BANCHE: I RATIO - gruppocarige.it · Il coefficiente di solvibilità . Sportelli d'Italia oO I...
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LETTERA AL RISPARMIATORE
Le banche italiane affrontano la prova degli aumenti di capitale in serie di Antonella Olivieri
L a risposta all'appello lanciato al Forex di fine febbraio dal Governatore della Ban
ca d'Italia, Mario Draghi, non si è fatta attendere. Draghi aveva sollecitato le banche italiane a rafforzare il capitale in vista degli stress test di giugno. In realtà Basilea 3 c'entra poco, perchè entrerà in vigore solo a partire dal 2013 per arrivare a re- / girne a fine 2018, ma Piazza Affari è già assillata dalle richieste di mezzi freschi da parte delle banche. Prima dell'intervento del Governatore, si era mosso di sua spontanea iniziativa il Banco Popolare con un'operazione da due miliardi. A rompere gli indugi, poi, Ubi con la richiesta di un miliardo. A seguire Intesa-Sanpaolo (5 miliardi) e Mps (2,5 miliardi), mentre Bpm dovrà decidere in settimana sull'aumento da 600 milioni che era stato già bocciato dal cda a
/
fine marzo. Basilea 3 non c'entra nella corsa delle banche italiane a far scorta di capitali. C'entra probabilmente il desiderio del Governatore della Banca d'Italia di presentarsi alla selezione per la Bce con alle spalle un si-stemainperfettaregola Masoprattutto con-
^ ^ ta l'obiettivo, in comune con il Teso-É ^ p * w rot di garantire più ossigeno alle '^""^ A imprese e di innescare un circo
lo virtuoso contro la speculazione. Più capitale delle banche si
gnifica migliori condizioni di fun-dingper le stesse, migliori condizioni
per le emissioni del Tesoro e sostegno all'economia Una ricetta perfetta se alla fine a brindare sarà anche Piazza Affari: gli aumenti di capitale diluiscono gli utili per azione, a meno che i banchieri sappiano far rendere al meglio il tesoretto a loro affidato.
LETTERA AL RISPARMIATORE
BANCHE: I RATIO LA SCADENZA
biugno A breve gli stress test sugli istituti europei
LA PRIMA DELLA CLASSE
Intesa Core tier l a i 9,4% con l'aumento da 5 miliardi
La selezione del credito alla prova di maturità delle ricapitalizzazioni Il Governatore Draghi vuole il subitaneo adeguamento del patrimonio di vigilanza, ma Basilea 3 non c'entra
di Antonella Olivieri
Basilea 3 non c'entra. Non sono le nuove regole di vigilanza, che andranno a regime solo a fine 2018, ad aver scatenato la corsa
delle banche italiane agli aumenti di capitale. C'è tutto il tempo per adeguare il patrimonio, ma il problema è che le insidie non aspettano. E le opportunità nemmeno. A dare il «la» è stato il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, che a fine febbraio, al Forex di Verona, aveva gelato la platea degli operatori con le parole che pochi avrebbero voluto sentire. «Sarebbe saggio che le banche che intendono procedere ad aumenti di capitale procedano con queste decisioni prima degli stress test», aveva invitato il Governatore».
Ma chi "intendeva" batter cassa agli azionisti? Di fatto, nessuno. E chi invece "intendeva" l'avevagià fatto. A muoversi, senzaaspettare solleciti, era stato infatti solo il Banco Popolare, che il mercato aveva già messo nel mirino perché di tutte le banche quotate a Piazza Affari era quella che aveva i voti peggiori, con un 5,7 di core tier L Già a metà dicembre il Banco Popolare aveva preparato i soci all'ineluttabile evento, riuscendo a mandare in porto, tra gennaio e febbraio, una ricapitalizzazione da 2 miliardi. Il Banco ha rimborsato gli onerosi Tremontì bond (145 miliardi) e recuperato la sufficienza con il core tier 1 risalito a un meno stiracchiato 6,5%. Ma vabbè, il mercato se l'aspettava la mossa della Popolare che si è sobbarcata la doppia eredità della Lodi e di Italease e non ci aveva fatto caso più di tanto: via il dente via il dolore. Invece le parole del Governatore, come un fulmine a ciel sereno, qualche sorpresa l'hanno destata. Ma chi avrebbe detto che a prenotarsi davanti a tutti, sarebbe stato proprio chi non aveva alcuna urgenza? Eppu
re è stata proprio Ubi a dare il buon esempio. A fine marzo ha sparato un aumento di capitale da
un miliardo che le consentirà di alzare di un punto il suo core tier 1, già vicino al 7%. E in canna ha pure un prestito convertibile che può migliorarle il ratio di altri 70 punti base. Però - a guardare la progressione dei crediti deteriorati sul patrimonio netto tangibile (poste immateriali escluse) - come evidenzia la tabella di analisi R&S-I1 Sole 240re - si capisce che un po' di prudenza non guastava: i crediti problematici sono infatti balzati dal 344% del capitale netto tangibile nel 2008 all'814% nel 2010.
Alla fine anche Intesa-Sanpaolo ha dovuto arrendersi. Fosse stato per l'ad, Corrado Passera, non l'avrebbe fatto (l'ha dichiarato lui stesso alla presentazione del piano industriale), ma viste le sollecitazioni delle autorità ha considerato che era meglio rispondere. Tanto più che Intesa è nel rango delle "banche di sistema": dalla prima della classe si pretende di più. Intesa deve essere da 10 e infatti con l'aumento da5 miliardi alzerà il ratio dal 7,9% al 94%. Scavalcata Uni-Credit che ha P8%.
Che due? Mps ha resistito, ma anche lei alla fine ha dovuto capitolare. Dopo il Banco Popolare, l'istituto senese era quello dal quale tutti attendevano una mossa. C'era bisogno di rimborsare i prestiti più onerosi - 1,9 miliardi di Tremonti bond e 471 di obbligazioni perpetue "fresh" emesse nel 2003 - e comunque di far fronte a una situazione di crediti deteriorati superiori al patrimonio netto tangibile. Il rapporto tra le due grandezze (si veda la tabella R&S e Il Sole-240re) è andato peggiorando, dal 1004% del 2008, al 1044% del 2009 per finire al n5,3% del 2010. Meno peggio solo della Popolare, che però almeno ha segnato un'inversione
di marcia: dal picco del 142,9% nel 2009 è infatti scesa al 138,2% del 2010.
Alla fine, dovrà cedere anche Bpm, che riunisce nuovamente il consiglio martedì La Banca d'Italia, che ha appena conclaso un'ispezione, non transige: l'aumento da 500-600 milioni, che il presidente Massimo Ponzellini ha proposto invano tre settimane fa, s'ha da fare. La Popolare di Milano - che con un core tier 1 del 74% -nonse la cavapoitanto male, pensava discamparla, dato che non dovrà neppure passare dalle forche caudine dello stress test di giugno.
Insomma, doccia fredda nell'immediato, per il mercato e i destinatari del messaggio di Draghi, ma poi, bene o male, tutti se ne stanno facendo una ragione. Tant'è che le banche italiane, che dall'inizio del 2010 avevano sottoper-formato alla grande, dall'inizio di quest'anno hanno invece rimontato: il credito nostrano dah°gennaioè avanzato in Borsa del 5,67%, meno del listino che è cresciuto del 7,69%, ma più del doppio rispetto all'indice Ftse bancario eu
ropeo che è salito appena del 2,64%. Alla fine non tutto il male vien per nuocere. Se è vero che gli aumenti di capitale rischiano di "diluire " gli unii per azione (le azioni aumentano, ma gliutìli sono più 0 meno sempre gli stessi), è anche vero che si vedrà sul campo chi saprà far meglio il banchiere, facendo rendere il capitale. Senza contare che a Draghi, autorevole candidato alla Bce, non può che far piacere presentarsi al rush finale con un sistema dalle carte in regola alle spalle. E al ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, pure: dopo tutto più capitale significa più ossigeno per le imprese. E non solo: il rafforzamento patrimoniale migliora il merito di credito. Provare per credere. A Mps è bastato l'annuncio per incassare da S&P l'upgra-ding da BBB+ ad A-. Tornasse a soffiare il vento della speculazione sul rischio sovrano, l'Italia sarebbe in migliori condizioni per farvi fronte. Migliori condizioni di funding per le banche, migliori condizioni per il Tesoro, più ossigeno per le imprese: la formula funziona, se a festeggiare alla fine sarà anche la Borsa.
Il coefficiente di solvibilità
Sportelli d'Italia
oO I titoli bancari a Piazza Affari
Var. % 1 mese
Carige Pop. E.R.
Var. % 12 mesi Capitalizzazione
in milioni di euro
-0,60 -16,80
-0,60 -2,81 -21,19 -13,37
Bpm
-6,50 I -43,15
Pop. Sondrio +0,42
-15,73
B Pop. Intesa Sanpaolo Mediobanca Ubi
0,93 +B.92
Unicredit
Dividend y i e l d * *
11,83 10,24 16,54
Intesa Sanpaolo Mediobanca***
2,21% 3 ,69%
(*) Utili 2010; (**) rendimento calcolato sui dividendi annunciati, eccetto Mediobanca (ultima cedola pagata); ("*) per Mediobanca i dati sono relativi al bilancio chiuso il 30 giugno 2010
\
National bankof
Grece
I ratio di Basilea 3
I core tier i de i l e banche se Basilea 3 entrasse in vigore nel 2012
Fonte: Stime Mediobanca securities
S 2010
Gli indici
Base 31/12/2009=100 9 ( )
Ftse Italia ali share
Ftse Italia bancario
Ftse Europa bancario 6 0
2011
Ftse Italia bancario -26 ,51%
Gli aumenti di capitale
O Banco Popolare È stato ilprimo a muoversi. L'aumento di capitalefino a un massimo di 2 miliardi è stato approvato dall'assemblea straordinaria dell'n dicembre 2010. Le azioni sono state offerte alprezzo unitario di I,JJ euro nel rapporto di sette nuove ordinarie ogni cinque azioni ordinarie e/o
obbligazioni convertibilipossedute. L'aumento, lanciato il 17gennaio e terminato Vii febbraio 2011, è stato interamente sottoscritto, permettendo di raccogliere mezzifreschi per1,987miliardi, utilizzati inparteper rimborsare 145 miliardi di "Tremonti bond". Il core tieri è
passato di conseguenza dal 5,7% al 6,5%. Venerdì le quotazioni di Borsa del Banco popolare erano superiori a 2 euro. e ubi Il 28 marzo il consiglio di amministrazione di Ubi ha approvato un aumento di capitale dai miliardo che sarò sottoposto all'approvazione dell'assemblea straordinaria, convocataper il 29 (in prima) e 30 (inseconda) aprile. L'operazione migliorerà di 106punti base il core rieri che a fine 2010 si attestava al 6,%%. Dalprestito convertibile in circolazione è attesoper il ratio patrimoniale un ulteriore beneficio di circa yopuntibase. © Intesa-Sanpaolo I consigli digestione e di sorveglianza di Intesa-Sanpaolo hanno approvato il5 aprile scorso laproposta di aumentare il capitalefino a5miliardi. L'operazione sarà sottoposta all'assemblea degli azionisti di metà maggio (il 9 in prima convocazione, il 10 in seconda) epermetterà di aumentare il core tieri dal 7,00/0 al 94%. L'amministratore delegato Corrado Passera ha però promesso che nell'arco di un triennio distribuirà^ miliardi complessivi sotto forma di dividendi. O Montepaschi L'11 aprile il consiglio del Monte dei Paschi
di Siena ha deciso di varare un aumento di capitalefino a un massimo di 2 miliardi, finalizzato al rimborso dei "Tremonti band" (1,9 miliardi). E stato inoltre previsto un ulteriore aumento fino 0471 milioniper il riacquisto sul mercato delle obbligazioni Fresh (floatingrate equity-linked subordinated Hybrid) emesse nel 2003 e ancora in circolazione, con benefìcio in caso di integrale riacquisto dei bond, di ió-i8punti base sul core tieri. L'effetto dei due aumenti di capitale, prima del rimborso dei Tremonti bond e del riacquisto dei Fresh, sarebbe quello di incrementare il core tieri all'8j°/o. Dopo l'annuncio della ricapitalizzazione S&P ha alzato il rating diMpsdaBBB+adA-. G Bpm Al consiglio del 29 marzo il presidente della Popolare di Milano, Massimo Ponzellini, haproposto un aumento di capitale da§00-600 milioni, che è stato bocciato a maggioranza dal board. Dopo il pressing di Banca d'Italia, che ha sollecitato la ricapitalizzazione, il consiglio si riunisce nuovamente il 19 aprile per dare una risposta. A fine 2010 il core tier 1 era del 74°/bJipm non è inclusa nell'elenco delle banche che devono effettuare lo stress test a giugno.