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Il ritmo lento del tempo Il ritmo lento del tempo Belize Paesaggi incontaminati e storia millenaria. Un viaggio unico, fra le contraddizioni di un paese bellissimo e travagliato

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Il ritmo lentodel tempoIl ritmo lentodel tempo

Belize

Paesaggi incontaminati e storiamillenaria. Un viaggio unico, frale contraddizioni di un paesebellissimo e travagliato

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che qui crearono una base sicura per le loro scorrerie. Tutti,però, hanno un temperamento estremamente amichevole eospitale, che porta a convivere etnie e culture diverse. Così èsuccesso nel passato, quando i Garifuna, un gruppo di indios edi schiavi fuggiti dalle piantagioni, trovarono un rifugio sicuroa Stann Creek, o ancora alla fine dell’ottocento, quando PuntaGorda accolse alcuni soldati Confederati americani. Originariamente il paese faceva parte del grande impero Maya,che vi si sviluppò dal XVI secolo a.C. al IV secolo d.C. La regio-ne fu poi attraversata e conquistata da Cortés nel 1524, ma iveri e propri insediamenti europei risalgono al 1638, quando visi stabilì una comunità inglese guidata da Bartholomew Sharpe,un famoso pirata che fece di queste coste la sua base. Variebande di naufraghi, bucanieri e pirati contribuirono a ingrandi-re questo nucleo, razziando i galeoni spagnoli che portavanooro e argento in Europa. Queste bande presero il nome di “Bay-men”, e cioè uomini della baia, poiché vivevano sulle spondedel golfo dell’Honduras. La Spagna non riuscì mai a espellere ibucanieri inglesi dal proprio territorio e, alla fine, firmò conl’Inghilterra un trattato di pace che permetteva ai Baymen di

coltivare la regione in cambio della loro rinuncia ad attaccare lenavi spagnole. Alterne vicende di lotta fra inglesi e spagnoli sisvolsero ancora nella regione dove, nel frattempo, era stata in-trodotta la coltivazione estensiva della canna da zucchero, fa-cendo massicciamente ricorso al lavoro degli schiavi. Nel 1779fu proprio Belize, uno schiavo, a fomentare le rivolte che se-gnarono per tutto il periodo successivo la storia del paese. Nel1838 la schiavitù fu finalmente abolita e poco dopo, nel 1840,la Gran Bretagna dichiarò il Belize colonia col nome di Hondu-ras Britannico. Il 1° gennaio 1964 venne dichiarata l’autonomiadella colonia e nel 1973 il suo nome fu cambiato in Belize, men-tre il 21 Settembre 1981 veniva dichiarata l’indipendenza. Apartire da quella data, però, sono iniziate pressanti rivendica-zioni territoriali da parte degli stati confinanti (soprattutto ilGuatemala) che hanno portato il Belize a destinare gran partedelle sue risorse alla difesa, e a stringere forti legami economi-ci con i paesi non allineati, fra cui Cuba in principal modo. Que-sta particolare situazione ha costantemente allontanato gli in-vestimenti internazionali dalla nazione. Nei primi anni ’90 il Be-lize ha tentato di trasformarsi in un paradiso fiscale. Ben 8

I POPOLI E LA STORIALe uniche ricchezze del Belize, oltre alla sua natura incontami-nata, sono la forza e la tenacia dei suoi abitanti. Buona partedi essi discende da quelle popolazioni Maya che, per resistereall’invasione spagnola, si rifugiarono sulle colline nella partemeridionale del paese; gli altri traggono origine dai bucanieri,

Relitti, tesori sommersi, reef indimenti-cabili, isole disabitate dalla natura sel-vaggia. Ma anche lo scatenarsi di una fu-ria inusitata: gli uragani. E ancora po-vertà e disagio, complotti di onnipoten-ti multinazionali, narcotrafficanti e intri-ghi finanziari: il Belize è forse lo spicchiopiù eccitante del Centroamerica. È un pa-radiso contrastato, negato; persino CortoMaltese, in una delle sue avventure piùmelanconiche, viene accolto a colpi difucile una volta approdato su una picco-la isola situata di fronte alle sue coste,dal nome favoloso di Maracatoquà. Un’i-sola inesistente, che è forse la più per-fetta immagine di tutti i cayos che fan-no da collana ai litorali di questo paese,una volta segnato sulle carte col nome diHonduras Britannico. Burrascoso e dolce, il Belize è così. Co-lori esplosivi e un sole dai riverberi ac-cecanti, un’estesa e selvaggia forestapluviale e una barriera corallina che è laseconda al mondo dopo quella austra-liana per estensione e ricchezza di fau-na. Ma in un attimo si passa dal climatropicale allo scatenarsi di venti a 200km l’ora che spazzano via ogni cosa. Èla furia di Hyracan, la divinità Maya delmare, una creatura insieme benevola emalvagia, che ha creato il mondo sof-fiando sopra le acque del caos per faremergere la terra, ma che è anche unostorpio orribile, facile all’ira. E’ succes-so più volte: nel 1931 il “Grande Ura-gano” ha fatto più di 2.000 morti, e nel1961 l’uragano Hattie ha semidistruttola capitale, Belize City. Malgrado la sua vita politica sia stataoffuscata recentemente da guerrigliae disordini sociali, il Belize è uno deipochi stati latino-americani a nonaver mai subito un golpe militare. Co-me molti altri paesi del Centroameri-ca, il Belize oggi vuole aprirsi al turi-smo per uscire dalle soglie di un abisso di povertà. Un abis-so profondo come quello del Blue Hole, la voragine che siapre sul fondo del mare davanti alle sue coste, una dellesue attrazioni turistiche più famose. I subacquei vengonoqui quasi in pellegrinaggio, gli amanti del windsurf anche,e ora anche i primi velisti.

LINGUE La lingua ufficiale del Belizeè l’inglese, ma molto diffusi sonoanche il creolo (dialetto locale), elo spagnolo (soprattutto nel norddel paese)

DOCUMENTI Passaporto con validitàsei mesi. Il visto non è necessario(rilasciato sotto forma di timbro sulpassaporto alla dogana)

CARTE DI CREDITO Tutte le carte dicredito comunemente usate

VACCINAZIONI Nessuna vaccinazioneè obbligatoria. La profilassiantimalarica viene spessoconsigliata Vaccino Epatite A edantitifico: non richiesto, maconsigliato date le precariecondizioni igienico-sanitarie

Vaccino Epatite B: Consigliato per chisosta a lungo

FUSO ORARIO Sette ore in menorispetto all’Italia

PER CHIAMARE Il prefisso telefonicoper chiamare in Italia è lo 0039. Ilprefisso telefonico internazionaledel Belize è 501; per chiamaredall’Italia è quindi necessariocomporre lo 00501 seguito dalprefisso previsto per la localitàinterna desiderata

VALUTA Dollaro del Belize 1 Euro =2,34279 Dollaro Belize

CONTATTI Ambasciata del Belize in Italia Piazza

di Spagna 81, Roma, Tel. 06-69925794; tel. 0669190776

Ambasciata d’Italia in Costarica (per ilBelize è competente l’Ambasciatad’Italia in Costarica) 5° entradaBarrio Los Yoses, Apartado Postal1729 - 1000 San Josè, Tel. 00506-2246574, 00506 -2241082;www.ambitcr.com; tel. diemergenza: 00506-8286286

INFORMAZIONI UTILI

Numerose sono le isole e i reef che siestendono per 250 km da poco a norddi Belize City fino a Punta Gorda

Mar dei CaraibiMar delle Antille

Golfodell’Honduras

MESSICO

QuintanaRoo

GUATEMALA

BELIZE

San Pedro

Chetumal

Belize City

Corozal

Altun Ha

Lamanai

Xcalak

Xunantunich

Caracol

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80 miglia. L’itinerario ideale è quello da norda sud, favorito dai venti, che segue la lineaimmaginaria delle isole e degli atolli. L’uni-co accorgimento consigliato, nell’avvicinarsialle isole, è quello di fare attenzione ai co-ralli: si potrà cercare di individuarne la pre-senza cogliendo ogni possibile variazionenella sfumatura delle acque cristalline. Maicomunque avvicinarsi alla barriera col sole in faccia. Inoltre, neldar fondo all’ancora (o alle ancore), è meglio approfittare deiradi spazi di sabbia che si aprono fra gli scogli corallini, e scen-dere e controllarne la posizione con una maschera, oppure “si-stemarla a mano”. E tener sempre conto del cambiamento delladirezione della corrente, per essere sicuri che l’ancoraggio “ten-ga” per tutta la notte.

RADE SILENZIOESELa prima isola dell’itinerario, a nord, è Ambergriss Caye. Ad Am-bergris Caye potrete passare la notte in rada di fronte a San Pe-dro, in una calma assoluta. Un piccolo pontile instabile di vec-chio legno accoglie il visitatore su una spiaggia ben diversa daquelle classiche dei Caraibi, che paiono pettinate, spazzolatemattina e sera. Qui il cimitero del villaggio si affaccia sul marecon le sue croci bianche piantate sulla sabbia. Chi scende a ter-ra col tender troverà ad aspettarlo ben poca vita notturna: so-lo presso il locale Yacht Club si ha la possibilità di incontrarequalche turista. Per il resto, San Pedro offre fenomenali scena-ri naturali e la possibilità di fare immersioni o snorkeling in

mezzo a una selvaggia vita sommersa. Altrettanto selvaggia èla foresta, che ricopre buona parte dell’isola. Inoltre, nella SanPedro Shark Ray Alley, c’è una vera e propria piscina dove si puònuotare fra squali nutrici e trigoni molto amichevoli. La successiva isola, situata poco più a sud, è Caye Caulker, illuogo più facilmente accessibile in navigazione fra quelli checircondano le coste del Belize. L’isola è immersa in due riservenaturali: la “The Caye Caulker Marine Reserve” e la “Hol ChanMarine Reserve”, che offrono stupende occasioni di fare immer-sioni e nuotare con maschera e snorkel fra innumerevoli pesciquasi addomesticati. Poco a sud rispetto a Caye Culker c’è un’i-sola privata, Chapel Caye. Costeggiando Chapel Caye e i suoi im-mancabili grandi yachts, dopo una breve navigazione in cuimante e delfini non mancano mai, si raggiunge Goff´s Caye,un’incredibile isola corallina disabitata. È una stretta striscia disabbia pianeggiante, distesa a forma di mezzaluna proprio in ci-ma al reef. Sulla sua distesa piana le orme di piedi umani sem-brano quasi una sorprendente scoperta. La destinazione succes-siva è Rendezvous Cay, un’isoletta situata sui bordi del reef, po-co frequentata anch’essa. La splendente invasione di pe-

mente anche Moorings ha aperto una sede a Placentia. A San Pe-dro, a Fort George o a Fiesta Inn, nonché a Belize City e a MohoCaye, si può trovare anche qualche possessore di barche a velalocale che offre servizi charter di tanto in tanto. Disponendo ditempo, invece, un’altra possibilità è quella di prendere una bar-ca alle Isole Vergini Americane e arrivare in crociera fin qui, op-pure partire da Isla de Las Mujeres, a Cuba. Anche arrivare in ae-reo in Belize non è difficile: con voli della durata di poche oreda ogni aeroporto della costa orientale degli Stati Uniti si arri-va a Belize City, il punto di partenza ideale per ogni successivospostamento. Il Belize, comunque, non è - e non sarà mai - ungrande centro di charter per la vela. Nonostante le sue brezzedolcissime e costanti siano l’ideale per accompagnare la naviga-zione (arrivano prevalentemente da Est e da Est-Nord-Est e simantengono sui 10-12 nodi), un viaggio in barca a vela in Beli-ze non è fatto per chi ha conoscenze nautiche marginali. Le suecoste e le sue isole sono investite in pieno dalla forte correntemarina equatoriale proveniente dal Brasile, che si rafforza neglistretti canali fra gli atolli. Non esistono porti attrezzati e le car-te più recenti risalgono a una decina di anni fa. Inoltre la bar-riera corallina, spesso nascosta, rende difficile la navigazione el’ancoraggio. Comunque, è un’avventura che vale la pena vivere,se non altro per la fortuna di incontrare ancora qui isole selvag-ge e incontaminate, solitari lembi di sabbia popolati dagli uc-celli, foreste di mangrovie che disegnano suggestivi tunnel ver-deggianti sopra splendide lagune.

ISOLE E REEF“Il motto del Belize” ci ha detto un operatore turistico, è “vivie lascia vivere”. Fai quello che vuoi, insomma, ma con calma.Difatti, nei piccoli villaggi delle isole e lungo la costa si gira an-cora a piedi nudi, e si avverte una calma inusuale per un paesedei Caraibi. Questo clima rilassato e benevolo si apprezza al me-glio visitando in barca le isole e il reef, che si estendono percirca 250 km da poco a nord di Belize City fino a raggiungerePunta Gorda, al sud, con una distanza massima dalla costa di

presto, però, anche a causa di una marcata censura espressadall’OCSE, la favorevole legislazione destinata ai servizi finan-ziari off-shore è stata temperata da rigide norme antiriciclag-gio. Oggi Il Belize è una democrazia parlamentare che risentedi una non facile situazione economica. Alla metà di gennaio2005, violenti disordini sono scoppiati a Belmopan, la nuovacapitale, costruita dopo che un uragano aveva distrutto BelizeCity. Dopo due settimane di scontri tra i dimostranti e la poli-zia, che hanno comportato la distruzione di alcuni edifici go-vernativi, l’intervento della polizia e dell’esercito, condotto condure repressioni, ha riportato il Belize alla normalità.

LE PRIME VELEGli amanti delle vele appaiono ora, seguendo un itinerario favo-loso e alternativo, che da Cancun, in Messico, scende fino a Te-la, in Honduras. Oppure esplorano il Belize partendo dai suoicayos, le miriadi di isole coralline che lo fronteggiano. Arrivanotra dicembre e gennaio, periodo in cui non c’è rischio di incap-pare negli uragani e il clima subtropicale è temperato dalle brez-ze provenienti dal Mar dei Caraibi. E in effetti, noleggiare unabarca a vela in Belize è relativamente facile: si trovano soprat-tutto catamarani, sia con skipper ed equipaggio, sia senza (ba-reboat). Un centro charter ben attrezzato è Tortola Marine Ma-nagement a San Pedro, con una piccola flotta, mentre recente-

Un paradiso dinaturaincontaminata che,con i suoi ricchifondali, offre agliamanti dellosnorkelingesperienze uniche

Il periodo compresofra dicembre egennaio è quello più sicuroper navigarenelle acque delBelize al riparodal rischio uragani

THE MOORINGS727-530-5424 - 727-530-9767

INDIRIZZI PER IL CHARTER

La forte corrente marina equatoriale proveniente dal Brasilee l’assenza di approdi attrezzati, fanno sì che per navigare

nelle acque del Belize sia necessario possedere buoneconoscenze nautiche

Il catamaranoè il tipo di

imbarcazionepiù diffusa in

Belize traquelle

disponibiliper il

noleggio

Il viaggio

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ALISEI srl ( agenti Moorings per l'Italia )Via Galliera, 17 - 40121 - Bologna ITALYwww.alisei.com [email protected]

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palme affacciate su bellissime lagune. Cerros era un importante centro commerciale della civiltà Maya,Le sue tre grandi acropoli dominano dall’alto gli spiazzi dellacittà in cui si svolgevano i mercati, tutti fiancheggiati da strut-ture piramidali ricoperte di stucchi raffiguranti le divinità. Pau-rosi serpenti e volti contratti in espressioni terrificanti con-traddistinguono le fantasiose creazioni di questa cultura. Dal-l’alto di una di queste strutture torreggianti si scorgono, diste-si lungo la linea dell’orizzonte, altri centri della civiltà Maya, co-me Corozal, e la foce del fiume che porta a Lamanai. Al miglio 46 della Chiquibul Road ci si ferma per raggiungereCaracol, uno dei siti più inaccessibili durante la stagione umi-da. Per visitare queste rovine bisogna disporre di un permessorilasciato dal Dipartimento di Archeologia, ma ne vale la pena.Caracol era il più grande centro dei Maya in Belize, e la suagrande piramide: “Canaa” (il luogo del cielo) si eleva sopra laforesta pluviale di Chiquibul, bellissima dall’alto e costante-mente sorvolata da miriadi di uccelli. Lamanai è invece un centro cerimoniale. Situato sulle sponde del-la New River Lagoon, una distesa di circa 30 miglia situata nellaparte centro-settentrionale del Belize, Lamanai non ha mai persola sua impronta di sacralità, e anche gli spagnoli, riconoscendo-ne l’incanto, vi hanno costruito una loro chiesa, che risale al se-dicesimo secolo. Altrettanto suggestivo è il centro cerimoniale diXunantunich, lungo il fiume Mopan. Per raggiungerlo, bisognapercorrere un sentiero attraverso la foresta. Il sito, con le sue seipiazze principali, non è stato ancora del tutto esplorato. Di piùfacile accesso è invece Altun Ha. Le rovine si trovano vicino al

villaggio di Rockstone Pond, lungo la Old Northern Highway. Coni suoi tredici templi e le due piazze, oltre a vari edifici residen-ziali, è il luogo più scavato e studiato dagli archeologi in Belize.Vicino a Punta Gorda, al sud, si trova invece Lubaantun, un grup-po di rovine singolari. Ogni pietra delle strutture sacre è stata ta-gliata e unita alle altre senza l’uso di malta, sfruttando esclusi-vamente la precisione del taglio e la perfezione dell’incastro. Ter-minato questo tuffo nella storia, in Belize resta però ancora mol-to da vedere: le foreste e le sponde dei suoi fiumi, i villaggi dipescatori sulla costa, le case coloniali che si aprono con le lorodelicate terrazze sul mare, le fazende antiche con le loro pianta-gioni di canna da zucchero. Sul mare e nel suo interno, il Belizecustodisce ancora una lirica profonda, senza tempo, come le no-te gracchianti di musiche cubane stile anni ’50. E anche le vec-chie calle dei centri più grandi hanno nomi dal suono quasi poe-tico. Come se ogni cosa dovesse seguire il ritmo del tempo e illinguaggio dell’oceano.

Su tutte le tavole dell’Americacentrale non mancano mai dueelementi: il rhum e le banane.Questi due ingredienti sono labase di una serie infinita diricette, a volte dolci e a voltesalate. Le banane, poi, sono didiverse specie, dalle grandiplatanos, che vengono usatecome contorno ai piatti di car-ne, quasi fossero patate, allepiccole e dolci banane dei tro-

pici, che hanno un gusto davvero divino. Consigliamouna ricetta dolce che si può preparare con entrambi i ti-pi di banane, purché non siano troppo mature.

BANANE SALATE AL RHUMIngredienti per 4 persone: quattro banane sode, salefino, farina bianca, 200 g. di burro o strutto, un bic-chiere di rhum molto forte.Sbucciate le banane, tagliatele per il lungo e passatelenel sale, poi scuotetele e infarinatele. Mettete sul fuo-co una padella per friggere con il burro, e quando que-sto è ben dorato, friggetevi a gran fuoco le banane, gi-randole spesso. Dopo 5 minuti raccogliete le bananecon una paletta lunga, sistematele su un piatto da por-tata resistente al calore e versatevi sopra il butto dicottura. Irrorate quindi con il rhum, fiammeggiate eportate subito in tavola. Queste banane si servono co-me antipasto, insieme a gamberi bolliti o cotti sullagriglia, conditi con solo sale, pepe e succo di limone.

A TAVOLA

nerario è Half Moon Caye, situata sull’angolo Sud-Est di Li-ghthouse Reef Atoll. Half Moon Caye è stata la prima riserva na-turale istituita in Belize, un vero e proprio regno per gli uccel-li tropicali. Su quest’isola, alcune tartarughe vengono regolar-mente a depositare le loro uova. Poco distante, nel canale MayaHol Chan, che taglia la barriera corallina, si apre un’altra riser-va naturale; la Maya Hol Chan Reserve. Qui una grande distesadi alghe verdi affiora dal fondale: sono le famose “seagrassbeds”, che hanno dato il nome al Mare dei Sargassi. Alcune boesono state installate per delimitare la riserva naturale e per-mettere l’ormeggio alle barche.

VIA TERRAUna volta esplorato il Lighthouse Reef, se restano ancora giornidi vacanza, si può lasciare la barca e ritornare sulla terrafermaper visitare i più bei siti archeologici della civiltà Maya. BelizeCity può essere utilizzata come punto di partenza per uno o piùdi queste “puntate nella storia”: autobus e vans partono rego-larmente per i principali centri dell’arte Maya, come Cerros, Co-rozal, Altun Ha e Lamanai; alcune di queste località sono situa-te nel cuore della foresta, offrendo così anche la possibilità di

un incontro con questa seconda faccia della natura.Le rovine di Cerros si trovano su una penisola pocoa sud di Corozal, e sono accessibili con una piccolabarca che attraversa la baia di Chetumal, oppurenella stagione secca per via di terra, attraversandoin auto i villaggi di Chunox, Progresso e CopperBank, pugni di case che crescono aggrappati alle

sci variopinti che la circonda è capace di disorientare anche ilturista meno attento. A poca distanza si trova Bluefield Range,un’isola letteralmente costituita dalle radici delle mangrovie.

NEL MAR DEI SARGASSIUn giorno di viaggio occorre invece per raggiungere TurneffeIsland, un vero e proprio atollo dalla forma rotondeggiante. Po-co più a ovest si trova il Lighthouse Reef Atoll, poggiato suun’estesa piattaforma corallina. Al centro di quest’atollo si tro-va il famoso Blue Hole, un enorme abisso di natura carsica chesprofonda da pochi centimetri fino a oltre 100 metri. È un’anti-ca grotta sottomarina, la cui volta è crollata 10.000 anni fa. Lesue superfici non riflettono la luce, tanto che il buco si scorgeanche dall’alto dei satelliti, come una chiazza blu intenso alcentro di una laguna smeraldina. Sorprendentemente circolare,questo antro profondo ha ancora tracce della sua vita “terrena”:stalattiti e stalagmiti sono ancora visibili lungo le sue pareti,esplorate per la prima volta da Jacques Cousteau, che negli an-ni ’70 vi girò alcune riprese televisive. Sul versante orientale di Lighthouse, si trova Long Caye, un luo-go d’immersione famoso, ma la tappa successiva del nostro iti-

A bordo diun’imbarcazione

alla fonda inrada:

un modoindimenticabile

per godersilo spettacolo

di un rilassantetramonto color oro

Nelle immagini adestra, il sitoarcheologico diCerros e ciò cheresta di Caracol, ilpiù grande centrodei Maya in Belize; asinistra, le tipicheabitazioni locali

La barriera corallinadel Belize è laseconda al mondo,dopo quellaaustraliana, perdimensioni ericchezza di fauna

Il viaggio

g

Mauro
Casella di Testo
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