Avventura n. 5 - 2008

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Avventura Anno XXXIV - n. 16 2 luglio 2008 Settimanale Poste italiane s.p.a. Spedi- zione periodico in abbona- mento postale L. 46/04 art. 1 comma 2, DCB BOLOGNA Avventura

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La Rivista degli Esploratori e delle Guide dell'Agesci

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AvventuraAnno XXXIV - n. 16

2 luglio 2008 Settimanale

Poste italiane s.p.a. Spedi-zione periodico in abbona-

mento postaleL. 46/04 art. 1 comma 2,

DCB BOLOGNA

Avventura

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Avventura 5/2008

Direttore Responsabile: Sergio Gatti

Redattore Capo: Giorgio Cusma

In redazione: Mauro Bonomini, Lu-cio Costantini, Dario Fontanesca,Chiara Fontanot, Stefano Garzaro,Giorgio Infante, Don Damiano Mari-no, Stefania Martiniello, Don LucaMeacci, Sara Meloni, Andrea Provini,Enrico Rocchetti, Isabella Samà, Si-mona Spadaro, Salvo Tomarchio,Paolo Vanzini, Jean Claudio Vinci

Grazie a: Corrispondenti di Avventu-ra, Matteo Spanò, Andrea Fabbri,Francesca Tarter, Annachiara Vicini,Barbara Cartella, Massimo Bressan,Melfi 2

Progetto grafico: Technograph

Grafica: Technograph

Disegni di: Martina Acazi, ChiaraBeucci, B.-P., Elisabetta Damini,Giorgio Cusma, Chiara Fontanot,Pierre Joubert, Adriano Perone, Lau-ra Pontin, Isacco Saccoman, SimonaSpadaro

Foto di: Giorgio Cusma, Paolo Vanzi-ni, Melfi 2, dalla rete

Copertina: foto di Paolo Vanzini

Per scrivere, inviare materiale, corri-spondere con Avventura ecco il re-capito da riportare esattamente sullabusta:

Redazione di Avventura c/o GiorgioCusma – Santa Croce 438 – 34010Trieste TS

E-mail: [email protected]

Avventura on line:www.agesci.org/eg/

Webmaster: Emanuele Cesena

Manoscritti, disegni, fotografie, ecc.inviati alla redazione non vengonorestituiti.

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S O M M A R I O

Inserto: Dodicesima chiacchierata

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Anche i Capi giocano seriamente! (foto archivio Melfi 2)

aParliamo di...

aConoscere segni e simboli della liturgia

aPace, Nonviolenza e Solidarietà

aCampoestivocampoestivocampoestivo

aCome si prepara il campo estivo?

aQuanto conta oggi San Giorgio?

aV.I.A.= valutazione di impatto ambientale

aPiù licheni uguale meno inquinamento

aI segni di ogni giorno

aGiochi per la squadriglia

aTopo di biblioteca

aSpazio E/G

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Parliamo di...Parliamo di... Parliamo di...Parliamo di...Parliamo di...Parliamo di...

A CURA DELLA REDAZIONE DI AVVENTURAILLUSTRAZIONI DELLA RETE

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… CAMPO REGIONALE E/G DEL TRENTINO - ALTO ADIGE – Il Campo si svolgerà aPasso Vezzena (tra la Valsugana e l’Altopiano di Asiago) a 1400 metri d’altezza, dal 9 al 17 agosto.Parteciperanno 20 reparti (89 Squadriglie) per un totale di circa 650 tra E/G, Capi ed R/S in servi-

zio. Ma leggiamo le osservazioni di una nostra corrispondente.“ In vista dell’evento, la preparazione del Campo è iniziata prima delsolito. Prima di tutto, ogni Reparto ha inviato ai Capi Regionali il pro-prio “patto d’onore“, che noi, del Reparto Ghibli, abbiamo prepara-to durante il Campo Invernale.Tutti i Capi Squadriglia della Regione,precedentemente, si erano recati a passo Vezzena per conoscere il ter-ritorio e discutere sull’organizzazione del Campo. Anche le singoleSquadriglie si sono date, e si stanno dando, molto da fare! Ogni Squa-driglia è tenuta ad impegnarsi in una Specialità e a gemellarsi conuna Sq. di un Reparto diverso, con cui compirà l’ultima Impresa, darealizzare sul luogo del Campo (le Specialità scelte dalle Sq gemellatesono diverse... un “espediente da Capi” per farci ideare Imprese...me-diate! Chissà che verrà fuori!).Abbiamo conosciuto la Sq., a noi gemel-lata e insieme,“per sancire l’unione“, abbiamo realizzato una scul-tura umana: cosa non facile, soprattutto da inventare! Noi, che erava-mo i primi, abbiamo potuto rifugiarci nella classica “piramide”, ma i ri-sultati degli altri sono stati certamente più “sforzati” e fantasiosi! Leattività diverse dal solito, il maggiore impegno in Specialità, Missioni,Imprese e quant’altro hanno contribuito a rinsaldare i rapporti all’in-terno delle Sq, a dissotterrare potenziali nascosti .È stato anche creato un sito del Campo Regionale, per cui, qualche

tempo fa, ogni Squadriglia ha realizzato la sua pagina di presentazioneda mettere in internet. Curiosando tra il materiale nostro e delle altre Squadriglie del nostro Reparto, hoscoperto presentazioni e cartelloni simpatici e fantasiosi, che mi hanno fatto pensare a risate, colori, ideecreative, riunioni di Squadriglia intense e colorate! Essendo un Campo regionale, più grande e complesso diun Campo normale, non abbiamo lavorato sulla logistica e nemmeno sull’organizzazione: abbiamo lavoratosu noi stessi. Abbiamo puntato su: lealtà, amicizia, affiatamento e comprensione, inventiva, com-petenza. Secondo me, abbiamo raggiunto gli obbiettivi, insieme, con amicizia e passione!

Alessia Matrisciano - Rovereto 1 ”

… FUOCO – Nella stagione estiva il preoc-cupante problema degli incendi boschiviesplode in tutta la sua carica drammaticamen-te distruttiva. Lo sappiamo che voi E/G nonscherzate con il fuoco e con il fuoco ci sapetefare, ed è proprio per questo che confidiamosulla vostra competenza nel porre la massimaattenzione agli incendi. L’anno scorso oltre 10mila incendi hanno distrutto 225 mila ettari dibosco!!! L’Agesci, con altre Associazioni, haaderito ad un’iniziativa per l’educazione antin-cendio. Non sottovalutate il problema ed an-date a consultare il sito:http://www.legambiente.eu/documenti/2008/0609_nonScherzateColFuoco2008/index.php

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TESTO DI DON LUCA MEACCI - AE NAZIONALE BRANCA E/GDISEGNI DI CHIARA BEUCCI

CONOSCERE SEGNI E SIMBOLIDELLA LITURGIA

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V i è mai capitato di entrare in un bosco pri-vo di sentiero ? Penso proprio di si. Chi

non ha mai fatto un percorso rettificato? Sicura-mente in Missione di Squadriglia vi sarà capitatodi fare un “azimut”……comunque se ci adden-triamo nel mondo dei segni e dei simboli, si correil rischio di entrare in una folta giungla dove è fa-cile perdersi.Mi assumo la responsabilità di provare a guidarviin questa esplorazione per conoscere e compren-dere alcuni segni liturgici che ci appartengono e ciaiutano a scoprire il significato profondo di cose,suoni, colori, elementi che sono sotto gli occhi ditutti, ma dei quali ci sfugge il significato e il riferi-mento liturgico e religioso che invece possiedo-no.Siete pronti ? Bene, partiamo ! Questa volta nonvi serve la bussola, né la cartina, ma solo occhi at-tenti e memoria buona per ricordare….seguitemied entriamo nella piazza della chiesa:il campanile: salta subito agli occhi per la sua al-tezza e se lo guardiamo dal basso verso l’alto, ec-co che ci conduce a guardare il cielo; è come undito indice che punta verso il cielo;le campane: una volta si diceva che il loro suonoera la voce di Dio che chiama a raccolta i suoi figliper la celebrazione della Messa. A seconda deirintocchi e del loro suono, possono indicare lacelebrazione di una festa oppure il rito funebreper un defunto;la chiesa: il nostro Paese è ricco di chiese di tut-te le forme edepoche. L’edifi-cio della chiesaè il segno dellatenda dove ve-niva ripostal’Arca dell’Alle-anza; è la tendadel l ’ incontrocon Dio, è ladimora di Diotra gli uomini(Gv 1,1-12);acquasantie-ra: all’ingressodella chiesa c’è

TRACCE CHE AIUTANO ASENTIRSI POPOLO DI DIO

solitamente un con-tenitore con l’acquabenedetta dove, chientra, immerge unpo’ la mano destrae poi si fa il segnodella croce. Quel-l’acqua benedettaricorda il battesimoche abbiamo ricevu-to e la necessità diessere purificati dainostri peccati;(Fig.1)segno di croce: èun gesto che a voltefacciamo senza pen-sare molto al signifi-cato che ha, moltiatleti si fanno il se-gno della croce ap-pena entrano incampo. È il segno dell’abbraccio di Dio che ci av-volge col suo amore, ecco perché è importantefarlo bene, esteso e lentamente. È la preghiera piùsemplice, ma profonda dei cristiani che attraversoquel gesto si pongono sotto la protezione di Ge-sù e dicono di appartenere a Lui. (Fig.2)Scorrendo lungo la parete della chiesa, speciequelle più antiche, è facile vedere raffigurati oscolpiti alcune imma-gini di animali:pellicano: si riferiscea Gesù che viene de-finito come il “piopellicano” perché sipensava che la femmi-na di questo uccellosi squarciasse il pettoper sfamare i propripiccoli (fig.3)pesce: anche questoè un simbolo cristia-no che rimanda a Ge-sù, perché in grecopesce si scrive“Ichtys”. Queste let-FIG. 1

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tere sono le iniziali di Gesù Cristo Figlio di DioSalvatore; (Fig.4)pavone: rimanda al Cristo risorto, perché ognianno il pavone rinnova le sue piume; inoltre unaleggenda raccontava che dopo la sua morte lacarne dell’animale non si decomponeva è quindisimbolo della risurrezione dell’anima e del corpo.Avvicinandoci all’altare vediamo che nel presbite-rio (la zona intorno all’altare) ci sono un sacco dielementi:altare: è il luogo dove si celebra il sacrificio eu-caristico, come ara sacrificale: oggi ricorda anchela mensa, la tavola dove si riunisce la famiglia deicristiani;ambone: definito l’altare della Parola, da doveviene proclamata la sacra Scrittura durante laMessa;lampada rossa: solitamente è posta nelle vici-nanze del tabernacolo e quando è accesa indicache in esso sono conservate leostie consacrate.Prima di lasciare la chiesa vorreifarvi notare quella grande cande-la tutta decorata posta vicino alfonte battesimale: quello è il ce-ro pasquale (Fig.5) che ci ri-manda al Cristo risorto, è la pri-ma luce ad infrangere l’oscuritàin cui si trova la chiesa all’iniziodella Veglia di Pasqua.Se avete notato sull’altare ci so-no dei fiori recisi, mai trovereteuna pianta “viva”, questo perché ifiori recisi, oltre ad abbellire la

chiesa, esprimono il sacrifi-cio, l’offerta.Ci sarebbero ancora tantecose da spiegare, ma civorrebbero molte pagine diAvventura, quindi lasciamola chiesa per entrare in sa-crestia ed iniziamo ad apri-re qualche armadio…..Ecco i paramenti liturgici,cioè gli abiti che il sacerdo-te indossa per la celebra-zione della Messa e al pri-ma cosa che notiamo è chesono di colore diverso:(Fig.6) verde : sono usati neltempo ordinario dell’An-no Liturgico;rosso: è il colore del san-gue, del sacrificio e si usanelle feste dei martiri, del-la Passione di Gesù e aPentecoste;bianco: indica la festa, è ilcolore delle solennitàviola: è il colore del lutto,della penitenza, infatti siusa nelle celebrazioni deifunerali, dell’Avvento edella Quaresima;rosa: viene utilizzata solodue volte all’anno, in una

domeni-ca di Avvento e una di Qua-resima, per sottolineare unapausa nel cammino peniten-ziale.Sempre in sacrestia troviamol’incenso che viene usatoprincipalmente per incensarel’altare, il libro del Vangelo ele salme durante la liturgiafunebre: il suo utilizzo espri-me venerazione verso le per-sone e cose, e la preghierache sale a Dio.

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Se volete scoprire altri simboli della nostra fede, vi consigliamo la lettura del libro “Celebriamo insie-me”, Ed Fiordaliso, collana dei sussidi tecnici, scritto proprio dall’Autore di questo articolo.

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DALL’INTERVISTA CON GLI INCARICATI NAZIONALI DEL SETTORE BARBARA CARTELLA E MASSIMO BRESSAN, A CURA DI PAOLO VANZINI FOTO DI GIORGIO CUSMA, DEL SETTORE E DI SARA MELONI

PACE,NONVIOLENZA E SOLIDARIETÀ SONO NELLA NOSTRA LEGGE

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IL SETTORE CHE CIIMPEGNA CON IL PROSSIMO

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Siamo sul campo di Bracciano, in occasione del Consiglio Gene-rale del 2008.Abbiamo puntato su questo evento, che oltre a Pre-sidenti, Capi Guida-Scout, consiglieri generali, vede presenti anchetutti i Responsabili Nazionali di Branche (L/C, E/G ed R/S), Settori

(che andiamo via via scoprendo) ed organismi diversi. Insommaci sono tutti, quale migliore occasione per noi, che così abbia-mo potuto intervistare, in un colpo solo, tutti i Responsabili icui pareri e competenze volevamo proporre alla vostra atten-zione, affinchè comprendiate sempre meglio questa grandeAGESCI di cui facciamo parte.Le nostre interviste iniziano dal Settore Pace, Nonviolenza e So-lidarietà avvicinando i due Responsabili Nazionali che sono:Barbara Cartella, 33 anni, viene dalla Calabria, innamora-

ta della Branca E/G, con questa dichiarazione conquista definitivamente lenostre simpatie (il suo primo incarico da Capo in servizio è stato nel Re-parto!), attualmente Capo Gruppo.Incaricata da ottobre 2007.Massimo Bressan, 36 anni, vive a Gorizia, nel Friuli-Venezia Giulia,preferisce la Branca L/C (perdoniamo… ma che volete: non siamotutti uguali!), sta facendo il Capo Clan. Incaricato da gennaio 2007.

LA STORIA – Anche se in realtà il Settore inizia a vivere ivalori di fratellanza e servizio insiti nello scautismo già nel1975, la vera e propria attività, prende corpo qualche annodopo e lo fa fornendo sostegno (sia morale che amministra-tivo) ai Soci che ci dichiarano obiettori di coscienza allosvolgimento del servizio mili-tare. Scelta a quei tempi nonfacile in quanto poco o nientericonosciuta dallo Stato. Nel1980 l’Agesci stabilisce un ac-cordo con il Ministero dellaDifesa per regolamentare, informa garantita, il servizio an-nuale di volontariato sociale

che, per gli obiettori, sostituisce l’obbligo di prestare il servizio militare.Questo rimane valido sino alla sospensione del servizio di leva obbliga-torio. Nel 1992 il Settore estende il suo campo d’azione a quella che è lastruttura odierna e cioè allarga la propria operatività, e competenza, allaPace, alla Nonviolenza ed alla solidarietà. La pace non vista come sempli-ce abolizione della guerra ma che si fa attenta alla legalità democratica, aidiritti civili ed umani. La Nonviolenza come spirito di rispetto dell’altruipersona, apertura al dialogo senza conflittualità. La Solidarietà in quantocristiani ed aperti all’amore verso il Prossimo (chiunque esso sia…).

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Avventura: quanto ci avete raccontato sino ad ora è certamente valido e significativo nel rea-lizzare i principi dello scautismo, ma ci sembra “roba” per grandi: quali le attenzioni e propo-ste, del Settore, per gli E/G?PNS: I valori: pace, non vioelnza e solidarietà devono venir vissuti da tutti gli Scout, indipendentemen-te da sesso ed età! Non abbiamo ancora proposte concrete per la branca E/G, ma pensiamo di poterlicoinvolgere con dei giochi specifici che li possano sensibilizzare sulle problematiche da noi proposte. Èallo studio una specie di gioco dell’oca che propone riflessioni e valutazione di soluzioni sul tema dellalegalità. Ma non abbiamo proposte come campetti o attività specifiche, esistono però, a livello di pattu-glie regionali, dei week end in cui le stesse assisto-no e supportano la realizzazione di Specialità diSq., Civitas ad esempio.Al Campo Nazionale pro-ponevamo la sensibilizzazione alla conservazionedell’acqua potabile come bene comune e quindi dagestire insieme, acqua quindi non vista solo comeecologia. Siamo stati chiamati al Campo Nazionaledel GEI in cui abbiamo gestito degli stages sui di-ritti del fanciullo.Ci piacerebbe, d’intesa con la pattuglia E/G pensa-re ad una Specialità PNS, cosa già realizzata in ma-niera simile, per la branca L/C: la Specialità di Cit-tadino del Mondo.

Avventura: State seguendo, o avete in cantiere,qualche progetto che in qualche modo possapoi essere ricolto agli E/G, in Reparto o in Sq.?Una cosa recentissima: con i referenti della commis-sione Legalità (Al lavoro al Consiglio Generale -NdR) stiamo affrontando il problema dei beni con-fiscati alla malavita. Ci sono vari gruppi scout che utilizzano tali strutture e se si trattase di prati o boschi,si potrebbe pensare a gestirle anche con E/G.I due eventi che impegnano maggiormente il Settore sono la “Marcia per la Pace Perugia – Assisi”, e lagiornata dedicata a “Libera”, in memoria di tutte le vittime di mafia: sono momenti pensati per la brancaR/S ma vi partecipano anche Alte Sq. o Reparti. Eventi che non devono essere fini a sé stessi ma rappre-sentare il punto d’arrivo di un cammino svolto durante l’anno, un’Impresa o l’inizio di un Impresa.Nel 2009 promuoveremo iniziative a ricordo del sacrifico di don Peppe Diana, perito sotto i colpi dimani mafiose.Tra le altre iniziative potrebbe esserci un concorso per E/G che avrà come tema il do-cumentare fotograficamente una denuncia di mancanza di legalità nel proprio quartiere o paese. Allaluce di quanto diceva proprio don Diana: - “… per amore del mio popolo non tacerò!” .

Avventura: Come siete strutturati sul territorio?PNS - Ci sono incaricati sia regionali che di zona, ma non siamo presento dappertutto. Se i ragazzi vo-lessero realizzare qualcosa in questo ambito potrebbero trovare dei rif sul proprio territorio.

Per saperne di più ed avvicinarvi al Settore potete ricorrere al seguente indirizzowww.peacelink.it/agescipns

Avventura: Un messaggio, per gli EG, dal Settore…PNS – Le tematiche legate al Settore PNS non sono cose da grandi, testimoniate tra R/S e Capi ineventi di piazza.Voi potete viverle, con semplicità, nel vostro quotidiano: in famiglia, a scuola, in Repartoe Sq. Pace con chi vi sta vicino, Nonviolenza come modo di agire e di parlare, solidarietà con i diversi. Ecosì crescerete!Avventura: Come diceva Giovanni Paolo: da pacificatori e non da pacifisti. E con questa frase,concludiamo la nostra intervista a Barbara e Massimo (Max per gli amici!) ed auguriamo lorodi riuscire a realizzare tutti i loro progetti per dare, a tutta l’Agesci, la consapevolezza e la ca-pacità di vivere i propri valori.

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DI ANDREA FABBRI E MATTEO SPANÒ - PATTUGLIA NAZIONALE E/G ILLUSTRAZIONI DI ADRIANO PERONE

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PRONIT?... VIA! A TUTTA AVVENTURA!

R agazzi!!! Ci siamo!!!! Evvai!!!! Anche que-st’anno sta arrivando. Che cosa? Ma è ov-

vio!!!IL CAMPO ESTIVO!!! Siete pronti?!?!?Tenda? Batteria? Cassa degli attrezzi? Cassadi cancelleria? Cassetta di topografia (cometutti sappiamo si chiama così la tecnica per farele radiografie ai topi)? Cassa di Espressione? Ilprogetto dell’Angolo di Sq.?Si si, lo sappiamo, anche i vostri fantastici CapiReparto ve l’avranno ripetuto un milione di voltee siamo strasicuri che è tutto super a posto e su-perpronto.

La visita al posto del Campo immaginiamo vi avràsicuramente dato idee per possibili mega Angolidi Squadriglia e costruzioni spettacolo.E le riunioni di Consiglio Capi, per deciderel’ambientazione del Campo e il programma dellegiornate? L’avete già fatta? Altrimenti quest’annoci vuole una grande ambientazione.

Anche se quei furbi dei Capi non dicono maiquando si fa il Gioco Notturno o quando siparte per la Missione di Squadriglia.La sorpresa rende tutto più appassionante, èproprio bello così ragazzi, un pizzico di sorpresanon guasta, altrimenti l’”Estote Parati” di B.-P.dove va a finire?!?! Sicuramente al Campo ci saranno dei momentiorganizzati da qualcuno di voi che sta conqui-stando un Brevetto, ad esempio la gestione diun fuoco serale, piuttosto che il progetto del-l’alzabandiera e del portale del Campo.Ancheper coloro che vogliono conquistare una speciali-

tà il Campo sarà sicuramen-te occasione meravigliosaper mostrare le vostrecompetenze.Come dite?!?Nel Campo Estivo diqualcuno di voi questecose non accadono?Beh, non c’è problema, si èancora in tempo per rime-diare, basta andare dai vo-stri mitici Capi Reparto edir loro che vi piacerebbeche al Campo ognuno divoi potesse continuare agiocare il Sentiero esatta-mente come avviene du-rante l’anno e che avetemolte idee che vi piacereb-be realizzare.E già, quello che abbiamodetto prima vuol dire pro-prio questo: cioè che ilCampo Estivo è il momen-to in cui ognuno di voimette alla prova sestesso dopo il lavoro di

tutto un anno.L’Impresa delle Imprese!Se come Sq. e Reparto avete fatto delle Impre-se in cui avete imparato qualcosa, se durante leriunioni di Sq. avete affinato le vostre capacità,se in un incontro di zona avete scoperto ungioco meraviglioso, il campo estivo sarà l’occa-

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sione in cui potrete dare prova delle vostre ca-pacità e organizzare tornei di gioco divertentis-simi!.Infatti il Campo va visto come una grande Ga-ra tra tutte le Sq. del Reparto, dove si cercadi dimostrare chi è il più bravo. Però badate be-ne: questa gara va giocata secondo le regole checonosciamo bene ovvero rispettando la LeggeScout, quindi non conta solo l’aver vinto, macome si è vinto.Se per vincere avete dovuto litigare tutti igiorni, far lavare le pentole solo ai più piccolie il Capo Sq. è stato un despota, anche sepoi avete fatto tutto quello che vi veniva chiestodi fare, sappiate che avete perso il Campo.Invece se non tutto tutto è stato fatto, peròvi siete impegnati, aiutati a vicenda in Sq. etra Sq., se avete riso, scherzato e costruitoun clima di grande fiducia e allegria e visiete divertiti, allora sappiate che avete vintoin modo schiacciante il Campo e sarete sicura-mente la migliore Sq. dell’anno!!!!Quindi ci sembra tutto chiaro adesso, non pen-siamo ci sia molto altro da aggiungere, perciònon ci resta che darvi il nostro BUONACACCIA per il fantastico Campo Estivo che si-curamente vivrete anche quest’anno.

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A CURA DI GIORGIO CUSMA CON LA COLLABORAZIONE DEI CORRISPONDENTIDISEGNI DI PIERRE JOUBERT

COME SI PREPARA ILCAMPO ESTIVO? ... E COME FANNO

GLI ALTRI?

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E d ecco avvicinarsi il tanto atteso Campo Esti-vo. La mia Sq. lo attende con ansia dalla fine di

quello Invernale e ci stiamo già preparando, ancheperchè avendo molte Novizie in Sq. è meglio preve-nire qualsiasi “sorpresa”.Abbiamo “aperto” la tendadi Sq. ed apportato numerose modifiche. Durantele riunioni organizziamo lezioni su tecniche varie,dall’animazione alla cucina, proprio per non farcitrovare impreparate. Nel Consiglio Capi iniziamo a“buttare giù” le prime idee. Una cosa è certa: que-sto sarà un bellissimo Campo Estivo, l’ultimo permolti e il primo per altri. Sentir organizzare degliHike fa anche un effetto strano, nasce subito il pen-siero che l’anno prossimo toccherà anche a te, l’an-no prossimo, e un pò di nostalgia si fa sentire: maquesto è solo un motivo in più per dare ora il me-glio di sè.

Gaia De Carolis - Napoli 5

Siamo già entrate nellamentalità “Campo Esti-vo”: c’è lavoro, lavoro emooolto lavoro! Poinoi, in quanto RepartoNautico, abbiamo l’im-pegno delle barche edella loro attrezzatura,perchè dobbiamo prov-vedere alle riparazioni.Quest‘anno il Camponon lo faremo vicino almare ma vicino ad unlago e, alcune attività,

con un altro Reparto nautico: il Crotone 7.Al la-go si possono organizzare moltissime attività incomune come per esempio la pesca, che è statagià proposta nel Consiglio Capi. Tutti quanti sia-mo affascinati per le tante possibilità e non vedia-mo l’ora di viverle, mentre per ora le stiamo soloorganizzando. Ci stiamo anche impegnando nelfare un autofinanziamento di Reparto, visto che cisono barche da riparare, una tenda da compraree molto altro da fare... mentre nel portafoglio cir-colano le mosche...

Sara Filardo - Reggio Calabria 10

La mia Squadriglia si sta ben organizzando per ilCampo Estivo che durerà 15 giorni. Ci stiamo au-

tofinanziando, nel caso ci sia qualcosa di vecchio daricomprare. Quest’anno siamo NOI che organizzia-mo il Campo, non più i Capi.Dobbiamo pensare an-che al tema, alle attività da svolgere. In questo mo-do, siamo noi che decidiamo cosa fare al Campo, edobbiamo pensarci bene per non dimenticare nulla.Per quanto riguarda gli Incarichi di Squadriglia ognu-no ha le sue Specialità in cui è più competente, maquesto non significa che uno al Campo cucina e ba-sta, mentre uno va a fare solo la legna, oppure an-cora c’è chi pulisce perennemente le pentole o latenda. Durante l’estate ci ritroveremo più frequen-temente, dato che la scuola sarà finita, e faremo at-tività di questo genere, in modo tale che saremopronti per ciò che ci aspetta tra i boschi.

Riccardo Gori – Follonica 2

Secondo me, la mia Squadriglia non è ancora prontaper il Campo Estivo, perché è nuova e perchè non

abbiamo ancora preparatonulla di quello che serveper il Campo Estivo. Essen-do una Squadriglia nuova cimanca gran parte del ma-teriale, sia di pioneristicache di cucina. Non avendomolti soldi in cassa nonpossiamo comprare nulla.Tutto quello che si farà alCampo Estivo lo decidonoi Capi Reparto, noi faccia-mo ben poco. In poche pa-

Ci siamo passati tutti… io molti anni fa… prepararsi al Campo Estivo dà sempre una carica nuova: en-tusiasmo ed aspettativa! Grandi preparativi, fatica,molte difficoltà tutte superate e poi via: si parte… e siritorna ricaricati e felici.Ma è per tutti così? Sentiamo alcuni dei nostri corrispondenti.

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role non so come andrà il Campo Estivo: da comesta iniziando la cosa penso male, ma speriamo al-meno di divertirci.

Mirko Grammatico– Empoli 3

Accanto all’entusiasmo che caratterizza quello cheè un pò l’appuntamento più atteso di tutto l’annoassociativo, ecco che si presenta anche il solito cari-co di lavoro per la preparazione del tanto sospiratoCampo Estivo. Come sempre c’è da preparare ab-bastanza, il tempo stringe!!! Beh, i primi passi sonogià stati mossi: il Consiglio Capi ha provveduto allancio del Campo, presentando il tema ed il pro-gramma, a tutto il resto del Reparto; ora si va acontrollare il materiale di Sq. con tutti gli altri Capie Vice. Il materiale da controllare e sostituire nonmanca mai e quindi è sempre bene risolvere, più infretta possibile, questo problema. Si procede quindialla preparazione del Campo con il resto dellaSquadriglia.C’è una parte del Campo la cui animazione è affida-ta alle singole Squadriglie, quindi ci sono da prepa-rare scenette, preghiere, fuoco e giochi. All’AltaSquadriglia ed al Consiglio Capi, sono poi delegatialtri momenti da preparare (veglie e Hike!) e poic’è anche dell’altro lavoro per la Sq. che dovrà af-frontare la Missione.Beh, tra ultimi impegni scolasti-ci e il mare, rispettare i tempi ed arrivare del tuttopreparati al Campo è sempre difficile, ma all’appun-tamento non manca niente e nessuno!

Daniela Nardella - San Marco in Lamis 1

Nella preparazione al Campo Estivo, il nostro Re-parto collabora nella scelta del tema: ogni Squadri-glia deve proporre 3 temi, che poi verranno votatied infine scelti. I Capi Sq. si preoccupano di pensarealle varie attività a tema (gara di cucina, GrandeGioco, gioco notturno ecc..) mentre in Sq. pensia-mo ai progetti per le costruzioni, con il relativo nu-mero di pali da utilizzare. Un’altra cosa fondamen-tale da fare è quella di controllare le casse e fare unelenco del materiale che abbiamo e di quello chemanca, per poi andarlo a comprare con i soldi cheabbiamo guadagnato durante l’anno. Invece l’Hike ele Missioni di Sq. rimangono top secret : infatti sono iCapi a scegliere la mèta e le attività. Questo sarà ilmio ultimo Campo e spero che sia il più bello!

Iosetta Santini - Avenza 1

La nostra Squadriglia si sta preparando piuttostobene per il Campo Estivo(non vediamo l’ora di parti-re!). Come tutte le altreSquadriglie del Reparto stia-mo lavorando in modo auto-nomo. Anche per questomotivo ognuno partecipa at-tivamente all’organizzazionee (si spera!) all’ottima riusci-ta del Campo. Come primacosa abbiamo visionato e re-staurato la tenda in modoche al Campo non si presen-tino eventuali problemi; co-gliendo questa occasione ab-biamo approfondito le no-stre conoscenze riguardo inodi, le legature e il montag-gio delle strutture. Grazie al-la nostra continua attenzio-ne durante l’anno, in magaz-zino non abbiamo moltomateriale rovinato e così lespese, per nuovi acquisti, sono molto basse.

Scoiattoli – Tropea 1

La preparazione per il Campo Estivo è iniziata dallascorsa riunione di Reparto e abbiamo riscontratodiversi problemi con l’attrezzatura. Inizieremo abreve con i progetti, mentre trovandoci solo in 5 inSq. stiamo riflettendo sulla divisione dei Postid’Azione. Intanto iniziamo a stendere una “lunga li-sta da lavandaia” per le cose da comprare! Per glizaini manca un po’ di tempo, ma sabato e domenicaarriva il pre-Campo: abbiamo un pernotto. L’Etnaaspetterà ancora un pò per essere invaso dal Cam-po Estivo del mio Reparto. Per ora in Sq. si pensaalle Missioni per la Specialità. Progetti, tante infor-mazioni meteorologiche, tante buone risate ci ac-compagnano durante questo percorso finale!

Oriana Staiti – Messina 3

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Nel nostro sito troverete l’edizione integraledi questo articolo. Inoltre, sullo stesso argomento, un’altro di Valeria Porceddu.

Avventura 05-2008 30-06-2008 15:15 Pagina 11**luigi�**Riviste:15 2008-Avventura 05:

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ILLUSTRAZIONI DI PIERRE JOUBERT E DA ARCHIVIO AVVENTURA

QUANTO CONTA OGGISAN GIORGIO?

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... È ANCORA IMPORTANTEPER GLI E/G?

Il dinamismo e la profondità di questo conflitto sonooggi il significato della leggenda di San Giorgio, pa-trono delle Guide e degli Esploratori di tutto ilmondo. Possiamo considerare ancora attuale ilsuo esempio? Forse più che mai!Primo: cosa caratterizza la mentalità della nostra so-cietà? L’individualismo. Per San Giorgio proprioquesto è il primo nemico, lacui sconfitta coincide con il prin-cipio della nuova Impresa. La pro-posta per Guide ed Esploratorid’oggi è di uscire dalla sfera illuso-ria e fragile dell’individualismo,rompere il vetro della distorsionee scoprire che mettendo a frut-to i propri talenti per noi stessie per gli altri, è possibile creareun mondo in cui vince la col-laborazione. L’esempio della ge-nerosità di San Giorgio, che scon-figge il male, è più che mai impor-tante in questa realtà in cui ognu-no gareggia per sé, nonostante ilrelativo premio sia sostanzial-mente aleatorio: possiamo par-lare di felicità? Disse B.-P.:“Il ve-ro modo di essere felici è quello diprocurare la felicità agli altri”.Come secondo punto San Gior-gio è l’immagine del buon citta-dino: la corruzione delle istituzio-ni e l’illegalità sono tematiche sul-

le quali noi ragazzi possiamo intervenire. Siamo noi ilfuturo! Dico questo senza fini retorici:una genera-zione ha potenzialità infinite, basta volere e agi-re con competenza e responsabilità.Terzo: San Giorgio sconfigge il male con la coeren-za e la fede.Nel bombardamento di informazioni incui viviamo, trovo spesso difficile capire dove stia il

giusto: credo che la “nuova tappa”della responsabilità, sia rispo-sta alla confusione, come capa-cità di giudizio nel rispetto di sèstessi, dei propri valori e del-le idee altrui, capacità di con-fronto obiettivo con coeren-za costante.Inoltre c’è un’altra importanteproposta: quella di fede. San Gior-gio si fida di Dio che lo proteg-ge e gli dona forza. Siamo chiama-ti a mettere in dubbio le nostrecertezze, a comunicare conDio, a rischiare di scoprire unagioia di vivere che fa scoppiare ilcuore… è una proposta disperanza… correrGli dietropuò diventare una delle esperien-ze più belle e incisive della pro-pria crescita.Insomma: impariamo a giocare IlGioco, combattiamo con valorecome il cavaliere San Giorgio.One World,One Promise!

La festa per il nostro patrono è passata tra nuovi incontri, nuovi giochi e tanta gioia… che dite? Anchetanta pioggia!? Beh, quella si può sopportare, anche per dimostrare la vostra competenza nella vita al-l’aperto: non credete? Ma torniamo a noi… nelle due redattrici di ScuolAvventura, che leggerete quisotto, la festa ha lasciato qualcosa che ci hanno voluto comunicare: Francesca ci offre degli spunti per ri-flettere,Annachiara ci racconta una storia… che potrebbe essere vera. Se avete qualcosa da aggiunge-re: scriveteci!

GIOCARE IL GIOCOSULLE TRACCE DI S.GIORGIO

DI FRANCESCA TARTER

“Terrore sul volto di (San) Giorgio: l’ira funesta del drago appare nelle sue orbite in-fuocate, nulla lo tratterrà dall’abbattersi sull’uomo che ha osato sfidarlo! Tuttavia lapaura di Giorgio come un fiammifero nella paglia muta in coraggio, al primo si opponeun nuovo fuoco protagonista: quello di un cuore saldo e fiducioso.Inizia lo scontro… per la principessa e il suo regno si prospetta la salvezza!”

“… all’avvicinarsi della notte il drago giaceva sconfitto sulla riva del lago”.

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DodicesimachiacchierataCome seguire le tracce

DodicesimachiacchierataCome seguire le tracce

SScceennaa 11:: Gli uccelli rapaci (sparviero, astore, ecc.) non mangiano le penne degli uccelli uccisi,che spennano con cura. Spesso iniziano il pasto divorando il petto della vittima. Una “spiuma-ta” (molte penne sparse) con o senza il corpo della vittima, indica senz’altro l’attacco di un ra-pace.SScceennaa 22::Trovando delle penne d’uccello strappate non è sempre facile individuare l’aggresso-re. I ccaarrnniivvoorrii(volpe, faina, ecc.) in genere lasciano solo qualche penna: infatti mangiano lapreda dopo averla portata in luoghi nascosti e tranquilli, consumandola tutta. Una penna conil calamo masticato (AA) o la rachide morsicata (BB), o tranciata, indica senz’altro un attacco diquesto genere.SScceennaa 33: Gli uucccceellllii rraappaacciiddiiuurrnniiinvece non consumano tutta la preda e le strappano le pennecon il becco, rovinandole, come mostrato in questa figura, o non lasciando alcun segno.

COS’E’ SUCCESSO?... chi è il colpevole?

TESTO ED ILLUSTRAZIONI DI GIORGIO CUSMA(RIELABORAZIONE DA AVVENTURA N. 17/1984)

Qui sotto trovate 4 immagini di “segni” lasciati da animali: chi è stato?Provate a fare delle ipotesi e poi leggete le soluzioni che trovate, rove-sciate, qui sotto.

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Coordinamento editoriale: Giorgio Cusma

Progetto grafico e Impaginazione:Technograph - TS

Testi di:Dario FontanescaFrancesco ScoppolaEnrico RocchettiGiorgio CusmaFilippo Mojentale

Disegni di:Martina AcaziB.-P.Elisabetta DaminiGiorgio CusmaLaura Pontin

““LL’’aarrttee ddii ttrroovvaarree ee ssee--

gguuiirree llee ttrraaccccee nnoonn vviiee--

nnee iinnddiiccaattaa oovvuunnqquuee

ccoonn lloo sstteessssoo tteerrmmiinnee::

iinn AAffrriiccaa ssii ppaarrllaa ddii

ssppoooorriinngg,, iinn IInnddiiaa llaa ssii

cchhiiaammaa ppuuggggiinngg,, nneeggllii

SSttaattii UUnniittii ssii uussaa aanncchhee

cchhiiaammaarrllaa ttrraaiilliinngg””

La dodicesima Chiac-

chierata viene utilizza-

ta dunque da Baden -

Powell per stimolare

Esploratori e Guide alla

scoperta delle tracce,

dei segni e di tutti quei

particolari che risulta-

no fondamentali per la

SEGUI LA TRACCIA, MA PRIMA COMPRENDILA!

DI DARIO FONTANESCADISEGNI DI B.-P.

Frederick Burnham, un esploratore americano che divenne famoso in Mata-beleland (Sud Africa).

a molti deve sembrareuno sforzo eccessivo ecosì preferiscono ab-bandonarlo. Pensateche un ordinario sac-chetto di plastica im-piega anche mille anniper decomporsi! Inmontagna ci sono luo-ghi che riescono a to-gliere il fiato per la lorobellezza, ma dopo ilpassaggio di qualchemaleducato, tolgono ilfiato per l’orrore dellavista dell’inquinamen-to! Oltre a noi, in que-sto mondo, vivono an-che gli animali e più ditutti ne risentono sel’ambiente in cui vivo-no cambia. Noi uomini,d’altra parte, riusciamoa vivere proprio graziealla presenza degli ani-mali, che ci fornisconocibo e che mantengonoin equilibrio l’interoecosistema.E noi che “amiamo e ri-spettiamo la natura”cosa possiamo fare?Perché uno Scout nonsta certo con le mani intasca, ma simette subi-to all’ope-ra. Mi ven-gono già inmente uunnppaaiioo ddii aattttii--vviittàà. Ognu-

no di noi, meglio se inSquadriglia, potrebbecondurre uunn’’iinnddaaggiinneenneellll’’aarreeaa iinn ccuuii vviivvee.Durante questa rico-gnizione eellaabboorriiaammoouunnaa mmaappppaa con i luoghiche abbiamo scopertoessere inquinati da ri-fiuti o danneggiati dal-l’uomo. Riportiamo,ppeerr ooggnnii lluuooggoo,, iill ttiippooddii rriiffiiuuttii pprreesseennttii e unabreve descrizione delddaannnnoo cchhee eessssii hhaannnnooccaauussaattoo. Il risultato diquesta ricognizione poipotremmo consegnarloal comune interessatocosicché possa interve-nire. Oppure pianifica-re con il resto del Re-parto uunn’’IImmpprreessaa ddii

““ppuulliizziiee aammbbiieennttaallii”.Quest’ altra attività sirivelerà anch’essa mol-to utile per il quartierein cui viviamo. Si trattadi creare una mappache segnali ddoovvee ssoonnooppoossiizziioonnaattee llee aarreeee ddiirraaccccoollttaa ddiiffffeerreennzziiaattaa,,llee ddiissccaarriicchhee aauuttoorriizzzzaa--ttee oo llee ssiinnggoollee ““ccaammppaa--nnee”” ddeell vveettrroo,, ccaarrttaa,,ppllaassttiiccaa eettcc.. Poi po-tremmo consegnareagli abitanti della zonaquesto lavoro, per aiu-tarli a gestire al meglioi loro rifiuti, senza chefiniscano abbandonatida qualche parte.Detto questo vi augurouna Buona Caccia… al-l’immondizia!

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Talvolta potrete incontrare impronte simili a queste. Da sinistra: cervo, pecora, lupo, volpe.

risoluzione di dilemmio enigmi.Il nostro Fondatore ciinvita a porre atten-zione nel “saper se-guire le tracce” digiorno e di notte, masoprattutto evidenzial’importanza del com-prendere e del sapersegu i re l e t racce :““QQuuaannddoo ii ccaacccciiaattoorriissii gguuaarrddaannoo aattttoorrnnoo,,iinn ccaammppaaggnnaa,, ppeerr ttrroo--vvaarree llaa sseellvvaaggggiinnaa,,cceerrccaannoo ddaapppprriimmaa uunnaaqquuaallssiiaassii ttrraacccciiaa,, rree--cceennttee oo ggiiàà vveecccchhiiaa,,ppeerr vveeddeerree ssee nneellllaa rree--ggiioonnee ccii ssoonnoo aanniimmaallii;;ppooii ssttuuddiiaannoo llee ttrraacccceeppiiùù ffrreesscchhee ppeerr ssccoopprrii--rree ddoovvee qquueessttii ssii ssoonnoonnaassccoossttii [[......]],, iinnffiinneeddeevvoonnoo ssppeessssoo rriicceerr--ccaarree llee lloorroo sstteessssee

ttrraaccccee ppeerr ttrroovvaarree llaavviiaa ddeell rriittoorrnnoo aall ccaamm--ppoo””.Già, perché per seguir-le, le tracce bisognacapirle, leggerle, com-prenderle e se a voltecapita di perdere latraccia, niente paura:B.-P. ci fornisce istru-zioni al riguardo.L’inserto dedicato alladodicesima chiacchie-rata sarà una dispensatecnica piena zeppa diarticoli “classici e mo-derni”.Abbiamo infatti volu-to inserire qualcosa dicaratteristico dei no-stri tempi, ma allostesso tempo non sia-mo riusciti ad esseretotalmente innovativi(si sa, il classico va be-ne sempre e non tra-

monta mai!): l’insertovi offrirà quindi daisegnali escursionisticiai segni osceni (pur-troppo di recente ve-nuti alla ribalta del-l’opinione pubblica)lasciati dai rifiuti, mapotrete anche sbizzar-rirvi con un quiz na-turalistico e poi, comesopra scr i t to , nonmancheranno gli arti-coli “classici” che nonpotevano essere scor-dati: come lasciare ecome seguire le tracce(con metodi e trucchi)e come r i levare letracce.Tutto quello che man-ca, lo metterete voicon il vostro innegabi-le genio e la vostraspregiudicata fanta-sia!

abbia una conforma-zione tale da assorbirele sostanze nocive etrattenerle per anni.

Oppure abbandoniamol’immondizia ai llaattii ddeell--llee ssttrraaddee, con il rischioche la decomposizionedelle sostanze organi-che porti alla facile dif-fusione di malattie.Molto spesso passeg-giando in campagna ciimbattiamo in graziosicorsi d’acqua che ven-gono utilizzati per l’irri-gazione dei campi. Neipunti più coperti allavista dalla boscaglia,non è raro scorgere cu-muli di rifiuti scaricatida persone irresponsa-bili. Sembra che questoluogo sia in genere pre-ferito da chi voglia ab-bandonare vecchi elet-trodomestici. Essendo

apparecchiature nonnuove risultano essereanche le più nocive. Peresempio, i frigoriferi di

qualche anno fa conte-nevano un gas moltovolatile e dannoso perl’atmosfera. Nella pro-duzione industriale diquesto secolo c’è statoun incremento di com-

ponenti elettronici al-l’interno di qualsiasiprodotto. Siamo porta-ti a pensare, guardandouna scheda elettronica,che sia fatta di compo-nenti inerti. Sbagliato!Dentro a quei piccolicomponenti si racchiu-dono sostanze chimi-che inquinanti e moltopericolose per la salutedell’uomo. Anche la montagnanon è risparmiata dal-l ’ incuria dell ’uomo.Penso sia capitato unpo’ a tutti di trovarenei boschi resti di pic-nic di improbabili ap-passionati. Ancora noncapisco che fatica sia ri-portare a casa un sac-chetto che pesa sicura-mente meno di quandosiamo arrivati. Eppure

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Estate, tempo di Cam-pi e di Uscite di Squa-driglia in giro per lemontagne. Cammina-re in montagna è unadelle esperienze che,nella vostra vita scoute non solo, vi capiteràdi compiere tante vol-te.Come però saprete,andare in giro per isentieri richiede cheognuno di voi conoscail linguaggio dei se-gnali escursionistici:una forma di segnala-zione con la quale po-trete capire la direzio-ne, le difficoltà e tuttele caratteristiche e lepossibilità che offrono

i percorsi di monta-gna.La segnaletica escur-sionistica può esseredivisa in due gruppi:quella orizzontale equella verticale a se-conda che si trovi, nelprimo caso al suolooppure su sassi e, nelsecondo caso, su appo-siti sostegni.

OORRIIZZZZOONNTTAALLEE:: Tipico esempio di se-gnale orizzontale è il

44 1313

TESTO DI FRANCESCO SCOPPOLA

ILLUSTRAZIONI DI LAURA PONTINI SEGNALI ESCURSIONISTICI

FIG. 1

FIG. 2

L’altro giorno stavoviaggiando in autostra-da, proprio dietro unvecchio furgone. L’auti-sta ha incominciato agettare una gran quan-tità di rifiuti in strada.

Vedevo rotolare accan-to a me borsette, fettedi pane, bottigliette diplastica e molto altro.Come se non bastasse,il furgoncino sbandavapaurosamente da un la-to all’altro della corsia:evidentemente la per-sona prestava più at-tenzione a gettare im-mondizie dal finestrinoche a guidare con pru-denza. L’autista in que-stione non dimostrava

certo un gran rispettoné per l’ambiente néper la vita degli altriautomobilisti. Dietro ad un gesto acui noi (come l’autista)diamo poca importan-

za, ci possono esserepesanti conseguenzeche coinvolgono moltealtre persone. Anche lasemplice azione di get-tare una gomma damasticare per terra enon nel cestino, po-trebbe arrecare un dan-no a qualcuno o qual-cosa. Siamo pronti aprenderci una respon-sabilità tanto grandeper un gesto così picco-lo? Purtroppo ogni

giorno sentiamo di no-tizie che riportano allanostra attenzione la si-tuazione critica di alcu-ne zone del nostro pae-se. Scelte sbagliate ope-rate in passato, ricado-no oggi sulla vita ditutti in maniera tragi-ca. Questo è ciò chepuò succedere se non cisi assume la responsa-bilità delle proprie deci-sioni. L’uomo è un essere cosìintelligente da essereriuscito a inventarenuovi materiali ma an-che così sciocco da nonessere riuscito a crearliin armonia con la Na-tura. Per questo moti-vo poi ci si trova in dif-ficoltà nell’eliminarliquando non ci servonopiù. Nascono allora leddiissccaarriicchhee aabbuussiivvee incui si trovano rifiuti diogni genere. E non es-sendo luoghi monitora-ti da studi preliminari,il danno ambientalepotrebbe essere moltograve. Infatti non sap-piamo se sotto a quelterreno passino faldeacquifere o se la terra

TESTO DI FILIPPO MOJENTALE

ILLUSTRAZIONI DI MARTINA ACAZI

I SEGNI BRUTT: INDAGINE RIFIUTI... come fare una mappa dei rifiuti

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sseeggnnaavviiaa BBiiaannccoo ee RRooss--ssoo (Fig.1) che indica lacontinuità del sentieroed è posto, su pietre oalberi, a distanza 5/10minuti l’uno dall’altro.Alcuni segnavia ripor-tano al centro uunn nnuu--mmeerroo che sta ad indi-care la numerazionedel sentiero.Il PPiicccchheettttoo sseeggnnaavviiaa,un picchetto di forma

parallelopipeidale coni colori di cui sopra, sitrova lungo i sentieriche attraversano ter-reni vasti ed aperti eserve a rendere agevo-le l’orientamento inuna zona per l’appun-to vasta.Ultimo segnale degnodi menzione è ll’’uuoommooddii ppiieettrree (Fig.2) ,, ecioè un mucchio di

p ietre accumulatel’una sopra l’altra eche serve a indicare ilsentiero nelle zone dialta montagna.

VVEERRTTIICCAALLEE::Tra le tipologie di se-gnali verticali possia-mo trovare vari tipidi ttaabbeelllloonnii (Fig.3). ecioè pannelli di di-mensioni abbastanzagrandi con una strut-tura solitamente inlegno che fornisconoinformazioni di variocarattere mettendoin evidenza i percorsidella zona.Esistono poi le ttaabbeell--llee sseeggnnaavviiaa, dei pan-nelli con fondo bian-co e punta rossa cheindicano la direzioneed i tempi di percor-renza di un sentiero.In alcune di queste vicapiterà ogni tanto ditrovare delle indica-z ion i de l t i po EEEE(Escursionisti Esper-ti) ed EEEEAA (Escursio-nisti esperti con trattialpinistici). State at-tenti ad avere con voila giusta attrezzatu-ra.

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FIG. 3

deranno ccoommee ffaarree ppeerr rriiuusscciirree aavveeddeerrllii. Ma anche voi potrete ve-dere gli animali, se imparerete a“lleeggggeerree” i loro segni. Non si di-venta subito degli esperti ma, co-me in tutte le cose, se non si co-mincia non si giungerà mai danessuna parte! Proviamo a farvi partire con se-gni facili da interpretare e trova-re: quelli lasciati dai ppiicccchhii. Per-ché non provate a scoprire quan-ti, e quali, di loro abitano nei luo-ghi dei vostri CCaammppii EEssttiivvii?I picchi usano praticare, su alberie rami, due tipi di fori: - ppeerr llaa rriicceerrccaa ddeell cciibboo: hannoforma quasi rreettttaannggoollaarree e ddii--mmeennssiioonnii vvaarriiaabbiillii (da 1 a 20 cm)e ppiiùù oo mmeennoo pprrooffoonnddii. Si posso-no trovare a qquuaallssiiaassii aalltteezzzzaa del-l’albero o su tronchi e rami cadutial suolo. - ppeerr llaa ccoossttrruuzziioonnee ddeell nniiddoo: laforma è cciirrccoollaarree, variano le di-mensioni, il diametro, che ddiippeenn--ddoonnoo ddaallllaa ““ssttaazzzzaa”” ddeell ccoossttrruuttttoo--rree. Quelli del ppiicccchhiioo rroossssoo hannoun diametro di 4-5 cm, quelli delppiicccchhiioo vveerrddee 5-7 cm, ppiicccchhiioo mmuu--rraattoorree 2-3 cm. Quest’ultimo peròha una particolare abitudine: usale vecchie tane di altri picchi e neriduce il diametro ccoonn iill ffaannggoo!Questi fori si trovano semprenella ppaarrttee aallttaa (da 2 mt in su)dei tronchi, I fori dei picchi sono sseemmpprree ffaattttiissuu aallbbeerrii aammmmaallaattii (che conten-gono larve/insetti parassiti di va-rie specie), quelli sani non vengo-no attaccati mai

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TESTO DI ENRICO ROCC

HETTI

ILLUSTRAZIONI DI ELI

SABETTA DAMINITRACC...IAMO

IL CAMMINO

Gli indiani capivano ilvero significato di unfilo d’erba piegato dapoco, di un ramoscellospezzato o dello sgoc-ciolio lento dell’acquadentro l’impronta diuno zoccolo nel fango.Usavano la vista, il na-so e le orecchie per se-guire le tracce quandoandavano a caccia neiboschi: era importanteper loro e per la lorogente tornare con unapreda a l l ’accampa-mento.Un vecchio detto deiDakotah recita: “AAkkiittaammaannii yyoo” che significa“OOsssseerrvvaa ooggnnii ccoossaammeennttrree ccaammmmiinnii”.Ecco allora il loro truc-co, osservare tutto at-torno ad essi , cosìavrebbero potuto sco-prire i segni lasciati dalgruppo di caccia cheprecedeva ed avrebbe-ro potuto aiutare nelcammino coloro cheseguivano.CCaammmmiinnaannddoo lluunnggoo iillsseennttiieerroo ssii vvoollttaavvaannoossppeessssoo aallll’’iinnddiieettrroo ee

ffiissssaavvaannoo ddeeii ppaarrttiiccoo--llaarrii cchhee vviissttii aall lloorroo rrii--ttoorrnnoo aavvrreebbbbeerroo ssee--ggnnaattoo iill ccaammmmiinnoo ccoorr--rreettttoo. Non si ha idea dicome le cose che si ve-dono procedendo inun verso siano com-pletamente diverse vi-ste al contrario.Ma non bastava, eerraaiimmppoorrttaannttee oosssseerrvvaarreellaa ddii rreezziioonnee iinn ccuuiissccoorrrreevvaannoo ii ttoorrrreennttii,da dove soffiava ilvento dominante, emille altri piccoli se-gni: la NNaattuurraa mmeetttteevvaaaa lloorroo ddiissppoossiizziioonneeddeellllee ttrraaccccee.Quelle che mancavanole costruivano lorocon piccoli gesti accu-rati.Avevano un modo tut-to loro di segnare lastrada da percorrere,perché sapevano chein un bosco ci si perdefacilmente ed era diassoluta importanzariuscire a ritrovare ladirezione di casa. An-che noi, nelle nostreuscite, potremmo fare

nostra questa tecnicae correre mmeennoo rriisscchhiinneellll’’aaffffrroonnttaarree iill ccaamm--mmiinnoo iinn zzoonnee cchhee nnoonnccoonnoosscciiaammoo.Per segnalare un postoda cui siamo passatipossiamo, ad esempio,raccogliere delle fogliedi specie diverse e am-mucchiarle ai piedi diun albero avendo lacura naturalmente difermarle con dei sassi.In questo modo, nelcaso ci perdessimo,potremmo ritrovareun luogo da cui siamosicuramente passati enel caso qualcuno cidovesse cercare sa-prebbe che le ricerchedevono partire da quelsegno in poi.Si possono usare poirraammii,, ssaassssii ,, eerrbbaa oqquuaallssiiaassii aallttrroo mmaattee--rriiaallee per creare dei ve-ri e propri segnali stra-dali, per mostrare lastrada a chi ci segue.I sseeggnnaallii vvaannnnoo ddiissppoo--ssttii ssuull llaattoo ssiinniissttrroo ddeellccaammmmiinnoo in modo danon attirare l’attenzio-

I segni che gli animali lascia-no in giro sono molto più nu-merosi di quanto potete pen-sare… anche in città, non so-lo nei boschi.Sono sseeggnnii lleeggaattii aallllee lloorrooeessiiggeennzzee vviittaallii: procurarsi ilcciibboo… e ffiissiioollooggiiccaammeennttee eellii--mmiinnaarrlloo, trovare un rriiffuuggiioo,ssppoossttaarrssii. Per cui in giro tro-veremo i segni di dove hanno“bbaanncchheettttaattoo”, di dove hanno“eelliimmiinnaattoo” i residui organicidel loro cibo, le iimmpprroonnttee delloro passaggio ed i luoghi do-ve hanno rriippoossaattoo oo aalllleevvaattooii ppiiccccoollii.Avvistare ed ammirare uncceerrvvoo al pascolo, un uucccceelllloonel nido, una ttaarrttaarruuggaa ppaalluu--ssttrree che si riscalda al sole, èsenz’altro una gratificanteesperienza, oltre ad essereuna bella scoperta, ma in re-altà questo tipo di soddisfa-zione non è molto facile daprovare. Anche i professioni-sti (naturalisti, guardie fore-stali, ecc.) per fare un appo-stamento e vedere gli anima-li, devono prima affidarsi aisegni: dopo aver trovato aall--bbeerrii ssccoorrtteecccciiaattii in basso, tteerr--rreennoo rriivvoollttaattoo, eessccrreemmeennttii ettrraaccccee pprrooffoonnddee,, giungeran-no alla conclusione che ci so-no dei cciinngghhiiaallii in giro e deci-

TESTO ED ILLUSTRAZIONI DI GIORGIO CUSMA(RIELABORAZIONE DA AVVENTURA N. 29/1984)

TROVARE I SEGNI DEGLI ANIMALI... basta guardarsi attorno

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1010 77

ne di persone estra-nee.Una XX ad un bivio, rea-l izzata incrociandodue rami, è il segnaledi ssttrraaddaa ssbbaagglliiaattaa oddiirreezziioonnee ddaa eevviittaarree.Un ttrriiaannggoolloo significache c’è un ppeerriiccoolloo, equindi si deve porre

attenzione nel cammi-no. Oltre a tracciarlocon tre rami a terra,che potrebbero incau-tamente essere spaz-zati via da un animaleo da qualche turistadella domenica, poteteaannnnooddaarree ttrree cciiuuffff iidd’’eerrbbaa,, ppiiaannttaarree ttrree

ppiiccccoollii rraammeettttii mmeetttteerreettrree ppiieettrree aa ppiirraammiiddee.Una ffrreecccciiaa indica laddiirreezziioonnee ddaa sseegguuiirree,ma potreste usare del-le ppiieettrree ddiissppoossttee iinnmmiissuurraa ccrreesscceennttee, pri-ma una poi, a poca di-stanza, due una sopral’altra, e poi tre.

Un cceerrcchhiiooccoonn uunn ppuunnttooiinn mmeezzzzoo vuoldire che si èttoorrnnaattii aa ccaassaa,mentre unrroommbboo ccoonn uunnppuunnttoo signifi-ca che s i èppaarrttiittii..QQuuaattttrroo ffrreecc--ccee nelle diver-se direzioni,danno l’ordinedi ssppaarrppaagglliiaarr--ssii. È un segna-le da usars imagari duran-te un grandegioco.Una ffrreecccciiaa aaddaarrccoo da l’ordi-ne di ttoorrnnaarreeiinnddiieettrroo e cosìvia, ogni cosasi può segna-lare, l’impor-tante e chechi c i v ienedietro tengagli oocccchhii aappeerr--ttii.I segni di pista. Per segnalarli, si adopera ciò che si trova sul posto: rameti, sassi, erba, etc.

FFAASSEE BB – Versate, nellamezza palla, gesso ed acquamescolate per ottenere unimpasto cremoso, abbastan-za fluido ma non liquido.Versate l’impasto sull’im-pronta e ricopritela con unostrato di almeno 3 cm: la-sciate asciugare per un’ora.

FFAASSEE CC – Quando siete certiche il gesso si è solidificatotogliete la striscia di carto-ne: probabilmente si stac-cherà anche il calco, altri-menti rimuovetelo con ilcoltello.

FFAASSEE DD – Il calco (la formadella zampa), positivo, èpronto. Se volete ottenereanche il negativo (formadel buco sul terreno) vi ser-viranno un pennello (8) edun tubetto di vaselina (9),si vende in farmacia. Proce-dete così: ripulite il “positi-vo” dai frammenti di terra espennellatelo accuratamen-te con la vaselina. Circonda-telo con una striscia di car-tone fermata con il solitofermaglio, preparate il ges-so e versatelo come avetefatto nella fase B. Aspettateun paio d’ore prima di stac-care. Ed è fatta!

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88 99

Ecco alcuni modi per tracciare la pista con vari materiali:

Quanto vi serve è nellaseguente lista: 1. Gesso– 2. Acqua – 3. La metàdi una vecchia palla(serve come recipienteper l’impasto che, unavolta secco, si stacche-rà senza problemi – 4.Stecca di legno per me-scolare l’impasto – 5.St r i s ce d i car tone ,(40x7cm) – 6. Fermagli– 7. Coltello

FFAASSEE AA – Trovata latraccia saldate una stri-scia di cartone con unfermaglio, con il cer-chio ottenuto circonda-te l’impronta e calcate-lo un po’ nel terreno.

TESTO ED ILLUSTRAZIONI DI GIORGIO CUSMA

(RIELABORAZIONE DA AVVENTURA N. 13/1984)

I CALCHI DELLE TRACCE

Innanzitutto dove trovare delle tracce da cui ottenere dei calchi? I postimigliori sono i terreni attorno ad uno stagno, ad una pozzanghera: luo-ghi abbastanza umidi da deformarsi facilmente sotto il peso di un ani-male, anche piccolo, ma non troppo bagnati da “mangiarsi” qualsiasi se-gno.Il troppo umido, il fondo della pozzanghera ad esempio, farà scompari-re, “sciacquandole”, eventuali tracce di qualche passaggio e, d’altra par-te, non si presta affatto a fare dei calchi.I posti che abbiamo definito migliori, lo saranno ancor di più una voltasecchi. A quel punto infatti l’impronta avrà la consistenza ideale per po-ter realizzare un ottimo calco. Vediamo come si fa!

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AAvventura 5/2008vventura 5/2008

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1133

SAN GIORGIO,AIUTAMI!DI ANNACHIARA VICINI

In lontananza si sentono gracidare le rane del fiu-me, ma non sono loro a tenere sveglia Laura. La-crime di rabbia le brillano negli occhi, mentre av-volta nel sacco a pelo cerca di farsi sempre piùpiccola, per allontanarsi dalla sua terribile Csq cheinvece dorme beatamente a poca distanza. Tantarabbia preme per uscire: avrebbe quasi voglia disvegliarla urlando (un piccolo acconto per tutte leumiliazioni che le ha fatto passare fino a questomomento).Laura non ha il coraggio di ribellarsi alle prepo-tenze del suo Capo, tanto più grande e importan-te, e resta semplicemente sdraiata a piangere. Pianpiano il sonno l’accoglie e in sogno le appare SanGiorgio.A prima vista sembrerebbe Paolo, il capoche quel mattino si era travestito per la preghie-ra: stessa corazza di plastica, stesso vecchio mani-co di scopa ricoperto di stagnola per la lancia; an-che il drago sembra soltanto un vecchio mostrodi pezza. Ma c’è qualcosa nel modo in cui combat-te, nel modo in cui, dopo aver ucciso il drago, sitoglie l’elmo e si china a pregare, che lo rivestonodi un’aurea inconfondibile di santità.

“San Giorgio, aiutami!”, vorrebbe gridargli Laura,però ha paura di disturbarlo.E invece è il santo che si volta verso di lei e lesorride. Con un “Come stai?” inizierà una lungaconversazione che durerà tutta la notte.Il giorno dopo Laura si sveglia col sorriso sullelabbra; partecipa serenamente al percorso her-bert, nonostante la sua Csq continui a farle spia-cevoli annotazioni sul suo stile di corsa, e mantie-ne il buon umore per tutto il giorno.Arriva il momento di scolare la pasta. Il colino èrotto, ma se si lavora in due e collaborando nonc’è nessun problema. Quel giorno tocca a Lauraed alla Csq - cosa che mette sempre la novizia ingrande agitazione. Oggi però è serena. Ce l’hannoquasi fatta quando la Csq molla il manico un se-condo troppo presto. Alcuni spaghetti escono esubito la Capo comincia a sbraitare guardando fis-sa Laura.In una giornata normale avrebbe ingoiato il rospo,tanta era la paura dell’ira della sua Capo ma quel-la non era una giornata normale.“Perché ce l’hai con me? Cosa ti ho fatto?”, chie-de con voce dolce Laura. La Csq ammutolisce.China la testa e, borbottando qualcosa di indefini-bile, appoggia sul tavolo il pentolone con gli spa-ghetti rimasti.Anche Laura si avvia verso il tavolo.Mentre si alza, dice: “E questo primo drago èsconfitto: ma sarà stato solo il vento?”

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AAvventura 5/2008vventura 5/2008

Pronti ... V.I.A.

Potrebbe essere il principio di un bel gioco a cuipartecipare tutti insieme ed appassionatamente conil Reparto, oppure l’inizio di tutte le sistemazioniper il Campo Estivo. Invece questo piccolo acroni-mo “V.I.A.” assume un significato speciale: letteral-mente é Valutazione Impatto Ambientale. È quindi,uno studio a cui segue una relazione che negli ulti-mi anni viene redatta da tecnici specializzati ognivolta che si vuole costruire qualcosa che debbaessere integrato nell’ambiente e non cozzi conesso. Non bisogna confonderlo con l’inquina-mento o il degrado: mostra quali effetti può pro-durre una modifica, non necessariamente negativa,all’ambiente circostante inteso in senso lato (socia-le, economico ecc.). Si cerca cioè di prevedere qualisaranno i costi ed i benefici (valutati in terministrettamente monetari) nel caso in cui si verifichinodelle modifiche di uno stato di fatto. La V.I.A. vie-ne effettuata considerando i seguenti fattori am-bientali, anche in correlazione tra di loro:- essere umano, fauna e flora- suolo, acqua, aria, fattori climatici e paesag-gio- beni materiali e patrimonio culturale.La V.I.A. nacque alla fine degli anni Sessanta del XXsec. negli Stati Uniti d’America con il nome di Envi-ronmental Impact Assessment (E.I.A. - in alcuni casi alposto di Assessment si può trovare Analysis o State-ment). L’E.I.A. introdusse le prime forme di control-lo sulle attività interagenti con l’ambiente (sia inmodo diretto che indiretto), mediante strumenti eprocedure finalizzate a prevedere e valutare le con-seguenze di determinati interventi. Il tutto per evi-tare, ridurre e mitigare gli impatti. Le norme che di-sciplinano la procedura V.I.A. in Italia, quale paeseeuropeo, comprendono una lunga lista di Leggi.In ogni caso nei nostri comuni viene richiesto unprogetto dettagliato a cui farà seguito una licenzaedilizia redatta scrupolosamente dalle commissionipreposte.Voi Esploratori e Guide, oggi di certo non siete in-gegneri, geologi, architetti o tecnici professionistima potete osservare delle accortezze per rispetta-re quanto ci è stato donato. Sia perché tutti noi sia-mo fruitori di beni (città, strada, bosco, natura, am-

biente, suolo, acqua...) come cittadini, sia perché, co-me Scout, ci immergiamo nell’ambiente per alcunenostre attività. (Fig.1)

Ed allora al prossimo Campo Estivo teniamo contodi:integrazione attenta con la natura in cui vivremoper il periodo del campo: non dobbiamo sottomet-terla o danneggiarla né tantomeno, mal utilizzarlaper i nostri scopi; (Fig.2)

posizioniamo le tende, le cucine, le latrine, i racco-glitori per i rifiuti, la cambusa, per quanto possibile,V.

I.A

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BIE

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TESTO DI MARIANTONIETTA TUDISCOILLUSTRAZIONI DI SIMONA SPADARO

V.I.A.= VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE UN VIA DA SEGUIRE SEMPRE!

FIG. 1

FIG. 2

1144

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AAvventura 5/2008vventura 5/2008

all’interno del bosco senzadover per forza farci nota-re dall’esterno;se poi, come purtroppo hovisto molti fare, ci portere-mo anche i gruppi elettro-geni, le cisterne d’acqua, ibagni chimici, ed addirittu-ra i frigoriferi... cerchiamodi utilizzarli in luoghi edorari opportuni, quelli che

non stravolgono l’equili-brio della Natura che ripo-sa, che si risveglia, che viveaccanto a noi! (Fig.3)Quindi la Valutazione d’Im-patto Ambientale ci chiededi seguire delle buone nor-me e/o regole di vita comeScout, di scelte strategichecome Cittadini del Mon-do...

V.I.A.=

VA

LU

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DI IM

PAT

TO

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BIE

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AL

E

E passiamo alle nostre città … Vi sarà capitato di vedere e/o ascol-tare notizie sugli ECOMOSTRI. Queste strutture sono il degno ri-sultato di una scarsa se non proprio nulla attenzione a quelle che sono le regole del vivere civile e dellenorme da seguire. La richiesta dell’incanto, del fascino che un turista chiede per poter vivere sulla cimadi una montagna o sulla riva del mare, non dovrebbero incidere così tanto sulla capacità di deturpareciò che è così naturale! Immaginate quante tonnellate di cemento, ferro... in luoghi così isolati devonoessere utilizzati per incentivare la “pace” e la “tranquillità” solo di qualcuno! È assurdo!!!Come cittadini abbiamo il dovere di denunciare questi abusi quando ce ne rendiamo conto e comeScout, soprattutto, siamo tenuti a rispettare le giuste regole del vivere civile... (GLI SCOUT AMANO ERISPETTANO LA NATURA!).

FIG. 3

Vediamo come fare: dovete andare sul luogo del Campo e vedere com’è prima che ci arriviatecon armi, bagagli e baccano, e confrontarlo con come sarà durante e dopo il Campo!

PRIMA - l’erba è verde… le piante sono integre e non rovina-te… prati, radure e rive del ruscello sono puliti, senza rifiuti…il silenzio è quasi totale… uccelli cinguettano sulle fronde piùvicine… l’aria è pulita (Fig.4)DOPO – l’erba è gialla in molti punti: dove si è camminato,dove si cucinava, dove il calpestio era disordinato (mense, areabivacco, negli Angoli, attorno a tende, cambusa, direzione)… cisono intagli “artistici” sulle cortecce, rami bassi spezzati… diquà e di là si trovano avanzi di cibo, avanzi di carta, qualchesacchetto di plastica, altre porcherie, l’acqua limpida rivelaavanzi di cibo sul fondo del ruscello e quando si lavano i piattici sono lunghe righe di schiuma sulla superficie … il Campo ri-suona di urla, canti, richiami a gran voce: sembra che tutti sia-no sordi… con il passare dei giorni i canti degli uccelli si sen-tono sempre più lontani… l’aria puzza dei vapori di benzina diauto e generatori (Fig.5)

COME COMPORTARSI– camminare sempre sugli stessi percorsi, pochi, per ridurre alminimo il danno; assolutamente non toccare gli alberi; mantenereun’accuratissima pulizia in ogni luogo del Campo, raccogliere ognitipo di immondizia… subito, non dopo; parlare senza alzare la vo-ce, fare quattro passi in più verso chi si vuol chiamare ed evitaredi urlare; minore sarà il disturbo più facile sarà vedere o sentiregli animali; lasciate a casa quelli aggeggi che-molti-portano-con-sé(vedi il punto 3 sopra citato)

I MIRACOLI NON SI POSSONO FARE, MA RIDURRE IDANNI SI PUO’:

È VOSTRO DOVERE PROVARCI

FIG. 4

FIG. 5

1155

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All’inizio si era detto che sono degli indicatori biologici: sonoinfatti molto sensibili all’inquinamento atmosferico: alcune spe-cie non lo sopportano proprio, e spariscono, mentre altre rie-scono a conviverci un po’ meglio. Perciò arriviamo ad una con-clusione molto ovvia: più inquinamento = meno licheni.Tentia-mo di dimostrarlo!

AAvventura 5/2008vventura 5/2008

TESTO ED ILLUSTRAZIONI DI GIORGIO CUSMA

PIÙ LICHENI UGUALE MENO INQUINAMENTO

1166

IMPARARE A RILEVARELA PRESENZA DEI LICHENI

Ma lo sapete che i licheni sono dei veri e propri indicatori dell’inquinamento? E lo sapete ancheche potreste utilizzarli per verificare lo stato dell’inquinamento dei vostri paesi, città o luoghidel Campo? Volete provarci? Non è difficile.

I licheni assumono dominanti di colori di-versi: biancastro, giallo, rosso, nero, ecc.An-che le forme sono molto diverse da spe-cie a specie: in linea di massima i licheni sipossono dividere in tre categorie:cespugliosi, quando i loro talli (i corpiche sostituiscono radici, tronco, rami e fo-glie) hanno forme allungate, ramificate, si-mili cioè a piccoli cespugli: si trovano sullecortecce degli alberi (Fig.1) fogliosi, quando i talli hanno forma più omeno circolare e piatta , simili a lamelleravvicinate: si trovano sulle cortecce degli

alberi e sulle rocce(Fig.2) polveriformi, assumono l’aspetto di una finissima polvere disolito verde: si trovano per lo più sulle rocce ma anche sullecortecce (Fig.3)

PIÙ

LIC

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INA

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FIG. 2

FIG. 3

FIG. 1

UTILIZZARE I LICHENI PER DETERMINAREL’INQUINAMENTO DELL’ARIA

- Preparare un foglio di acetato trasparente dalle dimensioni di 20x30 cm e dividerlo in quadrati dal lato di 5cm.(in tutto 24 quadrati)- Appoggiare il foglio così preparato alla parte della pianta che ha la maggiore densità di placche licheniche- Segnare quanti sono i quadrati con all’interno,anche parzialmente, i licheni- Rilevare, allo stesso modo la presenza di licheni su altre piante di una zona campione: può essere interes-

sante farlo su piante poste su tutto il perimetro di un paese (sa-ranno sufficienti le direzioni degli otto punti cardinali principaliper avere otto zone campione) o lungo una direzione ma constazioni via via più distanti (allontanandosi dalle aree urbane)- Fare la media (dividere il numero di quadrati con presenza di li-cheni per il numero di alberi selezionati ) per ogni stazione di ri-levamento (una decina di alberi):questo è il valore da tenere pre-sente nelle comparazioni tra le varie stazioni. Cioè 58 quadratipieni su 8 piante = valore di presenza 7!- dovrebbero risultare evidenti le differenze (valore di presenzapiù o meno alto) nelle aree con inquinamento diverso (più inqui-namento = valore di presenza più basso)- potete trasformare i risultati in grafici o planimetrie tematiche

Ambiente integro, zone licheniche molto vaste sugli alberi considerati Se l’argomento è di vostro interesse potrete trovarealtri particolari nel nostro sito.

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Page 25: Avventura n. 5 - 2008

SIMBOLO 1 a. mucche di passaggiob. attenzione, possibile transito di animali domesticic. vietato consumare carne di manzo

SIMBOLO 2 a. attenzione passaggio a livello senza barriereb. fermata del trenoc. stazione ferroviaria

SIMBOLO 3 a. attenzione rally automobilisticob. strada dissestatac. banchina pericolosa

I SE

GN

I DI O

GN

I GIO

RN

O

TESTO DI SALVO TOMARCHIOILLUSTRAZIONI DA ARCHIVIO E DI ISACCO SACCOMAN

I SEGNI DI OGNI GIORNO

I CARTELLI E SEGNALI CHE CI CIRCONDANO

Sin da quando eravamo Lupetti, ci siamosempre sentiti ripetere dai Capi che es-

sere dei buoni Scout vuol dire anche essere deibuoni osservatori. E così, negli anni, ognuno dinoi ha fatto la sua esperienza e si è impegnatoin mille modi per scorgere attorno a sé, in tut-te le occasioni, i più svariati segnali che il mon-do ci regala continuamente. Tanti i giochi nelbosco per scoprire i segnali di pista, e quantevolte con la Squadriglia al Campo siamo statiimpegnati a ricercare le orme degli animali o ascoprire attorno a noi dettagli che, a una rapidaocchiata, sfuggono quasi a tutti.Bene. Giunti ancora una volta, come ogni annoalle porte del Campo Estivo vogliamo lanciarviuna nuova sfida. La sfida forse ha a che fare dipiù con l’essere buoni cittadini, ma se conside-riamo la miniera di avventure che ogni CampoEstivo porta con se, concorderete con noi chemisurarsi con un certo tipo di segnali particolaripuò davvero migliorare le nostre competenze.Se non l’avete ancora capito stiamo parlandodei segnali stradali e dei tanti tipi di cartelli che

affollano le città e alcuni luoghi particolari in

cui possiamo imbatterci. Conoscerne almeno

alcuni può aiutarci a prevenire brutte sorprese

e, importante particolare, questi cartelli sono

studiati per essere facilmente decifrati indipen-

dentemente dalla lingua che si parla: all’estero

sono spesso identici o molto simili a quelli ita-

liani. Succede un po’ la stessa cosa anche in ae-

roporto. Se osservate bene infatti: la segnaleti-

ca per giungervi e quella all’interno delle aero-

stazioni privilegia i simboli e le immagini alle

parole, così da essere comprensibile da tutti.

Che aspettiamo dunque a migliorare le nostre

competenze di buoni osservatori in ogni occa-

sione che ci capita? Riuscire a comprendere

quanti più segnali possibili è una sfida a cui dav-

vero non possiamo rinunciare. Seguite il quiz e

iniziate così a testare le vostre competenze.

Per ogni simbolo proposto scegliete A, B o C in

base alla risposta che ritenete giusta. Alla fine

calcolate il punteggio ottenuto e leggete il vo-

stro profilo.

FIG. 1

FIG. 2

FIG. 3

1177AAvventura 5/2008vventura 5/2008

FIG. 2

FIG. 3

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Page 26: Avventura n. 5 - 2008

AAvventura 5/2008vventura 5/2008

I S

EG

NI

DI

OG

NI

GIO

RN

O

SIMBOLO 4 a. attenzione possibile presenza di automobili con gomme usurateb. attenzione qui le macchine fanno zig zagc. attenzione strada sdrucciolevole

SIMBOLO 5 a. transito vietato ai pedonib. attenzione pedoni in transitoc. zona pedonale

SIMBOLO 6 a. attenzione alla corrente elettricab. allarme antincendioc. pericolo discoteca

SIMBOLO 7 a. chiudere la porta se fa freddob. aprire la porta se fa caldoc. porta tagliafuoco a chiusura automatica

SIMBOLO 8 a. pericolo d’incendiob. vietato usare cerinic. alberi a fuoco

SIMBOLO 9 a. attenzione fulminib. attenzione scarica elettricac. pericolo alta tensione

SIMBOLO 10 a. attenzione, uomini con grande mano nerab. divieto di portare i guanti scuric. vietato l’accesso alle persone non autorizzate

SIMBOLO 11 a. attenzione ex fidanzati/e in girob. pericolo di esplosionec. area esposizione

SIMBOLO 12 a. incrocio pericolosob. pericolo materiale nocivoc. vietato l’accesso

Controlla la soluzione, calcola il tuo punteggio e scopri il tuo profilo .Ogni risposta esatta vale 5 punti. Se sbagli invece non prendi nessun punto.

FIG. 4

FIG. 5

FIG. 6

FIG. 7

FIG. 8

FIG. 9

FIG. 10

FIG. 11

FIG. 12

1188

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AAvventura 5/2008vventura 5/2008

Soluzione :1,a - 2,b - 3,c - 4,c - 5,a - 6,b - 7,c - 8,a - 9,c - 10,c - 11,b - 12,b

I SE

GN

I DI O

GN

I GIO

RN

O

DA 60 A 50 PUNTI

Sei stato bravo/a, sicuramente è un buon ini-

zio perché alcuni dei segnali non erano sem-

plicissimi da indovinare. Una buona dote da

osservatore e la capacità di intuire la soluzio-

ne giusta, ti hanno permesso di raggiungere

un buon risultato. Non sederti sugli allori pe-

rò…la strada per essere davvero competente

è ancora lunga. I segnali stradali e di sicurezza

sono tantissimi e seguono alcune regole che

possono aiutarti a decifrarli. Cerca con l’aiu-

to dei capi altre informazioni

DA 45 A 25 PUNTI

Sicuramente ti manca ancora qualcosa per es-

sere uno Scout competente in materia di se-

gnaletica stradale e di sicurezza. Eppure cono-

scere alcuni segnali (molti di più di quelli inseri-

ti nel quiz) è fondamentale per ridurre al mini-

mo i rischi nel caso di un’uscita di Reparto o

Squadriglia, ma anche nella vita quotidiana.Di-

mostri di avere qualche conoscenza ma siamo

sicuri che ti sforzerai per migliorare ogni gior-

no di più

DA 20 A 0 PUNTI

Non ci siamo, il quiz non era impossibile, eppu-

re tu non hai mostrato di avere una prepara-

zione sufficiente. Non disperare, c’è sempre il

tempo di rimetterti in corsa. Chiedi ai tuoi Ca-

pi e ai tuoi genitori di aiutarti e scopri quanto

può essere utile e interessante conoscere la se-

gnaletica. Siamo sicuri che al prossimo quiz stu-

pirai anche te stesso.

FIG. 13

FIG. 14

FIG. 15

1199

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Page 28: Avventura n. 5 - 2008

Giochi per la SquadrigliaGiochi per la SquadrigliaG

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TESTO E DISEGNI DI CHIARA FONTANOT

GIOCHI INTELLIGENTI

2200

SCOIATTOLI IN FESTAOsserva l’angolo della Squadriglia Scoiattoli prima e dopo la festa organizzata da Elisa.Dopo aver mangiato e bevuto, le Guide se ne sono andate lasciando un gran trambusto. Ma se osservi benequalcuna deve essersi portata via un oggetto. Quale?

LE GEMELLE

Tu che ne dici? Osserva attentamente Sara e Marae scopri le 15 differenze.

Tutti dicono che Sara aMara sono identiche! Ma guardandole bene sinotano alcune differenze.

Giochi per la Squadri-Giochi per la Squadri-

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SOLUZIONI

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IL NODO

I quattro amicihanno fattouna gran con-fusione con lospago. A chiappartiene ilnodo?

DISORDINE IN TENDACosa sta cercando Lucia nella sua tenda? Cerca di capire cosa dice eaiutala nella ricerca.

Scoiattoli in festa:manca il lucchetto del vaso giallo sulla mensola in alto a destraLe gemelle:1.cerchietto/fermagli;2.frangetta;3.orecchie;4.lunghezza dei capelli;5.colletto sopra/sotto ilfazzolettone;6.distintivo blu manica destra;7.distintivo tasca destra;8.distintivo sotto la tasca sinistra;9.di-stintivo manica sinistra;10.lettera sul fermafazzolettone;11.lunghezza del fazzolettone;12.fibbia;13.tasca de-stra di Mara;14.risvolto dei calzettoni;15.forma delle linguette delle scarpeLa foto:il pezzo 4Il nodo:alla Guida BDisordine in tenda:Disordine in tenda:Lucia sta dicendo:”Caspita…che confusione! Chissà dov’è finito ilmio fazzolettone!”.Il fazzolettone è appeso a fianco delle calze a righe rosse e bianche,sopra la chitarra”.

ri-dri- LA FOTOQualcuno ha giocato un brutto scherzo alla Squa-driglia Aquile, ritagliando la foto ricordo dell’ulti-ma uscita di Squadriglia in montagna. Aiutatelivoi… Qual è l’ultimo pezzo da attaccare per ri-comporre la foto?

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A CURA DI MAURO BONOMINI

Topo di BibliotecaTopo di Biblioteca Topo di BibliotecaTopo di Biblioteca

Poichè nell’inserto si parla ancora di osservazione, riteniamo insistere sull’argomento presentandovi altri due poli-zieschi.Presentiamo poi quelli che, con un termine americano, vengono chiamati “sequel”, seguiti. Se avete mancato di legge-re i precedenti, vale la pena di procuraveli.Concludiamo con un libro che aiuta a meditare sulla nostra fede.

Autore: Arthur Conan DoyleTitolo: Il segno dei QuattroEditore: Oscar MondadoriPrezzo: 7,80Il secondo libro della serie, un intricatissimo caso di persona scomparsa. È la figlia dello scomparsoche si rivolge con fiducia ad Holmes e a Watson. L’investigatore, mettendo insieme particolari ap-parentemente insignificanti, saprà sciogliere tutti i nodi e risolvere un enigma che ha le sue radicinell’India coloniale.

Autore: George SimeonTitolo: Maigret e la giovane mortaEditore: Gli AdelphiPrezzo: 8,00Il commissario viene coinvolto, quasi per caso, nelle indagini per l’omicidio di una ragazza, ritrovatacon un abito da sera e senza una scarpa. Potrebbe sembrare un delitto come se ne commettonotanti, nelle notti della capitale francese, ma ci sono molte contraddizioni che complicano il caso. Laricerca del commissario lo porta a ripercorrere la vita della giovane, arrivata a Parigi come tantealtre per trovare un lavoro e un’occasione. La soluzione del caso arriva proprio dalla conoscenzadel carattere e del comportamento dell’uccisa.

Autrice: Mony WitcherTitolo: Geno e la Runa Bianca del Girifalco d’OroEditore: Giunti JuniorPrezzo: 13,50Per quanto anche nei libri di questa serie si parli di magia e di una scuola di magia, non ci sono rapporticon il più famoso Harry Potter. Qui la magia è frutto di capacità psichiche e l’applicazione serve a mi-gliorare e potenziare queste capacità. Ma anche l’eroe di questi libri, Geno, un ragazzino italiano i cuigenitori sono scomparsi quando era molto piccolo, è coraggioso e determinato.Dovrà superare molteprove, dolorose e pericolose, ma verrà aiutato dal falco coraggioso e dai suoi amici fedeli. Il ragazzo

avrà così modo di scoprire le origini della sua famiglia, riabilitando la memoria di un suo antenato.

Autore: Jerry SpinelliTitolo: Per sempre StargirlEditore: MondadoriPrezzo: 17,00Torna la ragazza più pazza che abbiate mai conosciuto, capace di compiere miracoli con la sua sempli-cità, con la sua costanza e con il suo cuore grande. Dopo essere stata lasciata dalla persona a cui tene-va di più è andata a vivere, con i genitori, in un’altra città. Qui conoscerà e aiuterà tante persone e co-struirà una meridiana solare sulla cima di una collina e attenderà l’alba del solstizio d’inverno.

Autore: Umberto De VannaTitolo: Dio a un passo da noiEditrice: EllediciPrezzo: 6,00Consigliato: ai grandi di squadrigliaNon è facile, questo libro. È pieno di temi importanti, riflessioni e testimonianze di giovani su temi difede. Contiene numerosissimi spunti per attività e veglie di riflessione. Da questi temi una Capo Squa-driglia e un Capo Squadriglia in gamba, potranno trovare moltissime idee per animare i momenti di

preghiera in Squadriglia, in sede o al Campo. E le Alte Squadriglie potranno avere occasione di affrontare problemi checoinvolgono nel profondo l’anima e il cuore. Gli Scout, di solito, non hanno problemi ad affrontare le difficoltà, questo li-bro sarà l’occasione di confrontarsi su qualcosa di grande e importante: la presenza di Dio vicino a noi.

To

po

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teca

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Ciao, sono una novizia del Clan del Gruppo

S.M.Maddalena 1° “Gibo”...volevo salutare i ragazzi

del Reparto Antares, che fino all’anno scorso sono stati i miei

compagni di Sentiero.. un bacione e un immenso GRAZIE!! A

tutti quanti, Capi compresi! mi piacerebbe pubblicaste queste

foto, perchè quest’anno è il 35esimo dell’Avventura che come

gruppo stiamo vivendo insieme..un ciaaaaaaaaaaaaaaa

o! a tutto

il Gruppo!! Vi voglio un mondo di bene!

Paiato Giulia - Santa Maria Maddalena 1

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Ciao, sono una novizia del Clan del Gruppo

S.M.Maddalena 1° “Gibo”...volevo salutare i ragazzi

del Reparto Antares, che fino all’anno scorso sono stati i miei

compagni di Sentiero.. un bacione e un immenso GRAZIE!! A

tutti quanti, Capi compresi! mi piacerebbe pubblicaste queste

foto, perchè quest’anno è il 35esimo dell’Avventura che come

gruppo stiamo vivendo insieme..un ciaaaaaaaaaaaaaaa

o! a tutto

il Gruppo!! Vi voglio un mondo di bene!

Paiato Giulia - Santa Maria Maddalena 1

In questi giorni si sente parlare tanto di spreco: lo spreco dell’acqua, che abbiamo imparato a “combattere” nella gior-nata del pensiero, lo spreco di energia, come quello che è stato evitato nella giornata di “M’illumino di meno”. Ma pro-prio noi Castori abbiamo sentito parlare di inquinamento. Nella nostra città, patrimonio dell’umanità UNESCO, si ve-

dono ormai troppo spesso lattine, plastica e rifiuti di ogni ge-nere sparsi qua e là, anche nelle aree verdi.Abbiamo perciò de-ciso, in Consiglio di Sq., di pulire e sistemare un’area verde del-la nostra città, “adottandola”. Speriamo così di fare qualcosaper aiutare l’ambiente e la città, oltre a realizzare quest’Impre-sa per la Specialità di Sq. di Natura. Basta poco per evitare pro-blemi del genere: noi mettiamo la nostra parte, cercando an-che di richiamare i nostri amici quando buttano, magari persbadataggine o noia, qualcosa per terra. Il mondo è di tutti, chiinquina danneggia per primo se stesso.Nella foto (scattata al Thinking Day) in ordine: Edoardo, Lorenzo,An-gelo, Giovanni, Giuseppe.

Sq.Castori - Reparto Eden-Brownsea - Scicli I

Sono Martina questa è l’Alta Sq del Fiumefreddo1 di cui fac-cio parte, in un’uscita in montagna.. Volevo salutarli tutti eringraziare i nostri fantastici capi per tutto quello che fannoper noi... un bacio a tutti.. vi voglio bene....

Martina Proietto – Fiumefreddo 1

Sono il capo della Sq Cobra del reparto Padre Antonio Al-fieri - Stabia 1 - Castellammare di Stabia,Volevo ringraziaretutto il mio Reparto ed i Capi perchè grazie a loro sto vi-vendo dei momenti fantastici quest’anno. Un saluto e unringraziamento speciale va però alla mia Sq della qualenon potrei fare a meno. Siete davvero unici: STILE CO-

BRA, ESTRANEI ALLA MASSA.Tra un po’ terminerà il mio Sentieroall’interno del Reparto e ne comincerà un altro altrettanto faticoso. So che non di-

menticherò mai quello che ho vissuto con voi mai...grazie!!!...Aquila Riflessiva...Francesco Schiavo – Stabia 1

Spazio E/GSpazio E/G

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Caratteristiche tecniche

formato:12x17stampa: 4 colori allestimento: spirale copertina: cartoncino stampato a 4colori sovracopertina: in polipropilenetrasparente con anta ripiegata edelastico colorato, planning pieghe-vole 2008-2009 tasca in plasticaper bigliettiPagine: 392euro 9,00

AAGGEENNDDAA SSCCOOUUTT22 00 00 88•• 22 00 00 99

È arrivata la nuova agenda scout2008/2009, nello stesso formato delloscorso anno ma con una nuova vestegrafica, arricchita dalle illustrazioni diGiovanni Garlanda e dai disegni del vi-gnettista Franco Bianco. Il tema pro-posto quest’anno è “Essere com-petenti per essere utili”.Sfogliando l’agenda avrete modo diconoscere, scoprire e valorizzare ivostri talenti e le vostre attitudini.Sarà la vostra fedele compagna diviaggio ed un utile taccuino perraccogliere le tante cose utiliche, giorno dopo giorno, riempiono le vostre settimane.

SCOUT - Anno XXXIV - n. 16 - 2 luglio 2008 - Settimanale - Poste italiane s.p.a. - Spedizione periodico in abbonamento postale L. 46/04 art. 1 comma 2, DCB BOLOGNA - euro 0,51- Edito dall’Agesci - Direzione e pubblicità Piazza Pasquale Paoli 18 - 00186 Roma - Direttore responsabile: Sergio Gatti - registrato il 27 febbraio 1975 con il numero 15811 presso il Tri-bunale di Roma - Stampa: Omnimedia,Via Lucrezia Romana, 58 - Ciampino (Roma) - tiratura di questo numero copie 62.000 - Finito di stampare nel luglio 2008

La rivista è stampata su carta riciclataAssociato all'Unio-ne Stampa Periodi-ca Italiana

Avventura 05-2008 1-07-2008 16:42 Pagina 24**luigi�**Riviste:16 2008-Avventura 05: