ATTI Fabio PortavITà PArLAmen TAre deL...

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POLITICA u POLÍTICA Julho - Luglio 2011 - INSIEME - 34 PANORAMA L a pubblica amministra- zione, anche all’estero, deve applicare in tempi certi la legge: è questo il senso delle recenti sentenze del TAR (Tribunale Amministrativo Re- gionale) del Lazio, con le quali sono stati accolti i ricorsi di al- cuni cittadini brasiliani di origi- ne italiana contro i Consolati di Curitiba e San Paolo a causa de- gli insostenibili tempi di attesa per la legalizzazione dei docu- menti relativi al riconoscimento della cittadinanza “ius sanguinis”, costituiscono un importantissimo riferimento e precedente giuri- sprudenziale in materia. Da anni infatti denunciamo l’assurdità di tale situazione, che in barba ai princìpi costituziona- li e con la conseguente discrimi- nazione operata nei confronti di quegli italo-discendenti che pre- sentano domanda di riconosci- mento della loro cittadinanza ita- liana, costituisce una vera e pro- pria macchia nel rapporto tra il nostro Paese e l’Altra Italia che vive nel mondo. Le sentenze recepiscono in qualche modo non soltanto i ri- corsi presentati dagli interessati, ma anni di denunce politiche, di interrogazioni parlamentari, di documenti presentati alle varie istanze compreso una sottoscri- zione firmata da migliaia di cit- tadini che nel 2007 fu presentata dal sistema Comites e Cgie del Brasile al Ministero degli Esteri. A quella richiesta ci fu una prima parziale risposta con l’ap- provazione dell’operazione “task force”, approvata dal governo Pro- di con lo scopo di azzerare l’ar- retrato di domande di cittadinan- za in Sudamerica. Quel governo purtroppo ebbe vita breve; la “task force” partì quando in carica era il nuovo go- verno Berlusconi, che si distinse subito per i tagli alle politiche per gli italiani all’estero e una certa insofferenza se non un vero e pro- prio fastidio in relazione agli ita- lo-discendenti nel mondo. Risultato: l’operazione rag- giunse in minima parte i suoi obiet- tivi, le file continuarono e insie- me a loro la frustrazione di quan- ti continuavano a credere che in Italia viga ancora la cittadinanza “ius sanguinis” (vigente sulla car- ta ma, per migliaia di italo-discen- denti, lontano dall’essere un di- ritto esigibile). In questo senso intendiamo queste sentenze come uno spro- ne, anche dal punto di vista legi- slativo, e un punto di non-ritor- no: nessun Paese civile può per- mettersi di avere un quadro di nor- me e diritti civili che poi non è in grado di rispettare. Anche con questo intuito mi appresto a presentare una speci- fica proposta di legge che preve- de l’istituzione all’estero della fi- gura del “difensore civico”, istan- za alla quale ricorrere in caso di abusi e inadempienze da parte della nostra pubblica amministra- zione. Non è giusto che il cittadino italiano all’estero sia impotente rispetto a ritardi e disservizi, che il più delle volte riguardano il ri- conoscimento del suo diritto di cittadinanza “ius sanguinis”. Un problema che gli italo-di- scendenti del Brasile vivono e sof- frono sulla loro pelle e che - dando seguito e forza alla decisione del TAR e presentando questa nuova legge - vogliamo contribuire a ri- solvere definitivamente ! * Fabio Porta è sociologo e Deputato eletto al Parlamento Ita- liano - Partito Democratico - Cir- coscrizione Elettorale all’Estero - America Meridionale (e-mail <[email protected]> site <http:// www.fabioporta.com>).* PANORAMA - A administração públi- ca, também no exterior, deve aplicar a lei dentro dos prazos corretos: é este o sen- tido das recentes sentenças do TAR - Tri- bunal Regional Administrativo do Lácio, com as quais foram acolhidos os recursos de alguns cidadãos brasileiros de origem italiana contra os Consulados de Curitiba e São Paulo devido à insustentável de- mora para a legalização dos documentos relativos ao reconhecimento da cidadania por direito de sangue e que constituem importante referência e precedente juris- prudencial sobre o assunto. De fato, faz anos que denunciamos o absurdo de tal situação que, diante dos princípios constitucionais e com a conse- quente discriminação em relação àqueles ítalo-descendentes que apresentaram pe- dido de reconhecimento de sua cidadania italiana, constitui uma verdadeira mancha no relacionamento entre o nosso País e a “Outra Itália” que vive no mundo. As sentenças acolhem, de qualquer modo, não apenas os recursos apresen- tados pelos interessados, mas anos de denúncias políticas, de pedidos de escla- recimentos parlamentares, de documentos apresentados em diversas instâncias, in- cluindo um abaixo-assinado de milhares de cidadãos que, em 2007, foi apresen- tado pelo sistema Comites e CGIE do Bra- sil ao Ministério das Relações Exteriores. Àquela solicitação houve uma primeira e parcial resposta com a aprovação da ope- ração “task force”, aprovada pelo governo Prodi com o objetivo de zerar o volume de pedidos de reconhecimento da cida- dania na América do Sul. Infelizmente aquele governo teve vida curta; a “task force” foi iniciada quando já tinha tomado posse o novo governo Ber- lusconi, que imediatamente notabilizou-se pelos cortes orçamentários sobre as po- líticas para os italianos no exterior e por uma certa indiferen- ça, se não uma ver- dadeira aversão em relação aos ítalo-des- cendentes no mundo. Resultado: a opera- ção atingiu muito pou- co seus objetivos, as filas continuaram e, juntamente com elas, a frustração de quan- tos continuavam a crer que na Itália ain- da vige a cidadania por direito de sangue (em vigor no papel, mas, para milhares de ítalo-descendentes, muito longe de ser um direito realizável). Nesse sentido vemos essas senten- ças como uma ponta de lança, também do ponto de vista legislativo, e um ponto de não-retorno: nenhum país civilizado pode admitir um quadro de normas e di- reitos civís que não está em condições de respeitar. Também com essa intenção me apresso a apresentar uma específica pro- posta de lei que prevê, no exterior, a figu- ra do “defensor cívico”, instância à qual recorrer em caso de abusos e falta de ação de nossa administração púlica. Não é justo que o cidadão italiano no exterior seja impotente em relação a re- tardos e desserviços, que geralmente di- zem respeito ao reconhecimento de seu direito de cidadania “ius sanguinis”. Um problema que os ítalo-descendentes do Brasil vivem e sofrem na pele e que - dan- do sequência e força à decisão do TAR e apresentando essa nova lei - queremos contribuir para uma solução definitiva! *Fabio Porta é sociólogo e De- putado eleito para o Parlamento Ita- liano - Partido Democrático - Circuns- crição Eleitoral do Exterior - América do Sul (e-mail <[email protected]> site <http://www.fabioporta.com>). ¢ di / por Fabio porta* aBrasilia, 1 giugno: Incon- tro con il Ministro del La- voro del Brasile, Carlos Lupi; Incontro con delegazione parlamentare brasiliana; Ce- lebrazione Festa della Re- pubblica presso Ambascia- ta d’Italia; aSan Paolo, 2 giugno: Riu- nione con la Presidenza del- la Società Medici italo-bra- siliani; Festa della Repub- blica presso Collegio “Dan- te Alighieri”; Commemo- razione dell’anniversario della Repubblica italiana presso il Teatro Municipa- le di San Paolo; aRoma, 6 giugno: Direzione Nazionale del Partito De- mocratico; aRoma, 21 giugno: Riunio- AGENDA DE RENDI ATTIvITà PArLAmen Fabio

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POLITICA u POLÍTICA

Julho - Luglio 2011 - INSIEME - 34

PANORAMA

L a pubblica amministra-zione, anche all’estero, deve applicare in tempi

certi la legge: è questo il senso delle recenti sentenze del TAR (Tribunale Amministrativo Re-gionale) del Lazio, con le quali sono stati accolti i ricorsi di al-cuni cittadini brasiliani di origi-ne italiana contro i Consolati di Curitiba e San Paolo a causa de-gli insostenibili tempi di attesa per la legalizzazione dei docu-menti relativi al riconoscimento della cittadinanza “ius sanguinis”, costituiscono un importantissimo riferimento e precedente giuri-sprudenziale in materia.

Da anni infatti denunciamo l’assurdità di tale situazione, che in barba ai princìpi costituziona-li e con la conseguente discrimi-nazione operata nei confronti di quegli italo-discendenti che pre-sentano domanda di riconosci-mento della loro cittadinanza ita-liana, costituisce una vera e pro-pria macchia nel rapporto tra il nostro Paese e l’Altra Italia che vive nel mondo.

Le sentenze recepiscono in qualche modo non soltanto i ri-corsi presentati dagli interessati, ma anni di denunce politiche, di interrogazioni parlamentari, di documenti presentati alle varie istanze compreso una sottoscri-zione firmata da migliaia di cit-tadini che nel 2007 fu presentata dal sistema Comites e Cgie del Brasile al Ministero degli Esteri.

A quella richiesta ci fu una prima parziale risposta con l’ap-provazione dell’operazione “task force”, approvata dal governo Pro-di con lo scopo di azzerare l’ar-retrato di domande di cittadinan-za in Sudamerica.

Quel governo purtroppo ebbe vita breve; la “task force” partì quando in carica era il nuovo go-verno Berlusconi, che si distinse

subito per i tagli alle politiche per gli italiani all’estero e una certa insofferenza se non un vero e pro-prio fastidio in relazione agli ita-lo-discendenti nel mondo.

Risultato: l’operazione rag-giunse in minima parte i suoi obiet-tivi, le file continuarono e insie-me a loro la frustrazione di quan-ti continuavano a credere che in Italia viga ancora la cittadinanza “ius sanguinis” (vigente sulla car-ta ma, per migliaia di italo-discen-denti, lontano dall’essere un di-ritto esigibile).

In questo senso intendiamo queste sentenze come uno spro-ne, anche dal punto di vista legi-slativo, e un punto di non-ritor-no: nessun Paese civile può per-mettersi di avere un quadro di nor-me e diritti civili che poi non è in grado di rispettare.

Anche con questo intuito mi appresto a presentare una speci-fica proposta di legge che preve-de l’istituzione all’estero della fi-gura del “difensore civico”, istan-za alla quale ricorrere in caso di abusi e inadempienze da parte della nostra pubblica amministra-zione.

Non è giusto che il cittadino italiano all’estero sia impotente rispetto a ritardi e disservizi, che il più delle volte riguardano il ri-conoscimento del suo diritto di cittadinanza “ius sanguinis”.

Un problema che gli italo-di-scendenti del Brasile vivono e sof-frono sulla loro pelle e che - dando seguito e forza alla decisione del TAR e presentando questa nuova legge - vogliamo contribuire a ri-solvere definitivamente !

* Fabio Porta è sociologo e Deputato eletto al Parlamento Ita-liano - Partito Democratico - Cir-coscrizione Elettorale all’Estero - America Meridionale (e-mail <[email protected]> site <http://www.fabioporta.com>).*

PANORAMA - A administração públi-ca, também no exterior, deve aplicar a lei dentro dos prazos corretos: é este o sen-tido das recentes sentenças do TAR - Tri-bunal Regional Administrativo do Lácio, com as quais foram acolhidos os recursos de alguns cidadãos brasileiros de origem italiana contra os Consulados de Curitiba e São Paulo devido à insustentável de-mora para a legalização dos documentos relativos ao reconhecimento da cidadania por direito de sangue e que constituem importante referência e precedente juris-prudencial sobre o assunto.

De fato, faz anos que denunciamos o absurdo de tal situação que, diante dos princípios constitucionais e com a conse-quente discriminação em relação àqueles ítalo-descendentes que apresentaram pe-dido de reconhecimento de sua cidadania italiana, constitui uma verdadeira mancha no relacionamento entre o nosso País e a “Outra Itália” que vive no mundo.

As sentenças acolhem, de qualquer modo, não apenas os recursos apresen-tados pelos interessados, mas anos de denúncias políticas, de pedidos de escla-recimentos parlamentares, de documentos apresentados em diversas instâncias, in-cluindo um abaixo-assinado de milhares de cidadãos que, em 2007, foi apresen-tado pelo sistema Comites e CGIE do Bra-sil ao Ministério das Relações Exteriores. Àquela solicitação houve uma primeira e parcial resposta com a aprovação da ope-ração “task force”, aprovada pelo governo Prodi com o objetivo de zerar o volume de pedidos de reconhecimento da cida-dania na América do Sul.

Infelizmente aquele governo teve vida curta; a “task force” foi iniciada quando já tinha tomado posse o novo governo Ber-lusconi, que imediatamente notabilizou-se pelos cortes orçamentários sobre as po-líticas para os italianos no exterior e por

uma certa indiferen-ça, se não uma ver-dadeira aversão em relação aos ítalo-des-cendentes no mundo. Resultado: a opera-ção atingiu muito pou-co seus objetivos, as filas continuaram e, juntamente com elas, a frustração de quan-tos continuavam a crer que na Itália ain-da vige a cidadania por direito de sangue (em vigor no papel, mas, para milhares de ítalo-descendentes, muito longe de ser um direito realizável).

Nesse sentido vemos essas senten-ças como uma ponta de lança, também do ponto de vista legislativo, e um ponto de não-retorno: nenhum país civilizado pode admitir um quadro de normas e di-reitos civís que não está em condições de respeitar. Também com essa intenção me apresso a apresentar uma específica pro-posta de lei que prevê, no exterior, a figu-ra do “defensor cívico”, instância à qual recorrer em caso de abusos e falta de ação de nossa administração púlica.

Não é justo que o cidadão italiano no exterior seja impotente em relação a re-tardos e desserviços, que geralmente di-zem respeito ao reconhecimento de seu direito de cidadania “ius sanguinis”. Um problema que os ítalo-descendentes do Brasil vivem e sofrem na pele e que - dan-do sequência e força à decisão do TAR e apresentando essa nova lei - queremos contribuir para uma solução definitiva!

*Fabio Porta é sociólogo e De-putado eleito para o Parlamento Ita-liano - Partido Democrático - Circuns-crição Eleitoral do Exterior - América do Sul (e-mail <[email protected]> site <http://www.fabioporta.com>).

¢ di / por Fabio porta*

aBrasilia, 1 giugno: Incon-tro con il Ministro del La-voro del Brasile, Carlos Lupi; Incontro con delegazione parlamentare brasiliana; Ce-lebrazione Festa della Re-pubblica presso Ambascia-ta d’Italia;

aSan Paolo, 2 giugno: Riu-nione con la Presidenza del-la Società Medici italo-bra-

siliani; Festa della Repub-blica presso Collegio “Dan-te Alighieri”; Commemo-razione dell’anniversario della Repubblica italiana presso il Teatro Municipa-le di San Paolo;

aRoma, 6 giugno: Direzione Nazionale del Partito De-mocratico;

aRoma, 21 giugno: Riunio-

AGENDA DE L DEPUTATO

RENDI CONTO

ATTIvITà PArLAmen TAre deL dePuTATO

Fabio Porta

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AGENDA DE L DEPUTATO

a A Mendoza, il Deputato Porta come relatore del Primo Congresso Italo-Argentino di Attualità Politica .a Em Mendoza, o Deputado Porta como relator do Primeiro Congresso Ítalo-Argentino de Atualidade Política .

35 - INSIEME - Julho - Luglio 2011

RENDI CONTO

ATTIvITà PArLAmen TAre deL dePuTATO

Fabio Porta

n Interpel-lanze e Mo-zioni l Pre-senta una in-terrogazione ai Ministri del Lavoro e de-gli Affari Este-ri sul proble-ma del paga-

mento delle pensioni brasi-liane in Italia; l Presenta una interrogazione al Ministro de-gli Affari Esteri sul tema del-le consulenze pagate dal Mi-nistero relative all’assistenza sanitaria in America Latina; l Firmatario dell’interroga-zione presentata dall’On. Ga-ravini sui problemi relativi al voto referendario per gli ita-liani all’estero. n Propo-ste di Legge l Firmata-rio della proposta di legge pre-sentata dall’On. Ruminato re-

lativa a “Norme per la conti-nuità nell’erogazione dei ser-vizi pubblici essenziali a tu-tela dei minori e dei soggetti deboli”; l Firmatario della proposta di legge dell’On. Ga-ravini sulla “Ratifica ed ese-cuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla corruzione, firmata a Stasbur-go il 4 novembre 1999”; l Firmatario della proposta di legge dell’On. Rosato sulla “Stabilizzazione dei vigili del fuoco volontari in Italia”. n Petizioni e Sottoscri-zioni l Aderisce alla peti-zione internazionale sul di-sarmo e la non proliferazione nucleare; l Sottoscrive l’ap-pello indirizzato da mille de-putati di tutta Europa per l’in-troduzione di una tassa sulle speculazioni finanziarie in-ternazionali. *

ATTIVITÀ PARLAMENTARE

PREMESSO CHE In Italia risiedono centinaia di

connazionali titolari di pensione bra-siliana maturata in quel Paese a se-guito di una prolungata permanen-za di lavoro e dei versamenti con-tributivi in esso effettuati;

questi pensionati, a causa di leg-gi molto restrittive vigenti in Bra-sile sull’esportazione di capitali, sono costretti a riscuotere la loro pensione tramite fiduciari residenti in Brasile, che poi cercano di fare arrivare in Italia l’importo delle ri-scossioni, o tramite un patronato re-sidente a San Paolo e riconosciuto dal Governo brasiliano con decreto 42.516 del 26 ottobre 1957 - il Pa-tronato assistencial dos imigrantes italianos -, che gira successivamen-te gli importi ai beneficiari nel no-stro Paese;

Il sistema da tempo si è rivela-to farraginoso e tale da produrre no-tevoli ritardi nell’effettiva attribu-zione delle somme ai beneficiari, sia per la difficoltà dei delegati di provare alle autorità competenti la legittima provenienza delle somme, sia per la periodicità degli adempi-menti burocratici da parte dei pen-sionati, sia per le disfunzioni di cui ha dato prova il suddetto patronato;

Un’organica soluzione di que-ste situazioni potrebbe derivare dall’entrata in vigore del nuovo ac-cordo bilaterale di sicurezza socia-le tra Italia e Brasile firmato a Bra-silia nel 1995, che consentirebbe di esportare le prestazioni di sicurez-za sociale in ognuno dei Paesi con-traenti, un accordo che tuttavia non è stato ancora ratificato dai rispet-tivi Parlamenti;

Più di recente, nel corso della quarta riunione del Consiglio Italia-Brasile per la cooperazione econo-mica, industriale, finanziaria e per lo sviluppo, svoltasi a Brasilia il 9 novembre 2009 in applicazione dell’accordo-quadro del 12 febbra-io 1997, tra i rappresentanti dell’INSS, l’istituto brasiliano di previdenza sociale, e quelli dell’INPS, si è pro-

filata la possibilità di una collabo-razione tra i due enti volta a favo-rire il pagamento delle pensioni bra-siliane in Italia;

Nel contatto diretto avvenuto in quella occasione, si sono previste, in vista della stipulazione di un pro-tocollo di intesa, un’iniziale richie-sta di collaborazione da parte dell’INNS, che avrebbe anche circostanziato le caratteristiche del servizio richie-sto, e una risposta dell’INPS, che avrebbe precisato i costi e le moda-lità dell’operazione;

Sembra anche che lo stesso INSS, tramite la Banca del Brasile di Roma, abbia tentato di individuare un isti-tuto finanziario italiano al quale af-fidare il pagamento delle pensioni; come già avviene in altri Paesi eu-ropei, come la Spagna, il Portogal-lo e la Grecia, anche in questo caso senza esiti concreti:

CHIEDIAMOSe il Ministro degli affari este-

ri non intenda rappresentare alle au-torità brasiliane l’urgenza di nor-malizzare il pagamento delle pen-sioni legittimamente maturate da cittadini italiani nel corso della loro permanenza in Brasile, qualunque sia la modalità prescelta per dare esecuzione a tale operazione;

Se il Ministro del Lavoro e del-le Politiche Sociali non intenda sol-lecitare l’INPS a riprendere al più presto i contatti con l’istituto brasi-liano affinché siano definiti le con-dizioni e i termini di un eventuale accordo che possa risolvere defini-tivamente la questione aperta e met-tere gli interessati nella condizione di potere usufruire di un loro dirit-to;

In quali tempi il Governo inten-da presentare al Parlamento il dise-gno di legge di ratifica del nuovo accordo bilaterale di sicurezza so-ciale Italia-Brasile, che darebbe una risposta organica e risolutiva anche a queste questioni.

(Firmato: Porta, Lenzi, Buc-chino, Farina, Fedi, Garavini, Nar-ducci) *

PAGAMENTO PENSIONI BRASILIANE IN ITALIA

Il deputato Fabio Porta interviene con una interrogazione al Governo italiano

DOCUMENTI

ne dei deputati eletti all’este-ro con la CNE (Confede-razione Nazionale dell’Emi-grazione);

aBuenos Aires, 24 giugno: Incontro con l’Ambascia-tore d’Italia e Inaugurazio-

ne della Colonna Romana a Piazza Italia;

aMendoza 25-26 giugno: Par-tecipazione e Intervento al Primo Congresso di attua-lità e politica italo-argenti-no. *

AVISO Este espaço é cedido por INSIEME gratuitamente ao deputado Fabio Porta desde o início de seu mandato, para sua prestação de contas enquanto representante da comunidade

ítalo-brasileira no Parlamento Italiano.

Foto

cedi

da