Bb 1 Biocomp
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Biomateriali
Lo sviluppo di biomateriali ha come obiettivo
l’ottimizzazione dell’efficienza funzionale in
rapporto all’ambiente biologico, agli scopi
terapeutici ed alle caratteristiche proprie del
materiale.
Biocompatibilità
• generale (citotossicità, carcinogenicità)
• specifica (in rapporto al tessuto es. sangue ≠ osso)
• materiale
– dimensioni (< 10 μm)
• dispositivo
• morfologica
• funzionale• biologica (biocompatibilità)
Reazioni all’interfaccia
Vi è la possibilità che la composizione chimicasuperficiale possa cambiare completamente a seguitodel contatto con i fluidi biologici e questo èparticolarmente vero nel caso dei materiali polimerici.
In aria In acqua
L’adesione di molti tipi cellulari, inclusi i batteri, i granulociti e glieritrociti, è in relazione con la tensione critica superficiale. Anchel’adsorbimento di proteine,in particolare l’immunoglobulina G ècorrelato con l’energia superficiale.
Il sistema immunitario
Il sistema immunitario si è evoluto per difendere i vertebrati
dalle infezioni. I sistemi di difesa che si rinvengono fra gli
invertebrati sono più primitivi, affidandosi spesso
principalmente alle cellule fagocitiche (macrofagi e i
neutrofili)
La capacità di distinguere le molecole estranee ( non-self ) da
quelle proprie ( self ) è un altro aspetto fondamentale del
sistema immunitario.
Anticorpi e Rigetto
anticorpo: molecola proteica (gamma-globulina) prodotta in
quantità notevole dai linfociti B in seguito all’introduzione di
un antigene ed in grado di interagire specificatamente con
esso
gene: tratto di DNA che funziona come unità genetica
antigene: sostanza capace di generare una risposta immune
rigetto: reazione dell’organismo nei confronti di un tessuto o
di un organo trapiantato secondo le leggi del sistema
immunitario
Biomateriale e risposta immunitaria
Non esistono casi riconosciuti di attivazione della rispostaimmunitaria specifica da parte di biomateriali.
Un biomateriale sintetico non può avere funzioni di antigene né esserericonosciuto come tale.
Tuttavia l’attivazione della risposta immunitaria può avvenire a seguito diopsonizzazione della superficie del biomateriale. Anticorpi rivestono(opsonizzano) l’impianto ed attivano la risposta macrofagica e quindil’infiammazione, favorendone la fagocitosi.
Il termine opsonizzare deriva dal greco e significa preparare ad esseremangiati. Il rivestimento di anticorpi sulla superficie rende un antigenefagocitabile con molta maggiore efficacia.
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risposta non specifica
Linee di difesa contro microorganismi:
1. Tessuti
2. Fagocitosi – risposta infiammatoria locale
3. Attacco di macrofagi nelle vie linfatiche e nei linfonodi
4. Attacco di neutrofili e monociti nel torrente ematico
5. Attacco di macrofagi tissutali
Reazione infiammatoria
Complesso di fenomeni reattivi e difensivi (vascolari,umorali, tissutali, con i quali l’organismo risponde ad insulti
patogeni (meccanici, chimici, radianti, infettivi).Provoca ingrossamento delle linfoghiandole regionali, con
processi di degenerazione e necrosi delle cellule.
La riparazione fisiologica successiva ad un danno tessutale oad un generico atto chirurgico, ivi compreso l’impianto di undispositivo o protesi, segue un processo caratterizzatoinizialmente da una reazione flogistica (infiammatoria) noninfettiva e, successivamente, da una proliferazione di tessutoconnettivale che tende a ripristinare l’integrità tessutale.
Reazione da corpo estraneo
A. L’infiammazione acuta è di breve durata, da minuti a giorni, consistenell’essudazione di fluidi e proteine plasmatiche (edema) e migrazionedi leucociti (soprattutto neutrofli). L’infiammazione cronica dipendedalle proprietà chimico-fisiche del materiale e dai movimentidell’impianto; in genere è di breve durata e rimane circoscritta alsito di impianto. Richiama monociti/macrofagi e linfociti. Si haneovascolarizzazione e proliferazione di tessuto connettivo.
B. La reazione da corpo estraneo con sviluppo di tessuto di granulazioneè considerata la risposta normale di integrazione dell’impianto di
materiali. Si ha proliferazione di fibroblasti e cellule endoteliali,seguita da cellule giganti (FBGC - foreign body giant cell ).
C. La fibrosi o l’incapsulazione fibrotica rappresenta in genere l’ultimostadio della risposta infiammatoria
Fagocitosi
Molte cellule hanno una elevata capacità di eliminare sostanze e corpiestranei per pinocitosi o fagocitosi, che nell’insieme sono indicati comeendocitosi. Nella pinocitosi vengono assunte gocciole di liquido insieme aisoluti e a macromolecole o piccole particelle. La fagocitosi generalmenteconsente l’assunzione di particelle di diametro superiore a 0.5 m, peròè necessario che le particelle si attacchino alla superficie della cellulafagocitica prima di essere assunte all’interno della cellula stessa.
Macrofagi
I macrofagi hanno una elevata attività di pinocitosi e di fagocitosi.
Una volta attivata la cellula, la superficie della membrana plasmatica si
solleva in numerose pieghe e estroflessioni digitiformi (protrusioni,
filamenti, pseudopodi) che prendono parte ai fenomeni di espansione
(spreading), di fagocitosi e di movimento cellulare.
Nella reazione a corpi estrane i e a certe infezioni batteriche i macrofagi si
fondono, formando cellule giganti che possono avere 20 o più nuclei.
pH < 5
> Rilascio ionico
Il processo riparativo
Il processo riparativo può coinvolgere 2 distinti aspetti :
• rigenerazione (sostituzione del tessuto danneggiatocon cellule dello stesso tipo)
• sostituzione con tessuto connettivo della capsulafibrotica (influenza stato di sollecitazione).
La perfetta guarigione comporta la restituzione dellastruttura normale e non il persistere della capsulafibrotica.
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Rilascio di prodotti tossici
prodotti chimici localmente tossici
impianti con proprietà antigenichedanno immunologico
Infezione e setticemia
Infezione: penetrazione nell’organismo di agenti unicellulari
(batteri, funghi, protozoi) di virus o di altri organismi
intermedi
Setticemia:
infezione generalizzata provocata dall’ingresso e
dalla moltiplicazione di microorganismi nel sangue
Sterilizzazione e Asepsi
dispositivi/ambiente
Allergia
Complesso di reazioni immunitarie a sostanze estranee
(allergeni) che non hanno azione tossica l’organismo.
Vengono prodotti particolari anticorpi (immunoglobulineIgE) che si fissano sulla membrana di particolari cellule
(mastociti) che contengono sostanze farmacologicamente
attive (istamina).
Il contatto fra allergene e mastocita provoca la liberazione di
istamina che comporta aumento della permeabilità dei vasisanguigni e contrazione delle fibre muscolari lisce specie nei
bronchi
Affidabilità
Dipende da:
• tempo
• posizione
• funzione
L’affidabilità globale è pari al prodotto delle singole affidabilità
)(1)( i I i A −=
ng A A A A A ...321 •••=
FASI SVILUPPO BIOMATERIALI
•Sostitutiva: notevole uso di leghe metalliche (es. in titanio)
concentrazione sulla funzionalità da sostituire e valutazione
empirica della biocompatibilità;
•Ricostruttiva: supporto al recupero della funzione perduta
con utilizzo di scaffold in materiali il più possibile porosi e
biocompatibili (polimeri per ricostruzione tessutale, ceramici
per ricostruzione ossea);
•Rigenerativa: biocompatibilità naturale di strutture
assemblantesi in modo gerarchizzato (materiali naturali).
Materiali smart
Applicazioni:
• sistemi di trasporto di cellule o farmaci (carrier)
• sistemi di supporto per la rigenerazione di tessuti e organi
(in vitro e in vivo)
• materiali biomimetici
• materiali intelligenti (ad interazione programmata)
Materiali che rispondono con una variazione significativa di una
proprietà sotto l’applicazione di una “driving force” esterna.
Sistemi in grado di rispondere a variazioni di:
- pH - temperatura - concentrazioni enzimatiche - sollecitazioni
meccaniche
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Materiali smart Materiali smart
• materiali a memoria di forma
• materiali piezoelettrici
• materiali elettroattivi
• fluidi elettroreologici
Materiali a memoria di forma
capacità di un materiale di essere deformato in una forma temporanea
e di ritornare alla sua forma originale in appropriate condizioni
metallici polimerici
calore
luce
agenti chimici
L’effetto di memoria di forma
può essere controllato da:
Materiali a memoria di forma
Programming Recovery
permanentshape
temporaryshape
permanentshape
polimeri a memoria di formaApplicazioni SMP
materiale per occlusione di aneurismi
• mini-invasività;
• elevato recupero della deformazione
inelastica (fino a 400%)
variazione della permeabilità
in funzione della temperatura
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Applicazioni SMP
Fili di sutura in SMP biodegradabile
• minore invasività nella chirurgia mini-invasiva• procedura di sutura semplificata
• giusta tensione del filo nel corpo umano
Sistemi di rimozione di coaguli
• tecnica chirugica mini-invasiva
• attivazione mediante laser
Applicazioni SMP
endoprotesi vascolari (stent)
Applicazioni SMP
Fili per ortodonzia
Lenti a contatto
Applicazioni SMP
Sistemi di rilascio di
biomolecole in SMP
biodegradabile
mnemoBeadsmnemoBeadsKeratinocytes
Shape Memory
HEK-Sheet
Microsfere in SMP
Carrier di cellule in SMP per la separazione di cellule e il
possibile rilascio di sostanze bioattive indotta dalla
degradazione del polimero e/o dall’effetto di memoria di forma
ec.europa.eu/.../mnemoscience_engl2.ppt
materiali polimerici piezo(piro)elettrici materiali polimerici piezo(piro)elettrici
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materiali polimerici piezo(piro)elettrici polimeri piezo(piro)elettrici
- applicazioni biomediche
polimeri conduttori polimeri conduttori
Fluidi magnetoreologiciFluidi elettroreologici
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gel polimerici INNESTI OSSEI (BONE GRAFTS)
L'innesto osseo è ogni materiale impiantato che da solo od in combinazione
con altri materiali promuove una risposta curativa fornendo attività
osteogenica, osteoconduttiva o osteoinduttiva ad un sito locale.
L'attività osteogenica è l'abilità di sintetizzare nuovo tessuto osseo attraverso
cellule ossee vive contenute nell'innesto o nel sito dell'innesto (tramite
osteoblasti allineati, o cellule staminali mesenchimali (precursori indotti, che
diventano cellule ossee attraverso fattori di crescita).
L'attività osteoconduttiva è la proprietà fisica di un materiale di innesto che
permette la vascolarizzazione e l'infiltrazione di cellule precursori.
L'attività osteoinduttiva è la capacità di stimolare la formazione dell'osso
attraverso stimoli biologici, che inducono cellule locali o trapiantate ad
iniziare un processo di differenziazione, che porti ad osteoblasti maturi.
CARATTERISTICHE SCAFFOLD OSSEI
Nel caso del tessuto osseo lo scaffold deve essere mineralizzato e deve
essere poroso per permettere la migrazione delle cellule osetogenetiche e
per permettere lo sviluppo vascolare .
Gli scaffolds porosi mineralizzati vengono ottenuti da fonti naturali quali
corallo o osso naturale o sono completamente sintetici.
Normalmente hanno di pe r se stessi capacità osteoconduttive, solo in alcuni
casi hanno capacità osteoinduttive, come nel caso di scaffold in fosfato di
calcio, e osteogenetiche.
Materiali per scaffold ossei sono normalmente ceramici, come idrossiapatite ofosfato di calcio, a volte si utilizzano anche compositi p.es. acido
polilattico(PLA)/carbonato di calcio o PLA/collagene/idrossiapatite
(compositi gerarchizzati).
PROGETTAZIONE SCAFFOLD
STEREOLITOGRAFIA
La stereolitografia utilizza resina polimerizzabile ultravioletti ed un Laser a
raggi ultravioletti per costruire uno strato alla volta della parte richiesta.
Su ogni strato, il raggio Laser traccia la sezione sulla superficie della resina
liquida, poi l'esposizione al raggio Laser permette la polimerizzazione e
l'adesione allo strato sottostante.
Dopo il tracciamento della sezione, la piattaforma scende dello spessore di
uno strato (tra 0.05 e 0.15mm) e ripete l'operazione.
STEREOLITOGRAFIA
LASER Nd:YVO4LASER Nd:YVO4 GALVANOMETER MIRRORSGALVANOMETER MIRRORS
ELEVATORELEVATOR
RECOATERRECOATER
RESIN LEVELRESIN LEVEL
DETECTIONDETECTIONRESINRESIN
PARTPART
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FONTI NATURALI PER SCAFFOLD OSSEI
Corallo: Gli esoscheletri dei coralli sono costituiti da carbonato di calcio. E'
possibile sia utilizzarli, una vol ta purificati, come innesti ossei, che come fonti
di Idrossiapatite.
Ossi di seppia: Sempre costituiti da carbonato di calcio (aragonite), sono stati
utilizzati come scaffold, anche con formazione di idrossiapatite
Molluschi: Conchiglie costituite da carbonato di calcio con piccole quantità di
materiale proteico come collante.
Leghe a memoria di forma(Shape Memory Alloys, SMA)
Materiali capaci di recuperare la forma iniziale anche dopoelevate deformazioni
Punto di vista macroscopico: due effetti non presenti in
materiali tradizionali
Effetto memoria di forma
Recupero termico
Leghe a memoria di forma(Shape Memory Alloys, SMA)
Leghe a memoria di forma(Shape Memory Alloys, SMA)
Leghe a memoria di forma
(Shape Memory Alloys, SMA)
Leghe a memoria di forma(Shape Memory Alloys, SMA)
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Leghe a memoria di forma(Shape Memory Alloys, SMA)
Leghe a memoria di forma(Shape Memory Alloys, SMA)
Leghe a memoria di forma(Shape Memory Alloys, SMA)
Dispositivi per la chiusura
di difetti interatriali
Leghe a memoria di forma(Shape Memory Alloys, SMA)
Il Nitinol contiene piùNichel dell’acciaio AISI 316L, ma il Nichel è un allergene.
Grazie alla formazione sulla superficie del dispositivo in NiTi di uno strato di intermetallico di
TiO2, viene impedita l’ossidazione del Nichel;
• numerosi test hanno dimostrato che il NiTi è chimicamente più stabile e meno corrosivo
dell’acciaio, ma meno stabile del titanio puro;
• numerosi test in vivo e in vitro hanno dimostrato che il Nitinol è altamente compatibile;
• numerosi dispositivi sono ormai impiantati dagli anni Ottanta
In letteratura vi sono numerosi studi con visioni discordanti.
Biocompatibilità ??
materiali bioriassorbibili
E’ un materiale che all'interno del sistema biologico subisce
una progressiva degradazione senza che questa induca reazioni
indesiderate o effetti tossici.
Tale degradazione è provocata da fenomeni quali la fagocitosi
cellulare, la dissoluzione fisica dovuta ai liquidi biologici e la
degradazione enzimatica.
Esempi di questi materiali sono l'acido polilattico (PLA) e
l'acido poliglicolico (PGA), e alcune ceramiche contenenti
fosfato di calcio.
materiali bioriassorbibili
I ceramici biodegradabili sono di solito calcio fosfati, come
l’idrossiapatite (HA, Ca10(PO4)6(OH)2) o il fosfato tricalcico
(TCP,Ca3(PO4)2), ma possono essere composti da solfati di
calcio idratati (CaSO4*2H2O) o vetri bioattivi.
I ceramici biodegradabili sono spesso usati nelle applicazioni
ortopediche in ragione della loro somiglianza chimica e
strutturale al fosfato di calcio che si trova nel tessuto osseo.
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materiali bioriassorbibili
requisiti di carattere generale:
1. deve essere coerente con il prodotto che si vuole creare;2. dovrebbe essere sufficientemente versatile per quanto
riguarda le tecniche di produzione;
3. dovrebbe mantenersi inalterato per un tempo pari a quello
della terapia voluta;
4. durante il periodo in cui il materiale si trova all'interno del
corpo, non dovrebbe evocare reazioni infiammatorie che ne
richiedano la rimozione;
5. dopo il completo riassorbimento del materiale, non devono
rimanere evidenze, istologiche o fisiologiche, dell'impianto
iniziale: in altre parole, l'organismo non deve conservare
memoria del corpo estraneo ricevuto
materiali bioriassorbibili
materiali bioriassorbibili
Un acaro esamina degli ingranaggi prodotti a livello nanometrico.
da www.mems.sandia.gov
sviluppo delle nanotecnologie
35 atomi di xenon1989 D.M. Eigler (IBM)
scrive il nome
della sua azienda con 35
atomi di Xenon
1991 S. Iijima scopre
i nanotubi di carbonio
i nanotubi
Proprietà•Dimensioni: 0.6-1.8 nm (tubi singoli)
•Resistenza: 20 volte maggiore del migliore acciaio
•Flessibilità: molto superiore alle fibre di carbonio
•Elettricità: conducono fino a 1000 volte più del rame
•Stabilità: resistono fino a 2800°C
•Costi: 150 volte più dell’oro
Future applicazioni• Nanocircuiti: autoaggregazione per formare circuiti 100 volte più
piccoli di quelli attuali
• Muscoli artificiali: 100 volte più forti di quelli umani
• Nanopinze: per afferrare le molecole
• Nanobilance: per pesare gli atomi
• Celle a combustibile: per immagazzinare idrogeno
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Biologia Sintetica
La Biologia Sintetica realizza sistemi
biologici non esistenti in natura.
http://2009.igem.org/Team:Bolognahttp://2009.igem.org/Team:Bologna
La Biologia Sintetica Sfrutta i microrganismi (batteri o lieviti) come“macchine” programmabili.
La programmazione è eseguita trasformando le cellule con molecole diDNA esogeno (programma genetico) che contengono le “istruzioni” perrealizzare una funzione biologica predeterminata.
Il programma genetico è assemblato impiegando i BioBricks (“mattoncini”di DNA) che sono componenti genetiche standard con funzioni biologiche predefinite.
Attualmente, sono disponibili alcune migliaia di BioBricks le cuicaratteristiche specifiche sono descritte nel Registry of Standard BiologicalParts (http://partsregistry.org).
Chip neuronali
(interfacce aptiche)
Neurone a lumaca cresciuto dal Max
Planck Institute su un dispositivo
che misura l’attività elettrica
neuronale accoppiando chip
elettronici e cellule viventi
Segnali biologici: depolarizzazione membrane cellulari e rilascio di elementi
chimici negli spazi fra le cellule nervose
Segnali artificiali: flusso di elettroni in materiali (conduttori, transistor)
bio hybridized interface