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La disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo nel regolamento di cui al D.M. 10 agosto 2012, n. 161: principi ed applicazioni pratiche ARPASardegna Direzione Tecnico-Scientifica Roberto Dessì [email protected] ASPETTI TECNICI Il campionamento e la caratterizzazione dei materiali da scavo

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La disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo nel

regolamento di cui al D.M. 10 agosto 2012, n. 161:

principi ed applicazioni pratiche

ARPASardegna

Direzione Tecnico-Scientifica Roberto Dessì

[email protected]

ASPETTI TECNICI

Il campionamento e la

caratterizzazione dei

materiali da scavo

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Terre e rocce da scavo: aspetti tecnici

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Campionamento e caratterizzazione dei materiali da scavo

• Attività di caratterizzazione:

Fase progettuale e Fase Esecutiva

• Metodiche campionamento

• Valori di fondo

DM 161/12 Art. 1 comma 41 g. "caratterizzazione ambientale dei materiali di scavo": attività svolta per accertare la sussistenza dei requisiti di qualità ambientale dei materiali da scavo in conformità a quanto stabilito

dagli ALLEGATI 1 e 2

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D.M. 161/2012 e smi: Caratterizzazione ambientale

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

“La caratterizzazione ambientale dei materiali di scavo viene svolta a carico del proponente in fase progettuale e comunque prima dell'inizio dello scavo“

Le procedure devono essere illustrate nel PdU (Art.5 - Allegato 5), includendo l’eventuale

materiale di origine antropica (Allegato 9)

COME REALIZZARLA? • Analisi storico – documentale; • Inquadramento urbanistico e territoriale

• Caratterizzazione geologica – idrogeologica; • Risultati Caratterizzazione chimico-fisica (piano di campionamento)

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D.M. 161/2012 e smi: Caratterizzazione ambientale

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

QUANDO REALIZZARLA?

• La caratterizzazione ambientale nel suo complesso è svolta in FASE PROGETTUALE (Art. 1

– Allegato 2);

La sola caratterizzazione chimico fisica può (deve) essere svolta o ripetuta in fase esecutiva;

•Campionamento in FASE ESECUTIVA (A) e per CONTROLLI (B) (Art. 14 –Allegato 8)

FASE PROGETTUALE (FP)

Prima dello scavo - Allegati 2 e 4) FASE ESECUTIVA (FE)

Se non eseguibile in FP - Allegato 8

CARATTERIZZAZIONE

AMBIENTALE

prevedono

CAMPIONAMENTO

CARATTERIZZAZIONE CHIMICO-FISICA

RAPPORTO

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Caratterizzazione ambientale Fase Progettazione

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Campionamento ragionato o campionamento sistematico/casuale

Sulla base delle informazioni sul sito si

procederà con una campionatura sistematica a maglia regolare o casuale ,

di ampiezza adeguata alla tipologia ed alle dimensioni dell’opera di escavo, con lato da 10 a 100 metri.

Le strategie di campionatura proposte, densità ed ubicazione, dovranno derivare da

considerazioni motivate sulla base del Modello Concettuale preliminare delle aree interessate dall’opera,

oppure da considerazioni statistiche di rappresentatività della campionatura

Punti di indagine:

Minimo 3

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Elaborare il Modello Concettuale

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Caratterizzazione ambientale Fase Progettazione

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Esposizione

Diretta

Acqua di Falda

Direzione Vento

prevalente

Leaching

Sorgenti

Contaminazione

Ecotossicità

Stream

Fiume

Infiltrazione

verso habitat

acquatici

Prodotto libero

Pennacchio

Dissoluzione

Lisciviazione

Acqua

potabile

Intrusione

Vapori

Suolo

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Caratterizzazione ambientale

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Privilegiare gli scavi esplorativi, in subordine sondaggi

SCAVI ESPLORATIVI Vantaggi

•osservazione diretta della struttura del sottosuolo;

•possibile determinare le proprietà geotecniche dei terreni

con prove in sito

•possibilità di prelevare campioni indisturbati di grande

dimensione ed alta qualità;

Svantaggi

Profondità modeste, specie se lo scavo è sotto falda;

• necessità di strutture di sostegno provvisorie;

• pericolo di cedimenti e decompressione del terreno;

Scopo: • ricostruire il profilo stratigrafico mediante l’esame dei campioni estratti;

• prelevare campioni indisturbati per la determinazione in laboratorio delle proprietà

fisiche e meccaniche;

• consentire rilievi e misure sulle acque sotterranee;

• esecuzione di prove in sito per la valutazione delle proprietà geotecniche del terreno in

sede.

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Caratterizzazione ambientale

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SONDAGGI Vantaggi

•possibile attraversare qualsiasi terreno,

anche a grande profondità e sotto falda;

•possibilità di eseguire indagini anche in

mare o in fiume;

•Accuratezza nella ricostruzione

stratigrafica

•semplicità delle operazioni di occlusione

del foro

Svantaggi

• difficoltà di campionamento in terreni a

grana grossa incoerenti;

• impossibilità di eseguire prove in sito a

grande scala;

• possibile mascheramento dei terreni per

dilavamento, caduta di detriti sul fondo.

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Caratterizzazione ambientale

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Modalità di prelievo dei campioni:

esempio modulo/verbale prelievo

Contenuto minimo: Riferimenti progettuali, fase

Data, ora e luogo, coordinate e quota

Personale presente

Scopo prelievo

Descrizione condizioni sito

Descrizione eventuale processo di produzione del materiale

Descrizione materiale prelevato

Modalità di campionamento

Tipo di analisi a cui viene destinato il campione prelevato

Sigla campione

Modalità di conservazione e trasporto

Numero aliquote preparate

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Nelle matrici solide, costituite daparticelle eterogenee, i campioni di piccole dimensioni inducono maggiori errori di rappresentatività rispetto a campioni più grandi

Campionamento errato: nei campioni blu e verde, di dimensioni non sufficienti, la proporzione delle particelle contaminate (“pepite”) nel campione mandato ad analisi non rappresenta la proporzione di queste nella popolazione complessiva

Particelle contaminate (“pepite”)

Sovrastima del

rapporto Sottostima del rapporto

Campione rappresentativo

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Caratterizzazione ambientale

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Campione non rappresentativo

Campione non rappresentativo

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Caratterizzazione ambientale

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Campione medio composito: insieme di più incrementi

Campione composito di fondo scavo

X – Esempio di Punti per campioni incrementali

x x x x x x x x

x x x x x x x x

x x x x x x x x

x x x x x x x x

Parete

Fondo scavo

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

Campione composito sulle pareti in

relazione alla variabilità stratigrafica

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DM 161/2012 – Analisi chimiche

% passante

% trattenuto

Setacciatura a 2 mm

Analisi chimica

Concentrazione di

contaminante del

passante

Concentrazione

contaminante nel

campione

(conc. contaminante passante) X (% passante)

100

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

ANALISI: condotte sulla frazione < 2 mm ed espressione del risultato sulla totalità dei

materiali secchi

Metodi ufficiali Limite Quantificazione DL = 1/10 CSC (Concentrazione Soglia di Contaminazione)

Confronto risultati con: colonne A e B (tab. 1 all. 5 parte V D.lgs 152/06)

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Caratterizzazione ambientale: Acque sotterranee

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Se lo scavo interessa la porzione satura del sottosuolo: un campione

di acqua sotterranea per ciascun punto

2500 mq = 3 piezometri

•pH

•Conducibilità

•Livello freatico

•Redox

•Temperatura

+ Analiti identici a quelli

richiesti per la

campionatura dei materiali

di scavo ed in funzione

delle conoscenze sul sito

Campionamento

dinamico con pompa

a basso flusso

(da 1 a 5 l/m) per

garantire la

significatività del

prelievo

Questo significa:

realizzazione di PIEZOMETRI nei punti

di campionamento

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Caratterizzazione ambientale

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Set minimo

Parametri DM 161/13

A Suoli residenziali

mg/kg B Suoli Industriali

mg/kg Acque sotterranee

mg/l

Arsenico 20 50 10

Cadmio 2 15 5

Cobalto 20 250 50

Nichel 120 500 20

Piombo 100 1000 10

Rame 120 600 1000

Zinco 150 1500 3000

Mercurio 1 5 1

Idrocarburi C>12 10 250 IdrocTot: 350

Cromo totale 150 800 50

Cromo VI 2 15 5

Amianto 1000 1000 -

S BTEX 1 100 101

S IPA 10 100 0,1

D.Lgs 152/06 CSC Tabelle di confronto per suoli ed acque sotterranee

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Caratterizzazione ambientale

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Per i materiali provenienti da dragaggi marini, da alvei e quant'altro, e nei casi in cui si effettuino ripascimenti ed interventi in mare, si dovrà tenere conto della normativa previgente in materia, ovvero l'articolo 5, comma 11-bis, della legge n. 84 del 1994 e s.m.i.. Siti oggetto di interventi di bonifica di interesse nazionale ai sensi dell’articolo 252 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il cui perimetro comprende in tutto o in parte la circoscrizione dell’Autorità portuale

“Manuale per la movimentazione dei sedimenti

marini di ICRAM-APAT

La caratterizzazione dei materiali derivanti dalle operazioni di scavo di sedimenti marini,

fluviali, lacustri e palustri potrà essere effettuata sia in sito sia in banco dopo la loro

rimozione. Riferimenti normativi e tecnici nel D.M. MATTM del 7 novembre 2008 "Disciplina delle operazioni di

dragaggio nei siti di bonifica di interesse nazionale…”

Materiali da dragaggi marini o alvei fluviali

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Caratterizzazione ambientale

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

SEDIMENTI MARINI E FLUVIALI

Utilizzare Manuale APAT

Per la caratterizzazione in sito si potrà

effettuare un campionamento, a seconda

delle condizioni del corpo idrico, secondo

le seguenti modalità:

- transetti: caratterizzazione in aree di

notevole estensione, senza specifiche

indicazioni di attività contaminanti (linee

perpendicolari alla linea di costa o di riva);

- maglie: caratterizzazione di dettaglio

laddove sia atteso un medio-alto grado di

contaminazione in relazione alle attività sul

territorio;

- linee: lungo canali o fiumi, integrato con

transetti in situazioni particolari;

- misto: transetti-maglie-linee dove sono

presenti tutte o parte delle situazioni

precedentemente considerate.

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DM 161/2012 - Campionature

Numero punti di indagine: mai inferiore a 3

TIPO OPERA

Requisito N° punti indagine

AREALE Fondazioni

Superficie < 2.500 m2 minimo 3

Superficie compresa tra 2.500÷10.000 m2

3 + 1 ogni 2.500 m2

Superficie > 10.000 m2 7 + 1 ogni 5.000 m2

LINEARE Strade, reti distribuzione gas, elettricità, acquedotti e fognature, opere di sistemazione idraulica

Progettazione definitiva 1 ogni 500 metri lineari

Progettazione preliminare 1 ogni 2.000 m lineari

GALLERIE

Progettazione definitiva 1 ogni 1.000 m lineari

Progettazione preliminare 1 ogni 5.000 m lineari

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DM 161/2012 - Campionature

Numero campioni (per ogni punto): minimo 3

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Tipo di scavo N° min campioni (per ogni punto)

Profondità dei campioni

SCAVO STANDARD 3 Campione. 1:

da 0 a 1 m Campione 2: fondo scavo

Campione 3: zona intermedia

SCAVO SUPERFICIALE (< 2m )

2 Campione 1:

da 0 a 1 m

Campione 2: da 1 a 2 m

SCAVO ESPLORATIVO (rappresentatività media)

2 Campione 1: fondo scavo

Campione 2: su parete in relazione

agli orizzonti individuabili

SCAVO IN PORZIONE SATURA DEL TERRENO

Campioni come sopra 1-2-3 + 1 campione delle acque sotterranee (piezometro). Campionatura dinamica a basso flusso (1 l/m)

CAROTAGGIO Più spezzoni di carota rappresentativi dell’orizzonte individuato

al fine di considerare una rappresentatività media

RIPORTI 1 campione per ogni porzione di suolo interessata dai riporti

Campionamenti complessivi di tutte le frazioni granulometriche Valutazione % in massa degli elementi di origine antropica

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DM 161/2012 - Campionature

Preparazione del campione

Omogeneizzazione

Quartatura Prelievo aliquota

Setacciatura a 20 mm

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DM 161/2012 - Campionature

Preparazione del campione da carotaggio

1 m 0

2 m

3 m

1 m

2 m

3 m

4 m

4 m

5 m

Scartare i clasti > 20 mm

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

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DM 161/2012 - Campionature

Valutazione percentuale di terreno di riporto (Allegato 9)

Requisito di sottoprodotto:

riporto < 20%

Prevedere campionature

specifiche per il riporto

Sul tal quale (TQ) analisi

merceologica

Frazione < 2 mm Analisi chimica

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

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Concentrazione rappresentativa

Definizione della concentrazione di contaminanti nelle TeRS

Concentrazione rappresentativa CR

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Media pesata sulla lunghezza

(C2x100) + (C3x80)

(100+80)

Campione 1 (100 cm)

Campione 2 (100 cm)

CRSP =

Campione 3 (100 cm)

CRSS = C1 6 sondaggi valore MAX

La Concentrazione rappresentativa in un punto di esposizione rappresenta la esposizione media contratta da un recettore nel sito

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Concentrazione rappresentativa

Definizione della concentrazione di contaminanti nelle TeRS

Concentrazione rappresentativa delle terre e rocce da scavo

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

13 sondaggi UCL95

Quando il numero di dati disponibili è superiore a 8 è possibile calcolare la CR con il descrittore statistico

UCL95 , che rappresenta una stima altamente conservativa del valore della media. Viene utilizzato poichè tiene conto dell’incertezza legata al calcolo

della media.

Il software di analisi statistica ProUCL elaborato da US-EPA, indirizzo http://www.epa.gov/osp/hstl/tsc/software.htm, permette l’elaborazione dell’UCL 95. Questo software, viene suggerito da ISPRA per ottimizzare le procedure di Analisi di Rischio e di elaborazione dei Valori di Fondo naturale .

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Caratterizzazione ambientale: Fondo naturale

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Allegato 4 IN CASO DI SUPERAMENTO DELLE CSC: Il proponente può dimostrare che tali superamenti sono dovuti a caratteristiche o fenomeni naturali del terreno e che le

concentrazioni misurate sono relative a valori di fondo naturale. L’utilizzo dei materiali da scavo sara' consentito nell'ambito dello stesso sito di produzione. In altro sito diverso rispetto a quello di produzione, solo a condizione che non vi sia un peggioramento della qualita' del sito di destinazione e che tale sito sia nel medesimo ambito territoriale di quello di produzione per il quale e' stato verificato che il superamento dei limiti e' dovuto a fondo naturale.

valori di fondo naturale ARPA deve verificare in

contraddittorio il piano di

accertamento del proponente,

o i dati presentati per la

definizione del fondo naturale.

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A) Manuale APAT/ISS 2006 Protocollo per la determinazione Valori di Fondo di metalli /metalloidi nei Suoli dei SIN” B) Manuale ISPRA 2009 Protocollo per la Definizione dei Valori di Fondo per le Sostanze Inorganiche nelle Acque Sotterranee

C) DGR 39/30 del 23 09.2011 Linee Guida Bonifiche Aree Minerarie Dismesse

A e B 95° percentile

C 95% UPL

Caratterizzazione ambientale: Fondo naturale

25 Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Prelievo di campioni da 10÷30

stazioni di campionamento

Difficoltà di applicazione

in aree urbane

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Manuale ISPRA 2006 Protocollo per la Definizione dei Valori di Fondo di metalli e metalloidi nei suoli dei siti di interesse nazionale

Definizione del valore di fondo

• verifica dell’adeguatezza del numero di dati utili disponibili (da 20 a 30);

• verifica del tipo di distribuzione statistica dei dati;

• costruzione della curva cumulativa di frequenza e individuazione di eventuali

punti di discontinuità;

• il valore di fondo potrà essere individuato, fra gli indicatori statistici, anche in

funzione del tipo di distribuzione ovvero tramite l’individuazione di punti di

discontinuità della curva cumulativa di frequenza. Si propone, nel caso di

valutazione basata sui percentili, di riferirsi al 95°percentile.

Il manuale suggerisce l’utilizzo di ProUCL/EPA

per le elaborazioni statistiche

26 Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Caratterizzazione ambientale: Fondo naturale

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Lithology As (mg/kg) Cd (mg/kg) Hg (mg/kg) Pb (mg/kg) Zn (mg/kg)

MetaSandstone 38 12,7 1,3 1.493 1.887

Meta Carbonate 64 42,5 4,7 4.298 7.559

MetSschist 17 35,4 1,9 1.975 3.745

D.Lgs. 152/06 Tab 1A 20 2 1 100 150

D.Lgs. 152/06 Tab 1B 50 15 5 1.000 1.500

Esempio Fondo naturale

Valle San Giorgio Iglesias

ARPAS

27 Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Caratterizzazione ambientale: Fondo naturale

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ARPAS

28 Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Fase progettuale - Piano di Utilizzo

Argomento Contenuti

PRODUZIONE

DEI MATERIALI DA SCAVO

• ubicazione siti di produzione

• volumi in banco suddivisi nelle diverse litologie

DESTINAZIONE

• ubicazione siti di utilizzo e individuazione degli eventuali processi

industriali di impiego

• progetto utilizzo nel sito destinazione

• volumi di utilizzo suddivisi nelle diverse litologie e in base ai siti di

produzione

• operazioni di normale pratica industriale

CARATTERIZZAZIONE

AMBIENTALE

(in fase progettuale)

• indagine conoscitiva dell’area (inquadramento territoriale, urbanistico,

geologico e idrogeologico; descrizione delle attività svolte sul sito) per

ogni sito dalla produzione alla destinazione

• piano di campionamento e analisi

• parametri analitici considerati

• eventuali superamenti CSC e proposta valori di fondo

• necessità o meno di ulteriori accertamenti in fase esecutiva

DEPOSITO • ubicazione e caratteristiche delle aree di deposito in attesa di utilizzo

• tempi di deposito

TRASPORTO • percorsi previsti per trasportare i materiali da scavo tra i diversi siti

• modalità di trasporto (mezzo strada, ferrovia, nastro , ecc.)

TEMPI

• Tempi di realizzazione dell’opera e durata del Piano.

Inizio lavori entro 2 anni dalla data di presentazione del Piano

altrimenti PdU decade e le TRS sono nuovamente rifiuti

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Caratterizzazione ambientale Fase Esecutiva

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Caratterizzazione ambientale in FASE ESECUTIVA solo se viene

dimostrata impossibilità esecuzione in fase progettuale. Se i sistemi di scavo sono potenzialmente contaminanti si deve comunque effettuare la caratterizzazione in fase esecutiva. Il trattamento dei campioni per la loro caratterizzazione analitica, il set analitico, le metodologie di analisi, i limiti di riferimento sono gli stessi della caratterizzazione in FASE PROGETTUALE

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Caratterizzazione ambientale Fase Esecutiva

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

MODALITA’ CAMPIONAMENTO

CUMULI

Cumuli posizionati su piazzole impermeabilizzate, stabilizzati e segnalati

Volume dei cumuli compreso tra 3.000 e 5.000 m3

N° Cumuli da campionare = 5 x (N° totale cumuli) 1/3

(m = k n 1/3)

Campione composito costituito da 8 incrementi

( 4 in profondità e 4 in superficie) per ogni cumulo.

Si deve sempre campionare il primo cumulo costituito, così come in caso di variazioni

litologiche o evidenze di potenziale contaminazione

Procedura di campionamento secondo le modalità UNI 10802

AREA DI SCAVO

O

FRONTE DI

AVANZAMENTO

Caratterizzazione ad inizio scavo e successivamente

ogni 500 m di avanzamento

(salvo in casi di potenziale contaminazione)

Per ogni avanzamento prelievo di 8 incrementi per costituire

il campione composito da sottoporre ad analisi

INTERA AREA DI

INTERVENTO Secondo le procedure degli Allegati 2 e 4

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Campionatura delle matrici solide

Nella figura una

esemplificazione di procedura

di campionamento da

mucchi con incrementi e le

definizioni di campioni

primari secondari e

compositi.

La norma entra quindi, con

estremo dettaglio in tutte le

fasi del campionamento

proponendo anche schemi e

schede.

Norma UNI 10802

su campionamento cumuli

31 Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Caratterizzazione ambientale Fase Esecutiva

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DM 161/2012 – Fase Esecutiva Controlli e ispezioni

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

Controlli e ispezioni su corretta attuazione del PdU

Competono all’ARPA territorialmente competente.

Si svolgono in contraddittorio con il proponente/esecutore sull'area di destinazione finale del materiale da scavo, a completamento o durante posa in opera. Criteri di accertamento: Uguali a quelli utilizzati per la caratterizzazione in FASE PROGETTUALE Punti di indagine mai < 3 ed in base alle dimensioni dell’area secondo la tabella dell’allegato 2 Profondità indagine sito riutilizzo: Camp. 1 da 0÷1 m da p.c. Camp. 2 zona intermedia Camp. 3 piano imposta materia scavo Prelievo in genere di campioni compositi, secondo le indicazioni dell’allegato 2, in relazione a tipologie ed orizzonti individuati Gli analiti sono gli stessi individuati nel PdU

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Gestione dei Dati

www.terrerocce.isprambiente.it

ISPRA ha elaborato il disciplinare che definisce

le informazioni da trasmettere, gli standard e le

modalità di trasmissione, da parte dell’autorità

competente.

Cagliari 26 settembre 2013 Terre e rocce da scavo – Aspetti tecnici

DM 161/2012 Articolo 13 Gestione dei dati

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DATABASE CAMPIONATURE

Cod_Staz Cod_Camp Est_m Nord_m Quota _m Da_m A_m As_mg_kg Cd_mg_kg Co_mg_kg Cr_mg_kg CrVI_mg_kg Cu_mg_kg Hg_mg_kg

ST_01 ST01/001 1569904 4883757 12.6 0.0 1.5 9.9 0.13 43.8 52.0 10 34.4 0.60

ST_01 ST01/002 1569904 4884461 12.6 1.5 3.0 10.4 0.15 43.9 64.8 5 166.9 0.60

ST_01 ST01/003 1569904 4883757 12.6 3.0 4.0 10.1 0.43 52.0 64.1 <0.5 55.3 0.60

ST_02 ST02/001 1569880 4883757 10.9 0.0 1.0 8.8 0.13 5.5 43.8 <.05 8.4 0.04

ST_02 ST02/002 1569880 4883757 10.9 2.0 3.0 8.6 0.15 52.0 43.9 <.05 9.4 0.04

ST_02 ST02/003 1569880 4883757 10.9 3.0 4.0 9.9 0.23 64.8 52.0 2.0 13.9 0.04

ST_03 ST03/001 1568076 4884461 25.8 0.0 0.5 10.4 0.43 60.0 64.8 5.0 58.7 0.62

ST_03 ST03/002 1568076 4884461 25.8 0.5 1.5 12.1 0.47 43.9 60.0 4.0 43.0 0.52

ST_03 ST03/003 1568076 4884461 25.8 1.5 2.5 12.9 0.56 62.3 62.3 <.05 45.7 0.78

Esempio tabella DATI sulla base dei parametri minimi richiesti dal DM 161/12

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Ni_mg_kg Pb_mg_kg Zn_mg_kg C>12_mg_kg BTEX_mg_kg S_IPA_mg_kg Amianto_mg_kg

12.0 66 12.0 189 <.01 <.01 <1000

60.6 47 60.6 462 <.01 <.01 <1000

42.2 51.0 105.4 377 <.01 <.01 <1000

23.8 8.4 23.6 158 <.01 <.01 <1000

25.3 9.0 25.2 161 <.01 <.01 <1000

31.4 12.0 34.4 189 <.01 <.01 <1000

42.1 60.6 166.9 462 <.01 <.01 <1000

38.8 39.3 82.4 358 <.01 <.01 <1000

41.3 48.0 87.2 377 <.01 <.01 <1000

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Requisiti di qualità ambientale

In quali casi l’Autorità competente può richiedere il parere di ARPA

sul PdU del proponente?

Alcuni casi, non esaustivi, in base ai quali l’intervento di ARPA può essere

richiesto:

• presenza di attività industriali o artigianali (in essere o dismesse);

• presenza di serbatoi o cisterne interrate, sia dismesse che rimosse che in uso e

che contengano o abbiano contenuto idrocarburi e/o sostanze pericolose;

• presenza di strutture viarie di grande traffico, situate a distanza inferiore a 20

metri;

• presenza di insediamenti che possano aver influenzato le caratteristiche del sito

stesso a causa della ricaduta delle emissioni in atmosfera posti entro una

distanza limitata dal sito.

Di conseguenza ARPA, basandosi sulle proprie conoscenze del territorio e delle

attività antropiche presenti e passate ed evidenze sul sito, può richiedere

integrazioni di campionatura e modifiche al set analitico

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In cosa consiste la verifica in contradditorio dell’esecuzione del

piano per la definizione dei valori di fondo che ARPA è tenuta a

eseguire ai sensi dell’art. 5 comma 4?

Il decreto non specifica i criteri di verifica in contradditorio.

ARPA deve controllare che il piano sia conforme a quanto previsto dalle

Linee guida di ISPRA ed eseguire una validazione delle campionature e

analisi.

Queste fasi sono da intendersi preliminari alla presentazione del PdU perchè

i dati relativi ai valori di fondo saranno necessari per la redazione dello

stesso documento

Requisiti di qualità ambientale

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In cosa consiste la validazione delle campionature da parte di

ARPA?

Il decreto non specifica i criteri di validazione.

Nelle procedure di bonifica queste attività vengono richieste dalle conferenze

di Servizi ad ARPA per garantire le procedure di campionamento ed analisi

chimica eseguite dal proponente. Si ritiene che nel caso del DM 161/12 la

validazione debba essere richiesta dall’autorità proponente.

In pratica consiste generalmente in una campionatura eseguita in

contraddittorio in situ e nella verifica dei risultati analitici del laboratorio di

parte con le analisi del laboratorio ARPA.

Questo tipo di verifica è a titolo oneroso da parte del proponente.

Requisiti di qualità ambientale

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Nei siti oggetto di procedura di bonifica, è necessario eseguire

le determinazioni analitiche per tutti i contaminanti elencati nella

tabella 1 dell’allegato 5 alla parte quarta del D.Lgs. 152/06 e smi?

L’articolo 5 comma 5 recita testualmente che l’Arpa o Appa, entro sessanta

giorni dalla data della richiesta, comunica al proponente se per i materiali da

scavo, ivi compresi i materiali da riporto, i valori riscontrati per tutti gli

elementi e i composti di cui alla tabella 1 dell'allegato 5, alla Parte quarta

del decreto legislativo n. 152 del 2006, non superano le CSC.

Si ritiene che il set analitico possa essere quello previsto dal piano di

caratterizzazione approvato (se esistente).

Requisiti di qualità ambientale

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Classificazione dei materiali di scavo)

Come si classifica il materiale residuo di uno scavo storico?

È possibile applicare il DM 161/12 a materiale scavato precedentemente?

L’art. 185 del D.Lgs 152/06 prevede un’esclusione dal campo di applicazione

della normativa sui rifiuti per le sole attività di escavazione avvenute durante

un’attività di costruzione e subordinatamente all’accertamento di specifiche

condizioni.

Il DM 161/12 prevede la classificazione di sottoprodotti esclusivamente per i

materiali ancora da scavare e definiti da uno specifico Piano di Utilizzo.

I materiali di uno scavo storico sono rifiuti e non è possibile applicare il DM

161/2012.

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Le TeRS di scavi da opere NON sottoposte a VIA o AIA

Procedura suggerita per l’invio della dichiarazione resa all’ARPA

a) Analizzare le terre oggetto di scavo ed effettuare con un set analitico adeguato alle caratteristiche del sito di scavo (l’analisi chimica non è

obbligatoria ma il dichiarante si assume la responsabilità,

anche penale, del rispetto dei limiti di legge)

b) Allegare alla dichiarazione:

• Estratti cartografici dai progetti di scavo e di utilizzo con ubicazione delle aree di intervento

• Certificati del laboratorio chimico

• Descrizione dell’eventuale trattamento di normale pratica industriale applicato alle terre e rocce scavate

• Estratto del progetto dell’opera di utilizzo, che evidenzi l’utilizzo di terre e rocce dal sito di scavo

o, in alternativa,

Dichiarazione del Committente dell’opera che utilizzerà le terre scavate che affermi di essere a conoscenza che le terre e rocce provengono dal sito di scavo + Dichiarazione del Direttore dei lavori del sito di utilizzo che attesti la conformità delle terre del sito di scavo all’opera da realizzare

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