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51 Basic Life Support (ERC 2005) La procedura di seguito descri1a si basa sulle linee guide dell'European Resuscita8on Council, ed è pensata per essere eseguita da chiunque. Per questo non richiede capacità mediche né l'u8lizzo di par8colari a1rezzature. Per questo è definito BLS Laico. La procedura che prevede l'u8lizzo di presidi (pallone Ambu, cannula faringea, defibrillatore semiautoma8co) è pensata per il personale medico infermieris8co e per i soccorritori cer8fica8 ed abilita8. Fare sempre riferimento al 118 prima di intervenire in qualunque modo sui pazien8 sopra1u1o se espos8 a trauma. Nel caso ci si trovasse nella situazione di dover applicare il BLS si consiglia fortemente, se si è a conoscenza di questa procedura, di intervenire. Valutazione della scena Prima di effe1uare qualsiasi azione su un sogge1o, il soccorritore deve accertarsi che la zona in cui agisce sia priva di pericoli: ad esempio occorre accertare che il sogge1o non sia a conta1o con par8 so1o tensione, che non vi siano odori di gas o liquidi, o cavi della luce. Nel caso in un cui la zona non sia sicura vanno avver8te le autorità competen8, come ad esempio i Vigili del fuoco. Se la zona è sicura, allora è possibile procedere con l'ABC della rianimazione cardiopolmonare. La rianimazione viene pra8cata esclusivamente su un sogge1o incosciente, che non risponde al richiamo verbale e agli s8moli taSli (per esempio, se scosso). Valutare se il sogge1o è viSma di un malore oppure di un trauma; nel secondo caso non muovere il paziente e conta1are immediatamente il 118. Valutazione dello stato di coscienza Come già descri1o in precedenza la valutazione segue la scala AVPU. L'A.V.P.U. è una scala di valutazione dello stato neurologico e di coscienza che viene u8lizzata dal personale volontario operante nel sistema di emergenza/urgenza extraospedaliero ed è un'alterna8va alla valutazione medica Glasgow Coma Scale (GCS). L'AVPU si valuta dalla risposta del paziente a s8moli esterni indoS dal soccorritore. Alert (vigile): in questa fase il paziente è sveglio e cosciente. Questo stato viene valutato posi8vamente se il paziente riesce a rispondere in maniera chiara a semplici domande quali "Cosa è successo?" o "Come si chiama?". Verbal (verbale): in questa fase il paziente risponde agli s8moli verbali a1raverso gli occhi, la voce (o bisbigli) o aS motori, ma risulta confuso o assopito

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Basic   Life   Support  (ERC  2005)

La  procedura  di  seguito  descri1a  si  basa  sulle  linee  guide  dell'European  Resuscita8on  Council,  ed  è  pensata  per  essere  eseguita  da  chiunque.  Per  questo  non   richiede  capacità  mediche  né  l'u8lizzo   di  par8colari  a1rezzature.  Per  questo  è  definito  BLS  Laico.  La  procedura  che  prevede  l'u8lizzo  di  presidi  (pallone  Ambu,  cannula  faringea,  defibrillatore  semi-­‐automa8co)   è  pensata  per   il  personale  medico-­‐infermieris8co  e  per  i  soccorritori  cer8fica8  ed  abilita8.

Fare  sempre  riferimento  al  118  prima  di  intervenire  in   qualunque  modo  sui  pazien8  sopra1u1o  se  espos8   a   trauma.   Nel   caso   ci   si   trovasse   nella   situazione   di   dover   applicare   il   BLS   si   consiglia  fortemente,  se  si  è  a  conoscenza  di  questa  procedura,  di  intervenire.

Valutazione  della  scena

Prima  di  effe1uare  qualsiasi  azione  su  un  sogge1o,   il  soccorritore  deve  accertarsi  che  la  zona  in  cui  agisce  sia  priva  di  pericoli:  ad  esempio  occorre  accertare  che  il  sogge1o  non  sia  a  conta1o  con  par8  so1o  tensione,  che  non  vi  siano  odori  di  gas  o  liquidi,  o  cavi  della  luce.  Nel  caso  in  un  cui  la  zona  non  sia  sicura  vanno  avver8te   le  autorità  competen8,   come  ad  esempio  i  Vigili  del   fuoco.   Se  la  zona  è  sicura,  allora  è  possibile  procedere  con  l'ABC  della  rianimazione  cardiopolmonare.

La   rianimazione   viene   pra8cata   esclusivamente   su   un   sogge1o   incosciente,   che   non   risponde   al  richiamo  verbale  e  agli  s8moli  taSli  (per  esempio,  se  scosso).  Valutare  se  il  sogge1o  è  viSma  di  un  malore   oppure   di   un   trauma;   nel   secondo   caso   non   muovere   il   paziente   e   conta1are  immediatamente  il  118.

Valutazione  dello  stato  di  coscienza

Come  già  descri1o  in  precedenza  la  valutazione  segue  la  scala  AVPU.

L'A.V.P.U.   è  una  scala  di   valutazione  dello   stato   neurologico  e  di  coscienza  che  viene  u8lizzata  dal  personale  volontario  operante  nel   sistema   di   emergenza/urgenza   extraospedaliero   ed   è  un'alterna8va  alla  valutazione  medica  Glasgow  Coma  Scale  (GCS).

L'AVPU   si   valuta   dalla   risposta   del   paziente   a   s8moli   esterni  indoS  dal  soccorritore.

• Alert   (vigile):   in   questa   fase   il   paziente   è   sveglio   e  cosciente.  Questo  stato  viene  valutato  posi8vamente  se  il  paziente  riesce  a  rispondere  in  maniera  chiara  a  semplici  domande  quali  "Cosa  è  successo?"  o  "Come  si  chiama?".

• Verbal  (verbale):  in  questa  fase  il  paziente  risponde  agli  s8moli  verbali  a1raverso  gli  occhi,  la  voce  (o  bisbigli)  o  aS  motori,  ma  risulta  confuso  o  assopito

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• Pain   (dolore):   in   questa   fase   il   paziente  non   risponde   agli   s8moli   verbali  ma  soltanto   agli  s8moli   dolorosi   che   in   genere   vengono   indoS   con   piccoli   colpi   delle   dita   sopra   l'arcata  sopraccigliare,  al  centro  della  fronte

• Unresponsive  (senza  risposta):  in  questa  fase  il  paziente  non  risponde  né  agli  s8moli  verbali  né  a  quelli  dolorosi  e  risulta  quindi  completamente  incosciente

In  caso  di  assenza  di  risposta  agli  s8moli  risulta  necessario  eseguire  il  BLS.

Chiamata  al  SUEM

In   questa   situazione   specifica   si   è   di   fronte   ad   una   situazione  par8colarmente   grave,   in   quanto   l’infortunato   è   in   coma,   forse  addiri1ura   in   arresto   cardiocircolatorio   (per   capirlo   si   valuterà   in  seguito  la  respirazione).

Si   deve   immediatamente   dare   l’ordine   a   qualcuno   di   allertare   il  servizio  di  emergenza  (118),  specificando  che  la  viSma  è  incosciente.

Posizionamento  della  vittima

La  viSma  va  quindi  posizionata  in  modo  tale  da  poter  essere  poi  soccorsa,  e  ma  messa  su  un  piano  rigido,  supina,  con  gli  ar8  allinea8.

Se  possibile  si  consiglia  già  di  liberare  il  torace  dai  ves88.

ABC  del  Basic  Life  Support

La  seconda  fase  del  BLS  consiste   in  una  procedura  che  viene  denominata  ABC,   dalle   iniziali   delle   parole   inglesi   Airway,   Breathing,   Circula8on.   Per  iniziare   l'ABC,   come   già   de1o,   la   persona   va   posta   su   un   piano   rigido  (generalmente  per  terra)  con  gli  ar8  e  la  testa  allinea8   in  posizione  supina  (pancia   in   alto)   e   con   il   torace   scoperto.   A   questo   punto   si   inizia   la  valutazione  vera  e  propria.

A  –  Airways:  iperestensione  del  capo

Il  pericolo  che  corre  una  persona  incosciente  è  l'ostruzione  delle  vie  aeree:  la   base   della   lingua,   a   causa  della   perdita   di   tonicità   della   muscolatura,  tende  a  portarsi  in  basso,  spingendo  l’epigloSde  e  chiudendo  la  trachea.

Prima  di   ogni  altra  cosa  si  procede  ad  un   rapido  controllo   del   cavo  orale  tramite  la  "manovra  a  borsellino"  che  si  effe1ua  ruotando  assieme  l'indice  e  il  pollice  sulla  bocca  bel  paziente.  Se  è  presente  acqua  o  altro   liquido  (per  esempio   dopo  un  annegamento)   bisognerà  inclinare   lateralmente  la  testa  dell'infortunato  (o  tu1o  il  corpo  in  più  persone  se  c'è  un  sospe1o  trauma  del  

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rachide   cervicale,   per   non   muovere   il   collo)   per   perme1ere   al   liquido   di   fuoriuscire.

Una  volta  verificata  la  pervietà  delle  vie  aeree  e  quindi  l'assenza  di   oggeS   che  possano  ostruire  il  passaggio  dell'aria  si  effe1ua  l'iperestensione  della  testa,  proprio  per  evitare  un  auto-­‐soffocamento  con  la  lingua.

Per   effeCuare   la   manovra   dell'iperestensione,   vanno   poste  una   mano   sulla   fronte,   per   portare  indietro  la  testa,  e  due  dita  soCo  il  mento,  per  sollevarlo  (oppure  dietro  la  nuca).

La  manovra  di  iperestensione  non  dovrà  essere  violenta  né  brusca  (il  collo  è  molto  delicato)  ma  dovrà  comunque  essere  efficace.  Sempre  per  questa  ragione,  nel  caso  vi  sia  un  trauma  cervicale  anche  solo  sospe1o,  l'iperestensione  dovrà  essere  sempre  evitata  insieme  a  tuS  gli  altri  movimen8  del  paziente:  solo   se   dovesse   rendersi   assolutamente  necessaria   (in   caso   ad   esempio  di  un   paziente   in   arresto  respiratorio),  la  manovra  dovrà  essere  solo  parziale.

La  posizione  di  iperestensione  va  mantenuta  fino  alla  fine  della  valutazione  ABC.

B  -­  Breathing:  manovra  di  GAS

Dopo  la  fase  di  Airway  è  necessario  controllare  se  l'infortunato  respira.  La  posizione  ideale  per  farlo  è  accostare  la  guancia   alla   sua   bocca   (a  circa   3-­‐5  cm),  osservando  nel  fraCempo   il   torace.  Questa  manovra  è  deCa  "GAS"  che  sta  per  Guardo,  Ascolto,  Sento:

1. Guardare  il  movimento  del  torace

2. Ascoltare  il  respiro

3. Sen8re  il  flusso  d'aria  sulla  guancia

Questa   osservazione  deve  essere  mantenuta   per   10  secondi,  contando   ad   alta   voce,   mantenendo   la   testa   del   paziente  sempre  iperestesa.  Contare  ad  alta  voce  serve  a  chi  interviene  nel  fra1empo,  e  conosce  i  fondamen8  della  BLS,  a  capire  senza  interrompervi   che   può   essere   necessario   il   suo   aiuto.   È  necessario  fare  a1enzione  a  non  confondere  ansimi  e  gorgoglii  emessi  in  caso  di  arresto  respiratorio  con  la  respirazione  normale.

C  -­  Circulation:  valutazione  del  MO.TO.RE.

Mentre  si  effeCua  la  manovra  GAS  si  deve  valutare  se  sono  presen8  movimen8  della  persona,  colpi  di  tosse,  respiro,  che  sono  segnali  della   presenza  di  aXvità   circolatoria  e  movimen8  di  ar8  o  altre  par8  del  corpo.  La  manovra  è  definita  MO.TO.RE.  (MOvimen8,  TOsse,  REspiro).

La  ricerca  di  segni  di  circolo  (MO.TO.RE.)  non  deve  in  nessun  modo  ritardare  le  operazioni  di  soccorso,  per  cui  in  caso  di  dubbio,  si  assume  che  l'aSvità  cardiaca  sia  assente.

In  assenza  di  MO.TO.RE.  è  indispensabile  iniziare  la  rianimazione  cardio-­‐polmonare  (RCP).  Se  si  è  da  soli  a  soccorrere  si  chiamerà  il  118  dopo  5  cicli  di  rianimazione.  Se  i  soccorsi  sono  sta8  già  chiama8,  è  importante  confermare  che  c'è  una  persona  in  arresto  cardiaco.

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Rianimazione  Cardio-­Polmonare

La   procedura   della   rianimazione   cardio-­‐polmonare   consiste   in   due   fasi:   massaggio   cardiaco  (compressioni  torace)  e  respirazione  bocca  a  bocca  (ven8lazione).

Lo  scopo  è  quello  di  mantenere  in  circolo  il  sangue.

Compressioni  toraciche:  massaggio  cardiaco

Il  paziente  deve  trovarsi  su  una  superficie  rigida  (una  superficie  morbida  o  cedevole  rende  completamente  inu8li  le  compressioni).

Inginocchia8  a  fianco  del  torace.

Rimuovi,   aprendo  o  tagliando   se  necessario,  gli  abi8  dell'infortunato.  La  manovra  richiede  il  conta1o  con  il  torace,  per  essere  sicuri  della  corre1a  posizione  delle  mani.

Colloca  le  mani  dire1amente  sopra  lo  sterno,  una  sopra  all'altra,  al  centro  del   pe1o.   Solo   il   palmo   delle   mani   dovrebbe   toccare   il   torace.   Più   in  par8colare,   il   punto   di   conta1o   dovrebbe   essere   l'eminenza   palmare,  ovvero  la  parte  più  inferiore  e  vicina  al  polso  del  palmo,  che  si  presenta  più   dura  e   posta   in   asse   con   l'arto.   Per   facilitare   questo   conta1o   può  essere  u8le  intrecciare  le  dita  e  sollevarle  leggermente.

Sposta  il  peso   verso  avan8,  rimanendo  sulle  ginocchia,  fino  a  che  le  tue  spalle  non  sono  dire1amente  sopra  le  tue  mani.

Tenendo   le   braccia  dri1e,   senza  piegare   i   gomi8,  muovi8   su   e  giù   con  determinazione.  La  pressione  sul  torace  deve  provocare  un  movimento  di  circa   4-­‐5cm   per   ciascuna   compressione.   È   importante   rilasciare  completamente   dopo   ogni   compressione.   È   assolutamente   importante  che  durante  tu1o  il  periodo  di  compressione   il  palmo  delle  mani  non  si  stacchi  dal  torace,  generando  un  dannoso  effe1o  di  rimbalzo.

Il  ritmo  di  compressione  correCo  è  di  circa  100  compressioni  al  minuto,  per   aiutar8   a   raggiungere   la   velocità   correCa,   conta   a   voce  alta   man  mano  che  fai  le  compressioni.

Vanno  eseguite  30  compressioni  per  volta.  

Ventilazione:  respirazione  bocca  a  bocca

Dopo  ogni  30  compressioni,  è  necessario  pra8care  2  insufflazioni  con  la  respirazione  ar8ficiale.

La  testa  viene  ruotata  all'indietro  (iperestesia),  il  soccorritore  chiude  il  naso  con  una  mano  mentre  estende  la  mandibola  con  l'altra  per  mantenere  la  bocca  aperta.

È   fondamentale   che   durante   le   insufflazioni   il   capo   rimanga   iperesteso,   giacché   una   scorre1a  posizione  delle  vie  aeree  espone   la  viSma  al  rischio  che  entri  aria  nello  stomaco,  provocando  così  

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facilmente  rigurgito.  Quest'ul8mo  è  provocato   anche  dalla  potenza  con  cui  si  soffia  ovvero  se  si  soffia  troppo  forte  si  manda  aria  nello  stomaco.

La  respirazione  bocca  a  bocca  comporta  l'insufflazione  forzata  di  aria  nel  sistema   respiratorio   dell'infortunato,   con   l'ausilio,   se   possibile,   di   un  disposi8vo  di  barriera.

Le  nuove  linee  guida  del  2005  me1ono  in  guardia  il  soccorritore  dai  rischi  dell'iperven8lazione:   aumento   eccessivo   della   pressione   intratoracica,  rischio  di  insufflazione  di  aria  nello  stomaco,  eccessivo  ritorno  venoso  al  cuore;   per   questa   ragione   le   insufflazioni   non   devono   essere  eccessivamente   energiche,   ma   eme1ere   una   quan8tà   d'aria   non  superiore   a   500-­‐600   cc   (mezzo   litro,   in   un   tempo   non   superiore   al  secondo).  In  ul8mo  va  ricordato  che  l'aria  inspirata  dal  soccorritore  prima  di  insufflare  deve  essere  il  più  possibile  "pura",  e  cioè  contenere  la  più  alta  percentuale  possibile  di  ossigeno:  per  questo  tra  un'insufflazione  e  l'altra  il  soccorritore  dovrà  alzare  la  testa  per  inspirare  a  una  distanza  sufficiente  perché  non  inspiri  l'aria  emessa  dalla  viSma,che  presenta  una  densità  di  ossigeno  minore.

Ventilazione:  alternative  al  bocca  a  bocca

Le   linee   guida   aCuali   precisano   anche   che   in   caso   di   riluCanza   del  soccorritore   ad  effeCuare  le   ven8lazioni,   in   mancanza   di   disposi8vi  di  barriera  per  la  prevenzione  delle  infezioni,  è  indicato  procedere  alle  sole  compressioni  toraciche.

I  disposi8vi  di  barriera  possono  essere:  face  shield  e  pocket  mask.

Esecuzione

Al  termine  del  primo  ciclo  di  RCP  devi  con8nuare  con  i  successivi.

Ritorna  dalla  parte  del  torace  e  riposizione  le  mani  nella  posizione  corre1a.

Ripe8   il  ciclo   di   30:2   finché   non   ci  sono   segni  di  MO.TO.RE.   senza   mai   fermar8,   tranne  che  per  esaurimento  fisico  o  per  l'arrivo  dei  soccorsi.

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Se  invece   i  segni  di  MO.TO.RE.  ritornano  presen8  (la  viSma  muove  un  braccio,  tossisce,  muove  gli  occhi,   parla   ecc.),   bisogna   ricominciare   con   l’ABC.   Iperestensione   del   capo   e   poi   procedere   alla  valutazione  del  respiro  (Guardo  Ascolto  Sento  per  10  secondi):  se  quindi  la  respirazione  è  presente,  si  potrà  disporre  la  viSma  in  PLS  (Posizione  Laterale  di  Sicurezza).

Un  soccorritore  può  sme1ere  il  massaggio  cardiaco  quando:

• un  medico  constata  l'avvenuto  decesso

• arriva  soccorso  qualificato  

• è  sfinito  e  non  ha  più  forze

• il  sogge1o  riprende  le  funzioni  vitali  (segni  eviden8  di  ripresa  del  MO.TO.RE.)

• accade  qualcosa  per  il  quale  il  luogo  non  diventa  più  sicuro

Limiti  della  rianimazione

Il  cinema  e  la  televisione  hanno  spesso  presentato   la  manovra  di  rianimazione  cardiopolmonare  o  uno  dei  successivi  anelli  della  catena  del  soccorso  come  qualcosa  di  miracoloso,  magari  in  grado  di  rime1ere  in  piedi  un  paziente  colpito  da  infarto.

La  realtà  è  molto  diversa,  sia  per  la  persona  colpita  da  malore,  sia  per  il  soccorritore.  Lo  scopo  della  manovra  è  quello  di  garan8re  un  minimo  di  ossigenazione  agli  organi  vitali,  prevenendo  i  danni  da  anossia  cerebrale  (mancanza  di  ossigenazione  alle  cellule  del  cervello).  Nei  rari  casi  in  cui  le  funzioni  vitali   riprendono   durante   la   manovra,   spesso   non   si   era   in   presenza   di   un   reale   arresto  cardiocircolatorio.

Ciò  non  toglie  che  la  rianimazione  rappresenta  l’unica  possibilità  concreta  di  prevenire,  o  comunque  limitare,  i  danni  cerebrali.  Ogni  minuto  di  arresto  significa  il  10%  in  meno  di  sopravvivenza.