Benvenuto xxi secolo

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1 Benvenuto XXI secolo. Tecnologia e nuove forme di sapere: Un mondo al di là del Bene e

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Benvenuto XXI secolo.

Tecnologia e nuove forme di sapere:Un mondo al di là del Bene e del Male.

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Sharing Economy Wearable

Technology

Augmented Reality

MobileMarketing

SocialCommunity

Cosa c’entrano con le Imprese?

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Se smettessimo di considerare la tecnologia come una modalità esecutiva da utilizzare solo nei suoi aspetti riducibili all’alveo della tradizione esistente, e cominciassimo a vederla come un nuovo processo istitutivo del reale, allora si schiuderebbe un vero e proprio nuovo mondo.

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Azienda, Mercato e il vate di Königsberg

• Non è l’Ambiente che è cambiato, ma è il nostro modo di leggerlo che ne ha definito i nuovi confini. Pertanto le interazioni con l’Ambiente sono definite non tanto in termini di adattabilità e flessibilità, quanto piuttosto in termini di ripensamento dei processi organizzativi interni;

• Le modalità con cui costruiamo la realtà sono cambiate: – Il Tempo è stato compresso nel solo

Presente;– Lo spazio è stato ridotto in uno

smartphone.

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Azienda, Organizzazione e il disappunto di Ford.

• Nuova impostazione della catena del comando e della struttura gerarchica;

• Sviluppo dei legami deboli e del sensemaking;

• Diminuzione dei costi di apprendimento;

• Miglioramento dell’inclusione sociale dei membri dell’organizzazione.

• Esempi: Birra Castello e Valve.

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Azienda e ICT, con buona pace di HAL• Necessità di mantenere la linearità dei

dati e del DB dando, però, accesso alle elaborazioni in maniera non alfabetica e simultanea attraverso cruscotti componibili;

• Compatibilità e apertura ai diversi device esterni;

• Disegno di un SW open e interoperabile anche con quanto prodotto nel Mercato delle App professionali;

• Nuove modalità di aggregazione dei dati e, quindi, maggiore potenza di calcolo per DWH.

• Esempio: GitHub.

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Azienda, Clienti e Cyborg.• La Customer Experience è la sintesi

dialettica di 3 momenti storici del Consumo:– Visione “Aziendocentrica” fino agli anni ’70;– Visione “Mercatocentrica” anni ’70 e ’80;– Visione “Consumatorecentrica” anni ’90.

• Questa sintesi, proprio perché tale, non è un modello descrittivo ma un processo interattivo di ingaggio reciproco tra Industria e Consumatore su basi pseudo contrattuali (io Industria ti offro partecipazione e tu Consumatore in cambio fai);

• La CE è un processo interattivo con regole capaci di ridefinire la natura, i confini e le prerogative di un PoS sulla base delle occasioni di consumo.

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Padroni, Proletari e il Profeta di Trier

• I mezzi di produzione (digitali e non) appartengono al popolo;

• Lavoratori (coproduttori e clienti) di tutto il mondo unitevi (coordinatevi su Twitter e Facebook);

• BYOD and sharing.

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Nuovo mondo e nuovo vocabolario.

• Proprietà: ottimo per definire la gestione di fattori scarsi,

• Partnership: ottimo se comunicazione e valori sono opere definite;

• Ordine e Consegna: bene in un contesto fortemente gerarchico.

• Sharing: ottimo per un mondo basato sull’informazione

• Interazione: ottimo se la comunicazione è un processo evolutivo aperto e se il settore è un ecosistema;

• …………: buon lavoro• Esempio: GigWalk

Platform

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Noio volevam savuar….

• Il prodotto passa da:– Oggetto fisso e ipostatizzato,

• A:– Bene contestualizzato, sottoposto

alle preferenze del cliente che, ahinoi, ha 3.000 follower e 5.000 like;

• Il Pos passa da:– Punto fisso che tenta di fidelizzare

commercialmente,• A:

– Luogo della memoria che fidelizza esperienzialmente sulla base di un’offerta strutturata sulle occasioni di consumo.

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Cambiano i protocolli di riconoscimento.• L’Offerta passa da:

– Una logica estrattivo-opportunistica,• A:

– Una maieutica imprenditoriale modellata sulle istanze culturali del XXI secolo. Il valore si differenzia dalla ricchezza e racchiude in sé i valori di una Società che sta cambiando.

• La Domanda passa da:– Un modello basato su processi polarizzati,

• A:– Uno schema di networking in cui il contesto

di consumo è il luogo in cui Brand e Consumatore si scambiano le rispettive credenziali di accesso.

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Ma cosa è successo in 15 anni?

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Il sapere dal ‘600 al ‘900.

• Predominanza della vista sull’udito;• Referenziale: preciso nei riferimenti concettuali;• Strutturato: definito nell’esposizione dei concetti;• Gerarchico: chiarezza delle linee di precedenza;• Analitico: processo di progressiva definizione del

problema;• Lineare: basato su un ordine definito dei processi di

analisi;• Simbolico: basato sulla scrittura e sull’astrazione;• Consequenziale: rigidamente scandito nel tempo.• Strumento principe: il libro.

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Il sapere del XXI secolo

• Aumento dell’importanza dell’udito sulla vista;• Generico: impoverimento della funzione referenziale della

parola;• Destrutturato: progressiva perdita dell’articolazione del

discorso;• Appiattito: tutti i concetti hanno uguale valore;• Non analitico: riduzione dell’analisi in favore di una visione

d’insieme;• Non lineare: tutti gli elementi del discorso procedono

indipendentemente e riproducono la complessità del Reale;• Concreto: ricchezza di fonazioni e perdita di metacostrutti;• Simultaneo: contemporaneità degli eventi, schiacciamento

sul Presente vissuto come unico tempo utilizzabile;• Strumento principe: la multimedialità.

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Spazio e tempo• Spazio:

– Passati da una visione distribuita nello spazio ad una compressa in un unico luogo: il mondo è qui ed è a portata di mano;

• Tempo: – Passati da una visione

diacronica della realtà ad una compressione sul presente: il tempo è adesso, e siamo sempre connessi.

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Un nuovo spazio e un nuovo tempo• Il cambiamento del senso dello

spazio e del tempo ha modificato i confini della nostra conoscenza della realtà. Non è il mondo che è cambiato, bensì il nostro modo di leggerlo ed interpretarlo. Questo significa che l’interazione con l’ambiente non può essere letta in termini di adattabilità e flessibilità, ma deve essere affrontata in termini di definizione dei paradigmi concettuali attraverso cui il nostro intelletto si relaziona con i sensi.

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Forme di acquisizione del sapere• Percettivo-motoria:

– Basata sull’esperienza diretta e sull’elaborazione immediata dell’esperienza. Prima si “andava a bottega”, oggi è una conseguenza della multimedialità spinta. È la forma del XXI secolo.

• Simbolico-ricostruttiva:– Basata sull’analisi a posteriori, sulla

riduzione della complessità e sulla ricerca di leggi universali. Nasce con la stampa a caratteri mobili. È la forma degli ultimi 400 anni.

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Le due forme di sapere a confronto• La capacità di astrarre i concetti, di analizzare le situazioni e di

generalizzare i contesti è una straordinaria conquista dell’intelletto umano. Altrettanto l’utilizzo di funtori enunciativi (parole e lettere) in luogo dei disegni ha consentito uno sviluppo della comunicazione e del sapere inimmaginabili prima. Nonostante questi vantaggi, la capacità di astrazione resta una funzione non naturale e complessa.

• Il recupero della “concretezza” delle funzioni comunicative provoca perdite di analisi e di economicità del processo, ma ha un’immediatezza e una “naturalità” senza paragoni.

• Il problema, da un punto di vista sociale, si pone perché in questi ultimi 100 anni si è assistito ad una alfabetizzazione di massa e ad una conseguente presa di coscienza, spesso sovrastimata, del proprio ruolo nel mondo. Da qui è discesa anche la volontà di affermare il proprio punto di vista. Evidentemente la massificazione dell’istruzione ha provocato un livellamento verso il basso delle opinioni correnti. Questo ha portato ad una inadeguatezza di fondo del paradigma simbolico-ricostruttivo, perché di comprensione non immediata. La parola non è più solo dell’elitè, ma è patrimonio di buona parte dell’umanità.

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Possiamo decidere di tenerci la miopia,

oppure pensare di cambiare ottico.

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Il nostro secolo• Mettere in relazione due mondi così distanti, l’intelletto e

i sensi, richiede una base culturale condivisa che permetta di gestire quasi automaticamente i referenti cui i sensi rimandano. Le forme di acquisizione del sapere hanno assolto a questo ruolo. Con l’aumentare della complessità sono aumentate anche l’astrazione e la costruzione simbolica della realtà.

• Oggi siamo in presenza di due fenomeni antitetici:– L’aumento della complessità delle interazioni tra intelletto ed

ambiente dovute ad un aumento della mole di dati da gestire e dalla compressione del tempo;

– La diminuzione sia della capacità umana di comprensione delle astrazioni che della adeguatezza degli stessi modelli astratti di soddisfare alle necessità descrittive richieste, per effetto del cambiamento intervenuto nella definizione di spazio e di tempo.

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Digital Humanities.• Il nuovo sapere si sviluppa

su una piattaforma Eraclitea, un ibrido tra nuovo e vecchio, fondato su flussi di nozioni e su esperienze continuamente diverse. In questa piattaforma le conoscenze possono cambiare attributi ontologici a richiesta, le informazioni e le esperienze continuano ad essere riordinate per poter dare nuove risposte alle domande degli umani.

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Implicazioni sociali• Il passaggio da una visione alfabetica del mondo

a una non alfabetica sta costruendo un nuovo uomo che vive e costruisce una realtà diversa dalla precedente. Di conseguenza è urgente ripensare completamente:– I modelli di rappresentatività politica ed istituzionale;– I meccanismi di aggregazione sociale;– I processi formativi con la consapevolezza che:

• Misurarne lo sviluppo in termini di “alfabetizzazione” sarà sempre meno adeguato;

• Il Passato, o l’Anziano in termini sociali, non è più depositario della saggezza del vivere. La nuova interpretazione del mondo richiede un riferimento enciclopedico costituito da nozioni che il Passato, semplicemente, non ha.

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