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AUTISMO INFANTILE DEFINIZIONE Disordine neuropsichico che compromette il funzionamento cerebrale, al punto da determinare gravi problemi nella capacità di comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi adeguatamente all’ambiente Nonostante vi siano delle caratteristiche comuni nei bambini autistici non ve ne sono due identici fra loro

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AUTISMO INFANTILE

•DEFINIZIONE

Disordine neuropsichico che compromette il funzionamento

cerebrale, al punto da determinare gravi problemi nella capacità di

comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi

adeguatamente all’ambiente

Nonostante vi siano delle caratteristiche comuni nei bambini

autistici non ve ne sono due identici fra loro

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AUTISMO INFANTILE

•DEFINIZIONE DSM IV TR

•COMPROMISSIONE GRAVE CAPACITA’ INTERAZIONE

SOCIALE RECIPROCA

•COMPROMISSIONE GRAVE CAPACITA’

COMUNICAZIONE

•INTERESSI E ATTIVITA’ RIPETITIVE E STEREOTIPATE

ESORDIO ENTRO I TRE ANNI

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DISTURBI PERVASIVI

EPIDEMIOLOGIA

•DISTURBO AUTISTICO 2-5/10000 fino a 12-18-30/10000

•DISTURBO DI RETT 1/10000

•DISTURBO DISINTEGRATIVO DELL’INFANZIA 1/50000

•DISTURBO DI ASPERGER 2.5/10000

•DISTURBO PERVASIVO NAS 1/200 ?

•SPETTRO AUTISTICO 1/160

E’ IN INCREMENTO LA FREQUENZA DELL’AUTISMO?

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AUTISMO INFANTILE

EZIOPATOGENESI

•ORIGINE BIOLOGICA

•INTERAZIONE AMBIENTALE

eziologia genetica con un tipo di ereditarietà poligenica; fattori

epigenetici e l’esposizione a fattori ambientali contribuirebbero

alla variabile espressività del fenotipo clinico nell’ambito dello

spettro autistico (Muhle et al, Pediatrics 2004)

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AUTISMO INFANTILE

MODELLI INTERPRETATIVI

DELLA CLINICA

• Deficit di Teoria della mente

incapacità del bambino di accedere ad una Teoria della

Mente, rimanendo in una situazione di cecità mentale

(Baron-Cohen, 1995). Il bambino autistico, cioè, sarebbe

incapace di comprendere e riflettere sugli stati mentali

propri ed altrui e, conseguentemente, di comprendere e

prevedere il comportamento degli altri.

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LE BASI

NEUROBIOLOGICHE:

I NEURONI SPECCHIO

nell'uomo i neuroni specchio sono

stati localizzati vicino all’area di

Broca.

Ciò ha comportato la convinzione

che il linguaggio umano si sia

evoluto tramite l'informazione

trasmessa con le prestazioni

gestuali e che infine il sistema

specchio sia stato capace di

comprendere e

codificare/decodificare.

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DA: CRITERI DSM IV TR

A. Un totale di 6 (o più) voci da (1), (2), e (3),

con almeno 2 da (1), e uno ciascuno da (2) e (3):

1) compromissione qualitativa dell'interazione

sociale, manifestata con almeno 2 dei seguenti:

a) marcata compromissione nell'uso di svariati

comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto,

l'espressione mimica, le posture corporee e i gesti,

che regolano l'interazione sociale

b) incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei

adeguate al livello di sviluppo

c) mancanza di ricerca spontanea della condivisione

di gioie, interessi o obiettivi con altre persone

(per es., non mostrare, portare, né richiamare

l'attenzione su oggetti di proprio interesse)

d) mancanza di reciprocità sociale o emotiva;

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DA: CRITERI DSM IV TR

2) compromissione qualitativa della comunicazione

come manifestato da almeno 1 dei seguenti:

a) ritardo o totale mancanza dello sviluppo del

linguaggio parlato (non accompagnato da un

tentativo di compenso attraverso modalità

alternative di comunicazione come gesti o mimica)

b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata

compromissione della capacità di iniziare o

sostenere una conversazione con altri

c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o

linguaggio eccentrico

d) mancanza di giochi di simulazione vari e

spontanei, o di giochi di imitazione sociale

adeguati al livello di sviluppo

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DA: CRITERI DSM IV TR

3) modalità di comportamento, interessi e

attività ristretti, ripetitivi e stereotipati,

come manifestato da almeno 1 dei seguenti:

a) dedizione assorbente ad uno o più tipi di

interessi ristretti e stereotipati anomali o per

intensità o per focalizzazione

b) sottomissione del tutto rigida ad inutili

abitudini o rituali specifici

c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi

(battere o torcere le mani o il capo, o complessi

movimenti di tutto il corpo)

d) persistente ed eccessivo interesse per parti

di oggetti; -

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DA: CRITERI DSM IV TR

B. Ritardi o funzionamento anomalo in almeno

una delle seguenti aree, con esordio prima

dei 3 anni di età:

(1) interazione sociale,

(2) linguaggio usato nella comunicazione

sociale,

(3) gioco simbolico o di immaginazione.

C. L'anomalia non è meglio attribuibile al

Disturbo di Rett o al Disturbo Disintegrativo

della Fanciullezza.

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• Valutazione NPI

• Valutazione pediatrica e dismorfologica

• Valutazione audiologica (es.audiometrico/ABR)

• Valutazione oculistica

DISTURBO AUTISTICO

MEDICAL ASSESSMENT

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• Esami laboratorio: routine ematochimica

• Esami dismetabolici

DISTURBO AUTISTICO

MEDICAL ASSESSMENT

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Cariotipo ad alta risoluzione

Analisi molecolare ricerca Sindrome X Fragile

DISTURBO AUTISTICO

MEDICAL ASSESSMENT

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DISTURBO AUTISTICO

PSYCHIATRIC ASSESSMENT

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• Osservazione comportamentale “non strutturata”

• Strumenti di osservazione diagnostica del bambino

• Interviste per i genitori

• Valutazione cognitiva/neuropsicologica

• Valutazione delle competenze adattive

• Valutazione psicologica

• Valutazione psicolinguistica

• Valutazione psicopedagogica

• Osservazioni finalizzate al trattamento

DISTURBO AUTISTICO

PSYCHIATRIC ASSESSMENT

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Strumenti di osservazione diagnostica del

bambino

• CARS (Child Autism Rating Scale)

• ADOS-G (Autism Diagnostic

Observation Schedule)

DISTURBO AUTISTICO

PSYCHIATRIC ASSESSMENT

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Questionari diagnostici per i genitori

• ADI-R (Autism Diagnostic Interview – Revised)

DISTURBO AUTISTICO

PSYCHIATRIC ASSESSMENT

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Valutazione cognitiva

• Griffith, Stanford-Binet.

• WIPPSI-R, WISC-R

• Leiter-R

DISTURBO AUTISTICO

PSYCHIATRIC ASSESSMENT

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Valutazione competenze adattive

• PEP-3 (Psico-Educational Profile)

• Vineland ABS (Adaptive Behavior Scale)

DISTURBO AUTISTICO

PSYCHIATRIC ASSESSMENT

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Osservazioni finalizzate al trattamento:

• Osservazione LT, PL, PM, OT

DISTURBO AUTISTICO

PSYCHIATRIC ASSESSMENT

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DISTURBO AUTISTICO

DIAGNOSI PRECOCE

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Strumenti di screening:

• CHAT (Checklist for Autism in Toddler)

DISTURBO AUTISTICO

DIAGNOSI PRECOCE

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DISTURBO AUTISTICO

PROGNOSI

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DISTURBO AUTISTICO

PROGNOSI

Possibili indici di evoluzione favorevole:

•Minore intensità dei sintomi

•QI alto

•Presenza di linguaggio a 5 anni

•Trattamenti intensivi precoci

ATTENZIONE: rara risoluzione completa del DA

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Psicofarmacoterapia

Interventi psicosociali:

comportamentale

psicopedagogico

psicoterapico

parent training

Nessun trattamento è più efficace di altri.

L’approccio terapeutico-riabilitativo è più efficace

quando è precoce, intensivo ed altamente strutturato.

Howlin,1998

DISTURBO AUTISTICO

MENAGEMENT

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TRATTAMENTO

problemi comuni

• Quando intervenire?

• Cosa curare?

• Come curare?

• Per quanto tempo?

• Con quale frequenza effettuare i trattamenti?

• Come valutare l’efficacia del trattamento?

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PRECOCITA’ DEL TRATTAMENTO

premesse neurobiologiche

L’esperienza determina attivazioni neuronali in grado

di indurre processi di transcrizione genica e

quindi modificazione delle connessioni sinaptiche

Gli interventi precoci potrebbero modificare

l’organizzazione dell’espressività del patrimonio biologico,

prevenendo o limitando lo stabilirsi di comportamenti devianti

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PRECOCITA’ DEL TRATTAMENTO

evidenze cliniche

• Si oppone al “declino cognitivo” (soggetti

non trattati tendono a presentare un

peggioramento delle prestazioni cognitive

nel tempo)

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TRATTAMENTO

problemi comuni

• Quando intervenire?

• Cosa curare?

• Come curare?

• Per quanto tempo?

• Con quale frequenza effettuare i trattamenti?

• Come valutare l’efficacia del trattamento?

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GOAL DELLA TERAPIA

intervenire precocemente per incidere e modificare i meccanismi originari del disturbo autistico

(incompetenza sociale)

PROBLEMI

• deficit ricezione degli “input” riabilitativi

per la natura stessa del difetto originario

• insufficiente conoscenza delle disfunzioni cerebrali responsabili della processazione delle informazioni sociali

Gli interventi terapeutico-riabilitativi sono attualmente

tesi a migliorare gli “effetti secondari” del disturbo

ma poco focalizzati sul difetto originario

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GOAL DELLA TERAPIA

Sintomi core

• Deficit interazione sociale

• Deficit comunicativo linguistico

• Comportamenti ripetitivi e interessi ristretti

Comportamenti disadattivi

• Aggressività

• Autolesionismo

• Scoppi d’ira

• Iperattività

• Impulsività

• Difficoltà nelle attività di vita quotidiana

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TRATTAMENTO

problemi comuni

• Quando intervenire?

• Cosa curare?

• Come curare?

• Per quanto tempo?

• Con quale frequenza effettuare i trattamenti?

• Come valutare l’efficacia del trattamento?

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L’intervento multimodaleL’intervento multimodale

Patient-focusedPatientPatient--focusedfocused

Parent-focusedParent-focused

community-focusedcommunity-focused

Terapia comportamentaleTerapia comportamentale

PsicofarmacoterapiaPsicofarmacoterapia

Interventi PsicoeducativiInterventi Psicoeducativi

Interventi PsicoeducativiInterventi Psicoeducativi

Interventi comportamentaliInterventi comportamentali

Parent trainingParent training

Interventi PsicoeducativiInterventi Psicoeducativi

33

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TRATTAMENTO POLIARTICOLATO

• Farmaci

• Riabilitazione (Interventi psicosociali, trattamenti

comportamentali, psicopedagogici, psicoterapia)

• Parent Training

• Coinvolgimento scuola

• Coinvolgimento operatori sociali

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Potenziali Target della

Psicofarmacoterapia

• Iperattività motoria, inattenzione

• Comportamenti ripetitivi

• Auto-eteroaggressività, distruttività

• Assenza relazione sociale

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Interventi psicosociali:

PsicoterapiaUtilità limitata dei vari approcci psicoterapici (psicodinamico,

cognitivo-comportamentale, familiare)

“I sintomi core del DA non rispondono alla psicoterapia”

Indicazione in caso di:

• autistici ad alto funzionamento, sdr Asperger

(problem-solving strategies)

• comorbidità con DOC, disturbi dell’umore

AACAP, 1999

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Interventi psicosociali:

trattamenti comportamentali

TEACCH SchoplerABCA

“Traditional behavior learning”

Situazioni di apprendimento altamente strutturate ( “Discrete trials”)

Obiettivi:

modificare le condotte deficitarie

ridurre comportamenti devianti

favorire le abilità adattive

ABA (Applied

behav- an.)

Lovaas

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Interventi psicosociali:

trattamenti psicopedagogici

“If a child cannot learn in the way we teach… …we mustteach in a way the child can learn”

Dr. O. Ivar Lovaas

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Interventi psicosociali:

trattamenti psicopedagogici

“Social-pragmatic teaching” o “incidental treaning”Obiettivi:

potenziare l’espressione delle emozioni, la comunicazione, le relazioni sociali,

le abilità cognitive, le autonomie, tramite il gioco, attività espressive di vario genere

(pratico-manuali, grafiche etc), ed il ricorso a routine e ad ambienti strutturati

maggiore generalizzazione comportamenti appresi

• Rogers, 1989

• TED (Terapia di Scambio e di Sviluppo, Barthelemy)

• Muratori, 2002

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TEACCH

PECS

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Parent training

Il coinvolgimento della famiglia nella esperienza

terapeutica è presupposto indispensabile

di qualsiasi trattamento

Obiettivi:

• favorire l’elaborazione delle problematiche

connesse alla diagnosi

• rafforzare le funzioni genitoriali

• sostenere interazioni positive

• genitori come soggetti attivi del trattamento

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Operatori scolastici e sociali

Obiettivi:

• Armonizzare l’intervento educativo

• Consentire continuità terapeutica

• Ridurre reazioni di angoscia nel b.no

• sostenere interazioni positive

• Sostegno agli operatori stessi

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TRATTAMENTO

problemi comuni

• Quando intervenire?

• Cosa curare?

• Come curare?

• Per quanto tempo?

• Con quale frequenza effettuare i trattamenti?

• Come valutare l’efficacia del trattamento?

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Frequenza Trattamento

In epoca prescolare fino a 30-40 ore settimanali nei

discrete trials (comprensive delle attività fatte al

centro, a casa e a scuola)

Almeno 25 ore settimanali secondo Volkman, Handen

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TRATTAMENTO

problemi comuni

• Quando intervenire?

• Cosa curare?

• Come curare?

• Per quanto tempo?

• Con quale frequenza effettuare i trattamenti?

• Come valutare l’efficacia del trattamento?

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Durata Trattamento

• Almeno 2 anni negli interventi precoci

• Tutta la vita? (intervento individualizzato e personalizzato, definizione chiara dei comportamenti di volta in volta target)

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TRATTAMENTO

problemi comuni

• Quando intervenire?

• Cosa curare?

• Come curare?

• Per quanto tempo?

• Con quale frequenza effettuare i trattamenti?

• Come valutare l’efficacia del trattamento?

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Come monitorare l’efficacia

dei trattamenti

• Scarsa validità di scale utilizzate a fini diagnostici (CARS, ADOS, ADI-R)

• Maggiore utilità di scale non specifiche per l’autismo che valutano il funzionamento adattivo (C-GAS, PEP-R, Vineland)

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DISTURBO AUTISTICO

FOLLOW-UP

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Visita NPI

Monitoraggio farmacologico

Valutazioni multidisciplinari con supervisione NPI

- situazione clinica in relazione al livello di sviluppo

- verifica efficacia trattamenti/eventuali modifiche

Eventuali cicli intensivi terapeutico-riabilitativi

DISTURBO AUTISTICO

FOLLOW-UP

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P.E.C.S.

Picture Exchange Communication System

Sistema di comunicazione per scambio di immagini

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P.E.C.S.

� sviluppato nel 1994 da L.A. Frost e A.S. Bondy nell’ambito del Delaware Autistic Programm, diffuso negli Stati Uniti, all’interno di scuole pubbliche

� riconosciuto nel 2002 come “Programma dell’anno” dall’AutismSociety of America.

� basato sui principi dell’analisi del comportamento applicata (AppliedBheavior Analysis ABA), sul Verbal Behavior di B.F.Skinner (1975) e su tecniche cognitivo-comportamentali

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P.E.C.S.

Protocollo PECS 6 fasi:

1) Scambio

2) Distanza e persistenza

3) Discriminazione

4) Struttura della frase

5) Rispondere

6) Commentare

(Bondy & Frost, 1994; 2002)

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• Comprensione relazione causa - effetto

lo scambio fisico previsto dal training PECS facilita al bambino la comprensione che le sue azioni possono produrre l’effetto di ottenere qualcosa

• Intenzionalità comunicativa – desiderio di comunicare

lo scambio richiestivo sviluppa ed incrementa l’iniziativa comunicativa

• Partner comunicativo

• Argomento/oggetto della comunicazione

• Mezzi e strumenti per comunicare

(Layton & Watson, 2007 in KA Quill “Comunicazione e reciprocità sociale nell’autismo”. Erikson)

(Bondy & Frost, 2001. “The Picture Exchange Communication System”. Behavior Modification)

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P.E.C.S. & RICERCA

L’uso del Picture Exchange Communication System

(PECS) nello sviluppo delle abilità socio-comunicative in

bambini non verbali con autismo

Anna Lerna, Dalila Esposito, Angelo Massagli

IRCCS “E. Medea”- Polo di Ostuni (BR) Associazione de “La NostraFamiglia”

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Risultati

ATTENZIONE

CONDIVISA

Incremento non significativo

T0-T1 (p=0,2)

Incremento significativo

T1-T2 (p=0,042)

* p = < 0,05

0

2

4

6

8

baseline pre training IV post training IV

Av

era

ge

join

t a

tte

ntio

n

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Risultati

VOCALIZZAZIONE

Incremento non significativo

nella produzione di vocalizzazioni

T0 - T1 (p=0,06)

Incremento significativo nella

produzione di vocalizzazioni

T1 - T2 (p=0,04)

* p = < 0,05

0

2

4

6

8

baseline pre training IV post training IV

Av

era

ge

vo

ca

liza

tion

T1T0 T2

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Effetti CAA su comportamenti problema nel

Disturbo Autistico