Beethoven e Le Sue Nove Sinfonie - Gustavo Macchi

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Analisi delle 9 sinfonie. Ben fatte.

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  • AL LETTORE

    !{on si riuolgn, questa modesta pubblicazionez n ai ntusi-cisti di professione, n u qu,egl antatori, suffi,cientement,e iy-ziuti alla tecni,ca dell'e,rte) per poterne leggere od eseguire i pro-dotti. Ben,si,, inaece, a caloroe i qu,al,i, digiuni di nozioni scien.tifi'che, e d,i perizia di esecutori, nta dotati d,i sensibitit nr,u,si-cale, e di buon udito, e insi,eme di una certa cultur generale,si godono delle wuru,ifestazioni d,i questa eletta frw le Art,i.

    V' tutta uLa letterutu,ru, biografi"o ed analitica, beetho-'ueruiana, per i primii per i profani ho qui raccolto solo queidati, che possono riuscir utili ad inture il n'eccanismo dellantusica sinfonica, ed, a, metterlo in, relazione con gli intentipoetici ed id,eologici del grande artista, cetrca,ndo di riassunxereirtt breae sintesi l'opera sua innouatrice, nel suo signifi,cato sto-rico; e di raggruppare della uita dell'artista - che cos in;ma-mente all'opera suu, legata - gli elementi che pi su di essrrinflurono.

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  • L'UOMO E LA SUA V1TA

    Non certamente questo il luogor per diffondersi sulla

    biografia d'el grande autore delle hlove Sinfonie, cos ricca di

    vicende intime e di aneddoti, da giustificare i numerosi volu-

    mi che di essa pi particolarm,ena,e si occupano. Tuttavia - pi

    che in ogni ,altro artista, lu vita dell'uomo fu cos indissolu-

    bilm'ente e strettanaente legata alla sua op,era da rend,ere

    necess aria, ,a chi ascolta le su,e creazioni, - la conosc errz,a) sia

    pur sintetica, della fisionomia morale dell'uomo ) e delle li-

    nee generali della sua vita.

    S'inganner,ebbe chi - interpretando la particella K n&t, >>

    preposta al nome di B,eetho\ren? alla stregua del prefisso nobi-

    lire tedesco ( von ))? - lo supponesse nato da famiglia patrizia.

    Suo padre eantava da tenore nella cappella d,el Grande Elet-

    tore di Westf,alia, e Luigi nacque quindi in Bonn, nel L770.

    Ebbe dal padre stesso la prima iniziazione all'arte musicale,

    per la quale dimostr subito una viva inclina zione. Fu in casa

    di amicio i Breunig, ch'egli trov I'ambiente atto a svilup-

    parlao giacch la casa paterna, per l'indole burbanzosa del pa-

    dre, che Ia moglie tiranneggiava oon ogni sorta di angherie,

    non era per il giovinetto che fonte di dolori. Il posto di orga-

    nista, procuratogli dal conte \Valdstein, fu un primo spiraglio

    di luce, che gli p,ermise di p,erfezionarsi eome esecutore? e disvolgere un particolare suo t,alento di improwisatore.

  • Solo quando egli pot, per loajuto del suo protettore, tras-ferirsi a Vienna, si pu dire che ,egli abbia iniziato l'operasua d'artista. Presentato a Mozart questio che essendolo

    st,ato egli stesso, diffidava dei

  • che, come Betina Brentano, l" altre, come la Malfatti, Giuliet'

    ta Guicciardi, Teresa di Brunsvick? passarono accanto alla sua

    vita, setza dargli la gioja, che egli pur sopratutto sognava? di

    un tranquillo focolare domestico consolator'e

    I suoi fratelli, e sopratutto il nipote Carlo gli furono

    causa di dolori e noie, contro le quali egli si impegn in

    lotte sterili, e seyrza risultato. P,erci tutta la sua attivit di ,ar-

    tista si svolse in una continua battaglia contro le necessit del-

    la vita.

    Si ,aggiunga che, fin dalla et giovane, una sordit inci-

    piente aveva pr,eso a tormentarlo, e ch,e contro il suo fatal,e

    progresso ogni cura si rivel inutile, rendendolo s,empre pi

    chiuso in s, e spesso isolandolo clal mondo, cosicch solo

    nella libera vita d,ella campagna egli trovava sollievo e pos-

    sibilit di lavoro.

    Tuttavia un error,e esagerar,e I'influ etz,a di questa rna-

    lattia nell 'arte sua. Qound'essa incominci a farsi sentire, i l

    rnusicista era gi completam,ente formato, agglterrito nella t,ec-

    nica dell 'arte sua; e nel suo cerl'ello erano gi accurnulate tut-

    te le impr,essioni, tutto il materiale fonico, che di poi si ,ela-

    bor intensamente. Senza arrivare a Rubinstein, il quale pen-

    sa che fors,e l'umanit dovrebb,e rin grazare la sorte, che dan-

    clo questo male ,a Reethoven gli rese possibile di concentrare il

    srlo p,ensiero nel completo isolamento certam'ente esso lo

    sottrasse alle suggestioni foniche della musica altrui, c,oncret

    pi pura la sua originalit. Solo da ultimo - guando per 'essa

    gli rimase pr,eclusti il campo della dire ziane dell'orchestra, e gli

    fu tolto il controllo auditivo delle proprie composizioni - ve-

    ramerte la sordi.t fu un' atroce sventura - sehbene non abbia

    irnpedito la corrcezione ,e la composizione di quel monurnento

    eh,e la l'{ona Sinfortia,.

    Luigi van Beetho\r,en raggiunse tuttavia, in vita, il ricono-

    scim,ento del suo genio, e il trionfo della sua opera d'arte, cos

    da rimanere collocato fra i pi grandi uornini del suo ternpo,

    accanto a l(ant e a Goethe, ed a quel Napoleore ch'egli ,aveva

    ammirato prima, rimpianto poi come una illusione perduta. Ed

  • oggio a distanza di un secolo, pi che mai viva e possente ap-pare ltarte srla.

    Mor a Vienn, il26 Marzo IB27: nel giorno della sua rnor.t, narrano i cronisti, scoppi su Vi,enna, rln furioso tempora-le: il popolino vi volle vedere superstiziosam,ente, il lutto dellaNatura per chi aveva cr,eato la Sinlonia Pastornle.

    NOTA. I\ei commenti alle IX Sinfonie il lettore trover riavvicinatemano mano le vicende della vita di Beethoven allo svolgersi dell'artesua, pi dettagliatamente.

    Per chi voglia approfondire la vita del Grande, additiamo la biografiadello Schindler e quella del Nohl (ir tedesco), quella di Romain

    -Rol-

    land (io francese) e fra quelle italiane l' operJ dell'Alberrini. Per la

    Plrlt puramente musicale e tecnica, oltre a quelle del Be.rlioz, le operedi Riccardo Wagnero e fra gli autori italiani, il libro di Alfredo- Co.lombani - 4ttualmente, crediamo - esaurito.

  • L'ARTISTA E L'OPERA

    Giova anzitutto distinguere fra artista e musicista,. Di

    musicisti, in tutti i tempi ve ne furono in buon numero? pi

    o meno abili e prolifici, come vi furono pittori, scultori, archi-

    tetti. Ma, in ogni campo, ir ass,ai minor numere furono gli

    artisti, nel vero senso della parola.

    Artista colui il quale, impossessatosi dell'eredit dei

    tempi che hanno preceduto il suo, divenuto padrone dei rntezzi

    esistenti e delle forrne costituite - tenta, - nel campo della sua

    arte sotto l'impulso del proprio modo di sentire - di evdl-

    verle, di rinnovarler per intensificarne I'efficacia, per allargarne

    il campo d'azione. Chi inveee si aeeontenta solo di ripeterle,

    sfruttandole col riprodurne gli effetti? non supera, nel sud

    campo, il grado del professionista, con maggiore o minore in-

    gegno, sia pure? e con pi o meno vasta coltura e fortuna.

    Sotto questo aspetto Beethoven da classifiearsi, senza

    alcun dubbio? non solo fra i musicisti, ma fra gli artisti pi

    schietti e grandi del suo tempo? non solo, ma di tutti i tempi.

    Per ben comprenderne I'opera giova anzitutto farsi una

    idea del grado di evoluzione cui era giunta I'arte musicale,

    prima di lui, e delle forme che vi si erano nettamente delineate

    ed affermate. Lasciando da parte quelle per la voce uman,a,

    con accompagnamento di un solo? o di pi istrumenti, it

    piccolo numero, non si deve dimenticar,e l'evoluzione subta

    in ftalia, nella seconda met del Seicento, dalle forme di

    musica per soli strumenti ad arco e a corda, che costituiroho

    le fondamenta del quartetto, maturato nel secolo successivo,

  • con lo svolgimento del contrappunto, ,a. una grande variet dieffetti. E - mentre la voce umana si esplicava nell'opera buffae nel melodramma, dove degli istrumenti era fatto uso soloper l'aceompagnamento ,al canto , - va ricordato che gi iICorelli, nei suoi Concerti grossi arrivava sulle soglie di quellaforma che il Sanmartini, aggiungendo qualche istrumento difamiglia diversa, chiam, - usando un poco impropriamente

    dell'antico vocabolo greco - Sinfonia.

    Furono Haydn e Mozart che questa forma svolsero, in

    breve tempo, allargandone i confini, arricchendone gli effetti,

    con sempre divers,e e nuove combinazioni ritmich*, ,arrrro-

    niche e strumentali. Awenne questo fenomeno mentre si

    moltiplicavano le sonate per clavicembalo, per istrumenti ad

    arco, sp,esso al pianoforte appoggiate, i trio, i quartetti e i

    quintetti, nel propizio ambiente della societ viennes,e di

    quell'epoca, desideros,a di diletto musieale, ricca di meeenati

    coronati e blasonati, che t,enevaho, come anche i grandi prelati,

    musicisti al loro servizio, a gara fra di loro, per possederne i

    pi fecondi, e i pi fantasiosi.

    Per cornmissione di prelati, principi e duchi si moltiplica-

    vano Ie messe? le cantate per solennizzare awenimenti ; rna a

    portare variet novit nella musica strumentaleo costituente

    il programma delle adunate rnusicali di prammatica e di modao

    i musicisti dovettero volgersi sopratutto alla sinfonia: la pi

    recente e la pi ricoa, e la pi variabile delle forme musicali.

    ,Lu forma della sinfonia, sotto l'impulso di Haycln e di

    Mozart sopratutto, e per la loro produttivit, si ,and ben pre-

    sto cristallizzando, in limiti pr,ecisi, secondo rigide leggi.

    f ( quattro tent,pi >> ne segnarono i confini; ognuno di essi ebbe

    assegnato un carattere generale obbligatorio - allegro, il pri-

    mo , andante o adagio il secondo, di damza il terzo, (minuetto

    seguito da un trio) vivaee e animato l'ultimo, il tinale. Il tono

    che, dopo una introduzione breve, si aff,ermava nell'attacco

    del primo tempo , l'allegro, dava il titolo alla sinfonia : donde

    sinfonia in mi bernolle, sinfonia in f a e via dicendo. E l'alter-

    narsi dei toni nei quattro tempi, il susseguirsi stesso delle mo-

    dulazioni entro un tempo? erano dettati se non da proprie e

    10

  • vere leggi, dalla consu.etudine. Anche il numero degli stru-"

    menti, introdotti a coadiuvare il quaretto d'archi (flauto, oboeo"

    corno , f agotto, clarino, tromba e timpani) si era o'rmai stabi-

    lizzato.

    Cos trov ,la sintonia Beethov,en, ,al suo affacciarsi nel

    eampo della musica del suo tempo. Egli non affront la forma

    musicale pi evoluta, di primo acchito. Aveva esordito corne

    pianista eccezi.onale, in giovanissima et? qu,asi un enfant pro-

    dige, come Mozart. Ma al virtuosismo non poteva limitarsi il

    suo tentrperamento di artista; e pr,esto egli sent il bisogno di

    rendere il proprio pensiero rnusicale, anzich perfezionarsi nel-

    l'interpretazione di quello degli ,altri. Le sue prime composi-:

    zioni furono, naturalmente, per loistrurnento ch'egli m'eglio"

    conosceva? nelle combinazioni di esso con gli istrumenti allora

    pi in voga: il violino, il violoncello, la viola: elementi essorl-

    zTali del quarte.tto, basi della futura orch,estra. La prima sinto^"

    nia preceduta, in ordine di tempo da ben venti composizionir,

    fra le quali la ( sonata patetica )) per pi,ano, e il

    in mi bemol, basterebbero a stabilire la g'enialit del musicista.

    L'orchestra il giovane compositore loaveva tentata, in

    altrora, solo in due grandi conc,erti per piano? come accompa-

    gnam'ento. Mentre B,eethoven continuava a svolgere i suoi pen-

    sieri musicali in queste forme di musica pura, spesso per ri-

    spondere alle esigenze ed alle richieste dei suoi mecenati e'

    comittenti, egli non cessava di allenarsi all'uso dei varii stru'

    menti, animandon,e i ritmi, arricchendo di episodii le sue com-

    posizioni, per loaccentaaziofl, sempre crescente, di un parti-

    colare rapporto, fra l'interno alternarsi delle sue sensazioni'

    poetich", dei suoi stati d'anirno, e l'esterno alternarsi, nella

    musiea, dei ritmi, delle modulazioni, dei timbri: rapporto

    particolare che doveva di poi costituire, nella sinfonia, la inte',

    grale sua personalit di musicista e di artista.

    n carattere della maggior parte delle composizioni di

    Beethoven -

    astrazion fatta dalle sinfonie costituito da'

    una graduale libera zione dalle forme e dai procedimenti con--

    suetudinari. Prevalentemente tali forme rano prima di

    Beethoven governate da una logica pur,am,ente estetiea. I,t

    1l

  • "temi, le idee melodiche, si alternavano? e si modificavano,,,seeondo leggi puramente di proporziore, di equilibrio, di sim-

    metria; Beethoven incomincia anche a dispetto d,elle leggi"estetiehe, a subordinare gli sviluppi dei temi, le modulazioni,

    igli episodii, Io stesso contrapporsi od associarsi dei timbri,

    alle intime sensazioni del suo spirito, l* quali evidente-

    mente --- sono legate ddlla logica uman&, allo svolgersi di pen-,sieri precisi, suscitati da fatti reali. La su,a musica non pi;.soltanto suscitatrice di un sentimento vago e generale, ma

    "tende a riflettere il modificarsi, il frazionarsi di uno stato d'a-nimo, l'alternarsi d,elle su,e fasi, quale si svolge nell'intimo

    .'delloartista, sotto l'impeto della passiohe, sotto l'assillo del

    ,pensiero. un nuovo linguaggio, che si va formando, il quale

    ''dice gli intimi moti dell'animo I serrza poterli precisare comef ala parola i rr,'a in cambio li suscita dir,ettamente in chi ascolta,

    rendendoli come direbbero i chimici allo >. Ma nella serie delle nove sinfonie, che quest'opera

    'di preparazione? trova la sua completa espressione, ,e giunge*al suo m,assimo risultato.

    Furono esse la vera battaglia della sua vita e della sua arte,. furono esse la vittoria del suo genio.

    Certam,ente Beethoven non aveva trascurato, - ed in qual-'che periodo, fra Ia seconda ,e la settima delle sue sinfonie, ve

    ne sono le prove un campo, allora assai coltivato, della

    music a, la musica vocal,e. ,Aveva musicato - nella forma usualedel ( Iied >>, della eatrzotte pi d'una lirica; persino una;scre ed aria ,>, dedicata alla contessa Clari; unamessa: per soli e coril untoratorio,

  • sua personalit di musicista e di artista, quale si realizr, nella"

    sinfonia.

    Fidelio ero Gli spos f edeli - costruita, musical*'

    mente, con elementi caratteristicamente beethoveniani, certa*

    mente. NIon sarebbe possibile supporre che, dato il suo tempe-

    ramento indipendente, Beethoven si acconciasse a comporre?.,

    sia pure di c.on'trnissione, un'op,era foggiata sullo stampo, ,allora-

    alla moda, del melodramma italiano. Musicalmente, anrzi, essa

    rinnega, e si oppone alle tendenze del tempo, sfugge le frivo-

    lezzergli effetti puramente vocaliri fronzoli e le fioritur,el tende'

    in\.ec,e all',espr,essione drammatica ) rra senza riuscire a fondere

    con l'elemento orchestrale quello del palcoscenico, allineando

    pezzi singoli e cori, i quali - ser presi a s hanno un valore?

    un'originalit, e suonano reaziotte all'and azzo della moda 2

    nel complesso non raggiungono l'unit, prima ragione di effi--

    caeia in untopera d'arte. Nlessun rapporto nuovo, fra musica

    e dramma, risulta dalloopera j lu quale cos ri,esce un'afferma-'

    zione negativa, non positiva. Rappresentatasi in condizioni

    disastrose di tempo e di luogo - a Vienoo, nei giorni nei quali

    la citt era occupata dalle truppe francesi - il suo deciso insuc-

    cesso scoraggi Beethoven? e lo distolse per molto ternpo da

    qu,esta, allora Ancor ibrida, forma d'arte.

    Volse invece? con ardore rinnovato, alla sinfortia, 'cercando"

    di esprimere in essa le alternative e le fasi dei sentimenti, che

    sono gli elementi del dramma intimo di ogni animo, fatti di

    dolore e di gioja, di speranze ,e di scoramenti, di entusiasmi

    e di rinuncie, e che nel suo animo sensibile, nel suo pensiero-

    agitato? assumevano una intensit ardente. Si direbbe che egli

    volesse rendere il suo linguaggio musicale, un linguaggio uni-

    versale. In talune sinfonie sembra che egli ricerchi di ognor

    pi perfezionarne la grammaticao la sintassi, la metrica, per"

    riuscire pi chiaro, pi persuasivo, pi preciso I mentre in

    altre, interpolate, egli tenta, coi rnezzi acquisiti, di rivelarer^

    nella nuova lingua, lointimo dramma, non solo? ma di colle-

    garlo direttamente col mondo r,eale, coi fenomeni della vita;,.

    di rendere il dramma dell'individuo o dell'um,anit; ed ecco,

    l'Eroica, la Pastorale, la '{ona, il poema della hibera gio ja. E,

    13

  • "qui egli sente il bisogno - che gi s spesso lo ha assillats --

    per portare la musica al massimo della sua potenza suggestiva,

    di aggiungere alle mille Joci vaghe ,e anelanti degli stru-

    menti, uo elem,ento che d'efinisca,e pr,ecisi, la parola? espressa

    dalla voc,e umana.

    Cos Beethoven ha condotto la sinfonia sulla soglia clel

    .dr,amma. Ve l'ha accolta, in ginocchio, un altro genio, Riccardo

    Vagner, che con esso loha sposata. E nacque il dramma mu-

    ,sicale.

    * '*

    Accanto all'opera dell'artista - l?evoluzione della sinfonia

    fino alla su,a forma definitiva - pur vasta e significante l'o-

    ' pera di musicista di Beethoven, in tutti i campi di quest'arte.

    Non tanto per il numero - giacch il catalogo delle sue op,ere,

    Ie sinfonie cornprese? non arriva che all'opus centoventicinque

    con la [Yon rra per la varieto lu geniale originalit.

    Le sonute di Beethoven, i concerti per piano, piano ed

    istrumenti ad arco, associati o soli, quelli per gruppi di istru-

    menti a fiato; le rornatrze) con e senza parole, i pezzi pi facili,

    le stesse v,ariazioni sopra un tema? portano tutte una impronta

    indipendente e personale. Di nessun suo predeoessore o contem-

    poraneo Beethoven appare pedissequo imitatore; di nessuna

    forma egli rimane servo, ma di tutte cerca di allargare i con-

    fini, tutte egli anima di sentimento umaro: tendendo - (e glie

    ne fecero rimprovero i puristi e i pedanti del suo tempo)

    a drammatizzar\e, come egli fece della si,nfonia.

    Come voleva l'ambiente di quell'epoca? molte delle corl-

    posizioni 6ono di commissione, e d'oecasione, d,estinate a so-

    lenniz zate avvenim,enti, ordinate da principi mecenati; i

    quali sostituivano in questo gli editori d'oggio in allora solo

    stampatori di musica. Ehbe popolarit, fra esse, la Rattaglia

    di Vittorta (o la Vittoria di Wellin,gton), dove taluno ha voluro

    riscontrare un omaggio alla musica ( a programma >, che aveva

    in quel ternpo i suoi f,autori; ma che supera ad ogni modo tutte

    le composizioni del genere per il contenuto musicale e il suo

    L4

  • valore sinfonico. Perfino egli nobilit con la sua musica, ordi-

    natagli dal coreografo italiano Vigan, benjamino del pub-

    blico'e delloalta societ viennes,eo il ballo Prometeo; ma sertza

    fortuna, poich lo stesso cor,eografo, nel riprodurr,e it ballo

    alla Scala di Mileno, sostitu alla music,a di Beethoven? an po-

    pourri di pezzi di vari altri autori.

    i\,el oampo della musica sacra, oltre a qualche pezzo stac-

    cato, egli afferm Ia sua personalit mirabilmente nell'Orato-

    rio, assai l ibero di forma, Cristo all 'Uliueto, nella Messa so-

    lenne che per la prima volta si eseguisce anche in ltalia,

    quest',anno ) a Torinor pr commemora z'one del c,entenario

    della morte. '

    Tutta I'oper,a musicale di Beethoven si diffusa lenta-

    mente? ma s,empre pi largarnente, in tutto il mondo musicale

    talch ad un s,ecolo di distanza, non v' allievo di piano-

    forte, o dilettante, che non conosca almeno la sonata detta

    K a,u clair de lune )), e la K patetica >> n concerto di musica

    da camera? di pianoforte o violino, che non rechi in pro-

    gramrna il nom,e di Beethoven.

    Ma se il corollario degno, in ogni parte del suo genio,

    l'opera maggiore dell'artista rimane pur sempre la serie delle

    ( nove sinfonie )) ed il suo monum,ento la l'{ona.

    15

  • LE NOVE SII\IFOI\IE

    Modo di intenderle.

    Anche al profano amatore d'arte musicale gioverebbe

    per bene penetrare le sinfonie di Beethoven l'aver presocontatto antecedentem,ente con le slle composizioni non sinfo-niche; ed del resto difificile che anche un profano non abbia,in coneerti, e anche in privato, nei circoli dove si fa clellamusica, gi fatto la conosc erlza di parecchie delle sue sonate,per piano, delle sue fantasie, dei suoi eoncerti, delle sue com-posizioni per violino, o per quartetto. S'egli non ha appreso.da esse completamente il nuovo linguaggib, gli sar accaduto,- come accad,e a chi frequenta un ambiente dove si p,arla unalingua diversa, - di abituarsi al suono ed alla cadenza di essa:"il che costituisce in ogni easo una prep,ar azione utile, se anche"non necessaria, n indispensabile.

    In tutte le forme musicali nelle quali Beethoven si af-.fermato, si pu riscontrare -. come stato gi detto pro*cesso evolutivo analogo a quello che caratterizza le sue sinfonie.Se le prime sonate, i primi concerti, appajono derivazioni im*mediate delle forme usate dai suoi predec,essori, cui restanoass,ai vicine , - mano mano egli cerca di dramm atizzarle, di.metterle in relazione pi diretta col il rnutare dei suoi statid'animo. Ei non s'accontenta di rendere la sensazione gene*rale della m,elanconia, del desiderio d'amore, della gaj,a gioja,di vivere, dell'entusiasmo ditirambico ma segue di questisentimenti generici, le vicende; vicende suscitate nell'artista

    r6

  • dall)irrtimo awicendarsi di aspira zioni e di duhbii, di pensieriopposti, di sensazioni in contrasto fra loro. E lo svolgimentodella musica , antzich solo le leggi estetiche detl'equilibrio,

    delle proporzioni, segna gli impeti interni, ehe si succedonoinvece secondo le leggi che governano la logica del pensi,eroe delle umane passioni. Si spe zza) si intencala di episodi ritmi-camente espressi, coloriti eon le modul azioni armoniche. Lastessa melodia, considerata come espressione sintetica di ursentimento, subisce? nei suoi ritorni, le stesse leggi individuali.

    Si altera, si ripr,ende, si colorisce strurnentalmente, a se-eonda del suceedersi delle sensazioni intime dell'artista, chesi svolgono secondo un pensiero poetico e drammatico.

    La rnusica non preeisa, beninteso, questo proc,esso, nonIo cristallizza, com,e sanno fare con la parola il poeta, o ildrammaturgo. Ma lo suscita, ,allo stato nascent,e, nell'uditore,il quale ne subisce l'effetto, sertza rendersi conto del >oggettivo. IJno dei maggiori, e pi caratteristici godimenti ched la nrusica di Beethoven, sta appunto in questa agitazione?or lietar or triste, or volta alla speranza, or disperata, che nes-suna parola concr,eta, ma che lo spirito subisce con una inten-sit, crescente in proporzione della sua indeterminatezza,.

    Ci vale per tutta la musica di Beethoven, ma sopratuttoper Ia sua opera sinfoniea.

    dunqu,e alla p,ercezion,e semplie,emente rnusicale che l'u-ditore profano deve dare tutta la sua attenzion,e nell'affacciarsialla sinfonia beethoveniana, qu,alunque delle nove ,essa sia.n[ deve credere che esse stiano I'una all'altra come i gradinidi una scala. Fin dalla terza l'Eroica mentre le dueprime ancora risentono del modello ereditato da Haydn e Mo-zart - il personale ed istintivo intento d,ell'artista di precisarele sensazioni ed il pensiero che governano e dettano lo svi-luppo d'ella musica - palesato dallo stesso autore, oltr,echdai documenti storici ,ed anedottici; e pi ancora nella sesta -la Pastarale - per r,aggiungere l'espressione pi precisa nella${ ona, Ia quale - sebbene non rechi un titolo - potrebbe de-nominarsi, com,e vedremo, il Poerr,a dell'[.Jmanit.

    Fra l'una e l'altra di queste sinfonie si direbbe che Bee-

    77

  • thoven, ritorni su s stesso, riprenda ad esercitarsi nei pi

    rigidi confini della pi pur,a forma sinfonica, quasi ad agguer-

    rirsi, con l'allenarsi nell'uso di smpre nuove combinazioni,

    alla ricerea di nuo vi nrezzi per pi chiaramente e meglio espri'

    mere? e precisare con essi, il contenuto drammatico e po'etico

    della su,a eoncezione.

    L',evolazione dei rnezzi di

    ma sointercala, per cos dire,

    lazione dello seopo.

    espressione, non va Paralleh',

    alla sempre pi evidente rive-

    Tenendo conto di ci, I'uditore profano riuscir ad inte-

    r,essarsi suceessivamente a tutte le sinfonie, senza trovarrre al-

    cuna che sia inferiore alle altre, e insignificante al eonfronto

    delle pi importanti e decisive afferm azioni delloevoluzione

    che a questa forma d'arte ha dato Beethoven.

    Musicalmente anehe quando l'artista, erigendosi con-

    tro le buone regole consuetud.inarie, osa spezzature e contrap-

    posizioni di ritmi, ,arditezze armoniche, combinazioni di tim-

    bri Ie sinfonie di Beethoven? non presentano, anche per

    l'orecchio del profano amator,e, particolari difficolt. f{on oc-

    corre affatto sap,er dare il loro giusto nome ai singoli toni,

    n analizzare gli aecordi, per subirne l'impressione I n giova

    riconoscere l'istrum,ento o gli istrumenti, che sono I'origine

    di un dato effetto di timbri, p,er averne la giusta irnpressione.

    I temi sono, in Beethoverr, per lo pi semplici e facili,

    quasi sempre puramente musicali, cio non derivati - tranne

    chenel laPastoraIe,eforseinqualcheepisodiodel l ,Eroica

    da combinazion di suoni esistenti in natura, e si imprimono

    perci facilmente all'orecchio, cos da percepirne esso i ritorni

    e le modificaziorti agevolmente. N sorprendere possono? e di-

    sori,,entar,e I'uditore, timhri nuovi,e inusitati, essendo, dalla

    prirna alla nona sinfonia, la composizione Cell 'orchestra di

    pochissimo modifieata.

    Ci che il profano uditore dovrebbe evitare, lo scr'

    vellarsi a cercar,ee nelle sinfonie di Beethoverl? pi di quello

    che in esse. Rivelatasi ed afferrnatasi inconfutabilmente la

    tenden za qlei grande artista ,a dare al linguaggio etrei suoni ulla

    rnaggiore e piir precisa corrispond'enza coi moti dell'anirnoo

    l8

  • con la logica del pensiero urnrns? con la vita, di dargli, cio

    una funzione drammatica taluni commentatori dell'op,era

    sua, hanno voluto analizzare, in questo senso, oltrech l'Eroica,

    la Pastorale e la IVoruo tutte le singole sinfoni'e di Beethoven?

    dalla terza in poi, episodio per episodio, battuta per battutao

    modul azione per modul azione, ereando un testo alla mwsica,

    che non ne voleva, o non ne poteva, al suo nas{rere? aver:,e,

    Ogni uditore pu immaginare un significato - anche per

    quelle sinfonie nelle quali Beethoven non ha affidato alla pa-

    rola precisatrice alcun ufficio - all'alterno avvie,endarsi degli

    episodi, dei ritorni, delle modulazioni; rnaesso riuscir sempre

    soltanto il risultato delle ignote ernozioni e dei pensieri che

    si agitavano nell'artista durante la creazignee circoscritto dallo

    stato d'animo individuale dell 'uditore. Talch l' interpretazione

    potr ess,er;e in ciascurlo diversa, pur defivando dalle stesse im-

    pressioni. Invece giustificata una interpretazione pi pre-

    cisa in quelle sinfonie nelle quali l'autor,e stesso ha volutc,

    dare un ufficio alla parola deterrninatrice, sia pure vagamente,

    di un dato intento di pensiero o di sentirnento.

    Fra i musicisti, parecchi hanno negato e negano a Beetho-

    r,,'er di aver raggiunto altri risultati, altri ,effetti, alf i.nfuori di

    quelli purarrente estetici. VIa dinnanzi alla ferza, all,a sestao

    ed alla nona l'uditore profano non potr sottrarsi alla sugge*,

    stivit tutta nuova ) e tutta divers,a dalla precedente rnusica

    sinfonica, che emana da ess,e.

    Fer usare rrra simiglianza tolta ad un altro campo si-,miglianze che hanno spesso sul prof,ano maggiore efficacia di,una dotta disquisizione si potrebbe dire che fino ad Haydned a Mazart la sinfonia fu un ricco caleidoscopio dagli effettim,eravigliosi, inesauribile di combiw,azioni, di armonie di co,,lori, di sorprese rna sempre geometriche, ornamentali"i\ella sinfonia di Beethoven le combinaziorri., le armonie, lesorprese incorninciano ad assumere parveilze di urnanit, divita, di realt. Su forest,e ,arnpeggiano cieli? masse di uorninior si traseinano, or iwcalzano in m,arce di conquista? ora tri-pudiano ed ora piangono; figure di eroi si staccano su tramontidi fuoco, e genii tripudianti s'innalzano verso l ' infinito.

    I9

  • All'uditore profano - nelle note e nei commenti ad ogni

    singola delle nove sinfonie, noi non diamo n terni, n detta',

    gliamo l,e ragioni tecniclr", per le quali, fra rnusicisti, taluni

    hanno gridato all'orrore -- ed altri si son sforzati a [rovare? co-

    1,11e - si,a pure corl sottigl iezz,e e cavilli - ttsano gli avvocati

    difensori, nelle stesse leggi la giusttfrcazione.

    20

  • PRIMA SII\FOI\IA(in do rnaggiore)

    Prima esecuzione: 2 apri ! ,e 1800,

    Quest'opera che la ventunesima, f ra le compo-sizioni pubblicae ed eseguite (non dunque scritte) - dal-l'allora trentenne artista - stata matur,ata certarnente pnirna,quando gi il musicista aveva raggiunto una sufficiente famae notoriet d,a poter otten,ere per un concerto a suo propriobeneficio la sala d,el Teatro frnperiale si accompagn,nel programma al di poi popolare Setti.rnino in mi bemolle -aomposto un anno prima. Stando alle opere conosciute di Bee-thoven egli affrontava appena per la terza volta l'orchestrausata solo, fino allora, nei due conc,erti per pianoforte e or-ch:estra.

    fl campo della sinfonia era signoreggiato ancora da Haydne Moz,art, i quali avevano scritto le ultinre loro sinfonie rispet-tivamente nel t7B9 e nel L7g5. Si direbbe che Be,ethoven - ilquale non mostr mai, del resto, di avere fretta - volesse tem-poreggiar'e; n intendesse erigersi in antitesi ai suoi predeces-sori e maestri. La sinfonia in do magg. non si scosta infattinella forma generale dei suoi quattro tempi dal modello con-sacrato,

    f)edicata al barone di Swieten? consigliere intimo e biblio-tecario dell'trmp,eratore d'Austria, certo per riconoscenza, giac-ch da questo rnecen ate, che teneva nel suo palazzo un impor-,tante circolo musicale, che Beethoven ebbe a Vienna i prirni

    2T

  • e pir importanti appoggi, e fu introdotto nell'alta societ vien-

    nese - essa rappresenta il primo passo di un giovane, gi ben

    decisor',e conscio di s, rria equilibr,afo e serno di frorete al-

    .l 'ambiente musicale ed al pubblico, che egli affrontava'

    T-,a sinlonia apparve a tutti la promessa ammirevole di u{l

    rnusicista di grande ingegno. Sebher, nel progr,amma? avesse

    avuto assai pi vivo successo il settimino", e il pubblico fosse

    andato in visihilio sopratutto per le ( magistrali aariuzioni ))'

    improvvisate dal compositore-pianista, sul tema dell'Inno del-

    l'Inrper,atore - la critica del tempo accolse la sinfonia quasi

    unanimernente, con grande benevoler'za - salvo la assai quo'

    tata Gazzetta cli Lipsia, che la chiam: (...dell 'Haydn spinto'

    dallu bizzarria lrno alla caricatur,... )). I commentatori, pi

    tardi, constatarono, chi pi chi meno, che la sinfonia in do'

    maggiore di Beethoven? nella struttura generale, nell'alter-'

    narsi degli episodi, negli svolgimenti dei terni, nelle modula-

    zioni, rispettava i modelli consacr,ati da }Iaydn e Mozart. E

    cos, r,ealtrrtente? appare anehe oggi, che tutte le appassionate

    discussioni intorno al genio di Bonn si sono taciut'e, cedendo,

    all'amrnirazione universale per l'opera sua. Pur tuttavia, urt

    esame dettagliato, ed anche un sensibile ed educato orecchio'

    profano, vi possono rintracciar,e i primi impeti verso un rin-

    novamento della forma della sinfonia.

    La sinfonia in do maggiore composta, con ossel'v ilrlz

    dei rapporti di tono fra i suoi quattro tempi, della ripresa e"

    dello svolgirn,ento dei temi, secondo le buone regole si

    distacca da Mozart ,ed Hart'c[n nel suo cornplesso giusta-

    mente si pu consid,erare una felice fusione dello stile del-

    l'uno con quello dell'altro, nella quale, per, tenuto conto,

    anche, direttarnente, delle precedenti manifestazioni delle ten--

    dertze sinfoniche, fino da quelle del nostro Corelli 'e del San-

    martini,

    Vi sono, vero, i quattro sacramentali tempi; ed il terzo

    tempo costituito dal minuetto - di haidniana istituzione,

    alla quale non aveva os,ato mett,ere mano neppure Mozart.

    Ma gi nelle poche battute d'introduzior, la genialitit

    di Beethovn si aff,erma. Anche l'amator,e di musiea profano*

    22

  • che abbia gustato le sinfonie di Haydn e di Mozart deveaver,e l'impressi.one, almeno, del loro earattere. Subito nell'in-trodu,zone - che prima er,a costituita da pochi accordi desti-nati a stabilire, a imprimere nell'orecchio dell'uditore il tonodel tema del primo tempo Beethoven trova oec,asione dimanifestare la sua tenenza a dramm atizzare la rnusica sinfo-nica. Egli fa aspettare,all'orecchio la rivelazione del tono nel'quale si svolger l'all,egro, con delle modulazioni indecise, inu-

    "sitate nella loro sequela, talch l?attacco del tema riesce unasorpr,esa.

    L'allegro il cui tem,a semplice e breve (sei bat-:tute) ma di vivo e s,errato carattere energico e baldanzoso -rivela la fantasia e l'originalit degli svolgimenti, anehe diquelli istrumentali __ pur essendo la composizione dell'orche-,stra arricchita solo di un flauto e di due clarini.

    E lo svolgimento si distacea dall'usato, solo per talune insi-:stenze di ritmi, per un inusitato episodio melodico, che nullaha a che far,e col tema, per un caratteristico uso dei legni.

    il seeondo tempo - l) and,ante - d modo a Beethoven ditrasportar,e nella sinfonia, quel suo particolare e geniale mo-do di cantctre che gi egli ha affermato, nelle sue sonate, neisuoi conc'erti per piano. Ma la sua bella e personale line,a rrr,e-lodica, si adatta negli svolgimenti, alle forme consuete.

    n Minuetto terzo tempo - svolg", nella tonalit pre-stabilita, (cosa che al profano pu anche sfuggire) uIbrioso spunto, che Beethoven svolge con una libera genialit.Si presente la ribellione alla consuetudine, alla leziosa e conr-passat,a dantza classica -- e l'aspirazione al futuro scherzo) chenelle successive sinfonie, soppianter definitivamente il minuer,-to. Sopratutto per tra originalit dei passaggi arrnonici, ed unatendenza a rendere individuale l'attivrt dei singoli gruppi distrutrnenti? esso riesce la parte pi interess,ante della sinfonia,quella nella quale, vi qualche giustificazione? per coloro chevogliono ritrovare in essa la prima affer rnazione rivoluzionaria

    di Beethoven.

    Senonch nel Finale ostante il movimento vivaeis-sirno _- il compositore si muove nell'ambito della vecchia sin-

    23

  • fonia haidniara) coi suoi effetti che possono dilettare l 'o-

    recchio, ma poco inter,essano lo spirito. .

    Ettore Rerlioz, udendo questa sinfonia ha retto: ( Bee-

    thoaen n' est pns ll )).

    Forse ha soltanto esager,ato.

    -24-

  • SECONDA SII\FOI{IA(in re maggiore)

    Prima esecu,zione: IB04 (?)

    E da qu,est,a seconda opera sinfonica che pubblico e critica"

    ineominciano & constatare, - f,ors'altco ecc,essivanlente - lo spi-

    rito nuovo, ribelle, che Beethoven porta in questa forma di

    arte.

    La seconda sinfonia, da clove, secono3o il giudizio di tser-

    Lioz, irlcomincia verarnente a rnanifestarsi la personalit di

    Beetlloven, rlon , per chi l 'ascolti, rnolto tl iversa, nella strut-

    tura generale e negli elemeruti ctrre la csrunpongono? dalla pri-

    ma. Si direbhe che, se nella prima sinfonia , Beethoven volle

    trattenere gli irnpeti innovatori che lo animavano, per non

    urtare di ,primo acchito le abitudini del pubblico, nella secon-

    da preso coraggio dal successo se non ,entusiastieo, ottim.o

    detrla prima abbia voluto piu liberamente lasciarsi andare

    alle proprie tendenz,e innovatrici. Fra i commentatori di Bee-

    thoven si molto diseusso, a proposito dell ' epoca della sua

    eon"e,ezione e crea ziotr,e,, e neppure la data della prima esecu-

    zione in pubblico hen certa. Appare per sicr;ro che essa fu

    progettata ed iniziata subito dopo la prima - per quanto le

    sole date precise segnino Ia prima esecuzione e la pubblica-zione nel 1804.

    Ma poich la vita e I'arte di Beethoven rimasero sempre instr'ettissima relazicre, utile - per l'uclitore profano - essere

    25

  • un po' al corrente delle vicexrde che accompagnarono la crea-

    zione della sinfonia in re. Coincide essa con un periodo di be'

    nessere fisico, ed anche economico. A liberare l 'artista dalle

    angustie era fin dal 1800 intervenuto il principe Lichnowski -

    fissandogli una pensione annua di seicento ficrini in allora

    sornma ragguardevole.

    ll{el lB01 egli stesso scril'eva ad un arnico: r< I'a rn,ia gioti-

    vtezza) io lo sento, incomtinciu apperuu ora; la mia larza fisicasi suiluppa da qualche t,empo pi che mu, e ci fa uun'tenture

    le forze iyttelletttruli... Ah,, se potessi l iberarmi dal mo nus,le

    nl,rneno per met !>>.

    Reethoven allude qui al principio di sordit che lo tornren-

    fava di preoccupa zioni - rra I'irnpeto dionisiaco che pervade

    tutta la seccnda sinfonia - dirnostra che tali preoccupazioni,

    rion erano 'ecc,essive ed er,ano comp,ensate dalla passione ar-

    dente, piena di speratze, che agitava allora l'animo del mu-

    sicista: l 'arnore per la contessina Giulietta Guicciardi, di fa-

    miglia rnoden,ese? di poi stabilita in Lcmbardia, e migrata a

    Vi,enna ne]. 1800. Il romanzo d'amore dur poco pi di due

    anni; giacch nel novernbre del 1803 la Guicciardi, abband.o-

    nato Beethoven? andava sposa ad altri.

    Prirna di questo fatto decisivo gi duramenie provato dalle

    vicende passionali, e dall 'accrescersi della sorclit" Beethoven

    aveva avuto un periodo di depressione, contrassegnato da quel

    documento disperato clae chiamato il ( testanrento di Fleti-

    ,genstadt >> - che egli scrisse perch nor fosse letto che dopola su,a morte.

    Dall'esame della seconda sinfonia - in confronto corl qlue-,sti fatti si ri leva che essa risponde allo stato d' animo del-l 'artista, quale fu fra il 1801 e il 1802 ,e clr e iyr tale pe-riodo - ,anche se termin ata, pubblicata ed eseguita pi tardi- fu concepita.

    La seconda sinania - dedicata dall 'autoi:e al principe Li-chnowski, il quale, al musicista aveva r,eso ser.\,igi grandi cl'arni-'cizia s'inizia subito originalmente, eon 1o sviXupfro insolitoche il musicista d all ' introduzi,one che precede il primo tem-

    Po, l 'allegro. Essa contiene verarnent,e un canto" rlna linea

    26

  • melodrca che secondo Berlio z -- t; ed ha un

    carattere nuovo, rispetto alle sinfonie di Haydn e Mozart. In'

    fatti it t,ema pr,oposto sembra, pi che altro, una rnelodia

    ideata e scritta per la voce umana, che gli strum,enti si atteg-

    giano ad irnitare. {Jn comrnentator,e vi ha crecluto sentir,e l'al-

    ternarsi di rornanze e di duetti vocali" ctrt andamenti di mar-

    cia militar,eschi, quasi il cammino dell'uomo incontro al pro-

    rrrio avvenire, adombr;ato nel primo tempo, sia trattenuto da

    avvolgenti lusinghe che lo rendono felice.

    l{on v' s'intenda hene _- alcuna dete rrninazione pro-

    grammatica nella m,eravigliosa var;et clegli svolgimenti;

    ma essi suscitano direttamente, impeti di gioia, scspiri di desi-

    derio, languori, interrotti da energiche ribelli,oni.

    il terzo tempo accentua il cararttere evolut;vo di questa

    seconda sinfonia: esso non ha pi nu:la a che fare col . mi-

    nuetto tradizionale, ed il pr,mo vro

  • arditamente, che non nello scherzo, si d alla gioia dionisiaca."

    Cos un comm,entatore la descrive: (il fagotto f,a la ruota in

    arpeggi e i violini par che -saltino per afferrare il rnotivo che,

    per un mornento loro fuggito di mano.". i l fagotto s'impos-

    sessa di una rnelodi,a graziasa, che il f lauto, geloso, gli rapisce,

    alla sei:,onda ottava del grosso camerata quasi volesse con-

    t,endergliela. . )) .

    n successo della s,econda Sinfonia fu ottirno, e col pro-

    gredir del tempo e il ripetersi delle es'ecazioni and sernpro,

    pi accentuandosi. Ma la critiea non le risparmi gli strali. \ri

    ftr chi , fra i pedanti, la defin (Lrn mostro rihuttanter ur sr-

    pente feri to che non vuo]. morire.. .)); ed altr i chq la giudic,

    opel- 'a nel la guale ( . . .1' aqui la si,alza sopra le nuvole e Bee-

    tlroven apparise,e in tutta la vigoria della giovlnezz,ae con tutta

    la sua ricca f,antasia, la sua potenza ,e le su qualit di fatturarr cli istrurrlrrtaziorte n. trl vero sta, forse specie a confronto

    lella terza Sinfonia : l 'Eroica, che in linea di ternpo irnmedia*

    tamente I,a segu nel rnezzao .

    2B

  • TERZA SII\FOI\IADETTA

    .. EROICA"(in mi bemoll*).

    Print a esecu,zione z 7805 .

    Ii quesa terza s-nfcnia - nella s:rie delle sinfonie di Bee-

    thoven una pietra m liare, la prima aff,ermazione decisrva

    della personalite? non solo del musicista, ma dell 'artista.

    Per la prima volta il musicista ricorre all 'ajuto della pa-

    rola determinanteT con la quale, a chi ascolter la musicao

    traccia rrna linea di guida.

    Veramente il titolo di r,',enuto alla sinfoni,a

    attraverso alla tradi zorre, e dal suo aiutor,e stato solo adom-

    brato. '

    Esso appare scritto in lingua italiana sulla par-

    titura pr,esentata in orchestra alla prima esecuzione, nel

    1805, cos : < Sin tona eroica per testeggiare iI soauenire di

    un gratl u,omo )) . E' evidente che elat a la relati.va climesti-

    chezza del compositore con la lingua italian la parola deve essere intesa nel se--so di ( solennizzare >>.

    Ma il manoscritto della Sinfonia, finita nel 1804, che vide il

    Ries, all ievo di Beethoven? ad Heiligenstadt, dove esse venna

    composta, recava in al.to del frontispizio una sola parola, ur

    nome : ( Bona,parte )). V'er,a per f ra la prima linea e la

    scritta

  • in attesa evidcnternente, di qualche mflggiore esplica zione, ehedi poi non venne.

    La f igura di Napoleone Bonaparte era,apparsa a Beetho-ven? fin dal suo ingresso sulla scena del mondc, di allora, eu4-le Primo Console, eome cluella di un roe? nel senso classico,

    sreco? della parola. La cultur,a del g;ovane musicista, culturach' egii s' 'era fatta da se, con le letture, e i contatti coi suoieontemporanei - lo portava all' anrnrir azione delle grancli ge-sta individu,ali, dalle cluali sperava l'inst tu.. azione di un re-gno di giustizia ideale fra gli uomini. La Repubblica di Pla-tone le cui op,ere egli aveva sempre con s, nella tradu-zione tedesca le biogr,afie di Plutarco, gli avevano fattc{

    ,scorgere nel]a Republica l-raneese? quale era irrstau rata daBonaparte, l'alba di una nuova civilt i L'azione militare vit-toriosa, con la quale l\apoleone ,estendeva alle altre nazioni,imponendoli, i rruor.i principii, gli era apparsa una epopeargloriosa, degna cli un rnonumento.

    Non cccorre imrnaginare un Beethoven dedito alla poli-tica militante, che parteggia con la sua musica per l 'una o l 'al-tr,a tertdenza, per comprendere Ie origini della terza sinf onia;basta tener conto del suo tempera,m,ento generoso. delle sueaspirazioni generiche alla libert, alla giustizia, all'indipen-

    denza, del suo spirito di ricerca delta perf ezione um ayta, del-suo amor,e p,er ogni progresso.

    Ma l' immagine che fJeethoven s'era fatto dell 'Eroe -- sotro

    l' incal zare degli eventi mut. fl C rnsole I, heratore delmondo, l ' instauratore sognato della repubblica ideale di Pla-tone, divenne in contatto della realt politica, il dittatore, l'u-surpatore. La sinfonia per Bonaparte era pronta per ,essere

    consegnata all 'ambasciata di Francia, quando il Ries allie-

    vo di Beethoven - venne ad annune ,are al maestro che I{a-

    poleone si. era f,atto ineoronare Imperatore.

    L'artista, i l pensatore si ribell.

  • I

    gio dov',era la partitura ne lacer con sdegno il frontespizior,

    gettandolo sul fuoco. Quel primo m,anoscritto dell'Eroca ver?-

    ne dopo la morte di Beethoven, v,enduto all'asta? con un nllovr),

    frontispizio, che reea\za solarnente in italiano, lu scritta:

  • delle innovazioni fcrmali, sia nella struttura dei quattro tern-

    pi in gen,erale, che nello alternarsi rapido, qualclre volta ap-

    parentemente disordinato, degli episodi, e par,ecchie artlitezze

    arntoniche e strurnentalio

    L'uditore profano deve tuttavia guardarsi bene dal volere

    troppo precisar,e il significato drarnrnatico dei dettagli -- cem-

    po nel quale taluni comm,entatori hanno rasentato l'assurdo.

    Meglio attenersi alle impressioni generali, com,e fecero due,

    ch,e pur furono grandi musicisti: Berlioz,, i l quale vi trovl'e-

    piced,io d'ult) eroe) lascianrlosi forse soverchiare dalle espr,essio-

    ni clolorose, da,lle tinte tristi e fosche; W,agr,er,, il quale piq

    sensihile invece atrla grandio-.it dei temi.o all'irrrLertza degli

    svolgimenti - trovt che il carattere principale della r,erza sinfo-

    nia era l ' espressione clella f orza, della forza materiale che ar-riva fino alla potenza distruttrice, della forza nel dolore, dellaf orza nell' arrtor,e e della forza nella gioja - ( ut?, Titano ))egli scrisse - e in lotta con gli di >>.

    Pur tuttavia vi sono nei singcli quattro tempi delle osser.vaztorti music,ali a f ar,e, che possono giovar,e anche al profano.

    Ognuno noter subito come in questa sinfonia Beethovnabbia trinunciato a[l' effettoi preparatorio delf introduzione

    precedentemente da lui sviluppata cos da dargli l ' impor-

    tantza di un episodio. i\ell'Broica egli entra in argomento su-hito, con due accordi staccati I e suhito il violoncello attaccadecisamente il tem largo, evidente, chiaro - nel quale sivolle vedere la figura musicale di Bonapa,rte. Infatti questotema che domina tutto I'allegro, e cui tutti gli episodi nons,embrano che far corona, f ar seguito? per giovargli a svolgersisempre pitr, quasi gradini di una scala r:he si vada eostruendodinnazi all' eroe, appianando clifficolt, vinoendo ostacoli,perch egli salga pi in ,alto. Qu,esto tema infatti non apparesubito completo, ma si riprende e si rinnova, per apparire intutta la sua ampie zza solo in ultimo , fra lo sfolgorio di coloridell'orchestra. fl tema - che s' imprime facilmente allo orec-chio stato rintracciato, quasi identico, nelle prime quat-tro b,attute, in una entrata di un'opera teatrale di Mozart I maanche, e questo forse pi significante , in una sonata dello

    32

  • istesso Beethoven. Senonch ci non ha alcuna importantza, di

    fronte al significato che gli dnno gli sviluppi pei quali passa

    in seguito. La maggior parte dei cornmentatori fra i rneno

    dettagliati - vede nella prima parte dell 'allegro - nel tema,

    un pensiero che abbraccia il mondo prima di procedere alla

    su,a ccnquista; si dir.ebbe che l'eroe voglia prima prenderne co-

    noscenza in tutta la sua vastit, e veda? come in sogno, sfilareo

    organicamente raggruppati tutti i rn'ezzi ch' egli dovr met-

    tere in aziane e del suo sogno? come fosse gi raggiunto lo

    scopo, si compiaccia in un'oasi meJodica, piena di sentirnen'

    to, di felicit. Ma .,aI . ' imp$nortza, all 'elevatezza, succede,

    nella musica, uh movimento dinamico, di azion'e. L' eroe si

    accinge all 'ofiera, incalzante, varia, or dura, or persuasiva,

    sempre pi incalzante? ,e conquistatrice, fino a che un urto av-

    viene, che l'arresta.

    Anch,e l' orecchio rneno esperto percepisce la disson alnz,e

    prodotta dal. richiamo improwiso che fa clel tema iniziale il

    corno? sopra un tremolo degli archi in tono diverso disst-r-

    raartza intorno alla quale i tecnici hanno invano discusso, e

    che neppure Berlioz riuscito a giustificare.

    L' opera dello eroe int,errotta, me non mutata I poich

    il moncone d,el tema, cos bruscarnente richiamato dallo

    squillo del corno? presto, ripreso da altri strumenti, si eomple-

    t, si ricostituisce vigorosamente, intram ezate da elementi me-

    lodici di carattere diverso fra loro, pervaso a un certo punto

    di sapore orientalerper aseendere, fra un'iride di sempre pi

    brillanti colori fino alla perorazione severa, al suo trionfo; it

    trionfo dell'Eroe giunto all'apog,eo.

    L'adagio detto > - ha verarlente il

    carattere profondamente doloroso del rimpianto serrza spe-

    rattza. E' sopratutto la linea melodica, lenta e grave, ch,e dice

    all' uditore la tristezza di chi ha visto un sogno svanire. n-o

    roe che aveva raggiunto l' apogeo, nell' attuare il sogno, lra

    dovuto tradirlo; egli, non il suo puro sogno ha trionfato;

    It uomo, non l' idea.

  • Tale l ' immediata suggestione che emana da .lueste pa-

    gine di musica, che ,anche gli analisti pit ostinati, dinnanzi

    ad esse, tacciono.

    Lo scherzo - ove non si trovasse inserito in ciuesta sim.f o-

    nia, cui lo stesso autore volle assegnare una significazione,

    poetica ,e drammatica - potrehbe essere'mnsica]rnente consi*

    derato alla stregua di quelli di parecchie aLtre sinfonie di

    Beethoven? una esercit aztone clinamica cli tcmi e di ritnri pro-

    iettati nella luee pi viva dall'istrum,entale.

    Ma innegabile che a chi hene l' nscotti -- clopo la glo-

    riosa ascesa del primo tempo e la desolazione della rnarcia

    funebre non pu sfuggire un frequentr: aff acciarsi d i ri-

    flessi di tristezza e di malinconia. Lo pervade fin dalf inizio,

    una agitazione? una irrequietezza di urt r:arattere tutto parti-

    colare, origin,almente ,espressa; nel quale si vedrebbe corne urla

    ripresa della vita, che eterna, dopo la tristezza della rnorteo

    intramezzata da episodi pi dolci e un po' nlelaneonici, come

    le ricord arrze di un passato ch,e pi non torna, rna si tentar di

    guardare serenamente, du lontano.

    n final,e detrla terza sinfonia forse la parte meno organica

    rnusicalmente, e in pari ternpo quella che meno appare legata

    al pensiero generale poetico. Per chi voglia tnovarvi una rela-

    zian'e con l'Eroe prospettato cos vigorosamente nei due prirni

    ternpi? ron c' ctrr.e vedervi, come nello scherzo, una rievoca-

    zione delle pa-csate vieend,e, ma oramai lontanissirne. Le fami-

    glie degli strumenti che si rirnandano la stessa nota? come una

    eco, f,an pensare a dei superstiti che si dicano l'un l ',altro: r

  • QUARTA SINFOI\IA(in s bemolle)

    Prima esecuzone: 1807

    Questa sinfonia - come la suecessiva quinta, che la segu ad

    un anno di distanza - riprend", con un apparente passo in-

    dietro,lu via seguita da B'eethoven fino alla seeonda. Si direb-

    be che - ogni qual volta il suo genio creatore di poeta ,aveva

    manifestato la propria personalit, i l musicista sentisse il bi-

    sogno di ritornare alla sua fucinar per cercar tli forgiarvi nuovi

    rnezzi onde giovarsene per avvicinare ancor piu quell'ideale,

    che ancora sentiva di non aver comptretamente r,ealtzzato,

    La terza snf onia era stata - come abbiamo visto , - assai

    discuss,a. Alla sua prima,esecuzione in privato. in casa detr

    principe Lobkowitz, neppur,e gli amici avevano mostrato di

    comprenderla cornpletamente.

    Accanto a critiche benevoli v'erano stati attacchi violenti,

    commenti ironici e irrispettosi. Be,ethoven volle metter s

    stesso alla prova, esercitarsi a dominare s stesso, controltare

    fin dove egli era padrone dell'arte sua e dei suoi rnezz di,espressione.

    La quarta sinfonia il risultato di questo stato d'animo

    che "si ripeter, c,ome vedremo in seguito fra la sesta

    e la nona sinfonia, sebbene in modo diverso.

    La quarta sinfonia non richiede per l'uditore profano

    commenti abbondanti; sebbne alcuni glossatori postu-

    3s

  • mi abbiano voluto applicare anche alla quarta com di

    poi a tutte Ie altre, metodicarn,ente, il sistema di ricercare in

    ogni episodio una precisa signifieazione poetica e letteraria.

    Essa , a parer mio, una formidabile esercitazione musi-

    cale, ispirata certo dai sentimenti intimi dell'autore, m,a al

    loro stato nascente, indipendenti da qualunque significazione

    oggettiva-

    Giova tener conto anche che questa sinfonia fu scritta da

    B,eethoven ver,am,ente di comissone, richiestagli da un intel-

    ligente musicofilo, il conte Obensdorf, il quale s'era incon-

    trato con Beethoven in casa del suo protettore principe Lich-

    nowski, dopo una esecuzione della seconda sinfonia. If giova,

    sopratutto, tener conto, del periodo di disillusioni, che ne ,&c-

    compagn la composizione: il periodo nel quale - per varie

    ragioni, che non qui il caso di approfondire - l'unico ten;

    tativo te,atral,e di Beethoven? il Fidelio, era naufragato dopo

    tre sole rappres,entazioni.

    IJn commentatore trova che Beeth,oven ha avuto, nel com-

    porre qu,esta sua quarta sinfonia, la preoccupazione di conci-

    liare fin dove era possibile la sua fantasia ribelle, con ci che

    era generalmente apprezzato ed amato, nelle forrne usate dai

    suoi pr,edec,essori. E certamente tale pr,eoccap,aziorl,e ha pri-

    vato la sinfonia di un contenuto di idee e di sentimenti chela collegassero c,on la Eroiea,.

    n che non toglie che musicalmente essar pr l 'equilibrio,

    fra i vari tempi, p,r le b,ell ezze melodiche e ritmich", per lageniale variet degli svolgimenti e delle tinte strumentali,

    Irossa dare all'uditore intenso godimento.

    Scritta in breve tempoT ,ess& ha una scorrevolezza., unaspontaneit ammir,evoli. Da notarsi lo sviluppo dato all'in-

    troduzione di un andamento maestoso, un po' misterioso

    dal quale il nostro Franehetti attinse una lontana ispir azia-ne per r'endere nel suo Cristoforo Colontbo la cahna det rna-re cui si contrappone un allegro irromp,ente, gaudioso,

    come la c'elebrazione di una passione soddisfatta, che gi

    nelle ulrirne battute dell'introduzione faeeva capoliho, e chenell'allegro ha episodi di una originalit squisita.

    36

  • L'adago tutto pervaso tla un soffio di passioo, che hafatto pensare taluno all'episodio dantesco di Francesca daRimini.

    il terzo temp,o nel quale Beethoven torna al ntinuetto -

    ha un interesse f,ormale, per il la,rgo sviluppo datogli con l'in-trarne zzare il minuetto con due riprese del trio, terminandolocon una coda vivacissima; ed notevole per certi ritmi 3. con-trattempo, coronati in ultimo da delicate frasi melodiche.

    Nel finale si direbbe che Beethoven abbia voluto saggiarei limiti estremi della gajezza, rischiando ,anche delle bizzar-rie ,armoniche atte a f are arricciare il naso ai pedanti, per gab-b,arli, in ultirno? con Ia originale ricche zza di risorse del suotematisrno.

    37

  • QUII\TA SII\FOI\IA(itt do minore)

    Prma esecuzione 7808.

    Dopo la quarta sinfonia il ctli stLccesso si manterlil:e

    in limiti modesti - ma che Beethoven trov moclo di c'eclere

    a discrete condizioni con un blocco di altre sue composizioni

    rninori ,e nonostante la disillusione ancor rec'ente detr F'i-

    d,etfio -- Beethoven fu nuovam,ente seclotto dalla sirena del

    teatro.

    il f,atto che alla sovra,intende aza del teatro di Corte di

    Vienna _-- era stato chiamato un gruppo di suoi amici e am-

    miratori gli f,ece accare zzare l'itlea di dir-entare il cornpo-

    sitore titolare di quel teatro" Arriv fino a indirizzare alla di-

    rezione rlna petizione nella quale dichiarava gli obblighr

    che si sarebhe assunti fra i quali queltro di scrivere ogni

    anno una grande opera ,e art'oper& comca e la musica cli un

    halletto e il compenso (lu miseria di 2400 frorini l'anno !)

    ch,e egli chiedeva. L"istataza venn,e respinta. Beethoven rispo-

    se con la quinta sinfonia e con la Pastorale.

    L,a Quinta infatti porta la d,edica a due dei famosi mem-

    bri della Cornmissione teatrale - il principe Lobkowtz e iI

    Rasumowski. Altre vicende - pil intime - ne accompagnarono

    p,er la corroev,ione e la composizione: essa fior, per cos dir'e

    nella fantasia dell'artista, quando egli credeva di aver tro-"vato finalmente nella sua vita, quello che srnpre lo aveva

    3B

  • assillato: una donna che lo amasse? e la pilce di una casil'

    tranquilla. Appunto nel' 1806 Beethoven s'era fr,danzato con

    lit contessina Teresa di Brunslvik; e sebbene quattro arruri di*

    poi, dopo diverse dolorose vicend,e, il fidatrzarnento fosse rotto

    d,efinitivamente, i primi tempi della relazione dovevano aver

    risvegliato le speranze nella vita, it coraggio anch,e nell'artl'

    sta. La sinfonia n do miruore riuscita forse per questo la pii

    completa espressione individuale del musicista. Tra i cor-

    m,entatori, Berlioz, forse quegli che m,egiio la definisce:( ... la prinra sinfonia >> - scrive egli - nella quale Beetho-

    ven abbia dato dei confinl alla sua vasta imm,aginazioh: sen-

    za prendere per guida, o per appoggio un pensiero estraneo.

    I\ella prima, nella seconda e nella quarta sinfonia egli ha pi

    o meno ingrandite delle forme gi conosciute, poetizzandole

    con tutto quello ctre la -"ua vigorosa giovinezza poteva aggiun-

    gervi di ispirazioni brillantio od appassion,ate; nella teL-za -

    l'Eroica - la forma tende ad allargarsi, vero? e il pensiero,

    s'innalza ad una grande altezza? ma non si saprellbe tuttaviadisconoscervi l'inflrrenza di uno di quei poeti divini ai quali'

    da lungo tempo il grarrde ,artista aveva innalzato un tempio(

    nel suo ctlore.... La sinf'onia in do minore, invece, ci s'embrauna'ernanazione diretta ed unica del genio di Beethoven; ilsllo p,ensiero intimo ch'egli sviluppa; i suoi dolori secreti, lgsue ir'e concentrate, i suoi sogni pieni di un accasciamento costriste, le sue visioni notturrre^ i suoi slanci d',entusiasmo 'ne

    forniscono il soggetto; e le forme della melodia, dell'arrno.nia, del ritmo e dell'istrum entaziGne, si mostrano pure essen-zialmente nuove, potenti, nobili... )).

    Eseguita per la prima volta a Vienna - insierne alla Pasto-rale ed alla Fantasin per piano? coro e orch,estra in un pro-gramma esclusivamente beethoveniano ,essa non ebbe, co-me del resto tutto il concerto - turbato da un incidente, cheobblig, nella fantasicr,, Beethoven, il quale sedeva al piano, aint'errompersi a metir per tornar:e d,a capo un grande slrc-CCSSO.

    Contro la nuova composizione erano tanto i fautori dei re-centi dominatori della musica a Vienna, llfozart ed Haydn,

    39

  • quanto i fedeli di Handel e Bach. Il grosso pubblico, pur ri-

    manendo Vi,enna un e,entro di coltura, stava volgendo a pi

    facili musiche, atte a solleticare loor,ecchio, e a servire da pas-

    satempo. Fr,a quelli che eomprendevano e seguivano Beethoven?

    la Pastorale, eseguita insieme alla quinta? parve pi interesssn-

    te-, e la critica eontemporanea verso la guinta, fo piena di ri.

    sel:\re.

    il che non imped che - passando pi tardi di successo in

    successo? nei centri musicali di Germaniao a Londrao a Pari-

    gi - essa sia diventata forse Ia pi conosciuta, la pi applau-,dita, la pi universalmente gustata di tutte le nove sinfonie.

    Seguendo i quattro tempi, l'uditor,e noter da s, l'evolu-

    zione subta dalle forme, l'originalit dei temi e dei loro svi-

    Iuppi, la novit d,el collegamento fra gli episodi.

    Subito l'all,egro si presenta con quattro note marcatissime :

    Beethoven stesso tlisse aver voluto con esse suscitare l'idea del>. Non si pu dunque da; torto

    a quei commentator:i, che hanno voluto vedere, nell'ulteriore

    svolgimento della sinfonia la lotta della aolont - che s'affer-ma nel primo tema - contro il d,estino, per la conquista - sf-

    traverSo ad una serie di vicende fortunose della liberttrionfante nell'inno finale.

    Alla violen za del primo tempo - si contrappone neL secon-do tempo - l',andante .- un?oasi di calma. f)ue idee si alterna-

    ro, in un canto soave? dalle cadenze popolaresche. Lo statod' animo dell'artista pare traspiri la tranquilla felicit, fiorse

    quella - nota qualcuno - ch'egli sper,ava in qu,el tempo --.

    trovare in Teresa di Brunsvik. La chiusa - improvvisa e so-

    sembra quasi un brusco risveglio.

    LTn libero rinnovamento delle forme appare nel terzo tempo

    lo scherzo. Esso inoomincia? con un suggestivo rnovim,ento

    rnisterioso, che mette l'uditore in attesa. Sembr,a che i vafiistrurnenti stiano tramando qualcosa, rnettendosi d'aceordo apoco a poco? per prorompere poi in un folle giubilo, in unafesta pazzesca, che s'aequeta poi, si disp,erde, svanisce in unpianissimo. Ma qui Beethoven si prende una libert: non fi-nisce il tempo? ma lo fa continuare nel finale, attaeeandolo

    40

  • con un fortissimo di sorpr,esa. I timpani - che hanno servito

    a preparare? durante il pianissinro della fine dello scherzo, l'o-

    recchio alla sorpresa? continuano ostinatamente, riuscerido a

    trascinare tutti gli strumenti nella loro tonalit, ad un movi-

    mento di marcia trionfale, di un effetto imponente.

    4L

  • SESTA SII\FOI\IAI}ETTA

    . .PASTORALE"

    (in f u maggiore)

    Prim,a esecuzione z l-808.

    I\,el quadro generale delle nove sinfonie che si direbbe-

    diviso per tre - la sesta, detta comunemente Sinfonia Pasto-

    rale rappresent,a una ripresa, agguerrita e m,edit ata,,

    della tendenza di Beethoven a sposare la musiea ad una

    espressione pi precisa, pi oggettiva dei sentimenti umani

    nella loro forma drammatica. NIon v' qui loimpeto della tra-

    gedia ; piuttosto la visione po,etica, attr,averso alla commedia

    d'ella vita di ogni giorno, di fronte 'e nel bel trezzo della

    natura. B,eethoven com,e uomo amava intensament,e

    la campagna. Ve lo richiamavatro, com ad un salutare

    isolamento, ad un riposo? ad una concetfrrazione -- e le vicen-

    de della difficile ed avversa vita, e Ia cr,esc,ente sordit, che

    lo faceva rifuggire dagli ambienti mondani. In molte sue let-

    to,r,e egli afferma la sua passione per la vita alloapertor r-

    rabonda fra boschi e pratio monti e colline.

    La's,esta sinfonia naeque non in tutti i suoi elementl

    nella su,a struttura generale, nel suo intento - nel villag-

    gio di Heiligenstadt dove Beethoven avva gi ripetutamente

    soggiornato, e si comp in suceessive peregrinazioni in altr

    villaggi clei dintorni di Vienna. I1 manoscritto d,ella partitura

    inviato agli editori reea in tedesco, il titolo: < Sirttonia pasto-

    42

  • rale, espressione d sensazioni, piuttosto che oggettiaa rap''

    presentttzione >). Pi dettagliatamente Be,ethoven assegna? co'

    fne titolo speciale a ciascuna p,arte - (sempre in tedesco)

    le seguenti dicitur,e: I. Sensazioni geie che si de,stano in, chi

    arriaa in camlragna,. - 2. Scen'u, lungo un ruscello. - 3.' 'Al-

    legro Curuaegt,O di Contad,ini. - 4. Tuon'O, tem'pesta, 5.

    Canto dei pastori. Sentiment di gratitudine lterse iI Creatorer,

    d,opo passata Ia tempesta >>. Tali indicazioni figurarono n'el

    programma della prima ,esecllzione; il che dimostra che erano

    volute da Beethoven? e che egli d,ava loro una indubbia si'

    gnificazione ed importantza. In molte annotazoni, anche di

    data molto anteced,ente, dei quaderni, dove Beethoven so-'

    leva giorno per giorno registrare idee, temi, progetti - egli

    insiste sulla differe trza fra pittu,ra ed espressione di emozioni.

    per affermare che non ebbe la irttettzione di fare della

    musica ( e, progr&r;fita, )): ed infatti la sesta sinfonia dalla

    musica a programma ben distante.

    Questa sinfonia h,a un preoedente in una sinfonia del

    Kneclrt (or musicista tedesco del 1700), ,eseguita nel L7B4 e che

    Beetlroven giovane conobbe. Era intitolata Ritrutto rnwsicale'

    della fVa,tura, ugualmente divisa in cinque parti, coll sottoti-

    toli press',a poco rispondenti a quelli di Beethoven: ma il

    confronto fra le due composizioni basta a stabilire quale di-

    verso intento ,avessero, e su quale ben diversa vi a earruminasse,

    il genio di Bonn.

    A dispetto dei musicisti puri, la Pastorale - eseguita nel-

    lo stesso concerto nel quale venn,e eseguita per ultimo la quin-

    ta - composta prima - ebbe un'aecoglienza decisamente miglio-

    re. Parv,e pi accessibile e fu pi largamente gustata. Si discus-

    se dai critici se, o meno? e fino a qaul purrto, lu nuova cornposi-'

    zione di Beethoven si accostass,e alla musiea K a prograffLrn )>

    ma tutti, in complesso, ro subirono la suggestione, A parte

    ogni discussi

  • rno giudizio del pubblico di Vienna fu di poi eonferma,to dalpubblieo di tutto il mondo. Il pubblico non si rende a tutraprima, mai ragione dei propri giudizi: nr,a nel giorno in cuiapplaud la Pastorale approv le tend,enz'e dell'arte musicale,verso il dramffio, verso la fusione di music& ,e poesia.

    Per it pubblico che ascolta oggr la Pastorale - ognidissenso di tenden ze,, ogni distinzione fra musica descrittivao aprogrammae e musica espr,essiva o drammatica - superato.Resta solo la p,otenza suggestiva dell'oper,a d'arte. ,

    i)ue temi di carattere viller,eccio e popolare - (il primo stator intracciatoinunaraccol tadimelodieslave

    scono gli ,elementi principali dell'ampio primo tempo - al-le.gro La, noru troppo ) ,e Beethotzen usa di essi per suscitare;com,e dice egli stesso, l" sensazioni piacevoli di una bella gior-nata in aperta campa,gna. Egli raggiunge lo scopo con i solirrtezzi della musica, l'alternarsi dei ritmi, it susseguirsi dellemodul azioni, il contrapporsi e il fond,ersi dei timbri strumen-tali; ma tale la spontanea fluidit della struttura e deglisvolgimenti da affascinare l'uditore - tibero di illusrrare conlJ*propria fant,asia gli episodii, ma serza potersi pi sottrarreall'ambiente nel quale la musica Io ha trasportato.

    il seeondo tempo nwdante molto rnosso tende pidel primo a precisare le sensazioni. Qot,, come disse Beetho-ven st'esso - indicando ,ad un anrico rm paesaggio presso Hei-ligenstandt dove la musica era stata concepita -- veramente ilrusoello e lo stormir: delle foglie, le quaglie, gli usignoli, ilcculo - furono veramente i collaboratori del musieista. Perquesto tempo gli awersari della musica a programma? accusa-rono Beethoven di essersene fatto schiavo, abbandonando e'tradentlo I,e leggi della pura, estetica.

    Chi ascolti gueste meravigliose pagine senza preconcetti,trover invecr in ,esse una f,onte continu,a di s,ensazioni piaee-voli, deliziose, che qlra e l, con elementi fonici direttamente'd'erivati dalla natura, egli ri,esee spesso ai precisare quasi og-'gettivamente. Da molto tempo fino dal 1803 ve ne sonotracee negli appunti del musicista Beethoven si era eser-eitato a coglier,e sul vero, p,er cos dire, nei suoni della ilo-

    44

  • tura, gli elementi fonici da trasformare in musica. Ma solo.

    quando egli si sent padrone d'ella sua sci,enza musicale, e ne

    ebbe moltiplicati ed ampliati i mezzi, arrichiti i procedi-

    rnenti - egli si accinse, ad utilizzarli per l'attuazione del suo

    sogno: arrivare ad esprimere tutti i s,entimenti, n,el loro svol-

    gimento poetico o dramm,atico , f ar nascere in chi ascolta oltre

    alla s,ensazione, il pensiero.

    Il terzo temp allegro ostante il titolo esplicativo:( Gaio conaegruo di contadir >> - non si scosta gran che dalle

    consuetudini della sinfonia della quale rappresenta lo

    scherzo. Ma anche qui, lu scelta dei temi, derivati dai laendler

    delle orchestrine ambulanti, dai ritmi di d,anze popolari del

    contado vi,ennese? costituisce la prova che B,eethoven prosegue

    nell'intento di vieppi pr,ecisar,e le immagini suscitate all'u-

    ditor,e. R.isulterebb,", dalle note di un suo biografo, un episo-

    dio nel quale Beethoven intes,e caricaturar,e certi suonatori di

    balli pubblici, che ogni quando, per la stanch,ezza\ suonano

    dormendo. Ma pur senZ,a soff,ermarsi su simili particolari, la

    suggestione di una festa camp,estre compl,eta, Jrarticolarm,ert-te per il carattere dell'istrumentale preponderantem,ent,e divi-

    so fra i tregni ,e i contrabassi, e per l'alternarsi del tempo di-

    spari, col tempo pario clrc alla chiusa d l'animazione d'una

    baraonda di danzatori esaltatio e fors'anco litigiosi che si

    calma solo all'awicinarsi del temporale. Dovrebbe questo co-

    stituire iJ terzo tempo della sinfonia. Ma Reethoven qui dalle

    I'eggi e dalle consuetudini si emancipa completamente. Il tema

    dell'allegro precedente interrotto come da un rumore lon-

    tano - i contrabassi -- cui si innesta,no dei guizzi dei violini.

    E la bufera che si awicina. I rmezzi- con i quali Beethoven

    rende l' ,avvicinarsi, il crescere? il culminare d,ella buferar so-

    no semplici ntezzi musicali; ma con quanta originalitr ![uan-ta efficacia, quale accorta misura son essi usati ! 1\,e risulta

    non una irnitazione dei rumori det temporale? ma una sugge-

    stione di sensazionio che l'uditore avvolsoro nell'atmosfera di

    un temporale, e glie ne fanno provare gli effetti sull'animo.

    Anche il fi,nale non separato dall'episodio che I'ha prece-

    duto, 'e mentre le ultime immagini della bufera lontana sva-

    45

  • il'ffi;^,";":::#i:::,:Y"zlli,;::,'1,";*:;^.Ti*:itudine a Dio, opo l'uragarlo )).

    Fors,e? con questo titolo, Beethoven rivela Si la sua aspi-razione a fonder'e con loorchestra la voce umana, affidando'ad essa la funzione precisatrice, po,etica ,e drammatica. Manon l'os che pi tardio nella Nlona.

    La tendenza affermat,a da Beethoven cos n,ettamente nellaPastorale verso la fusione della sinfonia col dramma, generun equivoco: a precorrer'e l'avvenire, la Sinf onia Pastoralevenne ,eseguita a Londra, come spettacolo teatrale, completatada attori e da un corpo di ballo, e d,a effetti scenici. Ma, il ten-tativo fall; n ad aleuno potrebb,e oggi venire pi in mente dirinnovarlo.

    46.

  • SETTIMA SII\FOI\IA(in t maggiore)

    Prima esecuzione 7873.

    Si direbbe che - dopo il balzo innanzi dato, nellnevolu,

    zione dell'arte sua, du Beethov,en, con la prodigiosa mole del-

    la Pastorale - egli abbia voluto riposar,e I non dal produrre?

    rna dal continuare nella f,orma che egli aveva oramai perso-

    nalm'ente rinnovata, ed ,elevata a tanta potenza. La Settima

    Sintonia norn si allinea infatti alle altre che cinque anni clopo

    seguita subito dall 'ortaaa; ed entramb'e corrispondonor - co-

    rne gi abbiam eonstatato a proposito della quarta e quinta -

    ad un periodo di prepar azion'e, di allenamento, di elabor,a-

    zione, di nuovi rnezzi - p,er affronta,re la reaLizzazione del so-

    Eno che Beethoven gi da tempo, certam,eflte ) accarezz,ava nel-

    la rnente , lu sintonia eon, cori" I-,a forma generale della Settima

    non differisce rnolto dai eanoni fondamentali. E' piuttosto

    dentro i limiti dei quattro tempi che la personalit musicale

    di Beethoven si svolge in nuove conr.binazioni di rnezz, sp,e-

    cialmente ritmich", nella fioritura gagliarda di iclee melodiche,

    nella genialita originale delle combinazioni orchestrali. NIon

    nella composizione sua? ma nel modo di usare di singoli tim-

    bri, l'orchestra di Beethoven sembra si accinga a rinnovarsi -

    come agevohnente pu constatare ,anch,e l'uditor,e profano.

    Ir[on inutile per tener conto per le origini, delle vi-

    cende del periodo nel quale ,entrambe le sinfonie nacquero.

    47

  • B'eethoven ,aveva eomposto nel periodo che intercorre fra.la sesta e la settima snfonia ben ventidue opere? fra le,quali alcune importantissime in rapporto con la sua evoluzio--n'e artistica di sinfonista, come la quarta ouverture pelFidelio (quella intitol ata Leonora), la Fantasia, per pianor,coro e orch'estra, l'out:ertur,re, gli intermezzi ,e Le melodie perl'Egmont di Qoethe, l'oratorio Cristo al Monte degli Olia, e:la Vittoria di Wellington, (o Battaglia di Vittoro). Inoltrequelle annate avevano? risolvendo i problemi economici dellasua vita triholata, anche rischiarato il su,o stato d',animo, c,ondelle soddisfazioni morali, con dei raggi di s,ol,e sentimenr4ti,Per impedire ch,e egli - allettato dall'offerta del Re di \Mesr-fali,a (Giuseppe, fratello di I\apoleone) che lo invirava a ror-nar'e in pa'tria, offrendogli il posto di Maestro di Cape}la, li-bero di fiss,arsi il proprio onorario - abbandonasse Viennatre suoi protettori, l' arciduca Rodolfo (che era suo ,allievo),il principe Lobkowitz e il principe Kinsky si impegnarono apassargli vita natural durante una pensione di 4000 fioriniannui : in allora l,a vita assicurata.

    L'animo suo rflss,erenato fu attratto ancora una volta dalsogrro di er'earsi una casa? una famiglia, dalla vivaoe bellezzadi Teresa Malfatti. Sogno - ahim ! anch'esso presto svanito.

    ma che pure r'ec all'artista una f'orz,a animatrice, come lar'ecarono il breve episodio sentimentale con la cantante Ame-lia Sebald - svoltosi nella stazione balnear,e di Toepl i1s - ,sl' interessamento sia pur platonico, alla vita di Beethovenr,di una singolarissima figura di donna, che ehtr,e parte non in-differ'ente anche nella r4,aturit di Goethe, IJettina Br,entahorappartenente ad una famiglia di origine berg,anlasca, diven-tata proprietaria della pi importante easa bancaria di Fr,an-coforte.

    fnoltr'e in quel tempo ci valse certo a distrarlo dallasinfonia - Be'ethoven er,a stato nuovamente invogliato, da of-.f,erte ottime 2 a ritentare il teatro. Due canate d,rammatiche

    Re Stefan'o e le Roaine rI Atene - scritte per l'inaugura-zione del nuovo teatro di Budapest avevano avuto la pi,.[lusinghier,a accogl iemza. Egli si ,era posto alla ricerca di unj

    4B

  • soggetto d'opera, indicando prima , al librettista Treitscke unmelodramma frances,eoo le > che do-vette abbandonare subito, perch, rappr'esentatosi il dramma,nel fr,attempo, a Vienfraz aveva avuto un esito disastroso.

    L'ideale par,eva raggiunto nella proposta di TeodoroI(rner - il geniale po,eta-soldato di un episodio om,erico- il > e >. Molte.altre composizioni. di altra indole, come la prinr,a Messa aquattro voci, @ num,erosi canti su versi di Goetlre, occuparonoin allora Ia operosit di Beethoven. Sulle origini della Setti-m& ed ottaua Sinfonin influirono ad ogni modo gli av-venimenti politici del lBlS - sebbene da un anno Beethovenad esse pensasse? ed abbia pure finito la seconda di esse, pri-,ma dell'altra. Essa ebb'e la sua prima esecuzione in un corr-e'erto, organizzato dal Maelz'el, a beneficio dei feriti nella,battaglia di Hanau, quella battaglia nella quale austriaci e ba-varesi ,a\revarl tentato sanguinosamente di tagliare la ritirataa I\apol'eone. fl prograrnma era alquanto ,eteroclito figurando-.vi, aeeanto a due mareie p,ersino tlei pezzi (non diBeethoven, s'intend.) per una specie doorganetto - il < Trom-.bettiere mecca,n'ico >> d'invertziotre del Maelzel. Il successo delconcerto - al quale avevano cooperato come esecutori, i pibei nomi del mondo musicale viennese di allora fu entu-siastico; e grande fo, s,ehbene sup,erato dalla Vittoria di Wel-I,in'gton, quello dell a settima sinfonia. ll pubblico volle perfinoil bis dell'andante.

    Alla eritica, - in generale benevola, - di Vienna - non sem*pr'e corrispos,e quella che aeeolse le prirne esecuzioni in Ger*

    49

  • mania. Fra gli altri Ie fu c,ontrario il giovane Weber. S,enonch

    col tempo anche la Settim,a trov giustizia, ecl i comentatori

    posteriori -. fra cui Wagner la collocarono fra le rnigliori

    di Beethoven.

    Parecchi di essi, ric,onosciuta ormai la ten d.enza del cortl-

    positore, a precisare il significato dei singoli tempi delle sin-

    fonia, degli episodi loro tentarono nonostante qual-

    'che irata protesta di Be,ethoven di darne una interpreta-

    ziome poetica e drammatica. Chi vide in ,essa la gioia della

    Germania liberata dalla domin azione straniera, chi una festa

    cavaller,esca, uo torneo, chi una insurueziotre di popolo, chi

    una f,esta di nozze. A p,arte che ,essa - come tutte le altre

    risponde certo a degli stati d'animo, nel loro car,attere

    fondamentale, e nei mutam,enti dominati dal pensiero e dalle

    :sehsrZioni intime di Beethoven con nessuna pr,eeisa in-

    dicazione l'autore ha voluto influenz,are o limitare la fantasia

    personale di chi ascolta.

    Fin dal primo tempo -- una introduzione largamenle qvi-

    luppata, dagli episodii originali, e ricca d'una melodia appas-

    sionata, che ricorda uno dei pi bei spunti del Faust di Colt"

    nod, seguita da un uiuace predomina una sensazione dJi

    energia e di forza, cui non si pu negar'e un carattere guer-

    resco.

    T,'ull,egretto seeondo dei tempi divenuto celebre

    per il meraviglioso svolgimento che B,eethoven fa subire

    ,ad un tema di poche note ribattute, porta'ndolo erttraverso la

    interruzione di un rnovim,ento fugato, ad una originalissima

    chiusa. I\ello scherzo - tutto variet di ritmo e gaiezz

    notevole l',episodio rnelodico, che ha qualcosa di religioso e

    di popolare, a un tempo? ma pi ancora f,estoso appare il

    fi,rualeo d'una festosit un po' ingenua ,e grossolana ) rrra ini.

    'Ciavol aha, nelloultimo crescendo,

    50

  • OTTAVA SINFONIA(rn fa maggiore)

    Prima esecuzionez 7Bl 4.

    Di quanto stato detto sullo stato d'animo di Beethoven

    nel periodo della composizione della settima sinfonia l 'u-ditore deve t,ener eonto anche a proposito dell)ottaurt Il cor-positore, lusingato anche del successo della ripresa del Fi-delio, al T eatro deltr" O pera, sentiva crescere intorno a se il,cons,enso del pubblico. Tanto che l'ortaau sinfonia, valse a\cornpl'etare il prograrnm,a di lln corlcerto datosi a richiesta delpubkrlico - il quale desiclerava riudire la settirna e la Vittoriadi Wellington' concerto che fu per Beethoven, una voltatanto, anch,e un successo frnanziario. I{ella sinfonia cuinon m,ancarono le interp retazioni pi diverse -- la forma nonpresenta gran che di nuovo. Vi anzi da notare il ritornoal Minuetto - al posto del libero scherzo beethoveniano, or&-mai caratteristico ) - sebb,ene ,anche qui - come in ogni suaparte, sia evidente il progresso - dice Berlio

  • setrza una punta ironica, si sarebbe s,ervito di un tema compo-

    sto per hurla sul metronomo di Maelzel, in fine di un banchet-

    to al suo inventore.

    il terzo tempo riporta l'uditore al tradizionale minuetto

    questa volta serrz,a gr,andi novit di sviluppo, rnentre il

    f inale veram,ente, ,e per le proporzioni, e per f irruertz) e per

    la fantasia dello svolgimento, lo riconduce al Beethoven pi

    cornplesso e completo? come musicista, pieno di ardimenti e

    d'indipendettza,

    .:f,

    .F

    l. l t

    52

  • i\O]\[A SINFOI\IA(in re rninore)

    L'ODE ALLA GIOIA

    Prima esecuzione: 1824.

    Risulta clai dati biografici e da lettere, eh,e Beethoven &v-va pensato da tempo, a trarre una ispirazione rnusicale dallapoesia di Schiller: Ode aIIa Gioia; rr,a non ri deno s,e egli p,en-sasse veram'ente ad una grande composizione sinfolica, o aqualche altra minore e pirr semplice forma musicale. Nlusical-m'ente invece la prim,a traecia si trova in uno di guei li6riccinidi annotazioni che Beethoven portava sempr seco, e dove son*notate quattro battute, tlalle quali deriva il tema del,lo scherzodella Nona sinfonia; del 1815; ,e del 1817 sono ,alcuni brani:che sono annotati con l'indic azione (per la sinfonia in Re>. Maipoi l'elaborazi'orte vera non ricomincia che nel L822. Sono benotto anni di interruzione nell'evoluzione della Sinfonia; manessuno forse, quando la |Yona apparve? avrebbe pensato allapossibilit di una tale ascensione. Certo Beethoven corre,pur altr'e volte aveva fatto non si abbandonr ![nesta vol-t, all'estro improvviso I eerto il pensiero lo torm,ent ass,ai,prima di prendere forma rnusicale. Ma sopratutto furono lecondizioni della sua vita, che gli impedirono pi rapido la-voro; giacch anch,e negli altri campi della musica egli pro-dusse in questo ultimo periodo scarso numero di opere, e dopo

    53

  • loottaua snlonia nott comparv,ero, it cinqu,e anni che sole tretaaat '

    composizioni Pianistiche.

    E, bene che il lettore si r,end,a conto delle cireost arze nelle

    quali si trov in questi anni il grande artista.

    Dopo l'oasi s,e non di felicit completa -di tranquil'

    lit e di quasi agiate zza - nella quale erano state cre,at'e la

    ,Settim,a,e l ' Ottaua la vita di Beethoven s'era andata sfron-

    d,ando delle soddis f azioni, degti onori, e f acendosi irta di

    ,spine. Le condizioni politiche mutate avevano trasforrnato

    Vienna anche artisticamente. Il livello - gi turbato dalla in-

    .vasione del melodramma italiano, dell'op,era comica, facendo

    dei virtuosi canori gli arbitri del successo? - si era alterato;

    :rnolti valorosi istnrmentisti fra i quali i componenti il fa-

    rnoso quartetto Rasurnowski -- che aveva fatto trionfare quasi

    tutta la musica da Camera di Beethoven eraro esulati al'

    l',estero. Il popolo vi,ennese s'interessava oramai prevalente-

    rnente dei divertimenti ,e spettacoli volgari, e disertava i con-

    certi. INell'alta societ il numero dei rnecenati si andava as-

    sottigliando. Morti it principe Lobkowitz e il principe Lich'

    noski, |a pensione che da quel gruppo d'amici era stata fissata

    ;a. Beethov,en vita natural clurante, diventava diffrciLmente esi-

    ,gibile, perfino nella parte assunta dalt'arciduca Rodol.fo. Per

    ragioni di svalutamento della monet a era st,ata nel 1816 ridotta

    ,da 4000 a 1612 fiorini. Gli imbar azzi frnanziari ,erauo stati ac'

    ,cr,esciuti dalle cause intentate agli er,edi dei suoi mecenati che

    si rifiutavano di riconoscere i suoi diritti alla pensione asse-

    gnatagli. Ma il prooesso che pi travagli il povero Beetho-

    ven? anche moralmente , fo in quest'epoca quello per l 'ado-

    :ziotte del nipote Carlo, figlio di un suo fratello defunto. Date

    Je dispos iziani contradittorie del testamento delle quali

    I'una nominava Beethoven tutore: e l'altra obbligava il figlio

    Carlo a non abb,andonar,e la casa della madr,e? con la quale

    l maestro era stato sempre in pessimi rappbrti fu pos'

    sibile una conciliazione. Beethoven condusse la lite ostinata-

    mente, per quattro anni, impegnandosi in spese? non occu-

    pandosi pir di null'altro, finch. riusc ,a far riconoscere dat

    54

  • tribunale la ind,egnit della madre, ed accogliere presso' d;

    s il nipote Carlo definitivam,ent,e.

    auanto gli sia stato riconoscente, e tluali dolori e dispia-

    eeri abbia poi dato al huon Beethoven quel poco di buo-

    oo, veda, chi d,esid,era maggiori dettagli, la biografia dello

    Schincller.

    Furono qu,este le vicende che, se non proprio accomp&-

    gnarono? precedettero di poco la composizione clella l '{ ona,

    Si,n,fonia. Avvenh, vero, fi* dal 1821 un risveglio di atti-

    vit in Beethoven; appart,engono a questo periodo , Ln Rouirue

    d'Atene oltre a parecchi canti su versi di G.oethe ch'era

    il poeta prediletto ? orr,uertures e sonate la Messa solenne

    in re dalla quale il eompositore aveva sperato un largo

    reddito offrendola ai R", ai potentati, alle corti d'Europ,&, in

    rottoscrizione: wra i sottoscrittori non fur,ono che sette ( ! !),

    Ed egli ci rimise di tasca. Conte si eonstatato nell'e-

    state del 1823 che Beethoven, staecandosi da ogni altra cosa,

    si diede int,ero alla cornposizione clell 'opera sua che, corne un

    ideale lontano, egli avevat forse fin dalla prima giovinezzag

    c,er:to da rnolto tempo nel cervello; ,e si isol completarnente

    fin dai piil intimi amici, in camp,agna. Tornato a Vienna

    alla fine di ottobr,e, port con s terminati, i tre prirni tem-

    pi clella l'r/om,a. 1\{a il fi,nale si fece attendere arrcora parecchio.

    Beetho\zen era in lotta con s stesso per risolvere il prohlema

    dell'introduzion,e delle voei umane nella f,alange degli stru-rnenti. NIon che egli non avesse meditato lungamente la fu-sione dei due el,ementi, vocale e sinfonico, ch anzi er,ano e,ertcrpare integrale e organica della eorae,ezione; ma egli non siera ancora definitivamente fissato sul tema da affidare allevoci. Finalmente