Audit asl sin

3
Libro degli Abstract

description

Gestione della Insufficienza Renale Cronica in MG Un'esperienza di Audit fra appropriatezza e formazione sul campo R. Brugnano^, F. Germini*, L. Ariete*, L. Tedeschi*, A. Notargiacomo°, D. Ranocchia°, G. Quintaliani§ ; *MMG Perugia, ^Dirigenti Medico S.C. di Nefrologia Dialisi e Trapianto dell'Azienda Ospedaliera

Transcript of Audit asl sin

Page 1: Audit asl sin

Libro degli Abstract

Page 2: Audit asl sin

alla loro difficile separabilità, all’impiego di etichettature e giunzionitramite collanti. Ulteriori problematiche riguardano il volume degliimballaggi, spesso sovra-dimensionati con spreco di materie primee un aumento delle spese di magazzinaggio e di trasporto. Infine, ilproblema della comunicazione:sono in generale assenti indicazioniche agevolino una corretta dismissione, in particolare degli elementipotenzialmente non contaminati.

CONCLUSIONI. Ogni anno, in Italia vengono eseguite circa 160 sedutedi emodialisi cronica per circa 40.000 pazienti; la produzione di rifiutidi 6.400.000 dialisi è di quasi 26.000.000 Kg. Considerando un costodi smaltimento dei rifiuti ospedalieri di 1.7-2 Euro/Kg, un risparmiodi soli 50 centesimi per dialisi, possibile con una riduzione di 250grammi di rifiuti speciali a trattamento porterebbe ad un risparmiodi oltre 3 milioni di euro, corrispondenti, ad esempio, a oltre 100assegni di ricerca annuali. Tale risparmio, innazitutto attuabile conuna prima differenziazione dei rifiuti contaminati, potrebbe essereulteriormente ottenuto ottimizzando materiali e volumi.

37 POA

DIALISI ECOLOGICA: UTOPIA O REALTA’? REVISIONESISTEMATICA DELLA LETTERATURAM. Ferraresi, A. Pereno*, N. Castelliccia#, S. Ghiotto, M. Nazha,N. Colombi#, S. Barbero*, G.B. PiccoliDipartimento Scienze Cliniche e Biologiche, Università degli Studi diTorino - SS Nefrologia - ASOU san Luigi Gonzaga - Orbassano,Torino * Dipartimento di Architettura e Design, Politecnico diTorino, Torino # Biblioteche Biomedica Integrata, Università degliStudi di Torino - Orbassano, Torino

RAZIONALE. La dialisi non è solo uno dei trattamenti più costosidella nostra epoca,ma anche uno dei più dispendiosi in termini diacqua, energia e rifiuti.

L’obiettivo di questa analisi è una revisione sistematica della let-teratura per una dialisi “ecologica” e “planet-friendly”, come baseper focalizzare possibili punti di intervento per il riciclaggio dei ri-fiuti dialitici.

CASISTICA E METODI. La ricerca è stata condotta da un gruppo distudenti di Medicina e Chirurgia durante un corso opzionale di Evi-dence Based Medicine. È stata effettuata una ricerca su Medline eEmbase, con termini liberi e MESH: “("Conservation of Natural Re-sources" [MAJR]) or "Waste Disposal" [MAJR] or "planet friendly" orecology) and dialysis”.

RISULTATI. Dei 357 titoli e abstracts ottenuti, esclusi quelli riguar-danti il riutilizzo dei filtri per dialisi, sono stati selezionati 10 articolirilevanti: 5 riguardavano la conservazione e il riutilizzo dell’acquascartata, 2 la generazione e l’impiego dell’energia, 1 i metodi dismaltimento rifiuti; 2 articoli consideravano più di un rifiuto (in par-ticolare acqua, energia e elettricità, trasporti e fornitura delle risorsee rifiuti plastici). La tabella mostra i risultati principali della revi-sione, sottolineando la quantità dei rifiuti e alcuni possibili inter-venti.

CONCLUSIONI. L’interesse per una dialisi ecosostenibile sta cre-scendo, ma l’eco-dialisi ha bisogno di innovazioni legislative e cam-biamenti nelle abitudini. Come per i rifiuti dialitici, c’è spazio perintervenire a tutti i livelli, con necessità di studi dedicati a valutare“l’impronta di Carbonio” dovuta alle diverse modalità di smalti-mento dei rifiuti.

38 POA

Gestione della Insufficienza Renale Cronica in MGUn'esperienza di Audit fra appropriatezza e formazionesul campoR. Brugnano^, F. Germini*, L. Ariete*, L. Tedeschi*, A. Notargiacomo°,D. Ranocchia°, G. Quintaliani§ ;*MMG Perugia, ^Dirigenti Medico S.C. di Nefrologia Dialisi eTrapianto dell'Azienda Ospedaliera di Perugia Nefrologi, °Uficioqualita' ASL2 Umbria, ° Medico di distretto ASL2 Umbria, , §Chairman Governo Clinico SIN - Italian Society of Nephrology

RAZIONALE. La IRC ha una prevalenza di circa il 5-7% (IRC con GFR< 60 mil/min m2 BSA). Non è possibile scrinare tutta la popolazione,ma si consiglia di scrinare i pazienti ipertesi e diabetici. Abbiamo ef-fettuato un audit sulla IRC da parte dei mmg prima e dopo un inter-vento educazionale.

CASISTICA E METODI. L'audit ha coinvolto 73 mmg (medici di Me-dicina Generale) e i vertici amministrativi-gestionali della ASL di ri-ferimento. Il criterio di inclusione era pazienti diabetici e/o ipertesieta’ > 18 anni. Il progetto prevedeva una prima fase che fotografassela realtà ed una seconda che valutasse i risultati del percorso for-mativo. Si sono estratti dai database computerizzati dei MMG datidei pazienti diabetici e/o ipertesi. Sono stati calcolati: la % di ri-chiesta della creatinina, i calcolo dell’eGFR, la segnalazione dellaIRC nei pazienti affetti. Nella seconda fase si sono illustrati i dati ot-tenuti nella prima fase rinforzando le motivazioni legate alla impor-tanza della individuazione della IRC. Dopo sei mesi si sono estrattigli stessi dati.

RISULTATI. Sono stati selezionati 15.572 pazienti di cui 61.363 (40%)avevano determinato una creatininemia. Tra questi 979 erano inclasse 3-5 DOQI (16%); solo 271 pazienti erano stati attribuiti corret-tamente ad una classe ICd9 corrispondente al 27%. Dopo il progettoformativo abbiamo avuto 9376 pazienti, 5473 creatinine effettuate(58%) con +18% assoluti rispetto alla basale. Anche in questo caso ipazienti con IRC classe 3-5 doqui sono stati il 15%, dato costante ri-spetto alla prima elaborazione, mentre gli ICD9 correttamene attri-buiti sono saliti dal 27% al 35%.

CONCLUSIONI. La consapevolezza della importanza di una diagnosicorretta di IRC non è molto diffusa. L’adozione di adatto percorsoformativo per i MMG è in grado di migliorare in maniera importantel’approccio alla IRC.

ASPETTI ORGANIZZATIVI DELLA NEFROLOGIA Abstract del 54º Congresso Nazionale SIN - Firenze 25-28 settembre 2013

15 G Ital Nefrol 2013; 30 (S61) – ISSN 1724-5590 – © 2013 Società Italiana di Nefrologia

giuseppequintaliani
Highlight
Page 3: Audit asl sin

39 POA

Analisi dell’attività di un ambulatorio nefrologico in vista di unprogetto di gestione integrata della Malattia Renale CronicaTosto M., Agate V.M., Brescello M., Giannattasio F., Martimbianco L.SC Nefrologia e Dialisi, Ospedali di Palmanova e Latisana, ASS 5Bassa Friulana, Friuli Venezia Giulia

RAZIONALE. La nostra regione intende introdurre la gestione inte-grata della malattia renale cronica (MRC) per garantire continuitàe appropriatezza delle cure attraverso un modello di rete organiz-zativa.

Scopo di questa indagine è analizzare l’attività svolta dal nostro am-bulatorio nefrologico per poterla confrontare con la stessa metodo-logia nei prossimi anni, in seguito all’adozione della gestione inte-grata.

CASISTICA E METODI. E’ stata condotta un’analisi retrospettiva dellevisite nefrologiche effettuate in 12 mesi, suddividendo i pazienti instadi secondo la funzione renale.

Sono stati raccolti:• numero di visite;• numero di determinazioni di microalbuminuria e/o pro-

teinuria;• prescrizione di dieta ipoproteica;• prescrizione di ESA.

RISULTATI. I pazienti sono 596, con 970 visite totali.

La tabella riporta i pazienti suddivisi per stadio di malattia, le visiteeffettuate, la frequenza annuale delle visite, la percentuale di pa-zienti con determinazione di microalbuminuria, proteinuria, dietaipoproteica, ESA.

CONCLUSIONI. 1) I dati analizzati si riferiscono ad un periodo du-rante il quale sono state pubblicate linee guida (LG-ISS 2012 e KDIGO2012) che introducono categorie di rischio di progressione basatesul valore di microalbuminuria. La percentuale di casi in cui è statadosata la microalbuminuria è ancora insufficiente. Pertanto, do-vremo migliorare la nostra pratica clinica utilizzando maggiormentela microalbuminuria come parametro di valutazione del rischio.

2) La frequenza dei controlli aumenta lievemente nello stadio 4ed ha un picco nello stadio 5. Le LG-KDIGO suggeriscono di effet-tuare un numero di controlli più elevato già nello stadio 3 e di af-fidare i controlli degli stadi iniziali al MMG per dedicare risorsedell’ambulatorio nefrologico ai casi più severi.

3) I dati della prescrizione di ESA e di dieta ipoproteica con-fermano la necessità del ricorso al nefrologo negli stadi avanzati dimalattia.

4) La metodologia di analisi, ripetibile nel tempo, permette la pe-riodica rivalutazione dei processi assistenziali finalizzata al migliora-mento continuo e alla sostenibilità del sistema.

AKI e Trattamenti depurativi diarea critica40 CO

STROKE VOLUME VARIATION (SVV) AND OXIGENATIONINDEX(OI) ARE RISKFACTORS FOR ACUTE KIDNEY INJURY (AKI)IN ABDOMINAL AORTIC ANEURYSM (AAA) SURGERYP. Lentini1, L. Zanoli2, V. Pellanda, A. Contestabile1, A. Basso1,M. De Cal3, G. Berlingò1, A. Granata4, R. Dell'Aquila11Nephrology, San Bassiano Hospital, Bassano del Grappa, Italy;2University of Catania, Catania, Italy; 3Nephrology, S.BortoloHospital, Vicenza, Italy and 4Nephrology, S. G. Di Dio Hospital,Agrigento, Italy.

RAZIONALE. BACKGROUND: AAA surgery patients are at high risk forAKI. Hemodynamic instability, hypovolemia, haemorrhage and re-duced cardiac output may play a key role in AKI. SVV predicts volumeresponsiveness in mechanically ventilated patients; elevated levelsof Oxigenation Index (OI) are linked to fluid overload and associateto poor outcome in critical ill patients but little is known about theirrole in AKI. We aimed to assess if patients with wide changes of SVVor OI at clamping and declamping time of the aorta are associatedwith high risk of AKI development.

CASISTICA E METODI. METHODS: We enrolled 21 consecutive hyper-tensive patients undergoing elective AAA surgery with supra-renalclamping. Patients were all on volume-control mechanical venti-lation (8 ml/kg) and positive end expiratory pressure of 4 cmH2O. Pa-tients with arrhythmias, spontaneous ventilations, and those extu-bated before 12h post-operative were excluded. SVV was measuredwith the FlowTrack/Vigileo (Edwards Lifesciences®) device every 3minutes during the procedure and for 24h after surgery. OI was cal-culated as =mean airway pressure/(PaO2/FiO2)x100. Patients re-ceived 70ml/kg/h of crystalloids; fluid boluses and transfusions weregiven if needed. Data were compared with ANOVA.

RISULTATI. RESULTS: 9 patients(43%) developed AKI, defined asRIFLE Risk category. SVV and OI were significantly higher at aorticclamping (p<0.0001) and declamping time (p< 0.0001 and p< 0.01 re-spectively)[Fig. 1]

CONCLUSIONI. CONCLUSIONS: High SVV and OI during and after su-prarenal AAA surgery are associated with high risk of AKI.

Abstract del 54º Congresso Nazionale SIN - Firenze 25-28 settembre 2013 AKI E TRATTAMENTI DEPURATIVI DI AREA CRITICA

G Ital Nefrol 2013; 30 (S61) – ISSN 1724-5590 – © 2013 Società Italiana di Nefrologia 16