Batteriologia Speciale

60
Introduzione In natura sono presen, innumerevoli microrganismi, ma solo una piccolissima parte di ques, è in grado di determinare patologia; tu8 gli altri ba:eri non patogenici sono defini, ba#eri tellurici (o ba:eri ambientali). A seconda dell’organismo che viene infe:ato abbiamo diverse branche della microbiologia: Microbiologia animale microbiologia agraria microbiologia medica Non descriveremo la morfologia dei ba:eri, ma studieremo in che modo tali ba:eri determinano la patologia nell'uomo. L'uomo non è un terreno di coltura e cercherà di difendersi dal microbo infe:ante; quindi studieremo gli agen, infe8vi tenendo conto della loro patogenicità in rapporto alle difese immunitarie dell'uomo> RAPPORTO PARASSITA/OSPITE Concetti di patologia generale Contagio Incontro occasionale tra un parassita e un ospite. Il contagio avviene a:raverso le porte d’entrata, che me:ono in comunicazione l'organismo con il mondo esterno: 1. vie aeree (dal naso agli alveoli) 2. apparato digerente 3. cute (1,5mq) 4. apparato urogenitale 5. occhio 6. orecchio. Il sangue non può essere considerata una porta d’entrata poiché il suo conta:o con il mondo esterno non è fisiologico ma si ha solo nel caso in cui si abbia una ferita. Inoltre un parassita per penetrare in un vaso deve oltrepassare il mesotelio che è una barriera fisica non semplice da superare. Colonizzazione Può avvenire quindi la colonizzazione, ovvero un rapporto stabile parassitaospite, allorchè esistano sul parassita dei rece:ori (adesine) e sulle cellule dell’ospite dei rece#ori complementari alle adesine. La colonizzazione è un evento irreversibile necessariamente preceduto da un fenomeno di contagio (tu:avia un contagio può essere seguito o meno da una colonizzazione). Se il parassita non ha i rece:ori in grado di legarsi sulle cellule dell’ospite in contagio non è seguito da colonizzazione. Infezione Se il parassita, a:raverso il rapporto stabile avvenuto nella colonizzazione è in grado di oltrepassare le barriere d’entrata, penetrerà profondamente fino ai tessu, dell’ospite. A questo punto avremo l’ infezione che consiste nella replicazione dell’agente infe8vo nei tessu, dell’ospite.

Transcript of Batteriologia Speciale

Page 1: Batteriologia Speciale

IntroduzioneIn  natura  sono  presen,   innumerevoli  microrganismi,  ma  solo  una  piccolissima  parte  di  ques,  è  in  grado  di  

determinare   patologia;   tu8   gli   altri   ba:eri   non   patogenici   sono   defini,   ba#eri   tellurici   (o   ba:eri  ambientali).  

A  seconda  dell’organismo  che  viene  infe:ato  abbiamo  diverse  branche  della  microbiologia:Microbiologia  animale

microbiologia  agraria

microbiologia  medicaNon   descriveremo   la   morfologia   dei   ba:eri,   ma   studieremo   in   che   modo   tali   ba:eri   determinano   la  

patologia  nell'uomo.L'uomo  non  è  un  terreno  di  coltura  e  cercherà  di  difendersi  dal  microbo   infe:ante;   quindi  studieremo  gli  

agen,   infe8vi   tenendo   conto   della   loro   patogenicità   in   rapporto   alle   difese   immunitarie   dell'uomo-­‐-­‐>  

RAPPORTO  PARASSITA/OSPITE

Concetti di patologia generale

Contagio Incontro  occasionale  tra  un  parassita  e  un  ospite.Il  contagio  avviene  a:raverso  le  porte  d’entrata,  che  me:ono  in  comunicazione  l'organismo  con  il  mondo  

esterno:  

1. vie  aeree  (dal  naso  agli  alveoli)2. apparato  digerente

3. cute  (1,5mq)4. apparato  urogenitale    

5. occhio  

6. orecchio.  Il  sangue  non  può  essere  considerata  una  porta  d’entrata  poiché  il  suo  conta:o  con  il  mondo  esterno  non  è  

fisiologico  ma  si  ha  solo  nel  caso  in  cui  si  abbia  una  ferita.  Inoltre  un  parassita  per  penetrare  in  un  vaso  deve  oltrepassare  il  mesotelio  che  è  una  barriera  fisica  non  semplice  da  superare.

Colonizzazione Può   avvenire   quindi   la   colonizzazione,   ovvero  un   rapporto   stabile  parassita-­‐ospite,   allorchè  esistano   sul  parassita  dei   rece:ori   (adesine)   e  sulle   cellule   dell’ospite  dei   rece#ori   complementari   alle   adesine.   La  

colonizzazione  è  un  evento   irreversibile  necessariamente  preceduto  da  un  fenomeno  di  contagio  (tu:avia  un  contagio  può  essere  seguito  o  meno  da  una  colonizzazione).

Se   il  parassita  non   ha  i   rece:ori   in  grado  di   legarsi   sulle  cellule  dell’ospite  in  contagio  non   è   seguito  da  

colonizzazione.

InfezioneSe   il   parassita,   a:raverso   il   rapporto   stabile   avvenuto   nella  colonizzazione  è   in   grado   di   oltrepassare   le  barriere  d’entrata,  penetrerà  profondamente  fino  ai  tessu,  dell’ospite.

A   questo   punto   avremo   l’   infezione   che   consiste   nella   replicazione   dell’agente   infe8vo   nei   tessu,  

dell’ospite.

Page 2: Batteriologia Speciale

infezione  acuta-­‐-­‐>  guarigione  entro  3  mesi

Infezione  sub-­‐cronica-­‐-­‐>  guarigione  tra  3  e  6  mesiinfezione  cronica-­‐-­‐>  guarigione  dopo  6  mesi

L'instaurarsi  dell'infezione  è  influenzata  da  3  fa:ori:

-­‐  meccanismi  di  difesa  dell'ospite

-­‐  dose  infe:ante  -­‐  virulenza  del  ceppo  ba:erico  infe:ante.  

MalattiaLa  mala8a  sarà  data  dal  danno  dei  tessu,  dell'ospite  dovuto  alla  replicazione  del  parassita.

Ad   Esempio:   un   germe  colonizza  ed   infe:a  un  organismo  ospite,   si   replica  nei   suoi  tessu,  e,   dopo   aver  

raggiunto  una  certa  concentrazione  chimica,  produce  le  tossine,  alcune  delle  quali  sono  mortali  per  l'ospite  stesso.  

Riassumendo:  

in  successione  avremo  (non  necessariamente  avviene  l'evento  successivo):  

contagio-­‐-­‐>  colonizzazione-­‐-­‐>  infezione  -­‐-­‐>  mala8a

Classificazione tassonomica di linneofamiglia  (raggruppamento  tassonomico  molto  ampio):  hominidee

genere:  homo

specie  (binomio):  sapiens  sapiens  (nella  stessa  specie  gli  organismi  sono  interfecondabili)

Proprietà  condivisa  dai  germi  a  trasmissione  sessuale  è  che  sono  molto  labili  nell'ambiente.

Cavia  da  laboratorio:  porcellino  d’india  pesante  250g

Page 3: Batteriologia Speciale

MicobatteriFamiglia:  micobacteriacee

genere:  micobacteriumspecie:  mol,ssime  specie:

-­‐  germi  tellurici  (non  patogeni  per  qualsiasi  essere  vivente)-­‐   agen,  patogeni  opportunis,  in  condizioni  normali  non  determinano   infezione  e  quindi  neppure  mala8a  

dal   momento   che   non   superano   le  porte   di   entrata.   Quando   invece   l'organismo   ospite   va   incontro   ad  

alterazione   dei   proprio   meccanismi   di   difesa,   allora   il   rapporto   ospite-­‐parassita   si   altera   in   favore   del  parassita  così  da  perme:ere  l'accesso  alle  porte  di  entrata  altrimen,   invalicabili.   (stanno  aumentando  in  

conseguenza  all'aumento  della  popolazione  di  sogge8  immunodepressi,  come  anziani  o  mala,  terminali).

• micobacterium  tubercolosis  (bacillo  di  Cock)

• microbacterium  leprae    (bacillo  di  Hansen)

Differenze tra bacillo di Cock e di Hansen!1. Il  bacillo  di  Cock  ha  uno  spe:ro  d'ospite  ampio  a  differenza  della  Hansen  che  infe:a  solo  l'uomo

2. Il  bacillo  di  Hansen  è  un  parassita  intracellulare  obbligato  a  differenza  del  bacillo  di  Cock  è  un  ba:erio  intracellulare   facolta,vo   e   quindi   può   essere   col,vato   in   vitro.   Per   questo   abbiamo   molte   più  

informazioni  sul  ba:erio  della  tubercolosi  rispe:o  a  quelle  sul  ba:erio  della  lebbra.

MYCOBACTERIUM TUBERCOLOSIS o BACILLO DI COCK

Strutturaforma:  Forma  a  bastoncello  con  diametro  longitudinale  maggiore  di  quello  orizzontale.

Colorazione:  alcol-­‐acido  resistenteDisposizione  tassonomica:  cordoni

Capsula:  acapsula,

Mo;lità:  immobileSporificazione:  asporigeni

Metabolismo:  aerobio  stre:oParassita  intracellulare  facolta,vo

La  parete  cellulare  è  estremamente  complessa  per  stru:ura  e  composizione  chimica  (ricca  di  lipidi  (60-­‐80%  della   parete   cellulare)   quindi   fortemente   idrofobica).     L'idrofobicità   causa   l'aggregazione   in   cordoni  dei  

bacilli  replica,  all'interno  delle  cellule  1. Resistente  alla  maggior  parte  dei  disinfe:an,  

2. Vive  benissimo  nell’ambiente

3. Viene  ucciso  con  il  processo  di  pastorizzazione  (gli  standard  per  verificare  il  corre:o  svolgimento  della  pastorizzazione  vanno  a  verificare  la  presenza  del  bacillo  tubercolare:  se  è  assente  si  può  affermare  che  

anche  tu8  gli  altri  microrganismi  patogeni  sono  sta,  distru8).4. Sensibile  solo  a  5  ,pi  di  farmaci  an,microbici  (1  chemioterapico  e  4  an,biotcici).  Ciclo  replica,vo  molto  

peculiare  (tempo  di  replicazione  di  24h).  

La  parete  cellulare  però  è  difficilmente  penetrabile  addiri:ura  dai  nutrien,   stessi:  ciò  porta  al  fa:o  che  lo  stesso  ciclo  replica,vo  del  ba:erio  è  lento:  il  tempo  di  generazione  è  di  16-­‐18  ore.

Page 4: Batteriologia Speciale

Storia dell'infezione tubercolareLa  tubercolosi  è  una  mala8a  molto  an,ca,  in  par,colare  del  vecchio  con,nente.  Nel  passato  la  tubercolosi  

non  è  mai  stata  un  pericolo  pubblico,  poichè,  essendo   piccoli  gli  abita,   rispe:o  ad  oggi,  non  esistevano  grandi  substra,  epidiemiologici  che  garan,scono  infezioni  più  diffuse.  Quindi  nel  passato  la  tubercolosi  fu  

definita  mala8a  degli  intelle:uali,  e  si  riteneva  fosse  dovuta  al  tormento  interiore;  in  realtà  gli  intelle:uali  erano   gli  unici   che   in  epoca  an,ca   frequentavano  diverse   ci:à  dove  la  probabilità  di  contrarre  il  bacillo  

tubercolare  era  sicuramente  maggiore.  Leopradi  e  Chopin  ad  esempio  contrassero  la  tubercolosi.

Con  la  rivoluzione  industriale  (1800)  avvenne  il  fenomeno  dell'urbanesimo  che  portò  all'aumento  smisurato  

della  densità  di  popolazione  nelle  aree  urbane;  si  venne  a  creare  il  substrato  epidemiologico  che  ne  favorì  un  contangio  smisurato  (peste  bianca).  

Dopo   la  2°  guerra  mondiale  avvenne  un  miglioramento  delle  condizioni  socio-­‐economiche  che  ebbero  un  immediato   riverbero   sulle   condizioni   igenico-­‐sanitarie.   Ciò   favorì   la   prevenzione   della   trasmissione  

dell'infezione.   Inoltre  aumentò   la  diffusione  della  streptomicina,  an,bio,co  ba:ericida.   La  mala8a  venne  quindi   molto   ridimensionata   nei   paesi   industrializza,.   Tu:avia   regioni   come   l’India,   il   Pakistan,   il  

Bangladesh,  l’America  la,na  e  l’Africa  sub-­‐shariana  ancora  oggi  sono  ad  alta  endemia  tubercolare  poiché  le  

condizioni  sono  simili  a  quelle  dei  paesi  occidentali  post  rivoluzione  industriale.

Negli  anni  '70,  quando  si  pensava  che  la  TB  fosse  debellata  dagli  an,bio,ci,  alcuni  fa:ori  contribuirono  ad  aumentare  nuovamente  il  rischio  di  diffusione:    

agente  infe8vo  immunodepressivo  HIV,  

ceppi  resisten,  ai  vari  farmaci  an,micoba:erici,    flussi  migratori  dai  paesi  poveri  del  mondo,  ad  alta  endemia  tubercolare,  a  paesi  ricchi  del  mondo  a  

bassa  endemia  tubercolaremancanza  di  un  vaccino  realmente  efficace  

Dagli  anni  ’70  abbiamo  un  incremento  dei  casi  di  tubercolosi  nei  paesi  del  nord  del  mondo  del  15%  circa.

Epidemiologia Nonostante  la  tubercolosi  possa  svilupparsi  nei  prima,  e  in  animali  da  laboratorio  come  le  cavie,  l’uomo  è  

l’unico  serbatoio  naturale  d’infezione.  

Mondiale3  milioni  di  nuovi  casi  x  anno

2  milioni  di  mor,  x  anno

tra  un  terzo  e  la  metà  della  popolazione  mondiale  sono  state  esposte  al  patogeno  tubercolare.  

Italia Non  abbiamo   da,   poichè  non  esistono   più  centri  epidemiologici   tubercolari   (sanatori).  Tu:avia   in   tu8   i  

paesi  europei  c'è  un  incremento  e  quindi  verosimilmente  tale  incremento  sarà  avvenuto  anche  in  Italia.

PatogenesiIl  micoba:erio  tubercolosis  può  superare  tu:e  le  porte  di  entrata:  

1. cute2. apparato  urogenitale

3. apparato  digerente  (a:raverso  l’inges,one  di  la:e  proveniente  da  vacche  che  hanno  tubercolosi)4. apparato  respiratorio

Page 5: Batteriologia Speciale

Quest’ul,mo  (via  aerogena)  è  la  via  di  contagio  preferenziale,  in  par,colare  a:raverso  le  goccioline  emesse  

durante  la  parlata  che  vengono  inalate.  Tali  goccioline  possono  essere  di  dimensioni  più  o  meno  grandi  cos,tuite  da  acqua  ed  eventualmente  da  

ba:eri  che  ne  rappresentano  il  coore  (tubercolosi  aperta).    Le  goccioline  inalate  vengono  respinte  dai  sistemi  dell'immunità  innata:   in  par,colare  vengono  imbrigliate  

dal  muco  ed  eliminate  dalle  ciglia  vibra;li  delle  vie  aeree  superiori.  

Quando  le  goccioline  hanno  diametro  inferiore  ai  6  micron  avviene  l’elusione  dell’immunità  innata  delle  vie  aeree   superiori;   le   goccioline   emesse   sono   di   diametro   superiore   ai   6   micron,   ma   essendo   cos,tuite  

essenzialmente   da  acqua  che  evapora  naturalmente,   tendono   a  ridurre  il  loro   volume.   Le   goccioline  che  sfuggono  ai  meccanismi  dell'immunità  innata  penetrano  nelle  vie  aeree  inferiori  fino  agli  alveoli.  

Gli   alveoli   hanno   un   epitelio   fenestrato,   ed   il   bacillo   tubercolare   potrebbe   penetrare  molto   facilmente  

a:raverso   queste   discon,nuità;   a   questo   livello   però   sono   presen,   i   macrofagi,   altri   meccanismi  dell'immunità  innata  che  cercano  di  respingere  l'agente  infe:ante.  

(i  macrofagi  furono  scoper/  da   Elia   Menchicov.  Macrofago  è  una   definizione   funzionale   e   non  citologica,  esistono  infa<  nei   vari  tessu/  diversi  /pi  cellulari  ad  a<vità  macrofagica.  -­‐  monoci&,  macrofagi  circolan/,  -­‐  cellule  di  Von  Kupffer,  macrofagi  residen/.-­‐  is&oci&  del  conne2vo,  macrofagi  residen/.-­‐  polimorfonuclea/  (o  granuloci/  neutrofili  o  monoci/),  macrofagi  residen/  TuBe  ques/  /pi  di  cellule  hanno  anche  delle   proprietà  citologiche   in  comune:  hanno  la  membrana  molto  plas/ca,  deformabile,   in  modo  da   poter   estrofleBersi   (aBraverso  pseudopodi)   circondando   e   internalizzando   agen/   patogeni;   si   forma   in   questo  modo  fagosoma).

I  macrofagi  alveolari  possono  quindi  fagocitare  il  bacillo  tubercolare  che  verrà  compar,mezzato  nel  citosol  del  macrofago  all’interno  del  fagosoma.  

L’a8vità  ba:ericida  del  macrofago  si  svolge  a:raverso  3  meccanismi:

1. Formazione  del  fagolisosoma:  Dopo  la  formazione  del  fagosoma,  i  lisosomi  contenu,  nel  citoplasma  del  macrofago  espongono  le  catepsine  (proteine  cariche)  che  instaurano  una  differenza  di  potenziale  con  il  

fagosoma;  essendo  il  lisosoma  più  piccolo  del  fagosoma,  per  la  differenza  di  potenziale  instaurata,  viene  a:ra:o   dal   fagosoma   e   si   fonde   con   esso   formando   il   fagolisosoma:   in   questa   maniera   gli   enzimi  

lisosomiali  si  scaricano  all'interno  del  fagosoma.

2. ACvazione  della  ossidasi  fagoci;ca:  enzima  presente  sulla  membrana  del  fagolisosoma  che  catalizza  la  produzione  di  ioni  fortemente  ossidan,  (ioni  superossido,  ioni  del  nitrato)  che  sono  ba:ericidi.

3. Acidificazione  dell’citoplasma   del   fagolisosoma:   dovuta  alla  ossidazione   anaerobia  del   glucosio   che  porta  alla  produzione  di  acido  la8co.

Ques,  meccanismi  ba:ericidi  dovrebbero  degradare  anche  il  bacillo  tubercolare.  

Il  bacillo  tubercolare  tu:avia,  nel  corso  dell’evoluzione  ha  sviluppato  capacità  in  grado  di  inibire  le  capacità  funzionali  del  macrofago  inibendo  la  formazione  del  fagolisosoma,  inibendo  l’ossidasi  fagoci,ca  e  resistendo  

a  pH  acido.  L’inibizione  della  formazione  del  fagolisosoma  è  data  da  due  meccanismi:-­‐  un  meccanismo  cos,tu,vo  dato  dalla  presenza  lipidi  della  parete  cellulare  (in  par,colare  acido  micolico)

-­‐   un  meccanismo  che  viene  acquisito  nel  momento  in  cui  il   germe  acquisisce  a8vità  metabolica  propria,  

quando  inizia  la  produzione  di  acido  glutammicoIl   bacillo   tubercolare   si   replica   all’interno   del   fagosoma   con   un   tempo   di   generazione   di   16-­‐18   ore.   Il  

fagosoma   può   contenere   fino   a   40   bacilli   dopodiché   si   lisa,   poiché   i   lipidi   della   parete   del   bacillo   (in  par,colare  l’acido  micolico)  sono  tossici.

(di  solito  il  bacillo  non  è  monodisperso  ma  aggregato  a  due  o  tre;  riproducendosi  ogni  24h  impiegherà  circa  

4  giorni  a  lisare  il  fagosoma).

Alla   fine   anche   il  macrofago   viene   lisato:   se  viene   lisato   a   livello   del   polo   che   guarda  l’alveolo   i   bacilli  

saranno   libera,  nello   spazio  alveolare  e  saranno  fagocita,  da  altri  macrofagi;   se  viene  lisato  a  livello  del  

Page 6: Batteriologia Speciale

polo   ,ssutale   I   bacilli   si   liberano   nel   parenchima  polmonare,   determinando   una   risposta   infiammatoria  

acuta  che  consiste  in:-­‐    iperemia  a8va  (aumento  dell’afflusso  di  sangue)

-­‐  vasopermeabilizzazione-­‐   diapedesi   dei   globuli   bianchi   (microfagi   [de8   anche  polimorfonuclea,   o  neutrofili]   e  successivamente  

monoci,)

I  polimorfonuclea,  fagocitano  il  bacillo  e  (come  i  macrofagi  alveolari)   non  riescono  ad  ucciderlo;  hanno  un  emivita   di   meno   di   24h   quindi   i   bacilli   non   fanno   a   tempo   a   replicarsi   al   loro   interno.   Quando   i  

polimorfonuclea,   vanno   incontro  a  morte   rilasciano   nel  parenchima  polmonare  i   bacilli   tubercolari   e  gli  enzimi  lisosomiali  che  degradano  le  cellule  parenchimatose  formando  detri,  cellulari.

Ciò   genera   un   ulteriore   azione   chemiota8ca   con   la   quale   si   vanno   a   reclutare   nuovi  macrofagi   che   si  

dispongono   uno   accanto   all'altro,   in   stra,   concentrici,   a:orno   al   bacillo:   questa   disposizione   ricorda   la  disposizione   delle   cellule   epiteliali,   per   questo   i   macrofagi   in   questa   disposizione   sono   de8   cellule  

epitelioidi.  Questa  risposta  data  dal  sistema  immunitario  innato  è  de:a  risposta  granulomatosa  primaria  ed  è  successiva  alla  risposta  infiammatoria  acuta  (il  termine  granulomatosa  indica  una  risposta  infiammatoria  

cronica).  

Susce2bilità  all’infezione  tubercolare  nelle  varie  specie

Nell'uomo  la  risposta   immunitaria   innata  è   incapace  di   ammazzare   il  bacillo  tubercolare   (specie  naturalmente   susce<bile)  mentre  

nel  topo  la  capacità  baBericida  dei  macrofagi  è  più  efficente   e   la   risposta  immunitaria  innata   può  ammazzare   il  bacillo  tubercolare  

(specie  naturalmente  resistente).  

La  risposta   granulomatosa  è   uguale  in  tuBe  le  specie,  perché   allora  il  topo  è  più  resistente?  Perché   i  loro  macrofagi   sono  dota/  di  

maggiore  a<vità  baBericida;  l’efficienza  dei  macrofagi  è  gene/camente  determinata.

Studio  sui  topi:

-­‐  Ceppo  inbred  dato  dall’accoppiamento  tra  fratelli  e  sorelle,  dove  la  variabilità  individuale  viene  abbaButa  

-­‐  Ceppo  randombred  dato  dall’accoppiamento  a  caso  (anche  fratelli  e  sorelle)

-­‐  ceppo  outbred  dato  dall’accoppiamento  a  caso  ma  mai  tra  consanguinei.

Per  studiare  la  maggiore  efficienza  baBericida  dei  macrofagi  dei  topi  sono  sta/  usa/  topo  inbred.  

Esiste   un   gene   (in   realtà   un  cluster   di   geni   associa/   tra   loro)   chiamato  BCG,   bacillo   di   calmeBe-­‐guerin.   Tale   gene   è   situato   sul  

cromosoma  1,  è  dominante  e  codifica  per  una  proteina  di  trasporto  (NRAMP)  della  membrana  dei  macrofagi  del  topo,  che   trasporta  

nitrato;   gli   ioni  nitrato   fungono  da  baBericida   all'interno   del   fagosoma.   La   resistenza   naturale   al   bacillo  tubercolare   presente   in  

alcuni  organismi  è  quindi  gene/camente  determinata.

Nell’uomo  verosimilmente  non  esiste  un  correlato  gene/co  di  NRAMP  

Dopo   la  risposta  immunitaria  primaria  innata  (5  giorni)   che  è  stata  incapace  di  uccidere  il  microrganismo,  

l'ospite  instaura  una  risposta  immunitaria  secondaria  specifica  (20  giorni).  

Questa  consiste  in  una  iperproduzione  di  an,corpi,  ma  già  Cock  si  accorse  che  gli  an,corpi  non   svolgono  alcun   ruolo   prote8vo  verso   il   bacillo   tubercolare.  Gli   an,corpi   sono  prodo8   dai   linfoci,   B,  che  quando  

incontrano  l'an,gene:  -­‐  proliferano:    abbiamo  l’espansione  clonale  e  i  vari  linfoci,  si  differenziano  il  plasmacellule  e  linfoci,  B  della  

memoria.  

-­‐  si  differenziano:  abbiamo  lo  switch  feno5pico  dove  da  una  produzione  di  IgM  (risposta  ancestrale)  si  passa  ad  una  produzione  di  IgG  (risposta  secondaria).  

I  processi  di  proliferazione  e  differenziazione  (in  par,colare  lo  switch  feno,pico)  sono  coaudiva,  dai  linfoci,  T  helper  (CD4+).  

I   linfoci,   CD4+   quando   vengono   a8va,   possono   differenziarsi   in   2   ulteriori   so:opopolazioni   (con  

regolazione  crociata):  linfoci,  TH1,  che  iniziano  la  risposta  cellulo-­‐mediata,  e  linfoci,  TH2  che  collaborano  con  gli  an,corpi  delle  plasmacellule.  

Quindi  per  contrastare  l'infezione  tubercolare  la  risposta  u;le  sarà  quella  cellulo-­‐mediata.

Page 7: Batteriologia Speciale

I  macrofagi  che  avevano  circondato   il  bacillo  nella  risposta  primaria,  riescono  ad  uccidere  alcuni  bacilli  (in  natura   non   esiste   la   legge   del   tu:o   o   nulla)   ed   espongono   l'an,gene   sulla   loro   membrana,   che   viene  

riconosciuto   dai   linfoci,   T   CD4+   tramite   il   rece:ore   TCR.   Ques,   linfoci,   si   andranno   a   differenziare   in  linfoci;  TH1.  

I  linfoci,  TH1  comunque  non  hanno  la  capacità  di  agire  dire:amente  contro  l'agente  infe:ante,  ma  l'azione  

è   mediata   da   altre   cellule   (risposta   cellulo-­‐mediata)   a:raverso   la   secrezione   vari   ,pi   di   citochine,  interleuchine:  • IL-­‐2-­‐-­‐>  fa:ore  di  crescita  ad  azione  autocrina,  che  s,mola  l’espansione  clonale  dei  TH1• IFN-­‐γ-­‐-­‐>   fa:ore  per   la  reclutazione  e  istruzione  dei  macrofagi;   il  processo  di  istruzione  dei  macrofagi  

consiste:  

o nell'aumento  dei  granuli  lisosomiali  citoplasma,ci  o nell’aumento  dell’a8vità  metabolica   con   accumulo  di  la:ato   che  determina  diminuzione  

del  pH  e  accumulo  di  ioni  ossidan,     Avviene  quindi  un'esaltazione  dell'a8vità  ba:ericida.• MIF   (migratory   inibitory   factor)-­‐-­‐>   fa:ori   che   impediscono   l'allontanamento   dei  macrofagi   e   che   li  

man,ene  in  loco.Quindi   il   TH1   eme:e  molecole   che   reclutano   i  macrofagi,   li   istruiscono,   li   addestrano,   ne   impediscono  

l'allontanamento  e  li  rende  arrabbia,

Nella  risposta  primaria  c'era  stato  un  coinvolgimento  esclusivo  dei  macrofagi  e  alcuni  di  ques,  sono  riusci,  

ad  ammazzare  il  bacillo  tubercolare:  più  macrofagi  hanno  partecipato  alla  risposta  granulomatosa  primaria,  più  macrofagi  saranno  sta,  in  grado  di  uccidere  il  bacillo  tubercolare,  più  linfoci,  Th1  saranno  sta,  recluta,  

dal  macrofago  e  più  macrofagi  si  sono  potu,  reclutare  e  istruire.  Quindi  la  risposta  granulomatosa  primaria,  inefficace  nel  controllare  l'infezione,  non  è  affa:o  irrilevante  ai  

fini  della  risposta  immunitaria  specifica  

A   questo  punto  i  macrofagi   si  avventano   sul  bacillo   tubercolare  determinando   la   risposta  granulomatosa  

secondaria.  A  livello  istologico  non  vi  è  differenza  tra  le  due  risposte  poiché  si  tra:a  sempre  di  un  ammasso  di  macrofagi.  Tu:avia  a  livello  immunologico  il  processo  è  profondamente  diverso  poiché  la  prima  risposta  è  

data  dal  sistema  immunitario  innato  mentre  la  seconda  è  data  dal  sistema  immunitario  specifico.

La  risposta  cellulo-­‐mediata  causerà  quindi  due  even,  stre:amente  correla,  tra  loro:

1. Resistenza  acquisita  che  porta  al  controllo  dell’agente  invasore2. ipersensibilità  ritardata  (DTH)  che  causa  danno  ,ssutale  in  conseguenza  all’a8vazione  macrofagica  da  

parte  dei  linfoci,   T   (quando   il  macrofago  muore  libera  nel   tessuto  gli  enzimi  lisosomiali,   di  cui   si  era  

arricchito  grazie  all’a8vazione  data  dai   linfoci,   T;  il  danno  ,ssutale  sarà  tanto  più  esteso  quanto  più  i  macrofagi  sono  sta,  recluta,  ed  a8va,  dai  linfoci,  T).  

Un   esempio  di  danno   ,ssutale   causato  da   ipersensibilità  ritardata  è   dato   da  cavitazione  polmonare  dovuta  a  diges,one  del  parenchima  polmonare  data  dagli  enzimi  li,ci.

Tra  la  risposta  primaria  e  la  risposta  secondaria  sono  trascorsi  circa  15  giorni,  durante  i  quali  l'ospite  non  ha  potuto  me:ere  in  a:o  alcun  meccanismo  di  difesa.  Durante  questo  periodo  il  germe  può   replicarsi  fino  a  

raggiungere  una  dose  potenzialmente  letale!

Page 8: Batteriologia Speciale

La  risposta  granulomatosa  primaria  impedisce  il  propagarsi  dei  bacilli  tubercolari  replica,,  in  questo  modo:  

le  cellule  macrofagiche  disposte  a:orno  al  bacillo  come  cellule  epitelioidi,  nella  parte  più  centrale  iniziano  a  manifestare  segni  di   sofferenza  e   si   fondono   tra   loro   (il  fa:o  che   le   cellule   si   fondono   indica  sofferenza  

cellulare)  formando  dei  sincizi.  Si  formano  così  le  cellule  gigan;  polinucleate;  in  queste  cellule  sono  visibili  i  bacilli  tubercolari  e  ciò  indica  che  esse  hanno  perso  qualsiasi  capacità  ba:ericida,  a  differenza  delle  cellule  

epitelioidi  che  conservano  una  parziale  a8vità  ba:ericida.  

Descrivendo  il  focus  infiammatorio  dal  centro  verso  l'esterno  abbiamo:  1. bacilli  tubercolari,  

2. cellule  gigan,  polinucleate  (o  cellule  tabernacolo  poiché  contengono  i  bacilli)3. cellule  epitelioidi

4. linfoci,  (nella  risposta  granulomatosa  secondaria)

Talvolta   queste   cellule   possono   morire   determinando   una   necrosi   del   tu:o   par,colare   de:a   necrosi  caseosa.    

Questo  è  un  danno  strategicamente  u,le  per  l'ospite  poichè  la  necrosi  caseosa  si  sviluppa  a:orno  al  bacillo  tubercolare  (che  era  posto  al  centro  dei  macrofagi  ammassa,)  e  in  questo  contesto  di  mancanza  di  ossigeno  

il  bacillo   tubercolare  sopravvive  ma  non  si   replica;  l'u,lità  è  data  dal  fa:o  che  nei  15  giorni  necessari  ad  

alles,re   una   risposta   specifica,   la   risposta   granulomatosa   primaria   impedisce   ai   bacilli   tubercolari   di  replicarsi.  

La  lesione  data  da  necrosi  caseosa,  in  termini  isto-­‐patologici  è  de:a  tubercolo;  è  una  lesione  microscopica,  se  più  tubercoli  si  fondono  insieme  si  forma  un  nodulo  tubercolare,  visibile  macroscopicamente.

Azione  dei  linfoci,  T  CD8+

Se  infe:o  topi  knokout  per  i  linfoci;  T  CD4+  con  il  bacillo  tubercolare,  mi  aspe:o  che  essi  soccombano  tu8  poiché  ques,  topi  saranno  incapaci  di  me:ere  a  punto  una  risposta  immunitaria  cellulo-­‐mediata.

Se   infe:o   topi  knockout   per   i   linfoci;   T   CD8+   con   il   bacillo   tubercolare,  mi   aspe:o   che   essi   riescano   a  sopravvivere;  invece  essi  soccombono;  da  questo  si  deduce  che  i  anche  i    linfoci,  T  CD8+  sono  fondamentali  

per  la  risposta  immunitaria  secondaria.  

In  che  modo  si  a8vano  i  linfoci,  TCD8+?  I   bacilli   che   vengono   fagocita,,   nel   fagosoma   vengono   rido8   ad   an,geni   che   prendono   la   via  

dell'esposizione  sull'MHC  II,  riconosciu,  dai  CD4+.  Alcuni   bacilli   liberano   una   simil-­‐listeriolisina   che   determina   la   formazione   di   pori   sulla   membrana   del  

fagosoma,   in   modo   che     gli   an,geni   vengano   libera,   nel   citoplasma  e  a:raverso   la   via   citoplasma,ca  

vengono  espos,   sugli  MHC   I,   riconosciu,   dai  CD8+.  Avviene  quindi   la  maturazione  e  la  proliferazione  dei  linfoci,  CTL  a  par,re  dai  CD8+.

I  CTL  sono   cellule  effe:rici  che  agiscono,  aderendo  a  cellule  bersaglio  operando  dei  fori   sulla  membrana  (con  la  perforina)

Il  loro  ruolo  nel  controllo  dell’infezione  tubercolare  è  controverso,  esistono  varie  ipotesi:

• Azione   dire#a   sul   bacillo   tubercolare,   perforando   la   sua   membrana   a:raverso   perforine   e   grazimi  (sembra  strano  che  ques,  enzimi  possano  perforare  la  complessa  parete  del  bacillo)

• Lisi  delle  cellule  gigan;  polinucleate  che  contegono  i  bacilli  tubercolari,  i  quali  vengono  libera,  ed  espos,  all'azione  di  macrofagi  e  cellule  epitelioidi  di  recente  reclutamento  e  con  più  elevata  a8vità  ba:ericida.  Il  

contributo   dei   T   CD8+   è   quindi   estremamente   importante  perchè   consen,rebbe   di   eliminare   queste  

cellule  tabernacolo  in  cui  i  bacilli  con,nuerebbero  altrimen,  a  sopravvivere  indisturba,.  

Page 9: Batteriologia Speciale

ClinicaLe  cellule  gigan,  polinucleate  prima  o  poi  vanno  incontro  a  necrosi  che  isto-­‐patologicamente  è  de:a  necrosi  

caseosa.L'evoluzione  (e  l'en,tà)  della  lesione  dipenderà:  

-­‐-­‐>  dalla  dose  infe:ante  -­‐-­‐>  dalla  patogenicità  del  ceppo  ba:erico

Necrosi  caseosa  abbastanza  limitata  (bassa  dose  infe:ante  e/o  bassa  patogenicità  del  ba:erio)Tubercolosi  primaria

Il  primo  focolaio  infiammatorio  si  localizza  alla  base  del  polmone,  dove:si  a8vano  i  fibroblas;  che  formano  un  cercine  fibroso  a:orno  all’area  di  necrosi  caseosa.

si  ha  la  deposizione  di  sali  di  calcio  che  calcifica  l'area  necro,ca.  

La  Tubercolosi  primaria  sarà  accompagnata  da  una  linfangite    e  da  una  linfadenite  satellite  (situazione  definita  complesso  primario).  Il  linfonodo  calcifico  è  ben  evidenziabile  nella  radiologia  e  ciò  veniva  u,lizzato  

per  verificare  la  presenza  di  infezione  tubercolare.Il  ba:erio  rimane  vivo  all'interno  delle  calcificazioni  in  uno  stato  di  latenza  per  anni  (per  questo  il  bacillo  

tubercolare  è  anche  de:o  germe  persistente).

In  condizioni  in  cui  l'ospite  perda  le  condizioni  di  rea8vità  immunologica:-­‐  Vecchiaia,  per  definizione  condizione  immunodepressiva.

-­‐  Tumore,  immunodepressiva  di  per  sé  ed  aggravata  dalla  terapia  an,tumorale  -­‐  mala8e  del  collagene,  che  viene  tra:ata  con  farmaci  immunodepressivi  

si  può  avere  una  ria8vazione  dei  bacilli  tubercolari  situa,  nei  tubercoli  alla  base  del  polmone:

Tubercolosi  secondaria  (o  post-­‐primaria  da  ria:vazione)-­‐-­‐>  i  bacilli  andranno  a  colonizzare  l’apice  del  polmone  dove  la  tensione  di  O2  è  più  elevata  causando  

cavitazione.-­‐-­‐>  i  bacilli  andranno  a  colonizzare  qualsiasi  ,po  di  tessuto  a:raverso  il  torrente  circolatorio  (Tubercolosi  

miliare)  ecce:o  il  tessuto  muscolare  (si  pensa  perché  ricco  di  acido  la8co  che  impedirebbe  la  

colonizzazione  da  parte  del  bacillo  tubercolare)

Necrosi  caseosa  è  più  estesa  (alta  dose  infe:ante  e/o  alta  patogenicità  del  ba:erio)In  questo  caso  la  tubercolosi  primaria  determina  la  produzione  di  tessuto  necro,co  nel  parenchima  

polmonare  in  grandi  quan,tà;  tale  tessuto  tenderà  ad  essere  eliminato  e  rimpiazzato  dal  tessuto  sano.  

Il  materiale  necro,co  caseoso  è  compa:o  e  quindi  per  essere  eliminato  subisce  un  azione  di  fluidificazione  ad  opera  di  enzimi  di  derivazione  macrofagica  e  di  citochine  secrete  dai  linfoci,  TH1  (tubercolosi  primaria  

progressiva).Il  fluido  che  si  viene  a  formare  tende  ad  infiltrarsi  nel  tessuto  sano  per  raggiungere  o  una  cavità  

precos,tuita  o  l’esterno;  in  qualsiasi  distre:o  pervenga  questo  fluido,  il  germe  potrà  ricominciare  a  

replicarsi.  Tale  fluido  potrà  andarsi  a  depositare:

• nella  cavità  pleurica  determinando  una  pleurite  tubercolare  

• sulle  pare,  di  un  grosso  bronco  erodendolo  (poiché  nel  fluido  necro,co  sono  presen,  enzimi  li,ci  provenien,  dalle  cellule  epitelioidi),  in  modo  che  il  bacillo  passi  dal  parenchima  polmonare  alla  cavità  

bronchiale.  Si  determina  una  bronchite  tubercolare  che  si  traduce  in  una  tubercolosi  aperta  (condizione  

più  probabile  rispe:o  alla  pleurite  tubercolare  e  che  perme:e  il  contagio  a:raverso  la  via  aerogena)

• sulle  pare,  di  un  vaso  erodendolo,  determinando  una  ba#eriemia  (condizione  molto  grave)  che  si  può  

sviluppare  in  una  diffusione  sistema,ca  ai  vari  tessu,  de:a  tubercolosi  miliare,  o  in  una  diffusione  localizzata  in  vari  organi  (meningite  tubercolare,  epa;te  tubercolare,  nefrite  tubercolare)

Page 10: Batteriologia Speciale

Vaccino  an(tubercolareTra  i  vari  problemi  per  cui  la  mala8a  tubercolare  è  tornata  ad  essere  un  problema  di  salute  pubblica  è  che  

non  esiste  un  vaccino  efficace.  Un  vaccino  an,tubercolare  esiste  e  si  chiama  BCG,  sigla  che  sta  per  Bacillo  di  

Calme#e  e  Guerin.  Sviluppato  da  Calme:e  e  Guerin  tra  il  1908  e  il  1924  all'is,tuto  Pasteur.  

Presero  un  ceppo  ba:erico  a:enuato  della  mas,te  bovina  (micobacterium  bovis)  e  venne  fa:o  crescere  su  una  patata  arricchita  di:  

-­‐bile,  con  funzione  tensioa8va,  ovvero  impedisce  la  formazione  di  grossi  ammassi  di  cellule  ba:eriche  

favorendo  gli  scambi  tra  cellule  ba:eriche  e  ambiente-­‐glicerina,  poiché  questo  ba:erio  preferiva  il  glicerolo  al  glucosio  come  fonte  di  carbonio

Alla  40^  subcoltura  si  accorsero  che  l'aspe:o  delle  colonie  era  cambiato  e  che  verosimilmente  si  trovavano  di  fronte  ad  un  mutante.  Di  fa:o  a:raverso  queste  subcolture  avevano  selezionato  un  mutante,  che  era  già  

presente  nella  coltura  di  partenza  poiché  non  vi  sono  state  mutazioni  determinate  da  un  mutageno  

presente  nel  terreno.  Ebbero  l'intuizione  che  questo  mutante  fosse  un  ceppo  a#enuato:  decisero  quindi  di  inocularlo  in  alcuni  

animali  da  esperimento.  Quello  che  videro  fu  che  l'infezione  aveva  un  decorso  decisamente  più  benigno:  una  buona  parte  di  ques,  animali  sopravvivevano  a  seguito  di  infezione  del  mutante.  Inocularono  a  questo  

punto  gli  animali  sopravvissu,  con  un  ceppo  di  bacillo  tubercolare  virulento:  la  maggior  parte  degli  animali  

sopravvissero  a  questa  sfida  con  il  ceppo  virulento.  Tale  sperimentazione  venne  effe:uata  su  diverse  specie  animali  e  in  tu:e  osservavano  che  questo  fenomeno  si  ripeteva:  questo  ceppo  effe8vamente  conferiva  

protezione  nei  confron,  di  una  infezione  sostenuta  da  un  ceppo  selvaggio.

Successivamente  passarono  alla  sperimentazione  sull’uomo:  si  verificò  che  all'Hopital  de  la  Charite,  la  sera  

della  vigilia  di  Natale,  una  signora  tubercolo,ca  doveva  dare  alla  luce  un  bimbo.  I  medici  predissero  che  la  madre  non  sarebbe  sopravvissuta  al  parto  e  il  pargolo  sarebbe  cresciuto  con  la  nonna,  anch'ella  

tubercolo,ca.  Il  bambino  sarebbe  stato  des,nato  a  contagiarsi  comunque,  quindi  rappresentava  un  buon  sogge:o  per  testare  il  vaccino  sull'uomo.  

Gli  fu  somministrato  il  BGC  e  negli  anni  a  seguire  il  bambino  sopravvisse,  non  si  ammalò  e  verosimilmente  

non  si  infe:ò  neppure:  questo  dimostrò  oltre  ogni  ragionevole  dubbio  che  questo  BGC  lo  aveva  prote:o  nei  confron,  della  mala8a  tubercolare  e  che  quindi  aveva  funzionato  come  vaccino.

Dopo  questa  prima  osservazione  Calme:e  e  Guerin  fecero  uno  studio  mirato.  Vaccinarono  alla  nascita  1000  

bambini  parigini  e  li  confrontarono  con  un  gruppo  di  controllo  formato  da  coetanei  non  vaccina,  della  

stessa  area  geografica.  Osservarono  che  nei  1000  sogge8  non  vaccina,  il  34-­‐35%  svilupparono  la  tubercolosi,  mentre  nei  bambini  vaccina,  solo  il  4-­‐5%  si  ammalò.  Conclusero  ragionevolmente  che  il  BGC  

aveva  funzionato  nel  proteggere  i  bambini  dalla  tubercolosi.  Da  quel  momento  questa  vaccinazione  si  estese  su  larghissima  scala.  

Tale  vaccino  ebbe  un  gran  successo  a  causa:  -­‐della  sua  corre:a  funzione,  -­‐dell’economicità  e  la  semplicità  di  preparazione-­‐dei  rarissimi  effe8  collaterali  come  osteomielite  e  scrofola  (linfadenopa,a  tubercolare,  un  po’  più  

frequente)  

Le  vie  di  vaccinazione  sono  tu:e  equivalen,:  (aerogena,  alimentare,  so:ocutanea);  oggi  si  u,lizza  la  via  

so:ocutanea,  in  modo  che  qui  avvenga  il  processo  infe8vo  che  porta  alla  formazione  di  una  cicatrice,  la  

Page 11: Batteriologia Speciale

quale  dimostra  il  corre:o  funzionamento  del  vaccino.  Circa  3  miliardi  di  persone  sono  state  vaccinate  con  il  

BCG.L’unica  controindicazione  seria  del  vaccino  BCG  è  che  i  bacilli  tubercolari  contenu,  nel  vaccino  permangono  

vitali  nei  tessu,  dell'ospite  per  almeno  10  anni:  in  caso  si  immunodepressione  ques,  bacilli  possono  tornare  virulen,.

Verso  la  fine  degli  anni  60,  su  uno  studio  effe:uato  nel  sud  dell'india  si  notò  che  i  sogge8  vaccina,  con  BCG  contraevano  la  TB  con  la  stessa  frequenza  dei  sogge8  non  vaccina,  e  il  decorso  della  mala8a  era  molto  

simile  in  entrambi  i  casi.  Questo  dimostrò  che  il  BCG  non  aveva  alcun  effe:o  su  questa  popolazione.  Da  questo  momento  par,rono  tan,ssimi  esperimen,  per  scoprire  l'efficacia  di  questo  vaccino:  ad  oggi  

abbiamo  capito  che  il  BCG  offre  una  protezione  tra  lo  0%  e  l'80%;  la  protezione  varia  a  seconda  di  mol,ssimi  

parametri  ma  il  più  importante  è  il  gradiente  nord-­‐sud  del  mondo:-­‐più  efficace  nei  paesi  del  nord  del  mondo

-­‐meno  efficace  nei  paesi  del  sud  del  mondoQuindi  il  vaccino  BCG  è  poco  efficace  ed  anzi  ha  contribuito  alla  recrudescenza  della  mala8a  tubercolare.

Le  is,tuzioni  sanitarie  dei  paesi  ricchi  del  mondo  hanno  inves,to  su  laboratori  di  micoba:eriologia  per  lo  studio  di  nuovi  vaccini  per  sos,tuire  il  BCG;  a:ualmente  i  candida,    in  fase  di  studio  sono  circa  36  e  tu8  

sono  vaccini  subcellulari  (che  quindi  non  hanno  controindicazioni  di  patogenicità)  e  hanno  capacità  vaccinante  maggiore  del  BCG.  

Nell'a:esa  di  avere  un  nuovo  vaccino  l'OMS  ha  emanato  delle  dire8ve:  -­‐Nei  paesi  ad  alta  endemia  tubercolare  (paesi  poveri),  il  vaccino  in  ogni  modo  viene  effe:uato,  poiché  la  

probabilità  di  entrare  in  conta:o  con  il  bacillo  tubercolare  è  già  alta  di  per  sé.  -­‐Nei  paesi  a  bassa  endemia  tubercolare  (paesi  ricchi),  non  viene  effe:uato  il  vaccino  poichè  la  probabilità  

di  entrare  in  conta:o  con  il  bacillo  è  molto  bassa;  al  contempo  però  si  esporrebbe  la  popolazione  da  un  

ceppo  a:enuato  ma  virulento,  che  potrebbe  portare  allo  sviluppo  della  mala8a  tubercolare,  quindi  la  vaccinazione  non  è  assolutamente  conveniente.  La  vaccinazione  viene  consigliata  per  le  categorie  

professionali  a  rischio  (ad  esempio  personale  ospedaliero)  che  hanno  una  maggior  probabilità  di  entrare  in  conta:o  con  il  bacillo  tubercolare.

Come  si  stabilisce  chi  vaccinare  e  chi  non  vaccinare  tra  le  varie  categorie  a  rischio?Si  deve  saggiare  lo  stato  di  immunità  cellulo-­‐mediata  di  un  individuo  nei  confron,  del  bacillo.  Viene  

u,lizzato  il  TEST  TUBERCOLINICO,  messo  a  punto  da  Koch,  che  non  è  altro  che  una  reazione  di  ipersensibilità  di  ,po  ritardato:  consiste  nella  iniezione  so:ocutanea  di  an,gene.  

Si  prende  la  tubercolina  o  tubercoloproteina,  proteina  rilasciata  dal  bacillo  tubercolare  quando  lo  facciamo  

crescere  in  un  terreno  di  coltura.  La  tubercoloproteina  assieme  ad  altre  componen,  del  terreno  di  coltura  venne  inoculata  so:ocute,  ma  queste  altre  componen,  disturbavano  il  processo  (vecchia  tubercolina).  

Kock  allora  tentò  di  purificare  la  tubercoloproteina  dalle  altre  componen,  (nuova  tubercolina).  In  epoca  recente  viene  u,lizzato  il  PPD  (  derivato  proteico  purificato  della  tubercolina)  che  viene  inoculato  

per:  

-­‐  scarificazione,  -­‐  cero:o-­‐reazione,  

-­‐  ,me-­‐test,  

Page 12: Batteriologia Speciale

-­‐  intradermoreazione  alla  Mantoux  (in  questo  caso  si  prende  un  ago  da  insulina  e  si  inocula  per  via  

intradermica  il  PPD).  Per  standardizzare  le  dosi  di  PPD,  da  somministrare  nel  test  di  Mantoux  è  stata  introdo:a  una  unità  di  misura  de:a  Unità  Tubercolinica  («UT»).  Una  UT  corrisponde  a  0,000028  mg  di  PPD.

Dopo  48  e  72  ore  nel  punto  in  cui  abbiamo  inoculato  5UT  di  PPD  ci  aspe8amo  di  vedere  un  arrossamento  e  

un  indurimento  della  cute  dovuto  alla  risposta  immunitaria.  Viene  poi  misurato  il  diametro  

dell'indurimento:  

• se  è  maggiore  di  10  mm  il  sogge#o  è  ipersensibile-­‐-­‐>  TUBERCOLINO  POSITIVO

L’arrossamento  è  dovuto  ad  accumulo  di  macrofagi  (sono  tan,)  dovuto  a  risposta  cellulo-­‐mediata.  Questo  ,po  di  risposta  può  essere  messa  a  punto  in  48h  soltanto  nei  sogge8  venu,  precedentemente  a  conta:o  

col  bacillo  tubercolare.  Ques,  sogge8  avranno  sviluppato  linfoci,  T  della  memoria  che  quando  

interce:ano  PPD  proliferano  immediatamente  e  sopra:u:o  rapidamente  si  differenziano  e  producono  le  stesse  citochine,  richiamano  macrofagi,  li  concentrano  dove  hanno  ricevuto  lo  s,molo  an,genico  e  li  

istruiscono.

• se  è  minore  di  10  mm  si  provano  dei  dosaggi  sempre  maggiori  di  PPD  fino  a  200  UT,  fino  a  che  non  si  

stabilisce  il  fa:o  che  il  sogge#o  non  è  ipersensibile-­‐-­‐>  TUBERCOLINO  NEGATIVO.  

Nei  sogge8  che  non  hanno  avuto  conta:o  con  il  bacillo  non  hanno  linfoci,  T  di  memoria,  non  ci  può  essere  reclutamento  di  macrofagi  ed  ecco  perché  la  cute  non  darà  luogo  a  indurimento,  ci  sarà  

arrossamento  perché  comunque  abbiamo  inoculato  una  proteina  infiammatoria,  ma  non  accumulo  macrofagico.

si  procede  con  cautela  per  evitare  di  creare  danni  gravi  in  sogge8  molto  ipersensibiliA:ualmente  viene  effe:uato  un  test  molecolare:  QUANTIFERON

Si  somministra  un  an,gene  tubercolare  e  si  va  a  verificare  se  si  ha  produzione  di  IFN-­‐gamma  (da  parte  dei  linfoci,  Th1  della  memoria).  Se  viene  prodo:o  significa  che  il  sogge8  è  venuto  in  conta:o  

precedentemente  col  bacillo  tubercolare.

DiagnosiCampione-­‐-­‐>  espe#orato  proveniente  dalle  vie  aeree  inferiori,  prelevato  la  ma8na  (poiché  è  più  facile  che  ci  sia  espe:orato),  raccolto  in  un  contenitore  meglio  se  sterile  e  conservato  in  frigorifero;  il  campione  è  

idoneo  se  sono  presen,  poche  cellule  e  poca  saliva.

• Coltura

1. Terreno  di  coltura  liquido  (brodocoltura),  abbastanza  semplice  poiché  non  è  un  germe  esigente  dal  punto  di  vista  nutrizionale  metabolico.  Tu:avia  la  carica  ba:erica  del  campione  sarà  bassa,  quindi  

un  minimo  di  sostanze  nutri,ve  servono  per  non  correre  il  rischio  di  perdere  i  pochi  ba:eri  del  campione.

Il  terreno  inoltre  con,ene  l’acido  oleico  allumina,  proteina  che  neutralizza  gli  acidi  grassi  che  

sarebbero  dannosi  per  il  bacillo;  l’unico  acido  grasso  che  tollera  è  proprio  l’acido  oleico.2. Altri  terreni:  

o fecola  di  patate,  o tuorlo  d’uovo  

o estra:o  di  carne

o Terreno  di  Petragnani:  agarizzato  (quindi  solido),  terreno  sele8vo  che  inibisce  la  crescita  di  germi  delle  prime  vie  aeree  un  colorante  verdastro.  Il  tempo  di  generazione  è  

lento,  dalle  2  alle  4  se8mane.

Page 13: Batteriologia Speciale

Dopo  4  se8mane  le  colonie  sono  dis,nguibili  in  due  ,pi:

• eugoniche:  rigogliose,  aspe:o  cerebroside  o  a  cavolfiore  (micobacterium  tubercolosis)

• disgoniche:  crescita  stentata,  aspe:o  pia:o  con  margini  ne8  (micobacterium  bovis)

Per  le  diagnosi  possono  essere  necessarie  dalle  2  alle  8  se8mane.  Se  dopo  8  se8mane  non  c’è  crescita  si  

scrive:  “Assenza  di  bacillo  tubercolare  nell’espe:orato  del  paziente”.

Successivamente  sono  sta,  u,lizza,  terreni  di  coltura  lebe  -­‐  stein  -­‐  geusen  (o  tuorlo  d’uovo  -­‐  fecola  di  

patate  -­‐  estra:o  di  lievito)  con  aggiunta  di  colorante  verdastro.  Tali  terreni  sono  fortemente  sele8vi  per  via  dell’aggiunta  di  farmaci  an,-­‐microbici  e  vi  si  ricorre  quando  dovremo  isolare  i  bacilli  in  campioni  contenen,  

varie  ,pologie  di  ba:eri

Oggi  la  diagnosi  viene  fa:a  molto  più  velocemente  a:raverso  glucosio  marcato  con  sostanze  fluorescien;:  

se  c’è  crescita  del  bacillo  tubercolare  il  glucosio  viene  u,lizzato  e  si  forma  anidride  carbonica  fluoresciente  che  viene  quindi  rilevata.

TerapiaI  farmaci  a  disposizione  sono  4  an,bio,ci  e  un  chemioterapico.La  terapia  dura  almeno  6  mesi.  Di  lunga  durata.  Qualche  volta  9  mesi.  Terapia  pesante.  6  mesi  minimo.

I  farmaci  a  disposizione:• streptomicina• rifampicina,  farmaco  scoperto  in  questo  paese,  in  Itale• etambutolo• isomiazide  (si  u,lizzava  prima  della  streptomicina),  è  un  chemio-­‐terapico  ha  effe8  collaterali  non  trascurabili  è  epato-­‐tossico.  Quindi  questa  terapia  di  lunga  durata  puà  avere  delle  conseguenze  anche  da  questo  punto  di  vista  questo  germe  ci  crea  ancora  qualche  problema.

Ancora  ci  crea  qualche  problema.  La  sua  terapia  impone  un  lungo  periodo  di  tra:amento.

Importante  sapere  della  lunga  durata  e  che  stanno  sorgendo  sempre  più  ceppi  resisten,  a  ques,  farmaci  (4  an,bio,ci  e  un  chemioterapico).

MYCOBACTERIUM LEPRAE o BACILLO DI HANSENtale  bacillo  è  stato  scoperto  circa  20  anni  prima  che  fosse  scoperto  il  bacillo  di  cock

Classificazioneforma:  Forma  a  bastoncello  corto  e  tozzoColorazione:  alcol-­‐acido  resistente

Disposizione  tassonomica:  a  palizzata  o  a  mazzo  di  sigariCapsula:  acapsula,

Mo;lità:  immobile

Sporificazione:  asporigeniMetabolismo:  aerobio  stre:o

Parassita  intracellulare  obbligato

Page 14: Batteriologia Speciale

Determina  la  lebbra  la    mala8a  è  an,chissima  (tes,monianze  nella  bibbia).  

EpidemiologiaAgente  patogeno  che  determina  mala8a  solo  nell'uomo.  

Oggi  la  lebbra  è  una  mala8a  che  non  cos,tuisce  un’emergenza  nei  paesi  ricchi  del  mondo,  tu:avia  su  scala  mondiale  esistono  tra  i  20  e  i  30  milioni  di  lebbrosi  (a  parere  di  Campa  il  problema  è  quindi  tu:’altro  che  

marginale.).  

La  distribuzione  epidemiologica  è  pressoché  sovrapponibile  a  quella  della  mala8a  tubercolare,  interessando  sopra:u:o  alcune  aree  geografiche  povere  del  mondo.  

-­‐In  Asia  più  o  meno  si  sovrappone  a  quella  tubercolare:  India,  Pakistan,  Bangladesh,  Nepal  e  via  di  questo  passo.

-­‐Nei  paesi  dell’America  La,na

-­‐Nei  paesi  sub-­‐saharianiDato  che  la  raccolta  da,  in  tali  aree  geografiche  è  difficoltosa,  si  ri,ene  che  il  numero  di  lebbrosi  sia  

comunque  maggiore  di  quello  s,mato  dall’OMS.Nei  paesi  ricchi  del  mondo  la  lebbra  è  sempre  un  fenomeno  d’importazione.

In  Italia  c’erano  delle  sacche  di  lebbra  fino  a  qualche  anno  fa,  c’erano  delle  regioni  in  cui  esistevano  lebbrosi  che  venivano  cura,  nei  lazzare8.  Queste  sacche  erano  presen,  in  Puglia,  Sardegna  e  Toscana.  In  Toscana  gli  

ul,mi  lebbrosi  sono  sta,  a  Porcari  dove  c’era  un  lazzare:o  fino  a  15  anni  fa  circa.  Mor,  gli  ul,mi  lebbrosi,  la  stru:ura  è  diventata  un  gerontocomio  e  a  oggi  dovrebbe  esser  fa,scente.

PatogenesiLa  via  di  trasmissione  è  aerogena.  (Un'altra  via  di  trasmissione  è  quella  cutanea,  anche  se  è  meno  

probabile).  Il  germe  inalato  colonizza  la  mucosa  nasale  (poichè  è  un  mesofilo  che  ha  un  op,mum  di  crescita  a  32/33  

gradi;  nella  mucosa  nasale  la  temperatura  è  più  bassa  di  quella  corporea  a  causa  del  passaggio  d'aria,  che  raffredda  il  muco).

Il  germe  rimane  nella  mucosa  nasale  in  incubazione  per  almeno  3  mesi  (può  arrivare  fino  a  30  -­‐  40  mesi,  

comunque  sia  è  lungo  e  variabile).  Il  germe  ha  bassa  virulenza  poichè  solo  il  20%  dei  sogge8  infe8  manifesteranno  segni  clinici  della  lebbra.  Questa  bassa  virulenza  è  data  dal  fa:o  che  il  bacillo  di  hansen  è  

coevoluto  con  l'uomo,  essendo  l'uomo  l'unico  organismo  che  il  bacillo  può  infe:are,  è  suo  interesse  non  uccidere  tu8  gli  organismi  che  potranno  essere  reinfe:a,  da  altri  bacilli.

Vi  sono  due  estremi  di  manifestazione  a  seconda  del  ,po  di  risposta  linfocitaria  che  si  sviluppa:

• lebbra  tubercoloide  polare  (forma  clinica  meno  grave)-­‐-­‐>  se  si  sviluppa  una  risposta  cellulo-­‐mediata  (linfoci,  Th1).  I  bacilli  fagocita,  verranno  così  uccisi  dai  macrofagi.

• lebbra  lepromatosa  polare  (forma  clinica  più  grave)-­‐-­‐>  se  si  sviluppa  una  risposta  umorale  (linfoci,  Th2);  gli  an,corpi  non  offrono  alcuna  protezione  e  i  bacilli  potranno  replicarsi  all’interno  dei  macrofagi.

Tra  i  due  estremi  possiamo  avere  forme  intermedie  di  mala8a.

ClinicaLebbra tubercoloide Questa  forma  si  manifesta  con  una  macula  dalle  seguen,  cara:eris,che:

• iperpigmentata  

• monolaterale  (agli  ar,  o  al  tronco)

Page 15: Batteriologia Speciale

• glabra  (i  granulomi  fagocitano  i  bulbi  piliferi)

• aneste,ca  (I  granulomi  distruggono  le  terminazioni  nervose  libere)

• di  grandi  dimensioni  (da  20  a  30  cm)

Dopo  un  po'  di  tempo  compare  una  nevrite  che  si  manifesta  con  un  dolore  urente  e  incoercibile  con  decorso  

di  un  nervo-­‐-­‐>  questo  avviene  poichè  il  bacillo  della  lebbra  si  stabilisce  sulle  cellule  di  Schwan:  espongono  

sulla  loro  membrana  Ag  micoba:erici  (non  solo  sugli  MHC  I  !!!),  venendo  quindi  riconosciu,  dai  linfoci,  T  citotossici.

Lebbra lepromatosa Si  formano  piccoli  granulomi  che  confluiscono  tra  loro  formando  noduli  e  a  loro  volta  pliche  cutanee.  

Dalla  cute  il  germe  diffonde  nella  via  ema,ca  a:raverso  cui  il  germe  può  raggiungere:

Volto:  le  pliche  danno  l’aspe:o  della  facies  leonina;  le  infezioni  si  estendono  fino  al  naso  e  al  padiglione  oculare,  che  possono  cadere  e  al  bulbo  oculare  che  può  causare  cecità.  

Ar;:  perdita  totale  della  sensibilità;  il  paziente  può  subire  traumi  involontari  che  offrono  porte  di  entrata  a  gravi  infezioni.

Organi  interni:  epa,te,  nefrite,  glomerulonefrite,  insufficienza  mul,organo.

Il  citoplasma  del  macrofago  assume  un’aspe:o  schiumoso  a  causa  dell’elevata  concentrazione  di  grassi  

deriva,  dalla  parete  del  micoba:erio  cellule  del  Virchow.

Il  quadro  si  aggrava  a  causa  dell’ipergammaglobulinemia  in  seguito  a  risposta  umorale  ed  a8vazione  dei  

linfoci,  B.  Gli  an,corpi  non  svolgono  alcun  ruolo  prote8vo,  ma  formano  immunocomplessi  con  an,geni  liberi  che  possono  portare  a  eritemi,  vasculite,  glomerulonefrite.

La  risposta  umorale  determina  anche  la  riduzione  dei  linfoci,  T  che  si  manifesta  con  la  scomparsa  della  paracortex  nei  linfonodi.

TerapiaSulfoni,  sulfamidici  ad  ampio  spe:ro

Page 16: Batteriologia Speciale

Enterobatteriforma:  bastoncello  Colorazione:  gram-­‐nega,vi

Disposizione  tassonomica:  Capsula:  acapsula,  o  capsula,

Mo;lità:  immobile  o  mobile  (flagelli  peritrichi)

Sporificazione:  asporigeniMetabolismo:  fermentano  il  glucosio  producendo  acidi  e  gas  (ossidasi  nega,vi)

Habitat:  intes,naleParassita  intracellulare  obbligato

Famiglia:  Enteroba>eriacee

Genere:          -­‐  La:osio  non  fermentan,o Salmonella  

o Scigiella

o Proteus-­‐ La:osio  fermentan,

o Coliformi  (simili  all'escherichia  coli).  Specie:  fino  a  140

Gli  agen,  patogeni  per  l'uomo  stanno  nei  generi  salmonella  e  scigella  (anche  in  coliformi,  ma  per  le  vie  urinarie)

Metodi  per  determinare  il  genere:1. dis,nzione  tra  ba:eri  fermentan,  o  ba:eri  non  fermentan,:  Me8amo  i  ba:eri  in  un  terreno  di  coltura  

contenete  la:osio  e  con  un  misuratore  di  pH:  se  il  germe  u,lizza  il  la:osio,  produrrà  cataboli,  acidi  e  il  

terreno  si  acidifica.  2. Dis,nzione   di   proteus:   solo   proteus   dispone   dell'enzima   ureasi;   me8amo   i   ba:eri   in   un   terreno  

contenente  urea  e  con  un  misuratore  di  pH:  se  il  germe  scinde  l'urea  si  forma  ammoniaca  e  il  terreno  diventa  basico.

3. Dis,nzione  tra  salmonella  e  scicgella:   salmonella  è  mobile,   scigella  è  immobile;   basta  osservare  una  

colonia  ba:erica  al  microscopio.

I. Dis,nzione  tra  salmonella  atrica  e  scigella:  caso  di  una  salmonella  mutante  atrica  che  sarà  quindi  indis,nguibile  dalla  scigella:  Vedi  appun5  gianno

Page 17: Batteriologia Speciale

SALMONELLAQuesto  genere  comprende  2000  siero,pi  (de8  impropriamente  specie).

SALMONELLE MINORIComprendono  quasi  tu8  i  2000  siero,pi

PatogenesiL’infezione  avviene  per  via  oro-­‐fecale;  vi  entriamo  in  conta:o  ingerendo  cibi  contamina,  con  feci  di  vari  animali  (nell'anamnesi  dobbiamo  quindi  chiedere  gli  alimen,  assun,):

-­‐animali  da  cor,le

-­‐maliali-­‐vacche-­‐cozze  o  ostriche  (filtrando  l’acqua  di  mare  concentrano  vari  ba:eri)  

Lo  spe:ro  d’ospite  delle  salmonelle  minori  è  quindi  molto  ampio.

La  dose  infe:ante  è  abbastanza  alta:  circa  100.000  ba:eri

I  ba:eri,  arriva,  nello  stomaco,  vengono  contrasta,  dal  pH  acido(esperimento  di  feifel,  bevve  una  brodocoltura  di  vibrio  colerae  la  ma8na,  e  sopravisse,  poichè  i  germi  furono  uccisi  dal  pH  acido  dello  

stomaco;  la  ma8na  infa8  l’acidità  dello  stomaco  è  maggiore).La  barriera  acida  della  mucosa  gastrica,  talvolta  può  essere  superata  e    ba:eri  giungono  nell'ileo:  a  questo  

livello  o  viene  eliminato  con  le  feci  o  colonizza  la  mucosa  dell'ileo  determinando  un'enterite.  

Clinicai  segni  clinici  saranno  da,  da:

• febbre,  dovuta  alla  liberazione  dell’endotossina  (poiché  il  ba:erio  è  un  gram  –  nega,vo)

• diarrea,  dovuto  all’aumento  della  peristalsi  intes,nale  che  rappresenta  un  meccanismo  di  difesa  per  allontanare  il  microrganismo

TerapiaNormalmente  l’infezione  è  auto-­‐limitante,  quindi  non  è  necessaria  la  somministrazione  di  an,bio,ci.  La  terapia  consiste  nel  reintegro  della  perdita  ele:roli,ca  con  acqua  e  succhi  di  fru:a.  

La  guarigione  avviene  normalmente  entro  una  se8mana

SALMONELLE MAGGIORI: SALMONELLA TYPHI e PARATYPHI

PatogenesiL’infezione  avviene  per  via  oro-­‐fecale;  vi  entriamo  in  conta:o  ingerendo  cibi  contamina,  con  feci  umane,  

poiché  lo  spe:ro  d'ospite  è  molto  più  ristre:o  e  limitato  all'uomo.  (è  facile  capire  come  la  diffusione  di  

questa  mala8a  è  inversamente  proporzionale  al  livello  di  igiene  di  una  popolazione).  La  dose  infe:ante  è  molto  bassa:  circa  1000  ba:eri.

I  ba:eri,  arriva,  nello  stomaco,  vengono  contrasta,  dal  pH  acido.  La  barriera  acida  della  mucosa  gastrica,  talvolta  può  essere  superata  e    ba:eri  giungono  nell'ileo:  a  questo  

livello  o  viene  eliminato  con  le  feci  o  colonizza  la  mucosa  dell'ileo,  a:raversandola  con  un  fenomeno  di  

trans-­‐citosi.  

Page 18: Batteriologia Speciale

I  ba:eri  a:raverseranno  l’epitelio,  la  lamina  propria  e  la  muscolaris  mucosae,  giungendo  nella  so:omucosa  

dove  saranno  drena,  dai  vasi  linfa,ci.  I  ba:eri  giungono  così  ai  linfonodi  mesenterici,  dove  vengono  fagocita,;  inibiscono  però,  la  formazione  del  

fagolisosoma  riuscendo  quindi  a  superare  i  linfonodi  e  giungendo  al  do:o  toracico.  Dal  do:o  toracico  viene  raggiunta  la  circolazione  venosa,  e  quindi  cuore  destro,  circolo  polmonare,  cuore  

sinistro,  circolo  arterioso.

Essendo  pervenuto  in  circolo  arterioso,  salmonella  ,fi  determina  una  ba#eriemia.Tu:avia  per  ragioni  anatomiche  gli  organi  più  colpi,  saranno  la  milza  e  il  fegato;  nel  fegato  i  ba:eri  si  

trovano  nelle  cellule  di  Von  Kupfer  che  fagocitano  le  Salmonelle  ma  esse,  inibendo  la  formazione  del  fagolisosoma,  si  portano  fra  gli  epatoci,  in  corrispondenza  del  dominio  biliare.  

I  ba:eri  tra  gli  epatoci,  verranno  drena,  dai  canalicoli  biliari,  giungendo  nella  cis,fellea  e  quindi  

nuovamente  nell’ileo  dove  finisce  nelle  placche  del  peyer.

ClinicaIleo-tifo (febbre tifoide)Esordio  della  febbre  con  brividi  (,pico  della  febbre  se8ca)Febbre  Con,nua  39-­‐40  °C  dovuta  a  LPS  (il  ba:erio  è  Gram-­‐  )  liberato  con  la  morte  del  ba:erio  che  si  replica  

a8vamente.

Durata  4  se8mane  (senza  tra:amento):  -­‐nelle  prime  2  se8mane  si  ha  ba:eriemia

-­‐nelle  successive  2  se8mane  il  ba:erio  si  localizza  nell’intes,noEpato  e  splenomegalia,  dovuta  all’inibizione  delle  fagocitosi.

Morte:  per  shock  endotossico  (causata  dagli  effe8  biologici  di  LPS)  prima  delle  4  se8mane  per  insufficienza  

mul,organo.

Il  germe  provoca  la  necrosi  delle  Placche  del  Peyer,  grazie  ad  una  componente  di  Ipersensibilità.  Si  ha  la  

detersione  dell’escara  ovvero  l’allontanamento  del  tessuto  necro,co.Durante  la  detersione  dell’escara,  momento  cri,co,  entro  il  decorso  della  mala8a,  il  paziente  ritorna  

normo-­‐termico  ma  resta  ,foso.  Si  hanno  due  esi,  diversi:

• L’escara  ha  rappor,  in,mi  con  la  sierosa  peritoneale  viscerale;  si  forma  quindi  una  soluzione  di  con,nuo  (cioè  un  buco)  fra  lume  intes,nale  e  cavità  peritoneale.  Si  ha  una  PERITONITE  

IPERACUTA  di  difficile  controllo  e  prognos,camente  infausta.  Si  interviene  spostando  delle  anse  intes,nali  trasformando  la  peritonite  iperacuta  in  peritonite  cronica  di  più  facile  controllo.

• L’escara  ha  rapporto  in,mo  con  un  vaso  (tramite  una  soluzione  di  con,nuo).  Si  ha  una  

EMORRAGIA  FATALE.  Si  può  risolvere  qualora  un’ansa  intes,nale  si  por,  davan,  al  vaso  affinché  si  formi  un  trombo  che  lo  occluda.

Sono  entrambi  due  even,  della  storia  naturale  dell’infezione  da  S.  ,phi,  pertanto  intra,fosi.Se  il  sogge:o  guarisce,  la  Salmonella  può  persistere  nella  colecis,  per  tu:a  la  vita  dell’individuo.  

Esso  diventa  portatore  sano,  eliminandola  a:raverso  le  feci  nell’ambiente.

Confronto  con  la  tubercolosi  intes;naleIl  bacillo  tubercolare  si  localizza  nei  noduli  linfa;ci  solitari,  dispos,  lungo  l’asse  trasverso.La  Salmonella  si  situa  nelle  Placche  del  Peyer  lungo  l’asse  longitudinale  sul  margine  mesenteriale  

dell’intes,no.

Page 19: Batteriologia Speciale

Diagnosi1. Accertamento  dire#o  :  isolamento  dell’agente  infe8vo

o Nelle  prime  due  se8mane  (ba:eriemia):  emocolturao Nelle  successive  due  se8mane  (intes,no):  coprocoltura

2. Accertamento  indire#o:  ricerca  degli  an,corpi  dell’ospite  (valutazione  della  risposta  immunitaria)L’accertamento  indire:o  si  usa  solo  quando  il  dire:o  fallisce!

EmocolturaSi  u,lizza  nei  primi  15  giorni  della  mala8a

Procedimento:• Quan;tà  di  sangue  da  prelevare:  dipende  dalla  concentrazione  ba:erica  nel  sangue.  Nella  febbre  

,foide,  a  causa  dei  fa:ori  dell’immunità  naturale,  la  concentrazione  ba:erica  è  bassa  (0,5  –  1  U/ml).  Si  

prelevano  almeno  lmeno  10  ml  di  sangue  (tra  5  e  10  microrganismi).• Periodo  in  cui  effe#uare  i  prelievi:  all’esordio  della  febbre  (ai  primi  brividi),  quando  i  germi  non  si  sono  

ancora  lisa,.  All’acume  della  febbre,  LPS  è  tanto  e    mol,  ba:eri  sono  lisa,  mentre  alla  defervescenza  

ho  pochi  ba:eri  e  LPS.• Numero  dei  prelievi:  3  prelievi  nell'arco  delle  24  ore,  lo  standard  lo  prevede  ogni  8  ore.• Terreno  di  coltura:  

1. Terreno  di  coltura  liquido,  (brodo-­‐coltura)  ricco  e  con  incubazione  a  35-­‐37  gradi.

10  ml  di  sangue  e  90  ml  di  terreno  (diluizione  1:10):  la  diluizione  è  necessaria  per  diluire  i  fa:ori  

an,ba:erici  e  le  cellule  ba:ericide.Necessario  l’an,coagulante:  viene  u,lizzata  l’eparina  e  non  il  citrato  perché  ba:ericida

2. Dopo  24h  eseguiamo  una  sub-­‐coltura  su  terreno  solido  di  solito  agar-­‐sangue,  anch’esso  terreno  ricco  (ricorda  che  non  ho  idea  di  quale  germe  si  tra8  durante  la  diagnosi).  In  questo  modo  

possiamo  fare  l'isolamento  del  germe.

3. Nel  caso  sussista  un  sospe:o  diagnos,co  eseguiamo  un'altra  sub-­‐coltura  con  un  terreno  solido  la#osato,  terreno  discrimina,vo  che  iden,fica  i  Lac  fermentan,  dai  Lac  non  fermentan,.

Il  terreno  con,ene  un  indicatore  di  pH;  se  il  la:osio  verrà  fermentato  verranno  prodo8  metaboli,  acidi  e  l’indicatore  segnalerà  la  variazione  di  pH.

Nel  caso  di  S.  ,fi  non  avremo  variazione  di  pH  poiché  è  un  ba:erio  lac  non  fermentante.  

4. Nel  caso  di  un  ba:erio  lac  non  fermentante  eseguiremo  un’altra  sub-­‐cultura  in  un  terreno  contenente  urea,  terreno  discrimina,vo  che  iden,fica  i  proteus  (contenen,  ureasi)  dalle  shigelle  e  

salmonelle  (che  non  contengono  ureasi).Il  terreno  con,ene  un  indicatore  di  pH;  se  l’urea  viene  scissa  ad  ammoniaca  l’indicatore  segnalerà  la  

variazione  di  pH.  

Nel  caso  di  S.  ,fi  non  avremo  variazione  di  pH  poiché  è  un  ba:erio  ureasi  nega,vo5. Per  evitare  di  confondere  una  Salmonella  atrica  con  una  Shigella,  eseguiremo  un’altra  sub-­‐cultura  in  

un  terreno  TSI  (three  sugar  and  irons)  dove  viene  effe:uato  il  test  della  produzione  di  Idrogeno  solforato.

Nel  caso  di  S.  Tifi  avremo  la  produzione  di  idrogeno  solforato.  

Infine  si  va  ad  iden,ficare  il  siero;po:

si  sfru:ano  gli  Ag  superficiali  della  Salmonella  che  sono  fondamentalmente  di  tre  ,pi:

• an;gene  soman;co  “O”,  che  corrisponde  grossomodo  all’LPS

• an;gene  flagellare  “H”

Page 20: Batteriologia Speciale

• an;gene  “Vi”  dato  da  una  micro-­‐capsula;  (Vi”  sta  per  virulenza,  si  riteneva  che  le  colture  che  

possedevano  ‘’Vi’’  fossero  maggiormente  virulente)  E  ques,  Ag  possono  andare  incontro  a  diverse  varian,  per  cui  c’è  un  mosaico  an,genico,  la  cui  

composizione  alla  fine  cara:erizza  sierologicamente  il  ceppo  che  noi  abbiamo  isolato.  Ciò  è  alla  base  della  famosa  classificazione  di  Kauffmann-­‐White.

Con  l’indagine  sierologica  si  può  differenziare  il  siero,po  typhi  dagli  altri  2000  siero,pi  di  salmonelle.

CoprocolturaSi  effe:ua  nei  secondi  15  giorni  della  mala8a.vedi  appun5  Gianno

Page 21: Batteriologia Speciale

Brucelleforma:  forma  corta  (cocchi)Colorazione:  gram-­‐nega,vi

Disposizione  tassonomica:  Capsula:  acapsula,  

Mo;lità:  immobile  

Sporificazione:  asporigeniMetabolismo:  Aerobi,  molto  esigen,  dal  punto  di  vista  metabolico

Habitat:Parassita  intracellulare  facolta,vo

Famiglia:  ...Genere:  Brucelle.  Questo  nome  lo  devono  a  Bruce,  ufficiale  medico  inglese,  che  nel  1877  isolò  una  di  queste  

specie  da  un  marinaio  che  era  morto  a  Malta.Specie:  Germi  che  essenzialmente  infe:ano  gli  animali,  l‘uomo  è  un  ospite  del  tu:o  occasionale.  Per  

questo  ,  le  varie  specie,  prendono  il  nome  dell’animale  che  infe:ano:  

• melitensis  prende  il  nome  dall’isola  di  Malta  dove  venne  isolata  da  Bruce;  infe:a  gli  ovini

• suis  infe:a  i  suini

• Abortus  infe:a  i  bovini  determinando  aborto  

• canis  infe:a  i  cani.

Sono  le  specie  patogene  per  l’uomo;  tu:avia  l’infezione  da  brucelle  canis  è  molto  meno  frequente  rispe:o  

alle  altre  tre.

Le  brucelle  sono  agen,  patogeni  degli  animali,  e  dagli  animali  gli  agen,  infe8vi  possono  passare  all’uomo.  L’infezione  dagli  animali  all’uomo  (zoonosi)  è  un  evento  del  tu:o  irrilevante  per  la  sopravvivenza  e  

diffusione  di  ques,  agen,  infe8vi,  ed  è  di  responsabilità  umana,

Il  germe  da  una  ba:eriemia  e  tramite  il  sangue  può  distribuirsi  a  tu8  gli  organi  dell'organismo.  Il  

microrganismo  preferenziale  si  distribuisce  agli  organi  re,colo  fegato,  milza,  midollo  spinale,  ghiandola  mammaria  dove  vi  sono  mol,  macrofagi  programma,  a  fagocitare  tali  microrganismi.  Queste  localizzazioni  

sono  funzionali  per  spiegare  la  trasmissione  dall'animale  all'uomo  (che  è  un  ospite  occasionale).  

Patogenesi

Negli animaliil  ba:erio  si  trasme:e  per  via  sessuale.  Dopo  l’infezione  i  germi  determinano  una  ba:eriemia  ed  in  par,colare  si  diffondono  agli  organi  dota,  di  

sistema  re,colo-­‐endoteliale  come  fegato,  milza,  midollo  osseo  e  ghiandola  mammaria  dove  ci  sono  mol,  macrofagi  programma,  a  fagocitare  vari  microrganismi  circolan,.

NellʼuomoI. Apparato  digerente  (porta  naturale):  La  trasmissione  da  animale  ad  uomo  avviene  per  inges,one  di  

la:e  (o  formaggi  freschi)  proveniente  da  animale  infe:o;  infa8  negli  animali  (vacca  o  capra)  una  sede  

privilegiata  di  infezione  è  la  ghiandola  mammaria.  La  mala8a  era  più  diffusa  nel  passato,  poiché  il  la:e  non  veniva  pastorizzato.  Oggi  la  mala8a  è  molto  

Page 22: Batteriologia Speciale

diminuita  per  via  della  pastorizzazione  del  la:e  e  della  vaccinazione  del  bes,ame.  Ul,mamente  c'è  

stato  un  incremento  di  casi  di  brucellosi  (circa  1000  all'anno)  per  il  ritorno  al  consumo  di  la:e  non  pastorizzato.

Il  la:e  è  un  potente  agente  tamponante  in  grado  di  inibire  il  meccanismo  di  immunità  innata  dell'acidità  gastrica;  il  germe  potrà  quindi  arrivare  all’intes,no  che  rappresenta  la  porta  d’entrata  

naturale.

II. Apparato  respiratorio  (porta  innaturale):  il  ba:erio  è  in  grado  di  insediarsi  nella  placenta  degli  animali  che  producono  l'eritritolo,  fa:ore  di  crescita  per  brucella  (l’uomo  non  produce  eritritolo,  quindi  il  

germe  non  può  a:accare  la  placenta  umana).  Al  momento  del  parto  di  un  animale  infe:o,  si  ha  il  distacco  della  placenta  e  si  crea  un  aerosol  ricchissimo  di  germi:  chi  partecipa  al  parto  dell’animale  

respira  l'aerosol  e  viene  contagiato  per  via  aerogena  (mala8a  professionale).  

III. Cute  non  integra  a:raverso  sui  Brucelle  può  entrare  nell’organismo.  Questa  via  di  contagio  colpiva  gli  individui  che  aiutavano  magari  a  mani  nude  la  vacche,  pecore  ecc..  a  partorire.  

Comunque  con  l’uso  di  mascherine  e  guan,  le  ul,me  due  modalità  di  contagio  oggi  sono  minoritarie  rispe:o  ai  casi  causa,  dall’inges,one  di  la:e  infe:o.

Il  germe  causa  ba:eriemia  ed  in  par,colare  si  diffonde  agli  organi  dota,  di  sistema  re,colo-­‐endoteliale(fegato,  ghiandole  mammarie,  milza,  midollo  spinale)  dove  vi  sono  le  cellule  programmate  a  fagocitare  gli  

agen,  invasori.  Il  germe  inibisce  la  formazione  del  fagolisosoma,  e  tende  a  permanere  nei  tessu,  degli  organi  dai  3  ai  6  mesi  (infezione  sub-­‐cronica).  Dopo  tre  mesi  l’organismo  riesce  ad  organizzare  una  difesa  

specifica  per  liberare  il  patogeno.

Si  forma  quindi  un  granuloma,  accumulo  di  macrofagi,  is,oci,,  monoci,  e  ba:eri  fagocita,.  L'uccisione  di  alcuni  germi  provoca  la  liberazione  dell'LPS.  

ClinicaFebbre  ondulante  (o  febbre  maltese):  causata  dalla  liberazione  dell’LPS.  Provoca  brividi  e  febbre  che  

raggiunge  i  40°  nella  no:e;  nelle  prime  ori  del  ma8no  avviene  un’intensa  sudorazione  che  riporta  la  

temperatura  a  valori  normali.  Tale  ciclo  si  ripete  per  diversi  giorni  (anche  se  ogni  giorno  la  febbre  tarda  sempre  di  più  l’ora  della  sua  comparsa):  il  ciclo  febbrile  è  de:o  la  febbre  ondulante  (o  febbre  maltese).  

Disordini  di  questo  ,po  possono  essere  da,  anche  da  sindrome  linfoprolifera,ve  (leucemie),  quindi  deve  essere  effe:uata  una  diagnosi  differenziale.

Lesioni  granulomatose  sistemiche  agli  organi  dota,  di  sistema  re,colo  endoteliale,  in  par,colare  al  fegato.

Diagnosi

Accertamenti diretti:

Emocoltura Il  prelievo  viene  effe:uato  prima  dell’insorgenza  della  febbre  (prima  che  mol,  ba:eri  si  siano  lisa,  per  

liberare  LPS).  Nel  caso  di  brucellosi,  dato  l’andamento  periodico  del  ciclo  febbrile,  è  possibile  stabilire  il  periodo  preciso  in  cui  effe:uare  i  prelievi.

Il  terreno  di  coltura  sarà  agar  sangue  o  agar  cioccolato,  terreni  molto  ricchi  poiché  il  ba:erio  è  esigente.

La  dis,nzione  tra  le  tre  specie  si  basa  su:Si  eseguono  varie  sub-­‐culture  per  individuare  le  specie  (questa  ,pizzazione  è  irrilevante  dal  punto  di  vista  

clinico  poichè  tu:e  le  brucelle  si  curano  alla  stessa  maniera;  tu:avia  può  essere  u,le,  nell’ambito  epidemiologico,  sapere  se  in  una  data  comunità  è  più  diffuso  un  ceppo  piu:osto  che  un  altro).

Page 23: Batteriologia Speciale

Compiendo  un’analisi  ba:erica  che  ,ene  conto  di  ques,  tre  pun,  possiamo  stabilire  che  specie  di  Brucella  

con,ene  il  nostro  campione.-­‐  una  specie  è  ureasi  posi,va

-­‐  alcuni  coloran,  inibiscono  la  crescita  alcune  specie-­‐  alcune  specie  necessitano  di  CO2

Sarebbe  più  immediata  la  ,pizzazione  tramite  an,geni.  I  ceppi  di  Brucella  possiedono  solo  due  an,geni:-­‐an,gene  A  (abortus)-­‐an,gene  M  (melitensis)

presen,  in  percentuali  diverse  a  seconda  del  ceppo  specifico.  Tu:avia,  andare  a  calcolare  la  percentuale  

degli  an,geni  in  un  campione  per  determinare  il  ceppo  di  appartenenza  sarebbe  troppo  dispendioso.  

Sono  in  corso  studi  vol,  all’individuazione  di  an,geni  (  o  epitopi  )  specifici  per  ciascuno  dei  ceppi  di  Brucella.  Comunque  sino  ad  oggi  non  siamo  capaci  di  effe:uare  una  ,pizzazione  sierologica  tramite  

an,geni.  

Prelevo di midollo osseoPrelevare  il  midollo  osseo  da:

-­‐  sterno  con  un  puntato  sternale-­‐  spina  iliaca.  

Questo  procedimento  diagnos,co  è  da  effe:uare  come  ul,mo  esame  visto  che  è  abbastanza  invasivo  ,  doloroso  e  rischioso.  

Prelevo di parenchimaPrelevare  parenchima  a:raverso  la  metodica  dell’ago  aspirato  da:-­‐milza

-­‐ fegatoAnche  questo  procedimento  diagnos,co  è  rischioso  specialmente  per  la  milza  che  è  un  organo  molto  

delicato.  

Accertamenti indiretti

Sierodiagnosi di Wright vedi  appun5  Gianno

Page 24: Batteriologia Speciale

Treponemi forma:  elicoidaleColorazione:  gram-­‐nega,vi  (Il  germe  ha  l’agge8vo  pallidum  proprio  perché  non  si  colora  con  i  metodi  

normali,  ma  si  colora  con  l’impregnazione  argen,ca).Capsula:  

Mo;lità:  

Sporificazione:Metabolismo:  anaerobi  facolta,vi

Parassita  intracellulare  obbligato  (ancora  oggi  siamo  incapaci  di  col,varlo  in  vitro).  

TREPONEMA PALLIDUMFamiglia:  SpirocheteGenere:  Treponemi

Specie:  pallidum  

EpidemiologiaIl  Treponema  pallidum  è  un  germe  a  trasmissione  sessuale,  agente  eziologico  della  sifilide.

Fu  importato  dagli  europei  che  ritornarono  dall’America  (d’altronde  ques,  invece  esportarono  nel  nuovo  mondo  la  tubercolosi),  si  duffuse  quindi  nel  1500  -­‐  1600.

In  Italia,  dove  si  pensava  che  fosse  la  Francia  il  serbatoio  principale  del  germe  la  mala8a  si  chiamava  mal  gallico  e  simpa,camente  in  tu:a  risposta  i  francesi  denominarono  a  loro  volta  la  mala8a  come  mal  italico.  

Fu  una  mala8a  paritaria  che  colpì  egualmente  tu:e  le  classi  sociali,  dai  principi  alle  regine  alla  gente  

comune  fino  addiri:ura  ai  papi;  il  papa  Giulio  II  aveva  un’osteomielite  che  gli  impediva  la  deambulazione  e  derivante  dalla  complicanza  della  sifilide.

L’intervento  difficoltoso  sulla  mala8a  non  è  dato  dalla  virulenza  del  germe,  esso  è  infa8  sensibile  a  varie  penicilline  ma  dal  fa:o  che,  essendo  legato  alla  sfera  sessuale,  l’a:eggiamento  del  paziente  è  quello  di  

nascondere  a  tu8  i  cos,  la  mala8a.

PatogenesiL’incapacità  di  T.pallidum  di  crescere  un  vitro  ha  posto  dei  limi,  nell’individuazione  dei  meccanismi  

patogene,ci.  Si  crede  che  la  distruzione  dei  tessu,  sia  data  dalla  risposta  immune  dell’ospite

Clinica

SIFILIDE ACQUISITA• nella  femmina,  nel  60-­‐80%  dei  casi  compaiono  lesioni  asintoma,che  (leucorrea  non  allarmante).

• nel  maschio  compaiono  lesioni  sintoma,che:

-­‐    Sifilide  primaria  data  da  un'ulcera  ;pica  (sfili;ca)  sui  genitali  esterni  con  elevata  frequenza  nel  solco  

balano-­‐prepuziale,  ricchissima  di  germi.  L’ulcera  regredisce  sponaneamente;  si  perde  così  una  facile  

occasione  di  diagnosi,  infa8  l’ulcera  era  ricchissima  di  germi  e  facilmente  accessibile.

Page 25: Batteriologia Speciale

-­‐    Sifilide  secondaria,  che  compare  dopo  diversi  mesi-­‐anni,  perché  guarisce  la  lesione  primaria  ma  il  germe  

permane  nell’organismo.  Dalla  localizzazione  primaria,  il  germe  si  diffonde  nell’organismo  per  via  ema;ca.  La  sintomatologia  sarà  a  

Questo  punto  a  carico  dell'organo  colonizzato  dal  germe:  (fegato)  epa,te,  (rene)  nefrite  ecc...In  par,colare  il  germe  si  diffonde  nella  cute  su  cui  compaiono  lesioni  maculo-­‐papulose,  ricchissime  di  

germi,  presen,  sopra:u:o  sul  palmo  delle  mani.  

Anche  in  questo  caso,  tali  lesioni  regrediscono  spontaneamente  e  si  perde  un’altra  facile  occasione  di  diagnosi.  Inoltre  anche  il  medico  potrebbe  a:ribuire  le  lesioni  cutanee  ad  altre  cause  eziologiche  (per  

evitare  ciò,  basterebbe  che  il  paziente  dicesse  di  essere  andato  a  fare  gire8  strani)  

-­‐    Sifilide  terziaria,  compare  dopo  diversi  anni-­‐decenni,  ed  è  data  da  lesioni  di  ,po  granulomatoso  ricche  

di  cellule  epitelioidi,  causate  dalla  risposta  infiammatoria  cronica.  Tu:avia  la  lesione  isto-­‐patologica  è  definita  gomma  sfili;ca,  dove  il  granuloma  va  incontro  a  necrosi  colliqua,va,  trasformandosi  in  materiale  

gommoso.Normalmente  i  distre8  più  colpi,  sono:

• Vascolare:Localizzazione  a  livello  dell'arco  aor,co:  l'aorta  diventa  molto  meno  resistente,  tende  allo  

sviluppo  di  ANEURISMI,  un  tempo  causa  di  morte.  Oggi  una  diagnosi  di  aneurisma  è  tu:avia  di  facile  controllo  e  si  può  facilmente  intervenire  peraltro  non  necessariamente  d’urgenza.  

• Nervoso:Localizzazione  a  livello  del  cervelle:o:  il  cervelle:o  presiede  alla  sensibilità  protopa,ca,  primi,va,  

ancestrale  e  quindi  al  movimento.  Degenerazioni  cerebellari  sono  facilmente  evidenziabili:  facciamo  camminare  il  nostro  paziente  e  egli  dimostra  una  par,colare  andatura  a  PASSO  DI  

GALLO,  alza  infa8  la  gamba  per  poi  lasciarla  cadere  anziché  appoggiarla  perché  il  sogge:o  ha  

perso  la  capacità  di  percezione  della  profondità  del  movimento.  (non  è  soltanto  dovuto  alla  sifilide  ma  può  avere  altra  natura)

In  questo  caso  si  è  prodo:a  una  compromissione  della  funzionalità  cerebellare  su  base  infe8va.

SIFILIDE CONGENITA.Altra  modalità  di  trasmissione,  oltre  quella  orizzontale,  può  essere  quella  VERTICALE:  ha  la  capacità  di  

a:raversare  la  placenta  e  quindi  passare  dalla  madre  al  feto.

Il  feto  si  infe:a  e  le  infezioni  fetali  sono  generalmente  tanto  più  gravi  quanto  precoci.Nel  primo  trimestre  di  gravidanza  le  infezioni  sono  quasi  sempre  incompa,bili  con  la  vita  →  aborto.

Nel  secondo  semestre  sono  sempre  molto  gravi,  ma  l'esito  è  spesso  comunque  l'aborto.Nel  terzo  semestre  le  infezioni  sono  compa,bili  con  la  vita,  e  possono  essere  più  o  meno  gravi  (morte  entro  

pochi  giorni,  o  aspe:a,va  di  vita  normale).

La  sifilide  può  essere  quindi  acquisita  perché  la  madre  si  infe:a  in  questo  periodo.  Si  può  nascere  sifili,ci  con  gravi  malformazioni  tali  da  non  consen,re  la  sopravvivenza  del  bimbo.È  certo  che  il  bimbo  nato  con  la  

sifilide  congenita  abbia  delle  s,gmate:  TRIADE  DI  HUTCHISON,  cara:erizzata  da:•   SELLA  TURCICA,  naso  a  sella.

•   FRONTE  TURRITA.

•   DENTI  A  SEGA.

Page 26: Batteriologia Speciale

DiagnosiNon  c'è  la  possibilità  di  col,vare  il  germe  e  questo  complica  la  diagnosi.  Sierodiagnosi di Wasserman (reazione di fissazione e deiezione del complemento)

Page 27: Batteriologia Speciale

ClamidieFamiglia:  Clamydiacee  (dal  greco:  mantello)Genere:  Clamidie

Specie:  Chlamydia  trachoma5s,  Chlamydia  pneumonie  e  Chlamydia  psi>aci

forma:  coccoide

Colorazione:  gram-­‐nega,vi  (la  parete  è  priva  del  pep,doglicano)Capsula:  

Mo;lità:  immobiliSporificazione:

Metabolismo:  incapaci  di  produrre  ATP  (parassi,  energe,ci)

Parassi,  intracellulari  obbliga,  

Similitudine con i virus-­‐    Passano  a:raverso  i  filtri  ba#eriologici    -­‐    Ciclo  replica,vo  dimorfico

-­‐    Parassi,smo  intracellulare  obbligato  in  par,colare  parassi;smo  energe;co  (sono  incapaci  di  prodursi  

autonomamente  ATP).  -­‐    Deficit  di  sintesi  di  alcuni  aminoacidi

Ciclo replicativo• Corpo  infe#ante  (o  corpo  elementare)  che  trasme:e  l’infezione  di  cellula  in  cellula;  è  piu:osto  piccolo  ed  è  proprio  la  forma  che  passa  a:raverso  i  filtri  ba:eriologici.  

Questo   elemento   è   extracellulare   e   quando   trova   i   rece:ori   gius,   su   di   una   cellula   susce8bile  

(normalmente   cellule   epiteliali)   ci   si   lega   mediante   le   sue   adesine:   successivamente   vi   penetra  determinando  così  l'infezione.  

•  Corpo  re;colare  che  si  sviluppa  all'interno  della  cellula  infe:ata.  La  trasformazione  da  corpo  infe:ante  a  corpo  re,colare  si  ha  perchè  germe  si  riempie  d’acqua  e  di  conseguenza  si  ingrandisce  di  4-­‐5  volte  e  la  sua  

croma,na  si  fa  molto  lassa.  

Il  corpo  re,colare  rappresenta  la  forma  replica,va  dell’agente:   infa8   il  corpo  re,colare  andrà  incontro  a  scissione  binaria  e  si   formeranno  più  corpi   infe:an,.  Tale  processo   avviene  nel  citoplasma  della  cellula  

infe:ata,  all'interno  di  un  organulo  citoplasma,co  delimitato  da  una  membrana  endosomica:  proprio  per  questo   mo,vo   il   germe   prende   il   nome   di   Chlamydia   (Il   mantello   sarebbe   appunto   questa   stru:ura  

endosomica  che  avvolge  il  corpo  re,colare).  

Quando  si  sono  forma,  mol,  corpi  infe:an,  la  cellula  va  incontro  a  lisi;  i  corpi  elementari  sono  libera,  e  diventano  in  grado  di  infe:are  altre  cellule.  

Parete cellulareLa  parete  cellulare  delle  Chlamydie  è  assimilabile  a  quella  dei  ba:eri  Gram-­‐   :  con,ene  LPS  ma  è  priva  del  

pep,doglicano.  

La  parete  è  cos,tuita  da  proteine,  molte  delle  quali  sono  ricche  in  cisteina.  Queste  proteine  sono  definite  MOMP  "major  outer  membrane  protein"  e  rappresentano  stru:ure  fondamentali  poiché  alcune  di  queste    

fungono  da  adesine  che  servono  al  corpo  elementare  per  aderire  ai  rece:ori  delle  cellule  epiteliali.  Molte  di  queste  proteine  sono  ovviamente  degli  Ag  che  sfru:eremo  per  classificare  i  germi  facen,  parte  di  

questo  genere.

Page 28: Batteriologia Speciale

CHLAMIDYA TRACHOMATISNell'ambito  di  questa  specie,  sempre  sulla  base  delle  MOMP  è  stato  possibile  dis,nguere  almeno  15  

siero,pi  diversi,  che  sono  sta,  indica,  con  le  le:ere  A,  B,  Ba,  C,  D,  E,  F,  G,  H,  I,  J,  K,  L1,  L2  ed  L3.Lo  spe:ro  d’ospite  è  generalmente  l’uomo.

 

SIEROTIPI A, B, Ba, C --> Tracoma umano

EpidemiologiaRappresenta  la  seconda  causa  di  cecità  al  mondo.  A:ualmente  tale  infezione  è  molto  diffusa  nei  Paesi  

poveri  del  mondo,  dove  le  condizioni  igieniche  lasciano  a  desiderare.  

ClinicaLa  mala8a  esordisce  come  una  banale  congiun;vite  che  però  determina  retrazione  palpebrale:  le  ciglia  

spinte  verso  l'interno  dell'occhio  iniziano  a  sfregare  sulla  cornea  me:endo  così  in  moto  un  processo  flogis,co  ad  andamento  cronico  che  porta  a  vascolarizzazione  della  cornea,  danno  corneale  e  infine  cecità.  

Ci  può  essere  la  compromissione  di  un  solo  occhio,  ma  frequentemente  è  bilaterale.  

Si  tra:a  di  una  mala8a  facilmente  controllabile,  quindi  con  un  minimo  di  prevenzione  si  potrebbe  migliorare  la  situazione.  È  molto  frequente  sopra:u:o  nelle  popolazioni  del  Nord  Africa.

Sierotipi D, E, F, G, H, I, J, K --> uretrite (nel maschio), cervicite (nella femmina)

EpidemiologiaL’infezione  sessualmente  trasmissibile  da  Clamidia  è  ,pica  dei  paesi  ricchi  del  mondo  (in  par,colare  Svezia  e  Norvegia).  

L’uretrite  e  la  cervicite  sono  simili  ai  segni  clinici  della  gonorrea  (determinata  da  Neisseria  Gonorrhoeae).,  

ma  quest’ul,ma  è  diffusa  nei  paesi  poveri  del  mondo.La  diffusione  della  Clamidia  per  via  sessuale  è  assicurata  dalle  femmine:  nell’80-­‐90%  dei  casi  sono  

inconsapevoli  di  avere  un  infezione,  poichè  la  cervicite  causata  dal  germe  è  del  tu:o  asintoma,ca.

ClinicaLa  via  di  trasmissione  è  quella  sessuale.

Nel  maschio  abbiamo  l'infezione  del  1/3  anteriore  dell'uretra  ed  è  frequentemente  sintoma,ca:  -­‐    dolore  e  bruciore  al  momento  della  minzione  

-­‐    emissione  spontanea  di  essudato  dall'orifizio  uretrale.L’emissione  di  essudato  è  presente  anche  nella  gonorrea.  Tu:avia  vi  è  differenza  tra  i  due  essuda,:  

I. Gonococco   è   un   germe   extracellulare,   evoca   una   risposta   infiammatoria   acuta   cara:erizzata   da  

polimorfonuclea,   che  poi  vanno   incontro  a  morte  determinando  un  essudanto  di  colorito  giallastro,  consistenza  cremosa  e  odore  maleodorante

II. Chlamydia   invece   è   un   parassita   intracellulare   e   quindi   non   riuscirà   a   determinare   una   risposta  infiammatoria  così  efficace  e  correlata  da  un   infiltrato   cellulare.   L'essudato   sarà  quindi  biancastro  e  

filante.

 Il  maschio,   nei   Paesi   ricchi   del   mondo,   si   so:opone  all'osservazione  medica  e  quindi   inizia  una   terapia  

specifica.  

Page 29: Batteriologia Speciale

Spesso  ques,  sogge8  possono  andare  incontro  a  delle  complicazioni  dovute  

-­‐  Al  ritardo  con  cui  il  paziente  si  rivolge  al  medico  -­‐   Ad   errori   del   medico   come   la   somministrazione   di   farmaci   che   agiscono   sul   pep,doglicano   (es.  

pennicellina  e  cefalosporina

Se  non  tra:ata  adeguatamente,  da  questa  iniziale  localizzazione,  il  germe  può  risalire  determinando  :

-­‐Epididimite-­‐Prosta;te   in   genere   di   più   difficile   tra:amento,   perché   in   questo   distre:o   con  maggior   difficoltà   si  

concentrano  a  dosi  terapeu,che  i  farmaci  che  noi  somministriamo:  la  prosta,te  da  acuta  può  diventare  cronica  e  il  sogge:o  se  la  porta  dietro  per  tu:a  la  vita.  

-­‐Orchite,  che  porta  a  sterilità,  anche  se  piu:osto  rara

Nella  femmina  abbiamo  l’infezione  della  cervice  uterina  e  frequentemente  l'infezione  decorre  in  maniera  

asintoma,ca  (nell'80-­‐90%  dei  casi).   Talvolta  la  sintomatologia  è  sfumata  e  può   essere  ascrivibile  ad   altre  condizioni:  ci  può  essere  leucorrea,  un  po'  di  fibrinoma,  ma  niente  di  specifico.

 

Se  non  tra:ata  adeguatamente,  da  questa  iniziale  localizzazione,  il  germe  può  risalire  determinando:  -­‐Salpingite   (infiammazione   delle   tube   uterine)   che  si  può   complicare  con  una   retrazione  ,ssutale  che  

determina  l'ostruzione  della  tuba.  Se  la  salpingite  è  bilaterale  porta  alla  sterilità  della  donna.  -­‐PID  (mala8a  infiammatoria  pelvica)  che  si  ha  se  dalle  tube  uterine  il  germe  raggiunge  il  peritoneo.

-­‐Shock  endotossico  ed  altri  effe8  dovu,  a  LPS.

Quindi  nel  maschio  è  più  grave  l'esordio,  ma  sono  meno  gravi  le  complicanze,  rispe:o  alla  femmina.

La  risposta   immunitaria  non   riesce   a   debellare   l'infezione   perché   si   tra:a   di   un   parassita   intracellulare  

obbligato.  

DiagnosiSi  ha  il  sospe:o  diagnos,co  di  Chlamydia  tracoma;s  osservando  l'essudato  dell'uretrite  maschile:  

nell’essudato  abbiamo  la  localizzazione  primaria  del  germe.

Per  prelevare  il  campione  di  essudato,  il  paziente  NON  deve:

-­‐ lavarsi  le  par,  in,me,  poichè  il  sapone  potrebbe  uccidere  i  germi-­‐urinare  nelle  3-­‐5  ore  preceden,  al  prelievo,  poichè  anche  l’urina  potrebbe  uccidere  i  germi

 I  germi  a  trasmissione  sessuale  sono  i  più  labili  nell’ambiente,  quindi  è  preferibile  effe:uare  il  prelievo  

dire:amente  in  laboratorio  e  processare  immediatamente  il  campione  biologico.

Nei  casi  in  cui  il  prelievo  debba  essere  effe:uato  lontano  dal  laboratorio  di  microbiologia,  si  può  trasferire  il  

campione  u,lizzando  un  terreno  o  liquido  di  trasporto  che  proteggono  il  germe  nell'intervallo  di  tempo  tra  il  prelievo  e  il  momento  della  processazione  del  campione.

Il  prelievo  consiste  in  un  tampone,  cioè  in  un  bastoncino  con  in  cima  un  batuffolo  composto  da  sostanze  non  tossiche  per  il  germe.  

Nel  maschio  il  tampone  viene  introdo:o  nell'uretra  e  il  comportamento  sarà  diverso  nel  caso  di  sospe:a  uretrite  gonococcica  o  da  Chlamydia:

Page 30: Batteriologia Speciale

-­‐nel  caso  di  sospe:a  uretrite  gonococcica,  dobbiamo  prelevare  l'essudato,  in  cui  si  trova  il  gonococco,  

germe  extracellulare.-­‐nel  caso  di  uretrite  da  clamidia,  dobbiamo  far  ruotare  il  tampone  nell'uretra  con  un  minimo  di  energia  

per  recuperare  le  cellule  epiteliali  infe:ate,  al  cui  interno  troveremo  Chlamydia.  Nella  femmina  eseguiamo  lo  stesso  processo,  con  il  tampone  introdo:o  nella  cervice.

 

Il  campione  viene  immesso  in  colture  cellulari  che  vengono  infe:ate  (essendo  un  parassita  intracellulare  obbligato  si  possono  u,lizzare  i  terreni  di  coltura).

Dopo  2-­‐3  giorni  andiamo  ad  esaminare  quello  che  si  verifica  all'interno  delle  cellule.Si  formano  i  corpi  re;colari  intracitoplasma,ci,  al  cui  interno  il  germe  andrà  incontro  al  ciclo  replica,vo.

Le  varie  specie  di  clamidia  possono  essere  dis,nte  sulla  base  dell’aspe:o  del  corpo  re,colare:  distanza  dal  

nucleo,  forma  dell'inclusione  e  da  altre  cara:eris,che  puramente  descri8ve.  

Colorazione  del  corpo  di  inclusione  con  il  LugolTest  che  consente  di  dis,nguere  Chlamydia  tracoma,s  da  Chlamydia  psi:aci  (il  Lugol  è  lo  stesso  

mordensante  iodo-­‐iodurato  che  si  adopera  per  la  colorazione  di  Gram).

Il  Lugol  colora  di  giallo  bronzeo  il  glicogeno,  di  cui  sono  ricchi  i  corpi  di  inclusione  di  Chlamydia  tracoma,s,  mentre  il  glicogeno  non  c'è  nei  corpi  di  inclusione  di  Chlamydia  psi:aci.

 PCR  

Ad  oggi  abbiamo  mol,  metodi  di  accertamento  diagnos,co  molto  più  sofis,ca,  perché  abbiamo  a  

disposizione  Ac  monoclonali  fluorescen,,  che  ci  consentono  non  solo  di  effe:uare  la  diagnosi  di  specie,  ma  anche  quella  di  siero,po,  che  può  essere  importante  dal  punto  di  vista  epidemiologico.

Per  alles,re  una  coltura  cellulare  sono  necessari  almeno  2-­‐3  giorni  di  tempo,  mentre  con  una  PCR  possiamo  teoricamente  dare  una  risposta  in  3  ore,  se  non  facessimo  conto  dei  cos,.

Ovviamente  questo  test  rapido,  specifico  e  affidabile  ha  una  limitazione:  amplifica  il  DNA  di  un  germe  che  

potrebbe  anche  essere  morto.  Quindi  non  ci  dice  quando  se  abbiamo  isolato  un  germe  vivo  o  morto  e  questa  non  è  un'informazione  marginale,  perché  ci  dice  molto  sulla  rea8vità  dell'ospite  nei  confron,  

dell'infezione.    

TerapiaIl  farmaco  di  scelta  sono  le  tetracicline.

Sierotipi D, E, F, G, H, I, J, K --> congiuntiviti da corpi inclusiCosì  chiamate  poichè  ques,  germi  si  replicano  nel  citoplasma  delle  cellule  infe:ate  all'interno  di  un  

organulo  citoplasma,co.Si  verificano  per  autoinoculazione:  cioè  si  determina  in  sogge8  con  un'infezione  genitale  e  che  si  

stropicciano  gli  occhi  con  le  dita  sporche.  

Sierotipi D, E, F, G, H, I, J, K --> sindrome di ReiterColpisce  sogge8  caucasici  con  un  background  gene,co  dato  dall’aplo,po  HLA-­‐B27.  

Viene  considerata  una  sindrome  perché  c'è  sempre  un'infezione  delle  vie  genitali  (uretrite),  un'artrite  e  un  coinvolgimento  di  un  segmento  dell'occhio  (congiun,vite,  uveite  o  re,nite).

La  sindrome  di  Reiter  è  sempre  innescata  dall'infezione  da  Chlamydia,  ma  ci  sono  artri,  rea8ve  sostenute  da  altri  microrganismi,  tra  cui  Klebsiella  che  fa  parte  della  normale  flora  intes,nale.

Page 31: Batteriologia Speciale

 

Sierotipi L1 L2 L3 --> Linfogranuloma venereo

Epidemiologia Tipica  dei  climi  subsahariani.  In  Europa  il  linfogranuloma  venereo  è  un  evento  rarissimo.

ClinicaLa  trasmissione  avviene  per  via  sessuale.  

La  localizzazione  del  germe  è  sopra:u:o  a  carico  dei  linfonodi  inguinali,  i  quali  vanno  incontro  ad  

ulcerazione.  I  linfonodi  inguinali  si  aprono  all'esterno  e  non  tendono  a  guarire  se  non  molto  lentamente,  perché  l'agente  infe8vo  tende  a  permanere  nei  tessu,  dell'ospite  e  viene  eliminato  con  lentezza.  

CLAMYDIA PNEUMONIAELa  via  di  trasmissione  di  quest'agente  infe8vo  è  la  via  aerogena.  Determina  una  polmonite  di  ,po  inters,ziale.  

Lo  spe:ro  d’ospite  è  generalmente  l’uomo.

Clinica L’infezione  da  Camidia  Pneumoniae  determina  una  polmonite  inters,ziale  il  cui    quadro  radiologico  è  molto  

più  imponente  rispe:o  alla  polmonite  lobare  data  da  stafilococco  pneumoniae  perché  coinvolge  tu:o  l'inters,zio  di  tu:o  il  polmone.  

Tu:avia  la  polmonite  inters,ziale,  clinicamente  è  meno  grave  della  polmonite  lobare.  

Originariamente  il  quadro  clinico  veniva  chiamato  "febbre  Q",  dove  Q  sta  per  ques,on:  infa8  non  si  

conosceva  l'eziologia  di  questa  febbre.  Successivamente  si  è  visto  che  le  polmoni,  inters,ziali  possono  avere  un'eziologia  molto  diversa;  

in  tu8  i  casi  il  reperto  anatomopatologico  (cioè  la  lesione  polmonare)  e  la  sintomatologia  sono  le  stesse:

-­‐  Chlamydia  pneumoniae-­‐  Ricke:sie  tra  cui  Coxiella  burne5i-­‐  Mycoplasmi

Prende  questo  nome  importante  da  Burnet,  premio  Nobel  per  la  medicina  nel  1960  insieme  a  Medawar.  I  

due  scoprirono  la  tolleranza  immunitaria  e  de:ero  l'avvio  alla  possibilità  di  trapiantare  gli  organi.  Burnet  scoprì  anche  questo  agente  eziologico  e  introdusse  per  la  col,vazione  dei  virus  le  uova  embrionate,  tecnica  

di  grande  rilevanza  ancora  oggi  perché  sulle  uova  embrionate  si  col,va  il  virus  dell'influenza  al  fine  di  cos,tuirne  un  vaccino.

 

 

Page 32: Batteriologia Speciale

CLAMYDIA PSITTIACIÈ  responsabile  del  quadro  clinico  che  va  so:o  il  nome  di  psi#acosi,  od  ornitosi.  

Lo  spe:ro  d’ospite  di  queste  specie  microbiche  è  dato  dagli  uccelli,  in  par,colare  i  pappagalli,  talvolta  anche  piccioni  e  colombi.

L’uomo  è  un’ospite  occasionale  e  l’infezione  all’uomo  avviene  a:raverso  la  via  aerogena:  -­‐  Le  feci  degli  animali  che  contengono  il  germe,  quando  essiccano  al  sole  creano  degli  aerosol  che  possiamo  

inalare.  (spesso  quest'infezione  ha  una  ricorrenza  stagionale,  d'estate  quando  le  deiezioni  si  essiccano  al  

sole)  -­‐  piumaggio  degli  animali,  crea  un  aerosol  che  possiamo  inalare.

Clinica La    Chlamydia  psi:aci  nell'uomo  determina  una  polmonite  inters;ziale:  il  quadro  clinico  non  è  diverso  da  

quello  sostenuto  da  Chlamydia  pneumonie.  

Page 33: Batteriologia Speciale

Corineba5eriforma:  bastoncellare  (a  clava)Colorazione:  gram-­‐posi,vo  

Capsula:  acapsulatoMo;lità:  immobili

Sporificazione:  asporigeno

Metabolismo:  aerobi  stre8Disposizione:  a  palizzata  (o  a  ideogrammi  cinesi)

 La  forma  a  clava  è  data  da  un  estremità  del  bastoncello  con  un  rigonfiamento  dovuto  ad  un  accumulo  e  di  

granuli  di  metafosfa;  o  polifosfa;  (granuli  di  Babes-­‐Ernst)  che  sono  il  risultato  di  uno  squilibrio  metabolico  

del  germe.  Ques,  granuli  sono  estremamente  importan,  ai  fini  ,ntoriali,  perché  sono  metacroma,ci  (infa8  u,lizzando  un  colorante  rosso  si  colorano  il  blu):  possiamo  sfru:are  questa  cara:eris,ca  a  fini  diagnos,ci.  

 

CORYNEBACTERIUM DIPHTERIEFamiglia:  Genere:  Corynebacterium  

Specie:  Corynebacterium  diphterie

Determina  la  digerite  nell’uomo.

EpidemiologiaIn  passato  questa  mala8a  ha  sterminato  intere  popolazioni.  Era  una  mala8a  diffusa  nell'infanzia,  perché  i  

bambini  se  la  trasme:evano  l'un  l'altro  dato  che  la  trasmissione  è  per  via  aerogena.

Nei  Paesi  poveri  dove  non  viene  effe:uata  la  vaccinazione  obbligatoria  la  mala8a  con,nua  a  persistere  ed  è  

proprio   lì  che  i  sogge8  provenien,  dai  Paesi   ricchi  possono  contagiarsi,  infe:arsi  e  sviluppare  la  mala8a  portando  il  germe  nel  proprio  Paese.  

Nei  paesi  ricchi,  con  la  vaccinazione  obbligatoria  i  bambini  raramente  vengono  colpi,.

Molto  più  frequente  è  l’insorgenza  in  un  sogge:o  quarantenne-­‐cinquantenne,  che  ha  fa:o  la  vaccinazione  

tan,  anni  prima  e  non  ha  fa:o  i  richiami,  in  seguito  a  un  viaggio  in  paesi  ad  alta  endemia  dove  può  essere  entrato  in  conta:o  con  un  ceppo  tossigeno.  Nonostante  ques,  sogge8  siano  parzialmente  prote8  possono  

sviluppare  un  quadro  clinico  non  così  eclatante,  che  si  definisce  frusto,  ma  che  può  portare  comunque  a  morte  il  sogge:o.  

 

InfezioneÈ   un   proto,po   di   microrganismo   a   bassissima   virulenza   e   a   al,ssima   patogenicità:   infa8   il   germe  normalmente  rimane  localizzato  alle  porte  d'entrata,  senza  dare  ba:eriemia,  ma  da  qui  può  produrre  una  

tossina  mortale.  Non  invade  i  tessu,  dell'ospite,  ma  produce  una  tossina  che  può  ucciderlo.  

IL  germe  viene  trasmesso  per  via  aerogena  e  si  localizza  a  livello  di  tre  distre8:

Page 34: Batteriologia Speciale

•    NASO  dove  determina  rinite  di�erica

•    FARINGE  dove  determina  faringotonsillite  di�erica

•    LARINGE  dove  determina  laringite  di�erica

A  ques,  livelli  si  forma  un  focolaio  infe8vo  con  produzione  di  essudato:  -­‐molto  denso  e   compa:o  ricchissimo   di  fibrina  tanto   da  simulare  una  specie  di  membranella  di  colore  

grigiastro

-­‐membranella  è  a:accata  al  tessuto  e  se  si  prova  a  rimuoverla  la  parte  interessata  sanguinaQuesta  pseudo-­‐membrana  è  una  cara:eris,ca  piu:osto  u,le  a  fini  diagnos,ci  anche  se  di  membrane  di  

questo   ,po,   sulle   tonsille,   se   ne   trovano   anche   in   caso   di   infezione   da  Stafilococco   o  da  Streptococco.  Tu:avia,  in  ques,  ul,mi  due  casi  l'essudato  è  meno  compa:o  e  non  è  grigiastro,  ma  tende  di  più  al  bianco  

giallastro,  per  la  presenza  massiccia  di  PMN.

La  patogenesi  dell’infezione  è  iden,ca  in  tu:e  e  tre  le  localizzazioni.

La  localizzazione  laringea  per  ragioni  anatomiche  è  la  condizione  più  grave.  Queste  pseudo-­‐membrane,  se  si  formano  a  livello  delle  corde  vocali,  possono  occludere  la  laringe  e  provocare  un  soffocamento.  

Conversione  dalla  forma  avirulenta  alla  forma  virulenta.  Un  C.  Di�erie  per  essere  virulento  (produ:ore  di  tossina)  deve  essere  lisogeno  (lisogenia:  fenomeno  per  cui  

un  virus  si   integra  nel  genoma  di  un  ba:erio),  per  il  fago  ß   che  possiede   il  gene  tox   per   la   sintesi  della  tossina  di�erica,  

Solo  i  ceppi  lisogeni  per  il  fago  ß  saranno  in  grado  di  produrre  tossina  e  quindi  patogeni

Questo   lo  dobbiamo   tenere  in  considerazione  quando   isoliamo   il  germe:  dobbiamo  dimostrare   sia  che   il  germe   sia   effe8vamente   C.   Diphtheriae,   sia   che   questo   germe   produca   la   tossina,   e   dunque   che   sia  

lisogeno.  

Una   volta   integrato   il   gene   tox,   i   meccanismi   d'espressione   di   questo   gene   sono   a   carico   della   cellula  

ba:erica.  Il  gene  tox   è  tenuto  so:o  controllo  da  un  repressore  della  cellula  a8vato  da  alte  concentrazioni  di  ferro.  

Tu:avia  il  gene  tox  si  esprime  molto  frequentemente,  perché  la  concentrazione  di  ferro  è  bassa.

Tossina  diHerica

Polipep,de  con  peso  molecolare  di  62.000  dalton,  formato  da  due  subunità:  

• Subunità  A  (ac,ve)  è  la  parte  a8va  della  tossina,  svolge  un'a8vità  enzima,ca  (21.500  D)

• Subunità  B   (binding)   è   la  parte  rece:oriale  della  tossina,  a:raverso  cui   si   lega  a  rece:ori   sulle  cellule  bersaglio  (40.500  D).

La  stru:ura  A  -­‐  B  è  tenuta  insieme  da  pon,  disolfuro  (S-­‐S),  ed  è  composta  da  535  amminoacidi.

É  una  tossina  pantropa  (agisce  su  tu:e  le  cellule  dell'organismo);  tu:e  le  cellule  hanno  quindi  un  rece:ore  

in  grado  di  legarsi  alla  subunità  B  della  tossina.  Dopo  che  la  subunità  B  viene  legata  al  rece:ore  viene  a8vato  un  enzima  taglia  il  ponte  disolfuro  risolvendo  

tossina  nelle  due  subunità,  e  fa  penetrare  all’interno  della  cellula  la  subunità  A.  

La  subunità   A   inibisce  la  sintesi  proteica  andando  a  bloccare  il   fa:ore  di  elongazione  FE-­‐2;  tale  fa:ore  è  richiesto  per  la  traslocazione  del  tRNA  sul  ribosoma.  

La  subunità  A  è  una  ATP-­‐ribosil-­‐trasferasi:  trasferisce  un  ADP-­‐ribosio  da  un  donatore  (NAD+)  ad  un  acce:ore  (FE-­‐2);  quando   il   fa:ore  FE-­‐2  riceve   l'ADP-­‐ribosio   si   ina8va,  provocando   un  blocco  della  sintesi  proteica.  

Page 35: Batteriologia Speciale

Tu:e  le  cellule  fanno  sintesi  proteica,  e  quindi  tu:e  possono  potenzialmente  andare  incontro  ad  un  blocco  

di  questa  funzione.  

Ci  sono  dei  tessu,  molto  più  sensibili  al  blocco  della  sintesi  proteica:  Cuore   (il   miocardio,   in   par,colare),   che   va   incontro   ad   un   processo   degenera,vo,   de:o  miocardiosi,   e  

quindi  la  morte  sopraggiunge  per  scompenso  cardio-­‐circolatorio.  

Un   segno   importante   è   lo   sdoppiamento   del   secondo   tono   cardiaco,   che   ci   indica  una   sofferenza  del  miocardio.

Sistema  Nervoso  Periferico  dove  si  ha  un'alterazione  del  riflesso  della  chiusura  glo8de  in  modo  che  il    bolo  alimentare  arrivi   nei   bronchi   e   nel   polmone,   portando   a  morte   (polmonite   da  inges,one).   È   un   quadro  

dramma,co,  perché  il  sogge:o  è  consapevole  della  sua  situazione,  e  muore  per  “fame  d'aria”.

VaccinoLa  mala8a  è  pra,camente  scomparsa  nei  paesi  ricchi  perché  esiste  un  vaccino  efficace.  

Il  vaccino  è  formato  da  un’anatossina,  tossina  di�erica  tra:ata  in  un  certo  modo  per  cui:  -­‐  ha  perso  le  capacità  tossiche  -­‐  ha  conservato  le  immunogeniche  

Viene  somministrata  per  via  intramuscolare.  

Bisogna  agitare  bene  la  prove:a  in  cui  si  trova  l'anatossina,  perché  se  questa  è  rimasta  inu,lizzata  per  un  certo  periodo  di  tempo,  possiamo  osservare  due  fasi:

-­‐      una  superficiale,  limpida  e  trasparente

-­‐   una  sul  fondo,   più  opaca  e  biancastra  che  è,   l'idrossido  d'alluminio  con   funzione  audivante  (potenzia    l’a8vità  del  vaccino).  

Azione  dell’audivante:

• impedisce  una  rapida  diffusione  dell'anatossina  nei  tessu,,  tra:enendola  nel  punto  di  inoculazione.  

• provoca,   nel   punto   di   inoculazione,   una   risposta   infiammatoria,   richiamando   cellule   importan,   per  

l'innesco  di  una  risposta  immunitaria.  

Il  calendario  della  vaccinazione  prevede  la  somministrazione  di  tre  dosi  di  vaccino  nel  1°  anno  di  vita  (3°  5°  e  11°  mese)  e  altre  due  dosi  al  5  e  al  13°  anno  di  vita.

Il  primo  vaccino  viene  somministrato   con  audivante  (anatossina  adsorbita)   in  modo  da  facilitare  la  prima  risposta  immunitaria  nella  quale  si  creano   le  cellule  della   memoria   che   si   andranno   a  distribuire  ai  vari  

distre8  linfa,ci.  

Nei   vari   richiami   il   vaccino   viene   somministrato   senza   audivante   (anatossina   fluida).   In   questo   modo  

l’an,gene  potrà  raggiungere  le  cellule  della  memoria,  dislocate  a  vari  livelli.

Un  conta:o  con  C.  Di�erie  in  un  sogge:o  vaccinato  può  rappresentare  un  richiamo  spontaneo.  La  mala8a  

non   si   svilupperà,   ma   questo   conta:o   con   il  ba:erio   avrebbe   il   significato   di   richiamo,   rendendoci   più  

prote8  alla  mala8a.

Page 36: Batteriologia Speciale

Anche  se  tu8  le  persone  del  mondo  fossero  vaccinate  (lo  spe:ro  d’ospite  di  C.  di�erie  è  ristre:o  all’uomo)    

C.  di�erie  non  scomparirà  mai  dalla  faccia  della  terra  perché  può  colonizzare  tranquillamente  le  vie  aeree  in    forma  atossigena,  in  quanto  il  vaccino  è  an,-­‐tossina,  non  an,-­‐germe.  

I   germi   tossigeni   circoleranno   meno,   avranno   meno   possibilità   di   far   par,re  un'infezione   grave,   questa  decorrerà   in   maniera   molto   più   rapida   e   a:enuata.   Anche   loro   verranno   ad   a:enuarsi,   ma   non   a  

scomparire.  

TerapiaDopo  un  periodo  di  incubazione  la  mala8a  compare,  e  si  ha  una  forma  di  digerite  frustra.  

La  sintomatologia  non  è  eclatante  ma  la  cosa  che  ci  deve  far   insospe8re  è  una  febbre  non  molto  elevata  (max  38°)  accompagnata  da  una  compromissione  del  sensorio  (il  sogge:o  non  è  rea8vo  perchè  tossiemico.  

Non  appena  si  ha  il  sospe:o  di  infezione  da  Corineba>erio  DiJerie  si  deve  iniziare  la  terapia  senza  aspe:are  il  referto  microbiologico  perchè  potrebbe  non  arrivare  in  tempo.

Si  prende  comunque  un  campione,  che  è  dato  da  essudato  prelevato  con  un  tampone  faringeo  sulla  tonsilla.  

Si  somministrano  an,corpi  an,-­‐tossina  (un  an,bio,co  sarebbe  inefficace  poichè   la  patologia  è  data  dalla  tossina  e  non  dal  ba:erio  in  sè)

• Gamma-­‐globuline  umane:  non  creano  nessun  problema  perchè  si  tra:a  di  un  trasferimento  di  Ac  tra  

due   individui   della  stessa   specie.   Tu:avia  le   gamma-­‐globuline   umane   sono   difficilmente   reperibili  

poichè  possono  essere  prelevate  in  sogge8  che  abbiano  contra:o  la  di�erite.

• Siero  immune.  Si  prende  un  animale  di  grossa  mole,  lo  si  rende  immune  tramite  somministrazione  di  anatossina  e  si  preleva  il  suo  siero,  una  volta  che  l'animale  ha  prodo:o  gli  an,corpi.  

In   questo   caso   c'è  un   problema:   si   tra:a  di  un   siero  eterologo   (tra   individui   si   specie  diverse),   e  

somministrandolo   si   ha   il   rischio   di   una   reazione   di   ipersensibilità   di   ,po   immediato   che   può  determinare  shock  anafila8co.

L’ipersensibilità  di   ,po   immediato   è  un   fenomeno  mediato   da  IgE,  an,corpi  adesi  sulla  membrana  delle  cellule  basofile  del  conne8vo.  

-­‐   Alla   prima   somministrazione   di   un   allergene   (i   sieri   sono   degli   eccellen,   allergeni)   avviene   la  

produzione  delle  IgE  che  si  andranno  a  legare  ai  rece:ori  delle  cellule  basofile.  -­‐   Alla  seconda   somministrazione   l'an,gene   si   va   a   legare   dire:amente  alla   IgE   adese   alle   cellule  

basofile  determinando  la  loro  degranulazione  con   liberazione  dei  mediatori  dell’infiammazione  che  causano  shock  anafila8co  e  broncocostrizione.

Il   rischio   di   ipersensibilità   di  ,po   immediato   lo   si   ha  solo   alla   seconda   somministrazione  quindi   si  

chiede  al  paziente  se  ha  già  ricevuto  un  siero  (es.  siero  an,-­‐vipera).  -­‐  Nel  caso  non  abbia  mai  ricevuto  un  siero  si  somministra  il  siero  immune  an,-­‐  tossina.

-­‐  Nel  caso  l’abbia  già  ricevuto  si  somministra  un  siero  an,-­‐tossina  di�erica  proveniente  da  un  animale  diverso  rispe:o  a  quello  che  aveva  già  ricevuto.  

Si  può  comunque  verificare  se  un  sogge:o  è  ipersensibile:  

si   somministra   una   piccola   quan,tà   di   siero,   inoculandola,   con   una   siringa   da   insulina,   per   via  so:ocutanea.  

-­‐   Se   il   paziente   non   è   ipersensibile   questa   reazione   non   avviene   e   si   può   procedere   alla  somministrazione  della  dose  adeguata  di  siero.

Page 37: Batteriologia Speciale

-­‐  Se  il  paziente  è  ipersensibile,  nel  giro  di  30,  la  parte  in  cui  è  stato  somministrato  il  siero  si  gonfierà  e  

diventerà  eritematosa.  L'an,gene  si  è  legato  alle  IgE,  le  quali  a  loro  volte  sono  legate  ai  mastoci,  e  ai  granuloci,  basofili,  e  si  ha  degranulazione  di  queste  cellule,  con  liberazione  dei  fa:ori  dell'immunità,  

e  si  ha  vasodilatazione,  iperemia  a8va,  edema.  In  questo  caso  useremo  la  Desensibilizzazione:

Si  inoculano  nel  sogge:o  per  3-­‐4  volte  a  distanza  di  30  minu,  quan,tà  modeste  ma  sempre  maggiori  

di  siero  (durante  le  inoculazioni  si  ha  un  leggero  coinvolgimento  dei  mastoci,  ma  non  infiammazione  sistemica).  

Queste   dosi  via  via  crescen,   hanno   fa:o   si  che  mastoci,   e   basofili   liberassero   i  mediatori  chimici  dell’infiammazione  in  modo  graduale  senza  quindi  causare  shock  anafila8co.  Alla  fine  del  processo  di  

densensibilizzazione  i  mastoci,   e   i  basofili  hanno  esaurito   i  mediatori  dell’infiammazione  e   la  dose  

intera  di  siero  non  darà  reazioni  allergiche.

DiagnosiLa  diagnosi   di  laboratorio  avviene  dopo   che   il  paziente  è  stato  curato,  per  verificare   se  effe8vamente   si  tra:ava  di  un  ceppo  tossigeno  di  C.  Diphtheriae.  

Isolamento  e  idenIficazioneSi  isola  il  germe  e  lo  si  fa  crescere  in  un  terreno  solido  seleCvo  ricco  di  potassio  (terreno  di  Loeffer):

Le   colonie   sono   grigio-­‐nerastre,   con   varian,   de:e  mi,s   (piccole,   lisce,   nere),   gravis   (pia:e   e   grigie)   e  intermedia.  

Test  di  tossinogenesiServe  a  dimostrare  che  questo  germe  sia  tossigeno  e  quindi  lisogeno.  

-­‐Metodo  in  vivo  su  cavie-­‐Metodo  in  vitro:  prova  di  Elek  

si  tra:a  di  un'immunoprecipitazione  in  agar.  

Si  semina  il  ceppo  che  abbiamo  isolato  su  una  piastra  di  agar.Ad  un  po'  di  distanza  seminiamo  un  ceppo  di  controllo,  che  sappiamo  essere  sicuramente  tossigeno.  

Al  centro  si  fa  un  buco  e  si  me:e  l'an,-­‐tossina  che  può  diffondere  nella  piastra.  Se  il  ceppo  è  tossigeno  ci  sarà  un  punto  in  cui  la  tossina  e  l'an,-­‐tossina  (quella  del  ceppo  di  controllo  e  

quella   del   ceppo   che   ci   interessa,   se   è   un   ceppo   tossigeno),   verranno   in   conta:o,   formando   un  

complesso   immune   che   precipiterà   nell'agar   determinando   una   barra   di   precipitato   opaca   (l'agar   è  trasparente),  secondo  un  angolo  di  circa  45°.  

Se  il  ceppo  non  è  tossigeno  non  avremo  questa  situazione.

La  diagnosi   di  laboratorio   ci   dà  la  conferma  dell’avvenuta  infezione  da  corineba:erio   di�erie;   Il  paziente  

verrà  quindi  tra:ato  anche  con  farmaci  an,-­‐microbici,  che  avranno  bisogno  di  qualche  giorno  per  agire,  ma  che  perme:eranno  di  eliminare  anche  il  germe,  oltre  che  la  tossina.

Page 38: Batteriologia Speciale

Introduzione cocchi gram-positiviIl  genere  Staphylococcus  e  il  genere  Streptococcus  comprendono  la  maggior  parte  dei  cocchi  Gram-­‐posi,vi  

patogeni  per  l’uomo.Staphylococcus  si  dispongono  in  ammassi  irregolari  

Streptococcus  si  dispongono  in  catene  più  o  meno  lunghe  

Test  della  catalasi  permeJe  di  discriminare  stafilococchi  da  streptococchi

Si  basa  sul  fa:o  che  gli  streptococchi  sono  catalasi  nega,vi  mentre  gli  stafilococchi  sono  catalasi  posi,vi.  Gli  streptococchi,  quindi  non  sono  in  grado  di  conver,te  l’acqua  ossigenata  prodo:a  dal  metabolismo  ba:erico  

all’esposizione  all’ossigeno  e  quindi  se  fa8  crescere  in  presenza  di  ossigeno  senza  una  fonte  esogena  di  catalasi  ques,  microrganismi  non  crescono,  muoiono  (gli  streptococchi  devono  essere  fa8  crescere  su  agar-­‐

sangue).

-­‐-­‐>  Viene  messo  su  un  vetrino  portaogge8  una  goccia  di  acqua  ossigenata  e  successivamente  vengono  aggiun,  i  ba:eri  alla  goccia  di  acqua  ossigenata:  

• se  producono  catalasi  (catalasi  posi;vo):  si  formano  delle  bollicine  di  ossigeno  perché  la  catalasi  converte  il  perossido  di  idrogeno  in  acqua  e  ossigeno.

• se  non  producono  catalasi  (catalasi  nega;vo)  non  vedremo  quelle  bollicine.  

È  un  test  primario  di  iden,ficazione,  cioè  sono  i  test  più  semplici,  in  pochi  secondi,  già  consentono  di  dare  delle  informazioni  al  fine  di  procedere  con  la  iden,ficazione  del  germe,  circa  l’appartenenza  di  questo  a  un  

gruppo  o  a  un  altro.

Differenze  nel  pus  prodoJo  ci  permeJe  di  discriminare  stafilococchi  da  streptococchi

•  Staphylococcus  aureus  produce  un  pus  compa:o,  giallastro-­‐biancastro,  inodore  che  non  tende  a  infiltrare.  Il  germe  tende  a  rimanere  localizzato  nella  massa  di  pus  determinando  infezioni  di  ,po  

suppura,vo,  ascesso  (ad  esempio  il  foruncolo  che  è  l’ascesso  più  comune  e  semplice)

• Streptococcus  pyogenes  produce  un  pus  fluido,  verdastro  e  maleodorante.  Che  differenza  ci  sarà  

nell’avere  ques,  due  ,pi  diversi  di  pus.  Il  germe  invade  molto  più  rapidamente  i  tessu,  grazie  a  enzimi  

che  possono  degradare  i  tessu,  e  quindi  fanno  sì  che  l’infezione  riesca  rapidamente  a  disseminarsi  dal  sito  di  infezione  iniziale.  

Page 39: Batteriologia Speciale

Stafilococchiforma:  coccoide

Colorazione:  gram-­‐posi,vi  Capsula:  acapsula,  (ad  eccezione  di  stafilococco  aureus)

Mo;lità:  immobiliSporificazione:  asporigeni

Metabolismo:  anaerobi  facolta,vi  (fermentano  il  glucosio  ma  per  loro  l’ossigeno  non  è  tossico)

                         non  esigen,  dal  punto  di  vista  nutrizionale  (crescono  su  qualsiasi  ,po  di  terreno)Disposizione:  ammassi  irregolari  (a  grappolo  d’uva)  poichè  si  dividono  in  tu8  i  piani  dello  spazio.

catalasi  pos;vi

alofili  (crescono  ad  elevata  concentrazione  osmo,ca):  terreno  sele8vo  e  differenziale  agar  sale-­‐mannite

Emoli;ci  (fa:ori,  tossine  che  perme:ono  di  degradare  le  cellule  eucario,che),  

Condizioni  ambientali:  10°  -­‐  45°  C                sono  in  grado  di  replicarsi  in  diverse  condizioni  ambientali;  ciò         pH  4,2  -­‐  9,3          aumenta  la  diffusione  del  germe  

Test  della  coagulasi  permeJe  di  discriminare  le  varie  specie  di  stafilococchiSi  basa  sulla  presenza  dell’enzima  catalasi  che  converte  il  fibrinogeno  in  fibrina.

-­‐Staphylococcus  aureus  è  coagulasi  posi,vo-­‐  Tu8  gli  altri  stafilococchi  sono  coagulasi  nega,vi

Il  test  ci  perme:e  di  iden,ficare  Stafilococcus  Aureus  che  è  la  specie  più  patogena  per  l’uomo.

-­‐-­‐>  Si  u,lizza  del  plasma  fresco  di  coniglio  all’interno  del  quale  venivano  inseri,  gli  stafilococchi.  -­‐ se  producono  coagulasi  (coagulasi  posi;vo)  determina  la  coagulazione  del  plasma  di  coniglio,  siamo  di  

fronte  a  Staphylococcus  aureus-­‐ se  non  producono  coagulasi  (coagulasi  nega;vo)  non  determina  la  coagulazione  del  plasma,  siamo  di  

fronte  a  tu:e  le  altre  specie  di  stafilococco.  

Alcune  specie  sono  comuni  commensali  della  cute  di  mammiferi  e  di  alcuni  uccelli,quindi  si  ritrovano  sulla  

cute  di  mol,  animali,  tra  cui  l’uomo.Stafilococco  aureus  rappresenta  uno  dei  più  frequen,  e  comuni  agen,  infe:an,  per  l’uomo.

meccanismo  patogenico  basato  su  tossine  Abbiamo  parlato  in  questo  periodo  dei  micoba:eri  che  sono  ba:eri  che  danno  infezioni  persisten,,  che  

danno  la  formazione  di  lesioni  ,piche  che  sono  i  granulomi;  sono  germi  un  po’  par,colari  e  devono  la  loro  patogenicità  al  fa:o  di  essere  in  grado  di  replicarsi  nelle  cellule  fagocitarie.  Sono  quindi  germi  totalmente  

diversi  da  ques,.

Gli  stafilococchi,  in  par,colare  Staphylococcus  aureus,  devono  la  propria  virulenza  prevalentemente  a  fa:ori  di  superficie  e  a  fa:ori  secre,.  Quindi  è  completamente  diverso  il  quadro  che  si  genera.  Il  microrganismo  in  

questo  caso  ha  dei  fa:ori  associa,  alla  sua  superficie  e  dei  fa:ori  che  secerne,  enzimi  e  tossine  che  sono  loro  le  responsabili  principali  della  patogenicità  del  germe.

Quindi  l’infezione  è  completamente  diversa.  Staphylococcus  aureus  è  il  proto,po  di  microrganismo  in  grado  

di  dare  infezione  perché  è  in  grado  di  sinte,zzare  e  secernere  una  varietà  enorme  di  enzimi  e  tossine.

Page 40: Batteriologia Speciale

STAPHYLOCOCCUS AUREUS Si  differenzia  dagli  altri  stafiloccocchi  sulla  base  di:

• Produzione  della  coagulasi

• Capacità  di  fermentare  il  mannitolo  (acidifica  il  terreno  agar  sale-­‐mannite)

• Produzione  di  un  pigmento  giallo-­‐arancio  (da  qui  deriva  il  nome  della  specie  aureus)

• presenza  della  capsula  

Fattori di virulenzaIl  ba:erio  deve  la  sua  virulenza  in  parte  a  fa:ori  presen,  sulla  superficie  del  ba:erio,  in  parte  a  fa:ori  che  

esso  secerne.

FATTORI  DI  SUPERFICIE:

• Capsula  è  lo  strato  più  esterno  con  funzione  di:o Resistenza  alla  fagocitosi  non  immune  (quella  che  avviene  prima  della  produzione  di  Ac)

o Formazione  di  biofilm  che  si  forma  dalla  fusione  delle  capsule  dei  ba:eri  in  una  colonia  

ba:erica.  Il  biofilm  è  dato  quindi  da  un’unica  grande  capsula  ba:erica  impermeabile  agli  an,bio,ci.

Di  solito  queste  colonie  ba:eriche  si  situano  su  superfici  difficilmente  arrivabili  come  protesi,  valvole  cardiache...  Per  ovviare  a  questo  problema  a:ualmente  vengono  impiantate  

protesi  (sia  ortopediche  che  cardiache)  contenen,  dosi  di  an,bio,co.

• PepIdoglicano  pluristra,ficato  con  funzione  di:

o s,molazione  della  produzione  di  IL-­‐1  -­‐-­‐>  azione  pirogenao a8vazione  del  complemento

o s,molazione  dell’aggregazione  di  polimorfonuclea;

• Polisaccaride  A  (acido  teicoico)  con  funzione  di:

o adesione  alle  superfici  mucose  mediante  il  legame  alla  fibronec,na

• Proteina  A  con  funzione  di:

o legame  con  il  Fc  delle  IgG  che  blocca  il  processo  di  opsonizzazione  ba:erica.

• Coagulasi  legata  (enzima  coagulasi  che  converte  il  fibrinogeno  in  fibrina  formando  un  coagulo)  con  funzione  di:

o Aggregazione  degli  stafilococchi  a#orno  al  coagulo  che  a  sua  volta  determina:

Mime,smo  del  germe,  i  ba:eri  rives,,  da  fibrina  non  saranno  più  riconosci,  come  an,geni  non  self  dalle  APC

Infezione  di  ,pi  suppura,vo  con  il  germe  che  rimane  localizzato.

FATTORI  SECRETI:

• Coagulasi  libera  con  le  stesse  funzioni  della  coagulasi  legata

• Stafilochinasi  ha  a8vità  fibrinoli;ca  (converte  il  plasminogeno  in  plasmina).  In  questo  modo  può  degradare  il  coagulo  di  fibrina  e  dalla  sede  iniziale  disseminarsi  nei  vari  tessu,.

Page 41: Batteriologia Speciale

• Ialuronidasi  che  degrada  l’acido  ialuronico  (presente  nella  sostanza  fondamentale  del  conne8vo).  Agisce  

da  fa:ore  diffusore,  facilitando  la  disseminazione  nei  vari  tessu,

• Lipasi  che  neutralizza  l’aCvità  an;ba#erica  del  sebo.  Favorisce  la  colonizzazione  della  cute.

• Nucleasi

Comunque  non  tu8  gli  stafilococchi  producono  tu8  gli  enzimi  in  egual  misura;  di  conseguenza  vi  saranno  -­‐ceppi  che  tenderanno  a  rimanere  più  localizza,  (quelli  che  sinte,zzano  più  coagulasi)  

-­‐ceppi  che  tenderanno  a  diffondere  (quelli  che  sinte,zzano  più  stafilochinasi)

ESOTOSSINE:  

• Tossine  citoliIche  tossine  che  uccidono  le  cellule  eucario,che  portandole  a  lisi.  (sono  de:e  emolisine  poichè  in  agar-­‐sangue  determinano  l’uccisione  dei  globuli  rossi,  messa  in  evidenza  dall’alone  di  emolisi;  

verosimilmente  se  uccidono  i  globuli  rossi  saranno  anche  in  grado  di  uccidere  altre  cellule  eucario,che).L’azione  citoli,ca  delle  tossine  è  svolta  a:raverso  due  meccanismi:

-­‐  formazione  di  pori:  si  integra  nella  membrana  cellulare  formando  dei  pori  che  provocano  uno  squilibrio  

ele:roli,co  e  portano  a  lisi  la  cellula.-­‐  danneggiamento  della  membrana:  hanno  a8vità  di  ,po  enzima,co  sui  componen,  di  membrana,  per  

esempio  le  fosfolipasi  oppure  la  sfingomielinasi,  cioè  enzimi  in  grado  di  degradare  la  sfingomielina,  la  fosfa,dilcolina  o  il  fosfa,dilinositolo  delle  membrane  cellulari.

o  alfa-­‐tossina:  forma  i  pori

citoli,ca  per  vari  ,pi  cellulari  in  par,colare  per  piastrine  e  monoci,.  o beta-­‐tossina:  scinde  la  sfingomielina

o delta-­‐lisina:  forma  i  pori  citoli,ca  per  macrofagi,  linfoci,,  polimorfonuclea,

o gamma-­‐lisina:  (formata  da  2  componen,)

o leucocidina  di  Panton-­‐Valen;ne:  forma  i  poria8va  su  macrofagi,  linfoci,,  polimorfonuclea,

  l’azione  delle  varie  tossine  sui  polimorfonuclea,  determina  il  rilascio  dei  fa:ori  di  infiammazione     che  provocano  necrosi  ,ssutale.

Gli  S.  aureus  non  producono  tu:e  le  tossine  citoli,che:  alcuni  produrranno  alfa-­‐tossina,  altri  beta-­‐tossina...  

Comunque  tu8  gli  S.  aureus  producono  almeno  una  tossina  citoli,ca.

• Enterotossine:  determinano  tossinfezione  alimentare  (vomito  e  diarrea)Proteina  a  singola  catena  polipe,dica:

-­‐  esistono  8  ,pi  an,genici,  tu8  con  i  medesimi  effe8

-­‐  termostabili  (100°  per  30  minu,)-­‐  Acido-­‐resisten,  (resistono  ai  succhi  gastrici)

La  tossinfezione  alimentare  stafilococcica  è  una  intossicazione:  non  è  data  dall’infezione  del  S.  aureus  ma  dall’inges,one  di  alimen,  dove  S.  aureus  si  è  precedentemente  replicato  rilasciando  l’enterotossina;  il  

germe  può  non  essere  ingerito,  e  se  ingerito  non  ha  alcun  ruolo  nella  patogenesi  poichè  a  livello  

intes,nale  viene  quasi  sempre  degradato  dagli  acidi  biliari.  (‘’si  tra:a  di  una  intossicazione  alimentare  non  di  una  infezione’’).

I  cibi  dove  più  frequentemente  si  trovano  enterotossine  sono  i  cibi  che  vengono  mangia,  in  un  secondo  momento  rispe:o  alla  co:ura  e  dove  il  ba:erio  possa  trovare  un  eccellente  terreno  di  coltura  (es:  roast  

beef  che  può  essere  mangiato  alcune  ore  dopo  la  co:ura  dove  il  ba:erio  trova  un  brodo  di  carne,  terreno  

Page 42: Batteriologia Speciale

di  coltura  o8male).

Azione  delle  enterotossine:  

1. s,molano  i  rece:ori  della  mucosa  gastro-­‐intes,nale  a  produrre  impulsi  nervosi  ai  centri  so:ocor,cali  del  vomito  a:raverso  afferenze  centrali.  Questa  s,molazione  non  viene  inibita  da  

farmaci  an,eme,ci.

2. Determinano  shock-­‐tossico:  le  enterotossine  sono  dei  super-­‐an,geni,  proteine  in  grado  di  a8vare  i  linfoci,  T  in  maniera  policlonale,  infa8  non  vengono  processate  dalle  APC  ma  si  legano  

dire:amente  al  TCR.  In  questo  modo  viene  meno  la  restrizione  data  dall’interazione  di  si,  specifici  di  MHC  con  i  si,  specifici  del  TCR  e  quindi  possono  a8varsi  numerosissimi  linfoci,  T.  

L’a8vazione  massiva  di  linfoci,  T  determina  un  enorme  rilascio  di  TNF-­‐alfa,  IL-­‐1  e  IL-­‐6  che  causano  

shock  tossico.3. Azione  pirogena,  data  dall’aumento  della  concentrazione  di  IL-­‐1

• Tossine  dello  shock  tossico  (TSST-­‐1)  de:e  anche  tossine  pirogeniche.

Condividono  le  cara:eris,che  di  pirogenicità  e  superan,genicità  con  le  enterotossine.  Determinano  

quindi  shock  tossico.  

• Tossine  epidermoliIche    determina  la  sindrome  della  cute  sco#ata  da  stafilococco:la  tossina  diffonde  per  via  ema,ca,  raggiunge  lo  strato  granuloso  dell’epidermide  dove  si  a8va.  Agisce  

provocando  la  ro:ura  dei  desmosomi  che  causa  il  distacco  di  ampie  zone  di  epidermide.  

ClinicaLa  patogenicictà  del  ba:erio  si  esplica  si  due  livelli:  mala8e  dovute  a  infezione  ba:erica  e  mala8e  dovute  

alla  liberazione  di  tossine

Malattie dovute ad infezione battericaL’infezione  avviene  per  conta:o:  S.  Aureus  è  un  commensale  molto  abbondante  a  livello  di  cute  e  mucose;  

se  le  barriere  meccaniche  presentano  delle  lesioni,  si  aprono  le  porte  d’entrata  al  ba:erio.

• Infezioni  cutanee

o Follicolite:  infiammazione,  produzione  di  essudato  e  necrosi  a  livello  del  follicolo  pilifero  (es:  orzaiolo,  quando  viene  infe:ato  un  follicolo  pilifero  alla  base  delle  palpebre).

o Foruncolosi:  deriva  dalla  follicolite;  vari  foruncoli  possono  unirsi  tra  loro  formando  i  favi,  con  

estensione  dell’infezione  al  so:ocutaneo.o Impe5gine  stafilococcica:  infezione  superficiale  comune  nei  bambini.  Si  forme  una  pustola  

che  va  incontro  a  ro:ura  e  formazione  di  crosta.o infezione  di  ferite:  possibilità  di  infezione  sia  nelle  ferite  da  corpo  estraneo  sia  in  quelle  

chirurgiche.

• Ba#eriemia  da  stafilococco.  Può  giungere  al  distre:o  ema,co  a  par,re  da  una  infezione  cutanea  o  da  

una  ferita  infe:ata.  Quando  il  ba:erio  è  nel  sangue  può  raggiungere  vari  distre8  determinando:  o endocardi5

o osteomieli5

o artrite  seQcao ascessi  dissemina5  in  tuQ  gli  organi

Page 43: Batteriologia Speciale

Malattie dovute alla liberazione di tossine:

• intossicazione  alimentare  stafilococcica  

• sindrome  da  shock  tossico

• sindrome  della  cute  sco#ata  

o Generalizzata:  sindrome  di  ri>er

o Localizzata:  impe5gine  bollosa

Farmaco-resistenzaGli  stafilococchi  acquisiscono  molto  facilmente  farmaco  resistenza.  Negli  ul,mi  50  anni  si  sono  sviluppa,  ceppi  resisten,  alla  penicillina  e  ai  suoi  deriva,;  ciò  cos,tuisce  una  

delle  principali  cause  di  infezioni  nosocomiali  (infezioni  generate  in  ambiente  ospedaliero)

Si  ri,ene  che  oltre  il  90%  dei  ceppi  nosocomiali  ed  il  20-­‐30%  di  quelli  extransocomiali  di  S.  Aureus  siano  

resisten,  agli  an,bio,ci  beta-­‐la:amici.

La  farmaco-­‐resistenza  è  dovuta  a:

• Plasmidi  (extracromosomica)

• Mutazioni  dei  cromosomi

Diagnosi di laboratorioCampione:  essudato  cutaneo  o  prelievo  di  sangue  (emocoltura)

Terreno:  agar-­‐sangue  o  agar  sale-­‐mannite

L’iden,ficazione  può  essere  effe:uata  a:raverso-­‐Test  della  catalasi:  ci  dice  se  il  germe  è  uno  stafilococco

-­‐Test  della  coagulasi:  ci  dice  se  la  specie  di  stafilococco  è  Aureus-­‐Test  della  fermentazione  della  mannite  (terreno  di  agar  sale-­‐mannite):  ci  dice  se  è  Aureus

Streptococchiforma:  coccoide  (a  fiamma  di  candela  nei  S.  pneumoniae)

Colorazione:  gram-­‐posi,vi  Capsula:

Mo;lità:  immobiliSporificazione:  asporigeni

Metabolismo:  anaerobi  facolta,vi  (metabolismo  fermenta,vo  omola8co)

                         esigen,  dal  punto  di  vista  nutrizionale,  poichè  non  sinte,zzano  alcuni  amminoacidi,  vitamine,                              purine,  pirimidine.  Richiedono  terreni  ricchi  per  la  crescita  ed  elevata  tensione  di  CO2.

Disposizione:  catenelle

catalasi  nega;vi  (infa8  crescono  bene  su  agar  sangue  poichè  la  catalasi  è  conferita  dai  GR)

Emoli;ci  (fa:ori,  tossine  che  perme:ono  di  degradare  le  cellule  eucario,che)

Page 44: Batteriologia Speciale

ClassificazioneEsistono  due  ,pi  di  classificazione:

Classificazione di BrownSi  basa  sulle  proprietà  emoli;che  dei  ceppi;  ci  consente  di  fare  una  prima  discriminazione  quando  gli  

streptococchi  vengono  fa8  crescere  in  agar-­‐sangue

• Alfa-­‐emoli;ci:  producono  un  alone  di  emolisi  incompleto  (sono  sempre  visibili  emazie  inta:e)  di  colore  

verdastro  dovuto  alla  trasformazione  metabolica  dell’emoglobina  in  biliverdina  (per  questo  vengono  

anche  defini,  Viridan5)Tra  gli  alfa-­‐emoli,ci  abbiamo:

-­‐  Streptococco  pneumoniae

• Beta-­‐emoli;ci:  producono  un  alone  di  emolisi  ben  evidente.

Tra  i  beta-­‐emoli,ci  avremo  gli  streptococchi  più  virulen,  come:

-­‐  Streptococco  Pyogenes  -­‐  Streptococco  AgalaQe

• Gamma-­‐emol;ci:  non  producono  l’alone  di  emolisi;  sono  situa,  nell’intes,no  e  se  escono  da  questo  distre:o  possono  causare  infezioni  gravi.

Classificazione di LancfieldSi  basa  sul  carboidrato  C,  carboidrato  di  parete  che  determina  la  specificità  an,genica  dello  streptococco.  Esistono  20  gruppi:

-­‐gruppo  A  corrisponde  allo  S.  Pyogenes-­‐gruppo  B  corrisponde  allo  S.  Agala8ae

Tu:avia  non  vi  è  una  stre:a  corrispondenza  tra  specie  e  carboidra,  C,  infa8  vi  sono  numerose  specie  che  

hanno  diversi  carboidra,  C  e  che  quindi  appartengono  a  specie  diverse.

STREPTOCOCCUS PYOGENESDe:o  anche  streptococco  beta  emoli;co  di  gruppo  A.

Lo  spe:ro  d’ospite  è  ristre:o  all’uomo.  Esiste  la  possibilità  di  essere  portatori  sani:  il  15-­‐20%  dei  bambini  e  il  5%  degli  adul,  trasportano  il  ba:erio  

nella  faringe  e  nella  cavità  orale  senza  dare  manifestazioni  cliniche.

A  differenza  dello  stafilococco,  è  un  microrganismo  molto  invasivo:  dal  sito  d’infezione  iniziale  si  dissemina  

ai  vari  tessu,.

Fattori di virulenza

FATTORI  DI  SUPERFICIE:

• Capsula  cos,tuita  da  acido  ialuronico.  è  lo  strato  più  esterno  con  funzione  di:

o Resistenza  alla  fagocitosi  non  immune  (quella  che  avviene  prima  della  produzione  di  Ac)o mime;smo  dovuto  al  fa:o  che  l’acido  ialuronico  è  un  normale  componente  dei  nostri  

tessu,

• PepIdoglicano  pluristra,ficato  con  funzione  di:

o s,molazione  della  produzione  di  IL-­‐1  -­‐-­‐>  azione  pirogenao a8vazione  del  complemento

Page 45: Batteriologia Speciale

o s,molazione  dell’aggregazione  di  polimorfonuclea;

• Acido  lipoteicoico  (LTA)  con  funzione  di:

o adesione  alle  superfici  mucose  ed  è  un  composto  tossico  per  alcuni  ,pi  cellulari

• Carboidrato  C  che  cos,tuisce  i  2/3  della  parete  conferendone  rigidità.  

o Cross-­‐reaCvità  con  una  glicoproteina  presente  nelle  valvole  cardiache-­‐-­‐>  determina  malaCe  autoimmuni  post-­‐streptococciche  (

• Proteina  M  principale  fa:ore  di  virulenza.

Esistono  più  di  100  siero,pi  di  proteina  M  ed  ogni  ceppo  ne  possiede  una  sola;  determina,  infa8,  la  

specificità  an,genica.  

Stru:uralmente  è  formato  da  un  dimero:-­‐  porzione  C-­‐terminale:  ancorata  alla  parete  del  ba:erio

-­‐  porzione  N-­‐terminale:  regione  ipervariabile  responsabile  della  specificità  sierologica  e  delle  varie  

funzioni.  Rappresenta  anche  la  regione  immunogena  (su  cui  agiscono  gli  an,corpi).  Gli  an,corpi  an,-­‐proteina  M  sono  gli  unici  an,corpi  efficaci  contro  lo  streptococco  pyogenes.  

Esistono  proteine  M  di  classe  I  e  di  classe  II.  

o Ha  funzione  di  adesina  che  a  seconda  del  siero,po  può  avere  la  capacità  di  legarsi  a  varie  molecole:

-­‐ fibrinogeno  (blocca  l’a8vazione  del  C  per  via  alterna,va)-­‐ proteina  H  regolatrice  del  C  (interferisce  con  la  deposizione  dei  fa:ori  

complementari  sulla  superficie  del  m.o.  e  accelera  la  degradazione  di  C3b,  

prevenendo  la  fagocitosi)o Cross-­‐reaCvità,  I  ceppi  di  entrambe  le  classi  possono  causare  mala8e  suppura,ve  e  

glomerulonefrite,  ma  solo  quelli  di  classe  II  causano  febbre  reuma,ca  poichè  contengono  una  regione  altamente  conservata  con  epitopi  reumatogeni  che  inducono  una  risposta  

cross-­‐rea8va  nei  pazien,  affe8  da  febbre  reuma,ca.

FATTORI  SECRETI

• Streptolisina  O  (ossigeno-­‐labile)  si  lega  alle  molecole  di  colesterolo  degradando  le  membrane  di  varie  

cellule  tra  cui:  globuli  rossi,  macrofagi,  piastrine  polimorfonuclea,.  Opera  in  condizioni  di  anaerobiosi.

è  un  potente  immunogeno  (determina  la  produzione  massiccia  di  an,corpi)  che  vengono  misura,  per  diagnos,care  mala8e  post-­‐streptococciche;  tale  misurazione  è  de:a  ;tolo  an;streptolisina  O

• Streptolisina  S  (ossigeno-­‐stabile)  ha  le  stesse  funzioni  della  streptolisina  O,  operando  tu:avia  in  

condizioni  di  aerobiosi.

• Streptochinasi  ha  a8vità  fibrinoli;ca  (converte  il  plasminogeno  in  plasmina).  

• C5a  pepIdasi  degrada  il  C5a  riducendo  la  chemiotassi  dei  neutrofili  e  dei  fagociI

mononuclea,

Page 46: Batteriologia Speciale

• Deossiribonucleasi  

ESOTOSSINE:

• Esotossine  pirogeniche  streptococciche

Prodo:e  da  ceppi  lisogeni  per  un  fago.

Esistono  4  ,pi  sierologici  (speA,  speB,  speC,  speF).Le  esotossine  pirogeniche  sono  dei  super-­‐an;geni,  proteine  in  grado  di  a8vare  i  linfoci,  T  in  maniera  

policlonale,  infa8  non  vengono  processate  dalle  APC  ma  si  legano  dire:amente  al  TCR.  In  questo  modo  viene  meno  la  restrizione  data  dall’interazione  di  si,  specifici  di  MHC  con  i  si,  specifici  del  TCR  e  quindi  

possono  a8varsi  numerosissimi  linfoci,  T.  

L’a8vazione  massiva  di  linfoci,  T  determina  un  enorme  rilascio  di  TNF-­‐alfa,  IL-­‐1  e  IL-­‐6  che  causano  shock  tossico.

ClinicaMalattie STREPTOCOCCICHE

mucose Infezioni non invasive cutanee

Sindrome da shock tossico

Batteriemie primitive(senza focolaio riconosciuto)

Infezioni invasiveInfezioni invasive confocolaio riconosciuto

Scarlattina

Febbre reumaticaMalattie POST-STREPTOCOCCICHE (NON SUPPURATIVE) Glomerulonefrite acuta

PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com

MALATTIE STREPTOCOCCICHE

Localizzate (non invasive)Le  mala8e  streptococciche  non  invasive  possono  essere  localizzate  a  livello  di:

MUCOSE:

Faringotonsillite:  de:a  anche  angina  streptococcica  poichè  causa  dolore  (‘‘mal  di  gola’’).  Cara:erizzata  dalla  formazione  di  placche  (di  solito  sulle  tonsille)  contenen,  pus  ca8vo.  

Se  il  ba:erio  si  diffonde  ai  tessu,  adiacen,  può  dare  sinusite,  mastoidite,  o,te.  Se  non  tra:ata  con  an,bio,ci:

-­‐  produzione  di  Ac  che  possono  causare  mala8e  post-­‐streptococciche

-­‐  l’infezione  da  localizzata  può  diventare  sistemicaPiù  frequente  nei  bambini;  gli  adul,  tendono  negli  anni  a  immunizzarsi  grazie  all’incontro  coi  vari  ceppi  di  

streptococco.

CUTE:

ImpeIgine  o  piodermite:  infezione  cutanea  superficiale  che  si  presenta  come  un  grappolo  di  vescicole  che  progrediscono  dando  luogo  a  croste  color  miele

Page 47: Batteriologia Speciale

Erisipela:  infezione  dei  tessu,  cutanei  e  so:ocutanei  cutanea  e  so:ocutanea  che  progredisce  verso  gli  stra,  

inferiori.  

Fascite  necroIzzante:  l’infezione  dal  so:ocutaneo  si  estende  alle  fasce  muscolari.  Elevata  

Sistemiche (invasive)

Sindrome  da  shock  tossico  streptococcica  data  dalle  esotossine  pirogeniche  streptococciche

Febbre  puerperale    il  distacco  della  placenta  crea  una  porta  d’  entrata  per  il  microrganismo  che  può  essere  presente  ad  esempio  sulle  mani  di  un  operatore  sanitario.

Dall’utero,  l’  infezione  streptococcica  porta  immediatamente  il  germe  nel  sangue,  causando  ba:eriemia  che  

porta  a  morte.

Scarla:na:    si  verifica  in  individui  che  abbiano  sviluppato  una  ipersensibilità  ad  un  siero,po  di  esotossina  pirogenica  (es.  speA);  l’infezione  da  parte  di  un  altro  siero,po  di  esotossina  causerà  una  risposta  immune  

più  violenta  contro  la  componente  comune  della  esotossina  ma  non  causerà  alcuna  risposta  contro  la  

compnente  tossica  (per  questo  mo,vo  la  scarla8na  si  può  verificare  anche  più  di  una  volta  nello  stesso  individuo).

Si  manifesta  con  un  eritema  diffuso  che  risparmia  la  bocca,  lingua  a  lampone,  febbre  per  5-­‐10  giorni.

MALATTIE STREPTOCOCCICHE

Febbre  reumaIca,  coinvolge  diversi  appara,:  cuore,  ar,colazioni,  vasi  sanguigni,  tessu,  so:ocutanei.  

Si  manifesta  con:-­‐  Poliartrite  nel  75%  dei  casi

-­‐  Pancardite  (infiammazione  ,  tu8  i  tessu,  cardiaci)  che  determina  malaCa  cardiaca  reuma;ca  nel  30-­‐45%  dei  casi

Con  la  ,pica  la  presenza  di  noduli  di  Aschoff,  cos,tui,  da  linfoci,  e  macrofagi  aggrega,  intorno  a  deposi,  di  

fibrina.  La  presenza  di  correlazioni  an,geniche  tra  alcuni  epitopi  dei  vari  siero,pi  di  proteina  M  e  di  altri  an,geni  

streptococcici  con  componen,  del  tessuto  conne8vale  e  dei  tessu,  cardiaci  (miosina,  tropomiosina,  chera,na,  laminina...)  fornisce  un  adeguato  supporto  sperimentale  alla  ipotesi  che  a:ribuisce  un  ruolo  

patogene,co  di  rilievo  ad  una  elevata  risposta  immune  nei  confron,  di  alcuni  ceppo  streptococcici.

Verosimilmente  vi  saranno  alcuni  siero,pi  più  reumatogeni  di  altri;  quelli  risulta,  più  reumatogeni  sono  il  5  e  il  6.

Ad  esempio  una  faringo-­‐tonsillite  determina  l’iperproduzione  di  Ac  an,-­‐proteina  M.  La  mala8a  reuma,ca  

insorge  quindi  2-­‐3  se8mane  dopo  l’infezione  acuta  da  S.  pyogenes  quando  gli  Ac  prodo8  si  andranno  a  

legare  a  stru:ure  self  di  cuore  e  ar,colazioni;  a  questo  livello  si  instaurerà  una  risposta  infiammatoria  che  determinerà  il  danneggiamento  del  tessuto.

GlomerulonefrIte,  danno  che  interessa  la  membrana  basale  glomerurale.

La  patogenesi  è  causata  dalla  formazione  di  immunocomplessi  in  eccesso  in  seguito  a  faringo-­‐tonsillite  o  

impe,gine.  Tali  immunocomplessi  si  andranno  a  depositare  a  livello  della  MBG  dove  determineranno  una  risposta  infiammatoria  che  danneggia  il  tessuto.

Page 48: Batteriologia Speciale

La  reazione  infiammatoria  induce  l’esposizione  di  epitopi  crip,ci  sulla  membrana  basale  glomerulare  che  

cross-­‐reagiscono  con  gli  an,corpi  an,-­‐proteina  M  aumentando  il  danno  ,ssutale.

La  patologia  insorge  dopo  1-­‐4  se8mane  la  faringo-­‐tonsillite  o  dopo  3-­‐6  se8mane  dopo  l’infezione  cutanea.  Si  manifesta  con  edema,  ipertensione,  ematuria,  proteinuria,  diminui,  livelli  sierici  di  fa:ori  complementari.  

Le  lesioni  prolifera,ve  diffuse  dei  glomeruli  in  genere  si  risolvono  spontaneamente  in  se8mane,  mesi.

A  differenza  della  febbre  reuma,ca  non  si  ri,ene  che  la  profilassi  an,bio,ca  possa  prevenire  le  sequele  glomerulonefri,che.

DiagnosiCampioni:  tampone  faringeo,  essudato  cutaneo,  emocoltura

Terreno:  agar-­‐sangue

Iden;ficazione:  Test  di  emolisi-­‐-­‐>  dimostrare  che  il  ba:erio  sia  beta-­‐emoli,co      Test  della  bacitracina-­‐-­‐>  solo  il  pyogenes  è  sensibile  a  questo  an,bio,co

Test  di  Vick

Il  test  è  posi,vo  nel  caso  che  6-­‐8  ore  dopo  l’inoculo  di  0.1  ml  di  tossina  in  un  avambraccio  si  manifes,  una  

reazione  eritemato-­‐indura,va.  Nell’altro  braccio  viene  inoculata  tossina  ina8vata  al  calore  (controllo  nega,vo).  

  La  posi,vità  del  test  indica  mancanza  di  immunità  verso  la  SPE  inoculata,  mentre  l’assenza  di  reazione  significa  immunità  o  assenza  di  ipersensibilità.

TerapiaIn  S.  pyogenes  non  sono  mai  state  segnalate  resistenze  alla  penicillina  e  più  in  generale  ai  β-­‐la:amici.  Tu:avia,  nel  15-­‐20%  dei  casi  di  faringo-­‐tonsillite  il  tra:amento  con  penicillina  non  riesce  ad  eradicare  S.  

pyogenes.  Le  possibili  cause  sono:  -­‐dosaggio,  -­‐compliance,  

-­‐ tolleranza  del  ceppo  infe:ante  all’an,bio,co,  -­‐ ina8vazione  del  farmaco  ad  opera  di  β-­‐la:amasi  prodo:e  da  ceppi  commensali  orofaringei,  

-­‐ sede  intracellulare.S. pyogenes  può  acquisire  resistenza  verso  la  eritromicina.  Questa  resistenza,  più  diffusa  in  Italia  che  nel  

resto  d’Europa,  è  forse  dovuta  ad  un  uso  esagerato  di  macrolidi.

STREPTOCOCCO PNEUMONIAEBa:eri  a  trasmissione  aerogena  normalmente  presen,  nella  flora  microbica  della  naso-­‐faringe.  Se  

determina  infezione  può  causare  polmonite  pneumococcica.

Può  originare  due  ,pi  di  colonie:

1. Piccole  e  rugose,  nel  caso  in  cui  il  microrganismo  sia  privo  di  capsula;2. Grandi  e  rugose,  nel  caso  in  cui  il  microorganismo  sia  in  grado  di  produrre  capsula  (organismo  wildtype).

Le  colonie  invecchiando  presentano  margini  più  eleva,  con  al  centro  presentano  una  depressione:  prende  il  nome  di  colonia  a  cratere  o  a  pedina  di  dama.  

Questa  cara:eris,ca  depressione  centrale  dipende  dal  fa:o  che  il  microrganismo  produce  autolisine,  

enzimi  in  grado  di  degradare  la  parete  del  microrganismo,  quindi  capaci  di  portare  a  morte  il  ba:erio  stesso,  

Page 49: Batteriologia Speciale

una  volta  che  questo  sia  invecchiato.  Nella  parte  centrale  della  colonia  avremo,  quindi,  pneumococchi  più  

vecchi  rispe:o  a  quelli  nella  parte  marginale.Le  autolisine,  inoltre,  hanno  un  ruolo  importante  nella  virulenza  del  microrganismo:  la  loro  produzione  fa  sì  

che  lo  pneumococco  liberi  un  fa:ore  di  virulenza  altrimen,  contenuto  nel  citoplasma.

Su  agar-­‐sangue  le  colonie  rilasciano  un  alone  verdastro,  dovuto  al  fa:o  che  sono  ba:eri  alfa-­‐emoli,ci.  

Tu:avia  in  un  campione  di  espe:orato  sono  presen,  sempre  mol,  microrganismi  propri  della  cavità  orale,  

anch’essi  alfa-­‐emoli,ci.  

Test  per  discriminare  il  pneumococco  dagli  altri  alfa-­‐emoliIci:

• Sensibilità  all’Optochina,  lo  pneumococco  è  sensibile  e  gli  altri  viridan,  no;

• Fermentazione  dell’Inulina,  lo  pneumococco  è  l'unico  in  grado  di  fermentarla.

• Reazione  di  Rigonfiamento  Capsulare,  per  mezzo  di  An,corpi  contro  la  Capsula,  si  saggia  il  rigonfiamento  o  meno  della  capsula,  il  test  è  posi,vo  per  pneumococco;

• Solubilità  in  bile:  Se  sospendo  lo  pneumococco  in  un  terreno  contenente  dei  sali  biliari,  il  microorganismo  va  incontro  a  lisi  e  la  prove:a  da  torbida  diventa  limpida.  Il  saggio  è  importante  ed  è  forse  il  più  specifico  

tra  quelli  disponibili,  perchè  i  sali  biliari  favoriscono  il  rilascio  di  autoilisine  e  di  conseguenza  la  lisi  del  

microrganismo.  

Fattori di virulenza• Capsula,  fa:ore  di  virulenza  essenziale,  inibisce  la  fagocitosi  non  immune  (quella  non  mediata  da  Ac).

La  capsula  è  cos,tuita  da  oligosaccaridi  e  molto  ricca  di  acqua.  Ci  sono  più  di  100  ,pi  sierologici  di  capsula,  indica,  da  numeri.  Non  tu8  i  ,pi  capsula,  sono  ugualmente  patogeni  per  l'uomo:  dall'1  al  23  

sono  i  più  patogeni,  dal  24  in  poi  sono  associa,  quasi  prevalentemente  allo  stato  di  portatore.

La  resistenza  alla  fagocitosi  è  data  dalla  presenza  di  acqua  nella  capsula:  il  fagocita  non  riesce  a  fagocitare  lo  pneumococco  per  la  repulsione  tra  la  capsula  idrofila  e  la  membrana  fagocitaria  idrofobica

A  differenza  del  bacillo  tubercolare,  lo  pneumococco,  se  capsulato,  è  in  grado  di  resistere  alla  fagocitosi  alveolare  e  il  microrganismo  andrà  incontro  a  una  a8va  mol,plicazione.

Uno  pneumococco  acapsulato  non  sarà  in  grado  di  dare  alcuna  infezione.

• Pneumolisina  si  lega  alle  molecole  di  colesterolo  creando  pori  nelle  membrane  di  varie  cellule  tra  cui:  

globuli  rossi,  macrofagi,  piastrine  polimorfonuclea,.  Viene  rilasciata  in  seguito  a  lisi  del  germe.

Il  microrganismo,  nelle  fasi  iniziali  della  infezione,  sarà  prote:o  dall'a8vità  dei  fagoci,  perchè  dotato  di  

capsula;  nelle  fasi  successive,  invecchiando,  va  incontro  a  lisi  (ciò  non  accade  per  tu8  i  ceppi)  rilasciando  la  pneumolisina,  in  grado  di  distruggere  le  cellule  epiteliali  a  livello  polmonare  e  gli  stessi  fagoci,.  La  virulenza  

dello  pneumococco,quindi,  varia  nel  tempo.

• Neuroaminidasi,  decrementano  la  viscosità  del  muco  favorendo  l’esposizione  di  rece:ori  sulle  cellule  

epiteliali

• Pav-­‐A,  adesina  ed  invasina

Page 50: Batteriologia Speciale

ClinicaStreptococcus  Pneumoniae  è  un  membro  transiente  della  flora  normale  del  nasofaringe  di  10-­‐30%  di

sogge8  adul,,  fino  a  più  del  50%  nei  bambini.  I  siero,pi  6,  14,  18,  19,  e  23  sono  i  prevalen,  (causano  60-­‐80%  delle  infezioni).  

Il  microrganismo  alberga  quindi  come  normale  commensale,  in  un  numero  piu:osto  consistente  e  variabile  di  individui.  L'infezione  vera  da  pneumococco  è  un’infezione  endogena,  ovvero,  l'individuo  portatore  di  

pneumococco,  per  fa:ori  scatenan,  o  inducen,,  inizia  a  sviluppare  la  polmonite  pneumococcica.

Polmonite PneumoccicaÈ  la  polmonite  che  è  più  comune  rappresentando  il  75%  delle  polmoni,  contra:e  in  individui  sani  

Viene  definita  polmonite  lobare  poichè  coinvolge  un  intero  lobo  polmonare  e  in  questo  lobo  interessa  la  quasi  totalità  dei  tessu,.

In  prevalenza  endogena,  è  anche  possibile  che  l'individuo  possa  contrarre  l'infezione  dall'esterno.  Comunque,  affinché  l’infezione  abbia  inizio,  è  necessario  che  si  verifichi  un'alterazione  delle  normali  difese  

del  tra:o  respiratorio  quali:

• Rallentamento  del  riflesso  dell’epigloCde,  dovuto  ad  anestesia  o  intossicazione  alcolica.  Esso  può  

favorire  la  discesa  del  germe  dalle  vie  aeree  superiori  a  quelle  inferiori;

• Alterazione  dell’apparato  mucociliare  dovuto  a  fumo  di  sigare:a,  infezioni  virali  o  perfrigerazione  (rapido  abbassamento  di  temperatura).

• Alterazione  della  fagocitosi  alveolare,  la  repulsione  tra  capsula  idrofila  e  membrana  fagocitaria  idrofoba  è  accentuata  dall'accumulo  di  fluidi  negli  alveoli  che  si  può  avere  in  caso  di:

o insufficienza  cardiaca

o stasi  da  decubitoo polveri  inalate  irritan,

FASI  DELLA  POLMONITE  PNEUMOCOCCICA

1. Fase  conges;zia

Il  ba:erio  giunge  a  livello  alveolare  dove  NON  viene  fagocitato  dai  macrofagi  e  inizia  a  replicarsi.  Si  a8va  il  processo  infiammatorio  con  produzione  di  essudato  sieroso  che  facilita  la  disseminazione  del  

ba:erio  agli  alveoli  circostan,.

2. Fase  di  epa;zzazione  rossa

Gli  alveoli  si  riempiono  di  PMN,  compare  uno  strato  di  conges,one  vascolare  e  lo  stravaso  di  globuli  rossi.  All’esame  macroscopico  il  tessuto  appare  rossastro,  simile  al  fegato.

3. Fase  di  epa;zzazione  grigia

Si  ha  l’accumulo  di  fibrina  che  si  associa  ai  Gb  e  ai  Gb  riempiendo  gli  spazi  alveolari.  Gli  accumuli  di  

fibrina  sono  visibili  radiologicamente

4. Fase  di  risoluzioneSi  ha  il  riasorbimento  dell’essudato  e  la  rapida  uccisione  degli  pneumococchi.  

Page 51: Batteriologia Speciale

L’infezione  è  stata  eradicata  grazie  alla  produzione  di  Ac  an,  pneumococcici  capaci  di  rendere  

fagocitabili  i  ba:eri  da  parte  dei  fagoci,

COMPLICANZE  DELLA  POLMONITE  PNEUMOCOCCICA• Infiammazione  e  versamento  pleurico,  empiema• Ba#eriemia  nel  30%  dei  casi• Meningite  purulenta  pneumococcica  con  produzione  di  essudato• Pericardite  o  Endocardite  pneumococcica

La  mortalità  è  del  30%,  se  non  tra:ata,  e  del  5%  se  tra:ata  (non  par,colarmente  bassa  nonostante  la  

terapia  an,bio,ca).  

La  ba:eriemia  presenta  invece  mortalità  del  25%  anche  se  tra:ata.

Otite media acutaRappresenta  l’o,te  più  frequente  nei  nneuna,  (circa  1/3  dei  bambini  ha  un  episodio  entro  i  2  anni).  Può  causare  mastoidite  e  meningite

Infezione dei seni paranasaliL'infezione  del  seno  etmoidale  o  sfenoidale  (sinusite)  può  estendersi  alle  meningi,  provocando  meningite  ba:erica.  La  sinusite  può  divenire  cronica

Batteriemia Può  accompagnare  la  fase  acuta  di  una  polmonite,  o,te,  sinusite,  endocardite,  artrite.

VaccinazioneLa  vaccinazione  Pneumococcica  viene  effe:uata  u,lizzando  i  polisaccaridi  capsulari.Essendo  la  capsula  il  principale  fa:ore  di  virulenza,  la  produzione  di  an,corpi  an,-­‐capsulari  fa  sì  che  

l'individuo  sia  prote:o  dall'infezione.  

Il  problema  della  vaccinazione  consiste  nel  fa:o  che  i  polisaccaridi  sono  ca8vi  immunogeni  poichè  sono  

An,geni  T-­‐indipenden,  che  non  innescano  una  risposta  cellulo-­‐mediata,  non  avremo  la  produzione  di  cellule  della  memoria.  

La  risposta  sarà  di  ,po  IgM  mediata  priva  di  switch  iso,pico.

La  protezione,  dunque,  è  di  breve  durata  perché  l'individuo,  terminate  le  IgM  prodo:e  al  momento  della  vaccinazione,  non  riesce  più  a  fronteggiare  l'infezione,  in  caso  di  successiva  esposizione.

La  vaccinazione  an,-­‐pneumococcica,  non  obbligatoria,  insieme  alla  an,-­‐meningococcica  viene  effe:uata  

negli  infan,  affinché  un  bambino,  che  non  ha  avuto  alcun  conta:o  con  il  cocco  e  pertanto  più  susce8bile  

all'infezione,  sia  prote:o  per  un  certo  periodo  di  tempo.

Si  può  u,lizzare  per  adul,  ad  alto  rischio:  -­‐  adul,  affe8  da  anemia  falciforme  o  immunodepressioni  varie

-­‐  adul,  con  mala8e  cardiovascolari  (in  questo  caso  è  molto  importante:  l'insufficienza  cardiaca  facilita  

l'accumulo  di  fluidi  a  livello  alveolare  predisponendo  all'infezione  pneumococcica)-­‐  adul,  sani  di  oltre  65  anni

Page 52: Batteriologia Speciale

TerapiaÈ  un  germe  susce8bile  a  tu:e  le  terapie  an,bio,che:  negli  ul,mi  anni,  tu:avia,  è  sorto  un  incremento  di  

resistenza  alla  penicillina  e  anche  alle  cefalosporine.

Page 53: Batteriologia Speciale

Clostridiforma:  bastoncellari  

Colorazione:  gram-­‐posi,vi  Capsula:  acapsula,  (raramente  capsula,)

Mo;lità:  mobili  per  la  presenza  di  flagelli  peritrichiSporificazione:  sporigeni  (so:o  forma  di  spora  resistono  all’ossigeno)

Metabolismo:  anaerobi  obbliga,,  metabolismo  di  ,po  fermenta,vo  

catalasi  nega;vi  vengono  uccisi  dalla  presenza  di  ossigeno

Tu8  ques,  microrganismi  sono  cara:erizza,  dal  fa:o  di  produrre  delle  tossine  molto  poten,:  le  esotossine  dei  clostridi  sono,  infa8,  tra  i  più  poten,  veleni  che  si  conoscano.  La  loro  patogenicità  è  dovuta  quindi  

prevalentemente  alla  produzione  di  tossine.  

Per  alcuni  di  ques,  microrganismi  l'invasività  è  scarsa:  il  microrganismo,  localizzandosi  in  una  sede  

par,colare,  rilascia  le  tossine,  che  diffondendo  sono  responsabili  del  processo  patologico.  

Si  contano  diverse  specie,  tra  le  quali:

• Clostridium  Tetani,  agente  eziologico  del  Tetano;  

• Clostridium  Botulinum,  agente  eziologico  del  Botulismo;  

• Clostridium  Perfringens  responsabile  di  diverse  mala8e:  

o Infezioni  dei  tessu,  molli  (Gangrena  Gassosa,  Cellulite  Anaerobia);  o Mala8e  Enteriche  (Enterite  Necrosante,  Intossicazione  alimentare);

• Clostridium  Difficile,  agente  eziologica  della  Colite  Pseudomembranosa.  

CLOSTRIDIUM BOTULINUMBastoncello  GRAM-­‐posi,vo,  anaerobio  obbligato,  mobile,  sporigeno.Produce  la  neurotossina  botulinica

Classificazione

• Sulla  base  della  specificità  sierologica  della  neurotossina-­‐-­‐>  7  ,pi  (A-­‐G)

• sulla  base  delle  differenze  sierologiche-­‐-­‐>  4  gruppi  (I  -­‐  IV)

EpidemiologiaLe  spore  sono  ampiamente  diffuse  nel  suolo,  nei  sedimen,  (lacustri,  marini),  negli  intes,ni  di  mammiferi  (uomo  incluso),  uccelli  e  pesci.  

Siero,po  A-­‐-­‐>  Sta,  Uni,,  Cina,  Brasile,  Argen,na

Siero,po  B-­‐-­‐>  maggior  frequenza  in  Italia  ed  altri  paesi  europei

Siero,po  E-­‐-­‐>  maggior  frequenza  in  Scandinavia Il  Botulismo  è  una  mala8a  dei  paesi  fortemente  industrializza,,  raramente  si  vedono  casi  nei  paesi  poveri.  Sempre  più  frequente  verso  il  nord  Europa,  in  Giappone,  in  Italia  non  è  molto  diffusa.  

Gli  alimen,  a  rischio  in  Italia  sono  le  conserve  di  verdura,  specie  le  conserve  so:olio.  Nel  Nord  Europa,  alimen,  a  rischio  sono  gli  insacca,  in  generale.

Page 54: Batteriologia Speciale

In  Scandinavia,  il  salmone  affumicato(l'affumicatura,  infa8,  non  è  in  grado  di  uccidere  le  spore  presen,  nei  

sedimen,  marini  e  spesso  anche  nell'intes,no  dei  pesci  stessi)Molte  delle  mor,  in  culla,  invece,  sono  state  causate  da  tossinfezione  botulinica,  nel  caso  in  cui  i  neona,  

venivano  nutri,  con  il  ciuccio  inzuppato  nel  miele:  questo  alimento  è  infa8  ricchissimo  di  spore  di  C.Botunilum.

Tossina botulinicaLa  tossina  botulinica  è  formata  da  un’unica  catena  polipep,dica,  ripiegata  con  un  ponte  disolfuro  che  conne:e  la  catena  pesante  alla  catena  leggera.

•  catena  pesante  C-­‐terminale:  lega  i  rece:ori  bersaglio

•  catena  leggera  N-­‐terminale:  cos,tuisce  la  porzione  a8va  con  a8vità  di  pep5dasi  zinco-­‐dipendente

Viene  prodo:a  so:o  forma  di  pro-­‐tossina  che  si  a8va  in  seguito  ad  aCvazione  proteoli;ca:  proteasi  del  ba:erio  o  dell’ospite  tagliano  la  catena  in  corrispondenza  di  uno  specifico  sito  di  clivaggio  tra  le  due  catene;  

esse  rimangono  comunque  connesse  grazie  al  ponte  disolfuro

Azione:1. Adesione.  La  tossina  entra  in  circolo  e  si  lega  ai  rece:ori  di  membrana  di  cellule  nervose,  in  par,colare  

a  cellule  del  SNP  a  livello  della  placca  neuromuscolare

2. Internalizzazione.  Viene  internalizzata  a:raverso  endocitosi  mediata  dal  rece:ore.  Qua:ro  molecole  di  tossina  si  associano  in  modo  che  le  catene  pesan,  formino  un  canale  a:raverso  il  quale  passa  la  catena  

leggera.3. Azione  intracellulare.  L’azione  è  svolta  dalla  catena  leggera  che  ha  a8vità  di  pep;dasi  zinco-­‐

dipendente:  essa  degrada  proteine  necessarie  all’esocitosi  di  Ach  determinando  quindi  PARALISI  

FLACCIDA.I  primi  effe8  sono  sui  nervi  più  cor,  come  i  nervi  facciali;  via  via  colpisce  nervi  sempre  più  lunghi  fino  ai  

nervi  che  innervano  la  muscolatura  respiratoria.In  chirurgia  este,ca  il  botulino  viene  u,lizzato  proprio  per  paralizzare  parzialmente  i  muscoli  facciali,  in  

modo  da  diminuire  la  presenza  di  rughe.

Clinica

Botulismo  Alimentare.  È  una  intossicazione  alimentare  vera  e  propria,  dovuta  alla  inges,one  di  

neurotossina  botulinica  dire:amente  preformata  nell'alimento.  Il  botulinismo  alimentare  è  la  forma  più  nota  (non  più  frequente):  infa8  anche  il  nome  botulinum  deriva  da  

botolus  che  significa  salsiccia.  

La  salsiccia  è  fa:a  con  intes,no  riempito  di  carne  di  maiale  e  poi  sigillata:  se  al  suo  interno  è  presente  una  spora,  essa  troverà  le  condizioni  l’ambiente  ideale  per  replicarsi  e  produrre  neurotossina.

Altri  alimen,  a  rischio  sono  le  conserve  di  verdura  dove  si  possono  trovare  residui  di  terra  contenen,  spore.

Botulismo  Neonatale.  È  una  tossinfezione:  nel  neonato,  l'inges,one  anche  solo  della  spora  botulinica  può  

determinare  la  mala8a.  Un  neonato  non  ha,  infa8,  una  flora  microbica  intes,nale  in  grado  di  limitare  lo  sviluppo  del  microorganismo  e,  quindi,  l’infezione.  Se  il  neonato  ingerisce  le  spore  del  C.  Botulinum,  queste  

germinano  a  livello  intes,nale  e  si  mol,plicano  a8vamente,  producendo  la  neurotossina  dire:amente  

Page 55: Batteriologia Speciale

nell'intes,no.  Questo  comunemente  non  si  verifica  nell'adulto,  nel  quale  ci  può  essere  mol,plicazione  dei  

microorganismi,  ma  non  tale  da  causare  questo  ,po  di  tossinfezione.

Botulismo  Simil-­‐InfanIle.  Forma  di  botulismo  neonatale  nell'adulto,  che  si  verifica  nel  momento  in  cui  il  sogge:o  abbia  un  forte  dis-­‐microbismo  intes,nale  (carenza  di  flora  microbica).  

Molto  frequente  in  bambini  nutri,  con  il  miele  che  può  contenere  spore.

Botulismo  da  Ferita.  Simile,  nella  patogenesi,  al  tetano.  Il  microrganismo  prolifera  in  una  par,colare  ferita  e  

da  lì  diffonde  la  tossina.

L'iniziale  sintomatologia  è  aspecifica,  l'individuo  lamenta:-Diplopia,  visione  doppia;  -Disfagia,  difficoltà  nella  deglu,zione;-Disfonia,  difficoltà  nel  parlare.

DiagnosiLa  diagnosi  è  clinica:  bisogna  cercare  di  diagnos,care  il  prima  possibile  la  patologia  e  si  

può  dimostrare  in  maniera  postuma  la  presenza  della  tossina  nelle  feci  o  nell'alimento.

La  prova  biologica  non  viene  più  effe:uata,  un  tempo  erano  molto  usate:  nel  topo  si  inoculava  una  aliquota  dell'alimento  e  si  verificava  la  presenza  della  tossina.  

Oggi  si  usano  saggi  di  agglu,nazione  in  vitro  o  saggi  immunoenzima,ci.

TerapiaSi  somministrano  an,corpi  an,-­‐tossina  (an,siero  polivalente  A  B  E)  che  impediscono  alle  

tossine  libere  di  legare  i  rece:ori  sulle  cellule.

CLOSTRIDIUM TETANIBastoncello  GRAM-­‐posi,vo,  anaerobio  obbligato,  mobile,  sporigeno.Ha  una  forma  par,colare  de:a  a  racche:a  da  tennis  o  a  bacche:a  di  tamburo:  questo  perchè  la  spora  è  

molto  grande  e  provoca  il  rigonfiamento  sulla  membrana  dello  sporangio.

EpidemiologiaLa  spora  è  ubbiquitaria;  è  maggiormente  diffusa  nell’intes,no  di  mammiferi,  sopra:u:o  erbivori  e  nel  

suolo.

La  maggior  diffusione  è  nell’Africa  sub-­‐sahariana  dove  è  molto  diffuso  il  tetano  neonatale  dovuto  al  taglio  

del  cordone  ombelicale  in  condizioni  di  scarsa  sterilità.Nei  paesi  occidentali  si  può  entrare  in  conta:o  con  le  spore  in  seguito  ad  inciden,  stradali  dove  si  ha  

penetrazione  di  schegge  e  di  terra  in  ferite  lacero-­‐contuse  necro,che:  è  infa8  fondamentale  per  l’a8vazione  della  spora,  un  ambiente  anaerobio  che  si  ha  nelle  aree  necro,che  delle  ferite  lacero-­‐contuse;  

una  semplice  ferita  da  taglio  provoca  un  rischio  di  a8vazione  della  spora  pari  a  zero,  poichè  la  ferita  sarà  

ben  irrorata  e  quindi  ricca  di  O2  (anche  se  la  spora  riuscisse  ad  a8varsi  i  ba:eri  sarebbero  subito  uccisi  dalle  alte  concentrazioni  O2).

Tossine tetanicheI  microrganismo  è  in  grado  di  produrre  due  tossine:

Neurotossine (BoNT)

- Simili per struttura e meccanismo di azione- Relativamente termostabili (< 20 min a 80°C)- Protossine idrosolubili ad alto PM (150 KDa)clivate da proteasi batteriche o esogene- S-S Cys 429 e Cys 453

Struttura quaternariaA: dimeri, trimeri e più grandiE: monomero, dimeriB: dimero

Tossina progenitrice:complesso con proteine non tossiche3 forme: M, L, LLM: 300 KDa (BoNT + proteina non tossicae non emoagglutinante NTNH)L: 500 KDa [BoNT + emoagglutinine di 33KDa (HA-33) e 17KDa (HA-II) +NTNH]Altre proteine non emoagglutinanti

PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com

Page 56: Batteriologia Speciale

Tetanolisina:  è  un  emolisina  con  azione  simile  alla  streptolisina  degli  streptococchi.  Degrada  quindi  le  membrane  cellulari  portando  a  lisi  vari  ,pi  di  cellule.

Tetanospasmina:  è  la  tossina  che  causa  il  tetano.

Formata  da  una  singola  catena  polipep,dica,  cos,tuita  da:

• catena  pesante  B:  lega  i  rece:ori  bersaglio

• catena  leggera  A:  cos,tuisce  la  porzione  a8va

Viene  codificata  da  un  gene  plasmidico  e  viene  prodo:a  so:o  forma  di  pro-­‐tossina  che  si  a8va  in  seguito  ad  a8vazione  proteoli,ca:  proteasi  del  ba:erio  o  dell’ospite  tagliano  la  catena  in  corrispondenza  di  uno  

specifico  sito  di  clivaggio  tra  le  due  catene;  esse  rimangono  comunque  connesse  grazie  al  ponte  disolfuro.

Azione:

1.  Entra  nelle  terminazioni  nervose  di  un  motoneurone  della  regione  dove  è  penetrata  (ad  esempio  la  regione  in  cui  vi  è  una  ferita  lacero-­‐contusa).  A  differenza  della  tossina  botulinica  non  entra  in  circolo  

almeno  nelle  prime  fasi.

2. Migra  all’interno  dell’assone  per  trasporto  intra-­‐assonico  retrogrado  giungendo  fino  al  soma  del  

motoneurone

3. Si  diffonde  ai  neuroni  inibitori  presinap,ci  e  a  questo  livello  inibisce  il  rilascio  di  neurotrasme8tori  

inibitori  come  GABA  o  glicina-­‐-­‐>  si  ha  una  con,nua  a8vazione  dei  motoneuroni    che  provoca  la  contrazione  spas,ca  del  muscolo  de:a  appunto  tetano

La  tossina  passando  da  un  interneurone  all’altro  fa  in  modo  che  il  tetano  da  localizzato  diven,  generalizzato.

Patogenesi  del  tetano  (schema  riassun,vo)Tetano: patogenesi (1)

•Ferite•Lacerazioni•Ulcere cutanee•Cordone ombellicale (t . neonatorum)•Utero (post - abor tum, post - par tum)•Punture da iniezioni (tossico-dipendenti)

•Tessuto ischemico e /o necrot ico• I n f ezioni da piogeni•Sali di Ca++

Moltiplicazione locale

Penetrazione

Spora

Germinazione

Forma vegetativa

Tetanospasmina

Serbatoio naturale: intestino di mammiferi (erbivori), (uomo compreso, seppur transitoriamente)

spora ubiquitaria, abbondante nel suolo

PDF created with pdfFactory Pro trial version www.pdffactory.com

ClinicaTetano  localizzato  o  ascendente

Si  verifica  in  individui  parzialmente  immuni  nei  confron,  della  tossina  tetanica,  come  individui  vaccina,  che  non  hanno  effe:uato  i  richiami.

Page 57: Batteriologia Speciale

Interessa  i  muscoli  della  zona  della  ferita:  la  diffusione  della  ferita  è  per  via  nervosa  ascendente;  la  

diffusione  per  via  ema,ca  è  impedita  dalla  parziale  presenza  di  an,corpi  circolan,.Causa  lieve  trisma  (contrazione  spas,ca  dei  muscoli  masseteri)

Tetano  generalizzato  o  discendente

In  individui  non  immuni  la  tossina  può  diffondersi  andando  a  coinvolgere  più  terminazioni  nervose.  

• La  prima  manifestazione  avviene  a  livello  dei  muscoli  con  un  breve  decorso  neurale-­‐  muscoli  masseteri-­‐-­‐>  trisma

-­‐  muscoli  facciali-­‐-­‐>  riso  sardonico

• Successivamente  avremo  il  progressivo  interessamento  di  tu8  i  muscoli  (grazie  alla  diffusione  linfa,ca  ed  

ema,ca  della  tossina)  che  porta  a  tetano  generalizzato,  cara:erizzato  dalla  posizione  del  paziente  a  

opsitotono.  La  contrazione  simultanea  di  muscoli  agonis,  ed  antagonis,  può  provocare  gravi  fra:ure  ossee.  

Tetano  cefalico

forma  di  tetano  localizzato  in  cui  le  spore  penetrano  in  una  ferita  alla  testa  o  per  o,te  media.  Causano  

morte  veloce  del  paziente

Tetano  neonataleContaminazione  del  moncone  del  cordone  ombelicale.  Causa  morte  nel  95%  dei  casi.

VaccinoIl  vaccino  è  formato  da  un’anatossina,  tossina  tetanica  tra:ata  in  un  certo  modo  per  cui:  -­‐  ha  perso  le  capacità  tossiche  -­‐  ha  conservato  le  immunogeniche  

Si   formano   an,corpi   neutralizzan,,   ovvero   an,corpi   che   neutralizzano   l’a8vità   della   tossina   non  

perme:endo  il  legame  con  i  rece:ori  presen,  sulle  cellule  susce8bili.

CLOSTRIDIUM PERFRIGENSHa  le  cara:eris,che  dei  clostridi  con  l’eccezione  che  è  immobile.

I  C.  Perfrigens  producono  diversi  ,pi  di  tossine  (circa  10)

Sulla  base  delle  tossine  prodo:e  i  C.  Perfrigens  vengono  classifica,  in  tre  ,pi:  ,po  A,  ,po  B,  ,po  C.

La  spora  è  ubbiquitaria;  è  maggiormente  diffusa  nell’intes,no  di  mammiferi,  sopra:u:o  erbivori  e  nel  

suolo.

TIPO AIl  C.  Perfrigens  di  ,po  A  produce  i  seguen,  ,pi  di  tossine:

• alfa-­‐tossinaPrincipale  tossina  prodo:a  da  tu8  i  C.  Perfrigens.

Ha  a8vità  lec;nasica,  cioè  è  in  grado  di  digerire  la  lec,na  presente  sulle  membrane  biologiche  portandole  a  degradazione.

Page 58: Batteriologia Speciale

• teta-­‐tossina

è  un  emolisina  con  azione  simile  alla  streptolisina  degli  streptococchi.  Degrada  quindi  le  membrane  cellulari  portando  a  lisi  vari  ,pi  di  cellule.

• K-­‐tossinaHa  a8vità  collagenasica

• Mu-­‐tossina

Ha  a8vità  ialuronidasica

• Enterotossina

Ha  a8vità  tossica  sugli  enteroci,

Gangrena gassosa (micronecrosi anaerobica)Questo  processo  è  molto  rapido  e  di  difficile  controllo  a  tal  punto  che  spesso  si  ricorre  all’amputazione  di  un  

arto  per  bloccare  la  progressione  dell’infezione.

La  diagnosi  è  facilitata  dalla  palpazione  delle  ferite,  che  producono  un  cara:eris,co  crepi,o.

Tossinfezione alimentareCausata  dall’enterotossina  che  è  un  componente  stru:urale  dell’involucro  sporale;  viene  quindi  prodo:a  

nella  fase  di  sporulazione.Si  lega  ai  rece:ori  delle  cellule  intes,nali  provocando  la  formazione  di  pori  con  perdita  di  acqua  e  proteine  

nel  lume  intes,nale;  ciò  causa  diarrea  profusa  e  necrosi  degli  enteroci,.

Gli  episodi  tossinfe8vi  causa,  da  C.  Perfrigens  sono  in  genere  dovu,  all’inges,one  di  carne  contaminata  

con  spore  magari  co:a  al  sangue  (la  scarsa  co:ura  non  uccide  le  spore,  ma  anzi  le  a8va  alla  replicazione).  Nella  carne  parzialmente  co:a,  magari  lasciata  raffreddare,  i  ba:eri  trovano  le  condizioni  o8mali  per  

replicarsi.  Nell’intes,no  tenue  i  ba:eri  sporulano  producendo  quindi  le  enterotossine.

TIPO B e CIl  C.  Perfrigens  di  ,po  B  e  C  producono  i  seguen,  ,pi  di  tossine:

• beta-­‐tossina

Ha  azione  necro;zzante  che  determina  necrosi  trans-­‐murale.è  sensibilie  agli  enzimi  proteoli,ci  intes,nali  che  di  solito  sono  presen,  in  un  sogge:o  nutrito  

corre:amente.

Enterite necrosanteCausata  dalla  beta-­‐tossina  che  può  agire  SOLO  in  sogge8  con  gravi  deficit  di  enzimi  proteoli,ci  intes,nali:

-­‐malnutrizione  proteica-­‐dieta  ricche  di  patate  dolci  (che  contengono  inibitori  degli  enzimi  proteoli,ci)

La  mala8a  avviene  in  seguito  ad  inges,one  di  spore  contenute  nelle  carni,  che  sopravvivono  alla  co:ura,  vengono  ingerite  e  a  livello  intes,nale  germinano  con  produzione  di  beta-­‐tossina;  essa  provoca  la  

perforazione  della  parete  intes,nale  che  porta  alla  morte  nel  50%  dei  casi.

CLOSTRIDIUM DIFFICILEsi  ritrova  come  commensale  nell’uomo  nel  5-­‐20%  degli  individui.

Diventa  pericoloso  nei  sogge8  so:o  azione  prolungata  di  terapie  an,bio,che  e  in  par,colare  di  ampicillina  

Page 59: Batteriologia Speciale

e  cefalosporine  che  alterando  la  flora  ba:erica  commensale  favoriscono  il  mol,plicarsi  e  quindi  il  

sopravvento  del  C.  Difficile  (per  questo  di  rou,ne  viene  effe:uato  uno  screening  nei  pazien,  ospedalizza,).  Può  provocare  da  lieve  diarrea  a  colite  pseudomembranosa.

Tossine• tossina  A

o azione  chemiota8ca

o induce  la  produzione  di  citochine  con  ipersecrezione  di  fluidi

o necrosi  emorragica

• Tossina  B

o induce  la  depolimerizzazione  dell’ac,na  con  perdita  del  citoscheletro  cellulare

Queste  due  tossine  hanno  anche  a8vità  pro-­‐infiammatoria  per  cui  oltre  a  danneggiare  dire:amente  la  

mucosa  intes,nale  provocano  un  ulteriore  danno  evocando  la  risposta  infiammatoria.Come  nel  caso  di  corynebacterium  di�eriae  si  può  formare  una  pseudomembrana  dovuta  al  deposito  di  

fibrina  insieme  a  detri,  cellulari  e  ba:erici.

La  pseudomembrana  forma  un  velo  sulla  mucosa  intes,nale  che  blocca  completamente  gli  scambi  con  l’intes,no  e  se  la  zona  d’infezione  è  ampia  può  portare  anche  a  morte.

Page 60: Batteriologia Speciale

Bacilli forma:  bastoncellari  Colorazione:  gram-­‐posi,vi  

Capsula:  Mo;lità:  mobili  per  la  presenza  di  flagelli  peritrichi  o  immobili

Sporificazione:  sporigeni  (so:o  forma  di  spora  resistono  all’ossigeno)

Metabolismo:  anaerobi  obbliga,  (talvolta  aerobi)

BACILLUS ANTRACISFamiglia:  Bacilli

Genere:  Bacillus  Specie:  Antracis

StrutturaBastoncellareGram-­‐posi,vo

capsulato-­‐-­‐>  capsula  polipe,dica  formata  da  ac.  glutammicoimmobile  

sporigeno-­‐-­‐>  spore  ovali  disposte  al  centro  che  non  modificano  lo  sporangio

aerobio

Disposizione  tassonomica  a  canna  di  bambù

Può  originare  due  ,pi  di  colonie:

1. Piccole  e  rugose,  nel  caso  in  cui  il  microrganismo  sia  privo  di  capsula;2. Grandi  e  lisce,  nel  caso  in  cui  il  microorganismo  sia  in  grado  di  produrre  capsula  (organismo  wildtype).

Fattori di virulenza• Capsula

Codificata  da  geni  plasmidiciFormata  da  polimeri  di  acido  glutammico

-­‐  Inibisce  la  fagocitosi-­‐  poco  immunogenica  in  modo  da  potersi  mime,zzare,  sfuggendo  al  S.I.

• Tossina  carbonchiosa