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    La Circolare 5 Agosto 2009 del Ministero delle Infrastrutture e Tra-

    sporti ha infatti chiarito che i materiali da costruzione seguono un

    proprio autonomo regime giuridico e normativo e che pertanto le di-

    sposizioni del capitolo 11 delle nuove Norme tecniche si sarebbero do-

    vute applicare integralmente dal 1° Luglio 2009, senza eccezioni re-

    lative a lavori avviati o progetti approvati prima di tale data.

    Il capitolo 11 delle nuove Norme tecniche ha introdotto, per i materia-

    li e prodotti per uso strutturale, radicali ed articolati cambiamenti ri-

    spetto alle regole tecniche previgenti, come in seguito descritto.

    Una sintesi delle principali innovazioni

    La Figura 2 sintetizza il quadro normativo inerente i materiali da co-struzione, evidenziando le principali Norme e Circolari coinvolte nella

    evoluzione normativa determinata dalla entrata in vigore delle nuove

    Norme tecniche sulle costruzioni.

    Entrando nel dettaglio dei principali materiali da costruzione, è possi-

    bile sintetizzare per ciascuno di essi, iniziando dal calcestruzzo, le prin-

    cipali innovazioni, confrontando le previsioni della vecchia e della nuo-

    va Normativa.

    Il D.M. 9 Gennaio 1996 “Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed

    il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompres-so e per le strutture metalliche” prevedeva sostanzialmente che:

      un conglomerato cementizio venisse individuato tramite la resisten-

    za caratteristica a compressione Rck  (definita come la resistenza a

    compressione a 28 giorni di maturazione di provini cubici, al di sot-

    to della quale si può trovare il 5% di tutte le misure di resistenza);

      Rck  dovesse essere indicata negli elaborati progettuali.

    Per i materiali e i prodotti, il Decreto imponeva di seguire le indicazioni

    contenute nel cap. 2 della sezione I parte I. I requisiti dei materiali sono

    riportati nell’allegato 1 (inerente leganti, inerti, acqua, armatura e impa-

    sti). L’allegato 2 descrive i controlli di accettazione sul calcestruzzo.

    Il Decreto fa riferimento, in particolare per la durabilità, alla Norma UNI

    9858 (Maggio 1991).Il D.M. 14 Gennaio 2008 “Approvazione delle nuove Norme tecniche

    per le costruzioni”, al paragrafo 11.2.1 “Specifiche per il calcestruz-

    zo” prevede che la prescrizione del calcestruzzo all’atto del progetto

    STRADE & AUTOSTRADE 6-20112

    Sergio Barosso* 

    Come noto, le nuove Norme tecniche

    per le costruzioni, introdotte con il De-

    creto Ministeriale del 14 Gennaio 2008,

    sono state pubblicate nel Supplemen-

    to Ordinario della Gazzetta Ufficiale n°

    29 del 4 Febbraio 2008 e risultano sud-

    divise in dodici capitoli, dei quali l’un-

    dicesimo è dedicato ai “materiali e

    prodotti per uso strutturale”.

    Le nuove Norme sono entrate in vigo-re in maniera graduale, in quanto il Le-

    gislatore ha introdotto un regime di

    coesistenza con le Normative prece-

    denti. Inoltre, lo stesso Legislatore ha

    precisato che, nel caso di opere pub-

    bliche, per le costruzioni e le opere in-

    frastrutturali iniziate si sarebbe continuato ad applicare la Nor-

    mativa tecnica utilizzata per la redazione dei progetti, fino al-

    l’ultimazione dei lavori e all’eventuale collaudo. Tale regime

    derogatorio non ha tuttavia riguardato la qualificazione dei

    materiali e dei prodotti per uso strutturale.

    I controlli obbligatori sui materiali da costruzione: i compiti del Direttore dei Lavori alla luce della nuova Norma di settore 

    L’IMPORTANZA

    DEL METODO DI LAVORO

    M ateriali 

         M     a     t     e     r     i     a     l     i     &

         I     n     e     r     t     i

    Figura 1 - La fase di montaggio di travi in c.a.p. a cavi post tesi di un 

    viadotto a campata unica, mediante torri provvisorie 

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    STRADE & AUTOSTRADE 6-2011  3

    M ateriali 

    debba comprendere almeno le seguenti specifiche (Tabella 1A, 1B e

    1C), che dovranno essere riportate in maniera evidente sugli elabora-

    ti progettuali:

     classe di resistenza;

     classe di consistenza;

     diametro massimo dell’aggregato.

    Le nuove Norme prevedono inoltre, al fine di ottenere le prestazioni ri-

    chieste, che debbano essere date indicazioni in merito:

    1.  alla composizione, ai processi di maturazione ed alle procedure di

    posa in opera, facendo utile riferimento:

      alla Norma UNI ENV 13670-1:2001;

      alle “Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo struttura-

    le e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calce-

    struzzo” pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Su-periore dei Lavori Pubblici;

    2.   alla composizione della miscela, compresi gli eventuali additivi, te-

    nuto conto anche delle previste classi di esposizione ambientale (di

    cui, ad esempio, alla Norma UNI EN 206-1:2006 e alla UNI

    11104:2004, espressione attuativa italiana dell’anzidetta Norma

    europea) e del requisito di durabilità delle opere. Le nuove Norme

    obbligano dunque il progettista a non trascurare gli effetti dell’am-

    biente sui materiali da costruzione.

    Per quanto attiene l’acciaio da orditura per opere in calcestruzzo ar-

    mato e quello per opere a struttura metallica, il quadro sintetico delle

    innovazioni apportate è rappresentato nelle Tabelle.

    Il capitolo 11 del Decreto 14 Gennaio 2008, tuttavia, non disciplina so-lo i materiali da costruzione più diffusi e standardizzati, bensì tutti i ma-

    teriali da costruzione, prevedendo precise procedure di identificazione

    e la qualificazione, per le quali possono configurarsi i seguenti casi:

    A.  materiali e prodotti per i quali è obbligatoria la Marcatura CE (per i

    quali sia cioè disponibile una Norma europea armonizzata, pubbli-

    cata su GUUE. La Marcatura CE è prevista dalla Direttiva 89/106/CEE

    “Prodotti da costruzione” - CPD -, recepita in Italia dal DPR

    21/04/1993, n° 246);

    B.  materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non è obbligato-ria la Marcatura CE. La qualificazione deve seguire le procedure il-

    lustrate nel Decreto 14 Gennaio 2008 (a meno che il produttore ab-

    bia volontariamente optato per la Marcatura CE);

    C.  materiali e prodotti innovativi o comunque non citati nel capitolo 11

    e nei casi A) o B). In tali casi il produttore potrà:

      pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Eu-

    ropei (ETA);

      essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all’Impiego

    rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei

    Lavori Pubblici.

    Le nuove Norme tecniche prevedono infine che possano essere im-

    piegati anche materiali o prodotti conformi ad altre specifiche tecni-che che garantiscano un livello di sicurezza equivalente, che sarà ac-

    certato nei modi previsti dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio

    Superiore dei Lavori Pubblici.

    Figura 2 - L’evoluzione del quadro normativo 

    La classe di resistenzaè indicata con Cfck / R ck ,

    dove: fck = resistenzacaratteristica cilindrica

    Rck = resistenzacaratteristica cubica

    Classe di resistenza

    C8/10

    C12/15

    C16/20

    C20/25 (ex Rck 25 MPa)

    C25/30 (ex Rck 30 MPa)C28/35

    C 32/40

    C35/45

    C40/50

    C45/55

    C50/60

    C55/67

    C60/75

    C70/85

    C80/95

    C90/105

    Tabelle 1A, 1B e 1C - Le prescrizioni 

    minime per il 

    calcestruzzo da 

    riportarsi in maniera 

    evidente sugli 

    elaborati progettuali 

    Classe di consistenza(prospetto 3 UNI EN 206-1:2006)

    Classe abbassamento al conoS1 da 10 a 40

    S2 da 50 a 90

    S3 da 100 a 150

    S4 da 160 a 210

    S5   ≥ 220

    Diametro massimo dell'aggregato

    Dmax   ≤   intraferro - 5 mm

    Dmax   ≤   1,3 x copriferro

    Dmax   ≤   1/4 sezione minima

    Dmax   ≤   32 mm

    Quindi, Dmax = 8 - 12 - 16 - 20 - 32 mm

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    La nuova filosofia di gestione della filieradei materiali per uso strutturaleCon le nuove Norme tecniche per le costruzioni viene ribadita e san-

    cita la necessità che l’azione della Direzione dei Lavori, debba essere

    necessariamente tempestiva, al fine di evitare eventi di una certa gra-

    vità e potenzialmente forieri di contenziosi e/o opere non idonee allo

    scopo per il quale sono state progettate:

      ingresso in cantiere di materiale non accettabile;

      intempestività di interventi correttivi;

      i principi innovativi sopra descritti.

    In sede di progettazione, per gli acciai di cui alle Norme europee EN

    10025, EN 10210 ed EN 10219-1, si possono assumere nei calcoli i

    valori nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento fyk  e di rot-

    tura ftk  riportati nelle Tabelle.

    STRADE & AUTOSTRADE 6-20114

    M ateriali 

    Tabelle 2A e 2B - L’acciaio da cemento armato: D.M. 09.01.1996 “Norme 

    tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in 

    cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche” 

    (2A); D.M. 14.01.2008 “Approvazione delle nuove Norme tecniche per le 

    costruzioni” (2B) 

    Tabelle 3A e 3B - L’acciaio da carpenteria metallica: D.M. 09.01.1996: “Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato,

    normale e precompresso e per le strutture metalliche” (3A); D.M. 14.01.2008 

    “Approvazione delle nuove Norme tecniche per le costruzioni” (3B) 

    Figura 3 - La nuova filosofia di gestione della filiera dei materiali 

    per uso strutturale 

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    M ateriali 

    Il § 11.3.4.9, per acciai da carpenteria in zona sismica, per le zone dis-

    sipative prevede regole addizionali: ftk (nominale) / fyk (nominale) > 1,20; al-

    lungamento a rottura A 5≥ 20%; fy,max  ≤  1,2 fyk ; per collegamenti bul-

    lonati previsti solo bulloni ad alta resistenza di classe 8.8 o 10.9.

    Le problematiche applicativeIl principale obiettivo del capitolo 11 del nuovo Decreto 14 Gennaio

    2008, è quello di garantire una qualità totale dei materiali utilizzati nel

    processo costruttivo, in un contesto normativo di carattere europeo.

    Il ruolo attribuito al Direttore dei Lavori investe quest’ultimo di ulterio-

    ri responsabilità rispetto al passato, attribuendogli una veste decisa-

    mente più intransigente, attraverso il categorico obbligo di rifiutare

    materiali non conformi già dalla fase di prequalifica.

    Di pari passo, l’elenco degli adempimenti necessari a traguardare la

    mission delle nuove Norme cresce notevolmente, come si può facil-

    mente intuire osservando quanto sintetizzato nelle Figure sino ad ora

    illustrate.

    In questo modo, la figura del Direttore dei Lavori assume sempre più

    connotati di carattere manageriale, atteso che risulta impensabile chequest’ultimo possa, da solo, provvedere alle molteplici attività previ-

    ste dalle Norme oggi vigenti, soprattutto in cantieri di opere di dimen-

    sioni medie o grandi, comprendenti innumerevoli lavorazioni e desti-

    nate a durare nel tempo.

     A titolo di esempio, si riportano le principali Norme costituenti l’odier-

    no quadro normativo di riferimento, limitatamente all’aspetto dei soli

    materiali da costruzione:

    1.   Direttiva 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione (Direttiva

    prodotti);

    2.  D.P.R. 21-4-1993 n° 246. Regolamento di attuazione della Diretti-

    va 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione;

    3.  D.P.R. 6-6-2001 n° 380 “Testo unico delle disposizioni legislative

    e regolamentari in materia edilizia” (articoli da 52 a 76);

    4.   DM 14 Gennaio 2008 “Approvazione delle nuove Norme tecniche

    per le costruzioni”;

    5.   Circolare 2 Febbraio 2009, n° 617 - Istruzioni per l’applicazione del-

    le “Nuove Norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 Gen-

    naio 2008;

    6.  Circolare 5 Agosto 2009 “Nuove Norme tecniche per le costruzioni

    approvate con Decreto del Ministro delle infrastrutture 14 Gennaio

    2008 - Cessazione del regime transitorio di cui all’articolo 20, com-

    ma 1, del Decreto Legge 31 Dicembre 2007, n° 248”.

     Altra difficoltà è collegata al livello di conoscenza delle nuove Nor-

    me da parte delle Imprese e degli Assistenti, che non sempre risul-

    ta essere pienamente soddisfacente. Il Direttore dei Lavori si ritro-

    va talvolta ad affrontare la necessità di rendere più chiare le mo-

    dalità applicative delle nuove Norme nei confronti dei propri inter-

    locutori e collaboratori.

    In questo contesto, inquadrato peraltro in un clima generale di risorse

    economiche sempre più ristrette, il corretto espletamento dell’attività

    di Direzione dei Lavori diventa sempre più problematico, specie se si

    considera che le attività non si esauriscono al semplice controllo sui

    materiali. Come noto, queste ultime comprendono principalmente an-

    che la parte contabile, la gestione del contenzioso, il controllo dell’at-

    tività dei subappaltatori e i rapporti con il collaudatore.

    L’importanza del metodo di lavoroIl presente articolo, oltre all’illustrazione del nuovo panorama norma-

    tivo e delle connesse problematiche, traguarda l’obiettivo di suggeri-

    re, non solo ai tecnici che approcciano l’attività di Direzione dei Lavo-

    ri, uno strumento che consenta una quasi immediata operatività.Lo scopo del metodo di lavoro suggerito è garantire che l’azione del

    team della Direzione dei Lavori risulti conforme alla nuova Normativa

    in termini di sicurezza delle strutture, evitando inutili perdite di tem-

    po, che può quindi essere dedicato ad attività meno formali e più so-

    stanziali, costituenti, nella loro generalità, il controllo della esecuzio-

    ne delle opere strutturali.

    Lo strumento operativo è costituito da un prontuario di cantiere e da

    una serie di modelli di verbali, completi di istruzioni operative essen-

    ziali, che ne consentono un uso immediato anche da parte degli assi-

    stenti del Direttore dei Lavori.

    Per evidenti motivi di spazio, non è possibile riportare per intero il ma-

    teriale inerente lo strumento operativo, che è stato descritto nel corso

    di un seminario recentemente tenutosi presso l’Ordine degli Ingegne-

    ri della Provincia di Genova, a cura della Commissione Dipendenti.

    Chi desiderasse effettuare approfondimenti, potrà consultare il sito

    web dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova, reperen-

    do gli atti del seminario su  http://www.ordineingegneri.genova.it/ 

    comm_DipendentiPubblici.html.

    In questa sede, ci si limiterà a descrivere le linee principali e le parti

    salienti del metodo, fondato essenzialmente su una check list di adem-

    pimenti essenziali e su una modulistica concisa, contenente anche le

    istruzioni per la compilazione da parte degli assistenti del Direttore dei

    Lavori che, onde evitare di perdere tempo prezioso, è stata pensata

    per essere redatta direttamente in cantiere senza necessità di una suc-

    cessiva attività di back office.La lista di controllo è costituita da varie schede, ciascuna delle quali

    rappresenta un campo di attività specifica in tema di prequalifica ed

    accettazione dei materiali da costruzione. Ogni scheda è costituita da

    tre colonne, indicanti rispettivamente le disposizioni di Legge cui oc-

    corre dare adempimento, la lista di controllo vera e propria (costituita

    da vari check box, che consentono di controllare visivamente e rapi-

    damente se l’attività di controllo sia da ritenersi conclusa) e un cam-

    po note.

    Le Figura 5, 6 e 7 illustrano rispettivamente:

      la scheda inerente gli adempimenti relativi all’accettazione di un

    materiale generico;

      la scheda inerente gli adempimenti relativi all’accettazione del cal-cestruzzo;

      la scheda inerente gli adempimenti relativi all’accettazione del-

    l’acciaio.Figura 4 - Il varo di travi prefabbricate in c.a.p. su torri provvisorie 

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    Si ritiene infine utile riportare una sintesi, anche in forma grafica, dei prov-

    vedimenti che il Direttore dei Lavori ha il dovere di adottare qualora si ve-rifichino delle non conformità di materiali già presenti in cantiere, cioè si

    riscontrino, nelle prove sperimentali, dei valori delle resistenze meccani-

    che inferiori alle soglie di accettabilità previste dalla Normativa.

    La gestione delle non conformità: il caso del calcestruzzo

    Nel caso del calcestruzzo, l’opera o la parte di opera non conforme aicontrolli di accettazione:

    1.  non può essere accettata finché la non conformità non è stata de-

    finitivamente rimossa dal costruttore;

    STRADE & AUTOSTRADE 6-20116

    M ateriali 

    Figura 5 - La scheda inerente gli adempimenti relativi all’accettazione di un materiale generico 

    Figura 6 - La scheda inerente gli adempimenti relativi all’accettazione del calcestruzzo 

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    M ateriali 

    2.   egli stesso deve procedere ad una verifica delle caratteristiche

    del calcestruzzo messo in opera mediante l’impiego di altri mez-

    zi d’indagine:

      secondo quanto prescritto dal Direttore dei Lavori

      conformemente a quanto indicato al § 11.2.6 delle Norme tec-

    niche 14 Gennaio 2008.

    Qualora gli ulteriori controlli di cui al punto 2 confermino i risulta-

    ti ottenuti:

      si dovrà procedere ad un controllo teorico e/o sperimentale della

    sicurezza della struttura interessata dal quantitativo di calcestruz-zo non conforme, sulla base della resistenza ridotta del calcestruzzo.

    Ove ciò non fosse possibile, ovvero i risultati di tale indagine non risul-

    tassero soddisfacenti, occorre optare per una delle seguenti soluzioni:

      dequalificare l’opera (ossia prevederne un uso per carichi decisa-

    mente meno severi rispetto a quelli originari di progetto);

      eseguire lavori di consolidamento;

      demolire l’opera o la parte di opera non conforme.

    Per inciso, il citato paragrafo §11.2.6 prevede quanto segue:

      se i controlli di tipo A e B non sono soddisfatti, oppure

      in caso di dubbi sulla resistenza

    occorre valutare la resistenza di un calcestruzzo in opera mediante

    una serie di prove sia distruttive che non distruttive:

      carotaggi;   prove sclerometriche;

      pull out;

      ultrasuoni.

    Figura 7 - La scheda inerente gli adempimenti relativi all’accettazione dell’acciaio 

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    (vedasi “Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo struttura-

    le” e Circolare 2 Febbraio 2009, n° 617 - Istruzioni per l’applicazione

    delle “Nuove Norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 Gen-

    naio 2008, pag. 325)

    Deve risultare:

    RMstrutturale ≥ 85% RMprogetto   (1)

    La resistenza media strutturale RMstrutturale deve essere:

      misurata con tecniche opportune (distruttive e non distruttive);

      debitamente trasformata in resistenza cilindrica o cubica mediante:

    f ck = 0,83 × Rck (11.2.1)   (2)

    In realtà la (11.2.1) vale solo per carote con lunghezza l pari al doppio

    del diametro d.

    Per carote aventi d compreso tra 100 e 150 mm, la formula (11.2.1)

    diviene

    f ck = c × Rck (11.2.1)   (3)

    dove

    c = (0,83 – 1) l/d + (2-0,83)

    desunta dal valore caratteristico con la

    seguente correlazione:

    f cm = f ck + 8 [N/mm2] (11.2.2)   (4)

    La gestione delle

    non conformità:il caso dell’acciaioda calcestruzzo armatoNel caso di non conformità del tondino

    da armatura, il valore riscontrato non

    conforme dovrà essere verificato prele-

    vando e provando tre provini da prodot-

    ti diversi nel lotto consegnato.

    I risultati delle ulteriori tre prove po-

    tranno a questo punto risultare validi op-

    pure non validi.

    Nel caso in cui questi ultimi risultino:

      non validi, occorrerà seguire la se-

    guente procedura. Sia il provino che ilmetodo di prova dovranno essere esa-

    minati attentamente. Se nel provino è

    presente un difetto o si ha ragione di

    credere che si sia verificato un errore

    durante la prova, il risultato della pro-

    va stessa deve essere ignorato. In que-

    sto caso, occorrerà prelevare un ulte-

    riore (singolo) provino;

      validi. I tre valori potrebbero quindi

    risultare:

    1.  ammissibili. In tal caso, il lotto

    consegnato deve essere consi-derato conforme;

    2.  non ammissibili. In tal caso, de-

    vono essere prelevati dieci ulte-

    riori provini da prodotti diversi del lotto in presenza del produt-

    tore o suo rappresentante (che potrà anche assistere all’esecu-

    zione delle prove presso un laboratorio di cui all’art. 59 del DPR

    n° 380/2001).

    Se valgono entrambe le seguenti condizioni:

      la media dei risultati sui dieci ulteriori provini è maggiore del valo-

    re caratteristico;

      i singoli valori sono compresi tra il valore minimo e il valore mas-

    simo previsti dalle Norme tecniche 14 Gennaio 2008

    il lotto deve essere considerato conforme.

    In caso contrario il lotto deve essere respinto e il risultato segnalato al

    Servizio Tecnico Centrale.

    Le Figure 8 e 9 sintetizzano la procedura da seguire per la gestione

    delle non conformità dei principali materiali da costruzione.

    * Membro della Commissione Dipendenti dell’Ordine 

    d egli Ingegneri della P rovincia di Genova e 

    Responsabile Tecnico di ANAS SpA 

    STRADE & AUTOSTRADE 6-20118

    M ateriali 

    Figura 8 - Il diagramma 

    di flusso relativo alla procedura 

    da adottarsi in caso di non 

    conformità del calcestruzzo 

    Figura 9 - Il diagramma di flusso 

    relativo alla procedura da adottarsi 

    in caso di non conformità dell’acciaio 

    da calcestruzzo armato