BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla...

27
iL boLLettino DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68

Transcript of BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla...

Page 1: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABEARivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi

2017/3-4anno 68

RIFLESSIONI SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA RIFORMA DELLE ARPA NELL’AMBITO DEL SNPA LABORATORIO DI PROGETTAZIONE STRATEGICA E ORGANIZZATIVA

Summer school residenziale AssoARPA per l’Alta Dirigenza del SNPA

Cagliari, Fondazione di Sardegna 27, 28, 29 settembre 2017

27 SETTEMBRE IL RECEPIMENTO DELLA LEGGE 132/2016 IN AMBITO NAZIONALE E REGIONALE 15.00 - 15.30 SALUTI ISTITUZIONALI

Francesco Pigliaru, Presidente Regione Sardegna Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari Donatella Spano, Assessore Ambiente Regione Sardegna Alessandro Sanna, Direttore Generale Arpa Sardegna e Vicepresidente AssoArpa

15.30-18.00 SESSIONE I LA LEGGE 132/2016 NEGLI ORDINAMENTI REGIONALI: il fatto e il da farsi

Coordina: Vito Bruno, Direttore Generale Arpa Puglia

Intervengono: Paola Gazzolo, Assessore Ambiente Regione Emilia Romagna Alberto Valmaggia, Assessore Ambiente Regione Piemonte Filippo Caracciolo, Assessore Ambiente Regione Puglia Bruno Simini, Presidente Arpa Lombardia

SESSIONE II REGOLE, VINCOLI E OPPORTUNITÀ NELLA COSTRUZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE

Coordina: Luca Marchesi, Presidente AssoArpa, Direttore Generale Arpa FVG, Vicepresidente SNPA

Intervengono: Antonio Caponetto, Segretario Generale Ministero dell’Ambiente Pasqualino Castaldi, Ispettore Generale Capo I.G.O.P. Ministero Economia e Finanze Stefano Laporta, Presidente ISPRA, Presidente SNPA Antonio Samaritani, Direttore Generale Agenzia per l’Italia Digitale

18.00 CONCLUSIONI Luca Marchesi, Presidente AssoArpa, Direttore Generale Arpa FVG, Vicepresidente SNPA 20.00 dinner

Page 2: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

UN.I.D.E.A.

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABEARivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi

2017/3-4anno 68

EditorialeGianfranco Pallotti

s o m m a r i o

5 Summer School ASSoArPA 2017

5 AssoARPA nel percorso evolutivo dell’associazione e nel percorso di costruzione del SNPA

L. Marchesi10 L. 132/2016, prime applicazioni regionali. Le sfide per la

governance del Sistema. (Sintesi dell’intervento) M. Camisasca12 La Legge 132/16 negli ordinamenti regionali: il fatto e il da farsi CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE E FINALI V. Bruno

15 AcquE sottErrAnEE E inquinAmEnto dEllE fAldE16 Acque sotterranee e inquinamento delle falde: il caso dei

contaminanti emergenti G. Bortone20 L’esperienza del Veneto sugli inquinanti emergenti. L’esempio

dei PFAS N. Dell’acqua, M. Mazzola29 La dose soglia nel contesto regolatorio: prevenzione o

protezione? A. Colacci34 La gestione dell’inquinamento diffuso del suolo e delle acque

sotterranee L. D’Aprile, L. Rado, V. Stefutti, F. Benedetti 42 Tecnologie per la rimozione di contaminanti prioritari ed

emergenti da acque e fanghi B. Cantoni, F. Malpei

50 strumEnti di gEstionE E innovAzionE51 La prima Carta dei Servizi di ARPAE Emilia-Romagna A. Libero, M. Banzi, G. Martino 61 Il sistema informativo gestionale ARPAS – Il raccordo con la

legge 132/2016 P. Longoni66 Il Sistema di gestione degli acquisti sostenibili di ARPA

Calabria: stato dell’arte e prospettive future M. F. Gatto, S. R. Serra, C. Simari Benigno73 Il reporting di sostenibilità A. Vaccari

78 comunicAzionE E informAzionE in cAmpo AmbiEntAlE79 Organizzare la comunicazione nelle agenzie ambientali ed

integrarla nel SNPA M. Talluri 90 Cosa si aspettano i cittadini attivi ed i data journalist dalle

agenzie ambientali R. Battaglia95 Il sistema nazionale per la protezione dell’ambiente: la fonte

siamo noi C. Pacciani

100 Comunicazione e informazione in campo ambientale. Dati ambientali e citizen science L. Cori 110 Strumenti e tecniche nuovi per la comunicazione del SNPA G. Agnesod111 Intervento conclusivo A. Sanna112 Intervento conclusivo G. Agnesod

114 contributi Scientifici

114 Preliminary analysis of the Black Carbon time series in Milan U. Dal Santo, V. Gianelle, M. Lazzarini, E. Cuccia, C. Colombi, A. Algieri, R. Ricceri120 La qualità dei prodotti dell’alveare: miele tradizionale e biologico, cera e propoli E. Corradetti, M. Mirti, S. Celani, P. Ceccarelli, I. Petrucci, G. Baiocchi

129 DAll’ASSociAzione: informAzioni e interventi

130 Ambiente e salute. Chiarire i ruoli e smacchiare il leopardo 131 C’è clausola e clausola133 Smog. Un’altra occasione perduta G. Pallotti134 La rete nazionale dei laboratori del SNPA A. Zavatti136 Il riparto delle competenze e il SNPA137 Le schiacciate di bratti G. Pallotti138 La nuova norma iso 17025:2017 - cronaca di un convegno e qualche

riflessione R. Mufato, C. Buora140 Sulla riorganizzazione delle agenzie ambientali A. Zavatti

143 PAnorAmA normAtivo: AnAliSi, interPretAzione e APPlicAzione

144 I controlli in sede AIA L. Butti147 D.Lgs. 104/2017: la “nuova” via e i procedimenti unici in materia

ambientale A. Balestreri, B. Toniolo

155 mAnAgement Per lA tutelA Dell’Ambiente: Punti Di viStA

156 Le organizzazioni come sistemi complessi. Analisi del percorso storico di ARPA Piemonte

A. Robotto, P. Quaglino, F. Rocca

160 norme Per gli Autori

Page 3: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

Il costo dell’abbonamento è di o 250,00 per l’Italia e di o 360,00 per l’estero che possono essere versati su C/C postale n. 92631662 intestato a ELPO Edizioni • via Cesare Cantù, 11 22100 Como. Oppure trasmessi con bonifico bancario appoggiato a BancoPosta Iban: IT 68 X 07601 10900 000092631662

a b b o n a m e n t i 2 0 1 8

CODE OF ETHICS PUBLICATIONThe Bulletin of Environmental Experts (BEA), the official quarterly of Ita-lian Union of Environment Experts (UN.I.D.E.A.) founded in 1949, is a te-chnical-scientific, peer-reviewed magazine that aims to follow the code of ethics developed by the COPE Committee on Publication Ethics, and in particular the document “Code of Conduct and Best Practice Guidelines for Journal Editors” relating to the duties of the chief editor, editors, reviewers and authors who are responsible for knowing and following the rules and taking all measures against malpractices that may take place in the publi-cation of the work.

Duties of the Head of the Editors and Editorial > They are the only ones responsible for the decision to publish the articles

submitted to the magazine, also making use of the opinion of the mem-bers of the Scientific Committee and external experts, according to the guidelines of the editorial policy and bound by the provisions of law and breach of plagiarism and copyright.

> They assess articles based solely on the contents without discrimination as to race, sex, sexual orientation, religious belief, ethnic origin, scienti-fic, academic or political orientation of the authors.

> They are bound not to disclose the content of the work and not to use it for their research without the written consent of the authors.

> If they detect or receive reports of errors, conflict of interest or plagiari-sm in a published article, they shall forthwith inform the authors and the Editor by taking all the necessary measures for the clarification of the problem.

Duties of the reviewers> They assist editors in making decisions on the acceptance of the submit-

ted work and, through them, suggest changes and additions that improve the work and report any suspected cases of plagiarism or similarity of the presented text with other work known to them.

> They are required to carry out their activities in an objective manner, motivating the reasons for their judgments, and shall not accept jobs for which they do not consider themselves competent or are unable to examine on time, or for which there is a conflict of interest for present or previous collaboration or competition with the authors, companies, organizations or institutions to which they belong.

> They are bound to strict confidentiality about the content of the work and the information or directions that emerge in relations with the editors.

Duties of the authors > They must correctly indicate the sources and contributions that may

have influenced the nature of the submitted work.> They should not publish articles that describe the same research in more

than one magazine, except with substantial additions and changes, or propose the same text at the same time in more than one magazine. In the case of publication of an article already published elsewhere, they must give details, even if that work is partially amended or supplemented.

> In the case of experimental studies, they should provide data and opera-ting modes to allow for the possible repetition of the survey.

> They must ensure the authorship of the work to all those who have made a significant contribution to the design, implementation and interpreta-tion of the survey results.

> They must indicate any conflicts of interest that may influence the resul-ts or interpretation and, in any case, all sources of financial support.

> Communicate to the editors errors or inaccuracies in the published text and collaborate for a retraction or correction of the manuscript.

CODICE ETICO DELLA PUBBLICAzIONEIl Bollettino degli Esperti Ambientali (BEA), organo ufficiale dell’Unione Italiana degli Esperti Ambientali (UN.I.D.E.A.) fondata nel 1949, è una ri-vista tecnico-scientifica peer-reviewed che intende seguire il codice etico elaborato dal COPE Committeeon Publication Ethics ed in particolare il documento “Code of Conduct and Best Practice Guidelines for Journal Edi-tors” relativo ai doveri del responsabile editoriale, dei redattori, dei revisori e degli autori i quali sono tenuti a conoscere le regole seguenti e ad adotta-re tutte le misure contro le pratiche scorrette che possano aver luogo nella pubblicazione dei lavori.

Doveri del Responsabile Editoriale e dei Redattori> sono gli unici responsabili della decisione di pubblicare gli articoli sottoposti

alla rivista, anche avvalendosi del parere di membri del Comitato Scientifico o esperti esterni, secondo gli indirizzi della politica editoriali e vincolati dalle disposizioni normative in materia di plagio e violazione del copyright;

> valutano gli articoli esclusivamente in base al contenuto senza discrimi-nazione di razza, sesso, orientamento sessuale, credo religioso, origine etnica, orientamento scientifico, accademico o politico degli autori;

> sono tenuti a non divulgare i contenuti del lavoro e a non utilizzarlo per proprie ricerche senza il consenso scritto degli autori;

> nel caso rilevino o ricevano segnalazioni in merito ad errori, conflitto di interesse o plagio in un articolo pubblicato, ne danno immediata infor-mazione agli autori e all’Editore adottando tutte le misure necessarie per il chiarimento del problema.

Doveri dei revisori> coadiuvano i redattori nell’adottare decisioni sull’accettazione dei lavo-

ri sottoposti e, loro tramite, suggeriscono modifiche e integrazioni che migliorino il lavoro e segnalano eventuali casi di plagio o somiglianza del testo presentato con altri lavori a loro noti;

> sono tenuti ad eseguire la loro attività in modo oggettivo motivando i loro giudizi e a non accettare lavori per i quali non si considerano competenti o impossibilitati ad esaminarli nei tempi stabiliti o per i quali sussista conflitto di interessi per presenti o precedenti rapporti di collaborazione o concorrenza con gli autori,imprese, enti o istituti di appartenenza;

> sono tenuti alla massima riservatezza sui contenuti del lavoro e sulle informazioni o indicazioni emerse nei rapporti con i redattori.

Doveri degli autori> indicano correttamente le fonti e i contributi che possono aver influenza-

to la natura del lavoro sottoposto;> non dovrebbero pubblicare articoli che descrivono, se non con integra-

zioni e modifiche sostanziali, la stessa ricerca in più di una rivista né pro-porre lo stesso testo contemporaneamente a più di una rivista. In caso di pubblicazione di un articolo già edito in altra sede, ne deve dare atto in modo esplicito, anche nel caso che il lavoro sia parzialmente modificato o integrato;

> nel caso di lavori sperimentali forniscono dati e modalità operativi tali da consentire l’eventuale ripetizione dell’indagine;

> assicurano la paternità del lavoro a tutti coloro che abbiano fornito un si-gnificativo contributo alla progettazione, realizzazione e interpretazione dei risultati dell’indagine;

> devono indicare eventuali conflitti di interesse che possano influenzare i risultati o l’interpretazione e, comunque, tutte le fonti di sostegno finan-ziario;

> comunicano ai redattori errori o inesattezze sul testo pubblicato e colla-borano per la ritrattazione o correzione del manoscritto.

Page 4: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

3 iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

E d i t o r i a l E

2017/3-4

“IREGALO DI NATALE

“In assenza di regole decisionali il produttore di dati, nel prendere decisioni, è indipendente e si avvale della sua competenza, esperienza, deontologia professionale assumendo spesso responsabilità non sue … e deve fare affidamento sulle competenze dell’utilizzatore finale: cliente, magistrato, amministratore, ecc.” Queste sono le parole riportate ogni volta sulle slide da Alessandro Grigato, già ARPA Veneto ora AICQ Laboratori e Ispettore tecnico ACCREDIA, nelle sue molteplici occasioni di spiegare il MLG ISPRA 52/2009 e, più in generale, di diffondere il verbo della garanzia di qualità dei dati con l’incertezza di misura coniugata alle regole deci-sionali nella verifica di conformità. E sono ormai undici anni che la scuola veneta, pur con alterne vicende interne, detta autore-volmente legge in materia. Basti ricordare Giuseppe Sartori e Renzo Mufato, tra l’altro coautori della linea guida ISPRA.A proposito dell’importanza e dell’urgenza di definire le “regole decisionali”, non sarà un caso o l’intervento di un algoritmo impazzito o pilotato dai poteri forti, se digitando le due parole in un motore di ricerca, le risposte prevalenti riguardano le misure analitiche.E che il tema sia diventato critico è dimostrato dalle iniziative pubbliche e dagli interventi e articoli pubblicati nelle riviste tecniche e in quelle giuridiche. L’interesse è cresciuto quando alcuni mesi fa cominciò a circolare la notizia di un’uscita entro l’anno della ISO/IEC 17025:2017 e ultimamente con il convegno di Padova “La nuova norma ISO 17025:2017 per i laboratori di prova e di taratura” patrocinato da ACCRE-DIA e dall’AICQ.All’evento erano presenti due cronisti d’eccezione come Renzo Mufato e Clara Buora, ancora di ARPA Veneto, che hanno evidenziato in particolare l’intervento del citato Alessandro Grigato “La definizione delle regole decisionali per l’espressione della conformità a limiti di legge o specifica” e quello dell’Avv. Luciano Butti “Incertezza di misura e responsa-bilità legali del laboratorio nell’espressione della conformità a limiti di legge o di specifica”.Già i titoli delle relazioni centrano i corni del problema (le regole decisionali e le responsabi-lità legali) ma i due cronisti, citando ripetutamente punti del draft in discussione, fanno un passo in più ipotizzando e auspicando la concreta possibilità di arrivare in tempi brevi ad una integrazione del MLG ISPRA 52/2009 che possa finalmente superare l’attuale palude (vedi p. 137 e segg.).E proprio accogliendo questa richiesta, abbiamo elaborato una bozza di progetto con l’obiettivo di accelerare i tempi e fornire al SNPA, sulla base del nuovo e incontestabile strumento tecnico ISO/IEC, elementi per il riesame della vecchia linea guida.Era prevedibile che l’iniziale delirio di onnipotenza nella elaborazione si scontrasse, in partico-lare per la prima fase del progetto, con la realtà operativa ma, senza alcun intento provocatorio, abbiamo ugualmente deciso di renderlo pubblico.Mettendo da parte i cattivi pensieri sulla obiettiva non volontà di definire le regole decisionali (sottovalutazione, pigrizia, rendite di posizione, conflitti di interesse e opportunismo) da parte dei diversi attori pubblici e privati coinvolti, offriamo alla discussione di tutti questo contributo e, per le iniziative di competenza, in particolare al neo istituito Tavolo Istruttorio del Consiglio (TIC) VI, coordinato dai Direttori Generali di ARPA Piemonte e ARPA Sicilia, incaricato della Omogeneizzazione Tecnica di atti di indirizzo, linee guida, manuali, procedure, ecc. Per quanto riguarda UN.I.D.E.A. seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione confer-mando la disponibilità alla diffusione del nuovo documento attraverso il sito web e il BEA e in eventi pubblici di confronto e di formazione.

11 dicembre 2017Gianfranco Pallotti

[email protected]

e d i t o r i a l e

Page 5: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

e d i t o r i a l e

Dalla norma ISO/IEC FDIS 17025:2017 alla revisione del MLG ISPRA 52/2009L’incertezza di misura e le regole decisionali

STATO DELL’ARTESulla base di documenti emessi da organismi di normazione internazionali ISPRA pubblicò il MLG 52/2009 (1) avvalendosi anche di esperti delle Agenzie regionali ex L. n. 61/1994 operativi dal 2007.Per la conoscenza, diffusione e confronto del documento furono attivate diverse iniziative tra le quali una serie di seminari pubblici e gratuiti organizzati nel 2010 da UN.I.D.E.A. in collaborazione con le locali Agenzie regionali e il patrocinio della stessa ISPRA, a Bologna, Roma, Bari e Palermo. Gli eventi coinvolsero oltre 800 partecipanti e le relazioni tecniche e gli interventi alle tavole rotonde da parte di titolari di laboratori privati, magistrati, rappresentanti di ordini professionali e delle organizzazioni delle imprese furono pubblicati in un numero speciale del Bollettino degli Esperti Ambientali (2). Altre iniziative sono state assunte più recentemente da ALA – Associazione Laboratori Accreditati – con i convegni di Verona e Roma del 2015 e da UN.I.D.E.A. che ne ha fatto oggetto del suo XXXV Congresso nazionale di Roma nel 2017. I materiali di questi eventi sono stati pubblicati in tre fascicoli della citata rivista (3-5).Il successo di questi eventi non ha però ancora portato all’applicazione diffusa e univoca della linea guida perché nel corso degli stes-si sono emerse critiche e perplessità da parte dei produttori di dati (pubblici e privati) e degli utilizzatori (autorità amministrative e giudiziarie e imprese) per l’ assenza di inequivoche indicazioni nel calcolo dell’incertezza e nelle regole decisionali per la valutazione di conformità ai limiti legali o amministrativi. Unanime e ribadita la richiesta di revisione della linea guida del 2009. A tale scopo il Sistema agenziale aveva attivato nel 2015 un apposito Gruppo di Lavoro nell’ambito del Piano Triennale 2014-2016 ma i lavori sono stati quasi subi-to interrotti per la riconosciuta impossibilità di conciliare posizioni diverse tra gli esperti proprio nella definizione delle regole decisionali.La prossima pubblicazione della norma ISO/IEC 17025:2017 “General requirements for the competence of testing and calibration laborato-ries” è stata e sarà oggetto di convegni e seminari solo sulla base del final draft (6) nella quale, come evidenziato in alcune recenti consi-derazioni preliminari, appaiono chiaramente elementi nuovi che potrebbero superare l’impasse sì da procedere verso un aggiornamento condiviso dal punto di vista metrologico e giuridico del MLG 52/2009.

PROGETTOUN.I.D.E.A., da sempre impegnata nel migliorare la qualità del dato analitico, della sua espressione e della sua utilizzazione univoca a parità di risultato, intende proporre, anche come accompagnamento alle attività del SNPA di cui alla L. n. 132/2016, un progetto con l’obiettivo di acquisire elementi utili per la revisione/aggiornamento/riscrittura del MLG ISPRA 52/2009 e successivamente di diffondere il documento con iniziative seminariali pubbliche i cui contributi saranno oggetto di pubblicazione.Il progetto, articolato in due fasi, prevede un tempo complessivo di 12-18 mesi, condizionato dai tempi di emissione della nuova linea guida.Una particolare attenzione sarà dedicata al calcolo della incertezza, valore aggiunto della misura, e alle regole decisionali nelle diverse ipotesi di confronto con limiti prefissati. L’attività, in specie quella della prima fase, sarà affidata ad un ristretto Gruppo di Lavoro composto da esperti in campo analitico, me-trologico e giuridico provenienti dal settore pubblico e da quello privato.

Prima faseIl GdL, sulla base delle esperienze dei membri, della letteratura scientifica e di eventuali audizioni, dovrà individuare gli elementi di mancata chiarezza e di criticità che hanno impedito la diffusa e univoca applicazione del MLG ISPRA 52/2009 a distanza di otto anni e le motivazioni che hanno ritardato e poi sospeso la sua revisione da parte del GdL 39 del Sistema agenziale.Tale attività preliminare dovrà tradursi, tenendo conto anche della citata norma ISO/IEC in uscita, in un documento contenente le pro-poste di modifica del MLG ISPRA che sarà inoltrato al Consiglio del SNPA e presentato in un confronto pubblico.Il tempo di realizzazione per questa attività è ipotizzabile in 3-4 mesi.

Seconda faseSuccessivamente all’adozione da parte di ISPRA, ai sensi dell’Art. 4.4. della L. n. 132/2016, della nuova norma tecnica che disciplini la materia, saranno programmati da UN.I.D.E.A. quattro eventi seminariali, opportunamente distribuiti sul territorio nazionale, in collabo-razione con le Agenzie locali e con il patrocinio del SNPA e AssoARPA.In analogia a quanto organizzato con successo nel 2010 dalla stessa Unione, gli eventi saranno ad ingresso libero con ampio spazio per il dibattito e ai partecipanti sarà consegnata una copia della nuova Linea Guida.I seminari di una giornata saranno articolati in una prima parte dedicata alla illustrazione del documento con un particolare accento alle innovazioni e ad esempi applicativi e a casi di specie e in un’altra dedicata ad una tavola rotonda che coinvolgerà le realtà locali e viciniore con rappresentanti degli ordini professionali, della magistratura, delle organizzazioni delle imprese, dell’università e del SNPA.I contributi tecnici e gli interventi saranno oggetto di pubblicazione sul Bollettino degli Esperti Ambientali.

BIBLIOGRAFIA(1) Sartori, G. Mufato, R. Argentini, D. Vannini, P. Ammazzalorso, P. Griselli, B. Andreini, B.P. Belli, M. Simeone, M.G. MLG ISPRA 52/2009

L’analisi di conformità con i valori di legge: il ruolo dell’incertezza associata ai risultati di misura (2010) http://unideaweb.it/html/pubblicazioni/pdf_BEA/BOLL2-3-2011.pdf (2) Pallotti, G. (a cura) Incertezza delle misure e certezza del diritto BEA 62(2-3)3-147(2011)(3) A.A.V.V. BEA 66(3)3-45(2015)(4) A.A.V.V. BEA 66(4)42-62(2015)(5) Pallotti, G. (a cura) I siti contaminati e la gestione dell’incertezza di misura BEA 68(2)13-74(2017)(6) http://mahdi.hashemitabar.com/cms/images/Download/ISO/iso-iec-fdis-17025-2017-english.pdf

BOZZA

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA 42017/3-4

Page 6: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

5 iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

2017/3-4

AssoARPA e l’idea di “Scuola”Ancora una volta, con questa Summer School 2017 di Cagliari, in AssoARPA proviamo a realizzare le condizioni per un momento di confronto “non istituzionale” – e per questo forse talvolta più efficace di quelli “formali”, come è per esempio il Consiglio SNPA – per riflettere sul nostro Sistema e sulle sue traiettorie di sviluppo. I momenti formativi di AssoARPA (in particolare la Summer School e la Winter School, ma anche la prossima Fall School per dirigenti intermedi che si terrà a Milano in novembre, oppure i momenti seminariali tematici su vari argomenti che abbiamo organizzato dal 2015, dall’anticorruzione al GPP...) sono tra le iniziative che più hanno “fatto Sistema” in questi ultimi anni. Tutti questi momenti di lavoro e formazione lavorano sul piano “soft” della cultura aziendale/organizzativa e dell’identità collettiva; e proprio per que-sto forse sono così efficaci ed interessanti. Ci tengo a sottolineare che stiamo parlando di una vera e propria “Scuola”, non di semi-nari singoli. Quello che si fa qui a Cagliari è imparare, nell’ambito di un percorso strut-turato e pluriennale che si orienta e ri-orienta seguendo e accompagnando il posiziona-mento strategico del SNPA; imparare ascoltando, imparare facendo e imparare confron-tandosi, lavorando assieme, così come si deve fare tra dirigenti apicali che rappresentano i vertici strategici delle Istituzioni tecniche ambientali. Quest’anno la Scuola è ulteriormente cresciuta: abbiamo aumentato il grado di apertu-ra verso l’esterno dell’iniziativa, con l’ingresso tra i partecipanti di persone esterne al Sistema (dirigenti regionali e ministeriali) e con un maggior ricorso a speaker esterni. Abbiamo ulteriormente elevato il livello dei contenuti, bilanciando temi tecnici e am-ministrativo/gestionali. Abbiamo focalizzato alcune priorità e alcuni temi emergenti. Abbiamo potenziato le fasi di interazione e confronto. È per tutte queste ragioni che sono certo che anche quest’anno la Summer School sarà un appuntamento efficace ed utile.

Prospettive per l’AssociazioneIn quanto ho appena affermato ci sono anche alcune delle molte buone ragioni per cui AssoARPA deve continuare ad esistere, anche dopo la legge 132/2016. Ne abbiamo parlato più volte: c’è oggi, ancora più di prima, la necessità di coordinarci tra Agenzie; tanto più in questa fase costituente, tanto più in questa fase di take-off del SNPA. Lo ripeto: abbiamo una assoluta necessità di confrontarci. E abbiamo la necessità di farlo utilizzando strumenti agili e snelli, come certamente è l’Associazione.

AssoARPA nel percorso evolutivo dell’associazione e nel percorso di costruzione del SNPALUCA MARCHESIdg ArpA fvg – presidente AssoArpA – vicepresidente consiglio [email protected]

Page 7: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

102017/3-4

Alla Summer School AssoARPA, Michele Camisasca, direttore generale di ARPA Lom-bardia, ha presentato un focus sul Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro nelle Agen-zie. Inoltre, ha fornito numerosi spunti di riflessione sulla necessità di promuovere mag-giori sinergie con le Regioni, per individuare modalità costruttive di confronto isti-tuzionale anche a livello governativo e raggiungere in tempi brevi uno dei principali obiettivi della L.132/2016: l’uniformità del presidio ambientale su tutto il territorio nazionale. Rispetto al prossimo rinnovo del CCNL, il direttore ha richiamato l’attenzione sulla ne-cessità di prevedere, nei bilanci delle Agenzie, la copertura degli oneri derivanti dall’au-mento contrattuale che, come indicato sia nell’art. 48 c.2 D.Lgs. 165 sia nella legge Madia sia nell’Atto di indirizzo, saranno posti a carico degli enti.L’Atto di indirizzo, approvato ai primi di luglio, contiene una serie di aspetti normati-vi che, per il comparto, prendono in considerazione alcune indicazioni proposte da As-soARPA in relazione alla legge di riforma delle Agenzie. Le trattative, oltre a definire questioni legate alla parte economica e normativa, dovranno infatti tener conto dell’e-voluzione legislativa del Sistema ambientale. Rispetto al reclutamento, ad esempio, l’Aran dovrà prevedere per la suddivisione del personale anche l’area tecnico-ambien-tale, che comprende i profili operanti nelle Agenzie regionali per l’ambiente. Inoltre, per il personale ARPA, andrà verificato il sistema delle indennità di responsabilità, con particolare riferimento alle funzioni ispettive e di controllo in materia ambientale. Camisasca ha sottolineato inoltre l’esigenza di rivedere la limitazione riferita alle ca-tegorie di dipendenti e al tempo massimo dei turni mensili di reperibilità, superando l’esclusione, in via ordinaria, del personale del ruolo tecnico. Anche in questo caso, la soluzione individuata non deve comportare spesa aggiuntiva ed è finanziata con il fon-do del salario accessorio, oltre a rispettare le disposizioni in materia di orario di cui al D.Lgs. 66/2003.Considerato che tutto ciò peserà sui cosiddetti fondi contrattuali per la produttività, oc-correrà definire modalità di riconversione delle risorse, tendendo a una semplificazione complessiva del percorso di costituzione, di computo e di utilizzazione delle medesime.

L. 132/2016, prime applicazioni regionali. Le sfide per la governance del Sistema. (Sintesi dell’intervento)MICHELE CAMISASCAdirettore generale ArpA [email protected]

Page 8: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

122017/3-4

La Summer School di AssoARPA per l’alta dirigenza del SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) recentemente tenutasi a Cagliari (27 - 29 settembre 2017) si è posta, sin dalle premesse, come necessario momento di riflessione sullo stato di attua-zione della riforma delle ARPA nell’ambito del SNPA.La prima sessione, coordinata da ARPA Puglia ha avuto come obiettivo quello di fornire spunti analitici su quanto è stato fatto e quanto ancora resta da farsi per il recepimento della legge 132/2016 nelle legislazioni regionali ed ha posto in evidenza alcune speci-ficità regionali e, al contempo, alcuni tratti comuni a tutto il Sistema.Pur in presenza di un unico contesto legislativo nazionale, ogni territorio, partendo da esperienze consolidate nel tempo e dalle proprie peculiarità , ha finito, infatti, per in-terpretare in maniera (spesso sostanzialmente) diversa il tipo di governance da sviluppare per l’attuazione delle politiche ambientali. Un esempio è costituito dalla legge Regionale Molise, dichiarata parzialmente illegit-tima dalla Corte Costituzionale con sentenza 7 giugno 2017, nella parte in cui alle fun-zioni proprie delle ARPA fissate a livello nazionale, attribuiva ulteriori funzioni ammi-nistrative (articolo 16 della L.R. 4/2016 della regione Molise). Secondo i Giudici della Corte l’aver attribuito all’Agenzia del Molise ulteriori funzioni amministrative, con un profilo pianificatorio ed autorizzatorio, in materia di energia, tutela dell’aria, impianti termici (prima esercitate dalla Regione) è incompatibile con il quadro normativo statale in quanto lede l’autonomia dell’Ente che è un requisito qualificante di ogni singola Agenzia.Non analoga sorte è, viceversa, toccata alla legge Regionale dell’Emilia Romagna che pur avendo delegato l’esercizio di alcune funzioni autorizzative all’ARPAE, permane alla Regione la titolarità del potere autorizzativo.Come ben rappresentato dall’Assessore all’Ambiente della Regione Emilia Romagna, dott.ssa Paola Gazzolo, la L. R. 13/2015 ha integrato all’interno dell’Agenzia le fun-zioni autorizzative precedentemente svolte dalle Province (acquisendo dal 1° gennaio 2016 anche il personale delle stesse province) e, a partire dal maggio 2016, le funzioni di rilascio delle concessioni del demanio idrico prima in capo alla regione.

La Legge 132/16 negli ordinamenti regionali: il fatto e il da farsicoNSiDeRAZioNi iNtRoDuttive e FiNALiVITO BRUNOdirettore generale ArpA [email protected]

Page 9: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

Summer School ASSoArPA 2017

ACqUE SOTTERRANEE E INqUINAMENTO DELLE fALDE

fonte www.parmadaily.it

Page 10: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

162017/3-4

Il tema dei contaminanti emergenti è certamente complesso e di grande attualità, come dimostra il caso Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) nel Veneto, il più recente all’atten-zione dei media. L’impatto dei nuovi contaminanti costituisce una nuova frontiera delle nuove conoscen-ze, un campo aperto: oggi parliamo di PFASas, ieri era il glifosate, domani non sappia-mo quali altre nuove sostanze. Le Agenzie ambientali sono in una posizione impegnativa e non propriamente “como-da”: alla conoscenza dei fenomeni si devono affiancare aspetti di gestione operativa per dare risposte concrete, immediate e operative; e nel farlo è necessario usare un linguag-gio comprensibile a tutti, considerando che spesso si tocca una sfera molto sensibile delle persone: quella della vita, della sicurezza e della salute, anche delle generazioni future.È in queste considerazioni il senso della sessione tematica proposta alla Summer Scho-ol di Cagliari, fortemente voluta da AssoARPA, anche nella convinzione che su que-sti temi sarà incentrata una parte importante delle attività delle Agenzie e del Sistema nazionale di protezione dell’ambiente. In questa direzione vanno anche le iniziative di formazione in programma che coinvolgeranno il personale. Del caso PFAS e della gravissima contaminazione delle acque e dei suoli da parte di at-tività industriali del Veneto abbiamo già detto e l’approfondimento specifico è affidato ai colleghi di ARPA Veneto che illustrano la situazione nell’area oggetto della conta-minazione, fino all’adozione di una delibera regionale che stabilisce i limiti per l’uso potabile di certe categorie di PFAS.

L’uso di un linguaggio capace di arrivare a tutti è una delle priorità del sistema delle Agenzie, in particolare quando parliamo di “ambiente e salute”; quando può sussistere il rischio che approcci differenti possano creare aree grigie, di incomprensione, che non aiutano la definizione di misure efficaci regolatorie e di intervento, contribuendo ad ali-mentare la sfiducia e minando l’autorevolezza della scienza nei confronti dei cittadini. Un’opportunità di riflessione in questo senso si è verificata nel caso che ha riguardato

Acque sotterranee e inquinamento delle falde: il caso dei contaminanti emergentiGIUSEPPE BORTONEdirettore generale ArpAE [email protected]

Page 11: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

202017/3-4

Riassunto - Viene riportata l’esperienza di ARPA Veneto nel caso di contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) che interessa un vasto territorio tra le provincie di Vicenza, Verona e Padova. L’indagine ambientale finora condotta ha permesso di indivi-duare la sorgente dell’inquinamento, ricostruire una prima delimitazione del plume1 in-quinante e definire i principali fattori di diffusione. La progressiva propagazione dell’in-quinamento attraverso le acque sotterranee ha causato la compromissione di importanti fonti di approvvigionamento idropotabili con l’esposizione di oltre 120.000 abitanti.

Parole chiave: inquinamento, sostanze perfluoroalchiliche, acque sotterranee, emer-genza

The experience of Veneto on emerging pollutants. The example of PFAS

Summary - the experience of ArpA veneto is reported in the severe case of contamina-tion by perfluorinated coumpounds (pfAs), which affects an extensive territory between the vicenza, verona and padua provinces. the environmental survey led to identify the pol-lution source, to reconstruct a first plume delineation3 and to define the main diffusion factors. the progressive propagation of groundwater pollution has led to compromise an important water supply sources with an exposure of more than 120,000 inhabitants.

Key words: pollution, perfluoroalkylated substances, groundwater

L’esperienza del veneto sugli inquinanti emergenti. L’esempio dei PFAS

NICOLA DELL’ACQUA (1) , MASSIMO MAZZOLA (2*)

ArpA veneto(1) direttore generale(2) dipartimento regionale sicurezza del territorio

(*) [email protected]

1 Distribuzione geometrica in falda dell’inquinamento

Page 12: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

29 iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

2017/3-4

Riassunto - La dose soglia, ovvero la dose al di sotto della quale non vi sono effetti tossici significativi, è un argomento di estrema attualità e al centro di una grande dia-lettica internazionale. L’OMS ha sostenuto fin dal 2005 che, pur potendo definire una dose soglia sperimentale, sia difficile che questa soglia esista per le esposizioni umane. Tuttavia, dati recenti dimostrano che è possibile definire dosi al di sotto delle quali non ci sono effetti neanche a livello molecolare. La stessa OMS ha, tuttavia, sottolineato l’importanza di definire non un generico effetto, ma un effetto avverso per la definizio-ne della pericolosità delle sostanze e delle dosi accettabili di esposizione. In questo articolo, verranno descritti il processo che porta alla definizione della dose soglia e dei limiti di riferimento e gli approcci adottati per tenere conto dell’incertezza della stima della dose soglia, delle esposizioni multiple, degli effetti alle basse dosi e della carenza di informazioni tossicologiche.

Parole chiave: Dose-soglia, effetto avverso, NOAEL, BMD, perfluoroalchlici

The toxicological threshold concept in the regulatory context: prevention of risk or health protection?

Summary - the threshold dose level is the point at which toxicity first appears. the pos-sibility to identify a threshold for each exposure is debated. the World Health organization (WHo) has reported in 2005 that, even if it is always possible to identify experimental thre-sholds, it may be unlikely to establish a threshold for human exposure. recent reports however, have shown that it is possible to identify thresholds even for molecular events in this paper, the approach leading to the calculation of toxicological thresholds will be de-scribed as well as the attempts to take into account the uncertainty in the calculation of the threshold, multiple exposures, effects at low dose exposures and the gaps in the knowledge of chemical toxicological behavior.

Key words: threshold, adverse effect, noAEl, bmd, perfluoroalkil substances.

La dose soglia nel contesto regolatorio: prevenzione o protezione?

ANNAMARIA COLACCI

ArpAE [email protected]

Page 13: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

342017/3-4

Riassunto - Il tema dell’inquinamento diffuso ha assunto una rilevanza nazionale anche a seguito della necessità di affrontare casi specifici che interessano o hanno interes-sato vaste aree di territorio nazionale, anche all’interno dei Siti di Interesse Nazionale. Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nell’ambito dei propri compiti istituzionali di indirizzo, allo scopo di garantire l’omogeneità delle procedure applicate sul territorio nazionale, ha istituito, alla fine del mese di Novembre 2016, un Ta-volo Tecnico nazionale sull’inquinamento diffuso. Il tavolo ha condiviso un programma di lavoro che include i temi di maggior rilevanza. Nel presente articolo vengono sviluppati i due argomenti prioritari ad oggi affrontati: la valutazione e gestione dei rischi sanitari e l’ambito di applicazione dell’inquinamento diffuso.

Parole chiave: inquinamento diffuso, Siti di Interesse Nazionale, valutazione e gestio-ne dei rischi sanitari, definizione e ambito di applicazione

The management of soil and groundwater diffuse pollution.

Summary - diffuse pollution has lately emerged at national level as a key environmental issue, as the need to settle specific cases involving vast areas, often included in the natio-nal list of polluted sites, has unfolded dramatically. At the end of November 2016, the Italian Minister of Environment, in the pursuit of a uni-form and agreed-upon national strategy, appointed a National Board of Experts. Lately, the Board has delivered a paper focusing on a key issue such as health risk assessment and management. At the same time, the Board has clarified the scope of diffuse pollu-tion scope along with its terms of application.

Keywords: national priority list sites, health risk assessment and management, defini-tion and terms of application.

La gestione dell’inquinamento diffuso del suolo e delle acque sotterranee

LAURA D’APRILE(1*), LINDA RADO(2), VALENTINA STEFUTTI(2), FRANCESCA BENEDETTI(2)

(1)dirigente della divisione “bonifiche e risanamento, ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

(2)unità di Assistenza tecnica sogEsid presso il ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare(*) [email protected]

Page 14: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

422017/3-4

tecnologie per la rimozione di contaminanti prioritari ed emergenti da acque e fanghi

BEATRICE CANTONI,FRANCESCA MALPEI(*)

politecnico di milano, dipartimento di ingegneria civile e Ambientale(dicA)

(*) [email protected]

Riassunto – Negli ultimi anni, si è osservata una crescente consapevolezza rispetto alle problematiche di inquinamento da contaminanti emergenti e prioritari. Il presente lavoro riporta una sintetica panoramica degli elementi fondamentali che determinano la rimozione di sostanze prioritarie o contaminanti emergenti nei trattamenti presenti in impianti di potabilizzazione e depurazione e riportare tre casi di specie, a scala reale o pilota, riferiti a specifici contaminanti nell’ambito potabilizzazione, depurazione acque reflue e fanghi.

Parole chiave: contaminanti emergenti, sostanze prioritarie, meccanismi di rimozione, impianti di potabilizzazione, impianti di depurazione

Technologies for Priority and Emerging Contaminants removal from water and sludge

Summary - in recent years, there has been growing awareness about water pollution pro-blem associated with emerging and priority contaminants. this paper provides a short re-view of the main issues concerned with the removal of priority and emerging pollutants in water supply and wastewater treatment plant and three case studies to exemplify specific contaminants present in water supplies, wastewater and WWtp sludge.

Keywords: emerging contaminants, priority substances, removal mechanisms, drinking water treatment plants, wastewater treatment plants.

Page 15: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

Summer School ASSoArPA 2017

STRUMENTI DI GESTIONE E INNOVAzIONE

Page 16: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

51 iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

2017/3-4

Riassunto - ARPAE nel 2017, ad un anno dall’ampliamento delle funzioni anche al rila-scio di autorizzazioni ambientali, per infrastrutture energetiche e concessioni demaniali, ha realizzato la prima Carta dei Servizi (CdS). Si è voluto compiere un passaggio di rappresentazione del “cosa facciamo” (il Catalogo dei servizi) al “come eroghiamo le prestazioni” (la Carta dei servizi), esplicitando le caratteristiche del “patto” proposto agli stakeholder ed alla società civile nel suo insieme. Questa prima esperienza di CdS, con descrizione di 23 servizi a maggior e più frequente rilievo per l’utenza, costituisce elemento cardine per l’avvio di un percorso dinamico che prevede l’estensione a tutti i tipi di servizi erogati ad utenti esterni. Questa esperienza può costituire anche momen-to di riflessione per il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) per condividere metodologie e dare evidenza quali-quantitativa dei Livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (Lepta) assunti nell’ambito delle funzioni attribuite dal-la L.132/2016.

Parole chiave: Carta dei Servizi; Agenzia Regionale per la Prevenzione; l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia-Romagna - ARPAE; Sistema Nazionale per la Protezione dell’Am-biente - SNPA; Catalogo dei Servizi; Livelli essenziali delle prestazioni tecniche am-bientali - Lepta.

The first ARPAE Emilia-Romagna Service Charter

Summary - one year after the extension of its functions to environmental permits, ener-gy infrastructures and state grants, in 2017, ArpAE also released the first service charter (cds). We wanted to make a shift from “presenting what we do” (the service catalog) to “how we provide our activities” (the services charter), explaining the features of the “pact” proposed to stakeholders and to civil society as a whole. this first service charter experien-ce, featuring 23 among the most important customer service features, is a key element for a dynamic path that will be extended to all types of the services that we provide to external users. this experience can also be a useful for the national network for the Environmental protection (snpA), to share methodologies and set qualitative and quantitative aspects of the Essential levels of Environmental technical performance (lepta), assumed under the functions attributed by law 132/2016

Keywords: service charter; regional Agency for prevention, Environment and Energy of the Emilia-romagna region - ArpAE; national network for the Environmental protection - snpA; service catalog; Essential levels of environmental performance - lepta

La prima carta dei Servizi di ARPAe emilia-Romagna

ADRIANO LIBERO(*,1), MICHELE BANZI (1), GIULIA MARTINO (2)

(1) Agenzia regionale per la prevenzione, l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia-romagna(2) tirocinante c/o ArpAE del progetto “ torno subito” 2016, attuazione del programma operativo della regione lazio fondo sociale Europeo.

(*) [email protected]

Page 17: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

61 iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

2017/3-4

Riassunto - La Legge 132/2016 conduce le Agenzie Ambientali lungo nuovi percorsi sia con riferimento ai livelli di intervento operativo che a quelli relativi ai flussi finanziari, che saranno fissati sulla base di standard nazionali. Da questa cornice regolamentare in fase di prossima applicazione scaturiscono due interrogativi chiave: quali strumen-ti forniranno alle Agenzie il necessario quadro informativo relativo ai livelli tecnici di prestazione richiesti? Quali strumenti sono disponibili per verificare che le entrate del SNPA potranno realmente coprire tutte le spese sostenute per i servizi resi? L’ARPA Sardegna ha allineato il Sistema Informativo Gestionale Agenziale alla Legge 132 con la finalità di rispondere a queste tematiche.

Parole chiave: Sistema Informativo Gestionale, SNPA, LEPTA, spese, Servizi e Pre-stazioni, Legge 132/2016, controllo di gestione

Arpas’ management information system – Link to law 132/2016

Summary - law 132/2016 pushes Environment Agencies into new paths concerning both operational intervention levels and financial flows, which are going to be set according to national standards. two basic questions arise from this incoming regulatory frame: what tools are going to provide Agencies with the necessary information on required technical performance levels? What tools are available to check that revenues calculated according to nEsp rules will effectively cover the full costs of the services provided? ARPA Sardegna has linked the Agency’s management information system up with Law 132/2016 in order to answer to these topics.

Key words: management information system, snpA (nsEp: national system for Envi-ronmental protection), lEptA (ElEp: Essential levels of Environmental performance), expenses, services and performances, law 132/2016, management control

il sistema informativo gestionale ARPAS – il raccordo con la legge 132/2016

PAOLA LONGONI

ArpA sardegna - responsabile ufficio pianificazione controllo di gestione e valutazione

[email protected]

Page 18: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

73 iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

2017/3-4

il reporting di sostenibilità

ALESSANDRA VACCARI

Amministratore unico indica srl [email protected]

Riassunto - Il presente articolo riporta in sintesi la relazione esposta dall’autore alla Summer School di AssoARPA del 2017. Tratterà del reporting di sostenibilità, delle motivazioni che portano le organizzazioni alla sua realizzazione e della evoluzione dei modelli teorici e applicativi di riferimento. L’articolo non ha carattere scientifico ma illu-strativo delle metodologie.

Parole chiave: finalità, linee guida GRI G4, Direttiva Barnier, misurazione dell’impatto

The sustainability reporting

Summary - the article contains a summary of how the reporting systems, shared value creation theory, and impact assessment methods evolve. in particular the report sought to evaluate them from the point of view of the snpA, on covering the sustainability reporting, the motivations that organizations bring to its realization and evolution of theoretical and reference models of reference. the article has no scientific but illustrative nature of metho-dologies.

Keywords: objectives, gri g4 guidelines, barnier directive, impact assessment

Page 19: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

Summer School ASSoArPA 2017

COMUNICAzIONE E INfORMAzIONE IN CAMPO AMBIENTALE

Fonte: Arpa Toscana

Page 20: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

79 iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

2017/3-4

Riassunto - L’articolo illustra il valore strategico assegnato alle attività di comunica-zione ed informazione per le agenzie ambientali indicando assetti organizzativi auspica-bili per gestire i vari campi di attività .

Parole chiave: comunicazione, informazione ambientale, open data, social media, agenzie ambientali

Organize communication in environmental agencies and integrate it in the SNPA

Summary - the article illustrates the strategic value assigned to the communication and information activities for environmental agencies indicating desirable organizational arran-gements to manage the various fields of activity.

Keywords: communication, environmental information, open data, social media, environ-mental agencies

organizzare la comunicazione nelle agenzie ambientali ed integrarla nel SNPA

MARCO TALLURI

ArpA toscana - responsabile comunicazione, informazione e documentazione [email protected]

Page 21: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

902017/3-4

cosa si aspettano i cittadini attivi ed i data journalist dalle agenzie ambientali

ROSY BATTAGLIA

data, civic and investigative journalist e presidente di cittadini reattivi

[email protected]

Riassunto - Alla base dei conflitti ambientali tra cittadini e istituzioni spesso c’è la mancanza di informazione e l’accesso alle informazioni e ai dati ambientali. Come le nuove forme del giornalismo dal data journalism o giornalismo di precisione, al civic journalism in collaborazione con i cittadini possono sollecitare alla proattività e alla tra-sparenza le istituzioni.

Parole chiave: giornalismo civico, giornalismo d’inchiesta, giornalismo di precisione, dati aperti, accesso alle informazioni, giornalismo partecipato, diritto di sapere, cittadi-ni attivi e reattivi; trasparenza;partecipazione

What active citizens and data journalists are expecting from environment agencies

Summary - behind the conflicts between citizens and public institutions about environ-ment often lies a lack of information and scarce access to data. How the new forms of jour-nalism ranging from data journalism to data-driven and civic journalism can push public institutions to be more proactive and transparent

Key words: civic journalism; investigative journalism, data journalism; open data; access of information; freedom of information, crowdsourcing journalism, reative citizens; tra-sparency; partecipation

Page 22: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

1002017/3-4

comunicazione e informazione in campo ambientale. Dati ambientali e citizen science

LILIANA CORI

istituto di fisiologia clinica, consiglio nazionale delle ricerche, [email protected]

Riassunto - La comunicazione in campo ambientale è diventata un tema di primo piano nel dibattito pubblico. Le preoccupazioni per l’ambiente si accompagnano spesso con quelle sulla salute, e per affrontare la gestione di tematiche così complesse, è auspi-cabile un lavoro multidisciplinare, ed è importante avere a disposizione da una parte metodologie meditate e consapevoli, dall’altra strumenti di osservazione della realtà e dei cambiamenti in corso.

Parole chiave: comunicazione, ambiente e salute, valutazione di impatto sulla salute, educazione, valutazione, percezione del rischio.

Communication and information in the environmental field. Environmental data and citizen science

Summary - communication in the environmental field has become a major theme in the public debate. concerns for the environment are often accompanied by those on health. to tackle the management of such complex issues, multidisciplinary work is desirable, and it is important to be able to utilize meditated and mindful methodologies, together with tools to interpret the reality and its changes.

Keywords: communication, environment and health, health impact assessment, educa-tion, evaluation, risk perception.

Page 23: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

1102017/3-4

Strumenti e tecniche nuovi per la comunicazione del SNPA(*)

GIOVANNI AGNESODdirettore generale ArpA valle d’[email protected]

Il termine “informazione” viene inteso in senso diverso da noi operatori in campo ambien-tale, e dai media. Per noi operatori del sistema, tecnici esperti sui temi ambientali, pre-disporre informazione significa costruire un quadro conoscitivo il più possibile completo, coerente e approfondito. Per i media ha interesse soprattutto ciò che attira l’attenzione del pubblico, “fa notizia”, dando particolare rilievo a ciò che devia da un percorso regolare.Questa dicotomia denotativa, ben presente a tutti noi nella nostra esperienza quotidiana di rapporto con il contesto sociale, induce ad alcune considerazioni.In primo luogo, per quanto riguarda la comunicazione dei dati prodotti ed elabo-rati su pressioni, stato e impatti ambientali, e l’informazione sulle nostre attività, è ben chiara la necessità di strumenti e tecniche efficaci, proattive, aggiornate, in col-laborazione con professionisti del settore. Questo è stato il tema di questa sessione. Aspetti caratteristici delle tematiche ambientali vanno tuttavia considerati nel rapporto con la collettività. Ambiente è la dimensione che tutto connette, di cui tutti sono/siamo partecipanti e protagonisti, soggetto e oggetto, e la cui complessità sistemica è caratteriz-zata da proprie dinamiche, connesse ma non coincidenti con le prospettive individuali o di gruppo prevalenti. La dimensione sistemica dell’ambiente appare oggi di fatto assen-te nella coscienza collettiva. L’interesse del pubblico per l’ambiente è in molti casi per sé stessi, come persone o come gruppo, quando il contesto ambientale direttamente viene a colpirci, o viceversa quando ci si sente colpiti da provvedimenti motivati dalla salva-guardia dell’ambiente. In altri casi invece si percepisce che l’ambiente è chiamato in causa non come oggetto di attenzione, ma perché la dimensione di interconnessione che gli è propria ben si presta a sostenere processi di contrapposizione connessi prioritariamente a interessi e istanze di altra natura. L’ambiente come sistema con sue proprie dinamiche, a scale spaziali e temporali che vanno oltre l’orizzonte delle nostre esistenze personali ma coinvolgono l’originale percorso del farsi delle cose sul pianeta terra, ben comprendente noi-specie umana, è distante dalla considerazione del pubblico. Parlare su questi temi è spesso percepito quasi come un lusso per chi non ha problemi “veri”, diretti e stringenti a cui fare fronte. Tutto ciò nonostante l’occorrenza di eventi sempre più pesanti e frequenti, pensiamo alle mutazioni climatiche con gli impatti diretti di eventi estremi, e i rapporti con altri ambiti di tensione globale a vari livelli, produzione agro-alimentare, mercato economico, migrazioni, derive politico-ideologiche, e tutto quanto inerente ad un mondo che sta cambiando. Di conseguenza, su temi e problemi dell’ambiente comunicare effica-cemente l’informazione è essenziale, ma occorre contemporaneamente procedere sul piano dell’educazione ambientale, in particolare nei percorsi di istruzione scolastica, e promuo-vere la partecipazione delle persone a temi e problemi che tutti riguardano, attraverso iniziative di dialogo, confronto, discussione, creando le condizioni per un ruolo attivo nei percorsi decisionali. L’obiettivo – necessario – è che si allarghi la prospettiva di ciò che viene percepito impor-tante, essendone protagonisti e diventandone consapevoli, oltre un orizzonte che oggi ap-pare troppo ristretto, inadeguato alla scala delle dinamiche di cui siamo parte.

(*) Intervento al dibattito successivo alle relazioni

Page 24: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

111 iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

2017/3-4

conclusioni

In occasione della Summer School, la Scuola di formazione per l’alta dirigenza, il 27, 28 e 29 settembre erano presenti a Cagliari ben 19 Agenzie Regionali per la protezione dell’Ambiente, oltre ai rappresentanti di ISPRA e delle Istituzioni centrali e regionali.Durante la prima giornata i rappresentanti delle Regioni hanno illustrato lo stato di at-tuazione negli ordinamenti regionali della legge 132/2016, istitutiva del Sistema Nazio-nale a rete per la Protezione dell’Ambiente. Non sono mancati i riferimenti alle difficoltà operative e di coordinamento tra il Sistema Nazionale ed il Ministero. Lo sforzo che ci si appresta a fare è, pertanto, il superamento delle criticità per poter finalmente dare concreta applicazione alla norma, creando un si-stema sinergico ed efficiente, in grado di fornire interventi mirati ed immediati, soprat-tutto con riferimento al raggiungimento dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Tecniche Ambientali.Molto interessante il dibattito di natura squisitamente tecnica che ha visto impegnati gli addetti ai lavori nella seconda giornata. Durante la sessione sui contaminanti emergenti è stato particolarmente illuminate l’at-tualissimo caso dei PFAS che ha interessato l’ARPA Veneto che, anche in virtù dell’as-senza di riferimenti normativi, rappresenta un esempio importante per tutte le Agenzie.Sono stati affrontati anche temi di grande attualità come il bilancio di sostenibilità, sul quale si è potuto apprezzare il punto di vista delle imprese, la carta dei servizi già realiz-zata dall’ARPAE Emilia-Romagna e, non ultimo, il sistema di gestione degli acquisti so-stenibili realizzato da ARPA Calabria.Grande interesse è stato mostrato per il sistema informativo gestionale di ARPA Sarde-gna, anche in virtù della adattabilità del medesimo alle esigenze specifiche ed alle novità introdotte dal Sistema Nazionale attraverso il catalogo nazionale dei servizi.Anche la terza giornata è stata ricca di spunti ed alimentata da un sentito dibattito sul tema della comunicazione in materia ambientale, durante il quale è emersa in maniera chiara la necessità di avere, all’interno del sistema, nuove figure professio-nali specializzate nella materia. Quello di Cagliari è stato davvero un importante momento di alta formazione e di pro-gettazione strategica ed organizzativa che, ne sono certo, contribuirà alla creazione di un unico ed efficace Sistema Nazionale.

intervento conclusivoALESSANDRO SANNAdirettore generale ArpA [email protected]

Page 25: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

s u m m e r s c h o o l as s oa r Pa 2 0 1 7

1122017/3-4

La Summer school AssoARPA si è confermata un’efficace risposta all’esigenza di confronto tra i vertici dirigenziali delle Agenzie, rendendo possibile, con lo spazio e i tempi dovuti e non sempre a disposizione in altre circostanze, il dialogo e la riflessione su ciò che si sta costruendo e sui problemi che si presentano nell’attuale fase di sviluppo del Sistema nazio-nale a rete per la protezione dell’ambiente. In tale prospettiva, in questa edizione si è volu-to dare maggior spazio al confronto con eminenti rappresentanti – politici e dirigenti – di Regioni e Ministeri, nonché ad interventi di specialisti ed esperti su problemi emergenti e direzioni di sviluppo. Rispetto all’edizione precedente si è cercato un bilanciamento tra temi amministrativo/gestionali e tecnici, in ragione dell’interconnessione strutturale dei due livelli che rende necessaria una condivisione a livello di contenuti.Emerge chiaramente da queste giornate l’energia positiva che le Agenzie stanno espri-mendo con il loro impegno in questa fase di costituzione del SNPA. Uno dei segnali più interessanti è che le esperienze “in progress” presentate vengono da regioni che rappresen-tano in modo equilibrato l’intero territorio nazionale. Le “diverse velocità”, espressione ricorrente nelle analisi valutative della situazione di sistema, non si può dire sbrigativa-mente che siano sparite, ma non sono in queste giornate apparse connesse ad aree geogra-fiche predefinite. Un ruolo molto importante hanno anche avuto le azioni di supporto e di collaborazione tra Agenzie, promosse da AssoARPA.Sul piano operativo di sistema è chiara la necessità di un’autorevole presa in carico delle funzioni di indirizzo e coordinamento sancite dalla normativa da parte di ISPRA, rispetto a cui – non è una novità – si auspica una maggior presenza su temi e problemi delle real-tà territoriali specifiche. Per quanto riguarda gli adempimenti istituzionali nel percorso di attuazione della L.132/2016, qui i toni ricorrenti del discorso sono stati più sul “si deve…”, “occorre pro-cedere …”, evidenziando difficoltà e ritardi, evidenti nel recepimento della nuova nor-mativa nella maggior parte degli ordinamenti regionali. E’ stata sottolineata più volte la necessità di attivare tavoli di confronto con i Ministeri interessati sui procedimenti speci-fici legati all’attuazione della legge – il Regolamento ispettori ne è un esempio di estrema attualità – e istituire organismi di interlocuzione istituzionale trilaterale: Stato – Regio-ni – SNPA. In gioco è il posizionamento strategico del Sistema, che la L.132 pone come riferimento in campo ambientale, ma la cui necessità, e in molti casi il suo stesso ruolo, appaiono ancora non adeguatamente compresi e riconosciuti.Tra i problemi specifici sottolineati in queste giornate di confronto, di particolare impor-tanza vi sono gli aspetti connessi al finanziamento del Sistema. L’invarianza finanziaria ri-correntemente citata nel testo della L.132 va interpretata nel quadro generale della finan-za pubblica, come peraltro affermato dal Segretario generale del Ministero dell’Ambiente nel suo intervento. Ciò in considerazione molto diretta delle necessità di rafforzamento e completamento degli organici di molte Agenzie, nonché degli investimenti necessari per gli adeguamenti strumentali richiesti dal continuo progresso tecnico-operativo sui temi ambientali, e recepiti dalle nuove normative. In generale, fatta salva la necessità di una gestione delle risorse estremamente accurata nell’efficiente perseguimento degli obiettivi

intervento conclusivoGIOVANNI AGNESODdirettore generale ArpA valle d’[email protected]

Page 26: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

c o n t r i b u t i s c i e n t i f i c i

1142017/3-4

Preliminary analysis of the black carbon time series in milan

UMBERTO DAL SANTO, VORNE GIANELLE (*), MATTEO LAZZARINI, ELEONORA CUCCIA, CRISTINA COLOMBI, ANDREA ALGIERI, RICCARDO RICCERI

ArpA lombardia - settore monitoraggi ambientali (*) [email protected]

Summary – Black Carbon (BC) is a fraction of the carbonaceous particulate matter in aerosol, produced by incomplete combustion of fossil fuels and biofuels. Although BC presents several negative effects on environment and human health, in the scientific community there is no complete agreement about its specific properties, definitions and measurement methods. This involves, for example, the presence of various measurement instruments, based on different functional principles, which have a good correlation but systematic differences in absolute values. Some instruments could have non-negligible artefacts, such as the underestimation of the concentration of BC itself.In this work, we report results obtained from two types of instruments (Thermo MAAP and Magee Aethalometer) running in the Air Quality Network of ARPA Lombardia in 2014 and 2015 at two Milan urban monitoring stations. In the same period and at the same sites, Organic Carbon (OC) and Elemental Carbon (EC) were determined by the referen-ce method (OCEC Dual Optical Lab Instrument by Sunset). Correlations between BC, OC, EC and other pollutants and meteorological parameters, were shown.

Key words: Black Carbon, Elemental Carbon, Organic Carbon, MAAP, aethalometer, traffic, Milan.

Analisi preliminari delle serie storiche di Black Carbon in Milano

Riassunto – il black carbon (bc) è una componente carboniosa del particolato atmo-sferico prodotta da combustioni incomplete di combustibili fossili e biomasse. sebbene il bc presenti diversi effetti negativi sulla salute dell’uomo e sull’ambiente la comunità scientifica non ne ha ancora stabilito univocamente le specifiche proprietà, le definizioni e i metodi di misura. questo comporta la presenza di diversi metodi di misura basati su diffe-renti principi di funzionamento, che presentano misure ben correlate tra loro ma differenti in valori assoluti. inoltre, molti strumenti presentano artefatti di misura non trascurabili, in particolare una sottostima delle concentrazioni di bc. in questo lavoro vengono presen-tati i risultati raccolti con due diversi strumenti (thermo mAAp e magee Aethalometer) utilizzati sulla rete di misura della qualità dell’aria di ArpA lombardia nel 2014 e 2015, in due siti di misura nell’area urbana di milano. nello stesso periodo e per gli stessi siti, le concentrazioni di carbonio organico (oc) e carbonio Elementare (Ec) sono state deter-minate mediante il relativo metodo di riferimento (ocEc dual optical lab instrument della sunset). inoltre, vengono riportate le correlazioni tra bc, oc, Ec e altri inquinanti e alcune variabili meteorologiche.

Parole chiave: black carbon, carbonio Elementare, carbonio organico, mAAp, Etalome-tro, traffico, milano.

Page 27: BEA iLboLLettino - unideaweb.itBEA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI BEA Rivista di ricerca applicata alla conoscenza e alla gestione del territorio e degli ecosistemi 2017/3-4 anno 68 RIFLESSIONI

iLboLLettinoDEGLI ESPERTI AMBIENTALIBEABBBBEEEEAAAABEABEA

c o n t r i b u t i s c i e n t i f i c i

1202017/3-4

La qualità dei prodotti dell’alveare: miele tradizionale e biologico, cera e propoli

ERNESTO CORRADETTI(1)(*), MARITZA MIRTI(2), SILVANA CELANI(3), PIERGIORGIO CECCARELLI(4), INES PETRUCCI(5), GIANLUCA BAIOCCHI(6)

(1,3) già ArpA marche (2,4,5) ArpA marche Agenzia regionale per la protezione Ambientale delle marche - dipartimento di Ascoli piceno(6) corpo forEstAlE dEllo stAto, stazione di comunanza (Ap)

(*) [email protected]

Riassunto - Si presentano risultati analitici relativi a 130 campioni di prodotti dell’al-veare (miele, cera, propoli e pappa reale) prelevati sul mercato nazionale e sottoposti a procedura analitica per la determinazione di sostanze pericolose quali: chlorfenvinfos e coumaphos.Da una prima analisi di 17 campioni di miele tradizionale, 16 campioni sono risultati po-sitivi per la presenza di coumaphos, uno per la presenza di chlorfenvinfos.La valutazione dei dati, sia pure conformi, ha portato alla scoperta di importanti contami-nazioni da fitofarmaci di altri prodotti dell’alveare, la cera e la propoli, largamente commer-cializzati in campo nazionale e internazionale. Inoltre ha permesso di chiarire i meccanismi di contaminazione e di trasferimento dei fitofarmaci all’interno dell’arnia e di individuare una procedura efficace per svelare frodi nella produzione di miele biologico.

Parole chiave: fitofarmaci, miele tradizionale, miele biologico, propoli, cera.

The quality of the beehive products: organic and conventional honey, wax and propolis

Summary - they study presented results related to 130 samples of bee products (honey, wax, propolis and royal jelly) taken from the national market and subjected to analytical procedures for the determination of hazardous substances such as: chlorfenvinfos and coumaphos.From a first analysis of 17 samples of traditional honey, 16 samples were positive for the presence of coumaphos and one for the presence of chlorfenvinfos. The evaluation of the data, even though in conformity with legislation, led to the disco-very of significant contamination from pesticides of other products of the hive, wax and propolis , which are widely marketed nationally and internationally. It also allowed us to clarify the cause of contamination and transfer of pesticides in the hive and to identify an effective procedure to uncover frauds in the production of organic honey

Keywords: pesticides, traditional honey, organic honey, propolis, wax.