazione Interforze:Responsabile: C.F. Cesare CIOCCATel. 06 4691 3104 - Fax 06 6880 2099

e-mail: [email protected]

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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIdIPARTImEnTo PER lE PolITIChE ComunITARIE

MASTER DI II LIVELLO IN "ESPERTO FINANZIAMENTI EUROPEI"

Il Dipartimento Politiche Comunitarie ha promosso e organizzato, insieme alle Università di Roma ("LaSapienza", "Tor Vergata", "Roma Tre" e "LUISS"), il Master di II livello in "Esperto finanziamenti europei".

La prima edizione del corso, della durata di 12 mesi, è stata avviata a febbraio 2010. L'attività didatticasi svolge presso la Facoltà di Economia "Federico Caffè" dell’Università degli Studi Roma Tre. Al terminedel Master verrà rilasciato un diploma di master universitario in "Esperto Finanziamenti Europei", chedarà diritto a 60 crediti complessivi.

L'obiettivo del Master è quello di formare figure professionali altamente qualificate, creando un’eccel-lenza in grado di seguire al meglio sul piano normativo ed operativo le politiche per l’accesso ai fondicomunitari. Il master si propone da un lato di preparare professionalità in grado di contribuire alla cor-retta e tempestiva gestione dei fondi pubblici comunitari, di limitare il tasso di irregolarità dei progettidi finanziamento e di prevenire la commissione di irregolarità e frodi ai danni del bilancio dell’UnioneEuropea. Dall’altro, di formare esperti nelle procedure operative per la presentazione di richieste, ge-stione e valutazione delle performance collegate alle diverse tipologie di finanziamenti europei all'in-terno di Amministrazioni pubbliche, delle Agenzie, degli Enti Pubblici territoriali (regionali e locali) e dialtre realtà pubbliche e private quali aziende e studi professionali comunque aventi titolo a beneficiaredi finanziamenti europei.

Il Master è rivolto a laureati (lauree quadriennali e lauree specialistiche) in Economia, Giurisprudenza,Scienze Politiche, a dipendenti della pubblica amministrazione e/o di aziende private, in possesso dilaurea quadriennale o specialistica, che stiano svolgendo (o siano designati a svolgere) incarichi in qua-lità di dirigenti o funzionari preposti nell’ambito delle risorse finanziarie e dell'amministrazione generaledelle risorse disponibili. Sono ammessi studenti con titolo estero secondo le modalità previste nel rego-lamento.

Considerata l’importanza di formare una pubblica amministrazione in grado di coniugare trasparenza edefficienza e di muoversi con competenza nella gestione dei programmi e dei progetti finanziati con fon-di europei, si è cercato di incentivare la partecipazione al Master del personale della Pubblica Ammini-strazione, prevedendo agevolazioni nelle quote di ammissione al corso per le amministrazioni con un

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DIPARTIMENTO

POLITICHE COMUNITARIEPesidenza del Consiglio dei Ministri

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numero di iscritti superiore a tre. Sempre con la finalità di agevolare la frequenza ai corsi da parte delpersonale della amministrazioni ma anche di professionisti o dipendenti di altre realtà private, le lezionisono state distribuite in tre giornate settimanali di 4 ore ciascuna, concentrate nel fine settimana (giovedìe venerdì pomeriggio e sabato mattina) e alternate a momenti di formazione a distanza. Nella primaedizione, già avviata, circa il 40% degli iscritti al Master è rappresentato da appartenenti alla PubblicaAmministrazione.

Il Master si articola in una parte generale e di una specialistica con moduli interdisciplinari, attività di-dattica frontale, altre forme di addestramento, studio guidato, didattica interattiva, studio e preparazioneindividuale, e prevede un eventuale periodo di tirocinio, e/o stage, presso aziende, enti pubblici e pri-vati ed imprese in regime di convenzione con l'ateneo.

Il Master è strutturato sulla base di un approccio multidisciplinare e interdisciplinare innovativo, nel qua-le vengono sviluppate, oltre alle conoscenze teoriche, le capacità, le competenze e le abilità pratichenecessarie a operare in modo concreto ed efficace nell’ambito della gestione dei fondi europei. L’ap-proccio innovativo del Master consiste nel bilanciare adeguatamente l’attività didattica svolta dai pro-fessori universitari esperti nel settore (provenienti dalle quattro Università firmatarie e da altre Universitàitaliane) con quella offerta da operatori e rappresentanti delle istituzioni con professionalità ed espe-rienza con riferimento agli specifici argomenti trattati. Per favorire l’approccio interdisciplinare e la con-cretezza dell’insegnamento, ogni modulo del master è coordinato da un professore universitario e unoperatore del settore esperto della materia.

dIPARTImEnTo PER lE PolITIChE ComunITARIE

Piazza Nicosia, 20, 00186 RomaTel: 06.67791 - Fax: 06.6779.5342/5326

e-mail:[email protected] - Sito web: www.politichecomunitarie.it

Ufficio di Segreteria del Comitato interministeriale per gli affari comunitari europei - CIACECoordinatore: Min. Plen. Massimo GAIANI

Ufficio Cittadinanza europeaDirettore Generale: Dott.ssa Anna Maria VILLA

dIPARTImEnTo PER lE PolITIChE ComunITARIE

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FORMEZ PA

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PA

DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICADELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

FORMEZ PACentro servizi, assistenza, studi e formazione

per l’ammodernamento delle P.A.

LE ATTIVITÀ DI INSTITUTION CAPACITY BUILDING IN FAVORE DEI PAESIDEI BALCANI OCCIDENTALI E DELLA SPONDA SUD DEL MEDITERRANEO

Il Twinning – la cooperazione amministrativa quale duplice strumento di crescitadelle competenze: per i funzionari delle amministrazioni beneficiarie e per i

funzionari degli Stati Membri.

Negli ultimi anni le attività internazionali di Formez PA sono state orientate a supporto dell’apertura in-ternazionale della P.A centrale e locale, processo questo che, da un lato, consente un mutuo scambio diconoscenze tra diversi paesi, con conseguente reciproco arricchimento di esperienze e di metodologiedi sviluppo della competitività, dall’altro, implica la necessità di un confronto e un adeguamento perma-nente agli standard europei in continua evoluzione, per rendere “esportabile” la nostra P.A. con le con-seguenti evidenti ricadute sulla “credibilità” del sistema paese.

Internazionalizzazione, modernizzazione e innovazione sono elementi interconnessi verso cui deve ten-dere ogni amministrazione europea; essi generano bisogni nuovi per l’insieme dei funzionari e sonosempre più condivise dalle amministrazioni nazionali e locali anche quando queste non sono direttamentecoinvolte nelle questioni europee ed internazionali. Le norme europee (basti ricordare quelle in materiadi concorrenza), l’obbligo più cogente di riduzioni dei costi e di una gestione più trasparente, la necessitàdi gestire informazioni non prodotte nel nostro paese dovranno diventare patrimonio comune dellenostre amministrazioni a tutti i livelli. Tutto ciò comporterà non solo un processo di co-amministrazioneda gestire con altri paesi europei ed una maggiore efficienza ed efficacia, ma anche un’apertura culturaledelle professionalità legate alla funzione pubblica. L’apertura internazionale ed europea che Formez PAha portato avanti in questi anni e che intende potenziare, vuole quindi contribuire al rafforzamento dellecompetenze manageriali e organizzative delle amministrazioni a livello locale e centrale che l’internazio-nalizzazione porta con sé.

In tale quadro un’attenzione particolare è stata prestata al Twinning, strumento strategico della coope-razione interistituzionale e del processo di Institution Capacity Building che si sostanzia nel concreto tra-sferimento di competenze e prassi amministrative, soluzioni organizzative e procedurali traAmministrazioni omologhe chiamate a lavorare in stretta collaborazione, e il cui elemento chiave è il ca-

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pitale umano al centro dell’azione amministrativa. Le Amministrazioni Pubbliche sono infatti il motoredi tali progetti, giocando un ruolo fondamentale nella loro implementazione, con il supporto, ove neces-sario, di enti accreditati (i c.d. “mandated bodies”) con significative esperienze nell’applicazione dell’ac-quis communautaire.

Formez PA in qualità di Mandated Body del Dipartimento della Funzione Pubblica ha agito nei Twinningsia come attore principale nei rispettivi ambiti di competenza istituzionale, che come “facilitatore” dellapartecipazione italiana, svolgendo attività di informazione, formazione, assistenza tecnica e affiancamentodelle amministrazioni centrali e locali anche nell’ambito del Programma di Empowerment delle ammini-strazioni pubbliche del Mezzogiorno voluto dal Dipartimento della Funzione Pubblica per supportarel’internazionalizzazione delle PA.

Lanciati nel 1998 nell’ambito del programma PHARE per l’assistenza ai Paesi Candidati nel processo dipre-adesione, i Twinning sono ritenuti dalla Commissione Europea una modalità operativa eccellentenel processo di Institutional Capacity Building e di rafforzamento dei sistemi amministrativi e territoriali.La valutazione positiva dei risultati registrati nell’applicazione dei gemellaggi amministrativi ha portatoad una estensione dello strumento come modalità attuativa dei programmi CARDS, TACIS e MEDA, di-venendo uno dei principali strumenti per l’attuazione della Politica Europea di Vicinato e di Pre Adesione,interessando rispettivamente i Paesi ENPI e IPA.

Alla base del twinning vi è una richiesta di “aiuto” da parte delle amministrazioni beneficiarie veicolatadalla Commissione Europea cui gli Stati Membri rispondono con una propria proposta di intervento che,una volta selezionata dall’amministrazione beneficiaria, si concretizza nell’impegno comune, contrat-tualmente assunto, di lavorare in stretta collaborazione per il raggiungimento di risultati obbligatori se-condo una logica di mutual learning. Il Twinning non è, dunque, un trasferimento “unilaterale” diexpertise e competenze, quanto piuttosto un esempio di cooperazione amministrativa finalizzata a trovare,sulla base dell’esperienza maturata dagli SM, le soluzioni e i meccanismi amministrativo-procedurali, ilquadro normativo-istituzionale e gli assetti organizzativi più confacenti al contesto del paese beneficiarioper l’ottimale implementazione dell’acquis communautaire.

I Twinning si possono considerare un investimento istituzionale di lungo periodo e presentano indiscu-tibilmente numerosi punti di forza, in primis: m l’elemento di crescita professionale, culturale e motivazionale per i funzionari pubblici che svolgendomissioni di breve periodo all’estero presso le amministrazioni beneficiarie, si aprono alla condivisionee al confronto con i colleghi degli altri paesi, esperienza foriera di gratificazioni e stimoli preziosi peril miglioramento della propria attività nell’amministrazione di appartenenza e, più in generale, dell’ef-ficienza amministrativa nel suo complesso;

m il networking e il consolidamento di un ampio ventaglio di relazioni che sono prima di tutto umane,ma che diventano poi amministrative e politiche, nella misura in cui viene facilitata l’interlocuzionetra quegli stessi soggetti che poi siedono l’uno accanto all’altro nei comitati e nei tavoli di lavoro a li-vello europeo;

m la ricaduta sui sistemi territoriali; m le opportunità di collaborazione bilaterali che ne possono scaturire

FORMEZ PA

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Per quanto attiene ai punti di debolezza, questi derivano in via principale dalle difficoltà incontrate dallenostre amministrazioni di lavorare in un’altra lingua e dalla percezione che le attività all’estero si traducanoin un sovraccarico di lavoro, non funzionale all’espletamento dell’attività ordinaria all’interno dell’ammi-nistrazione. Questi elementi, se letti al contrario, danno preziose indicazioni sulle aree e le competenzesu cui le amministrazioni italiane dovrebbero continuare a lavorare per poter essere competitive; investiresulle conoscenze linguistiche del proprio capitale umano e sull’adozione di soluzioni organizzative cherendano possibile capitalizzare i benefici derivanti dai gemellaggi, appaiono elementi imprescindibili perproseguire in una direzione sempre più europea.

Quasi un decennio di attività in questo ambito a fianco delle amministrazioni centrali e regionali ha benchiarito che molti progressi sono stati fatti e che le amministrazioni sono più “preparate” ad agire in am-bito Twinning, come confermato dai dati relativi alla crescente partecipazione italiana ai gemellaggi ri-spetto ai primi anni di avvio; tuttavia molto resta ancora da fare e Formez PA, in linea con la propriamission, continuerà a lavorare al fianco delle amministrazioni pubbliche per supportarne il processo diinternazionalizzazione e consolidarne gli effetti.

FORMEZ PA - CEnTRO SERvIZI, ASSISTEnZA, STudI EFORMAZIOnE PER l’AMMOdERnAMEnTO dEllE P.A.

Missione: Formez PA opera a supporto delle riforme e della diffusione dell’innovazione amministrativa,cura la qualificazione del personale delle amministrazioni regionali e locali e l’acquisizione di nuove pro-fessionalità anche tramite corsi-concorsi, eroga formazione e assistenza tecnica alle amministrazioni re-gionali e locali per la modernizzazione e l’innovazione delle strutture organizzative in funzione dellosviluppo economico ed occupazionale del territorio, l’ottimizzazione dell’utilizzo dei Fondi Strutturali, ilmiglioramento dei servizi ai cittadini e della comunicazione pubblica, l’internazionalizzazione delle am-ministrazioni pubbliche e lo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale volti al rafforzamentodei sistemi amministrativi.

Viale Marx, 15, 00137 ROMATel: 06.84891

Sito web: www.formez.it - www.formez.eu Presidente Carlo FLAMMENT

Ufficio Relazioni Internazionali Responsabile: Giulio ARTEGIANITel. 06/84893489 - Fax 06/84893492

e-mail [email protected]

Ufficio Attività Internazionali: Responsabile: Saveria SPEZZANOTel. 06/84892312 - Fax 06/84892357

e-mail [email protected]

FORMEZ PA

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DIPARTIMENTO DELLA GIUSTIZIA MINORILEMINISTERO DELLA GIUSTIZIA

ISTITuTo CEnTRAlE dI FoRmAzIonE

L’Istituto Centrale di Formazione della Giusti-zia Minorile, posto che i programmi formativisono generalmente orientati al sostegno per-manente dei servizi nella ricomposizione diprocessi divergenti e nella produzione dinuovo sapere, pone al centro dei propriobiettivi, insieme con l’area della formazioneistituzionale e con quella della formazionepermanente, l’area della formazione a livellointernazionale.

Tali aree sono quelle che si sono venute con-solidando nel precedente biennio e sintetiz-zano l’attuale campo di azione dell’IstitutoCentrale di Formazione.

Per quanto riguarda l’area internazionale, particolare attenzione è stata posta alla formazione rivolta afunzionari della pubblica amministrazione di diversi Paesi europei, nell’ottica di un positivo scambio ecomparazione di procedure, attività e funzioni.

CONVENZIONE ITALIA - FRANCIA

In tale ambito, riveste una particolare importanza, fra le “best pracices” da segnalare, la Convenzione inatto con la “Ecole nationale de protection judiciaire de la jeunesse” del Ministère de la Justice franceseper la realizzazione di stages formativi rivolti ai direttori neo-assunti dei servizi della Giustizia Minorilein Francia.

La Convenzione è stata attuata sulla base di una richiesta rivolta al nostro Istituto da parte del Ministerodella Giustizia francese, in quanto nei contratti di lavoro collettivi della pubblica amministrazione in Fran-cia è previsto, per i funzionari neo-assunti, all’interno del corso di formazione di primo ingresso, unostage di un mese in un paese europeo.

ISTITuTo CEnTRAlE dI FoRmAzIonE

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ICF, sede di Roma

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CONVENZIONE ITALIA - BRASILE

Nella stessa direzione è in atto di formalizzazione un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzionebrasiliano per la realizzazione di corsi di formazione integrata con docenti di alcune scuole medie supe-riori del sud del Brasile sui temi dell’intervento sociale ed educativo nei confronti dei componenti dellegang giovanili urbane.

PROGETTO EUROPEO “MAFIA MINORS”

All’interno dei progetti di cooperazione internazionale rivolti a Paesi non appartenenti all’Unione Europea,nell’anno 2008 alcuni componenti dello staff formativo di questo Istituto, in particolare della sede presentein Sicilia, hanno partecipato al progetto “Mafia minors”, finanziato dall’Unione Europea, che ha vistocome partner internazionali, oltre all’Italia ed all’Albania, anche la Germania, la Spagna ed il Belgio.

Il progetto ha previsto la realizzazione di una ricerca, nei paesi indicati, sui minori coinvolti in attività dicriminalità organizzata a livello internazionale ed i nostri formatori hanno partecipato, oltre che alla rea-lizzazione della ricerca, anche con attività di consulenza tecnica e di docenza.

PROGETTO “CCC” (COMUNICAZIONE COSTRUTTIVA)

È importante segnalare che anche nei confronti della Polizia Penitenziaria sono state realizzate attivitàformative specifiche sul colloquio motivazionale in collaborazione con esperti e docenti olandesi, nel-l’ottica del supporto a chi opera con adolescenti devianti, nella convinzione che tali competenze trava-licano i confini nazionali.

PROGETTO ANGOLA - MOZAMBICO

Uno dei progetti internazionali che hanno avuto migliore ricaduta rispetto ai risultati attesi è stato quelloportato avanti, dal 2007 al 2009, in collaborazione con l’UNICRI e con le Nazioni Unite, in Angola e Mo-zambico, che ha dapprima visto il Dipartimento Giustizia Minorile e questo Istituto Centrale di Formazione

collaborare alla realizzazione del primo Co-dice di Procedura Penale minorile in Mozam-bico e, successivamente, collaborare allaprogettazione ed alla conduzione di diversipercorsi formativi rivolti a Magistrati minorili,forze di Polizia, funzionari ed educatori del-l’omologo Dipartimento Giustizia Minoriledel paese africano, dapprima in Italia e suc-cessivamente in Mozambico; lo staff dell’ICFha inoltre partecipato, in Mozambico, allarealizzazione dei primi Istituti penali e comu-nità per minori specializzate nella risocializ-zazione e nella riabilitazione di minorennisottoposti a procedimento penale.

ISTITuTo CEnTRAlE dI FoRmAzIonE

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ICF, sede di Castiglione

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PROGETTO “IN&OUT”

Si segnala, inoltre, che questo Istituto è stato partner, lo scorso anno, insieme con la Regione Sicilia, delprogetto “IN&OUT”, che ha previsto attività di implementazione e formazione dedicate agli operatoridegli Istituti Penali Minorili siciliani, in collaborazione con uno dei massimi esperti a livello internazionalenel campo del colloquio motivazionale, il Prof. William Rìchard Miller, Professore emerito di Psicologiae Psichiatria presso l’Università del New Mexico.

SEMINARI E DELEGAZIONI INTERNAZIONALI

L’Istituto Centrale di Formazione svolge, inoltre, attività di ospitalità di delegazioni internazionali fornendoil proprio contributo tecnico sui temi della Giustizia Minorile, finalizzate alla proposizione dell’ICF comepolo culturale e formativo aperto alla “contaminazione” esterna.

In quest’ottica, nel corso dell’anno 2010, sono già stati realizzati due seminari internazionali nei mesi dimarzo ed aprile; il primo, lo scorso 9 marzo, dal titolo ““Adolescenti violenti in una società alla ricercadi sicurezza”, in collaborazione con Lonnie Athens, criminologo americano docente di criminologia pressoil Department of Criminal Justice della Seton Hall University – New Jersey – esperto di crimini violenti,ed il secondo, i giorni 15 e 16 aprile, a conclusione del Progetto “Italian Network for Young Offenders’Assessment and Treatment”, finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma “Prevenzionee lotta contro la criminalità” sulla sicurezza e la tutela della libertà.

ISTITuTo CEnTRAlE dI FoRmAzIonE dEl PERSonAlEdEllA GIuSTIzIA mInoRIlE - ICF

Missione: L’Istituto Centrale di Formazione ha la finalità di programmare, progettare, realizzare e valutarele attività formative rivolte a tutto il personale appartenente alle qualifiche dirigenziali, alle qualifiche fun-zionali ed al comparto sicurezza in servizio presso l’Amministrazione della Giustizia Minorile. Tale finalitàsi realizza in stretta interconnessione con gli obiettivi e le esigenze dell’organizzazione e si attua sulla basedegli orientamenti programmatici del Dipartimento per la Giustizia Minorile relativi sia alle strategie di svi-luppo delle risorse umane, sia all’organizzazione del sistema degli interventi a favore dei minorenni sotto-posti a procedimento penale. Progetta attività di formazione ed aggiornamento per il personale appartenenteal Comparto sicurezza e collabora alla realizzazione di attività formative a carattere internazionale sui temidella devianza giovanile con Enti ed agenzie formative di diversi paesi europei ed extra-europei.

Via Giuseppe Barellai, 140, 00135 RomaTel. 06 303311 - Fax 06 30331204

e-mail: [email protected] - Sito web: www.icf-giustizia.itDirigente: Cira STEFANELLI

ISTITuTo CEnTRAlE dI FoRmAzIonE

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MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERIISTITuTo dIPlomATICo

TIROCINI MAE-CRUI

Il Ministero nel 2001 ha sottoscritto con la Fondazione CRUI una Convenzione per regolare lo svolgimentodi tirocini presso l’Amministrazione centrale.

La base normativa del documento è l’art. 18 della legge 24 giugno 1997, “norme in materia di promozionedell’occupazione” e il successivo regolamento d’attuazione (decreto del 25 marzo 1998, n. 142 del Ministrodel lavoro).

Sin dalla prima Convenzione l’Istituto Diplomatico venne incaricato della gestione di tutte le procedure.Competenza che è stata formalizzata con il decreto 034/0203 del 15 febbraio 2008.

Il crescente successo dell’iniziativa (numero dei tirocinanti passato da 77 nel 2001 a 1.084 nel 2004) sug-gerì l’opportunità di un nuovo testo che disciplinasse la materia in maniera ancor più dettagliata. La Con-venzione attualmente in vigore è stata firmata il 24 marzo 2005 dall’allora Segretario Generale, Amb.Vattani e dal Presidente pro-tempore della Fondazione CRUI, Prof. Piero Tosi.

Il Programma di tirocinio ha l’obiettivo di“avviare dottori, laureandi magistrali e dot-tori magistrali di cittadinanza italiana, par-ticolarmente meritevoli, su base volontaria, aitirocini formativi e di orientamento che il Mi-nistero offrirà presso le sue sedi in Italia e al-l’estero. I tirocini hanno come obiettivol'acquisizione di una conoscenza diretta econcreta di aspetti di attività svolte dalla Pub-blica Amministrazione nel settore delle rela-zioni internazionali, al fine di integrare ilpercorso formativo universitario del laure-ando o di agevolare le scelte professionali deineo-laureati.” (art. 3).

ISTITuTo dIPlomATICo

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Istituto diplomatico, sede

Ministero Affari EsteriDGRO - Istituto Diplomatico

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Il programma è strutturato su tre periodi ditirocinio di tre mesi ciascuno.

Vengono offerti posti presso: Ambasciate,Rappresentanze Permanenti presso Organiz-zazioni Internazionali, Consolati, Uffici degliAddetti Scientifici, Istituti di Cultura, Uffici delMinistero, Uffici dei Consiglieri Diplomatici.

Nel 2009 sono stati assegnati circa 1.400 tiro-cini a fronte di 17.752 candidature.

Prima della pubblicazione di ogni bando diofferta dei posti, viene effettuato un monito-raggio, in collaborazione con l’Unità di Crisi,dei Paesi che non offrono adeguate garanziedi sicurezza.

La Convenzione con la CRUI garantisce al Ministero alcuni indiscutibili vantaggi.

m Un bacino d’utenza costituito dalle Università che aderiscono al Programma, che sono ormai la quasitotalità delle Università italiane, sia statali che private, quindi, tutti i corsi di laurea, anche quelli ad in-dirizzo scientifico, ivi compresi poli di assoluta eccellenza. Ciò ha permesso di accogliere richieste daparte di Sedi di poter disporre di tirocinanti con elevato profilo per seguire eventi di particolare rilievotecnico-scientifico.

m Criteri di selezione assolutamente trasparenti. La selezione, infatti è esplicitamente regolata dalla citataConvenzione secondo le seguenti modalità: “La selezione definitiva dei dottori, laureandi magistrali edottori magistrali da avviare ai tirocini viene effettuata, con le procedure e i criteri di cui al punto 7del Programma, congiuntamente dall’Istituto Diplomatico e dalla Fondazione CRUI in apposite riunioniperiodiche”. (Art. 7). Tra le procedure cui si fa riferimento nell’articolo va ricordata soprattutto lagriglia di valutazione predeterminata sulla cui base vengono attribuiti i punteggi.Inoltre, la presenza nelle riunioni di valutazione di personale dell’Istituto Diplomatico consente di ef-fettuare selezioni più rispondenti alle esigenze degli Uffici e delle Sedi richiedenti.

INIZIATIVE DI FORMAZIONE POSTE IN ESSERE DAL MAE IN TEMA DI PREVENZIONE,ASSISTENZA E TUTELA DEI MINORI DALLO SFRUTTAMENTO SESSUALE

E DALL’ABUSO SESSUALE

L’Istituto Diplomatico del MAE “Mario Toscano” ha sinora organizzato tre corsi di informazione sulla lottacontro lo sfruttamento sessuale dei minori, organizzati in collaborazione con la ECPAT – ITALIA ONLUS,membro della rete internazionale ECPAT (“End Child Prostitution Pornography and Trafficking”) presentein oltre 70 paesi nel mondo, che si occupa di contrastare tale fenomeno in ogni sua forma.

ISTITuTo dIPlomATICo

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Istituto diplomatico, sede

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Il Corso ECPAT è nato con l’obiettivo di sensibilizzare il personale del Ministero degli Affari Esteri destinatoa prestare servizio presso le Ambasciate, i Consolati e gli istituti Italiani di Cultura, in Paesi considerati arischio, perché meta di turismo sessuale.

Al personale intervenuto, sono state fornite informazioni sulla normativa nazionale ed internazionale inmateria, sugli strumenti a disposizione per contrastare il fenomeno, nonché sulle tipologie di comporta-mento da assumere nel caso in cui siano coinvolti connazionali.

Sono stati organizzati un corso nel 2008 e due nel 2009 , che hanno consentito di formare complessiva-mente 170 dipendenti.

I paesi di destinazione coinvolti sono: Europa (7 sedi ) America (8 sedi ) Africa (5 sedi ) e Asia (5 sedi ).

Nel 2010 saranno organizzati altri due corsi (uno in giugno ed uno in novembre).

L’Istituto Diplomatico ha altresì posto in essere un’ulteriore attività di informazione e divulgazione me-diante l’invio anche per via elettronica del materiale didattico fornito dall’ECPAT ai dipendenti in servizioall’estero interessati ma impossibilitati ad intervenire ai suddetti corsi.

ISTITuTo dIPlomATICo “mARIo ToSCAno” - ISdI

Missione: provvedere alla formazione ed al perfezionamento professionale del personale del Ministerodegli Affari Esteri. Attendere alla preparazione degli aspiranti alla carriera diplomatica. curare la prepa-razione del personale di altre amministrazioni dello Stato, delle Regioni e degli enti locali, in vista dicompiti o funzioni da svolgere all’estero, nonché degli aspiranti al servizio presso le Organizzazioni In-ternazionali. Presso l’Istituto Diplomatico possono altresì essere applicati per periodi di formazione o diaggiornamento professionale funzionari diplomatici di Paesi stranieri, anche in regime di reciprocità esecondo le modalità stabilite con decreto del Ministro.

Via di Villa Madama 250, 00135 Roma Tel.: 06 3691 4800 - Fax: 06 3691 4828

e-mail: [email protected] - sito web: in preparazioneDirettore: Emanuela D’ALESSANDRO

ISTITuTo dIPlomATICo

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DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

ISTITuTo SuPERIoRE dI STudI PEnITEnzIARI

RETE EUROPEA PER LA FORMAZIONE PENITENZIARIA

Sul piano internazionale, l’Istituto Superiore in collaborazione con il Nucleo permanente progetti FSEha dato impulso nel 2003 alla realizzazione di una Rete Europea per la formazione Penitenziaria, ot-tenendo i finanziamenti del programma comunitario Agis, per il progetto JAI/2003/AGIS/057 EuropeanNetwork of penitentiary training, 2003-2005, svolto in partenariato con lo Staff Training Centre ofthe Danish Prison and Probation Service, l’École Nationale d’Administration Pénitentiaire, lo StaffTraining Center del Lithuanian Prison Department ed il Central Board of the Prison Service della Po-lonia.

Nell’ottica di un continuo investimento sul capitale umano e nella consapevolezza dell’arricchimento cul-turale derivante dalla cooperazione transnazionale, l’Istituto Superiore ha promosso diverse iniziative diformazione rivolto al personale penitenziario non solo su scala europea, ma anche a livello interconti-nentale.

A livello europeo sono stati consolidati ed ampliati i rapporti con le Scuole Penitenziarie europee con ladefinizione di un protocollo d’intesa con gli istituti di formazione penitenziaria di Francia, Belgio, Nor-

vegia, Svezia, Spagna, Andorra, Svizzera,Croazia, Romania, Lituania. Per effetto dellaformalizzazione dell’accordo è stato istituitoil Network of the European CorrectionalTraining/Educational Centres (Rete euro-pea delle Scuole penitenziarie di forma-zione), che intende offrire una risposta decisaal fabbisogno di interazione espresso dalleScuole stesse.

L’accordo d’intesa formulato dalle Scuolepone al centro delle attività formative lo svi-luppo di una strategia comune per migliorarela preparazione professionale del personale

ISTITuTo SuPERIoRE dI STudI PEnITEnzIARI

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ISSP, sede di Roma

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penitenziario, favorendo lo scambio e il tra-sferimento di conoscenze, precipuamente nelcampo della formazione del personale e nellaricerca in ambito penitenziario, fra le singoleunità di formazione penitenziaria europeeaderenti. Essa, inoltre, provvederà a svilup-pare, a livelli nazionali ed europei, la coope-razione per promuovere e arricchire laformazione iniziale e continua del personalepenitenziario incaricato dell’esecuzione pe-nale. Dovrà, per di più, contribuire a valoriz-zare l’immagine del personale e laconoscenza del mondo penitenziario nell’am-bito della comunità esterna.

Gli obiettivi condivisi del Network of the European Correctional Training/Educational Centres sono, dunque: m favorire gli scambi di conoscenze, contenuti, programmi e buone prassi fra i paesi aderenti; m facilitare la mobilità transnazionale del personale in formazione e dei formatori;m creare e sviluppare strumenti di comunicazione fra i diversi partner membri della Rete.

La cooperazione riguarderà principalmente:m l’identificazione di modelli comuni di competenza e conoscenza specifiche nella pratica professionalepenitenziaria;

m le regole etiche e deontologiche;m la selezione e la formazione dei formatori;m la valutazione della formazione;m i modelli scientifici di riferimento nella presa in carico del condannato e i contributi scientifici della psicologia, della criminologia, della sociologia, ecc.

STAGE DI FORMAZIONE PER ALLIEVI DIRETTORI PENITENZIARI

L’Istituto Superiore di Studi Penitenziari in partenariato con l’Ecole Nationale d’Administration Péniten-tiaire, l’agenzia di formazione che si occupa di tutto il personale penitenziario in servizio nei luoghi didetenzione della Francia, fornisce, ormai con rapporto consolidato, ai direttori penitenziari francesi lapossibilità di effettuare stages formativi in Italia. Il 2010 vede, infatti, impegnato l’Istituto Superiore nel-l’organizzazione della terza edizione dello Stage di formazione per allievi direttori penitenziarifrancesi, un’attività di apprendimento in ambito europeo prevista nel curriculum formativo d’ingressoche l’Ecole Nationale francese rivolge ai propri allievi direttori penitenziari. Nel corso degli anni, que-st’attività di scambio ha offerto la possibilità di confrontare modelli operativi, esperienze e migliori prassigenerali, nonché di affinare competenze lavorative in ambiti specifici legati all’esecuzione delle pene (la-voro in carcere, donne detenute, regimi di sorveglianza speciali).

Lo scambio di best practices e di modalità gestionali ad hoc ha particolarmente interessato l’Istituto Su-periore che, nel corso del 2009, ha intensificato le occasioni di confronto, ospitando un cospicuo numero

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ISSP, sede di Roma

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di delegazioni straniere, provenienti dalla Norvegia, dall’Argentina, dal Cile e dall’Iraq, per frequentarecorsi di formazione penitenziaria e/o per visite di studio. In totale il numero dei partecipanti è stato di127 unità di personale.

PROGETTO DI FORMAZIONE E-HELP

In particolare, si segnala l’iniziativa formativa rivolta al personale penitenziario dell’Iraq, collocandosinell’ambito della missione integrata dell’Unione Europea denominata EUJUST-LEX.

Il corso di formazione intitolato E-HELP (Empowering to HEightening Leadership in Prison) è statorivolto a 10 funzionari penitenziari iracheni ed ha inteso sondare le problematiche relative alla leadershiped ai modelli organizzativi, avendo sempre presente all’orizzonte la contestualizzazione dell’apprendi-mento, per un’efficace verifica delle potenzialità del corso nella realtà penitenziaria irachena.

L’Istituto Superiore, infine, si avvale della collaborazione con il Nucleo Permanente Progetti F.S.E., settoreche sostanzia la propria funzione in un’importantissima attività di fund-raising e di partenariato attivo epartecipe per l’Amministrazione Penitenziaria sui temi dell’inclusione sociale, della ricerca in ambito pe-nitenziario e della formazione professionale, in partenariato con diverse istituzioni pubbliche e/o privatedei Paesi membri UE. L’attività negli ultimi anni ha consentito di porre attenzione alle tematiche di orien-tamento comunitario (es. integrazione europea, rafforzamento dello spazio europeo di giustizia, sicurezzae libertà, innovazione, politiche sociali), di partecipare a processi di condivisione di prassi ed esperienzeoperative con altre realtà penitenziarie europee, di incrementare il patrimonio logistico dedicato alla for-mazione in aree del Paese ove l’intervento è stato di contrasto alla criminalità, come la Scuola di SanPietro Clarenza nella provincia di Catania, finanziata dal Programma Operativo Nazionale “Sicurezza perlo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” annualità 2000-2006.

PROGETTI DI FORMAZIONE E RICERCA COFINANZIATI CON FONDI COMUNITARI

Nel corso degli anni, la collaborazione dell’Istituto Superiore con il Nucleo Permanente Progetti FondoSociale Europeo ha ottenuto notevoli risultati ed apprezzamenti per progetti di ricerca e formazione tran-snazionali su tematiche penitenziarie: senz’altro da citare il progetto di ricerca W.O.L.F. (Working OnLessening Fear), finanziato dalla Commissione europea sull’approfondimento della problematica dei sex-offender e della formazione degli operatori impegnati nel loro trattamento in ambito penitenziario; ilprogetto M.E.D.I.A.Re. (Mutual Exchange of Data and Information About Restorative justice), in par-tnership con l’Unione Europea, per il mutuo scambio di esperienze sul tema della giustizia riparativa inEuropa.

Ad oggi, l’Istituto Superiore di Studi Penitenziari è partner in una rilevante attività di networking delleautorità di gestione FSE, ove partecipano i Ministeri della giustizia, dell’istruzione e del lavoro dei PaesiUE interessati, sul tema dell’inclusione sociale dei soggetti in esecuzione penale.

La rete tematica europea ExOffenders Community of Practice (ExOCoP), finanziata nell’ambito delFondo Sociale Europeo, mira allo sviluppo di una community of practices tesa allo scambio e alla con-

ISTITuTo SuPERIoRE dI STudI PEnITEnzIARI

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divisione tra gli Stati membri di conoscenze, esperienze, forme di organizzazione e quant’altro possa mi-gliorare le condizioni necessarie per una efficace reintegrazione sociale degli autori di reato. Sono partnerdella Rete i seguenti Paesi: Regno Unito, Belgio, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Ungheria, Romania,Austria, Italia e Germania. Il network è coordinato dal Land di Brema.

ISTITuTo SuPERIoRE dI STudI PEnITEnzIARI – ISSP

Missione: nell’ambito del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della giustizia,l’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, sorto nel 1992, è l’agenzia della formazione dei dirigenti e direttividel personale dell’Amministrazione Penitenziaria e del Corpo di Polizia Penitenziaria e centro di ricercasu tematiche inerenti il settore penitenziario. Il complesso mandato dell’Istituto Superiore può riassumersinelle seguenti parole-chiave: formazione, ricerca, valutazione, innovazione. L’Istituto Superioresvolge importanti funzioni di indagine e ricerca su problematiche penitenziarie, di valorizzazione delleesperienze del settore penitenziario, in tema di cultura giuridico-penitenziaria, e di sviluppo di metodo-logie e modelli di organizzazione del trattamento dei condannati e degli internati. Su questa scia un im-portante compito dell’Istituto Superiore è la valorizzazione delle migliori pratiche agite in ambitopenitenziario a livello locale e sull’intero territorio nazionale, realizzati con i finanziamenti regionali, na-zionali e comunitari, sia in materia di inclusione sociale che di innovazione organizzativa.

Via Giuseppe Barellai 140, 00135 RomaTel.: (+39)06.3026531 - Fax: (+39)06.30261425-552

e-mail: [email protected] - Sito web:www.giustizia.itDirettore Generale: Dr.ssa Luigia MARIOTTI CULLA

ISTITuTo SuPERIoRE dI STudI PEnITEnzIARI

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MINISTERO DELLA DIFESASCuolA dI FoRmAzIonE E PERFEzIonAmEnTo

dEl PERSonAlE CIvIlE dEllA dIFESA

La Scuola di Formazione e Perfezionamentodel Personale Civile della Difesa (CIVIL-SCUOLADIFE) organizza corsi, cicli di confe-renze ed altre iniziative per l’istruzione delpersonale civile e militare dell’Amministra-zione della Difesa. La formazione è rivoltaanche al personale, che prenderà serviziopresso le agenzie della NATO, al personaledella Rappresentanza permanente d’Italiapresso il Consiglio Atlantico di Bruxelles, aidipendenti degli Uffici degli Addetti Militariall’estero o al personale che potrà assumereincarichi presso la Commissione Europea oaltre Istituzioni della UE.

FORMAZIONE RIVOLTA A FREQUENTATORI STRANIERIE ATTIVITÀ FORMATIVA CON STAGE ALL’ESTERO

L’offerta formativa della Scuola è articolata per aree didattiche, di cui una è dedicata a “contratti, qualità,logistica e procurement”.

I corsi sui contratti hanno seguito l’evoluzione normativa, in quanto, come è noto, la materia è stata pro-fondamente modificata dal D. Lgs. 163/2006 di attuazione delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.

È stato dato ampio spazio a corsi connessi ai contratti, quali quelli sulla qualità, sul procurement di sistemid’arma, sulla logistica e sull’analisi dei costi industriali; quest’ultimo, finalizzato alle analisi tecnico-eco-nomiche delle offerte presentate dai partecipanti alle gare della Pubblica Amministrazione, è di notevoleinteresse anche in ambito internazionale; infatti, da sempre, hanno partecipato degli Ufficiali delle ForzeArmate del Brasile.

SCuolA dI FoRmAzIonE E PERFEzIonAmEnTo dEl PERSonAlE CIvIlE dEllA dIFESA

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Sede di CIVILSCUOLADIFE

CIVILSCUOLADIFE

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Il settore del procurement mira a formare dirigenti, funzionari e ufficiali sulla politica del procurementmilitare e sviluppare le competenze professionali inerenti l’approvvigionamento attraverso apposite agen-zie internazionali. In particolare, questa tipologia di corsi prevede un periodo istruttivo svolto in aula euno stage formativo presso Agenzie di procurement. Nel 2005 i percorsi sono stati conclusi con unostage presso l’OCCAR a Boon e l’EDA a Bruxelles. L’esperienza all’estero, seppur breve, è stata di grandeutilità per la conoscenza delle strutture internazionali e del loro funzionamento, apportando una crescitaprofessionale per i dirigenti e funzionari, che hanno partecipato all’iniziativa.

Nell’ultima edizione (2009) del Catalogo dell’offerta formativa della Scuola sono previsti 29 corsi e semi-nari sulla materia del public procurement ed il settore del procurement è stato arricchito del nuovo corsosul “Life Cycle Cost (LCC)”.

Con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona è stato ridisegnato il ruolo dell’Agenzia Europea per laDifesa. In questo nuovo scenario, i programmi dei corsi di aggiornamento sul procurement sono statirielaborati, seguendo le nuove linee di tendenza nella cooperazione internazionale e dell’Unione Europea.È allo studio la fattibilità di un ulteriore pacchetto formativo, rivolto a Dirigenti, funzionari e Ufficiali del-l’Amministrazione Difesa, inserito o da inserire nel settore, e il cui accesso potrebbe essere aperto anchea personale dell’area UE.

SCuolA dI FoRmAzIonE E PERFEzIonAmEnTodEl PERSonAlE CIvIlE dEllA dIFESA – CIvIlSCuolAdIFE

Missione: l’attività della Scuola è rivolta alla formazione, all’aggiornamento e al perfezionamento dei di-pendenti civili e militari dell’Amministrazione della Difesa.

Via Mattia Battistini, 113-117, 00167 RomaTel: Segreteria 0647352566

e-mail: [email protected] - www.civilscuoladife.difesa.itDirettore: Dott. Massimo MANGANI

Ufficio per le relazioni internazionali:divisione Corsi IV Sezione “Contratti, logistica e procurement”

Direttore della IV Sezione: Dott.ssa Carla COLONNACoordinatore della IV Sezione: Dott.ssa Rosa COSTANZO

Tel.: 0647352506 - Fax: 066147871e-mail [email protected]

SCuolA dI FoRmAzIonE E PERFEzIonAmEnTo dEl PERSonAlE CIvIlE dEllA dIFESA

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MINISTERO DELL’INTERNOSCuolA SuPERIoRE dEll’AmmInISTRAzIonE dEll’InTERno

La Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno, a livello internazionale, svolge un’intensa attività.

NEPASI- NETWORK EUROPEAN PUBLIC ADMINISTRATION SCHOOLS AND INSTITUTES

La SSAI coopera con i suoi omologhi Istituti di formazione di Francia, Gran Bretagna, Grecia, Austria,Germania, Portogallo, Spagna, Bulgaria e Repubblica Ceca. In tale contesto significativi sono i periodiciincontri dei Direttori delle Scuole ed Istituti europei di Pubblica Amministrazione (la SSAI fa parte delcircuito NEPASI- Network European Public Administration Schools and Institutes), volti al confronto suirispettivi apparati organizzativi, sui programmi formativi e sulle metodologie didattiche.

AERTE ASSOCIATION EUROPÉENNE DE REPRÉSENTANTS TERRITORIAUX DE L’ETAT

Dal 1993, si svolgono annualmente le “Giornate europee dei rappresentanti territoriali dello Stato. In talequadro, il 29 marzo scorso, si è tenuto a Parigi un incontro del “comitè de pilotage” dell’AERTE (Asso-ciation Europeenne de Representants Territoriaux de l’Etat), al quale la SSAI ha partecipato, per la messaa punto del programma della XVII^ edizione delle “Giornate Europee” dell’Associazione, che si terrà aLosanna dal 30 settembre al 2 ottobre 2010 sul tema:”“I rappresentanti territoriali dello Stato e la crisieconomico finanziaria: bilancio ed esperienze”. L’iniziativa è volta a favorire il confronto culturale e pro-fessionale tra alti funzionari pubblici europei che operano sul territorio in rappresentanza dello Stato ead approfondire la conoscenza delle similitudini e delle diversità tra i vari sistemi amministrativi dei Paesidell’Unione europea, attraverso lo scambio di testimonianze su temi di interesse comune.

FORMAZIONE DI FUNZIONARI DI AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ESTERE

Attualmente la SSAI sta rilanciando l’attività di formazione del personale di Amministrazioni Pubblicheestere che nel passato ha trovato considerevole spazio attraverso la realizzazione di seminari per fre-quentatori provenienti soprattutto dalle aree balcanica e nord-africana, a sostegno dei processi di coo-perazione internazionale.

SCuolA SuPERIoRE dEllA PuBBlICA AmmInISTRAzIonE dEll’InTERno

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PROGETTI TRANSNAZIONALI FINANZIATI CON FONDI COMUNITARI

m ”Individuazione e riconoscimento delle competenze del Funzionario europeo – punto di partenzaper una formazione comune”

m “Trasferimento di metodologie innovative per i funzionari europei, un passo avanti verso un percorsodi apprendimento comune”

Dal 2005 la Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno è protagonista di due importanti progettiche utilizzano i finanziamenti del programma comunitario” Leonardo da Vinci” e che costituiscono unefficace volano di innovazione.

I progetti sono stati concepiti avendo in mente le pubbliche amministrazioni dei Paesi membri della UEche desiderano ottimizzare ed orientare le azioni formative per i propri funzionari sullo sfondo delnuovo contesto europeo.

Il primo progetto ”Individuazione e riconoscimento delle competenze del Funzionario europeo – puntodi partenza per una formazione comune” ha avuto inizio nell’ottobre del 2005 con l’adesione degli Istitutieuropei di formazione della pubblica amministrazione di Bulgaria, Francia, Portogallo e Repubblica Cecae, per l’Italia, anche del Dipartimento della Funzione Pubblica, e si è concluso nel marzo 2007.

Il progetto ha avuto gli obiettivi di identificare le competenze necessarie al funzionario europeo affinchépossa svolgere i suoi compiti nel contesto dell’Unione, relativamente a 5 aree tematiche (gestionedei grandi eventi e delle crisi; gestione del diritto d’asilo; valutazione della qualità dei servizi pubblici;gestione dei fondi europei; libera circolazione dei cittadini) e di creare, mediante una metodologia co-mune, moduli formativi che costituiscano un esempio di percorso formativo standard per il funzionarioeuropeo.

Per non disperdere i risultati ottenuti e dare un follow up al progetto, secondo una raccomandazioneespressa dalla Commissione europea, nel febbraio 2009, la SSAI, insieme agli Istituti di formazione dellaRepubblica Ceca, della Bulgaria, del Portogallo e della Slovacchia, ha presentato alla Commissione eu-

ropea la candidatura per il finanzia-mento di un nuovo progetto (Leonardoda Vinci 2007-2013 -Transfer of Innova-tion 2009) che è stato approvato.

Il progetto dal titolo”Trasferimento dimetodologie innovative per i funzionarieuropei, un passo avanti verso un per-corso di apprendimento comune” ri-guarda una ulteriore proposta diformazione per i funzionari della Pub-blica Amministrazione degli Stati mem-bri dell’U.E. ed utilizza la stessametodologia comune ideata nel vec-chio progetto per aggiornare tre moduli

SCuolA SuPERIoRE dEllA PuBBlICA AmmInISTRAzIonE dEll’InTERno

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Conferenza internazionale

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formativi già esistenti come risultato delprecedente progetto (sulla gestionedelle crisi, sul diritto d’asilo e sulla li-bera circolazione dei cittadini) e percreare ex novo due modelli formativisulla tematica dell’inclusione socialeesaminata sotto gli aspetti dell’inclu-sione dei gruppi vulnerabili e dell’in-clusione attiva. Tutti i moduli devonoessere disponibili sia per la formazionein aula che in e learning.

Il progetto, iniziato ad ottobre 2009, siconcluderà a marzo 2011.

Attraverso le esperienze progettuali tuttora in corso, la SSAI ha tratto vantaggiose indicazioni sulle praticheda seguire nel campo della “metodologia di progettazione formativa”.

L’apertura all’esterno in campo internazionale, la creazione di network, lo scambio di modelli, le con-nessioni tra identità nazionali e cultura europea, la condivisione tra ricerca e esperienza sul campo sonosoltanto alcune delle buone pratiche acquisite.

I principali effetti sul modo di operare si riassumono nel modo seguente:m Valore aggiuntoI due progetti presentano alcune peculiarità che li rendono particolarmente interessanti in un’otticadi miglioramento e innovazione dell’azione amministrativa a supporto della qualità dei servizi residalla pubblica amministrazione:• Definiscono in sede transnazionale e applicano una metodologia utilizzabile da qualsiasi paeseeuropeo ed in qualsiasi settore di attività della pubblica amministrazione.

• Affiancano a partners europei con una lunga e consolidata tradizione di formazione di funzionaripubblici Paesi dell’Europa dell’Est di più recente ingresso nell’Unione europea, favorendo il pro-cesso di integrazione

• Sperimentano su alcune tematiche di interesse comune ai partners l’efficacia della metodologiaproposta, standardizzando la combinazione di momenti di studio e ricerca con esperienze sulcampo.

• Diffondono a livello nazionale e transnazionale i risultati ottenuti, coinvolgendo il numero maggioredi potenziali utilizzatori.

m Contributo generale del lavoro transnazionaleL’attività transnazionale pone in essere la buona pratica del lavorare insieme contribuendo in manierasignificativa a diffonderne la diffusione nell’U.E. e favorendo l’integrazione delle procedure ammini-strative nei paesi partners e il superamento delle fisiologiche diversità culturali.

m Sostenibilità del progettoI due progetti hanno in sé le potenzialità di sviluppo futuro sia perché i loro prodotti sono riproducibilied estensibili a qualsiasi tematica di interesse e come tali durevoli nel tempo, sia perché sono com-patibili con le linee evolutive della formazione nell’UE (esigenza di armonizzazione e di linguaggi co-

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Aula Magna, SSAI

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muni). Anche la partnership risulta sostenibile in quanto gli Istituti di formazione che hanno aderitoai progetti fanno tutti parte di un circuito europeo di Scuole di Pubblica Amministrazione che avràoccasione di proseguire la collaborazione in quanto facenti parte di un circuito di organismi che daanni ha siglato un’intesa per lo scambio di esperienze e buone prassi.

m Impatto del progetto.I prodotti dei due progetti e cioè i moduli formativi face to face e on line e i relativi manuali del for-matore sono già stati e saranno utilizzati quale materiale didattico per le attività formative in pro-gramma nei diversi Istituti di formazione aderenti al partenariato.

SCuolA SuPERIoRE dEll’AmmInISTRAzIonE dEll’InTERno - SSAI

Missione: La SSAI provvede alla formazione, qualificazione, aggiornamento didattico e culturale dei fun-zionari della carriera prefettizia, dei dirigenti e del personale contrattualizzato del Ministero dell’Interno,dei Segretari generali delle Comunità montane, degli amministratori locali e del personale di amminis-trazioni pubbliche nazionali ed estere. Essa promuove anche partenariati con organismi pubblici e privatiin tutto il Paese ed all’estero in attività di formazione e ricerca. A partire dal 2010, la Scuola è anche chia-mata a svolgere la funzione di documentazione generale e di statistica, a sostegno dell’attività di ammi-nistrazione generale del Ministero e delle Prefetture-UTG, e compiti di analisi e ricerca su tematichesocio-economiche emergenti sul territorio.

Via Veientana, 386, 00187 Roma Tel.: 0646535716/ 0646535717 - Fax: 0630311179

e-mail: [email protected] - Sito web: http://ssai.interno.itDirettore: Prefetto Giulio CAZZELLA

Ufficio delle relazioni internazionaliResponsabile: Dott.ssa Patrizia NICOLINITel.: 0646535666 - Fax: 0630311179e-mail: [email protected]

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZESCuolA SuPERIoRE dEll’EConomIA E dEllE FInAnzE

La proiezione internazionale è parte della missione istituzionale della Scuola superiore dell’economia edelle finanze, nella consapevolezza che la cooperazione e la condivisione delle esperienze rappresentanoun’esigenza imprescindibile per ogni sistema di istruzione e formazione permanente che agisca in ambitoeuropeo.

La Scuola è da tempo interessata all’interscambio di allievi e docenti e alla realizzazione di programmidi ricerca assieme a partner qualificati europei ed extraeuropei.

La Scuola promuove inoltre stage all’estero dei partecipanti alle proprie iniziative didattiche.

In particolare, nell’ambito dei percorsi formativi previsti dal concorso pubblico unitario per l’assunzionee il reclutamento di dirigenti e funzionari da destinare alle strutture del Ministero dell’economia e dellefinanze, di cui alla legge 311/2004 (legge finanziaria 2005), la Scuola organizza periodi di stage dei corsistipresso organismi internazionali, al fine di arricchire la loro preparazione anche attraverso esperienzetransnazionali.

La Scuola ha partecipato assieme a partner italiani ed europei alla realizzazione di progetti internazionalifinanziati dal programma Twinnings, diretto al trasferimento di know-how e alla divulgazione delle bestpractices da parte degli stati membri.

È stata membro del network tra le Scuole di specializzazione dei ministeri delle finanze dei Paesi membridell’UE, organizzando e partecipando a incontri internazionali, diretti allo scambio e alla condivisionedelle migliori esperienze in campo formativo.

La Scuola superiore dell’economia e delle finanze, nell’ambito dei rapporti di cooperazione internazionaleche sviluppa, stipula accordi di collaborazione con Istituti omologhi di Paesi europei ed extraeuropei.Tra questi, attualmente, appare opportuno segnalare in particolare:m Accordo di collaborazione con la Scuola centrale del Partito Comunista Cinese

L’accordo di collaborazione con la Scuola centrale del Partito Comunista Cinese è in vigore dal 2003. Intale ambito sono state realizzate iniziative didattiche rivolte a funzionari e dirigenti cinesi e sono stateorganizzate visite di studio mirate alla conoscenza e all’approfondimento del contesto culturale e istitu-zionale italiano. L’iniziativa ha coinvolto finora circa quattrocento funzionari, quadri e dirigenti dell’am-

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ministrazione pubblica cinese e della Scuola centrale del Partito Comunista Cinese. La Scuola attribuiscea questa iniziativa importanza strategica nel quadro dei rapporti con la Repubblica Popolare Cinese.

m Accordo di collaborazione con l’ABiK - Budget and Treasury Academy of the Ministry of Fi-nance of the Russian FederationL’accordo di collaborazione con l’ABiK - Budget and Treasury Academy of the Ministry of Finance ofthe Russian Federation, è nato con l’intento di promuovere e stimolare l’interscambio culturale tral’Italia e la Russia. Le due istituzioni condividono la medesima vocazione istituzionale e sono prontea cooperare negli ambiti didattici dell’economia e della contabilità pubblica, attraverso la realizzazionecongiunta di attività formative e di ricerca, mirate in particolar modo alla condivisione e al trasferimentodelle rispettive best practices. Entrambi i partner sono impegnati nella ricerca di fonti di finanziamentonazionali e transnazionali per lo sviluppo di progetti specifici di comune interesse.

m Accordo di collaborazione con l’IGPDE - Institut de la Gestion Publique et du DéveloppementEconomique (Francia)L’accordo di collaborazione con l’IGPDE - Institut de la Gestion Publique et du Développement Econo-mique, organo preposto alla formazione del personale del Ministère de l’Economie, de l’Industrie etde l’Emploi e del Ministère du Budget, des Comptes publics, de la Fonction publique et de la Réformede l’Etat francesi, prevede, tra l’altro, lo scambio di docenti e ricercatori e lo sviluppo di progetti di ri-cerca comuni. Il programma delle attività include la realizzazione di un seminario italo-francese per-manente e l’avvio di un’iniziativa pilota euro-mediterranea. Il seminario italo-francese dovrebbearticolarsi in due incontri annuali tra dirigenti dei Ministeri economici dei due Paesi. L’iniziativa euro-mediterranea prevede un primo ciclo di seminari tra Italia, Francia, Libano e Marocco.

SCuolA SuPERIoRE dEll’EConomIA E dEllE FInAnzE “EzIo vAnonI” - SSEF

Missione: la Scuola provvede alla formazione, alla specializzazione ed all’aggiornamento del personaledell’amministrazione dell’economia e delle finanze nonché, su richiesta delle agenzie fiscali e degli altrienti che operano nel settore della fiscalità e dell’economia, del personale di questi ultimi mediante l’or-ganizzazione e la gestione di attività formative e di divulgazione, sia nelle sedi proprie che in sedi esterne.Provvede altresì, nell’ambito delle proprie competenze, autonomamente o su impulso di altri soggetti,alla redazione di studi e ricerche su temi di interesse dell’amministrazione dell’economia e delle finanze.Può svolgere attività formative, divulgative e di ricerca anche per soggetti italiani ed esteri, e curare laformazione e la preparazione di neo laureati ed aspiranti all’accesso nel pubblico impiego, per stimolarnela cultura istituzionale e favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro.

Via Maresciallo Caviglia, 24 - 00135 ROMATel.: 0698016601 - Fax: 0698016604

e-mail [email protected] - Sito web: www.ssef.it Rettore: Prof. Giuseppe PISAURO

Uffcio responsabile delle relazioni internazionali: RettoratoResponsabile: Dott. Pasquale CIOCIA

Tel.: 0698016127 - Fax: 0698016481 - e-mail [email protected]

SCuolA SuPERIoRE dEll’EConomIA E dEllE FInAnzE

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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRISCuolA SuPERIoRE dEllA PuBBlICA AmmInISTRAzIonE

L’attività internazionale della SSPA è di due tipi.

Da una parte vi è il continuo interscambio con Scuole e Istituti di Pubblica Amministrazione esteri, inparticolare europei, nonché con le organizzazioni internazionali e i network di eccellenza di tali Scuolee Istituti, al fine di accrescere le conoscenze nel campo delle tecniche e delle metodologie di formazione,di creare opportunità di scambio e di crescita per la Scuola stessa. In tale quadro, la scuola porta dunqueavanti iniziative di collaborazione per la realizzazione congiunta di conferenze internazionali, sessioni diformazione e tirocini formativi con partner stranieri, rivolti a discenti sia italiani che stranieri.

I più importanti Network nei quali opera la SSPA sono quello europeo della DISPA (Directors of Institutesand Schools of Public Administration) e quello mondiale della IASIA (International Association of Schoolsand Institutes of Administration). Tra le attività più significative realizzate recentemente si segnalano ilprogramma European Senior Civil Servant (ESCS) e il programma Bellevue.

L’altro versante delle relazioni internazionali riguarda lo sforzo che la Scuola sta facendo per “internazion-alizzare” la PA italiana, in linea con la Riforma Brunetta. In tal senso la Scuola sta siglando accordi conle più prestigiose istituzioni internazionali - quali la Brookings Intitution - per l’organizzazione congiuntadi corsi di formazione innovativi, la pubblicazione di testi di rilevanza internazionale, ecc.

Ultimo ma non ultimo, la Scuola sta lavorando alla futura messa in atto del cosidetto Erasmus dei fun-zionari, previsto dalla Riforma Brunetta, sulla base delle esperienze maturate nel passato (stage per ivincitori del corso concorso, scambi di funzionari, ecc.).

PROGRAMMA BELLEVUE

Tra le iniziative sostenute dalla SSPA per favorire la mobilità del personale all’interno dell’Unione Europea,un posto di preminenza va riconosciuto al “Bellevue Scholarship Programme”, promosso dalla Fon-dazione Bosch in collaborazione con la Repubblica Federale di Germania.

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Tale programma prevede la concessione di borse per svolgere tirocini all’estero a giovani dirigenti e fun-zionari pubblici dei seguenti Paesi: Italia, Germania, Polonia, Slovenia, Spagna, Portogallo e Ungheria.La borsa ha una durata di 15 mesi. Il tirocinio viene di norma svolto presso un’amministrazione stranieraoperante nello stesso settore di quella da cui proviene il borsista.

La SSPA, come di consueto, organizzaper conto dell’Italia, la diffusione delbando tramite lettera-circolare inviata atutte le PA. Le prove di pre-selezioneconsistono in un colloquio, nell’esamedei curricula e della documentazionepresentata da parte di una Commis-sione istituita ad hoc presso la Sede diRoma della SSPA. Quattro candidatiitaliani, così pre-selezionati, prender-anno parte alle selezioni finali che siterranno in Germania a Stoccarda conun colloquio, nel mese di maggio2010. Il tirocinio avrà inizio nel mesedi ottobre 2010 e si concluderà il 31dicembre 2010.

CORSO EUROPEAN SENIOR CIVIL SERVANT (ESCS)

Il Progetto, nato con l’intento di dare attuazione alla Strategia di Lisbona nel campo della formazione deifunzionari pubblici, persegue due specifici obiettivi: migliorare le conoscenze, le capacità e le competenzedei funzionari attraverso l’impiego delle conoscenze esistenti e in vista della possibilità di utilizzare nuovemetodologie quali la formazione a distanza e l’autoformazione.

Esso intende inoltre promuovere partenariati più efficaci tra Scuole e Istituti della Pubblica Amminis-trazione europei, per sviluppare riferimenti e principi europei comuni da attuare secondo le situazioninazionali, una cultura dell’eccellenza e sistemi di formazione che divengano un riferimento di qualità suscala mondiale.

Il progetto “European Senior Civil Servant” intende quindi individuare un nucleo comune di conoscenze,competenze e capacità chiave che facciano parte della formazione di tutti i dirigenti europei. L’intera ar-chitettura del progetto vuole essere una sperimentazione volta a definire e validare un nuovo curriculumscientifico del “dirigente pubblico europeo”.

La nuova figura del dirigente pubblico europeo rappresenta un contributo significativo alla costituzionedi uno spazio amministrativo europeo e al riconoscimento dei servizi di interesse generale in un’UnioneEuropea allargata.

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Aula magna, SSPA sede di Roma

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Il progetto mira inoltre a promuovere lo scambio di funzionari pubblici qualificati tra le amministrazionidei Paesi membri dell’UE e favorire la rimozione degli ostacoli alla libertà di movimento, la mobilità deifunzionari pubblici nell’Unione Europea.

Si intende inoltre sperimentare un modello innovativo di rete transnazionale composta da Scuole e Istitutidella Pubblica Amministrazione europei di eccellenza. La creazione di detta rete sarà perseguita tra l’altroattraverso la partecipazione di rappresentanti di alcune Scuole europee al Comitato di Esperti.La rete di Scuole e Istituti di formazione è costituita da: m Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione - SSPA (Italia) m Ecole Nationale d’Administration - ENA (Francia) m Bundesakademie für öffentliche Verwaltung im Bundesministerium des Innern - BAköV (Germania) m National School of Public Administration - EKDDA (Grecia) m Krajowa Szkola Administracji Publicznej - KSAP (Polonia) m Istituto de Administracion Publica - INAP (Spagna) m National School of Government (Regno Unito) m Kormányzati Személyügyi Szolgáltató és Közigazgatási Képzési Központ - KSZK (Government Centrefor Public Administration and Human Resource Services) (Ungheria)

m Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne (Francia)

La creazione di una rete fra Scuole e Istituti della Pubblica Amministrazione europei di eccellenza è finalizzataa stimolare la collaborazione fra le diverse realtà e ad integrare le expertise scientifiche e didattiche esistentia livello europeo, al fine di implementare un percorso formativo di eccellenza trasferibile e riproducibile inaltri contesti europei e di creare uno stretto legame fra tali organismi formativi. La rete fra P.A. è funzionalealla crescita delle reciproche relazioni ed alla possibilità di attivare interventi formativi a richiesta.

Sono stare realizzate ad oggi tre edizioni del corso di formazione consistenti ognuna in una parte svoltain modalità e-learning ed una parte in classe (una settimana).

L’azione promozionale e di sensibiliz-zazione presso le Amministrazioni cen-trali italiane, tesa a pubblicizzarel’opportunità per i dirigenti di parteci-pare al percorso formativo, si è realiz-zata attraverso: l’invio di una letteracircolare a tutti i Ministri , i Capi Dipar-timento e i Presidenti delle Authority,con l’invito per le Amministrazioni adesignare i possibili candidati e l’inser-imento di un link sul sito della Scuolacontenente tutti gli elementi riguardantiil progetto formativo.

Le Scuole estere hanno provveduto au-tonomamente a selezionare i loro can-didati.

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La sede della SSPA di Caserta: la Reggia di Caserta

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Il primo corso di formazione pilota svoltosi presso la Sede di Caserta della SSPA dal 3 al 7 marzo 2008,e tenutosi in lingua inglese, con la partecipazione di docenti provenienti dai diversi Paesi partecipanti, èstato preceduto da formazione erogata in modalità e-learning durante il mese di febbraio 2008. Al corsohanno partecipato 19 italiani selezionati da una commissione istituita ad hoc presso la SSPA e 9 stranieriprovenienti da Regno Unito, Francia, Germania, Grecia, Bosnia-Herzegovina, Macedonia e Albania. Ipartner del Corso hanno riconosciuto la validità sia del percorso formativo che dell’attestato di parteci-pazione, consegnato ai partecipanti alla fine del corso, attraverso la sottoscrizione di un memorandumdi intesa.

La seconda edizione si è svolta presso la Sede di Caserta della Scuola Superiore, dal 18 al 22 maggio2009 ed ha visto la partecipazione di funzionari italiani e 28 provenienti dalle amministrazioni di altriPaesi (Francia, Germania, Polonia, Regno Unito e Ungheria).

Hanno inoltre partecipato in qualità di osservatori 2 rappresentanti provenienti da istituti di formazionedalla Grecia e dalla Spagna.

La terza edizione si è svolta presso la Sede di Caserta della SSPA dal 23 al 27 novembre 2009 ed ha vistola partecipazione di 56 discenti di cui 28 italiani e 28 stranieri. La nuova edizione ha visto un migliora-mento della piattaforma e-learning e la creazione di una rete di studenti Alumni del corso.

SCuolA SuPERIoRE dEllA PuBBlICA AmmInISTRAzIonE - SSPA

Missione: la SSPA ha lo scopo di sostenere e promuovere il processo di innovazione e riforma della pub-blica amministrazione con l’obiettivo generale di fare della pubblica amministrazione un fattore di com-petitività del sistema economico e produttivo italiano. Svolge attività di formazione post-laurea dieccellenza per i dipendenti pubblici, con il supporto di attività di analisi e di ricerca.

Via dei Robilant, 11, 00194 Roma Tel. 06.335651 - Fax: 06.3331416

e-mail: [email protected] - Sito web: www.sspa.itPresidente: Prof. Giovanni TRIA

Servizio per le Relazioni Internazionali Responsabile: Prof. Federiga BINDI

Tel.: +39 06.33565388 - 330 - Fax: +39 06.33565254e-mail: [email protected]

SCuolA SuPERIoRE dEllA PuBBlICA AmmInISTRAzIonE

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SCuolA SuPERIoRE dEllA PuBBlICA AmmInISTRAzIonE loCAlE

Alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale (SSPAL) è affidato lo specifico compito dicurare la formazione dei Segretari Comunali e Provinciali ai fini del rilascio dell’abilitazione per l’iscrizioneal relativo albo, nonché svolgere corsi di specializzazione per la progressione in carriera, il perfeziona-mento e l’aggiornamento professionale dei Segretari. Dal 1997, anno della sua creazione, la Scuola havisto progressivamente ampliare il quadro di riferimento entro cui operare. Oggi, a seguito dell’appro-vazione del D.P.R. n. 27 del 28 gennaio 2008 recante la disciplina dell’organizzazione e del suo funzio-namento, la SSPAL è chiamata a svolgere una più ampia missione che le conferisce un complessivoruolo di servizio formativo rispetto a tutto il sistema delle Autonomie locali, includendo tra i destinataridegli interventi formativi anche gli Amministratori e i Dirigenti locali. L’attività formativa è accompagnatada studi, ricerche e da un’intensa produzione editoriale.

CORSI DI FORMAZIONE

In un’ottica di formazione della dirigenza locale proiettata nella dimensione internazionale, la Scuolaha avviato una cooperazione con due interlocutori prestigiosi, l’École Nationale d’Administration(ENA) e l’Università di Bologna per il tramite della SP.I.S.A., con l’obiettivo di realizzare progetti di

formazione di dimensione europea compa-rata rivolti ai dirigenti locali. La collabora-zione con i due Enti si è concretizzata nel2009 in una prima iniziativa formativa suiservizi pubblici locali realizzata presso lasede della SP.I.S.A. di Bologna ed la sededel Centro di Studi Europei dell’ENA a Stra-sburgo.

Sempre in un’ottica di formazione europea laSSPAL ha stipulato a novembre 2009 un pro-tocollo di intesa triennale con il Dipartimentoper il Coordinamento delle Politiche Comu-nitarie della Presidenza del Consiglio dei Mi-nistri per realizzare corsi di formazione e

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Sede SSPAL

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progetti di cooperazione, principalmente nel settore della formazione e specializzazione dei dirigentidegli Enti Locali su tematiche di rilevanza europea. La finalità è contribuire a migliorare le conoscenze egli strumenti a disposizione degli Enti Locali per un ruolo più attivo e consapevole a livello europeo

WORKSHOP: LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANENEI GOVERNI LOCALI IN EUROPA

Sul piano internazionale, anche nel perseguimento dello specifico obiettivo strategico posto dal D.P.R.n. 27 di stipulare convenzioni con paesi appartenenti all’Unione Europea ai fini della formazioni dei di-rigenti, la SSPAL ha avviato la costruzione di una rete tra le scuole europee che curano la formazionedel personale nei governi locali. La rete delle scuole degli enti locali si pone come obiettivo principaledi favorire gli scambi di metodologie e buone prassi tra i diversi paesi e facilitare la mobilità transazionaledei formatori e delle risorse umane in formazione.

Il 18 novembre 2009 si è tenuto a Roma unworkshop internazionale a cui hanno parte-cipato rappresentanti del sistema formativolocale francese, tedesco, svizzero, in rappre-sentanza della Scuola della Pubblica Ammi-nistrazione del Land Baden-Wuttemberg, dell’Istituto di Studi Politici di Lille, del Centre Na-tional de la Fonction Publique Territoriale(CNFPT) di Montpellier, dell’AmministrazioneCantonale del Ticino, dell’Università di Fi-renze. L’incontro ha prodotto interessantis-simi spunti di discussione: come operanonella formazione per il personale gli Enti ter-ritoriali nei diversi paesi? Cosa significa for-mare al “sapere” “al saper fare” al “saper

essere”? Come operano le diverse scuole nazionali soprattutto in relazione alla formazione d’accesso deidirigenti degli Enti Locali? Se in Italia la formazione iniziale per le risorse umane delle Amministrazionicentrali è chiaro è definito, lo è sicuramente meno per i dirigenti delle amministrazioni locali.

I lavori del workshop confluiranno in una ricerca che verrà pubblicata nel corso del 2010.

GIORNATA DI STUDIO: “1990-2010/VENTI ANNI DALLA RATIFICADELLA « CARTA EUROPEA DELL’AUTONOMIA LOCALE»

L’IMPATTO SULLE AUTONOMIE ITALIANE E SUL RUOLO DELLA FORMAZIONE”

La giornata di studio che sarà realizzata a giugno 2010 si propone di evidenziare l’importanza che la for-mazione riveste per garantire ai governi locali la capacità reale di gestire le competenze a loro devolute.L’incontro pone le basi per istituire un Forum delle Scuole di Formazione per il personale delle pubblicheamministrazioni a supporto delle decisioni del mondo delle autonomie e come “luogo” di collaborazionetra il Consiglio dì Europa e il mondo delle Autonomie italiano.

SCuolA SuPERIoRE dEllA PuBBlICA AmmInISTRAzIonE loCAlE

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Workshop internazionale 18 novembre 2009

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RICERCHE: “SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONENELLE ISTITUZIONI LOCALI DEI PAESI EUROPEI”

È stata avviata una ricerca sui sistemi di valutazione delle performance negli Enti Locali nei paesi europeicome complemento dell’accordo quadro realizzato fra Anci e Sspal per un ciclo formativo per l’attuazionedella legge Brunetta negli Enti Locali

LABORATORI: “RAVELLO LAB”

La Scuola da alcuni anni partecipa agli incontri Ravello Lab organizzata da Federculture, Centro Univer-sitario per i Beni Culturali di Ravello e Formez, un appuntamento internazionale, che costituisce un foropermanente di analisi, discussione e proposta sul rapporto tra cultura e sviluppo.

SCuolA SuPERIoRE dEllA PuBBlICA AmmInISTRAzIonE loCAlE - SSPAl

Missione: alla SSPAL è affidato il compito di curare la formazione, l’accesso e la progressione in carrieradei Segretari Comunali e Provinciali. Dal 1997, anno della sua creazione, la Scuola ha visto progressiva-mente ampliare il quadro di riferimento entro cui operare. Oggi, a seguito dell’approvazione del D.P.R.n. 27 del 28 gennaio 2008 recante la disciplina dell’organizzazione e del suo funzionamento, la SSPAL èchiamata a svolgere una più ampia missione che le conferisce un complessivo ruolo di servizio formativorispetto a tutto il sistema delle Autonomie locali, includendo tra i destinatari degli interventi formativianche gli Amministratori e i Dirigenti locali. L’attività formativa è accompagnata da studi, ricerche e daun’intensa produzione editoriale.

Piazza Cavour, 25, 00193 Roma Tel: 06.32884.444 - Fax: 06.32884.701

e-mail: [email protected] - Sito web: www.sspal.itDirettore: Dott. Baldovino DE SENSI

Ufficio studi e relazioni internazionali:Responsabile dell’ufficio: Dott.ssa Paola ADAMI

Tel.: 06.32884.254 - Fax: 06.32884.701e-mail: [email protected]

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Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione

Servizio per le relazioni internazionali

[email protected]

tel. +39 06 33565 388/330 - fax +39 06 33565254

00135 Roma - Via dei Robilant 11

www.sspa.it

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