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“Sulle piazze, nelle botteghe, nelle case, chibuttasse là una parola del pericolo, chi moti-vasse peste, veniva accolto con beffe incre-dule, con disprezzo iracondo. La medesima miscredenza, la medesima, perdir meglio, cecità e fissazione prevaleva nel se-nato, nel Consiglio de' decurioni, in ogni magi-strato”.

(I PROMESSI SPOSI, sulla peste del 1630 che fece 1.100.000morti nel nord Italia)

“L’emergenza è una situazione che deve es-sere preparata in tempo di pace”, con questeparole la scorsa settimana ha esordito France-sco Alleva, il portavoce del Sindaco GiorgioGori di Bergamo in un seminario digitale diANCI su questo tema.E da questo assunto siamo partiti. Oggi è piùche mai evidente che dove esistevano ederano aperti buoni canali di comunicazione, isocial network prima di tutto in questo tipo diemergenza, la comunicazione ha avuto più fa-cilità a raggiungere il suo target, cioè i cittadini.L’emergenza arriva quasi sempre improvvisa e

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COMUNICAREIN EMERGENZA

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nei primi tempi, come ben ci fa capire Alessan-dro Manzoni nella citazione a inizio di questotesto, chi comunica allarme o chiede cambia-menti di comportamento non viene creduto esi tende a sminuirne le dimensioni. In seguito, lacomunicazione torna invece a svolgere la suafunzione importante di guida per i cittadini inquanto elemento che veicola i comporta-menti corretti da tenere e le prescrizioni delleistituzioni.

In emergenza sono dunque di fondamentaleimportanza alcune parole chiave che riassumonel seguito in relazione agli elementi del ca-nale comunicativo. Ogni parola è rappresen-tativa di uno dei passaggi o dei protagonistidella comunicazione, e lo è tanto più in una si-tuazione come quella attuale.

La prima parola è AUTOREVOLEZZA e ci riportasubito alla fonte del messaggio. Le fonti in que-sto momento sono le Autorità nazionali, Regio-nali o locali competenti in materia di sanità odi gestione dei servizi ad esempio la raccoltarifiuti. La comunicazione pubblica ha comefonte primaria i canali istituzionali stessi quali i

siti web e i profili social delle istituzioni compe-tenti in materia sanitaria e di servizi. In questoperiodo per evitare confusioni di messaggianche i maggiori social network hanno messoin evidenza al momento di apertura delle pa-gine personali dei cittadini le notizie legati alCOVID 19 scegliendo le fonti accreditate. Oltrealle fonti primarie abbiamo le fonti secondarietra cui gli uffici stampa e i media tradizionali(giornali off e on line in primis) che in questomomento stanno recuperando un ruolo impor-tante grazie alla ricerca di credibilità da partedegli utenti e al lavoro di servizio dei giornalisti(che è stato riconosciuto di primaria impor-tanza come la vendita del cibo).

La seconda parola chiave è la CORRETTEZZAche si collega in modo forte con la prima e cheriguarda il contesto in cui avviene la comuni-cazione, spesso anche di over-comunicazionein cui viviamo grazie alla facilità di disponibilitàdi canali aperti a tutti. La correttezza in questomomento significa soprattutto fermare non ap-pena possibile le fake news che spesso circo-lano in modo incontrollato sui social network(es. video o messaggi di catene varie) e che ri-

schiano di creare paure o alterare la fiducianelle istituzioni e nella scienza da parte di chi lericeve. Su questo si sta facendo molto e anchea livello locale i canali dei Comuni e delleAziende di igiene urbana possono essere diaiuto per comunicare i comportamenti correttida mettere in atto ai cittadini, quindi usarli inquesto momento è fondamentale anche pertradurre messaggi generici delle autorità nazio-nali in azioni concrete (si pensi ad esempio acosa devono fare i cittadini positivi al Cov- Sars2 o in quarantena o a messaggi quali la chiu-sura degli ecocentri o a cambiamenti di servizisul territorio).

La terza parola chiave è la CHIAREZZA e que-sta riguarda il messaggio che deve essere il piùpossibile semplice e comprensibile e comuni-care senza enfasi o ridondanze quali sono icomportamenti corretti. La comunicazione inemergenza è anche lineare e la grafica ri-prende spesso lettering e colori istituzionali,oltre che rinunciare a elaborazioni e elementivisivi non essenziali (no fotografie o illustrazioni).L’obiettivo è la massima comprensibilità daparte di tutti i target e evitare l’enfasi o tutto

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quanto non è utile o potrebbe essere fraintesoo muovere verso situazioni di non compren-sione e quindi verso comportamenti non ido-nei.La quarta parola chiave è la SICUREZZA e que-sta è l’attenzione che in questo momento dob-biamo rivolgere al target della comunicazionee quindi ai cittadini che devono essere rassicu-rati su quali sono i comportamenti da tenere inmodo da limitare le paure date da una situa-zione nuova e dal rischio maggiore cui tuttisiamo sottoposti. La sicurezza è strettamentecorrelata con la fiducia nel messaggio e nel-l’autorevolezza di chi lo trasmette.

La quinta parola è la DIFFUSIONE che ci parladi media e cioè di quali strumenti dobbiamoscegliere per far arrivare il nostro messaggio inun momento in cui le persone sono chiuse nelleloro case. Sicuramente questo limite ci aiuta arestringere le possibilità e quindi ogni forma dicontatto diretto e di comunicazione uno amolti o uno a uno deve essere rivista con mo-dalità on line e non fisiche. L’attenzione delle persone in questo momentoè però anche maggiore, quindi è l’occasione

per fare educazione ed approfondire alcunitemi legati al corretto utilizzo ad esempio deiservizi di raccolta differenziata o per proporrenuovi stili di vita e cambiamenti di comporta-menti verso soluzioni più sostenibili. I social net-work e l’on line in generale che ha anche costibassi è oggi il nostro veicolo prioritario per imessaggi di comunicazione pubblica e ci con-sente anche di targettizzate le nostre campa-gne in modo locale a livello anche solocomunale. Inoltre ricordiamo che i media car-tacei sono attivi, quindi anche un buon ufficiostampa è utile se usato in sinergia con i canalion line per raggiungere tutti.

Chiudo con l’ultima parola che è EMPATIA eche riguarda tutto il canale comunicativo, dachi deve comunicare a chi riceve e che ri-guarda soprattutto il feed back, cioè le risposteche sono la differenza principale tra comuni-cazione ed informazione. Oggi comunicare in modo “caldo” e rispon-dere a chi chiede sono la nostra priorità, quindinon usiamo i canali solo per mandare informa-zioni, ma interagiamo e mettiamoci nei pannidegli altri, di chi cerca comunque un contatto

o un aiuto dove vede una possibilità di intera-zione umana.

Sull’empatia chiudo con due citazioni di auto-revoli protagonisti di questi giorni difficili:

“Prevarremo e la vittoria apparterrà a ciascunodi noi. Dobbiamo confortarci pensando, men-tre abbiano ancora di che sopportare, chegiorni migliori torneranno: che saremo di nuovocon i nostri amici, saremo di nuovo con le no-stre famiglie e ci incontreremo ancora” Queen Elisabeth

"Eh Giovanni, non vado dal barbiereneanch'io...”Sergio Mattarella, fuorionda

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Il coronavirus è davvero un fenomeno mon-diale, tanto da essere stato denominato pan-demia da parte dell’OMS. Questo costringe gliStati a prenderlo in considerazione molto seria-mente.

La dichiarazione dell’OMS ha spinto tutti gliStati a prendere delle contromisure. Nellaslide1, i Paesi che presentano colori più tenuisulla mappa mondiale hanno un ridotto nu-mero di casi censiti per milioni di abitanti, maspesso sono anche i Paesi che non hanno lacapacità di effettuare un adeguato numero ditest e, anche per questi, si possono registraregrossi danni in prospettiva futura.

Guardando i dati2, sebbene attualmente l’Ita-lia sia il Paese che paga il maggior dazio in ter-mini di decessi, non è quello messo peggio dalmomento che gli USA hanno triplicato il nu-mero di contagiati dell’Italia ed il numero dimorti per giorno è oggi doppio rispetto all’Italiaed in trend fortemente crescente.

I casi di contagio seri (che dovrebbero esserericoverati in terapia intensiva) sono molto alti in

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UNO SGUARDO GLOBALE1 https://google.com/covid19-map/?hl=it2 https://www.worldometers.info/coronavirus/3 https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/events-as-they-happen4 https://www.linkedin.com/groups/8919110/5 https://www.cesvi.org/notizie/coronavirus-cesvi-sostiene-lospedale-di-bergamo-e-la-popolazione-colpita-di-milano-e-bergamo/

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tanti Paesi; per avere un’indicazione precisadella magnitudo del danno, bisogna avere ilnumero reale di infetti. Molti Paesi non hannoavuto la capacità di testare o sono partiti in ri-tardo nel monitoraggio; questo, insieme altempo di incubazione piuttosto lungo dellamalattia, contribuisce alla scarsa chiarezzasulla reale entità del fenomeno a livello glo-bale. Sul sito dell’OMS vengono fornite le infor-mazioni base di questa malattia3; innanzitutto,sappiamo che è un fenomeno assolutamenterecente, qualcosa che è iniziato circa 4 mesi fae si è sviluppato ad una velocità incredibile, inprimis in Cina, poi è esploso in Italia. Ad uncerto punto, si è dovuto reagire. La risposta alivello mondiale è un appello che richiede moltifondi per fare fronte in maniera adeguata.

Interessanti le ultime notizie relative alla pro-gressione del contagio: negli USA si aspettanoil picco tra circa 2 settimane, prevedendo perquella data circa 3000 morti per giorno; ci sonodelle rivolte anche violente in Paesi africanidove sono state varate misure restrittive moltoforti; molte persone cercano di rientrare neiluoghi di origine (come qui in Italia), contri-

buendo alla diffusione del virus ed in generalenelle Nazioni con sistemi sanitari più deboli, i cit-tadini si sentono davvero in pericolo.

Le reazioni sono motivate da risposte “perso-nali” alle misure restrittive, viste anche le fortiimplicazioni economiche, politiche e finanzia-rie. Non c’è stato il tempo di sviluppare un ap-proccio comune alla limitazione del contagio,per cui i Paesi hanno messo in campo dellestrategie diverse; la misura più gettonata èquella del social distancing; molte Nazionistanno cercando di allestire strutture sanitariededicate per le quarantene, quantomeno perchi rientra dall’estero; il blocco ed il controllodelle frontiere. La gestione dei casi positivi instrutture ad hoc adibite anche in alberghi escuole hanno favorito la crescita della capa-cità ricettiva dei sistemi sanitari e della capa-cità di monitoraggio dei sospetti positivi, primadell’eventuale trasferimento in altre strutturespecializzate per la cura.

Parlando di rifiuti, sappiamo che c’è un au-mento molto forte dei rifiuti a rischio infettivo,solitamente generato dai reparti di malattie in-

fettive. Un aumento così importante significache è necessario incrementare la logistica e lacapacità di trattamento di questi rifiuti. Inoltre,cambia la qualità del rifiuto solido urbano.

È in corso un grande dibattito sul rifiuto che ar-riva dalle case: se ci sono molte persone posi-tive o in quarantena, il rifiuto deve essereconsiderato pericoloso? Alcuni Stati lo conside-rano tale, altri no.

Nel caso di rifiuto considerato pericoloso, do-vrebbe essere organizzato un servizio di rac-colta ad hoc di questo rifiuto oppure bisogne-rebbe far sì che questo rifiuto perda la propriapericolosità, come possibile in molti Paesi eu-ropei. Nei Paesi europei le normative in meritosono diverse; sicuramente è esigenza comunequella di darsi delle priorità.

L’obiettivo primario della gestione dei rifiuti è latutela della salute pubblica e questo ci spingea considerare in primis le aree ad alta densitàabitativa: qui è più alto il rischio di contatto conrifiuti a rischio infettivo, come con quelli putre-scibili. Viene generalmente indicato che la rac-

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colta differenziata potrebbe essere rallentatanelle sue frequenze di erogazione o eventual-mente sospesa. Questo per i Paesi con risorselimitate può comportare delle difficoltà impor-tanti, soprattutto se i rifiuti potenzialmente in-fetti sono classificati come pericolosi e vannogestiti come tali.

Da qui, nasce l’idea di provare a contribuirecon alcuni esperti internazionali a dare unamano nella situazione emergenziale a livello in-ternazionale, creando una comunità di prati-che chiamata “COVID-19 Healthcare WasteCoP” con relativo gruppo su LinkedIn4.

Tante ONG stanno fornendo il loro aiuto. Traqueste, CESVI, che sta supportando gli Entipubblici, le strutture sanitarie ed i gestori del ser-vizio di igiene urbana a livello sia nazionale siainternazionale (Palestina, Pakistan, Somalia). Inparticolare, in Italia sta raccogliendo fondi perfornire materiali all’Ospedale di Bergamo, sup-portando anziani a Milano e Bergamo5 ed ingenerale collaborando con le istituzioni e lealtre organizzazioni della società civile.

DOMANDA. Come è vissuto il tema del conta-gio presso i raccoglitori informali, in quei Paesiin cui la raccolta è di tipo informale?• Risposta. Il contagio non è un tema solo per iraccoglitori informali: in Palestina, gli opera-tori delle municipalizzate temono che le isti-tuzioni stiano celando delle informazioni. Ènecessario effettuare delle campagne co-municative rivolte a loro. Per gli informali, c’èun altro elemento, ossia che la raccolta è laloro unica fonte di sostentamento, non lapossono interrompere, ma rischiano di essereun forte veicolo di diffusione del virus. Alcune organizzazioni stanno provando a for-nire loro dei basilari DPI e migliorare le loropratiche. Va aggiunto che la chiusura delleattività produttive da parte di un governo im-plica l’impossibilità di conferire i rifiuti ad im-pianti di trattamento e riciclo e si rendenecessario l’allungamento dei tempi di stoc-caggio, con difficoltà logistiche ed economi-che che rischiano di paralizzare le filiere persettimane.

DOMANDA. Al di là dei numeri, qual è la situa-zione dell’epidemia nei territori occupati?

• Risposta. la Palestina, come molti Paesi po-veri, teme di non avere un sistema sanitarioin grado di reggere ad un contagio massivo,quindi ha adottato misure restrittive moltoforti, tempestive e preventive. In Cisgiorda-nia, sono state anche chiuse le frontiere ed inquesto momento la situazione sembra esseresotto controllo. Al Governo è stato ricono-sciuto di aver affrontato la questione in modomolto saggio, con risultati sensibilmente mi-gliori rispetto a Israele. C’è, comunque,paura per il movimento di decine di migliaialavoratori in rientro da Israele, che hannodato origine ad alcuni focolai. Per quanto ri-guarda la Striscia di Gaza, il blocco, che daoltre 10 anni la affligge, è servito come fat-tore limitante del contagio, poiché tutti inuovi ingressi sono stati messi automatica-mente in quarantena per 3 settimane; perora fortunatamente non sono stati registraticasi nella popolazione al di fuori delle per-sone già in quarantena; in caso di diffusionedi focolai, vista la densità abitativa e la ca-renza di strutture mediche, potrebbero regi-strarsi gravi danni.

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DOMANDA. L’interruzione della raccolta diffe-renziata è la scelta corretta da intraprendereanche a prescindere della comprovata pre-senza di un soggetto positivo?• Risposta. Se ci fosse capacità di test moltoalta, anche un caso positivo potrebbe esseregestito; nel caso invece in cui gli operatoripossano diventare veicolo di contagio, il le-gislatore ha preferito un atteggiamento piùprudente, anche a scapito della protezioneambientale e dell’economia per promuo-vere la tutela della salute pubblica. Dipendedallo Stato, dalle regole che si pongono edalla fiducia che gli operatori le mettanoadeguatamente in pratica.

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PROSPETTIVA EUROPEAPER LA NORMAZIONERIFIUTI IN TEMPO DICOVID-19

Sistemi di gestione rifiuti e Covid-19Introduco il mio intervento con la presenta-zione di un’immagine storica, rappresentativadel sistema di gestione dei rifiuti a cavallo tra‘800 e ‘900, in cui lo scopo principale era la sal-vaguardia della salute pubblica e dell’igieneurbana. La salute pubblica è la tematica cheanche in questo momento di emergenza co-stituisce il focus della gestione dei rifiuti.

Permettetemi una sintetica presentazionedell’ACR+, un’associazione formata principal-mente da autorità pubbliche decentralizzate(Città e Regioni), finalizzata alla gestione soste-nibile delle risorse. Costituisce sostanzialmenteun network di autorità pubbliche, ma coin-volge anche associazioni, aziende private e so-cietà di consulenza.

A seguito della situazione causata dal diffon-dersi dell’epidemia di Covid-19, ACR+, su sug-gestione dei propri membri, ha attivato dacirca un mese, una piattaforma di scambio diinformazioni legate alla gestione dei rifiuti incondizione di emergenza nel contesto euro-peo, aprendosi anche ai vari soggetti diretta-

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mente coinvolti nella stessa.Il reperimento delle informazioni, fin dalle primesettimane, si è dimostrato particolarmente one-roso e la gestione ed organizzazione dellestesse è risultato complesso, in relazione alla va-rietà delle fonti e al fatto che l’implementa-zione segue la regolamentazione specifica delterritorio a livello locale.È stata realizzata, dunque, un’infografica persintetizzare e schematizzare le tendenze cheattualmente si registrano nella gestione a livelloeuropeo. Tale strumento non rappresenta uncompendio di buone pratiche o linee guida,ma vuole essere una sorta di benchmarkingdelle soluzioni attuate.In particolare, viene rappresentata una suddi-visione a blocchi delle fasi principali della ge-stione dei rifiuti urbani.

Gli aspetti più rilevanti sono:- la gestione separata dei flussi di rifiuti prove-nienti da nuclei famigliari comprendenti per-sone positive al Covid-19 o in quarantenapreventiva, distinti dai flussi di rifiuti urbanidelle altre utenze;

- tendenzialmente la gestione dei flussi, per

queste famiglie con casi di Covid-19 o in qua-rantena preventiva, prevede l’uso di disposi-tivi di sicurezza ulteriori (ad esempio, sacchispecifici o in numero superiore), per salva-guardare gli operatori della raccolta o laconservazione del rifiuto per un tempo dicirca 72 ore, prima dell’esposizione e conse-gna all’operatore della raccolta;

- il tema dello stoccaggio in “quarantena” delrifiuto per 72 ore, in molti sistemi, si ripeteanche successivamente, prima dell’avvio atrattamento dello stesso;

- è da segnalare, inoltre, che la variazionedella gestione introduce un elemento dicomplessità a livello logistico;

- sulla classificazione della pericolosità del ri-fiuto prodotto in contesti di Covid-19 concla-mato, attualmente la tendenza principale èdi non considerare i rifiuti come pericolosi.

Il tempo di permanenza di 72 ore è indicato,peraltro, in diverse riviste di settore, cometempo di decadimento del virus.Un altro elemento che risulta interessante èl’analisi del processo decisionale nell’affrontarel’emergenza, dal punto di vista della scala

temporale e territoriale. È stata rilevata unacombinazione tra approcci top-down e bot-tom-up.In tutti i Paesi, si è registrato che le prime indi-cazioni sono state trasmesse da istituti sanitarie dell’ambito medico con linee guida e misureper la salute e la sicurezza, che sono poi statetradotte a livello locale, anche per l’implemen-tazione della gestione rifiuti (per esempio, fre-quenza di raccolta e misure operative) e,infine, trasposte a livello nazionale anche attra-verso la definizione dei servizi essenziali.Dal punto di vista delle filiere del riciclo si rile-vano diverse difficoltà, come, per esempio, pergli impianti di compostaggio, sia per aspetti lo-gistici (riduzione del flusso per limitazione dellaraccolta) sia per mancanza di materiali comelo strutturante necessario al processo. Ritengoutile sottolineare, infatti, che, tra le prime misureadottate da molti Paesi, c’è l’interruzione dellaraccolta dei rifiuti verdi da parchi e aree pub-bliche.

Il tema della comunicazione è certamente im-portante e sono in fase di analisi le varie que-stioni affrontate nell’ambito dei rifiuti, che

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partono dall’informazione sulla variazione deiservizi e includono anche le possibili pratiche diresilienza, che comprendono, quindi, le misuredi prevenzione dei rifiuti.Questo momento rappresenta un’importanteopportunità per porsi le giuste domande.

DOMANDA. Tramite l’analisi svolta, secondovoi, l’attenzione rivolta alla raccolta differen-ziata è stata considerata nell’emergenza o si èpreferito soluzioni più semplici come l’inceneri-mento? Qual è la vostra considerazione a li-vello generale?• Risposta. Non si è ancora arrivati a una con-clusione, ma si può parlare di tendenze evi-denti. La tendenza è di tentare di mantenerela raccolta differenziata, ma mancano le co-municazioni sui rischi cui sono esposti gli ope-ratori della raccolta e del trattamento. Alivello normativo, la raccolta differenziata nelcontesto europeo viene assicurata; sulcampo si osservano difficoltà nell’erogazionedei servizi e nel garantire le protezioni correttee necessarie al personale del comparto rifiuti.

DOMANDA. Domanda. A livello europeo, c’è

una tendenza a diversificare i flussi delle utenzedomestiche da quelli delle aziende? A frontedi positività.• Risposta. A fronte di positività, è previsto untrattamento specifico (messa in quarantenadel rifiuto); sotto il profilo legale della gestionedel rifiuto, non abbiamo osservato una ten-denza a classificare questo rifiuto come peri-coloso. È previsto, infatti, un trattamento allastregua dei rifiuti urbani e sono previste limi-tazioni alla manipolazione, con l’ausilio dimaggiori presidi di sicurezza.

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S E R G I O C R I S T O F A N E L L I | M A T T M

DIREZIONE GENERALESUI RIFIUTI MATTM

L’atteggiamento portato avanti dal Ministeroè quello necessario a fronteggiare una situa-zione straordinaria, in un quadro normativo or-ganizzato per una situazione ordinaria digestione dei rifiuti, che, peraltro, risulta di det-taglio e presentante già un alto livello di com-plessità intrinseco.

L’applicazione della norma, così come defi-nita, non è possibile e ciò è stato compresoanche dagli Amministratori locali, che hannofatto ricorso a ordinanze contingibili e urgenti,che consentono di disciplinare in maniera di-versa la gestione dei rifiuti. Contestualmente, ilMinistero ha osservato questo fenomeno e harispettato la disciplina che ciascun governa-tore ha definito per il proprio territorio.

L’approccio attuato è corretto, è giusto checiascun territorio disciplini la gestione in ma-niera specifica ed appropriata, per questo, alivello ministeriale, non si è ritenuto di intervenireulteriormente con altre disposizioni.

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Al contempo, per non generare troppa etero-geneità nelle modalità di gestione, il Ministeroè stato sollecitato a dare una linea di indirizzocomune e conseguentemente ha pubblicatouna circolare in cui si ribadisce come i gover-natori possono regolamentare in maniera di-retta la gestione dell’emergenza, dandoalcune indicazioni generali, come la possibilitàdi prolungare il tempo di stoccaggio e di de-posito temporaneo, tramite una dichiarazioneall’autorità competente, da parte del gestoredell’impianto. Precedentemente alla circolare del Ministeroera già intervenuto l’Istituto Superiore di Sanità(ISS), dando indicazioni specifiche per la rac-colta e rispetto alle quali il Ministero concordae non aggiunge altre disposizioni.L’approccio della raccolta dedicata per i sog-getti positivi al Covid-19 è attuabile nei piccolicentri urbani, in cui è possibile effettuare unacomunicazione diretta tra il gestore e le Auto-rità preposte, al fine di riorganizzare la raccolta.Per centri urbani più estesi (ad esempio Mi-lano), una riorganizzazione in tal senso risulta in-vece più complicata e difficilmente attuabile,dal punto di vista tecnico.

Il rifiuto indifferenziato prodotto dai soggetti po-sitivi al Covid-19 dovrebbe essere avviato adincenerimento, ma questa soluzione è difficil-mente attuabile, anche in relazione alle capa-cità di trattamento degli impianti, perciògeneralmente il flusso di rifiuto è avviato agliimpianti di Trattamento Meccanico Biologico(TMB), per essere in seguito conferito in disca-rica.

Per quanto riguarda gli inceneritori, dopo avervalutato che non avrebbero potuto gestire ilflusso di rifiuto in ingresso per mancanza di ca-pacità, attualmente si sta verificando, però, lasituazione opposta. Ad oggi, una linea di un in-ceneritore in Lombardia risulta ferma per ca-renza di rifiuti in ingresso.

Si deve anche considerare che è vero che c’èe ci sarà un aumento dei rifiuti sanitari e ospe-dalieri e del rifiuto di origine domestica, ma, afronte di questo incremento, c’è un abbatti-mento rilevante del rifiuto speciale e derivantedalle attività commerciali.

Il settore del riciclo della carta, in difficoltà dasovrabbondanza a causa delle interruzioni deiflussi verso la Cina, attualmente ha delle criti-cità dovute ad una carenza di carta da ma-cero. Al contempo, a livello europeo, le misurestringenti sui trasporti hanno determinato un ral-lentamento nell’esportazione di rifiuti, che stacreando delle problematiche a livello nazio-nale e che il Ministero è in fase di gestione.

DOMANDA. Alcuni siti di smaltimento e tratta-mento registrano una riduzione significativa delflusso dei rifiuti assimilati agli urbani. Vi risultache nella generale tendenza ad una diminu-zione della produzione di rifiuti urbani, granparte del calo si concentri nelle utenze non do-mestiche e che, dunque, in particolare, ri-guardi i rifiuti assimilati?• Risposta. Non abbiamo dati a disposizione,ma con tantissime aziende produttive chiuseed altrettante attività commerciali, è di tuttaevidenza che la diminuzione attiene soprat-tutto a tali flussi di rifiuti.

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DOMANDA. Se la raccolta rifiuti dei contagiatiin quarantena fiduciaria viene fatta in modo in-differenziato (così avviene in Umbria) e, daquello che sento in questo webinar, si chiededi tenere i sacchi alcune ora prima del pre-lievo, chiedo se il tempo di attesa serve a dimi-nuire/annullare il potenziale di contagio e, sesì, non si poteva chiedere la differenziazione(almeno di buona parte, esclusi eventuali pre-sidi sanitari), così da poterli gestire come talidopo? • Risposta. Il Ministero non sa dare una rispostain merito, data la natura del tema, ma il que-sito potrebbe essere posto direttamente al-l’ISS.

DOMANDA. Dunque, una raccolta separataper le utenze con casi Covid-19 è per il MATTMuna raccomandazione, come scrive la regioneLazio?• Risposta. Certamente, non si può estendereai centri urbani di grandi dimensioni, dove itecnici della raccolta rifiuti dicono che è tec-nicamente infattibile. È certamente racco-mandata nei centri più piccoli e facilmentegestibile. La priorità è certamente garantirela sicurezza degli operatori della raccolta.

DOMANDA. Le linee guida dell’ISS dettate perle utenze domestiche (con le differenti opzionifra presenza di positivi e non) possono conside-rarsi, quindi, pacificamente applicabili peranalogia alle imprese con le chiare, dovute dif-ferenze di volumi e gestione dell’utenza? L’ISSha dato indicazioni, sono da intendersi sia perle UD sia per le UND?• Risposta. L’ISS prescrive atteggiamenti funzio-nali alla tutela della salute, perciò presumoche sia così, ma vorrei che fosse l’ISS a con-fermare.

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L’ISPRA, assieme a tutte le Agenzie Regionali[ARPA, N.d.R.] che coordina, in parallelo conaltrettanti documenti prodotti dall’Istituto Supe-riore di Sanità (ISS), ha emanato due docu-menti: a) il documento sullo spazzamento stradale; b) il documento sulla gestione dei rifiuti urbani.

Entrambi i documenti sono nati per risponderea molte richieste pervenute dagli Enti Locali eaiutarli a prendere le decisioni. Tutte le indicazioni fornite da ISPRA, sia sulla ge-stione dei rifiuti che sullo spazzamento hannocome base i documenti predisposti dall’ISSsugli stessi temi che sono basati su studi fattisugli altri Coronavirus e non su Covid-19, inquanto, in questo momento, non si hanno an-cora indicazioni precise su come il Covid-19agisce. Esiste d’altronde una similitudine dalpunto di vista del comportamento del virus cheha consentito all’ISS di fornire alcune indica-zioni. Essendo una materia prettamente sanitaria, ilsistema delle Agenzie si è scrupolosamente at-tenuto a quelle che sono le indicazioni del Si-stema Sanitario.

V A L E R I A F R I T T E L L O N I | I S P R A

PRIME CONSIDERAZIONI PERLA GESTIONE DEI RIFIUTIE LO SPAZZAMENTOSTRADALE

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Il primo documento è del 18 marzo ed è quellosulla sanificazione stradale. Il tema sullo spazzamento stradale è legatoall’utilizzo di ipoclorito di sodio.L’ISS si è espresso in un documento che riportala stessa data di quello del Sistema Nazionale[SNPA, N.d.R.]: allo stato attuale non esistonoindicazioni certe rispetto al fatto che le super-fici delle pavimentazioni stradali possano es-sere un veicolo di trasmissione del virus. L’ISS nel proprio documento afferma la non ne-cessità di intervenire con ipoclorito di sodio, inquanto è sufficiente un lavaggio stradale connormali detergenti. Non fornisce invece indica-zioni circa gli aspetti di natura ambientale. Le indicazioni dell’ISS hanno prodotto moltiquesiti da parte dei Comuni che avevano ne-cessità di capire come procedere al lavaggiodelle strade. Il SNPA ha fornito pertanto unaserie di indicazioni tecniche sull’eventuale uti-lizzo di ipoclorito di sodio, qualora i Sindaci rite-nessero, comunque, opportuno il suo utilizzo,ribadendo la non necessità di utilizzo del pro-dotto. Le indicazioni tecniche fornite sono,quindi, quelle di evitare la produzione di aero-sol, non utilizzare il prodotto in giornate ventose,

evitare assolutamente l'utilizzo di ipoclorito disodio su superfici non pavimentate, in quanto,oltre a essere inutile, è anche dannoso; evitarel’utilizzo con lance per aspersione di queste so-luzioni, cercare il più possibile di non creare ru-scellamenti. Si tratta, quindi, di indicazioni dinatura tecnica che possono in qualche modoaiutare i Comuni nello svolgimento dei servizi dipulizia delle strade.Si ribadisce, come priorità, quella di non utiliz-zare dell’ipoclorito di sodio, lasciando tuttaviala possibilità ai singoli Enti territoriali di valutarele singole situazioni a livello locale. Le indica-zioni che tutt’ora l’ISPRA sta fornendo sonoquelle di concordare le modalità con le Agen-zie Regionali per la Protezione dell'Ambienteche conoscono le situazioni locali.

Il secondo documento è relativo alla gestionedei rifiuti. Questo documento è nato oltre che dal con-fronto con gli Enti territoriali, anche con gli ope-ratori del settore che evidenziano tantissimecriticità applicative a seguito delle corrette in-dicazioni date dall’ISS. Il documento dell’ISS af-ferma che i rifiuti provenienti dalle utenze in cui

ci sono pazienti positivi, devono essere assimi-lati ai rifiuti prodotti nei reparti sanitari perchésono certamente a rischio infettivo: non rap-presenta una mera assimilazione dei rifiuti a ri-schio infettivo con i rifiuti urbani, ma analizza ilnuovo rischio associato a queste tipologie di ri-fiuti.

Il documento fornisce delle prescrizioni per as-sicurare la gestione in sicurezza dal punto divista sanitario nelle fasi successive al conferi-mento da parte delle utenze.

L’ISS ha fornito delle prescrizioni che consen-tano di mantenere la sicurezza degli operatoriche agiscono a valle della gestione dei rifiuti.Quindi, i rifiuti indifferenziati prodotti da soggettipositivi al tampone devono andare preferibil-mente a incenerimento, devono essere mani-polati il meno possibile e devono essere inviatiin discarica solo dopo sterilizzazione o un even-tuale processo che riduca la carica microbica.Queste rappresentano, quindi, le indicazioniche Ispra ha definito nel proprio documentosulla gestione dei rifiuti, sottolineando, però, inmaniera molto forte, che dove non c’è pre-

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senza di persone in quarantena obbligatoria,vi è l’assoluta necessità di continuare a fare laraccolta differenziata: questo non rappresentasoltanto una velleità “ambientale”, ma anchetecnica, per evitare di sovraccaricare il sistemadi raccolta del rifiuto indifferenziato spostandoflussi di rifiuti che oggi fanno parte della rac-colta differenziata. La raccolta differenziata èun’esigenza anche tecnica per non sovracca-ricare gli impianti del rifiuto indifferenziato econsentire l’approvvigionamento di materiaprima seconda degli insediamenti produttividel settore riciclo.

Questa emergenza ci ha travolto in manierarepentina: ha creato delle difficoltà sia al si-stema pubblico ma anche alle imprese, per-ché si è dovuto fare fronte anche ad unasituazione in cui le imprese si sono trovate conrisorse umane ridotte, soprattutto nelle zone diemergenza in cui ci sono stati dei contagianche tra gli operatori del settore.

Si tratta di una situazione straordinaria checome tale va considerata: le risposte devonoessere altrettanto straordinarie e per quanto

possibile esaustive e veloci, perché la capacitàdi dare indicazioni in questa situazione può aiu-tare e, soprattutto, fa la differenza. Ed è quelloche l’ISPRA sta cercando di fare. I documenti sono stati approvati all'unanimitàdal Consiglio del SNPA e tutte le Agenzie sonopoi state d'accordo nell’emanarli.

DOMANDA. Si rilevano invece danni dall’abusodi ipoclorito, ancorché a basso dosaggio, sullavegetazione stradale, fauna, insetti e sul si-stema depurativo per accumulo, consideratoil massiccio uso?• Risposta. Questo è uno dei problemi per iquali è sconsigliato l'utilizzo di ipoclorito. Danon utilizzare su superfici non pavimentate,quindi, certamente non sui prati, evitare ru-scellamenti o eccessivi utilizzi per evitare dimettere in difficoltà gli impianti di depura-zione delle acque reflue che lavorano attra-verso i microrganismi.

DOMANDA. Vorrei capire in che modo la per-centuale che avete indicato pari allo 0,1%abbia avuto fondamenta anche in relazioneagli altri Covid, nei quali il fattore della diffu-

sione in aria altera ogni contesto, mentre misembra che gli studi di riferimento usati sono inambienti chiusi. Purtroppo, solo Arpa Piemontesi è espressa nel merito e, altrove, l'abuso chesi sta facendo di ipoclorito di sodio è all'ordinedel giorno.• Risposta. La nostra posizione parte dallo stu-dio di Arpa Piemonte, che per prima si eragià espressa. La percentuale dello 0,1% èquella indicata anche nei documenti ISS, do-podiché, bisogna considerare quanto se neutilizza. Vorrei ricordare che noi abbiamo di-sincentivato l’uso, come per prima avevasuggerito da ARPA Piemonte.

DOMANDA. Visto il documento d’indirizzo delSNPA crede sia corretto gestire in un contestoaziendale lo smaltimento di tutti i DPI utilizzatiper la protezione del personale come indiffe-renziato 20 03 02 1e solo nel caso di necessariasanificazione dei locali di lavoro dopo compro-vata presenza di soggetto positivo smaltire ilmateriale utilizzato per la sanificazione con co-dice CER 18 01 03?• Risposta. Il problema della quarantena è le-gato solo alle utenze domestiche per cui la

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comunicazione da parte dell’ISS è stata ri-volta per questo motivo alle utenze abitative.Si presume che nelle aziende non si svolgaquarantena, poiché il lavoratore che si recaal luogo di lavoro non dovrebbe essere vei-colo del virus; tuttavia, il rischio di contagionon può essere scongiurato al 100%, ma l’uti-lizzo del CER per rifiuti sanitari infetti non misembra appropriato poiché è per definizionegeneralmente associato a ospedali e case dicura. Diversa questione è invece la cautelanella manipolazione che deve essere mante-nuta.

Intervento di Roberto Cavallo per conto diConfindustria: questa situazione emergenzialepotrebbe creare un effetto Domino si pensaalla volontà degli enti locali di sospendere a se-guito della situazione emergenziale l’incassodel gettito TARI. Confindustria segnala che aseguito della nota diffusa dall’ISS riguardantela declassificazione a rifiuto indifferenziato i deirifiuti urbani prodotto dai soggetti positivi , nonvi sia alcuna ragione per la quale la pubblicaamministrazione debba adottare decisioni dicarattere emergenziale come avvenuto in-

vece in alcune regioni autorizzando lo smalti-mento in impianto di incenerimento autorizzatianziché per questa tipologia di rifiuti per i rifiutiurbani prevedendo altresì la possibilità delloscarico direttamente in fossa con gli stessi rifiutiurbani che quindi ne verrebbero contaminati.

Io non sono d'accordo sulla declassazione deirifiuti, perché è un’identificazione con un co-dice che ne consente la raccolta, in condizioniemergenziali, nelle gran parte delle zone, chia-ramente ogni Regione può intervenire sullabase della conoscenza di quelli che sono gliimpianti sul proprio territorio, ci sono regioni chehanno ritenuto di dargli il codice dei rifiuti sani-tari, altre che danno il codice del 20 03 01.

Questo, però, in nessuno dei casi limita l'ap-proccio sulle cautele dal punto di vista sanita-rio. Per questo dico che non è una de -classazione perché seppur classificati con il 2003 01 tutte le cautele della manipolazione delrischio infettivo devono essere assolutamentemesse in atto dalle aziende, quindi la classifi-cazione che viene fatta con ordinanze contin-gibili e urgenti normalmente in tutti i casi di

emergenza che abbiamo visto anche in pas-sato (alluvioni, terremoti) vanno a classificarequesti rifiuti con un codice per consentire piùfacilmente la loro raccolta ed evitare che oltreall'emergenza sanitaria ci troviamo nel nostropaese, anche a dover far fronte ad una emer-genza sulla gestione dei rifiuti che sarebbe bengrave in questa situazione.

Quindi, l'utilizzo delle ordinanze regionali perdare quella codifica è uno strumento decisodai Presidenti di Regione sulla base delle con-dizioni rilevate di urgenza contingibile a livelloregionale.

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Le aziende di raccolta rifiuti urbani sono inprima linea a svolgere questo servizio essen-ziale in un momento in cui le condizioni igieni-che sono più importanti che mai. Come prima cosa va detto che il settore dellaraccolta dei rifiuti è da sempre un settore a ri-schio biologico/infettivo: oggi in Italia ci sonocirca 100.000 persone con HIV conclamato(più dei positivi attualmente al Coronavirus). Adicembre, si è verificata un’epidemia di menin-gite a Bergamo, ci sono malati di epatite virali,come anche la presenza di altri agenti pato-geni quali salmonella, ecc., ma queste condi-zioni non hanno mai attirato l’attenzione susettore da un punto di vista mediatico comesta succedendo ora.È evidente che in questo momento il correttoutilizzo dei dispositivi di protezione individuale èessenziale, ma non scordiamo che questo èsempre stato vero anche in passato.

Dal punto di vista dei servizi nei vari decretiemergenziali del Governo, i servizi di gestionedei trattamento, inclusi la raccolta e il tratta-mento sono stati fin da subito equiparati adaltri servizi essenziali come quelli degli operatori

L U C A M A R I O T T O | U T I L I T A L I A

COME SI SONOORGANIZZATE LEAZIENDE DI GESTIONERIFIUTI

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sanitari.Ad esempio per i nostri operatori, nel caso incui siano stati a stretto contatto con personepositive, non si applica la quarantena ma sonobensì soggetti a una sorveglianza sanitaria piùattenta. Questo significa che possono conti-nuare a lavorare, elemento indispensabile pergarantire la continuità dei servizi visto che ap-punto è stata riconosciuta al settore questafunzione essenziale.

A metà marzo, è stato stipulato un protocollocon le organizzazioni sindacali per determinarequelli che sono gli strumenti di sorveglianza sa-nitaria e quelle che devono essere gli accorgi-menti per modificare le modalità di lavoro sulcampo, privilegiando quello in singolo. È statointrodotto un gradiente per la rimodulazionedei servizi cercando di ridurre quelli accessori,come, ad esempio, lo spazzamento, l’aperturadei centri di raccolta, ecc. Questo modello èstato adottato da tutte le associate, al fine diridurre il carico di lavoro più esposto al conta-gio per gli operatori, con maggior attenzionealle persone più fragili dal punto di vista dellepatologie pregresse.

In Italia, le ordinanze regionali che hanno nor-mato la gestione dei rifiuti urbani sono molte,quasi tutte le regioni si sono allineate conquelle che sono state le indicazioni dell’IstitutoSuperiore di Sanità. Solo un paio di Regioni fi-nora non hanno adottato ordinanze sul tema.

Come detto i servizi di igiene urbana sono con-siderati “servizi essenziali”, ma dipendono dallafiliera per l'avvio a recupero della raccolta dif-ferenziata da cui dipendono. In altre parole, seviene meno la domanda delle cartiere che re-cuperano la carta o la domanda dei pannelli-fici per il legno o delle fonderie per rottamimetallici, essendo questo l’anello finale dellacatena del sistema, può provocare, a ca-scata, il blocco della filiera della raccolta. Adesempio la mancata raccolta del verde puòcausare dei problemi notevoli agli impianti dicompostaggio aerobici.

Un’altra conseguenza sui servizi è stato ilblocco alle esportazioni di rifiuti. Non tutte leRegioni italiane sono in grado di gestire com-pletamente i propri rifiuti e c’è un ricorso all’ex-port. All’inizio del mese di marzo, causa Covid,

si è registrato il blocco dell’esportazione su variPaesi: (cito Austria, Portogallo, Slovenia, Bulga-ria, Ungheria, Slovacchia). Si rammenta chel’Italia, ad esempio, non è autonoma nellosmaltimento delle polveri leggere da inceneri-tore, che attualmente vengono inviate in Ger-mania.

In questo momento, bisogna pensare al futuro:cosa succederà da qua a qualche mese?Di fondamentale importanza, sarà ripensare,per il settore dei rifiuti urbani, ma probabil-mente per tutti i servizi pubblici, alle condizionidi lavoro: privilegiando il lavoro agile, lo SmartWorking in tutte le sue declinazioni e ripensareagli investimenti.

I rifiuti in questo momento stanno diminuendo:al momento si può stimare il 10% sul totale. Ciòè dovuto soprattutto al crollo di produzionenelle aree turistiche e alla quasi assenza del ri-fiuto assimilato, in quanto le imprese sonochiuse.Nel futuro la crisi finanziaria e economica delleaziende in termini di mancato gettito, di con-trazione del fatturato e dei ricavi, non dovrà

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andare a penalizzare gli investimenti. La cosapiù importante è evitare di pensare a una con-trazione della capacità del sistema italiano digestire i rifiuti, a un suo ridimensionamento intermini di qualità del servizio e in termini diestensione dello stesso perché questo senzadubbio sarebbe la conseguenza più grave diquesta crisi. Si è fatto tanto in questi anni nella gestione in-tegrata dei rifiuti in Italia: tornare indietro di 20anni sarebbe un errore gravissimo, è invecefondamentale proseguire sulla strada già trac-ciata facendo investimenti e mettendo incampo le necessarie risorse.

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Comune di Trevignano, Provincia di Treviso

Come i Comuni stanno gestendo i rifiuti in casodi contagi e quarantena.

Buongiorno a tutti,grazie dell’invito.Quando Roberto Cavallo mi ha chiesto se po-tevo intervenire in questo seminario, mi è ve-nuto in mente che dieci anni fa con luiavevamo iniziato a ragionare sulla gestione deirifiuti in caso di emergenza dopo l’ennesimacatastrofe accaduta nel territorio, ma alloramai avremmo pensato che l’emergenza po-tesse essere la pandemia!Quindi oggi siamo partiti tutti da neofiti della si-tuazione e devo dire che da bravi italiani, no-nostante tutto, nonostante la confusione, ce lastiamo cavando.Io sono un uomo di Municipio, e dopo un mesee mezzo di emergenza (qui da noi in Veneto èiniziata prima) il ruolo del Sindaco è quello dimotivatore, per dare supporto soprattutto psi-cologico ai cittadini e ai dipendenti, oltre chedi decisore su questioni che, per la difficoltà delmomento, da ordinarie sono diventate straor-

F R A N C O B O N E S S O | A N C I

LA GESTIONE DEI RIFIUTIIN CASO DI CONTAGIOE QUARANTENA NEICOMUNI

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dinarie. Il supporto riguarda anche la gestionedei rifiuti. Provengo dalla provincia di Treviso,dove la corretta gestione dei rifiuti è conside-rata importante e strategica. La raccolta diffe-renziata è stata una scommessa vinta, cheabbiamo fatto come territorio e per noi nonmettere in discussione la nostra virtuosità èstato il primo passo. Intervenendo qui in vestedi rappresentante ANCI devo però tener contoche in Italia di Comuni ce ne sono quasi otto-mila, è quindi impossibile parlare con una vocesola.Cosa è stato fatto? In prima battuta, tutti i co-muni si sono adeguati al primo documentoprodotto dall’Istituto Superiore della Sanità, incui correttamente è stato ben evidenziato cheil rifiuto non andava trattato come un rifiutoospedaliero ma come rifiuto secco indifferen-ziato, anche perché non ci sarebbe stata nes-suna alternativa. Io spero che rimanga questaflessibilità perché i Comuni avrebbero moltedifficoltà a poterlo trattare in maniera diversa.Ho avuto modo di sentire in questi giorni un po’di esperienze in giro per l’Italia e voglio segna-lare che bisogna stare attenti quando si di-scute di direttive regionali che vogliono

attivare un servizio dedicato, poiché non tutti iComuni sarebbero in grado di poter affrontareun servizio dedicato di rifiuto sanitario in questoperiodo emergenziale. Sono dell’idea che l’in-tervento di Luca Mariotto, che mi ha prece-duto, abbia ben evidenziato che le nostreaziende del servizio di Igiene Urbana sono abi-tuate a trattare i rifiuti con un’adeguata cau-tela. Quindi, con questa indicazione diflessibilità, citata soprattutto nell’intervento diSergio Cristofanelli, credo che si possa conti-nuare a risolvere il problema dei rifiuti senzarenderlo ingestibile. Sono a conoscenza che al-cuni Comuni, come ad esempio Roma e Na-poli, stanno attivando o hanno attivato unservizio dedicato per le utenze in presenza dicontagio. È chiaro che in queste realtà, Co-muni con una grande densità di abitanti, di-venta necessario anche per tener calma lapopolazione, mentre è diversa la situazione inun Comune come il mio (diecimila abitanti)dove, come ho già avuto modo di evidenziareprecedentemente, il solo supporto psicologicodel Sindaco riesce a far mantenere la calma.Invece nei grandi condomini e nei grandi ag-glomerati urbani far capire che si sono intro-

dotte le massime precauzioni su tutto può es-sere un utile deterrente affinché non scoppinopanico o addirittura rivolte.Prima è stato affrontato anche il problemadell’igienizzazione del territorio. È chiaro chedove c’è una grande presenza umana, ve-dere delle aziende che si attivano nella puliziaè importante per mantenere la calma e latranquillità nelle persone, dopodiché, tornandoa bomba sulla raccolta differenziata, massimaattenzione affinché tutti i non contagiati fac-ciano la raccolta differenziata. Le precauzioniper i contagiati sono quelle di usare più sacchiuno dentro l’altro e conferire tutto nell’indiffe-renziato, ed è una pratica assodata dapper-tutto. Una delle problematiche su cui ci siamo con-frontati è su come tutelare la privacy di tuttequeste persone che sono state dichiarate inquarantena, perché anche i gestori vengonoa contatto con informazioni di tipo sanitario.La nostra esperienza trevigiana, dove abbiamola raccolta porta a porta con tariffa corrispet-tiva (in cui misuriamo i conferimenti del bidonedell’indifferenziato), nel caso un cittadino con-tagiato non riuscisse a conferire dentro lo stan-

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dard di raccolta per la mole di rifiuti, devechiamare l’azienda di gestione che tratterà ilconferimento con un codice particolare soloper tenerne conto dal punto di vista tariffario.A fine emergenza, sperando che sia il più pre-sto possibile, troveremo la soluzione econo-mica per assorbire questi extra costi checercheremo di non addebitare al singolo sfor-tunato, ed infine eliminare questi dati, che nonè giusto trattenere. Da considerare che i datinon vengono trattati come dati sanitari, per-ché non stiamo individuando i contagiati, masolo come dati di servizi aggiuntivi forniti adun’utenza. Ci sono altre esperienze e tanti si stanno atti-vando nel tener traccia degli extra costi. Que-sto meccanismo apre, tuttavia, ad altreproblematiche, perché non tutte le Regionihanno scritto le ordinanze e le circolari allostesso modo. Tutti questi costi aggiuntivi comepotranno essere conteggiati in tariffa? E conquali fondi potranno eventualmente essere co-perti questi extra costi, tenendo conto che, perchi attiva i servizi a chiamata per i contagiati ei rifiuti trattati come sanitari, gli oneri economicisono davvero importanti? Le aziende di igiene

urbana non sono attrezzate per fare questotipo di servizio e ho sentito di costi veramenteonerosi per fare le prese nelle abitazioni deicontagiati.

DOMANDA. Nei Comuni avete difficoltà nel ri-cevere i dati quotidiani aggiornati da partedelle ASL?• Risposta. No, sono dati estremamente sensi-bili e il Sindaco viene informato quotidiana-mente e personalmente su quanto stasuccedendo all’interno del suo Comune.Ci tengo a sottolineare che quest’emer-genza ha dato un grande ruolo ai Comuni, ilSindaco è stato identificato come la fase ter-minale, colui che riesce a gestire le emer-genze. Il Governo si è reso conto di questopunto di forza e ha dato una giusta impor-tanza al ruolo dei Sindaci e dei Comuni.L’azione del Presidente di ANCI Decaro haavuto una grande importanza, non solo perquanto riguarda i rifiuti, ma anche per averposticipato tanti adempimenti, non ultimoquello del piano economico finanziario daredigere secondo le disposizioni dell’ARERA,che avrebbero generato ulteriori problema-

tiche ai nostri territori. Ci tengo a sottolineare un’ulteriore difficoltàche avremo con la proroga degli allegatitecnici ANCI-CONAI, perché in questo pe-riodo è impossibile procedere con le nego-ziazioni nella riscrittura degli allegati tecnici enel definire i futuri corrispettivi a causa delperdurare di questa crisi. Bisogna conside-rare, come hanno ben espresso i relatori chemi hanno preceduto, che la crisi in atto stagenerando ulteriori dinamiche problemati-che per il futuro oltre a quelle che già esiste-vano. Ma su questo punto spero ci saràmodo di parlare in altre occasioni.

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La Commissione europea si è posta il problemadi come guidare e monitorare le azioni intra-prese dai diversi Governi nazionali in tema digestione dei rifiuti durante il periodo Covid.I Paesi della prima linea del fronte come Italiae Spagna hanno adottato per primi disposizionispecifiche, lo dico con massimo rispetto dellasituazione di difficoltà nel confrontarsi con untema che è comparso all’improvviso, ed hatrovato tutti impreparati in tutto il mondo.Uno dei temi che abbiamo affrontato in chatanche con Marco Caniato è che noi stiamolottando più contro il tempo che contro il virus,stiamo cercando di guadagnare tempo perattrezzarci meglio per affrontare il virus, ma ilprimo nemico è sostanzialmente il tempo e ilcollasso delle strutture ospedaliere, in partico-lare dei reparti di terapia intensiva, la man-canza di mascherine, di strumenti, di tamponi,di medicine. Questi sono tutti problemi chesono sorti, perché il mondo era sostanzialmenteimpreparato.

Veniamo ora alla questione della gestione deirifiuti, vorrei dare il mio contributo impostandolosu una visione di medio e lungo termine, nel

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CONSIDERAZIONI PER UNAGESTIONE SEPARATADEI FLUSSI

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senso che noi stiamo giustamente discutendosui piani di contingenza ovvero sugli adatta-menti alla situazione transitoria, successiva-mente ci sarà una situazione strutturale chepuò essere, ed è diversa dalla situazione tran-sitoria.

Vorrei condividere alcuni documenti, già notiagli addetti ai lavori, che servono ad affrontareil tema anche dal punto di vista regolamen-tare, però, vale la pena condividerli nella pla-tea più vasta dell’uditorio, perché devonocostituire la piattaforma di considerazioni con-divise per andare a costruire le considerazionisulle quali si basano i nostri concetti.Il primo documento è uno studio abbastanzanoto agli addetti del settore, è quello che me-glio di tutti ha indagato la sopravvivenza o ilmantenimento della carica virale del COVID19sulle superfici e in aerosol in comparazione alsuo cugino SARS-COV1, il cugino minore che ècomparso nei primi anni 2000 e che non è arri-vato in Europa.

A noi, in questo momento, interessano le super-fici e (si passa alla slide successiva che mostra

i tempi di permanenza del virus sulle superfici)notiamo che il Virus mantiene la sua carica vi-rale per 24 ore sulla carta e sul cartone, sempre24 ore per l’acciaio e 72 ore per la plastica. Su questo dato possiamo costruire dei dati ra-zionali sui tempi di quarantena del rifiuto, datiche interessano molto la comunità nazionaleed europea soprattutto per quanto riguarda iltema della quarantena pre-raccolta e la qua-rantena a livello di impianto.

Veniamo ora alla seconda ala del diagrammaa farfalla dell’economia circolare, ovvero il ci-clo biologico. Per quanto riguarda il compo-staggio, la labilità virale è ancora più accen-tuata perché parliamo di ore o frazioni di ore,perché le temperature tipiche dei processi dicompostaggio consentono l’inattivazione dellacarica virale (infettiva).Questo ci consente, intanto, di trarre alcuneconclusioni. Innanzitutto, il fatto che il compo-staggio è un canale sicuro da questo punto divista, anche perché da sempre si confrontacon il tema del rischio biologico, quindi, lemaestranze degli impianti di compostaggiosanno come devono gestire il potenziale rischio

biologico. Ci sono ovviamente alcuni adatta-menti operativi da considerare che sono giàstati adottati in altre emergenze sanitariecome, ad esempio, la differenziazione deimezzi di conferimento rispetto a quelli di movi-mentazioni del prodotto in uscita per nonavere contaminazioni. Ciò è facilmente opera-bile, funziona e questo lo si evince dal fatto chein alcuni Stati questo sistema è stato adottatoaddirittura per il trattamento delle carcasseanimali che derivavano da outbreak di epide-mie virali a carico del patrimonio zootecnico eall’avifauna.

Facendo un’altra considerazione, sostanzial-mente, se noi consideriamo le vie principali dicontagio, notiamo che sono sostanzialmenteper inalazione o per contatto con le superfici.Ci sono studi in corso che stanno indagando lealtre vie di contagio prioritario, tuttavia, allostato attuale sono queste le due grosse vie dicontagio rispetto alle quali gli studiosi ci diconodi stare attenti e su questo si imposta successi-vamente il ragionamento sulla protezione degliaddetti alla raccolta che costituiscono ancheloro la linea del fronte. Ad oggi, abbiamo so-

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stanzialmente due linee del fronte, la prima èquella degli ospedali (e dei reparti di terapiaintensiva in particolare) e la seconda è quelladei servizi pubblici locali, inclusa la gestione deirifiuti.

Fatto sta che io condivido, e ringrazio RobertoCavallo per avermi dato la possibilità di contri-buire alla loro definizione, le considerazioni chelui aveva inviato alla prima nota dell’ISS, notada cui sono derivate la gran parte delle ordi-nanze regionali. Sostanzialmente, nella comu-nicazioni inviata da Cavallo, si diceva che, sel’obiettivo è quello di tutelare gli addetti allaraccolta, loro, comunque, il problema se lo de-vono porre, laddove devono mantenere unservizio in atto, anche per gli asintomatici odove ci sono le utenze con Covid positivi o inquarantena. In realtà, noi abbiamo anche nelsistema delle famiglie senza Covid positivi, ab-biamo tutta una serie di materiali che si devonoconfrontare con il tema della sopravvivenzadel Virus sulle varie superfici, tanto è chequando vado a fare la spesa e la porto a casasono solito fare una mini-quarantena di tutti imateriali, soprattutto degli imballaggi in pla-

stica. Ma su questo ci ritorneremo alla fine, per-ché sappiamo che la sopravvivenza sulla pla-stica è quella più lunga rispetto a tutti gli altrimateriali.

Da questo punto di vista, ci sono delle buonenorme di attenzione in fase di raccolta e sul-l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale,più la sanificazione di tutti gli strumenti che de-vono essere effettuate alla fine del giro di rac-colta. Tuttavia, dal punto di vista dei tratta-menti, in prima battuta, abbiamo visto che ilcompostaggio assicura le condizioni di sicu-rezza e che la quarantena operativa negli im-pianti di stoccaggio e di selezione può garan-tire le condizioni di sicurezza anche per lasicurezza delle selezioni di imballaggio ancheladdove viene prevista la selezione manualeche non è prevista in tutti gli impianti ma, lad-dove fosse comunque prevista la selezione ma-nuale, basta la quarantena, e sulla base delleevidenze scientifiche i tre giorni bastano. Suquesto, si è basato, ad esempio, il documentodi guida che sta definendo la Commissione eu-ropea che è allo stato attuale un paper infor-male dedicato alla consultazione per gli sta-

keholder e, in quel documento, non è previstala sospensione del servizio di raccolta differen-ziata per i Covid positivi, anche se ne lasciafacoltà ai Paesi membri, perché ci possono es-sere norme locali, tradizioni sindacali con cuibisogna confrontarsi e l’Unione europea nonpuò intervenire a gamba tesa su quelle chesono le prerogative degli stati. Tuttavia, il documento dell’Unione europeadice che come regola generale si può e sideve mantenere il servizio di raccolta differen-ziata anche per i Covid positivi.

Vorrei concludere con una riflessione sulla di-mensione temporale del problema: questo èun bellissimo grafico fatto dall’Imperial Collegedi Londra. Molte delle analisi epidemiologichesi stanno basando su questo grafico ed èquello su cui, tra l’altro, il Governo ingleseaveva basato le sue strategie all’inizio per lasola mitigazione e non di soppressione con rac-comandazione di social distancing senza intro-durre delle forme di lockdown. Quello che tuttii Paesi del mondo stanno cercando di fare conil lockdown è di affrontare questo tsunami delpicco immediato, l’intenzione è quella di avere

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un picco più abbassato nella seconda fase edi spostare temporalmente di alcune setti-mane o mesi la reinsorgenza eventuale del-l’epidemia, intanto, preparandoci meglio, conmaggiore capacità produttiva sui posti in tera-pia intensiva, sulle mascherine, sui dispositivi diprotezione individuale, lo sviluppo di tecnolo-gie di testing e tracing ed eventualmentel’analisi degli anticorpi. Detto questo, possiamo capire il significato delgrande sforzo che tutti quanti stiamo facendoin questo momento e che sta dimostrando difunzionare, perché ormai siamo stabilmentesotto al 4% di crescita giornaliera dei contagi,prima del lockdown eravamo al 25% ed è que-sto il motivo per il quale tutti i Paesi del mondostanno seguendo quello che noi stiamo fa-cendo e quello che hanno fatto la Cina e laCorea prima di noi. In una prospettiva più lunga, va sottolineatoche stiamo parlando di misure congiunturali, eproviamo ad inserire il tutto in una linea tempo-rale. Noi adesso siamo nella situazione in cui cistiamo confrontando con il l’epidemia e le re-lative criticità (primavera del 2020). In prospettiva, noi abbiamo, nel lungo termine,

la necessità di arrivare a quelli che sono gliobiettivi europei stabiliti dal pacchetto del-l’economia circolare, adesso in corso di revi-sione e ci tengo ad anticipare che l’Unioneeuropea non ha alcuna intenzione di rivederegli obiettivi strutturali a lungo termine. Noi sap-piamo, da tutte le dichiarazioni sul Green NewDeal, che questi obiettivi vogliono essere con-solidati e rafforzati. In prima battuta, abbiamol’obiettivo a lungo termine del 65% di rifiuti rici-clati entro il 2035, ma abbiamo anche degliobiettivi intermedi, ad esempio, nel 2024 l’ob-bligo di raccolta differenziata in tutta Europadell’organico, obiettivo per cui l’Italia è già ingran parte preparata, e questo obiettivo sem-bra vicinissimo; ma c’è un mondo che stiamoaffrontando adesso, che sembra un mondoostile con cui tutti ci dobbiamo confrontare,come quello del distanziamento sociale, conle mascherine e quant’altro, ma ci sarà unmondo più in là, perché quello che farà daspartiacque è rappresentato dall’individua-zione del vaccino. Dopo il vaccino, certo do-vremmo ancora adottare delle precauzioni,ma sostanzialmente potremmo consegnarealla storia il tema della grande pandemia.

Per concludere, la scoperta del vaccino faràda spartiacque e viene situata dalla maggiorparte dei ricercatori tra l’inizio e la metà del2021, quindi, è una cosa abbastanza vicina.Tutto questo per dire quello che è già statodetto anche da Cristofanelli, e che condividoperfettamente: ossia, che noi non possiamo af-frontare una necessità di adattamento transi-toria con delle modifiche strutturali alla nostravisione di gestione dei rifiuti e risorse, tanto chele misure del pacchetto dell’economia circo-lare vengono confermate e rafforzate nelleprevisioni dell’Unione europea, ma rispetto aquesto, se posso permettermi di concluderecon un’annotazione, mi sembrano distonichee distopiche (perché paiono ignorare la nostracollocazione territoriale e politica nella UE) al-cune valutazioni che ho visto svilupparsi nel di-battito pubblico recentemente. Ad esempio,la revisione della plastic tax non ha motivo diessere messa in discussione, pur ammettendol’ipotesi che la plastica fosse uno strumento peraffrontare la congiuntura, e personalmentenon sono convinto che sia così, non capiscoperché a livello strutturale la cosa non debbaessere mantenuta; o anche la richiesta di un

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aumento della capacità di incenerimento,visto che ci vogliono diversi anni per aumen-tare la capacità di incenerimento e questa ca-pacità aggiuntiva sarebbe pronta quando ilmondo ci parrà nuovamente benigno e po-tremo riprendere tranquillamente a fare tuttele raccolte differenziate con il nostro percorsoglorioso verso quel fatidico 65%.Vi ringrazio.

DOMANDA. Il circuito assolutamente chiusodell’autocompostaggio, e forse anche quellodi prossimità, sarebbe un’opportunità da soste-nere con forza?• Risposta. Assolutamente sì, per quanto ri-guarda l’autocompostaggio anche se dob-biamo poi fare delle considerazioni differen-ziate per quanto riguarda il compostaggio dicomunità. L’autocompostaggio tra l’altro in questa con-giuntura è fortemente promosso da molteautorità locali in altri paesi europei come stru-mento di mitigazione della quantità dei rifiutida raccogliere. Anche per la sospensione dialcuni servizi essenziali come il “giro delverde” sostanzialmente si sta puntando mol-

tissimo, penso allo scenario inglese dove igiardini sono ancora più diffusi, sulla propostadi compostarsi l’organico in giardino.Il compostaggio di comunità essenzialmenteè una situazione borderline perché se nelcompostaggio domestico ognuno si gestiscei propri materiali e nel compostaggio indu-striale ci sono tutte le condizioni di sicurezzagrazie alla igienizzazione che abbiamo esa-minato, nel compostaggio di comunità ci po-tremmo trovare, in linea di principio, davantiad un soggetto asintomatico ma positivoche partecipa ad una iniziativa collettiva epotrebbe fare da vettore. Devo aggiungereperò che ad oggi non abbiamo notato mi-sure restrittive sul compostaggio di comunitàin alcun Paese, stiamo comunque tenendomonitorata la situazione

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Questo convegno è stato da me fortementevoluto sin dall’indomani della pubblicazionedel primo documento dell’ISS relativo alle indi-cazioni per la gestione dei rifiuti urbani nel-l’emergenza, cui hanno fatto seguito successiviragionamenti.

Si osserva che, in questo periodo, i processi diproduzione e di consumo dei beni sono stra-volti e, di conseguenza, i rifiuti.I rifiuti non possono sfuggire a questa dinamicaanomala che stiamo vivendo.

Sebbene alcuni dei relatori abbiano riportatodei dati, in termini di produzione, è difficile dire,in questo momento, come possano essere va-riate le proporzioni tra le diverse frazioni mer-ceologiche e le tipologie di rifiuto. Ci vorrannoalmeno un paio di mesi di monitoraggio perpotersi esprimere al riguardo.L’ISS è il primo soggetto che si è mosso sul temadei rifiuti ed il gruppo di lavoro del presidenteBrusaferro sta sviluppando un lavoro straordina-rio. Mi piacerebbe che questa situazione ci po-tesse insegnare molto, e, a tal fine, dobbiamoessere disposti a imparare.

R O B E R T O C A V A L L O | E . R . I . C . A .

HOUSTON ABBIAMOUN PROBLEMA!

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Vorrei chiudere questo webinar, quindi, condue considerazioni.

La prima è quella dell’importanza della crea-zione di gruppi interdisciplinari: ci abbiamo pro-vato oggi con questo convegno, mettendoinsieme molti soggetti, anche se non tutti.

Spesso, abbiamo l’impressione che allargare ilcampo, coinvolgere altri, ci faccia rallentare,ma non è così. Vorrei allora, a questo propo-sito, citare la celebre frase “Houston, abbiamoun problema”, che arriva da un momento di-sperato, in cui gli astronauti dell’Apollo 13 si tro-varono a dover fronteggiare l’emergenza delloscoppio del serbatoio, che li metteva a rischiodi ipercapnia e che contattarono la base perun sano brainstorming, utile a trovare una solu-zione tutti insieme, con le poche risorse presentiall’interno della navicella.

Alleniamoci, quindi, a lavorare in gruppi inter-disciplinari, altrimenti risolveremo sempre soloun pezzettino del problema, dal nostro puntodi vista parziale.

La seconda è che mi ha fatto molto piacere ri-scontrare in quasi tutti gli interventi un ragiona-mento per il dopo Coronavirus. Speriamo chesi possa uscire presto dall’emergenza.

Sapete che il mio pallino è da ormai quindicianni quello della prevenzione dei rifiuti. Sa-rebbe opportuno, forse, considerare comereale e urgente la gerarchia della gestione deimateriali, dopo che saremo usciti da questaesperienza. Anche in tempo di Coronavirus, laprevenzione dei rifiuti può contribuire in modostraordinario al contenimento della sua diffu-sione.

Sono felice del fatto che anche nell’ultimo do-cumento dell’ISS relativo ai fanghi di depura-zione, si faccia riferimento alla sicurezzadell’acqua pubblica e, allora, non si spiegaperché in Italia all’inizio dell’epidemia sianostati assaliti i supermercati per l’acquisto diacqua in bottiglia. È una reazione emotiva, in-versa alla possibilità di limitazione del virus, per-ché si va ad acquistare un prodotto che puòessere stato toccato da altri.

Questo significa mettersi insieme: capire e at-tuare le azioni migliori che tutelino la salute edallo stesso tempo contribuiscano a evitare uncarico ambientale totalmente insostenibile!Voglio ricordare a tutti che uno dei principalifattori di vulnerabilità degli Italiani e, in partico-lare, di chi abita la pianura Padana, è il caricodi inquinamento che respiriamo, che va a in-taccare il nostro organismo laddove esso è piùsensibile a questo virus. E, non volendo fare ilcatastrofista, perché io sono un ottimista den-tro, sappiamo che di virus ce ne sono circa cin-quemila al mondo e che statisticamenteattaccano una volta il sistema respiratorio edun'altra quello digerente. Dobbiamo ragio-nare, allora, in termini ambientali a trecento-sessanta gradi, dall’alimentazione a ciò cherespiriamo. Quindi, ragionare di rifiuti in sensopreventivo significa poter uscire da questa crisiavendo una capacità di gestione dei rifiutistessi più sostenibile, partendo dal farne meno,in modo che il carico ambientale sia diminuito,perché questo ci rende più resilienti e menovulnerabili a malattie come quelle portate daivirus.

R O B E R T O C A V A L L O | E . R . I . C . A . - H O U S T O N A B B I A M O U N P R O B L E M A !

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Sono tornato con la memoria ai miei cinqueanni di insegnante e ricercatore all’Universitàdi Torino e mi ritorna tumultuosamente allamente tutto ciò che facevo e che, probabil-mente, poterebbe essere utile anche a ca-pirne qualcosa di più. Con questo, mi sento diinvitarvi a continuare a confrontarci, consape-voli che nessuno ha in tasca la soluzione, mache ognuno di noi ne ha un pezzo e che, met-tendo insieme i pezzi di ciascuno, certamentela troveremo.

Grazie davvero a tutti, in particolare ai relatoriche hanno subito accettato il mio invito e alleoltre duecento persone che ci stanno se-guendo in streaming.

R O B E R T O C A V A L L O | E . R . I . C . A . - H O U S T O N A B B I A M O U N P R O B L E M A !

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