Attrezzatura di laboratorio per lanalisi quantitativa.

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Attrezzatura di laboratorio per l’analisi quantitativa

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Attrezzatura di laboratorio per l’analisi quantitativa

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La bilancia analitica

Bilancia analitica elettronica

Bilancia analitica a due piatti

Bilancia analitica meccanica a piatto unico

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Tara: massa del contenitore vuotoTaratuta: processo in cui si regola una bilancia in modo che segni zero in presenza della tara

calibrazione

tara Clear function

Tasto funzione

Output data

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Operazioni per l’uso corretto della bilancia elettronica analitica

1. Dopo l’accensione effettuare la calibrazione (manuale o automatica)

2. Pulire il piatto con opportuno pennello

3. Inserire la navicella da pesata di dimensioni idonee rispetto alla massa da pesare

4. Chiudere lo sportello ed aspettare fino a che il valore di massa sia stabile e quindi

effettuare la taratura

5. Trasferire con opportuna spatola (perfettamente pulita ed asciutta) il materiale nella

navicella

6. Per registrare il valore di massa, chiudere lo sportello ed attendere che il valore di

massa si stabilizzi

7. Trasferire la sostanza pesata nel recipiente di raccolta

8. Pulire accuratamente il piatto con opportuno pennello

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Fonti di errore nella pesata

Errore di spinta fluidostatica: è l’errore di pesata che si verifica quando l’oggetto che si

sta pesando ha una densità abbastanza diversa da quella delle massa std. (8 g/cm3) per la

calibrazione.

L’errore ha origine dalla diversa forza fluidostatica esercitata dall’aria sulle massa a diversa

densità

Nel caso si pesino sostanze con densità inferiore a 2 Kg/L si usa la seguente formula:

W1 = W2 + W2 (daria/doggetto- daria/dm)

W1: massa corretta

W2: massa misurata

doggetto: densità oggetto

dm: densità masse std.

daria: densità aria (0.0012 g/cm3)

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Es. Calcolare la massa reale di un composto (d= 1.33 g/ml) la cui massa apparente misurata è pari a 100 g

W1 = W2 + W2 (daria/doggetto- daria/dm)

W1 = 100 + 100 (0.0012 g/ml/1.33 g/ml- 0.0012/8 g/ml) = 100.08

Se la massa non fosse stata corretta si sarebbe compiuto un errore dello 0.08%

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Effetto della temperatura: si commette un errore significativo quando si pesa un oggetto con temperatura differente rispetto a quella ambiente. La causa di errore è duplice:

1) Le correnti di convenzione esercitano un effetto di sollevamento2) L’aria calda in un recipiente chiuso pesa meno rispetto allo stesso volume a T più

bassa

Per ovviare all’effetto della temperatura è necessario far raffreddare il campione (in essiccatore) prima della pesata

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Altre fonti di errore:

• Materiale non al centro del piatto

• Manipolazione non corretta del campione (fuoriuscita dalla navicella)

• Sportello bilancia tenuto aperto

• Vibrazioni eccessive

• Uso di mani nude per recipienti per la tara (le dita possono trasferire umidità che

viene persa durante la pesata)

• Pesata di oggetti e campioni che hanno una carica elettrostatica

• Navicella di pesata di dimensioni non idonee

• Pesata su bilancia non calibrata

• Impiego di spatole contaminate

• Confusione sulle scale di conversione

• Cattiva manutenzione e pulizia bilancia

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Attrezzatura e manipolazioni connesse con la pesata

Pesata di sostanze igroscopiche

• la massa di molti solidi varia con l’umidità data la loro tendenza ad assorbire umidità

(igroscopici)

• In tale caso è necessario l’essiccamento della sostanza prima di effettuare la pesata

• L’essiccamento di un solido (trasferito in un pesafiltro) avviene mediante cicli di

riscaldamento (in stufa per 1 h) e raffreddamento (in essiccatore) fino ad ottenere una

massa costante

I pesafiltri devono essere maneggiati con pinze o strisce di carta

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Essiccatori ed essiccanti

• Aprire cautamente il coperchio facendo scivolare il coperchio con una mano, tenendo con l’altra la base dell’essiccatore

•Lasciare raffreddare per alcuni minuti il pesafiltro prima di metterlo nell’essiccatore o in alternativa interrompere per due volte la tenuta stagna per compensare il vuoto che si verrebbe a formare

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Modalità di pesata

1. Pesata diretta

2. Pesata per differenza (da utilizzare per sostanze igroscopiche e liquidi)

• Pesare il pesafiltro con il contenuto

• Versare parte del contenuto nel recipiente di raccolta

• Pesare nuovamente pesafiltro e il contenuto rimasto

• La massa della sostanza trasferita nel recipiente di raccolta viene

determinata per differenza

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Bilance elettroniche

ANALITICHE: è richiesta una elevata sensibilità e alta risoluzione

TECNICHE: utilizzate per pesare q.tà relativamente grandi e che non richiedono una elevata risoluzione ma un’alta portata

Caratteristiche delle bilance elettroniche

• capacità o portata: il carico massimo su un piatto per il quale la bilancia si trova in equilibrio entro la scala

•Tempo di stabilizzazione: intervallo di tempo tra il caricamento del materiale sul piatto della bilancia e la stabilizzazione dell’indicazione del peso

• Precisione (riproducibilità): rappresenta il grado di concordanza di una serie di misure di una stessa quantità ripetuta molte volte nelle stesse condizioni

• Accuratezza: la concordanza tra il risultato della misura e il valore vero della quantità misurata

• Divisione di lettura: la più piccola frazione di divisione che viene letta dal display

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Semimicro: •Portata: 90 g •Divisione di lettura: ± 0.01 mg •Linearità: = 0.06 mg •Tempo di stabilizzazione: 8/10 secondi •Ripetibilità: = 0,03 mg Macro: •Portata: 205 g •Divisione di lettura: ± 0.1 mg •Linearità: ± 0.2 mg •Tempo di stabilizzazione: 5/8 secondi •Ripetibilità: = 0,1 mg

Diametro piatto: 80 mm Massa di calibrazione incorporata Autocalibrazione totalmente automatica attivabile a mezzo tasto Interfaccia dati RS232 bidirezionale di serie configurabile Tastiera a membrana resistente agli acidi con funzioni attivabili dal menù: lettura in g (grammi), lb (libbre), oz (once), ct (carati), pcs (pezzi), % (percentuale) Lettura con display LCD Indicazione del raggiungimento del peso stabile Piedini regolabili con bolla di livellamento Temperatura di funzionamento: 10/30°C Accesso per pesate sotto il piano della bilancia Alimentazione: 230V +15/-20% 50Hz con alimentatore esterno (110V a richiesta) Assorbimento: 12 VA Dimensioni totali: larghezza 210, profondità 340, altezza 320 mm Peso netto: 6,6 kg

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Linearità: ± 3 LSD •Temperatura di funzionamento: 10° - 40° C (ottimale 15 - 30° C) •Alimentzione: 220 V -15 +10% •Funzione contapezzi •Calibrazione automatica del fondo scala con massa esterna •Tastiera a membrana impermeabile di facile ed immediata operatività •Dimensioni (L x P x H) : 200x240x80 mm •Peso: 1,9 kg (x EU-C502) - 2,5 kg (x EU-C5001)

MODELLOPORTATAg

DIVISIONE DI LETTURAg

PIATTOmm

CALIBRAZIONEcon MASSA

EU - C502 500 0,01 diam.128 ESTERNA

EU - C5001 5000 0.1 188x173 ESTERNA

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Materiali per attrezzature di laboratorio

VETRO: è il materiale più utilizzato per recipienti (bicchieri, beute, matracci, ecc.) e attrezzature. Si usa vetri speciali (PYREX, VYCOR) in quanto più resistenti all’attacco chimico rispetto ai vetri normali (silicati e ossidi di metalli alcalino e alcalino-terrosi)

Componente %wt minima

%wt massima

SiO2 68,0 74,5Al2O3 0,0 4,0Fe2O3 0,0 0,45CaO 9,0 14,0MgO 0,0 4,0Na2O 10,0 16,0K2O 0,0 4,0SO3 0,0 0,3

Intervalli di composizione tipici dei vetri comuni

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Porcellana: (crogioli e capsule): sono più resistenti del vetro all’attacco alcalino mentre hanno una resistenza paragonabile al vetro nei confronti degli acidi. La porcellana ha una maggiore resistenza termica e meccanica rispetto al vetro

Materie plastiche:

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Attrezzature perfiltrazione

Filtrazione su carta

Filtrazione a pressione ridotta

Filtrazione

• Filtrazione su carta: viene impiegata quando il precipitato non subisce alterazioni

irreversibili né per contatto con la cellulosa né per la combustione.

Si utilizza carta senza ceneri, fatta di cellulosa trattata con HCl e HF per eliminare le

impurità metalliche e la silice (si neutralizza con NH3). La carta senza ceneri si può avere

in diverse porosità a seconda del precipitato da filtrare.

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• Filtrazione a pressione ridotta: prevede l’impiego di crogioli filtranti che vengono inseriti

in speciali beute da vuoto in cui è possibile creare vuoto con pompe ad acqua.

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Crogioli filtranti

Crogioli in vetro poroso: costituiti da un disco di vetro sinterizzato saldato al corpo del crogiolo. Si trova in commercio con gradazioni diverse di porosità (limite temperatura: 200°C)

Crogiolo di Gooch: ha un fondo bucherellato che sostiene pagliette di fibra di vetro (limite di temperatura 500 °C)

La filtrazione con crogioli filtranti presenta rispetto a quella su carta i seguenti vantaggi:• la filtrazione e lavaggio richiedono un tempo minore•Non esiste il pericolo di reazione con la carta•L’ essiccamento e calcinazione sono più rapidi

NB i crogioli filtranti non possono essere usati nei seguenti casi:Siano presenti precipitati colloidaliSi richieda una calcinazione ad alta temperatura

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Attrezzature per analisi volumetrica

La vetreria può essere di classe A e B e si differenziano

sulla tolleranza (errore accettato rispetto al valore vero)

Classe A: prodotta alla migliore tolleranza con vetro Pyrex,

Kimax

Classe B: la tolleranza della vetreria è circa doppia rispetto a

quella di classe A

•La vetreria di laboratorio è marcata con la seguente

etichetta:

TD 20°C= TO DELIVER

TC 20°C= TO CONTAIN

Vetreria

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Matracci: sono di vetro a forma di pera, provvisti sul collo di una tacca che indica dove deve arrivare il volume di riempimento. Esistono di varia capacità (da 1 ml a 10 L). Si utilizzano per preparare soluzioni a titolo noto. Tappi in Teflon

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Pipette: consentono il trasferimento di volumi noti da un recipiente ad un’altro

Pipette volumetriche o di trasferimento: eroga un volume fisso. Sono provviste di una tacca superiore e vengono vuotate per scolamento (l’ultima goccia deve rimanere all’interno della pipetta); pipette scolamento parziale /totale.

Pipette graduate o di Mohr: vengono utilizzate per erogare volumi variabili

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Valvola A

Aspiratori

Valvola B

Valvola C

1. Soffietto aspirante2. Levetta di comando3. Adattatore4. Soffietto di espulsione goccia

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Burette: consentono di erogare volumi variabili. La buretta è costituita da un tubo graduato terminante con una allunga di vetro su cui è inserito un rubinetto in teflon per regolare il flusso.

Pinza a ragno

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Lettura di una buretta

Per leggere il livello del liquido di una buretta è importante che l’occhio si trovi a livello per evitare l’errore dovuto alla parallasse (è pratica comune usare il menisco inferiore per leggere il livello del liquido).

Buretta di tipoShellbach

NB per misure accurate bisogna tenere in considerazione lo spessore delle tacche (in una buretta da 50 ml 0.02 ml)

NO

NO

SI

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Taratura della vetreria volumetrica

• La taratura della vetreria volumetrica è il procedimento nel quale si determina il valore reale di volume. Per ottenere l’accuratezza migliore, la vetreria volumetrica deve essere tarata per misurare il volume realmente contenuto/erogato.

•Dato che il volume di una massa liquida varia con la temperatura (coeff. di espansione H2O= 0.025%/°C; coeff. di espansione vetro borosilicato 0.001%/°C) le attrezzature volumetriche sono calibrate per convenzione, alla temperatura di 20°C.

• La vetreria viene tarata misurando la massa di un liquido (solitamente acqua deionizzata) di densità e temperatura note contenute nella vetreria.

Volume reale= (gr H2O) (volume di 1 gr di H2O della tab. 2-7)

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Taratura della vetreria volumetrica: esempio

Una bottiglia da pesata vuota ha una massa di 10.313 g. Dopo avervi immesso l’acqua erogata da una pipetta da 25 ml, la massa della bottiglia è risultata essere di 35.225 g. Se la temperatura del laboratorio è di 27°C, si trovi il volume di acqua erogata dalla pipetta

La massa di acqua è pari a (35.225 – 10.313) = 24.912 g

Volume reale 27°C = (24.912 g)(1.0046 mL/g) = 25.027 mL

Volume reale 20°C = (24.912 g)(1.0045 mL/g) = 25.024 mL

0.108% rispetto a 25 ml