Auguri papà Giuseppe, Buon Natale! Un Natale di pace a tutti voi! S · 2018-12-05 · Auguri papà...

2
presidente etiope Abiy Ahmed Ali, ma la strada è lunga, faticosa, irta di difficoltà. Sono tanti i barconi, simili a quel- li della Sacra Famiglia! Di fronte a tanta disperazione, spesso noi cri- stiani siamo confusi e disorientati. I progetti politici a riguardo sono ina- deguati. Ma quel bambino sulla barca ci interpella! Lo vediamo in braccio alla Madonna, con lo sguardo rivolto a Giuseppe e con il piccolo dito in- dicante l’oriente. Di là nasce il sole; sgorga la vita; viene l’astro luminoso, che riscalda, illumina e accalora la storia degli uomini. Quel “ditino divi- no” indica quale deve essere il nostro orientamento di cristiani, seguaci del Verbo fattosi carne. La veglia di Na- 27 2 Un Natale di pace a tutti voi! Auguri papà Giuseppe, Buon Natale! “A bramo generò Isacco, Isacco generò Giacob- be… Iesse generò il re Davide; Davide generò Salomone…”. E tuo papà, un altro “Giacobbe gene- rò” te, “Giuseppe, lo sposo di Maria”. Tutta una filastrocca di nomi per arrivare a te, Giuseppe, che non gene- rasti. Tu sei casto! E pensare che alcuni dei tuoi an- tenati erano notoriamente lussuriosi. Ma anche tu avevi i tuoi sogni per una bella famiglia e tanti figli. Avevi scelto la ragazza più bella ed affascinante, più attraente e amabi- le, graziosa e graziata, cioè santa, tut- ta bella; la tota pulchra, Maria, figlia di Gioacchino. Le vostre famiglie e gli anziani del villaggio avevano gradito e be- nedetto la vostra unione, eravate fatti l’uno per l’altra. Tutti aspettavano di celebrare il giorno delle vostre nozze, fare festa e vedervi abitare sotto un tetto. E invece ci sono state delle “inter- ferenze” dall’Alto; dal profondo dei cieli era stato deciso qualche cosa di inaudito, di immensamente grande: il Figlio di Dio aveva deciso di nascere come nascono tutti gli uomini di que- sto mondo, e aveva scelto per madre proprio lei, Maria. Gabriele, l’angelo dell’incarnazione, aveva riverito e ri- velato a Maria quel progetto di Dio. Aveva aggiunto anche qualche dettaglio: tua cugina Elisabetta, la sterile, nella vecchiaia è già in stato di gravidanza avanzata, ha bisogno del tuo aiuto. Bisogna prelevare l’acqua per lei dalla fonte del paese, raccogliere la legna per cucinarle il cibo, lavarle i vestiti suoi e quelli del sacerdote Zac- caria. Maria, come sempre, era gioio- samente pronta per aiutare. È stato un incontro di festa tra queste due donne e i loro infanti, ancora in seno. Nato il bambino di Elisabetta, Maria era tornata a Nazareth. Ora, però, anche sotto la lunga veste nera si accorgeva che era incinta. E Giu- seppe? Qui sta la tua amara sorpresa. Da una parte i tuoi che ti rimpro- verano come tu abbia potuto essere la causa della gravidanza di Maria prima di iniziare a vivere insieme: ti senti dire che sei un disonore, una de- lusione per tutti. Poi gli amici che ridono con di- sprezzo sotto i baffi. E cosa avranno pensato di te i fa- miliari di Maria? Tu che sai di essere estraneo a tutto questo e che sei casto; ti cuoci il cervello come mai Maria abbia potuto compiere un tale tradi- mento! Deve essere successo in casa del- la cugina. Dire che sei sconvolto è poco! Accusarla? Lo sai bene cosa le potrebbe succedere dandola in pasto al pubblico: una grandinata di sassi. Non riesci a dormire! Ecco la luce dall’alto: Quell’Angelo dell’Incarna- zione è tornato anche da te: “Giusep- pe, accogli Maria in casa tua, perché quello che è in lei è il Messiah, l’At- teso. È tutto opera di Dio”. Oh, grazie al Cielo! Anche tu sei stato scelto e chiamato per essere il padre del bam- bino. Eri il migliore! Buon Natale anche a te “papà” Giuseppe! P. Alberico - Pietros Ghebreselassie S correndo su Google le tante immagini natalizie, soprattutto quelle relative alla fuga in Egit- to, al fine di sceglierne una per gli au- guri e per il tema da proporre ai fede- li, sono stato attratto dall’opera su tela di Ludovico Carracci del XVI secolo. Qui la sacra famiglia è raffigurata sul- la barca e il mio pensiero spontanea- mente è andato ai tanti disperati, che continuano a utlizzare barconi di for- tuna per attraversare il nostro mare, divenuto ormai un vero e proprio ci- mitero umano. Ho pensato: “Anche la sacra famiglia ha dovuto emigrare in Egitto, per ripararsi dal tiranno del momento, e anch’essa ha utilizzato un barcone!”. Ma dalla Giudea, per rag- giungere l’Egitto, non era necessario utilizzare il mare! Poi ho letto nelle didascalie che ad essere raffigurato era il ritorno dall’Egitto. Ma anch’es- so si poteva affrontare per via terra. Perché allora l’illustre pittore ha scel- to la navigazione, per rappresentare il rientro della Sacra Famiglia nella sua patria, dopo l’esilio in Egitto? Al di là delle intenzioni dell’artista, la mia fantasia ha fatto voli pindarici e vi ha visto in quella raffigurazione la realtà ancora in atto di un’umanità dispera- ta in cerca di patria, di pace, di vita. Esattamente ciò che cercavano Giu- seppe e Maria, i protettori del Figlio di Dio, all’interno di una storia piena di “erodi” intenti a soffocare, uccide- re e massacrare la speranza. Quest’anno il nostro presepe nel santuario sarà speciale, perché in- tende incarnare la disperazione di un continente, quale quello africano, an- cora alla ricerca della libertà, del pro- gresso e della pace. I miei confratelli eritrei, con i quali in monastero con- divido l’ideale della vita monastica, spesso ci parlano della situazione nel cosiddetto corno d’Africa, in partico- lare in Etiopia ed Eritrea. Le speranze per la realizzazione di una vita demo- cratica e civile sono ora incrementate dal nuovo corso, avviato dal giovane tale sarà per noi una riflessione sulle cause reali di tanta disperazione. Ce lo ricordava, già, cinquantuno anni fa, l’inascoltato “profeta” san Pao- lo VI. Nella Populorum progressio, enciclica altamente profetica, il Papa analizzava in modo lungimirante una vera e propria concatenazione di cau- se, che hanno portanto alla situazio- ne odierna. Mediteremo parti di quel testo, aiutati dall’icona della Sacra famiglia, costretta a proteggersi dalle unghie feroci del tiranno Erode. Natale sia per tutti noi la festa dell’umanità nuova, in cammino ver- so la speranza. Auguri di pace a tutti voi, cari let- tori! Padre Antonio M. Semerano La Cunità Mastica auga a tui vƣ, ci lei, un Santo e bu Natale e un felicissimo anno 2019

Transcript of Auguri papà Giuseppe, Buon Natale! Un Natale di pace a tutti voi! S · 2018-12-05 · Auguri papà...

Page 1: Auguri papà Giuseppe, Buon Natale! Un Natale di pace a tutti voi! S · 2018-12-05 · Auguri papà Giuseppe, Buon Natale! Un Natale di pace a tutti voi! “A bramo generò Isacco,

presidente etiope Abiy Ahmed Ali, ma la strada è lunga, faticosa, irta di difficoltà.

Sono tanti i barconi, simili a quel-li della Sacra Famiglia! Di fronte a tanta disperazione, spesso noi cri-stiani siamo confusi e disorientati. I progetti politici a riguardo sono ina-deguati. Ma quel bambino sulla barca ci interpella! Lo vediamo in braccio alla Madonna, con lo sguardo rivolto a Giuseppe e con il piccolo dito in-dicante l’oriente. Di là nasce il sole; sgorga la vita; viene l’astro luminoso, che riscalda, illumina e accalora la storia degli uomini. Quel “ditino divi-no” indica quale deve essere il nostro orientamento di cristiani, seguaci del Verbo fattosi carne. La veglia di Na-

272

Un Natale di pace a tutti voi!Auguri papà Giuseppe, Buon Natale!

“Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacob-be… Iesse generò il re

Davide; Davide generò Salomone…”. E tuo papà, un altro “Giacobbe gene-rò” te, “Giuseppe, lo sposo di Maria”.

Tutta una filastrocca di nomi per arrivare a te, Giuseppe, che non gene-rasti. Tu sei casto!

E pensare che alcuni dei tuoi an-tenati erano notoriamente lussuriosi. Ma anche tu avevi i tuoi sogni per una bella famiglia e tanti figli.

Avevi scelto la ragazza più bella ed affascinante, più attraente e amabi-le, graziosa e graziata, cioè santa, tut-ta bella; la tota pulchra, Maria, figlia

di Gioacchino.Le vostre famiglie e gli anziani

del villaggio avevano gradito e be-nedetto la vostra unione, eravate fatti l’uno per l’altra. Tutti aspettavano di celebrare il giorno delle vostre nozze, fare festa e vedervi abitare sotto un tetto.

E invece ci sono state delle “inter-ferenze” dall’Alto; dal profondo dei cieli era stato deciso qualche cosa di inaudito, di immensamente grande: il Figlio di Dio aveva deciso di nascere come nascono tutti gli uomini di que-sto mondo, e aveva scelto per madre proprio lei, Maria. Gabriele, l’angelo dell’incarnazione, aveva riverito e ri-

velato a Maria quel progetto di Dio. Aveva aggiunto anche qualche

dettaglio: tua cugina Elisabetta, la sterile, nella vecchiaia è già in stato di gravidanza avanzata, ha bisogno del tuo aiuto.

Bisogna prelevare l’acqua per lei dalla fonte del paese, raccogliere la legna per cucinarle il cibo, lavarle i vestiti suoi e quelli del sacerdote Zac-caria. Maria, come sempre, era gioio-samente pronta per aiutare. È stato un incontro di festa tra queste due donne e i loro infanti, ancora in seno.

Nato il bambino di Elisabetta, Maria era tornata a Nazareth. Ora, però, anche sotto la lunga veste nera si accorgeva che era incinta. E Giu-seppe? Qui sta la tua amara sorpresa.

Da una parte i tuoi che ti rimpro-verano come tu abbia potuto essere la causa della gravidanza di Maria prima di iniziare a vivere insieme: ti senti dire che sei un disonore, una de-lusione per tutti.

Poi gli amici che ridono con di-sprezzo sotto i baffi.

E cosa avranno pensato di te i fa-miliari di Maria? Tu che sai di essere estraneo a tutto questo e che sei casto; ti cuoci il cervello come mai Maria abbia potuto compiere un tale tradi-mento!

Deve essere successo in casa del-la cugina. Dire che sei sconvolto è poco! Accusarla? Lo sai bene cosa le potrebbe succedere dandola in pasto al pubblico: una grandinata di sassi. Non riesci a dormire! Ecco la luce dall’alto: Quell’Angelo dell’Incarna-zione è tornato anche da te: “Giusep-pe, accogli Maria in casa tua, perché quello che è in lei è il Messiah, l’At-teso.

È tutto opera di Dio”. Oh, grazie al Cielo! Anche tu sei stato scelto e chiamato per essere il padre del bam-bino. Eri il migliore!

Buon Natale anche a te “papà” Giuseppe!P. Alberico - Pietros Ghebreselassie

Scorrendo su Google le tante immagini natalizie, soprattutto quelle relative alla fuga in Egit-

to, al fine di sceglierne una per gli au-guri e per il tema da proporre ai fede-li, sono stato attratto dall’opera su tela di Ludovico Carracci del XVI secolo. Qui la sacra famiglia è raffigurata sul-la barca e il mio pensiero spontanea-mente è andato ai tanti disperati, che continuano a utlizzare barconi di for-tuna per attraversare il nostro mare, divenuto ormai un vero e proprio ci-mitero umano. Ho pensato: “Anche la sacra famiglia ha dovuto emigrare in Egitto, per ripararsi dal tiranno del momento, e anch’essa ha utilizzato un barcone!”. Ma dalla Giudea, per rag-giungere l’Egitto, non era necessario utilizzare il mare! Poi ho letto nelle didascalie che ad essere raffigurato era il ritorno dall’Egitto. Ma anch’es-so si poteva affrontare per via terra. Perché allora l’illustre pittore ha scel-to la navigazione, per rappresentare il rientro della Sacra Famiglia nella sua patria, dopo l’esilio in Egitto? Al di là delle intenzioni dell’artista, la mia fantasia ha fatto voli pindarici e vi ha visto in quella raffigurazione la realtà ancora in atto di un’umanità dispera-ta in cerca di patria, di pace, di vita. Esattamente ciò che cercavano Giu-seppe e Maria, i protettori del Figlio di Dio, all’interno di una storia piena di “erodi” intenti a soffocare, uccide-re e massacrare la speranza.

Quest’anno il nostro presepe nel santuario sarà speciale, perché in-tende incarnare la disperazione di un continente, quale quello africano, an-cora alla ricerca della libertà, del pro-gresso e della pace. I miei confratelli eritrei, con i quali in monastero con-divido l’ideale della vita monastica, spesso ci parlano della situazione nel cosiddetto corno d’Africa, in partico-lare in Etiopia ed Eritrea. Le speranze per la realizzazione di una vita demo-cratica e civile sono ora incrementate dal nuovo corso, avviato dal giovane

tale sarà per noi una riflessione sulle cause reali di tanta disperazione. Ce lo ricordava, già, cinquantuno anni fa, l’inascoltato “profeta” san Pao-lo VI. Nella Populorum progressio, enciclica altamente profetica, il Papa analizzava in modo lungimirante una vera e propria concatenazione di cau-se, che hanno portanto alla situazio-ne odierna. Mediteremo parti di quel testo, aiutati dall’icona della Sacra famiglia, costretta a proteggersi dalle unghie feroci del tiranno Erode.

Natale sia per tutti noi la festa dell’umanità nuova, in cammino ver-so la speranza.

Auguri di pace a tutti voi, cari let-tori!

Padre Antonio M. Semerano

La Comunità Monastica augura a tutti voi, cari lettori, un Santo e buon Natale

e un felicissimo anno 2019

Page 2: Auguri papà Giuseppe, Buon Natale! Un Natale di pace a tutti voi! S · 2018-12-05 · Auguri papà Giuseppe, Buon Natale! Un Natale di pace a tutti voi! “A bramo generò Isacco,

DEI PP. CISTERCENSI - 72022 LATIANO (BR) - Tel. 0831.725398P E R I O D I C O D I C U LT U R A R E L I G I O S A E D E V O Z I O N E M A R I A N A

C.C.P. 10144723intestato a:

MONASTERO S. MARIA DI COTRINO72022 LATIANO (BR)

Autorizz. Trib. di Brindisi n. 127 del 16-3-1979

ABBONAMENTIOrdinario ............................................ € 15,00Estero ................................................. € 20,00Sostenitore ........................................ € 25,00

Direttore ResponsabileP. ANGELO LEUCCI

In collaborazione con l’URMPresidente: Don DOMENICO MARCUCCI

Stampato da LOCOPRESS industria graficaVia A. Montagna, Z.I. - MESAGNE (BR) - Tel. 0831.734090

ANNO XLIX - N. 6 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2018 - SPED. IN A.P. COMMA 20/C ART. 2 LEGGE 662/96 - BR. FERROVIA

Auguri papà Giuseppe, Buon Natale! 2

“Non ti lasceremo mai” 3

Paolo VI, santo mariano 4

Come una vera madre... 6

Una missione particolarissima 9

Il segreto e l’elezione di Luciani 11

“Protesse sempre la sua Siena” 12

Fatti & persone 15

L’azione di quei tre operatori... 18

Santa Maria e il rosario (At 1,12-14) 20

«Quando vivi in traversie...» 21

Una storia semplicemente vera 22

Einsiedeln, capolavoro del barocco 23

Maria educa alla realtà 24

Potrebbe aver curato la Vergine 25

Un Natale di pace a tutti voi! 27

Cronistoria dell’anno 2018 28

Sommario

CRONI STOR IA DELL’ANNO 2018 GENNAIO07 Il gruppo “Cenacolo di preghiera” di Latiano, come sua consue-

tudine in ogni prima domenica del mese, si ritrova nel Santuario antico per un’ora di preghiera e adorazione.

27 Un gruppo parrocchiale di Laterza (TA) trascorre in monastero una giornata di preghiera e meditazione.

FEBBRAIO11 Il movimento ecclesiale dei Cursillos, guidati dal loro assistente

d. Vincenzo Martina, si ritrovano in monastero per il loro ritiro spirituale. Vi faranno ritorno, inoltre, anche il 18 marzo.

24 Nella sacrestia del nuovo santuario si colloca la copia dell’effi-gie della Madonna di Cotrino, realizzata su tela da don Agostino Caputi e incastonata all’interno della cornice bronzea, che in precedenza incorniciava l’antico affresco, che dal 7 dicembre dell’anno precedente, vigilia dell’Immacolata, finalmente si trova posizionato nella sua antica e originale collocazione.

24 Hanno inizio i tradizionali pellegrinaggi in onore della Vergine di Cotrino. All’interno dei festeggiamenti in occasione del venticin-quesimo anniversario della dedicazione del nuovo Santuario, si riflette su “La bellezza del santuario nel libro del Salterio (cfr. Eco del Santuario n° 3, c. a., pagg. 27-28).

25 Si svolge il Ritiro spirituale della Parrocchia di San Giuseppe la-voratore in Latiano, guidato da d. Fernando Dellomonaco.

MARZO05 S. Ecc.za Rev.ma mons. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi-Rapolla-

Venosa, accompagnato dal teologo seminarista Domenico La-saponara, giunge in monastero per predicare alla comunità gli Esercizi Spirituali, che si svolgeranno fino al giorno 8 c.m., sul tema “Corro perché...conquistato (Fil 3,12). La tensione cristo-centrica della vita consacrata”.

APRILE07 Il Centro Volontari della Sofferenza di Molfetta (BA) trascorre in

monastero la propria giornata di preghiera.08 Un gruppo di centotrenta fedeli della Parrocchia San Giovanni

Paolo II di Mesagne (BR), accompagnato dal proprio parroco d. Massimo Alemanno, trascorre in monastero una giornata di Ritiro spirituale.

15 D. Vito Martinelli, presbitero dell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, e d. Nicola D’Ondia, della diocesi di Conversano-Mo-nopoli, partecipano alla giornata di Ritiro spirituale degli oblati cistercensi.

15 Un gruppo di genitori della parrocchia “Maria Ss.ma Addolorata” in Tuturano, insieme con i propri figli, si ritrova in preghiera con il proprio parroco d. Antonio Merico, il quale presiede nel Santuario l’Eucarestia delle ore 11. La medesima comunità parrocchiale vi farà poi ritorno il giorno 29.

15 Il Coro “Angeli cantores” di Villa Castelli (BR), diretto dal M° Pino Ciracì, anima nel santurio la celebrazione delle ore 18 con canti gregoriani.

20 P. Antonio M. Semerano, accompagnato da d. Donato Bono e dal giovane Davide Massafra, si reca ad Alessano (LE), in occasione della visita di Sua Santità Papa Francesco alla tomba del servo di Dio d. Tonino Bello.

22 Un gruppo di cinquecentosessanta persone, aderenti alla spiri-tualità salesiana, sceglie il nostro santuario per vivere la “Festa del grazie”, insieme con le suore “Figlie di Maria Ausiliatrice”.

MAGGIO03 P. Ilario M. D’Ancona e p. Antonio M. Semerano, accompagna-

ti dall’ingegnere Vincenzo Sansò, partecipano a Casamari alla messa esequiale di p. Roberto M. Cinelli.

4-5-6 A conclusione dei tradizionali “Nove sabati” si svolgono i so-lenni festeggiamenti in onore della Vergine Santissima di Cotrino con l’ingresso della “Regina nel suo Santuario” (cfr Sal 45; vedi anche Eco del Santuario, n° 3 c. a., pag. 28).

13 Un gruppo di famiglie della Parrocchia dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in Galatina (LE) partecipa alla Santa Messa delle ore 11 e si ferma in monastero per il pranzo a sacco. Gli amici di d. Donato Bono fanno dono della statua in pietra di San Francesco d’Assisi e del busto di San Pio da Pietrelcina.

17 Un gruppo di fedeli, accompagnati dai padri carmelitani del Santuario Santa Maria della Chiesa – Jaddico, in Brindisi, dopo aver visitato il monastero, recitano il santo Rosario e partecipano all’Eucarestia, presieduta dal priore padre Vincenzo Caiffa.

20 La Comunità “Gesù ama” del Rinnovamento carismatico cat-tolico celebra in monastero la “Giornata di Pentecoste” con la presenza di duecentocinquanta partecipanti.

26 Un gruppo di giovani dell’Oratiorio salesiano “Aquilone” del quartiere “Paolo VI” in Taranto, accompagnato da suor Mariarita Di Leo, si sofferma in monastero per una giornata di Ritiro spiri-tuale.

29 P. Antonio M. Semerano insieme con l’ingegnere Vincenzo Sansò e l’architetto Adriano Toma si reca a Taranto presso lo studio del dott. Carmelo Di Fonzo per ritirare l’autorizzazione, da parte della Soprintendenza alle Belle Arti, per i lavori di ristrutturazione della facciata, del campanile e delle pareti laterali dell’antico santuario.

GIUGNO05 Un gruppo di pellegrini di Nardò (LE) visita il monastero e con il

proprio parroco celebra l’Eucarestia.07 Gli oblati cistercensi partono per Corato (BA) dove, ospiti di d. Vito

Martinelli presso la Parrocchia “Sacro Cuore di Gesù”, chiudono l’anno sociale con una meditazione tenuta dallo stesso d. Vito sul cieco di Betsaida (“Vedo gli uomini come degli alberi, che camminano; Mc 7,24), con la concelebrazione eucaristica e il pranzo offerto dalla Parrocchia.

10 Sceglie il nostro monastero per vivere il proprio Ritiro spirituale il gruppo ecclesiale “Opera dell’amore sacerdotale”. È presente da Verona la fondatrice Amalia Ferrari di anni 92, con il padre spirituale d. Gianfranco Ferrari.

24 Un gruppo di cinquanta persone della Confraternita della Ma-donna Carmine di Taranto trascorre in monastero una giornata di Ritiro spirituale.

25 I sacerdoti della Vicaria di Martano (LE) dell’arcidiocesi di Otran-to, guidati dal vicario foraneo d. Donato Manca, vivono in mo-nastero la giornata conclusiva del proprio cammino formativo. Il rev.do d. Donato Bono presenta loro gli ultimi due capitoli del sussidio Lievito di fraternità, curato dalla Segreteria Generale della CEI, sul rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente. Il nostro vescovo, Sua Ecc.za mons. Vincenzo Pi-sanello, con piacere viene a porgere il suo saluto, partecipando anche all’Ora Media. La comunità monastica lo accoglie cordial-mente.

25 I giovani della Parrocchia “Santa Maria della Neve” di Latiano (BR) danno inizio alla settimana formativa del GREST, che con-cludono il giorno 29 con la celebrazione eucaristica, presieduta dal proprio parroco d. Salvatore Rubino.

AGOSTO10 Sui lati del tavolo della sacrestia del nuovo santuario vengono

incastonate le due raffigurazioni lignee di San Bernardo e dello stemma di Cotrino, realizzate dal sign. Angelo Orlando.

17 Inizia il triduo in preparazione alla festa di San Bernardo di Chia-ravalle. Nella ricorrenza del venticinquesimo anniversario della dedicazione del santuario sono invitati a presiedere l’Eucarestia, nei rispettivi tre giorni, i parroci di Latiano: il giorno 17, don Fran-co Marchese della parrocchia del Sacro Cuore; il 18, don Fernan-do Dellomonaco della Parrocchia di San Giuseppe lavoratore; il 19, don Salvatore Rubino, parroco della Chiesa Madre.

20 Nella solennità di San Bernardo presiede la concelebrazione eu-caristica S. Ecc.za Mons. Ciro Fanelli, presentando nell’omelia gli aspetti di una santità variegata e completa, che provoca il cuore dell’uomo contemporaneo ad imitare le virtù dell’insigne abate di Chiaravalle. Partecipa, quindi alla processione, durante la quale i fedeli sono invitati a meditare il percorso di ascesi spirituale, descritto da Dante Alighieri nella Divina Commedia.

SETTEMBRE03 L’abate dom Eugenio Romagnuolo, accompagnato da p. Asfaw

Tekle, che rimarrà nella comunità di Martano, viene a salutare la comunità.

24-27 Si svolge in monastero un corso di Esercizi Spirituali per i laici, predicato da d. Donato Bono sul libro del Cantico dei Cantici. Ri-

portiamo in basso, in cornice, la riflessione di alcuni dei presenti. OTTOBRE02 Un gruppo di cinquanta persone della Parrocchia Maria Ss.ma

Annunziata di Mesagne (BR), accompagnato dal proprio parroco d. Salvatore Tardio, visita il monastero, recita il Santo Rosario e partecipa all’Eucarestia.

07 Il gruppo “Vivere in” di Monopoli (BA) presenzia in monastero, partecipando infine all’Eucarestia, presieduta dal Rev.do sac. d. Donato Bono.

14 Un gruppo di fedeli della Parrocchia di Sant’Eligio di Francavilla Fontana (BR), accompagnato dal parroco d. Vincenzo Martina, trascorre in monastero una giornata di Ritiro spirituale.

21 Si svolge la “convivenza diocesana” del Movimento ecclesiale dei Coursillos di cristianità.

23 Nella mattinata, la Comunità Salesiana “Madre Mazzarello”, operante nel quartiere “Paolo VI” di Taranto, guidata dalla propria superiora, Sr. Giorgina Vergine, vive in monastero una giornata di Ritiro Spirituale. Tiene la meditazione il M. Rev.do d. Donato Bono sulla vocazione profetica di Isaia. La Comunità si propone di ritirarsi ogni mese nel monastero, e precisamente ogni ultimo o penultimo martedì del mese per un cammino di meditazione sul tema della profezia nella Sacra Scrittura.

27 Un gruppo di settantaquattro fedeli della Parrocchia della Trasfi-gurazione del Signore in Sogliano Cavour (LE), accompagnato dal proprio parroco d. Salvatore Gemma, visita il monastero, vi celebra l’Eucarestia, pranza “a sacco”, acquista i nostri prodotti e prosegue per il Santuario di Santa Lucia in Erchie (BR).

NOVEMBRE07 Si conclude con la Solenne concelebrazione il venticinquesimo

anniversario della Dedicazione del nuovo Santuario. Nell’omelia il priore p. Antonio M. Semerano ricorda i momenti salienti di quel giorno speciale, attingendo le notizie storiche dalla nostra rivista “Eco del Santuario Santa Maria di Cotrino” (n° 23/5.8.9, anno 1992). Sono presenti gli oblati cistercensi che, come ormai da tradizione, avviano il proprio cammino di formazione, soffer-mandosi quest’anno sulla parabola profetica delle ossa inaridite di Ez 37.

25 Al termine della Messa vespertina viene presentato nel santuario il libro “La sofferenza. Prospettive teologico-morali” dell’autrice Giovanna Lo Re.

26 Mons. Fabio Ciollaro, Vicario Generale dell’arcidiocesi di Brindisi, predica alla comunità monastica gli Esercizi spirituali sul tema “Camminiamo nella luce (cfr. Gv 1,7)”. Oltre ai religiosi e sacer-doti diocesani, vi partecipa anche il rev.do sac. d. Luca Nuzzaci dell’arcidiocesi di Otranto.

29 Inizio solenne della Novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata Concezione.

DICEMBRE16 Si dà inizio alla Novena del Santo Natale.24 La comunità monastica si ritrova intorno all’altare del Signore,

insieme ai tanti fedeli, per celebrare la nascita del Signore. Du-rante la Veglia si riflette sul tema “Dio raggiunge i poveri del mondo e gli ultimi della terra”.

24-27 SETTEMBRE ESERCIZI SPIRITUALI

Sembrava impossibile prendersi cura della propria anima. Invece, dal 24 al 27 settembre, è proprio avvenuto questo. Attraverso la meditazione del Cantico dei Cantici, poema d’amore per eccellenza, curata da don Donato Bono, abbiamo piacevolmente constatato quanto il Signore ami l’umanità intera senza alcuna distinzione, e come il suo amore sia privo di quei ragionamenti umani che spesso, a causa dei pregiudizi, allontanano l’amato. In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di passeggiare in giardini meravigliosi, pennellati dai colori della nostra primavera interiore, respirando il profumo di Dio Padre che non abbandona mai la sua creatura. La struttura del Santuario, provvista di un chiostro recentemente restaurato, ha permesso alle nostre anime di vivere al meglio il silenzio. La giornata è stata scandita da momenti di preghiera ben definiti: lodi, ora media e vespri. Gli stessi sono stati intervallati da riflessioni e meditazioni, come già detto, sul Cantico dei Cantici, partendo dal bacio dell’amato alla sua amata, vivendo la ‘notte’, ovvero l’assenza dell’amato, con sentimenti di tristezza, che si tramutano in gioia nel momento finale dell’incontro, sigillo dell’unione. L’apice degli esercizi ‘ignaziani’ è stato raggiunto durante l’ultima celebrazione eucaristica, in cui abbiamo avuto la grazia di toccare misticamente la presenza di Dio Padre. Siamo consapevoli che il seme è stato piantato; è necessario, tuttavia, che esso marcisca affinché porti frutti, non solo per noi, ma anche per chi abbiamo al nostro fianco. Un grazie va a tutti i collaboratori del Santuario di Cotrino e ai Padri, che ci hanno accolte cullandoci con la loro “reale realtà” di vita, fatta di preghiera, lavoro e silenzio. A don Donato va la nostra personale riconoscenza.

Maria Grazia e Giusy