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N. 7 05 09 FUMETTI Incontro ravvicinato con Dylan Dog GRAFFITI L’arte di strada per migliorarsi SOCIETÀ Risotto alla mafia FUMETTI Incontro ravvicinato con Dylan Dog GRAFFITI L’arte di strada per migliorarsi SOCIETÀ Risotto alla mafia Belli dentro BELLI FUORI Belli dentro BELLI FUORI

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N. 70509

FUMETTIIncontro ravvicinato con Dylan Dog

GRAFFITIL’arte di strada per migliorarsi

SOCIETÀRisotto alla mafia

FUMETTIIncontro ravvicinato con Dylan Dog

GRAFFITIL’arte di strada per migliorarsi

SOCIETÀRisotto alla mafia

Belli dentroBELLI FUORIBelli dentroBELLI FUORI

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numero 7 - maggio 2009

Editore:

Direttore responsabile:Mauro Carabelli

Redazione:Alessandro Cadoni, Angelo Gargaglione,

Aurora Morano, Beatrice Branca, Elisabetta Ranco,Emanuele Patella, Fabio Ferrara,

Federica Tamasini, Francesca Capoluongo, Glenda Giussani, Laura Balzarotti, Luca Amato, Luca Baggio, Luca Mastrorilli, Marco Bonaglia,

Marilisa Menegatti, Maruscka Di Noia e Silvia Mozzocchin

Hanno collaborato:gli InformaGiovani dei Comuni di:

Varese - Elena Emilitri, Saronno - Andrea Tarabbia ed Elena Mazzucchelli,

Marchirolo, Cugliate Fabiasco, Cunardo e Cadegliano Viconago - Marzia Albieri,

Sesto Calende - Massimiliano Tappari

Hanno partecipato:Coordinamento Provinciale InFormaLavoro

Elisa Trovò e Rossella ScutteriLiceo Classico “Pascoli” di Gallarate

Coordinamento:Provincia di Varese

Coordinamento InformaGiovaniDonatella Ballerini,

Giorgio Benzoni, Chiara Brumana

Grafica:Provincia di Varese

Stefania Magni

Stampa:Emmevigrafica - Varese

Registrazione del Tribunale di Varese n. 923 del 4 dicembre 2007

SOMMARIOEDITORIALEBelli dentro belli fuori 3

FUMETTIIncontro ravvicinato con Dylan Dog 4

CREATIVITÀOpportunità cretive! 6

GRAFFITIStreet art 8

CREATIVITÀMosaico Giovani 10

FUMETTIManga Mania 12

BIJOUXElisa, una rosa con un grande talento 13

TEATRORapiti dalla scena 14

SPORTOrienteering tra natura,divertimento e avventura 16

I Mastini di Varese 18

SOCIETÀRisotto alla mafia 21

VOLONTARIATOPionieri Varese 24

MOBILITÀ INTERNAZIONALESono le azioni che contano 26

ORIENTAMENTOViaggio nel mondo del lavoro:il Grand Tour 28

MUSICAPay & Ammore 30Se vuoi contattarci scrivi una mail a:

[email protected]

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EDITORIALE

Purtroppo le cronache sono piene di fat-ti raccapriccianti che coinvolgono fre-

quentemente anche le nuove generazioni.Sono episodi fatti di piccole violenze quo-tidiane perpetuate da bulletti all’indiriz-zo di coetanei inermi, colpevoli so-lo di essere diversi, cioè di usciredai ristretti canoni di comprensionedella realtà di cui sono dotati i cervel-lini dei loro persecutori. A volte ci sispinge molto più in là. Ci si prende acoltellate per pochi spic-cioli, per uno spinellomancato, per uno sguar-do di troppo all’indirizzo dellapropria compagna, per unosgarro qualsiasi. Poi, come mossi dalucida follia, si finisce il malcapitato conuna zappata sulla testa e lo si seppellisce nelgiardino di casa. E tutto ciò non capita in unaltro mondo. Ma nella nostra città, magari a po-chi metri dalla nostra abitazione. Certo, lamaggior parte dei ragazzi e delle ragazze sonoper bene. Ma non possiamo far finta di nientequando i protagonisti di questi fattacci apparten-

gono a fasce di età sempre piùbasse. Penso che

le ragioni diquanto stia

succedendo siano da ricercare anche nel modo in cuiuna civiltà coltivi i principi ispiratori della sua crescita. Enoi adulti abbiamo una buona parte di responsabilitàquando diamo per scontato che tutto vada per il meglio. Inun’economia di mercato, spettacolarizzata ed esasperataanche da uno sviluppo tecnologico che allontana e prival’uomo delle proprie radici riducendo la vita - come direb-

be Seneca - ad una recita di scarsa qualità, ci si può il-ludere che bastino il possesso e la proprietà sulle co-

se per essere uomini o donne li-beri e realizzati. Si ri-

schia allora di accet-tare e percorre la

scorciatoia dell’averesull’essere, dell’apparire sul

sapere, del conquistare rapa-cemente solo ciò che è fuori di

noi anziché coltivare consapevol-mente ciò che cresce dentro di noi.

Proprio perché il nostro “magazine” fadella creatività e della libertà di espressione

la propria ragion d’essere vorrei ricordare in que-sto editoriale che una bella realizzazione creativa, intel-

lettuale e professionale su questa terra non è un destino giàscritto né la si compera al supermercato e tanto meno la sipuò esibire con arroganza facendo violenza sui nostri si-mili. Va conquistata con autorevoli maestri, autodisciplina,sobrietà, buone letture, ascolto e dialogo. Soprattutto scuo-tendo ed interrogando in profondità noi stessi.

di Mauro Carabelli

BELLI DENTRO BELLI FUORI

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F U M E T T I

Cos'è per lei la creatività?La creatività è una situazione che permette di crea-re delle varianti, uno strumento in grado di mutarei climi del nostro vivere comune. Nella maggiorparte dei casi viene abbinata alla cultura. Ma lacultura può aiutare e puòconfondere, bisognadunque saperla utiliz-zare al meglio.

Creativi si na-sce o si di-venta?Questa è una do-manda a cui ognunopotrebbe dare qualsia-si tipo di risposta, senzadire niente di necessario...

...Ottima risposta. Nella vi-ta quanto può aiutare esserecreativi? Che ruolo ha la creativi-tà nella vita di una persona?Molte persone antepongono se stessi aquello che fanno, innescando un meccani-smo autodistruttivo. Personalmente ho sem-pre concepito la cultura diversamente e conaltre dinamiche. Il cosiddetto culto della per-

sonalità deriva dall'abitudine di riconoscere lequalità secondo la persona che le propone.

Nello spazio in cui viviamoc'è tanta cultura scritta, con

una serie di simboli e scrittori che so-no sintesi di una quantità di culture.Molto spesso, quando vogliamo sta-bilire il contatto con una cultura, par-

liamo dell'autore e non dei meccani-smi che la compongono. Di conseguen-

za, dover stabilire quanto può valere ilconcetto di creatività all'interno del nostrosistema, diventa un’operazione difficile. Fin da ragazzo non mi sono mai preoccu-pato di vedere il mio cognome scritto daqualche parte. Non sono uno di quelli chepuò credere nel pallone d'oro - dice sorri-dendo - perciò bisogna sapersi fare le giu-ste domande, altrimenti si danno cattive ri-sposte e c'è il rischio di farsi del male,soprattutto quando si è giovani. Non-

INCONTRO RAVVICINATO CON

DYLAN DOGINTERVISTA AL FUMETTISTA CORRADO ROI

"Molte persone antepongonose stessi a quello che fanno...io non sono uno di quelli chepuò credere nel pallone d'oro"

a cura di Luca Amato fotografie di Angelo Gargaglione

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F U M E T T I

ostante la fiducia nei propri mezzi e nelle propriescelte, bisogna saper affrontare il complessomondo cui si va incontro: quello del lavoro, del-la sopravvivenza economica e non solo.

In quali situazioni, nel lavoro che svolge,riesce ad esprimerla al meglio?Il mio lavoro è creativo se si parla dell'aspettogenerale, e soprattutto dell'autore principale. Iolavoro da diversi anni su prodotti seriali che, inquanto tali, necessitano di avere codici chiari operlomeno delle coerenze. In questo sistema si vapoi a filtrare una serie di mondi. Nel nostro casoè l'autore a porre le premesse, a concretizzareforme, ambienti e qualità, con cui lo sceneg-giatore deve convivere. Il nostro è un lavorodi assemblaggio: andiamo a mediare un si-stema creativo su un piano professionale.Non tutto però si riduce a questa forma.Chi crea una storia unica ha delle liber-tà di espressioni molto diverse.

Ha qualche consiglio da dare ainostri lettori per coltivare la crea-tività?Ognuno ha il suo temperamento, perciò èdifficile poter dare un consiglio utile a tut-ti. Tengo però a precisare che per me, la di-namica della creatività, è il prodotto della diffe-renza di idee e forme di espressione che ognunodi noi può avere.

Questa varietà di prodotti e opere sono soluzio-ni che, in un primo momento, possono servire atrovare un margine di spazi, e che solo in segui-to diventeranno patrimonio sociale, a rischio divenir erroneamente moralizzate. Consiglio dun-que di evitare questo meccanismo, poiché il limi-te dell'espressività è la moralizzazione, che nonpermette di giudicare un'opera nei limiti dell'e-spressività stessa.

"Il limite dell'espressività

è la moralizzazione"

è uno dei primi e più originaliinterpreti di Dylan Dog.

Il fumettista è nato a Laveno Mombello nel 1958, dove vive e lavora.Inizia l'attività di disegnatore

all'età di 17 anni. Ha realizzato episodi di Mister No, Martin Mystère, Nick Raider,Zona X, Julia, Magico Vento,

Brendon e Dampyr.

Una rivisitazione del Dylan Dog di Corrado Roi, realizzata in stile manga

da Luca Baggio. Per conoscerlo: www.lucabaggio.com5

CORR

ADO

ROI

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CREATIVITÀ

MILANO, CITTÀ DEL FUTUROConcorso cinematografico - letterario riservato ai "creativi di domani"Premio WallriderConcorso rivolto a tutti gli autori di soggetti cinematografici "in erba" che vorranno esprimersi con un lavoro inedito. Info su www.wallrider.it

Scadenza il 31 luglio 2009

GEMINE MUSE Manifestazione in programma si-no al 30 giugno 2009 e che ve-de protagonisti 150 giovani arti-sti e 30 curatori in 22 città italia-ne con un percorso di mostre, per-formance e spettacoli.Info su: www.giovaniartisti.it/gm/

MOBILITÀ NEL MONDO PER GIOVANI ARTISTI ITALIANI

MOVIN'UP 2009 - 1A SESSIONE

Un bando di concorso rivolto ai giovani creativitra i 18 ed i 35 anni di età che operano per obiet-tivi professionali e che sono stati ammessi o invita-ti ufficialmente all'estero…Info su www.giovaniartisti.it

Scadenza di questa sessione il 22 maggio 2009 alle ore 12.00

GIOVANI ARTISTI ITALIANIInteressanti sono anche le altre op-portunità del sito dei GiovaniArtisti Italiani (www.giovaniarti-sti.it), promosso dall'Associazione,a cui aderiscono numerose Ammini-strazioni locali (Comuni, Province,Regioni), allo scopo di sostenere lacreatività giovanile attraverso ini-ziative di formazione, promozionee ricerca.

QUALCHE SUGGERIMENTO

SU ARTI & DINTORNI

Q uali sono i linguaggi dellacreatività? Bella domanda!

Sicuramente dire "creatività" evocatalmente tante immagini che è prati-camente impossibile elencarle tutte!Per mangiare un elefante bisognaperò iniziare con qualche bocco-ne… e allo stesso modo abbiamoscelto alcuni (pochi!) ambiti che nor-malmente vengono "catalogati" co-me creativi, e abbiamo fatto una pic-cola ricerca di "pillole informative".

OPPORTUNITÀcreative!

a cura del Coordinamento IG

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CREATIVITÀ

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE PONTE MAGICO 2009Un’occasione per richiamare fiabe

Info su: www.pontemagico.com

Scadenza 10 luglio 2009

FUORI CHI LEGGE Appuntamento letterario-creativo13 giugno 2009 - Una festa del libro e della letteraturalunga 12 ore (dalle ore 15 alle 3) presso il Parco Euro-pa di Sesto Calende. Sarà di un'occasione per incontra-re giovani autori, conoscere la produzione editoriale ri-volta ai giovani, fare e ascoltare musica, partecipare alaboratori di teatro, fumetto, video... e, in attesa dell’e-vento il concorso “Fuori chi scrive” (per racconti fino a160 caratteri da inviare via cell. 333 1910860.

Info: 0331.928160 - www.sblaghi.it

Creatività = XXXX Suggerisci il tuo ambito creativo o qualche appuntamento interessante scrivendoci a: [email protected]

Gli dedicheremo uno spazio sul prossimo numero

PROSSIMAMENTEIL NUOVO CONCORSO FOTOGRAFICO INFORMAGIOVANI!!! TIENI D'OCCHIO www.provincia.va.it/giovani.htm

DAL SILENZIO ALLE FORME ESPRESSIVE: La scuola contro il pregiudizio

Concorso per sensibilizzare ai temi della malattiamentale promosso dall'Assessorato alle Politiche So-ciali della Provincia di Varese, dall'Ufficio Scolasti-co provinciale e dal Copasam.Sono previste 4 sezioni: letteraria, grafico-pittorica,fotografica e video.

Info su: www.provincia.va.it/sociali.htm

Scadenza 30 giugno 2009

CELESTE PRIZEPremio internazionale per l'artecontemporanea, in cui gli artististessi decidono il vincitore.Cinque le categorie previste: pit-tura, fotografia e grafica digita-le, installazione e scultura, videoe animazione, live media.Info su: www.celesteprize.com

Scadenza 30 giugno 2009

VITTORE FRATTINIA VILLA RECALCATI

Dal 13 giugno al 12 luglio 2009A cura di Philippe Daverio

Sale e parco di Villa Recalcati Piazza Libertà 1, Varese

La mostra di un grande interprete dell’arte contemporaneache ha attraversato la seconda meta del Novecento contratti fantastici ed eleganti per entrare nel terzo millenniocon luminoso vitalismo.

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L’arte non consiste nel rappre-sentare cose nuove, bensì nel

rappresentarle con novità” (U. Fo-scolo) ed è inevitabile, passeg-giando per Varese, notare comesiano cambiati i sottopassaggiche portano dalle stazioni al cen-tro. Noi dell’IG Magazine, sorpresida questa piacevole novità, ab-biamo voluto sapere di più riguar-do ai murales che sono comparsiin quello che era un luogo piutto-sto angusto e che ora non suscitapiù tanto timore. Fautori del progetto sono i “wri-ters” dell’associazione “Prospetti-va” di cui abbiamo intervistato ilpresidente:

Come nasce l’idea di di-pingere i sottopassaggi?Noi tutti passavamo da lì ognigiorno e ci rendevamo conto chenon era piacevole, tanto che mol-ti preferivano attraversare la stra-da rischiando di essere investiti.In occasione dei Mondiali di Ci-clismo abbiamo pensato di pro-porre al Comune di Varese di ridi-pingerli e di decorarli.

Come avete deciso i sog-getti dei murales?Abbiamo scelto il verde co-me sfondo perchè è uncolore abbastanzasereno, mentre peri soggetti,

abbia-mo scelto un

tema di base cheè quello della casa

che è stato sviluppato neiriquadri. Purtroppo questo

non è abbastanza evidente inquanto i lavori sì sono svolti velo-cemente e abbiamo concluso ilgiorno dell’inizio dei mondiali.

Quali sono le attrezzatureusate?Abbiamo usato la vernice per ilfondo e le bombolette, oltre che

G R A F F I T I

STREET ARTa cura di Glenda Giussani

VARESE: L’ARTE DI STRADA PER MIGLIORARSI

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G R A F F I T I

mascherine e guanti per nonasfissiarci. L’arte dei murales èmolto semplice!

Noi sappiamo che la streetart prevede che ciascuno sioccupi di una parte del mu-rales. E’ stato così anche pervoi? Quale tecnica usate?La tecnica dipende dal murales.Ce ne sono alcuni che sono statirealizzati da una persona sola,che se ne è occupata dall’inizioalla fine, mentre per altri hannolavorato più ragazzi, unendo i lo-ro diversi stili. Infatti, alcuni hannofatto i puppets, mentre altri vi han-no aggiunto le lettering.

Avete altri progetti futuri?Sicuramente quello di mantene-re il sottopassaggio pulito e di

ritoccare i disegni mano manoche vengono danneggiati.Sicuramente ci sarà un’illu-minazione più efficiente,ma per veri e propri proget-ti dovrete aspettare la lororealizzazione!

A proposito di danneggia-menti, cosa ne pensate dichi ci ha già scritto sopra?Chiaramente ci dispiace, perchèè una forma di mancanza di ri-spetto nei confronti del nostro la-voro e della nostra arte. Ritenia-mo che siano gli sfoghi di perso-ne che non riescono ad esprimer-si in altri modi.

Entusiasti dell’incontro, abbiamodeciso di fare un sopralluogo e dichiedere ai passanti i loro pareri

suimu ra l e s

e, snobismi a parte, tutti sono ri-masti felicemente sorpresi da que-sta iniziativa creativa che ha por-tato un po’ di serenità in un luogodi cui Varese non andava moltofiera. A noi non resta che ringra-ziare l’associazione “Prospettiva”e tutti i “writers” ed augurar lorobuon lavoro, aspettando nuoviprogetti ed iniziative!

GRAFFITO… EHM… DISEGNO DI LEGGE 733/2008

Fanno il loro ingresso nel disegno di legge n.733/2008 (il cosiddetto “pacchetto sicurezza”), le

norme anti-writers. Gli articoli 4 e 5 introducono nuo-ve misure volte a combattere ogni forma di “imbratta-

mento” degli edifici pubblici. Un emendamento del governoche prevede la reclusione da uno a sei mesi e la multa da

300 a 1.000 euro per chi deturpa “beni immobili” altrui e“mezzi di trasporto pubblico e privato”. Se il fatto è com-

messo “su cose di interesse storico o artistico”, inoltre, siapplica la pena della reclusione da tre mesi a un anno edella multa da 1.000 a 3.000 euro. Non solo, nel casodi recidiva “si applica la pena della reclusione da tremesi fino a due anni e della multa fino a 10 mi-la euro”. Il “pacchetto sicurezza” non è pas-

sato ancora al vaglio del Senato e adoggi non è ancora in vigore.

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È un progetto frutto del lavoro condiviso da nu-merosi referenti del territorio provinciale (con

Capofila la Provincia di Varese) che operano a di-verso titolo nell'ambito delle politiche giovanili, re-so possibile grazie al cofinanziamento di RegioneLombardia e Ministro della Gioventù.Detto più semplicemente… si tratta di iniziative,azioni concrete, per offrire spazi, servizi ed op-portunità ai giovani della nostra provincia!5 sono gli ambiti di intervento su cui si concentra-no le proposte: "Spazio Giovani" per creare opportunità di prota-gonismo giovanile che favoriscano lo sviluppo del-la creatività e della capacità imprenditiva dei ra-gazzi; "Giovani e Sport" a favore dello sviluppo

di competenze e valori educativi attraverso losport; "Giovani Responsabili" per sviluppare l'au-tonomia e la responsabilità dei giovani attraversola creazione di opportunità di crescita; "GiovaniProtagonisti del Territorio" per incentivare la frui-zione del tempo libero come tempo utile; "Giova-ni e Orientamento" per promuovere interventi diorientamento studio/lavoro. E… a capo di questeattività, le "Azioni di Sistema", per il coordinamen-to, il supporto e la promozione dell'intero progetto!Una piccola "supervisione dall'alto"!

Non vi sembra che, almeno in parte, anchenoi con il nostro giornalino siamo in lineacon queste tematiche???

È stato individuato il logo vincitore per "Griffia-moci" il concorso per l'ideazione grafica del

logo del progetto Mosaico Giovani!!!Congratulazioni a Suzana Beatriz zur Neddenche con la sua proposta si aggiudica il buono ac-quisto da Euro 1.000,00 in palio!!! E complimenti anche a tutti i ragazzi che hannopartecipato e che purtroppo non hanno vinto, a lo-ro, come premio di "consolazione" una chiavettaUSB da 4 GB "griffata" InformaGiovani!

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CREATIVITÀa cura del Coordinamento IG

MOSAICO GIOVANI

Griffiamoci!SCELTO IL LOGO CHE CONTRADDISTINGUERÀ IL PROGETTO

MA COSA È MOSAICO GIOVANI?

Alessandro Fagioli, Assessore Provinciale al Lavoro e Politiche Giovanili, premia Suzana Beatriz zur Nedden, giovane vincitrice del concorso

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Orchestra

Direttore Lucia De Giorgi

Giovanile Studentescadella Provincia di Varese

Informazioni:e-mail: [email protected] - www.orchestragiovanilestudentesca.org

Sede: U.S.P. Varese, Via Copelli 6 - Tel.: 0332/257111 - Fax: 0332/257163

e-mail: [email protected] - www.varese.istruzione.lombardia.it

Sede prove: Provincia Varese, Villa Recalcati

Palazzina delle Serre, entrata da via Daverio - www.provincia.va.it

CONOSCIAMO MEGLIOLA VINCITRICE…Suzana è una ragazza nata in Brasile dauna famiglia di origine italiana, si è trasfe-rita qualche anno fa nella nostra provincia,per fare una nuova esperienza, sia di lavo-ro che di vita.La grafica è una sua passione, che nel tem-po si è trasformata in un lavoro.Ha conseguito la laurea in design graficoe industriale, ha frequentato un semestre distudi negli Stati Uniti e ha avuto esperien-ze di stage durante il periodo universitario;oggi lavora in uno studio di design.Ha trovato nel concorso un'opportunità per"esercitarsi", ma anche per divertirsi, pren-dendo parte ad un'iniziativa "interessanteed utile"

Vuoi maggiori informazioni su Mosaico Giovani?

Chiedi al Coordinamento Provinciale InformaGiovani

Tel: 0332 252.647/677/557Oppure collegati a

http://www.provincia.va.it/giovani/htm

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Ma certo!!! E il motivo è che il motore e i destina-tari del magazine, come delle azioni di Mosaico,siete voi cari ragazzi!!! A noi solo il compito di ti-rar le fila e assemblare il vostro prezioso lavoro!

Una prova???Primo grande step del Progetto Mosaico Giova-ni, è stato l'indizione del Concorso per l'idea-zione grafica del logo del Progetto e per le pro-poste non ci siamo rivolti a società digrafica/comunicazione, bensì ai ragazzi dellanostra provincia (e non solo)! Ampia è stata la partecipazione, grande l'im-pegno dimostrato e arduo il lavoro della giuriaper individuare un vincitore!

L'Orchestra Giovanile Studentesca della Provincia di Vare-se è un progetto dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Vare-se, ideata nel 2000 dalla professoressa Lucia De Giorgiche ne cura la direzione artistica e musicale.L'Orchestra, composta da allievi iscritti a scuole elementa-ri, medie inferiori e superiori e da giovani universitari, si èdistinta in questi anni per il suo impegno umanitario, perle sue finalità educative e per la scelta e l'interpretazionedei brani del suo repertorio.Nata per rispondere all'inclinazione musicale dei giovanidi suonare e cantare insieme, ha sviluppato e consolidatole abilità strumentali e vocali e, favorendo ed incentivan-do la creatività, ha accresciuto e valorizzato le competen-ze individuali.Oggi, riconosciuta da tutti come valore aggiunto al nostroterritorio, è una grande occasione di incontro fra giovani,istituzioni, genitori, enti ed associazioni.

L’iscrizione e la partecipazione sono completamente gratuite.

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della RicercaUfficio Scolastico per la LombardiaUfficio Scolastico Provinciale di Varese

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In questi ultimi anni il mondo tradizionale del fu-metto si sta lasciando influenzare da quello orien-

tale attraverso i manga giapponesi.Il primo a coniare il termine “manga” fu il pittoreKatsushika Hokusai (1760-1849), che unì i dueideogrammi cinesi MAN (divertente) e GA (imma-gine).Ad applicare il termine “manga” ai fumetti giap-ponesi fu Rakuten Kitazawa ad inizio Novecentomentre Osamu Tezuka veniva identificato come “ildio dei manga” per averli resi popolari.Il fenomeno dei “manga”cominciò ad affermarsi an-che in Italia all’inizio de-gli anni novanta graziealle case editrici Grana-ta Press e la più moder-na Star Comics.

Ma come si fa unmanga?Il lavoro del mangaka(autore di manga) richie-de molta pazienza e, so-prattutto, tanta fantasia.Per creare un vero e propriomanga bisogna solamente pro-curarsi semplici, ma essenziali,strumenti da disegno. Infatti il kit idea-le per il disegno di manga comprende:matite, gomme, righelli, curvilinei e un quadernoper gli schizzi e pastelli acquerellabili (in alterna-tiva sono molto efficaci anche i colori acrilici).

Come si fa a realizzare i personaggi ti-pici dei manga?Prima di tutto bisogna impostare il personaggioche si vuole realizzare su fogli di brutta copia.Per disegnare il volto vi basterà un semplice ovaleche dovrete inclinare a seconda delle posizioniche volete dare al personaggio. Una volta impo-

state tutte le varie componenti del viso (per il nasobasta anche un semplice punto) cercate di ripro-porre la corporatura utilizzando il metodo delle fi-gure geometriche.Prima tracciate delle linee stiliz-zate per capire dove posizionare le braccia e legambe. Le spalle e le ginocchia sono formate dasemplici cerchi. Successivamente potete dare volu-me al vostro “manichino” delineando tutte le parti-colarità del corpo tracciando, per le mani, altripiccoli ovali che andrete a sovrapporre per forma-re le dita. Se volete rappresentare un bambino, latesta dovrà essere più tondeggiante e con gli oc-chi molto circolari; per i disegni di ragazzi ricor-datevi di fare i lineamenti spigolosi con gli occhileggermente a mandorla, mentre per raffigurareun adulto occorrerà aumentare le rughe del voltoriducendo ulteriormente le dimensioni degli occhi.

Inizialmente i dise-gni vi sembrerannostatici ma con un po’di esercizio e di colo-re prenderanno vita. Qualora voleste disegna-re un vero e proprio man-ga dovrete impaginare le vi-cende al contrario partendodalla fine del vostro albo e posi-zionando le vicende e i dialoghida destra a sinistra.

FUMETTI a cura di Elisabetta Ranco

MANGA MANIAISTRUZIONI PER UN MANGA FAI-DA-TE

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BIJOUX

Questo mese mi sono imbattutain una grande artista della

zona. Il suo nome è Elisa Abba-scià, abita a Ghirla ed ha conse-guito la Laurea Triennale in Scien-ze della Comunicazione all’Uni-versità dell’Insubria. Oltre ad esse-re una ragazza molto disponibilee simpatica, ho scoperto che ha unhobby molto particolare: creagioielli personalizzati, cosa cheper noi donne, è davvero gratifi-cante. La domanda mi sorge spon-tanea: perchè vagare alla ricercadi qualcosa che non troviamo incommercio, se abbiamo la possibi-lità di averla, come piace a noi,creata a mano da un’artista di ta-lento come Elisa?Entusiasmata dall’idea checi siano persone che ama-no ancora la vera arte,vi lascio alla mia inter-vista a questa graziosaragazza.

In che anno hai iniziato acreare gioielli?Ho scoperto la mia vena creativanel 2004; prima lavoravo comecontabile in un ufficio, ma nonsentendomi soddisfatta, mi sonoiscritta a Scienze della Comunica-zione: pensa che ho utilizzato ilmio hobby come materia per latesi di laurea.

Quali materiali utilizzi?Principalmente ceramica sinteti-ca, con cui creo le mie rose. Perle collane ed il resto dei mieigioielli utilizzo anche cristalliSwarovski, pietre dure e perline.

Che sensazione hai provatola prima volta che hai ven-duto le tue opere ad unmercatino?Bellissima! Vedere qualcuno che

pagava per avere qualcosa crea-to da me era un’emozione inde-scrivibile. Il frutto del mio ingegnoe della mia creatività erano statiapprezzati! Persone che inizial-

mente avevano acquistatosolo una rosellina, hanno

continuato a restarmi fe-deli e sono tutt’ora clien-

ti fissi. Una cosacarina della miapassione è che,in base alle ri-

chieste dei clienti,personalizzo le mie opere, crean-do colori che si adattano ai vesti-ti o agli accessori che il clientestesso indossa. Ad esempio, hoprodotto collane personalizzateper alcune spose, creando appo-sitamente il colore delle rose, inbase alla tinta della stoffa del ve-stito, rendendo così unico ilgioiello per il loro giorno più im-portante.

Quali sono i gioielli piùapprezzati dalla maggiorparte delle persone?Il mio punto di forza sono le rose,da cui prende il nome il mio logo:“Le Rose di Elisa”. Sono, però,molto apprezzati anche i gioiellidi Swarovski, in quanto già cono-sciuti sul mercato.

Che consigli daresti ai futuricreativi?Sicuramente di seguire la propriapassione e non lasciare che rimangairrealizzata. Non lasciarsi scorag-giare: all’inizio è difficile venire subi-to apprezzati, perché la concorren-za è tanta.Creare qualcosa che contraddistin-gua dagli altri e non deludere mai leaspettative dei clienti. Solo così sipuò riuscire in questo campo e ave-re tante soddisfazioni. Con il mio hobby sono riuscita amantenermi l’Università.

PER INFO:www.lerosedielisa.blogspot.comE-mail: [email protected]

a cura di Marilisa Menegatti

ELISAUna rosa con un grande talento

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TEATROa cura di Aurora Morano

De la Guarda” è una compa-gnia teatrale sinonimo di

emozione, istinto e movimentoper uno spettacolo senza prece-denti: nasce nel 1992 a BuenosAires ed è composta da un grup-po di artisti circensi e ballerini ar-gentini, che girano il mondo dacirca quindici anni con uno spet-tacolo eclettico, liberatorio, pri-mordiale e soprattutto coinvol-

gente. Con il progetto Villa Villadebuttano nel ’98 a New York ehanno subito un inaspettato quan-to immediato successo, che li por-ta a esibirsi a Londra e l’anno suc-cessivo a Las Vegas; in Italia ap-prodano al “Gilli Cube” di Milanoe registrano il tutto esaurito fin dal-la prima serata.E’ uno degli spettacoli più modernial mondo, dove il pubblico fa par-te dello show ed il cui scopo è col-pire direttamente tutti e cinque isensi. Il segreto della performanceè quello di giocare con le più sem-

plici emozioni e paure umane, congli istinti primari (come la sopravvi-venza o il sesso), e con le condi-zioni climatiche come la pioggia,il vento, i tuoni, il caldo e il freddo,con i quali si vuole riprodurre il de-siderio di sfidare la natura.Ciò che colpisce è l’interattività del-lo spettacolo, durante il quale si ve-dono acrobazie di ogni tipo ac-compagnate da musica house,techno e percussioni tribali. Alloshow si assiste in piedi: si entra inun cubo nero tutto buio; il soffitto sitinge di vari colori ed ombre nel

E’ UNO DEGLI SPETTACOLI PIÙ MODERNI AL MONDO,

DOVE IL PUBBLICO FA PARTE DELLO SHOW ED IL CUI SCO-

PO È COLPIRE DIRETTAMENTE TUTTI E CINQUE I SENSI

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Rapiti dalla scenaECCO LO SHOW CHE STA LETTERALMENTE VOLANDO SU TUTTO IL MONDO

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TEATRO

quale si possono scorgere straneforme che volano, si sentono gridae suoni della natura in un crescen-do di emozione e stupore senzacapire cosa stia per succedere.Il tetto si copre di gocce fosfore-scenti e viene percorso da stra-ni effetti ottici mentre si produ-cono rumori come squittii e loscrosciare della pioggia.

Si crea suspense fino a quandodei corpi sospesi nel vuoto ap-pesi a testa in giù si calano sulpubblico. Coriandoli, pallonci-ni, palline e fumo travolgono ilpubblico, dando inizio ad unrituale di festa. I danzatori s’in-seguono sospesi nell’aria sfi-dando vento e pioggia che siabbattono su di loro e su chi

del pubblico vuole farsi coin-volgere.Uno spettacolo indimenticabileche trasporta in una dimensioneche non ha niente a che fare conla realtà urbana che ci circonda.

www.delaguarda.com

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SPORT

Run into the wild - corri nella natura selvaggia concarta e bussola in mano: questo è l’orienteering!

Con questo sport potrai imparare ed affinare le tuetecniche di orientamento con carta topografica e bus-sola, ogni volta che vorrai, confrontarti con altri ra-gazzi e ragazze di società diverse e, diventandoagonista, girare un po’ di mondo. L’orienteeringapre la mente, fa funzionare meglio la testae ti fa ragionare con l’utilizzo della logica.E’un’attività nata da poco, prima nei Paesi scandina-vi, poi diffusasi in tutta Europa entrando anche in Ita-lia dove negli ultimi anni ha avuto un grandissimo suc-cesso soprattutto nella scuola (coinvolgendo geografiae scienze oltre che educazione fisica). Servono solobussola, cartina da orientamento, scarpe adatte, tutae volontà di apprendere la tecnica di navigazione, di-vertirsi, viaggiare, sperimentare nuove circostanze efare amicizia con altri tuoi coetanei.In provincia di Varese, l’Orienteering si stasviluppando rapidamente.

Due sono le associazioni agonistico-dilettantisticheattive in provincia: Varese Orienteering e Se-sto 76 Lisanza.L’ultima è quella di cui faccio parte e che contanella sezione orientamento una ventina d’atletiiscritti che provengono dalle zone limitrofe di Se-

sto Calende (sede amministrativa), dall’omonimacittà allo sbocco del Ticino dal Lago Maggiore, ed al-

cuni soci di Milano.Grazie all’insegnamento del mio professore di

Educazione Fisica (Roberto Biella) delle scuolesuperiori “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Sesto

Calende, ho potuto avvicinarmi, conoscere ecompetere agonisticamente in gare dapprima

promozionali e provinciali (GiochiSportivi Studenteschi) nei bellissimi bo-

schi della nostra zona e poi in competizio-ni regionali, nazionali ed internazionalidella Federazione Italiana Sport Orienta-

mento.Orienteering significa anche conoscere

L’orienteering comprende quattro specialitàsportive:CO Orienteering: (corsa orientamento classi-ca nei boschi e in città);SCI-O Orienteering: (per gli amanti dello scinordico, corsa orientamento sulle piste da fondoinnevate);TRAIL-O Orienteering: (orientamento di pre-cisione e per i diversamente abili);MTB-O Orienteering: (per gli amanti dellamountain-bike, “ciclismo orientamento” nei bo-schi).Provando ciascuna di queste specialità, potraitrovare quella più adatta a te!

LO SPORT DEI BOSCHI:

ORIENTEERINGTra natura, divertimento e avventura

a cura di Emanuele Patella

SPECIALITÀ

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SPORT

boschi incantati e città europee ed italiane. Devo di-re grazie a questo sport se ho potuto visitare per laprima volta centri storici magnifici come Firenze,Venezia, Bergamo, Torino e centri montani ri-nomati come l’altopiano di Asiago, la val-le di Fiemme e di Non, la Valsugana(Trentino) e tanti altri posti meno rinomatima altrettanto belli.Orienteering significa anche gare al car-diopalma, invasioni di pulmini con orientistiappassionati di questo sport, dotati di cartine,bussole e tute di nylon, in città e nei boschi. E spes-so meraviglia lo stupore della gente che ti guarda

sfrecciare davanti a sé e si domanda che cosa stia-no facendo delle persone così sudate e concentrate

sulla carta tanto da non vedere una bicicletta oun cataclisma. La risposta è semplice: si

stanno divertendo, stanno ragionando,stanno studiando le tattiche di ricercadel punto, stanno calcolando il tempodi gara sperando d’essere primi e diconquistare una posizione in classifica.

Ma che cosa significa veramente fa-re Orienteering?Beh, significa correre, alla ricerca di alcuni segnapo-sti codificati in cartina, fare le scelte di percorso piùconvenienti, e impiegarci il minor tempo possibile ri-spetto agli altri, per poter vincere. Sì, è importantefare la scelta di percorso più conveniente per arri-vare al punto di controllo detto “lanterna” (un segna-posto di stoffa bianco e arancio), perché nell’orien-teering non vince chi è più forte fisicamente, maspesso chi sbaglia di meno nella tecnica delle sceltedi percorso. Allora che ne dici? Verrai a trovarci?Vieni a Sesto Calende al più presto per provare in-sieme a noi questo magnifico sport.

Puoi consultare i siti internet: http://vareseorienteering.blogspot.com

www.sesto76.it - www.fiso.itwww.fisolombarda.it 17

Rappresentativa regionale lombarda di corsa orientamento al Trofeo Internazionale ARGE Alessandria Livorno Pisa

per regioni dell’arco alpino a St. Gallen (Svizzera) - ottobre 2008

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Scivolano sul ghiaccio rovente sotto i loro piedi,ma non stiamo parlando di pattinatori.

Usano i dischi, ma non sono dei dj. C’è il portiere, ma non rincorrono una palla rotonda.Indossano una maschera, ma non è per il Carnevale.Vestono una corazza, ma non devono andare inguerra... o quasi... Indovinato? Sì?Meno male... Ovviamente stiamo descrivendo igiocatori di hockey su ghiaccio, sport che ha vi-sto la città di Varese protagonista soprattutto frala fine degli anni ‘80 e gli anni ‘90.

Ora, dopo le vicissitudini che hanno portato al fal-limento del 2005, l’Hockey Varese sta tentando

una difficile risalita verso la serie A1. I “Mastini”,come sono chiamati dal simbolo della squadra,ora militano in serie A2, e hanno hockeysti moltogiovani e promettenti: uno dei più talentuosi è il lo-ro portiere, maglia numero 74.

Dicci brevemente chi sei e che cosa fai...Mi chiamo Marchetti Ilario, ho 21 anni e gioco inserie A2 come portiere dell’Hockey Varese. Que-sta è la mia prima stagione: non siamo riusci-ti a raggiungere i playoff ma è una bellis-sima esperienza; in più siamo unasquadra giovane e col passare de-gli anni miglioreremo sicuramente.

Da quanto sei nel mondodell’hockey?Ho cominciato a pattinarea 3 anni, all’età di 6 hoiniziato a giocare, primacome giocatore di movi-mento, poi come portie-re, e non mi sono pentitodi questo cambio di ruo-lo, perché è andata mol-to bene!

Definisci l’hockey inpoche parole...Beh, non è sicuramente unosport classico, è veloce e com-pleto, dà forti emozioni, si usamolto il fisico. Serve, oltre auna tecnica di base, saperpattinare piuttosto bene...18

SPORTa cura di Francesca Capoluongo e Luca Mastrorilli

I MASTINI DI VARESEHOCKEY SU GHIACCIO - OBIETTIVO PROMOZIONE

ALLA SCOPERTA DI UNO SPORT

NON MOLTO DIFFUSO, MA CHE A

VARESE HA UNA BELLA “STORIA”...

QUALI PROGETTI PER IL FUTURO?

Parola chiave: “passione”

Mario Marchetti, portiere dei Mastini di Varese

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E’ importante lo spirito digruppo?

E’ una componente fonda-mentale. Anche se sei

una squadra “scarsa”,facendo tanto gruppopuoi superare difficol-tà che magari unteam fortissimo pienodi campioni, ma conpoca coesione, nonriesce ad affrontare.

Come fai a con-ciliare lo sport coi

tuoi impegni?Personalmente per me ha

comportato una riduzione delcontratto di lavoro... L’allenamen-

to è tutti i giorni dal lunedì al giovedì, con doppiarazione il mercoledì. Giochiamo venerdì e dome-nica, il campionato è lungo, affrontiamo ognisquadra quattro volte, e in più c’è la Coppa Italia:34 partite in cinque mesi, compreso il periodo diNatale... Ma ne vale la pena!!

La parola all’esperienza...Giancarlo Merzario è stato, ed è tuttora, un’iconadei Mastini. Classe ‘69, attaccante, ha giocatoper molto tempo in serie A1, vivendo gli anni mi-gliori dell’Hockey Varese. Il suo palmares è di tut-to rispetto: 2 scudetti e una Federation Cup (equi-valente della Champions del calcio). Abbiamo ap-profittato della sua grande competenza, visto cheè da 25 anni in questo settore, per porgli alcunedomande...

Come ha iniziato?Abitavo vicino al palaghiaccio, un mio amico miha invitato e da lì è nato tutto... in seguito mi è ca-pitato di smettere e riprendere, come succede adogni ragazzino, ma poi la passione ha avuto lameglio e sono riuscito ad arrivare in alto grazie aquesta stessa passione e soprattutto ai sacrifici.Sono stato ripagato con emozioni e soddisfazioniche di solito non ottieni con lavori ”normali”: sonoassolutamente uniche.

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SPORT

Chiunque abbia visto l’o-monimo film di Monicelli

non può dimenticare la sgan-gherata comitiva al seguitodell’intraprendente capitanodi ventura Brancaleone (Vitto-rio Gassman).Una banda quanto mai etero-genea, caratterizzata daspontanea allegria, travol-gente energia e fraterno spiri-to di gruppo.

Queste sono le vitali qualitàanche della nostra “ArmataBrancaleone”, squadra vare-sina di Sledge Hockey (hoc-key su slittino, per personecon disabilità permanenteagli arti inferiori), i cui atletisono persone dai 25 ai 68anni.E’ nata nel 2003 nell’ambitodelle iniziative della Polha(associazione di disabili con

indirizzo prettamente sporti-vo) in prospettiva delle Para-limpiadi di Torino 2006.Ambrogio Magistrelli, il con-dottiero dell’Armata, nonchétitolare nella nazionale, ci haspiegato le numerose difficol-tà incontrate per la prepara-zione alle olimpiadi. “Siamoriusciti a partecipare grazieprincipalmente ad una gran-

ARMATA BRANCALEONE

SLEDGE HOCKEYL’altra faccia dell’hockey varesino

segue>

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SPORT

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Rivede la stessa dedizione negli under19di oggi?Ad essere sincero, un po’ meno, perché a differen-za di 20 anni fa ci sono più distrazioni, più impe-gni. Sono contentissimo però del mio gruppo an-che se dovrà migliorare nella predisposizione alsacrificio.

Quali sono le caratteristi-che basilari di un bravogiocatore?Sono tante... la “solita” pas-sione, la grinta, il fisico, l’al-lenamento continuo, il talen-to e l’intelligenza, solo percitarne alcune... anche senon è detto che chi ab-bia talento sfondi disicuro, talvolta nonbasta. Senza sacri-ficio non si arrivada nessuna par-te, non esistonoscorciatoie: so-lo se meriti vaiavanti.

A m b i z i o n iper il futuro?Portare al più pre-sto questi ragazziin serie A1. Alcunihanno già le carte inregola per farlo. Ci so-no addirittura dei ‘93 mol-to bravi che sono già stati innazionale, ma serve continui-tà assoluta... Lo sport è così...

dissima forza di volontà, il successo più im-portante è stato nel dimostrare di poterci ri-uscire; infatti anche se erano la squadra conle più alte disabilità si sono battuti come deiveri branca-leoni e hanno guadagnato l’otta-vo posto.L’associazione Polha si basa sul volontariatoe anche l’Armata è affiancata da numerosepersone che dedicano con grande gioia e im-pegno il loro tempo agli atleti. Uno di loro è Roberto Marchiolato.

Da quanto collabora con l’Armata ecosa le hanno insegnato questi ra-gazzi?Seguo la squadra dalla sua fondazione, pri-ma mi occupavo dei Mastini ma questo èrealmente un altro mondo. Venire a stare conl’Armata ha segnato una svolta nella mia vi-ta, io ho 64 anni e ho cominciato a girare ilmondo grazie a loro.

Si può dire che lo sport vero in mol-ti casi si trovi proprio in questi am-bienti?Certo, qui si può ancora vedere grande e pu-ra passione ed anche enorme spirito di sacri-ficio. A parte chi gioca in nazionale nessunodi loro è pagato, ma danno tutto allo sport,per molti è diventato una seconda ragione divita.La loro motivazione è forte e trova radici piùprofonde che in altri giocatori.

I prossimi obiettivi dell’Armata saranno lequalificazioni olimpiche in Repubblica Ceca, mala prospettiva più importante è quella di conti-nuare a giocare nonostante le numerose difficol-tà e il poco interesse da parte della città.L’Armata è alla ricerca di giovani reclute mail palaghiaccio è sempre aperto per chiunquevoglia fare un salto in questo mondo di pas-sione ed entusiasmo.

f.c.

>segue

ARMATA BRANCALEONE

NON È DETTO CHE CHI

ABBIA TALENTOSFONDI DI SICURO,

TALVOLTA NON BASTA.

SENZA SACRIFICIONON SI ARRIVA

DA NESSUNA PARTE

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SOCIETÀa cura di Beatrice Branca, Maruscka Di Noia e Federica Tomasini

Anche qui, la mafia. E non dapoco tempo. Quanti pensa-

no che si tratti di un problemacircoscritto al Sud? Da oltre qua-rant'anni, in realtà, la criminalitàorganizzata si è insinuata e ra-mificata nei settori più fruttuosidell'economia del Nord Italia.

Il mafioso di oggi non è più ilpersonaggio da film, concoppola e pistola. Spesso,potrebbe essere un distintouomo d'affari che, impec-cabilmente in giacca ecravatta, muove ingenticapitali frutto di attivitàillecite.

All'interno del nostroterritorio regionale, lamafia può infiltrarsi indiversi ambiti comeedilizia, ristorazio-ne, ecologia, sanitàe commercio, con-trollandoli diretta-mente o impo-nendo ai gestoriil pagamentodi una tan-gente: il piz-zo.Se l'attivi-

tà mafiosa in Lombardia si mani-festa in modo relativamente nonviolento, sovente dissimulando lapropria presenza, alcuni fatti dicronaca fanno invece emergerein modo eclatante traffici e faideimputabili a varie cosche di asso-ciazioni mafiose come 'Ndran-gheta e Cosa Nostra che cerca-no di infiltrarsi anche nel Varesot-to.

Segnaliamo un fatto inquietante,trattato da articoli di “CalabriaNotizie”, di “Milanocosa” e dinumerosi altri siti web, avvenutonel luglio 2008, quando il capodell'ufficio tecnico (funzione par-ticolarmente rischiosa e tra i ber-sagli più gettonati della crimina-lità organizzata) del Comune di

LOMBARDIA, NUOVA RICETTA:

RISOTTOalla mafia

IL MAFIOSO DI OGGI NON È

PIÙ IL PERSONAGGIO DA FILM,

CON COPPOLA E PISTOLA.

SPESSO, POTREBBE ESSERE UN

DISTINTO UOMO D'AFFARI

21segue >

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Questo è il logo realizzato per unConcorso, promosso dalla Fondazione"Falcone - Borsellino - Scopelliti", in-serito all'interno del nostro Progetto"Alternanza-Scuola Lavoro". Que-st'ultimo si concluderà con il Conve-gno "Sulle Regole", che terremo il 15Maggio, presso il Teatro delle Arti, viaDon Minzoni, Gallarate, ore 9.30.

UN PERCORSO ALLA SCOPERTA DEL SIGNIFICATO DI LEGALITÀL’esperienza di un classe del Liceo Classico “Pascoli” di Gallarate

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SOCIETÀ

< segue

Besnate è stato accoltellato davanti al Municipio.Una settimana prima, una bottiglia molotov avevaincendiato l'auto del dirigente dell'ufficio tecnicodi un Comune vicino, Lonate Pozzolo. Entrambiquesti fatti sono stati attribuiti a regolamenti di con-ti tra clan mafiosi, come affermano i siti citati pocoprima. È noto, come dichiara l'Associazione Saveria Antio-chia Omicron Onlus di Milano, che all'ortomercato mi-lanese o a Malpensa, zone ad alto rischio per via delcontinuo flusso di merci e persone, spesso vengono in-tercettati traffici di armi e droga.

Non si può escludere quindi che gli interessi dellamafia infiltrata nel Nord Italia potrebbero orientarsiverso l'enorme business rappresentato dall'Expo2015 di Milano che, con la sua miriade di appaltie investimenti, rappresenta indubbiamente uno deibersagli più ghiotti per la criminalità organizzata.Dunque, non facciamoci illusioni. Anche la no-stra zona è contaminata da questo fenomeno.La Lombardia risulta essere in realtà, secondoil libro "Mafie del Nord" di Ezio Dell'Olio, edi-zioni Punto Rosso, la quarta regione italianaper intensità mafiosa sul territorio.

Un quarto posto dal quale dobbiamo il prima pos-sibile retrocedere!

"E' promosso l'apprendimento intutto l'arco della vita e sono assi-curate a tutti pari opportunità diraggiungere elevati livelli cultura-li e di sviluppare le capacità e lecompetenze attraverso conoscenzee abilità, generali e specifiche, co-erenti con le attitudini e le sceltepersonali, adeguate all'inserimen-to nella vita sociale", così recita l'articolo 2, comma 1, lettera a)della Legge Moratti, varata il 28.03.2003. Il

progetto nasce propriosulla linea di questo prov-vedimento. Si tratta diuna metodologia didattica che consiste nelrealizzare gli studi del secondo ciclo alternan-do periodi di studio e lavoro; questa modali-tà consente di motivare e orientare gli stu-denti, diffondere la cultura del lavoro e faracquisire loro competenze spendibili in ambi-to professionale, attraverso la collaborazionedi Enti Statali ed Associazioni di Volontariato.

Di Melissa Tonetti e Genni Lozito

Abitare il conflitto": rinuncia alla lotta o de-siderio di riscatto? Noi abbiamo scelto di

combattere. Contro chi? Contro una problemati-ca sociale che, col tempo, è diventata una verae propria emergenza criminale. Non siamo sem-plici ragazzi sognatori, illusi di poter cambiare ilmondo, ma giovani che vivono con l'ostinata vo-lontà di portare alla luce una mala pianta che,come la mafia, agisce subdolamente, indisturba-ta, all'interno della nostra società. Tra la massa di adolescenti schierati in difesa del-la legalità ci siamo anche noi, i ragazzi della

PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA-LAVOROCHE COS'E'?

Mafia - Non siamo marionette

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SOCIETÀ

Classe II B del Liceo Classico G. Pascoli di Gallara-te. Già da due anni, infatti, siamo impegnati in unprogetto biennale di Alternanza Scuola-Lavoro, de-nominato "Learning in labore. Abitare il conflitto:percorso di educazione alla legalità". Il progettoprevede, come tematiche connesse, la "Cultura ma-fiosa", intesa anche come atteggiamento culturale, ela "Legalità". Il primo anno è stato concepito comefase di orientamento. Abbiamo, infatti, partecipatoad alcune lezioni propedeutiche riguardanti le defi-nizioni di conoscenza, abilità e competenza e, nel-lo specifico, le nove competenze fondanti i percor-si didattici di Alternanza; l'iter di approvazione diuna legge e le tipologie di decreti; l'arte pubblici-taria e le strategie comunicative; le figure profes-sionali dell'addetto stampa e del curatore marke-ting territoriale. Noi studenti abbiamo affrontato,inoltre, un percorso di counselling psicologico-orientativo sulle tematiche della conoscenza di sée sullo sviluppo dell'autostima. L'anno di orienta-mento, infine, si è concluso con la realizzazione didue convegni che hanno visto la partecipazione,in qualità di relatori, di personalità quali il dott.Piercamillo Davigo, Consigliere della SupremaCorte di Cassazione, il dott. Alberto Nobili, Procu-ratore Aggiunto presso la Procura di Milano, ildott. Francesco Dettori, Procuratore della Repub-blica del Tribunale di Busto Arsizio, il Ten. Col.Mario Mettifogo, Comandante dei R.O.S. di Mila-no, il dott. Pier Paolo Romani, della CommissioneAntimafia e la dott.ssa Jole Garuti, dell' Associa-zione Saveria Antiochia Omicron Onlus. Que-st'anno, nel mese di Gennaio, siamo stati inseritiper due settimane in tre settori della Provincia diVarese (Comunicazione, Cultura e Ambiente). Il lavoro del settore Comunicazione è stato finaliz-zato all' acquisizione di competenze in ambitogiornalistico, quali la preparazione di una Confe-

renza Stampa, la stesura di un Comunicato Stam-pa e la realizzazione di un montaggio televisivo.Quest'ultimo comprende le tre interviste, effettuatedirettamente da alcune studentesse, al Questore,dott. Matteo Turillo, al Prefetto, Dott.ssa SimonettaVaccari (entrambi operanti a Varese) e al dott. Ot-tavio D'Agostino, GIP del Tribunale di Varese.Il gruppo Cultura si è occupato della creazione diun laboratorio, finalizzato alla sensibilizzazionedi un gruppo di ragazzi, appartenenti ad unaScuola Media del territorio, sulla problematica delfenomeno mafioso.Il lavoro del settore Ambiente, infine, è stato indi-rizzato all'acquisizione di conoscenze sull' Eco-mafia, all'organizzazione di una serata presso ilnostro Liceo, con lo scopo di presentare e promuo-vere il Progetto, ed alla creazione di un logo peril Concorso promosso dalla Fondazione "Falcone,Borsellino, Scopellitti". Si sono occupati, inoltre,della gestione dei rifiuti, sia in Italia, sia nel terri-torio della provincia di Varese, effettuando sopral-luoghi presso un inceneritore e una discarica del-la zona.Il secondo anno del Progetto si concluderà conl'organizzazione di un incontro-conferenza previ-sto per il giorno 15 Maggio 2009, presso il Tea-tro delle Arti di Gallarate, durante il quale interver-ranno, in qualità di relatori, il dott. Gherardo Co-lombo e don Gino Rigoldi.Il progetto di Alternanza Scuola-Lavoro si è avval-so dell'aiuto e della collaborazione di alcunipartner territoriali come la Provincia di Varese eLegambiente. "La regola è l'altra faccia della convivenza". Sì.E noi ci crediamo davvero. In mezzo alla follanon smettiamo mai di gridare. Una voce si sen-tirà. Anche se fosse solo una fra mille. Quella èla voce della legalità.

La regola è l'altra faccia della convivenza

(Gherardo Colombo)

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Noi di IG Magazine abbiamo incontrato Vita ePaola, due ragazze del comitato locale di Vare-

se della Croce Rossa Italiana. Da quando erano anco-ra minorenni fanno parte di una delle sei compo-nenti della CRI, quella dei giovani volontari cheogni giorno aiutano e sostengono con i propri sor-risi e le proprie braccia persone in difficoltà: i “Pio-nieri”. L’origine di questo corpo di volontari risaleal 1922, con la nascita ufficiosa della Croce Ros-sa Italiana Giovanile. A Varese i pionierisono presenti dal 1998, e le nostredue intervistate possono esseredefinite “veterane” di questogruppo formato da ragazzivolenterosi. Attualmentecollaborano al progettoquasi quaranta ragazzie ragazze della provin-cia di Varese. Ma lasciamoci spiega-re esattamente l’iter dapercorrere per diventa-re un “Pioniere”, le mo-tivazioni che le hannospinte alla scelta e ai com-piti che svolgono ogni gior-no. Sentiamole:

Come siete venute a conoscenzadell’esistenza dei “Pionieri”e quando siete entrate?Vita: a sedici anni, quando frequentavo ancora illiceo, intendevo intraprendere un’esperienza di vo-lontariato. Incuriosita dai “Pionieri”, mi sono infor-mata riguardo alle procedure per potermi iscriverea questo gruppo. Subito ho sostenuto gli esami ne-cessari e sono diventata una “Pioniera”. Paola: sono entrata nel 1999, quando ero una di-ciassettenne. Ho ricevuto le informazioni da un’a-mica, il cui padre lavorava già all’interno dellaCroce Rossa. Da allora non ho più smesso e non in-tendo farlo. Sono entusiasta.

Quali sono i requisiti per poter diventate un“Pioniere”? Ci sono esami da sostenere? V: per essere pioniere è necessario avere tra i 14 e i25 anni e frequentare un corso della durata di tre me-si. I ragazzi devono studiare diverse materie, come ilDiritto Internazionale Umanitario, l’Educazione alla Sa-lute, Protezione Civile, Attività per i Giovani e AttivitàSocio Assistenziali, per un totale di venti incontri. P: questo che vi è appena stato descritto è il Corso Aspi-

ranti Pionieri, al termine del quale i partecipan-ti devono sostenere un esame teorico-

pratico. Se il risultato è positivo, iragazzi continuano l’iter attra-

verso un periodo di tre mesidi tirocinio, aiutati dai “Pio-nieri” più esperti.

Quali sono le prin-cipali attività svolteda voi “Pionieri”?Per quante ore algiorno?V: le attività sono dav-

vero varie, essere un“Pioniere” permette di

sperimentare diverse situa-zioni, di accrescere la tua

esperienza sociale e umana. AVarese lavoriamo a stretto contatto con

la gente, aiutiamo le persone in difficoltà siaeconomica che psicofisica. Attraverso corsi gratuiti diformazione possiamo specializzarci in determinati set-tori, come quello dei bambini. Ho svolto volontariatoin un centro di aggregazione giovanile, nel quale vierano tanti ragazzini in difficoltà, provenienti da fami-glie disagiate. Anche se all’inizio ho provato la sensa-zione della presenza di un “branco” vero e proprio,che non accettava la presenza di una ragazza, hoscoperto che si trattava di bambini già grandi all’ester-no, ma in fondo al cuore ancora piccoli. Quando rac-contavo una storia erano rapiti, dimostravano il loro af-fetto e la loro reale età. Un’altra attività di cui mi sono

a cura di Marco Bonaglia

PIONIERI VARESEL’esperienza di due giovani che partecipano all’attività della CRI locale.

VOLONTARIATO

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occupata è stata portare la cena ai senza-tetto in via Maspero. Ogni sera c’era un ra-gazzo che sveniva per problemi legati alladroga, una notte c’è stato anche un accoltella-mento. Aiutare persone in difficoltà regalaesperienze fortissime, che ti fanno crescere. P: Un “Pioniere” può scegliere anche di affron-tare situazioni legate all’ambito sanitario. Fre-quentando un corso di specializzazione è possibileaiutare i volontari sulle ambulanze, mantenendo pe-rò sempre la qualifica di “Pioniere”.

Tramite una abilitazione, si può garantire il servizioambulanza ai concerti. Da due anni personalmentecollaboro con il 118. Anche se non è un compito pri-mario di un “Pioniere”, con il corpo volontario delSoccorso può capitare di dover assistere un ferito, odi essere tristemente testimoni della morte di un mo-tociclista. I “Pionieri” raccolgono fondi per diverseiniziative, distribuiscono pacchi alle famiglie in diffi-coltà, leggono le favole negli ospedali ai bambinimalati, insomma, svolgono una miriade di attività,sempre di volontariato. Per quanto riguarda le ore didisponibilità dipende se un “Pioniere” lavora, studia,se ha altri impegni. Variano dai momenti di vita, è il“Pioniere” stesso che sceglie quanto tempo dedicareall’aiuto degli altri. Diversi turni regolano le giorna-te. Per chi lavora in ambulanza durante la settimana

può capitare di non do-ver uscire mai, oppure diessere attivi freneticamente,non si può mai dire: le emer-genze sono imprevedibili.

Per quale motivo consigliereste a un gio-vane di avvicinarsi ai “Pionieri”?P: essere “Pionieri” significa poter aiutare la gente indiversi modi e sentirsi utile agli altri. È molto im-portante il fatto che da “Pioniere” si possa sce-gliere come relazionarsi e come essere operati-vo nel volontariato. Al termine di un’azione diaiuto ci si sente davvero bene, soddisfatti di sestessi. V: questo tipo di volontariato fornisce ai giovanila possibilità di conoscere il mondo, le diverserealtà del sociale nel quale sono immersi. Dopocinque ore di scuola, può rappresentare l’occa-sione per un’ulteriore crescita personale, nonchéla possibilità di relazionarsi con gli altri. Inoltre,lavorare in una segreteria dà modo di vederedall’interno come funziona un ambiente di lavo-ro, per quel che riguarda la gestione dei turni,le problematiche amministrative e burocratichedi un’associazione. Può rappresentare dunqueun modo di avvicinarsi al mondo degli adulti.

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Il Movimento della Croce Rossa opera nel campo dell’aiuto umanita-

rio sulla base di sette principi fondamentali comuni: umanità, impar-

zialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, unità e universalità.

Questi principi sono stati adottati dalla XX Conferenza Internazio-

nale della Croce Rossa svoltasi a Vienna nel 1965, costituiscono

lo spirito e l’etica della Croce Rossa e ne sono garanti e guida.

Essi sintetizzano i fin

i del Movimento ed i mezzi con cui realiz-

zarli. Per tutte le informazioni vai sul sito

: www.cri.it

VOLONTARIATO

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G lobalizzazione, cittadinanza europea,apertura verso altre culture. Ogni giorno

abbiamo a che fare con questi concetti. Paroleastratte per lo più, affascinanti eppure irreali,lontane dalla quotidiana tranquillità di Varese.Ma ecco che, per una settimana, volti, sorrisi, ci-bi e fantasie di altri Paesi europei sono penetra-ti con i loro colori nella nostra città.

Grazie al progetto “Azione 1”, del programma“Gioventù in Azione”, proposta dal Cesvov diVarese in collaborazione con la Cooperativa To-tem, questo gruppo eterogeneo di giovani è sta-to ospitato al Centro Congressi De Filippi di Va-rese, dove ha condiviso grandi e piccole avven-ture quotidiane.

Il filo conduttore della settimana è stato la sco-perta e l’approfondimento del tema “volontaria-to e solidarietà”, indagati tramite la fotografia.La mattinata iniziava con un “energizer”, brevegioco per riscaldare corpo e mente in prepara-zione alle attività specifiche giornaliere.Grande importanza veniva dedicata a momentiche permettevano di conoscersi, stringere amici-

zie e legami al di là di ogni barrie-ra linguistica.

a cura di Francesca Capoluongo e Silvia MazzocchinMOBILITÀ INTERNAZIONALE

SONO LE AZIONI CHE CONTANO!

DIALOGO INTERNAZIONALE24 gennaio - 1 febbraio 2009

7 ragazzi portoghesi7 ragazzi polacchi7 italiani

ma un’unica grande passione per il volontariato e la fotografia

3 lingue differenti3 culture differenti3 tradizioni differenti

“CLOSE UP SHOT OF SOLIDARITY” SCAMBIO GIOVANILE TRA ITALIA, POLONIA E PORTOGALLO

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Visite a Varese e Milano, attività interculturali e so-prattutto… serate a tema! I ragazzi stessi hanno or-ganizzato cene italiane, polacche e portoghesi. Dabrave inviate abbiamo voluto sperimentare in primapersona cosa significa vivere la multiculturalità.Abbiamo partecipato alla serata portoghese e, ov-viamente per puro caso, ci siamo trovate ad assag-giare alcune specialità. Il tutto per mero spirito di se-rietà professionale e dedizione al lavoro, cosa cre-dete?!? Ecco che fra un gustoso “rojoès à minhota”, un dolcissimo “leitecreme”, musica e balli tipici delPaese del rosso Porto, ci siamo trovate immerse inun ambiente accogliente, vivace e frizzante.Il problema della lingua era inesistente: nessun “FirstCertificate” ma tanta voglia di comunicare e scher-

zare insieme, le parole erano semplici e sponta-nee e, quando non bastavano, si ricorreva a fan-tasiose gesticolazioni! Ciò che più ci ha colpiteè stata la grande apertura verso l’altro, la colla-borazione reciproca e il forte legame che in po-chi giorni si era instaurato fra giovani tanto di-versi eppure con così tanto da condividere. Ilprogetto si è concluso con una mostra fotografi-ca, tenutasi in Villa Recalcati (sede della Provin-cia di Varese).Fra i loro numerosi scatti i ragazzi avevano se-lezionato alcune foto per raccontare varie realtàdi volontariato presenti nei diversi Paesi.Durante la presentazione i giovani fotografi rac-contavano della loro esperienza e nei loro occhisi leggevano entusiasmo e passione.Pensavano già con un poco di nostalgia allapartenza e fra saluti ed abbracci ci hanno con-fidato che l’idea degli italiani che porterannocon loro è quella di persone gentili, accoglienti,disponibili e sempre sorridenti. Cerchiamo dinon smentire questa visione, di aprirci all’inte-grazione e ad un mondo multiculturale che tantoci può offrire.

ITALIAAssociazione promotrice:CESVOV"Ho riscoperto l'essere italiano" "il valore del conoscersi"

"il mondo del volontariato"

POLONIAAssociazione promotrice:KCIS (centro iniziative giovanili)"Pensavo sarebbe stato un problema la

diversità fra le culture ma ho scoperto che non-ostante questo abbiamo molte idee in comune" "Mi preoccupava il problema della lingua maho capito che se davvero vogliamo comunica-re possiamo riuscirci senza difficoltà"

PORTOGALLOAssociazione promotrice:PASEC (associazione socio-culturale)"Sì, inizialmente avevamo qualche

paura, ma siamo riusciti ad integrarci e a dive-nire un gruppo unito di veri amici." "Yes, we are all european guys!"

Il Centro di Servizi per il Volontariato della Provincia di Varese èun'Associazione di Associazioni finalizzata a sostenere il volonta-riato nella provincia di Varese dal 1998.

"Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintantoché non vengono trasformate in azioni"

Mahatma Gandhi

Alcune partecipanti allo scambio giovanile organizzato dal Cesvov

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MOBILITÀ INTERNAZIONALE

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P roseguendo nel nostro viaggio alla ricerca del la-voro, una volta definita la destinazione, occorre

pianificare nel dettaglio il "Grand Tour", ossia valu-tare i diversi aspetti che ci permettono di raggiunge-re la nostra meta.

Iniziamo ad organizzare la partenza ricercando del-le offerte vantaggiose.Diverse sono le fonti a nostra disposizione: possiamoconsultare periodici specializzati, giornali diannunci economici o esplorare la Rete. In-ternet, infatti, offre numerosi canali di ricerca: testa-te on-line, portali dedicati e blog; anche chi offre op-

portunità di viaggio o ricerca talenti si avvale deimedesimi strumenti, social network in-

clusi, accanto a quelli tradizionalidella carta stampata.

Per valutare se l'offerta di viaggio èda prendere al volo bisogna porsi le

seguenti domande: voglio trascorrerevia solo il week end o voglio fare una set-

timana di vacanza? Voglio visitare una gran-de metropoli o una piccola città? Voglio affron-

tare un viaggio lungo in termini di spazio e tem-po? C'è un buon rapporto qualità/prezzo? Qua-le mezzo di trasporto devo prendere? Allo stes-so modo per capire se l'annuncio di lavoro mipuò interessare devo chiedermi: voglio un lavo-ro part-time o full time? Voglio lavorare in unamultinazionale o in un'azienda artigiana?Sono disposto a trasferirmi? E' uno stageretribuito? Il compenso è in funzione de-

2A PUNTATA GLI STRUMENTI PER TROVARE LAVORO: GLI ANNUNCI DI LAVORO E ILCURRICULUM VITAE

Per maggiori informazioni, ap-profondimenti o per una consu-lenza orientativa gratuita puoi ri-volgerti agli sportelli InFormaLa-voro della Provincia di Varese. Tutti gli indirizzi li trovi sul sito: www.provincia.va.it/lavoro.htm

VIAGGIO NEL MONDO DEL LAVORO:

Il Grand TourPiccola guida per orientarsi nella scelta lavorativa

?

a cura del Coordinamento IFLORIENTAMENTO

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gli obiettivi raggiunti? Quali mezzi di traspor-to devo prendere?

Inoltre, quando si leggono le offerte bisogna faremolta attenzione, perché possono nasconderedelle trappole. Può accadere, infatti, di farsi incanta-re da un hotel a 5 stelle in centro città ad un prezzocontenuto che poi si rivela una stamberga di perife-ria; ugualmente un'azienda può attirare l'attenzio-ne promettendo guadagni straordinari a personesenza esperienza. Per questo motivo è importanteimparare a sapersi muovere tra le diverse possibi-lità e diventare bravi a riconoscere gli annunci po-co attendibili.Gli annunci "seri" sostanzialmente contengono unabreve descrizione della struttura ricettiva in termini didimensioni, della posizione geografica, dei serviziofferti ai turisti, il prezzo ed eventuali sconti, così co-me le aziende, oltre ad indicare il settore in cui ope-rano, specificano la sede di lavoro, se ci sono servi-zi come la mensa e l'asilo aziendale, se è raggiun-gibile dai mezzi, il tipo di qualifica ricercata, i requi-siti richiesti e l'offerta retributiva.Per rispondere ad un annuncio basta seguire le indi-cazioni presenti nel testo dell'inserzione, fonda-mentale è indicare la fonte e la data di pub-blicazione. Se tra le varie proposte non c'è quellache fa al caso nostro, possiamo decidere di pubbli-care un annuncio personale dove brevemente descri-veremo cosa stiamo cercando e dove desideriamoandare.

Ma prima di prenotare un viaggio devo essere sicu-ro di avere i documenti che mi servono. Il CurriculumVitae è lo strumento che ci permetterà di varcare iconfini che separano il mondo della scuola da quel-lo del lavoro. Difatti, per recarci ovunque dobbiamoessere muniti di un documento di riconoscimento incui sono presenti i nostri dati anagrafici ed altre in-formazioni che ci riguardano (stato civile, professio-ne...) ed il Curriculum Vitae è il "passaporto"per il mercato del lavoro, che contiene in ma-niera sintetica gli aspetti più rilevanti della nostra for-mazione e delle nostre esperienze lavorative, oltrealle conoscenze linguistiche ed informatiche, e dovein alcuni casi possiamo aggiungere delle note cheevidenziano la coerenza tra le nostre passioni e la

ORIENTAMENTO

Si tratta di un annuncio serio?

"Poche sono le cose impossibili se si è diligenti e dotati di capacità. Le grandi opere non si compiono con la forza, ma con la perseveranza".

(Samuel Johnson)

LE TRE REGOLE DEL LAVORO:

1 Esci dalla confusione, trova semplicità;

2 Dalla discordia trova armonia;3 Nel pieno delle difficoltà risiede l’occasione;

(A.Eistein)

mansione che andremo a svolgere. Chi lo leggeràpotrà farsi un'idea di come siamo, di quanto sappia-mo della realtà a cui ci stiamo rivolgendo e valuteràse potenzialmente siamo la persona giusta nel postogiusto. Come esistono documenti di diverso tipo (adesempio la carta d'identità, il passaporto e la paten-te), esistono diversi modelli di curricula sia a livellodi struttura (quello semplice e quello europeo), sia alivello di contenuti, che variano in funzione del no-stro obiettivo e dell' interlocutore a cui ci rivolgiamo.I servizi pubblici e privati per il lavoro, che abbiamodescritto la scorsa puntata, sono sempre a disposi-zione per "il rilascio" del CV, offrendo un supportoprofessionale per la sua redazione adattandolo alledifferenti realtà. 29

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MUSICA

In questo settimo numero abbiamo pensato di fa-re una chiacchierata con Mr. Pinguino, bassista e

mente di uno dei gruppi più noti della provincia.Di chi stiamo parlando? Proprio di loro... il Po-PunkRock’n’Roll Duo dell’Ammore... i PAY.

Ciao Mr. Pinguino, la prima domanda,anche se è scontata, è di rito: chi sono iPEI?La nostra storia risale alla fine degli anni ’90. Tut-tavia nel corso del tempo ci sono stati diversi cam-biamenti nella formazione originaria. Attualmentei PAY sono un gruppo un po’ strano formato da mein qualità di Mr. Pinguino (basso), da Mr. Gran-chio (chitarra e voce) e da due operai del rock’n’-roll (L e F); a questa formazione 2 + 2 si aggiun-gono di volta in volta degli strumentisti per comple-tare l’organico.

Cosa vi ha spinti asuonare punk rocke fin da subi to adistinguervi per il ti-po di spettacoloproposto al pub-blico?Alla fine degli anni’90 quando c’era sta-ta una piccolaesplosione delpunk in Italia, noinon eravamo visti pro-priamente come un grup-po punk rock, ma tenden-zialmente più pop, perchéeravamo rappresentati da im-magini di animaletti e perchéavevamo un “pazzo” in tuta dilattice rossa ai nostri spettacoli.Con il passare degli anni e il cam-biamento delle mode, iniziammo adessere considerati come una bandpunk rock, anche se ritengo che queste

siano più delle “sciocchezze provinciali” italiane.Infatti, noi abbiamo iniziato a suonare questo ge-nere di musica non tanto per “moda” ma fonda-mentalmente per attitudine ed io stesso tuttora lavivo come tale, come un voler fare quello che sivuole, essere liberi da vincoli sia a livello musica-le che di immagine. Prima dell’idea musicale in sèc’era comunque un progetto artistico a 360°: vive-re la musica come un “pezzo di arte”, ed è questoprogetto che nel corso degli anni si è sviluppato inmodi e situazioni, sia musicali che non, diverse.

Come mai avete deciso di auto produrvifondando “autoproduzioni punkrocker’s”?La nostra scelta è nata con un altro tipo di conce-zione rispetto al precedente modo di intenderel’autoproduzione, il cosiddetto “DO IT YOURSELF”degli anni ’80, che era ormai diventato quasi una

specie di obbligo per igruppi punk. La no-stra decisione è sta-ta dettata principal-mente dalla mia au-toreferenzialità eda quella di Mr.Granchio, nelsenso che ci pia-ce avere un con-

trollo totale su tuttoquello che faccia-

mo, sia musicalmenteche a livello di immagi-

ne e questo ci ha porta-ti ad avere un senso di

diffidenza forte nei con-fronti delle istituzioni disco-

grafiche. L’autoproduzionerispondeva in maniera fun-zionale a questo nostro tipodi atteggiamento, in quantopotevamo decidere ogni co-

sa, da come registrare al tipodi copertina da usare etc... Questo di-

a cura di Fabio Ferrara e Alessandro Cadoni

PAY & AMMOREVOLTI NUOVI DELLA MUSICA “MADE IN VARESE”

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MUSICA

scorso è continuato e si è evoluto nel tempo in va-ri altri aspetti, tanto che la nostra autoproduzionesi è confrontata con delle etichette discograficheoltre che con la distribuzione.

Come è nata l’idea dell’ormai famigeratobarattolo d’Ammore, e qual è il suo misterio-

so contenuto?Il barattolo dell’Ammore è stata ispiratodal barattolo della Campbell soap diAndy Warhol. L’idea è venuta principal-mente a Mr. Granchio in quanto grandeappassionato d’arte. Discutendo e con-frontandoci ci è piaciuta sempre di più l’i-dea di rivisitare la Pop Art in termini punkrock, quindi abbiamo deciso di realizzareconcretamente questa cosa. Inizialmente èstato quasi più uno sfizio, tanto che ne ab-biamo realizzati poche centinaia di esemplaricon un’etichetta in carta da attaccare; ad un certopunto abbiamo notato che ai nostri concerti un sac-co di gente lo voleva perciò abbiamo iniziato a ri-stamparli con la grafica direttamente sul barattolo,vendendone oltre 5000. Il contenuto è legato all’o-monima canzone presente nel nostro secondo cd(Provate Ammore Ynutile), che era essenzialmente uninno all’inutilità; volevamo fare una canzone cherappresentasse qualcosa del tutto inutile, ed il barat-tolo si prestava benissimo a questo, un oggetto inuti-le pieno di Ammore e Rock’n’roll.

Parlando del vostro ultimo lavoro “Federicotre e il destino infausto”, disco peraltro ric-co di prestigiose partecipazioni come Ro-berto Freak Antoni (Skiantos) ed Olly (TheFire), da dove è nata l’idea di creare unapunk rock opera che narra le vicende di undittatore?Alla base di questo disco c’era semplicemente l’i-dea di raccontare una storia poi, parlandone, abbia-mo avuto l’ispirazione per una specie di “punk rockopera” sul tema a noi caro della comunicazione: la

storia è quella di Federico III, un cattivissimo dittatoreche vive in un piccolo mondo dove si formerà una re-sistenza; se si seguono i testi delle canzoni si nota cheFederico manipola la comunicazione per avere il con-senso dei cittadini, e a ben vedere la cosa non ci sem-bra poi così tanto di fantasia. L’ironia è che alla finequando muore ucciso dall’eroe, questo dittatore diven-ta di successo e la gente lo inneggia. La cosa partico-lare è che il protagonista delle vicende è il dittatore,mentre l’eroe non ha un nome ed è essenzialmenteinutile. L’idea musicale è che l’ascoltatore si immedesi-mi in quest’ultimo.

Ci è giunta voce che presto uscirà il vo-stro nuovo cd, ci puoi dare qualchepiccola anticipazione?Il nuovo disco è stato registrato vicino a Fi-renze ed è ufficialmente concluso. A diffe-renza del precedente sarà un disco sempli-cemente di canzoni, anche se c’è stata l’i-dea di fare un altro cd che raccontasse unastoria, ma penso che si farà in seguito. Lecanzoni presenti sono nel classico stile PAY,anche se sicuramente hanno risentito dell’in-fluenza del progetto elettro ’80.

Un EP si può scaricare gratuitamente dal nostrosito, una sorta di omaggio ai Cccp fedeli alla li-

nea e a noi stessi. Anche in questo caso si ripro-pone la volontà di fare tutto di testa nostra, quindi

dobbiamo ancora decidere come pubblicarlo, secollaborare con delle etichette o trovare canali di-versi. Al momento non saprei dare con certezzauna data di uscita ma sicuramente entro quest’an-no in un modo o nell’altro dovrebbe uscire. Anchequesta volta c’è stata la voglia di fare un qualco-sa di diverso, quindi penso che i PAY ci sarannosempre finché avremo nuove idee e stimoli creati-vi.

Contatti: www.ammore.net - www.punkrockers.it

VIVERE LA MUSICA COME UN “PEZZODI ARTE”, ED È QUESTO PROGETTOCHE NEL CORSO DEGLI ANNI SI È SVI-LUPPATO IN MODI E SITUAZIONI, SIAMUSICALI CHE NON, DIVERSE

VOLEVAMO FARE UNA CANZONE CHERAPPRESENTASSE QUALCOSA DEL TUTTOINUTILE, ED IL BARATTOLO SI PRESTAVA BE-NISSIMO A QUESTO, UN OGGETTO INU-TILE PIENO DI AMMORE E ROCK’N’ROLL

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