Bellondina e il mistero di Siparia
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Bellondinae il misterodi Siparia
I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER
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Sai cosa succede quando il tuo amico più caro, quello con cui hai imparato ad andare in bicicletta e col quale giochi al pallone ogni pomeriggio, oppure la tua amica del cuore, quella con cui chiacchieri di tutto e che conosce i tuoi segreti, all’improvviso e senza motivo ti gira le spalle e si mette a parlottare, a giocare e a ridacchiare con un qualcun altro o con un’altra?
Succede che tu diventi... geloso!Rosso in volto, gli occhi scuri, la
testa incassata nelle spalle, le mani in tasca oppure dietro la schiena, ti metti a sbuffare come un torello imbizzarrito e arruffi le penne come un’oca furiosa.
Vuol dire che ti sei ammalato di... GELOSIA!
Si ammalò di gelosia anche Bellon-dina, il giorno in arrivò al Villaggio una stupenda spaventapasseri: alta ed elegante, con lunghi capelli neri e gli occhi truccati, la sconosciuta vestiva un abito da sera nero come la notte, stringeva in mano un finto bocchino per fumare finte sigarette e portava al braccio una borsettina d’argento pic-cola piccola ma piena di cose preziose.
– E quella chi sarebbe? – esclamò Casoletta, osservando dalla finestra la sconosciuta che attraversava la piazza e s’avvicinava proprio alla “CIOCCO-LATERIA”.
– È arrivata ieri mattina – disse Chiomadoro sistemandosi in fretta e furia i capelli color dell’oro per paura di sfigurare con la nuova arrivata.
– Dicono... – sussurrò Tisana la Dol-ce sorseggiando la sua tazza di ciocco-
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lata, – dicono che sia andata a vivere su al... al...
– E dove, allora? – la incoraggiò Bellondina, che cominciava a temere il peggio.
– ...al Bosco delle Venti Querce, e che sia andata a piantarsi proprio al centro del prato davanti alla tana di Gellindo Ghiandedoro... ecco, l’ho detto! – esclamò Tisana tirando un sospiro di sollievo. – Qualcuno, Bel-londina, doveva pur dirtelo, no?, che il tuo amico del cuore, il tuo scoiattolino risparmioso adesso si ritrova davanti a casa quella... quella spauracchia strana!
Avete mai visto una bella spaven-tapasseri prender fuoco all’istante, diventar rossa come la brace e comin-ciar a fumare dalle orecchie e dal naso? Bene, Bellondina s’arrabbiò come una furia, quella volta: prese la porta e sen-za attendere l’arrivo della forestiera se ne andò a grandi passi arrabbiati su per la strada che porta al Bosco delle Venti Querce.
Gellindo non era in casa e chissà dov’era andato a finire.
Bellondina lo cercò in lungo e in largo per tutto il bosco, arrivò fin sulle rive della Palude dei Vampiri Striscian-ti, ma dello scoiattolino suo amico non c’era traccia.
– Civetta Brigida, hai per caso visto Gellindo? – chiese la spaventapasseri che cominciava a preoccuparsi.
– Certo che l’ho visto... due giorni fa! Se ne stava seduto ai piedi della sua quercia con un foglio e una penna in
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mano e guardava assorto il cielo azzur-ro...
– Ma no, oggi! Oggi l’hai incontrato?Brigida ci pensò a lungo, mugugnò
per tre-quattro minuti e poi... – No, non mi sembra di averlo visto, anzi: ne sono sicura!
Bellondina andò a chieder aiuto a Lingualunga, Pagliafresca e a Din-dindolo, anche loro amici del cuore di Gellindo, e tutti assieme si misero ad urlare ai quattro venti...
– Gellindooo, dove seiii? Gellindo, vieni fuoriii!
Ma nessuno rispose. Gellindo s’era volatilizzato, era sparito nel nulla senza lasciar detto dove andava.
Cosa poteva fare, Bellondina? Tor-nò alla CIOCCOLATERIA per chieder consiglio alle amiche. E lì incontrò per la prima volta la sconosciuta vestita di nero.
Stava raccontando una storia av-venturosa, la straniera con gli occhi truccati e i lunghi capelli neri: la storia di quattro mostri marini che Re Nettu-no aveva deciso di sconfiggere usando solo il suo tridente, e la raccontava così bene, quella storia, che Casoletta, Tisa-na la Dolce e le altre se ne stavano lì con gli occhi sbarrati e la bocca aperta che le mosche potevano entrarci e uscire senza paura di esser mangiate per sbaglio!
– ...e quando il re del mare emerse fi-nalmente tra i flutti ansando e sputac-chiando rocce e coralli, l’ultimo mostro, un enorme serpente dagli occhi rossi, gli si avventò contro con le fauci spa-
lancate. Ma il re con un ghigno vitto-rioso lo afferrò per la coda e per il collo e... e!... gli fece un doppio nodo, dopo di che lo appese...
– Si può sapere dov’è andato il mio amico Gellindo? – esclamò Bellondina, alla quale evidentemente non interes-sava sapere che fine avesse fatto quel mostruoso serpente di mare.
Casoletta e le altre si riscossero e...– Ciao, carissima... Vieni, che ti pre-
sentiamo...– Siparia – le interruppe la scono-
sciuta, che s’inchinò leggermente con un piccolo sorriso. – Il mio nome è Si-paria e tu devi essere Bellondina, vero? Gellindo mi ha parlato molto, di te!
– Non m’interessa di che cosa ti ha parlato Gellindo – ruggì la povera spa-ventapasseri, – io ti ho fatto una do-manda ed esigo una risposta. Subito!
Siparia si avvicinò a Bellondina, le mise un braccio attorno alle spalle e cominciò a parlarle con voce dolce e suadente.
– Perché mi tratti così male, Bel-londina? Io non t’ho fatto nulla... anzi, la mia unica colpa è quella di essere amica di Gellindo...
– Come fai a conoscerlo, tu?– Ecco, molto tempo fa io lavoravo
giù alla Grande Città in Valle, e Gellin-do viveva in un parco cittadino... Un pomeriggio passeggiavo tranquilla sgranocchiando noccioline, quando ho visto quell’esserino con la coda enor-me che mi guardava affamato dal ramo di un cedro africano. Gli ho regalato una nocciolina, e da quel momento
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siamo diventati amici!Bellondina divenne verde di rabbia
ed esplose come una piccola bomba d’acqua.
– Qui, se c’è qualcuno che può dire di essere amica di Gellindo, Quella sono io... va bene?
Siparia sorrise e...– Ecco Gellindo che sta entrando
nella CIOCCOLATERIA: perché non lo chiediamo a lui, chi può dire di essere sua amica?
Bellondina si girò e...– Ciao, belle spauracchie – esclamò
lo scoiattolo entrando con un foglio in mano. – Tutto bene? Avete conosciuto Siparia? Bella, vero? E brava, anche...
– Brava a far da mangiare? – strillò a quel punto Bellondina perdendo la pa-zienza. – Brava a far crescere i fiori nel giardino e le zucche nell’orto? Brava a ricamare? A rammendare? A tagliar vestiti? Brava a far che cosa?
Gellindo allungò a Siparia il foglio che stringeva in mano e... – Brava so-prattutto a leggere e a recitare! – disse con un gran sorriso. – Siparia è una grande spauracchia-attrice, ha recitato nei teatri più importanti del mondo spaventapasseresco e ha cominciato anche a girare i primi film... Tutti con un enorme successo!
– Attrice? – sbottò Bellondina incre-dula.
– Attrice di film? – chiese Casoletta sbarrando gli occhi.
– Quali film? Mi dici almeno un titolo, Gellindo? – balbettò Chiomado-ro mentre cercava un foglietto e una
penna per farsi scrivere l’autografo.– Certo, Siparia è una famosa attrice
che mi ha fatto il favore di venire per alcuni giorni nel nostro Villaggio per-ché possa leggere come sa fare solo lei la poesia che ho scritto per il tuo com-pleanno, Bellondina.
– Il mio... compleanno? – farfugliò la poveretta, arrossendo per la vergogna e l’imbarazzo. – Ma il mio complean-no...
– È oggi, Bellondina– urlò a quel punto Tisana la Dolce battendo le mani. – È vero, ce n’eravamo tutti dimenticati, ma tu oggi compi gli anni e Gellindo Ghiandedoro è stato l’unico a ricordarsene!
– Proprio così – disse lo scoiattolo ridendo di gusto, – ma non c’è nulla di strano, visto che Bellondina è la mia unica amica del cuore! In tuo onore ho scritto una poesia: ci ho messo cinque giorni, ma ne è valsa la pena. Siparia, vuoi leggerla?
La spauracchia-attrice aprì il foglio, tossicchiò leggera per pulirsi la gola e cominciò a recitare...
Oggi è un giorno come tutti gli altri:il sole s’è alzato stamattina
e i passeri han ripreso a cantare.Ma c’è qualcosa che un po’ mi brucia,
un pensiero che s’agita profondo:c’è qualcosa che devo ricordare
ma se qualcun mi chiede che cos’èio proprio non so che cosa dire!
Oggi è un giorno come tutti gli altri,un giorno bello col cielo azzurro..
Azzurro?
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...azzurro come il tuo bel vestito,mia dolce e bella Bellondina:
ecco cos’è che mi preme in cuore,ecco cos’è che mi mette affanno:
oggi è la festa del tuo COMPLEANNO!
Un applauso forte e lungo accolse la poesia-regalo di Gellindo e sottolineò
la bravura di Siparia. Bellondina allora corse ad abbracciare la spaventapas-seri-attrice e a scusarsi con lei per le male parole di prima.
– Fa nulla, Bellondina – rispose Siparia, – perché l’importante per te, per me, per tutti gli spaventapasseri dei Villaggio è avere un amico come il nostro Gellindo Ghiandedoro!
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