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PARTE PRIMA LA REINCARNAZIONE La morte è all'intersezione del tempo e dell'eternità. Simone Weil 1

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PARTE PRIMA

LA REINCARNAZIONE

La morte è all'intersezione del tempo e dell'eternità. Simone Weil

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Cap. 1 LA FORZA DI UN'IDEAL'UOMO FRA FUTURO E PASSATO

Tutti noi percorriamo questo scorcio finale del ventesimo secolo avendo, rispetto alle generazioni precedenti, qualche problema in più a credere fermamente nel futuro. Da ogni parte giungono inviti ad affidarsi alla sapienza scientifica e alla potenza tecnologica acquisita (dall'Occidente), le quali raffigurano l'Uomo capace di dominare tutte le forze disgreganti: di sconfiggere la malattia, la povertà, e anche la morte.Dovremmo, secondo questo punto di vista, contare su quanto l'uomo oggi sa di se stesso e su quanto riesce a fare per se stesso nel presente; considerare, cioè, il nostro essere vivi, come singoli e come specie, un dato sempre più sicuro e governabile. Contare ciecamente sulle conquiste intellettuali umane, però, ri-chiede di accantonare tante cognizioni e tante evidenze. Dimenticare che la libertà decisionale è sconfinata nella sen-sazione di onnipotenza. Dimenticare che l'uomo si è dato gli strumenti e la mentalità per compiere azioni distruttive im-possibili ai suoi predecessori. Anche se una "congiura del silenzio" ne confina il ricordo al periodo degli anniversari, in questo secolo passa una linea di de-marcazione imprescindibile per valutare realisticamente la civiltà sviluppata negli ultimi quattrocento anni in Occidente. Questa de-marcazione ha nomi esotici: Hiroshima e Nagasaki, nomi di luoghi dove l'uomo ha dimostrato di aver raggiunto un grado di possibilità concreta e di spersonalizzazione psicologica tali da distruggere migliaia di vite senza necessità di coinvolgimento diretto e personale. Pertanto, oggi, per credere con la stessa convinzione di un tempo alla sicurezza della vita, nonostante le meraviglie della scienza medica e le conquiste sociali, si deve stendere nella memoria col-lettiva e personale una grande zona di amnesia. Oppure si possono sminuire i fatti avvenuti, o argomentare politicamente l'impiego contro gli esseri umani dell'energia nucleare. O, ancora, non avere dubbi che la lezione di evidenza distruttiva sia stata sufficiente: che quel che è accaduto non accadrà più. Ma questo richiede una nuova amnesia sul fatto che la potenza di-struttrice si è moltiplicata oltre ogni possibile immaginazione e potrebbe cancellare l'umanità e il suo habitat. In definitiva, per

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essere del tutto convinti che l'uomo abbia il diritto di fare e decidere secondo ciò che sa, senza tener conto di ciò che non sa, deve essere dimenticata l'evidenza di un fallimento avvenuto nel perseguire i valori umani. Esiste, però, una possibilità diversa per pensare al ruolo del-l'uomo e per concepire il significato della vita, una possibilità che consiste nel riportare a noi la consapevolezza del mistero che circonda l'origine della vita sulla Terra. In questo mistero è nascosta la ragione stessa delle singole esistenze individuali, addirittura la definizione stessa di Vita. Quanto più ci limitiamo a quanto è stato scoperto ed inventato, tanto più ci identifi-chiamo con la parte transitoria e mortale di noi stessi, ovvero l'intelligente e abile Io, che è, però, una parte assai piccola della mente. Se stabiliamo di rammentare il mistero che sta alla nostra origine, il punto di vista per guardare al mondo e al nostro ruolo in esso, si espande rispetto ai confini abitualmente pensati della vita umana, ovvero la nascita e la morte. Allargare il concetto di Vita a un tempo che va oltre la durata del corpo fisico e dell'Io implica effetti incisivi sul modo di condursi e nel modo di inten-dere il senso dell'esistenza. Effetti, magari non soltanto positi-vi, come avremo modo di ricordare, ma fra questi effetti uno posi-tivo e, in raffronto ai tempi attuali, anche innovativo innegabilmente esiste: viene introdotto e rafforzato il criterio della responsabilità, personale e collettiva, sulle decisioni e le azioni da intraprendere. Con una più ampia concezione della vita, infatti, l'elemento di giudizio non risiede più esclusivamente, totalmente e rigidamente in quello che la personalità vivente sa, desidera o teme; il concepire la propria durata nel tempo più estesa di quella del corpo fa albeggiare una forma più incisiva di consapevolezza degli effetti che scaturiscono dagli orientamenti mentali, dalle attività svolte, dai rapporti intrattenuti con l'ambiente e con gli altri individui. Dare alla Vita - anche solo in via ipotetica - il valore di una vita fra altre possibili, cambia la profondità con cui la vita presente viene vissuta. Tutta la rimozione narcisistica dei fallimenti personali, e collettivi, non trova più un terreno preparato per l'amnesia; le sfide del quotidiano, come i grandi enigmi insoluti della condizione umana, cominciano ad esigere un

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confronto a più vasto respiro, promuovono la visione che l'orientamento tenuto nel presente non esaurisce i suoi effetti nella realtà immediata. E'per questa sua potenziale capacità di suscitare una maggiore consapevolezza nel vivere la propria vita che il diffondersi capillare della credenza nella Reincarnazione costituisce una sfida preziosa alla piattezza filosofica e morale del mondo moderno. L'ipotesi che la situazione del vivente possa avere un collegamento ad un retaggio di vite passate e che un compito futuro si stia preparando per altri tempi è un colpo di gong che risveglia dal torpore la mente oppressa da preoccupazioni e aspirazioni di breve termine.La singolarità di questa sfida consiste nel non essere un moderno prodotto dell'intelletto, ma la variante moderna di un' idea presente presso vari popoli ed in ogni tempo, a volte come nozione istintiva, a volte come problema ai più alti livelli del sapere. Nella civiltà dell'Occidente, regno dell'IO dove vige il culto della personalità brillante che si impone e che emerge "qui e subito", non viene dedicata alcuna attenzione alle tradizioni sulla metempsicosi e la trasmigrazione delle anime presso i popoli antichi, studiate per lo più per motivi culturali che ne mantengono la caratteristica di idee obsolete; neppure si viene indotti a considerare che milioni di persone di altre aree cul-turali credono tuttora alla validità del concetto di rinascita. Ma l'idea, sotto il nuovo nome di Reincarnazione, da decenni ormai viene incontro all'Occidente con forza propria suscitando interes-se per l'Induismo e il Buddismo che con questo argomento si confrontano da millenni. Sarebbe stato del tutto plausibile riscontrare nel mondo cristiano, che da 1500 anni almeno non tiene in considerazione l'idea di una preesistenza dell'anima, un interesse scarso o un'assenza di simpatia per la reincarnazione. Invece, l'attenzione sempre più vasta dimostra che essa fa vibrare corde profonde dell'animo, risveglia un "sospetto", mai del tutto sopito, che la vita oggi vissuta non esaurisca tutto ciò che vi è da vivere. Vogliamo, però, chiarire senza ombra di dubbio che il nostro intento non è promuovere una "fede" nella "reincarnazione"; abbiamo l'incrollabile convinzione che, nell'ambito di quello che trascende le umane possibilità di certezza, ognuno debba riflet-

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tere e orientarsi liberamente. D'altra parte, la constatazione del diffuso interesse su questo argomento, evidenzia la necessità di esperire numerosi mezzi per orientare la riflessione. Non affermiamo, quindi, la "verità" dell'idea reincarnazionista; ne riconosciamo l'antica dignità e assumiamo come ipotesi che, esat-tamente come suggerisce l'esperienza quotidiana a ogni altro li-vello, il presente dell'Anima intrattenga delle connessioni col passato e che, a sua volta, il presente possa costituire la ra-gione di una vita futura.Osservando, poi, che l'idea del ritorno di un principio vitale in nuovi corpi ha una storia antica, diffusa e multiforme, riteniamo che, per lo meno allo stato attuale dello sviluppo dell'umanità, la sua vera funzione consista nel costituirsi prima di tutto come una sfida alla mente. Questa idea del ritorno alla vita non appar-tiene di diritto ed esclusivamente ad una religione, per quanto alcune confessioni l'abbiano inglobata a differenza di altre, e non si configura, pertanto, come una fede da coltivare, ma come una diretta e libera assunzione di responsabilità nel ragionare sul senso globale della propria vita.

METEMPSICOSI, TRASMIGRAZIONE, REINCARNAZIONEQuesti vocaboli sono dati come sinonimi, anche nei più comuni dizionari della lingua italiana, ma identici non sono. Vero è che risulta oltremodo difficile formulare per ognuno di essi una per-fetta definizione, sia per l'abitudine ad intercambiarli, sia per il loro utilizzo nell'occultismo che ne ha differenziato variamente il significato. Tendenzialmente si può considerare la metempsicosi come il pas-saggio di un "principio eterno" in corpi fisici dei tre regni della natura, come pianta, animale, uomo; si applica comunemente alle dottrine pitagoriche. La trasmigrazione è un termine di più ampia portata, frequentemente riferito alle dottrine orfiche ed orientali, con cui si intende il passaggio di elementi psichici dell'uomo dopo la sua morte in altro (o altri) essere umano. La reincarnazione è invece il termine più moderno e si riferisce, nell'accezione più stretta e più pubblicizzata, alla continuità dell'individuo, dovuta al passaggio dopo la morte di tutti i suoi elementi psichici in un nuovo corpo umano. E' con questo termine che la molteplicità delle vite è diventata un concetto famigliare

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in Occidente, aggregando via via credenze sempre più legate alla remunerazione o alla punizione di quanto compiuto nelle esistenze precedenti.Alla visione strettamente reincarnazionista si riallacciano le ricerche su testimonianze di vite già vissute, diventate usuali dal secolo scorso negli ambienti dello spiritismo, condotte da studiosi contemporanei che sottopongono le testimonianze alle opportune operazioni di verifica. Sembra consi-gliabile andare cauti con le memorie di vite passate, quandanche abbiano superato le verifiche più rigorose, perchè le potenzialità della mente sono ancora in larga parte sconosciute. Non è da considerarsi improbabile che una persona posta nelle adatte condi-zioni (come nell'ambito di un esperimento di regressione o per effetto dell'ambiente di nascita, come nel caso dell'India) possa "conoscere" vite che sono state già vissute; ma da questo non consegue necessariamente che tali vite siano state vissute dalla sua "anima". La non conoscenza dei limiti della mente e di quanto essa abbia immagazzinato, già avvenuto dalla notte dei tempi o an-cora da avvenire, rende imprudente considerare questi ricordi come veramente personali. Essi assumono un valore di indizio, quando non addirittura di prova, in Occidente perchè il loro carattere insolito suscita scalpore; ma così non accade nei paesi dove la trasmigrazione è un'idea globalmente accettata. Nei testi sacri indiani, come le Upanishad, il credo nella trasmigrazione del-l'anima da un corpo all'altro non dipende da fatti di memoria, ma semplicemente dalla convinzione che l'anima è indistruttibile. Da un altro punto di vista, queste ricerche di esistenze pre-cedenti possono essere l'effetto negativo della diffusione del-l'idea reincarnazionista in Occidente; infatti la ricerca su vite passate può trasformarsi in un'espressione narcisistica, in una costituzione di miti personali che consentono di sfuggire alla normalità insoddisfacente del quotidiano.La considerazione più importante da farsi è che la ricerca di me-morie di incarnazioni passate, per spiegare circostanze concrete o lati del carattere, si configura come una risposta ad una domanda non posta che invece è essenziale: che cosa ritorna in vita? Cercare memorie di una "propria" vita passata significa aver automaticamente accettata l'ipotesi che l'Io di oggi coincida con l'Io del passato e che porti con sè - sepolte in strati profondi

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della memoria- storie del tutto sue, o con un'altra parola diventata comune: il suo karma. Questo tipo di approccio alle vicende dell'anima, gradito alla mentalità occidentale gelosa del-l'individualità e restia a dissolverla, non è da ritenersi, però, l'unico o il più diffuso. Dal punto di vista generale della tra-smigrazione, infatti, il ritorno alla vita non riguarda forzatamente elementi personali dell'uomo, ma solo effetti delle azioni che vengono compiute; secondo questa visione l'uomo stesso sarebbe karma incarnato. Su questa sottile, ma fondamentale que-stione di "chi" si reincarna diremo meglio a proposito dell'In-duismo e del Buddismo; vi accenniamo qui per suggerire che nell'accostarsi all'idea della reincarnazione il primo compito da proporsi è identificare dei criteri che risuonino come verità alla propria intima ricerca di significato. Tanto meglio se tali criteri avranno il sostegno di testi ca-rismatici, o delle opinioni delle persone vicine, perchè questo ispirerà una rassicurante sensazione di unità con i propri simili, ma non a prezzo della rinuncia alla responsabilità per le proprie credenze e per il proprio destino spirituale, perchè non è da escludere che ciò che avverrà dopo la morte consisterà preci-samente in quello in cui si è avuto fede nel corso della vita. Le generazioni che ci hanno preceduto, dissodando il terreno del-l'inconsapevolezza in cui l'uomo era avvolto, hanno lasciato un giardino fiorito di tante tradizioni e credenze ove possiamo oggi addentrarci, confortati dal sentire che interrogarci sulla nostra umanità è il momento spirituale più bello, che ci distingue da altre pur meravigliose forme di vita.

L'ANIMA IN TERRA GRECAAnima significa vento, aria, spirito, soffio vitale, ed è come soffio vitale che la intesero le civiltà primitive in ogni parte della Terra, alcune dandole una sede interna, in qualche organo o nelle ossa, altre intendendola esterna, magari insediata nell'om-bra proiettata dal corpo. Principio vitale era considerata anche dai popoli antichi della Grecia; fino all'epoca omerica, l'anima aveva una sola funzione: abbandonare il corpo e con ciò determinarne la morte. Per il suo successivo destino Omero non nutriva grandi aspettative: essa confluiva nell'Ade e restava priva di contatti con il mondo

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vivente, tranne che con gli eroi che talvolta nell'Ade si introducevano fortunosamente per interrogarla. A quel tempo, gli uomini erano eroi o vili, buoni o cattivi, nobili o schiavi per volere degli dei; non era ancora sorto quel sentimento del merito o demerito personale originato da un concetto che informerà tutta la civiltà successiva del bacino del Mediterraneo: il senso di colpa. Fu la nascita delle città greche in sostituzione della civiltà dei palazzi, a creare nuovi rapporti sociali e a sottomettere il singolo al giudizio dei suoi simili. Nacque così il concetto di colpa personale che non fu senza influsso sul concetto di anima. Oppure possiamo dire che fu l'Anima ad influire sulle attività mentali, a risvegliare gli uomini e a manifestarsi come sede di valutazioni morali? Ciò che conta è che questa nuova concezione provocò una rivo-luzione e, circa sette secoli prima della nostra era, in Grecia il destino dopo la morte assunse linee più complesse. L'anima cominciò ad essere descritta come dimensione intermedia fra il basso livello degli animali e quello altissimo degli dei e le scuole di pensiero che maggiormente si affermarono proposero di-verse vie di uscita da questa condizione. Il movimento dionisiaco, originario di una zona "barbara", ossia esterna alla Grecia e situata nell'Asia minore, fu il primo a porre l'anima come soggetto di una visione iniziatica che si articolava di vita in vita; la liberazione da questo rivivere doveva avvenire "dal basso", con la sperimentazione da parte dell'uomo di una condizione ferina, selvaggia, inebriata e, pertanto, scevra dalle colpe abituali della normalità umana. Suc-cessivamente, al movimento dionisiaco si collegarono due correnti filosofico-religiose che, ugualmente ribadirono la trasmigrazione. Esse proponevano, però una via di uscita "verso l'alto", con la divinizzazione dell'anima e differivano fra loro nell'obiettivo sotteso alla catena delle vite. La scuola di Pitagora, il quale era essenzialmente uno sciamano, consisteva in una comunità iniziatica, maschile e femminile, le cui regole di vita erano condizionate dall'aspettazione di vite future; la promessa pitagorica era che, al termine delle espe-rienze in ogni genere di corpi, l'anima avrebbe acquisito co-noscenza e potere, diventando un demone o una divinità.

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La scuola che si richiamava ad Orfeo era formata da sacerdoti itineranti e definiva il corpo come un "carcere" per l'anima, che in esso veniva punita per le colpe di cui era macchiata. Lo scopo della trasmigrazione per gli orfici consisteva in una espiazione e la promessa per il futuro era, semplicemente, la purificazione dell'anima. E' importante sottolineare questa differenza di orizzonte tra i pitagorici e gli orfici, poichè il dilemma sullo scopo della reincarnazione, se sia apprendimento o espiazione, permane intatto nel presente e sembra rispondere ad un dualismo profondamente ra-dicato nella mente umana. C'è da chiedersi, comunque, da dove, secondo gli antichi greci, venisse agli uomini tanta malvagità. La risposta si trova ancora nel dionisismo; il mito racconta che i progenitori degli uomini, i Titani, uccisero, smembrarono e divorarono il corpo dell'innocente Dioniso, lasciando questa colpa come eredità per i posteri. L'inclinazione violenta degli esseri umani si spiegherebbe con questo crimine primordiale e causerebbe la necessità della trasmi-grazione dell'anima. L'idea di una colpa originaria è un mito universale; è oggetto di studio della Psicologia moderna che la rintraccia nella costituzione stessa dell'Io, ed è inglobato in molte religioni come dimostra la Genesi con la cacciata di Adamo dal Paradiso. Anche gli Assiro-Babilonesi, fondatori dell'astro-logia, sottolinearono il concetto di colpa, immaginando che, sciolti i legami col corpo, l'anima scendesse nel regno di divi-nità oscure per sottostare al giudizio sulle azioni compiute. Pertanto, tutte le civiltà dell'area mediterranea condivisero, portandola a varie conclusioni, l'idea che l'anima abbia una vita separata dal corpo; ovunque, progressivamente si sottolineò l'im-portanza della valutazione morale sul comportamento in vita, proprio in conseguenza del credere alla persistenza dell'anima oltre la durata corporale. Constatiamo, quindi, che sebbene non prioritaria l'idea della tra-smigrazione non era estranea alle radici della nostra civiltà; chi più autorevolmente ha dato voce a questa tendenza spirituale è Platone. Pur tenendo conto della vastità dei suoi scritti e delle variazioni del suo pensiero, questo frammento della Repubblica ha una grande forza suggestiva perchè enfatizza la partecipazione diretta dell'anima alla scelta della nuova vita e descrive questo

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momento decisivo con mirabile rispondenza ai meccanismi orientativi umani. [...] Anime dall'effimera esistenza corporea, incomincia per voi un altro periodo di generazione mortale, preludio a nuova morte. Non sarà un demone a scegliere voi, ma voi a scegliervi il demone" Dopo queste parole dell'araldo divino, Er, il narratore scelto dagli dei per vedere e riportare questi fatti, racconta che sulle anime vengono lanciate le "sorti", ovvero il turno per scegliere la vita futura. Ogni anima si affretta a raccogliere la sorte cadutale accanto che le dà il diritto di scegliere da un mucchio contenente ogni tipo di vita, animale e umana. Esistenze con tanta beltà, valore, ricchezza, o con una mescolanza di povertà e ricchezza, salute e malattia; vi erano gerarchie di vite [..] non c'erano però gerarchie di anime perchè l'anima sarebbe diventata necessariamente diversa a seconda della vita che sceglieva. L'araldo continua a dare istruzioni [...] Anche chi si presenterà per ultimo, purché scelga con senno e viva con regola, può disporre di una vita amabile, non cattiva. Il primo cerchi di scegliere con cura e l'ultimo non si scoraggi. A queste parole [...] colui che aveva avuto la prima sorte si era subito avanzato e aveva scelto la peggior tirannide. A questa scelta era stato spinto dall'insensatezza e dell'ingordigia, senza averne valutato abbastanza tutte le conseguenze. E così non s'era accorto che il fato racchiuso in quella scelta gli riservava la sorte di di-vorarsi i figli, e altri mali. Quando l'aveva esaminata a suo agio, si percoteva e si lamentava della scelta, senza tenere presenti le avvertenze dell'araldo divino. Non già incolpava se stesso dei mali, ma la sorte e i demoni, tutto insomma eccetto sè. Quest'anima incauta nella scelta proveniva da un'esistenza ben ordinata ed era inesperta di sofferenze, mentre altre, provenienti da vite più sofferte, non si lanciavano in scelte precipitose. Il risultato era che in genere si vedevano le anime permutare beni con mali e mali con beni, perchè la maggior parte sceglieva in ba-se alle abitudini contratte nella vita precedente [...] S'era avanzata poi a scegliere l'anima che era stata Ulisse, cui il caso aveva riservato l'ultima sorte; ridotta senza ambizioni dal ricordo dei precedenti travagli, se ne era andata a lungo in giro cercando la vita di un privato individuo schivo di ogni seccatura. E non senza pena l'aveva trovata, buttata in un canto e negletta

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dalle altre anime; al vederla aveva detto che si sarebbe comportata al medesimo modo anche se la sorte l'avesse designata per prima; e se l'era presa tutta contenta. A scelta effettuata, ogni anima ricevette per compagno il demone guardiano che le avrebbe fatto adempiere al destino scelto; poi, al calar della sera tutte le anime bevettero le acque del Lete e dalla memoria scomparve la nozione di tutto quanto avvenuto e deciso. [...] Poi s'erano addormentati, quando a mezzanotte era scoppiato un tuono e s'era prodotto un terremoto; d'improvviso chi di qua chi di là, eccoli portati in su a nascere, ratti filando come stelle cadente.

L'EGITTO E LA SAPIENZA ERMETICANel lungo periodo della civiltà egizia si è sviluppata la con-vinzione della persistenza dell'anima e di una superiore valu-tazione da subire dopo la morte. Nei miti di Osiride spicca, però, una tradizione trasmigratoria (che probabilmente diede origine alla classificazione gnostica degli uomini in "comuni" ed "elet-ti") secondo la quale, periodicamente, all'interno del genere umano rinascerebbe una sacra tribù di eroi con il compito di assi-stere ed elevare le condizioni materiali e spirituali della Vita sulla Terra. Il più efficace contributo egizio al pensiero della trasmigra-zione, si ha, però, tardivamente negli scritti di Ermete Tri-smegisto che tanto influenzarono l'epoca rinascimentale.Ecco un frammento che espone la trasmigrazione dell'anima come un destino (quasi) collettivo e che echeggia concezioni rin-tracciabili in India [...] Da una sola Anima dell'Universo derivarono tutte le anime. Queste anime hanno molti mutamenti, alcuni assumendo più fortunato stato, altre tutto il contrario... Non tutte le anime umane, solo le anime pie sono divine. Una volta separata dal corpo, e dopo aver lottato per raggiungere la pietà, che consiste nel riconoscer Dio e nel non fare del male a nessuno, una tale anima diviene tutta intelligenza. L'anima empia, co-munque, punisce se stessa nella ricerca di un corpo umano in cui entrare, giacché non altro corpo può ricevere l'anima umana; essa non può entrare nel corpo di un animale privo di ragione. La legge divina preserva l'anima da simile infamia... L'anima passa da forma a forma; e le dimore del suo pellegrinaggio sono molteplici. Tu deponi i tuoi corpi come vestimenti; e come vesti torni ad

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indossarli. Tu esisti da tempo, anima dell'uomo; anzi, tu esisti da sempre.

LA SORGENTE INDIANA: Induismo e Buddismo

Orientarsi nell'arcipelago delle tradizioni, delle osservanze e delle stratificate interpretazioni della filosofia religiosa del-l'India è opera riservata a specialisti e non abbiamo la pretesa di emularli. Sottolineiamo, però, che la gamma delle spiegazioni sulle vicende del principio spirituale dentro l'uomo è ben più vasta e complessa della generale convinzione occidentale che vuole tutti gli indiani credenti nella reincarnazione e nel karma. Cerchiamo di individuare i concetti chiave unificanti la mol-titudine di credenze. Prima di tutto l'esistenza in ogni uomo di un principio permanente che non è l'Io (non è, cioè, la persona che nasce, ha un nome, viene mossa da sentimenti e risentimenti e alla fine muore) bensì una misteriosa presenza immune dalle cir-costanze del tempo e dello spazio: l'anima individuale. Secondariamente, viene generalmente condiviso che tale principio permanente è identico all'Anima universale, ossia alla immota purezza della Coscienza cosmica. Terzo punto condiviso è che questa identità con l'Anima universale è del tutto ignota all'anima individuale. Da questa base comune, le varie scuole si differenziarono per spiegare le ragioni dell''"ignoranza" dell'anima e i suoi effetti. Vi furono gli assertori di un determinismo assoluto, secondo i quali l'uomo subirebbe senza via d'uscita un destino cieco a causa della natura stessa delle cose, del capriccio del caso, dell'azio-ne del tempo e altro ancora. Questi pensatori invitarono al-l'edonismo; o all'indifferenza esistenziale risultando, per lo meno, tiepidi sul problema etico e la condotta morale. La maggior parte delle scuole sostenne, invece, che, non conoscen-do la sua natura divina, l'anima lascia libertà all'Io di creare false rappresentazioni mentali e nutrire desideri che hanno il potere di intrappolarla nella dimensione materiale. L'anima trasmigra così di vita in vita incontrando gli effetti delle azio-ni delle vite passate, ossia il karma.Lo sviluppo di questo concetto rappresenta l'avvento della morale nella cultura induista, ed equivale alla transizione greca dalle

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credenze omeriche sull'anima a quelle dionisiache. Karma (o karman ) significa azione ed indica essenzialmente che gli effetti delle azioni buone o cattive conservano influenza nel tempo. Con l'idea del karma la vita assume un significato che va oltre le possibilità di conoscenza dell'uomo, il quale, però, interrogandosi sulla qualità dei suoi comportamenti diventa, in gradi o in modi diversi a seconda delle scuole religiose, par-tecipe della formazione del suo destino. I testi sacri sul karma introducono, pertanto, nell'India la que-stione della libertà morale, anche se nessuno ne dà una soddisfa-cente spiegazione definitiva; come può, infatti, l'uomo essere libero se alle sue spalle premono gli effetti del karma? Ma, il fatto di avanzare il principio dell'esistenza della libertà morale, permette all'Induismo di porre all'orizzonte una via di uscita dalla dolorosa catena delle vite. Ogni uomo, insegnarono la maggior parte delle scuole, nasce in una condizione predetermina-ta, ma dispone della libertà morale per disegnare il karma futuro a seconda dei comportamenti e delle decisioni della vita presente.Non sfuggirà che, nei fatti, questa concezione finisce per inglobare tutte le esperienze di sofferenza dell'uomo dando loro un carattere di fatalità; alcune tradizioni offrono una visione fortemente punitiva della trasmigrazione, che diventa una spie-gazione fatalistica delle disparità delle condizioni di vita fra gli esseri umani. In epoca più tarda, intorno al V secolo a.C., dall'alveo delle credenze induiste si staccò la predicazione di Budda e dalle sue parole, ma ancor più dalle sue reticenze, ebbe origine un grande movimento innovativo. Questa complessa dottrina si distinse mettendo in risalto l'incessante mutabilità di tutto l'esistente: non c'è niente che possieda un'esistenza sostanziale autonoma, né una materia eterna, né un'anima eterna, né un dio eterno. Esistono solo le Leggi universali, lo spazio vuoto e il Nirvana, parola con cui viene designato lo stato di assenza di tutti quei desideri che l'uomo prova a causa della dolorosa illusione di essere un'entità separata. In modo nettamente contrastante con la generalità delle tradizioni, il Buddismo insegna che ciò che si intende come "persona" non sarebbe la somma di un'anima e di un corpo, ma la risultante di vari livelli di incessanti combinazioni di atomi [simili concetti echeggiano nella fisica moderna]. Tutto ciò che

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esiste (o meglio: sembra esistere) sorge dalla combinazione di proprietà senza possessori, di condizioni senza soggetto spe-rimentante, di accadimenti senza un substrato su cui svilupparsi. Il concorso di questi elementi, nei livelli più grevi, sarebbe re-sponsabile della grande illusione che esistano entità materiali separate e dotate di una loro propria unità. Con la morte, che dissolve la coesione delle componenti spirituali e materiali, il flusso della coscienza illusoria alimentato dal karma persiste aggregando le componenti di un nuovo essere che, pur diverso dal precedente, ne continua la vita come erede delle sue azioni. Per il Buddismo, quindi, Il karma non punisce esseri - che non esistono più e neppure sono realmente esistiti - ma guida il dive-nire del mondo come un'esigenza di bilanciamento di tutte le azioni compiute nel mondo stesso. In altre parole la nascita degli esseri umani avviene perchè i resti psichici delle azioni compiute dagli esseri precedenti reclamano un altro corpo che dia loro espressione; l'arresto del processo di riversamento karmico è lo scopo da perseguire comprendendo l' illusorietà di ogni separatezza, affinché il karma possa estinguersi nella beatitudine del Nirvana. Queste concezioni, che non contemplano alcuna divinità creatrice e definiscono il mondo come appare ai sensi una semplice illusione, furono, e ancora sono, difficili da comprendere, cosicché presto nel Buddismo si formarono due tendenze destinate a divergere sempre più. Le loro denominazioni sono: la scuola del "Piccolo" Veicolo, che mette l'accento sulla liberazione individuale da ot-tenere con una vita ritirata dal mondo e l'aspirazione al (proprio) Nirvana, e la scuola del "Grande" Veicolo, che sotto-linea la salvezza di tutti gli esseri, da perseguire con la compassione e la carità.L'India è stata un grande laboratorio per i molteplici orien-tamenti della credenza nella trasmigrazione e ci permette di in-dividuare come possano ampiamente divergere gli effetti sociali e concreti di questa credenza. L'Induismo, pur pervaso dal grandioso concetto di ahimsa, riduttivamente tradotto come "non violenza", affiancava a tale mite regola di condotta la divisione in caste che, nei fatti, si configurava come una violenza alla dignità umana. La società tradizionale antica era divisa in gruppi sociali

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secondo l'attività della famiglia del nativo, diretta conseguenza del suo karma: dalla prima casta braminica, esentata da lavori materiali, alla quarta dei servi, assoggettata ai servizi per le caste superiori, seguita poi dalla sterminata massa degli "intoccabili", fuori casta. Limitando la libertà sociale, veniva limitata anche la libertà morale sulla quale avrebbe dovuto, invece, fondarsi il karma della vita futura. Il Buddismo, non enfatizzante il concetto di colpa ma quello di compassione, rifiutò fin dalle origini la divisione sociale in caste separate. La tradizione narra che il re Ashok, prima persecutore e poi convertito al Buddismo, ripudiò il ricorso alla guerra, vietò i sacrifici di esseri viventi, costruì case di acco-glienza e ospedali per uomini e per animali, scavò pozzi e piantò alberi ombrosi per i pellegrini. L'accento sulla compassione sembra rendere più mobile ed evolutiva la società, promuovendo lo spirito di servizio dei singoli e togliendo al karma le valenze persecutorie che non di rado tende ad assumere.

LE "VIE " CINESILa cultura cinese si è caratterizzata fin dalle origini come molto attenta al ruolo dell'individuo di fronte alla società; più che alle tematiche interiori ha dato importanza a quelle esteriori, lasciando l'uomo immune da quel senso di colpa che ha cara-tterizzato la società greca classica e quelle giudaico-cristiane. L'uomo cinese provava "vergogna" e non colpa ogni volta che il suo comportamento lo rendeva passibile del rimprovero da parte dei suoi simili. Dal magma dell'Universismo cinese nel VI sec. A.C. emersero due filoni. Il Confucianesimo, che divenne una vera e propria filosofia di stato, considerava specifico compito morale dell'uomo sviluppare il sentimento dell'Ordine Universale e poneva l'accento sulla morte come momento di interesse sociale, promuovendo una grande e duratura tradizione di riti funebri. Il culto degli antenati si fondava sulla convinzione che l'anima persistesse dopo la morte del corpo e che entrambi avessero come comune luogo di destinazio-ne la dimensione sotterranea: il corpo per tornare alla sua matrice e l'anima per ricongiungersi agli dei della Terra; ma per alcune correnti la sopravvivenza dell'anima costituiva una

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semplice credenza di conforto per i vivi. Le credenze popolari, a fianco della religione ufficiale, contemplavano la possibilità che sporadicamente le anime dei trapassati potessero tornare in vita assumendo i corpi di orsi e di serpenti. L'altro filone fu il Taoismo che affermava essere l'Ordine Uni-versale una realtà concreta, fonte di vita per tutti gli esseri attraverso un'armonia dei contrari, sebbene indefinibile, o definibile come: Vuoto o Nulla. L'osservanza delle regole di vita taoiste proponeva una via mistica ed ascetica, avente lo scopo di dare l'immortalità all'anima personale attraverso il metodo della quiete, dello svuotamento del cuore e dello spirito da ogni sentimento particolare, al fine di raggiungere l'estasi, ossia l'identificazione con l'Ordine universale. Alle credenze autoctone universiste si affiancarono visioni penetrate dall'esterno; forse intorno I secolo d.C. i monaci itineranti indiani approdarono in Cina, trovando il terreno prepa-rato dai concetti mistici taoisti e, nonostante le successive fre-quenti persecuzioni, la loro filosofia provocò una rivoluzione delle credenze. Essi introdussero i concetti del tutto nuovi della trasmigrazione e della legge morale del karma che, intrecciandosi con i sentimenti popolari locali, diedero origine a minuziose regole di rinascita in conseguenza dei vari tipi di peccato: per l'usura la rinascita come asino, cammello o pecore da tosare, per l'adulterio la rinascita come anatra; invece, per una condotta ossequiente alla morale comunemente condivisa, la rinascita in una nuova vita lunga e felice. Nonostante questi aspetti folcloristici ed integralisti, l'idea di poter rinascere in corpi umani ebbe ampia diffusione presso le popolazioni cinesi e vari riti per pro-piziare alle anime defunte una buona rinascita divennero ogni anno il centro di una grande festa popolare della morte e della reincarnazione.

EBRAISMO E CRISTIANESIMOLa Bibbia pone costantemente l'accento sulla potenza creatrice di Dio raffigurato in forma personale, senza nulla in comune con la visione impersonale di un Tutto onniaccogliente, o Anima universale caratteristica delle concezioni orientali. L'uomo è composto di anima e di corpo ed è creato da Dio, pertanto né l'Ebraismo né le religioni derivate si soffermano sulla condi-

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zione dell'anima prima della nascita. Una sua eventuale pre-esi-stenza in Dio potrebbe non discordare con le dottrine bibliche che, però, esplicitamente non la sostengono. Viceversa, l'Ebraismo molto si interrogò sulla condizione umana e sulla sofferenza, specialmente quando essa colpisca uomini giusti e obbedienti al Signore. Le speculazioni sul problema del dolore umano trovano la più alta espressione biblica nel Libro di Giobbe, che si conclude con il riconoscimento della umana debolezza e del dovere dell'uomo di sottomettersi totalmente alla volontà divina, per pacificarsi col proprio dolore e ricevere da Dio nuove e più grandi benedizioni materiali. Anche sulle vicende dell'anima dopo la morte, la religione uf-ficiale ebraica si è scarsamente pronunciata, ma nelle credenze popolari era presente la convinzione che essa sostasse in una spe-cie di terra dell'oblio. Sottolineando soprattutto lo stretto rap-porto dell'anima col corpo, l'Antico Testamento accoglie, invece, la credenza nella resurrezione del corpo, come una prospettiva generale e realizzabile alla fine dei tempi. Similmente il Cri-stianesimo accetta l'idea della resurrezione finale dell'uomo po-nendola, però, come diretta conseguenza dell'evento centrale, e decisivo per la salvezza dell'anima, costituito dall'avvenuta resurrezione di Cristo. A fianco delle forme ufficiali di queste due religioni, sono state portate avanti speculazioni mistiche contemplanti in qualche caso l'idea della trasmigrazione. Nello Zohar, che è il nucleo della Cabala, si prospetta una riunione delle anime nel divino, allorché esse abbiano attraversato le vite necessarie per maturare tutte le perfezioni in esse seminate fin all'origine. Le sette gnostiche, alcune apparentate al Cristianesimo e considerate sue derivazioni eretiche, nelle loro speculazioni pervennero talvolta a concezioni reincarnazioniste simili a quelle indiane; generalmente, però, l'ambito gnostico sottolineò con forza l'effetto salvifico della conoscenza, ponendo l'accento sulla rivelazione divina destinata a pochi eletti, salvi per natura, e preclusa agli altri uomini. Non mancarono, inoltre, Padri della Chiesa che si interrogarono sulla preesistenza dell'anima, talvolta affrontando apertamente l'idea della trasmigrazione. Il II Concilio di Costantinopoli nel 553 intervenne con un'anatema, scomunicando i sostenitori della preesistenza dell'anima e della sua reintegrazione finale in Dio;

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gli studiosi moderni avanzano dubbi sulla effettiva conoscenza di questo anatema da parte del Papa, ma è innegabile che il Cristia-nesimo, abbandonando il sincretismo degli inizi, divenne col tempo sempre più dominato dalle alte gerarchie del clero concordemente avverse ad ogni ipotesi di trasmigrazione dell'anima.

UN "ERETICO" INGENUO ED IRRIDUCIBILE

Il giudizio su Giordano Bruno come uomo è controverso, ma del pensatore tutti sono concordi nel sottolineare il carisma e la carica innovativa. La sua filosofia si è sviluppata nella seconda metà del 1500, avendo sullo sfondo, da una parte la rivoluzione copernicana che riconosceva il Sole e non più la Terra come centro intorno al quale ruotano i pianeti, e, dall'altra la Riforma protestante che si riprometteva un distacco dalle prassi mondane della Chiesa e dalla sua interpretazione delle Sacre Scritture. La ricerca di nuovi orizzonti era il filo conduttore del pensiero di Bruno che affrontava nelle sue formulazioni più elevate l'idea della molteplicità dei mondi, dell'Anima Universale il cui Intelletto muove la materia dal di dentro e che, come "fabbro del mondo", dall'interno del seme fabbrica ogni corpo. Bruno celebrava, quindi, il carattere divino della Natura e intendeva la divinità come Uno, che tutto comprende, avvicinandosi, dunque, a Pitagora e all'ermetismo e non rifiutando la possibilità di trasmigrazione delle anime, sulla quale egli si interrogava e che probabilmente, al di là dello stimolo intellettuale, gli dava anche forza personale nell'ultima parte del suo destino travagliato. Troppo libero e fuori dagli schemi per venir tollerato dalla Chiesa coinvolta da uno storico periodo di difficoltà, troppo malaccorto nelle relazioni sociali della sua vita di esule pelle-grino, troppo ingenuo e illuso per dubitare che, spiegando diffusamente le sue idee, avrebbe dissolto l'accusa di disprezzo per la religione, Bruno visse gli ultimi dieci anni della sua vita confinato nelle prigioni romane. "Accolgo la sentenza con paura minore di quella che provate voi nel comunicarmela" disse ai giudici che lo condannarono e con lo stesso sprezzante coraggio affrontò il rogo nel febbraio del 1600. Questa è una delle sue risposte ai giudici, nella fase veneziana del processo, e documen-

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ta un'umanissimo atteggiamento problematico sulla reincarnazione; una visione complessa, possibilista e dubitativa delle capacità umane di pervenire alla soluzione, che non è lontana dall'essere, forse, l'atteggiamento più razionale che sia dato tenere. [...] Ho sostenuto e sostengo che le anime sono immortali.. Cattolicamente parlando, io credo, che le anime non passino da un corpo all'altro, ma vadano in paradiso, in purgatorio o in inferno. Ragionando però col lume naturale, e parlando da filosofo, ho considerato che l'anima non può sussistere senza il corpo, eppure non è un corpo; quindi può alla stessa guisa passare da un corpo all'altro. Il che se non è vero, pare almeno verisimile l'opinione di Pitagora...[...]

UN'AMBASCIATRICE DALL'ORIENTE La parola teosofia significa conoscenza di Dio e si applica a tutti i mezzi che possono permettere il contatto con il divino e le sue rivelazioni. Tutta la storia del pensiero è percorsa da correnti di speculazione teosofica; abbiamo citato nel nostro percorso Pitagora e gli Orfici, gli gnostici e gli ermetici, Platone e Giordano Bruno. Tutti gli ambienti della speculazione teosofica condividono l'enfasi sull'unione mistica con Dio, intravedono una dimensione esoterica dei testi sacri, anche dei Vangeli, velata negli insegnamenti divulgati alla generalità degli uomini, nonché la possibilità di esperienze straordinarie, occulte o, con dizione moderna, parapsicologiche. Dal 1875 la parola "teosofia" designa correntemente anche il complesso di credenze raccolte, amalgamate e diffuse da Helena Blavatsky, un'intraprendente personalità russa (fra le sue esperienze sembra esserci anche la partecipazione alle imprese garibaldine) che a lungo soggiornò in India. I principi che essa pose come base della sua Teosofia, che non nacque come un nuovo credo, ma come diffusione di cognizioni segrete note agli iniziati dall'antichità, sono essenzialmente tre. L'onnipresente, eterno, sconfinato Principio Divino che trascende le più eccelse capacità di formulazione della mente umana. L'eternità dell'Universo, che è ciclicamente soggetto a fasi di manifestazione e di scomparsa. La fondamentale identità di tutte le anime con l'Anima universale e l'inevitabile pellegrinaggio di

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ogni anima nel ciclo delle reincarnazioni secondo le cause create dal karma; all'origine di questa peregrinazione vi sarebbe la fon-damentale condizione non evoluta dell'anima che con la trasmigrazione può progredire verso la conoscenza di quei piani, non materiali, entro cui l'Universo si evolve. Pertanto, la personalità umana non sarebbe che un vestito per coprire un'in-dividualità reale, che permane nelle varie vite e soffre, at-traverso le varie personalità, per i suoi peccati.La fondazione della Società Teosofica diffuse negli Stati Uniti questi concetti filosofico-religiosi e rese popolare l'idea di karma, estesasi poi a tutti i paesi occidentali. Sebbene i seguaci non fossero, né sono oggi, enormemente numerosi, la Società svolse un grande ruolo culturale mettendo a confronto la cultura illuminista e cristiana con quella del mondo induista e buddista, introducendo, inoltre, nuovi, sebbene non sempre chiari, criteri di riflessione. La Blavatsky aveva ben presente il disagio delle società indu-strializzate dell'Occidente che stavano cancellando antichi ritmi e modi di vita, stratificando nuovi tipi di emarginazioni e di in-giustizie sociali. Questo frammento della sua Dottrina Segreta avanza una spiegazione alle disparità del mondo e, senza nominarla, risente molto più della concezione indù delle caste che della fondamentale illusorietà del mondo, propria del buddismo. [...] Karma è una parola dai molti significati [...] Come sinonimo di "colpa" indica un'azione compiuta per raggiungere l'oggetto del desiderio terreno, e quindi egoistica, che non può non essere dannosa per qualcun altro. Il karma è "azione" [...] è "effetto" di un'azione eseguita egoisticamente, dal momento che la grande legge dell'armonia è subordinata all'altruismo. [...] è solo questa dottrina, io sostengo, che può spiegare il misterioso problema di Dio e del Maligno e riconciliare l'uomo con la terribile ed evidente ingiustizia della vita. [...] Per questo, quando qualcuno, ignaro della nobile dottrina, si guarda intorno e vede le ingiustizie e le diseguaglianze dovute alla nascita e alla fortuna [...] gli onori tributati agli stolti e ai dissoluti [...] mentre il loro fratello più vicino, con tutta la sua intelligenza e le sue nobili virtù, di gran lunga più meritevole, è dilaniato dal bisogno e dalla mancanza di comprensione [..] è proprio quella benedetta conoscenza del Karma l'unica cosa che gli può impedire

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di maledire la vita e gli uomini...In altra parte dei suoi scritti la Blavatsky chiarisce come la sua Teosofia contempli una dottrina di punizione severa, basata sul-l'assoluta giustizia perchè nessuna azione, e neppure un solo pensiero colpevole, restano impuniti; anzi, il pensiero sarà giudicato assai più severamente dell'azione, avendo esso molte più possibilità di produrre risultati negativi di un qualsiasi gesto materiale. Fra i contributi indiani al pensiero della Blavatsky, compare anche l'astrologia applicata all'indagine sull'anima; solo dopo l'affermazione della Teosofia in Occidente si sviluppa un'astro-logia detta "karmica". Fin dalle sue origini mediterranee l'a-strologia si era sempre occupata più della vita pratica dell'uomo che degli aspetti trascendenti; talvolta si era accompagnata alla magia, all'esoterismo, specie di derivazione egizia, ma di astrologia del karma si può parlare compiutamente solo con la diffusione della Teosofia. Avendo avuto origine nell'ambito teosofico, derivato da concezioni induiste, l'astrologia karmica porta non di rado un'impronta cupa o punitiva, etichettatrice, invece che suggeritrice di riflessioni. A questo atteggiamento, anticipiamo, non aderisce il contenuto di questo libro.

UN SALTO NELLA LUCEDissodato dalla Società Teosofica il duro terreno dell'indif-ferenza occidentale per la possibilità di un "passato" dell'anima, l'interesse per le dottrine orientali ha incentivato la traduzione di vari testi antichi. Il Bardo Thotrol o Libro Tibetano dei Morti è un'antico insegnamento iniziatico per abbandonare il ciclo della rinascita ed unisce le più antiche concezioni tibetane con quelle, successive, del Buddismo. Il titolo è ingannevole perchè, prima che di morte, il libro trat-ta della vita, cioè degli stati psicologici che si ripresentano in ogni momento come condizioni che dominano l'uomo e lo tengono in balia del karma. Il libro incoraggia a riconoscere questi stati emotivi e a dominarli perchè altro non sono che proiezioni della mente. L'insegnamento si fonda completamente sulla necessità di liberare la mente dalla sua più tenace illusione: l'esistenza di realtà separate, al fine di portarla a riconoscere come ogni cosa

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abbia origine nelle sue proiezioni. Tutto questo perchè al momento della morte gli stati psicologici del karma si presentano con maggior forza e spingono ad una nuova incarnazione. La mente deve giungere alla crisi della morte allenata a riconoscere le sue proiezioni come prive di realtà. Contemporaneamente a queste proiezioni, nel trapasso i si manifesta la luce sconfinata della Mente pura e vuota di ogni proiezione. Questa è la vera realtà e la coscienza dell'uomo deve riconoscerla immediatamente ed immergersi in essa. Da questo insegnamento consegue che si reincarnano coloro che non padroneggiano l'attività mentale e lasciano esplodere la paura della dissoluzione o tutti i desideri connessi all'esistenza cor-porea. Nell'intervallo fra vita e morte, l'uomo, dunque, decide il destino futuro: se non teme la sconfinata luce e vi confluisce, esce dalla ruota delle reincarnazioni, se si lascia afferrare dalle proiezioni karmiche rientra in una nuova vita terrena. Ma anche il grado di immedesimazione nelle illusioni della mente è importante, perchè determina il genere della nuova esistenza: quanto più il morente riuscirà a resistere alle sue proiezioni, tanto più avrà la possibilità di scegliere un'esistenza meno do-lorosa o comportante più ampie possibilità di evoluzione spirituale. Su questo controllo esercitato sull'impulso a reincarnarsi si basa il lamaismo tibetano.Ogni vita, concludendosi con il bardo della morte e con la possibilità di scelta in esso implicita, dà, secondo gli inse-gnamenti del Bardo Thotrol, la possibilità della liberazione, a somiglianza del Cristianesimo che, col pentimento finale, dà all'uomo l'estrema possibilità di salvare l'anima dalla dannazione eterna. Risolversi all'immersione, quindi alla dissoluzione di sè, nella luce sconfinata della Mente vuota è molto difficile per la mente umana abituata ai confini del corpo; lo stato supremo in bilico fra la liberazione definitiva e la paura della liberazione viene mirabilmente descritto da Aldous Huxley nel romanzo Il tempo si deve fermare. [...] La luminosità si avvicinava, si faceva più intensa. Egli divenne una parte della beatitudine, divenne una stessa cosa con il silenzio e con la bellezza. Per sempre, per sempre.Ma con la partecipazione alla bellezza si accompagnò la parte-

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cipazione alla conoscenza. E improvvisamente egli riconobbe quei frammenti riacquistati del suo io per quello che essi vergognosamente erano: li riconobbe per semplici grumi ed elementi disintegranti, per mere assenze di luce, per mere privazioni destituite di ogni trasparenza, per un nulla che doveva essere annientato, doveva essere sottoposto a quella forza incandescente, considerato in tutta la sua bruttura alla luce di quel silenzio illuminante, considerato e capito e quindi ripudiato, annientato per far luogo alla bellezza, alla conoscenza, alla beatitudine. [...] Bruscamente, quasi violentemente, la bellezza della luce e la sofferenza di partecipare alla conoscenza furono intensificati oltre i limiti della possibilità. Ma nello stesso istante egli si rese conto di poter distrarre la sua attenzione, di potersi rifiutare a quella partecipazione. Deliberatamente, limitò la sua consapevolezza....

UN PENSATORE SCETTICO E LEALECarl Gustav Jung è indiscutibilmente la personalità che ha mag-giormente influito sulla conoscenza del funzionamento della psiche. Avendo evitato di intrappolare la Psicologia nel livello fisiologico, ne ha fatto una scienza iniziatica, oltreché un'effi-cace psicoterapia. Nutriva una profonda e costante ammirazione per la saggezza orientale e sappiamo da una sua esplicita affermazione che dal Libro Tibetano dei Morti Jung ha tratto molte cognizioni, inco-raggiamenti e intuizioni. Lo definì anche un libro di grande umanità e di profonda penetrazione dei misteri della psiche. Non possiamo quindi supporre in lui un pensatore prevenuto, al contrario, egli era un leale estimatore del pensiero orientale; pertanto possiamo accogliere come utile incitamento alla riflessione le sue argomentazioni sulla reincarnazione, scritte a commento psicologico del Libro tibetano dei Morti: [..] L'idea orientale del karma è una specie di teoria psichica dell'ereditarietà, basata sull'ipotesi della reincarnazione, cioè in ultima analisi della sovratemporalità della psiche. Né il nostro sapere Né la nostra ragione possono accordarsi con questo modo di vedere che contiene per noi troppi se e troppi ma. Anzitutto, quel che sappiano di una possibile sopravvivenza della psiche individuale oltre la morte è desolatamente scarso, tanto

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scarso che non è nemmeno possibile determinare come si potrebbe dimostrare qualcosa in proposito. Inoltre sappiamo fin troppo bene che dimostrare questo è, per motivi gnoseologici, altrettanto impossibile quanto dimostrare Dio. Possiamo accettare pruden-temente il concetto di karma solo in quanto esso è in generale compreso come ereditarietà psichica nel senso più ampio della parola. C'è un'ereditarietà psichica, cioè eredità di peculiarità psichiche come disposizione alle malattie, tratti del carattere, talenti ecc.... Si tratta di fenomeni vitali essenziali che agiscono soprattutto psichicamente, come vi sono anche caratteristiche ereditarie che agiscono soprattutto fi-siologicamente, cioè fisicamente.Sono parole giustamente prudenti perchè provengono da un maestro che non ha mai cessato di mettere in guardia dai pericoli di frettolose giustapposizioni della mentalità occidentale e orientale. Inoltre Jung era un medico, cioè uno scienziato dedito alla ricerca di spiegazioni rigorose. Tuttavia, come scrisse nella prefazione dell'edizione tedesca dell'I Ching, nutriva anche questa generale convinzione [...] L'irrazionale pienezza della vita mi ha insegnato a non scartare mai nulla, neanche quello che urta contro tutte le nostre teorie (ho quanto effimere!) o sembra per ora inspiegabile. Questo ci turba, né siamo mai del tutto sicuri che la bussola indichi la direzione giusta; ma a nessuna scoperta si può giungere nella certezza, nella sicurezza e nella tranquillità.Con queste premesse, prendendo le proprie decisioni coraggio-samente, senza lusingarsi di aver raggiunto la pietra miliare della Verità, si può pensare alla possibilità della Reincarnazione come ad un allargamento della base su cui poggia la concezione globale dell'essere umano. Il che potrebbe costituire una svolta culturale opportuna.Abbiamo visto, infatti, che alle radici della civiltà occidentale esiste la credenza nella trasmigrazione e che questa credenza è stata bloccata, spiritualmente e culturalmente, dalle religioni testamentarie. Sappiamo bene che nulla scompare dalla psiche, semplicemente si inabissa. La convinzione di poter rivivere, esclusa dalla coscienza occidentale, potrebbe essersi alleata con forze collettive oscure, soprattutto con il lato spaventevole della morte, e rendere più aggressivi la

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supremazia ed il senso di onnipotenza della nostra civiltà.

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i. Bar-do sta per "tra due (esistenze)", o comunque per "intervallo" fra uno stato e quello successivo.

CAP. 2 ATTEGGIAMENTI CONTEMPORANEI CHE COSA PENSATE DELLA REINCARNAZIONE?Nel corso dei numerosi incontri con il pubblico, composto sempre da persone di vario orientamento, avvenuti in questi anni abbiamo

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affrontato la questione reincarnazionista presentandola, come in questa sede, in veste di proposta di riflessione. Abbiamo potuto raccogliere così i sentimenti più diffusi fra coloro che a questa ipotesi sono inclini a concedere credito.In apertura del dibattito, la domanda che frequentemente abbiamo posto al pubblico è stata se la reincarnazione possa essere considerata, oggi, una teoria per illudersi o per progredire. La convinzione espressa dai presenti è stata nella quasi generalità dei casi la seconda; e questo suggerisce due considerazioni. Appare evidente che questa ipotesi mobilita atteggiamenti di stampo positivo, di speranza, di desiderio di automiglioramento, che probabilmente rivelano bisogni spirituali non soddisfatti dal-la vita, dall'educazione, dalla cultura corrente e dal vissuto contemporaneo delle grandi religioni occidentali. D'altro canto, però, questa convinzione di progresso spirituale acquisibile attraverso l'ipotesi reincarnazionista può rivelare una inconsapevolezza del rischio di essere una pura evasione in-tellettuale; come quando la si affronta superficialmente, con le casuali o falsate rappresentazioni che ne spesso ne danno i Media. Come giustamente rilevava la Blavatsky, i pensieri possono essere anche più efficaci delle azioni, pertanto un pensiero evasivo, ludico, superficiale può avere effetti non positivi e non auspicabili. L'altra domanda qualificante rispetto alla reincarnazione che abi-tualmente abbiamo posto al pubblico è relativa a "chi" o "che cosa" si reincarna. In tutti i casi la risposta è stata:l'anima individuale, ossia un principio che porta con sè il suo personale movente reincarnazionista e il suo karma. Nondimeno questa concezione non ha mai creato conflitto con un'altra convinzione risultata abbastanza generale: la possibilità di un karma che unisce alla famiglia o ad altre persone, oppure (ma con maggiore esitazione) ad un gruppo più vasto, come i connazionali o i coetanei.Il convincimento che a reincarnarsi sia un principio individuale può indicare un'assunzione di responsabilità oppure, in negativo un ripiegamento su se stessi, ma non tanto forte da non ammettere che il destino personale sia intrecciato con quello di altri. E' risultata raffigurata, quindi, la condizione generalmente vissuta nella società italiana che dà valore all'individuo, ma conserva valore ai legami famigliari e avverte- seppure in misura

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limitata - l'influenza delle condizioni globali ambientali. Infine, abbiamo sempre cercato di ricondurre la discussione sull'aspetto qualificante della reincarnazione, ovvero sulle sue presumibili motivazioni. Non disponiamo di un'indagine docu-mentata, ma solo di esperienze dirette, non strutturate con la scelta di campioni di persone, quindi non pretendiamo di quan-tificare la frequenza delle risposte. Esse, comunque, si sono articolate su due posizioni molto nette: l'espiazione e l'ap-prendimento, che evidenziano nel linguaggio astrologico un'im-pronta "saturniana" e una "gioviana" entro la quale tende di massima a suddividersi il pubblico.L'incarnazione per motivi di espiazione ci ha lasciato l'indu-bitabile impressione di essere sempre la prima e la più fre-quentemente dichiarata. Il movente inconscio di questo rigoroso atteggiamento può risiedere, non tanto in una scadente autova-lutazione, quanto nel già ricordato senso di colpa primordiale, ripetuto da vari miti e collegabile alla lacerazione dell'unità del mondo e di Dio; di questa lacerazione il mondo sopporterebbe ancora il castigo. Questo livello archetipico che accomuna l'umanità, si riepiloga nella formazione originale della coscienza che emerge a fatica dall'inconscio, con un senso di perdita dell'unità. Cosicché l'essere nel mondo viene vissuto con un senso di mancanza dolorosa di una dimensione più vasta. Forse, anche come condizione peregrina, dopo la cacciata da un paradiso senza pericoli, comunque venga configurato questo paradiso. Su questa posizione psicologica trova facile presa la letteratura karmica nelle sue formulazioni più rigidamente punitive. L'incarnazione per motivi di apprendimento compare abitualmente come seconda risposta ed evidenzia, invece, l'aspetto "eroico" della natura umana. Ovvero, nello sviluppo della coscienza si nota che allo stadio inerme e "punito" dell'Io che si sente colpevole, segue la fase del rovesciamento e della lotta contro le potenze minaccianti: i draghi delle fiabe o le figure "cattive" di dei, genitori, re e maestri. Questa posizione psicologica si stacca dal primitivo dolore attraverso, o per, il miglioramento dell'Io: per acquisire una maestria o una conoscenza che salvi e riscatti dal-l'instabile condizione umana. A tale atteggiamento già si collegavano le antiche teorie gnostiche della conoscenza come possibilità di salvezza, e le visioni esoteriche che intravedono livelli occulti della realtà, la cui scoperta permette crescita e

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potere. Non è fuori luogo dire, dunque, che ancora modernamente sussiste la divaricazione sorta allorché, in Grecia, si pose l'anima come soggetto di evoluzione: l'espiazione orfica nel carcere del corpo e la ricerca pitagorica del potere sciamanico. Evidentemente en-trambe le posizioni hanno per noi, discendenti di quella cultura, una fondamentale giustezza e rispondenza a bisogni profondi del collettivo; di entrambe probabilmente è saggio sfrondare le varianti estreme, evitare le irriducibili durezze della certezza, e comprendere che possono confluire l'una nell'altra. L'apprendi-mento può talvolta avvenire attraverso l'espiazione di errori, il che è come dire che qualunque punizione meritata è fonte di ap-prendimento.Sono emerse saltuariamente dal pubblico anche altre spiegazioni sui moventi della reincarnazione. Frequente è la considerazione, allineata alle teorie della Teosofia, che la reincarnazione (puni-tiva) si serva delle disparità di condizioni esistenziali e sociali per provocare la purificazione dell'anima; il che è un concetto da mitigare con quello della solidarietà karmica, perchè all'estremo limite conduce all'indifferenza sociale, come abbiamo visto nell'Induismo con la costituzione delle caste. Si sono espresse anche persone convinte che il karma possa avere una funzione solidale, espiativa delle colpe altrui; questa visione "nettuniana" poetica e sacrificale, riecheggia il sa-crificio di Cristo per la salvezza degli uomini, pertanto rap-presenta anch'essa un motivo antico della nostra civiltà, sof-focato dalla vernice egotistica delle dinamiche sociali con-temporanee. Il sacrificio di sè per la salvazione di tutti è stato, lo dimostra la diffusione del Cristianesimo, una grande innovazione per la natura umana; considerato da un punto di vista profano il sacrificio è consistito in un passo ulteriore, o una variante, della figura dell'Eroe. Inoltre, giova ricordare che anche nel Buddismo del Grande Veicolo la compassione è elevata al rango della sapienza e vi si insegna che esseri umani evoluti, chiamati Bodhisattva, dopo aver raggiunto l'illuminazione, ritar-dano l'ingresso nel Nirvana per dedicarsi all'evoluzione degli al-tri esseri. Questa variante "ampia" delle ragioni del karma che alcuni cominciano a prendere in considerazione potrebbe, in negativo, non essere esente da sfumature masochistiche o da tendenze assolutorie

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per le proprie imperfezioni, ma, tenuta nella giusta considerazione come una delle tante ipotesi possibili, può eserci-tare un correttivo per la durezza del karma ancora troppo spesso inteso come indefettibile legge di espiazione che avviluppa e isola l'uomo in una dimensione punitiva.

INTENZIONIAbbiamo ricordato le credenze degli antichi, riconosciuto il ruolo meritorio della Teosofia nell'incitare l'Occidente a ragionare sulla reincarnazione e preso atto di diffusi sentimenti che oggi suscita l'idea della possibilità di reincarnarsi. Ora, nella Parte seconda, ci rivolgeremo all'astrologia in quanto strumento di indagine per individuare possibili disposizioni karmiche della propria vita. E' opportuno darci una base chiara circa le informazioni che di volta in volta cercheremo nel tema natale. Il lettore, per parte sua, dovrebbe rispondere alle essenziali questioni suscitate a livello teorico dall'idea reincarnazionista: che cosa si reincarna e per quale esigenza ciò può aver luogo. Da parte nostra, similmente, ci accingiamo ad esporre entro quale visione teorica si collocano le spiegazioni e le interpretazioni astrologiche, essendo, ovviamente, impossibile trattare un argomento senza possedere un punto di vista; ed avendo, inoltre, la volontà di tramettere solo messaggi palesi.La visione teorica che proponiamo della Reincarnazione fa ricorso a più fonti - fra quelle precedentemente illustrate - perchè, come abbiamo la convinzione che l'opinione personale in questa materia sia sovrana per la coscienza individuale, allo stesso modo crediamo che nessun singolo e nessuna tradizione possano pervenire alla definitiva verità sulla reincarnazione e il karma.Designiamo come "anima" il principio spirituale che si reincarna perchè questa dizione ne sottolinea le capacità di valutazione morale. Nel rispetto delle convinzioni alle radici della nostra civiltà, intendiamo l'anima in continuità con vite precedenti, ma, come nelle tradizioni asiatiche, non riteniamo che essa emerga da una colpa commessa, bensì da una ignoranza della sua vera e divina natura. Tale ignoranza, sperimentata come una colpa, sospinge ad una progressiva evoluzione verso la comprensione - anche - attraverso esistenze terrene, assimilabili a scene diverse di una lunga storia, in tempi e luoghi differenti del mondo, che intrat-

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tiene nessi karmici con altre anime e con l'umanità nel suo complesso.In questa storia evolutiva, solo illusoriamente l'anima è sola. Come nel Buddismo, crediamo non sia possibile una salvezza esclu-sivamente individuale; o meglio, temiamo che tale salvezza indivi-duale consista in una forma di ignoranza dell'Uno in cui tutte le anime esistono. In sintonia con gli insegnamenti del Libro Tibetano dei Morti, riteniamo che la liberazione dell'anima dal ciclo delle rein-carnazioni possa avvenire in qualsiasi vita, maggiormente se essa è vissuta con la volontà di abituarsi a governare i desideri; crediamo, comunque, che maggiore sarà l'autodominio acquisito, maggiore sarà la possibilità di rinascere entro condizioni moral-mente più evolute. Anche per l'influsso del mito platonico, riteniamo che nessuna esistenza gravemente difficile a livello fisico, materiale, morale possa essere giudicata il riflesso di altrettanta colpevolezza passata; più probabilmente essa consiste nel frutto di un esa-cerbato e ingovernato desiderio, alla conclusione della vita precedente, di ridare un corpo e una vicenda qualsiasi all'anima. In sintonia con quanto alcuni cominciano a percepire, riteniamo possibile che molte vite dolorose rivelino sacrifici di anime che accettano sofferenze finalizzate a favorire l'evoluzione di altri. Infine, riteniamo che nella vita non tutto stratifichi karma, ma solo gli atti che coinvolgono veramente le scelte morali.Tutte queste concezioni, beninteso se si accetta il principio che ogni cultura abbia qualcosa da insegnare alle altre, possono essere compatibili con gli orientamenti personali che seriamente e flessibilmente considerino l'ipotesi reincarnazionista. Per le considerazioni astrologiche dei prossimi capitoli relative al passato karmico, sottolineiamo che daremo i "significati" che gli astri natali suggeriscono, perchè di significati, appunto, si occupa l'Astrologia. Non si troveranno circostanze concrete e caratteristiche - sesso, aspetto fisico, professione, peccati commessi- di vite passate, perchè riteniamo che questo tipo di pratica dell'astrologia karmica costituisca un vano e depistante esercizio della fantasia.

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PARTE SECONDA

L'ASTROLOGIA

una volta stabilito l'universale, si può conoscere ogni realtà singolare in esso contenuta che si presenti ai sensi.

AL-KINDI De Radiis

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Cap.1 STRUMENTI DI INDAGINE CHE COSA E'L'ASTROLOGIA Dell'Astrologia si parla molto, la si studia sempre più spesso, la si annovera fra le mode contemporanee, ma per un suo utilizzo corretto è necessario definire in che cosa essa consiste. Troppo spesso essa viene scambiata per una disciplina sostenitrice di influenze astrali sull'uomo, mentre in realtà è il più antico metodo di interpretazione dell'essere umano e del suo mondo.La prassi dell'Astrologia consiste nel ricapitolare le mille sfac-cettature della dimensione interiore ed esteriore umana entro pochi riferimenti celesti: i pianeti del sistema solare e lo spazio, denominato Zodiaco, entro il quale si stendono le loro orbite. Lo scopo perseguito è andare al di là delle percezioni frammentate, mutevoli, caotiche, dettate dall'immedesimazione dell'individuo nella propria situazione del momento, al fine di rintracciare un ordine. Questo prototipo di ordine è nel cielo, nel ritmico e regolare intreccio delle orbite dei corpi celesti. La prospettiva astrologica, pertanto, assimila l'interiorità dell'individuo, con tutte le forze che dalle sue profondità provocano gli eventi esterni ed il destino, alla volta celeste e alle luci che in essa si muovono. Specchiandosi in questa dimensione al di sopra della sua condizione concreta l'individuo ha la possibilità di acquisire

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una conoscenza oggettivata di se stesso, di trovare connessioni fra impulsi interiori contrastanti, di rintracciare moventi ignoti alla coscienza: condizionamenti del temperamento, della famiglia, dell'ambiente e anche - per chi possiede questa convinzione o vuole esperirne la possibilità - condizionamenti che derivano da un tempo che precede la vita presente.Pertanto, l'approccio corretto all'Astrologia comporta un'iniziale ricorso all'immaginazione per assimilare i simboli interiori del microcosmo umano alle luci del macrocosmo celeste e un successivo rigore razionale nelle deduzioni; non può e non deve essere un atteggiamento dogmatico, ma possibilista, suscitatore di ipotesi per l'autoriflessione e l'autoformazione. Ma può succedere, un pò per la pressione delle difficoltà della vita, un pò per la fretta che caratterizza l'epoca presente e, talvolta, anche per una frettolosa concezione meccanica del destino, che l'Astrologia venga utilizzata in un modo improprio che spegne quella luce della comprensione che potrebbe rendere più ampia e vivida. Che cosa mi succederà? E' la domanda frequente, mentre la for-mulazione corretta sarebbe: che cosa sto per far accadere a me stesso? Non esiste un tracciato univoco del futuro di un indivi-duo se non per l'individuo schiavo del suo temperamento, ossia per colui che è troppo pigro per guardare dentro l'ampiezza delle sue possibilità. L'Astrologia è una disciplina in evoluzione quanto lo è il pro-gresso della cultura, pertanto uno dei più comuni errori nel suo utilizzo pratico consiste nel credere che l'interpretazione delle configurazioni astrali sia stata fissata nel tempo in formule eternamente valide. I simboli sono dentro di noi e con noi si evolvono e si esemplificano in mille forme diverse nel corso della storia. Le indicazioni che è possibile trarre attraverso l'astro-logia in termini di eventi, di libertà d'azione e comodità di vita per un cittadino del XX secolo sono radicalmente diverse da quelle che poteva sognare e sperare un suo simile del Medio Evo; questa differenza oggettiva di possibilità, determinata dalla generale elevazione qualitativa della società, è l'alveo entro cui in ogni tempo si devono decifrare le configurazioni astrali. Possiamo dire che l'Astrologia si situa ad un livello di concezione "qualitati-va" della vita e che la sua funzione concreta consiste nel permet-tere un miglior utilizzo dell'esistente livello "quantitativo" di possibilità: le capacità personali e le opportunità offerte dal

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mondo circostante. IL TEMA NATALE L'Astrologia per esercitare la sua funzione rivelatrice si avvale della carta del cielo. Una sua definizione tecnica potrebbe dire che la carta del cielo rappresenta una frazione del Tempo resa in-tellegibile attraverso le posizioni dei pianeti del sistema solare osservati da una determinata orientazione spaziale terrestre, in altre parole, si tratta di una rappresentazione stilizzata del cielo come sarebbe osservabile in un dato momento e luogo del nostro pianeta. Ciò che essa raffigura è un incrocio tempo/spazio, nel quale acca-dono eventi concreti: nascono esseri viventi, spuntano piante, si affacciano alla mente idee, avvengono eventi atmosferici, si in-trattengono rapporti. Tutto ciò appartiene a sfere diverse, ma tutte ricondotte dall'Astrologia all'aspetto presentato dal cielo in quel momento, perchè essa coglie in piani diversi le somiglian-ze di metafisiche.Normalmente si compila una carta del cielo in riferimento alla nascita di una persona ed in questo caso l'incrocio tempo/spazio ne costituisce il tema natale, comunemente ed impropriamente noto sotto il nome di Oroscopo. La sua interpretazione permette di rintracciare gli atteggiamenti istintivi, le modalità di approccio alla vita, le complessità e i punti di forza della personalità, nonché le facoltà latenti che, sviluppate, potrebbero consentire alla persona in questione un'esistenza più significativa e soddisfacente. E', a questo punto, opportuna una digressione perchè la diffusa presenza di rubriche con l'oroscopo su tutti i Media sembra contraddire quanto appena esposto. L'Astrologia nel suo perfetto contesto si basa sui riferimenti personali della nascita, ma a questo stadio di precisione è ar-rivata nel corso del suo sviluppo più tardi di quanto si ritenga comunemente. Dopo essere passati dalla prima fase di applicazione alle vicende collettive alla fase di studio dell'individuo, per molto tempo l'astrologo non ha potuto fruire delle esatte coor-dinate natali per ragioni oggettive: la mancanza di strumenti di misurazione del tempo nelle case, la scarsa importanza, anche legale, attribuita all'esatto momento della nascita e la mancanza di strutture amministrative come le Anagrafi moderne. Pertanto, a

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lungo l'interpretazione astrologica personale si è basata su carte del cielo approssimate o addirittura redatte per il momento del contatto fra astrologo e consultante, oppure su configurazioni astrali generiche. Questo conferma che l'Astrologia non è una disciplina rivelata o uno studio scientifico della natura, ma un duttile strumento per conoscersi tanto più e tanto meglio, quanto più preciso è il punto di partenza di cui dispone. Questa duttilità permette la sua pre-senza nei periodici che utilizzano una sola, ma importante, com-ponente del tema natale: la posizione del Sole che, col suo per-corso giornaliero regolare (circa un grado al giorno), transita lo stesso segno zodiacale ogni anno nel medesimo periodo. Restringere il discorso al Sole permette di suddividere in dodici gruppi i lettori, utilizzando il segno zodiacale in cui esso era nel giorno di nascita. In forza della grande rappresentatività simbolica del Sole i consigli generali dei periodici assumono qualche validità orientativa, come il costante favore che essi incontrano presso il vasto pubblico dimostra. Questa intuizione metodologica a fini editoriali risale agli anni '30 ed appartiene all'astrologo in-glese R.H.Naylor; essa reso l'Astrologia una presenza abituale della comunicazione del mondo moderno e, sebbene consista in un livello ludico ed inferiore, ne ha rilanciato la sperimentazione, avviato la ricostruzione storica, generalizzato lo studio. Nelle riviste specializzate in astrologia, compaiono, infatti, descri-zioni e previsioni ad un livello maggiormente personalizzato perchè si rivolgono ad un pubblico di appassionati, disponibile ad impadronirsi delle tecniche per il calcolo e la stesura della car-ta del cielo; disponendo in un buon manuale , sono operazioni piuttosto semplici e la prima consiste nel calcolo dell'a-scendente, ovvero del segno che sorge all'orizzonte e rende personalizzata tutta la configurazione degli astri. Dall'a-scendente derivano le case: dodici settori in cui la carta del cielo viene suddivisa in stretta analogia con altrettante sfere esistenziali concrete. Nei segni zodiacali e nelle case vengono collocati i 10 pianeti astrologici: i Luminari, il Sole e la Luna, che pianeti non sono ma così vengono chiamati in astrologia, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone; recentemente il tema viene completato anche con l'inserimento di Chirone e dei Nodi Lunari.Disponendo di tutte queste indicazioni è possibile procedere

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nell'interpretazione che, come detto, ricerca la personalità, i talenti potenziali nonché gli altrettanto potenziali blocchi, difficoltà, complessità del carattere. Questo sarà il ritratto dell'individuo considerato alla luce della sua esistenza presente, ma è possibile delineare, accettando l'ipotesi della molteplicità delle vite, quali connessioni questa vita intrattenga con epoche passate e future. E' questo l'obietti-vo che ci proponiamo e procederemo, quindi, ad individuare nel tema natale tutto quello che più specificatamente allude a tematiche persistenti oltre l'inizio e la fine della vita.Schematizzando, a fini di chiarezza, ci accingiamo a cercare nel tema natale tre livelli di karma, cui daremo le seguenti denominazioni:

* Karma del focolare. Un "finto" karma: una problematica acci-dentale che dalla personalità potrebbe confluire nell'evoluzione dell'anima e che è necessario dissolvere per intravedere chiaramente qual'è l'intenzione evolutiva dell'anima.

* Percorso evolutivo dell'anima. La sintesi di tutte le esperienze dell'anima nei vari stadi materiali e immateriali della realtà; un percorso che conclude un livello passato e volge ad uno stadio successivo.

* Movente karmico della vita presente. Questo è l'aspetto più -vicino alla comune idea di karma, cioè sotto forma di condi-zionamento delle azioni passate; segnala la componente psicologica che ha scelto la presente incarnazione, in armonia o in contrasto con le intenzioni dell'anima.

Indichiamo qui di seguito la consigliabile sequenza interpretativa del tema natale; lasciamo lo sviluppo, o l'apprendimento, dei punti 1 e 4 ai lettori e affronteremo, nei capitoli seguenti, gli altri punti specificatamente collegati all'evoluzione spirituale. Precisiamo che dei punti 2 e 3, oggetto dei capitoli 2, 3 e 4, possono valersi anche i lettori che non hanno preparazione astrologica e non possiedono il loro tema natale, perchè con le tabelle in appendice troveranno le posizioni natali di cui tener conto per l'interpretazione. ****═══════════════════════════════════════════════════════

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Interpretazione del tema natale dal punto di vista della reincarnazione1- Calcolo del tema natale2- Ricerca del Novilunio Prenatale = karma del focolare3- Ricerca del Nodo Lunare primario e secondario= percorso evolutivo dell'anima4- Interpretazione globale del tema natale5- Ricerca dei pianeti retrogradi= movente karmico della vita 6- Ricerca dei contatti karmici: I Nodi Lunari nelle case Pianeti di altre persone congiunti ai propri Nodi Lunari═══════════════════════════════════════════════════════****═

LE TRE COMPONENTI FONDAMENTALI

Riteniamo utile fissare sinteticamente le basi del simbolismo dell'Ascendente, del Sole e della Luna, perchè sono le tre compo-nenti fondamentali per la personalità ed entreranno variamente in considerazione nel rintracciare le indicazioni evolutive del tema natale.

L'AscendenteL'Ascendente è il punto orientale di incontro fra lo zodiaco e l'orizzonte geografico del luogo di nascita. E' un riferimento "terrestre" collegato non solo al momento, ma anche al luogo, natale. Questo punto del cielo, attraverso il segno zodiacale in cui viene a trovarsi, ha un valore indicativo soprattutto per l'immagine di sè che l'individuo proietta nell'ambiente. Rappresenta, per così dire, l'Io Bambino, spontaneo e ingenuo, traboccante dei desideri e delle paure tipiche di quel segno zodiacale; a queste caratteristiche si ritorna quando viene minacciata la propria sicurezza o quando le certezze esistenziali sono messe in dubbio. L'Ascendente rivela spesso una ereditarietà famigliare, come dimostrato dalla frequenza con cui uno stesso segno appare in evidenza nelle carte del cielo dei genitori e dei nonni del nativo. E' quindi prezioso per rivelare le malattie nelle quali l'individuo può incorrere, o rifugiarsi, nei momenti di paura nel-l'affrontare la vita; rivela, cioè, la parte del corpo "bersaglio" dello stress esistenziale.

I Luminari

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A differenza dell'Ascendente, il Sole costituisce un'indicazione del tutto "celeste". In affinità con l'influenza esercitata sulla vita fisica della Terra, esso è il simbolo di ciò che per l'indi-viduo risulta "vitale" in senso spirituale e gli offre i valori globali di riferimento. Esotericamente il Sole rappresenta lo Spirito di sui l'anima ha nostalgia; la sua potenza fecondante, dice Plutarco, fa germinare nella Luna le anime che via via si avvicendano sulla Terra incarnandosi. In concreto, nel tema natale, indica l'influenza esercitata dalla prima autorità fortemente normativa: il padre. Intorno al Sole, al suo segno zodiacale e ai rapporti spaziali (aspetti) che esso in-trattiene con gli altri pianeti, l'individuo costruisce un forte senso di identità, che non è più istintiva e temperamentale come quella dell'ascendente, ma coinvolta nella dialettica con il mondo, con i valori spirituali, con gli apprendimenti conseguenti alle proprie azioni. Per arrivare a questo livello di identità è necessario, non soltanto diventare consapevoli degli impulsi dell'ascendente, ma separarsi dalla fusione con il principio materno.La Luna, come il Sole esercita un influsso fisico sulla Terra ben evidenziato dalle maree acquee, che la rendono per analogia il simbolo del mondo delle emozioni, dei sentimenti, e soprattutto degli attaccamenti sviluppati nella prima infanzia. Ma è anche il corpo celeste più vicino ed il luogo dove, ancora Plutarco racconta soggiornano le anime fra le varie reincarnazioni. Nell'interpretazione la Luna rappresenta in prima istanza il bino-mio Madre-Bambino ed è la componente che chiarisce dove più l'individuo sia vulnerabile psicologicamente e dove più abbia capacità di assumere per se stesso un ruolo materno. Il cordone ombelicale deve essere metaforicamente reciso più volte nel corso della vita, ogni volta con dolore poichè costruire una identità completa richiede di prendere il largo da ciò che fornisce una sicurezza non conquistata personalmente. E'importante ricordare il ruolo "materno" che la Luna permette di avere per se stessi, attraverso una sollecita attenzione per le proprie esigenze proiettate nel futuro, esattamente come ogni buona madre fa spingendo il figlio ad andare oltre le sue paure e debolezze per crescere e rafforzarsi. Bisogna apprendere a "nutrire" la propria Luna, progressivamente affrancandosi dalle modalità esigenti del bimbo dipendente dall'esterno; tutti i rapporti interpersonali

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hanno un fondamento lunare, ma una Luna affamata di affetto, protezione, gratificazioni ha poco da dare e molto da chiedere. Soprattutto quando arriveremo all'esame delle relazioni karmiche, si dovrà ricordare che è umanamente possibile dare amore agli altri solo in proporzione all'amore che si è imparato a dare a sè stessi, cioè alla persona attraverso la quale oggi l'anima si esprime.Nello sviluppo dell'interpretazione del tema, la Luna, il segno e i rapporti che essa intrattiene con gli altri pianeti, offrono indicazioni sull'immagine della madre che il bimbo si costruisce; immagine non necessariamente identica a quella che la madre ha di se stessa. Su questa divergenza si possono innestare nel prosegui-mento della vita incomprensioni e rimpianti; lo studio del proprio tema natale può dare al rapporto una nuova comprensione.

CAP. 2 IL KARMA DEL FOCOLARE LA NASCITA Avvertenza: le parti che appaiono fra ***--- e ----*** sono indicazioni per chi intende sottoporre ad analisi un tema natale

La carta del cielo viene redatta per il tempo esatto della nascita o, meglio, per il tempo in cui si verificano i due eventi con i

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quali viene comunemente identificata la nascita di una nuova vita: il taglio del cordone ombelicale e il primo respiro autonomo del neonato. Momento sublime e terribile insieme, il gesto cruento che dà l'autonomia vitale al neonato conclude l'esperienza di spavento e dolore sopportata col parto dall'essere a due cuori e due anime che viene a scomparire. Il tema natale non ha solamente il significato di "inizio" della vita comunemente attribuitogli, ma anche di "fine" della condizione di protezione paradisiaca e di trapasso allo stato di assoluta e inerme dipendenza da varie condizioni esterne nella quale viene proiettato il neonato. Il modo con cui da adulto vivrà la sua carta del cielo, l'incidenza che avranno gli aspetti negativi e l'effettivo verificarsi delle gratificazioni che quelli positivi suggeriscono, si fonda prima di tutto sul grado di disponibilità emotiva del binomio madre-bambino ad accettare l'inevitabile separa-zione. La festosità con cui vengono accolte le nascite non cancella del tutto il senso di "perdita" nel quale madre e figlio sono stati coinvolti. La Psicologia insegna che per molte settimane il neonato non avverte il piacere ma la "mancanza" del piacere; evidentemente la prima esperienza di vita che si fissa nell'animo umano e è avvertita nei fatti come un'esperienza di perdita; solo col tempo e l'emergere della coscienza l'individuo stratifica esperienze di gioia, at-traverso l'apprendimento, i contatti, la creatività e il gioco. Per lo psicologo Otto Rank il trauma della nascita e del distacco dal ventre materno è l'esperienza esistenziale decisiva, talmente decisiva da orientare l'intero futuro psichico dell'individuo, in casi infausti sotto forma di nevrosi o psicosi, ma anche sotto forma di creatività volta ad esorcizzare il dolore misterioso che caratterizza la condizione umana innestata su questo inevitabile trauma. Tutti noi, egli sostiene, siamo sospinti in fuga da questo "strappo" che è l'inizio della nostra storia attuale, di cui cerchiamo di tenere sopito il ricordo attraverso la ricerca di gioia e attività nella vita: la carica fatale di questo evento è l'ele-mento unificante dell'umanità, avvertito profondamente e lucidamente nei tempi antichi, quando la nascita si accompagnava a livelli di pericolosità oggi in gran parte - ma non del tutto - superati. Le più antiche culture hanno prodotto, infatti, vari miti a sfondo eroico nell'intento di elaborare questa separazione natale, dimo-strando, così, l'innata sapienza che fin dal grembo materno il bimbo dispone di una vita psichica che registra emozioni e che solo

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recentemente la scienza sta appurando. Sempre secondo Rank, inoltre, la rimozione del trauma della nascita potrebbe essere all'origine non solo, come abbiamo detto, di gran parte della produzione mitica, artistica, culturale e religiosa, ma, anche, della capacità selet-tiva della memoria. Il fatto che alcune esperienze, cognizioni ed eventi vengano trattenuti e altri dimenticati, che di uno stesso fatto si ricordino certi dettagli e altri vengano cancellati dimo-stra che la memoria opera delle scelte; questa sua caratteristica funzionale avrebbe alla base precisamente l'esperienza di esclusione del trauma natale. Nel nostro ambito, possiamo avanzare l'ipotesi che con l'esclusione del ricordo di questo trauma si verifichi anche l'esclusione della consapevolezza dell'entità che si è reincarnata nel nativo: del motivo della reincarnazione, delle eventuali esistenze terrene precedenti o del passato in altri stadi di esistenza metafisica. La creatività umana ha origine dallo sforzo di adattamento alla vita e, possiamo ben dire, dallo sforzo di adattamento all'inconscio, poichè nell'inconscio permane il focolaio traumatico della separa-zione vissuta, costituitasi come il paradigma di tutte le successive esperienze di separazione e perdita. L'interpretazione astrologica del tema natale deve quindi avvenire con la consapevolezza che la natività raffigurata dalla carta del cielo è l'interruzione di una storia precedente, i cui elementi: la madre e il bambino e la loro comune vicenda, non cessano di influire per orientare, all'insaputa del nativo, il vissuto cosciente.

IL NOVILUNIO PRENATALEPer interpretare un tema natale, dal punto di vista psicologico e del karma, dobbiamo quindi cercarne lo "spessore", individuare il grado di traumaticità che la separazione - per istinto - rivestiva per il binomio madre-bambino, ciò indipendentemente dall'evento concretamente facile o difficile del parto. E' necessario, allora, fare un passo indietro , rispetto alla data di nascita, cercando una importante configurazione astrale effetti-vamente vissuta durante la gestazione; questa configurazione che diventa il terreno simbolico entro il quale avviene la separazione fra madre e figlio è il Novilunio che apre il mese lunare nel quale si verifica la nascita.

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PROCEDIMENTO per trovare il Novilunio PrenataleNel tema natale fra il Sole e la Luna esiste una certa distanza in gradi zodiacali. A meno che la nascita sia stato esattamente concomitante al momento del Novilunio, ossia della congiunzione del Sole e della Luna nello stesso grado zodiacale che inaugura il mese lunare. Utilizzando le Effemeridi, per trovare il Novilunio verificatosi prima della nascita si dovrà semplicemente procedere a ritroso dal giorno di nascita fino a quello in cui è avvenuta l'ultima congiun-zione soli-lunare; il grado zodiacale di questo evento potrà essere inserito nel tema natale con un simbolo di ideazione personale, o con la semplice sigla N.P. Inoltre, in aggiunta alle interpretazioni della sua posizione nel segno zodiacale, che daremo più avanti, coloro che hanno pratica interpretativa potranno effettuare persona-li riflessioni sulla casa del tema in cui il Novilunio Prenatale ri-sulta inserito o sui suoi aspetti.Coloro che non dispongono delle Effemeridi possono trovare il loro Novilunio Prenatale per mezzo della TABELLA A *-Avvertenza: la Tabella qui non viene pubblicata. Accedere al sito web http://www.astro.com/swisseph/swepha_e.htm . Esempio: anno 1999, mese gennaio, al 17 i luminari sono indicati nel medesimo segno: quello è il Novilunio prenatale, in Capricorno, valido per tutte le nascite avvenute fino al 15 febbraio. -*sulla quale sono riportate (arrotondate al grado in cui effettiva-mente si sono incontrati Sole e Luna) le posizioni dei Noviluni dal 1930 al 2000. Si deve cercare fra quali due Noviluni risulta compre-sa la propria data di nascita; il Novilunio che la precede è quello da tenere in considerazione. Per esempio: una nascita al 5/6/1934 è compresa fra il Novilunio del 13.5 e quello del 12.6; pertanto il Novilunio Prenatale è quello del 13.5 avvenuto a 23 del Toro. ───────────────────────────────────────────────────────────***

SIMBOLISMO DEL NOVILUNIO PRENATALE

Il Novilunio Prenatale è assimilabile alla prefazione del libro della vita e, come spesso succede alle prefazioni dei libri, non sempre viene letta. Ma la vera storia individuale inizia proprio qui.Nel suo segno zodiacale vibra una prova del tutto nuova perl'anima e pertinente l'Io di oggi, un karma della nascita che desi-gneremo come "karma del focolare" per sottolinearne lo stretto

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legame con la famiglia. Questo livello ancora labile di karma è costituito dal legame simbiotico con la madre, dal trauma della separazione biologica e, per estensione, dal legame emotivo con entrambi i genitori; nonché dall'atmosfera generale e dai problemi contingenti nel periodo che li ha proiettati verso nuove responsabi-lità: prima, durante e nei primi anni successivi alla nascita del figlio. Dane Rudhyar rileva che il ciclo soli-lunare entro il quale avviene la nascita caratterizza il flusso di forze vitali che danno energia all'intero organismo, biologico e psicologico. Il binomio madre e figlio aveva già vissuto nel corso della gestazione altri cicli lunari, ma questo è il ciclo del distacco e le caratteristiche del segno in cui tale distacco avviene rivelano simboli, settori di attività, flussi di emozioni e desideri che nel corso della vita del nativo porteranno il marchio dell'incompiuto. Gli risveglieranno una sensazione di mancanza di piacere e ne mobiliteranno le energie. Questa sfera simbolica, pertinente il segno zodiacale del Novilunio Prenatale, intrattiene legami particolarmente stretti con l'incon-scio e l'individuo può esserne profondamente condizionato, ricavarne ossessioni e paure; in questo caso può venire scambiato per effetto del karma di vite precedenti. In realtà sarà un materiale karmico "finto", non legato direttamente alle intenzioni evolutive dell'anima, ma componente di sofferenza aggiuntiva e parificante la condizione umana che potrebbe impedire la comprensione del vero per-corso spirituale da seguire. D'altra parte, non essendo pertinente l'anima, è una sfera che può essere più facilmente elaborata con la consapevolezza e la volontà personale.Per l'interpretazione, si dovrà tener presente che il Novilunio Prenatale si costituisce come "terreno di esperienze" cui istintiva-mente l'individuo dà importanza perchè gli risveglia sentimenti di già conosciuto, praticato, sperimentato. Come tutto ciò che rimanda al primissimo periodo dell'esistenza, ha un valore sacrale o un'attrazione fatale: per questo terreno di esperienza il nativo può mettere in gioco, del tutto inconsapevolmente, la realizzazione di altri importanti settori dell'esistenza. Oppure, nei casi più sofferti, può cercare di frapporre una distanza, cercando successo e felicità in altri settori di vita; misteriosamente o fatalmente, però, questi resti passati ed infantili ritornano. E' quindi sulla costituzione di questo karma del focolare che trova

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credibilità l'idea della reincarnazione, ma, ripetiamo, non è in questo ambito che va cercato il vero percorso evolutivo che ca-ratterizza la vita presente (tranne casi particolari cui accenneremo al capitolo 9) perchè non sono queste le sofferenze o gli ap-prendimenti ricercati dall'entità spirituale incarnata, bensì l'inevitabile incontro-scontro con la condizione esistenziale incarnata. E' quindi il primo livello di karma da affrontare, comprendere, dissolvere, trasformare, perchè è la frontiera al di là della quale si estende la possibilità del vero cammino spirituale scelto dall'anima per questa esistenza. L'altro risvolto interpretativo del Novilunio Prenatale, ovvero l'altra componente del karma del focolare, deriva dal fatto che il Sole e la Luna rappresentano le immagini archetipiche del Padre e della Madre esistenti in ogni essere umano, ai quali i genitori biologici, o coloro che li sostituiscono, prestano le loro sembianze. Il Novilunio è l'incontro dei luminari e rappresenta sim-bolicamente una congiunzione dell'immagine dei genitori: una loro convergenza, non necessariamente armonica, su valori o tematiche di vita identificabili tramite il segno zodiacale del Novilunio Prenatale. Il bambino cresce avendo la particolare inclinazione a vedere i genitori impegnati da quei particolari obiettivi, ambienti, sentimenti; e ad essere amici o nemici fra di loro su di uno sfondo che è costituito dal simbolismo del segno e che designeremo come l'istintivo "clima di coppia". L'importanza che questo clima riveste nella formazione personale lo rende determinante come mo-dello positivo o negativo per la vita di relazione dell'età adulta. In conclusione, le indicazioni del Novilunio prenatale permettono di ricercare dentro se stessi la permanenza di resti psicologici che ebbero origine con la nascita, la quale viene vissuta dall'Inconscio come una cacciata dal Paradiso. Inoltre, permette di esplorare la prima percezione che si è avuta dei genitori. E' importante perchè, nel tempo, essi possono essere profondamente cambiati e maturati; la coscienza del figlio è in rapporto con questi successivi e progressivi cambiamenti, ma il suo inconscio persiste nel dialogo con le figure inizialmente percepite. Ai fini del percorso evolutivo dell'anima il Novilunio Prenatale consiste, abbiamo già detto, nella prova di ingresso nella vita, perciò, tanto più i valori del segno saranno vissuti con libertà dal trauma della nascita, tanto meno essi soppianteranno l'effettivo

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compito karmico della vita. Le indicazioni che esso dà sono la mappa per chiarificare la propria natura più profonda e per liberarsi da sovrastrutture emotive, perchè soltanto con un alto livello di autoconoscenza è possibile una spassionata riflessione sul karma e sulla propria evoluzione spirituale. Prima di affrontarne l'interpretazione nei vari segni zodiacali, diamo ancora un'avvertenza generale: è importante rilevare se esista differenza o identità del segno zodiacale del Novilunio Prenatale e di quello del Sole del giorno della nascita. Se il Novilunio Prenatale è avvenuto nello stesso segno della nascita, questo con-sente alla qualità del segno di pervadere interamente il temperamento; l'impronta lasciata dai valori assorbiti dalla famiglia è più difficile da sfumare, anche in presenza di un vissuto dinamico che porti l'individuo fisicamente lontano. Il senso di appartenenza alle origini rimane molto forte e da questo può nascere un radicato senso di identità o la sensazione di essere "imprigionato", anche piacevolmente, nel proprio retaggio affettivo e culturale. Si tratta quindi di una dimensione del karma che, in sè transitoria, può facilmente confluire nel processo evolutivo dell'anima e produrre nessi karmici futuri. L'atteggiamento personale dovrebbe volgersi a perfezionare questi valori cui l'individuo si sente legato, mettendoli a frutto, sottoponendo ogni esperienza a rivalutazione e riflessione; nel suo miglior sbocco questa situazione porta ad impossessarsi dello speciale carisma del segno e a diventarne un positivo esponente.Se il Novilunio Prenatale è avvenuto nel segno che precede quello della nascita, può esserci la sensazione di una lontananza da una "patria", o un bisogno di allontanarsene pari alla difficoltà di effettuare il distacco. Due segni contigui sono di elemento, movi-mento e polarità contrastanti ed in questi casi la ricerca di va-lori spirituali deve rivolgersi in direzione del segno solare instaurando, nel migliore dei casi, una dialettica; oppure com-battendo contro una sensazione interiore di incompletezza in ambito spirituale che si accompagna ad esitazione, inquietudine o fragilità. Questa ricerca sul periodo prenatale può render ragione del diverso grado di sintonia con il segno zodiacale di nascita che per alcune persone è così tenue da non consentire loro di riconoscersi nelle abituali descrizioni del segno. A parte la genericità di tali descrizioni e la portata comunque parziale del segno solare per la

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personalità complessiva, molte differenze avvertite si spiegano con l'appartenenza del nativo al mese lunare del segno precedente.

I SEGNI DELLO ZODIACO E IL KARMA DEL FOCOLARE

Novilunio Prenatale in Ariete (per i nati in Ariete o Toro)Il terreno del karma del focolare cui il nativo resta emotivamente aggrappato è costituito dalle battaglie che impegnavano i genitori, fra di loro o contro altri, al tempo della nascita. Il tono degli scontri era inequivocabile, improvviso e spiegabile probabilmente più con ragioni caratteriali che con motivazioni concrete. L'agitato clima di coppia poteva dipendere dall'essere un nucleo famigliare non perfettamente inserito nell'ambiente, o che dall'ambiente voleva distinguersi per comportamenti ribelli o innovatori. Certe abitudini famigliari che possano considerarsi tipicamente arietine (possesso di armi, passione sportive, ruvidezza espressiva, o altro) potrebbero essersi sovrapposte alle tendenze naturali del figlio che, in questi ambiti, deve sfrondare emozioni e passioni non sue. Nel caso in cui l'educazione famigliare abbia esposto il nativo all'influsso di forti convinzioni sociali o politiche è possibile che nell'adolescenza esse si saldino con la ricerca della libertà; questo indirizza, a seconda dei casi, verso un'immedesimazione, superante in radicalismo ed intransigenza i genitori, o verso un ri-fiuto totale che provoca dei contrasti o delle rotture.Rientra nel terreno delle esperienze da sottoporre a revisione la propensione ad accumulare decisioni, poi mai intraprese nella realtà: per repentina perdita di entusiasmo (Ariete) o per sfiducia o pigrizia (Toro). Nei periodi di insicurezza, o di diminuzione delle capacità di attenzione critica, invece il nativo prende di petto le circostanze ed il desiderio di uscire rapidamente dalle difficoltà e l'incapacità di restare fermo possono causare ripetute sconfitte lesive per l'autoimmagine. Perchè questo karma della nascita non ostacoli il percorso evolutivo, il nativo deve appren-dere a sopportare le difficoltà finché non abbia strumenti adeguati (Ariete) o finché non si verifichino circostanze appropriate (Toro) per risolverle; deve, cioè, dominare gli impulsi autoaffermativi,

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ogni volta che si manifestino accompagnati da emozioni di collera, frequenti (Ariete) o rare (Toro) che siano.

Novilunio Prenatale in Toro (per i nati in Toro o Gemelli )Il trauma provocato dalla nascita può essere forte, sia perchè la coppia madre-bambino pervasa dall'energia del Toro era restia ad affrontare l'interruzione della simbiosi, sia perchè concretamente possono esser avvenute lentezze o ritardi nell'espletamento e nell'assistenza al parto. Al tempo della nascita, i genitori attraversavano problemi finanziari o erano impegnati in un'importante evoluzione materiale; fra loro intercorreva una intensa corrente di sensualità, oppure i problemi di accordo sessuale erano di importanza primaria. Il clima di coppia indica che sesso e denaro, al di là di quanto di diverso possano suggerire le configurazioni del tema natale, sono settori nei quali il nativo con una scarsa conoscenza di sé tende a sperimentare frustrazioni attri-buendone la responsabilità al partner.Il nativo può essere ostile ai cambiamenti, anche migliorativi, se non vengono decisi e condotti personalmente; tende ad abituarsi alle situazioni difficili e a trovarle meno dolorose dei cambiamenti rischiosi. Anche quando possieda un temperamento molto vivace e attivo, sperimentale e curioso, fino a che non realizza di essere emotivamente legato all'infanzia, nei fondamenti della vita il nativo può avvolgersi sempre più nei problemi irrisolti rendendoli irrisolvibili. Facendosi guidare da considerazioni di convenienza (Toro ) o dall'esempio di altri (Gemelli) può evitare le cadute nell'inerzia e trovare le motivazioni per effettuare le necessarie separazioni da luoghi, persone, stili di vita che non corrispondono alla sua vera natura e alle sue reali problematiche evolutive. Questo perchè il terreno delle esperienze del karma della nascita si collega all'u-tilitarismo che può essere un incentivo; se invece (rafforzato dal resto del tema natale) l'utilitarismo diventa troppo forte, è ne-cessario che il nativo apprenda ad agire anche con gratuità, affron-tando settori che non sono di diretta pertinenza personale o non gli portano vantaggi concreti; deve acquistare una buona presa concreta sulle situazioni, ma unirla al senso di solidarietà, per risvegliare quel senso di sicurezza nella vita che è la parte incompiuta della sua personalità.

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Novilunio Prenatale in Gemelli(per i nati in Gemelli o Cancro)Il terreno delle esperienze del karma del focolare si connette al linguaggio che assume quasi un valore magico. Per il nativo ciò che è detto equivale a ciò che esiste e per sentire di esistere deve spiegare se stesso agli altri e gli altri a se stesso; sopporta male le zone di riserbo, anche quando l'atto di confidarsi comporti rischi e sofferenze. Per esprimere la sua opinione, o quella che ritiene esserlo, può mettere in gioco un'amicizia o un amore; talvolta può fingere di conoscere argomenti che ignora (Gemelli ) con danno alla sua immagine oppure prolunga nel tempo schemi di ragionamento instauratisi nell'infanzia (Cancro) con danno all'evoluzione spirituale.Il clima di coppia al tempo della nascita vedeva i genitori investi-ti da molti cambiamenti esistenziali e assorti nella loro attività più di quanto fosse opportuno per il bambino; è possibile, anche, che la presenza di fratelli o sorelle particolarmente bisognosi di cure assorbisse tutte le loro energie. Il nativo può aver sviluppato la convinzione che molti aspetti della vita in comune con i genitori siano rimasti irrisolti; nei casi più dolorosi la sicurezza personale è scossa dall'aver ricevuto ordini contraddittori, minacce verbali, finte possibilità di scelta. Il nativo tende ad allontanare questi disagi moltiplicando i legami, ma deve viverli con freschezza di sentimento e onesta comunicazione, altrimenti alimenterà una nuova sensazione negativa: quella di esercitare scarsa presa sull'immaginazione degli altri e di non la-sciare in essi tracce profonde.Nella vita hanno importanza la lingua parlata, anche il dialetto e il gergo, l'apprendimento di altre lingue e lo scrivere; alcuni di questi ambiti, trasformati in concreti settori di perfezionamento, possono essere "curativi" alimentando una nuova sicurezza nel pa-droneggiare le circostanze; il che diffonde effetti positivi anche ad altri settori esistenziali.

Novilunio Prenatale in Cancro(per i nati in Cancro o Leone)Il segno rappresenta la famiglia e la figura materna, il che rafforza la possibilità di una nascita avvertita come distacco traumatico, specialmente se il vissuto concreto del parto ha avuto momenti di pericolo. Il clima di coppia del periodo della nascita vedeva i genitori im-pegnati in una fase in cui la casa o le famiglie di origine costi-

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tuivano una fonte di preoccupazione o di impegno. La madre attraversava una fase di grande trasformazione personale e poteva esserci una sfumatura di malinconia nel prendersi cura del bambino; è possibile che per lei il figlio fosse fonte di preoccupazioni pratiche o stimolo a prendere coscienza della sua forza e della sua importanza in quanto donna.Il terreno di elezione per il karma del focolare si estende nel contatto fisico, nelle attenzioni premurose e nella concezione della famiglia come valore fondamentale. Il nativo può avvertire un complesso attaccamento al nucleo di origine (Cancro) o la tendenza a dilazionare la conquista di una pur sognata indipendenza (Leone). Ma tutto questo non impedisce di nutrire forti sentimenti di ostilità quando nella famiglia lo scontro delle personalità sia particolarmente forte. Il dissolvimento del karma della nascita si ottiene apprendendo a separare le proprie aspettative esistenziali da quello che i genitori sono, o sono stati, in grado di dare. In altre parole, il nativo deve realizzare che le prime persone che ha amato nella vita non erano e non sono onnipotenti e perfette; queste aspettative infantili, di cui la sua ragione sorride, persistono nell'inconscio e continuano ad esigere (dai genitori o dalle figure amate nel corso della vita) impossibili gratificazioni. Rovesciare i ruoli, accantonare il desiderio di sostegno e protezione e assumere perso-nalmente un ruolo protettivo nei confronti di ciò che è altro da se stesso: persone, animali, istituzioni, ha influssi dinamici sulla maturazione psicologica e spirituale.

Novilunio prenatale in Leone(per i nati in Leone o Vergine)Il terreno delle esperienze attivato dal karma del focolare è nella sfera più intima dell'individuo: nel senso del valore personale, nella disponibilità ad affrontare le circostanze della vita con ciò di cui si dispone. Il nativo cerca l'autoaffermazione, ma può nutrire inconsce aspettative di facilità e affrontare la vita con una bassa tolleranza agli sforzi concreti (Leone); oppure può avere una scarsa sincronicità col mondo (Vergine) e venirsi spesso a trovare nelle situazioni sbagliate o improduttive per gli obiettivi che vorrebbe raggiungere e l'immagine di sè che vorrebbe dare.Se questo vissuto risulta molto frequente, il nativo deve confrontarsi con il clima di coppia dei genitori che egli ha percepito come figure più potenti di quanto fossero in realtà. Al

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momento della nascita essi potevano sentirsi impreparati al ruolo di genitori; probabilmente colti di sorpresa dall'avvenuto concepi-mento, potevano nutrire preoccupazioni per le restrizioni e le responsabilità cui sarebbero andati incontro; è, inoltre, possibile che ritenessero di meritare un livello sociale superiore o che fossero impegnati a mantenere un tenore di vita faticoso per i loro reali mezzi economici. Pertanto, quando il nativo avverte troppo spesso un'eccessiva, o in-giustificata, insoddisfazione per la propria vita o per se stesso, dovrebbe considerare l'ipotesi di stare inconsapevolmente ripetendo le frustrazioni del suo originario nucleo famigliare. La positiva trasformazione di questo karma della nascita consiste nel mantenere viva la speranza di progresso materiale come uno stimolo per l'azione; tuttavia si devono porre altrove le condizioni della propria felicità. La dissoluzione dei resti del passato avviene con l'acquisizione di un pieno dominio sulle emozioni e sulla volontà; è questo autodominio a dare al nativo la percezione di un obiettivo spirituale ben oltre quelli emotivi o materiali cui giustamente tendere nella vita.

Novilunio Prenatale in Vergine (per i nati in Vergine o Bilancia) La famiglia di origine aveva come valore fondante la ricerca di una autonomia e una sicurezza, probabilmente di tipo economico, che influiva sul clima di coppia dei genitori. Questo può aver lasciato nel nativo adulto la tendenza a vivere il rapporto di coppia, almeno dopo le fasi iniziali dell'innamoramento, in modo piuttosto asciutto, a considerarla una situazione dove l'importante è collabo-rare ed aiutare per affermarsi professionalmente e socialmente. Il terreno delle esperienze di questo karma del focolare si estende nella salute; in positivo, ispira al nativo una grande conside-razione per la forma fisica e una precauzione contro le malattie che saranno favorevoli al mantenimento di un ottimo stato di salute an-che in tarda età. Nei casi vissuti molto negativamente (specialmente quando la nascita ha avuto concreti risvolti difficili) su questo terreno si instaurano fobie e atteggiamenti ipocondriaci; non sono da sottovalutare le malattie ereditarie, non tanto come possibilità di eredità genetica ( il che sarebbe eventualmente collegabile ad un apprendimento o sacrificio dell'anima) ma come influenza esercitata dalla vicinanza di persone ammalate o psicologicamente, emotivamente disturbate.

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Questo karma del focolare comporta inoltre un'importanza prioritaria del lavoro. Il nativo può avere frequentemente il timore di mancare delle possibilità per una piena e gratificante espressione profes-sionale; questo faciliterà il restare ancorato a lavori al di sotto delle reali capacità (Vergine) o frustrato dall'incertezza decisionale dinanzi alle grandi occasioni (Bilancia). E' necessario fare un quadro preciso delle effettive caratteristiche e capacità personali, rintracciare il proprio specifico talento, dopodiché il nativo disporrà della sicurezza e del senso di responsabilità per darsi più alte ambizioni. Concretamente, spesso si tratta di salvare le linee dell'educazione circa l'importanza che il lavoro riveste nella vita, ma di liberarsi da esempi famigliari non equilibrati o non appropriati alla situazione del mondo contemporaneo.

Novilunio Prenatale in Bilancia (per i nati in Bilancia o Scor-pione )Il clima di coppia dei genitori ha lasciato una impronta sul nativo maggiore, forse, del trauma della nascita, poichè la Bilancia simboleggia proprio il rapporto di coppia. L'andamento affettivo non era necessariamente così affiatato come l'atteggiamento dei genitori lasciava supporre, ma il bambino, crescendo, può aver avuto qualche volta l'impressione di essere un intruso, o di venire esclu-so da qualche cosa di importante. La famiglia poteva essere molto preoccupata delle convenienze sociali, protesa verso la promozione ad un livello superiore o inserita in ambienti esclusivi senza possibilità di deviare dalle forme e norme vigenti.Il terreno del karma del focolare si colloca nei rapporti sociali che al nativo appaiono facili (Bilancia) o complicati (Scorpione), ma sempre molto importanti; teme la solitudine e l'esclusione, tende a superare le difficoltà fidandosi degli altri, a dispetto della volontà di essere indipendente o delle sfumature di diffidenza della sua personalità. La sensazione di incompiuto bilancino può rendere compulsiva la propensione al matrimonio, senza un sufficiente coinvolgimento affettivo o una adeguata compatibilità del carattere, mettendo a rischio la felicità della vita affettiva. Per dissolvere questo terreno karmico il nativo deve essere particolarmente selettivo nelle frequentazioni sentimentali, prima di tutto per conoscere le sue vere necessità affettive e poi per comprendere più profondamente la persona amata. Deve trovare un'ampia libertà morale, instaurando o rafforzando la concezione

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idealistica del rapporto di coppia, ma acquisendo la forza di man-tenersi libero qualora nessuna delle persone amate sia in grado di rispondere allo stesso livello di serietà e totale dedizione. Senza nascondersi, però, che in questo caso si crea un vuoto, si accentua una sensazione di perdita da colmare con altri rapporti o in sfere di attività socialmente creativa.

Novilunio Prenatale in Scorpione (per i nati in Scorpione o Sagittario )Il Novilunio prenatale in Scorpione inserisce il nativo in una cor-rente famigliare magnetica che lo rende incline a trattenere profondamente tutte le impressioni. Il terreno d'elezione di questo karma del focolare è la morte, perchè richiama fortemente il trauma della separazione dal grembo materno. I nativi sono precocemente influenzati dalla carica di mistero e dolore che alla morte si ac-compagna e questa può diventare una disposizione a vivere legami affettivi forti e profondi, aventi lo scopo di alleviare il senso di provvisorietà dell'esistenza. Ma in negativo può diventare una componente di possessività che trattiene l'individuo ai primi rapporti, famigliari, di amicizia o d'amore, che instaura nella sua esistenza.Il clima di coppia fra i genitori nel periodo in cui è avvenuta la nascita poteva essere segnato da una morte, anche solo temuta, nell'ambiente prossimo, il che potrebbe aver reso i loro contatti con il bambino fortemente intrisi di tristezza o di ansia per il suo benessere. Fra i genitori esisteva una forte tensione sessuale, ma, più che il piacere, l'ambito di incontro-scontro poteva essere la gelosia; al nativo è quindi giunto un messaggio ambivalente sull'amore che ha rafforzato le componenti possessive della personalità ed instaurato il terreno delle esperienze legate al karma della nascita nel rapporto fra i sessi. Nelle relazioni adulte l'individuo può trovare difficoltà a far coincidere ideali e attrazione fisica (Sagittario) o a farsi corrispondere affet-tivamente oltreché sessualmente (Scorpione). La dissoluzione di questo karma del focolare è difficile, se con-cretamente difficile è stato il clima di coppia dei genitori; ma il nativo deve acquisire la consapevolezza che le sue paure di perdere la persona amata, le sue gelosie e la sua possessività (o quella che suscita nel partner con una sorta di inconsapevole contagio emotivo) sono il proseguimento di un vissuto dimenticato: la "morte" della

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simbiosi con la madre che è stata subita come un sommo tradimento. E' necessario usare tutta la forza spirituale dell'età adulta e vedere nella propria storia personale il riflesso di una generale condizione umana.

Novilunio Prenatale in Sagittario (per i nati in Sagittario o Capricorno)Nel periodo della nascita il clima di coppia fra i genitori poteva includere un grande ottimismo e la convinzione di progredire, anche per effetto dell'arrivo del figlio, il quale ha così provato la sensazione di essere un dono, una conferma del loro legame. I genitori si sentivano speciali rispetto all'ambiente, uniti da un obiettivo, o da una comune visione, spesso con sfumature religiose o molto tradizionali, della vita; se questa loro sensazione derivava semplicemente dal vivere in un paese straniero, ugualmente il figlio costituiva la promessa di un possibile miglior inserimento futuro. Il terreno delle esperienze sollecitate dal karma della nascita si configura come l'idea di dover continuamente superare dei confini; il nativo è sempre proteso verso nuovi raggiungimenti e pronto a raccogliere le sfide della vita; ma può non essere al riparo da im-pulsi caotici ed entusiasmi casuali (Sagittario) o dalla tendenza ad acquisire controllo sulle situazioni e le persone (Capricorno). E' sempre pronto ad apprendere e ad ampliare i suoi strumenti intellettuali; ma fino a che il karma del focolare non è veramente dissolto, tende a farsi forte delle tematiche in cui è meno preparato, adatto o dotato; oppure tende a restare ancorato ai valori trasmessigli dai genitori. In entrambi i casi è pronto inconsapevolmente a mettere in gioco la sua pace e i suoi buoni rapporti per questioni di principio. E' utile scegliere un settore di attività concreta o intellettuale in cui raggiungere effettivamente una preparazione superiore alla media, per realizzare quell'abilità didattica (Sagittario) o orga-nizzativa (Capricorno) dalla quale può avviarsi il vero processo evolutivo, poichè il nativo apprezzerà più realisticamente se stesso e godrà il presente senza l'ossessione di mete future. L'io cederà, pertanto, la direzione dell'esistenza all'anima, con un'aspettazione positiva delle occasioni veramente evolutive per la spiritualità. Novilunio Prenatale in Capricorno (per i nati in Capricorno o Acquario )

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Il nativo ha avvertito profondamente l'interruzione del rapporto simbiotico con la madre, tanto più se la nascita è avvenuto in anti-cipo sul termine naturale della gestazione. Il terreno delle esperienze sollecitato da questo karma del focolare si estende alla formazione della personalità che si struttura cercando di acquisire il controllo sulle situazioni e nei rapporti. Il Tempo è parte della sensazione di incompletezza personale sotto forma di rifiuto, o di compulsiva rincorsa, dei ritmi veloci della vita; gli ostacoli che frenano la realizzazione dei progetti si trasformano in persistente preoccupazione per il futuro. Il nativo è puntuale, metodico, cautelativo (Capricorno) o critico delle prassi e delle regole (Acquario) con le quali la società organizza i suoi processi interni. In ogni caso, si sente impegnato in una lotta contro l'imprevisto che, soltanto quando si presenti molto vantaggioso viene accettato senza disagio emotivo. Il cambiamento per amor del cambiamento, fino a che la personalità è influenzata dal karma della nascita, non rientra negli schemi del nativo che può perfino apparire una persona fuori moda; liberandosi da questo influsso acquista la capacità di entrare nelle correnti collettive, pur continuando ad identificarsi con i suoi ritmi inte-riori. La facilità o la difficoltà nel superare il karma del focolare si collega al reale clima di coppia: quanto più i genitori erano preoccupati per la loro vita (spesso con questo Novilunio Prenatale si riscontra che lo erano) tanto più il figlio si aspetta di doversi fare strada attraverso un percorso pieno di avversità. Essi potevano essere più affettuosi o sentimentalmente più tormentati di quanto egli abbia creduto nel corso dell'infanzia e per questo ha acquistato la tendenza a controllare fortemente le sue emozioni. Può mancargli, talvolta, il conforto di una positiva visione della vita a due che i genitori sembravano fondare su considerazioni quali il dovere verso la famiglia e le acquisizioni materiali; nei casi più sfavorevoli possono aver involontariamente trasmesso per effetto di un certo rigore educativo,la filosofia che ogni cosa abbia un prezzo, anche i sentimenti. La liberazione per il nativo viene scavando nel proprio passato per sverlare le false impressioni scambiate per verità.

Novilunio Prenatale in Acquario (per i nati in Acquario o Pesci )Con questo Novilunio Prenatale l'evento della nascita lascia

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una sensazione di estraneità, di non appartenenza reale al mondo immediatamente circostante. La personalità riceve una segreta impronta malinconica che ha origine nel nostalgico ricordo di uno stato di beatitudine cui cercare di tornare. Potenzialmente il nativo è portato ai legami sentimentali, ma deve dissolvere l'influsso di un clima di coppia che poteva essere troppo poco strutturato. I genitori al tempo della sua nascita potevano essere poco uniti o, se molto legati, privi di una certezza materiale di fronte al cambiamento avvenuto nella loro vita. Il figlio poteva essere per loro il richiamo ad una maggiore concretezza che li ha resi nel tempo molto più integrati e conformisti di quanto fossero in gioventù; ma nella prima infanzia il clima famigliare vibrava di idee più che di passione, di parole più di che fatti, di frequentazioni per socievolezza di carattere più che per legami di parentela. Il nativo ha imparato a gestire i rapporti sociali, ma, propenso a dar valore alla novità di idee ed opinioni, sceglie le frequentazioni a seconda delle fasi, espansive o diffidenti, dei vari periodi di vita. Nei rapporti intimi è impreparato alle diffi-coltà: lancia il cuore dove vi ha una curiosità da soddisfare, un orizzonte da esplorare, soffrendo per la ripetizione di rapporti effimeri. La soluzione del karma del focolare non costituisce, però, un percorso troppo complicato; richiede di entrare in contatto con le vere emozioni, di far tacere l'intelletto (Acquario) o il sentimentalismo (Pesci). Il nativo potrà allora instaurare una rela-zione di coppia tollerante nelle difficoltà e rispettosa della diversità, ma sufficientemente romantica da gratificarne il segreto desiderio di idillio; dovrebbe dare molta importanza ai rapporti con i figli -essi pure alle prese col loro karma del focolare- ed propendere per quelle manifestazioni fisiche di affetto che, forse, da bambino gli erano mancate. Novilunio Prenatale in Pesci (per i nati in Pesci o Ariete)In netto contrasto con il caso precedente, il Novilunio Prenatale nei Pesci mette il nativo a contatto con un clima di coppia nel quale i sentimenti rivestono importanza primaria. Al tempo della na-scita fra i genitori fluivano ampie correnti emotive, se di amore romantico o di delusione profonda forse non sarà mai dato sapere, perchè essi possono, anche in seguito, confondere le piste; la

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tendenza spesso riscontrabile è che uno dei due genitori assolveva al ruolo di dominatore e l'altro di dominato, se non di presunta vittima. Il karma del focolare ha posto non di rado il bambino nella necessità di orientarsi fra emozioni che non aveva provocato o di ricevere sfoghi e confidenze superiori alle sue capacità di com-prensione. Per liberarsi da questo influsso, e sentirsi un individuo, invece che il fulcro di un nucleo di persone, il nativo deve mettere la giusta distanza, reale o emotiva a seconda dei casi, fra sè e i genitori. In positivo, il clima di coppia lascia al na-tivo la tendenza a trovare la felicità amando, con grande capacità di riprendersi dalle delusioni che, comunque, saranno numerose solo finché egli rifiuta di emergere dall'inconscia fusione con le pas-sate, ed eventualmente negative, vicende dei genitori. Il nativo affronta la ricerca dell'amore inizialmente con persone ideali, lontane o impossedibili; quando avviene la dissoluzione del karma della nascita dispone di un maggior realismo e trova corresponsione alla sua grande capacità di amare.Alcuni nativi risolvono questo karma del focolare nello spirito, in una fede religiosa vissuta emotivamente (Pesci) o in una fede laica vissuta idealisticamente o combattivamente (Ariete), ma se il trauma della nascita non è stato superato la personalità sviluppa tendenze velleitarie: la passione per cause le cause impossibili, le battaglie perse, l'estraneità al mondo circostante avvertito troppo potente e vittimizzante.

Note

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CAP. 3 L'ASSE DEI NODI LUNARI LA LIBERTA' DI CRESCERE SPIRITUALMENTE

L'Astrologia e l'idea della Reincarnazione prendono le mosse da una visione di mutamento e di evoluzione del mondo finalizzati a conseguire un progresso. Questa visione non è l'unica possibile e nella storia del pensiero, ieri come oggi, essa si intreccia con altre concezioni religiose, antropologiche o scientifiche, che ri-tengono il mondo sostanzialmente immutabile. Molto probabilmente anche in ognuno di noi entrambe queste visioni coesistono ed è solo con una presa di posizione della coscienza che una o l'altra visione diventa fondamentale per spiegare e gestire la vita e la realtà. La propensione verso la concezione evolutiva apre l'individuo ad un desiderio di conoscenza; rimuove l'indistinta condizione di uomo o donna del proprio tempo e favorisce una concezione di sè come essere distinto, dal quale l'interiorità ed il mondo attendono un progresso. Favorisce, in altre parole, la percezione di uno scopo che supera ed ingloba tutte le mete, i fini, le aspi-razioni parziali e transitorie elaborate. Tutto questo equivale in prima istanza ad una scelta generale di ottimismo; sono poi i contenuti con cui questo slancio ottimistico verrà vissuto a determinare un progresso o un regresso morale.

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Scegliere un punto di vista evoluzionista può voler dire che si considera il proprio l'Io come lo strumento presente dell'anima. Il che ci permette di dire che l'anima necessita del consenso e della collaborazione dell'Io affinché il processo evolutivo possa avere luogo o perchè abbia luogo in modo lineare ed anche gratifi-cante per l'Io che lo ha scelto. Concludendo questa riflessione, la parte mortale e quella immortale dell'individuo sono più facilmente poste in contatto dalla convinzione di potersi evolvere e sviluppare spiritualmente e che la possibilità evolutiva sia un dato costitutivo del mondo.In questa ottica, l'interpretazione del tema natale ha come fine identificare gli ambiti intellettuali, affettivi, relazionali dei quali l'anima possa valersi; per questa analisi ci rivolgeremo alla componente del tema che meglio identifica la connessione fra la transitorietà dell'Io e l'eternità dell'anima. Utilizzeremo, pertanto, l'Asse dei Nodi lunari e prima di giungere alla loro interpretazione chiariamo astronomicamente di che cosa si tratta e fissiamo le ragioni astrologiche per le quali tale componente natale è adeguata allo scopo.

I NODI LUNARI NELL'ASTRONOMIA Quando si parla di Nodi Lunari si parla di "spazio": lo spazio nel quale si incrociano l'orbita del Sole ( detta eclittica) e quella della Luna. Tutto questo non è reale perchè, come sempre, in Astrologia parliamo di configurazioni osservate dal nostro piane-ta. Infatti, quella che appare come l'orbita solare è, invece, l'orbita della Terra intorno al Sole; similmente, l'orbita regolare della Luna è, invece, il viaggio irregolare che essa compie, insieme alla Terra, intorno al Sole. Ciò che interessa ai nostri fini è la particolarità del percorso della Luna che ogni mese, transitando longitudinalmente nei dodici segni, cambia anche la sua posizione latitudinale: per 14 giorni muove al di sopra e per 14 giorni al di sotto dell'eclittica. Questo comporta che due volte ogni mese la Luna incrocia l'eclittica in due punti che sono designati come i Nodi Lunari.

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Quando la Luna attraversa l'eclittica risalendo dalla latitudine Sud a quella Nord, forma il Nodo lunare Nord, due settimane dopo, scendendo dalla latitudine Nord a quella Sud, forma il Nodo lunare Sud, seguito nuovamente dal Nord e così via incessantemente; questa continuità di accadimento permette di parlare di un Asse dei Nodi Lunari che collega due segni zodiacali opposti. Poichè non si tratta di corpi materiali, i Nodi non sono visibili e la loro individuazione è stata possibile perchè essi scandiscono il verificarsi annuale eclissi. Fenomeni spettacolari ed anche in-quietanti per le genti delle remote civiltà intimamente legate alla natura, hanno suscitato emozioni e curiosità dalle quali sono derivati effetti positivi per il progresso dell'immaginazione creatrice e della conoscenza.Il primo effetto positivo è di ordine simbolico e speculativo: secondo le credenze mesopotamiche, quando la Luna, che era collegata al dio Sin, e il Sole, collegato invece al dio Shamas, nascondevano il loro lato luminoso intendevano inviare agli uomini un ammonimento o un presagio di cambiamento nelle vicende terrene. Alle eclissi venne attribuito quindi il significato di un inter-vento del divino nell'ordine del mondo, promuovendo e rafforzando quella visione di simpatia fra il cielo e la Terra che fa da sfondo ai miti, alle religioni, all'astrologia.Ma l'attenzione, la curiosità, il timore suscitati dalle eclissi hanno prodotto anche effetti a livello scientifico perchè, favo-rendo la costante osservazione del cielo, hanno permesso ai sacer-doti-astrologi della Mesopotamia di scoprire che l'oscuramento dei luminari avviene con regolarità e forma un ciclo (saros) di 18 anni e mezzo. Ovvero, dopo 18 anni e mezzo le eclissi tornano a ripetersi negli stessi segni e il loro scorrimento lungo lo zodiaco, debitamente calcolato, costituisce il percorso dei Nodi lunari.

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Nonostante la Luna attraversi l'eclittica due volte ogni mese, perchè si verifichino le eclissi devono ricorrere determinate condizioni. Attraversando l'eclittica essa deve trovarsi al No-vilunio (congiunzione con il Sole) perchè, allineata fra la Terra e il Sole, essa proietta un cono d'ombra che nasconde in tutto o in parte il disco solare. Oppure, attraversando l'eclittica essa deve trovarsi al Plenilunio (opposizione al Sole) così da venire eclissata totalmente o parzialmente dal cono d'ombra proiettato dalla Terra che è, in questo caso, situata fra il Sole e la Luna. Lo scorrimento delle eclissi, e quindi dei Nodi, lungo lo Zodiaco presenta la particolarità di procedere in direzione inversa a quella del Sole, cioè mentre il Sole procede nell'ordine stagiona-le: Ariete, Toro, Gemelli, ecc., i Nodi procedono in ordine controstagionale: Ariete, Pesci, Acquario, ecc. La possibilità di calcolarne il percorso, pur non vedendoli mate-rialmente, ha rapidamente introdotto l'uso astrologico di assimilarli ai pianeti, disattendendo l'evidenza che i corpi fisi-ci esistono effettivamente in ogni istante ed in ogni istante sono movimento, mentre i Nodi sono accadimenti ed hanno un andamento intermittente. Anche se a priori conosciamo i due poli dell'asse e possiamo collocarli nel tema natale, uno dei due Nodi era effettivamente "accaduto" con l'ultimo attraversamento lunare dell'eclittica prima della nascita, mentre quello opposto è venuto in essere soltanto a nascita avvenuta. Pertanto, col tipico lessico astro-logico, possiamo dire che ogni individuo nasce "sotto" il Nodo lunare che la Luna ha realmente formato prima della sua nascita.

LUNA E NODI LUNARI Nell'interpretazione astrologica, particolarmente in ambito reincarnazionista, il Nodo lunare più significativo è il punto in cui l'orbita della Luna ha incontrato l'orbita del Sole, non importa se questo incontro sia avvenuto un minuto o 14 giorni prima della nascita stessa. E'il suo accadimento a conferire significato ad un punto celeste nel quale non esiste alcun riferimento visibile. Per individuare il Nodo che presiede alla propria nascita è necessario conoscere il segno della Luna natale e i segni sui quali si estende l'asse dei Nodi lunari.

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*** ══════════════════════════════════════════════════════ Per coloro che non conoscono la posizione natale della Luna e dei Nodi rimandiamo nuovamente al sito web http://www.astro.com/ dove è possibile ricavare l’oroscopo natale completo, indicando con precisione data, ora e luogo di nascita- ════════════════════════════════════════════════════════ ***═

A questo punto si disporrà dei riferimenti necessari per indi-viduare il Nodo lunare effettivamente avvenuto prima della nascita.

***═════════════════════════════════════════════════════════ PROCEDIMENTO per trovare il Nodo Lunare "primario" verificatosi prima della nascitaChi utilizza le effemeridi, potrà effettuare la ricerca con la massima precisione, risalendo a ritroso dal "giorno e ora" della nascita fino a rintracciare la presenza della Luna in una delle due estremità dell'asse nodale. Esempio: se il tema indica Nodo Nord in Ariete, Sud in Bilancia e la Luna è in Acquario, risalendo a ritroso si incontrerà per prima la Luna nel segno della Bilancia, il che significa che il Nodo primario, sotto il quale l'individuo è nato, è quello (Sud) in Bilancia. Avvertenza per chi ha la Luna nello stesso segno del Nodo: l'esattezza del procedimento richiede di valutare se all'ora in cui è avvenuta la nascita la Luna aveva già attraversato oppure no l'eclittica; se il conteggio lascia adito a dubbi, l'immanenza della formazione del nuovo Nodo permette di considerarlo come quello primario.Chi non dispone delle Effemeridi, dovrà partire dal segno in cui si trova la Luna natale e andare a ritroso fino a incontrare uno dei due punti dell'asse nodale, che sarà il nodo verificatosi prima della nascita, in quel particolare segno zodiacale, che chiameremo Nodo primario. ════════════════════════════════════════════════════***

IL SIMBOLISMO ASTROLOGICO DEI NODI LUNARI Prima della diffusione delle concezioni reincarnazioniste i Nodi lunari non costituivano indicazioni di grande importanza nel corso dell'interpretazione. Quanto si trova nei manuali del passato,

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spesso ripetuto in quelli moderni, non va al di là di generiche definizioni secondo cui: il Nodo Nord (normalmente l'unico tenuto in considerazione) sarebbe un'indicazione fortunata (gioviana), mentre il Nodo Sud sarebbe negativo e sfortunato (saturniano). Il merito di aver esaurientemente trattato l'asse dei Nodi e defi-nito la sua funzione nel tema natale va all'astrologo Dane Rudhyar e a studiosi della sua scuola come Alexander Ruperti. Secondo Ruperti, che fonda il ragionamento sul moto retrogrado dei Nodi, essi rappresentano un processo di ricapitolazione del passato, che dà un senso alle esperienze esteriori e raggiunge le sorgenti intime della conoscenza per affrontare convenientemente i bisogni tipici dell'epoca vissuta. Pertanto, Ruperti conferisce ai Nodi una rappresentatività spirituale ed intellettuale; procede poi a identificare la differenza fra Nord e Sud. Considera il primo un polo attrattivo della coscienza, ossia un luogo della volontà, mentre il secondo indicherebbe la ricaduta nelle abitudini, negli automatismi del pensiero.Altri studiosi di astrologia karmica pongono il Nodo Nord in relazione con le vite future e il Nodo Sud con le conseguenze delle vite passate; altri si attengono semplicemente all'antica regola del Nord-positivo e del Sud-negativo.E' il caso di soffermarsi sulle origini lontane di queste attri-buzioni simboliche e della prevalente attenzione data a quello -Nord.L'astrologia indiana ha assunto i Nodi, a tutti gli effetti, come pianeti e ha attribuito loro la signoria su due segni zodiacali: Rahu, Nodo Nord, governa l'Acquario e Kethu, Nodo Sud, governa i Pesci. E' del tutto probabile che gli indiani, da sempre fa-migliari con la teoria della trasmigrazione delle anime, siano stati i primi ad avere l'intuizione di collegarli alla reincar-nazione. Un loro antico mito racconta che Rahu è la testa, e Kethu la coda del serpente celeste, che venne reciso in due parti come punizione per aver peccato contro gli dei. I due frammenti impazziti vagherebbero per il cielo, ingoiando e rilasciando ci-clicamente la Luna. Rahu indicherebbe la principale esigenza por-tata con sè dall'anima reincarnata; viene interpretato, pertanto, come una possibilità di evoluzione e di crescita spirituale, anche se da pagarsi con sforzo e difficoltà. Ma l'insieme delle credenze filosofiche indiane a proposito di questi due "pianeti ombra" è ampio e non sempre coerente, come logico aspettarsi dall'antichità

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e dalla diffusione nel complesso mondo di fede induista; Alan Leo, primo importante cultore occidentale di astrologia indiana e promotore del rilancio dell'Astrologia in occidente, riporta la credenza che Rahu, benefico, governa i Gemelli, mentre Kethu, malefico, governa il Sagittario.La nostra opinione è che differenziare il significato e l'im-portanza dei due Nodi in base al concetto di Nord e di Sud sia un errore e anche un pregiudizio culturale. Un errore perchè, da qualunque latitudine provenga, la Luna punta in direzione del-l'orbita solare. Un pregiudizio perchè risente delle origini "nordiche" dell'astrologia, che si è sviluppata a nord dell'e-quatore e in periodi in cui per corrente convinzione la Terra era piatta. Nord finisce per equivalere a "sopra l'orizzonte e visibile" mentre Sud a "sotto l'orizzonte e nascosto"; il che apre a quei preconcetti tuttora esistenti che tendono a identificare il "sud" con una dimensione bassa, primitiva e sottosviluppata, se non "infera", viceversa il "nord" come dimensione alta e sempre, più o meno, trionfante. Il fatto stesso di chiamare Nord o Sud il nodo senza aggiungere che ci si riferisce alla nostra latitudine rivela unpredominio culturare che non tiene conto che la visuale dall'altro emisfero è rivesciata. Per tutte queste ragioni, ci daremo altri criteri per trarre dai Nodi lunari le indicazioni del percorso evolutivo dell'anima, cominciando col chiarire perchè riteniamo che essi siano si-gnificativi.I Nodi mettono in relazione tre corpi celesti:

* la Terra, che con la sua effettiva, reale orbita intorno al Sole forma quello che a noi sembra il percorso del Sole. La Terra è la precondizione del tema natale, il luogo di osservazione e di decisione dei significati da dare alla volta celeste. Rappresenta, pertanto la nostra condizione umana, il nostro essere individui che si interrogano, ricercano, si assumono responsabilità. * il Sole, che noi vediamo scorrere in cielo e che è per la terra l'essenziale: il donatore di vita e di possibilità di crescita. Simboleggia lo spirito, la voce dell'eternità dentro di noi. * la Luna, che sembra avvolgersi intorno alla Terra, ma che in realtà corre con lei intorno al Sole, con la sua mutevolezza di forma rappresenta la transitorietà, il bisogno di sicurezza, la tendenza a sviluppare schemi emotivi per proteggersi dal flusso

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del cambiamento.Ogni volta che la Luna-transitorietà incrocia il percorso del Sole-eternità si forma un Nodo. Ovvero una problematica umana da sciogliere, che assume le caratteristiche del segno in cui le due orbite si incrociano, e che consiste fondamentalmente nel riuscire a percepire il contatto con la dimensione spirituale, perchè essa è la dimensione permanente dell'anima. Da un punto di vista strettamente filosofico e religioso, il Nodo sotto il quale l'individuo è nato costituisce lo spazio interiore dove l'Io, che è entità provvisoria, fragile e precaria, si con-fronta con l'ansia di eternità e stabilisce il contatto con la sua anima. In senso più strettamente psicologico indica i possibili intrecci emotivi, i complessi di tendenze che abitano la totalità della psiche e che costituiscono per l'Io una sfida a riconoscere altri livelli psicologici oltre a quello cosciente. Da questi livelli giungono spesso intuizioni che appaiono numinose, cariche di significati che alludono a realtà trascendenti; sviluppando la consapevolezza della totalità della psiche l'uomo dispone di un maggiore equilibrio nell'affrontare le circostanze e i periodi difficili della sua vita.Dal punto di vista strettamente reincarnazionista il Nodo sotto il quale si nasce contiene il segreto dell'intenzionalità della vita presente.

DIFFERENZA INTERPRETATIVA: NODO PRIMARIO E SECONDARIO **════════════════════════════════════════════════════════════ Differenza interpretativa dei poli dell'asse dei Nodi lunari Il segno in cui si è formato il Nodo lunare prima della nascita, non importa se in direzione Sud o Nord, contiene il Nodo primario che illustra la sfumatura di comprensione del piano universale già raggiunta dall'anima attraverso tutte le esistenze precedenti. In questa esistenza tale simbolismo zodiacale è il punto di partenza, il primo compito veramente evolutivo da affrontare: far sì che la personalità "riconosca" in se stessa l'esistenza di un'intenzione dell'anima. Il Nodo opposto, che si forma solo dopo la nascita, è il Nodo se-condario e indica l'ambito zodiacale di autoperfezionamento cui dovrà dedicarsi la personalità per far proseguire ulteriormente il progetto dell'anima. Va ben compreso che questo Nodo non costituisce una componente già acquisita, ma un compito nuovo, un

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passo successivo. ═════════════════════════════════════════════════════******* Il Nodo primario indica, attraverso il simbolismo del segno in cui si è formato, la somma delle esperienze delle esistenze precedenti; è, per così dire, la "firma" dell'anima al momento in cui ha scelto di ritornare alla vita terrena. Esso rappresenta il primo compito veramente funzionale all'evoluzione dell'anima che al nativo è dato affrontare. Il simbolismo del segno appartiene al nativo come bagaglio karmico già sviluppato, almeno a livello sem-plice ed istintivo. Inizialmente esso si manifesta come una fonte di intuizioni, una porta semiaperta dalla quale fluiscono interes-si, tematiche esistenziali, talenti spontanei. Per assecondare il progetto dell'anima è necessario meditare su questo segno ed aprire del tutto la porta alle energie spirituali che di esso si vogliono servire. Il Nodo primario, infatti, è un donatore di forza, una innata sapienza dell'anima cui la personalità di oggi deve semplicemente dar voce; il nativo deve "lasciarsi essere" quel segno, perchè nel confronto con le grandi prove esistenziali, le grandi decisioni morali permetterà di liberarsi dal vecchio karma negativo e fruire delle ricompense eventualmente meritate dalle personalità precedenti o, se crede soprattutto ad un bilanciamento globale delle azioni, di essere parte attiva dell'evoluzione del mondo.Gli effetti psicologici di questa sintonia con lo spirito, comunque configurata, consistono in un più stabile equilibrio nell'atteggiamento verso la vita. Avevamo detto a proposito dell'ascendente che ad esso ritorna l'individuo ogni volta che si sente più disarmato di fronte alle circostanze; diremo ora che l'individuo che abbia realmente intrapreso il suo percorso evo-lutivo ritorna al suo Nodo primario ogni volta che deve fronteg-giare delle difficoltà, perchè in questo modo può mantenere una visione globale, controllare il flusso delle emozioni, inquadrare più realisticamente i suoi desideri e le sue paure, avvertire il filo di un processo che continua e che si serve delle circostanze, ma in esse non si esaurisce.Non crediamo che il fine da proporsi nella vita sia il rag-giungimento della perfezione, preclusa anche ai grandi iniziati di ogni tempo, perchè il migliore degli esseri umani può soltanto sviluppare una parte della comprensione della globalità. Coloro

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che hanno assolto questo compito in modo elevato sono diventati figure mitiche, sono entrati nella leggenda che tace dei loro difetti e delle loro umane debolezze. La nostra condizione di esseri incarnati ci rende soggetti al corpo e alla sua particolare fisiologia che incide sui comportamenti e induce forzatamente all'errore; ciò che distingue l'uomo evoluto dagli altri è la com-prensione che egli ha della sua natura fondamentale, la lucidità senza illusioni vanesie o consolatorie, con cui separa quello che sa e può fare per la propria ed altrui evoluzione, collaborando al piano collettivo. Abitualmente quest'opera di adeguamento della personalità al progetto dell'anima richiede tempo, sia per chi persegue co-scientemente questo obiettivo, sia per chi si limiti a vivere con attenzione e consapevolezza la vita. Ma il livello di questo adeguamento sarà certamente più alto se favorito dalla consapevolezza che la prima funzione della vita è istruttiva: sia intendendo il karma come punizione di errori precedenti, sia pensandolo come processo di apprendimento, le esperienze esistenziali evolutive avverranno nel simbolismo del segno di questo Nodo lunare, che è la vera dimora dell'anima.Il Nodo secondario che si forma in cielo solo dopo la nascita, dà impulso dinamico al primario e porta una sfida superiore perchè rappresenta un punto di vista da assumere, una sfaccettatura della ruota delle esperienze umane che l'anima può e vuole fare propria e che potrebbe diventare la sua "firma" futura. Nell'ambito di questo simbolismo il nativo deve adottare una maggiore modestia; per quanto il suo Io possa avere di questo simbolismo una buona comprensione intellettuale, esso rappresenta per l'anima una sfera di apprendimento che va affrontata con senso di responsabilità. La dialettica dei due Nodi porta la possibilità di una visione globale, di fare in vita una esperienza della totalità, di svincolarsi dal dualismo che caratterizza la condizione umana.Dà la possibilità di ridimensionare lucidamente quelle convinzioni personali che, in altre fasi della vita, sono apparse le uniche visioni possibili e riconoscerle come frammenti di visione delle situazioni globali. Come la Psicosintesi insegna esiste in noi un Sè, un centro di identità superiore all'Io di cui facciamo saltuarie esperienze nei momenti migliori della nostra vita, quando cade la barriera di ce-cità e si rivelano alla mente realtà mai afferrate; momenti in cui

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il tempo sembra fermarsi e si avverte quel senso di eternità cui aspira il Sole natale. Queste esperienze, cui la Psicologia umanistica dà il nome di "peak experiences" rivelano come la co-scienza ordinaria non sia né la più vera, né la più rappresenta-tiva della nostra globalità, che esistono altri stati di essere meglio adeguati alla nostra natura profonda: meglio adeguati all'anima che si serve della nostra personalità presente. Il segno del Nodo secondario, è anch'esso una visione parziale al-l'interno dell'intero ciclo dello Zodiaco, ma, ponendosi come sfida per allargare o cambiare le convinzioni del segno del Nodo primario offre - nei valori che entrambi rappresentano - la possi-bilità di trascendere la normale coscienza dualistica. Potrà verificarsi nell'interiorità un disagio per la simultanea presenza di verità fra loro in contraddizione, ma per questa fase psicologica Simone Weil, nel terzo Quaderno, dà questa forte immagine: esistenza simultanea nell'anima delle virtù contrarie come tenaglie per afferrare Dio.Dedicarsi al Nodo secondario è, verosimilmente, il compito della seconda parte della vita, quando la curva esistenziale declina e alle energie biologiche dovrebbe sostituirsi una espansione dello spirito. L'uomo moderno ha a disposizione un potenziale di longevità sempre più alto, ma paga questo allungamento temporale della vita in termini spirituali, perchè la gioventù viene vissuta ad un ritmo di attività materiale e di stimoli intellettuali che lo portano ad immedesimarsi nella sua potenza produttiva, nella prestanza fisica, nei traguardi evidenti che riesce a raggiungere all'esterno. Nell'immaginario collettivo, quindi, la seconda parte della vita è da riscattare dal decadimento fisico, a volte con la ripetizione di una tardiva gioventù. Ovviamente non si può che rallegrarsi della prospettiva di restare a lungo produttivi e prestanti, ma ciò non dovrebbe avvenire a prezzo della propria interiorità, della ricerca del significato spirituale della propria vita e delle sue diverse fasi. Stando a Jung la crescita effettiva della personalità è il divenire coscienti di un ampliamento che scaturisce da fonti interiori; se la crescita, ossia l'adeguamento della personalità agli scopi dell'anima (al Nodo primario) è avvenuta, la seconda parte della vita permetterà di crescere ancora, tanto nella personalità che nell'identità spirituale che sfugge ai condizionamenti del tempo. L'individuo che abbia raggiunto un

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sufficiente grado di identificazione con la sua natura profonda, tale da poter conquistare un senso di identità stabile, nonostante le influenze esterne lo omologhino a categorie, ruoli, modi di pensare collettivi, non andrà incontro ad un decadimento spirituale quando il corpo perderà la potenza e la produttività della gioventù. Ricorrendo ancora a Jung e alla terminologia della psicologia analitica, possiamo dire che per accedere al compito superiore del Nodo secondario è necessario non confondere la propria essenza con la Persona, ovvero con l'immagine che ognuno proietta all'esterno. E neppure con i dati della propria biografia: Don Juan, lo sciamano che conduce Carlos Castaneda alla magia di "fermare il mondo" , lo incoraggia prima di tutto a cancellare la storia personale. Ovvero a non rinchiudersi nelle vicende vissute, nei fallimenti, nei successi, nei ruoli rivestiti nel corso della vita. E' necessario estrarre l'esperienza del proprio passato, ma non trascinare con sè come un fardello le forme, concrete ed emo-tive, in cui questo passato si è realizzato, perchè ciò è di ostacolo al processo di evoluzione. Anche l'immagine personale più gratificante e che ispira agli altri ammirazione e considerazione può risultare, se in essa l'individuo si immedesima completamente, un limite che impedisce di seguire lo sviluppo del progetto spi-rituale interiore. La coerenza obbligata con la propria biografia non permette di rispondere in modo naturale a quello che la vita proporrà, si tratta di seguire l'esempio dell'anima che abbandona i suoi involucri per affrontare forme diverse di esistenza e di esperienza.Nell'ambito del nostro ragionamento, non allentare i legami con il proprio passato (karma del focolare e vicende successive) può essere di ostacolo nell'intraprendere il lavoro di comprensione del Nodo primario, ma ancor più ostacola il livello del Nodo secondario che richiede bastante equilibrio per dar corso ad un riorientamento generale. Infatti, trovandosi nel segno opposto, esso porta la sfida di cambiare valori, esplorare nuovi atteggiamenti; le grandi crisi intorno ai quarantadue anni, che comunemente gli astrologi imputano all'opposizione di Urano ad Urano natale, hanno forse una ragione più globale del passo di questo pianeta, che è solo un simbolo parziale all'interno della personalità . Sia gli studi della psicologia che la diffusa credenza nella rina-

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scita dell'anima alludono ad una sorta di programmazione interiore dell'uomo che prevede al centro dell'esistenza un riorientamento della coscienza, una forma di "rinascita" in vita. In tale fase della vita una nuova corrente di energie fluisce dall'Inconscio e richiede che venga ridefinita la propria personalità; i sogni e la vita interiore rivelano la presenza di "altro" in noi, rispetto a ciò che eravamo abituati a conoscere e Jung definisce questo "altro" come la personalità più ampia e più grande che è in preparazione. Tenendo conto di tutto quanto detto, la funzione dell'asse dei Nodi nel tema è di indicare la strategia globale dell'esistenza. Essa consiste in prima istanza nel rendersi disponibili al Nodo primario che permette il ricentraggio attraverso il simbolismo del suo segno. Il cambiamento avverrà lentamente e armoniosamente quanto più si sarà consenzienti al processo. La seconda fase del processo, sotto il Nodo secondario, richiederà di utilizzare l'e-sperienza del passato senza immedesimarvisi totalmente perchè una rigida identificazione con la storia passata, con i modelli e i ruoli che la società propone come vincenti, potrebbero causare crisi dolorose e probabilmente deviare il progetto interiore in una direzione falsamente nuova, ripetitiva di altre età della vi-ta. L'esser svincolati dal tempo lineare, che accumula anni invece che valori, permetterà alle energie dell'inconscio, della dimensione che è in contatto con quella dell'anima, di entrare nella personalità e di darle nuovi stimoli evolutivi. Sarà possibile fare esperienza di sè non soltanto come enti transitori rappresentati dal corpo, ma come enti collegati alla continuità dell'anima; altrimenti detto, il Nodo secondario costituisce la riserva di gioventù spirituale e, se il primario ci rafforza col passato dell'anima, questo ci proietta verso il suo futuro. La trasmigrazione dell'anima può essere raffigurata non solo come la presa di possesso da parte dell'anima di un corpo nel corso dell'incarnazione, ma come un processo progressivo a misura dell'espansione psicologica, ossia quanto più l'uomo riconosce l'esistenza dell'anima, tanto più ampiamente essa si manifesta alla coscienza diventata strumento adeguato ad intenderne la voce.Gli scopi dell'anima possono non essere esclusivamente personali; ogni individuo racchiuso nei confini della sua pelle, si sente unico di fronte al resto del mondo, ma alla dimensione spirituale

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e disincarnata questa condizione di separatezza è estranea. Proba-bilmente, il modo stesso con cui siamo costretti a pensare e parlare dell'anima mentre siamo incarnati non coglie neppure lontanamente la sua realtà, ma possiamo immaginarci che, libera dal corpo e dai suoi particolarismi, l'anima conosca e collabori al piano di evoluzione cosmica secondo il suo livello di compren-sione. Pertanto, entrando nella vita sotto un determinato asse nodale, l'anima si accompagna ad altre entità che vengono a con-dividere le stesse problematiche umane. La diversità del loro com-pito emergerà dal differente livello di evoluzione, non co-noscibile finché pensato durante l'esistenza terrena, dal movente karmico, nonché da tutte le differenziazioni implicate dal tempo della nascita ( differenti temi natali), dalle condizioni ambien-tali, dalla dissoluzione o fissazione del karma del focolare. Alla base, però, una "fratellanza" unisce i nativi sotto lo stesso asse nodale, e li differenzia, possiamo dire li specializza, a seconda della polarità che presiede alla loro nascita. Se è abituale confrontarsi nel carattere e nel temperamento con i compagni di segno zodiacale, a livello di percorso evolutivo le similitudini si rintracciano intorno all'asse dei Nodi lunari.CAP. 4 NODI LUNARI E PERCORSI EVOLUTIVI

Il NODO LUNARE NEI SEGNI ZODIACALI

L'espressione evoluzione spirituale potrebbe lasciare intendere che esista una sola via ed un solo obiettivo. Esplorando le credenze sulla Reincarnazione, abbiamo visto varie e contrastanti visioni nel raffigurare l'obiettivo finale dell'anima; similmente è naturale che esistano vari modi per gli esseri umani di rag-giungere una meta considerata spiritualmente evolutiva. Diversamente non potrebbe essere, dal momento che è inscritta nel complesso biologico di ogni individuo una specificità, pur nella comune appartenenza al genere umano; l'evoluzione globale si avvale tanto delle differenze oggetto di verifica scientifica quanto delle occulte differenze interiori. L'asse dei Nodi lunari permette di individuare le tematiche più pertinenti il percorso globale dell'anima cui il nativo dovrebbe dedicare una maggiore attenzione considerandole un addestramento delle proprie facoltà superiori. Ognuno vivrà nel corso della sua incarnazione vari problemi e avrà svariate possibilità di

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gratificazione personale e di stimoli evolutivi, ma la valenza più dinamica per la crescita spirituale si colloca più spesso proprio nell'ambito del principio archetipico del segno zodiacale del Nodo primario. Ne affronteremo quindi l'interpretazione, illustrando prima l'am-bito generale metafisico nel quale si riassume l'esperienza del-l'anima, poi la condotta probabilmente più efficace per allineare la personalità all'anima. Infine, attraverso il Nodo secondario individueremo le possibilità di prosecuzione ed ampliamento del percorso per contribuire al futuro.

Nodo primario in Ariete -secondario in Bilancia

Insegnano varie dottrine, specialmente gnostiche, che l'Universo è fondato sul conflitto di due grandi principi: il Bene ed il Male, a volte designati come Luce e Tenebra; anche la tradizione cinese individua il divenire cosmico nella dialettica del chiaro e dello scuro, del solido e del tenero, dell'amore e dell'equità. La realtà ultima è al di sopra dei conflitti, ma negli stadi vicini all'uomo, al suo mondo e al suo livello spirituale, l'evoluzione procede anche in virtù della dinamica di opposte tendenze che si confrontano o si combattono.

L'anima che si incarna sotto il Nodo primario in Ariete ha compreso ed accettato la funzione dinamica del contrasto e del conflitto, disponendosi in questa incarnazione a viverne la forma più tipica: l'incontro-scontro fra il singolo e la col-lettività.

Per il nativo, questo Nodo Ariete costituisce la riserva di ener-gie psichiche allenate alla combattività; esse hanno per obiettivo opporsi a tutto ciò che incontrano come ostacolo al nuo-vo, al cambiamento, all'esperienza degli inizi non gravati dal passato. Per risvegliare queste energie, il nativo deve addentrarsi nella ricerca di ciò che è sterile ed ostacolante nella sua stessa personalità e, per quanto gli è possibile, diventare una persona "nuova" rispetto agli inizi della vita; deve cioè, affrontare fin dalla giovinezza il karma del focolare,

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acquisire al più presto autonomia decisionale e possibilità di au-tosostentamento materiale. Non è opportuno, inizialmente, fare proprie ideologie o grandi tradizioni spirituali; è bene, invece, allenarsi a cercare una propria intima verità nell'affrontare la vita nel mondo. Il nativo non dovrà temere la sensazione di essere unico, o forse anche isolato nell'ambito delle sue convinzioni di fondo; suo compito è imparare ad apprezzare la convergenza di idee, ma, se è inevitabile, saperne fare a meno senza dolore, pertanto dovrà far diventare realmente vere e profonde tutte le sue convinzioni. Anche nella vita materiale dovrebbe imparare a preferire una sconfitta per amor di verità, a una vittoria a prezzo del tradimento delle sue ispirazioni ed aspirazioni. In definitiva, deve diventare il miglior compagno di sè stesso e la difficoltà di questo percorso consiste nella necessità di dare al più presto la priorità al mondo interiore, atteggiamento che l'essere umano in genere riserva ad un'età più adulta. Comunque sia, nascendo sotto il Nodo Ariete è importante apprendere prima o poi a stare in piedi con le proprie forze, il che compensa con la possibilità di affrontare la vita senza la paura del domani, senza le angosce per l'andamento fisico o materiale. Il nativo sentirà la ricchezza in se stesso e la felicità di esistere anche se in concreto niente andasse secondo i suoi desideri; potrà dire di sa-per comandare alle emozioni, cioè mobilitarsi o frenarsi nel suo coinvolgimento nelle situazioni secondo valutazioni spassionate.

L'esperienza del Nodo secondario nel segno opposto della Bilancia avverrà attraverso un rilancio della vita di relazione che comu-nicherà al nativo una rinnovata adolescenza, un entusiasmo trasci-nante via via che incontrerà delle similitudini e si scoprirà meno solo, o "diverso", di quanto pensasse di essere; farà l'esperienza di un apprendimento ancora non perfezionato dagli uomini: che uniti si vince. Potrà allora esperire visioni più collettive, ideologie, nuove correnti della vita spirituale, sociale, materia-le, perchè in precedenza allenatosi a conservare il controllo sul senso da dare alle esperienze vissute.

Attraverso l'asse dei Nodi fra Ariete e Bilancia l'individuo influirà sul futuro percorso evolutivo preparando le condizioni perchè l'anima compia esperienze in vite caratterizzate da relazioni sentimentali e sociali autentiche, dove i conflitti

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saranno minimi e riservati alla sfera dei grandi convincimenti morali, privi delle dolorose disarmonie causate da blocchi psicologi o da banali asprezze caratteriali

Nodo primario in Toro - secondario in Scorpione

Da sempre l'uomo ragiona e si interroga sullo Spirito realizzando le più alte creazioni della sua mente; nonostante ciò, comunemente lo Spirito è tenuto a distanza, considerato in antitesi col corpo, estraneo alla generale esperienza del quotidiano che pure è, per l'uomo, la prima fonte di apprendimento.

L'anima che si reincarna sotto il Nodo in Toro ha compreso o è pronta a comprendere che lo Spirito non ha un posto "altrove", ma è una presenza "dentro" le esperienze comuni di ogni vivente.

Per chi nasce sotto il Nodo in Toro, l'anima ha in serbo energie illimitate che si ricaricano continuamente nell'impatto con le vicende della vita concreta. Il nativo deve abituarsi alla meraviglia per eventi cui la maggioranza di quelli intorno a lui non dà importanza o di cui neppure si accorge: le manifestazioni della natura, il cielo, le più modeste forme di vita. Anche se dispone di una situazione sociale e finanziaria privilegiata che gli procura quanto c'è di più prezioso, non deve disprezzare, ma essere grato alle cose di cui si serve: ambienti, oggetti, u-tensili segnati dal tempo sono simboli delle emozioni che hanno suscitato, dei bisogni che hanno soddisfatto, della creatività e della cura di altri esseri umani. Proprio all'opposto del consu-mismo, il Nodo in Toro riecheggia le parole di Aurobindo: "dob-biamo aver rispetto per le cose e usarle nella misura giusta, senza trattarle malamente o maneggiarle sgarbatamente". Può accadere che l'impulso dell'anima sia inizialmente frainteso e che il nativo provi avidità e invidie materiali, o che viva fruendo, per i grandi eventi della sua vita, dell'aiuto umile ed oscuro di tante persone senza comprendere che gli sono necessarie. Tutto questo sarebbe sofferenza e privazione per l'anima che si manifesterebbe con una crisi nel senso della vita del nativo. Egli dovrebbe ricordare di essere predisposto a fare l'esperienza dei valori spirituali che nobilitano la vita proprio nella dimensione più vicina; la sfera prossima al corpo e ai sensi realizzerà

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quello che il nativo insegue, forse, coltivando interessi mentali elevati.L'immediata remunerazione di questo percorso evolutivo permette all'individuo di sentirsi immerso e sorretto da una dimensione che sarà insieme "materia", con le sue apprezzabili soddisfazioni fisiche, e "spirito" con la sua ampiezza di respiro e percezione di eternità intravista nelle semplici vicende del quotidiano.

Il Nodo secondario nel segno dello Scorpione attira l'anima verso esperienze che saggiano la resistenza nel dolore; se il compito del Nodo in Toro sarà realizzato e il nativo avrà appreso a ritagliarsi porzioni di gioia e amore per la vita nelle evenienze più semplici, fosse pure soltanto nel godimento dei momenti di benessere psico- fisico, non proverà il rifiuto compulso del dolore, che è dolore esso stesso. Saprà attraversare le circostanze sgradevoli con uno slancio di speranza e vitalità, con la volontà di trionfare sui suoi limiti o sulle difficoltà concrete. Inoltre, avendo appreso a rispettare come tutto il resto anche il suo corpo vivrà nella seconda parte della vita nuove gioie della sessualità, adeguando con fantasia l'espressione dell'amore al procedere dell'età.Coloro che non sviluppano il Nodo in Toro potrebbero, con sfu-mature diverse a seconda del temperamento, resistere al Nodo in Scorpione con crescente rifiuto del decadimento fisico o delle facoltà intellettuali; oppure potrebbero abituarsi a rimandare il confronto con le difficoltà, lasciando che il tempo renda più complessa e sofferta la soluzione.

Il nativo sotto l'asse dei Nodi fra Toro e Scorpione può con-tribuire all'evoluzione dell'anima dotandola della capacità di nobilitare ogni esperienza della vita; potranno avvicendarsi incarnazioni future in cui il dolore umano sarà stemperato dal-l'amore per la vita, preservando l'anima da scelte morali regressive.

Nodo primario in Gemelli - secondario in Sagittario

L'uomo si distingue, o pensa di distinguersi, dalle altre creature perchè è consapevole di se stesso. In possesso di un intelletto che gli comprova di esistere e che gli dà il potere di impos-

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sessarsi del mondo, facilmente, presume che la sua mente sia onnipotente e possa tutto spiegare risolvendo le complessità della sua condizione nel mondo.

L'anima che si incarna sotto il Nodo nei Gemelli ha acquisito piena consapevolezza delle molteplici capacità della mente umana ed ha scelto di esperirle nella maniera più ampia, apprendendo, comprendendo scambiando idee con altre anime incarnate.

Per il nativo sotto il Nodo primario in Gemelli esiste un mondo interiore di sapienza e comprensione con cui entrare in contatto; per raggiungerlo dovrà allenare l'intelletto, così come un atleta allena i suoi muscoli, senza provare altra paura che quella di lasciarsi contagiare dalla pigrizia o dalla sciatteria di pensiero tipica del suo tempo. Il percorso evolutivo inizia con la prima parola appresa e termina nell'ultimo istante della vita. Non ha un traguardo perchè l'evoluzione avviene per effetto di un procedere continuo fra nozioni, cognizioni, elaborazioni della mente sulle condizioni esistenziali. Ci sono, però, due pericoli nei quali il nativo potrebbe incorrere. Il primo è collegato al karma del focolare: se la sua sete di conoscere è stata frustrata, forzata in una sola direzione, se i genitori valutavano altre qualità rispetto all'intelligenza, il nativo dovrà dare a se stesso il permesso di pensare liberamente e di scegliere per la sua vita altri valori di riferimento. Il secondo pericolo consiste nel-l'arroganza prometeica, ossia nel gusto di dissacrare, di passare al vaglio della razionalità ciò che è divino, oggetto di fede e non di sottile analisi scientifica; nel vivere concreto, questa arroganza potrebbe impedirgli di apprendere dalle persone non brillanti ed erudite e rinchiuderlo in ambiti che potrebbero non aver più nulla da insegnargli. Nascendo sotto il Nodo primario nei Gemelli, il nativo deve sforzarsi di essere alunno dello Spirito e non curarsi delle forme e delle apparenze, ma dei significati; potrà allora esercitare le sue facoltà critiche sulle idee, non sulle persone, e distinguere ciò che serve da ciò che intralcia il percorso di maturazione, come individuo e come anima. E' quindi una via evolutiva che richiede di crescere nella cultura, sfrondando interessi superficiali e vuoti, e nella capacità di relazioni personali, combattendo tanto l'influenza-bilità quanto la presunzione. Il compenso nell'adeguarsi all'anima

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consiste nell'uscire dall'identificazione con il tempo del corpo, nel conoscere la gioia del dialogo con l' interiorità, nel trovare fratelli spirituali anche nel più remoto angolo della Terra.

Il Nodo secondario nel segno del Sagittario porterà il nativo ad un certo punto della vita, ma probabilmente abbastanza presto, ad interrogarsi sui limiti oggettivi della conoscenza; comprenderà che, al di là delle personali limitazioni intellettuali, vi sono altri limiti posti dalla condizione stessa di esseri incarnati; comincerà a muoversi sui confini tra la razionalità e la fede, tra l'ideologia e l'utopia, tra la scienza e l'esoterismo, non avrà timore o disagio nel restare aperto a tutte le conclusioni. In antitesi col dogmatismo, il nativo sarà l'immagine del possibilismo e della tolleranza e proverà un senso di sollievo e ringiovanimento nel deporre gran parte del bagaglio di convinzioni elaborate nel passato per affrontare le altre persone nell'ambito più semplice: l'essere soltanto umani e, quindi, fratelli. Più forte diverrà la presenza del divino da cui tutto proviene; questo renderà al nativo meno temibile anche l'idea della morte.

Con l'asse lunare fra Gemelli e Sagittario, è possibile servire la propria anima soddisfando la residua passione per l'intelletto umano, preparandola per vite successive in cui l'intuizione sosterrà la ragione e la fede alimenterà la speranza; questo la proteggerà dalle più disarmanti problematiche materiali che ogni vita incarnata sottopone.

Nodo primario in Cancro -secondario in Capricorno

L'amore muove il Sole e le altre stelle, dice Dante e, similmente, molti altri prima e dopo di lui hanno individuato nell'Amore la forza più potente e coesiva dell'Universo. Che schierarsi con l'Amore sia schierarsi con il Bene è una convinzione generale, ma la dimensione terrena dà solo un pallido riflesso dei principi eterni e per Amore si può, anche inconsapevolmente, compiere il Male.

L'anima che si incarna sotto il Nodo nel Cancro riassume le esperienze precedenti sotto la priorità da dare all'Amore;

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cerca di anticipare l'unione col divino sperimentando ancora il sentimento che più intimamente lega gli esseri umani, quello fra la madre ed il bambino, che si rinnova poi nell'innamoramento, nella sessualità, nella procreazione.

Il nativo che ha il Nodo primario in Cancro possiede risorse psichiche che si rivelano come forza morale, quanto più riesce a far circolare il suo amore. Perchè ciò accada deve sciogliere i blocchi delle insoddisfazioni emotive e dissolvere esigenze che, a causa della condizione umana incapsulata nel corpo e nell'IO, sono dolorose impossibilità.Deve aprire gli occhi della mente, per vedere le frustrazioni, -l'amore sbagliato, le disparità di trattamento che può aver subito nella famiglia, e aprire gli occhi del cuore, per vedere che tutto ciò si origina dalla debolezza, dall'incapacità di vivere, dalla ripetizione di antiche educazioni sbagliate. Non è la via del perdono, questa, ma la via del riconoscimento della difficoltà che quella cosa piccolissima e prepotente che è l'Io trova nel gestire la forza più potente dell'universo. Il compito del nativo è inserire la comprensione nell'amore, altrimenti non saprà mai se ama per il Bene o se ama perchè costretto a farlo da debolezza, possessività, paura della solitudine; sotto la superficie di una grande unione potrebbero covare inconsci odi e desideri di rival-sa. Se il nativo è tanto determinato e anche fortunato, per effetto di una vicenda esistenziale non troppo difficile, da realizzare del tutto il suo percorso evolutivo sarà talmente ricolmo di amore da avere spazio psichico solo per sentimenti ad esso funzionali: l'altruismo, il coraggio, l'empatia, la capacità di comprendere i bisogni degli altri e di far loro comprendere i suoi. Amerà gli altri e se stesso di identico amore.

Vista la difficoltà del compito, il dovere evolutivo potrebbe anche dirsi realizzato; ma è possibile che il nativo con l'ac-quisita capacità relazionale affronti il Nodo secondario in Capricorno che lo attira nei valori al di fuori della sfera intima. Come un marinaio che prende il mare aperto fidandosi della sua sola capacità di orientamento, il nativo comincerà a riflettere sui rapporti della collettività secondo i suoi valori interni. Sperimentando su di sè gli effetti del potere, della

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sopraffazione, dello sfruttamento, della disonestà del sociale, saprà tenere a mente, pur nella sua giusta indignazione e nella più efficace autodifesa messa in atto, che gli uomini sono soltan-to uomini e che agiscono per il Male nella misura in cui ignorano il Bene.

Con l'asse lunare fra Cancro e Capricorno il nativo potrà influire sulle future incarnazioni dell'anima dandole l'esperienza dell'amore come unico ponte possibile fra gli esseri umani che forzatamente vivono una condizione di separatezza; un amore che superando le ragioni dell'Io metta a contatto le anime.

Nodo primario in Leone - secondario in Acquario

Gli uomini, variamente spiegando la natura e la funzione della sofferenza nella loro vita, hanno cercato e cercano una via che permetta il riscatto da questa condizione. La via può passare per il piano alto dello Spirito, demandando completamente all'anima la possibilità di liberazione, oppure può passare per la dimensione complessiva dell'uomo: l'unità anima-corpo. Questa visione è altresì un tentativo di comporre la dicotomia Spirito-Materia e conduce ad affrontare l'importanza del livello fisico, poichè i sensi dell'uomo pongono la soglia della sofferenza dove hanno termine le sensazioni di piacere.

L'anima incarnata sotto il Nodo in Leone segue un percorso nel quale hanno avuto valore orientativo le esperienze di piacere; si trova nello stadio in cui, per progredire, al piacere deve subentrare l'esperienza della felicità: ovvero di una condizione umana più interiore e più durevole, indipendente dalle mutevoli soddisfazioni percepibili dal corpo o dagli ambiti superficiali della personalità.

Il nativo sotto il Nodo primario in Leone ha a disposizione un innato potenziale di comprensione dell'uomo; l'evoluzione della sua anima è avvenuta nell'ambito più strettamente riferito alla condizione "vivente", condizione insieme entusiasmante per le possibilità e terrificante per la vulnerabilità che la caratterizza. Ora, per il tratto di percorso nel quale è la perso-nalità del nativo a decidere, è necessario che egli si schieri

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dove più ampia è la possibilità di governare la condizione umana: nel presente. Nell'attimo vissuto l'uomo è, o può diventare, for-te; debole e infelice è, invece, quando si proietta nell'ignoto futuro o si volge agli immodificabili eventi concreti passato. Il nativo dovrà affrontare quanto prima la sua storia personale con il fermo proposito di interrompere le abitudini che irrigidiscono l'Io secondo le privazioni o le gratificazioni degli inizi della vita. Apprende, così, che la sua interiorità è come una tastiera dalle potenziali infinite melodie. Lo scopo è arrivare a vivere il presente con la capacità di decidere il senso positivo o negativo delle esperienze, il che significa per il nativo scoprire in se stesso il potere di determinare il senso da dare alla sua vita. Sentirsi libero di decidere è il compenso del percorso evolutivo e porta alla creatività della mente, del cuore e del corpo allineati con l'antica sapienza dell'anima. Essere creativo, per l'essere umano, e per il nativo del Nodo in Leone in particolare, equivale alla felicità, perchè si possono sopportare dure privazioni fisiche e prove emotive con animo sereno, se si è protesi alla realizzazione di ciò che mente e cuore hanno concepito.

Il Nodo secondario in Acquario si manifesta non appena il nativo si accorge che il passato è lontano e il futuro lo interessa meno del presente. In quel momento egli comincia a vedere gli altri con occhi diversi e invece valutare il grado del loro successo, l'aspetto fisico, il tornaconto che possono dargli, si chiede se sono autentici o se parlano, amano, comandano o obbediscono attraverso la maschera delle loro costrizioni emotive. Le qualità dei suoi rapporti diventano la sincerità, la libertà, la disinteressata solidarietà. Da persona libera socializzerà, amerà, collaborerà, dirigerà soltanto al suo acquisito livello, che gli renderà naturale favorire negli altri una condizione simile alla sua.

Il contributo che il nativo sotto l'asse Leone - Acquario può dare al percorso della sua anima è una svolta radicale verso vite future che saranno libere dalle pesanti catene delle emozioni negative strutturabili nel livello corporeo e materiale. Vite vissute con la padronanza di compiere scelte morali indipendenti e creative.

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Nodo primario in Vergine - secondario in Pesci

La corrispondenza fra Macrocosmo e Microcosmo, ovvero fra il mondo e l'uomo, è un tema filosofico antichissimo cui è sottesa la con-vinzione che entrambi rispondano alle stesse leggi. E' questo uno dei fondamenti della Magia, che considera l'uomo un riassunto di tutte le qualità e le potenze disseminate nelle cose e lo ritiene, per questo, in grado di capire la forza che tiene avvinto il mondo e di servirsene per operazioni miracolose. La scienza ha abbandonato la concezione antropomorfa dell'universo e, nell'esperienza generale moderna, lo scambio fra "macro" e "micro" cosmo si è interrotto. L'uomo, assai più delle potenzialità magiche, sperimenta in sè l'impotenza e la fragilità.

L'anima che si incarna sotto il Nodo in Vergine ha sviluppato nelle esistenze precedenti la consapevolezza del rapporto Ma-crocosmo-Microcosmo e cerca esperienze che intreccino il suo percorso di perfezionamento con l'evoluzione globale dell'uni-verso.

Per il nativo sotto il Nodo in Vergine, l'anima ha in serbo una sensazione di compiutezza e di appagamento esistenziale; "piccolo" e "grande" nell'esperienza concreta di questo percorso evolutivo non sono un criterio di valore o un riconoscimento di differenza, ma una classificazione avente lo scopo di facilitare, dal piccolo, la comprensione del Tutto. Il nativo che si evolve acquisisce un atteggiamento mentale che lo porta a riflettere sugli inizi delle cose, sulle realtà in embrione, su ciò che è simbolico; può diventare capace di avere una visione globale di una persona o di una situazione meditando su di un gesto o una parola; percepisce che una frase cattiva, un'aggressione fisica e un eccidio non hanno cause diverse, ma esprimono in gradi diversi l'assenza di amore. Il nativo comincia, cioè a vedere impliciti nel "piccolo" i vari piani del possibile, così come nel seme è contenuta in potenza la pianta, e non è, questo, un percorso da affrontare alla leggera. Prima di raggiungere questa capacità di costeggiare i livelli occulti della realtà il nativo deve esercitarsi su di sè. Dovrà contattare le sue profondità inconsce facendo attenzione alle abitudini, ai lapsus, alle idiosincrasie, allo spirare di venti di

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malinconia, o ai malesseri fisici e chiedersi di quale antico dolore, di quale pulsione primitiva o desiderio di potenza possano essere il sintomo. Anche se non troverà sempre la risposta, l'ef-fetto della ricerca consisterà nel fissare la cognizione che tutto ciò che appare manifestamente ha radici ampie e profonde. Il nativo potrà dire di aver realizzato gran parte del suo cammino evolutivo quando avrà compreso che l'Io è piccolo di fronte al-l'immensità dell'anima, ma di essa profondamente rivelatore; seguirà nitidamente i percorsi di causa-effetto avvertendo la propagazione concentrica delle decisioni banali come delle grandi scelte morali. Saprà che il cosiddetto destino è la magica ca-pacità dell'uomo di provocare eventi; capacità costruttiva nella persona saggia, caotica in quella superficiale che ignora la po-tenza implicita nella sua condizione umana.

Il Nodo secondario in Pesci potrebbe portare difficoltà anche ai nativi che si sono liberati dalla rigidità delle classificazioni quantitative; simbolicamente questo segno rappresenta l'infinito che tutto contiene e che, nella compresenza di tutte le manifestazioni, non ha le piste del tempo per seguire lo sviluppo dal seme alla pianta. Il nativo dovrà valutare la forza del suo Io per decidere se misurarsi con l'eternità sia progresso o rischio di confusione spirituale e psicologica. Ciò che potrebbe affrontare senza rischi, e con vantaggio per la sua personalità e il godimento della vita, è abituarsi a sentire implicita nella sua nascita il momento dissolutivo della morte, ossia il mistero dell'uscita dal tempo fisico verso l'eternità.

Il nativo sotto l'asse dei Nodi lunari fra Vergine e Pesci ha la possibilità di favorire il percorso evolutivo dell'anima in direzione di esistenze che potrebbero non essere più terrene, oppure esistenze incarnate nelle quali ci sarà la capacità di guidare gli eventi con sapienza interiore, progredendo e favorendo l'evoluzione macrocosmica.

Nodo primario in Bilancia - secondario in Ariete

Alla base di tutte le concezioni evoluzioniste, siano esse nella sfera antropologica, religiosa o scientifica, c'è la dinamica

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della comparazione. Si stabilisce essere avvenuta o non avvenuta una transizione evolutiva sulla base dell'attitudine a fare dei confronti che viene promossa dal vivere in collettività. Anche in senso strettamente spirituale l'uomo misura il grado della sua evoluzione confrontando i suoi valori con quelli professati dagli altri, e ciò avviene nel modo più imperfetto a causa delle limitate capacità intellettuali umane nel discernere l'evoluzione dall' involuzione.

L'anima incarnatasi sotto il Nodo primario in Bilancia ha seguito un percorso di apprendimento attraverso esperienze strettamente legate alla collettività; porta con sè la cognizione che le anime intrecciano i loro percorsi come gli uomini intrecciano le loro vite, cerca quindi un'esperienza che colleghi il plurale col singolare.

L'individuo nato sotto il Nodo Bilancia riceve in dono dall'anima un potenziale di civiltà nelle relazioni con gli altri e col mondo. Fin dall'infanzia il suo sguardo si allarga alle altre persone e facilmente sviluppa dei durevoli valori per orientare il suo comportamento sociale. Si può dire, prendendo come metafora la bilancia, che su un braccio poggia il collettivo e sull'altro il singolo: il nativo è spiritualmente dalla parte del collettivo, ma umanamente dalla parte del singolo, poichè come individuo sperimenta tutte le difficoltà di integrazione nei gruppi e nella società. Pertanto gli accadrà abbastanza presto di ricapitolare in sè problematiche etiche molto antiche: fino a che punto conformarsi ai valori esterni? E' giusto che siano prescritti comportamenti uguali e obblighi identici ad individui che sono fra loro diversi? Il suo percorso evolutivo è, quindi, culturalmente stimolante e ha riflessi immediati sulla vita concreta; il nativo (beninteso dopo aver affrontato il karma del focolare) dovrà mettersi al servizio dell'anima: accogliere l'educazione ed i va-lori della società del suo tempo, ma orientarsi secondo i criteri che l'anima gli suggerirà come i più morali, etici, e generaliz-zabili. Questo gli permetterà di sentirsi parte integrante positiva della società e da tale posizione potrà affrontare le dissonanze fra sè e gli altri in un modo che non sarà, né sem-brerà, un conflitto per il potere, ma un contributo per l'armonia. Il fine evolutivo del Nodo Bilancia è arrivare a vivere in un modo

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tale che i comportamenti tenuti potrebbero essere adottati come norma collettiva; al nativo questo darà un equilibrio psicologico tale che nessun imprevisto della vita materiale lo troverà privo di riferimenti morali interiori .

Pur privilegiando il buon inserimento ambientale, il nativo avrà ottenuto grande capacità di autodeterminazione e questo lo porterà ad avvertire il richiamo del Nodo secondario in Ariete. Dal livello di maturazione effettivamente acquisito comincerà a pensare che la civiltà procede sia perchè si rispettano i principi di convivenza, sia perchè emergono voci, testimonianze, tentativi, dissonanti con le norme accettate che rilanciano l'essenza di questi principi. Allo stesso modo, avvertirà che nella pluralità privata della famiglia si progredisce allorché un membro intuisce strade nuove e gli altri lo seguono senza pregiudizi e paure. Il nativo, pertanto, si disporrà benevolmente verso ciò che in se stesso o fuori da se stesso appare inedito e promettente. Questo potrà cambiare la sua vita concreta, forse rivoluzionando amici-zie, rapporti privati, amore. Se l'equilibrio al Nodo Bilancia era stato veramente raggiunto e la strategia sarà dolce e pacifica, potrà essere come una rinascita in vita.

Il nativo sotto l'asse Bilancia - Ariete può dare il suo con-tributo all'anima rafforzando il proficuo rapporto fra il singolo e la collettività, evitando future esistenze di timore e immutabilità. Potrà orientarla, invece, a vite utili alla co-struzione di una civiltà che coniuga norme generali e specificità personali.

Nodo primario in Scorpione - secondario in Toro

Uno dei più ricorrenti motivi delle narrazioni antiche sullanatura del mondo è la "ciclicità": l'Universo nasce, si espande, va incontro alla catastrofe per poi ricominciare dal principio. Strutturata nella psiche umana c'è la visione del superamento della catastrofe, comunque questa si configuri, e dell'implicita possibilità di un nuovo inizio. Questo richiede che a livello cosciente ogni uomo maturi la convinzione di poter sempre

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ricominciare dopo i rovesci e le sciagure per trionfare sulle forze disgregatrici, interiori o esteriori che siano, e continuare la tessitura del suo destino.

L'anima che si incarna sotto il Nodo in Scorpione ha sperimentato più volte il dolore delle cose umane che muoiono e la difficoltà di farle rinascere; cerca in questa incarnazione l'esperienza che fissi un valore definitivo che giustifichi qualunque sforzo per ricostruire ciò che il tempo, il male, la cecità umana di-struggono.

Per chi è nato sotto il Nodo primario in Scorpione l'anima porta energie traboccanti che richiedono alla personalità di strutturarsi in modo forte e sano. Il nativo deve affrontare il karma del focolare, facendosi aiutare se la sua storia personale ha vicende oscure e dolorose, perchè questa è la prima distruzione-ricostruzione, che sostituisce ai miti infantili valori scelti dall'Io. Il passo successivo consiste nel di-struggere il mito dell'Io immutabile e lasciare che l'interscambio col mondo lo renda capace di assorbire gli urti delle delusioni e di volgersi ad altri sogni. E' sconsigliabile dar corso in troppo giovane età a scelte vincolanti, perchè le energie spirituali risvegliate dalle responsabilità potrebbero irrompere caoticamente nell'Io ancora debole. La maturazione in una personalità forte richiede che ogni esperienza di vita si stratifichi sull'altra formando una strut-tura interna di sostegno. Il nativo sarà così pronto per affrontare l'esperienza forte di cui l'anima ha bisogno, un'e-sperienza che sarà riconoscibile perchè tutte le convinzioni dell'Io si dimostreranno inadeguate e dovrà umilmente rivolgersi all'interiorità profonda e cercare ciò che è sommamente importante e al di sopra ogni altra cosa. Che si tratti di un ideale, di un amore, di un'opera da realizzare, diverrà per il nativo il "suo" valore di riferimento per il quale, in nome del quale, sarà disposto a dare la piena misura di sè e a trionfare sulle av-versità. Non si deve, però, scambiare per evolutiva una vittoria nella distruzione, che dimostrerebbe una personalità forte, ma in contrasto con il bisogno dell'anima di trovare un valore positivo.

Può accadere che il nativo non si renda conto di aver superato la

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sua "prova del fuoco" e di esser stato iniziato ad una nuova fase dell'evoluzione dell'anima; si accorgerà, però, di vivere in modo diverso, forse, con sereno coraggio, o con uno stato d'animo fi-losofico, oppure con un'intima sensazione di indistruttibilità. Sarà la manifestazione del Nodo secondario in Toro che spirerà come una brezza spirituale su ogni esperienza; il nativo potrà ancora aiutare se stesso e servire l'anima distruggendo perfino il ricordo delle vicende dolorose, delle amarezze e dei conflitti del passato.

L'asse Scorpione - Toro permette al nativo di contribuire ad un grande riorientamento del percorso dell'anima attraverso l'esperienza di un definitivo allineamento con il principio creatore; le vite future potranno essere felici o dolorose, facili o difficili, ma il conflitto fondamentale fra evoluzione e involuzione per l'anima potrebbe dirsi definitivamente superato.

Nodo primario in Sagittario - secondario in Gemelli

Forse fin dalla sua comparsa sulla Terra l'uomo si è interrogato su Dio. I mille nomi, le infinite raffigurazioni, gli altari sui quali lo ha posto o le forze della natura con cui lo ha identificato rivelano ciò che l'uomo ha dentro se stesso e il suo bisogno di comprensione del perchè dell'esistenza. Diversamente da quanto superficialmente appare, anche una convinzione atea rivela il divino, perchè evidenzia l'impossibilità per la mente di arrivare a definirne l'esistenza con mezzi soltanto razionali.

L'anima che si è incarnata sotto il Nodo in Sagittario tende fortemente all'unione con il divino; in questa esistenza cerca delle esperienze che questa unione facilitino, sostituendo alla miriadi di immagini frammentarie un'intuizione liberatoria.

Per il nativo sotto il Nodo primario nel Sagittario l'anima si rivela come innata propensione al senso religioso della vita: egli deve dedicarsi a migliorare la personalità per renderla strumento adeguato ad esprimere con dignità questo forte elemento di fede. Significa che deve diventare abbastanza forte da impostare la vita secondo le sue convinzioni, allenandosi in tutti i campi a

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dipendere sempre meno dalle opinioni collettive. Solo in seguito potrà affrontare il suo specifico ambito evolutivo, raccordando la religione professata alla sua innata religiosità; dovrà passare al vaglio razionale le sue credenze per eliminare ciò che è abituale, timoroso, bigotto, o scettico per effetto dell'educazione e dell'esempio ambientale; potrà anche dover scoprire che l'esigenza di Dio lo mette in conflitto con qualche sfera della sua vita. Ciò che resterà da questa revisione sarà autentico e potrà essere la base del suo percorso spirituale che avrà allora momenti più luminosi. Se la personalità del nativo parte da una base scettica o atea, dovrà rispettare questa sua via "negativa" ma sfidarsi a non ignorare l'insorgenza di dubbi e desideri di cambiamento; dovrà essere, cioè, un pensatore con fede nell'onestà in-tellettuale; l'anima otterrà comunque quell'importanza di Dio cui tende e la personalità diverrà più coerente e solida. E' un percorso evolutivo che dovrebbe portare al di sopra di tutte le classificazioni, ma ha in sè il rischio di creare nuovi dogmi per-sonali; si dovrebbe ricordare che non ha un preciso punto di arrivo, che potrebbe essere un dogma oppure un confine, ma è una serrata dialettica della ragione con il mistero. Forse, è una via che potrà dirsi saldamente intrapresa e in gran parte condotta, quando il nativo deporrà ogni ricerca e si disporrà nell'umile attesa di uno stato d'animo, di una pur fuggevole impressione di contatto col divino, per quale riscontrerà non esservi parole, forme, possibilità di espressione. Non è affatto un percorso che richieda estraniazione dal mondo quotidiano - eventualmente questa sarebbe una modalità dettata dalle preferenze della personalità - in quanto ogni essere umano in cerca di Dio è in cerca di se stesso e dei suoi simili.

Il Nodo secondario in Gemelli può costituire una prova per il nativo che non abbia acquisito libertà di pensiero, poichè la sua razionalità verrà sfidata con sempre maggiore forza dall'impatto con le varie credenze religiose, idee sociali, percorsi culturali degli altri. Invece, in caso di positiva evoluzione verso la libertà intellettuale, il nativo potrà raccordare la sua fede senza dogmi alla varietà del mondo e delle personalità incontrate; al meglio, sentirà di incontrare il divino in ogni altro essere umano e molte problematiche psicologiche, come la difficoltà di rapporti. potranno essere risolte dando alla sua vita un nuovo

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impulso.

Attraverso l'asse dei Nodi fra Sagittario e Gemelli il nativo potrà favorire l'evoluzione dell'anima dandole un'esperienza di centralità della fede rispetto a tutti gli altri valori esistenziali. L'anima potrà maggiormente avvicinarsi alla li-berazione; oppure potrà tornare all'incarnazione per contribuire alla presenza dell'idea di Dio in seno all'umanità.

Nodo primario in Capricorno - secondario in Cancro

Alla spontaneità dei rapporti consanguinei e tribali, nell'evolu-zione della specie umana ha fatto seguito l'organizzazione della convivenza nelle città. Nelle antiche tradizioni e in molti testi sacri la città non era soltanto una realtà concreta, ma un simbolo celeste; secondo il pensiero medievale l'uomo sarebbe un pellegri-no in viaggio fra la Città inferiore, che genera le sue realtà attraverso la carne, e la Città superiore, che genera attraverso lo Spirito. Nonostante l'immagine materialista e conflittuale che delle città offre l'esperienza moderna, esse sono il luogo promotore di ampie possibilità di evoluzione, dove gli uomini intrecciano i loro per-corsi spirituali e dove sono costretti ad obbedire alle leggi civili della responsabilità e del dovere.

L'anima che si incarna sotto il Nodo primario in Capricorno ha assorbito l'importanza del principio del dovere come regola per la realtà terrena e cerca un'esperienza che dia a questa sua acquisizione un complessivo valore spirituale.

Il nativo sotto il Nodo lunare in Capricorno possiede una innata disponibilità a seguire una disciplina; è già un adepto per il quale la personalità deve individuare un valore che giustifichi tanto una fede, quanto gli sforzi necessari per restare ad essa ossequienti. E' in gioco l'intero senso della vita, pertanto il nativo deve votarsi prima di ogni altra cosa alla chiarezza, rivisitando la sua infanzia e le regole che l'educazione gli ha dato; probabilmente potrà confermarne la validità, ma, forse, ne

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scoprirà l'inadeguatezza o la falsità e potrà essere questa la prima crisi di valori e la prima doverosa assunzione di responsabilità verso la propria vita. Lo stadio seguente consiste nel volgere le capacità personali verso un obiettivo, chiaramente connotato, che al nativo appaia difficile, perchè è necessaria una emblematica esperienza di superamento del senso di inadeguatezza personale. Questo permetterà di contare tanto sulla chiarezza interiore quanto su una documentabile fiducia nelle sue possibi-lità; potrebbe dirsi remunerato lo sforzo evolutivo, ma nel percorso spirituale Capricorno non è previsto attestarsi nella sfera privata. La sua individualità completamente formata avrà qualità utili alla società in cui vive e, per lavoro o per scelta libera, potrà assumersi delle responsabilità, rivestire dei ruoli, esercitare delle funzioni, ricoprire delle cariche. Non conta tanto la sfera effettiva di impegno - del tutto collegata alla sua particolare personalità avente gusti e talenti precisi - quanto il fatto che di una qualche sua attività fruiscano gruppi, categorie, individui singoli e che ciò avvantaggi la società nel suo complesso.

Il suo sviluppo evolutivo attraverso il dovere e la responsabilità potrebbe avere l'effetto di rendere il nativo più forte che feli-ce; dovrà quindi imparare ad apprezzare se stesso e la sua capacità autoformativa. Se non lo farà, o se al contrario svi-lupperà orgoglio e presunzione, il Nodo secondario in Cancro gli offrirà questa occasione perchè scoprirà, prima o poi, in sè stesso un lato fragile, ingenuo, vulnerabile cui dare, sempre con senso di responsabilità, ma con tenerezza e amore una nuova attenzione. Gli sarà più facile vedere anche negli altri il lato "bambino" e l'acquisita forza sarà un dono in possibili nuovi rapporti affettivi che potrebbero determinare una risorta e tre-pidante adolescenza.

L'asse dei Nodi lunari fra Capricorno e Cancro permette al nativo di far procedere l'anima attraverso l'intreccio di una persona forte con la collettività in cui agisce; l'equilibrio fra singolo e collettività sarà stato risolto per autosufficienza oblativa dell'individuo e il futuro dell'anima non avrà necessità di sperimentare vite di infedeltà ai valori spirituali.

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Nodo primario in Acquario - secondario in Leone

Lo studio comparato delle tradizioni, dei miti, delle religioni evidenzia un sorprendente parallelismo di immagini. La Psicologia analitica, sulle orme dell'antichità classica, chiama queste immagini Archetipi e ne rintraccia l'origine negli strati profondi e non consci della mente, che si propagano come un sottofondo comune all'umanità tutti i tempi. Nei sogni, nelle meditazioni, in tutti gli stati alterati della coscienza quando l'Io, nel bene e nel male, viene superato, emergono gli stessi grandi simboli e le stesse vicende primordiali, rivelando che la psiche individuale ha origine, si forma e si nutre di ciò che può esser detto Mente universale o Inconscio Collettivo, a seconda della terminologia delle varie tradizioni ed epoche.

L'anima che si incarna sotto il Nodo primario in Acquario ha fatto esperienze del livello profondo che raccoglie gli esseri viventi in una comune origine; con l'incarnazione cerca di sperimentare umanamente la riunione delle concezioni frammentate, delle idee parziali, dei sentimenti partigiani in una visione unificante ed essenziale.

Il nativo sotto il Nodo Acquario ha a disposizione energie psi-chiche che si attivano quanto più egli dubita che il suo destino sia indipendente da quello degli altri. Se ha una personalità espansiva, darà importanza ai rapporti interpersonali che accomunano per età, condizione, problematiche o formazione culturale. Ma l'amicizia potrebbe non bastare perchè richiede la compatibilità dei temperamenti affinché possa rivelarsi la comunanza spirituale. Inoltre, moltiplicando i rapporti, il nativo potrebbe restare nella frammentazione dei valori, dove essi si escludono l'un l'altro, forse piacevolmente eccitando la sua personalità a schierarsi "pro" o "contro". Ma l'anima cerca il superamento della disunione, perciò il nativo dovrà trovare un valore di riferimento che orienti il senso delle sue esperienze esistenziali: un sentimento solidale, una visione riparatrice dei guasti della civiltà, un ideale di equità fra i popoli, o quanto risulti consono per comprendere l'occulta alleanza degli uomini. Dovrà spingere abbastanza avanti la sua ricerca affinché il

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cammino verso la riunificazione non si interrompa per i rischi di cui è disseminato: l'approdo all'indifferenza ideologica, all'agnosticismo religioso, o all'arido filosofeggiare. Quanto più cercherà di andare oltre gli steccati mentali della sua comunità di appartenenza comprenderà di poter fare a meno del piacere ispirato dalle relazioni interpersonali ed avvertire il dovere di più ampie connessioni con la generalità del mondo, della storia, delle grandi visioni che si perpetuano, e anche dell'immediata realtà. Tutto questo gli permetterà di vivere con un'effettiva sensazione di maggior respiro spirituale che allevierà le quo-tidiane fatiche della sua condizione concreta.

Il Nodo secondario nel Leone potrebbe manifestarsi come un con-flitto fra l'acquisita concezione unitaria del genere umano e l'evidenza dei conflitti di potere e di ricerca di felicità -personale che riscontra nel suo ambito affettivo e sociale. In ogni circostanza dovrà riuscire a permanere cosciente che il disagio si instaura solo in superficie, che nelle profondità le visioni divergenti si intrecciano formando la trama dell'evo-luzione del mondo. Se riuscirà a riorientarsi tanto da superare il suo intimo conflitto fra ciò che ha compreso e ciò che vive, potrà aspirare alla libertà morale, quel tanto discusso libero arbitrio che dovrebbe permettere agli uomini di rispondere col bene quando vien loro fatto del male.

Per il nativo sotto l'asse dei Nodi fra Acquario e Leone c'è la possibilità di favorire la liberazione dell'anima dissolvendo residui di attaccamenti emotivi particolari, alle persone o alle idee; la possibilità di future incarnazioni potrà collocarsi in ambiti o periodi che contribuiranno ad una superiore qualità dei rapporti umani e identificheranno in modo nuovo ciò che è da considerarsi umana felicità.

Nodo primario in Pesci - secondario in Vergine

Gli uomini si sono sempre misurati con l'eternità, sia inten-dendola come continuità nel tempo e approdando, così, al concetto di ciclicità del mondo, sia intendendola come assenza di temporalità. "L'essere non era, né sarà, ma è nel presente tutto

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insieme, uno, continuo", così si espresse Parmenide. Ma, mentre la ciclicità può essere compresa dall'intelletto, nel quale si snodano ritornando a più riprese le idee, l'assoluta contemporaneità di tutto risulta inafferrabile. L'uomo può avvicinarsi a questa percezione soltanto attraverso il sentimento, ovvero con un'emozione soggettiva, irriducibile alla comprensione ragionata oggetto di dialogo e spiegazione. L'eternità come atemporalità è una prerogativa del divino ed intuirla è lo sfondo del senso religioso della vita.

L'anima incarnata sotto il Nodo primario nei Pesci, firma le vite passate con il sentimento dell'eternità del divino e cerca, per progredire verso la liberazione, una nuova qualità dell'esperienza della temporalità umana.

Chi è nato sotto il Nodo nei Pesci ha a disposizione un alto potenziale psichico di immaginazione e possiede la capacità di arrivare ad orientarsi positivamente nella vita attraverso i sentimenti. Per una loro valenza evolutiva, però, dovrà intrave-dere nel sentimento la manifestazione del divino nell'intimità della sua coscienza. Pertanto, pur vivendo tutti gli umani affetti e le umane idiosincrasie della sua presente personalità, dovrà disporsi a considerare i sentimenti come il mezzo per allargare la sua percezione e partecipazione nel mondo. La prima fase dovrebbe consistere nel riflettere sulla sua capacità di voler bene, perchè nell'infanzia avrà in qualche misura subito un influsso orientativo del nucleo famigliare, della condizione sociale, della nazione ed avrà appreso a considerare amabili determinati tipi di persone, o a subordinare l'amore a certi loro comportamenti. Dovrà poi sapersi svincolare anche dai valori fissati dalle atmosfere generali contemporanee ed approdare all'intima certezza che tutto il genere umano si ritrova nell'identità perdurante degli stessi affetti fondamentali. Il suo percorso evolutivo potrà dirsi realizzato quando saprà astenersi da esaltanti sentimentalismi e da passioni esigenti, quando saprà provare amore, che è di più di una convinzione intellettuale egualitaria, per l'essenza umana degli altri; quindi anche quando essi non lo gratifichino pienamente o gli risultino estranei o fastidiosi. Avrà allora l'esperienza fortificante dell'amore, anche in assenza di caratteristiche che lo giustifi-

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chino, così come nella musica i silenzi e le sospensioni danno valore al resto che è percepibile dall'orecchio.

Il Nodo secondario nella Vergine porterà la prova perfetta della compresenza di tutto, poichè il nativo dovrà cominciare ad intuire che il sentimento è sia percezione interiore che espressione attiva. Ma espressione secondo le necessità che vengono incontro nel quotidiano, non, come la sua personalità potrebbe fraintendere, secondo propositi personali per i quali accanirsi e lottare. La descrizione delle esperienze che segnalano la realizzazione di questo percorso è nell'VIII libro del Tao, dove si insegna che c'è adesione dell'uomo alle sue qualità spirituali quando egli considera "buona per il servizio la capacità, buono per l'azione il saper cogliere il momento propizio". Diventare persone capaci e concentrate sul momento presente per servire invece di dominare costituisce la più effettiva possibilità di sperimentare concretamente in vita la libertà dalle scansioni del tempo.

Il nativo sotto l'asse Pesci - Vergine ha la possibilità di far evolvere l'anima dandole un'esperienza di collegamento tra la transitorietà umana e l'eternità divina; l'anima potrà avere la più grande delle possibilità di scegliere fra la confluenza nel Tutto e il ritorno in vita per contribuire a diffondere sulla Terra le leggi dell'amore e del servizio.

CAP.5 I PIANETI NEL TEMA NATALE

PIANETI E SIMBOLI

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Finora ci siamo attenuti al Sole e alla Luna, prima prendendo in considerazione il loro incontro celeste del Novilunio, poi considerando l'incrocio delle orbite che forma l'asse dei Nodi Lu-nari; conosciamo, così, sia quello che può velare il vero scopo spirituale della vita, sia le linee del percorso complessivo seguito dall'entità che si reincarna. A questo punto della nostra indagine manca la connessione che la vita di oggi intrattiene con la vita che immediatamente la precede. Non sfuggirà, infatti, l'importanza di tale esistenza perchè è proprio nel suo momento finale che ha avuto luogo la decisione di ritornare in vita, decisione che ha prodotto come conseguenza l'individuo di oggi. Nel percorso evolutivo dell'anima, le varie personalità si succedono come detentrici temporanee delle sue possibilità di progresso spirituale; ognuna di esse influisce secondo proprie intenzioni, paure e resistenze sulla decisione dell'anima di passare ad altri stati di esistenza o di reincarnarsi; in tal caso concorrendo alle caratteristiche della personalità cui cedere la guida del percorso evolutivo. Con il suo specifico modo di servire l'anima la personalità della vita precedente ha lasciato in eredità alla personalità di oggi le componenti che sulla decisione dell'anima hanno maggiormente pesa-to e che costituiscono il movente karmico della vita presente.Per questa fase della nostra indagine lasceremo il Sole e la Luna e ci rivolgeremo ai fattori celesti che specificatamente rappre-sentano le varie componenti della personalità: i pianeti. Questi sono simboli di organizzazioni interne e di dinamiche di comportamento che raggiungono tutti i livelli della relazione fra l'individuo e il mondo. Da questo punto la trattazione richiede ai lettori il possesso di una, anche minima, preparazione astrologica; o, almeno, di avere a disposizione il proprio tema natale perfettamente redatto perchè in esso si dovranno individuare, secondo il criterio tecnico che esporremo, il pianeta (o eventualmente più di uno) che rappresenta il movente karmico della vita presente. Arriveremo all'individuazione di questo pianeta e alla sua in-terpretazione nel prossimo capitolo, poichè prima riteniamo di facilitare la comprensione puntualizzando il simbolismo di ogni pianeta.I pianeti del tema natale corrispondono ai cinque corpi celesti visibili ad occhio nudo, noti fin dalle remote origini dell'astro-

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logia, e ai tre pianeti transaturniani, scoperti invece negli ul-timi secoli con l'ausilio dei mezzi sempre più potenti con i quali si conduce lo studio della volta celeste. Oggetto dell'interpretazione astrologica non è la massa fisica dei pianeti, ma il loro movimento lungo la fascia dello Zodiaco. Ognuno di essi riveste in astrologia un significato simbolico costituitosi aggregando progressivamente all'intuizione iniziale nuovi contenuti, quanto più grande si è fatta e si fa la cono-scenza della dimensione psicologica dell'uomo, quanto più comples-se, articolate e multiformi diventano le condizioni della vita. Il significato dei pianeti formulato dagli astrologi antichi è presente come nucleo del simbolismo moderno, ma da solo non permetterebbe di descrivere i complessi meccanismi psichici come ci sono oggi noti. Nel passato, prima che Freud deducesse l'esistenza dell'Inconscio, solo un ristretto numero di artisti e mistici ha intuito ed esplorato le fonti nascoste delle moti-vazioni umane; l'interpretazione astrologica era pertanto circo-scritta alla sfera di esperienza di cui l'individuo era cosciente. La mancata conoscenza dei recessi più profondi della psiche è una delle cause che per secoli, anche alle menti più illuminate, ha fatto intendere gli astri come entità dotate di energie e, quindi, del potere di dominare la personalità dell'uomo. Una simile conce-zione implicava una grave limitazione della libera volontà e giustifica l'ostilità e il discredito di cui è stata oggetto l'Astrologia, ma oggi non ha più ragione d'essere perchè il col-legamento fra i pianeti e l'uomo non viene inteso come una diffu-sione di energia che procede dalle loro masse, ma viene concepito sotto forma di una corrispondenza puramente simbolica. Pertanto, per l'Astrologia contemporanea gli astri del tema natale non influenzano in alcuna misura né il corpo né l'anima; rive-stono, però, una funzione illustrativa di incalcolabile utilità perchè sul loro movimento l'essere umano ha proiettato via via quanto di più profondo ha trovato in se stesso.

I TRE PIANETI DEL DESIDERIO

I tre pianeti più prossimi alla Terra rappresentano le esigenze immediate che la cui soddisfazione costituisce per l'individuo il piacere di vivere; sono, quindi, atti a simboleggiare le dinamiche del desiderio.

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Mercurio Questo pianeta è collegato ai desideri dell'intelletto, governa, cioè, tutto quanto è funzionale a risvegliare la curiosità, attivare la mente, creare i collegamenti con l'esterno che si realizzano attraverso l'avvicinamento fisico, l'osservazione e la comunicazione scritta e verbale. Ma le incursioni mercuriane avvengono anche nell'interiorità, a somiglianza dell'attività di Hermes, ossia l'equivalente di Mercurio nella mitologia greca, che infaticabilmente recapitava messaggi dall'Olimpo all'Ade, mettendo in collegamento il mondo superiore dei viventi con quello sotter-raneo delle Anime o, altrimenti detto, delle Ombre.Rappresenta quella disponibilità dell'intelletto a frugare fra le ombre che permette all'umanità di interrogarsi sull'origine dei suoi comportamenti e sulla dimensione occulta che precede e segue la vita.

Venere Venere illustra i desideri dell'Io-sessuato, ovvero dell'Io che si riconosce come un essere avente caratteristiche di "donna" o di "uomo" e che, per effetto di questa appartenenza ad un sesso, si dispone dialetticamente con l'altro. Quindi è il simbolo della più o meno forte, ma sempre esistente, tendenza alla seduzione; rappresenta l'immagine migliore che di sè si vuole proiettare verso l'altro sesso per ottenerne l'attenzione e per suscitarne il desiderio. Per estensione designa anche le caratteristiche attrattive che, dal punto di vista dell'individuo, devono possedere le persone, gli oggetti, i luoghi e le idee per suscitare i suoi desideri di conquista. Venere è, pertanto, anche un'indicazione delle propen-sioni alla vita sociale, perchè i processi di relazione si basano su giudizi di gradimento.Per quanto attiene specificatamente alla vita sentimentale, si deve tener conto, però, che la sovranità venusiana è limitata en-tro i confini della dialettica erotica; quando la relazione affettiva affronta un livello di impegno profondo e durevole dove sono impliciti i sacrifici e la capacità di amore incondizionato, rientra nella sfera simbolica dominata dalla Luna. Possiamo dire che Venere conquista un trono, ma la Luna fonda un regno, perchè la prima individua la persona desiderabile e dalla quale si vuole

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essere desiderati, ma la seconda avanza complesse esigenze di si-curezza emotiva che vanno al di là del piacere erotico. In altre parole: la Luna suggella i patti sentimentali che durano tutta la vita, mentre Venere tesse gli amori che si ricordano per tutta la vita.

Marte Questo pianeta illustra il desiderio di agire. Un'azione cor-rettamente intrapresa ha come movente gli ordini impartiti da Mercurio e da Venere; quindi, allorché Marte riconosce la superio-rità valutativa di Mercurio e di Venere, le azioni intraprese, comunque si concludano, rimandano all'intelligenza e ai sentimenti esperienze atte ad accrescere la conoscenza di sè e il dominio del proprio percorso esistenziale. Invece, ogni volta che Marte, ossia il desiderio di agire e dare concrete dimostrazioni di sè, viene vissuto come autoaffermazione fine a se stessa, l'individuo va incontro ad esperienze spiacevo-li; a circostanze in cui provoca a se stesso e agli altri dei pericoli fisici o materiali. Pertanto, senza dare valutazioni di tipo morale, che mai il tema natale permette di formulare, si può ritenere che quando Marte è in buon aspetto natale con Mercurio o con Venere, l'individuo abbia la capacità di condursi con criteri di opportunità e di attuare tattiche appropriate per portare a compimento i traguardi che si è dato. Sotto Marte non si raccolgono soltanto le molteplici azioni auto-affermative, ma anche le risposte difensive che l'individuo dà ai pericoli improvvisi e imprevedibili della vita. In tutte queste evenienze Marte non è più soggetto all'autorità di Mercurio e Venere perchè entra in gioco il rapporto con la dimensione più profonda e sconosciuta dell'essere; contano allora i suoi aspetti con i pianeti invisibili che questa dimensione governano e di cui parleremo più oltre.

LA COPPIA "FILOSOFICA" GIOVE E SATURNOGiove e Saturno sono pianeti distanti dalla Terra, ma ancora osservabili ad occhio nudo; al di là, senza l'ausilio di altri mezzi di supporto, non è possibile scrutare. Questo fa' di loro il

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simbolo dell'estensione massima cui possono giungere le facoltà puramente razionali e coscienti dell'Io; nell'interpretazione del tema natale informano sui cardini della filosofia di vita dell'in-dividuo, sui suoi orientamenti etici, sul significato generale dato all'esistenza. Giove e Saturno sono due simboli essenzialmente antitetici, poichè, in affinità col processo alchemico "solve e coagula", Gio-ve rappresenta la funzione che scioglie le rigidità, i preconcet-ti, le abitudini nel rispondere alla vita, mentre Saturno rap-presenta la coagulazione delle esperienza vissute che scarta i va-lori transitori e fissa quelli fondamentali. La voce gioviana interiore è simile a quella di un padre (o dio) che incoraggia con un rassicurante "puoi farcela", mentre la voce saturniana è quella di un'autorità severa che ammonisce: "pre-parati o non ce la farai". Abitualmente si tende a vivere avendo maggiore sintonia con Giove durante la gioventù e con Saturno durante la maturità, mentre per il buon andamento psicologico è necessaria una compresenza e una cooperazione dei due principi. La loro dialettica è forse più spontanea se nel tema natale i due pianeti sono in aspetto fra loro, ma è comunque necessario perseguire l'obiettivo che nessuno dei due simboli soverchi interamente la voce dell'altro per gover-nare incontrastato lunghi periodi di vita. Quando ciò si verifica, viene il momento in cui la psiche reclama un bilanciamento, attraverso amare crisi saturniane per ridare agli obiettivi di vita una consistenza dilapidata dalle euforie gioviane, o attraverso la necessità di gioviane somministrazioni di agio, av-ventura, progetti di espansione per ridare gioia all'esistenza ingrigita dal rigore di un Saturno incontrastato. Pertanto, sia pure in misura diversa a seconda dei tempi e delle circostanze, si deve restare aperti tanto alla possibilità di venir sorpresi dalla fortuna (Giove) quanto consapevoli del fatto di non poterla pretendere e di dover cercare con personale impegno i risultati voluti (Saturno). Nell' interpretare Giove nel tema natale si può anche ricordare che esso informa sulla parte di sè che l'individuo deve scoprire per sentirsi fiero di se stesso; il che può significare tanto un 'ampliamento della visione di sè quanto una confortevole cor-rezione di convinzioni irrealistiche circa le proprie capacità. Nell'interpretare Saturno va ricordato, invece, che esso

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rappresenta la parte della personalità che deve essere riscattata dalla paura; una paura appresa con l'educazione o per effetto degli eventi vissuti, che mantiene l'individuo in una dimensione convenzionale; oppure irreale, se egli cerca di esorcizzare la paura con dogmi e illusioni. Affrancata dalla paura questa parte di sè diventa la più resistente nelle difficoltà e la più forte nell'elaborare le esperienze di dolore. Comprendere il proprio Saturno natale significa dare al proprio Io confini nitidi, adeguati alle proprie vere capacità.

I TRE PIANETI "INVISIBILI" Al di là dell'orbita di Saturno, per quanto si è potuto accertare fino ad ora, il sistema solare consta di altri tre pianeti: Urano, Nettuno e Plutone. Ogni volta che viene scoperto un nuovo pianeta, l'ambiente astronomico dà corso alla scelta del nome e, secondo una tradizione consolidata, essa avviene nell'ambito della mitolo-gia greco-latina, al variegato mondo astrologico, invece, compete definirne il simbolismo. La prassi consiste nell'assimilare il nuovo pianeta all'epoca storica in cui viene individuata la sua esistenza. Ossia il pianeta viene considerato in analogia con le condizioni globali e le atmosfere del tempo in cui viene scoperto; gli eventi, le tendenze sociali e culturali caratterizzanti il periodo diventano il nucleo centrale di tutti i significati che progressivamente la pratica astrologica gli conferirà. Urano, scoperto nel 1781 a ridosso della Rivoluzione francese, è diventato un simbolo innovatore e rivoluzionario. Nettuno, scoperto nel 1846 nel periodo culturale del Romanticismo e mentre si inauguravano le mode occultiste e spiritiste, divenne il sim-bolo delle facoltà telepatiche, nonché dell'imbroglio e della con-fusione. Infine Plutone, scoperto nel terzo decennio di questo secolo, in epoca di regimi totalitari, di persecuzioni razziali e di diffusione della psicoanalisi, è diventato il simbolo dell'oc-culto e della tirannia totalitaria. Successivamente, al simbolismo si applicano le varianti, le aggiunte, le più sottili implicazioni che progressivamente permettono di dare una più profonda chiave interpretativa, meno legata ai "fatti" e più attenta alle dinamiche psichiche interne. E' del tutto plausibile, perciò, che su questi tre nuovi pianeti l'astrologia abbia ancora molto da comprendere, ma per definirne

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modernamente il simbolismo, la prima nozione di cui tener conto è l'invisibilità, che allude a componenti psicologiche non direttamente note alla coscienza. Secondariamente, si deve tener conto della lentezza del loro moto che li fa sostare per anni nel medesimo segno e accomunare intere generazioni di nativi. Questo li rende simboli di componenti psicologiche che si manifestano più lentamente e che non riguardano strettamente il vissuto constatabile; di componenti generiche che, secondo il segno zodiacale, diventano tipiche di una generazione. Essi simboleggiano, pertanto, esigenze funzionali della psiche alle quali i pianeti più veloci - appartenenti al-l'Io- danno espressione più articolata e più personale. La lentezza del loro moto è tale che Plutone e Nettuno compiono un giro dello zodiaco rispettivamente in 248 e 164 anni, Urano, invece, compie il giro dello zodiaco in 84 anni; i transiti verso le posizioni del tema natale sono, per questa lentezza, rari e prolungati, cosicché essi si manifestano come radicali cambiamenti della personalità del nativo.Tutto quanto esposto finora offre lo spunto per qualche ri-flessione sul loro "domicilio", perchè è entrato nell'uso attri-buire loro la signoria su di un segno zodiacale, sostituendo il governatore tradizionale: Saturno per l'Acquario, sostituito da Urano, Giove per i Pesci, sostituito da Nettuno e Marte per lo Scorpione, sostituito da Plutone. Stabilire il domicilio di un pianeta significa, di fatto, stabi-lire fra il segno e il pianeta una identità simbolica. Questo meccanismo faceva parte dello schema di esaltazioni, cadute, esili, domicili e peregrinità dei pianeti, stabilito dagli astrologi antichi allo scopo di fissare mnemonicamente il grado di affinità dei pianeti e dei segni, affinità che la moderna astro-logia psicologica ha possibilità di stabilire senza schematismi, tenendo in considerazione l'intera struttura dello zodiaco e l'intero tema natale . Inoltre, lo schema antico comprendeva i pianeti allora conosciuti perchè visibili e rapidi nel movimento, cosicché non venivano creati squilibri fra i segni; per esempio, la disparità fra il Cancro, domicilio della Luna, visitato dal governatore ogni 28 giorni e l'Acquario, domicilio di Saturno, visitato dal suo gover-natore ogni 28 anni, pur ampia non è tale da impedire che nella durata ipotetica della vita umana Saturno ritorni nel suo domi-

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cilio più di una volta. Domiciliando in un segno un pianeta lento, invece, si crea l'anomalia di un settore zodiacale che nel corso della vita umana non riceverà mai il transito del proprio governatore.In ragione di queste considerazioni e della particolarità del loro simbolismo, considerare i pianeti lenti come governatori di un segno zodiacale ci sembra un fattore di immobilizzo della dinamica simbolica del segno stesso e di squilibrio dello zodiaco. A meno che, fidando nella futura scoperta di altri pianeti, non si stabilisca per tutti i segni l'interessante criterio di una doppia signoria che veda ognuno di essi governato da un pianeta intra-saturniano e da uno extrasaturniano, come nella griglia logica proposta da tempo da Lisa Morpurgo che rielabora tutto lo schema dei domicili, esaltazioni e cadute dell'antichità. Nella nostra, non isolata, astensione dal domiciliare i pianeti lenti ci conforta la loro ancora recente scoperta che non permette la certezza di averne intuito ed esaurientemente delineato il sim-bolismo; la convinzione che Plutone sia affine alla passionalità dello Scorpione, Nettuno simile alla vaghezza dei Pesci e Urano in sintonia con il lato possibilista dell' Acquario potrebbe rivelare che finora è stata compresa solo una sfumatura di una loro più ampia gamma simbolica. Comprendere un nuovo pianeta equivale per l'uomo comprendere più profondamente l'uomo; è consigliabile, quindi, lasciare la rifles-sione aperta a nuovi orizzonti.

UranoUrano rappresenta l'impulso a deviare dalle norme precedentemente accettate; è il bisogno di riconoscere se stessi come portatori di principi e di verità, di esprimere il proprio modo di essere, di pensare, di inventarsi la vita. Nei periodi in cui l'individuo è coinvolto dalla trasformazione uraniana, si attivano forze interiori che gli rendono insopporta-bile ciò che limita la libertà d'espressione. Interiormente si frantumano le inibizioni e l'inerzia che fa circolare in modo ripetitivo la creatività; esteriormente un cataclisma sembra investire le strutture rigide, cosicché l'individuo deve dar corso ad una ricostruzione della sua vita.Per vivere positivamente Urano non si devono soffocare le in-tuizioni né censurare la disaffezione per i vecchi modi di essere;

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la mente, però, deve assecondare ciò che emerge senza sovrac-carichi emotivi per poter governare l'urgenza che preme per dar corso a cambiamenti concreti. Essendo Urano un simbolo prin-cipalmente mentale, spesso al nativo è sufficiente cambiare la visione che ha delle situazioni perchè queste automaticamente si rivelino meno frustranti e costrittive; avviare distruzioni nelle strutture della propria vita prima di aver imboccato la definitiva direzione mentale potrebbe risultare sbagliato o inefficace a pro-durre novità reali e positive.La parola-chiave di Urano è l'incoerenza costruttiva. Ogni atto che voglia essere veramente creativo ha infatti in sè il carattere di discontinuità con il passato; ma questa incoerenza va distinta dall'incoerenza dettata dall'emotività, che è lunare, circoscritta alla sfera degli umori e poco motivata dalle idee. Su tutti i processi uraniani deve vegliare Mercurio con la cu-riosità, i quesiti, i ragionamenti e l'elaborazione di nuovi indirizzi razionali; vivere il proprio Urano natale diventa allora un viaggio ermetico, fra eventi esterni e dimensione interiore, che allarga gli orizzonti intellettuali. Dall'acquisito nuovo li-vello intellettuale si possono avviare le necessarie ristrutturazioni dell'esistenza concreta. NettunoNettuno è il simbolo dell'influenza esercitata dal collettivo sull'individuo, dalla società sul cittadino, dai coetanei sul ragazzo singolo, dal complesso delle figure dell'inconscio sull'Io: configura, cioè, una dialettica fra un ente più grande, potente anche se non necessariamente minaccioso, mul-tiforme ed un ente più piccolo e vulnerabile.Tutto il circostante ambientale, sociale, storico è come un cal-derone ribollente nel quale l'individuo viene plasmato. Se il nativo si abbandona eccessivamente al Nettuno interiore, il pro-cesso di formazione in dialettica con l'ambiente può diventare come un fuoco che dissecca la personalità spogliandola dei suoi elementi più spirituali e fiduciosi; oppure può risultare un processo vetrificante che rende l'individuo friabile negli urti della vita e "trasparente", perchè senza contatto con le sue pro-fondità delle quali non accoglie più messaggi. Questi rischi possono essere forti perchè il significato chiave di Nettuno è il "bisogno di resa" che induce il nativo a sottometter-

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si alle pressioni che avverte invincibili. Ma il bisogno di resa ha un'altra funzione formativa: quando la parte nettuniana di sè si risveglia, aspira ad una resa consapevole e volontaria nei confronti di un valore spirituale.Il bisogno di resa si esprime allora come desiderio di dedizione, di sacrificio delle proprie specificità per un ideale più elevato e può riconfluire nel collettivo assorbendo ideologie umanitarie, compassionevoli, soccorritrici. E' possibile, per chi conduce abbastanza a lungo e a fondo il processo nettuniano di ricerca del valore ultimo e assoluto, che la resa definitiva avvenga solo nei confronti del divino.In definitiva, Nettuno, per essere ben vissuto richiede all'in-dividuo di liberarsi dai condizionamenti subiti e trovare un va-lore spirituale che sia risposta all'ansia, umana prima ancora che personale, di avere al di sopra dell'Io un valore in cui credere senza riserve e dal quale farsi ispirare. Urano si serve delle idee, Nettuno dei sentimenti, ma anche con Nettuno è necessario fare una distinzione rispetto ai sentimenti lunari che hanno origine nella condizione singola e inseguono la sicurezza; i sentimenti nettuniani nascono da esigenze proprie dell'umanità e non si appagano della sicurezza personale. Sono favorevoli anche gli aspetti natali di Nettuno con Saturno, perchè quest'ultimo traccia i limiti razionali che evitano all'individuo di incorrere nell'autodistruzione e distingue il sa-crificio spiritualmente connotato dalla tendenza dissolutoria di un Io debole. Servendosi dei sentimenti, Nettuno porta spesso crisi trasformati-ve che hanno come primo terreno di manifestazione la vita af-fettiva; essendo Venere rappresentativa dei desideri dell'Io-ses-suato, i primi moventi che ampliano la visione del mondo sono un uomo o una donna amati perchè incarnano qualità ideali e il cui amore sembra aprire le porte di una città magica. Venere deve offrire criteri di orientamento identificando ciò che è buono o bello, gratificante o desiderabile per se stessi, affinché in mezzo alle nebbie del sentimentalismo si possa avere come faro un-'immagine di quello che si cerca per non vagare in un esaltante o disperante labirinto di emozioni dietro una sempre sfuggente anima gemella. Tanti amori deludenti per i quali molte persone accusano il karma, sono semplicemente gli esiti di una funzione nettuniana non adeguatamente sviluppata, cosicché esse cercano figure irreali

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perchè non riescono ad individuare un loro modello ideale per ri-conoscerlo nella vita concreta.

Plutone Questo lontano pianeta rappresenta la Natura dentro di noi, la forza della vita che si rigenera attraverso le crisi che scuotono l'individuo fino alle radici e lo portano a scoprire che la morte è già compresa nel suo essere nato e vivente. Accettando la pre-senza costitutiva della morte all'interno della vita, l'individuo apprende a fronteggiarla e a rinascere dalle sue crisi esistenziali; riconosce cioè l'incessante mutamento della vita seguendo il quale la morte del corpo non appare più, forzatamente, la morte di tutto, ma un'altra fase di trasformazione. Quanto più è consapevolmente compresa l'inevitabilità della morte, tanto più Plutone diventa un fattore di sopravvivenza collegandosi a Marte e alla sua azione difensiva; ogni volta che si risponde per "i-stinto" ad un pericolo fisico incombente è in azione la coppia Marte-Plutone, i cui aspetti nel tema possono suggerire quanta tenacia l'individuo mette nel restare aggrappato alla vita, quindi anche le capacità di reazione nelle varie crisi esistenziali. L'argomento della sofferenza, e di come essa venga elaborata, ha molto a che fare con Plutone; se non la si accetta come una normale espressione del vivere e la si imputa al destino, a dio, alla società, ai genitori, ai partner o ad altro ancora, si attua un'esteriorizzazione sterile di Plutone, che equivale ad un ri-conoscimento di impotenza. Questo può portare a nutrire rancori, ad assumere comportamenti autoritari e vendicativi e inibire le capacità di trasformarsi e sopravvivere. Chi acconsente, invece, alla dimensione tragica trova un senso al dolore e interiorizza i valori di Plutone accrescendo le capacità di sopravvivenza. Oltre che a Marte, Plutone è collegabile al simbolismo di Saturno per la comune spinta alla sopravvivenza, ma quest'ultimo la favorisce per effetto della cautela personale, della forza orientativa che emerge dall'esperienza vissuta e capita; Plutone è, invece, un bisogno di sopravvivenza in dialettica col senso di morte, è una dinamica interna alla condizione di esseri umani che emergono dalla Natura. L'interpretazione del tema natale deve tener conto che le crisi plutoniane sono esigenze di trasformazione per sconfiggere il decadimento della personalità; sono stagioni di esperienze in

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dimensioni esistenziali di cui l'individuo non aveva cognizione o dalle quali si era tenuto lontano. Più si ha l'illusione di essere soltanto la propria mente cosciente, e pertanto di poter distinguere una volta per tutte ciò che "non" si è, più le crisi plutoniane porteranno a contatto con l'ignoto in se stessi. Attraverso una mancanza di controllo sugli eventi, queste crisi dimostreranno che si può sentire e agire esattamente secondo quelle modalità che la coscienza stigmatizza, censura, rifiuta; si arriva, così, a intravedere la propria Ombra, un'istanza psichica che consiste in una specie di contro-io, avente spesso gli stessi lineamenti dei propri "nemici" o di ciò che massimamente si considera "altro" da sè. Queste crisi insegnano che nella Natura nulla può essere escluso, ma soltanto capito, disciplinato e trasformato.

ANCORA SUI TRE "INVISIBILI"Urano, Nettuno e Plutone hanno, complessivamente il ruolo di liberare dalle convinzioni sulla vita che vengono inizialmente costruite attraverso Giove e Saturno. Fino a questa coppia di pianeti arriva l'intelletto razionale e permette all'Io di svilupparsi in una personalità equilibrata, efficiente e realizza-ta. Se la vita si svolgesse come un gioco degli scacchi, ba-sterebbe apprendere le regole per fare le proprie mosse entro il ben noto perimetro della scacchiera e l'Io non avrebbe sorprese. Invece, la Psicologia insegna, la vita è costruita dal Sè, quel-l'ente interno e inconoscibile che sta fra i processi consci e inconsci, fra noi e gli altri, fra noi e l'universo. La vita dell'uomo non ha quindi confini razionali e di questo ci si rende conto quando si attivano i pianeti invisibili che sono simboli della dimensione ignota all'Io che ognuno porta in se stesso. La loro attivazione è resa riconoscibile dall'interrogarsi sui valori stabiliti da Giove e Saturno, sulle disfatte che tali valori hanno subito nella propria vita, o sulle vittorie che, dopo il conseguimento, progressivamente hanno perso di significato. Il messaggio dei pianeti del trascendente incita ad ampliare la coscienza oltre i limiti autoimposti o comunque accettati. Per aver accesso alla nuova dimensione psichica, l'Io dispone del mondo onirico e degli stati di meditazione profonda; attraverso l'analisi dei sogni e la pratica della meditazione si può entrare

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in contatto con quello che sembra avere le caratteristiche di un progetto, di una realizzazione cui il Sè tende, incurante del disagio causato alle fragili costruzioni della personalità. Tutto questo ricorda il "demone" del racconto di Platone, compagno e guardiano della vita che l'anima si è scelta. Se, come era convinzione tanto diffusa nell'antichità, tutte le anime derivano da una unica Anima universale, attraverso questo progetto interiore, sconosciuto ai singoli Ego, l'umanità nel suo complesso si evolve in una dimensione cosmica, che è incono-scibile, ed in una dimensione terrestre che consiste negli eventi della storia e nelle idee, nelle scoperte e nelle invenzioni della cultura. Ognuno è strumento del progetto globale dell'umanità e accettare le pur scomode intromissioni della dimensione profonda e inconscia è necessario per non porsi fuori del progetto evolutivo globale. Quindi anche del progetto evolutivo della propria anima.

CHIRONE, ULTIMA SCOPERTA Chirone è un corpo celeste non ancora del tutto famigliare ai cultori italiani di astrologia, ma la pratica interpretativa dimo-stra che è rilevante e vogliamo includerlo nella nostra trat-tazione, cominciando col ricapitolare le circostanze della sua scoperta e le caratteristiche astronomiche. Rimandiamo i lettori che non ne conoscono la posizione zodiacale nel giorno della nascita alla Tabella E delle posizioni di Chirone nei segni dal 1930 al 2000.Il 1 novembre del 1977 Charles Kowal, dell'osservatorio di Pasade-na, rilevò in una sequenza fotografica del cielo la presenza di un ignoto corpo celeste presso l'orbita di Saturno. Prima di diventare Chirone, esso provvisoriamente venne denominato "oggetto Kowal" e classificato, nonostante le piccole dimensioni, come pianeta in ragione della sua posizione troppo lontana dalla fascia degli asteroidi, situata fra Marte e Giove. Gli studi successivi rivelarono che Chirone compie un giro completo dello zodiaco in 50 anni, che si trova abitualmente fra Urano e Saturno (nella cui orbita saltuariamente si inserisce) e che il piano orbitale è for-temente inclinato e, pertanto, comporta soste molto diseguali nei vari segni dello Zodiaco. Più accurate osservazioni successive accertarono che sulla sua superficie avviene un'attività di tipo cometario; pertanto, allo stato attuale, Chirone viene classificato come cometa, anche se, a

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differenza delle altre che semplicemente attraversano il sistema solare, ruota regolarmente intorno al Sole.Il mito cui fa riferimento Chirone non è fra i più noti, ma è fra i più interessanti; narra di una rara passione del misogino dio Saturno per una ninfa e del loro incontro furtivo realizzato sotto sembianze equine. Rea, moglie del dio, sorprese l'amplesso dei due amanti che sciogliendosi frettolosamente concepirono una creatura ibrida, per metà uomo e per metà cavallo. Pur essendo un centauro, Chirone era estraneo alla famiglia rozza e brutale dei mostruosi Centauri del mito che narra del primo assassinio perpetrato fra consanguinei; divenne cultore e maestro di tutte le arti e sfere del sapere, nonché maestro di etica per gli uomini cui insegnò la pratica delle leggi, l'inviolabilità del giuramento, e la venerazione degli dei. Fra i suoi discepoli Ercole era destinato a giocare un ruolo cru-ciale: una freccia intrisa nel velenoso sangue dell'Idra acciden-talmente gli sfuggì andando a ferire il maestro ad un ginocchio. Il veleno era senza antidoti e la ferita non sarebbe mai guarita, condannando il centauro, di natura immortale, alla prospettiva di una eterna, quanto ingiusta, sofferenza.Chirone allora invocò la morte e la ottenne da Zeus, che lo destinò agli Inferi in sostituzione di Prometeo.Riportato nell'astrologia questo mito viene a coprire un vuoto nella spiegazione del dolore. La simbologia di Saturno è quella della responsabilità personale, delle conseguenze con cui la vita fa pagare gli errori commessi, in affinità con il mito che rac-conta la cacciata del dio dal cielo in punizione della sua sna-turata paternità che gli faceva divorare i figli. Nella storia di Chirone, invece, c'è una sventura non spiegabile con il suo comportamento, ma soltanto con la concatenazione accidentale degli eventi; la storia chironiana sta, pertanto, a significare che per quanto l'individuo migliori, nell'intelletto, nell'arte, nella spiritualità, nella sapienza esoterica, non potrà mai dirsi al si-curo dai meccanismi che producono circostanze imprevedibili ed ingovernabili. Questo mito illustra che l'uomo nel corso del suo processo di comprensione del mondo ha individuato un'altra dinamica accanto a tutte quelle che già gli erano note: la Natura, che segue leggi prevedibili, la volontà degli dei, che possono essere ammansiti dai sacrifici e dalle preghiere, e il Fato, che è conosciuto e

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rispettato anche dagli dei. La nuova dinamica che irrompe nella consapevolezza umana è quella del caso, che combina gli eventi senza logica, senza volontà punitiva, senza mete prefissate; si può definire Chirone come il simbolo di un meccanismo non teleolo-gico, ossia privo di ogni preventiva intenzione di realizzare un determinato fine. Nonostante narri una vicenda di sofferenza, non è la sofferenza, comune nella storia di altri dei-pianeti, il dato nuovo che il mito porta nell'astrologia, bensì l'imponderabile che, in questa vicenda, dà piena manifestazione di sè. Possiamo, quindi, collegare Chirone all'imponderabile per ri-cordare che la condizione umana è, in definitiva, incerta e che, pur tentando di governarla con saggezza, sono impliciti dei meccanismi casuali che possono scombinare i fini previsti ed auspicati. Nel mondo astrologico internazionale, un pò sotto l'influsso del mito del sapiente Centauro, un pò per l'epoca della scoperta concomitante alla diffusione delle idee della New Age, Chirone ha ricevuto vari appellativi: il Maestro, la Ricerca (sottintendendo quella del più alto compito esistenziale), nonché la definizione, bellissima, di "Guaritore ferito" confermata dalle ricerche che lo rivelano in posizione dominante nei temi di persone impegnate in attività terapeutiche: medici, omeopati, erboristi, chiropratici, psicoterapeuti, nonché astrologi dediti ad un'astrologia umani-stica che propone una via autoformativa. Nel trarre deduzioni dal segno e dalla casa del tema natale in cui esso si trova (per nascita o per transito) si deve tenere presente che Chirone può effettivamente accompagnare una forma di "ferita" di cui nessuno è responsabile: né chi la riceve né chi la provoca. Questa "innocenza" di colui che viene colpito è, prima, da accertare con una severa analisi del comportamento tenuto. Poi, il nativo deve disporsi a superare gli umani criteri di giustizia per accettare il mistero, l'imprevedibilità dei fatti, l'imponde-rabile. Inoltre, in questo simbolo è implicito anche un certo gra-do di disponibilità all'autosacrificio, estraneo al vittimismo redentore di stampo nettuniano, che consiste nell'accettazione dei risvolti negativi che possono insorgere nel corso del dispiega-mento del proprio sapere; lo suggerisce la constatazione che, nella vita di coloro che si occupano di curare gli altri, incombe il rischio di venir travolti dalle loro difficoltà o di contrarre le loro malattie.

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Studiando la posizione natale di Chirone è consigliabile osser-varne gli aspetti, perchè non è improbabile che il pianeta con cui esso è legato simboleggi la qualità per cui il nativo è più conosciuto e stimato, probabilmente anche quella maggiormente coltivata.Ci sono state, naturalmente, delle supposizioni sul "domicilio" da dare a Chirone: dal suggerimento banale del Sagittario, perchè rappresentato iconograficamente da un centauro, alla proposta della Vergine, segno associato alla salute, vista l'importanza che Chirone ha temi natali dei terapisti. Rappresentando l'"imponderabile", però, Chirone si adatta ad ogni segno zodiacale. Ogni segno, infatti, in quanto fase particolare dell'esperienza umana, e non globalità, può andare incontro ad evenienze imprevedibili ed ingovernabili.Per concludere, in dimensione più generale, Chirone sembra configurarsi come un simbolo al passo con i tempi; l'uomo ha raggiunto oggi un tale livello di conoscenze e di capacità di influire su di sè e sulla Terra che rende sempre più necessario comprendere che non esiste la certezza di governare nel modo auspicato il patrimonio di scoperte e di tecniche accumulato. L'imponderabile è una forza di cui tener sempre maggior conto ai massimi livelli decisionali della scienza e del governo del mondo perchè esiste nei meccanismi cosmici un tasso inevitabile di imprevedibilità .

CAP. 6 IL MOVENTE KARMICO DELLA VITA PRESENTE

LA RETROGRADAZIONE DEI PIANETI

Avvertenza: per scoprire la presenza di pianeti in moto retrogrado nel proprio tema natale consultare il sito: http://www.astro.com

I pianeti si spostano nello zodiaco secondo l'ordine stagionale dei segni: da Ariete a Toro, Gemelli, ecc.., ma, per una parte del loro percorso, essi sembrano cambiare direzione e procedere in senso contrario.

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Di questo fenomeno di retrogradazione non sempre l'interpretazione del tema natale tiene debito conto; oppure la retrogradazione viene considerata un fattore di debolezza del pianeta, ricalcando con ciò giudizi antichi. Tolomeo, considerando i corpi celesti dotati di effetti fisici sull'uomo, intravedeva nel pianeta retrogrado, quasi esitante davanti ad un ostacolo invisibile, una potenza emettitrice di influenze meno potenti di quelle emanate dal pianeta diretto. In questo secolo Dane Rudhyar, invece, ha rivalutato il signi-ficato della retrogradazione planetaria ponendo in analogia il cambiamento di direzione del pianeta con la necessità del nativo di riorientare se stesso rispetto al simbolismo del pianeta stesso. Concordando in via teorica e in via sperimentale con questa valutazione, affrontiamo lo stato natale retrogrado dei pianeti considerandolo una indicazione di grande importanza, tanto nel-l'ambito della delineazione delle caratteristiche della per-sonalità che nell'ambito della reincarnazione e dell'evoluzione spirituale. Vi sono temi natali che non presentano alcun pianeta retrogrado, ma è il caso meno frequente; per esempio nel 1995 soltanto i nati fra il 21 novembre e il 31 dicembre hanno nel tema natale tutti i pianeti, interni ed esterni, in movimento diretto .La retrogradazione consiste in un fenomeno del tutto apparente, riscontrabile nella visione geocentrica per due ordini di ragioni: la differenza di velocità dei vari corpi celesti che percorrono orbite fra loro molto lontane e il ciclico ricorrere di un loro particolare allineamento con il Sole e con la Terra. Le condizioni di questo allineamento variano a seconda che si tratti dei pianeti inferiori, interni all'orbita terrestre, ovvero Mercurio e Venere, oppure de 6 pianeti superiori, esterni all'orbita della Terra.Mercurio, il pianeta più interno, appare retrogrado tre volte l'anno, ogni 116 giorni, approssimativamente per 22; il fenomeno si verifica quando esso viene a trovarsi fra la Terra e il Sole, ovvero nell'allineamento Terra- Mercurio- Sole. Venere appare retrogrado ogni 584 giorni, approssimativamente per 45, quando si verifica un allineamento simile a quello di Mercurio.Per verificare se alla propria nascita questi due pianeti erano diretti o retrogradi è necessario consultare le Effemeridi, così come per Marte, primo pianeta esterno all'orbita terrestre. Esso

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appare in moto retrogrado ogni 687 giorni, ovvero approssima-tivamente ogni due anni, per 70 giorni; l'allineamento che lo fa apparire retrogrado è Sole-Terra-Marte, configurazione che corrisponde all'aspetto di opposizione Marte-Sole.L'essere dalla parte dello zodiaco opposta a quella del Sole, è la condizione necessaria per far scattare la retrogradazione anche nel caso dei restanti pianeti; tale allineamento si verifica ogni anno per un tempo tanto più lungo quanto più il pianeta è lontano dal Sole. E'possibile sapere senza necessità di ricorrere alle effemeridi se nel proprio tema natale i pianeti da Giove a Plutone sono retrogradi perchè ogni volta che essi formano un aspetto di trigono, sesquiquadrato, quinconce o opposizione col Sole sono an-che retrogradi.Veniamo ora al significato che la retrogradazione riveste nel-l'interpretazione astrologica. Si può definire il pianeta re-trogrado come una componente psicologica non del tutto a disposi-zione della volontà e della coscienza, essa è più direttamente collegata all'inconscio e può avere obiettivi sconosciuti all'Io, oppure esprimersi secondo modalità diverse da quelle sperate dall'Io. E' spesso una componente personale renitente alle esigenze più concrete e produttive, il che probabilmente può farla apparire inizialmente un punto debole della personalità. Questo accade soprattutto nel caso dei tre pianeti del desiderio, Mercurio, Ve-nere, Marte, o quando si tratta del governatore dell'ascendente, oppure quando il pianeta è congiunto alla Luna, all'ascendente o al Mezzo Cielo. In tutti questi casi il nativo ha una profonda necessità di trovare un'espressione personale e di seguire ritmi e metodi particolari, in misura tanto più avvertibile quanto più nu-merosi sono i suoi pianeti retrogradi. Poichè, come detto, la maggioranza delle persone nasce avendo pianeti natali in questa condizione, l'implicito messaggio del co-smo rivela come pienamente normale che l'individuo abbia in sè una voce dissonante rispetto alla volontà e, anche agli interessi, del suo, Io, una componente istigante la sua evoluzione fuori dagli immediati interessi mondani. Questa dissonanza interna si apparenta alle sofferenze che, dal XVIII secolo, vengono chiamate "nevrosi" ed etichettate come pato-logie. Le nevrosi sono un conflitto psichico fra desiderio e difesa e, spesso, intorno al significato del pianeta retrogrado si

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instaura un conflitto tra il desiderio di essere "come" gli altri e la difesa della propria individuale specificità. La composizione di questo conflitto passa attraverso la presa di coscienza dell'e-nergia psichica che il nativo impegna in una sterile difesa invece che nell'esplorazione del proprio specifico modo di intendere il simbolismo in questione.

PIANETI RETROGRADI E "MOVENTE KARMICO"Nell'ambito delle riflessioni riguardanti il karma, la retro-gradazione planetaria si ricollega simbolicamente agli inse-gnamenti del Libro Tibetano dei Morti. Al momento del trapasso la personalità si trova contemporaneamente attratta e respinta dalla possibilità di dissolversi e lasciare l'anima libera di sfuggire alla ruota delle incarnazioni. Si verifica una crisi, uno stato di transizione nel quale sono contemporaneamente attivi tutti i li-velli dell'essere: la somma delle esperienze vissute nelle varie vite dall'anima e le caratteristiche dell'ultima personalità cui tocca di consentire o rifiutare la totale dissoluzione. Nell'ambito di quest'ultima personalità alcune componenti tem-peramentali, caratteriali o spirituali possono rifiutare la dis-soluzione della consapevolezza di sè ed attirare l'anima verso una nuova incarnazione secondo condizioni ad esse compatibili, appro-priate e funzionali. Il pianeta retrogrado alla nascita simboleggia, pertanto, una caratteristica in diretta continuità con la personalità dell'esi-stenza precedente dell'anima che, nell'ambito generale del percorso evolutivo descritto dall'asse dei Nodi Lunari, ha determinato la scelta dell'esistenza presente. Questa componente è ciò che più si avvicina alla comune concezione di karma come condizionamento dal passato ed è forse ilnucleo di sofferenza che risponde alle pionieristiche terapia della reincarnazione. La filosofia del Libro Tibetano dei Morti invece che sul condizionamento pone l'accento sul cambiamento e intende il karma come capacità di creare e determinare il proprio destino futuro. Nell'ambito della personalità il simbolismo dei pianeti retrogradi indica l'interdipendenza fra due vite vissute dall'anima e la forza che ha oggi maggiore possibilità di dar corso al riorientamento spirituale.

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Pianeta retrogrado e movente karmicoIl nativo porta in sè, strutturato nell'individualità un segreto appartenente alla personalità attraverso la quale l'anima si esprimeva nell'incarnazione precedente. Può trattarsi di un compito, di uno scopo, di un nucleo di valori, di filosofie, di paure rimasto attivo; oppure di esperienze positive e negative che la personalità precedente non era pronta a ritenere completate. Tutto questo rende il pianeta retrogrado, che questo segreto dell'anima rappresenta, il simbolo del "movente karmico della vita presente" e giustifica che, nel viverne il simbolismo, il nativo sperimenti delle difficoltà riassumibili nella sensazione di essere allineato a valori diversi rispetto a quelli che appaiono dominanti nel concreto contesto esistenziale. Agli effetti della vita personale e dell'eternità dell'anima il suo simbolismo è un incentivo a riorientare la visione spirituale verso la liberazione dell'anima o verso una reincarnazione in condizioni spiritualmente più evolute.==========================================================****

Per i temi natali che non presentano pianeti retrogradi si può verosimilmente ipotizzare che l'incarnazione precedente dell'anima abbia dato definitiva conclusione alle problematiche contingenti e che nessuna componente dell'Io precedente abbia influito sulla scelta dell' incarnazione presente; la vita di oggi potrebbe costituire per l'anima una fase scelta in diretta rispondenza all'evoluzione complessiva dell'asse dei Nodi Lunari che assumono pertanto un'importanza ancora maggiore. Riguardo all'atteggiamento psicologico, invece, l'assenza di re-trogradazioni può risultare sia un fattore positivo, poichè dà libertà di aderire direttamente al percorso globale dell'anima, sia negativo, perchè il nativo potrebbe avvertire debolmente la necessità di indagare su se stesso e quella di autoperfezionarsi attraverso una più forte adesione allo spirito. Affronteremo ora la descrizione delle caratteristiche con cui i pianeti tendono ad essere vissuti quando alla nascita sono retro-gradi; terremo conto dei loro riflessi sulla personalità di oggi, degli elementi karmici che portano dalla vita immediatamente precedente e di come potrebbe essere facilitata attraverso il loro simbolismo la liberazione dell'anima.

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MERCURIO retrogrado

La personalità con Mercurio in moto retrogrado Pianeta simbolo del desiderio di conoscenza e comprensione, Mercurio quando alla nascita si presenta retrogrado accentua questo desiderio, ma lo rivolge soprattutto all'interiorità. L'individuo incessantemente si interroga e si esamina, affrontando poi il dialogo esterno soprattutto per confrontare le sue con-cezioni con quelle degli altri. L'iniziale fattore di disagio derivante dalla retrogradazione consiste nell'eccessiva importanza attribuita alle disarmonie intellettuali, che il nativo tende a sopravvalutare considerando le divergenze di opinione come squalifiche date alla sua intelli-genza; la personalità sviluppa una particolare suscettibilità che si innesca non tanto in situazioni accidentali o per comportamenti degli altri, quanto per loro osservazioni, incitamenti, obiezioni. La comunicazione è un settore importante per il nativo, nondimeno egli tende ad essere discontinuo, alternando periodi di riser-vatezza a periodi di loquacità; sovente la sua disponibilità a comunicare è attivata o inibita da "tipi" di persone, di si-tuazioni, perfino di periodi dell'anno. Quando discute, è completamente immerso nella sua soggettività, spazia in modo tortuoso e sembra non affrontare il punto importante del discorso; può non accorgersi di ferire i sentimenti degli altri, ai quali appare sostanzialmente irremovibile, nonostante la frequente tendenza a rabbonire o disarmare gli in-terlocutori. Quando non può evitare di allinearsi alle idee che sente proclamare, il nativo avverte una sensazione di inferiorità, di minore brillantezza, praticità, ampiezza di visione rispetto a quella delle persone con cui si confronta.Quando comincia a concedere a se stesso maggiore fiducia l'espres-sività si fa più efficace, anche se lo stile permane particolare: a volte forbito e antiquato, altre volte con neologismi personali ed estrose costruzioni del discorso, secondo le varianti rintrac-ciabili nel segno e negli aspetti di Mercurio.L'intelletto in stretto contatto con le immagini dell'inconscio, ben più antiche dell'Io, dà al nativo la sensazione di possedere un'innata esperienza di vita che raramente è in grado di dimo-strare con dati razionali. Intuisce rapidamente il punto di arrivo delle altrui argomentazioni e imprudentemente lo svela prima che

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essi vi pervengano razionalmente. Nella personalità si fa strada uno scetticismo di fondo che non gli permette di allinearsi su fatti generalmente considerati certi o su previsioni sulle quali gli altri convergono. Il tempo non di rado dà ragione alle elabo-razioni di Mercurio retrogrado, ma questo non significa necessariamente che il nativo possegga un dono profetico, bensì un tipo di ragionamento al di sopra del tempo, un funzionamento intellettuale introverso, labilmente ancorato ai dati esterni e, quindi, libero di esperire una più ampia gamma di deduzioni e ipotesi. Tutto questo lascia, anche nel nativo più consapevole delle sue particolarità, l'esigenza di non scontrare direttamente la sua vi-sione con quella degli interlocutori poichè manca spesso il mezzo per provare la validità delle proprie convinzioni; ma sviluppando una comunicazione chiara, può offrire connessioni che ad altri sfuggono, dare un inquadramento più generale ai problemi, oppure porli in una prospettiva più ampia dell'immediato presente. Nel concreto l'individuo vive con disagio i ritmi collettivi, ri-spetto ai quali sente di non possedere una buona sincronicità; tende ad essere in anticipo o in ritardo sulle mode e le opinioni correnti e la puntualità nella vita quotidiana risulta difficile. Può avere difficoltà con gli studi regolari e prediligere ritmi e percorsi suoi, ma nella formazione libera ha capacità di orientamento autonomo. Quando il nativo si ritiene radicalmente insoddisfatto delle sue capacità espressive del mondo interiore, tende a rivolgersi ad espressioni simboliche, infatti Mercurio retrogrado è una componente frequente nei temi di matematici e di musicisti.

Movente karmico mercurianoDal punto di vista del karma, Mercurio retrogrado indica che le facoltà del pensiero sono la parte di sè più antica e che contiene esperienze della vita precedente. Si è trattato in pas-sato, probabilmente, di una mente molto attiva e coltivata che non ha voluto o saputo interrompere le sue dinamiche, spingendo l'anima alla presente incarnazione in cerca di aggiuntive opportunità di perfezionamento ed allineamento della mente ordinaria con la chiarezza della mente superiore. Le intuizioni, le sensazioni di deja vu, le certezze istintive che ad altri appaiono immotivate o irragionevoli, indicano che

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l'intelletto del nativo è impegnato in un doppio lavoro: filtrare l'oggi secondo il senso di esperienze già vissute. Per la certezza del progresso spirituale questo meccanismo dovrebbe essere rove-sciato e prima di accettare ciò che affiora dall'inconscio dovrebbe sottoporlo ad attenta riflessione perchè dal passato karmico possono fluire sensazioni di frustrazione, convinzioni inadeguate, modi di comunicare rigidamente strutturati che gli impediscono di vedere nel presente quello che ad altri appare ovvio. Adagiarsi sul talento e su ciò che riesce facile, forse ripetendo abilità della personalità che precedentemente guidava il percorso dell'anima, non avrebbe forza evolutiva; è necessario completarsi affrontando argomenti estranei o difficili. Sia dal punto di vista spirituale che da quello della soddisfazione in questa vita sono favorevoli la meditazione, la riflessione, nonché l'ampiezza di relazioni con gli altri; affrontare una disciplina antica o esoterica, occuparsi di storia e di civiltà scomparse e tenere un diario per seguire il percorso delle concezioni che si susseguono faciliterà tutto il processo. Lo specifico valore spirituale di Mercurio retrogrado consiste nell'incentivo ad andare oltre i criteri di presente e di passato per sviluppare la capacità di cogliere le somiglianze e le analogie fra eventi del tutto differenti. Secondo gli antichi alchimisti Mercurio fa respirare l'anima, quindi assolvendo al compito karmico di espandere l'intelletto personale, l'anima potrà avere nell'intelletto l'alleato più sicuro per dissolvere le proiezioni karmiche e accedere alla liberazione.

VENERE retrogradoLa personalità con Venere in moto retrogrado

Venere è il simbolo dei desideri che hanno per movente l'amore nella sua accezione di sentimento collegato alla dialettica fisica del mondo naturale: il genere maschile e femminile. La retrograda-zione fa sì che l'oggetto d'amore sia cercato attraverso una costante mediazione delle immagini interiori; nell'inconscio esi-stono immagini tipiche, o meglio archetipiche, della controparte sessuale, ma nel caso di Venere retrogrado queste immagini sono eccezionalmente potenti e possono soverchiare l'oggetto d'amore reale. In via di principio, se la retrogradazione viene vissuta senza

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esplorare la dimensione inconscia, l'individuo può incontrare del-le difficoltà sentimentali. Essendo il pianeta che si trova fra Mercurio e la Terra, Venere simboleggia il collegamento fra la percezione intellettuale e la percezione dei sensi, ma, quando è retrogrado, questo collegamento assume spesso la forma della contraddizione e ciò che l'individuo pensa dovrebbe essergli gra-dito, nei fatti, poi, non risulta tale e può instaurarsi un sottile senso di frustrazione. Esiste in questa personalità una latente insoddisfazione, esprimibile come la sensazione di aspettarsi qualcosa di più e di meglio di quanto accade effettivamente. Questa insoddisfazione non va assimilata allo scontento ispirato da un forte Nettuno che indica, invece, un diffuso e multiforme disagio a contatto con la realtà materiale; lo scontento di Venere retrogrado si instaura nella sfera dei desideri personali perchè essi non trovano spontaneamente una definizione precisa e applicabile nel concreto. Inizialmente il vissuto non comporta evidenze particolari perchè nell'infanzia la specificità maschile o femminile viene risolta con comportamenti appresi e indotti dagli esempi; non si ve-rificano pertanto i motivi di disarmonia che si evidenziano, in-vece, nell'adolescenza. L'adolescente con Venere retrogrado è in cerca di "qualcosa" la cui visione sfugge perchè i rapporti fra i sessi, come li constata vissuti dai coetanei, non gli appaiono soddisfacenti. Se ha scarsa fiducia in sè può nutrire il timore di essere incapace di instaurare rapporti affettivi validi e durevoli. Se accorda a se stesso un' alta stima può considerarsi sempre un pò al di sopra dei coetanei che ha concretamente la possibilità di frequentare.Questa fase della vita è molto delicata per lo sviluppo personale e può far emergere confusioni di immagini, cosicché - più facilmente di quanto accada con Venere diretto - possono in-staurarsi attrazioni per persone dello stesso sesso. Anche senza queste complicanze, Venere retrogrado comporta inizialmente per il nativo una imperfetta immagine di se stesso con conseguenti preoccupazioni ingiustificate per l'aspetto fisico o per specifiche parti del corpo, oppure con un'importanza esagerata (o uno stupefacente disinteresse) per l'abbigliamento e la cura personale.Nella vita adulta la ricaduta delle esperienze difficili dell'a-dolescenza può ispirare aspettative irrealistiche a scopo

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compensatorio e sogni di amori romanzeschi; oppure può persistere la sfiducia di poter vivere un amore profondamente corrisposto. Non è improbabile che un primo amore rimanga nella memoria come termine di paragone dei partner successivi; coloro che sono amati dal nativo con Venere retrogrado talvolta non si rendono conto del suo amore o ne dubitano, perchè egli facilmente sottolinea i loro difetti più delle loro virtù, lasciando trasparire un persistente paragone con un ignoto ideale. Poichè la sua capacità di amare non è scarsa e la sensibilità è molto vulnerabile, il nativo può silenziosamente soffrire, a volte coltivando nella fantasia una vita parallela che dà immaginarie gratificazioni. Per contro, quando gli accade di amare una persona che corrisponde sufficientemente all'immagine controsessuale idealizzata, può dare alla vita di coppia un clima esaltante e romantico, con esplosioni emotive e gesti grandiosi.Per un vissuto personale positivo, comunque, il nativo deve cercare di restare in contatto con le particolarità, i cambia-menti, le crisi che la persona amata effettivamente attraversa nel corso del tempo, affinché l'amore si realizzi in modo da soddisfare anche le reciproche esigenze lunari di sicurezza.

Movente karmico venusianoLa retrogradazione di Venere indica che componenti affettive dell'Io della vita precedentemente vissuta dall'anima sono travasate nella vita presente; l'oggi serve per risolvere enigmi, frustrazioni, esigenze insodisfatte, oppure per dare piena espressione a valori e capacità affettive precedentemente maturati. La comparazione delle persone amate con le immagini inconsce che Venere retrogrado tende a provocare si fonda su di un nucleo di valori estetici, comportamenti erotici, valori da con-dividere che provengono da un passato lontano e sconosciuto. La prova karmica consiste nel sopportare di sentirsi talvolta emoti-vamente soli ed incompresi, ma il rafforzamento personale che provoca l'evoluzione spirituale richiede di dissolvere tanto il pessimismo quanto le aspettative irrealistiche di amori perfetti. Il risvolto positivo della retrogradazione di Venere si avvia, infatti, con una profonda riflessione sulla propria esistenza di uomo o di donna; non appena il nativo accetta di mettere in questione i suoi slanci sentimentali comprende di essere coinvolto in una transizione di valori, prassi, modelli di relazione.

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Comincia allora ad interrogarsi sulla vita delle persone che incontra ed apprende a comparare la loro e la sua interiorità; comprende l'inevitabilità del lato oscuro delle relazioni di coppia: la falsità, gli eccessi, gli egoismi, il narcisismo e può ricavare alla fine l'illuminante sensazione di ricapitolare tutte le problematiche affettive umane e di sentirsi preparato ugualmente alla gioia come al dolore. . In questo modo, Venere retrogrado diventa un simbolo più forte e attivo di quanto sia nel moto diretto e permette di conseguire una profonda comprensione dell'animo umano. Tutte le relazioni d'amore ed amicizia del nativo diventano più intense perchè il principio erotico attivato conferisce alla personalità come alla dimensione spirituale ampiezza, calore, bellezza, creatività ai sentimenti. Lo specifico valore spirituale di Venere retrogrado consiste nell'accentuare l'identificazione con la propria essenza di donna o di uomo per rendere le relazioni con il mondo meno astratte o meno sfuggenti. Al termine dell'esistenza l'anima acquista la possibilità di scegliere il futuro percorso evolutivo senza i lacci di attaccamenti sentimentali irrisolti o di immaturità affettive.

MARTE in moto retrogradoLa personalità con Marte retrogrado

Marte rappresenta il desiderio di manifestare se stessi nel mondo e, quando è in moto retrogrado, il mondo sembra al nativo un luogo dove vi siano molte cose sbagliate e da rifare. La tendenza a dare dimostrazioni di sè si collega a pulsioni ed emozioni inconsce che rendono la personalità vibrante ed inquieta; il segno in cui Marte si trova e gli aspetti che riceve informano sul grado di visibilità esterna di queste emozioni turbolente, ma in se stesso l'individuo si sente sempre in stato di all'erta e pronto ad agi-re. Nella prima parte della vita l'esteriorizzazione di Marte re-trogrado si confonde con la generale irrequietezza del bambino e dell'adolescente, pertanto il pianeta viene vissuto come ricaduta di eventi esterni: situazioni accidentali, processi educativi e particolarità fisiche che disciplinano - o impediscono - la mobi-lità, l'intraprendenza, l'azione. Questo stratifica nella perso-

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nalità adulta il bisogno di agire liberamente e non di rado instaura un genere di tendenza autoaffermativa in contrasto con l'Io solare e gli obiettivi della coscienza. Pertanto la per-sonalità è o appare contraddittoria; il nativo può agire in modo diverso in situazioni identiche o in modo simile in situazioni delle quali dovrebbe cogliere differenti sfumature. Le decisioni prese, così come gli impegni, vengono continuamente messi in que-stione, non perchè il nativo abbia la precisa volontà di farlo, ma perchè intuisce che nulla può essere considerato veramente defini-tivo.Esistono nell'interiorità complessi emotivi che non gli permettono di conoscere perfettamente le sue vere esigenze fisiche e materiali. Sotto il profilo sessuale, anche se il nativo è convinto di aver vicino la persona giusta per sè, può avvertire una componente slegata dalla volontà e dal sentimento, una dimensione che può restare del tutto sconosciuta alla persona amata. Sotto il profilo materiale il nativo può inseguire obiettivi che agli altri appaiono non realistici, ma nulla vieta che questo sfoci in realizzazioni sorprendenti che lo fanno apparire un combattente indomabile, una persona carismatica che trionfa su ogni difficoltà. Quando egli si afferma e vince non ne ricava necessariamente un interiore senso di soddisfazione perchè più forte e durevole può essere il bisogno di risolvere la sua contraddizione con il mondo. A volta questa dicotomia può venire risolta in apparenza con l'adeguamento concreto ma con una continua resistenza interiore; questo è un vissuto negativo per la felicità personale e per le relazioni perchè instaura amicizie ed inimicizie tanto forti quanto scarsamente autentiche. In positivo, il persistente senso di contraddizione col mondo può favorire il raggiungimento di una maggiore maturità e conoscenza di sè attraverso un frequente ritrarsi nell'interiorità che stempera l'importanza delle vicende del mondo esteriore.

Movente karmico marzianoL'ego della vita precedente non si è distaccato da obiettivi intrapresi e non completati, da attaccamenti sessuali o da con-troversie con persone ed ambienti. Questo costituisce per il nativo un fattore di incitamento alla ribellione che, perlomeno inizialmente, non ha connessioni e giustificazioni con la realtà

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della vita presente; egli può essere inconsciamente alla ricerca di "qualcuno" con cui regolare conti in sospeso o di "qualcosa" la cui realizzazione potrebbe dare un senso di pace e rilassamento. Tutto ciò dà alla vita di oggi una valenza continuamente sperimentale che non favorisce la sensazione di viverla sotto la priorità dei criteri dello spirito.Marte retrogrado deve riportare all'anima un senso di conclusione, completamento, realizzazione, che mille azioni slegate non po-trebbero dare, pertanto, per risolvere il compito spirituale al nativo non è sufficiente agire sulle emozioni e frenare l'impulsività o la ribellione, del resto non necessariamente visibili nella personalità. Egli deve rallentare i processi del ragionamento con cui via via prende le decisioni di agire, deve manifestarsi agire secondo motivazioni vere che scaturiscono dalla globalità delle sue concezioni filosofiche ed esistenziali.Come pianeta che sta fra la Terra (realtà fisica) e Giove (fi-losofia di espansione) Marte con la sua retrogradazione tende a far acquisire la sensazione di manifestare se stessi nella vita reale secondo un progetto che va al di là dell'immediato. Pur ri-spondendo a tutte le sfide e le necessità, pur cogliendo tutte le opportunità della vita quotidiana, il nativo con Marte retrogrado deve trovare un principio, una meta più grandi di sè ed eterni per cui mobilitarsi. Mantenendo l'Io in collegamento con questo rife-rimento superiore ed impersonale, l'anima sarà libera da preoccupazioni specifiche di "una" vita e potrà passare oltre, lungo il suo percorso evolutivo globale.

GIOVE in moto retrogradoLa personalità con Giove retrogrado

Giove è il simbolo astrologico dell'espansione e della disso-luzione dei confini; quando alla nascita è in movimento di retrogradazione porta tutto questo nella dimensione interiore. Significa, allora, che il mondo esterno riveste per il nativo una importanza minore della sua dimensione interna; ma questo inizialmente non gli è noto e non è visibile. Al di fuori,infatti, egli può apparire fermo, finalizzato, ambizioso, a volte formale, spesso con precise ed immutabili verità e convinzioni; al di là della sua privata sfera di interesse, gli altri possono aver la

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sensazione che egli resti intimamente indifferente alle vicende complessive che avvengono intorno a lui. Interiormente, invece, il nativo è progressivamente intento a ma-cinare convinzioni, idee limitanti, preconcetti, influenze educative dell'infanzia e a darsi continuamente nuovi orizzonti mentali. Nell'intimo la parola "impossibile" è bandita perchè la sua personalità è caratterizzata da una fede e da aspettative ampie o addirittura grandiose. Nel vissuto, anche se si occupa molto della sua immagine, la persona nata con Giove retrogrado in fondo non dà ad essa una vera importanza, perchè cerca valori più profondi e spesso si aggrappa a quelli religiosi. Nell'infanzia il nativo accoglie soprattutto i lati religiosi dell'educazione impartitagli in casa o a scuola; inoltre delle atmosfere famigliari privilegia quelle febbrili in cui si susse-guono aspettative eccitanti, arrivi e partenze, festeggiamenti. Tutto questo lascia nella personalità un certo amore per la pompa e per le manifestazioni pubbliche. Rispetto all'educazione religiosa ricevuta il nativo tende a restare un fedele praticante, ma è altresì incline ad accogliere aspetti estranei alla sua confessione con grande capacità di sincretismo. Nei rapporti con gli altri fiuta le menzogne o le manovre sleali, talvolta anche quando non vi sono; viceversa, per se stesso pretende di essere creduto senza riserve.Il vissuto positivo di Giove retrogrado si instaura con il tempo e l'allontanamento dalle ingenuità e dalle passioni giovanili; l'individuo acquisisce un'ampia capacità di comprensione degli altri e di accettazione della varietà dei modi di essere, cosicché diventa un'interlocutore che sembra non stupirsi di nulla e con il quale ci si può confidare senza riserve. In realtà, la sua forte tendenza giudicante permane, ma diventa un fattore interiore e non discriminante, uno strumento del percorso di comprensione dei vari aspetti della vita. L'evoluzione in positivo della retrogradazione di Giove ha effetti benefici anche dal punto di vista fisico; infatti nella gamma dei significati di questo pianeta vi sono agganci alla struttura corporea; un vissuto autenticamente accogliente della varietà del mondo permette al nativo una migliore condizione fisica e non di rado risolve disfunzioni ed inestetismi che precedentemente costi-tuivano un problema.

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Movente karmico giovianoL'Io della vita precedente possedeva forti problematiche di fede o di ideologia che non ha saputo o voluto abbandonare. Nel nativo ci sono spontanee credenze, non chiaramente riferibili all'attuale esperienza di vita, che instaurano problemi di coscienza; spesso vi sono anche precoci aspettative di venir considerato una persona matura, di poter accedere a posizioni di alta responsabilità perchè avverte la ricorrente sensazione di essere spiritualmente più evoluto di quanto gli altri possano comprendere. Poichè Giove è il pianeta in orbita fra Marte e Saturno, ha il ruolo di insegnare a manifestarsi in modo che le varie esperienze affrontate trovino una sintesi mentale e diano, quindi, alla vita un significato globale ed emblematico. Il compito spirituale di Giove retrogrado è riportare una fede all'anima che attraverso la personalità della vita precedente ha vissuto una crisi di coscienza senza soluzione. La ricerca di un sapere globale che possa portare un vantaggio spirituale dovrebbe essere la prima preoccupazione da nutrire sulla via dell'evoluzione; a seconda del tema natale nel suo complesso questo potrà avvenire prima attraverso una ricerca laica, una ideologia politica o sociale, oppure direttamente in ambito religioso. Ma questa è comunque la naturale dimensione di approdo, perchè è spontaneo per chi ha Giove retrogrado inseguire un senso di dipendenza positiva della creatura umana dal divino. Spesso le riflessioni sulla reincarnazione sono la via privi-legiata per risolvere il problema karmico, essendo Giove, come già ricordato, anche un simbolo del corpo; è quindi in un certo modo naturale per l'attuale personalità assunta dall'anima acquisire piena e confortante coscienza di essere un binomio corpo-transitorio ed anima-immortale. La religiosità, coltivata nel profondo, distingue l'importanza de-gli aspetti esteriori del culto dai fondamenti, affinché nel nativo si possa instaurare la consapevolezza che tutte le versioni che le religioni danno del divino non sono che altrettante elabo-razioni effettuate dalla mente umana. Il nativo può aver bisogno di raggiungere lo stato in cui la sua stessa religiosità gli apparirà transitoria, una semplice premessa di ciò che potrà com-prendere l'anima nel momento in cui allenterà i legami col corpo.

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SATURNO in movimento retrogrado La personalità di Saturno retrogrado

Simbolo della concentrazione e del consolidamento delle espe-rienze, Saturno quando è retrogrado rivela che molti aspetti del vissuto sfuggono alla consapevolezza personale. Per il nativo le immagini che si agitano al di sotto della soglia della coscienza sono più potenti e importanti, oppure più minacciose di tutto quello che incontra nel mondo esteriore. Significa che è impegnato a resistere o a lottare con gli impulsi, le ispirazioni, le sugge-stioni che affiorano dall'inconscio e quindi diventa meno attento alle condizioni esterne, o da esse più influenzabile e plagiabile. Per quanto il nativo desideri stare in disparte, mostrarsi fermo e determinato, le persone che gli sono intorno penetrano a fondo nel suo spazio psichico suscitando emozioni che influiscono sui suoi atteggiamenti. Lo stesso peso sulla sua volontà viene esercitato dalle idee generali, dalle prassi e dai convincimenti dell'epoca in cui vive. Per tutte queste ragioni, almeno inizialmente, la concezione generale della vita non è del tutto autodeterminata.Il nativo coltiva un'autoimmagine che non corrisponde all'immagine che gli altri recepiscono e a questo spesso concorre un vissuto infantile nel quale non gli vengono lasciati lo spazio e la libertà necessari per svilupparsi secondo la sua vera natura. Ciò non significa necessariamente un vissuto infelice o costellato di privazioni, ma un vissuto in cui il bisogno naturale di spaziare, mentalmente e concretamente, era maggiore delle possibilità rea-lmente a disposizione. Nell'età vulnerabile dell'adolescenza la personalità può apparire all'esterno piuttosto convenzionale o rispondente alle aspettative della famiglia, perchè il nativo non è propenso ai tentativi per esplorare se stesso e le sue possibilità. Le prime battaglie ambientali vengono gestite con doppio timore: quello della sconfitta, che metterebbe a rischio la stima, e quello della vittoria, che metterebbe in pericolo il senso di comunione. Le re-sistenze ad analizzare le sue motivazioni interiori che il nativo esibisce da adulto sono la conseguenza di un lungo allenamento a non esplorare i suoi desideri per non entrare in contrasto con l'ambiente e le persone che costituivano il suo mondo. Il primo incontro con le responsabilità della vita instaura vere problematiche spirituali o materiali che avviano un percorso di

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autocoscienza e di rafforzamento interiore; quando il nativo arriva a riconoscersi profondamente diverso dal suo ambiente comincia ad opporsi alle correnti collettive anziché alla sua interiorità; non necessariamente mettendosi in posizione di avanguardia, poichè Saturno rappresenta valori difensivi del passato; più probabilmente si allineerà a concezioni e tradizioni antiche. Pur non essendo mai giustificato valutare attraverso il tema natale il livello morale, questa retrogradazione po-sitivamente vissuta comporta un probabile alto rispetto di valori come l'onorabilità, la parola data, il senso del dovere nel lavoro e nei rapporti. Nel complesso l'importanza di Saturno retrogrado delinea una personalità accorta e responsabile verso il mondo, che permane piuttosto restia a scavare troppo in se stessa, nondimeno severa con i lati del suo carattere che riconosce essere meno positivi.

Movente karmico saturnianoAl termine della sua precedente esistenza l'anima è stata tratte-nuta dalla liberazione da nuclei molto tenaci di concezioni po-sitive, quale poteva essere un preciso dovere non ancora portato a termine, ma anche di attaccamenti materiali tanto forti da soverchiare il desiderio di liberazione spirituale. Su questi attaccamenti probabilmente la personalità precedente esercitava già un atteggiamento critico e questo può trasmettere al nativo una generale tendenza censoria e atteggiamenti repressivi. I lati duri della propria personalità vanno quindi intesi come un materiale evolutivo grezzo fondato su un nucleo di capacità cri-tiche che devono essere raffinate in direzione autocritica. Il nativo fruisce spiritualmente dello sviluppo e dell'esercizio delle facoltà di autoanalisi volte a riscontrare gli attaccamenti che hanno forza assoluta e ingiustificata; questi attaccamenti probabilmente verranno riscontrati soprattutto nelle forme e nelle convenzioni, nell'attenzione prestata alle opinioni degli altri; spesso anche nel settore del denaro o genericamente dei mezzi che assicurano l'esistenza materiale. Altrettante possibilità di progresso spirituale si ottengono sviluppando il senso del dovere in direzione di obiettivi che realmente lo giustifichino, sganciandosi, cioè, da doveri imposti dall'educazione o dalle circostanze casuali. Il lavoro costituisce pertanto un settore evolutivo importante e il nativo dovrebbe

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proporsi il dovere di acquisire una visione del contesto in cui il suo lavoro si inserisce: chi sono i destinatari finali della sua attività o quali effetti il suo lavoro propaga a livello sociale. Talvolta a Saturno retrogrado si accompagnano problematiche fisiche di tipo cronico o psicosomatico che adombrano la pro-secuzione di difficoltà o privazioni della vita precedentemente vissuta dall'anima; è consigliabile avere particolare attenzione per lo stato fisico, considerando un dovere concedersi riposo, cure e gratificazioni sentite come fondamentalmente necessarie. La terza età, col suo processo di senescenza e di distacco dall'attività, costituisce un periodo di grandi possibilità di crescita spirituale e può rivelarsi una delle migliori età vissute. Saturno è in orbita fra Giove (espansione) ed Urano (incoerenza costruttiva) e, quando è retrogrado, il suo ruolo evolutivo consiste nel rafforzare la possibilità di una espansione co-struttiva verso sfere nuove di esperienza, correggendo la paura, le superficialità, le false ispirazioni in materia spirituale. Il compito che dà al nativo consiste nell'estrarre il nucleo minimo e significativo dalle esperienze di vita per riportare all'anima valori, invece che attaccamenti concreti che imprimerebbero un giro a vuoto della ruota delle esistenze.

URANO in movimento retrogradoLa personalità con Urano retrogrado

Urano si configura come il simbolo delle svolte decisionali o della discontinuità rispetto al passato; quando alla nascita è retrogrado sottolinea ancor più fortemente la valenza costruttiva del cambiamento. Quanto più Urano retrogrado è forte nel tema natale, come nel caso della posizione angolare o della congiunzione con la Luna, il bi-sogno di libertà d'azione motivata e giustificabile con aspirazioni spirituali è parte intrinseca dell'individualità. Il nativo può avvertire un senso di all'erta o, nei casi negativi, un'instabilità che spinge alla continua ricerca di novità eccitan-ti; può avere l'inclinazione a ritenersi superiore ai suoi simili per effetto dell'importanza data all'indipendenza e

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all'esplorazione di varie esperienze di vita.Globalmente è una personalità che tende all'irrequietezza nervosa e che nelle relazioni ha scarsa attitudine a farsi comprendere e ancor meno a dare giustificazione degli atteggiamenti tenuti o delle decisioni prese. Nell'analisi del tema natale si può tener conto che, indipendente-mente dall'intrattenere o meno degli aspetti, Urano dialoga bene con le componenti astrologiche nell'Ariete, nei Gemelli, nel Sagittario o nell'Acquario. Inoltre, Urano retrogrado ha un forte effetto promotore dell'asse dei Nodi Lunari perchè sollecita all'allargamento degli orizzonti spirituali e rende il cambiamento personale rispetto all'inizio della vita una caratteristica di-stintiva di se stessi. Tutte queste propensioni verranno scoperte col tempo e costi-tuiranno passi progressivi per il vissuto psicologico positivo del tasso di irrequietezza di fondo. Compreso positivamente, Urano retrogrado è come una "finestra" della mente dalla quale l'occhio riflessivo coglie panorami insoliti rispetto alle vedute corrente-mente condivise dagli altri.

Movente karmico uranianoAl termine della sua esistenza, la personalità attraverso la quale si esprimeva l'anima nella vita precedente ha avuto una rivelazione superiore, probabilmente per effetto della crisi suprema della morte, che si è strutturata come una componente indissolvibile. L'anima è stata sospinta alla nuova incarnazione con il movente di esplorare, sperimentare, dar corso a questa ottenuta illuminazione, anche se, ora, tale illuminazione è scono-sciuta ed inconoscibile. Del resto non sono i suoi contenuti, pro-babilmente attinenti ad una situazione ed un'epoca oggi ininfluenti, ad aver valore spirituale, ma la sensazione avvertita dalla personalità presente che ci sia qualcosa di superiore da scoprire per giustificare la vita terrena. E' quindi possibile, ma soprattutto è necessario, che l'individuo nato con Urano retrogrado avverta in sè un ché di irrisolto e che coltivi l'aspettativa di poter raggiungere una comprensione sorprendente e trasformativa. Non dovrà attendersi necessariamente una rivelazione di piani occulti, più probabilmente - e con estrema piacevolezza ed utilità per la vita presente - sarà una rivelazione dell'intelletto che permetterà di avere un orizzonte

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più vasto in qualche settore del pensiero e dell'attività. Il nativo potrà favorire tutto questo attraverso un'attenzione particolare al progresso culturale, e l'astrologia può essere uno degli strumenti congeniali per scardinare vecchie concezioni su di se e sul mondo; è positivo che si interessi alle correnti sociali del suo tempo e non si tenga del tutto in disparte dalla politica. Infine, gli sarà altamente positivo andare verso gli altri con una curiosità intellettuale volta a scoprire quale aspetto sconosciuto della vita tutti gli incontri casuali possono rivelare. Quando tutto questo è presente come tendenza precocemente avvertita può favorire lo sviluppo personale e spirituale in direzione di pro-fessioni aventi portata sociale o di tipo terapeutico. Il compito spirituale connesso ad Urano retrogrado si può for-mulare come il riportare all'anima un sospiro di sollievo, la sensazione che tutto quanto era nelle possibilità della perso-nalità di oggi per comprendere se stessa, gli altri, il mondo, è stato realizzato; ivi compresa l'attenzione a quelle piccole esperienze quotidiane che sul significato della vita rivelano altrettanto che le più alte riflessioni filosofiche.

NETTUNO in moto retrogradoLa personalità con Nettuno retrogrado

Abbiamo già delineato, descrivendo il simbolismo di Nettuno, che, qualora esso venga vissuto passivamente, la personalità incorre nel rischio che le pressioni collettive la inaridiscano o attenuino la consapevolezza della dimensione interiore. Quando alla nascita il pianeta è in movimento retrogrado, indica ancora più specificatamente una complessiva vulnerabilità psicologica, che può diventare a tratti caotica quando Nettuno è dominante nella carta del cielo natale.L'importanza della dimensione inconscia si accresce e la per-sonalità offre scarsa o sporadica resistenza alle pressioni del mondo interiore; quanto più il nativo si sintonizza con Nettuno retrogrado, tanto più tenderà ad arrendersi alle immagini numinose o ai fantasmi dell'inconscio.I tratti visibili di questa particolare vulnerabilità psicologica, sono la tendenza a lasciarsi impressionare, suggestionare, sedurre

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da ciò che all'esterno vi è di somigliante con le immagini e le atmosfere interiori; inoltre il nativo tende a giustapporre i sogni e la realtà esteriore con la sensazione di essere il solitario viandante di un mondo incomprensibile nel quale i suoi sogni non trovano condivisione e dove egli stesso non comprende i sogni degli altri.Nettuno retrogrado porta ai più alti livelli la sensazione di scontento generale dal quale la persona aspira ad evadere, talvolta avviluppandosi ancor più nelle creazioni fantastiche.Ciò non significa a tutti i costi un individuo impratico, esaltato o inaffidabile, come viene descritto dagli stereotipi che colgono di Nettuno il lato limite e patologico: nella maggior parte dei casi si tratta di una persona esteriormente integrata, talvolta perfino tipica della società in cui vive, tuttavia si tratta di un individuo che ha una "porta" aperta sull'ineffabile che gli fa avvertire più spesso che ad altri la presenza del numinoso, del sacro; forse anche determinando delle illusioni, degli inganni dei sensi che affascinano l'Io. Varcando inavvertitamente questa porta l'individuo può imprimere al suo destino delle deviazioni inconsapevoli; ma può anche coltivare segretamente, accanto alla normale coerenza di vita, un filone di pensieri o di attività disallineate dal contesto concreto. Nettuno retrogrado inserisce nella personalità un rametto di follia che, per restare sempre innocua o, meglio, per diventare un'autentica ricchezza interiore richiede che l'individuo diventi e resti consapevole di questo varco sempre aperto sull'inconscio e che si protegga dagli urti troppo forti della vita. Quando la retrogradazione è positivamente vissuta, la metafora della porta interiore non corrisponde più a ciò che l'individuo avverte, sente, invece, di essere parte costitutiva della totalità ed immerso nella realtà quotidiana, che non viene più negata, abbellita o combattuta, perchè non è più la dimensione prioritaria cui fare riferimento per orientare l'esistenza.Si può definire il vissuto positivo di Nettuno retrogrado come una forma di panteismo, ossia una naturale visione religiosa che concepisce il mondo come mera manifestazione di Dio; in questo modo è del tutto naturale che l'individuo realizzato viva con amore e solidarietà i rapporti gli altri esseri umani, che non sono più o soltanto dei "fratelli", ma immagini, anche

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contraddittorie e stridenti, con cui gli viene incontro il divino.

Movente karmico nettunianoAl termine della precedente vita terrena dell'anima è avvenuta una resa alla materia, al corpo, alla dimensione terrena. La personalità del passato potrebbe aver attraversato un forte shock emotivo che ha disallineato le sue varie componenti, cosicché il bisogno di resa ha preso la forma più semplice: la resa al già conosciuto e sperimentato. Questo movente karmico è diverso dal vero desiderio di vita terrena e di mondo materiale; infatti spesso l'esistenza presente tende per lunghi periodi ad essere vissuta quasi "controvoglia". Le impressioni che il nativo ricava dalla vita si apparentano alle dottrine orfiche, dove il corpo è considerato il carcere dell'ani-ma, oppure egli avverte nella legge del bilanciamento karmico so-prattutto l'aspetto che enfatizza la dimensione punitiva e sacrificale. I mezzi per evolversi spiritualmente derivano dallo sviluppo ordinato della personalità e dalla sua capacità di liberarsi dagli influssi delle emozioni vaganti nel collettivo. Il compito spiri-tuale che attende il nativo consiste nel cercare le motivazioni per trascendere la necessità di scegliere "o" la reincarnazione "o" la dissoluzione; Nettuno retrogrado può far infine percepire che è in opera un principio spirituale creatore che guida tutti i processi cosmici al di fuori delle coordinate del Tempo. Questa percezione può rendere vana, forse assurda per il nettuniano, qualunque scelta che non sia la resa incondizionata, l'obbedienza volontaria all'evoluzione cosmica secondo la globalità del percorso evolutivo compiuto dall'anima, qualunque forma di esistenza, materiale o immateriale, ciò possa comportare per il futuro.

PLUTONE in moto retrogradoLa personalità con Plutone retrogrado

In totale divergenza con Nettuno retrogrado e con lo scontento esistenziale che esso ispira, Plutone retrogrado è un simbolo che sottolinea un profondo bisogno di esistere. Esso non si allea con le tendenze gioiose o ludiche della personalità, al contrario ne

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sostiene le tendenze verso un atteggiamento molto serio nell'af-frontare la vita. Come voce della Natura dentro l'uomo, Plutone rende l'individuo istintivamente consapevole che nella Natura, e quindi anche nell'uomo, esistono delle leggi che governano la sopravvivenza: la legge della forza, la legge del numero, oppure la legge del-l'evoluzione della specie che si realizza attraverso l'apprendi-mento e l'esperienza. La retrogradazione di Plutone fissa la percezione dei pericoli esistenziali e tutto il patrimonio di risposte ancestrali che assicurano la sopravvivenza è attivo e disponibile nell' individuo che vive frequentemente uno stato di preallarme. La retrogradazione di Plutone suggerisce, pertanto, un'attitudine all'autodifesa espletata nel modo più diretto, senza mediazioni della morale, del diritto e delle consuetudini, e totalmente collegata alla personale creatività. Questo non vuole assolutamente significare una tendenza immorale, semmai, molto spesso, l'esistenza di una morale propria non di rado più au-tentica e comprensibile della morale convenzionale. Quando Plutone retrogrado è molto forte e il tema natale nel complesso asseconda la visibilità delle sue dinamiche, si può dedurre che il nativo appaia agli altri in possesso di una dimensione intima insondabile; questo costituisce un elemento di fascino che sarà giudicato positivo o negativo a seconda delle proiezioni che gli altri faranno su di lui. Si tratta, quindi, di un individuo che possiede in modo insolitamente forte la caratteristica di apparire diverso a seconda dell'angolazione emotiva dalla quale viene osservato, il che porta nella vita a suscitare tenaci attaccamenti affettivi quanto ingiustificate conflittualità. Nel vissuto negativo, Plutone retrogrado porta il rischio che la complessità dei rapporti umani alteri l'immagine globale che l'individuo ha di se stesso, invogliandolo ad acconsentire ai suoi lati ribelli o a sviluppare diffidenza, vendicatività, pos-sessività e gelosia: versioni patologiche delle forti difese ca-ratteriali plutoniane.Più è vissuta positivamente la retrogradazione tanto più il nativo si rende conto dell'inspiegabilità delle correnti emotive che si instaurano fra gli esseri umani, nonché delle trasformazioni che i sentimenti subiscono per effetto del tempo. Si allontana, pertanto, dalla soggettività, dall'immedesimazione nelle sue

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esperienze, assumendo una filosofia di vita che ingloba il senso del mistero connesso alle relazioni umane. Si può dire, allora, che il nativo ricapitola lo sviluppo delle relazioni all'interno della nostra specie, le quali, dal livello dei bisogni primari e dei conflitti senza mediazioni, si sono evolute e complicate con bisogni superiori di tipo emotivo e di valenze spirituali.

Movente karmico plutonianoSe il movente della reincarnazione nettuniana è quello di una "resa" al già noto e sperimentato, con Plutone abbiamo come movente il "rifiuto" del non conosciuto; ovvero al termine della precedente esperienza esistenziale dell'anima la personalità ha provato avversione per la morte del corpo e per effetto del suo desiderio di esistenza incarnata ha rifiutato la sua dissoluzione nella mente universale. Se il nativo sente provenire una forte carica emotiva dall'idea della morte, ciò svela la forza dell'antico rifiuto del distacco dal corpo.Il movente karmico plutoniano non si configura con sfumature ascetiche e distaccate, al contrario richiede di immergersi profondamente in ogni aspetto piacevole o doloroso della vita; in quanto voce della Natura dentro l'uomo, Plutone ispira la corretta visuale dell'individuo all'interno della specie: l'esigenza superiore è la continuità della specie stessa e a alla difesa della specie deve contribuire ogni vita. L'obiettivo finale consiste nel distillare tutta l'enfasi, il fascino o il terrore, intorno alla morte che è la crisi suprema della vita. Tutte le esperienze di distacco, così come tutte le prove fisiche o morali che il nativo sperimenta costituiscono parziali allenamenti ad affrontare la morte allorché il corpo avrà esaurito il patrimonio di energie biologiche. Il compito spirituale che Plutone retrogrado propone, quindi, è duplice: scegliere la vita nel corso della vita, comprenderla e gestirla con partecipazione totale qualunque esperienza essa sottoponga, e scegliere la morte quando la morte si presenterà. Si tratta di superare la centralità delle esigenze dell'Io per sentirsi prima di tutto un essere umano affinché tramite il simbolismo plutoniano si possa riportare all'anima un'esperienza sottrattiva: l'eliminazione dal percorso evolutivo della paura delle transizioni e delle metamorfosi. La vita presente ha la caratteristica specifica di poter essere l'ultima vissuta nel-

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l'ambito della paura del distacco dal corpo, cosicché l'anima possa ricentrare se stessa sulle globali necessità del suo percorso evolutivo.

CHIRONE in moto retrogrado Movente karmico chironiano

In ambito strettamente reincarnazionista, Chirone, simbolo dell'imponderabile che interferisce con i processi umani, sot-tolinea che il percorso evolutivo dell'asse dei Nodi Lunari, oltre ad essere soggetto alla volontà dell'individuo sempre libero di scegliere se ed in quale misura dedicarsi al perfezionamento spirituale, è altresì soggetto a circostanze non governabili dal-l'Io. La vita propone incontri che influiscono positivamente o nega-tivamente sul progresso spirituale, così come ognuno può in-consapevolmente influire sulla spiritualità degli altri. Inoltre non va scordato che nel corso della propria ricerca spirituale si possono incontrare forze karmiche, personali o collettive, che irrompono nel cammino intrapreso. Chirone sottolinea che inter-rogarsi sul karma non è cosa indifferente; quando poniamo a noi stessi delle domande, la coscienza risponde, ma non è la coscienza l'unico livello della psiche in cui hanno luogo delle risposte: nell'inconscio si formano immagini che partecipano anch'esse alla costruzione della vita all'insaputa dell'Io. Ponendo l'accento sul karma, gli atteggiamenti ludici, super-stiziosi, consolatori, forse ininfluenti per l'Io, non sono tali per l'inconscio, dove possono aggregarsi e attivare pulsioni sconosciute. Alla libertà assoluta di credere o meno alla reincarnazione deve accompagnarsi la consapevolezza che un'idea tanto antica come quella della trasmigrazione dell'anima ha radici nei recessi pro-fondi di ogni individuo ed impone di avvicinarsi ad essa con il rispetto dovuto a tutto ciò che è al di sopra delle possibilità di certezza della coscienza. Pertanto, nell'analisi karmica Chirone ricorda che la via di evoluzione va intrapresa con consapevolezza dei vari livelli che compongono la realtà, anche di quelli occulti o ingovernabili, e che l'evoluzione spirituale, anche se consapevolmente perseguita,

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non può essere considerata realmente avvenuta.Poichè il mito fa di Chirone l'unico immortale che abbia desidera-to la morte, può venire assunto anche come il simbolo di una vi-sione non terrificante che l'anima ha della morte del corpo, sottolineando il livello di apprendimento spirituale comunque limitato che l'esistenza fisica può dare. La liberazione ultima dalla ruota delle vite avverrà prima o poi col superamento della paura della morte del corpo e con uno slan-cio verso altri livelli di esistenza non materiale.Per il nativo con Chirone retrogrado è possibile pensare che, sotto l'effetto di meccanismi imponderabili alla fine della vita precedente, la spinta dell'anima alla non incarnazione, o ad un-'incarnazione naturalmente funzionale al percorso evolutivo, sia stata improvvisamente impedita. E' possibile che il nativo avverta la sensazione, il dubbio, il timore di non poter governare a suf-ficienza le circostanze della sua vita. Lungi dall'essere un male, questa caratteristica risulta un valore per approfondire la riflessione su di sè, sulla vita, la morte e l'anima.Il compito spirituale proposto da Chirone è diventare consapevoli dell'importanza di essere "innocenti", ovvero di condursi in un modo che permetta l'evoluzione spirituale, senza mai costeggiare l'ambizione, l'arroganza, né la certezza dell'effettiva realizzazione di questo processo. E' l'umiltà del sapere che offre all'anima l'esperienza di un cammino di speranza verso una meta che dalla prospettiva umana non può essere considerata certa.

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CAP. 7 INCONTRI EVOLUTIVI

.....venivo giù per queste strade

senza incontrare mai nessuno...

eppurequesta è la mia gente

Andrea Sparvoli, Iniziazione

Avvertenza: per conoscere la posizione nei segni zodiacali e nelle Case dell’oroscopo consultare il sito: http://www.astro.com per calcolare il proprio tema natale

SOLITUDINE O ISOLAMENTO?

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La solitudine è la condizione che gli esseri umani temono di più, la più sofferta e più dibattuta, ma essa esiste davvero? Ciò per cui l'uomo soffre sono i rapporti insoddisfacenti, l'incom-prensione degli altri, la difficoltà di uscire da se stesso ed an-dare loro incontro, ma anche travolto dalla più profonda sofferenza l'uomo non è mai veramente solo. Convivono nella sua mente le immagini dei suoi simili le quali fanno da incentivo ai sentimenti e alle emozioni e sono l'alimento della sua vita inte-riore che sarebbe, altrimenti, inesistente.Non c'è storia finché Adamo nel Paradiso terrestre vive la vera condizione di solitudine, perchè condizione del tutto priva di im-magini nelle quali poter riconoscere se stesso. A rigore di ter-mini, questa solitudine non nemmeno dirsi uno stato pienamente umano, perchè non dà nulla per alimentare i desideri, il pensiero, la creatività, le scelte. Nulla esiste, cioè, per far germinare le caratteristiche che distinguono la sfera umana da quella animale. Solo quando Dio gli mette al fianco una compagna, molto più che con la creazione di Adamo, dà veramente origine alla specie umana istituendo ciò che ti-picamente umano è: la relazione, che crea con l'interscambio, l'amore, il confronto, il destino degli uomini.Fuori dal mito della Genesi, ogni vivente entra nel mondo tro-vandolo già popolato di esseri umani e, inizialmente inconscio di sè, comprende di esistere scoprendo via via l'esistenza di quelli che gli sono intorno. Questo graduale processo di autoscoperta avviene attraverso la constatazione delle differenze fra le persone e, poi, delle differenze fra gli altri e se stesso. E', quindi, completamente in rapporto agli altri esseri che l'indi-viduo assume un assetto umano, definisce chi è, distingue chi sono gli altri e li dispone in una scala di valori differenziati. Avendo scoperto di essere simile, ma anche diverso, ognuno getta un ponte fuori di sè e verso gli altri esseri umani e avvia con questo avvia la sua storia personale fatta di gioie e di dolori. Se la solitudine adamitica, assoluta e costitutiva ha come effetto la tranquillità della non conoscenza, la solitudine umana, relativa e generata dall'interruzione o dal cattivo funzionamento dei rapporti, ha come effetto la sofferenza di non poter con-dividere sentimenti, idee, attività.Il diventare pienamente umani attraverso un processo di rile-

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vamento di differenze è all'origine di quello che viene chiamato istinto sociale, ma che, forse, un istinto non è. Più probabil-mente si tratta di una delle prime e fondamentali acquisizioni spirituali dell'uomo, emersa fin dalla notte dei tempi come conseguenza della soddisfazione di un istinto autentico: quello della sopravvivenza, in forza del quale il singolo permane nel gruppo di origine o cerca altri gruppi in cui inserirsi. Secondo la visione qui proposta, la socialità non è da assumere come un dato scontato per effetto dell'educazione ricevuta, ma una potenzialità da ricapitolare individualmente, attraverso la distinzione dei rapporti instaurati per ragioni naturali di so-pravvivenza nel mondo dai rapporti instaurati per acquisita maturità personale, che sono orientati a comprendere le differenze fra gli individui e a favorire la piena formazione di sè. Confondere i due livelli affettivi rischia di inserire nelle relazioni sociali, dalle quali poi nascono gli amori e le amicizie così essenziali perchè l'individuo non soffra di "solitudine", tutte le paure, le debolezze, gli egoismi attivati dalla condizione di incertezza tipica della condizione umana.Come altre volte ricordato, la sfera dei sentimenti poggia sulle insicurezze lunari e sulle valutazioni venusiane; quanto più, crescendo in età e consapevolezza, l'individuo sviluppa la co-scienza valutativa venusiana, tanto più aumenta la possibilità di vivere relazioni significative, gratificanti, evolutive. Anche i rapporti della prima infanzia, dovrebbero venire rivisitati in questa luce affinché possano interrompersi le pretese infantili verso i genitori, o verso il loro ricordo, e possa nascere una nuova affettuosa relazione fra esseri adulti. Molto spesso i genitori sono impreparati al ruolo al momento della nascita dei figli, ma in forza del tempo e dell'esperienza essi si trasformano; se il figlio saprà uscire dalla condizione di dipendenza emotiva, giustificata solo nella prima infanzia, potrà riconoscerli in ciò che sono diventati, riscattando il suo e il loro passato; inoltre potrà integrare liberamente e selettivamente la loro esperienze fra i suoi riferimenti ideali nelle varie fasi della vita adulta. Torniamo, quindi, a sottolineare che la condizione che fa soffrire l'uomo moderno non è, come abitualmente detto, la solitudine, che in assoluto non esiste, ma l'isolamento che deriva dalle sue difficoltà di scambi significativi a fronte di molteplici e

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continue frequentazioni. Intervenire sul senso di isolamento è possibile ed è lo stesso che rieducare se stessi ai fini delle relazioni con gli altri, apprendendo prima di tutto a mettere un'intenzione significativa, un maggior investimento intellettuale ed emotivo in tutti i rap-porti siano antichi o recenti. Dice Cicerone ne L'amicizia "[...] siamo nati perchè si instauri tra tutti gli uomini un vincolo sociale tanto più stretto quanto più si è vicini." Se questo è vero, ne consegue che ognuno di noi influisce più di quanto creda su tutti colore che gli vengono incontro. Tenendo conto della profondità inconscia delle impres-sioni, non è, o non è soltanto, la durata a rendere importante una relazione, quanto il suo effettivo aggancio alle immagini che l'individuo, per natura umana e vita personale, porta nell'incon-scio. Essendo le relazioni con gli altri parte essenziale del processo di formazione dell'essere umano, sono, di conseguenza, anche una parte importante del processo evolutivo in cui è coinvolta l'ani-ma. Tutte le relazioni instaurabili nella vita possiedono potenzialmente quest'ultima caratteristica, ma alcune di esse pos-sono rivestire una importanza più specifica che l'analisi del tema natale permette di individuare nei contorni e nella dinamica. Per questa indagine seguiremo due percorsi.Prima stabiliremo la "zona" della vita, ovvero la casa del tema natale, dove il nativo ha maggiori possibilità di instaurare frequentemente relazioni che stimolano il suo percorso evolutivo; ricorreremo per questo alla posizione dei Nodi Lunari nelle case del tema natale.Quindi, valuteremo la carica evolutiva che può avere una relazione specifica, attraverso il contatto dei Nodi lunari di una persona con i pianeti del nativo; questo sarà argomento del prossimo capitolo.

I NODI LUNARI NELLE CASE e gli incontri evolutivi

Le Case sono altrettanti settori della vita quotidiana, pertanto ciascuna di esse prefigura determinati incontri e frequentazioni nell'ambito della sfera di attività ad essa collegate.Quando una di casa accoglie un'estremità dell'Asse dei Nodi se ne

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deduce che il tipo di rapporti cui essa presiede riveste, oltre all'importanza manifesta, anche un'importanza occulta ed evolutiva. Particolarmente importante è la Casa dove cade il Nodo primario (vedere capitolo 3) che riceverà attraverso gli incontri e gli scambi lo stimolo a ricentrare la personalità secondo i valori del segno zodiacale in cui esso si trova; anche la casa opposta riveste una notevole importanza perchè il Nodo secondario permetterà di rilanciare psicologicamente e spiritualmente la propria ricerca di maturità, soprattutto nella seconda parte della vita.

***═════════════════════════════════════════════════════════Il Nodo primario in una Casa del tema natale indica che gli incon-tri ai quali questa casa presiede assolvono al compito di stimo-lare valenze spirituali, cariche emotive, pensieri attinenti il percorso evolutivo del nativo. I rapporti instaurati nell'ambito di questa casa sono da con-siderarsi istintivi, necessari, direttamente formativi; possono dare una sensazione di già noto o di già vissuto, poichè essi si agganciano direttamente al passato dell'anima. Invece, i rapporti instaurati nell'ambito della casa in cui cade il Nodo secondario sono più liberi; se il nativo vorrà attribuire loro molta importanza potranno risultare altamente stimolanti e formativi, promuovendo così ulteriormente l'evoluzione.═════════════════════════════════════════════════════****

Naturalmente non in tutti i casi tale caratteristica promotrice dell'evoluzione sarà avvertibile consciamente, ma è compito del nativo restare memore di questa possibilità allorché la vita lo pone nell'ambito delle attività connesse alle case dei Nodi Lunari natali, soprattutto, come detto, alla casa del Nodo primario che esamineremo qui di seguito.

Nodo lunare in Casa primaQuesta casa si riferisce all'immagine personale e quindi se ne possono trarre numerosi esempi di rapporti significativi: gli ammiratori e i corteggiatori; le persone che aiutano a trasformare il proprio aspetto: chirurghi estetici, parrucchieri, truccatori, massaggiatori, preparatori sportivi; o che influiscono su rapporto

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con se stessi: psicoterapeuti, maestri in campo artistico, ecc. Tutte queste persone, attraverso le loro parole o la loro attività, portano al nativo delle valutazioni che ampliano o cambiano la visione che egli ha di sé; egli dovrà riflettere sulle impressioni ricevute per impedirsi di venir influenzato o plasmato in modo troppo somigliante alle loro percezioni, inevitabilmente sempre e solo parziali. Le relazioni instaurate sotto l'influenza della Casa prima possono anche suscitare complessi di inferiorità o istigare narcisismo e vanità; per l'avanzamento evolutivo attraverso questi rapporti è necessario per l'individuo imparare a distinguere i problemi di immagine personale dai problemi emotivi. Come già detto, il Nodo in casa prima sottolinea anche la relazione che si intrattiene con se stessi e con la propria interiorità; esso propone di dialogare frequentemente con gli aspetti della propria natura meno evidenti o meno graditi agli altri, e lo scopo è perfezionare la conoscenza e la stima di se prima di tutto di fronte alla propria coscienza.

Nodo lunare in casa secondaE' questo il settore dell'utilizzo dei propri "mezzi", si tratti del talento, della situazione sociale, del denaro. Gli incontri evolutivi avverranno, quindi, con le persone dell'ambiente, con i primi maestri che scopriranno o coltiveranno i talenti del nativo, e con tutti coloro che gli permetteranno di guadagnare o di per-dere denaro: datori di lavoro, consiglieri, soci finanziari. In questo ambito il vissuto si complica quando si tratta di gestione di denaro in comune con i famigliari e la relazione potrà avere risvolti incentivanti la crescita spirituale attraverso le prove materiali che sarà necessario affrontare insieme.Nella generalità dei casi, attraverso i rapporti nell'ambito della casa seconda il nativo ha la possibilità di ampliare il suo senso di sicurezza, dare speranze di concretezza ai suoi sogni, realizzare una continua scoperta di possibilità e capacità per-sonali. Ai fini dell'evoluzione spirituale questi rapporti dovrebbero essere intravisti come incentivi a liberarsi dalla dipendenza emotiva dai mezzi materiali, per poter affrontare il mondo con una sensazione di potenza e libertà interiore.

Nodo lunare nella Casa terzaLa Casa terza si riferisce ai rapporti con le persone dell'am-

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biente più prossimo: fratelli, cugini, zii, cognati; vicini di casa, compagni di scuola e colleghi; nonché a quei rapporti che si instaurano transitoriamente: nel corso di viaggi, con la par-tecipazione a conferenze, seminari, durante occasioni commerciali e amministrative. Il Nodo primario in casa terza conferisce una generale dispo-nibilità a recepire stimoli spirituali attraverso gli scambi di idee. Scambi fugaci, apparentemente poco importanti, che però fanno germinare nell'inconscio i semi spirituali di pensieri che altrimenti non sarebbero stati pensati, oppure scambi ampi e continui, che permettono di intravedere i progressivi cambiamenti propri e altrui e inducono più ampia e tollerante visione spirituale per continuare la relazione.La socievolezza di carattere, utile per moltiplicare le pos-sibilità, e la consapevolezza del potere influenzante delle parole permetterà di estrarre il massimo di stimoli evolutivo da questo Nodo lunare.

Nodo lunare in Casa quartaQuesta casa si riferisce alle radici natali: all'ambiente fa-migliare intimo, al proprio paese, alla città e al quartiere; contiene, quindi, tutti quei rapporti che, quando interrotti, lasciano ricordi, rimpianti, malinconie. E'importante per il nativo procedere nella vita, senza recidere del tutto il legame interiore. Inoltre, la casa rappresenta il padre e fa del rapporto, o dell'immagine ideale del padre, un incentivo al-l'autoconoscenza attraverso le similitudini o le diversità constatabili con la persona "responsabile" dell'essere al mondo del nativo. Se fra genitore e figlio esiste uno scambio insuperabilmente difficile o concretamente inesistente per la mancanza fisica del padre, il nativo ha la necessità di trovare una figura di riferimento che possa esercitare quella funzione orientativa che sarebbe spettata al padre naturale; si tratterà di sostituirlo con un mentore, un fratello maggiore, un amico più maturo. Non solo o non tanto per cercare affetto, ma disponibilità al dialogo e al confronto, poichè la forza promotrice del Nodo in quarta casa si instaura quando il nativo sente di poter seguire fiduciosamente le orme, le piste tracciate da qualcuno cui egli sta a cuore.

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Nodo lunare in casa quintaLa sfera di attività di questa casa è connessa alla creatività in senso lato e quindi presenta una vasta gamma di rapporti potenzialmente evolutivi. La creatività fisica rimanda diret-tamente ai figli, i quali diventano in tal modo il rapporto più importante e formativo; il nativo cresce emotivamente e spiritualmente insieme ai suoi figli, matura per il fatto stesso che essi esistono e dipendono da lui. Ciò richiede di saper distinguere la propria personalità dalla loro, mantenere un legame interiormente forte, ma esteriormente libero, una vicinanza affet-tiva e morale prima che fisica. La creatività mentale rimanda, invece, ai rapporti che si in-staurano per motivi di svago, di lavoro intellettuale o artistico; potrà quindi trattarsi di rapporti limitati al tempo di un progetto o del tutto casuali, instaurati nel corso di spettacoli teatrali, concerti, occasioni sociali. Purché il nativo sia pronto ad accogliere lo stimolo all'immaginazione e alla creatività che essi fuggevolmente possono dargli. Sono molto importanti le relazioni instaurabili nell'esercizio di attività di volontariato presso organizzazioni sociali e di assi-stenza. Entrano in gioco anche i rapporti che i giovani instaurano nelle discoteche, potenzialmente utili per la forza evocatrice della musica e della fusione nel gruppo, richiedono in concreto una grande selettività per le compagnie e i luoghi affinché il nativo non sia ridotto in situazione di passiva ricezione; egli deve restare cosciente degli stimoli che la sua immaginazione riceve e accoglierli o respingerli liberamente.

Nodo lunare in casa sestaI rapporti nell'ambito della casa sesta sono estremamente im-portanti perchè si riferiscono a settori chiave della vita: il lavoro e la salute. Si tratta delle relazioni con le persone preposte ad insegnare una professione al nativo, oppure relazioni con il medico curante, con il personale degli ambienti ospedalieri, di istituti per la riabilitazione, la convalescenza o la terza età. Inoltre il nativo stesso può trovarsi a svolgere nei confronti di altre persone un'attività di aiuto, addestramento od assistenza; a volte relazioni che sarebbero tipiche di altre case, come la ter-za, riferita ai fratelli e ai colleghi, possono per un certo pe-

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riodo rientrare nell'ambito assistenziale e formativo della sesta casa ed elevare la loro importanza ad una dimensione potentemente evolutiva della spiritualità.La particolarità di questa posizione nodale consiste nel dare lungo tutta la vita la possibilità di maturare spiritualmente attraverso le relazione impari, ossia ogni volta che una delle persone coinvolte riversa sull'altra il suo sapere o la sue cure. Il nativo potrà apprendere a non aggrapparsi al ruolo, di domi-nante o di dominato, e comprendere la reciprocità. Al di là della dinamica esteriore instaurata, nel rapporto sempre si prende qualcosa dall'altro e sempre si dà qualcosa di sè.

Nodo lunare in casa settimaQuesta casa rappresenta, in senso lato, tutti i rapporti poichè prefigura l'incontro dell'individuo con i suoi simili, pertanto, avere il Nodo primario in settima casa indica una evoluzione fortemente influenzata da ogni tipo di relazione. Ma le relazioni più tipiche sono quelle in cui esiste un forte sentimento di partecipazione che implica una durata o un'assiduità di contatti. Si tratta quindi di "unioni", come fidanzamenti, matrimoni e convivenze, o "associazioni", come partnership finanziarie, società, collaborazioni professionali. Ciò che è loro caratteristico è che il livello paritetico fra le due persone coinvolte. La stessa dinamica di forte partecipazione e parità rivestono altresì le inimicizie, le rivalità, le contrapposizioni nelle vertenze legali. In tutte queste relazioni il nativo deve impegnarsi spiritualmente per ottenere verifiche della capacità di collaborazione e di correttezza nell'autodifesa. Il compito è arrivare a una defini-tiva valutazione della capacità di interagire conservando una chiara visione dei limiti personali e di quelli della controparte; il fine ultimo è il ritiro delle proiezioni inconsce al fine di sentirsi definiti in se stessi ma sempre capaci di protendersi liberamente verso i propri simili. E' certamente la posizione nodale più importante per sconfiggere il senso di isolamento, prima causa di umana sofferenza.

Nodo lunare in casa ottavaQuesta casa possiede varie sfumature di significato: concretamente si riferisce ai mezzi di cui si servono le relazioni instaurate in

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settima, ma ne sottolinea maggiormente gli strumenti, il denaro o la sessualità per una coppia, il denaro e il tempo e la tolleranza reciproca per una relazione di affari. Sempre a livello concreto concerne le eredità materiali che il nativo riceve o trasmette come atto finale di una relazione. In queste circostanze potrà affrontare lo scatenamento di avidità, proprie o altrui, e dovrà intravedere ciò come l'istintiva e cieca difesa contro qualcosa che finisce; la sfida spirituale consiste nel mettere la relazione stessa al di sopra dei propri particolari vantaggi.

L'ottava casa si riferisce anche a relazioni a livello non materiale, per esempio il ricordo delle persone scomparse, con le quali nell'interiorità permangono per conflitti irrisolti, oppure la percezione dei livelli metafisici ed occulti del mondo. Avendo il Nodo in questa casa, il nativo può avvertire un istintivo interesse per ciò che è occulto o esoterico, ma deve conservare la consapevolezza che, in questo, egli coinvolge direttamente l'anima e potrebbe scatenare risvolti karmici incontrollabili. Anche l'importanza data alla sessualità deve essere molta, ma svincolata dalle pulsioni più casuali, epidermiche, dominatrici; la sessualità profondamente e rispettosamente vissuta è un potente mezzo di trasformazione spirituale.

Nodo lunare in casa nonaLa casa nona è il filtro di tutte le esperienze vissute; le gioie ed i dolori sperimentati trovano qui una sintesi, un significato superiore che spesso prende il nome di Dio. La nona è quindi la casa della religione, della filosofia, dell'ideologia: di tutto quello che permette di dare una spiegazione e un senso alla vita. I rapporti tipici si intrecciano con persone che promuovono una conoscenza superiore: insegnanti, uomini di culto, "maestri" di un sapere. Specialmente in quest'ultimo caso, questi rapporti non richiedono necessariamente un incontro reale, e possono aver luogo a distanza, attraverso la corrispondenza, la lettura di libri, il racconto biografico. La casa nona si riferisce altresì al "lontano" in senso fisico, geografico, tradizionale e compartimentale; rappresenta il lato più cosmopolita e tollerante della personalità che, attivato dal Nodo, favorisce l'evoluzione spirituale attraverso gli incontri con persone di culture estranee, provenienze straniere, credenze

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eterogenee; l'io deve rinunciare alle sue preferenze immediate per dare all'anima la più ampia gamma di esperienze umane.

Nodo lunare in casa decimaNell'astrologia indiana la decima casa è associata al karma e indica un talento specifico del nativo, una sua speciale missione da adempiere nel mondo; anche in occidente essa ha avuto sempre una grande rilevanza e l'astrologo Firmico Materno l'ha definita la casa degli "onori". Le relazioni tipiche di questa casa nascono nel processo di ottenimento del proprio posto nel mondo, ovvero si tratta di tutti quei rapporti instaurati ricoprendo un ruolo, appartenendo ad una categoria sociale, esercitando una professione. Si tratta, come nella sesta, di rapporti impari, ma essi non intercorrono realmente fra il nativo ed un altro individuo, il vero livello relazionale è fra il nativo e i criteri, le regole, gli standard di una collettività. La collettività che lo osserva pronuncerà un giudizio sul nativo e, quindi, nonostante sia considerata la casa del successo, le relazioni che le sono tipiche danno al nativo scarsa libertà ed egli mette sempre in gioco l'onore di fronte al mondo. L'evoluzione è intrecciata con l'aspetto pubblico della vita, quindi con il superiore gerarchico, i dipendenti, il pubblico che riceve le prestazioni date. In tutti questi incontri e rapporti il nativo dovrà ritagliarsi l'unico spazio di libertà possibile: la fissazione dei limiti in cui aderire alle regole del suo mondo, accettando in caso di dissenso da queste regole, la rinuncia ad una porzione di consenso e di successo.Questa casa, infine, si riferisce anche alla figura della madre; accogliendo il Nodo primario indica che il nativo deve scoprire le sue vere aspirazioni e i suoi veri timori, separandoli dai sogni e dalle angosce instillategli nell'infanzia.

Nodo in casa undicesimaGeneralmente riferita ai progetti e alle amicizie, questa casa copre tutta la gamma dei rapporti che facilitano la vita, ovvero tutte le persone che danno spontaneamente e senza secondi fini il conforto, la protezione e il sostegno nel momento in cui il nativo ne ha bisogno. E' ovvio che generalmente queste solo le vere amicizie, ma può trattarsi di rapporti casuali e, talvolta, un pò

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inspiegabili e misteriosi, perchè le tradizioni antiche chiamano questa casa quella del " buon genio". Chi ha il Nodo primario in undicesima, può, quindi, sperare in aiuti provvidenziali, piccoli miracoli che gli altri riescono a fare per risolvergli delle difficoltà. Il nativo dovrà considerare tutto ciò un dono superiore e disporsi a farne uno strumento di crescita interiore. E' una posizione nodale altamente evolutiva perchè propone la possibilità di sospendere qualunque giudizio definitivo, spe-cialmente di sfiducia: sulla vita che può sempre sorprendere positivamente, sulle persone che possono sempre riservare un versante più nobile del previsto, su se stessi perchè può sgorgare dalle proprie profondità un impulso costruttivo che risolve la crisi spirituale più acuta.

Nodo primario in casa dodicesimaLa struttura delle case trova qui il suo ultimo settore e, nell'uso corrente che assimila le case ai segni, la dodicesima viene messa in analogia con i Pesci, realizzando in questo caso una similitudine particolarmente fuorviante. Lo zodiaco è una struttura archetipica ed i segni si susseguono senza soluzione di continuità, pertanto alla "fine" dei Pesci segue per natura un nuovo "inizio" nell'Ariete; invece le case sono una struttura chiusa, definita una volta per tutte in base alla nascita, pertan-to, la dodicesima sottolinea l'ultimo atto di ogni situazione. Essa, accogliendo il Nodo lunare, indica che il nativo ha la ne-cessità spirituale di concludere senza strascichi negativi, angosce o rimpianti le varie esperienze della vita. Costituisce un grande allenamento della personalità perchè l'Io non interferisca col progetto dell'anima. I rapporti cui essa presiede non sono tipici, vi confluiscono tutti i rapporti del nativo quando giungono a compimento per sua o altrui volontà o per interruzioni del destino. Diventano in seconda fase rapporti essenzialmente immateriali che intercorrono con le immagini di coloro che hanno popolato la propria vita. E' necessario purificarsi da aspettative non realizzate e darsi pace, lasciando la pace a chi si è allontanato. Inoltre riguarda il rapporto con tutte quelle immagini interiori che rifiutano i limi-ti, i termini, la fine delle esperienze, o al contrario che attirano l'individuo ad abbandonarsi, arrendersi senza lottare. In

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altre parole, il nativo è in stretto rapporto con i suoi complessi, i suoi fantasmi, nonché con le immagini dell'inconscio famigliare; il Nodo lunare gli propone un'evoluzione spirituale attraverso la comprensione e la pacificazione delle emozioni più profonde irrisolvibili nella dimensione concreta, esterna, terrena.

CAP. 8 RELAZIONI KARMICHE

" parte del nostro esistere ha sede nell'anima di chi ci accosta"

Primo Levi, Se questo è un uomo

(Avvertenza: per conoscere la posizione dei Nodi Lunari e dei pianeti nei segni zodiacali consultare il sito: http://www.astro.com per calcolare gli oroscopi da esaminare)

INTERAZIONI UMANE

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Sono necessari l'amore e la cura di un nucleo accogliente perchè il bambino possa svilupparsi dando a se stesso un valore, ma perchè possa diventare l'essere umano che le sue potenzialità promettono è continuamente necessario che qualcuno abbia fiducia in lui. Un'aspettativa positiva da parte degli altri, o di qualcun altro, invoglia ad trovare il coraggio di provare, di mettersi in gioco, di sbagliare e di correggersi. Gran parte della fiducia che ognuno di noi riceve dagli altri viene, però, innescata dal valore che noi stessi diamo alle altre persone; quanto più siamo realmente presenti nelle nostre rela-zioni, tanto più gli altri contribuiscono alla nostra formazione e al nostro completamento in virtù dello scambio positivo che avviene, in realtà, ben oltre il livello della coscienza. Quando due persone si incontrano, si incontrano anche due anime che non si ingannano, come spesso accade ai sensi e ai giudizi intellettuali, e che non percepiscono la separatezza che contraddistingue i due Io. L'influenza che le persone esercitano le une sulle altre è quindi solo in parte dettata dal loro atteggiamento consapevole e molto avviene come interscambio inconscio. Per giudicare dell'importanza che una relazione di qualunque gene-re può assumere nella vita del nativo, l'astrologia ha elaborato l'efficace sistema della comparazione dei temi natali. Viene attuata, cioè una analisi, comunemente chiamata sinastria, per scoprire i punti di frizione e di compatibilità attraverso i contatti e gli aspetti reciprocamente formati dai pianeti natali delle due persone.L'obiettivo che noi ci proponiamo è valutare quando una relazione possa esercitare un alto grado di influenza per l'evoluzione spirituale di un individuo e per questo ricorreremo ancora all'asse, cercando i contatti che esso riceve dalle posizioni astrali di un'altra persona.

***═══════════════════════════════════════════════════════════ Sinastria dei Nodi Lunari Sono necessarie le posizioni esatte, grado e segno, dell'asse dei Nodi lunari, dei pianeti e dell'ascendente dei temi natali delle due persone da sottoporre all'esame sinastrico.Si dovrà cercare se una o più posizioni natali di una di esse

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forma "congiunzione", ovvero se cade in prossimità del Nodo prima-rio o del Nodo secondario dell'altra. L'orbita di cui è consigliabile tener conto è di 10 gradi per il Sole, la Luna, l'ascendente ed i pianeti veloci, 8 gradi per Giove e Saturno, 3 gradi per i pianeti superiori e Chirone; nessuna orbita per l'asse dei Nodi lunari essendo comunque significativa la condivisione degli stessi segni. Per effettuare l'interpretazione, i Nodi lunari saranno da considerare come "punti di ricezione" dell'influsso che l'altra persona esercita attraverso le posizioni natali che ad essi mette in congiunzione. Per contro i pianeti e l'ascendente sono assimi-labili a "punti di emissione" di energia, stimolo, sfide esisten-ziali che avranno importanza ai fini evolutivi per la persona che li riceve attraverso i suoi Nodi. Nelle descrizioni di questi contatti karmici adotteremo la dizione persona-Nodo per indicare quella che stabilisce il contatto attraverso il suo Nodo lunare, e la dizione persona-Sole (oppure: persona-Luna, persona-Ascendente, ecc.) per indicare quella che stabilisce il contatto attraverso il pianeta. ══════════════════════════════════════════════════════****═

A differenza della prassi seguita nel capitolo precedente nel determinare le "zone" della vita in cui il nativo ha la pro-pensione ad effettuare incontri importanti per l'evoluzione spi-rituale, nell'analisi di una relazione specifica non terremo conto della gerarchia fra Nodo Primario e Secondario: ogni volta che un pianeta natale di una persona risulta congiunto al Nodo secondario dell'altra è contemporaneamente in aspetto di opposizione al Nodo primario ed imprime, comunque, un forte incentivo al percorso evolutivo.I contatti pianeta-Nodo in generale tendono a suscitare vive emozioni in entrambe le persone coinvolte; in qualche caso vi può essere la sensazione di esser già note l'una all'altra fin dal primo incontro. In coloro che credono strettamente nella reincarnazione personale può farsi strada il convincimento che la relazione sia il prose-guimento di un incontro avvenuto in una vita precedente. Con le dovute cautele, ovvero come congettura puramente orientativa, può risultare utile e suggestivo: favorisce il senso di responsabilità nel rapporto, stimola l'aspettativa di cambiamenti nella propria

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interiorità, sostiene il pensiero dell'anima e dell'esistenza oltre la vita fisica. Diventa, invece, una formulazione negativa quando si irrigidisce in una convinzione letterale, cioè quando ci si convince di incontrare oggi il "padre", il " partner" o altre figure precise di una vita precedente, magari per dare spiegazione a conflitti o confusioni rimandandoli a ipotetici conflitti del passato. Non si deve mai dimenticare il rischio posto dalla prepotenza dell'Io che avanza pretese al di fuori della sua limitata esistenza temporale; non è raro trovare testi di astrologia karmica suggerimenti non si sa se più fatui o più inverosimili. Per esempio, avere la Luna congiunta al Nodo lunare di un'altra persona, viene interpretato come se essi fossero stati in una vita passata madre e figlio; poichè mensilmente la Luna ri-passa sul grado zodiacale del Nodo in questione, in ogni mese di ogni anno di vita di questa persona nasce un numero incalcolabile di individui che il nativo dovrebbe rubricare come altrettante "madri" del passato.Secondo il nostro modo di studiare la reincarnazione e praticare l'astrologia, ci sembra più appropriato e utile suggerire che con tutti questi individui il nativo in questione può sperimentare una occulta empatia e suggerire di tenerne conto ogni volta che simili incontri dovessero verificarsi, andando oltre le prime impressioni del suo Io.

CONTATTI DEI NODI LUNARI

Contatto SOLE-Nodi lunari

Quando si rileva che una persona ha il Sole congiunto al Nodo lunare dell'altra si deve presumere un contatto molto forte, forse il più forte, perchè in grado di estendersi a tutte le sfere esistenziali. Entrambi gli individui sono disposti ad investire energie nel rapporto, avvertendo una spontanea reciproca simpatia; la persona-Nodo attribuisce istintivamente credito e carisma alla persona-Sole che, a sua volta, riscalda, incoraggia, ispira il percorso evolutivo dell'altra e può offrire in qualche caso aiuto o suggerimenti di tipo paterno. Il contatto è particolarmente forte quando la persona-Sole è di età più matura, ha maggiori

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mezzi intellettuali o materiali, cosicché la persona-Nodo possa ricevere senza sentirsi in imbarazzo. E' bene che essa accetti anche di correre dei rischi, di lasciarsi indurre ad affrontare impegni e compiti che ritiene al di sopra delle sue capacità, prendendo a prestito il coraggio solare dell'altra. E' un rapporto con molta capacità di reciproca tolleranza, ad esclusione delle menzogne della persona-Nodo e della presunzione della persona-Sole; quindi la prima deve cercare di conservare la fiducia dell'altra e nel contempo cercare di farle comprendere e cambiare eventuali atteggiamenti di superiorità. E' una relazione importante fra uomo e donna, perchè dà alla coppia un'affinità spirituale che può rinsaldarla nei momenti di difficoltà della vita materiale. Lo è altrettanto fra genitori e figli; quando il genitore è la persona-Sole eserciterà un maggiore carisma attraverso la funzione di educatore; invece, quando il genitore è la persona-Nodo dovrà saper accettare di volta in volta le conte-stazioni, i suggerimenti, il sostegno morale del figlio, in un certo qual modo lasciandosi ispirare come da un maestro.

Contatto LUNA-Nodo lunare

In questo contatto entra in gioco l'emotività e facilmente di attivano ogni genere di sentimenti di dipendenza e dedizione. Infatti la persona-Nodo tende per istinto a recepire e la persona-Luna si sente doppiamente incline (dal simbolismo lunare e dal contatto con il Nodo dell'altra) a dare affetto, sicurezza morale e materiale. La persona-Nodo deve, quindi, coltivare sentimenti di gratitudine e desiderio di emulazione affinché la relazione non diventi involutiva, ossia risvegli le sue debolezze o imperfezioni caratteriali già superate. Il connubio è altamente vantaggioso a tutti i livelli quando la persona-Luna è una donna; può essere un rapporto difficile quando, invece, la persona-Luna è il padre, un fratello maggiore, un capo della persona-Nodo, che è così costretta a conoscerne il lato lunare, più segreto ed emotivo, fatto di sfoghi umorali, mutevo-lezze, capricci. Se la persona-Luna è più giovane, immatura, de-bole, anziché esibire atteggiamenti oblativi può avanzare esigenze infantili ed acquisitive.In tutti questi casi spetta alla persona-Nodo interrogarsi sul-l'opportunità di troncare il rapporto; qualora il legame fosse

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indissolubile, deve apprendere a lasciarsi ammaestrare dall'esempio negativo, apprendendo, cioè, quali atteggiamenti è necessario evitare per favorire la propria maturazione spirituale.

Contatto MERCURIO-Nodo lunare

Il connubio si fonda su una grande curiosità reciproca che spinge al dialogo e al confronto; facilmente si instaura una comprensione un pò esclusiva, complice; critica o polemica verso gli altri tanto più forti sono le similitudini che le due persone riscontrano fra di loro. E' un rapporto sempre evolutivo: se si tratta di due giovani è spontaneo e incentivante, se si tratta di persone anziane o dispari di età rilancia entusiasmi di epoche della vita ormai passate. Accade spesso che la persona-Mercurio attivi nella persona-Nodo il desiderio di apprendere, che le sue domande o i suoi stimoli evidenzino dei buchi nella preparazione culturale o nella capacità di analisi della vita. E' bene che la persona-Nodo non si proponga l'imitazione e l'emulazione negli stessi argomenti, perchè pro-babilmente gli interessi intellettuali e i destini vanno in direzioni diverse; evolutivo è esperire l'atteggiamento intel-lettuale dell'altra, cioè sperimentare il lato mentale in cui questa è più evoluta: la curiosità conoscitiva o la riflessività, l'intuizione, la capacità di dialogo o altro che sia utile per completare la propria gamma espressiva intellettuale.Vi è molta tolleranza in questo rapporto, tranne che in due casi. Quando la persona-Mercurio è una donna e la persona-Nodo un uomo che teme di essere surclassato intellettualmente, ma questo ne favorisce l'evoluzione spirituale offrendogli l'occasione di correggere la suscettibilità o la presunzione intellettuale. L'altro caso di scarsa tolleranza si verifica quando la persona-Mercurio è insincera e incoerente; ma la persona-Nodo ha l'occasione evolutiva nel discutere l'incongruenza dell'altra, verificando sè stessa e la sua capacità di persuasione e convinci-mento.

Contatto VENERE-Nodo lunare Questa combinazione si presenta molto delicata perchè Venere si riferisce soprattutto al rapporto fra i sessi e, quindi, colora di romanticismo, seduzione, sensualità questo contatto sinastrico.

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Se si tratta di un uomo e una donna la relazione può sfociare in un attaccamento sentimentale molto forte e indimenticabile, soprattutto per la persona-Nodo, maggiormente predisposta a lasciarsi attivare profondamente e a legare la sua evoluzione spirituale all'andamento del rapporto. Dovrà essere cauta nel coinvolgersi, mantenere un margine di controllo dei suoi entu-siasmi, difendersi dalla fatuità o leggerezza sentimentale che la persona-Venere eventualmente esibisca, verificando se e quanto stia rivestendola di qualità che essa non possiede. Se la relazione riguarda due persone dello stesso sesso, la sensualità venusiana traslerà su un individuo del sesso opposto e renderà il rapporto fra le prime due colorato di rivalità. E' questa una situazione disponibile a sfociare nel classico "triangolo" ed entrare in crisi; in questo caso, l'esito evolutivo od involutivo per la persona-Nodo dipenderà molto dal comporta-mento degli altri due. Può verificarsi in alcuni casi che la persona-Nodo avverta un'attrazione fisica per la persona-Venere del suo stesso sesso; questo potrebbe risvegliarla alla complessità della sua sfera erotica, ma anche metterla nelle condizioni di subire l'influsso di eventuali tendenze omosessuali dell'altra. In nessun caso, quando si rileva un contatto sinastrico Nodo-Vene-re, ci si deve lasciar sommergere dall'iniziale simpatia o ammira-zione reciproca; è necessario conservare autoconsapevolezza e capacità di giudizio in quanto la relazione non sarà del tutto governabile dalla volontà e resterà in balia di improvvise bufere di romanticismo, sensualità, gelosia. Sfugge a questa propensione soltanto la relazione con una forte disparità di età; la persona-Venere può assumere il ruolo di Pigmalione e favorire l'espressione del talento artistico del-l'altra; nella persona-Nodo si attiva uno spirito di emulazione, un desiderio di raggiungere il livello dell'altra nell'operare bene, con ordine, stile e buon gusto.

Contatto MARTE-Nodo lunare

Questo contatto può sfociare in una relazione impari nella quale la persona-Marte esercita un potere di incitamento e di mobilitazione sull'altra che ha, quindi, la necessità di vagliarne le ragioni e gli intenti. Il più delle volte la persona-Marte è

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attivata da sentimenti positivi e si sente responsabile di promuovere una liberazione, forse un vero riscatto esistenziale dell'altra ed è utile,per la persona-Nodo, affidarsi al suo consiglio e al suo supporto per quelle sfere dove vive un'ingiustizia ed una costrizione. Ma può accadere in qualche caso che, consapevolmente o meno, la persona-Marte nutra dell'ostilità (forse perchè la persona-Nodo trasmette un'esigenza di evoluzione spirituale che cozza contro i desideri istintivi di Marte) e, in questo caso, diventa un contatto fortemente istigante l'evoluzione spirituale anche per la persona che nel contatto impegna il pianeta. Come indicazione generale, appare necessario con questo contatto che la persona-Nodo si protegga, filtri ogni consiglio, critica o comportamento dell'altra per non subire un condizionamento con-troproducente.Il contatto migliore si ha fra persone dello stesso sesso e di età dispari, con Marte più adulto. Molto importante è il caso in cui la persona-Marte è un uomo e la persona-Nodo una donna, perchè il rapporto può positivamente spaziare senza rivalità in varie attività condivise; non si può nascondere però che questo contatto può attivare i desideri più istintivi e brutali della sessualità e, in questo caso, la persona-Marte potrebbe assumere atteggiamenti di prevaricazione se non di aperta violenza. Infine, il contatto Marte-Nodo ha la caratteristica di essere fortemente vissuto negli eventi, quindi può indurre le due persone a condividere un'attività, uno sport, un lavoro manuale; può succedere che il "caso" le faccia trovare contemporaneamente in un'emergenza; la persona-Nodo deve conservare un notevole controllo sulle situazioni, assumere l'incitamento soprattutto a livello intellettuale e nelle attività condivise valutare sempre la portata dei rischi fisici che l'altra persona potrebbe, anche involontariamente, farle correre. Difendere la propria sicurezza personale ed acquisire una maggiore incisività a livello emotivo ed intellettuale è quindi la sintesi più positiva per la maturazione spirituale che questo difficile contatto può dare alla persona che impegna il suo Nodo.

Con Marte terminano i contatti col Nodo fortemente individua-lizzati; da Giove in poi, la persona che mette in gioco il pianeta può assumere una veste archetipica, ossia rappresentare un ruolo,

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indipendentemente dalla sua vera natura interiore e dalle sue intenzioni.

Contatto GIOVE- Nodo lunare

E' un contatto altamente evolutivo, anche per la persona-Giove che ha modo di esprimere il suo lato spirituale protettivo ed ispiratore. In genere si tratta di rapporti finalizzati a ri-svegliare nella persona-Nodo una fede nuova, una diversa visione della vita; essa non dovrà troppo osservare come l'altra si comporta, ma estrarre gli insegnamenti dalle convinzioni e dalle opinioni che esprime. Può essere materialmente un buon contatto quando la persona-Giove ha una posizione importante o facoltosa e la usa per instradare l'altra; ma resterà poi la necessità di passare oltre e non pro-lungare la disparità beneficante-beneficato.Può essere un contatto pericoloso quando la persona-Giove non è ben equilibrata psicologicamente, perchè può esercitare sull'altra un fascino magnetico, agganciandosi agli inconsci desideri di potenza della persona-Nodo. E' altrettanto rischioso quando la persona-Giove è ministro di culto o un integralista religioso perchè potrebbe chiudere, invece di allargare la visione spirituale dell'altro.In tutti i rapporti possibili, equilibrio e misura nel dialogo sarebbero un obbligo morale per entrambe le persone; libertà reciproca e rapporti destrutturati da ogni interesse materiale sarebbero una facilitazione ulteriore alla perfetta riuscita del contatto.

Contatto SATURNO-Nodi lunare

L'impatto risulta fortissimo per la persona-Nodo, mentre l'altra può non rendersi conto dell'effetto dominante esercitato. E' quindi richiesto alla prima di attivarsi in difesa, dialogando, spiegando, risvegliando nell'altra la consapevolezza di esercitare una misteriosa autorità. La difficoltà del contatto consiste nella scarsa tolleranza agli errori di cui entrambe le persone coinvolte possono dare prova. Se vissuto attivamente dalla persona-Nodo e con lievità dalla

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persona-Saturno, si tratta di un contatto fortemente evolutivo per entrambe. La prima apprende a liberarsi dell'infantilismo, della paura del dolore, dall'irresponsabilità restando in relazione con l'altra; la seconda si evolverà constatando di saper esercitare effetti reali sulla vita degli altri.E' un buon contatto soprattutto fra persone dispari di età, nelle quali la più adulta impegna Saturno, o fra insegnante e allievo, leader e seguace, perchè in questi casi la persona-Saturno impersona l'archetipo della maturità o della sapienza. Non è, invece, un facile contatto per le relazioni che coinvolgono i sentimenti: genitori-figli, coniugi, fratelli. Sono contatti che si riscontrano con frequenza e nella persona-Nodo possono in-staurare sfiducia nell'affetto e nella comprensione dell'altro, volontà di affermare un'indipendenza che spesso non è affatto volontariamente minacciata dalla persona-Saturno. Questo contatto sarà evolutivo quanto più la persona-Nodo cercherà la giusta misura, adeguata al caso concreto, per restare personal-mente indipendente, senza privarsi dello stimolo realistico, razionale ed ascetico che, consapevolmente o meno, la persona-Sa-turno dà attraverso il rapporto.

Contatto URANO-Nodi lunari

E' uno dei due contatti più squisitamente karmici per la persona-Nodo che incontra nell'altra l'archetipo della ribellione, dell'insofferenza, dello sconvolgimento dello status quo. In concreto la persona-Urano può anche presentarsi molto tranquilla ed integrata, ma l'incontro con la persona-Nodo sarà la sua occasione per dar voce alla parte di sè più autentica, originale, disallineata. Tutto ciò potrà non aver effetti sulla sua vita, ma ne avrà su quella della persona-Nodo che non si sentirà più la stessa, scoprirà di aver basato troppi aspetti del suo passato sulla sopportazione, sul senso di inferiorità o su un malinteso senso del dovere. Si tratta quindi per la persona-Nodo di una relazione nella quale la carica evolutiva -come per il contatto del Sole- porta con sè l'accettazione di rischi, ma si tratta soprattutto di rischi coinvolgenti l'organizzazione di vita, la sfera materiale e andranno valutati alla luce degli effetti che trasleranno concretamente su altre persone.

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In genere esaurisce rapidamente la sua funzione, e talvolta può avere rilevanza sul piano fisico, per esempio l'incontro può verificarsi durante evenienze pericolose e richiedere una fulminea valutazione delle circostanze perchè non vi siano vittime. Per i rapporti che durano nel tempo, potrebbe essere utile seguire i transiti e ritenere che la carica positiva del contatto possa esplicarsi sotto un passaggio di Giove o del Sole sul contatto sinastrico Nodo-Urano. I rischi maggiori potrebbero presentarsi con il transito di congiunzione di Marte e Saturno; o con l'opposizione di Urano (esempio: persona con Nodo 10 Leone, persona con Urano 13 Leone; innesco pericoloso del contatto con il transito di Urano fra 7 e 16 dell'Acquario).

Contatto NETTUNO-Nodi lunari

La persona-Nettuno, posto che viva positivamente il suo lato nettuniano, darà all'altra tutto ciò che ha: immaginazione, comprensione, sensibilità poetica, capacità di sacrificio, favo-rendo nell'altra il superamento di difficili condizioni esisten-ziali. In caso contrario costituirà per la persona-Nodo una prova difficile perchè tenderà ad aggrapparsi, sfruttarne le risorse morali e materiali. Ogni volta che entra in gioco Nettuno si smuove la dinamica vit-tima-salvatore che può indurre comportamenti di cui nessuna delle due persone coinvolte supponeva di essere capace; pertanto è opportuno far procedere lentamente la relazione, sottoporla a riflessioni razionali, purificarla dall'influsso di antiche angosce e complessi psicologici. Nei casi più correnti, questo contatto può essere piacevole ed evolutivo perchè dà alla persona-Nodo un conforto, una senso di similitudine su qualche sfera di vita che rafforza la sua umanità e la disponibilità a condividere il dolore degli altri.

Contatto PLUTONE-Nodi lunari

La persona-Nodo avverte l'altra come una figura potente, in pos-sesso di risorse inesauribili, di forza magnetica, che l'attrae o la spaventa. Si attiva infatti l'archetipo dell'Ombra collettiva e la persona-Nodo tende a vedere nell'altra le qualità positive o negative che riscontra assenti in se stessa. E' quindi un contatto potentemente evolutivo perchè istiga a completare la conoscenza di

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sè. Se il rapporto prende una via positiva, la persona-Nodo, anche attraverso una relazione breve, comincerà a nutrire maggiore fiducia in se stessa. Se il rapporto prende una via negativa, essa passerà in rassegna, nei comportamenti dominanti o distruttivi dell'altra, sue proprie e precedentemente ignorate tendenze. Se il rapporto coinvolge un uomo e una donna, l'aspetto sessuale può presentarsi come elemento indesiderato, frustrante, distruttivo della relazione; anche se volontariamente accettata potrà essere una sessualità cui successivamente la persona-Nodo non vorrà più dar corso perchè l'avvertirà come deviante per il suo percorso spirituale. E' difficile che questo contatto duri a lungo perchè la persona-Nodo coglie solo una minima parte della personalità della persona-Plutone: solo quella parte funzionale a colmare i vuoti della conoscenza di se stessa; dopodiché esse si allontaneranno, la prima avendo imboccato una via di trasformazione (e non si può dire a priori se per maggiore o minore autostima) la seconda, probabilmente, ignorando di aver esercitato un ruolo tanto importante nella vita dell'altra.

Contatto CHIRONE-Nodi lunari

Come nel contatto fra Nodi lunari, qui le due persone coinvolte mettono in gioco molto del loro mondo spirituale e l'impatto consiste nel rendere entrambi consapevole dell'imponderabilità delle relazioni umane. Esse possono atteggiarsi positivamente l'una verso l'altra, non di meno attivare situazioni e ricordi dolorosi; oppure possono inizialmente avvertire ostilità ed antipatia, eppure esercitare consciamente un ruolo attivante il reciproco progresso. In genere, al di là del ruolo imposto dalla realtà esteriore: collaborazioni temporanee, rapporto insegnante-allievo, capo-subalterno, questo contatto non fa avvertire disparità ma si-militudini, per esempio la sensazione di essere sottoposti a co-muni difficoltà, pressioni, incertezze. L'effetto evolutivo consiste nel confortarsi l'un l'altro contro l'incertezza esistenziale, trasmettersi ciò che di spiritualmente più alto si è saputo elaborare per aumentare il significato della vita di oggi.

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Contatto ASCENDENTE-Nodo lunare

La persona-Ascendente funziona come uno specchio nella quale la persona-Nodo studia i lineamenti dell'essere umano; essa recepisce profondamente gli umori, i sentimenti, i problemi dell'altra e può trarre e dare insegnamento. E' questa una posizione che attiva il Nodo in funzione emettitrice perchè la persona-Nodo mette in gioco il meglio della sua levatura spirituale per spiegare l'enigma umano che l'altra rappresenta. Non è un contatto così vincolante come lascerebbe supporre il coinvolgimento di un punto tanto personalizzato come l'ascen-dente . In ogni caso, entrambe le persone potrebbero ricevere in equa misura: la persona-Ascendente farà l'esperienza di essere considerata, e nei casi più positivi accettata, per ciò che è; la persona-Nodo farà un'esperienza affettiva umana che conforterà tutto il percorso relazionale della sua vita. Contatti fra i Nodi lunari

In questo caso entrambe le persone mettono in gioco i loro punti ricettori e si tratta di una relazione fra anime che condividono valori evolutivi, ma questo apparirà loro evidente solo quando l'orientamento degli assi è simile. Ovvero, prendendo come esempio un asse nodale sulla polarità Leone-Acquario, si avvertirà il senso di vicinanza spirituale e similitudine solo se per entrambi il Nodo primario sarà in Leone o per entrambi in Acquario. La posizione rovesciata costituirà al contrario un elemento di disparità che potrà inizialmente causare delle incomprensioni o sensazioni di diffidenza e di pericolo. In realtà, l'effetto evolutivo può essere ancora più forte; pertanto chi frequenta una persona che possiede il Nodo primario nel segno del proprio Nodo secondario dovrebbe cercare di superare le riserve iniziali e osservare, ascoltare, riflettere sull'altra persona che, il più delle volte inconsapevolmente, gli suggerirà degli aspetti personali da migliorare. Allo stesso modo dovrebbe essere con-sapevole del suo impatto altrettanto forte sulla spiritualità dell'altra. Spesso si noterà che l'incontro è avvenuto durante il transito di un pianeta sui loro Nodi natali; il simbolismo di questo pianeta suggerirà lo scopo specifico dell'incontro per entrambi i nativi;

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e potrà essere meglio compreso secondo le particolarità esposte di seguito per i vari pianeti, pur se da intere come stimolo più temporaneo e superficiale.