ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORI - anact.it · 30.000 spettatori e 36 mi-lioni di gioco....

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ANNO LVIII - N. 2 FEBBRAIO 2010 CONCORDIA RES PARVAE CRESCUNT DISCORDIA MAXIMAE DILABUNTUR ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORI DEL CAVALLO TROTTATORE Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DRCB - Roma I G GRANDI A ALLEVAMENTI: ASOLO - - E EK - - T TRIO - - F FKS - - L LUIS GP A AMERIQUE: IL P PICCOLO O OYONNAX S SBANCA P PARIGI GP L LUXEMBOURG: L'ITALIA F FA F FESTA C CON I ISMOS F FP

Transcript of ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORI - anact.it · 30.000 spettatori e 36 mi-lioni di gioco....

ANNO LVIII - N. 2F E B B R A I O 2 0 1 0

CONCORDIA RES PARVAECRESCUNT DISCORDIAMAXIMAE DILABUNTUR

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORIDEL CAVALLO TROTTATORE

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I GGRANDI AALLEVAMENTI: ASOLO -- EEK -- TTRIO -- FFKS -- LLUIS

GP AAMERIQUE: IL PPICCOLO OOYONNAX SSBANCA PPARIGI

GP LLUXEMBOURG: L'ITALIA FFA FFESTA CCON IISMOS FFP

I GRANDI ALLEVAMENTI: ASOLO - EK - TRIO - FKS - LUIS

GP AMERIQUE: IL PICCOLO OYONNAX SBANCA PARIGI

GP LUXEMBOURG: L'ITALIA FA FESTA CON ISMOS FP

SOMMARIOANNO LVIII - N° 2 - FEBBRAIO 2010

Pubblicazione mensiledell’A.N.A.C.T.

(Associazione NazionaleAllevatori del Cavallo Trottatore)

Iscrizione n. 218/204 nelRegistro del Tribunale di Roma

in data 27/05/2004

Direttore Responsabile:Alessandro Viani

Capo Redattore:Antonio Terraneo

Comitato di redazione:Alberto Caravita

Ernesto CazzanigaAntonio Diana

Marco Zafferoni

Redazione:Lucio Celletti

Redazione Amministrazione:Viale del Policlinico, 131

00161 RomaTel. 06 4416421Fax 06 44164237

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Franco Bottoni [email protected]

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Filiale di Roma

Stampa:Grafica Rinascimento SrlVia Giuseppe Vaccari, 9

00194 RomaTel. 06 55590255 FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI FEBBRAIO 2010

CLAMOROSO A PARIGI: IL PICCOLO OYONNAX EROE DI FRANCIA 2

OYONNAX L’AMERICANO 6

ISMOS FP: L’ITALIA VINCE ANCORA 10

FITZGERALD BIGI: IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO 12

ISLAND EFFE & LE TOUQUET: ACCOPPIATA DI SCUDERIA 14

MACK GRACE SM METTE IN FILA I BIG DELLA GENERAZIONE 16

AZIENDA AGRICOLA LA ROCCA 18

TARGATI EK: UNA VOGLIA IRREFRENABILE DI SUCCESSO 21

ALLEVAMENTO FABIO PIERBON: LE STELLE TARGATE FKS 26

ALLEVAMENTO TRIO: IN PRINCIPIO FU SNAPPY 30

AZ. AGR. OLANLAT: I PULEDRI DI RICCARDO GALLI, GARANZIA DI SUCCESSO 32

ALLEVAMENTO LUISE: DAL 1942 UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA 36

SARANNO FAMOSI: NO LIMITS BI NESSUN LIMITE AI SOGNI 39

MEMORIE DE “IL TROTTATORE”: 1974, SEMBRA IERI, ...ANZI NO!

FOTOCRONACA DI UN ANNO - PRIMA PARTE 41

IL CAVALLO IN LIBRERIA E AL CINEMA 45

VETERINARIA: SEMI DI LINO, PROPRIETÀ ED EFFETTI BENEFICI SUL CAVALLO 47

Con riferimento alla pubblicità degli stalloni

CLERK MAGISTRATE e QUITE EASY apparsa sul

Libro Stalloni 2010 (Trottatore 12/2009), commis-

sionataci dalla International Stallions, si rende

noto che l’Unire in data 16/02 ha valutato i sud-

detti stalloni non in possesso dei requisiti neces-

sari ai fini dell’iscrizione al Libro Genealogico del

Cavallo Trottatore Italiano, ai sensi della normati-

va delle Norme tecniche del Disciplinare del Libro

Genealogico. Si precisa che la corsa di gruppo

vinta da detti cavalli non era codificata di gruppo 1,

secondo la classificazione vigente al 31.12.2009.

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Se vogliamo guardare ilbicchiere mezzo pieno al-lora si può dire che il trot-to è ancora uno sport chepiace, anzi coinvolge fino

a far impazzire d’entusiasmo. Seinvece guardiamo il bicchiere mez-zo vuoto ci deprimiamo per l’abis-sale differenza in negativo tra noi eloro. E’ come ci si sente (sempre)dopo un Grand Prix D’Amérique,la corsa che ci ricorda più di altrecome la Francia, Vincennes e ilsuo grande evento, siano il veromodello da seguire. Che poi siauna chimera o un porto attraccabi-le per la nostra barca è un altroconto. Sono questioni politichestrategiche, ma un punto è chiaro:Il Grand Prix D’Amérique ormai è“La Corsa”, e lo spettacolo che l’ul-tima domenica di gennaio ci haproposto il Plateau de Gravelle è diquelli indimenticabili.A rendere tutto incredibile ci hapensato poi anche un certo Oyon-nax, ovvero un cavallo a 172 contro1, che ha sorpreso tutti con una vit-

toria passata alla storia per esserequella alla quota più alta, sia nel-l’Amérique che nell’Arc De Trion-phe. Nessuno se l’aspettava, soprat-tutto quest’anno che al momentoclou c’erano ben tre favoriti, quasiindivisibili tra loro nel pronostico.Ma a volte tra i tre litiganti il quartogode, e sarà per la magia di Parigi oper i pianti di commozione dei pro-prietari, l’Amèrique 2010 è statodavvero unico.

I favoriti a piccoEra scritto dappertutto che si trat-tava di un Amérique da tre mo-schettieri, e in effetti Meaulnes duCorta, Rolling D’Heripré e ReadyCash, si erano divisi fan, attenzionie pronostici dall’inizio della stagio-ne fino alla partenza.Per loro è andata però tra il malis-simo ed il male. Meglio di tutti ilvecchio leone: Meaulnes du Corta,che Pierre Levesque ha portato intesta, come gli piace, ma con spesaforse eccessiva. Meaulnes ha poiguidato respingendo tutto e tutti si-

no a metà retta, quando invece chestaccare come l’anno scorso si èpiegato, stancandosi e peggioran-do di meccanica. All’epilogo l’an-ziano ha preso comunque un buonterzo posto, inferiore alle aspettati-ve, ma pur sempre un piazzamen-to che innalza ulteriormente unpalmares da fuoriclasse.L’ultimo grido Rolling D’Heripré èfinito incredibilmente fuori daipiazzati, deludendo Fabrice Souloye Jean-Michel Bazire ed i molti chel’hanno appoggiato al gioco. Il gio-vane vincitore del Continental eraparso infatti straripante nelle cor-se d’avvicinamento all’Amérique,ma il giorno giusto è diventato sba-gliato, e nonostante fosse nelle pri-me posizioni dall’avvio ha ceduto apalo lontano confermando le diffi-coltà di Souloy a portare i suoi bigin forma all’Amérique. Peggio di lui ha però fatto Allaire,trainer esuberante di Ready Cash,che ha sempre dichiarato di avereil cavallo giusto per l’Amérique,anche quando Ready nelle corse di

Clamoroso a Parigiil piccolo Oyonnax eroe di Francia

di Matteo MuccichiniAREA CCORSE

dicembre e gennaio non riuscivaad avvicinare Rolling. Allaire aveva sempre dichiaratoche non avrebbe mai corso senzaferri con Ready, ma per la corsapiù importante ha anche tentato iltutto per tutto, sferrando comple-tamente il cinque anni, che peròha dimostrato di non gradire l’as-setto ed ha sbagliato rovinosamen-te dopo appena 1000 metri.Così ha vinto Oyonnax, un figlio diLove You che è sempre stato uncavallo potente ma bisbetico. Adaggiustarlo ci hanno pensato lemani dolci del giovane SebastianErnault, che il giorno dopo del suo

compleanno ha messo a segno unbotto da capogiro. Secondo postoper Quaker Jet, un allievo di JeanEtienne Dubois che completa ilsuccesso da stalloni veri per la fa-miglia Dubois, e ha fatto sfiorare ilsuccesso a Pierre Vercruysse, adappena un anno dal tragico inci-dente che lo ha visto sfortunatoprotagonista.

Male Ghiaccio del Nord egli altri italiani del pome-riggio

Niente da fare per Ghiaccio delNord ed Enrico Bellei. Dopo l’otti-mo terzo posto nel Belgique, unpensierino di piazzamento per ilnostro alfiere lo si poteva fare. Manonostante Enrico abbia guidatoalla grande Ghiaccio, portandolopraticamente in testa per poi repe-rire lo spazio in retta con ancora

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duecento metri per sprintare, ilnostro invece che dare la punta divelocità si è fermato. Del resto iltentativo era difficile e non si puòrimproverare nulla. Non sembravainvece impossibile la giornata degliindigeni nelle altre corse del pome-riggio, ma stavolta anche il nostrogrande plotone è finito sconfitto.Un quarto posto per Ludwig Bi eun quinto posto per Marias rap-presentano un bottino decisamen-te negativo per una squadra ches’era presentata a Vincennes conben quattordici cavalli. Ma nonpuò sempre esser Pasqua, e i ca-valli italiani continuano a difen-dersi bene all’estero.

30.000 spettatori e 36 mi-lioni di gioco.

Trentamila paganti, che vuol direalmeno 33.000 persone, e bentrentasei milioni di gioco sulle no-ve corse del programma. L’Améri-que da solo ha avuto sei milioni dieuro scommessi. Sono numeri cherendono al meglio la dimensionedello spettacolo e del successo diquesto evento, entrato nell’agendadello sport francese. Chiaro che sitratta di un risultato frutto di unaserie di mosse azzeccate, ma è an-

che evidente che la spinta maggio-re viene dalla forte attività promo-zionale. Pubblicità dovunque conmanifesti, spot televisivi e radiofo-nici, persino la politica ha parlatod’Amérique in quei giorni. Televi-sioni, giornali e radio nazionali,molti e visitatissimi i siti internet: èlì che si parlava d’Amérique, ditrotto e di cavalli. Non solo nei cir-

cuiti tradizionali di scommesse esulla stampa tecnica. La gente de-ve sapere che gli animali più bellidel mondo mettono in scena unopera degna di Avatar o del SuperBowl. Anzi meglio, perché sia ilfilm di Cameron che il match di fo-otball americano, non avrannomai un finale così a sorpresa, co-me l’Amérique di Oyonnax.

LEM

ON

DR

A1.

14.1

Sharif di Iesolo1.15

SIN

GER

LO

BEL

L 19

89

Danea1.18.1

Speedy Crown1.57.1

Somolli 1970 Star’s Pride 1.57.1

Missile Toe 2.05.2

Laurita Hanover 2.00.1

Lucile Spencer

Victory Song 1.57.3

2.08

Speedy Scot 1.56.4

Gi 1.20

Herodiade de Grandchamp 1.19

Babele

Oriolo 1.17.6

1.18

Bosa 1.22.6

Winter Park 2.02.4

Acero

Nocciolaia 1.23.8

1.20.3

Speedster 1.59.4

Scotch Love 2.04.3

Odile de Sassy

Florican 1.57.2

1.18.4

Worth A Plenty 2.02.2

Worthy Boy 2.02.5

Stardrift 2.03

Quick Song

Hoot Mon 2.00

1.59.3

Lark Hanover 2.05.3

BARTALI OKBaio nato in Italia nel 1998

Il padre di Bartali Ok è lo straordinarioLemon Dra, in assoluto il miglior conti-nuatore del basilare Sharif di Iesolo.

Singer Lobell, la madre di Bartali Ok, èsorella piena del vincitore d’Hamble-tonian, nonché caporazza, SpeedySomolli 3, 1.55 e degli altri ottimi Lord OfAll 4, 1.56.2 (padre del primaserieRemington Crown), Vana Lobell 1.57.4,Sheba Lobell 1.59.3, Harvard Yard 1.13 inItalia e della madre dell’altro stalloneRoyal Troubador 2, 1.57.1. La terza madredi Bartali Ok, Laurita Hanover, ha prodot-to l ’altro vincitore d’HambletonianLegend Hanover 3, 1.56.1.

Tasso di monta€ 1.000 + IVAa prodotto nato.

Bartali Ok è stato sin dai primi approcci (a 2 anni si èpiazzato nel Criterium Partenopeo) uno dei leader del-le generazione indigena 1998, quale vincitore a 3 an-ni del basilare Nazionale e del Berardelli, oltre averconcluso al secondo posto nel Città di Napoli e terzonell’Orsi Mangelli, al proprio record di 1.14.1 sui 2100metri, concludendo a stretto contatto con campioniquali Scarlet Knight (fresco vincitore dell’Ham-bletonian) e Oscar Schindler Sl. A 4 anni Bartali Ok havinto il Regione Campania ed ha concluso al secondoposto, con prova di incorniciare, nell’Elite de 4 Anni aSolvalla e nel Tonnac-Villeneuve a Vincennes. Nellastessa stagione ha anche concluso al quarto posto nelTriossi, Continentale e Freccia d’Europa, al primo con-fronto con i Free For All. Limitata la sua attività da an-ziano, nel corso della quale Bartali Ok ha conquistatoil terzo posto a San Siro nell’Unire, prova valida per laWorld Cup, dietro i fuoriclasse Freiherr As e LegendaryLover K al proprio record di 1.12.2.Bartali Ok ha chiuso la carriera con 15 successi e 19piazzamenti nelle 43 corse disputate.

Bartali Ok, in razza dal 2004, ha incontrato subito l'inte-resse degli allevatori, producendo oltre 90 prodotti nelsuo primo anno di attività stalloniera, dal quale sonousciti oltre 60 in pista, 14 dei quali, oltre al tedescoBagley vincitore classico in Germania a 2 anni, con unrecord in meno di 1.16, capeggiati da Lunodue Ja che amedia di 1.11.9 è uno dei più veloci della generazione.Sono poi figli di Bartali Ok: La Coruna 1.12.8, Licola1.13.1, Luce del Nord 1.13.6, Loteriss 1.13.9, LoretoSam 1.14.2, La Morra del Pri 1.14.5 e Lupo Alberto1.14.5. Bartali Ok, nel successivo anno, ha confermato le otti-me possibilità dimostrate con il primo anno di produ-zione. Sono infatti già 53 i suoi figli nati nel 2006 incorsa, tra i quali Melocoton 1.14.6, Menelao 1.15,Mistero del Colle 1.15.4, Mambo 1.15.8, Moiano Spin1.15.8, Melita 1.15.9, Moon Gar 1.15.9, Merylay Like1.16, Masaccio Spin 1.16.2, Merone Vald 1.16.3, MelbaAl 1.16.4, Mucho Mucho 1.16.5 e Muti 1.16.5.Più che promettenti anche i rappresentanti della suaultima generazione in pista, 11 dei quali hanno già ot-tenuto un record, 7 sotto l'1.19: No Lose 1.15, Nyarcos1.16.3, Notre Dame 1.16.9, Noela Dm 1.16.9, Nereidedi Cesato 1.17.3, Napoleone 1.17.6, Neil 1.17.6,Nicchia d'Arno 1.17.8, Nirvana Lj 1.17.9.

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Il collega Claude Piersanti, neigiorni di vigilia dell’Améri-que, in una delle sue quoti-diane chiacchierate telefoni-che da Parigi con la redazio-

ne di Trotto&Turf si chiedeva sefosse ancora il caso di parlare dirazza francese. La sua provocazio-ne nasceva dall’analisi genealogicadei rappresentanti dell’allevamen-to di casa impegnati nella corsa-fa-ro. Un’analisi che metteva in rilie-vo, nonostante le tante misure diprotezione messe in atto dal Mini-stero dell’Agricoltura francese, laforte americanizzazione dello studnormanno. Piersanti ha calcolato, utilizzandol’ormai imprescindibile sito della“banca del sangue“ (Blood ban-ken), che in percentuale la mediadel sangue americano presente nei15 cavalli allevati in Francia, al via

nell’edizione di quest’anno del-l’Amérique, era del 39,56%, conuna forbice oscillante dal 62,62%della “Coktail Jet“ Prémiere Steedal 20,90% di One du Rib, che nasceda First de Retz.L’ “americana” Prémiere Steednon ha poi combinato nulla nel-l’Amérique, al contrario di Oyon-nax (52,22% di sangue americano)e Quaker Jet (53,35%), i due piùyankee dopo la femmina di Souloy,che alfine hanno formato l’accop-piata vincente, entrambi ad altissi-ma quota (vincente da 172/1, ac-coppiata da 227/1), seguiti a tra-guardo dal vincitore dello scorsoanno Meaulnes du Corta (36%),Nouba du Saptel (30,20) e dal tede-sco Russel November, yankee al100%.Oyonnax, comunque, non è il piùamericano tra i vincitori dell’Amé-

rique: la palma spetta a suo nonnopaterno Coktail Jet (63,89%), vinci-tore dell’edizione 1996, e una di-screta percentuale la proponevaanche Jag de Bellouet (41,13%),considerato da tutti il più forte spe-cialista di Vincennes degli ultimivent’anni.L’allevamento francese è in effetticambiato molto dagli inizi deglianni Novanta, da quando Jean-Pierre Dubois, sfruttando l’apertu-ra dello stud-book, ha cominciatoad inviare le sue fattrici, dal solidosangue francese, a stalloni ameri-cani, ponendo le basi per un rilan-cio dell’incrocio franco-americano,che ora detta legge.Per la Francia, che per anni (dalsecondo dopoguerra in poi) haperseguito il sogno di una razzanormanna senza contaminazioni,questa tendenza allevatoria è un

OYONNAX

L’AMERICANO

di Ezio Cipolat

Oyonnax stampa Quaker Jet ed entra nella storia del trotto

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ritorno al passato più che una nuo-va strada: infatti, dal 1930 in poiquando l’americano Sam Williamsandò a Vincennes per prendereparte all’Amérique per poi essereimmesso in razza, l’apporto delsangue americano è stato semprepresente nel trottatore francese.Per fare degli esempi tra i vincitorid’Amérique Gelinotte era america-na al 43,75%, Jamin al 33,59%, Ti-dalium Pelo al 35,94%, Bellino II al21,88%, Ourasi al 19,53%. Il sogno autoctono della Franciaprofonda sembra essersi realizza-to soltanto con Grandpré (4%), To-scan (4,29%), Masina (4,49%), Ozo(4,69%), Upsalin (4,88%) e Venutar(5,08%) e in tempi più recenti conTénor de Baune (8,17%). La sostanziosa percentuale di san-gue americano in Oyonnax ha di-verse provenienze, tanto da pre-sentare ben quattro ritorni (due inlinea maschile, altrettanti in quellafemminile) su Star’s Pride, che è ilnome che ricorre con maggiorefrequenza nel suo pedigree, alme-no contando le ultime cinque gene-razioni.È comunque il settore maschile di

Oyonnax quello che contribuiscead americanizzare maggiormentel’allievo di Vincent Brazon: suo pa-dre di In Love With You (stalloneDubois strettamente imparentatocon Love You e Buvetier d’Aunou)ha una percentuale yankee del61,44%, come figlio di Coktail Jet(da Quouky Williams - stallone cherisale a Sam Williams - e da unafattrice da Super Bowl) e di Amour

d’Aunou, che porta in dote la pa-ternità di Speedy Somolli. Nella li-nea femminile di Oyonnax sono in-vece presenti Pershing, come pa-dre dello stallone Blue Dream, dacui sua mamma Hermine d’Urga, eFlorestan, padre della sua terzamadre.L’impronta americana, che carat-terizza il quadro genealogico diOyonnax, non deve però far di-

OYONNAX 6, 1.12.3Maschio baio nato in Francia il 5 aprile 2002Allev.: Valerie Blanchet - Propr.: Manuel Ahres

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1996

COKTAIL JET6, 1.10.7

AMOUR D’AUNOU1.15.3

BLUE DREAM1.14

URGAFLORE1.22

QUOUKY WILLIAMS1.14.2

FAKIR DU VIVER

DOLLY WILLIAMS

SUPER BOWL

SPEEDY SUG

SPEEDY CROWN

SOMOLLI

CAPRIOR

AMOURS DU MESNIL

NEVELE PRIDE

FLYING CLOUD

FANDANGO

QUEVEN

QUASIPYL

RALENE

FLORESTAN

DOURGA II

ARMBRO GLAMOUR

SPEEDY SOMOLLI3, 1.55

NESMILE1.17.4

PERSHING3, 1.58

FRISONNE1.22

GAZON1.17

MORGANFLORE1.22

8

SHELFORDF. 1984, Hymour

DOURGA IIF. 1969, Seddook

MORGANFLOREF. 1978, Florestan

TEKIFLOREF. 1985, Kepi Vert.

ARNAQUEURF. 1988, Fakir Du Vivier

RANGONEF. 1983, High Echelon

DREAM WITH MEF. 1991, Tarass Boulba

HANGONEF. 1995, Workaholic

AOSTANEF. 1988, Rainbow Runner

GIESOLODULOU

C. 1984, Biesolo

DAGUETRAPIDEM. 2000,Pine Chip

INDI DE VIVEM. 1996,

Viking’s Way

URGAFLOREF. 1986, Gazon

HERMINED’URGA

F. 1995,Blue Dream

ROMBALDIM. 2005,

Lulo Josselyn

OYONNAXM. 2002,

In Love With You

1946 Ovidius Naso 7,031949 Venutar 5,081952 Cancanniere 28,121954 Feu Follet X 28,121955 Fortunato II 5,471956-1957 Gelinotte 43,751958-1959 Jamin 33,591960 Hairos II 28,121961 Masina 4,491962 Newstar 17,581963-1965 Ozo 4,691966-1967-1968 Roquepine 16,211969 Upsalin 4,881970 Toscan 4,491971-1972 Tidalium Pelo 35,941975-1976-1977 Bellino II 21,881978 Grandpre 41979 High Echelon 17,58

1980 Eleazar 12,301981-1983 Idéal du Gazeau 17,141982 Hymour 21,971984 Lurabo 29,851985 Lutin d’Isigny 20,341986-1987-1988-1990 Ourasi 19,531989 Queila Gédé 16,651991 Tenor de Baune 8,171992 Verdict Gédé 13,411996 Coktail Jet 63,891997 Abo Volo 23,281998 Dryade del Bois 29,572000 Général du Pommeau 14,22 2004 Késaco Phédo 18,102005 Jag de Bellouet 41,132007-2008 Offshore Dream 43,17 2009 Meaulnes du Corta 362010 Oyonnax 52,22

La percentuale del sangue americano presente nei vincitorid’Amérique dal dopo guerra in poi allevati in Francia

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menticare la presenza nel suo pe-digree di almeno due capirazza deltrotto francese, Carioca II e Fan-dango, oltre alla tre volte vincitricedell’Amérique Roquepine.La famiglia da cui deriva Oyonnaxè quella che gli studiosi delle lineefrancesi considerano la numerouno del loro allevamento: quellaproveniente da Lady Pierce. Unafamiglia che ha proposto un nume-ro smisurato di grandi campioni,da Reynolds, il padre del leggenda-rio Fuschia, a Esope, storico vinci-tore del Cornulier, da Uranie a Ai-gle Noir, passando per il sommoOurasi e i primaserie Arnaquer,Dream With Me e Giesolo de Lou,sino a Rombaldi, uno degli attualibeniamini di Vincennes.Proprio Rombaldi, che il giornodell’Amérique ha vinto al montatoil Prix Camille Blaisot dopo averfallito da favorito il Cornulier, èuno stretto consaguineo di Oyon-nax: Rombaldi, infatti, è fratellouterino di Hermine d’Urga, la ma-dre del vincitore dell’Amérique, lacui nonna Morgaflore è madre delcitato Arnaquer, nonché secondamamma di Indy de Vive, lo stallo-ne (prematuramente scomparsodue anni fa) che ha prodotto un al-tro dei più attesi della corsa-farodi quest’anno, il 5 anni ReadyCash.Inoltre Morgaflore è sorella di Ran-gone, vincitrice del Critérium Con-tinental e della finale del GrandPrix de l’Uet disputata a Milano eseconda madre del Derbywinneritaliano Daguet Rapide, e di Shel-ford, a sua volta nonna del vincito-re del Circuito Internazionale Gie-solo de Lou.Queste fattrici nascono da DourgaII, una sorella di Pythagoras, a se-gno nell’edizione 1985 del Conti-nentale all’Arcoveggio. Inoltre sipuò rilevare che Romee, la madredi Dourga II, è anche ava di Laziodu Bourg, vincitrice del Critériumdei 3 Anni, una delle migliori fem-mine francesi degli ultimi anni.Grossa sorpresa al gioco, Oyonnaxdal punto di vista genealogico è unvincitore d’Amérique del tutto le-gittimo e in piena coerenza conl’attuale tendenza dell’allevamentofrancese.Sebastian Ernault driver di Oyonnax in premiazione nel giorno più bello della sua carriera

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Puntare! Mirare! Fuoco!Fabrice Souloy ormaiagisce come un capoplotone in guerra, con-sapevole che con i tanti

tiratori scelti che si ritrova in scu-deria si può mirare a qualsiasiobiettivo, basta programmare. Èin questo modo che il Prix duLouxembourg, una sorta di sfolla-mento del Prix d’Amérique, è en-trato nel mirino dell’allenatorefrancese che già tre mesi fa, incoppia con Jean-Michel Bazire, di-chiarò: “Per il Prix du Louxem-bourg abbiamo il cavallo giusto e sichiama Ismos Fp.”

Detto fatto, perché il Luxembourg2010 è stato preda del figlio diUronometro, con una vittoria checonferma il grande feeling del no-stro allevamento con questa corsa.Solar Effe, Alesi Om, Exploit Caf eadesso Ismos Fp, vale a dire quat-tro vincitori negli ultimi dieci anni,una sorta di record “straniero” aVincennes.Quattro cavalli diversi, di quattrodiversi allevamenti, storici, presti-giosi o anche a media dimensione.Una dimostrazione di competitivi-tà che non ha eguali in Europa eche si mantiene a grandi livelligrazie solo agli sforzi e alla smisu-

rata passione di allevatori grandi epiccoli che, invece di fare tanticonti, vanno alla ricerca di qualco-sa si straordinario.

UUna ccorsa pperfetta ggrazieanche aalle mmani ddi BBazire

Ismos Fp è arrivato al successocon una corsa perfetta, e con ungrande merito che va a Bazire, ilquale alla sua prima interpreta-zione ha tirato fuori il massimoIsmos. Partenza con scatto seccoper prendere l’iniziativa, lasciareandare con spesa il favorito ObeloD’Arche e poi batterlo di misurain arrivo a media di 1.12 sui

ISMOS FP L’ITALIA VINCE ANCORA

di Fabio Lupo

PRIX DU LUXEMBOURG

Ismos Fp e JM Bazire vincitori del Luxembourg

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2100 metri con auto start. Bazireè stato esemplare per come hachiesto l’ultimo guizzo a Ismos,tenendolo incollato in schiena albattistrada senza aver la tenta-zione di anticipare lo spunto.Ismos è andato più forte che mai,anche da quando è in Francia,confermando i progressi atletici edi tenuta per pieno merito di Fa-brice Souloy. Quest’ultimo ha unfeeling particolare con i cavalliitaliani e riesce a mixare la no-stra velocità con un lavoro sullaresistenza, creando così cavallifenomenali. Ismos, più di altri, èanche un soggetto longevo dalpunto di vista agonistico, nontanto per i suoi sei anni di età maper essere in pista contro i mi-gliori da quando era puledro.Nella stessa prova fuori quadro

Garland Kronon, che ha provatoad avanzare sulla salita stoppan-dosi però a centro gruppo.

LL’emozione ddi FFrancesco PPa-store

“Allevare un cavallo, vederlo cor-rere sotto i propri colori, e poi es-sere qui quando vince una corsa ditale livello è un’emozione unica. Tiripaga di tanti sacrifici e investi-menti”. Era commosso anche ilgiorno dopo Francesco Pastore, al-levatore di Ismos Fp, e titolare del-la Rio Grande Srl e della Tecnicanella Luce, ovvero ormai solo lamarca “Fp” che ha portato ai mas-simi livelli dell’ippica europea gra-zie a Ismos. “Noi alleviamo pochicavalli e ora mettiamo sotto i no-stri colori solo quelli che ci stannoripagando alla grande”.

Pastore è uomo che conosce i gio-chi del trotto, sa che un cavallonon va forte per caso, e quando haspedito Ismos in Francia lo ha fat-to a ragion veduta:”Sapevamo diavere un cavallo buono, e già inItalia con il vecchio training avevafatto molto, molto bene. I risultatiottenuti da Souloy negli ultimi annici hanno però convinto a tentare lastrada francese. Devo dire che aGinai, da Souloy, c’è una sorta diuniversità del trotto. Si lavora inmaniera scientifica e Ismos è di-ventato in tal modo un cavallocompleto”.

Ma iil ffatto cche ggià aa nnovem-bre tti hhanno ddetto cche lla ccor-sa pper IIsmos ssarebbe sstata iilLuxembourg èè vverità oo lleg-genda?

“A dir la verità è già da ottobre cheogni volta che ci sentivamo per te-lefono Fabrice mi diceva cheavremmo vinto il Luxembourg.Tant’è che con tutti i cavalli cheaveva da guidare, Bazire ha volutolui. Era la prima volta che lo guida-va e la differenza si è vista. Da par-te mia però c’è la grande soddisfa-zione di aver cresciuto un cavalloche ha la forza e la resistenza pervincere su una pista così selettiva.I nostri cavalli, intesi come italiani,sono forti e averne uno in casa èstraordinario.”Ha proprio ragione Pastore, per-ché anche se il Luxembourg ormaiper noi sta diventando una corsadal successo ordinario, e se ormail’eccesso di aggettivi inquina ilgiornalismo, vincere a Parigi nelweekend dell’Amérique, davantiad un pubblico da grande evento,va descritto con una parola soltan-to: straordinario.

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“ÈAlberto Giubi-lo che vi parladall’ippodro-mo di Tor diVal le in Ro-

ma....” Così il grande e indimenti-cato giornalista sportivo aprì la di-retta televisiva per la Rai, il 26 di-cembre del 1959. Data storica eamarcord senza eguali, che festeg-giava il 50° anniversario dell’inau-gurazione del trotter romano sullaVia del Mare. I famosi “corsi e ri-corsi storici..” si sono ripetuti an-che in occasione del 50°anno di at-tività dell’ippodromo romano, conuna pioggia battente, che non ave-va nulla da invidiare a quella cadu-ta nel giorno dell’apertura, quandoa vincere il Premio Apertura (poidivenuto Gran Premio Gaetano Tu-rilli) fu il sauro volante dell’epoca,un certo Tornese sul nemico disempre Crevalcore. Unica differen-za: le tribune capienti del modernoimpianto sulla Via del Mare erano

stracolme e quest’oggi invece ave-vano non più di 2000 spettatori,peraltro all’interno per evitare lapioggia caduta per tutto il conve-gno. Sicuramente i tempi sonocambiati e anche le abitudini degliitaliani, una volta non vedevano

l’ora di entrare in un ippodromoper assistere a una corsa e passareuna giornata diversa, ora il consu-mismo, le dirette nelle agenzie ip-piche, la multimedialità offronopossibilità di diversificare i proprisvaghi e allontanano sempre più lepersone dal mondo del cavallo edal piacere di trascorrere una gior-nata all’ippodromo, luogo ormaipercepito a livello di massa, ancheper una non corretta comunicazio-ne effettuata dai mass media, pocoidoneo alle famiglie.Il Galà Internazionale del Trotto,un gruppo 1 sulla distanza classicadei 2100 metri, con un montepre-mi di 165 mila euro aperto ai trot-tatori di ogni paese, è giunto allanona edizione. È stato program-mato per la prima volta nel 2001,in sostituzione del Gran PremioGaetano Turilli (che ora viene di-sputato il giorno del Derby) e inquell’occasione fu vinto dal cam-pionissimo Varenne.Purtroppo, alla vigilia, la corsaperdeva due sicuri protagonisti: il

Fitzgerald Bigiil cuore oltre l’ostacolo

di Rolando Luzi

L’arrivo del Galà del Trotto a Tordivalle con Fitzgerald Bigi che a fil di palo passa invantaggio

Primo piano di Andrea Guzzinati e Fitzgerald Bigi

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tedesco Russel November, vincito-re del Turilli 2009, e nella mattina-ta Garland Kronos, fermato dal ca-tarro. Gruppo 1 però ugualmente dienorme spessore tecnico, vista lapresenza in pista di 12 trottatorieuropei in rappresentanza di trenazioni.Favorito netto della corsa lo svede-se Opal Viking (sotto la pari la suaquota, 1.75 ), vincitore degli ultimidue grandi premi per “free for all”disputati in Italia: il Nazioni a Mi-lano e il Palio dei Comuni di Mon-tegiorgio. Gara molto tattica quellaimpostata proprio da Opal Viking,scivolato al comando superando ilveloce Filipp Roc e gli altri indige-ni, Irina e Fitgerald Bigi.Primo giro al rallentatore imposta-to da Roberto Andreghetti, che lopercorreva alla media dell’ 1.17.5inconsueta per la categoria. Muo-

veva per primo le acque Minnucci,in sediolo a Irina, ma la femminanon metteva in difficoltà Opal Vi-king che allungava e in retta d’ar-rivo provava lo stacco, mettendoquattro lunghezze di vantaggio frasé e gli inseguitori. Il drammasportivo però era dietro l’angoloper il campione svedese perché, a10 metri dal palo, l’allievo di NilsEnqvist accusava calo repentino eveniva infi lato al l ’ interno daGhiaccio del Nord e ancor di più allargo da Fitgerarld Bigi, protesa acentro pista. Andreghetti aveva ilsuo bel da fare per svegliare OpalViking che riusciva a contenereGhiaccio del Nord, ma doveva ce-dere la vittoria al finish devastantedi Fitgerald Bigi, in coppia con An-drea Guzzinati, che riportava inItalia questa corsa, a otto anni didistanza dall’affermazione di Va-renne. Infatti tutti gli altri vincitori

nell’albo d’oro del Galà Internazio-nale del Trotto appartengono ascuderie estere.La vincitrice veste i colori dall’Alle-vamento Cristal, acronimo che staper Cristina Uccelli, milanese, e Al-fredo Villa, di Lugano, soci da circadieci anni, con allevamento a Mas-serano nel Biellese: i due ora at-tendono di sapere dall’Unire se laloro pupilla potrà correre in Italiaanche nel 2010. Il programma per la figlia di SJ’sPhoto è in Francia dove FitgeraldBigi ha vinto di più (7 successi: 3 aVincennes, 3 a Cagnes e 1 a En-ghien): “Le troverò un ingaggio ilgiorno dell’Amerique a Parigi”, di-chiarava in premiazione Guzzi-nati. Complimenti al bravissimo e bello(per le sue tante ammiratrici si in-tende) driver piemontese, che hasempre creduto nella vittoria comesottolineato nel dopo corsa: “Ab-biamo corso con estrema fiduciaquesto Galà, soprattutto dopol’estrazione del numero 1. Dispia-ce solamente che per la cavalla po-trebbe essere stata l’ultima corsaitaliana, avendo 7 anni, ma conquesta vittoria in un gruppo 1 for-se un pensierino per continuarecomunque l’attività all’estero lo fa-remo prima di mandarla in razza.”Ultima annotazione squisitamentetecnica: il chilometro finale è statovolato in 1.11.5 per la testa: calco-late un po’ quanto può aver fatto lafiglia di SJ’s Photo che ha prodottoil suo “terrific” speed conclusivodalla terza posizione in corda. In-credibile a dir poco!

A metà retta d’arrivo Opal Viking allunga e sembra imprendibile…

La premiazione per il team di Fitzgerald Bigi

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Il Gran Premio Locatelli co-stituiva un gustosissimo an-tipasto al Derby all’attiguoMeazza che, di lì a pocheore, avrebbe portato sugli

spalti ottantamila spettatori. Inve-ce all’ippodromo di San Siro sonoarrivate soltanto le briciole e il

fantastico arrivo a fruste alzatefra i compagni-nemici Island Effee Le Touquet ha entusiasmato po-chi intimi. Mai come questa voltaperò gli assenti hanno avuto torto:Pippo Gubellini, arroccato allacorda con il suo Le Touquet, e Ro-berto Vecchione all’assalto in sul-

ky ed Island Effe, hanno dato vitaad una delle rette d’arrivo piùesaltanti e spettacolari mai vistenel glorioso ippodromo meneghi-no. Un gesto atletico di rara inten-sità che nulla ha da invidiare allaprodezza balistica di Milito che dilì a poco nella stracittadina avreb-

M I L A N O - G . P. L O C AT E L L I

di Alberto Cagnato

Island Effe & Le Touquet accoppiata di scuderia

In arrivo Island Effe e Roberto Vecchione stampano Le Touquet con Pippo Gubellini

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be “uccellato” l’incolpevole Dida. Dopo una lotta al-lo spasimo, Island Effe riusciva a beffare proprio sultraguardo, e per questioni di centimetri, alla mediaottima di 1’11”3 il compagno di colori Le Touquet,che però aveva avuto svolgimento ben più osticodell’avversaria, spendendo un patrimonio per con-quistare il comando dalle seconda fila. Terzo conqualche rimpianto Italiano, chiuso nel gruppo conin sulky Enrico Bellei, perdeva ogni chance di inse-rirsi nella lotta. I primi due cavalli arrivati sono en-trambi straordinari, fra i più forti trottatori anzia-

ni in attività sulle nostre piste. Island Ef-fe ha in un certo qual modo pagato que-sto exploit inducendo i suoi proprietariad allungarne l’attività agonistica e a ri-mandare l’invio in razza, che già erastato deciso (del resto per una campio-nessa del genere il mestiere di mammapuò anche attendere). Le Touquet, dalcanto suo, sembra destinato a calcare leorme di papà Daguet Rapide, con il qualePippo Gubellini vinse una lunga serie digran premi. Con buona pace di LucianoMoggi che aveva praticamente già acqui-stato Le Touquet prima che diventassequalcuno, lasciandoselo poi sfuggire sot-to il naso per un’imperdonabile indeci-sione.

Primo piano di Island Effe e foto di gruppo dei vincitori

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Èstato il Gran Premiodelle sorprese, quellodedicato ai neo 4 an-ni che, dopo il meri-tato riposo invernale,

sono tornati in pista per testare lacondizione.Si attendeva con curiosità il rientrodel Derby Winner Macho Gams,ma la sua è stata poco più di unacomparsata, visto che dopo pochimetri dal via, il Macho Romagnolosi è gettato di galoppo. Forse il mo-tivo va ricercato nella difficoltà diadattare il suo motore alle strettecurve delle Mulina, o semplice-mente ha risentito dell’assenza delsuo compagno d’avventura Vin-cenzo Piscuoglio Dell’Annunziata.Di contro si guardava a Meriggio,splendido dominatore a Milanocon un miglio volato al comandoda un capo all’altro, ma la posizio-ne allo steccato si è dimostrata

una prigione senza via d’uscita.Ha vinto e con pieno merito, MackGrace Sm, proiettato in testa conuna magia del suo interprete Jor-ma Kontio.Una volta preso il comando Mackha gestito i parziali per allungaresolo in arrivo in 1.14.4 e contene-re l’ardore di un fantastico MirtilloRosso, rivisto finalmente al topdopo un periodo buio. Mirtillo, gui-dato saggiamente da Enrico Bel-lei, se l’è fatta con coraggio tutta difuori senza mai flettere, ma anziprovandoci con convinzione in ar-rivo. Un secondo posto che ha ilsapore di una vittoria e che, inprospettiva futura, rilancia la can-didatura del figlio di LegendaryLover K per un posto al sole dellagenerazione.Ottimo terzo ad un decimo dal vin-citore si è classificato Moses Rob. Ilfiglio di Ganymede è stato autore

di un finale davvero volante ed èquello che merita il classico circo-letto rosso e di essere inserito nelquaderno dei “buoni per la prossi-ma”.Mack Grace Sm è un maschio baiofiglio di Cc’s Chuckie T, allevato suiprati romani del Baronetto, e stadimostrandosi sempre più concre-to ed affidabile poiché riesce sem-pre ad adattarsi ad ogni schema dicorsa. Sa partire forte o seguirecon coraggio tutte le andature,senza temere di agire scoperto. In-somma un cavallo che in scuderiariesce a portare sempre ottimi ri-sultati, come dimostrano le undicivittorie conseguite in carriera, ingiro per l’Italia, che hanno portatoil suo conto in banca a superare i110.000 euro. Fino ad oggi il suomiglior acuto era stato il successonel Friuli Venezia Giulia lo scorsoanno a Trieste, dove ha colto il suo

primo successo nelleclassiche. Il suo allena-tore, il tedesco HolgerElhert, lo ha presentatoal top per questo ap-puntamento, anche sein fase di pronosticocredeva che la sua cartamigliore (delle sei por-tate in pista) fosse Mi-stral Bi, che al giocoaveva chiuso favoritodella contesa, ma all’at-to pratico ha trovatouna corsa contraria al-le proprie caratteristi-che.

Mack Grace Sm

mette in fila i big della generazione

di Francesca Asti

G.P. FIRENZE: LA VETRINA DEI 4 ANNI

Primo piano di Mack GraceSm e Jorma Kontio

Conway Hall

Italian Cut

Garland Lobell

Amour Angus

Chiola Hanover

Tall Flower

CARRIERA AGONISTICAA 2 anni, Citation debutta in USA e vincecon record di 1.14.5 su pista da millemetri. A 3 anni si migliora in 1.12.5 e as-somma vincite per US$ 85.000. Mostraanche una grande velocità, piazzan-dosi in 1.10 ed 1.10.9! A 4 anni è se-condo nell’ Elite dei 4 Anni in Svezia, nelNorrlands Grand Prix e giunge terzo nelSolvalla Grand Prix. A 5 anni conseguel’Hugo Abergs Memorial (Gr. I),Guldbjorken ed arriva terzo nella Co-penhagen Cup. A 6 anni, ancora integro,riporta le vittorie nell’Arjangs StoraSprinterlopp, Algot Scotts Minneslopp,Jubileumspokal ed in una batteria del-l’Elitlopp. E’ poi secondo nell’HugoAbergs Memorial e nel Gavle Stora Pris.Gran combattente, ha corso e battuto al-cuni tra i migliori del circuito europeo:Torvald Palema, Jetstile, Kool Du Caux,Mr Muscleman, Going Kronos, MalabarCircle As, Super Light, Thai Tanic, etc...

LINEA PATERNAConway Hall indimenticato vincitore delGP Orsi Mangelli e fratello degli altri due“Hall” che stanno ridisegnando il pano-rama del trotto mondiale. Padre di: Wind-song’s Legacy (vincitore di Hambletonian),Make It Happen US$ 1.106.000, AlgiersHall (plurivincitore in Italia), BroadwayHall (stallone emergente), etc…

LINEA MATERNALa famiglia di Citation INCREDIBILE:risale alla madre base Miss Electra, dallaquale discendono una serie incredibile diCampioni: Speed Expert, Royal Prestige,Magna Force (padre di Amour Angus,madre di Andover Hall, Angus Hall eConway Hall), Anders Crown euro400.000, Almost An Angel (GP OrsiMangelli, seconda Hambletonian Oaksed euro 750.000), Imperfection (Bree-ders Crown ed euro 770.000), ShortStop (stallone in Italia), Stroke Play(Breeders Crown ed oltre US$

1.100.000), Mystical Sunshine (Bree-ders Crown ed oltre US$ 1.200.000),ma anche Dalona Brisco, da cui i no-strani Candid Effe e Glamour Effe.La madre di Citation, ha prodotto tragli altri Wordly Woman 1.54.3 (vinci-trice di Hambletonian Oaks) ed ItalianCrown 1.55.2 e US$ 400.000.

PRODUZIONECitation al debutto assoluto in razza. Lagenealogia moderna e ricca, la carriera siain USA che in Europa, la precocità e lalongevità di questo Conway Hall, abbi-nati ad un tasso incredibilmente con-tenuto, fanno di Citation unainteressantissima scelta per gli alleva-tori italiani.

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Dati tratti da“Il Trottatore

Speciale stalloni 2010”

Ottanta anni passati èun’età in cui la gentecomune ha da tempotirato i proverbiali remiin barca. Ma Riccardo

Bigolin, classe 1928, tre figlie euna laurea in farmacia nel 1953 aPadova, non ci pensa neppure. An-zi, è un’autentica fucina di idee edi programmi per il futuro che èun vero piacere ascoltare ma, allostesso tempo, è fonte di un inquie-tante quesito: con un personaggiocosì (e solo in Veneto ce ne sonomolti altri) com’è stato possibileche l’ippica sia andata in crisi?Non più tardi del 2 febbraio scorsol’autorevole quotidiano economi-co/finanziario “Il sole 24 ore” si èoccupato dell’azienda di cui è pre-sidente, la “Selle Royal”. In primapagina veniva riportata la notiziache l’azienda fondata da Bigolinera diventata la prima produttriceal mondo di selle per biciclette. Ilrisultato era stato raggiunto conl’acquisizione della quota di mag-gioranza della concorrente cinese“Justek”. Per una volta, un italianoche comprava in Cina e non vice-versa.Incontriamo Riccardo Bigolin nelsuo allevamento di Riese Pio X, inprovincia di Treviso, 24 ettari inlocalità Vallà.

Naturalmente vogliamoparlare di cavalli e non dibiciclette, ma prima di co-minciare una domanda:perché non ha fatto il far-macista?

“In realtà un farmacista di Rovigomi aveva assunto e mi avrebbe da-to 60.000 lire al mese, uno stipen-dio per me solo discreto. Però,venne a trovarmi un tizio, giovane

come lo ero io, e si gettò in ginoc-chio dicendomi che era sposato,che aveva già un figlio e che quelposto lo stava aspettando da cin-que anni e che gli avrebbe risoltomolti problemi economici. Non cipensai due volte, decisi di lasciar-glielo e la mia vita prese un’altradirezione. Quella rinuncia fu lamia fortuna perché nel 1955 co-minciai a produrre selle per bici-clette e l’anno successivo ad espor-tarle.”

Una domanda obbligata:quali sono stati i suoi inizicon i cavalli?

“Ci sono cresciuto in mezzo, per-ché mio padre aveva una filanda e

un mulino a Rossano Veneto e i ca-valli allora erano il mezzo di tra-sporto con il quale si portavano ifilati e la farina. Ero il secondo ditredici figli, da ragazzo alla dome-nica mi attaccavano il cavallo piùleggero ad un calesse e andavo inpaese a fare passerella. Alla finedella seconda guerra mondiale itedeschi in ritirata ne abbandona-rono un gran numero lungo la via,dopo averne razziati altrettanti so-prattutto in Emilia Romagna. Necomprammo un paio che incre-mentarono la nostra passione.”

E i cavalli da corsa e il lo-ro allevamento?

“Quello è arrivato molto dopo, al-

A L L E V A M E N T I N E L V E N E T O

Azienda AgricolaLA ROCCA

di Massimo Alberti

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PPIANETA AALLEVAMENTO

Sopra: Mosè d’Asolo - Sotto: Moreno d’Asolo

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l’inizio degli anni settanta grazie aBeppino Girolimetto, che allora di-rigeva la Fondazione Breda e face-va l’handicapper alle Padovanelle.Beppino morì tragicamente in unincidente d’auto, ma fece in tempoa diventare la vera anima dellamia famiglia. Tutti lo ricordiamocome un autentico signore, esem-pio per tutti. Il primo centro lo or-ganizzai ad Asolo, da cui il nomedell’allevamento.”

Da sempre un allevamen-to di nicchia che ha pro-dotto anche una vincitricedi Derby.

“Pochi, ma buoni per ricorrere aduna frase abusata. Ho una dozzinadi fattrici tra le quali voglio ricor-dare Aviliana, Whispering Spring,Mecol Magic (oggi in Svezia gravi-da di Viking Kronos), Ferocia eValdagna Oms. La produzione an-nua non supera le dieci unità e,per quanto riguarda i successi ot-tenuti, tutti ricordano Gitanad’Asolo, vincitrice del Derby 1987.Pochi invece rammentano Etered’Asolo, che due anni prima finì adun’incollatura dal vincitore ErcoleAc dopo avere perso quasi 200metri al via per una rottura. Nes-suno poi parla mai di Cornarod’Asolo che, dotato di una punta divelocità straordinaria, fece il re-cord della generazione a 2 anni eche oggi è stallone in Canada. Pernon parlare infine di Lazzaro

d’Asolo, top price alle aste con230.000 euro, dotato di mezzienormi, ma gestito molto male edel tutto inespresso. In questo casoLazzaro nella tomba qualcuno celo ha mandato, invece di fare ilcontrario. Non ho avuto tanta for-tuna.”

E dei prodotti attuali?“Nel 2008 non ho voluto svenderealle aste sei puledri maschi. Me lisono tenuti e sono diventato unproprietario forzato: la scuderia èLa Rocca. Ebbene, tre di questi,che oggi sono in Svezia da Stig Jo-hanson, mi fanno sognare: si chia-mano Nerone d’Asolo, Noè d’Asolo

e Negus d’Asolo. Chissà che aduno di loro non venga voglia diimitare Gitana d’Asolo.”

Ad un uomo della suaesperienza un quesito ap-pare doveroso: qual è ilsegreto per avere succes-so?

“Il lavoro, non c’è dubbio, intesocome impegno quotidiano, senzapensare a risparmiarsi. Se c’è lapassione, non si sente neppure lastanchezza. Per la mia aziendaho fatto in macchina e camionnon meno di sei milioni di chilo-metri per tutta l’Europa. Spessoviaggiavo senza dormire per tregiorni di fila e, non mi vergogno adirlo, sempre oltre i limiti di velo-cità”.

Con l’impegno e la passio-ne, l’ippica potrà usciredalla crisi?

“Forse non basteranno perché ne-gli ultimi 10/15 anni l’abbiamo la-sciata andare troppo giù, special-mente a Roma. Cerco di spiegarmi:quando all’Unire lavoravano unaventina di persone, l’Ente funzio-nava come un cronometro svizze-ro. Poi Pecoraro Scanio ne portòdentro altri duecento, imitato daAlemanno che, per non essere dameno, ne fece assumere altrettan-ti. Il risultato è che con tutta questagente, quando telefoni, non rispon-de mai nessuno.”

Minerva d’Asolo

Ci sono viaggi che nonpossono essere raccon-tati con le parole... Rac-contare un allevamentoforse è banale, racconta-

re un allevatore è impossibile... Edy Caprani è uno di questi, coluiche dà vita ai targati Ek, la sintesiperfetta fra sogno e realtà, rag-giunta dopo tante speranze e mol-to lavoro. L’illusione del campioneche rare volte si realizza e la con-cretezza del lavoro quotidiano.L’Azienda Agricola Edy Caprani sidisloca su circa 20 ettari di terrenoin Val D’Intelvi (Co), a cavallo fra illago di Como e quello di Lugano,

come sfondo un incomparabile pa-norama che spazia dai pascoli pia-neggianti all’area attrezzatissimadella scuderia.La vegetazione, abbondante tuttol’anno, consente un’alimentazionevaria e ricca al fine di cresceretrottatori sani e robusti, destinati anon diventare meteore di un gior-no ma cavalli che abbinano classee potenza alle qualità morali di unatleta che mette il cuore in pista. In soli pochi anni di attività, questoallevamento può vantare ottimi ri-sultati, portando in pista prodotticome Loren Ek (da Supergill e UriEk, record in carriera di 1.13.2),

Iside Ek (da Uronometro e Uri Ek,1.12.4 di record personale), Cabal-lero (da Bon Vivant e MorganaCr,1.14.6 e 1.15.2 come migliorperformance), Magia Ek (da Le-mon Dra e Dagadà), Impero Ek (daLemon Dra e Bri tania Egral ,1.13.7), Malizia Ek (da Bon Vivante Dutchess Ek, 1.14.1), Nelson Ek(da Uronometro e Britania Egral).Non dimentichiamo forse la più“famosa” Iuma Ek (da Viking Kro-nos e Birbona Om), vincitrice diben 6 Gran Premi tra il 2007 ed il2008, tra cui il Nazionale Filly aMilano a media 1.12.7, il Berardel-li a Tor Di Valle in 14.8, Europa in

TARGATI EK

UNA VOGLIA IRREFRENABILE DI SUCCESSO

di Martina Nerli

Tutti in paddock anche con la neve

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FattriciURI EEK Gravida di Varenne

BRITANIA EEGRAL Gravida di Fire

BIRBONA OOM Gravida di Varenne

DAGADA’ Gravida di Everest As

DUTCHESS EEK Gravida di Turbo Sund

ASTRA SSTIFT Gravida di Sj’S Photo

CAMARGUE OOM Gravida di Varenne

GEMONA Gravida di Everest As

SEGUIDILLA Gravida di Felix Del Nord

FLORES EEK Gravida di Turbo Sund

SUGAR PPOWER Gravida di Turbo Sund

FREEDOM EEK Gravida di Exploit Caf

Puledri nati 2009

FEMMINEPARIS EEK da Dagadà e Sj's Photo

PALTROW EEK da Dutchess Ek e Civil Action

PRIMERA EEK da Flores Ek e Daguet Rapid

PENELOPE EEK da Gemona e Mr Vic

POKER EEK da Seguidilla e Turbo Sund

POWER EEK da Sugar Power e Everest As

PRISCA EEK da Uri Ek e Uronometro

MASCHIPREMIUM EEK da Astra Stift e Varenne

PREMIER EEK da Birbona Om e Daguet Rapid

PEGASO EEK da Britania Egral e Everest As

PINKY EEK da Freedom Ek e Varenne

1.12.1; raggiungendo ben262.834,00 Euro di somme vinte erecord da far girare la testa, di1.11.6 sulla breve distanza ed1.12.3 sui 2100 metri.Un allevamento dove le femminedominano, infatti nel 2009 su un-dici puledri nati, ben sette sono delgentil sesso e i trottatori attual-mente in pista targati Ek sono inmaggioranza femmine e con re-cord sotto 1.15.0.Questi risultati, invogliano Edy Ca-prani ad investire sempre di piùnella qualità, stalloni dalle grandiperformance come Varenne, Ga-nymede, Uronometro, si sposano afattrici selezionatissime per otte-nere il meglio, un mix esplosivo dibellezza e potenza.Un matrimonio che non dura unavita ma destinato a qualcosa digrande!

FILOSOFIA DI UNALLEVATORE

L’Allevamento Ek è formato dauna squadra che crede valga la pe-na spendersi per fare qualcosa chealla sera ti fa essere stanco macontento, perchè è stato un giornopassato per un risultato che rima-ne; gestire dodici fattrici attual-mente gravide e undici puledri na-ti nel 2009 è impegnativo, un la-voro che diventa dedizione ognigiorno dell’anno.Un team qualificato e professiona-le, è il primo ed essenziale ingre-diente per una formula vincente;un’altissima percentuale di pro-dotti in pista è la dimostrazioneche in questa azienda tutto funzio-na perfettamente. Con tanta umiltàe altrettanti sogni, restando sem-pre al passo con i tempi ed un oc-chio al futuro, Edy Caprani seguepersonalmente ogni fase dell’alle-vamento, studiando attentamenteanche i piccoli dettagli che posso-no fare la differenza, dall’alimen-tazione alle ferrature.Un allevatore orgoglioso di essererappresentato in tutta Italia daisuoi targati Ek, ci racconta: “Sonoconvinto che per ottenere buoni ri-sultati occorre lavorare bene, stu-

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diare incroci perfetti e un po’ difortuna. Tre ingredienti fonda-mentali per la buona riuscita diquesto lavoro non semplicissimo.Ho un’alta percentuale di cavalliattualmente in corsa sotto 1.15 equesto mi spinge ad andare avan-ti, nonostante il periodo non flori-do che l’ippica attraversa. Invecedi ridurre, sto investendo per am-pliare ulteriormente l’allevamen-to, con nuovi spazi dedicati ancheall’inseminazione. Preferisco “co-prire” le mie fattrici con seme fre-sco, questo mi permette di effet-tuare tutto a casa, senza sposta-menti e non è solo per comodità.Altro accorgimento valido cheadottiamo è mettere la sera i pule-dri nei box. Questo ci permette ditenerli sotto controllo individual-mente, vedere se e quanto man-giano e bevono. Spesso tra i caval-li tenuti in branco nei paddock, c’èquello più debole che mangia me-

no degli altri o che ha meno appe-tito ma è difficile accorgersene. Inquesto modo invece il puledro cre-sce regolarmente, oltre a diventa-re estremamente docile anche pri-ma della doma.”

MATRIMONIOGALEOTTO

Edy Caprani ha iniziato la sua av-ventura nel 1995: “Sono entratonel mondo dei trottatori per caso.La mia famiglia commerciava ca-valli, ma era ben lontana dalle cor-se, io lavoravo come agente immo-biliare e non avrei mai pensato didiventare allevatore. Fino a quan-do mi sono sposato con la cuginadi Pippo Gubellini e ho scoperto unmondo nuovo. Mio suocero era giàallevatore e la sigla Ek appartene-va a lui; io ho portato avanti questa

attività, acquistando le prime fat-trici nel 1998, mentre il primo an-no di produzione è stato il ‘99 conla lettera C, da allora sono passati10 anni ma ho ancora l’entusia-smo del primo giorno.”

MAGIA NEL CUORE

“Ogni anno cerco di vendere i pro-dotti privatamente. - prosegue Ca-prani - Di mia proprietà ho soltan-to Magia Ek, una figlia di LemonDra, sedici corse in carriera, duevittorie e sette piazzamenti. Sta“venendo avanti” corsa dopo cor-sa, ha 1.15 di record personale edio ci credo molto.”Azienda Ek, una perla tra due la-ghi: un incanto senza tempo tra icavalli e la vita... Roberto, gigante-sco cavallo a dondolo utilizzato peril film "Pinocchio".

In alto a sinistra: Gli ampi paddock circondati da un panorama da favola - In alto a destra: Le fattrici con i rispettivi puledri ormai abituatiad inverni rigidi - In basso a sinistra: La neve non impedisce ai futuri trottatori di stazionare in paddock - In basso a destra: Splendidoesemplare di puledro targato Ek

23

2626

Non tutte le stelle brilla-no con la stessa inten-sità, ci sono quelle cheinvadono il cielo con laloro luce imponente e

quelle più piccole, che con la lorocostanza riescono comunque a far-si notare, fino a diventare più im-portanti delle altre. Quale di questestelle sia New Star Fks non si sa,ma è certo che, sotto il cielo degliFks, una nuova stella brilla di unaluce così potente da invadere tuttoil cielo.8 dicembre 2009, Roma, GranPremio Allevatori, scatta secondaalla corda, questa cavallina baiatutta potenza, in retta sposta equando cambia marcia non ce n’èper nessuno: record mondiale.Reduce da un quinto posto menodi un mese prima nel Gran Crite-rium a San Siro, ma un quinto po-

sto di tutto rispetto: partenza, ar-rivo di fuori, a lottare con unagrinta da far invidia al miglioredei maschi. Alessandro Ansaloni, il suo giovaneproprietario ancora non ci crede, lasua passione per i cavalli trasparedai suoi occhi e si rende conto cheavere la fortuna di avere una caval-la così non è da tutti : “Purtropponon sono riuscito ad essere a Romaquel giorno, ma stavo rischiandoun infarto solo a vederla in televi-sione, non immagino dal vivo cosami sarebbe potuto succedere! NewStar è una cavalla fantastica, consei corse in carriera ha già quattrovittorie, tra cui le Budrie lo scorsoagosto a Cesena e l’Allevatori, edue piazzati, un secondo e il quintodel Gran Criterium.”

LE STELLE TARGATE

F K S

di Stefano Lanzi

ALLEVAMENTO FABIO PIERBON

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Raccontaci un po’ la suastoria, l’allenatore è sem-pre stato Grift?

“No, New Star Fks è stata domatada Ahokas, ma già dai primi lavo-ri è passata in allenamento aGrift e con lui ha vinto a Cesenaal debutto il primo di agosto delloscorso anno. Poi, come ho giàdetto, un secondo posto a Mode-na alle spalle di Nancy’s Treb, lagioia delle Budrie a Cesena con DiNicola in sulky, ancora una vitto-ria a Milano con Andreghetti, ilquinto posto nel Gran Crtiteriume infine il record mondiale nel-l’Allevatori, sempre con Andre-ghetti in sulky.”

Penso che vincere propriol’Allevatori abbia per teuna doppia valenza, sba-glio?

“È proprio così. Gli allevatori diNew Star sono Alberto e ValeriaPierbon, gli Fks appunto, ed io so-no molto legato a loro, quindi vin-cere con una puledra cresciuta neiloro paddock ha per me una valen-za doppia, se contiamo poi che lacorsa in questione è proprio l’Alle-vatori, sembra sia proprio la giustaricompensa per loro!”

Alberto e Valeria Pierbon,gli Fks, una gioia immen-sa anche per voi questavittoria!

“Una grande gioia - esclama Al-berto - per noi allevatori, NewStar Fks è una nostra piccolacreatura, cresciuta nel nostro al-levamento che si trova a Pianiga,un piccolo comune al confine traPadova e Venezia. La mamma,Drotting Sund, cavalla con unacarriera agonistica interessanteed una linea di sangue ancora di

più, è arrivata da noi quattro an-ni fa; adesso le nostre speranzesono su Olly Fks, la sorellina mi-nore, attualmente in doma daSorcionovo.”

E il restante parco fattricida chi è composto?

“Attualmente abbiamo ridotto ilnumero a cinque soggetti, io predi-ligo puntare sulla qualità e sullafreschezza delle cavalle, quindi mipiace rinnovare continuamente,cercando di migliorare di volta involta. Il parco fattrici è compostoda Diva di Jesolo, Elenoire, sorelladel fantastico Contratto, Etica deGloria, Etolie Bi e Fuschini Ameri-ca, sorella di Lisa America, inoltreospite d’onore e regina indiscussadell’allevamento è Ipavec, mammadi Contratto, ormai non più in atti-vità, ma unita a noi da un forte le-game affettivo. Ci tengo a sottoli-neare che per me è fondamentalela cura dei cavalli, non solo dellefattrici e dei puledri che soggiorna-no da me, ma anche delle cavalleche sono passate: Infatti, quandole vendo mi preoccupo che vadanoa stare bene e quelle vecchie miimpegno per mandarle da persone

FFattriciETICA DE GLORIA gravida di URONOMETRO

ELENOIRE gravida di LOVE YOU

FUSCHINI AMERICA gravida di VARENNE

ETOILE BI gravida di NAGLO

DIVA DI JESOLO gravida di SELF POSSESSED

PRODUZIONE LLETTERA PP

PATROCLO FKS m. da ETICA DE GLORIA e VARENNE

PASSION FKS m. da PIXY DI JESOLO e SUGARCANE HANOVER

PAPAVERO FKS f. da ELENOIRE e SUGARCANE HANOVER

PENELOPE FKS f. da FUSCHINI AMERICA e PINE CHIP

PAOLA FKS f. da ETOILE BI e NAGLO

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che, sono certo, le cureranno conaffetto e non le priveranno di nul-la.”

La struttura è molto acco-gliente, un piccolo paradi-so terrestre direi.

Alberto sorride fiero, ci tiene mol-tissimo a questo angolino di mon-do: “Sono sette ettari di terreno, cisono otto paddock muniti di enor-mi capanne, in ognuno di essi met-tiamo pochi cavalli e li facciamoregolarmente ruotare, in modo checi sia sempre molta erba fresca aloro disposizione. Altri due pad-dock più piccoli sono, invece, collo-cati lateralmente alla scuderia, lìteniamo i puledri appena vengonostaccati dalla mamma, nel periodoin cui prendono confidenza conl’uomo. Ogni stagione, a turno, se-miniamo erba nuova nei vari pad-dock, e a quattro di essi lo scorsoautunno abbiamo completamenterifatto il fondo. La scuderia inveceè formata da undici box di 4x4 me-tri e la sala parto di 6x4metri, ledue file si affacciano in un corrido-io centrale, ma ogni box è dotatoanche di una finestra che guardaverso l’esterno. Di certo abbiamocercato di creare le condizioniideali perché un cavallo possa di-ventare un cavallo da corsa!”

Strutturalmente il posto èfantastico, ma dei cavallicome ti occupi?

“Io cerco di dare le direttive gene-rali, i cavalli vivono all’aperto gior-no e notte, ad eccezione del perio-do in cui partoriscono le fattrici edel mese in cui i puledri vengonoportati dentro la notte, per impa-rare ad andare con la lunghina eabituarsi al rapporto con l’uomo.Fino allo scorso giugno ad occu-parsi quotidianamente dei miei ca-valli c’era Dennis con la supervi-sione del papà Riccardo “Passion”,ora invece c’è Paolo, un “uomo dicavalli”, con molta esperienza allespalle in ambito di allevamento.Tutti i puledri vengono visitati concadenza mensile dal dottor SimoneVentura, che ne controlla la rego-lare crescita degli arti. Della curadelle fattrici e dell’alimentazionein generale si occupa la dottoressa

Giordana Marcolini, in stretta col-laborazione con la ditta Stamina diCarlo Gasparin. Inoltre, mensil-mente, il dottor Pietro Daolio, af-fermato veterinario podologo, visi-ta e sistema i piedi dei nostri ca-valli già a partire dal primo mesed’età. Infine, la dottoressa Calliga-rich si occupa dell’analisi del terre-no, in modo da essere sempre ag-giornati sulle tipologie di erbeadatte alla semina.”

Una lunga carriera ippicaalle vostre spalle, ma unallevamento giovane...

“La mia passione per i cavalli nonconosce età, io e mia moglie siamoproprietari da più di trent’anni e icavalli del cuore sono molti, duesu tutti sono Contratto e PapaveroPl. L’azienda Agricola Fabio Pier-bon è però nata nel 2004; possia-mo quindi ritenerci più che fortu-nati nell’essere vincitori di ungruppo 1 dopo così pochi annid’attività! I primi prodotti targatiFks sono stati quelli con la letteraI: Iside, vincitrice della selezioneregionale del Campionato Femmi-nile dei 2 anni, Illiade e Itaca, que-st’ultima caduta in allenamento e

dopo essere stata curata mandatain un centro di ippoterapia. Con laL ci sono stati i cavalli da corsa,routiners che riescono sempre aportare a casa piazzamenti, traquesti spicca Lancillotto Fks. Piùsfortunata l’annata con la letteraM: Mozart, fratello di Contratto,morto per colica, e Margutte, col-pita da una colica fortissima, èstata salvata ma ha dovuto perde-re quasi un anno di lavoro. Le spe-ranze sono riposte nella lettera N,che oltre a New Star vede un buonNapoleone, primo prodotto di Ele-noire, autore di un debutto che la-scia con l’acquolina in bocca; delleO per il momento posso solo go-dermi i primi attacchi in giro perl’Italia, dai diversi allenatori.”

Un’ultima domanda: FKS,perchè?

“First Knight Stable, la scuderiadel primo cavaliere, quella di no-stro figlio Fabio, che purtropponon c’è più, ma che aveva volutotutto questo e che ci continua a da-re la gioia e la forza di andareavanti in questa meravigliosa av-ventura, riempiendo il nostro cielodi stelle.”

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Tre amici, un grande so-gno e il gioco è fatto: gliingredienti di una sto-ria di successo possonoanche essere pochi,

l’importante è che siano ben amal-gamati. Tre amici legati da unagrande passione, quella per i ca-valli da corsa; il grande sogno èquello di costruire qualcosa d’im-portante, ovvero un lavoro che ab-bia il sapore del divertimento. Oz-zano Emilia, periferia sud di Bolo-gna: è qui che nel 1989 i tre amicipassano dai pensieri ai fatti, deci-dendo di dare vita a un allevamen-to di trottatori. Sono in tre e fannola scommessa più importante dellaloro carriera di cavallari. Trovareil nome, viste le premesse, è la co-sa più semplice del mondo. Si chia-merà Allevamento Trio, il modomigliore per ufficializzare la scom-messa.Gli ettari destinati all’impresa sono50, la pista di allenamento si svi-luppa su 3 chilometri, i box riser-vati ai cavalli a pensione sono 150.Numeri importanti, che danno benpresto i frutti sperati. Già, perché il22 aprile 1992 nella tenuta di ViaOlmatello vede la luce un puledro-ne che da solo vale il prezzo del bi-glietto: dal fortunato (o lungimi-rante, fate voi) incrocio fra IndroPark (ovvero Sharif di Iesolo) eIliade d’Assia, nasce infatti SnappyTrio. Quel cavallone, modello im-ponente e testa pensante, è la mi-gliore risposta alle preghiere deitre amici. Fin dal debutto, avvenu-

to il 18 settembre 1994 a Padova,Snappy Trio dimostra di essere unvero cavallo da corsa: alla fine èsecondo sul palo battuto da Sogna-tore, ma l’appuntamento con ilsuccesso è rinviato di poco tempo:l’8 dicembre, a Bologna, secondauscita e primo trionfo.I suoi mentori sono uomini venutidal freddo, più precisamente dallaSvezia: in sulky, infatti, si alterna-no Bengt Holm e Roger Grundin,perché l’Allevamento Trio – findalla fondazione – per differen-ziarsi dagli altri punta forte su pro-fessionisti scandinavi. Dopo quelsuccesso ne arrivano altri cinquedi fila, l’ultimo dei quali a San Sironel Premio Veneto in 1.15.3. Logi-co che, a quel punto, prevalga la

voglia di tentare il colpo grosso,così Snappy viene spedito a Mode-na a misurarsi con i migliori coeta-nei. L’impatto con la prima catego-ria è violento e frutta un anonimosettimo posto, che però non spe-gne le speranze dei Magnifici Tre,anche perché il nipote di Sharif su-bito dopo inanella altri due facilitraguardi e gli viene concessaun’altra chance contro i migliori,ad Aversa nel Premio Stabile.Ed è proprio in Campania che arri-va il primo acuto classico: vincebattendo di poco Scorsese Om,quanto basta per dire che il ghiac-cio è rotto. Da quel giorno – 27maggio 1995 – Snappy Trio pren-derà a frequentare stabilmente ilsalotto buono del nostro trotto, al-

di Marco Montanari

In principio fu

SNAPPY

ALLEVAMENTO TRIO

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ternando battute a vuoto (nel Na-zionale e nel Marche) a prestazionipiù che convincenti (terzo nel So-cietà Terme di Montecatini), fino atentare la fortuna nel Giorno deiGiorni, quello del Derby. Sec Mo ètroppo forte per lui e per tutti glialtri, Snappy può solo essere sestoa discreto intervallo. Dopo il tenta-tivo nel Nastro Azzurro, il cavalloci riprova senza successo nel Ma-rangoni (undicesimo) e poi scendea più miti consigli: diventa un fre-quentatore abituale delle corse dicentro a Bologna, Firenze e Mila-no, e di tanto in tanto torna ad as-saggiare l’aria del Gran Premiosenza peraltro riuscire a sferrarela zampata vincente (terzo nel Re-gione Autonoma a Trieste, idem adAversa nell’Andreani, quarto an-cora al Montebello nel Presidentedella Repubblica). Ma il “colpo” ènell’aria e arriva il 25 aprile 1996quando – guidato da un altro Nor-dico in forza alla Trio, Heikki Kor-pi – si impone nel Premio d’Europaa San Siro.La carriera di Snappy Trio si svi-luppa in maniera uniforme, rega-lando grandi soddisfazioni ai tre

amici legati dal sogno. Inutile pro-cedere in maniera analitica, l’elen-co richiederebbe un intero numerodi questa rivista. Facciamo un bre-ve riassunto numerico, che co-munque racconta la qualità di que-sto campione: 104 corse disputate,27 vittorie e 44 piazzamenti per untotale di più di un miliardo e mez-zo di lire incassate (gli euro nonc’erano ancora…), record di1.12.7 sulla breve (ottenuto il 19settembre 1998 arrivando terzo aNapoli nel Premio San Gennaro

dietro Ruth Bi e Topkapi As) e di1.14.1 sul doppio chilometro (23giugno 1996, terzo nel Triossi die-tro il danese Pik Konig e il franceseEcho). Una banca a quattro zam-pe, insomma, che ha chiuso la car-riera il 24 febbraio 2000 ma, unavolta ritirato in razza, ha continua-to a dare grandi soddisfazioni aisuoi proprietari. Sino al 31 dicem-bre 2009, Snappy Trio ha vistoscendere in pista 192 dei suoi 304

figli, dei quali 124 hanno trottatosotto l’1.18.Oggi, a 21 anni dalla scommessadei tre amici, Snappy è ovviamenteuno degli stalloni che funzionanonella verde distesa di Via Olmatel-lo, a metà strada fra la Via Emiliae la A14. A lui si sono aggiunti altricampioni di sicuro affidamento,tutti americani di nascita: FriendlyFace (1984, record 1.10.8, vincito-re del Circuito Uet 1989 e 1990, unmiliardo e settecento milioni di lireincassati in carriera), Cougar Lo-bell (1985, record 1.12.8, 900 mi-lioni vinti) e Sugarcane Hanover(1983, record 1.11.2, quasi tre mi-liardi incamerati vincendo negliStates, in Svezia e Norvegia). I ca-valli “targati” Trio hanno invasotutti gli ippodromi italiani, da Pa-lermo a Trieste. Forse manca al-l’appello un altro “crack” comeSnappy, ma gli appassionati sannoche dietro quella sigla si celanouna bella storia d’amore per i ca-valli e la possibilità di pescare unjolly di successo. Perché se azzec-chi la Trio giusta (pardòn: “il” Triogiusto…) anche i sogni possono di-ventare realtà.

Domanda: quanti di voiallevatori possono van-tare il 100% di prodottiin pista? Sicuramentepochi. Certo molto di-

pende dal numero di fattrici cheogni anno si copre, più semplice perchi ha poche giumente, ma vi assi-curo che il signore in questione è unvero mago. Allevatore di vitelloni, al tempo dellapensione si trasforma in allevatoredi cavalli, per la curiosità e il grandeamore verso questo bellissimo ani-male, con il quale era cresciuto pervia del padre, allevatore di cavalli datiro, usati per le gare di morfologia.Stiamo parlando di Riccardo Galli,titolare dell’Azienda Agricola Olan-lat sita a Bevera, Castello di Brianza,lungo la statale da Lecco a Bergamo.

Un bellissimo luogo con tanto spazioe tantissimi paddock, una scuderiadi 15 box riservata per le fattrici almomento del parto e per i primitempi dei puledri, che vivranno suc-cessivamente giorno e notte all’ariaaperta. Un personaggio particolare,quasi un veggente, che metodica-mente azzecca l’incrocio giusto otte-nendo il 100% di prodotti in pista.Dal 2001 non ha sbagliato un colpo,forse grazie all’incontro con Giovan-ni Fulici, serio è bravo professioni-sta milanese, dal quale è nato un so-dalizio a cinque stelle.“Ci siamo conosciuti quando acqui-stai l’unica sua cavalla che non èmai andata in pista: Digitale. - rac-conta “Ciccio” - Successivamente,dal momento che con lei non era an-data bene, quasi per sdebitarsi, mi

disse di prendere la sorella Elva,che fece poi 1.13.8. Presi anche For-sizia, sorella di Elva, con cui vinsi ilCriterium delle femmine. Un bino-mio veramente ottimo che arriva alTop con Lambro e Lobelia, proba-bilmente i suoi migliori prodotti.Comprai Lambro, quando era anco-ra in paddock con Ladino e Lobelia,si muoveva in maniera pulita, unameccanica perfetta. Una volta por-tato in scuderia e domato lo vide Ro-vida, gentleman proprietario, che lovolle a tutti i costi e, siccome sareb-be rimasto nelle mie scuderie, accet-tai di venderglielo. Un cavallo chesolo adesso sta mettendo insieme latesta con le gambe, l’unico vero suoproblema ma che con l’età si sta ag-giustando. Un cavallo che ha fatto1.11 proprio con il suo proprietario

AZIENDA AAGRICOLA OOLANLAT s.n.c.

I puledri di Riccardo Galli,garanzia di successo

Bell'immagine di Lambro in azione sulla pista ligure con Giovanni Fulici

di Elisabetta Busso

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a San Siro, e che penso avrà ancoraun notevole margine di migliora-mento. Peccato per il danneggia-mento palese nel Triossi da partedel francese, quando ero in schienaa Lisa America, che mi ha aggancia-to spaccandomi la ruota e facendo-mene di tutti i colori, perché credoche un piazzamento sarebbe statosicuramente alla nostra portata. Unsoggetto che si sa esprimere meglioin pista grande e che preferisce lecorse con andatura. Per il futuroprevedo nuovamente qualche tappain qualche gran premio e perché no,anche in Francia, contando sulladuttilità che ha acquistato; ha stupi-to tutti ad Albenga quando, pur liti-gando come al solito con la macchi-na, pur sbagliando vince. Ma lui èfatto così, bisogna accettarlo. Suamamma ha dato tre prodotti - Isella,Lambro e Miglio – che, proprio re-centemente, che si potranno difen-dere bene nei centrali.”

Poi c’è Lobelia, questa ca-vallina che zitta, zittaquatta, quatta si sta met-tendo in luce.

“Lobelia è un ottima cavalla, con lagrande genealogia di tutti cavalli dacorsa. Già a tre anni si è piazzatanelle classiche come il Giovanardi,Elwood Medium e il Carlo CacciariFilly, una cavalla che ad oggi ha giàfatto 12,5 e che matura ogni giornodi più. Vive in paddock, lavora po-chissimo, al massimo qualche trot-tone ogni tanto e niente più. Adesempio, il giorno dopo la batteriadel Locatelli, l’ho fatta dormire in

box ma poi al mattino gli ho messo iferri è l’ho “buttata” in paddock, perpoi riprenderla la mattina del GranPremio, dove ha corso magnifica-mente. Ha stupito anche me che, al-la vigilia della corsa, pensavo di nonpoter competere con certi elementi;invece ancora una volta ha dimo-strato di essere veramente una ca-valla con un grosso potenziale, unacavalla semplicissima che non habisogno di niente, corre sempre

Soggetti sotto i 2.00

Campo Magno 1.13Elva 1.13.8Forsizia 1.13.6Fire Bowl 1.13Gerbera 1.13.7Izoard 1.14.8Isella 1.14.7Impeto 1.14.5.Lobelia 1.12.5Lambro 1.11.4Ladino 1.14.4.Melia 1.14.4Miglio 1.15

Fattrici in attività

Dancalia Cr GerberaTavolara OmVirtus Om

Puledri anno 2008

OLMO – Indro Park e Dancalia Cr ORTENSIA – Supergill e Gerbera (primo prodotto)OXALIS – Malabar Circle As e Virtus OmONTANO – Trade Balance e Tavolara OmOZEGNA – Pine Chip e Tagete

Puledri anno 2009

F da Sj’s Photo e Dancalia CrM da Pine Chip e GerberaF da Pine Chip e Tavolara Om F da Toss Out e Virtus Om

Lambro chiude alla grande la sgambaturaprima della vittoria

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sferrata, è duttile ad ogni tipo dischema, con unica leggera preferen-za alla pista piccola, una cavalla chesicuramente vorrebbero avere intanti, specialmente dopo questopiazzamento.”

Non si può negare che tustai facendo del gran benecon il signor Galli, ma an-che lui sta facendo delgran bene con te…

“La nostra è una collaborazione cheporta dei buoni frutti, proprio perquesto anche quest’anno ho presotutte e cinque le O. Il fratello di Lam-bro, la sorella della Lobelia, il fratel-lo di Missuri, la sorella della Forsi-zia e la prima figlia di Gerbera daSupergill, una cavalla che, al pad-

dock, evidenzia una notevole diffe-renza rispetto alle altre compagne.Io credo che Galli abbia veramenteun tocco magico, sarà forse un casoma pensa che la mamma di Marcel-lo stentava a darmi un cavallo dacorsa, così quando doveva nascereMarcello l’ho portata da lui, e final-mente ho avuto la mia soddisfazio-

ne. Un personaggio che ai cavallidedica molto tempo, un po’ per pas-sione un po’ per lavoro, i puledriche arrivano in scuderia sono caval-li già addestrati, al punto che il gior-no dopo puoi mettergli la ghighettaed attaccarli. Lui gli insegna tutto,sanno darti i piedi, sono abituati aifinimenti, hanno già la bocca fatta,insomma sanno già far tutto, com-preso salita e discesa dal van. Que-sta è una gran cosa, ti arrivano deipuledri già “grandi” e soprattuttobravissimi, perché domati senzache neppure se ne accorgano, con lamassima serenità. Galli è un alleva-tore che si merita molto e sono con-tento che, tramite la rivista, gli diatela giusta visibilità.”.

A sinistra: Arrivo a mani basse di Lambro eFulici a media di 14,4 sui 2060 metri adAlbenga

Al centro: Lobelia si appresta ad andaredietro le ali dell'autostart nella finale delgran premio Locatelli

Sotto: Lobelia al passaggio davanti alletribune nella finale del Locatelli, dovearriverà poi al quarto posto

Donerail: 1992 (USA) - Record 1.55.4 ($ 703.049)(Valley Victor - Bedell - Speedy Crown)

Tasso di monta: € 4.300 (€ 800 alla prenotazione + € 3.500 al 31 dicembre)Seme fresco e congelato

per la stagione di monta 2010al Centro Medico Equino - Limena (PD)

In esclusiva

Like A Prayer: 1999 (USA) - Record 1.52.2 ($ 1.118.504)(Lindy Lane - Meadowmiss Hanover - Super Bowl)

Tasso di monta: € 4.000 (€ 800 alla prenotazione + € 3.200 al 31 dicembre)Seme fresco e congelato

Presso il CME funzionano anche COIS CAF 1.13.3 (Park Avenue Joe x Madam Palm Beach)e CORTEZ GAR 1.12.4 (Armbro Goal x Ivana Gar)

Da tre generazioni, lafamiglia Luise si dedi-ca al l ’al levamento.Una passione vera esincera per il cavallo,

diventato ormai simbolo di questafamiglia. Siamo a Castel Volturno,in Provincia di Caserta, a 2 km dalmare, l’aria sana ed il clima mitene fanno il luogo ideale per un alle-vamento di alta qualità.I fratelli Gianmarco e Sergio si im-pegnano per portare avanti unapassione iniziata dal nonno, gran-de amante di corse e cavalli. Nel1942 acquistò una fattrice, Volpe-rossa, per provare a vivere un al-tro aspetto dell’ippica, quello del-l’allevamento. Uno dei primi pro-

dotti fu Volpone, indiscusso prota-gonista degli anni ’50, con Umber-to D’Errico in sulky. Anche il padre di Gianmarco eSergio si lasciò sedurre dal brividodei trottatori, nonostante per luinon fosse un’attività primaria, econtinuò con grande ottimismo illavoro iniziato dal fondatore, am-pliando ulteriormente lo spaziodedicato agli stalloni, con un’at-tenta selezione delle linee genea-logiche, arrivando al suo grandesogno: quello di essere il maggiorazionista di Top Hanover (da Ay-res e Elaine Rodney), un baio dallameccanica perfetta, nato in Ame-rica ma italiano a tutti gli effetti,ancora oggi uno dei più seducenti

e fantasiosi trottatori degli anni’70 (non ci dimentichiamo la fasci-nosa performance del Gran Pre-mio Lotteria del 6 aprile del 1974,dopo 12 anni che un indigeno nonvinceva, l’ultimo era stato Tornesenel 1962). Top Hanover dopo averdominato la batteria, vinse in fina-le, rompendo l’incantesimo in1.17.7, lasciando al secondo postoTimothy T (sofferente sulle curve,visto che Agnano era ancora unapista da 800 metri), e terzo Sharifdi Iesolo.Top Hanover insieme a Sharif diIesolo è stato lo stallone leader de-gli anni ’80, numerosi i suoi pro-dotti in pista, con brillanti presta-zioni, morto con grande dispiace-

ALLEVAMENTO LUISE

DAL 1942 UNA TRADIZIONE

DI FAMIGLIA

di Martina Nerli

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Vista dall'alto dell'allevamento

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FattriciANKARA LUIS (da Indro Park e Dobrigida) Gravida di CC’s Chuckie TANTIOCHIA LUIS (da Park Avenue Joe e Dalaxy) Gravida di VarenneAURUNCA LUIS (da Royal Prestige e Malpensa Luis) Gravida di CC’s Chuckie TCANEVA LUIS (da Park Avenue Joe e Noss Senhora) Gravida di Ideale LuisCATAPULTA LUIS (da Bon Vivant e Daiva) Gravida di CC’s Chuckie TCRISTINA LUIS (da Bon Vivant e Malpensa Luis) Gravida di Pine ChipDALIDA’ LUIS (da Lemon Dra e Praximity Three) Gravida di VarenneDANAE DEL RONCO (da Lemon Dra e Talia Del Ronco) Gravida di Muscle YankeeDELORA LB (da Buvetier D’Aunou e Iadi Lb) Gravida di SupergillELITE FOX D’ETE (da Supergill e Silvana Fox D’Ete) Gravida di Yankee SlideISMARA LUIS (da Toss Out e Lemy Del Lupo) Gravida di GanymedeLA POMPADOUR LUIS (da Coktail jet e Turania Sed) Gravida di Ubresson LuisLEMY DEL LUPO (da Sharif Di Iesolo e Altaseta Sp) Gravida di Pine ChipLINDA LUIS (da Buvetier D’Aunou e Volperossa Luis) Gravida di Pine ChipMALENA LUIS (da Legendary Lover K e Lemy Del Lupo) Gravida di CC’s Chuckie TOSHAWA LUIS (da Top Hanover e Barcellonette) Gravida di Ubresson LuisPRIMADONNA OK (da Lanson e Sterling Bowl) Gravida di Ubresson LuisSUSY TRIO (da Indro Park e Bonni) Gravida di Ubresson LuisTOLOSA LUIS (da Park Avenue Joe e Dalaxy) Gravida di Ubresson LuisVIA DI AZZURRA (da Sugarcane Hanover e Fimbadar) Gravida di UronometroVOLPEROSSA LUIS (da Park Avenue Joe e Lemy Del Lupo) Gravida di Donato HanoverZAHWA (da Joe De Vie e Musica Celeste) Gravida di Love YouZOSTERITA (Somollison e Lazzulite) Gravida di Yankee Slide

Puledri 2009MASCHI

13/01/09 da Ubresson Luis e Aurunca Luis

09/02/09 da Abano As e Oshawa Luis

19/02/09 da Ubresson Luis e Primadonna Ok

20/03/09 da Park Avenue Joe e Sofia Luis

23/03/09 da Ganymede e Vaicarlina

14/04/09 da Malabar Circle As e Catapulta Luis

15/04/09 da Pine Chip e Antiochia Luis

23/04/09 da Daguet Rapide e Volperossa Luis

FEMMINE

21/02/09 da Ubresson Luis e La PompadourLuis

24/03/09 da Love You e Cristina Luis

16/04/09 da Conway Hall e Dalidà Luis

26/04/09 da Abano As e Zosterita

15/05/09 da Ganymede e Ankara Luis

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re di tutta la famiglia Luise pro-prio in questo allevamento.Ora Gianmarco e Sergio curanopersonalmente ogni dettaglio diquesto posto da favola, oltre a stu-diare incroci interessanti per otte-nere puledri splendidi, gestisconocirca trenta fattrici, aiutati da unteam qualificato e dalla dottoressaSpadetta, che segue attentamenteogni fattrice dall’inseminazione fi-no al parto. I puledri vengono con-trollati frequentemente per accer-tarsi di una crescita perfetta e cu-rare o correggere tempestivamen-te problemi anche banali. I proprietari ci svelano la ricettaper questi trottatori che anno dopoanno si fanno notare per la loro af-fidabilità e potenza sulle piste ita-liane: “Un ottimo trottatore deveavere tre qualità: grande testa, po-

tenza nelle gambe e cuore. Questofa la distinzione tra un cavallo qua-lunque ed un campione. Anche sein realtà siamo forse più affeziona-ti ai cavalli sfortunati o meno dota-ti, c’è sempre quel senso di prote-zione che prova un padre nei con-fronti dei figli. In quasi 70 anni diattività, ci siamo tolti molte soddi-sfazioni, a cominciare dal fatto chesiamo ancora in piena attività no-nostante tutte le crisi che l’ippicaha attraversato, e questa è la sod-disfazione maggiore. Ci crediamoancora molto, abbiamo voglia dimigliorare, puntando sulla qualità,su stalloni e fattrici selezionatissi-mi. Attualmente in allevamentoabbiamo due stalloni, UbressonLuis (1994, da Bon Vivant e Lemydel Lupo), un cavallo di nostra pro-prietà, e CC’s Chuckie T (da Mala-

bar Man e Keystone Gild), un ame-ricano che abbiamo il piacere diospitare quest’anno per la stagionedi monta. E poi ci affidiamo a stal-loni “classici” come Supergill, Va-renne, Ganymede, Uronometro.Cerchiamo di essere organizzati edattenti per ogni fase dell’alleva-mento, abbiamo una stazione dimonta, dove gestiamo il seme fre-sco, congelato e refrigerato, variesale parto, sale travaglio, ampipaddock per fattrici e puledri, unapista da 800 metri.”I risultati si vedono, i cavalli targa-ti Luis attualmente in pista sonotantissimi, solo per citarne alcuni:Inti Luis (2004, 1.11.4 di recordsul miglio), Diavolone Luis (2000,1.12.4 il suo record personale epiù di 300.000,00 Euro di sommevinte), Edone Luis (2001, 1.12.6sui 1600 mt), Ingegno Luis (2004,14.9 di record) fino ai più anzianiormai in “pensione” Martinez Luis(1987, 1.14.7), Udine Luis (1994,14.5 di record), Lerno Luis (1986,1.14.3 sul miglio e 374.218,00 Eu-ro di somme vinte), Oitar Luis(1989, 1.15.1).Non dimentichiamo il giovane vin-citore classico entrato in razzaquest’anno, Ideale Luis, figlio deltop sire indigeno Lemon Dra, uncavallo ancora fresco, ventotto cor-se disputate in carriera e nove vit-torie, tra cui il Giovanardi nel2007, il Dante e Etruria alle Muli-na e il G.p. Italia a Bologna, unvanto della produzione Luis. Gian-marco e Sergio hanno ancora unsogno: trasmettere ai figli il grandeamore per l’ippica.

Ideale Luis con E. Bellei in sulky nel Gran Premio Dante aFirenze

Milano, 10 luglio 1997. Gran Premio Nazionale, 1° Ubresson Luis1.14.7; 2° Uronometro 1.14.7; 3° Uniforz 1.14.8

Una storica foto del compianto Antonio Luise con un Top Hanover ormai in pensione

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Ilatini non avevano dubbi:“Nomen est homen”, ovve-ro – più o meno – nel nomeè racchiuso il destino diognuno. E allora, fin dal

debutto, tutti noi abbiamo ripostoil massimo delle aspettative su NoLimits Bi per una serie di motivi. Ilnome, appunto, e poi la “griffe” Bi,sinonimo di qualità, ma anche pervia della genealogia: padre Equi-nox Bi, mamma Forever Bi. E se ilbabbo lo conoscono tutti, un po’per i successi ottenuti in patria enel continente americano (12 vitto-rie e altrettanti piazzamenti su untota le di 27 corse disputate ,1.048.504 euro incassati, record di1.09.4 sul miglio e di 1.14.1 suiduemila) e un po’ per il rapimentodi cui fu oggetto nel 2008, pure lamadre ha un curriculum di tutto ri-spetto: 13 corse, 5 vittorie, 4 piaz-zamenti, poco meno di 70.000 eu-ro incamerati in appena un annodi attività.Natali regali, quelli di No Limits Bi,

che ha subito saputo mostrarsi al-l ’a l tezza del la genealogia edel…nome. La sua avventura ago-nistica inizia domenica 13 dicem-bre 2009 a San Siro. Gli scommet-titori attribuiscono una leggerapreferenza a New Yorker, ma ilbiasuzziano non si fa intimorire:Davide Nuti, il suo interprete, lo fapartire con circospezione, poi do-po 600 metri sceglie di andare allargo. A metà dell’ultima curva lapratica è chiusa e la retta d’arrivosi trasforma in un’applaudita pas-serella. Il copione cambia di poco11 giorni dopo a Treviso: si corresul doppio chilometro, No LimitsBi rimane secondo al via, spostadopo 400 metri, sfonda, viene sol-leticato lungo il percorso, poi a 500metri dal palo saluta la compagniae se ne va per proprio conto.L’anno nuovo si apre come si erachiuso il vecchio: 10 gennaio 2010,al Sant’Artemio stavolta si corresul miglio e in testa ci va il contro-favorito Newyork Newyork: lui al

solito parte senza strafare, ma vasubito a incalzare il rivale, lo rilevaal comando e vive in solitudine ilterzo trionfo della carriera. L’ap-petito vien mangiando e l’allievo diNuti (preparato in maniera magi-strale da Mauro Baroncini) conce-de applaudita replica il 25 genna-io. Il palcoscenico è ancora unavolta il trotter della Marca, il copio-ne cambia di poco (Nembo Kid Ef-fe lo contrasta fino a metà dell’ulti-ma curva, prima di abbandonarsia un galoppo rabbioso), il risultatoinvece è lo stesso: primo con lar-ghissimo margine di vantaggio su-gli altri, che sembrano capitati persbaglio in quella corsa.E allora, al tirar delle somme, an-che se quattro indizi non fannouna prova, No Limits Bi ha dimo-strato di poter aspirare al ruolo di“capoclasse” della Leva 2007. Nonè un partitore eccelso, però è co-munque rapido a mettersi in azio-ne (1.15.5 il suo record sul mi-glio); al tempo stesso, non teme lecorsie esterne né la distanza al-lungata (1.18.3 il record sul dop-pio chilometro, ottenuto in totalescioltezza). Insomma, un cavallocompleto, che in appena tre mesiha messo in chiaro le cose: chi, ilprossimo autunno, vorrà metteregli zoccoli sul Nastro Azzurro, do-vrà fare i conti con lui. Che nelDerby sarà chiamato a “vendica-re” i genitori: mamma Foreverchiuse l’attività il 27 agosto, quin-di senza avere la possibilità di ci-mentarsi nella corsa più impor-tante per i puledri; papà Equinox,invece, il Derby l’ha corso, ma si èdovuto inchinare a Echo dei Veltried Eldgrado Bi. Stavolta, l’onoredella famiglia biasuzziana è in ot-time… zampe.

di Marino Martini

NO LIMITS BInessun limite ai sogni

SARANNO FAMOSI

In data 1° febbraio unarappresentanza toscanaha consegnato al Sinda-co di Viareggio Luca Lu-nardini un contributodell’Associazione allefamiglie delle vittimedella strage di Via Pon-chielli a Viareggio delluglio scorso. Un attodoveroso per un’Asso-ciazione che non vuoledimenticare di essere vicino a chi soffre.Nella foto con il DelegatoFranceschi ed il Sindaco Lunardini, anche il signor Roberto Taddei ela signora Angela Bondielli.

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L’UNIRE può procedere all’iscrizione al Libro Genealogico del cavallotrottatore italiano del puledro nato e al rilascio del documento diidentificazione (passaporto), ai sensi dell’art.1 delle Norme Tecniche

di cui al D.M. 20249 del 29.1.1999 e successive modificazioni e integrazio-ni, solo se:a) il richiedente risulti iscritto all’Albo allevatori di cui all’art.9 del Disci-

plinare di cui alla normativa sopra citata. Per l’iscrizione deve esserepresentata apposita domanda compilata sul modulo pubblicato sul sitoUNIRE e ANACT;

b) l’allevatore ha denunciato la nascita del puledro entro sette giorni dal-l’evento mediante la compilazione, in ogni sua parte, dell’apposito mo-dulo da inviare in originale all’ANACT a mezzo raccomandata, con l’indica-zione dei dati previsti dall’Anagrafe degli Equidi legge 2000/03, D.M.5/05/06 e D.M. 17791/07. Il modulo (allegato alla presente circolare) pre-vede per i nati 2010 l’apposito spazio dove applicare uno degli sticker (let-tera B) che compongono la breeding card ed è pubblicato sul sito dell’UNI-RE e dell’ANACT;

c) il puledro è stato sottoposto, da parte del veterinario incaricato dal-l’UNIRE, ad identificazione sotto la madre, inserimento del microchip eprelievo del campione biologico per l’accertamento della genealogia di-chiarata, previo pagamento di € 90,00 (tramite c/c postalen° 86045002 intestato a UNIRE ex Ente Nazionale Corse al Trotto – EN-CAT) per ciascun puledro di cui si chiede l’iscrizione. Nel caso di manca-ta esibizione della ricevuta del versamento al veterinario incaricatoUNIRE, la visita identificativa (stato segnaletico, inserimento microchipe prelievo del campione biologico per l’esame del DNA) non può essereeffettuata. In tal caso l’allevatore per l’identificazione del puledro è te-nuto a versare, oltre al previsto diritto di segreteria di € 90,00, anchela penale di € 50,00.Al fine di evitare ritardi e/o disfunzioni nell’effettuazione della visitada parte dei veterinari incaricati della campagna di identificazione deinati, il proprietario (allevatore) dovrà contattare il veterinario di zonaincaricato, il cui nominativo è riportato nell’elenco dei veterinari com-petenti per territorio, pubblicizzato a cura anche dell’ANACT. Si ricor-da, comunque, che è onere dell’allevatore contattare l’ANACT per cono-scere il nominativo del veterinario territorialmente competente. Si ri-chiama l’attenzione sul termine del 31 ottobre dell’anno di nascita delpuledro per l’identificazione e si ricorda che dal 1° novembre al 31 di-cembre dell’anno di nascita, l’identificazione del puledro può esse-re effettuata solo dietro il pagamento da parte dell’allevatore di undiritto di segreteria di € 300,00. Si ribadisce che l’iscrizione al LibroGenealogico del puledro e la relativa emissione del passaporto non puòavvenire se il puledro non è stato identificato ed è privo di microchip enon è stata comunicata dal Laboratorio incaricato la diagnosi del DNAche accerta la genealogia;

d) è pervenuta, inoltre, all’ANACT entro il 31 ottobre dell’anno di nasci-ta del puledro tutta la documentazione necessaria prevista dalla nor-mativa di riferimento (art. 1 Norme Tecniche).

Si ricorda che dalla stagione di monta 2009 è stata istituita una gestioneinformatizzata delle breeding card che l’UNIRE, avvalendosi dell’ANACT, haprovveduto a consegnare a tutti i gestori delle Stazioni di Fecondazioneche ne hanno fatto richiesta, nel numero massimo di 150 per ogni stalloneautorizzato.Premesso quanto sopra, secondo quanto da ultimo stabilito dal decreto n.14498 del 30/10/2008 del Ministero delle politiche agricole alimentari eforestali reso noto anche con circolare n.15/2008, la documentazione ne-cessaria, da consegnare entro il 31 ottobre dell’anno di nascita del puledro,è esclusivamente la seguente:1. C.I.F. (Certificato di Intervento Fecondativo) in originale rilasciato dal

gestore della stazione di fecondazione o dal veterinario responsabiledell’intervento fecondativo con applicata la relativa breeding card(sticker lettera A) e con la segnalazione del nome da assegnare al pule-dro che, per i nati 2010, deve iniziare con la lettera “R”;

2. copia del verbale di identificazione, inserimento del microchip e pre-lievo del campione biologico rilasciato dal veterinario incaricato UNIRE;

3. originale dell’attestazione del versamento di € 90,00 sul c/c posta-le intestato all’Ente per l’effettuazione dell’obbligatoria visita identifi-cativa sopra specificata.

Riguardo alle breeding card si ritiene utile ricordare che ogni singola cardè composta da due stickers , contraddistinti dalle lettere A e B, recanti lostesso codice a barre sui quali è riportato il nome dello stallone e l’annodella stagione di monta. Ogni breeding card reca, pertanto, un codice abarre che identifica univocamente l’etichetta stessa a cui si riferisce. Il nu-mero indica di quale intervento fecondativo si tratta tra i 150 ammessi dal-la normativa. La lettera distingue la destinazione dello sticker, comeespressamente indicata sullo stesso.Il gestore della Stazione di Fecondazione invia entro il 31 dicembre di ognianno, all’UNIRE ed all’ANACT, per ogni singolo stallone, un elenco dellebreeding card utilizzate nella stagione di monta, con indicato oltre al no-me dello stallone anche quello delle fattrici utilizzate.Gli allevatori dovranno farsi consegnare dal gestore della Stazione di Fe-condazione i due stickers che, si ribadisce, dovranno essere applicati:- sul modulo di denuncia nascita quello contrassegnato con la lettera

“B”;- sul certificato di intervento fecondativo quello contrassegnato con la

lettera “A”.Si precisa che in assenza degli stickers sulla documentazione sopra in-dicata, il prodotto nato non potrà essere iscritto al Libro Genealogicodel cavallo trottatore italiano.Tutto quanto sopra premesso l’UNIRE provvede, pertanto, all’iscrizione delpuledro al Libro Genealogico e all’emissione del passaporto solo a seguitodel ricevimento di tutta la documentazione necessaria entro i termini pre-visti e all’accertamento della genealogia del puledro mediante esame delDNA. Si ricorda che, se anche uno solo dei documenti di cui sopra vienepresentato dal 1° novembre al 31 dicembre dell’anno di nascita, l’alleva-tore, oltre ai predetti adempimenti, dovrà versare all’UNIRE entro il termi-ne del 31 dicembre una penale di € 480,00 per deposito tardivo. Non èconsentita, comunque, l’iscrizione al Libro Genealogico del cavallo trotta-tore italiano dei puledri per i quali, entro il 31 dicembre dell’anno di nasci-ta, non è stata depositata all’ANACT la documentazione necessaria e non èstata effettuata l’obbligatoria visita identificativa.Si precisa, infine, che i puledri nati all’estero da cavalli esteri iscrivi-bili al Libro Genealogico del cavallo trottatore italiano, ai sensi delle Nor-me Tecniche del Disciplinare del Libro Genealogico, dovranno entrare inItalia al seguito della madre entro il 31 dicembre dell’anno di nascita, perconsentire i controlli di cui sopra. Nel caso in cui entrino nel periodo 1°novembre – 31 dicembre, l’allevatore dovrà comunque pagare il diritto disegreteria di € 300,00 previsto per l’identificazione, inserimento del mi-crochip e prelievo del campione biologico per l’esame del DNA, oltre allatassa per deposito tardivo di € 480,00.Si richiama all’osservanza dei termini e degli adempimenti previsti, e piùvolte chiariti anche con varie circolari, per la registrazione dei passaggi diproprietà. In ogni caso non possono essere registrati passaggi di proprietàcon date antecedenti a qualsiasi altro evento, avvenuto e/o registrato a si-stema e/o comunicato all’Ente (es. nascite, decessi, enucleazioni ecc.).Non è ammessa alcuna deroga alla registrazione tardiva dei passaggidi proprietà. Il puledro, pertanto, sarà registrato al titolo del proprie-tario della fattrice risultante tale dalla banca dati dell’UNIRE AreaTrotto al momento della nascita. Conseguentemente la qualifica di al-levatore del puledro, fermo restando l’adempimento di tutto quantosopra descritto, sarà attribuita al soggetto risultante dalla banca datiUNIRE proprietario della fattrice al momento della nascita del pule-dro.Si ricorda che i passaggi di proprietà delle fattrici possono essere registra-ti anche dall’ANACT.In caso di inosservanza anche di uno solo degli adempimenti di cui sopra ilpuledro non può essere iscritto al Libro Genealogico del cavallo trottatoreitaliano.

U.N.I.R.E. – Area TrottoVia Cristoforo Colombo, 283/a – 00147 ROMA - Centralino 06/518971Uff. Controllo Prod.ne UNIRE tel. 06/51897216 – fax 06/51897255

Uff. Controllo Prod.ne ANACT tel. 06/4416421 – fax 06/44164236/7

ADEMPIMENTI PREVISTI PER L’ISCRIZIONENEL LIBRO GENEALOGICO DEL CAVALLO TROTTATORE ITALIANO

DEI PRODOTTI NATI NELL’ANNO 2010

Èrisultata gradita ai nostrilettori (bontà loro) un’ini-ziativa dello scorso annotendente a privilegiarel’immagine piuttosto che

il testo. Questo insperato gradimento ciporta a ripercorrere l’idea, stavolta conuna serie di immagini di arrivi d’epoca.Abbiamo scelto il 1974, sia perché annodi grande intensità, umana, ippica, spor-tiva, sia perché in quel periodo la nostrarivista seguì minuziosamente l’anda-mento agonistico con una rubrica, “Lecorse del Mese”, magistralmente prepa-

rata da Sergio Nunziata, altra storicagrande firma del periodico.Crediamo inoltre di poter venire incontroalle richieste dei noti allevatori piemon-tesi, Marinella Rolando e Dario Burdese,pubblicando una serie di successi di TopHanover.Per ovvie esigenze di stampa, ci pare ra-gionevole dividere il servizio fotograficoin due numeri.Dunque, come eravamo nel 1974? Sembraieri eppure il tempo è passato in modosfuggente e quasi improvviso. Si svolge ilfamoso referendum sul divorzio ma a Romala metà biancoazzurra in quello stesso gior-no festeggia il primo scudetto della Lazio,la nazionale di Valcareggi parte per vince-re i mondiali e ritorna vinta, addirittura siparla di un concreto trasferimento di Rivadal Cagliari al Milan. I rossoneri sono in fi-nale nella Coppa delle Coppe ma lo svolgi-mento di “Una Tribuna dei referendum” neimpedisce la diretta Tv in Rai.

MEMORIE DE

________a cura di LUCIO CELLETTI - [email protected]________

L’arrivo del PRIX D’AMERIQUE (m. 2600) con DELMONICA HANOVER al largo di tutti che supera in foto-grafia AXIUS, CASDAR, UNE DE MAI e VISMIE

1974: SEMBRA IERI, ...ANZI NO!FOTOCRONACA DDI UUN AANNO

PRIMA PPARTE

Ippodromo Tor di Valle – Il fotofinish del Premio Villa Glori con TOP HANOVER davanti a CAROSIO

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C’ERA UUNA VVOLTA...

PRIX DE PARIS: Timothy T., al largo, supera di misura Casdar mentre Bellino II si classifica al terzo posto precedendo Amyot e Borgia

IPPODROMO LE MULINA – LATEST RECORD si aggiudica il Premio PonteVecchio davanti a TOP HANOVER e DOSSON

IPPODROMO SAN SIRO – PREMIO EUROPA: l’arrivo di EQUILEO(Rivara) davanti a ZECCOLA

TOP HANOVER,trottando in 1.16.7sui 1609 metri, siafferma nel PremioCittà di Padova: al secondo postoSEM (1.17)

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IPPODROMO AGNANO - Il fotofinish del Premio San Giuseppe: UNNO precede ZIGONI e ZECCOLA

Nel Premio Costa Azzurra TOP HANOVER resiste a BEBE’ DU PARNASSE. Al terzo posto BALADE ROYALE. Per il Premio Lotteria dello stesso TOP vi invitiamo avisitare il sito dell’Anact con il relativo approfondimento sul n. 6 del 2007 – pag. 20

Gran Premio dellaFiera: Timothy T.

lascia a debitadistanza il franceseAmyot. Per il terzo

posto, Stangaroprecede Flush

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L’atletica dell’Europa si riunisce a Roma,Pietro Paolo Mennea ha la pressione ditutti, in semifinale non percorre 200 metrima 300 in quanto dopo l’arrivo tira drittocon la stessa velocità ed imbocca corren-do gli spogliatoi. Poi la finale lo premia

per il suo primo grandissimo oro in 20.60.La valanga azzurra invade le piste di mez-zo mondo, a Thoeni due mondiali, a Grosla Coppa del Mondo. Al Giro d’ItaliaMerckx vince non senza difficoltà, viste leinsidie di Fuente e del giovane Baron-

chelli, poi però realizza un fantastico trisaggiudicandosi anche il Tour de Franceed il mondiale in Canada. In Italia alladomenica si torna a circolare, dopo l’au-sterity di fine ’73. Gigliola Cinquetti vaall’Eurofestival di Brighton con la canzo-ne “Si” e la Rai decide di non trasmetterela serata canora se non un mese dopo: iltitolo della canzone poteva influenzarel’esito del referendum sul divorzio!In questo contesto il Trotto vive i suoimomenti intensi all’insegna dell’indigenoTop Hanover che si afferma ripetutamen-te. T come Top Hanover, ma anche comeTimothy T che offre spunti internazionalidi gran classe. Ma aveva aperto le dan-ze....il Prix d’Amerique con la vittoria in-credibile di Delmonica Hanover, che co-me una palla di fuoco aveva soppiantatotutti i suoi avversari in un finale già con-vulso. Anche per questo è ricordato il no-stro trotto del 1974, per un’ippica che al-lora si stava gradatamente trasferendodall’epoca moderna a quella contempo-ranea.

Elitlopp: l’affermazione svedese di Timothy T su Amyot ed Equileo

L’arrivo del Premio Italia all’Arcoveggio: ADAMAS precede APRILE

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IIl ccavallo iin llibreria ee aal ccinemadi BBarbara SSarri

Un libro interessante quello diFrancesca Petrucci, “Caroselloin San Rossore”, che in un cen-

tinaio di pagine coglie tutti i punti sa-lienti del rapporto uomo-cavallo, uo-mo-natura, uomo-cavallo-cane. I personaggi di questo libro sono uomi-ni e animali che si muovono facendosistrada agevolmente fra i capitoli, scrit-ti in modo scorrevole e lasciando spa-zio a qualche termine di dialetto tosca-no. Francesca, protagonista e voce nar-rante, sul magico sfondo della tenutadi San Rossore di Pisa, ci narra con sim-patia dell’amicizia con il suo cavalloCorto Maltese, un maremmano con unbel caratterino e una mole grande, for-se un po’ troppo per lei. Un’amicizia di dieci anni che si allentaal momento della gravidanza della pro-tagonista, ma che resta nel cuore piùche mai. Un capitolo è rivolto alla differenza fral’approccio che si ha con il cavallo, cheresta sempre per sua natura selvaggio,e quella col cane (Ares, Cosetta e tantialtri), per molti versi più vicino all’uo-mo, alle sue abitudini. Francesca ci narra le sue avventure conla sella maremmana, ci svela il suo pun-to di vista “da non professionista” ed èquesto il segreto del suo libro, dellasemplicità con la quale ci identifichia-mo in lei. L’autrice indaga fra i segretidel suo Corto Maltese, cerca di capirloe quasi per magia spesso si accorge chei suoi punti deboli a volte sono suppor-tati da lui, come quando si smarriscenelle infinte stradine di San Rossore eil cavallo riesce a ritrovare il sentieroverso casa (verso la biada). Ma ci narraanche di tutte le difficoltà incontratenel cavalcarlo, fino ad arrivare a saper-

si gestire un vero eproprio carosello. “Carosello in SanRossore” è un libroche si legge piace-volmente e ritrae inmodo fedele l’atmo-sfera di un luogo dasogno come quellodella tenuta pisanae dei suoi animali. “Ecco, a descriverecosa si prova a ga-loppare in mezzo aquesto paradiso ter-restre, con un caval-lo che davvero sentirespirare con te, chese solo potesse dirtiqualcosa sarebbe“Dio come sono feli-ce”, non ne sono ca-pace. So solo che tisenti in pace con testessa, con il mon-do, con qualsiasipensiero ti attana-gliasse prima e titornerà in mente do-po, libera e leggera,nient’altro conta che il ta-tà ta-tà deglizoccoli dell’animale più bello che la na-tura abbia creato e che, meraviglia, staproprio sotto il tuo sedere: lo stringi for-te tra le gambe che sembra di schiaccia-re il pedale dell’acceleratore di una mac-china da corsa…”La copertina illustra un interessanteparticolare di “Seguire le traiettorie”,un quadro di Roberto Cosimi, pittore li-vornese naturalizzato pisano (www.ro-bertocosimi.com). Francesca Petrucci nasce nel 1976 a

Pistoia; laureata in lettere classiche,lavora come responsabile editorialepresso una casa editrice, è giornalistapubblicista e collabora con varie rivi-ste.

Scheda libro: Titolo: Carosello In San Rossore Autore: Francesca Petrucci Anno di edizione: Settembre 2009 Editore: Equitare Prezzo: 12 euro

Un libro:CORTO MALTESE,CAROSELLO D’EMOZIONI

CULTURA

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Quante volte abbiamo notato neifilm già recensiti che il rapportobambino-cavallo ha qualcosa di

speciale, una sintonia unica, inconfon-dibile. Il serial televisivo “Saddle Club” parteproprio da qui, da questo feeling natu-rale che nasce quando “un cucciolod’uomo” si avvicina al pony. In un mo-mento di grande successo anche in Ita-lia dei Pony Club, non poteva esserciserie televisiva più adatta. Stavolta l’idea parte dall’Australia e na-sce nel lontano 2001, ma noi l’abbiamovista fino all’anno scorso su DisneyChannel (nell’ultimo periodo dell’annoandava in onda la mattina presto).Tre bambine Lisa, Carole, Stevie, (nelleprime puntate hanno 12 anni) moltodiverse fra loro, hanno una passionecomune: i cavalli.

È in questo modo che s’incontrano, li-tigano, fanno pace e fondano il Circolodella Sella: il “Saddle Club”.Le tre ovviamente hanno un’antagoni-sta, che vuole mettere loro i bastoni tra

le ruote, la terribile Veronica, ma pro-tagonisti indiscussi sono anche i po-nies che montano, i loro cari compagnidi grandi avventure.Lo sfondo delle storie è Pine Hollow,dove c’è la scuola di equitazione. Fra le tre protagoniste, quella che so-gna di diventare veterinaria è Carole.“Saddle Club” è una serie dedicata in-teramente al periodo dell’adolescenza,un momento delicato e importante peri ragazzi, trascorrerlo con un animalespeciale come il cavallo vuol dire pren-dere delle direzioni ben precise: il va-lore della natura, della semplicità, del-la vita sana, i preziosi doni che ci rega-la il mondo del pony.

Scheda film:

Anno: 2001-2009Paese: Australia Formato: Serie TvGenere: Drammatico, RagazziCasa di produzione: CrawfordsAustralia Protocol EntertainmentCast (le protagoniste): Carole Hanson, Keenan Macwilliam,Stephanie ‘Stevie’ Lake,Sophie Bennett, Lisa Atwood,Lara Jean Marshall

Un film:SADDLE CLUB

Rubrica a cura diBarbara Sarri

www.barbarasarri.com

CLARITA CAVALLUCCIMedico Veterinario Nutrizionista - Dottore di Ricerca

Centro di Studio del Cavallo Sportivo - Perugia

Semi di lino:

proprietà ed effetti benefici

sul cavallo

Sono sempre più numerosigli studi e le osservazioniche mettono in luce i be-nefici legati al consumodei semi di lino, fonte ec-

cezionale di lignani, potenti anti-cancerogeni e di acido alfa-linole-nico, un acido grasso essenzialedella famiglia degli omega-3. Percomprendere l’importanza dei se-mi di lino nell’alimentazione è ne-cessario ricordare che mentre gliomega 66, cui appartengono gli aci-di grassi più comuni hanno la ca-pacità di aumentare la pressionesanguigna, le reazioni infiammato-rie, l’aggregazione piastrinica, latrombogenesi e le reazioni allergi-che, gli omega-3 svolgono azioniopposte e competono con gli ome-ga-6 per gli enzimi coinvolti nellaloro desaturazione. Sono numero-se le ricerche che evidenziano co-me i livelli di acidi grassi essenzia-li e l’equilibrio tra essi giochino unruolo fondamentale non solo nellacrescita e nello sviluppo, ma anchenella prevenzione e nel trattamen-to di numerose patologie, comequelle circolatorie, ipertensione,artrite e altri disordini immunitaried infiammatori. Mentre l’assun-zione di acidi grassi omega-6 èpraticamente assicurata da qual-siasi tipo di razione non eccessiva-mente squilibrata, gli omega-3 non

sono altrettanto abbondanti nellarazione. Tali quantitativi sono as-sicurati senza difficoltà dal consu-mo di alimenti a base di cereali in-tegrali e di soia. I semi di lino, pro-tetti da un duro rivestimento ester-

no, si possono conservare per mol-ti mesi, ma proprio grazie a questoduro rivestimento e alla piccola di-mensione, quando vengono ingeri-ti arrivano per lo più intatti nel si-stema digerente, pertanto per uti-

Semi di lino

LO SSAPEVATE CCHE

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lizzare al meglio le loro proprietànutrizionali è necessario trattarlitermicamente. Inoltre, i semi cru-di, ma non l’olio, contengono deiglucosidi cianogenetici, come la li-namarina. Il calore inattiva i glu-cosidi cianogeni; trattamenti comela termofioccatura permettono unutilizzo sicuro dei semi, mantenen-do inalterate le proprietà nutrizio-nali. Il Lino (Linum usitatissimum) èuna pianta che appartiene alla fa-miglia delle Linacee e puo’ rag-giungere un’altezza massima dicirca un metro. Ha dei bellissimifiorellini azzurri con dei petali ova-li. I semi di colore rosso marronesi utilizzano nella cura di svariatidisturbi. Essi contengono elevatequantità di acidi grassi polinsaturi,(indispensabili per la salute del-l’organismo, dell’apparato circola-torio, nervoso, della pelle e del si-stema immunitario), mucillagini,proteine, minerali, vitamine B1,B2, E e piccole quantità di acidocianidrico. I semi di Lino sono utilissimi senon addirittura necessari nella ali-mentazione degli animali. Inoltre ilseme di lino sottoposto a cottura,regolarizza i processi intestinali edè utilissimo in caso di affezioni del-l’apparato gastroenterico. LLa ssuaricchezza iin mmucillagini lo rendeparticolarmente utile per la regola-zione del transito intestinale; van-taggio già ampiamente evidenziatonei manuali tecnici di allevamentodel secolo passato.Il ssuo ttenore iin llignani (antiossi-

danti) hha eeffetti mmolto ppositivi ssullivello ddella ffertilità degli animali.Dai semi di lino può essere ricava-to l’omonimo olio, costituito preva-lentemente da trigliceridi di acidigrassi polinsaturi essenziali (ˆ3 e ˆ6o vitamina F). L’apporto di questinutrienti deve necessariamenteprovenire dall’alimentazione, dalmomento che l’organismo non è ingrado di produrli a partire da altrisubstrati lipidici. L’attività antiossidante è poten-ziata dall’ottimo contenuto in vi-tamina E (17,5 mg per 100 g).Buona anche la presenza di leciti-na, un insieme di fosfolipidi ne-cessari per il buon funzionamen-to del sistema nervoso e del cer-vello. Aiuta molto a ricostruire laflora batterica intestinale soprat-tutto dopo l’utilizzo di antibiotici.

Questi semi hanno anche un altocontenuto di Metionina (si trattadi un aminoacido essenziale), in-dispensabile per il buon sviluppodegli embrioni. Il seme, comedetto precedentemente, contieneuna buona percentuale di acidograsso Omega 3, che è da ritener-si essenziale per la crescita e labrillantezza del mantello. Duran-te l’ammollo e la cottura, secerneun liquido lucido e colloso, la mu-cillagine, che ha un benefico ef-fetto spazzola sulle pareti intesti-nali. Non scordarsi che i semi,una volta cotti in casa e macerati,irrancidiscono alla svelta; quindi,preparazione e somministrazionedevono essere fatti in giornata. Ilseme ddi llino èè iideale pper pprepara-re ppastoni ssettimanali. Oggi esi-stono prodotti commerciali prontiper l’uso, integrati con lieviti, saliminerali e vitamine che garanti-scono un apporto tonificante e ri-costituente.I cavalli sportivi vengono alimenta-ti ogni giorno con elevate quantitàdi mangimi e cereali, per questomotivo consiglio di somministrareil Pastone o Mash, sia in invernoche in estate, settimanalmente alfine di riequilibrare la flora intesti-nale: rappresenta anche l’alimentoideale dda uusare iin pperiodi ddi ccon-valescenza ee pper pprevenire lle ccoli-che. Adoperato costantemente fa-cilita il funzionamento del fegato,dei reni, e stimola l’eliminazionedelle tossine.

ANNO LVIII - N. 2F E B B R A I O 2 0 1 0

CONCORDIA RES PARVAECRESCUNT DISCORDIAMAXIMAE DILABUNTUR

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORIDEL CAVALLO TROTTATORE

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I GGRANDI AALLEVAMENTI: ASOLO -- EEK -- TTRIO -- FFKS -- LLUIS

GP AAMERIQUE: IL PPICCOLO OOYONNAX SSBANCA PPARIGI

GP LLUXEMBOURG: L'ITALIA FFA FFESTA CCON IISMOS FFP

SOMMARIOANNO LVIII - N° 2 - FEBBRAIO 2010

Pubblicazione mensiledell’A.N.A.C.T.

(Associazione NazionaleAllevatori del Cavallo Trottatore)

Iscrizione n. 218/204 nelRegistro del Tribunale di Roma

in data 27/05/2004

Direttore Responsabile:Alessandro Viani

Capo Redattore:Antonio Terraneo

Comitato di redazione:Alberto Caravita

Ernesto CazzanigaAntonio Diana

Marco Zafferoni

Redazione:Lucio Celletti

Redazione Amministrazione:Viale del Policlinico, 131

00161 RomaTel. 06 4416421Fax 06 44164237

http://www.anact.itE-mail: [email protected]

Fotografie di:Archivio Anact, Fabio Abete,

Claudio Caldani, MauroCastelluccio, Enzo De Nardin,Gerard Forni, Stefano Grasso,

Sara Zitelli, Giulio Ravenna

Progetto Graficoe impaginazione:

Franco Bottoni [email protected]

Spedizione in abbonamentopostale 70%

Filiale di Roma

Stampa:Grafica Rinascimento SrlVia Giuseppe Vaccari, 9

00194 RomaTel. 06 55590255 FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI FEBBRAIO 2010

CLAMOROSO A PARIGI: IL PICCOLO OYONNAX EROE DI FRANCIA 2

OYONNAX L’AMERICANO 6

ISMOS FP: L’ITALIA VINCE ANCORA 10

FITZGERALD BIGI: IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO 12

ISLAND EFFE & LE TOUQUET: ACCOPPIATA DI SCUDERIA 14

MACK GRACE SM METTE IN FILA I BIG DELLA GENERAZIONE 16

AZIENDA AGRICOLA LA ROCCA 18

TARGATI EK: UNA VOGLIA IRREFRENABILE DI SUCCESSO 21

ALLEVAMENTO FABIO PIERBON: LE STELLE TARGATE FKS 26

ALLEVAMENTO TRIO: IN PRINCIPIO FU SNAPPY 30

AZ. AGR. OLANLAT: I PULEDRI DI RICCARDO GALLI, GARANZIA DI SUCCESSO 32

ALLEVAMENTO LUISE: DAL 1942 UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA 36

SARANNO FAMOSI: NO LIMITS BI NESSUN LIMITE AI SOGNI 39

MEMORIE DE “IL TROTTATORE”: 1974, SEMBRA IERI, ...ANZI NO!

FOTOCRONACA DI UN ANNO - PRIMA PARTE 41

IL CAVALLO IN LIBRERIA E AL CINEMA 45

VETERINARIA: SEMI DI LINO, PROPRIETÀ ED EFFETTI BENEFICI SUL CAVALLO 47

Con riferimento alla pubblicità degli stalloni

CLERK MAGISTRATE e QUITE EASY apparsa sul

Libro Stalloni 2010 (Trottatore 12/2009), commis-

sionataci dalla International Stallions, si rende

noto che l’Unire in data 16/02 ha valutato i sud-

detti stalloni non in possesso dei requisiti neces-

sari ai fini dell’iscrizione al Libro Genealogico del

Cavallo Trottatore Italiano, ai sensi della normati-

va delle Norme tecniche del Disciplinare del Libro

Genealogico. Si precisa che la corsa di gruppo

vinta da detti cavalli non era codificata di gruppo 1,

secondo la classificazione vigente al 31.12.2009.

2

Se vogliamo guardare ilbicchiere mezzo pieno al-lora si può dire che il trot-to è ancora uno sport chepiace, anzi coinvolge fino

a far impazzire d’entusiasmo. Seinvece guardiamo il bicchiere mez-zo vuoto ci deprimiamo per l’abis-sale differenza in negativo tra noi eloro. E’ come ci si sente (sempre)dopo un Grand Prix D’Amérique,la corsa che ci ricorda più di altrecome la Francia, Vincennes e ilsuo grande evento, siano il veromodello da seguire. Che poi siauna chimera o un porto attraccabi-le per la nostra barca è un altroconto. Sono questioni politichestrategiche, ma un punto è chiaro:Il Grand Prix D’Amérique ormai è“La Corsa”, e lo spettacolo che l’ul-tima domenica di gennaio ci haproposto il Plateau de Gravelle è diquelli indimenticabili.A rendere tutto incredibile ci hapensato poi anche un certo Oyon-nax, ovvero un cavallo a 172 contro1, che ha sorpreso tutti con una vit-

toria passata alla storia per esserequella alla quota più alta, sia nel-l’Amérique che nell’Arc De Trion-phe. Nessuno se l’aspettava, soprat-tutto quest’anno che al momentoclou c’erano ben tre favoriti, quasiindivisibili tra loro nel pronostico.Ma a volte tra i tre litiganti il quartogode, e sarà per la magia di Parigi oper i pianti di commozione dei pro-prietari, l’Amèrique 2010 è statodavvero unico.

I favoriti a piccoEra scritto dappertutto che si trat-tava di un Amérique da tre mo-schettieri, e in effetti Meaulnes duCorta, Rolling D’Heripré e ReadyCash, si erano divisi fan, attenzionie pronostici dall’inizio della stagio-ne fino alla partenza.Per loro è andata però tra il malis-simo ed il male. Meglio di tutti ilvecchio leone: Meaulnes du Corta,che Pierre Levesque ha portato intesta, come gli piace, ma con spesaforse eccessiva. Meaulnes ha poiguidato respingendo tutto e tutti si-

no a metà retta, quando invece chestaccare come l’anno scorso si èpiegato, stancandosi e peggioran-do di meccanica. All’epilogo l’an-ziano ha preso comunque un buonterzo posto, inferiore alle aspettati-ve, ma pur sempre un piazzamen-to che innalza ulteriormente unpalmares da fuoriclasse.L’ultimo grido Rolling D’Heripré èfinito incredibilmente fuori daipiazzati, deludendo Fabrice Souloye Jean-Michel Bazire ed i molti chel’hanno appoggiato al gioco. Il gio-vane vincitore del Continental eraparso infatti straripante nelle cor-se d’avvicinamento all’Amérique,ma il giorno giusto è diventato sba-gliato, e nonostante fosse nelle pri-me posizioni dall’avvio ha ceduto apalo lontano confermando le diffi-coltà di Souloy a portare i suoi bigin forma all’Amérique. Peggio di lui ha però fatto Allaire,trainer esuberante di Ready Cash,che ha sempre dichiarato di avereil cavallo giusto per l’Amérique,anche quando Ready nelle corse di

Clamoroso a Parigiil piccolo Oyonnax eroe di Francia

di Matteo MuccichiniAREA CCORSE

dicembre e gennaio non riuscivaad avvicinare Rolling. Allaire aveva sempre dichiaratoche non avrebbe mai corso senzaferri con Ready, ma per la corsapiù importante ha anche tentato iltutto per tutto, sferrando comple-tamente il cinque anni, che peròha dimostrato di non gradire l’as-setto ed ha sbagliato rovinosamen-te dopo appena 1000 metri.Così ha vinto Oyonnax, un figlio diLove You che è sempre stato uncavallo potente ma bisbetico. Adaggiustarlo ci hanno pensato lemani dolci del giovane SebastianErnault, che il giorno dopo del suo

compleanno ha messo a segno unbotto da capogiro. Secondo postoper Quaker Jet, un allievo di JeanEtienne Dubois che completa ilsuccesso da stalloni veri per la fa-miglia Dubois, e ha fatto sfiorare ilsuccesso a Pierre Vercruysse, adappena un anno dal tragico inci-dente che lo ha visto sfortunatoprotagonista.

Male Ghiaccio del Nord egli altri italiani del pome-riggio

Niente da fare per Ghiaccio delNord ed Enrico Bellei. Dopo l’otti-mo terzo posto nel Belgique, unpensierino di piazzamento per ilnostro alfiere lo si poteva fare. Manonostante Enrico abbia guidatoalla grande Ghiaccio, portandolopraticamente in testa per poi repe-rire lo spazio in retta con ancora

3

4

duecento metri per sprintare, ilnostro invece che dare la punta divelocità si è fermato. Del resto iltentativo era difficile e non si puòrimproverare nulla. Non sembravainvece impossibile la giornata degliindigeni nelle altre corse del pome-riggio, ma stavolta anche il nostrogrande plotone è finito sconfitto.Un quarto posto per Ludwig Bi eun quinto posto per Marias rap-presentano un bottino decisamen-te negativo per una squadra ches’era presentata a Vincennes conben quattordici cavalli. Ma nonpuò sempre esser Pasqua, e i ca-valli italiani continuano a difen-dersi bene all’estero.

30.000 spettatori e 36 mi-lioni di gioco.

Trentamila paganti, che vuol direalmeno 33.000 persone, e bentrentasei milioni di gioco sulle no-ve corse del programma. L’Améri-que da solo ha avuto sei milioni dieuro scommessi. Sono numeri cherendono al meglio la dimensionedello spettacolo e del successo diquesto evento, entrato nell’agendadello sport francese. Chiaro che sitratta di un risultato frutto di unaserie di mosse azzeccate, ma è an-

che evidente che la spinta maggio-re viene dalla forte attività promo-zionale. Pubblicità dovunque conmanifesti, spot televisivi e radiofo-nici, persino la politica ha parlatod’Amérique in quei giorni. Televi-sioni, giornali e radio nazionali,molti e visitatissimi i siti internet: èlì che si parlava d’Amérique, ditrotto e di cavalli. Non solo nei cir-

cuiti tradizionali di scommesse esulla stampa tecnica. La gente de-ve sapere che gli animali più bellidel mondo mettono in scena unopera degna di Avatar o del SuperBowl. Anzi meglio, perché sia ilfilm di Cameron che il match di fo-otball americano, non avrannomai un finale così a sorpresa, co-me l’Amérique di Oyonnax.

LEM

ON

DR

A1.

14.1

Sharif di Iesolo1.15

SIN

GER

LO

BEL

L 19

89

Danea1.18.1

Speedy Crown1.57.1

Somolli 1970 Star’s Pride 1.57.1

Missile Toe 2.05.2

Laurita Hanover 2.00.1

Lucile Spencer

Victory Song 1.57.3

2.08

Speedy Scot 1.56.4

Gi 1.20

Herodiade de Grandchamp 1.19

Babele

Oriolo 1.17.6

1.18

Bosa 1.22.6

Winter Park 2.02.4

Acero

Nocciolaia 1.23.8

1.20.3

Speedster 1.59.4

Scotch Love 2.04.3

Odile de Sassy

Florican 1.57.2

1.18.4

Worth A Plenty 2.02.2

Worthy Boy 2.02.5

Stardrift 2.03

Quick Song

Hoot Mon 2.00

1.59.3

Lark Hanover 2.05.3

BARTALI OKBaio nato in Italia nel 1998

Il padre di Bartali Ok è lo straordinarioLemon Dra, in assoluto il miglior conti-nuatore del basilare Sharif di Iesolo.

Singer Lobell, la madre di Bartali Ok, èsorella piena del vincitore d’Hamble-tonian, nonché caporazza, SpeedySomolli 3, 1.55 e degli altri ottimi Lord OfAll 4, 1.56.2 (padre del primaserieRemington Crown), Vana Lobell 1.57.4,Sheba Lobell 1.59.3, Harvard Yard 1.13 inItalia e della madre dell’altro stalloneRoyal Troubador 2, 1.57.1. La terza madredi Bartali Ok, Laurita Hanover, ha prodot-to l ’altro vincitore d’HambletonianLegend Hanover 3, 1.56.1.

Tasso di monta€ 1.000 + IVAa prodotto nato.

Bartali Ok è stato sin dai primi approcci (a 2 anni si èpiazzato nel Criterium Partenopeo) uno dei leader del-le generazione indigena 1998, quale vincitore a 3 an-ni del basilare Nazionale e del Berardelli, oltre averconcluso al secondo posto nel Città di Napoli e terzonell’Orsi Mangelli, al proprio record di 1.14.1 sui 2100metri, concludendo a stretto contatto con campioniquali Scarlet Knight (fresco vincitore dell’Ham-bletonian) e Oscar Schindler Sl. A 4 anni Bartali Ok havinto il Regione Campania ed ha concluso al secondoposto, con prova di incorniciare, nell’Elite de 4 Anni aSolvalla e nel Tonnac-Villeneuve a Vincennes. Nellastessa stagione ha anche concluso al quarto posto nelTriossi, Continentale e Freccia d’Europa, al primo con-fronto con i Free For All. Limitata la sua attività da an-ziano, nel corso della quale Bartali Ok ha conquistatoil terzo posto a San Siro nell’Unire, prova valida per laWorld Cup, dietro i fuoriclasse Freiherr As e LegendaryLover K al proprio record di 1.12.2.Bartali Ok ha chiuso la carriera con 15 successi e 19piazzamenti nelle 43 corse disputate.

Bartali Ok, in razza dal 2004, ha incontrato subito l'inte-resse degli allevatori, producendo oltre 90 prodotti nelsuo primo anno di attività stalloniera, dal quale sonousciti oltre 60 in pista, 14 dei quali, oltre al tedescoBagley vincitore classico in Germania a 2 anni, con unrecord in meno di 1.16, capeggiati da Lunodue Ja che amedia di 1.11.9 è uno dei più veloci della generazione.Sono poi figli di Bartali Ok: La Coruna 1.12.8, Licola1.13.1, Luce del Nord 1.13.6, Loteriss 1.13.9, LoretoSam 1.14.2, La Morra del Pri 1.14.5 e Lupo Alberto1.14.5. Bartali Ok, nel successivo anno, ha confermato le otti-me possibilità dimostrate con il primo anno di produ-zione. Sono infatti già 53 i suoi figli nati nel 2006 incorsa, tra i quali Melocoton 1.14.6, Menelao 1.15,Mistero del Colle 1.15.4, Mambo 1.15.8, Moiano Spin1.15.8, Melita 1.15.9, Moon Gar 1.15.9, Merylay Like1.16, Masaccio Spin 1.16.2, Merone Vald 1.16.3, MelbaAl 1.16.4, Mucho Mucho 1.16.5 e Muti 1.16.5.Più che promettenti anche i rappresentanti della suaultima generazione in pista, 11 dei quali hanno già ot-tenuto un record, 7 sotto l'1.19: No Lose 1.15, Nyarcos1.16.3, Notre Dame 1.16.9, Noela Dm 1.16.9, Nereidedi Cesato 1.17.3, Napoleone 1.17.6, Neil 1.17.6,Nicchia d'Arno 1.17.8, Nirvana Lj 1.17.9.

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Il collega Claude Piersanti, neigiorni di vigilia dell’Améri-que, in una delle sue quoti-diane chiacchierate telefoni-che da Parigi con la redazio-

ne di Trotto&Turf si chiedeva sefosse ancora il caso di parlare dirazza francese. La sua provocazio-ne nasceva dall’analisi genealogicadei rappresentanti dell’allevamen-to di casa impegnati nella corsa-fa-ro. Un’analisi che metteva in rilie-vo, nonostante le tante misure diprotezione messe in atto dal Mini-stero dell’Agricoltura francese, laforte americanizzazione dello studnormanno. Piersanti ha calcolato, utilizzandol’ormai imprescindibile sito della“banca del sangue“ (Blood ban-ken), che in percentuale la mediadel sangue americano presente nei15 cavalli allevati in Francia, al via

nell’edizione di quest’anno del-l’Amérique, era del 39,56%, conuna forbice oscillante dal 62,62%della “Coktail Jet“ Prémiere Steedal 20,90% di One du Rib, che nasceda First de Retz.L’ “americana” Prémiere Steednon ha poi combinato nulla nel-l’Amérique, al contrario di Oyon-nax (52,22% di sangue americano)e Quaker Jet (53,35%), i due piùyankee dopo la femmina di Souloy,che alfine hanno formato l’accop-piata vincente, entrambi ad altissi-ma quota (vincente da 172/1, ac-coppiata da 227/1), seguiti a tra-guardo dal vincitore dello scorsoanno Meaulnes du Corta (36%),Nouba du Saptel (30,20) e dal tede-sco Russel November, yankee al100%.Oyonnax, comunque, non è il piùamericano tra i vincitori dell’Amé-

rique: la palma spetta a suo nonnopaterno Coktail Jet (63,89%), vinci-tore dell’edizione 1996, e una di-screta percentuale la proponevaanche Jag de Bellouet (41,13%),considerato da tutti il più forte spe-cialista di Vincennes degli ultimivent’anni.L’allevamento francese è in effetticambiato molto dagli inizi deglianni Novanta, da quando Jean-Pierre Dubois, sfruttando l’apertu-ra dello stud-book, ha cominciatoad inviare le sue fattrici, dal solidosangue francese, a stalloni ameri-cani, ponendo le basi per un rilan-cio dell’incrocio franco-americano,che ora detta legge.Per la Francia, che per anni (dalsecondo dopoguerra in poi) haperseguito il sogno di una razzanormanna senza contaminazioni,questa tendenza allevatoria è un

OYONNAX

L’AMERICANO

di Ezio Cipolat

Oyonnax stampa Quaker Jet ed entra nella storia del trotto

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ritorno al passato più che una nuo-va strada: infatti, dal 1930 in poiquando l’americano Sam Williamsandò a Vincennes per prendereparte all’Amérique per poi essereimmesso in razza, l’apporto delsangue americano è stato semprepresente nel trottatore francese.Per fare degli esempi tra i vincitorid’Amérique Gelinotte era america-na al 43,75%, Jamin al 33,59%, Ti-dalium Pelo al 35,94%, Bellino II al21,88%, Ourasi al 19,53%. Il sogno autoctono della Franciaprofonda sembra essersi realizza-to soltanto con Grandpré (4%), To-scan (4,29%), Masina (4,49%), Ozo(4,69%), Upsalin (4,88%) e Venutar(5,08%) e in tempi più recenti conTénor de Baune (8,17%). La sostanziosa percentuale di san-gue americano in Oyonnax ha di-verse provenienze, tanto da pre-sentare ben quattro ritorni (due inlinea maschile, altrettanti in quellafemminile) su Star’s Pride, che è ilnome che ricorre con maggiorefrequenza nel suo pedigree, alme-no contando le ultime cinque gene-razioni.È comunque il settore maschile di

Oyonnax quello che contribuiscead americanizzare maggiormentel’allievo di Vincent Brazon: suo pa-dre di In Love With You (stalloneDubois strettamente imparentatocon Love You e Buvetier d’Aunou)ha una percentuale yankee del61,44%, come figlio di Coktail Jet(da Quouky Williams - stallone cherisale a Sam Williams - e da unafattrice da Super Bowl) e di Amour

d’Aunou, che porta in dote la pa-ternità di Speedy Somolli. Nella li-nea femminile di Oyonnax sono in-vece presenti Pershing, come pa-dre dello stallone Blue Dream, dacui sua mamma Hermine d’Urga, eFlorestan, padre della sua terzamadre.L’impronta americana, che carat-terizza il quadro genealogico diOyonnax, non deve però far di-

OYONNAX 6, 1.12.3Maschio baio nato in Francia il 5 aprile 2002Allev.: Valerie Blanchet - Propr.: Manuel Ahres

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1996

COKTAIL JET6, 1.10.7

AMOUR D’AUNOU1.15.3

BLUE DREAM1.14

URGAFLORE1.22

QUOUKY WILLIAMS1.14.2

FAKIR DU VIVER

DOLLY WILLIAMS

SUPER BOWL

SPEEDY SUG

SPEEDY CROWN

SOMOLLI

CAPRIOR

AMOURS DU MESNIL

NEVELE PRIDE

FLYING CLOUD

FANDANGO

QUEVEN

QUASIPYL

RALENE

FLORESTAN

DOURGA II

ARMBRO GLAMOUR

SPEEDY SOMOLLI3, 1.55

NESMILE1.17.4

PERSHING3, 1.58

FRISONNE1.22

GAZON1.17

MORGANFLORE1.22

8

SHELFORDF. 1984, Hymour

DOURGA IIF. 1969, Seddook

MORGANFLOREF. 1978, Florestan

TEKIFLOREF. 1985, Kepi Vert.

ARNAQUEURF. 1988, Fakir Du Vivier

RANGONEF. 1983, High Echelon

DREAM WITH MEF. 1991, Tarass Boulba

HANGONEF. 1995, Workaholic

AOSTANEF. 1988, Rainbow Runner

GIESOLODULOU

C. 1984, Biesolo

DAGUETRAPIDEM. 2000,Pine Chip

INDI DE VIVEM. 1996,

Viking’s Way

URGAFLOREF. 1986, Gazon

HERMINED’URGA

F. 1995,Blue Dream

ROMBALDIM. 2005,

Lulo Josselyn

OYONNAXM. 2002,

In Love With You

1946 Ovidius Naso 7,031949 Venutar 5,081952 Cancanniere 28,121954 Feu Follet X 28,121955 Fortunato II 5,471956-1957 Gelinotte 43,751958-1959 Jamin 33,591960 Hairos II 28,121961 Masina 4,491962 Newstar 17,581963-1965 Ozo 4,691966-1967-1968 Roquepine 16,211969 Upsalin 4,881970 Toscan 4,491971-1972 Tidalium Pelo 35,941975-1976-1977 Bellino II 21,881978 Grandpre 41979 High Echelon 17,58

1980 Eleazar 12,301981-1983 Idéal du Gazeau 17,141982 Hymour 21,971984 Lurabo 29,851985 Lutin d’Isigny 20,341986-1987-1988-1990 Ourasi 19,531989 Queila Gédé 16,651991 Tenor de Baune 8,171992 Verdict Gédé 13,411996 Coktail Jet 63,891997 Abo Volo 23,281998 Dryade del Bois 29,572000 Général du Pommeau 14,22 2004 Késaco Phédo 18,102005 Jag de Bellouet 41,132007-2008 Offshore Dream 43,17 2009 Meaulnes du Corta 362010 Oyonnax 52,22

La percentuale del sangue americano presente nei vincitorid’Amérique dal dopo guerra in poi allevati in Francia

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menticare la presenza nel suo pe-digree di almeno due capirazza deltrotto francese, Carioca II e Fan-dango, oltre alla tre volte vincitricedell’Amérique Roquepine.La famiglia da cui deriva Oyonnaxè quella che gli studiosi delle lineefrancesi considerano la numerouno del loro allevamento: quellaproveniente da Lady Pierce. Unafamiglia che ha proposto un nume-ro smisurato di grandi campioni,da Reynolds, il padre del leggenda-rio Fuschia, a Esope, storico vinci-tore del Cornulier, da Uranie a Ai-gle Noir, passando per il sommoOurasi e i primaserie Arnaquer,Dream With Me e Giesolo de Lou,sino a Rombaldi, uno degli attualibeniamini di Vincennes.Proprio Rombaldi, che il giornodell’Amérique ha vinto al montatoil Prix Camille Blaisot dopo averfallito da favorito il Cornulier, èuno stretto consaguineo di Oyon-nax: Rombaldi, infatti, è fratellouterino di Hermine d’Urga, la ma-dre del vincitore dell’Amérique, lacui nonna Morgaflore è madre delcitato Arnaquer, nonché secondamamma di Indy de Vive, lo stallo-ne (prematuramente scomparsodue anni fa) che ha prodotto un al-tro dei più attesi della corsa-farodi quest’anno, il 5 anni ReadyCash.Inoltre Morgaflore è sorella di Ran-gone, vincitrice del Critérium Con-tinental e della finale del GrandPrix de l’Uet disputata a Milano eseconda madre del Derbywinneritaliano Daguet Rapide, e di Shel-ford, a sua volta nonna del vincito-re del Circuito Internazionale Gie-solo de Lou.Queste fattrici nascono da DourgaII, una sorella di Pythagoras, a se-gno nell’edizione 1985 del Conti-nentale all’Arcoveggio. Inoltre sipuò rilevare che Romee, la madredi Dourga II, è anche ava di Laziodu Bourg, vincitrice del Critériumdei 3 Anni, una delle migliori fem-mine francesi degli ultimi anni.Grossa sorpresa al gioco, Oyonnaxdal punto di vista genealogico è unvincitore d’Amérique del tutto le-gittimo e in piena coerenza conl’attuale tendenza dell’allevamentofrancese.Sebastian Ernault driver di Oyonnax in premiazione nel giorno più bello della sua carriera

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Puntare! Mirare! Fuoco!Fabrice Souloy ormaiagisce come un capoplotone in guerra, con-sapevole che con i tanti

tiratori scelti che si ritrova in scu-deria si può mirare a qualsiasiobiettivo, basta programmare. Èin questo modo che il Prix duLouxembourg, una sorta di sfolla-mento del Prix d’Amérique, è en-trato nel mirino dell’allenatorefrancese che già tre mesi fa, incoppia con Jean-Michel Bazire, di-chiarò: “Per il Prix du Louxem-bourg abbiamo il cavallo giusto e sichiama Ismos Fp.”

Detto fatto, perché il Luxembourg2010 è stato preda del figlio diUronometro, con una vittoria checonferma il grande feeling del no-stro allevamento con questa corsa.Solar Effe, Alesi Om, Exploit Caf eadesso Ismos Fp, vale a dire quat-tro vincitori negli ultimi dieci anni,una sorta di record “straniero” aVincennes.Quattro cavalli diversi, di quattrodiversi allevamenti, storici, presti-giosi o anche a media dimensione.Una dimostrazione di competitivi-tà che non ha eguali in Europa eche si mantiene a grandi livelligrazie solo agli sforzi e alla smisu-

rata passione di allevatori grandi epiccoli che, invece di fare tanticonti, vanno alla ricerca di qualco-sa si straordinario.

UUna ccorsa pperfetta ggrazieanche aalle mmani ddi BBazire

Ismos Fp è arrivato al successocon una corsa perfetta, e con ungrande merito che va a Bazire, ilquale alla sua prima interpreta-zione ha tirato fuori il massimoIsmos. Partenza con scatto seccoper prendere l’iniziativa, lasciareandare con spesa il favorito ObeloD’Arche e poi batterlo di misurain arrivo a media di 1.12 sui

ISMOS FP L’ITALIA VINCE ANCORA

di Fabio Lupo

PRIX DU LUXEMBOURG

Ismos Fp e JM Bazire vincitori del Luxembourg

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2100 metri con auto start. Bazireè stato esemplare per come hachiesto l’ultimo guizzo a Ismos,tenendolo incollato in schiena albattistrada senza aver la tenta-zione di anticipare lo spunto.Ismos è andato più forte che mai,anche da quando è in Francia,confermando i progressi atletici edi tenuta per pieno merito di Fa-brice Souloy. Quest’ultimo ha unfeeling particolare con i cavalliitaliani e riesce a mixare la no-stra velocità con un lavoro sullaresistenza, creando così cavallifenomenali. Ismos, più di altri, èanche un soggetto longevo dalpunto di vista agonistico, nontanto per i suoi sei anni di età maper essere in pista contro i mi-gliori da quando era puledro.Nella stessa prova fuori quadro

Garland Kronon, che ha provatoad avanzare sulla salita stoppan-dosi però a centro gruppo.

LL’emozione ddi FFrancesco PPa-store

“Allevare un cavallo, vederlo cor-rere sotto i propri colori, e poi es-sere qui quando vince una corsa ditale livello è un’emozione unica. Tiripaga di tanti sacrifici e investi-menti”. Era commosso anche ilgiorno dopo Francesco Pastore, al-levatore di Ismos Fp, e titolare del-la Rio Grande Srl e della Tecnicanella Luce, ovvero ormai solo lamarca “Fp” che ha portato ai mas-simi livelli dell’ippica europea gra-zie a Ismos. “Noi alleviamo pochicavalli e ora mettiamo sotto i no-stri colori solo quelli che ci stannoripagando alla grande”.

Pastore è uomo che conosce i gio-chi del trotto, sa che un cavallonon va forte per caso, e quando haspedito Ismos in Francia lo ha fat-to a ragion veduta:”Sapevamo diavere un cavallo buono, e già inItalia con il vecchio training avevafatto molto, molto bene. I risultatiottenuti da Souloy negli ultimi annici hanno però convinto a tentare lastrada francese. Devo dire che aGinai, da Souloy, c’è una sorta diuniversità del trotto. Si lavora inmaniera scientifica e Ismos è di-ventato in tal modo un cavallocompleto”.

Ma iil ffatto cche ggià aa nnovem-bre tti hhanno ddetto cche lla ccor-sa pper IIsmos ssarebbe sstata iilLuxembourg èè vverità oo lleg-genda?

“A dir la verità è già da ottobre cheogni volta che ci sentivamo per te-lefono Fabrice mi diceva cheavremmo vinto il Luxembourg.Tant’è che con tutti i cavalli cheaveva da guidare, Bazire ha volutolui. Era la prima volta che lo guida-va e la differenza si è vista. Da par-te mia però c’è la grande soddisfa-zione di aver cresciuto un cavalloche ha la forza e la resistenza pervincere su una pista così selettiva.I nostri cavalli, intesi come italiani,sono forti e averne uno in casa èstraordinario.”Ha proprio ragione Pastore, per-ché anche se il Luxembourg ormaiper noi sta diventando una corsadal successo ordinario, e se ormail’eccesso di aggettivi inquina ilgiornalismo, vincere a Parigi nelweekend dell’Amérique, davantiad un pubblico da grande evento,va descritto con una parola soltan-to: straordinario.

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“ÈAlberto Giubi-lo che vi parladall’ippodro-mo di Tor diVal le in Ro-

ma....” Così il grande e indimenti-cato giornalista sportivo aprì la di-retta televisiva per la Rai, il 26 di-cembre del 1959. Data storica eamarcord senza eguali, che festeg-giava il 50° anniversario dell’inau-gurazione del trotter romano sullaVia del Mare. I famosi “corsi e ri-corsi storici..” si sono ripetuti an-che in occasione del 50°anno di at-tività dell’ippodromo romano, conuna pioggia battente, che non ave-va nulla da invidiare a quella cadu-ta nel giorno dell’apertura, quandoa vincere il Premio Apertura (poidivenuto Gran Premio Gaetano Tu-rilli) fu il sauro volante dell’epoca,un certo Tornese sul nemico disempre Crevalcore. Unica differen-za: le tribune capienti del modernoimpianto sulla Via del Mare erano

stracolme e quest’oggi invece ave-vano non più di 2000 spettatori,peraltro all’interno per evitare lapioggia caduta per tutto il conve-gno. Sicuramente i tempi sonocambiati e anche le abitudini degliitaliani, una volta non vedevano

l’ora di entrare in un ippodromoper assistere a una corsa e passareuna giornata diversa, ora il consu-mismo, le dirette nelle agenzie ip-piche, la multimedialità offronopossibilità di diversificare i proprisvaghi e allontanano sempre più lepersone dal mondo del cavallo edal piacere di trascorrere una gior-nata all’ippodromo, luogo ormaipercepito a livello di massa, ancheper una non corretta comunicazio-ne effettuata dai mass media, pocoidoneo alle famiglie.Il Galà Internazionale del Trotto,un gruppo 1 sulla distanza classicadei 2100 metri, con un montepre-mi di 165 mila euro aperto ai trot-tatori di ogni paese, è giunto allanona edizione. È stato program-mato per la prima volta nel 2001,in sostituzione del Gran PremioGaetano Turilli (che ora viene di-sputato il giorno del Derby) e inquell’occasione fu vinto dal cam-pionissimo Varenne.Purtroppo, alla vigilia, la corsaperdeva due sicuri protagonisti: il

Fitzgerald Bigiil cuore oltre l’ostacolo

di Rolando Luzi

L’arrivo del Galà del Trotto a Tordivalle con Fitzgerald Bigi che a fil di palo passa invantaggio

Primo piano di Andrea Guzzinati e Fitzgerald Bigi

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tedesco Russel November, vincito-re del Turilli 2009, e nella mattina-ta Garland Kronos, fermato dal ca-tarro. Gruppo 1 però ugualmente dienorme spessore tecnico, vista lapresenza in pista di 12 trottatorieuropei in rappresentanza di trenazioni.Favorito netto della corsa lo svede-se Opal Viking (sotto la pari la suaquota, 1.75 ), vincitore degli ultimidue grandi premi per “free for all”disputati in Italia: il Nazioni a Mi-lano e il Palio dei Comuni di Mon-tegiorgio. Gara molto tattica quellaimpostata proprio da Opal Viking,scivolato al comando superando ilveloce Filipp Roc e gli altri indige-ni, Irina e Fitgerald Bigi.Primo giro al rallentatore imposta-to da Roberto Andreghetti, che lopercorreva alla media dell’ 1.17.5inconsueta per la categoria. Muo-

veva per primo le acque Minnucci,in sediolo a Irina, ma la femminanon metteva in difficoltà Opal Vi-king che allungava e in retta d’ar-rivo provava lo stacco, mettendoquattro lunghezze di vantaggio frasé e gli inseguitori. Il drammasportivo però era dietro l’angoloper il campione svedese perché, a10 metri dal palo, l’allievo di NilsEnqvist accusava calo repentino eveniva infi lato al l ’ interno daGhiaccio del Nord e ancor di più allargo da Fitgerarld Bigi, protesa acentro pista. Andreghetti aveva ilsuo bel da fare per svegliare OpalViking che riusciva a contenereGhiaccio del Nord, ma doveva ce-dere la vittoria al finish devastantedi Fitgerald Bigi, in coppia con An-drea Guzzinati, che riportava inItalia questa corsa, a otto anni didistanza dall’affermazione di Va-renne. Infatti tutti gli altri vincitori

nell’albo d’oro del Galà Internazio-nale del Trotto appartengono ascuderie estere.La vincitrice veste i colori dall’Alle-vamento Cristal, acronimo che staper Cristina Uccelli, milanese, e Al-fredo Villa, di Lugano, soci da circadieci anni, con allevamento a Mas-serano nel Biellese: i due ora at-tendono di sapere dall’Unire se laloro pupilla potrà correre in Italiaanche nel 2010. Il programma per la figlia di SJ’sPhoto è in Francia dove FitgeraldBigi ha vinto di più (7 successi: 3 aVincennes, 3 a Cagnes e 1 a En-ghien): “Le troverò un ingaggio ilgiorno dell’Amerique a Parigi”, di-chiarava in premiazione Guzzi-nati. Complimenti al bravissimo e bello(per le sue tante ammiratrici si in-tende) driver piemontese, che hasempre creduto nella vittoria comesottolineato nel dopo corsa: “Ab-biamo corso con estrema fiduciaquesto Galà, soprattutto dopol’estrazione del numero 1. Dispia-ce solamente che per la cavalla po-trebbe essere stata l’ultima corsaitaliana, avendo 7 anni, ma conquesta vittoria in un gruppo 1 for-se un pensierino per continuarecomunque l’attività all’estero lo fa-remo prima di mandarla in razza.”Ultima annotazione squisitamentetecnica: il chilometro finale è statovolato in 1.11.5 per la testa: calco-late un po’ quanto può aver fatto lafiglia di SJ’s Photo che ha prodottoil suo “terrific” speed conclusivodalla terza posizione in corda. In-credibile a dir poco!

A metà retta d’arrivo Opal Viking allunga e sembra imprendibile…

La premiazione per il team di Fitzgerald Bigi

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Il Gran Premio Locatelli co-stituiva un gustosissimo an-tipasto al Derby all’attiguoMeazza che, di lì a pocheore, avrebbe portato sugli

spalti ottantamila spettatori. Inve-ce all’ippodromo di San Siro sonoarrivate soltanto le briciole e il

fantastico arrivo a fruste alzatefra i compagni-nemici Island Effee Le Touquet ha entusiasmato po-chi intimi. Mai come questa voltaperò gli assenti hanno avuto torto:Pippo Gubellini, arroccato allacorda con il suo Le Touquet, e Ro-berto Vecchione all’assalto in sul-

ky ed Island Effe, hanno dato vitaad una delle rette d’arrivo piùesaltanti e spettacolari mai vistenel glorioso ippodromo meneghi-no. Un gesto atletico di rara inten-sità che nulla ha da invidiare allaprodezza balistica di Milito che dilì a poco nella stracittadina avreb-

M I L A N O - G . P. L O C AT E L L I

di Alberto Cagnato

Island Effe & Le Touquet accoppiata di scuderia

In arrivo Island Effe e Roberto Vecchione stampano Le Touquet con Pippo Gubellini

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be “uccellato” l’incolpevole Dida. Dopo una lotta al-lo spasimo, Island Effe riusciva a beffare proprio sultraguardo, e per questioni di centimetri, alla mediaottima di 1’11”3 il compagno di colori Le Touquet,che però aveva avuto svolgimento ben più osticodell’avversaria, spendendo un patrimonio per con-quistare il comando dalle seconda fila. Terzo conqualche rimpianto Italiano, chiuso nel gruppo conin sulky Enrico Bellei, perdeva ogni chance di inse-rirsi nella lotta. I primi due cavalli arrivati sono en-trambi straordinari, fra i più forti trottatori anzia-

ni in attività sulle nostre piste. Island Ef-fe ha in un certo qual modo pagato que-sto exploit inducendo i suoi proprietariad allungarne l’attività agonistica e a ri-mandare l’invio in razza, che già erastato deciso (del resto per una campio-nessa del genere il mestiere di mammapuò anche attendere). Le Touquet, dalcanto suo, sembra destinato a calcare leorme di papà Daguet Rapide, con il qualePippo Gubellini vinse una lunga serie digran premi. Con buona pace di LucianoMoggi che aveva praticamente già acqui-stato Le Touquet prima che diventassequalcuno, lasciandoselo poi sfuggire sot-to il naso per un’imperdonabile indeci-sione.

Primo piano di Island Effe e foto di gruppo dei vincitori

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Èstato il Gran Premiodelle sorprese, quellodedicato ai neo 4 an-ni che, dopo il meri-tato riposo invernale,

sono tornati in pista per testare lacondizione.Si attendeva con curiosità il rientrodel Derby Winner Macho Gams,ma la sua è stata poco più di unacomparsata, visto che dopo pochimetri dal via, il Macho Romagnolosi è gettato di galoppo. Forse il mo-tivo va ricercato nella difficoltà diadattare il suo motore alle strettecurve delle Mulina, o semplice-mente ha risentito dell’assenza delsuo compagno d’avventura Vin-cenzo Piscuoglio Dell’Annunziata.Di contro si guardava a Meriggio,splendido dominatore a Milanocon un miglio volato al comandoda un capo all’altro, ma la posizio-ne allo steccato si è dimostrata

una prigione senza via d’uscita.Ha vinto e con pieno merito, MackGrace Sm, proiettato in testa conuna magia del suo interprete Jor-ma Kontio.Una volta preso il comando Mackha gestito i parziali per allungaresolo in arrivo in 1.14.4 e contene-re l’ardore di un fantastico MirtilloRosso, rivisto finalmente al topdopo un periodo buio. Mirtillo, gui-dato saggiamente da Enrico Bel-lei, se l’è fatta con coraggio tutta difuori senza mai flettere, ma anziprovandoci con convinzione in ar-rivo. Un secondo posto che ha ilsapore di una vittoria e che, inprospettiva futura, rilancia la can-didatura del figlio di LegendaryLover K per un posto al sole dellagenerazione.Ottimo terzo ad un decimo dal vin-citore si è classificato Moses Rob. Ilfiglio di Ganymede è stato autore

di un finale davvero volante ed èquello che merita il classico circo-letto rosso e di essere inserito nelquaderno dei “buoni per la prossi-ma”.Mack Grace Sm è un maschio baiofiglio di Cc’s Chuckie T, allevato suiprati romani del Baronetto, e stadimostrandosi sempre più concre-to ed affidabile poiché riesce sem-pre ad adattarsi ad ogni schema dicorsa. Sa partire forte o seguirecon coraggio tutte le andature,senza temere di agire scoperto. In-somma un cavallo che in scuderiariesce a portare sempre ottimi ri-sultati, come dimostrano le undicivittorie conseguite in carriera, ingiro per l’Italia, che hanno portatoil suo conto in banca a superare i110.000 euro. Fino ad oggi il suomiglior acuto era stato il successonel Friuli Venezia Giulia lo scorsoanno a Trieste, dove ha colto il suo

primo successo nelleclassiche. Il suo allena-tore, il tedesco HolgerElhert, lo ha presentatoal top per questo ap-puntamento, anche sein fase di pronosticocredeva che la sua cartamigliore (delle sei por-tate in pista) fosse Mi-stral Bi, che al giocoaveva chiuso favoritodella contesa, ma all’at-to pratico ha trovatouna corsa contraria al-le proprie caratteristi-che.

Mack Grace Sm

mette in fila i big della generazione

di Francesca Asti

G.P. FIRENZE: LA VETRINA DEI 4 ANNI

Primo piano di Mack GraceSm e Jorma Kontio

Conway Hall

Italian Cut

Garland Lobell

Amour Angus

Chiola Hanover

Tall Flower

CARRIERA AGONISTICAA 2 anni, Citation debutta in USA e vincecon record di 1.14.5 su pista da millemetri. A 3 anni si migliora in 1.12.5 e as-somma vincite per US$ 85.000. Mostraanche una grande velocità, piazzan-dosi in 1.10 ed 1.10.9! A 4 anni è se-condo nell’ Elite dei 4 Anni in Svezia, nelNorrlands Grand Prix e giunge terzo nelSolvalla Grand Prix. A 5 anni conseguel’Hugo Abergs Memorial (Gr. I),Guldbjorken ed arriva terzo nella Co-penhagen Cup. A 6 anni, ancora integro,riporta le vittorie nell’Arjangs StoraSprinterlopp, Algot Scotts Minneslopp,Jubileumspokal ed in una batteria del-l’Elitlopp. E’ poi secondo nell’HugoAbergs Memorial e nel Gavle Stora Pris.Gran combattente, ha corso e battuto al-cuni tra i migliori del circuito europeo:Torvald Palema, Jetstile, Kool Du Caux,Mr Muscleman, Going Kronos, MalabarCircle As, Super Light, Thai Tanic, etc...

LINEA PATERNAConway Hall indimenticato vincitore delGP Orsi Mangelli e fratello degli altri due“Hall” che stanno ridisegnando il pano-rama del trotto mondiale. Padre di: Wind-song’s Legacy (vincitore di Hambletonian),Make It Happen US$ 1.106.000, AlgiersHall (plurivincitore in Italia), BroadwayHall (stallone emergente), etc…

LINEA MATERNALa famiglia di Citation INCREDIBILE:risale alla madre base Miss Electra, dallaquale discendono una serie incredibile diCampioni: Speed Expert, Royal Prestige,Magna Force (padre di Amour Angus,madre di Andover Hall, Angus Hall eConway Hall), Anders Crown euro400.000, Almost An Angel (GP OrsiMangelli, seconda Hambletonian Oaksed euro 750.000), Imperfection (Bree-ders Crown ed euro 770.000), ShortStop (stallone in Italia), Stroke Play(Breeders Crown ed oltre US$

1.100.000), Mystical Sunshine (Bree-ders Crown ed oltre US$ 1.200.000),ma anche Dalona Brisco, da cui i no-strani Candid Effe e Glamour Effe.La madre di Citation, ha prodotto tragli altri Wordly Woman 1.54.3 (vinci-trice di Hambletonian Oaks) ed ItalianCrown 1.55.2 e US$ 400.000.

PRODUZIONECitation al debutto assoluto in razza. Lagenealogia moderna e ricca, la carriera siain USA che in Europa, la precocità e lalongevità di questo Conway Hall, abbi-nati ad un tasso incredibilmente con-tenuto, fanno di Citation unainteressantissima scelta per gli alleva-tori italiani.

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Dati tratti da“Il Trottatore

Speciale stalloni 2010”

Ottanta anni passati èun’età in cui la gentecomune ha da tempotirato i proverbiali remiin barca. Ma Riccardo

Bigolin, classe 1928, tre figlie euna laurea in farmacia nel 1953 aPadova, non ci pensa neppure. An-zi, è un’autentica fucina di idee edi programmi per il futuro che èun vero piacere ascoltare ma, allostesso tempo, è fonte di un inquie-tante quesito: con un personaggiocosì (e solo in Veneto ce ne sonomolti altri) com’è stato possibileche l’ippica sia andata in crisi?Non più tardi del 2 febbraio scorsol’autorevole quotidiano economi-co/finanziario “Il sole 24 ore” si èoccupato dell’azienda di cui è pre-sidente, la “Selle Royal”. In primapagina veniva riportata la notiziache l’azienda fondata da Bigolinera diventata la prima produttriceal mondo di selle per biciclette. Ilrisultato era stato raggiunto conl’acquisizione della quota di mag-gioranza della concorrente cinese“Justek”. Per una volta, un italianoche comprava in Cina e non vice-versa.Incontriamo Riccardo Bigolin nelsuo allevamento di Riese Pio X, inprovincia di Treviso, 24 ettari inlocalità Vallà.

Naturalmente vogliamoparlare di cavalli e non dibiciclette, ma prima di co-minciare una domanda:perché non ha fatto il far-macista?

“In realtà un farmacista di Rovigomi aveva assunto e mi avrebbe da-to 60.000 lire al mese, uno stipen-dio per me solo discreto. Però,venne a trovarmi un tizio, giovane

come lo ero io, e si gettò in ginoc-chio dicendomi che era sposato,che aveva già un figlio e che quelposto lo stava aspettando da cin-que anni e che gli avrebbe risoltomolti problemi economici. Non cipensai due volte, decisi di lasciar-glielo e la mia vita prese un’altradirezione. Quella rinuncia fu lamia fortuna perché nel 1955 co-minciai a produrre selle per bici-clette e l’anno successivo ad espor-tarle.”

Una domanda obbligata:quali sono stati i suoi inizicon i cavalli?

“Ci sono cresciuto in mezzo, per-ché mio padre aveva una filanda e

un mulino a Rossano Veneto e i ca-valli allora erano il mezzo di tra-sporto con il quale si portavano ifilati e la farina. Ero il secondo ditredici figli, da ragazzo alla dome-nica mi attaccavano il cavallo piùleggero ad un calesse e andavo inpaese a fare passerella. Alla finedella seconda guerra mondiale itedeschi in ritirata ne abbandona-rono un gran numero lungo la via,dopo averne razziati altrettanti so-prattutto in Emilia Romagna. Necomprammo un paio che incre-mentarono la nostra passione.”

E i cavalli da corsa e il lo-ro allevamento?

“Quello è arrivato molto dopo, al-

A L L E V A M E N T I N E L V E N E T O

Azienda AgricolaLA ROCCA

di Massimo Alberti

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PPIANETA AALLEVAMENTO

Sopra: Mosè d’Asolo - Sotto: Moreno d’Asolo

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l’inizio degli anni settanta grazie aBeppino Girolimetto, che allora di-rigeva la Fondazione Breda e face-va l’handicapper alle Padovanelle.Beppino morì tragicamente in unincidente d’auto, ma fece in tempoa diventare la vera anima dellamia famiglia. Tutti lo ricordiamocome un autentico signore, esem-pio per tutti. Il primo centro lo or-ganizzai ad Asolo, da cui il nomedell’allevamento.”

Da sempre un allevamen-to di nicchia che ha pro-dotto anche una vincitricedi Derby.

“Pochi, ma buoni per ricorrere aduna frase abusata. Ho una dozzinadi fattrici tra le quali voglio ricor-dare Aviliana, Whispering Spring,Mecol Magic (oggi in Svezia gravi-da di Viking Kronos), Ferocia eValdagna Oms. La produzione an-nua non supera le dieci unità e,per quanto riguarda i successi ot-tenuti, tutti ricordano Gitanad’Asolo, vincitrice del Derby 1987.Pochi invece rammentano Etered’Asolo, che due anni prima finì adun’incollatura dal vincitore ErcoleAc dopo avere perso quasi 200metri al via per una rottura. Nes-suno poi parla mai di Cornarod’Asolo che, dotato di una punta divelocità straordinaria, fece il re-cord della generazione a 2 anni eche oggi è stallone in Canada. Pernon parlare infine di Lazzaro

d’Asolo, top price alle aste con230.000 euro, dotato di mezzienormi, ma gestito molto male edel tutto inespresso. In questo casoLazzaro nella tomba qualcuno celo ha mandato, invece di fare ilcontrario. Non ho avuto tanta for-tuna.”

E dei prodotti attuali?“Nel 2008 non ho voluto svenderealle aste sei puledri maschi. Me lisono tenuti e sono diventato unproprietario forzato: la scuderia èLa Rocca. Ebbene, tre di questi,che oggi sono in Svezia da Stig Jo-hanson, mi fanno sognare: si chia-mano Nerone d’Asolo, Noè d’Asolo

e Negus d’Asolo. Chissà che aduno di loro non venga voglia diimitare Gitana d’Asolo.”

Ad un uomo della suaesperienza un quesito ap-pare doveroso: qual è ilsegreto per avere succes-so?

“Il lavoro, non c’è dubbio, intesocome impegno quotidiano, senzapensare a risparmiarsi. Se c’è lapassione, non si sente neppure lastanchezza. Per la mia aziendaho fatto in macchina e camionnon meno di sei milioni di chilo-metri per tutta l’Europa. Spessoviaggiavo senza dormire per tregiorni di fila e, non mi vergogno adirlo, sempre oltre i limiti di velo-cità”.

Con l’impegno e la passio-ne, l’ippica potrà usciredalla crisi?

“Forse non basteranno perché ne-gli ultimi 10/15 anni l’abbiamo la-sciata andare troppo giù, special-mente a Roma. Cerco di spiegarmi:quando all’Unire lavoravano unaventina di persone, l’Ente funzio-nava come un cronometro svizze-ro. Poi Pecoraro Scanio ne portòdentro altri duecento, imitato daAlemanno che, per non essere dameno, ne fece assumere altrettan-ti. Il risultato è che con tutta questagente, quando telefoni, non rispon-de mai nessuno.”

Minerva d’Asolo

Ci sono viaggi che nonpossono essere raccon-tati con le parole... Rac-contare un allevamentoforse è banale, racconta-

re un allevatore è impossibile... Edy Caprani è uno di questi, coluiche dà vita ai targati Ek, la sintesiperfetta fra sogno e realtà, rag-giunta dopo tante speranze e mol-to lavoro. L’illusione del campioneche rare volte si realizza e la con-cretezza del lavoro quotidiano.L’Azienda Agricola Edy Caprani sidisloca su circa 20 ettari di terrenoin Val D’Intelvi (Co), a cavallo fra illago di Como e quello di Lugano,

come sfondo un incomparabile pa-norama che spazia dai pascoli pia-neggianti all’area attrezzatissimadella scuderia.La vegetazione, abbondante tuttol’anno, consente un’alimentazionevaria e ricca al fine di cresceretrottatori sani e robusti, destinati anon diventare meteore di un gior-no ma cavalli che abbinano classee potenza alle qualità morali di unatleta che mette il cuore in pista. In soli pochi anni di attività, questoallevamento può vantare ottimi ri-sultati, portando in pista prodotticome Loren Ek (da Supergill e UriEk, record in carriera di 1.13.2),

Iside Ek (da Uronometro e Uri Ek,1.12.4 di record personale), Cabal-lero (da Bon Vivant e MorganaCr,1.14.6 e 1.15.2 come migliorperformance), Magia Ek (da Le-mon Dra e Dagadà), Impero Ek (daLemon Dra e Bri tania Egral ,1.13.7), Malizia Ek (da Bon Vivante Dutchess Ek, 1.14.1), Nelson Ek(da Uronometro e Britania Egral).Non dimentichiamo forse la più“famosa” Iuma Ek (da Viking Kro-nos e Birbona Om), vincitrice diben 6 Gran Premi tra il 2007 ed il2008, tra cui il Nazionale Filly aMilano a media 1.12.7, il Berardel-li a Tor Di Valle in 14.8, Europa in

TARGATI EK

UNA VOGLIA IRREFRENABILE DI SUCCESSO

di Martina Nerli

Tutti in paddock anche con la neve

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FattriciURI EEK Gravida di Varenne

BRITANIA EEGRAL Gravida di Fire

BIRBONA OOM Gravida di Varenne

DAGADA’ Gravida di Everest As

DUTCHESS EEK Gravida di Turbo Sund

ASTRA SSTIFT Gravida di Sj’S Photo

CAMARGUE OOM Gravida di Varenne

GEMONA Gravida di Everest As

SEGUIDILLA Gravida di Felix Del Nord

FLORES EEK Gravida di Turbo Sund

SUGAR PPOWER Gravida di Turbo Sund

FREEDOM EEK Gravida di Exploit Caf

Puledri nati 2009

FEMMINEPARIS EEK da Dagadà e Sj's Photo

PALTROW EEK da Dutchess Ek e Civil Action

PRIMERA EEK da Flores Ek e Daguet Rapid

PENELOPE EEK da Gemona e Mr Vic

POKER EEK da Seguidilla e Turbo Sund

POWER EEK da Sugar Power e Everest As

PRISCA EEK da Uri Ek e Uronometro

MASCHIPREMIUM EEK da Astra Stift e Varenne

PREMIER EEK da Birbona Om e Daguet Rapid

PEGASO EEK da Britania Egral e Everest As

PINKY EEK da Freedom Ek e Varenne

1.12.1; raggiungendo ben262.834,00 Euro di somme vinte erecord da far girare la testa, di1.11.6 sulla breve distanza ed1.12.3 sui 2100 metri.Un allevamento dove le femminedominano, infatti nel 2009 su un-dici puledri nati, ben sette sono delgentil sesso e i trottatori attual-mente in pista targati Ek sono inmaggioranza femmine e con re-cord sotto 1.15.0.Questi risultati, invogliano Edy Ca-prani ad investire sempre di piùnella qualità, stalloni dalle grandiperformance come Varenne, Ga-nymede, Uronometro, si sposano afattrici selezionatissime per otte-nere il meglio, un mix esplosivo dibellezza e potenza.Un matrimonio che non dura unavita ma destinato a qualcosa digrande!

FILOSOFIA DI UNALLEVATORE

L’Allevamento Ek è formato dauna squadra che crede valga la pe-na spendersi per fare qualcosa chealla sera ti fa essere stanco macontento, perchè è stato un giornopassato per un risultato che rima-ne; gestire dodici fattrici attual-mente gravide e undici puledri na-ti nel 2009 è impegnativo, un la-voro che diventa dedizione ognigiorno dell’anno.Un team qualificato e professiona-le, è il primo ed essenziale ingre-diente per una formula vincente;un’altissima percentuale di pro-dotti in pista è la dimostrazioneche in questa azienda tutto funzio-na perfettamente. Con tanta umiltàe altrettanti sogni, restando sem-pre al passo con i tempi ed un oc-chio al futuro, Edy Caprani seguepersonalmente ogni fase dell’alle-vamento, studiando attentamenteanche i piccoli dettagli che posso-no fare la differenza, dall’alimen-tazione alle ferrature.Un allevatore orgoglioso di essererappresentato in tutta Italia daisuoi targati Ek, ci racconta: “Sonoconvinto che per ottenere buoni ri-sultati occorre lavorare bene, stu-

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diare incroci perfetti e un po’ difortuna. Tre ingredienti fonda-mentali per la buona riuscita diquesto lavoro non semplicissimo.Ho un’alta percentuale di cavalliattualmente in corsa sotto 1.15 equesto mi spinge ad andare avan-ti, nonostante il periodo non flori-do che l’ippica attraversa. Invecedi ridurre, sto investendo per am-pliare ulteriormente l’allevamen-to, con nuovi spazi dedicati ancheall’inseminazione. Preferisco “co-prire” le mie fattrici con seme fre-sco, questo mi permette di effet-tuare tutto a casa, senza sposta-menti e non è solo per comodità.Altro accorgimento valido cheadottiamo è mettere la sera i pule-dri nei box. Questo ci permette ditenerli sotto controllo individual-mente, vedere se e quanto man-giano e bevono. Spesso tra i caval-li tenuti in branco nei paddock, c’èquello più debole che mangia me-

no degli altri o che ha meno appe-tito ma è difficile accorgersene. Inquesto modo invece il puledro cre-sce regolarmente, oltre a diventa-re estremamente docile anche pri-ma della doma.”

MATRIMONIOGALEOTTO

Edy Caprani ha iniziato la sua av-ventura nel 1995: “Sono entratonel mondo dei trottatori per caso.La mia famiglia commerciava ca-valli, ma era ben lontana dalle cor-se, io lavoravo come agente immo-biliare e non avrei mai pensato didiventare allevatore. Fino a quan-do mi sono sposato con la cuginadi Pippo Gubellini e ho scoperto unmondo nuovo. Mio suocero era giàallevatore e la sigla Ek appartene-va a lui; io ho portato avanti questa

attività, acquistando le prime fat-trici nel 1998, mentre il primo an-no di produzione è stato il ‘99 conla lettera C, da allora sono passati10 anni ma ho ancora l’entusia-smo del primo giorno.”

MAGIA NEL CUORE

“Ogni anno cerco di vendere i pro-dotti privatamente. - prosegue Ca-prani - Di mia proprietà ho soltan-to Magia Ek, una figlia di LemonDra, sedici corse in carriera, duevittorie e sette piazzamenti. Sta“venendo avanti” corsa dopo cor-sa, ha 1.15 di record personale edio ci credo molto.”Azienda Ek, una perla tra due la-ghi: un incanto senza tempo tra icavalli e la vita... Roberto, gigante-sco cavallo a dondolo utilizzato peril film "Pinocchio".

In alto a sinistra: Gli ampi paddock circondati da un panorama da favola - In alto a destra: Le fattrici con i rispettivi puledri ormai abituatiad inverni rigidi - In basso a sinistra: La neve non impedisce ai futuri trottatori di stazionare in paddock - In basso a destra: Splendidoesemplare di puledro targato Ek

23

2626

Non tutte le stelle brilla-no con la stessa inten-sità, ci sono quelle cheinvadono il cielo con laloro luce imponente e

quelle più piccole, che con la lorocostanza riescono comunque a far-si notare, fino a diventare più im-portanti delle altre. Quale di questestelle sia New Star Fks non si sa,ma è certo che, sotto il cielo degliFks, una nuova stella brilla di unaluce così potente da invadere tuttoil cielo.8 dicembre 2009, Roma, GranPremio Allevatori, scatta secondaalla corda, questa cavallina baiatutta potenza, in retta sposta equando cambia marcia non ce n’èper nessuno: record mondiale.Reduce da un quinto posto menodi un mese prima nel Gran Crite-rium a San Siro, ma un quinto po-

sto di tutto rispetto: partenza, ar-rivo di fuori, a lottare con unagrinta da far invidia al miglioredei maschi. Alessandro Ansaloni, il suo giovaneproprietario ancora non ci crede, lasua passione per i cavalli trasparedai suoi occhi e si rende conto cheavere la fortuna di avere una caval-la così non è da tutti : “Purtropponon sono riuscito ad essere a Romaquel giorno, ma stavo rischiandoun infarto solo a vederla in televi-sione, non immagino dal vivo cosami sarebbe potuto succedere! NewStar è una cavalla fantastica, consei corse in carriera ha già quattrovittorie, tra cui le Budrie lo scorsoagosto a Cesena e l’Allevatori, edue piazzati, un secondo e il quintodel Gran Criterium.”

LE STELLE TARGATE

F K S

di Stefano Lanzi

ALLEVAMENTO FABIO PIERBON

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Raccontaci un po’ la suastoria, l’allenatore è sem-pre stato Grift?

“No, New Star Fks è stata domatada Ahokas, ma già dai primi lavo-ri è passata in allenamento aGrift e con lui ha vinto a Cesenaal debutto il primo di agosto delloscorso anno. Poi, come ho giàdetto, un secondo posto a Mode-na alle spalle di Nancy’s Treb, lagioia delle Budrie a Cesena con DiNicola in sulky, ancora una vitto-ria a Milano con Andreghetti, ilquinto posto nel Gran Crtiteriume infine il record mondiale nel-l’Allevatori, sempre con Andre-ghetti in sulky.”

Penso che vincere propriol’Allevatori abbia per teuna doppia valenza, sba-glio?

“È proprio così. Gli allevatori diNew Star sono Alberto e ValeriaPierbon, gli Fks appunto, ed io so-no molto legato a loro, quindi vin-cere con una puledra cresciuta neiloro paddock ha per me una valen-za doppia, se contiamo poi che lacorsa in questione è proprio l’Alle-vatori, sembra sia proprio la giustaricompensa per loro!”

Alberto e Valeria Pierbon,gli Fks, una gioia immen-sa anche per voi questavittoria!

“Una grande gioia - esclama Al-berto - per noi allevatori, NewStar Fks è una nostra piccolacreatura, cresciuta nel nostro al-levamento che si trova a Pianiga,un piccolo comune al confine traPadova e Venezia. La mamma,Drotting Sund, cavalla con unacarriera agonistica interessanteed una linea di sangue ancora di

più, è arrivata da noi quattro an-ni fa; adesso le nostre speranzesono su Olly Fks, la sorellina mi-nore, attualmente in doma daSorcionovo.”

E il restante parco fattricida chi è composto?

“Attualmente abbiamo ridotto ilnumero a cinque soggetti, io predi-ligo puntare sulla qualità e sullafreschezza delle cavalle, quindi mipiace rinnovare continuamente,cercando di migliorare di volta involta. Il parco fattrici è compostoda Diva di Jesolo, Elenoire, sorelladel fantastico Contratto, Etica deGloria, Etolie Bi e Fuschini Ameri-ca, sorella di Lisa America, inoltreospite d’onore e regina indiscussadell’allevamento è Ipavec, mammadi Contratto, ormai non più in atti-vità, ma unita a noi da un forte le-game affettivo. Ci tengo a sottoli-neare che per me è fondamentalela cura dei cavalli, non solo dellefattrici e dei puledri che soggiorna-no da me, ma anche delle cavalleche sono passate: Infatti, quandole vendo mi preoccupo che vadanoa stare bene e quelle vecchie miimpegno per mandarle da persone

FFattriciETICA DE GLORIA gravida di URONOMETRO

ELENOIRE gravida di LOVE YOU

FUSCHINI AMERICA gravida di VARENNE

ETOILE BI gravida di NAGLO

DIVA DI JESOLO gravida di SELF POSSESSED

PRODUZIONE LLETTERA PP

PATROCLO FKS m. da ETICA DE GLORIA e VARENNE

PASSION FKS m. da PIXY DI JESOLO e SUGARCANE HANOVER

PAPAVERO FKS f. da ELENOIRE e SUGARCANE HANOVER

PENELOPE FKS f. da FUSCHINI AMERICA e PINE CHIP

PAOLA FKS f. da ETOILE BI e NAGLO

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che, sono certo, le cureranno conaffetto e non le priveranno di nul-la.”

La struttura è molto acco-gliente, un piccolo paradi-so terrestre direi.

Alberto sorride fiero, ci tiene mol-tissimo a questo angolino di mon-do: “Sono sette ettari di terreno, cisono otto paddock muniti di enor-mi capanne, in ognuno di essi met-tiamo pochi cavalli e li facciamoregolarmente ruotare, in modo checi sia sempre molta erba fresca aloro disposizione. Altri due pad-dock più piccoli sono, invece, collo-cati lateralmente alla scuderia, lìteniamo i puledri appena vengonostaccati dalla mamma, nel periodoin cui prendono confidenza conl’uomo. Ogni stagione, a turno, se-miniamo erba nuova nei vari pad-dock, e a quattro di essi lo scorsoautunno abbiamo completamenterifatto il fondo. La scuderia inveceè formata da undici box di 4x4 me-tri e la sala parto di 6x4metri, ledue file si affacciano in un corrido-io centrale, ma ogni box è dotatoanche di una finestra che guardaverso l’esterno. Di certo abbiamocercato di creare le condizioniideali perché un cavallo possa di-ventare un cavallo da corsa!”

Strutturalmente il posto èfantastico, ma dei cavallicome ti occupi?

“Io cerco di dare le direttive gene-rali, i cavalli vivono all’aperto gior-no e notte, ad eccezione del perio-do in cui partoriscono le fattrici edel mese in cui i puledri vengonoportati dentro la notte, per impa-rare ad andare con la lunghina eabituarsi al rapporto con l’uomo.Fino allo scorso giugno ad occu-parsi quotidianamente dei miei ca-valli c’era Dennis con la supervi-sione del papà Riccardo “Passion”,ora invece c’è Paolo, un “uomo dicavalli”, con molta esperienza allespalle in ambito di allevamento.Tutti i puledri vengono visitati concadenza mensile dal dottor SimoneVentura, che ne controlla la rego-lare crescita degli arti. Della curadelle fattrici e dell’alimentazionein generale si occupa la dottoressa

Giordana Marcolini, in stretta col-laborazione con la ditta Stamina diCarlo Gasparin. Inoltre, mensil-mente, il dottor Pietro Daolio, af-fermato veterinario podologo, visi-ta e sistema i piedi dei nostri ca-valli già a partire dal primo mesed’età. Infine, la dottoressa Calliga-rich si occupa dell’analisi del terre-no, in modo da essere sempre ag-giornati sulle tipologie di erbeadatte alla semina.”

Una lunga carriera ippicaalle vostre spalle, ma unallevamento giovane...

“La mia passione per i cavalli nonconosce età, io e mia moglie siamoproprietari da più di trent’anni e icavalli del cuore sono molti, duesu tutti sono Contratto e PapaveroPl. L’azienda Agricola Fabio Pier-bon è però nata nel 2004; possia-mo quindi ritenerci più che fortu-nati nell’essere vincitori di ungruppo 1 dopo così pochi annid’attività! I primi prodotti targatiFks sono stati quelli con la letteraI: Iside, vincitrice della selezioneregionale del Campionato Femmi-nile dei 2 anni, Illiade e Itaca, que-st’ultima caduta in allenamento e

dopo essere stata curata mandatain un centro di ippoterapia. Con laL ci sono stati i cavalli da corsa,routiners che riescono sempre aportare a casa piazzamenti, traquesti spicca Lancillotto Fks. Piùsfortunata l’annata con la letteraM: Mozart, fratello di Contratto,morto per colica, e Margutte, col-pita da una colica fortissima, èstata salvata ma ha dovuto perde-re quasi un anno di lavoro. Le spe-ranze sono riposte nella lettera N,che oltre a New Star vede un buonNapoleone, primo prodotto di Ele-noire, autore di un debutto che la-scia con l’acquolina in bocca; delleO per il momento posso solo go-dermi i primi attacchi in giro perl’Italia, dai diversi allenatori.”

Un’ultima domanda: FKS,perchè?

“First Knight Stable, la scuderiadel primo cavaliere, quella di no-stro figlio Fabio, che purtropponon c’è più, ma che aveva volutotutto questo e che ci continua a da-re la gioia e la forza di andareavanti in questa meravigliosa av-ventura, riempiendo il nostro cielodi stelle.”

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Tre amici, un grande so-gno e il gioco è fatto: gliingredienti di una sto-ria di successo possonoanche essere pochi,

l’importante è che siano ben amal-gamati. Tre amici legati da unagrande passione, quella per i ca-valli da corsa; il grande sogno èquello di costruire qualcosa d’im-portante, ovvero un lavoro che ab-bia il sapore del divertimento. Oz-zano Emilia, periferia sud di Bolo-gna: è qui che nel 1989 i tre amicipassano dai pensieri ai fatti, deci-dendo di dare vita a un allevamen-to di trottatori. Sono in tre e fannola scommessa più importante dellaloro carriera di cavallari. Trovareil nome, viste le premesse, è la co-sa più semplice del mondo. Si chia-merà Allevamento Trio, il modomigliore per ufficializzare la scom-messa.Gli ettari destinati all’impresa sono50, la pista di allenamento si svi-luppa su 3 chilometri, i box riser-vati ai cavalli a pensione sono 150.Numeri importanti, che danno benpresto i frutti sperati. Già, perché il22 aprile 1992 nella tenuta di ViaOlmatello vede la luce un puledro-ne che da solo vale il prezzo del bi-glietto: dal fortunato (o lungimi-rante, fate voi) incrocio fra IndroPark (ovvero Sharif di Iesolo) eIliade d’Assia, nasce infatti SnappyTrio. Quel cavallone, modello im-ponente e testa pensante, è la mi-gliore risposta alle preghiere deitre amici. Fin dal debutto, avvenu-

to il 18 settembre 1994 a Padova,Snappy Trio dimostra di essere unvero cavallo da corsa: alla fine èsecondo sul palo battuto da Sogna-tore, ma l’appuntamento con ilsuccesso è rinviato di poco tempo:l’8 dicembre, a Bologna, secondauscita e primo trionfo.I suoi mentori sono uomini venutidal freddo, più precisamente dallaSvezia: in sulky, infatti, si alterna-no Bengt Holm e Roger Grundin,perché l’Allevamento Trio – findalla fondazione – per differen-ziarsi dagli altri punta forte su pro-fessionisti scandinavi. Dopo quelsuccesso ne arrivano altri cinquedi fila, l’ultimo dei quali a San Sironel Premio Veneto in 1.15.3. Logi-co che, a quel punto, prevalga la

voglia di tentare il colpo grosso,così Snappy viene spedito a Mode-na a misurarsi con i migliori coeta-nei. L’impatto con la prima catego-ria è violento e frutta un anonimosettimo posto, che però non spe-gne le speranze dei Magnifici Tre,anche perché il nipote di Sharif su-bito dopo inanella altri due facilitraguardi e gli viene concessaun’altra chance contro i migliori,ad Aversa nel Premio Stabile.Ed è proprio in Campania che arri-va il primo acuto classico: vincebattendo di poco Scorsese Om,quanto basta per dire che il ghiac-cio è rotto. Da quel giorno – 27maggio 1995 – Snappy Trio pren-derà a frequentare stabilmente ilsalotto buono del nostro trotto, al-

di Marco Montanari

In principio fu

SNAPPY

ALLEVAMENTO TRIO

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ternando battute a vuoto (nel Na-zionale e nel Marche) a prestazionipiù che convincenti (terzo nel So-cietà Terme di Montecatini), fino atentare la fortuna nel Giorno deiGiorni, quello del Derby. Sec Mo ètroppo forte per lui e per tutti glialtri, Snappy può solo essere sestoa discreto intervallo. Dopo il tenta-tivo nel Nastro Azzurro, il cavalloci riprova senza successo nel Ma-rangoni (undicesimo) e poi scendea più miti consigli: diventa un fre-quentatore abituale delle corse dicentro a Bologna, Firenze e Mila-no, e di tanto in tanto torna ad as-saggiare l’aria del Gran Premiosenza peraltro riuscire a sferrarela zampata vincente (terzo nel Re-gione Autonoma a Trieste, idem adAversa nell’Andreani, quarto an-cora al Montebello nel Presidentedella Repubblica). Ma il “colpo” ènell’aria e arriva il 25 aprile 1996quando – guidato da un altro Nor-dico in forza alla Trio, Heikki Kor-pi – si impone nel Premio d’Europaa San Siro.La carriera di Snappy Trio si svi-luppa in maniera uniforme, rega-lando grandi soddisfazioni ai tre

amici legati dal sogno. Inutile pro-cedere in maniera analitica, l’elen-co richiederebbe un intero numerodi questa rivista. Facciamo un bre-ve riassunto numerico, che co-munque racconta la qualità di que-sto campione: 104 corse disputate,27 vittorie e 44 piazzamenti per untotale di più di un miliardo e mez-zo di lire incassate (gli euro nonc’erano ancora…), record di1.12.7 sulla breve (ottenuto il 19settembre 1998 arrivando terzo aNapoli nel Premio San Gennaro

dietro Ruth Bi e Topkapi As) e di1.14.1 sul doppio chilometro (23giugno 1996, terzo nel Triossi die-tro il danese Pik Konig e il franceseEcho). Una banca a quattro zam-pe, insomma, che ha chiuso la car-riera il 24 febbraio 2000 ma, unavolta ritirato in razza, ha continua-to a dare grandi soddisfazioni aisuoi proprietari. Sino al 31 dicem-bre 2009, Snappy Trio ha vistoscendere in pista 192 dei suoi 304

figli, dei quali 124 hanno trottatosotto l’1.18.Oggi, a 21 anni dalla scommessadei tre amici, Snappy è ovviamenteuno degli stalloni che funzionanonella verde distesa di Via Olmatel-lo, a metà strada fra la Via Emiliae la A14. A lui si sono aggiunti altricampioni di sicuro affidamento,tutti americani di nascita: FriendlyFace (1984, record 1.10.8, vincito-re del Circuito Uet 1989 e 1990, unmiliardo e settecento milioni di lireincassati in carriera), Cougar Lo-bell (1985, record 1.12.8, 900 mi-lioni vinti) e Sugarcane Hanover(1983, record 1.11.2, quasi tre mi-liardi incamerati vincendo negliStates, in Svezia e Norvegia). I ca-valli “targati” Trio hanno invasotutti gli ippodromi italiani, da Pa-lermo a Trieste. Forse manca al-l’appello un altro “crack” comeSnappy, ma gli appassionati sannoche dietro quella sigla si celanouna bella storia d’amore per i ca-valli e la possibilità di pescare unjolly di successo. Perché se azzec-chi la Trio giusta (pardòn: “il” Triogiusto…) anche i sogni possono di-ventare realtà.

Domanda: quanti di voiallevatori possono van-tare il 100% di prodottiin pista? Sicuramentepochi. Certo molto di-

pende dal numero di fattrici cheogni anno si copre, più semplice perchi ha poche giumente, ma vi assi-curo che il signore in questione è unvero mago. Allevatore di vitelloni, al tempo dellapensione si trasforma in allevatoredi cavalli, per la curiosità e il grandeamore verso questo bellissimo ani-male, con il quale era cresciuto pervia del padre, allevatore di cavalli datiro, usati per le gare di morfologia.Stiamo parlando di Riccardo Galli,titolare dell’Azienda Agricola Olan-lat sita a Bevera, Castello di Brianza,lungo la statale da Lecco a Bergamo.

Un bellissimo luogo con tanto spazioe tantissimi paddock, una scuderiadi 15 box riservata per le fattrici almomento del parto e per i primitempi dei puledri, che vivranno suc-cessivamente giorno e notte all’ariaaperta. Un personaggio particolare,quasi un veggente, che metodica-mente azzecca l’incrocio giusto otte-nendo il 100% di prodotti in pista.Dal 2001 non ha sbagliato un colpo,forse grazie all’incontro con Giovan-ni Fulici, serio è bravo professioni-sta milanese, dal quale è nato un so-dalizio a cinque stelle.“Ci siamo conosciuti quando acqui-stai l’unica sua cavalla che non èmai andata in pista: Digitale. - rac-conta “Ciccio” - Successivamente,dal momento che con lei non era an-data bene, quasi per sdebitarsi, mi

disse di prendere la sorella Elva,che fece poi 1.13.8. Presi anche For-sizia, sorella di Elva, con cui vinsi ilCriterium delle femmine. Un bino-mio veramente ottimo che arriva alTop con Lambro e Lobelia, proba-bilmente i suoi migliori prodotti.Comprai Lambro, quando era anco-ra in paddock con Ladino e Lobelia,si muoveva in maniera pulita, unameccanica perfetta. Una volta por-tato in scuderia e domato lo vide Ro-vida, gentleman proprietario, che lovolle a tutti i costi e, siccome sareb-be rimasto nelle mie scuderie, accet-tai di venderglielo. Un cavallo chesolo adesso sta mettendo insieme latesta con le gambe, l’unico vero suoproblema ma che con l’età si sta ag-giustando. Un cavallo che ha fatto1.11 proprio con il suo proprietario

AZIENDA AAGRICOLA OOLANLAT s.n.c.

I puledri di Riccardo Galli,garanzia di successo

Bell'immagine di Lambro in azione sulla pista ligure con Giovanni Fulici

di Elisabetta Busso

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a San Siro, e che penso avrà ancoraun notevole margine di migliora-mento. Peccato per il danneggia-mento palese nel Triossi da partedel francese, quando ero in schienaa Lisa America, che mi ha aggancia-to spaccandomi la ruota e facendo-mene di tutti i colori, perché credoche un piazzamento sarebbe statosicuramente alla nostra portata. Unsoggetto che si sa esprimere meglioin pista grande e che preferisce lecorse con andatura. Per il futuroprevedo nuovamente qualche tappain qualche gran premio e perché no,anche in Francia, contando sulladuttilità che ha acquistato; ha stupi-to tutti ad Albenga quando, pur liti-gando come al solito con la macchi-na, pur sbagliando vince. Ma lui èfatto così, bisogna accettarlo. Suamamma ha dato tre prodotti - Isella,Lambro e Miglio – che, proprio re-centemente, che si potranno difen-dere bene nei centrali.”

Poi c’è Lobelia, questa ca-vallina che zitta, zittaquatta, quatta si sta met-tendo in luce.

“Lobelia è un ottima cavalla, con lagrande genealogia di tutti cavalli dacorsa. Già a tre anni si è piazzatanelle classiche come il Giovanardi,Elwood Medium e il Carlo CacciariFilly, una cavalla che ad oggi ha giàfatto 12,5 e che matura ogni giornodi più. Vive in paddock, lavora po-chissimo, al massimo qualche trot-tone ogni tanto e niente più. Adesempio, il giorno dopo la batteriadel Locatelli, l’ho fatta dormire in

box ma poi al mattino gli ho messo iferri è l’ho “buttata” in paddock, perpoi riprenderla la mattina del GranPremio, dove ha corso magnifica-mente. Ha stupito anche me che, al-la vigilia della corsa, pensavo di nonpoter competere con certi elementi;invece ancora una volta ha dimo-strato di essere veramente una ca-valla con un grosso potenziale, unacavalla semplicissima che non habisogno di niente, corre sempre

Soggetti sotto i 2.00

Campo Magno 1.13Elva 1.13.8Forsizia 1.13.6Fire Bowl 1.13Gerbera 1.13.7Izoard 1.14.8Isella 1.14.7Impeto 1.14.5.Lobelia 1.12.5Lambro 1.11.4Ladino 1.14.4.Melia 1.14.4Miglio 1.15

Fattrici in attività

Dancalia Cr GerberaTavolara OmVirtus Om

Puledri anno 2008

OLMO – Indro Park e Dancalia Cr ORTENSIA – Supergill e Gerbera (primo prodotto)OXALIS – Malabar Circle As e Virtus OmONTANO – Trade Balance e Tavolara OmOZEGNA – Pine Chip e Tagete

Puledri anno 2009

F da Sj’s Photo e Dancalia CrM da Pine Chip e GerberaF da Pine Chip e Tavolara Om F da Toss Out e Virtus Om

Lambro chiude alla grande la sgambaturaprima della vittoria

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sferrata, è duttile ad ogni tipo dischema, con unica leggera preferen-za alla pista piccola, una cavalla chesicuramente vorrebbero avere intanti, specialmente dopo questopiazzamento.”

Non si può negare che tustai facendo del gran benecon il signor Galli, ma an-che lui sta facendo delgran bene con te…

“La nostra è una collaborazione cheporta dei buoni frutti, proprio perquesto anche quest’anno ho presotutte e cinque le O. Il fratello di Lam-bro, la sorella della Lobelia, il fratel-lo di Missuri, la sorella della Forsi-zia e la prima figlia di Gerbera daSupergill, una cavalla che, al pad-

dock, evidenzia una notevole diffe-renza rispetto alle altre compagne.Io credo che Galli abbia veramenteun tocco magico, sarà forse un casoma pensa che la mamma di Marcel-lo stentava a darmi un cavallo dacorsa, così quando doveva nascereMarcello l’ho portata da lui, e final-mente ho avuto la mia soddisfazio-

ne. Un personaggio che ai cavallidedica molto tempo, un po’ per pas-sione un po’ per lavoro, i puledriche arrivano in scuderia sono caval-li già addestrati, al punto che il gior-no dopo puoi mettergli la ghighettaed attaccarli. Lui gli insegna tutto,sanno darti i piedi, sono abituati aifinimenti, hanno già la bocca fatta,insomma sanno già far tutto, com-preso salita e discesa dal van. Que-sta è una gran cosa, ti arrivano deipuledri già “grandi” e soprattuttobravissimi, perché domati senzache neppure se ne accorgano, con lamassima serenità. Galli è un alleva-tore che si merita molto e sono con-tento che, tramite la rivista, gli diatela giusta visibilità.”.

A sinistra: Arrivo a mani basse di Lambro eFulici a media di 14,4 sui 2060 metri adAlbenga

Al centro: Lobelia si appresta ad andaredietro le ali dell'autostart nella finale delgran premio Locatelli

Sotto: Lobelia al passaggio davanti alletribune nella finale del Locatelli, dovearriverà poi al quarto posto

Donerail: 1992 (USA) - Record 1.55.4 ($ 703.049)(Valley Victor - Bedell - Speedy Crown)

Tasso di monta: € 4.300 (€ 800 alla prenotazione + € 3.500 al 31 dicembre)Seme fresco e congelato

per la stagione di monta 2010al Centro Medico Equino - Limena (PD)

In esclusiva

Like A Prayer: 1999 (USA) - Record 1.52.2 ($ 1.118.504)(Lindy Lane - Meadowmiss Hanover - Super Bowl)

Tasso di monta: € 4.000 (€ 800 alla prenotazione + € 3.200 al 31 dicembre)Seme fresco e congelato

Presso il CME funzionano anche COIS CAF 1.13.3 (Park Avenue Joe x Madam Palm Beach)e CORTEZ GAR 1.12.4 (Armbro Goal x Ivana Gar)

Da tre generazioni, lafamiglia Luise si dedi-ca al l ’al levamento.Una passione vera esincera per il cavallo,

diventato ormai simbolo di questafamiglia. Siamo a Castel Volturno,in Provincia di Caserta, a 2 km dalmare, l’aria sana ed il clima mitene fanno il luogo ideale per un alle-vamento di alta qualità.I fratelli Gianmarco e Sergio si im-pegnano per portare avanti unapassione iniziata dal nonno, gran-de amante di corse e cavalli. Nel1942 acquistò una fattrice, Volpe-rossa, per provare a vivere un al-tro aspetto dell’ippica, quello del-l’allevamento. Uno dei primi pro-

dotti fu Volpone, indiscusso prota-gonista degli anni ’50, con Umber-to D’Errico in sulky. Anche il padre di Gianmarco eSergio si lasciò sedurre dal brividodei trottatori, nonostante per luinon fosse un’attività primaria, econtinuò con grande ottimismo illavoro iniziato dal fondatore, am-pliando ulteriormente lo spaziodedicato agli stalloni, con un’at-tenta selezione delle linee genea-logiche, arrivando al suo grandesogno: quello di essere il maggiorazionista di Top Hanover (da Ay-res e Elaine Rodney), un baio dallameccanica perfetta, nato in Ame-rica ma italiano a tutti gli effetti,ancora oggi uno dei più seducenti

e fantasiosi trottatori degli anni’70 (non ci dimentichiamo la fasci-nosa performance del Gran Pre-mio Lotteria del 6 aprile del 1974,dopo 12 anni che un indigeno nonvinceva, l’ultimo era stato Tornesenel 1962). Top Hanover dopo averdominato la batteria, vinse in fina-le, rompendo l’incantesimo in1.17.7, lasciando al secondo postoTimothy T (sofferente sulle curve,visto che Agnano era ancora unapista da 800 metri), e terzo Sharifdi Iesolo.Top Hanover insieme a Sharif diIesolo è stato lo stallone leader de-gli anni ’80, numerosi i suoi pro-dotti in pista, con brillanti presta-zioni, morto con grande dispiace-

ALLEVAMENTO LUISE

DAL 1942 UNA TRADIZIONE

DI FAMIGLIA

di Martina Nerli

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Vista dall'alto dell'allevamento

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FattriciANKARA LUIS (da Indro Park e Dobrigida) Gravida di CC’s Chuckie TANTIOCHIA LUIS (da Park Avenue Joe e Dalaxy) Gravida di VarenneAURUNCA LUIS (da Royal Prestige e Malpensa Luis) Gravida di CC’s Chuckie TCANEVA LUIS (da Park Avenue Joe e Noss Senhora) Gravida di Ideale LuisCATAPULTA LUIS (da Bon Vivant e Daiva) Gravida di CC’s Chuckie TCRISTINA LUIS (da Bon Vivant e Malpensa Luis) Gravida di Pine ChipDALIDA’ LUIS (da Lemon Dra e Praximity Three) Gravida di VarenneDANAE DEL RONCO (da Lemon Dra e Talia Del Ronco) Gravida di Muscle YankeeDELORA LB (da Buvetier D’Aunou e Iadi Lb) Gravida di SupergillELITE FOX D’ETE (da Supergill e Silvana Fox D’Ete) Gravida di Yankee SlideISMARA LUIS (da Toss Out e Lemy Del Lupo) Gravida di GanymedeLA POMPADOUR LUIS (da Coktail jet e Turania Sed) Gravida di Ubresson LuisLEMY DEL LUPO (da Sharif Di Iesolo e Altaseta Sp) Gravida di Pine ChipLINDA LUIS (da Buvetier D’Aunou e Volperossa Luis) Gravida di Pine ChipMALENA LUIS (da Legendary Lover K e Lemy Del Lupo) Gravida di CC’s Chuckie TOSHAWA LUIS (da Top Hanover e Barcellonette) Gravida di Ubresson LuisPRIMADONNA OK (da Lanson e Sterling Bowl) Gravida di Ubresson LuisSUSY TRIO (da Indro Park e Bonni) Gravida di Ubresson LuisTOLOSA LUIS (da Park Avenue Joe e Dalaxy) Gravida di Ubresson LuisVIA DI AZZURRA (da Sugarcane Hanover e Fimbadar) Gravida di UronometroVOLPEROSSA LUIS (da Park Avenue Joe e Lemy Del Lupo) Gravida di Donato HanoverZAHWA (da Joe De Vie e Musica Celeste) Gravida di Love YouZOSTERITA (Somollison e Lazzulite) Gravida di Yankee Slide

Puledri 2009MASCHI

13/01/09 da Ubresson Luis e Aurunca Luis

09/02/09 da Abano As e Oshawa Luis

19/02/09 da Ubresson Luis e Primadonna Ok

20/03/09 da Park Avenue Joe e Sofia Luis

23/03/09 da Ganymede e Vaicarlina

14/04/09 da Malabar Circle As e Catapulta Luis

15/04/09 da Pine Chip e Antiochia Luis

23/04/09 da Daguet Rapide e Volperossa Luis

FEMMINE

21/02/09 da Ubresson Luis e La PompadourLuis

24/03/09 da Love You e Cristina Luis

16/04/09 da Conway Hall e Dalidà Luis

26/04/09 da Abano As e Zosterita

15/05/09 da Ganymede e Ankara Luis

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re di tutta la famiglia Luise pro-prio in questo allevamento.Ora Gianmarco e Sergio curanopersonalmente ogni dettaglio diquesto posto da favola, oltre a stu-diare incroci interessanti per otte-nere puledri splendidi, gestisconocirca trenta fattrici, aiutati da unteam qualificato e dalla dottoressaSpadetta, che segue attentamenteogni fattrice dall’inseminazione fi-no al parto. I puledri vengono con-trollati frequentemente per accer-tarsi di una crescita perfetta e cu-rare o correggere tempestivamen-te problemi anche banali. I proprietari ci svelano la ricettaper questi trottatori che anno dopoanno si fanno notare per la loro af-fidabilità e potenza sulle piste ita-liane: “Un ottimo trottatore deveavere tre qualità: grande testa, po-

tenza nelle gambe e cuore. Questofa la distinzione tra un cavallo qua-lunque ed un campione. Anche sein realtà siamo forse più affeziona-ti ai cavalli sfortunati o meno dota-ti, c’è sempre quel senso di prote-zione che prova un padre nei con-fronti dei figli. In quasi 70 anni diattività, ci siamo tolti molte soddi-sfazioni, a cominciare dal fatto chesiamo ancora in piena attività no-nostante tutte le crisi che l’ippicaha attraversato, e questa è la sod-disfazione maggiore. Ci crediamoancora molto, abbiamo voglia dimigliorare, puntando sulla qualità,su stalloni e fattrici selezionatissi-mi. Attualmente in allevamentoabbiamo due stalloni, UbressonLuis (1994, da Bon Vivant e Lemydel Lupo), un cavallo di nostra pro-prietà, e CC’s Chuckie T (da Mala-

bar Man e Keystone Gild), un ame-ricano che abbiamo il piacere diospitare quest’anno per la stagionedi monta. E poi ci affidiamo a stal-loni “classici” come Supergill, Va-renne, Ganymede, Uronometro.Cerchiamo di essere organizzati edattenti per ogni fase dell’alleva-mento, abbiamo una stazione dimonta, dove gestiamo il seme fre-sco, congelato e refrigerato, variesale parto, sale travaglio, ampipaddock per fattrici e puledri, unapista da 800 metri.”I risultati si vedono, i cavalli targa-ti Luis attualmente in pista sonotantissimi, solo per citarne alcuni:Inti Luis (2004, 1.11.4 di recordsul miglio), Diavolone Luis (2000,1.12.4 il suo record personale epiù di 300.000,00 Euro di sommevinte), Edone Luis (2001, 1.12.6sui 1600 mt), Ingegno Luis (2004,14.9 di record) fino ai più anzianiormai in “pensione” Martinez Luis(1987, 1.14.7), Udine Luis (1994,14.5 di record), Lerno Luis (1986,1.14.3 sul miglio e 374.218,00 Eu-ro di somme vinte), Oitar Luis(1989, 1.15.1).Non dimentichiamo il giovane vin-citore classico entrato in razzaquest’anno, Ideale Luis, figlio deltop sire indigeno Lemon Dra, uncavallo ancora fresco, ventotto cor-se disputate in carriera e nove vit-torie, tra cui il Giovanardi nel2007, il Dante e Etruria alle Muli-na e il G.p. Italia a Bologna, unvanto della produzione Luis. Gian-marco e Sergio hanno ancora unsogno: trasmettere ai figli il grandeamore per l’ippica.

Ideale Luis con E. Bellei in sulky nel Gran Premio Dante aFirenze

Milano, 10 luglio 1997. Gran Premio Nazionale, 1° Ubresson Luis1.14.7; 2° Uronometro 1.14.7; 3° Uniforz 1.14.8

Una storica foto del compianto Antonio Luise con un Top Hanover ormai in pensione

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Ilatini non avevano dubbi:“Nomen est homen”, ovve-ro – più o meno – nel nomeè racchiuso il destino diognuno. E allora, fin dal

debutto, tutti noi abbiamo ripostoil massimo delle aspettative su NoLimits Bi per una serie di motivi. Ilnome, appunto, e poi la “griffe” Bi,sinonimo di qualità, ma anche pervia della genealogia: padre Equi-nox Bi, mamma Forever Bi. E se ilbabbo lo conoscono tutti, un po’per i successi ottenuti in patria enel continente americano (12 vitto-rie e altrettanti piazzamenti su untota le di 27 corse disputate ,1.048.504 euro incassati, record di1.09.4 sul miglio e di 1.14.1 suiduemila) e un po’ per il rapimentodi cui fu oggetto nel 2008, pure lamadre ha un curriculum di tutto ri-spetto: 13 corse, 5 vittorie, 4 piaz-zamenti, poco meno di 70.000 eu-ro incamerati in appena un annodi attività.Natali regali, quelli di No Limits Bi,

che ha subito saputo mostrarsi al-l ’a l tezza del la genealogia edel…nome. La sua avventura ago-nistica inizia domenica 13 dicem-bre 2009 a San Siro. Gli scommet-titori attribuiscono una leggerapreferenza a New Yorker, ma ilbiasuzziano non si fa intimorire:Davide Nuti, il suo interprete, lo fapartire con circospezione, poi do-po 600 metri sceglie di andare allargo. A metà dell’ultima curva lapratica è chiusa e la retta d’arrivosi trasforma in un’applaudita pas-serella. Il copione cambia di poco11 giorni dopo a Treviso: si corresul doppio chilometro, No LimitsBi rimane secondo al via, spostadopo 400 metri, sfonda, viene sol-leticato lungo il percorso, poi a 500metri dal palo saluta la compagniae se ne va per proprio conto.L’anno nuovo si apre come si erachiuso il vecchio: 10 gennaio 2010,al Sant’Artemio stavolta si corresul miglio e in testa ci va il contro-favorito Newyork Newyork: lui al

solito parte senza strafare, ma vasubito a incalzare il rivale, lo rilevaal comando e vive in solitudine ilterzo trionfo della carriera. L’ap-petito vien mangiando e l’allievo diNuti (preparato in maniera magi-strale da Mauro Baroncini) conce-de applaudita replica il 25 genna-io. Il palcoscenico è ancora unavolta il trotter della Marca, il copio-ne cambia di poco (Nembo Kid Ef-fe lo contrasta fino a metà dell’ulti-ma curva, prima di abbandonarsia un galoppo rabbioso), il risultatoinvece è lo stesso: primo con lar-ghissimo margine di vantaggio su-gli altri, che sembrano capitati persbaglio in quella corsa.E allora, al tirar delle somme, an-che se quattro indizi non fannouna prova, No Limits Bi ha dimo-strato di poter aspirare al ruolo di“capoclasse” della Leva 2007. Nonè un partitore eccelso, però è co-munque rapido a mettersi in azio-ne (1.15.5 il suo record sul mi-glio); al tempo stesso, non teme lecorsie esterne né la distanza al-lungata (1.18.3 il record sul dop-pio chilometro, ottenuto in totalescioltezza). Insomma, un cavallocompleto, che in appena tre mesiha messo in chiaro le cose: chi, ilprossimo autunno, vorrà metteregli zoccoli sul Nastro Azzurro, do-vrà fare i conti con lui. Che nelDerby sarà chiamato a “vendica-re” i genitori: mamma Foreverchiuse l’attività il 27 agosto, quin-di senza avere la possibilità di ci-mentarsi nella corsa più impor-tante per i puledri; papà Equinox,invece, il Derby l’ha corso, ma si èdovuto inchinare a Echo dei Veltried Eldgrado Bi. Stavolta, l’onoredella famiglia biasuzziana è in ot-time… zampe.

di Marino Martini

NO LIMITS BInessun limite ai sogni

SARANNO FAMOSI

In data 1° febbraio unarappresentanza toscanaha consegnato al Sinda-co di Viareggio Luca Lu-nardini un contributodell’Associazione allefamiglie delle vittimedella strage di Via Pon-chielli a Viareggio delluglio scorso. Un attodoveroso per un’Asso-ciazione che non vuoledimenticare di essere vicino a chi soffre.Nella foto con il DelegatoFranceschi ed il Sindaco Lunardini, anche il signor Roberto Taddei ela signora Angela Bondielli.

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L’UNIRE può procedere all’iscrizione al Libro Genealogico del cavallotrottatore italiano del puledro nato e al rilascio del documento diidentificazione (passaporto), ai sensi dell’art.1 delle Norme Tecniche

di cui al D.M. 20249 del 29.1.1999 e successive modificazioni e integrazio-ni, solo se:a) il richiedente risulti iscritto all’Albo allevatori di cui all’art.9 del Disci-

plinare di cui alla normativa sopra citata. Per l’iscrizione deve esserepresentata apposita domanda compilata sul modulo pubblicato sul sitoUNIRE e ANACT;

b) l’allevatore ha denunciato la nascita del puledro entro sette giorni dal-l’evento mediante la compilazione, in ogni sua parte, dell’apposito mo-dulo da inviare in originale all’ANACT a mezzo raccomandata, con l’indica-zione dei dati previsti dall’Anagrafe degli Equidi legge 2000/03, D.M.5/05/06 e D.M. 17791/07. Il modulo (allegato alla presente circolare) pre-vede per i nati 2010 l’apposito spazio dove applicare uno degli sticker (let-tera B) che compongono la breeding card ed è pubblicato sul sito dell’UNI-RE e dell’ANACT;

c) il puledro è stato sottoposto, da parte del veterinario incaricato dal-l’UNIRE, ad identificazione sotto la madre, inserimento del microchip eprelievo del campione biologico per l’accertamento della genealogia di-chiarata, previo pagamento di € 90,00 (tramite c/c postalen° 86045002 intestato a UNIRE ex Ente Nazionale Corse al Trotto – EN-CAT) per ciascun puledro di cui si chiede l’iscrizione. Nel caso di manca-ta esibizione della ricevuta del versamento al veterinario incaricatoUNIRE, la visita identificativa (stato segnaletico, inserimento microchipe prelievo del campione biologico per l’esame del DNA) non può essereeffettuata. In tal caso l’allevatore per l’identificazione del puledro è te-nuto a versare, oltre al previsto diritto di segreteria di € 90,00, anchela penale di € 50,00.Al fine di evitare ritardi e/o disfunzioni nell’effettuazione della visitada parte dei veterinari incaricati della campagna di identificazione deinati, il proprietario (allevatore) dovrà contattare il veterinario di zonaincaricato, il cui nominativo è riportato nell’elenco dei veterinari com-petenti per territorio, pubblicizzato a cura anche dell’ANACT. Si ricor-da, comunque, che è onere dell’allevatore contattare l’ANACT per cono-scere il nominativo del veterinario territorialmente competente. Si ri-chiama l’attenzione sul termine del 31 ottobre dell’anno di nascita delpuledro per l’identificazione e si ricorda che dal 1° novembre al 31 di-cembre dell’anno di nascita, l’identificazione del puledro può esse-re effettuata solo dietro il pagamento da parte dell’allevatore di undiritto di segreteria di € 300,00. Si ribadisce che l’iscrizione al LibroGenealogico del puledro e la relativa emissione del passaporto non puòavvenire se il puledro non è stato identificato ed è privo di microchip enon è stata comunicata dal Laboratorio incaricato la diagnosi del DNAche accerta la genealogia;

d) è pervenuta, inoltre, all’ANACT entro il 31 ottobre dell’anno di nasci-ta del puledro tutta la documentazione necessaria prevista dalla nor-mativa di riferimento (art. 1 Norme Tecniche).

Si ricorda che dalla stagione di monta 2009 è stata istituita una gestioneinformatizzata delle breeding card che l’UNIRE, avvalendosi dell’ANACT, haprovveduto a consegnare a tutti i gestori delle Stazioni di Fecondazioneche ne hanno fatto richiesta, nel numero massimo di 150 per ogni stalloneautorizzato.Premesso quanto sopra, secondo quanto da ultimo stabilito dal decreto n.14498 del 30/10/2008 del Ministero delle politiche agricole alimentari eforestali reso noto anche con circolare n.15/2008, la documentazione ne-cessaria, da consegnare entro il 31 ottobre dell’anno di nascita del puledro,è esclusivamente la seguente:1. C.I.F. (Certificato di Intervento Fecondativo) in originale rilasciato dal

gestore della stazione di fecondazione o dal veterinario responsabiledell’intervento fecondativo con applicata la relativa breeding card(sticker lettera A) e con la segnalazione del nome da assegnare al pule-dro che, per i nati 2010, deve iniziare con la lettera “R”;

2. copia del verbale di identificazione, inserimento del microchip e pre-lievo del campione biologico rilasciato dal veterinario incaricato UNIRE;

3. originale dell’attestazione del versamento di € 90,00 sul c/c posta-le intestato all’Ente per l’effettuazione dell’obbligatoria visita identifi-cativa sopra specificata.

Riguardo alle breeding card si ritiene utile ricordare che ogni singola cardè composta da due stickers , contraddistinti dalle lettere A e B, recanti lostesso codice a barre sui quali è riportato il nome dello stallone e l’annodella stagione di monta. Ogni breeding card reca, pertanto, un codice abarre che identifica univocamente l’etichetta stessa a cui si riferisce. Il nu-mero indica di quale intervento fecondativo si tratta tra i 150 ammessi dal-la normativa. La lettera distingue la destinazione dello sticker, comeespressamente indicata sullo stesso.Il gestore della Stazione di Fecondazione invia entro il 31 dicembre di ognianno, all’UNIRE ed all’ANACT, per ogni singolo stallone, un elenco dellebreeding card utilizzate nella stagione di monta, con indicato oltre al no-me dello stallone anche quello delle fattrici utilizzate.Gli allevatori dovranno farsi consegnare dal gestore della Stazione di Fe-condazione i due stickers che, si ribadisce, dovranno essere applicati:- sul modulo di denuncia nascita quello contrassegnato con la lettera

“B”;- sul certificato di intervento fecondativo quello contrassegnato con la

lettera “A”.Si precisa che in assenza degli stickers sulla documentazione sopra in-dicata, il prodotto nato non potrà essere iscritto al Libro Genealogicodel cavallo trottatore italiano.Tutto quanto sopra premesso l’UNIRE provvede, pertanto, all’iscrizione delpuledro al Libro Genealogico e all’emissione del passaporto solo a seguitodel ricevimento di tutta la documentazione necessaria entro i termini pre-visti e all’accertamento della genealogia del puledro mediante esame delDNA. Si ricorda che, se anche uno solo dei documenti di cui sopra vienepresentato dal 1° novembre al 31 dicembre dell’anno di nascita, l’alleva-tore, oltre ai predetti adempimenti, dovrà versare all’UNIRE entro il termi-ne del 31 dicembre una penale di € 480,00 per deposito tardivo. Non èconsentita, comunque, l’iscrizione al Libro Genealogico del cavallo trotta-tore italiano dei puledri per i quali, entro il 31 dicembre dell’anno di nasci-ta, non è stata depositata all’ANACT la documentazione necessaria e non èstata effettuata l’obbligatoria visita identificativa.Si precisa, infine, che i puledri nati all’estero da cavalli esteri iscrivi-bili al Libro Genealogico del cavallo trottatore italiano, ai sensi delle Nor-me Tecniche del Disciplinare del Libro Genealogico, dovranno entrare inItalia al seguito della madre entro il 31 dicembre dell’anno di nascita, perconsentire i controlli di cui sopra. Nel caso in cui entrino nel periodo 1°novembre – 31 dicembre, l’allevatore dovrà comunque pagare il diritto disegreteria di € 300,00 previsto per l’identificazione, inserimento del mi-crochip e prelievo del campione biologico per l’esame del DNA, oltre allatassa per deposito tardivo di € 480,00.Si richiama all’osservanza dei termini e degli adempimenti previsti, e piùvolte chiariti anche con varie circolari, per la registrazione dei passaggi diproprietà. In ogni caso non possono essere registrati passaggi di proprietàcon date antecedenti a qualsiasi altro evento, avvenuto e/o registrato a si-stema e/o comunicato all’Ente (es. nascite, decessi, enucleazioni ecc.).Non è ammessa alcuna deroga alla registrazione tardiva dei passaggidi proprietà. Il puledro, pertanto, sarà registrato al titolo del proprie-tario della fattrice risultante tale dalla banca dati dell’UNIRE AreaTrotto al momento della nascita. Conseguentemente la qualifica di al-levatore del puledro, fermo restando l’adempimento di tutto quantosopra descritto, sarà attribuita al soggetto risultante dalla banca datiUNIRE proprietario della fattrice al momento della nascita del pule-dro.Si ricorda che i passaggi di proprietà delle fattrici possono essere registra-ti anche dall’ANACT.In caso di inosservanza anche di uno solo degli adempimenti di cui sopra ilpuledro non può essere iscritto al Libro Genealogico del cavallo trottatoreitaliano.

U.N.I.R.E. – Area TrottoVia Cristoforo Colombo, 283/a – 00147 ROMA - Centralino 06/518971Uff. Controllo Prod.ne UNIRE tel. 06/51897216 – fax 06/51897255

Uff. Controllo Prod.ne ANACT tel. 06/4416421 – fax 06/44164236/7

ADEMPIMENTI PREVISTI PER L’ISCRIZIONENEL LIBRO GENEALOGICO DEL CAVALLO TROTTATORE ITALIANO

DEI PRODOTTI NATI NELL’ANNO 2010

Èrisultata gradita ai nostrilettori (bontà loro) un’ini-ziativa dello scorso annotendente a privilegiarel’immagine piuttosto che

il testo. Questo insperato gradimento ciporta a ripercorrere l’idea, stavolta conuna serie di immagini di arrivi d’epoca.Abbiamo scelto il 1974, sia perché annodi grande intensità, umana, ippica, spor-tiva, sia perché in quel periodo la nostrarivista seguì minuziosamente l’anda-mento agonistico con una rubrica, “Lecorse del Mese”, magistralmente prepa-

rata da Sergio Nunziata, altra storicagrande firma del periodico.Crediamo inoltre di poter venire incontroalle richieste dei noti allevatori piemon-tesi, Marinella Rolando e Dario Burdese,pubblicando una serie di successi di TopHanover.Per ovvie esigenze di stampa, ci pare ra-gionevole dividere il servizio fotograficoin due numeri.Dunque, come eravamo nel 1974? Sembraieri eppure il tempo è passato in modosfuggente e quasi improvviso. Si svolge ilfamoso referendum sul divorzio ma a Romala metà biancoazzurra in quello stesso gior-no festeggia il primo scudetto della Lazio,la nazionale di Valcareggi parte per vince-re i mondiali e ritorna vinta, addirittura siparla di un concreto trasferimento di Rivadal Cagliari al Milan. I rossoneri sono in fi-nale nella Coppa delle Coppe ma lo svolgi-mento di “Una Tribuna dei referendum” neimpedisce la diretta Tv in Rai.

MEMORIE DE

________a cura di LUCIO CELLETTI - [email protected]________

L’arrivo del PRIX D’AMERIQUE (m. 2600) con DELMONICA HANOVER al largo di tutti che supera in foto-grafia AXIUS, CASDAR, UNE DE MAI e VISMIE

1974: SEMBRA IERI, ...ANZI NO!FOTOCRONACA DDI UUN AANNO

PRIMA PPARTE

Ippodromo Tor di Valle – Il fotofinish del Premio Villa Glori con TOP HANOVER davanti a CAROSIO

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C’ERA UUNA VVOLTA...

PRIX DE PARIS: Timothy T., al largo, supera di misura Casdar mentre Bellino II si classifica al terzo posto precedendo Amyot e Borgia

IPPODROMO LE MULINA – LATEST RECORD si aggiudica il Premio PonteVecchio davanti a TOP HANOVER e DOSSON

IPPODROMO SAN SIRO – PREMIO EUROPA: l’arrivo di EQUILEO(Rivara) davanti a ZECCOLA

TOP HANOVER,trottando in 1.16.7sui 1609 metri, siafferma nel PremioCittà di Padova: al secondo postoSEM (1.17)

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IPPODROMO AGNANO - Il fotofinish del Premio San Giuseppe: UNNO precede ZIGONI e ZECCOLA

Nel Premio Costa Azzurra TOP HANOVER resiste a BEBE’ DU PARNASSE. Al terzo posto BALADE ROYALE. Per il Premio Lotteria dello stesso TOP vi invitiamo avisitare il sito dell’Anact con il relativo approfondimento sul n. 6 del 2007 – pag. 20

Gran Premio dellaFiera: Timothy T.

lascia a debitadistanza il franceseAmyot. Per il terzo

posto, Stangaroprecede Flush

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L’atletica dell’Europa si riunisce a Roma,Pietro Paolo Mennea ha la pressione ditutti, in semifinale non percorre 200 metrima 300 in quanto dopo l’arrivo tira drittocon la stessa velocità ed imbocca corren-do gli spogliatoi. Poi la finale lo premia

per il suo primo grandissimo oro in 20.60.La valanga azzurra invade le piste di mez-zo mondo, a Thoeni due mondiali, a Grosla Coppa del Mondo. Al Giro d’ItaliaMerckx vince non senza difficoltà, viste leinsidie di Fuente e del giovane Baron-

chelli, poi però realizza un fantastico trisaggiudicandosi anche il Tour de Franceed il mondiale in Canada. In Italia alladomenica si torna a circolare, dopo l’au-sterity di fine ’73. Gigliola Cinquetti vaall’Eurofestival di Brighton con la canzo-ne “Si” e la Rai decide di non trasmetterela serata canora se non un mese dopo: iltitolo della canzone poteva influenzarel’esito del referendum sul divorzio!In questo contesto il Trotto vive i suoimomenti intensi all’insegna dell’indigenoTop Hanover che si afferma ripetutamen-te. T come Top Hanover, ma anche comeTimothy T che offre spunti internazionalidi gran classe. Ma aveva aperto le dan-ze....il Prix d’Amerique con la vittoria in-credibile di Delmonica Hanover, che co-me una palla di fuoco aveva soppiantatotutti i suoi avversari in un finale già con-vulso. Anche per questo è ricordato il no-stro trotto del 1974, per un’ippica che al-lora si stava gradatamente trasferendodall’epoca moderna a quella contempo-ranea.

Elitlopp: l’affermazione svedese di Timothy T su Amyot ed Equileo

L’arrivo del Premio Italia all’Arcoveggio: ADAMAS precede APRILE

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IIl ccavallo iin llibreria ee aal ccinemadi BBarbara SSarri

Un libro interessante quello diFrancesca Petrucci, “Caroselloin San Rossore”, che in un cen-

tinaio di pagine coglie tutti i punti sa-lienti del rapporto uomo-cavallo, uo-mo-natura, uomo-cavallo-cane. I personaggi di questo libro sono uomi-ni e animali che si muovono facendosistrada agevolmente fra i capitoli, scrit-ti in modo scorrevole e lasciando spa-zio a qualche termine di dialetto tosca-no. Francesca, protagonista e voce nar-rante, sul magico sfondo della tenutadi San Rossore di Pisa, ci narra con sim-patia dell’amicizia con il suo cavalloCorto Maltese, un maremmano con unbel caratterino e una mole grande, for-se un po’ troppo per lei. Un’amicizia di dieci anni che si allentaal momento della gravidanza della pro-tagonista, ma che resta nel cuore piùche mai. Un capitolo è rivolto alla differenza fral’approccio che si ha con il cavallo, cheresta sempre per sua natura selvaggio,e quella col cane (Ares, Cosetta e tantialtri), per molti versi più vicino all’uo-mo, alle sue abitudini. Francesca ci narra le sue avventure conla sella maremmana, ci svela il suo pun-to di vista “da non professionista” ed èquesto il segreto del suo libro, dellasemplicità con la quale ci identifichia-mo in lei. L’autrice indaga fra i segretidel suo Corto Maltese, cerca di capirloe quasi per magia spesso si accorge chei suoi punti deboli a volte sono suppor-tati da lui, come quando si smarriscenelle infinte stradine di San Rossore eil cavallo riesce a ritrovare il sentieroverso casa (verso la biada). Ma ci narraanche di tutte le difficoltà incontratenel cavalcarlo, fino ad arrivare a saper-

si gestire un vero eproprio carosello. “Carosello in SanRossore” è un libroche si legge piace-volmente e ritrae inmodo fedele l’atmo-sfera di un luogo dasogno come quellodella tenuta pisanae dei suoi animali. “Ecco, a descriverecosa si prova a ga-loppare in mezzo aquesto paradiso ter-restre, con un caval-lo che davvero sentirespirare con te, chese solo potesse dirtiqualcosa sarebbe“Dio come sono feli-ce”, non ne sono ca-pace. So solo che tisenti in pace con testessa, con il mon-do, con qualsiasipensiero ti attana-gliasse prima e titornerà in mente do-po, libera e leggera,nient’altro conta che il ta-tà ta-tà deglizoccoli dell’animale più bello che la na-tura abbia creato e che, meraviglia, staproprio sotto il tuo sedere: lo stringi for-te tra le gambe che sembra di schiaccia-re il pedale dell’acceleratore di una mac-china da corsa…”La copertina illustra un interessanteparticolare di “Seguire le traiettorie”,un quadro di Roberto Cosimi, pittore li-vornese naturalizzato pisano (www.ro-bertocosimi.com). Francesca Petrucci nasce nel 1976 a

Pistoia; laureata in lettere classiche,lavora come responsabile editorialepresso una casa editrice, è giornalistapubblicista e collabora con varie rivi-ste.

Scheda libro: Titolo: Carosello In San Rossore Autore: Francesca Petrucci Anno di edizione: Settembre 2009 Editore: Equitare Prezzo: 12 euro

Un libro:CORTO MALTESE,CAROSELLO D’EMOZIONI

CULTURA

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Quante volte abbiamo notato neifilm già recensiti che il rapportobambino-cavallo ha qualcosa di

speciale, una sintonia unica, inconfon-dibile. Il serial televisivo “Saddle Club” parteproprio da qui, da questo feeling natu-rale che nasce quando “un cucciolod’uomo” si avvicina al pony. In un mo-mento di grande successo anche in Ita-lia dei Pony Club, non poteva esserciserie televisiva più adatta. Stavolta l’idea parte dall’Australia e na-sce nel lontano 2001, ma noi l’abbiamovista fino all’anno scorso su DisneyChannel (nell’ultimo periodo dell’annoandava in onda la mattina presto).Tre bambine Lisa, Carole, Stevie, (nelleprime puntate hanno 12 anni) moltodiverse fra loro, hanno una passionecomune: i cavalli.

È in questo modo che s’incontrano, li-tigano, fanno pace e fondano il Circolodella Sella: il “Saddle Club”.Le tre ovviamente hanno un’antagoni-sta, che vuole mettere loro i bastoni tra

le ruote, la terribile Veronica, ma pro-tagonisti indiscussi sono anche i po-nies che montano, i loro cari compagnidi grandi avventure.Lo sfondo delle storie è Pine Hollow,dove c’è la scuola di equitazione. Fra le tre protagoniste, quella che so-gna di diventare veterinaria è Carole.“Saddle Club” è una serie dedicata in-teramente al periodo dell’adolescenza,un momento delicato e importante peri ragazzi, trascorrerlo con un animalespeciale come il cavallo vuol dire pren-dere delle direzioni ben precise: il va-lore della natura, della semplicità, del-la vita sana, i preziosi doni che ci rega-la il mondo del pony.

Scheda film:

Anno: 2001-2009Paese: Australia Formato: Serie TvGenere: Drammatico, RagazziCasa di produzione: CrawfordsAustralia Protocol EntertainmentCast (le protagoniste): Carole Hanson, Keenan Macwilliam,Stephanie ‘Stevie’ Lake,Sophie Bennett, Lisa Atwood,Lara Jean Marshall

Un film:SADDLE CLUB

Rubrica a cura diBarbara Sarri

www.barbarasarri.com

CLARITA CAVALLUCCIMedico Veterinario Nutrizionista - Dottore di Ricerca

Centro di Studio del Cavallo Sportivo - Perugia

Semi di lino:

proprietà ed effetti benefici

sul cavallo

Sono sempre più numerosigli studi e le osservazioniche mettono in luce i be-nefici legati al consumodei semi di lino, fonte ec-

cezionale di lignani, potenti anti-cancerogeni e di acido alfa-linole-nico, un acido grasso essenzialedella famiglia degli omega-3. Percomprendere l’importanza dei se-mi di lino nell’alimentazione è ne-cessario ricordare che mentre gliomega 66, cui appartengono gli aci-di grassi più comuni hanno la ca-pacità di aumentare la pressionesanguigna, le reazioni infiammato-rie, l’aggregazione piastrinica, latrombogenesi e le reazioni allergi-che, gli omega-3 svolgono azioniopposte e competono con gli ome-ga-6 per gli enzimi coinvolti nellaloro desaturazione. Sono numero-se le ricerche che evidenziano co-me i livelli di acidi grassi essenzia-li e l’equilibrio tra essi giochino unruolo fondamentale non solo nellacrescita e nello sviluppo, ma anchenella prevenzione e nel trattamen-to di numerose patologie, comequelle circolatorie, ipertensione,artrite e altri disordini immunitaried infiammatori. Mentre l’assun-zione di acidi grassi omega-6 èpraticamente assicurata da qual-siasi tipo di razione non eccessiva-mente squilibrata, gli omega-3 non

sono altrettanto abbondanti nellarazione. Tali quantitativi sono as-sicurati senza difficoltà dal consu-mo di alimenti a base di cereali in-tegrali e di soia. I semi di lino, pro-tetti da un duro rivestimento ester-

no, si possono conservare per mol-ti mesi, ma proprio grazie a questoduro rivestimento e alla piccola di-mensione, quando vengono ingeri-ti arrivano per lo più intatti nel si-stema digerente, pertanto per uti-

Semi di lino

LO SSAPEVATE CCHE

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lizzare al meglio le loro proprietànutrizionali è necessario trattarlitermicamente. Inoltre, i semi cru-di, ma non l’olio, contengono deiglucosidi cianogenetici, come la li-namarina. Il calore inattiva i glu-cosidi cianogeni; trattamenti comela termofioccatura permettono unutilizzo sicuro dei semi, mantenen-do inalterate le proprietà nutrizio-nali. Il Lino (Linum usitatissimum) èuna pianta che appartiene alla fa-miglia delle Linacee e puo’ rag-giungere un’altezza massima dicirca un metro. Ha dei bellissimifiorellini azzurri con dei petali ova-li. I semi di colore rosso marronesi utilizzano nella cura di svariatidisturbi. Essi contengono elevatequantità di acidi grassi polinsaturi,(indispensabili per la salute del-l’organismo, dell’apparato circola-torio, nervoso, della pelle e del si-stema immunitario), mucillagini,proteine, minerali, vitamine B1,B2, E e piccole quantità di acidocianidrico. I semi di Lino sono utilissimi senon addirittura necessari nella ali-mentazione degli animali. Inoltre ilseme di lino sottoposto a cottura,regolarizza i processi intestinali edè utilissimo in caso di affezioni del-l’apparato gastroenterico. LLa ssuaricchezza iin mmucillagini lo rendeparticolarmente utile per la regola-zione del transito intestinale; van-taggio già ampiamente evidenziatonei manuali tecnici di allevamentodel secolo passato.Il ssuo ttenore iin llignani (antiossi-

danti) hha eeffetti mmolto ppositivi ssullivello ddella ffertilità degli animali.Dai semi di lino può essere ricava-to l’omonimo olio, costituito preva-lentemente da trigliceridi di acidigrassi polinsaturi essenziali (ˆ3 e ˆ6o vitamina F). L’apporto di questinutrienti deve necessariamenteprovenire dall’alimentazione, dalmomento che l’organismo non è ingrado di produrli a partire da altrisubstrati lipidici. L’attività antiossidante è poten-ziata dall’ottimo contenuto in vi-tamina E (17,5 mg per 100 g).Buona anche la presenza di leciti-na, un insieme di fosfolipidi ne-cessari per il buon funzionamen-to del sistema nervoso e del cer-vello. Aiuta molto a ricostruire laflora batterica intestinale soprat-tutto dopo l’utilizzo di antibiotici.

Questi semi hanno anche un altocontenuto di Metionina (si trattadi un aminoacido essenziale), in-dispensabile per il buon sviluppodegli embrioni. Il seme, comedetto precedentemente, contieneuna buona percentuale di acidograsso Omega 3, che è da ritener-si essenziale per la crescita e labrillantezza del mantello. Duran-te l’ammollo e la cottura, secerneun liquido lucido e colloso, la mu-cillagine, che ha un benefico ef-fetto spazzola sulle pareti intesti-nali. Non scordarsi che i semi,una volta cotti in casa e macerati,irrancidiscono alla svelta; quindi,preparazione e somministrazionedevono essere fatti in giornata. Ilseme ddi llino èè iideale pper pprepara-re ppastoni ssettimanali. Oggi esi-stono prodotti commerciali prontiper l’uso, integrati con lieviti, saliminerali e vitamine che garanti-scono un apporto tonificante e ri-costituente.I cavalli sportivi vengono alimenta-ti ogni giorno con elevate quantitàdi mangimi e cereali, per questomotivo consiglio di somministrareil Pastone o Mash, sia in invernoche in estate, settimanalmente alfine di riequilibrare la flora intesti-nale: rappresenta anche l’alimentoideale dda uusare iin pperiodi ddi ccon-valescenza ee pper pprevenire lle ccoli-che. Adoperato costantemente fa-cilita il funzionamento del fegato,dei reni, e stimola l’eliminazionedelle tossine.

I GRANDI ALLEVAMENTI: ASOLO - EK - TRIO - FKS - LUIS

GP AMERIQUE: IL PICCOLO OYONNAX SBANCA PARIGI

GP LUXEMBOURG: L'ITALIA FA FESTA CON ISMOS FP