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CURARSI CON I RIMEDI NATURALI Manuale pratico per combattere i disturbi piú comuni Elisa Cappelli - Veronica Pacella - Alessandra Romeo COLLANA 2013 CURE NATURALI

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CURARSI CON IRIMEDI NATURALI

Manuale pratico per combattere i disturbi piú comuni

Elisa Cappelli - Veronica Pacella - Alessandra RomeoCOLLANA 2013

CURE NATURALI

Cure-Naturali.it è il portale di riferimento su salute e benessere naturale, disci-pline olistiche, medicina complementare che mette in contatto diretto operatori del settore e utenti. Un magazine ricco di articoli, notizie, interviste, speciali ma anche utilità come gli elenchi consultabili per argomento e per città aggiornati direttamente dai professionisti e centri registrati (elenco operatori, eventi, corsi, promozioni) e la possibilità di rivolgere domande direttamente alla comunità di professionisti.

Il portale persegue 3 obiettivi:1. Essere il punto di riferimento autorevole in Rete nel settore della salute e be-nessere naturale2. Promuovere lo scambio e l’interazione tra operatori e utenti3. Diffondere la conoscenza e la cultura del settore

Il presente eBook propone contenuti a solo scopo informativo con l’obiettivo di aiutare i lettori a fare scelte consapevoli. In nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita specialistica o il rapporto diretto con i propri professionisti della salute di riferimento.

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› Fitoterapia

› Floriterapia

› Aromaterapia

› Alimentazione

› Terapie del movimento

› Emorroidi

› Febbre

› Gastrite

› Insonnia

› Ipertensione

› Mal di gola

› Mal di schiena

› Mal di testa

› Nevralgia

› Raffreddore

› Reumatismi

› Stanchezza

› Stitichezza

› Stress

› Tosse

› Acne

› Alitosi

› Ansia

› Asma

› Attacchi di panico

› Calcoli renali

› Candidosi

› Cellulite

› Cistite

› Colesterolo alto

› Colite

› Diarrea

› Digestione difficile

› Dolore cervicale

› Dolori mestruali

INDICETerapie Naturali

Disturbi e Rimedi

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TERAPIEOrigine e descrizione delle principali terapie naturali

FITOTERAPIA

La Natura è il medico, non tu. Da lei devi prendere ordini, non da te. Cerca solo d’imparare dove sono i suoi farmaci, dove le sue virtù sono scritte e in quali scrigni sono riposte

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PArACeLsO, mediCO e ALChimistA (1493-1541)

Nel corso dell’evoluzione, le piante hanno assunto il compito di essere i prin-cipali “produttori” di sostanze organiche e ossigeno, sfruttando unicamente il sole, l’acqua e i minerali presenti nel suolo. Inoltre, la necessità di adattarsi ai mutamenti climatici e ambientali, ha permesso infinite combinazioni di mole-cole, ancora oggi non del tutto scoperte, da millenni a disposizione del genere umano, che costituiscono la materia prima della fitoterapia.

La Fitoterapia, in senso generale è la pratica che prevede l’utilizzo di piante e i loro estratti, ad uso farmacologico, per la cura delle malattie e il mantenimen-to del benessere; e rappresenta a tutti gli effetti, il primo esempio di pratica terapeutica. L’impiego delle specie vegetali, infatti è presente in tutti i sistemi medici, da quelli più antichi, basati su osservazione ed empirismo, a quelli più sofisticati e con livelli di complessità teorica elevata, fino alla moderna biome-dicina.

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La fitoterapia classica utilizza le parti dei vegetali farmacologicamente attive, chiamate “droghe”, in cui risiede il fitocomplesso, cioè l’insieme dei principi attivi che conferiscono l’azione terapeutica alla pianta. Tale azione, infatti, non dipende da un’unica sostanza ma da un complesso di composti chimici che lavorano in sinergia modulandosi; presi isolatamente non provocano lo stesso effetto.

Le droghe (foglie, fiori, semi, corteccia, radici, frutti, ecc.) delle piante possono essere assunte mediante tisane, tinture madri (estratti in forma liquida) o in capsule o compresse (estratti secchi), succhi, oli vegetali; mentre le prescrizio-ni si basano sulla storia millenaria della tradizione medica antica, ma anche su quella popolare.

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LA FITOTERAPIA CLASSICA

LA FITOTERAPIA MODERNALa fitoterapia moderna, grazie alle scoperte del ‘900, si avvale anche dell’impie-go di estratti vegetali diversi da quelli adoperati anticamente, come il caso degli degli olii essenziali, principi attivi aromatici, usati per la cura di molti disturbi sia fisici che psichici. Grazie al contributo del chimico francese René Maurice Gattefossé, a cui viene attribuita l’invenzione del termine, nasce l’aromaterapia negli anni ‘20; mentre a un altro medico francese, Jean Valnet, viene riconosciu-ta l’opera fondamentale per la disciplina, intitolata Aromathérapie, e pubblicata nel 1964.

Altra branca della fitoterapia moderna è floriterapia, che cura gli stati d’animo alterati con i rimedi vibrazionali, scoperti per la prima volta negli anni ‘30 dal medico inglese Edward Bach, e da cui prendono appunto il nome, i Fiori di Bach.

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Per ultima, ma solo in senso cronologico, vi è la Gemmoterapia, fondata dal medico belga Pol Henry nel 1959, il quale per primo ipotizzò che le parti in accrescimento di alberi e arbusti contenendo l’energia e le informazioni neces-sarie allo loro sviluppo, potessero essere utili per riequilibrare la funzionalità di apparati e organi. Mentre la fitoterapia classica impiega fiori, foglie, radici e cortecce già formate, questo innovativo metodo terapeutico prepara i suoi rime-di, i gemmoderivati, a partire dai tessuti embrionali, cioè le parti della pianta in via di sviluppo, (gemme e germogli emergenti; semi e amenti; giovani getti di radici e cortecce) conservati in una soluzione di acqua, alcol e glicerina.

In questa sezione verranno suggeriti i rimedi terapeutici della fitoterapia classi-ca e della gemmoterapia, perché tratteremo a parte quelli dell’aromaterapia e della floriterapia.

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LA gemmoterapia

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FLORITERAPIA

La floriterapia è un branca della Fitoterapia Moderna che utilizza i Fiori di Bach, rimedi di tipo vibrazionale, scoperti dal Dott. Edward Bach per trattare i disagi emotivi e i disturbi psicosomatici.

Non agisce chimicamente sul piano fisiologico del nostro organismo, ma a livel-lo energetico, su un piano superiore, “sottile” che ci obbliga a ribaltare il nostro punto di osservazione.

Probabilmente fra poco tempo sarà possibile, grazie allo sviluppo di studi e ri-cerche nel campo della fisica quantica, portare le prove scientifiche sulla validità della floriterapia, che comunque l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha già da molto tempo riconosciuto come valido e autonomo sistema di cura.

La malattia, nella sua essenza, è il risultato di un conflitto fra Anima e Mente, e non sarà mai eradicata a meno di uno sforzo mentale e spirituale

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edwArd BACh, mediCO(1886-1936)

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Scoperta ed elaborata negli anni ‘30 dal medico inglese Edward Bach, la flori-terapia si basa sul principio per cui la manifestazione della malattia non è altro che l’effetto fisico di cause psicologiche, una sorta di “strumento” di cui la no-stra anima si serve per farci prendere coscienza del nostro modo sbagliato di vedere o affrontare la vita.

L’azione profonda dei Fiori di Bach migliora e corregge gli squilibri emozionali causati da eventi esterni e sentimenti negativi scaturiti dalla nostra personalità, ma soprattutto promuove la virtù opposta allo stato d’animo specifico che stia-mo vivendo. Una volta che recuperiamo la guarigione emotiva, si possono os-servare benefici anche a livello fisico, come il miglioramento di dolori e rigidità muscolari, di alcuni problemi dermatologici, disturbi del sonno, coliti e gastriti nervose, stanchezza e affaticamento provocati dallo stress.

La grandezza di Bach e l’originalità del suo metodo fu quella di associare il com-portamento della pianta nel suo ambiente naturale agli stati d’animo umani. Sulla base di questa teoria sono stati distinti 38 “tipi comportamentali”, ai quali corrispondono 38 rimedi. Le essenze, combinate tra loro, secondo la necessità individuale, agiscono in sinergia in modo da coprire tutto l’insieme dei sintomi.

Non esiste un rimedio standard adatto a ogni paziente, a parte il Rescue Remedy formulato dallo stesso Bach come rimedio di “pronto soccorso”, per fronteg-giare tutte le situazioni di emergenza, che richiedono un intervento immediato, dove non è possibile scegliere con calma i propri rimedi personali.

I FIORI DI BACH

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come si assumonoLe essenze floreali pure, dette anche tinture madri, sono generalmente imbot-tigliate e commercializzate da alcune ditte produttrici e utilizzate da un florite-rapeuta, dopo uno scrupoloso consulto clinico, che gli permetterà di scegliere i fiori per la miscela personale del paziente.La dose standard, sia per gli adulti che per i bambini, consiste in quattro gocce da assumere quattro volte al giorno, salvo prescrizioni specifiche; il Rescue Re-medy, in caso di emergenza, può anche venire assunto più spesso e allo stato puro.

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Essendo rimedi che appartengono a una cura del tutto naturale e priva di tossi-cità, i fiori di Bach della floriterapia non presentano alcuna controindicazione, non provocano effetti collaterali, possono essere combinati senza problemi sia ai farmaci tradizionali sia a quelli omeopatici.

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AROMATERAPIA

L’Aromaterapia è una branca della fitoterapia moderna che utilizza gli olii essen-ziali, contenuti nelle cosiddette “piante aromatiche”, per preservare la salute e mantenere il benessere. L’uso terapeutico delle essenze risale agli antichi Egizi e abbiamo testimonianza del loro impiego nella cura delle malattie in tutta la storia dell’uomo. Tuttavia, solo nei 1934 il chimico francese, René-Maurice Gat-tefossé (1881-1950), rilanciò l’interesse dei contemporanei per questo tipo di trattamento, con le sue ricerche sulle proprietà antibatteriche e cicatrizzanti in ambito cosmetico e dermatologico. Fu lui a coniare il termine “aromathérapie”. Nella seconda metà del XX secolo, i risultati degli studi clinici del medico e chirurgo Jean Valnet (1920-1955) ridefiniscono in modo più specifico i trattamenti naturali, individuando scientificamente il potere curativo degli oli essenziali. Fondatore della Società Francese di Fitoterapia e Aromaterapia, Valnet, con i suoi studi e la sua attività, ha notevolmente contribuito a riscoprire le proprietà terapeutiche di moltissime piante. Tanto da essere considerato il “padre” della fitoterapia e dell’aromaterapia moderna.

Oggi questa disciplina é considerata a tutti gli effetti una disciplina olistica, in quanto la loro azione non è mai solo qualcosa di limitato e altamente specifico per un organo o un apparato, ma essi hanno piuttosto un’azione più generale sull’organismo in tutte le sue affezioni. Gli olii essenziali sono sostanze volatili, solubili in alcol e olio, ma non in acqua, presenti sotto forma di minuscole goccioline nei petali dei fiori, nella buccia dei frutti, nella resina e nella corteccia degli alberi e nelle radici, conferiscono l’aroma, e costituiscono la parte più pregiata della pianta.

Le foglie di quest’albero, affi-dato dall’Oriente al mio giardino, sensi segreti fa gustare al sa-piente e lo conforta.‘‘ ‘‘

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JOhANN wOLfgANg vON gOethe, sCrittOre, POetA, fiLOsOfO (1749-1832)

Il meccanismo d’azione dei rimedi aromaterapici si basa sul fatto che quando annusiamo un profumo emanato da una pianta, le sostanze aromatiche rag-giungono le mucose olfattive, site in cima alla cavità nasale, che trasformano l’odore, lo stimolo chimico, in impulso elettrico. Tale impulso raggiunge così il cervello, dove si lega a una precedente impressione olfattiva, richiamando emo-zioni più o meno belle. Per questa ragione, in aromaterapia sottile, gli olii essenziali vengono impiegati per riequilibrare la sfera psichica ed emozionale, oltre che per trattare disturbi e patologie che interessano più organi o apparati.

La quantità contenuta in un vegetale dipende dalla specie, dal clima e dal tipo di terreno. La maggior parte si estraggono per distillazione in corrente di vapo-re, e si presentano come sostanze oleose, liquide, volatili, e profumate come la pianta da cui derivano.

COME AGISCE

APPLICAZIONI DELL’AROMATERAPIAL’inalazione è perciò l’applicazione più diretta e immediata, in quanto le stimo-lazioni olfattive sono le sole a passare direttamente nella corteccia cerebrale, senza essere filtrate dal centro recettore del talamo, per un’analisi preliminare. Le applicazioni in questo ambito possono essere la diffusione ambientale, i ba-gni aromatici, i suffumigi, saune. Inoltre, le molecole degli olii essenziali hanno molta affinità con i tessuti del corpo umano, quindi riescono facilmente a penetrare nella cute, passando at-traverso i follicoli piliferi, ed entrando in circolo, attraverso il sangue o tramite la linfa e il liquido interstiziale. Le applicazioni in questo caso sono l’uso topico, mediante massaggi aromaterapici, previa diluizione in olii vegetali, creme, un-guenti e lozioni o più semplicemente in bagni, docce, pediluvi ecc., favorendo così il loro assorbimento epidermico.

Infine, alcune essenze possono essere assunte anche per via interna diluendo-ne 2 gocce nel miele. Nonostante ogni olio essenziale sia dotato di una propria attività specifica (balsamico, rubefacente, digestivo, cicatrizzante e rilassante, depurativo) tutti gli olii essenziali, anche se in diversa misura, hanno proprietà antisettiche e antibiotiche e sono in grado di sostenere le nostre difese immu-nitarie.

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ALIMENTAZIONE

L’alimentazione è alla base della vita. Cominciamo a nutrirci nel grembo di no-stra madre attraverso la placenta, per poi utilizzare l’apparato gastro-intestinale con l’allattamento e lo svezzamento, fino a raggiungere l’autonomia e decidere cosa e quando mangiare.La nostra alimentazione è guidata da una complessa rete di molecole che rego-lano sia i segnali di fame e sazietà sia i nutrienti di cui necessitiamo durante le fasi della nostra vita e durante la giornata.

In base a precise esigenze fisiologiche i bambini rifiutano spesso pesce e verdu-re a foglia, preferendo: pane, pasta, carne e uova. Gli adolescenti sono più ap-petenti verso carne, uova, verdure, latte e derivati. Le donne a ridosso del ciclo mestruale ricercano dolci e cioccolata. Oltre a questo, il rapporto con il cibo si lega anche alla sfera psico-affettiva.Appena ingeriti, gli alimenti sono sottoposti ad una serie di trasformazioni bio-chimiche lungo il canale digerente. Qui vengono divisi in pezzi sempre più pic-coli per poi essere riassemblati in base alle diverse esigenze dell’organismo, un po’ come in un puzzle. Tutto questo avviene in un modo tanto naturale quanto stupefacente.

Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo‘‘

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iPPOCrAte, PAdre deLLA mediCiNA (460-370 A.C.)

Sebbene molte volte la scelta degli alimenti sia orientata da particolari fasi della vita, da alcune esigenze o più semplicemente dal gusto, è utile sviluppare una certa consapevolezza sulla qualità del cibo di cui ci nutriamo. E’ importante per noi capire che tutto quello che ingeriamo va a comporre nel nostro organismo un tassello del puzzle e questo ci rende responsabili della nostra salute.

Gli alimenti un tempo si muovevano direttamente dal produttore al consumato-re. Oggi invece subiscono vari passaggi intermedi che nella maggior parte dei casi li porta a cambiare sia la forma che le proprietà nutrizionali.Basti pensare a come troviamo l’alimento in natura e a come lo ritroviamo con-fezionato nei supermercati, con l’aggiunta di sostanze che servono a conser-varne il gusto ed il sapore o addirittura a dargeliene uno nuovo e a renderlo più palatabile.

Gli alimenti confezionati presentano numerosi additivi: “grassi idrogenati”, oggi etichettati come “grassi vegetali”, (che in realtà nascondono i temibili olio di col-za e olio di palma), nitriti, nitrati, polifosfati, solfiti, dolcificanti artificiali, esal-tatori di sapidità, coloranti e conservanti. La lista potrebbe essere lunghissima ed è necessario prestare attenzione alla lettura delle etichette sulle confezioni. Quello che si evidenzia, alla luce delle ultime scoperte scientifiche, è come gli alimenti confezionati ed i cibi in scatola influenzino sfavorevolmente la nostra salute e creino i presupposti per lo sviluppo di patologie metaboliche come obe-sità, diabete, ipertensione fino alle patologie degenerative e tumorali.

E’ necessario quindi orientarsi su alimenti freschi, di stagione, possibilmente di produzione biologica per evitare l’aggiunta di pesticidi, ormoni o altre so-stanze che spingono in modo forzato la crescita, sulla produzione e sulla con-servazione di un alimento.

DI QUALI ALIMENTI CI NUTRIAMO

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Ogni alimento ha proprietà nutrizionali ma anche terapeutiche, lo sapeva bene Ippocrate padre del motto “fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo” e lo confermano oggi la nutrigenomica e la nutraceutica: la prima studia l’interazione fra il cibo ed il nostro DNA, la seconda invece studia l’azione bene-fica degli alimenti nel nostro organismo. La nutraceutica è diversa dalla scienza dell’alimentazione, nella quale si studiano invece i princìpi nutritivi degli alimenti legati al loro valore energetico (calorie) ed ai vari nutrienti in essi contenuti (car-boidrati, proteine, acidi grassi, minerali e vitamine).

Il cibo è quindi il primo fondamentale strumento che abbiamo a disposizione, non solo per curarci quando si manifestano dei disturbi, ma soprattutto per mantenere uno stato di benessere, poiché scelto con consapevolezza, rappre-senta un prezioso alleato per la nostra salute!

L’alimentazione come supporto terapeutico

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TERAPIE DEL MOVIMENTO

Il corpo e la sua sete di movimento

Il corpo ha bisogno di movimento. Il movimento potenzia la funzione del cuore, che pompa la circolazione sanguigna fino al cuoio capelluto e alla punta delle dita dei piedi, portando vita e calore, veicolando idrogeno, carbonio, azoto e os-sigeno. Non solo: il movimento costante e consapevole di tutte le parti del corpo aziona le pompe vascolari che vanno a irrorare i tessuti in modo da facilitare la circolazione della linfa.Lo sport, la danza, l’attività motoria consapevole consente di trovare un centro personale e svilupparlo con un’intenzione precisa. Ciò permette di andare oltre gli schemi abituali e le azioni che inconsapevolmente erodono l’energia perso-nale, quando diventano abitudini (pensate a gesti meccanici ripetuti senza uno scopo).

Il movimento dovrebbe essere radicato nei piedi, rilasciato dalle gambe, controllato dalla vita emanifestato attraverso le dita‘‘ ‘‘

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CheNg mAN Ch’iNg, mAestrO tAi Chi ChuAN (1902-1975)

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Una buona circolazione del sangue allontana la possibilità di eventuali contra-zioni a livello degli organi interni, condizione indispensabile per vivere bene la successione temporale della vita, il lavoro consapevole sul sé. In altre parole, la salute psichica è connessa alla necessità che il corpo ha di movimento. Qual-siasi forma di espressione corporea consapevole va a espandere il modo in cui un individuo si conosce intimamente. Dedicarsi a una pratica fisica migliora il rapporto che abbiamo con gli incontri fatti, i mattoni della nostra personalità, gli incidenti lungo la via, gli amori trascorsi.

LA PRATICA FISICA E L’ASCOLTO DI SÉPiù ci si muove, più ci si ascolta da dentro, nel cuore. Se questo è vero per pratiche millenarie di unione come il tai chi chuan e lo yoga, non ha senso escludere altre forme di espressione motoria non diretta-mente connesse ad una tradizione filosofica. In questa prospettiva la corsa può diventare una meditazione, il nuoto un modo per sentire le spirali che abitano il corpo, o, per dire, l’atletica una ricerca di limite e un’esplorazione di fatica e piacere combinate. Se è vero che le arti marziali affinano l’attenzione e lavorano sul centro, si può dire che anche la danza consente di ristabilire una connessio-ne con ciò che ci abita e che è ritmo per antonomasia: il respiro, i passi.

In questa ottica, l’infortunio in fase motoria è comunque un’occasione di co-noscenza ulteriore. E’ importante affidarsi a un professionista della riabilita-zione, meglio ancora se si incontra lungo il percorso qualcuno con una seria conoscenza anatomica unita a una sensibilità umana sviluppata e una visione olistica del corpo umano. L’osteopata possiede queste capacità, ma anche un bravo chiropratico o un fisioterapista “illuminato” e in ricerca possono essere figure professionali valide cui rivolgersi in caso di dolore e disagio. Esistono poi molte tecniche messe a punto da personaggi che hanno fatto la storia nelle terapie del movimento.

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Per menzionarne alcune possiamo ricordare la biologa Ida Rolf, ad esempio, che a partire dallo studio sulla cellula sviluppò un metodo conosciuto come Rolfing o integrazione strutturale che consente di riorganizzare il tessuto connettivo. O il metodo Pilates, il cui nucleo duro nacque in seno alla vicenda personale di prigionia di Joseph Hubertus Pilates, e si sviluppo negli anni a seguire, quando alla tecnica sugli infortunati di guerra egli unì le sue ampie conoscenze in ambi-to motorio (danza, circo, pugilato, etc.), in collaborazione con la moglie nel loro studio di New York. O Milton Trager, padre della mentastica e dell’omonimo metodo, prima pugile poi ballerino professionista, dai guanti alla sbarra, fino alla ginnastica acrobatica, proseguendo nella direzione della laurea in fisiotera-pia e medicina. O Juliu Horvath, ginnasta, nuotatore, ballerino formatosi al Ro-manian State Opera al New York City Opera, che si apre alla pratica dello yoga sino a sviluppare la Gyrokinesis e il primo modello di Gyrotonic Expansion System.E ci potrebbero essere un’infinità di esempi simili: Moshe Feldenkrais (metodo Feldenkrais), Maria Fux (danzaterapia), Harold Dull (watsu), Howard Y. Lee (Longevity). Con qualsiasi di queste terapie del movimento entriate a contatto, l’essenziale è scegliere un operatore che sia il veicolo attraverso cui ricercare una vostra in-terna connessione strutturale, articolare, energetica.

Prima di tutto viene il vostro respiro. Nelle mani di chi tratta o nel movimento di chi insegna potrebbe esserci una fonte di ispirazione, un’occasione per rila-sciare, un’apertura di nuove possibilità.

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DISTURBI E RIMEDIIndicazioni delle terapie naturali per curare i principali disturbi

ACNE

I rimedi naturali usati per il trattamento dell’acne intervengono non solo su brufoli, punti neri ed eccessiva untuosità, ma anche sui fattori che la scatenano. Le piante officinali dovranno svolge-re un’azione disintossicante e purificante del sangue, per favorire l’eliminazione delle tossine, e potenziare così la funzionalità del fegato, dei reni e dell’intestino, in modo da regolare la secrezione sebacea e contrastare così l’impurità della pelle, quando il distur-bo è dovuto a disordini epato-intestinali o intolleranze alimenta-ri. Tra le piante ad azione depurativa con cui preparare tisane, o da assumere in compresse e gocce troviamo:

- Bardana: (Arctium Lappa) la sua radice è molto utile quando l’au-mento dell’untuosità della pelle (seborrea) e i brufoli veri e propri, infiammati o con presenza di pus, sono provocati dalla presenza di rifiuti dei processi metabolici nell’organismo.

- Viola del pensiero: (Viola tricolor), la proprietà più importante dei fiori e delle foglie è quella depurativa specifica su taluni disturbi della pelle. L’impiego della pianta può essere effettuato sia interno che esterno, cioè con infusi e cataplasmi da applicare direttamen-te sulla cute.

Il gemmoderivato del Platano (Platanus orientalis), come drenante della pelle viene impiegato in caso di acne giovanile e acne rosa-cea; quello del Noce (Juglans regia) per l’acne rosacea con come-doni e foruncolosi complicate da stafilococchi e streptococchi.

Questo disturbo è anche il sintomo di un’alterazione della flora batterica (disbiosi intestinale), per questa ragione il trattamento elettivo prevede spesso l’utilizzo contemporaneo ai rimedi vegetali di fermenti lattici, in modo da riequilibrare e sostenere i probiotici interni.

Infine gli squilibri ormonali nella fase della pubertà, durante il ciclo mestruale o il periodo della gravidanza possono essere altre cause alla base dell’acne, che giustifica l’uso di piante ad azione riequilibrante del sistema endocrino.

› ACNE

FITOTERIAPIA

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- Olio di borragine: (Borrago officinalis) olio estratto dalla spremitu-ra dei semi, si può trovare sotto forma di perle, viene impiegato con successo insieme al gemmoderivato del Lampone (Rubus Idaeus), per tutte le problematiche della pelle, che derivano da squilibri del sistema ormonale femminile. Può essere massaggiato anche sulla cute per combattere le infiammazioni, come la dermatite seborroi-ca, gli eczemi, e comedoni.

La floriterapia utilizza Crab apple per la cura dell’acne, brufoli e dermopatie in generale. E’ il rimedio associato alla depurazione.

La pelle rappresenta uno dei più importanti organi di espressione emotiva; costituisce il rivestimento esterno dell’essere umano, il suo involucro e il suo confine. Quando questo involucro si “sporca” e si sviluppano dermopatie, è il segnale che il “confine” con il pro-prio ambiente non è più in equilibrio. L’acne in quest’ottica traduce un cattivo rapporto con se stessi. Manca l’amor proprio, si speri-menta un rifiuto della propria personalità che spinge il soggetto ad allontanare gli altri, a evitare il contatto.

- Crab apple permette di accettarsi con i propri difetti e con le pro-prie funzioni corporee; elimina la sensazione di avere in sé qualco-sa di sporco, favorendo il recupero dell’autostima. Porta un senso di purezza interiore, riequilibra e disintossica a livello fisico, emo-tivo e spirituale.

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› ACNE

FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

Gli oli essenziali più comunemente usati nella cura dell’acne, da un lato, esercitano un’azione antisettica e purificante sulle pelli che manifestano brufoli, punti neri o eccessiva untuosità; mentre dall’altra riparano e rigenerano i tessuti che presentano cicatrici.

Queste essenze possono essere applicate direttamente sulla pelle, diluendo qualche goccia in un po’ di gel d’aloe o possono essere utilizzate nella preparazione di maschere purificanti o in aggiunta alla propria crema per conferirle effetto astringente e riequilibran-te.

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› ACNECURARSI CON I RIMEDI NATURALIwww.cure-naturali.it

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alimentazione

L’acne è spesso il risultato di uno squilibrio ormonale ed è neces-sario utilizzare cibi che non appesantiscano il fegato, la centrale biochimica dell’organismo, fra cui latte e derivati, farine raffinate e alcol. Vanno poi eliminati completamente gli alimenti che con-tribuiscono negativamente allo stato della pelle: carboidrati raffi-nati, tutti gli alimenti che contengono oli industriali e quindi acidi grassi “trans”: cibi fritti, margarina, oli vegetali come olio di colza e olio di palma.

E’ importante un’alimentazione naturale a base di cereali integra-li, legumi, frutta e verdura, con un moderato consumo di proteine animali, meglio se vegetali. Da evitare le carni rosse o bianche troppo ricche di ormoni (come ad esempio vitello e pollo), prefe-rire il pesce fresco di piccola taglia. In questo modo si assicurano all’organismo tutti i nutrienti a supporto dell’acne che sono:

- vitamina A: carote, zucca, melone e albicocche- vitamine del gruppo B: cereali integrali- minerali: magnesio, cromo, selenio e zinco: la carenza di

quest’ultimo sbilancia l’equilibrio ormonale. Ne sono ricchi i semi oleosi e l’olio di germe di grano

- omega 3 ed omega 6: sono acidi grassi essenziali che bilan-ciano le reazioni infiammatorie. Si trovano in maggiori quan-tità nel pesce ma anche nei semi oleosi (girasole, sesamo, zucca e lino) e negli oli vegetali: olio di germe di grano e olio di lino spremuto a freddo

- Olio essenziale di limone: è utile in caso di acne, pelle grassa e impura, in quanto contrasta l’eccessiva produzione di sebo e richiude i pori dilatati. Inoltre questa essenza ha proprietà schia-renti e rigeneranti, adatte a favorire il processo di cicatrizzazione.

- Olio essenziale di mirra: la sua azione antisettica risulta efficace in presenza di comedoni infiammati o con pus; mentre la proprietà cicatrizzante rigenera la cute lesionata.

- Olio essenziale di lavanda: è impiegato in caso di ustioni, ferite, piaghe, in quanto promuove la crescita di nuove cellule e perciò la rigenerazione dei tessuti. Sfiamma e decongestiona gli arros-samenti e purifica le pelli impure, grasse e contemporaneamente sensibili.

- Olio essenziale di rosmarino sulla pelle ha un effetto tonico, an-tisettico e purificante. È utile nella cura dell’acne e delle macchie scure cutanee.

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Il primo esercizio è quasi una meditazione orientata verso la non azione: meglio evitare di cedere alla tentazione di schiacciare, strizzare. I germi camminano e spesso, quano si va a stuzzicare un foruncolo e subito dopo un altro - peggio ancora se non si è ef-fettuata una preventiva azione di igiene delle mani - si rischia di peggiorare la situazione.

Il buon consiglio è quello di vivere la pulizia del viso come un ri-tuale da consumarsi regolarmente, meglio se effettuato con pro-dotti naturali e magari lasciandosi andare a qualche sorriso da sfoderare allo specchio, quando meno ve lo aspettate (ciò andrà a influire incredibilmente sulla vostra autostima).

L’automassaggio shiatsu per il viso richiede un tempo da dedicare a fronte, occhi, guance, mento, naso, orecchie e capo. Ogni tecnica va eseguita associando i movimenti circolari o le pressioni alterna-te all’inspirazione e all’espirazione. Non si tratta solo di un mas-saggio locale, in quanto si va a riequilibrare l’intero flusso del qi, dell’energia vitale, e si tonificano i tessuti. I meridiani che iniziano dalla testa e dal viso sono quelli della Vescica, della Vescica biliare e dello Stomaco; quelli che terminano sono il Vaso Governatore, il Vaso Concezione, il meridiano dell’Intestino Crasso, dell’Intestino Tenue e del Triplice Riscaldatore.

In generale, gestire lo stress, spesso legato ai fenomeni di acne, è importante e lo si fa correttamente dedicando sufficienti ore al sonno, secondo il bioritmo di ciascuno.

L’acne è manifestazione di uno stato di disequilibrio; accade spes-so che i dermatologi consiglino di praticare sport. Perché? Muovere il corpo è una delle vie più efficaci per regolarizzare la produzione ormonale generale.

Infine, via la sigaretta. Quanto più fumate, tanto più andate a in-debolire il film idrolipidico della pelle, ovvero lo strato naturale che protegge dalle infezioni batteriche e virali che causano l’acne.

TERAPIE DELMOVIMENTO

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Leggi anche la scheda ACNE su cure-naturali.it

ALitosi

I rimedi naturali per l’alitosi, oltre al rispetto di semplici norme igieniche, prevedono l’utilizzo di erbe e piante officinali ad azione antisettica e deodorante del cavo orale, quando questo disturbo è causato da una cattiva igiene di denti e gengive. Le cause dell’ali-tosi, infatti, sono molteplici e vanno dalla banale ingestione di ali-menti particolari, come l’aglio e cipolle, a vere e proprie patologie.

Per questo motivo si possono distinguere due tipi di alitosi:

- Alitosi transitoria (riguarda il 90% dei casi): appare solo in alcu-ni momenti della giornata. È sostanzialmente un fenomeno fisio-logico e risponde molto bene all’igiene orale, attraverso la quale si riesce a spazzare via dalla bocca i batteri anaerobici, ritenuti i principali responsabili insieme a malattie gengivali, stress, fumo, bocca secca. In questo caso, la ratania ha dimostrato interessanti proprietà antibatteriche e antimicotiche, che ne giustifica l’impie-go sottoforma di tintura madre o come ingriedente in colluttori o paste dentifricie, nel trattamento delle gengiviti e delle stomatiti (infiammazione della mucosa della bocca). Può essere d’aiuto sor-seggiare anche acqua calda bollita per 10 minuti con zenzero fre-sco: un rimedio che favorisce la digestione e contrasta l’accumulo di tossine e la fermentazione batterica.

- Alitosi patologica persistente: (riguarda il restante 10% dei casi) al contrario della prima non scompare anche dopo un’accurata igiene orale, in quanto è causata da malattie sistemiche gravi quali il diabete mellito, le epatopatie acute e l’insufficienza renale cro-nica. In questo caso erbe e piante officinali ad azione depurativa e disintossicante, come il tarassaco, possono intervenire nell’alle-viare il disturbo, ma solo previo consulto medico.

› ALITOSI

FITOTERIAPIA

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Gli oli essenziali usati in aromaterapia per l’alitosi sfruttano l’a-zione antibatterica di queste essenze, grazie alla loro capacità di neutralizzare i microrganismi, che provocano cattivi odori e la for-mazione della placca. Possono anche essere utilizzati 1 goccia sul dentifricio per aumentarne l’azione antisettica e deodorante o per preparare collutori.

- Olio essenziale di menta: rinfrescante, è un disinfettante del cavo orale, molto utile per deodorare l’alito, contro l’alitosi, si pos-sono mettere 5- 7 gocce in mezzo bicchiere d’acqua per sciacqui e gargarismi.

-Olio essenziale di mirra antisettico e antibatterico è impiegato per risolvere i disturbi legati alla bocca, come gengiviti, stomatiti, piorree, afte. Per fare una lozione, mettere 5 gocce di mirra in un bicchiere di acqua tiepida e fare sciacqui prolungati, almeno due volte al giorno, contro ulcerazioni e infezioni della bocca e alito cattivo.

-Olio essenziale di bergamotto: antisettico, disinfettante in caso di ascessi e altre infezioni e irritazioni del cavo orale. In sciacqui, per gargarismi è consigliato contro l’alitosi: in un bicchiere di ac-qua tiepida mettete 5 gocce di bergamotto, fate sciacqui prolunga-ti, almeno due volte al giorno.

-Olio essenziale di salvia: ha un’azione depurativa, assunto 2 goc-ce in un cucchiaino di miele, ha proprietà disintossicanti su fegato e reni, utile anche per trattare l’alitosi di tipo persistente dovuta al cattivo funzionamento di questi due organi emuntori. In un bic-chiere di acqua tiepida mettete 5 gocce di salvia. Fate sciacqui prolungati, almeno due volte al giorno, contro afte, gengive deboli

AROMATERAPIA

alimentazione

Nel caso dell’alitosi non ci sono alimenti pro o contro. Se il di-sturbo non migliora con una buona igiene orale, potrebbe essere il risultato di una cattiva digestione o di un’alimentazione troppo acidificante. Gli alimenti che appesantiscono la digestione e che richiedono all’organismo molto lavoro sono tutti gli alimenti con additivi o trasformazioni di tipo industriale: zucchero bianco, dol-ciumi, merendine, bevande zuccherate, farine raffinate, eccesso di alimenti di origine animale come la carne rossa e gli insaccati ed eccesso di latticini come mozzarella e formaggi stagionati.

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L’esercizio migliore per difendersi dall’alitosi è quello di impugna-re lo spazzolino e fare pratica con il filo interdentale. Posizionate lo spazzolino a 45° rispetto alla gengiva, muovetelo delicatamente avanti e indietro con movimenti brevi in modo da pulire un dente per volta, spazzolando la superficie esterna e interna dei denti. Usate la punta dello spazzolino per pulire la superficie interna dei denti anteriori con un delicato movimento dall’alto al basso per i superiori e dal basso all’alto per gli inferiori. Per spazzolare la superficie masticatoria dei denti posteriori occorre un movimento avanti e indietro. Non dimenticate la lingua per rimuovere i batteri e rinfrescare l’alito. Per rimuovere la placca tra dente e dente è in-vece indispensabile il filo interdentale.

In caso di alitosi è molto importante bere molta acqua durante la giornata; l’idratazione è fondamentale, specie se si pratica molto sport.

Esiste anche un’alitosi “fantasma” che si basa su una forte ma in-fondata convinzione della persona. Quando, nonostante il consulto con l’odontoiatra o l’igienista, il soggetto è ancora ossessionato da una convinzione inesistente siamo di fronte a un disagio di natura psicologica (alitofobia). Chi convive con questo aspetto tende ad autoisolarsi e ciò può causare ulteriore stress che va a ripercuoter-si direttamente sulla funzionalità gastrica. L’insicurezza che è alla base del disturbo può essere affrontata con terapie del movimento come la bioenergetica.

TERAPIE DELMOVIMENTO

Se la causa riguarda un’eccessiva acidità di stomaco, per i primi giorni durante l’attacco acuto bisognerà evitare anche la frutta, che potrebbe fermentare ed aumentare così il disturbo.

Un’alimentazione acidificante va contrastata con alimenti alca-linizzanti che sono tutti quelli contenenti vitamine e sali minerali come frutta e verdura di stagione.Da ridurre e, quando possibile, evitare: latte e latticini, un elevato consumo di carne (soprattutto rossa) e gli alimenti raffinati.Sono da privilegiare cereali integrali, verdura, frutta non troppo acida e proteine di facile digeribilità come uova e pesce fresco di piccola taglia.

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Leggi anche la scheda ALITOSI su cure-naturali.it

Inoltre, rafforzare il centro emotivo è un processo che si connet-te al potenziamento del core, la zona addominale, come direbbe Joseph H. PIlates, ideatore del metodo concepito appositamente per migliorare equilibrio, postura, allineamento e consapevolezza corporea.

Un altro esercizio utile è l’ironia. Vi invitiamo a scherzare aper-tamente sulla convinzione che affolla i vostri pensieri. Mimate espressioni ben poco serie allo specchio, parlate alla vostra bocca e cercate di comprendere con tutto il vostro corpo cosa vi sta di-cendo ciò che esce da voi, ovvero quanto potete lavorare con l’es-senza che vi abita attraverso vari modi, uno su tutti, il movimento.

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ANSIA

Per la cura dell’ansia in fitoterapia si utilizzano tisane, tinture ma-dri o estratti secchi di piante ad azione sedativa intervenendo sul sistema interessato dalla somatizzazione di tale disturbo.

Se infatti lo stato d’ansia si manifesta sull’apparato muscolare, molto utili saranno camomilla e melissa che calmano irritabilità e tensione nervosa, attraverso il rilassamento della muscolatura. Risultano indicate perciò, per la loro attività antispasmodica nei disturbi gastrointestinali di origine neurovegetativa, come colite spastica, intestino irritabile, gastrite e meteorismo.

Se l’ansia si accompagna a tachicardia, palpitazioni, alterazioni del ritmo cardiaco, ipertensione, tiglio e biancospino svolgendo un’azione ipotensiva e calmante sul sistema cardiocircolatorio, sono impiegati per combattere l’insonnia, aritmie, nervosismo e mal di testa, dovuto a stati ansiosi e stress. Anche nelle forme dei gemmoderivati, rispettivamente Tilia tomentosa e Crataegus oxya-cantha, sono rimedi efficaci per rilassare le persone molto nervose, nelle quali riducono l’emotività, negli stati di agitazione, angoscia, e in caso d’insonnia di anziani e bambini.

La passiflora (Passiflora incarnata) le parti aeree svolgono un’azio-ne sedativa del sistema nervoso centrale con effetti tranquillanti e ansiolitici. Il tipo di attività esercitata da questa pianta è simile ai calmanti di sintesi, in quanto possiede recettori comuni alle ben-zodiozepine, ma senza produrre gli effetti narcotici collaterali, che questi farmaci possono dare.

La griffonia (Griffonia simplicifolia) i suoi semi invece contengo-no 5-idrossi-triptofano (5-HTP), il precursore della serotonina, il neurotrasmettitore responsabile di molte funzioni nell’organismo umano tra cui l’umore, il sonno e l’appetito. La pianta svolge perciò un’azione stimolante sul sistema endocrino nella produzione di serotonina, intervenendo beneficamente sull’ansia e sullo stress.

› ANSIA

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

La floriterapia interviene sulle differenti forme degli stati d’ansia, derivate da momenti transitori difficili che l’individuo attraversa nel corso della sua vita; in altri casi l’ansia si lega ad atteggiamen-ti caratteriali negativi della sua personalità. Nei momenti di ansia acuta il Rescue Remedy è una benedizione perché attenua imme-diatamente i fastidi maggiori.

- Agrimony: adatto per l’ansia provocata da un tormento interiore che nascondiamo agli altri. Ne soffre chi maschera i problemi agli altri ricorrendo a una facciata d’allegria funzionale a schivare con-flitti e discussioni. Il fiore aiuta ad affrontare i problemi, arginando la tendenza a nasconderli per paura di non essere accettati, do-nando serenità e ottimismo nel fronteggiarli.

- Walnut: per l’ansia che deriva da un evento stressante o un cam-biamento di vita. Il rimedio aiuta nei momenti, in cui spezzare vecchi legami, associazioni, e stili di vita può far insorgere an-sia, instabilità, confusione e incertezza verso le decisioni prese. Il rimedio dona costanza, decisione e determinazione, capacità di adattamento, senza rimpianti.

- White Chestnut: è il rimedio per l’ansia provocata da pensieri cir-colari, di cui non troviamo soluzione. Ne soffre chi per un periodo si trova a subire i propri pensieri, senza riuscire a dominarli, rimu-ginando senza tregua, sui traumi passati. Il fiore aiuta a tenere a bada i pensieri ossessivi, favorendo il rilassamento e la pace men-tale.

- Aspen: il rimedio per l’inquietudine e l’apprensione provocate da paure indefinite. Questi individui vivono con un senso di minaccia costante, di presagi funesti e immotivati, nell’attesa di un’immi-nente catastrofe, di una rovina incombente. Il rimedio infonde co-raggio, aiutando a superare l’angoscia e le paure.

- Elm: il rimedio per l’ansia provocata da eccessive responsabili-tà. Ne soffre chi non si tira mai indietro o, di fronte a un’emergen-za, non si lascia spaventare dalla fatica, ma finisce col chiedere troppo a se stesso. Il fiore aiuta a gestire lo stress e ricarica ener-geticamente.

- Impatiens: il rimedio per l’ansia da anticipazione. Convive con questo tipo di disturbo chi, ad esempio, si spazientisce facilmente ai semafori, di fronte alle code, perché ha il terrore di stare perden-do il suo tempo. Il soggetto che ricade in questa tipologia spesso

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soffre d’insonnia la notte, anticipando mentalmente gli impegni del giorno successivo. Il fiore aiuta ad allentare la tensione spa-smodica e insegna ad accettare il naturale fluire della vita e i suoi tempi.

- Scleranthus: per l’ansia provocata dall’indecisione tra due pos-sibilità. La persona che ne soffre oscilla da un estremo all’altro, e in preda all’incertezza, è insicuro su quale decisione prendere fra due alternative o due possibilità. Il fiore aiuta a reimpostare la scala di valori e le priorità nell’ottica di arrivare poi a prendere una decisione.

- Red chestnut: per l’ansia che possa succedere qualcosa di brutto ai propri cari. Questo fiore è utile per chi considera la vita una mi-naccia e, dimenticando se stesso e i propri bisogni, teme e si pre-occupa solo della salute altrui, con perdita dell’equilibrio e della serenità. Il fiore permette di controllare l’ansia e gestire più razio-nalmente l’iperprotettiva che genera apprensione.

AROMATERAPIA

L’aromaterapia cura gli stati d’ansia mediante l’uso di olii essen-ziali, per riportare calma e serenità in momenti di tensione ner-vosa e stress. Questi aromi possono essere inalati, per diffusione ambientale, 1 goccia per mq rispetto alla stanza in cui si evapora, o utilizzate in bagni rilassanti nella quantità di 10 gocce nella va-sca.

- Olio essenziale di lavanda: è l’essenza rilassante per antonoma-sia. Esercita un’azione riequilibrante del sistema nervoso centra-le, essendo contemporaneamente tonico e sedativo; calma l’ansia, l’agitazione, il nervosismo; allevia il mal di testa e i disturbi causati dallo stress; aiuta a prendere sonno in caso di insonnia.

- Olio essenziale di neroli: è indicato dopo fatiche mentali e tensio-ni psichiche, contro paura, disturbi d’ansia e depressione. Calma i pensieri in momenti di confusione. Porta la pace nel cuore, l’al-legria e l’ottimismo consolante. Nelle afflizioni ci aiuta ad alleviar-ne il peso. Ci rafforza in situazioni in cui non vediamo vie d’usci-ta. Esercita un’efficace azione calmante in caso di turbe emotive, nervosismo, insonnia, ipertensione, tachicardia, stress. Concilia il sonno ed è molto utile in caso di bambini sovraeccitati e che si ad-

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alimentazione

- Olio essenziale di limone: calmante sulla psiche e sul sistema nervoso, aiuta in caso di disturbi d’ansia, nervosismo che provoca mal di testa o insonnia, migliora la memoria. Previene blocchi del sistema nervoso simpatico, stimola funzioni del parasimpatico. Sostiene, infonde coraggio e determinazione. Quando si è costretti a subire oppressioni, persecuzioni e angherie di varia natura, aiuta a liberarsi da condizionamenti

Nell’ansia gli alimenti utili sono quelli in grado di riequilibrare il si-stema nervoso. Ci sono quattro amminoacidi importanti per que-sto disturbo:

- Istidina: promuove un effetto calmante e rilassante a livello mentale

- Triptofano: precursore della serotonina. Le persone ansiose spesso presentano una carenza di serotonina nel sangue, il triptofano insieme alla vitamine del gruppo B e alla vitamina C diventa importante nel mantenere l’equilibrio mentale ed emozionale

- Glicina: agisce a livello del midollo spinale controllando l’alte-razione motoria a cui vanno incontro le persone ansiose

- Taurina: contenuta nel sistema nervoso centrale

Istidina, Triptofano e Glicina sono contenuti nelle proteine di ori-gine animale e vegetale, con una percentuale maggiore nella soia.La taurina è un amminoacido che l’organismo è in grado di sinte-tizzare da sé. Altrettanto importanti sono le vitamine del gruppo B contenute nei cereali integrali e nel lievito di birra, che contengono il cromo anch’esso utile nel combattere l’ansia.

Verdure come lattuga, fagiolini e zucchine contribuiscono a sedare il sistema nervoso centrale. Si possono proporre le seguenti asso-ciazioni nutrizionali per sedare ansia e irritabilità:

- Patate bollite: cotte in una casseruola e coperte con acqua a cui sarà aggiunto olio, sale, prezzemolo tritato ed aglio

- Zucchine marinate: affettate e fritte in olio extravergine di oli-va, si scolano e si condiscono con un trito di aglio e prezze-molo

- Pasta al pesto: preparata con basilico fresco, un cucchiaio di pinoli e mezzo spicchio di aglio

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TERAPIE DELMOVIMENTO

- Risotto con la lattuga: in una casseruola si fa soffriggere in olio extravergine di oliva una lattuga tagliata a listarelle con uno spicchio di aglio schiacciato. Dopo sette minuti si allun-ga con acqua calda e quando riprende a bollire si aggiunge il riso.

Sono invece da ridurre caffè, tè e coca-cola.

L’ansia, come stato di tensione diffuso e persistente, può essere affrontato in modo sistematico attraverso l’esplorazione di prati-che orientali come lo yoga, la ginnastica dolce, il tai chi chuan e il qi gong. Chi soffre di ansia riscontra non poche difficoltà a entra-re nell’ottica di quiete e meditazione (in movimento o attraverso posizioni mantenute attraverso il respiro) di queste discipline, che tuttavia sul lungo periodo sono di eccezionale aiuto per riprende-re contatto con l’interiorità, attraverso l’esplorazione e il supera-mento di blocchi corporei. Molto dipende dalla capacità empatica dell’insegnante e dalla disponibilità del praticante a fare il vuoto dentro, anche solo aprire un varco in una prima fase.

E’ facile che il soggetto ansioso riproduca più o meno gli stessi schemi motori e ci resti “ingabbiato” dentro. In questo caso è ot-timo il metodo Feldenkrais affinché il corpo torni a vivere il movi-mento in modo facile e organizzato.

Risultati ottimi si ottengono anche con la danzamovimentoterapia e la bioenergetica.

In generale, il consiglio è quello di ascoltarsi nel movimento, vive-re i passaggi dalla quiete al dinamismo, usare il corpo all’aperto, in relazione con gli elementi naturali, non giudicare le rigidità, ma accoglierle.

Di fronte a un episodio di ansia che si manifesta con tremore, tachicardia, sensazione di soffocamento è di grande aiuto mas-saggiare alcuni punti del proprio corpo indicati nella medicina tradizionale cinese.

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Leggi anche la scheda ANSIA su cure-naturali.it

Noi vi suggeriamo due tecniche: con il pollice della mano destra massaggiate con movimento circolare, per circa due minuti, il cen-tro del palmo della mano sinistra. Ripetete il massaggio sulla de-stra. Un’altra tecnica è quella di premere con l’indice, per cinque minuti, il punto che si trova tra le due sopracciglia: esercitate un po’ di forza nella pressione, il beneficio sarà immediato.

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ASMA

I fattori che possono portare all’insorgenza dell’asma includono allergie, predisposizione genetica, infezioni, scompenso cardiaco, fumo, stress. Pertanto le piante officinali impiegate nella terapia dell’asma hanno azione antinfiammatoria per le mucose; fluidifi-canti ed espettoranti per il catarro da esse prodotto.

- Elicriso: (Helichrysum italicum) le sommità fiorite sono utilizzate nel trattamento delle allergie, che colpiscono le vie aeree e i tes-suti cutanei. La pianta ha proprietà antistaminica, antinfiammato-ria, espettorante e antibatterica ed è perciò indicata nelle affezioni dell’apparato respiratorio sia di tipo allergico che infettivo. In ti-sana o in tintura madre favorisce l’eliminazione del catarro bron-chiale, attenua gli spasmi eccessivi dell’asma e le infiammazioni di origine allergica della mucosa nasale.

Tra i rimedi utilizzati dalla fitoterapia per questo disturbo troviamo i gemmoderivati di:

- Ribes nero: (Ribes nigrum) è il rimedio elettivo per tutte le sindro-mi allergiche acute e infiammatorie a livello delle mucose inter-ne, in quanto si comporta come un cortisone-simile, stimolando la corteccia surrenalica nella produzione di cortisolo; per questo motivo è utilizzato in caso di bronchite cronica e asma di natura allergica;

- Lantana: (Viburnum lantana) indicato per asma bronchiale allergi-ca, episodica, intermittente, periodica o continua, associata a in-fezione su terreno allergico, bronchite cronica con asma, dispnea (difficoltà respiratoria), senso di costrizione toracica e pertosse;

- Ontano nero (Alnus glutinosa) utilizzato per le forme asmatiche di tipo allergico perché è uno stimolatore della corteccia surrenale come il ribes nigrum. Il suo impiego è utile anche negli stati in-fiammatori che tendono a cronicizzare sia nelle fasi acute a carico delle mucose, nelle pleuriti e polmoniti;

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- Caprifoglio nero: (Lonicera Nigra) è un decongestionante bron-chiale espettorante e sedativo della tosse. Questo rimedio è indi-cato contro l’asma spasmodica, bronchite acuta, stati influenzali, tosse convulsa e tosse secca, agisce soprattutto in presenza di contrazione anomala della muscolatura liscia che circonda la pa-rete bronchiale (broncospasmo).

Quando si verifica un attacco d’asma (indipendente da gravi pato-logie a carico dei bronchi e dei polmoni), a livello psicosomatico l’individuo sta esprimendo il rifiuto per una situazione, vissuta o percepita come una “costrizione”, e che manifesta attraverso uno spasmo respiratorio. In questo modo inevitabilmente tocchiamo il tema della libertà e della limitazione.

Quando l’asma è di origine allergica, sperimentiamo una vera e propria strategia difensiva da parte del sistema immunitario, nei confronti di sostanze esterne, vissute come pericolose. A livello emozionale questa reazione può essere interpretata come un ti-more inconscio del soggetto di venire in contatto con qualcosa che non accetta e che risveglia una emotività traumatica. Spesso gli individui che presentano questo disagio sono abitudinari, ten-denzialmente rigidi e poco tolleranti. Esprimono una modalità di somatizzazione per una vita sempre più “compressa” tra lo stress e un’emotività spenta, soffocata e razionalizzata dall’altro.

I fiori utilizzati per contrastare questo disturbo aiuteranno a libe-rarsi da situazioni che vengono vissute come costrittive e a uscire da condizioni esistenziali che risultano difficili, opprimenti, soffo-canti. Ogni individuo affronta il vissuto e le esperienze personali in modo soggettivo, per cui le miscele personalizzate interverranno su stati emozionali e sintomi fisici, come l’asma, rispetto alla per-cezione individuale. Tuttavia, i Fiori di Bach più utilizzati nel tratta-mento vibrazionale dell’asma sono.

- Agrimony: rimedio per l’asma dovuto a nevrosi d’ansia con an-goscia e oppressione al petto. L’individuo soffre di disturbi osses-sivo-compulsivi con pensieri ripetitivi di violenza, di dubbio che provocano disturbi respiratori e attacchi d’asma, perché nasconde preoccupazioni, la amarezza e tormento interiore, dietro l’aspetto esteriore di serenità. Ricerca costantemente l’evasione per affron-tare le prove con allegria, ma in realtà vive attanagliato dall’irre-quietezza, dall’ansia, dal tormento e dalla tortura interiore, soprat-

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tutto di notte. Il rimedio ci fa riacquistare il coraggio di essere noi stessi; di affrontare gli altri e le situazioni che ci opprimono, senza paura delle conseguenze o senza il timore di non essere accettati, donandoci serenità, ottimismo.

- Rock water: è indicato in caso di tosse parossistica e asma da ec-cessivo controllo. L’individuo è rigido con se stesso e con gli altri, autorepressivo, autoesigente, si nega gioie e piaceri per raggiunge-re i propri obiettivi Ha una concezione troppo rigida e controllata della vita, di cui rifiuta il lato giocoso, Si controlla eccessivamente nel modo di vivere, e, severo con se stesso, si impone regole au-topunitive. Ha un’eccessiva dedizione al lavoro con esclusione del piacere e della gioia, che rifiuta per paura che possano interferire con la propria attività. Prova indifferenza verso la buona tavola, il sesso, il divertimento. Il rimedio favorisce flessibilità mentale, apertura, elasticità caratteriale, stimolando la persona alla sco-perta dei lati piacevoli della vita, con abbandono.

- Star of Bethlehem: è indicato per la tensione alla gola, per i di-sturbi della deglutizione, malattie psicosomatiche dovute a traumi passati o recenti ancora attivi nella psiche. Utile in caso di dispnea parossistica, disfonia e crisi d’asma provocata da condizioni di stress. dolore fisico, mentale, emotivo non ancora smaltito. L’at-teggiamento del soggetto appare spento, infelice, triste. Ll’indivi-duo vive in uno stato di anestesia forzata a livello affettivo e senti-mentale. Il rimedio smuove l’energia bloccata, aiuta il fluire delle emozioni e spinge ad affrontare il dolore senza reprimerlo. Rimette in moto la capacità di autoguarigione, di fronteggiare qualsiasi brutta situazione, di superare le esperienze dolorose e traumatiz-zanti che posso accadere nella vita.

Pochi sono gli olii essenziali usati in caso d’asma, soprattutto se di origine allergica; mentre se tale disturbo è la conseguenza di un’infiammazione o un’infezione delle vie respiratorie, le essenze balsamiche sono le più utilizzate in virtù della proprietà fluidifi-cante ed espettorante del catarro. Possono essere utilizzate per fare fumenti (5 gocce in un pentolino di acqua bollente), per dif-fusione ambientale (1 goccia per mq) o possono essere assunte 2 gocce in un cucchiaino di miele, 2-3 volte al giorno.

- Olio essenziale di issopo: è di sollievo durante gli attacchi d’a-sma. Espettorante per le vie respiratorie, i suoi ambiti di applica- ››

AROMATERAPIA

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zione sono legati ai disturbi tipici dell’inverno, come la tosse, in-fluenza, raffreddore, il mal di gola. In particolare l’olio essenziale d’issopo è un mucolitico, cioè svolge un’azione decongestionante su bronchi e polmoni. Quindi è indicato in tutte le forme di tosse, quando è grassa, sia quando è secca: nel primo caso aiuta a eli-minare il catarro, mentre nel secondo aiuta a fluidificarlo, permet-tendone l’espulsione.

- Olio essenziale di mirto: il suo profumo libera il respiro, apre il petto e influisce in modo positivo sull’animo stressato dai pensieri quotidiani. Ben tollerato anche dai bambini, ha un effetto mucoliti-co, espettorante e fluidificante del catarro. Aiuta a decongestiona-re le vie respiratorie infiammate, in caso di raffreddore, bronchite, tosse dei fumatori e in tutte le malattie croniche dell’apparato re-spiratorio.

- Olio essenziale di niaouly: è un decongestionante utile in tutte le forme catarrali. Aiuta a fluidificare ed eliminare il catarro in caso di raffreddore, sinusite e tosse. É inoltre indicato per curare le malattie dell’apparato respiratorio dei bambini poiché è molto delicato.

alimentazione

L’asma è un disturbo di stampo prevalentemente allergico.E’ importante seguire un’alimentazione naturale che escluda la presenza di prodotti confezionati, additivi alimentari, pesticidi e metalli pesanti. Vanno evitati i cibi contenenti sostanze allergizzanti come: latte e latticini, uova, noci, molluschi, salumi, alcol, cioccolato e alcuni tipi di frutti come fragole e kiwi. E’ importante che il fegato non si sovraccarichi poiché nei distur-bi su base allergica è fondamentale l’eliminazione delle tossine dall’organismo. Per questo motivo andrebbero ridotte anche le proteine animali in eccesso e gli alimenti della famiglia delle So-lanacee (pomodori, patate, melanzane, peperoni e peperoncino).

E’ importante un’alimentazione biologica ricca di cereali integrali, legumi, pesce azzurro, semi oleosi, olio extravergine di oliva, ver-dura e frutta.Molti studi infatti dimostrano un notevole miglioramento dell’a-sma in soggetti che prediligono un’alimentazione sana e biologica tendenzialmente vegetariana, facendo attenzione a non sovracca-ricare l’organismo con latticini e derivati ma scegliendo altre fonti proteiche come i legumi, il seitan e i prodotti a base di soia.

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L’EIA è l’asma indotta da esercizio fisico; si tratta di un tema delicato perché può accadere che genitori iperprotettivi inneschi-no, anche involontariamente, un meccanismo controproducente orientando i figli verso la sedentarietà e la conseguente riduzione dell’efficienza fisica.

In letteratura scientifica anglosassone l’acronimo è EIB (Exercise-Induced Bronchospasm) ovvero broncospasmo (o bronco-ostruzio-ne) da esercizio fisico. E’ una forma di iper-reattività bronchiale che, di fatto, è il substrato della patologia.

Esiste una classificazione delle discipline motorie classiche in or-dine crescente di asmogenicità: nuoto, pallanuoto, canottaggio, sci di fondo, pallavolo, arti marziali, danza libera, marcia, base-ball, calcio a 5, basket, tennis, atletica leggera (corsa veloce, salti), calcio, ciclismo, corsa libera (mezzofondo, fondo).

Va considerato il parametro polmonare in base alla capacità vitale forzata oppure il suo rapporto con la capacità vitale totale (CVF1/CV). In breve, se la riduzione di capacità vitale forzata CVF1 supera il 10-15%, siamo davanti a casi di asma da sforzo.

Una precauzione importante in questo senso: evitare di praticare attività fisica intensa in ambienti freddi e secchi.

Alcune pratiche yogiche contemplano l’uso del ghiaccio sulla schiena in caso di asma allergica e, in generale, la pratica costante delle posizioni yoga, il pranayama e la meditazione aiutano a ridur-re la gravità degli attacchi respiratori. Di fatto, in molte asanas si eseguono movimenti di estensione che sul lungo periodo aiutano a reagire meglio agli effetti delle crisi asmatiche. Nella prospettiva yogica l’asma viene considerata un’alterazione di natura psicoso-matica che interessa il chakra del cuore.

Anche il tai chi chuan è ottimo per alleviare le difficoltà respirato-rie. Uno degli ultimi casi di studio approfondito risale al 2008 ed è stato presentato a Philadelphia in occasione del CHEST, il meeting annuale dell’American College of Chest Physicians.

TERAPIE DELMOVIMENTO

Leggi anche la scheda ASMA su cure-naturali.it

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ATTACCHI DI PANICO

I rimedi fitoterapici per la cura degli attacchi di panico corrispon-dono a erbe e piante officinali capaci di rilassare il sistema nervo-so e calmare gli stati ansiosi, associati a questo disturbo.

- L’avena: (Avena Sativa) è sicuramente uno dei migliori prodotti naturali per ridurre gli effetti del panico e dell’ansia. Oltre che venir consumata come semplice alimento, può essere assunta in tintura madre per l’azione sedativa sul sistema nervoso centrale, nei disturbi psicofisici, negli stati ansiosi e per curare l’insonnia;

- Passiflora: (Passiflora incarnata) le parti aeree sono comunemen-te usate in tisana o tintura madre, per il trattamento di tutti i di-sturbi legati al sistema nervoso, e i loro sintomi, che includono ansia, attacchi di panico;

-Valeriana: (Valeriana officinalis) la radice è utilizzata per trattare tutti i disordini nervosi, abbassa la pressione sanguigna, calma i dolori spastici, per questa ragione, viene usata anche per manife-stazioni di tipo ansioso come attacchi di panico, stati di agitazione e angoscia, tremori, crampi addominali o crisi di ansia.

Tra i gemmoderivati ricordiamo quello dell’Acero, (Acer campe-stris) usato per trattare nevrosi d’angoscia con attacchi di panico e fobie.

I fiori di Bach indicati per gli attacchi di panico aiutano a non la-sciarsi travolgere dalle proprie emozioni e a reagire con coraggio, quando ci si sente spaventati o terrorizzati da una situazione im-provvisa che procura angoscia massima, stato acuto di terrore.

Ogni rimedio aiuterà, secondo le sue caratteristiche peculiari, a recuperare controllo, equilibrio psichico, distensione, abbandono.

› ATTACCHI DI PANICO

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

- Rock Rose: rimedio per paura, terrore e panico. L’individuo è para-lizzato, trema, suda, non riesce a reagire in una situazione d’emer-genza. Il rimedio aiuta a mantenere la calma e infonde coraggio risolutezza, perseveranza.

- Cherry plum: per la paura di perdere il controllo delle proprie azio-ni e di commettere delle azioni spaventose e terribili, non volute. L’individuo ha paura di suicidarsi, d’impazzire, di morire, di com-piere gesti estremi e inconsulti, dando sfogo a impulsi pericolosi. Il rimedio aiuta ad accettare i lati negativi del nostro carattere e a superare la paura che essi prendano il sopravvento.

- Rock Water: per il panico, dovuto a perfezionismo ed eccessivo controllo di sé. L’individuo è troppo rigido moralmente, si nega frequentemente gioie e piaceri perché teme che queste cose pos-sano ostacolare il suo lavoro. Il rimedio permette di essere duttili e flessibili; aiuta a riscoprire il lato piacevole della vita e lasciarsi andare.

- Aspen: aiuta a tenere a bada i pensieri ossessivi e a frenare il continuo lavorio della mente, favorendo il rilassamento, in caso di attacchi di panico, sudorazione notturna, tremori. Il rimedio aiuta l’individuo a trovare coraggio e a superare l’angoscia e le paure.

- Rescue Remedy: il 39esimo rimedio può essere usato con un ef-fetto calmante istantaneo in ogni situazione di stress, o quando si ha bisogno di aiuto se sopraffatti da una varietà di emozioni nega-tive tra cui l’attacco di panico.

Gli olii essenziali per il trattamento degli attacchi di panico sono quelli ad azione sedativa e antispasmodica. Tra questi i più indi-cati sono

- Olio essenziale di camomilla: è un eccellente calmante in grado di aiutare persone colleriche e impulsive a non reagire in modo esagerato rispetto al contesto. Favorisce l’equilibrio interio-re; aiuta ad elaborare le esperienze sia fisiche che psichiche.

A livello emotivo è indicato in caso di stress, agitazione, mal di te-sta, insonnia, per gli attacchi di panico, le crisi di ansia e disturbi del sonno dei bambini.

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alimentazione

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- Olio essenziale di maggiorana: è un riequilibrante del sistema neurovegetativo, con un potente effetto calmante per l’ansia. Se inalata o diffusa a livello ambientale, questa essenza è utile in pre-senza di angoscia, paura, attacchi di panico, incertezza, tituban-za, dolore, sofferenza e insonnia e in casi di instabilità psichica.

- Olio essenziale di petitgrain: riequilibra il sistema nervoso, di-stende e rinfresca la mente in caso di mal di testa. Rilassa in pre-senza di irritabilità, nervosismo, tachicardia provocata dall’ansia, e insonnia. Ha un effetto addolcente sul cuore, allontana i pensieri negativi e tristi, la delusione. Calma la rabbia e gli attacchi di pa-nico.

Una delle cause fisiologiche dell’attacco di panico è l’ipoglicemia ovvero un calo del livello di zuccheri del sangue che per una serie di reazioni biochimiche fa scattare come campanello d’allarme la sintomatologia dell’attacco. E’ importante quindi che il livello del-la glicemia nel sangue sia costante durante il giorno.

I cereali integrali contribuiscono a mantenere una glicemia costan-te grazie alla presenza delle fibre, sarebbe preferibile quindi sosti-tuirli alla pasta e al pane bianco. Saranno da evitare i carboidrati raffinati, lo zucchero bianco, i dolcificanti industriali e i succhi di frutta confezionati che, essendo a rapido rilascio, favoriscono gli sbalzi glicemici. Da preferire zucchero di canna e miele. Utile il magnesio, che agi-sce positivamente sul sistema nervoso centrale, contenuto in: ver-dure fresche, fagioli, pesce, semi oleosi, mandorle e fichi.

Da ridurre carne rossa, carne di maiale e più in generale gli insac-cati. Andranno eliminati invece tutti i cibi stimolanti del sistema nervoso come caffè, tè e cioccolato. Privilegiare cereali integrali, legumi, proteine del pesce, frutta e verdura di stagione.Una regola generale per mantenere un buon equilibrio glicemico è quella di abbinare ad ogni pasto carboidrati (cereali integrali, patate ) e alimenti proteici (derivati della carne, del pesce, uova, formaggi e legumi), oltre a frutta e verdura.Le associazioni nutrizionali utili nell’attacco di panico sono simili a quelle dell’ansia per contribuire a sedare il sistema nervoso.Le associazioni nutrizionali utili nell’attacco di panico sono simili a quelle dell’ansia per contribuire a sedare il sistema nervoso.

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Leggi anche la scheda ATTACCHI DI PANICO su cure-naturali.it

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Che gli attacchi di panico siano dovuti a stati ansiosi, stress o dipendano direttamente da malattie organiche come l’ipertiroidi-smo o da altri fattori come abuso o astinenza di droghe o alcol, ri-vedere il proprio stile di vita e il rapporto con il proprio corpo non può che migliorare la situazione. L’attività fisica svolge un ruolo fondamentale, poiché permette all’organismo di scaricarsi e sta-re bene fisicamente, e conferisce autostima, sicurezza dei propri mezzi e serenità psicologica. Indipendentemente da quale attività si pratichi, il movimento incanala lo stress, educa l’ansia.

La bioenergetica, tecnica psicocorporea ideata da Alexander Lo-wen, è ottima per rimuovere blocchi energetici e lavorare sui mec-canismi difensivi che si creano a livello fisico e psicoemotivo. Gli aspetti evidenti del lato corporeo, la postura, gli atteggiamenti in-consci emergono e possono essere rieducati.

Un lavoro sul respiro adeguato può essere di grande aiuto e per questo lo yoga è quanto di più indicato. Discipline come il tai chi chuan, dove la meditazione si sposa con il movimento, sono altret-tanto idonee.

Non dimentichiamo di menzionare la danza. Non solo la danzate-rapia ma anche l’espressione corporea di gruppo, come la danza africana. L’energia si libera, la dinamica di gruppo scalda il cuore e i muscoli.

L’uso della voce e le tecniche teatrali sono raccomandate.

In generale, l’accumulo di energia che sottende all’attacco di pa-nico va liberato. Si tratta di mettere in moto il guaritore interiore, trasformare le azioni, anche le più semplici, in un’occasione per stare in modo più integrale nel corpo.

Un suggerimento è anche quello di riscoprire il valore che si dà all’erotismo, andando a esplorare la sessualità come non abbiamo mai fatto, in quanto il nostro potenziale creativo è strettamente connesso alla nostra capacità di richiedere e dare piacere.

TERAPIE DELMOVIMENTO

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CALCOLI RENALI

Le erbe e piante officinali utilizzate per la cura della litiasi (calcoli, che si formano nelle cavità, attraverso cui defluiscono liquidi fisio-logici prodotti da un organo) sono dotate della capacità di rompe-re i depositi minerali che si creano all’interno del rene e delle vie urinarie; delle vie biliari, della colecisti e della cistifellea.

- Per i calcoli renali:

Le radici di ononide (Ononis spinosa), le foglie della spaccapietre (Phyllanthus niruri) e le parti aeree della parietaria (Parietaria officinalis) sono in grado di disgregare le formazioni minerali; mantenere i tassi batterici entro valori normali nel tratto genito-urinario e di rilassarne la muscolatura liscia, in modo, da facilitare l’espulsione dei calcoli in maniera meno dolorosa. Queste piante sono dotate anche di proprietà antisettica contro possibili infezioni e diuretiche; mentre gli stigmi del mais (Zea mays) hanno azione analgesica della sintomatologia dolorosa, quindi è consigliabile come coadiuvante contro i calcoli (urici, ossalici e fosfatici), favorisce l’eliminazione di cristalli e piccoli calcoli, attraverso la diuresi, riducendo nel contempo anche i fenomeni infiammatori. Tutte possono essere assunte in tisane, tinture madri o estratti secchi.

Tra i gemmoderivati ricordiamo il Faggio (Fagus sylvatica) impie-gato come drenante renale nelle dismetabolie e nella litiasi renale, insieme alla Betulla (Betula Verrucosa linfa).

- Per i calcoli biliare e della cistifellea

Per sciogliere bile addensata e gli aggregati di colesterolo o mine-rali (carbonati e fosfati di calcio) che si formano nei dotti biliari e nella cistifellea, si utilizzano piante che agevolano la produzione e l’escrezione della bile, con conseguente effetto benefico sul fegato.

Tra queste le foglie di boldo (Peumus boldus) e le radici di taras-saco (Taraxacum officinale), sono impiegate per fluidificare la bile densa e in caso di “sabbia biliare”, influendo favorevolmente sulle funzioni digestive e intestinali. Tuttavia in caso di coliche biliari, ››

FITOTERIAPIA

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assumere queste piante sotto controllo medico, perché se i calco-li sono posizionati in modo da ostruire i dotti biliari, la maggiore produzione di bile, stimolata da queste piante, non potrà fluire e si manifesteranno forti contrazioni scatenando così la colica. In questi casi è preferibile iniziare con le foglie di carciofo (Cynara cardunculus), che hanno un’azione più delicata che è definita “an-focoleretica”, cioè regolatrice del flusso biliare; in seguito, quando la cistifellea è già parzialmente svuotata, si può passare ad esem-pio al Tarassaco, che ha un’azione più decisa.

Anche i gemmoderivati di Frassino (gemme di Fraxinus excelsior), come drenante renale e biliare in caso di insufficienza renale, cal-colosi colecistica, insieme al gemmoderivato di Acero (Acer cam-pestris), impiegato contro litiasi biliare, colecistica, fango o sabbia biliare del Rosmarino (Rosmarinus officinalis) indicato per litiasi bi-liare colecistopatie con o senza calcoli.

Le patologie fisiche come la produzione di calcoli renali o biliari, non sono trattate direttamente con i Fiori di Bach, in quanto questi rimedi agiscono principalmente sullo stato emozionale, che con-duce al manifestarsi di un certo disturbo.

Tuttavia, la floriterapia può coadiuvare quella farmacologica, inter-venendo sugli squilibri psichici collegati alla formazione di aggre-gati di colesterolo o minerali o bile addensata, che si depositano nei dotti biliari e nella cistifellea. Questi organi si bloccano per qualcosa che riflette sempre un eccesso, un troppo (troppo gras-so, troppe tossine, ecc.). La malattia è espressione del fatto che l’individuo ingerisce più di quanto possa elaborare e si manifesta quindi in caso di smoderatezza, eccessivi desideri espansionistici e ideali troppo alti.

Al rene, invece, è collegata la paura: l’accumulo di timori o pensieri duri verso se stessi possono dare luogo alla formazione di calcoli.

Le miscele personalizzate dovranno tenere conto di queste analo-gie per modificare atteggiamenti caratteriali o emozioni negative, in modo da favorire la guarigione fisica del disturbo.

FLORITERAPIA

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alimentazione

AROMATERAPIA

In aromaterapia, l’uso degli olii essenziali ad azione antinfiam-matoria, può aiutare a lenire la componente dolorosa dei di tale disturbo. Questi olii possono essere diluiti (5-7 gocce) in un po’ di olio di mandorle o altro olio vegetale e applicati direttamente sulla pelle in corrispondenza dei reni e massaggiati fino ad assorbimen-to.

- Olio essenziale di camomilla: aiuta a rilassare la muscolatura tesa, dovuta a nervosismo, intestino irritabile, spasmi, colite e co-liche gassose dei neonati. Dona beneficio per i dolori mestruali e per quelli causati dall’espulsione dei calcoli da parte dell’organi-smo. il suo impiego è per lo più dovuto alle sue proprietà antin-fiammatorie.

- Olio essenziale di lavanda: è uno degli olii essenziali più utiliz-zati nella terapia dei dolori provocati da spasmi muscolari, disme-norrea, calcoli, per la sua azione spasmolitica e antinfiammatoria

- Olio essenziale di rosmarino: è impiegato efficacemente come potente antinfiammatorio, se massaggiato, attenua i dolori artri-tici e muscolari, scioglie l’acido urico e i cristalli che induriscono i tessuti epidermici formando edemi, gonfiori e ritenzione idrica, dolori muscolari, e calcoli e coliche alle vie biliari.

Nella calcolosi renale la prima indicazione è quella di bere molta acqua oligominerale. Le classiche indicazioni di bere almeno 2 li-tri di acqua al giorno non possono considerarsi appropriate per tutti poiché in soggetti predisposti potrebbero portare ad un inu-tile affaticamento del rene. L’acqua da assumere riguarda, oltre a quella citata, soprattutto l’acqua di vegetazione contenuta negli alimenti diuretici: pesce, riso, cipolla (ottima nel drenaggio renale può essere utilizzata in tutte le sue forme: cruda, aggiunta alle in-salate, bollita, grigliata, gratinata, in frittata, etc..), cicoria cruda e cotta, finocchi crudi e cotti, sedano, cetrioli, indivia belga, agretti, asparagi, ravanelli, puntarelle, carciofi crudi, verze crude, cavolfio-ri crudi, patate bollite e non condite, ananas, fragole, mandarini, gole, mandarini, meloni, anguria, pesca, uva, mele cotte e crude, lamponi, banane.

Da evitare gli alimenti contenenti calcio e ossalati, come formaggi e pomodori, e tutti gli alimenti antidiuretici: carne, pasta, spina-ci, cavolfiori cotti, verze cotte, bietole, zucchine, rape, broccoletti,

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Leggi anche la scheda CALCOLI RENALI su cure-naturali.it

TERAPIE DELMOVIMENTO

broccoli, melanzane, peperoni, carciofi cotti, radicchio, pere, me-lograni, cachi, albicocche, prugne, fichi, ciliegie, avocado, papaie, agrumi.

Nell’attacco acuto di colica renale è possibile alleviare lo spasmo utilizzando una camomilla leggera e poco zuccherata (da preferire lo zucchero di canna) bevuta a sorsi durante la contrazione dolo-rosa.

Il movimento e l’allenamento costante sono fondamentali per prevenire i calcoli renali, specie se sussistono fattori come eredi-tarietà, genetica e/o predisposizione. L’attività sportiva costante è consigliata, senza arrivare all’intensità elevata, soprattutto per i soggetti predisposti ai calcoli renali; alcuni sport di resistenza in-fatti (corsa, marcia, triathlon ecc.) se spinti all’eccesso (per esem-pio più di 70-80 km alla settimana) favoriscono il turn-over del cal-cio (rimodellamento osseo più veloce) e quindi vanno a sommarsi come fattori ulteriori a quelli predisponenti.

Ciò che però davvero fa la differenza sta nell’idratazione. Specie quando si suda molto, occorre bere per reintegrare i sali persi.Sembra banale, ironico e inutile, ma ecco il primo vero rimedio per salvaguardare la funzionalità renale: ripensare l’evacuazione come un rito, prendersi tutto il tempo necessario. E’ importante scari-care l’intestino almeno una volta al giorno. In questo senso, anche per dare sollievo alla zona addominale, ben vengano tutte le tera-pie del movimento che coinvologno il diaframma e il pavimento pelvico in fasi di rilassamento e consapevolezza. Se amate dedicarvi alle tecniche yoga, scegliete asanas che faci-litino l’eliminazione delle tossine come la famosa Bhujamgàsa-na o posizione del cobra (che, oltre ai reni, tonifica anche ovaie e utero) oppure Makiasana parziale o riposo del coccodrillo.

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CANDIDOSI

Le erbe e piante utilizzate per il trattamento dell’infezione fungina da Candida Albicans sono dotate di azione antimicotica, decon-gesionante per le mucose infiammate, e lenitive per l’irritazione, prurito e bruciore che si accompagnano a questo disturbo. Questi rimedi fitoterapici sono innocui per la flora batterica vaginale, ma l’assunzione di fermenti lattici è sempre indicata come coadiuvan-te e complementare degli estratti vegetali nella cura della candi-dosi.

- Pompelmo: (Citrus maxima o grandis) l’estratto glicerinato o l’e-stratto secco dei semi è considerato il più potente antibiotico natu-rale, privo di controindicazioni ed effetti collaterali. In particolare per la proprietà antimicotica viene impiegato nelle infezioni causa-te da lieviti e funghi, compresa la candida;

- Verga d’oro (Solidago virga aurea): la tintura madre e l’estratto secco delle sommità fiorite hanno proprietà antifungine, in quanto inibisce la crescita della candida e altre micosi intestinali e genito-urinarie. Inoltre svolgono azione astringente ed antinfiammatoria, utili per decongestionare le mucose e contrastare l’eccessiva se-crezione vaginali;

- Pau d’arco: (Tabebuia impetiginosa) la corteccia è dotata di pro-prietà immunostimolanti, antifungine, antiparassitarie e antinfiam-matorie, indicata per il trattamento delle infezioni, e per sfiamma-re le mucose e i tessuti, in presenza di funghi, micosi, candidodisi, muffe;

- Ratania: (Krameria Triandra) la radice ha proprietà astringenti an-tibatteriche e antimicotiche che ne giustificano l’impiego nel tratta-mento dei disordini infiammatori e/o infettivi che colpiscono cavo

FITOTERIAPIA

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Le patologie fisiche come l’infezione da Candida Albicans, non sono trattate direttamente con i Fiori di Bach, in quanto, questi rimedi agiscono principalmente sullo stato emozionale, che conduce al manifestarsi di un certo disturbo.

Nella cura contro la candidosi, può essere un efficace supporto, l’assunzione di Olive per alzare le difese immunitarie e fortificare l’organismo contro gli attacchi infettivi; e Crab apple per le affezio-ni che colpiscono i tessuti e la pelle.

FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

Gli olii essenziali utilizzati per la cura della candida svolgono un’a-zione antifungina e decongestionante delle mucose infiammate. Aiutano pertanto a ridurre le secrezioni vaginali e a sostenere l’a-zione difensiva della flora batterica, contro gli attacchi infettivi di funghi, lieviti, muffe e batteri. Queste essenze possono essere as-sunte per uso interno 2 gocce in un cucchiaino di miele, 1-3 volte al giorno.

- Olio essenziale di origano: rappresenta una buona alternativa al trattamento farmacologico nei confronti di alcune infezioni bat-teriche. Inoltre le sue proprietà antimicotiche giustificano il suo impiego per eliminare parassiti intestinali e nel trattamento della Candida albicans.

- Olio essenziale di timo rosso: è uno dei rimedi più potenti con-tro le infezioni batteriche che colpiscono le vie urinarie, il sistema respiratorio e l’intestino, provocate da batteri proteus mirabilis, enterococchi, stafilococchi, streptococchi, pneumococchi, alcaie-scens dispar, neisseria, corinebatteri, in presenza di candidosi, ci-stite enterocolite, leucorrea.

- Olio essenziale di tea tree: è indicato in caso di infezioni delle vie respiratorie, che provocano faringiti e tonsilliti, febbre, bronchiti, raffreddore, mal di gola, cistite, candidosi e herpes. Per uso topi-co, è impiegato come antifungino contro funghi della pelle e mi-cosi delle unghie, La proprietà antinfiammatorio lo rende indicato per l’uso locale su zone particolarmente delicate come le mucose di bocca, vagina e ano. Su questi tessuti molli, oltre a svolgere at-tività antisettica, aiuta a sfiammare in caso di irritazioni, gengiviti afte, leucorrea, bruciori e pruriti. Si può mettere 2 gocce in un po’

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alimentazione

La candidosi è causata da un lievito, la “Candida Albicans” che è presente nel nostro intestino. Prolifera e diventa patogeno quando non c’è una flora batterica intestinale adeguata, migrando in al-tri distretti. Si nutre principalmente di zuccheri e gli alimenti da escludere per almeno due mesi con l’insorgenza della candidosi sono:

- tutti gli zuccheri semplici (zucchero bianco, zucchero di can-na, fruttosio, miele, aspartame, saccarina)

- tutti gli alimenti lievitati: pane, pizza, dolci- latte e formaggi, compresi quelli contenenti muffe- bevande lievitate come la birra, bevande zuccherate e alcolici

Questo lievito rilascia molte tossine, impedisce l’assorbimento di vitamine e sali minerali e pian piano indebolisce tutto l’organismo, appesantendo il lavoro di fegato ed intestino.La candida, che potrebbe progressivamente instaurarsi nell’orga-nismo fino a diventare cronica, richiede un approccio integrato in cui è necessario lavorare con l’alimentazione e affiancare le altre tecniche naturali come la fitoterapia e la floriterapia.Importante una disintossicazione generale dell’organismo che si ottiene con un’alimentazione naturale e l’uso di cibi ad azione depurativa (tutte le verdure amare e a foglia verde, cetrioli, finoc-chi, ravanelli). Ottimi quelli a tropismo epatico (tarassaco, ortica, carciofo), da abbinare ad aglio e chiodi di garofano che hanno un effetto antibatterico e antiparassitario. Fondamentale il ripristino della flora batterica intestinale, dopo aver eradicato il lievito, per evitare che proliferi di nuovo.

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TERAPIE DELMOVIMENTO

Sconsigliamo di frequentare troppo le palestre o le piscine per evitare che il disturbo si espanda in ambienti dove funghi e batteri si annidano per antonomasia.

Piuttosto che una terapia del movimento in relazione a questo disturbo, può essere utile entrare in una prospettiva ayurvedica at-tinente alle pratiche yogiche. L’antico sistema terapeutico prevede una cura per la candida che va a bilanciare gli equilibri energetici del corpo.

Nella prospettiva ayurvedica il disturbo si deve a un eccesso di tossine che alterano il metabolismo (il termine per definire questa alterazione è Ama).

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Leggi anche la scheda CANDIDOSI su cure-naturali.it

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In genere le cause sono un eccesso di zuccheri o farine bianche, di uso di antibiotici, un accumulo di fattori emozionali quali preoc-cupazioni e paure e un’intossicazione dovuta a fattori ambientali esterni. La cura passa per una regolazione di Agni (il fuoco digesti-vo) e il recupero delle funzionalità del sistema immunitario (Ojas). La dieta ayurvedica per questo disturbo contempla alimenti come aglio, miglio e spezie che “scaldano”, ad esempio cannella, carda-momo, cayenne, assafetida e frassino spinoso. Il medico ayurvedi-co prescriverà poi erbe adeguate secondo la tipologia del paziente (Vata, Pitta, Kapha).

CELLULITE

Le piante per combattere gli inestetismi della cellulite, impiegate in fitoterapia, agiscono sulla protezione dei vasi sanguigni e sul miglioramento dell’elasticità delle loro pareti, esercitano attività antinfiammatoria e antiedemigena, altre hanno proprietà diureti-che. Si possono assumere singolarmente o in composti per sfrut-tare una loro azione sinergica, in tisane, compresse o capsule e tinture madri

Le foglie e la corteccia di amamelide (Hamamelis Virginiana) sono utilizzate nei disturbi del sistema circolatorio, dove sia necessaria un’azione astringente; mentre le foglie di centella (Centella asia-tica), rinforzando ed elasticizzando le pareti dei vasi sanguigni, favoriscono la corretta circolazione periferica, quindi sono indicate per ridurre la permeabilità capillare e l’edema sottocutaneo.

Il gambo d’ananas (Ananas sativus) è largamente impiegato per migliorare la circolazione sanguigna e linfatica perché riduce la va-sodilatazione e l’eccessiva permeabilità dei capillari, attenuando le infiammazioni o i dolori localizzati; invece il meliloto: (Melilotus officinalis) è usato nel trattamento dell’insufficienza venosa e lin-fatica, in presenza di edemi e gonfiori agli arti inferiori, ritenzione idrica, gambe pesanti e cellulite.

Infine tra le piante che stimolano la diuresi e il sistema linfatico favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso, troviamo le foglie di betulla (Betula Pendula) che sono considerate uno dei rimedi elettivi nella cura della cellulite, in quanto aiutano l’eliminazione e la scomparsa dei noduli fibroconnettivali, caratteristici di questo inestetismo cutaneo; e la pilosella (Hieracium pilosella), un poten-te diuretico, utilizzato nel trattamento degli inestetismi della cel-lulite, gonfiore alle caviglie, edemi degli arti inferiori, ritenzione idrica specie se conseguente a disordini alimentari o trattamenti farmacologici.

Tra i gemmoderivati quelli più indicati sono quello di Linfa di Be-tulla (Betula verrucosa linfa) ad attività analgesica e antiinfiammato-ria, e quello del Castagno (Castanea Vesca) impiegato contro stasi linfatica agli arti inferiori edemi e i sintomi di insufficienza venosa.

FITOTERIAPIA

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Le patologie fisiche come cellulite e ritenzione idrica, non sono trattate direttamente con i Fiori di Bach, in quanto questi rimedi agiscono principalmente sullo stato emozionale, che conduce al manifestarsi di un certo disturbo.

Quando il sistema linfatico e quello circolatorio si congestionano, e si trattengono liquidi e tossine, significa che un disequilibrio inte-riore, legato a un eccessivo controllo, si sta manifestando a livello fisico.

Le miscele personalizzate dovranno tenere conto di questa analo-gia per modificare atteggiamenti caratteriali o emozioni negative, allo scopo di rilasciare i liquidi in eccesso e favorire il processo di guarigione.

Gli olii essenziali per la cura della cellulite svolgono un’azione dre-nante sui ristagni linfatici; stimolante la circolazione periferica e lipolitica sul grasso localizzato. Si utilizzano localmente diluiti in olio di mandorle (10 gocce per 100ml di olio) o nella vasca per fare bagni tonificanti ad azione anticellulite.

- Olio essenziale di betulla: previene problemi venosi e disturbi circolatori, in caso di gambe pesanti, gonfiori, edemi e ristagni lin-fatici; mentre per la attività diuretica e drenante, favorisce l’elimi-nazione dei liquidi in eccesso e riduce nettamente l’impastamento e la componente dolorosa. L’olio essenziale di betulla è perciò in-dicato in caso di obesità e cellulite. e per eliminare i liquidi rista-gnanti nei tessuti.

- Olio essenziale di limone: è un tonificante del sistema circolato-rio; stimola la circolazione linfatica e venosa, rafforza i vasi sangui-gni e fluidifica il sangue. Ottimo contro i disturbi dovuti a cattiva circolazione, come gambe pesanti, edemi, cellulite, vene varicose e fragilità capillare e geloni.

- Olio essenziale di rosmarino: viene impiegato come ingrediente nei prodotti cosmetici e nei fanghi contro la cellulite o l’adiposità localizzata, in virtù dell’azione lipolitica (scioglie i grassi), stimo-lante della circolazione periferica e drenante sul sistema linfatico.

FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

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alimentazione

La cellulite è spesso accompagnata da stipsi, emorroidi e pesan-tezza alle gambe e può essere aggravata da alcune abitudini ali-mentari scorrette. Sono da ridurre carboidrati raffinati, dolci e al-cool.

Vanno limitati anche gli alimenti che portano ad un ristagno del sistema linfatico: latticini, farina bianca, grassi saturi derivanti da carne, burro e insaccati, che accentuano la pesantezza alle gambe.

Da preferire pesce, legumi, oli vegetali spremuti a freddo come l’o-lio extravergine di oliva e quello di lino, frutta e verdura di stagione.

Importanti le fibre che migliorano la funzione intestinale soprat-tutto in caso di stipsi, evitando così una congestione intestinale che faccia pressione sugli arti inferiori.Utile un sostegno al fegato con verdure dal gusto amaro (cicoria, cime di rapa, radicchio, indivia belga) e alimenti con un diretto tropismo epatico: carciofi e ortica. E’ consigliabile aumentare il consumo dei frutti di bosco per migliorare la circolazione e degli agrumi.

TERAPIE DELMOVIMENTO

Muoversi è l’imperativo categorico per ridurre la cellulite. Già solo con la ginnastica dolce o con passeggiate o pedalate, si allevie-ranno i disturbi agli arti inferiori e il corpo si libererà dalle tossine in eccesso.

Attenzione all’attività fisica eccessiva. Se è vero che muoversi fa molto bene, è altrettanto vero che gli sforzi esagerati e prolun-gati accentuano il disturbo. Perché? Perché i muscoli subiscono un’iperstimolazione, la produzione di acido lattico aumenta e ciò incide negativamente sulla microcircolazione. E’ indispensabile manenere la frequenza cardiaca bassa (al massimo 130 battiti al minuto). L’attività fisica va mantenuta costante almeno 3 volte alla settimana per 30 o 40 minuti; i meccanismi metabolici legati allo smaltimento dei grassi si attivano solo dopo la prima mezz’ora di moto.

Se siete donne prossime alla menopausa ma non avete mai pra-ticato sport con costanza, è il momento di agire. La cellulite può comparire quando la donna subisce alterazioni ormonali ed è im-portante mantenere una buona circolazione e ossigenazione dei tessuti.

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Leggi anche la scheda CELLULITE su cure-naturali.it

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Evitate l’uso prolungato delle scarpe con tacco e ricordate che indumenti troppo attillati possano ingolfare la microcircolazione. Rivedete l’abitudine di accavallare le gambe o di assumere posture scorrette, dannose per l’irrorazione sanguigna delle gambe. Se il vostro lavoro richiede diverse ore in posizione seduta, scanditelo con pause per sgranchirvi e allungarvi.

Attività come nuoto e acquagym, che contemplano movimento con l’attrito dell’acqua e fanno lavorare tutti i muscoli, sono indicatissi-me; non solo l’acqua riossigena i tessuti, ma il movimento in vasca o al mare raddoppia i tempi di resistenza.

CISTITE

I rimedi fitoterapici per la cura della cistite sono piante che da un lato esercitano azione antisettica e antinfiammatoria delle vie urinarie; mentre dall’altro facilitano la rimozioni dei batteri che ri-stagnano nelle vie urinarie, attraverso la stimolazione della diuresi.

- Cranberry: (Vaccinium macrocarpon, la varietà americana del no-stro mirtillo rosso), le sue bacche hanno effetto antibiotico sulla cistite ricorrente ed altre infezioni urinarie provocate il più delle volte da dell’Escherichia coli. L’attività batteriostatica è dovuta al fatto che la pianta ostacola l’aderenza dei batteri alla vescica e e il loro proliferare nell’organismo, modificando la composizione chi-mica dell’urina.

- Pompelmo: (Citrus maxima o grandis) l’efficacia antibiotica ad ampissimo spettro dell’estratto dei semi è stata ormai riconosciu-ta da numerose ricerche scientifiche. In fitoterapia è considerato uno dei rimedi elettivi nella cura dei disturbi del tratto urogenitale, sostengono il sistema immunitario, e la flora batterica, nella lotta agli attacchi infettivi;

- Uva ursina: (Arctostaphylos uva-ursi) può essere considerata un antisettico assai attivo da utilizzare ogni qualvolta vi sia un’in-fiammazione o infezione a livello delle vie urinarie, in quanto è in grado di determinare un’azione antibatterica, antinfiammatoria e calmante lo stimolo continuo della minzione o il dolore. Può esse-re prescritta in caso di cistite acuta, cistite cronica, nell’uretrite, nella colobacillosi;

- Mais (Zea mays) gli stigmi esercitano un’azione diuretica, antin-fiammatoria e analgesica, utili nel trattamento della sintomatolo-gia dolorosa nelle affezioni delle vie urinarie;

Anche il gemmoderivato del Mirtillo nero (Vaccinoum myrtillus) e di Mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea) sono impiegati nel tratta-mento della cistite acuta e recidivante contro cistopieliti acute e croniche, colibacillosi uretriti prostatiti in associazione a quello dell’erica (Calluna vulgaris).

FITOTERIAPIA

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Le patologie fisiche come la cistite, non sono trattate direttamente con i Fiori di Bach, in quanto, questi rimedi agiscono principal-mente sullo stato emozionale, che conduce al manifestarsi di un certo disturbo.

La cistite è un’infezione batterica, che provoca un’infiammazione all’epitelio delle vie urinarie. A livello emozionale può essere asso-ciata, soprattutto quando è recidiva, a un disagio a livello di coppia che si manifesta proprio nei momenti in cui si è sotto pressione, prima o dopo un rapporto sessuale particolarmente problematico.

Frustrazione, delusione e collera possono manifestarsi con cistiti, perciò, le miscele personalizzate dovranno tenere conto di queste analogia per modificare tali emozioni negative e favorire così il pro-cesso di guarigione.

L’aromaterapia utilizza oli essenziali ad azione antibatterica e bat-teriostatica nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie. Que-ste essenze si assumono per bocca 2 gocce in un cucchiaino di miele 1-3 volte al giorno. Tra i più indicati troviamo:

- Olio essenziale di ginepro: antisettico delle vie urinarie, come tutti gli olii essenziali svolge un’azione antinfettiva e antibiotica, ma nel caso del ginepro, è specifica per l’apparato genito-urinario. É indicato per stimolare la diuresi e in caso di cistite, edemi, stasi linfatica, ritenzione idrica, cellulite.

- Olio essenziale di eucalipto: svolge anche un’efficace attività antibatterica molto indicata per le affezioni delle vie urogenitali in caso di cistite, leucorrea e candidosi, per le quali è consigliato anche per l’effetto deodorante.

Olio essenziale di timo: è uno dei rimedi più potenti contro le infezioni batteriche che colpiscono le vie urinarie, il sistema respi-ratorio e l’intestino, provocate da batteri proteus mirabilis, ente-rococchi, stafilococchi, streptococchi, pneumococchi, alcaiescens dispar, neisseria, corinebatteri, in presenza di candidosi, cistite enterocolite, leucorrea.

- Olio essenziale di basilico: è un riequilibrante la flora intesti-nale, per questa ragione è utilizzato per ripristinare le condizioni microbiologiche e fisiologiche ottimali della flora batterica; e per proteggerla da fermentazioni acide o da attacchi infettivi di fun-ghi, lieviti ed enterobatteri Gram (-)

FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

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alimentazione

La principale indicazione nutrizionale nella cistite è quella di evita-re gli zuccheri raffinati: quando la cistite è di natura batterica, la proliferazione dei batteri è favorita dallo zucchero.Fra la cause della cistite c’è un’alterazione della permeabilità in-testinale con il passaggio di batteri in altri distretti come quello uro-genitale. Per mantenere un buon equilibrio intestinale e una flora batterica adeguata è necessario ridurre gli alimenti industrializzati come bevande zuccherate e succhi di frutta confezionati, alcool, caffè, formaggi e insaccati.

Andrebbero evitati durante l’attacco acuto alimenti come il pepe-roncino, il pepe e gli alimenti piccanti che potrebbero peggiorare la sintomatologia legata al bruciore.Da preferire un’alimentazione ricca di fibre e cereali integrali, frut-ta e verdura fresca di stagione, preferibilmente diuretica: finocchi, verdure a foglia verde, cetrioli, indivia belga, ananas, mandarini, fragole, melone, anguria.

Un alimento particolarmente utile in questo caso è il mirtillo, il cui succo mostra attività diuretiche e depurative delle vie urinarie e impedisce l’adesione dei batteri alle pareti della vescica.Importante il ripristino di una flora batterica intestinale sana con probiotici specie-specifici.

TERAPIE DELMOVIMENTO

Il movimento consente al corpo di mantenere un proprio equilibrio e dunque di tenere alto il livello delle difese immunitarie. Fare at-tività fisica è importante, perché regolarizza l’organismo e aiuta il lavoro del sistema immunitario. E’ essenziale dedicarsi a una buo-na igiene personale.

Sì a tutti gli esercizi che favoriscono il rilassamento della musco-latura pelvica, che appartengano tanto allo yoga (ottimo in quanto unisce anche respirazione e meditazione) quanto alla ginnastica dolce. Sì alle passeggiate. E’ utile abituarsi a respirare anche con la parte inferiore dell’addome, in modo che tutti gli organi ricevano maggiore quantità di ossigeno; si agevola la regolarità intestinale e si favorisce lo scioglimento delle contratture a livello pelvico.

Alcuni professionisti nel campo della medicina, dell’ostetricia, dell’urologia, della fisioterapia sono specializzati in riabilitazione del pavimento pelvico e sapranno come praticare un massaggio

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Leggi anche la scheda CISTITE su cure-naturali.it

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interno al paziente con le proprie mani che coinvolge vescica, ure-tra, utero e vagina, individuando così i punti di contrattura dolenti al tatto (trigger points) e mirando al loro scioglimento. Il numero delle sedute varia a seconda del livello di intensità della contrat-tura. Cercate professionisti esperti in questo senso; potranno in-segnarvi ad eseguire il massaggio interno anche autonomamente, utilizzando un apposito lubrificante per evitare piccoli traumi e/o abrasioni.

Specifici sono gli esercizi di Kegel reverse che coinvolgono il mu-scolo pubo-coccigeo (lo si individua con il movimento che consiste nel tentativo di interrompere il flusso dell’urina durante la min-zione). Una volta individuato, si contrae e si rilassa secondo una specifica sequenza che si può eseguire da sdraiati, seduti o, dopo un po’ di pratica, anche in piedi.

L’attività fisica non deve essere eccessiva o intensa, ma deve ser-vire per riequilibrare l’armonia del fisico. Un esercizio per favorire la peristalsi intestinale, e quindi difendersi dall’attacco dei bat-teri, è quello di impugnare una sedia e piegare le ginocchia fino a quando il bacino è prossimo ai talloni senza inclinare la schiena.Altro utile esercizio che, riattivando la circolazione sanguigna nel-la zona dei reni, ne facilita il lavoro: distesi con la pancia a terra e le braccia piegate e incrociate sotto il mento, sollevate le gambe alternativamente, mantenendo la posizione da 5 a 10 secondi, cer-cando nello stesso tempo di non scostare il bacino dal pavimento.

COLESTEROLO ALTO

Per curare l’ipercolesterolemia si utilizzano erbe e piante officinali e olii vegetali in grado di sciogliere le molecole del grasso deposi-tato, fluidificare il sangue e agevolare la sua eliminazione, attraver-so gli organi emuntori, fegato e reni.

- Guggul: (Commiphora wightiil), questa resina è utilizzata per i di-sordini metabolici che si accompagnano all’obesità e all’ateroscle-rosi, perché è in grado di intervenire positivamente sul metaboli-smo dei lipidi, contribuendo ad abbassare il livello di colesterolo cattivo (LDL) dal sangue;

- Riso rosso fermentato: prende il nome dalla caratteristica colora-zione, dovuta alla fermentazione del comune riso da cucina (Oryza sativa), ad opera di un particolare lievito, chiamato Monascus pur-pureus o lievito rosso. Questo rimedio rappresenta un componente tradizionale della medicina tradizionale cinese, ma oggi comune-mente impiegato in occidente, proprio per le preziose virtù ipoco-lesterolemizzanti;

- Aglio: (Allium sativum) è un antiaggregante piastrinico e fibrino-litico. La sua assunzione migliora l’equilibrio HDL/LDL e riduce i trigliceridi. Utilizzato sotto forma di estratto secco standardizzato, o in perle, è un rimedio assai utilizzato nei casi di ipercolesterole-mia, ipertensione, prevenzione dell’arteriosclerosi;

- Garcinia: (Garcinia cambogia) la scorza del suo frutto blocca la sintesi di acetilcoenzima A, un substrato energetico utilizzato dall’organismo per la sintesi del colesterolo e altri lipidi, favorendo la disgregazione del colesterolo, per azione enzimatica, e la sua eliminazione attraverso le feci.

Tra gli olii vegetali, ottenuti per spremitura meccanica a freddo dei semi, troviamo le fonti vegetali di omega 3 e omega 6, acidi grassi essenziali, con azione fluidificante del sangue, indicati per il mantenimento dei livelli normali di colesterolo cattivo (LDL)

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

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- Olio di lino: insieme all’olio di pesce è uno delle più importanti fonti di omega 3, viene tradizionalmente impiegato per eliminare colesterolo e trigliceridi, mediante il suo uso interno, come olio per condire o in perle come integratore alimentare, perché favori-sce l’ossigenazione e la respirazione delle cellule; lubrifica i vasi sanguigni e tutti i tessuti del corpo, migliorandone la permeabilità;

- Olio di borragine: è la fonte vegetale principale di omega 6. Per uso interno, favorisce la produzione delle prostaglandine della se-rie 1 (PGE1), dotate di attività antiaggregante piastrinica, cardio-protettiva, antisclerotica, vasodilatatrice.

Tra i gemmoderivati segnaliamo quelli di:

- Ulivo: (Olea europaea) ha proprietà ipotensiva, antisclerotica e svolge un’azione ipocolesterolemizzante; si utilizza in caso di pres-sione arteriosa alta, trigliceridi e colesterolo nel sangue;

- Betulla: (Betula verrucosa linfa), esercita un’azione detossinante rivolta al sistema linfatico. Il rimedio depura da scarti metabolici quali iperuricemia e ipercolesterolemia, trigliceridi, e intossicazio-ni prodotte da cure farmacologiche, terapie cortisoniche o ormo-nali.

Le patologie del metabolismo, come il colesterolo, non sono trat-tate direttamente con i Fiori di Bach, in quanto questi rimedi agi-scono principalmente sullo stato emozionale, che conduce al ma-nifestarsi di un certo disturbo.

Tuttavia, per sostenere il fegato a eliminare il grasso può essere d’aiuto l’assunzione di Crab Apple, considerato il depuratore, in grado di riequilibrare e disintossicare a livello fisico, emotivo e spirituale.

Il rimedio utilizzato in aromaterapia per sciogliere il colesterolo è l’olio essenziale di rosmarino, in virtù dell’azione depurativa che svolge sul fegato. Per uso interno, 2-3 gocce in mezzo cucchiaino di miele; grazie all’azione lipolitica (scioglie i grassi) stimola il dre-naggio biliare e la digestione; smuove le scorie e scioglie ristagni dall’organismo, sostenendo l’attività disintossicante del fegato.

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alimentazione

Il colesterolo si divide in HDL conosciuto come “colesterolo buo-no” e LDL conosciuto come “colesterolo cattivo”. Spesso le LDL si accumulano quando c’è un ristagno della bile, una soluzione acquosa prodotta dal fegato. L’alimentazione dovrà essere quindi mirata a ridurre un’eccessiva introduzione di colesterolo con gli alimenti e a stimolare il fegato e la cistifellea.

I cibi che contribuiscono all’aumento del colesterolo sono soprat-tutto due:

- acidi grassi saturi di origine animale come carne, insaccati e formaggi.

- acidi grassi “trans” che derivano dagli alimenti sottoposti a processi industriali: biscotti confezionati, merendine, cracker, fette biscottate, grissini, pan bauletto, etc.

Da preferire i cibi ricchi di acidi grassi essenziali, fra cui: pesce, oli vegetali spremuti a freddo e semi vegetali.Nel colesterolo sono altrettanto importanti i cibi ricchi di vitamine antiossidanti: vitamina A, vitamina C e vitamina E.E’ necessario seguire un’alimentazione naturale con cereali inte-grali, legumi, ricca di frutta e verdura di stagione, oltre al già so-pracitato pesce e agli oli vegetali.Discorso a parte per l’uovo: da sempre demonizzato (inutilmente) per il suo contenuto in colesterolo, in realtà è un alimento perfet-tamente armonico e bilanciato in quanto il tuorlo contiene la co-lesterina e l’albume contiene la vidina, una sostanza antagonista alla colesterina, con l’unica raccomandazione che venga mangiato intero.

TERAPIE DELMOVIMENTO

Anche se siete affamati dopo l’allenamento, fate attenzione a non cedere a cibi ricchi di grassi saturi (carne, formaggi, uova, latte, burro, insaccati, salumi) e, più ancora, i cosiddetti “trans” che sul-le etichette dei prodotti alimentari sono riconoscibili con la dicitu-ra “grassi vegetali idrogenati”.

Per difendere cuore e vasi, camminate, camminate e ancora cam-minate. L’attività fisica deve essere costante e regolare. I ricercatori americani del Veterans Affairs Medical Center di Wa-shington DC, hanno rilevato quanto una camminata, la ginnastica dolce oppure hobby come il giardinaggio possano avere effetti si-gnificativi sui livelli di colesterolo.

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Leggi anche la scheda COLESTEROLO ALTO su cure-naturali.it

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Su diecimila soggetti ambosessi – tutti con colesterolo elevato – in in dieci anni di studio, è stato rilevato che le persone che pratica-vano attività fisica avevano dal 60 al 70% probabilità in meno di morire rispetto a coloro che non si dedicavano ad attività fisica, ma assumevano le statine (inibitori dell’HMG-CoA reduttasi che agiscono a livello del fegato). In caso di combinata attività fisica unita alle statine, le speranze di vita aumentavano ancora.

COLITE

Le piante usate per il trattamento della colite, svolgono azione an-tinfiammatoria sui tessuti del colon, e riequilibrante della funzio-nalità intestinale. Nel caso della sindrome dell’intestino irritabile, i rimedi fitoterapici agiranno anche sul sistema neurovegetativo, dato che questo disturbo è di origine psicosomatica o autoimmu-ne.

- Aloe vera: (Aloe barbadensis miller) il succo estratto dalle foglie, per uso interno, svolge un’azione protettiva e antinfiammatoria delle mucose, perché, aderendo alle pareti del tratto digerente, forma una sorta di film protettivo, in grado di difendere i tessuti dell’intestino dagli agenti irritanti, e dai batteri. L’aloe svolge an-che un’azione riequilibrante del pH e della flora batterica, utile nei casi di stitichezza e diarrea e ha proprietà immunomodulante, cioè in grado di regolare le risposte immunitarie agli agenti infettivi o sensibilizzanti, in caso di allergie, intolleranze alimentari o ma-lattie autoimmuni, come il morbo di Crohn.

- Angelica: (Angelica Archangelica) la radice ha un’azione antispa-smodica, calmante, carminativa e antinfiammatoria, indicata in caso di dolori mestruali, nevralgie, disturbi della digestione, nau-sea, flatulenza, crampi addominali e colite;

- Malva: (Malva sylvestris) i fiori e le foglie sono utilizzate per le pro-prietà emollienti e antinfiammatorie per le mucose. Questi principi attivi agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso che le proteggono da agenti irritanti. Per questo motivo, l’uso della malva è indicato per idratare e sfiammare l’intestino, e regolarne la funzionionalità;

- Melissa: (Melissa officinalis) le foglie sono impiegate negli stati d’ansia con somatizzazioni a carico del sistema gastroenterico. All’azione antispasmodica rivolta sulla muscolatura, utile in caso di crampi, spasmi e tensione addominale, si combina l’effetto car-minativo che facilita la digestione, evitando la formazione di gas intestinali;

- Camomilla: i fiori hanno principalmente proprietà antispasmodi-che, utili in caso di sindrome dell’intestino irritabile, spasmi mu-

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FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

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nervosa e l’ansia. La pianta è dotata di buone proprietà antinfiam-matorie, grazie all’azione protettiva sulle mucose intestinali, eser-citata dalle mucillagini e dai componenti del suo olio essenziale (azulene e alfa-bisabololo);

Il gemmoderivato del mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea) è il ri-medio antinfiammatorio per eccellenza dell’intestino, indicato per tutte le forme di colite. La sua azione regolatrice, corregge gli squi-libri della mobilità intestinale e ne ripristina l’attività enzimatica. Per questa ragione si utilizza anche nel trattamento della sindro-me dell’intestino irritabile e della colite spastica, perché elimina la flatulenza, dovuta alla fermentazione delle feci, sfiamma le pareti e normalizza il funzionalità dell’intestino, soprattutto del colon.

La colite è una di quelle patologie la cui componente psicosomati-ca ha una certa rilevanza, soprattutto, per quanto riguarda la sin-drome dell’intestino irritabile. L’espressione “mal di pancia” viene usata indifferentemente sia per esprimere il disagio fisico, sia per evocare qualcosa che non sopportiamo. Questo disturbo tende a manifestarsi, quando si ha paura della reazione degli altri nei con-fronti delle nostre contrarietà o preoccupazioni. Così, per evitare conflitti e discussioni si celano amarezze e il forte tormento inte-riore, dietro una maschera di apparente serenità.

Per questo tipo di squilibrio emozionale, il rimedio d’elezione è Agrimony, usato efficacemente nel trattamento della colite, duo-denite, e colon irritabile, in quanto, aiuta a sbloccare le tensioni e insegna a mostrarci come siamo, senza timore di non essere accettati. L’essenza floreale permette di farsi valere nei rapporti di amore e di lavoro e aiuta ad affrontare i problemi, anziché na-sconderli.

Le essenze impiegate per il trattamento della colite svolgono un’a-zione antispasmodica sulla muscolatura e carminativa sui gas di fermentazione che provocano gonfiori, meteorismo, aerofagia. Questi oli essenziali possono essere assunti 2 gocce in un cucchia-ino di miele o diluite in un olio vegetale per massaggiare il ventre.

- Olio essenziale di finocchio: le proprietà carminativa dipende dalla sua capacità di inibire i processi fermentativi nel grosso inte-stino e dall’azione antispastica sulla muscolatura liscia del colon.

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alimentazione

La colite si manifesta solitamente con scariche di feci subito dopo i pasti o dopo l’ingestione di alcuni alimenti, ma non sempre è correlata ad un cibo in particolare. C’è un’irritazione generale del colon che si può prevenire prima di tutto con la riduzione dei cibi che lo infiammano: carni rosse, formaggi, insaccati, cibi confezio-nati e alcool.

Gli alimenti da evitare invece sono latte e formaggi e gli alimen-ti contenenti il lievito, specialmente quando gli attacchi di colite sono preceduti da pancia gonfia.Le fibre, che spesso si consigliano in altri disturbi, nel caso della colite sono da ridurre nella fase acuta insieme ai legumi, poiché entrambi aumentano l’irritabilità del colon. Utile anche la riduzio-ne dell’uso delle spezie, fra cui il peperoncino.

Quando la sintomatologia migliora è possibile assumere i legumi passati e la frutta centrifugata, in modo da ridurre la fermentazio-ne intestinale.

Privilegiare cereali, minestroni passati, pesce e verdure di stagio-ne, cotte o crude, eccetto quelle a foglie verdi nella fase acuta.Utile un test delle intolleranze alimentari in modo da escludere la presenza di particolari alimenti che possano scatenare l’attacco.

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Infatti durante la fermentazione intestinale, in particolare quella degli zuccheri, vengono prodotte elevate quantità di biogas, che fanno rigonfiare l’intestino e stimolano le contrazioni della sua mu-scolatura liscia, provocando senso di gonfiore, flatulenza e dolori all’addome;

- Olio essenziale di lavanda: ha proprietà antispasmodiche, calma dolori e spasmi addominali e può dare beneficio in caso di tensio-ne nervosa e sindrome del l’intestino irritabile;

- Olio essenziale di camomilla: aiuta a rilassare la muscolatura tesa, dovuta a nervosismo, intestino irritabile, spasmi, colite e co-liche gassose dei neonati. Sebbene l’olio essenziale di camomilla sia un antibatterico, antisettico, disinfettante e antiparassitario, il suo impiego è per lo più dovuto alle sue proprietà antinfiammato-rie.

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Leggi anche la scheda COLITE su cure-naturali.it

Indicata con la sigla IBS (dall’inglese Irritable Bowel Syndrome), è frequente nelle donne dai 20 ai 40 anni e si deve a una combina-zione di fattori: abitudini alimentari, stile di vita sedentario, predi-sposizione genetica, emotività.Se gli episodi di colite sono frequenti si verificano alterazioni della motilità intestinale unite a un’alterata percezione del dolore visce-rale. Insieme a dolore addominale e disagio nella defecazione si registrano cambiamenti nella forma e nella consistenza delle feci.

Un buon esercizio è quello di provare a farsi scivolare addosso l’ansia, che va a intaccare direttamente l’equilibrio del nostro “se-condo cervello”, l’intestino. Si deve evitare di cedere alla sedenta-rietà o, al contrario, farsi trasportare da ritmi troppo incalzanti che influiscono negativamente sul canale digerente, sistema deputato proprio a “digerire” e ad “assimilare” non solo il cibo ma anche le emozioni.

Praticare regolarmente uno sport che amate non solo agevolerà le funzioni metaboliche, ma vi aiuterà anche a fare i conti con la fragilità emotiva.

Anche avvicinarsi allo yoga può farvi molto bene. Cercate un inse-gnante che sappia veicolarvi con dolcezza la disciplina. La pratica vi aiuterà a stare meglio con tutto ciò che vi abita. Le torsioni a terra saranno il toccasana per il vostro intestino, tanto quanto al-cune posizioni da eseguire da distesi sulla schiena con un lavoro di ginocchia al corpo. Ottime anche le posizioni con i glutei contro il pavimento o su un sostegno. Un esempio? Provate già autono-mamente: in posizione seduta (sui talloni o a gambe incrociate o su una sedia), mano sinistra sull’ombelico. Inspirando fate fluire l’aria in basso, gonfiando l’addome come un palloncino. Espirando dal naso, immaginate di svuotarlo, sgonfiando la pancia fino ad av-vicinare l’ombelico alla colonna vertebrale. Respirate per almeno cinque minuti. Se la mente scivola verso pensieri o preoccupazio-ni, riportatela al ritmo del respiro.

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TERAPIE DELMOVIMENTO

DIARREA

I rimedi fitoterapici usati per il trattamento della diarrea consi-stono in erbe e piante officinali ad azione astringente per le feci, antinfiammatoria per le mucose e riequilibrante della funzionalità intestinale.

- Mirtillo: (Vaccinium myrtillus) le foglie del mirtillo, oltre che eser-citare un’azione antidiarroica e astringente, sono dotate di proprie-tà antisettica, utile nel trattamento delle infezioni gastroenteriche (stafilococchi e coli);

- Potentilla: (Potentilla Tormentilla) è da sempre conosciuta per la sua attività astringente, antinfiammatoria, cicatrizzante, batterio-statica e antivirale, per questo è utilizzata contro tutte le forme di diarrea e per le infiammazioni alle mucose, soprattutto intestinale, in presenza di enteriti croniche o gastroenteriti fermentative;

- Alchemilla: (Alchemilla vulgaris) le foglie sono dotate di proprietà astringente e antisettica, che ne giustifica l’uso nella cura della dissenteria, emorroidi, fistole, leucorrea, ulcere intestinali e nevro-si intestinale.

Tra i gemmoderivati, quello di mirtillo (Vaccinium myrtillus) ricon-frerma le proprietà della tradizione fitoterapica, ma con un rag-gio d’azione più ampio e globale rispetto alle sole bacche o alle sole foglie. Per questa ragione viene efficacemente impiegato nel trattamento di colibacillosi intestinale; enteriti infantili; diarrea o dissenteria di origine infettiva; disbiosi intestinale insieme al Noce (Juglans regia) per la diarrea secondaria a terapia antibiotica; me-teorismo ed eccessiva fermentazione intestinale. Anche il mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea) come regolatore della motilità intesti-nale è prescritto in caso sia di diarrea che di stipsi.

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

AROMATERAPIA

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Le patologie fisiche, come la diarrea (soprattutto se di origine in-fettiva o dovuta a intossicazioni alimentari), non sono trattate di-rettamente con i Fiori di Bach. Ciò perché la floriterapia lavora sullo stato emozionale, che conduce al manifestarsi di un certo disturbo.

Tuttavia, nel caso di scariche diarroiche dovute alla sindrome dell’intestino irritabile o al Morbo di Crohn, l’incapacità di rivelare agli altri i nostri tormenti e amarezze, in una situazione avvertita come “tossica”, può condurre all’insorgere di tale disturbo.

Le miscele personalizzate dovranno tenere conto di queste analo-gie per modificare atteggiamenti caratteriali o emozioni negative, in modo da favorire la guarigione fisica.

Tutti gli oli essenziali hanno proprietà antibatteriche ad ampio spettro, ma quelli più indicati per la diarrea svolgono un’azione antibiotica diretta sui microrganismi che attaccano il sistema in-testinale e che provocano questo disturbo. L’uso interno di queste essenze è possibile, ma con le dovute cautele, e si effettua nella dose di 2 gocce in un cucchiaino di miele.

- Olio essenziale di basilico: è utilizzato in caso di diarrea, per ri-pristinare le condizioni microbiologiche e fisiologiche ottimali del-la flora batterica; e per proteggerla da fermentazioni acide o da at-tacchi infettivi di funghi, lieviti ed enterobatteri Gram (-);

- Olio essenziale di cannella: la su assunzione per via interna è indicata in caso di enterocolite fermentativa e diarrea provocata da infezioni intestinali e parassiti. Per questa proprietà anticamente era utilizzata per conservare le carni, perché ne bloccava il pro-cesso di putrefazione; mentre gli Egizi la adoperavano durante il processo di mummificazione;

- Olio essenziale di menta: esplica azione stomachica, carmina-tiva, colagoga e antispasmodica. È utile in caso di meteorismo, flatulenza, indigestioni, colite, diarrea, spasmi, dispepsie e quasi tutti i disturbi legati all’apparato digerente;

- Olio essenziale di zenzero: riequilibra e stimola le funzioni dige-renti, è usato generalmente come carminativo per eliminare i gas intestinali, ma si è dimostrato utile in caso di diarrea.

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alimentazione

La diarrea è in genere un’espulsione di feci poco o per nulla forma-te, a volte con episodi di diarrea “sine materia”.Può essere causata da infezioni, allergie o intossicazioni alimenta-ri.

Quando non è causata da un problema nel tubo digerente, la diar-rea indica di come l’organismo voglia sbarazzarsi velocemente di una sostanza indesiderata.

Per ogni tipo di diarrea sono utili alcune regole:- tostare regolarmente il pane- non utilizzare dolci- non consumare latte di nessun tipo, da sostituire con tè al

limone- non bere grosse quantità di liquidi ma fare piccoli sorsi fre-

quenti

Dopo le prime scariche si può intervenire per rallentare la sinto-matologia con alcune associazioni nutrizionali:

- Riso con tuorlo d’uovo, parmigiano reggiano e qualche goccia di limone

- Riso bollito condito con olio extravergine di oliva e due cuc-chiai di limone e una mela cotta. Sia il riso che la mela cotta sono cibi anti-diarroici

- Riso all’arrabbiata, 50g di prosciutto crudo e una mela cotta- Acqua, zucchero e sale: si scioglie un cucchiaino da caffè di

sale marino con due cucchiaini di zucchero in 100ml di acqua a temperatura ambiente

In presenza di episodi di diarrea andrebbe verificata un’eventua-le parassitosi intestinale.

Le possibili cause sono varie, ma spesso la diarrea è di origine infiammatoria (rettocolite ulcerosa, malattia di Crohn, morbo ce-liaco).

Abbastanza frequente, nelle persone che compiono viaggi nei pae-si caldi, è la cosiddetta’’diarrea del viaggiatore’’ che è prevalente-mente dovuta a una tossina prodotta da batteri coliformi presenti nell’acqua o negli alimenti crudi.

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TERAPIE DELMOVIMENTO

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Leggi anche la scheda DIARREA su cure-naturali.it

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A livello di medicina psicosomatica, la diarrea, come la stipsi, è legata al vissuto emotivo del singolo. In virtù dello stretto legame che sussiste tra corpo e psiche, possiamo affermare che la funzio-ne defecatoria si collega alla sensazione di successo raggiunto, della donazione o dell’aggressione. L’escremento si lega al con-cetto di possesso che attraversa in vari modi lo sviluppo emotivo di ciascuno.

Al di là di questa valenza che tocca il manifestarsi del disturbo in modo non episodico ma piuttosto frequente, non sono rari i casi di diarrea successiva a intenso sforzo fisico. Le motivazioni potreb-bero essere svariate: da una situazione di stress/ansia generale amplificata dall’impegno sportivo, a problemi legati all’alimenta-zione, a problemi legati alla sudorazione e all’eventuale “raffred-damento” dell’addome. In ogni caso, è bene individuarne la causa con l’aiuto di un medico. Quando si è colpiti dal disturbo diarroico è bene concedere al corpo periodi di riposo e un’attività fisica moderata (passeggiate e sport in cui non sia richiesto un impegno fisico troppo grave).

In ogni caso è necessario bere, e molto. Attenzione però: se vi capita di finire un allenamento nei giorni della stagione calda, evi-tate assolutamente di cedere a bevande ghiacciate (meglio evitare anche quelle gassate).

DIGESTIONE DIFFICILE

La maggior parte delle piante utilizzate per favorire la digestione sono dotate di oli essenziali in grado di stimolare la produzione di succhi gastrici, e favorire la corretta assimilazione degli alimenti ingeriti da parte dell’organismo. Queste piante possono essere as-sunte mediante tisane, tinture madri, capsule e si possono utiliz-zare per preparare liquori naturali da bere a fine pasto.

- Liquirizia (Glycyrrhiza Glabra) la radice possiede proprietà digesti-ve, antinfiammatorie e protettive per le mucose;

- Anice (Pimpinella anisum) i suoi semi, come quelli del Finoc-chio (Foeniculum vulgare), del cumino (Cuminum cyminum) e del coriandolo (Coriandrum sativum), sono tradizionalmente utilizza-ti per favorire le funzioni digestive, specialmente in persone che fanno pasti abbondanti e ricchi di grassi. L’azione carminativa dipende sia dalla capacità di inibire i processi fermentativi nel grosso intestino; sia dalla loro azione antispastica sulla musco-latura liscia del colon. Infatti durante la fermentazione intestina-le, in particolare quella degli zuccheri, vengono prodotte elevate quantità di gas, che fanno rigonfiare l’intestino e stimolano le contrazioni della sua muscolatura liscia, provocando senso di gonfiore, flatulenza e dolori addominali;

- Gentiana: (Gentiana Lutea) la radice è utilizzata in diverse formu-lazioni per favorire la digestione, in quanto aumenta la motilità e la secrezione gastrica, agendo per riflesso di stimolazione sulle papille gustative, e non sulle cellule della mucosa dello stomaco. Per questo motivo l’azione digestiva della pianta non è irritante. Inoltre, la genziana trova applicazione nel trattamento dell’anores-sia, delle atonie gastriche, delle digestioni lunghe e laboriose per insufficiente secrezione gastrica.

Altri rimedi fitoterapici agiscono per attività enzimatica come nel caso dei principi attivi del frutto della Papaia (Carica papaya) che si comportano come i succhi gastrici, sostenendo la funzione digestiva o quelli dell’Ananas (Ananas sativus), prevalentemente proteolitici, cioè rivolti soprattutto alla sintesi delle proteine ani-mali (pesce, carne), utile nelle situazioni di dispepsia dovuta a carenza enzimatica gastrica e pancreatica.

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

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La cattiva digestione può essere la conseguenza psicosomatica di situazioni che non sono state “digerite”; realtà che rifiutiamo, o che troviamo ingiuste, e perciò ci mandano in collera. Lo stoma-co assorbe tutte le impressioni che vengono dall’esterno, accoglie cioè quello che deve essere “digerito”.

La persona che presenta disturbi digestivi deve imparare a pren-dere coscienza dei propri sentimenti, a elaborare consapevolmen-te le proprie impressioni e sensazioni, in modo equilibrato. Molto utili per il trattamento floriterapico di tale disturbo saranno:

- Holly: è indicato a coloro che valutandosi poco, credono di avere il mondo contro, e perciò vedono solo negatività e contrarietà ovun-que. Permalosi e puntigliosi, suscettibili, prepotenti, questi indivi-dui provano rabbia, rancore, gelosia e invidia verso gli altri. Questo fiore elimina o attenua i sentimenti negativi verso gli altri. Sviluppa l’amore per sé, cioè l’autostima, zittendo quella voce acida che ci spinge a misurarci in continuazione con gli altri e a sospettare di loro.

- Chicory: indicato a chi si sente ferito da senso di tradimento, in-gratitudine, scarsa riconoscenza, e dalla sensazione di non essere mai amato o desiderato veramente. Chi ricade in questa tipologia scoppia spesso in lacrime e prova rabbia ogni volta che l’altro “de-lude” le sue ambiziose aspettative. Attaccabrighe se ostacolato, è pieno di sospetti, rabbia, invidia, giudizi e pregiudizi. Il rimedio insegna a dare senza chiedere niente in cambio, così che l’amore, dato e preso, possa fluire realmente in modo libero e spontaneo.

- Willow: indicato per chi vive di pregiudizi, pensando a come sa-rebbe andata se non fosse successo quell’evento spiacevole, anco-ra non “digerito”. Non si rassegna, rimugina i torti subiti, rinnova dolori, amarezze, recriminazioni e rancori senza speranza. Non ammette i propri errori, attribuisce agli altri ogni colpa rifiutando-si di assumere le proprie responsabilità, pensando di essere ber-saglio di un destino avverso. Il rimedio favorisce il controllo della sofferenza, il recupero di una visione globalmente positiva dell’esi-stenza e dona la capacità di creare il proprio destino.

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alimentazione

Le piante aromatiche sono utilizzate in fitoterapia per favorire i processi digestivi, in virtù degli oli essenziali in esse contenute. L’aromaterapia ne sfrutta direttamente le essenze pure, appli-candone sull’addome 1-2 gocce diluite in un cucchiaio di olio di mandorle dolci, oppure, per uso interno, 2 gocce in un cucchiaino di miele assunto dopo i pasti.

- Olio essenziale di alloro: favorisce la digestione e calma i dolori di stomaco, perché svolge un’azione rilassante sulla muscolatura liscia del sistema gastroenterico. Viene efficacemente impiegato in presenza di spasmi, intestino irritabile e per eliminare i gas che provocano meteorismo e flatulenze.

- Olio essenziale di menta: è considerato uno dei migliori dige-stivi presenti in aromaterapia, perché esplica azione stomachica, carminativa, colagoga e antispasmodica. È utile in caso di mete-orismo, flatulenza, indigestioni, spasmi, dispepsie e quasi tutti i disturbi legati all’apparato digerente.

- Olio essenziale di finocchio: consigliato per le proprietà digesti-ve, antispasmodiche, antinfiammatorie, carminative, viene impie-gato efficacemente in presenza di meteorismo, flatulenza, aerofa-gia e cattiva digestione;

-Olio essenziale di issopo: interviene con efficacia sulla digestio-ne, soprattutto se lenta, e sul problema dell’aerofagia, poiché eli-mina i gas che si formano nell’intestino, ed è dunque utile nei ca-tarri intestinali e nelle dispepsie.

La digestione difficile può coinvolgere lo stomaco o il pancreas.Quando la digestione risulta particolarmente laboriosa con gli ali-menti ricchi di proteine come la carne e i suoi derivati vuol dire che lo stomaco non riesce a produrre abbastanza succhi gastrici per la digestione. Utile in questo caso una supplementazione di vitamine del gruppo B per riattivarne la produzione, cosa che difficilmente si ottiene solo con l’introduzione di alimenti che ne sono ricchi come cereali integrali, legumi, uova, verdure, noci e nocciole.

Se invece è l’intera digestione ad essere difficile e si manifesta con pesantezza di stomaco e sonnolenza dopo il pasto, più probabil-mente sarà dovuta ad una scarsa produzione di enzimi digestivi da parte del pancreas.

AROMATERAPIA

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TERAPIE DELMOVIMENTO

E’ necessario per il primo mese sostenere la funzione dell’organo con un integratore di enzimi digestivi a base di amido di riso fer-mentato, maltodestrine fermentate o papaia.

In entrambi i casi è possibile aiutare la digestione osservando al-cuni accorgimenti:

- evitare gli alimenti bolliti o con metodi di cottura eccessiva-mente prolungati e acquosi (es. minestroni)

- iniziare il pasto con una verdura cruda: finocchio, carota, se-dano, cetrioli

- accompagnare il pasto con una spremuta d’arancia quando sia di stagione

- condire la carne o il pesce con il succo di limone fresco o con un trito di olio extravergine di oliva, sale, rosmarino, prezze-molo, aglio e aceto (da far evaporare a fine cottura)

- utilizzare metodi di cottura ripassando l’alimento in padella con olio extravergine di oliva, aglio o cipolla

Utile un test delle intolleranze alimentari per capire se la catti-va digestione sia causata da uno o più alimenti.

La terapia motoria consigliata coinvolge direttamente la dentatura (che è strettamente collegata alla postura) e si fonda su un unico, importante imperativo: masticare, masticare e poi ancora masti-care.

Buone anche tutte le tecniche che aiutano il rilascio a livello addo-minale e toracico, come lo yoga.

Tra le asanas migliori la posizione di Matsya (Matsyendrasana), o “posizione del pesce”, facilita la digestione, è un vero e proprio massaggio agli organi addominali e stimolando la produzione del-la bile.

La posizione di Vajra (Vajrasana), “il fulmine”, è di semplice ese-cuzione e migliora la digestione agendo sui meridiani legati all’ap-parato digerente.

E’ molto utile eseguire anche un automassaggio. Dalla posizione sdraiata, appoggiate il palmo della mano sull’addome. Create un cerchio in senso orario sulla pancia. Cominciate con una pressione leggera da accentuare poi progressivamente. Descrivete poi cerchi sempre più grandi con il palmo, che coprano tutto l’addome.

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Leggi anche la scheda DIGESTIONE DIFFICILE su cure-naturali.it

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Il movimento deve essere deciso e sempre in senso orario per se-guire il circuito dell’intestino crasso. Concludete impastando de-licatamente l’addome con il pollice e l’indice, pizzicando la pelle prima con le dita di una mano poi con quele dell’altra.

Ascoltate il vostro respiro durante tutta la pratica di automassag-gio, accordate la pressione con l’espirazione e cercate di compiere il tutto ottenendo il massimo rilassamento con il minimo sforzo cosciente.

DOLORE CERVICALE

Le piante che agiscono come antinfiammatori del sistema osteoar-ticolare inibiscono la sintesi delle prostaglandine (PGE2), respon-sabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti, senza danneggiare lo strato protettivo dell’apparato gastrointestinale.

Questi rimedi possono essere assunti in forma di tinture madri o estratti secchi; oppure, come ingredienti di pomate e unguenti da spalmare sulle articolazioni doloranti.

- Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) la radice si è di-mostrata particolarmente attiva, soprattutto, nelle situazioni che causano dolore e infiammazione come tendiniti, osteoatrite, artri-te reumatoide, mal di schiena, mal di testa, cervicale, contusioni, sciatica, artrite, artrosi;

- Boswellia: (Boswellia serrata) dal tronco e dai rametti si estrae una gommoresina, in grado di svolgere una potente azione antin-fiammatoria e analgesica su diverse patologie del sistema osteo-articolare. Il suo utilizzo è consigliato nel trattamento di infiam-mazioni locali, disturbi degenerativi delle articolazioni, ridotte capacità motorie mattutine, dolori muscolari, reumatismi, artrosi, infiammazione dei tessuti molli come tendiniti, miositi e fibromial-gia;

- Spirea: (Spirea ulmaria) i fiori e le sommità fiorite sono conside-rate, insieme alla corteccia del Salice (Salix alba), i “salicilati vege-tali”, e per questa ragione, sono impiegati per alleviare gli stati do-lorosi causati da reumatismi articolari acuti e affezioni reumatiche in genere, artrosi, artrite reumatoide, mal di denti, mal di schiena e dolore cervicale;

- Curcuma (Curcuma longa) la radice è tradizionalmente impiegata sia nella medicina ayurvedica, che nella medicina tradizionale cine-se, per la capacità di contrastare i processi infiammatori all’inter-no dell’organismo, per questo motivo è consigliata nel trattamento di infiammazioni, dolori articolari, artrite e artrosi, cervicale.

FITOTERIAPIA

76SPONSOR

CON IL SUPPORTO DI

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FLORITERAPIA

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Il gemmoderivato del Pino mugo (Pinus montana) è un antinfiam-matorio cartilagineo, sinoviale e articolare, utile nel trattamento del dolore cervicale sia in fase acuta che cronica, artrosi articola-re, artrite. In caso di demineralizzazione ossea questo rimedio è un ottimo stimolatore delle funzioni osteoblastiche, cioè di quelle cellule che materialmente costruiscono e ricostruiscono la struttu-ra dello scheletro.

La zona cervicale della nostra colonna non si infiamma solo per fattori fisici che intervengono sul sistema osteoarticolare, ma an-che per squilibri emotivi e atteggiamenti caratteriali che portano a eccessiva rigidità.

A volte, tale disturbo si verifica in un periodo caratterizzato da troppi impegni da gestire, così lo stress che si accumula, si scarica completamente sulla zona cervicale, portando a dolori lancinanti e contratture.

Rock Water: aiuta chi soffre di dolori articolari, contratture e rigidi-tà fisica agli arti e al collo, per una concezione troppo controllata della vita, privata del lato giocoso. Indicato per chi s’impone (e im-pone ad altri) alti ideali di perfezione, regole fisse e inattaccabili. Chiuso in sé, è un pessimo interlocutore, non si mette in discussio-ne; evita il confronto, pensando di avere sempre ragione, negando-si così la possibilità di crescere. Questo fiore dona flessibilità men-tale, apertura, ed elasticità caratteriale. Aiuta ad aprirsi ai piaceri della vita, a sciogliere la rigidità morale, e, di conseguenza, anche quella fisica.

Oak: è il rimedio per chi soffre di dolori cervicali, contratture di spalle e collo a causa di un eccessivo senso del dovere che non permette riposo. L’individuo non si sottrae mai agli impegni e lotta ogni giorno con tutta l’energia possibile, senza concedersi un atti-mo di tregua. Ha un senso del dovere talmente sviluppato, eccessi-vo, da non permettersi mai un cedimento, una malattia. Inflessibi-le con se stesso, auto-esigente, è un lavoratore accanito. Il rimedio aiuta a capire l’importanza di rilassarsi, di riposare; permette di prendersi le meritate pause, addolcendo il senso del dovere.

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alimentazione

Gli oli essenziali impiegati contro il dolore dovuto ad artrosi cervi-cale, sono quelli con una spiccata attività rubefacente, cioè deter-minano il richiamo di sangue negli strati più superficiali della pelle, scaldando la zona e alleggerendo l’infiammazione agli strati sot-tostanti, proprio grazie alla sottrazione ematica. Queste essenze vanno utilizzate in uso esterno diluendole 3 gocce in un cucchiaio di olio di arnica o aggiunte a una crema neutra per massaggi.

- Olio essenziale di abete bianco: analgesico, svolge un’azione an-tinfiammatoria, aumenta la vasodilatazione e la circolazione san-guigna locale, alleviando i dolori dell’artrosi, dell’artrite, sciatal-gia, dolore cervicale e dei reumatismi.

- Olio essenziale ginepro viene usato con beneficio contro artrosi, artrite, gotta, dolori reumatici e altre infiammazioni del sistema osteoarticolare. Se massaggiato sulla parte dolorante, stimola la produzione corporea di cortisone, con uno spiccato effetto analge-sico.

- Olio essenziale di zenzero ha effetto antidolorifico contro rigidità muscolari e stati dolorosi dovuti a traumi, strappi, stiramenti, mal di schiena, mal di testa e dolore cervicale.

Il dolore cervicale è correlato spesso agli organi fegato e cistifellea.E’ necessario quindi un sostegno ad entrambi con verdure dal gu-sto amaro (cicoria, cime di rapa, radicchio, indivia belga) ripassa-te in padella con aglio e olio extravergine di oliva.

Andrebbero consumati più di frequente alimenti quali carciofi e ortica.

Utile anche una tisana di cardo o di carciofo, ottenuta mettendo a bollire una foglia della pianta per 15/20 minuti, da prendere prima di colazione e cena.

A volte il dolore cervicale può essere conseguente a una stasi del sistema linfatico, soprattutto nelle persone predisposte a mal di gola e sinusiti. Per evitare la stasi del sistema linfatico, ma anche per supportare fegato e cistifellea, è necessario ridurre latte e deri-vati, grassi di origine animale contenuti in carne e insaccati, farine raffinate e cibi industrializzati.

AROMATERAPIA

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TERAPIE DELMOVIMENTO

Il collo è una vera opera d’arte della natura. In esso si concen-trano vertebre, legamenti, muscoli, nervi e ghiandole (la tiroide) con funzioni e interattività sbalorditive. L’origine del dolore cervi-cale (o cervicalgia) può derivare dal semplice spasmo muscolare dopo raffreddamento, all’artrosi (calcificazioni intorno alle artico-lazioni- e corpi vertebrali), all’anchilosi spondilartritica (perdita dell’articolarità), dove i legamenti calcificano e rendono la colonna rigida.

La cervicalgia semplice è una disfunzione che risponde perfetta-mente alle cure manipolative (cercate sempre professionisti seri, diffidate dei terapisti della riabilitazione improvvisati).

Per prevenire la cervicalgia evitate di tenere posture sbagliate per un tempo prolungato; ad esempio, la posizione del mento appog-giata a una mano quando si sta davanti allo schermo. Ricordate sempre che i muscoli si adattano alla posizione assunta, per cui, se la postura è sbagliata, il muscolo si accorcia e, contraendosi, si ritrova alle prese con un ridotto apporto di sangue e di ossigeno. Da ciò derivano dolore, sensazione di bruciore e rigidità, che pos-sono sfociare in nausea, capogiri, formicolii alla mano (specie se si usa molto il mouse; in quel caso si parla di mouse arm syndrome, ovvero “cervico-brachialgia da uso del puntatore”). È utile scio-gliere le tensioni profonde attraverso massaggi o leggere trazioni. Ovviamente, se la postura errata è un’abitudine, poco potranno le tecniche di palpazione.

Vi proponiamo un piccolo esercizio per sciogliere le tensioni a li-vello cervicale: in piedi, inclinate il capo a destra e poi a sinistra, molto lentamente. Sentite i muscoli allungarsi a ogni espirazione, mentre raccogliete l’energia quando inspirate. Poi alzate un brac-cio, e abbassate l’altro; spingete entrambi indietro e invertite.

Imparare a rilassarsi è un lavoro indispensabile per chi soffre di questo disturbo; un imperativo che sul lungo periodo porta innu-merevoli benefici. Per questo può essere utile seguire lezioni di Chi kung (Qi gong) tenute da maestri esperti che sappiano guidare l’immaginazione volta a veicolare il respiro e l’attenzione tra le di-verse parti del corpo.

Ecco intanto semplici esercizi di ginnastica isometrica che potete svolgere ovunque:

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Leggi anche la scheda DOLORE CERVICALE su cure-naturali.it

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1. Con le mani dietro la nuca forzare in avanti ed in basso la te-sta, focalizzando l’attenzione sulla sensazione di tensione a livello dei muscoli posteriori del collo.

2. Con una mano sulla testa esercitare una trazione laterale ver-so destra e ripetere poi a sinistra, sempre mantenendo ben ferme le spalle.

3. Volgere molto lentamente il viso verso l’alto fino ad avere la testa rovesciata all’indietro.

Molto valido per correggere gli “errori” posturali in fase statica ma anche dinamica è il Rolfing® Movement. Ideato dalla grandissima Ida Rolf, medico di straordinaria umanità, profondità e poliedrici-tà, il metodo si basa sull’idea che il modo di muoversi di ciascuno sia espressione di come viviamo e riusciamo a integrare l’immagi-ne che abbiamo di noi stessi, le nostre risorse strutturali, i nostri sentimenti, l’ambiente in cui agiamo.

Tutti i tratti che interessano la colonna torneranno al benessere dopo varie sedute di riallianeamento delle curve fisiologiche e si lavorerà per potenziare la consapevolezza di sé, ampliare l’autoim-magine.

DOLORI MESTRUALI

I rimedi fitoterapici contro la dismenorrea, sfruttano le piante dotate di proprietà antispasmodiche cioè in grado di rilassare la muscolatura liscia dell’utero favorendo, in sinergia con gli altri elementi dei loro fitocomplessi, un miglioramento della sintoma-tologia dolorosa. Altre piante invece agiscono come riequilibranti del sistema ormonale femminile, regolarizzando la produzione di quegli ormoni (prostaglandine PGF2), responsabili delle contrazio-ni e degli spasmi uterini.

- Achillea: (Achillea millefolium) particolarmente utilizzata in caso di mestruazioni dolorose, risulta essere un ottimo rimedio antispa-smodico, e riequilibrante del sistema ormonale. La pianta è indi-cata anche per tutti quei sintomi connessi alla fase premestruale, associati a nervosismo, irritabilità, sbalzi d’umore, debolezza e nella stanchezza. Durante le mestruazioni, invece, le sue proprietà astringenti, antinfiammatorie ed emostatiche sono sfruttate per diminuire il flusso sanguigno in caso di mestruazioni abbondanti.

- Camomilla: (Matricaria recutita) è una delle piante tradizional-mente più conosciute ed usate come rimedio naturale delle me-struazioni dolorose (oltre che come antinfiammatorio), per l’azio-ne spasmolitica sulla muscolatura liscia dell’utero.

- Calendula: (Calendula officinalis) per uso interno, generalmente come tintura madre o macerato glicerinato, viene impiegata nelle disfunzioni dell’apparato genitale femminile, poiché aumenta le mestruazioni scarse e diminuisce quelle abbondanti. Ha azione antispasmodica sui dolori mestruali e addominali.

- Agnocasto: (Vitex agnus castus) i frutti hanno la capacità di agire sull’ipofisi ed esercitare un’azione antiestrogenica e antispasmo-dica, indicata per contrastare la dismenorrea, e tutti quei sintomi connessi alla fase premestruale, associati a nervosismo, irritabili-tà, sbalzi d’umore, ansia, depressione e nei disturbi neurovegetati-vi della menopausa.

- Salvia: (Salvia officinalis) le foglie esercitano un’azione emmena-gogo cioè capace di regolarizzare il flusso mestruale e attenuare le eventuali manifestazioni dolorose; la sua azione ormonale di tipo estrogenico è utile anche per contrastare i disturbi della menopau-sa.

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

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Tra gli oli vegetali, molto utilizzati sono quelli ottenuti per spremi-tura meccanica dei semi di Enotera (Oenothera biennis) e Borra-gine (Borago officinalis) per per alleviare molti disturbi prettamen-te femminili, come il dolore al seno (mastalgia), tipico del periodo premestruale, le irregolarità del ciclo, dolori mestruali, amenorrea, e cisti ovariche. In commercio si trovano in perle come integratore alimentare.

Infine, il gemmoderivato del Lampone (Rubus Idaeus) è un regola-rizzante ipotalamo-ipofiso-gonadico, perciò è impiegato negli squi-libri del sistema ormonale femminile, tra cui dolori e irregolarità mestruali, sindrome pre-mestruale, mastopatie, cisti ovariche e fi-bromi uterini.

Le patologie fisiche, come i dolori mestruali non sono trattate di-rettamente con i Fiori di Bach, in quanto, questi rimedi agiscono principalmente sullo stato emozionale, che conduce al manifestar-si di un certo disturbo.

In generale i dolori mestruali sono provocati da alcuni ormoni, responsabili delle forti contrazioni della muscolatura uterina. La sfera emozionale e il tono dell’umore sono strettamente legati al sistema ormonale.

Per questa ragione le miscele personalizzate dovranno essere composte, rispetto allo stato emotivo e al vissuto della persona e scelti rispetto alla reazione dell’individuo nei confronti di queste situazioni e non per il solo sintomo. Tuttavia l’impiego del Rescue Remedy in crema, se massaggiato sull’addome, consiste in un ri-medio rilassante ed equilibrante, per alleviare il dolore e la tensio-ne muscolare.

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AROMATERAPIA

Per alleviare i dolori mestruali, il massaggio addominale con gli oli essenziali costituisce una terapia aromaterapica che interviene sia a livello psichico, che fisico.

Alcune essenze riequilibrano il sistema ormonale femminile, mo-dulando la produzione di prostaglandine (PGF2), responsabili del-le contrazioni e degli spasmi uterini; altre svolgono un’azione an-tinfiammatoria e rilassante a beneficio della muscolatura liscia dell’utero.

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alimentazione

I dolori mestruali hanno diverse concause che si possono prevenire con un approccio integrato ed una sana alimentazione. Nei 14 giorni che precedono il ciclo è necessario:

- diminuire se non evitare latte e derivati, cereali raffinati e zuc-chero bianco, carni di vitello e pollo che contengono ormoni

- arricchire l’alimentazione con cibi contenenti magnesio: pi-selli, verdure verdi, mandorle, arachidi e cacao

Durante la mestruazione è bene sostenere il fegato con carboidra-ti, proteine e verdure. I pasti dovranno avere un’azione rilassante in modo da ridurre la sintomatologia dolorosa, ad esempio:

- pranzo: filetto ai ferri + indivia belga cruda + pane + mela- cena: riso e zucchine + verdura amara ripassata in padella +

frutta

Preferire cibi ad azione rilassante soprattutto a cena: fagiolini, zucchine, patate bollite, pasta o riso condita con il pesto.Attenzione ai cibi che interagiscono con la coagulazione: agrumi, formaggi, carote, peperoni, zucca, pesce e ananas.Importante anche la flora batterica intestinale che va reintegrata con probiotici specie-specifici e nutrita con alimenti ricchi di fibre: in caso di disbiosi e con una dieta povera di fibre infatti gli ormoni potrebbero non essere eliminati completamente e questo peggiora la sintomatologia dolorosa.

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- Olio essenziale di geranio massaggiato sul basso ventre, rilassa le contrazioni uterine dovute all’ovulazione e ai dolori mestruali; aiuta ad alleviare i disagi della menopausa e della sindrome pre-mestruale, le nevralgie e il mal di testa.

- Olio essenziale di lavanda: svolge un’azione antispasmodica sul-le contrazioni muscolari, calma i dolori e gli spasmi addominali.

- Olio essenziale di rosa: calma gli spasmi in caso di dolori me-struali ed argina le emorragie. Indicato nei disturbi legati agli squi-libri ormonali, l’ansia e l’irritabilità che caratterizzano la sindrome premestruale e la menopausa.

- Olio essenziale di camomilla: aiuta a rilassare la muscolatura tesa, dovuta a nervosismo, intestino irritabile, spasmi, colite e co-liche gassose, specie nei neonati. Dona beneficio in caso di dolori mestruali e disturbi della menopausa.

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TERAPIE DELMOVIMENTO

Contro gli spasmi e i dolori mestruali, lo yoga è molto efficace. Tra le posizioni yoga più indicate per trovare sollievo dai dolori mestruali vi consigliamo Marjariasana (posizione del gatto) e Go-mukhasana (posizione del muso di vacca), due posizioni semplici, indicate anche per i principianti.

Per andare in Marjariasana: mettetevi “a quattro zampe”, appog-giando al terreno le mani, le ginocchia e i piedi; ponete le mani alla larghezza delle spalle, allineate alle braccia distese e perpendico-lari al terreno; le ginocchia sono alla larghezza del bacino che non è né troppo proiettato in avanti, né troppo indietro. I piedi possono essere distesi o con le dita puntate a terra.

Gomukhasana prevede invece il mantenimento della posizione da seduti, incrociando gambe e braccia: le gambe sono piegate e il piede destro poggia sulla gamba sinistra e così viceversa mentre le braccia, piegate dietro la schiena, una dall’alto e una dal basso, si tengono per le mani formando una “S”. Inspirate ed espirate mantenedo la posizione per almeno 5 cicli di respiro e cambiate poi invertendo la posizione di gambe e braccia.

Non cedete alla pigrizia e alla sedentarietà. Sbaglia di grosso chi pensa al ciclo mestruale come a una fase invalidante. Ovvio, ogni donna è diversa, e, anche in base al vissuto delle donne della pro-pria famiglia che l’hanno preceduta, potrà accusare forti dolori o vivere la fase pre-mestruale e mestruale molto serenamente. Ciò che è vero per tutte è che l’attività fisica incrementa il flusso di sangue e provvede a portare ossigeno ai tessuti del corpo, favo-rendo il rilassamento dell’intero organismo.

Il senso di dolore e pesantezza può essere affrontato anche con la ginnastica dolce e con il Pilates eseguito con la dovuta pazienza e cura. Via libera anche a tutte le tecniche di rilassamento.

È molto utile massaggiare gli addominali quando il dolore è forte per ridurre la tensione dei muscoli. Sembra banale consigliarlo, ma le nostre stesse mani sono terapeutiche; se usate con intenzio-ne mirata, il sollievo sarà immediato. Un’altra zona sensibile sono i talloni, secondo la riflessologia plantare. Eseguite una digitopres-sione ai lati del tallone (dove si concentra la zona ovarica e tutto l’apparato riproduttore) e salite piano piano lungo il polpaccio (ciò favorirà anche il flusso linfatico e il gonfiore si attenuerà).

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Leggi anche la scheda DOLORI MESTRUALI su cure-naturali.it

EMORROIDI

I rimedi fitoterapici usati per le emorroidi sono erbe e piante offici-nali, che agiscono come sul sistema circolatorio con azione astrin-gente, antinfiammatoria e vasoprotettiva.

- Ippocastano: (Aesculus hippocastanum) i semi e la corteccia han-no proprietà antiedemigena e vasocostrittrice, in grado di ridurre l’attività dell’elastasi e della ialuronidasi, due enzimi che attacca-no l’endotelio dei vasi e la matrice extracellulare, indebolendone la struttura. Riducendo l’attività di questi enzimi, i vasi riacquistano la normale resistenza e permeabilità;

- Vite rossa: (Vitis Vinifera) è indicata in tutte le forme di vene varicose, flebiti, fragilità capillare, couperose, edemi, emorroidi, cellulite, ritenzione idrica, stasi ematica e pesantezza agli arti in-feriori. I principi attivi, contenuti nelle foglie svolgono un’intensa attività antiossidante e antinfiammatoria, ma soprattutto tonica e vasoprotettrice, diretta al sistema circolatorio, dove influenzano positivamente la permeabilità vasale, impedendo edemi e gonfiori;

- Amamelide (Hamamelis virgianana) le foglie e la corteccia hanno proprietà vasoprotettrice e tonificante delle pareti venose compro-messe nel corso delle infiammazioni. Per questo motivo la pian-ta è considerata un rimedio efficace nel trattamento dei disturbi del sistema circolatorio dove sia necessaria un’azione astringente, come flebiti, varici ed emorroidi, fragilità capillare, capillari dilata-ti, tendenza alla formazione di lividi, cellulite;

- Centella: (Centella asiatica) le foglie, grazie alla loro attività fle-botonica, preservano la struttura e la tonicità delle pareti vasali. Infatti, rinforzando ed elasticizzando le pareti dei vasi sanguigni, la pianta favorisce la corretta circolazione periferica ed è quindi indicata per prevenire e trattare varici, riducendo la dilatazione delle vene, la permeabilità capillare e l’edema sottocutaneo. Di conseguenza è utile per curare l’insufficienza venosa, le emorroi-di e la microangiopatia causata dal diabete.

Tra i gemmoderivati segnaliamo quello di Ippocastano (Aesculus hippocastanum), un efficace drenante venoso e stabilizzante nelle

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

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Per il trattamento delle emorroidi si utilizza la versione in crema del Rescue Remedy, massaggiata in uso topico. La composizione del 39esimo rimedio è stata formulata dal dott. Edward Bach, per tutti i traumi e gli shock a cui si può andare incontro. Tra i fiori che compongono il Rescue, Star of Bethlehem è quello indicato per traumi, incidenti, ferite e stati di shock.

Questo disturbo dal punto di vista psicosomatico corrisponde alla rottura di un equilibrio nella sfera emozionale che in alcune perso-ne si traduce in una rottura, un prolasso dei vasi a livello rettale.

Per questa ragione le miscele personalizzate dovranno essere com-poste, rispetto allo stato emotivo e al vissuto della persona; e scelti rispetto alla reazione dell’individuo nei confronti di queste situa-zioni e non per il solo sintomo.

AROMATERAPIA

Gli oli essenziali si utilizzano nel trattamento topico delle emorroi-di per favorire la decongestione dei vasi e ripristinare la funziona-lità circolatoria. La diluizione delle essenze è in 2 gocce miscelate in un po’ d’aloe. Occorre massaggiare localmente, in modo da usu-fruire della sua azione antinfiammatoria e cicatrizzante, anche in presenza di ferite o ragadi.

- Olio di essenziale cipresso: svolge un’azione antinfiammatoria e astringente sui vasi sanguigni è utilizzato in caso di emorroidi, per sfiammare e far rientrare i vasi.

- Olio essenziale di menta: svolge un’azione rinfrescante e antin-fiammatoria sul sistema circolatorio, utile per decongestionare i vasi sanguigni. Inoltre per le proprietà antipruriginose viene effica-cemente usata come rimedio per emorroidi, ulcere, herpes zoster e dermatosi.

- Olio essenziale di limone: viene utilizzato nella cura delle vene varicose e delle emorroidi per l’azione tonificante del sistema cir-colatorio. L’essenza stimola la circolazione linfatica e venosa, raf-forza i vasi sanguigni e fluidifica il sangue.

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infiammazioni vascolari; e quello del Sorbo (Sorbus domestica), protettivo vascolare antiscleroso e fluidificante ematico, partico-larmente indicato in presenza di recidive infiammatorie delle pare-ti dei vasi sanguigni.

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alimentazione

Con le emorroidi è importante che l’intestino non sia congestiona-to ma che abbia un’evacuazione regolare con feci non troppo dure.L’alimentazione dovrà essere quindi ricca di fibre per facilitare il transito intestinale. E’ importante l’apporto di vitamine A, B, C, E e dello zinco per mantenere una buona integrità delle pareti venose che nelle emorroidi diventano più fragili.Un’alimentazione naturale e variata con cereali integrali, legu-mi, frutta e verdura di stagione possiede tutti i nutrienti utili nelle emorroidi, riducendo per contro alimenti come cibi raffinati, latte e derivati, insaccati, zuccheri e grassi di origine animale.E’ preferibile inoltre arricchirla con cibi che favoriscono la circola-zione come i frutti rossi: ciliegie, mirtilli, lamponi e more.

Sedentarietà, sforzi eccessivi, stazione eretta prolungata sono fattori che possono scatenare o aggravare i disturbi emorroidari. Per prevenire le emorroidi è quindi molto importante condurre una vita dinamica, svolgendo attività fisica con regolarità ed evitando fumo e alcolici. Camminare è essenziale per migliorare le funzio-nalità corporee, rinforzando al tempo stesso la regione pelvica.

Lo yoga praticato con costanza aiuta a diminuire l’insorgenza di stipsi e favorisce la circolazione sanguigna nella zona rettale. An-che il Pilates consente di rafforzare il tono muscolare e, nello spe-cifico, anche i muscoli dello sfintere.

Va assolutamente evitato qualsiasi sforzo fisico troppo intenso. Per una guarigione più rapida, lavarsi con acqua tiepida e sapone acido (a pH 4-5). In generale, un’accurata igiene personale non solo previene le emorroidi ma anche altre malattie molto fasti-diose, come le ragadi anali o le fistole. Anche la scelta della bian-cheria intima è molto importante: prediligete tessuti permeabili, come il cotone, che lascino respirare la pelle ed evitino il ristagno di calore e umidità.

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Per queste proprietà risulta essere un rimedio efficace contro i disturbi dovuti a cattiva circolazione.

TERAPIE DELMOVIMENTO

Leggi anche la scheda EMORROIDI su cure-naturali.it

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FEBBRE

In fitoterapia sono chiamate antipiretiche, le piante in grado di attenuare o eliminare gli stati febbrili del nostro organismo, per-ché in grado di diminuire la temperatura corporea. Molte di que-ste piante associano all’azione febbrifuga quella analgesica. Altre per la proprietà antinfettiva e immunostimolante sono impiegate nella cura delle infezioni virali, batteriche che provocano questo disturbo.

- Salice: (Salix alba) la corteccia ha proprietà analgesiche, anti-piretiche e antireumatiche. Per queste azioni il salice è utilizzato come antinfiammatorio, antinevralgico, antifebbrile, utile in caso di reumatismi; dolori articolari e muscolari, febbre; malattie da raffreddamento.

- Spirea: svolge azione antinfiammatoria, analgesica e antipireti-ca, perché inibisce la sintesi delle prostaglandine (PGE2), respon-sabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti. Viene perciò utilizzata in caso di febbre e per alleviare gli stati dolorosi.

- Uncaria: (Uncaria Tomentosa) la corteccia dell’uncaria vanta pro-prietà immunostimolanti, antivirali, antinfiammatorie e antimuta-gene ed è utilizzata in fitoterapia nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche; nelle deficienze immunitarie; in presenza di infezioni virali; e nella prevenzione e cura delle malattie da raf-freddamento con febbre, tosse e raffreddore.

- Pompelmo: l’estratto dei suoi semi risulta essere particolarmen-te idoneo contro le malattie da raffreddamento dovute a virus in-fluenzali come rinite, sinusite, mal di gola, tosse, otite, raffreddore, febbre e nel trattamento dell’herpes.

Il gemmoderivato di Rosa canina (Rosa canina) è il più indicato per trattare la febbre e alzare le difese immunitarie, anche nei bambini e neonati. Questo rimedio è utilizzato negli stati infiammatori acu-ti, localizzati, carico delle mucose e degli epiteli.

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

Gli oli essenziali contro la febbre svolgono azione antinfluenzale e antinfettiva ad ampio spettro, capace di contrastare gli attacchi di virus, batteri e altri microrganismi responsabili di questo sintomo.

- Olio essenziale di cajeput: i suoi vapori svolgono un’azione bat-tericida nei confronti di streptococchi beta emolitici, diplococchi, e diverse specie di stafilococchi, e nei riguardi di alcuni virus re-sponsabili di influenza e febbre, affezioni alle vie respiratorie e del sistema urogenitale.

- Olio essenziale di tea tree: è considerato uno degli oli essenziali più potenti, in virtù dell’azione antibatterica, antivirale e antifungi-na ad ampissimo spettro. Per uso interno 2 gocce in un cucchiaino di miele è indicato in caso di infezioni delle vie respiratorie, che provocano faringiti e tonsilliti, febbre, bronchiti, raffreddore, mal di gola, cistite, candidosi e herpes.

- Olio essenziale di timo: è impiegato con successo nelle infezioni batteriche che colpiscono le vie urinarie, il sistema respiratorio e l’intestino, provocate da batteri proteus mirabilis, enterococchi, stafilococchi, streptococchi, pneumococchi, alcaiescens dispar, neisseria, corinebatteri. Utile anche in presenza di tosse, raffred-dore e febbre.

La natura infettiva di questo disturba rivela, nella maggior parte delle volte, un abbassamento del sistema immunitario che può ve-rificarsi nei periodi di forte stress o depressione.

Per alzare le difese naturali, in floriterapia, si usa Olive, il rimedio dell’esaurimento psico-fisico. Una persona agitata, preoccupata, ansiosa, spaventata, in poche parole stressata, avrà sicuramente un sistema immunitario meno efficiente e quindi un organismo più esposto agli attacchi infettivi. Olive favorendo i recupero delle energie sostiene le nostre le difese naturali, facilitando il recupero della salute.

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Nella febbre l’organismo aumenta la propria temperatura come meccanismo difensivo e va sostenuto con un’alimentazione sem-plice ma efficace in cui tornano utili tutti quegli alimenti dalle spic-cate proprietà antibatteriche e antivirali come aglio, cipolla, pe-peroncino e chiodi di garofano.

alimentazione

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Chiarite le cause della febbre, si può procedere con alcune asso-ciazioni nutrizionali:

- 50gr di penne all’arrabbiata + 2 zucchine trifolate con l’aglio + 1 spremuta di agrumi composta da arancia, pompelmo e limone.

- Minestrina di pollo: si mette a bollire un quarto di pollo con 1 cipolla, 2/3 chiodi di garofano, 1 carota e 1 costa di sedano intera. Quando dopo circa un’ora e mezza il brodo è pronto, se ne prendono 3 mestoli e vi si cuoce la minestrina. A cottura ultimata si aggiunge 1 cucchiaio di vino rosso e 1 di parmigia-no reggiano.

- Pane bruschettato con olio e aglio crudo strofinato.- Vin brulé: una tazza di vino rosso di ottima qualità si aggiunge

una buccia di un quarto di limone, 3 chiodi di garofano, ¼ di stecca di cannella, 1 cucchiaio di zucchero e si mette a bollire tutto. Quando inizia l’ebollizione si da fuoco al vino, conser-vando il potere battericida ed antibiotico del vino associato alle azioni antimicrobiche e antivirali degli altri componenti.

- Tisana aglio e limone: in un pentolino si mettono un limone intero lavato accuratamente e uno spicchio di aglio non sbuc-ciato, coperti d’acqua e fatti bollire per sette minuti. Se ne beve una tisana ogni 4 ore nella sintomatologia acuta e una tisana ogni 2/3 giorni come prevenzione.

- Mela caramellata: si taglia una mela con la buccia a fette in un padellino e si aggiungono una tazzina di vino rosso, un cucchiaio di zucchero, 2 chiodi di garofano, 2 cm di stecca di cannella e la buccia di un quarto di limone. Si cuoce a fuoco vivo finché non caramella.

Queste associazioni nutrizionali sono molto efficaci nella febbre e nelle sindromi influenzali, si raccomanda però un’alimentazione naturale a supporto dell’organismo.

TERAPIE DELMOVIMENTO

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Il riposo prima di tutto, specie se la febbre è molto alta. Il corpo sta lottando e dunque è meglio non sovraccaricarlo ulteriormente.

Il muscolo, sotto febbre, subisce danno, con astenia, adinamia, dolenza e presenza di creatina e creatinina, indici di lesione cellu-lare. Questo dovrebbe essere un motivo di disagio per ogni atleta: è inutile continuare l’allenamento o gareggiare se si ha la febbre.

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Leggi anche la scheda FEBBRE su cure-naturali.it

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Ed è altrettanto sbagliato pensare che un allenamento esagerato rispetto alle potenzialità del corpo in quel dato istante possa mi-gliorare la situazione!

Se ciò vale per un allenamento non misurato sulle condizioni fisi-che è anche vero che un esercizio moderato e mirato può condurre a effetti positivi in caso di febbre. Diversi studi rilevano che, quan-do la febbre non raggiunge picchi alti, un esercizio fisico moderato può ridurre i sintomi legati alla febbre.

Nel 1998 Thomas Weidner, un allenatore universitario americano, condusse uno studio su atleti infetti da influenza e su atleti sani. I risultati, validi ancora oggi a più di dieci anni di distanza, eviden-ziano come chi aveva svolto attività fisica in stato influenzale, stava meglio dopo ogni sessione di allenamento.

Ad ulteriore prova di queste teorie, gli studi effettuati nel 2005 alla University of Illinois hanno rilevato come chi effettuava una “cor-setta” di 15 minuti otteneva benefici contro i disturbi legati alla febbre.

Sì all’idroterapia secondo gli insegnamenti di Sebastian Kneipp: via libera ai bagni freschi e alle frizioni rinfrescanti. Potete pro-cedere con la tecnica della spugnatura, ovvero lo strofinamento di una parte della superficie corporea con una pezza umida, immer-sa nell’acqua fredda e poi strizzata.

GASTRITE

Le piante usate per la gastrite e i bruciori di stomaco hanno azione antinfiammatoria e cicatrizzante sulle mucose del sistema dige-rente.

- Aloe vera: il succo della pianta esercita un’azione protettiva delle mucose, perché, aderendo alle pareti del tratto digerente, i suoi principi attivi formano una sorta di film protettivo in grado di di-fendere i tessuti interni dello stomaco dai succhi gastrici o dagli agenti irritanti, che andrebbero ad alterare il corretto funziona-mento del sistema digerente. Per questa ragione il succo di aloe è indicato in caso di gastrite, colite, intestino irritabile, ulcera.

- Achillea: la sua fama è dovuta all’azione cicatrizzante e ripara-trice tissutale e per questo motivo veniva ed è ancora impiegata per curare lesioni della pelle e delle mucose interne, come ferite, piaghe, ulcera gastrica.

- Malva: i fiori e in particolare le foglie della malva sono ricche di mucillagini, che conferiscono alla pianta proprietà emollienti e antinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo. Questi prin-cipi attivi agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso capace di difenderle da agenti irritanti, come i succhi gastrici. Per questo motivo, l’uso della malva è indicato contro la gastrite, bru-ciori di stomaco e reflusso esofageo.

- Liquirizia: le radici possiedono proprietà digestive, antinfiamma-torie e protettive per le mucose; sono usate perciò, contro gastriti e bruciori di stomaco, prevengono e curano le ulcere gastriche e duodenali, causate da farmaci e alcool e le ulcerazioni da chemio-terapici.

Il gemmoderivato del Fico (Ficus carica) è il rimedio elettivo delle manifestazioni psicosomatiche con spasmofilia principalmente a livello gastro-intestinale: piressie gastriche, gastriti, disfagie, ulce-re duodenali, ecc.

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

Pochissimi sono gli oli essenziali impiegati per la gastrite, perché la maggior parte di questi hanno proprietà digestive; stimolando dunque la produzione dei succhi gastrici non sono adatti a chi sof-fre di gastrite.

Tuttavia, l’olio essenziale di camomilla, in caso di disturbi gastrici e nausea, massaggiato sull’area dello stomaco, svolge una profon-da azione antinfiammatoria e calmante e contemporaneamente rilassante la muscolatura addominale, che si contrae per nervosi-smo, intestino irritabile, spasmi, colite e gastrite.

I Fiori di Bach sono un valido aiuto nel trattamento della gastrite, soprattutto quando la causa è di natura psicosomatica.

L’iperproduzione di succhi gastrici spesso è la conseguenza di un controllo eccessivo che l’individuo compie su situazioni o persone a lui vicine. In questo caso Rock water, favorendo flessibilità menta-le, apertura, ed elasticità caratteriale, aiuta a delegare le mansioni e a lasciare che le cose seguano il loro naturale sviluppo, senza tenerle costantemente sotto controllo.

Altre volte l’infiammazione della mucosa gastrica è la manifesta-zione fisica della collera. Il famoso “bruciore allo stomaco” tra-duce la presenza di un fuoco che brucia all’interno, perché non ci sentiamo rispettati o apprezzati per quanto facciamo. In questo caso, Chicory è indicato a chi si sente ferito da senso di tradimen-to, ingratitudine, scarsa riconoscenza, e dalla sensazione di non essere mai amato o desiderato veramente. Confonde il possesso con l’affetto, il controllo con l’attenzione e la cura. Questo fiore insegna l’amore incondizionato rispettando le esigenze degli altri.

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Spesso con la gastrite si indicano due disturbi contrapposti a livel-lo dello stomaco con sintomatologie diverse: un’acidità dovuta ad un’eccessiva produzione di succhi gastrici ed un bruciore dovuto ad una scarsa produzione di succhi gastrici. La seconda tipologia rientra nelle “difficoltà digestive”.

La prima tipologia, cioè un’eccessiva produzione di succhi gastri-ci, può migliorare sensibilmente con l’alimentazione.

alimentazione

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TERAPIE DELMOVIMENTO

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La terapia motoria che vi consigliamo trova il suo cuore nel centro interiore, specie se la natura del disturbo è connessa al consumo eccessivo di bevande alcoliche, se si deve a stress, o esagerazioni a tavola. Provate per quanto possibile a stare sereni. Sembra una contraddizione, dal momento che la serenità ad ogni costo non esiste né si può evocare facilmente. Eppure si deve provare a risin-tonizzarsi con il respiro, magari con una pratica indiana, come lo yoga, o cinese, come il tai chi chuan, arte marziale dolce interna. Buone per rilassarsi anche la Tecnica Alexander ed il Feldenkrais.

Episodi di gastrite possono poi essere la chiave per cambiare un’a-bitudine nociva (come masticare troppo velocemente).

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In genere i fattori scatenanti della gastrite, oltre allo stress emotivo e fisico, sono: alcool, liquidi, sostanze additive negli alimenti e aci-di grassi idrogenati contenuti in patatine, merendine e in generale in tutti gli alimenti industrializzati.

Di base ci sono alcune abitudini da correggere:

- uso frequente di alcool e tabacco- ingestione di alimenti troppo caldi o troppo freddi- mangiare in fretta masticando poco- uso frequente di caffè, menta, cioccolato- uso frequente di bevande gassate

Durante l’attacco acuto è bene:

- evitare i frutti di mare, latte e derivati, yogurt, legumi e funghi- limitare gli alimenti ricchi di zuccheri, fra cui la frutta e le ver-

dure crude- preferire i carboidrati del riso e delle patate invece della pasta- preferire il pane tostato- preferire metodi di cottura asciutti: in padella, al forno, ai ferri- ridurre la carne rossa che esercita un forte stimolo sulle se-

crezioni acide- preferire verdure cotte povere in ferro e cellulosa: lattuga, or-

tica, insalata cappuccina, zucchine e finocchio

Dopo l’attacco acuto possono essere reintrodotte gradualmente verdure crude di stagione e frutta poco acida.

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Leggi anche la scheda GASTRITE su cure-naturali.it

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Iniziate a pensare a cosa davvero significa nutrirsi, a come l’e-nergia passi attraverso il cibo e quali modi si possano trovare per riaccostarsi alle molte forme di assimilazione, attraverso una ma-sticazione lenta, un vero e proprio esame sereno della reale fame e di una sincera domanda sulla natura della stessa che nasca dal proprio sguardo interiore.

INSONNIA

Alcune delle piante officinali, utilizzate per l’insonnia, aiutano a rilassare il sistema nervoso o muscolare o circolatorio, conciliando dolcemente il sonno; altre hanno azione ipnoinducente, favorisco-no l’addormentamento e mantengono prolungato il sonno, miglio-randone la qualità.

Tra le piante rilassanti troviamo:

- Melissa: indicata per la tensione nervosa che colpisce il sistema muscolare. Le foglie della pianta, ricche di olio essenziale, sono calmanti sugli stati d’ansia, e rilassanti per i muscoli. Il suo uso è particolarmente indicato, perciò, in presenza di un quadro d’irrita-bilità generale, insonnia causata da stanchezza eccessiva, nervosi-smo, sindrome premestruale, spasmi e tensione muscolare;

- Passiflora: le sue foglie svolgono un’azione sedativa, e ansioli-tica, e fanno della pianta un rimedio estremamente efficace nel combattere l’insonnia, perché stimolano il sonno, senza risvegli notturni, senza produrre senso di intorpidimento mattutino, ed ef-fetti narcotici o assuefazione; in caso di stress, ansia e senso di angoscia; nelle forme di nevrosi isterica, fobica, ossessiva e post traumatica;

- Biancospino e Tiglio agiscono come spasmolitici, sedativi e an-siolitici naturali. La loro azione ipotensiva sul sistema cardiocir-colatorio è utile in caso d’insonnia, soprattutto nei pazienti molto nervosi, nei quali riduce l’emotività, tachicardia, palpitazioni, agi-tazione, angoscia.

Le piante che inducono il sonno sono:

- Valeriana: le radici hanno proprietà sedative, rilassanti e ipnoin-ducenti, in quanto riducono il tempo necessario per addormentar-si e migliorano la qualità del sonno, perciò è indicata in tutti i suoi disturbi, insonnia e ansia.

- Escolzia: le sue parti aeree (stelo, il fiore) diminuiscono il periodo dell’addormentamento e producono il mantenimento di una buona qualità del sonno, lungo tutta la notte, evitando risvegli improvvisi.

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

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I rimedi floreali agiscono sul rilassamento mentale e fisico quando pensieri e preoccupazioni ostacolano il sonno; altri sull’ansia e la tensione nervosa accumulata durante il giorno. Vediamo ora quali sono i fiori di Bach associati alle diverse forme d’insonnia:

- Hornbeam: è il rimedio per chi soffre d’insonnia da sovraccarico mentale, il cui sonno non è ristoratore. Il rimedio è indicato per le persone che si sentono esaurite, stanche e demotivate; che dubi-tano delle proprie capacità di riuscita d accusano tutti i giorni la “sindrome del lunedì mattina” (difficoltà a iniziare la giornata), a causa della routine, di una vita ripetitiva e abitudinaria.

- White chestnut: è indicato per le persone che soffrono d’insonnia, perché rimuginano sugli stessi pensieri senza riuscire a prendere sonno. Se si svegliano non si addormentano più, non riescono a rilassarsi perché la mente torna a un accaduto specifico. Questo rimedio aiuta coloro che sono tormentati da loops mentali.

- Impatiens: è il rimedio per le persone che soffrono d’insonnia, perché incapaci di rilassarsi. Questo rimedio è dato a coloro che manifestano un’accelerazione, che hanno un problema con il tem-po e vivono in ansia da anticipazione. Ció porta all’incapacità di rilassarsi e adeguarsi al ritmo armonico del proprio essere.

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L’impiego della pianta è quindi indicato in caso ansia, stress, di-sturbi del sonno (insonnia, risvegli notturni), disturbi psicosomati-ci, irritabilità, flessione dell’umore, dolori di natura psichica, ner-vosismo;

- Luppolo: è comunemente usato per il suo effetto calmante sul sistema nervoso e per la sua azione sedativa viene impiegato per migliorare il sonno. I fiori secchi possono essere cuciti in un cusci-no per aiutare nell’insonnia.

Tra i gemmoderivati troviamo quello del Tiglio (Tilia Tomentosa), considerato il tranquillante naturale per eccellenza. Per questa ra-gione è impiegato con successo nelle distonie neurovegetative e nelle sindromi ansiose, iper-emotività, insonnia dell’adulto e del bambino, perché svolge un’azione ansiolitica, antispasmodica e sedativa, in grado di migliorare la qualità del sonno, soprattutto quando l’insonnia è provocata da stress, nervosismo o palpitazio-ni.

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Gli oli essenziali impiegati nella cura dell’insonnia, oltre a facilitare il sonno e mantenerlo prolungato, ne migliorano la qualità, svol-gendo un’azione armonizzante generale.

Si usano sia per diffusione ambientale (1 goccia per mq della stan-za da letto), attraverso bagni rilassanti (10 gocce nella vasca da bagno) o applicati mediante massaggi aromaterapici (5-7 gocce in un olio vegetale).

- Olio essenziale di lavanda: concilia il sonno ed è molto utile nei bambini sovraeccitati, che si addormentano con difficoltà. Riequi-libra il sistema nervoso centrale, perché è contemporaneamente sia tonico che sedativo; calma l’ansia, l’agitazione, il nervosismo; svolge un’efficace azione rilassante in caso di turbe emotive, in-sonnia, ipertensione, tachicardia, stress.

- Olio essenziale di bergamotto: svolge un’azione calmante sul sistema nervoso, contrastando gli stati d’ansia ed è un efficace rimedio in caso di insonnia, perché rilassa, conciliando il sonno.

- Olio essenziale di basilico: indicato in caso di affaticamento mentale, surmenage intellettuale; trova impiego per contrastare l’ansia, l’insonnia, la cinetosi, le vertigini, e lo stress.

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- Walnut: è indicato per adattare l’organismo ai cambiamenti sta-gionali, climatici, proteggendo dalla pressione che il mondo eser-cita su di noi. Divorzio, separazione, trasloco, cambio di lavoro ecc. sono tutte situazioni che possono essere fonte di forte stress emotivo e provocare insonnia. Questo rimedio è di sostegno nel-le situazioni di transizione o grande cambiamento.

- Agrimony: il rimedio per chi si sveglia nel cuore della notte in pre-da all’ansia, provocata da un tormento interiore che viene nasco-sto agli altri. Questo rimedio floreale interviene sullo stato ansioso che arriva ad impedire il sonno o a interromperlo durante la notte. Il rimedio aiuta a gestire i problemi senza nasconderli, donando serenità e ottimismo nel fronteggiarli.

- Red Chestnut: è indicato per trattare l’insonnia che deriva da un’ec-cessiva apprensione in chi si lascia sopraffare dai brutti pensieri, dalla paura che possa succedere qualcosa di terribile ai propri cari. Il rimedio aiuta a rilassare e a tenere l’ansia sotto controllo, favorendo l’elaborazione di pensieri positivi.

AROMATERAPIA

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Nell’insonnia è utile un’alimentazione sedativa a carico del siste-ma nervoso centrale. Sono da preferire alimenti rilassanti accom-pagnati a cena da un carboidrato : zucchine, fagiolini, pesto, pata-te bollite e condite con olio, sale e prezzemolo, zucchine marinate, macedonia di frutta accompagnata con pinoli o mandorle per faci-litare il sonno.

Fra le associazioni nutrizionali utili nell’insonnia abbiamo:

- Risotto con la lattuga: si fa soffriggere la lattuga tagliata a li-starelle con olio e aglio, si aggiunge acqua e quando riprende il bollore 100g di riso. La preparazione è pronta dopo venti minuti.

- Riso e zucchine- Mela caramellata e vin brulé, già citati nella “Febbre”, ma utili

anche nell’insonnia e negli stati di agitazione.Mela caramellata: si taglia una mela con la buccia a fette in un padellino e si aggiungono una tazzina di vino rosso, un cucchiaio di zucchero, 2 chiodi di garofano, 2 cm di stecca di cannella e la buccia di un quarto di limone. Si cuoce a fuoco vivo finché non caramella.

- Vin brulé: una tazza di vino rosso di ottima qualità si aggiunge una buccia di un quarto di limone, 3 chiodi di garofano, ¼ di stecca di cannella, un cucchiaio di zucchero e si mette a bolli-re tutto. Quando inizia l’ebollizione si da fuoco al vino, conser-vando il potere battericida ed antibiotico del vino associato alle azioni antimicrobiche e antivirali degli altri componenti.

- Patate e porri: si tagliano a fette i porri e si cuociono in padel-la con un aglio e olio extravergine di oliva. Dopo 2/3 minuti si aggiungono le patate e si fanno rosolare brevemente, si copro-no d’acqua e si lasciano cuocere per venti minuti.

E’ molto importante non alterare il ritmo sonno-veglia se si prati-ca sport a livello agonistico. Calcolate le ore di sonno di cui avete bisogno, cercate di coricarvi ogni sera e alzarvi ogni mattina alla medesima ora. Se una notte si va a dormire molto tardi, evitate di protrarre il sonno durante tutto l’arco della mattinata, in quanto ciò potrebbe portarvi a far tardi di nuovo il giorno seguente. Se vi svegliate nel mezzo della notte e riscontrate difficoltà ad addor-mentarvi di nuovo, restate nel letto e ricordate che tormentarsi non è una soluzione; meglio alzarsi e dedicarsi a qualcosa di rilas-sante.

TERAPIE DELMOVIMENTO

alimentazione

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Leggi anche la scheda INSONNIA su cure-naturali.it

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Sì alle attività distensive prima di andare al letto (ginnastica dolce, un libro, un bel film, musica, coccole). Durante il giorno praticate con regolarità l’attività fisica che preferite ed evitate di mangiare troppo a cena.

Lo yoga è un toccasana per l’insonnia causata da stress o da si-tuazioni lavorative difficili o preoccupazioni di vario genere; ottimo anche nei casi di insonnia condizionata, caratterizzata dal timore pervasivo di non riuscire a dormire. Specifiche posizioni, se pra-ticate con costanza, garantiscono un rilassamento che dura sul lungo periodo.

Richard Miller, psicologo e insegnante di yoga, ha creato un si-stema che unisce la tradizione millenaria delle tecniche yoga ai recenti studi sul sonno. Si chiama IRest, abbreviazione per Inte-grative Restoration, una pratica che trasforma (la trasformazione è il principio delle forme sciamaniche, delle discipline psicofisiche più antiche). In questa pratica l’effetto metamorfico è rafforzato perché meditazione e yoga Nidra si uniscono alla terapia psicolo-gica e la trasformazione si catalizza. Si tratta di una meditazione rilassante e terapeutica guidata.

IPERTENSIONE

Le piante che intervengono sulla pressione alta, oltre che regola-rizzare il battito cardiaco in caso di aritmia, tachicardia e palpita-zioni, agiscono sul flusso ematico, fluidificando il sangue e scon-giurando il rischio di malattie cardiovascolari associate a questo disturbo, in quanto ipertensione e l’aterosclerosi favoriscono ten-denze ischemiche coronariche o cerebrali.

- Biancospino: (Crataegus Oxyacantha) le foglie e i fiori possiedo-no un’azione ipotensiva dovuta all’abbassamento delle resistenze vascolari periferiche, ma anche all’effetto sedativo e antiaritmico, utile soprattutto nei pazienti molto nervosi, nei quali riduce l’emo-tività, negli stati di ansia, agitazione, angoscia, e in caso d’inson-nia. Inoltre possiede proprietà cardioprotettive e favorisce il po-tenziamento della forza contrattile cardiaca, normalizzando così le alterazioni della funzionalità del sistema cardiovascolare.

- Ulivo (Olea Europaea) le sue foglie esercitano un’azione ipoten-siva, per dilatazione dei vasi della circolazione periferica, e diure-tica, utile per favorire l’eliminazione di scorie metaboliche e sali minerali in eccesso. La sua assunzione permette di ridurre contem-poraneamente la pressione sia minima che massima. L’impiego dell’ulivo è utile sia per l’ipertensione essenziale che per quella di origine renale, menopausale o aterosclerotica. Non è da trascurare il fatto che spesso questo trattamento determina anche riduzione della glicemia, dell’uricemia e del colesterolo, senza manifestare effetti tossici o controindicazioni.

- Aglio: (Allium sativum) regolarizza la pressione arteriosa, previene la trombosi e la formazione delle placche aterosclerotiche. L’atti-vità ipotensiva è legata alla capacità di causare vasodilatazione, in particolare nei piccoli vasi sanguigni del distretto cutaneo e abbas-sa il rischio del verificarsi di fenomeni trombotici nei vasi sangui-gni, grazie alla capacità antiaggregante piastrinica.

- Vischio: (Viscum album) è una delle piante più efficaci contro l’i-pertensione, utilizzato anche come regolatore del sistema cardio-circolatorio e come coadiuvante in caso di aterosclerosi, angina pectoris e per migliorare la circolazione cerebrale.

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

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- Ginkgo: (Ginkgo biloba) grazie all’azione antiossidante, e capilla-roprotrettice, è utilizzato per contrastare l’ipertensione arteriosa e retinopatie; demenza senile; nella prevenzione e cura dell’atero-sclerosi e delle sue manifestazioni; nelle arteriopatie obliteranti degli arti inferiori; cerebrovasculopatie; cardiopatia ischemica, mi-croangiopatia diabetica.

Il gemmoderivato del Biancospino (Crataegus oxyacantha) è un re-golarizzante cardiaco e circolatorio nei soggetti particolarmente reattivi o ansiosi, nei quali i cambiamenti determinano accelera-zioni e disritmie; mentre quello dell’Ulivo (Olea Europaea) ha pro-prietà ipotensiva, antisclerotica e svolge un’azione ipocolestero-lemizzante. Si utilizza perciò in caso di pressione arteriosa alta, trigliceridi e colesterolo nel sangue e in tutte le sindromi scleroti-che provocate da senilità o diabete, ipertensione, ipercolesterole-mia, iperlipidemia, ipertrigliceridemia, sclerosi vascolare cerebra-le, iperglicemia.

In generale, le patologie significative dell’apparato circolatorio sono collegate a un’insufficiente “circolazione” di amore e gioia nella nostra esistenza. La pace, la serenità, la gioia di vivere, ci garantiscono un cuore e un sistema cardiovascolare in perfetta sa-lute. Tuttavia alcuni stai d’animo o atteggiamenti caratteriali pos-sono influire negativamente sul sistema cardiocircolatorio. Soprat-tutto lo stress prolungato e la tendenza a tenere sotto controllo gli impulsi e i sentimenti determinano un notevole aumento dei valori pressori.

- Vine: aiuta chi mette la carriera e il potere al primo posto e vive in una condizione di continua competizione, con l’ansia ossessiva di essere scavalcato, rendendo la sua vita una lotta senza tregua. Il soggetto si nega sentimenti e bisogni affettivi e, se rinuncia al po-tere vive una frustrazione profonda. Questo rimedio induce rilas-samento delle tensioni fisiche e mentali, trasforma la volontà di dominio in carisma, in fascino.

- Oak: indicato per chi soffre di palpitazioni, extrasistole, tachicar-dia, aritmia, perché troppo rigido con se stesso, auto-esigente. Chi ha bisogno di questo rimedio è un lavoratore accanito che non si concede un momento di riposo.

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Le essenze con azione ipotensiva, utilizzate per il trattamento del-la pressione alta, sono in grado di attenuare anche gli stati di agi-tazione provocati dallo stress, rilassando il sistema circolatorio.

- Olio essenziale ylang-ylang: è dotato di un’efficace proprietà ipotensiva, è in grado di abbassare la pressione arteriosa e at-tenuare i disturbi provocati sul sistema cardio-circolatorio dallo stress quali aritmie, palpitazioni e tachicardia.

- Olio essenziale di lavanda: esercita un’azione riequilibrante del sistema nervoso centrale, essendo contemporaneamente sia toni-co che sedativo; calma l’ansia, l’agitazione, il nervosismo; svolge un’efficace azione rilassante in caso di turbe emotive, insonnia, ipertensione, tachicardia, stress.

Nell’ipertensione è necessario bilanciare l’assunzione di sodio e potassio, poiché la sola diminuzione del sodio non migliora la pressione se non si aumenta anche il potassio.Bisogna quindi ridurre gli alimenti ricchi di sodio come sale, for-maggi stagionati, salumi e pesce (acciughe, salmone, tonno, alici e sardine), dadi da brodo e gli alimenti che appesantiscono l’orga-nismo come latte, yogurt e burro.

Da preferire cereali integrali e legumi in quanto la ricchezza in fi-bre di questi alimenti favorisce una diminuzione della pressione.

AROMATERAPIA

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Ha difficoltà a percepire i segnali di allarme dell’organismo, quindi perde di vista i bisogni della sua anima e non si permette né pau-re né gioie. Aiuta a capire l’importanza di rilassarsi, di riposare; permette di prendersi le meritate pause, addolcendo l’eccessivo senso del dovere.

- Elm: indicato per chi soffre di ipertensione e palpitazioni, perché chiede troppo a se stesso e si sovraccarica di responsabilità fino a crollare. Solo allora si rende conto che quanto sta cercando di fare va oltre le sue forze e, occasionalmente, stanco per il troppo lavo-ro, ha paura di non essere all’altezza del proprio compito. Questo rimedio riduce l’ansia, aiuta a recuperare le energie perdute ed insegna ad essere più indulgenti con se stessi, accettando i propri limiti.

alimentazione

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Frutta e verdura di stagione garantiscono l’introito di potassio, es-sendo naturalmente ricchi di potassio e poveri di sodio, ma anche ricchi di vitamine antiossidanti come la vitamina C, presente so-prattutto negli agrumi.Nell’ ipertensione è utile agevolare le funzioni renali diminuendo un eccessivo consumo di carne e gli alimenti ricchi di glutine come il frumento, a favore di altri cereali come orzo e farro che ne con-tengono meno, e riso e miglio che ne sono privi.

Da evitare infine tutte le bevande che possono causare un aumento della pressione come caffè, tè, guaranà, cioccolato e più in gene-rale tutte le bevande energizzanti ed eccitanti.

Lo yoga pare giochi un ruolo importante nel trattamento e nella prevenzione dell’ipertensione. Addirittura è stato dimostrato che lo yoga può ridurre la pressione in modo significativo in pochissi-mo tempo (Ind J Physiol Pharmacol, 1998; 42: 205-13; Aviat Space Environ Sci, 1989; 60: 684-7). Questo perché lo yoga ha un’azio-ne preventiva e di efficacia sia sul sistema nervoso che cardio-vascolare. Meglio non tenere a lungo Padahastasana,Trikonasana, Parsvakonasana, Paschimottasana, Ustrasana, Ardha Matsyendrasa-na. Per una persona ipertesa sono da evitare inoltre Jalandhara Bandha e Uddhyana Bandha, oltre ai Kumbaka. Due esercizi di re-spirazione pranayama sono particolarmente delicati da affrontare per una persona ipertesa ed è bene praticarli con un insegnante esperto; si tratta di Bastrika e Kapalabhati.

Meglio dedicarsi alla respirazione yogica completa che ha effetti importanti sul sistema neurovegetativo, per la precisione abbas-sa il tono simpatico e aumenta quello parasimpatico. E’ come se la pratica diventasse una forma di ricerca naturale dell’armonia tra frequenza del respiro e battito cardiaco (il simpatico tende ad aumentare entrambi; il parasimpatico l’opposto).

La meditazione gioca un ruolo fondamentale. Camminare, fare escursioni, nuotare, andare in bicletta e altri sport all’aper-to sono ottimi, ma se fatti con regolarità...una volta ogni tanto serve a poco. Fare attività fisica regolare tra i 18 e i 30 anni ri-duce la possibilità di sviluppare l’ipertensione nei successivi 15 anni.

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Leggi anche la scheda IPERTENSIONE su cure-naturali.it

TERAPIE DELMOVIMENTO

mal di gola

Le piante utilizzata nella cura delle affezioni che possono colpire la gola, hanno azione antinfiammatoria per le mucose e antisetti-ca del cavo orale. Mediante tisane, tinture madri o estratti secchi, questi rimedi agiscono efficacemente, nel caso questo disturbo sia provocato da agenti irritanti, ma anche, se l’origine è di natura infettiva.

- Altea: gli estratti della radice sono impiegate per le proprietà emollienti, lenitive e protettive delle membrane della mucosa. L’at-tività antinfiammatoria e antibatterica che esercita sui tessuti mol-li del nostro organismo, la rende un efficace rimedio nella cura dei disturbi delle vie respiratorie, come mal di gola e irritazioni della bocca come ascessi, stomatiti e gengiviti;

- Erisimo: chiamato anche “erba dei cantanti”, deve il suo nome all’azione antinfiammatoria e antisettica sulle vie aeree. In parti-colare il suo utilizzo è consigliato nel trattamento del mal di gola; nei casi di afonia e disfonia (abbassamento o perdita momentanea della voce), conseguente a laringite, faringite e tracheite; e per le-nire la secchezza o le infiammazioni delle gole dei fumatori, degli attori e di coloro che lavorano con la voce;

- Pompelmo: l’estratto dei suoi semi è considerato uno degli rime-di fitoterapici più potenti contro le infezioni. Risulta essere parti-colarmente idoneo contro le malattie da raffreddamento, dovute a virus influenzali, e per questa ragione è indicato per il mal di gola (anche in presenza di placche) tosse, otite, raffreddore, influenza; ma anche per le infezioni batteriche e fungine a carico delle alte vie aeree;

- Malva: i fiori e in particolare le foglie sono ricche di mucillagini, che conferiscono alla pianta proprietà emollienti e antinfiammato-rie per tutti i tessuti molli del corpo. Questi principi attivi agisco-no rivestendo le mucose con uno strato vischioso che le protegge da agenti irritanti. Per questo motivo, l’uso della pianta è indicato contro la mal di gola e nelle forme catarrali delle prime vie aeree.

FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

Il gemmoderivato di Rosa canina (Rosa canina) è rimedio per ri-nofaringiti, tracheobronchiti, tonsilliti (anche quelle recidivanti dell’infanzia). Viene efficacemente impiegato per alzare le difese immunitarie, anche nei bambini e neonati; negli stati infiammatori acuti, localizzati, carico delle mucose e degli epiteli.

A livello psicosomatico il mal di gola denota la volontà inconscia di soffocare la comunicazione, quando dobbiamo parlare con qualcu-no che è vissuto come autorità o di cui temiamo la reazione. Farin-giti, laringiti e abbassamenti di voce manifestano uno squilibrio a livello comunicativo che va modificato.

- Agrimony: aiuta chi ha la tendenza a chiudersi in se stesso, che non rivela i propri problemi, e cede di frequente alla volontà degli altri, per paura di perderne l’affetto. Il rimedio aiuta ad affrontare i problemi invece di nasconderli a tutti, e a farci valere nei rapporti di amore e di lavoro.

- Centaury: non è capace di dire di no, cancella la propria identità e individualità per servire gli altri. Ha bisogno di piacere al prossimo, quindi viene facilmente usato da altri personaggi più opportunisti e con meno scrupoli. Nega i suoi bisogni fino a sentirsi profonda-mente svuotato: non essendoci scambio, il suo Sé non riceve ener-gia e diventa sempre più debole e stanco e per questo si ammala facilmente. Il rimedio aiuta ad affermare la propria personalità, adottando un atteggiamento più equilibrato nei confronti altrui.

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Gli olii essenziali utilizzati per il mal di gola svolgono un’azione an-tisettica e antibiotica che protegge la gola dalle infezioni. La loro azione è anche decongestionante della mucosa, in quanto aiutano a dare sollievo anche sull’infiammazione. Se ne assumono 2 gocce in un cucchiaino di miele, 2-3 volte al giorno oppure se ne diffonde 1 goccia per mq nell’ambiente in cui si soggiorna.

- Olio essenziale di timo: aiuta a fluidificare ed espettorare il ca-tarro; sfiamma le congestioni del cavo orale, della gola, delle mu-cose polmonari e nasali. Per queste proprietà risulta essere uno dei rimedi elettivi nelle affezioni delle vie respiratorie e malattie da raffreddamento.

AROMATERAPIA

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Il mal di gola è un fenomeno infiammatorio che coinvolge la zona della gola con rossore e bruciore, a volte accompagnato con un abbassamento della voce.

E’ necessaria un’alimentazione anti-infiammatoria con l’elimi-nazione di cibi confezionati, bevande zuccherate, latte e derivati e carne rossa. Da preferire cereali integrali, legumi, semi oleosi, frutta e verdura di stagione.

In caso di afonia ci sono due efficaci associazioni nutrizionali:

- Aumentare il consumo di cipolla cruda aggiunta alle insalate, mescolata con il pomodoro o mangiata da sola condita con olio e aceto, da alternare ogni ora con dei gargarismi di acqua e sale e subito dopo con l’assunzione di un cucchiaio di succo di limone spremuto.

- Masticare 3 foglie di olivo fresche per deglutire solo il succo amaro che ne deriva, sputando poi le foglie.

L’esercizio più utile? Buttare via lo spazzolino! Non una, ma due volte: la prima quando avvertite il fastidio, la seconda quando siete guariti. Le setole ospitano batteri che, attraverso le feritine delle gengive, possono infettare l’organismo. Evitate di praticare sport o disicpline come lo yoga in ambienti troppo umidi o secchi. Molte tecniche dello yoga sono mirate al benessere della gola, come le irrigazioni nasali.

alimentazione

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- Olio essenziale di mirto: ben tollerato anche dai bambini, ha un effetto mucolitico, espettorante e fluidificante del catarro. Aiuta a decongestionare la gola infiammata, in caso di raffreddore, bron-chite. Utile per sedare la tosse dei fumatori.

- Olio essenziale di limone: consigliato fin dalla comparsa dei pri-mi sintomi influenzali, raffreddore e mal di gola, svolge proprietà antibiotiche ed emostatiche. Utile anche in caso di ferite infette, infezioni dei tessuti, stomatiti, afte, herpes labiale, gengive infiam-mate o che sanguinano.

- Olio essenziale di mirra antisettico e antimicotico è impiegato per risolvere i disturbi legati alla bocca, come gengiviti, stomatiti, piorree, afte, contro il mal di gola e candidosi.

TERAPIE DELMOVIMENTO

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Leggi anche la scheda MAL DI GOLA su cure-naturali.it

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Ottima per prevenire il mal di gola è la posizione yoga del leone (Simhasana). Cercate di mantenere sempre un buon tasso di umidità in camera da letto e, se necessario, comprate un deumidificatore.

mal di SCHIENA

Gli stati dolorosi che affliggono la schiena, possono essere di natura traumatica o infiammatoria. Muscoli e sistema osteoarticolare sono gli organi interessati da questo disturbo, che in fitoterapia viene trattato per via interna, mediante integratori naturali, o tinture madri, a base di piante con attività antinfiammatoria e analgesica; oppure applicate localmente con l’uso di pomate e creme che le contengano.

- Artiglio del diavolo: (Harpagophytum procumbens) è impiegato da secoli nella medicina tradizionale dei popoli sud-africani, per la cura di vari problemi del sistema osteo-articolari. L’efficacia analgesica e anti-infiammatoria della radice è utile nelle situazioni che causano dolore e infiammazione come tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide, mal di schiena, contusioni, sciatica, artrite, artrosi.

- Boswellia: (Boswllia serrata) il suo utilizzo è consigliato nel trattamento di infiammazioni locali, disturbi degenerativi delle articolazioni, ridotte capacità motorie mattutine, dolori muscolari, reumatismi, artrosi, infiammazione dei tessuti molli come tendiniti, miositi, fibromialgia.

- Spirea: (Filipendula ulmaria) la pianta svolge azione antinfiammatoria, analgesica e antipiretica, perché inibisce la sintesi delle prostaglandine (PGE2), responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti. Viene perciò utilizzata per alleviare gli stati dolorosi causati da artrosi, artrite reumatoide, dolori articolari, mal di schiena e cervicale.

- Curcuma (Curcuma longa) radice è tradizionalmente impiegata sia nella medicina ayurvedica, che nella medicina tradizionale cinese, per la capacità di contrastare i processi infiammatori all’interno dell’organismo. Per questo motivo è impiegata in fitoterapia nel trattamento di infiammazioni, dolori articolari, artrosi e mal di schiena.

- Arnica: (Arnica montana) l’estratto oleoso ottenuto dalla macerazione dei fiori. in un olio vegetale trova impiego, per uso esterno, nei traumi contusioni, strappi muscolari, mal di schiena dovuto a stiramenti.

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FITOTERIAPIA

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La schiena non duole solo per fattori fisici che intervengono sul sistema osteoarticolare, ma anche per squilibri emotivi e atteggia-menti caratteriali che portano a eccessiva rigidità. Tale disturbo può manifestarsi più facilmente in un periodo caratterizzato da troppi impegni da gestire. Lo stress accumlato può accadere allora che si scarichi completamente sulla schiena, portando a dolori e contratture muscolari.

- Rock Water: aiuta chi soffre di dolori articolari e rigidità fisica agli arti e al collo e lombalgia cronica, per la concezione troppo rigida e controllata della vita, di cui rifiuta il lato giocoso. Questo fiore dona flessibilità mentale, apertura, ed elasticità caratteriale. Aiuta a sciogliere la rigidità morale, permettendo di aprirsi con abban-dono ai lati piacevoli della vita, sciogliendo in questo modo anche la rigidità fisica.

- Oak: è il rimedio per chi soffre di dolori alla schiena o alle spal-le, o in presenza di cervicalgia, lombalgia, sciatalgia, reumatismi. L’origine si individua spesso in un eccessivo senso del dovere che non permette riposo. L’individuo non si sottrae mai agli impegni e lotta ogni giorno con tutta l’energia possibile, senza concedersi un attimo di tregua. Rigido con se stesso, auto-esigente, fino allo stremo delle forze. Il rimedio aiuta a capire l’importanza di rilas-sarsi, di riposare. L’assunzione del rimedio permette di prendersi le meritate pause, addolcendo il senso del dovere.

- Vine: indicato per dolori articolari e reumatici, rigidità vertebrale dorsale, che insorgono in chi è arrivista, dominatore inflessibile e troppo sicuro di sé. Questo individuo mette la carriera e il potere al primo posto e vive in una condizione di stress continuo, con la paura ossessiva di essere scavalcato. Il rimedio trasforma la volon-tà di dominio in carisma, in fascino.

FLORITERAPIA

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AROMATERAPIA

Le essenze utilizzate per il mal di schiena hanno azione distensiva e rilassante per la muscolatura; antinfiammatoria e analgesica sul sistema osteoarticolare.

Il gemmoderivato del Pino mugo (Pinus montana) è un antinfiammatorio cartilagineo, sinoviale e articolare, utile nel trattamento del mal di testa, sia in fase acuta che cronica, artrosi articolare, artrite. In caso di demineralizzazione ossea questo

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Questi oli essenziali vanno massaggiati sulla parte interessata (3-5 gocce in un olio vegetale) o diluiti 10 gocce nella vasca da bagno.

- Olio essenziale di canfora: massaggiato sulla parte dolorante aiuta a curare, distorsioni, contusioni, dolori e strappi muscolari, Utilizzarlo prima di fare sport prepara i muscoli all’attività fisica. Si tratta di un efficace defaticante anche dopo l’allenamento e in presenza di traumi sportivi.

- Olio essenziale di zenzero: determina il richiamo di sangue negli strati più superficiali della pelle, in quanto va a scaldare la zona e alleggerisce l’infiammazione agli strati sottostanti proprio grazie alla sottrazione di sangue. Per questa azione rubefacente è impie-gato come antinfiammatorio contro dolori reumatici, rigidità mu-scolari dovuti a traumi, strappi, stiramenti mal di schiena, mal di testa e cervicale.

- Olio essenziale di abete bianco: è utilizzato per alleviare i dolori dell’artrosi, dell’artite, sciatalgia, dolore cervicale e dei reumati-smi. Distende e rilassa i muscoli dolenti e irrigiditi o in caso di crampi e mal di schiena.

- Olio essenziale di wintergrass: la sua ben nota proprietà antido-lorifica e antinfiammatoria è dovuta alla presenza di salicilato di metile (l’estere dell’acido salicilico) e per questo motivo è meglio utilizzarlo in dosi bassissime e mai su persone allergiche all’aspiri-na, per lenire dolori muscolari, reumatici e lombari che colpiscono la schiena.

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Il mal di schiena in genere è un problema con cause osteoarticolari anche molto diverse fra loro.Un’alimentazione naturale è in grado di sostenere i processi di guarigione dell’organismo. Da preferire cereali integrali, legumi, carne bianca, pesce, semi oleosi, verdura e frutta di stagione a favore di alimenti innaturali come cibi confezionati, bevande zuc-cherate e tutto ciò che contiene additivi.

Il mal di schiena, più propriamente detto lombalgia, spesso è la conseguenza di cause multiple, talvolta unite tra loro: può dipen-dere da una postura scorretta tenuta per un tempo prolungato, da un’eccessiva tensione dei muscoli dovuta a stress psicofisico o spesso è un problema legato alle conseguenze del sovrappeso e della sedentarietà.

alimentazione

TERAPIE DELMOVIMENTO

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Altri effetti sono imputabili al freddo, all’umidità, agli strappi mu-scolari, agli sforzi eccessivi.

A generare il mal di schiena potrebbe poi essere la degenerazione e la fuoriuscita del disco intervertebrale, che funziona come un ammortizzatore naturale e impedisce alle vertebre di entrare tra loro in frizione. Il dolore di solito si localizza al basso dorso, tra i bordi dell’arcata costale e i limiti dei muscoli glutei. Un’attenta diagnosi è opportuna, unita al sostegno di un fisioterapista, un osteopata o un chiropratico.Oltre ai disturbi prettamente ortopedici connessi (ernia del disco, artrosi lombare, scoliosi o lordosi, osteoporosi), si possono verifi-care problemi legati al mal di schiena che interessano l’apparato urogenitale, affezioni neurologiche e intraddominali. Il dolore è il primo sintomo, che si manifesta come una fitta acuta, continua o periodica, che si irradia generalmente verso il gluteo. Il dolore di-pende da una stimolazione del nervo e spesso è associato a un’im-portante contrattura riflessa della muscolatura paravertebrale, che a sua volta è responsabile di un “blocco” che immobilizza il tratto lombare della colonna.

Rilassate tutto il corpo. Rilassatevi in qualsiasi istante in cui po-tete farlo. Insisto, perché è davvero importante, in caso di mal di schiena, riportare il fisico a ritmi congrui al nostro essere uma-ni. Lo stress si accumula davvero molto facilmente, va a deposi-tarsi nella cervicale, scende fino alle vertebre e si accumula nella zona lombare. Vi sono poi tutta una serie di accorgimenti che po-tete adottare per ridurre i carichi che gravano sulla bassa schiena: apprendete la corretta tecnica di sollevamento (gambe piegate, bacino arretrato, busto eretto e carico quanto più vicino possibile al corpo), evitate di mantenere a lungo posizioni scorrette; se don-ne, non indossate scarpe con tacchi troppo alti, scegliete calzature idonee da indossare durante l’attività fisica.

I primi dolori intensi dovuti al mal di schiena si combattono con impacchi con la borsa del ghiaccio sul dorso: tolgono tensione e dolore. Dopo l’impacco, prendete un asciugamano, imbevetelo nell’acqua bollente e applicatelo ben disteso sulla schiena: allevie-rà gli spasmi.

Tutti gli sport, se praticati con criterio, sono infatti in grado di migliorare le condizioni fisiche del soggetto. Il fattore davvero im-portante è l’intensità: una volta scelto uno sport, è importante praticarlo in base alle proprie capacità fisiche e mentali, andan-

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Leggi anche la scheda MAL DI SCHIENA su cure-naturali.it

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do a incrementare l’intensità dello sforzo progressivamente e con molta dolcezza, senza forzare.

Lo yoga è un toccasana per il mal di schiena. Una ricerca recente, pubblicata sulla rivista Archives of Internal Medicine, è stata con-dotta su più di 200 adulti afflitti cronicamente da un mal di schie-na moderato, seguiti per sei mesi. La pratica costante ha garantito un miglioramento sul breve periodo. Ottimo anche il Pilates e il Feldenkrais, nonché la Gyrotonic.

Quanto allo stretching, vi suggeriamo due esercizi semplici per alleviare il mal di schiena e vi ricordiamo che vanno eseguiti con la massima delicatezza e precisione:

Primo esercizio | Sdraiatevi a terra supini. Portate le ginocchia al petto, avvicinandole il più possibile con l’ausilio delle braccia. Mantenete la posizione per 20 secondi, rilassatevi per qualche se-condo e ripetete altre 2 volte.

Secondo esercizio | A terra carponi (in genuflessione porre le mani in avanti appoggiandole sul pavimento alla larghezza delle spalle). Espirate incurvando la colonna vertebrale verso l’alto fino a svuo-tare completamente i polmoni. Ispirando ritornate lentamente nel-la posizione di partenza appiattendo la schiena. Ripetete 5 volte.

mal di TESTA

Nella cura del mal di testa, la fitoterapia impiega tisane, tinture madri o estratti secchi di erbe e piante officinali con proprietà an-tinfiammatoria, analgesica rivolta al sistema osteoarticolare, cioè capaci di inibire la sintesi delle prostaglandine (PGE2), responsa-bili del dolore e dell’infiammazione dei tessuti. Dotate di queste proprietà sono:

- Salice e Spirea ulmaria: considerate entrambe i “salicilati vege-tali”, utilizzate con successo nelle situazioni che causano dolore e infiammazione a livello muscolare e articolare, dolori generici alla cervicale, nevralgie, stati influenzali, febbre;

- Artiglio del diavolo: gli harpagosidi contenuti nella radice sono ritenuti responsabili degli effetti analgesici e antipiretici della pian-ta, che si rivela particolarmente utile in presenza di tendiniti, oste-oatrite mal di testa da artrosi cervicale o mal di denti;

Le piante utilizzate nel trattamento della cefalea muscolo-tensi-va causata da nervosismo, o in presenza di un quadro d’irritabilità generale, possiedono invece azione antispasmodica e calmante sulla muscolatura;

- Melissa e passiflora: hanno proprietà sedative e ansiolitiche, ri-lassanti muscolari e calmanti del sistema nervoso;

- Partenio: è impiegato nel trattamento dell’emicrania, per la pre-senza dei flavonoidi cui si deve parte dell’azione spasmolitica sulla muscolatura liscia viscerale;

Infine i rimedi fitoterapici indicati per contrastare l’emicrania lega-ta al ciclo mestruale sono dotati di azione equilibrante sul siste-ma ormonale femminile.

Tra questi ricordiamo:

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FITOTERIAPIA

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AROMATERAPIA

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FLORITERAPIA

- Agnocasto: (Vitex agnus castus) agisce sull’ipofisi, esercitando un effetto antiestrogenico e antispasmodico. Questa pianta è impie-gata in generale per tutti quei sintomi connessi alla fase preme-struale, associati a nervosismo, irritabilità, sbalzi d’umore, ansia e nei disturbi neurovegetativi della menopausa.

I fiori di Bach rappresentano una terapia dolce e naturale, per rie-quilibrare lo specifico stato emotivo alterato che provoca il mal di testa, in virtù del fatto che la psiche e gli stati emozionali giocano un ruolo di primaria importanza nell’insorgenza di questo distur-bo.

- Oak: induce uno stato di distensione fisica e mentale in chi soffre di un eccessivo senso del dovere che impedisce il rilassamento, il riposo e quindi il recupero delle energie, soprattutto in periodi di stress e stanchezza.

- Elm: riduce l’ansia, insegna indulgenza a chi pretende troppo da sé fino a crollare sotto il peso di lavoro e responsabilità, perché non accetta i propri limiti

- Impatiens: rallenta il ritmo delle giornate, contrastando la tensio-ne spasmodica; aiuta ad accettare il naturale fluire della vita, a lasciarsi trasportare dal lento trascorrere del tempo. Indicato per chi soffre di impulsività, iperattività e impazienza.

- White Chestnut: riporta calma e pace nella mente, è indicato per il mal di testa che insorge in persone tormentate da pensieri fissi, iperattività mentale, preoccupazioni spiacevoli che impediscono il sonno.

- Hornbeam: aiuta chi soffre di mal di testa acuto dovuto a un pro-lungato sforzo mentale. Questo rimedio sostiene nella lotta quo-tidiana contro lo stress e aiuta a dormire bene, permettendo alla mente di rigenerarsi.

Tra i profumi prodotti dalle piante aromatiche usati per alleviare il mal di testa, troviamo le essenze balsamiche che decongestio-nano le vie aeree, utili nella cura della cefalea dovuta a sinusite; e quelle ad azione rilassante sul sistema nervoso, impiegate per il

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alimentazione

trattamento della cefalea muscolo-tensiva, provocata da nervosi-smo e stress.

Questi oli essenziali possono essere applicati frizionandoli delica-tamente su tempie e fronte, oppure semplicemente inalati median-te diffusione ambientale, o nei bagni aromatici, suffumigi, saune.

- Olio essenziale di menta: la sua azione calmante si esplica sul sistema nervoso centrale, perciò è consigliato in tutti i disturbi psi-cosomatici che provocano questo disturbo, nel trattamento dell’e-micrania dovuta a fattori ambientali, come il cambio di pressione atmosferica e per dare sollievo alle tensioni cervicali o in caso di stanchezza, in quanto contrasta lo stress e l’affaticamento psico-fisico.

- Olio essenziale di eucalipto: ha proprietà decongestionante, sfiamma e calma l’irritazione delle mucose nasali, fluidifica il ca-tarro su cui ha un’azione espettorante, cioè facilita l’espulsione del muco, in caso di mal di testa causato da sinusite, rinite e conge-stione alle vie aree superiori.

Olio essenziale di lavanda: esercita un’azione riequilibrante del sistema nervoso centrale, essendo contemporaneamente tonico e sedativo. Calma l’ansia, l’agitazione, il nervosismo; allevia il mal di testa e i disturbi causati dallo stress; aiuta a conciliare il sonno.

Gli alimenti che potenzialmente potrebbero scatenare o contribui-re ad accentuare il mal di testa si dividono in tre gruppi:

- Alimenti ricchi di istamina, una sostanza azotata coinvolta in molte reazioni cellulari ad azione pro-infiammatoria. Sono: formaggi fermentati, salumi stagionati, alimenti insca-tolati, alcuni tipi di pesce fresco (tonno, sardine, salmone, filetto d’acciuga), spinaci, pomodori e carne di maiale.

- Alimenti ricchi di tiramina: molti tipi di formaggi (eccetto par-migiano e mozzarella), salumi, pesce (caviale, aringhe, ton-no), uva, fichi, patate, fave, pomodori, spinaci e cavolfiori.

- Alimenti di uso comune contenenti bisolfiti, sostanze addizio-nate agli alimenti per la loro azione anti-muffa come vino, bir-ra, bevande analcoliche, aceto e alimenti in scatola.

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Leggi anche la scheda MAL DI TESTA su cure-naturali.it

Altrettanto importanti sono la digestione e l’assimilazione degli alimenti da parte dell’apparato gastro-intestinale, perché molto spesso difficoltà digestive a carico di stomaco, fegato o intestino e/o la presenza di disbiosi intestinale possono scatenare o aggra-vare l’incidenza degli attacchi di mal di testa. Da non sottovalutare eventuali anemie o carenze di particolari vitamine. Da preferire quindi un’alimentazione naturale e soprattutto variata con alimen-ti freschi, stagionali, poco raffinati e di provenienza biologica.

Il termine scientifico di ciò che viene comunemente indicato come mal di testa è cefalea, ovvero uno degli stati doloranti cui il genere umano è più esposto in assoluto, nonché il disturbo che può rientrare in uno spettro di almeno 150 diversi sottotipi. I più rilevanti tra questi sono l’emicrania, la cefalea di tipo tensivo (la più frequente e può essere episodica o cronica) e la cefalea a grappolo (di più raro riscontro, caratterizzata da dolori violenti in genere nella zona orbitaria e frontale, quasi a ore fisse).

Si parla di emicrania invece quando avvengono almeno 5 episodi che soddisfano determinati criteri di durata dell’attacco (dalle 4 alle 72 ore) e presentano caratteristiche come: localizzazione uni-laterale, dolore pulsante, eccessivo affaticamento in reazione ad azioni quotidiane come salire le scale. I sintomi associati al mal di testa sono nausea, eccessiva sensibilità alla luce o al buio. Com-pagna piuttosto fedele dell’emicrania è la sinusite, infiammazione acuta o cronica dei seni paranasali.

Una passeggiata all’aria aperta consente di allontanare le tensio-ni e rilassare tutto l’organismo. Ottima anche la corsa o la biciclet-ta praticate in forma leggera e il movimento in acqua.

Anche alcune tecniche yoga, eseguite gradualmente con l’aiuto dell’insegnante sono ottime. Ad esempio la posizione della testa al ginocchio (Janu sirsasana), la posizione dell’aratro (Halasana); il rilassamento in Savasana permette di esplorare un abbandono consapevole che previene complicazioni e patologie come la ce-falea. Importantissimo non forzare in nessuna di queste asana e mantenere il contatto con il respiro.

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TERAPIE DELMOVIMENTO

NEVRALGIA

Le piante utilizzate per lenire i dolori causati da nevralgie hanno azione analgesica e antinfiammatoria che agisce direttamente sui nervi e sulle terminazioni nervose.

- Spirea: (Spirea ulmaria), i fiori e le sommità fiorite svolgono azio-ne antinfiammatoria, analgesica e antipiretica, perché inibiscono la sintesi delle prostaglandine (PGE2), responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti. Viene impiegata perciò per alleviare gli stati dolorosi causati da nevralgie, artrite reumatoide, dolori articolari.

- Salice: (Salix alba), la corteccia è utilizzata per le sue proprietà antinevralgico, analgesiche, antipiretiche ed antireumatiche, utile in caso di reumatismi; dolori articolari e muscolari, mal di schie-na; nevralgie.

- Sambuco: (Sambucus Nigra), il succo estratto dai suoi frutti ha effetto antinfiammatorio diuretico, antinevralgico, antireumatico, sudorifero. Nella tradizione popolare la pianta è impiegata per di-sintossicare l’organismo dalle tossine e per combattere le nevral-gie, soprattutto al trigemino..

- Boswellia: (Boswellia serrata), la resina prodotta da questa pianta possiede un’azione antinfiammatoria e analgesica su diverse pato-logie. Il suo utilizzo è consigliato nel trattamento di infiammazio-ni locali, disturbi degenerativi delle articolazioni, ridotte capacità motorie mattutine, dolori muscolari, reumatismi, artrosi, infiam-mazione dei tessuti molli come tendiniti, miositi e fibromialgia e nevralgie.

Il gemmoderivato dell’Acero (Acer campestre) agisce sul drenaggio dei processi degenerativi organici, rimuovendo le sostanze umorali tossiche. Per questo motivo è impiegato per il trattamento delle nevralgie facciali e intercostali, nella nevralgia sciatica e nelle in-fiammazioni causate ai nervi dall’Herpes Zoster.

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FITOTERIAPIA

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AROMATERAPIA

FLORITERAPIA

La componente psicosomatica rende la nevralgia un disturbo trat-tabile con i Fiori di Bach. Questi rimedi, intervenendo sulla causa emotiva o caratteriale, che provoca il dolore di forte intensità e durata limitata, favorisce il processo di guarigione in modo dolce e naturale.

- Impatiens: indicato per nevralgie, crampi, torcicollo. Ne soffre chi è dominato dall’impazienza e dall’impulsività. Questo individuo è irrequieto, iperattivo, irritabile, “nervoso”, non tollera ritardi, con-trattempi, esitazioni, ripensamenti, file. Non riesce a rilassarsi, perciò soffre di tensione muscolare, mentale, emotiva.

- Vervain: è il rimedio delle nevralgie, delle fibromialgie e dei cram-pi muscolari. Ne soffre chi è rigido e teso ideologicamente, esage-ratamente sicuro della propria visione del mondo e che nutre intol-leranza verso le opinioni altrui. Questo individuo è caratterizzato da manifestazioni esagerate: energia, entusiasmo, eccitamento, sforzo che si manifestano in occhi vivaci, viso teso e rigido, nervi a fior di pelle, impossibilità a rilassarsi.

Gli oli essenziali con azione antinfiammatoria e analgesica sui tessuti nervosi sono utili per trattare le nevralgie. Si utilizzano in uso esterno, veicolati da un olio vegetale o una crema neutra (3-5 gocce) e massaggiati delicatamente sulla parte colpita fino a com-pleto assorbimento. Ripetete un paio di volte al giorno finché la nevralgia non si sarà attenuata o scomparsa.

- Olio essenziale di cajeput: svolge un’azione antinfiammatoria, utile nel trattamento sintomatico del mal di testa, dolori articolari, artriti, nevralgie e gotta.

- Olio essenziale di canfora: per l’azione analgesica e antinfiam-matoria, aiuta ad alleviare distorsioni, contusioni, dolori e strappi muscolari, nevralgie.

- Olio essenziale di chiodi di garofano: l’attività antinfiammatoria e analgesica è sfruttata per alleviare le emicranie, le nevralgie e il mal di denti.

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alimentazione

Le nevralgie riguardano spesso un’infiammazione dei nervi con cause anche molto diverse fra loro.L’alimentazione dovrà quindi orientarsi su cibi antinfiammatori ricchi di vitamine, sali minerali e soprattutto omega 3 ed omega 6, i cosiddetti “acidi grassi essenziali”, precursori di importanti sostanze che combattono l’infiammazione.

Le fonti di omega 3 e omega 6 sono soprattutto pesce, semi oleosi (girasole, sesamo, zucca e lino) e oli vegetali: olio extravergine di oliva, olio di germe di grano e olio di lino spremuto a freddo. Da preferire l’alimentazione naturale a base di cereali integrali, le-gumi, carne bianca, verdura e frutta di stagione ed evitare alimenti pro-infiammatori come lo zucchero bianco, le bevande zuccherate, i dolci, latte e derivati, yogurt, carne rossa e salumi.

Tra le varie forme di dolore nevralgico troviamo, oltre a quella che interessa il trigemino, la patologia che riguarda il nervo grande ischiatico (in pratica, la sciatica), o la nevralgia dei nervi del brac-cio o dei nervi intercostali.

Una volta chiarita la natura del disturbo dopo valutazione medica (è importantissimo capire se c’è uno schiacciamento vertebrale) si può procedere con un’adeguata terapia fisica. I trattamenti pos-sono essere eseguiti dal fisioterapista, osteopata o chiropratico. Questi includono trazioni vertebrali, massaggi che tonifichino e rilassino i muscoli della schiena e non solo. Talvolta si procede me-diante correnti antalgiche che implicano l’applicazione di elettrodi lungo tutto il percorso del nervo sciatico e poi vi si fanno scorrere correnti elettriche blande, che esercitano un effetto antidolorifico e trofico sul nervo. L’infiammazione va seguita e curata attraverso una mirata rieducazione posturale che consenta di migliorare il coordinamento e il tono dei muscoli della schiena e non solo. Il Pilates, il metodo Mézières o il metodo Souchard (rieducazione posturale globale) sono metodi in grado di riportare armonia nella postura, tonificare e rafforzare i muscoli.

In generale la sedentarietà aumenta il processo infiammatorio, e lo stesso vale nel caso di un’alimentazione che acidifica troppo il sangue.

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TERAPIE DELMOVIMENTO

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Leggi anche la scheda NEVRALGIA su cure-naturali.it

Le applicazioni calde sono ottime in caso di nevralgia. In mol-ti casi si ricorre all’ultrasuonoterapia. E’ bene praticare sempre del movimento, in quanto l’eliminazione delle tossine attraverso il sudore favorisce anche il processo per scaricare le tensioni. Sì al nuoto, alla ginnastica dolce, yoga, tai chi.

Per contrastare le infiammazioni derivanti da stress accumulato, cercate il sole, state in compagnia, cucinate per qualcuno, tornate alla semplicità.

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RAFFREDDORE

Alcune piante utilizzate per fluidificare ed eliminare le secrezioni nasali contengono oli essenziali ad azione balsamica e principi at-tivi con azione decongestionante la mucosa nasale; altre sono do-tate di azione antistaminica, utile nelle manifestazione allergiche che colpiscono le vie aeree superiori.

- Elicriso: (Helichrysum italicum), le sommità fiorite sono utilizzate in fitoterapia nel trattamento delle allergie, che colpiscono le vie aeree e i tessuti cutanei e nelle affezioni dell’apparato respirato-rio sia di tipo allergico che infettivo. I suoi principi attivi nella loro azione sinergica conferiscono alla pianta proprietà antistaminica, antinfiammatoria, espettorante e antibatterica.

- Piantaggine: (Plantago lanceolata) le sue foglie sono dotate di proprietà espettoranti, antibatteriche, antinfiammatorie, antial-lergica e decongestionante. Viene perciò utilizzata efficacemente negli stati infiammatori della cute e delle mucose, che rivestono naso, bocca, gola e vie respiratorie in genere, in caso di raffreddo-re, tosse, allergia, sinusite e rinite allergica.

- Eucalipto: (Eucalyptus globulus) le sue foglie decongestionano, sfiammano e calmano l’irritazione delle mucose nasali, fluidifica-no il catarro su cui esercitano azione espettorante, cioè facilitano l’espulsione del muco. La pianta è utilizzata in caso di raffreddore, mal di testa causato da sinusite, rinite e tosse.

- Sambuco: (Sambucus nigra), i fiori svolgono azione sudorifera ed antinfiammatoria ed emolliente, attenuando lo stato di infiamma-zione della mucosa nasale. Quindi la pianta è in caso di disturbi da raffreddamento, con febbre, negli stati influenzali, sinusiti e raffreddori da fieno anche dei bambini.

Tra i gemmoderivati ricordiamo la Rosa canina (Rosa canina), rime-dio per rinofaringiti, tracheobronchiti, tonsilliti (anche quelle reci-divanti dell’infanzia), efficacemente impiegata per alzare le difese immunitarie, anche nei bambini e neonati; e l’ontano nero (Alnus glutinosa), attivo in tutte le sindromi infiammatorie caratterizzate da produzione di muco, qualunque sia il tessuto compromesso.

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FITOTERIAPIA

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AROMATERAPIA

FLORITERAPIA

Quindi, è indicato come decongestionante nei processi flogistici e suppurativi delle mucose nasali e nelle forme croniche di rinite e sinusite.

Il raffreddore è una congestione nasale che ci costringe a respirare dalla bocca e si è cosi isolati da odori e sapori con attenuazione drastica di discriminazione degli stimoli esterni. Chi ne soffre in maniera cronica per la sua vulnerabilità si sente sottilmente mi-nacciato dal mondo esterno. La minaccia diventa un alibi per non affrontare la realtà e la parte buia di se stessi, così “ci si tappa il naso”, per non avvertire gli stimoli esterni che andrebbero a mi-nare un fragile equilibrio ed una immagine di sé faticosamente consolidata.

- Chicory: è la persona sempre insoddisfatta dal comportamento al-trui. Da vittima usa la malattia come un’arma di ricatto per meglio controllare l’esterno; ad esempio, un raffreddore cronico o ricor-rente lascia spazio a un atteggiamento lamentevole e lacrimoso. Il fiore aiuta a trovare un comportamento di amore non condizionato da aspettative.

- Honeysuckle: il rimedio aiuta chi vive in uno stato di chiusura dovuto a precedenti delusioni. E’ indicato per il trattamento dei disturbi respiratori che insorgono in chi idealizza i giorni lontani e si nasconde dietro alla paura di affrontare le incognite dell’oggi. Scoraggiato per non aver realizzato le proprie ambizioni, non ac-cetta di crescere ed evita di farsi coinvolgere da nuove emozioni.

- Willow: è il fiore nello stato negativo, del rancore, dell’amarez-za, della chiusura. Indicato per chi nutre diffidenza e si nasconde dietro ai propri malanni per potersi lamentare. Il rimedio aiuta a liberarsi dalla sensazione di vivere una condizione d’ingiustizia, trasformando il biasimo in consapevolezza di essere artefici noi stessi, del nostro destino.

Per la cura del raffreddore sono utilizzati gli oli essenziali ad azio-ne balsamica, capaci di sciogliere ed eliminare il catarro e decon-gestionare la mucosa nasale. Queste essenze possono essere as-sunte 2 gocce in un cucchiaino di miele, 2-3 volte al giorno oppure diffuse 1 goccia per mq dell’ambiente, in cui si soggiorna.

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alimentazione

Sono dotati di questa attività:

- Olio essenziale di eucalipto: dotato di proprietà decongestionan-te, sfiamma e calma l’irritazione delle mucose nasali, fluidifica il catarro su cui ha un’azione espettorante, cioè facilita l’espulsione del muco. In aromaterapia è utilizzato per fumenti, in caso di raf-freddore, mal di testa causato da sinusite, rinite e tosse.

- Olio essenziale di cajeput: i suoi vapori svolgono un’azione bat-tericida nei confronti di streptococchi beta emolitici, diplococchi, e diverse specie di stafilococchi, soprattutto nei riguardi di alcuni ceppi responsabili di influenza e febbre, affezioni alle vie respira-torie. Le proprietà mucolitiche ed espettoranti proprie di questa essenza la rendono un rimedio efficace per la cura delle infiamma-zioni delle vie aeree superiori come raffreddore, riniti e sinusite.

- Olio essenziale di pino: esercita un’azione espettorante; fluidifi-ca il catarro, facilitandone l’eliminazione. Viene perciò utilizzato in caso di raffreddore, sinusite, influenza, tosse, laringite, bronchiti acute e croniche, nelle sindromi influenzali, in casi d’asma.

- Olio essenziale di mirto: ben tollerato anche dai bambini, ha un effetto mucolitico, espettorante e fluidificante del catarro. Aiuta a decongestionare le vie respiratorie infiammate in caso di raffred-dore, bronchite, e in tutte le malattie croniche dell’apparato respi-ratorio.

Nel raffreddore, come in generale in tutte le sindromi influenzali, bisogna sostenere l’organismo con un’alimentazione naturale ric-ca di cereali integrali, legumi, frutta e verdura di stagione.Necessari tutti gli alimenti che hanno proprietà antibatteriche e antivirali come aglio, cipolla, peperoncino, chiodi di garofano e cannella.

Utili alcune associazioni nutrizionali per prevenire e ridurre la sin-tomatologia del raffreddore:

- Spaghetti aglio, olio e peperoncino.- Minestrina all’aglio: si schiaccia uno spicchio d’aglio e si fa

rosolare in olio extravergine di oliva, si aggiunge acqua e vi si fanno cuocere 50g di pastina. Si aggiungono a fine cottura peperoncino, sale e prezzemolo.

- Patate bollite e condite con olio, sale e 2/4 spicchi di aglio crudo.

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Leggi anche la scheda RAFFREDDORE su cure-naturali.it

Ottime per in caso di coinvolgimento delle vie aeree superiori se abbinate ad una mela caramellata (vedi ricetta nel disturbo “Febbre”)

- Tisana di chiodi di garofano e cannella: in un pentolino con 100ml d’acqua si fanno bollire per cinque minuti 2 chiodi di garofano e 1 cm di stecca di cannella. Si filtra la tisana e si beve in tre somministrazioni giornaliere.

- Vin brulé: una tazza di vino rosso di ottima qualità si aggiunge una buccia di un quarto di limone, 3 chiodi di garofano, ¼ di stecca di cannella, un cucchiaio di zucchero e si mette a bolli-re tutto. Quando inizia l’ebollizione si da fuoco al vino, conser-vando il potere battericida ed antibiotico del vino associato alle azioni antimicrobiche e antivirali degli altri componenti.

Il raffreddore attacca quando le difese immunitarie sono basse ed è per questo importante saper gestire lo stress e dedicarsi ad attività che facilitino concentrazione, calma interiore e potenzia-mento delle capacità respiratoria. In questo senso sono ottimi il tai chi chuan, arte marziale interna cinese, e soprattutto il qi gong, ginnastica dolce cinese. Si tratta di un lavoro che, a partire da un movimento su un punto, sviluppa le connessioni interna, struttura-le, articolare ed energetica.

Anche praticare uno sport con regolarità (con l’accortezza di non prender freddo dopo aver sudato) è indispensabile. E’ stato prova-to che le persone che fanno sport almeno cinque giorni alla setti-mana si ammalano per la metà dei giorni rispetto a chi fa esercizio solo uno o due giorni alla settimana. Anche la gravità dei sintomi che si manifestano in caso di raffreddore si riduce del 40% almeno per coloro che si mantengono attivi durante tutto l’anno.

Occorre poi seguire alcune accortezze di buon senso e igiene: un modo ottimo per diminuire il rischio di propagazione del virus è la-varsi le mani. E’ indispensabile evitare spifferi e passaggi repen-tini da ambienti caldi a freddi e viceversa. Ricordate di asciugare bene i capelli e il corpo dopo la doccia. Copritevi quando siete in casa e vestitevi a strati quando uscite, avendo cura di usare guanti e cappello nella stagione invernale. Queste accortezze sono d’ob-bligo per coloro che praticano sport di montagna.

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TERAPIE DELMOVIMENTO

REUMATISMI

Le piante utilizzate nella cura dei reumatismi hanno azione diure-tica e proprietà depurativa rivolta principalmente agli acidi urici responsabili di infiammazioni e gotta.

- Betulla: (Betula Pendula), le foglie sono utilizzate in fitoterapia per le proprietà diuretiche e depurative. L’incremento di emissione di urina facilita l’eliminazione dell’acqua e delle sostanze in ecces-so, accumulate nell’organismo, come il colesterolo e gli acidi urici che provocano reumatismi e gotta.

- Sambuco: (Sambucus nigra), ai suoi fiori aumentano la quantità di urina eliminata nella giornata; stimolano la secrezione di su-dore, e sono dotati di proprietà antireumatiche, perché facilitano l´eliminazione degli acidi urici nei casi di uricemia, reumatismi, artrite e gotta.

- Ortica: (Urtica dioica), l’azione depurativa, diuretica e alcaliniz-zante delle foglie è indicata in caso di affezioni reumatiche, di artri-te, di gotta, di calcoli renali, di renella e iperglicemia; e in generale, quando occorre produrre un’azione disintossicante, per facilitare l’eliminazione dei residui acidi del metabolismo, che sono stretta-mente legati a tutte queste malattie.

- Spirea: (Filipendula ulmaria) i fiori e le sommità fiorite della spi-rea sono usate in fitoterapia nel trattamento dei reumatismi, dolori articolari, gli stati febbrili e influenzali per effetto delle sue pro-prietà antinfiammatorie, diuretiche, e depurative, che favoriscono l’eliminazione delle scorie metaboliche (scorie azotate, acidi urici, zuccheri, trigliceridi), che intossicano l’organismo.

Anche i gemmoderivati di Linfa di Betulla (Betula verrucosa linfa), con attività analgesica, antinfiammatoria e detossinante, rivolta al nostro sistema linfatico per depurare l’organismo da tossine in ec-cesso che provocano malattie del metabolismo e quello di Vite ver-gine (Ampelopsis Veitchii) sono impiegati per reumatismi in fase acuta e cronica.

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FITOTERIAPIA

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AROMATERAPIA

FLORITERAPIA

A livello psicosomatico, i reumatismi possono essere la spia ine-quivocabile di un drammatico disagio sperimentato dal soggetto, dovuto alla difficoltà di adeguarsi ad una situazione vissuta come problematica. Il corpo sembra “congelato”, in un vera e propria camicia di forza. La difficoltà di movimento diventa allora una limi-tazione auto-imposta. I dolori possono nascere anche dalla paura per il futuro: se equilibrio e stabilità sono modificati, le preoccupa-zioni, prendono il sopravvento.

- Larch: è indicato per la rigidità osteoarticolare, dolori articolari e reumatici accusati da chi non si sente capace perché privo di fi-ducia in sé. Si autolimita, si autosvaluta, e non si sviluppa. Pensa di valere meno degli altri, di essere meno abile, inferiore. Non par-tecipa alla gara dell’esistenza, non riesce a cogliere le occasioni che la vita gli offre e rimanda all’infinito. Il rimedio insegna a non scoraggiarsi, a valutare la situazione con equilibrio e a prendere iniziative.

- Wild rose: indicato per reumatismi e gotta che insorgono in chi è stato deluso dalla vita e dagli affetti e non vuole correre il rischio di soffrire ancora. Il soggetto ha perso la motivazione, l’interesse, soffre per l’aspettativa delusa e rinuncia alla lotta per la vita. I sentimenti predominanti sono rassegnazione, apatia, fuga, accet-tazione, passiva, stanchezza, abulia, tristezza, paralisi, resa, indif-ferenza, scarsa vitalità caratterizzano questo soggetto. Il rimedio aiuta a trovare la speranza in qualcosa di bello, di gioioso. Attra-verso il rimedio si ritrovano interesse nella vita, capacità di lotta, iniziativa, motivazione interiore.

- Gentian: è d’aiuto in caso di reumatismi, problemi osteoarticolari e malattie croniche degenerative da persistente scoraggiamento legate a depressione e delusione originate da cause conosciute. L’individuo è bloccato nell’azione, si lascia sopraffare da ogni mi-nimo problema. Si scoraggia e si abbatte facilmente al primo osta-colo, Demoralizzato, scettico e pessimista, dubita facilmente della propria capacità di riuscita, si lamenta e si pone dei limiti. Incerto perché crede di non farcela, rifiuta l’esperienza.

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Tra gli oli essenziale ad azione antireumatica troviamo le essen-ze antinfiammatorie e diuretiche, usate per favorire l’eliminazione degli acidi urici attraverso la diuresi. Si utilizzano in uso esterno, veicolati da un olio vegetale o una crema neutra (3-5 gocce) e mas-

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alimentazione

saggiati delicatamente sulla parte colpita fino a completo assorbi-mento.

- Olio essenziale di ginepro: viene usato con beneficio contro mal di testa, dolori reumatici, artrosi, artrite, gotta e altre infiamma-zioni del sistema osteoarticolare: Questa essenza stimola la pro-duzione corporea di cortisone, con uno spiccato effetto analgesico.

- Olio essenziale di pino: l’uso esterno o interno di quest’olio es-senziale, grazie alla sua azione diuretica, giova nella gotta e nei reumatismi.

- Olio essenziale di rosmarino: antinfiammatorio, attenua i dolori articolari e muscolari, scioglie i cristalli che induriscono i tessuti epidermici formando edemi, gonfiori e ritenzione idrica. Favorisce inoltre l’eliminazione di acido urico responsabile di reumatismi e gotta.

Nel caso dei reumatismi andrebbe privilegiata un’alimentazione naturale con alimenti anti-infiammatori e alcalinizzanti.Gli alimenti antinfiammatori sono quelli ricchi di omega 3 / omega 6, i cosiddetti “acidi grassi essenziali”, precursori di importanti sostanze che combattono l’infiammazione, come pesce, semi ole-osi (girasole, sesamo, zucca e lino) e oli vegetali: olio extravergine di oliva, olio di germe di grano e olio di lino spremuto a freddo.Da preferire un’ alimentazione naturale a base di cereali integrali, legumi, carne bianca, verdura e frutta di stagione.

Da evitare alimenti pro-infiammatori come lo zucchero bianco, le bevande zuccherate, i dolci, latte e derivati, yogurt, carne rossa e salumi.

Gli alimenti alcalinizzanti sono quei cibi che favoriscono i giusti processi biochimici nel nostro organismo e che sono ricchi di vita-mine e sali minerali. Rientrano fra questi frutta e verdura di stagio-ne, oli vegetali, semi oleosi e frutta secca. Da ridurre gli alimenti più acidificanti come latte e derivati, carne e cibi raffinati.

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Si tratta di un processo infiammatorio a carico delle articolazioni. La parola deriva dal greco ῥεῦμα (rheuma), che significa “flusso”. Il disturbo provoca dolore a livello delle giunture, nelle parti del corpo sollecitate dal movimento.

Le malattie del collageno rientrano nella famiglia dei disturbi reu-matici e sono caratterizzate da uno stato infiammatorio del tes-suto mesenchimale; ne sono un esempio il reumatismo articolare acuto, l’artrite reumatoide (o poliartrite cronica anchilosante), la spondilite anchilosante, che colpisce la colonna vertebrale.

Una volta eliminate le fonti acidificanti (alimenti come il caffé, latticini, uova, pesce, bevande zucherate, etc.), è opportuno non cedere alla sedentarietà. Il disturbo sembra spingere chi ne soffre alla debolezza e alla rinuncia a qualsiasi attività fisica, alimentan-do una pigrizia controproducente. Il soggetto si sente come auto-rizzato a fermarsi fino a rallentare, sia per quanto riguarda l’uso del corpo, sia per quanto concerne la rapidità mentale.

L’attività sportiva aiuta molto a tenere alla larga questi disturbi. E se si segue una dieta alcalinizzante non ci sarà alcun bisogno di prendere pasticche, integratori, sali e simili.

La stasi forzata si manifesta mediante noduli dolorosi e arrossati, tipici della malattia. A livello psicosomatico questa condizione cela una forte aggressività dovuta alla frustrazione di un presente mal vissuto. L’energia deve liberarsi, muoversi.

Il consiglio è di praticare una forma di movimento che vi riporti alla fluidità.

Interessatevi al tai chi chuan, forma di meditazione in movimento che coinvolge il corpo tutto e combina respirazione e gesto. Nel tai chi chuan il movimento avviene su un solo punto, il che significa che esiste un centro (lo si identifica piano piano, con la pratica) dal quale si dirama l’energia. Questo flusso vitale arriva alla periferia (arti inferiori, superiori, testa, dita).

Non sembra un caso, infatti, che le sedi colpite siano perlopiù le articolazioni delle dita di mani e piedi, del gomito e del ginocchio. Dal punto di vista soggettivo i dolori, diffusi e migranti, fanno sen-tire al soggetto che dentro di sé le cose “non vanno via lisce”: vi sono conflitti, doveri imprescindibili, posticipazioni continue di ››

TERAPIE DELMOVIMENTO

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Leggi anche la scheda REUMATISMI su cure-naturali.it

ciò che si vorrebbe fare. Non solo: nell’arte marziale interna e nel lavoro energetico sul centro si lavora anche sull’intenzione. Nel-la letteratura scientifica della medicina psicosomatica si riscontra una grande diffusione di soggetti affetti da malattia reumatica che convivono con una rinuncia consapevole, seppur sofferta, alla pro-pria libertà.

Ottimo anche il movimento in acqua (di fatto, i movimenti del tai chi chuan riproducono un’armonia che è quella che si riscontra nella dinamica che sfrutta la resistenza dell’acqua), non solo attivo (nuoto, acquagym, ginnastica dolce in acqua), ma anche passivo (watsu).

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STANCHEZZA

Le piante utilizzate per sostenere una situazione di stanchezza ed esaurimento psicofisico, aumentano la resistenza alla fatica, re-golano le funzioni metaboliche, e migliorano le capacità cognitive. Queste piante sono un valido aiuto per combattere anche il calo della libido e l’astenia sessuale in entrambi i sessi. Appartengono a questa categoria le piante adattogene, preziose risorse delle tra-dizioni mediche di tutto il mondo ad azione tonica e stimolante.

- Ginseng: (Panax ginseng) ed Eleuterococco (Eleuterococcus sen-ticosus) le loro radici vengono impiegate per apportare energia e vitalità; migliorano la risposta dell’organismo agli stimoli della vita quotidiana, riducono la percezione della fatica, potenziano la resi-stenza fisica ai fattori ambientali negativi, favorendo le capacità di recupero;

- Rodiola: (Rhodiola rosea) estremamente efficace per combattere la stanchezza, e l’affaticamento, migliora la qualità del sonno, e ha effetto cardioprotettivo, utile in stati di surmenage, con tachicar-dia, palpitazioni, ansia e nervosismo;

- Açai: (Euterpe oleracea) la presenza di preziosi nutrienti revita-lizzanti rende questo frutto un valido rimedio per migliore i livelli generali di energia del nostro organismo, contribuendo a contra-stare l’affaticamento e lo stress;

- Schisandra: (Schizandra chinensis) impiegata in condizioni di affaticamento fisico e mentale, ma anche come antiossidante in caso di disturbi metabolici prevalentemente a carico del fegato, si utilizza contro l’invecchiamento in generale, soprattutto in caso di eccessivo dispendio di energie; può essere utilizzata a tutte le età, anche da persone giovani sottoposte a stress fisici o psichici.

Tra i gemmoderivati, quello dei Semi di Betulla (Betula verrucosa) è un tonico del sistema nervoso, particolarmente indicato in pe-riodo di esami e come stimolante generale in presenza di astenia psicofisica, associato a quello della Quercia (Quercus pedunculata) in caso di surmenage e affaticamento.

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FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

L’impiego dei fiori di Bach per la cura della stanchezza aiuta a ri-dare energia e rinnovato entusiasmo, in periodi di debolezza, spos-satezza e affaticamento mentale. I rimedi floreali sono capaci di ristabilire l’equilibrio a livello sia fisico che psichico, intervenendo sulle cause emozionali che impediscono all’organismo di recupe-rare le energie attraverso il riposo, riconducibili il più delle volte a prolungati stati di stress psico-fisico, incapacità a riconoscere i propri limiti, per eccessivo senso del dovere o per troppi impegni da portare a termine.

- Olive: è il fiore della rigenerazione, in caso di debolezza affatica-mento, mancanza di energia, sonnolenza ed esaurimento totale delle proprie risorse fisiche, mentali, emotive, dovute a prolungato stress. Il rimedio dona una nuova energia fisica e mentale.

- Oak: è il rimedio della stanchezza dovuta ad un eccessivo senso del dovere che non permette di riconoscere il momento di fermarsi e riposare e ciò conduce a uno stato di fatica cronica. Il fiore aiuta a capire l’importanza di rilassarsi, di riposare; sollecita il desiderio di prendersi le meritate pause, addolcendo il senso del dovere.

- Elm: è il rimedio della stanchezza momentanea che colpisce chi si è caricato di impegni eccessivi, che vanno oltre le proprie forze. Aiuta a ritrovare l’entusiasmo a recuperare le energie perdute.

- Hornbeam: il rimedio della stanchezza mentale che non impedi-sce di lavorare, ma porta a dubitare costantemente delle proprie capacità di successo. Questa condizione è dovuta all’eccessivo uso della mente a scapito del corpo, al punto tale da provare affatica-mento, l’astenia e il rifiuto per il lavoro. Il fiore aiuta a riequilibrare l’energia, in maniera che non venga dispersa; sostiene nella lotta quotidiana contro lo stress e aiuta a dormire bene, permettendo alla mente di rigenerarsi. Favorisce il recupero della potenzialità fisica, dell’entusiasmo.

- Centaury: è il rimedio della stanchezza di chi per eccesso di gene-rosità, a volte per vero altruismo, esaurisce tutte le energie senza ottenere alcun riconoscimento espresso per i propri sforzi e le pro-prie qualità. Ipersensibile nei confronti dei bisogni altrui e incapa-ce di imporsi agli altri, non riesce a dire di no in faccia a nessuno. Nega i suoi bisogni fino a sentirsi profondamente svuotato: non essendoci scambio, il suo Sé non riceve energia e diventa sempre più debole e stanco. Il rimedio aiuta ad affermare la propria per-sonalità, adottando un atteggiamento più equilibrato nei confronti altrui.

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alimentazione

Le essenze che possiedono azione tonificante sono utilizzate per contrastare gli stati di affaticamento e aiutano l’organismo sia a li-vello fisico che psichico in situazioni di esaurimento energetico. Se inalati, tramite diffusione ambientale (1 goccia per mq del luogo dove si soggiorna) o 10 gocce nella vasca per bagni stimolanti, ri-vitalizzano mente e corpo, infondendo una nuova carica energetica

- Olio essenziale di rosmarino: è un cardiotonico, per questa ra-gione è indicato in caso di astenia, pressione bassa, debolezza e stanchezza, anche mentale. È un eccellente tonico nervino che at-tiva la memoria, calma i nervi e revitalizza.

- Olio essenziale di zenzero: svolge un’azione tonificante sull’inte-ro organismo. Riequilibra le energie che non sono in armonia; aiu-ta a svegliare e scaldare i sensi sopiti, migliora la concentrazione e la capacità di giudizio.

- Olio essenziale di timo: svolge un’azione tonificante sul sistema nervoso e ricostituente dell’intero organismo. Risulta utile in caso di stanchezza fisica e mentale, mal di testa, astenia. Migliora la memoria e l’attività cerebrale,

- Olio essenziale di pino silvestre: aiuta a sentirsi subito efficienti al risveglio. Per l’azione stimolante è indicato nei casi di ipotensio-ne e insufficienza cardiaca. Viene utilizzato per attenuare il senso di stanchezza nelle persone affaticate o sotto stress. Utile in caso di disturbi del sonno o di esaurimento nervoso.

La stanchezza è un disturbo che va approcciato in modo globale, considerando soprattutto l’aspetto psicosomatico.L’alimentazione può dare un grosso contributo. E’ importante che gli alimenti utilizzati abbiano il massimo potere nutrizionale e che siano quindi vivi, freschi e biologici. Andranno esclusi quindi tutti i cibi confezionati, quelli ricchi di zucchero raffinato o dolcificanti sintetici, e cibo di serra per escludere la presenza di additivi ali-mentari, solventi e pesticidi che potrebbero peggiorare la capacità di detossificazione dell’organismo.L’alimentazione dovrà essere quanto più possibile vicina alla dieta mediterranea, ricca di cereali integrali, legumi, pesce di piccola taglia, semi oleosi, olio extravergine di oliva, verdura e frutta di stagione di produzione biologica. Un’alimentazione con cibi ricchi di magnesio contribuisce a migliorare i sintomi della stanchezza: piselli, verdure verdi, mandorle, arachidi e cacao.

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AROMATERAPIA

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Sarà importante bilanciare la glicemia durante la giornata per evitare che episodi di ipoglicemia possano causare o peggiorare la sensazione di stanchezza.Indispensabile la funzionalità del fegato: quando diminuisce la sua capacità detossificante ne risente tutto l’organismo e potrebbe ve-rificarsi un peggioramento dei sintomi con spossatezza e stan-chezza diffuse.

Importante anche una buona flora batterica intestinale: in caso di disbiosi infatti (alterazione della flora batterica intestinale) si ha un’aumentata permeabilità intestinale in cui c’è un anomalo pas-saggio di tossine nel resto dell’organismo. Questo fenomeno può essere causato da cattiva alimentazione e intolleranze alimentari e riequilibrando l’ambiente intestinale si hanno miglioramenti anche a carico del sistema nervoso e di quello immunitario.

La stanchezza cronica è una carenza energetica che si protrae nel tempo e si deve a un’alterazione di quell’equilibrio che dovremmo sempre tenere nel petto, negli organi, nella mente lucida e pacifi-ca. Spesso la stanchezza è accompagnata ad un’accelerazione del battito cardiaco, disturbi del sonno (insonnia, apnee notturne, etc), dolori muscolari, ulcera dello stomaco, diarrea, crampi allo stoma-co, colite, malfunzionamento della tiroide, difficoltà ad esprimere anche concetti che si possiedono, sensazione di noia nei confronti di ogni situazione, frequente bisogno di urinare, cambio della voce, iperattività, confusione mentale, irritabilità, abbassamento delle difese immunitarie. Per la stanchezza cronica ci vuole un approccio di tipo fortemente olistico, ovvero che tenga conto di tutti gli aspetti fisici, psichici, spirituali, emotivi e delle abitudini radicate nello stile di vita del paziente.

Diversa è la stanchezza nello sportivo, che si lega spesso ad accu-mulo di acido lattico, sottoprodotto del metabolismo anaerobico che non serve ai muscoli.

E’ importante portare i muscoli a uno stato di rilassamento ogni volta che è possibile, in modo da permettere al sangue di portare via il lattato e di fornire ai tessuti ossigeno necessario per l’effi-cienza del metabolismo aerobico. Evitate di usare qualsiasi pro-dotto che “prometta” di facilitare l’eliminazione dell’acido.

TERAPIE DELMOVIMENTO

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Leggi anche la scheda STANCHEZZA su cure-naturali.it

Un buon massaggio è utile per contrastare la stanchezza. Quando si tratta di un fenomeno temporaneo e non sintomo di gravi situa-zioni, potete effettuare un leggero e tonificante massaggio per il corpo, allo scopo di stimolare e infondere vitalità. Effettuate quin-di veloci colpetti leggeri nella direzione del flusso venoso, sempre verso il cuore. Massaggiate quindi braccia e gambe dalle estremità verso l’alto e tutta la schiena dalla zona lombare fino alle spalle. In seguito potete passare a un massaggio più profondo, con pressio-ne sui piani muscolari a ritmo più vivace.

La stanchezza nello sportivo può anche esser conseguenza di un esercizio molto intenso e di breve durata, condizione che produce una diminuzione di glicogeno muscolare.

Attenzione anche al surriscaldamento del corpo e alla disidrata-zione.

Il calore che si genera con l’attività motoria viene portato dai mu-scoli alla pelle per essere poi dissipato, grazie al sistema circo-latorio. Allo stesso tempo il sangue è impegnato per la richiesta energetica e metabolica dei muscoli sotto sforzo. La risultante è un doppio utilizzo che surriscalda il corpo e lo disidrata (peggio ancora se l’ambiente di allenamento è umido).

Altro esercizio fondamentale, insieme a quello del “rito dell’idrata-zione”: rispettate il vostro personale e intimissimo ciclo di sonno-veglia.

Evitate di mantenere per troppo tempo una stessa posizione du-rante tutta la giornata.

Dedicatevi alla meditazione, a discipline rilassanti come lo yoga e il qi gong. Concedetevi la possibilità di esplorare la dimensione del corpo; provate ad abitarlo con nuova consapevolezza, che sia attraverso il teatro, la danza, l’improvvisazione.

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STITICHEZZA

Le piante contro la stitichezza possono agire stimolando la peri-stalsi, cioè la contrazione muscolare che compie l’intestino per eliminare le feci (lassativi antrachinonici); oppure idratando la massa fecale, lubrificando le pareti per favorire l’evacuazione (las-sativi meccanici). Entrambe le categorie di piante sono disponibili in compresse, capsule, sciroppi, estratti fluidi, infusi e macerati.

Fanno parte dei lassativi stimolanti, quelle piante, contenenti an-trachinoni, da sfruttare saltuariamente, per risolvere casi acuti di stitichezza, per la preparazione ad interventi chirurgici o ad accer-tamenti diagnostici (colonscopia), perché fortemente irritanti per la mucosa intestinale, come:

- Senna: (Cassia angustifolia) le foglie sono largamente impiegate per trattamenti a breve termine (una o due settimane), in caso di stipsi acuta, in quanto è un lassativo irritanti, che compromette la corretta funzionalità intestinale;

- Rabarbaro: (Rheum officinale), viene usato per il trattamento del-la stitichezza, e nei disturbi in cui sia necessaria un’evacuazione facile, in caso di cattiva digestione, insufficienza epatica e malattie croniche del fegato, per le sue proprietà lassative e purganti ma anche toniche e digestive;

- Frangola: (Rhamnus frangula) la corteccia, a differenza degli altri lassativi antrachinonici ha la capacità di ridare il tono alle fibre muscolari dell’intestino, stimolando la peristalsi in modo dolce. Per questa ragione non è irritante, né crea assuefazione, quindi an-che l’uso prolungato risulta essere meno dannoso di altri lassativi naturali. La pianta è indicata nei casi in cui le feci devono essere molli, in presenza di ragadi, emorroidi e dopo interventi chirurgici rettali, nella stitichezza cronica degli anziani.

Fanno parte dei lassativi meccanici, le piante contenenti le mu-cillagini, principi attivi capaci di aumentare il proprio volume, a

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FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

contatto con l’acqua, rispetto alla loro forma secca, producendo un gel, in grado di incrementare la quantità della massa fecale, ammorbidendone il contenuto.

- Malva: (Malva sylvestris), le foglie e i fiori sono usati per idratare e sfiammare l’intestino, e per regolarne le funzioni, grazie alla sua dolce azione lassativa, dovuta alla capacità delle mucillaggini di formare una sorta di gel, che agisce meccanicamente sulle feci e quindi agevolandone l’eliminazione. Il trattamento della stitichez-za con la malva risulta non irritante e non violento, per cui è indi-cato in gravidanza, per bambini e per gli anziani;

- Liquirizia: (Glycyrrhiza glabra) la sua radice è blandamente las-sativa, grazie alla presenza di uno zucchero naturale (mannitolo), che attira acqua nel colon, facilitandone lo svuotamento. Per que-sta ragione il decotto è molto efficace in caso di stitichezza e nei disturbi legati alla sindrome dell’intestino irritabile;

-Psillio (Plantago Psyllium) e Lino (Linum usitatissimum), anche i loro semi a contatto con l’acqua, si aprono, aumentano di volume, e dando luogo alla formazione di un gel, che facilita l’evacuazione. L’ulteriore effetto lubrificante li rende adatti in caso di emorroidi, ragadi anali, colite;

Tra i gemmoderivati, quello del Mirtillo rosso (Vaccinum vitis idaea) è considerato l’antinfiammatorio per eccellenza dell’intestino. La sua azione regolatrice, corregge gli squilibri della mobilità ente-rocolica cioè in caso di stitichezza o diarrea, e ripristina l’attività enzimatica intestinale. La sua assunzione elimina la flatulenza, do-vuta alla fermentazione delle feci, sfiamma le pareti e normalizza il funzionamento dell’intestino, soprattutto del colon.

A livello psicosomatico la stipsi è collegata al fatto di trattenersi. Si trattiene per paura di disturbare, per paura di non piacere a qual-cuno (mi criticherà, mi rimproverà, ecc.). I soggetti che soffrono di stitichezza sono chiusi, controllati, molto formali, avari e gelosi di ciò che posseggono. Offrono sempre un’immagine “pulita” carat-terizzata da grandi ideali e particolare rettitudine.

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alimentazione

- Rock water: è il rimedio della stipsi cronica da autocontrollo su bisogni fisici e emozionali.

- Impatiens: è il rimedio della stitichezza in chi non ha tempo di stare dietro ai bisogni del suo corpo, per eccessiva impazienza.

Non esistono oli essenziali propriamente lassativi, ma alcune es-senze possono agire positivamente sulla funzionalità intestinale, rilassando la muscolatura liscia addominale e contrastando i pro-cessi putrefattivi che causano gonfiore e meteorismo. La loro azio-ne coadiuvante sulla funzionalità del sistema gastroenterico si po-tenzia se vengono applicati attraverso massaggio aromaterapico addominale, 5-7 gocce in un po’ di olio vegetale.

- Olio essenziale di menta: antinfiammatorio per la mucosa inte-stinale, agisce come spasmolitico, utile in presenza di contrazioni addominali, sindrome dell’intestino irritabile, digestione lenta.

- Olio essenziale di camomilla, in caso di stipsi, il suo impiego è finalizzato a decongestionare stati infiammatori caratterizzati da dolore, spasmi, tensione addominale, meteorismo, flatulenza, di-sturbi dovuti anche a stati di stress, ansia e nervosismo.

- Olio essenziale di basilico: come riequilibrante la flora intestina-le, aiuta a ripristinare le condizioni microbiologiche e fisiologiche ottimali della flora batterica, indispensabile per la regolarità del sistema enterico, e la proteggere da fermentazioni acide o da at-tacchi infettivi di funghi, lieviti ed enterobatteri Gram.

La stitichezza è un disturbo che porta ad evacuare le feci meno di una volta al giorno, a volte anche una ogni tre o quattro giorni, con una graduale intossicazione del colon e di tutto l’organismo. Le cause della stitichezza, escluse quelle patologiche, sono moltepli-ci: alimentazione poco sana ed equilibrata, alterazione della flora batterica intestinale, rallentamento dell’attività del fegato, farmaci e stress.La prima cosa da correggere è il regime alimentare: bisogna pri-vilegiare un’alimentazione ricca di cereali integrali, legumi, semi di lino o altri semi oleosi, frutta e verdura di stagione a scapito di

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AROMATERAPIA

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alimenti confezionati o un eccesso di proteine animali. Per facilitare il transito intestinale occorre aumentare l’apporto di fibre, che si ottiene facilmente preferendo i cereali integrali alle farine raffinate (pasta bianca e pane bianco). Variare i cereali uti-lizzando anche farro, orzo e riso integrale ci permette di sfruttare le qualità dei chicchi non solo per le fibre ma anche per le proprie-tà lenitive e decongestionanti che hanno sulle mucose intestinali.

E’ necessario poi che nell’organismo ci sia un buon livello di idra-tazione bevendo regolarmente e introducendo ai pasti verdure ric-che di acqua di vegetazione (vari tipi di insalate a foglia verde, indivia, cetrioli, finocchi). I frutti da preferire sono quelli ad azione lassativa come kiwi, mela con la buccia, pera matura e prugne secche. Va inoltre stimolato il fegato con verdure amare (cicoria, cime di rapa, puntarelle, carciofi, ortiche, radicchio) non bollite ma ripassate in padella con aglio e olio extravergine di oliva.Nella stipsi cronica è utile bere la mattina a digiuno una soluzione di acqua, limone e miele che si prepara sciogliendo un cucchiaio di miele in 100ml d’acqua in cui si aggiungerà il succo di mezzo limone.

L’attività fisica per chi soffre di stitichezza è fondamentale. Met-tersi in moto significa anche rimettere in moto le funzionalità in-testinali. Sono sufficienti 20 minuti di camminata. La respirazione guidata è già un perfetto massaggio viscerale. Come tecnica di autoterapia, potete praticare l’automassaggio addominale. Pren-dete anche confidenza con il movimento del pavimento pelvico at-traverso esercizi di consapevolezza corporea.

Lo yoga è ottimo in caso di stipsi. Urdhva padmasana in sarvanga-sana (posizione della candela in fiore di loto) migliora la digestio-ne e tonifica gli addominali. Anche Parsva halasana (aratro con le gambe di lato) è utile in caso di costipazione. Jathara parivartasana genera un grande afflusso di sangue a livello di stomaco, fegato e milza.

A livello psicosomatico la stipsi è sempre legata al concetto di dare-avere. I disturbi intestinali in genere sono connessi alle aspet-

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Leggi anche la scheda STITICHEZZA su cure-naturali.it

La stitichezza richiede uno sforzo. In altre parole: si trattiene. Que-sto può accompagnarsi a cocciutaggine, tendenza al controllo, ava-rizia, non solo in senso economico ma anche globale (in quel caso si lesina sull’affetto e si crea un circolo vizioso che chiude il cuore).

La bioenergetica è molto efficace per lavorare sulle paure e le cre-denze che inducono alla ritenzione.

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STRESS

Le piante utilizzate contro lo stress sono in grado di produrre un generale miglioramento delle condizioni psicofisiche; svolgono un’azione equilibrante sul sistema immunitario, endocrino, nervo-so e su quello cardio-circolatorio, favorendo la capacità di resisten-za alla sforzo e quella di recupero dell’organismo.

- Rodiola: (Rhodiola rosea), la radica è estremamente efficace per combattere la stanchezza, e l’affaticamento, migliora la qualità del sonno, e ha effetto cardioprotettivo, utile in stati di stress, con tachicardia, palpitazioni, ansia e nervosismo;

- Maca delle Ande: (Lepidium meyenii), la sua radice è di valido aiuto, per combattere i disturbi legati allo stress, come il calo del-la libido e l’astenia sessuale in entrambi i sessi. Queste proprietà rivitalizzanti e afrodisiache sono dovute alla presenza di compo-nenti ad azione stimolante sulle ghiandole endocrine, soprattutto quelle surrenali, le ovaie e i testicoli;

-Griffonia: (Griffonia simplicifolia) i semi hanno proprietà antide-pressiva, in quanto innalza i livelli di serotonina e regolarizza il ci-clo sonno-veglia (ritmo circadiano) migliorando la qualità del son-no. L’uso della pianta si è rivelato utile anche per il controllo della fame nervosa, legata a stati d’ansia e stress;

- Iperico: (Hypericum perforatum) agisce come riequilibrante del tono dell’umore, limitando il riassorbimento di due ormoni (nora-drenalina e dopamina) che intervengono a sostegno dell’organi-smo nei periodi di maggiore stress o esaurimento nervoso;

- Passiflora (Passiflora incarnata) le foglie sono particolarmente in-dicate in virtù degli effetti calmanti e antispasmodici, in caso di ansia, tensione nervosa, irritabilità e in tutti i disturbi della sfera nervosa legati allo stress;

Il gemmoderivato dei Semi di Betulla (Betula verrucosa) agisce sul sistema nervoso centrale, riequilibrandolo nei periodi stress da la-voro e stress emotivi; astenia e sintomi collaterali, cefalea, aritmia cardiocircolatoria, spasmi gastrointestinali.

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FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

I fiori di bach sono un rimedio davvero efficace per sostenere l’or-ganismo nel fronteggiare condizioni di stress psicofisico; esercita-no un’azione revitalizzante su mente e corpo.

- Elm: si utilizza negli stati di stress scaturiti dall’ansia di non riu-scire fronteggiare troppe responsabilità e si pensa di non riuscire a portare a termine il proprio compito. In un eccessivo impegno quotidiano, l’individuo che ha bisogno di Elm si trova ad attraver-sare un momento di stanchezza ed esaurimento psico-fisico. Il primo tra i benefici che questo fiore di Bach porta è un rapido mi-glioramento energetico, con maggiore concentrazione e capacità lavorativa.

- Hornbeam: rappresenta la “sindrome del lunedì mattina”, con dif-ficoltà a iniziare la giornata, stanchezza mentale dovuta alla demo-tivazione, alla routine; queste persone dubitano di non riuscire ad affrontare la giornata, adempiere ai loro doveri e compiti, hanno difficoltà ad affrontare i problemi e svolgere i loro obblighi, cosa che di solito non è un problema. Il sonno non dà loro il corretto riposo, in presenza di una malattia questi dubitano di avere abba-stanza forza per guarire, hanno una netta perdita di volontà, unita ad astenia e stanchezza.

- Olive: chi si trova a dover ricorrere a questo rimedio floreale ha lavorato tanto, o ha subito un intenso e prolungato stress, fino al punto di non avere più energia per affrontare le minime incom-benze. L’individuo può aver sofferto molto fisicamente ed emotiva-mente, si sente debole, come dopo un esame, un lavoro, una rela-zione, la lotta per un ideale. Questo esaurimento di energia fisica e mentale provoca depressione, voglia di sottrarsi alla vita, o agli impegni in generale. Questo fiore un vero integratore energetico, è indicato per coloro che si sentono sfiniti da compiti gravosi e che hanno voglia di rigenerarsi completamente.

Gli oli essenziali indicati per affrontare periodi di stress o esauri-mento nervoso hanno un’azione riequilibrante sul sistema ormo-nale, favoriscono la corretta funzionalità delle ghiandole endocrine nella produzioni di ormoni regolatori del nostro orologio biologico, come il ciclo sonno/veglia, fame/sazietà. Queste essenze, inala-te per diffusione ambientale (1 goccia per mq nel luogo dove si soggiorna), o versate nella vasca da bagno (10 gocce), o sempli-

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AROMATERAPIA

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alimentazione

plicemente massaggiate sul corpo, intervengono sulla stabilità del tono dell’umore, calmano gli stati di tensione e ansia, infondendo nell’organismo una nuova carica.

- Olio essenziale di pompelmo: dotato di proprietà adattogene, è indicato nei periodi di esaurimento nervoso, ansia o forte stress do-vuto a ritmi di vita squilibrati nei cambi di stagione o mutamenti climatici, per superare il jet-lag.

- Olio essenziale di petit grain: svolge un’azione tonificante e rie-quilibrante del sistema nervoso. Per queste proprietà è consigliato in periodi di forte stress per contrastare irritabilità e nervosismo, depressione, e insonnia.

- Olio essenziale di bergamotto svolge un’azione calmante sul si-stema nervoso, contrastando gli stati d’ansia. Viene utilizzato per migliorare la qualità del sonno, in caso di insonnia; per combattere lo stress e per ridurre gli stati di agitazione, confusione, depres-sione e paura. Induce uno stato d’animo gioioso e dinamico, elimi-nando i blocchi psicologici.

- Olio essenziale di menta: ha un effetto rinfrescante e rigenerante sulla psiche. Viene efficacemente impiegato per favorire la con-centrazione durante lo studio in vista di esami, o per migliorare il rendimento in ufficio. Questa essenza svolge inoltre un’azione tonificante, utile in caso di affaticamento psico-fisico e problemi di tipo neurovegetativo, dovuti a stati di stress, come ansia, insonnia, depressione.

Lo stress si manifesta con mancanza di energia, stanchezza ec-cessiva e continua, scarsa capacità di concentrazione, apatia e difficoltà a recuperare le forze.Nello stress, come nella stanchezza, andranno esclusi i cibi confe-zionati, quelli ricchi di zuccheri e dolcificanti e bevande zucchera-te.L’alimentazione dovrà essere naturale e alcalinizzante, ricca di cereali integrali, legumi, pesce di piccola taglia, semi oleosi, olio extravergine di oliva, verdura e frutta di stagione di produzione bio-logica, in modo da fornire all’organismo tutti i nutrienti, le vitami-ne e i sali minerali che gli sono necessari per recuperare le energie. Importante il magnesio e le vitamine del gruppo B, che si intro-ducono variando quanto più possibile gli alimenti e i vari tipi di cereali integrali.

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Importante anche la glicemia, cioè il livello degli zuccheri nel san-gue, che si mantiene costante evitando zuccheri semplici a rapido rilascio e prodotti a base di farine bianche raffinate.Durante lo stress si incorre più facilmente nella disidratazione, an-drebbe aumentato quindi il consumo di acqua lontano dai pasti, ma anche di tisane biologiche.Da ridurre se non eliminare l’uso di caffè e tè che potrebbero peg-giorare i sintomi.

Di fatto quello che individuiamo come stress non è altro che una scarsa capacità di gestire situazioni di svolta, esposizioni a nuove sensazioni e manifestazioni intorno a noi.

Questa definizione va di certo arricchita con il percorso che la parola stessa ha fatto: W. Cannon per primo ha enunciato il con-cetto di allarme, H. Selye ha posto l’accento prevalentemente sugli aspetti biologici-somatici, R. Lazarus ha lavorato sul problema del-lo stress psicologico, J. Mason ha toccato gli aspetti psicobiologici dello stress e P. Pancheri ha cercato di unire gli aspetti biologico-comportamentali.

Per capire quando si sta andando incontro allo stress prima che esso si cronicizzi, si dovrebbe osservare il proprio corpo, tornare ad ascoltarlo. In caso d’ansia è di grande aiuto massaggiare alcuni punti del proprio corpo indicati nella medicina tradizionale cinese.

Ecco due tecniche che possono aiutare: con il pollice della mano destra massaggiate con movimento circolare, per circa due minu-ti, il centro del palmo della mano sinistra. Ripetete il massaggio sulla destra. Un’altra tecnica è quella di premere con l’indice, per cinque minuti, il punto che si trova tra le due sopracciglia: eserci-tate un po’ di forza nella pressione, il beneficio sarà immediato.

Se invece volete affrontare il disturbo in maniera più sistematica, consigliamo pratiche orientali come lo yoga integrale o la ginnasti-ca dolce cinese: chi soffre di ansia riscontra non poche difficoltà a entrare nell’ottica di quiete e meditazione di queste discipline, che tuttavia sul lungo periodo sono di eccezionale aiuto per riprendere contatto con l’interiorità, attraverso l’esplorazione e il superamen-to di blocchi corporei.

TERAPIE DELMOVIMENTO

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Leggi anche la scheda STRESS su cure-naturali.it

Di fatto, esistono molti tipi di stress diversi da quello ottimale, come lo stress acuto e/o cronico in condizioni di blocco dell’azio-ne, lo stress cronico iperprodotto, lo stress acuto in una situazio-ne con inibizione cronica dello stress.

Il training autogeno può essere utile, perché comprende deter-minati esercizi fisiologici-razionali che arrivano a creare sponta-neamente modificazioni del tono muscolare, delle funzionalità vascolari, dell’attività cardiaca e polmonare, dell’equilibrio neuro-vegetativo e dello stato di coscienza. Molti possono essere i sintomi dello stress e possono andare a compromettere alcune funzionalità degli organi interni. Secondo la medicina psicosomatica si tratta di una scelta dell’inconscio, che individua come organo-bersaglio, quello raffigurante il problema (tachicardia-problema emotivo, dermatiti-rapporti interpersonali, dispepsia-difficoltà a `digerire` alcune situazioni con conseguente meteorismo e/o nausea).

Sì alle tecniche di rilassamento, alla meditazione, allo yoga, al qi gong.

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TOSSE

Le piante impiegate per la cura della tosse hanno proprietà antin-fiammatorie, mucolitiche, espettoranti e balsamiche. La proprietà antisettica e antibatterica, in grado di contrastare le possibili in-fezioni, si deve alla presenza degli oli essenziali. Possono essere assunte in compresse, capsule, sciroppi, tinture madri, infusi e macerati.

- Piantaggine: (Plantago lanceolata) le foglie sono indicata per le infiammazioni della gola e delle vie respiratorie in genere, come tosse, catarro bronchiale, bronchite cronica, raffreddore da fieno, sinusite, e per le infiammazioni delle mucose della bocca e dell’ap-parato urogenitale;

- Lichene islandico: (Cetraria islandica) il tallo è dotato di spicca-te proprietà mucolitiche, decongestionanti e protettive per le mu-cose dell’apparato respiratorio, è impiegato come espettorante e fluidificante delle secrezioni bronchiali in caso di tosse, pertos-se e asma. Queste proprietà risultano utili perciò per sfiammare bronchi e polmoni e vie aeree superiori;

- Elicriso: (Helichrysum italicum) le sommità fiorite sono utilizzate nelle affezioni dell’apparato respiratorio sia di tipo allergico, che infettivo, in quanto favoriscono l’eliminazione del catarro bronchia-le, attenuano gli spasmi eccessivi dell’asma e le infiammazioni di origine allergica della mucosa nasale, tosse, bronchite acuta e cro-nica;

- Issopo: (Hyssopus officinalis), le sommità fiorite hanno proprietà balsamiche ed espettoranti per le vie respiratorie, perciò sono uti-lizzate per sedare la tosse e gli attacchi d’asma, in quanto, fluidifi-cano e aiutano a eliminare il catarro soprattutto dai bronchi e dai polmoni;

Tra i gemmoderivati contro la tosse si utilizza quello del Carpino (Carpinus betulus), utile nelle sindromi respiratorie, per l’attività antinfiammatoria, anticatarrale, sedativa della tosse e cicatrizzan-te delle mucose affette da processi flogistici. Il Viburno (Viburnum

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FITOTERIAPIA

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FLORITERAPIA

lantana), esercita un’azione specifica di modulazione e regolazione neurovegetativa polmonare, indicata per sedare la tosse e inibire lo spasmo bronchiale, nelle forme asmatiche di tosse.

Infine il Caprifoglio nero (Lonicera nigra), è efficacemente impiega-to sui processi infiammatori che tendono a cronicizzare, in caso di bronchite acuta, tosse convulsa o secca, asma, influenza, tonsilli-te, laringite con raucedine e afonia.

Le vie respiratorie sono le vie di comunicazione (scambio tra l’am-biente interno e l’ambiente esterno), dove entra la vita, che verrà poi distribuita dal sangue in tutto l’organismo. Le malattie degli organi della respirazione traducono gli scambi con l’ambiente cir-costante per quel che riguarda il nostro bisogno di “aria”, spazio e autonomia. Ci possono segnalare un’assenza di gusto per la vita, la perdita di desiderio di continuare a vivere, o anche un senso di colpa devastante.

- Wild rose è il rimedio di chi è stato deluso dalla vita e dagli affetti e non vuole correre il rischio di soffrire ancora. Ha perso la motiva-zione, l’interesse, soffre per l’aspettativa delusa, e rinuncia alla lot-ta per la vita, mostrando rassegnazione, apatia, fuga, accettazione passiva, stanchezza, abulia, tristezza, paralisi, resa, indifferenza, scarsa vitalità.

- Honeysuckle: indicato per disturbi respiratori e per bronchite che insorgono in chi vive di rimpianti, di ricordi, di nostalgia di un tem-po idealizzato con cui ha un legame non risolto. Non fa esperien-ze perché non si aspetta nulla di positivo né dal presente né dal futuro. Non pensa di ritrovare una felicità simile a quella che ha già conosciuto. Rigido interiormente, è fermo e bloccato, e perde energia vitale. Lo sguardo è assente e i movimenti sono lenti. Non ha desideri né volontà, è triste, malinconico, pessimista, incapace di gioire, scherzare, ridere.

Le essenze usate per sciogliere ed eliminare l’eccessiva secrezione prodotta nei bronchi e polmoni,e sedare la tosse, hanno proprietà balsamiche e mucolitiche e antibiotiche. Le applicazioni di que-sti oli sono la diffusione ambientale, tramite fumenti (5-7 gocce

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AROMATERAPIA

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alimentazione

ce nell’acqua calda) o attraverso il massaggio aromaterapico sul torace (3 gocce in una crema neutra); infine l’assunzione per uso interno, 2-3 gocce in un cucchiaino di miele, 2-3 volte al giorno.

- Olio essenziale di timo: aiuta a fluidificare ed espettorare il ca-tarro da bronchi e polmoni, sfiamma le congestioni del cavo orale, della gola, delle mucose polmonari e nasali. Per queste proprietà risulta essere uno dei rimedi elettivi contro tosse, bronchite, per-tosse e nelle malattie da raffreddamento.

- Olio essenziale di mirto: ben tollerato anche dai bambini, ha un effetto mucolitico, espettorante e fluidificante del catarro. Aiuta a decongestionare le vie respiratorie infiammate, in caso di raffred-dore, bronchite, tosse, anche quella dei fumatori, e in tutte le ma-lattie croniche dell’apparato respiratorio.

- Olio essenziale di niaouly: i suoi ambiti di applicazione sono legati ai disturbi tipici dell’inverno, come tosse, influenza, raffred-dore, mal di gola. Svolge un’azione decongestionante su bronchi e polmoni, quindi è indicato in tutte le forme di tosse, sia grassa, che secca: nel primo caso aiuta a eliminare il catarro, mentre nel secondo aiuta a fluidificarlo, permettendone l’espulsione.

- Olio essenziale di tea tree: i suoi vapori possono garantire be-nessere per la respirazione e combattere le sindromi influenzali, caratterizzate dalla presenza di muco e catarro, in virtù dell’azio-ne fluidificante ed espettorante sulle vie respiratorie.

La tosse è un meccanismo di difesa dell’organismo che gli consen-te di ripulire le vie respiratorie superiori da gas irritanti, secrezioni o corpi estranei ed è conseguente anche a fenomeni infiammatori. Può essere secca o produttiva con l’eliminazione di secrezioni di vario tipo.

Nel caso in cui la tosse sia dovuta a fenomeni infiammatori, è utile seguire un’alimentazione naturale che preveda la riduzione di latte e latticini (che contribuiscono alla produzione di muco e catarro), cibi confezionati, carni rosse e salumi e infine gli zuccheri (zucche-ro raffinato e dolci).In caso di tosse dovuta a faringiti e tonsilliti si possono alternare dei gargarismi di acqua e aceto con gargarismi di acqua e limone.

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I primi avranno un’azione decongestionante e astringente grazie al sale mentre i secondi avranno un’azione antisettica e battericida naturale. In base al tipo di tosse abbiamo efficaci associazioni nutrizionali.

Tosse secca e stizzosa:- Decotto di camomilla e limone: si sbuccia un limone biologi-

co lavato con cura per utilizzarne la scorza che si fa bollire in 250ml di acqua per cinque minuti insieme al contenuto di una bustina di camomilla. Si filtra e si aggiunge un cucchiaio di miele. Il decotto ha proprietà lenitive per la camomilla e il miele, ed antispastiche per gli oli essenziali della buccia di limone.

- Tosse produttiva con fenomeni catarrali:

- Decotto di fichi secchi: si fanno bollire 5 fichi secchi in 250ml d’acqua per cinque minuti. Si filtra e si beve a piccoli sorsi in caso di tosse e prima di andare a dormire. L’impiego di que-sto decotto è per fluidificare il muco e calmare la tosse sia secca che catarrale.

- Cipolla con miele: si taglia una cipolla a fette orizzontali per formare vari strati, si cosparge ogni strato di miele e si lascia riposare per 24 ore. Successivamente si raccoglie il miele che è colato lungo i lati della cipolla e si prende a cucchiaini. Utile nell’espettorazione delle tossi produttive.

Chiarita la natura della tosse (se secca o grassa), conviene capire subito se si tratta di un’infezione delle vie respiratorie o di una forma allergica o di un sintomo che rileva un disequilibrio a livel-lo dell’energia e della funzionalità del cuore.

Meglio non esporsi a sbalzi termici o colpi di freddo.

Coprite la gola e il petto nelle stagioni fredde. L’ambiente in cui vivete deve essere ben umidificato: un’umidità relativa sul 40-60% è quella giusta; per questo esistono in commercio umidificatori di vario tipo, anche ad ultrasuoni, che servono allo scopo. Evitate la piscina nei giorni di tosse acuta. Evitate anche il fumo attivo e

TERAPIE DELMOVIMENTO

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Leggi anche la scheda TOSSE su cure-naturali.it

Sospendete temporaneamente l’attività sportiva e mettetevi a ri-poso in modo che il corpo possa riprendere per bene l’allenamen-to, qualsiasi sia la disciplina che praticate.

Se praticate yoga, chiedete consiglio alla vostra guida perché sa-prà segnalarvi idonei esercizi di respirazione Il pranayama va ap-procciato però solo quando le membra, il sistema nervoso e i pol-moni sono stati rafforzati con la pratica delle asana.

Una pratica affrettata o non corretta può addirittura peggiorare casi di tosse, catarro, asma, singhiozzo, male alla testa o agli oc-chi ed irritazioni nervose. La lentezza nell’apprendimento, la gra-dualità, la concentrazione sono aspetti essenziali.

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Si Laurea in Filosofia (110 e lode) presso l’Università degli Stu-di La Sapienza di Roma, con una tesi in Storia della Scienza sulla tecnica della distillazione e sull’evoluzione della Medicina e della Chimica dagli albori fino al ‘500. Durante il periodo uni-versitario, gli interessi per la Filosofia Naturale la fanno avvici-nare alla Fitoterapia. Nel 2000 e nel 2001 consegue il primo e secondo livello di qualifica professionale in Erboristeria, presso l’Istituto di Alta Formazione M.C. Visconti sempre a Roma. Dal 2000 lavora come erborista e dal 2011 è titolare di un negozio in uno dei quartieri storici della capitale.

Consegue la laurea in “Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana” (110 e lode) con la tesi “Bone and fat: old questions, new insights ” presso l’Università degli Studi di Perugia, qualifi-candosi in seguito come “Esperto in metodologia e applicazioni della ricerca biomedica in ambito nutrizionale”. Completa la sua formazione con il corso biennale di nutrizione dell’Associazione Spes-α di Roma dove studia gli alimenti per le loro proprietà cu-rative. Da sempre convinta dell’unicità di ogni persona ha inoltre approfondito lo studio della naturopatia e della floriterapia au-straliana.

Si laurea in Filosofia (110 cum laude) presso l’Università di Siena con una tesi su ginnastica energetica cinese (qi gong) e antropo-logia del corpo. Nel 2009 inizia a praticare Tai Chi con il Prof. Gi-useppe Cognetti e il M° Enrico Vivoli. Diventa istruttrice F.I.A.M. (Federazione Italiana Arti Marziali), attualmente pratica il Chen sotto la guida del M° Claudio Bergamo. In New Mexico studia qi gong e yoga presso il Moga Dao Institute. Si forma con Naomi Milne in movimentoterapia. Dal 2012 è Operatore Tecnico del Benessere A.S.I. (Discipline Bio Naturali - Arti orientali). Ekalix.eu è il suo blog.

Alessandra Romeo

Veronica Pacella

Elisa Cappelli

FITOTERAPEUTA - FLORITERAPEUTA

BIOLOGA NUTRIZIONISTA

TRAINER OLISTICO INSEGNATE DI YOGA TAOISTA

E MEDITAZIONE IN MOVIMENTO

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