Associazione Italiana Ciechi di Guerra - LINCONTRO · 2017. 11. 7. · la fine del mese di gennaio...

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QUADRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA CIECHI DI GUERRA - ONLUS ANNO XXXIII - N.3 SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 L INCONTRO Redazione: Via Castelfidardo n.8 - 00185 Roma Registrazione Tribunale di Roma n.9/83 del 15/01/1983 Poste Italiane S.p.A.- Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. in Legge 27/02/2004 n. 46) Articolo 1, comma 2, DCB Roma Vita Associativa Attività della Presidenza Nazionale di Giovanni Palmili ha collaborato Italo Frioni 2 Memoria “Dall’oppressione alla libertà” I valori della Resistenza e i Giovani di Oggi - Vibo Valentia 6 giugno 2105 di Carmine De Fazio 4 “Dall’oppressione alla libertà” Liberazione di Bologna e battaglia di Porta Lame 6 novembre 2015 di Alfonso Stefanelli 5 Repetita Iuvant di Alfonso Stefanelli 10 Vita Associativa Scauri, 20 novembre 2015 di Franco Valerio Plauso per Innocenza Di Giovanna di Alfonso Stefanell 12 Christel paga i restauri all’Annunziata tratto da “La Nazione” del 5 novembre 2015 13 Soggiorno invernale a Villabassa di Antonio Rampazzo 14 Amici che ci lasciano Un ricordo di Lino Ferro di Antonio Rampazzo 14 Nelle fotografie: Sopra, il Presidente Nazionale, Gr. Uff. Italo Frioni, durante l’intervento alla cerimonia di consegna della “Medaglia della Memoria” al Labaro dell’Associazione. Sotto Marcello Poeta e il Presidnte Frioni mentre il Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, appone la Medaglia sul Labaro associativo. incontro3-15:Layout 1 26/01/2016 14.10 Pagina 1

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QUADRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA CIECHI DI GUERRA - ONLUS ANNO XXXIII - N.3 SETTEMBRE/DICEMBRE 2015

L INCONTRO

Redazione:Via Castelfidardo n.8 - 00185 RomaRegistrazione Tribunale di Roma n.9/83 del 15/01/1983Poste Italiane S.p.A.- Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (Conv. in Legge 27/02/2004 n. 46)Articolo 1, comma 2, DCB Roma

VitaAssociativaAttività della Presidenza Nazionaledi Giovanni Palmiliha collaborato Italo Frioni 2Memoria“Dall’oppressione alla libertà”I valori della Resistenza e i Giovani diOggi - Vibo Valentia 6 giugno 2105di Carmine De Fazio 4“Dall’oppressione alla libertà”Liberazione di Bologna e battaglia diPorta Lame 6 novembre 2015di Alfonso Stefanelli 5Repetita Iuvantdi Alfonso Stefanelli

10Vita AssociativaScauri, 20 novembre 2015di Franco Valerio

Plauso per Innocenza Di Giovannadi Alfonso Stefanell 12Christel paga i restauri all’Annunziatatratto da “La Nazione”del 5 novembre 2015

13Soggiorno invernale a Villabassadi Antonio Rampazzo

14Amici che ci lascianoUn ricordo di Lino Ferrodi Antonio Rampazzo

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Nelle fotografie: Sopra, il Presidente Nazionale, Gr. Uff. Italo Frioni,durante l’intervento alla cerimonia di consegna della “Medaglia dellaMemoria” al Labaro dell’Associazione. Sotto Marcello Poeta e il PresidnteFrioni mentre il Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, appone laMedaglia sul Labaro associativo.

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VITA ASSOCIATIVA

L INCONTRO 2

di Giovanni Palmiliha collaborato Italo Frioni

L’attività dell’Ufficio di PresidenzaNazionale, svolta nell’ultimo

quadrimestre dell’anno 2015, è statacaratterizzata dal succedersi di nume-rose manifestazioni legate a cerimoniecommemorative, ricorrenze e incontriche hanno impegnato costantemente icomponenti la presidenza, ma soprat-tutto, il Presidente Nazionale, Gr. Uff.Italo Frioni, costretto a spostarsi lungo lostivale per poter presenziare opartecipare ad esse, nonché daun’intensa opera svolta sia in sedeamministrativa, sia in sede parlamentaree governativa. La prima finalizzata adevitare la sospensione della erogazionemensile dell’assegno sostitutivodell’accompagnatore, la seconda, invece,mirante a fare inserire nella legge distabilità, lo stanziamento finanziariosufficiente ad assicurare a tutti gli aventidiritto l’assegno sostitutivo per il futuro,nonché il miglioramento delle condi-zioni economiche delle vedove deigrandi invalidi di guerra, mediantel’aumento dal 50 al 60% dell’assegnosupplementare comprensivo degliassegni di cumulo, percepito, in vita,dal grande invalido di guerra. Purtroppoin sede di stabilità gli emendamentipresentati non hanno trovatoaccoglimento, tuttavia il 19 dicembre2015 la Camera dei Deputati ha accoltoun ordine del giorno, a firma dell’On.Miotto, nel quale si impegna il Governoa reperire le risorse necessarie amigliorare le condizioni economichedelle vedove dei grandi invalidi. Diseguito riportiamo il testo: “La Camera,premesso che: in occasione dell’appro-vazione della legge 18 agosto 2000,n. 236, recante «Disposizioni varie inmateria di pensioni di guerra », ilGoverno accolse un ordine del giorno afirma del senatore Vegas, votato

Attività della Presidenza Nazionaleall’unanimità, con il quale si impegnavail Governo stesso a reperire in sede dilegge finanziaria per il 2001 le risorsenecessarie per « elevare in manierasignificativa l’assegno supplementareprevisto per le vedove dei grandi invalididi guerra »; nonostante successivamentel’approvazione della legge n. 234 del2003 «Disposizioni in materia di tratta-menti pensionistici di guerra » non sidava seguito al citato ordine del giornoa danno così delle vedove dei grandiinvalidi di guerra, il cui assegnosupplementare non trovava nel testo dilegge alcuna considerazione, impegna ilGoverno a valutare l’opportunità diindividuare nel prossimo provvedimentoutile risorse economiche e finanziarieadeguate atte ad elevare in manierasignificativa l’assegno supplementaredelle vedove dei grandi invalidi diguerra, previsto dal quarto commadell’articolo 38 del Testo Unico dellenorme in materia di pensioni di guerra,approvato con il Decreto del Presidentedella Repubblica 23 dicembre 1978,n. 915, come modificato dal comma 1dell’articolo 4 della legge 6 ottobre1986, n. 656 tenendo conto della misuradell’assegno di superinvalidità,contemplato dalla Tabella « E » o riferitoalla Tabella « E » di cui in vita hausufruito il grande invalido.” Prima diillustrare quanto in premessa, riteniamoopportuno ribadire che la domanda perconseguire l’assegno sostitutivodell’accompagnatore per l’anno 2016,deve essere inoltrata soltanto dal grandeinvalido di guerra che presental’apposita istanza per la prima volta,come ribadito dall’ultimo Decretointerministeriale pubblicato il 2novembre scorso; quindi, è beneignorare il contenuto della lettera tra-smessa dal competente Ufficio dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri,lettera che può far sorgere dubbi in

materia. L’Ufficio di PresidenzaNazionale si è già attivato, presso ilcompetente Ufficio VII e continuerà afarlo, affinché le autorizzazioni per ilpagamento dell’assegno sostitutivo siaalla prima fascia, sia alle altre fasce,avvenga prima possibile, senzaattendere l’emanazione del Decretointerministeriale, dal momento chesussiste la copertura finanziaria. Inproposito, il Presidente Nazionale ha, direcente, avuto assicurazioni che leautorizzazioni occorrenti per procedereal pagamento dell’assegno sostitutivosaranno trasmesse alle competentiRagionerie Territoriali dello Stato entrola fine del mese di gennaio 2016.Nonostante sia stata data notizia periscritto, riteniamo utile ribadire ai piùdistratti, che l’adeguamento automaticodelle pensioni di guerra per l’anno 2016è del 2,12%. Prima d’intraprendere illungo elenco delle manifestazioni allequali l’ufficio di Presidenza Nazionaleha il compito statutario di partecipare,annotiamo le ultime manifestazioniorganizzate presso le scuole che hannoaderito alle iniziative proposte edillustrate nel progetto presentato dallanostra Associazione ed approvato dallaPresidenza del Consiglio dei Ministriper il settantesimo anniversario dellaResistenza e della Guerra di Liberazione.Ricordiamo la manifestazione presso ilLiceo Manara tenutasi a Roma il 29ottobre; il 6 novembre a Bologna lacommemorazione della battaglia di PortaLame; nonché la doppia manifestazionetenutasi a Nettuno il 4 novembre, pressol’Istituto Comprensivo Nettuno III,svoltasi in 2 turni, stante la numerosascolaresca che frequenta l’istituto e cheha voluto partecipare. Tutte lemanifestazioni tenutesi presso le scuole,i cui Presidi hanno aderito all’iniziativa,hanno suscitato una sentita partecipa-zione degli studenti che hanno potuto

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VITA ASSOCIATIVA

L INCONTRO 3

vivere alcuni drammatici eventi dellaguerra, attraverso le immagini loromostrate con documentari dell’epoca.Con le menzionate manifestazioni è statoportato a termine il progetto presentatodall’A.I.C.G. e il 12 novembre è statopossibile presentare la relazione finale ela relativa documentazione allaPresidenza del Consiglio dei Ministriper il progetto “Dall’Oppressione allaLibertà” per il settantesimo anniversariodella resistenza e della Guerra diLiberazione. Per ragioni di spazio,dobbiamo limitare la partecipazionedell’Ufficio di Presidenza Nazionale ed,in particolare, quella del PresidenteNazionale, quale rappresentante legaledell’A.I.C.G., all’indicazione della datadelle cerimonie, degli incontri e delleriunioni succedutesi nell’ultimoquadrimestre del 2015:- 8 settembre, settantaduesimoAnniver-sario della difesa di Roma a “Porta S.Paolo”,presso il parco della resistenza;- 26 settembre, partecipazioneall’Assemblea del Consiglio PerifericoCalabria;- 27 ottobre riunione della Confedera-zione fra le Associazioni Combattenti-stiche e Partigiane, per la ripartizionedel contributo Statale e cerimonielegate al Centesimo Anniversario dellagrande guerra;- 4 novembre, in occasione della festadelle Forze Armate, il PresidenteNazionale ha partecipato, presso ilPalazzo del Quirinale, all’incontro conil Presidente della Repubblica, On.Sergio Mattarella, al quale ha chiesto,tra l’altro, un’udienza privata con lapartecipazione del Consiglio Nazionale.Il Capo dello Stato si è espressofavorevolmente ed ha invitato il nostroPresidente ad attivare le procedure dirito;- 13 novembre si è svolto, medianteconferenza telefonica, il ConsiglioNazionale che, dopo aver esaminato leproblematiche, concernenti la categoria,non ancora accolte dal parlamento,nonostante la martellante azione dellaPresidenza, la quale non perde

occasione per portare a buon fine lenostre aspirazioni, ha preso inconsiderazione le potenziali località emese in cui svolgere la XIII AssembleaNazionale. Dopo aver vagliatoattentamente l’argomento, il Consiglioha deliberato, tenuto conto, tra l’altro,degli alti costi richiesti dagli alberghidella capitale e del Giubileo in corso, disvolgere la prossima AssembleaNazionale a Frascati, presso lastruttura alberghiera “Giovanni XXIII”,ove, com’è noto, si è tenuta, in modoordinato e soddisfacente, l’AssembleaNazionale precedente. Il PresidenteNazionale, di recente, ha appreso chedetta struttura ospiterà l’evento neigiorni 18-20 ottobre 2016, con partenzail giorno 21 dello stesso mese. Il costodella pensione in camera matrimonialeo multipla è di euro 52 a persona,mentre, il costo della pensione incamera singola è di euro 62. Maggioriinformazioni in materia, sarannofornite in tempo utile.- 26 novembre il Presidente Nazionalesi è incontrato con l’On. Fedriga, ilquale, sempre vicino alla categoria, si èreso disponibile a presentare i nostriemendamenti in occasione della legge distabilità 2016; emendamenti predispostiper mandare a regime, con l’incrementodell’onere finanziario previsto dallalegge n. 288/2002, nonché l’aumentodal 50 al 60% dell’assegnosupplementare, previsto dall’articolo 4della legge n. 656/1986, in favore dellevedove dei grandi invalidi di guerra.- 5 dicembre, il Presidente Nazionale èstato invitato a partecipare al concerto,tenutosi alla Casa Madre del Mutilatodi Guerra, in occasione del centenariodella Grande Guerra.- 10 dicembre, il Consiglio periferico“Emilia-Romagna”, ha deliberato dielargire un contributo di euro 1.000per contribuire alla spesa sostenutadalla Sede Centrale per i lavori drestauro, resisi indispensabili per idanni provocati da una perdita d’acqua,per la rottura di un tubo obsoletodurante la chiusura estiva dell’Ufficio.- 15 dicembre, presso Palazzo Barberini,

durante una toccante cerimonia, allaquale erano presenti anche numerosisoci del Consiglio Lazio-Umbria, ilMinistro della Difesa, Sen. RobertaPinotti, ha proceduto alla consegnadella Medaglia della Liberazione alLabaro dell’A.I.C.G. e delle altreAssociazioni Combattentistiche ed’Arma.- 16 dicembre, il Presidente Nazionale,insieme agli altri rappresentanti delleanaloghe Associazioni, ha preso parteall’annuale scambio di auguri di Natalecon la Ministra della Difesa.- 17 dicembre, il Presidente è riuscito adavere un’incontro con l’On. Rossi,Sottosegretario alla Difesa, perconoscere il parere del Governo circa gliemendamenti fatti presentaredall’On. Fedriga; purtroppo, per ladefinitiva disciplina della legge n.288/2002, ha avuto la sensazione cheessa potrebbe essere rinviata alla leggedi stabilità 2017, dal momento che perl’anno 2016, sussiste la coperturafinanziaria; mentre, per l’aumentodell’assegno supplementare, non haottenuto alcuna assicurazione, stante ladelicata situazione economica delPaese. Tuttavia per quanto concernel’assegno sostitutivo dell’accompagna-tore militare, stessi emendamenti, concopertura limitata a 3 annualità, 2017,2018 e 2019, sono stati inviati ai parla-mentari e rappresentanti del Governoper cogliere l’opportunità dellaconversione in legge del decreto leggedel 30 dicembre 2015, n. 210, MilleProroghe. Quanto esposto non esaurisceovviamente la quotidiana attivitàdell’Ufficio di Presidenza Nazionale,coadiuvata costantemente e validamen-te dalle due impiegate e dai collaborato-ri, anche occasionali, tutti impegnati arendere possibili contatti con soci,uffici amministrativi, appuntamenti conDeputati, Senatori dirigenti amministra-tivi, autorità governative, attivitàfinalizzata a raggiungere quei traguardia cui la categoria aspira.

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MEMORIA

l INCONTRO 4

VITA ASSOCIATIVA

“DALL’OPPRESSIONEALLALIBERTA’”“I valori della Resistenza e i giovani di oggi – idee a a confronto”Vibo Valentia il 6 giugno 2015di Carmine De Fazio

Il 6 giugno 2015, con inizio alleore 11.00, si è svolta presso

l’Aula Magna dello storico LiceoGinnasio Statale “ M. Morelli” diVibo Valentia l’importanteConferenza avente ad oggetto:“ I valori della Resistenza e igiovani di oggi – idee a confronto”,organizzata dall’AssociazioneItaliana Ciechi di Guerra - ONLUS- Consiglio Regionale Calabria,come previsto dalle iniziative che ilGoverno ed il Parlamento Italianohanno promosso per celebrare il70° anniversario della Resistenza edella Lotta di Liberazione.La suddetta conferenza nasce dalprogetto promosso dalla SedeNazionale dell’AssociazioneItaliana Ciechi di Guerra - aventeper titolo “Dall’oppressione allalibertà” (percorsi di conoscenzaper studenti delle scuole medie diprimo e secondo grado), finanziatocon il contributo della Presidenzadel Consiglio dei Ministrinell’ambito di uno specificobando. Pertanto, il ConsiglioRegionale Calabria della suddettaassociazione, vista l’importanzadel tema in oggetto, ha preparatoscrupolosamente e con moltoimpegno l’avvenimento inquestione a livello socio - storico eculturale-documentale, destinato –in particolar modo - agli studentidell’ultimo anno delle ScuoleMedie Statali “ G. Garibaldi”, “E.Buccarelli” e “L. Bruzzano”nonché a quelli, sempredell’ultimo anno, del LiceoGinnasio Statale “ M . Morelli”,dell’Istituto Statale “ V. Capialbi”

con indirizzi LinguisticoMusicale - Scienze Umane - conopzione Economico Sociale edell’Istituto Statale d’Arte“D. Colao” di Vibo Valentia.Tale appuntamento ha avuto vastarisonanza attraverso la stampa euna folta partecipazione dipubblico. Tra le autorità presenticivili e militari, hanno preso parteuna rappresentanza delleassociazioni combattentistiche ed’arma tra cui l’AssociazioneItaliana Ciechi di Guerra e per ser-vizio militare, che ho l’onore dipresiedere a livello regionale edavendo affianco il nostro Presiden-te Nazionale Gr. Uff. Italo Frioni,l’Associazione Mutilati e Invalididi Guerra, l’Associazione deiCarabinieri, l’Associazione deiMarinai d’Italia, l’Associazionedella Polizia di Stato, l’Associa-zione della Guardia di Finanza e larappresentanza dell’AereonauticaMilitare. Numerosa è stata lapartecipazione degli studentiaccompagnati, per tale occasione,dai dirigenti scolastici e dai lororispettivi insegnanti che hannoseguito l’intero corso dellamanifestazione con grandeinteresse catturati dalla proiezionedei filmati, al fine di documentaregli eventi drammatici del tragicoperiodo storico, che ha visto perprotagonisti i tanti militari caduti equelli feriti al fronte, oltre allemolte persone che oggi fannoparte della nostra benemeritaAssociazione e che allora eranosoltanto giovani ragazzi, i quali acausa della guerra continuanoancora oggi a portare sul proprio

fisico le più gravi infermità emenomazioni. Gli studenti hannoosservato con attenzione il riccomateriale costituito da documentidi carattere bellico: composto dalettere diari e foto spediti daimilitari dai campi di battaglia alleproprie famiglie; materiale messoa disposizione dei presenti grazieallo scrupoloso lavoro di ricercacondotto dal Col. FrancescoDeodato, già in forza presso ilComando militare EsercitoCalabria. La parte conferenziale havisto gli interventi di autorevolirelatori, i quali, per l’occasione,sono stati: l’illustre Prof. GiacintoNamia, già Dirigente dell’anticoLiceo Ginnasio Statale “M. Morel-li”, autore di numerosi testi dinatura storico-letteraria, grecista,latinista e studioso insigne, che haparlato su “La Resistenza:significato e valori”; il Col.Francesco Deodato, già inforza - quale Capo personalelogistico - presso il ComandoMilitare Esercito Calabria, autoredi articoli e volumi concernenti laI^ e II^ Guerra Mondiale,infaticabile ricercatore di materialirelativi ai soldati calabresiimpegnati sui vari fronti di guerra,ha svolto il suo intervento daltitolo “La seconda guerramondiale nelle lettere dei soldativibonesi”; il Dott. Michele Petullà,giornalista ma anche scrittore dilibri concernenti il secondoconflitto mondiale, ha relazionatosu “Un uomo una storia: gli Alpinisul fronte russo” e infine l’egregioProf. Giuseppe Cinquegrana,storico locale antropologo e autore

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MEMORIA

l INCONTRO 5

di numerosi testi storico-antropo-logici, ha svolto un’ampia eappassionata relazione sul tema “Dalla Resistenza ai valori dellaCarta Costituzionale”.E’necessario mettere in evidenzache le quattro relazioni sono statevivamente apprezzate dal pubblicopresente, il quale si è resoperfettamente conto sia della lungae scrupolosa ricerca svolta daglioratori sia della profondità con laquale i contenuti sono stati daglistessi enucleati sia dell’importanzadei temi da loro trattati. Dopo lerelazioni tenute dagli espertisummenzionati sono intervenuti irappresentanti delle scuole, delleautorità, delle associazionicombattentistiche e d’arma e,anche, numerosi studenti: chehanno rivolto domande moltointeressanti sui filmati appenavisti, sulla ricca documentazioneesposta nella stessa sala in cui si èsvolta la manifestazione e sugliargomenti trattati dai notissimirelatori. In merito a quanto dettomi corre l’obbligo di evidenziare,nonostante il lungo e faticosolavoro svolto da tutte le personecoinvolte nell’importante progettosocio - storico - culturale tra cui ilPresidente nazionale dell’A.I.C.G.Gr. Uff. Italo Frioni, il Dott. CarloMaiolo Franzé per la continuaproficua e professionale collabora-zione prestata e, infine, il Rag.Fabio Runco attento collaboratoredell’A.I.C.G. Consiglio regionaleCalabria per l’impegno e ilcontrollo profusi senza sostanell’elaborazione e nella verifica ditutto il materiale occorrente per ilbuon svolgimento della conferen-za, la grande soddisfazione di averportato a felice conclusione unamanifestazione di tale rilievo.

Nella fotografia: il Presidente Nazionale, Gr. Uff. Italo Frioni e il Presidentedel Consiglio Regionale Calabria, Prof. Carmine De Fazio, siedono al tavolo deirelatori nell’Aula Magna del Liceo Statale "Morelli" di Vibo Valentia

“Dall’oppressione alla libertà”Liberazione di Bologna e Battaglia di Porta Lame

La formazione storica del nostroPaese è stata cadenzata e si

caratterizza anche per le tanteguerre che, per brevità, rinviamoai manuali di storia: i periodi dipace sono stati brevi e, spesso,pieni di sacrifici vuoi per la guerraappena finita, vuoi per la prepara-zione di quella che si sarebbecombattuta successivamente.Dal 21 aprile 1945 ad oggi sonotrascorsi 70 anni di pace, purtropposolo per noi, mai abbiamo godutodi un periodo di pace così lungo,turbolenze e tensioni con qualchecentinaio di morti e feriti non cisono mancati per tensioni politichee per le disarmonie nello sviluppoeconomico e sociale, quindi per lanon realizzazione di unauguaglianza economico-sociale epolitica effettive, per le troppecorruzioni e speculazioni ed unacerta frattura tra eletti ed elettoridivenuta pericolosa per la stessademocrazia.I cambiamenti sono comunque

di Alfonso Stefanellistati notevolissimi e grandissimi imutamenti economici e sociali: perchi ha la mia età basta ricordi lapropria infanzia, per i giovani, èsufficiente che parlino con unnonno per averne una confermapuntuale, 70 anni di pacerappresentano un risultatoinequivocabile ma se ancheprevalgono le luci, ci sono ombreche occorre diradare, e convincer-si che, se si vuole conseguire unauguaglianza effettiva e generaliz-zata, la solidarietà economica,sociale e politica è la via maestraobbligata e che è dall’attuazionedegli artt. 2 e 3 della Costituzioneche potrà mantenersi ilpreziosissimo bene della pace, diquesto bisogno innato e dirittoirrinunciabile dell’uomo.I principi costituzionali di libertà,di democrazia, di solidarietà, dicittadini effettivamente uguali e inpace, quindi di giustizia sono statii valori propri della Resistenza, diquel movimento spontaneo,

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MEMORIA

popolare e di massa che nacque esi sviluppò sotto il Fascismo e chedopo la sua caduta (25 luglio1943), si fece palese e sempre piùampio, invitando alla ribellione e acombattere fino alla vittoria.Senza alcun dubbio, la Resistenzasignificò un riscatto morale epolitico e permise al nostro Paesee ai suoi cittadini di riappropriarsidella dignità e del valore chemeritano.I partigiani furono essenzialmentegiovani, ragazze e ragazzi cheseppero scegliere la strada giusta,liberandosi dal funesto indottrina-mento fascista, nella cui culturaerano nati e cresciuti.I valori della Resistenza si sonotrasfusi nei principi fondamentalidella Costituzione e ciò fa sì che laResistenza diventi un patrimonioed un valore di tutti.Sono ancora i giovani, le ragazze ei ragazzi di oggi, che possono farsuperare i risentimenti che non hasenso protrarre all’infinito ed è daquesta consapevolezza che devepartire, specialmente dai giovanistudenti, la cultura che si fonde edeve vivere su questi valori, valoridi libertà, di democrazia, diuguaglianza effettiva, di solidarie-tà e di ripudio della guerra, cioèdell’amore per la pace.Noi sopravvissuti, oltre il drammapersonale, ricordiamo conangoscia gli avvenimenti di queltragico periodo, consistenti inmorti, mutilati, odi, atrocità edistruzioni ad opera di terribilibombardamenti.Ben 94 furono quelli operati suBologna, veri e propri uragani difuoco perpetrati con bombeincendiarie e dirompenti, sganciateindiscriminatamente che distrusse-ro e misero sottosopra le piazze, le

strade, migliaia di edifici, chiese,teatri e aziende e disseminarono lacittà di migliaia di morti e mutila-ti: i morti furono 2481, i feritifurono oltre 2000, vennero distrut-ti totalmente 1336 fabbricati,parzialmente 1582 e 200 aulescolastiche, gravemente colpitifurono Palazzo d’Accursio, SanPietro, la Prefettura, l’Archiginna-sio, San Giovanni in Monte, SanFrancesco, l’Ospedale Maggiore ele vie Indipendenza, Belle Arti,Rizzoli e le più importanti aziendedella città, Bologna fu ridotta aduna città di calcinacci e di macerie,con una popolazione inebetita edisorientata, tanto da perdere lacognizione della realtà.Tanti bolognesi morirono anche suivari fronti e i soldati che tornaronodovettero affrontare il dolorosissi-mo incontro con le madri, le moglie le fidanzate di chi non sarebbepiù tornato: fu un rientro mesto epenoso, erano logori, avviliti escettici, nessuno ebbe la qualificadi eroe, ma ci fu addirittura, uncerto imbarazzo, una certafreddezza.Fu un rientro nella quotidianità contanti interrogativi tenuti per sé infondo al cuore e che, per il timoredi non essere creduti, sitrasformarono in un rimuginaresenza risposte: eppure sapevano diaver fatto di tutto per lasalvaguardia della loro dignità,vuoi come persone, vuoi comesoldati.Essi non poterono descrivere leloro sofferenze, le struggentinostalgie, la grande fame e le tanteangherie patite, il dolore perl’amico morto tra le loro braccia ele umiliazioni subite quando, daveri “resistenti”, preferirono ladeportazione e il lavoro coatto

vietato dalla Convenzione diGinevra anziché sottostare alnazifascismo: su tutto prevalse lapancia e la voglia di vivere.Rovistando tra i ricordi personali,amarcord del terribile settembre1943 quando, bambino martoriatoper l’esplosione di una bomba amano, mi trovavo a dibattermi trala vita e la morte all’ospedale S.Orsola di Bologna, con accanto unaltro bambino, Gianni, nelle miestesse condizioni e, in piedi, duemamme che cercavano di nonfarci sentire i loro singhiozzi e,fuori, un lungo e ampio corridoioche, in occasione dei bombarda-menti, si riempiva di una infinità dimutilati e nell’aria un grossissimo,continuo e indistinto urlo fatto digemiti e di grida di dolore erichieste di aiuto, un tremendourlo che penetrava nella camerettagiungendo alle mie orecchie fino asconvolgere un bambino impauri-to, impotente e ignaro di ciò cheaccadeva fuori.Lo stesso è accaduto a migliaia emigliaia di altri bambini colpiti daun razzo, dall’esplosione di unaspoletta, di una penna stilografica,di un portasigarette, di unabambolina o di un uccellino o di unaltro giocattolo o oggettoesplosivo lucente per attirarel’attenzione, seminascosti tra icalcinacci o in un cespuglio o inmezzo a una siepe o in un buco diun muro semicrollato, messi lì abella posta per ordine di unbenemerito stratega che per idolori e la rabbia che provocava,credeva di far prima a vincere:giocattoli che avrebbero dovutoarrecare gioia e invece rubaronoagli ignari bambini ora la vita, oragli occhi, le mani, le gambe.Grazie umanissimi adulti, grazie

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l INCONTRO 7

MEMORIAVITA ASSOCIATIVA

illuminato stratega.Bologna, come tutta l’Italia, erauna polveriera a cielo aperto,disseminata di questi balocchi:occorreva subito disinnescare,bonificare ed ancor prima metterein guardia dai rischi.Ma intanto, ogni giorno, venivanouccisi o feriti centinaia e centinaiadi bambini che andavano amoltiplicare i futuri “mutilatini didon Gnocchi”, il generososacerdote poi beatificato che liraccolse e che li spronava e liincoraggiava ad istruirsi e adapprendere un mestiere,dimostrando così che gliela sipoteva ancora fare: grazie donGnocchi.Dopo la fine della guerra l’aria,purtroppo, restò satura di rancori,di accuse, di recriminazioni e diodi insanabili che sfociarono inuna “seconda guerra civile” che siprotrasse fino al 1948, con vendet-te, uccisioni, illegalità numerosis-sime e ingiustificate, con ombre estrascichi incresciosi e dolorosissi-mi anche per il movimento dellaResistenza.Solo più tardi si sentì il bisogno difar cessare i veleni.Dall’infimo livello in cui si eraprecipitati nacque il passaparola diricostruire e rimettere l’Italia inpiedi: era il sogno che tuttinutrivano in cuore e dopo leterribili prove tornò il ritrovatogusto della libertà, della democra-zia e di un prospero vivere civile.Questo è ciò che voleva laResistenza autentica, senza questaResistenza, l’Italia sarebbe statadiversa e sicuramente peggiore,questo “secondo Risorgimento” haun valore fondamentale, è unpatrimonio di tutti che deve esseresalvaguardato perchè premessa per

la nuova Costituzione nei cuiprincipi si trasferirono i suoivalori: il 25 aprile 1945 è una datasimbolo che dovrebbe unire nonpochi o tanti ma tutti gli italiani.Per non spezzare il filo dellamemoria, colleghiamo il passatoremoto al passato prossimo e alpresente e prendiamo atto che ilcalvario tremendo avutosi nellaguerra civile del 1945-48 si èripetuto anche successivamente inuna serie di gravissime violenze evengono alla mente la strage del 2agosto, i delitti della banda dellaUno bianca e l’assassinio delprofessor Biagi, eseguiti dai piùrecenti nemici della civile epacifica convivenza nella nostraBologna. È vero che i caduti e imutilati, anche se di ideologiediverse, anche se combattenti inschieramenti contrapposti,meritano rispetto e religiosa pietà.Occorre, tuttavia, precisa Tina An-selmi, che “non si imbroglino lecarte, non si possono cancellare ledifferenze e stravolgere il passatoe, proprio per questo, non si puòchiedere di onorare i cadutiqualunque fosse la loro ideologiapolitica e qualunque fosse loschieramento in cui avevanocombattuto: è un fatto, glischierati non erano entrambi dallaparte giusta, né avevano lo stessopeso morale e diverse erano leragioni per le quali sacrificarono leloro vite”. “I partigiani erano dallaparte giusta e i repubblichini dallaparte sbagliata” e furono i partigia-ni ad avere il coraggio di battersiper il riscatto della coscienzanazionale. Se gli uni fecero lascelta giusta e gli altri la sceltasbagliata, se gli uni stanno dallaparte vincente e gli altri dalla parteperdente, si possono, poi, porre

sullo stesso piano, valutarli eonorarli nello stesso modo quando,sempre e dovunque, agli uni siriservano il premio e l’alloro e aglialtri si chiede di avere un po’ diriservatezza? Volerli porre, ad ognicosto, sullo stesso piano significavoler stravolgere e strumentalizza-re la storia. Poiché, tuttavia, èassurdo protrarre all’infinitoquesta contrapposizione emantenere vive le braci sotto lacenere, per superare le antiche epersistenti contrapposizioni,spegnere i focolai di intolleranza emettere in faretra le frecce affilatesempre pronte a ferire, invece diricordare tutto o, addirittura,incoraggiare le vecchie lacerazionie soffiare sul fuoco, a volte èpreferibile dimenticare un poco percontribuire, con la medicinadell’oblìo, a far pace.In ogni caso, noi confidiamo in voigiovani, figli e nipoti dei primiattori: in un dibattito-dialogo, voichiarirete i dubbi e capirete lescelte ideologiche di allora eindividuerete le eventualiresponsabilità con una generositàdi rapporti e intenti che sicuramen-te sortiranno pace e comprensione,spazzando via la nuvolaglia cheancora persiste. I giovani hannobisogno di unità, di condivisione,di un impegno di tutti per unacivile e prospera convivenza.Lasciamo loro la gioia dellacondivisione del 25 aprile, datasimbolo per una ripresa chenecessita di armonia ecollaborazione, contrari aimonologhi e ad un dialogo“chiacchierata” o ad un buonismovuoto che non vanno a costruirenulla, ma un dialogo-condivisione,un dialogo-partecipazione propriodi quella cittadinanza attiva che

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tutti auspichiamo. Sarete ancoravoi giovani, come 70 anni fa, afare ciò che i padri e i nonni nonsono stati capaci perché troppolegati a vicende personali. Voigiovani riuscirete a mettere unapietra sul passato, a trovare la sperataconcordia e a correggere ladeformazione negli atteggiamentiespressa fin qui e così sconfiggerel’hybris (tracotanza orgogliosa chenell’antica Grecia gli dèi giustamentepunivano), tracotanza alla quale introppi si sono abbandonati e, così,approdare e ritrovarci in una memoriacondivisa, riconoscendo allaResistenza il merito di avercicondotto alla fine della guerra, allafine della monarchia, alla fine delloStatuto Albertino, alla fine delladiscriminazione tra uomini e donne etra razza e razza, alla nascita dellaRepubblica e all’emanazione di unanuova Costituzione imperniata suivalori antifascisti e fondativi dilibertà, democrazia, solidarietà,“uguaglianza effettiva senza

Nelle fotografie:A sinistra, Il Presiden-te Nazionale, Gr. Uff.Italo Frioni e ilPresidente del ConsiglioRegionale Emilia-Romagna, Prof.AlfonsoStefanelli,all’inizio del-la cerimonia commemo-rativa della battaglia diPorta Lame a Bologna edurante la deposizionedella Corona d’Alloro.Alla cerimonia eranopresenti gli studentidell’Istituto RosaLuxemburg.A destra una studentes-sa dell’Istituto interve-nuta alla cerimonia.

distinzione di sesso, razza, lingua,religione, opinioni politiche,condizioni personali e sociali” e alripudio della guerra, quindi alla pace.Sarà anche naturale che dopo 70 annitanti, amministratori e politicicompresi, non sappiano dei fatti dellaSeconda Guerra Mondiale: sarà forsea causa della lontananza o, più proba-bilmente, per l’egoismo sempre piùregola, ma anche se non hannoconosciuto l’estrema durezza dellavita, subìto la perdita di una personacara o la mutilazione di sé o di altri oabbiano subito violenza sui sentimen-ti, non è accettabile che fatti cosìgravi, pur se lontani, abbiano persosignificato. Giovani, il ricordo sarà lavostra forza e il vostro impegnocostituirà la linfa che impedisce dicadere nell’indifferenza, a voi iltestimone e se ricorderete, il passatonon si ripeterà. Noi bolognesi nondimenticheremo mai i gravi fatti chehanno coinvolto la nostra città nél’entusiasmo generale per l’arrivoattraverso Strada Maggiore delle

Forze Alleate, con in testa la BrigataMaiella e i polacchi, i quali, al motto“Per la vostra e per la nostra libertà”,issarono la loro bandiera sulla TorreAsinelli, sul punto più alto della città,seguiti dagli angloamericani della34ma divisione di fanteria e l’intera Varmata con a capo il Gen. Clark e inostri soldati del regio esercito(brigate Legnano, Friuli e Folgore)risaliti con gli Alleati dal Meridionecon la qualifica di “cobelligeranti” e,molto più tardi, di “corpo italiano diliberazione” e i partigiani che,ordinata la sollevazione generale,avevano occupato per primi i puntinevralgici della città. Vorremmo chequesta fosse l’occasione per ricordaree riflettere per non dimenticare ilpassato se non si vuole che lo Stato ela società civile si avviino ad uninevitabile declino. È questa l’occa-sione per visitare i monumenti eonorare i caduti di tutte le guerre e delterrorismo: noi intendiamotestimoniare l’assurdo della guerra e,più in generale, l’assurdo della

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violenza dell’uomo sull’uomo e siamoconsapevoli che queste tragediedipendono dal nostro impegno per lagiustizia, per la pace e per lasolidarietà con cui ci misuriamo nellenostre scelte quotidiane. Noi partire-mo dalla sede del Quartiere Porto,dove è stata recentemente inauguratauna targa in memoria delle giovanipartigiane coinvolte nella battaglia perpoi visitare il monumento di PortaLame, un gruppo pregevole chemeriterebbe una maggioreconsiderazione dalla città e daibolognesi tutti, per ricordare i cadutidell’omonima battaglia del 7novembre 1944, “l’episodio bellicopiù rilevante avvenuto all’interno diuna città italiana nel corso dellaguerra di Liberazione”, vinta dai par-tigiani al prezzo di numerosi caduti eferiti. È un monumento e un luogo dimemoria, due partigiani in tutamimetica e scarponi da montagna, unlui “con espressione pensosa eassorta” e una lei “determinata edenergica per dimostrare tutta la suaforza”, un ragazzo ed una ragazza peresprimere la parità e la complementa-rietà dei “lui” e delle “lei”, il tandemnecessario per vincere che lo scultoreMinguzzi ha fatto utilizzando ilbronzo della statua di Mussolini,disarcionata dopo la caduta delfascismo, statua che era collocatanello Stadio del Littorio, oggi stadioDall’Ara.. Il nostro gruppo,inizialmente esposto nel Parco dellaMontagnola (1946), venne

successivamente collocato (1986) nelgiardino di Porta Lame, a quattropassi dal monumento di piazza 8agosto dello scultore PasqualeRizzoli, monumenti entrambi fatti pertestimoniare la liberazione dallostraniero e la riconquista della libertà:grazie ed ancora un riconoscentegrazie per ciò che avete fatto e per ivalori per i quali avete combattuto,avete sofferto o siete caduti. I duepartigiani sono due giovani comunicome potreste essere due qualunque divoi, amanti della vita, ma anchedisponibili a sacrificarla per la pace.Per il sangue purissimo di questi edegli altri suoi figli e figliemigliori, Bologna, fedele alle sueeroiche tradizioni, ben meritò lamedaglia d’oro al valor militare peraver portato “la Patria alla riconquistadella libertà”. Noi che siamo ilmonito vivente contro la guerra, noinelle ricorrenze solenni come inquesta del 21 aprile, del 25 aprile o del7 novembre, ribadiamo alto, forte esicuro il nostro “No” a qualsiasi guer-ra, violenza e intolleranza: noi chealla guerra abbiamo pagato un prezzoaltissimo, vorremmo che le nostrepersone fossero sempre una pagina diun libro aperta di facile e chiaralettura; mostrando quali siano glieffetti della guerra vorremmo, a parti-re dai giovani, dai politici e dagliamministratori, contribuire ad educaretutti alla pace quale valore irrinuncia-bile. Speriamo che il sacrificio deicaduti e nostro non venga maivanificato e reso inutile o trasformatoin una beffa da uomini stolti, semprepiù piccoli e sempre meno uomini.Noi chiediamo ai potenti che il nostrogrido di giustizia e di pace non vengaspento dal fragore dei loro missili omortificato dalle loro politiche e chetragedie come la nostra non colpisca-no nessun adulto o, come eravamo noisettant’anni fa, nessun bambino e chenessuno Stato abbia armadi dellavergogna da nascondere.In un’era atomica, la guerra diventaaddirittura uno strumento di suicidio

dell’umanità. In quest’ottica,potremmo pensarla in estinzione, nonsi farebbe più la guerra per paura, conla pace che vivrebbe in un equilibriodel terrore. Il matematico, PremioNobel, prof. Robert Aumann sostieneche l’eccezionalità di questi ultimisettant’anni sia stata il non impiegoatomico in un conflitto bellico;l’invenzione e il non uso di questomicidiale strumento, per paura, èdiventato il deterrente determinante diuna pace perenne: “Si vis pacem parabellum” sostenevano gli antichiRomani, autori, per questa strategia,del più lungo periodo di pace, quale fuquello della pax augustea.Migliore, per noi, sarebbe l’adagio “Sivis pacem, para pacem” medianteappositi programmi educativi in ogniordine e grado di scuola, nei partiti,nei sindacati, nelle svariateassociazioni, nelle varie chiese, voltia smorzare l’aggressività evalorizzare la collaborazione, lasolidarietà, l’amicizia al motto “Sevuoi la pace, educa alla pace”.Per la realizzazione di una giustiziaeconomica e sociale, che è l’obiettivofinale, si utilizzino i moltissimimiliardi risparmiati per un riequilibriomondiale nella distribuzione econsumo della ricchezza. Sappiamoanche che “la pace cammina con legambe della giustizia e che, diconseguenza, chi viola la giustizia, sache mette a repentaglio la pace”(mons. Martini, già vescovo diMilano). Premesso che non ci si devecomunque astrarre dalla realtà perché,come sempre, l’insensatezza e laviolenza sono in agguato e sempre lìpronte a far saltare ogni regola dellapacifica convivenza civile, nonlasciamoci, tuttavia, prendere dalsenso di impotenza: sappiamo che cisono centinaia e centinaia di milioni,che ci sono miliardi di persone cheamano e vogliono questo insostituibi-le bene; continuiamo perciò a credere,a sperare negli uomini che nonsmettono mai di battersi per la pace,tra le persone e tra le nazioni.

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delle leggi che limitano la nostrapossibilità d’azione, né le leggipossono intendersi come cateneartificiali che legano le mani deidestinatari, rimanendo la libertà soloper quelle materie e per quei rapportinon regolati dalle leggi: la libertà nonè la libertà dalle leggi ma la libertà chesi ha in funzione delle leggi.In uno Stato di diritto, dunque, lalibertà possibile non può che esserequella relativa, la libertà derivantedalla legge, con la quale si concilianoi diversi interessi, si realizza l’ordinegenerale, quindi la pace per tutti:come ha sentenziato qualcuno, “siamoservi della legge per essere liberi” ecome ha suggerito qualcun altro “ibuoni cittadini rispettino le leggianche quando sono cattive per nondare pretesto ai cattivi di violareanche quelle buone”.Occorre che tutti siano sottoposti alleleggi, perché fuori dalla legge opera laregola del più forte, per nullaintenzionato a riconoscere la libertà achicchessia.Occorre anche che le leggi siano piùpotenti degli uomini: laddove ci sianouomini più potenti delle leggi, tanto daviolarle o da servirsene per larealizzazione dei propri scopi e deipropri interessi, lì non c’è libertà: lalibertà non vuole che un individuo oalcuni individui possano più delleleggi.Non “sub rege lex” ma “sub lege rex”.Con la libertà dalle leggi, i destinatarisono sudditi, con la libertà grazie alleleggi, i destinatari sono cittadini: per isudditi la libertà è il bene di cuigodere senza interferenze, per ilcittadino è il premio per agire secondovirtù.Chi fosse troppo potenteeconomicamente o per altra risorsa, èbene che non governi potendoottenere fedeltà e amicizie econservare leggi o fare leggi ointerpretarle nel rispetto dei propriscopi e dei propri interessi; nuocerealla democrazia che si regge sullibero consenso e non sull’adulazione

Una società senza dissenso è unasocietà morta, infatti a che serve,

che senso ha il consenso se non c’è ildissenso?Il consenso deve essere libero e liberodeve essere anche il dissenso.Una democrazia non si basa suldissenso, ma un certo dissenso ènaturale, fisiologico e solo dove ildissenso è legittimo, il consenso èdemocrazia.Un consenso unanime non fademocrazia, né c’è democrazialaddove il dissenso è punito: in unademocrazia ogni persona è legittimataad avere una propria opinione con ildiritto di esprimerla e dipropagandarla per trovare adesioni efarsi eventualmente maggioranza.Alla distanza, la democrazia non puòche essere vincente per essere ilsistema migliore perché rispettoso diogni persona e perché perseguel’interesse del maggior numero dipersone, della maggioranza, perchérealizza il bene comune per unvivere-bene (Aristotele).La democrazia è quindi un valore, peril quale in tanti si sono battuti e sibattono sacrificando il proprio tempo,la propria libertà, la propria integritàfisica o persino la vita.Per sottrarsi alla debolezza o aicondizionamenti è preferibile non ilgoverno degli uomini, ma il governodelle leggi: il governo democratico èperciò il governo delle regole, leregole del gioco, precostituite perrisolvere i conflitti pacificamente, cioèsenza spargimento di sangue ed ilbuongoverno è quello che risultarispettoso di queste regole, e quandole trasgredisce diventa un governoautocratico, di cui, nota NorbertoBobbio, è ricca la storia ed il pensieropolitico.La libertà non è tanto maggiorequanto minore è il numero e la forza

e sulla gratitudine per riconoscimentie favori ricevuti; può servirsi deiparlamentari condannati imputati oindagati per fare leggi a favore di chicorrompe, froda o ruba, per ridurre itempi di prescrizione, per legittimareil falso in bilancio o per renderedifficili le rogatorie internazionali.Cortigiani, “vil razza dannata” si èquando si ha poca stima di sé e deglialtri e si è insofferenti verso leistituzioni di controllo.Per essere e sentirsi liberi occorretener ben presente il collegamento frai diritti e i doveri, l’essere cittadinocomporta perciò non solo esercitaredei diritti ma anche adempiere a deidoveri: Giuseppe Mazzini sosteneva“prima il codice dei doveri e, poi, ilcodice dei diritti”.Nei lavori dell’AssembleaCostituente si prevedeva persino ildovere di resistere contro l’eventualeesercizio arbitrario del potere, poi nonaccolto, confidando nella fierezza deicittadini.La Costituzione comunque prevede,in svariati articoli, una serie di doveriche vanno dal dovere della “solidarie-tà politica, economica e sociale” (art.2) al “dovere di svolgere, secondo leproprie possibilità e la propria scelta,un’attività o una funzione checoncorra al progresso materiale ospirituale della società” (art. 4) aldovere dei genitori di “mantenere,istruire ed educare i propri figli”(art. 30) al “dovere civico” e moraledi votare nelle competizioni elettoralipolitiche e amministrative (art. 48) aldovere alto, quasi di natura religiosa,perché può richiedere anche ilsacrificio della vita, l’unico ad esserequalificato “sacro” della “difesa dellaPatria” (art. 52) al dovere di“concorrere alle spese pubbliche inragione della propria capacitàcontributiva” (art. 53) al dovere, perl’intima persuasione di ogni cittadino,“di essere fedeli alla Repubblica e diosservarne la Costituzione e le leggi”(art. 54) al dovere di ognirappresentante politico dello Stato o

Repetita Iuvantdi Alfonso Stefanelli

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MEMORIA

Ente locale di rappresentare laNazione ed esercitare “le sue funzionisenza vincolo di mandato” (art. 67),cioè per il bene comune e non delpartito o degli elettori, di un amico opeggio che sarebbe incostituzionale.È dall’adempimento di questi doveriche scaturisce il godimento dei diritticivili, sociali, economici e politici eche si può disporre della libertà edella sicurezza della persona.Gli assegnati a cariche pubblichedebbono esserne degni e sentirsionorati, facendo scelte noncondizionate ma unicamentenell’interesse generale e per il benecomune, con una attenzioneparticolare verso i più deboli sul pianoeconomico e sociale che è poi lascelta politica e strategica dellaCostituzione per rimuovere gliostacoli che, di fatto, impediscono ilpieno sviluppo della persona umana,per uguali opportunità per tutti eun’uguaglianza effettiva senza alcunadiscriminazione per tutti i cittadini.Gli stessi politici e amministratoridebbono tenere una condottaesemplare sul piano giuridico emorale e dare il buon esempio,essendo importantissimo per i cittadi-ni che giudicano e fanno raffronti suquanto viene da loro espresso aparole o coi fatti.È compito delle istituzioni, dellascuola, dei partiti, delle associazionieducare i cittadini ad essere liberi,autonomi nelle riflessioni e nelle scel-te, valutandone gli effetti, i costi ed ibenefici relativi, ponendo in primoluogo la salvaguardia della propriadignità ed essere intransigenti con lapropria coscienza.I giornalisti e i mass media fanno uncattivo servizio alla legalità dandorisonanza ai fatti illegali e pocorisalto ai fatti leciti: ci sono unainfinità di positività che meritano diessere emulate per una convivenzacivile e pacifica.I partiti dovrebbero rifiutare icandidati inquisiti o in odore diinquisizione, non rimettersi alla

coscienza degli interessati, né servirsidella scappatoia del “giudizio passatoin giudicato” per i suoi tempi biblici,ma fare leva solo su candidatiincensurati, competenti, conesperienze di lavoro e affidabili nondisposti cioè a cambiare schieramentopolitico, come ci mostra la cronaca incentinaia e centinaia di casi, con dellemotivazioni per nulla ideali.Ci preoccupa e impensierisce che oltreil 90% dei condannati nei processi diMani Pulite si sia potuto riciclarenella politica o nell’amministrazionepubblica ed è sorprendente che in unainchiesta del 2002 il 48% degliintervistati ritenne che il Governoitaliano non esercitasse una azionedecisa contro la corruzione e chel’11%, addirittura, la favorisse.È anche sorprendente che il 10% deiparlamentari nazionali (non si tienepresente la realtà degli enti locali)siano condannati o imputati oindagati per qualche reato.Lo Stato, dal canto suo, fa poco onulla perché si controlli, perché siselezioni, perché si pongano dei puntiostativi fermi e rigorosi e normeprecise per evitare devianze, abusi,corruzioni, compensi e liquidazionidel tutto scollegati dall’efficienza edalla produttività del servizio.Si constata che mancano oppositorideterminati e capaci e che purtropposi allontanano i migliori e sifavoriscono i peggiori: ieri, chi nonosservava le leggi era detto unfuorilegge, oggi un furbo che va a farparte della governance e se così ècondividiamo l’addio allo Stato didiritto espresso da Giorgio Bocca.Il nostro Stato che con tanti sacrificiha conseguito la qualifica di Statodemocratico, la sta purtroppoperdendo per il continuo rinviare ladecisione e la soluzione dei problemiper il troppo parlare senza costrutto:eppure è risaputo che quando in unorgano collegiale si è discusso edibattuto, eventualmente ancheaspramente, deve giungersi alledecisioni a cui tutti debbono

sottostare, diversamente quando sicontinuasse a chiacchierare troppo e adecidere poco, la democrazia non puòche andare in crisi ed è sintomaticoche il 30% degli italiani, sia disposto arinunciare alla democrazia purchè sidecida.La storia, maestra di vita, ancora unavolta, trova alunni che non voglionostarla a sentire, accreditando deipossibili ricorsi storici già vissuti.La nostra democrazia sta rischiandoanche per l’altissimo e insostenibilecosto per le troppe risorse messe adisposizione dei partiti e degli eletti insede nazionale e locale.Siamo per il finanziamento pubblicodella politica, un finanziamentocommisurato alle spese sostenute edocumentate, collegate a bilancicertificati dalla Corte dei Conti peruna adeguata garanzia.Tale finanziamento, per incisobocciato con referendum popolare, hacontinuato ad espandersi come primae più di prima, fino a superare dalle4-5 alle 18 volte le spese sostenute,spese che sono andate fuori controllo,una perversione inaccettabile, èdiventata per spese fatte a cuorleggero nelle forme esasperate deitanti aneddoti che la cronaca cisomministra: è inconcepibile che sirimborsino spese di miliardi a piè dilista o a semplice richiesta e, quel cheè peggio, è sconsolante che ilParlamento o i Consigli degliEnti locali, in fretta e furia, in cornersempre e comunque continuano afarla passare liscia, ratificando erifinanziando le spese e negando lemanette ai propri membri.C’è veramente da chiedere ai nostripolitici e amministratori “Usquetandem abutentur patientia nostra?”.

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VITA ASSOCIATIVA

La nostra Enza, vedovadell’amico Franco Righini, è

stata insignita del titolo diCavaliere della RepubblicaItaliana: le facciamo le piùamichevoli congratulazioni e laringraziamo per la suadisponibilità all’aiuto personale eassociativo e per la collaborazionecome Consigliera Regionale eNazionale in rappresentanza deiconiugi superstiti della Regione edell’Italia tutta per le richiestefatte per loro con impegno,trasporto e dignità.Enza, grazie di come sei e perchéci sei.Un abbraccio da noi tutti.

Plauso per InnocenzaDi Giovannadi Alfonso Stefanelli

Scauri20 Novembre 2015

Il 20 novembre a Scauri (LT), si èinaugurato un piazzale con il

nome “Capitanerie di Porto”. NoiAICG c’eravamo.La nostra presenza è stata gradita emolto apprezzata. Ringraziamo ilPrefetto di Latina e in particolare ilCapitano di Fregata Meoli,Comandante della Capitaneria diPorto di Gaeta e il Comandantedella sezione di Scauri dellaCapitaneria di Porto, MichelePellegrino.Noi dobbiamo essere presenti intutte quelle manifestazioni cheonorano la Patria.

di Franco Valerio

Nelle fotografie:Sopra il Capitano di FregataAlberto Meoli, Comandantedella Capitaneria di Porto diGaeta e il Prof. Franco Valerio.Sotto lo schieramento in attesadella rivelazione della targa conl’intitolazione della Piazza allaCapitaneria di Porto.

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l INCONTRO 13

VITA ASSOCIATIVA

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l INCONTRO 14

VITA ASSOCIATIVA

Il 5 Gennaio 2016, è deceduto il

nostro socio Lino Ferro.

Egli era nato a Papozze (Ro), il 18

gennaio 1937, ha lavorato come

centralinista presso la Banca

d'Italia, sede di Padova, ed è

stato Consigliere provinciale

dell’Associazione Nazionale

Vittime Civili di Guerra.

Lino, per sua scelta, non ha mai

ricoperto cariche istituzionali in

seno all'A.I.C.G., ma, ha lasciato il

segno nella storia della categoria,

perché è stato un attivista della

"prima ora".

Ha, infatti, partecipato, con

Antonio Rampazzo, all'incontro di

Abano Terme del 16/09/66 con il

Gen. Aramis Ammannato,

all'epoca Vicepresidente

Nazionale dell'Unione Italiana

dei Ciechi; incontro nel quale

furono gettate le basi del

"Movimento Italiano ciechi di

guerra".

Il Consiglio Interregionale

Nord-Italia dell'A.I.C.G., rivolge

all'amico Lino Ferro un affettuoso

ricordo e alla famiglia le più

sentite condoglianze.

di Antonio Rampazzo

Un ricordo diLino Ferro

ASSOCIAZIONE ITALIANACIECHI DI GUERRACONSIGLIO INTERREGIONALE NORD-ITALIA

V.le Brenta n. 7 – 35030 SARMEOLADI RUBANO (PDTEL. 049/633336 – FAX 049/8976352

SETTIMANABIANCADAL 21 AL 28 FEBBRAIO 2016

Anche per il 2016 viene organizzata la settimana bianca aVillabassa (BZ) presso l’Hotel BACHMANN molto accoglientedal 21 al 28 FEBBRAIO 2016.Il prezzo del soggiorno ammonta ad euro 78,00 per persona algiorno escluse le bevande, per chi intende usufruire di stanza a dueletti ed euro 85,00 per chi utilizzerà la stanza singola, esclusa latassa di soggiorno.La prenotazione e l’anticipazione di euro 50,00 per persona dainviare esclusivamente a mezzo vaglia, con indicazione del periododi soggiorno e tipo di stanza desiderati, vanno intestatedirettamente al seguente indirizzo, entro e non oltre il31 GENNAIO 2016.

Hotel BACHMANN – Via H. Wassermann 1 – 39039 VILLABASSABZ

La prenotazione verrà considerata tale, solo se ci sarà anche ilversamento della caparra di euro 50,00 per ogni singolo partecipantee si raccomanda vivamente di darne comunicazione al ConsiglioNord-Italia per iscritto o a mezzo telefono o FAX rispettando ladata del 31 GENNAIO 2016.L’eventuale richiesta di istruttori di sci di fondo e di agenti dellaPolizia di Stato per lo sci di discesa, sarà subordinata allatempestiva adesione di soci che intendono cimentarsi nelleaccennate discipline.Come è ormai tradizione il soggiorno a Villabassa sarà allietato dasimpatici e divertenti intrattenimenti e da serate musicali.Auspico una buona adesione all’importante iniziativa cherappresenta una felice occasione per consolidare ed arricchire ilvincolo umano e di amicizia, così come si è verificato negli anniprecedenti, sebbene la durata del soggiorno sia stata ridotta.

IL PRESIDENTEComm. Antonio Rampazzo

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l INCONTRO 15

AMICI CHE CI LASCIANO

Anno XXXIII • n. 3 •Settembre/Dicembre 2015

Direttore: Direttore responsabile non-profitGrande Ufficiale Italo Frioni : Luca Giarrusso

Redazione: Comitato di redazioneVia Castelfidardo, 8 • 00185 Roma Bruno Guidi, Attilio Princiotto, Franco ValerioTel. 06/483460 • Fax 06/4820449www.aiciechiguerra.it

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Quadrimestrale dell’Associazione Italiana Ciechi di Guerra • Onlus

L INCONTRO

Amici che ci lasciano

La Presidenza esprime profondo cordoglio e vicinanza ai familiari.

- Consiglio Interregionale Nord-ItaliaLino Ferro deceduto a Padova il 05/01/2016 all’età di 78 anni

- Consiglio Interregionale Abruzzo e MoliseIrene Ranieri deceduta a Paglieta (CH) il 06/10/2015 all’età di 78 anni

- Consiglio Interregionale Lazio UmbriaGustavo Schiaffini deceduto a Rocca di Papa (RM) il 18/10/2015 all’età di 79 anniFilipponio Filipponi deceduto a Terni (TR) il 27/12/2015 all’età di 89 anni

- Consiglio Interregionale Puglia BasilicataCosimo Tamburrano deceduto a Cavallino (LE) il 04/08/2015 all’età di 83 anni

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Page 16: Associazione Italiana Ciechi di Guerra - LINCONTRO · 2017. 11. 7. · la fine del mese di gennaio 2016. ... delle cerimonie, degli incontri e delle riunioni succedutesi nell’ultimo

Il Consiglio Regionale Sicilia ha sempre trovato nelle istituzioni locali stima, amicizia ecollaborazione. Riportiamo di seguito la lettera di saluto che il Generale di Corpo d’ArmataCorrado Dalzini, ha indirizzao al Presidente del Consiglio Regionale Sicilia dell’A.I.C.G.,Comm. Liborio Di Gesaro, prima di lasciare il servizio attivo

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