ASSESSORI DESIGNATI - comune.agrigento.it · le circolari esplicative degli assessorati in un...

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ASSESSORI DESIGNATI LA NOVARA INGEGNERE CONSULENTE LEGALE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI AGRIGENTO NATO A PORTO FRANCESCO EMPEDOCLE IL 29.10.1960 RESIDENTE AD AGRIGENTO VIA ACRONE, 68 SAMMARTINO GENERALE DI BRIGATA IN RISERVA NATO AGRIGENTO IL 22.02.1948 IVI RESIDENTE VIA MANZONI, 3 GIOVANNI NAVARRA ISPETIORE IN PENSIONE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA NONCHE' SEGRETARIO NAZIONALE DEL CALOGERO SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA PENITENZIARIA CON DELEGA ALLA SiCiLiA .... NATO 12.04.1956 A VERVIERS RESIDENTE AD AGRIGENTO PIAZZA SAVATIERI CASTELLI, 25

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ASSESSORI DESIGNATI LA NOVARA INGEGNERE CONSULENTE LEGALE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI AGRIGENTO NATO A PORTO FRANCESCO EMPEDOCLE IL 29.10.1960 RESIDENTE AD AGRIGENTO VIA ACRONE, 68 SAMMARTINO GENERALE DI BRIGATA IN RISERVA NATO AGRIGENTO IL 22.02.1948 IVI RESIDENTE VIA MANZONI, 3 GIOVANNI NAVARRA ISPETIORE IN PENSIONE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA NONCHE' SEGRETARIO NAZIONALE DEL CALOGERO SINDACATO AUTONOMO DI POLIZIA PENITENZIARIA CON DELEGA ALLA SiCiLiA .... NATO 12.04.1956 A

VERVIERS RESIDENTE AD AGRIGENTO PIAZZA SAVATIERI CASTELLI, 25

Agrigento migliora Agrigento

Cari cittadini, dobbiamo riprendere insieme a progettare il nostro futuro.

Questo vuoI dire migliorare le capacità di trattenere e attrarre risorse umane ed economiche: dunque creare opportunità per chi vuole lavorare, fare una famiglia, studiare, fare cultura, garantire ai cittadini e alle famiglie agrigentine una città vivibile, solidale, accogliente e inclusiva.

Nelle pagine che seguono è delineato un percorso che ci coinvolge tutti: infatti solo se Agrigento migliora Agrigento, cioè se tutti noi cittadini condividiamo questo progetto e i valori che lo rendono credibile e realizzabile, allora il sogno di una città più aperta al nuovo, viva, contemporanea, dinamica, diventa possibile.

Dobbiamo renderci tutti protagonisti e lavorare per il bene comune della città e dei cittadini: questo significa credere nella responsabilità individuale, saper rispettare le regole, valorizzare il merito e /'impegno personale. Significa tutelare il diritto e la legalità ed essere trasparenti nei comportamenti. Significa rispettare la dignità umana. Significa preservare l'ambiente e valorizzare il patrimonio culturale in cui viviamo, in cui crescono i nostri figli e vivono le nostre famiglie.

Fare il sindaco significa essere capaci di tenere insieme (syn) con giustizia (dike) e questo il mio impegno per Agrigento: essere nei prossimi anni, la persona che al servizio di tutti i cittadini lavora per gestire bene il presente, e per integrare le culture, /e speranze e /e energie di questa città in un progetto positivo e condiviso per i/ futuro.

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Indice

Vivibilità

Crescita

Integrazione

Cultura

Risorse

• Urbanistica

• Ambiente

• Traffico e mobilità

• Verde

• Sport e tempo libero

• Occupazione

• Commercio

• Volontariato

• Terzo settore

• Servizi sociali

• Sicurezza e ordine pubblico

• Educazione, scuola, formazione • Città, musei, Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi e

costa

• Organizzazione comunale e personale • Finanza comunale, patrimonio e bilancio

Urbanistica

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

Com'è la nostra vita. Dipende anche da com'è la città in cui abitiamo e Agrigento è una città sicuramente complessa. Ma nella complessità sta anche la sua ricchezza. Non deve continuare ad essere contemporaneamente una città policentrica e indifferenziata.

Deve ritornare ad essere curata, piacevole e funzionale per chi ci vive, e capace di valorizzare e integrare tutti i suoi ambiti e aspetti, il centro storico e le periferie, i suoi quartieri, le sue attività: di stabilire relazioni e condividere progetti con gli altri comuni a partire da quelli limitrofi alla nostra città.

Agrigento deve chiarire a se stessa che tipo di città vuole essere nel futuro: i criteri fondamentali si stabiliscono coinvolgendo le istituzioni e attraverso una efficace consultazione pubblica. Bisogna migliorare il Piano Regolatore a partire dai bisogni e dall'identità dei quartieri singoli, e verificarne le norme tecniche di attuazione, i regolamenti e le circolari esplicative degli assessorati in un sistema di regole essenziali, semplici, coerenti e trasparenti.

Bisogna migliorare subito, sulla base di un programma di piccole "opere pubbliche", la qualità di strade, marciapiedi, verde pubblico e arredo urbano, piazze, parcheggi, percorsi, continuando l'azione di eliminare le barriere architettoniche.

Bisogna migliorare l'impegno progettuale come impegno civile: il centro storico, la Valle dei templi e la costa sono i tre elementi di una pianificazione territoriale, sociale ed economica che ha come centro e cuore la Valle e le sue attività che dovranno essere rafforzate ed estese oltre il perimetro della stessa.

Bisogna utilizzare con intelligenza e lungimiranza le aree dismesse o abbandonate, coinvolgendo nel confronto sul futuro assetto generale e le singole vocazioni la "nuova" Camera di commercio, le associazioni e i cittadini, e specializzarle per ospitare attività sociali ed economiche, destinando una parte significativa a verde e servizi per i cittadini.

Bisogna risanare, riqualificare e gestire meglio il patrimonio immobiliare pubblico, favorire gli investimenti nell'edilizia residenziale e commerciale privata, offrire ai giovani maggiori opportunità abitative.

Ambiente,

traffico e

mobilità

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

E' necessario restituire ad Agrigento pulizia, silenzio e bellezza, affrontare vecchi e nuovi equilibri ambientali (depurazione, suoli e acque inquinate, controllo delle falde, analisi del rischio nel territorio, etc.), migliorare l'uso delle risorse, stimolare la moltiplicazione delle occasioni di lavoro connesse con la tutela e promozione dell'ambiente, ridurre gli sprechi di denaro pubblico (e privato) dovuti a cattiva gestione delle risorse ambientali.

Problemi e opportunità, quando si parla di ambiente, vanno considerati sempre su scala più ampia di quella cittadina. La collaborazione con i Comuni vicini è indispensabile.

Bisogna innovare e potenziare il sistema dei trasporti pubblici, rendere il traffico meno congestionato anche attraverso una riorganizzazione della sosta, migliorare la gestione del settore riducendo i costi per l'amministrazione, migliorando il sistema di mobilità urbana ed extra-urbana.

Il traffico cittadino va governato, in modo da incentivare i trasporti alternativi all'auto, e promuovendo un Piano degli orari che faciliti la conciliazione dei tempi di fasce differenti della popolazione. Vanno regolamentate più efficacemente le attività commerciali e di cantiere.

Acqua e suolo: bisogna governare il ciclo dell'acqua in modo integrato, awiando verifiche periodiche che monitorino il ciclo e l'uso delle risorse. E' necessaria una ricognizione dei terreni inquinati e da bonificare: è un elemento di conoscenza necessaria per la progettazione del loro utilizzo.

Rifiuti: va incentivata la raccolta differenziata e ridotta la produzione di rifiuti, sensibilizzando i cittadini, coinvolgendo aziende, commercianti e scuole studiando specifici meccanismi di agevolazione.

Occupazione: le imprese e le università vanno coinvolte in programmi di innovazione ambientale attraverso concorsi, incentivi, occasioni di formazione, facilitazioni e formule di cofinanziamento. I comportamenti ambientalmente sostenibili dei cittadini( risparmio di acqua ed energia, raccolta differenziata, manutenzione del verde, contenimento del rumore e dell'inquinamento) vanno favoriti e incentivati.

Traffico: bisogna regolamentare la sosta impedendola sui marciapiedi, rafforzare la vigilanza e accrescere il controllo delle infrazioni.

Verde

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

Sport e

tempo

libero

La situazione

oggi

Va riesaminato il Piano parcheggi, procedendo alla realizzazione di quelli effettivamente utili. Vanno create nuove aree pedonali e a traffico limitato, e corsie riservate.

E' necessario completare e attuare il piano verde e il regolamento, ossia di quegli strumenti di pianificazione e gestione del verde urbano volti a integrare il piano urbanistico con una serie di prescrizioni specifiche e norme per la tutela, manutenzione e fruizione del verde, sia pubblico che privato.

Il verde ad Agrigento deve fruibile da mamme e bambini, dagli anziani e da chi pratica sport di base. Ogni cittadino ha a disposizione circa 78 mq di verde, vogliamo che gli agrigentini rispettino il verde e siano coinvolti nella sua progettazione e gestione.

Bisogna pulire e risistemare giardini e parchi urbani, alberature stradali e aiuole, coinvolgendo sponsor, comitati di quartiere, associazioni di volontariato. Sviluppare il corpo delle guardie ecologiche volontarie, per garantire un buon uso dele verde e della sicurezza.

Bisogna gestire tutti gli animali della città. In particolare, promuovere campagne educative per prevenire il maltrattamento degli animali, ma anche creare aree verdi specifiche per i cani. Bisogna procedere rapidamente con azione specifiche di contenimento dei ratti, oltre a disinfestare con maggiore periodicità le aree dove si annidano più frequentemente zanzare e zecche.

Solo il 9% degli agrigentini pratica sport con continuità. La più conosciuta classifica sulla "qualità della vita" assegna alla provincia di Agrigento un indice di sportività per il 2014, che la colloca in 1060

posizione, sulle 1070 disponibili. La carenza e il degrado degli impianti sportivi non invoglia la gente a praticare sport.

Bisogna individuare nuovi spazi dove integrare verde e possibilità di fare sport a tutti, vicino casa, coinvolgendo l'associazionismo sportivo nella cura e nella gestione.

Le prime

cose da fare

Occupazione

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

Commercio

La situazione

oggi

E' necessario definire criteri chiari per la concessione in uso degli spazi esistenti alle società sportive, e concordare le azioni con il supporto di sponsor privati interessati allo sport diffuso.

Si costituisce su iniziativa del Comune una Consulta per lo Sport, coinvolgendo le principali squadre sportive, l'associazionismo sportivo e i soggetti che intendono sponsorizzare iniziative e attività.

Migliaia di giovani ad Agrigento hanno difficoltà a inserirsi in un mercato del lavoro difficile e asfittico, specie se non hanno relazioni familiari o amicizie. Manca una rete efficace di servizi che faccia incontrare una domanda crescente con un'offerta strutturalmente debole. L'economia agrigentina è massicciamente fondata sul sistema impiegatizio e sui servizi, ma nel terziario abbondano i lavori a bassa specializzazione (pulizia, sicurezza, assistenza, personale di servizio in bar e ristoranti, etc.).

E' indispensabile creare occasioni di lavoro e d'incontro tra domanda e offerta di lavoro, anche per chi svolge lavori saltuari e atipici, in collaborazione con le associazioni professionali, le organizzazioni sindacali, l'Università, la Camera di Commercio, e potenziare la formazione professionale pubblica e privata, coordinandola con i nuovi piani regionali per l'occupazione e lo sviluppo professionale.

L'amministrazione comunale dovrà assumere un ruolo di regia e di pianificazione finalizzata a promuovere un nuovo "ecosistema per il lavoro" che favorisca un processo di start-up imprenditoriale diretto ai giovani nei seguenti settori: commercio, sociale, ambientale, culturale e turistico.

I negozi rendono viva la città: più funzionale, piacevole per gli abitanti, più attraente per i turisti e gli escursionisti per fare acquisti. La rendono più interessante e più sicura. La rete agrigentina presenta alcune specifiCità, nell'area del centro in via Atenea c'è una forte concentrazione di offerta e una presenza molto variegata di punti-vendita (boutiques che attraggono clientela anche internazionale, ai negozi tradizionali, ai punti vendita specializzati). Nelle aree periferiche i negozi offrono una scelta adeguata e offrono ampia scelta e opportunità d'incontro.

Le prime

cose da fare

Volontariato

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

In accordo con le associazioni di settore va definita una Carta del commercio, che indichi priorità, tempi e modalità d'intervento per le aree a maggior vocazione commerciale della città.

Va awiato un progetto-pilota per un intervento integrato sulla principale via del commercio agrigentino (parcheggi, arredo urbano, traffico, carico e scarico merci, eventuale completamento del mix commerciale offerto dall'area). E' un modo per dar vita a un'esperienza di collaborazione tra operatori e amministrazione comunale concreta e ripetibile su altre aree.

Il volontariato è un modello fondamentale dell'azione positiva e responsabile dell'individuo, che effettua spontaneamente e gratuitamente prestazioni personali a favore d'altri individui owero d'interessi collettivi degni di tutela da parte della comunità agrigentina. Le persone che scelgono il volontariato lo fanno sicuramente per realizzare se stessi attraverso la reciprocità e la relazione con gli altri, in genere con i meno fortunati. Centinaia di persone, tutti i giorni, dedicano alcune ore del proprio tempo ad attività volontarie che hanno al loro centro la presa in carico di situazioni difficili, la cura di beni comuni, il sostegno a persone in stato di sofferenza, di fatica, di solitudine. Fare volontariato è, per dire altrimenti, perseguire quei valori di solidarietà che nella nostra società non sono affatto scontati, coltivandoli con spirito disinteressato, con forte e gratuita motivazione, con piena fiducia negli altri.

È chiaro ormai che il volontariato non può più limitarsi a fare formazione caso per caso, associazione per associazione, secondo le circostanze e le richieste particolari. Serve che il progetto formativo possa estendersi al sistema cittadino secondo precise necessità e priorità.

Realizzare questa regia assume in questa fase un significato molto importante. Estendere al volontariato la logica della programmazione anche nel campo della formazione significa aggiungerla ai dispositivi più importanti di cui la società dispone per produrre benessere.

Terzo Settore

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

Servizi Sociali

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

le competenze sono i mattoni della società della conoscenza e riconoscere quelle che attengono al volontariato permette di fare della formazione un modo per estendere il valore di questa pratica sociale tra i cittadini e negli altri ambiti della vita civile, compreso il mondo del lavoro e, magari, l'università.

Rafforzare i ruoli di tutela, redistribuzione e produzione di beni e servizi da parte del terzo settore significa migliorare la nostra società del domani, poiché le realtà non profit costituiscono una risorsa fondamentale per dare risposta ai bisogni emergenti della comunità.

Awiare una riflessione sul come favorire l'organizzazione di una rinnovata responsabilità civile, capace di soddisfare domande e bisogni laddove le amministrazioni pubbliche e il mercato, per ragioni diverse, non sono in grado di dare risposte adeguate.

la necessità di riorientare le mission all'interno del terzo settore agrigentino, a seguito degli accresciuti bisogni della società, in particolare nel campo sociosanitario, soprattutto in conseguenza dell'invecchiamento della popolazione e della cronicizzazione invalidante di molte patologie, la crescita delle capacità manageriali di chi ha responsabilità di direzione delle diverse strutture, la necessità di ottimizzare le risorse economiche e finanziarie a disposizione del Terzo Settore, rappresentano la base oggettiva su cui l'universo non profit può e deve ancora crescere, ma sono anche le condizioni su cui l'intero sistema bancario può far leva per rafforzare e ampliare il suo intervento.

Sulla spesa totale del Comune di Agrigento la quota per la spesa sociale è costantemente diminuita, e l'organizzazione del settore servizi è immutata da diversi anni. lavorano bene le associazioni di volontariato, pur tra mille difficoltà. Il settore non profrt nel suo complesso può e deve crescere grazie a politiche attive del Comune.

E' necessario riorganizzare e decentrare i servizi sociali, spostare la spesa dai ricoveri in istituto alle attività preventive e domiciliari, e rivedere la politica dei sussidi: non solo aiuti in denaro, ma occasioni di inserimento formativo, abitativo, occupazionale sulla base delle risorse che saranno disponibili.

Le prime

cose da fare

Sicurezza e

ordine pubblico

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

Bisogna migliorare e integrare gli interventi contro la povertà ed emarginazione. Individuare risposte nuove al problema dell'abitare, promuovendo specifici progetti di recupero nei quartieri più disagiati. Bisogna sostenere e ampliare il servizio mensa per gli ultimi e gli emarginati.

Bisogna sviluppare occasioni di incontri, sostegno e assistenza per i genitori e i minori, e promuovere piccole comunità per l'assistenza temporanea ai minori in difficoltà. Bisogna accrescere e potenziare i luoghi e le occasioni di incontro fra giovani.

Va estesa la rete dei centri di incontro, valorizzando le esperienze di autorganizzazione. Vanno promossi microappartamenti protetti e assistiti, e incentivati i ricoveri temporanei. Va promossa l'assistenza domiciliare, e bisogna sostenere le famiglie impegnate in campo assistenziale.

Va sviluppata l'informazione e la prevenzione nei confronti delle nuove droghe e va rilanciato l'inserimento lavorativo attraverso incentivi alle imprese.

Queste prime azioni vanno previste tenendo conto dei limiti di spesa esistenti, e vanno realizzate in accordo con le aziende sanitarie, il privato sociale, il volontariato di quartiere e le associazioni.

Agrigento chiede sicurezza. Occorre una forte azione di ripristino della legalità, con politiche di controllo del territorio e di lotta sia alla grande che alla microcriminalità. Ma alla tutela della sicurezza dei cittadini passa anche attraverso la prevenzione e la partecipazione. Per questo motivo è fondamentale riqualificare e rivitalizzare i quartieri. Bisogna impiegare più razionalmente le risorse esistenti (denari, uomini, mezzi e strutture), perché le carenze attuali sono anche dovute a scarso coordinamento.

Bisogna razionalizzare l'impiego delle risorse. Ridurre progressivamente il personale impiegato in compiti amministrativi, coprire gli organici (oggi scoperti) di agenti. Rinnovare i rapporti di cooperazione tra polizia municipale, altre forze di polizia e autorità giudiziaria.

Bisogna dare sostegno alle vittime dell'usura, stpulando accordi con la CCIAA per facilitare l'accesso al credito (banche etiche).

Educazione,

Scuola,

formazione

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

La situazione

oggi

L'istruzione, il rilancio della scuola e la formazione sono un'esigenza strategica per la nostra città e per il Paese. A una buona offerta di formazione e allo sviluppo delle attitudini/capacità imprenditoriali sono legate le possibilità future di lavoro, la sicurezza e in definitiva la qualità della vita dei nostri cittadini. Oggi nel Paese si vive una emergenza assolutamente prioritaria per il futuro. E' necessario e urgente sintonizzare le capacità e le potenzialità dei giovani con nuove opportunità formative e occupazionali. Nel 2013, 26.070 giovani italiani tra i 15-34 anni sono emigrati all'estero. Germania, Regno Unito e Svizzera i principali Paesi di destinazione. I NEET, rappresentano ormai il 26% di giovani tra 15-29 anni che non hanno un impiego e non sono inseriti in percorsi formativi, nella nostra città i dati purtroppo risultano ancora più critici.

Attraverso la collaborazione tra Comune e Regione Siciliana, e impiegando più efficacemente i fondi dell'Unione Europea (in modo più sistemico) è possibile, per esempio, modernizzare il sistema della formazione professionale, secondo progetti condivisi consolidandone la rete di rapporti internazionali.

E' necessario dotare Agrigento di un sistema di educazione permanente all'altezza delle sue esigenze, e promuovere percorsi di aggiornamento per gli insegnanti.

Bisogna consolidare e SViluppare la presenza dell'Università nella nostra città attraverso una crescente qualità della ricerca che innovi il sistema formativo. Serve una contaminazione nel sistema sociale, civile ed economico della città attraverso una dose maggiore di energia giovane e qualificata. Ad Agrigento servono anche giovani creativi e mani intelligenti.

Agrigento dovrebbe avere più orgoglio di sé, maggiore consapevolezza e memoria delle proprie radici culturali e storiche (e stiamo parlando di oltre duemila e seicento anni di storia), più coscienza delle proprie potenzialità. E' vitale ricostruire nei cittadini, e quindi nei quartieri e nella città, un atteggiamento culturale diffuso e quotidiano di rispetto (per le cose che ci appartengono, a cominciare dalla città, dal parco archeologico e paesaggistico e della costa). AI rispetto deve sommarsi la responsabilità nei confronti delle proprie azioni e del contributo che si è in grado di offrire alla comunità agrigentina. E questo deve valere per ogni cittadino, a cominciare dal Sindaco e dagli amministratori.

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

I criteri da seguire sono semplici: valorizzare, potenziare e soprattutto promuovere l'esistente. Integrare attività temporanee e strutture permanenti. Sfruttare le possibilità di collaborazione tra pubblico, privato e privato sociale. Ridisegnare i parametri per l'assegnazione dei contributi. Coinvolgere attivamente nelle scelte tutti i soggetti interessati, responsabilizzandoli sugli obiettivi e sui risultati.

Nel caso di Agrigento l'elemento storico e archeologico è indiscutibilmente legato al paesaggio ed al territorio della città antica e moderna. Il Parco avrebbe dovuto compenetrarsi nella città e costituire una unità inscindibile con essa e con la zona della costa. Il centro storico, la valle e la costa sono i tre elementi di una unica pianificazione territoriale e paesaggistica. Il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dovrebbe rappresentare un'area pivotale nel territorio agrigentino e avere come interlocutore principale la città, con tutte le attività culturali, produttive e il sistema di servizi. La relazione tra la città e il Parco deve ridisegnare non solo nuovi contenuti, ma anche forme coerenti con modelli socio-economici più sostenibili e attenti alle condizioni di crescita economica.

Questo approccio sistemico e innovativo appare, come una delle chiavi di volta dello sviluppo agrigentino nei prossimi anni. Un approccio operativo e concreto sempre in raccordo e sussidiarietà con la base sociale e territoriale, i suoi gruppi culturali e le istituzioni del territorio.

Attivare un tavolo di confronto con la Regione Siciliana per condividere un nuovo modello di govemance del Parco Valle dei Templi e del suo sistema di relazione;

Rivedere la convenzione Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi e Comune di Agrigento (ottenere realmente il 30% degli incassi da bigliettazione);

Condividere progetti imprenditoriali di sviluppo relativamente alle attività e ai servizi connessi al processo di conservazione, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico della città di Agrigento;

Sviluppare modelli innovativi nella gestione dei beni demaniali (350 ettari gestiti dal Parco su 1.300 ettari complessivi del Parco Valle dei Templi il più esteso al mondo!!) tramite progetti sperimentali che awiano nuovi modelli imprenditoriali che coinvolgano prevalentemente giovani (servizi parcheggi, visite guidate, trasporto, ristorazione, piccola editoria e gadget, prodotti agro-alimentari -olio, vino, mandorle-, prodotti artigianali, accoglienza alberghiera, etc ... )

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Organizzazione

comunale e

personale

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

Finanza

comunale,

patrimonio e

bilancio

La situazione

oggi

Le prime

cose da fare

La macchina organizzativa comunale è sicuramente complessa e si occupa di un numero straordinariamente elevato di attività differenti in una situazione normativa frequentemente in transizione, ingarbugliata e spesso confusa. Molto personale qualificato non è stato adeguatamente sostituito. Va maggiormente responsabilizzata la dirigenza distinguendo con chiarezza il ruolo del politico da quello amministrativo. E' cruciale dare maggior ruolo, dignità e fiducia ai dipendenti dell'Amministrazione, e fissare precisi obiettivi di trasparenza per tutti gli atti, e standard per la qualità dei servizi resi, la velocità della risposta, la responsabilità delle strutture e dei singoli.

Struttura: riaggregare l'Amministrazione per unità divisionali autonome in funzioni e risorse (servizi sociali, trasporti, ambiente, cultura, giovani, turismo, .... ). Le unità vanno responsabilizzate su standard di qualità definiti a cui vengono legati i fondi incentivanti di produttività per il personale e, per le attività esterne, i capitolati di appalto. Vanno delegate all'esterno le attività che non qualificano il servizio pubblico, e ricollocate funzioni e risorse umane in relazione al processo di Decentramento. Attraverso la rappresentanza dei dipendenti va definito un accordo-quadro su mobilità, produttività, incentivazione, occupazione. Alla formazione va dedicato un forte investimento: è necessario per rimettere in moto la "macchina amministrativa" .

Il debito comunale ad Agrigento ha certamente raggiunto dimensioni ragguardevoli e allarmanti. Però crescono le esigenze di finanziamento e si allarga la tipologia degli interventi comunali. In questi ultimi anni, sono stati progressivamente tagliati i trasferimenti dallo Stato e dalla Regione, e si è notevolmente alzata la pressione fiscale locale, che rende impossibile aumentare ulteriormente la tassazione, lo spazio d'azione disponibile è già stato interamente occupato. Tutto ciò impone una politica del debito più innovativa e sostenibile, per mantenere nel tempo una gestione finanziaria sana.

Bisogna razionalizzare il sistema di imposte locali fissando aliquote differenziate (ribassate per le abitazioni principali, centrale per le abitazioni affittate e gli immobili diversi, uffici, negozi, box, incrementata per le case non affittate, agevolata per il volontariato).

Le prime

cose da fare

Bisogna facilitare i rapporti tra Amministrazione e cittadini: istituire un ufficio unico di informazione e assistenza (anche telefonica) per tutti i contributi comunali. Semplificare i pagamenti, estendere gli orari di apertura degli uffici tributari.

In collaborazione con il catasto, bisogna realizzare un'anagrafe tributaria comunale, che faciliti la lotta all'evasione fiscale, ma anche di non far pagare più del dovuto ai cittadini onesti.

Bisogna gestire più efficacemente gli immobili di proprietà comunale. Attuare una ricognizione aggiornata del patrimonio. Razionalizzare gli immobili che il Comune prende in affitto e destina a uffici, scuole, sedi varie. Gestire attivamente la riscossione degli affitti e, dove è possibile, la revisione dei canoni. Vigilare sulle occupazioni abusive degli immobili. Dismettere immobili non strategici, se questo è fattibile e conveniente per l'Amministrazione comunale.

E' necessario gestire il debito in modo innovativo, utilizzando gli strumenti più favorevoli per finanziare i nuovi programmi di investimenti. Si possono utilizzare, ad esempio, il project financing per il finanziamento o completamento delle infrastrutture comunali, oltre che ad una politica di rifinanziamento di buona parte del debito esistente. E' opportuno attivare un ufficio che favorisca e faciliti l'ottenimento dei contributi della Unione Europea.