Baldo: una montagna di biodiversità Gianfranco Caoduro · rocce sono andate incontro a erosione e...

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Baldo: una montagna di biodiversità Gianfranco Caoduro Sommacampagna, 27 maggio 2013

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Baldo: una montagna di biodiversità

Gianfranco Caoduro

Sommacampagna, 27 maggio 2013

Biodiversità?

… nell’uso più comune,

il termine biodiversità

indica la quantità di

specie animali e

vegetali viventi in un

dato territorio.

Esso indica la varietà degli organismi viventi a tutti i livelli…

Biodiversità ecosistemicaDiversità tra ecosistemi di un territorio

Biodiversità intraspecificaDiversità tra individui della stessa specie

Biodiversità interspecificaDiversità che caratterizza le varie specie

Qual è la misura del diametro terrestre?

Qual è la massa di un elettrone?

Sappiamo che certe misure sono cruciali per comprendere

l’essenza dell’universo.

9,1 x 10-28 grammi

Circa 25.000

Circa 100 miliardi

12.742 km

Quante stelle formano la nostra galassia?

Quanti geni costituiscono il genoma umano?

E … QUANTE SPECIE

VIVONO SULLA TERRA?

In realtà non lo sappiamo!

Sappiamo solo quante ne

abbiamo descritte:

CIRCA 2 MILIONI !

Monere 5.000

Protisti 70.000

Funghi 65.000

Piante 280.000

Animali 1.450.000

Secondo stime prudenti, le

specie viventi sul nostro

pianeta potrebbero essere

circa 10 milioni.

Tre quarti di esse

vivono nelle

foreste tropicali.

… MA I NATURALISTI DESCRIVONO OGNI

ANNO PIÙ DI 17.000 NUOVE SPECIE !!!

Carolus Linnaeus

(1707-1778)

Homo sapiens sapiens Homo ignarus ignarus …?

A 250 anni dalla

pubblicazione della Xa

Edizione di “Systema

Naturae” (1758) di

Linneo conosciamo,

presumibilmente, solo

un quinto delle specie

animali e vegetali

presenti sul nostro

pianeta!

… purtroppo oggi le

foreste tropicali

sono ridotte a metà

della superficie

(7.500.000 kmq) che

occupavano in tempi

preistorici …

Tre quarti delle

specie vivono nelle

foreste tropicali…

100.000 km2

di foreste tropicali

sono distrutte

ogni anno ...

CARI ESTINTI …“… la distruzione delle foreste tropicali

al ritmo attuale provoca ogni anno l’estinzione di circa lo 0,5 % delle

specie viventi nelle foreste.”(E.O. Wilson)

… in pratica, circa 30.000 specie all’anno.

Che cosa minaccia la biodiversità, oggi?

Perdita di habitat e frammentazione Inquinamento

Cambiamenti climatici Eccessivo sfruttamento

Incremento demografico Specie aliene invasive

… la biodiversità ha VALORE!

Ma… perché conservare la biodiversità?

- valore etico dell’esistenza dei viventi(valore “in sé” della biodiversità)

VALORI DIRETTI

- valore produttivo

(valore commerciale delle materie prime e dei cibi)

- valore di utilizzazione distruttiva(legname, fauna selvatica, ecc.)

VALORI INDIRETTI

- valore di utilizzazione non distruttiva(ricerca scientifica, turismo naturalistico, ecc.)

- valore strategico(opzioni per il futuro)

ALCUNE SOSTANZE FARMACOLOGICAMENTE ATTIVE ESTRATTE DA VEGETALI E FUNGHI

FARMACO

FONTE VEGETALE FUNZIONE

Atropina

Belladonna (Atropa belladonna) Anticolinergico

Chinino

China (Cinchona ledgeriana) Antimalarico

Cocaina

Coca (Erythroxylon coca) Anestetico locale

Codeina

Papavero da oppio (Papaver somniferum) Analgesico e antitussivo

Colchicina

Colchico (Colchicum autumnale) Terapia dei tumori

Levodopa

Mucuna deeringiana Atiparkinsonico

Indicina

Heliotropium indicum Antileucemico

Morfina

Papavero da oppio (Papaver somniferum) Analgesico narcotico

Penicillina

Penicillium chrysogenum Antibiotico

Stricnina

Noce vomica (Strychnos nuxvomica) Stimolante del sistema nervoso

Taxolo

Tasso (Taxus brevifolia) Antitumorale

Vinblastina,

Vincristina

Pervinca (Catharanthus roseus) Antitumorali

La salvaguardia delle foreste

equatoriali consente la

fissazione dei gas serra e,

nello stesso tempo,

preserva dall’estinzione

gran parte delle specie

viventi sul nostro pianeta.

www.biodiversityassociation.orgEcuador 2004: Foresta Otonga (Ande Occidentali)

Olio di palma e distruzione delle foreste indonesiane

www.biodiversityassociation.org

Il 4 ottobre del 2004

presso il Museo di

Storia Naturale di

Verona …

Discovering Biodiversity

VERONA

Lessinia

MANTOVA

BRESCIA

ROVERETO

Mo

nte

Ba

ldo

Il Baldo è una

montagna compresa

tra il Lago di Garda e

la Valle Lagarina che

si sviluppa su una

superficie di circa

300 kmq.

La quota massima di

2.218 m è raggiunta

da Cima Valdritta,

nella parte centrale

del massiccio.

Il Monte Baldo è in gran parte

costituito da rocce sedimentarie di

natura carbonatica, formatesi milioni

di anni fa in ambiente marino.

DOLOMIASpessore max 1000 m

CALCARI GRIGISpessore max 400 m

CALCARI OOLITICISpessore max 100 m

ROSSOAMMONITICOSpessore max 30 m

PERIODO

Da 130 a 65 MaCRETACEO

SCAGLIASpessore max 60 m

PERIODO

da 200 a 130 MaGIURASSICO

PERIODO

da 240 a 200 MaTRIASSICO

Ma: milioni di anni fa

BIANCONESpessore max 150 m

Monti Lessini

Adamello -

Presanella

Dolomia Calcari grigi Calcari oolitici Rosso ammon. Cretaceo Eocene

Le spinte tettoniche di

massicci montuosi vicini

hanno determinato

l’emersione e la

formazione di pieghe,

successivamente

sottoposte all’attività

erosiva, con la

decapitazione degli strati

più superficiali e la messa

a nudo delle rocce più

antiche e profonde, come

la dolomia.

Una volta emerse, queste

rocce sono andate incontro a

erosione e dissoluzione, con

formazione di fenomeni carsici

superficiali e profondi.

Grotta Tanella - Pai di Sopra

Sono circa 200 le cavità

naturali catastate sul

Monte Baldo. In queste

vivono numerose specie

cavernicole, alcune delle

quali endemiche.

Grotta Tanella - Pai di Sopra

Alcune grotte sono

percorse da corsi

d’acqua sotterranei e

sono state utilizzate

in passato per

rifornire di acqua

potabile interi paesi.

Queste acque carsiche

defluiscono nei reticoli sotterranei

fino al Lago di Garda originando

numerose sorgenti sublacuali.

A Cassone, l’Aril, noto come il

fiume più corto del mondo, è

alimentato da acque carsiche che

sgorgano a soli 185 metri dalla

riva del Lago.

In questa piccola sorgente vegeta

un ranuncolo rarissimo per il

veronese Ranunculus penicillatus,

che contribuisce ad aumentare la

biodiversità botanica benacense

Anche i canyon carsici sono

piuttosto diffusi sul Monte Baldo.

Il più noto è il Vajo dell’Orsa nei

pressi del Santuario della

Madonna della Corona.

La presenza umana sul Monte

Baldo è stata, fin dalla preistoria,

attenta agli equilibri ecologici.

Le tradizionali attività agro-silvo-

pastorali, infatti, non hanno

determinato modificazioni

sostanziali dell’assetto del territorio.

Il Baldo e l’uomo

L’alpeggio, il governo dei boschi,

la coltivazione del castagno da

frutto e, alle quote inferiori,

dell’olivo, sono attività praticate

secondo antiche tradizioni, e

hanno permesso al territorio

baldense di mantenere un buon

livello di naturalità.

ETEROGENEITÀ

TEMPORALE

Il Monte Baldo oggi…

Il Monte Baldo 15.000 anni fa…

Tuttavia, sul Monte Baldo le condizioni ambientali erano

molto diverse da quelle di oggi anche non molti anni fa…

Alle quote più elevate, sul crinale tra i 1800 e i 2200 m di quota, sono

presenti i “circhi glaciali”, formati durante le ere glaciali dall’escavazione di

ghiacciai locali di vetta.

Le complesse vicende geo-climatiche che hanno interessato il Baldo hanno

consentito lo sviluppo su questo massiccio di biocenosi molto particolari, sia

per la presenza di elementi endemici sia, soprattutto, per l’eccezionale

ricchezza e varietà di specie.

ETEROGENEITA’ AMBIENTALE

Orchis simia

Ophrys benacensis

Monte Baldo, Hortus Italiae

Sul Monte

Baldo sono

segnalate

60specie

diverse di

orchidee

sulle circa

126conosciute

in Italia.

Monte Baldo: la montagna più “biodiversa” d’Europa?

Francesco Calzolari (1522-1609)

“… e da questa diversità de siti senza dubbio nasce che in questo

luogho si trovano tanta varietà di piante e di natura calde e fredde,

e silvestre e domestiche, acquatiche et montane, quanta in

nissun’altra della Italia.”

Francesco Calzolari scrisse nel suo “Viaggio di Monte Baldo” del 1566…

Giovanni Ray (1628-1705)

Gaspare Bauhin (1560-1624)

Pier Antonio Micheli (1679-1737)

Giovanni Francesco Seguier (1703-1784)

Giulio Pontedera (1688-1757)

Ciro Pollini (1782-1833)

Antonio Turra (1730-1796)

Agostino Goiran (1835-1909)

Abramo Massalongo (1824-1860)

Giuseppe Dalla Fior (1884-1967)

Caro Massalongo (1852-1928)

… altri valenti botanici in passato

erborizzarono sul Monte Baldo

Primula spectabilis

Campanula petraea

Saxifraga tombeanensisPhysophlexis comosa

Le orchidee sono piante ad alta plasticità genetica in grado di ibridarsi tra loro creando nuove specie

Orchis morioOrchis simia

Orchis tridentata Nigritella nigra Ophrys fuciflora Platanthera bifolia

Ophrys benacesisOrchis pallens

Nel 2009 è stato

pubblicato un inventario

della biodiversità floristica

del Monte Baldo.

1952 sono le specie

segnalate su questo

massiccio, una catena

montuosa che possiede ben

il 43% dell’intera flora

alpina, pur estendendosi

solo sullo 0,2% del

territorio alpino.

Gypsophila papillosa

Endemismo puntiforme del

Baldo meridionale.

Callianthemum

kernerianum

Ranuncolo di Kerner,

endemismo puntiforme

baldense diffuso nelle

zone di cresta.

Specie mediterranea, diffusa in

Liguria, Toscana e Sardegna, il

Cistus albidus sul Monte Baldo

ha una distribuzione puntiforme

nel territorio di Torri del Benaco.

Baldonatura, WBA e il Centro

Nazionale per la Biodiversità

Forestale di Peri hanno

predisposto un progetto per lo

studio della popolazione

baldense di Cistus albidus.

Guenthera repanda baldensis

Nel 2004 Filippo Prosser, botanico del

Museo di Rovereto, ha raccolto e

descritto una nuova entità mai prima

catalogata. Guenthera repanda

baldensis è una Brassicacea con fiori

gialli e profumati che cresce tra le rupi

del versante orientale del Baldo.

Altre specie interessanti…

Nell’Orto Botanico del Monte

Baldo, a 1.235 m di quota in

località Novezzina, sono

coltivate più di 700 specie

vegetali tipiche del

massiccio baldense.

L’Orto Botanico del Monte Baldo

Laboratori, un Centro di

Educazione Ambientale con

area espositiva e un rifugio

montano di 50 posti sono

annessi all’Orto Botanico.

Eterogeneità ambientale

Maggior numero di nicchie ecologiche

Biodiversità elevata

Farfalle in Italia: 5.086 specie

Fauna d’Italia: 57.468 specie

Farfalle del Baldo: 2.085 specie

Fauna del Baldo?

x = 23.500 specie!5.086: 57.468 = 2.085: x

In pratica, su una superficie di soli 300 kmq, mille volte più

piccola dell’intera Italia, potrebbero essere presenti più del

40% di tutte le specie della fauna italiana.

Allotyphlus pacei baldensis

Amara alpestris baldensis

Apion bonvouloiri baldense

Boldoria baldensis

Dichotrachelus baldensis

Duvalius baldensis

Leptusa baldensis

Leptusa baldomontis

Leptusa benaciensis

Leptusa veronensis

Leptusa knabli recticollis

Leptusa pseudoalpestris

Leptusa ruffoi

Leptusa zanettiorum

Othiorhynchus muelleri

Troglorhynchus baldensis

Oreorhynchaeus baldensis

Psodos baldensis

Erebia pluto burmanni

Erebia ottomana benacensis

Coleophora cythisanti

Protonemura bipartita

Pseudoprumna baldensis

Alcuni insetti endemici del Monte Baldo

Ischyropsalis strandi

Boldoria baldensis

Orotrechus martinellii

Androniscus dentiger

Niphargus foreli Trogloiulus boldorii

Bus delle Taccole - Brenzone

Alcune specie

cavernicole tipiche

del Monte Baldo

E I VERTEBRATI?

Nel secolo XIX° le attività

antropiche, in particolare la

caccia, hanno determinato la

scomparsa dal Monte Baldo di

grandi mammiferi come

camoscio, orso, lupo e cervo.

Alcune specie sono

tornate da sole, come

l’aquila, il cervo, il capriolo.

Recentemente anche la lince e

l’orso sono state segnalate sul

Baldo.

Altre specie, invece, sono state reintrodotte …

I primi 3 esemplari di marmotta, provenienti dall’Alpen Zoo di Innsbruck, sono

stati liberati nel 1975 nella Riserva Naturale Integrale Lastoni Selva Pezzi. Nel

1976 vengono liberati sul Baldo altri 53 esemplari provenienti dalla Valle

d’Aosta. L’ultima liberazione di 14 capi risale al 1989.

Oggi la marmotta è largamente diffusa lungo tutta la dorsale tra i 1300 e i

2000 m di quota.

L’ultimo camoscio del Baldo fu abbattuto nel 1870. La Provincia di

Verona ha provveduto nel 1987 all’immissione dei primi 6 esemplari

provenienti dal Parco Nazionale del Gran Paradiso. Successivamente,

dal 1988 al 1994, sono stati liberati altri 51 capi provenienti dal Parco

Argentera, sulle Alpi Marittime.

AREE PROTETTE

DEL MONTE BALDO

Riserve Regionali

Foreste Demaniali

Oasi Faunistiche Provinciali

IT3210039 - S.I.C./Z.P.S. Monte Baldo Ovest

IT3210004 - S.I.C. Monte Luppia - Punta S. Vigilio

IT3210007 - S.I.C. Val dei Mulini, Senge di Marciaga,

Rocca di Garda

IT321003941 - S.I.C./Z.P.S. Monte Baldo Est

AREE S.I.C. e Z.P.S

DEL MONTE BALDO

Se alle aree protette

e alle aree SIC/ZPS si

aggiungono le aree di

proprietà comunale,

si ottiene una

superficie di diverse

migliaia di ettari, che

occupa buona parte

del Baldo veronese.

La presenza di numerose aree sottoposte a vincoli ambientali

e la particolare orografia che ne limita l’accessibilità, ha

permesso al Monte Baldo di conservare nel tempo

caratteristiche uniche di naturalità.

Tali caratteristiche di unicità potranno forse, in futuro, farlo riconoscere

come area protetta, meritevole di particolare tutela.