Autodisciplina e Meccanismi di sabotaggio

Impariamo a conoscere quei meccanismo che ci sabotano la vita!

Insistenza

• È una modalità che corteggia oltremodo la nostra innata resistenza al cambiamento.

• Talvolta tendiamo a reiterare strategie (rivelatesi efficaci in passato) ma ormai obsolete.

Esempio

Marco cerca di studiare ma non riesce a superare gli esami universitari.

Strano, alle superiori era il primo della classe.

Studia i libri con dedizione capitolo per capitolo riassumendo ogni pagina.

Limite. Alle superiori non gli era richiesto di avere una prospettiva organica di un libro. La comprensione si fermava al: capitolo per capitolo.

Marco non ha aggiornato il suo metodo di studio … e non ha mai preso in considerazione il fatto di cambiare strategia.

Reazione

Marco colpevolizza se stesso di non essere in grado di portare avanti gli studi universitari ma…

L’errore sta nel non aver «fatto l’aggiornamento»

Psicosoluzione:

• Osservatevi! Applicate letteralmente il metodo scientifico alle vostre strategie verificandone gli step e misurando l’efficacia del processo

Rinunciare e arrendersi

Meglio rinunciare per non sentire quella sensazione di frustrazione che rafforza la mia convinzione di essere un incapace.

In altre parole: cerco di tutelare in modo maldestro la mia traballante autostima.

Esempio pratico

Giorgio deve superare un esame al quale rimbalza da tempo

Spesso non studia e non si presenta. In altri casi si presenta senza aver studiato e lascia l’aula poco dopo che i fogli vengono consegnati.

Giorgio sta tutelando la sua autostima in modo maldestro in due modi:

1) Non si presenta

2) Si presenta senza aver studiato (se mi va male non è un fallimento perché non ho studiato, si mi va bene sono un Genio!)

Psicosoluzione

La mania del controllo

• Un eccesso del tentativo di mantenere il controllo mettendosi in gioco solo quando si ha la certezza (illusoria) di aver ridotto al minimo gli imprevisti

Esempio pratico

• Affronto un esame solo se conosco a memoria i libri

• Vado in determinati luoghi solo se sono noti e sono in presenza con persone conosciute

• Faccio determinate azioni solo se conosco alla perfezione conseguenze e procedura

• Non mi metto in gioco in nessuna situazione che presenti un margine di incertezza

Psicosoluzione

L’evitamento

… per esempio … Mi avvicino alla sede di UNIFI per affrontare l’esame ma quando vedo il prof interrogare scappo via a gambe levate. Lì per lì sto meglio ma senza volerlo ho rafforzato la mia ansia e ho assestato un brutto colpo alla mia autostima.

Psicosoluzione

Evitate di evitare!

Cerchiamo di somministrare a noi stessi piccole dosi di ansia. Non ci uccideranno e volta volta saranno sempre meno potenti.

L’eroe non è chi non ha paura, ma chi ha paura e non si ferma.

La procrastinazione

… è un po’ come venire a patti con la nostra paura. Non ci raccontiamo che vogliamo farlo. Così facendo corteggiamo una vaga illusione di controllo che ci consente di non confrontarci con la sensazione negativa legata all’azione che dobbiamo svolgere.

Esempio

Non è che non voglio affrontare quell’esame, è che è un periodo molto intenso e non ho il tempo di mettermi a studiare per bene. Nel giro di poco però mi metterò sui libri.

Questo Chiara lo diceva tre mesi fa. Ancora la fase inspiegabilmente densa di «cose da fare» non si è risolta e l’esame ancora non è stato affrontato.

Giorno dopo giorno la sua autostima cala mentre l’angoscia sale. È come se ogni giorno nutrisse la sua ansia che le fa perdere motivazione.

Psicosoluzione• .. E se invece cominciassimo ad avere paura

della procrastinazione. Risulterebbe che lo studio (e l’esame) sarebbero gli elementi di gran lunga meno snsiogeni. cominciare a temere di rimandare allenandosi ad immaginare le conseguenze nefaste di questo atteggiamento.

• Immaginiamoci le conseguenze nefaste (possiamo anche esagerare un pochino) della nostra fuga e utilizziamole per uscire dall’impasse.

• Chi dice che la paura non può essere un’alleata?

L’aiuto che danneggia

• Si traduce con il chiedere aiuto ad altri per muovere qualsiasi passo. Il messaggio implicito che diamo a noi stessi è devastante: «te sei quello bravo, io sono un incapace».

• Ergo, da solo non posso farcela.

• Questa modalità va ad impattare negativamente sulla nostra autostima e sulla nostra autoefficacia. In certi casi crea una vera e propria dipendenza dall’aiuto degli altri. Psicosoluzione: ricordare che quando amiamo qualcuno (incluso noi stessi) è sempre meglio insegnare a pescare piuttosto che regalare il pesce. Chiediamo aiuto per imparare a fare le cose e non per delegare agli altri.

Esempio

• Non voglio e non posso dare gli esami se non li prepariamo assieme.

• Non studio se non mi dai gli appunti!

• Non vado a vivere fuori casa, senza i miei genitori non riesco a stare

• Ci vado solo se mi accompagni!

Psicosoluzione

• Ricordiamoci che quando amiamo qualcuno (incluso noi stessi) è sempre meglio insegnare a pescare piuttosto che regalare il pesce.

Buttiamoci, sbagliamo … ma chiediamo aiuto solo per imparare a fare le cose e non per delegare agli altri!

Altrimenti insegneremo a noi stessi che da soli facciamo ben poco nella vita!

Altri meccanismi paralizzanti

…

La lamentela.

Strumento utilizzato per non agire.

Chi si lamenta corteggia la sua parte insoddisfatta della situazione ma generalmente non agisce.

L’esternalizzazione

La persona che adotta questa modalità tende a colpevolizzare tutto il mondo ad eccezione di … se stesso.

Se cominciassimo ad assumerci qualche responsabilità?

La polemica

La polemica ha una caratteristica: evidenzia un problema senza proporre soluzione alcuna.

È una modalità frequente quando si vuole paralizzare la situazione … e restare con le braccia conserte

Il complicare tutto!

Il mondo non è un luogo semplice

Questo lo abbiamo capito.

In certi casi tuttavia si tende a complicare le situazioni molto più di quanto non sarebbero complicate. Il tutto per … paralizzare il tutto!

Si tende a proporre idee (spesso strampalate) ipotesi varie e supposizioni e intanto … il tempo passa inesorabile.